Qui Brescia n.ro 205

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BRESCIA MAGAZINE

IN COPERTINA

VANESSA FERRARI

LA GINNASTICA È LA MIA VITA

GPP, Mobilità elettrica e circolarità

Charity dinner Fondazione Veronesi Brescia

Barbara Mazzali, la qualità del turismo lombardo

Mostra sul Futurismo a cura di Giordano Bruno Guerri

Festival Pianistico Internazionale Bs-Bg

BCC Agrobresciano sul territorio per favorire la crescita

Emanuele Rabotti,nuovo Presidente del Consozio Franciacorta

Linea Pet di Le Essenze di Elda

Lava con delicatezza il pelo del tuo cane, proteggendo, lucidando e donando al suo manto una piacevole fragranza con la nostra Linea PET. Acquista ora lo shampoo e il profumo sul nostro sito www.bucatoprofumato.com.

QUALITÀ DELLA VITA?

Chissà quali parametri utilizzano i giornaloni nazionali al fine di stilare le classifiche per quanto riguarda la qualità della vita nelle nostre città. I casi sono due, anzi tre. O davvero noi da queste parti siamo messi tanto, tanto meglio se paragonati alle città del sud, (anvedi allora come sono messi loro!!!) oppure le classifiche valutano solo alcuni aspetti e non altri. E, come ultima ipotesi, chi li redige potrebbe essere influenzato da simpatie politiche verso alcune amministrazioni e non altre. Fatto sta che, pur primeggiando in quelle classifiche per qualità della vita, i nostri territori vivono una ben diversa realtà. Qualità dell’aria in primis. Come si fa a mettere ai primi posti per qualità della vita le città della Val Padana, Bergamo e Brescia in particolare, che risultano sempre quelle dove l’inquinamento dell’aria, è il più elevato rispetto a tutte le altre città e non solo in Italia ma a livello europeo? Siamo strangolati da un traffico che, in alcune ore, è insostenibile per la salute fisica e mentale. Anche per le ore che passiamo mediamente in auto in un anno imbottigliati negli ingorghi, ci dicono che peggio di così è solo Rio de Janeiro. Non bastasse: uno studio autorevole, realizzato con le regia di Greenpeace che ha raccolto campioni dalle fontane di acqua potabile in tutta Italia, ha rilevato la presenza, più o meno marcata, dei micidiali PFAS (poli e per-fluoroalchiliche) altamente cancerogeni, nel 79% dei casi. Quindi 4 su 5. Nonostante questa situazione, i termovalorizzatori vanno a pieno regime. Progettati quando non si faceva la raccolta differenziata, nella quale in Lombardia siamo diventati campioni, adesso per giustificarne il funzionamento importiamo i rifiuti di altri con un aggravio pesante sulla già cattiva aria che tira. Vero è che con quei rifiuti produciamo energia elettrica e acqua calda per il teleriscaldamento ma in molti si chiedono se il gioco valga la candela.

Qualità della vita ai primi posti forse per la facilità di procurarsi sostanze di ogni genere a tutte le ore del giorno e della notte con organizzazioni efficientissime che servono la clientela come quelli che ti portano a casa la pizza. Qualità della vita per i tanti luoghi dove ci si può appartare con compiacenti ragazze cinesi che hanno soppiantato le nostrane massaggiatrici. Qualità della vita per la maleducazione imperante che osserviamo impotenti schivando monopattini veloci come le moto, gente che sputa, che si ubriaca per strada, che appena può ci prova… Qualità della vita per i fornitissimi negozi di coltelli che fanno affari insperati. Qualità della vita per il diffondersi di persone che dormono in strada. Qualità della vita dove ogni metro di terra viene asfaltato e poi ci si lamenta se ad ogni temporale abbiamo l’acqua alle caviglie.

Non discutiamo, avremo i servizi sociali migliori, gli enti culturali più prestigiosi, lo sport ed il volontariato come attività diffuse, ma se non abbiamo né aria, né acqua pulite ci troveremo sempre più nelle corsie degli ospedali a farci curare... Sempre se riusciremo a trovare posto.

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MA NON È LA STESSA ESPERIENZA

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“Mi piace tanto la poesia e, quando mi è possibile, continuo a leggerla. La poesia è piena di metafore. Comprendere le metafore aiuta a rendere il pensiero agile, intuitivo, flessibile, acuto. Chi ha immaginazione non si irrigidisce, ha il senso dell’umorismo, gode sempre della dolcezza della misericordia e della libertà interiore”.

Papa Francesco

Vito Emilio Filì

IN QUESTO NUMERO

L’oro di Capri

illumina Bergamo: evento da Cornaro Gioielli

Rotary Club Bergamo 100 anni

Nuova Agenzia Banca

Generali a Caravaggio

Ricordo di Enrico Baleri

Barbara Mazzali, la qualità del turismo lombardo

Contro i cattivi odori arriva il team di annusatori di Arpa

In copertina Oscar e Francesca Panseri

Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo

Arte e Ricerca in S. Agostino con Fondazione ARMR

Via Bono, 10 - Bergamo

Tel. 035 270989 www.editaperiodici.it

BERGAMO MAGAZINE

Aut. Tribunale di Bergamo n°3 del 22/01/1992

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Dedicata a Donnino Rumi la nuova mostra di Fondazione Creberg

Maurizio Maggioni in Madagascar per Change onlus

Il Tar vieta la caccia sui valichi alpini a cura di Giordano Bruno Guerri

Veliero Amerigo Vespucci la grande bellezza dei mari

Sergio Nessi Matteo Marioli

Paolo Stroppa

Daniele Trapletti

Hanno collaborato: Anna Donatini

Maurizio Maggioni

Benito Melchionna

Chiara Moretti

Giorgio Paglia

Haim Reitan

Luca Ruggeri

Stampa: Euroteam Nuvolera (Bs)

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Stampato con inchiostri a base vegetale.

VANESSA FERRARI

LA GINNASTICA È LA MIA VITA

GRAZIE ALLA SUA PRESENZA ACCANTO ALLE RAGAZZE DEI CORSI DI GINNASTICA DI PARATICO, ABBIAMO INTERVISTATO VANESSA FERRARI, INDIMENTICABILE PROTAGONISTA DI QUATTRO OLIMPIADI

Com’è oggi la vita di una donna che ha girato il mondo, che nel suo sport ha vinto di tutto, che ha partecipato a 4 Olimpiadi e vinto una medaglia d’Argento?

“Sono cresciuta facendo ginnastica e ad oggi, dopo oltre 20 anni di carriera da atleta, la Ginnastica è ancora alla base della mia quotidianità. Certamente sotto altre vesti ma posso dire che la Ginnastica è la mia vita”.

Quali sono le cose a cui ha dovuto rinunciare e che oggi invece riesce a fare?

“Credo che le differenze sostanziali siano legate alla vita extra lavorativa, tempo libero e alimentazione. Un atleta è tale 24 ore su 24. Però nonostante io abbia smesso di essere atleta la mia vita è comunque stata formata in un certo modo, quindi è difficile cambiare certe cose”.

Lei ha iniziato a sei anni. Consiglia un percorso così precoce a chi vuole dedicarsi alla ginnastica?

“Consiglio di iniziare presto, sì, anche prima dei 6 anni. Però con un approccio più lento e graduale. Ma è un bel vantaggio iniziare presto a familiarizzare con questo sport e avere un’impostazione di base mantenere una scioltezza del corpo che da bambini è già più naturale. Senza strafare ma comunque approcciarsi al mondo della ginnastica piano piano”.

Quali sono secondo lei le caratteristiche più importanti di una ginnasta?

“Anzitutto la forza di volontà e poi il coraggio.

La forza di volontà per sostenere con costanza allenamenti intensi per preparare il fisico al meglio. Coraggio perché una volta che il fisico è pronto bisogna eseguire elementi che non sono ordinari e spesso può capitare che alcune atlete abbiano paura e rimangano indietro rispetto ad altre”.

Una vita di sacrifici. Rifarebbe tutto da capo?

“Io non ho alcun rimpianto, ho sempre dato il massimo dal primo all’ultimo giorno e questo mi ha permesso di raggiungere traguardi che prima di me erano inimmaginabili. Sicuramente avrei gestito un po’ meglio il fisico per incorrere in qualche infortunio di meno”.

Se non avesse fatto sport cosa le sarebbe piaciuto fare nella vita?

“Non saprei probabilmente qualcosa nel campo artistico”.

Come ha vissuto le varie polemiche sul trattamento giudicato troppo severo di certi allenatori?

“La ginnastica è cambiata molto nel corso della mia carriera, però per buona parte di essa non avevamo una scuola Italiana e quindi si copiava dai più forti, che storicamente sono sempre stati i paesi dell’est in questo sport.

Questo tipo di allenamenti e di approccio però si è rivelato fallimentare perché non si basava su alcuno studio e rispetto del fisico. L’allenatore era uno e gestiva ogni aspetto dall’alimentazione alla parte mentale. Poi fortunatamente nell’artistica le cose sono cambiate con il tempo e sono stati introdotte più figure specializzate in ogni campo”.

La sua più grande passione oltre allo sport? “Il disegno, mi rilassa”.

Si ricorda come si arrivò alla realizzazione del PalAlgeco a Brescia dopo il suo appello al Presidente della Repubblica?

“Fino alla vittoria del mondiale nel 2006 mi allenavo in una palestra non regolamentare, una ex piscina riadattata, senza le misure necessarie. Quindi ero costretta a spostarmi a Milano e Trieste per provare l’attrezzatura correttamente. Quando vinsi il mio allenatore mi disse: Ci serve una palestra, qualsiasi intervista che farai chiedi una struttura adeguata. Io lo presi alla lettera e forse troppo, cosicché a ogni domanda la mia risposta fu: Mi serve la palestra, compreso quando incontrai il Presidente della Repubblica. E nel giro di un anno fu costruito il PalAlgeco. La struttura ha poi permesso di allenare le nuove generazioni e creare una vera e propria scuola italiana”.

VANESSA E LE GINNASTE DELLA POLISPORTIVA PARATICO

Polisportiva Paratico è nata nel 1978, fondata da un gruppo di giovani sognatori che credevano nell’alto potere educativo e comunicativo dello sport, nel rispetto delle regole e di tutti coloro che direttamente o indirettamente ne erano coinvolti, avversari compresi. Con la stessa passione e lo stesso coraggio di credere nei sogni, Polisportiva insegue ogni giorno obiettivi nuovi e nel corso di questi ultimi anni è cresciuta non solo nello spazio, ma anche in termini di associati, soprattutto bambini.

La ginnastica artistica, sport completamente nuovo fino a tre anni fa qui a Paratico, è diventato attrazione e approdo sicuro per le bambine e le ragazze del territorio, distinguendosi anche in campo agonistico a livello nazionale. Non si può non citare in proposito la stretta collaborazione nata con la campionessa Vanessa Ferrari, che determinerà ulteriormente la crescita di questo sport.

La nostra collaborazione con Vanessa è iniziata dal brand che porta il suo nome: abbiamo ricreato i body delle ginnaste della Polisportiva secondo colori e linee che la caratterizzano. Successivamente la collaborazione si è ampliata anche sul lato tecnico, e grazie al supporto di Vanessa le atlete della Polisportiva Paratico possono godere del bagaglio tecnico unico di una campionessa del suo calibro. Questa collaborazione ha l’obiettivo di alzare il livello tecnico sia delle atlete sia dello staff e di creare nuove generazioni di ginnaste ambiziose made in Paratico.

Il calcio è ancora la base portante dell’associazione, ma sul campo ci sono sempre più volontari formati per diventare allenatori competenti. Fiore all’occhiello è l’aver creato con successo un torneo di livello nazionale dove i nostri campioncini hanno potuto sfidare le squadre dei propri sogni. Inoltre quest’anno abbiamo potuto partecipare a un torneo europeo a Barcellona.

Il Volley si è espanso e oggi abbiamo una neo seconda divisione FIPAV, una di libere CSI, oltre ad esordienti, mini-allieve e mini-volley. Con l’allenamento e il piacere del gioco di squadra, stanno arrivando anche i primi successi in campionato. Fortunata sorte è spettata anche all’hip hop, i cui gruppi hanno primeggiato nei campionati nazionali e regionali. Dall’ultimo anno di materna alle superiori, oggi contiamo circa novanta iscritti. Non mancano infatti le proposte per gli adulti, che in modo solerte e appassionato partecipano alle nostre attività: pilates, gym tone e g.a.g.

A settembre, dopo un primo approccio al JSCP, sono partiti con entusiasmo anche i corsi di Mountain Bike, che ci stanno regalando grandi emozioni, con un’area e un percorso a loro dedicata ospitando anche una gara federale.

Polisportiva Paratico oggi conta quasi 700 iscritti ed è diventata fiero polo sportivo per tutte le località limitrofe.

Promosso da In collaborazione con

A cura di

GIANCARLO FACCHINETTI
Liceo “Veronica Gambara”
Parrocchia dei Santi Faustino e Giovita
Cascina parco Gallo

FONDAZIONE VERONESI

LA DELEGAZIONE BRESCIANA

DELLA FONDAZIONE

UMBERTO VERO -

NESI HA ORGANIZZATO IL 15

MAGGIO SCORSO UNA CHARITY DINNER A SOSTEGNO

DELL’ONCOLOGIA PEDIATRICA

La Responsabile della Delegazione di Brescia di Fondazione Umberto Veronesi, Raffaella Franzoni, ha rinnovato il suo grande impegno nei confronti della ricerca e cura dei tumori pediatrici, organizzando una nuova edizione della cena di raccolta fondi. L’evento si è tenuto giovedì 15 maggio, presso il Museo Diocesano di Brescia, dove 180 partecipanti hanno potuto mostrare il proprio sostegno alla ricerca. I fondi raccolti in occasione dell’annuale cena di raccolta fondi della delegazione, contribuiranno al finanziamento di PALM Research Project® (Pediatric Acute Leukemia of Myeloid origin), una rete internazionale che mira allo sviluppo di nuove metodiche diagnostiche per la leucemia mieloide acuta che colpisce i bambini.

Paolo Veronesi con Raffaella Franzoni Responsabile della Delegazione di Brescia della Fondazione

Umberto Veronesi

Paolo Veronesi con i componenti della Delegazione di Brescia della Fondazione

Umberto Veronesi

“La serata ha rappresentato un momento prezioso di condivisione e solidarietà, testimoniando ancora una volta quanto il nostro territorio sia capace di fare squadra per sostenere la ricerca scientifica. È motivo di grande gioia sapere che l’evento ha contribuito concretamente al finanziamento di PALM Research Project, offrendo una reale speranza ai bambini colpiti da malattie oncologiche. Un ringraziamento sentito ai delegati bresciani e a tutte le aziende sponsor: la vostra vicinanza, costante e autentica, è la forza che ci spinge a guardare avanti con fiducia” – ha dichiarato Raffaella Franzoni, Responsabile della Delegazione di Brescia.

Durante la serata, gli ospiti hanno potuto effettuare una visita guidata ai Codici Miniati medievali conservati nell’area museale del Museo Diocesano. Durante la cena si è infine svolta una lotteria di raccolta fondi a premi. Un sentito ringraziamento a Veschetti Gioielli per i bellissimi omaggi donati proprio in occasione della lotteria e a tutte le altre realtà commerciali che hanno donato i premi.

Un ringraziamento speciale a Confagricoltura Brescia, Gulliver srl e SHT Sistemi, Main Sponsors della serata, e agli altri sponsor: Associazione Valtrompia cuore Fondo OR.MA Famiglia Mari-Basso, Fondo solidarietà sociale Pierluigi Mari, Associazione dei Titolari di Farmacia della provincia di Brescia, Cooperativa Esercenti Farmacia di Brescia, 21 Make It Count, Nicola Palazzini Consulente Finanziario, Sicurlive.

Grazie anche al vivaio Florarici per l’allestimento floreale e per i bellissimi centro tavola che hanno decorato la sala, a LIFE frutta secca e al brand di cosmetica funzionale Miamo per aver gentilmente donato gli esclusivi cadeaux che sono stati distribuiti agli ospiti a fine serata. Si ringrazia il Museo Diocesano di Brescia per l’accoglienza, Radio Number One per l’intrattenimento musicale e il catering Aglio e Oglio per il menù.

FONDAZIONE UMBERTO VERONESI ETS

Nasce nel 2003 per volontà del Professor Umberto Veronesi per promuovere il progresso scientifico, concentrando il proprio operato in due aree: finanziamento alla ricerca scientifica d’eccellenza, motore del progresso scientifico, e divulgazione scientifica, perché le scoperte della scienza diventino patrimonio di tutti. In più di vent’anni Fondazione ha creato le basi per un nuovo modello di sviluppo della scienza, introducendo un criterio inedito nel nostro Paese: investire nella cultura scientifica per creare una nuova generazione di scienziati e di cittadini consapevoli dei progressi della ricerca. Per Fondazione Umberto Veronesi, cultura scientifica significa utilizzo sociale degli obiettivi e dei risultati della scienza.

FRANCIACORTA CAMBIO AL VERTICE

IL PRESIDENTE USCENTE SALUTA

IL CONSORZIO DOPO UN MANDATO RICCO

DI TRAGUARDI E VISIONI PER IL FUTURO

In occasione dell'Assemblea elettiva del Consorzio Franciacorta, il Presidente uscente Silvano Brescianini ha aperto i lavori con un saluto ai soci presenti (oltre 150 presenze), ripercorrendo i momenti più significativi del suo mandato e sottolineando le sfide e i traguardi raggiunti nel corso degli anni, tracciando un bilancio del lavoro svolto e delineando alcune priorità per il futuro del territorio.

Nel suo intervento, il Presidente ha ripercorso 35 anni di storia del Consorzio, dal 1990 ad oggi, ricordando con orgoglio i risultati raggiunti grazie all’impegno collettivo dei produttori, alla visione condivisa e alla determinazione nel promuovere un modello qualitativo e distintivo. Particolare riconoscimento è stato rivolto al Consiglio di Amministrazione che, nel febbraio 2020, approvò all’unanimità la collaborazione con Michelin Italia, iniziativa strategica che ha posizionato il Franciacorta ai vertici della scena enogastronomica internazionale. Una partnership che, nel 2024, si è ulteriormente rafforzata con l’ampiamento della partnership agli Stati Uniti e la partecipazione esclusiva agli Emmy Awards di Los Angeles. Ha evidenziato inoltre, le collaborazioni con realtà di prestigio come la Camera della Moda, 1000 Miglia e Porsche, che hanno contribuito a fare di Franciacorta un fenomeno non solo economico, ma anche culturale e sociale. Il Presidente ha sottolineato infine l'importanza delle attività di tutela delle denominazioni, il rafforzamento della struttura interna del Consorzio, lo sviluppo della ricerca, in particolare sulla biodiversità funzionale e l'avvio di una nuova area dedicata a territorio, giovani e formazione.

Nel passare il testimone alla nuova governance, il Presidente ha espresso gratitudine a tutti i collaboratori, consiglieri, vicepresidenti e al collegio sindacale per il lavoro svolto e la dedizione dimostrata. “È stato un onore e un’esperienza formativa straordinaria”, ha concluso, “che auguro al mio successore con fiducia e ottimismo per il futuro di Franciacorta”.

Successivamente si è proceduto con l’elezione dei membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, la discussione e approvazione del bilancio al 31 dicembre 2024, del budget 2025. Al termine delle operazioni di voto, sono stati proclamati i nuovi membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale.

