SPECIALE: PRIMA LA SALUTE
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GUIDO MARINONI: ORDINE MEDICI BG
60° FESTIVAL PIANISTICO BRESCIA BERGAMO
A BRESCIA IL PRIMO ‘SHOP IN SHOP’ SMART ITALIA
DIECI ANNI DI METROPOLITANA A BRESCIA
GIANNI BERENGO GARDIN: COSE MAI VISTE
MISERIA & NOBILTÀ. GIACOMO CERUTI
YAYOI KUSAMA LA MOSTRA DELL’ANNO
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bergamo e brescia un bel capitale
Due città si riscoprono e si confrontano nella loro comune bellezza, nell’operosità e nell’inventiva. Due città che, grazie alla nomina del Ministero a Capitale della Cultura, hanno condiviso un percorso che via via le ha sempre trovate più unite e con identità di vedute. Quello che sta succedendo a Bergamo e a Brescia, porta ad una osmosi di conoscenze reciproche tra genti non dissimili ma da sempre in competizione, raramente in collaborazione tra loro come adesso. Grazie anche alla stessa radice politica delle due amministrazioni che le governano e alla credibile amicizia nata tra Emilio Del Bono, sindaco di Brescia, politico di lungo corso, già parlamentare prima di essere primo cittadino della Leonessa, e Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, entrambe le città sono riuscite a mettere insieme due squadre, di qua e di là del fiume Oglio, che hanno lavorato a stretto contatto e in sinergia. Ricordiamoci che nessuno di chi ci amministra aveva nel programma elettorale di organizzare la Capitale della Cultura, cercando anche di fare “bella figura” e soprattutto dopo gli anni del Covid. Del Bono e Gori l’hanno presa come una tegola in testa ma anche come un’occasione per lasciare il segno. Ci hanno creduto da subito arrivando a promuovere le due città in giro per l’Italia e l’Europa. Sono stati insieme a percorrere un tratto della 1000 Miglia, fotografati nelle piazze o impegnati in conferenze con giornalisti e operatori turistici persino a Londra...
Dal canto nostro siamo orgogliosi di essere stati tra i primi, in tempi non sospetti, a credere nelle opportunità che sarebbero potute scaturire da un dialogo tra le due realtà anche per potersi sedere con maggiore forza al tavolo della Regione, dove Milano metropolitana fa la parte del leone. Da sempre, adesso anche di più e con maggiore entusiasmo, cerchiamo di essere lo specchio nel quale le due realtà si possono riconoscere molto somiglianti e complementari pur mantenendo le rispettive identità, spesso invece assai differenti. La contrapposizione ideologica lasciamola alle due tifoserie calcistiche che, come accade da secoli, tra Bresciani e Bergamaschi sul ponte tra Sarnico e Paratico che divide e unisce le due province, si danno botte da orbi per qualsiasi motivo e, a volte, anche senza motivo. Ataviche rivalità o presunte superiorità lasciamole al passato e costruiamo insieme un grande futuro per un territorio tra i più ricchi e sviluppati d’Europa.
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GORI E DEL BONO IN CONFERENZA STAMPA A LONDRA PER PROMUOVERE BGBS23 CAPITALE DELLA CULTURA
EDITA PERIODICI srl
Via Bono, 10 - Bergamo Tel. 035 270989 www.editaperiodici.it
BERGAMO MAGAZINE BRESCIA
Aut. Tribunale di Bergamo n°3 del 22/01/1992
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Hanno collaborato:
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intervista
Paolo kalenda 76 malena mazza è diabolika 15 Speciale Prima la salute 4 yayoi kusama LA MOSTRA DELL’ANNO 8 intervista ottavio di stefano PRESIDENTE ORDINE DEI MEDICI DI BRESCIA 12 intervista guido Marinoni PRESIDENTE ORDINE DEI MEDICI DI BERGAMO Parola d’Ordine Bergamo-Brescia a confronto TRE ANNI DI DOMITYS DONNA DELL’ANNO PER FONDAZIONE ARMR 60° FESTIVAL PIANISTICO BRESCIA BERGAMO UN PARADISO SOLO PER VOI FESTA
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INFINITO PRESENTE YAYOI KUSAMA
a novembre la mostra dell’anno
DAL 17 NOVEMBRE 2023 AL 14 GENNAIO 2024, PALAZZO DELLA RAGIONE A BERGAMO SARÀ
TEATRO DI UNA STRAORDINARIA OPERAZIONE ARTISTICA E CULTURALE. LA MOSTRA OSPITA FIREFLIES ON THE WATER, UNA DELLE INFINITY MIRROR ROOM PIÙ ICONICHE DELL’ARTISTA PIÙ POPOLARE AL MONDO. ESPOSTA PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA, L’OPERA PROVIENE
DALLA COLLEZIONE PERMANENTE DELWHITNEY MUSEUM OF AMERICAN ART DI NEW YORK.
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FIREFLIES ON THE WATER
Al centro del percorso Fireflies on the Water c’è un’installazione dalle dimensioni di una stanza pensata per essere vista in solitudine, una persona alla volta. L’opera consiste in un ambiente buio, rivestito di specchi su tutti i lati; al centro della sala, si trova una pozza d’acqua, che trasmette un senso di quiete, in cui sporge una piattaforma panoramica simile a un molo e 150 piccole luci appese al soffitto che, come suggerisce il titolo, sembrano lucciole. Questi elementi creano un effetto abbagliante di luce diretta e riflessa, emanata sia dagli specchi che dalla superficie dell’acqua. Lo spazio appare infinito, senza cima né fondo, inizio né fine. Come nelle prime installazioni di Yayoi Kusama, tra cui l’Infinity Mirror Room (1965), Fireflies on the Water incarna un approccio quasi allucinatorio alla realtà. Sebbene legato alla mitologia personale dell’artista e al processo di lavoro terapeutico, quest’opera si riferisce anche a fonti varie come il mito di Narciso e il paesaggio giapponese nativo di Kusama. Il luogo che accoglie l’installazione è ovattato nelle luci e nei suoni e l’arrivo alle soglie della stanza ha la valenza di un atto meditativo, di una contemplazione capace di portare il pubblico in una dimensione altra e diversa, un invito ad abbandonare il senso di sé e ad arrendersi a una sorta di magia meditativa. Durante la mostra si svolgerà un ampio programma di laboratori progettati dai servizi educativi di The Blank per le scuole e le famiglie. Yayoi Kusama. Infinito Presente è completamente accessibile ai non udenti anche attraverso visite guidate in LIS –Lingua dei Segni.
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INFINITO PRESENTE YAYOI KUSAMA
La Mostra
In occasione di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, uno dei più antichi palazzi comunali d’Italia accoglierà la mostra di Yayoi Kusama (Matsumoto, Giappone, 1929), l’artista più popolare al mondo, secondo un sondaggio condotto dalla rivista The Art Newspaper, che porterà nel cuore della città orobica Fireflies on the Water una delle sue Infinity Mirror Room più iconiche, proveniente dalla collezione del Whitney Museum of American Art di New York. “È una mostra ambiziosa e speciale - ha affermato il curatore Stefano Raimondi, fondatore e direttore di The Blank Contemporary Art - resa possibile da un progetto articolato, che ha richiesto due anni di lavoro, e dai rapporti internazionali con il Whitney Museum of American Art, senza dubbio uno dei più importanti musei al mondo”.
“Yayoi Kusama - ha proseguito Stefano Raimondi - è un’artista amata in modo trasversale da più generazioni e pubblici, capace di meravigliare e stupire, e la stanza Fireflies on the Water è sicuramente la più adatta a sottolineare le tematiche che accompagnano Bergamo Brescia nell’anno della Capitale Italiana della Cultura, che affrontano i temi della resilienza, della cura, per aprirsi infine a una nuova dimensione piena di luce, energia e sconfinate possibilità”. “La presentazione di questa importante mostra - ha sottolineato Giorgio Gori, sindaco di Bergamo - in un contesto storico di prestigio e di grande valore per la comunità quale è Palazzo della Ragione, è un segnale importante per la nostra città e per tutto il mondo dell’arte contemporanea nell’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura”. “Bergamo da tempo - ha proseguito Giorgio Gori - grazie al grande lavoro di The Blank, di GAMeC e di altri soggetti di rilievo, lavora per promuovere e valorizzare l’arte contemporanea in città: quest’ultima è centrale nella programmazione del progetto di Capitale 2023, grazie all’esposizione di Kusama, alle installazioni di piazza della Libertà e del KilometroRosso, ma anche al cantiere per la nuova Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea della città, cantiere che avrà inizio proprio nel 2023 nell’attuale palazzetto dello sport della città”. “Il fatto che un’istituzione importante come il Whitney Museum of American Art di New York – ha ricordato Nadia Ghisalberti, assessore alla Cultura del Comune di Bergamo - conceda un prestito di questo rilievo, trasmette il valore del percorso che Bergamo ha intrapreso da diversi anni nell’ambito dell’arte contemporanea e di pari passo del cammino fatto da The Blank, una realtà del territorio che è diventata un interlocutore culturale credibile e conosciuto a livello internazionale e un attore capace di promuovere la città e la comunità”. L’allestimento, curato da Maria Marzia Minelli, si compone di un percorso introduttivo che approfondisce la ricerca di Yayoi Kusama attraverso poesie, filmati e documentazioni, creando uno spazio di condivisione fisica e digitale dell’esperienza vissuta e permettendo di entrare da più punti di vista nell’immaginario della celebre artista giapponese.
chi è
Nata in Giappone, a Matsumoto, nel 1929. la sua famiglia appartiene all’alta società e aveva previsto per lei una precisa posizione nella società. Fin da bambina però Kusama inizia ad avere delle allucinazioni uditive e visive. Come la stessa artista ha raccontato è iniziato tutto in un campo di fiori di proprietà della famiglia: “C’era una luce accecante, ero accecata dai fiori, guardandomi intorno c’era quell’immagine persistente, mi sembrava di sprofondare come se quei fiori volessero annientarmi”.
L’arte si rivela fin da subito un elemento necessario e terapeutico, con la quale gestisce le sue allucinazioni. La sua famiglia, tuttavia, non accetta la sua passione, tanto che sua madre distrugge i suoi disegni prima che lei riesca a terminarli. È proprio per questo motivo che una delle prime forme d’arte di Yayoi Kusama sono i pois, elementi veloci da disegnare.
Dedicandosi con grande dedizione allo studio dell’arte, nonostante il parere contrario della famiglia, rimase colpita dai dipinti dell’artista Giorgia O’Keeffe, moglie di Alfred Stieglitz, e decise di scriverle. Fu proprio dopo aver ricevuto la sua risposta che Yayoi Kusama decise nel 1958 di trasferirsi negli Stati Uniti, trasferendosi prima a Seattle e poi a New York. Qui all’inizio trova notevoli difficoltà nell’ambiente artistica, sia perché fortemente maschile che per le sue origini giapponesi, ma ben presto comincia a farsi notare con le sue opere. Già negli anni Sessanta Kusama consolida la sua posizione nell’avanguardia newyorkese e viene considerata una rivoluzionaria per l’epoca. Dopo aver raggiunto la fama in tutto il mondo nel 1973 Yayoi Kusama torna in Giappone, dove nel 1977 si fa ricoverare spontaneamente in un istituto psichiatrico dove vive ancora oggi. Ma questo non le ha in alcun modo impedito di affittare un atelier davanti all’ospedale, in cui si reca ogni giorno per dipingere. In questi anni infatti ha continuato a scrivere e a lavorare, collaborando anche con celebri brand di moda, e dedicandosi completamente alla sua ricerca, dipingendo quadri e scrivendo romanzi e poesie.
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La missione del medico
Il sistema sanitario nazionale, istituito con la legge n. 833 del 1978 e basato sull’articolo 32 della nostra Costituzione, esprime due concetti fondamentali: il primo è che la salute è un diritto fondamentale per tutti, il secondo che il nostro Paese garantisce il diritto alla salute ad ogni individuo e questo attraverso tre principi fondamentali: l’universalità, l'eguaglianza e l'equità di accesso alle prestazioni e ai servizi. A tre anni esatti dall’inizio della pandemia viviamo tutti la “crisi” della sanità, che mette in discussione la sostenibilità economica e quindi la sopravvivenza stessa di questo modello: non è un caso, dunque, se siamo tornati dal Presidente dell’Ordine dei Medici Chir urghi e degli Odontoiatri della provincia di Brescia, il Dott. Ottavio Di Stefano, per sapere come rispondere ai bisogni di salute della collettività.
A tre anni esatti dall’inizio della pandemia Covid-19 quali sono stati gli effetti sulla nostra sanità?
“La pandemia ha messo a dura prova il sistema sanitario nazionale e ha reso evidenti alcune carenze strutturali determinate dal definanziamento del sistema sanitario che, a sua volta, ha prodotto non solo un depauperamento delle strutture ma anche una crisi degli organici tra medici ma, soprattutto, infermieri. La sanità di oggi è un malato che ha bisogno di un approccio multidisciplinare e multiprofessionale”.
Carenze che però non hanno intaccato il sistema in termini di principi, non è così?
“Esattamente. Se siamo riusciti a tener botta lo dobbiamo a medici, infermieri e operatori sanitari che hanno reagito al Covid ben al di là delle loro possibilità sacrificando la propria vita sociale e familiare. E la cosa che mi rende maggiormente fiero è che a tutti è stata garantita una cura. Nei Paesi, invece, dove non esiste il Sistema Sanitario Nazionale, i poveri, gli emarginati e determinati gruppi etnici sono quelli che hanno patito di più”.
L’insegnamento più grande che ci ha lasciato la pandemia?
“Tutelare i diritti civili della popolazione deve restare una priorità assoluta. In Italia, nonostante criticità, carenze, organici ridotti e strutture non adeguatamente attrezzate, non abbiamo lasciato indietro nessuno. E questo è un patrimonio da salvaguardare in tutte le maniere”.
Nel recente sondaggio rivolto ai vostri iscritti quali priorità sono emerse?
“Le priorità dei medici bresciani per contrastare le crescenti criticità del Sistema sanitario lombardo convergono sulla necessaria riduzione della burocrazia, sul rafforzamento della comunicazione tra ospedali e medicina territoriale e su una maggiore integrazione tra sistema sanitario e sistema di welfare. Più investimenti, dunque, meno burocrazia ed una migliore integrazione ospedale-territorio: queste le priorità espresse dal 20% (1.573 su 8.129) dei nostri iscritti messe a fuoco dal nostro sondaggio promosso dal’11 al 22 Gennaio scorso”.
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ottavio di
stefano
PRESIDENTE DELL’ORDINE DEI MEDICI DI BRESCIA
Prima la salute
Tommaso Revera - ph. Matteo Marioli
INTERVISTA CON
SENZA SALUTE, NON C’È VITA. SACRIFICARE, PERÒ, LA PROPRIA VITA SOCIALE E FAMILIARE, VÌOLA UN DIRITTO IMPRESCINDIBILE DI UN QUALUNQUE PROFESSIONISTA, A MAGGIOR RAGIONE SE A FRONTE DI UNA REDDITUALITÀ TRA LE PIÙ BASSE D’EUROPA…
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Quali sono i vostri timori rispetto alla riorganizzazione della rete territoriale prevista dal PNRR?
“Un grande piano d’investimenti ancora non lo vedo: basti vedere il PIL tornato ai livelli pre-Covid e le risorse stanziate in ambito sanitario tra le più basse d’Europa. La riorganizzazione della rete territoriale inserita nel PNRR e recepita da Regione Lombardia, con la previsione di una nuova organizzazione per la medicina del territorio (imperniata su Distretto, Centrale operativa territoriale, Ospedali e Case della comunità, assistenza domiciliare), desta non poche preoccupazioni nei medici. Il timore è che la carenza di personale renda attuabile solo in parte la riforma e che la mancanza di specifici accordi a livello nazionale con i medici - sia del territorio che ospedalieri - ne vanifichi il funzionamento. Auspichiamo una riforma di ampio respiro, con azioni e investimenti concreti”.
Quali sono le nuove competenze che deve avere il medico oggi?
“Stiamo facendo un grosso lavoro allo scopo di coinvolgere tutte le aziende sociosanitarie territoriali, le strutture private accreditate e le ATS perché in questi anni è cambiato e di molto l’approccio alla salute. Non può più essere basato esclusivamente su un approccio individuale, pur continuando a ritenere basilare relazione medico-paziente. La medicina negli ultimi 50 anni, del resto, ha fatto più progressi che negli ultimi 50 secoli. Io 50 anni fa c’ero e mi ricordo com’era la medicina… L’evoluzione che abbiamo avuto, il miglioramento nella cura di alcune patologie allora mortali e il tumultuoso sviluppo tecnologico, infatti, hanno ridefinito il concetto di specialità e la necessità di integrare le varie figure che si occupano della salute della persona secondo il principio della multidisciplinarità. Senza tralasciare la formazione e l’aggiornamento continuo, aspetti fondamentali per espletare la professione medica”.
La cultura come cura è uno dei temi portanti su cui si basa il programma di Bergamo Brescia Capitale della Cultura. Per questo 2023 l’Ordine ha organizzato qualcosa di particolare?
“In questi anni l’Ordine ha promosso diverse iniziative apprezzabili e di livello che hanno riscosso una grande partecipazione sia tra gli iscritti che tra la cittadinanza. Per quest’anno particolare stiamo lavorando a diversi progetti tra cui un ciclo di incontri - il primo è in programma il 25 marzo - che terremo qui presso la sede dell’Ordine incentrato sulla sanità che cambia a Brescia. Ma poi anche tante altre iniziative tra cui la partnership siglata con il Cinema Nuovo Eden ed altre importanti realtà aggregative del territorio che sono in corso di definizione. L’intento è parlare di medicina ma attraverso i linguaggi del cinema, del teatro e dell’arte”.
Con l’Ordine di Bergamo c’è in serbo un’iniziativa speciale?
“È ancora in fase embrionale ma l’intento è proprio quello di predisporre un’iniziativa comune”.
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Salvate il medico di famiglia
Chiara Moretti
INTERVISTA A GUIDO MARINONI
PRESIDENTE DELL’ORDINE DEI MEDICI DI BERGAMO
A livello nazionale, qual è il modello migliore in termini di sanità? Come vede la situazione lombarda anche rispetto alle classifiche che pongono la nostra regione tra quelle con il Servizio Sanitario tra i migliori d’Italia?
“Il nostro paese, come altre nazioni tra cui Spagna e Portogallo, ha un Servizio sanitario nazionale (Ssn) fondato sulla fiscalità generale, chiamato anche sistema Beveridge, nome mutuato dal modello ideato alla fine degli anni Quaranta nel Regno Unito. Garantendo a tutti il diritto alla salute, è sicuramente il più equo e solidaristico; tuttavia, per poter funzionare deve avere risorse adeguate, in termini di stanziamenti macroeconomici. Sono di pochi giorni fa i dati Ocse che affermano che per rendere sostenibile il nostro Ssn servirebbero a regime 20 miliardi di euro l’anno in più. Situazioni non dissimili le vivono anche Spagna e Portogallo, tant’è che queste scelte, che sono di fatto politiche, hanno un’importanza tale da assumere una portata certamente nazionale ma forse anche sovranazionale. Sicuramente si tratta di decisioni che dovranno essere prese in futuro e che dovranno essere manifestate con trasparenza ai cittadini, tenendo conto che la sostenibilità o meno del Ssn può, per una famiglia di medio reddito, fare la differenza tra una condizione di benessere ed una di difficoltà economica. Le alternative al modello Beveridge non sono molte, benché esistano sistemi che investono di più e richiedono una contribuzione separata di tipo mutualistico: un esempio è dato da Germania e Francia che per la sanità spendono una percentuale del 2-3% di PIL in più rispetto all’Italia (circa il 9% del PIL totale contro circa il 6-6,5% italiano). Pensare che nel nostro paese si possa arrivare ad un modello di questo tipo, considerato l’alto numero di soggetti fragili che non contribuiscono fiscalmente, né potrebbero farlo, diventa estremamente difficile. Del resto, lasciando però scivolare il Ssn come sta accadendo attualmente, si osserva una progressiva regressione a forme di assistenza integrativa legate al welfare aziendale o direttamente all’out of pocket da parte dei cittadini. Questo ci porta verso un sistema simile a quello degli Stati Uniti, dove sono in gioco assicurazioni non più mutualistiche ma di tipo profit. È un sistema costosissimo, non attuabile in Italia dove i soggetti portatori di fragilità, coloro che più ricorrono al servizio sanitario e che dovrebbero contribuirvi, nella maggior parte dei casi non potrebbero farlo e dovrebbero comunque essere assistiti dallo Stato, implementando ulteriormente i costi e originando una realtà diseconomica.
