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Enrico Felli: le ragioni del Sì Red Party ARMR Golden Gala Lions S.Alessandro Pistoletto alla GAMeC La stagione dei Teatri Le cattedrali dell’energia Fashion/1: Materia Prima Fashion/2: Belli e Ribelli SPECIALE: BENESSERE éé SPECIALE BENESSERE

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sì no?

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Beati coloro che vivono di certezze e quelli che si fidano ancora dei nostri politici. Tra poche settimane il popolo italiano sarà trascinato a votare un cambiamento della Costituzione di cui non gli importa più di tanto.

Amiamo delegare e, quando ci chiamano a votare per questioni complicate, sulle quali dovrebbe decidere chi conosce la materia, sempre più spesso evitiamo le urne.

Dicono però che, trattandosi questa volta di una questione di vitale importanza per la nostra democrazia, ci saranno meno assenteisti. Può darsi...

Ma il pasticcio su cui chiedono il nostro parere lascia tanti dubbi...

Sulla scheda del referendum, ad una domanda a cui è impossibile dire di no (vuoi ridurre i costi della politica attraverso l’abolizione di un certo numero di senatori?) è associato un altro quesito sul quale forse era preferibile un maggiore confronto. Infatti, se è difficile trovare ragioni al mantenimento del bicameralismo, è invece discutibile la modifica del Titolo 5° che di fatto riporta sotto il controllo dello Stato alcune “materie” che in tempi non lontani erano state “devolute” alle Regioni. Il tanto agognato federalismo, considerato l’antidoto alle ruberie romane che non ha mai avuto un’attuazione compiuta, azzoppato, rabberciato, adattato... ha finito per fare acqua da tutte le parti.

Come aveva predetto Antonio Di Pietro, il federalismo avrebbe moltiplicando i centri di spesa quindi anche le occasioni di corruzione.

Una spinta verso il futuro con l’abolizione del bicameralismo, da un lato, e dall’altro un ritorno al passato con uno Stato più centralista attraverso la modifica dei rapporti con le Regioni.

Dell’abolizione del CNEL pare non importi nulla a nessuno ma per cancellarlo ci vuole un referendum... Potremmo dire che va al traino.

Quindi, trasformazione del Senato, che sarà composto da sindaci e consiglieri regionali, rientro a Roma del controllo su materie fondamentali come energia, turismo e soprattutto su welfare e spesa sanitaria. Basta con le allegre gestioni di alcune regioni capaci di creare enormi debiti che poi pesano sulle spalle delle regioni virtuose...

La nuova parola d’ordine sarà costi standard da Bolzano a Catania e un maggiore controllo sulla spesa.

Come spesso capita in una riforma frutto di grandi compromessi ci sono luci e ombre. È certo che, in caso di vittoria del sì, assisteremo ad una contro-devolution devolution. Roberto Calderoli voleva portare a Monza alcuni ministeri, adesso Roma capitale, risucchia verso se stessa la gestione della sanità pubblica che gli era stata scippata (più della metà dei soldi spesi dallo Stato) dalle Regioni con le passate legislature. Luci e ombre quindi su questo suppostone di riforme intrecciate a doppio filo con la nuova legge elettorale, l’Italicum, pronta per essere utilizzata al momento opportuno, saggiamente approvata e parcheggiata in anticipo. Più avanti in una intervista, l’avv. Enrico Felli spiega le ragioni del sì mentre il mese prossimo illustreremo quelle del no.

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in questo numero

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Enrico Felli: le ragioni del sì

Red Party ARMR

Lions S. Alessandro Golden Gala

La stagione dei Teatri

Bergamo+ e Interni

Bluberg: innovazione Ford

Premiato Pierangelo Cornaro

I love banqueting. I love Longhi

Tiepolo: il genio del secolo

Dal Dada al Futurismo a S.Giulia

Pistoletto alla GAMeC

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ENRICO FELLI

I MOTIVI PER VOTARE SÌ

“Finalmente è stata approvata una riforma di cui si è cominciato a discutere in Parlamento nell'aprile del 2014 su una precisa indicazione dell'allora Presidente Napolitano il quale, nell'accettare il suo secondo mandato, aveva lanciato un segnale molto forte sulla necessità di effettuare queste riforme, che finalmente anche se faticosamente, sono state approvate e, il 4 dicembre, come prevede l'articolo 138 della Costituzione, queste riforme saranno soggette all'approvazione dei cittadini. Penso sia stato fatto un buon lavoro, soprattutto per il superamento del bicameralismo perfetto.”

QUESTO È L'ARCHITRAVE DI TUTTA LA RIFORMA?

“È un modello che abbiamo solo in Italia che, non a caso, nessuno ci ha mai copiato nè è stato replicato in altri modelli costituzionali.”

ERA NATO DALLA PAURA DI UN POSSIBILE RITORNO DEL FASCISMO...

“Sicuramente, anche se, in quegli anni, si pensava di più ad una Camera che fosse espressione delle categorie sociali in forma corporativa, poi ad una Camera delle Regioni e, alla fine, con un compromesso come al solito politico, è uscito questo Senato. Ma questo sistema non ha funzionato come è dimostrato dal fatto che si sono succeduti 63 governi nella storia della repubblica, molti li chiamavano balneari... Alcuni hanno governato, come Berluscon lo stesso Letta e adesso Renzi, con maggioranze diverse alla Camera e al Senato. Questo è un altro aspetto che dimostra che non è più conveniente avere due assemblee elettive che svolgono lo stesso lavoro.”

QUINDI LA CAMERA DEI DEPUTATI AVRÀ POTERE LEGISLATIVO SENZA PIÙ ESSERE SOTTOPOSTA AL VETO DEL SENATO. QUESTO IN SINTESI?

“La Camera avrà il potere legislativo ma soprattutto avrà il potere di dare la fiducia al governo e votare la legge di stabilità. Vi sono altre materie riservate al Senato in materia costituzionale, elettorale o sui trattati europei. Quindi ci sarà ancora la legislazione concorrente del Senato che avrà poteri di controllo su quello che approva la Camera e avrà diritto di esporre il proprio parere sulle leggi approvate entro dieci giorni, proponendo delle modifiche che la Camera dovrà superare con la maggioranza dei voti. Verrà meno l'abuso dello strumento del decreto legge e del ricorso al voto di fiducia.”

INFATTI QUESTA RIFORMA NE LIMITA L'UTILIZZO...

“Quindi non sentiremo più parlare di decreti milleproroghe, per citarne un caso, ciò di quei decreti con i quali si rimandano le soluzioni dei problemi. Inoltre, i decreti non potranno più essere reiterati: o il governo riesce a convertirli in legge oppure, quei decreti, non saranno ripresentabile.”

LA DIMINUZIONE DEI PARLAMENTARI È REALE?

“È una conseguenza delle riforma perché il Senato avrà solo 100 componenti, di cui 74 consiglieri regionali, 21 sindaci e 5 nominati dal Presidente della Repubblica che non saranno più senatori a vita

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ma dureranno in carica solo 7 anni. Ci sarà una diminuzione dei costi ma soprattutto ci sarà una migliore efficienza nell'attività legislativa perché verrà meno quel sistema che oggi prevede che le leggi dalla Camera vadano al Senato, dal Senato tornino alla Camera, e poi ancora al Senato...

Per questo motivo, una legge, ad esempio quella sulla tortura, ci ha messo 4 anni e ancora non è stata approvata in via definitiva e nel frattempo il Parlamento è ingolfato dai decreti legge che il governo deve emanare per mandare avanti l'attività.”

VENIAMO AGLI ALTRI ASPETTI DELLA CONSULTAZIONE: COME MAI SI FA UN REFERENDUM PER L'ABOLIZIONE DEL CNEL, UN ENTE PRATICAMENTE INUTILE E MOLTO COSTOSO?

“Perché la sua abolizione richiede un referendum costituzionale e si approfitta dell'occasione. Su questo però siamo tutti d'accordo, anche quelli del no.”

SUL TITOLO V DELLA COSTITUZIONE, CIOÈ QUELLO CHE RIGUARDA I RAPPORTI TRA LE REGIONI E LO STATO, DOPO L'ILLUSIONE CHE IL FEDERALISMO SAREBBE STATO LA SOLUZIONE MIGLIORE, SI FA MARCIA INDIETRO?

“La riforma del Titolo V è per me un’altra parte positiva della riforma nel senso che quel federalismo, com’è stato disciplinato fino ad oggi, non ha funzionato anche perché non sono stati introdotti i costi standard per cui ogni Regione ha potuto spendere come riteneva meglio. Ancor prima della spesa però c’è un problema sulle materie che sono state riposte al centro del potere statale su argomenti come energia, turismo o wellfare per consentire di imporre corrette modalità di gestione.

COSA CAMBIERÀ PER LA SANITÀ AD ESEMPIO?

“Ci sarà maggiore uniformità sui costi. Non saranno più le Regioni che determineranno la spesa per la sanità ma saranno adottati criteri a livello nazionale: i famosi costi standard che dovrebbero portare benefici per tutti. È un argomento delicato e comprendo che ci siano perplessità e da più parti si vorrebbe che determinate materie rimanessero di competenza delle Regioni. La realtà è che i poteri che avevano le Regioni sono stati esercitati male.”

IL PROBLEMA È LA POCA ONESTÀ DEI NOSTRI FUNZIONARI E DEI RAPPRESENTATI POLITICI. I MODELLI DI GOVERNO E LE LEGGI VANNO BENE MA POI, SE C'È CORRUZIONE, NON FUNZIONA NULLA.

“Questo è un problema che dovremmo essere capaci di risolvere a prescindere dalla riforma costituzionale. È una questione che deve far emergere la classe politica dal suo interno e non è sicuramente un problema che si può risolvere con una riforma costituzionale.”

CI SARÀ UNA DEVOLUTION AL CONTRARIO?

“Penso che una normativa unica su materie di interesse nazionale sia un vantaggio per tutti anche sotto il profilo economico. Regioni, come la Lombardia, che non traggono alcun vantaggio dall’essere efficienti, rispetto a quelle che non lo sono.

DA QUESTE PARTI MOLTA GENTE AVEVA CREDUTO NEL FEDERALISMO...

“Qualcosa che non è stato utilizzato in modo corretto. Io penso che questa riforma sia utile e che nel suo complesso sia una buona riforma anche se ci sarebbero alcuni aspetti perfettibili. Si vedrà poi nell’applicazione pratica se e come migliorarla. Il NO ha argomenti sostenuti da illustri costituzionalisti, ma trovo che nessuno riesca ad essere convincente sulla necessità di mantenere il bicameralismo attuale. Non mi nascondo dietro un dito e so bene che questa non è una riforma fatta da dieci costituzionalisti che si cono chiusi in una stanza per quattro mesi. È frutto di un compromesso politico quindi, in alcuni passaggi, la politica ha preteso la sua parte, ma questa parte non è tale da inficiare una riforma che nel suo complesso è positiva e guarda al futuro invece che al passato.

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CHI C’ERA di Valentina Colleoni - Ph. Sergio Nessi

RED PARTY ARMR

LA RICERCA SI TINGE DI ROSSO CON L’ASSOCIAZIONE RICERCA MALATTIE RARE ROSSO, UN COLORE SCELTO PER SIMBOLEGGIARE LA PASSIONE PER LA RICERCA… CHE NON S’INTERROMPE MAI, ANZI, CORRE SENZA SOSTA, VERSO UN TRAGUARDO SEMPRE PIÙ VICINO

Rosso come la passione, rosso come il calore che scaturisce dall’amore verso il prossimo di tutti coloro che, giorno dopo giorno, si impegnano per raggiungere risultati concreti nella lotta contro enigmi non ancora risolti, come le malattie rare. Ecco perché da anni tante associazioni come la Fondazione ARMR (Aiuti per la Ricerca sulle Malattie Rare) sono in prima linea per portare avanti una lotta che, grazie alla ricerca, ha collezionato numerose vittorie. Ma per permettere di tagliare nuovi traguardi tutte le forze sono schierate: giovani ricercatori, volontari e donatori uniti in un fronte compatto, proprio come è stato possibile toccare con mano durante l’ultimo Red Party, organizzato la sera del 24 settembre scorso con il Patrocinio del Comune di Bergamo, nell’elegante Palazzo Colleoni di Cortenuova, in provincia di Bergamo.

Più di 350 gli ospiti presenti, accolti con musica dal vivo suonata dalla

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RED PARTY ARMR

band gli “Imprevedibili” ed uno sfizioso e abbondante buffet al quale è poi seguita una sfilata firmata Anna Re Bergamo ed una lotteria con fantastici premi. Musica da discoteca a seguire ha poi movimentato tutta la serata, animata da uno spirito di divertimento ma anche dalla consapevolezza dell’importante scopo per il quale la serata era stata organizzata.

La Presidente Daniela Guadalupi ed il Vicepresidente Giuseppe Mazzoleni non hanno certo mancato di ringraziare tutti i partecipanti, i donatori dei premi messi in palio nella simpatica lotteria ed i tanti sponsor quali Unicredit che ha donato una borsa di studio, Bonaldi Porsche, Expotex, Champagne C4YOU, Colorificio e Ferramenta dell’Isola, lo studio legale Goldanica e Savona, lo studio legale Missale, Facta Farmaceutici, Fiapp, Olfez, Scame di Parre, lo studio Lorenzi Associati, Ema, Azimut, Anna Re, Mekanica, Vinservice e Sab Ortofrutta.

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E.L.A. Bijoux

E.L.A. Antichità - Via Sant’Orsola 15/a - Bergamo Tel 035.24.23.07 - www.elaantichita.it

RED PARTY ARMR

Tutti attori che, con le loro donazioni, hanno consentito l’erogazione di almeno 2 delle sei consistenti borse di studio da € 18.000 cadauna e almeno 2 dei sei grant da € 3.000 cadauno che ogni anno vengono consegnati ai giovani ricercatori; il prossimo 26 novembre alle ore 10.00 ci sarà la consegna delle borse di studio presso la sala Mosaico (Ex Borsa Merci) che è uno degli appuntamenti annuali più importanti della Fondazione ARMR. Tutto questo per non fermare la corsa verso quel traguardo che siglerà la vittoria incontrastata della ricerca a favore di tutta l’umanità. Ecco perché anche solo un euro versato oggi, rappresenta un contributo concreto ed inestimabile per il domani.

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Bergamo Via XX Settembre, 50 (passaggio per Via S. Orsola) Tel 035 242576 - www.otticacattozzo.it

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CHI C’ERA Ph. Sergio Nessi

THE “GOLDEN GALA” LIONS CLUB BERGAMO S. ALESSANDRO

Una serata davvero speciale, per il Lions Club Bergamo S. Alessandro, quella che si è svolta Sabato 14 ottobre presso il “Convento dei Neveri” a Bariano, per celebrare il Ventesimo Anniversario della sua fondazione avvenuta il 4 giugno 1996.

In una cornice dalle calde atmosfere e dal sapore medievale, tra soci, ex soci, amici e personalità lionistiche, il presidente neo eletto Anna Valli ha ricordato i successi ottenuti in questi 20 anni e gli obiettivi che si sono prefissi di raggiungere in concomitanza con il prestigioso traguardo della celebrazione del centenario del Lions Club International che avverrà il 7 giugno 2017.

Dal 1917 ad oggi i Lions con i loro service hanno migliorato la vita di milioni e milioni di persone; Melvin Jones fondò il Lions Club per portare beneficio alle comunità del mondo, essendo convinto che non si può andare lontano se non si inizia a fare qualcosa per il prossimo…. Così, animato dal senso dell’amicizia e dalla condivisione di questo ideale il Lions S. Alessandro festeggia il ventennale pronto a “SCALARE VETTE PIU’ ALTE”

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LA STAGIONE

DEI TEATRI

Teatro Donizetti e Teatro Sociale. Prosa e Altri Percorsi. Due spazi di grande rilevanza storica e una programmazione di elevato livello artistico che fanno di Bergamo una delle città più teatrali d’Italia. Altri Percorsi al Teatro Sociale, dall’11 novembre, la Stagione di Prosa al Teatro Donizetti, dal 13 dicembre, riprenderanno i rispettivi cammini il prossimo autunno – a fine anno si rinnoverà anche l’appuntamento con l’Operetta – accompagnando il pubblico sino ad aprile 2017 in un affascinante e stimolante viaggio tra variegate visioni ed esperienze. Tutti i linguaggi teatrali troveranno ospitalità sui due palcoscenici cittadini: la grande tradizione autoriale, la spettacolarità del teatro-circo, la comicità, l’impegno civile.

«Ci lasciamo alle spalle una stagione davvero straordinaria, per numero assoluto di spettatori e per percentuale di occupazione delle sale - ha dichiarato Nadia Ghisalberti, Assessore alla Cultura del Comune di Bergamo - Il grande patrimonio del teatro è quindi il suo pubblico: tanto più è ampio tanto più impegna la direzione artistica a elaborare una programmazione giocata su registri diversi e capace di dare una visione complessiva del panorama teatrale italiano. Il Donizetti è teatro civico e come tale ha il dovere di svolgere un servizio culturale aperto al confronto sui temi della contemporaneità - ha proseguito - programmare una stagione teatrale non significa infatti solo pensare ad un cartellone di qualità, ma anche costruire attorno agli spettacoli progetti di approfondimento, come gli incontri con gli attori che tanto seguito hanno avuto lo scorso anno, e un’adeguata attività didattica, attraverso il progetto educativo Il cantiere del Teatro destinato ad avvicinare il pubblico dei più giovani».