CATEGORIA VITICOLTORI

Bonomi Pierangelo

Brescianini Silvano

Gatti Laura

Nembrini Gianluigi

Ricci Curbastro Gualberto

CATEGORIA VINIFICATORI

Bosio Cesare

Faccoli Francesca

Moretti Francesca

Schiavi Alessandro

CATEGORIA IMBOTTIGLIATORI

Barzanò Lucia

Bianchi Roberta

Biatta Loris

Biolatti Luigi

Maiolini Ezio

Rabotti Emanuele

Vezzoli Giuseppe

Zanella Maurizio

Ziliani Arturo

REVISORI DEI CONTI EFFETTIVI

Ambrosini Lorenzo

Berlucchi Buratti Elena Antonia

Valenti Marco

REVISORI DEI CONTI SUPPLENTI

Pea Francesco

Stefanutti Maurizio

Il nuovo Consiglio di Amministrazione del Consorzio Franciacorta, riunitosi questo pomeriggio, ha eletto Emanuele Rabotti, titolare dell’azienda Monte Rossa, come nuovo Presidente del Consorzio.

“Ringrazio di cuore i miei colleghi per la fiducia che mi hanno accordato, sono onorato per questa elezione che è un atto di profonda stima da parte loro. È con grande orgoglio che idealmente accolgo questo passaggio di testimone da mio padre, Paolo Rabotti, che nel 1990 è stato tra i fondatori del Consorzio Franciacorta e primo Presidente. Per questo nuovo ruolo metterò in campo i suoi preziosi insegnamenti, uno tra tutti “Io sono, se noi siamo”, che fu il suo incipit per definire il sistema Franciacorta, e il massimo del mio impegno per dare un contributo positivo in continuità con il buon lavoro fatto da chi mi ha preceduto. “Condivisione” sarà la parola d’ordine di questi anni: parlerò al plurale perché insieme lavoreremo per continuare a promuovere e sostenere il/la Franciacorta come fatto in questi 35 anni”. Emanuele Rabotti, imprenditore del vino e spirito creativo per vocazione, rappresenta una generazione di produttori capaci di coniugare esperienza enologica e opportunità offerte dalla tecnologia. Animato da una curiosità instancabile e da una naturale inclinazione alla sperimentazione: ogni sua iniziativa riflette un’idea chiara: il vino non è solo prodotto, ma esperienza, racconto e identità. Innovatore nel pensiero e creativo nell’azione, Rabotti è oggi una figura chiave del panorama vitivinicolo italiano, capace di parlare alla contemporaneità senza mai perdere il legame con le radici. Il CDA ha nominato anche i quattro Vice-Presidenti, ciascuno afferente ai gruppi di lavoro del Consorzio: Francesca Faccoli, Gualberto Ricci Curbastro , Cesare Bosio, Laura Gatti .

EMANUELE RABOTTI

MOBILITÀ ELETTRICA E CIRCOLARITÀ

di Ilaria Vidaletti

SFIDE E OPPORTUNITÀ AL CENTRO DELLA

MASTERCLASS PROMOSSA DA GIOVANI PER UN PROGETTO. ESPERTI E IMPRENDITORI HANNO TRACCIATO LE NUOVE ROTTE DEL SETTORE AUTOMOTIVE, TRA SMART MOBILITY E RICONVERSIONE INDUSTRIALE

L’evento, ospitato da Dinamica BMW di Bonera Group e moderato da Francesco Veneziani, membro del Direttivo di GPP nonchè Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Brescia, ha riunito alcuni dei protagonisti del cambiamento in corso nel settore della mobilità, con l’obiettivo di fare chiarezza su potenzialità, criticità e sviluppi della transizione elettrica.

La transizione verso la mobilità elettrica è un cambiamento collettivo, inevitabile ma complesso, che richiede oggi un approccio integrato e una revisione complessiva del sistema dell’automotive, tra industria, sostenibilità, infrastrutture e politiche adeguate: è questo il messaggio emerso dalla masterclass “Mobilità elettrica e circolarità: sfide e opportunità per il sistema produttivo”, organizzata il 14 maggio scorso da Giovani Per un Progetto nell’ambito della rassegna Fuori Masterclass. Ad aprire il dibattito, moderato da Francesco Veneziani, membro del Direttivo di GPP nonchè Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Brescia, è stato Paolo Streparava, presidente neoeletto di Confindustria Brescia e CEO di Streparava S.p.A., che ha sottolineato come il futuro della mobilità non possa prescindere da un approccio integrato tra innovazione tecnologica e responsabilità industriale. “A Brescia e provincia – ha ricordato – l’automotive resta un settore trainante. Nonostante le difficoltà, manteniamo una buona competitività, ma è fondamentale continuare a guardare avanti, puntando sull’adozione di nuove tecnologie e sull’innovazione costante”. A seguire Lorenzo Parigi, CEO di Bonera Group, ha evidenziato il ruolo sempre più centrale dell’auto elettrica: “Siamo di fronte a una rivoluzione irreversibile, ma è necessario accompagnarla con infrastrutture adeguate, politiche di incentivo coerenti e una comunicazione trasparente”. Pur riconoscendo il crescente interesse per il veicolo elettrico, Parigi ha messo in guardia sul fatto che esso non potrà soddisfare l’intero fabbisogno del settore. “La politica europea – ha aggiunto – sta incidendo in modo significativo anche sull’aspetto economico, imponendo regole talvolta troppo rigide rispetto alle reali dinamiche di mercato, con il rischio di compromettere la nostra competitività”.

A fargli eco, con uno sguardo più critico, è stato Mario Gnutti, vicepresidente di Gnutti Carlo Group, che ha raccontato come l’azienda sia partita con grande slancio ed entusiasmo nell’avventura dell’elettrico, per poi scontrarsi con le numerose normative europee: “È stata una lezione. Oggi il mercato fatica ancora a decollare. L’elettrico ci sarà, ma non nel modo in cui lo immaginiamo ora. Le auto elettriche di piccole dimensioni verranno utilizzate nei centri abitati ma fuori dai centri urbani, invece, il motore termico continuerà a prevalere. Per tutto ciò che riguarda il long range, il segmento lusso e le auto sportive, il termico resterà, ma sarà affiancato da nuove tecnologie e innovazioni. Gli estremi non funzionano mai: serve equilibrio. Non possiamo pensare a un futuro 100% elettrico o 100% termico. Mi auguro che a Bruxelles lo comprendano. L’UE ha fissato non solo gli obiettivi, ma anche le tecnologie, limitando così la libertà di ricerca scientifica. Canalizzare tutto su un’unica tecnologia è poco lungimirante”. A chiudere il panel è stato Lorenzo Bargnani, Project Manager Intelligenza Artificiale Invisibilefarm, evidenziato come l’intelligenza artificiale stia ridefinendo il concetto stesso di mobilità: “Tutti i grandi marchi stanno investendo in progetti innovativi legati all’IA. L’intelligenza artificiale sta già contribuendo a salvare vite: si registra una riduzione del 23% degli incidenti frontali e del 27% delle collisioni in ambito urbano. Le sfide tecniche e industriali sono ancora grandi, ma le opportunità sono molteplici”. L’incontro ha offerto spunti preziosi non solo agli addetti ai lavori, ma anche agli imprenditori, professionisti e cittadini interessati a comprendere le trasformazioni in atto. La transizione verso una mobilità elettrica, è emerso, non è un semplice cambio tecnologico, ma un percorso complesso che coinvolge l’intero sistema produttivo e richiede uno sforzo collettivo, fatto di investimenti, formazione e consapevolezza. Giovani Per un Progetto si conferma ancora una volta uno spazio vitale di confronto tra generazioni e visioni, capace di portare al centro del dibattito temi cruciali per il futuro del territorio.

SUL TERRITORIO PER FAVORIRE

LA CRESCITA ECONOMICA E SOCIALE

Perseguire il miglioramento delle condizioni economiche, morali e culturali della nostra comunità, promuovere lo sviluppo della cooperazione, l’educazione al risparmio e alla previdenza e sostenere la crescita responsabile del territorio, per favorire i Soci e tutti gli appartenenti alla Comunità in cui operiamo, è lo scopo che guida il nostro operato quotidiano. - dichiara il Direttore Generale di BCC Agrobresciano, Giuliano Pellegrini- Ogni giorno perseguiamo con serietà e impegno questi obiettivi per sostenere non solo la crescita economica ma anche la crescita sociale del nostro Territorio.

Per l’anno 2025 la Banca di Credito Cooperativo Agrobresciano ha deliberato di erogare in beneficenza un milione di euro a sostegno del proprio Territorio. Tra le numerose iniziative attuate, rilevante è il contributo che una Banca storica e capillare nella provincia di Brescia come BCC Agrobresciano, insieme alle altre Banche del Gruppo ICCREA, ha scelto di dare allo sviluppo di iniziative di sostenibilità locale, e alla conseguente evoluzione delle performance ESG del Gruppo. La Banca di Credito Cooperativo Agrobresciano, negli anni ha assunto infatti l’impegno di attuare iniziative di sostenibilità, mediante la realizzazione di azioni interne presso la sede e le sue attuali 20 filiali, l’offerta ai propri Clienti e Soci di prodotti Green e la promozione di iniziative in grado di favorire anche la crescita sociale e culturale della Comunità in cui opera.

Tra queste ultime è importante citare gli incontri di Educazione Finanziaria, organizzati alla fine del mese di aprile da BCC Agrobresciano con FeduF in sinergia con l’Istituto Comprensivo Rinaldini di Ghedi (BS), che ha visto coinvolti circa 350 studenti delle classi quinte della scuola primaria e prime della scuola secondaria di primo grado, con cui sono stati affrontati argomenti legati all'autonomia economico-finanziaria, al risparmio e alla parità di genere, reputati fondamentali nell’educazione anche dei ragazzi e delle ragazze più giovani per costruire un futuro responsabile e privo di disparità. In termini di prodotti, BCC Agrobresciano, a giugno 2024 ha approvato il collocamento del prodotto Mutuo “Mobilità ESG – Privati a tasso variabile”, dedicato ai clienti privati che desiderano acquistare un veicolo e/o un motoveicolo a basse emissioni di CO2. Il tasso applicato è variabile Euribor 6 mesi con spread 3%*. L’opportunità è pensata per incentivare una mobilità sempre più sostenibile. Per proseguire nel sostegno al territorio anche nel 2025 il Credito Cooperativo ha scelto di rinnovare per Soci e Clienti l’offerta Mutuo Green Energy, rendendola ancora più conveniente: il prodotto è rivolto agli acquisti di immobili a uso residenziale di classe energetica B o superiore, con un TAN del 2,45%, con un TAEG del 2,96%**.

MUTUO MOBILITA’ ESG

*Disclaimer

Questo prodotto è destinato ai clienti privati che vogliono acquistare un veicolo (anche motoveicolo) a basse emissioni di CO2, in linea con le linee guida contenute nel Regolamento UE 202/852 (cd. Prodotto Taxonomy Aligned). Il Taeg rappresenta il costo totale del credito espresso in percentuale annua ed è calcolato nel seguente esempio rappresentativo, come mutuo chirografario di € 75.000,00, per una durata di 10 anni al tasso variabile indicizzato all’ euribor a 6 mesi/360 puntuale (rilevazione e variazione semestrale, al 31/12/2024 pari a 2,562) arrotondato allo 0,05 superiore al 2,60 + 3 punti di spread e floor del 3,00%, TAN variabile 5,60%, TAEG 5,89% comprensivo di: spese di istruttoria pratica € 0, incasso rata mensile € 3,00, comunicazioni periodiche annue € 1,50, imposta sostitutiva 0,25% sull’erogato pari a € 187,50; rata mensile € 820,91, importo totale del credito € 75.000,00, totale dovuto dal consumatore € 98.711,70. Esempio esemplificativo calcolato per importo e durata massima concedibili e su valore iniziale di tasso e ipotizzando che resti immutato per tutta la durata del mutuo, per finanziamenti che prevedono un tasso variabile, il TAEG ha valore meramente indicativo, in quanto può subire variazioni determinate dall'andamento del parametro di indicizzazione.

MUTUO Mobilità ESG: Messaggio pubblicitario con finalità promozionali. Per ulteriori informazioni è possibile richiedere in Filiale copia del testo contrattuale e l’IEB, “Informazioni Europee di Base” sul credito ai consumatori. L’accettazione della richiesta di finanziamento è subordinata alla valutazione da parte della Banca, del merito creditizio del richiedente.

Giovanna Boggio Robutti, Direttore generale presso Feduf con cui BCC Agrobresciano collabora per sostenere l’educazione finanziaria sul territorio

**Disclaimer Il mutuo è destinato a persone fisiche per l’acquisto di immobile ad uso residenziale in classe energetica B o superiore, per durate massime di 20 anni. L’importo del finanziamento non potrà superare l'80% del minore tra il valore dell'immobile accertato dal perito e il prezzo d'acquisto del bene e sarà garantito da ipoteca. Ai fini della concessione del finanziamento la parte mutuataria, l'eventuale parte datrice di ipoteca ed i loro aventi causa, sono obbligati ad assicurare ed a mantenere assicurati per un valore non inferiore a quello di stima della banca, contro i danni derivanti da incendio scoppio e caduta del fulmine, gli immobili assoggettati ad ipoteca per tutta la durata del contratto di mutuo. Offerta valida fino al 31/12/2025 salvo chiusura anticipata od esaurimento del plafond di € 100.000.000. L’accettazione del finanziamento è subordinata alla valutazione da parte della Banca del merito creditizio del richiedente. Il TAEG rappresenta il costo totale del credito espresso in percentuale annua ed è calcolato, nel seguente esempio rappresentativo, come mutuo ipotecario di € 100.000 a 20 anni a tasso fisso, TAN 2,450%, TAEG 2,959% comprensivo di: sp. istruttoria pratica € 1.500, sp. perizia € 250 iva esclusa, assicurazione abitazione € 121,92 (ipotesi di costo annuo stimato per prezzi medi rappresentativi dell'esempio e con polizza distribuita da BCC Assicurazioni SpA), sp. incasso rata € 3, imposta sostitutiva 0,25% della somma erogata, tassa ipo. € 35, nr. rate 240, rata mensile € 530,52, importo totale del credito € 100.000, importo totale dovuto € 131.798,20. Il prodotto non è allineato alla Tassonomia UE ai sensi del Regolamento 2020/852.

MUTUO GREEN ENERGY: Messaggio pubblicitario con finalità promozionali. Per le condizioni contrattuali ed economiche far riferimento alle “Informazioni Generali sul Credito Immobiliare ai Consumatori” disponibili presso le Filiali e sul sito internet della Banca (www. agrobresciano.it) alla sezione trasparenza bancaria, il “Prospetto Informativo Europeo Standardizzato” verrà consegnato al cliente consumatore in Filiale prima che questi sia vincolato da un contratto di credito. Per maggiori informazioni relative alla polizza il cliente può far riferimento ai Fascicoli Informativi disponibili presso le Filiali e sul sito internet della Banca.

MUTUO GREEN ENERGY

L’AVV. AVATAR

Il diritto spiegato da un avatar: è questa la nuova frontiera aperta dallo Studio Legale Zambonin, che firma il primo avvocato avatar italiano. Una novità assoluta nel panorama giuridico del nostro Paese, dove finora nessun altro studio aveva sperimentato l’utilizzo di un avatar per la divulgazione delle tematiche legali. Il lancio ufficiale è avvenuto mercoledì 14 maggio, e l’avatar è raggiungibile all’indirizzo: www. iltuolegale.it/avatar/ L’Avvocata Francesca Zambonin, da sempre attenta all’innovazione, è stata tra le prime in Italia a portare la consulenza legale online. Era il 2003 quando ha fondato IlTuoLegale.it, in un’epoca in cui internet era ancora lontano dalla sua diffusione odierna. “In quegli anni lavoravo in un prestigioso studio di Milano, ma sentivo la necessità di fare le cose in modo diverso”, ha spiegato Francesca Zambonin. “Volevamo avvicinarci alle persone, renderci più accessibili, e con IlTuoLegale.it abbiamo dato vita a un progetto giovane e concreto, che parlava davvero ai cittadini. Abbiamo costruito un team multidisciplinare e oggi, dopo oltre vent’anni, siamo un punto di riferimento per chi cerca competenza, flessibilità e un approccio moderno alla professione”.

Dopo aver sperimentato la presenza nel metaverso, oggi lo Studio Legale Zambonin fa un nuovo passo in avanti. L’avatar, realizzato sulla figura della fondatrice dello studio, Francesca Zambonin, è destinato esclusivamente alla divulgazione, racconterà in forma breve e chiara gli articoli del blog dello studio e le principali novità normative.

IL PRIMO AVATAR DI UN AVVOCATO

ITALIANO VIENE LANCIATO DALLO

STUDIO LEGALE ZAMBONIN: UNA VOCE

CHE SPIEGA IL DIRITTO CON SEMPLICITÀ

“Le persone oggi sono sommerse dalle informazioni e non hanno tempo di approfondire tutto - ha concluso Francesca Zambonin. Una sintesi generata dall’intelligenza artificiale, validata da un avvocato e comunicata da un avatar, è un modo concreto per semplificare la vita alle persone (e anche quella degli avvocati che non amano esporsi in video!). Il diritto non deve essere complicato: deve essere utile, vicino, comprensibile”.

Studio Legale Zambonin - Fondato nel 2003, oggi riunisce diversi professionisti che hanno maturato una approfondita esperienza nelle diverse aree del diritto per offrire soluzioni legali personalizzate e un’assistenza integrata a 360 gradi. Lo studio si distingue per la spiccata propensione all’innovazione e alla consulenza online, pioniera in italia già dal 2003 con servizi digitali e strumenti di comunicazione avanzati. i clienti vanno da start-up a grandi multinazionali, passando per consumatori e privati, seguiti da team dedicati che lavorano in sinergia per garantire qualità, rapidità e affidabilità. www.avvocatozambonin.it

FRANCESCA ZAMBONIN

IL GENIO O BIANCO O NERO

IN RICORDO DI ENRICO BALERI

SCOMPARSO A 83 ANNI

Quando lo incontrai la prima volta mi fece un cazziatone. Era tutto vestito di nero, dalle scarpe al cappello a falde larghe che portava sempre in testa. Apprezzava la nostra rivista appena nata per lo spirito e i contenuti ma ne disprezzava l’aspetto. Criticava senza peli sulla lingua ogni difetto che aveva rilevato nella grafica e che aveva rimarcato con un grosso pennarello pagina dopo pagina. La seconda volta, dopo qualche anno, gli chiesi un’intervista e mi ha rifatto il cazziatone. Avevamo certo migliorato ma ancora, secondo lui, avevamo tanta strada da fare. La terza volta, sempre anni dopo, lo incontrai ad una serata dove presentava le 100 icone del design italiano e, con mia sorpresa, ricevetti da lui dei genuini complimenti. Devo ammettere che Enrico Baleri, con la sua schiettezza, ha insegnato molto: era come un cartello stradale che indicava la strada giusta. Il suo grande pregio era di voler sempre dire come la pensava su ogni cosa, senza remore, senza paura di offendere, a volte con una irruenza che lo ha reso inviso a molti. Avendo timore dei suoi spietati giudizi, molti gli stavano alla larga.

Diceva di se stesso:

”Architetto senza laurea, designer, grafico e imprenditore, amante degli equilibri difficili. Cerca talenti dalla forte identità, li fiuta da lontano e poi li interpreta”.

