Mozione Benevento

Page 1


Il XXV Congresso Regionale delle Acli Benevento recepisce gli orientamenti del Consiglio Nazionale, fa propria la relazione del Presidente provinciale uscente con le integrazioni e i contributi emersi dal dibattito congressuale per costruire la PACE, un appuntamento che ci riunisce per riflettere sulle sfide e le opportunità che ci attendono. Il tema scelto per quest’anno, "Il nostro coraggio per la PACE: finché c’è il Lavoro c’è speranza per i giovani del Sud", racchiude l’essenza del nostro impegno: lavorare per la pace, nella consapevolezza che solo attraverso il lavoro possiamo dare una speranza concreta ai giovani, soprattutto qui nel Meridione. Questo congresso rappresenta un momento cruciale per la nostra vita associativa: è il luogo in cui la democrazia interna alle ACLI si manifesta nella sua forma più autentica, permettendoci di riflettere su quanto abbiamo realizzato, ma anche di proiettarci verso il futuro con coraggio e rinnovata fiducia Nell’accogliere gli orientamenti e gli interventi come base programmatica per il Consiglio provinciale e della Presidenza, che saranno chiamati a governare l’associazione beneventana nei prossimi quattro anni, si evidenzia : - la perdurante difficoltà della situazione economica, frutto di una concezione di mercato globalizzato, e il ruolo che una organizzazione come le Acli è chiamata ad affrontare in una situazione economica e sociale caratterizzata, da anni, da bassi livelli di crescita, contanti problemi strutturali irrisolti e con un enorme debito pubblico, che non ha evitato ripercussioni di grave crisi aziendali e occupazionale registrati sull’intero nostro territorio aggravando ulteriormente la già precaria situazione esistente prima della crisi dei mercati internazionali; - la necessità di rinnovare l’azione della nostra base associativa a partire dai Circoli sul come confrontarsi con i livelli istituzionali locali, in un contesto di lunga transizione istituzionale e politica che sta indebolendo la coesione sociale e morale del Paese, soprattutto in un contesto di federalismo fiscale che scarica sulle solite categorie di lavoratori, pensionati e famiglie i costi della crisi attraverso la continua crescita della pressione fiscale.- un nuovo modo per le Acli Sannite chiamate a ripensare la politica e le sue forme a partire, per un verso, dalla democrazia partecipativa e dall’impegno civico diffuso, per l’altro, dalla ricostruzione di una cultura politica di grande respiro, anzitutto etico orientato al servizio delle persone. Partendo dal basso, dalla politica territoriale degli amministratori, dalla prossimità delle istituzioni alle istanze dei cittadini ;l'opportunità di valorizzare l’intreccio virtuoso degli attori civili e sociali, dei politici competenti e delle istituzioni giuste. Un salto di qualità nella nostra politicità diffusa, in ogni luogo del sistema, perché la politica delle istituzioni incontri quella dei cittadini, al fine di costruire idee e progetti di buona politica - una sfida che ha come obiettivo la ricostruzione di un “capitale sociale” di fiducia che passa necessariamente e prioritariamente nel dare voce e rappresentanza a uomini e donne che vivono quotidianamente le incertezze del presente, le profonde trasformazioni che, nell’ambito delle relazioni interpersonali, del lavoro e della vita sociale, rendono disorientati e impauriti quanti sono, o si sentono, esposti ad un sistema economico sempre più dipendente alla competizione globale.

Il Congresso impegna la nuova dirigenza ad assumere, per i prossimi anni, un progetto teso a rappresentare i soggetti e le fasce deboli e quella parte del mondo del lavoro che oggi si trovano ai margini di questo grande mutamento sociale per favorirne l’inclusione, per renderli protagonisti, per rappresentarne le istanze, per promuovere nuove tutele e opportunità rappresentate anche dagli ambiti del terzo settore.