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Finzi Pasca

Ascanio Celestini

LA STAGIONE

DEI TEATRI Altri Percorsi Sei monologhi, altrettante prove d’attore, e uno spettacolo di una delle compagnie più amate dal pubblico bergamasco costituiscono il palinsesto della nuova Stagione di Altri Percorsi, che come sempre getta uno sguardo al mondo di oggi con un’attenzione particolare al teatro di impegno civile. Il primo a scendere in campo al Teatro Sociale sarà l’11 novembre Ascanio Celestini, che con il suo Laika osserverà da una personalissima angolazione le figure di Gesù Cristo e di Pietro. A seguire, il 22 e 23 dicembre, in prossimità del Natale, Bianco su bianco, altro mirabile esempio dell’arte raffinata e piena di poesia della Compagnia Finzi Pasca, che nella passata Stagione di Prosa ha letteralmente incantato il pubblico con La verità. Dal teatro-circo “leggero” si passerà poi alla profondità tutta teatrale di Giovanni Testori e del suo Edipus, nell’interpretazione di Eugenio Allegri, con la regia di Leo Muscato.

Con Ivan, adattamento del classico di Dostoevskij I fratelli Karamazov, con in scena Fausto Russo Alesi per la regia di Serena Sinigaglia, il Teatro Donizetti esordirà nelle vesti di coproduttore, insieme a ATIR Teatro Ringhiera di Milano, di uno spettacolo già inserito nella Stagione del Piccolo Teatro di Milano: il debutto al Teatro Sociale è fissato, in prima nazionale, il 14 e 15 febbraio. Due gli spettacoli in cartellone a marzo: il divertentissimo Galateo, di e con Maria Cassi (l’8, in concomitanza con la Festa della Donna), e Tong Men-G (Porta di bronzo: stesso sogno), scritto da Shi Yang Shi insieme alla regista Cristina Pezzoli partendo dalla sua condizione di cinese immigrato di seconda generazione. Finale di Stagione il 20 aprile con Furiosa mente di e con Lucilla Giagno-

Lucilla Giagnoni Shi Yang Shi Maria Cassi Fausto Russo Alesi

LA STAGIONE

DEI TEATRI La Prosa La Stagione di Prosa 2016/2017 prenderà avvio, dal 13 al 18 dicembre 2016, con Smith & Wesson, secondo testo teatrale (dopo Novecento) di Alessandro Baricco, messo in scena da Gabriele Vacis. Natalino Balasso e Fausto Russo Alesi saranno i protagonisti, insieme a Camilla Nigro e Mariella Fabbris, di una vicenda dalle tinte un po’ surreali che ha sullo sfondo le cascate del Niagara. L’anno nuovo si aprirà, con Human di Marco Baliani e Lella Costa (regia dello stesso Baliani). Una riflessione agrodolce sull’essere umano, attraverso testimonianze dirette, brandelli di vita vissuta, senza rinunciare all’ironia e all’umorismo. Musiche originali di Paolo Fresu. Costumi di Antonio Marras.

Dal 19 al 22 gennaio e poi il 28 febbraio e l’1 marzo sarà la volta di Paolo Rossi in Molière: la recita di Versailles: sorprendente, libera riscrittura de L’improvvisazione di

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1. Valter Malosti 2. Lella Costa e Marco Baliani 3. Paolo Rossi 4. Ivana Monti 5. Neri Marcorè 6. Smith e Wesson 7. La Pazza della porta accanto 8. Slava Snowshow

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La pazza della porta accanto, in programma al Teatro Donizetti dal 31 gennaio al 5 febbraio, è un atto unico scritto da Claudio Fava in omaggio alla poetessa Alda Merini, donna dalla straordinaria parabola artistica e umana che visse il dramma del manicomio. La regia è di Alessandro Gassman. Protagonista principale Anna Foglietta.

Dal 7 al 12 febbraio si potrà poi assistere a Dieci piccoli indiani… e non ne rimase nessuno, adattamento del capolavoro di Agatha Christie, con Ivana Monti e altri nove attori. Regia di Ricard Reguant.

Uno spettacolo adatto a tutte le età si preannuncia Slava’s Snowshow, poetico, magico affresco di teatro-circo creato e messo in scena da Slava Polunin, considerato il clown più bravo al mondo.

Dal 14 al 19 marzo, un classico testo pirandelliano, Il berretto a sonagli, riproposto nella sua versione originale dall’attore e regista Valter Malosti, precederà il titolo conclusivo della Stagione di Prosa 2016/2017, dal 4 al 9 aprile: Quello che non ho, spettacolo concepito da Giorgio Gallione per il versatile talento di Neri Marcorè, impegnato nella circostanza a recuperare i sentimenti di ribellione civile di Pier Paolo Pasolini e le canzoni altrettanto indignate e fuori dagli schemi di Fabrizio De André.

BERGAMO+

IL NUOVO APPARTAMENTO CAMPIONE FIRMATO INTERNI E' FIRMATO INTERNI L'ULTIMO APPARTAMENTO CAMPIONE REALIZZATO NELLO STUPENDO COMPLESSO DI BERGAMO+.

UN OPEN DAY PER RACCONTARLO...

foto Sergio Nessi

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Nuovo appartamento campione per il moderno complesso residenziale di Bergamo+, sorto all'incrocio tra Via Nullo e Via Diaz, una delle zone più centrali ma nel contempo più tranquille della città. Qui, dove una volta sorgeva la centrale Enel, oggi riportata ai suoi antichi splendori grazie allo studio milanese Antonio Citterio e Patricia Viel (gli architetti che hanno seguito integralmente il progetto), sono stati affiancati due edifici architettonici di design contemporaneo che nel loro insieme hanno dato vita ad una struttura sorta ponendo la massima attenzione e cura posta ad ogni singolo dettaglio progettuale.

Dalla scelta dei materiali e dei colori, sia per l’interno che per l’esterno, l’utilizzo del sistema domotico, fino alla caratteristica scelta degli infissi e degli scuri che, all’occorrenza privatizzano gli spazi esterni, creando dei giochi di luci ed ombre.

Ogni cosa è stata pensata per garantire un’altissima qualità dell’ambiente domestico, una caratteristica che abbraccia le filosofie di Interni e Bergamo+, basata sul gusto per le cose belle e la passione per il proprio lavoro. Questi due degli elementi che accomunano queste realtà per le quali qualità, innovazione, passione e competenza sono chiavi di volta per i diversi progetti nonché per la collaborazione che da qualche anno li accomuna. Tutto questo spinto anche da un amore per la casa, l’arredamento e tutto ciò che ad esso è correlato, al fine di migliorare l’ambiente di vita. Proprio in linea con questo pensiero è stato realizzato l'appartamento campione aperto con un inedito open day l'8 ottobre scorso, al quale hanno preso parte potenziali “futuri” clienti che hanno potuto non solo apprezzare la completezza di un appartamento completamente allestito in ogni sua parte, ma anche sognare, percepire e sperimentare lo spazio domestico concepito come un ambiente di prima scelta. Giovane e contemporaneo lo stile riproposto, uno spazio pensato per vivere in assoluta tranquillità, fatto di tessuti morbidi ed accoglienti come il velluto, e di colori soft come il tortora ed il legno, che da un lato scaldano l’ambiente e dall’altro ben si sposano con il colore blu, che diventa un gesto estetico, ripreso sia in soggiorno che in cucina. Tutto questo per un'abitazione perfetta per una giovane coppia o una piccola famiglia che ricerca il proprio rifugio domestico metropolitano.

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Laura Parolini di Iperauto e Luca Caracciolo, Direttore vendite Ford Italia 36

CHI C’ERA Ph. Sergio Nessi

IL PREMIO NUVOLETTI 2016

ALLA TAVERNA COLLEONI ASSEGNATO IL PRESTIGIO RICONOSCIMENTO DELL’ACCADEMIA ITALIANA DELLA CUCINA A PIERANGELO CORNARO, CHEF E PATRON DELLO STORICO RISTORANTE DI CITTÀ ALTA Lo scorso 20 ottobre, nel contesto meraviglioso di Piazza Vecchia in città alta, si è svolta la Cena Ecumenica 2016 promossa dall’Accademia Italiana della Cucina. Alla presenza del presidente e della delegata del Brasile, prima della cena, si è svolta la premiazione che ha riconosciuto allo Chef e Patron di casa, Pierangelo Cornaro, il merito di aver saputo gestire con tanta grazia e capacità il suo prezioso ed accogliente ristorante “La Taverna del Colleoni”. Dalle sue cucine sono usciti negli anni nomi di valenti chef che nel mondo hanno saputo riprodurre quanto insegnato da Pierangelo Cornaro, illuminando a loro volta la scena della gastronomia Italiana nel mondo. Anche il Sindaco Giorgio Gori ha voluto congratularsi con il sig. Cornaro per il “percorso” intrapreso e per essere da sempre un punto di riferimento in città per la ristorazione di alto livello. La cena Ecumenica è proseguita, come da consuetudine, in casa Cornaro con un tripudio di prelibatezze. Il premio a Giovanni Nuvoletti ha radici profonde che risalgono alla storia dell’Accademia Italiana della Cucina, un’associazione culturale nata nel 1953 per opera di Orio Vergani. Gli scopi del’Accademia si possono riassumere nella tutela delle tradizioni della cucina italiana, nel promuovere e favorirne il miglioramento in Italia e all’estero; il premio Nuvoletti, riservato alla persona, spetta solitamente al ristoratore ed organizzatore che abbia contribuito in modo significativo alla conservazione, conoscenza e valorizzazione della buona tavola tradizionale del proprio territorio.

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I LOVE BANQUETING

I LOVE LONGHI

UNA STORIA DI PASSIONE CHE SI RINNOVA

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UN NUOVO SITO, UN NUOVO PROGETTO E LA VOGLIA DI PORTARE SEMPRE PIÙ FRESCHEZZA E QUALITÀ SULLE TAVOLE. LONGHI BANQUETING OGGI PIÙ CHE MAI ESEMPIO CONCRETO DI UN’AZIENDA CAPACE DI FARE INNAMORARE... DEL SUO STILE, DELLA SUA PASSIONE E DEL SUO IMPAREGGIABILE TEAM La cura per i dettagli, ma soprattutto la passione e la determinazione di un team affiatato: questi elementi hanno reso Longhi una delle realtà più conosciute della nostra provincia in fatto di catering e ricevimenti. Una storia, quella di Longhi Banqueting, che nasce nel lontano 1982 dall’intuizione di Silvio e Patrizia che, capaci di cogliere la necessità di un servizio innovativo in materia di ristorazione, fondarono a San Paolo d’Argon la loro sede. Oggi, dopo più di trent’anni, questa realtà conta numeri importanti: un quartier generale di 2000 metri quadrati e una cinquantina di professionisti tra chef, sommelier, sous chef di pasticceria, barman, maitre di sala, camerieri e addetti alle pulizie. Una squadra capace di “giocare” a ranghi stretti per soddisfare le tante esigenze dei clienti, siano essi futuri sposi, famiglie o aziende.

Per ognuno di loro Longhi mette a disposizione oggi un servizio completo che va dalla disponibilità di location prestigiose (Tenuta Olmetta, Castello di Cavernago, Villa Suardi, Cascina San Carlo e Castello della Marigolda), alla creazione di menù dedicati, dal servizio floreale al take away. Questo perché Longhi Banqueting è attivo su più fronti, quali ricevimenti per matrimoni, catering per eventi aziendali e cene a casa con amici o parenti. Per ognuno di essi il valore aggiunto è la realizzazione di piatti nati dall’amore per la cucina e quindi per la meticolosità con la quale ogni materia prima viene selezionata e preparata con cura. Tutto questo in un ambiente in cui la pulizia regna sovrana, in quanto quando si parla di cibo, Longhi sa bene come il rispetto dell’igiene sia alla base del mangiar sano, l’AB-C della salute umana. Per rendere ancora più freschi ed appetitosi i piatti per i matrimoni tutto lo staff Longhi si sposterà materialmente sul posto, così da poter cucinare direttamente in loco e rendere ancora più indimenticabile il gran giorno. Da non sottovalutare anche il take away che, anche solo con qualche giorno di preavviso (come per ogni servizio di qualità che si rispetti), consente di gustare a casa propria piatti sfiziosi e ricercati. Ma le sorprese di Longhi non finiscono qui: dopo avere di recente lanciato una nuova piattaforma web innovativa, che riassume tutta la storia ed i servizi dell’azienda, a breve sarà attivato il servizio ‘Frozen’. Come ha illustrato Damiana, seconda generazione della famiglia Longhi ed oggi a capo dell’azienda “con ‘Frozen’ chi apprezza la nostra qualità ed il modo di lavorare potrà portare a casa i preparati, dalla pasta ai condimenti, e tenerli in freezer a portata di mano, pronti per esser cucinati”. Una nuova frontiera, base di partenza per un successo che, già da oggi, ha consentito all’azienda di assumere nuovi dipendenti: un risvolto in materia di occupazione concreto che, sommato all’importanza dedicata alle persone, consente di tracciare un quadro più che positivo anche per il futuro che verrà.

I LOVE BANQUETING

I LOVE LONGHI

Open Day: Longhi apre le location dei tuoi eventi Fino al 20 novembre scopri il fascino delle cascine, delle ville e dei castelli dove Longhi Banqueting propone abitualmente i suoi eventi. Un’occasione unica per chi sta cercando la location per il proprio matrimonio.

Questi Open Day vogliono rispondere ad un’esigenza comune tra chi è alle prese con l’organizzazione del proprio matrimonio. Durante gli Open Day puoi assaporare in anteprima l’atmosfera del tuo giorno speciale, provare in prima persona la qualità della nostra cucina e valutare le diverse soluzioni per gli allestimenti. Le date da segnare in agenda sono: • • • •

Domenica 30 ottobre, Castello di Cavernago Domenica 6 novembre,Villa Suardi Domenica 13 novembre, Cascina San Carlo Domenica 20 novembre, Castello della Marigolda

L’ingresso, dalle 14:30 alle 18:30, è libero e non serve prenotare.

Partendo dalla consolidata esperienza nei banchetti per i matrimoni, Longhi ha deciso di portare la stessa qualità negli eventi organizzati dalle aziende. “Ovviamente organizzare un catering aziendale - ci ha spiegato Damiana vuol dire affrontare esigenze diverse da quelle di un evento di famiglia. Tuttavia, chi si siede a tavola, vuole una sola cosa: mangiare qualcosa di buono, fatto con ingredienti di qualità. Per questo non cambia la cura che ci mettiamo nel preparare i nostri piatti”.

Per le aziende, Longhi si occupa di catering per ogni tipo di evento. Pasticceria artigianale, succhi di frutta, miscele di caffè attentamente selezionate sono gli ingredienti di welcome coffee e coffee break, per accogliere gli ospiti di una convention o fare una pausa piacevole tra una sessione e l’altra. Oppure c’è la formula del cocktail rinforzato, che coniuga sfiziosità gastronomiche con cocktail e bollicine. Sia che si scelgano pranzi informali, come i lunch a buffet, o che si opti per una cena di gala, non cambia la qualità della proposta. E Longhi può essere anche la carta vincente per prendere i clienti “per la gola” all’interno di uno stand fieristico. Dai banchetti, articolati e compositi, al take away, il passo non è breve, ma Longhi ha deciso di farlo. Un pranzo speciale con la famiglia per festeggiare un compleanno, una rimpatriata con amici, un evento da festeggiare in casa: ci sono sempre dei buoni motivi per ritrovarsi a tavola tutti insieme. Per rendere queste occasioni speciali servono piatti sfiziosi, fatti con attenzione alla scelta degli ingredienti come se fossero preparati nella propria cucina. Anche per il take away, l’offerta di Longhi è ampia. Rispetto al fast food sotto casa, però, è necessario prenotare con un po’ d’anticipo quello che si desidera: del resto, la qualità ha i suoi tempi.

“Insomma - ha sottolineato Damiana - abbiamo varie formule, dai banchetti per le nozze al catering aziendale sino al take away, ma non cambia il modo di lavorare, sempre attento alla qualità e a soddisfare ogni palato, costruendo proposte su misura”. Per raccontare questa storia trentennale che si rinnova, Longhi ha deciso di “rinfrescare” il sito web che ora si presenta al grande pubblico con una nuova veste grafica, con uno stile fresco e piacevole. Oltre alla storia e ai servizi, si è scelto di dedicare ampio spazio alle persone di Longhi, chef, sous chef di pasticceria, camerieri, ma anche gli addetti alle pulizie. “Sono loro - ha concluso Damiana - che con dedizione e professionalità rendono unico ogni evento in cui Longhi è presente”.

Longhi Banqueting Events via Bergamo, 28 San Paolo D’Argon (BG) Tel. 035 958966 www.longhibanqueting.it info@longhibanqueting.it

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FUOCHI DI PAGLIA

IL PAESE DEI PENSIONATI

Giorgio Paglia www.fuochidipaglia.it

L’Italia è una nazione bellissima: si mangia bene, la natura è generosa, il clima è buono, l’arte è meravigliosa, le persone sono gentili. È stato definito il paese dei santi, dei poeti e dei navigatori. Almeno così è scritto dal 1940 sul palazzo della Civiltà Italiana a Roma. Ma forse proprio questo è il problema, perché santi, navigatori e poeti riempiono l’anima e i libri, ma non fanno salire il Pil. Come tanti sognatori, nei decenni passati gli italiani ambivano all’agognata pensione come l’assetato insegue l’acqua. Si andava presto al lavoro e da subito la testa contava gli anni che mancavano per starsene a casa. Il posto era quasi sempre fisso e le aziende non rischiavano il fallimento come oggi. La globalizzazione non esisteva e la concorrenza era lenta e lontana. L’impiego statale, il sistema bancario, la grande azienda erano la garanzia per arrivare al capolinea pensionistico in tutta tranquillità.

