Teoria, strategia e pratica per un sistema di gioco moderno
TATTICA
Mettere la tecnologia al servizio della metodologia. Questa è la mission di YouCoach, un servizio pensato dagli allenatori per gli allenatori. Crediamo nella ricerca, nello studio e nel confronto e lavoriamo per accrescere la cultura calcistica di chi si approccia al mestiere di allenatore.
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L’AUTORE
Fabio Raineri, nato a Rovato nel 1974, è un allenatore UEFA B.
Inizia la sua carriera nel calcio come giocatore, militando nei settori professionistici (come AC Ospitaletto e Brescia Calcio) per poi attraversare tutte le categorie dalla Serie C fino alla Seconda Categoria.
Nel 2011 comincia il suo percorso come allenatore in Prima Categoria presso l’ASD La Sportiva Ome. Successivamente allena ASD CazzagoBornato Calcio, ASD Castrezzato e Unitas Coccaglio, squadra che, sotto la sua guida, conquista nel 2016 il passaggio alla categoria Promozione. Dal 2017 al 2022 torna all’ASD La Sportiva Ome, guidandola alla finale di playoff per il salto in Eccellenza, e successivamente passa all’ASD Rovato Calcio.
Nel 2016 ottiene il riconoscimento “Panchina d’oro” per la Prima Categoria, mentre nel 2019 gli vengono conferiti l’“Oscar del calcio bresciano” per la categoria Promozione e la “Panchina d’oro” per il calcio dilettantistico bresciano. Dal 2024 allena l’US Darfo Boario in Eccellenza.
Fabio Raineri
Allenatore UEFA B
PREFAZIONE
Dilettantismo. Professionismo. Possono questi due mondi, per definizione agli antipodi, a un certo punto incrociarsi senza scontrarsi, trovando una sintesi? Sì. Probabilmente però a una condizione: la consapevolezza. Consapevolezza di quello che è il proprio punto di partenza, di ciò che si è, di ciò che, del proprio bagaglio di esperienze, si pensa di poter trasferire agli altri, rigorosamente in rapporto al contesto in cui si è chiamati ad agire. Tu chiamale, se vuoi – perché no – piccole grandi ambizioni. Questo testo vuole essere un piccolo manuale che tratta di calcio, ovviamente, che mette nero su bianco – altrettanto ovviamente – concetti tattici così come di preparazione fisica. Ma tratta soprattutto di qualità e passione: quegli elementi che finiscono sempre per segnare una differenza nella vita e che quindi quella differenza non possono non farla anche nel calcio, che della vita è uno specchio piuttosto fedele. A tutti i suoi livelli: perché si può essere umili e passionali dilettanti dopolavoristi, fieri e orgogliosi di esserlo senza che ciò escluda né il volere né il potere tendere al meglio. Anche su un campo di Terza Categoria. Non imitando, scimmiottando o inseguendo l’irrangiungibile modello di professionismo, ma mutuandone alcuni princìpi che, adattati alle circostanze, vadano piuttosto a creare un modello unico e originale, col quale dimostrare che due anime diverse possono convivere e combinarsi tra loro.
Erica Bariselli Giornalista
INTRODUZIONE
Tutte le indicazioni e le soluzioni presentate in questo testo sono frutto della mia esperienza personale e possono chiaramente differire dal punto di vista di ciascun lettore riguardo l’argomento trattato.
Lo scopo è quello di fornire una comprensione più profonda di come sia possibile operare nel contesto del calcio dilettantistico, lavorando con la passione e lo spirito del dilettante ma mantenendo la serietà e l’organizzazione di un professionista.
Inizieremo analizzando le caratteristiche del modulo di gioco 1-3-4-1-2 e, successivamente, le qualità che i giocatori dovrebbero possedere, poiché questi ultimi rivestono un ruolo fondamentale nella scelta del sistema di gioco da adottare. Proseguiremo analizzando, in relazione ai giocatori a disposizione, i pregi e i difetti di questo sistema, tanto in fase di possesso quanto in fase di non possesso.