Un suo collaboratore che lo conosceva bene scrisse che esistevano due Enrico Baleri, quello tutto bianco e quello tutto nero e se ti capitava di incontrarlo nei giorni del nero… beh era meglio evitarlo. A molti, a Bergamo ma non solo, era capitato di essere apertamente criticati dalle sue sferzanti dissertazioni. Il suo bersaglio poteva essere il sindaco, il senatore, il pittore, l’urbanista, lo scrittore o qualche personaggio televisivo, i giornali, la curia, le banche… Ne aveva per tutti e andava dritto nelle questioni, tagliente come una spada. Questo non ha certo contribuito a farne un personaggio molto amato bensì un intellettuale scomodo e brontolone.

Al di là del suo carattere e del modo di porsi nel mondo, Si deve riconoscere ad Enrico Baleri la vivissima intelligenza e una capacità creativa che abbiamo tutti apprezzato (tutti nel mondo) di un designer visionario e appassionato alla vita. Una sua creazione fa parte della collezione permanente del MoMA di New York, i suoi oggetti d’arredo si trovano nelle dimore più famose del mondo ed è un peccato che a causa di un carattere un po’ fumantino la sua figura, ma sosprattutto il suo genio creativo, non vengano ricordati come sarebbe giusto. Nessuno è profeta in patria e anche Enrico Baleri era molto più noto a Milano, culla del design a livello mondiale, e forse sarà proprio quella città che riproporrà l’opera della sua vita perché non sia dimenticata.

L’OMAGGIO

In apertura di concerto un inedito omaggio ad Arturo Benedetti Michelangeli nel 30° della scomparsa: la riproposizione in alta fedeltà, dell’interpretazione del maestro della Berceuse chopiniana, affidata a un ipertecnologico pianoforte auto-suonante. In platea la sindaca Laura Castelletti e il vescovo Pierantonio Tremolada in quanto il concerto era dedicato al Giubileo, come omaggio di Brescia e Bergamo che hanno dato i natali ai due Papi conciliari del ’900.

62° FESTIVAL PIANISTICO DI BRESCIA E BERGAMO

NOCHES DE ESPANA

È la Spagna la protagonista del 62esimo Festival Pianistico di Brescia e Bergamo, che si svolgerà fino al 26 giugno 2025 e che punterà i riflettori sul fascino che il Paese latino ha sempre suscitato sui compositori. Questo titolo segna l’inizio di un progetto triennale dedicato al panorama musicale europeo.

INAUGURATO

IL 28 E 29 APRILE AL TEATRO GRANDE DI BRESCIA E AL TEATRODONIZETTI DI BERGAMO. PROSEGUE FINO AL 26

DI GIUGNO

Noches de España: atmosfere iberiche

Dopo le atmosfere cangianti della Rapsodia spagnola, per certi aspetti già anticipatrici del Boléro, ecco l’impressionante crescendo orchestrale dell’enigmatico Concerto per mano sinistra, sempre di Ravel, con il pianista Pierre-Laurent Aimard impegnato in formidabili acrobazie negli assoli, raffinato nelle sonorità, ma all’occorrenza anche in grado di tener testa al volume della compagine sinfonica. Meritatamente applaudito, il solista ha concesso come bis un paio di estratti da «Notations» di Pierre Boulez in onore del centenario della nascita del compositore francese. Una festa di colori il «Capriccio spagnolo» di Rimskij-Korsakov, pagina che ha messo in evidenza le notevoli qualità delle prime parti dell’orchestra. Bravo il direttore Solomnishvili nel valorizzare le sfumature dinamiche in questa partitura e nel popolarissimo Boléro.

Ph. Matteo Marioli e Sergio Nessi

Per l’inaugurazione del Festival è stata scelta la Filarmonica Slovena, un’orchestra sinfonica dal grande organico e dalle illustri tradizioni, diretta dal trentacinquenne maestro georgiano Kakhi Solomnishvili, ha affrontato spettacolari composizioni che capita di rado di poter ascoltare dal vivo

IL CARTELLONE

Il programma del festival si distingue per la presenza di interpreti e orchestre di fama internazionale, con appuntamenti a Brescia e Bergamo. A Brescia i concerti si terranno tra il Teatro Grande e l’auditorium San Barnaba e ad aprire il programma sarà proprio al Grande, il 28 aprile, la Slovenian Philharmonic diretta da Kakhi Solomnishvili, che vedrà al piano Pierre-Laurent Aimard con un programma su Chopin. Tra gli artisti principali ci saranno poi Hélène Grimaud, che eseguirà opere di Brahms e Beethoven, sia in recital sia accompagnata dalla Camerata Salzburg; Yulianna Avdeeva, con un programma interamente dedicato a Chopin; Jan Lisiecki e Lucas Debargue, giovani pianisti di fama mondiale; e Alexandra Dovgan, giovanissima pianista che concluderà il festival con un programma dedicato a Beethoven, accompagnata dai Wiener Kammerorchester. Tra le orchestre, da segnalare la presenza della Neojiba Orchestra del Brasile, che debutta al festival con un repertorio di musica latinoamericana, e della Deutsche Staatsphilharmonie Rheinland-Pfalz, che eseguirà capolavori di Albéniz, De Falla e Ravel.

BRESCIA

BERGAMO

Festival Pianistico la prima al Teatro Donizetti di Bergamo. Ph. Sergio Nessi

Barbara Mazzali, nata il 25 luglio 1969 a Reggio Emilia, vive a Porto Mantovano, è imprenditrice e manager. Tra le esperienze passate nelle istituzioni si ricorda quella come consulente al Senato della Repubblica. Proveniente da una famiglia di armieri, cresce con valori come il rispetto dell’ambiente, l’amore per il territorio, la valorizzazione della famiglia che caratterizzano la comunità venatoria e che rappresentano la sua “bussola” nell’azione politica.

Consigliere regionale uscente, nella XI Legislatura è stata presidente del gruppo Fratelli d’Italia e vicepresidente del Comitato paritetico di controllo e valutazione. Nella XII Legislatura è nominata dal Presidente Attilio Fontana Assessore al Turismo, Marketing territoriale, Moda e Design, grandi eventi.

BARBARA MAZZALI

ASSESSORE REGIONALE AL TURISMO, MARKETING TERRITORIALE, MODA, DESIGN E GRANDI EVENTI

Tommaso Revera

NON RINCORRIAMO IL LUSSO: LO CREIAMO, OGNI GIORNO

Si è da poco concluso il Salone del Mobile, una kermesse collaudata, manifesto del genio italiano e della creatività lombarda, che non risente neppure dei dazi. Qual è il bilancio dell’edizione 2025?

“Il Salone del Mobile si è confermato, ancora una volta, non solo una fiera, ma un’icona della creatività italiana e della capacità manifatturiera lombarda. Un appuntamento internazionale che non teme i venti contrari, nemmeno quelli dei dazi. Con oltre 302.500 visitatori da 151 Paesi, 2.100 espositori da 37 nazioni, 18 quartieri animati dal Fuorisalone, è un motore che attiva filiere intere: dal design al turismo, dalla formazione all’artigianato. Il segreto del suo successo? Una cultura del progetto che fonde estetica, funzionalità e visione. In un mondo che cambia, il design italiano continua a dettare il gusto globale. E noi, da lombardi, ne siamo orgogliosi custodi”.

Turismo, ospitalità e ristorazione: un’accoppiata vincente...

“La Lombardia sta vivendo una stagione straordinaria: turismo, ospitalità e ristorazione si alimentano a vicenda.

La qualità del nostro servizio e l’eccellenza gastronomica fanno la differenza. Con oltre 48.000 attività ristorative – 62 delle quali stellate – e un +4% nella crescita dei servizi, siamo di fronte a un ecosistema che genera valore reale. Ma non è solo questione di numeri: è una questione di cultura, di saper fare, di identità che passa dalla tavola e accoglie il viaggiatore con autenticità”.

Navigazione dei laghi in Lombardia: un patrimonio d’acqua da riscoprire

“Non serve il mare per vivere l’acqua. La Lombardia è attraversata da un sistema idroviario affascinante, fatto di fiumi, canali storici e laghi. Oggi, la sfida è trasformare queste risorse in vie del turismo sostenibile. Abbiamo bisogno di sinergie interregionali, come quella con il Veneto, e di una strategia nazionale per valorizzare il turismo fluviale, ancora tutto da scoprire. Credo profondamente che la navigazione turistica possa diventare un asset strategico per il nostro territorio”.

Le ‘Strade più belle d’Italia’: la Lombardia fa scuola “La prima delle cento ‘Strade più belle d’Italia’ parte dalla Lombardia: da Lovere a Teglio, attraversando la Valcamonica, in un itinerario mozzafiato tra natura e borghi alpini. Lanciata alla BIT 2024, questa iniziativa valorizza le vie del viaggio lento, non solo le mete. È un modo diverso di esplorare il Paese, più autentico, più sostenibile. Abbiamo molto da insegnare anche su questo: creare emozioni a partire dal percorso, non solo dalla destinazione”.

Intelligenza Artificiale: il nuovo alleato del turismo “Con oltre 53 milioni di pernottamenti nel 2024 – il 67% da turisti stranieri – la Lombardia è una meta in piena espansione. Ma la crescita va governata, non subita. E l’intelligenza artificiale ci aiuta a farlo: analisi predittive, personalizzazione dell’offerta, micro-targeting. L’AI ci consente di parlare al turista giusto, nel momento giusto, con la proposta giusta. È così che costruiamo un turismo di qualità, duraturo e a misura di territorio”.

Turismo di lusso: la Lombardia tra le prime d’Italia “Siamo al terzo posto in Italia per turismo luxury, secondo Demoskopika. Ma non è solo una questione di ranking. È una questione di offerta: esperienze esclusive, location iconiche, accoglienza ‘sartoriale’. Il viaggiatore alto-spendente cerca emozioni, bellezza, autenticità. E in Lombardia trova tutto questo, dai grandi laghi ai relais tra le vigne. Non rincorriamo il lusso: lo creiamo, ogni giorno”.

Tax Free Shopping: lo shopping diventa esperienza turistica

“Abbassare la soglia della Tax Free da 154 a 70 euro ha avuto un impatto decisivo. Le transazioni sono aumentate del 44%, gli acquisti si sono diffusi anche nei centri minori, generando un +56% per l’artigianato locale. Non è solo una questione fiscale: è una visione. Lo shopping diventa esperienza culturale, occasione per scoprire i nostri territori. E oggi arabi, americani e latinoamericani ci scelgono anche per questo”.

‘Cuori Olimpici’: una staffetta di emozioni verso Milano-Cortina

L’Assessore regionale in visita alla fiera più importante del Medio Oriente

“‘Cuori Olimpici’ è il racconto di una Lombardia che corre verso il 2026, con orgoglio e partecipazione. Dodici tappe, dodici province, un unico cuore pulsante. Eventi sportivi, cultura e territorio si intrecciano in una narrazione corale che coinvolge i cittadini. È molto più di una maratona: è un modo per rendere tutti protagonisti del sogno olimpico, trasformando l’attesa in un cammino condiviso”.

Bergamo-Brescia 2023: l’eredità culturale che continua a generare valore

L’Assessore Mazzali al Congresso Eurotoques 2025

Barbara Mazzali in un intervento al Consiglio Regionale della Lombardia

“Il titolo di Capitale Italiana della Cultura ha acceso i riflettori su due città che oggi si propongono come modelli di rinascita culturale e turistica. Con 12 milioni di presenze e un +40% rispetto al 2022, Bergamo e Brescia hanno saputo reinventarsi, unendo storia, innovazione e paesaggio. Ma la cosa più bella è che questo slancio non si è esaurito con il 2023: è diventato un motore permanente di attrattività”.

Cinque eventi imperdibili da qui a fine anno

1. Gli eventi che anticipano le Olimpiadi Milano Cortina 2026

2. Gli itinerari delle 69 chiese giubilari lombarde.

3. Il festival nazionale dei borghi più belli d’Italia a Bellano a fine settembre.

4. Artigiano in Fiera (Milano, dicembre): la celebrazione della manifattura, delle storie e delle tradizioni che rendono unica la Lombardia.

5. Gli eventi del cuore olimpico che toccano tutte le 12 province.

BARBARA MAZZALI

VALICHI MONTANI E DIVIETO DI CACCIA

IL 6 MAGGIO 2025 IL TAR DELLA LOMBARDIA HA STABILITO CHE LA CACCIA DEVE ESSERE VIETATA SU 475 VALICHI MONTANI RITENUTI COINVOLTI NELLE ROTTE DI MIGRAZIONE DEGLI UCCELLI. QUESTO DIVIETO SI ESTENDE IN UN PERIMETRO DI MILLE METRI DA CIASCUN VALICO.

Una decisione senza precedenti, considerando che copre quasi tutti i punti di attraversamento montano in Lombardia. Il provvedimento arriva come misura cautelare, per garantire la tutela degli uccelli migratori lungo questi passaggi naturali. La pronuncia della quarta sezione del tribunale segue un lungo confronto legale, che ha visto la Lega per l’Abolizione della Caccia impegnata a far rispettare due precedenti sentenze del Tar. Questi provvedimenti datati 2020 e 2023 avevano già portato all’annullamento di delibere regionali favorevoli alla caccia e ordinato la nomina di un Commissario per individuare i valichi da sottoporre a tutela.

Il ruolo del commissario e la definizione dei valichi da proteggere In risposta agli obblighi dettati dal tribunale, è stato nominato un Commissario, anche direttore generale dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale , che ha svolto il compito di individuare i valichi montani da proteggere. La relazione finale, depositata a dicembre 2024, ha individuato solo 34 valichi meritevoli di tutela, suddivisi in 19 da mettere immediatamente sotto protezione e 15 da monitorare per almeno due anni. Questa limitazione nelle scelte ha suscitato il malcontento della LAC, che ha ritenuto insufficiente la protezione per i valichi considerati, mentre Regione Lombardia ha espresso dubbi sull’estensione del divieto. Le criticità emerse sulla relazione e il rigetto delle delibere regionali. Il Tar ha rilevato che la proposta del Commissario si basava principalmente su uno studio dell’Università dell’Insubria in collaborazione con ERSAF.

Questo studio però era stato considerato dal tribunale come valido solo a livello provvisorio e non poteva giustificare una decisione definitiva. Lo studio si riferiva solo a siti già censiti nel passato senza fornire nuove evidenze scientifiche sufficienti a giustificare una riduzione del perimetro di tutela. Secondo il tribunale, la scelta di limitare la tutela si fonda su dati insufficienti e non aggiornati, senza un’indagine approfondita sui 475 valichi effettivamente attraversati dagli uccelli migratori. La sentenza ha quindi respinto le delibere regionali che assegnavano protezione a un numero inferiore di valichi, ribadendo la necessità di estendere il divieto di caccia ai 475 valichi individuati.

Le reazioni delle associazioni e dei soggetti coinvolti

La Lega per l’Abolizione della Caccia ha accolto con favore la decisione del Tar, considerandola una vittoria per la tutela ambientale e per la salvaguardia della fauna migratoria. Le associazioni venatorie, invece, si sono schierate con Regione Lombardia, sottolineando l’impatto negativo che un divieto così esteso potrebbe avere sulle attività di caccia e gestione del territorio. Il Consiglio di Stato aveva già confermato in passato le decisioni del Tar, respingendo i ricorsi presentati dalla Regione. Questa sentenza segna un ulteriore passo nell’applicazione di misure restrittive a tutela degli uccelli migratori, imponendo limiti più severi sulle zone di caccia e introducendo un controllo serrato su un’ampia area montana lombarda. La Regione dovrà ora adeguarsi immediatamente al blocco imposto dal tribunale, in attesa di possibili sviluppi o nuove valutazioni scientifiche.

COME LA PENSANO IN REGIONE LOMBARDIA

Regione Lombardia ha presentato con urgenza un ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR Lombardia del 2 maggio 2025, che impone il divieto assoluto di attività venatoria su 475 valichi montani del territorio regionale interessati dalle rotte di migrazione degli uccelli ma non solo, per una distanza di mille metri dagli stessi. È quanto previsto dalla mozione “Valichi montani e salvaguardia attività venatoria in Lombardia” approvata a maggioranza dall’Aula.

Giacomo Zamperini (Fratelli d’Italia)

“La sentenza – spiega il primo firmatario della mozione –avrebbe un impatto rilevante su tutte le forme di attività venatoria nel territorio lombardo con la formazione di un unico valico lungo tutti i 140 mila ettari di confini alpini e l’abbandono di migliaia di appostamenti fissi, incidendo negativamente anche sulle misure di controllo faunistico extravenatorio a supporto del mondo agricolo, sulla salvaguardia del territorio e sulla tutela dei sentieri. La caccia programmata contribuisce in modo significativo alla salvaguardia della biodiversità e al mantenimento degli equilibri ecologici, mentre l’istituto del valico montano è da ritenersi oggi superato e inadatto ai fini stessi di conservazione dell’avifauna migratoria”.

Matteo Piloni (PD):

“Questa mozione va contro il ruolo e le prerogative dei consiglieri regionali. È proprio la maggioranza di centrodestra la responsabile della confusione normativa del settore venatorio e sono le sue forzature giuridiche a fare i danni maggiori all’attività venatoria”.

Giovanni Malanchini (Lega)

Nel testo è stato inserito un emendamento della Lega, approvato a maggioranza, che chiede al Governo per adeguare la normativa italiana con gli standard europei l’adozione di un decreto legge urgente per l’abrogazione del comma 3 dell’articolo 21 della Legge 157/1992 che prevede il divieto di caccia su “tutti i valichi montani interessati dalle rotte di migrazione dell'avifauna”.

Claudia Carzeri (Forza Italia): “La sentenza TAR deriva da un’interpretazione rigida e distorsiva dell’articolo 21 della Legge 157/1992, una norma nata 30 anni fa in contesto ambientale e sociale profondamente diverso: considerare ogni rilievo un valico, in assenza di dati scientifici aggiornati, è un pretesto per allargare il divieto oltre lo spirito originario della legge. Questa decisione rischia di compromettere non solo la caccia, ma la gestione sostenibile del nostro territorio. Si tratta di una forzatura giuridica e un attacco all’autonomia regionale e alla coesione delle comunità locali. Per questo ritengo che la mozione vada nella direzione di una giusta difesa dell’identità culturale e sociale nei territori montani”.

COME LA PENSANO

Floriano Massardi (Lega): "È una sentenza senza fondamento scientifico che si basa sul concetto di valico che non esiste in alcuna direttiva europea. La sentenza del TAR cancella con un tratto di penna 15-20 mila cacciatori che non potranno più esercitare la caccia. La cosa più grave è che viene limitato il contenimento alla Peste suina che è un'emergenza nazionale e che in Lombardia mette a rischio il comparto suinicolo. Questa sentenza fa di un divieto un uso ideologico, non tutela la fauna e riduce l’autonomia regionale in modo ingiustificato. Mi auguro che il Governo intervenga rapidamente con un decreto legge per superare questa anomalia solo italiana”.

Paola Pollini (M5S):

“La mozione è costruita su preconcetti, convinzioni ideologiche e teorie senza base scientifica. Bisogna limitarsi a prendere atto che non esistono sentenze consolidate contro l’istituto dei valichi e che la decisione del TAR si basa sulla legge 157/1992 che prevede il divieto di caccia su tutti i valichi montani. Non c’è alcuna interpretazione da fare. La legge è chiara e va rispettata”.

Michela Palestra (Patto Civico):

“La sentenza del TAR nasce dall’inerzia di Regione Lombardia rispetto alla difesa dei flussi migratori dell’avifauna. Il Tribunale amministrativo si limita a definire i perimetri entro i quali la caccia non è possibile. Noi non siamo contro l’attività venatoria tout court, ma siamo convinti che sia necessario definire ambiti di caccia compatibili con la biodiversità: abbiamo bisogno di una giusta commisurazione tra regole della caccia e rispetto dell’ambiente”.