La politica, che proprio nei consensi popolari raccoglie i voti, ha nel tempo agevolato questa anomala mentalità, consentendo di anticipare la fuoriuscita dal mondo del lavoro. Tanto i debiti si contraevano a posteriori e nel frattempo le urne erano affollate di elettori felici e affezionati al partito generoso. Così solo in Italia, fino al 1992, si sono avuti i baby pensionati: per le donne erano sufficienti 15 anni di contributi per ottenere la pensione di anzianità. Non sono poche le ragazze che sono andate in pensione a poco più di 30 anni. Comunque anche quella normale arrivava per il gentil sesso a 55 anni d’età, con soli 20 anni di contributi. Soldi che lo Stato sapeva di non avere a copertura e che non avrebbe avuto nemmeno in futuro, anche a causa dell’allungamento della vita media italiana. Era una semplice questione di programmazione di spese, ma i conti, quando non tornano, sono come i sassolini nelle scarpe: fanno male se non li togli. Ma si sa, del “doman non v’è certezza” e allora avanti tutta con la spesa pubblica fuori controllo. Peccato però che i debiti di oggi sono sempre a carico di chi viene domani, perché qualcuno, prima o poi, deve pagare. Quindi le generazioni future sono state pesantemente gravate dal costo dei privilegi ottenuti dai loro padri nel recente passato. E queste generazioni sono ormai arrivate: sono proprio quelle dei ventenni dei nostri giorni. E così il disastro è compiuto. Vista l’economia, visto il Pil che non cresce abbastanza, visti i debiti pubblici che galoppano, viste le proiezioni della non crescita della popolazione italiana (nonostante il Fertility Day di Lorenzin memoria), rimane un fitto mistero dove l’Inps andrà a prendere i soldi per pagare le pensioni dei prossimi decenni. Intanto i dati parlano chiaro: gli occupati over 60 in Italia sono tra la percentuale più bassa di tutta l’Europa. Quasi che da noi competenza, esperienza e saggezza fossero virtù da mettere in naftalina il più presto possibile. Certo, si dirà, in un paese che ha fulminato l’apprendistato, chi vuoi che abbia convenienza ad insegnare un mestiere? C’è però un risvolto psicologico che è tipico italiano. Il passo mentale che differenzia la pensione dalla produzione è troppo corto in Italia. E l’Ape (non il famoso triciclo della Piaggio), appena emanata dal Governo Renzi, è lì a dimostrarlo per l’ennesima volta. Da noi si fanno leggi per smettere di lavorare prima, piuttosto che per sostenere la produzione poi. Di fatto, agevoliamo l’assistenza invece che favorire gli investimenti. Insomma le solite follie italiane, tenute nascoste e non spiegate alla nostra gente per non incattivirla ulteriormente, dopo anni di dura crisi economica. Il consenso viene così comprato accumulando ulteriori debiti, in un paese dove il debito pubblico è già da record mondiale. Ma dov’è la idiosincrasia? Semplice, nel fatto che gli italiani vedono lo Stato come un soggetto estraneo, sempre ostile, a volte anche crudele, lontano dalle necessità comuni e soprattutto come un ladro capace di metter le mani in tasca (le nostre) in un qualsiasi momento. L’Italia è degli italiani, ma lo Stato è un’altra cosa e i suoi problemi non ci riguardano. Almeno fino a quando non esplodono in tutta la loro gravità. E’ semplicemente una bella vacca da mungere il più possibile. E anche da trattar male perché è esosa, ingiusta e iniqua. Negli ultimi anni questo atteggiamento è diventato sempre più comune, in un misto di rassegnazione, di convenienza personale e di rabbia. Allora la pensione diventa non solo un diritto sacrosanto, ma un qualcosa da percepire velocemente, prima che sia troppo tardi e che tutto salti.

E non importa da dove arrivi e come arrivi. Perché nel paese dei doveri dimenticati non c’è spazio per i conti pubblici. Se non quadrano, non è affar nostro. Qualcuno un domani ci penserà. Così i giovani intelligenti se ne vanno all’estero a cercar fortuna e sicurezza, mentre gli imprenditori capaci spostano le fabbriche in altre nazioni più convenienti e meno complicate. E noi resteremo qua, con la nostra atavica mentalità italiota, aggrappata ad un bilancio dissestato, tra fabbriche vuote e con tanti pensionati a riempire le panchine di parchi e di piazze. In un paese per vecchi, a ricordare il bel tempo che fu e che non tornerà mai più.

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TIEPOLO

GENIO DEL SECOLO STRAORDINARIO SUCCESSO PER LA MOSTRA ‘TIEPOLO, GENIO DEL SECOLO. IL SETTECENTO DEI PROTAGONISTI. CAPOLAVORI DAI MUSEI CIVICI DI VICENZA’ CHE VOLGE AL TERMINE DOPO VENTI GIORNI DI VISITE ED EVENTI COLLATERALI DEDICATI ALLA SCOPERTA DEL GRANDE PITTORE NEL TERRITORIO BERGAMASCO

Quattordici dipinti, quattro disegni e dodici acqueforti di Giambattista Tiepolo e di altri grandi protagonisti del panorama pittorico del Settecento ospitati all’interno del Palazzo Storico del Credito Bergamasco che, dal 7 al 28 ottobre, si è trasformato in una sorta di manuale di storia dell’arte veneta ed europea del Settecento, esponendo al pubblico una selezione di opere straordinarie provenienti dai Musei Civici di Vicenza

Nello storico Palazzo del Credito Bergamasco volge al termine la straordinaria esposizione dedicata al Settecento con opere di Giambattista Tiepolo e di altri grandi artisti del tempo, provenienti dalle sale di Palazzo Chiericati dei Musei Civici di Vicenza. Oltre a dipinti e disegni di Giambattista Tiepolo, i visitatori hanno potuto ammirare capolavori assoluti – abitualmente conservati in Palazzo Chiericati a Vicenza – di Giandomenico Tiepolo, Louis Dorigny, Sebastiano e Marco Ricci, Francesco Aviani, Luca Carlevarijs, Giambattista Piazzetta e Giambattista Pittoni. Il percorso espositivo dedicato alle opere vicentine si è chiuso con un capolavoro della pittura lombarda del Settecento – il dipinto Maschere e venditrice di Giacomo Ceruti facente parte della collezione Credito Bergamasco – che ha permesso un inconsueto sguardo sulla Venezia del tempo.

L’esposizione di capolavori di Tiepolo e di suoi contemporanei ha costituito un’eccezionale opportunità per Bergamo, non solo per l’assoluto livello delle opere in mostra, ma anche per aver permesso ai bergamaschi di scoprire la quasi sconosciuta (ma incisiva) presenza di Tiepolo sui nostri territori in un percorso parallelo alla mostra che da Piazza Vecchia – con i sublimi affreschi della Cappella Colleoni e la tela del Duomo di Bergamo – è giunta fino in Accademia Carrara, dove sono conservati bozzetti tiepoleschi, e alla chiesa parrocchiale di Rovetta, la cui pala d’altare – opera di Giambattista Tiepolo – fu restaurata anni addietro con il concorso della Fondazione Credito Bergamasco.

A corollario dell’esposizione dedicata a Tiepolo e al Settecento, la Fondazione Credito Bergamasco ha organizzato per tutto il mese di ottobre molteplici iniziative collaterali gratuite ugualmente degne di nota: tre fine settimana di apertura, ingresso libero, visite guidate gratuite, catalogo in distribuzione gratuita, accesso alla Sala consiliare per la visita ai Grandi restauri di Fondazione Creberg (nell’occasione due opere di Moroni e due di Cavagna). Un evento che ha riscosso un grandissimo apprezzamento e che, dopo Evaristo Baschenis, ha ripercorso le principali tappe artistiche di un altro protagonista assoluto della pittura italiana.

La Fondazione Credito Bergamasco – a titolo di ringraziamento per il generoso prestito dei Musei Civici di Vicenza – si è impegnata, con il determinante sostegno di Immobiliare Percassi, nel restauro di tre capolavori di Giambattista e Giandomenico Tiepolo e nella manutenzione di tutte le opere esposte.

TIEPOLO

GENIO DEL SECOLO

CHI C’ERA Ph. Sergio Nessi

TIEPOLO GENIO DEL SECOLO IL SETTECENTO DEI PROTAGONISTI Dopo Evaristo Baschenis, è approdato a Palazzo Creberg un altro protagonista assoluto della pittura italiana. Dal 7 al 28 ottobre, nello storico Palazzo del Credito Bergamasco, è stata allestita una straordinaria esposizione dedicata al Settecento con opere di Giambattista Tiepolo e di altri grandi artisti del tempo, provenienti dai Musei Civici di Vicenza. In contemporanea sono state esposte e presentate al pubblico due opere di Giovan Paolo Cavagna e due capolavori di Giovan Battista Moroni, restaurati dalla Fondazione Credito Bergamasco. Un dialogo tra Bergamo e Vicenza. Così si può definire l’esposizione che la Fondazione Credito Bergamasco ha allestito nello storico Palazzo Creberg. Il Salone principale e il Loggiato del Palazzo hanno ospitato capolavori assoluti di Giambattista Tiepolo e di altri grandi artisti del Settecento, provenienti dai Musei Civici di Vicenza.

Pubblico delle grandi occasioni durante l’inaugurazione ufficiale della mostra avvenuta lo scorso 6 ottobre.

Tutte le immagini dell’evento www.qui.bg.it

Fino al 12 marzo 2017 > Museo AMO - Arena Museo Opera,Verona Un’opera per ogni anno della vita di Pablo Picasso nell’arco temporale che va dal 1906 fino all’inizio degli anni ‘70: questa la novità assoluta della grande mostra che aprirà ad AMO Arena Museo Opera di Verona il 15 ottobre.

Dopo anni dall’ultima retrospettiva milanese dedicata al più ecclettico degli artisti del Novecento, tornano per la prima volta in Italia 90 opere tra le quali Nudo seduto (da Les Demoiselles d’Avignon del 1907), Il Bacio (la piccola e struggente tela del 1931) e La Femme qui pleure e il Portrait de Marie-Thérèse entrambe del 1937, solo per citare alcuni dei capolavori tra i molti concessi in prestito dal Musée national Picasso - Paris.

Opere di pittura, scultura e arti grafiche creano un percorso capace di raccontare la metamorfosi a cui l’artista sottopone la rappresentazione del corpo umano, mentre la sua arte attraversa le fasi del pre-cubismo, del Cubismo, l’età Classica e il Surrealismo, fino a giungere agli anni del dopoguerra, superando le barriere e le categorie di “ritratto” e “scena di genere” per giungere sempre a un nuovo concetto di “figura”: quella che rese Picasso costruttore e distruttore al tempo stesso di un arte solo sua, dal fascino inesauribile.

Con il patrocinio del Comune di Verona, la mostra Picasso.

Figure (1906-1971) è organizzata da Arthemisia Group in collaborazione con il Musée national Picasso - Paris ed è curata da Emilie Bouvard, conservatrice presso il del Musée national Picasso - Paris. La mostra vede il fondamentale contributo del Gruppo AGSM main sponsor dell’iniziativa.

Brescia omaggia le avanguardie:

INAUGURATA IL 1° OTTOBRE SCORSO AL MUSEO DI SANTA GIULIA DI BRESCIA LA MOSTRA “BRESCIA 19162016: CENTO ANNI DIAVANGUARDIE” CHE SARÀ POSSIBILE VISITARE FINO AL 26 FEBBRAIO DEL PROSSIMO ANNO. La mostra principale “DADA 1916. La nascita dell’antiarte”, realizzata in collaborazione con l’Università Cattolica e l’Accademia di Belle Arti Santa Giulia, ha l’obiettivo di documentare, attraverso 270 opere e oggetti originali, la potenza creativa del movimento che ha sconvolto l’arte di tutto il mondo a cento anni dalla sua nascita. In contemporanea è stata presentata anche “ROMOLO ROMANI 1884-1916 Sensazioni, figure, simboli”, mstra realizzata in occasione dei cento anni dalla scomparsa del grande artista milanese – ma bresciano d’adozione – che fu tra i firmatari del primo manifesto futurista e di cui i Civici Musei conservano ben 60 opere straordinarie che, dopo un minuzioso lavoro di restauro, vengono riproposte al pubblico a oltre vent’anni dall’ultima esposizione.

Julius Evola, Five o’clock tea, 1917 circa. Olio su tela. Brescia, Civici Musei d’Arte e Storia.

MICHELANGELO PISTOLETTO IMMAGINI IN PIÙ, OGGETTI IN MENO, UN PARADISO ANCORA A cura di Giacinto Di Pietrantonio Fino al’8 gennaio 2017

Michelangelo Pistoletto: Immagini in più, Oggetti in meno, un paradiso ancora è la mostra che la GAMeC di Bergamo dedica a Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933), uno degli artisti italiani più rappresentativi a livello internazionale.

Il percorso espositivo si sviluppa in cinque sale e si compone di una cinquantina di opere tra le più importanti della sua produzione, che comprendono – come suggerisce il titolo – i famosi Quadri Specchianti e il gruppo di opere denominate Oggetti in meno, posti in costante dialogo e confronto, e un progetto speciale dedicato all’opera Terzo Paradiso, che l’artista ha concepito e sviluppato negli ultimi anni.

I Quadri Specchianti costituiscono il fondamento dell’opera di Pistoletto, che realizza a partire dal 1962, contribuendo a cambiare la percezione della pittura, vista sino a quel momento come un quadro da osservare e contemplare.

Michelangelo Pistoletto Pay-Toll, 1973 Serigrafia su acciaio inox lucidato a specchio 230 x 125 cm Cittadellarte - Fondazione Pistoletto, Biella Foto: © Paolo Pellion

FABIO MAURI ARTE PER LEGITTIMA DIFESA A cura di Giacinto Di Pietrantonio fino al 15 GENNAIO 2017

Dal 7 ottobre 2016 al 15 gennaio 2017 la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo presenta una personale dedicata a Fabio Mauri (Roma, 1926–2009), tra gli artisti più rilevanti della scena italiana a partire dagli anni Sessanta.

Maestro della Nuova Avanguardia Italiana e fondatore di alcune delle riviste più interessanti e programmatiche che alimentarono il dibattito in quegli stessi anni, Mauri interagì con figure del calibro di Italo Calvino, Umberto Eco e Pier Paolo Pasolini, e intraprese una ricerca artistica che si interrogava e permetteva al pubblico di interrogarsi su alcune questioni centrali della nostra esistenza e cultura, soprattutto sull’utilizzo del linguaggio quale meccanismo manipolatorio da parte del potere politico e mediatico.

Fin dall’inizio della sua produzione, infatti, il lavoro di Mauri si concentra attorno al dibattito sulla cultura dell’immagine e del linguaggio come mezzo di consumo dell’industria culturale, essedo l’artista, per lui, non un semplice “fabbricante di immagini”, ma un intellettuale in movimento, capace di esprimersi nel mondo; un concetto, questo, da cui prendono forma la sua poetica e l’intera sua opera.

Fabio Mauri Linguaggio è guerra, 1974 Reperti fotografici con timbro cm 41,8x29,9 cad. © Eredi Fabio Mauri Courtesy Studio Fabio Mauri

CARLO BENVENUTO SCALA 1:1 A cura di Giacinto Di Pietrantonio Fino al 13 NOVEMBRE 2016

Lo Spazio Zero della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo ospita una personale dedicata a Carlo Benvenuto (Stresa, 1966), che presenta un nucleo di nuovi lavori – prodotto appositamente per l’occasione – ritraente oggetti di uso quotidiano rigorosamente in scala 1:1.

Nature morte di differenti dimensioni, tutte ispirate allo straniamento, al metafisico, alla sospensione della realtà, che scaturiscono nello spettatore una sensazione simile a quella che si trova nelle atmosfere dei racconti di Raymond Carver, dove l’usuale, il quotidiano, diventa altro, velatamente minaccioso, in attesa che qualcosa accada.

Le opere di Benvenuto sono realizzate con negativi tradizionali, chimici, senza utilizzo del digitale né in fase di ripresa né in post produzione; senza alcun fotoritocco. L’artista declina la luce come colore e lo spazio come disegno, dando “corpo e sostanza a un’immagine pensata, a un’astrazione mentale, nel tentativo di affrancarsi dal peso della realtà”.

Carlo Benvenuto Senza Titolo, 2016 C-print Cm 225 x 170 Courtesy Galleria Mazzoli, Modena

Carlo Benvenuto Senza Titolo, 2016 C-print Cm 67 x 122 Courtesy Galleria Mazzoli, Modena

Claudio Guerinoni d’Averara Scultore, pittore e scrittore

CLAUDIO GUERINONI nasce a Bergamo il 18 giugno 1953. Dopo aver frequentato il Liceo Scientifico “Lussana” si iscirve all’Istituto per Geometri,dove si diploma.Prosegue gli studi presso la facoltà diArchitettura del Politecnico di Milano.

Si considera autodidatta. Esordisce nel 1974 presso il Grand Hotel Continental di Milano. Realizza per il Santuario della Basella di Urgnano una “Via Crucis” e un “Portale” per la chiesa di San Michele a Montemesola (Taranto). Vive e lavora a Bergamo. Ultimo erede della dinastia d’arte dei notabili affrescatori Guerinoni D’Averara (sec. XIV), discendenti a loro volta dai Baschenis, è artista dal gesto artistico affascinante e preciso, costretto a lasciare la scultura perchè il padre non lo volle a bottega. Per questo motivo Guerinoni D’Averara si dedicò prima all’arte del cesello, poi all’architettura e alla pittura.