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Detto ciò, in questo scenario Regione Lombardia tutto sommato se la cava, in quanto è sede di strutture ospedaliere di eccellenza storica che si auto-mantengono, sia nel pubblico che nel privato convenzionato. Questo è vero anche per altre situazioni internazionali: i migliori ospedali del mondo si trovano negli USA, ma questo non significa che il loro sia il sistema sanitario migliore al mondo. In Lombardia, al momento, la condizione di eccellenza ospedaliera si coniuga con una condizione che vive di tutte le deterrenze nazionali, dell’assistenza generale, ma che rispetto ad altre situazioni del nostro paese è ancora sostenibile. Per quanto tempo questo possa durare è difficile a dirsi, dipende da scelte di macroeconomia che competono alla politica e al mercato”.
Pensando anche all’arrivo dei fondi del PNRR, qual è oggi la situazione della medicina territoriale? Quali sono le prospettive?
“La situazione della medicina territoriale non è confortante, soprattutto per la mancanza di medici che intraprendono l’attività di medico di base, a fronte di un tumultuoso ricambio generazionale che sta portando ad un picco pensionistico. Purtroppo i giovani non scelgono di dedicarsi alla medicina di famiglia: quest’anno in Lombardia nei corsi di formazione specifica in medicina generale (formazione post-laurea prevista dalla normativa europea per esercitare come medico di famiglia) non sono stati coperti tutti i posti messi a disposizione che erano anche stati aumentati per incentivarne la scelta. Questa situazione riguarda tutte le discipline che sono più strettamente vincolate al Ssn, ad esempio medicina d’urgenza, anestesia e rianimazione, chirurgia generale. I giovani medici sono oggi più orientati a quelle specialità, come cardiologia, oculistica, dermatologia o chirurgia estetica, che consentono la libera professione. Il Ssn, d’altronde, al momento offre, nella medicina di famiglia e nel servizio ospedaliero, un impegno stressante a fronte di un riscontro economico che è fuori mercato rispetto all’offerta. Su questa situazione di carenza di medici di medicina generale si va ad innestare il discorso del PNRR che ha messo a disposizione risorse ingenti per strutture sanitarie sul territorio, in particolare case di comunità, che rappresentano un’ importante risorsa sotto il profilo del patrimonio edilizio e delle attrezzature che saranno rese disponibili. Il problema delle case di comunità è quello di essere popolate: la loro disposizione sul territorio non sarà tale da consentire la capillarità prevista dallo studio di un medico di famiglia, ma quanto meno dovrebbero consentire di effettuare prestazioni specialistiche ambulatoriali, garantire la presenza di servizi sociali e i centri di prenotazione. Le case di comunità, come hub di riferimento organizzativo, potranno svolgere funzioni di coordinamento ed integrazione rispetto ai medici del territorio, che rimarranno invece ordinariamente nei loro studi, fatte salve le situazioni in cui potrà essere utile usufruire di spazi nella casa di comunità. Anche gli studi dei medici di famiglia dovranno progressivamente trasformarsi in realtà di aggregazione, con una struttura multi professionale (con infermieri, oltre a personale amministrativo che si occuperà dell’insostenibile mole di burocrazia che in larga misura sarebbe semplificabile ed eliminabile, anche se non in toto). Naturalmente, però, tutto questo modello di riorganizzazione si scontra contro la carenza di professionisti: non si può che vedere con favore la presenza di un massiccio investimento in strutture territoriali, tuttavia questo non è risolutivo rispetto al problema principale del nostro servizio sanitario nazionale che è un problema soprattutto di risorse umane, oltre che di sostenibilità finanziaria in termini più generali”.
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Quindi, se i medici ci sono ma scelgono specializzazioni diverse da quelle più legate al Ssn, quale potrebbe essere la soluzione per incentivare questa scelta? Il dibattito sul numero chiuso ai test di medicina è ancora così centrale?
“Per lungo tempo abbiamo avuto un insufficiente numero di ammessi al test di medicina: 8-9 mila all’anno erano troppo pochi. Adesso siamo sui 15-16 mila, un numero ampiamente sufficiente rispetto al fabbisogno. Il problema è che nell’immediato tutto ciò non è visibile: per formare un medico servono sei anni per la Laurea in Medicina e Chirurgia e altri tre anni di formazione post-laurea per fare il medico di famiglia e dai quattro ai cinque per le specialità di tipo ospedaliero. I benefici dell’allargamento all’accesso a medicina, dunque, li vedremo tra un decennio. Nell’immediato il problema è stato quello di consentire a tutti i laureati di iscriversi alla specializzazione post-laurea: si era creata una situazione di sottoccupazione e di potenziale migrazione all’estero. Ora le cose sono cambiate: i posti per le specializzazioni sono più che sufficienti ma quelli legati al Ssn e alla dinamica retributiva del pubblico impiego, sia per i posti di dipendenza che per i posti di convenzione, sono scartati perché, come dicevo, si preferisce dedicarsi ad altri tipi di specializzazione, con un livello minore di stress o che consentano spazi di libera professione. Riequilibrato il sistema, credo che l’unica soluzione possibile sia quella di rendere attrattivo il Ssn: come farlo è materia di scelta della politica; certamente tutto è legato alla dinamica del pubblico impiego e quindi o si scelgono dei parametri diversi o sarà sempre molto difficile trovare disponibilità, a meno di non limitare fortemente il numero dei posti nelle specialità più scelte, aprendo quelle che lo sono meno. Si tratterebbe però di un intervento coercitivo, che genererebbe malumore e proteste e che si scontrerebbe con la libertà di scelta: sarebbe una misura emergenziale che sul lungo tempo non reggerebbe. La professione del medico oggi si colloca fuori mercato”.
Cambiando argomento, a tre anni dall’inizio della pandemia quali sono i risvolti sociali e psicologici per i medici del territorio?
“I medici sono stati duramente provati dalla pandemia: è grazie al loro impegno e alla capacità degli specialisti di convertirsi rapidamente alla gestione Covid che, in una situazione di estrema difficoltà, il pronto soccorso e i reparti di rianimazione sono riusciti a resistere. Quest’impegno, drammatico e pesantissimo sotto il profilo dello stress, è quello che ha fatto la differenza. Per il territorio la situazione è stata ancor più tragica: nelle prime settimane di pandemia i medici, privi dei dispositivi di protezione individuale (dpi), erano scoperti nelle visite ai pazienti. Si dice che le cure primarie siano crollate per mancanza di organizzazione ma questa è una verità solo parziale: su circa 500 medici, 150 si sono ammalati e 9 sono morti sul campo. È stata la mancanza di dpi per i sanitari ad aver causato il crollo del sistema. Tutta la situazione ha inciso inoltre dal punto di vista psicologico e sociale facendo sì che, sia a livello ospedaliero che nell’ambito della medicina territoriale, numerosi medici abbiano richiesto e richiedano il pensionamento anticipato, aggravando ulteriormente la carenza di professionisti. Se nelle fasi più dure della pandemia e durante la campagna vaccinale sono state immesse nel sistema risorse emergenziali rivelatesi fondamentali, sul lungo termine non ci sono stati miglioramenti del Ssn. A fronte di un sistema di solidarietà che nella primavera del 2020 scattò immediatamente, adesso la gente sembra attuare un meccanismo di rimozione, un ritorno al proprio egoismo: si ha un atteggiamento polemico e vendicativo su ogni questione e questo ha avvelenato i rapporti anche nei confronti del mondo sanitario, dove è in aumento la violenza verso gli operatori”.
Come Ordine dei medici avete qualche tipo di iniziativa a favore degli iscritti e qualche attività in programma da inserire nel palinsesto Bergamo Brescia 2023?
“Sì, con Brescia e il Dott. Di Stefano si sta discutendo di attività in comune, speriamo di concretizzare qualcosa: al momento non abbiamo ancora un programma definito. Quanto ai servizi pensati per i nostri iscritti ne abbiamo di diverso tipo, specie sul versante formativo con un nutrito programma di eventi, con cadenza quasi bisettimanale, anche nell’ambito della formazione obbligatoria. Si trovano sul nostro sito e siamo spesso in over-booking visto il grande gradimento. Abbiamo poi un servizio di consulenza legale e assicurativa per ricevere le prime indicazioni qualora si abbiano nella professione problemi di questa natura. Ahimè, molto gettonato è anche il nostro servizio di consulenza previdenziale e questo vuol dire che tanti medici sono interessati alla pensione. Mettiamo inoltre a disposizione un commercialista che ovviamente non può farsi carico della contabilità dei colleghi ma può dare un primo orientamento, soprattutto ai neolaureati che devono aprire partita IVA e organizzarsi sotto il profilo fiscale. Dopo il Covid, questi servizi sono tornati a pieno regime e avremo a breve delle serate di presentazione per farli ulteriormente conoscere”.
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GUIDO MARINONI PRESIDENTE DELL’ORDINE DEI MEDICI DI BERGAMO
prima speciale
In questi mesi si parla e si dibatte di salute, di sanità privata e pubblica, di carenze di operatori e di riorganizzazione della medicina territoriale. Da un lato i problemi di un sistema da rinnovare e dall’altro la scienza che compie progressi importanti in ogni settore. Nelle prossime pagine alcuni suggerimenti e nuove terapie per salvaguardare il bene più grande che abbiamo.
AIUTARE GLI ATRI FA VIVERE DI PIU'
Prendersi cura dei propri cari, quasi o non autosufficienti, è sicuramente un “lavoro” difficile ma allo stesso tempo è gratificante essere a conoscenza che aiutare gli altri, fa vivere di più.
Lo rileva uno studio americano che ha individuato che le persone che trascorrono almeno 14 ore a settimana prendendosi cura di una persona a loro vicina, hanno la vita più lunga rispetto a chi non lo eroga. Lo studio è stato guidato su dati raccolti in un periodo di 7 anni su pesone con età compresa tra i 70 anni e più e facenti parte di 1668 coppie prese in esame. Ogni intervistato ha dovuto specificare quale tipo di sostegno ha ricevuto dal proprio convivente inerentemente alle attività quotidiane di: lavarsi, vestirsi, nutrirsi, cucinare, gestire il budget familiare e assumere farmaci. L’81% delle persone ha affermato di non aver bisogno di sostegno, il 9% ha affermato di essere aiutato inferiormente alle 14 ore settimanali ed il 10% ha affermato di ricevere cure per più di 14 ore a settimana. Circa il 27% dei campioni presi in esame, ovvero 909 persone, nel corso dello studio, sono venute a mancare.
Dopo un attenta divisione sullo stato di salute, sull`età, sulla razza, sul sesso, sul livello d`istruzione, sulla professione e sullo stato economico, i ricercatori hanno dimostrato che le persone che sostenevano i propri cari per 14 ore a settimana, hanno presentato un tasso di mortalità inferiore a quelli che non lo facevano, quindi, il risultato è che “aiutare gli altri fa vivere di più”.
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salute b e n e s s e r e
c u r a terapie p i a c e r s i
coccole
la salute
ablazione aritmie cardiache
Un nuovo sistema di mappaggio per l’ablazione delle aritmie cardiache Da poco in uso presso l’Istituto Clinico S. Anna e l’Istituto Clinico San Rocco di Ome (Gruppo San Donato), un innovativo sistema di mappaggio per l’ablazione delle aritmie cardiache: un dispositivo del tutto nuovo nel panorama della sanità bresciana. Ad utilizzarlo il Dott. Amarild Cuko, responsabile del Servizio di Elettrofisiologia Interventistica e Aritmologia degli Istituti Ospedalieri Bresciani del Gruppo San Donato. I sistemi di mappaggio tridimensionale sono strumenti tecnologici estremamente avanzati che permettono lo studio accurato delle aritmie cardiache e che vengono utilizzati dur ante le procedure ablative. L’accuratezza del sistema consente di individuare in modo veloce e preciso l’origine delle aritmie all’interno delle diverse camere cardiache, permettendo poi di poter eseguire, nella stessa seduta, la procedura di ablazione. Nello specifico questo sistema consente un mappaggio tridimensionale delle camere cardiache aumentando l’accuratezza del risultato, pur riducendo in maniera importante il tempo di procedura e l’esposizione di paziente ed operatore ai raggi X.
rimozione aneurisma su paziente sveglio
Primo intervento al mondo di rimozione di aneurisma su paziente sveglio Un intervento di rimozione di aneurisma all’aorta addominale di cui, sino ad oggi, non c’era traccia nella letteratura scientifica perché il paziente non è stato addormentato, ma sedato con un’epidurale. È stato portato a termine con successo all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo dall’equipe guidata da Stefano Pirelli, direttore della Chirurgia vascolare.
ALLENARE LA MENTE RIDUCE IL DETERIORAMENTO COGNITIVO
Gli anziani che stimolano il loro cervello rispetto a coloro che non lo fanno, presentano un minor rischio di sviluppo del deterioramento cognitivo. Negli over 70, l’attività ludica è stata legata alla diminuzione del 22% del rischio di deterioramento cognitivo di nuova comparsa. È risultato, da uno studio americano, che le attività sociali quali rebus, parole crociate, navigazione in internet, incontri con gli amici e attività all’aria aperta, incidono positivamente nel ridurre il rischio di sviluppo del deterioramento cognitivo. Lo studio è stato svolto su un campione di 1929 adulti, dai 70 anni in su che non mostravano nessun problema cognitivo. Attraverso vari sondaggi svolti, gli intervistati hanno comunicato la frequenza delle diverse attività da loro eseguite. I ricercatori si sono concentrati su un gruppo di 512 persone che si sono rivelate portatrici di un gene dell’apoliproteina E (APOE), un fattore di rischio per il deterioramento cognitivo e per la demenza da Alzheimer. Per i portatori del gene APOE, lo studio ha evidenziato che l’uso del computer e le attività sociali sono gli strumenti utili per la riduzione del rischio di deterioramento cognitivo lieve.
scoliosi e vertebralipatologie in età evolutiva
Dalla primavera scorsa la Fondazione Poliambulanza ha attivato il Ser vizio di Riabilitazione Scoliosi e Patologie Vertebrali in Età Evolutiva, coordinato dalla Dott.ssa Antonella Vangelista, presso il quale è possibile rivolgersi a un team di esperti medici riabilitatori e fisioterapisti, formati per la cura della colonna vertebrale in età evolutiva, che prende in carico il paziente e si occupa del recupero funzionale del rachide e della postura. Per informazioni telefonare al numero 030 3514040 dalle ore 8:00 alle ore 16:00, dal lunedì al venerdì.
DEMENZA SENILE COLPISCE PIU’ LE DONNE
Donne sopra i 90 anni di età, sono ad alto rischio di demenza senile. E’ quanto si evince da uno studio californiano che ha esaminato quasi 900 persone over 90 anni, evidenziando che risulta essere più alto il rischio di demenza senile nelle donne rispetto agli uomini coetanei. Le donne sono più esposte, a differenza degli uomini, a malattie come ictus e malattie cardiache che sono i fattori di rischio per la demenza. Molte persone iniziano a manifestare tale demenza e si sta manifestando anche a persone tra i 65 ed gli 85 anni di età sia donne che uomini. Dalla ricerca è emerso che, esclusivamente per le donne sopra i 90 anni, il rischio di demenza senile si duplica ogni 5 anni e si sviluppa di meno per le donne che hanno un’istruzione più elevata rispetto a coloro che presentano un livello di educazione inferiore. Nella considerazione che la vita si è allungata, si ipotizza che per i prossimi due decenni, il numero degli over 90 tenderà a crescere e si suppone che si presenterà un problema per le cure sottoposte ai pazienti colpiti da mancanze della memoria.
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MARIABRUNA BEAUTY CONSIGLIA
REMISE EN FORME SPETTACOLARE? SUBITO UN TRATTAMENTO
“In primavera la Natura rifiorisce e tutto rinasce. Anche la pelle ha bisogno di cancellare il grigiore invernale e ricominciare in bellezza: solo, bisogna aiutarla. Questa è la missione del nostro istituto, perché abbiamo la competenza di prendercene cura con i migliori trattamenti e farla tornare a risplendere”.
Chi parla è Maria Bruna Zorzi, titolare del Mariabruna Beauty, negozio nel cuore di Brescia che offre il meglio della profumeria e dei cosmetici d’avanguardia, ma non solo: è infatti sede del Centro Estetico con le cabine per le beautyterapie viso e corpo, tra cui i Trattamenti Signature.
Al complesso appartiene anche il Medical O3 Zone, distaccamento dedicato alle terapie del benessere con i relativi specialisti, il medico specializzato in Ozono-terapia, il kinesiologo e l’osteopata, mentre per tecniche di ringiovanimento soft visocorpo e trattamenti non invasivi, quali fili liftanti e filler, è consulente il medico estetico”.
Qual è oggi il trattamento più richiesto?
“Indubbiamente il nostro Revolution, una manipolazione dei tessuti di viso o corpo che impiega la forza delle microcorrenti.
Questo tipo di stimolazione transcutanea, impiegato da tempo in medicina sportiva e fisioterapia, ha rivelato straordinarie performance anche in superficie, tanto che ora viene usato con successo in spa e istituti di bellezza qualificati”.
Come funzionano le microcorrenti?
“Sostanzialmente implementano i processi fisiologici del metabolismo cutaneo, fornendo energia per il ricambio cellulare rallentato nel tempo. Senza scendere in dettagli tecnici, questa “doccia” di microstimoli rigenera le cellule, ripara e rivitalizza i tessuti attivando tra l’altro la produzione naturale di collagene e elastina di cui la pelle ha bisogno per recuperare tono e turgore. Sui vari inestetismi dovuti all’invecchiamento come rughe, smagliature, cedimenti vari, il beneficio delle microcorrenti è innegabile. Di norma non uso parole entusiastiche, ma qui devo fare un’eccezione: dopo un ciclo di applicazioni Revolution il risultato è spettacolare”.
Quindi corrente elettrica: e la “scossa”?
“Durante il procedimento estetico, non si percepisce nulla. Anzi: le microcorrenti sono talmente dolci, rilassanti, che a volte la cliente si addormenta”.
A chi consiglia Revolution?
“A chi ha bisogno di una buona remise en forme. Non necessariamente persone in età: ideale prima di un incontro importante, per la sposa stressata dai preparativi, per cancellare il jet lag. E per gli uomini: anche dopo un’intensa giornata lavorativa, un viso riposato è impagabile. A proposito: con la Gif Card prepagata, un trattamento Revolution sarà un bellissimo regalo”.
MARIABRUNA BEAUTY Piazza Vescovato, 1 c/d Brescia Tel. 030 45194 mariabrunabeauty.it Shop Online: www.beautyshoponline.it
ALLE MICROCORRENTI
screening polmonare
Hai tra i 55 e i 75 anni? Fumi o hai smesso da meno di 15 anni? (20 sigarette al giorno da 30 anni). Al Papa Giovanni XXIII sono aperte le iscrizioni per sottoporsi a test gratuiti per la diagnosi precoce del tumore al polmone, la neoplasia più frequente negli uomini, la terza più diffusa nelle donne. È la principale causa di morte per cancro in entrambi i sessi nel mondo. Una diagnosi precoce è importante per le cure: ancora oggi, quando la malattia viene scoperta, in 8 casi su 10 è già in una fase avanzata. Per info: radiologia.screeningpolmonare.risp@ asst-pg23.it - Tel. 035 267.6270 da lunedì a venerdì dalle ore 9 alle 12.
MEDICINA RIGENERATIVA: IL FUTURO È NELLE PIANTE
Ottenere un sostegno per la rigenerazione di tessuti umani, come quelli del cuore, utilizzando vegetali come la foglie di spinaci. Lo rileva uno studio americano dimostrando che è possibile procurarsi dalle piante ossigeno e particelle indispensabili per la riproduzione delle cellule, che alimenti di sangue i tessuti in crescita. Si acquisirebbe, quindi, un apparato vascolare che permette lo sviluppo di tessuti umani. Per la ricerca sono state utilizzate foglie di spinaci dalle quali sono state eliminate le cellule vegetali lasciando soltanto la cellulosa, che si presenta come un elemento biocompatibile ed utilizzata anche per la medicina rigenerativa come la cartilagine, tessuto osseo e cura delle ferite. Sono state prese in esame dagli studiosi, anche altre foglie di vegetali come quella del prezzemolo. I ricercatori hanno rilevato che le fogli dei spinaci sono più adeguate per tessuti vascolari come quelli del cuore, mentre, altri vegetali possono essere più adeguati per le arterie.
Laser giallo
Si allarga la famiglia dei laser del Gruppo Ospedaliero San Donato. L’ultimo arrivato è il laser giallo, un’apparecchiatura che lavora a varie lunghezze d’onda e in maniera micro pulsata. Una strumentazione grazie alla quale trattare non solo la retinopatia diabetica, le rotture di retina e gli aneurismi della retina ma anche la macula, ossia la parte centrale della retina, e alcune forme di glaucoma. Il laser giallo, infatti, si rivela molto utile per far regredire l’edema maculare diabetico e l’edema che si osserva generalmente nella corioretinopatia sierosa centrale. Una novità che di fatto ha esteso la possibilità di trattare delle patologie non curabili con i laser precedenti e che consente di ridurre anche la pressione sull’attività di iniezioni intravitreali.
