PRINCIPI DI ANATOMIA UMANA
GERARD J. TORTORA
MARK T. NIELSEN

a cura di
Gabriella Giuliani Piccari
Alma Mater Studiorum Università di Bologna e
Susanna Dolci Iannini
Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
Titolo originale: Principles of Human Anatomy, 12th edition di G.J. Tortora e M.K. Nielsen
Copyright © 2012, 2009, 2005. © Gerard J. Tortora, Mark T. Nielsen and Biological Science Textbooks, Inc. © John Wiley & Sons, Inc.
Copyright © 2012 C.E.A. Casa Editrice Ambrosiana
Tutti i diritti riservati. Traduzione autorizzata dellʼedizione originale in lingua inglese pubblicata da John Wiley & Sons, Inc
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Traduzione:Ester Orsini (capp. 4, 6, 8, 11 e 17), Marilisa Quaranta (capp. 7, 9, 18 e 19; appendici B e C; glossario) –Alma Mater Studiorum Università di Bologna Davide Zanetti (capp. 12 e 15) - Scuola Specializzata Superiore in Cure Infermieristiche di Bellinzona e Lugano, Svizzera
ClaudiaDolci (capp. 22, 24 e 26), Elena Donetti (capp. 1, 2, 3 e 5) - Università degli Studi di Milano Federica Campolo (capp. 10 e 13), Daniele Di Giacomo (cap. 21), Sara Di Siena (cap. 14), Manuele Gori (capp. 23, 25 e 27), Manuela Pellegrini (capp. 16 e 20) – Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
Revisione:Gabriella Giuliani Piccari e Susanna Dolci Iannini
Tavole di imaging:Stefano Mignani, Alma Mater Studiorum Università di Bologna
Realizzazione editoriale: Epitesto, Milano
Impaginazione: Pre&Stampa, Segrate (MI)
Copertina: 46XY, Milano
Prima edizione: gennaio 2012
Ristampa
4 3 2 1 0 2012 2013 2014 2015 2016
Realizzare un libro è unʼoperazione complessa, che richiede numerosi controlli: sul testo, sulle immagini e sulle relazioni che si stabiliscono tra loro. Lʼesperienza suggerisce che è praticamente impossibile pubblicare un libro privo di errori. Saremo quindi grati ai lettori che vorranno segnalarceli.
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Stampato da Geca Industrie Grafiche via Magellano 11, Cesano Boscone (MI) per conto della C.E.A. Casa Editrice Ambrosiana, viale Romagna 5, 20089 Rozzano (MI)
Principi di Anatomia Umana, alla sua dodicesima edizione, è pensato per i corsi introduttivi allo studio dell’anatomia umana. L’approccio delle precedenti edizioni – offrire agli studenti una presentazione accurata, chiara e sapientemente illustrata delle strutture del corpo umano, far comprendere le relazioni tra struttura e funzione e presentare le applicazioni pratiche e pertinenti delle conoscenze anatomiche nella vita quotidiana e nella formazione professionale – ha riscosso uno straordinario successo ed è quindi riproposto in questa nuova edizione con alcune novità allo scopo di accrescere la motivazione e il successo degli studenti.
Un corso di anatomia può rappresentare l’inizio di una carriera di grandi soddisfazioni in un gran numero di professioni sanitarie, così come può essere incredibilmente impegnativo. Gli autori hanno pensato l’organizzazione dei contenuti di queste pagine basandosi sulla loro vasta esperienza di insegnanti di anatomia e sul loro rapporto con gli studenti. Inoltre hanno prestato particolare attenzione alle dinamiche di sviluppo dell’insegnamento e dell’apprendimento nel mondo attuale.
Principi di Anatomia Umana, alla sua dodicesima edizione, insieme al materiale presente in rete, offre la possibilità agli studenti di familiarizzare con l’anatomia attraverso un’impostazione che permette differenti modalità di avvicinamento alla materia. Questo volume consente agli studenti di avere un certo grado di autonomia e così anche gli insegnanti potranno avere una maggiore efficacia didattica.
Nelle pagine che seguono gli studenti potranno scoprire suggerimenti e strumenti per ottimizzare il tempo trascorso nello studio dell’anatomia.
Anni di esperienza, all’ascolto di insegnanti e studenti, hanno aiutato a ideare soluzioni che si pensano efficaci. Grande impegno è stato dedicato nell’integrare il processo di insegnamento con l’ambiente di apprendimento, aiutando studenti e docenti a raggiungere gli obiettivi, rispettivamente, di comprensione e di didattica.
La sfida di apprendere l’anatomia può rivelarsi complessa e richiedere tempo. Questo manuale è stato accuratamente pensato per ottimizzare il tempo che voi studenti dedicate allo studio semplificandovi la scelta di cosa studiare, come studiarlo e offrendovi la possibilità di valutare la vostra comprensione della materia.
Soffermarsi a osservare attentamente le figure presenti nel volume è altrettanto importante che studiare il testo. Gli strumenti sotto illustrati vi aiuteranno a comprendere i concetti rappresentati in ogni figura e a trarre da esse il massimo vantaggio in termini di apprendimento.
In alcuni casi è più facile comprendere l’importanza delle strutture anatomiche e delle loro funzioni considerando cosa succede quando esse non lavorano nel modo in cui dovrebbero. Le Correlazioni cliniche, presenti lungo tutto il testo in riquadri dallo sfondo azzurro, presentano una varietà di approcci clinici a quanto discusso nel testo.
å DIDASCALIA Leggetela per prima. Spiega l’argomento illustrato dalla figura.
ç CONCETTO CHIAVE Indicato graficamente da una freccia, descrive l’idea di base rappresentata nell’immagine.
é DIAGRAMMA DI ORIENTAMENTO Presente in molte figure, vi aiuta a comprendere il punto dal quale state osservando lo specifico preparato anatomico.
è DOMANDE Ai piedi di ogni figura e precedute da un punto interrogativo, sono lo strumento per permettervi di valutare come procede il vostro apprendimento degli argomenti trattati.
ê FUNZIONI Presenti in alcune figure, offrono una breve sintesi delle funzioni della struttura o del sistema anatomico mostrato.
Molti argomenti sono stati organizzati in modo da raccogliere tutte le informazioni anatomiche in un unico modulo di facile lettura. Troverete delle tavole dedicate alle ossa, alle articolazioni, ai muscoli, ai nervi, ai vasi sanguigni e all’anatomia di superficie.
å Obiettivo su cui focalizzare lo studio.
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ê Domande di verifica della comprensione dei contenuti.
ë Correlazioni cliniche, da cui nasce l’interesse per apprendere i dettagli dell’argomento.
Lavorare a questa nuova edizione di Principi di Anatomia Umana è stata un’esperienza gratificante. In particolare, ci siamo voluti concentrare su quegli aspetti del volume che, a nostro giudizio, possono essere più utili alla vostra attività didattica e all’apprendimento dei vostri studenti. I numerosi suggerimenti che ci sono pervenuti nel tempo ci hanno aiutato a rinnovare il testo. Nel complesso ci siamo concentrati su diversi aspetti che riteniamo fondamentali: l’apparato iconografico, composto sia da disegni che da fotografie; un’attenzione particolare agli aspetti clinici per aiutare gli studenti a creare un ponte tra quanto apprendono e quanto si augurano di realizzare a livello professionale e osservano nel mondo reale; una approfondita revisione delle tabelle per accrescerne l’efficacia nell’aiutare lo studente a organizzare i contenuti dettagliati; cambiamenti di formulazione del testo e di organizzazione dei materiali con lo scopo di rafforzare l’impegno e l’interesse degli studenti.
Tutte le illustrazioni del volume sono state riviste e perfezionate. La tavola dei colori per la rappresentazione del cranio nel Capitolo 7 e per quella dell’encefalo e del midollo spinale lungo tutto il testo è stata rielaborata per ottenere un maggior impatto visivo. Maggior chiarezza si è voluta anche dare ai disegni delle articolazioni, dei muscoli, dei vasi sanguigni e dei linfonodi. Nuove figure sono state inoltre inserite nel Capitolo 11.
In tutto il testo sono presenti fotografie da cadavere. Da una parte sono state aumentate di numero quelle messe a illustrazione di disegni, dall’altra ne vengono proposte di nuove, risultato delle dissezioni compiute sotto la supervisione di Mark Nielsen appositamente per la realizzazione del volume.
Ogni capitolo si apre con una efficace introduzione in grado di catturare l’attenzione dello studente motivandolo all’apprendimento dell’argomento in questione, e si conclude con un riepilogo dei concetti fondamentali.
Le fotografie al microscopio sono state rinnovate. Ne è un esempio rappresentativo il Capitolo 3, dedicato ai tessuti.
Gli studenti sono affascinati dalle correlazioni cliniche dell’anatomia che stanno studiando. Proprio per soddisfare le numerose segnalazioni che ci sono pervenute dai lettori in questo senso, nella nuova edizione abbiamo notevolmente ampliato la presenza di questi riquadri di approfondimento. Così lungo tutto il testo potrete trovare l’approfondimento di una grande varietà di scenari clinici. Un elenco completo delle “Correlazioni cliniche” presenti in ogni capitolo segue l’indice generale del volume.
Desideriamo ringraziare in modo particolare alcuni colleghi universitari per il loro prezioso contributo alla nuova edizione. Solo grazie all’esperienza e al fine lavoro del seguente gruppo di persone è stato possibile realizzare il felice connubbio tra libro di testo e materiale disponibile in rete. In particolare siamo grati a:
Matthew Abbott
Des Moines Area Community College
Kathleen Andersen
University of Iowa
Deborah Canepa
Linfield College
Martha Dixon
Diablo Valley College
Heather Dy
Long Beach City College
Wanda Hargroder
Louisiana State University
Jacki Houghton
Moorpark College
Jon Hubbard
Hartnell College
Eric Lippincott
Lock Haven University
Izak Paul
Mount Royal University
Susan Rohde
Triton College
Sara Tolsma
Northwestern College
Siamo anche riconoscenti nei confronti dei colleghi che hanno riletto il testo prima della pubblicazione o hanno partecipato a discussioni mirate offrendo numerosi suggerimenti per migliorarlo.
Matthew Abbott
Des Moines Area Community College
Mark Alston
University of Tennessee–Knoxville
David Babb
West Hills Community College
Debra Barnes
Contra Costa College
Kristen Bruzzini
Maryville University
Christine Byrd-Jacobs
Western Michigan University
Travis H. Carlton
Marshall University
Rosalee Carter
California State University Sacramento
Carl Christensen
Austin Community College
Lori Coble
South Dakota School of Mines & Technology
Richard Connett
Monroe Community College–Brighton
Sarah Cotton
Chaffey College
Martha Dixon
Diablo Valley College
Joel Gluck
Community College of Rhode Island
Melanie Gouzoules
University of North Carolina–Greensboro
Wanda Hardgroder
Louisiana State University
Cynthia Herbrandson
Kellogg Community College
Jane Horlings
Saddleback College
Randy Howell
Lock Haven University
Jon Hubbard
Hartnell College
Kelly Johnson
University of Kansas
Jeffrey S. Kiggins
Monroe Community College
Robert Knudsen
San Joaquin Delta College
Eric Lippincott
Lock Haven University
Shawn Miller
University of Utah
Jennifer Maze
Lander University
Angela Miller
Northwestern State University
Heather Moore
College of the Sequoias
Virginia Naples
Northern Illinois University
Gail Patt
Boston University
Ruth Peterson
Hennepin Technical College
Rachel D. Smetanka
Southern Utah University
Robert Stark
California State University Bakersfield
Pamela Stein
AEC Texas Institute
Karah Street
Saddleback College
Christa Voss
Tulsa Community College
Anthony J. Weinhaus
University of Minnesota
Kira L. Wennstrom
Shoreline Community College
Andrzej Wierasko
CUNY Staten Island
John Wilkins
Ball State University
Brian Wisenden
Minnesota State University Moorhead
David A. Woodman
University of Nebraska–Lincoln
Michael Yard
Indiana University, Purdue University
Indianapolis
Scott Zimmerman
Missouri State University
Infine, il nostro ringraziamento va a quanti lavorano alla Wiley. Siamo felici di aver collaborato con questo gruppo di professionisti dell’editoria pieni di entusiasmo, passione e talento. Rinnoviamo il nostro grazie a tutto il team—Bonnie Roesch, Executive Editor; Karen Trost, Developmental Editor; Lorraina Raccuia, Project Editor; Lauren Morris, Program Assistant; Suzanne Ingrao, Outside Production Manager; Hilary Newman, Photo Manager; Claudia Volano, Illustration Coordinator; Madelyn Lesure, Designer; Laura Ierardi, LCI Design; and Clay Stone, Executive Marketing Manager.