Ribelle e anticonvenzionale con le sue opere vaga nelle vaste praterie della sua fantasia dipingendo miti e leggende supportato da un colorismo spiccato ed esuberante, oltre che da una grafia circolare a volte più delineata, altre più ingarbugliata e quasi incomprensibile fino a quando non fa trasparire un volto, una mano ad artiglio, uno sfuggente profilo che esprimono i suoi incubi interiori.

E’ online il Contino di Claudio Guerinoni d’Averara per la collona Officina Marziani. Quella del Contino è storia sofferta, autobiografia che basta alla narrazione, che tracima in frammenti d’esistenza cruda, testimonianza.

Claudio muove i primi passi nella bottega di famiglia, nell’amata Rovetta in val Seriana. Dal rapporto tormentato col padre si snoda un percorso lastricato di sofferenza, esperienze spirituali impattanti e inevitabile isolamento.

Morte sociale. Rinchiuso in un ospedale psichiatrico, sarà sottoposto a trattamenti brutali. Lutti familiari e tentativi di raggiro del fratello senza scrupoli faranno il resto. Protetto dai Savoia, tenuto a galla dall’affetto della contessa e ispirato dalla compagnia del Contino (l’altro, misteriosa entità da cui trae il soprannome), Claudio rinascerà.

Come accade agli artisti, sentimento e arte diventano via per salvezza, catalizzati da quel rigurgito di forza indomabile che si genera da sé a contatto con l’abisso. La seconda opportunità, quella che la vita offre a chi ha il merito di rimanerle ostinatamente attaccato. Il libro è disponibile sui principali book store online e su Mybook.is

CHI C’ERA Ph. Sergio Nessi

CERESOLI

UNA GIORNATA ALLA SCOPERTA DEGLI UTENSILI UN VERO E PROPRIO OPEN DAY ALLA SCOPERTA DI TUTTE LE NOVITÀ CHE ANIMANO UNA DELLE REALTÀ AZIENDALI PIÙ CONOSCIUTE D'ITALIA (E OLTRE) IN FATTO DI UTENSILI Ci vogliono esperienza, professionalità ed un team preparato per sfoggiare risultati eccellenti.

Lo sanno bene coloro che oggi compongono le fila di Ceresoli Utensili, l'affermata azienda di Comun Nuovo che da oltre 50 anni progetta e realizza utensileria speciale, su disegno proprio e del committente. Punte da gradino, frese a profilo e in sagome, lame a coltello, utensili a fissaggio meccanico solo alcune delle realizzazioni che rendono oggi Ceresoli Utensili una delle realtà più conosciute sia a livello italiano che straniero. Questo grazie ad una professionalità cresciuta costantemente negli anni, una partecipazione attiva a fiere ed un rapporto diretto con il cliente.

Tutti strumenti vincenti che lo scorso settembre sono stati implementati da una nuova iniziativa che ha registrato il massimo delle adesioni ovvero un reale "porte aperte" aziendale. Oltre 70 le persone coinvolte che lo scorso 23 settembre per un'intera giornata si sono riunite nella rinnovata sede di Comun Nuovo, toccando con mano le lavorazioni realizzate all'interno dell'azienda e ascoltando con interesse la presentazione ufficiale dei nuovi prodotti e servizi, spiegati in modo particolareggiato dai relatori Corrado e Diego (Soci della Ceresoli Utensili) e Paolo Gusella. Tre gli argomenti affrontati nello specifico quali la produzione di utensili in diamante policristallino, la riaffilatura degli utensili per ingranaggi e il rivestimento PVD degli utensili.Tutti temi che hanno appassionato gli ospiti presenti che dal vivo hanno potuto constatare la la modernità e la qualità della produzione Ceresoli Utensili, così come la cura con la quale vengono realizzati.

Un nuovo focus sulla produzione che anticipa quello che sarà il futuro dell'azienda, improntato sull'utilizzo della tecnologia a laser, le nuove proposte di microutensili e tutta la nuova gamma di servizi sulla dentatura. Un modo di "fare azienda" che stupisce, garanzia di una realtà che nel presente e nel futuro saprà affiancarsi ai propri clienti nell'affrontare e risolvere sfide sempre nuove.

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LC International Via Madonna della Neve, 45 24121 Bergamo Tel. 035 211613 info@lcinternational.it www.lcinternational.it Interwine srl Via Madonna delle Neve, 45 24121 Bergamo Tel. 035 211557

LC INTERNATIONAL NUOVI MERCATI PER IL TUO BUSINESS

SCOPRIAMO PIÙ DA VICINO LC INTERNATIONAL, LA SOCIETÀ DI SERVIZI PROFESSIONALI CON SEDE IN VIA MADONNA DELLA NEVE A BERGAMO SPECIALIZZATA IN AMBITO D’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE

L’internazionalizzazione oggi rappresenta una scelta strategica, quasi obbligata per le imprese che vogliono recitare un ruolo da protagonista e quindi crescere, migliorare ed affermarsi nei nuovi scenari competitivi, caratterizzati dalla globalizzazione e dal conseguente progressivo aumento della concorrenza, che pone l’azienda in condizione di affrontare giorno dopo giorno sfide sempre più stimolati e complesse. Per saperne di più, abbiamo incontrato Leonardo Morosini, Ceo di questa giovane realtà imprenditoriale.

Di cosa si occupa LC International?

“LC International è una società di servizi di consulenza il cui obiettivo è fornire agli imprenditori strumenti efficaci per sviluppare progetti, supportare l’inserimento, l’espansione ed il consolidamento della propria azienda sui mercati esteri. Ci occupiamo del reperimento fondi per la promozione di prodotti e per l’internazionalizzazione delle imprese. Esistono, infatti, delle risorse europee e ministeriali sia per promuovere il prodotto, sia per lo sviluppo e l’ampliamento dell’azienda, che abbattono i costi del 50% per chiunque desideri esportare anche all’estero la propria impresa. Noi studiamo e sviluppiamo il progetto in base alla necessità del cliente, lo facciamo pervenire agli organi di competenza e ne seguiamo il decorso burocratico sino alla sua chiusura. LC International funge da braccio operativo affiancando il team interno dell’azienda stessa per lo sviluppo di progetti internazionali”.

Da quanti anni LC International opera in quest’ambito?

“L’azienda è nata nel 2007. Siamo una realtà giovane, dinamica e intraprendente. Nell’ultimo quinquennio le imprese italiane hanno iniziato a capire che è sempre più importante andare all’estero per cui cercare degli strumenti e reperire dei fondi è diventato per molti una priorità”.

C’è un ambito dove siete più specializzati?

“Il nostro core business è l’agroalimentare: vino e food in particolare. Questi sono i due settori da cui proviene l’80/90% dei nostri clienti”.

Quali sono le ragioni che ti hanno spinto a specializzarvi in questo settore?

“Principalmente per due motivi. Da un lato perché l’enogastromia è da sempre il fiore all’occhiello del Made in Italy e dall’altro per la storia personale mia e di mia moglie, Cristina Scarpellini, Founder Partner di LC International. Io, infatti, provengo da una famiglia impegnata da oltre un secolo nel settore Food & Wine e ho maturato molteplici esperienze in questo settore.

Mia moglie, invece, giurista con studi ultimati presso l’Università Sorbona di Parigi, ha un know how che è il risultato di molteplici esperienze maturate in ambito di internazionalizzazione delle PMI”.

Per l’esperienza maturata in questi anni, ci sono dei mercati in cui è più utile sbarcare?

“Si dice spesso che il mondo è grande ma concretamente i mercati realmente interessanti sono sempre quelli: Stati Uniti e Giappone, sono i più consolidati; quelli, invece, in evoluzione e sviluppo sono sicuramente la Cina e l’India. Anche il Brasile è sempre stato un mercato per noi di riferimento ma oggi vive una profonda recessione dopo il boom economico di quattro/ cinque anni fa che ha portato non solo al blocco delle importazioni ma anche ad una significativa svalutazione della moneta locale con conseguente diminuzione del potere d’acquisto”.

In Europa, invece, come vanno le cose?

“La Germania è il Paese che assorbe il maggior numero di richieste nell’ambito agroalimentare. Con la Francia, invece, siamo da sempre in competizione e anche la Spagna sta crescendo da questo punto di vista”.

Cosa ti senti di dire ad un’azienda radicata solo sul territorio nazionale?

“Sicuramente farei presente che esistono delle risorse di cui tanti non sono nemmeno a conoscenza. Fondi strutturali che possono facilitare l’internazionalizzazione. Tante realtà imprenditoriali, purtroppo, non riescono ancora bene a rendersi conto di cosa voglia dire internazionalizzare e, soprattutto, di cosa voglia dire ciò in senso finanziario. Pensano magari che partecipare una volta ad una fiera, per esempio in Brasile, possa essere sufficiente per aprire un nuovo canale distributivo”.

LC INTERNATIONAL È IN GRADO DI FORNIRE SUPPORTO E STRUMENTI AL CLIENTE DURANTE TUTTO IL PERCORSO EVOLUTIVO DELLA STRATEGIA AD HOC PREVENTIVAMENTE IDENTIFICATA A LIVELLO INTERNAZIONALE

C’è un consiglio che vorresti dare agli imprenditori ancora indecisi rispetto a questa eventualità?

“Inutile intraprendere il percorso d’internazionalizzazione pensando di ideare un progetto della durata di un anno ottenendo subito risultati importanti, non ne vale la pena”.

Cosa non deve mancare per la buona riuscita del progetto?

“Costanza, impegno e una progettazione basata su uno studio strutturale di tutta l’azienda”.

Negli anni avete perfezionato dei servizi aggiuntivi accanto al reperimento dei fondi?

“Ci sono realtà con cui collaboriamo che non disponendo al proprio interno di risorse umane idonee al mercato estero, o che non hanno maturato un know how tale da seguire periodicamente la pratica con l’importatore, ci hanno chiesto di seguire anche l’aspetto commerciale. Così è nata la nostra seconda società, Interwine Srl che, a differenza di LC International, è la struttura preposta allo sviluppo commerciale. Collaboriamo con Area Manager per ciascuna area geografica del mondo che, in base alle esigenze delle aziende che di volta in volta ci contattano, seguono lo sviluppo di un progetto, creano nuovi rapporti commerciali ed elaborano veri e propri piani di sviluppo”.

Come stabilite la validità della vostra consulenza?

“E’ strettamente connessa al raggiungimento di risultati, obiettivi e fatturati che ci prefissiamo insieme all’azienda che intende espandersi all’estero. LC International per la fase progettuale, da sempre, non chiede nessun compenso. Ci viene riconosciuto un “success fee” sulla quota fondi recuperata. Qualora una domanda non andasse a buon fine, il “quantum” è zero. Interwine, invece, a seconda degli accordi, richiede una fee provvigionale rispetto alle vendite oppure un fisso consulenziale più una provvigione per il lavoro svolto”.

Da una parte il reperimento dei fondi grazie ad LC International e dall’altra vendita e posizionamento sul mercato del prodotto grazie ad Interwine Srl. E’ così?

“Esattamente. Proponiamo entrambi i servizi singolarmente o, per chi lo desidera, offriamo il pacchetto completo. Le due strutture sono sinergiche ma contemplano due diversi team di lavoro affiatati ed ugualmente qualificati”.

Oggi il team della LC International quante risorse contempla?

“Internamente siamo otto persone. Abbiamo poi consulenti esterni, in Italia e all’estero, con cui abitualmente collaboriamo. Tutti professionisti qualificati e motivati. Un team unito e coeso in cui il lavoro di squadra e la piena condivisione degli obiettivi aziendali aggiungono al modello organizzativo un valore professionale sostanziale”.

Quali sono le doti imprenscindibili per un buon consulente di mercato?

“Un buon consulente deve conoscere bene il mercato e il target point di ogni prodotto. Deve essere fortemente motivato dalla passione per il proprio lavoro e deve mantenersi in costante formazione, oltre a saper anticipare mode e tendenze emergenti. Il prodotto che piace al cinese, infatti, non è lo stesso che piace all’americano”.

Progetti per il futuro…

“Cinque anni fa, come LC International, abbiamo aperto una nostra filiale a New York che rappresenta il nostro braccio operativo: segue la parte commerciale e promozionale in base alle esigenze. Per il futuro ci piacerebbe aprire un’altra nostra succursale a Shanghai: in questo modo avremmo tre hub in tre zone strategiche del mondo in grado di assicurare i nostri servizi di consulenza”.

IL TEAM DELLA LC INTERNATIONAL È COMPOSTO DA LEONARDO MOROSINI, CEO, CRISTINA SCARPELLINI, FOUNDER PARTNER, MAURO BULGARI, SALES MANAGER, IRIDE CIACCIA, PROJECT MANAGER, SARA SCARPELLINI, ADMINISTRATION, RITA SIGNORELLI, PROJECT DEVELOPMENT, LINDA ARZUFFI, PROJECT DEVELOPMENT, E VIOLA BONALDI, COMMUNICATION

Piùomeno è un percorso di moda, nato all’inizio del 2014, che parte da un vincolo, unico ed innovativo: la + e la -. Un’idea che si stacca dai dettami convenzionali della moda, con la precisa volontà di re-interpretare il concetto di “taglia” in favore di un nuovo modo di indossare gli abiti e di occupare fisicamente lo spazio.

Un diverso approccio al vestire caratterizzato da linee morbide e geometrie che non nascondono ma valorizzano. Al centro vi è la donna: femminile, sportiva, sofisticata, pratica. L’importante è che possa manifestare la sua bellezza, libera dai canoni della moda, ed esprimere sé stessa anche attraverso ciò che indossa.

Nascono così capi la cui unicità sta nella capacità di adattarsi a chi li indossa valorizzandone la personalità.

Abiti per tutti i giorni, ma anche per questo speciali.

Perché ogni giorno è speciale nella complessa vita di una donna. Capi che raccontano emozioni, sviluppati in un’accurata varietà di materiali e fantasie. Forme geometriche ed architetture che si costruiscono ed evolvono. Accomunate da quella straordinaria capacità di vestire lo stesso abito in maniera differente che solo l’artigianalità è in grado di garantire. Piùomeno supera il concetto di percorso stilistico, configurandosi come una vera e propria filosofia. Una filosofia da indossare appunto…ogni giorno a modo tuo.

Uno spazio in cui andare alla ricerca della propria espressività. I capi disponibili sono proposte di stile e forma, per creare un insieme che valorizzi la figura e la personalità di chi li vuole indossare. Affiancato allo showroom c’è il laboratorio che rende possibile la realizzazione di capi davvero unici, personalizzando colori, tessuti e proporzioni. Una grande attenzione ai particolari è la caratteristica dominante di questo spazio, accessori realizzati con i tessuti di collezione (collane, ciondoli, sciarpe e copricapi) vanno a completare gli outfit trasmettendo una piacevole sensazione di cura ed eleganza. L’arredamento essenziale crea un interessante contrasto con le vetrine, al contrario sempre molto evocative e giocose. Per non dimenticare che in fondo vestirsi è solo un gioco!

In negozio è anche possibile trovare proposte di altre ditte artigianali come scarpe, borse e gioielli.

PIÙOMENO Via Don Luigi Palazzolo, 16/b Bergamo tel. 3923447377 piuomeno@hotmail.com www.piuomeno.net

BEN ESSERE è...

Come potremmo definire il benessere? Qualcuno lo identifica con il livello economico e, fino agli anni ’80, aver raggiunto un “certo benessere” voleva solo dire aver fatto un po’ di fortuna nella vita. Più recentemente però, e sempre con maggiore ampiezza la parola benessere individua scelte di vita con percorsi indirizzati verso attività di svariati generi ma sempre con un unico obiettivo: renderci migliore la vita. Per qualcuno è un’alimentazione curata e intelligente, per altri il buon funzionamento del proprio corpo e della qualità degli ambienti dove trascorriamo la nostra esistenza, per altri ancora la scoperta di nascoste facoltà sensoriali. Chi costruisce le nostre case pensa oggi in prima persona al benessere di chi le abiterà, scegliendo materiali e spazi in funzione della loro bio compatibilità e, di certo il benessere dell’ambiente non può essere secondario al nostro. Anche i colori che sceglieremo per dipngere la nostra casa potrebbero indurre relax oppure agitazione… Molte delle nostre azioni quotidiane dovrebbero essere volte alla costruzione di un benessere “globale” che possa coniugare ambiente, corpo e spirito come un puzzle in cui ogni tessera si combina con le altre. Ci addentriamo quindi in questo continente indirizzato al nostro bon vivre. Aiutati in questo da chi conosce meglio le dinamiche di ogni settore, prendendo in considerazione alcuni aspetti per volta.

Al primo posto, nelle umane preoccupazioni per il personale benessere, non dovrebbe venire il denaro bensì una condizione tale del nostro vivere che ci consenta di... non stare male, che è il contrario di stare bene.

Facile a dirsi, ma c’è di più! Anche la nostra prosperità economica è conseguente allo stato psicofisico con cui affrontiamo la vita, al nostro essere positivi e alla consapevolezza di noi, di esseri umani meravigliosi ma fragili e bisognosi di attenzione e manutenzione.

MANGIARE SANO e non prescindere mai dalla qualità, dall’origine e dalle garanzie, perchè ogni cosa che introduciamo nel nostro organismo può essere per ognuno di noi o veleno o medicina. Nutrirsi in modo corretto in relazione alla nostra età e al tipo di vita che svolgiamo. La giusta dieta può prescriverla solo un dietologo. Non lasciatevi suggestionare da additivi o integratori senza averne parlato con un medico che con pochi esami saprà stilare la migliore alimentazione per voi. Inutile dirvi che è meglio l’insalata, dovendo rinunciare allo stinco di maiale, ma non dimentichiamo che il benessere è legato in modo molto stretto al piacere e se lo stinco vi rende felici...