Riaffermare la centralità del lavoro per contrastare l’individualismo radicale e il materialismo consumista che dilagano nella desertificazione dei valori. Un’elaborazione sul piano culturale, economico e sociale di un “nuovo umanesimo del lavoro”.

Per quanto innanzi il Congresso individua gli ambiti prioritari del nostro impegno di aclisti:

1) Il lavoro

Dobbiamo tornare a riflettere sul senso del lavoro, sulla sua dimensione sociale, spirituale e partecipativa, sulla sua funzione di rispetto alla cittadinanza, alla realizzazione di sé e dei propri progetti di vita. Il nostro impegno è volto a valorizzare la centralità della persona che ha diritto a un lavoro dignitoso, regolare, accessibile e svolto in condizioni di sicurezza. Un lavoro che non sia sinonimo di precarietà e merce utile al profitto, ma intersezione tra vita sociale e vocazione personale. Assume un’importanza determinante l’investimento sulla formazione continua e sui processi di accompagnamento e supporto alle persone in difficoltà. Le criticità fatte registrare da Garanzia Giovani devono stimolare un'adeguata presa di coscienza su politiche, strumenti, qualità della spesa e soggetti di orientamento e di regolazione del lavoro. In una regione come la Campania, inoltre, bisogna ricostruire il ruolo fondamentale dei percorsi di Formazione Professionale, anche attraverso la valorizzazione di iniziative di apprendistato.

2) La condizione giovanile

L’attuale crisi economica mondiale pone gravi interrogativi sul presente e il futuro delle giovani generazioni a livello globale; in Italia la situazione appare più critica che in altri Paesi, al Sud la disoccupazione giovanile va oltre il 40%. Non si tratta esclusivamente di questioni relative alle difficoltà lavorative, alla mobilità sociale, all’accesso al credito e al futuro previdenziale, quanto piuttosto al protagonismo dei giovani in un Paese bloccato come il nostro. In Italia le giovani generazioni vivono un deficit di cittadinanza; un deficit che si evidenzia nell’esclusione dei giovani dai luoghi di rappresentanza politica, dalle scelte per il presente e il futuro del Paese e più in generale nel mancato riconoscimento degli stessi come parte della nostra società. Per rispettare la nostra funzione educativa occorre intensificare il nostro impegno sia in ambito scolastico che parrocchiale.

3) Lo stato sociale

Pensiamo allo stato sociale non solo come costo economico, ma quale diritto dell’abitare civile in una società. Per questo parliamo di welfare pro-motore di sviluppo, che riconosce il protagonismo delle famiglie come soggetti sociali e di economia della condivisione. Per noi lo sviluppo non si riferisce solo alle componenti misurabili in termini di PIL o di spesa per i consumi, ma include anche altri indicatori quali la speranza di vita, il grado di formazione, il diritto al lavoro, l’accesso al sistema sanitario, l’assenza di discriminazioni basate sul sesso, sull’etnia, sulla religione. L’investimento sulle reti sociali di servizi presenti sul territorio è la priorità da assumere per affrontare i problemi locali che hanno rilevanza globale. Affermare questo è la scelta di campo della sussidiarietà.

4) Immigrati

Anche in questo campo vogliamo accettare la sfida della multiculturalità perché profondamente convinti che il grado di civiltà di una nazione si misura da come sa accogliere e rispettare lo “straniero” in casa propria.

Le Acli, a partire dalla propria esperienza nel movimento pacifista e nella cooperazione internazionale, sono consapevoli del proprio compito di dover contribuire alla realizzazione di un progetto di speranza finalizzato al dialogo interculturale e interreligioso.

Le occasioni di incontro degli immigrati che ci forniscono i nostri servizi ci sostengono e ci incoraggiano nella nostra sensibilità ecumenica tesa a superare i conflitti.

L'azione che dobbiamo costruire deve tendere a diffondere una cultura del rispetto e allontanare la paura della differenza per promuovere iniziative comuni con persone di altre fedi religiose anche attraverso i loro organismi.

