Qui Bergamo n.ro 232

ANNO 24 - N° DUECENTOTRENTADUE - MAGGIO 2016 - EURO 3

BERGAMO MAGAZINE

COVER LA TERRAZZA DELL’8C A TREVIOLO

CMP BERGAMO

SPEDIZIONE IN A. P. D.L 353/2003 (CONV. IN L.27/02/2004 N.46) ART.1, COMMA 1, DCB BERGAMO IN CASO DI MANCATO RECAPITO RESTITUIRE AL MITTENTE - EDITA PERIODICI S.R.L. VIA B. BONO, 10 BERGAMO 24121 - TASSA PAGATA BG CPO

GIORGIO GORI C’È CHRISTO SANTO E LA PASSERELLA IN MOSTRA: GIACOMO AGOSTINI TORNA LA LUCE IN LARGO BAROZZI COME SARÀ LA NUOVA ACCADEMIA GDF NUOVA PORSCHE 718 BOXSTER F-PACE IL PRIMO SUV DI JAGUAR NUOVA TIGUAN:TECNOLOGY ON ICE SPECIALE ELETTRICHE E IBRIDE LE PIÙ BELLE CASE DEL MONDO FASHION: ATELIER 19 GIOCO DI CONTRASTI PSYCHIATRIC CIRCUS

ph. Federico Buscarino

Valori massimi: consumo di carburante ciclo comb. 5,7 l/100 km – CO2 149 g/km.

edit

24 ANNI. E ALLORA? Una tartaruga di 24 anni è all’inizio della sua vita adulta, praticamente una signorina che quasi sempre supera gli umani per longevità. Ci piace il parallelo tra il nobilissimo essere e il giornale che avete tra le mani che tra pochi giorni compie 24 anni.

Chi lo conosce lo apprezza e suscita in tutti simpatia per il suo lento e ponderato incedere. Un solido carapace protegge dalle incredibili avventure a cui l’esistenza inevitabilmente sottopone tutti ma ci da anche coraggio e fiducia in noi stessi.

Siamo forti e guardando lontano senza timori che il mondo finisca domani proseguiamo nel cammino che ogni giorno ci troviamo davanti. Salite, discese, pianure, fango, polvere... ma poi la pioggia come sempre lava via tutto.

Per le tartarughe la vita scorre lentamente, mentre il mondo sfreccia loro accanto, ma tutto è relativo, come la fretta di correre chissà dove a spendere rapidamente il tempo che il destino ci ha dato, invece di gustarne ogni frammento, come fa la tartaruga, come fa qui Bergamo che da 24 anni torna da voi solo una volta al mese, senza fretta, chiedendo la cortesia di aprirci la porta solo se lo desiderate.

E, come la tartaruga, a 24 anni, ci sentiamo appena arrivati.

(VEF)

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I GRAFFI DI BRUNO

Bruno Bozzetto

qui BERGAMO autorizz. Tribunale di Bergamo n°3 del 22.01.92 qui BRESCIA autorizz. Tribunale di Brescia n°18 del 22/04/2004 EDITA PERIODICI SRL Via Bono 10 Bergamo tel 035.270989 fax. 035.238634 Direttore responsabile : Vito Emilio Filì Direttore editoriale: Patrizia Venerucci venerucci@editaperiodici.it Responsabile redazione: Tommaso Revera redazione@qui.bg.it Responsabile pubblicità: Roberto Maestroniroberto.maestroni@editaperiodici.it Redazione eventi: Valentina Colleoni redazione.chicera@qui.bg.it Hanno collaborato: Bruno Bozzetto, Maurizio Maggioni, Giorgio Paglia, Valerio Bailo Modesti, Fotografie di: Federico Buscarino - Sergio Nessi - Paolo Stroppa - Stampa: Euroteam Nuvolera Brescia

BERGAMO

In copertina la terrazza de L’8C a Treviolo pag. 45

6 G.G. C’È 10 CHRISTO SANTO 16 POLITICANDO: MILLE E NON PIÙ MILLE 18 IN MOSTRA SUL LAGO LA LEGGENDA DI AGO 20 GIOIELLERIA CORNARO: LIFE IS A SMILE 22 QUISQUILIE. INTERVISTARE UN POLITICO 24 LO STILE DI STRADA: GUIDALO E INDOSSALO 26 LA VITE È DONNA A BERGAMO PIÙ 30 FUOCHI DI PAGLIA: LA STORIA DI HASSAN 32 ATENA ASCOLTA 34 IN LARGO BAROZZI TORNERÀ LA LUCE 41 COME SARÀ LA NUOVA ACCADEMIA GDF 44 SAKATIA: MISSIONE COMPIUTA 45 RISTORANTE L’8C: QUALCOSA DI SPECIALE 50 PAGHERA: SENTIERI DI STELLE 53 ANNI AZZURRI: IN PRIMA LINEA CONTRO IL DOLORE 59 ACCADEMIA DELLO SPORT: PARTENZA COL BOTTO 62 RYU RESTAURANT: EMOZIONE DI FUSION 64 BRANCO DOGALISE: AIUTACI AD AIUTARTI 66 NUOVA PORSCHE 718 BOXTER 70 MEMORY FOAM: QUALITÀ DEL DORMIRE 72 BEN VEDERE: LENTI VISTA/SOLE 74 F-PACE: PRIMO SUV JAGUAR 78 HARLEY: VIAGGI LUNGHI UN’AVVENTURA 79 NUOVA TIGUAN: TECNOLOGY ON ICE 82 SPECIALE: ELETTRICHE E IBRIDE 87 COLLEZIONARE SORRISI 91 ATELIER 19 GIOCO DI CONTRASTI 97 UOMO: TORNA LA MODA RAFFINATA 99 LE PIÙ BELLE CASE DEL MONDO 108 PSYCHIATRIC CIRCUS

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foto Sergio Nessi

G.G.C’É

PRIMA HA CONQUISTATO IL CENTROSINISTRA DI BERGAMO, POI HA CONVINTO I BERGAMASCHI AD ELEGGERLO PRIMO CITTADINO, ORA RISULTA ESSERE TRA I SINDACI PIÙ AMATI IN ITALIA

LA SUA SCALATA Non ho nascosto la diffidenza che inizialmente provavo assistendo alla scalata di Giorgio Gori negli ambienti della politica cittadina: il bambino prodigio della televisione privata, produttore di format televisivi di grande successo, dismessi i panni del manager privato, decide di cucirsi addosso quelli di amministratore pubblico... senza alcuna esperienza in proposito. All’inizio, in pochi avrebbero scommesso su di lui quando, tesseratosi nel PD, ha cominciato a studiarne usi e costumi, pur essendo di gran lunga più avvezzo alle serate brillanti che a quelle di partito.

Tuttavia, gradino dopo gradino, è riuscito, non senza fatica, a guadagnarsi la fiducia del centrosinistra di Bergamo e quindi la candidatura a sindaco, anche sospinto in tutto questo dal suo legame con il segretario-premier. Lo chiamavano lo spin-doctor di Matteo Renzi e, dopo la prima convention alla Leopolda, si pensava fosse destinato a qualche poltrona importante, magari alla Rai, vista la sua esperianza.

Invece G.G., prudentemente, ha preferito iniziare la sua avventura dal basso. Ha scelto di mettersi alla prova nel ruolo più difficile che esista in politica. Fare il sindaco vuol dire essere l’anello più importante e delicato che lega i cittadini alle istituzioni, il parafulmine a cui lo Stato demanda il compito di gestire in prima persona ogni problema, il collettore dove finiscono tutte le insoddisfazioni della gente…

Chi ha fatto il sindaco, anche in un piccolo comune, sa bene quanti grattacapi comporti quella fascia tricolore ma è da lì che dovrebbe sempre iniziare una carriera politica per capire dal dentro come funziona ogni ingranaggio della macchina che amministra i soldi pubblici.

TANTI PROBLEMI SUL TAVOLO Le solite buche nelle strade, la spazzatura, il traffico, l’ordine publbico, le liti tra vicini, gli incidenti, le ricorrenze, le benemerenze, i consiglieri, gli assessori e gli attacchi dell’opposizione… Il vecchio ospedale, l’Accademia delle Fiamme Gialle, gli asili, le associazioni, i ciclisti riuniti, gli operai in cassa integrazione, i casinisti della movida, gli studenti che protestano, i parchimetri, le particelle sottili, le rotte degli aerei, il parcheggio sotto città alta e quello dell’ospedale nuovo, il teatro, lo stadio, i musei, il passaggio a livello, la nuova Celadina, la vecchia Malpensata, le unioni civili, gli ospiti incivili, il piazzale della stazione, lo stadio, il palazzetto, la festa della Dea, il Cristo in chiesa con la faccia dell’ultrà, l’università policentrica e tutti i parroci delle chiese cittadine… Chi è, se non lui, il responsabile anche del macabro ritrovamento di ossa umane al cimitero, della cacca dei cani sui marciapiedi, dei ragazzi che si fanno le canne a scuola, di quelli che si ubriacano, delle piste ciclabili che non ci sono, del rincaro dei biglietti del tram, delle tariffe della sosta, dei bar con le slot machine e dei centri massaggi???

Sulla scrivania del sindaco piove ogni giorno e i problemi sono sempre più di quelli previsti. Poi, ci sono sempre i topolini nel formaggio a cui bisogna stare attenti, perchè possono diventare la rovina di una buona amministrazione. Basta un fatterello, legato a favoritismi o a bustarelle di cui nessuno è a conosceza e trac: sindaco spacciato. Anche perchè in Italia un avviso di garanzia non lo si nega a nessuno. Ma come si può dormire sereni la notte? Come riesce, un essere normale, a mantenere sano il fegato e lo stomaco. Ci vuole davvero un fisico bestiale.

RADICAL CHIC? All’inizio G.G. sembrava un altro fighetto (ne abbiamo visti...) di quelli che, animati da grandi ideali e vestendo il saio dei purificatori, hanno cercato di salire il calvario della carriera politica e non sono mai arrivati in cima. Per la sua provenienza borghese, la cultura classica, la passione per il socialismo democratico è stato subito etichettato come radical chic… ma, avere tanti soldi guadagnati onestamente, non è più un tabù neppure a sinistra e, su tutti, ricordo la grande figura del ricchissimo (non certo solo di soldi) notaio Carlo Leidi. Guadagnava molto come notaio, ma il suo cuore e la sua fede, sinceramente comunista, lo induceva ad una generosità verso il prossimo che molti cattolici non hanno mai dimostrato.

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G.G.C’É

LA VERANDA? UN BOOMERANG!

Durante la campagna elettorale gli servono un assist su un piatto d’argento. Gori viene denunciato per un sospetto abuso edilizio: una veranda in giardino (niente di che) per coprire una terrazza. Fino ad allora non ha mai disturbato nessuno e tutti in Comune lo sapevano...

Però, fnchè lui era “solo” quello di Mediaset sposato con Cristina Parodi, nessuno osava dire Taglio della torta celebrativa. per il volo inaunulla. Però, diventando l’avversario politico numero uno, candidato a sindaco, il fattaccio torna gurale Bergamo – Monaco di Baviera, della utile per colpirlo sotto la cintura. Il colpo basso però, invece di screditarlo agli occhi della gencompagnia aerea BMI Regional. Da sx: Angelo te, lo rende se possibile più umano e meno snob di quanto sembri. Alla fine G.G. diventa priPievani, rappresentante del Comune di Orio al Serio, Alwin Hollander (direttore commerciale mo cittadino senza mai aver fatto un giorno da consigliere o un mandato da assessore, senza BMI regional), Giorgio Gori, sindaco di Berga- aver mai partecipato ad una commissione consiliare: una cosa mai vista prima. Nel frattempo mo, Paolo Malvestiti, presidente della Camera però ha studiato molto e adesso sa tutto della materia e si muove come il buon principe del di Commercio di Bergamo, Emilio Bellingardi, Machiavelli che piace tanto al suo amico Matteo. In modo sistematico sta entrando sempre direttore generale di SACBO, Fabrice Binet più nelle grazie della gente e, dopo la sinistra, ha convinto anche i moderati e i cattolici liberali, (Sales/Business Development BMI Regional) ha convinto i professionisti, le associazioni e anche chi non lo aveva votato. Insomma, Gori Giorgio, adesso c’é. È diventato un ottimo sindaco e rappresenta la nostra città in modo degno al pari dei suoi stimatissimi predecessori.

Gori è architetto e anche questo forse fa la differenza rispetto ai tanti avvocati o commercialisti che si sono accomodati su quella poltrona. È sempre curato ed elegante - sul look dei suoi predecessori caliamo un velo - è misurato nel parlare, sempre moderatamente abbronzato, galante con le donne a cui sa di piacere. È convincente quando parla e non usa il politichese. Il fighetto che voleva diventare sindaco è riuscito nel suo intento dando una lezione ai tanti parrucconi del suo partito. Non deve essere stato facile venire a capo del funzionamento dei tanti comparti dell’amministrazione comunale, un puzzle dalle mille sfaccettature dove non si fa tutto solo per il business, dove non valgono le regole che valgono nel privato, dove non è di casa la meritocrazia. Se non ha mollato tutto e ribaltato il tavolo sino ad oggi, con tutti i questuanti che si è dovuto sorbire, vuol dire che, comunque, fare il Sindaco gli piace. Sta regalando gli anni migliori della sua vita, che potrebbe trascorrere andando a cavallo o giocando a golf, ad ascoltare il Prefetto che deve sistemare i rifuggggiati… e i mille che ogni giorno vogliono risposte giuste e subito....

Giorgio Gori c’è. Però, tenga presente che presto una parte del suo LA TORTA NON PUÒ partito potrebbe anche voltargli le spalle. Per questo è ora di spingere CRESCERE ALL’INFINITO Nonostante da più parti si sollevano dubbi sulla crescita esponen- al massimo sulle promesse fatte in campagna elettorale: il cambio di ziale dello scalo di Orio che ha un impatto ambientale non indiffe- passo deve esserci davvero e si deve percepire… Altrimenti tutto rente sulla città e il suo hinterland, la società di gestione annuncia l’impegno non sarà servito a niente. con orgoglio il continuo aumento dei voli, quello dei passeggeri e Non ci deve più essere ambiguità, nella scelta di campo rispetto ad degli utili. Ecco il rendiconto che prende in esame l’andamento delle alcune questioni come l’aeroporto e l’eccessivo traffico aereo. Così attività commerciali aviation e non aviation e i volumi operativi e come riesce ad essere deciso e perentorio nell’aumentare le tariffe finanziari realizzati dall’Aeroporto di Bergamo nel primo trimestre dei parchimetri e introducendo il pagamento del posto auto anche dell’anno in corso. Il movimento passeggeri, pari a 2 milioni 387mila, per i residenti al fine di disincentivare l’uso dell’auto privata, allo stesso corrisponde a una crescita del 10,4% rispetto al 2015. modo, e ancor più in qualità di azionista della società che gestisce lo L’attività svolta da Sacbo ha generato ricavi per 27,5 milioni, (+11%) scalo di Orio, deve imporre una linea di moderazione nell’aumento rispetto al primo trimestre 2015. La differenza tra valori e costi di produzione è pari a 3,9 milioni, in crescita del 114% rispetto al dei voli quotidiani. Questa è solo una delle questioni spinose che corrispondente periodo di un anno fa. L’utile netto consolidato nei attendono la seconda parte della sua amministrazione ma è forse primi tre mesi dell’anno in corso risulta pari a 2,6 milioni, con un quella dove può maggiormente incidere per un reale miglioramento incremento del 124% rispetto al risultato registrato da gennaio a della qualità dall’aria e della pace acustica di molti quartieri. Nessun marzo 2015. Rilevante, a tale riguardo, l’apporto delle attività com- bergamasco si potrà mai lamentare per un’iniziativa volta all’indicamerciali retail & food all’interno dell’aerostazione, che hanno fatto zione di un “tetto massimo” per i movimenti da e per lo scalo e, a segnare una crescita del 32% su base trimestrale. Migliora in modo pensarci bene, in termini di voti è meno rischioso dell’aumento delle significativo anche l’indice di puntualità dei voli. tariffe dei parcheggi.

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SALE L’ATTESA PER IL VERNISSAGE DELL’OPERA DI CHRISTO CHE STA ULTIMANDO LA POSA DELLA SUA PASSERELLA SUL LAGO D’ISEO ATTIRANDO L’ATTENZIONE DEL MONDO E LE SPERANZE DI CHI NE HA FATTO UN BUSINESS

CHRISTO

SANTO

Christo con il suo staff in uno dei primi sopralluoghi sul lago d’Iseo a bordo di un gommone

La febbre per quello che è stato chiamato l’evento dell’anno, l’installazione artistica più imponente di sempre, The Floating Piers, o la passserella di Christo che dir si voglia, sale giorno dopo giorno. E non mancano aspetti buffi, come altri più preoccupanti ma comunque, se ne parla a più non posso. Alcuni giorni or sono è arrivato il divieto di raggiungere l’ingresso della passerella in bicicletta o a piedi, per ragioni di sicurezza ma anche per assicurare alle navette a pagamento il massimo profitto, con buona pace del poveretto che si era comprato 250 bici sperando di noleggiarle in quei giorni. Pare che la gente lasci libere le proprie case, trasferendosi dai parenti, per affittare a cifre da capogiro persino i garage, le cantine, le soffitte, qualsiasi buco dove si possa passare una notte. La cosa non è sfuggita alle Fiamme Gialle che sono interventute spalmando multe sugli ignari albergatori improvvisati non in regola con i permessi necessari e con le ricevute da rilasciare agli ospiti occasionali. C’è chi ha preparato gadget e altre paccottiglie da appioppare ai turistri in transito, nella speranza di lucrare sul flusso mai visto da queste parti di così tante persone e qualcuno mi ha riferito che posizionare una bancarella a Montisola in quei giorni costerà una vera follia.

Chiunque possieda una barchetta si improvviserà traghettatore ma il lago potrebbe essere dichiarato off-limits per tutti, tranne che per traghetti che dovranno sopportare un

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CHRISTO

SANTO

Nelle immagini sopra, la produzione dei blocchi galleggianti, utilizzati per comporre la passerella, poi assemblati in un capannone abbandonato a due passi da Iseo. Qui a destra, uno dei test effettuati per collaudare la stoffa, prodotta appositamente per l’opera di Christo.

super lavoro, di cui ancora nessuno sa prevedere con precisione l’entità. Questo è uno degli aspetti più nebulosi... Impossibile prevedere anche con larga approssimazione quante persone decideranno di recarsi sulle sponde del Sebino per questa magica passeggiata su­­­lle acque.

Probabilmente non sarà proprio una passeggiata ma somiglierà più ad un corteo pigia pigia, tutti in coda uno dietro l’altro per tutto il percorso che sarà sicuramente regolato da personale addetto alla sicurezza.

L’estasi a cui conduce quest’idea fantastica resterebbe valida se si potesse percorrere quella passerella magari con poca gente, sotto il chiaro di luna oppure inghiottiti da un romantico tramonto con un pianofrote che suona in sottofondo in mezzo al lago. Ma, come sempre, la folla con il desiderio di esserci per condividere questo rito collettivo, rischia di rendere lo svolgersi dell’evento confuso e trasformare una grande bellezza in un grande casino. Ma pare che su questi aspetti si voglia sorvolare per rimarcare invece i tanti soldi che questa folle idea riverserà sui territori convolti e che tutti cercheranno di intercettare, con iniziative, mostre, menù, sagre, feste in costume, ville e cantine aperte.... Insomma tutto il meglio della macchina dell’hospitality che vede in prima fila ovviamente la Franciacorta la quale, per l’occasione, si è rifatta il trucco, in attesa delle folle assetate ansiose di tracannare ettolitri di ottime bollicine. C’è anche chi, però, mette in guardia su possibili disavventure che potrebbero verificarsi. Un amico velista che conosce le bizzarrie di cui è capace il Sebino, parla di fortunali che si scatenato in modo rapidissimo creando spesso problemi anche alle barche che non si affrettano a rientrare in porto.