Questo per dire che un vero benessere deriva dall’equilibrio di ogni componente della nostra quotidianità. Ciò che ci dà piacere ci regala benessere e... non esiste solo il cibo.

IL SESSO ad esempio è un’attività che ci da piacere, mette in movimento il nostro corpo e il nostro sistema neurovegetativo e non fa aumentare di peso anzi... se praticato con una certa rego-

larità aiuta a smaltire...

COLAZIONE sempre! Non solo il misero caffè. Come potete pensare

che il vostro organismo stia bene? Oltre a questo niente abbuffate sera

poco alcol e sempre rosso. Caffè il minimo. Tabacco come optional

mai come vizio. La sua schiavitù prima o poi provoca grande

malessere. Quindi niet. Un Toscano per provare a smettere con le bionde.

MUOVERSI perchè la vita sedentaria è una fonte di scomode conseguenze per cui evitate il più possibile quando non sia necessario, lo stare seduti. E quando lo fate fate attenzione alle vostre posture. La schiena è il pilastro su cui si regge tutto l’ambaradan e se sta male la shiena addio benessere. Per questo, ginnastica sempre ma anche ogni tipo di coccole alla vostra schiena: un buon giaciglio è fondamentale per la ricarica della macchina e il riposo delle membra ma anche massaggi, fisioterapia, palestra, idromassaggi... qualsiasi cosa vi porti a “caricare” meno la vostra colonna vi porterà beneficio. Ad esempio la vecchia cara bicicletta ci tiene in movimento e non pesa sulla colonna vertebrale, oltre a regalarci senzazioni piacevoli per il suo avanzare silenzioso, meglio se in mezzo alla natura.

MUSCOLATURA PIÙ TONICA, e ossatura più forte, a loro volta aiutano a star bene con noi stessi. Vedersi bene, infatti è il terzo aspetto di questo poliedro. Apprezzare sè stessi davanti allo specchio è importante quanto non avere mal di schiena alzandosi al mattino. Piacersi, senza adorarsi, ma trovarsi gradevoli. Se non belli, almeno curati e profumati. Se ciò non vi accade passerete una brutta giornata, due, tre...

AUTOSTIMA Tutto va peggio se la vostra autostima vacilla e non vi sentite sicuri del vostro aspetto, se pensate che anche gli altri non vi trovano gradevole... fino a che vi decidete e allora parrucchiere, estetista, centri benessere e così via verso una ritrovata certezza di essere accettabili o splendidi... questo lo decidete voi. Ricordate ovviamente che una persona che sta bene sorride e se non sorride è perchè non sta bene. Il sorriso è fonte di benessere interiore per noi e per gli altri che ci sono vicini.

DOVE VIVIAMO Il nostro benessere è in larga parte determinato anche da ciò che ci circonda ad iniziare dai luoghi dove normalmente trascorriamo più tempo. La casa e l’ufficio o comunque il luogo di lavoro. Esistono studi che determinano quali siano i colori più adatti per ogni luogo, il verde per la cucina e l’azzurro per la zona notte e così via. Ma ognuno ha le sue preferenze che non devono essere trascurate perchè rispondono a reali esigenze del nostro cervello. Se infatti preferite un colore ad un altro è perchè qualcosa di voi è più in sintonia con determinate lunghezze d’onda e quindi vi sentirete meglio circondati da quel colore. Vale per pareti, tendaggi, arredamento e pavimenti. Una scelta mirata per circondarvi di colori e di materiali che creano secondo voi le sensazioni giuste.

IN COLLABORAZIONE CON

MONDOFLEX

Ore piccole o poco sonno: per i teenager e i giovanissimi è un’abitudine, per molti adulti un ricordo di gioventù che riprende vigore con le vacanze o per colpa delle alte temperature, che turbano il riposo notturno. Per alcune persone, flessibili per costituzione, cambiare abitudini per pochi giorni non comporta conseguenze significative. “Per altre, più sensibili alle variazioni repentine dei ritmi, fare le ore piccole o dormire poco per insonnie occasionali può essere la causa scatenante di veri e propri disturbi del sonno”, avverte Lino Nobili, responsabile del Centro di Medicina del Sonno dell’Ospedale Niguarda di Milano. Prevenire questa “degenerazione”, anche in vacanza, è importante per salvaguardare il benessere fisico e mentale futuro. Ecco 10 validi motivi per conquistare o mantenere un buon sonno e 10 soluzioni per centrare l’obbiettivo.

il sonno

Durante il sonno la nostra mente “rafforza” tutto ciò che ha appreso durante il giorno, decidendo anche cosa è giusto ricordare a lungo e cosa no. Fatti una bella dormita prima di cominciare a scrivere, dipingere o creare qualsiasi cosa. Durante il riposo il nostro cervello si riorganizza ed è quindi funziona meglio al risveglio!

Dormire poco e male ha effetti molto importanti sul nostro umore: ansia, depressione e poca autostima!

Per concentrarsi c’è bisogno di una mente fresca e riposata, per questo motivo le tue capacità di concentrazione si riducono notevolmente se non dormi bene! E se sei più concentrato farai anche molti meno errori sia a lavoro che in altre attività, come ad esempio guidare! La mancanza di sonno amplifica le sensazioni negative che alterano il tuo stato emozionale in peggio.

Dormire bene la notte forse non può garantirti un umore sempre solare e positivo, ma di certo aiuta e in questo MONDOFLEX è il numero uno per la scelta, la qualità e la convenienza

Dormire è una delle azioni più naturali della nostra vita: lo sapevi che, mediamente, trascorriamo un terzo della nostra vita dormendo?

Proprio per l’importanza del sonno ristoratore, MONDOFLEX ha l’obiettivo di realizzare e proporre in vendita online materassi, reti e guanciali che permettano di migliorare la qualità del riposo. La scelta del giusto materasso dipende dalle caratteristiche e dalle esigenze di ogni persona. Presso Mondoflex troverai in vendita materassi di diversi tipi, dai tradizionali a molle e a molle insacchettate, ai materiali più innovativi ed ecologici, quali lattice, memory foam e waterfoam. Qualunque sia la tua necessità, grazie a Mondoflex avrai un materasso che si adatta perfettamente al tuo corpo, unendo comfort e benessere.

Linea di materassi che sfrutta le innovative caratteristiche, del WATERFOAM e del BIO WATERLILY. Il WATERFOAM favorisce la distribuzione del peso corporeo su tutta la superficie del materasso, consentendo il completo riassorbimento della massa muscolare. Il BIO WATERLILY è un materiale ecologico che migliora il comfort del risposo. La sua struttura a celle aperte incrementa la circolazione dell’umidità prodotta dal corpo durante il sonno, mantenendo una temperatura ottimale. Inoltre, offre una straordinaia morbidezza e un sostegno equilibrato per la colonna vertebrale.

Il lattice è un materiale naturale proveniente dagli alberi della gomma e viene lavorato per assumere consistenza e, con appositi stampi, viene data la forma. Il lattice possiede caratteristiche anallergiche e antibatteriche; è materiale molto elastico ed ha una naturale ed istananea capacità di riassumere la forma originale quando sottoposto a pressione o allungamento. Le zone differenziate di portanza sono determinate dai buchi: con fori più piccoli risultano zone rigide, con fori più grandi risultano zone più morbide.

Il memory è una schiuma viscoelastica a memoria di forma in grado di alleviare le pressioni del corpo adattandosi ad esso. Questo materiale ha la capacità di migliorare la qualità del sonno, garantendo una posizione ottimale della spina dorsale. Il peso ed i movimenti del corpo vengono assorbiti evitando punti di compressione. Il BIOMEMORY è realizzato con materie prime naturali come l’acqua, gli estratti di soya, l’aloe vara e gli oli essenziali.

Per chi non vuole rinunciare al comfort e assicurarsi un’ottima performance ortopedica, MONDOFLEX propone l’evoluzione del materasso a molle tradizionale: il materasso a molle insacchettate. Le molle sono inserite singolarmente in un sacchetto di morbida stoffa, indipendenti l’una dall’altra.

In questo modo il materasso si adegua perfettamente alla pressione e offre un equilibrato supporto alla colonna vertebrale. La resistenza personalizzata di ciascuna molla contribuisce a migliorare il comfort e la circolazione sanguigna.

Il sonno è indispensabile per la nostra sopravvivenza. Dormire fa bene al nostro fisico, ma soprattutto al nostro cervello. Un buon sonno permette il recupero delle energie, ma anche il consolidamento della memoria dei fatti significativi e la rimozione di ricordi irrilevanti. Mentre dormiamo inoltre, l’ipofisi rilascia grandi quantità di ormoni della crescita, necessari per i processi fisiologici alla base del mantenimento in piena efficienza del sistema immunitario, nervoso, muscolare e osseo. Il risultato? Al risveglio ci sentiremo meglio, renderemo di più nel lavoro e nel tempo libero, avremo una memoria di ferro e ci manterremo giovani più a lungo.

Bergamo Via S. Cristina 31 Treviolo Tel. 035/693138 info@mondoflex.it Brescia Via Roncadelle, 88 Castel Mella Tel. 030/2586400 Via Mantova 26 Desenzano d.g.

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Cosa sono i lumen? A quanti watt corrispondono? Come si capisce se la luce è calda o fredda? Ecco alcuni dei dubbi più comuni che ci assalgono quando dobbiamo comprare una lampadina di nuova generazione.

Per prima cosa, però, è utile imparare a leggere le indicazioni sulla confezione: sono tante, spesso scritte in piccolo e non sempre facili da interpretare.

Abituiamoci a scegliere non più in base alla potenza, espressa in Watt, ma alla intensità luminosa, espressa in lumen.

Se desideri una luce forte, per un locale grande, corrispondente a una vecchia lampadina da 150 watt, stai intorno ai 2.000 lumen. Tra i 500 e i 1.000 lumen, più o meno corrispondenti ai vecchi 60 watt, vanno bene per postazioni di luce non principali. Sotto i 500 lumen, vanno bene per fonti di luce decentrate, per esempio una lampada da scrivania.

Per le lampadine compatte fluorescenti, sulle confezioni è indicato anche quanto tempo ci mette la lampadina per accendersi. In generale è indicata la percentuale di luminosità raggiunta in un certo numero di secondi. Per esempio: 60% di luminosità raggiunto tra 10 e 100 secondi. In quest’ultimo caso l’accensione è un po’ lenta, il che significa che la lampadina non va bene in un locale di passaggio. Va detto che solo le compatte fluorescenti necessitano di un tempo per raggiungere una luminosità completa, mentre i LED sono a pieno regime da subito. Sulla confezione inoltre è indicato se la lampadina può o non può essere installata su dispositivi che regolano l’intensità della luce, i dimmer.

Ci sono indicazioni anche sul colore della luce, indicato in gradi Kelvin. Tra 2.400 e 3.300 gradi Kelvin circa possiamo parlare di un bianco caldo, man mano che i gradi aumentano la luce tende a diventare sempre più fredda, tendente all’azzurro.

in buona luce

La luce è quella parte di onde elettromagnetiche che può essere percepita dall’occhio umano. Tramite questa stimolazione il cervello è in grado di ricostruire un’immagine perfetta, tridimensionale e a colori, dell’ambiente che ci circonda. Permettendoci di essere padroni delle cose, rivelandocele nelle loro dimensioni, forme, colori, posizione e distanza, ci fa sentire sicuri, liberi di muoverci nel mondo circostante senza paure e incertezze. Attraverso la luce comunichiamo con ciò che è al di fuori di noi nel modo più diretto, è il nostro mezzo di indagine e conoscenza più completo.

La visione umana, però, oltre a permettere l’osservazione degli oggetti, coinvolge anche comportamenti soggettivi ed esperienze ancestrali, portando la nostra percezione oltre i dati sensoriali.

IN COLLABORAZIONE CON

MINITALLUX

Da oltre 40 anni MINITALLUX fatto della LUCE la sua passione e la sua filosofia: la luce è per noi un elemento di design essenziale per dare carattere agli spazi interni di una casa.

Per questo nei suoi showroom propone un’ampia scelta di articoli per l’illuminazione: diverse tipologie di lampadari che vanno dal classico al moderno, veri e propri oggetti d’arredo che, con un ottimo rapporto qualità - prezzo, soddisfano le esigenze di tutti i clienti.

La cura e la professionalità verso il cliente, poi, sono la base della filosofia MINITALLUX: con stile e passione cercando di mettere in luce le abitazioni e gli ambiemti di lavoro dandogli calore.

Come azienda leader del settore MINITALLUX vuole essere un punto di riferimento per tutti coloro che cercano design ed elevata qualità per il proprio arredamento illuminotecnico Da sempre, accanto a lampadari classici, l’azienda guarda avanti proponendo, insieme a quelli dalle linee classiche, prodotti che siano all’avanguardia. È dall’attenta cura dei materiali e dei dettagli che Marco Pagnoncelli studia ad hoc, fondendo metalli, tessuti, vetro e luce, vere e proprie opere adattabili ad ogni interno, che siano uffici, abitazioni o show room.

“La luce è la nostra passione, la nostra filosofia: per questo dedichiamo tutta la nostra attenzione non solo ai particolari e ai dettagli estetici dei nostri prodotti, ma anche alla loro qualita’. Qualità che oggi si esprime non solo nell’utilizzo di materie di prima scelta, ma anche nell’utilizzo di prodotti che siano attenti all’ambiente.”

video CAVEAU Lampada ad incasso dal design essenziale ad apertura automatizzata, con possibilità di programmare l’angolo di apertura da 0° a 90°. Driver e centralina di controllo incluse.

Illuminazione a LED 24V dimmerabile. Disponibile nella temperatura colore LED 3000 °K e 2700 °K. Ingegnerizzazione del movimento di Paolo Bassani

LUÀ Lampada da sospensione. Collezione orientabile dal design essenziale protagonista il disco piatto prodotto in alluminio da 6 mm di spessore e dal profilo smussato, particolare questo che ne conferisce unicità e raffinatezza, anche nel dettaglio di colore.

COME NASCE UN’ICONA Dalla fusione di metallo, tessuto, vetro e luce nascono le ICONE: punti di energia che illuminano gli ambienti, curve che definiscono gli spazi, volumi che enfatizzano i dettagli. Diventare ICONA richiede originalità, creatività e tecnologia: le nostre lampade sono nate dalla visione di un modo diverso di essere luce, per chi vuole dare un’atmosfera mai comune per la propria vita.

L’ICONA è “Un segno che riproduce una o più caratteristiche della realtà che denota”: le lampade di design ICONA sono egualmente segni che descrivono con le loro forme la ricerca artistica e visiva dei nostri tempi.

Abbiamo utilizzato due preziose materie prime per creare le lampade ICONA: l’entusiasmo e la creatività.

ARBOR Lampada terra. Collezione dal design essenziale e sorgenti luminose orientabili. Scheda LED a 24V con alimentatore integrato. Accensione, spegnimento e dimmerazione regolati da sensore ottico.

TECLA Lampada da tavolo. Collezione dal design essenziale e sorgente luminosa orientabile. Regolabile in altezza e con rotazione del braccio. Accensione, spegnimento e dimmerazione regolati da sensore ottico.

DIADEMA Collezione dal design ricercato realizzata in alluminio da 6 mm di spessore. La ricerca dei profili smussati conferiscono originalità e unicità al prodotto. Illuminazione indiretta ad alta luminosità ed efficienza a cobled 220V di ultima generazione che non necessitano di alimentatore.

La luce è la prima fonte di energia che ha permesso di nascere al mondo come lo conosciamo oggi: la luce è vita allo stato puro e come tale non va sprecata. Per questo ICONE preserva ogni goccia di luce, scegliendo le lavorazioni più ecosostenibili, materiali certificati e fonti di energia rinnovabili.

CUBÒ Lampada da soffitto e parete con corpo in alluminio estruso fornita con luce a LED 220V che non necessita di alimentatore. Nelle versioni a parete possibilità di luce sia verticale che orizzontale.

SPILLO Lampada da parete e soffitto ad incasso con asta orientabile realizzata in trafila di ottone sezione 7x7 mm. Disponibile in varie misure e diverse potenze. Illuminazione con microstriscia LED ad alta efficienza luminosa.

GIÙUP Collezione dal design retrò realizzata in alluminio tornito. Corpo lampada orientabile permette una illuminazione indiretta confortevole. Illuminazione a led ad alta resa e efficienza ottenuta utilizzando led 220V che non necessitano di alimentatore.

SCUDO Lampada a soffitto dalla forma tondeggiante con corpo/diffusore in alluminio 2 mm di spessore dove alloggiano luci a LED 220V che non necessitano di alimentatore. Lampada adatta a composizioni: acquistando elementi singoli si possano eseguire differenti forme

Bergamo Via Paleocopa,14 Tel. 035 211902 Brembate Via Vittorio Veneto, 57 Tel. 035 801001 Dalmine Via Provinciale, 47 Tel. 035 370343 Caprino Bergamasco Via Cava,15 Tel. 035 782051

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REVERSE Lampada da terra dal design minimal realizzata in alluminio piegato dalle facce specchiate dalle quali si ottengono illuminazione d’atmosfera nella parte frontale e d’ambiente da quella posteriore. Illuminazione ad alta resa con strise di led 24V. Alimentatore compreso.

l’acqua

Il nostro corpo è costituito da acqua in quantità variabile dal 46% fino all’85%.