5)

La Famiglia

La famiglia rappresenta un soggetto sociale trasversale su cui misurare/tarare e in relazione al quale leggere le priorità associative. La famiglia, infatti, attraversa tutti gli ambiti del vivere quotidiano: il lavoro, la salute fisica e mentale, l’educazione, il welfare, il fisco, l’ambiente. Sulla base di queste premesse, le Acli Benevento dovranno attivarsi a rilanciare a Benevento la costituzione di un Punto Acli Famiglia, luogo privilegiato di ascolto e di partecipazione, in cui realizzare attività di accompagnamento e di aggregazione non solo per, ma soprattutto con la famiglia, responsabilizzandola nella ricerca del proprio benessere e di quello della comunità circostante, è quindi quello di configurarsi come uno dei luoghi associativi e aggregativi in cui più chiaramente emerge un processo di autentica innovazione sociale insieme al Patronato ACLI e al CAF ACLI.

6) La vita cristiana

Le Acli, in pieno spirito sinodale, si sentono chiamate ad essere sempre più soggetto di formazione di coscienze laiche, alla luce del Vangelo, degli orientamenti del Concilio Vaticano II e dell’insegnamento sociale della Chiesa; Sentiamo di dover continuare la nostra azione di sentinelle del territorio per cogliere l’evolversi delle situazioni di povertà ed impoverimento delle persone e delle famiglie. Questo ci ha fatto ritenere opportuno, partecipare ad iniziative ecclesiali come i fondi diocesani di solidarietà, le azioni di micro credito, il prestito della speranza; realizziamo azioni di inclusione sociale, accompagnate da percorsi di formazione e orientamento al lavoro. A livello diocesano e parrocchiale è perciò fondamentale, alimentare nei fedeli la prospettiva specificamente cristiana del lavoro. E’ opportuna una migliore sinergia con la Pastorale sociale e del lavoro ed un più proficuo coinvolgimento degli assistenti attraverso opportune iniziative spirituali e formative che mirino alla conoscenza dei fondamenti della Dottrina Sociale della Chiesa. In particolare, le strutture di base possono diventare un utile strumento di aggregazione della varie categorie di lavoratori, inserendo la pastorale sociale (la preghiera, la riflessione, il confronto su questi temi) all’interno della programmazione annuale.

7) Bisogno d’innovazione

La valorizzazione dei talenti dei territori consentirà di immaginare, programmare, sperimentare percorsi d’innovazione strettamente legati a uno sviluppo locale sostenibile. Ciò acquista un particolare significato per un pezzo delle Acli del Sud quali le Acli Sannite che vogliono essere protagoniste nell’innovazione, per uscire definitivamente dalle logiche dell’emergenza, con un’offerta di progettualità, talenti e competenze in grado di contribuire in modo originale al futuro giovanile e a quello delle Acli su diversi livelli del regionale e del nazionale. L’innovazione richiede grande sforzo, impegno, impiego di risorse. Un “fare mutualità” prima all’interno dell’organizzazione, che eviti il rischio di un irrigidimento burocratico creando le opportune sinergie tra i diversi livelli in campo in una logica di condivisione che faccia accrescere l'efficacia della nostra azione sociale.

8) E’ nostra intenzione, come associazione di promozione sociale di stampo popolare ACLISTA, valorizzare le esperienze di senso e di partecipazione al Centro servizi del volontariato Sannio Irpinia, che in questi anni sta lavorando in una ricerca-azione e progettazione partecipate con progetti che ci vedranno coinvolti in tre campi individuati, quali: “Città della trasparenza, partecipazione e legalità; analizzare e studiare i fenomeni sociali e vigilare contro possibili infiltrazioni malavitose; denunciare le illegalità e proporre una cultura anticorruzione; elaborare progetti di intervento diretto affinché i beni confiscati alla camorra o dismessi vengano concessi a imprese sociali come le Comunità, servizi alle persone e alla dignità umana. Ricostruire un tessuto di comunità attraverso una partecipe