1.1 Definizione di anatomia 3
1.2 Livelli di organizzazione corporea e sistemi corporei 4
1.3 Processi vitali 10
1.4 Terminologia anatomica 10
Posizione anatomica 10
Regioni anatomiche 10
Piani e sezioni 12
Visione d’insieme 14
1.5 Cavità corporee 16
Membrane delle cavità toracica e addominale 17
1.6 Regioni e quadranti addominopelvici 20
1.7 Corpo umano e malattia 21
1.8 Diagnostica per immagini 22
1.9 Misurazioni anatomiche 25
2.1 Caratteristiche generali di una cellula 29
2.2 Membrana plasmatica 30
Struttura della membrana 30
Funzioni delle proteine di membrana 31
Permeabilità di membrana 31
Trasporto attraverso la membrana 31
Trasporto per energia cinetica 32
Trasporto attraverso proteine vettore 32
Trasporto vescicolare 32
2.3 Citoplasma 34
Citosol 35
Organelli 36
Centrosoma 37
Ciglia e flagelli 37
Ribosomi 38
Reticolo endoplasmatico 39
Apparato del Golgi 39
Lisosomi 40
Perossisomi 42
Proteasomi 42
Mitocondri 42
2.4 Nucleo 43
2.5 Divisione cellulare 47
Divisione cellulare somatica 47
Interfase 47
Fase mitotica 48
Controllo del destino cellulare 50
Divisione cellulare germinale 51 Meiosi 51
2.6 Diversità cellulare 54
2.7 Invecchiamento cellulare 56
Terminologia medica 57 / Riepilogo dei concetti 57 / Test di autovalutazione 59 / Riflessione critica su casi clinici 60 / Risposte alle domande nelle figure 61
3.1 Tipi di tessuti 63
3.2 Giunzioni cellulari 64
Giunzioni occludenti 65
Giunzioni aderenti 65
Desmosomi 65
Emidesmosomi 65
Giunzioni comunicanti 65
3.3 Confronto fra tessuto epiteliale e tessuto connettivo 66
3.4 Tessuto epiteliale 66
Classificazione dei tessuti epiteliali 67
Epitelio di rivestimento 69
Epitelio ghiandolare 74
Classificazione strutturale delle ghiandole esocrine 74
Classificazione funzionale delle ghiandole esocrine 75
3.5 Tessuto connettivo 76
Caratteristiche generali del tessuto connettivo 77
Cellule del tessuto connettivo 77
Matrice extracellulare del tessuto connettivo 78
Sostanza fondamentale 78
Fibre 79
Classificazione dei tessuti connettivi 79
Tessuto connettivo embrionale 80
Tessuto connettivo maturo 80
Tessuto connettivo lasso 82
Tessuto connettivo denso 82
Cartilagine 84
Tessuto osseo 84
Tessuto connettivo liquido 86
3.6 Membrane 88
Membrane epiteliali 88
Membrane mucose 88
Membrane sierose 88
Membrana cutanea 88
Membrane sinoviali 88
3.7 Tessuto muscolare 90
3.8 Tessuto nervoso 92
3.9 Invecchiamento e tessuti 92
Terminologia medica 93 / Riepilogo dei concetti 93 / Test di autovalutazione 95 / Riflessione critica su casi clinici 96 / Risposte alle domande nelle figure 97
4.1 Periodo embrionale 100
Prima settimana di sviluppo 100
Fecondazione 100
Segmentazione dello zigote 101
Formazione della blastocisti 101
Impianto 102
Seconda settimana di sviluppo 104
Sviluppo del trofoblasto 104
Sviluppo del disco embrionale bilaminare 104
Sviluppo dell’amnios 104
Sviluppo del sacco vitellino 104
Sviluppo dei sinusoidi 106
Sviluppo del celoma extraembrionale 106
Sviluppo del corion 106
Terza settimana di sviluppo 106
Gastrulazione 106
Neurulazione 107
Sviluppo dei somiti 109
Sviluppo del celoma intraembrionale 110
Sviluppo del sistema cardiocircolatorio 110
Sviluppo dei villi coriali e della placenta 111
Quarta settimana di sviluppo 112
Dalla quinta all’ottava settimana di sviluppo 114
4.2 Periodo fetale 115
4.3 Modificazioni materne durante la gravidanza 117
4.4 Travaglio 118
Terminologia medica 119 / Riepilogo dei concetti 120 / Test di autovalutazione 121 / Riflessione critica su casi clinici 122 / Risposte alle domande nelle figure 122
TEGUMENTARIO 123
5.1 Struttura della cute 124
Epidermide 124
Strato basale 126
Strato spinoso 127
Strato granuloso 128
Strato lucido 128
Strato corneo 128
Cheratinizzazione e accrescimento dell’epidermide 128
Derma 129
Tipologie di peli 135
Colore del pelo 135
Ghiandole cutanee 136
Ghiandole sebacee 136
Ghiandole sudoripare 137
Ghiandole ceruminose 137 Unghie 138
5.3 Tipi di cute 140
5.4 Funzioni della cute 140
5.5 Vascolarizzazione del sistema tegumentario 141
5.6 Sviluppo del sistema tegumentario 143
5.7 Invecchiamento e sistema tegumentario 145
Terminologia medica 145 / Riepilogo dei concetti 146 / Test di autovalutazione 147 / Riflessione critica su casi clinici 149 / Risposte alle domande nelle figure 149
150
6.1 Funzioni dell’osso e del sistema scheletrico 151
6.2 Tipi di segmenti ossei 151
6.3 Anatomia di un segmento osseo 152
6.4 Rilievi della superficie ossea 154
6.5 Istologia del tessuto osseo 155
Tessuto osseo compatto 157
Tessuto osseo spugnoso 158
6.6 Vascolarizzazione e innervazione dell’osso 159
6.7 Formazione dell’osso 159
Iniziale formazione di osso nell’embrione e nel feto 160
Ossificazione intramembranosa 160
Ossificazione endocondrale 161
Accrescimento osseo durante l’infanzia e l’adolescenza 162
Accrescimento in lunghezza 162
Accrescimento in spessore 163
Rimodellamento osseo 163
Base strutturale del colore della cute 130
Tatuazione e piercing 131
Strato sottocutaneo o ipoderma 131
5.2 Annessi cutanei 132
Peli 132
Anatomia del pelo 133
Crescita del pelo 135
6.8 Fratture 166
6.9 Esercizio fisico e tessuto osseo 169
6.10 Invecchiamento e tessuto osseo 169
6.11 Fattori che influenzano l’accrescimento osseo 169
Terminologia medica 171 / Riepilogo dei concetti 171 / Test di autovalutazione 172 / Riflessione critica su casi clinici 173 / Risposte alle domande nelle figure 173
SCHELETRICO: LO
SCHELETRO ASSILE 174
7.1 Suddivisioni del sistema scheletrico 175
7.2 Cranio 177
Caratteristiche generali e funzioni 177
Setto nasale 198
Cavità orbitarie 198
Fori 200
Caratteristiche peculiari del cranio 200
Suture 200
Seni paranasali 201
Fontanelle 201
Fosse craniche 204
Modificazioni del cranio dipendenti dall’età 204
Differenze sessuali nel cranio 205
7.3 Osso ioide 206
7.4 Colonna vertebrale 207
Curvature fisiologiche della colonna vertebrale 207
Dischi intervertebrali 208
Parti di una vertebra tipica 209
Corpo vertebrale 209
Arco vertebrale 209
Processi 210
Regioni della colonna vertebrale 211
Modificazioni della colonna vertebrale dipendenti dall’età 211
7.5 Torace 220
Terminologia medica 224 / Riepilogo dei concetti 224 / Test di autovalutazione 225 / Riflessione critica su casi clinici 226 / Risposte alle domande nelle figure 226
SCHELETRICO: LO SCHELETRO
APPENDICOLARE 227
8.1 Scheletro dell’arto superiore 228
8.2 Scheletro dell’arto inferiore 242
8.3 Grande pelvi e piccola pelvi 247
8.4 Comparazione tra pelvi femminile e pelvi maschile 248
8.5 Comparazione tra cingolo scapolare e cingolo pelvico 248
8.6 Sviluppo del sistema scheletrico 259
Terminologia medica 261 / Riepilogo dei concetti 261 / Test di autovalutazione 262 / Riflessione critica su casi clinici 263 / Risposte alle domande nelle figure 263
9.1 Classificazione delle articolazioni 265
Legamenti 265
9.2 Articolazioni fibrose 266
Suture 266
Sindesmosi 266
Membrane interossee 266
9.3 Articolazioni cartilaginee 268
Sincondrosi 268
Sinfisi 268
9.4 Articolazioni sinoviali 268
Struttura delle articolazioni sinoviali 268
Capsula articolare 268
Liquido sinoviale 269
Legamenti accessori, dischi articolari e labbri 269
Innervazione e vascolarizzazione 270
Borse e guaine tendinee 271
Tipi di articolazioni sinoviali 271
Articolazioni piane 271
Articolazioni trocleari 271
Articolazioni trocoidi 271
Articolazioni condiloidee 271
Articolazioni a sella 271
Articolazioni sferiche 272
9.5 Tipi di movimenti nelle articolazioni sinoviali 274
Traslazione 274
Movimenti angolari 274
Flessione, estensione, flessione laterale e iperestensione 274
Abduzione, adduzione e circumduzione 275
Rotazione 276
Movimenti speciali 276
9.6 Fattori che influenzano il contatto e l’ampiezza del movimento nelle articolazioni sinoviali 277
9.7 Articolazioni più rappresentative 280
9.8 Invecchiamento e articolazioni 298
Terminologia medica 299 / Riepilogo dei concetti 299 / Test di autovalutazione 301 / Riflessione critica su casi clinici 302 / Risposte alle domande nelle figure 302
10.1 Visione d’insieme del tessuto muscolare 305
Tipi di tessuto muscolare 305
Funzioni del tessuto muscolare 305
Proprietà del tessuto muscolare 306
10.2 Muscolo scheletrico 306
Struttura del muscolo scheletrico 306
Componenti connettivali 307
Nervi e vascolarizzazione 308
Anatomia microscopica di una fibra muscolare scheletrica 308
Sarcolemma, tubuli T e sarcoplasma 308
Miofibrille e reticolo sarcoplasmatico 310
Filamenti e sarcomero 310
Proteine muscolari 310
Contrazione e rilasciamento delle fibre muscolari scheletriche 314
Meccanismo di scorrimento dei filamenti 314
Giunzione neuromuscolare 314
Ciclo contrattile 315
Accoppiamento eccitazione-contrazione 318
Tono muscolare 319
Contrazioni isotoniche e isometriche 319
10.3 Tipologie di fibre muscolari scheletriche 320
Fibre ossidative lente 320
Fibre glicolitiche-ossidative rapide 320
Fibre glicolitiche rapide 320
10.4 Tessuto muscolare scheletrico ed esercizio fisico 321
Allungamento effettivo 322
Allenamento per la forza 322
10.5 Muscolo cardiaco 322
10.6 Tessuto muscolare liscio 324
10.7 Sviluppo del muscolo 326
10.8 Invecchiamento e tessuto muscolare 326
Terminologia medica 327 / Riepilogo dei concetti 328 / Test di autovalutazione 329 / Riflessione critica su casi clinici 330 / Risposte alle domande nelle figure 331
332
11.1 Muscoli scheletrici e produzione dei movimenti 333
Siti di attacco dei muscoli: origine e inserzione 333
Sistemi di leve 334
Effetti dell’organizzazione dei muscoli in fascicoli 336
Azioni muscolari 336
Coordinazione tra muscoli 337
Struttura e funzione dei gruppi muscolari 337
11.2 Nomenclatura dei muscoli scheletrici 338
11.3 PrincipalI muscoli scheletrici 338
Terminologia medica 436 / Riepilogo dei concetti 436 / Test di autovalutazione 437 / Riflessione critica su casi clinici 438 / Risposte alle domande nelle figure 439
CARDIOVASCOLARE:
IL SANGUE 440
12.1 Funzioni del sangue 441
12.2 Caratteristiche fisiche del sangue 441
12.3 Componenti del sangue 441
Plasma sanguigno 443
Elementi figurati 444
12.4 Formazione delle cellule del sangue 445
12.5 Globuli rossi 447
Anatomia dei globuli rossi 447
Funzioni dei globuli rossi 447
Ciclo vitale dei globuli rossi 449
Eritropoiesi: la produzione di globuli rossi 449
Gruppi sanguigni 449
12.6 Globuli bianchi 450
Anatomia e tipi di globuli bianchi 450
Granulociti 450
Agranulociti 451
Funzioni dei globuli bianchi 451
12.7 Piastrine 452
12.8 Trapianto di cellule staminali dal midollo osseo e dal sangue del cordone ombelicale 453
Terminologia medica 455 / Riepilogo dei concetti 455 / Test di autovalutazione 456 / Riflessione critica su casi clinici 457 / Risposte alle domande nelle figure 457
CARDIOVASCOLARE: IL CUORE 458
13.1 Posizione e proiezione della superficie del cuore 459
13.2 Struttura e funzione del cuore 461
Pericardio 461
Strati della parete cardiaca 463
Cavità cardiache 464
Atrio destro 464
Ventricolo destro 464
Atrio sinistro 466
Ventricolo sinistro 468
Spessore e funzione del miocardio 468
Scheletro fibroso del cuore 468
Valvole cardiache 468
Valvole atrioventricolari 469
Valvole semilunari 469
13.3 Circolazione sanguigna 471
Circolazione sistemica e circolazione polmonare 471
Circolazione coronarica 471
Arterie coronarie 472
Vene cardiache 472
13.4 Sistema di conduzione e innervazione del cuore 475
Sistema di conduzione cardiaco 475
Nervi cardiaci 476
13.5 Ciclo cardiaco (battito cardiaco) 477
13.6 Suoni cardiaci 478
13.7 Cuore ed esercizio fisico 478
13.8 Sviluppo del cuore 483
Terminologia medica 484 / Riepilogo dei concetti 485 / Test di autovalutazione 486 / Riflessione critica su casi clinici 487 / Risposte alle domande nelle figure 487
Arterie 491
Arterie elastiche 491
Arterie muscolari 491
Anastomosi 491
Arteriole 492
Capillari 492
Venule 494
Vene 494
14.1 Anatomia dei vasi
sanguigni 489
Struttura di un vaso
sanguigno 489
Tonaca interna (intima) 489
Tonaca media 491
Tonaca esterna 491
Distribuzione del sangue 496
14.2 Circolazione del sangue 497
Circolazione sistemica 497
Circolo portale epatico 537
Circolo polmonare 538
Circolazione fetale 538
14.3 Sviluppo dei vasi sanguigni e del sangue 541
14.4 Invecchiamento e sistema cardiovascolare 542
Terminologia medica 544 / Riepilogo dei concetti 544 / Test di autovalutazione 545 / Riflessione critica su casi clinici 546 / Risposte alle domande nelle figure 546
15.1 Struttura e funzioni del sistema linfatico 548
Funzioni del sistema linfatico 548
Vasi linfatici e circolazione della linfa 550
Capillari linfatici 551
Tronchi e dotti linfatici 551
Formazione e flusso della linfa 552
Tessuti e organi linfatici 553
Timo 553
Linfonodi 555
Milza 557
Noduli linfatici 559
15.2 Principali gruppi di linfonodi 559
15.3 Sviluppo del tessuto linfoide 570
15.4 Invecchiamento e sistema linfatico 570
Terminologia medica 572 / Riepilogo dei concetti 572 / Test di autovalutazione 573 / Riflessione critica su casi clinici 574 / Risposte alle domande nelle figure 574