Nell’embrione l’acqua è presente per più del 85%, nei neonati per il 79%. Nel primo anno di vita siamo costituiti per il 65% di acqua, nel decimo anno di vita per il 62% e a 50 anni per il 60%. L’acqua del nostro corpo deve essere continuamente rinnovata alla stregua dell’acqua di uno stagno, altrimenti diventa paludosa. Come non possiamo rinnovare l’acqua di uno stagno con del limo o della birra, così neanche l’acqua del nostro corpo possiamo rinnovarla così. A questo va aggiunto che il caffè e le bevande contenenti caffeina, così come l’alcol, sottraggono ancora più acqua al corpo.

Ogni giorno dobbiamo bere 35ml di acqua per kg di peso corporeo, ovviamente un’acqua chiara, pura e ricca di energia vitale e priva di anidride carbonica. L’acqua arricchita di acido carbonico è acida, come il termine “acido carbonico” già sottintende. L’acqua del nostro corpo dovrebbe essere neutra, affinché noi possiamo restare sani.

A prescindere dalla superacidità del nostro organismo, l’acido carbonico nel metabolismo dell’uomo ostacola anche l’assorbimento degli elettroliti presenti nell’acqua, come per esempio il calcio. Ma non solo questo. In unione con acidi, il calcio non solo non può essere disciolto, bensì si deposita anche nelle pareti vascolari portando così alla calcificazione delle arterie.

Si ha bisogno continuamente di acqua, per esempio, quando si suda, si respira, si digerisce. Ogni giorno eliminiamo almeno da un litro fino a due litri di acqua attraverso l’urina. Inoltre in caso di stress e di lavoro intellettuale il fabbisogno di acqua aumenta, così anche quando si lavora al computer o guardando la televisione.

Nel nostro organismo l’acqua diventa necessaria per trasmettere gli impulsi nervosi elettrici. Tutte le informazioni vengono inoltrate attraverso l’acqua del corpo. Le funzioni del cervello sono di natura elettro-chimica: ciò significa che esse necessitano di acqua in modo simile a una batteria. Se l’acqua presente non è sufficientemente fresca, neutra e ricca di energia, la “batteria del cervello” non funziona. Si arriva a dei blocchi e, come conseguenza, a disturbi del pensiero e dell’apprendimento.

Una diminuzione della quantità d’acqua nel nostro corpo non è priva di conseguenze. Con una perdita del 3% il flusso immagazzinato viene ridotto e diminuisce anche la quantità di urina, i veleni metabolici allora possono non essere sufficientemente eliminati. Con una perdita del 5% l’attività cardiaca viene accelerata, la pulsazione aumenta, compare inoltre un innalzamento della temperatura corporea. Una perdita del 10% conduce a disturbi del sistema nervoso centrale, a confusione e disorientamento. Gli stati confusionali delle persone anziane e cronicamente disidratate sono quasi identici a quelli presenti, per esempio, in un uomo assetato nel deserto. Un perdita del 20% non è più compatibile con la vita. Senza cibo noi possiamo sopravvivere per circa tre mesi, senza acqua solo per alcuni giorni.

IN COLLABORAZIONE CON

FM STUDIO PISCINE

L’UOMO E L’ACQUA UNA STORIA MILLENARIA DI AMORE E NECESSITA’.

GRAZIE AD F.M. STUDIO PISCINE , DIVENTA UN RAPPORTO ANCORA PIU’ SPECIALE DANDO VITA A NUOVE FORME E LO FA CON COMPETENZA, STILE E GRANDE ATTENZIONE ALLA FUNZIONALITA’. DAL PROGETTO ALL’ASSISTENZA IN CANTIERE, DALLA MANUTENZIONE ALLE AZIONI DI MONITORAGGIO E CONTROLLO. IL BLU ENTRA NELLE NOSTRE CASE, NELLA VITA QUOTIDIANA.

NOEMI E FRANCESCO MIRMINA

L’ATELIER DEL BLU F.M. Studio Piscine è una piccola azienda a conduzione famigliare che nasce nel 1997 per volere di Franco Mirmina, il quale ha sempre creduto che, nel settore delle piscine, all’epoca conosciuto sola da una piccola nicchia di mercato, ci fossero delle grandi potenzialità di sviluppo. È stata proprio questa convinzione, unita al grande spirito imprenditoriale del fondatore e alla sua esperienza, che ha dato vita ad F.M. Studio Piscine.

L’azienda nasce con lo scopo di offrire un servizio che interpreti al meglio lo stile e il design della piscina, mantenendo sempre alta l’attenzione alla tecnologia, alla funzionalità ed all’assistenza, garantiti in ogni sua realizzazione.

Vere e proprie opere d’arte dal design all’avanguardia, costruite con materiali pregiati e ricercati.

F.M. Studio Piscine, leader nel settore offre da 17 anni soluzioni per qualsiasi richiesta ed esigenza e... il blu prende forma con stile, eleganza e professionalità. Le sue realizzazioni, riescono a differenziarsi sul mercato perché sono veri gioielli che sanno valorizzare le abitazioni che le ospitano.

Nessuna piscina realizzata è uguale ad un’altra e ogni cliente può affermare che la sua piscina è unica.

F.M. Studio Piscine cura la progettazione in ogni dettaglio, fra i pochi oggi in Italia. Il progetto, oltre ad essere presentato su carta al cliente, viene anche proposto tramite un video 3d, che consente di visualizzare come sarà la nuova piscina prima dell’inizio dei lavori.

Grazie anche a queso approccio F.M. Studio Piscine è stato negli ultimi anni il vincitore del concorso Italian Pool Award (ediz. 2011, 2012, 2013 e 2015) per la migliore piscina residenziale indoor.

Da qualche anno le richieste provengono anche dall’estero, in particolare dalla Nigeria, dove F.M.

Studio Piscine ha realizzato diverse opere per abitazioni residenziali di alto livello. Anche in Marocco, Tunisia, Algeria, Russia, Qatar e Svizzera sta lasciando il segno della sua unicità, per committenti che spesso sono personaggi della moda, dello spettacolo e importanti imprenditori.

F.M. Studio Piscine oggi è una piccola realtà che ha però saputo costruire al meglio e creare qualcosa di unico nel settore delle piscine e del benessere.

I suoi anni di attività hanno portato ad una evoluzione continua, anno per anno, senza tralasciare la cosa più importante e cioè rendere il cliente soddisfatto dell’investimento effettuato.

I titolari Noemi e Franco Mirmina ci hanno raccontato: “La ricerca e le innovazioni da noi perseguite ci stanno facendo ampia strada sulle nuove tecnologie, portando così ancora più in alto la nostra attività e rendendo più qualitativo il nostro lavoro. Il mercato in cui siamo posti richiede lusso, innovazione ma allo stesso tempo semplicità”.

Noemi Mirmina ci tiene poi a precisare che: “La nostra semplicità è resa speciale grazie alla creatività di mio padre, dalle sue idee, che da anni lasciano il segno non solo a livello di realizzazioni ma di rapporti umani che si creano con i nostri clienti. Ovviamente tutto questo è possibile anche grazie alla volontà e al duro lavoro di noi tutti, dei nostri dipendenti che giorno dopo giorno credono nel nostro progetto lavorativo”.

Gli impianti, molto importanti per il funzionamento corretto della piscina, hanno da sempre un attenzione particolare per F.M. studio piscine, che negli anni ha cercato di migliorare l’aspetto della gestione, permettendo un contenuto tecnologico all’avanguardia.

F.M. STUDIO PISCINE SRL VIA P. CAVALLI 47/49 VILLA DI SERIO (BG) TEL. + 39 (035) 667140 FAX + 39(035) 669042 www.fm-studio.it - info@fm-studio.it

Esplorare nuove strade a volte richiede un distacco dalla tradizione per pensare senza vincoli in nuove direzioni.

mobilità elettrica

In attesa dell’avvento delle auto a vela, simili al bellissimo prototipo fotografato qui a fianco, mentre ancora la maggior parte di noi circola con l’antico mortore a scoppio, si diffonde sempre più l’acquisto di vetture elettriche. Qualcuno, ma ben venga, lo fa un po’ per moda e speriamo che sia una moda che si diffonda sempre più. Essere attenti all’ambiente è diventato imperativo e avere l’auto elettrica o quantomeno un’ibrida è considerato un gesto ambientalista, moderno e molto social... insomma fa tendenza.

Certo l’aspetto economico ha la sua importanza così come le prestazioni ma diventano secondari rispetto all’impatto zero delle loro emissioni e della comodità di utilizzo.

Volete mettere la comodità della ricarica elettrica che avviene in modo asettico con una colonnina della rete pubblica o a casa vostra, senza doversi addentrare nei distributori di fossili (intesi i carburanti) dove l’aria sa di benzene e il pavimento è cosparso di nafta pesante. Basta con rifornimenti maldestri al fai da te dove sempre si sgocciola la pistola a terra (se va bene), basta tappi da chiudere a chiave per paura che rubino la benzina...

Senza dimenticare inoltre, l’accesso sempre consentito ai centri storicidi tutte le città, la sosta gratuita prevista in molte e la possibilità di portare in detrazione la spesa d’acquisto e d’installazione della colonnina di ricarica rapida.

Inoltre la manutenzione è meno costosa rispetto a qualsiasi altro modello con motore termico e i costi di “carburante” notevolmente ridotti. Infine c’è esenzione del bollo per 5 anni e possibilità di avere l’RC auto scontata del 50%.

Se non è benessere questo...

IN COLLABORAZIONE CON

LARIO BERGAUTO

La BMW i3, completamente elettrica, è il primo modello prodotto in serie al mondo pensato per la massima sostenibilità ad ogni livello, dalla progettazione alla produzione e all’utilizzo quotidiano. Come vettura elettrica è la compagna ideale in città, con emissioni pari a zero e senza odori sgradevoli. Ma non è solo un’auto ecologica. Agilità e potenza di accelerazione (appena 7,3 secondi per lo scatto da 0 a 100 km/h) garantiscono un piacere di guidare eccezionale. A vettura ferma, basta toccare gentilmente l’acceleratore per una partenza silenziosa e straordinariamente potente.

La forma più naturale del piacere è la spontaneità. Nel propulsore BMW eDrive, completamente elettrico, tutto avviene in maniera spontanea. Già all’avvio basta premere l’acceleratore per sprigionare la massima coppia e partire nel quasi assoluto silenzio. Lo stesso pedale vi consente anche di frenare, togliendo semplicemente il piede. Questo avviene perché la BMW i3 recupera l’energia cinetica disponibile e la utilizza per ricaricare la batteria. La sensazione del “one pedal feeling”, come chiamiamo questa innovazione, non solo vi permette di vivere un’esperienza assolutamente nuova al volante, ma aumenta anche l’autonomia di guida.

GUALTIERO DAPRI RESPONSABILE MARKETING LARIO BERGAUTO

Chi è il cliente tipo della BMWi3?

“Chi guida una BMW i dimostra di avere stile e idee chiare. Ha ben presente che il futuro è già arrivato, Spesso è giovane ma anche clienti su con l’età la trovano comoda per l’utilizzo cittadino.

Comfort e rispetto per l’ambiente le parole chiave?

Il mondo in cui viviamo è in continua evoluzione: mentre le città diventano megalopoli, sempre più persone cambiano frequentemente paese di residenza. Al contempo, cresce l’importanza attribuita ai valori autentici e a uno stile di vita sostenibile e responsabile.

In BMW, stiamo lavorando in maniera sistematica e generale seguendo questi ideali.

Sono previste evoluzioni a breve?

Sicuramente le batterie saranno sempre più performanti ma già oggi con la BMW i3 si possono percorrere oltre 300 chilometri.

Come va la diffusione di colonnine di ricarica?

La sensibilità delle amministrazioni pubbliche sta crescendo di pari passo con la diffusione dei modelli a ricarica elettrica e spesso non è impossibile trovare la presa anche presso strutture private come ad esempio la palestra SPORTPIÙ di Bergamo e naturalmente presso la concessionaria Lario Bergauto.

Spaziosità funzionale: la BMW i3 accoglie i passeggeri con un design degli interni in cui tutto appare chiaro e ben collegato. Ogni elemento ha uno scopo ben preciso e ogni dettaglio una funzione specifica. La particolare impronta dell’architettura LifeDrive offre un’atmosfera completamente nuova dello spazio interno, che vuole essere innovativo e futuristico. Nessun tunnel centrale divide il guidatore dal passeggero. Le due portiere con apertura contrapposta sono prive di montante centrale. L’abitacolo è a completa disposizione dei passeggeri e trasmette subito la sensazione di un grande ambiente. All’interno gran parte dei materiali impiegati provengono infatti da fonti rinnovabili e dal processo di riciclaggio. Il look degli interni appare elegante e spazioso e dà vita a un’atmosfera in stile loft, portando il concetto di sostenibilità ad un livello superiore.

Prolungate il piacere di guidare: il Range Extender (optional) è collocato vicino al motore elettrico nel retro della BMW i3. Il suo compito è quello di aumentare l’autonomia della BMW i3 (94 Ah) da 200 km in modalità COMFORT fino a 330 km. Per quanto riguarda la BMW i3 (60 Ah), l’autonomia può essere estesa da 130 km fino ad un massimo di 270 km. Si tratta di un piccolo motore a benzina a 2 cilindri, particolarmente silenzioso, che aziona un generatore, il quale a sua volta mantiene costante la carica della batteria ad alto voltaggio, in modo tale che la BMW i3 possa continuare a viaggiare alimentata esclusivamente con energia elettrica. Il Range Extender si attiva automaticamente quando il livello della batteria è basso.

Consumo di corrente ed emissioni di CO2 per la BMW i3 (60 Ah): Consumo di carburante in l/100km (ciclo misto): 0 Emissioni di CO2 in g/km (ciclo misto): 0 Consumo di corrente in kWh/100km (ciclo misto): 12,9

Consumo di corrente ed emissioni di CO2 per la BMW i3 (94 Ah): Consumo di carburante in l/100km (ciclo misto): 0 Emissioni di CO2 in g/km (ciclo misto): 0 Consumo di corrente in kWh/100km (ciclo misto): 12,6 / 13,11

Consumo di corrente, carburante ed emissioni di CO2 per la BMW i3 (60 Ah) con Range Extender: Emissioni di CO2 in g/km (ciclo misto): 13 Consumo di corrente in kWh/100km (ciclo misto): 13,5 Consumo di carburante in l/100km (ciclo misto): 0,6

Consumo di corrente, carburante ed emissioni di CO2 per la BMW i3 (94 Ah) con Range Extender: Emissioni di CO2 in g/km (ciclo misto): 12 Consumo di corrente in kWh/100km (ciclo misto): 11,3 / 11,92 Consumo di carburante in l/100km (ciclo misto): 0,6

1 Set di ruote 2: 20‘‘ Styling 431 2 Set di ruote 2: 20“ pneumatici invernali I dati relativi al consumo di carburante, all’emissione di CO2 e al consumo di corrente dipendono dalle dimensioni di cerchi e pneumatici scelti.

L’autonomia di guida dipende da diversi fattori, in particolare: comportamento di guida, percorso selezionato, condizioni meteo, utilizzo del condizionatore e del riscaldamento a vettura ferma.

Una delle sfide maggiori è stata di compensare il peso della batteria ad alte prestazioni. Così abbiamo diviso la struttura della vettura in due sezioni. Il modulo Drive più basso, realizzato in alluminio, contiene tutti i componenti della trasmissione, il sistema propusivo e la batteria. Il modulo Life posto in alto offre invece il massimo spazio all’interno dell’abitacolo. Per la prima volta la cellula passeggeri è realizzata di serie in carbonio ultra leggero e robusto. Le fibre di carbonio sono dieci volte più fini di un capello. Rispetto all’acciaio sono più resistenti ma pesano la metà. In questo modo la BMW i3 ha un peso ridotto e un centro di gravità più basso, mentre aumentano sia la sicurezza che il comfort.

Per il suo design, che punta al progresso ed è allo stesso tempo altamente sostenibile, la BMW i3 è stata insignita con numerosi premi. Tra i prestigiosi riconoscimenti a livello internazionale citiamo ad esempio l’IF Gold Product Design Award, il World Green Car Award e il World Car Design of the Year Award.

Insieme al suo team di ingegneri progettisti, il responsabile del design Benoît Jacob ha creato una vettura che incarna il concetto di elettromobilità sostenibile in ogni componente. Con il modulo LifeDrive è stata sviluppata un’architettura completamente nuova, formata da due unità indipendenti: il modulo Life, che comprende la cellula dell’abitacolo in carbonio e il modulo Drive in alluminio, che include il telaio, l’unità di propulsione e la batteria ad alte prestazioni. Il carattere unico della vettura è visibile soprattutto nell’abitacolo: materiali innovativi e sostenibili come il carbonio e il legno non sono solo impiegati ma messi accuratamente in risalto. In questo modo la BMW i3 crea nuova valori non solo visibili ma anche apprezzabili al tatto.

Concessionaria BMW LARIO BERGAUTO

Via Campagnola, 48-50 BERGAMO tel. (035) 4212211

Via Oberdan, 27 - AZZANO SAN PAOLO (BG) - Tel. 035.534087 - www.il-club.com

il sorriso

Hanno tante cose in comune il sorriso di un bambino e quello di un anziano: uno sguardo sorpreso sulla vita, spesso; la capacità di non provare timore, certo, non provarne ancora o non provarne più; ma forse - qualche volta - anche un buon dentista.

