Sommer 2025
Morbin: cos’è e dove trovarlo
The Taste of Triest: schmausen und schlürfen
Portfolio: Spritz mit Aussicht I negozi del buonumore
Trieste Estate tra mostre e concerti
Ausflugtipps: von Grado bis nach Camporosso

Sommer 2025
Morbin: cos’è e dove trovarlo
The Taste of Triest: schmausen und schlürfen
Portfolio: Spritz mit Aussicht I negozi del buonumore
Trieste Estate tra mostre e concerti
Ausflugtipps: von Grado bis nach Camporosso
Trieste Lifestyle
direttore responsabile
Giovanni Marzini
supervisione editoriale
Francesca Pitacco
coordinamento
Paola De Cassan
segreteria di redazione
Fabiana Parenzan
hanno collaborato
Viviana Amendola, Cristina Bonadei, Micol Brusaferro, Giulia Depentor, Alice Noel Fabi, Nicolò Giraldi, Maddalena Giuffrida, Emily Menguzzato, Matteo Metullio, Alberto Polojac, Ilaria Romanzin, Ottavio Silva, Lucija Slavica
content editor
Rino Lombardi
marketing advisor
Stefania Boccabianca
coordinamento traduzioni
Dott. Matthias Probst
progetto grafico e impaginazione
Matteo Bartoli, Elisa Dudine – Basiq
stampa
Riccigraf S.a.s.
illustrazioni
Giulia Silipo – Basiq
foto di copertina
Silvia Ballis – Basiq
fotografie
Giovanni Aiello, Demis Albertacci, Camilla Bach, Giacomo Basile, Massimo Battista, Carlo Borlenghi, Nicola Brollo, Vincent Clarke, Marco Covi, Gabriele Crozzoli, Simone Di Luca, EmporioAdv, Fabrice Gallina, Massimo Gardone, Nicolò Gasperi, Tiziano Gualtieri, Hektor Leka, Francesco Marongiu, Riccardo Moro, Fabio Parenzan, Roberto Pastrovicchio, Anna Rinaldi, Paolo Sant, Marino Sterle, Tassotto&Max, Giovanni Tesei, Luigi Vitale, Archivio Barcolana, Comune di Trieste, PromoTurismoFVG, Archivio Adobe Stock
un progetto
Via Cesare Battisti 1, Trieste redazione@prandicom.it – tel. 040 2039654 www.triestelifestyle.com
IES Trieste Lifestyle N°29 – Sommer 2025 Autorizzazione del Tribunale di Trieste del 16 marzo 2018, numero periodico 9/2018 V.G. 847/2018.
Finito di stampare: luglio 2025
di /von Giovanni Marzini
Non fatevi trarre in inganno, fate attenzione! Il “morbin”, assoluto protagonista di questo numero estivo di IES, non è un morbo, né tanto meno il diminutivo di una malattia. Al contrario. Può essere un toccasana, la giusta medicina nei momenti di tristezza, un anti depressivo di grande efficacia. Ma lo trovate, non in vendita (è gratis al pari di questa rivista…), solo a Trieste. Ed un magazine che si propone di fare conoscere ai suoi lettori il lifestyle della città non poteva che proporlo nella stagione che più di ogni altra può far da cornice a questa filosofia di vita.
Subito una confessione: il gruppo di persone che lavora nella costruzione di IES mai come in quest’occasione si è divertito così tanto per spiegare al lettore cosa significhi “avere morbin”. Perché, alla fin fine, ridere su e di noi stessi, può risultare terapeutico, prima ancora che divertente. Ecco perché di una cosa siamo certi: questo numero 29 è forse la più preziosa delle guide per conoscere e soprattutto capire questa città. Non è solo un percorso attraverso luoghi e angoli suggestivi, è anche e soprattutto la scoperta del carattere di una comunità e di una filosofia di vita. Un “mantra” salvifico che assume i contorni di un indispensabile conforto: quanto bisogno di leggerezza c’è, di questi tempi?
E allora tuffatevi in queste pagine ricche di spiegazioni e suggerimenti, itinerari e percorsi.
A farvi da guida personaggi che hanno fatto del “morbin” se non la loro ragione di vita, un fedele compagno di viaggio, assolutamente contagioso per il prossimo, se è pronto ad unirsi nell’avventura di una vita finalmente più leggera.
E vedrete che anche voi, turisti ma non solo, rischierete una bellissima fine: sepolti da una risata!
Lassen Sie sich nicht täuschen! Das Morbin - der unbestrittene Star dieser Sommerausgabe von IES - ist kein Morbus, keine Krankheit also, und hat auch nichts damit zu tun. Ganz im Gegenteil! Morbin kann ein Allheilmittel sein - ein wirksames Antidepressivum, ein Mittel gegen Trübsal. Finden kann man es nicht im Verkauf (denn es ist kostenlos wie unser Magazin), sondern einzig und allein in Triest. Und für eine Zeitschrift, die ihren Leser:innen den Triester Lifestyle näherbringen will, ist es somit eine Pflicht, diese Lebensart gerade in dieser Jahreszeit in den Fokus zu rücken, in der sie ihren perfekten Rahmen findet. Gleich zu Beginn noch ein Geständnis: Noch nie hatte das IES-Team so viel Spaß bei der Zusammenstellung einer Ausgabe. Der Versuch, zu erklären, was es bedeutet, Morbin zu haben, hat zu äußerst unterhaltsamen und aufschlussreichen Momenten geführt. Und über sich selbst zu lachen, macht nicht nur Spaß, sondern kann auch therapeutisch wirken. Deshalb sind wir uns sicher: Diese Ausgabe Nr. 29 ist wohl der beste Stadtführer, um Triest wirklich zu verstehen. Sie ist nicht nur eine Reise zu eindrucksvollen Orten, sondern vor allem auch eine Einladung, den Charakter und den Lebensstil der Stadt zu entdecken. Ein heilsames Mantra, das Trost und Leichtigkeit spendet - die wir in diesen Zeiten ja mehr denn je gebrauchen können!
Tauchen Sie also ein in die Seiten voller Erklärungen, Tipps, Routen und Touren. Geführt werden Sie von Personen, für die Morbin Lebensinhalt und treuer Begleiter ist. Und wer weiß: Vielleicht lassen Sie sich ja anstecken und lassen sich ein auf das Abenteuer eines unbeschwerteren Lebens, bei dem alle, ob Tourist:innen oder Einheimische, dasselbe Schicksal und dasselbe selige Ende teilen: vor Lachen zu sterben!
Leggere un libro. Visitare una mostra. Ascoltare un concerto. Raramente si pensa che si tratta di autentici “privilegi”: oggi condivisi da molti, ma ancora (anche se può apparire strano) preclusi ai più.
La cultura, per progredire, richiede continue “chiavi di accesso”. Dalle più elementari (come il saper leggere) ad altre più sofisticate, che la cultura stessa, quasi per “geminazione”, crea di continuo.
Chiavi che ci consentono di scrutare orizzonti sempre più affascinanti e impegnativi (percepire l’enigma di una statua greca, di un quadro astratto o di un brano musicale, al di là della mera contemplazione).
Chiavi che durano per sempre. Che affinano gusto e capacità di giudizio. Che non possiamo smarrire e che nessuno ci potrà mai rubare. Che potremo condividere e scambiare con altri.
La cultura, innegabile segno di benessere sociale. Ma anche matrice di autentica felicità individuale.
Ci sono infiniti buoni motivi per incoraggiare e sostenere la cultura in tutte le sue migliori espressioni.
La Fondazione lo crede da sempre.
Inclusione che genera cambiamento: la Fondazione Monticolo&Foti
Inklusion, die Veränderung bewirkt - die Stiftung Monticolo&Foti
Partecipazione attiva, percorsi verso l’autonomia, cultura e formazione. Sono solo alcuni degli ambiti in cui opera la Fondazione Monticolo&Foti ETS, fondazione d’impresa che nasce come naturale prosecuzione dell’impegno filantropico del gruppo Monticolo&Foti. Il suo cuore pulsante?
L’inclusione. Ma non quella tradizionalmente intesa in chiave assistenziale: l’inclusione qui è motore di innovazione e cambiamento. “Non vogliamo solo aiutare le persone con disabilità. Vogliamo costruire insieme a loro nuovi contesti sociali, culturali e professionali dove ciascuno possa sentirsi protagonista” afferma il presidente della Fondazione, Andrea Monticolo.
Dal rafforzamento delle capacità del terzo settore, fino al supporto di progetti che promuovono autonomia abitativa, accesso alla cultura e sport inclusivo, la Fondazione lavora su più fronti. Gli esempi concreti sono numerosi. Con il progetto “FVG con i miei occhi”, giovani con disabilità diventano videomaker e narratori del proprio territorio, offrendo uno sguardo autentico e originale sul Friuli Venezia Giulia. “In Crescendo” porta invece la musica classica a contatto con le fragilità, grazie a percorsi di musicoterapia che facilitano l’ascolto attivo e la partecipazione ai concerti. E proprio in questi mesi prende forma un nuovissimo progetto per favorire l’autonomia abitativa attraverso percorsi personalizzati di cucina, in cui la pratica culinaria diventa strumento di indipendenza, fiducia e benessere quotidiano.
A queste iniziative si affiancano percorsi di capacity building, formazione per educatori e operatori e campagne di sensibilizzazione pensate per scardinare pregiudizi e costruire comunità più consapevoli e accoglienti.
“Inclusione è anche cambiare il modo in cui comunichiamo, progettiamo, viviamo gli spazi pubblici” –conclude Monticolo– “È una responsabilità collettiva che va oltre il sostegno: è cultura, visione e futuro”.
www.fondazionemonticolofoti.it
Aktive Teilhabe, Wege zur Selbstständigkeit, Kultur und Bildung. Dies sind nur einige der Bereiche, in denen die Stiftung Monticolo&Foti ETS tätig ist. Sie entstand als natürliche Fortsetzung des philanthropischen Engagements der Gruppe Monticolo&Foti. Ihr Herzstück?
Inklusion! Aber nicht im traditionellen Sinne der Sozialhilfe: Inklusion ist hier Motor für Innovation und Veränderung. “Wir wollen Menschen mit Behinderungen nicht nur helfen, sondern gemeinsam mit ihnen neue soziale, kulturelle und berufliche Kontexte schaffen, in denen sich jede:r als Protagonist fühlen kann”, erklärt der Präsident der Stiftung, Andrea Monticolo. Von der Stärkung des Nonprofit-Bereichs bis hin zur Unterstützung von Projekten, die selbstständiges Wohnen, Zugang zu Kultur und inklusiven Sport fördern, ist die Stiftung an mehreren Fronten tätig. Konkrete Beispiele gibt es zahlreiche. Mit dem Projekt “FVG con i miei occhi” (FVG durch meine Augen) werden junge Menschen mit Behinderungen zu Videomakern und Erzähler:innen ihrer Region und bieten einen authentischen und originellen Blick auf Friaul-Julisch Venetien. “In Crescendo” bringt hingegen Menschen in prekären Lebenssituationen in Kontakt mit klassischer Musik - dank Musiktherapie, die das aktive Zuhören und die Teilnahme an Konzerten erleichtert. Und in diesen Monaten nimmt ein brandneues Projekt Gestalt an. Es handelt sich um personalisierte Kochkurse, in denen das Kochen zu einem Instrument für Unabhängigkeit, Selbstvertrauen und tägliches Wohlbefinden wird. Ergänzt werden diese Initiativen durch Capacity-Building-Maßnahmen, Schulungen für Pädagog:innen sowie Sensibilisierungskampagnen, die Vorurteile abbauen und eine bewusstere und offenere Gemeinschaft schaffen sollen. “Inklusion bedeutet auch, die Art zu verändern, wie wir kommunizieren, planen und öffentliche Räume erleben”, schließt Monticolo. “Es ist eine kollektive Verantwortung, die weit über die Unterstützung hinausgeht: Es ist Kultur, Vision und Zukunft.”
—Morbin - was es ist und wo man es findet
illustrazione di /Illustration von Giulia Silipo (Basiq)
Il morbin è uno dei tratti più distintivi del carattere dei triestini, ma se si legge la definizione di morbin della Treccani si può rimanere interdetti: nei bambini è identificato con l’euforia, mentre per gli adulti “indica piuttosto uno stato di leggere eccitazione sessuale”. A suffragare questo assunto basterebbe un’indagine datata 2023 dove tra le città a più alto tasso di tradimento estivo spiccava al primo posto il nome di Trieste. E che dire poi di un’altra classifica, che vedeva il capoluogo giuliano come la meta preferita per una breve fuga tra amanti? “L’importante è che marito e moglie non si trovino in Piazza Unità con i rispettivi partner” pare abbia subito commentato qualcuno davanti a uno spritz.
Ecco gli ingredienti immancabili del vero “local morbin”: ironia, volontà di suscitare la risata, un gruppo di amici e un bicchiere di vino.
Morbin nasce dal veneto mòrbio, che significa rigoglioso e lo si usa per identificare una persona vivace, di buon umore, allegra e compagnona. Non è un caso che sull’asso di coppe delle carte da gioco della Modiano, eccellenza triestina fin dal 1868, venga riportato “una copa de bon vin / fa coragio e fa morbin”.
Il morbin è insomma quell’allegria contagiosa che si sprigiona stando in compagnia, ma è anche qualcosa di più. Chi ha morbin ha anche voglia di fare, è sempre attivo, pronto a cantare, ballare, fare sport; non per primeggiare in maniera agonistica, bensì per lo spirito –certo un po’ goliardico– di stare insieme e divertirsi.
Con morbin ci si nasce, ma può essere pure quell’alchimia particolare fatta di persone, luoghi, atmosfere che fa diventare memorabile una giornata o (più spesso) una serata. L’estate è senza dubbio il periodo nel quale il morbin si esprime ai suoi massimi livelli grazie ai ritmi rilassati, la voglia di allegria e di vacanza, le serate all’aperto e le notti brave. Allora se adesso siete pronti per andare alla ricerca del morbin la prima regola è non statevene lì fermi, siete voi a doverlo trovare. Attaccate bottone senza
essere petulanti, esponetevi e accettate l’ironia magari un po’ tagliente, ruvida e rigorosamente in dialetto. Ecco, così siete già sulla buona strada. Ora alcuni suggerimenti sui luoghi dove è più facile imbattersi in persone con morbin. Attenzione però! Non siamo mica a Capo Sunio dove ogni sera il tramonto è meraviglioso, sai che noia. Qui abbiamo il molo Audace. Avete mai visto un tramonto da qui? Alle volte fantastico, alle volte no. “Pegola” (che sfortuna) commenterebbe con morbin chi passa di là. Chi senza ombra di dubbio aveva introiettato il puro spirito triestino era James Joyce e quindi se vogliamo iniziare la giornata come lui al posto del full Irish breakfast recatevi in un buffet vicino al porto industriale. Qui già abbastanza presto per i normali canoni sentirete ordinazioni in un linguaggio altrove inusuale. “Una ciapi rabi naspi e un ninpa de docru”. Aiuto, che suoni sono?! È il parlare alla rovescia, un codice usato dai vecchi facchini del porto che di morbin ne avevano a bizzeffe. Si tratta dell’abitudine tipicamente triestina di invertire le sillabe. Una mano per destreggiarsi in questo difficile rovesciamento delle parole lo si trova in libri come Animo portualini belli di un anonimo raccoglitore di perle esistenziali e racconti incredibili oppure in A la riversa, dizionarietto di Alessandro Ambrosi. Compresa ora l’ordinazione? Una birra piccola alla spina e un panino di prosciutto crudo!
A Trieste il rito della colazione è secondo al rito della merenda e forse terzo rispetto all’aperitivo, ma non vi preoccupate perché le giornate estive sono lunghe. Una nuotata è quello che ci vuole e gli indirizzi imperdibili sono tre: al Pedocin, l’antico stabilimento diviso tra uomini e donne, il vicino Ausonia, risalente agli anni Trenta e la riviera di Barcola. Non limitatevi a stare sdraiati: tuffarsi a clanfa (ferro di cavallo) provocando più schizzi possibili o sostare al bar sono i must per intrattenersi allegramente. Al chiosco appena fuori dal Pedocin i witz (prese in giro, scherzi) e gli spritz viaggiano rapidi, così come gli scooter con sdraio piegata dietro, vero
Ecco gli ingredienti immancabili del vero “local morbin”: ironia, volontà di suscitare la risata, un gruppo di amici e un bicchiere di vino.
Die unverzichtbaren Zutaten für echtes lokales Morbin: Ironie, der Wunsch, andere zum Lachen zu bringen, eine Gruppe von Freunden und ein Glas Wein.
simbolo dell’easy living locale.
“La vita che voio xè a Barcola su un scoio”, tutto ciò che voglio è una vita sdraiato sugli scogli a Barcola, recita una maglietta molto venduta in città, che condensa molto bene la leggerezza con la quale si affronta la stagione e la vita in generale.
Se desiderate sgranchirvi le gambe potete scegliere tra tre differenti proposte. Rimanere a mollo a nuotare al fianco di qualche signora dai capelli grigi che vi racconterà delle sue vivaci partite a carte con le amiche; lanciarvi in atletici tre-contro-tre nella “gabbia del basket” della pineta di Barcola o raggiungere la Val Rosandra per una passeggiata e un corroborante tuffo nel fiume. Ricordate che l’idratazione è importante. I gin tonic de La Pineta delle Scimmie o una Radler (birra e limonata) al Rifugio Premuda saranno un rinfrescante toccasana.
Prima di affrontare la serata un passaggio, anche solo virtuale, va fatto davanti alle vetrine delle Pescherie Davide, emblema del dissacrante humor made in Trieste. Sulla sua pagina Facebook Davide immortala le sue creazioni spesso in tema con la stretta cronaca. Nel periodo del conclave sono apparse le “capesante subito”, mentre nei pressi della notte degli Oscar si va di “La sottile triglia rossa”, “Il palombo volò sul nido del cuculo” o i classici “Lucerne rosse”, “Canocia meccanica” e “A qualcuno piace crudo”. Non manca l’autoironia di una città che svetta tra quelle con l’età media dei residenti più alta d’Italia con un esilarante “Sepe nostrane vive morbide anche per dentiere basculanti”. Magari la stanchezza si fa sentire e
quindi un rilassante film ci può stare, meglio se al Giardino del Cinema dove la programmazione ideata da Casa del Cinema incontra i gusti di tutti con i blockbuster della stagione appena trascorsa, i film di animazione e quelli in lingua originale. Per gli instancabili invece la direzione è quella del Carso dove –complice il fresco– si brinda nelle osmize. Veri place not to miss di Trieste le osmize sono case private che vengono aperte secondo un calendario reperibile online (www.osmize.com). Qui si servono affettati, formaggi, sottaceti, olive, uova sode e vino, tutto di produzione super locale. Alcune hanno viste mozzafiato sul Golfo, altre sono note per la qualità dei prodotti, ma nel nostro caso la scelta andrà verso quelle dove si canta accompagnati da chitarra e fisarmonica. Non è impresa semplice trovarle, perché il coro in compagnia scatta spontaneo in una serata di morbin. Per andare sul sicuro meglio cercare qualche sagra oppure riscendere verso il bagnasciuga. La baia di Sistiana è il tempio del ballo, il Carnevale estivo di Muggia ad agosto è un concentrato di divertimento, mentre la zona tra la pineta di Barcola e il Castello di Miramare offre sempre qualche spunto per tirare tardi… con morbin! “La vita che voio xè a Barcola su un scoio”, tutto ciò che voglio è una vita sdraiato sugli scogli a Barcola, recita una maglietta molto venduta in città.
Eines der meistverkauften T-Shirts der Stadt bringt es auf den Punkt: La vita che voio xè a Barcola su un scoio. Auf Deutsch in etwa: Mein Leben, oh wie wunderbar, auf einem Felsen in Barcola!
Veri place not to miss di Trieste le osmize sono case private che vengono aperte secondo un calendario reperibile online. Qui si servono affettati, formaggi, sottaceti, olive, uova sode e vino, tutto di produzione super locale.
Ein absolutes Muss: die Osmize. Private Bauernhäuser, die nach einem saisonalen Kalender Wurstwaren, Käse, Eingelegtes, Oliven, gekochte Eier und Wein servieren - alles aus lokaler Produktion.
Morbin ist einer der charakteristischsten Züge der Triester:innen, doch wenn man die Definition von Morbin im Treccani-Wörterbuch nachsieht, wird man stutzig: Bei Kindern wird es mit “Euphorie” gleichgesetzt, bei Erwachsenen bezeichnet es “einen Zustand leichter sexueller Erregung”. Diese Definition wird durch eine Umfrage aus dem Jahr 2023 bestätigt, in der Triest die Stadt mit der höchsten Quote an Sommeraffären war. Auch in einer anderen Rangliste wird Triest als beliebtestes Kurzurlaubsziel für Seitensprünge aufgeführt. “Hauptsache, die Ehegatten treffen nicht zufällig mit ihren jeweiligen Partner:innen auf der Piazza Unità zusammen”, soll jemand bei einem Spritz dazu gesagt haben.
Und hier erkennt man sie auch schon, die Zutaten für echtes lokales Morbin: Ironie, den Wunsch, andere zum Lachen zu bringen, eine Gruppe von Freunden und ein Glas Wein.
Morbin stammt aus dem Venetischen mòrbio (“üppig”), das eine lebhafte, gut gelaunte und gesellige Person bezeichnet. Passend dazu steht auf dem Ass der Modiano-Spielkarten, einer Triester Traditionsmarke von 1868: Una copa de bon vin / fa coragio e fa morbin (“Ein gutes Glas Wein / zu mehr Mut und Morbin lädt er ein”).
Morbin ist jedoch mehr als nur ansteckende Fröhlichkeit unter Freunden.
Es ist auch Lebensfreude, Lust am Singen, Tanzen und Sporteln; nicht etwa aus einem Wettkampfgeist heraus, sondern aus einer etwas spielerischen, studentischen Lust am Spaß und am Miteinander.
Morbin ist zwar angeboren, aber es kann auch die besondere Alchemie unter Menschen in bestimmten Situationen bezeichnen, die einen Tag (oder meistens einen Abend) unvergesslich macht. Im Sommer kommt das Morbin am stärksten zum Ausdruck. Denn dann ist das Leben entspannter, unbeschwerter, man hat Urlaub, verbringt die Abende im Freien und schlägt sich wilde Nächte um die Ohren.
Bereit für Ihre Suche nach Morbin? Regel Nummer eins: Stehen Sie nicht einfach nur rum, sondern knüpfen Sie Kontakte. Plaudern Sie drauf los - ohne aufdringlich zu sein - und seien Sie offen für den vielleicht etwas derben Humor im Dialekt. Das ist schon mal ein guter Anfang.
Doch wo findet man nun Menschen mit Morbin? Vorsicht! Wir sind ja nicht am Kap Sounion in Griechenland, wo jeden Abend ein kitschiger Sonnenuntergang zu haben ist - wäre ja langweilig! Bei uns trifft man sich auf dem Molo Audace. Schon einmal einen Sonnenuntergang von dort aus gesehen? Mal ist er traumhaft, mal auch nicht. Dann eben: Pegola (Pech gehabt), würde ein Triester mit Morbin sagen und weitergehen.
Einer, der den Geist Triests wirklich verinnerlicht hatte, war James Joyce. Wer den Tag wie er beginnen möchte, sollte das irische Frühstück stehenlassen und in ein Buffet beim Industriehafen gehen. Dort hört man schon am frühen Morgen Bestellungen, die wie eine Fremdsprache klingen. Una ciapi rabi naspi e un ninpa de docru. Sie fragen sich, ob das nun eine Sprache oder doch nur Töne sind? Zu Recht! Es ist ein Code im Triester Dialekt, bei dem man die Silben verdreht. Verwendet wurde er von alten Hafenarbeitern mit jeder Menge Morbin. Zur Entschlüsselung empfehlen wir Bücher wie Animo portualini belli, eine anonyme Sammlung existenzieller Perlen, oder A la riversa, ein kleines Wörterbuch von Alessandro Ambrosi. Na, haben Sie’s geschafft? Genau: Una picia bira alla spina e un panin de crudo! Oder auf Deutsch: Ein kleines Bier vom Fass und ein Schinkenbrötchen!