Onorio Rosati (AVS): “La sentenza del TAR è una sconfitta di Regione Lombardia. Il tema non è caccia sì o caccia no, ma il rispetto delle leggi e delle regole: la maggioranza vuole cancellare le regole solo perché non gli vanno bene. Questa mozione è solo una scelta politica: la difesa dei cacciatori. Per noi la priorità è la difesa della fauna e la ricerca di un punto di equilibrio tra l’attività venatoria e la biodiversità. Chio governa Regione Lombardia, invece, vuole spostare questo punto di equilibrio sempre più verso la difesa delle associazioni venatorie”.

Carlo Bravo (Fratelli d’Italia):

“La sentenza del TAR è inaccettabile e fuori luogo. È l'ennesimo caso in cui, sulla base di pareri ideologici e non scientifici, si impedisce una corretta gestione del territorio e della fauna selvatica. Il risultato è la sottrazione di oltre 150 mila ettari alla pianificazione venatoria e l'abbandono di migliaia di appostamenti: si mette così a rischio un sistema che ha radici culturali, economiche e sociali profonde".

Alessandro Beduschi, (Fratelli d’Italia) Assessore all'Agricoltura ha annunciato l’intenzione della Giunta regionale di fare ricorso contro la sentenza del TAR: “Penso che sia un atto dovuto perché questa sentenza è chiaramente sproporzionata: dire che l’intero arco alpino corrisponda a un unico valico non ha senso. Siamo disposti a confrontarci su dati autentici, ma non su visioni ideologiche o strumentali. Quindi la Regione si opporrà".

CONTRO LE MOLESTIE OLFATTIVE

SIETE VITTIMA DI CATTIVI ODORI NELL’ARIA? ADESSO POTETE RICHIEDERE L’INTERVENTO DI UN TEAM DI ANNUSATORI DELL’ARPA

A Bergamo, tra le eccellenze di Arpa Lombardia, c’è una struttura davvero unica nel suo genere: il Centro Regionale Olfattometria e Aeriformi, guidato da Fabio Calvisi. Qui, un team composto da 8 specialisti, affiancato da un gruppo selezionato di ‘annusatori’, chiamato panel, e con l'ausilio di tecnologie avanzate, lavora per rispondere a una delle segnalazioni più frequenti da parte dei cittadini: le molestie olfattive. Nel 2024 il 14% delle richieste raccolte dall’Ufficio Relazioni con il Pubblico di Arpa Lombardia ha riguardato proprio questo tema, secondo solo al rumore, che rappresenta il 18% dei casi.

“I tecnici dei Dipartimenti Territoriali di Arpa, nell'ambito delle loro attività – ha spiegato Calvisi - prelevano campioni d’aria. Entro tempi molto restretti (massimo trenta ore) il Centro Regionale di Olfattometria e Aeriformi valuta il rischio chimico mediante l'ausilio della strumentazione analitica. Se non vengono rilevate sostanze pericolose, il campione viene ‘annusato’ dal panel, un gruppo di sei persone opportunamente selezionato che rappresenta statisticamente la popolazione. Così possiamo misurare l’odore in modo oggettivo, con valore espresso in unità odorimetriche”.

Il connubio tra l'analisi sensoriale mediante il panel di annusatori e le tecniche analitiche strumentali, costituisce uno dei punti di forza del Centro, che con la recente riorganizzazione dell’Agenzia fa ora capo al Dipartimento Regionale Prestazioni Analitiche, diretto da Valeria Frattini.

“Un altro contributo del Centro alle attività della Agenzia – ha proseguito Calvisi - è il supporto ai colleghi dei Dipartimenti Territoriali, per la taratura del naso elettronico, uno strumento da campo costituito da un insieme di sensori capaci di identificare una sorta di ‘impronta olfattiva’. Oltre alla tematica olfattometrica, il Centro si occupa anche delle determinazioni analitiche degli inquinanti della matrice aria derivanti dalle emissioni di impianti produttivi e per il monitoraggio della qualità dell'aria”.

I campioni analizzati all’anno dal Centro relativi alle emissioni di impianti produttivi sono circa 600, quelli riguardanti la qualità dell’aria sono circa 4500. Un’attività scientifica che unisce tecnologia, partecipazione e tutela dell’ambiente.

A BERGAMO UNA STRUTTURA DI ARPA LOMBARDIA È IL PUNTO DI RIFERIMENTO IN LOMBARDIA

Se non vengono rilevate sostanze pericolose, il campione viene ‘annusato’ dal panel, un gruppo di sei persone opportunamente selezionato che rappresenta statisticamente la popolazione. “Così possiamo misurare l’odore in modo oggettivo, con valore espresso in unità odorimetriche”.

IL FUTURO DEL PAVIMENTO IN LEGNO

Due giornate importanti per il territorio e per il settore del legno si sono svolte il 15 e 16 maggio ad Almenno San Bartolomeo e a Pontida, dove si è tenuto un evento tecnico rivolto ai produttori di pavimenti in legno che ha richiamato numerosi esperti da tutta Italia. Un’occasione per parlare di sicurezza, innovazione e futuro nel campo dei pavimenti in legno, con la partecipazione di aziende, professionisti e istituzioni di riferimento a livello nazionale. L’evento ha avuto luogo il 15 Maggio presso gli spazi dell’azienda

Tino Sana S.r.l. di Almenno San Bartolomeo e, il giorno successivo, presso la sede Chimiver Panseri S.p.A. di Pontida.

Due giorni di full immersion per far chiarezza sulle normative ignifughe e navali alla luce delle nuove normative vigenti ma anche un’occasione irripetibile per delineare il futuro del pavimento in legno. Queste le motivazioni che hanno chiamato a raccolta numerosi professionisti e operatori del settore che il 15 e 16 Maggio scorsi si sono dati appuntamento prima presso gli spazi della Tino Sana di Almenno S. Bartolomeo e poi presso l’headquarter di Chimiver Panseri Sp.A. a Pontida, una tra le realtà produttive più importanti della nostra provincia che, quest’anno, si appresta a celebrare il 60° anniversario. In questo lungo percorso, Chimiver è divenuta da piccola realtà artigianale a leader nel mercato dei prodotti di incollaggio, trattamento e manutenzione di pavimenti in legno, resilienti, resina, indoor, outdoor e erba sintetica. “Facciamo chiarezza: panoramica delle normative ignifughe e navali” e “Il futuro del pavimento in legno” è stato un evento in collaborazione con FederLegno, CSI S.p.A, FireIng, Greenwich Srl, il Corpo delle capitanerie di porto, Catas S.p.A e FEP - European Parquet Federation. Due giornate intense, ricche di contenuti, confronto e partecipazione. “Il riscontro ricevuto - ha sottolineato Oscar Panseri, Chief Executive Officer della Chimiver Panseri S.p.A. - ci conferma che solo condividendo conoscenza, esperienze e visione possiamo costruire un settore sempre più consapevole, innovativo, responsabile e sostenibile”.

AROMATICO Weekend

VINO IN CAMMINO

Passeggiata tra le cantine di Scanzorosciate

SABATO 31 MAGGIO - Ore 15.00

Tre suggestivi itinerari tra le colline della DOCG: un viaggio tra storia e natura insieme al gruppo Custodis, con degustazione di Moscato di Scanzo e vini del territorio.

Visita e degustazione presso le cantine

Pagnoncelli Folcieri e Berlendesa

RITROVO ore 15.00

Presso Piazza della Costituzione

Visita e degustazione presso le cantine De Toma e Magri Sereno

RITROVO ore 15.00 Presso Piazza Alberico da Rosciate

COSTO 30 €

Visita e degustazione presso le cantine Martinì e Martinelli

RITROVO ore 15.00

Presso Via Collina Alta, 12

(la quota comprende visita guidata e degustazione di 2 calici di vino per ogni azienda accompagnati da stuzzichini)

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA scrivendo a info@consorziomoscatodiscanzo.it

WALK AROUND TASTING

Dalle 10.00 alle 18.30

Sala Galizzi – via Don Giulio Calvi, 1 DOMENICA 1 GIUGNO

Un percorso di degustazione tra i vini dei produttori del Consorzio di Tutela Moscato di Scanzo

INGRESSO CON DEGUSTAZIONI 20 €

Per i soci 2025 delle associazioni di sommellerie 15 €

Ore 16.00

Laboratorio del Gusto di Slow Food “3 Moscato di Scanzo e paté”

COSTO 25 €

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA scrivendo a info@consorziomoscatodiscanzo.it

Le proposte Vino in Cammino, Walk Around Tasting e il Laboratorio di Slow Food sono acquistabili in prevendita su www.terredelvescovado.it/esperienze oppure inquadrando il QR code

PER INFORMAZIONI

Mail info@consorziomoscatodiscanzo.it - Tel. 035 6591425

ARTE È RICERCA

SUCCESSO DI PARTECIPAZIONE E SOLIDARIETÀ

PER LA 4ª EDIZIONE

ph. Sergio Nessi

Si è conclusa con grande entusiasmo e partecipazione la quarta edizione di “Arte è Ricerca”, l’evento promosso dalla Fondazione A.R.M.R. – Aiuti per la Ricerca sulle Malattie Rare, che ha unito arte, bellezza del territorio, alta cucina e impegno solidale. Nella splendida cornice del Monastero di Astino, messa a disposizione dalla Fondazione MIA, rappresentata dal presidente Fabio Bombardieri, oltre 200 persone hanno preso parte a una serata speciale, contribuendo con grande generosità alla raccolta fondi a favore della ricerca scientifica, per un totale netto di 8.500 euro.

Un momento di incontro e convivialità che ha avuto come cuore pulsante la ricerca scientifica, a sostegno dei giovani ricercatori dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, impegnati nello studio delle malattie rare. “La ricerca scientifica è il futuro, è il progresso: senza ricerca oggi non potremmo dare sollievo a tanti malati e parenti di malati con malattie rare”, ha dichiarato con emozione Vittoria Guadalupi, Presidente della Fondazione A.R.M.R.

La serata ha visto protagonista lo chef Mirko Ronzoni, vincitore di Hell's Kitchen Italia, consulente ristorativo e formatore, che ha proposto un raffinato show cooking presentando un piatto ispirato al Mediterraneo: Chiocciole del Pastificio Made in Italy Felicetti, con brodetto di pesce mediterraneo, seguite da un carosello di dolci, tra cui un tiramisù nel barattolo con caffè bergamasco. Accanto a lui, il prezioso supporto di Vittorio Galbiati (Taste Lab). Un’esperienza gastronomica che ha saputo unire tradizione, territorio e innovazione. “Nonostante il periodo storico complesso e l’incertezza che continua a caratterizzare questi anni, l’energia delle persone vicine ad A.R.M.R. ha reso possibile la riuscita di questo grande evento”, ha sottolineato lo chef Mirko Ronzoni.

A rendere l’atmosfera ancora più unica, la possibilità per gli ospiti di partecipare a una visita guidata del Monastero di Astino, condotta da Cristiana Vezzoli, guida turistica che ha raccontato con passione la storia e la bellezza del luogo. Fondamentale il contributo dei volontari, guidati da Anna Valtellina, e delle numerose aziende che hanno donato beni, servizi e materie prime per la realizzazione della serata: Prosciuttificio Bagatto, Sorveglianza Italiana, Expotex, Temp Job, Capex, Rotolificio Bergamasco Srl, PG\&W, Pastificio Felicetti, Taste Lab, La Gegè Pesca, Ros Forniture Alberghiere, Laura Catering, Pellegrini spa, Caffè del Caravaggio, Latteria di Branzi.

“La ricerca progetta il futuro e dona speranza agli ammalati – è stato sottolineato, ricordando le parole di Piero Angela – la ricerca è la vera macchina della ricchezza. E grazie a tutti voi, anche questa sera, abbiamo potuto fare un passo in più verso un domani migliore”. La Fondazione A.R.M.R. ringrazia di cuore tutti coloro che hanno partecipato, sostenuto e contribuito alla riuscita di “Arte è Ricerca 2025”.

INFLUENZA DA RECORD

PRIMA LA SALUTE

INFORMAZIONI & CURIOSITÀ

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Dr. Haim Reitan

Direttore Sanitario

Studio Medici Associati

La stagione influenzale che ci stiamo lasciando alle spalle sarà ricordata in molti Paesi come una delle più intense degli ultimi anni. In Italia, certifica l'ultimo rapporto dell'Istituto superiore di Sanità che ogni settimana monitora l'andamento delle infezioni stagionali, è stato toccato il numero record di 16.129.000, “mai raggiunto nelle precedenti stagioni influenzali”, superando un altro record, quello dello scorso anno, con circa un milione e mezzo di casi in più. Fonte: Il Sole 24 Ore Salute

PRIMA TERAPIA DI EDITING

GENETICO PERSONALIZZATA

Un team di medici e scienziati statunitensi ha riscritto la storia della medicina: per la prima volta, un neonato affetto da una malattia genetica rara e letale ha ricevuto una terapia genica Crispr personalizzata direttamente nel suo corpo. In sei mesi i ricercatori hanno identificato la mutazione, testato la terapia su modelli animali, ottenuto l’autorizzazione sperimentale dalla Fda e somministrato al piccolo tre infusioni crescenti del trattamento. La tecnica usata è l’editing di base, una versione di Crispr che modifica con precisione singole lettere del Dna, senza provocare rotture nella doppia elica. Oggi KJ ha quasi 10 mesi, ha potuto iniziare a seguire una dieta più normale, ha ridotto i farmaci e raggiunge le tappe dello sviluppo motorio: si siede, saluta e interagisce. Tuttavia, i medici restano prudenti: è ancora presto per parlare di “cura”.

Fonte: Il Sole 24 Ore Salute

SE IL GINOCCHIO È DA RINGIOVANIRE

C'È L’ORTOBIOLOGIA

Esistono validi alleati per contrastare l’artrosi, senza bisturi: trattamenti con acidi ialuronici, derivati del sangue come il Plasma ricco in piastrine (Prp), il re-impianto di cellule staminali da grasso addominale, sono alcune delle tecnologie potenzialmente indicate nel trattamento di forme di artrosi del ginocchio, non in fase avanzata. Studi recenti condotti su un’eterogenea popolazione sembrano suggerire che questi approcci siano in grado di controllare, ovvero di rallentare l’evoluzione dell’artrosi del ginocchio, consentendo di ritardare la necessità di un intervento di protesi articolare parziale o totale. Fonte: Adnkronos

ALZHEIMER, APPROVATO NEGLI USA PRIMO TEST PER DIAGNOSI PRECOCE CON SOLO PRELIEVO DI SANGUE

Via libera della Fda americana al primo test del sangue per la diagnosi di Alzheimer. L'esame si chiama 'Lumipulse' ed è indicato per individuare precocemente le placche amiloidi associate alla malattia neurodegenerativa in adulti over 55 che presentano segni e sintomi della patologia. Fonte: Repubblica Salute

MALATTIE INFIAMMATORIE INTESTINALI IN AUMENTO FRA GLI ADOLESCENTI

Il picco di nuove diagnosi delle malattie infiammatorie croniche intestinali, o MICI, si aveva in persone fra i 20 e i 30 anni. Adesso il panorama sta cambiando, con l’aumento continuo e consistente dei casi che compaiono in adolescenza: Crohn e colite ulcerosa colpiscono sempre di più e sempre prima, tanto che negli ultimi 15 anni la prevalenza negli under 20 è aumentata del 25%. Un dato che preoccupa perché nei giovanissimi l’impatto di queste malattie, che provocano sintomi come diarrea e urgenza intestinale, dolore e stanchezza continua, è molto pesante. Fonte: Corriere Salute

CUORE: MAI SOTTOVALUTARE LE GAMBE GONFIE

Le gambe gonfie possono essere un sintomo di problemi al cuore. Il gonfiore agli arti inferiori, chiamato in medicina edema, è uno dei segnali meno noti ma significativi. Avviene quando si accumula liquido nei tessuti e tende a peggiorare nel corso della giornata. Fonte: Ok Salute

LA QUANTITÀ DI SONNO ‘IDEALE’ VARIA DA PAESE A PAESE

La quantità giusta di sonno dipende dall’età, dal genere e anche in parte dal singolo orologio circadiano, ma può dipendere anche dalla cultura, quindi dal Paese di origine. Lo hanno scoperto gli scienziati dell’Università della British Columbia, che hanno indagato il rapporto tra culture e sonno e tra sonno più breve e salute. L’analisi è stata fatta sulla durata del riposo di quasi 5.000 persone abitanti in 20 Paesi (tra Nord America, Europa, Asia, Africa e Sud America). La media in Giappone era di 6 ore e 18 minuti, il Paese in cui si dorme di meno, mentre in Francia era di 7 ore e 52 minuti, Paese (tra quelli considerati) in cui si dorme di più. La maggior parte dei Paesi si colloca tra le 7 ore e le 7 ore e 30 minuti. Fonte: Corriere Salute

COLLAGENE: IL SEGRETO PER CAPELLI FORTI

È la proteina più abbondante del nostro corpo e una delle principali responsabili di compattezza, elasticità e tonicità del derma. Questa sostanza è un booster prezioso anche per la chioma, soprattutto a partire dai 25 anni, quando la sua produzione naturale inizia a diminuire. Il collagene contribuisce anche alla struttura stessa del capello, perché contiene aminoacidi fondamentali per la sintesi della cheratina, la proteina che costituisce lo strato esterno del fusto. Rinforza i follicoli piliferi, migliora l’elasticità e previene la rottura dei capelli.  La dose ideale? Circa 10 grammi al giorno, preferibilmente in forma idrolizzata e possibilmente marina, perché più pura e biodisponibile. Fonte: Ok Salute

UN GESTO CHE PUÒ FARE LA DIFFERENZA

Anche quest’anno prende il via la campagna 5xmille di GSD Foundation ETS, l’ente non profit del Gruppo San Donato, impegnato, da sempre, nel promuovere iniziative che abbiano un impatto positivo sulla vita dei pazienti e delle loro famiglie. Nell’ultimo anno, sono state svolte, presso gli ospedali del Gruppo San Donato, oltre 300 attività di umanizzazione delle cure, che hanno coinvolto circa 10.000 pazienti e più di 600 volontari. L’umanizzazione delle cure, insieme alla prevenzione e alla ricerca scientifica, sono i tre pilastri su cui si incentra la missione quotidiana della Fondazione. Scegliere di donare il 5xmille a GSD Foundation ETS significa sostenere in modo tangibile le iniziative che mirano a migliorare l’esperienza dei pazienti durante il loro percorso di cura nei reparti degli ospedali del Gruppo San Donato. Nell’ultimo anno, tra le iniziative più apprezzate dai pazienti, anche i più piccoli, ci sono state le visite a sorpresa dei Supereroi e dei calciatori di alcune squadre come AC Monza e Atalanta, nei reparti di Pediatria degli ospedali, che hanno regalato tanti momenti di spensieratezza e allegria. Il progetto “Piccoli ricercatori fotografano” invece, in occasione del mese dedicato alle cardiopatie congenite, ha coinvolto i bimbi ricoverati all’IRCCS Policlinico San Donato, in un divertente laboratorio creativo in cui, attraverso la fotografia, hanno potuto sperimentare e sviluppare competenze cognitive ed emotive.