16.1 Visione d’insieme del sistema
nervoso 576
Strutture del sistema nervoso 576
Organizzazione del sistema
nervoso 576
Organizzazione anatomica 576
Organizzazione funzionale 577
16.2 Istologia del tessuto nervoso 579
Neuroni 579
Parti dei neuroni 579
Corpo cellulare 579
Processi 580
Sinapsi 581
Giunzioni neuromuscolari 582
Sinapsi tra neuroni 582
Neurotrasmettitori 582
Diversità strutturale dei neuroni 583
Nevroglia 584
Nevroglia del SNC 584
Nevroglia del SNP 585
Mielinizzazione 586
Sostanza grigia e sostanza bianca 587
16.3 Circuiti neuronali 589
16.4 Rigenerazione e neurogenesi 590
Terminologia medica 591 / Riepilogo dei concetti 591 / Test di autovalutazione 592 / Riflessione critica su casi clinici 593 / Risposte alle domande nelle figure 593
17.1 Anatomia del midollo spinale 595
Strutture di protezione 595
Colonna vertebrale 595
Meningi 595
Conformazione esterna del midollo spinale 595
Conformazione interna del midollo spinale 599
17.2 Nervi spinali 602
Struttura di un nervo spinale 602
Organizzazione dei nervi spinali 603
Rami dei nervi spinali 604
Plessi 604
Nervi intercostali 616
Dermatomeri e regioni di distribuzione cutanea 616
17.3 Fisiologia del midollo spinale 616
Fasci sensitivi e fasci motori 616
Riflessi e archi riflessi 618
Terminologia medica 620 / Riepilogo dei concetti 620 / Test di autovalutazione 621 / Riflessione critica su casi clinici 622 / Risposte alle domande nelle figure 622
18.1 Sviluppo e organizzazione dell’encefalo 624
Sviluppo dell’encefalo 624
Principali parti dell’encefalo 624
18.2 Protezione e vascolarizzazione 626
Strutture di protezione dell’encefalo
Liquido cerebrospinale 627
Produzione del LCS nei ventricoli 627
Funzioni del LCS 627
Circolazione del LCS 627
Flusso ematico cerebrale e barriera ematoencefalica 629
18.3 Tronco encefalico e formazione reticolare 633
Midollo allungato 633
Ponte 635
Mesencefalo 635
Formazione reticolare 636
18.4 Cervelletto 638
18.5 Diencefalo 640
Talamo 640
Ipotalamo 642
Epitalamo 643
Organi circumventricolari 643
18.6 Cervello 643
Struttura del cervello 643
Sostanza bianca cerebrale 644
Nuclei della base 645
Sistema limbico 648
18.7 Organizzazione funzionale della corteccia cerebrale 649
Aree sensitive 649
Aree motorie 650
Aree associative 651
Lateralizzazione emisferica 652
Memoria 653
Onde cerebrali 653
18.8 Invecchiamento e sistema nervoso 654
18.9 Nervi cranici 654
Terminologia medica 669 / Riepilogo dei concetti 669 / Test di autovalutazione 671 / Riflessione critica su casi clinici 673 / Risposte alle domande nelle figure 673
AUTONOMO 674
19.1 Confronto tra il sistema nervoso somatico e il sistema nervoso autonomo 675
Sistema nervoso somatico 675
Sistema nervoso autonomo 675
Confronto tra i neuroni motori somatici e autonomi 676
19.2 Anatomia delle vie motorie autonome 677
Comprendere le vie motori autonome 677
Migrazione delle cellule della cresta neurale 678
Componenti anatomici comuni alle divisioni simpatica e parasimpatica 679
Neuroni motori e gangli autonomi 679
Plessi autonomi 681
19.3 Organizzazionedella divisione simpatica 681
Neuroni pregangliari simpatici 681
Gangli e neuroni postgangliari simpatici 684
Gangli del tronco del simpatico 684
Gangli prevertebrali 684
19.4 Organizzazione della divisione parasimpatica 685
Neuroni pregangliari parasimpatici 685
Gangli e neuroni postgangliari parasimpatici 685
19.5 Organizzazione del sistema nervoso enterico 687
19.6 Neurotrasmettitori e recettori del SNA 687
Neuroni e recettori colinergici 687
Neuroni e recettori adrenergici 688
19.7 Funzioni del SNA 688
Effetti della stimolazione simpatica 689
Effetti della stimolazione parasimpatica 690
19.8 Integrazione e controllo delle funzioni autonome 692
Riflessi autonomi 692
Controllo del SNA da parte di centri superiori 692
Terminologia medica 693 / Riepilogo dei concetti 693 / Test di autovalutazione 695 / Riflessione critica su casi clinici 696 / Risposte alle domande nelle figure 696
MOTORIO 697
20.1 Visione d’insieme delle sensazioni 698
Definizione delle sensazioni 698
Caratteristiche delle sensazioni 698
Classificazione delle sensazioni 698
Tipi di recettori sensitivi 698
20.2 Sensazioni somatiche 699
Sensazioni tattili 699
Tatto 699
Pressione e vibrazione 700
Prurito e solletico 700
Sensazioni termiche 701
Sensazioni dolorifiche 701
Tipi di dolore 701
Localizzazione del dolore 701
Sensazioni propriocettive 701
Fusi neuromuscolari 702
Organi muscolo-tendinei 703
Recettori cinestesici delle articolazioni 703
20.3 Vie sensitive somatiche 704
Via della colonna dorsale-lemnisco mediale 705
Via del sistema antero laterale 706
Mappa delle aree somatosensitive primarie 706
Vie sensitive somatiche al cervelletto 706
20.4 Vie motorie somatiche 707
Mappa delle aree motorie 709
Vie motorie dirette 709
Vie motorie indirette 710
Ruoli dei nuclei della base 710
Ruoli del cervelletto 711
20.5 Integrazione delle afferenze sensitive e delle efferenze motorie 712
Terminologia medica 713 / Riepilogo dei concetti 713 /
Test di autovalutazione 714 / Riflessione critica su casi clinici 716 / Risposte alle domande nelle figure 716
Vie gustative 722
717
21.1 Senso dell’olfatto 718
Anatomia dei recettori olfattivi 719
Vie olfattive 720
21.2 Senso del gusto 720
Anatomia dei recettori gustativi 720
21.3 Senso della vista 722
Strutture accessorie dell’occhio 722
Palpebre 722
Ciglia e sopracciglia 724
Apparato lacrimale 724
Muscoli estrinseci dell’occhio 724
Anatomia del bulbo oculare 724
Tonaca fibrosa 724
Tonaca vascolare 724
Retina 726
Cristallino 729
Costituzione interna del bulbo oculare 729
Vie ottiche 730
Elaborazione dei segnali visivi nella retina 731
Vie centrali 731
21.4 Senso dell’udito ed equilibrio 732
Anatomia dell’orecchio 732
Orecchio esterno 732
Orecchio medio 733
Orecchio interno 734
Meccanismi dell’udito 739
Vie acustiche 740
Meccanismi dell’equilibrio 740
Organi otolitici: sacculo e utricolo 741
Condotti semicircolari 741
Vie vestibolari 741
21.5 Sviluppo dell’occhio e dell’orecchio 746
Sviluppo dell’occhio 746
Sviluppo dell’orecchio 747
21.6 Invecchiamento e sensi speciali 748
Terminologia medica 748 / Riepilogo dei concetti 749 / Test di autovalutazione 750 / Riflessione critica su casi clinici 751 / Risposte alle domande nelle figure 572
paratiroidi 761
ENDOCRINO 753
22.1 Ghiandole endocrine 754
22.2 Ormoni 754
22.3 Ipotalamo e ipofisi 756
Adenoipofisi 757
Neuroipofisi 758
22.4 Ghiandola pineale e timo 761
22.5 Ghiandola tiroide e ghiandole
22.6 Ghiandole surrenali 765
Corticale del surrene 766
Midollare del surrene 766
22.7 Pancreas 768
22.8 Ovaie e testicoli 770
22.9 Altri organi e tessuti endocrini 772
22.10 Sviluppo del sistema endocrino 772
22.11 Invecchiamento e sistema endocrino 773
Terminologia medica 774 / Riepilogo dei concetti 774 / Test di autovalutazione 776 / Riflessione critica su casi clinici 777 / Risposte alle domande nelle figure 777
RESPIRATORIO 778
23.1 Anatomia del sistema respiratorio 779
Naso 779
Faringe 783
Laringe 784
Organi della fonazione 786
Trachea 788
Bronchi 789
Polmoni 792
Lobi, scissure e lobuli 795
Alveoli 797
Afflusso di sangue ai polmoni 798
Pervietà del sistema respiratorio 798
23.2 Meccanica della ventilazione polmonare (respirazione) 800
Inspirazione 800
Espirazione 801
23.3 Regolazione della respirazione 802
Ruolo del centro respiratorio 802
Area bulbare della ritmicità 803
Area pneumotassica 803
Area apneustica 803
Regolazione del centro respiratorio 803
Influenze corticali della respirazione 803
Regolazione della respirazione mediante i chemocettori 803
Riflesso inspiratorio 804
23.4 Esercizio fisico e sistema respiratorio 804
23.5 Sviluppo del sistema respiratorio 805
23.6 Invecchiamento e sistema respiratorio 806
Terminologia medica 806 / Riepilogo dei concetti 807 / Test di autovalutazione 808 / Riflessione critica su casi clinici 809 / Risposte alle domande nelle figure 810
DIGERENTE 811
24.1 Visione d’insieme del sistema digerente 812
24.2 Parete del canale alimentare 814
Tonaca mucosa 814
Tonaca sottomucosa 815
Tonaca muscolare 815
Tonaca sierosa 815
24.3 Peritoneo 815
24.4 Bocca 818
Ghiandole salivari 819
Lingua 820
Denti 821
24.5 Faringe 824
24.6 Esofago 824
Struttura dell’esofago 824
Funzioni dell’esofago 825
24.7 Stomaco 826
Anatomia dello stomaco 826
Struttura dello stomaco 828
Funzioni dello stomaco 829
24.8 Pancreas 831
Anatomia del pancreas 831
Struttura del pancreas 832
Funzioni del pancreas 832
24.9 Fegato e cistifellea 833
Anatomia del fegato e della cistifellea 833
Struttura del fegato e della cistifellea 834
Vascolarizzazione e innervazione del fegato e della cistifellea 837
Funzioni del fegato e della cistifellea 837
24.10 Intestino tenue 838
Anatomia dell’intestino tenue 838
Struttura dell’intestino tenue 839
Funzioni dell’intestino tenue 841
24.11 Intestino crasso 845
Anatomia dell’intestino crasso 846
Struttura dell’intestino crasso 847
Funzioni dell’intestino crasso 849
24.12 Sviluppo del sistema digerente 851
24.13 Invecchiamento e sistema digerente 852
Terminologia medica 852 / Riepilogo dei concetti 853 / Test di autovalutazione 855 / Riflessione critica su casi clinici 856 / Risposte alle domande nelle figure 856
25.1 Visione d’insieme dell’apparato urinario 858
25.2 Anatomia e istologia dei reni 860
Conformazione esterna dei reni 860
Organizzazione interna dei reni 860
Vascolarizzazione e innervazione dei reni 863
Nefrone 864
Parti di un nefrone 864
Istologia del nefrone e del dotto collettore 867
25.3 Funzioni dei nefroni 870
Filtrazione glomerulare 870
Riassorbimento tubulare 872
Secrezione tubulare 872
25.4 Trasporto, accumulo ed eliminazione dell’urina 873
Ureteri 873
Vescica urinaria 875
Uretra 877
25.5 Sviluppo del sistema urinario 879
25.6 Invecchiamento e sistema urinario 880
Terminologia medica 881 / Riepilogo dei concetti 881 / Test di autovalutazione 882 / Riflessione critica su casi clinici 883 / Risposte alle domande nelle figure 883
26.1 Sistema riproduttivo maschile 885
Scroto 885
Testicoli 887
Spermatogenesi 890
Spermatozoi 891
Vie spermatiche 891
Dotti del testicolo 891
Epididimo 892
Condotto deferente 893
Dotti eiaculatori 894
Uretra 894
Funicolo spermatico 894
Ghiandole accessorie 894
Vescichette seminali 894
Prostata 894
Ghiandole bulbouretrali 894
Sperma 896
Pene 896
26.2 Sistema riproduttivo femminile 898
Ovaie 898
Struttura dell’ovaia 900
Ovogenesi e follicologenesi 901
Tube uterine 905
Utero 908
Vagina 910
Vulva 912
Perineo 913
Ghiandola mammaria 914
26.3 Ciclo riproduttivo femminile 917
Fase mestruale 918
Eventi nelle ovaie 918
Eventi nell’utero 918
Fase preovulatoria 918
Eventi nelle ovaie 918
Eventi nell’utero 918
Ovulazione 918
Fase postovulatoria 918
Eventi nelle ovaie 919
Eventi nell’utero 919
26.4 Metodi per il controllo delle nascite e aborto 921
Metodi per il controllo delle nascite 921
Sterilizzazione chirurgica 921
Sterilizzazione non chirurgica 921
Metodi ormonali 922
APPENDICE A: TAVOLE DI IMAGING 959 di Stefano Mignani, Alma Mater Studiorum Università di Bologna
APPENDICE B: MISURE 972
APPENDICE C: RISPOSTE 973
GLOSSARIO 981
CREDITI 1004
INDICE ANALITICO 1007
Dispositivi intrauterini 922
Spermicidi 922
Metodi di barriera 922
Astinenza periodica 923
Aborto 923
26.5 Sviluppo dei sistemi riproduttivi 923
26.6 Invecchiamento e sistemi riproduttivi 926
Terminologia medica 926 / Riepilogo dei concetti 927 / Test di autovalutazione 929 / Riflessione critica su casi clinici 930 / Risposte alle domande nelle figure 931
27.1 Visione d’insieme dell’anatomia di superficie 933
Riepilogo dei concetti 956 / Test di autovalutazione 956 / Riflessione critica su casi clinici 957 / Risposte alle domande nelle figure 957
CAPITOLO 1
CAPITOLO 6
Tecniche diagnostiche non invasive 4
Autopsia 21
CAPITOLO 2
Virus ed endocitosi mediata da recettori 33
Fagocitosi e microbi 34
Ciglia e fumo 38
RE liscio e tolleranza ai farmaci 39
Malattia di Tay-Sachs 42
Proteasomi e patologia 42
Genomica 45
Fuso mitotico e cancro 50
Cancro 55
Radicali liberi 57
CAPITOLO 3
Biopsia 63
Membrane basali e patologia 67
Test di Papanicolau 74
Condroitinsolfato, glucosammina e malattie articolari 79
Sindrome di Marfan 79
Liposuzione 82
Ingegneria tissutale 86
CAPITOLO 4
Gravidanza ectopica 101
Ricerca con le cellule staminali e clonazione a fini terapeutici 103
Test precoci di gravidanza 104
Difetti del tubo neurale 109
Placenta previa 111
Impieghi clinici della placenta 112
Bambini prematuri 117
Ipertensione indotta dalla gravidanza 118
Distocia 119
CAPITOLO 5
Trapianti di cute 128
Smagliature 130
Albinismo e vitiligine 131
Colore della cute come elemento diagnostico 131
Tumore della cute 132
Chemioterapia e perdita dei capelli 134
Peli e ormoni 135
Calvizie 135
Depilazione 136
Acne 137
Ustioni 142
Rachitismo e osteomalacia 157
Scintigrafia ossea 158
Morbo di Paget 165
Osteoporosi 165
Trattamenti delle fratture 167
Alterazioni ormonali che influenzano l’altezza 170
CAPITOLO 7