In Triest sind die Sommertage lang und ein Sprung ins Meer ist genau das Richtige. Am besten klappt das an drei Orten: am Pedocin, der alten Badeanstalt mit getrennten Bereichen für
La baia di Sistiana è il tempio del ballo, il Carnevale estivo di Muggia ad agosto è un concentrato di divertimento, mentre la zona tra la pineta di Barcola e il Castello di Miramare offre sempre qualche spunto per tirare tardi… con morbin!
Die Bucht von Sistiana ist ein Mekka für Tanzbegeisterte, der Sommerkarneval in Muggia verspricht feuchtfröhlichen Spaß, und die Gegend zwischen Pinienhain und Schloss Miramare hält immer etwas bereit, um die Nacht zum Tag zu machen... natürlich mit Morbin!
Männer und Frauen, am benachbarten Ausonia aus den 1930er Jahren und an der Küste von Barcola. Allerdings sollten man nicht einfach herumliegen. Versuchen Sie sich doch mal in einer Clanfa, einer Art Arschbombe, bei der man möglichst viel Wasser hochspritzen lässt! Oder besuchen Sie die Bar! Am Kiosk direkt vor dem Pedocin wird zum Spritz auch gern ein Witz serviert, ebenso wie zu den Motorrollern im Sommer die Klappliege auf dem Gepäckständer gehört. Eines der meistverkauften TShirts der Stadt bringt es auf den Punkt: La vita che voio xè a Barcola su un scoio (Mein Leben, oh wie wunderbar, auf einem Felsen in Barcola)!
Wer in Triest seine Beinmuskulatur stärken möchte, hat drei Möglichkeiten. Entweder man hält sich neben einer der grauhaarigen Damen über Wasser, die einem von ihren leidenschaftlichen Kartenpartien mit ihren Freundinnen erzählt, man stürzt sich im “Basketballkäfig” des Pinienhains in Barcola in ein athletisches 3-gegen-3-Spiel oder man geht im Rosandra-Tal spazieren und erfrischt sich anschließend im Fluss. Vergessen Sie nicht, reichlich zu trinken. Die Gin Tonics im La Pineta delle Scimmie oder die Radler im Rifugio Premuda sind eine erfrischende Wohltat.
Bevor Sie sich ins Abendgetümmel stürzen, sollten Sie zumindest virtuell einen Abstecher zu den Fischhandlungen Pescherie Davide machen, deren provokante Sprüche an den Schaufenstern Triest pur sind. Auch auf Facebook präsentiert Davide seine Kreationen, die von aktuellen Ereignissen oder von Filmen inspiriert sind wie A qualcuno piace crudo (“Manche mögen’s roh”). Auch
die Selbstironie der Stadt, die mit dem höchsten Durchschnittsalter der Bevölkerung zu den ältesten Italiens zählt, kommt nicht zu kurz: Sepe nostrane vive morbide anche per dentiere basculanti (“Frische lokale Tintenfische, extra-zart auch für wackelige Zahnprothesen”).
Bei Ihnen macht sich schön langsam Müdigkeit breit? Dann ist ein Film genau das Richtige. Am besten im Freiluftkino Giardino del Cinema mit Blockbustern, Animationsfilmen und Filmen in Originalsprache. Wer dann immer noch nicht genug hat, sollte im Karst vorbeischauen, wo man sich - bei etwas kühleren Temperaturen - ein Gläschen in der Osmiza gönnen kann. Diese privaten Bauernhäuser servieren nach einem saisonalen Kalender (www.osmize.com) Wurstwaren, Käse, Eingelegtes, Oliven, gekochte Eier und Wein - alles aus lokaler Produktion. Einige bieten einen atemberaubenden Blick auf den Golf, andere sind für die Qualität ihrer Produkte bekannt, aber für wahres Morbin sollte Ihre Wahl auf diejenigen fallen, in denen zu Gitarren- und Akkordeonbegleitung gesungen wird. Sie zu finden, ist nicht immer ganz einfach, denn an einem morbinvollen Abend setzt der Gesang spontan ein. Um auf Nummer sicher zu gehen, sucht man sich am besten eine Sagra, ein Volksfest, oder man fährt in die Bucht von Sistiana, dem Mekka für Tanzbegeisterte. Auch der Sommerkarneval in Muggia im August verspricht feucht-fröhlichen Spaß, und die Gegend zwischen dem Pinienhain von Barcola und dem Schloss Miramare hält immer etwas bereit, um die Nacht zum Tag zu machen... natürlich mit Morbin!
In questo affascinante conglomerato urbano dove le particolarità culturali mettono a freno gli ismi di ogni genere, sopravvive il perenne rischio di prendersi quasi sempre troppo sul serio.
Nella città dove ogni cosa sembra dover resuscitare il passato remoto, doloroso o significativo che sia, ridere alleggerisce l’anima dal fardello della serietà. Trieste è una delle patrie del witz, spazio geografico e spirituale che pone al primo posto, come molto spesso accade dove le sofferenze han lacerato le memorie, l’autoironia.
In diesem Schmelztiegel, wo die kulturelle Vielfalt alle Arten von Ismen ausbremst, überlebt ein gewisser Hang, sich zu ernst zu nehmen und die Vergangenheit wieder aufleben zu lassen. Nur durch das Lachen kann sich die Triester Seele von dieser Last der Ernsthaftigkeit befreien. Und so ist Triest eine der Heimatstädte des Witzes. Wie so oft an Orten, die von historischen Wunden geprägt sind, steht hier die Selbstironie im Mittelpunkt.
Il grande motore di questo modo di essere è il dialetto triestino, attore che in città gode di ottima salute e di buona proiezione nelle generazioni future. Un esempio su tutti è quella propensione, anche nell’era dei social e del digitale, a comunicare nella piazza pubblica della rete, nella lingua tagliente dei triestini. A volte biforcuta, a volte frizzante, la capacità espressiva dialettale si è tradotta al resto della penisola –e fatta conoscere fuori dai suoi confini–, grazie a personaggi che affondano le proprie radici quassù, dove tutto è più complicato che altrove.
“A Milano son el paron, a Trieste quel mona de bechèr”. Parole in libertà del grande Nereo Rocco, primo allenatore italiano ad alzare, nel 1963, l’allora Coppa dei Campioni. Wembley è il teatro di quell’impresa e se Rocco gestisce l’undici da bordo campo, a guidare l’orchestra milanista in campo è Cesare Maldini. Triestino, sì, anche lui. Ma leggendarie diventano le sue interviste, accento marcato e difficilmente eliminabile, nel dialetto di casa. Espressioni che lo trasformano in una leggenda della comunicazione –non con i crismi attuali, sia chiaro– e in un mito della leggerezza. Il prendersi poco sul serio non sempre è onesto e il confine tra la battuta di
spirito e un malcelato razzismo è molto sottile. La Cittadella è stato inserto de Il Piccolo per decenni e per moltissimo tempo ha rappresentato il moto di divertissement della Trieste borghese, bisognosa di una simbologia dello sbeffeggio altrui. Tra mille sketch che prendevano per i fondelli la classe politica locale, e un onnipresente sberleffo al potere, ecco che venivano proposti personaggi che facevano il verso alla comunità slovena. Druse Mirko era uno di questi. Soggetto legato al mondo contadino, all’antifascismo militante e impiantato in territorio carsico, Druse Mirko strizzava l’occhiolino a espressioni caustiche nei confronti del mondo sloveno. Oggi, a distanza di anni, quel personaggio potrebbe far sorridere ancora da qualche parte, ma forse sarebbe meglio guardare avanti. Il controcanto lo esibisce il duo Carpinteri e Faraguna, nell’olimpo della risata nostrana, questa volta in salsa istroveneta. La lunga serie di libri raccontati nella collana conosciuta come “Le maldobrie” trasporta il lettore nel periodo imperialregio grazie soprattutto alla coppia più divertente della letteratura altoadriatica. Si tratta di sior Bortolo e siora Nina, marito e moglie capaci di baruffare su tutto ma anche di produrre rispettivi ragionamenti –una sorta di parità di genere che da queste parti è più antica che altrove–, che gettano il lettore in una dimensione al limite della fantascienza. Il rimbalzo continuo di affermazioni e di prese di posizione dà ritmo alla narrazione e accelera il battito del cuore. “Ben, bon, indifferente” è ripetizione che esprime impazienza in una dimensione comunicativa condivisa, eppure patrimonio delle generazioni passate.
A destra /Rechts:
Alessandro Mizzi e Laura Bussani, componenti del Pupkin Kabarett
“ I veci bisognasi coparli de pici ”. Il dissacrante slogan è frutto della mente geniale di Angelo Cecchelin, comico a tutto tondo di inizio Novecento e che durante il fascismo non si sottrae alle critiche verso il regime dei gerarchi. Colleziona decine di diffide, sospensioni lavorative e processi: in uno di questo finisce davanti al Tribunale speciale. Ma se nel passato ciò che non si può esprimere finisce sotto censura, la contemporaneità vive slanci brillanti.
Pupkin Kabaret è simbolo dell’irriverenza domača (nel dialetto casalinga, di prossimità). In scena dal lontano 2001 con cadenza oggi quindicinale, rappresenta una sorta di laboratorio teatrale-musicale permanente capace di alternare satira politica al teatro comico. Tra gli attori sul palco del Pupkin ogni tanto si vede anche Paolo Rossi, comico monfalconese di nascita, apolide per carriera e triestino in vista del buen retiro. Mille i witz che si scoprono nelle osterie, vere e proprie ondate di buonumore – non cercatele nei ristoranti del centro, uscite in periferia, perdetevi nel marasma del caos allegro. Perché il senso non sta nei tantissimi teatri cittadini: Trieste è essa stessa un palco dove da sempre ci si esibisce nello show della vita.
Che dire poi di Lelio Luttazzi, di Ave Ninchi, ma anche degli attuali Pintus e Maxino, oltre a Flavio Furian e a tutti quelli che, per non rimanere fagocitati dal peso della Storia novecentesca, preferiscono ridere. Fa bene a chi le battute non le capisce o a chi vorrebbe eliminarle. Sì, anche a ti, gnampolo
Mille i witz che si scoprono nelle osterie, vere e proprie ondate di buonumore – non cercatele nei ristoranti del centro, uscite in periferia, perdetevi nel marasma del caos allegro.
Den Triester Witz findet man nicht in den trendigen Restaurants der Innenstadt. Vielmehr sprudelt er - wie der Prosecco - in den Osterie in den Vororten, im fröhlichen Durcheinander.
DEUTSCHER TEXT
Der große Motor dieser Lebensart ist der Triester Dialekt, der in der Stadt sehr lebendig ist und auch von der Jugend gesprochen wird. Ein eindrucksvolles Beispiel dafür ist die anhaltende Tendenz der Stadt, selbst im Zeitalter der sozialen Medien und der Digitalisierung, im bissigen triestino zu kommunizieren, selbst auf öffentlichen Plattformen im Internet. Mal spitz, mal spritzig, hat sich der Charme des Dialekts dank Persönlichkeiten, deren Wurzeln in dieser komplexen Ecke der Welt verankert sind, weit über die Grenzen der italienischen Halbinsel verbreitet und etabliert.
“In Mailand bin ich der Chef, in Triest nur der dumme Metzger”, so die unverblümten Worte des großen Nereo Rocco, dem ersten italienischen Fußballtrainer, der 1963 den Europapokal in Wembley gewann. Während Rocco die Elf vom Spielfeldrand aus dirigierte, führte Cesare Maldini die Mailänder Mannschaft auf dem Platz an. Ja, auch er stammte aus Triest. Doch was ihn wirklich legendär machte, waren seine Interviews in seinem ausgeprägten, unverbesserlichen Dialekt. Ausdrücke, die ihn zu einer Ikone der Kommunikation - wenn auch nicht im heutigen Sinne - und zu einem Symbol
für Leichtigkeit machten.
Sich selbst nicht allzu ernst zu nehmen, ist jedoch nicht immer aufrichtig, und die Grenze zwischen einem Witz und verstecktem Rassismus ist oft fließend. La Cittadella war jahrzehntelang eine Beilage der Zeitung Il Piccolo und formte lange Zeit den Humor der bürgerlichen Gesellschaft Triests. Unter den unzähligen Sketchen, die sich über die lokale Politik lustig machten, und den unerbittlichen Seitenhieben gegen die Machthaber tauchten auch Figuren auf, die slowenische Gemeinde parodierten. Druse Mirko war eine von ihnen. Als eine im dem ländlichen Leben verankerte, militante Antifaschistin aus der Karstregion nahm sie mit einem Augenzwinkern und beißendem Humor die slowenische Welt auf die Schippe. Heute, Jahre später, mag diese Figur hier und da noch für ein Schmunzeln sorgen, aber vielleicht ist es besser, nach vorne zu schauen.
Den perfekten Gegenpol dazu bildet das Duo Carpinteri und Faraguna, Legenden des heimischen Humors, diesmal in istro-venetischer Manier. Die lange Reihe von Büchern, die in der Reihe Le Maldobrie erschienen sind, versetzt die Leser:innen in die Zeit der Doppelmonarchie. Begleitet werden sie von Sior Bortolo und Siora Nina, einem Ehepaar, das sich ständig über alles streitet. Dabei liefern sie stets eigene Argumente und verkörpern somit eine Art Gleichberechtigung, die hier älter ist als anderswo. Ihre Wortgefechte versetzen die Leser:innen in eine Welt, die an Science-Fiction grenzt. Der ständige Schlagabtausch und die unterschiedlichen Standpunkte geben der Erzählung Rhythmus und lassen das Herz höher schlagen. Ihr Motto “ben, bon, indifferente” (gut, passt, egal) drückt in der gemeinsamen lokalen Sprache Ungeduld aus und ist Teil des kollektiven Gedächtnisses.
“I veci bisognasi coparli de pici” (Die Alten sollte man aus dem Weg räumen, solange sie noch Kinder sind). Dieser respektlose Spruch stammt aus der Feder des genialen Angelo Cecchelin,
einem vielseitigen Komiker aus dem frühen 20. Jahrhundert, der sich während des Faschismus nicht vor Kritik am Regime scheute. Das brachte ihm Verwarnungen, Entlassungen und Gerichtsverfahren ein - eines davon vor dem gefürchteten Sondergericht. Damals wurde alles, was nicht gesagt werden durfte, zensiert, heute verzeichnet Checchelins Humor hingegen einen Aufschwung: frech und brillant!
Das Pupkin Kabaret ist das Sinnbild für die hausgemachte Respektlosigkeit. Seit 2001 präsentiert es alle zwei Wochen eine Art Musiktheater-Workshop, in dem politische Satire auf komisches Theater trifft. Ab und zu tritt hier auch der Komiker Paolo Rossi auf: gebürtig in Monfalcone, heimatlos aus Karrieregründen, aber mit nahendem Ruhestand immer mehr in Triest zu Hause.
Den Triester Witz findet man nicht in den trendigen Restaurants der Innenstadt. Vielmehr sprudelt er wie der Prosecco in den Osterie in den Vororten, im fröhlichen Durcheinander. Denn Triest ist nicht wegen seiner vielen altehrwürdigen Theater berühmt, sondern weil die Stadt selbst eine Bühne ist, auf der seit jeher das Theater des Lebens aufgeführt wird.
Nicht zu vergessen sind auch Lelio Luttazzi, Ave Ninchi, Pintus, Maxino, Flavio Furian und all diejenigen, die sich nicht von der Last der Geschichte des 20. Jahrhunderts erdrücken lassen, sondern lieber lachen. Das tut allen gut - auch denjenigen, die keinen Spaß verstehen oder Witze am liebsten abschaffen würden. Ja, auch dir, Gnampolo (Miesepeter)!
05.07. - 31.08. -20%
Godetevil’estatealmeglio-conilnostro SpecialeEstate!Prenotateilvostro soggiornodal5luglioal31agostoe ricevereteunoscontodel20% sullatariffagiornalieraapartireda2notti.
di /von Viviana Amendola
Trieste ha una scontrosa grazia”Umberto Saba, Trieste
A Trieste il vento ha un nome, il caffè ne ha mille e la malinconia ha il senso dell’umorismo. E in questo caso si chiama morbin. Se siete arrivati a questo articolo, avrete già capito cos’è. Ma se l’avete capito, forse, giustamente, starete pensando che tra tutti i luoghi dove il morbin sembrerebbe fuori posto, uno in particolare svetta come un’alabarda sul colle di San Giusto: la Libreria Antiquaria Umberto Saba, antro
Morbin & Umberto Saba: ossimoro triestino. O forse no?
Morbin & Umberto Saba: Triester Oxymoron. Oder etwa nicht?
oscuro del poeta che fece della malinconia un’arte.
Eppure anche lì, nascosto tra i volumi più o meno ingialliti, il morbin si aggira sornione.
Pensiamoci. Umberto Saba –signore della malinconia, libraio, poeta, ipocondriaco e amico del verso sofferto, psicoanalizzato da Weiss– ce lo immaginiamo come l’anti-morbin per eccellenza. Eppure, da bravo triestino, qualcosa del morbin deve averlo avuto.
Del resto, per sua stessa ammissione,
parlava alle capre.
E, se voleva essere romantico con la moglie Lina, la paragonava a una pollastra.
E poi, Saba era un tifoso sfegatato della Triestina. Incitava i rosso-alabardati in vestaglia, forse andava allo stadio, probabilmente amava il calcio con quella passione viscerale che poco si addice a un poeta tormentato.
Dunque, e se il vero Saba fosse stato tutto il contrario di quello che scriveva? Un po’ il ribaltamento dello stereotipo dei grandi comici, che sul palco fanno sganasciare tutti, ma poi a casa leggono Leopardi (altro morbin-free) piangendo.
Magari Saba nella vita era uno spasso. Magari aveva un morbin naturale, che metteva da parte solo quando si sedeva a scrivere poesie struggenti. Magari rideva come un matto con gli amici, faceva imitazioni di Montale e raccontava barzellette su Freud. Magari no.
Fatto sta che il morbin, oggi, nella sua libreria, vive e ride insieme a noi.
In forma di signora anziana che si ferma sulla porta, si guarda intorno in silenzio e poi sentenzia: “Iera meio prima.”
Oppure è alimentato da eredi improbabili che raccontano di inequivocabili segnali genealogici (“C’è sempre stato in casa mia un bastone che nessuno mi ha mai voluto dire di chi fosse”) che li legherebbero alla vita del poeta.
E che dire di dediche al di sopra di ogni morbin che, aprendo un libro qualsiasi, non “ sabiano ”, spuntano come pop-up, e ci fagocitano nella più elevata poesia di un “Per la profonda ammirazione che nutro per il tuo meraviglioso c***o!”?
O di quelle simpatiche probabili compagne di scuola di Saba che, trascinate a visitare la libreria, si ribellano a suon di decisi
“Ma mi no voio star qua!”
“Ma lei chi la xe?”
“Mi no me interessa sta roba!”
Insomma, il morbin siamo noi, nessun purista si senta offeso. Stiamo solo scherzando. Questo non è un saggio. E forse, se Saba ci sentisse, scuoterebbe la testa e tornerebbe a parlare con una capra.
DEUTSCHER TEXT
Triest hat eine spröde Anmut” - Umberto Saba, Trieste
In Triest hat der Wind einen Namen, der Kaffee tausend und die Melancholie Sinn für Humor. Dieser wird hier Morbin genannt. Wenn Sie es bis zu diesem Artikel geschafft haben, wissen Sie das bestimmt schon. Aber Sie denken auch, dass die Buchhandlung von Umberto Saba ein morbinloser Ort sein muss. Diese dunkle Höhle des Dichters, der die Melancholie zur Kunst erhoben hat. Doch selbst dort geistert zwischen den vergilbten Büchern Morbin umher.
Umberto Saba - Meister der Melancholie, Buchhändler, Dichter, Hypochonder und Freund der leidvollen Verse, psychoanalysiert von Weissscheint der ultimative Anti-Morbin-Typ zu sein. Und doch muss er als alter Triester Morbin gehabt haben. Schließlich sprach er - nach eigenen Angaben - auch mit Ziegen. Und wenn er seiner Frau Lina gegenüber romantisch sein wollte, verglich er sie ... mit einem Küken!
Zudem war Saba ein begeisterter Fan der Triester Fußballmannschaft. Im Morgenmantel feuerte er sie an, manchmal ging er sogar ins Stadion. Jedenfalls liebte er Fußball mit einer Leidenschaft, die einem geplagten Dichter wenig zuträglich ist.
Saba
Sollte der wahre Saba etwa das Gegenteil von dem gewesen sein, was er schrieb? Wie die großen Comedians,
die auf der Bühne alle zum Lachen bringen, aber zu Hause traurig den ebenfalls morbinlosen Leopardi lesen.
Vielleicht war Saba ja ein Spaßvogel. Vielleicht legte er sein natürliches Morbin nur dann beiseite, wenn er seine herzzerreißenden Gedichte schrieb. Vielleicht lachte er wie verrückt mit Freunden, imitierte Montale und erzählte Witze über Freud. Oder auch nicht.
Jedenfalls lebt und lacht das Morbin in seiner Buchhandlung weiter. In Form einer alten Dame z. B., die an der Tür stehen bleibt, sich schweigend umsieht und dann im Dialekt ihr Urteil fällt: “Früher war’s besser!”
Oder in Form von exzentrischen Erben, die von eindeutigen Indizien ihrer Verwandschaft mit dem Dichter berichten: “In unserer Wohnung lag immer so ein Gehstock rum und niemand wusste, wem er gehörte.”
Oder von “höchst poetischen” (nicht von Saba verfassten) Widmungen, die einem beim Öffnen eines beliebigen Buches wie Pop-ups ins Gesicht springen, wie “Mit tiefster Bewunderung für deinen wunderbaren A****!”.
Oder von temperamentvollen älteren Damen, wohl ehemaligen Schulfreundinnen von Saba, die in die Buchhandlung mitgeschleppt wurden und lautstark protestieren:
“Ich will hier nicht hin!” - “Wer sind Sie denn?” - “Das Zeug interessiert mich nicht!”
Kurz gesagt, das Morbin sind wir, und Purist:innen sollten sich bitte nicht beleidigt fühlen. Das ist ja kein Essay! Und wenn uns Saba hören könnte, würde er sowieso den Kopf schütteln und sich wieder einer Ziege zuwenden.
Da qualche anno ormai il morbin triestino è declinato sui social in modo irriverente. E divertente.
Merito di personaggi popolari e molto amati che, delle particolarità e dei difetti della città e della gente, hanno tratto simpatiche parodie, costruite con una buona dose di ironia. Morbin che passa anche attraverso canzoni, slogan e originali spiegazioni dei termini dialettali, o ancora attraverso gruppi Facebook che trattano con leggerezza argomenti di attualità.
Tra chi il morbin lo incarna alla perfezione, ci sono sicuramente Massimiliano Cernecca, meglio noto come Maxino, con le sue canzoni e le sue gag, e Flavio Furian, con i suoi mille volti, dalla “boba de Borgo” alla “signora Nella”, che interpreta simpatici stereotipi, come il bullo de quartiere di Borgo San Sergio o la tipica signora triestina alle prese con i suoi impegni quotidiani. Con il loro format Domace, che spopola sui social, da qualche anno sono i paladini di una triestinità genuina, tra satira e comicità.
A Maxino inoltre, affiancato alle volte da Elisa Bombacigno, si devono anche speciali parodie musicali. È così che il famoso brano dei “The Kolors” intitolato “Italodisco” diventa “Italocisto”, “Bohemian Rapshody” dei Queen è “ Bohemian Raznici ” o più di recente “Cuoricini” dei Coma Cose è “Via Soncini”.
A raccontare le caratteristiche della città e il suo dialetto in particolare, sempre sui social, è anche Max Sganga. Le sue traduzioni in italiano dei termini triestini e di modi di dire colloquiali hanno fatto il giro dell’Italia. Un morbin trasmesso attraverso video spassosi, dove punta a far scoprire, o riscoprire, agli utenti parole come bunigolo (ombelico), bartuele (cerniere), grizoli (solletico), bobici (mais) o fapunte (tempera matite). Ci sono anche vademecum spiritosi, come le cose fondamentali da sapere prima di uscite con un ragazzo triestino.