La famosa Sarneghera, un vento violento che si leva all’improvviso, riesce ad alzare onde molto alte. Cosa accadrebbe nel caso dovesse verificarsi la necessità di sgombrare velocemente la passerella? Quanto tempo potrebbe richiedere il suo sfollamento specie in presenza di persone spaventate e in preda al panico?

Ovviamente speriamo che non accada nulla di simile e siamo certi che chi ha progettato l’opera ha tenuto conto di ogni fattore in gioco.

Per il nostro eroe, per il grande artista, proponiamo da subito di erigere un monumento che poggiando sul fondo del lago lo ritragga metre cammina sulle acque e venga avviata una raccolta di firme per la sua immediata beatificazione. Qualcuno suggerisce anche di cambiare nome al Lago e, invece di Sebino, lo si chiami, d’ora in poi, Christino.

Viva Christo e viva le sue Floating Piers (A.B.)

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impress

INTERVISTARE UN POLITICO

Da un po’ di tempo a questa parte intervistare un politico è diventata una vera impresa. Possiamo capire la poca fiducia che vi sia nei confronti della categoria dei giornalisti i quali, a dir il vero, non amano distinguersi per obiettività, spesso preferiscono vestire la casacca che più conviene e non mancano di distorcere le notizie a loro piacimento o tornaconto. Un tempo se si chiedeva un’intervista si veniva accolti in modo decisamente diverso mentre ultimamente la cosa ha del ridicolo e si ripete sia che siate una radio, una tv, un giornale o un sito internet. Dopo la classica richiesta di poter intervistare l’assessore tizio o caio, ma vale per presidenti, consiglieri e portaborse, ci vien risposto, dalle segretarie/assistenti, che l’interlocutore vuole conoscere l’argomento dell’intervista. E fin qui… possiamo anche capire che uno si debba preparare alle domande che gli verranno rivolte per non farsi trovare senza argomenti: ci può stare. E così sia, stendiamo la scaletta delle domande da rivolgere al politico/amministratore pubblico di turno ma, se incautamente proviamo però a calcare sul peso delle domande, ci sentiamo rispondere che su quell’argomento si preferirebbe evitare di fare dichiarazioni e che sull’altro bisognerebbe modificare la domanda in modo che… Verrebbe da dire: “fatevi le domande e datevi le risposte. Quello che succede a noi purtroppo succede ad ogni organo di informazione che viene così “assoggettato” alle solite interviste che hanno tutte lo stesso sapore tra la muffa e il preconfezionato…

MI DICA COSA DEVO CHIEDERLE...

Che senso ha un’intervista così programmata? Dimmi quello che vuoi che ti chieda, suggerisci quel che ti fa piacere che ti venga chiesto e facciamola finita… Dimmi quali sono gli argomenti sui quali ti puoi vantare e indicami con la penna rossa quello che non deve essere chiesto. Noi ormai siamo tutti ammaestrati a sentirci dire da sempre le stesse cose. Ma non finisce qui perché se qualcuno distrattamente, sbrocca durante l’intervista ammaestrata, ti chiederà subito dopo di non dir nulla di ciò che ti ha appena riferito. “Qui lo dico e qui lo nego... ma se spegni il registratore - sibilano facendo l’occhiolino - ti racconto qualcosa di veramente piccante… solo che non potrai scrivere nulla di ciò che ti dico.”

Dulcis in fundo, ti chiedono di rileggere l’intervista prima di pubblicarla. Del resto il rapporto è reciproco, i giornalisti non si fidano più dei politici e delle loro balle spaziali così come i politici non si fidano dei giornalisti che, secondo loro, travisano, decontestualizzano, appesantiscono e spesso inventano. La soluzione potrebbe essere l’autointervista cioè una selfie-intervista dove dite quello che vi sentite di dire ed evitate argomenti che vi mettano in imbarazzo e il gioco è fatto. Voi non ci crederete ma qualcuno lo fa davvero… In redazione ci arrivano regolarmente e-mail dove ci si chiede di scaricare e pubblicare l’intervista all’assessore tizio o caio, pensata e confezionata dallo zelante addetto stampa di turno che si fa le domande e si dà anche le risposte... sempre quelle giuste, ovviamente.

Adesso riusciamo a capire perché l’Italia, nelle classifiche della qualità e libertà dell’informazione, è sempre nelle posizioni più basse. Chi scrive sui giornali, se non ha a disposizione stuoli di avvocati difensori, non può rischiare montagne di querele per aver scritto qualcosa che avrebbe dovuto far finta di non sentire, di non vedere, di non capire. Questa città non fa differenza. Chi controlla il potere nelle amministrazioni, negli enti pubblici e dove comanda la politica, preferisce cautelarsi. Hanno tutti una fifa blu di trovarsi a dover rispondere a domande imbarazzanti e allora preferiscono stabilire di cosa rispondere e di cosa no.

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politicando Maurizio Maggioni

MILLE E NON PIÙ MILLE Bergamo è sempre stata laboratorio di un qualcosa. Due secoli fa, con i suoi Garibaldini, è stata protagonista dell’ultimo atto dell’Unità d’Italia. Garibaldi disse che Bergamo fu “la città italiana che, con più figli, ha gettato più ferro sulla bilancia liberatrice”. Nella prima metà del secolo scorso ha combattuto in prima fila per un’Italia Unita con i fratelli Calvi, con Antonio Locatelli e tanti tanti altri. Nella seconda metà del XX°secolo è stata la culla della nuova Chiesa che porterà a Roma Papa Giovanni e la Democrazia Cristiana, nel segno del boom economico del dopoguerra. Alla fine del secolo ha visto il nascere dei movimenti di ultra sinistra, su tutti il Manifesto di Lucio Magri e il crearsi dei primi gruppi di insurrezione armata, fiancheggiatori delle Brigate Rosse. Insomma bergamaschi sempre sbilanciati in avanti verso scenari fatti di ideali e buone intenzioni, per non cambiare mai niente.

Diversa Brescia dove, invece, una classe dirigente più pragmatica, indubbiamente più preparata, senza perdersi troppo in chiacchiere e contrapposizioni soltanto ideologiche, ha capito, già alla fine del secolo scorso, che tutto si doveva cambiare. Ed ecco che i bresciani iniziano a costruire una città diversa, pensando al post-industriale, incrementano le facoltà universitarie, investono sulla cultura, rinnovano la viabilità, bucando le montagne dove serve, costruiscono un sistema di tangenziali e il ring attorno al centro, dismettono e riqualificano grandi aree industriali. Da qualche anno c’è anche una metropolitana che attraversa Brescia da nord a sud... Insomma il laboratorio operoso adesso è qui. Hanno dalla loro industriali che, magari non sanno sedersi compostamente a tavola, ma capiscono al volo cosa fare, capiscono e osano. Hanno politici che fanno il loro mestiere, magari in modo spregiudicato, ma ottengono risultati: Brescia sull’autostrada ha 4 caselli, ai punti cardinali, Bergamo solo uno, per di più scomodo e pericoloso. Adesso per volare in venti minuti a Milano c’è anche la BreBeMi. A Brescia ci sono tre tangenziali, un lungo tratto a tre corsie per ogni senso di marcia. A Bergamo una sola, nata già ampiamente sottodimensionata. Brescia ha il Frecciarossa, Bergamo il Lumacone per Milano.

Questo il risultato per aver guardato avanti, senza litigare su chi deve comandare dando continuità alle amministrazioni e ai programmi concreti.

Poi ci sono le banche, il motore del territorio. Nel secolo scorso Bergamo nel sistema bancario era avanti; è parsimoniosa, lavoratrice, elegante nel fare il lavoro del banchiere, con il Piccolo Credito Bergamasco della Curia e la Banca Popolare di Bergamo, degli industriali e della Curia. Poi cambiano i tempi, ci vogliono nuove strategie, nuove alleanze, all’inizio sembra che tutto vada bene, poi arrivano gli uomini dell’est (Italia). Pian piano le banche vengono prese da altri, il Credito Bergamasco dai Veneti, la Popolare dai Bresciani, la Banca Provinciale si dona ad Ovest, ai salotti importanti di Banca Intesa. Brescia ha dato i natali ad un certo Bazoli, dopo Zanardelli. Bergamo dopo il ritiro della famiglia Pesenti dalla Banca Provinciale Lombarda, ha solo avuto gli Zanetti industriali del formaggio, banchieri dal 1929 e la Curia, la quale si sfila negli anni 90. Il vento cambia, i mari devono diventare grandi, e i Bresciani fanno sistema, capiscono che a Bergamo ci sono ottimi ed interessanti bocconi e pian piano si pappano ciò che a loro più piace e conviene. E a Bergamo si lasciano passivamente mangiare, con atteggiamento di mesta rassegnazione all’ineluttabile esito di scelte di impresa, evidentemente penalizzanti per gli interessi del Campanone.

Ora Bergamo non ha più nulla e Brescia ha tutto, ma non hanno fatto i conti con i grandi Fondi, che poco sanno del territorio: giustamente per loro conta solo il riparto in fondo a destra, in nero e con un più algebrico. Si è tentato di chiamare a raccolta i Mille, cercando di siglare un patto, il patto dei 1000, non più garibaldini, pronti a dare il sangue e la vita per la libertà e l’unione dei popoli, ma 1000 che versassero denari comprando azioni per ottenere poltrone, per i soliti noti. Un beau geste servito a nulla, che anzi, ha reso i bergamaschi più poveri e vulnerabili. Questa manovra ha accentuato ancor di più uno sbilanciamento verso est di tutto ciò che conta: autostrada, linee ferrate, aeroporti, banche, turismo, arte e politica lombarda.

Infatti, prendendosi UBI, il “sistema est” è diventato azionista di riferimento di tutto, a cominciare da Sacbo, la società che controlla l’Aeroporto di Bergamo e non è improbabile che presto si assista al rilancio di Montichiari a discapito di Orio al Serio! Si potrà pensare sempre ad una futura Santa Alleanza ad est, ma ora si corre per fare sistema con l’ovest, con SEA, con Malpensa e Linate. I bergamaschi sembrano agnelli sacrificali e “chi agnello si fa, lupo se lo mangia”. Bergamo ha dalla sua San Papa Giovanni XXIII, che speriamo guardi giù quanto prima, almeno prima che i Bresciani facciano santo Papa Montini, Paolo VI da Concesio, per ora solo beato.

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QUICOSÌ

IN MOSTRA SUL LAGO

LA LEGGENDA DI AGO

ACCADEMIA TADINI DI LOVERE DAL 2 GIUGNO AL 3 LUGLIO

A CINQUANT’ANNI DAL PRIMO ALLORO MONDIALE DEL MOTOCICLISTA GIACOMO AGOSTINI, L’AZIENDA FORNI INDUSTRIALI BENDOTTI DI COSTA VOLPINO FESTEGGIA CENTO ANNI DI ATTIVITÀ PROPONENDO LA MOSTRA “GIACOMO AGOSTINI. L’ETÀ DELL’ORO” CHE SARÀ APERTA DAL 2 GIUGNO AL 3 LUGLIO ALL’ACCADEMIA TADINI DI LOVERE, SUL LAGO D’ISEO La prima volta che Agostini salì su una moto aveva 11 anni: un aquilotto della Bianchi per partecipare alle gare locali di gimcana. Da allora non si è più fermato, lasciando a bocca aperta i cultori delle due ruote di tutto il mondo. Una storia che sa di mito e che sarà celebrata nella città dove il campione è cresciuto.

Due anniversari che uniscono talenti del territorio, da una parte Agostini e dall’altra la famiglia Bendotti, da sempre uniti dall’amicizia. I cimeli della carriera del pilota, infatti, saranno esibiti gratuitamente, per la prima volta, in un percorso in cui si susseguiranno trofei mai mostrati prima al pubblico insieme ai caschi, alle tante coppe strette dal campione sui podi più importanti del mondo e alle tute. Ci saranno il primo e l’ultimo casco indossati insieme alla prima e all’ultima tuta della sua carriera in un cammino partito quasi per caso. Figlio di un padre che lo voleva ragioniere, Giacomo, appassionato di motori, ha coronato il suo sogno grazie proprio ad un amico del padre. Il notaio di famiglia, cui il papà di Giacomo chiese consiglio, diede il suo assenso con la motivazione che un po’ di sport avrebbe giovato al ragazzo tanto minuto.

E da allora Agostini ne ha fatta di strada: detentore di quindici titoli mondiali, ha vinto 123 gran premi riuscendo a guadagnare il podio in 163 delle 190 gare disputate. Nella classe 500 ha ottenuto otto titoli mondiali con 68 vittorie nei GP e, nella “350”, sette mondiali e 54 vittorie nei gran premi. Ma il suo palmarès si è fregiato anche di venti titoli nazionali e di 311 vittorie in gare ufficiali, vincendo nel 1968, nel 1969 e nel 1970 tutte le gare delle classi 500 e 350 nel motomondiale, diventando il pilota vincitore di più gare iridate, 19, in uno stesso anno, il 1970. Una carriera che non ha paragoni nella storia dello sport.

Il 2 giugno, oltre all’inaugurazione della mostra, in piazza XIII Martiri sarà svelata un’installazione artistica realizzata dall’architetto Mauro Piantelli e chiamata “Del valoroso e del suo destriero”. Velocità, determinazione e genio rivivranno nell’installazione che riporta direttamente al tempo in cui essere motociclisti significava essere eroi. Infine, a Costa Volpino, nella bergamasca, i capannoni della Bendotti il 24 giugno ospiteranno il concerto gratuito del pianista Stefano Bollani sullo sfondo di un forno a carro da 100 tonnellate. Si possono prenotare i posti sul sito internet e al Palazzo Tadini di Lovere dal 2 giugno.

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CHI C’ERA ph. Sergio Nessi testo Valentina Colleoni

LIFE IS A SMILE STUPORE: IL NEGOZIO CORNARO GIOIELLI PER DUE GIORNI TRASFORMATO IN UN ACQUARIO PER UNA PRESENTAZIONE SPECIALE FIRMATA CHOPARD “Life is a smile!”. Frase semplice ma disarmante perché ricca di un significato prezioso. Ecco perché la prestigiosa maison di orologi Chopard ha riassunto proprio in queste poche parole lo slogan che da oggi identifica la sua nuova collezione di gioielli “Happy Bubbles”. E così nel suo universo infinito di preziosità da indossare Chopard lancia un nuovo mondo fatto di piccole e grandi realizzazioni da amare ed indossare. Tra di esse impossibile non essere rapiti da una delle chicche presentate dalla maison di Ginevra, l’”Happy Fish”, un orologio in edizione limitata con pochissimi esemplari realizzati in tutto il mondo. Protagonista assoluto un pesce in madreperla con zaffiri e diamanti che ha lasciato senza parole tutti gli ospiti dell’evento di questa nuova collezione Chopard, organizzato dalla rinomata gioielleria Cornaro gioielli nel negozio di Via Camozzi, 44. Qui, nel cuore di Bergamo, ancora per una volta la famiglia Cornaro ha accolto tutti i suoi clienti ed amici con un allestimento unico fatto di pesci, conchiglie, sabbia, perle e coralli che, per il terzo week end di maggio, si è trasformato in un vero e proprio acquario. E così, ancora una volta, Cornaro gioielli ha saputo regalare grandi emozioni all’insegna della passione e della professionalità. La stessa presente anche nell’universo Chopard, eccellenza internazionale dell’alta gioielleria ed orologieria, confermata ancora una volta non solo nella creazione della nuova linea “Happy Bubbles” ma anche nel nuovo modello di orologio da uomo Millemiglia.

tutte le immagini dell’evento su www.qui.bg.it

Bergamo - Via Camozzi, 44 - Tel. 035 249 333

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QUISQUILIE

CINESI IN PROVINCIA Certo, qualcuno dovrebbe ben dirglielo che in Italia le Province stanno per essere essere abolite… Quando, non si sa, ma che ciò avvenga è nel programma dell’attuale governo. Sorvoliamo e veniamo al dunque. I signori eleganti ritratti in posa con il Presidente in carica della abolenda Provincia di Bergamo, Matteo Rossi, altrettanto elegante nel suo stile casual, sono i componenti di una delegazione composta da ben 15 individui, di cui solo due donne, in visita a Bergamo per siglare un importante accordo di cooperazione tra la nostra gente e la ben nota Prefettura Autonoma di etnia koreana di Yanbian, nella Repubblica popolare Cinese. Il testo di tale accordo, accessibile anche sul sito della Provincia, però sembra solo aria fritta.

Si legge: “Al fine di promuovere la collaborazione e l’amicizia tra i cittadini, consolidare la cooperazione e gli scambi tra le due regioni, l’Amministrazione Provinciale di Bergamo e la Prefettura Autonoma di etnia koreana di Yanbian, si impegnano a rispettare i seguenti punti:

I. Secondo un principio di reciproco rispetto, pari dignità e mutuo vantaggio, entrambe le parti AUSPICANO un’attività di scambio e cooperazione commerciale, culturale, scientifico-tecnica, didattico educativa, turistica, sportiva ecc, da svilupparsi in varie forme al fine di promuovere lo sviluppo comune di entrambe le regioni.

Siamo sicuri che questo auspicio poteva anche non comportare lo spostamento di una simile delegazione... per auspicare bastava una e.mail!

II. Al fine di mantenere un’amichevole cooperazione, entrambe le parti AUSPICANO di mantenere un accordo a lungo termine, rafforzato da scambi di visite e incontri tra le parti. Quindi, serviranno altri viaggi per continuare ad auspicare, sicuramente quello di una delegazione della Provincia di almeno15 persone...

III. Entrambe le Amministrazioni si impegnano a sottoscrivere ulteriori accordi nel momento in cui si presentassero le condizioni, previa approvazione delle parti. Niente di niente. Non un progetto, non un accordo in qualche modo impegnativo, nè costruttivo.

IV Il presente protocollo, firmato a Bergamo il 16 maggio 2016, rappresenta gli AUSPICI e gli interessi dell’Amministrazione Provinciale di Bergamo e della Prefettura Autonoma di etnia koreana di Yanbian, scritto in inglese, cinese ed italiano, viene firmato in duplice copia dai legali rappresentanti di entrambe le parti in tutte le lingue concordate che fanno ugualmente fede. Incredibile ma per scambiarsi questi auspici, ci sono volute pure tre carte bollate in tre lingue diverse per la firma dei rappresentanti dei due popoli.

Firmato Amm.ne Provinciale di Bergamo (Repubblica Italiana). Matteo Rossi Presidente Prefettura Autonoma Koreana di Yanbian (Repubblica Popolare Cinese) Li Jinghao Governatore Bergamo, 16 maggio 2016 Speriamo che Mr. Li Jinghao sieda su una poltrona più stabile di quella del nostro Matteo Rossi, il quale comunque firma a nome della Repubblica Italiana. Siamo quasi certi che presto una nostra delegazione sarà invitata a visitare la Prefettura di Yanbian. In questo caso ci permettiamo di consigliare al presidente un abbigliamento che meglio rappresenti laggiù il Made in Italy, prendendo esempio magari dal completo total blu di Giorgio Gori. (V.E.F.)

parimbelli.com Ph. Paolo Stroppa

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CHI C’ERA ph. Sergio Nessi testo Valentina Colleoni

LO STILE DI STRADA?