I misteri dello sbadiglio
Lo sbadigliare seguita ad essere un mistero, di fatti, questo meccanismo non è ancora chiaro, nonostante ci siano molte teorie che lo esaminano. Molte lo associano all’empatia, altre all’eccitazione sessuale, altre lo collegano all’ossigenazione del cervello ed altre lo associano alla funzione di lucidità del cervello. Spesso è risaputo che lo sbadiglio sia “contagioso”, di fatti se vediamo qualcuno sbadigliare, si replica questo atteggiamento. Quello che sorprende, è che questo meccanismo, nei bambini, si sviluppa dai 5 anni in poi. Secondo alcuni ricercatori, il fatto di essere “contagioso” potrebbe dipendere dall’empatia. Alcuni ricercatori, hanno rilevato che lo sbadiglio studiosi hanno osservato che lo sbadiglio possiede delle caratteristiche in comune con la sessualità. Hanno rivelato che l’espressione del viso, al momento dello sbadiglio, in un individuo, assume caratteristiche simili a quelle dell'orgasmo, sottolineando, inoltre, che lo sbadiglio è attivato dall’ossitocina e dagli androgeni, che sono ormoni sessuali maschili, sperimentato sui topi maschi, ne ha provocato anche l'erezione. Secondo altri studiosi, lo sbadiglio, invece, è utile a ristabilire l'equilibrio quando nei polmoni c’è troppo ossigeno o un livello trop-
po basso di CO2 anidride carbonica. Ma, questa ipotesi, è stata smentita da un esperimento che ha dimostrato che respirare ossigeno o elevati tassi di anidride carbonica all’interno dell’organismo, non hanno generato risultati sulla predisposizione allo sbadiglio. Un altro studio, rileva che sbadigliare è utile all’aumento di ossigeno dei tessuti. Ma anche in questo caso è stato smentito, poiché la stimolazione all’attivazione del sistema nervoso autonomo, all’aumento della vasodilatazione e alla frequenza cardiaca, vengono prodotte, non solo dallo sbadiglio ma anche da respiri profondi e altri movimenti del corpo. Un’altra teoria sostiene che lo sbadiglio funge da “sveglia” al cervello stanco, facilitandolo a tornare lucido. Questa teoria si basa sul fatto che questo atteggiamento si manifesta qualche istante prima di addormentarsi. Uno studio, condotto su dei volontari con l’utilizzo di un elettroencefalogramma, ha rivelato che la lucidità del cervello degli stessi, tra il momento prima e quello dopo allo sbadiglio, non mostrava grandi differenze.
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«Sitrattadiunatesseradi prevenzioneeprotezioneformato famiglia,consedutediigienee trattamentipertutti,oltrea vantaggicumulativiealla possibilitàdipagamenti dilazionati.Eccocosasignificaper noioccuparcidisaluteebellezzaa 360°».
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Aciòsiaffiancanoitrattamentidimedicinaesteticatracuifiller,botoxebiorivitalizzazione, combinabiliinbaseagliobiettivi condivisieairisultatidaraggiungere.
Ilfocus. «Ilnostrofocussiconcentrasempresupercorsiche permettonodiottenererisultati dialtolivello.Visibili,duraturi, nelminortempopossibileecon ilmassimocomfortperilpaziente».Untraguardoambizioso,pienamenteraggiunto.Nesonoun esempioilserviziodiimplantologiaacaricoimmediatoperriabilitareilsorrisoingiornataol’allineatoreInvisalign,chepermette diraddrizzareidentiinmodo progressivoeinvisibile. //
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Sanitario: Dr. Luigi Rossetti
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sente in Lombardia anche a Sarezzo.
Diffusion Whole Body: la risonanza di ultima generazione
Una diagnosi precoce e accurata è fondamentale per valutare lo stato di salute di un paziente. In Humanitas Gavazzeni, a Bergamo, tra gli esami strumentali c’è la Diffusion Whole Body, una risonanza magnetica in grado di completare e affinare l’analisi di alcune malattie, soprattutto quelle tumorali e infiammatorie precoci. Per informazioni: www.gavazzeni.it
la vitamina D riduce il rischio di demenza
Secondo uno studio su ampia scala condotto negli USA da un team dell’University of Exeter (Regno Unito), assumere vitamina D può aiutare a tenere alla larga la demenza. Il lavoro del team britannico – pubblicato da Alzheimer’s & Dementia: Diagnosis, Assessment & Disease Monitoring – ha valutato la relazione tra integrazione di vitamina D e demenza su più di 12mila persone dello US National Alzheimer’s Coordinating Center che, al momento dell’arruolamento, avevano un’età media di 71 anni e nessuna diagnosi di demenza. Di tutto il gruppo, il 37% prendeva integratori a base di vitamina D. L’assunzione di questo integratore è risultata associata a un lungo periodo di vita senza demenza e a un 40% in meno di diagnosi di questa patologia. Tra tutti i partecipanti, 2.696 persone sono andate incontro a demenza nel corso del follow up di 10 anni, ma tra questi il 75% non aveva assunto vitamina D, come evidenziato dalla visita precedente alla diagnosi di demenza. Gli effetti benefici della vitamina D si sono infine rivelati significativamente più elevati nelle donne e nelle persone non portatrici del gene APOEe4, noto fattore di rischio di demenza da Alzheimer.
Test del riflesso rosso
È un esame molto importante per neonati e bambini, in quanto consente di diagnosticare precocemente patologie oculari come la cataratta congenita, il retinoblastoma e il glaucoma congenito, e di attuare per tempo procedure terapeutiche adeguate. L’esame richiede la dilatazione delle pupille del bambino con un collirio midriatico, successivamente il medico effettua il controllo utilizzando un oftalmoscopio diretto, trasmettendo così un raggio luminoso attraverso la cornea, il cristallino, il corpo vitreo, la retina, fino al fondo oculare; questa luce viene poi riflessa, generando a sua volta un riflesso che in assenza di problematiche sarà di colore rosso mentre in presenza di patologie dell’occhio sarà di colore bianco.
Curettage gengivale
È un trattamento odontoiatrico minimamente invasivo che ha lo scopo di rimuovere il tartaro e la placca batterica e migliorare l'estetica del tuo sorriso. Questa pulizia profonda viene svolta in anestesia e ha lo scopo di rimuovere tartaro e placca batterica che si possono formare nelle tasche gengivali, permettendo così ai tessuti di aderire nuovamente al dente. Per informazioni: Centro Odontoiatrico di Humanitas Gavazzeni Bergamo, tel. 035 4204900.
Test cos’ènutrigenetico: e quando serve
Può fornire informazioni importanti per costruire un percorso di salute personalizzato. Il test nutrigenetico o test alimentare genetico è un esame in grado di tradurre concretamente qual è l’effettivo impatto degli alimenti sul DNA. È indolore e facile da fare, si effettua mediante il DNA estratto dalla saliva del paziente che vi si sottopone. Il test genetico alimentare è nel nuovo percorso detox di Gruppo San Donato. Per info: https://www.grupposandonato.it/campagne/programma-detox
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humanitas la Cura e la Bellezza humanitas la Cura e la Bellezza
Era il 2018 quando gli ospedali Humanitas
Gavazzeni e Castelli di Bergamo accolsero 25 dettagli tratti dai capolavori della pinacoteca Accademia Carrara, esplosi in maxi formato a tutta parete, inaugurando La Cura e la Bellezza: un progetto unico in Italia che ha portato 1200 metri quadrati di immagini d’arte - dal Rinascimento all’Ottocento - nelle sale d’attesa e nei corridoi dei due ospedali Humanitas a Bergamo. Dal 2020, gli scorci di cielo, i volti e gli sguardi delle opere d’arte sulle pareti d’ospedale, hanno preso voce grazie al progetto Opere in Parole, con 12 autori della cultura italiana che, ispirati dai dipinti, hanno scritto racconti, ricette, spartiti musicali e fumetti per essere vicino a pazienti e professionisti dell’ospedale: da Lella Costa a Michela Murgia, da Paolo Fresu a Bruno Bozzetto. Obiettivo: cambiare il modo di vivere l’ospedale, invitando il pubblico a un incontro inaspettato con la bellezza.
La cultura come cura
Sono quattro le aree tematiche che creano un fil rouge per Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023, unite, come segno di speranza, dopo la drammatica esperienza pandemica. La cultura come cura è quella più strettamente legata alla risposta progettuale derivata dalla lotta contro il Covid-19, in cui la cultura diventa strumento che influenza il benessere delle persone.
In questo filo conduttore i progetti tra gli ospedali Humanitas a Bergamo e Accademia Carrara trovano la loro massima espressione: l’arte, infatti, è strumento di cura per i pazienti che vengono accompagnati in un viaggio interiore capace di alleviare stress e tensioni.
In occasione del 2023, con l’obiettivo di rendere fruibile e diffusa l’arte anche al di fuori dei luoghi deputati, Humanitas Gavazzeni sostiene il progetto Seminare Bellezza, un'iniziativa ideata da Accademia Carrara con l’obiettivo di creare una relazione ancora più stretta tra il museo, la città e i comuni della provincia nell’anno della Capitale Italiana della Cultura, e che prevede l’installazione di fiori di design urbano come punto di attrazione e promozione culturale. A Bergamo, i fiori con petali che raccontano, attraverso le immagini degli ospedali Humanitas e di Carrara, la cultura come cura, trovano casa in via Zambonate 11 e all’ingresso di Humanitas Gavazzeni in via Gavazzeni 21 a Bergamo.
Fiori di design urbano come punto di attrazione e promozione culturale
In occasione del progetto Seminare Bellezza, grazie al sostegno degli ospedali Humanitas
Gavazzeni e Castelli, tutti i cittadini residenti a Bergamo potranno usufruire dell’ingresso ridotto per tutto il 2023 (8€, anziché 15€) presentando in biglietteria il documento d’identità che attesti la residenza.
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IDENTIFICATO NUOVO GENE DELLA SLA
Si avvicina sempre più il momento in cui avremo una completa carta d’identità genetica della SLA. E a quel punto sarà più semplice mettere a punto diagnosi precoci e terapie mirate. In queste ore viene reso pubblico uno dei maggiori studi internazionali, a cui prendono parte anche neurologi italiani, in cui viene identificato un nuovo gene della SLA familiare. A distanza di due anni dalla scoperta di Profilina1, lo stesso gruppo di studiosi in una stretta collaborazione che ha coinvolto più di 60 ricercatori appartenenti a 28 laboratori in tutto il mondo, diretti dal Prof. John E. Landers dell’Università del Massachusetts, ha identificato un nuovo gene responsabile di alcune forme familiari di Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA). Co-primo autore e co-senior autore dell’importante articolo scientifico, sono rispettivamente i neurologi italiani Nicola Ticozzi e Vincenzo Silani dell’ IRCCS Istituto Auxologico Italiano – Centro “Dino Ferrari” del Dipartimento di Fisiopatologia Medico-Chirurgica e dei Trapianti dell’ Università degli Studi di Milano, con il contributo di numerosi ricercatori di Auxologico: Antonia Ratti, Ricercatrice dell’ Università degli Studi di Milano con Claudia Colombrita, Cinzia Tiloca, e Daniela Calini. Il lavoro è stato possibile grazie ad un’ ampia collaborazione di ricercatori italiani coordinati nel Consorzio SLAGEN, costituito da sei Centri di Ricerca esperti nella cura dei pazienti affetti da SLA.
SU UN CHIP E' STATO CREATO UN MINI CUORE UMANO
Su un chip, è stato ottenuto un mini-cuore umano. Si tratta di un un organo 'artificiale' creato tridimensionalmente usando cellule staminali inserite su una piastrina di silicio lunga circa 3 centimetri e che pulsa come un cuore umano, avendo la funzionalità di un laboratorio per sperimentare nuove terapie. Il mini-cuore è stato creato da un gruppo di ricercatori dell'Università della California ed è in grado di sostituire l'uso di animali per le sperimentazioni di test per i farmaci. Infatti, uno dei principali problemi per lo sviluppo degli stessi è la mancata disponibilità di modelli animali 'uguali' all'uomo.
Il mini-cuore è stato creato disponendo cellule staminali totipotenti secondo la struttura tridimensionale dell'organo umano e una volta 'avviate' iniziano a pulsare come un cuore 'normale', tra le 55 e le 80 pulsazioni al minuto. L'organo, per alcune settimane, si mantiene funzionante durante le quali è possibile usarlo per provarne gli effetti dei farmaci e la stessa tecnica potrebbe essere messa in atto per ricreare altri organi come il fegato.
ALLENARE LA MENTE RIDUCE IL DETERIORAMENTO COGNITIVO
Gli anziani che stimolano il loro cervello rispetto a coloro che non lo fanno, presentano un minor rischio di sviluppo del deterioramento cognitivo. Negli over 70, l’attività ludica è stata legata alla diminuzione del 22% del rischio di deterioramento cognitivo di nuova comparsa. È risultato, da uno studio americano, che le attività sociali quali rebus, parole crociate, navigazione in internet, incontri con gli amici e attività all’aria aperta, incidono positivamente nel ridurre il rischio di sviluppo del deterioramento cognitivo. Lo studio è stato svolto su un campione di 1929 adulti, dai 70 anni in su che non mostravano nessun problema cognitivo. Attraverso vari sondaggi svolti, gli intervistati hanno comunicato la frequenza delle diverse attività da loro eseguite. I ricercatori si sono concentrati su un gruppo di 512 persone che si sono rivelate portatrici di un gene dell’apoliproteina E (APOE), un fattore di rischio per il deterioramento cognitivo e per la demenza da Alzheimer. Per i portatori del gene APOE, lo studio ha evidenziato che l’uso del computer e le attività sociali sono gli strumenti utili per la riduzione del rischio di deterioramento cognitivo lieve.
Tampon tax azzerata anche per il 2023
LloydsFarmacia lancia per il terzo anno consecutivo lo STOP alla Tampon Tax: IVA azzerata sugli assorbenti femminili, nelle 3 LloydsFarmacia Comunali presenti sul territorio della provincia di Bergamo. Il Progetto e LloydsFarmacia hanno visto il riconoscimento Retail Awards 2022, a chiusura dello scorso anno, per la categoria ‘Best Inclusion Program’.
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In Italia oltre 2 milioni con psoriasi
La psoriasi colpisce in Italia oltre 2 milioni di persone, mentre si registrano nel mondo 125 milioni di casi. Si tratta di una malattia infiammatoria della pelle ad andamento cronico e recidivante che si manifesta con placche eritemato-squamose che possono causare dolore o prurito. In pratica, la pelle si secca e si desquama più velocemente del normale, specie su alcune parti del corpo. È un patologia spesso sottovalutata: lungi dall’essere solo un problema estetico, può avere importanti comorbidità (diabete e problemi cardiovascolari) e pesanti ripercussioni sulla vita quotidiana. Per ricordare quanto possa essere invalidante, il 29 ottobre di ogni anno se ne celebra la Giornata mondiale patrocinata dall’OMS e promossa in oltre 50 Paesi dalla International Federation of Psoriasis Associations. Gli eventi proposti hanno come obiettivo la sensibilizzazione dell’opinione pubblica, il miglioramento dell’accesso alle cure e il richiamare l’attenzione su una malattia che ha risvolti anche sul benessere psichico: un quarto delle persone affette da malattia psoriasica soffre di depressione e il 48% di ansia. Non sorprende allora il motto del World Psoriasis Day 2022, “United we tackle Mental Health”: un trattamento tempestivo e adeguato della psoriasi e dei disturbi psichici associati può migliorarne la condizione. Anche lo stress è un fattore chiave nell’esacerbazione della patologia e, paradossalmente, l’imprevedibilità delle sue riacutizzazioni è di per sé causa di stress e ansia. L’Oms ha riconosciuto la psoriasi come una grave malattia non trasmissibile, portando all’attenzione lo stigma sociale che contraddistingue la vita dei pazienti, i ritardi e gli errori nella diagnosi, i trattamenti inadeguati e insufficienti, il dolore e la grave disabilità a cui può portare nelle sue forme più gravi. Sebbene non esista una cura definitiva, la malattia si può tenere sotto controllo con molte strategie terapeutiche, cucite su misura sul paziente.
Alzheimer, legame diretto con il sonno: la scarsa qualità scatena la patologia
LA LONGEVITA’ DIPENDE DALLA SALUTE DEI DENTI
Uno studio americano ha fatto emergere che, la perdita di denti può essere un segnalatore della qualità della nostra vita. Hanno ipotizzato che chi compirà 74 anni avendo tutti i denti, avrà una maggiore possibilità di spengere le 100 candeline. Secondo i ricercatori, il numero di denti presenti nelle persone che invecchiano assume importanza sulla loro aspettativa di vita e, la perdita dei denti, spesso, è legata a condizioni di stress come una scelta difficile. I dati presi in esame attestano che, coloro che prima del 65° anno di età hanno perso dai 5 denti in poi, ha più possibilità di insorgere in problemi di salute, come il diabete, l’osteoporosi, le malattie cardiovascolari, che influiscono sull’aspettativa di vita. La mancanza dei denti, potrebbe essere, quindi un indicatore di uno stile di vita non salutare.
A dimostrarlo una ricerca, condotta dai medici del Centro di Medicina del sonno dell’ospedale Molinette della Città della Salute e dai ricercatori dell’Università di Torino, pubblicata sulla rivista scientifica internazionale “Acta Neuropathologica Communications”. C’è un legame stretto tra sonno e malattia di Alzheimer. A dimostrarlo, per la prima volta, una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica internazionale “Acta Neuropathologica Communications”. La scoperta è frutto della collaborazione tra il Centro di Medicina del sonno dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (diretto dal professor Alessandro Cicolin) ed il Neuroscience Institute of Cavalieri Ottolenghi (Nico) (professoressa Michela Guglielmotto) entrambi afferenti al Dipartimento di Neuroscienze “Rita Levi Montalcini” dell’Università di Torino, che hanno esaminato l’effetto di un sonno disturbato in topi geneticamente predisposti alla deposizione di beta-amiloide. La sola frammentazione del sonno ottenuta inducendo brevi risvegli senza modificare il tempo totale del sonno, per un periodo di 1 mese (approssimativamente corrispondente a 3 anni di vita dell’uomo), compromette il funzionamento del sistema glinfatico, fa aumentare il deposito della proteina beta-amiloide e compromette irreversibilmente le funzioni cognitive dell’animale anche se giovane. Il riposo notturno nei pazienti affetti dalla malattia di Alzheimer è spesso disturbato fino ad arrivare ad una vera e propria inversione del ritmo sonno-veglia, ma è stato anche osservato che i disturbi del sonno stessi (ad es. deprivazione di sonno, insonnia ed apnee) possono influenzare negativamente il decorso della malattia. Nei pazienti con sonno disturbato, sia in termini di quantità che di qualità, si riscontra un aumento del deposito cerebrale di una proteina (beta-amiloide) implicata nella genesi della malattia di Alzheimer. Lo studio ha dimostrato che tale aumento dipende da una sua ridotta eliminazione da parte del sistema glinfatico (il “sistema di pulizia” del cervello, particolarmente attivo proprio durante il sonno profondo). La ricerca, oltre a dimostrare il forte legame presente tra disturbi del sonno e malattia di Alzheimer e dimostrarne il meccanismo, porta anche ad ulteriori considerazioni: - in soggetti predisposti alla malattia di Alzheimer, fin dall’età giovanile, un sonno disturbato può favorire l’instaurarsi di processi neurodegenerativi; - i processi neurodegenerativi stessi, caratteristici della malattia, possono a loro volta compromettere la regolazione del sonno, instaurando un vero e proprio circolo vizioso che accelera irrimediabilmente la progressione della malattia; - non è solo la quantità del sonno ad essere rilevante, ma anche la sua “qualità”: infatti è solo nel sonno profondo che il sistema glinfatico può svolgere efficientemente il compito di “pulizia” ed eliminazione delle sostanze neurotossiche che si accumulano in veglia; - anche in assenza di altri fattori (riduzione del tempo di sonno o condizioni ipossiche), la sola frammentazione del sonno a livello cerebrale, ostacolando il mantenimento del sonno profondo, è in grado di innescare e mantenere il processo. Sempre di più il sonno svela i suoi misteri, sottolinea quindi una nota della Città della Salute: “Da un iniziale concetto di semplice interruzione della veglia (“tempo perso”), si sta sempre più comprendendo come il sonno sia un fenomeno attivo, durante il quale vengono eliminate le sostanze neurotossiche che si accumulano in veglia e regola il nostro metabolismo, il sistema immunitario e circolatorio. È comprensibile quindi come i disturbi del sonno, quali insonnie, apnee nel sonno e sindrome delle gambe senza riposo, per citare solo i più frequenti, costituiscano un significativo fattore di rischio per obesità, ipertensione, diabete, infarto, ictus, cancro e demenze ed in tal senso da includere nelle politiche di prevenzione sanitaria”.
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AIUTIAMO LE PERSONE A DIVENTARE PIU' FORTI
Bergamo Brescia capitale della cultura è promotore di una vera e propria rivoluzione nel mondo del movimento in ambito di salute e fisioterapia. Ne abbiamo parlato con Daniele Bosio direttore tecnico di SMUOVITI.