Occhio nero 195
Palatoschisi e labioschisi 196
Sindrome temporomandibolare 197
Setto nasale deviato 198
Sinusite 201
Curve anomale della colonna vertebrale 207
Spina bifida 210
Ernia del disco 211
Fratture della colonna vertebrale 215
Anestesia epidurale 219
CAPITOLO 8
Frattura della clavicola 230
Frattura del pugile 241
Frattura dell’anca 246
Sindrome del disallineamento patellare 252
Trapianto osseo autologo 255
Fratture delle ossa metatarsali 257
Piede piatto e piede cavo 258
CAPITOLO 9
Distorsioni e loro trattamento 266
Sincondrosi e accrescimento osseo 268
Lesioni meniscali e artroscopia 270
Borsite 271
Reumatismo e artrite 279
Lussazione della mandibola 283
Lesione del labbro glenoideo, lussazione e separazione della spalla 285
Gomito del tennista, gomito del lanciatore e lussazione della testa del radio 288
Lesioni del ginocchio 295
Distorsioni della caviglia 297
Artroplastica 298
CAPITOLO 10
Tenosinovite 306
Fibromialgia 308
Atrofia muscolare 310
Miastenia gravis 315
Elettromiografia 317
Rigor mortis 319
Ipotonia e ipertonia 319
Distrofia muscolare 320
Steroidi anabolizzanti 322
CAPITOLO 11
Paralisi di Bell 345
Strabismo 346
Mandibola e forza di gravità 348
Intubazione durante l’anestesia 350
Disfagia 354
Sternocleidomastoideo e dolore riferito 362
Mal di schiena e sollevamento errato dei pesi 363
Ernia inguinale 369
Lesione dell’elevatore dell’ano e incontinenza urinaria da stress 377
Lesioni della cuffia dei rotatori e sindrome da conflitto subacromiale 390
Epicondilite mediale (gomito del golfista) 401
Sindrome del tunnel carpale 409
Stiramento inguinale 411
Lesioni meniscali e artroscopia 421
Sindrome del tibiale anteriore 423
Fascite plantare 430
CAPITOLO 12
Esame del midollo osseo 445
Anemia 447
Anemia falciforme 448
Doping ematico 449
Malattia emolitica del neonato 450
Leucemia 452
CAPITOLO 13
Rianimazione cardiopolmonare 461
Pericardite 462
Disturbi delle valvole cardiache 471
Ischemia e infarto del miocardio 474
Pacemaker artificiali 477
Soffio cardiaco 478
Arteriopatia coronarica 479
Insufficienza cardiaca 482
CAPITOLO 14
Angiogenesi e patologie 489
Vene varicose 495
Ipertensione 543
CAPITOLO 15
Reazioni allergiche 550
Edema 552
Metastasi attraverso i vasi linfatici 557
Rottura della milza 557
Tonsillite 559
Tumore al seno e metastasi 564
AIDS: Sindrome da immunodeficienza acquisita 570
CAPITOLO 16
Neurotossine e anestetici locali 579
Depressione 583
Sclerosi multipla 589
CAPITOLO 17
Compressione del midollo spinale 599
Puntura lombare o rachicentesi 599
Lesioni traumatiche del midollo spinale 601
Compressione delle radici del nervo spinale 604
Lesioni a carico del nervo frenico 607
Lesioni dei nervi che emergono dal plesso brachiale 611
Lesioni del plesso lombare 613
Lesioni del nervo ischiatico 614
Herpes zoster 616
CAPITOLO 18
Meningite 627
Idrocefalo 629
Accidente cerebrovascolare e attacco ischemico transitorio 633
Lesioni bulbari 635
Atassia 640
Malattia di Alzheimer 646
Lesioni dell’encefalo 648
Afasia 652
Epilessia 654
Anosmia 656
Anopsia 657
Strabismo, ptosi e diplopia 659
Nevralgia del trigemino 661
Paralisi di Bell 662
Vertigine, atassia e nistagmo 663
Disfagia, ascialia e ageusia 664
Paralisi vagale, disfagia e tachicardia 665
Paralisi dei muscoli sternocleidomastoideo e trapezio 666
Disartria e disfagia 667
CAPITOLO 19
Disreflessia autonomica 687
Agonisti e antagonisti recettoriali 689
Fenomeo di Raynaud 690
CAPITOLO 20
Analgesia 701
Sensazioni dell’arto fantasma 701
Sifilide 606
Paralisi 709
Sclerosi laterale amiotrofica (SLA) 710
Morbo di Parkinson 712
CAPITOLO 21
Iposmia 720
Avversione al gusto 722
Distacco di retina 726
Principali cause di cecità 728
Presbiopia 729
LASIK 730
Otite media 734
Sindrome di Ménière 734
Impianti cocleari 736
Sordità 741
Cinetosi 744
CAPITOLO 22
Blocco dei recettori ormonali 755
Disordini del sistema endocrino 758
Diabete insipido 760
Malattie della ghiandola tiroide 761
Malattie delle ghiandole paratiroidi 765
Malattie del surrene 767
Diabete mellito 770
Stress, ormoni e malattie 772
CAPITOLO 23
Rinoplastica 779
Corizza, influenza stagionale e influenza da virus H1N1 784
Tonsillectomia 784
Laringite e cancro della laringe 786
Tracheotomia e intubazione 789
Asma e bronchite cronica 791
Pleurisi 793
Pneumotorace ed emotorace 794
Effetti del fumo sul sistema respiratorio 797
Enfisema 798
Carcinoma polmonare 800
Polmonite 805
CAPITOLO 24
Peritonite 816
Parotite 820
Malattia periodontale e carie dentale 822
Devitalizzazione 822
Reflusso gastroesofageo 826
Pilorospasmo e stenosi pilorica 828
Vomito 830
Pancreatite e cancro del pancreas 832
Epatite 834
Test di funzionalità epatica 837
Calcoli biliari 838
Gastroenterite 839
Intolleranza al lattosio 843
Ulcera peptica 844
Chirurgia bariatrica 845
Appendicite 846
Colonscopia 847
Diarrea e stipsi 850
Cancro del colon-retto 852
CAPITOLO 25
Nefroptosi 860
Trapianto del rene 867
Glomerulonefrite 867
Diuretici 870
Insufficienza renale 872
Dialisi 873
Cistoscopia 874
Incontinenza 876
Analisi delle urine 877
CAPITOLO 26
Criptorchidismo 885
Vasectomia 887
Prostatite e cancro della prostata 896
Prolasso uterino 907
Endometriosi 908
Cancro della cervice uterina 909
Episiotomia 914
Cancro della mammella 914
Sindrome premestruale e disturbo disforico premestruale 919
Malattie a trasmissione sessuale 920
CAPITOLO 1
Tavola 1.ATermini di posizione 14
CAPITOLO 7
• Tavola 7.AOssa del neurocranio – Osso frontale 178
• Tavola 7.B Ossa del neurocranio – Ossa parietali 181
• Tavola 7.COssa del neurocranio – Ossa temporali 184
• Tavola 7.DOssa del neurocranio – Osso occipitale 186
• Tavola 7.EOssa del neurocranio – Osso sfenoide 188
• Tavola 7.FOssa del neurocranio – Osso etmoide 192
• Tavola 7.GOssa dello splancnocranio – Ossa nasali, lacrimali, palatine, conche nasali inferiori e vomere 195
• Tavola 7.HOssa dello splancnocranio – Ossa mascellari e zigomatiche 196
• Tavola 7.IOssa dello splancnocranio – Mandibola 197
• Tavola 7.JRegioni della colonna vertebrale – Vertebre cervicali 212
• Tavola 7.KRegioni della colonna vertebrale – Vertebre toraciche 214
• Tavola 7.LRegioni della colonna vertebrale – Vertebre lombari 216
• Tavola 7.MRegioni della colonna vertebrali – Vertebre sacrali e coccige 218
• Tavola 7.NOssa del torace – Sterno 220
• Tavola 7.OOssa del torace – Coste 222
CAPITOLO 8
• Tavola 8.ACingolo scapolare – Clavicola 230
• Tavola 8.B Cingolo scapolare – Scapola 232
• Tavola 8.CScheletro del braccio – Omero 234
• Tavola 8.DScheletro dell’avambraccio – Radio e ulna 236
• Tavola 8.EScheletro della mano 240
• Tavola 8.FSegmenti ossei del cingolo pelvico 244
• Tavola 8.GScheletro della coscia – Temore e patella 250
• Tavola 8.HScheletro della gamba – Tibia e fibula 253
• Tavola 8.IScheletro del piede 256
CAPITOLO 9
• Tavola 9.AArticolazione temporomandibolare 282
• Tavola 9.B Articolazione della spalla 284
• Tavola 9.CArticolazione del gomito 287
• Tavola 9.DArticolazione dell’anca 289
• Tavola 9.EArticolazione del ginocchio 292
• Tavola 9.FArticolazione della caviglia 296
CAPITOLO 11
• Tavola 11.AMuscoli mimici 342
• Tavola 11.B Muscoli estrinseci dell’occhio e muscoli che muovono la palpebra superiore 346
• Tavola 11.CMuscoli che muovono la mandibola 348
• Tavola 11.DMuscoli estrinseci della lingua 350
• Tavola 11.EMuscoli della regione cervicale anteriore 352
• Tavola 11.FMuscoli della laringe 355
• Tavola 11.GMuscoli della faringe 357
• Tavola 11.HMuscoli del collo che muovono la testa 360
• Tavola 11.IMuscoli del collo e del dorso 363
• Tavola 11.JMuscoli della parete addominale 368
• Tavola 11.KMuscoli della parete toracica e respirazione 372
• Tavola 11.LMuscoli del pavimento pelvico 376
• Tavola 11.MMuscoli del perineo 378
• Tavola 11.NMuscoli del torace che muovono il cingolo scapolare 380
• Tavola 11.OMuscoli del torace e della spalla che muovono l’omero 386
• Tavola 11.PMuscoli del braccio che muovono il radio e l’ulna 392
• Tavola 11.QMuscoli dell’avambraccio che muovono il polso, la mano e le dita 398
• Tavola 11.RMuscoli intrinseci della mano 406
• Tavola 11.SMuscoli della regione glutea che muovono il femore 411
• Tavola 11.TMuscoli della coscia che muovono il femore, la tibia e la fibula 416
• Tavola 11.UMuscoli della gamba che muovono il piede e le dita 423
• Tavola 11.VMuscoli intrinseci del piede 430
CAPITOLO 14
• Tavola 14.AL’aorta e le sue diramazioni 499
• Tavola 14.B Aorta ascendente 503
• Tavola 14.CArco aortico 504
• Tavola 14.DAorta toracica 509
• Tavola 14.EAorta addominale 510
• Tavola 14.FArterie pelviche e degli arti inferiori 516
• Tavola 14.GVene del circolo sistemico 520
• Tavola 14.HVene della testa e del collo 522
• Tavola 14.IVene degli arti superiori 525
• Tavola 14.JVene del torace 528
• Tavola 14.KVene dell’addome e del bacino 531
• Tavola 14.LVene degli arti inferiori 533
CAPITOLO 15
• Tavola 15.APrincipali linfonodi della testa e del collo 560
• Tavola 15.B Principali linfonodi del torace 562
• Tavola 15.CPrincipali linfonodi degli arti superiori 564
• Tavola 15.DPrincipali linfonodi dell’addome e della pelvi 566
• Tavola 15.EPrincipali linfonodi degli arti inferiori 568
CAPITOLO 17
• Tavola 17.APlesso cervicale 606
• Tavola 17.B Plesso brachiale 608
• Tavola 17.CPlesso lombare 612
• Tavola 17.DPlessi sacrale e coccigeo 614
CAPITOLO 18
• Tavola 18.ANervo olfattivo (I) 656
• Tavola 18.B Nervo ottico (II) 657
• Tavola 18.CNervi oculomotore (III), trocleare (IV) e abducente (VI) 658
• Tavola 18.DNervo trigemino (V) 660
• Tavola 18.ENervo faciale (VII) 662
• Tavola 18.FNervo vestibolococleare (VIII) 663
• Tavola 18.GNervo glossofaringeo (IX) 664
• Tavola 18.HNervo vago (X) 665
• Tavola 18.INervo accessorio (XI) 666
• Tavola 18.JNervo ipoglosso (XII) 667
CAPITOLO 27
• Tavola 27.AAnatomia di superficie della testa 934
• Tavola 27.B Anatomia di superficie del collo 939
• Tavola 27.CAnatomia di superficie del tronco 941
• Tavola 27.DAnatomia di superficie dell’arto superiore 947
• Tavola 27.EAnatomia di superficie dell’arto inferiore 952
CAPITOLO 4
Tavola 1 RMT2-pesata di feto di circa 28 settimane
Tavola 2 RMT2-pesata di gemelli di circa 20 settimane
CAPITOLI 7, 8, 9
Tavola 3RM T2-pesata in della colonna vertebrale (sezione sagittale): (a) regione cervicale e b) regione lombo-sacrale. L’area chiara che circonda il midollo è dovuta al LCS
Tavola 4 Immagine TC a 16 strati con ricostruzione 3D della gabbia toracica
Tavola 5Immagine TC a 16 strati con ricostruzione 3D del cingolo scapolare di sinistra
Tavola 6Radiografia dell’articolazione scapoloomerale destra: proiezione posteroanteriore
Tavola 7RM T2-pesata dell’articolazione scapoloomerale destra
Tavola 8Radiografia del gomito: proiezione anteroposteriore
Tavola 9Immagine TC a 16 strati con ricostruzione 3D del cingolo pelvico
Tavola 10RM del bacino: scansione coronale
Tavola 11RM del ginocchio: scansione sagittale
Tavola 12Immagine TC a 16 strati con ricostruzione 3D del terzo medio e inferiore dell’arto inferiore
Tavola 13RM T2-pesata della caviglia destra
CAPITOLO 14
Tavola 14Immagine TC a 16 strati con ricostruzione 3D dell’aorta: proiezione coronale
Tavola 15 Immagine TC a 16 strati con ricostruzione 3D dei vasi arteriosi sovra-aortici
Tavola 16Angio RM dei vasi arteriosi sovra-aortici
Tavola 17Angio RM della carotide interna e irrorazione dell’encefalo: immagine assiale
CAPITOLO 18
Tavola 18RM T2-pesata dell’encefalo: scansione sagittale
Tavola 19 RM T2-pesata dell’encefalo: scansione coronale
CAPITOLO 23
Tavola 20Immagine TC (con mezzo di contrasto) a 16 strati con ricostruzione 3D dell’albero bronchiale
CAPITOLO 24
Tavola 21Panoramica dentale
Tavola 22 Radiografia tradizionale dello stomaco dopo ingestione di mezzo di contrasto (bario)
Tavola 23Colangio-RM: proiezione antero-posteriore della cistifellea e delle vie biliari
Tavola 24Radiografia tradizionale dell’intestino tenue dopo ingestione di mezzo di contrasto (bario)
Tavola 25Radiografia tradizionale del colon: esame a doppio contrasto (aria e bario). Proiezione antero-posteriore
CAPITOLO 25
Tavola 26RM T2-pesata dei reni e delle vie urinarie: scansione coronale
CAPITOLO 26
Tavola 27RM della pelvi femminile: scansione sagittale
INTRODUZIONE Lo studio del corpo umano è necessario per apprenderne l’organizzazione e il funzionamento. Per comprendere cosa avviene quando il corpo è ferito, malato oppure in situazioni di stress, occorre sapere come è strutturato e come agiscono le sue diverse parti. Se un meccanico deve essere esperto dei diversi componenti di un’automobile, medici e operatori sanitari devono possedere conoscenze approfondite delle strutture e delle funzioni del corpo umano. La gran parte dei contenuti di questo capitolo e la nomenclatura anatomica di base qui riportata costituiscono un aiuto fondamentale nel descrivere il corpo umano con un linguaggio comune sia agli scienziati sia ad altre figure sanitarie. •
Ti sei mai chiesto come si effettua un’autopsia?