NEL 2024 SONO STATI 10.000 I PAZIENTI COINVOLTI NELLE ATTIVITÀ DI UMANIZZAZIONE DELLE CURE

Accanto a queste iniziative, proseguirà per tutto il 2025, “Quattro zampe in corsia”, che, grazie al supporto di Fondazione Prossimo Mio, prevede interazioni terapeutiche tra pazienti e cani, per migliorare il benessere fisico, psicologico e sociale delle persone. Prosegue, inoltre, l’impegno della Fondazione nel diffondere l’arte come strumento di cura all’interno degli ospedali del Gruppo San Donato: quest’anno è stata proposta, al Policlinico San Marco di Zingonia, una nuova e coinvolgente esposizione dedicata a Mario Cavaglieri, figura di spicco della pittura italiana del XX secolo. Sul fronte della prevenzione primaria, GSD Foundation ETS sostiene EAT Educational un progetto di educazione alimentare che punta a sensibilizzare giovani e adulti sull’importanza di uno stile di vita sano e di un’alimentazione sostenibile, sia per la salute individuale che per l’ambiente. Focalizzato in particolare sulle scuole secondarie, negli anni EAT Educational ha coinvolto oltre 6.000 studenti. In virtù del successo riscontrato tra tutti gli stakeholder, il progetto compie un ulteriore passo, accedendo a breve alle piattaforme digitali, per diventare ancora più fruibile, efficace e parlare a più voci.

Sempre nel campo della prevenzione, la Fondazione è fortemente coinvolta nel supporto alla ricerca in ambito cardiovascolare: ricordiamo il progetto A Call for WOMEN – CALL ME Project che, avviato a settembre del 2022, ha promosso un’importante indagine volta a incrementare la consapevolezza delle donne rispetto al proprio profilo di rischio cardiovascolare e a individuare strategie personalizzate di prevenzione e cura e BioCor, cura e BioCor, la biobanca creata all’interno dell’IRCCS Policlinico San Donato, dedicata alla raccolta e alla conservazione di campioni biologici e dati clinico-anamnestici di pazienti affetti da patologie cardiovascolari.

“Scegliere di destinare il proprio 5xmille a GSD Foundation ETS significa compiere un gesto semplice ma di grande valore, che si traduce concretamente in progetti dedicati al miglioramento dell’esperienza di cura e del benessere dei pazienti e delle loro famiglie. Un sostegno che permette alla Fondazione di proseguire nel suo impegno quotidiano: l’umanizzazione delle cure. In un Paese come l’Italia dove la popolazione invecchia inesorabilmente, cresce la necessità di percorsi di cura ospedalieri che mettano sempre di più al centro la persona. In ospedale curare non basta. Umanizzare le cure significa restituire dignità, ascolto e calore a chi affronta la malattia, ricordando che ogni paziente è prima di tutto una persona” ha dichiarato Gilda Gastaldi, presidente di GSD Foundation ETS. Donare il 5xmille alla GSD Foundation ETS è una scelta libera, anonima e priva di costi aggiuntivi. Per contribuire, basta visitare il sito web della fondazione e seguire le istruzioni al seguente link: https://www.gsdfoundation.it/sostienici/privati/5x1000

La mostra “Donnino Rumi. Imprenditore e artista visionario nella Bergamo del Novecento” – a cura di Fernando Noris e Angelo Piazzoli – è stata inaugurata sabato 17 maggio 2025 in occasione della prima apertura straordinaria del Palazzo Storico del Credito Bergamasco. La seconda apertura straordinaria, prevista per il 24 maggio dalle 14.30 alle 19.00, sarà in concomitanza con il RUMI Day 2025, un evento dedicato agli estimatori delle leggendarie motociclette. La mostra, dal taglio inedito, intende far emergere la sfaccettata personalità di Donnino Rumi (Bergamo, 1906-1980) come figura di controtendenza nella Bergamo artistica del Novecento attraverso la rilettura di opere selezionate, memorie storiche e avventure artistiche significative del periodo in cui l’artista fu attivo.

DONNINO RUMI

IMPRENDITORE E ARTISTA VISIONARIO NELLA BERGAMO DEL NOVECENTO

FINO AL 5 SETTEMBRE 2025 IL SALONE PRINCIPALE DI PALAZZO CREBERG OSPITA UN’INEDITA MOSTRA DEDICATA A DONNINO RUMI – FIGURA TANTO IMPORTANTE QUANTO POCO CONOSCIUTA DELLA GRANDE ARTE BERGAMASCA DEL NOVECENTO – DI CUI SI ESPONE UN PREZIOSO NUCLEO DI TRENTASEI DIPINTI, DUE SCULTURE IN BRONZO, OLTRE A TRE CELEBRI MOTOCICLETTE STORICHE PRODOTTE DALLA FOR (FONDERIE OFFICINE RUMI).

A sinistra

Modelle

olio su tela 130x 90 cm.

In basso Autoritratto giovanile 1946, olio su tela, 82x78 cm.

LE RAGIONI DI QUESTA MOSTRA

Donnino Rumi si trova a convivere con il drammatico sfondo dei due conflitti mondiali, troppo tardi quindi per partecipare all’euforia e al clima di ottimismo caratteristico della Belle Epoque che si chiude appunto con l’inizio della Grande Guerra. La ricognizione dei documenti storici ci mostra una vicenda professionale inizialmente indirizzata verso l’arte: il talento giovanile nel disegno e, nel 1921, l’iscrizione all’Accademia di Belle Arti (condotta da Ponziano Loverini) preannunciano una probabile carriera “ufficiale” in ambito artistico. In realtà le cose andarono diversamente perché, per una serie di fatti, Rumi si ritrovò ad essere, prima innovativo capitano d’industria (della fonderia aperta dal padre Achille nel 1906, anno della sua nascita) e, solo in seguito, autonomo e visionario pittore. “Rispetto ad altre esperienze d’arte e di vita che abbiamo affrontato in passato – ha affermato Angelo Piazzoli, Presidente di Fondazione Creberg e curatore della mostra – la vicenda personale e artistica di Donnino Rumi presenta specifiche peculiarità nel suo rapporto con l’ambiente artistico di Bergamo, tutte nel senso della estraneità. Ad esempio, i testi relativi alla storia di Rumi (scarsi e per lo più rivolti alla narrazione delle sue imprese imprenditoriali e motoristiche) non evidenziano rapporti diretti con artisti del suo tempo; ovvero, non sono note, o quanto meno testimoniate, sue presenze in mostre collettive”. Gli interessi di Donnino Rumi infatti erano piuttosto lontani dalle ricerche in atto da parte di molti dei suoi contemporanei aggiornati sulle tendenze milanesi e internazionali, soprattutto nel segno di un naturalismo informale o astratto. Evidenzia al riguardo il curatore Fernando Noris: “Avendo partecipato da protagonista agli anni del miracolo italiano, Rumi non poteva che ripartire da una visione felicemente esuberante del buon vivere del tempo andato. Volutamente ignorando una tradizione locale, cui del resto aveva partecipato in modo saltuario nei suoi anni di formazione in Carrara, si rituffa all’indietro a dialogare con le elegantissime forme che avevano reso brillante il finire del Diciannovesimo secolo». Forse in Rumi ci fu anche, come acutamente fa notare Noris, “una sorta di distacco aristocratico, nemmeno tanto mascherato e certamente molto ricambiato dall’establishment locale, che lo portò a non confondersi con questi artisti e a ignorare i loro travagli, sia di acuta riflessione poetica e formale, sia di imbarazzati tentativi promozionali, sia della affannosa e preoccupata ricerca di vie nuove per proporre la loro arte”.

Se pensiamo poi ai suoi eclettici e istrionici “outfit”, con l’ampio tabarro, la barba apparentemente incolta da viveur bohémien, gli occhialetti pince-nez, lo spavaldo cappellaccio a cencio o il berretto da pittore che ci consegna nell’infinita serie di autoritratti, molti dei quali esposti in mostra, ci si rende conto di come, nel tempo, la leggenda del Rumi eccentrico e isolato si sia facilmente auto-alimentata nel tempo. Rispetto al potenziale quindi, le occasioni espositive per Rumi sono state molto ridotte. E anche post-mortem fu così, in parte proprio per questo suo vivere la pittura in modo “alternativo”, come accadde anche a molti altri artisti bergamaschi ai quali la Fondazione Creberg ha dato spazio. “A tali tacite “conventio ad excludendum” – ha sottolineato il Presidente – abbiamo cercato di por rimedio nel corso dell’ultimo quindicennio, in virtù di una scelta di politica culturale, che abbiamo perseguito con determinazione. In tale ambito abbiamo scelto di indagare tempi vicini a noi, ripercorrendo l’ultima parte del Secolo appena trascorso ovvero i primi anni del nuovo Millennio, offrendo visibilità – indipendentemente dal curriculum espositivo – ad artisti di valore che hanno quasi esclusivamente operato nei nostri territori, ovvero ad altri che – considerati un fastidio per la loro libertà intellettuale, etica, estetica – sono stati messi ai margini”.

In alto Autoritratto 1969, olio su tela 100 x 60 cm.

In basso a sinistra RUMI Turismo Tre Marce, prima serie 1950-1953

Collezione Marzio Lavetti a destra RUMI Formichino, 1954, collezione Giovanbattista Rumi

Aya
Tarek –
Ph.
Carlotta
Coppo

LA MOSTRA

Nel Salone principale vengono presentate opere di maggiori dimensioni incentrate sulle tematiche sviluppate in mostra e tre motociclette, tra le quali il celebre “Formichino” del 1956. Già al primo sguardo, emerge in Salone uno dei focus principali, quello dedicato al tema del Ritratto e dell’Autoritratto che viene poi ripreso in Loggiato. Si nota come, nella successione dei personaggi di Rumi (soprattutto femminili ma non solo) così come della sua pittura di genere (delle ambientazioni di attese, di dialoghi muti, di complicità, di locali alla moda) si ricava l’inventario di un complessivo allestimento teatrale. “Quasi un ricorrente e performante casting, per l’individuazione e la scelta di attori e attrici, chiamati in scena, di volta in volta, da Donnino Rumi per un provino in vista di una prossima recita complessiva e complessa - ha spiegato Fernando Noris. Il costumista chiamato in causa, per rivestire di pizzi, piume, trine e velluti, di corsetti alla moda, di panneggiati e plissettati abiti di scena, di severi giubbetti, cappelli piumati è, a tutta evidenza il francese Henri de Toulouse- Lautrec (1864-1901). Ma solo come costumista, non da sceneggiatore o da regista. Il film lo conduce Donnino Rumi. E in questo senso, più che continuare a cercare Oltralpe derivazioni, per altro scontate, che, una volta accertate nella loro natura di mera fenomenologia del costume, si esauriscono su sé stesse, converrebbe cercare ascendenze tematiche e narrative più vicine”. Come per esempio il cinema, a cui Donnino era particolarmente interessato dal momento che la sua azienda FOR ha prodotto, tra l’altro, macchine cinematografiche. In loggiato, ai dipinti di figura si alterna il consistente approfondimento sulle Nature in posa e sui Paesaggi con una piccola sezione dedicata alla scultura in bronzo, di cui Rumi fu attento interprete. tempi”.

“La Natura in posa – ha sottolineato Fernando Noris – riconduce all’esperienza delle piccole cose domestiche di frequentazione quotidiana. Tavole imbandite di frutta e ortaggi, adagiati su inclinati piani d’appoggio servizi in porcellana in attesa di ospiti, e fiori, tantissimi fiori, d’una esuberanza fantasmagorica: viole, iris, tulipani, rose, begonie, girasoli. Composizioni e formati, rigidamente impaginati, senza divagazioni o ambientazioni distraenti, ma tutti concentrati sulla esaltazione di essenze che non appaiono recise, ma sopravviventi per sempre, nella loro vitale essenza animata. Colori a profusione, imbastiti come drappeggi di ricami o tessuti pregiati”. “L’approfondimento delle sue vicende – ha concluso Angelo Piazzoli – potrà confermare ad altri le sensazioni di ammirazione (mia) e di grandezza (sua), derivanti dalla intensa attività quale affermato capitano d’industria (la sua azienda passò dai dieci operai della Fonderia paterna a oltre mille dipendenti dopo gli anni Quaranta) con produzioni che divennero vieppiù innovative, in particolare in ambito motoristico. A questa si aggiungono l’attività artistica, che trovò il suo pieno dispiegamento con la chiusura degli impegni imprenditoriali, e una meravigliosa attestazione di senso civico che si esplicitò nell’adesione alla lotta partigiana, dalla quale derivarono conseguenza non certo gradevoli, a cui non si sottrasse, quali la latitanza e la detenzione nel carcere di Sant’Agata in Bergamo. Uomo d’altri tempi”.

INFORMAZIONI SULLA MOSTRA

L’esposizione rimarrà aperta al pubblico fino al 5 settembre 2025, con accesso libero e gratuito, nei giorni feriali, dalle 9 alle 13 presso il Palazzo Storico del Credito Bergamasco in Largo Porta Nuova, a Bergamo. Catalogo gratuito.

Bergamo Alta - olio su tela, 110 x 100 cm.
Gilda - 1960, olio su tela, 140 x 95 cm.

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FUOCHI DI PAGLIA di Giorgio Paglia

UN PAPA DIVISIVO

Lo scorso 21 aprile, il lunedì dell’Angelo, è morto Papa Francesco e quando uscirà questo editoriale sarà già stato eletto il nuovo Pontefice, perché si sa, morto un Papa se ne fa subito un altro. Se si dovessero riassumere i 12 anni di Bergoglio in poche parole, si potrebbe ricordare che è stato eletto dopo le dimissioni mai chiarite di Ratzinger, che è stato considerato un Papa divisivo e troppo di sinistra, che è stato l’unico Pontefice gesuita e che ha vissuto in pieno la crisi della Chiesa cattolica senza però risolverla. Detto questo, che ora riposi in pace. La Città del Vaticano, che è l’ultima monarchia assoluta del mondo, è un Stato piccolissimo, ma molto potente. Amministra la fede di un miliardo e mezzo di cattolici nei cinque continenti e può contare su un patrimonio immobiliare, compreso quello delle varie diocesi e degli ordini ecclesiali, di oltre 2.000 miliardi di euro. I suoi titoli azionari, le obbligazioni e i fondi assommano a circa 2 miliardi di euro, inoltre la banca vaticana (lo IOR) possiede uno stato patrimoniale superiore ai 2,8 miliardi di euro. Le riserve auree del Vaticano non sono mai state dichiarate ufficialmente e da sempre sono oggetto di molte speculazioni, ma le stime vanno dalle 2 alle 60 tonnellate di oro puro. Il Vaticano può infine contare sul lavoro di circa 5.000 dipendenti e di 150 tra guardie svizzere e gendarmeria. A tutto ciò va aggiunto il valore stratosferico delle sue numerosissime opere d’arte, di cui solo una parte è conservata nei celebri Musei Vaticani. Non male, se si pensa che nel Vangelo Gesù diceva: “È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio” (Matteo 19,24).

“Come vorrei una Chiesa povera e per i poveri!”

(Papa Francesco)

spalle, in questo caso miliardi di euro, è un ossimoro anche in politica, figuriamoci nel clero. Secondo Papa Francesco, il popolo doveva aprire le porte di casa ai troppi migranti, anche a quelli irregolari. Però nello stesso momento in Vaticano ci sono oltre 4.000 immobili di proprietà in Italia e 1.200 nel mondo. Queste sono incongruenze difficili da sostenere, anche per i più ferventi cattolici e soprattutto per quelli più integralisti. Così un Papa riformatore come Francesco è stato visto dai conservatori del Clero come una minaccia alla dottrina tradizionale. Le sue riforme alla Curia e la lotta alla corruzione interna hanno attirato nel tempo svariati nemici anche tra gli alti prelati. Le posizioni forti di Francesco su clima, economia, fluidità di genere e immigrazione, con affermazioni decise contro il capitalismo, hanno generato una forte resistenza negli ambienti politicamente conservatori e liberisti di tutto il mondo. Infine la gestione degli abusi sessuali, che non è mai arrivata a colpire veramente i colpevoli e che è stata caratterizzata da una scarsa trasparenza e severità, ha lasciato dei dubbi sulle concrete intenzioni papali.

Forse Bergoglio è stato osteggiato, proprio perché non è riuscito, seppur ci abbia provato, a dare una parvenza di umile coerenza alla Chiesa, lasciando realmente da parte le ostentazioni faraoniche, i calici d’oro, le trame politico-finanziarie e gli appartamenti cardinalizi tipo suite a 4 stelle. Infatti fare i comunisti con i milioni di euro alle

Quindi papa Bergoglio è stato contestato soprattutto perché ha scosso, ma non risolto, delle strutture consolidate da secoli nella Chiesa, proponendo una visione meno dogmatica e più divisiva tra i conservatori e i tradizionalisti. Se in futuro il rinnovamento in Vaticano dovesse continuare anche con il nuovo Papa, dovrà però essere più vicino alla gente e dovrà seguire pedissequamente le parole del suo Maestro fondatore riportate nei Vangeli. Altrimenti tutto diventerà una noiosa predica pindarica che svuota le chiese e che non rende credibile chi la professa.

Alla prossima e in alto i cuori leggeri.

Anche su:

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LA CULTURA È LA PIÙ LUMINOSA DELLE ARMI LUNGHE

La cultura è la più luminosa delle armi lunghe, è stata la festa organizzata dal Vittoriale il 3 maggio per l’inaugurazione di Casa Cama, ultimo edificio finora non utilizzato a fini museali, con una sala didattica e per piccole mostre, un sistema di visori 3D per la Prioria e gli spazi della Clausura non aperti al pubblico e con l’Ologramma Digitale di Gabriele d’Annunzio, a grandezza naturale, che risponderà alle domande dei visitatori.

L’OLOGRAMMA DI D’ANNUNZIO

IL VITTORIALE CELEBRA IL 50ESIMO ANNIVERSARIO DELL’APERTURA AL PUBBLICO DELLA PRIORIA GUARDANDO SEMPRE PIÙ AL FUTURO

Nel maggio 1975 la Prioria, casa di d’Annunzio al Vittoriale degli Italiani, aprì per la prima volta al pubblico alla presenza di Giovanni Spadolini, che aveva da poco creato il Ministero del Beni culturali. Il 3 maggio 2025 il Vittoriale degli Italiani e il suo presidente Giordano Bruno Guerri hanno festeggiano questo 50esimo anniversario, alla presenza del Ministro della Cultura Alessandro Giuli, guardando al futuro.

Così il presidente Guerri: “Nel 1975 Giovanni Spadolini aprì al pubblico la Prioria, per la prima volta. Oggi la festeggiamo con il ministro Alessandro Giuli, nato proprio in quell’anno, a indicare una continuità storica, ideale e fattiva. Da allora la Prioria ha ospitato milioni di visitatori, e la presentiamo – completamente restaurata, in ogni stoffa, in ogni legno e oggetto – pronta al meglio per i nuovi milioni di visitatori che verranno o torneranno. Conservare il passato, migliorare il presente e progettare il futuro: per questa missione che il Vittoriale si è dato, inaugureremo un sistema di visori 3D che permetteranno di esplorare anche gli angoli nascosti della Prioria, e con un ologramma a grandezza naturale di Gabriele d’Annunzio che – con la sua voce, nutrito con il suo sapere non artificiale e con le tecnologie più avanzate – risponderà alle mille domande dei visitatori”.