Considereremo anche le dinamiche di contrapposizione con altri sistemi di gioco, esaminando sia l’uscita da dietro per il possesso che la fase difensiva.
Infine, ci concentreremo su alcune proposte pratiche specifiche dedicate alla fase di costruzione e al pressing organizzato, due aspetti essenziali per questo tipo di calcio.
L’intento è fornire una guida pratica e pragmatica che possa servire non solo come riferimento, ma anche come ispirazione per chi desidera approfondire e migliorare la propria esperienza nel calcio dilettantistico.
CAPITOLO 1
CARATTERISTICHE DEL SISTEMA
DI GIOCO 1-3-4-1-2
1.1 VANTAGGI DELL’1-3-4-1-2
Il sistema di gioco 1-3-4-1-2 presenta numerosi vantaggi che possono massimizzare l’efficacia della squadra sul campo.
• Occupazione del campo
Questo sistema permette di coprire bene le diverse zone del campo, rendendo la squadra più versatile sia in fase offensiva che difensiva. La disposizione aiuta a creare triangolazioni, spazi e movimenti, favorendo un gioco di squadra fluido.
• Fase difensiva solida
La presenza di tre difensori centrali collettivamente rinforza la fase difensiva, consentendo una protezione efficace della porta. Questo è particolarmente utile contro squadre avversarie che tentano di effettuare attacchi rapidi, poiché è possibile avere supporto immediato al recupero della palla.
• Possesso palla efficace
Il sistema incoraggia un possesso palla costruttivo. Il possesso non è importante solo per il controllo della partita, ma anche come mezzo per risalire il campo in modo coordinato. Con diversi giocatori abili nel controllo e nella gestione del pallone, la squadra può mantenere il possesso e gestire le transizioni tra difesa e attacco.
• Attacco proattivo
L’1-3-4-1-2 favorisce l’attacco con un numero adeguato di giocatori, grazie alla presenza di due trequartisti che supportano l’unica punta.
Fig. 1 - Sistema di gioco 1-3-4-1-2.
Questa disposizione consente di creare superiorità numerica in attacco e di sfruttare i cross e le conclusioni da diverse posizioni. 1.2
Il sistema 1-3-4-1-2 si dimostra un approccio strategico molto utile per le squadre che vogliono equilibrare solidità difensiva e potenza offensiva, a patto che i giocatori siano fisicamente e tecnicamente preparati per implementarlo efficacemente. L’attenzione alle caratteristiche individuali dei giocatori risulta quindi determinante per il successo di questo sistema.
• Condizione fisica eccellente È fondamentale che i giocatori che interpretano questo sistema
CAPITOLO 5
IL PRESSING ORGANIZZATO IN CONTRAPPOSIZIONE
CON GLI ALTRI SISTEMI DI GIOCO
Analizziamo ora alcune situazioni in fase di non possesso, anche in questo caso contro i moduli 1-4-4-2, 4-2-3-1, 1-4-3-3 e 1-3-5-2. In fase di non possesso, un pressing organizzato può fermare l’azione avversaria e portare a una riconquista della palla quasi immediata in una zona di campo pericolosa per la squadra avversaria. Il pressing organizzato è un principio fondamentale del gioco, poiché permette non solo di recuperare il pallone in modo efficace, ma anche di indirizzare gli avversari verso zone del campo meno pericolose o più favorevoli alla propria squadra. Attraverso un’attenta disposizione tattica e una corretta gestione delle marcature, è possibile limitare le opzioni di passaggio degli avversari, costringendoli a giocare in aree dove è più facile riconquistare il possesso o indirizzare il pallone verso giocatori meno abili nella gestione della manovra. A questo scopo è necessario individuare nel minor tempo possibile quali siano le lacune della squadra avversaria, sia dal punto di vista collettivo che individuale. Inoltre i singoli giocatori devono essere in grado di muoversi correttamente: se anche uno solo degli interpreti sbaglia un tempo oppure occupa uno spazio sbagliato, il pressing cessa di essere organizzato e diviene confuso e caotico, tempo, spazio ed energie si disperdono. Per un buon pressing organizzato l’intera squadra deve avere una propensione ad attaccare, in modo da accorciare tempi e spazi agli avversari.