1.1Definizione di anatomia 3
1.2Livelli di organizzazione corporea e sistemi corporei 4
1.3Processi vitali 10
1.4Terminologia anatomica 10
• Posizione anatomica 10
• Regioni anatomiche 10
• Piani e sezioni 12
• Tavola 1.A Termini di posizione 14
OBIETTIVO
•Definire l’anatomia e la fisiologia ed elencare le diverse specialità dell’anatomia.
L’anatomia (dal gr. anà = attraverso e témno = tagliare) è la scienza che studia le strutture dell’organismo e i loro rapporti. Inizialmente si fondava sulla dissezione, ossia l’attenta separazione delle strutture corporee per comprenderne i rapporti. Attualmente, un’ampia gamma di tecniche di immagine contribuisce ai progressi nella conoscenza del corpo umano. In tabella 1.3, presentata più avanti nel capitolo, si descriveranno e confronteranno alcune comuni tecniche di immagine. L’anatomia umana può essere studiata a diversi livelli di organizzazione strutturale in campo sia microscopico, visibile cioè solo con l’utilizzo di un microscopio, sia macroscopico, osservabile a occhio nudo. Questi livelli e le diverse metodiche utilizzate per studiare l’organizzazione sono la base per le sottodiscipline dell’anatomia, molte delle quali sono descritte in tabella 1.1.
L’anatomia si occupa delle strutture del corpo, mentre la fisiologia (dal gr. phýsis = natura e lógos = studio di) è la scienza delle funzioni dell’organismo, cioè come le diverse parti lavorano. Poiché la funzione non può essere completamente separata dalla struttura, risulterà chiaro come la struttura corporea spesso rifletta la sua funzione. Alcune relazioni tra struttura e funzione sono molto
1.5Cavità corporee 16
• Membrane della cavità toracica e addominale 17
1.6Regioni e quadranti addominopelvici 20
1.7Corpo umano e malattia 21
1.8Diagnostica per immagini 22
1.9Misurazioni anatomiche 25
evidenti, ad esempio i collegamenti serrati tra le ossa del cranio per proteggere l’encefalo. Al contrario, le ossa delle dita sono articolate fra loro in modo da consentire numerosi movimenti, come suonare uno strumento, prendere una mazza da baseball oppure raccogliere un piccolo oggetto dal pavimento. La forma del padiglione dell’orecchio esterno è utile nel convogliare e indirizzare le onde sonore facilitando la funzione dell’udito. Altre correlazioni sono meno evidenti, ad esempio le strutture di passaggio che trasportano l’aria nei polmoni che si ramificano in modo esteso quando raggiungono i polmoni. Piccole formazioni sacciformi, circa 300 milioni, si raggruppano al termine di queste numerose ramificazioni. Analogamente, i vasi che trasportano il sangue ai polmoni formano un’estesa rete di sottili dotti che circondano le piccole formazioni sacciformi (alveoli). Grazie a queste caratteristiche anatomiche, la superficie totale all’interno dei polmoni ha dimensioni simili a quelle di un campo da pallamano. Quest’ampia superficie è l’aspetto chiave per la funzione principale dei polmoni: lo scambio efficace di ossigeno e di anidride carbonica tra aria e sangue.
✔ VERIFICA
1.Quali discipline anatomiche sono utilizzate nella dissezione del cadavere?
2.Fornisci un esempio della stretta associazione fra la struttura di una parte del corpo e la sua funzione.
Alcune discipline anatomiche
DISCIPLINA
Embriologia
Biologia dello sviluppo
Biologia cellulare
Istologia
Anatomia settoria
Anatomia macroscopica
Anatomia sistematica
Anatomia topografica
Anatomia di superficie
Anatomia radiografica
Anatomia patologica
ARGOMENTI DI STUDIO
Prime otto settimane di sviluppo dopo la fecondazione dell’oocita (nell’uomo)
Sviluppo completo di un individuo dalla fecondazione dell’oocita alla morte
Struttura e funzione cellulare
Struttura microscopica dei tessuti
Struttura interna e rapporti nel corpo umano attraverso l’utilizzo di sezioni
Strutture che possono essere esaminate senza l’aiuto del microscopio
Struttura di sistemi corporei specifici, quali il sistema nervoso e respiratorio
Regioni corporee come la testa e il torace
Punti di riferimento sulla superficie corporea per capire le strutture interne mediante proiezione e palpazione (tocco leggero)
Strutture corporee che possono essere visualizzate ai raggi X
Alterazioni strutturali (micro- e macroscopiche) correlate a una malattia
CORRELAZIONI CLINICHE| Tecniche diagnostiche non invasive
Gli operatori sanitari e gli studenti di anatomia e fisiologia generalmente utilizzano numerose tecniche diagnostiche non invasive per valutare alcuni aspetti delle strutture e funzioni corporee. Una tecnica diagnostica non invasiva non comporta l’inserimento di uno strumento o dispositivo attraverso la pelle o in un orifizio corporeo. Nell’ispezione, la prima tecnica diagnostica non invasiva, l’esaminatore analizza il corpo umano per valutare variazioni rispetto alla norma (figura A). Ad esempio, il medico può esaminare la cavità orale per valutare una malattia. Nella palpazione l’operatore esplora la superficie corporea con le mani (figura B). Un esempio è la palpazione del collo per valutare la consistenza e l’ingrosssamento dei linfonodi. Nell’auscultazione l’esaminatore ascolta i suoni provenienti dall’interno del corpo per valutare la
funzionalità di alcuni organi, spesso utilizzando uno stetoscopio per amplificare i suoni (figura C). Un esempio è l’auscultazione dei polmoni durante la respirazione per verificare l’eventuale presenza di rumori di sfregamento associabili all’anomalo accumulo di liquidi. Nella percussione l’esaminatore picchietta con la punta delle dita sulla superficie corporea e ascolta l’eco risultante (figura D). Ad esempio, la percussione può rivelare l’anomala presenza di liquido nei polmoni o di aria nell’intestino. Inoltre può fornire informazioni sulla dimensione, consistenza e posizione di una struttura sottostante. Le conoscenze anatomiche sono importanti per un’esecuzione efficace di queste tecniche. Inoltre, i medici utilizzano la terminologia illustrata in questo capitolo per riassumere le loro osservazioni dopo l’esame clinico. •
(A) Ispezione della cavità orale(B) Palpazione dei
OBIETTIVI
•Descrivere i livelli di organizzazione strutturale che compongono il corpo umano.
•Elencare gli 11 sistemi presenti nel corpo umano, gli organi principali di ciascuno di essi e le loro funzioni generali.
I livelli di organizzazione del linguaggio – lettere, parole, frasi e paragrafi – possono essere paragonati ai livelli di organizzazione del corpo umano. In questo volume l’esplorazione dell’organismo spazierà dallo studio di atomi e molecole alla persona nel suo insieme. Procedendo dal più semplice al più complesso, l’analisi dei sei livelli di organizzazione (chimico, cellulare, tissutale, degli organi, dei sistemi e dell’organismo) aiuterà a comprendere l’anatomia (figura 1.1).
● 1 Il livello chimico può essere paragonato alle lettere dell’alfabeto e comprende gli atomi, le unità più piccole della materia che prendono parte alle reazioni chimiche, e le molecole, due o più atomi uniti fra loro. Alcuni atomi, come carbonio (C), idrogeno (H), ossigeno (O), azoto (N), fosforo (P) e calcio (Ca) sono essenziali per la vita. Due note molecole presenti nel corpo umano sono l’acido desossiribonucleico (DNA), il materiale genetico trasmesso da una generazione a quella successiva, e il glucosio, comunemente conosciuto come zucchero del sangue.
● 2 Al livello cellulare le molecole possono combinarsi fra loro a formare le cellule, composte da elementi chimici, che rappresentano le unità strutturali e funzionali fondamentali di un organismo. Proprio come le parole sono l’elemento più piccolo del linguaggio in grado di avere un senso, così le cellule sono la più piccola unità vivente nel corpo umano. Fra le molteplici tipologie di cellule vi sono le cellule muscolari, le cellule ner-
vose e le cellule del sangue. La figura 1.1 mostra una cellula muscolare liscia, uno dei tre tipi di cellule muscolari presenti nell’organismo. Il livello cellulare di organizzazione sarà l’argomento centrale del Capitolo 2.
● 3 Il livello successivo di organizzazione è il livello tissutale. I tessuti sono costituiti da gruppi di cellule e dal materiale che le circonda e che con esse collabora allo svolgimento di una particolare funzione, in modo simile a come si uniscono le parole per formare una frase. Esistono soltanto quattro tipi fondamentali di tessuto nel corpo umano: tessuto epiteliale, tessuto connettivo, tessuto muscolare e tessuto nervoso. Il tessuto epiteliale riveste le superfici corporee, si trova all’interno delle cavità corporee e degli organi cavi e forma le ghiandole. Il tessuto connettivo unisce, supporta e protegge gli organi contribuendo anche alla distribuzione dei vasi sanguigni agli altri tessuti. Il tessuto muscolare si contrae (si accorcia) per permettere i movimenti delle diverse parti corporee e genera calore. Il tessuto nervoso trasporta informazioni da una regione corporea all’altra. Nel Capitolo 3 sarà descritto il livello tissutale di organizzazione dell’organismo. In figura 1.1 è mostrato il tessuto muscolare liscio costituito da cellule muscolari lisce strettamente impaccate.
● 4 Al livello degli organi più tessuti sono uniti fra loro. Nello stesso modo in cui frasi e paragrafi sono in relazione fra loro, così gli organi sono strutture costituite da due o più tipologie differenti di tessuti; hanno funzioni specifiche e in genere la loro forma ne permette il riconoscimento. Alcuni esempi di organi sono stomaco, cuore, fegato, polmoni ed encefalo. La figura 1.1 mostra come lo stomaco sia costituito da più tessuti. Il rivestimento esterno dello stomaco è uno strato di epitelio e uno di tessuto connettivo che permettono di ridurre l’attrito generato dal movimento e dallo sfregamento dello stomaco contro gli organi circostanti. Al di sotto di questi tessuti si trovano più strati di tessuto muscolare liscio, che, con la loro contrazione, permettono di mescolare il cibo ingerito e convogliarlo
verso l’organo successivo del tratto digerente, l’intestino tenue. Il rivestimento più interno è costituito da uno strato di tessuto epiteliale che produce i liquidi e i composti chimici responsabili della digestione all’interno dello stomaco.
● 5 Il livello successivo è quello dei sistemi, definito anche il livello organo-sistema. Un sistema (o capitolo nella nostra analogia) è costituito da organi (paragrafi) collegati tra loro e con una funzione comune. Un esempio è il sistema digerente, che degrada gli alimenti e assorbe i nutrienti. Gli organi che lo costituiscono comprendono la cavità orale, le ghiandole salivari, la faringe, l’esofago, lo stomaco, l’intestino tenue, l’intestino crasso, il fegato, la cistifellea e il pancreas. In alcuni casi un organo è parte di più sistemi. Il pancreas, ad esempio, fa parte sia del sistema digerente sia del sistema endocrino che produce gli ormoni.
● 6 Il livello organizzativo più complesso è il livello dell’organi-
Figura 1.1 Livelli di organizzazione strutturale dell’organismo.
smo. Un organismo, un qualsiasi essere vivente, nella nostra analogia può essere paragonato a un libro. Tutte le parti del corpo umano con le loro funzioni costituiscono l’intero organismo.
Nei capitoli che seguiranno, verranno studiate l’anatomia e alcuni aaspetti della fisiologia dei sistemi corporei. In tabella 1.2 sono elencati i diversi componenti di questi sistemi e sono introdotte le loro funzioni nell’ordine in cui sono trattate nel testo.
3.Definisci i seguenti termini: atomo, molecola, cellula, tessuto, organo, sistema e organismo.
4.Facendo riferimento alla tabella 1.2, quali sistemi corporei collaborano all’eliminazione delle sostanze di rifiuto?
‡ L’organizzazione strutturale avviene a livello chimico, cellulare, tissutale, degli organi, dei sistemi e dell’organismo.
Ghiandole salivari
Quale livello di organizzazione strutturale è formato da due o più tipi di tessuto che collaborano nello svolgere una specifica funzione? ?