Abbinano all’ironia informazioni utili ai cittadini poi alcuni gruppi nati su Facebook negli ultimi anni. Come “ Scovazoni de Trieste ”, che racconta
la vita dei bidoni delle immondizie di Trieste, tra nuove collocazioni, migliorie apportate o problematiche evidenti, con particolare attenzione agli spostamenti dovuti alle giornate di bora. Simile come intento anche “La pagina delle transenne sole”, che documenta i segnali dimenticati in varie zone della città, da giorni, mesi o anni.
Da menzionare anche la pagina Monon Behavior, collegata all’omonimo sito e anche ai libri con lo stesso titolo, pagina che non a caso viene descritta come “etologia applicata alla muleria, scienza e vin applicadi al morbin”.
A contribuire all’ironia social ci hanno pensato anche singoli cittadini, con foto e video diventati virali, sfruttando situazioni legate al maltempo. Qualche esempio? Durante l’acqua alta a Muggia c’è chi ha pensato di girare nel centro storico a bordo di una canoa, in una giornata di bora c’è chi sfrecciava sulle Rive con uno skateboard originale, fatto da un paio di manici di scopa e un nylon, una sorta di StreetBora-surfing, mentre durante una nevicata sul Carso c’è chi si è mosso con gli sci da fondo sulle strade.
Nel mondo social fiorisce l’ironia made in Trieste.
Im Netz erlebt der Triester Humor gerade eine Blüte.
Alcuni gruppi nati su Facebook negli ultimi anni abbinano all’ironia informazioni utili ai cittadini.
Einige Facebook-Gruppen kombinieren den Humor mit nützlichen Stadtinfos.
Seit einigen Jahren wird der Triester Morbin in den sozialen Netzwerken auf freche und unterhaltsame Weise thematisiert. Beliebte lokale Persönlichkeiten haben aus den Eigenheiten und Schwächen der Stadt und der Einheimischen heitere Parodien mit einer tüchtigen Portion Ironie und Morbin gemacht. Letzteren findet man auch in Liedern, Slogans und Erklärungen von Dialektwörtern oder in Facebook-Gruppen, die sich humorvoll mit aktuellen Themen auseinandersetzen.
Kaum jemand verkörpert das Morbin so perfekt wie Massimiliano Cernecca, besser bekannt als Maxino, mit seinen Liedern und Gags, sowie Flavio Furian mit seinen unzähligen Identitäten
wie dem Boba de Borgo (Rowdy aus dem Stadtteil Borgo San Sergio) oder der Signora Nella (typische Triester Hausfrau bei ihren täglichen Verrichtungen). Mit ihrem Social-Media-Format Domace sind sie seit Jahren das Aushängeschild für authentische triestinische Satire und Komik.
Maxino, bisweilen mit Elisa Bombacigno, hat auch Musikparodien geschaffen. So wird der berühmte Song “Italodisco” von The Kolors zu “Italocisto”, “Bohemian Rhapsody” von Queen zu “Bohemian Raznici” und “Cuoricini” von Coma Cose zu “Via Soncini”.
Auch Max Sganga erzählt in den sozialen Medien von den Besonderheiten der Stadt und von ihrem Dialekt. Seine italienischen Übersetzungen und Erklärungen der Triester Begriffe und Redewendungen haben ganz Italien erobert: “ bunigolo ” (Bauchnabel), “ bartuele ” (Reißverschluss), “grizoli” (Kitzel), “bobici” (Mais) oder “fapunte” (Spitzer). Es gibt sogar humorvolle Ratgeber, wie z. B. “Was man wissen sollte, bevor man mit einem Triester ausgeht”.
Einige Facebook-Gruppen kombinieren Humor mit nützlichen Informationen für Einheimische. Eine davon ist “Scovazoni de Trieste”, die das Leben der Mülltonnen in Triest dokumentiert: neue Standorte, Verbesserungen, Probleme, vor allem wenn die Bora wieder einmal alle Tonnen verschoben hat. Ein ähnliches Konzept verfolgt “La pagina delle transenne sole”, das sich längst vergessener Absperrungen an verschiedenen Orten der Stadt annimmt.
Erwähnenswert ist auch die Seite “Monon Behavior”, die mit der gleichnamigen Website und mit Büchern verlinkt ist und nicht zufällig beschrieben wird als “auf die Jugend angewandte Ethologie: Wissenschaft und Wein, angewandt auf Morbin”.
Zu dieser Ironie in den sozialen Medien kommen die unzähligen Fotos und Videos der Einheimischen hinzu, die aus Alltäglichem virale Inhalte geschaffen haben. Ein paar Beispiele? Während der Überschwemmungen in Muggia paddelte jemand mit einem Kanu durch die Altstadt. An einem windigen Bora-Tag sauste ein StreetBora-Surfer mit einem selbstgebauten Skateboard aus zwei Besenstielen und einer Plastikplane die Uferpromenade entlang. Und als es im Karst schneite, wurde ein Einheimischer mit Langlaufskiern auf der Straße gesichtet.
THE LARGEST SAILING RACE IN THE WORLD TRIESTE, 3–12 OTTOBRE 2025
PRENDERE PARTE ALLA BARCOLANA NON È MAI STATO COSÌ FACILE
Scegli tra l’uscita in barca a vela, l’imbarco per seguire la regata dal mare o il corso che ti permette di partecipare alla Barcolana 57 da protagonista.
Scopri e prenota le experience ufficiali su: www.barcolana.it/shop Info: +39 345 6234425
PARTICIPATING IN THE BARCOLANA HAS NEVER BEEN EASIER
Choose from sailing trips, race-viewing embarkations, or a dedicated race course to truly participate in Barcolana 57.
Discover and book your official experiences at: www.barcolana.it/shop Info: +39 345 6234425
Mdi /von Ottavio Silva
orbin è un aspetto della triestinità che da Zinelli & Perizzi sentiamo molto nostro. Una parola che ispira simpatia solo a pronunciarla, espressione di un modo di essere che diventa una vera e propria forma di energia anche al servizio di chi crea. A ogni età, in ogni ambito. Dal bambino vivace che sorprende con un disegno pieno di dettagli fantasiosi, all’artigiano capace di coniugare sapienza e creatività nel suo lavoro. Sono fortemente convinto di questa peculiarità tutta locale che rappresenta un vero e proprio asset d’impresa. Avendo vissuto oramai quasi 30 anni dentro il mondo di Zinelli, credo che il morbin sia uno dei nostri punti forza, che ci contraddistingue rispetto ad altre realtà.
Del resto in 100 anni di vita le sfide sono state tante e sempre nuove. Questa speciale forma di energia rinnovabile “100% triestina” non ci è mai mancata per crescere e allargare gli orizzonti, mettendo d’accordo la tradizione di qualità e la cura che vengono dal passato con le innovazioni che portano al futuro.
Dalla tappezzeria artigianale al grande negozio di arredamento, dall’home design al contract per alberghi e navi, la filosofia è sempre la stessa: non fermarsi alla vendita ma guardare oltre, cimentarsi nella creazione di qualcosa di unico, che si tratti di un tendaggio, un divano, un arredo, una casa, un intero hotel.
È grazie alla curiosità e alla voglia di esplorare materiali, idee, stili, che
in tutti questi decenni la nostra capacità di mettere assieme elementi così diversi ha dato vita a una filosofia distintiva che ci ha consentito di cavalcare le onde del tempo restando sempre sulla cresta. Da protagonista. Dopo gli anni del dopoguerra, quelli del boom economico, gli anni ‘70 un po’ bui ma fondamentali nella storia del design, gli anni ‘80 dell’edonismo, poi i ‘90, contraddistinti da una nuova creatività che ha aperto le porte alla tecnologia, ecco il Duemila l’era di incertezze che è naturalmente entrata anche nelle abitazioni chiedendo nuove risposte anche dai nostri progetti. Basti pensare, negli anni più recenti, al Covid, che ha portato alla riscoperta della casa intesa come ambiente di vita quotidiana e a volte perfino di lavoro. Adesso siamo nell’era del reale vs. digitale e viceversa. L’età dell’intelligenza artificiale. Che però non ha morbin , perché non ha un cuore (almeno per il momento). E avere un cuore significa sentire una grande responsabilità e rispetto verso la storia di un’azienda che non ha mai avuto paura del futuro e che nonostante i 100 anni resta giovane e si pone sempre all’avanguardia. Non stiamo mai fermi: “Questo xe morbin!”
DEUTSCHER TEXT
Morbin ist eines der Merkmale der Triester Identität, das uns bei Zinelli & Perizzi sehr am Herzen liegt. Ein Wort, das sofort Sympathie weckt, Ausdruck einer Lebensart, eine Energiequelle, die den kreativen Prozess in jedem Alter und in jedem Bereich beflügelt - egal ob es ein lebhaftes Kind ist, das mit einer Zeichnung voller fantasievoller Details überrascht, oder ein geschickter Handwerker, der in seiner Arbeit Wissen und Kreativität vereint. Ich bin fest davon überzeugt, dass diese lokale Besonderheit einen echten Unternehmenswert darstellt. Nach fast 30 Jahren in der Welt von Zinelli glaube ich, dass Morbin eine unserer größten Stärken ist - etwas, das uns von anderen in der Branche unterscheidet. Schließlich haben wir in 100 Jahren viele Herausforderungen gemeistert - jede davon neu. Diese besondere Form der “100 % triestinischen”, erneuerbaren Energie hat uns nie gefehlt. Wir sind gewachsen und haben unseren Horizont erweitert, indem wir die in der Tradition verwurzelte Qualität und Sorgfalt mit den Innovationen der Zukunft in vereint haben.
Von der manuellen Polsterung bis zum Einrichtungsgeschäft, vom Wohndesign bis zur Ausstattung von Hotels
und Schiffen - die Philosophie ist immer dieselbe: nicht beim Verkauf verharren, sondern weiterdenken, etwas Einzigartiges wagen, sei es ein Vorhang, ein Sofa, ein Möbelstück, ein Haus oder ein ganzes Hotel.
Dank unserer Neugier und unserer Lust, Materialien, Ideen und Stile zu erforschen, ist es uns in all diesen Jahrzehnten gelungen, unterschiedliche Elemente miteinander zu verbinden und eine unverwechselbare Philosophie zu entwickeln. Dadurch sind wir immer auf der Höhe der Zeit. Als wahre Protagonisten. In den Nachkriegsjahren, den Jahren des Wirtschaftsbooms, den etwas düsteren, aber für die Designgeschichte entscheidenden 70er Jahren, den hedonistischen 80ern und den 90ern, die von einer neuen Kreativität geprägt waren, die der Technologie Tür und Tor öffnete, und dann im neuen Jahrtausend - einer Zeit der Ungewissheit, die natürlich auch in die Wohnungen Einzug hielt und auch von unseren Projekten neue Antworten verlangte. Man denke nur an die Corona-Pandemie, in der das Zuhause als Lebens- und Arbeitsort wiederentdeckt wurde.
Das heutige Zeitalter ist bestimmt von “real vs. digital” und umgekehrt, von der KI, die keine Schwächen, aber auch kein Herz, kein Morbin hat (zumindest noch nicht). Ein Herz zu haben bedeutet, Verantwortung und Respekt gegenüber der Geschichte eines Unternehmens zu empfinden, das nie Angst vor der Zukunft hatte und auch nach einem Jahrhundert noch jung ist, vorwärts strebt und immer einen Schritt voraus ist. Wir stehen niemals still: Das ist Morbin!
Adirsela tutta, solo nella città dove mato nel lessico familiare è sinonimo di persona, dove l’alterità alterata ha dato via alla rivoluzione copernicana di Franco Basaglia, poteva esserci questo supplemento d’anima, di identità ulteriore che all’occorrenza diventa una via di fuga. A cosa servirebbe se no, una patologica allegria smodata?
Non potevamo non parlarne con chi questa dimensione esistenziale la usa quotidianamente, un talento elevato a professione. Come Andro Merkù.
Chiamarlo comico sarebbe un perimetro stretto, perché contiene moltitudini questo giornalista sloveno triestino. Polifonico come tutti gli imitatori, grazie al quale viaggia nell’etere ogni mattina per Radio Monte Carlo, creando sentieri ormai familiari agli ascoltatori. Il tutto restando fedele a se stesso, a quel bisogno di guardare il mondo attraverso un disincanto ironico e fattivo capace di addomesticare grevità, rendendole sopportabili.
Andro Merkù, questo (s)conosciuto. In realtà il mio umorismo è molto distante dalle mie radici. Sono triestino di lingua madre slovena, e con sangue
Intervista a Andro Merkù, popolare voce del mattino su Radio Monte Carlo.
— Interview mit Andro Merkù, dem beliebten Sprecher der Morgensendung auf Radio Monte Carlo.
friulano nelle vene (di cui mi vanto). E nel mio dna non c’è traccia né del tipico d’umorismo sloveno, né di quello triestino. Lo humour sloveno non contempla calembour, non ama iperboli, e nemmeno comicità surreale. Per lo più è satira politica molto “flemmatica”, senza eccessi. Inoltre la lingua slovena è diversissima rispetto a quella italiana. Quest’ultima si presta molto di più al mio tipo d’umorismo. Il morbin triestino invece è “triestinocentrico”, un qualcosa di autoreferenziale. Il triestino ride se la battuta è riferita alle usanze, ai difetti del cittadino tipico. Se è una “boba”, tanto meglio. Al di fuori dei confini provinciali non esiste più, resta incompresa.
Ironia deriva da una parola greca, dissimulazione. Ne hai quasi una visione omeopatica: ci si avvelena per guarire, in qualche modo.
Io ho sempre avuto bisogno di totale libertà, voglia di aprirmi ad una satira di respiro nazionale, non autoreferenziale, e tendente a un mood surreale (pur nascendo dall’attualità). E il mio periodo universitario a Bologna è stato in questo senso, decisivo. L’umorismo demenziale degli Skiantos col mitico Roberto “Freak” Antoni ha costituito per me un
Chiamarlo comico sarebbe un perimetro stretto. Giornalista, imitatore, voce radiofonica.
Merkù è Merkù.
Ihn als Komiker zu bezeichnen, wäre zu kurz gegriffen: Journalist, Imitator, Radiostimme.
Mit einem Wort: Merkù.
“imprinting” decisivo. A Trieste mi sono sempre sentito una pecora nera o, se preferite, una mosca bianca. Nell’ambiente sloveno non riuscivo ad esprimermi (e neppure ad ambientarmi, a dire il vero).
E la severità asburgica del capoluogo giuliano non mi appartiene: ho bisogno di leggerezza, sono già pesante di mio.
Non male questa tua forma di autocoscienza. Fare ridere è la contrazione di un bisogno di altrove. Una fuga
L’unica via d’uscita per me è stata quella di andarmene: e le mie radici hanno poi attecchito prima a Bologna, e ora a Milano. Amo Trieste (non l’ambiente triestino), amo la cultura slovena (non l’ambiente sloveno), amo il Friuli (alla faccia dei campanili e delle divisioni).
Ma il lavoro è un’altra cosa. Ed io ho voglia di ridere di cuore, spontaneamente.
E soprattutto ho voglia di sentirmi libero. Vi aspettavate un’intervista comica?
Con battute? Nossignori: ridere è una cosa seria (e non lo dico io).
A Trieste mi sono sentito una pecora nera o, se preferite, una mosca bianca.
In
Triest hatte ich mich wie ein schwarzes Schaf oder - wenn man so will - wie eine weiße Fliege gefühlt.
Seien wir mal ehrlich: Nur in einer Stadt, wo mato (auf ital. eigentlich “Verrückter”) im Dialekt als Wort für “Person” gebraucht wird, wo Franco Basaglia seine revolutionäre Idee der Abschaffung der psychiatrischen Anstalten durchsetzte, kann es diese “Seelenergänzung”, diese “Zusatzidentität” geben, die bei Bedarf zu einem Fluchtweg wird. Wozu sonst sollte diese pathologische, maßlose Fröhlichkeit dienen?
Wir wollten mit jemandem darüber sprechen, der diese existenzielle Dimension täglich nutzt. Mit jemandem, der sein Talent zum Beruf gemacht hat: Andro Merkù.
Ihn als Komiker zu bezeichnen, wäre zu kurz gegriffen, denn der slowenischtriestinische Journalist hat viele Facetten und viele Stimmen wie alle Imitatoren. Daher ist er auch jeden Morgen auf Radio Monte Carlo zu hören.
Dabei bleibt er sich selbst und seinem Bedürfnis treu, die Welt mit ironischer und pragmatischer Ernüchterung zu betrachten. Diese ihm hilft, das Schwere im Leben erträglich zu machen.
Andro Merkù, dieser (Un)bekannte. Eigentlich ist mein Humor weit von meinen Wurzeln entfernt. Ich bin Triester mit slowenischer Muttersprache und friaulischem Blut (worauf ich stolz bin). In meiner DNA sind jedoch weder Spuren des typisch slowenischen noch des triestinischen Humors.
Der slowenische Humor kennt keine Wortspiele, keine Übertreibungen und auch keine surreale Komik. Meistens handelt es sich um “phlegmatische” politische Satire ohne Übertreibungen. Außerdem unterscheidet sich die slowenische Sprache stark vom Italienischen, das sich viel besser für meine Art von Humor eignet. Das Triester Morbin hingegen ist “triestinozentrisch”, also etwas Selbstreferenzielles. Triester:innen lachen, wenn sich der Witz auf eigene Bräuche oder Schwächen bezieht. Wenn die Person im Witz eine “Boba”
(eine Art “Prolo”) ist, umso besser. Außerhalb der Provinzgrenzen funktioniert dieser Humor jedoch nicht mehr.
Ironie kommt vom griechischen Wort für “Verstellung”. Man kann es fast als Homöopathie sehen. Man vergiftet sich, um sich - irgendwie - zu heilen.
Ich habe immer völlige Freiheit gebraucht und wollte mich in einer Satire im nationalen Format enfalten, die nicht selbstreferenziell ist und zu Surrealem neigt, auch wenn sie aus der Aktualität entsteht. Meine Studienzeit in Bologna war in dieser Hinsicht entscheidend. Der absurde Humor von Skiantos mit dem legendären Roberto “Freak” Antoni hat mich entscheidend geprägt. In Triest hatte ich mich immer wie ein schwarzes Schaf oder eine weiße Fliege gefühlt. Im slowenischen Umfeld konnte ich mich nie richtig ausdrücken (und konnte mich, ehrlich gesagt, auch nie einleben). Und die habsburgische Strenge von Triest entspricht mir auch nicht: Ich brauche Leichtigkeit, schwer bin ich ja schon von Natur aus.
Nicht schlecht, diese Form der Selbsterkenntnis. Andere zum Lachen zu bringen als Erfüllung des Bedürfnisses, anderswo zu sein. Eine Form der Flucht.
Der einzige Ausweg für mich war, wegzugehen. Wurzeln geschlagen habe ich dann zuerst in Bologna und jetzt in Mailand. Ich liebe Triest (aber nicht das triestinische Milieu), ich liebe die slowenische Kultur (aber nicht das slowenische Umfeld), ich liebe Friaul (trotz seiner Kirchturmpolitik und seiner Spaltungen). Aber Arbeit ist etwas anderes. Was ich will, ist aus vollem Herzen lachen - spontan - und mich frei fühlen.
Ihr habt doch nicht etwa ein komisches Interview erwartet? Mit Pointen? Nein, meine Herrschaften, Lachen ist eine ernste Angelegenheit - und das sage nicht nur ich.
Andro Merkù è noto per la sua versatilità nel panorama radiofonico e televisivo italiano. Imitatore, autore, conduttore e giornalista triestino, ha iniziato la sua carriera nazionale a Radio24, dove per dieci anni ha collaborato al programma “La Zanzara”, distinguendosi per i suoi celebri scherzi telefonici.
Nel 2019 è approdato a “Striscia la notizia” su Canale 5, dove ha ottenuto riconoscimenti per le sue imitazioni, in particolare quella dell’ex premier Giuseppe Conte. Dal 2020 è parte del team di “Bonjour Bonjour”, il morning show di Radio Monte Carlo, insieme a Monica Sala, Stefano Andreoli e Davide Lentini. Parallelamente alla carriera radiofonica, Merkù si esibisce in spettacoli teatrali da lui scritti e interpretati, come “Crisi d’identità”, “Bravomabasta!!!” e “Mistovoci senza panna”, combinando cabaret, imitazioni e musica dal vivo.
Andro Merkù ist bekannt für seine Vielseitigkeit in der italienischen Radiound Fernsehlandschaft. Der aus Triest stammende Imitator, Autor, Moderator und Journalist begann seine nationale Karriere bei Radio24, wo er zehn Jahre lang an der Sendung La Zanzara mitwirkte und sich durch seine Telefonstreiche einen Namen machte. 2019 kam er zur ital. Satiresendung Striscia la notizia auf Canale 5, wo er vor allem für seine Imitationen des ehemaligen Premierministers Giuseppe Conte Anerkennung fand. Seit 2020 ist er Teil des Teams von Bonjour Bonjour, der Morgensendung von Radio Monte Carlo, zusammen mit Monica Sala, Stefano Andreoli und Davide Lentini. Parallel zu seiner Radiokarriere tritt Merkù in Theaterstücken auf, die er selbst schreibt und spielt, wie Crisi d’identità, Bravomabasta!!! und Mistovoci senza panna. Dabei kombiniert er Kabarett, Imitationen und Live-Musik.
Quando l’estate triestina si accende e il sole inizia a calare, c’è un rito irrinunciabile che chiama a sé residenti e visitatori: quello dello spritz. Nel bicchiere della variante “triestina” ci vanno solo vino bianco e acqua gassata, ma oggi le rielaborazioni dello spritz sono tante e fantasiose: l’importante è sorseggiarlo in compagnia, magari godendo di una delle tante viste mozzafiato che Trieste sa offrire. Ecco alcuni indirizzi da non perdere per le vostre serate estive, location perfette per un aperitivo che è anche uno spettacolo per gli occhi.
–
Wenn die Triester Sommersonne blutrot im Meer versinkt, sind Einheimische und Gäste gleichermaßen in einem Ritual vereint: dem Spritz. Die Triester Originalversion besteht ausschließlich aus Weißwein und Sprudelwasser, doch mittlerweile gibt es unzählige kreative Varianten davon: Wichtig ist, dass man ihn in guter Gesellschaft genießt - wenn möglich mit einem der vielen atemberaubenden Ausblicke, die Triest zu bieten hat. Hier sind einige Adressen, wo Ihr Aperitif bei Sonnenuntergang nicht nur Genuss, sondern auch eine Schau ist!
Azienda agricola Verginella
Loc. Contovello 460, Trieste
L’atmosfera è quella tipica delle osmize triestine, ma con un affaccio sul ciglione carsico veramente unico. È l’occasione per cimentarsi con la preparazione dello spritz triestino più classico: solo vino bianco e acqua frizzante. Da mescolare direttamente nel bicchiere.
–
Die Atmosphäre ist die einer typisch Triester Osmiza, doch die Lage am Steilhang des Karstes mit Ausblick über den Golf ist spektakulär. Warum versuchen Sie sich nicht selbst an der Zubereitung des Spritz triestino? Weißwein und Sprudelwasser direkt ins Glas gemischt und prost!
www.aziendaagricolaverginella.it
Spritz triestino
• Vino bianco
• Acqua gassata
Pier Molo Venezia, 1
Il nome dice tutto: il locale è affacciato direttamente su un molo delle Rive di Trieste. Godetevi il vostro spritz ammirando le luci del Molo Audace e delle barche ormeggiate. L’ambiente è vivace e cosmopolita, perfetto per un aperitivo dinamico.
www.pierts.it
Der Name sagt schon alles: Das Lokal liegt direkt auf einem der Piers der Uferpromenade. Genießen Sie Ihren Spritz mit Blick auf die Lichter des Molo Audace und die vor Anker liegenden Boote. Das Ambiente: lebhaft und kosmopolitisch - perfekt für einen dynamischen Aperitivo.