“Il pressing in linea generale è una tattica collettiva nella fase di non possesso per il recupero della palla, caratterizzata da un organizzazione capillare e coordinata. Questa tattica toglie tempo (al possessore di palla) di ragionare, e restringe spazi di giocate (ai compagni) che sono marcati.
5.1
Quindi l’azione di pressing avviene con chiusura immediato del nuovo possessore di palla (pilotamento) e chiusure/impedimento di futuri passaggi nelle vicinanze o in zona (scalare le marcature)”. www.topallenatori.it
1-3-4-1-2 CONTRO 1-4-4-2
Nel giro palla difensivo contro un sistema 1-4-4-2 si creano situazioni di 1 contro 1 che devono essere sfruttate. I giocatori devono muoversi consapevoli dei propri riferimenti (fig. 25).
In particolare, la prima e la seconda punta collaborano con i due centrali difensivi, mentre gli esterni si alzano molto vicino ai terzini per evitare che l’avversario possa giocare facilmente sull’esterno. Gli interni, invece, si occupano dei rispettivi riferimenti, mantenendo la marcatura sugli avversari. Il trequartista, fondamentale in fase di non possesso, si concentra nel mascherare la zona centrale e nel supportare sia la punta che un esterno
Fig. 25 - Giro palla difensivo.
05 RICEVI, TRASMETTI E CALCIA
MEZZO OPERATIVO
Circuito tecnico-motorio
DURATA
14 minuti
PREPARAZIONE
Area di gioco: 25×25 metri
Giocatori: almeno 3 + 1 portiere
Numero di serie: 2 da 6 minuti con 1 minuto di recupero tra le serie
ORGANIZZAZIONE
MATERIALE
• 3 cinesini
• 3 coni
• 1 speed ladder
• 1 porta
• Palloni
OBIETTIVI
• Controllo orientato
• Orientamento
• Ritmizzazione
• Rapidità
• Guida della palla
• Tiro in porta
All’interno di un’area di 25×25 metri, creare un triangolo con lati di 2 metri. A 8 metri da ciascun lato del triangolo posizionare un cono (postazioni A, B e C in figura, da cui partiranno i giocatori). Tra il cono B e il triangolo collocare una speed ladder. Di fronte al cono C, a circa 25 metri, posizionare una porta difesa da un portiere. Il giocatore situato nella postazione A inizia con il pallone.
DESCRIZIONE
• Il giocatore A conduce palla in rapidità per 5-6 metri, poi la passa all’interno del triangolo al giocatore B
• Il giocatore B percorre rapidamente la speed ladder, riceve la palla da A all’interno del triangolo e, dopo un controllo orientato aperto o chiuso, la trasmette al giocatore C
• Il giocatore C inizia con una corsa lenta, fingendo di andare in appoggio al compagno A, poi aggira il cono in velocità per proporsi a sostegno di B, che gli passa la palla
• Il giocatore C, ricevuto il pallone, lo controlla e finalizza in porta
VARIANTI
1. Vincolare il tipo di controllo orientato da eseguire
2. Vincolare il piede con cui calciare in porta
3. Variare l’andatura nella speed ladder per stimolare diversi tipi di coordinazione
TEMI PER L’ALLENATORE
• Fare attenzione a dare il via con la giusta frequenza per mantenere l’esercizio intenso, divertente e allenante
• Curare la corretta postura per un controllo orientato efficace e funzionale alla giocata successiva