"Da quasi 15 anni queste due città, hanno visto fiorire realtà pionieristiche nel campo del movimento come strumento di benessere, di miglioramento della salute e, di conseguenza, di qualità della vita, con metodologie basate su evidenze scientifiche. In particolare a Bergamo è presente SMUOVITI che, dal 2010, ha iniziato a farsi promotore di questo messaggio, cambiando il paradigma dell’allenamento come attività fisica generica, a bisogno di allenamento personalizzato basato sulla scienza. L'esercizio fisico diventa scientifico quando viene pensato come un vero e proprio "farmaco" e come tale deve essere assunto rispettando alcuni principi: DEVE ESSERE SPECIFICO cioè diretto al raggiungimento di un obbiettivo definito; DEVE ESSERE PERSONALIZZATO cioè deve essere pensato con una diversa posologia per ogni individuo; DEVE ESSERE CONTINUO NEL TEMPO cioè la continuità di "assunzione” ne garantisce effetti di cambiamento profondo in tutto il corpo; DEVE ESSERE GRADUALE per poter essere efficace e non esporre a rischi di infortuni.
I feedback continui stanno alla base della relazione con il trainer o il fisioterapista: da un lato aiutano, per chi inizia un percorso, ad avere chiarezza sugli obbiettivi; dall’altro hanno grande componente motivante grazie soprattutto all'interazione umana, indispensabile per garantire un costante aggiornamento dei successi raggiunti.
Per molti anni l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha suggerito un approccio generico all'attività fisica (i famosi 10.000 passi al giorno o 150 minuti di movimento a settimana); purtroppo recenti ricerche hanno dimostrato che la popolazione è diventata più debole e fragile, processo accentuato anche dal COVID19. Nelle linee guida, quindi, sono stati inseriti anche almeno due giorni a settimana dedicati all'attività di rinforzo muscolare (utilizzo in particolare di pesi ) per tutta la popolazione, in particolare per gli adulti e gli anziani. Anche in tutti i protocolli internazionali per la fisioterapia e la riabilitazione, ad esempio per il mal di schiena, il rinforzo muscolare è diventato uno degli obbiettivi primari."
SMUOVITI è tutto questo.... Offre un servizio personalizzato di preparazione atletica, training per la salute, la forma fisica e la longevità sana; fisioterapia e riabilitazione; nutrizione specializzata; massoterapia e psicologia dello sport. Tra questi servizi è inoltre presente, nella sede di via Tasso, LOV'EAT un take away-bistrò, aperto a tutti, che si occupa di educazione alimentare, proponendo e fornendo piatti bilanciati, belli da vedere, buoni da mangiare e attenti alla sostenibilità. LOV'EAT BUSINESS fornisce invece un servizio di delivery direttamente in ufficio, partendo dalle indicazioni personalizzate di un nutrizionista; inoltre lo staff organizza eventi aziendali con lo scopo di migliorare la pausa pranzo attraverso cibi sani, appetitosi , bilanciati e nutrienti. ! (Valentina Visciglio )
BERGAMO VIALE GIULIO CESARE 29
VIA T. TASSO 49B
Il segreto per vivere sani più a lungo?
Il movimento, il "farmaco naturale " più potente!!
Che cos’è demenza frontotemporale?
L’attore Bruce Willis soffre di demenza frontotemporale, termine generico che indica un gruppo di disturbi cerebrali che colpiscono principalmente il lobo frontale e temporale del cervello, aree associate alla personalità, al comportamento e al linguaggio. Ad annunciare la diagnosi la famiglia di Willis sui social, con la speranza che l’attenzione dei media faccia luce su una malattia ancora senza cura che necessita di consapevolezza e ricerca. Se altri tipi di demenza affliggono generalmente persone over 65, quella frontotemporale tende a manifestarsi in persone più giovani, per lo più tra i 45 ed i 65 anni di età. La patologia è generata da un accumulo di proteine difettose all’interno delle cellule del cervello che le danneggia e ne impedisce il corretto funzionamento. Le cause di questo accumulo sono ancora ignote ma si è trovato un legame con alterazioni nei geni. I sintomi della malattia possono includere cambiamenti nella personalità e nel comportamento (mancanza di iniziativa, comportamenti impulsivi o ossessivamente ripetitivi, trascuratezza dell’igiene e eccessi nell’alimentazione) ma anche disturbi del linguaggio, problemi di memoria, rigidità nei movimenti, perdita di controllo della vescica o dell’intestino, debolezza muscolare o difficoltà nel deglutire. Dunque, una condizione che, aggravandosi nel tempo, diventa invalidante.
Gli italiani e i farmaci
La dieta mediterranea allontana il rischio di patologie e fa bene all’ambiente
Stando alla Società italiana di Scienze dell’alimentazione, la dieta mediterranea, ipocalorica e sana, è oggi la migliore per allontanare il rischio di patologie e mantenere sostenibile l’ambiente. È sempre più evidente che il carico di malattia per alimentazione non equilibrata, consumo di alcol e mancanza di attività fisica è pari a quello provocato ogni anno dal fumo di sigaretta. L’eccessivo consumo di carne rossa espone l’uomo a obesità, diabete, ipertensione, insulino-resistenza, malattie cardiovascolari e cancro. Al contempo, l’ambiente va incontro all’aumento di gas serra, alla perdita di suolo, allo spreco di acqua ed alla eutrofizzazione delle acque dolci con proliferazione di alcune specie a discapito di altre. Si calcola che nel 2050 la popolazione mondiale ammonterà a quasi 10 miliardi di persone e questo dato impone riflessioni sul rapporto tra le risorse disponibili e il consumo di cibo da parte di ciascun individuo: significativo è il problema dell’eccedenza ponderale, per cui nei Paesi sviluppati si mangia sempre di più ed è in crescita la popolazione affetta da obesità. Tuttavia, benché sia un processo ancora confuso, oggi c’è maggiore attenzione ad una dieta flexitariana, altro nome della dieta mediterranea, dove la carne è spesso sostituita con fonti proteiche vegetali. Sicuramente per una accurata tutela della salute sarebbe opportuna una dieta personalizzata, che consideri i nuovi biomarcatori che in ciascun individuo indicano quali sono i punti su cui l’alimentazione può intervenire positivamente per prevenire determinate patologie.
Da un’indagine quantitativa condotta da Swg per Assosalute, (associazione che rappresenta i produttori di farmaci di automedicazione) è emerso che il 54% degli italiani, almeno una volta al mese, ricorre ai farmaci di automedicazione in autonomia, mentre il 46% ne tiene in casa una scorta preventiva da utilizzare al bisogno. Il 96% degli intervistati è inoltre soddisfatto del servizio fornito dalle farmacie, l’80% dai medici di base; i due terzi percepiscono una collaborazione tra il proprio farmacista di fiducia e il medico di medicina generale. Dal report emerge dunque con chiarezza la centralità delle persone: per gli italiani l’assoluta priorità per la politica nell’allocazione delle risorse dovrebbe essere quella del personale, tra aumento di organico e sviluppo di competenze. La cura consapevole della propria salute, anche attraverso un corretto ricorso ai farmaci di automedicazione, e il rapporto con i propri referenti sul territorio sono fondamentali per consolidare un approccio responsabile del cittadino, indispensabile per il successo del futuro assetto del Sistema Sanitario sui territori. A oltre un anno dall’approvazione dal Pnrr, diversi parlamentari e referenti di medici, farmacisti e società civile hanno tracciato lacune e potenzialità della sanità territoriale, esprimendo la propria visione per il futuro del Ssn e sottolineando la centralità dell’azione di Assosalute tra le cui priorità rientrano lo sviluppo di modelli integrati di presa in carico del cittadino, l’aumento delle iniziative di educazione sui temi della salute e la creazione di un dibattito tra forze politiche, settore pubblico e privato per garantire una sanità sostenibile e universale.
Prima la salute
26 f a r m a c i salute b e n e s s e r e c u r a terapie p i a c e r s i coccole
boom di miopia nei ragazzi, colpa di Dad smartphone e isolamento
Nel 2030 si prevede che il 50% della popolazione mondiale avrà un problema di miopia visto che la pandemia, l’isolamento casalingo e la Dad ne hanno aumentata la diffusione tra i ragazzi. Secondo Stanislao Rizzo, direttore dell’Unità operativa di Oculistica della Fondazione Policlinico Gemelli Irccs, fermare questo trend è difficile: i giovanissimi stanno anche 16 ore davanti allo smartphone, considerato spesso dai genitori alla stregua di una baby sitter. Rizzo ricorda che la visione si forma da 0 a 6 anni, dunque è in questa fase che si dovrebbe ridurre al minimo l’uso del telefonino ed intervenire per intercettare tempestivamente i primi problemi alla vista, magari facendo visite oculistiche a scuola per i più piccoli. Elena Bozzola, consigliere nazionale della Società italiana di pediatria (Sip), invita i genitori a non dare ai propri figli cellulari e tablet per tenerli occupati prima dei due anni, durante i pasti e prima di andare a dormire e a limitare, per i più grandicelli, i tempi di fronte allo schermo. Gli effetti negativi dell’uso negativo di cellulari e tablet sono numerosi: oltre alla miopia si possono sviluppare disturbi di udito, disturbi dell’apprendimento (le applicazioni didattiche lo sono con la mediazione dei genitori), una riduzione dell’interazione con i coetanei, l’assunzione di posizioni sbagliate, una riduzione del movimento che facilita una cattiva alimentazione, una scarsa qualità del sonno che favorisce ansia e depressione che rendono anche più predisposti a infezioni. La sorveglianza dei genitori è sempre importante, specie con gli adolescenti che usano i social che spesso inducono a modifiche nel rapporti con l’altro e con il proprio corpo, percepito in maniera alterata.
denatalità serve cambiare rotta'
Il mistero genetico di chi ha i capelli rossi ha a che vedere con delle mutazioni nel recettore della melanocortina-1 (Mc1r), un gene presente sul cromosoma 16. Tali mutazioni sono anche causa di alcuni problemi di salute: in primis, i rossi hanno più probabilità di sviluppare tumori della pelle, tra cui il melanoma, poiché il gene Mc1r, che dovrebbe legarsi alla proteina Pten per riparare le mutazioni cutanee indotte dai raggi Uv, non svolge il suo ruolo. Uno studio ha inoltre dimostrato che chi ha i capelli rossi ha un rischio doppio di sviluppare la malattia di Parkinson rispetto a chi li ha scuri: le mutazioni di Mc1r hanno sicuramente un ruolo nello sviluppo della malattia ma non si è ancora riusciti a definirne il meccanismo preciso. Le donne fertili con i capelli rossi, in aggiunta, hanno maggiori probabilità di soffrire di endometriosi. Le variazioni di Mc1r paiono influenzare anche la risposta alle sostanze anestetiche, rendendo i rossi più sensibili al dolore, oltre che al freddo e al caldo. Fortunatamente, le persone rosse hanno anche la capacità di adattarsi alle regioni dove la luce è più bassa: il loro corpo quindi autoproduce molta vitamina D, che protegge da malattie come osteoporosi, rachitismo o ipertensione. Gli uomini, hanno inoltre un rischio minore di sviluppare il cancro alla prostata, sempre grazie alle mutazioni di Mc1r.
La guerra, la pandemia e l’attuale crisi economica hanno aggravato l’emergenza denatalità: per Luigi Orfeo, presidente della Società italiana di neonatologia (Sin), i neonati non sono ancora al centro degli obiettivi del nostro paese e servono politiche strutturali di sostegno alla famiglia e ai giovani poiché l’assegno unico universale da solo non basta. La denatalità non è solo una questione demografica ma sociale, economica e culturale. L’impatto sull’economia della guerra in Ucraina avrà forti ripercussioni anche sulla natalità, specie in aggiunta agli effetti della pandemia che hanno messo a dura prova i bambini e i centri nascita. Pandemia e guerra hanno accelerato il problema della scarsità di risorse: in Italia il 14,2% dei minori residenti vive in condizioni di povertà assoluta. Povertà che si traduce per lo più in difficoltà di accesso all’istruzione e al lavoro: nel nostro paese ci sono infatti oltre 2 milioni di Neet (persone tra i 15 e i 34 anni che non studiano, non lavorano e non si stanno formando per nessun mestiere). Diminuendo i bambini, si investe di meno nelle infrastrutture sociali e sanitarie connesse: da oltre 20 anni si ripete che mancano asili nido, aiuti alle famiglie e alle mamme e una ridefinizione dei diritti e delle tutele delle donne lavoratrici. Nel Pnrr sono previste misure per colmare i gap infrastrutturali e di servizi, ma i tempi saranno lunghi. Orfeo si dice contento dell’istituzione di un ministero dedicato alla natalità con cui è pronto al dialogo per avviare un percorso proficuo che aiuti l’Italia a invertire la tendenza negativa sulle nascite (è dal 1975 che non si registra un tasso di fecondità superiore a 2 figli per donna; mancano le madri 'potenziali', donne fra i 25 e i 44 anni) e a migliorare l’assistenza ai bambini e alle famiglie.
Prima la salute
‘rossi’ più a rischio di melanoma, Parkinson ed endometriosi
28 f a r m a c i salute b e n e s s e r e c u r a terapie p i a c e r s i coccole
bronchiolite: no a cortisone e antibiotici ai bimbi
Negli ultimi 2 anni si sono registrate importanti epidemie di bronchiolite, malattia causata dal virus respiratorio sinciziale (Vrs) che colpisce più del 60% dei lattanti nel primo anno di vita. La saturazione dei posti letto in reparti e terapie intensive, anche per la concomitanza con l’epidemia influenzale e di Sars-CoV-2, ha portato ad adottare nuove linee guida per la standardizzazione dei trattamenti e la corretta informazione ai genitori. Questi ultimi, come sottolinea Eugenio Baraldi, direttore del dipartimento di Salute della donna e del bambino dell’Azienda-ospedale Università di Padova, utilizzano spesso farmaci non adatti e controproducenti per il trattamento dell’infezione, rispetto alla quale la soluzione sta nella prevenzione, non essendoci né antivirali, né vaccini disponibili. La Società Italiana di Pediatria che, insieme ad altre 15 società scientifiche pediatriche, ha aggiornato le linee guida del 2014 con un paper pubblicato sull’Italian Journal of Pediatrics con l’auspicio di arrivare ad un condiviso approccio medico, segnala come si stia affacciando sul mercato un nuovo anticorpo monoclonale che potrebbe essere dato a tutti i lattanti per una profilassi universale per contenere le epidemie stagionali da Vrs e i ricoveri. I vaccini sono invece ancora in fase di studio.
Pubertà precoce? colpa del telefonino
La preoccupazione ha dei lati positivi
Secondo una ricerca turca, l’esposizione prolungata alla luce blu di telefonini può alterare l’equilibrio ormonale, in particolare nelle bambine, aumentando il rischio di pubertà precoce. Nei topi femmina i ricercatori hanno osservato che l’esposizione alla luce blu è sufficiente per alterare i livelli di ormoni fondamentali nella regolazione della pubertà e che questo effetto è ‘dose-dipendente’: più lunga è l’esposizione, prima la pubertà inizia. Stando ai pareri degli esperti si potrebbe presumere che una disregolazione dei neurotrasmettitori cerebrali, indotta da un eccessivo uso di dispositivi elettronici, possa agire come fattore scatenante sui neuroni che producono gonadotropine, stimolanti la funzione dei testicoli e delle ovaie. Poiché questi risultati provengono da un modello animale, saranno necessarie ulteriori indagini per comprendere meglio il potenziale impatto sull’essere umano, anche in termini di fertilità. La Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica (Siedp) ricorda che nel nostro paese la pubertà precoce è annoverata tra le malattie rare e si verifica con la comparsa dei segni di sviluppo puberale prima dell’età di 8 anni per le femmine e di 9 anni per i maschi. Il corpo del bambino si trasforma in adulto prima del tempo, con un’accelerazione dello sviluppo dei caratteri sessuali e una rapida chiusura delle cartilagini di accrescimento osseo per cui i bambini crescono velocemente in altezza ma poi, esaurendosi il picco, da adulti possono avere una statura inferiore alla media. Il bambino con pubertà precoce può lamentare disagio psicologico e relazionale derivante dagli inattesi cambiamenti corporei e dal confronto con i propri coetanei. I ricercatori, pur non avendo ancora certezze, consigliano di ridurre l’utilizzo di tablet e smartphone al minimo nei bambini in età prepuberale, specialmente la sera, quando l’esposizione potrebbe alterare maggiormente l’equilibrio ormonale. Un precedente studio multicentrico italiano della Siedp aveva già evidenziato casi di pubertà precoce più che raddoppiati durante la pandemia e stando alla ricerca turca questo aumento potrebbe essere collegato all’uso eccessivo di tablet e cellulari durante l’emergenza.
Potrebbero avere un ruolo positivo, moderati livelli di preoccupazione poiché spingono gli individui ad impegnarsi per la risoluzione dei problemi ed evitare spiacevoli situazioni. Si evince da uno studio americano secondo il quale non tutte le preoccupazioni sono nocive o inutili, perché creano effetti positivi a livello motivazionale e serve come da filtro emotivo. Durante la ricerca, gli studiosi hanno osservato, su alcune cittadine americane, la conseguenza della preoccupazione, essendo state informate del rischio di un possibile sviluppo di un cancro alla pelle dopo l’esposizione ai raggi del sole. Le partecipanti hanno riportato livelli moderati di preoccupazione di incorrere nella neoplasia e si sono sottoposte ad alcune indagini come l’auto-palpazione del seno, mammografia e ricerche sulla condizione della mammella. I risultati della ricerca hanno fatto emergere che la preoccupazione ha effetti positivi poiché induce le persone ad assumere comportamenti preventivi, poiché conoscendo l’esistenza di un probabile pericolo, fa si che le persone si azionano per evitarlo, spingendole a diminuire il livello di preoccupazione per ritrovare la serenità e risolvere il problema.
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PMU
Angela Cammarota è titolare di PMU POINT, una realtà nel centro di Bergamo che si occupa di dermopigmentazione (sopracciglia, labbra, occhi), tricopigmentazione e ricostruzione areola mammaria.
Da molti anni nel mondo dell’estetica avanzata si mette al servizio dei pazienti oncologici facendo dei veri e propri trattamenti specialistici di bellezza e di benessere pensati per tutte coloro che si sono sottoposte a terapie antitumorali.
Angela si è specializzata inoltre in SKIN e SCAR THERAPY (terapia delle cicatrici), un vero e proprio trattamento specifico per migliorare tutti i tipi di cicatrice, dalle post operatorie, a quelle da acne ma anche per smagliature e micro rughe, mirato a sfruttare le naturali capacità di autoguarigione del nostro organismo creando delle micro abrasioni sulla pelle che, per ripararsi, attiva vari processi di autorigenerazione. Questa tecnica utilizza dei micro aghi appositamente modulati per intervenire solo sulla parte più superficiale dell’epidermide, stimolando la produzione di collagene ed elastina senza l’utilizzo di fonti chimiche esterne.
Per quanto riguarda gli interventi di mastectomia, una volta che le cicatrici si sono “auto riparate” attraverso la bio stimolazione, si può procedere con la ricostruzione dell’areola mammaria tramite la dermopigmentazione paramedicale ricostruttiva per ripristinare l’armonia di una mammella completa. Attraverso una serie di manovre specifiche questo trattamento crea un effetto tridimensionale con volume ed ombre e donerà al seno ricostruito un risultato finale molto naturale e armonioso.
Da molto anni Angela Cammarota e PMU Point sono al servizio di tutte le donne che vogliono migliorarsi per sentirsi meglio con se stesse e per ritrovare la consapevolezza del valore unico che ognuna possiede. (Valentina Visciglio)
di Angela Cammarota
Bergamo Via B. Bono, 15 - 1° piano tel. 347.9834733 www.truccosemipermanentebergamo.it - info@pmupoint.it
1) prima, 2) durante la biostimolazione, 3) dopo tre settimane
Rischio cardiovascolare: bisogna dormire da 7 a 9 ore
Il sonno ha un impatto importante sulla salute del cuore: stando ai ricercatori americani della Columbia University di NY dovremmo dormire dalle 7 alle 9 ore. Il sonno dovrebbe essere l’ottavo dei 7 indicatori spia del benessere cardiovascolare riassunti nella sigla LS7 (Life's Simple 7), ossia fumo, dieta, attività fisica, indice di massa corporea Bmi, pressione sanguigna, colesterolo totale e glicemia a digiuno. La ricerca americana ha coinvolto circa 2mila adulti di mezza età e anziani che hanno fornito informazioni complete su quanto e come dormivano per una valutazione dei parametri da ritenere prioritari nella prevenzione cardiovascolare. Sia la sola durata del sonno (il parametro più semplice da ottenere), sia la sua efficienza, la regolarità del riposo, la sonnolenza diurna e gli eventuali altri disturbi del sonno sono risultati predittivi di una futura patologia cardiovascolare. I ricercatori hanno notato che durata e qualità del sonno sono strettamente correlate: le persone che dormono poco hanno sonno irregolare da un giorno all'altro, eccessiva sonnolenza diurna e apnee notturne, ma anche una maggior propensione a sovrappeso, diabete di tipo 2 e ipertensione. I medici dovrebbero valutare i modelli di sonno dei pazienti ed educarli sull'importanza di dare priorità al riposo per promuovere la salute cardiovascolare. Inserire formalmente la salute del sonno nella guida alla promozione del benessere cardiovascolare fornirà parametri di riferimento per la sorveglianza e assicurerà che le politiche di salute pubblica le diano la stessa attenzione riservata ad altri comportamenti di vita.