Spritz “The Roof”
• Gin
• Prosecco
• Sciroppo rosa
• Succo di pompelmo
• Lime
Qui lo spritz si accompagna a una vista impareggiabile che spazia dal mare, ai tetti del centro storico, all’intera città.
La posizione elevata regala una brezza piacevole anche nelle sere più afose e un’atmosfera sospesa, quasi fuori dal tempo. Non mancano la musica, gli eventi... ed i selfie!
www.bastionesangiusto.it
Hier wird Ihr Spritz von einer einmaligen Aussicht umrahmt: vom Meer über die Dächer der Altstadt bis zu den verschiedenen Stadtteilen. Die erhöhte Lage sorgt auch an schwülen Abenden für eine angenehme Brise und eine schwebende, fast zeitlose Atmosphäre. Musik, Events und Selfies sind garantiert!
Spritz Passion
• Rosa Sarti
• Prosecco
• Soda
• Sciroppo di Passion fruit
• Passion fruit fresco
• Ghiaccio
Il Pane Quotidiano
Viale Miramare, 72
Situato tra la pineta di Barcola e i Topolini, qui potete godervi il vostro spritz in un contesto unico, da una grande terrazza aperta sul sul mare. Perfetto per chi cerca un un posto in prima fila per ammirare il tramonto.
www.ilpanequotidiano.com
Zwischen dem Pinienhain von Barcola und den Topolini genießen Sie Ihren Spritz hier auf einer großen Terrasse über dem Meer - einzigartig! Perfekt für alle, die einen Platz in der ersten Reihe wollen, um den Sonnenuntergang zu bewundern.
Spritz “Ai frutti rossi”
• Prosecco
• Soda
• Sciroppo al sambuco
• Purea frutti rossi (more, lamponi, mirtilli)
• Ghiaccio
• Fettina di lime
• Foglioline di menta
Viva Piazza Barbacan, 2b
Questo piccolo locale immerso nel fascino del centro storico, è l’ideale per un aperitivo rilassato ed informale a pochi passi dall’Arco di Riccardo. Non resta altro che fare un brindisi alla triestina... Viva! –
Dieses kleine Lokal inmitten der malerischen Altstadt ist ideal für einen entspannten und informellen Aperitif, nur wenige Schritte vom Arco di Riccardo entfernt. Wie heißt “prost” noch mal auf Triestinisch? Ah, genau: Viva!
Spritz Cynar
• Vino bianco
• Cynar bitter
• Acqua gassata
• Ghiaccio
• Fettina di arancia
Barachin de Barcola
Pineta di Barcola
Il Baracchino (quello più vicino alla fontana di Barcola)
è una vera istituzione per la gioventù locale. Immerso nel verde della pineta
è a pochi metri dal mare. Il posto giusto per un aperitivo rinfrescante dopo una giornata di sole...
Der Kiosk am Brunnen von Barcola ist eine echte Institution für die lokale Jugend. Er liegt mitten im Grün des Pinienwaldes, nur wenige Meter vom Meer entfernt. Ideal für einen erfrischenden Aperitif nach einem sonnigen Tag...
Hugo Spritz
• Vino bianco
• Sciroppo di sambuco
• Soda
• Ghiaccio
• Fettina di lime
• Fettina di pompelmo
• Foglioline di menta
Silvia Ballis
Silvia Ballis è fotografa e filmmaker. Dopo la laurea in Lettere conseguita all’Università di Trieste, si trasferisce a Roma per specializzarsi in fotografia. Lavora in seguito come filmmaker e assistente al montaggio per la società di produzione televisiva Magnolia. Nel 2017 fonda con Matteo Bartoli lo studio di design e comunicazione Basiq. Oltre ad occuparsi di progetti fotografici e video, utilizza la sua esperienza nel campo della produzione per gestire i progetti dello studio. –Silvia Ballis ist Fotografin und Filmemacherin. Nach ihrem Abschluss in Literaturwissenschaft an der Universität Triest zog sie nach Rom, um sich auf Fotografie zu spezialisieren. Anschließend arbeitete sie als Filmemacherin und Schnittassistentin für die Fernsehproduktionsfirma Magnolia. 2017 gründete sie zusammen mit Matteo Bartoli das Design- und Kommunikationsstudio Basiq. Neben ihrer Arbeit an Fotound Videoprojekten nutzt sie ihre Erfahrung im Bereich Produktion, um die Projekte des Studios zu leiten.
La città che suona, racconta e incanta.
—Eine Stadt voller Musik, Geschichten und Zauber
Torna puntuale come il sole d’estate Trieste Estate, la grande rassegna promossa dal Comune di Trieste che, da giugno a settembre, trasforma la città in un vibrante teatro a cielo aperto. Un viaggio tra note, parole, immagini ed emozioni che anima ogni angolo: dal cuore storico ai rioni, dalle piazze sul mare ai borghi del Carso.
Quasi 300 eventi per una stagione ricca di sorprese: concerti sotto le stelle, teatro nei cortili dei musei, cinema all’aperto, danza, incontri e festival. Un’offerta culturale ampia e trasversale, capace di affascinare tutte le generazioni.
Protagonisti dell’estate sono i grandi nomi e le realtà che animano la scena culturale triestina: TriesteLovesJazz con il tradizionale concerto all’alba (10 agosto), serate in piazza Verdi e nel giardino del Museo Sartorio con grandi nomi del jazz come Bill Evans and the Vasband Allstars Band e Sarah Jane Morris, rispettivamente il 21 e 26 luglio; lo Shorts International Film Festival al Giardino Pubblico, Il Faro – Festival della Società dei Concerti, il Festival dell’Operetta, Triskell, Piano Days, Approdi e molti altri. Il Teatro Verdi, dopo aver messo
in scena al Castello di San Giusto una strepitosa “Tosca”, il concerto omaggio a Morricone e il ritorno di “Carmina Burana”, il 19-20-22 luglio ospiterà sul suo palcoscenico, in collaborazione con l’Associazione Internazionale dell’Operetta, l’evergreen “Al Cavallino Bianco”. Il Festival dell’Operetta, dopo l’avvio a giugno con “Cin Ci Là”, proporrà due concerti in piazza Verdi (31 luglio e 12 agosto), il primo dedicato alle più belle canzoni della radio e della tv, il secondo a Strauss, a duecento anni dalla nascita del grande compositore austriaco, e un viaggio musicale dall’Operetta ai cantautori (8 agosto, Museo Sartorio).
Importante il sostegno e la partecipazione delle principali istituzioni culturali: Teatro Verdi, Rossetti, Miela, Sloveno, La Contrada, il rinnovato Museo Winckelmann con la rassegna “Archeologia di sera”. Fondamentale il coinvolgimento di oltre 60 associazioni, orchestre, scuole di musica e compagnie teatrali, capaci di coniugare passione e professionalità.
Confermati anche gli appuntamenti al Castello curati da Vigna PR e Good Vibrations, con artisti come Luka Sulic (19 luglio), Vinicio Capossela (26), Rockets (1 agosto), Fantastic Negrito (7
agosto), I Love Rock and Roll Party with Marky Ramone (20 luglio), Big One –Pink Floyd Show (25 luglio), e “Canto Libero”, omaggio a Battisti e Mogol (30 e 31 luglio).
La rassegna “Fuoricentro”, a cura di Hangar Teatri e Teatro degli Sterpi, porta oltre 90 eventi gratuiti nei quartieri e nelle periferie: da San Giacomo a Roiano, da Servola a Basovizza, da Barriera a Santa Croce. Tra questi, spettacoli di giocoleria, teatro di strada, band e iniziative originali come “Certezze (forse)” del cantautore Romastino, fino allo spettacolo sul “ morbin triestin ” con musiche e le celebri Maldobrie di Carpinteri e Faraguna (2 agosto, piazza tra i Rivi a Roiano).
Ampio spazio anche ai giovani, con progetti che ne valorizzano il talento: Festival Ragazzi, “Suonare Cantare”, le orchestre CEMAN e ESYO, il Rock X Contest e molte altre iniziative.
Un’estate da vivere a occhi aperti e orecchie tese, dove ogni sera è un invito a scoprire, ascoltare, sognare. Trieste Estate 2025 è l’anima culturale della città che si fa musica, spettacolo, bellezza.
È il battito dell’estate.
È Trieste che incanta.
Auch dieses Jahr findet wieder das von der Stadt organisierte Festival Trieste Estate statt, das Triest von Juni bis September in ein pulsierendes Freilichttheater verwandelt. Eine Reise durch Klänge, Worte, Bilder und Emotionen, die jeden Winkel der Stadt mit Leben erfüllt: in der Altstadt und den verschiedenen Stadtvierteln, auf den Plätzen am Meer bis zu den Dörfern im Karst.
Fast 300 Veranstaltungen sorgen für spannende Überraschungen: Konzerte unter dem Sternenhimmel, Theater in den Innenhöfen der Museen, Open-AirKino, Tanz, Begegnungen und Festivals. Ein breit gefächertes Kulturangebot für Jung und Alt.
Protagonisten des Sommers sind die großen Namen der Kulturszene Triests: TriesteLovesJazz mit dem traditionellen Konzert bei Sonnenaufgang (10. August), Abende auf der Piazza Verdi und im Park des Museo Sartorio mit Jazzgrößen wie Bill Evans and the Vasband Allstars Band (21. Juli) und der Hommage an Lelio Luttazzi (6. Juli); das Shorts International Film Festival im Giardino Pubblico, Il Faro – Festival della Società dei Concerti, das Festival dell’Operetta, Triskell, Piano Days, Approdi und vieles mehr.
Nach einer sensationellen “Tosca”, dem Konzert zu Ehren von Morricone
und den “Carmina Burana“ wird das Teatro Verdi am 19., 20. und 22. Juli in Zusammenarbeit mit dem Internationalen Operettenverein die Operette “Al Cavallino Bianco” präsentieren. Das Operettenfestival wird nach “Cin Ci Là” im Juni noch zwei weitere Konzerte auf der Piazza Verdi veranstalten: am 31. Juli stehen die schönsten Lieder aus Radio und Fernsehen auf dem Programm, am 12. August dann Lieder von J. Strauss - anlässlich des 200. Geburtstages des Walzerkönigs. Am 8. August lädt dann das Museo Sartorio zu einer musikalischen Reise von der Operette zu den Liedermacher:innen ein.
Beteiligt sind die wichtigsten kulturellen Institutionen: Teatro Verdi, Rossetti, Miela, Sloveno, La Contrada, das renovierte Museo Winckelmann mit der Ausstellung “Archeologia di sera”. Nicht zu vergessen die über 60 Vereine, Orchester, Musikschulen und Theatergruppen, die Leidenschaft und Professionalität miteinander verbinden.
Das Programm umfasst auch Veranstaltungen im Castello di San Giusto, die von Vigna PR und Good Vibrations organisiert werden: Luka Sulic (19. Juli), Vinicio Capossela (26.), Rockets (1. August), Fantastic Negrito (7. August), I Love Rock and Roll Party with Marky Ramone (20. Juli), Big One – Pink Floyd Show (25. Juli) und “Canto Libero”, eine Hommage an Battisti und Mogol (30. und 31. Juli).
Die Reihe “Fuoricentro”, organisiert von Hangar Teatri und Teatro degli Sterpi, bringt über 90 kostenlose Events in die Stadtviertel und Vororte: von San Giacomo und Roiano, über Servola und Basovizza, bis Barriera und Santa Croce. Jongliershows, Straßentheater, Bands und originelle Initiativen wie “Certezze (forse)” des Liedermachers Romastino bis hin zur Show über den “morbin triestin” mit Musik und den berühmten Maldobrie von Carpinteri und Faraguna (2. August, Piazza tra i Rivi in Roiano).
Viel Raum wird auch den Jugendlichen eingeräumt, mit Talent-Förderprojekten: das Festival Ragazzi, “Suonare Cantare”, die Orchester CEMAN und ESYO, der Rock X Contest und vieles mehr.
Ein Sommer, den man mit offenen Augen und gespitzten Ohren erleben sollte und in dem jeder Abend eine Einladung zum Entdecken, Zuhören und Träumen ist. Trieste Estate 2025 ist die kulturelle Seele der Stadt, die in Musik, Unterhaltung und Schönheit Gestalt annimmt. Es ist der Herzschlag des Sommers. Es ist Triest, das verzaubert.
viaggio tra paesaggi, gusto e tradizione.
und Meer - eine Reise durch Landschaften, Spezialitäten und Traditionen
Brochure ‘Mare e sapori’
La città si svela in una brochure prodotta dal Convention and Visitors Bureau per conto del Comune di Trieste: “Mare e Sapori” è il titolo della pubblicazione che racchiude il meglio della costa triestina e delle sue delizie e che invita a esplorare l’anima autentica del territorio.
Dalle acque trasparenti della Baia di Sistiana ai suggestivi “Topolini” di Barcola famosi per la loro forma che ricorda le orecchie del topo disneyano, passando per le spiagge libere come Canovella de’ Zoppoli o i Filtri, ogni angolo offre panorami unici e una freschezza senza pari. Ma Trieste conquista anche a tavola: formaggi del Carso, tra cui il formaggio di pecora carsolina presidio slow food, prosciutti artigianali, olio Tergeste DOP, miele e vini locali che raccontano una cultura gastronomica intensa e raffinata. E per un’esperienza davvero tipica, basta sedersi in un’osmiza sul ciglione carsico o sorseggiare un caffè con vista mare.
Die Stadt von ihrer Schokoladenseitedie von der Stadt in Auftrag gegebene und vom Convention and Visitors Bureau herausgegebene Broschüre Mare e Sapori präsentiert das Beste der Triester Küste und lädt ein zu einer Entdeckungsreise in die Seele der Region. Vom kristallklaren Wasser der Bucht von Sistiana über die ikonischen Badeplattformen Topolini in Barcola, die für ihre an Mickey-Mouse-Ohren erinnernde Form bekannt sind, bis hin zu den freien Stränden wie Canovella de’ Zoppoli oder I Filtri - überall erwarten Sie einzigartige Ausblicke und beste Erfrischung. Doch Triest überzeugt auch kulinarisch: Karstkäse, wie der von Slow-Food geschützte Schafskäse Carsolina, handwerklich hergestellter Schinken, Tergeste DOPOlivenöl, Honig und lokale Weine zeugen von einer reichen und feinen Esskultur. Um ganz in die lokalen Genüsse einzutauchen, genügt es, sich in eine Osmiza an der Steilküste zu setzen oder einen Kaffee mit Meerblick zu genießen.
Nel cuore pulsante del Porto Vecchio di Trieste, là dove un tempo le navi scaricavano storie da terre lontane, oggi il Magazzino 26 è uno scrigno brioso di sogni e riflessioni, non a caso ora denominato Porto Vivo. Vi hanno sede in questi mesi due nuove mostre, finestre aperte sull’anima del mondo e sui misteri celesti, che vibrano di un’energia artistica contagiosa.
Nella sala intitolata a Carlo Sbisà, “Open. Confini di luce per un mondo di pace” tesse una tela di speranza e fratellanza. Sette voci artistiche, tutte figlie del Nord Est –Paolo Cervi Kervischer,
Claudio Mario Feruglio, Jasna Merkù, Zoran Music, Luigi Spacal, Carlo Vidoni, Toni Zanussi– dialogano attraverso cento opere che superano i confini, non solo geografici, ma quelli invisibili del cuore. Tra pennellate vibranti e sculture silenziose, spiccano molte inedite creazioni, nate appositamente per questo progetto, accanto a quelle rare e poco esposte di due noti artisti come Luigi Spacal e Zoran Music. Un invito a immaginare un domani di armonia.
Pochi passi più in là, nella Sala Arturo Nathan, “Mondi Astrali” spalanca le porte di un universo interiore guidato dalla mano visionaria di Carmelo
Nino Trovato. Cinquanta opere, tra cui il suo ultimo ciclo intriso di sogni siderali, ci ricordano l’eco affettuosa di Philippe Daverio, storico dell’arte che amò profondamente il suo lavoro. Oggi, il figlio Sebastiano ne raccoglie l’eredità e in veste di curatore conduce i visitatori a osservare le tele luminose di Trovato create con una tecnica segreta su acetato, tra i nuovi dittici e trittici dei Mondi Astrali e i cicli pittorici già noti come “Cristalli Silenti” e le “Acque Sognanti”, fino alla maestosa opera di grandi dimensioni “Il sangue puro della Rosa”. Una retrospettiva ricca seppur parziale che svela la coerenza di un percorso artistico unico.
Il Porto Vecchio, con queste due proposte espositive offerte gratuitamente, si conferma un faro culturale, un luogo dove l’arte diventa ponte tra le persone e viaggio nell’ignoto. La prima ci spinge ad abbracciare l’altro, “Mondi Astrali” a esplorare le profondità di noi stessi. Un’occasione imperdibile per lasciarsi incantare e per riflettere, in questo angolo suggestivo di Trieste dove il passato incontra il futuro attraverso la bellezza.
DEUTSCHER TEXT
Im pulsierenden Herzen der Altstadt von Triest, wo einst Schiffe Geschichten aus fernen Ländern an Land brachten, steht heute das Magazzino 26, eine lebendige Schatzkammer der Träume und Reflexionen. Nicht zufällig trägt das Areal den Namen Porto Vivo (lebendiger Hafen). Zurzeit finden hier zwei Ausstellungen statt, die mit ihrer künstlerischen Energie ansteckend wirken - ein Blick in die Seele der Welt und in die Geheimnisse des Kosmos.
Im Carlo-Sbisà-Saal knüpft Open. Confini di luce per un mondo di pace ein Netz aus Hoffnung und Brüderlichkeit. Sieben Künstler:innen aus dem Nordosten Italiens (Paolo Cervi Kervischer, Claudio Mario Feruglio, Jasna Merkù, Zoran Music, Luigi Spacal, Carlo Vidoni, Toni Zanussi) präsentieren 100 Werke, die geografische Grenzen sowie unsichtbare Grenzen des Herzens überwinden. Neben kraftvollen Pinselstrichen und stillen Skulpturen stechen viele
unveröffentlichte Werke hervor, die eigens für dieses Projekt entstanden sind, sowie einige selten ausgestellte Werke von Luigi Spacal und Zoran Musič. Eine Einladung zu einer friedlichen Zukunft. Nur wenige Schritte weiter, im Arturo-Nathan-Saal, öffnet Mondi Astrali die Türen zu einem inneren Universum, das von der visionären Hand von Carmelo Nino Trovato geleitet wird. Die 50 Werke - darunter sein letzter, von Sternenträumen geprägter Zyklus - rufen liebevolle Erinnerungen an den Kunsthistoriker Philippe Daverio wach, der ein großer Bewunderer von Trovatos Werk war. Heute führt Daverios Sohn Sebastiano sein Vermächtnis fort, kuratiert die Ausstellung und führt die Besucher:innen zu den leuchtenden Werken, die mit einer geheimen Technik auf Acetat gemalt wurden. Die Ausstellung umfasst neue Diptychen und Triptychen der Serie Mondi Astrali, die bereits bekannten Bildzyklen Cristalli Silenti und Acque Sognanti und das monumentale Großwerk Il sangue puro della Rosa. Eine umfassende, wenn auch unvollständige Retrospektive, die die Kohärenz eines einzigartigen künstlerischen Werdegangs offenbart. Mit den beiden kostenlosen Ausstellungen beweist sich das Hafengelände als kultureller Leuchtturm, an dem Kunst zu einer Brücke zwischen Menschen und zu einer Reise ins Unbekannte wird. Die Ausstellung Mondi Astrali lädt dazu ein, andere zu umarmen und unser Innerstes zu ergründen. Lassen Sie sich verzaubern und inspirieren, in dieser malerischen Ecke Triests, wo Vergangenes durch Schönheit in die Zukunft weist.
Open. Confini di luce per un mondo di pace
fino al /bis: 13.07.2025 sala Sbisà giovedì– venerdì /Donnerstag und Freitag: 17.00 – 20.00 sabato, domenica e festivi /Samstag, Sonntag und Feiertage: 11.00 – 21.00 11.00 – 21.00
Mondi Astrali
Fino al /bis: 03.08.2025
sala Nathan giovedì – venerdì /Donnerstag und Freitag: 17.00 – 20.00 sabato – domenica /Samstag und Sonntag: 10.00 – 20.00
Magazzino 26
Porto Vecchio-Porto Vivo ingresso gratuito /Eintritt frei
Quando il sole picchia, ecco qualche posto dove stare freschi Wenn die Sonne brennt...
Trovare rifugio
Tra i luoghi favoriti dai triestini c’è il “Premuda” da poco riaperto all’ingresso della Val Rosandra. È il rifugio alpino più basso d’Italia. Un ottimo punto di partenza per un’escursione, ma pure un perfetto punto di arrivo. Anche per pasteggiare!
Berghütte auf 82 Metern
Zu den Lieblingsorten der Triester:innen gehört das kürzlich wiedereröffnete “Premuda” am Anfang des Rosandra-Tals. Es ist die niedrigste Berghütte Italiens. Ein ausgezeichneter Ausgangspunkt für eine Wanderung, aber auch ein perfektes Ziel. Auch zum Essen!
Hier sind einige Orte, an denen Sie frisch bleiben.
Ecco alcuni freschi angoli che i triestini adorano quando l'estate inizia davvero a scaldare i motori. –
Hier sind ein paar “coole” Ecken von Triest, wo die Einheimischen chillen, wenn der Sommer so richtig Gas gibt.
Freschezza gigante!
Riesige Frische!
La Grotta Gigante ha tanti numeri per meritarsi questo nome: 98,50 metri di altezza, 167,60 di lunghezza e 76,30 di larghezza. Poi c’è un numero che piace molto a chi non ama il caldo: una temperatura costante di 11°. Fate due conti… –
Die Riesenhöhle trägt ihren Namen zu Recht: 98,50 Meter hoch, 167,60 Meter lang und 76,30 Meter breit. Und dann wäre da noch ein Detail für alle, die keine Hitze mögen: eine konstante Temperatur von 11 °C. Das ist doch ‘ne Überlegung wert!
La “Rambla triestina” Die Triester “Ramblas”
Viale XX Settembre rappresenta un’autentica oasi di freschezza nel cuore della città. Un bel viale alberato circondato da palazzi d’epoca, pedonale per un lungo tratto, pieno di bar, gelaterie, ristoranti, stuzzicherie… Prendete posto e godetevi la pausa!
–
Der Viale XX Settembre ist eine echte Frische-Oase im Herzen der Stadt. Eine schöne, von historischen Gebäuden gesäumte Allee, die weitestgehend Fußgängerzone ist und wo es von Bars, Eisdielen, Restaurants und Imbissbuden nur so wimmelt... Platz nehmen und genießen!
Grazie Barone!
Danke, Herr Baron!
Oltre al Palazzo omonimo, il barone Revoltella ha donato ai triestini anche la sua Villa, un bel parco di 50.000 mq che all’epoca era alla periferia della città. Da vedere: la chiesa in pietra del Carso e la residenza chalet. Da vivere: il fresco degli alberi secolari. –
Neben dem gleichnamigen Palazzo stiftete Baron Revoltella den Triester:innen auch seine Sommerresidenz mit dem schönen, 50.000 m² großen Park, der damals am Rande der Stadt lag. Sehenswert: die Kirche aus Karststein und das Chalet. Empfehlenswert: die Frische der jahrhundertealten Bäume.
Donata Vianelli, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Trieste
Professoressa di Economia e Gestione delle Imprese, prima nella Facoltà di Economia e poi presso il Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche, laureata in Economia e Commercio all’Università di Trieste, ha poi ottenuto il dottorato in Economia aziendale presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Dal primo di agosto, Donata Vianelli sarà il Magnifico Rettore dell’ateneo triestino. Vien da dire: la donna giusta nel posto giusto. Probabilmente anche nel momento giusto, per un ulteriore salto di qualità dell’Università di Trieste che di per sé viene definita (non a torto) come “la città della scienza”. Ecco perché IES, ha voluto incontrarla.
Da dove inizierà il lavoro della rettrice Donata Vianelli?
“Non ho dubbi, userò le mie competenze per semplificare, ottimizzare e migliorare tutti i processi in un’ottica di digitalizzazione. È il punto di partenza fondamentale. In sintesi, introdurre in
IES ha incontrato il prossimo rettore dell’Università di Trieste.