GUIDALO E INDOSSALO! Presso lo filiale Lodauto di Orio al Serio, Giovedì 28 Aprile, si è svolta la serata “Street Style”, nata dalla passione comune per ciò che fa tendenza tra Lodauto, Concessionaria Mercedes-Benz e smart, Touchdown, negozio di scarpe e abbigliamento sportivi e Brunomoto, concessionario di moto. Tutto si è svolto all’insegna dello street style: una passerella ispirata alla strada ha visto sfilare abbinamenti di calzature e abiti sorprendenti, scelti da Touchdown. A far da protagoniste anche le moto Brunomoto e le vetture Lodauto Mercedes-Benz e smart che gli ospiti hanno potuto ammirare in tutto il loro fascino. Lo spettacolo è continuato con Dj set ed esibizioni di ballo, contornati dalle decorazioni floreali Argonfloor. Non è mancato dell’eccezionale “street food” selezionato da “M1.lle Storie e Sapori”: in una scena così caratteristica sono stati serviti i migliori esempi di “cibo da strada “come ali di pollo, griglia e fish and chips. Per incuriosire i presenti i cuochi si sono esibiti in uno showcooking a tema, con una vera e propria cucina mobile grazie all’Apecar di Pentole Agnelli. Portare con sé parte del mood dell’evento è stato possibile con i gadget che i tre partner hanno offerto a tutti i partecipanti. Divertimento assicurato: anche questa volta l’obiettivo è stato raggiunto!

tutte le immagini dell’evento su www.qui.bg.it

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LA VITE È

DONNA

UNA TAVOLA ROTONDA TUTTA AL FEMMINILE CHE HA PERMESSO IL CONFRONTO TRA ALCUNE DELLE PIÙ IMPORTANTI “IMPRENDITRICI DEL VINO” DELLA NOSTRA PROVINCIA. IL TUTTO IN UN CONTESTO COME QUELLO DELLA RESIDENZA BERGAMO+ CHE HA DATO UN QUID ALL’EVENTO, GRAZIE ALLA MAGIA E ALLA RICERCATEZZA DEI SUOI SPAZI ARCHITETTONICI A METÀ TRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO

Una serata concepita come omaggio al gusto per il bello, una declnazione tra design, arte e vino che ha entusiasmato tutti i presenti lo scorso 5 maggio alla residenza Bergamo+ di via Mazzini. Protagoniste della serata alcune tra le realtà più dinamiche e vitali della bergamasca, che hanno trovato in questo spazio una collocazione ideale e un pubblico attento e ricettivo, guidato nella scoperta della residenza da alcune guide, che hanno illustrato le peculiarità delle architetture della zona e poi condotto gli ospiti in visita agli appartamenti campione (un attico e un loft). Gli ospiti hanno poi avuto la possibilità di godere degli spazi aperti della residenza, sorseggiando i vini offerti dalle cantine e gustando alcuni stuzzichini: una piacevole parentesi prima dell'inizio del salotto dal tema "Le donne del vino" moderato da Alberto Lupini ed Elena Miano. Qui Elena Gamba Lumina (Bergamo+), Cristina Kettlitz (Tenuta Castello di Grumello), Vanna Balestrieri Buelli (Società agricola La Rocchetta) e Marta Mondonico (Tenuta Le Mojole) hanno condiviso con il pubblico le scelte e i sacrifici che le hanno portate ad essere imprenditrici del vino, diverse tra loro come le rispettive aziende, ma accomunate da una forte passione e dalla stessa ferrea volontà di perseguire l’eccellenza. Ospite della serata il giornalista enogastronimico Massimo Zanichelli che è intervenuto con interesse a questa serata, presentando con l'occasione un suggestivo “Spazio Enoarte” ovvero una degustazione di vini

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abbinata alla visione di opere d’arte, tra quadri di Savoldo, Bassano, Monet e Wharol, sul tema “variazioni, repliche, serialità”. Circa 140 gli ospiti presenti che hanno così avuto modo di apprezzare le raffinate architetture, l’ottimo vino delle cantine bergamasche partner della serata e una proposta (Enoarte) dal contenuto insolito. Il tutto in un contesto come quello di Bergamo+ che oggi si compone di quattro edifici di nuova costruzione, dallo stile raffinato e contemporaneo, oltre all'edificio storico Liberty all'angolo tra via Nullo e via Mazzini, progettato dall'Architetto Luigi Bergonzo. Un progetto, a cura dello studio Antonio Citterio, Patricia Viel & Partners, caratterizzato dalla diversificazione dei tagli e delle soluzioni abitative, dagli appartamenti più piccoli con dimensioni inferiori ai 100 mq sino ai pentalocali dalle dimensioni generose ed ai loft dell'edificio liberty. Un vero e proprio confort dell'abitare, a due passi dal centro ma con spazi verdi unici, per permettere a coloro che abitano queste "stanze", di "degustare" ogni momento dell'abitare.

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30 FUOCHI DI PAGLIA

LA STORIA DI HASSAN

Giorgio Paglia www.fuochidipaglia.it

Questa è la storia vera di Hassan, un uomo marocchino che oggi ha quasi 50 anni. Serve per capire, serve per riflettere. Era il lontano 1996 e Hassan faceva il sarto a Casablanca. Guadagnava l’equivalente di circa 150 euro al mese, con una famiglia numerosa e senza un papà, scomparso quando lui era ancora piccolo. Purtroppo in un bar aveva fatto dei commenti inopportuni sull’allora re del Marocco, che poi è il padre dell’attuale monarca. Qualcuno ha fatto la spia e poco dopo la Polizia l’ha portato in questura. Nessuno, dopo tanti anni, l’ha mai più ritrovato. Misteriosamente sparito e nemmeno un corpo su cui piangere. La mamma di Hassan si è vista così costretta a mantenere da sola quattro figli. Però con 150 euro, che devono bastare per 30 giorni interi, non si sfamano cinque bocche nemmeno in Marocco. L’unica alternativa per Hassan è quella di cercare fortuna in Europa, ma guadagna troppo poco per ottenere un visto turistico. Inoltre i permessi per emigrare costano tanto e le pratiche interne richiedono molto denaro anticipato, senza avere però la certezza del risultato. In un attimo gli balena l’idea di partire come clandestino, anche perché 20 anni fa non erano in molti a fuggire da quei paesi e allora l’Europa sembrava un vero eldorado economico.

Hassan vende un po’ di cose e mette via i soldi necessari per partire, oltre 2.500 dollari. Poi contatta dei personaggi locali che fanno loschi affari con gli espatri clandestini. Entro una settimana viene caricato su un aereo per Tunisi, con un biglietto di andata e ritorno. All’arrivo è però costretto a stracciare il suo passaporto e il relativo biglietto di ritorno.

Siamo ad agosto, il tempo è bello e il mare è calmo. Dopo una settimana in Tunisia, Hassan viene fatto salire su un vecchio barcone insieme ad altri 41 magrebini e in 27 ore di navigazione raggiunge Lampedusa. La Guardia Costiera li traina fino al vicino porto e, una volta sull’isola, li alloggia in un container per tre giorni. In Sicilia qualcuno è disponibile a cambiargli in lire gli ultimi franchi francesi, tenuti in una tasca nascosta, e così può prendere il traghetto di linea per Messina. Documenti non ne ha, ma a quell’epoca i controlli sono scarsi. Da lì col treno raggiunge Treviso, dove viene ospitato da un amico marocchino. Nel ricco Veneto il lavoro, per lui africano, scarseggia e allora, dopo un mese in cui studia anche l’italiano, riparte per il Sud, destinazione Salerno. Trova un’occupazione in nero in un magazzino di verdure. La paga è buona: 50.000 lire al giorno. Hassan è forte e si accontenta di poco, la maggior parte dei soldi li manda alla famiglia. Dopo quattro mesi è di nuovo in treno e finisce ad Avezzano in Abruzzo per raccogliere gli ortaggi. La paga è sempre la stessa, ovviamente tutta in nero, ma deve lavorare a cottimo dall’alba al tramonto. La sua casa è una vecchia fabbrica diroccata senza luce, acqua o gas. Dorme per terra in un sacco a pelo e si lava nell’acqua fresca di un torrente. La stagione della raccolta finisce in due mesi e Hassan deve correre dietro al lavoro, come una cane da caccia insegue la selvaggina. Si è abituato a questo concetto e non si lamenta mai della sua vita da cani. Allora torna a Salerno nel magazzino di verdure e lì vi resta fino alla fine del 1998 quando, grazie ad una delle tante nostre sanatorie, riesce a regolarizzarsi con un bel permesso di soggiorno e di lavoro. Ovviamente per gli anni trascorsi ha perso i contributi non versati e la relativa assistenza sociale. Con orgoglio ritorna in Marocco a salutare la famiglia.

Ma sa che deve ripartire, perché alla fine degli anni ’90 là di lavoro non ce n’è ancora abbastanza. Da regolare torna in pullman in Italia e si iscrive ad un corso di sartoria, il suo vecchio mestiere, al termine del quale viene assunto a libri come tagliatore di stoffe in un’azienda di Milano. Ed eccoci arrivati ai nostri giorni. Hassan è padre di una bella bambina marocchina di 10 anni, lavora come operaio in un’altra fabbrica della periferia milanese, è sempre molto religioso ed attento. Per lui il senso del dovere e del rispetto è innato. E’ davvero educato, prega tanto, confida nella provvidenza di Allah ed il Corano lo sa quasi tutto a memoria. Del terrorismo arabo integralista non condivide niente e sostiene che siano la politica e gli interessi economici a rovinare la pacifica convivenza tra i popoli. Può tornare in Marocco dalla sua famiglia due volte all’anno per i brevi periodi di ferie aziendali. Gli manca molto il suo paese, che nel frattempo è cambiato in meglio. Ma lì anche oggi un operaio guadagna al massimo 500 euro al mese e lui dopo venti anni d’esilio lavorativo non saprebbe più che fare. E’ il beffardo destino degli emigranti a lungo termine: diventare stranieri nella propria patria. Ogni tanto i suoi grandi occhi verdi si perdono nei meandri della nostalgia.

Una tristezza fiera, fatta di ricordi, di tradizioni e di tempo che passa. Di montagne, di mare e di deserti. Una vita in cui gli affetti scorrono giornalmente sullo schermo di un telefonino e si perdono in una lontananza che recide, poco a poco, i legami col passato. Soprattutto durante le feste, che deve trascorrere da solo in attesa di riprendere il turno del lunedì successivo. “Come faccio a tornare? Ho 48 anni e in Marocco dovrei ricominciare tutto daccapo. Forse, se lavoro duro, riesco a portare qui mia moglie e mia figlia.” Questo è il suo semplice pensiero positivo. Poi ricorda la sua grande terra araba al di là del Mediterraneo e mi saluta con gli occhi lucidi: “Però l’Italia è un bel paese e gli italiani sono davvero molto ospitali”. Ciao Hassan, del nostro futuro italiano è meglio non parlarne. Almeno per oggi.

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CHI C’ERA ph. Sergio Nessi testo Valentina Colleoni

ATENA ASCOLTA SERATA ALL’INSEGNA DELLA SOLIDARIETÀ QUELLA ANDATA IN SCENA LO SCORSO 6 MAGGIO PRESSO IL RISTORANTE IL PIANONE DI CITTÀ ALTA La lotta alle dipendenze è ormai uno dei problemi più sentiti della nostra società sia esso legato al gioco, all’alcool o alle droghe e il suo sviluppo ha dato i natali ad una delle associazioni più attive della nostra città: Atena. Dopo anni di impegno costante oggi quest’associazione ha raggiunto un livello elevato di sostegno da parte di tutta la cittadinanza e le istituzioni, consapevoli oggi più che mai dell’importanza del suo operato.

Esempio concreto quello ricevuto da alcuni club della città quali Il Rotary Bergamo sud, il Romano di Lombardia, l’Inner Wheel, il Soroptimist e il Kiwanis che la sera del 6 maggio scorso hanno dato vita ad una serata all’insegna della solidarietà firmata Atena. Location scelta per l’occasione il Pianone di Città Alta dove tutti i soci di rotary e associazioni si sono riuniti intorno al presidente Rotary Nord Francesco Maestri che non ha mancato di ringraziare i tanti presenti, segno tangibile del buon operato di Atena. La parola è poi passata all’assessore Ciagà che ha commentato quanto sia importante l’attività dell’associazione in un settore così delicato e difficile come quello delle dipendenze per le quali spesso le famiglie si trovano impreparate. Proprio per dare sostengo a tutto questo vincente la recente scelta della creazione del servizio “Atena Ascolta”, curato dalla Psicoterapeuta Sara Maccario e dallo Psciatra Carlo Saffioti, in collaborazione con il dipartimento delle dipendenze finalizzato ad accogliere, ascoltare, consigliare genitori, figli e persone con problemi di dipendenze o comportamenti a rischio. Momento clou della serata la consegna del riconoscimento Paul Harris all’Associazione Atena, il più importante che il Rotary International riconosce alle persone che si sono distinte per avere svolto attività di alto valore sociale.

Grande la gioia della Presidentessa Ambra Finazzi che, commossa per l’inaspettato riconoscimento, ha ringraziato per l’attestato ufficiale alle finalità e al lavoro svolto nei quattro anni di servizio. Emozioni in musica poi quelle scaturite dalle note della “Vita è bella”, allietata dalla splendida voce della cantante rotariana Carla Mercante che ha lasciato spazio poi ai ringraziamenti della Presidente di Atena, ai club ed a tutti i presenti.

tutte le immagini dellâ&#x20AC;&#x2122;evento su www.qui.bg.it

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IN LARGO BAROZZI

TORNERÀ LA LUCE

GRAZIE A 5OO FIAMME GIALLE

FIRMATO UN IMPORTANTE CONTRATTO TRA LA GUARDIA DI FINANZA E LA CASSA DEPOSITI E PRESTITI PROPRIETARIA DELL’AREA DEGLI EX RIUNITI PER ACCASARE DEFINITIVAMENTE L’ACCADEMIA DELLE FIAMME GIALLE OGGI SCOMODAMENTE E ANTIECONOMICAMENTE DIVISA IN DUE SEDI A BERGAMO E CASTELPORZIANO. NESSUN COSTO AGGIUNTIVO PER LO STATO. TRA 24 ANNI, IL RISCATTO E LA PIENA PROPRIETÀ Ci piace, ci piace davvero che, al posto del vecchio Ospedale, sorga la nuova moderna Accademia della Guardia di Finanza. Per come si stava mettendo la situazione, potremmo dire che ci è andata di lusso… Sì perché, infranto chissà per quali ragioni, il sogno non così stupido di ubicare, al posto dell’ex nosocomio, un campus universitario in grado di riunire tutte le facoltà sparse per la città, il destino di quell’area, diventata non più appetibile per gli impresari locali, i pochi rimasti dopo la decimazione causata dalla crisi, sarebbe stato sicuramente peggiore… Potendo scegliere tra il degrado o la trasformazione di quelle palazzine in uno splendido rifugio per tenerci gli immigrati richiedenti asilo.... ha prevalso un più rassicurante presidio militare. E che presidio… (V.E.Filì)

Fotografie tratte da “Il Teatro della Vita” di Federico Buscarino, BOLIS Edizioni Bergamo 2015

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LA STORIA L’ospedale nasce il 5 novembre 1457 al tempo della Serenissima quando, su iniziativa del Vescovo Giovanni Barozzi, con il beneplacito di Venezia e di Papa Pio II, viene istituito l’Ospitale Grande di San Marco. L’ultima struttura dell’Ospedale Maggiore (utilizzata fino a dicembre 2012) viene costruita a partire dal 1927 e nel 1930, dopo 3 anni dalla posa della prima pietra, viene inaugurato l’Ospedale Maggiore “Principessa di Piemonte”, che con la sua struttura di 30.000 mq, estesa su una superficie di ben150.000 mq, 1.000 posti letto, servizi e attrezzature all’avanguardia (pareti dipinte, riscaldamento centralizzato a nafta, impianto di fornitura di energia elettrica di emergenza, funzionante mediante batterie di accumulatori a comando automatico, impianto di segnalazioni acustiche e luminose, rete telefonica, celle frigorifere, elevatori e furgoncini per il rapido trasporto di pazienti e materiali, arredamenti ex novo, impianti di sterilizzazione a vapore, gas ed elettrici) era quanto di meglio ci fosse in Italia. Per raggiungere la stessa fu appositamente prolungata la linea 2 della rete tranviaria di Bergamo. L’ospedale si declinava in 8 reparti: Medicina, Chirurgia, Maternità, Oculistica, Pediatria, Dermosifilopatia, Tubercolotici e Isolamento.

Chissà quale Santo ha “guardato giù”, ma una situazione diventata ingarbugliata e spinosa, d’incanto si è dipanata. Gongolante e sornione il nostro primo cittadino che ha benedetto la soluzione trovata, grazie all’intervento della Cassa Depositi e Prestiti, che gli ha davvero tolto di mezzo un potenziale problemone. Le conoscenze altolocate a volte aiutano a dare una spinta ai processi della politica. Così, contenti tutti, il comandante in capo delle Fiamme Gialle, in procinto di andare a riposo, ha annunciato con il piglio di chi ha vinto una battaglia che il dado è tratto, il conto è fatto, la scelta irreversibile e il cantiere avviato. Al posto del mitico Ospedale Maggiore, costruito a tempo di record dal 1927 al 1930 e inaugurato dalla famiglia reale, luogo di nascita, sofferenza, cura, guarigione e morte, dove ogni bergamasco da cento anni a questa parte ha versato lacrime di gioia e di dolore dove ha passato ore cruciali scandite dai parti, dalle malattie, dagli incidenti, dalle operazioni… diventerà la nuova sede di quella particolarissima facoltà a cavallo tra università e caserma nella quale vengono formati professionisti della caccia al crimine finanziario e non solo.

Quei viali dove abbiamo sgambettato tutti alla ricerca dell’amico nei guai, in attesa del referto che ci dicesse che tutto andava bene, dell’esito di quella biopsia che poteva decidere della nostra vita o di quella di un nostro caro saranno percorsi domani da baldi giovani animati da grandi ideali. Non credo che vi sia un posto in città dove i nostri migliori sentimenti, insieme alle imprecazioni, alle bestemmie e alle preghiere si siano levati al cielo negli ultimi secoli, come nel perimetro dell’Ospedale. Ci abbiamo visto nascere i nostri figli e morire i nostri genitori, ci abbiamo trascorso le ore peggiori della malattia e quelle meravigliose della guarigione.Tanti ci hanno lasciato la pelle tra le amorevoli cure del personale medico e paramedico come recita sempre il quotidiano locale nelle lettere del publbico.lligliori intelligenze, luogo di cultura e crescita, di scambio e osmosi con un centro cittadino sempre più bisognoso di gioventù e di vita.

Nell’immagine di questa pagina, tratta dal volume “Il Teatro della Vita” che Federico Buscarino ha dedicato all’ex Ospedale e che ne è in pratica l’ultima documentazione, si vede in primo piano l’area occupata dal Riuniti e sullo sfondo la imponente struttura del nuovo Ospedale Giovanni XXIII.

I giorni nostri Siamo all’inizio degli anni ‘90, il vecchio e valoroso Ospedale, pieno di acciacchi e di crepe non riesce a resistere al desiderio della città, proiettata verso il futuro e diventata ricca, di averne uno nuovo fiammante, tecnologico e confortevole come quelli che si vedono nei telefilm americani. La politica va a braccetto con le lobbies del fare e allora, il nuovo Ospedale si fa. Cribbio che ci vuole? Si vende quello vecchio e con i soldi che renderà quell’area così appetibile per ogni costruttore, si costruisce quello nuovo… E no, la destinazione di quell’area deve essere comunque di interesse pubblico e così nasce l’idea di crearvi il campus universitario di Bergamo. In molti si fregeranno di avere la paternità dell’idea ma noi sappiamo che il primo a parlarne fu Marzio Tremaglia che ancora manca a tutti quelli che hanno avuto modo di apprezzarne l’intelligenza e la lungimiranza Mentr einvece l’idea di ospitare nelle palazzine del vecchio ospedale, una volta costruito quello nuovo, l’Accademia della G.d.F. era già venuta esattamente a suo padre Mirko ma i tempi non permisero di proseguire nel progetto. La Lega, quando era la Lega, molto forte dalle nostre parti e aveva dimostrato di non gradire affatto l’insediarsi di un avamposto dello stato di Roma (allora era ladrona) sul sacro suolo Padano.

