Qui Bergamo n.ro 254

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anni azzurri A cura del Direttore Johnny Vinella johnny.vinella@anniazzurri.it

SORRISI E BENESSERE CON LA CLOWN THERAPY

Accendono il buonumore, favoriscono il benessere degli ospiti, facilitano comunicazione ed empatia. Alla Residenza Anni Azzurri San Sisto di Bergamo sono degli “amici speciali”, buffi e molto divertenti, con tanto di naso rosso, camice bianco e occhialoni. I clown dell’associazione “I Claunorsotti di Camilla” di Coccaglio (Bs) sono ormai una presenza fissa in struttura: si presentano una volta al mese, la domenica mattina, attesi dagli anziani perché portano sorrisi e riescono a far comunicare anche gli ospiti più chiusi e in difficoltà. Il progetto di “Clown therapy” è stato avviato con successo all’interno della Residenza San Sisto, da sempre attenta ad abbinare servizi e assistenza di alto livello con un’attenzione speciale alla qualità di vita, perché ogni ospite si possa sentire a casa, attorniato da calore umano e professionalità. La struttura accoglie anziani autosufficienti o non autosufficienti, per soggiorni definitivi o temporanei, oltre che ospiti con demenza senile e Alzheimer. Il clima familiare rappresenta il tratto caratteristico della Residenza - così come la reale attenzione alle esigenze individuali, comune a tutti gli operatori e diffusa in tutti gli ambienti - e contribuisce a rafforzare l’efficacia di ogni pratica terapeutica e riabilitativa. “Il nostro obiettivo è prendersi cura del malato nella sua interezza, e non curare solo la malattia – ci ha spiegato il direttore della Residenza Anni Azzurri San Sisto, dottor Johnny Vinella – Attraverso la “Clown therapy”, che è uno dei diversi progetti innovativi avviati in struttura, è possibile favorire una serie di benefici”. Fra questi, far relazionare persone che da

molto tempo non riescono più a comunicare col mondo esterno, attraverso il contatto fisico; ridurre l’ansia e i vari fenomeni di agitazione; offrire un potere “protettivo” per il sistema immunitario con la produzione delle “beta-endorfine”, con lo stesso effetto di un esercizio fisico. Il clown è goffo, sbaglia e quindi è inferiore all’interlocutore. Anche nella postura si pone al livello dell’anziano o addirittura sotto, abbassandosi per parlare con le persone in carrozzina. Il linguaggio usato è molto semplice, comprensibile da tutti, a volte inesatto di proposito. Sbaglia il nome dell’anziano confondendolo con la persona a fianco, parla di cucina mettendo ingredienti a caso, non capisce le parole di un giornale, proprio apposta per farsi correggere dagli ospiti, e in questo modo facendoli sentire superiori a lui. In presenza degli ospiti più in difficoltà, che non sono in grado di relazionarsi, il clown utilizza il linguaggio del corpo e il contatto fisico per avvicinarsi e stabilire una relazione. Si avvicina gradualmente, cerca il consenso e il permesso di ridurre man mano la distanza che li separa, con una carezza, un tocco della mano, un abbraccio. La prossimità e l’empatia di questi “amici” molto speciali porta sempre una ventata di allegria e scatena risate preziose per il benessere del corpo e dell’anima: è stato dimostrato, infatti, che ridere può avere lo stesso effetto di un antidolorifico, perché stimola la secrezione di analgesici naturali, come le beta-endorfine.

In collaborazione con

Via Colognola ai colli, 8 - Bergamo - Tel. 035 08641 - Fax 035 19909256 - residenzasansisto@anniazzurri.it


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