— Donata Vianelli - Teamwork erwünscht!
IES traf die künftige Rektorin der Universität Triest.
questa università una vera transizione digitale”.
“Trovo per altro un ateneo in ottima salute. I sei anni passati del rettorato Di Lenarda hanno permesso all’università di attingere dopo il Covid ai finanziamenti del PNRR, un’opportunità sfruttata al meglio. Possiamo migliorare, ma parto da una base molto solida”.
Per la prima volta una donna alla guida dell’Università di Trieste, al termine di un “duello” tutto al femminile che l’ha vista opposta ad Ilaria Garofolo. Una sfida apparsa combattuta ma al tempo stesso corretta…
“Le sfide sono sempre sfide” e qui ci scappa un sorriso “e si gioca per vincere. Il fatto che ci fossero poi due donne ha fatto perdere il vantaggio di essere… donna. Quindi la partita si è giocata tutta solo sulle competenze e sulla visione di futuro”.
Nata a Vicenza, ma già “triestina”
dall’età di sei anni, al seguito del padre dirigente all’Italsider di Servola, il lato agonistico-competitivo Donata Vianelli lo ha forgiato sui campi del Tennis club Triestino a Padriciano, arrivando al punto di dover scegliere tra la strada del tennis professionistico e quella degli studi. E oggi sappiamo bene per cosa optò.
“Ma il profumo della terra rossa, pur avendo appeso la racchetta al fatidico chiodo non l’ho mai dimenticato”.
Adesso servono però altre tattiche e strategie, rispetto ad un match di tennis. Come ad esempio, dopo i proclami di Trump con il taglio dei fondi alle università americane, sfruttare queste nuove opportunità. Possiamo attrarre giovani cervelli a Trieste, nel nostro Paese, in Europa…?
“Per l’università con i suoi dipartimenti e l’eccellente vocazione scientifica del sistema Trieste, la giudico certo una grande opportunità. Il problema Italia
–come ribadito anche dal Presidente Mattarella– resta però quello di salari inadeguati, che non attraggono cervelli, ma li spingono lontano. Per non parlare del taglio dei fondi per la ricerca adottati negli ultimi tempi dal nostro governo. Affrontare questa problematica con una logica europea perciò sarebbe la strada migliore”.
Tornando al prossimo futuro sul tavolo della rettrice Vianelli c’è poi un piano triennale edilizio per far crescere l’ateneo ed ancora il progetto AGORAI di Generali, per non parlare di un sogno che non deve restare nel cassetto: quello di uno spazio studi e ricerca nella riqualificazione di Porto Vecchio.
“Faccio mie le parole di Julio Velasco, il coach del volley azzurro al quale questo ateneo ha conferito di recente una laurea honoris causa: tanti io –diceva Velasco– devono fare una cosa sola, la squadra. Ecco, per centrare tutti questi obiettivi serve fare sul nostro territorio proprio un grande gioco di squadra”!
möchte an dieser Universität einen echten digitalen Wandel einleiten.
Ich finde übrigens, dass sich die Universität in einem sehr guten Zustand befindet. Die sechs Jahre unter Rektor Di Lenarda haben es der Universität ermöglicht, nach der Corona-Pandemie EU-Gelder aus dem PNRR in Anspruch zu nehmen - eine Chance, die bestmöglich genutzt wurde. Wir können uns zwar verbessern, aber mein Ausgangspunkt ist schon sehr solide.“
Zum ersten Mal steht eine Frau an der Spitze der Universität Triest, nach einem rein weiblichen „Duell“ mit Ilaria Garofolo. Eine hart umkämpfte, aber faire Herausforderung...
“Herausforderungen sind immer schwer, aber - und hier muss ich lächeln - man stellt sich ihnen, um zu gewinnen. Dass es zwei Frauen waren, hat den Vorteil, eine Frau zu sein, zunichte gemacht. Das Spiel wurde also ausschließlich aufgrund der Kompetenzen und der Zukunftsvision entschieden.”
Heute sind ja andere Taktiken und Strategien erforderlich als bei einem Tennismatch. Nach den Ankündigungen von Trump, die Mittel für die US-Universitäten zu kürzen, fragt man sich, wie man diese neuen Möglichkeiten nutzen kann. Können wir junge Talente nach Triest, in unser Land, nach Europa locken...?
“Für die Universität mit ihren Fachbereichen und der hervorragenden wissenschaftlichen Ausrichtung des Systems Triest halte ich dies sicherlich für eine große Chance. Das Problem Italiens bleibt jedoch – das hat auch Präsident Mattarella bekräftigt –, dass die niedrigen Gehälter keine Talente anziehen, sondern sie vertreiben, und dass unsere Regierung in letzter Zeit die Kürzung der Forschungsgelder beschlossen hat. Am besten wäre es also, diese Problematik mit einer europäischen Logik anzugehen.”
DEUTSCHER TEXT
Professorin für Wirtschaft und Unternehmensführung zunächst an der Fakultät für Wirtschaft, anschließend im Fachbereich für Wirtschaftsund Unternehmenswissenschaften, Mathematik und Statistik. Sie hat Wirtschaft an der Universität Triest studiert und anschließend an der Universität Ca’ Foscari in Venedig im Fach Betriebswirtschaft promoviert. Am 1. August tritt Donata Vianelli ihr Amt als Rektorin der Universität Triest an. Man könnte sagen: die richtige Frau am richtigen Ort. Wahrscheinlich auch zum richtigen Zeitpunkt, um der Universität Triest, die zu Recht als „Stadt der Wissenschaft“ bezeichnet wird, zu einem weiteren Qualitätssprung zu verhelfen. Aus diesem Grund wollte IES sie kennenlernen.
Wo wird Rektorin Donata Vianelli ihre Arbeit beginnen?
“Ich werde selbstverständlich meine Kompetenzen einsetzen, um alle Prozesse im Hinblick auf die Digitalisierung zu vereinfachen, zu optimieren und zu verbessern. Das ist der grundlegende Ausgangspunkt. Kurz gesagt, ich
Donata Viannelli: in Vicenza geboren, aber seit ihrem 6. Lebensjahr “Triesterin.”, denn ihr Vater war Manager bei Italsider im Stadtviertel Servola. Auf den Tennisplätzen in Padriciano entwickelte sie ihren Wettkampfgeist, bis sie sich schließlich zwischen einer Karriere als Profi-Tennisspielerin und einem Studium entscheiden musste. Wir wissen heute, wofür sie sich entschieden hat.
“Aber den Duft des roten Sandes habe ich nie vergessen, auch wenn ich den Schläger an den Nagel gehängt habe.”
Ein Blick in die nahe Zukunft: Auf dem Tisch der Rektorin liegen der 3-Jahres-Plan für das Wachstum der Universität, das AGORAI-Projekt von Generali sowie ein Traum, der nach Umsetzung schreit: ein Studien- und Forschungszentrum im Rahmen der Sanierung von Porto Vecchio.
“Hier möchte ich Julio Velasco zitieren, den Trainer der italienischen Volleyball-Nationalmannschaft, dem diese Universität kürzlich die Ehrendoktorwürde verliehen hat: Viele Individuen, so Velasco, müssen nur eines tun: ein Team bilden. Was wir in unserer Region brauchen, um all diese Ziele zu erreichen, ist ein großes Teamwork!”
A fine agosto a Monrupino si celebrano le Nozze Carsiche, tra tradizione, voglia di divertirsi stare assieme. —
Ende August finden in Monrupino die Nozze Carsiche, die Feierlichkeiten der Karsthochzeit statt. Dieses Brauchtum verbindet Tradition, Lebensfreude und Geselligkeit.
Si può partecipare a un matrimonio senza invito ballando e festeggiando per ben quattro giorni di fila? Se vi trovate a Monrupino l’ultima settimana di agosto avrete la possibilità di vivere un’esperienza che non dimenticherete: le Nozze Carsiche /Kraška Ohcet, uno degli eventi più attesi e sentiti della comunità slovena del Carso triestino. Quest’anno il matrimonio protagonista sarà quello di Tina Forčič e Thomas Velikonja che diranno “sì” nella suggestiva cornice della chiesa della Rocca di Monrupino, in un’ambientazione che racconta la tradizione del Carso triestino, con balli, processioni, canti, cortei e la celebrazione di un’intera giornata di matrimonio la domenica. Dietro a questo evento così speciale c’è l’impegno appassionato della cooperativa Naš Kras con il Comune di Monrupino e tante altre realtà locali. Per gli organizzatori
di /von Maddalena Giuffrida
non è così facile trovare giovani coppie, scelte all’interno della comunità slovena, disposte a stare sotto i riflettori, rinunciando alla propria intimità a favore di una festa collettiva che, oltre all’amore dei futuri sposi, celebra un momento importante di coesione e di identità culturale della comunità.
Ogni due anni, Monrupino si trasforma in un palcoscenico a cielo aperto, una macchina del tempo che ci riporta alla fine dell’Ottocento, facendo rivivere le antiche usanze nuziali carsiche, proprio come delle coinvolgenti rappresentazioni teatrali: l’addio al nubilato e al celibato, la serenata sotto la finestra della fidanzata con tanto di battibecco tra suocera e futuro sposo, il trasporto della dote, e infine il grande giorno. Tutto in costumi tradizionali, tra danze e brindisi che animano il paese fino a notte fonda.
Il borgo si veste a festa: archi fioriti, osmize aperte con le specialità enogastronomiche, il museo etnografico della Casa carsica/Kraška hiša trasformato nella casa dello sposo.
L’unico invito? Festeggiare, divertirsi e gioire insieme a Tina e Thomas: evviva gli sposi!
Kann man ohne Einladung an einer Hochzeit teilnehmen und vier Tage lang tanzen und feiern? Wenn man in der letzten Augustwoche in Monrupino ist, dann ja! Denn dann findet ein einzigartiges Ereignis statt: die Karsthochzeit oder Kraška Ohcet, eines der beliebtesten Feste der slowenischen Gemeinde im Triester Karst.
In diesem Jahr geben sich Tina Forčič und Thomas Velikonja vor der malerischen Kulisse der Kirche auf der Rocca di Monrupino das Ja-Wort. Umrahmt wird diese Triester Tradition von Tänzen, Prozessionen, Gesängen, Umzügen und einer ganztägigen Hochzeitsfeier am Sonntag. Die treibende Kraft hinter diesem besonderen Event ist die Genossenschaft Naš Kras, die sich gemeinsam mit der Gemeinde Monrupino und vielen anderen lokalen Einrichtungen leidenschaftlich für diese Tradition engagiert. Für die Organisatoren ist es nicht immer einfach, junge Paare aus der slowenischen Gemeinde zu finden, die bereit sind, im Rampenlicht zu stehen und ihre Privatsphäre zugunsten eines gemeinsamen Festes aufzugeben. Neben der Liebe der zukünftigen Eheleute
werden dabei auch der Zusammenhalt und die kulturelle Identität der Gemeinde zelebriert.
Alle zwei Jahre verwandelt sich Monrupino in eine Freilichtbühne, die einen ans Ende des 19. Jahrhunderts zurückversetzt und die alten Hochzeitsbräuche der Karstregion wie in fesselnden Theateraufführungen wieder aufleben lässt: der Junggesellenabschied, die Serenade unter dem Fenster der Braut, der Streit zwischen der Schwiegermutter und dem zukünftigen Ehemann, der Transport der Mitgift und schließlich der große Tag.
All das in traditioneller Tracht, mit Tänzen und Trinksprüchen, die das Dorf bis spät in die Nacht mit Leben erfüllen. Der Ort präsentiert sich dabei von seiner Schokoladenseite: mit Blumenbögen, offenen Osmize, kulinarischen Spezialitäten und dem ethnografischen Museum des Karsthauses/ Kraška hiša, das zum Haus des Bräutigams umfunktioniert wird.
Die einzige Einladung, die man braucht? Lust zu feiern und anzustoßen. Ein Hoch auf das Brautpaar Tina und Thomas!
Il borgo si veste a festa: archi fioriti, osmize aperte, il museo etnografico della Casa carsica/Kraška hiša trasformato nella casa dello sposo.
Der Ort präsentiert sich von seiner Schokoladenseite: mit Blumenbögen, offenen Osmize und dem ethnografischen Museum des Karsthauses/Kraška hiša, das zum Haus des Bräutigams wird.
prevendite:
FINO AL 27 LUGLIO FENDER VINTAGE
LUGLIO
LUGLIO
MERCOLEDÌ
LUGLIO
GIOVEDÌ
LUGLIO
VENERDÌ
LUGLIO
SABATO
DALLE 18:30 ALLE 23:30 IL CENTRO DI PORDENONE SI TRASFORMA IN UN GRANDE PALCOSCENICO CON OLTRE 20 CONCERTI, DJ SET E MOLTO ALTRO. 15 14 16 17 18 19
LUGLIO
PORDENONE PALAZZO DEL FUMETTO, PARCO GALVANI VIALE DANTE 33 - INGRESSO GRATUITO
SATCHVAI BAND
SURFING WITH THE HYDRA 2025 TOUR PORDENONE PARCO SAN VALENTINO
BOB GELDOF - SIMON CROWE - PETE BRIQUETTE THE BOOMTOWN RATS
+ CYBORG ZERO PORDENONE PARCO SAN VALENTINO - INGRESSO GRATUITO
JOE BONAMASSA
+ SPECIAL GUEST PORDENONE PARCO SAN VALENTINO
MANUEL AGNELLI - GIORGIO PRETTE DARIO CIUFFO - ANDREA VITI
AFTERHOURS
+ SPECIAL GUEST
PORDENONE PARCO SAN VALENTINO
UNICA DATA IN ITALIA!
Una settimana di musica live, mostre, eventi e grandi star.
Portopiccolo, Baia di Sistiana, Castelreggio, Caravella
di /von Rino Lombardi
In queste pagine proviamo a suggerirvi qualche abbinamento libro+spiaggia 100% triestino. Qui non trovate i “soliti grandi” Svevo, Saba e Joyce, ma altri interessanti autori e autrici da scoprire. Per essere coerenti con questo numero di IES abbiamo cercato di metterci un po’ di morbin, che per gli amanti del grande scrittore dublinese succitato diventa scherzosamente “more been”, tanto la pronuncia è la stessa! Naturalmente sentitevi liberi di scompigliare le nostre “combo”, scombussolando gli abbinamenti: non ci offenderemo mica! Alcuni dei titoli che vi proponiamo sono facili da reperire, per gli altri vi consigliamo di prendere questo articolo come l’invito a una caccia al tesoro nelle librerie della città. Libri nuovi, libri usati, libri di ieri, libri di oggi. Sarà un bel bagno, però di carta, altrettanto emozionante.
Auf den folgenden Seiten befindet sich eine Reihe von Tipps zu Triester Strandbädern und Büchern aus und über Triest, von denen viele im Triester Dialekt verfasst sind. Aus diesem Grund verzichten wir auf die ensprechende Übersetzung und wünschen Ihnen trotzallem viel Spaß und gute Erholung im und am Meer des Triester Golfes.
Boa Beach
1 2
A Muggia sorge la spiaggia libera più giovane del golfo di Trieste. Un’oasi per tutti i gusti, con beach club, fitness, beach volley, skate park e tante altre idee. L’ideale per una bella vacanza.
Il manuale della Boba de Borgo di Flavio Furian e Massimiliano “Maxino" Cernecca (Bora.la 2019)
È uno dei libri comici di maggiore successo pubblicati a Trieste nell’ultimo decennio. Ecco chi è la Boba:
Lo stabilimento balneare più vintage della città, le stravaganti Olimpiadi delle Clanfe si svolgono proprio qui! Novità 2025: la segnaletica anche in dialetto! Un divertente tocco di triestinità.
Monon Behavior di Diego Manna (Bora.la, 2017).
Nei suoi libri Manna crea uno slang esplosivo mescolando linguaggio scientifico, inglese e dialetto triestino. Tutti i suoi titoli sono su bora.la
Pedocin
È il bagno triestino più famoso nel mondo, il più amato dai locals. L’unico stabilimento balneare del pianeta dove uomini e donne sono separati da un muro. Ed è adorato per questo! Tappa immancabile!
3 4 5 6
Verso Barcola
Tra il Porto Vecchio e Barcola sorgono una serie di Circoli velici e Dopolavoro dove è possibile entrare solo se si è soci!
Pedocin di Micol Brusaferro, storica firma di IES, è uno dei più grandi bestseller triestini di tutti i tempi. Un utile vademecum tra “perizomi improbabili, tette al vento e ciacole in libertà”
Portolano. Breviario di parole naviganti
Un’altra brillante penna di IES! Cristina Bonadei, autrice di “Portolano. Breviario di parole naviganti” (Olmis 2021) uno Zibaldone di pensieri, riflessioni, molta ironia e autoironia, esercizi graditissimi!
Il Golfo
Passare la giornata in barca a vela per un tuffo nel mare, circondati dalla bellezza della città e della natura che la circonda. Godersi la piccola crociera col Delfino Verde dalle Rive, fino alla meta.
Atlante Triestino
Trentaquattro racconti ispirati da trentaquattro opere d’arte e altrettanti percorsi tematici, compongono l’“Atlante Triestino” di Massimiliano Penazzi (Comunicarte, 2025). Una guida non convenzionale per navigare dentro la città.
Pineta “Tutto quel che voio xe star a Barcola su un scoio” è un pensiero condiviso da molti triestini. A loro All Sail ASD dedica il noleggio brandine, mentre a chi non sta fermo dedica il noleggio SUP e kayak!
Trieste Sottosopra Barcola e tutti i bagni triestini sono molto ben raccontati in “Trieste Sottosopra” di Mauro Covacich (Laterza Contromano, 2006), quindici itinerari narrativi a base di storia, curiosità, ironia.
Topolini
10 terrazze affacciate sul mare, dalla caratteristica forma semicircolare che ricorda le orecchie di Mickey Mouse. A disposizione spogliatoi, servizi, docce e spiaggette comode per le famiglie con bambini.
Maldobrìe
Ognuno dei “Topolini” è dedicato a una celebrità locale e il numero 9 omaggia Carpinteri & Faraguna, gli autori delle Maldobrìe, racconti umoristici in dialetto ambientati in una Mitteleuropa che non c’è più.
Miramare
“Sticco”, che si affaccia sulla riserva marina del WWF, è il bagno più vicino al Parco del Castello. Subito dopo Miramare eccoci a Grignano con i suoi eleganti stabilimenti “Sirena” e “Riviera”.
Sissi a Miramar e Ritorno a Miramar Alessandro Fullin, attore e comico, ha pubblicato numerosi e spassosi titoli nei quali, in dialetto, scherza con la storia e il presente della città, da “Sissi a Miramar” a “Ritorno a Miramar” (MGS Press).
Le Ginestre
A Marina di Aurisina sorge una delle spiagge più belle della provincia, ma attenzione, i posti disponibili sono limitati. Per non farsi delle fisime, meglio verificare tramite info@ginestre.ts.it
Costiera/Filtri/ Canovella de Zoppoli/ Costa dei Barbari
Sono le spiagge più selvagge, un po’ scomode forse, ma capaci di dare grandi soddisfazioni alla fine del sentiero, quando finalmente si arriva al livello del mare e un bel tuffo ripaga della fatica.
Cabareto
Luca Cattonaro, con il suo “Cabareto” (Calembour, 2020), propone una serie di poesie surreali, in dialetto triestino (con traduzione minima a margine), per raccontare una città allegra come poche.
Fisime da passeggio di Stefano Dongetti (Calembour 2016). Da un brillante stand-up comedian triestino, un viaggio nei temi cruciali della contemporaneità, dai tatuaggi ai social, dai “selfie” ai saldi.
Porto Piccolo/Baia di Sistiana/Castelreggio /Caravella
Porto Piccolo è tra i beach club più esclusivi dell’Alto Adriatico, elegante e rilassante. Più in là, ecco la Baia di Sistiana, con Castelreggio, dalle atmosfere retrò, e il parco della Caravella, meta per tutti.
Racconti umoristici triestini di Vladimir Bartol (Comunicarte, 2019). Dall’autore di “Alamut” (il romanzo sloveno più tradotto), vita quotidiana e vicende surreali nella Trieste del Dopoguerra.
L’estate si accende con gli eventi ‘Creativa’: feste, musica ed emozioni Der Sommer beginnt mit den Events von “Creativa”: Partys, Musik und Emotionen.
11, 18 JULI UND 8, 29 AUGUST
Il Venerdì nella terrazza estiva di Eataly Eataly
Seguici su /Unsere Social-Media-Kanäle
Creativa Eventi
creativa.eventi
Contattaci
18 LUGLIO
18 JULI
Creativa Candle night al Piper Beach di Grado
26 JULI
Festa estiva di Creativa e BeNice al MrCharlie di Lignano 12, 13, 14 SETTEMBRE 12, 13, 14 SEPTEMBER
Let’s Move Trieste Il primo festival del Fitness a Trieste che si terrà a Portovecchio –
Let’s Move Trieste, das erste Fitnessfestival im Porto Vecchio in Triest
E poi il ritorno degli aperitivi del Mercoledì da Sticco, ancora qualche serata al Mytilus di Muggia e le tanto attese one night come il White Party, Pink Positive e Flower Generation.
–
Außerdem: die MittwochsAperitifs im Sticco in Miramare, Abendevents im Mytilus in Muggia und die lang ersehnten One-NightEvents wie die White Party, Pink Positive und Flower Generation.
“Boraviglie” significa celebrare la magia dello stupore intorno a noi, che in sloveno diventa “Čudoburje”, nella traduzione d’autore di Miroslav Košuta. Proprio al grande poeta sarà dedicata una piccola mostra, l’evento inaugurale del Borarium di Opicina. L’apertura di questo nuovo spazio culturale sarà accompagnata da una serie di incontri che spazieranno dalla meteorologia, alla letteratura, all'enogastronomia, prendendo spunto dal vento che ci accomuna. Tra le “Boraviglie” è prevista anche la collaborazione borderless con il Museo di Štanjel-San Daniele del Carso per GO!2025. Prossimamente al Borarium, in Via Nazionale, 49 a Opicina (Trieste). www.museobora.org
Barcolana 2025 sarà più accattivante che mai, coinvolgendo sempre più località della regione nel segno del brand “Io Sono FVG” e aprendosi così a un pubblico ancora più ampio.
Aperte le iscrizioni già dal 29 maggio, Barcolana –insieme allo storico presenting partner Generali– guarda al traguardo del 12 ottobre come al coronamento di una lunghissima serie di eventi. Se nel 2023 Barcolana era iniziata a Grado e nel 2024 aveva coinvolto anche Lignano Sabbiadoro, quest’anno l’evento conferma le location e gli eventi lungo la costa adriatica e raggiunge la Carnia, con il lago di Cavazzo, l’isontino (in particolare le città di Nova Gorica e Gorizia, unite come Capitale Europea della Cultura 2025) e Aquileia, richiamando gli appassionati di vela in tutte le sue specialità –nuoto, SUP, kitesurf, windsurf, wingfoil, canoa, kayak, vela paralimpica, modelvela, dragon boat e waterpolo– e aggiungendo alle attività sportive un’escursione lungo le antiche vie fluviali romane.
“Dove la passione incontra il mare” sarà il payoff di questa edizione numero 57 che il presidente Mitja Gialuz descrive come “un invito a ritrovarsi insieme nel luogo in cui la passione incontra il mare: questo luogo è il Friuli Venezia Giulia, nei primi 12 giorni di ottobre. Partendo da Trieste, stiamo costruendo un evento sempre più completo e inclusivo, raccontando gli elementi che compongono la passione: tradizione, cultura, divertimento, impegno, agonismo, partecipazione e gioia. Abbiamo scelto di ampliare lo spazio e le discipline sportive di Barcolana per dare sempre a più persone la possibilità di condividere il nostro spirito e sentirsi protagonisti di un grande progetto di sport e socialità”.
Ad essere disponibile fin dall’estate è anche l’iconica polo Barcolana, ideata e prodotta da Murphy&Nye in color nero con le sottili righe bianca e magenta alla manica e sul colletto. Insieme alla polo la collezione 2025 è composta da giubbotti, gilet, felpe, accessori per uomo, donna e bambino oltre all’immancabile Barcolana Bag, la sacca che viene consegnata a tutti gli armatori iscritti.