A maggior ragione quei ficcanaso dei finanzieri… A far tramontare definitivamente l’idea di destinare il quartieri del vecchio Ospedale all’Accademia, fu appunto l’i

LETIZIA MORATTI ALLORA MINISTRO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE E ALBERTO CASTOLDI RETTORE DELL’UNIVERSITÀ DI BERGAMO CHE, INSIEME A MARZIO TREMAGLIA ASSESSORE ALLA CULTURA IN REGIONE LOMBARDIA, FIRMARONO L’ACCORDO PER TRASFERIRE ALL’EX RIUNITI TUTTE LE SEDI DELL’ATENEO BERGAMASCO: ARIA FRITTA

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IN LARGO BAROZZI

TORNERÀ LA LUCE CON 5OO FIAMME GIALLE

di poter riunire in un’unica sede, prestigiosa e storica, le varie facoltà universitarie sparse per la città, con vantaggi di tipo logistico e funzionale per studenti e docenti. Piaceva davvero a tutti, tanto che, Letizia Moratti, allora ministro della Pubblica Istruzione, promise fondi per il campus e, con la firma di Marzio Tremaglia, allora Assessore alla Cultura della Regione Lombardia e quella di Alberto Castoldi Rettore dell’Ateneo, venne predisposto un solenne protocollo d’intesa che sanciva, non solo la nascita del campus universitario nell’area degli ex Riuniti, ma anche il debutto, in quella nuova sede, di una nuova richiestissima facoltà di Medicina ad indirizzo geriatrico.

Il quartiere dell’Ospedale da sempre chiuso, recintato da mura per proteggere gli ospiti e la loro tranquillità, si sarebbe aperto alla città ripopolato dalle migliori intelligenze, luogo di cultura e di crescita, di scambio e osmosi con un centro cittadino sempre più bisognoso di gioventù e di vita.

Qualcosa però nel meccanismo si è inceppato e una nuova idea di università policentrica, non concentrata solo in un campus quindi ma diffusa e spalmata sul territorio, ha preso il sopravvento per iniziativa proprio dell’ex Rettore.

Quindi niente campus, mentre la crisi demolisce ogni appetito di chi poco prima avrebbe pagato tangenti per mettere le mani su quel pezzo di Bergamo: un quartiere così bello, così centrale, residenziale e con una invidiabile vista di città alta... Le aste per aggiudicare l’area vanno deserte più volte mentre le imprese che hanno costruito il nuovo Ospedale vogliono essere pagate. Per fortuna che da Roma (ancora ladrona?) arriva il salvagente dalla Cassa Depositi e Prestiti (i soldi che gli italiani tengono nei depositi postali) che compra l’area e garantisce così i pagamenti delle aziende coinvolte “nell’affaire Papa Giovanni” che si stava trasformando in una tragedia imbarazzante per tutti.

Qui si arenava la storia, fino all’accelerazione di questi giorni che ha visto la firma definitiva per la trasformazione degli ex OORR nella nuova sede dell’Accademia della GDF che porterà da Roma anche i corsi superiori.

La Cassa DP, proprietaria dell’area, provvederà alla ristrutturazione in base a progetti ancora top secret. Qualcosa verrà demolito ma sostanzialmente dovrebbero essere mantenute le palazzine intorno alla Piazza e quella rossa dell’entrata. Per il momento non si sa molto di più se non che il tutto verrà rivisto a... misura di cadetti. Con alloggi, aule, laboratori, palestre e campi sportivi. Una parte del vecchio ospedale verrà destinata alla sede operativa del Gruppo GDF di stanza a Bergamo e ora ubicato in via Cassina. Anche la Caserma Montelungo entra nell’operazione e sembra il contentino per quella Bergamo che voleva il campus. Infatti, nella vecchia caserma abbandonata dell’Esercito 25 anni fa e da allora in preda al degrado, si realizzerà lo studentato. Mentre la ciliegina per i residenti nel quartiere Santa Lucia è che potranno finalmente fruire dei campi sportivi del campo di Marte che sarà lasciato dalle Fiamme Gialle. Nel 2019.

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Capo di stato maggiore del Comando generale della Guardia di Finanza Generale di Divisione Giancarlo Pezzuto Questo il suo discorso di presentazione della mission “Accademia all’exOspedale” “È un momento molto emozionante, epocale per la città, diceva nel suo telegramma il ministro Martina, ma lo è anche per la Guardia di Finanza. È stato sottoscritto un importante contratto con CDP Sgr investimenti e tra qualche anno, dopo i lavori di ristrutturazione, l’Accademia consoliderà la sua presenza a Bergamo che risale all’ormai lontano 1984.

Ho avuto il piacere di essere trasferito qui come ufficiale istruttore e il privilegio di essere tra quelli che hanno avviato la presenza dell’Accademia a Bergamo.

In via Statuto c’è la sede che per molti anni è stata l’unica Accademia poi, più recentemente, per motivi logistici e di spazio, i corsi degli ultimi due anni sono stati spostati a Castelporziano, vicino Roma. Presto però riusciremo di nuovo ad avere un’unica sede per la nostra Accademia nell’area degli ex Ospedali Riuniti. È stato un lavoro lungo ed intenso iniziato nel marzo 2014 quando è stato firmato con CDP un memorandum che impegnava entrambi per cercare di portare a termine questa operazione. La GDF concentrerà in quest’area non solo l’Accademia, ma anche gli spazi che la città di Bergamo, tramite il demanio, ci pone a disposizione in via Cassina, sede del Gruppo operativo territoriale.

Oggi spendiamo per l’affitto della sede di via Statuto, quella di Roma e per la sede del gruppo di Bergamo, circa 11 milioni di euro all’anno.

Oltre a queste cifre dobbiamo considerare il profilo organizzativo e soprattutto i costi connessi al mantenimento di queste strutture separate. Costi per la manutenzione, per la sicurezza e per i servizi che devono essere garantiti ad entrambe le sedi, che ammontano a circa 850.000 Euro all’anno. Sostanzialmente ciò che abbiamo concordato con CDP, la quale sosterrà la ristrutturazione per circa 70.000 Euro, è di proseguire a pagare un canone d’affitto di 12 milioni per i prossimi 24 anni. Con il grande vantaggio che, grazie al contratto firmato con CDP, noi pagheremo 12 milioni per i primi 12 anni come fosse una locazione pura ma se dovessimo decidere di rescindere il contratto, potremmo farlo, ovviamente pagando una penale. Per i primi 12 anni gli oneri di manutenzione straordinaria saranno a carico di CDP dal tredicesimo anno in poi la GDF sarà sempre in affitto, pagando sempre 12 milioni l’anno ma inizierà la possibilità di riscattare il bene. Qualora decidessimo di andare via il tredicesimo anno pagheremmo un riscatto molto alto. Questo valore andrà decrescendo fino alla fine della seconda fase.

Quindi dopo 24 anni lo Stato avrà pagato quello che già paga adesso per le due Accademie, unificandole e razionalizzando le varie funzioni con una struttura nuova e più efficiente studiata e progettata per gli allievi quindi con tutto ciò che serve per un’Accademia. che non è solo un’Università.”

Il giuramento degli allievi dell’Accademia alla presenza del Ministro Piercarlo Padoan Foto di Sergio Nessi

COME SARÀ LA NUOVA ACCADEMIA? Ai finanzieri andrà l’8o% dei142.000 metri quadri di superficie complessiva. La parte dei depositi e dei capannoni lungo via XXIV Maggio verrà invece lasciata alla città per nuovi servizi nel quartiere previsti dall’accordo di programma. Giorgio Gori ha anticipato che potrebbero trovarvi posto gli uffici dell’Assessorato ai Servizi Sociali che dovrà lasciare la sua sede in un prossimo futuro. La nuova Accademia dovrebbe ospitare circa 800 persone tra gli allievi, circa 500 a pieno regime di cui 200 in arrivo da Roma, ufficiali e personale vario per circa 250 unità.

L’Accademia avrà bisogno di 550 posti letto per i frequentatori dei corsi e la foresteria, mensa con annesso circolo bar, sartoria, lavanderia, barberia, magazzini, archivi, luogo di culto, infermeria a cui vanno aggiunte le attrezzature didattiche e per la forma fisica: campi sportivi, pista di atletica, palestre, piscine, poligono di tiro, armeria, biblioteca, aula magna,

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COME SARÀ LA NUOVA ACCADEMIA? sale docenti, piazza d’armi, centro stampa e lab. fotografico. Prevista anche autorimessa e 500 parcheggi. Il cuore dell’Accademia si svilupperà nei padiglioni storici che si affacciano sulla Piazza d’Armi piazza che sarà la location d’eccezione per parate e manifestazioni. I blocchi che un tempo furono di radiologia e delle sale operatorie, ospiteranno aule e alloggi. Le camere verranno ricavate anche nell’ex Nefrologia e nell’ex Oculistica. Il Comando ovviamente sarà ubicato nella palazzina rossa all’entrata del complesso che in un primo tempo doveva diventare un padiglione espositivo della Fondazione Ospedali Riuniti.

Nell’edificio di fronte, quello con l’orologio, sul lato opposto della piazza, verranno ricavati i locali delle cucine della mensa e aule di corso. Il blocco materno infantile ospiterà alloggi di servizio e l’ex psichiatria diventerà un auditorium.

La cappella esiste già. È prevista la demolizione degli edifici a sud, un tempo occupati dal centro prelievi, dalla camera mortuaria e dal reparto infettivi, mentre reserà com’è l’ex Pneumologia dove troveranno posto alloggi di rappresentanza e per i militari esterni o di passaggio.

I vecchi padiglioni non soggetti a vincoli saranno demoliti e al loro posto verrà realizzata l’area sportiva con pista di atletica e tribuna coperta sotto la quale ci sarà il poligono di tiro. Piscina coperta da 25 metri. Gli impianti sportivi, ad esclusione della palestra che sarà realizzata al posto della cardiochirurgia, saranno aperti anche all’uso da parte di associazioni e cittadini.

Tre anni di lavori e circa 70 milioni la cifra che sarà investita da Cassa Depositi e Prestiti per la ristrutturazione dell’area dell’ex Riuniti in modo che risponda alle necessità della futura Accademia.

CAMPI SPOTIVI PISTA DI ATLETICA E POLIGONO DI TIRO

(1) Comando (2) Alloggi di Servizio (3) Circolo ufficiali, alloggi di rappresentanza e aule, alloggi 4° e 5° anno battaglione allievi (4) Alloggi per corsi speciali (5) Corsi speciali (6) Cucina Mensa aule speciali e reparto comando (7) Alloggi rappresentanza militari esterni (8) Alloggi (9) Luogo di culto, alloggio del cappellano e foresterie (10) Aule e alloggi battaglione allievi infermeria e armeria (11) Alloggi di servizio (12)Auditorium (13) Centrale termica (14) Palestre ad uso esclusivo Accademia

Ecco come sarà lo studentato universitario che sarà realizzato dopo i lavori di riqualificazione della Caserma Montelungo

COSÌ PARLÒ G.G.

Questo l’intervento di Giorgio Gori sindaco di Bergamo decisamante felice che l’area dell’ex Ospedale abbia trovato una sua destinazione. “Se questa è una giornata di festa per la Guardia di Finanza - ha detto Gori - ancor di più lo è per Bergamo per questo passaggio che dà concretezza ad un’idea nata molti anni fa. Ringrazio l’iniziativa dei parlamentari bergamaschi che hanno colto il pericolo insito nel trasferimento dell’Ospedale che lasciava libera la sua sede storica in un momento complicato nel quale la crisi economica difficilmente avrebbe consentito che il luogo venisse riqualificato e sviluppato dal mercato. Si è colta l’opportunità di destinarlo ad una funzione pubblica di grande prestigio com’è l’Accademia.

Accanto a loro si è mossa con grande dinamicità la Cassa Depositi e Prestiti e ho dovuto ricredermi: la pensavo come un organismo molto ministeriale e invece, ho trovato manager molto preparati, rapidi nelle decisioni e pronti ad assumersi le responsabilità del caso. Portiamo a casa un risultato straordinaria che conferma la vocazione di questa città di essere rilevante nel panorama nazionale, per tante cose ma, in particolare, per la formazione. Inoltre, in una sorta di domino positivo, la sistemazione dell’area del Riuniti porterà a corredo la sistemazione della caserma Montelungo dove sorgerà lo studentato universitario: due oggetti di 140.000 mq dismessi che diventeranno entrambi luoghi di formazione. Non capita quasi mai che aree dismesse siano destinate ad una funzione pubblica e i calcoli che si fanno in questi casi consegnano alla città 4,5 milioni di Euro di investienti per funzioni pubbliche.

Il quartiere di Santa Lucia, che ha subito come uno choc l’addio dell’ospedale e che ha visto vicino il pericolo del possibile degrado di un’area senza una sua destinazione nel breve periodo, presto, non soltanto disporrà di un grande presidio di sicurezza, ma potrà riappropriarsi degli spazi del campo di Marte usato per gli impianti sportivi dell’attuale Accademia mentre è quasi certo che gli uffici dell’assessorato ai Servizi Sociali troveranno casa in via 24 Maggio e sarà un ulteriore elemento di qualità urbana. Inoltre, gli impianti sportivi dell’Accademia saranno fruibili anche dalla cittadinanza.”

Rifiniamo questo orologio a mano.

Anche i componenti che non si vedono.

Nel movimento del Lange 1 Fuso Orario ci sono tante piccole leve,

che non tutti i particolari rimangono nascosti: molti, infatti, si pos-

molle e ingranaggi che probabilmente non vedrete mai. Eppure, i

sono ammirare nel loro affascinante gioco meccanico attraverso

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SAKATIA: MISSIONE COMPIUTA quelli che servono d’urgenza, vengono forniti rapidamente grazie alla collaborazione con la compagnia aerea Neos ed il suo caposcalo a Nosy Be. Abbiamo un’organizzazione ben congeniata ed oliata, con la direzione e la supervisione di Isabella da Padova, la nostra Sentinella in territorio oltremare, direttrice e proprietaria del Sakatia Lodge al quale per convenzione ed amicizia, tutti noi volontari afferiamo.

Bellissima esperienza, abbiamo fatto un grande lavoro, ma soprattutto Change ringrazia tutti coloro che con grande dedizione ed entusiasmo hanno contribuito a rendere funzionante e funzionale il dispensario. La direzione operativa del dispensario sarà gestita grazie al contributo del Rotary Club di Treviglio, mentre Change Onlus manterrà quella medico-scientifica e la ricerca dei medici volontari, tutto marcia e chiunque andrà a lavorarvi potrà essere solo contento di farlo.

In questi giorni è presente una missione di quattro ragazzi capitanati da Beppe e Patrizia, che hanno come compito di creare protocolli di gestione del Dispensario, fare un inventario preciso, predisporre un elenco di ciò che manca di piccola attrezzatura e materiali. Quale sarà il destino di questa struttura? Semplice, grazie all’azione rotariana con cui abbiamo lavorato in partenariato in questi ultimi tre anni, il club di Nosy Be con quello del Rotary Treviglio e della Pianura Bergamasca, stanno organizzando un progetto per finanziare un medico e un odontoiatra, malgasci, che vadano bimensilmente a lavorare nel dispensario, a diretto contatto con le strutture sanitarie dell’isola maggiore.

Parco delle Cornelle, AZ veicoli, Nordental, Sogeva, Novaxa, Kavo, e soprattutto l’OMS di Padova, che ha fornito il riunito nuovo. Grazie anche ad Alessandro della Dentalform di Pistoia che ha fornito il resto e nulla ha voluto.

Grazie a tutti gli amici che hanno collaborato in questi anni, grazie davvero. Ora aspettandovi sempre numerosi e volenterosi, Change passa la parte operativa ai Rotary che sono certo continueranno questo percorso.

MADAGASCAR, APRILE-MAGGIO 2016 Come tutte le storie, c’è un inizio con “c’era una volta” e poi si arriva al termine con “E vissero felici e contenti”.

Anche per il dispensario di Sakatia, isola meravigliosa dell’arcipelago di Nosy Be è così, è stato il primo passo fatto da Change Onlus in Madagascar, il primo amore di Paolo, Teresa, Franco e tanti altri sino ad arrivare a Dennis, il dentista magico che ha ben pensato di fornire questo magnifico dispensario di un’unità odontoiatrica per erogare le cure ai bambini dell’isola ed ai loro abitanti adulti.

Ma qualcosa si era inceppato nel 2009, a causa della situazione politica e della crisi in arrivo, ed ecco che entra in scena Ciccio altro cavadenti, che conosce Dennis casualmente e parte per Sakatia. Ne è passato di tempo da allora, circa 20 missioni di volontari partite per il Madagascar, tutti innamorati che poi al ritorno hanno aiutato a raccogliere fondi, farmaci e forze nuove e vitali per andare avanti, i nomi sono tantissimi, li omettiamo per ricordare tutti e non dimenticare nessuno.

Ora il progetto è completato, con quest’ultima missione fatta da Dennis, Ciccio e Cioci, finalmente abbiamo un dispensario completamente funzionante ed attrezzato di tutto punto con poltrona odontoiatrica, radiografico, aspiratore chirurgico, compressore, generatore di corrente, sterilizzatrice, ventilatori, mobiletti, sgabelli, di tutto e di più.

Il dispensario è in ordine, vi giunge acqua dalle cisterne, abbiamo le fosse biologiche, la presa a terra per la corrente. C’è anche Adolf un infermiere perfetto, che ha confermato la sua permanenza, abbiamo gli insegnanti della scuola di primo e secondo grado, svizzero-malgascia, che collaborano con noi e con il progetto Salute dell’Infanzia, abbiamo due ultrasuoni per detartyrasi, un “riunito” portatile per le missioni esterne sul territorio così come un radiografico portatile senza fili.

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“Vogliamo fare qualcosa di speciale” - ci hanno confidato i titolari Bernardo e Silvia Brena. “Prima della bellezza della location, della competenza del nostro chef, della qualità delle nostre materie prime e del nostro servizio, intendiamo valorizzare la nostra filosofia. Ciò che vogliamo fare è soddisfare il cliente in ogni modo”.

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Alan Foglieni: la scelta giusta Sulla stessa lunghezza d’onda il giovane Alan Foglieni, sempre più consapevole di aver fatto la scelta giusta approdando all’8C. “La qualità delle materie prime e la passione che ci anima sono i due ingredienti basilari sui cui puntiamo tutto il nostro lavoro - ci ha raccontato Alan. “Poi certamente il nostro entusiasmo, il privilegio di lavorare per un ristorante così bello e la possibilità di alternare a piatti cult proposte creative fa il resto…”.

Nuovo Menù Rivisitato completamente il menù del pranzo, così come la sua formula, con una proposta ricca e molto articolata. “Proponiamo un menù giornaliero, in base a ciò che di meglio arriva sul mercato, che permette di spaziare in maniera trasversale dalla bistronomia, grazie a cui è possibile scegliere alcuni piatti unici veloci ma da bistrot, ad una piccola inserzione di tre piatti estrapolati dalla carta della sera, per chi dispone magari di più tempo, sino alla carta tradizionale con primi e secondi piatti affiancati ai due cavalli da battaglia di questo locale (il bollito e la cotoletta). Dalla pasta fatta in casa ai risotti, dal pesce alla carne, sino ai finger food e ai piatti vegani/vegetariani ha proseguito Alan Foglieni. Bello, buono e semplice: questa la mia filosofia in cucina.

Non amo strafare o mettere mille cose nel piatto. Mi piace lavorare con i cromatismi.

Adoro i piatti della tradizione: ritengo, infatti, possa coesistere con l’innovazione se ben gestita. Non farò cose strane, non sono un fautore della cucina creativa estrema: punto molto al ritorno ai piatti della tradizione eseguiti a regola d’arte con le materie prime giuste”. La carta serale, invece, ad oggi, propone una scelta tra antipasti, primi e secondi piatti ma sarà presto ampliata. “Abbiamo tolto le diciture tradizionali preferendo la riproposizione di un titolo e di una breve descrizione del piatto” – ha specificato il nuovo chef del ristorante L’8C. E adesso in terrazza E, come se non bastassero le novità, imminente anche l’inaugurazione della terrazza estiva posta all’ultimo piano del locale: un ampio spazio all’aperto dove sorseggiare un aperitivo, degustare finger food estrosi e molto creativi o festeggiare una ricorrenza particolare. Pranzo e cena, quindi, ma non solo... “Chi verrà per un aperitivo potrà liberamente scegliere se farlo diventare una vera e propria cena apprezzando più finger food diversi (come per esempio pesce crudo e/o cotto, microburger e microbollito)” - ha concluso Alan Foglieni. Tante proposte per tutti i gusti: non resta che provarle!