Gliomi: molecola fluo illumina le cellule tumorali e guida gli interventi al cervello
Uno studio multidisciplinare guidato da Silvia Garavaglia, professoressa associata di Biochimica del Dipartimento di Scienze del farmaco dell’Università del Piemonte Orientale ha scoperto un molecola (denominata ‘Probe 10’) che si comporta come un nastro adesivo fosforescente che si carica autonomamente con la luce, come quelli sulle pareti delle camerette dei bambini. La molecola è in grado di legarsi in modo selettivo all'enzima Aldh1A3, illuminandolo. Questo enzima è altamente presente nei gliomi, tumori cerebrali tra i più frequenti e i più ostici (per i glioblastomi la percentuale di sopravvivenza dei pazienti a 5 anni dalla diagnosi non supera il 5%), e così Probe 10 può illuminare solo le cellule cancerose, fornendo ai neurochirurghi un supporto essenziale per la resezione totale della massa tumorale. La nuova molecola potrebbe sostituire quella finora utilizzata, la fluoresceina, che non essendo selettiva ha una scarsa specificità nell'illuminare il tessuto malato rispetto a quello sano. Ricerche precedenti dello stesso team hanno indicato Probe 10 come un target rilevante per lo sviluppo di nuove molecole per la diagnosi precisa e accurata del glioma e di terapie farmacologiche mirate a queste neoplasie. Le ricerche sono ancora in fase preclinica ma un recente finanziamento consentirà di implementarle ulteriormente soprattutto in vivo, per arrivare, in un paio di anni, ad una molecola da testare in fase clinica.
cancro al pancreas, diagnosi ancora tardiva
In occasione del convegno 'Strategie di screening e prevenzione dei tumori digestivi: il Progetto europeo', promosso a Roma dalla Fondazione per le malattie digestive (Fmd), Luca Frulloni, professore ordinario di Gastroenterologia dell'Università di Verona, si è soffermato su come il tumore al pancreas colpisca circa 13mila italiani ogni anno in modo subdolo. La patologia ha infatti sintomi aspecifici come nausea, dimagrimento, anoressia e dolori addominali che possono essere correlati a tantissime altre malattie non tumorali, rendendo la diagnosi tardiva. Se si sta bene ma si notano sintomi nuovi, mai avuti prima, meglio farsi visitare dal medico, per quanto sia difficile stabilire quando il paziente debba sottoporsi a una procedura diagnostica. Campanello d'allarme principale è l'ittero, che quando si manifesta necessita di un intervento al pronto soccorso. Altri sintomi, specie negli anziani, sono il dimagrimento significativo, non dovuto ad alcuna dieta. Per operare questa neoplasia, i centri di eccellenza italiani in questo ambito utilizzano la robotica: non sono molti, ma l'Associazione italiana per lo studio del pancreas ha pubblicato sul proprio sito l'elenco degli ospedali a cui rivolgersi, suddivisi per regione.
Prima la salute
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UN EVENTO PER CELEBRARE IL 3° ANNIVERSARIO DELLA STRUTTURA PER LA TERZA ETÀ ATTIVA
In occasione del 3° anniversario dell’inizio della sua attività, Domitys Quarto Verde, la soluzione abitativa innovativa per la silver age, ha organizzato un evento venerdì 20 gennaio presso la propria struttura in Via Pinamonte da Brembate 5 a Bergamo. Un momento per festeggiare e condividere con il territorio i traguardi raggiunti e tutte le attività svolte nel corso di questi anni.
Nata nel 2020, la realtà di Domitys Quarto Verde è la prima in Italia a rappresentare la nuova frontiera di abitazioni per anziani autosufficienti. Grazie ad appartamenti moderni, dotati di ogni comfort, spazi comuni in cui vivere la propria quotidianità e in compagnia di altri senior, i residenti e le proprie famiglie in questi anni hanno trovato in Domitys Quarto Verde la risposta alle esigenze e alle necessità di indipendenza e serenità anche in età avanzata.
Durante la conferenza stampa di apertura dell’evento hanno preso parola, oltre alla direzione di Domitys Quarto Verde, anche Marcella Messina, Assessora alle Politiche Sociali del Comune di Bergamo, attivamente impegnata nel sostenere le iniziative del Senior Housing, ed Egidio Provenzi, Presidente di Ragazzi On The Road, associazione che si dedica all’educazione e alla formazione di giovani nei confronti della prevenzione e della sicurezza sulle strade, che in Via Pinamonte da Brembate 5 ha la propria sede.
Così ha commentato il raggiungimento di questo successo Orietta Coppi, Direttrice di Domitys Quarto Verde: “Siamo davvero orgogliosi di poter festeggiare oggi i tre anni della nostra realtà.
Non è un segreto che quando abbiamo tagliato il nastro di questo importante progetto abbiamo subito dovuto fare i conti con l’emergenza sanitaria, ma la fiducia che i nostri residenti hanno riposto in noi ci ha permesso di continuare a crescere e diventare ciò che siamo oggi. Abbiamo portato in Italia la rivoluzione dei Senior Serviced Residence: la nostra filosofia si basa sull’invecchiamento attivo, e grazie al nostro staff presente 24/7 possiamo assicurare a tutti un benessere psico-fisico che vada oltre il semplice affitto di un appartamento e si differenzi da quanto offerto dalle strutture che si occupano di anziani”.
Quello che non è mai mancato in questi anni, e che ad oggi costituisce un fiore all’occhiello della realtà, è il ricco calendario di attività culturali, ricreative e sportive, i cui referenti erano presenti alle celebrazioni del 20 gennaio. Hanno partecipato i volti protagonisti delle varie iniziative promosse da Domitys Quarto Verde: tra gli artisti Loredana Curnis, Alfredo Rossi, Maria Evelina Sisi, Paolo Biava e Mario Albergati, che nel tempo hanno popolato il corner d’arte della struttura con le loro opere dalle mille sfumature; le voci dei ragazzi di Università Canta con Laura Pesenti, Vocal Coach e direttrice del coro degli studenti dell’Università degli Studi di Bergamo.
Ha preso parte all’evento anche Missione Calcutta Onlus, organizzazione di volontariato, Maurizio Bonomi, Presidente Croce Rossa Italiana – Comitato di Bergamo, che collabora con la struttura per offrire agli anziani la possibilità di svolgere check up gratuiti al fine di verificare il proprio stato di salute, e Matteo Vavassori, Presidente Giovani Imprenditori Confindustria Bergamo.
TERZO ANNIVERSARIO DOMITYS
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Statements la permanente in habilita
Il 7 marzo, nella struttura ospedaliera Habilita di Zingonia, è stata inaugurata della mostra Steatements organizzata da The Blank già ospitata a Bergamo la scorsa estate a Palazzo della Ragione.
“Dal cuore di Bergamo le cui ferite hanno generato la reazione creativa di artisti di tutto il mondo, al cuore della nostra struttura sanitaria, dove ogni giorno la cultura della vita si traduce in cura. Ospitare la permanante di Statements significa per noi amplificare il dialogo tra mente e corpo, stimolando nell’uomo visioni di benessere, in un percorso virtuoso di vitale energia”.
Con queste parole Andrea Rusconi, direttore generale di Habilita spa, ha inaugurato la mostra alla presenza di autorità ed amici.
I pannelli sono stati sospesi nel cavedio all’interno di Habilita, struttura a suo tempo progettata da Paola Frigeni, architetto e moglie di Roberto Rusconi presidente del gruppo che ha dichiarato di aver fin dall’inizio pensato che un giorno quel luogo sarebbe diventato ideale location di una mostra che, come in questo caso, possa dare speranza di guarigione e di ripresa a chi si trova ricoverato nelle stanze che vi si affacciano.
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Le borse di studio 2023
trentesimo anno di a.r.m.r.
Anche in questo 2023, trentesimo anno dalla sua nascita, la Fondazione per la Ricerca sulle Malattie Rare (A.R.M.R.) presieduta dalla fondatrice Daniela Guadalupi, ha chiuso il cerchio delle sue attività con il solenne e atteso momento della consegna delle borse di studio ai ricercatori che operano presso l’Istituto Mario Negri. Più esattamente i destinatari dei Career Development Program sono stati: Domenico Cerullo (Fisiopatologia delle Malattie Renali e Interazione con altri Sistemi); Angelo Michele Lavecchia (Rigenerazione Organi e Tessuti); Elena Romano (Riprogrammazione Cellulare e Terapia Genica); Lucia Liguori (immunologia Genetica delle malattie Rare); Erica Daina (Capolaboratorio Documentazione e Ricerca sulle Malattie Rare).
Le borse di studio sono state assegnate a Michelle Prioli Miranda Soares (Biologia Cellulare e Medicina Rigenerativa); Anna Maria Morotti (Immunologia Genetica delle Malattie Rare); Marisa Nardiello (Rigenerazione Organi e Tessuti);Marco Varinelli (Riprogrammazione Cellulare e Terapia Genica); Alberto Arrigoni (Diagnostica per immagini); Giulia Villa (Diagnostica per immagini); Khallafalla Ali Sidding (Riprogrammazione Cellulare e Terapia Genica). Hanno avuto il Paper Award per l’Oncologia: Alessandro Decio (Terapia dellle Metastasi Tumorali); per le Neuroscienze Andrea David Rececconi (Unità di Disfunzioni Neuromuscolari). Quattro i Grant di Studio assegnati ad Aiello Sisitiana (immunologia del trapianto); Domenico Cerullo (Fisiopatologia delle Malattie Renali); Lorena Longaretti (Riprogrammazione Cellulare e Terapia Genica) Piera Trionfini (Riprogrammazione Cellulare e Terapia Genica).
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Il premio A.R.M.R. 2023 a CRISTINA BOMBASSEI
Persona di elevata sensibilità e spessore morale. Ha creato e sviluppato programmi sociali dedicati all’educazion, al welfare e promosso progetti di Ricerca Scientifica sperimentale e clinica. Nella sua vita, sia professionale sia privata, incarna quel rigore morale e quella ricerca del bene comune che ne fanno un esempio per le giovani generazioni.
ph. Sergio Nessi 35
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Pianistico Internazionale Brescia Bergamo campagna abbonamenti
A poco meno di due mesi dal taglio del nastro della 60esima edizione, il Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo rende noto il programma definitivo dell’edizione dedicata alla seconda parte del Novecento “Novecento Suite vol.2 - L’Anti Avanguardia”. Tra le modifiche in cartellone si segnala l’inserimento del pianista Luis Lortie, assai noto al pubblico del Festival, il 23 maggio al Donizetti e il giorno successivo al Teatro Grande. Ospite per l’ultima volta nel 2012, il pianista franco-canadese porterà al Festival un programma composto da due dei massimi esponenti della musica ungherese, Liszt e Ligeti. In programma estratti dagli ‘Années de pèlerinage’ di Liszt, Musica ricercata n.7 e lo Studio n.13 ‘L’escalier du diable’ di Ligeti. La campagna abbonamenti è iniziata in entrambe le città martedì 14 marzo con le prelazioni riservate agli abbonati 2022. Per biglietti serali e carnet - novità 2023, disponibili in entrambe le città - gli appassionati dovranno aspettare venerdì 31 marzo, data di inizio della vendita sia nelle biglietterie che online su Vivaticket. Sul sito del Festival è possibile consultare nel dettaglio date, prezzi e formule di acquisto.
NOVECENTO SUITE VOL.2 L'ANTI AVANGUARDIA BRESCIA TEATRO GRANDE BERGAMO TEATRO DONIZETTI 22 APRILE 20 GIUGNO 2023
60° Festival
Virtuosi Kiev 38
Eva Gevorgyan 39
Brescia Teatro Grande ore 20.00
Petrushansky Boris (ph V. Makarikhin)
Pier Carlo Orizio (ph. Emanuele Comincini)
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Pletnev Mikhail (ph. Molchanovsky)
I Solisti della Camerata Ducale - ph. F Communication
Josef Mossali (ph. Mario Rota)
Labèque duo (ph. Umberto Nicoletti)
Mao Fujita (ph. Hiroko Chiba)
Orazio Sciortino (ph. Marco Perulli)
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Riccardo Chailly (ph. Silvia Lelli)
Bergamo Teatro Donizetti ore 20.00
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Emanuele-Arciuli (ph. Ela Francone) Grigory Sokolov (ph. Roberto Mora) Guido-Rimonda (ph. Ivano Buat)
Fazil Say (ph. Fethi Karaduman)
Federico Colli (ph. Thomas Woland)
Filarmonica Pier Carlo Orizio Teatro Grande 2018
Giuseppe Albanese (ph. Francesco Bondi)
Giuseppe Andaloro
Ettore Pagano 43
Ilia Kim (ph. Roberto Mora) Ishkhanov Dmitry
Acantha il paradiso solo per voi
DI FRANCA IAPICCA VI ABBIAMO GIÀ PARLATO, DEL SUO PERCORSO PERSONALE, DA IMPRENDITRICE A NAVIGATRICE ED INFINE CREATRICE DI UN’OASI INCONTAMINATA SULL’ISOLA GRECA DI ERIKOUSSA. PER CHI AMA PACE E TOTALE PRIVACY, IL BOUTIQUE HOTEL ACANTHA, SOLO CINQUE SUITE APPOGGIATE SULLA SPIAGGIA, IL MEDITERRANEO PIÙ BELLO E PIÙ VERO CHEF ITALIANO ED EMOZIONI ESCLUSIVE
Niente di meglio dopo periodi convulsi come lo sono stati gli ultimi tre anni che concedersi una vera coccola. Su un’isola che sorge dal mare vicino a Corfù. Il lussuoso resort Acantha Boutique Hotel è immerso in un’incantevole area dell’incontaminata isola di Erikoussa, nell’arcipelago greco delle Diapontie. Con le sue 5 suite, l’hotel vista mare è uno splendido rifugio in cui gli ospiti vengono accolti come membri della famiglia. Riservato agli adulti offre una perfetta combinazione di tranquillità e privacy che coinvolge e rapisce, ricordandoci che si può vivere di più, con meno.
Ciascuna delle suite in stile mediterraneo custodisce una diversa opera d’arte del noto artista italiano Emanuele Luzzati e non fa mancare agli ospiti (ognuno è unico) il massimo del comfort e del design. Grazie alla sua impareggiabile eleganza, all’intimità e alla calorosa accoglienza che lo contraddistinguono, Acantha vuole far sentire a casa i propri ospiti, anche in vacanza.
Da quest’anno l’hotel sarà aperto da aprile a ottobre. Goditi le vacanze di Pasqua in Grecia!
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Nella cartina è indicata la posizione dell’isoletta di Erikoussa a Nord di Corfù, rispetto alla propaggine pugliese della provincia di Lecce
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Ottimi il cibo e il vino
“Non si può pensare bene, amare bene e dormire bene se non si è mangiato bene” disse Virginia Woolf e non possiamo essere più d’accordo.
All’Acantha Boutique Hotel c’è la massima attenzione ad ogni dettaglio, soprattutto quando si parla di cibo. Tutti i piatti, dalla colazione alla cena, sono esclusivamente a base di ingredienti locali e freschissimi. Il menù di ispirazione mediterranea è composto da piatti creativi e preparati con prodotti della zona, arricchiti da erbe aromatiche biologiche che arrivano direttamente dal giardino. Ogni giorno tra le proposte non mancano pesce e frutti di mare pescati dai pescatori locali.
LapiccolaErikoussaanorddiCorfù
La piccola isola di Erikoussa, poco conosciuta in italiano anche con il nome di Merlera, fa parte del gruppo delle isole Diapontie, a nord di Corfù da cui dipende amministrativamente. È davvero un’isoletta piccola e tranquilla, con meno di mille abitanti nei sei villaggi che condividono una superficie di appena 4,5 kmq e si occupano di turismo, produzione di olio d’oliva dagli oliveti locali e pesca.
Nel XIII secolo Erikoussa era un possedimento veneziano, come quasi tutte le isole e molti territori nel mar Adriatico e Ionio, per poi cambiare vari domini nel tempo fino alla definitiva indipendenza greca. Questo piccolo gruppo di isole che comprende anche Othoni e Mathraki è stato importante fin dai tempi antichi nei traffici del Mediterraneo, perchè le tante baie riparate e nascoste offrivano protezione a marinai, commercianti e pirati che navigavano questo tratto di mare tra Grecia, Albania ed Italia.
Passeggiando per Erikoussa ci si può imbattere in alcuni tradizionali mulini a vento che sono sempre affascinanti da visitare.
Ad Agia Triada c’è una bella chiesa con il campanile scolpito in pietra; qui a Ferragosto si tiene una festa di due giorni che coivolge locali e turisti. Altre piccole chiese si trovano in varie località ma, oltre alle bellissime spiagge, il meglio che si possa fare ad Erikoussa è godere del contatto con la natura in assoluta tranquillità.
Le 5 Suites hanno ognuna un tema:
La Commedia Italiana
La Filastrocca del mare
La Regina della Notte
Le Nozze di Angelica
Il Saraceno
L’isola di Erikoussa
Acantha Boutique Hotel sorge su una posizione privilegiata dell’isola di Erikoussa che prende il nome dall’arbusto “Reiki”, che fiorisce durante il mese di ottobre, quando conferisce all’isola l’aspetto di una vera e propria oasi viola. Erikoussa è una destinazione ancora inesplorata, un tranquillo paradiso per chi ama la bellezza. Le celesti acque del Mar Ionio e le bellezze naturali rendono quest’isola una gemma nascosta apprezzata da viaggiatori di tutto il mondo. Esplora la natura camminando tra i cipressi e gli uliveti e goditi il tramonto dalla spiaggia di Fyki. Erikoussa è considerata uno dei segreti meglio custoditi dello Ionio.
Come raggiungere Acantha Boutique Hotel Isola di Erikoussa
In Aereo: Tutte le principali compagnie aeree hanno voli diretti dalle principali città italiane ed europee all’aeroporto “Giovanni Capodistria” di Corfù. Dall’Aeroporto di Corfù vi possiamo organizzare trasferimenti privati per l’isola di Erikoussa (corsa taxi di 35 min. fino a al porto di Sidari o di Ag. Stephanos e successivamente barca veloce per 45 min. fino all’isola di Erikoussa o con barca a vela dalla Marina di Gouvia all’isola di Erikoussa: durata approssimativa 4 ore).
In traghetto: Ancona, Bari, Brindisi hanno collegamenti giornalieri per il porto di Igoumenizza e da lì un altro traghetto vi condurrà a Corfù.
Con barca privata: Possiamo inoltre organizzare trasferimenti privati con barca veloce da Otranto, Sidari e Ag. Stephanos.
Contattateci per raggiungere l’isola e vi organizzeremo il trasferimento.
LA PROSSIMA VACANZA!