Novità dell’edizione 57 la “Cavana Run – Barcolana Edition”, una corsa amatoriale nelle vie del centro città al tramonto. L’evento, organizzato in collaborazione con il Cavana Run Club di Trieste, vedrà runner di ogni età e livello di preparazione partire tutti sulla stessa linea nel pieno spirito barcolano.
—Wo die Leidenschaft auf das Meer trifft...
Die Barcolana 2025 wird spannender denn je! Denn immer mehr Orte der Region beteiligen sich unter dem Motto “Io Sono FVG” und machen die Veranstaltung von Jahr zu Jahr größer.
Die Anmeldungen sind seit dem 29. Mai im Gange, und die Barcolana blickt - zusammen mit ihrem langjährigen Presenting-Partner Generali - auf den 12. Oktober, den krönenden Abschluss der zahlreichen Veranstaltungen. 2023 startete die Barcolana in Grado, 2024 wurde auch Lignano Sabbiadoro mit einbezogen. Beide Standorte und die dazugehörigen Events an der Adriaküste werden auch dieses Jahr beibehalten. Doch damit nicht genug! Die Barcolana reicht bis nach Karnien (Cavazzo-See), ins IsonzoGebiet (insbesondere mit den Städten Nova Gorica und Görz, die gemeinsam Kulturhauptstadt Europas 2025 sind) und nach Aquileia. Dort kommen Segelfans in allen Disziplinen (Schwimmen, SUP, Kite-, Windsurfen, Wingfoilen, Kanu-, Kajak- Drachenbootfahren, paralympisches Segeln, Modellsegeln und Wasserball) auf ihre Kosten und das sportliche Angebot wird durch eine Exkursion auf den alten römischen Wasserstraßen ergänzt.
“Wo Leidenschaft auf das Meer trifft” lautet das Motto der 57. Barcolana. Präsident Mitja Gialuz beschreibt sie als “Einladung, sich an einem Ort zu treffen, wo Leidenschaft auf das Meer trifft. Dieser Ort ist Friaul-Julisch Venetien in den ersten 12 Oktobertagen. Von Triest aus schaffen wir eine immer umfassendere und inklusivere Veranstaltung, die alle Elemente der Leidenschaft zum Ausdruck bringt: Tradition, Kultur, Spaß, Engagement, Wettkampf, Teilnahme und Freude. Wir haben beschlossen, den Raum und die Sportarten der Barcolana zu erweitern, um immer mehr Menschen die Möglichkeit zu geben, unseren Geist zu teilen und sich als Hauptakteure eines großen Sport- und Sozialprojekts zu fühlen.”
Ab Sommer ist auch wieder das
ikonische Barcolana-Polohemd erhältlich. Es wurde von Murphy&Nye in Schwarz mit feinen weißen und magentafarbenen Streifen an den Ärmeln und am Kragen entworfen und hergestellt. Die Kollektion 2025 umfasst außerdem Jacken, Westen, Sweatshirts, Accessoires für Damen, Herren und Kinder sowie die Barcolana-Tasche, die alle angemeldeten Bootseigner:innen erhalten.
Neu bei der 57. Barcolana ist der “Cavana Run – Barcolana Edition”, ein Amateurlauf durch die Innenstadt bei Sonnenuntergang. Die Veranstaltung wird zusammen mit dem Cavana Run Club von Triest organisiert und richtet sich an alle Altersklassen und Schwierigkeitsstufen, denn im typischen Barcolana-Spirit gehen hier alle gemeinsam an den Start!
A sinistra /Links: Barcolana Nuota
In basso /Unten: Barcolana Fun
Se la vela e il morbin di Trieste devono essere raccontati in un’immagina questa è senza ombra di dubbio quella di un equipaggio impegnato sulla linea di partenza di Barcolana alle prese certo con timone e spinnaker, ma pure con l’intonazione giusta per seguire chi suona e l’occhio lungo verso la morsa che nel bel mezzo del pozzetto trattiene un intero prosciutto.
Barcolana è brio, festa, felicità di ritrovarsi insieme tra le boe, voglia di sfottò in mare e a terra. A organizzare la regata più affollata al mondo c’è la Società Velica di Barcola e Grignano che ogni anno in occasione del pranzo di Natale non solo celebra i propri campioni, ma elegge anche il “Cicio” ovvero chi ha combinato la più grande stupidaggine velica dell’anno dimostrando che –come recita l’adagio popolare – “Cicio no xé per barca”. Essere “Cicio” è un onore che va affrontato con una sana dose di autoironia, come riportato in ben due libri di recente pubblicazione.
In quello scrigno di memorie che è Barcolana. Un mare di racconti non emergono solo ricordi di un evento che negli anni ha superato se stesso oppure volti di vincitori sorridenti (mica solo quello assoluto, ma soprattutto quelli di categoria!) o ancora fantastiche immagini di piccoli e grandi campioni alle prese con la bora o la bonaccia. No, nel libro sono racchiusi tanti aneddoti che hanno la sapidità del morbin, vero ingrediente segreto della manifestazione. Difficile sceglierne uno, ma se proprio bisogna è doveroso andare all’edizione 1987 quando il vento soffia da est e l’intera flotta di 673 barche è decisa a partire a mure sinistre per puntare dritta in boa. C’è
Due libri che riempiono le vele di umorismo. ... und das Meer auf Morbin trifft.
Zwei Bücher, die für Humor in den Segeln sorgen.
Barcolana è brio, festa, felicità di ritrovarsi insieme tra le boe.
Die Barcolana steht für Lebensfreude, Feiern, Fröhlichkeit zwischen den Bojen, Lust auf Sticheleien auf See und an Land.
DEUTSCHER TEXT
qualcuno che a Miramare la pensa diversamente ed è Livio Lonzar, già incoronato Cicio, che parte con diritto di rotta fino all’incrocio con il Moro di Venezia di Raul Gardini. La barca dell’imprenditore si trova ancora circondata da tante imbarcazioni e per evitare la collisione decide di non dare precedenza a chi la richiede a gran voce. Il Moro andrà a vincere, ma Livio Lonzar raggiunta terra avanzerà formale protesta contro i grandi campioni. La giuria sportiva fissa l’udienza al martedì dopo Barcolana costringendo addirittura Gardini a mandare un suo membro dell’equipaggio a Trieste in elicottero. Lonzar pare irremovibile, ma un bicchiere di vino, un paio di chiacchiere al bar della società e due risate riescono a portarlo a più miti consigli lasciando però questa tipica storia barcolana scolpita negli annali del morbin
Müsste man das Segeln und das Triester Morbin in einem Bild beschreiben, wäre es zweifellos das einer Crew an der Startlinie der Barcolana, die sich zwar an Ruder und Spinnaker zu schaffen macht, aber gleichzeitig dem Rhythmus der Musik folgt, ohne dabei die Schinkenkeule im Cockpit aus den Augen zu verlieren.
Die Barcolana steht für Lebensfreude, Feiern, Fröhlichkeit zwischen den Bojen, Lust auf Sticheleien auf See und an Land. Organisiert wird die weltweit meistbesuchte Regatta vom Segelverein Società Velica di Barcola e Grignano, der bei seinem jährlichen Weihnachtsessen nicht nur seine Champions feiert, sondern auch seinen Cicio wählt. Das ist derjenige, der die größte Dummheit des Jahres auf dem Wasser begangen und damit bewiesen hat, dass - wie es im Volksmund heißt - Cicio no xé per barca (“Cicio gehört nicht aufs Boot”). Cicio zu sein ist eine Ehre, erfordert aber eine gesunde Portion Selbstironie, wie in zwei kürzlich erschienenen Büchern beschrieben wird.
Le illustrazioni di Giulia Lantier per il secondo volume dei ‘Cici’ Die Illustrationen von Giulia Lantier für die zweite Ausgabe von “Cici”
‘Cicio no xe per barca’ è un proverbio in dialetto triestino, che indica una persona non in grado di svolgere una qualsiasi attività. Nel 1974, ispirandosi a questo detto, i soci della Società Velica di Barcola e Grignano istituiscono la ‘Coppa del Cicio’ per celebrare il protagonista della disavventura più comica dell’anno. Questo libro parla di accidenti e incidenti capitati a velisti d’alto rango e marinai improvvisati ma appassionati, tutti soci della SVBG.
lächelnder Sieger (nicht nur der Gesamtsieger, sondern vor allem die der einzelnen Kategorien!) sowie fantastische Bilder von kleinen und großen Champions, die mit der Bora oder der Flaute zu kämpfen haben. Das Buch enthält aber auch viele Anekdoten, die beweisen, dass Morbin die wahre Geheimzutat der Veranstaltung ist. Ein Beispiel ist die Barcolana 1987: Der Wind kam aus Ost. Die gesamte Flotte von 673 Booten war entschlossen, die Segel steuerbord zu setzen und direkt auf die Boje zuzusteuern. In Miramare sah das jedoch jemand anders: Livio Lonzar. Als einstiger Cicio setzte er das Segel backbord, bis er den Moro di Venezia von Raul Gardini kreuzte. Dieser war von vielen anderen Booten umgeben war und gewährte Livio keine Vorfahrt, um eine Kollision zu vermeiden. Gardini gewann das Rennen, doch Lonzar legte nach Erreichen des Hafens Beschwerde ein. Die Sportjury setzte daraufhin eine Anhörung an, zu der ein Mitglied von Gardinis Crew sogar mit dem Hubschrauber nach Triest eingeflogen werden musste. Lonzar schien unnachgiebig, doch ein Glas Wein, ein paar Worte an der Bar des Vereins und ein paar Lacher konnten ihn besänftigen. In den Annalen des Morbin bleibt diese typische Barcolana-Geschichte jedoch unvergessen.
In diesem Fundus an Erinnerungen mit dem Titel Barcolana. Un mare di racconti tauchen nicht nur Erinnerungen an ein Ereignis auf, das sich im Laufe der Jahre immer wieder selbst übertrifft, sondern auch die Gesichter
Ci sono cose che possono capitare qui e solo qui Es gibt Dinge, die können nur hier passieren.
Tracce da ridere Riesenspuren
Negli anni ‘70 creò grande sorpresa in città la comparsa di enormi tracce di piedi bianchi sull’asfalto di Piazza Unità, che sembravano lasciate da un gigante arrivato dal mare. Fu la semplice goliardata di un gruppo di studenti universitari buontemponi. –
In den 70er Jahren tauchten eines Morgens riesige weiße Fußspuren auf der Piazza Unità auf und sorgten für große Überraschung. Sie sahen aus, als hätte sie ein Riese hinterlassen, der aus dem Meer gekommen war. Es war jedoch nur ein Streich einer Gruppe gut gelaunter Studenten. Piccole, affascinanti sorprese che conferiscono a Trieste la sua anima unica.
Kleine, faszinierende Überraschungen, die Triest zu etwas Besonderem machen.
Un divertimento pulito Waschechtes Vergnügen
Il Museo del vecchio lavatoio, nel popolare rione di San Giacomo, nelle sere d’estate, con il suo ricco programma di attività, fatto di letture, concerti e spettacolini, offre l’atmosfera di Trieste più autentica e popolare. Un giacimento di spensieratezza.
–
Das Museum des alten Waschhauses im Stadtteil San Giacomo bietet mit seinem reichhaltigen Programm aus Lesungen, Konzerten und kleinen Aufführungen an Sommerabenden die authentischste Atmosphäre Triests. Eine Insel der Unbeschwertheit.
età
Trieste è una città piena di vita a ogni età. Sono molte le realtà impegnate nell’invecchiamento attivo. All’Università della Terza Età, per esempio, può capitare di assistere a lezioni sull’intelligenza artificiale tenute da una professoressa over 90.
Triest ist voller Leben und für jede Alterstufe geeignet. Viele Initiativen engagieren sich im Bereich “aktiv Altern”. An der Universität des dritten Lebensalters kann man beispielsweise Vorlesungen über KI besuchen, die von einer über 90-jährigen Professorin gehalten werden.
Un giardino segreto Ein verborgener Garten
Un termine molto triestino è “sgaio” che significa “in gamba”. Molto sgaia per esempio è stata la famiglia Bianchi che in via San Michele ha creato San Vito 517, un sorprendente giardino e luogo di culture e arti vicine e lontane.
–
Der Triester Begriff “sgaio” bedeutet “pfiffig”. “Sgaia” war z. B. die Familie Bianchi, die in der Via San Michele das “San Vito 517” geschaffen hat, einen verborgenen Garten und Ort, wo nahe und ferne Kulturen und Künste aufeinandertreffen.
Info: 517sanvito@gmail.com
—Triest als Austragungsort der die Melges-24-Weltmeisterschaft
Dopo quarant’anni di assenza Trieste ospita un Campionato mondiale di imbarcazioni a chiglia one design (imbarcazioni identiche e monomarca che esaltano le capacità tecniche dell’equipaggio) e sarà lo storico Yacht Club Adriaco a riportare nel Golfo una manifestazione così blasonata, dopo aver organizzato la Three Quarter Ton Cup nel lontano 1983.
Il monotipo che ha scelto di venire a Trieste è il super performante Melges 24, una “derivona” made in USA di poco più di 7 metri che ha scritto la storia della vela professionistica internazionale e prende il nome dal suo fondatore Harry Buddy Melges considerato l’Enzo Ferrari della vela. Nell’albo d’oro della classe figurano mostri sacri come Vince Brun, il cui nome è indissolubilmente legato al marchio North Sails di cui è stato presidente dal 1985 al 2014, i timonieri di Coppa America Jimmy Spithill, Sebastien Col e Chris Larson, gli olimpionici italiani Giorgio Zuccoli, Flavio Favini e Nicola Celon, ma soprattutto – e per ben tre volte – il super campione locale Lorenzo “Rufo” Bressani.
Tra il 19 e il 27 settembre il club di Molo Sartorio sarà quindi sotto i riflettori della grande vela agonistica internazionale. A scorrere la entry list ancora provvisoria si leggono già oltre 70 imbarcazioni con equipaggi provenienti da 16 nazioni diverse. Difficile fare pronostici della vigilia visto che non tutti hanno ancora dichiarato la lista del proprio equipaggio, ma già sono confermati i velisti a cinque cerchi Ivan Gaspic, Karlo Hmeljak, Pietro D’Alì e Sandro Montefusco. Da tenere sott’occhio i fuoriclasse locali Michele Paoletti e Giovanna Micol che insieme a Giulia Pignolo formano l’equipaggio con più olimpionici a bordo. Sono loro ad aver vinto già il titolo europeo nel 2022.
Per prepararsi al grande evento Trieste farà da palcoscenico anche a una serie di regate warm-up che si terranno a Monfalcone (4-6 luglio) e ancora all’Adriaco (5-7 settembre).
Con la presenza di questa manifestazione il più antico yacht club dell’Adriatico ha dovuto rivedere il suo classico calendario autunnale che da tradizione
prevede a settembre la Settimana Velica Internazionale con la sua storica regata lunga Trieste-San Giovanni in Pelago, anticipata quest’anno a luglio. Se la sera del 5 luglio vedrete le acque davanti a piazza Unità piene di vele ecco svelato l’arcano: si tratta della partenza di un’affascinante regata che corre lungo l’Istria fino a doppiare il faro di S. Giovanni davanti a Rovigno e tornare a Trieste.
DEUTSCHER TEXT
Nach 40 Jahren ist Triest endlich wieder Austragungsort der Weltmeisterschaft für One-Design-Boote. Dabei treten identische Boote derselben Marke an, wodurch die technischen Fähigkeiten der Besatzung zur Geltung kommen. Organisiert wird diese renommierte Veranstaltung vom historischen Yachtclub Adriaco, der bereits 1983 den Three Quarter Ton Cup ausgerichtet hat.
Die Rede ist von der Melges 24, einer hochleistungsfähigen, etwas mehr als 7 m langen Segelyacht aus den USA, die die Geschichte des internationalen Profisegelsports geprägt hat. Benannt ist sie nach ihrem Gründer Harry Buddy Melges, der als Ferrari des Segelsports gilt. In der Siegerliste dieser Klasse finden sich Größen wie Vince Brun, dessen Name untrennbar mit der Marke North Sails verbunden ist, deren Präsident er von 1985 bis 2014 war, die America’s Cup-Steuermänner Jimmy Spithill,
Sébastien Col und Chris Larson, die ital. Olympioniken Giorgio Zuccoli, Flavio Favini und Nicola Celon, aber vor allem - und das gleich dreimal - der lokale Superchampion Lorenzo “Rufo” Bressani. Von 19. bis 27. September steht der Club am Molo Sartorio somit im Rampenlicht des internationalen Segelsports. Auf der noch vorläufigen Teilnehmerliste stehen bereits über 70 Boote mit Crews aus 16 verschiedenen Ländern. Da noch nicht alle ihre Crewlisten bekannt gegeben haben, sind Prognosen noch schwierig. Sicher dabei sind jedoch die Segler Ivan Gaspic, Karlo Hmeljak, Pietro D’Alì und Sandro Montefusco. Mit Spannung erwartet werden auch die lokalen Stars Michele Paoletti und Giovanna Micol, die zusammen mit Giulia Pignolo die Crew mit den meisten Olympioniken an Bord bilden. Sie haben bereits 2022 den Europameistertitel gewonnen. Im Vorfeld wird Triest auch Schauplatz einer Reihe von Warm-up-Regatten sein. Diese finden in Monfalcone (4.-6. Juli) und im Adriaco (5.-7. September) statt. Aufgrund dieser Veranstaltungen musste der älteste Yachtclub der Adria seinen klassischen Herbstkalender überarbeiten. Denn traditionell findet im September die Internationale Segelwoche mit der historischen Langstreckenregatta von Triest nach Sveti Ivan na Pučini statt, die dieses Jahr auf den Juli vorverlegt wurde. Am Abend des 5. Juli wird sich das Meer vor der Piazza Unità also mit Segeln füllen, denn dann beginnt die faszinierende Regatta, die entlang der istrischen Küste bis zum Leuchtturm von Sveti Ivan vor Rovinj und wieder zurück nach Triest führt.
Cinque botteghe triestine dove il tempo si misura in creatività, ironia e tradizione.
Hier sind fünf Triester Läden, in denen Kreativität, Ironie und Tradition den Takt angeben.
—Gute-Laune-Läden
C’è un filo invisibile che lega gli imprenditori triestini, un tratto distintivo che non si misura in fatturato né in visibilità social, ma in tenacia. Si chiama morbin: un modo di stare al mondo che unisce resilienza, spirito pratico e una risata sorniona davanti alle avversità. Una filosofia profondamente locale che resiste al tempo e alle mode. Ed è viva più che mai nei negozi storici di Trieste.
Uno di questi è Culot [1], storico negozio di filati in via delle Torri, 2. Nato come merceria alla fine dell’Ottocento, è oggi guidato da Roberta che ha raccolto l’eredità della madre Silvia Fonda, entrata nel negozio come apprendista e poi diventata il cuore pulsante della bottega dagli anni ’80 in poi. Roberta ha saputo reinventare il negozio con testa e morbin , trasformandolo in un punto di riferimento per chi ama il fai-da-te e le idee fuori dal comune. Qui vi aspettano kit pronti per creare borse, cappelli o maglie, filati selezionati con cura, e persino borse ricamate a mano dalla stessa Silvia, con frasi ironiche dedicate agli amanti dell’artigianato tessile –It’s crochet o’clock, per citarne una– accompagnate dalle coordinate della città. Che
siate appassionati di lavori manuali o semplicemente in cerca di un ricordo autentico da portare a casa, una sosta qui è d’obbligo. Perché anche il filo, a Trieste, ha il suo morbin. Se siete a caccia di buonumore, lasciate perdere i soliti rimedi: andate in via Felice Venezian 11. Lì troverete La piccola bottega spiritosa di Piolo & Max [2] , un microcosmo di 13 metri quadrati traboccanti di creatività, ironia e liquori artigianali fuori dagli schemi. Ad accogliervi c’è Elena, che vi aprirà le porte del mondo brillante e surreale di Paolo (Piolo) e Massimiliano (Max), due maestri nell’arte di fare cose serissime senza mai prendersi troppo sul serio. Il loro spirito? In bottiglia, sì. Ma soprattutto nell’aria. Nella loro divertente bottega, troverete il celebre Amaro di erbe
Cosa hanno in comune una pasticceria, una merceria, una gioielleria, un negozio di casalinghi e uno di liquori? A Trieste, la risposta è semplice: morbin.
Was haben eine Konditorei, ein Juwelier, ein Kurzwaren-, ein Haushaltswaren- und ein Spirituosengeschäft gemeinsam? In Triest ist die Antwort einfach: Morbin.
Gioielleria
di Trieste, il PiolinkoMax (Pelinkovac alla maniera di Piolo & Max), la mitica Newtella e una collezione di originali etichette. E sì, potete assaggiare tutto. Nessun formalismo, nessun atteggiamento da enoteca d’élite. “I gusti cambiano, le mode passano,” dice Elena “ma noi restiamo fedeli a quello che siamo. Reinventiamo, sì, ma ricordandoci sempre da dove veniamo. E soprattutto: evviva il morbin!”
Poi c’è Francesca Crevatin, un’altra che di morbin ne ha da vendere. Nella Gioielleria Crevatin [3] , in Piazza Cavana 7/a, tradizione e innovazione si intrecciano con naturalezza. Fondata nel 1968 da suo padre Aldo, la gioielleria è oggi uno spazio contemporaneo e dinamico, dove convivono collezioni classiche in oro e argento e proposte più sperimentali, dedicate a chi ama distinguersi. Francesca non si è limitata a raccogliere l’eredità di famiglia: l’ha ripensata, trasformata, rilanciata. Qui troverete gioielli in materiali alternativi come ceramica, rame, pelle, cristallo acrilico e addirittura modelli in stampa 3D, nati nei laboratori di giovani designer. Tra le sue selezioni non mancano firme triestine come Chirsich, Lodovica Fusco, Maison Dressage e Silvia Rossi, perché una città può raccontarsi attraverso ciò che indossi. Gli ingredienti del suo successo? Una formula semplice e potentissima: audacia, curiosità e, naturalmente, un pizzico di fortuna.
Da Cesca [4], lo storico negozio di casalinghi in via Roma 10, il tempo è passato, sì, ma senza mai scalfire l’identità del luogo, che ha saputo rinnovarsi restando fedele alla propria
anima. Aperto da oltre un secolo e rilevato nel 1983 dalla famiglia Oblak, oggi è gestito da Erik, Michy, assieme alla madre Ardea. Sugli scaffali si trova davvero di tutto –macinacaffè manuali, mattarelli, cavatappi in ogni variante possibile– ma nulla è lì per caso. Ogni oggetto è frutto di una selezione accurata, basata su qualità e funzionalità. Perché il segreto non è vendere a tutti i costi, ma insegnare a scegliere bene: spiegare cosa comprare, cosa dura nel tempo, cosa vale davvero. E tra un consiglio e l’altro, non manca mai una risata, perché la serietà del mestiere, qui, cammina sempre a braccetto con quel morbin triestino intelligente e disarmante, che rende tutto più autentico. Infine c’è Federico Valente, giovane titolare della pasticceria La Perla [5] in via Piccardi 18, che porta avanti un’eredità dolcissima che dura da 60 anni. Il negozio, aperto dalla nonna e specializzato in dolci della tradizione, oggi è alla terza generazione, e Federico ne è il custode curioso e appassionato: ha recuperato oltre 850 ricette, scritte in triestino e annotate su foglietti volanti, capaci di trasformare ogni morso in un piccolo viaggio nella memoria. La Perla è molto più di una pasticceria: è un luogo dove si entra per una brioche e si resta per una chiacchiera. Una piccola piazza di quartiere, viva, vera, dove si respira quell’inconfondibile morbin che fa tornare il sorriso anche nelle giornate di pioggia. Da provare il celebre Macaron triestino, rivisitato dalla nonna che ha sostituito le nocciole con le mandorle: un piccolo gesto che ha dato vita a un dolce più fresco, moderno, e amatissimo ancora oggi.