L’OLOGRAMMA DIGITALE DI D’ANNUNZIO

Far parlare Gabriele d’Annunzio, qui e ora. Riproducendone la mente e le fattezze in una AI inserita nel corpo attraverso un ologramma digitale, senza tradirne lo stile, la psicologia, il linguaggio: il progetto AVaDa (Avatar Digitale d’Annunzio) è una delle prime iniziative italiane che unisce neuroscienze, intelligenza artificiale e l’immenso patrimonio culturale del Vittoriale degli Italiani. Il progetto ricrea un Gabriele d’Annunzio interattivo grazie all’intelligenza artificiale generativa: non solo un ologramma parlante, ma una personalità dannunziana delineata, in grado di rispondere alle domande come se fosse ancora vivo, con tutto il suo stile inconfondibile, il suo egocentrismo poetico e la sua acutezza provocatoria.

Il lavoro di preparazione è durato mesi e ha richiesto un approccio scientifico multidisciplinare che ha integrato tecnologia, psicologia e ricerca storica per creare il profilo dannunziano: una psicologa ha curato la coerenza psicologica, mentre un docente ha garantito la fedeltà storico-letteraria. Sono state analizzate lettere private, diari, poesie, interviste e testimonianze dell’epoca, costruendo un profilo psicologico dettagliatissimo.

Il gruppo di lavoro non si è fermato alla superficie: ogni emozione, ogni sfumatura del linguaggio, ogni comportamento è stato catalogato, misurato, interpretato. Il risultato è un modello di d’Annunzio capace di adattarsi al contesto. L’ologramma è stato nutrito del sapere di 25 opere dannunziane e di moltissimo materiale storico degli archivi del Vittoriale ma non si limita a dare informazioni, interpreta il ruolo di d’Annunzio: può entusiasmarsi o ironizzare, a seconda delle domande; si esprime con il linguaggio dannunziano originale, ricalcando i suoi registri stilistici più celebri; può adattare la propria risposta in modo coerente con il profilo psicologico del Vate, garantendo autenticità narrativa. L’ologramma apparirà al Vittoriale a Casa Cama, in una teca: il modello, realistico e in scala 1:1, raffigura un d’Annunzio cinquantenne con corpo e abiti creati in 3D e con la sua stessa voce, realizzata da un audio originale restaurato tramite AI.

Il progetto è stato realizzato per il Vittoriale da QBT, società controllata da RINA Prime Value Services specializzata nello sviluppo di algoritmi e piattaforme software innovative; Dexa, Digital & communication agency con sede a Brescia, e Hypertrue, azienda controllata da Dexa e specializzata nell'implementazione di tecnologie avanzate come l’AI, la realtà aumentata e la realtà virtuale e gli assistenti virtuali, grazie a un fondo di Regione Lombardia dedicato all’innovazione.

La Prioria in Realtà Virtuale

Casa Cama ospiterà anche uno spazio dedicato ai nuovi visori 3d per la casa di d’Annunzio, che offriranno un’esperienza in Realtà Virtuale, grazie alle riprese 360° 14K delle stanze della Prioria e della Clausura, spazio non visibile al grande pubblico nelle visite guidate. I visitatori saranno accompagnati all’interno delle stanze della Prioria non solo dalla voce di d’Annunzio, ma anche da quella delle altre persone che vivevano la casa con lui, come la cuoca o Luisa Baccara: all’interno della Clausura, infatti, sarà possibile vedere la Baccara e un’ospite di d’Annunzio vivere e animare queste stanze. A completamento dell’esperienza, anche alcuni contenuti storici sono stati trasformati in un vero viaggio nel tempo: si potrà rivivere empaticamente il Volo su Vienna di d’Annunzio, grazie a un contenuto VR immersivo ad altissima qualità (realizzato secondo una modalità di produzione cinematografica a 8K realistica).

A cura di Giordano Bruno Guerri e Matteo Vanzan

Il Ministro

della Cultura

Alessandro

Giuli all’inaugurazione della mostra con Giordano Bruno Guerri

L’esperienza in Realtà Virtuale è studiata per essere il più inclusiva e accessibile possibile: per le persone con disabilità fisiche o mobilità ridotta; grazie al software di gestione, l’esperienza VR è accessibile anche a persone con disabilità motorie, senza l’uso di controller; da settembre 2025 sarà integrato un interprete LIS per utenti sordi, in collaborazione con l’ENS; la VR migliora concentrazione e apprendimento, risultando particolarmente efficace per studenti con DSA, dislessia e ADHD. I visori sono realizzati grazie a Way, una ICC specializzata nel creare e produrre progetti e contenuti culturali e scientifici, grazie alle nuove tecnologie immersive di Realtà Virtuale (VR) e Mista (XR).

La formula “Mondo futurista” è allo stesso tempo un omaggio allo scritto di Giacomo Balla del 1918 Universo Futurista e una dichiarazione d’intenti: un titolo che racchiude l’intero senso di una mostra che si propone di offrire ai visitatori una panoramica il più ampia possibile del movimento futurista, raccontandolo non solamente nel suo aspetto di rinnovamento estetico, ma come la vera “rivoluzione d’intenti” estetici e formali che fu. E che, dal Manifesto di Filippo Tommaso Marinetti del 1909, è giunta fino ai giorni nostri influenzando arti visive, musica, letteratura, teatro e, per certi versi, la vita stessa.

Mondo Futurista, curata dallo storico e presidente del Vittoriale degli Italiani Giordano Bruno Guerri e dallo storico dell’arte e Direttore di MV Arte Matteo Vanzan, è al Castello di Desenzano del Garda fino al 26 ottobre 2025.

Un’innovazione e una rottura con la tradizione che si fanno ancora più potenti nell’ambientazione scelta: la mostra è allestita all’interno del Castello di Desenzano, un edificio del XIII secolo, in un dialogo tra epoche storiche che contrappone la celebrazione della modernità, della velocità e il progresso tecnologico degli ideali futuristi all’atmosfera solenne e granitica medievale. Uno scambio tra passato e futuro che solleva domande sull’eterna tensione tra tradizione e innovazione, trasformando il castello in un elemento attivo del percorso espositivo. Più di una mostra, Mondo Futurista si pone dunque come un’esperienza attraverso un movimento che ha cambiato per sempre il modo di concepire l’arte e la modernità.

Per essere futurista non ci vuole la patente. Per essere futurista non occorre schedario.

Per essere futurista basta amare ed odiare: odiare il conformismo odiare l'ipocrisia amar l'intelligenza amar la libertà

Enzo Benedetto, Almanacco futurista, Roma: Arte viva, Roma, 1977

Fino al 26 ottobre 2025

di Desenzano del Garda (Bs)

Castello

DAL 1901 AL 1943, TRA OPERE ICONICHE, INEDITE E RISCOPERTE

Come scrisse Marinetti “Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità”, ed è proprio questa a esaltazione del dinamismo, a questa spinta inarrestabile verso il nuovo che rende omaggio Mondo Futurista: la mostra si compone di 50 opere (olio su tela, disegni, studi preparatori, tecniche miste su tela e su carta, sculture, litografie e manifesti d'epoca) provenienti da collezioni pubbliche e private, e di una selezione di testi disposti in un percorso che si sviluppa disegnando un arco temporale che inizia nel 1901 con Il lavacro dell’umanità di Gaetano Previati e si conclude nel 1942-1943 con Biliardo di Renato di Bosso.

Nel mezzo, opere iconiche come Forme uniche della continuità nello spazio di Umberto Boccioni insieme a lavori inediti e riscoperte come Maggio 1915 di Plinio Nomellini, presentato alla Biennale di Venezia del 1920, e la Città Cosmica di Italo Fasulo del 1940, opera esposta invece nella Biennale del 1942. Ancora, L'Arte dei Rumori di Luigi Russolo e Anti Biennale di Fortunato Depero e, tra i testi, la prima edizione del 1910 di Mafarka il Futurista e di Zang Tumb Tumb del 1914, entrambi firmati da Marinetti e da lui dedicati a Enrica Piubellini, poetessa futurista desenzanese. Opere che si affiancheranno a quelle di Cesare Andreoni, Giacomo Balla, Anselmo Bucci, Benedetta Cappa Marinetti, Luigi Bonazza, Bot, Tullio, Crali, Giulio D’Anna, Fortunato Depero, Michele Falanga, Corrado Forlin, Marisa Mori, Uberto Bonetti, Tato e molti altri. L’inaugurazione della mostra si è tenuta alla presenza del Ministro della Cultura Alessandro Giuli.

GIORDANO BRUNO GUERRI, CURATORE

DELLA MOSTRA E PRESIDENTE DEL VITTORIALE:

“Marinetti per primo parlò di un’arte «per tutti», di una cultura da trasferire fuori dai suoi luoghi istituzionali, in modo da donare a ognuno «la volontà di pensare, creare, svegliare, rinnovare». La pop art, Andy Warhol, le esplorazioni musicali di John Cage, gli happening hanno molti debiti verso di lui. Questa mostra dimostra in abbondanza quanto sia stato importante, innovativo e ancora vivo fra noi, il movimento creato dal geniale Filippo Tommaso Marinetti.” E conclude: “Particolarmente importante è la presenza della scultura ‘Forme uniche della continuità nello spazio’, di Umberto Boccioni, nell’esemplare dello straordinario fonditore Francesco Bruni, che la tenne per sé e la mise in giardino, dove rimase fino a un anno fa. Nei cinquant’anni trascorsi all’aria aperta, ossidato verde ma inossidabile a sole, notti, pioggia, fulmini, agenti atmosferici che non hanno mai fermato la corsa futurista, libero di incantarci con la sua strabiliante bellezza”.

Informazioni e contatti

Ufficio Cultura 030/9994161

Castello 335/6960209

Mail: cultura@comune.desenzano.brescia.it

Plinio Nomellini, 1915, olio su tela, 200 x 200 cm Provenienza: collezione Banco BPM
Giulio D’Anna Figura nel paesaggio

ACCADEMIA CARRARA IL NAZARI “DONATO”

UNA NUOVA DONAZIONE PER ACCADEMIA

CARRARA, GRAZIE ALLA

GENEROSITÀ DI CARLA

BONFICHI:

AUTORITRATTO DI

BARTOLOMEO NAZARI

ENTRA NELLE COLLEZIONI DEL MUSEO

PROSEGUENDO LA VOCAZIONE DELL'ISTITU -

ZIONE A ESSERE "CASA DEL COLLEZIONISMO".

In oltre 200 anni di storia, Accademia Carrara ha raccolto un patrimonio di straordinaria qualità che, a partire dal lascito del suo fondatore Giacomo Carrara, si è ampliato grazie a oltre 260 donatori, tra i quali Guglielmo Lochis, Giovanni Morelli, Federico Zeri, Mario Scaglia e molti altri. Una lunga tradizione di generosità e fiducia che si rinnova ancora oggi grazie alla donazione da parte di Carla Bonfichi dell'Autoritratto di Bartolomeo Nazari (Clusone 1693 - Milano 1758), proveniente dalla collezione Molinari Pradelli di Bologna, una delle raccolte più importanti di pittura barocca italiana, frutto della passione del direttore d'orchestra Francesco Molinari Pradelli.

Accademia Carrara

P.za Giacomo Carrara, 82 Bergamo www.lacarrara.it

Bartolomeo Nazari, Autoritratto, 1725-1730, olio su tela, 110.5 x 94 cm

Autoritratto, datato 1725-30, è un dipinto di grande rilievo per tecnica e stile del pittore di origine bergamasca del quale il museo già possiede diverse opere, tra cui il ritratto del fondatore Giacomo Carrara, con il quale Nazari ebbe un duraturo rapporto di conoscenza e stima reciproca. Eccellente e raro esempio dell'arte del trompe-l'oeil applicato al ritratto, l'opera del Nazari presenta un sottile inganno ottico: è infatti una sorta di "quadro nel quadro" in cui il pittore si ritrae all'interno di un'altra tela, posizionando con estrema cura i vari elementi della composizione a diversi livelli di profondità. Una "trovata pittorica" che l'artista introduce per spezzare la comune staticità degli autoritratti e per mostrare con orgoglio le sue abilità compositive. Nell'opera, Nazari si autoritrae con gli strumenti tipici del mestiere del pittore - la spatola con il manico di legno, la tavolozza, i pennelli ancora intrisi di colore - e con un modello in gesso in scala ridotta del celebre Laocoonte, fonte di ispirazione anche per gli artisti del XVIII secolo. Nazari, che si era formato tra la natia Clusone e Bergamo, forse frequentando anche la bottega di Fra Galgario, ebbe modo di arricchire e maturare la sua esperienza artistica soprattutto a Venezia procurandosi negli anni una fama di ritrattista al di fuori della cerchia originaria, fino a ottenere anche commissioni internazionali. Con la donazione di Carla Bonfichi, in ricordo di Francesco Molinari Pradelli e di sua moglie Bianca Maria Radaelli, la collezione della Carrara si arricchisce così di un'opera significativa che permette di approfondire un autore interessante nel panorama del Settecento.

MANUEL D’ARABIA

BONFANTI IN MOSTRA A RIYADH

CON LA SUA GIGANTESCA TELA

“IN THE MIDDLE OF NOW WHERE”

A NEW HORIZON UNFOLDS. VENICE, RIYADH AND THE LEGACY OF MARCO POLO

La collettiva “A New Horizon Unfolds. Venice, Riyadh and the Legacy of Marco Polo” esprime lo spirito italiano attraverso il linguaggio universale dell’arte contemporanea a Riyadh, in Arabia Saudita. Fino al 6 giugno, L’Art Pur Foundation, museo che vanta la galleria d’arte con gli spazi espositivi tra i più grandi del Medio Oriente, ospita la mostra “A New Horizon Unfolds. Venice, Riyadh and the Legacy of Marco Polo”, con il sostegno dell’Ambasciata italiana in Arabia Saudita e della Società Dante Alighieri. La mostra di Riyadh, in programma nella prestigiosa sede L’Art Pur Foundation, istituzione fondata dalla principessa Adwaa bint Yazid Bin Abdallah, è l’evento inaugurale che darà il via a un ciclo di mostre in Arabia Saudita ed Emirati Arabi, che si svilupperà lungo tutto il 2025. La mostra di Riyadh, curata da Area 35 Art Gallery di Milano con Giacomo Marco Valerio art ambassador dell’iniziativa, è stata presentata con una cerimonia ufficiale d’apertura il 5 maggio nella sede e residenza dell’Ambasciata d’Italia in Arabia Saudita e inaugurata ieri sera, 6 maggio. In esposizione le opere dell’artista Manuel Bonfanti, del fotografo e artista visivo Federico Garibaldi e dell’’artista multidisciplinare e programmatrice Florencia S.M. Brück. In esposizione la gigantesca tela “In the middle of Now Where”- 33 metri quadri dal rosso vulcanico e primitivo - e “Unveiled Space” di Manuel Bonfanti, quattro inedite fotografie e due opere video della collezione blueShores di Federico Garibaldi e la straordinaria rielaborazione con l’intelligenza artificiale delle opere di Florencia S.M. Brück, che presenta anche alcuni pezzi della sua AI Futuristic Narratives in Historical Artistry. “La mostra rappresenta un interessante viaggio che esplora diverse forme artistiche, dal digitale alla fotografia, passando per l’arte di Manuel Bonfanti, già conosciuto dalla Biennale di Venezia - ha commentato Carlo Baldocci, ambasciatore d'Italia nel Regno dell'Arabia Saudita con sede a Riad.

Il percorso espositivo si dipana attraverso la lente dell’esplorazione e della contaminazione tra culture, sulla Via della Seta, così come sulla Via dell’Incenso che interessava l’Arabia Saudita già dall’antichità e che rese questi territori ricchi di sincretismi e reciproche influenze, artistiche e intellettuali. Le opere, anche di grandi dimensioni, rappresentano pertanto uno splendido esempio di ponte tra culture e delle proficue mescolanze nel campo artistico”. Alla cerimonia di apertura hanno partecipato rappresentanti della famiglia reale e autorità: tra i presenti il principe Sheikh Salman Salem-Al Shafi, Sheikh Bander Al Hajiri, principessa Nadiyah Muslih, principessa Mashael Aldamr. A fare gli onori di casa la fondatrice de L’Art Pur Foundation, principessa Adwaa bint Yazid Bin Abdallah, con la direttrice del museo Rania Rizk. Tra le autorità l’ambasciatore d’Italia nel Regno dell’Arabia Saudita Carlo Baldocci, con la moglie Cristina Turchetti, Nicola Bertazzi, ceo di Cypher, società promotrice dell’evento, Tatyana Lorenzini, advisor internazionale e responsabile Dipartimento Attività Produttive con la delega ai rapporti internazionali di Forza Italia, Giuseppe Taramelli, presidente di Aedificante, partner dell’iniziativa.

KENRO IZU LUOGHI DELL’ANIMA

UN VIAGGIO SPIRITUALE E INTROSPETTIVO NEI LUOGHI SACRI DEL MONDO, COLTI DALL’OBIETTIVO DEL FAMOSO FOTOGRAFO GIAPPONESE

Amritsar, India 2009

Kailash, Tibet 2000

Dal 6 giugno al 31

agosto 2025 alla

Rocca di Lonato del Garda (Bs)

Un viaggio nei luoghi sacri del mondo, dal Tibet all’Egitto, visti attraverso l’obiettivo e la profonda sensibilità di Kenro Izu, colto e raffinato fotografo giapponese: questo il filo conduttore della mostra che viene ospitata dal 6 giugno al 31 agosto alla Rocca di Lonato del Garda (Bs), fra le più imponenti fortificazioni lombarde, Monumento Nazionale, dalle cui mura si gode un incomparabile panorama sul basso Garda.

Curata da Filippo Maggia e intitolata Kenro Izu - Luoghi dell’anima, l’esposizione è allestita nella Sala del Capitano della Rocca nel Complesso monumentale della Fondazione Ugo Da Como e presenta 55 opere realizzate dal maestro giapponese appartenenti alle serie “Sacred Places 1& 2”, “Eternal Light”, “Bhutan Sacred Within”, “India Prayer Echoes”, “Angkor”, “Laos Charity” e “Fuzhou - Forgotten Land”, in un affascinante e coinvolgente percorso nella fotografia di viaggio, attraverso i luoghi dell’anima. Tutte le fotografie sono raccolte nell’omonimo catalogo della mostra edito da Silvana Editoriale e raccontano nel loro insieme un viaggio spirituale e introspettivo per immergersi e capire culture differenti ed entrare in sintonia con esse. Oltre che per i loro soggetti, le fotografie, realizzate in analogico con il banco ottico, colpiscono anche per la tecnica con cui Izu le stampa: stampe ai pigmenti e stampe al platino.

Nato a Osaka nel 1949 e cresciuto ad Hiroshima, Kenro Izu ( https://kenroizu.com/ ) inizia a fotografare negli Anni Settanta, completando la sua formazione presso la Nihon University di Tokyo. Nel 1970 si trasferisce a New York, dove vive per 50 anni prima di tornare in Giappone dove attualmente risiede, a Kanazawa. Ispirato dalle immagini del vittoriano Francis Frith e dalle antiche spedizioni fotografiche in Egitto, nel 1979 intraprende il suo primo viaggio nella terra delle Piramidi, dove resta fortemente impressionato dalla spiritualità del luogo e dal profondo senso di caducità ispirato dalla vista delle rovine, le cui enormi pietre si ergono come tracce imponenti dell’azione costruttiva dell’uomo. Da questa esperienza e dalle fotografie realizzate in questo viaggio prende avvio la raccolta “Sacred Places”, il lavoro che diventerà nel tempo uno dei cardini della sua ricerca: per oltre trent’anni, Izu si è spinto verso mete sempre più lontane fotografando i più suggestivi luoghi sacri del mondo, dalla Scozia al Messico, dalla Cambogia all’India e all’Indonesia, dalla Siria al Tibet, dal Perù all’Isola di Pasqua. Nel 2023 è stato pubblicato l’imponente volume “Kenro Izu: The Spirit Within, A Fifty Years Journey”, una raccolta esaustiva delle sue opere realizzate dagli esordi ad oggi.