condivisione delle attese appartenenti alle fasce più deboli, con iniziative di vicinanza concreta e di pianificazione orientata a una città più giusta e disegnata a dimensione umana. Eliminare le più stridenti contraddizioni che mortificano la dignità di bambini, donne, disabili, malati e anziani. Una economia al servizio delle idee: lo sguardo si rivolge ai giovani che cercano di sfruttare la loro creatività, ai disoccupati e ai lavoratori in nero che ambiscono ad attività non clandestine, agli imprenditori che intendono avviare esperienze innovative, agli uomini di cultura perché contribuiscano a rendere la città degna del suo passato. Ciò significa avviare un modello di economia sociale e sostenibile, grazie al quale si possano recuperare produttivamente il senso e le vocazioni territoriali. Avviare sperimentazioni virtuose in materia di imprese agricole e turistiche e gestione dei beni culturali.”

IL

SERVIZI E DIGNITA’ DELLA PERSONA

Progetto di sostegno alle famiglie dei malati di Alzheimer. Sono quasi 850 in tutta la provincia, 270 solo in città. Notoriamente è una patologia che trascina le famiglie in una condizione disperata. Formazione delle badanti per un’assistenza competente degli anziani con problemi di demenza. Adesione e progetti per DOPO DI NOI Legge regionale e progetti ed esperienze di cooperazione con Coonfcoperative e il consorzio Amistade

CULTURA E TURISMO promuovere un nuovo CTA SANNIO

Città del turismo congressuale: progettazione del palazzo dei congressi o dell’auditorium per 1500 posti.

 Piano turistico religioso sull’asse Benevento-Pietrelcina e nell’ambito regionale proporre il circuito dei “Tre apostoli”.

 Gestione pubblico-privata dei beni culturali e piani di promozione (concretizzare gli studi promossi dall’ateneo sannita in materia di governance).

AMBIENTE e TERRITORIO (ACLI TERRA)

 Accompagnare i processi e valorizzare la rete di solidarietà per Ripartire dall’Economia domestica-rurale- aziendale- artigianale e industriale.

 Incremento del trasporto pubblico e giornate senza auto.

Agricoltura sociale- fattorie didattiche- valorizzazione di prodotti tipici locali

 ECONOMIA di Sostegno alle iniziative giovanili legate al territorio rurale.

 Utilizzo razionale della spina del Rione Libertà e incremento di centri di socializzazione per il quartiere.

 Valorizzare le esperienze di volontariato e di servizio civile per dare un opportunità di stage.

 Valorizzare, interagire e collaborare con Università - scuole – Sindacati - Case CircondarialiIstituti Minorili

 Valorizzare l’esperienza di affido familiare.

 Prevenzione e lotta alle ludopatie e dipendenze FORMAZIONE Seminari di studio e di aggiornamento sui vari aspetti della vita cittadina.

 Campi estivi residenziali.

 Progetto “Città a scuola, scuola di città”: educazione civica partecipata (incontri sulle realtà del territorio).

 Rappresentanza e collaborazioni sinergiche con il CESVOB (Centro servizi del Volontariato di Irpinia Sannio

 Partecipazione alla Funzione Formazione delle ACLI Nazionali e Regionali.

MOZIONE CONCLUSIVA XXV

In ultimo, ma non per ordine di importanza, valorizzare le esperienze ACLISTE di SENSO e sviluppare concretamente nei territori quell’ azione sociale necessaria per Valorizzare lo sviluppo associativo e dei servizi tradizionali CAF – PATRONATO - ACLI COLF- ACLI TERRA- ACLI ARTE E SPETTACOLO – FAPUNIONE SPORTIVA ACLI-CTA SANNIO- e GA Giovani delle ACLI.

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.
Mozione Benevento by Acli (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani) aps - Issuu