L’odontoiatria è tecnologia raffinata, sicurezza strumentale e igienica, competenza e professionalità. Ma l’odontoiatria è anche passione per la qualità estetica della vita del paziente.

La cura dei denti consente una corretta alimentazione e una efficace digestione; favorisce comportamenti posturali adeguati; ma aiuta anche a stare meglio con se stessi e con gli altri.

Lo studio “Pianeta Sorriso”, del dr. Maurizio Maggioni a Bergamo, ha accettato queste sfide trent’anni fa. Da allora ha arruolato un’équipe straordinaria di professionisti nelle diverse discipline della cura dei denti: uno “piccola clinica” polifunzionale dove è possibile trovare risposte a qualsiasi problema odontoiatrico, all’avanguardia nella ricerca medica: igiene dentale, sbiancamento, odontoiatria estetica, parodontologia, ortognatodonzia, gnatologia posturale, conservativa estetica e riabilitativa, chirurgia orale e implantologia, protesi mobili e fisse.

IN COLLABORAZIONE CON

PIANETA SORRISO DR. MAURIZIO MAGGIONI

Se i vostri bambini non vogliono lavarsi i denti, ecco qualche consiglio e alcuni giochi per convincerli. Vi stupirete dell’amore e della dedizione che in breve dimostreranno nei confronti dell’igiene dentale… sarete voi a doverli implorare di smettere! Un semplice trucco per iniziare consiste nel lasciar loro la scelta dello spazzolino, aggiungete alla spesa un dentifricio colorato e un portaspazzolino a forma di animaletto e il gioco è fatto! E se tutto ciò non bastasse perchè non ricorrere a qualche cartone animato in tema? Non dimenticate infine di dare il buon esempio e di lavarvi i denti in loro compagnia giocando con gli accessori colorati e inventando storielle divertenti!

“Pianeta Sorriso” schiera undici professionisti selezionati nelle migliori cliniche e università, ha formato medici e assistenti con scrupolo e ha vinto – diciamolo pure – la paura della paura. Ci sono tecnologie che consentono di annullare l’istintivo timore per la poltrona del dentista, e per i pazienti più apprensivi c’è a disposizione la sedazione cosciente: una miscela di ossigeno e protossido di azoto che viene erogata attraverso una mascherina sul viso (si resta perfettamente svegli e collaborativi con il medico, ma in uno stato di totale rilassamento. L’effetto inizia dopo pochi minuti e termina subito dopo la sospensione della terapia, consentendo di tornare a casa o al lavoro senza la minima conseguenza). Ma la cosa più importante – ancora più importante della raffinata tecnologia appresa in trent’anni di professione ed esportata in giro per il mondo – è la qualità dell’approccio umano, essere coinvolto nel percorso terapeutico, essere ascoltato nella definizione della diagnosi.

Quel bambino doveva ancora compiere tre anni quando è arrivato qui, i dentini consumati da un eccesso di zuccheri; quel nonno ne aveva quasi novanta quando si è sottoposto a un intervento di implantologia. Non c’è un limite di età per sorridere. Non c’è un limite di età per accettare una sfida. Il nuovo modo di pensare e di rapportarsi di ognuno di noi ha obbligato tutti i professionisti a cambiare, in meglio, ad adeguarsi ai tempi alle tecnologie, al fatto di essere sempre aggiornati, è questo che differenzia il professionista da un singolo operatore.

Noi, dello studio, siamo sempre in continuo aggiornamento, per il bene del paziente e soprattutto per noi stessi, per essere gratificati di quanto facciamo. Dal sorriso di ognuno di noi dipende il sorriso degli altri e, grazie alle tecnologie presenti nel nostro studio, possiamo permetterci di garantire al paziente la miglior riuscita del trattamento deciso dopo una attenta diagnosi, specifica per ogni caso. Per ogni età e per ogni disponibilità siamo presenti e attenti ad ogni soluzione necessaria.

Candore dei denti e igiene orale sono due requisiti indispensabili per un sorriso perfetto. Il punto di partenza è ovviamente una regolare pulizia dei denti dopo ogni pasto. Ma, complici anche le bevande come il caffè o il tè, e le abitudini come il fumo, spesso nonostante la cura “casalinga” ci si trova con i denti macchiati. Non sempre poi si riesce ad eliminare completamente il tartaro e la placca batterica che si forma. Ecco allora che una seduta dall’odontoiatra diventa un appuntamento importante non solo dal punto di vista estetico ma anche per preservare la salute della propria bocca.

L’IGIENE ORALE Come ribadisce Maurizio Maggioni, è prima di tutto necessario spazzolare con cura i denti dopo ogni pasto. Non meno importante, l’utilizzo del filo interdentale, per rimuovere le particelle di cibo che si depositano tra i denti. Ma attenzione, perché c’è un modo corretto e uno sbagliato per la pulizia: “Un uso improprio dello spazzolino – avverte Maggioni – può comportare lesioni ai colletti dentali, spesso perché lo si usa con una forza eccessiva o si insiste sempre sugli stessi punti. Anche le setole, se troppo dure, e i dentifrici, se eccessivamente abrasivi, possono rovinare i dent”. Negli studi odontoiatrici specializzati quindi, i professionisti promuovono anche un’azione di prevenzione, insegnando ai pazienti come utilizzare al meglio lo spazzolino e consigliando i prodotti più adatti al loro cavo orale. È poi sempre consigliabile sedersi sulla poltrona dell’igienista dentale che si occupa della rimozione di tutte le particelle che non si è riusciti a eliminare con la pulizia quotidiana. E oltre a insegnare come occuparsi dei propri denti, riesce a preparare un “piano” personalizzato di sedute per “conservare” al meglio la propria dentatura. Per alcune persone infatti, è sufficiente fare una o due sedute di annuali, mentre in altri casi l’igiene professionale va praticata con maggiore frequenza. Nel dettaglio, sono diverse le manovre praticate dall’igienista: “Il professionista – precisa Maurizio Maggioni – si occupa di rimuovere il tartaro sopra-gengivale e lucida le superfici dentarie con della pasta da profilassi. In certi casi, è necessario invece attuare la levigatura radicolare – prosegue il dottore – quindi rimuovere, dopo un’anestesia locale, il tartaro sub-gengivale che si trova nelle tasche parodontali, che sono le lesioni che si creano per la perdita di aderenza tra l’osso e le gengive. Quando con queste tecniche non è possibile attuare una completa pulizia perché le tasche parodontali sono troppo profonde si opera con la levigatura radicolare a cielo aperto, simile alla precedente, ma con lo scostamento della gengiva dei piani ossei sottostanti.

Oggi ciò è semplificato dall’uso del laser, che agisce sottogengiva in modo selettivo, senza obbligare l’odontoiatra ad aprire lembi chirurgici, demolitivi.”

LO SBIANCAMENTO Anche per l’operazione di sbiancamento, ricorda l’odontoiatra, è meglio affidarsi alle mani di professionisti laureati ed esperti. Talvolta infatti le tecniche o i prodotti usati, sebbene promettano miracoli, creano lesioni allo smalto dei denti. Molto usata in odontoiatria, l’applicazione di un gel sbiancante, dopo aver coperto le gengive, o il laser.

Il risultato dipende comunque dal colore iniziale dei denti e si attua dopo una visita diagnostica per valutare se ci siano delle carie o se sia necessaria una seduta di igiene orale. Alcuni colleghi promettono miracoli – rileva Maggioni – lanciando promozioni con prodotti dai nomi accattivanti mentre in realtà si parla di prodotti a base di bicarbonato.

Che, fin dai tempi delle nonne veniva sfruttato per rendere il sorriso più luminoso. Si deve però stare attenti – precisa l’odontoiatra – perché se male utilizzato rischia di rovinare lo smalto dentale.

Maurizio Maggioni: Odontoiatra e protesista dentale perfezionato in Implantologia, Laser e Ozono terapia, Odontologia forense, Anatomia cranio-facciale.

RX digitali, Diagnocam laser, analisi dentale conservativa.

Postura e gnatologia, analisi del sorriso e dell’estetica del viso, diagnosi riabilitativa implanto-protesica. Ortodonzia, chirurgia orale e implantare a carico immediato e differito, laser terapia, sedazione cosciente, protesi fissa e mobile, conservativa estetica ed endodonzia. Igiene dentale con sbiancamento laser.

Odontoiatria pediatrica.

CASA DI CURA

PALAZZOLO GIORNATA AIPA BERGAMO CONTRO LA FIBRILLAZIONE ATRIALE

“Nell’ambito delle iniziative satelliti della I giornata mondiale per la lotta contro la Fibrillazione Atriale, avvenuta il 10 Settembre scorso “all over the world”, l’AIPA (Associazione Italiana Pazienti Anticoagulati), rappresentata dalla Sezione di Bergamo nella persona del suo Presidente, Dott.ssa Marina Marchetti, Dirigente Biologo della Divisione di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale della ASST Papa Giovanni XXIII e dai suoi volontari, in collaborazione con la Casa di Cura “B.L. Palazzolo“ di Bergamo, rappresentata dal suo Direttore Sanitario, Dott. Alberto Imberti, lo scorso Martedì 25 Ottobre hanno organizzato una giornata simile a quella già avvenuta il giorno 12 Settembre 2016 al Papa Giovanni XXIII per la lotta alla Fibrillazione Atriale. E’ stato allestito, infatti, un gazebo negli spazi della Casa di Cura in cui dalle ore 9 alle ore 17, tutti i pazienti ed i visitatori hanno potuto sottoporsi gratuitamente alla misurazione dei propri valori di pressione arteriosa e del ritmo cardiaco in maniera del tutto non invasiva con un’apparecchiatura ad hoc in grado di rilevare tali valori con il semplice posizionamento su di un braccio di un manicotto automaticamente gonfiabile e sgonfiabile. Lo scopo di tale iniziativa di screening è stato quello di individuare facilmente e rapidamente eventuali soggetti ipertesi ignorati, fornire una possibilità gratuita di controllo dei propri valori pressori ma, soprattutto, rilevare non solo la frequenza cardiaca ma la possibilità di un sottostante ritmo cardiaco anomalo.

In tal modo i soggetti con aritmia cardiaca ignorata (l’aritmia cardiaca può essere spesso completamente asintomatica, quindi non avvertita dal soggetto stesso) sono stati avvertiti ed indirizzati all’attenzione dei medici curanti per gli accertamenti e le valutazioni specialistiche del caso. In particolare la Fibrillazione Atriale appare essere l’aritmia cardiaca più comune e frequente.

Si tratta di un’alterazione dell’eccitabilità e della contrattilità degli atrii cardiaci che iniziano a contrarsi aritmicamente ed afinalisticamente (“vibrano“ invece di contrarsi normalmente e ritmicamente) con compromissione del normale ritmo anche dei ventricoli sottostanti ad essi ed in ultima analisi della funzionalità cardiaca nel suo complesso. Due sono le problematiche importanti connesse con questa situazione: la prima, una riduzione della funzionalità del cuore di pompa del sangue per portare l’ossigeno e le sostanze nutritive a tutti i tessuti ed organi del corpo necessari per il loro normale funzionamento; la seconda, un ristagno di sangue negli atrii cardiaci che si contraggono in tale modo aritmico, con possibilità di formazione di coaguli o trombi nell’atrio sinistro da cui poi questi trombi possono staccarsi e frammentarsi in frammenti chiamati emboli che possono migrare nel ventricolo sinistro sottostante e da qui venire letteralmente “ sparati “ nella circolazione generale.

CASA DI CURA

PALAZZOLO E’ intuitivo che questi emboli giunti in punti dei vasi sanguigni più ristretti rispetto alle loro dimensioni, non potranno fare altro che occluderli con conseguenze tanto più gravi quanto più importante è il distretto interessato dall’ostruzione arteriosa (cervello, rene, fegato, milza, intestino, arti, etc.). Da qui patologie come ictus, infarti epato-splenici e intestinali, renali, occlusioni emboliche delle arterie degli arti. Si sa che quando questi eventi sono avvenuti è molto più difficile curarli. Ed allora le strategie più efficaci sono, ormai è assodato, le strategie preventive. Fare prevenzione è più efficace che curare.

Nell’ambito della prevenzione di tali disastrosi eventi si colloca la giornata di screening AIPA-Palazzolo. Se l “alert “ dell’apparecchietto ha segnalato la possibilità od anche solo il sospetto dell’esistenza dell’aritmia cardiaca, la persona che si è sottoposta alla rilevazione è stata avvertita della cosa e consigliata a recarsi dal curante per l’inizio

dell’iter diagnostico e terapeutico più appropriato. Gli è stato consegnato un breve report dei valori individuati dalla strumentazione e forniti tutti i ragguagli del caso dal medico, dal personale infermieristico e dai volontari AIPA presenti. Due sono le figure specialistiche interessate alla gestione della patologia nei due aspetti sopra riportati: il cardiologo per l’individuazione delle cause cardiache dell’aritmia (con l’esecuzione di una visita accurata, elettrocardiogramma basale e/o delle 24 ore, ecocardiocolordoppler ed eventuali altri tests di secondo livello od invasivi ritenuti di volta in volta necessari) e la conseguente terapia volta al ripristino del normale ritmo del cuore, se possibile, con farmaci anti-aritmici, stimolazioni elettriche od interventi intracardiaci di ablazione dei punti di insorgenza del ritmo anomalo, oppure volta al mantenimento di una frequenza cardiaca non troppo elevata, quindi accettabile per una vita nel complesso sana, se non fosse possibile un ritorno al ritmo normale. Il secondo specialista interessato è lo Specialista dei Centri Trombosi, che sono deputati ad iniziare e mantenere una terapia anticoagulante che rendendo il sangue, in modo controllato, più liquido o meno denso, che dir si voglia, impedisca la formazione dei trombi di cui sopra negli

atrii e quindi lo “ sparare “ di quei famigerati emboli devastanti.

La terapia anticoagulante può essere effettuata in vari modi: per via parenterale con le eparine non frazionate (le famose “ punturine nella pancia”) o per via orale con i classici Anti-Vitamina K (il famoso “veleno per i topi“), che richiedono frequenti monitoraggi di laboratorio ed assiduo controllo ed in Nuovi Anti-Coagulanti Orali (NAO) apparsi recentemente che richiedono meno assidui controlli e quindi sono di più comoda e facile gestione. E’ chiaro che, dato che nella vita non tutto è facile e semplice e che esiste sempre il rovescio della medaglia, la terapia anticoagulante, sciogliendo il sangue, può esporre più facilmente il soggetto anticoagulato ad emorragie che possono essere anche pericolose per la vita (intra-craniche, gastro-intestinali, reno-vescicali, bronco-polmonari, post-traumatiche, etc. ).

Il medico ed il paziente, quindi, devono porre molta attenzione alla buona gestione della terapia anti-coagulante stessa, mantenendosi, parafrasando il poeta, nel “bel mezzo del cammin di nostra via“ tra trombosi ed emorragia, tra “Scilla e Cariddi“ secondo una fantasiosa rappresentazione della situazione dell’anti-coagulato. Di carne al fuoco, pertanto, ce n’è tanta.

La patologia in questione, la Fibrillazione Atriale, è importante, può avere effetti devastanti, è sempre più diffusa (due milioni i pazienti fibrillanti in Italia secondo recenti stime, lo scrivente stesso è fibrillante in NAO), a causa degli stili di vita incongrui (caffè, fumo, alcool, sovrappeso, stress della vita moderna e … chi più ne ha più ne metta) e dell’invecchiamento della popolazione. La collaborazione tra medico e paziente in questo ambito si è rivelata fondamentale. Vogliamo affrontarla insieme?

La giornata AIPA Bergamo-Casa di Cura Palazzolo, in questo senso, è stata una dimostrazione concreta.

Gabriele Alari Responsabile Dip. di Angiologia e Centro Trombosi FCSA n.223 Casa di Cura B.L.Palazzolo Bg Consigliere Nazionale Società Italiana di Angiologia e Patologia Vascolare (SIAPAV) Referente Regionale Lombardia Società Italiana Diagnostica Vascolare (SIDV-GIUV)

Via dello Statuto 18/D - Bergamo Tel.: 035 230112 - www.privatassistenza.it/bergamo

Un’assistenza domiciliare privata per la gestione di anziani e malati sia a domicilio, sai in strutture; un servizio personalizzabile e di qualità offerto sia in forma momentanea, sia continuativa ed erogato con professionalità e competenza.

Questa, in estrema sintesi, la mission di Privatassistenza Bergamo, il punto di riferimento cittadino per anziani, malati, disabili e, soprattutto, per le loro famiglie. Una gamma completa e personalizzata di servizi socio-sanitari qualificati e sicuri, erogati da operatori professionali e qualificati (ASAOSS) che spazia in maniera trasversale per esaudire qualsiasi tipo di richiesta: dalla cura e dall’igiene di una persona all’assistenza al pasto, dalla veglia al supporto infermieristico, dalla fisioterapia alla riabilitazione, dall’assistenza ospedaliera integrativa diurna e notturna al segretariato sociale.

Finalmente a Bergamo, in un solo ambiente, si avrà la possibilità di richiedere servizi domiciliari professionali con personale competente e preparato e una vasta gamma di prodotti di assorbenza e benessere per voi ed i vostri cari, senza perdite di tempo! Nei locali attigui alla nuova sede di Privatassistenza, infatti, c’è stata l’inaugurazione congiunta di una novità assoluta per Bergamo: il primo Spaccio Asciuttissimi di Bergamo e Provincia. Qui potrete trovare la qualità e l’ottimo rapporto qualità/prezzo dei prodotti Asciuttissimi, dai prodotti per l’assorbenza per adulti (pannoloni, pannolini mutandine, assorbenti igienici, ausili per ogni necessità di assorbenza, traverse) ai pannolini per bambini, dai prodotti per il benessere della pelle di tutta la famiglia ai prodotti specifici per la detersione e la pulizia della pelle delicata di anziani e bambini. Il tutto accompagnato dalla competenza e della gentilezza del personale dello spaccio, in grado di consigliare sempre la soluzione migliore per i gentili clienti.