Lâ&#x20AC;&#x2122;8c Ristorante via Santa Cristina 31 Treviolo Bg Tel.:035 201101 - www.l8c.it

QUICOSÌ

SENTIERI DI STELLE PAGHERA FLOU: NUOVE TECNOLOGIE PER EMOZIONARE IL GIARDINO

Da lungo tempo Paghera è concetrato sullo sviluppo di sinergie creative e innovative con i propri partners, tutti molto attenti a scoprire e testare nuove tecnologie e prodotti esclusivi con l’obiettivo di essere per i clienti un riferimento di eccellenza e di soluzione esclusive. Paghera sa bene che il giardino é un ambiente che si vive maggiormente con la luce naturale, quando le fioriture esprimono tutto i loro profumi e colori. Diversamente durante le ore serali é la luce artificiale, sapientemente distribuita e dosata, a donare le maggiori emozioni e le più grandi suggestioni. Grazie a questo utilizzo emozionale della luce in notturna le piante possono diventare delle sculture luminose mutevoli e dinamiche che, utilizzando anche la domotica, donano nuove prospettive e visioni del proprio giardino. Nei suoi giardini Paghera cerca di donare sempre un aspetto naturale e magico anche agli elementi statici, come lo sono le pavimentazioni, utilizzando diversi materiali e nuove tecniche in relazione all’ambiente e allo stile del cliente.

Con la grande esperienza maturata nel tempo, l’Azienda ha sviluppato diverse tipologie di materiali e finiture di facile applicazione e bassa manutenzione come ad esempio i pavimenti in ghiaia resinata. Le ghiaie resinate sono ideali per vialetti pedonali e ciclabili: sono infatti estremamente drenanti e possono sempre essere personalizzate per colore e dimensione. Inoltre donano un aspetto naturale all’insieme, non artificiale nè artificioso.

In questa ottica Paghera ha deciso di studiare una modalità davvero elegante di utilizzare il materiale fluorescente nella progettazione di giardini, parchi ed aree verdi e ne è nato un nuovo progetto/prodotto di sicuro impatto: Fluo. Se da un lato l’utilizzo del materiale fluorescente é di fatto consolidato, dall’altro spesso irisultati sono al limite del gusto per colpa dell’esagerazione o della non profonda conoscenza del materiale scelto e quindi del risultato finale. Recentemente una occasione molto importante ha dato a Paghera l’opportunità di fare un test di Fluo di tutta eccellenza. Durante la preparazione dell’evento per il debutto della nuova Ferrari 488GTB, tenutosi nella sede aziendale di Lonato, si voleva stupire gli spettatori e si è voluto creare qualcosa di realmente nuovo, inserendo, all’interno della ghiaia resinata, un accurata selezione di pietre fluorescenti di diversa intensità. Queste pietre vetrose, di colore bianco, sono mimetizzate nella pavimentazione e si caricano sfruttando le radiazioni solari. Al calare della luce iniziano a sprigionare, per diverse ore, la loro carica di luce magica. Al fine di enfatizzare l’intensità luminosa delle pietre fluorescenti, Paghera sta sviluppando la ricerca su corpi illuminanti con lampade UV che, grazie ad una meticolosa scelta delle pietre di alta qualità, creano una scenografia unica e più duratura.

Il risultato, durante l’evento Ferrari, é stato così coreografico e intenso che tutti i partecipanti pensavano di camminare letteralmente sopra un letto di stelle. Dopo questa prima esperienza, Paghera è adesso allo studio ed al vaglio di nuovi utilizzi dei materiali fluorescenti, proponendo via via ai clienti, nuove soluzioni e finiture per rendere il loro giardino unico nel mondo, nonché il più bello.

SERVIZIO E PRODOTTO IN UN’UNICA SEDE Un’assistenza domiciliare privata per la cura di anziani e malati sia a domicilio, sia in strutture; un servizio personalizzabile e di qualità offerto sia in forma momentanea, che continuativa ed erogato con professionalità e competenza.

Questa, in estrema sintesi, la mission di Privatassistenza Bergamo, il punto di riferimento cittadino per anziani, malati, disabili e, soprattutto, per le loro famiglie.

Una gamma completa e personalizzata di servizi socio-sanitari qualificati e sicuri, erogati da operatori professionali e qualificati (ASA-OSS) che spazia in maniera trasversale per esaudire qualsiasi tipo di richiesta: dalla cura e dall’igiene personale di una persona all’assistenza al pasto, dalla veglia al supporto infermieristico, dalla fisioterapia alla riabilitazione, dall’assistenza ospedaliera integrativa diurna e notturna al segretariato sociale, dall’accompagnamento sino al servizio di podologo e logopedista comodamente a casa.

OL DISNÀ 2016 80MILA PASTI ALL’ANNO CONSEGNATI A DOMICILIO A PERSONE FRAGILI E ANZIANE

55mila euro per la consegna dei pasti a domicilio ad anziani e persone fragili: così ha deliberato ieri la Giunta del Comune di Bergamo su proposta dell’Assessore alla Coesione Sociale Maria Carolina Marchesi per la realizzazione del progetto “Ol disnà” in convenzione con l’organizzazione di volontariato “Aiuto per l’Autonomia Onlus”.

Il progetto consente la consegna di 220 pasti al giorno in tutta la città (eccezion fatta per Bergamo Alta, nella quale il servizio è garantito in collaborazione con la Cooperativa Città Alta) per un totale di 80.000 pasti all’anno. I volontari dell’Associazione contribuiscono così a sostenere l’autonomia di tante persone anziane, disabili e segnalate dai Servizi Sociali in città, realizzando anche un servizio di trasporto sociale in particolari situazioni. Il costo di un pasto completo (primo, secondo, contorno, frutta e pane) è di soli 4,50 euro; il progetto prevede però anche la consegna di 5600 pasti gratuiti all’anno a una quindicina di persone che si trovano in particolari situazioni di disagio economico.

Sei mezzi dell’associazione consegnano quotidianamente i pasti e sono quasi un centinaio i volontari coinvolti nell’iniziativa. Secondo i termini della convenzione, il Comune di Bergamo eroga un contributo di 30mila euro per coprire i maggiori costi a carico dell’organizzazione e costituisce un fondo di 25.000

E, a partire dal prossimo 11 giugno, Privatassistenza inaugurerà a Bergamo, in via dello Statuto 18/D, la nuova sede trasferendosi da quella attuale sita in Via Moroni156a: una struttura che, unica nel suo genere, riuscirà a fornire servizio e prodotto nello stesso luogo.

Complice la sinergia con Spaccio Asciuttissimi e avvalendosi di personale competente si potrà acquistare servizio e prodotto senza perdite di tempo!

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euro per i pasti erogati gratuitamente alle persone in situazione di fragilità economica.

“Il progetto garantisce un servizio fondamentale – spiega Maria Carolina Marchesi, Assessore alla Coesione Sociale del Comune di Bergamo – e le statistiche lo dimostrano. Agli 80mila pasti erogati in città si aggiungono i quasi duemila che la Cooperativa Città Alta distribuisce ogni anno nel quartiere di Bergamo Alta. In questo modo il progetto è in grado di garantire la consegna massima di 275 pasti al giorno grazie all’attività di soli volontari: in questo modo possiamo sostenere l’autonomia di tante persone anziane e fragili nella nostra città, consentendo loro di continuare a vivere nella propria casa.”

anni azzurri

A cura del Direttore Johnny Vinella

LA RESIDENZA SAN SISTO

IN PRIMA LINEA CONTRO IL DOLORE Per favorire il benessere degli ospiti e prendersi cura della loro qualità lo spostamento di cariche elettriche nei tessuti. L’energia scaturita di vita, la Residenza Anni Azzurri “San Sisto” di Bergamo, ha attivato innesca naturali processi antinfiammatori, riparativi, di ossigenazione e speciali percorsi di stimolazione motoria, che hanno come obiettivo la vascolarizzazione delle cellule. Questa terapia può essere utilizzata per riduzione del dolore, “Che risulta essere il primo inibitore della mo- riabilitazione post chirurgica, algie croniche, traumi ossei, lombalgie, bilità – sottolinea il direttore della Residenza Anni Azzurri San Sisto, traumi osteoarticolari, lesioni vascolari e lesioni da decubito. dottor Johnny Vinella - e la sua risoluzione ha una importante valenza La Magnetoterapia e l’Elettroterapia antalgica utilizzano nella restituzione dell’autonomia”. campi magnetici e radiofrequenze per agire in presenza di trofismo, All’interno della struttura è possibile intraprendere percorsi persona- calcificazioni ossee e perdita di massa ossea, accelerandone i processi lizzati, in base alle esigenze e alle patologie di ciascun ospite e grazie di cura. I benefici si presentano sia sulle patologie croniche che su all’impiego di specifiche apparecchiature elettromedicali, finalizzati quelle acute. Può essere usata per diverse finalità come contrastare alla stimolazione funziol’osteoporosi, ridurre l’innale delle abilità residue. fiammazione, stimolare il Le terapie che possono riassorbimento di edemi, essere effettuate nella Reaumentare l’apporto di sidenza Anni Azzurri San calcio nelle ossa, migliorare Sisto sono differenti: Tens, la circolazione.

Magnetoterapia, Tecar, IoInfine i trattamenti di Ionoforesi, ed elettroterapia noforesi, mediante corantalgica. rente continua pulsata che La Tens è una tecnolotrasferisce direttamente il gia che utilizza impulsi di medicinale nell’epidermide, frequenze appropriate in in assenza di dolore e con grado di stimolare i nervi maggiore efficacia, perchè attraverso la cute, inibendo permette un migliore asla conduzione degli stimoli sorbimento del farmaco, NELLE IMMAGINI ALCUNI PUNTI DI APPLICAZIONE DELLA riducendo i tempi di guadolorifici. Utilizzata con finalità analgesico-antalgiche, questa tecnica è di estrema efficacia nel rigione e gli effetti collaterali. Efficace, indolore e rapida, la ionoforesi trattamento di molte patologie neuronali, osteoarticolari, dei lega- può essere utilizzata per la cura di diverse patologie dell’apparato menti, dei tendini, del dolore cronico muscolo-schelettrico, e viene muscolo-scheletrico, attraverso l’iniezione di farmaci che riducono inutilizzata anche nelle cure palliative e terapia del dolore. fiammazione e dolore.

Un altro trattamento tra i più innovativi è la Tecar terapia. I benefici “Tutte queste terapie vengono effettuate all’interno della Residenza della Tecar, che può arrivare ad interessare anche strati profondi non dalla nostra équipe fisioterapica – spiega il direttore Vinella – L’accutrattabili con altre terapie, sono un aumento dell’attività metabolica, rata valutazione effettuata dal medico e dal fisioterapista consente di una velocizzazione della riparazione dei tessuti, l’aumento della circola- affiancare alla classica terapia farmacologia anche delle terapie magzione e del drenaggio linfatico. La metodica usata dalla Tecar produce giormente innovative, indolori ed efficaci, a beneficio dei nostri ospiti”.

In collaborazione con Via Colognola ai colli, 8 - Bergamo Tel. 035 08641 - Fax 035 19909256 residenzasansisto@anniazzurri.it johnny.vinella@anniazzurri.it

BASCHENIS: RITORNO A PALAZZO

FINO AL 27 MAGGIO UNA STRAORDINARIA SELEZIONE DI NATURE MORTE E RITRATTI DI STRUMENTI MUSICALI, TRA CUI IL CELEBRE TRITTICO AGLIARDI E UN’OPERA INEDITA

Due liuti attiorbati, cetera, mandola, fogli con notazioni musicali, chitarra, spinetta, fogli con intavolatura per liuto, scrigno, piatto di mele, garofano e pera Firmato: “EVARISTUS / BASCHENIS / B.”olio su tela, 115 x 163 cm Bergamo, collezione privata

IN OCCASIONE DEL DECENNALE DELLE ATTIVITÀ ESPOSITIVE DELLA FONDAZIONE CREDITO BERGAMASCO, È TORNATO A PALAZZO CREBERG EVARISTO BASCHENIS, PROTAGONISTA ASSOLUTO DEL PANORAMA PITTORICO DEL SEICENTO

BASCHENIS: RITORNO A PALAZZO

Con la mostra Baschenis - Ritorno a Palazzo la Fondazione Credito Bergamasco celebra il decennale di attività espositiva prodotta direttamente dalla Fondazione, che nel 2006 organizzò una rassegna dedicata al pittore Evaristo Baschenis (1617-1677), considerato uno dei maggiori protagonisti della natura morta del suo tempo. “Sono passati ormai dieci anni dalla monografica “Omaggio a Baschenis”, presentata nel 2006 presso il Palazzo Storico del Credito Bergamasco – ha affermato Angelo Piazzoli, Segretario Generale della Fondazione Credito Bergamasco – Fu quella la prima vera occasione in cui dischiudemmo al pubblico le porte della nostra Sede con una mostra strutturata, completa di visite guidate, aperture prolungate e, quale fiore all’occhiello, un bel catalogo a disposizione gratuita dei nostri ospiti, caratterizzato da importanti apporti scientifici (Mina Gregori e Lanfranco Ravelli). Da allora è iniziato un percorso per cui il Salone Principale della Banca – oltreché spazio dedicato all’economia e alle relazioni professionali – è diventato un luogo di cultura che, sempre più spesso nel corso dell’anno, si trasforma in piazza, museo, palcoscenico, teatro, auditorium, laboratorio di restauro. Ad oggi - ha proseguito Angelo Piazzoli - a Palazzo Creberg si sono susseguite 44 mostre (tutte pensate, realizzate e costruite da noi, in proprio) cui si aggiungono oltre 20 esposizioni organizzate fuori Sede e le mostre itineranti che attestano il nostro anelito alle profondità del pensiero (ad oggi, 6 per 35 eventi)”.

Flauto a becco, chitarra, mandora, violino con arco, liuto attiorbato, viola da arco bassa, due fogli con spartito musicale, libri e mela Firmato: “Evaristo Baschenis P. Bergomi” olio su tela, 75 x 99 cm Bergamo, collezione privata

Accademia musicale di Evaristo Baschenis alla spinetta e di Ottavio Agliardi con arciliuto, mandola, chitarra, violone, intavolatura per liuto. Firmato: “EVARISTUS / BASCHENIS / BERGOMI / P.”

PERCORSO ESPOSITIVO La Fondazione Credito Bergamasco torna quindi sul Baschenis con un progetto più ambizioso e articolato, celebrandone in anticipo il 400° anniversario della nascita, che ricorre nel 2017.

Questa volta sono state radunate ben 18 opere dell’autore, tutte provenienti da collezioni private. Tra queste testimonianze figurative spicca il celeberrimo Trittico Agliardi, forse l’opera di Baschenis più monumentale, costituita da tre tele affiancate una all’altra, in cui il pittore si è autoritratto mentre suona la spinetta. Il Trittico occupa una posizione da solista, all’interno del percorso espositivo, con un allestimento realizzato ad hoc sul Loggiato di Palazzo Creberg. Il nucleo principale della mostra è allestito nel Salone Principale, con un percorso espositivo articolato nei generi praticati dal pittore: le nature morte di cucina, gli strumenti musicali e il ritratto. In mezzo a un gruppo selezionato di dipinti figura anche un’opera inedita, mai riprodotta e mai esposta al pubblico prima d’ora. Si tratta del Cesto di mele, carciofo, asparagi, un piatto di ciliegie e un garofano bianco, appesa a fianco della celeberrima Cesta di mele (Collezione Poletti), forse la più straordinaria natura morta di cucina di Baschenis.

La mostra è corredata da un catalogo illustrato – con testi dei curatori, Simone Facchinetti e Angelo Piazzoli – distribuito gratuitamente ai visitatori.

olio su tela, 115 x 163 cm

Liuto, mandora, fogli con notazioni musicali, spinetta, violino con arco, chitarra e pesca Firmato: “EVARISTUS BASCHENIS P.” olio su tela, 81 x 99 cm Bergamo, collezione privata

A destra dei tre capolavori di Giovan Paolo Cavagna presentati al pubblico in occasione degli interventi di restauro curati e sostenuti dalla Fondazione Credito Bergamasco

Giovan Paolo Cavagna (Bergamo, 1550 ca. – 1627) sopra: Miracolo annuale dell’acqua che sgorga dall’arca dei Santi Fermo e Procolo (particolare) Bergamo, Monastero di San Benedetto; a sinistra Vergine in gloria con le sante Anna e Francesca Romano (particolare) Bergamo, Basilica di Sant’Alessandro in Colonna

Cesto di mele, carciofi, asparagi, un piatto di ciliegie e un garofano bianco (particolare) Collezione privata

BASCHENIS: RITORNO A PALAZZO

FINO AL 27 MAGGIO UNA STRAORDINARIA SELEZIONE DI NATURE MORTE E RITRATTI DI STRUMENTI MUSICALI, TRA CUI IL CELEBRE TRITTICO AGLIARDI E UN’OPERA INEDITA

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NIFESTA ELLA MA LA SOD E N ZIO ER ESENTA PORT P O ALLA PR EMIA DELLO S E SPORTIV T N O E R A G C AD CENT IM C S L ’A E IS L T D L I N A P A D SUI C AM MOSSA RITÀ E T SE AUTO NNIS 2016’ PRO RDÌ 20 MAGGIO O 9 GIUGNO O R E M ‘TE NU NE SIM cano IL VIA VE IL PROS PORTIVA non man ZIONE S CHE HA PRESO CONCLUDERÀ w entr y e n I À S le T , E e IE n IDINO LIDAR t per ominazio DI DI CIV ello Spor alche den d u q ia ia m e b MONGO d m a ca gli anni, c ando l’Ac ile biare: qu . Passano m ta s a c iu ato infallib g n m o è r n a fe z a n n e o z c te z r è a r te si Ok, la p binomio utto le ce o sopratt dono. E il n n o o s p a is r 1 m i 0 is 2 6”, mai, amic del “Tenn hiama, gli o c tr s tà a ie n r l a de la Solid sima el taglio a gremitis casione d n c u o in in e io h g anc 13 mag dove lo scor so Bergamo i d ia c avvenuto in eo Rossi. rov re della P ente Matt ia id il s s n re o p c il a lla sala casa c’er entale de onori di a fondam v po ti a g a fare gli e ro s - e do a pre nni Licini uità è un a n v ti n io ri che o G c ta n a “L ermato ti volo ff n a ta a i h a – a v o pera ratori e ui il merit nostra o si collabo ancora q ro e o m m u ia n s i i co, a anni fa tanti ann Quarant’ ostro fian n i. l ic a m a re p e m riamo efinir stanno se Vip” prefe “ ferisco d e re in p m io r e per noi, gi il te sor ch i veri vip, ip, ma og e V agli spon h o c e o n r tt o pendono del fa il primo T li altri e s erazione g a id s d nasceva n o o s c r e e in animo div ar lo anch in favore hanno un accanton e h c lidarietà e o s n i o s d r i e in p m lle ter sono que eremo n solo, in i, cavalch d ie, ma no g in r u e q n , e e ion le loro esta ediz o. Da qu im s s ro p del

semplicemente il nome dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà, vale a dire quello della nostra Associazione che tra le tante iniziative organizza anche il torneo di Tennis”. Altra tradizione, che assume i contorni dell’eloquenza circa la grandezza dell’opera del team, sono tutte quelle persone che non fanno mai mancare il loro prezioso sostegno: da Monsignor Giulio Dellavite, Segretario Generale della Curia di Bergamo, all’amministrazione cittadina con Loredana Poli Assessore all’Istruzione, Università, Formazione e Sport, passando per quello altrettanto puntuale della Regione Lombardia, rappresentata da Claudia Terzi, Assessore regionale all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile, dai consiglieri regionali Angelo Capelli e Mario Barboni; poi ancora, tra gli altri, il sindaco di Scanzorosciate Davide Casati, il Direttore Sanitario dell’Ospedale Bolognini di Seriate Gianluca Vecchi, il Dott. Angelo Piazzoli, segretario della Fondazione Credito Bergamasco, e Massimo Margini Colonnello, comandante Gruppo Elicotteri Lombardia.