Erikoussa Island, Corfu, Greece
Phone: +30 2663071121
Mobile: +393459519854
Email: info@acanthaboutiquehotel.com
Web: Acantha Boutique Hotel
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Donne al Podere A CASTEL MERLO
LA FESTA DELLE DONNE, LO SCORSO 8 MARZO, È STATA UN’OCCASIONE PER RITROVARE AMICI E CONOSCENTI OSPITI DI VANNA BALESTRERI BUELLI, PRESSO IL PODERE CASTEL MERLO DI VILLONGO. BUONA MUSICA, OTTIMO VINO PRODOTTO NELLA CANTINA DEL PODERE E L’INCONFONDIBILE CALORE DI UNA DIMORA RISALENTE A PRIMA DELL’ANNO MILLE
Vanna Balestreri Buelli
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Podere Castel Merlo
Circondato da 18 ettari di vigneti, a pochi passi dal lago d’Iseo, sorge Podere Castel Merlo, esclusivo resort di lusso con 7 suites, un elegante SPA ed una prestigiosa area eventi perfetta per cerimonie private, compleanni e matrimoni indimenticabili. Parte del fascino di Podere Castel Merlo risiede nella sua storia: un documento del 912, ritrovato nel Monastero di Santa Grata a Bergamo, ne attesta l’esistenza già nel IX secolo. Durante il dominio della Serenissima, quando castelli e fortezze militari furono convertiti in conventi o dimore di campagna, questa fu anche la sorte di Castel Merlo, che dopo diverse vicissitudini storiche, è ora proprietà della famiglia Buelli che l’ha restituito all’antico splendore, riscoprendo gli affreschi cinquecenteschi che la calce viva, in tempo di peste, aveva nascosto. Ad oggi Podere Castel Merlo si configura come un relais con 7 suites matrimoniali, arredate con materiali di pregio che evocano la natura ed il relax. Ogni suites è dotata di tutti i comfort tra cui letti “Hastens”, bagni “Dornbracht” e set di cortesia “Acqua di Parma”. Il relais dispone anche di una suite SPA, ideale per fughe romantiche, e di una piscina esterna dal design esclusivo, immersa nel silenzio di vigneti di pregio. Questi ultimi rappresentano il vanto dell’Azienda Agricola “La Rocchetta” che dalla metà del secolo scorso eccelle nel panorama enologico nazionale ed internazionale: grazie a tecnologie moderne a servizio di tradizione e passione, i due brand, “La Rocchetta” e “Podere Castel Merlo”, rappresentano riserve d’eccezione. Questi vini ben si accostano al menù del ristorante L’Etoile, dove la raffinatezza degli ambienti si rispecchia in quella di piatti ricchi di tradizione, ricerca e materie prime a km0. Facilmente raggiungibile in meno di un’ora da Milano, Podere Castel Merlo è prossimo anche all’aeroporto di Orio al Serio, a 30 minuti di strada. La sua posizione privilegiata consente inoltre attività ed escursioni a Bergamo ed in Città Alta, nella Sarnico dei motoscafi Riva e sul Lago d’Iseo dove è possibile visitare la meravigliosa Monte Isola ma anche provare sport e attività acquatiche prenotabili direttamente tramite il Concierge del relais. Collocandosi tra la Valcalepio e la Franciacorta, Podere Castel Merlo consente di esplorare un territorio ricco di percorsi di trekking e mountain bike ma anche di dedicarsi al golf, visto la vicinanza di tre dei migliori campi da 3 a 27 buche. A portata di mano anche il Franciacorta Outlet Village, dove acquistare capi dei più importanti brand del lusso internazionale a prezzi d’occasione, e l’Autodromo Franciacorta, omologato sia dalla Federazione Internazionale dell’Automobile, sia della Federazione Motociclistica Italiana.
(Chiara Moretti)
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a Brescia
SMART HA INAUGURATO A BRESCIA, NELLA SEDE DI BONERA S.P.A. IN VIA ZAMMARCHI 3, IL PRIMO SHOP IN SHOP ITALIANO E, CON ESSO, UNA NUOVA ERA DELLA SALES EXPERIENCE, CHE RISPONDE ALLE NUOVE ABITUDINI DI ACQUISTO DEI PROPRI CLIENTI ATTRAVERSO UN'ESPERIENZA OMNICHANNEL CHE CREA UNA SINERGIA SENZA SOLUZIONE DI CONTINUITÀ TRA MONDO FISICO E DIGITALE Ulteriori informazioni su: https://media.smart.com/eu/it
Con il reveal dei primi shop-in-shop italiani, smart apre così nuove strade nel mondo della mobilità e presenta il sales model che caratterizzerà la rete di vendita di una nuova generazione di prodotti, di cui si fa ambasciatrice oggi la smart #1. smart Italia srl, che gestisce sul mercato italiano la nuova gamma di vetture frutto della joint venture tra Daimler AG e il Gruppo Geely, è supportata sul territorio dalla prima rete di agenti di vendita realizzata da una casa automobilistica in Italia. I migliori 27 imprenditori con il marchio nel cuore e una visione aperta al futuro. La prima elettrica, la prima condivisa, la prima ad abbandonare il motore endotermico per una scelta 100% zero emissioni locali: smart è oggi anche il primo brand automobilistico ad inaugurare una nuova era nel campo delle vendite, attraverso un network di agenti sul territorio che pone le basi per un modello di vendita diretta e omnichannel, con una rete di shop-in-shop all'interno delle concessionarie Mercedes. Un innovativo format retail che completa l'offerta di servizio ai clienti smart e dove gli smart expert sono pronti ad assistere gli smartisti nella scelta della propria smart, in tutte le fasi del processo di acquisto. Il 14 Marzo scorso, presso la Concessionaria Bonera in Via Zammarchi 3, Francesco Bonera, titolare del gruppo Bonera nonché Vicepresidente ASP e Presidente SIA, associazione degli agenti smart italiani, ha avuto il piacere di far gli onori di casa ospitando, tra gli altri, Lucio Tropea, CEO di smart Italia srl, Dirk Adelmann, CEO di smart Europe GmbH, Oussama Kaddoura, Presidente ASP associazione degli agenti smart europea; un’occasione per brindare a questa prestigiosa partnership.
"Il retail fisico rappresenta un elemento strategico della customer journey, e una delle caratteristiche essenziali e distintive del posizionamento di un marchio premium - ha dichiarato Lucio Tropea, CEO di smart Italia srl. Ci permette, infatti, di assicurare ai nostri clienti servizi ed esperienze di marca personalizzati, oltre ad un canale fisico riconoscibile e controllato che interagisce con il mondo digitale, generando valore per i nostri clienti. E tutto questo è oggi possibile grazie i 27 migliori imprenditori della distribuzione auto che insieme ai propri team sono pronti a servire i nostri clienti con la straordinaria dedizione che solo i marchi premium sanno garantire. Una struttura slim e veloce che permette di concentrare tutti gli sforzi sul cliente offrendo totale trasparenza e libertà nelle modalità di acquisto: tradizionale, mista, online”.
Un vantaggio per gli smartisti che possono contare su prezzi trasparenti ed un'offerta omogenea su tutto il territorio con promozioni identiche e visibili per tutti online e non. "Il modello di vendita con cui la nuova generazione smart debutta sul mercato è una vera innovazione per il comparto automobilistico - ha sottolineato Francesco Bonera,VP dell'associazione europea degli agenti smart e Presidente della associazione italiana agenti smart. Potremo concentrare le risorse sulle componenti dove la nostra capacità imprenditoriale tradizionalmente ha saputo dare il meglio: assistenza ai clienti nel processo di acquisto e riacquisto del loro usato in permuta oltre alle consuete attività manutentive delle autovetture”.
Il primo ‘shop in shop’ smart Italia inaugurato
dieci anni in metrò
LA METROPOLITANA DI BRESCIA FESTEGGIA 10 ANNI!
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LOGO PERSONALIZZATO, BIGLIETTO IN EDIZIONE LIMITATA, LIBRO SULL’ARTE E TRENO COMPLETAMENTE DECORATO PER FESTEGGIARE L’IMPORTANTE TRAGUARDO
Era il 2 marzo 2013 quando la metropolitana di Brescia fu inaugurata alla presenza di migliaia di cittadini, e non solo, entusiasti e orgogliosi di una grande opera che proiettava Brescia nel novero delle metropoli europee. Un’opera importante per la nostra città, per il servizio che offriva, per le trasformazioni che poteva portare – e che avrebbe portato, di lì a pochi anni - nel tessuto urbano, nelle abitudini, nella vita della città. Oggi, a distanza di 10 anni da quel primo emozionante viaggio che collegava i quartieri a nord della città con quelli della zona a sud-est in soli 30 minuti, festeggiamo il mezzo di trasporto che più di ogni altro ha rivoluzionato le abitudini di spostamento dei bresciani e modificato la stessa città, che si può dire quasi “rinata” lungo il tracciato che segue il percorso della linea leggera. Un compleanno tutto da festeggiare, poiché grande e largo è il successo registrato dalla metro in questi anni, che l’hanno vista diventare infrastruttura strategica della nostra città, servizio di punta dell’intero sistema di trasporto pubblico. Ecco alcuni numeri: dal 2013 al 2023 la metropolitana di Brescia ha trasportato 150 milioni di passeggeri percorrendo quasi 18 milioni di km ed effettuando oltre 1 milione di corse.
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Tommaso Revera - ph. Matteo Marioli
ANNI 2013_2023 ANNI GIOVEDÌ 2 MARZO 2023 BUON COMPLEANNO METRO! ANNI METRO BRESCIA DAL 2013 AL 2023 LA METROPOLITANA DI BRESCIA HA TRASPORTATO 150 MILIONI DI PASSEGGERI PERCORRENDO QUASI 18 MILIONI DI KM ED EFFETTUANDO OLTRE 1 MILIONE DI CORSE.
Un risultato notevole, che ha permesso in 10 anni di risparmiare circa 55 milioni di kg di CO2. E grazie alla metropolitana, il numero dei passeggeri che utilizzano l’intero sistema di trasporto pubblico a Brescia è cresciuto costantemente, a dimostrazione dell’efficacia del sistema intermodale progettato: l’aumento di passeggeri è stato di oltre il 40% sull’intera rete del trasporto pubblico, raggiungendo nel 2019 i 58 milioni, più di 16 milioni in più rispetto al 2012. Sempre nel 2019, la sola metropolitana ha trasportato quasi 19 milioni di passeggeri. Proprio questi numeri sono i protagonisti della campagna di comunicazione che, da inizio marzo, accompagnerà i bresciani per festeggiare l’importante anniversario. Con un logo personalizzato, e una base di colore rosso che richiama il marchio universale della metro, la campagna gioca coi numeri che in questi 10 anni di servizio hanno reso la metropolitana la punta di diamante del sistema di trasporto sostenibile sviluppato in città. Numeri che ovviamente sono stati raggiunti anche grazie, e soprattutto, a tutti coloro che per lavoro, studio o svago hanno scelto di utilizzare la metropolitana per spostarsi. Su tutte le declinazioni della campagna è dunque presente anche un ringraziamento, da rivolgere a tutti i passeggeri che si sono affidati alla metro e che, speriamo, continueranno a farlo anche nei prossimi anni.
A completare i festeggiamenti della metropolitana, oltre alla corsa gratuita riservata il 2 marzo scorso, ci penserà Luca Font, street artist di fama internazionale e nome di spicco nella scena dell’arte contemporanea, che decorerà uno degli edifici dedicati alla manutenzione della metropolitana presso il deposito di via Magnolini. Il lavoro inizierà a breve, ma lo stile dell’artista può essere già ammirato sulla carrozzeria di un treno che è stato allestito, per la prima volta, anche sulla carrozzeria esterna: per permettere di godere dell’arte non solo all’interno delle stazioni metro, ma anche in viaggio. Anche l’interno del treno sarà decorato e riprenderà la campagna promozionale, con quegli stessi numeri che sarà possibile trovare nelle bacheche delle stazioni, sulle info-tv lungo le banchine, sui social del Gruppo e all’interno del sito istituzionale. Infine, ma non certo da ultimo per importanza, si è colta l’occasione dell’importante anniversario della metropolitana, oltre che dell’anno in cui Brescia è Capitale Italiana della Cultura, per imprimere finalmente su carta il significativo percorso artistico intrapreso in questi 10 anni dalla metropolitana di Brescia. È nato così “Arte in metro”, un volume fotografico all’interno del quale i dieci anni della metropolitana vengono raccontati attraverso gli occhi e le opere degli artisti che hanno contribuito – e contribuiranno, poiché sono incluse alcune anticipazioni! - a renderla un vero e proprio museo d’arte contemporanea.
dieci anni in metrò
GIANNI BERENGO GARDIN COSE MAI VISTE
fotografie inedite
Il Mo.Ca. - Centro delle nuove Culture accoglie la mostra Cose mai viste. Fotografie inedite, a cura di Renato Corsini, nata da un’idea di Gianni Berengo Gardin, con la ricerca iconografica di Susanna Berengo Gardin. Per la prima volta, 120 fotografie in bianco e nero inedite e mai pubblicate di Gianni Berengo Gardin (Santa Margherita Ligure, GE, 1930), tutte stampate per l’occasione in camera oscura e su carta ai sali d’argento, propongono la rilettura del suo straordinario percorso, dagli anni ‘50 del secolo scorso fino a oggi, arricchendo il monumentale repertorio iconografico del Maestro con delle preziose novità.
Fotografo dal 1954, con settant’anni di carriera, Gianni Berengo Gardin è uno degli interpreti più rappresentativi del panorama italiano e internazionale. Dopo un attento lavoro di selezione, coadiuvato dalla figlia Susanna, sono riemerse una serie di immagini “nuove”, mai viste prima; fotografie all’epoca rimaste sepolte da altre o più semplicemente trascurate in quel momento.
“Ridare vita e rileggere gli archivi - sottolinea il curatore Renato Corsini - è un valore fondamentale per la fotografia di qualità; solo quella che si consolida forte della capacità di storicizzarsi, e mantiene, e spesso accresce nel tempo il suo valore, testimoniale e artistico, è fotografia con la ‘f’ maiuscola”.
Il percorso espositivo tocca i temi più caratteristici della sua ricerca, che spazia dall’indagine sociale alla vita quotidiana, dal mondo del lavoro fino all’architettura e al paesaggio con scatti dal 1954 al 2019 che portano il visitatore a girare il mondo con alcuni sguardi inediti sulla realtà. Dalla Svezia a Mosca, con il fermo immagine della pesa pubblica al mercato, passando per l’immancabile Venezia, l’amata Parigi, un pellegrinaggio a El Rocío in Andalusia, si arriva fino al colpo d’occhio di un gruppo di operai che fanno ginnastica collettiva nel cantiere dell’Aeroporto di Osaka nel 1993.
La mostra, accompagnata da un libro edito da Contrasto, conferma ancora una volta Berengo Gardin come il maestro del bianco e nero, capace di costruire un patrimonio visivo unico dell’Italia dal dopoguerra a oggi (e non solo del nostro Paese), caratterizzato da un’assoluta coerenza nelle scelte linguistiche e da un approccio “artigianale” al lavoro. Nelle inchieste sociali, così come nei paesaggi, il soggetto principale della sua ricerca è sempre l’uomo, colto nella relazione emotiva, psicologica e profonda con l’ambiente che lo circonda.
UNA MONUMENTALE MONOGRAFICA
CON 120 IMMAGINI INEDITE ANTICIPA LA
NUOVA EDIZIONE DEL BRESCIA PHOTO
FESTIVAL NELL’ANNO DELLA CAPITALE
ITALIANA DELLA CULTURA
A CURA DI RENATO CORSINI
DA UN’IDEA DI GIANNI BERENGO GARDIN
RICERCA ICONOGRAFICA DI SUSANNA BERENGO GARDIN
Interprete sensibile e partecipe, Gianni Berengo Gardin ha osservato tante volte il mondo tornando e ritornando a visitare luoghi che col tempo sono diventati familiari al suo sguardo e alla nostra memoria.
Gianni Berengo Gardin è nato a Santa Margherita nel 1930, vive a Milano dal 1965. Ha collaborato con le principali testate della stampa nazionale e internazionale, ma si è principalmente dedicato alla realizzazione di libri fotografici, con oltre 260 volumi pubblicati. Per il Touring Club Italiano ha realizzato un’ampia serie di volumi sull’Italia e sui Paesi europei. Ha lavorato per l’Olivetti e le maggiori industrie italiane con reportage e monografie aziendali. Il suo archivio contiene circa due milioni di scatti rigorosamente in bianco e nero che spaziano dal reportage umanista alla descrizione ambientale, dall’indagine sociale alla foto industriale, dall’architettura al paesaggio. Ha tenuto oltre 350 mostre personali in Italia e all’estero e le sue immagini fanno parte delle collezioni di importanti musei e fondazioni culturali internazionali, quali il MoMA di New York, la Bibliothèque Nationale de France e la Maison Européenne de la Photographie di Parigi, il Musèe de l’Elysée di Losanna, il Centro de Arte Reina Sofia di Madrid.Tra i numerosi premi ricevuti, il Leica Oskar Barnack nel 1995, nel 2008 il Lucie Award alla carriera, nel 2014 il Premio Kapuscinski per il reportage e nel 2017 il Leica Hall of Fame Award. Tra i diversi libri, con Contrasto ha pubblicato: Gianni Berengo Gardin (2005), Il racconto del riso (2013), Il libro dei libri (2014), Manicomi (2015), Venezia e le grandi navi (2015), Vera fotografia (2016), In festa. Viaggio nella cultura popolare italiana (2017), La più gioconda veduta del mondo (2019), In parole povere (2020), L'occhio come mestiere (2022). Il suo archivio e la sua produzione sono gestiti in esclusiva da Fondazione Forma per la Fotografia.
GIANNI BERENGO GARDIN
COSE MAI VISTE – fotografie inedite
Brescia, Mo.Ca – Centro delle nuove Culture (via Moretto, 78)
25 febbraio – 21 maggio 2023
macof.it
Ma.Co.f 54
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Ceruti
QUATTRO MOSTRE,
TRE A BRESCIA E UNA
IN PROGRAMMA A
LOS ANGELES DA
LUGLIO, CORONANO IL
GRANDE PROGRAMMA
DEDICATO NEGLI
ULTIMI DUE ANNI, DA FONDAZIONE
BRESCIA MUSEI, A UNO
DEI SUOI AUTORI PIÙ
RAPPRESENTATIVI:
GIACOMO CERUTI, RENDENDOLO UNO DEI
GRANDI PROTAGONISTI
DELL’ARTE ITALIANA E INTERNAZIONALE
Un percorso avviato negli ultimi anni e che culmina felicemente nel 2023, che realizza a pieno e con soddisfazione gli intenti per continuare e consolidarsi nel futuro. Un percorso realizzato grazie a un’attività sinergica di studi, nuove acquisizioni, investimenti, restauri, collaborazioni internazionali tra istituzioni culturali, incontri e contaminazioni di espressioni tra arte, editoria, danza, teatro e ora quattro progetti espositivi: tre a Brescia, realizzati anche grazie al Comitato Bergamo Brescia 2023 da Intesa Sanpaolo e Brembo e un quarto, da luglio, a Los Angeles grazie alla collaborazione con J. Paul Getty Museum. Un impegno che corrisponde al rilancio di Pinacoteca Tosio Martinengo, non solo il museo che conserva, con 17 lavori, il più importante corpus di opere di Ceruti ma una delle istituzioni culturali che con i capolavori di Raffaello, Lotto, Foppa, oltre a Savoldo, Romanino, Moretto, i pittori della realtà sino a Cifrondi e Ceruti, per proseguire con Sofonisba Anguissola e Lattanzio Gambara e poi Appiani, Canova, Thorvaldsen e Hayez è una delle raccolte d’arte più affascinanti d’Italia.
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Ceruti
MISERIA & NOBILTÀ. GIACOMO CERUTI NELL’EUROPA DEL SETTECENTO
A cura di Roberta D’Adda, Francesco Frangi, Alessandro Morandotti Brescia, Museo di Santa Giulia, 14 febbraio - 28 maggio 2023
IMMAGINARIO CERUTI. LE STAMPE NEL LABORATORIO DEL PITTORE
A cura di Roberta D’Adda e Francesco Ceretti
Brescia, Museo di Santa Giulia, 14 febbraio - 28 maggio 2023
DAVID LACHAPELLE PER GIACOMO CERUTI. NOMAD IN A BEAUTIFUL LAND
A cura di Denis Curti Brescia, Pinacoteca Tosio Martinengo, 14 febbraio - 10 novembre
GIACOMO CERUTI. THE COMPASSIONATE EYE
A cura di Davide Gasparotto
Los Angeles, J. Paul Getty Museum, 18 luglio – 29 ottobre 2023
AL CENTRO DELLE ISPIRAZIONI CHE
HANNO MOSSO L’IMPEGNO DELLA
FONDAZIONE E, IN PARTICOLARE, DI
PINACOTECA TOSIO MARTINENGO
IN VISTA DELLA CAPITALE ITALIANA
DELLA CULTURA, È STATO IL DOVEROSO
RICONOSCIMENTO A CERUTI, QUALE
MAESTRO INDISCUSSO DELLA PITTURA
DEL SETTECENTO E NON SOLO, BEN
OLTRE I CONFINI NAZIONALI
Giacomo Ceruti è da sempre un grande artista, oggi lo può essere ancora più per tutti e per più aspetti, da quelli già noti della sua pittura pauperista, che l’ha fatto conoscere e apprezzare nel corso del Novecento, alla ricercatezza dei dipinti aristocratici a cui si avvicina lungo il corso della sua carriera, illuminando la sua tavolozza di colori sempre più audaci. Rimane in tutta la sua opera la personale cifra: la grande propensione all’umanità, qualsiasi sia il soggetto, qualsiasi sia la provenienza. Giacomo Ceruti è un maestro del realismo, un artista che si alimenta del confronto con figure reali, siano esse poveri o aristocratici, che ci restituisce quelle stesse figure con un potere empatico, a tratti affettuoso. La contemporaneità dei suoi dipinti risiede in questo, nell’autenticità, nella partecipazione, nella capacità di restituirci l’unicità di ogni individuo.
La forza della sicurezza integrata
Si parla spesso di Prevenzione in vari ambiti, tanto che talvolta diventa un termine abusato e declinato soprattutto secondo un’accezione morale che rischia di cadere nella retorica, ma quel che è peggio è che il Valore della Prevenzione emerge prevalentemente “col senno di poi”. Nell’ambito aziendale questo approccio rischia di offuscarne la valenza funzionale e sistemica ed è piuttosto raro che la Sicurezza venga recepita come una Risorsa.