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#ladonnamoderna: Un hastag semplice ma conciso per targhettizzare la donna di oggi. Una donna con due anime, una piĂš dolce una piĂš rock, due facce della stessa medaglia che nel loro insieme generano una donna metropolitana, a tratti cosmopolita.

Proprio come Alessandra, vita super attiva e mille impegni si è prestata in questo servizio a mostrare proprio il "fattore camaleontico" femminile che tanto le si addice, non solo per il taglio deciso ed il corpo androgino ma anche per la sua forte personalitĂ . Un mix di caratteristiche che le hanno permesso d'interpretare al meglio lo stile di Materia Prima, il concept store che nel cuore di Bergamo ha dato vita ad un modo tutto personale di proporre l'eccellenza artigiana e il gusto dell'arte e della moda. Questo grazie a creazioni di giovani designer che, utilizzando materiali naturali come lana e cotone, tessuti tecnici e damascati, danno vita ad abiti dalle linee precise e pulite, ma con unâ&#x20AC;&#x2122;essenza unica ed a volte folle.

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così, alle prime luci dell'alba, assaporando un muffin ed una calda tazza di caffè, Alessandra sceglie uno stile più dolce e bon ton, ma con quel filo di malizia nascosta nel maglioncino a pois abbinato a maxi pantaloni bordeaux, maglie over, gonne ampie, calzini e stringate dalle nuances accese come il giallo o più formali come il nero o il blu.

LOCATION: I PASTICCIONI, BERGAMO

LOCATION: BERGAMO+ VIA DIAZ, BERGAMO

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a, come si diceva, la capacità di cambiare stile anche solo in una giornata appartiene ormai al quotidiano: ecco perché, dallo stile bon ton, la nostra modella ama poi concedersi il vezzo di un look più strong, dai toni rock decisi e pungenti. E così, nella scenografica location del complesso di BERGAMO+, ai piedi di Bergamo Alta, ecco comparire un abito nero asimmetrico abbinato a tronchetti in tinta, gonne dai maxi volumi e giacchine in panno avvitate, il bordeaux in contrasto con il nero per maxi abiti e cappotti capaci di slanciare ancora di più la figura ed infine il voile, con l'immancabile floreale, must have della stagione autunno/inverno. Borse maxi, morbide ed in cuoio, usate a tutte le ore per rendere il look ancora più unico. Proprio come ogni donna, in ogni minima sfaccettatura della sua personalità.

Agency: Image Time www.imagetime.it Models: Alessandra Dresses: MATERIA PRIMA Via Broseta, 10a Bergamo T. +39 035 5292512 www.materiaprimabergamo.it info@materiaprimabergamo.it

anni azzurri

A cura del Direttore Johnny Vinella

PROGETTO CALEIDOSCOPIO: CONDIVIDERE UNA NUOVA PROSPETTIVA

Entra nel vivo alla Residenza Anni Azzurri San Sisto di Bergamo il percorso che conduca ad una nuova visione, a valorizzare l’esperienza progetto “Caleidoscopio”, rivolto ai familiari e caregiver che assistono del caregiver e fornire adeguate strategie per affrontare la difficoltà”. persone in condizioni di fragilità, anziane e non.

Gli incontri si svolgono nella giornata di lunedì alle ore 18, e sono L’iniziativa è nata dalla prima esperienza di gruppo di Auto Mutuo tenuti dalla dott.ssa Maria Grazia Piazzolla, psicologa, e dalla dott.

Aiuto tenutosi alla Rsa Anni Azzurri San Sisto a partire da ottobre ssa Francesca Galli, assistente sociale, che operano nella RSA Anni dello scorso anno, per rispondere alla necessità dei familiari di per- Azzurri San Sisto, con l’intervento di altri esperti a seconda dei temi sone anziane di poter contare su spazi dove potersi confrontare, con- affrontati. Gli incontri si declineranno su molteplici temi di discussione, dividere le proprie esperienze e trovare sostegno. “Abbiamo quindi per affrontare diversi aspetti legati alla cura della persona anziana, pensato di ampliare l’esperienza maturata durante l’anno – spiega il dall’alimentazione ai disturbi comportamentali, dai servizi domiciliari ai direttore della Residenza Anni Azzurri San Sisto, dottor Johnny Vinella problemi legati alle malattie. Si tratteranno vari argomenti per offrire - e offrire uno spazio aperto che, spunti di riflessione e cambiamento affrontando tematiche differenti, – fra cui i bisogni del caregiver e i ma sempre legate all’assistenza cambiamenti da affrontare, i vissuti del proprio caro, possa fungere emotivi, l’esperienza del senso di non solo da supporto ma anche colpa e la capacità di prendersi cura arricchire di informazioni utili e di sé per prendersi cura dell’altro preziose chi vi partecipa”. oltre ad informazioni utili nella geGli incontri vogliono proporre stione quotidiana del proprio caro. una nuova chiave di lettura delle Sono previsti anche appuntamenti esperienze vissute, offrendo ai dedicati al benessere dei caregiver, caregiver punti di vista e nuove con tecniche di rilassamento quali prospettive (non a caso “caleisedute di Shiatsu, campane tibetane, doscopio” in greco significa “veesercizi di rilassamento muscolare, dere bello”). Assistere il proprio meditazione ed esercizi per comcaro, infatti, comporta fatica e battere lo stress. un sostegno a chi si occupa di impegno, spesso ci si sente in Per partecipare è possibile iscriversi persone anziane o in condizioni di fragilità difficoltà, “travolti” e isolati nel sia ad un singolo incontro che adeprendersi cura di una persona in rire a tutto il progetto. La richiesta stato di fragilità. “Stanchezza, solidi iscrizione dev’essere fatta tratudine, responsabilità delle scelte mite apposito questionario, e verrà possono condurre il familiare a accolta in base alla disponibilità di vedere solo gli aspetti negativi, legati al forte carico assistenziale ed posti. Per informazioni e iscrizioni il riferimento è la dott.ssa Francesca emotivo che il prendersi cura comporta – osserva il direttore Vinella Galli presso la Residenza Anni Azzurri San Sisto (via Colognola ai colli - Il nostro obiettivo è quello di fornire strumenti e condivisione per un 8, Bergamo, telefono 035.08641).

In collaborazione con

Via Colognola ai colli, 8 - Bergamo Tel. 035 08641 - Fax 035 19909256 residenzasansisto@anniazzurri.it johnny.vinella@anniazzurri.it

Alla

i d A C RICER Gato'

Storie che arrivano da lontano, da uno spazio infinito che nasconde grandi segreti, misteri ed avventure. Lo sanno Edo, Arianna, Beatrice e Matilde che, in un pomeriggio qualunque, di un giorno qualunque, di un anno qualunque, si sono trovati alle prese con una grande, grandissima impresa: ritrovare Gatò, il gattino astronauta sperduto nella galassia.

Sì, quell'iperspazio oscuro che tutto mangia ma nel quale brillano anche stelle luminose e bellissime. Proprio quelle stelle che hanno guidato i nostri piccoli eroi in questa avventura. Ma come fare a trovare la stella giusta e più luminosa per condurli da Gatò? Non c'è che una soluzione: "La Torre del Sole" dove con il grande telescopio hanno potuto scrutare lo spazio per oltre 180 milioni di anni luce dalla terra. "Fin lì potrebbe essere arrivato il nostro Gato?"chiede Arianna "Sì! E lo trovaremo" sentenzia Edo salendo sulla scaletta e guardando nel piccolo forellino attraverso il quale inizia a scrutare la superficie della luna, in particolari dei pianeti, le sfumature delle nebulose e i più stupendi tesori della Via Lattea. Migliaia di corpi celesti in uno spazio cosi infinito...brrrr. A Edo parte un brivido. Sarà la paura per ciò che sta sopra questo cielo o il freddo pungente dell'osservatorio? Nessun problema: per fortuna il suo super piumino lo tiene riparato, per non parlare di giacchina, maglione, pashmina ecc. Guarda le sue amiche e non può che sorridere: nessun problema nemmeno per loro perché anche i loro abiti e piumini sono caldissimi.

E così pensa a quanto brave sono state le loro mamme ad avere scelto gli abiti di Belli e Ribelli con i suoi brand super come Dououd, Ralph Lauren, Twinset, Golden Goose, Manila Grace, Babe & Tess, Met e Myths...

Che bel pensiero ma... non c'è tempo, si devono affrettare chissà che paura avrà Gatò lassù solo nello spazio.

Come possono fare per trovarlo?

La soluzione potrebbe essere quella di ricorrere ai segni dello zodiaco, tanto amici di tutti, soprattutto dei più piccini. E così ogni bimbo decide di scegliere il suo preferito e di chiedergli un piccolo aiuto per trovare il piccolo astronauta di pelo. Ma ognuno di loro ahimè non sa nulla. Che fare adesso?

Non si può fare altro che ricorrere ai pianeti, Giove, Urano, Saturno, Plutone.. Chi meglio di loro può frugare nella galassia? E così, smile su smile, i bimbi convincono i pianeti a prestare il loro aiuto. Ma ahimè dopo un'ora di ricerca sconsolati non riescono proprio a trovarlo. I bimbi scrutano tristi il cielo ma ad un certo punto una luce argentea li investe: è la bella madre terra e cosa tiene in grembo?

Ma è il piccolo Gatò tutto sornione e coccoloso che se ne sta al calduccio tra le braccia di Terra. "Yuppi l'abbiamo trovato" esplode di gioia la piccola Matilde. Missione compiuta anche questa volta: i nostri piccoli, tutti vestiti Belli e Ribelli, concedono una foto ed un sorriso, fieri di essere stati ancora per una volta dei piccoli, grandi eroi!

Agency: Image Time www.imagetime.it Dresses: BELLI E RIBELLI Via Piemonte, 105 Urgnano T. 035.896903 facebook: Belli e Ribelli mail: bellieribelli11@gmail.com SI RINGRAZIA LA TORRE DEL SOLE DI BREMBATE PER L’OSPITALITÀ

LE CATTEDRALI DELL’ ENERGIA Architettura, industria e paesaggio nelle immagini di Francesco Radino e degli Archivi Storici Aem Visitabile fino al 27 gennaio 2017 Casa dell’Energia e dell’Ambiente piazza Po, 3 - Milano

a cura di Francesco Radino e Fabrizio Trisoglio

La grande mostra fotografica “Le cattedrali dell’energia. Architettura, industria e paesaggio nelle immagini di Francesco Radino e degli Archivi Storici Aem”, esposta dal 21 ottobre al 27 gennaio presso la Casa dell’Energia e dell’Ambiente di Milano, ideata e promossa dalla Fondazione Aem - Gruppo A2A, offre al pubblico un’ampia panoramica sui luoghi e sulle architetture che - tra passato e presente, da nord a sud Italia - rappresentano le strutture dell’impresa legate all’energia dal 1910 ad oggi.

L’esposizione, curata da Francesco Radino e Fabrizio Trisoglio, si articola in due sezioni che creano uno stretto dialogo fra loro. La prima, un’inedita campagna fotografica a colori, realizzata da Francesco Radino nel 2016, ripercorre gli edifici simbolo dell’impresa, le nuove architetture del Gruppo A2A e i suoi territori, dalle centrali valtellinesi al Friuli, dai termovalorizzatori lombardi agli splendidi invasi della Calabria. La seconda, dal taglio storico, propone un’accurata selezione di scatti fotografici in bianco e nero, appartenenti al prestigioso patrimonio fotografico conservato negli Archivi Storici Aem. Le immagini della prima metà del Novecento ritraggono i luoghi storici di Aem: imponenti centrali, officine, ricevitrici e monumenti elettrici dislocati nella città di Milano, a Cassano d’Adda e in Valtellina, realizzate da Vincenzo Aragozzini, Guglielmo Chiolini, Antonio Paoletti, Gianni Moreschi e altri.

Il corpus di immagini mette in evidenza due sguardi, due epoche, due diverse narrazioni che intrecciano trasversalmente paesaggio, architettura ed estetica attraverso i quattro principali elementi: acqua, terra, aria e fuoco, fondamentali anche per la produzione di energia.

La mostra è corredata da un prezioso volume di oltre 150 immagini di grande valore storico e artistico che approfondiscono significativamente il tema. Nel libro, a cura di Francesco Radino e Fabrizio Trisoglio, sono presenti le introduzioni istituzionali di Alberto Martinelli, presidente di Fondazione Aem - Gruppo A2A e di Giovanni Valotti, presidente A2A e importanti contributi critici di: Roberto Mutti, Francesco Radino, Ornella Selvafolta e Fabrizio Trisoglio. Il coordinamento generale è di Luisa Toeschi, consigliere di amministrazione di Fondazione Aem.

www.harley-davidson-bergamo.com

ARRIVARE A CAPO NORD Possedere una Harley Davidson? Per anni è rimasto un sogno e poi, finalmente, nel 2013, ne abbiamo acquistata non una ma bensì due: una 883 SL per me ed una Heritage Classic per mio marito. Solo per pochi mesi, infatti, ho resistito a fare la zavorrina.

Certo che, quando ho comprato la mia Harley Davidson, non avrei mai immaginato dopo soli due anni di raggiungere Capo Nord.... e invece così è stato.

Tutto ebbe inizio quando ci giunse all’orecchio che un amico del Bergamo Chapter cercava compagnia per intraprendere un viaggio verso le terre più “in alto” d’Europa. Non esitai un minuto in più e trovai subito un valido appoggio in mio marito che accolse con entusiasmo l’idea, convinto che la mia intenzione fosse quella di sistemarmi sul pur comodo sellino posteriore della sua Harley. Niente di più sbagliato, in quanto la mia idea era chiara: “Tu vai con la tua ed io vengo con la mia!”

Da li in poi l’organizzazione fu veloce e precisa: ci rivolgemmo ad un tour operator specializzato in viaggi in moto per risolvere tutti i problemi organizzativi di supporto logistico (per poterci godere solo il viaggio) che ci consentirono di arrivare a destinazione in 11 tappe e 23 giorni, con una media di 500 km al giorno, partendo ed arrivando a Bolzano.

Finalmente arrivò il 2 agosto, giorno di partenza per Bolzano, dove avremmo incontrato altri motociclisti con la nostra stessa destinazione. Tante coppie marito e moglie, alcuni uomini singoli ed io l’unica donna alla guida di una Harley Davidson 883 SL. Vi assicuro che nessuno avrebbe scommesso un euro su di me, comprese le nostre guide che non avevano ancora portato a destinazione nessuna donna biker e mi guardavano come per dire “ma questa dove vuole andare?” Anche perché non sono più giovanissima e nonna di tre nipotini.

Ogni giorno aspettavano che mi arrendessi e che continuassi il viaggio sul furgone del tour operator che ci seguiva con le nostre valigie.

Così giorno dopo giorno, macinando chilometri, attraversammo l’Austria, la Germania, la Danimarca, la Svezia e la Norvegia. Dalla noia mortale dell’autostrada passammo al divertimento delle statali norvegesi che si snodavano tra le montagne, impressionati dalle condizioni dell’asfalto, perfetto nonostante gelato per la maggior parte dell’anno. Da li poi la scomparsa delle foreste per lasciare spazio a piccoli arbusti, grandi prati e qua e la le prime renne, una addirittura posizionata in mezzo alla carreggiata. Lì per lì la paura non mancò ma in realtà il pericolo risultò inesistente: un rallentamento e il nostro rumore bastò a farla scappare. Ma non fu il solo episodio in quanto più salivamo a nord e più la loro presenza aumentava, con un rischio reale ad ogni curva cieca.

Inevitabile fu la tappa alle isole Lofoten, un luogo pittoresco abitato esclusivamente da pescatori con le loro tipiche casette bianche e rosse, dove l’odore del merluzzo messo ad essiccare era in ogni dove.

Un arcipelago di isole molto piccole con la nebbia bassa tipica dei paesaggi di mare al tramonto, un luogo da favola.

Dopo 11 giorni ed aver percorso il tunnel sotto il livello del mare, arrivammo finalmente nell’isola di Capo Nord a Honnigsvag. La mia emozione era alle stelle e mi permetteva di viaggiare spedita nonostante la pioggia e le raffiche di vento incessanti. E lì, d’improvviso mi comparve l’ingresso al parco: ce l’avevo fatta! NORDKAPP CONQUISTATO! Un po’ stanca ma tremendamente soddisfatta. Ero nel punto più a Nord d’Europa! Quel giorno ho ricevuto tanti complimenti!

Il ritorno a casa l’abbiamo fatto attraversando anche la Finlandia dove ci fermammo a Rovaniemi, la famosa città di Babbo Natale.

Come ogni Lady-Biker che si rispetti sogno di percorrere un giorno anche la Route 66, ed auguro a tutte di provare grandi soddisfazioni guidando la propria moto, vivendo in pieno questa passione meravigliosa che ti prende e ti porta ai confini del mondo. (Giovanna)

Harley Davidson Bergamo è a San Paolo d’Argon in via Bergamo, 26. Tel: 035 958567 www.harley-davidson-bergamo.com

Salva il futuro dell’Italia che ami.

Foto Giorgio Majno, 2005 © FAI - Fondo Ambiente Italiano

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Foto Giorgio Majno, 2006 © FAI - Fondo Ambiente Italiano

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