Particolarmente significativa anche la presenza e le parole di Oreste Perri, Presidente del Coni Lombardia che il 30 marzo scorso, peraltro, ha insignito l’Accademia dello Sport per la Solidarietà della Benemerenza del Coni. Tra novità e piacevoli conferme, con un occhio particolare alla valorizzazione dei prodotti del territorio bergamasco, la kermesse che sta andando in scena sui campi del Centro Sportivo Mongodi di Cividino dal 20 maggio scorso, rappresenta un contenitore variegato capace – come ha affermato il presidente dell’Accademia Alessandro Masera “di riunire, ancora una volta, i migliori ingredienti: divertimento, sport, gioco e amicizia con un motore del calibro di Licini”. E ancora una volta, ne siamo convinti, ne scaturirà un prodotto che mantiene intatta nel tempo la sua formula vincente. Il tutto, naturalmente, corroborato da una benzina “tutta cuore” che stavolta destinerà i proventi alla AIPD (Associazione Italiana Persone Down), agli Amici del MoyaMoya Onlus, all’Associazione Oncologica Bergamasca Onlus e al Csi di Bergamo.

L’essenziale bontà della cucina giapponese si fonde con l’allegria paulista per dare vita a quella che più comunemente viene definita cucina fusion. Una vera e propria esplosione di sapori che nella freschezza del pesce e nella ricerca di ingredienti unici trova la sua massima espressione. Così Ryu Restaurant, il rinomato ristorante di Città Alta, si è rivelato in questo ultimo anno, ottenendo il consenso di tutti gli amanti del fusion che, in uno spazio elegante e ricercato, identificano oggi la location perfetta per cene indimenticabili. E da oggi Ryu Restaurant propone ai suoi clienti una grande novità: la proposta di una gustosa Bento Box perfetta per un pranzo leggero ma completo, grazie al perfetto equilibrio tra proteine e carboidrati presenti nel menù. Ogni mezzogiorno sarà così possibile scegliere tra uno dei piatti principali come Yassai Soba Pollo, Pollo Teriyaki, Yassai Soba Eby, Tempura mista, Uramaki, Sushi o Sashimi ad alcuni componenti fissi che completano la

RYU:

UN’EMOZIONE DI FUSION

proposta come riso bianco o yakimeshi, insalata, 6 pezzi di hossomaki del giorno, miso soup, 1/2 acqua, pallina di gelato e caffè. Un menù “esecutivo” nel rispetto della tradizione giapponese che, nel suo essere “veloce”, non perde comunque la sua “eleganza”. Oltre alla Bento Box sarà comunque possibile scegliere le altre tantissime prelibatezze preparate dal sapiente chef Gustavo Vandsbergs che, grazie alla sua pluriennale esperienza nei più importanti ristoranti di San Paolo, New York e Milano, ha portato le sue chicche di gusto nel cuore di Bergamo. Plus di tutto questo la possibilità, a partire dal 1° giugno prossimo, di gustare pranzi o assaporare cene nel dehors, un suggestivo scorcio di verde posto ai piedi di San Vigilio, a fianco della storica funicolare.

Qui tra piante di origine giapponese e luci soffuse le sere d’estate non potranno che riempirsi della loro miglior magia.

RYU Japanese Fusion Bergamo L.go di Porta Sant’Alessandro 1, Bergamo - Tel. 035 262979 BIIF - Grill & Pizza Bergamo Piazza Pontida 27, Bergamo - Tel. 035 218524 TRATTORIA CAPRESE: Via Daniele Piccinini 2, Bergamo - Tel. 035 236434

QUICOSÌ

BRANCO DOGALIZE

AIUTACI AD AIUTARTI

GLI ALBERGHI E LE ATTIVITÀ “PET FRIENDLY” FANNO RETE PER AIUTARE I CANI MENO FORTUNATI

L’iniziativa “Aiutaci ad aiutarti” nasce grazie all’impegno di Dogalize, il social network degli amanti dei cani nato due anni fa a Milano e già famoso in tutto il mondo. Con questo nuovo progetto, il Branco Dogalize vuole coinvolgere le attività pet-friendly (Hotel, Agriturismi, Ristoranti, Pensioni per cani, Negozi…) in un’operazione di solidarietà per aiutare i cani meno fortunati che vivono nei rifugi. Insomma, un aiuto concreto ai tanti volontari che quotidianamente si prodigano per permettere a tantissimi amici a 4 zampe di avere una vita migliore.

Per ogni attività commerciale pet-friendly che si iscrive come Dogalize Partner usando il codice promozionale di una delle Associazioni che hanno aderito all’iniziativa, Dogalize donerà 50 euro e un mese di pasti ad un cane ospite dell’Associazione stessa.

Quello degli alberghi, spiagge e locali che accolgono gli animali domestici è un fenomeno che sta esplodendo in Italia, visto il sempre maggiore attaccamento dei proprietari ai propri amici non-umani, e che statisticamente sta impattando in modo molto positivo sulla diminuzione dei casi di abbandono di animali in coincidenza dei periodi di vacanza. Con l’iniziativa “Aiutaci ad aiutarti”, Dogalize, oltre a favorire le tante Associazioni di volontariato impegnate a dare un futuro migliore ai cani meno fortunati, vuole anche dare un riconoscimento alle strutture turistiche pet-friendly offrendo una possibilità concreta di pubblicità, visto che potranno godere di un’ampia visibilità sulle pagine del social network che, con più di 300.000 iscritti, vanta oltre 1.000.000 di utenti raggiunti settimanalmente.

Ad oggi sono circa 20 le Associazioni che aderiscono all’iniziativa.

Tutti gli amanti degli animali, siano essi membri di una Onlus, proprietari di un’attività commerciale o utenti privati, sono chiamati a raccolta: è il sentirsi parte del Branco, e condividere una passione comune, a fare la differenza. Sara Colnago, founder di Dogalize, ha affermato: “Dopo il successo dell’iniziativa ‘Dona un pasto con un click,’ in soli 8 mesi abbiamo adottato più di 30 cani ospiti dei canili. I Dog Lovers danno un contributo essenziale: per tutti i nuovi utenti che si registrano su Dogalize attraverso il proprio profilo Facebook o scaricano l’app gratuita per iOS o Android, ogni settimana adottiamo a distanza per un anno un cane di un rifugio italiano. Con lo stesso spirito abbiamo deciso di lanciare l’iniziativa Aiutaci ad Aiutarti, per fare in modo che tutte le attività commerciali pet-friendly possano aiutare i nostri amici a 4 zampe!”

Tutte le attività turistiche e commerciali “pet friendly” potranno iscriversi come partner di Dogalize e scegliere quale tra le Associazioni che aderiscono all’iniziativa aiutare visitando la pagina http://www.dogalize.com

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R E T S X O 18 B

DELALE I C I F F IO U ANC ED ETÀ L L I E PER A TEMPO ENT S Z onoE R m ec EP I SEN o T o O R b T E rimi A i il HI AP dei p in cu PASS C o o A n p C R u vo O T tem come tutto nuo quel ETTO GNO AD io F a r R p , o E da ro P rn ria MIX n rito e veloci p ta alla sto IO SO altato , s U R N e .

P o U o , O I m ti resen tto quest ata svelata E PR ALD Berga ivi, scattan si rip BON N VERO e sche t r h r è st e. Tu c A o o S P p is lide . U CA erabil 8 Boxster tro o ip 8 p n t b u e 1 N o I s t n 7 , C o in U ER ITA di pr sso il he 71 iche. o ed INED E BOXST e pre Por sc zione azioni un reso unic il A a r a T e p v r A a H o c t u SER RSC o 28 or tò alla i pres e l’ha quale la n UNA OVA PO scor s p ato d assato ch o t il e ll t o e e d o t d u U a p duran uello ttro r i, già allor i un LA N rio d a vita alta r i 60 q er le qua p n d n o in r il A p p i ttro c tore, ma bitini mitic rescente xea a qua o c o nei o lt 8 b m e a 1 e l n s 7 k e Un assio di ju te n ster e la p sche Box ovviamen ulle note r s mico , o e P ita ti elli la egli asset olcev a. mod ile D n t v , s e e in ne la lin to, eoni nelle erfet rancio a p o le Coll t o n a v e n e i v d ent un e n gra i Val a di u sto d it e t t s e o v carin

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SENZA TEMPO ED ETÀ

PORSCHE 718 BOXSTER Un vero e proprio tributo al passato al quale però non si è mancato di abbinare un futuro di pura innovazione grazie a Oculus Rift, lo schermo per la realtà virtuale con cui gli ospiti hanno potuto vivere una suggestiva esperienza di guida al volante della nuova 718 Boxster. Una novità assoluta che si somma alle altre caratteristiche uniche della nuova Porsche 718 Boxster, unica con il suo motore boxer a 4 cilindri con sovralimentazione turbo (la 718 Boxster eroga 220 kW da una cilindrata di due litri mentre la 718 Boxster S sviluppa una potenza di 257 kW da una cilindrata di 2,5 litri).

Solo alcune delle caratteristiche che definiscono il carattere unico di questa Porsche, come ha sottolineato Silvano Lanzi, Responsabile Centro Porsche Bergamo: “Questa Porsche segna il passaggio ad una nuova era per il marchio di Stoccarda. Debutta il motore boxer quattro cilindri, consuma meno, ha più cavalli, tanta coppia in più e va più veloce. Il telaio completamente rinnovato e l’impianto frenante più potente che nell’insieme offrono un piacere di guida emozionante e sportivo. La nuova serie presenta anche un design completamente ridefinito mentre negli interni, il cruscotto riconfigurato incornicia il posto di guida. Di serie è presente il Porsche Communication Management (PCM) di ultima generazione con moderno schermo touchscreen, mentre il modulo di navigazione è disponibile come optional”.

Tutte caratteristiche che nel complesso rendono questa vettura unica nel suo genere e son un vanto per la concessionaria bergamasca che si percepiscono attraverso le parole di Simona Bonaldi, Amministratore Delegato Gruppo Bonaldi: “È un vero piacere presentare oggi la nuova Porsche 718 Boxster, una vettura agile, performante, modernissima anche nei dettagli e dal design incisivo. La stavamo aspettando da quando l’abbiamo vista al Salone di Ginevra: la nuova 718 Boxster ci fa rivivere il mito del passato e dei gloriosi tempi in cui Porsche stravinceva sulle piste più importanti del mondo e nello stesso tempo ci fa toccare con mano le tecnologie più innovative e ricercate”. Presente alla serata anche il Direttore Marketing Porsche Italia, Massimiliano Cariola, che con l’occasione ha ufficializzato la nuova denominazione 718 sia per Boxster, sia per la Cayman: una scelta non casuale ma un omaggio al modello del 1957, erede della 550 Spyder e vincitore di prestigiose corse sui circuiti di tutto il mondo!

tutte le immagini dellâ&#x20AC;&#x2122;evento su www.qui.bg.it

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SANO DORMIRE in collaborazione con Negozio del Materasso

MEMORY FOAM: LA QUALITÀ DEL DORMIRE Il memory foam, il materiale brevettato dalla NASA alla fine degli anni ’70 con l’obiettivo di dare il massimo confort ai propri astronauti, è ormai divenuto uno dei componenti più utilizzati per la produzione di materassi di ultima generazione. Sul mercato esistono numerosissime offerte riguardo a materassi e cuscini in memory, ma è bene ricordare che i materassi in memory foam non sono tutti uguali. Scopriamo insieme questo prodotto.

CARATTERISTICHE DEL MEMORY Innanzitutto è importante chiarire che “memory foam” non è un marchio, ma bensì un termine generico che indica la tipologia di materia prima utilizzata, ovvero un composto di schiuma di poliuretano al quale vengono aggiunti additivi per regolarne la densità. Il memory foam è un materiale termo-sensibile che ha la straordinaria capacità di reagire sia alla pressione che al calore sviluppato dal nostro corpo e dall’ambiente. Il risultato, infatti, è quello di sostenere in modo naturale il corpo durante il riposo, distribuendo in modo uniforme le pressioni esercitate, al fine di favorire la circolazione sanguigna e ridurre alcune problematiche dolorose causate dai materassi troppo rigidi.

La prima sensazione che si prova con un materasso in memory foam è quella di un “effetto avvolgente”, una piacevole coccola, che varia a seconda della qualità e della densità delle schiume di memoria utilizzate: scegliere il modello più adatto è solo una questione personale che dipende dal grado di morbidezza che ci risulta più gradevole.

La problematica maggiormente riscontrata dai clienti è che il materasso in memory “fa sudare”, ricordando che i materassi in memory foam non sono tutti uguali e che solo un materasso di qualità può garantire gli effetti benefici di questo materiale, proseguiamo cercando di fare chiarezza e fornendo alcuni suggerimenti per effettuare un acquisto correttamente informato.

SPESSORE E DENSITÀ I materassi in memory foam non sono mai realizzati o composti da un blocco unico, ma sono assemblati a strati, ognuno con spessore e densità variabili. Sono infatti questi alcuni dei fattori più impor-

tanti da considerare durante l’acquisto, in quanto rappresentano i primi indici di personalizzazione del prodotto: la diversificazione di spessori e densità contribuisce a realizzare dei piani di riposo estremamente adattabili alle esigenze personali. Tali valori di densità del materiale viscoelastico variano a seconda dei modelli ed i prezzi dei modelli, ovviamente, variano in base alla qualità della materia prima utilizzata. Purtroppo però molti “pseudo produttori” assembrano e vendono piani di riposo con schiume poliuretaniche di bassa qualità o di importazione, proponendoli al prezzo di listino al pubblico corretti ma con sconti fuori mercato del 50/60/70 % che nessuno potrebbe praticare su prodotti di qualità. Scegliere un materasso di qualità è decisamente fondamentale per garantire un sano riposo. In particolare, un materasso in memory di qualità presenta differenze sostanziali tra il lato invernale, che risulterà sempre più morbido e accogliente, ed il lato estivo, tendenzialmente più rigido e con caratteristiche che garantiscono maggior traspirazione. Peraltro, il medesimo ragionamento vale anche per l’imbottitura che dovrà essere di tessuti adatti alla stagione.

Ricordiamo infine che un materasso di qualità, anche grazie alla corretta manutenzione che tutti gli specialisti del riposo indicano al momento dell’acquisto, è sicuramente destinato a durare nel tempo.

UN SONNO DI QUALITÀ Il sonno sano è uno dei pilastri della salute umana (insieme a sport e alimentazione). Quando non è adeguato la salute ne risente e ciò si riflette sulla qualità della nostra vita. Gli elementi chiave di un sonno di qualità sono essenzialmente tre: (1) la sua durata, che varia in funzione all’età della persona, (II) la continuità, in quanto non deve essere interrotto e (III) la profondità, in quanto il sonno deve essere sufficientemente profondo per essere riposante e rigenerante. In un momento dove il tempo da dedicare a noi stessi è sempre minore, e stress e ansia la fanno da padroni, i disturbi del sonno sono sempre più frequenti. Ricordando che è nostro dovere prenderci cura di noi stessi, riportiamo alcune semplici regole da seguire per un sonno di qualità: (i) avere orari e ritmi regolari, (ii) temperatura e luce giusta nella stanza e (iii) limitare l’uso di tablet e smartphone prima di coricarsi a letto.

Rivenditore Autorizzato dâ&#x20AC;&#x2122;Elite

Esclusivo su Bergamo e provincia Negozio del Materasso

Via Borgo Palazzo, 90 - Bergamo - BG (Condominio Canarie) Tel. 035.271375 www.negoziodelmaterasso.com tutte le immagini dellâ&#x20AC;&#x2122;evento su www.qui.bg.it

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ben vedere

LENTI VISTA-SOLE Quasi tutti gli utilizzatori di lenti da vista ormai sanno che è possibile avere la correzione in uso anche con lenti da vista/sole. La sensibilità e l’attenzione del pubblico si è molto sviluppata nel considerare la lente colorata non solo come elemento decorativo ma anche e soprattutto come elemento protettivo. La gamma delle colorazioni per le lenti da vista ormai copre quasi tutti i colori dello spettro luminoso ed è importante che la scelta del colore non sia dettata solo da fattori estetici (quali l’abbinamento al colore della montatura, oppure lenti dello stesso colore degli occhi ecc...) ma guidata da consigli di un esperto che tenga conto dei difetti visivi del portatore e delle necessità oggettive.

La scelta del colore delle lenti è fondamentale per gestire al meglio la luce, eliminare i riflessi e garantire al portatore una visione più precisa: quindi è giusto tener conto del difetto visivo nella scelta di una colorazione.

Anche l’intensità della colorazione è una variabile importante che dipende dalla sensibilità del portatore, dalla necessità d’uso e dal tipo di luce dalla quale ci si vuole proteggere (infrarossi, ultravioletti...). L’effetto specchiatura, che riesce a dare alle lenti colorate bagliori iridescenti che non disturbino il corretto funzionamento visivo e che aumentino la protezione della luce, è la novità che alcune aziende leader nel settore stanno proponendo all’utilizzatore.

Le lenti vista/sole esistono anche per occhiali curvi specifici per attività sportive e anche qui la scelta del colore della lente è fondamentale per gestire al meglio la luce, eliminare i riflessi ed offrire a chi le porta una visione più precisa. Qualunque sia lo sport, le colorazioni svolgono un ruolo essenziale per aumentare la precisione visiva. La colorazione delle lenti da vista dovrebbe avvenire utilizzando pigmenti naturali che lascino al portatore la percezione dei colori come sono in natura. Purtroppo in molti casi vengono usati coloranti chimici che alterano la percezione finale del colore.

Bergamo Via XX Settembre, 50 (passaggio per Via S. Orsola) Tel 035 242576 - www.otticacattozzo.it

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JAGUAR F-PACE

POTENZA ED ELEGANZA DEL PRIMO SUV DELLA CASA INGLESE

Perché l’hanno chiamata F-Pace? Il nome ha suscitato non poche perplessità. Per gli inglesi la spiegazione è semplice: “L’idea è sottolineare con la lettera F il legame con la F-Type”, quasi a voler aggiungere un altro modello a quella che sembra destinata a diventare una vera e propria famiglia di sportive. Tanto più se Pace “in inglese è sinonimo di velocità e richiama, per assonanza, le parole performance e space”. Non è un caso che Jaguar abbia nel mirino soprattutto la Porsche Macan e il suo successo: 47 mila unità nel 2014 pari a circa il 25% delle vendite totali dei tedeschi. Non solo: “Pace fa parte della cultura Jaguar: lo slogan del fondatore del marchio era Grace. Pace e Space”.

Il nuovo esaltante SUV Jaguar ad alte prestazioni unisce la potenza e il controllo di una sportiva con spazio, versatilità ed efficienza. Tecnologicamente all’avanguardia in ogni dettaglio, F-PACE ti garantisce sicurezza, connessione e divertimento. Affronta qualsiasi strada e ti accompagna in ogni occasione. F-PACE è la Jaguar per te, ma anche per la tua famiglia.

DNA DA AUTO SPORTIVA Ispirata a F-TYPE, la nuova Jaguar F-PACE è un SUV ad alte prestazioni con il DNA di una sportiva. Dalla forma del cofano alle pronunciate fiancate posteriori, vanta un design audace che la distingue e le regala una presenza che non passa inosservata. F-PACE reinventa l’energia, la forza e la purezza delle forme di F-TYPE. TECNOLOGIA INTEGRATA F-PACE mette a tua disposizione tecnologie all’avanguardia, come l’Head-up Display e l’Activity Key, oltre a sistemi di assistenza alla guida avanzati, che renderanno ogni viaggio più semplice e rilassante.Tra questi, InControl, il sistema multimediale all’avanguardia in grado di offrirti divertimento e garantirti una connessione costante con il mondo esterno.

