Gennaio 2013

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Il senatore statunitense del Minnesota, Al Franken, proprio sulla questione della possibile violazione della privacy, si è espresso in questi termini: “Il riconoscimento facciale dà vita a serie preoccupazioni circa la privacy che le impronte digitali invece non sollevano. Una volta che qualcuno entra in possesso del tuo volto, può ottenere il tuo nome, raggiungere il tuo account sui social network e può seguirti quando sei per strada, nei negozi, negli edifici governativi e nelle foto che i tuoi amici mettono online”3, aggiungendo poi che “Una volta qualcuno ha la vostra immagine si possono ottenere il vostro nome, il vostro account di social networking e si possono tracciare le strade percorse, i negozi visitati, gli edifici governativi in cui ci si reca e perfino le foto degli amici postati online”. Nulla di più vero. Anche il professor Alessandro Acquisti, docente di Analisi Economica e Privacy presso la Carnegie Mellon University, asserisce che “La convergenza di riconoscimento facciale, social network e raccolta dei dati ha reso possibile usare dati pubblicamente disponibili e tecnologie economiche per produrre deduzioni delicate partendo da un volto anonimo”.

L’FBI ha confermato che il sistema sarà utilizzato solo ed esclusivamente per l’identificazione di criminali, riducendo solo a questi l’utilizzo dei dati contenuti nei database governativi, e che l’obiettivo principale di NGI è “la sicurezza pubblica e nazionale”. Tuttavia è altresì vero il fatto che sia tecnicamente possibile collegare NGI ad un social network (come Facebook). Non a caso, come asserisce EFF (Electronic Frontier Foundation), negli Stati Uniti non vi sono leggi in vigore che limitano l’uso del riconoscimento facciale. Il legale di EFF, Jennifer Lynch, asserisce che “Gli utenti di Facebook caricano ogni giorno 300 milioni di foto sul social network. Molti americani non si rendono conto di essere già in un database per il riconoscimento facciale”. Anche l’American Civil Liberties, nel suo portavoce Jay Stanley, dichiara che “Una volta che sarà avviato il sistema NGI dell’FBI, si realizzerà la prima banca dati fotografica nazionale”. Forse il romanzo di fantapolitica di Orwell potrebbe rivelarsi una triste anticipazione del prossimo futuro? Ai posteri l’ardua sentenza…

1. http://www.fbi.gov/about-us/cjis/fingerprints_biometrics/ngi 2. http://www.newscientist.com/ 3. http://www.infowars.com/fbi-begins-installation-of-1-billion-face-recognition-system-across-america/

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