Da Cesca, lo storico negozio di casalinghi in via Roma 10, tra un consiglio e l’altro, non manca mai una risata.
Bei Cesca, dem historischen Haushaltswarenladen in der Via Roma 10, bleibt neben Tipps immer Zeit für ein Lachen.
ECesca
Via Roma, 10
s gibt ein unsichtbares Band, das Triester Unternehmer vereint, eine Besonderheit, die sich nicht in Umsatz oder Präsenz in den sozialen Netzwerken messen lässt, sondern in Beharrlichkeit: Morbin - eine Lebenseinstellung, die Widerstandsfähigkeit, Pragmatismus und ein verschmitztes Lächeln angesichts der Widrigkeiten des Lebens verbindet. Eine zutiefst lokale Einstellung, die Zeiten und Trend überdauert und in den historischen Geschäften von Triest lebendiger ist denn je. Eines dieser Geschäfte ist der Handarbeitsladen Culot [1] in der Via delle Torri 2. Er wurde Ende des 19. Jahrhunderts gegründet und wird heute heute von Roberta geführt. Sie hat das Erbe ihrer Mutter Silvia Fonda angetreten, die als Auszubildende in den Laden gekommen war und von den 1980er Jahren an die Seele des Ladens war. Roberta hat das Geschäft dann mit Verstand und Fingerspitzengefühl neu erfunden und es zu einem Anlaufpunkt für alle gemacht, die Handarbeit und ausgefallene Ideen lieben. Hier erwarten einen fertige Sets zum Herstellen von Taschen, Mützen oder Pullovern, sorgfältig ausgewählte Garne und von Silvia selbst bestickte Taschen mit coolen Sprüchen (It’s crochet o’clock) und den Koordinaten der Stadt. Ob man nun handwerklich begabt ist oder einfach nur ein authentisches Souvenir mit nach Hause nehmen möchte, ein Besuch hier ist ein Muss. Denn in Triest beweisen selbst Fäden Morbin.
Wer gute Laune sucht, sollte La piccola bottega spiritosa di Piolo & Max [2] in der Via Felice Venezian 11 aufsuchen, einen 13 m großen Mikrokosmos voller Kreativität, Ironie und unkonventioneller, handwerklich hergestellter Liköre. Empfangen wird man von Elena, die einem die Tür zur glänzenden und surrealen Welt von Paolo (Piolo) und Massimiliano (Max) öffnet. Zwei Meister der Ernsthaftigkeit, ohne sich selbst zu ernst zu nehmen. Ihr Spirit? Steckt in den Flaschen, ja, aber liegt auch in der Luft. In dem amüsanten Laden findet man den berühmten Kräuterlikör Amaro di erbe di Trieste, den PiolinkoMax (Pelinkovac nach Art von Piolo & Max), die legendäre Newtella und eine Sammlung origineller Spirituosen. Dabei darf alles probiert werden. Keine Förmlichkeiten, keine elitäre Weinhändlerattitüde. “Der Geschmack ändert sich, Trends kommen und gehen”, sagt Elena, “aber wir bleiben uns treu. Wir erfinden uns zwar neu, vergessen aber nie, wo wir herkommen. Und vor allem: Es lebe das Morbin!”
Dann wäre da noch Francesca Crevatin, die auch Morbin im Überfluss zu bieten hat. In der Gioielleria Crevatin[3] in der Piazza Cavana 7/a verbinden sich Tradition und Innovation auf natürliche Weise. Das 1968 von ihrem Vater Aldo gegründete Juweliergeschäft ist heute ein zeitgemäßer und dynamischer Ort, wo es neben klassischen Gold- und Silberkollektionen auch experimentelle Stücke für alle gibt, die sich gerne von der Masse abheben. Francesca führt das Familienerbe nicht einfach weiter, sie hat es überdacht und wiederbelebt: Schmuck aus alternativen Materialien wie Keramik, Kupfer, Leder, Acrylglas und sogar 3D-gedruckte Modelle aus den Werkstätten junger Designer:innen. Hier finden sich auch Triester Marken wie Chirsich, Lodovica Fusco, Maison Dressage und Silvia Rossi, denn eine Stadt drückt sich auch dadurch aus, was man trägt. Ihr Erfolgsrezept? Einfach, aber wirkungsvoll: Mut, Neugier und eine Prise Glück.
Bei Cesca [4] , dem historischen Haushaltswarenladen in der Via Roma 10, ist die Zeit zwar vergangen, doch die Identität des Ortes ist gleich geblieben. Man hat es verstanden, sich zu erneuern und dabei seiner Seele treu zu bleiben. Das Geschäft wurde vor über einem Jahrhundert eröffnet und 1983 von der Familie Oblak übernommen. Heute wird es von Erik, Michy und ihrer Mutter Ardea geführt. In den Regalen findet man wirklich alles - manuelle
Vuoi entrare gradualmente nei mercati nanziari?
Cogli la duplice opportunità di un investimento piani cato e del conto deposito al 3,5%.
Tasso valido per 12 mesi per sottoscrizioni entro il 31/07/2025. L’offerta è applicabile al conferimento di nuova raccolta.
Adesso puoi scegliere anche i fondi comuni ad alto pro lo di responsabilità sociale e ambientale. Per maggiori informazioni rivolgiti alla tua liale o contattaci: info@civibank.it
Messaggio pubblicitario con nalità promozionale. La promozione è valida no al 31/07/2025 ed è riservata alla clientela che conferisce nuova raccolta e/o conversione di prodotti di risparmio amministrato. L’investimento si realizza mediante la contestuale sottoscrizione del conto di deposito e di un piano di accumulo (PAC) di un prodotto di risparmio gestito dalle seguenti società a scelta del sottoscrittore: Anima SGR, Arca Fondi SGR, Eurizon Capital SGR (solo per quote dei fondi comuni di investimento mobiliare aperti di diritto italiano), Fidelity International, JPMorgan Asset Management (Europe) S.r.l. e Vontobel Asset Management S.A., con esclusione dei fondi monetari. La durata del programma di investimento è di 12 mesi, l’importo minimo di sottoscrizione è di 12.000 euro. La cessazione o interruzione anticipata del PAC comportano l’automatica estinzione del conto di deposito CIVIMIX con liquidazione del saldo sul conto corrente, senza il riconoscimento del tasso previsto. L’investimento presenta rischi nanziari riconducibili alle possibili oscillazioni del valore delle quote dei fondi comuni oggetto dell’investimento, che possono quindi incidere sul rendimento totale dell’investimento. È possibile che il sottoscrittore, al momento della scadenza del piano, riceva un capitale inferiore a quello originariamente investito, anche in considerazione del livello di rischio del fondo scelto. Per i fondi comuni di investimento si prega di consultare il Prospetto e il documento contenente le Informazioni Chiave per gli Investitori (KID) prima di prendere una decisione nale di investimento, tali documenti sono disponibili anche sui siti dei partner. La Società di Gestione può decidere di porre ne alle disposizioni adottate per la commercializzazione dei suoi organismi di investimento collettivo in conformità all’art. 93 bis della direttiva 2009/65/CE e all’art. 32 bis della direttiva 2011/61/UE. Il rendimento del 3,5% lordo è inteso per il solo capitale giacente sul conto di deposito no al completamento del piano di accumulazione. Una volta che le somme inizialmente conferite nel conto deposito vengono impiegate per la sottoscrizione
Kaffeemühlen, Nudelhölzer, Korkenzieher in allen möglichen Varianten - , aber nichts ist zufällig dort gelandet. Jeder Artikel wurde aufgrund seiner Qualität und Nützlichkeit sorgfältig ausgewählt. Das Ziel ist nicht nur zu verkaufen, sondern den Kund:innen eine gute Auswahl zu bieten, ihnen zu erklären, was sie kaufen sollten, was lange hält und was seinen Preis wert ist. Und neben den Tipps bleibt immer Zeit für ein Lachen, denn die Ernsthaftigkeit des Handwerks geht hier Hand in Hand mit dem brillanten, entwaffnenden Triester Morbin, das alles authentischer macht.
Last but not least: Federico Valente, der junge Inhaber der Konditorei La Perla [5] in der Via Piccardi 18, der ein 60-jähriges süßes Traditionsunternehmen weiterführt. Das von seiner
Großmutter eröffnete Geschäft ist auf traditionelle Backwaren spezialisiert und wird heute in der dritten Generation geführt. Mit Neugier und Leidenschaft bewahrt Federico das Erbe seiner Familie: Auf Zetteln hat er über 850 handschriftliche Rezepte auf Triestinisch gesammelt, die jeden Bissen zu einer Reise in die Vergangenheit machen. La Perla ist viel mehr als eine Konditorei: Man kommt auf ein Brioche und bleibt dann zum Plaudern. Ein kleiner, authentischer Ort, wo man dieses unverwechselbares Morbin spürt, das einem auch bei Regen ein Lächeln auf die Lippen zaubert. Ein Muss sind die berühmten Triester Macarons, eine Neuinterpretation der Großmutter, die die Haselnüsse durch Mandeln ersetzte. Das Ergebnis: frisch, modern und bis heute äußerst beliebt!
Pasticceria La Perla
Via Piccardi, 18
La Perla è molto più di una pasticceria: è un luogo dove si entra per una brioche e si resta per una chiacchiera.
La Perla ist viel mehr als eine Konditorei: Man kommt auf ein Brioche und bleibt dann zum Plaudern.
Lo yoga all’alba, sul mare. Al tramonto, una corsetta in Porto Vecchio o una nuotata al Boa Beach a Muggia, che ormai is the new Barcola. Sabato SUP allo Squero. E la sera? Al Castello di San Giusto con una birretta in mano. La triestina si muove leggera, in sella a una Vespa 50, proprio come nella celebre canzone che sa di estate. Più che un mezzo, è uno stile di vita. E non porta con sé pesi inutili, reali o metaforici: è questo il segreto del suo sorriso. Lascia a casa persino il costume, tanto da qualche parte non serve: al Liburnia, in barca, nel solarium dell’Ausonia o per un bagno di mezzanotte. Il suo stile? Un manifesto di leggerezza e libertà.
–
Yoga at sunrise, by the sea. At sunset, ajog through the Old Portor a swim at Boa Beachin Muggia — now thenew Barcola. Saturdaymeans a SUPat the old boatyard. And in the evening? At San Giusto Castle, beerin hand. The Triestina moveseffortlessly from onemoment to the next onher Vespa 50 — just likein that summer songeveryone knows. Morethan a ride, it’s a way oflife. She doesn’t carryunnecessary weight —literal or metaphorical. That’s the secret behindher easy smile. She evenleaves her swimsuit athome — she knows shewon’t need it: at theLiburnia, on a boat, on thewomen-only sun deck atAusonia, or for a midnightdip. Her style? A manifesto of lightness e freedom.
Pietre, perle e paillettes creano simboli e immagini, in gioielli artigianali leggeri ed esuberanti. Spilla Scarabeo di ispirazione indiana di Psquuare. –
Un elisir seducente dove si fondono ciliegie nere, petali di rosa e bacelli di vaniglia e conducono in un mondo proibito. Aqua e lozione corpo Voluptas di Acque d’Italia.
di /by
Stefania Boccabianca
Coach e consulente, brand-lover, ama scoprire piatti, locali e prodotti sempre nuovi. /Coach and consultant, brand-lover, loves discovering new dishes, restaurants and products. hello@stefaniaboccabianca.com
Stones, pearls, and sequins form symbols and images in light, exuberant handcrafted jewelry. Indianinspired Scarab brooch by Psquuare.
Giada Gioielli
Contemporanei Via della Pescheria, 11
A seductive elixir blending black cherries, rose petals, and vanilla pods, leading to a forbidden world. Voluptas body mist and lotion by Acque d’Italia.
Medichesse Via di Cavana, 11a
Leggera e versatile la tote bag in rete di Épices, con stampa creata da un antico timbro in legno stilizzato e pochette coordinata.
Lightweight and versatile, the mesh tote bag by Épices features a print created using a stylized antique wooden stamp and comes with a matching pouch.
Spazio 11b
Via Santa Caterina da Siena, 11b
Largo ai viaggi e all’esotismo, anche senza spostarsi dal telo mare Holi di Le Jacquard Français, tanto grande quanto leggero per entrare in qualsiasi borsa.
–
Embrace travel and exotic vibes—even without leaving your beach towel. The Holi towel by Le Jacquard Français is as large as it is light, perfect to fit into any bag.
Zinelli e Perizzi
Via S. Sebastiano, 1
Lezioni di Yoga, pratiche corporee e pranayama, di gruppo e individuali, in studio e open-air. Per sperimentare e ricordare la relazione tra corpo, mente e respiro.
–
Group and individual Yoga lessons, physical practices, and pranayama, both in-studio and open-air. To experience and remember the relationship between body, mind, and breath.
Sati Studio Via Franca, 19/1 www.satistudio.it
di /von Alberto Polojac
Il morbin è un modo di stare al mondo tipicamente triestino: è ciò che sta dietro anche alle tradizionali maldobrie, i racconti satirici dialettali. La battuta che sdrammatizza, il sorriso sornione davanti alle cose della vita. È una forma di resistenza elegante, che sa diventare poesia da osteria, racconto da passeggio o un brindisi tra amici a seconda dell’occasione.
Se c’è un luogo dove questo spirito si fa materia, è tra i vigneti assolati del Carso triestino, dove il vento accarezza le vigne basse, piegate ma testarde, come certi vecchi triestini curvati dal tempo che tante storie avrebbero da raccontare. Qui nascono tesori autoctoni: la Vitovska, bianca e salmastra, come una brezza d’estate; la Malvasia istriana, aromatica e solare; il Glera, leggero
Piazza Vittorio Veneto
ed allegro; e il Refosco, rosso sanguigno e pieno, che sa di terra e racconti antichi. Cantine come piccole cattedrali della pazienza punteggiano queste terre rosse e calcaree, e la città fa da eco con le sue enoteche dal cuore pulsante. In piazza San Giovanni, il Gran Malabar [1] accoglie i clienti tra scaffali che traboccano racconti del territorio e quel fascino retrò che trasuda conoscenza, mentre in via Trento, Giovinoto [2] è rifugio urbano per chi cerca un buon calice e due parole sincere.
Poi i buffet, autentiche istituzioni cittadine, dove si pratica l’arte antica del rebechin, quel piccolo pasto che non è colazione, né pranzo, ma momento di tregua e piacere. Tra tutti, L’Approdo [3] in via Carducci è un monumento vivente al triestino doc: lì campeggia la celebre tavola periodica del triestin, dove la parola morbin ha un posto d’onore, come un elemento nobile e inafferrabile. È facile incontrare qui le “bobe” e le “ nagane” triestine: personaggi folkloristici, ironici e affettuosamente teatrali, che sembrano usciti da una commedia scritta a colpi di bora.
A proposito di morbin e di spirito... o meglio, di spirits, non può mancare una tappa all’Antico Caffè Torinese [4], gioiello liberty dove la miscelazione è un’arte e dove, accanto ai grandi classici, prendono vita cocktail originali anche a base di vino. Un omaggio alla memoria e alla modernità, alla leggerezza e all’invenzione. Lo spirito di Trieste racchiuso in un bicchiere.
In fondo, una coppa de bon vin, sia essa un bianco frizzante o un rosso strutturato, è sempre un brindisi alla vita e alla leggerezza. A Trieste infatti, la vita si prende così: con un sorriso sottile, un calice sincero e il cuore che ride, anche quando il vento taglia le guance da quanto è forte.
Proprio in mezzo a questo girotondo di calici, sorrisi e battute, affiora una citazione di Umberto Saba, che sembra racchiudere il cuore stesso della filosofia triestina:
“La vita è così amara, il vino è così dolce; perché dunque non bere?”
Una massima semplice e luminosa, che incarna il perfetto stile di vita triestino: alla perenne ricerca di positività e buonumore, con quella scontrosa grazia e l’ironia che sa stemperare ogni malinconia – in una parola… il morbin
DEUTSCHER TEXT
Das Morbin, dieser Funke von Leichtigkeit, Ironie und Herzblut, fließt durch die Adern der Stadt wie der Wein in den trattorie und Bars. Morbin ist eine typisch triestinische Lebenseinstellung: Es ist die Seele der traditionellen Maldobrie, den satirischen Erzählungen im Dialekt. Eine treffende Bemerkung, die Dinge entdramatisiert, ein verschmitztes Lächeln angesichts der Wendungen des Lebens. Eine elegante Form des Widerstands, der bei einem Glas Wein zu Poesie werden kann.
Wenn es einen Ort gibt, an dem dieser Geist Gestalt annimmt, dann in den sonnenverwöhnten Weinbergen im Karst, wo der Wind über die Weinstöcke streicht - gekrümmt, aber widerstandsfähig wie die alten Triester:innen, vom Alter gebeugt und voller Geschichten. Dieser Landstrich ist die Wiege autochthoner Schätze. Hier wachsen die Vitovska, weiß und salzig wie eine Sommerbrise, die aromatische und sonnige Malvasia Istriana, der leichte und spritzige Glera und der blutrote und vollmundige Refosco, der nach Erde und alten Geschichten schmeckt.
Weinkeller säumen die roten Kalkböden, und in der Stadt pulsieren die Weinbars. Auf der Piazza San Giovanni empfängt die Gran Malabar [1] ihre Gäste mit Regalen voller Retro-Charme und Geschichten über die Region. In der Via Trento bietet Giovinoto [2]
einen Zufluchtsort für alle, die ein gutes Glas Wein und ein paar ehrliche Worte suchen. Ach ja, die Buffets! Hier wird noch die alte Kunst des Rebechin gepflegt. Diese kleine Brotzeit bzw. Jause ist weder Frühstück noch Mittagessen, sondern ein Moment der Ruhe und des Genusses. Allen voran im L’Approdo [3] in der Via Carducci: Dort prangt das berühmte Periodensystem der Triestini, in dem das Wort Morbin einen Ehrenplatz einnimmt, als wäre es ein edles und ungreifbares Element. Hier trifft man leicht auf Bobe und Nagane - folkloristische, ironische und liebevoll theatralische Charaktere, als hätte sie die Bora aus einer Komödie herübergeweht. Wer eine Kombi aus Morbin und Geist, also Spirituosen, sucht, dem sei das Caffè Torinese [4] empfohlen. In diesem Jugendstil-Juwel ist das Mixen eine Kunst. Hier werden neben den großen Klassikern auch originelle Cocktails auf Weinbasis kreiert. Der Geist von Triest, destilliert in einem Glas. Schließlich ist ein gutes Glas Wein, sei es ein spritziger Weißer oder ein kräftiger Roter, immer auch ein Toast auf das Leben. Denn in Triest wird das Leben so genommen, wie es ist: mit einem Lächeln, einem Glas Wein und einem lachenden Herzen, auch wenn einem dabei der Wind in die Wangen beißt. Mitten in diesem Reigen aus Gläsern, Witzen und Freude taucht ein Zitat von Umberto Saba auf:
“Das Leben so bitter, der Wein so süß; warum also nicht trinken?“
Einfach und (ein)leuchtend. Die stetige Suche nach dem Positiven, begleitet von der “spröden Anmut” und der Ironie, die selbst die trübste Stimmung aufhellt - mit einem Wort: Morbin.
di /von
Alice Noel Fabi
foto di /Fotos von Camilla
Bach
Scopri la ricetta su: /Das Rezept finden Sie hier:
www.triestelifestyle.com
El mulo ga morbin!” Con quest’espressione i triestini, e chi ha imparato a conoscerli, riassumono tutto un approccio alla vita. Sei sempre pieno di energia, hai costantemente la battuta pronta e la voglia di far festa in compagnia? Te ga morbin. Indiscutibile. La domanda allora è stata: come si traduce in cucina questa caratteristica distintiva della cultura della città, fatta di verve, sense of humour, e voglia di stare assieme? Cosa diamo da mangiare a “un che ga morbin” che certamente non è scemo –avendo la battuta sempre pronta– ed è anzi attento al cibo buono con ingredienti di qualità? Come portare il morbin in un piatto? La risposta al primo assaggio, insomma, doveva essere “mmm, questo piatto ga morbin”. Stavolta la ricerca ingredienti è stata
più affascinante del solito, perché per giungere a ricette piene di morbin il gioco era trovare quei gusti che in bocca “esplodono” come fuochi d’artificio raffinati e inaspettati. Ingredienti grintosi, note agrodolci, sapori d’estate, di griglie al mare, di melting pot, di voglia di divertirsi in compagnia. Un tuffo nelle mescolate tradizioni della nostra amata città insomma, che parlano sloveno, croato, serbo, friulano, veneto, ma anche ebraico, greco, ungherese... per tornare in superficie con elementi che raccontino di questo spirito così tipicamente triestino.
Trovateci un ingrediente con più morbin della radice del rafano. Anzi, del cren, come lo chiamiamo noi. Ha un suono già energico e spiritoso di suo, non trovate? Parente del cavolo, in botanica
“armoracia rusticana”, qui la spolveriamo come matti ogni giorno, tutto il giorno, su carni uscite dalle caldaie dei buffet e sui taglieri delle nostre amate osmize Ci fa lacrimare gli occhi come una risata incontenibile, ed è proprio quel pungente scoppio nel naso, paragonabile al morbin, che amiamo. Provate a mettervi in osservazione in un buffet: prima o poi a un commensale partirà uno starnuto dopo aver addentato un panino di cotto, senape e cren, seguito da un’espressione basita con lacrima agli occhi, risata e possibile frase all’oste “no te ga lesinà sul cren!” (non hai lesinato col rafano).
È la sensazione che danno anche altri vegetali come zenzero, senape e wasabi. Proveniente dalla parte occidentale dell’Asia, in Europa è arrivato probabilmente nel medioevo per diventare uno dei simboli delle cucine dell’Europa centrale e dell’area mitteleuropea, strettamente legato alle tradizioni culinarie di Trieste e Carso.
In cucina, il cren è un morbin naturale: “accende” i piatti, risveglia il palato e accompagna pietanze grasse o saporite come carni, salsicce, pesce affumicato, formaggi, senza mai coprirne il sapore.
Partendo come sempre da stagionalità, località e qualità degli ingredienti, con il cren ci siamo cimentati in qualcosa di completamente inedito, unendolo alle intramontabili luganighe, le salsiccie di maiale del Carso, alla freschezza estiva dei peperoni alla griglia, alle erbe fresche e al gusto deciso della rucola (altro ingrediente che, quando “pizzichina”, ha decisamente morbin…). Un “panin de morbin”, con pane rigorosamente di qualità come gli ingredienti che andrete selezionando nei vostri botteghini
In cucina, il cren è un morbin naturale:
“accende” i piatti, risveglia il palato e accompagna pietanze grasse o saporite come carni, salsicce, pesce affumicato, formaggi, senza mai coprirne il sapore.
In der Küche sorgt
Meerrettich für Morbin: Er peppt Gerichte auf, kitzelt am Gaumen und passt zu fettigen oder würzigen Speisen wie Fleisch, Wurst, geräuchertem Fisch und Käse, ohne deren Geschmack zu überdecken.
Panin de morbin
Ricetta per due panini
2 panini
2 salsicce
4 cucchiai di maionese (meglio se fatta in casa)
2 cucchiai di rafano fresco grattugiato
2 peperoni (uno rosso e uno giallo)
1 mazzo di erbe fresche miste
Una manciata di rucola Olio extravergine d’oliva (meglio se di varietà locale bianchera)
Sale e pepe
Preparare la maionese e aggiungere il rafano grattugiato.
Grigliare i peperoni interi finché morbidi e abbrustoliti.
Svuotare i peperoni dai semi e tagliare a listarelle. Condire con erbe tritate, olio evo, sale e pepe.
Tagliare le salsicce a metà in lunghezza e grigliare.
Tagliare i panini e grigliare leggermente.
Assemblare il panino: Spalmare la maionese al rafano sulla base, aggiungere i peperoni conditi, le salsicce grigliate, la rucola, un pizzico di sale, e chiudere con l’altra metà del pane.