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JAGUAR F-PACE

MOTORI F-PACE offre una scelta di motori diesel o benzina avanzati ed efficienti, inclusa la nuova gamma diesel Ingenium. Tutti assicurano l’esperienza di guida dinamica e le prestazioni sportive tipiche di Jaguar. I motori di F-PACE sono dotati della tecnologia Stop/Start* e di carica rigenerativa intelligente, che sfrutta l’energia sviluppata dai freni per ricaricare la batteria e il massimo risparmio energetico nella guida in città.

INGENIUM, IL NUOVO MOTORE DIESEL Il motore Turbo Diesel 2.0 4 cilindri da 180 CV di F-PACE fa parte della gamma motori Ingenium. Ingenium è la nuova serie di motori Jaguar Land Rover concepita per offrire prestazioni grintose, raffinatezza ed efficienza. Dotati di tecnologie all’avanguardia e realizzati interamente in alluminio, i motori Ingenium offrono un eccezionale risparmio energetico e di emissioni di CO2. 20 kg più leggeri dei motori equivalenti della generazione precedente, i motori Ingenium sono intrinsecamente più efficienti. E anche più intelligenti: comandato dal computer di bordo, il raffreddamento del motore adattivo si attiva solo se necessario.

MOTORE 3.0 V6 BI-TURBO DIESEL Il potente motore diesel 3.0 V6 Bi-turbo offre una potenza di 300 CV e un’impressionante coppia di 700 Nm, per prestazioni reattive e una guidabilità eccezionale. I motori a benzina di F-PACE offrono potenza e reattività, migliorando l’efficienza. In comune con F-TYPE, il motore 3.0 V6 Supercharged Benzina è disponibile nelle versioni da 340 CV e 380 CV. Il motore da 380 CV è in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in 5,5 secondi. Questi motori completamente in alluminio garantiscono alti livelli di potenza e coppia, oltre a un sound inconfondibile.

QUANDO PRESTAZIONI ECCEZIONALI SI UNISCONO AD UN DESIGN MOZZAFIATO, IL RISULTATO È EMOZIONE PURA. AGGIUNGI PRATICITÀ E VERSATILITÀ PER TUTTI I GIORNI ED ECCO IL RISULTATO: F-PACE, IL PRIMO SUV JAGUAR.

F-PACE VANTA UN’ECCEZIONALE CAPACITÀ DI CARICO DI 650 LITRI E UNA VERSATILE CONFIGURAZIONE DEI SEDILI POSTERIORI A SCOMPARSA 40:20:40.

EMISSIONI CO2 G/KM (COMBINATO) DA 129 CON CAMBIO MANUALE - DA 139 CON CAMBIO AUTOMATICO CONSUMO DI CARBURANTE L/100KM (COMBINATO) DA 4,9 CON CAMBIO MANUALE - DA 5,3 CON CAMBIO AUTOMATICO

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VIAGGI LUNGHI...

UN’AVVENTURA PER CHI AMA IL SENSO DELL’AVVENTURA, VIAGGIARE SENZA MAI FERMARSI, ALLA RICERCA DI BRIVIDI E EMOZIONI CONTINUI. COME GUSTARSI UN BEL TRAMONTO O SEMPLICEMENTE SCOPRIRE SCORCI E SCENARI SUGGESTIVI, SFIDANDO LA STRADA SU DUE RUOTE

A loro Harley Davidson dedica da sempre un’attenzione molto particolare, ideando un classico che di generazione in generazione non ha mai mancato di emozionare, fin ad essere considerata, addirittura, forse, l’inizio di tutto quello che poi divenne questo mondo: la Touring. Per dimensioni, equipaggiamenti e caratteristiche essa è da sempre considerata la moto perfetta per affrontare viaggi di lunga distanza.

Tutto ciò ebbe inizio con un modello specifico, la Road King Classic, nata nel 1965, che presenta un design moderno e ricercato grazie a piccoli e continui accorgimenti che oggi la rendono accattivante nella linea così come sulla strada. Con i suoi 103 pollici cubici di alta potenza, una strategia di gestione della temperatura, una protezione ridisegnata per guadagnare spazio per le gambe del passeggero e freni collegati reflex essa è da considerarsi il must della sua categoria. Oltre ad essa impossibile non nominare il modello Road Glide, dedicato a chi ama i viaggi lunghi con il massimo della comodità, 10 cm di spazio in più per passeggero, portapacchi con bagaglio aggiuntivo, eccellenti comfort ed impianto di informazione ed intrattenimento.

Non da meno la Street Glide, miscela perfetta tra lo stile hot-rod bagger e le comodità per le lunghe distanze, uno stile unico, un impianto di informazioni ed intrattenimento con touchscreen da 6,5 pollici, impianto audio BOOM BOX 6,5 GT e una sicurezza di guida dettata da un motore Twin Cam 1690 cc (quando vuoi provare l’ebrezza dell’accelerazione). Stessi plus anche per la Electra Glide, con i suoi comfort, la sua praticità e le sue funzionalità la rendono un mix perfetto per soddisfare anche i più esigenti. A chiudere il cerchio i modelli Ultra Limited e Ultra Limited Low, la moto che ridefinisce il concetto di full optional, comfort e guidabilità all’ennesima potenza: carenatura batwing per consentire un flusso d’aria ottimale, riducendo gli scuotimenti alla testa, a dimostrazione che per Harley Davidson forma e funzionalità sono inseparabili, motore unico di 1690 cc ad elevato rendimento, scorrevole trasmissione cruise Dribe a sei marce, criuse control elettrico e sistema ABS combinato a controllo elettronico. Tutto ciò è possibile vederlo con i propri occhi e toccarlo con le proprie mani: la concessionaria di San Paolo d’Argon potrà rispondere alle tue curiosità ed esaudire i tuoi desideri offrendoti la possibilità di noleggiare, anche solo per un giorno, la moto dei tuoi sogni. Ma Harley Davidson non è solo moto, è molto di più: abbigliamento specifico per i motociclisti, abbigliamento casual ricercato e accessori all’ultima moda per uomo, donna e bambino, e perché no, anche per i nostri amici a 4 zampe!

Essere Harleysti è prima di tutto uno stile di vita.

NUOVA TIGUAN VOLKSWAGEN TECHNOLOGY ON ICE

ENTRA IN SCENA UNA NUOVA PROTAGONISTA IN CASA VOLKSWAGEN: LA RIVISITAZIONE DEL PICCOLO SUV DELLA CASA TEDESCA CON TUTTE LE GIUSTE CARATTERISTICHE PER FARE INNAMORARE QUANTI CERCANO IN UNA VETTURA GRINTA DA VENDERE GRAZIE AD UN ANIMO SPORTIVO UNICO. PROPRIO COME IL PATTINAGGIO ARTISTICO... IN UNA SERATA SCINTILLANTE TUTTA MUSICA E VOLTEGGI FIRMATA GRUPPO BONALDI!

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NUOVA TIGUAN VOLKSWAGEN TECHNOLOGY ON ICE

Una suggestiva presentazione On Ice quella avvenuta lo scorso 5 maggio presso il Palazzetto del ghiaccio di Bergamo. Un evento perfettamente riuscito grazie all’iniziativa di Bonaldi Motori che per il lancio della Nuova Tiguan ha messo in pista un evento che non ha mancato di entusiasmare tutti i presenti. Emozionante infatti lo spettacolo sul ghiaccio, eseguito dai pattinatori di fama internazionale Micol Cristini, Adrian Bannister, Matteo Rizzo, Roberta Rodeghiero, Stephan Walker e, in coppia, Rebecca Ghilardi con Filippo Ambrosini e Valentina Marchei con Ondej Hotárek (insieme sui pattini dal 2014 e vincitori di numerosi concorsi). Presentatore della serata Guido Bagatta, giornalista, conduttore radiofonico e televisivo che, dopo l’annuncio dell’esibizione degli artisti, ha dato il via al più atteso degli spettacoli ovvero l’ingresso della Nuova Tiguan, il SUV della casa tedesca che introduce una nuova era grazie al design ed alle tecnologie completamente innovative e di ultima generazione.

Tutto questo grazie ad una linea grintosa, da autentico SUV con dimensioni completamente nuove che danno vita a proporzioni più sportive, elemento dettato anche da una trazione integrale ed anteriore, disponibile anche con il sistema 4Motion Active Control che consente le modalità di trazione Onroad, Snow, Offroad e Offroad Individual. Queste solo alcune della tante novità che, come ha sottolineato Gianemilio Brusa, Amministratore Delegato Gruppo Bonaldi: “Presentiamo una vettura di grande innovazione in un segmento di mercato in espansione e in un contesto di crescita. La Nuova Tiguan indica la strada del futuro ridefinendo nuovi parametri e nuovi standard ed introducendo innovazioni fondamentali per la sicurezza e l’assistenza alla guida grazie alla connettività multimediale, proponendo un nuovo design elegante e dinamico”. Tutte premesse che lasciano già intravedere una risposta positiva del mercato soprattutto perché, come ha specificato Giuseppe Sermisoni, Responsabile Commerciale Volkswagen:“Presentiamo oggi un SUV davvero interessante indicato per la famiglia ma anche a chi non vuole rinunciare ad una vettura sportiva e grintosa, adatta per la città, ma anche per la gita fuori porta”. Una nuova dimensione di SUV quella della Nuova Tiguan che ha tutte le carte in regola per entusiasmare gli amanti del brand Volkswagen ma non solo!

tutte le immagini dellâ&#x20AC;&#x2122;evento su www.qui.bg.it

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ELETTRICHE &

IBRIDE

BMW i3 C’è un nuovo modo di guidare, con una batteria più potente e fino a 200 km di autonomia. Grazie al suo motore elettrico a emissioni zero, la Nuova BMW i3 è l’auto ideale per la mobilità urbana.

Entrambe le versioni, BMW i3 e BMW i3 Range Extender, sono basate sull’architettura LifeDrive, con il pianale in alluminio e la cellula abitacolo in carbonio. La NUOVA BMW i3 stupisce per la sua accelerazione mozzafiato e grazie alle modalità di guida COMFORT, ECO PRO ed ECO PRO+ è possibile gestire al meglio la batteria ottimizzando l’autonomia fino a 200 km per la NUOVA BMW i3 e fino a 330 km per NUOVA BMW i3 Range Extender. Può essere ricaricata in viaggio, presso un numero crescente di colonnine di ricarica pubbliche, sempre visibili dalle vetture tramite il Sistema di Navigazione BMW i, oppure a casa, in tempi brevi e in totale sicurezza, installando la BMW i Wallbox, Con BMW i3 la vostra voglia di restare in movimento non si ferma mai mai grazie al Sistema di Navigazione integrato con i servizi BMW ConnectedDrive, che evidenzia sulla mappa l’area raggiungibile in base all’autonomia disponibile.

BMW 225xe Active Tourer Hybrid

Grazie alla tecnologia Plug-in Hybrid, la BMW 225xe Active Tourer iPerformance offre l’esperienza della guida elettrica e di una mobilità senza limiti. Attraverso l’interazione intelligente tra i due sistemi di guida nasce la trazione integrale elettrica. Il sistema si regola automaticamente e garantisce la migliore trazione possibile e la massima agilità in ogni situazione, con un’ottimizzazione dei consumi e delle emissioni di CO2 da 2,1 – 2,0 l/100 km e 49 – 46 g/km, rispettivamente. La versatilità incontra l’efficienza in termini di costi e il massimo piacere di guidare: la BMW 225xe Active Tourer unisce una flessibilità collaudata e consumi di carburante eccezionali alla dinamica di guida tipica di BMW. La tecnologia BMW Plug-in Hybrid rende possibile un’autonomia fino a 41 chilometri nella modalità puramente elettrica, con emissioni pari a zero e senza consumo di carburante.

I componenti del sistema di propulsione elettrica sono progettati per occupare il minore spazio possibile, senza scendere a compromessi in termini di comfort e funzionalità. All’esterno la vettura presenta alcune differenze rispetto ai modelli tradizionali grazie all’anello luminoso a LED sulla porta di ricarica.

BMW 330e Hybrid La tecnologia BMW Plug-in Hybrid unisce il meglio di due mondi in una berlina eccezionalmente dinamica e confortevole: la BMW 330e. La potenza incontra l’innovazione e si combina con la sportività e l’eleganza di una BMW Serie 3. Dinamica di guida impressionante, massima efficienza e sostenibilità ambientale, grazie alla guida con emissioni pari a zero, sono un concetto unico che si adatta perfettamente alle qualità della Nuova BMW Serie 3 Berlina.

Una BMW Serie 3 con i consumi di una vettura di piccole dimensioni: grazie alla tecnologia BMW eDrive di BMW EfficientDynamics, è possibile guidare con un’autonomia di circa 40 chilometri in modalità puramente elettrica, a emissioni zero e senza consumo di carburante. La batteria ad alte prestazioni è collocata sotto il vano bagagli, che, con un volume di 370 litri, è ideale per le necessità giornaliere, senza effetti negativi sul comfort, sulla funzionalità e sulla spaziosità. Il logo “eDrive” sui montanti posteriori evidenzia l’innovativa tecnologia di propulsione della vettura. Inoltre, l’ibrida plug-in offre una trazione e un’agilità ottimali grazie all’assetto sportivo e garantisce una dinamica di marcia perfetta in tutte le modalità di guida. Risultato: la nuova BMW 330e Berlina è al di là di ogni aspettativa anche per quanto riguarda il dinamismo. Un concept di vettura che guarda al futuro ed è veramente senza rivali.

BMW X5 xDrive 40e

BMW740e

Il meglio di due universi si unisce in un ibrido plug-in a trazione integrale che offre uno straordinario comfort: la BMW X5 xDrive40e. L’innovazione si abbina magnificamente all’eleganza e alla versatilità tipica della BMW X5. Si tratta di un incontro riuscitissimo tra dinamica di guida, efficienza e rispetto dell’ambiente, che si concretizza in un concept innovativo e perfettamente adatto alle qualità di uno Sports Activity Vehicle.

Una BMW X5 con i consumi di un’utilitaria. Trazione e agilità ai massimi livelli, grazie al sistema di trazione integrale BMW xDrive e alle caratteristiche della dinamica di guida nelle varie modalità. Con la sua versatilità e il suo dinamismo, la BMW X5 xDrive40e soddisfa tutte le aspettative. Si distingue dalla BMW X5 grazie al logo eDrive sui montanti posteriori. Con il funzionamento esclusivamente elettrico, ha un’autonomia di circa 30 km e viaggia senza emissioni a livello locale e senza consumo di carburante. La batteria ad alto voltaggio è alloggiata in condizioni di sicurezza sotto il bagagliaio. Quest’ultimo è molto spazioso e, con un volume di 1.720 litri, può accogliere anche colli voluminosi. Si tratta di un concept all’avanguardia che non ha rivali.

L’autonomia e le prestazioni di un motore BMW TwinPower Turbo unite all’efficienza di un motore elettrico: la Nuova BMW Serie 7 con tecnologia Plug-in Hybrid unisce il meglio di due mondi. Il risultato è una notevole riduzione dei consumi e delle emissioni. Le prestazioni della Nuova BMW Serie 7 permettono un comfort e un benessere a bordo estremamente elevati, per un’esperienza ancora più intensa. La BMW 740e, sarà disponibile a partire da Luglio 2016.

Una berlina BMW di lusso con consumi di carburante minimi e caratteristiche dinamiche in tutte le modalità di guida. Grazie al comfort e al dinamismo, la BMW Serie 7 con eDrive soddisfa tutte le aspettative. Il logo eDrive sui montanti posteriori indica l’innovativa tecnologia della vettura e la distingue dalla variante con propulsione convenzionale. È possibile guidare con emissioni pari a zero e senza consumo di carburante per 40 chilometri (37 km con xDrive). Anche nella modalità combinata, le emissioni di CO2 della BMW Serie 7 con eDrive sono di appena 49 g/km (53 g/km con xDrive). La batteria ad alto voltaggio è collocata sotto il sedile posteriore per garantire uno spazio sufficiente per il trasporto di bagagli ingombranti, pari a 420 litri. Un concetto di vettura che guarda al futuro e non è secondo a nessuno.

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ELETTRICHE &

IBRIDE

LEXUS NX 300h Hybrid Creato per distinguersi in città, il SUV compatto NX Hybrid è estremamente versatile e può accogliere fino a cinque persone nel massimo comfort. Alimentato dalla più recente tecnologia Full Hybrid, questa innovativa vettura offre una sensazione di maneggevolezza e agilità, unitamente a straordinarie prestazioni ambientali. L’intuitiva tecnologia Lexus include caratteristiche come il Touch Pad, monitor con vista panoramica e il sistema di sicurezza Pre-Crash.

Per un’esperienza ancora più coinvolgente, NX HYBRID F SPORT è dotato di sedili sportivi in pelle traforata, volante F SPORT, sospensioni adattive variabili e cerchi in lega da 18 pollici.

TOYOTA RAV4 A tre anni dall’esordio dell’ultima edizione, la Toyota Rav4 si aggiorna. La nuova versione di questa suv media, si distingue per significative modifiche estetiche: il frontale è reso più moderno dalla mascherina e dai fari, più sottili, e dalla presa d’aria inferiore ampliata, mentre dietro cambiano paraurti e fanali; diversi anche i cerchi, l’antenna e le fasce protettive laterali.

Ci sono poi lievi miglioramenti all’interno, allo sterzo, alle sospensioni e all’isolamento dell’abitacolo dai rumori.

La grande novità è l’introduzione delle versioni ibride, a trazione solo anteriore oppure 4x4 (4WD). La prima adotta il classico schema della Toyota: a un motore a benzina (in questo caso, un quattro cilindri 2.5) si abbina uno elettrico, alimentato da batterie al nichel metallo idruro; entrambi sono collegati a una trasmissione che consente di far lavorare insieme o separatamente i due propulsori, in base alle decisioni di una centralina, con lo scopo di ottenere sempre il miglior rendimento. La potenza massima disponibile è di 197 CV. La 4WD del nostro test ha anche un secondo motore elettrico collegato alle ruote posteriori, alle quali invia potenza quando le anteriori iniziano a slittare per scarsa aderenza, come pure nelle fasi di partenza o nelle salite. Anche la Hybrid AWD ha una potenza combinata massima di 197 CV.

TOYOTA YARIS Hybrid Decisa, emozionante e affidabile, Yaris Hybrid è l’auto sempre al passo con i tempi. Non devi ricaricarla e ti permetterà di fare oltre il 50% dei tuoi percorsi in città in modalità elettrica.

A conquistarti saranno anche il suo design, il comfort e i dettagli che la rendono unica. E in più, grazie al Toyota Safety Sense, la sicurezza ha raggiunto nuovi livelli. Caratteristiche principali di Yaris Hybrid Cool.

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COLLEZIONARE

SORRISI

UN’ODONTOIATRIA MODERNA E SOSTENIBILE NELLA SICUREZZA DI UNA CASA DI CURA

Presso la Casa di Cura Palazzolo è attiva dalla fine del 2014 lâ&#x20AC;&#x2122;UnitĂ Operativa di Odontostomatologia diretta dal Dott. Giuseppe Terzitta che al suo interno dispone di un ambulatorio di Odontoiatria Pediatrica diretto dal Prof. Guglielmo Campus

88 L’Unità Operativa di Odontostomatologia della Casa di Cura Palazzolo è nata per far fronte ad un numero sempre più crescente di richieste legate al contenimento dei costi, alla qualità delle cure erogate e alla sicurezza che solo un contesto ospedaliero può garantire. Tra i servizi proposti c’è n’è uno dedicato alla cura dei più piccoli: stiamo parlando dall’ambulatorio di Odontoiatrica Pediatrica diretto dal Prof. Guglielmo Campus. Lo incontriamo per saperne di più Prof. Campus ci racconti qualcosa di lei…

“Sono un consulente della Casa di Cura Palazzolo ormai da anni. Mi sono sempre occupato di salute orale dei bambini, dei disabili e dei più bisognosi sia dal punto di vista accademico presso l’Università degli Studi di Sassari, sia dal punto di vista clinico operativo”.