Rocca di Lonato del Garda (Bs), Sala del Capitano

Dal 6 giugno al 31 agosto 2025

Dal lunedì alla domenica, dalle 10 alle 18

Per informazioni e prenotazioni:

Fondazione Ugo Da Como

Tel. 030 9130060

www.fondazioneugodacomo.it

Varanasi India 2015
Angkor Cambogia 2000

Nella seconda metà degli anni Venti la Marina Militare Italiana affrontò il problema di rinnovare le unità destinate all'addestramento degli allievi dell'Accademia Navale. Lo Stato Maggiore ritenne che, nonostante lo sviluppo della nuova flotta fosse orientato verso una tecnologia sempre più avanzata, il "miglior" impatto con l'ambiente marino e la sua conoscenza fosse quello che si poteva apprezzare stando a bordo di una nave a vela, che del mare e del vento subisce maggiormente i condizionamenti degli elementi naturali e ne richiede quindi la più vasta conoscenza. Del resto, già dal 1893 l'attività in mare per gli allievi dell'Accademia Navale veniva effettuata a bordo di una nave a vela, che portava anch'essa il nome di Amerigo Vespucci, un ex-incrociatore entrato in servizio nel febbraio del 1885 come Nave di 1ª linea, poi adattato a Nave Scuola.

AMERIGO VESPUCCI LA GRANDE BELLEZZA SUL MARE

Nel 1925 quindi, approssimandosi la fine della vita operativa del primo Amerigo Vespucci, per iniziativa dell'ammiraglio Giuseppe Sirianni, ministro della Marina, fu decisa la costruzione di due navi scuola, affidandone il progetto al tenente colonnello del Genio Navale Francesco Rotundi, il quale, nel disegnarne le forme, si ispirò a quelle di un vascello della fine del Settecento/inizi Ottocento. La prima delle due Unità, il Cristoforo Colombo, entrò in servizio nel 1928 e fu impiegata come nave scuola fino al 1943; dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale fu ceduta all'Unione Sovietica in conto risarcimento danni di guerra. L'Amerigo Vespucci impostata il 12 maggio 1930 nel Regio Cantiere Navale di Castellamare di Stabia, fu varata il 22 febbraio 1931 ed entrò in servizio a luglio dello stesso anno. Il 4 luglio 1931, al comando del capitano di vascello Augusto Radicati di Marmorito, nobile piemontese (che, con il grado di capitano di fregata, era stato l'ultimo comandante del precedente Amerigo Vespucci), partì per la sua prima campagna addestrativa in Nord Europa.

Amerigo Vespucci: Il personaggio

La nave porta il nome del celebre navigatore, in onore del quale il "Nuovo Mondo" fu chiamato America. Amerigo Vespucci nacque a Firenze il 9 marzo 1454, da famiglia nobile e ricca (il padre, Nastagio, era notaio), e da giovane ricevette un'educazione di tipo umanistico sotto la guida dello zio Giorgio Antonio, frate domenicano. Dopo un'esperienza commerciale in proprio, Vespucci entrò al servizio dei Medici, per conto dei quali alla fine del 1491 si recò in Spagna, prima a Cadice e poi a Siviglia, dove la famiglia fiorentina possedeva un'agenzia la cui attività principale era quella di equipaggiare le navi.

Molto probabilmente Vespucci fu presente al ritorno di Cristoforo Colombo dalla prima spedizione. In seguito Vespucci partecipò all'allestimento della seconda spedizione di Colombo, occasione che fece nascere l'amicizia fra i due. Sui viaggi effettuati da Vespucci sono sorte nel tempo numerose controversie storiche; in relazione a diverse tipologie di documenti esistono due differenti tesi sul numero di viaggi a lui attribuibili: due o quattro; i più recenti studi sono tesi a stabilire in quattro il numero reale.

I primi due viaggi furono effettuati per conto della Spagna. Nel corso del primo (1497-1498) Vespucci visitò il Golfo del Messico e risalì la costa atlantica degli Stati Uniti. Nel secondo viaggio (1499-1500) lasciò il Centro America e, dopo aver raggiunto quella che oggi è la Guiana, navigando verso sud scoprì la foce del Rio delle Amazzoni, scendendo quindi fino al Capo Sant'Agostino (6° di latitudine Sud). Sulla via del ritorno raggiunse Trinidad, avvistò la foce dell'Orinoco e quindi diresse per Haiti, rientrando poi in Spagna. Nel corso del terzo viaggio, effettuato per conto del Re del Portogallo al cui servizio era nel frattempo passato, partito il 13 maggio 1501, dopo una sosta alle Isole di Capo Verde, navigò verso Sud-Ovest, raggiunse la costa del Brasile e puntò a Sud scoprendo nel gennaio 1502 la baia di Rio de Janeiro. Superato il Rio della Plata, si spinse sino in Patagonia, nel tentativo di scoprire quel passaggio a Sud, che Bartolomeo Diaz aveva poco prima scoperto in Africa (Capo di Buona Speranza); fu in questa occasione che probabilmente avvistò e costeggiò le isole della Georgia del Sud, ufficialmente "scoperte" da Cook nel 1775. Il quarto viaggio avrebbe dovuto ripetere l'itinerario del terzo, ma le condizioni meteorologiche avverse lo costrinsero a rientrare quando ancora era sulle coste del Brasile. Gli ultimi anni della sua vita Vespucci li trascorse nuovamente al servizio del Re di Spagna, con l'incarico e il titolo di Piloto Major. Morì a Siviglia il 22 febbraio 1512, dopo aver vissuto modestamente, senza trarre particolari ricchezze o privilegi dalle sue scoperte.

I viaggi di Amerigo Vespucci furono di fondamentale importanza nella storia delle scoperte, perché convinsero gli studiosi del momento che le terre recentemente scoperte non facevano parte dell'Asia, come riteneva Colombo, ma erano realmente un "Nuovo Mondo". Inoltre, a differenza delle scoperte di Colombo, tenute gelosamente celate dalla Spagna, i viaggi di Vespucci furono da egli stesso resi noti al mondo scientifico e culturale dell'epoca. Il nome di Vespucci entrò quindi prima di quello di Colombo nell'immaginario collettivo dell'epoca, quale scopritore del "Nuovo Mondo"; per questo motivo, il geografo tedesco Waldseemüller propose, nella sua opera Cosmographiae introductio, pubblicata nel 1507, il nome di "America" per le nuove terre scoperte.

UN SORRISO PER IL MADAGASCAR

Anche quest’anno. Maurizio Maggioni, nostro storico editorialista e ancor prima dentista di chiara fama, non ha voluto mancare all’appuntamento che lo vede ormai da oltre dieci anni impegnato in una missione umanitaria come responsabile e coordinatore a Sakatia, un’isola a nord del Madagascar, del Gruppo dei Medici Odontoiatri che, a turno e organizzati dalla onlus Change, trascorrono qui qualche settimana per offrire agli abitanti di quel povero territorio il modo di non soffrire il mal di denti. In quel villaggio Change ha creato un presidio sanitario in grado di intervenire sulle patologie più comuni che comprende anche uno studio odontoiatrico con poltrona, trapani e quant’altro serva per aggiustare qualche dente cariato...

Chi è di turno nello Studio odontoiatrico di Sakatia porta ogni cosa pensa possa essere utile. Spazzolini, dentifrici ma anche le punte per il trapano, le mascherine, i medicinali che servono. Nelle immagini i capienti borsoni in partenza dallo studio del Dr. Maggioni. Poi all’aeroporto e infine all’arrivo trasportati sulle spalle dai tanti volenterosi sulla spiaggia fino al presidio sanitario.

La vita sull’isola avviene a diretto contatto con una natura incontaminata ed è fatta di poche cose. Una capanna con il tetto di lamiera è già un lusso e si fa tutto per strada.Ci si lava, si cucina, si lavano i panni e li si stende ad asciugare.

Quando si arriva c’è sempre da fare un po’ d’ordine, controllare che tutto sia funzionante altrimenti se ci sono problemi, e ci sono sempre, bisogna darsi da fare. Anche ad aggiornare un inventario delle medicine, quelle che abbiamo portato e quelle che erano già qui. Certo anche il tempo per un bagnetto in quelle splendide acque lo si trova ma del resto ci sono mille cose a cui pensare e poi inizia l’ambulatorio con la solita fila di bambini con il mal di denti. Il nostro motto, lo abbiamo scritto sulle magliette, è “Disturbate pure” quindi...

Quattro dentisti trentini – Fabio Cusinato di Folgaria, Irene Citterio di Trento, Loris Erlicher di Coredo e Anna Dal Rì di Rovereto – coordinati dal Dr. Maggioni sono tornati in Madagascar per una nuova, straordinaria missione di solidarietà. Quest’anno hanno superato ogni aspettativa: hanno curato oltre 400 persone e distribuito più di 2.000 spazzolini e altrettanti dentifrici, raddoppiando il risultato della missione dello scorso anno. Ma non si sono fermati qui: i volontari si sono anche recati nei villaggi per svolgere attività di prevenzione e sensibilizzazione all’igiene orale, necessaria per prevenire l’insorgenza di carie e altre patologie diffuse nel paese.

Un lavoro instancabile e pieno di cuore che ha portato un impatto positivo sulla salute dentale di tante persone in difficoltà. Ma c’è ancora tanto da fare e i dentisti sono già pronti a raccogliere le energie e i materiali per la prossima missione, nel 2026. Se vuoi collaborare e aiutarli a tornare in missione, scrivi a: missioneodontoiatrica@gmail.com

In molti paesi del Sud del mondo, per le persone che necessitano di cure sanitarie è molto difficile raggiungere un medico, dovendo camminare per diverse ore, oppure impossibile in quanto non esistono strutture. Change Onlus lavora per cambiare questa situazione creando in loco strutture in grado di rispondere alle esigenze della popolazione locale.

Change Onlus è un'Associazione italiana, laica, nata a Milano nel 2005 dalla volontà di un piccolo gruppo di professionisti, principalmente operanti nell'area medica e nelle relazioni internazionali, e dal loro desiderio di dedicarsi al prossimo

I membri del Direttivo, i medici e tutte le altre figure professionali che collaborano con l'Associazione, mettono a disposizione le proprie competenze a titolo volontario e non percepiscono alcun compenso per l'attività svolta. L'unica figura remunerata è rappresentata dall'incaricata della segreteria organizzativa

L'Associazione ha scelto di destinare il proprio aiuto ai paesi più poveri, attraverso la realizzazione di progetti di cooperazione allo sviluppo in ambito socio-sanitario

Sin dalla sua costituzione Change Onlus ha deciso di operare in Madagascar realizzando campagne educative di prevenzione sanitaria e inviando medici volontari per effettuare visite diagnostiche e corsi formativi specialistici presso le strutture sanitarie che ha costruito o presso Servizi Socio

Sanitari che ha attivato

Abbiamo scelto di operare prevalentemente in Madagascar, uno dei Paesi con la maggiore malnutrizione cronica nel mondo e con il 75% della popolazione con un reddito di meno di 1,5 euro/gg

GRAZIE

L’associazione “Vela Insieme” nasce nel 2002 come “scuola di mare” accessibile a tutti. Su questa filosofia essa ha sviluppato negli anni la propria attività, facendo del mare e la navigazione “strumenti” di aggregazione ed integrazione attraverso la formazione di equipaggi misti, di disabili e non, al fine di far vivere esperienze emozionali in mare a giovani con disabilità di vario grado INSIEME ad altrettanto giovani normo_dotati.

VELA INSIEME

IL PRESIDENTE DI VELA INSIEME BRUNO BRUNONE

“A differenza delle edizioni precedenti, avendo aderito nuovi ragazzi, abbiamo trovato molta collaborazione rinnovata.Il progetto di integrazione (base fondante della mission di Vela Insieme) ha visto la sua realizzazione nel modo più bello e completo sui sorrisi e le vere e proprie risate a crepapelle di tutti i ragazzi coinvolti. Siamo prontissimi a ripetere una esperienza tanto complessa quantoentusiasmante (anche sugli altri laghi lombardi) al fine di potere estendere questa opportunità di crescita al maggiorenumero di giovani possibile. Certamente, confidiamo nel sostegno di istituzioni e aziende sensibili alla tematica che cisupportino e che al contempo possano condividere ed ampliare una coscienza sociale fatta di bene”.

È UFFICIALMENTE PARTITO IL PROGETTO “UN MARE DI LAGHI”: LA FORMAZIONE A SARNICO PER LE CROCIERE NELL’ARCIPELAGO TOSCANO CON VELA INSIEME. GRAZIE A FONDAZIONE CARIPLO

Vela Insieme, Via M. Ravel, 19 Grosseto Tel: +39 0564 41 66 66

velainsieme@gmail.com www.velainsieme.it

Al Circolo Velico di Sarnico, sul lago di Iseo (BG), nelle giornate di sabato 10 e domenica 11 maggio, alla presenza del Sindaco di Sarnico Vigilio Paolo Arcangeli, del Presidente di Vela Insieme Bruno Brunone, di Lucio Cattaneo, Presidente del Circolo Velico di Sarnico, del Vice Presidente dello Yacht Club di Bergamo Marco Golferini, è ufficialmente partito il progetto “un mare di laghi”, finanziato da Fondazione CARIPLO, riprendendo le fila dal 2016. Grande la partecipazione per il taglio del nastro di un progetto molto atteso, che vede la formazione, proprio sulle acque del lago degli equipaggi che da giugno solcheranno le acque del Mar Tirreno per l’arcipelago toscano. Che cosa è “un mare di laghi” e perché proprio sul lago di Iseo? È il progetto, finanziato da Fondazione CARIPLO, grazie al quale i partecipanti alle vere e proprie crociere di velaterapia della durata di 5 giorni all’interno dell’arcipelago toscano (alla base dell’attività annuale di Vela Insieme) che si terranno da giugno a settembre, attraverso 5 week end di brevi navigazioni sul lago di Iseo (da maggio a giugno) della durata di 3/4 ore, e di sessioni di arte_terapia, hanno modo di avere il tempo e la qualità di condizioni per fare la cosa fondamentale in vista della trasferta toscana: conoscersi, stare tra loro, relazionarsi e prepararsi, poco alla volta, alla convivenza stretta e prolungata della vera e propria crociera.

Gli appuntamenti a Iseo, sono una sorta di fase propedeutica fondamentale alla crociera nell’arcipelago toscano, che consentono la simulazione delle uscite, agevolano i primi distacchi dalla famiglia, favoriscono l’integrazione e la collaborazione in navigazione. Ma non solo: le sessioni di arte_terapia che vengono svolte a terra con personale professionista formato al fine, segnano una fase altrettanto importante rispetto alle uscite sulle imbarcazioni, consentendo ai ragazzi di svelarsi, e di lavorare tra loro saldando i primi legami personali.

DALLA TIMIDEZZA ALL’ABBRACCIO

La grande bellezza (sempre rinnovata) alla base degli incontri è quella trasformazione visibile dell’emozione dei partecipanti (tutti) che passa, con lo scorrere delle ore e attraverso i progetti di arte terapia per la formazione di legami su piccoli progetti artistici ed espressivi individuali e poi collettivi, dalla chiusura della timidezza alla apertura dell’abbraccio e dello scambio spontaneo di tutti i partecipanti. Abbattendo le barriere. Senza differenze. In un cerchio inclusivo che si dimentica di diversità e si trasforma, semmai, in un evidenziatore di differenze piene di ricchezza reciproca.

IL CONTRIBUTO FONDAMENTALE

DELLA PSICOLOGIA E DELL’ARTE TERAPIA

Grazie al progetto “un mare di laghi” e al finanziamento di Fondazione CARIPLO, è stato possibile avvalersi del supporto di una psicologa di spicco nel panorama italiano, la Dottoressa Beatrice Bellini. Consulente delle Forze Armate, ipnoterapeuta, autrice del libro “Volevo solo avere tanti like. La paura di essere diversi”, edito da “La fabbrica dei segni” (Cooperativa Sociale di Novate Milanese che ha per scopo quello di avviare e gestire attività produttive che favoriscano l’inserimento lavorativo di persone in situazioni di emarginazione e handicap, soprattutto con problemi di ordine psicologico/psichiatrico), la Dottoressa Bellini ha personalmente intervistato le famiglie dei ragazzi disabili, redigendo precise scheda di valutazione, in modo da valutare le disabilità e le problematiche, consentendo così di lavorare al meglio a bordo per mirare i supporti necessari alle precise esigenze. Noemi Zani, d’altro canto, artista e illustratrice milanese con grande ispirazione legata alla natura e alla botanica, che ha seguito e organizzato le sessioni di arte terapia che hanno preceduto gli imbarchi, dice con il sorriso: “La cosa meravigliosa degli incontri di arte terapia con i ragazzi è assistere ad un autentico uso dei colori legato alle emozioni. I ragazzi così detti disabili, non temono il giudizio e la competizione ma si aprono, spontaneamente, all’espressione libera da schemi: non importa che il cielo sia necessariamente blu o il prato verde. L’uso dello spazio nel foglio parla del loro mondo interiore. Spesso assisto all’inversione delle tinte che seguono fluidamente il loro sentire di quel momento, dell’arco di tempo in cui, da individui, diventano gruppo, insieme. E, davvero, è una esperienza che non ha eguali”. Per le altre esperienze che esulano dal progetto “un mare di laghi”, lo staff dell’associazione si assume l’onere e il piacere di conoscere sempre con largo anticipo i ragazzi che prenderanno parte alle crociere, in virtù della migliore organizzazione e gestione della vita a bordo possibile, in risposta alle esigenze di volta in volta differenti.

UOMINI CHE CAMBIANO

IL CENTRO PER IL RECUPERO DEGLI

UOMINI

AUTORI DI VIOLENZA

È operativo a Bergamo, in via San Martino della Pigrizia 52, il nuovo Centro per gli uomini autori di violenza (CUAV). Il Centro può proporre percorsi agli uomini che necessitino di un intervento per prevenire o interrompere i comportamenti violenti sulle donne o in famiglia. L’obiettivo del centro è quello di promuovere un cambiamento negli autori di violenza, a partire dall’assunzione di responsabilità nei comportamenti e dal rispetto nelle relazioni. Gli psicologi favoriscono un ripensamento rispetto ai modelli di genere dominanti, che possono avere una funzione di giustificazione delle condotte violente. Il soggetto che intende aderire ai percorsi potrà acquisire strumenti per la gestione non violenta dei conflitti e per comprendere a fondo le conseguenze della violenza sul ruolo genitoriale. Il Centro, istituito per prevenire il fenomeno della violenza, permette di attuare quanto previsto dalla Legge 69/2019 “Disposizioni in tema di violenza domestica e di genere”. I percorsi offerti possono rappresentare infatti parte di misure alternative alla detenzione o di programmi di reinserimento o recupero di soggetti condannati per reati sessuali o maltrattamento contro familiari o conviventi.

La gestione è a cura della Psicologia dell’ASST Papa Giovanni XXIII diretta da Maria Simonetta Spada, struttura che fa capo alla Direzione Sociosanitaria. L’attivazione della consultazione psicologica - che può avvalersi di interventi individuali o di gruppo - avviene esclusivamente su richiesta dell’interessato. Ad indirizzare un uomo al Centro possono essere gli avvocati, prima di un processo o a seguito di condanna con sospensione condizionale della pena (art. 165 del codice penale), i tribunali, le forze dell’ordine o il Ministero della Giustizia, attraverso gli Uffici di esecuzione penale esterna (UEPE), o gli Uffici di servizio sociale per i minorenni (USSM).

