Onda Verde n. 04

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Driverless car

del posto auto, con tutto ciò che ne consegue in termini di riduzione delle emissioni allo scarico. Infine un doveroso accenno anche alla sicurezza stradale e ai problemi di gestione del traffico: quando qualcuno parcheggia in uno stallo parallelo, spesso blocca la corsia di traffico anche per alcuni minuti o nel corso della manovra rischia inavvertitamente di urtare i veicoli in transito, grazie all’app sullo smartphone l’auto farà invece tutto da sé, senza esitazioni, tempo sprecato e pericoli per la circolazione (guarda il video). SVILUPPO TECNOLOGICO E CRESCITA CULTURALE Anche per l’introduzione di queste nuove tecnologie di parcheggio automatico tuttavia non mancano le difficoltà. Dopo le prime dimostrazioni effettuate con successo, gli ingegneri sono al lavoro per migliorare l’accuratezza delle manovre di parcheggio e per rendere il sistema affidabile in diverse condizioni di illuminazione e, soprattutto, nelle aree frequentate anche dai pedoni. Prima che questa tecnologia venga implementata sulle auto che utilizziamo ogni giorno, inoltre, è necessario che vengano predisposte infrastrutture idonee, ovvero parcheggi e stalli di sosta che siano in grado di comunicare alla vettura l'eventuale presenza di un posto libero. Esistono poi ulteriori ostacoli, anche di carattere culturale. Come evidenzia un’autorevole ricerca condotta dall’American Automobile Association (AAA), rispetto all’uomo i sistemi automatici di parcheggio sperimentati hanno colpito cordoli e marciapiedi nell’81% in meno dei casi, richiedendo nel complesso il 47% di manovre in meno; sono stati inoltre in grado inoltre di parcheggiare le automobili il

Un rendering dei sistemi AVP realizzato da Volvo (guarda il video) illustra in modo esemplare il funzionamento di questa nuova teconologia: l'automobile individua autonomamente lo spazio libero di parcheggio ed esegue da sola le necessarie manovre (immagini in alto) riconoscendo eventuali pedoni in transito (immagine in basso).

37% più vicine al marciapiede e nel 10% del tempo in meno. Ciò nonostante soltanto il 25% degli automobilisti tende a fidarsi dei sistemi di parcheggio autonomo, mentre ben l’80% ripone massima fiducia nelle proprie capacità di manovra. Un mix di diffidenza e abitudine da parte degli utenti delle quattro ruote che affonda forse le proprie radici in una più generale scarsa conoscenza del funzionamento e delle potenzialità dei nuovi dispositivi di assistenza alla guida messi disposizione dalle case automobilistiche e che ne rallenta, di conseguenza, la diffusione, come più volte ribadito in Italia dall’ACI e come confermano i recenti risultati di uno studio condotto dall’American Automobile Association (AAA). L’indagine statunitense, denominata DrIVE (ovvero Driver Interactive Vehicle Experience), ha valutato infatti l’effettiva capacità di utilizzo della tecnologia di bordo da parte di 4.200 cittadini, interpellati a 90 giorni di distanza dall'acquisto di una nuova automobile: Il 20% dei guidatori monitorati ha dimostrato di non conoscere il funzionamento di almeno 16 dei 33 dispositivi installati nelle auto prese in considerazione dagli esperti della ricerca. I vantaggi delle tecnologie di parcheggio automatico che presto arriveranno sul mercato sono dunque innegabili, sia in termini di recupero di spazio che di fluidificazione del traffico nelle corsie di servizio dei parcheggi e soprattutto di comfort del guidatore, ma ancora una volta occorrerà rimuovere ostacoli culturali e vecchie abitudini per poterne usufruire in pieno. Solo allora la svolta della guida autonoma potrà trovare terreno fertile per trasformarsi in realtà.

marzo-aprile 2016

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