Quali peculiarità differenziano questa clinica rispetto alle altre?

“Sicuramente è nata con una core-mission differente: punta, infatti, non solo alla tradizionale cura dei pazienti ma svolge un’importante attività di volontariato con un occhio di riguardo per le persone più bisognose”.

Il profilo del suo paziente più ricorrente? E l’orientamento terapeutico che avete adottato?

“Lavoro spesso con bambini e disabili con problematiche ortodontiche: il trattamento è sempre più preventivo che curativo vero e proprio. Il nostro obiettivo primario è intercettare le problematiche il più precocemente possibile in modo che l’intervento sia più semplice per noi operatori, meno oneroso per i genitori che devono sostenere l’investimento e, soprattutto, il più riuscito possibile dal punto di vista del risultato finale”.

Il paziente disabile richiede un trattamento particolare?

“Richiede certamente più attenzione. A dirla tutta, per instaurare un buon rapporto con i pazienti disabili è opportuno apprendere una tecnica che di base è sempre la stessa: una volta imparata quella, si può attuare con chiunque a prescindere dalle diverse cause di disabilità. In sostanza, bisogna riuscire ad entrare in empatia con il paziente, così come avviene normalmente con tutti, soprattutto con coloro che convivono magari con un’odontofobia piuttosto marcata”.

Quando è opportuno sottoporre il proprio bimbo ad una visita odontoiatrica?

“Le linee guida ministeriali per la salute del bambino, di cui io sono stato un co-autore per quanto riguarda la carie, indicano sia opportuno programmare la prima visita prima entro i primi tre anni.

E già prima di questa età, più precisamente tra i 2 e 3, è possibile individuare eventuali problemi di malocclusioni allo scopo d’intervenire tempestivamente”.

COLLEZIONARE

Quali sono le patologie che affliggono maggiormente i bambini?

“Sicuramente la parte del leone è rappresentata dalla patologia cariosa, ad oggi ancora molto elevata. Non a caso, gli ultimi dati nazionali del 2007, riportano che circa il 34% dei bambini italiani ha almeno un dente cariato già all’età di quattro anni”.

SORRISI

UN’ODONTOIATRIA

Da quali fattori dipende questa incidenza?

“Igiene, pulizia, alimentazione e cattive abitudini come per esempio quella di immergere il ciuccio nello zucchero prima di darlo al proprio bambino. Se prima, però, la carie era la malattia dei ricchi, oggi è dei poveri e quindi non sempre si riesce ad intervenire tempeDr. Giuseppe Terzitta, Responsabile U.O. stivamente per ragioni meramente economiche. L’Organizzazione di Odontostomatologia Mondiale della Sanità riconosce carie come malattia non MODERNA E SOSTENIBILE NELLA SICUREZZA DI UNAla CASA DI una CURA della Casa di Cura trasmissibile e la considera quasi sullo stesso piano dell’obesità”.

B. Palazzolo

COLLEZIONARE

SORRISI

Rispetto all’annoso dualismo tra amalgama e composito per l’otturazione di una carie, qual è il suo orientamento?

“In realtà si tratta di un dualismo già superato. L’amalgama non si usa più come da circolare ministeriale che ne sconsiglia l’utilizzo. Ma, specificatamente per i denti da latte, anche l’utilizzo del composito non è più attuale. Oggi si impiega un nuovo materiale, che è simile al composito, ma ha la capacità di rilasciare fluoro (tramite batteria ricaricabile) allo scopo di rinforzare i denti dei più piccoli”.

Accanto alle carie quali altri disturbi sono frequenti?

“L’altra problematica è legata alle malocclusioni derivante da alcune cattive abitudini - come nel caso del morso incrociato favorito dal succhiamento del dito o del ciuccio oltre ad un’età fisiologica - ed altre problematiche di carattere ereditario (come per esempio la presenza di una mandibola molto importante) o posturali. Tutti disturbi che intercettati precocemente possono essere risolti e curati in maniera molto efficacia”.

Quali sono le migliori innovazioni tecnologiche conseguite nel vostro ambito?

“Ci sono dei nuovi tipi di apparecchi, integralmente in gomma, che hanno il vantaggio di scongiurare qualsiasi tipo di trauma o danno nei bambini. Sono stati introdotti perché, a dispetto di un tempo, piuttosto di spostare i denti si preferisce posizionare le ossa nelle posizione corretta e guidare la crescita di ques’ultime in modo tale che i denti possano fare di conseguenza. In ortodonzia esistono due grandi famiglie: chi preferisce spostare i denti e chi, invece, privilegia un approccio più preventivo (tipico dell’odontoiatria pediatrica) con cui si cerca di plasmare e favorire una crescita del maxillo-facciale più armonica possibile”.

Quali sono i vostri principali punti di forza?

“Abbiamo sviluppato delle nicchie di settore molto qualificate. L’utilizzo della pedana, per esempio, è utilissima per valutare come stiamo rispetto alla nostra postura. Rimettendo a posto l’occlusione, infatti, si può notare come tutto, dalle spalle al bacino, ritorna in asse. Così come l’utilizzo dell’ozono per la cura di alcune patologie gengivali: una frontiera terapeutica molto innovativa”.

Presso la Casa di Cura Palazzolo è attiva dalla fine

2014 l’Unità Operativa di Odontostomatologia Che ne pensa del modello di sanità lombardo per lei che è originario della del Sardegna? dal Dott. chei propri al suo fondi. interno “La sanità nazionale è completamente regionalizzata. Esistono dei lead di base certo, madiretta ogni regione ha Giuseppe la capacitàTerzitta di gestire di eunciòambulatorio Odontoiatria PediatriCertamente la Lombardia è più avanti rispetto alla Sardegna, potendo disporre di risorsedispone differenti, consente di di effettuare cose diverse. ca diretto dal Prof. Guglielmo Campus E’ comunque da tener presente che in Italia circa il 90% della spesa per le cure odontoiatriche è privata”.

Sandalo in nappa beige, Lâ&#x20AC;&#x2122;Autre Chose Blusa in crepes, Peserico Abito flowers, Pinko Un must la camicia di jeans, Dondup Jeans con dettaglio strass floreale, Twin Set Gonna a ruota, Pinko Clutch in pelle, Red Valentino Espadrillas platform, Chiara Ferragni

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Fashion

ATELIER 19

GIOCO DI CONTRASTI Fiori e ricami, seta e pelle. Contrasti. Un gioco chiaro e semplice ma, mai come ora, nella moda la definizione di uno stile personale ricercato, a tratti raffinato, a tratti dinamico. Proprio come quello dettato da Atelier 19, lo store che per questo servizio ha vestito Francesca e Vittorio con dei capi che, più di altri, identificano l’essenza della sua visione di moda, intesa come perfetta coniugazione tra stile, eleganza e versatilità. Per rendere ancora più tangibile tutto questo fondamentale la scelta di una location che esaltasse l’essenza di ogni outfit: ecco perché Settecento Hotel di Presezzo, una residenza padronale del ‘700 completamente ristrutturata con stile eclettico, perfetto per valorizzare la struttura originaria, resa ancora più speciale dal netto contrasto creato con la collocazione negli spazi interni ed esterni di opere d’arte e design d’avanguardia. Anche qui un’antitesi perfetta, un gioco di equilibri che incanta non appena ne si varca la soglia. In questo contesto, e precisamente nell’essenzialità di alcuni scorci del dehor, abbiamo scattato queste foto, in ognuna delle quali la ricchezza dello stile è in contrasto con l’essenzialità dello sfondo. L’ampio vestito a fiori trova così la sua migliore collocazione, così come il candore del completo minimale che, abbinato al top in pizzo bluette, trova esaltazione grazie allo sfondo rosso della parete. Femminilità assoluta invece per l’abito a fiori fucsia, bluette e bianchi interpretato perfettamente da Francesca. Non da meno Vittorio con la sua bellezza semplice e pulita ha esaltato lo stile versatile di Aterlier 19, che troviamo nell’accostamento di jeans e giubbino di pelle nero, così come nella proposta più dandy di uno spezzato elegante, giocato nei toni del blu e dell’azzurro. Tutto questo senza dimenticare l’eleganza che nello store di Mozzo è possibile trovare in ogni collezione, proprio come l’abito blu indossato da Vittorio nel suo ultimo outfit. L’identificazione perfetta della moda Atelier 19, giocata sul perfetto equilibrio tra eleganza e versatilità. Per uno stile unico, personale e mai banale.

Dress: Atelier 19, Via Lecco 45 Mozzo (Bg) Tel. 035 0172450 Fotografo Michele Stroppa Agency Image Time Agency www.image-time.it Models: Francesca e Vittorio Per la location si ringrazia: Settecento Hotel Via Milano 3 - Presezzo (Bg) Tel. 035 466089 www.settecentohotel.com

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Fashion Atelier 19 Via Lecco 45 Mozzo (Bg)

ATELIER 19

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Fashion Atelier 19 Via Lecco 45 Mozzo (Bg)

ATELIER 19

Maglia con frange e bikini coordinato, Pin Up

Bikini a fiori e gonnellina, Miss Bikini

Bikini azzurro con fiori applicati e mini dress in cotone e pizzo, Emamò

Intimo Giò UOMO - DONNA - MODA MARE - BAS - COLLANTS V i a

Ta s s o ,

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B e r g a m o

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c’è modo e moda

UOMO: TORNA LA MODA RAFFINATA Maurizio Valzania

E così dopo i modi eccoci alla moda, anche se molti lettori potranno obiettare di non essere molto interessati a questo argomento, perché la moda la interpretano a loro discrezione come e quando lo desiderano, oppure perché sono immuni dal contrarre questo virus.

Per quei pochi che, invece, sono sempre curiosi di sapere cosa si metteranno addosso i più ossequiosi del vestire aggiornato, posso dire, non senza compiacermene che é tornato il momento dell’eleganza, intesa come forme lineari, non esagerate e con colori decisi per non essere mai troppo appariscenti.

In buona sostanza la parola chiave adesso è raffinatezza.

Se ci concentriamo sulla moda uomo e in par ticolare sul quel settore dedicato a chi usa l’abito, vuoi per scelta ovvero per necessità professionali, notiamo che i modelli di quest’anno sono prevalentemente sobri ma realizzati con tessuti preziosi e mai piatti.

Oltre al doppiopetto, ritornato con prepotenza alla ribalta, nelle collezioni della primavera estate 2016, le giacche, tornano con i due bottoni, mentre le spalle sono piu’ costruite, i rever più impor tanti e la lunghezza più contenuta rispetto a quanto visto gli scorsi anni. I pantaloni, sono sempre attillati ma non strettissimi nel fondo, hanno un maggiore volume nella par te alta, dove il listino si è sollevato un poco. Nelle camicie i colli hanno perso d’impor tanza e rigidità mentre i volumi si sono leggermente ampliati senza però essere esagerati. Sono spariti i colori squillanti lasciando il posto a tinte più sobrie ma mai tristi.

Per i mesi estivi, in pole position il bluette ma anche il grigio, chiaramente meno usato (non va nelle tonalità del beige ma dell’azzurro).

La notizia positiva è che ancora il Governo ci consente di vestirci come pensiamo: meglio! Ma credo sia sempre meglio pensare con qualche nozione di base. (M.V.)

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CINQUE

SEI NOVE

7. Il mondo di Favoleria, un regno magico per l’abbigliamento, calzature e molto altro per ragazzi grandi e piccini: dai brand più tradizionali passando a quelli di ricerca ognuno potrà trovare il suo stile.

Favoleria Via Borfuro, 1 Bergamo Tel. 035 224996 8. Per uno stile attento, ricercato e mai banale. Questo il mondo di Mirochi, un concept store creato grazie alla passione e all’attenta ricerca di ogni capo di abbigliamento, lingerie, accessori e moda mare. Per ogni donna che ama esser se stessa. Sempre.

Mirochi Via Borturo, 6 Bergamo Tel. 035 223054

SETTE DIECI

DODICI

10. Nel cuore di Bergamo uno store che veste con classe e femminilità la donna moderna. Uno stile ricercato frutto di un’accurata ricerca di brand, per un outfit perfetto in ogni momento della giornata. Pois, righe e colore, la collezione primavera estate affascina e stupisce, capo dopo capo, accessorio dopo accessorio.

Laura Natali Via Zelasco 12, Bergamo Tel. 035 2652049 11. Sette profumi ispirati ad un viaggio nel tempo, nella storia d’Italia, nell’arte, in tutto ciò che ha dato all’umanità bellezza e cultura: un viaggio tra note di opere, dipinti, poemi, opere architettoniche, poesie. Personaggi che hanno dato vita ad opere di grande ingegno e bellezza, come Leonardo Da Vinci, Michelangelo, Dante e molti altri ancora prestano il nome ad ogni creazione di Onirico, delicatezza della profumeria italiana.

Da Be Parfum Via Sant’Orsola, 22 Bergamo Tel. 035 210684 12. Ogni boutique ha la sua storia, la loro è una favola fatta di streghe malvage, un briciolo di fantasia e molte avventure. Annoiate da un mondo tutto uguale due sorelle, con un pizzico di follia hanno deciso di creare una realtà in cui dare libero sfogo alla propria passione, quella di vestire la gente.

Gogol Boutique Via Broseta, 44 Bergamo Tel. 035.0294383

OTTO

QUATTORDICI

13. Minimale e ricercato: questo lo stile di Hosio, uno dei brand più ricercati che veste l’uomo di oggi con un mood urban chic unico ed inimitabile.

Hosio Via S.Alessandro, 11 Bergamo 14. Romanticherie all’italiana. La ricercatezza di uno stile unico e di pellame italiano per calzature.. da amare. Pèpè Shoes

UNDICI

15. Uno spazio dove si respira l’atmosfera delle sartorie di un tempo e la creatività prende forma. Qui, dove ad ogni collezione vengono realizzati capi ed accessori su misura, sarà possibile provare tutti i capi della primavera/estate “Indossare Liberty”.

Moki Atelier Via Francesco Nullo, 48/b Bergamo Tel. 035 5290570

TREDICI

QUINDICI

SEDICI

16. La praticità del quotidiano ed il glamour dei momenti importanti, unite al ricercato minimalismo delle forme e alla minuziosa attenzione ai dettagli. Tutto questo per una nuova idea di donna: dinamica, sensuale, ricercata ma anche rock.

Patrizia Pepe Bergamo, Via G. Paglia, 3 Tel. 035 428 4484

VISTI IN

CENTRO

METTETEVI

COMODI

BERGAMO - MILANO - VERANO BRIANZA www.internionline.it

VI PRESENTA LE CASE PIÙ BELLE DEL MONDO Henge arreda gli spazi di Casa Clara a Miami Beach, residenza privata di impareggiabile lusso.

Una selezione di pezzi unici, assolutamente personalizzati, che riscaldano con stile le architetture razionaliste. Casa Clara, celebrata a livello internazionale come una delle residenze più prestigiose di South Beach, Miami, sceglie gli arredi di HENGE per gli interiors. Il progetto, realizzato dal pluripremiato studio Choeff Levy Fischman Architects, si fa portavoce di un approccio rilassato al mondo del lusso, il cui manifesto mette in luce dettagli esclusivi, finiture di pregio assoluto, assenza totale di compromessi qualitativi e personalizzazione estrema. L’intero progetto è stato realizzato su una superficie di 2.100mq, con una abitazione di 1.150mq la cui architettura razionalista e modernista dialoga con interni che raccontano una storia dall’atmosfera più calda, confortevole e rilassante, ben interpretata dalla collezione HENGE. Degli arredi esclusivi, dalle funzionalità sofisticate, che diventano i co-protagonisti d’eccezione di una vista panoramica mozzafiato, dall’alba al tramonto, attraverso delle grandi pareti di vetro amovibili. Momenti capaci di trasformare gli spazi della residenza di lusso in un’ode alla natura che infonde armonia interiore e pace.

CASA CLARA MIAMI BEACH

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Gli arredi HENGE selezionati per Casa Clara, molti dei quali sono stati creati ad hoc per il progetto, diventano i fedeli compagni di un viaggio capace di affiancare le persone nel corso della loro vita, instaurando un rapporto intimo e personale; proprio come quello che si costruisce con la propria casa. Frutto di un lavoro sartoriale, come quello che avviene in atelier, la selezione di mobili è il risultato di un lungo e accurato lavoro artigianale di bilanciamento tra rigore formale e libertà d’espressione creativa, del tutto lontana dagli schemi seriali dell’industria

ph: Paul Stoppi

CASA CLARA MIAMI BEACH

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ph: Paul Stoppi

CASA CLARA MIAMI BEACH

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ph: Paul Stoppi

Interior design significa per HENGE customizzazione completa del panorama domestico, una sorta di laboratorio dove tutto è possibile grazie alle mani degli artigiani italiani e alla scelta dei numerosi elementi di personalizzazione come materiali rari, finiture preziose, lavorazioni, colori armonizzati, dimensioni ed evoluzioni produttive fuori standard. Come nel caso dei lampadari a sospensione diventati per l’occasione delle eleganti applique, o delle piantane da terra trasformate in lampade da tavolo, delle sedie tramutate in sgabelli per la zona cucina e librerie completamente ripensate rispetto al catalogo per essere plasmate in funzione delle esigenze dei singoli ambienti. Una dimostrazione concreta del fatto che la collezione di arredi HENGE non è che uno spunto per iniziare un lavoro accurato di interpretazione visionaria delle esigenze del vivere contemporaneo. Suggestioni visive e tattili, come quelle delle finiture laccate realizzate appositamente per Casa Clara; contrasti sensoriali capaci di completare l’estetica minimalista e pura delle architetture strutturali; interpretazioni funzionali che rispondono ad esigenze concrete come praticità e comfort assoluto; arte come approccio libero e processo esperienziale della vita.

PSYCHIATRIC CIRCUS

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UN CAST INTERNAZIONALE PER UNO SHOW DI NOUVEAU CIRQUE TRA ARTI CIRCENSI, TEATRO, CABARET E MUSICAL CHE GIOCA CON LE EMOZIONI, RIFLESSIONI E RISATE BERGAMO- AUCHAN VIA G. CARDUCCI DAL 27 MAGGIO AL 12 GIUGNO

Psychiatric Circus è il nuovo spettacolo di circo-teatro della storica famiglia circense Bellucci-Medini. Un evento folle e divertente. Un cast internazionale di acrobati, ballerini, cabarettisti, attori, pagliacci - appartenente alle più prestigiose scuole di Torino, Flic e Grugliasco, dal circo di stato di Bucarest, Montreal e Londra - presenterà numeri tecnicamente difficilissimi, costruiti con una chiave ironica e insieme inquietante. Artisti di altissimo livello saranno in scena con un gioco di incastri tra acrobatica al suolo e al trampolino, verticalismo, fachirismo, contorsionismo, manipolazione, fantasismo e folle comicità per regalare agli spettatori risate di puro terrore.

Uno spettacolo di nouveau cirque ambientato negli anni Cinquanta che racconta la vita all’interno del manicomio cattolico di Bergen, in Germania, gestito da Padre Josef, dottore e direttore, e dalle sue fedeli suore. Psichiatric Circus è un circo-teatro che si ispira alle suggestioni del Cirque du Soleil, ma con tinte più forti. E’ un evento psicotico, un viaggio nella follia, un luogo in cui il senso delle cose è totalmente capovolto. “È uno spettacolo dalle tinte forti che racconta, con il filtro dell’arte, quello che purtroppo è realmente accaduto nei manicomi, ma il nostro obiettivo non è la riflessione profonda, non sarebbe la nostra competenza. Il nostro obiettivo è coinvolgere il pubblico e soprattutto divertire”.

Traendo ispirazione dai più celebri horror della storia del cinema e da serie TV come American Horror Story, e unendo questi spunti alla creatività e alla libertà, a volte dissacrante, del circo e del teatro, Psychiatric Circus si propone al pubblico italiano ed europeo come una novità assoluta. Dopo il successo del debutto a Padova e le oltre 80.000 presenze registrate finora, le prossime tappe sono: Bergamo, Trento e Bolzano.

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