SISTEMA TEGUMENTARIO (CAPITOLO 5)
Componenti: cute e strutture ad essa associate, come capelli, unghie, ghiandole sudoripare e sebacee
Cute e ghiandole annesse
SISTEMA SCHELETRICO (CAPITOLI 6-9)
Componenti: ossa e articolazioni delcorpo e cartilagini
Unghie delle mani
Unghie dei piedi
Funzioni:protegge il corpo; aiuta nella termoregolazione; elimina alcuni prodotti di rifiuto; contribuisce alla sintesi di vitamina D; percepisce sensazioni tattili, dolorifiche, termiche (caldo/freddo)
Funzioni:supporta e protegge ilcorpo; fornisce una superficie diattacco per l’inserzione deimuscoli; contribuisce allosvolgimento deimovimenti corporei; ospita iprecursori delle cellule ematiche; accumula minerali elipidi (grassi)
SISTEMA MUSCOLARE (CAPITOLI 10, 11)
Componenti: muscoli composti datessuto muscolare scheletrico, così definito perché di norma èinserito sulle ossa
Funzioni:permette il movimento, mantiene la postura, fornisce protezione e sostegno, genera calore
Tonsilla faringea
Tonsilla palatina
Tonsilla linguale
sanguigni:
Arteria Vena
Midollo osseo rosso
SISTEMA LINFATICO E IMMUNITÁ (CAPITOLO 22)
Componenti: linfa evasi; comprende anche milza, timo, linfonodi etonsille e le cellule che svolgono la risposta immunitaria (cellule B e cellule T)
Funzioni: riporta leproteine e la linfa alsangue; convoglia i lipidi dal tratto gastrointestinale nel sangue; comprende strutture incui maturano e proliferano i linfociti cheproteggono contro imicrorganismi patogeni
SISTEMA CARDIOVASCOLARE (CAPITOLI 12-14)
Componenti: sangue, cuore e vasi sanguigni
Funzioni:il cuore sospinge ilsangue nei vasi sanguigni. Ilsangue porta ossigeno enutrienti alle cellule, mentre CO2 e prodotti di rifiuto vengono portati via dalle cellule. Il sangue aiuta aregolare l’equilibrio acido-base, latemperatura e il contenuto diacqua nei liquidi corporei. Icomponenti del sangue aiutano nella difesa contro lemalattie e nella guarigione dei vasi danneggiati
Milza Timo
Dotto toracico
SISTEMA NERVOSO (CAPITOLI 16-21)
Componenti: encefalo, midollo spinale, nervi e organi della sensibilità specifica, come l’occhio e l’orecchio
Funzioni:genera i potenziali d’azione (impulsi nervosi) perregolare le attività corporee; percepisce modificazioni nell’ambiente interno ed esterno al corpo, interpreta tali modificazioni e risponde provocando contrazioni muscolari osecrezioni ghiandolari
1.6 Regioni e quadranti addominopelvici
1. Per descrivere più facilmente la localizzazione degli organi, la cavità addominopelvica viene divisa in nove regioni tracciando quattro linee immaginarie (linea emiclaveare destra e sinistra, sottocostale e transtubercolare).
2. Le nove regioni sono definite ipocondriaca destra, epigastrica, ipocondriaca sinistra, lombare destra, ombelicale, lombare sinistra, inguinale (iliaca) destra, ipogastrica (pubica), inguinale (iliaca) sinistra.
3. Negli studi clinici, per localizzare il sito di un’anomalia della cavità addominopelvica, questa viene divisa in quadranti tracciando una linea orizzontale (transombelicale) e una sagittale mediana (piano mediano) passanti per l’ombelico.
4. I quadranti sono definiti: quadrante superiore destro (QSD), quadrante superiore sinistro (QSS), quadrante inferiore destro (QID) e quadrante inferiore sinistro (QIS).
1.7 Corpo umano e malattia
1. Un disturbo è un termine generale per indicare una qualsiasi anomalia di una struttura o funzione corporea. Una patologia è una malattia caratterizzata da una precisa serie di segni e sintomi.
2. I sintomi sono alterazioni soggettive di una funzione corporea che non risultano evidenti a un osservatore esterno; i segni sono cambiamenti oggettivi che possono essere osservati e misurati.
1.8 Diagnostica per immagini
1. Con il termine diagnostica per immagini ci si riferisce alle tecniche e alle procedure utilizzate per ottenere delle immagini del corpo umano. Esse permettono la visualizzazione delle strutture interne per diagnosticare strutture anatomiche anomale e alterazioni rispetto alla normale fisiologia.
2. La tabella 1.3 riassume e illustra alcune tecniche di diagnostica per immagini.
1.9 Misurazioni anatomiche
1. In clinica vengono utilizzate misurazioni del tempo, del peso, della temperatura, delle dimensioni e del volume.
2. In questo testo vengono utilizzate le unità metriche.
TEST DI AUTOVALUTAZIONE
Scegli
1. Quale termine descrive la posizione dei polmoni rispetto al fegato? a. anteriore b. inferiore c. distale d. mediale e. superiore
2. Qual è la cavità inferiore?
a. cavità addominale b. cavità pleurica c. mediastino d. cavità cranica e. cavità pelvica
3. A quale sistema appartengono la milza, le tonsille e il timo?
a. nervoso b. linfatico c. cardiovascolare d. digerente e. endocrino
4. Un piano trasversale è:
a. un piano orizzontale b. perpendicolare a un piano sagittale c. il piano che divide il corpo in una parte destra e una sinistra d. sono corrette entrambe le risposte a e b e. solo la risposta c è corretta
5. Quale affermazione riguardante la funzione del sistema respiratorio non è vera?
a. apporta ossigeno b. elimina anidride carbonica
c. collabora al mantenimento dell’equilibrio acido-base nell’organismo d. filtra il sangue
e. comprende i polmoni
6. Nella posizione anatomica il corpo: a. si trova in posizione eretta con gli arti superiori paralleli al pavimento b. è prono
c. ha i palmi delle mani rivolti verso l’avanti
d. ha la testa ruotata a destra
e. sono corrette entrambe le risposte a e c
Completa le seguenti frasi.
7. I quattro tipi fondamentali di tessuto nel corpo umano sono ................. ................. , ....................... , .......................e ....................... .
8. La membrana sierosa che riveste la cavità addominale è la ................... .
9. La regione addominale superiore a quella ombelicale è ....................... .
10. Il piano che divide il corpo in una parte destra e sinistra diverse tra loro è il piano ....................... .
11. Le strutture corporee definite come .......................sono composte da due o più tessuti, hanno funzioni specifiche e, in genere, hanno una forma caratteristica.
12. Poiché il fegato e il colon ascendente si trovano entrambi nel lato destro dell’addome, possono essere descritti come .......................laterali.
13. In termini di posizione, la milza è .......................rispetto al diaframma e allo stomaco.
Indica se le seguenti affermazioni sono vere o false.
Se un’affermazione è falsa, individua e correggi l’errore.
14. Le articolazioni del corpo fanno parte del sistema muscolare.
15. Il livello di organizzazione “dei tessuti” è superiore rispetto a quello degli “organi”.
16. Il foglietto parietale di una membrana sierosa aderisce agli organi delle cavità toracica e addominale.
17. Il diaframma separa le cavità addominali e pelvica tra loro.
18. Il mediastino appartiene alla cavità toracica.
Abbina.
19. Abbina i seguenti termini comuni e quelli anatomici:
(a) parte anteriore del gomito (1) gluteale
(b) braccio (2) inguinale
(c) spalla (3) cervicale
(d) natica (4) plantare
(e) inguine (5) antecubitale
(f) coscia (6) brachiale
(g) collo (7) acromiale
(h) pianta del piede (8) femorale
20. Abbina a ogni lettera il numero corrispondente:
(a) superficiale (1) verso la parte anteriore del corpo
(b) profondo (2) il punto sull’arto più vicino al tronco (c) anteriore (ventrale) (3) verso la superficie del corpo
(d) posteriore (dorsale) (4) più vicino al piano mediano di simmetria (e) mediale (5) verso la parte posteriore del corpo (f) laterale (6) il punto sull’arto più lontano al tronco (g) prossimale (7) più lontano al piano mediano di simmetria (h) distale (8) lontano dalla superficie del corpo
1. Taylor, di otto anni, voleva ottenere il record rimanendo appesa il maggior tempo possibile a testa in giù dalla sbarra, ma non vi è riuscita. Inoltre, potrebbe essersi procurata un danno esteso all’arto superiore. Il tecnico di radiologia del pronto soccorso vorrebbe eseguire una radiografia del suo arto superiore nella posizione anatomica di riferimento. Utilizza i termini anatomici adatti per descrivere la posizione del braccio, dell’avambraccio e della mano di Taylor durante la radiografia.
2. Un alieno è atterrato nel tuo giardino dietro casa, ha preso il tuo gatto ed è ripartito. Essendo un attento studente di anatomia, descrivi alla polizia la comparsa dell’alieno con le seguenti parole: “Aveva due estensioni caudali, sei estremità bilaterali, quattro ascelle e un orifizio orale invece di un ombelico”. A cosa assomigliava l’alieno?
1.1 Gli organi sono composti da due o più tipi diversi di tessuti che collaborano nello svolgere una specifica funzione.
1.2 Il fatto di avere un’unica posizione anatomica di riferimento permette di definire chiaramente i termini di posizione, così che ogni parte del corpo possa essere descritta nei suoi rapporti con le altre.
1.3 Il piano frontale divide il cuore in una porzione anteriore e una posteriore.
1.4 Il piano parasagittale divide l’encefalo in due porzioni diverse destra e sinistra.
1.5 No, il radio è distale rispetto all’omero; no, l’esofago è posto posteriormente alla trachea; sì, le coste sono superficiali rispetto ai
21. Abbina i seguenti termini con il processo vitale corretto:
(a) epitelio delimitante tutti i tratti gastrointestinale, respiratorio e urogenitale ad eccezione degli orifizi di aperture all’esterno del corpo
(b) epidermide della cute, epitelio delimitante gli orifizi di ingresso all’interno del corpo (quali cavo orale, fosse nasali, orifizio anale), capelli, unghie
(c) tutto il sistema scheletrico (ossa, cartilagini e altri tessuti connettivi)
(d) muscolo (scheletrico, cardiaco e soprattutto liscio)
(e) sangue e tutti i vasi sanguiferi e linfatici
(f) intero sistema nervoso
(g) tiroide, paratiroidi, timo e pancreas
(1) metabolismo (2) differenziamento (3) movimento (4) crescita (5) risposta (6) riproduzione
3. Il tuo professore di anatomia vi mostra un’immagine di risonanza magnetica di una sezione parasagittale del dorso ottenuta in corrispondenza del punto medio della mammella sinistra. Elenca cinque organi che ti aspetti di osservare in questa immagine. (Puoi consultare una foto generale del corpo umano).
4. A Mikhail è stata diagnosticata un’appendicite che, a causa della rottura, ha permesso ai batteri presenti nel canale intestinale di invadere il peritoneo. I medici sono molto preoccupati. Perché considerano la peritonite come una condizione così pericolosa? polmoni; sì, la vescica urinaria è mediale rispetto al colon ascendente; no, lo sterno è mediale rispetto al colon discendente.
1.6 Vescica urinaria = P, stomaco = A, cuore = T, intestino tenue = A, polmoni = T, organi riproduttivi femminili interni = P, timo = T, milza = A, fegato = A.
1.7 Il mediastino accoglie il cuore, l’esofago, la trachea e il timo.
1.8 Il fegato è per la maggior parte nella regione epigastrica; il colon trasverso è nella regione ombelicale; la vescica urinaria è nella regione ipogastrica; la milza è nell’ipocondrio sinistro.
1.9 Un dolore associato all’appendicite è percepito nel quadrante inferiore destro (QID).
INTRODUZIONE Risolvere un’equazione, avere fame, ridere: i processi nervosi necessari per ciascuna di queste attività hanno luogo in differenti regioni dell’encefalo, la porzione del sistema nervoso centrale contenuta all’interno della scatola cranica. L’encefalo di un adulto ha una massa pari a circa 1300 grammi e in esso sono contenuti all’incirca 100 miliardi di neuroni e 10-50 migliaia di miliardi di cellule della nevroglia. In media ciascun neurone forma 1000 sinapsi con altri neuroni e il numero totale delle sinapsi, circa un milione di miliardi (1015), risulta pertanto maggiore di quello delle stelle nella nostra galassia.
L’encefalo è il centro di controllo in cui le sensazioni vengono registrate, integrate tra di loro e con le informazioni già immagazzinate, si prendono le decisioni e si avviano le azioni. Esso costituisce anche la sede dell’intelletto, delle emozioni, del comportamento e della memoria. Ma le funzioni di questo affascinante organo coprono un ambito ancora più vasto: l’encefalo determina e orienta il nostro comportamento nei confronti degli altri. Attraverso idee entusiasmanti, doti artistiche capaci di suscitare ammirazione o capacità retoriche in grado di ammaliare, i pensieri e le azioni di un individuo possono influenzare e modificare il corso della vita altrui. Come si vedrà, le varie regioni dell’encefalo sono specializzate per svolgere funzioni differenti, ma queste diverse porzioni possono anche lavorare insieme per adempiere a specifici compiti comuni. Questo capitolo descrive le modalità attraverso le quali l’encefalo viene protetto e nutrito, le funzioni delle principali parti dell’encefalo e le sue connessioni con il midollo spinale e con le 12 paia di nervi cranici. •
Come si verificano e come vengono trattati gli accidenti cerebrovascolari (ictus)?
18.1Sviluppo e organizzazione dell’encefalo 624
• Sviluppo dell’encefalo 624
• Principali parti dell’encefalo 624
18.2 Protezione e vascolarizzazione 626
• Strutture di protezione dell’encefalo 626
• Liquido cerebrospinale 627
• Flusso ematico cerebrale e barriera ematoencefalica 629
18.3Tronco encefalico e formazione reticolare 633
• Midollo allungato 633
• Ponte 635
• Mesencefalo 635
• Formazione reticolare 636
18.4Cervelletto 638
18.5Diencefalo 640
• Talamo 640
• Ipotalamo 642
• Epitalamo 643
• Organi circumventricolari 643
18.6Cervello 643
• Struttura del cervello 643
• Sostanza bianca cerebrale 644
• Nuclei della base 645
• Sistema limbico 648
OBIETTIVI
•Descrivere lo sviluppo dell’encefalo e le correlazioni tra le parti dell’encefalo embrionale e quelle dell’encefalo adulto.
•Identificare le parti principali dell’encefalo.
La conoscenza dello sviluppo embriologico dell’encefalo è fondamentale per la comprensione della terminologia utilizzata per indicare le principali parti dell’encefalo adulto. L’encefalo e il midollo spinale originano dal tubo neurale, una struttura di derivazione ectodermica (vedi fig. 4.9). L’estremità cefalica del tubo neurale, unitamente alla cresta neurale interposta tra il tubo neurale e la superficie ectodermica, si accresce rapidamente e si espande. Verso la fine della quarta settimana, in corrispondenza dell’estremità cefalica, fortemente espansa, del tubo neurale si formano tre distinte dilatazioni, le vescicole encefaliche primarie: il proencefalo, il mesencefalo e il rombencefalo (figura 18.1). Durante la quinta settimana sia il proencefalo che il rombencefalo si dividono ulteriormente formando le vescicole encefaliche secondarie: il proencefalo o cervello anteriore si divide in due vescicole, il telencefalo e il diencefalo, e il rombencefalo o cervello posteriore si divide nel metencefalo e nel mielencefalo. Le varie vescicole encefaliche daranno origine alle seguenti strutture adulte.