Citando Gianluigi Viscardi, imprenditore bergamasco di indubbia capacità di visione bisogna “Preparare l’azienda alla vendita per non venderla mai”, per questo chi investe nella protezione degli assets materiali ed immateriali crea Valore. Per sicurON® l’approccio strategico e manageriale, ben oltre il mero adempimento legislativo pur importante ed imprescindibile, è stato la chiave che ha permesso di affiancare grandi imprese in progetti per la Sicurezza e la difesa patrimoniale.
CEO e anima di questa struttura è Matteo Cozzani, “cresciuto a pane ed azienda” nell’impresa paterna, ha maturato fin da giovanissimo un’esperienza trasversale nelle funzioni e nei processi aziendali fino al 1994, anno di emanazione del noto Decreto Legislativo 626 quando (allora ventiseienne) diventò responsabile HSE e quindi RSPP interno di un gruppo industriale specializzato nel recupero e riciclaggio di materie prime, dalla plastica ai metalli preziosi recuperati dai componenti elettronici, con stabilimenti a Bergamo, Cremona, Varese ed Arezzo nei quali la complessità e gli svariati fattori di rischio hanno costituito una valida palestra per la futura professione.
“Fu lì che il mio tratto maniacale (immagino già qualche amico che sogghigna…) - ci confida Matteo Cozzani - trovò una collocazione professionale. La cura nei dettagli insieme alla capacità di previsione sono l’essenza della Prevenzione perché è proprio nei dettagli che si annidano i vulnus. D’altro canto, mio Padre prima di essere un industriale è stato fino ai 40 anni un ufficiale di marina e nella cultura marinara il principio di prudenza e preparazione sono regole d’oro. Come diceva lui – il mare non conosce taverne – per questo i marinai sanno che la barca va preparata e controllata in porto per non soccombere per negligenza durante la tempesta. Mi sembra una metafora efficace per comprendere pienamente quanto sia importante e conveniente agire in tempo di pace piuttosto che dover faticosamente e costosamente affrontare le emergenze”.
Lo staff di sicurON
“Per chi conosce il tema - prosegue Cozzani . è molto facile dimostrare come la Prevenzione abbia il più alto ROI (Return on Investment) rispetto ad ogni altro investimento, magari percepito come più allettante nell’immediato.
Risolvere i problemi in modo efficace è la nostra missione, ma le maggiori soddisfazioni provengono dalle Aziende ed Enti che più che fornitori ci considerano Partners. La Sicurezza sul Lavoro comporta una serie di adempimenti, ma è opportuno sottolineare come le norme definiscano “cosa fare”, ma quasi mai “come fare”. In quel “come” sta tutta la differenza che emergerà prepotentemente nel frangente avverso o peggio in sede di giudizio. Per questo l’impegno nella Sicurezza va opportunamente considerato per scongiurare il rischio di investimenti inefficaci, con la conseguenza di ritrovarsi scoperti nel momento sbagliato.
Operiamo in Italia, dal Centro a tutto il Nord, spaziando dal settore siderurgico fino alle ONG. A Trieste stiamo accompagnando con orgoglio lo sviluppo di un centro di innovazione e sostenibilità di livello mondiale dedicato alla ricerca, allo sviluppo ed alla produzione, che prevede un investimento di 500 milioni di euro e l’occupazione di oltre 2000 lavoratori. Sul nostro territorio non mancano riferimenti di spicco per complessità ed attenzione alle Risorse Umane, un portfolio accomunato da una richiesta di Sicurezza senza compromessi.
Nella foto Matteo Cozzani CEO di sicurON con Vittorio Maraglio, giurista ed esperto in Sicurezza sul Lavoro con esperienza trentennale è una risorsa preziosa per competenza ed acume. Il Suo contributo è determinante per l’implementazione di sistemi, modelli di gestione e piani regolatori.
“sicurON® - dice Cozzani - è un centro di competenze coordinate ed agenti in più direzioni. Chi si aspetta da noi delle Soluzioni non resterà deluso, ma è soprattutto acquisendo stimoli per lo sviluppo e l’innovazione attraverso la Sicurezza che resterà Sorpreso. Innanzitutto, dal 2010 siano stati tra i primi a livello nazionale ad integrare la Safety con la Security, la prima definizione corrisponde alla nota Sicurezza sul Lavoro, mentre la Security aziendale è dedicata alla difesa del patrimonio da aggressioni ed atti illeciti in genere, ivi compresa la bonifica elettronica ambientale, le correlate misure di contro-spionaggio industriale, fino alle misure antiterrorismo applicate alle infrastrutture critiche”.
“Le questioni inerenti alla security sono oggi di grandissima attualità come la Cybersecurity e molti sono gli ambiti nei quali safety e security si fondono tra loro come ad esempio la Sicurezza dei lavoratori all’estero o la formazione dedicata al Rischio di Aggressione che pure sono nostri “cavalli di battaglia” con competenze specifiche che ci sono riconosciute a livello nazionale. L’ultimo esempio in ordine temporale è il progetto svolto in collaborazione con la POLGAI di Brescia (scuola della Polizia di Stato) per Arriva Italia, parte di Arriva Group (il colosso europeo del Trasporto pubblico) che ha richiesto un intervento incisivo per fornire una risposta concreta ed efficace al Personale che deve quotidianamente confrontarsi con un pubblico sempre più arrogante e meno rispettoso”.
Ogni bisogno e quindi ogni soluzione matura in base a 4 direttrici:
- Competenza tecnica specifica (attingendo da risorse interne ed esterne in base alle peculiarità del caso).
- Competenza giuridica (per noi imprescindibile, nell’ottica di una corretta Governance e quindi della tutela delle figure apicali).
- Competenza organizzativa (affinché ogni soluzione per la Prevenzione non “ingessi” i processi, ma anzi possa contribuire ad una crescita delle competenze individuali e del benessere organizzativo).
- Attenzione allo “human Factor” sempre! (perché il motore delle imprese è fatto da Persone e le loro relazioni sono l’organo di trasmissione con cui mettere a terra la potenza).
“Oltre a ciò offriamo il plus dell’integrazione dei servizi con la quale vogliamo essere un SOLUTION PROVIDER PER LA SICUREZZA: Consulenza, Formazione e servizi di Corporate Security con sicurON, mentre con la consociata sicur SERVICES possiamo fornire materiali e servizi per realizzare gli adeguamenti e le misure definite con il Cliente.”
Insomma ci piace essere considerati un investimento “sicuro” dal sicuro ritorno in termini di:
- Compliance / valore dell’impresa e reputazione del brand.
- Miglioramento dell’efficienza organizzativa e quindi della produttività.
- Aumento della “cilindrata unitaria” delle Risorse Umane e miglioramento del benessere organizzativo.
- Cost saving.
In un’epoca dove non possono essere trascurati i fattori ESG (sostenibilità ambientale e sociale, governance) e dove è assolutamente necessaria la cura verso temi di “attrattività del posto di lavoro” e di “longevity” le imprese necessitano di un supporto esterno capace di trasferire esperienze specifiche e funzionali al Successo.
Fabio Campilongo, giurista, già Vice Questore, RSPP e Formatore di alto livello della Polizia di Stato, collabora con sicurON® dal 2021, da quando è in quiescenza, risultando una risorsa assoluta ed esclusiva per la Sua grande esperienza operativa e nelle dinamiche processuali, quale profondo conoscitore delle questioni civili e penali, in particolare per quanto attiene all’applicazione della safety alla security.
L’Avv. Davide Mantovan, Criminologo Forense, esperto in tecniche operative, articolista e divulgatore, è un riferimento nazionale in materia di “homeland Security”, collabora con sicurON® in un sodalizio consolidato ormai da un lustro.
62 LA FORZA
DELL’INTEGRAZIONE
sicurON® sotto la gestione di Rita Querzoli, Responsabile della divisione, è un Centro di Formazione accreditato da Regione Lombardia che impiega docenti selezionati e “credibili” (con esperienza sul campo!) per erogare corsi efficaci e specialistici in un contesto che mette a proprio agio l’allievo, favorendone l’apprendimento. Rita: “per noi la formazione è uno strumento di concretizzazione delle misure di Sicurezza nel quale mettere a frutto le competenze maturate. Non c’è mai un corso finalizzato solo all’attestato!”. Grazie alla partnership con Linea Vita®, a 300 me
tri dalla sede, disponiamo di una palestra dove realizzare percorsi formativi, addestrativi ed esperienziali secondo i migliori standard di efficacia, per quanto attiene le attività ad alto rischio come i lavori in quota o in spazi confinati o per simulazioni di emergenza e recupero.
Nata nel 2021 in partnership con PRSE (società di engineering avanzato) e KIMAY® (azienda leader nelle forniture ed equipaggiamento per gli istituti di vigilanza ed i corpi di Polizia) dispone di mezzi, personale e soprattutto delle competenze tecniche per soddisfare la maggioranza delle esigenze per la Sicurezza, a partire dalle forniture e servizi di manutenzione e controllo antincendio. In particolare, i prodotti proposti sono selezionati e collaudati in base a criteri di funzionalità e praticità d’uso, oltre che di comfort (nel caso dei DPI) e non ultimo della convenienza, puntando sul migliore rapporto funzionalità/qualità/prezzo possibile. Dal 2021 sicur SERVICES è anche distributore esclusivo per l’Italia delle calzature protettive Talan®, una azienda poco conosciuta nel nostro Paese, ma una grande azienda all’avanguardia che dal 1923 è specializzata nel settore militare e che da alcuni anni ha riversato tecnologie ed alti standard qualitativi nel settore dell’antinfortunistica. Molte altre sono le soluzioni ed i prodotti “smart” proposti, dalle ricetrasmittenti ad una linea di cutter antitaglio di ultima generazione.
63 LA RISORSA DELLA FORMAZIONE
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Via Padre Cherubino Elzi, 28A, Grassobbio BG Telefono: 035 487 4717 - www.sicuron.eu email: info@sicuron.eu - formazione@sicuron.eu
MESE DI MARZO INTENSO PER ESA, EDUCAZIONE ALLA SALUTE ATTIVA, L’ASSOCIAZIONE DI DONNE IMPEGNATE NELLA SENSIBILIZZAZIONE ALLA CURA DELLA PROPRIA SALUTE, NATA NEL MARZO DEL 2007, CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALLA PREVENZIONE DEL TUMORE AL SENO IN GIOVANE ETÀ
L’attività di ESA è tornata a pieno regime, dopo i mesi di stop e di limitazioni imposti dalla pandemia: marzo è stato un mese ricco di appuntamenti, iniziati con la presenza dello stand di ESA alla Corsa Rosa che il 5 marzo ha riempito le vie del centro di Brescia: un’iniziativa che si pone l’obiettivo di ricordare le conquiste sociali, politiche, lavorative e sportive che le donne hanno raggiunto con fatica ed impegno nel corso degli anni. ESA non poteva mancare, perché è da sempre al fianco delle donne!
Marzo è proseguito con un piccolo gesto simbolico, ma molto apprezzato: l’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, le volontarie di ESA hanno donato un piccolo mazzo di mimosa alle pazienti della Breast Unit, della Prima Radiologia e del Centro Senologico di via Marconi dell’ASST Spedali Civili. È stato un modo non solo per celebrare la Donna, ma anche per ricordare che “il fiore che sboccia nelle avversità è il più raro e bello di tutti”.
Prosegue anche il “Progetto Olimpia”, la proposta di welfare aziendale condotta da ESA nelle imprese bresciane che accolgono in azienda i medici specialisti del comitato scientifico di ESA. A ospitare il “Team Olimpia” di ESA è stata l’azienda Lavel Gomma di Cologne, dove il 15 marzo è stato presentato il progetto alle dipendenti che hanno aderito all’iniziativa, con un primo incontro focalizzato sulla prevenzione. Nei prossimi mesi il progetto proseguirà con le visite senologiche complete in ospedale.
A marzo si è svolta anche la seconda tappa del tour “Prevenzione al Centro”, il progetto di sensibilizzazione alla prevenzione promosso da ESA con la collaborazione dei Comuni della provincia di Brescia. Il 24 marzo il tour è approdato a Torbole Casaglia, dove si è svolto un incontro molto partecipato che ha visto gli interventi della dott.ssa Edda Simoncini e della dott.ssa Anna Bianchi, entrambe della Breast Unit degli Spedali Civili di Brescia.
Conclusione in bellezza il 28 marzo con il Burraco di ESA che si svolgerà presso il ristorante “La Prima Volta”: il ricavato verrà destinato all’acquisto di un misuratore della composizione corporea a sostegno dell’ambulatorio di supporto nutrizionale per le pazienti oncologiche della Breast Unit degli Spedali Civili di Brescia.
ESA Educazione alla Salute Attiva Sede operativa “Il Ronchettino”
Via del Medolo 2, Brescia Tel e fax 030 3385027
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giunta
Il risultato delle regionali ha portato Attilio Fontana al secondo mandato come governatore della Lombardia dove evidentemente gli elettori, in nome della continuità, gli hanno perdonato alcune vicende venute a galla con la pandemia. Nel comporre la nuova giunta ha dovuto tener conto dei mutati rapporti di forza all’interno della coalizione che lo sostiene. Bergamo e Brescia saranno rappresentate in giunta da:
Paolo Franco
ASSESSORE ALLA CASA E HOUSING SOCIALE
Attilio Fontana è stato riconfermato alla Presidenza della Regione Lombardia. I cittadini lombardi evidentemente non hanno dato peso alle vicende venute a galla durante la Pandemia e dalle quali è stato peraltro scagionato dalla magistratura...
Si è senza dubbio avvantaggiato dell’effetto Meloni e del naufragio del primo partito di opposizione ma quello che ha vinto davvero è stato il non voto. Su 8.010.538 di elettori aventi diritto in Lombardia, i votanti sono stati soltanto 3.339.019 cioè un misero 41,68%, e tra questi oltre 100mila hanno annullato il voto o votato sceda bianca. A loro di governare con una risicata base elettorale sembra importare poco e quand’anche restassero tre gatti a votare, chi prenderà due voti potrà comandare.
Nella composizione della nuova giunta, il rieletto governatore, ha dovuto tener conto dei diversi pesi dei partiti che lo sostengono e la lotta è stata senza esclusione di colpi tra chi avrebbe dovuto mollare la poltrona di assessore pur avendo avuto un buon risultato elettorale.
Per la rappresentanza di Bergamo e Brescia dobbiamo registrare due new entry, una per provincia: Paolo Franco a Bergamo e Giorgio Maione a Brescia a cui sono andati rispettivamante gli assessorati alla Casa e all’Ambiente. Due deleghe di medio peso ma per chi è alla prima prova va bene...
Altra new entry per la Leonessa, Simona Tironi a cui è stato affidato l’assessorato alla Pubblica Istruzione, Formazione e Lavoro.
Depotenziata Claudia Terzi in quota Lega a cui è rimasta la delega alle Infrastrutture mentre è scesa dal carro dei Trasporti.
A Lara Magoni invece sarà sicuramante venuto... il magone. Il suo partito ha vinto le lezioni, lei è stata votatissima ma come benservito gli hanno tolto l’assessorato e come contentino si sono inventati il posto da sottosegretario che a dire il vero non lo avevamo mai sentito.... Quindo la sciatrice di Selvino rimane con la delega allo Sport e stop.
Inutile infierire su alcuni personaggi che dopo essere già stati trombati dagli elettori in altre consultazioni si sono senza vergogna alcuna ripresentati ai nastri di partenza, cercando di passare dal via un’altra volta. Qualcuno ha rimediato una sonora brutta figura che dovrebbe consigliare loro di farsi da parte e di non provarci mai più mentre noi cercheremo con fatica di fare a meno di loro... (V.E.Fil’)
Nato il 29 gennaio 1974 a Gazzaniga (BG), ha conseguito la maturità scientifica. È stato consigliere comunale a Cene (Bg). Membro del Consiglio di amministrazione della Fondazione Istituti Educativi di Bergamo e presidente e amministratore delegato della società Uniacque Spa. Vicepresidente Confser vizi. Dal marzo 2018 consigliere regionale della Lombardia. Rieletto consigliere regionale nel 2023.
Giorgio Maione
ASSESSORE AMBIENTE E CLIMA
Nato il 16 marzo 1977 a Brescia, avvocato, Consigliere comunale a Brescia dal 2013 a giugno 2018 e presidente della Commissione Bilancio, dal 2011 al 2018 membro della Commissione nazionale Welfare e Sanità dell’Associazione Nazionale Comuni d’Italia (ANCI), dal maggio 2008 al giugno 2013 assessore Comunale di Brescia con delega alla famiglia, ai servizi alla Persona. Dal maggio 2003 al giugno 2008 Consigliere comunale di Brescia.
Claudia Maria Terzi
ASSESSORE INFRASTRUTTURE E OPERE PUBBLICHE. Nata il 30 settembre 1974 a Osio Sotto (Bg), è laureata in Giurisprudenza, avvocato. Dal marzo 2013 a marzo 2018 è stata assessore regionale all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile. Eletta alla Camera dei deputati nel marzo 2018. È stata sindaco del Comune di Dalmine dal 2009 al 2013. Nella scorsa Legislatura è stata assessore regionale alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile.
Simona Tironi
ASSESSORE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO
Nata a Brescia il 31 marzo 1982, laureata in economia all’Università di Brescia. Dal 2013 vicesindaco e assessore alla Cultura, Istruzione, Sport e Manifestazioni del Comune di Travagliato (BS). Consigliere regionale uscente, è stata vicepresidente della III Commissione permanente (Sanità e politiche sociali), componente della Commissione d’inchiesta Covid-19 e della II Commissione permanente (Affari istituzionali) e della Commissione speciale – Antimafia, anticorruzione, trasparenza e legalità. Rieletta consigliere regionale nel 2023.
Lara Magoni
SOTTOSEGRETARIO DELEGA SPORT E GIOVANI
Nata il 29 gennaio 1969 ad Alzano Lombardo, campionessa e Nazionale di sci, ha partecipato a cinque mondiali e a tre Olimpiadi. Eletta in Consiglio regionale nel 2013, è stata vicepresidente della IV Commissione permanente – Attività produttive e occupazione. Nella scorsa Legislatura è stata nominata assessore regionale al Turismo, Marketing territoriale e Moda. Eletta consigliere regionale nel 2023.
Bergamo e Brescia in
Accademia GdF nuova vita agli ex Riuniti
ph. Federico Buscarino
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PAOLO KALENDA GENERALE DI BRIGATA COMANDANTE DELL’ACCADEMIA DELLA GUARDIA DI FINANZA curriculum eccezionale
Aveva già avuto modo di conoscere Bergamo come Ufficiale Istruttore dell’Accademia della quale sarebbe diventato Comandante e che, da oltre un anno, occupa la struttura, riveduta e adattata, che fu dell’Ospedale Maggiore. Un luogo simbolico legato emotivamente a tutti i bergamaschi. Molti hanno varcato per la prima volta quella porta venendo al mondo, tanti altri vi sono entrati malati per uscirne guariti. Elegante, con le palazzine discrete disposte ordinatamente intorno ai filari di alberi che fanno da cornice alla grande fontana centrale. Alzando lo sguardo lo spettacolo delle Mura è mozzafiato e incornicia Città Alta che sovrasta una collina verdeggiante. L’Accademia della Guardia di Finanza, che da anni aveva i primi corsi presso la sede di via Statuto ex Euroschool, non avrebbe potuto trovare una sede più bella. Infatti i grandi spazi e la predisposizione delle palazzine già suddivie in camere che oggi ospitano i cadetti di tutti i corsi dal primo all’ultimo anno, hanno dato la possibilità all’Arma di unificare tutte le sue attività formative con un grande risparmio rispetto alla precedente dislocazione divisa tra Roma e Bergamo. È un’oasi di pace e l’assenza delle automobili che l’avevano invasa prima, la rende simile ad un parco, un polmone verde per la città che lo circonda. A condurre il trasloco e festeggiare l’inaugurazione della nuova sede a cui ha preso parte anche il Presidente Sergio Mattarella, è stato il Generale Paolo Kalenda con un curriculum accademico stratosferico, che lo ha portato ad essere il Rettore di questo particolare Ateneo delle Fiamme Gialle, e che gentilmente ha accettato di rispondere ad alcune domande. .
Quali sono gli aspetti salienti della nuova sede rispetto alla precedente?
“Il primo effetto è quello dell’imponenza, non solo per la rilevanza degli spazi rispetto alle precedenti sedi, ma soprattutto per la bellezza dell’opera architettonica nel suo complesso, che si inserisce e che continua a far parte di in un contesto paesaggistico unico. Una struttura dal fascino antico, ma rivisitata in chiave moderna per la realizzazione di un progetto importantissimo per il Corpo: la crescita e la valorizzazione delle risorse umane che assicureranno il miglior futuro della Guardia di Finanza”.
Quali emozioni ha avuto il giorno dell’inaugurazione alla presenza del Presidente della Repubblica?