Le modalità per contattare il Centro sono pubblicate sul sito web dell’ASST Papa Giovanni XXIII (www.asst-pg23.it). Per fissare un appuntamento è sufficiente telefonare al numero 035 2676269 o scrivere una mail a: cuav.cbf@asst-pg23.it Il primo accesso informativo è gratuito. I costi per l’accesso ai percorsi sono definiti sulla base della normativa.

Il Centro nasce come proposta avanzata dalla ASST Papa Giovanni XXIII al Comitato di Coordinamento dei programmi di recupero degli uomini autori di violenza, una rete permanente coordinata dalla Direzione Sociosanitaria di ATS Bergamo. Ne fanno parte tre ASST bergamasche, UEPE (Ufficio Esecuzione Penale Esterna) di Bergamo, USSM (Ufficio Servizio Sociale Minorenni) di Brescia, il Tribunale Ordinario di Bergamo, il Tribunale di Sorveglianza di Brescia, la Questura di Bergamo, le Reti Interistituzionali Antiviolenza, l’Università degli Studi di Bergamo, gli Ambiti Territoriali Sociali e gli Enti del Terzo Settore e dell’associazionismo. Il Comitato è stato promosso da Regione Lombardia per promuovere un approccio globale e intersettoriale che metta in dialogo l’asse clinico – criminologico – culturale, favorendo il recupero, la rieducazione del reo e la riduzione del fenomeno della recidiva, in linea con quanto previsto dalla Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, nota anche come Convenzione di Istanbul, cui l’Italia aderisce.

MENO BABY

PIÙ ANIMALI DA COMPAGNIA

CHE FIGLI PER LE FAMIGLIE

ITALIANE

Le culle italiane sono sempre più vuote e nel Paese si sta diffondendo l’idea che il crescente amore per gli animali domestici sia tra le principali cause della crisi demografica. Un concetto ribadito più volte anche da Papa Francesco a cui “sembra che le famiglie preferiscano avere dei cagnolini o dei gatti e non dei figli”. Questa opinione si fa strada anche fuori da Città del Vaticano. Ma è davvero così? Per gli italiani cani e gatti sostituiscono i figli? La ricerca condotta da Changes Unipol e Ipsos nel 2024 fornisce dati interessanti su come gli italiani percepiscano la relazione tra animali domestici e fertilità: Il 75% degli intervistati ritiene che la presenza di animali domestici non sia una causa del calo delle nascite; il 63% degli intervistati afferma categoricamente che un animale non può mai sostituire un figlio; solo una minoranza (28%) ritiene che gli animali possano colmare un vuoto emotivo o essere trattati come figli. Un dato interessante è che questa opinione è più diffusa tra Millennials e Gen Z rispetto ai Boomers.

Secondo un sondaggio condotto dall’Ufficio Studi Coop in collaborazione con Nomisma, nel 2024 il 10% delle famiglie italiane erano intenzionate a prendere un animale domestico, mentre il 25% del campione avrebbe voluto farlo, ma si dichiarava scettica sull’effettiva adozione/acquisto. Complessivamente, un terzo degli italiani (35% del totale) desiderava avere un animale domestico in casa – o più di uno per chi già lo aveva – dieci punti percentuali in più rispetto a chi desira un bambino (25%).

Quest’ultima riflessione sembra confermare quella che il Pontefice definisce la ‘cultura veterinaria’, ma raramente si traduce in una sostituzione vera e propria: le indagini dimostrano che le vere cause della denatalità sono estranee alla scelta di avere o meno degli animali in casa. In altre parole, anche senza animali domestici, i giovani italiani farebbero pochi figli. Il problema è che in Italia, “Chi vuole avere figli non è libero di farli” per dirlo con le parole di Gigi De Palo, presidente della Fondazione per la Natalità. Affacciandoci fuori dalla penisola, questa può essere una chiave di interpretazione per il sondaggio condotto nel 2023 da Usa Today e OnePoll, dove il 67% degli intervistati di età compresa tra 18 e 26 anni sceglieva di prendere un cane invece di avere un figlio.

IL PROFILO DEI PROPRIETARI DI ANIMALI DOMESTICI

Ancora più interessante quanto emerge dal rapporto Assalco-Zoomark 2022. Secondo l’analisi demografica dei proprietari di animali domestici in Italia, nelle famiglie con bambini tra i 0 e i 14 anni, la presenza di cani e gatti è superiore di ben 11 punti percentuali rispetto alle famiglie senza bambini. Un dato che inverte la supposta relazione tra animali domestici e culle vuote. Il rapporto sottolinea come gli italiani considerino sempre più gli animali domestici come parte integrante delle famiglie, con il 96% degli intervistati che li considera membri della famiglia e l’85% che li coinvolge in ogni aspetto della vita quotidiana.

I BENEFICI DEGLI ANIMALI

DOMESTICI SULLA FAMIGLIA

Un sondaggio del 2024 condotto dall’American Psychiatric Association ha rilevato che gli animali domestici hanno i seguenti effetti benefici sui relativi padroncini:

L’84% degli intervistati ha dichiarato di avere un miglioramento della salute mentale; Il 62% degli intervistati ha sperimentato una riduzione dello stress e dell’ansia.

Il 62% degli intervistati si sente sereno con un cane al proprio fianco.

PIÙ PETS

Lo studio GlobalPETS (2023) attribuisce l’aumento degli animali domestici nelle famiglie italiane a una serie di fattori. Cambiamenti culturali nel modo di concepire il rapporto con gli animali; maggiore consapevolezza dei benefici psicologici della compagnia animale; l’urbanizzazione e i cambiamenti negli stili di vita familiari; l’invecchiamento della popolazione, con gli anziani che cercano compagnia; la pandemia di Covid-19, che ha accelerato il trend già in corso. In molti casi, le famiglie con bambini sono anche quelle più propense ad adottare animali domestici, perché vedono in cani e gatti i benefici educativi e affettivi che questi possono apportare allo sviluppo dei loro figli.

IL CALO DELLA FERTILITÀ IN ITALIA

Insomma, dai dati non sembra esserci una relazione causa-effetto tra acquisto/adozione di animali domestici e crisi demografica. L’illusione nasce dal fatto che i due trend si sono affermati nello stesso periodo storico, ma questo non garantisce il rapporto di causalità. Da oltre un decennio, l’Italia sta affrontando un lento ma costante calo delle nascite, ma è impossibile (e fuorviante) individuare una sola causa o un insieme di cause che vada bene per tutti. La crisi demografica è figlia sia dei problemi economici/strutturali che di una cultura più solipsistica come dimostra il fenomeno delle famiglie Dink (con due stipendi ma nessun figlio). Su queste pagine abbiamo analizzato ampiamente le tante cause della crisi demografica e i loro intrecci. Stipendi bassi, welfare pubblico carente e welfare privato sviluppato solo nelle grandi aziende, scarsi servizi all’infanzia, gender gap domestico e lavorativo sono i fattori principali che, da circa un decennio a questa parte, hanno portato il Paese in una profonda crisi demografica.

Nel 2024 il tasso di fertilità italiano si è attestato a 1,2 figli per donna, ben al di sotto del tasso di sostituzione di 2,1 necessario per mantenere stabile la popolazione. Questo declino è parte di un trend più ampio che interessa la maggior parte dei Paesi sviluppati e che ha radici complesse. Una ricerca pubblicata dall’istituto Toniolo nel 2023 ha identificato le principali barriere alla genitorialità percepite dai giovani italiani: L’incertezza economica e lavorativa (citata dall’83% degli intervistati); I costi elevati dell’educazione e della cura dei figli (79%); La mancanza di politiche familiari adeguate (76%); La difficoltà di conciliare lavoro e famiglia (72%); I cambiamenti nei progetti di vita e nelle aspirazioni personali (68%). La voce “animali domestici” non è pervenuta nelle cause della denatalità. In fondo, molti italiani dicono che “i cani sono meglio delle persone”, ma pochi lo pensano davvero.

SAN PAOLO IN BIANCO AIUTIAMO GLI ALTRI

PER MIGLIORARE

NOI STESSI

RAGAZZI CON DISABILITÀ CHE AIUTANO

ALTRE PERSONE CON PROBLEMI. LA SOLIDARIETÀ PER UN PERCORSO CHE

AUMENTA AUTOSTIMA E CONSAPEVOLEZZA

L’Associazione San Paolo in Bianco crea progetti per promuovere l’inclusione di ragazzi con diversi gradi di disabilità. Grazie alla collaborazione con l’oratorio e il quartiere di San Paolo è una presenza preziosa per la comunità. Di seguito le offerte dell’associazione.

CONSEGNE GRATUITE A CASA TUA:

Il servizio di consegne offerto dalle squadre di San Paolo in Bianco è offerto settimanalmente. Le squadre, coordinate da un caposquadra Educatore Professionale, sono composte da VOLONTARI, persone neurotipiche, neurodivergenti o con altre fragilità. Fanno parte dei volontari di BergamoXBergamo del Comune di Bergamo. Percorrono la città a piedi, con i mezzi pubblici o se necessario in auto.

BIBLIOTECA A CASA TUA:

servizio di consegne GRATUITO settimanale per il Sistema Bibliotecario Urbano a persone con impedimenti ad uscire di casa. La richiesta deve pervenire direttamente al Sistema Bibliotecario Urbano: telefonando al numero 035399476 – 035399479 da lunedì a venerdì dalle 9 alle 18 oppure scrivendo a sbudomicilio@gmail.com. Il Sistema Bibliotecario Urbano comunica direttamente le consegne da effettuare settimanalmente a San Paolo in Bianco.

DUE MANI IN PIU’:

servizio di spesa a domicilio rivolto a persone non in condizione, per età o disabilità anche temporanea, di provvedervi autonomamente. I ragazzi si occupano di raccogliere gli ordini della spesa, di preparare le confezioni in un punto vendita convenzionato e di eseguire la consegna a domicilio, affiancati dagli stessi educatori che li seguono nel loro percorso di autonomia.

Per maggiori informazioni sul servizio: chiedi al responsabile del negozio di Coop Via Broseta o chiama il numero 035251306

BIGLIETTI DI AUGURI: servizio di consegna di biglietti di auguri per conto della Parrocchia di San Paolo Apostolo alle persone residenti over 80.

CONTATTI

E-mail Parrocchia: sanpaoloapostolo@diocesibg.it

E-mail Oratorio: parrocchia.oratorio.sanpaolo@gmail.com

E-mail PEC: parrocchiasanpaolobg@pec.it Tel. 035255281 - Cel. 3516804257

I Progetti sono possibili grazie ai contributi economici: del Comune di Bergamo, Assessorato alle Politiche Sociali Fondazione Mia, Congregazione Misericordia Maggiore di Bergamo Erogazioni liberali di privati e di aziende, deducibili fiscalmente: Il beneficio fiscale spetta nella misura del 19% ed p calcolato su un importo complessivo non superiore a 1.500€ per ogni periodo d’imposta. Pertanto l’importo massimo detraibile ammonta a 285 euro. 5 per mille: Indicando in fase di 730 il codice fiscale dell’associazione sportiva, riconosciuta ai fini sportivi dal CONI a norma della legge che svolgono una rilevante attività di interesse sociale. Il nostro codice fiscale è 95231260167

PAROLE CHE CONTANO

PARITÀ DI GENERE: +580%

AZIENDE CERTIFICATE IN DUE ANNI.

DAL 12 MAGGIO È DISPONIBILE

“PAROLE CHE CONTANO”, GUIDA

ALLA COMUNICAZIONE INCLUSIVA

ELENA CODELUPPI

In Italia, le donne guadagnano in media il 5,5% in meno degli uomini a parità di ruolo (Eurostat 2023), con divari retributivi superiori al 20% nelle posizioni apicali e solo il 28% dei ruoli dirigenziali occupati da donne (ISTAT 2023). Nelle aziende quotate in Borsa, solo l’11% ha un’amministratrice delegata (Consob 2023). Secondo McKinsey, colmare il gender gap potrebbe generare +11% del PIL italiano entro il 2025 e, più in generale, aziende con team inclusivi registrano una redditività fino al 25% superiore rispetto alla media.Tuttavia, l’Italia si colloca ancora al 79° posto su 146 paesi nel Global Gender Gap Report 2024 del World Economic Forum, distante dalla media europea. In questo scenario esce, il 12 maggio 2025, "Parole che contano. Guida alla comunicazione accessibile per aziende e agenzie", il nuovo libro di Elena Codeluppi, pubblicato da Franco Angeli Editore nella collana Community. Corporate & Marketing Communication.

Perché le parole contano

La comunicazione è una leva strategica per costruire brand più forti, credibili e vicini alle persone. Le parole influenzano percezioni, comportamenti e opportunità. Anche nella pubblicità, nel marketing e nella comunicazione interna, ogni messaggio può creare connessioni autentiche o rafforzare stereotipi. "Parole che contano" esplora il concetto di comunicazione accessibile analizzando termini, immagini e bias nascosti nelle narrazioni mediatiche. Il libro offre strumenti pratici, esempi concreti, interviste e riferimenti teorici per una comunicazione consapevole e inclusiva, dal digital marketing alle campagne pubblicitarie. Non è un manuale prescrittivo, ma una guida per aziende, agenzie, professionisti della comunicazione e per chiunque voglia contribuire a un mondo più equo e accogliente – un messaggio alla volta. Il testo è arricchito da interviste a realtà italiane impegnate nell'inclusione, tra cui: la Divisione Formazione e HR di Sky, Barbara de Micheli, Professoressa del Master Gender Equality, Fondazione Brodolini, Mara Ghidorzi direttore della Fondazione Libellula, Giulia Sudano, Presidente Think Tank Period.

UNA MAGGIO -

RE INCLUSIVITÀ

PUÒ AUMENTARE

LA REDDITIVITÀ

DELLE AZIENDE

FINO AL 25%. IL

NUOVO LIBRO DI

ELENA CODELUPPI, IN USCITA PER FRANCO ANGELI, SPIEGA COME IL

LINGUAGGIO PUÒ

DIVENTARE LEVA

STRATEGICA PER

EQUITÀ E REPUTAZIONE

Un’Italia che cambia: certificazioni in crescita e incentivi pubblici Secondo il Ministero per le Pari Opportunità, al marzo 2025, oltre 6.800 aziende italiane hanno ottenuto la certificazione UNI/ PdR 125:2022, rispetto alle 1.000 del 2023: +580% in due anni. Per sostenere questo cambiamento, il Dipartimento per le Pari Opportunità ha stanziato nel 2025: 2.534.597,07 euro complessivi, di cui 569.451,82 euro per servizi di assistenza tecnica, 1.965.145,25 euro per certificazioni, con un contributo fino a 12.500 euro per impresa. Inoltre, le imprese certificate possono beneficiare di: premialità nei bandi pubblici e fondi PNRR, sgravi contributivi fino all’1% (massimo 50.000 euro annui), miglioramenti nel rating ESG (Borsa Italiana, ESG Guidelines 2023). I settori più avanzati nell’inclusività sono moda, farmaceutico, servizi, mentre edilizia e trasporti restano indietro. Le regioni con più certificazioni sono Lombardia, Emilia-Romagna e Lazio. Il 40% delle aziende certificate avvia corsi su bias, linguaggio inclusivo, equità retributiva e leadership femminile. Crescono anche policy su congedi paritari, work-life balance e mentoring. Secondo Indeed, oltre il 60% dei giovani preferisce le aziende concrete e attive sul fronte diversità e inclusione.

L’autrice

Elena Codeluppi, PhD in Discipline Semiotiche all’Università di Bologna, è stata assegnista di ricerca presso l’Università di Modena e Reggio Emilia. È socia fondatrice di Btwo e creatrice della startup Binclusive, dedicata alla comunicazione accessibile per aziende e professionisti. Come docente e formatrice, sviluppa percorsi di sensibilizzazione e formazione su misura per imprese e organizzazioni.

Proseguelacollaborazione conLucaRuggeri,daun latoilsuopercorsoconla malattia,difronteisuoi ricordiealcune riflessionisullavita.

SECOND LIFE AGAIN

Sono Luca Ruggeri malato di SLA non posso mangiare, non posso bere, non posso parlare, non faccio più nessun movimento volontario e muovo solo gli occhi che mi consentono di comunicare con un tablet oculare.

IL RITORNO

DELLE AMAZZONI

È sempre più difficile avere figli purtroppo sarà lo stress o il cibo troppo lavorato oppure i troppi svaghi che offre la vita. Ora si fanno i figli in provetta, ci si presta l’utero e la ricerca non si ferma e offre sempre nuove opportunità. Arrivera il momento in cui le donne si autofeconderanno, allora si saranno problemi per noi maschietti!

Saremo usati per fare solo lavori pesanti, tutti i lavori dove si usa il cervello saranno delle donne e noi uomini saremo destinati all estinzione.

Già oggi la donna si fa valere, occupando sempre più di frequente posizioni di prestigio, due donne comandano in Europa, una comanda in Italia, una è stata fermata dai giudici se no avrebbe guidato la Francia, in Germania ha dominato una donna per parecchi anni, negli Stati Uniti la donna non è ancora stata eletta ma i tempi sono maturi, il cambiamento dopo Tramp sembra vicino, in Inghilterra oltre alla regina ha comandato una donna che nel recente passato ha risollevato le sorti del Regno Unito. Resistono al momento la Russia, la Cina, e tutti gli stati mussulmani e per ultimo il Vaticano dove si predica l’uguaglianza e le donne ( le suore) vengono lasciate in un angolo. La donna è decisa, è più determinata, ha più fantasia, è più ordinata e più resistente, vive più a lungo dell’uomo dunque ragazzi miei dobbiamo migliorare o sparire!

IL COVID

Ieri pomeriggio nel silenzio più assoluto, rotto dal triste suono delle campane da morto e dallo spaventoso rumore delle sirene dell’ambulanza, che più frequentemente del solito gira nelle vie del mio piccolo paese, un uomo, considerato da noi nella via molto riservato, è sceso nel suo giardino davanti a casa con chitarra e amplificatori e si è messo a cantare. Le persone si sono affacciate alle finestre incuriosite dalla musica di questa bella canzone; alcune addirittura hanno fatto un passo fuori per ascoltare meglio. Ognuno di loro mostrava un sorriso e un senso di soddisfazione comune come se appartenessero tutte alla stessa famiglia. È stato emozionante. Un attimo di gioia in mezzo a tanta paura. Un attimo di felicità che spesso non valorizziamo, solo le difficoltà di questo periodo di sofferenza ce le fa apprezzare. Piccoli gesti di generosità che prima passavano inosservati, perché troppo concentrati nella nostra vita frenetica, presi solo da noi stessi. Chissà se da questo triste periodo impareremo quanto sono importanti le persone che ci circondano, che vivere insieme è meraviglioso, ma prevede di rispettare alcune regole e che dobbiamo essere felici della salute e della libertà che ci accompagna tutti giorni ed apprezzare ogni piccolo momento di gioia. Guardo dalla finestra e osservo i primi fiori della primavera che se ne frega della tremenda situazione che stiamo vivendo: ci riempie, ci allieta, ci conforta con i suoi colori e profumi, ci ricolma di speranza. Noi che vogliamo amministrare il mondo, dominare la natura, controllare il clima, sottomettere gli animali, ci arrendiamo di fronte a un invisibile parassita che ci sta portando via una generazione di persone che è la nostra memoria, la nostra storia e la nostra saggezza

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