•Il telencefalo dà origine al cervello e ai ventricoli laterali
•Il diencefalo porta alla formazione del talamo, dell’ipotalamo, dell’epitalamo e del terzo ventricolo
•Il metencefalo dà origine al ponte, al cervelletto e alla parte superiore del quarto ventricolo
18.7Organizzazione funzionale della corteccia cerebrale 649
• Aree sensitive 649
• Aree motorie 650
• Aree associative 651
• Lateralizzazione emisferica 652
• Memoria 653
• Onde cerebrali 653
18.8Invecchiamento e sistema nervoso 654
18.9Nervi cranici 654
• Tavola 18.A Nervo olfattivo (I) 656
• Tavola 18.B Nervo ottico (II) 657
• Tavola 18.C Nervi oculomotore (III), trocleare (IV) e abducente (VI) 658
• Tavola 18.D Nervo trigemino (V) 660
• Tavola 18.E Nervo faciale (VII) 662
• Tavola 18.F Nervo vestibolococleare (VIII) 663
• Tavola 18.G Nervo glossofaringeo (IX) 664
• Tavola 18.H Nervo vago (X) 665
• Tavola 18.I Nervo accessorio (XI) 666
• Tavola 18.J Nervo ipoglosso (XII) 667
Terminologia medica 669
•Il mielencefalo forma il midollo allungato e la parte inferiore del quarto ventricolo.
•Il mesencefalo, o cervello medio, non si divide in vescicole secondarie e diventa il mesencefalo dell’adulto; il canale neurale si restringe fino a formare l’acquedottocerebrale (di Silvio).
Le varie parti che costituiscono l’encefalo saranno descritte a breve. Le pareti delle vescicole encefaliche danno origine a tutti i neuroni e alle cellule della nevroglia del sistema nervoso centrale, mentre le loro cavità si trasformano nei ventricoli (spazi contenenti il liquido cerebrospinale) dell’encefalo. Le cellule della cresta neurale della regione della testa danno origine alla maggior parte delle strutture di protezione dell’encefalo, in particolare alle ossa delle volta cranica, alle suture e alle meningi encefaliche. Le vescicole encefaliche e le strutture che derivano dalle loro pareti e cavità sono mostrate in tabella 18.1.
Principali parti dell’encefalo
L’encefalo adulto è costituito da quattro parti: il tronco encefalico, il cervelletto, il diencefalo e il cervello (figura 18.2). Il tronco encefalico fa seguito al midollo spinale ed è costituito, procedendo in senso caudo-craniale, dal midollo allungato, dal ponte e dal mesencefalo. Il cervelletto è situato in posizione posteriore rispetto al midollo allungato e al ponte, mentre il diencefalo è localizzato superiormente al tronco encefalico ed è costituito da talamo, ipotalamo ed epitalamo. Il diencefalo e il tronco encefalico sono sormontati dal cervello, che è la porzione più voluminosa dell’encefalo.
✔VERIFICA
1. Quali parti dell’encefalo derivano da ciascuna vescicola encefalica primaria?
2. Confronta le dimensioni e la posizione del cervello e del cervelletto.
Figura 18.1 Sviluppo dell’encefalo e del midollo spinale.
‡ Le diverse parti dell’encefalo si sviluppano dalle vescicole encefaliche primarie.
MESENCEFALO (ENCEFALO MEDIO)
ROMBENCEFALO (ENCEFALO POSTERIORE)
Orecchio in via di sviluppo
Midollo spinale
Veduta laterale del lato destro
PROENCEFALO (ENCEFALO ANTERIORE)
Occhio in via di sviluppo
Archi faringei
Cuore in via di sviluppo
(a) Embrione di tre-quattro settimane in cui sono state messe in evidenza le vescicole encefaliche primarie
METENCEFALO
MIELENCEFALO
Mesencefalo
Cervelletto
Ponte
Midollo allungato
Midollo spinale
Contorno del diencefalo
Emisfero cerebrale
(c) Feto di undici settimane in cui sono stati messi in evidenza gli emisferi cerebrali che si espandono superando in accrescimento il diencefalo
Midollo spinale
MESENCEFALO (ENCEFALO MEDIO)
DIENCEFALO
TELENCEFALO
Arto superiore in via di sviluppo
(b) Embrione di sette settimane in cui sono state messe in evidenza le vescicole encefaliche secondarie
Emisfero cerebrale
Diencefalo
Cervelletto
Tronco encefalico: Mesencefalo
Ponte
Midollo allungato
Midollo spinale
(d) Encefalo alla nascita (il diencefalo e la porzione superiore del tronco encefalico sono stati proiettati sulla superficie)
Quale delle vescicole encefaliche primarie non si sviluppa in una vescicola encefalica secondaria? ?
TABELLA 18.1
Sviluppo dell’encefalo
Tre vescicole encefaliche primarie
Parete
Embrione di tre-quattro settimane
Cavità
PROENCEFALO
MESENCEFALO
ROMBENCEFALO
Cinque vescicole encefaliche secondarie
Strutture adulte derivate da:
Pareti
Cavità
TELENCEFALO Cervello
DIENCEFALO
MESENCEFALO
METENCEFALO
MIELENCEFALO
Embrione di cinque settimane
Talamo, ipotalamo ed epitalamo
Mesencefalo
Ponte
Cervelletto
Midollo allungato
Ventricoli laterali
Terzo ventricolo
Acquedotto cerebrale
Parte superiore del quarto ventricolo
Parte inferiore del quarto ventricolo
Embrione di cinque settimane
Figura 18.2 Encefalo. L’ipofisi verrà discussa nel Capitolo 22 insieme al sistema endocrino. ‡ Le quattro formazioni principali dell’encefalo sono il tronco encefalico, il cervelletto, il diencefalo e il cervello.
Veduta
CERVELLO
Piano sagittale
CERVELLETTO
DIENCEFALO:
Talamo
Ipotalamo
Ghiandola pineale (parte dell’ipotalamo)
TRONCO
ENCEFALICO:
Mesencefalo
Ponte
Midollo allungato
CERVELLETTO
Midollo spinale
Midollo spinale
POSTERIORE
CERVELLO Ipofisi
(a) Veduta mediale di una sezione sagittale mediana dell’encefalo
ANTERIORE
DIENCEFALO: Talamo
Ipotalamo
TRONCO ENCEFALICO: Mesencefalo
Ponte
Midollo allungato
(b) Veduta mediale di una sezione sagittale mediana dell’encefalo
Qual è la parte più voluminosa dell’encefalo? ?
18.2 PROTEZIONE E VASCOLARIZZAZIONE
OBIETTIVI
•Descrivere le strutture che proteggono l’encefalo.
•Descrivere la produzione e la circolazione del liquido cerebrospinale.
•Delineare la vascolarizzazione dell’encefalo.
Strutture di protezione dell’encefalo
Il cranio e le meningi encefaliche circondano e proteggono l’encefalo. Le meningi encefaliche sono in continuità con quelle spinali, ne condividono l’organizzazione strutturale di base e sono rappresentate, procedendo dall’esterno verso l’interno, dalla dura madre, dall’aracnoide e dalla pia madre (figura 18.3). La dura madre encefalica, diversamente da quella spinale, è formata da due strati: uno strato periostale esternoche riveste la superficie in-
terna del cranio e uno strato meningeo interno, una robusta membrana fibrosa che si continua con la dura madre spinale in corrispondenza del grande foro occipitale. I due strati sono intimamente fusi tra loro tranne che nelle sedi in cui si distanziano per delimitare i seni venosi durali (canali vascolari rivestiti da endotelio nei quali circola sangue venoso). Questi seni drenano il sangue venoso dell’encefalo e lo riversano nelle vene giugulari interne. Lo spazio epidurale, tra lo strato periostale della dura madre e la superficie interna del cranio è uno spazio potenziale, ossia in condizioni normali non è uno spazio naturalmente esistente, perché la dura madre aderisce alle ossa; si forma una spazio reale solo in condizioni patologiche, per esempio quando, in seguito alla lacerazione di un vaso meningeo, il sangue si accumula e provoca il progressivo scollamento della dura madre dal cranio. I vasi sanguigni destinati all’encefalo inizialmente decorrono sulla sua superficie e quindi penetrano nel tessuto nervoso accompagnati da una sottile guaina derivante dalla invaginazione della pia madre. La pia madre aderisce in modo lasso alle pareti dei vasi, lasciando uno spazio, detto spazio perivascolare, disposto a manicotto intorno a ciascun vaso. Lo strato meningeo interno della dura madre emette dei sepimenti che separano tra loro alcune parti dell’encefalo e forniscono sostegno ad altre. I principali sepimenti sono: (1) la falce cerebrale, che separa i due emisferi cerebrali; (2) la falce cerebellare, che separa i due emisferi cerebellari e (3) il tentorio del cervelletto, che separa i lobi occipitali degli emisferi cerebrali dal cervelletto.
CORRELAZIONI CLINICHE| Meningite
La meningite è un’infiammazione delle meningi dovuta a un’infezione di origine batterica o virale. Si manifesta con febbre, cefalea, fotofobia, rigidità nucale, vomito, confusione, letargia e sonnolenza. Le meningiti batteriche sono potenzialmente più gravi di quelle virali e vengono trattate con antibiotici. Se la meningite batterica non viene diagnosticata e trattata prontamente può risultare fatale; le forme virali solitamente si autorisolvono nell’arco di 1-2 settimane. Per alcuni tipi di meningite batterica è disponibile il vaccino, mentre per le meningiti virali, ad oggi, non esiste un trattamento specifico. •
Il liquido cerebrospinale (LCS), o più semplicemente liquor, è un liquido limpido e incolore, costituito prevalentemente da acqua, che protegge l’encefalo e il midollo spinale da danni di natura chimica o fisica; esso trasporta inoltre ossigeno, glucosio e altre sostanze chimiche utili dal sangue alle cellule nervose e alla nevroglia. Il LCS circola lentamente e di continuo all’interno del sistema ventricolare e dello spazio subaracnoideo (situato tra aracnoide e pia madre) che circonda l’encefalo e il midollo spinale. Nell’adulto il volume totale del LCS è compreso tra 80 e 150 mL. Il LCS contiene inoltre proteine, acido lattico, urea, cationi (Na+, K+, Ca2+, Mg2+), anioni (Cl– e HCO3–) e alcuni leucociti.
Produzione del LCS nei ventricoli
La figura 18.4 mostra il sistema ventricolare dell’encefalo che consiste di quattro cavità, dette ventricoli, connesse fra di loro e in comunicazione con gli spazi subaracnoidei. I ventricoli laterali (rispettivamente primo e secondo ventricolo) sono le cavità più ampie del sistema ventricolare e sono contenute negli emisferi cerebrali. Anteriormente i due ventricoli laterali sono separati da una sottile membrana, il setto pellucido (dal lat. pellucidus = trasparente; vedi fig. 18.5a). Il terzo ventricolo è una stretta cavità, simile a una fessura, situata lungo la linea mediana dell’encefalo; costituisce la cavità propria del diencefalo, essendo situata supe978-88-08-18486-3
riormente all’ipotalamo e interposta tra i due talami. Il quarto ventricolo è compreso tra il midollo allungato e il ponte anteriormente e il cervelletto posteriormente.
Il LCS viene prodotto dai plessi corioidei, reti di capillari sanguigni fenestrati che fanno sporgenza all’interno dei ventricoli (figura 18.5a). I capillari dei plessi corioidei sono rivestiti da un singolo strato di cellule ependimali modificate, unite tra loro da giunzioni occludenti. Si ritiene che la produzione del LCS comporti la secrezione attiva di ioni sodio da parte delle cellule ependimali, seguita dal movimento passivo di acqua (osmosi) dai capillari dei plessi corioidei. Dal momento che le cellule ependimali sono collegate tra loro attraverso giunzioni occludenti, le sostanze che entrano nel LCS dai capillari corioidei non possono diffondere liberamente attraverso gli spazi intercellulari, ma devono essere trasportate all’interno delle cellule ependimali attraverso meccanismi di transcitosi. Questa serie continua di giunzioni occludenti forma la barriera ematoliquorale, che permette ad alcune sostanze di entrare liberamente nel LCS e impedisce l’ingresso di altre, proteggendo l’encefalo e il midollo spinale da sostanze potenzialmente pericolose trasportate nel sangue.
Funzioni del LCS
Il LCS contribuisce all’omeostasi fisica e biologica prevalentemente in tre modi.
1.Protezione meccanica. Il LCS funziona come un ammortizzatore idraulico e, essendo interposto tra la superficie del nevrasse e le pareti ossee che lo contengono, assorbe e attenua gli urti e le trazioni derivanti dai normali movimenti della testa o da traumi. Immerso nel liquor, l’encefalo, che mediamente pesa 1200 grammi, vi “galleggia”, acquistando, in virtù del principio di Archimede, un peso relativo di circa 50 g.
2 Protezione chimica. Il LCS fornisce e mantiene un ambiente chimico ottimale per l’efficiente trasmissione degli impulsi nervosi. Anche le più piccole modificazioni nella composizione ionica del LCS possono interferire notevolmente con la normale produzione dei potenziali d’azione.
3.Funzione trofica ed escretoria. Il LCS permette lo scambio di nutrienti e fattori di crescita tra il sangue e il tessuto nervoso e, inoltre, la rimozione di prodotti derivanti dal catabolismo neuronale, quali CO2, H+, lattato e metaboliti neurotrasmettitoriali. Lo spazio subaracnoideo, all’interno del quale circola il LCS, si continua con gli spazi perivascolari (presenti tra la parete dei vasi e la pia madre); il LCS e questi spazi svolgono all’interno dell’encefalo una funzione analoga a quella dei vasi linfatici, assenti nel sistema nervoso centrale.
Circolazione del LCS
Il LCS viene secreto dai plessi corioidei dei quattro ventricoli e in particolare dei due ventricoli laterali. Abbandona i ventricoli laterali per mezzo di due piccole aperture ovali chiamate fori interventricolari(di Monro) (figura 18.5b) ed entra nel terzo ventricolo, dove viene aggiunta una piccola quantità di liquido prodotto dal ventricolo stesso. Da qui, mediante l’acquedottocerebrale (di Silvio), uno stretto canale che percorre il mesencefalo, il LCS si porta nel quarto ventricolo, a livello del quale viene prodotta un’ulteriore piccola quota di liquido. Una minima quantità di LCS passa dal quarto ventricolo nel canale centrale del midollo spinale, tuttavia la maggior parte del liquido defluisce nello spazio subaracnoideo attraverso tre piccole aperture situate nella volta del quarto ventricolo: il foro mediano (di Magendie) e i due fori laterali (di Luschka). Il LCS circola quindi nello spazio subaracnoideo che circonda l’encefalo e il midollo spinale e fluisce verso l’alto lungo le superfici mediali e supero-laterali degli emisferi cerebrali.