“Questa è una domanda davvero impegnativa, poiché è difficile trovare il modo per trasmettere efficacemente le sensazioni che in quei momenti mi hanno attraversato. A sentimenti di orgoglio istituzionale, di percezione della responsabilità affidata, di attenzione e di massimo rispetto per la solennità del momento, si sono inevitabilmente affiancati pensieri più personali: soddisfazione, stimolo a dare sempre di più, appagamento, privilegio.
Ufficiale dirigente della Guardia di Finanza, arruolato nel1986 e promosso al grado di Generale di Brigata nel gennaio 2015. Da ufficiale inferiore ha ricoperto diversi incarichi: è stato Comandante della Tenenza di Genova Sestri, Comandante Drappello di diverse Sezioni del Nucleo di Polizia Tributaria (ora Polizia Economico Finanziaria) di Milano, Comandante di Sezione Allievi Ufficiali dell’Accademia, Comandante della Compagnia di Ponte Tresa, Comandante della 3a Compagnia Como, Comandante del Nucleo di Polizia Tributaria (ora Polizia Economico Finanziaria) di Savona, Capo 2a Sezione “Coordinamento” dell’Ufficio del Capo di Stato Maggiore del Comando Generale; da ufficiale superiore è stato Capo 2' Sezione "Avanzamento" dell'Ufficio Personale Ufficiali del l Reparto del Comando Generale, Capo Ufficio Assistenza e Protezione Sociale del Comando Generale e Capo Ufficio Storico del V Reparto del Comando Generale. Da ufficiale dirigente è stato Comandante dei Corsi presso l’Accademia del Corpo, Comandante Provinciale di Latina, Capo Ufficio Personale Ispettori, Sovrintendenti, Appuntati e Finanzieri del l° Reparto del Comando Generale, Comandante Provinciale di Milano e Aiutante di Campo del Ministro dell’Economia e delle Finanze. Ha frequentato dal1986 al1990 l’Accademia della Guardia di Finanza e ha conseguito la Laurea in Giurisprudenza presso Università degli Studi di Parma, la Laurea specialistica in Scienze della Sicurezza Economico Finanziaria presso Università degli Studi di Roma Tor Vergata, la Laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso Università di Trieste, la Laurea di l Livello in Economia e Commercio presso l’Università di Bologna. Ha inoltre frequetato il Master di formazione sul tema “Mastermil, Master di alta specializzazione in diritto amministrativo militare” presso la Società Prisma di Roma nel anno 2006, il Master Universitario di 2° livello in “Diritto Tributario dell’Impresa” presso Università Bocconi di Milano. Inoltre ha seguito il Corso di perfezionamento in fiscalità internazionale e comunitaria sempre alla L. Bocconi” di Milano.
Nel 2003 ha conseguito il titolo di Scuola di Polizia Tributaria a seguito della frequenza del 30°corso superiore di polizia tributaria, presso il medesimo Istituto di alta formazione. Nel 2008/2009 è stato nominato “Professore a contratto” della materia “Il rapporto fra processo tributario e penale. Le sanzioni penali tributarie” nell’ambito del corso di perfezionamento “l controlli fiscali e le Benemerenze e onorificenze garanzie del contribuènte nell'area dell'internazionalizzazione dell'impresa", presso l'Università degli Studi di Bergamo.
È stato docente di materie professionali egiuridiche presso la Scuola di Polizia Tributaria, l'Accademia e vari reparti del Corpo.
È stato insignito di numerose onorificenze, tra le quali: Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana; Croce d’oro per anzianità di servizio: Medaglia militare d’oro al merito di lungo comando di reparto; Medaglia d’Argento al merito della Croce Rossa italiana. Ha conseguito numerosi riconoscimenti di ordine morale (encomi solenni esemplici).
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In sostanza, rivolgendo il pensiero al momento in cui ho avviato il mio percorso nella vecchia sede di via Statuto, posso affermare che mai, anche nei sogni più ambiziosi, avrei pensato di essere uno dei protagonisti di questo importante passaggio”.
Ora i corsi sono tutti accentrati a Bergamo: quali sono i vantaggi di questa nuova location?
“La riunificazione dell’Accademia ha comportato, da una parte, un’apprezzabile riduzione dei costi derivanti dal contemporaneo funzionamento di due strutture, una delle quali allocata in un’altra città; dall’altra, la definitiva acquisizione di un prestigioso bene al patrimonio dello Stato, all’esito del piano finanziario pluriennale. Parallelamente a una più performante e oculata allocazione delle risorse finanziarie, l’attuale soluzione consente altresì un’ottimizzazione nell’impiego del personale preposto alla gestione dell’intero iter addestrativo degli allievi, attraverso l’adozione di un nuovo modello organizzativo, connotato da un’ulteriore razionalizzazione del numero delle persone che prima era impiegato in più sedi.
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Ulteriori vantaggi risiedono nel progressivo miglioramento degli standard addestrativi, non solo per gli strumenti tecnologici che la nuova sede offre a tutti gli allievi, ma anche per la ritrovata unitarietà e omogeneità del percorso formativo.
Proprio in questa prospettiva, nel 2021 è stata stipulata una nuova convenzione con l’Università di Bergamo, che si occupa in via esclusiva dell’intera direzione del corso di laurea in giurisprudenza. Un ruolo centrale, quindi, nel fornire ai futuri quadri dirigenti del Corpo quelle competenze distintive, di elevato spessore, sempre più indispensabili per assolvere qualificatamente, sin dalla prima immissione in servizio operativo, la delicata missione istituzionale affidata. Un accordo che, in considerazione delle peculiari esigenze addestrative del Corpo, si sofferma sull’opportunità di realizzare un piano di studi costantemente aggiornato, calibrato e indirizzato specificamente a dotare gli allievi della preparazione culturale, giuridica ed economica più adeguata a garantire il futuro e proficuo assolvimento dei compiti di polizia economico-finanziaria, la cui centralità - specie nell’attuale quadro di finanza pubblica - è oramai di tangibile rilevanza.
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Concreti, inoltre, sono i benefici per la città di Bergamo poiché potrà ospitare un polo di studi assolutamente peculiare, valorizzando sensibilmente l’area urbana di insediamento, evitando che l’assenza di una adeguata collocazione sul mercato della precedente sede ne determinasse il degrado e ponendo le basi anche per un’armonica condivisione di taluni degli spazi del nuovo complesso, quali quelli riservati agli impianti sportivi”.
L’apertura degli impianti sportivi anche alle società sportive di Bergamo consolida il rapporto con la città….
“Nel corso degli anni il rapporto tra l’Accademia e la comunità che la ospita si è progressivamente rafforzato. E lo dico con la consapevolezza di chi ha visto crescere questa relazione: infatti, oltre al periodo formativo che ho vissuto dal 1986 al 1990, sono ritornato in Accademia da Ufficiale istruttore e quale Comandante dei Corsi degli Allievi qualche anno fa (il che peraltro fa di Bergamo una mia seconda casa).
Al riguardo, la mia sensazione è che con la città si sia instaurato un eccellente livello di interazione sotto il profilo dello scambio culturale e sociale, vieppiù accresciuto nel difficile periodo pandemico, nel quale la Città e i suoi abitanti hanno trasmesso ai nostri Allievi insegnamenti e valori profondi.
In tal senso, l’apertura degli impianti sportivi, avvenuta per effetto della partnership siglata con il Comune e con la collaborazione del Comitato Universitario Sportivo, costituisce un ulteriore importante fase nella quale promuovere i rapporti con la cittadinanza, favorendo la condivisione di spazi moderni e funzionali e promuovendo, attraverso i valori dello sport, iniziative di beneficenza e di inclusione delle categorie meno fortunate”.
nuova vita agli ex Riuniti
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Accademia GdF
LE CAMERE RISERVATE AGLI ALLIEVI LE AULE E I LABORATORI
MODERNISSIMI GLI IMPIANTI SPORTIVI
REALIZZATI ALL’INTERNO DELLA NUOVA SEDE DELL’ACCADEMIA CON UN CAMPO DI CALCIO
DOTATO DI TRIBUNA COPERTA, PISCINA, CAMPI DA VOLLEY E DA BASKET, PISTA DI ATLETICA E PALESTRE MESSE ANCHE A DISPOSIZIONE DELLE SOCIETÀ SPORTIVE DEL TERRITORIO
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Quali ricordi porterà con sé di questa sua stagione bergamasca?
“Tanti, molti dei quali bellissimi. Alcuni particolarmente forti: penso, ad esempio, alla complessa ed articolata fase del trasloco, che ha visto lo smantellamento di due sedi diverse e la riallocazione di uomini, materiali e mezzi nell’attuale comprensorio. Tuttavia mi piacerebbe rispondere a questa domanda quando sarò destinato ad altro incarico, cosa che fatalmente accadrà, prima o poi, perché rientra tra le normali dinamiche delle funzioni e delle carriere di tutti gli ufficiali del Corpo.”
Avete organizzato qualche evento per la Capitale della Cultura?
“Diversi sono gli aspetti allo studio per valorizzare l’Accademia quale luogo privilegiato per lo svolgimento di iniziative a carattere didattico e culturale e contribuire alla miglior promozione della Città.
Pensiamo a visite della struttura, open day, conferenze, convegni ed eventi sportivi: insomma, tutto ciò che possa esaltare, una volta di più, la bellezza e la funzionalità del complesso infrastrutturale che i bergamaschi ci hanno regalato”.
Accademia GdF nuova vita agli ex Riuniti IL
PAOLO KALENDA COMANDANTE DELL’ACCADEMIA DELLA GUARDIA DI FINANZA
GENERALE DI BRIGATA
Il modernissimo Auditorium
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La cappella
FUOCHI DI PAGLIA di
FAI DEL BENE E SCORDA
Il buddismo moderno non è considerato una religione vera e propria, anche perché non parla di Dio, ma una filosofia che insegna uno modo di vita particolare ed etico. In Italia si stima che siano oltre 330.000 i buddisti e anche a Bergamo è presente un centro molto attivo (Giang Ciub) a Villa d’Almè. Uno degli insegnamenti buddisti è quello di aiutare gli altri con amorevole compassione e così è nato, proprio a Bergamo, un progetto per costruire nel nord dell’India, sulle rive del grande fiume Brahamaputra, una scuola-ostello per i bambini tibetani, nepalesi e bhutanesi. Purtroppo sono tanti e vivono in uno stato di povertà assoluta, perché sono spesso abbandonati dai genitori, sono orfani, oppure nomadi. La presidente del Centro bergamasco, Isabella Testi, una donna gentile, spiega così l’iniziativa: “La situazione dei bambini che già a 8-10 anni lavorano come stradini è grave e pericolosa, in quanto gli adulti non possono e non hanno risorse per potersene prendere cura. In queste aree desolate, altre famiglie sono nomadi e ai figli minori viene affidata la cura del bestiame, oppure vengono intrappolati in duri lavori che mettono a repentaglio la loro salute fisica e mentale.
un asilo per i bambini dispersi del Tibet
Questi bambini svantaggiati sono completamente analfabeti ed è sconfortante sapere che non hanno alcuna possibilità di accedere alle scuole o a qualsiasi tipo di struttura educativa. Sono questi i bambini/adolescenti himalayani al centro del BRAHMAPUTRA PROJECT, che ha l’obiettivo di togliere questi minori dalle misere condizioni in cui sono costretti a vivere, offrendo loro una struttura adeguata e sicura in cui risiedere e iniziare la loro istruzione. Il BRAHMAPUTRA PROJECT è stato concepito come un edificio articolato su quattro ali ed un’area centrale di interconnessione, tale struttura avrà inizialmente una capienza complessiva di 90 posti letto. L’educazione non è soltanto un diritto in sé, è un diritto che può portare a un cambiamento sociale, economico e politico nel lungo termine e consentire l’integrazione nella società di quelle persone che vivono ai margini della società stessa.
Questo progetto è un progetto di speranza, è una goccia che cade in un mare di necessità, ma sappiamo che tante gocce possono fare la differenza ovunque esse cadano.” Nel cristianesimo Gesù diceva che era più facile che un cammello passasse dalla cruna di un ago, piuttosto che un ricco varcasse la soglia del regno dei cieli, ma in realtà la ricchezza non è di per sé un peccato. È come la si usa che fa la differenza. Oggi il momento economico non è sicuramente dei migliori, ma ci sono molte persone a Bergamo e a Brescia che, anche con un portafoglio gonfio, hanno un cuore grande. È a loro che mi rivolgo con gentilezza, perché non serve molto per completare la raccolta dei fondi, anche grazie all’intervento importante che ha già effettuato l’Unione Buddista Italiana. Per saperne di più su questo progetto umanitario e per fare eventuali offerte (di qualsiasi cifra, anche una piccola somma) on line, potete cliccare su: https://gofund.me/d70f2201. Un grazie di cuore anticipato a chi donerà un sostegno davvero prezioso.
Alla prossima e in alto i cuori leggeri.
Anche su:
Twitter: @Fuochidipaglia
Instagram:@fuochidigio
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Giorgio Paglia
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nuovo centro di bergamo tanta roba
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ph. Sergio Nessi
Qualcuno ha già iniziato a muovere critiche al restyling del centro di Bergamo ma sarebbe accaduto in ogni caso. Sta di fatto che, dopo anni e anni di progetti e promesse mai mentenute, l’amministrazione Gori ha portato a termine il più importante intervento urbanistico che il centro di Bergamo abbia mai visto. E da via Tasso a via XX Settembre è tutta un’altra vita. Grande folla e importante par terre di politici e autorità per l’inaugurazione. Nella foto sopra l’abbraccio tra i due architetti del nuovo centro cittadino, Gori sindaco e Zenoni assessore all’Urbanistica, rigorosamente in jeans...
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Dopo un lungo periodo di no work, invece di esplodere il desiderio di recupero, è invece esploso il desiderio di non fare.
Difficile trovare personale per qualsiasi tipo di lavoro e le pretese di qualsiasi genere sono grandemente aumentate mentre sono fortemente scese l’integrità intellettuale e morale.
Quindi la ricchezza, soprattutto se raggiunta velocemente e senza fatica, è diventata la realtà più apprezzabile e ricercata, di conseguenza la mancanza di rispetto e la manipolazione dell’altro è considerato un plus, chi si comporta in questo modo è quasi un eroe.
Un momento storico buio, dove perfino il remoto personaggio di DIABOLIK,riprende forza ed anche riconoscimento in quanto molto più ladro e gentiluomo dei tanti attuali personaggi.
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Malena Mazza è nata a Bologna e si è trasferita a Milano per frequentare la Scuola di Cinema. Inizia la sua carriera professionale come assistente alla regia presso la casa di produzione Film 77 di Milano, e ben presto diventa prima assistente per registi di fama internazionale come i fratelli Taviani, Michelangelo Antonioni, Maurizio Zaccaro, Giancarlo Soldi, Jerad de Batista, Jacques Venait, Robert Fraisse, e molti altri.
La fotografia di Malena è stata esposta in mostre alla Biennale di Venezia, La Triennale di Milano e al Louvre di Parigi, e sul Jumbotron in Time Square a New York City nel 2014. Ha presentato il suo lavoro in diverse occasioni in tutto il mondo in mostre personali e ha pubblicato diversi libri su una varietà di argomenti legati alla fotografia.
Le sue opere sono esposte permanentemente in musei e luoghi pubblici e sono di proprietà di importanti collezionisti d’arte di tutto il mondo. Tra il 2002 e il 2015 ha tenuto più di 50 mostre personali e innumerevoli mostre collettive. 2016 e 2017 Art Basel Miami. Ogni anno, dal 2005, le sue opere vengono vendute all’asta di Sotheby’s.
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Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare.
(Winston Churchill)
LUPUS IN FABULA
Benito Melchionna
Procuratore emerito della Repubblica
FELICITÀ È NUTRIRE LA VITA CON LA VITA
Felicità inafferrabile?
Il concetto di felicità sfugge al pensiero e alla logica. Possiamo tuttavia afferrarne l’idea partendo dal termine, che deriva dal latino felix, fertile, nutriente, e da fecundus, produttivo, fecondo (da cui anche femmina). L’etimologia ci aiuta così a capire che la felicità è un dono che illumina e dà continuità all’esistenza umana, di per sé fragile e fugace. L’essere umano è un frammento di energia cosmica, che assume la forma complessa di individuo, fisicamente indivisibile e separato, e insieme di persona animata dalla coscienza, dallo spirito, dall’intelligenza e dalle emozioni.
Perciò, soltanto elaborando e affinando il sentimento identitario integrato tra corpo e psiche, si rende possibile realizzare l’equilibrio dinamico e l’armonia che sono alla base di ciò che definiamo salute e benessere
Da qui prende sviluppo la relazione umana all’insegna dell’Amore, capace di nutrire la pienezza della vita (omnia vincit amor - Virgilio); e quindi idoneo ad unire la felicità interna con la gioia trasmessa all’esterno, imboccando la via maestra adatta a raggiungere la più fruttuosa intesa e la pacifica convivenza tra l’io e il noi.
La transizione digitale che caratterizza la civiltà delle macchine - pur con i suoi troppo spesso rimossi vantaggi - comporta tuttavia l’affermarsi di relazioni liquide a causa della contaminazione della parola e della scrittura, da sempre privilegiati veicoli di scambio dei sentimenti e dei concetti tra le persone; si va in tal modo formando una comunità frammentata, nel contesto di una realtà in crisi, poco coesa e solidale intorno a un progetto etico ampiamente condiviso. Infatti, in attesa di una auspicabile “intesa” tra le suddette due concezioni del mondo, la comunicazione via social sta trasformando radicalmente il rapporto tra reale e immaginario, tra poeti e ingegneri, tra etica e intelligenza artificiale.
Ciò a evidente vantaggio di quest’ultima, che sta velocemente imparando gli stessi sistemi cognitivi dell’uomo, buttando nel contempo a mare quanto di buono espresso dalla cultura e dalle tradizioni delle civiltà umanistiche del passato.
Felicità e sentimento etico
Oltre che dalle propensioni costitutive di ciascuno, lo stato di salute (che dalla radice latina richiama il concetto di salvezza) e la condizione di benessere sono strettamente collegate al contesto ambientale e al modello di organizzazione sociale in cui si vive.
Per questo l’art.32 della nostra Costituzione, nel rispetto della persona umana, “tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”; mentre l’art.9 Cost., come modificato dalle legge costituzionale n. 1/2022, ha ora finalmente inserito tra i principi fondamentali la “tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”.
A sua volta, l’art.1 del Preambolo della Costituzione USA del 1776 si spinge oltre e qualifica la felicità come “diritto innato e inalienabile”
Si impone dunque anzitutto come indifferibile la necessità di universalizzare la battaglia contro la logica predatoria dei cinici mercanti del profitto; i quali attentano alla nostra salute inquinando e distruggendo, a vantaggio dei noti clan affaristici, le risorse dell’ecosistema: ossia dell’intera biosfera (acqua, aria, suolo) quale “casa” comune di tutti gli esseri viventi. Perciò, considerata la insostenibilità del complessivo sistema economico liberale nell’era del consumismo globalizzato, oggi va raccogliendo ampio consenso la teoria conosciuta come “Economia del benessere”
Infatti, tale dottrina si propone come via collaterale e per qualche verso alternativa rispetto all’ormai ritenuto insufficiente tradizionale calcolo del benessere individuale e sociale, quasi interamente centrato sulla ricchezza dei beni materiali (Pil, prodotto interno lordo).
Il nuovo orientamento sociopolitico intende quindi mettere nel dovuto risalto la primaria importanza della Felicità interna lorda (Fil), quale valore-parametro meglio idoneo a “misurare” la più complessiva qualità della vita singola e relazionale; anche se la felicità, in quanto soggettivamente percepita, è difficile da stimare in modo valido per tutti.
Ecco perché non è semplice stabilire una volta per tutte in cosa consiste la felicità. Certamente non nell’accumulo di beni materiali, anche se si dice che i soldi servono a … calmare i nervi. A maggior ragione, neppure è consigliabile fidarsi troppo delle lusinghiere ricette al riguardo reclamizzate dalla rete, che ormai tiene banco e “intrappola” la quotidianità del mondo digitale.
Tanto più considerato che le suggestioni della propaganda politica e della pubblicità commerciale assoggettano le masse a insidiosi poteri occulti, imponendo tra l’altro la moda di “piaceri” effimeri e illusori.
Al contrario, per godere di una vita autenticamente “ricca”, sarebbe necessario impegnarsi a curare e a custodire il dono dell’esistenza, nutrendola - anche nelle situazioni più dure - con le virtù del sentimento etico Questo perché l’etica, uniformando la coscienza morale ai precetti del bene e al senso del dovere secondo la legge naturale, può concretamente garantire la felicità.
Non a caso, invero, l’etica non utilitaristica fa coincidere il diritto (ius) con la virtù cardinale della giustizia (iustitia), secondo l’insegnamento delle massime fondative dei grandi giureconsulti romani: non danneggiare gli altri, vivere onestamente, dare a ciascuno il suo (vedi, sul punto, Vito Mancuso, “Etica per giorni difficili”, Garzanti, novembre 2022).
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