Qui Brescia n.ro 164

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# RITAGLI

Donazioni per 21 milioni di euro. Quelli che si conoscono, cioè regolarmente denunciati.

SOLDI &

POLITICA.

Nulla si sa delle donazioni non comunicate nè di quelle elergite sottobanco... Chi finanzia i partiti lo fa o per precise ragioni e non sempre sono così edificanti come si vorrebbe far credere. Niente da obiettare sul cittadino che manda due soldi alla Emma Bonino per il partito radicale ma la curiosità sorge laddove imprenditori elargiscono donazioni cospicue a questo o quel partito in cambio di cosa? Sapendo poi che un quarto dei parlamentari è anche socio in qualche azienda è ovvio che si possa pensar male...

Transparency International Italia ha pubblicato sul portale, soldiepolitica.it, i dati aggiornati al 2020 relativi alle donazioni verso politici, partiti e associazioni politiche e relativi agli interessi di Parlamentari e Membri del Governo in aziende private. I dati raccolti mostrano che, nel 2020, sono stati donati 21 milioni di euro alla politica, per “ABBIAMO BISOGNO DI UN un totale di 12 mila donazioni e 1.500 donatori. Si registra dunque un calo rispetto al 2019 REGOLAMENTO PER MIGLIORAquando la cifra totale di erogazioni era di 27 milioni di euro. Dal 2018 ad oggi ammontano RE LA QUALITÀ DEI DATI SUL FINANZIAMENTO ALLA POLITICA. a 71 milioni di euro i contributi destinati a soggetti politici italiani tramite donazioni private. OPEN DATA E UNIFORMITÀ DELLE INFORMAZIONI AIUTEREBBERO Rispetto al 2019, rimane invariato il podio dei partiti e movimenti che hanno registrato gli LA TRASPARENZA” introiti più alti: il Movimento 5 Stelle conferma il primo posto con 7.927.989 di euro di contributi incassati. Seguono la Lega (6.207.323 euro) e il Partito Democratico (2.357.154 euro). I partiti hanno occupato lo Stato e Circa l’80% di contributi arriva dai parlamentari (17,5 milioni di euro). Tra i “big donor” privati tutte le sue istituzioni, a partire dal si trova l’imprenditore Lupo Rattazzi che nel 2020 ha donato 105.000 euro a Italia Viva di governo. Hanno occupato gli enti locali, Matteo Renzi, segue Fininvest S.p.A. che ha contribuito con 100.000 euro alle casse di Forza gli enti di previdenza, le banche, le Italia e la Fondazione Arvedi Buschini con una donazione di 100.000 euro al movimento di aziende pubbliche, gli istituti culturali, Carlo Calenda, Azione. gli ospedali, le università, la Rai TV, alcuni grandi giornali. (…) Insomma, Nel 2020, una parte significativa dei contributi alla politica è passata attraverso associazioni, tutto è già lottizzato e spartito o si fondazioni e comitati, per un ammontare di circa 8 milioni (37,60%). L’Associazione Rousseau vorrebbe lottizzare e spartire». Chi è 32 ed i vari comitati collegati al M5S sono i principali beneficiari di queste donazioni con oltre il quel campione dell’”antipolitica” e del 98% dei contributi ricevuti da questa categoria. qualunquismo che ha pronunciato una Questi soggetti, in base alla legge n. 3/2019, la c.d. Spazzacorrotti, hanno gli stessi obblighi di così severa requisitoria nei confronti di trasparenza di partiti e movimenti e, in quanto soggetti politici in virtù dei criteri definiti dalla quelle libere associazioni di cittadini legge, devono dunque anch’essi dichiarare e pubblicare le donazioni ricevute. Transparency che, secondo la Costituzione, conInternational Italia è stata tuttavia in grado di identificare solo 9 tra associazioni, fondazioni e corrono «con metodo democratico» comitati politici che dichiarano tali informazioni al Parlamento e, tra questi, solo 5 che rispeta determinare la politica nazionale? tano in pieno la legge pubblicando i dati anche sui propri siti istituzionali. Beppe Grillo? Nanni Moretti al tempo dei girotondi? No, si tratta di Enrico I dati sui contributi erogati alla politica sono disponibili sul sito del Parlamento e su quelli dei Berlinguer. La degenerazione del siste- singoli partiti e movimenti.Tuttavia, non sono uniformi nel formato e nella tipologia di informama – la vituperata partitocrazia - ha zioni pubblicate; inoltre, molti file non sono né aperti né disponibili in formato machine-readato origine nei decenni a una ricca dable. Se tutti i partiti pubblicano infatti il nominativo del donatore, l’ammontare e la data della bibliografia. Dai partiti di impronta donazione, solo 6 di essi dichiarano anche informazioni aggiuntive (quali luogo e data di nascita ideologica novecentesca ai partiti per le persone fisiche e partita iva e sede legale per le società private) facendo davvero luce di massa, alle formazioni pocket e su coloro che supportano la politica e non lasciando spazio a dubbi e interpretazioni. I dati personali, persino la sperimentazione aggiornati sugli interessi privati pubblicati sulla piattaforma soldiepolitica.it mostrano che sono di organizzazioni “a tempo”, biode129 i parlamentari e membri del Governo che hanno legami con aziende private, per un totale gradabili, liquidi o solidi. Mai come in di 217 società. I settori principali in cui queste società operano sono il settore immobiliare questo frangente la rappresentanza (15%), il settore finanziario (10%) e il settore del turismo e della ristorazione (9%). democratica è finita sotto tiro, al punto più basso della scala di fiducia degli “La qualità e l’accessibilità dei dati è fondamentale per garantire sia trasparenza che accountability della classe politica e per prevenire fenomeni di corruzione, conflitti di interesse e elettori. (da Lo Spiffero) influenze illecite – ha dichiarato Giovanni Colombo, Direttore di Transparency International Italia –. I dati sul finanziamento alla politica e sugli interessi privati non sono sempre facilmente accessibili a tutti e, come abbiamo avuto modo di vedere, la qualità lascia a desiderare. Chiediamo dunque alle istituzioni di fare un passo avanti rispetto a quanto già previsto dalla legge anticorruzione del 2019, prevedendo degli standard di pubblicazione che rispettino i requisiti degli open data e di chiarire quali dati debbano essere pubblicati rispetto all’identità del donatore, prendendo esempio dall’interpretazione estensiva della legge data da alcuni partiti al fine di garantire uniformità delle informazioni”.


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