TAVOLA 18.A Nervo olfattivo (I) (Figura 18.18)
•Identificare la terminazione del nervo olfattivo nell’encefalo, il foro attraverso cui entra nella cavità cranica e la sua funzione. Il nervo olfattivo (I) è un nervo esclusivamente sensitivo e contiene fibre che trasportano gli impulsi nervosi per l’olfatto (figura 18.18). L’epitelio olfattivo occupa la volta della cavità nasale rivestendo la faccia inferiore della lamina cribrosa dell’etmoide ed estendendosi, per breve tratto, anche sulla conca nasale superiore e sulla parte superiore del setto nasale. I recettori olfattivi contenuti nell’epitelio olfattivo sono neuroni bipolari, in quanto presentano un solo dendrite e un singolo assone amielinico che si staccano dai poli opposti del pirenoforo; il dendrite raggiunge la superficie dell’epitelio olfattivo, dove termina con una dilatazione a bulbo in grado di rilevare gli stimoli olfattivi. In ciascuna metà della cavità nasale gli assoni amielinici dei recettori olfattivi si riuniscono in circa 20 fascetti che attraversano i fori olfattivi della lamina cribrosa dell’osso etmoide per portarsi all’interno della ca-
vità cranica: questi 40 fascetti di fibre formano nel loro complesso i due nervi olfattivi destro e sinistro.
I nervi olfattivi mettono capo ai bulbi olfattivi, due masse di sostanza grigia che poggiano sulla faccia endocranica della lamina cribrosa dell’etmoide e sono applicate alla faccia inferiore dei corrispondenti lobi frontali degli emisferi cerebrali. All’interno dei bulbi olfattivi i terminali assonici dei recettori olfattivi formano sinapsi con i dendriti e con i corpi cellulari dei neuroni che costituiscono la seconda stazione delle vie olfattive. Gli assoni di questi ultimi neuroni formano i tratti olfattivi, che dai bulbi olfattivi si dirigono posteriormente (vedi figg. 18.17 e 18.18). Le fibre dei tratti olfattivi terminano nell’area olfattiva primaria a livello del lobo temporale della corteccia cerebrale (area 28).
✔VERIFICA
Dove è localizzato l’epitelio olfattivo?
Figura 18.18 Nervo olfattivo (I).
‡ L’epitelio olfattivo è localizzato sulla superficie inferiore della lamina cribrosa e a livello della conca nasale superiore.
Tratto olfattivo
Nervo olfattivo (I)
Epitelio olfattivo
Anteriore
Nervo olfattivo (I)
Bulbo olfattivo
Tratto olfattivo
Bulbo olfattivo
Lamina cribrosa Assone
Recettore olfattivo
Dendrite
Bulbo olfattivo
Epitelio olfattivo
CORRELAZIONI CLINICHE| Anosmia
La perdita del senso dell’olfatto, detta anosmia, può essere provocata da infezioni della mucosa nasale, fratture del pavimento della fossa cranica anteriore con interessamento della lamina cribrosa dell’etmoide, lesioni della via olfattiva o della corteccia olfattiva primaria e inoltre da meningiti, fumo di sigaretta e uso di cocaina. •
OBIETTIVO
•Identificare la terminazione del nervo ottico nell’encefalo, il foro attraverso cui entra nella cavità cranica e la sua funzione. Il nervo ottico (II) è un nervo esclusivamente sensitivo e contiene fibre che trasportano gli impulsi nervosi per la vista (figura 18.19). Nella retina, i coni e i bastoncelli trasducono gli stimoli visivi in impulsi nervosi e li trasmettono alle cellule bipolari che, a loro volta, inviano i segnali ricevuti alle cellule gangliari.
Gli assoni di tutte le cellule gangliari situate nella retina di ciascun occhio si uniscono quindi a formare il nervo ottico, il quale entra nella cavità cranica attraverso il foro ottico. Dopo circa 10 mm il nervo ottico di un lato si unisce al controlaterale per formare il chiasma ottico (così chiamato per la forma simile alla lettera greca χ), che costituisce la sede del parziale incrocio (decussazione) tra le fibre nervose costituenti i nervi ottici. All’interno del chiasma, solo gli assoni provenienti dalla metà nasale o mediale di ciascuna retina si incrociano, mentre quelli provenienti dalla metà temporale o laterale rimangono ipsilaterali, ossia non si incrociano. Posteriormente al chiasma gli assoni si riuniscono a formare i tratti ottici, ciascuno dei quali pertanto sarà costituito da fibre dirette, provenienti dalla metà temporale della retina omolaterale, e da fibre crociate, provenienti dalla metà nasale della retina del lato opposto.
Le fibre del tratto ottico terminano per la maggior parte nel nucleo genicolato laterale del talamo, dove entrano in sinapsi con neuroni i cui assoni si proiettano alla corteccia cerebrale dell’area visiva primaria situata nel lobo occipitale dell’emisfero cerebrale
Figura 18.19 Nervo ottico (II).
‡ In sequenza, i segnali visivi sono trasportati dai coni e dai bastoncelli alle cellule bipolari e poi alle cellule gangliari.
(area 17 in figura 18.16). Una parte delle fibre retiniche decorrenti nel tratto ottico non subisce interruzione nel nucleo genicolato laterale, ma mette capo ai collicoli superiori del mesencefalo; da essi originano fibre destinate ai nuclei somatomotori del ponte, del bulbo e del midollo spinale che controllano i movimenti riflessi degli occhi e della testa.
✔VERIFICA
Descrivi l’esatta sequenza nella quale gli stimoli visivi vengono trasmessi tra le cellule nervose della retina.
Fratture dell’orbita, lesioni della via ottica o della corteccia visiva primaria, malattie demielinizzanti (come ad esempio la sclerosi multipla), tumori ipofisari o aneurismi cerebrali (dilatazioni circoscritte delle arterie intracraniche che si formano per progressivo sfiancamento della parete arteriosa) possono causare difetti del campo visivo e perdita dell’acuità visiva. La lesione di un nervo ottico provoca cecità completa nell’occhio rispettivo o anopsia; la cecità in una metà del campo visivo di uno o di entrambi gli occhi è invece definita emianopsia. •
?
Dove termina la maggior parte delle fibre del tratto ottico?
INTRODUZIONE Nel Capitolo 1 abbiamo presentato diverse branche dell’anatomia e abbiamo osservato le loro relazioni per una migliore comprensione della struttura corporea. Ora che avete conosciuto tutti i sistemi del corpo, in questo capitolo finale daremo un’occhiata più da vicino all’anatomia di superficie. Ricordiamo che l’anatomia di superficie è lo studio delle caratteristiche anatomiche della superficie esterna del corpo. La conoscenza dell’anatomia di superficie non vi aiuterà solo a identificare le strutture esterne dell’organismo, ma anche a localizzare le posizioni delle varie strutture interne. Lo studio dell’anatomia di superficie implica due attività distinte, ma correlate: la visualizzazione e la palpazione. La visualizzazione comporta la ricerca selettiva e mirata di una specifica parte del corpo. La palpazione significa l’uso del tatto per determinare la posizione di una parte interna del corpo attraverso la cute. Come la visualizzazione, la palpazione viene eseguita volutamente e in modo selettivo, e integra le informazioni già ottenute attraverso altri metodi, inclusa la visualizzazione. A causa delle variazioni di spessoredella superficiecorporeae delle differenze legate al sesso dello spessore del derma e dello strato sottocutaneo nelle diverse parti del corpo, la palpazione può variare da lieve, a moderata, a profonda. •
Perché gli operatori sanitari utilizzano la loro conoscenza dell’anatomia di superficie per eseguire una visita medica ed effettuare alcuni test diagnostici?
978-88-08-18486-3
27.1 Visione d’insieme dell’anatomia di superficie 933
• Tavola 27.A Anatomia di superficie della testa 934
• Tavola 27.B Anatomia di superficie del collo 939
OBIETTIVO
•Spiegare come l’anatomia di superficie possa essere usata per una visita medica.
La conoscenza dell’anatomia di superficie ha molte applicazioni, sia anatomiche sia cliniche. Dal punto di vista anatomico, la conoscenza dell’anatomia di superficie puòfornire informazioni utili circa la posizione di strutture come le ossa, i muscoli, i vasi sanguigni, i nervi, i linfonodi e gli organi interni. Sotto l’aspetto clinico, la competenza nell’anatomia di superficie è essenziale per eseguire una visita medica ed effettuare test diagnostici. Gli operatori sanitari usano le loro conoscenze dell’anatomia di superficie per sapere dove prendere il polso, misurare la pressione del sangue, fare un prelievo di sangue, arrestare una emorragia, inserire aghi e tubi, eseguire una corretta incisione chirurgica, ridurre (correggere) una frattura ossea e auscultare il cuore, i polmoni e i visceri. Anche i medici attingono alle loro conoscenze dell’anatomia di superficie per verificare la condizione dei linfonodi e individuare la presenza di tumori o altre masse sospette di tessuto nel corpo.
Ricordiamo che ci sono cinque regioni corporee principali: (1) testa, (2) collo, (3) tronco, (4) arti superiori e (5) arti inferiori. Verranno analizzate in questo capitolo nelle tavole 27.A27.E.Utilizzando queste cinque regioni come riferimento, inizieremo lo studio dell’anatomia di superficie a partire dalla testa passando poi in rassegna le altre regioni, per concludere con gli arti inferiori. Per studiare l’anatomia di superficie si è ovviamente facilitati dall’esame di un corpo vivente, perciò troverete
• Tavola 27.C Anatomia di superficie del tronco 941
• Tavola 27.D Anatomia di superficie dell’arto superiore 947
• Tavola 27.E Anatomia di superficie dell’arto inferiore 952
utile visualizzare e/o palpare le varie strutture descritte sul vostro stesso corpo o su quello di un vostro compagno di studio, mentre analizzate ciascuna regione corporea. Dopo una breve introduzione della regione corporea, vi verrà presentato un elenco delle strutture importanti da individuare. Questo approccio diretto vi aiuteràa organizzare meglio i vostri sforzi di apprendimento. Le fotografie contrassegnate illustrano la maggior parte delle strutture elencate in ciascuna regione.
Inoltre, in alcune tavole esamineremo come importanti strutture di superficie vi permetteranno di visualizzare le sezioni trasversali del corpo in modo da capire meglio la posizione delle strutture anatomiche interne. Ciò vi consentirà di osservare la superficie corporea e di capire dove siano posizionati determinati organi interni. Ricordiamo che per tutto il volume le sezioni corporee sono state utilizzate in molti degli schemi di orientamento per aiutarvi a visualizzare meglio l’anatomia illustrata nelle figure.
Una volta che avrete studiato tutte le tavole di questo capitolo, vedrete come la conoscenza delle caratteristiche superficiali delle principali regioni corporee vi aiuteràa individuare la posizione di molte strutture interne, come ossa, giunture, muscoli, vasi sanguigni, nervi e organi a livello del torace, addome e bacino. Visualizzate e palpate più strutture possibili sul vostro stesso corpo per apprezzare meglio l’applicazione dell’anatomia di superficie ai vostri studi clinici e anatomici.
1.Cos’è l’anatomia di superficie? Perché la visualizzazione e la palpazione sono importanti per comprendere l’anatomia di superficie?
2.Quali sono i vantaggi nel conoscere l’anatomia di superficie?
OBIETTIVO
•Descrivere le caratteristiche di superficie della testa. La testa (regione cefalica o capo) contiene l’encefalo e gli organi di senso (occhi, orecchie, naso e lingua) ed è suddivisa in cranio e faccia. Il cranio (neurocranio o scatola cranica) è la porzione della testa che protegge l’encefalo; la faccia (splancnocranio) è la parte anteriore della testa.
Il cranio e la faccia sono divisi in varie regioni, che sono descritte qui e illustrate in figura27.1.
• Regione frontale: costituisce la parte anteriore del cranio e comprende l’osso frontale.
• Regione parietale: costituisce la sommità del cranio e comprende le ossa parietali.
• Regione temporale: costituisce la parte laterale del cranio e comprende le ossa temporali.
• Regione occipitale: costituisce la base del cranio e comprende l’osso occipitale.
• Regioneorbitaria (oculare): corrisponde alla cavità orbitaria delimitata da ossa sia del cranio sia della faccia.
• Regioneinfraorbitaria: la regione posta inferiormente all’orbita.
• Regione zigomatica: regione infero-laterale rispetto all’orbita che comprende l’osso zigomatico (guancia).
• Regionenasale: regione del naso.
• Regione orale: regione della bocca.
• Regione mentoniera: porzione anteriore della mandibola, o regione del mento.
REGIONE TEMPORALE
REGIONE NASALE
REGIONE AURICOLARE
REGIONE BUCCALE
REGIONE MENTONIERA
REGIONE FRONTALE
REGIONE ORBITARIA
REGIONE ZIGOMATICA
REGIONE INFRAORBITARIA
REGIONE ORALE
REGIONE PARIETALE
REGIONE TEMPORALE
REGIONE OCCIPITALE
REGIONE AURICOLARE
REGIONE BUCCALE
REGIONE FRONTALE
REGIONE ORBITARIA
REGIONE NASALE
REGIONE ZIGOMATICA
REGIONE INFRAORBITARIA
REGIONE ORALE
REGIONE MENTONIERA
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Un sito sempre aggiornato dedicato agli argomenti di anatomia e fisiologia
TORTORA*PRINCIPI ANATOMIA UMANA
ISBN 978-88-08-18486-3
9788808184863
Principi di Anatomia umana di Gerard J. Tortora e Mark. T. Nielsen è un ottimo testo per lo studio dell’Anatomia giunto con successo alla 12° edizione americana, che offre una presentazione bilanciata della materia ponendo al centro dell’attenzione l’Anatomia come scienza visiva. Quindi grande spazio e attenzione alle immagini, alla loro contestualizzazione, al posizionamento del testo attorno ad esse.
Le modalità di esposizione hanno i requisiti della semplicità, dell’immediatezza e della chiarezza; una grafica curata, le immagini di dimensioni generose e un’ampia rassegna di strumenti di ripasso e di autovalutazione aiutano lo studente nella costruzione di un proprio percorso di apprendimento.
Tra gli strumenti segnaliamo le Correlazioni cliniche, che collegano gli argomenti presentati nel capitolo a casi di manifestazioni cliniche, patologiche o anomale; la particolare organizzazione delle figure costituite dall’immagine da una didascalia introduttiva e da una domanda finale collegata alla figura che aiuta ad apprendere i concetti esposti. La presenza di moltissime foto di dissezione di cadavere completano l’iconografia collegandola alla rappresentazione della realtà.