Rezept für zwei Brötchen
2 Brötchen
2 Würstchen
4 EL Mayonnaise (am besten hausgemacht)
2 EL frisch geriebener Meerrettich
2 Paprika (eine rote und eine gelbe)
1 Bund gemischte frische Kräuter
Eine Handvoll Rucola
Natives Olivenöl extra (am besten eine lokale Sorte wie Bianchera)
Salz und Pfeffer
Die Mayonnaise zubereiten und den geriebenen Meerrettich hinzufügen.
Die Paprikaschoten im Ganzen grillen, bis sie weich und geröstet sind. Die Kerne entfernen und die Paprikaschoten in Streifen schneiden. Mit gehackten Kräutern, Olivenöl, Salz und Pfeffer würzen.
Die Würstchen der Länge nach halbieren und grillen. Die Brötchen aufschneiden und leicht rösten.
Das Brötchen belegen:
Die Meerrettich-Mayonnaise auf die untere Brötchenhälfte streichen, die gewürzten Paprika, die gegrillten Würstchen und den Rucola daraufgeben, mit einer Prise Salz würzen und mit der anderen Brötchenhälfte bedecken.
Tiramisù
Ricetta per quattro porzioni
10 savoiardi
1 tazza di caffè
2 uova
3 cucchiai di zucchero a velo
250 g di mascarpone
2 cucchiai di cacao amaro in polvere
Preparare il caffè con la moka e lasciarlo raffreddare. Disporre uno strato di savoiardi in una pirofila e versare il caffè in modo uniforme. Mettere da parte.
Separare i tuorli dagli albumi. Aggiungere i tuorli al mascarpone uno alla volta, mescolando bene dopo ogni aggiunta. Unire metà dello zucchero e mescolare fino a ottenere una crema liscia e omogenea.
Montare gli albumi con il restante zucchero fino a ottenere una neve ferma. Incorporare delicatamente gli albumi al composto di mascarpone, mescolando dal basso verso l’alto per non smontarli.
Versare la crema sui savoiardi imbevuti e spolverare tutta la superficie con il cacao amaro setacciato. Riporre in frigorifero per almeno 6 ore prima di servire.
10 Löffelbiskuits
1 Tasse Espresso
2 Eier
3 EL Puderzucker
250 g Mascarpone
2 EL Bitterkakaopulver
Den Kaffee in der Mokkakanne zubereiten und abkühlen lassen. Eine Schicht Löffelbiskuits in eine Auflaufform legen und den Kaffee gleichmäßig darüber gießen. Beiseite stellen. Eigelb vom Eiweiß trennen. Das Eigelb nacheinander zum Mascarpone geben und nach jeder Zugabe gut verrühren. Die Hälfte des Zuckers hinzufügen und zu einer glatten, homogenen Creme verrühren. Das Eiweiß mit dem restlichen Zucker zu festem Schnee schlagen. Das Eiweiß vorsichtig unter die Mascarponemasse heben, dabei von unten nach oben rühren, damit es nicht zusammenfällt. Die Creme auf die eingeweichten Löffelbiskuits geben und die gesamte Oberfläche mit Kakaopulver bestäuben. Vor dem Servieren mindestens 6 h in den Kühlschrank stellen.
di fiducia: fondamentale sceglierlo da Pagna (Via Muratti) o da Spaccio Pani (Via del Lazzaretto Vecchio). Perché ci sarà un motivo se esiste il detto “el xe bon come el pan”...
Per il dolce che vi proponiamo invece, abbiamo puntato sull’ingrediente della bevanda energetica triestina per eccellenza. “Te ga poco morbin oggi, bevite un caffé” è un’altra frase classica del mattino. E se diciamo dolce, e diciamo caffé, è facile capire che la direzione è tiramisù, poco importa se l’origine se la contendono Veneto e Friuli Venezia Giulia. Quel sapore di caffé a noi triestini parla di commercio, di porto, di storia. Di caffé letterari dove il morbin, il fermento culturale, era di personaggi come Italo Svevo, Umberto Saba, James Joyce… un dolce che ovviamente, ci conoscete, va preparato senza compromessi in quanto agli ingredienti: scegliete un caffè di qualità come Bloom Specialty Coffee o Bianca Tosta, non ve ne pentirete!
Per il dolce che vi proponiamo invece, abbiamo puntato sull’ingrediente della bevanda energetica triestina per eccellenza; il caffé che a noi triestini parla di commercio, di porto, di storia.
Beim Dessert darf das Triester Energiegetränk par excellence nicht fehlen: der Kaffee, der für uns Triester:innen für Handel, Hafen und Geschichte steht.
El mulo ga morbin! Mit diesem Ausdruck drücken Triester:innen - und wer sie kennt - aus, dass jemand Pep hat. Sie haben stets einen Witz auf Lager und sind voller Energie und in Feierlaune?
Dann haben Sie Morbin! Keine Frage! Die Frage ist vielmehr: Wie lässt sich diese Eigenheit, die für Elan, Sinn für Humor und Geselligkeit steht, in der Küche umsetzen? Was serviert man jemandem mit Morbin, der also sicherlich nicht blöd ist und zudem auf gutes Essen mit hochwertigen Zutaten achtet? Wie bringt man Morbin auf den Teller? Und wie schafft man es, dass man schon beim ersten Bissen sagt: “Mmmh, dieses Gericht hat Morbin.”
Diesmal war die Suche nach den Zutaten noch spannender als sonst. Denn es galt, jene Aromen zu finden, die im Mund ganz unerwartet eine feine Geschmacksexplosion hervorrufen. Kräftige Zutaten, süß-saure Noten, Aromen von Sommer, Gegrilltem am Meer, von
Multikulti und von der Lust, gemeinsam Spaß zu haben. Ein kulinarischer Ausflug in die vielfältigen Traditionen unserer geliebten Stadt, die Slowenisch, Kroatisch, Serbisch, Friaulisch, Venetisch, aber auch Jiddisch, Griechisch, Ungarisch sprechen... und von dieser so typischen Triester Einstellung erzählen. Es gibt kaum eine Zutat, die mehr Morbin hat als die Meerrettichwurzel bzw. der Cren, wie er hier genannt wird. Schon der Name klingt kraft- und temperamentvoll. Botanisch gesehen gehört er zur Familie der Kohlgewächse (armoracia rusticana). In Triest wird er täglich großzügig über das Kesselfleisch der Buffets und die Wurstplatten der beliebten Osmize gerieben. Wie ein Witz treibt er einem mit seinem scharfen Aroma die Tränen in die Augen.
Und genau diesen Kick in der Nase, vergleichbar mit Morbin, lieben wir. Gehen Sie mal in ein Buffet und beobachten Sie die Menschen dort: Früher oder später wird ein Gast bei seinem Brötchen mit Kochschinken, Senf und Meerrettich niesen. Es folgen ein verdutzter Gesichtsausdruck mit Tränen in den Augen, Gelächter und der an den Wirt gerichtete Kommentar im Dialekt: Mit dem Meerrettich hast du aber nicht gespart! Dasselbe Gefühl vermitteln auch andere Pflanzen wie Ingwer, Senf und Wasabi. Der Meerrettich stammt aus Westasien und kam wahrscheinlich im Mittelalter nach Europa, wo er zu einem Symbol der mitteleuropäischen Küche wurde und eng mit den kulinarischen Traditionen von Triest und dem Karst verbunden ist.
In der Küche ist Meerrettich ein natürliches Würzmittel: Er peppt Gerichte auf, kitzelt den Gaumen und passt zu fettigen oder würzigen Speisen wie Fleisch, Wurst, geräuchertem Fisch und Käse, ohne deren Geschmack zu überdecken. Ausgehend wie immer von der Saison, der Herkunft und der Qualität der Zutaten haben wir uns mit dem Kren dieses Mal an etwas völlig Neues gewagt und ihn kombiniert mit den altbewährten luganighe, den Schweinswürstchen aus dem Karst, der sommerlichen Frische gegrillter Paprika, frischen Kräutern und dem kräftigen Geschmack von Rucola (die ebenso in der Nase kitzelt und Morbin beweist...): un panin de mobin - eine “Morbinsemmel”, wobei das Brötchen ebenso hochwertig sein sollte wie die Zutaten aus unseren Stammläden. Empfohlen seien die Bäckereien Pagna (Via Muratti) oder Spaccio Pani (Via del Lazzaretto Vecchio), denn in Triest wird sogar die Güte einer Person mit Brot verglichen (“Er ist gut wie Brot”). Beim Dessert darf das Triester Energiegetränk par excellence nicht fehlen: der Kaffee. Denn ein klassischer Triester Morgenspruch lädt Leute mit wenig Morbin auf eine extra Tasse Kaffee ein. Da ist es naheliegend, dass wir an Tiramisu denken, ganz gleich, ob der Ursprung nun in Venetien oder in Friaul-Julisch Venetien liegt. Der Geschmack von Kaffee steht bei uns für Handel, Hafen und Geschichte. Für literarische Cafés, in denen Morbin, die Kreativität von Persönlichkeiten wie Italo Svevo, Umberto Saba, James Joyce geprägt wurde... Ein Dessert, das - Sie kennen uns - ohne Kompromisse bei der Qualität zubereitet werden muss. Kaffee-Tipps: Bloom Specialty Coffee oder Bianca Tosta!
Appuntamento con la Trieste Cocktail Week 2025 dal 7 al 14 settembre.
Auf geht’s zur Trieste Cocktail Week 2025 von 7. bis 14. September.
ATrieste il morbin è declinato anche attraverso i cocktail e i drink in generale. Sorseggiare un buon bicchiere diventa un modo per stare in compagnia, lasciarsi andare a chiacchiere e gossip, e divertirsi tra amici senza esagerare. Il re delle ordinazioni in città è sicuramente lo spritz, ma ci sono anche miscele studiate con ingredienti che giocano sull’estro e sulla voglia di osare, puntando su elementi che richiamano i sapori, i profumi e i luoghi della città.
Tra le manifestazioni che più esaltano il connubio tra drink e triestinità c’è la “Trieste Cocktail week”, una settimana di eventi e serate dove i protagonisti sono i bartender che devono darsi battaglia a colpi di ingredienti, mix fantasiosi e tanta creatività. Una manifestazione che promuove insieme sia i prodotti, sia i locali della città.
L’edizione 2025 si terrà dal 7 al 14 settembre, ideata e organizzata da Filippo Vidiz e Alberto Polojac dell’agenzia Freshmedia. “Lo stesso claim dell’iniziativa ‘The spirits of Trieste’ gioca proprio sul termine dello spirito, come distillato, ma anche come ispirazione, slancio e… morbin –racconta Vidiz– e a dimostrazione di tutto questo basta guardare la lista di drink proposta lo scorso anno dal vincitore dell’edizione 2024, Sebastiano Villatora, bartender dell’Antico Caffè Torinese, che ha conquistato il primo posto grazie a cocktail di qualità, con ingredienti rigorosamente del territorio, ma anche con un’ironia e con un’impronta tutta dedicata alla città”. Sono cinque le signature cocktail ideate da Villatora lo scorso anno. Tra queste “Pedocin”, come l’omonimo stabilimento balneare triestino diviso da un muro, in un bicchiere composto da due parti ben separate, con Bianca con Blu Lie Vodka, Amaro Seri Pervas, liquore al caffè SVN Senses, cordiale di caffè esausto e kefir. E poi c’è “Osmiza”, che ha proposto con Calvados, Grappa di Fragolino, Aperitivo Nonino, fichi
fermentati, Ribolla Metodo Classico. Mentre “Barcola” è stato un omaggio al lungomare, servito con Lu lentu SeimilaMetriQuadri, distillato zero alcol, cordiale alla tonica, honey balsamic mix con miele millefiori e aceto balsamico, mirtilli chiarificati, acqua di mare. Ma il morbin passa anche attraverso i look dei bartender. Lo scorso anno alla “Trieste Cocktail Week” ha stupito tutti con i suoi completi coloratissimi Rocco Porcelli, dello 040 Group, giunto alla fase finale della gara, che in ogni step della competizione non ha osato solo con i drink, ma anche con un abbigliamento a dir poco stravagante ed eccentrico.
Trieste Cocktail Week. Una settimana di eventi e serate dove i protagonisti sono i bartender.
Trieste Cocktail Weekeine Woche voller Events, wo sich alles um die Barkeeper:innen dreht.
Una manifestazione che promuove insieme sia i prodotti sia i locali della città.
Hier werden sowohl die Produkte als auch die Lokale der Stadt wirksam in Szene gesetzt.
Zu den Veranstaltungen, die die Verbindung zwischen Drinks und Triest am besten zur Geltung bringen, gehört die Trieste Cocktail Week, eine Woche voller Events und Abendveranstaltungen. Im Mittelpunkt stehen dabei die Barkeeper:innen, die sich mit Zutaten, kreativen Kombinationen und viel Einfallsreichtum einen Wettstreit liefern. Dabei werden sowohl die Produkte als auch die Lokale der Stadt wirksam in Szene gesetzt.
DEUTSCHER TEXT
Morbin beweist man in Triest auch beim Cocktailtrinken. Ein Gläschen in guter Gesellschaft, mit Freunden plaudern und sich über die neusten Klatsch unterhalten, sich amüsieren, ohne über die Stränge zu schlagen. Der König der Drinks ist natürlich der Spritz, aber es gibt auch mutigere und fantasievolle Mixgetränke mit Zutaten, die an die Aromen, Düfte und Orte der Stadt erinnern.
Dieses Jahr findet die Veranstaltung vom 7. bis 14. September statt. Organisiert und konzipiert wird sie von Filippo Vidiz und Alberto Polojac von Freshmedia. “Der Slogan der Initiative The spirits of Trieste spielt mit dem Begriff ‘Spirit’, also Destillat, aber auch Inspiration, Schwung und ... Morbin”, erzählt Vidiz. “Als Beweis dafür genügt ein Blick auf die Getränkekarte, die letztes Jahr vom Gewinner Sebastiano Villatora, Barkeeper des Antico Caffè Torinese, präsentiert wurde. Mit seinen erstklassigen Cocktails aus regionalen Zutaten, aber auch mit einer Prise Ironie und einer ganz besonderen Note, die ganz der Stadt gewidmet ist, hat er den ersten Platz erobert.”
Villatora hat im letzten Jahr fünf Signature-Cocktails kreiert. Darunter Pedocin, benannt nach dem gleichnamigen, durch eine Mauer geteilten Strandbad in Triest: ein Glas mit zwei klar getrennten Teilen mit Bianca mit Blu Lie Vodka, Amaro Seri Pervas, Kaffeelikör SVN Senses, Kaffeesirup und Kefir. Und dann wäre da noch Osmizza mit Calvados, Fragolino-Grappa, Aperitivo Nonino, fermentierten Feigen und Ribolla Metodo Classico. Barcola hingegen ist eine Hommage an die Strandpromenade und wird mit Lu lentu SeimilaMetriQuadri, einem alkoholfreien Destillat, Tonic Cordial, einer HonigBalsamico-Mischung mit Blütenhonig und Balsamico-Essig, geklärten Heidelbeeren und Meerwasser serviert.
Doch Morbin steckt auch im Look der Barkeeper:innen. Letztes Jahr überraschte Rocco Porcelli von der 040 Group bei der Trieste Cocktail Week mit seinen farbenfrohen Anzügen und schaffte es bis in die Endrunde des Wettbewerbs. Dabei beeindruckte er nicht nur mit seinen Drinks, sondern auch mit seiner extravaganten und exzentrischen Kleidung.
Il gelato è un classico di stagione. Ma anche i classici si rinnovano.
In queste pagine vi segnaliamo una trentina di gelaterie artigianali per tutti i gusti, da quelle storiche a quelle più nuove e creative, da quelle bio a quelle d’importazione, presenti sia nel cuore della città sia in zone meno centrali. Se cercate un tipo di gelato tipicamente triestino, provate a chiedere se fanno ancora la berlina: una pallina di gelato o due, tanta panna e una guarnizione a scelta, cioccolato, menta, frutta fresca, etc. etc. , secondo la fantasia del gelataio. Tutto in un bicchiere, da gustare sul posto o passeggiando in città, tra una gelateria e l’altra. –
Eis - der Klassiker der Saison! Doch auch in der Welt der Klassiker gibt es Neues zu berichten. Hier die Liste von 30 handwerklichen Eisdielen, bei denen für jeden Geschmack etwas dabei ist: von historischen Eissalons über neue und kreative Eiscafés bis hin zu Bio- und Import-Eisläden, im Herzen der Stadt und auch außerhalb. Sie suchen ein typisch Triester Eis? Dann bestellen Sie doch mal eine berlina: eine Art Eisbecher mit einer oder zwei Kugeln Eis, viel Sahne und Topping nach Wahl (Schokolade, Minze, frische Früchte ... ganz nach Lust und Laune des Eismachers). Zum Genießen vor Ort oder bei ihrem Spaziergang zur nächsten Eisdiele!
1 Arnoldo
Viale Miramare, 13
2 Zampolli Via Ghega, 10
3 Marco
Via Malcanton, 16
4 Jazzin
Via Mercato Vecchio, 1
Nicola
5 Via Diaz, 26a
6 Via Trento, 13
7 Via Baiamonti, 20
8 La Siciliana
Viale XX Settembre, 10
9 Gangemi
Capo di piazza G.Bartoli, 2
10 Madison
Via Battisti, 3
/Viale XX Settembre, 8 Pipolo
11 Viale XX Settembre, 11a
12 Barcola, Viale Miramare, 127
13 De Lorenzi
Viale XX Settembre, 4c
14 O.g.g.i.
Via Battisti, 13a
15 Il Pinguino
Molo Pescheria, 1
16 Natura Gelato
Piazza Hortis, 6a
17 Chocolat Via Cavana, 15b
18 Udevalla
Strada di Rozzol, 117
19 Oasi del gelato
Via dell’Eremo, 259
20 Arnoldo
Strada per Vienna, 14 - Opicina
21 Cremeria Marra
Via Boccardi, 2
22 Arnoldo
Viale D’Annunzio, 60
23 Gelateria in Antartide
Via Giulia, 80
24 Giacomino
Campo San Giacomo, 5
25 Bar X
Via Palestrina, 2
26 Bar Vatta
Via Nazionale, 38 - Opicina
27 Gelateria Con Amore
Via Cicerone, 10b
28 Gelateria Con Amore Barcola
Viale Miramare, 205a
29 Gelatodamare
Via Foschiatti, 9a
30 Il gelato di Rosa
Via Revoltella, 42a
31 Gelateria all’Ippodromo
Viale Ippodromo, 12b
—Platz für den
LBorarium Via Nazionale, 49
Opicina, Trieste www.museobora.org
a Bora è una vera e propria istituzione invisibile della città. Oggi questo vento così speciale sta per essere celebrato in un nuovo spazio di imminente apertura a Opicina, a due passi dal capolinea del tram. Si chiama Borarium e sarà il posto giusto per conoscere più a fondo il mondo dei rèfoli attraverso coinvolgenti postazioni interattive dedicate ai visitatori di ogni età. Spiegazioni, dati, curiosità, giochi. Ma anche memorie, quelle dei triestini e di tutti coloro che almeno una volta nella vita hanno provato l’emozione di questo vento incredibile. Il percorso di visita comincia guardando il nostro pianeta da lontano per scoprire come si formano i venti e le correnti semplicemente interagendo con un touch screen. Si arriva subito al Mediterraneo per conoscere i venti della rosa dei venti. Ed è qui che s’incontra la Bora! La sezione successiva, sotto forma di un grande libro digitale, approfondisce le peculiarità del vento di est-nord-est, spiegando perché e come soffia, ma anche svelandone le “porte” sull’Adriatico. A questo punto,
la Bora ci fa vedere qual è il suo itinerario: si parte dalla Porta di Postumia e si arriva al golfo di Trieste, in un viaggio lungo quanto una parete. Ormai con la scenografia siamo arrivati in città ed è il momento di imbattersi nelle “robe di Bora”, quelle più tipiche e quelle più inaspettate. Lasciatevi sorprendere. Con il Magazzino dei Venti e il Borarium, il Progetto Bora Museum cresce e si espande, diventando così “Un museo che è nell’aria” diffuso nello spazio e nel tempo. Un museo partecipato, pronto a raccogliere ulteriori reperti, testimonianze, racconti legati a questo vento che è l’anima di Trieste. Al piano superiore il Borarium ospita una sala polivalente destinata alle attività culturali più diverse (conferenze, lezioni, mostre) portate dal vento, perché questo affascinante fenomeno della natura entra ovunque, non ha confini. Proprio come le Boraviglie, l’evento di lancio organizzato in occasione di GO!2025 grazie al contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
Die wahre unsichtbare Größe in der Stadt ist die Bora. Und gefeiert wird dieser ganz besondere Wind nun in einem neuen Ausstellungsraum in Opicina, nur wenige Schritte von der Endhaltestelle der Straßenbahn entfernt: im Boarium.
Dort können Besucher:innen jeden Alters anhand interaktiver Stationen die Welt der Windböen, der sog. rèfoli, entdecken. Erklärungen, Daten, Kurioses, Spiele, aber auch Erfahrungsberichte der Bevölkerung und all jener, die mindestens einmal in ihrem Leben die Kraft dieses einzigartigen Windes erlebt haben. Der Besuch beginnt mit einem Blick auf unseren Planeten aus der Ferne. Mithilfe eines Touchscreens erfährt man, wie Winde und Strömungen entstehen. Anschließend gelangt man zum Mittelmeer, wo man die verschiedenen Winde kennenlernt. Und hier trifft man auf die Bora!
In Form eines großen digitalen Buches werden daraufhin die Besonderheiten des Ost-Nordost-Windes näher erläutert - warum und wie er weht, aber auch seine Einfallstore hin zur Adria. Hier verrät uns die Bora ihren Verlauf von Postojna bis zum Golf von Triest.
Die Besichtigung schließt mit Impressionen aus der Stadt selbst: Roba di Bora mit den typischsten und unerwartetsten Dinge rund um die Bora. Lassen Sie sich überraschen!
Mit dem Magazzino dei Venti und dem Borarium wächst und expandiert das Projekt Bora-Museum und wird so zu einem “Museum, das in der Luft liegt”, das sich über Raum und Zeit erstreckt. Ein Museum, bei dem alle mitmachen können und das weitere Fundstücke, Zeugnisse und Geschichten zu diesem für Triest so charakteristischen Wind sammelt. Im Obergeschoss bietet das Borarium einen Mehrzweckraum für unterschiedlichste kulturelle Veranstaltung (Konferenzen, Vorträge, Ausstellungen), die vom Wind beflügelt werden. Denn das faszinierende Naturphänomen kennt keine Grenzen. Wie auch die Boraviglie, das Eröffnungsevent, das anlässlich von GO!2025 mit der Unterstützung der Autonomen Region Friaul-Julisch Venetien organisiert wurde.
Con il Magazzino dei Venti e il Borarium, il Progetto Bora Museum cresce e si espande, diventando così “Un museo che è nell’aria” diffuso nello spazio e nel tempo.
Mit dem Magazzino dei Venti und dem Borarium wächst und expandiert das Projekt Bora-Museum und wird so zu einem “Museum, das in der Luft liegt” und sich über Raum und Zeit erstreckt.
Golf Club Trieste
Località Padriciano, 80
Il Golf Club Trieste, con le sue 18 buche, è situato sul Carso triestino, incastonato ad un’altitudine di 350 metri tra le aspre e caratteristiche colline carsiche da una parte e il mare dall’altra, regalando splendidi scorci del golfo di Trieste, dalle lagune di Grado e Lignano fino alla costa istriana. È immerso in una natura incontaminata resa ancora più affascinante dalla cura posta nella salvaguardia di specie floreali uniche nel loro genere. Non di rado poi offre incontri ravvicinati con la fauna autoctona, dai caprioli ai leprotti. Il club festeggia quest’anno il 70° della sua fondazione. Il campo di Padriciano fu infatti realizzato dagli anglo-americani dopo la fine del secondo conflitto mondiale e affidato ad un gruppo di appassionati golfisti locali poco dopo la fine della loro amministrazione militare a Trieste, agli inizi del 1955. È quindi orgogliosamente il più antico circolo del Friuli Venezia Giulia.
Il club celebrerà questo importante anniversario nel week end del 19 e 20 luglio. Sabato 19 si terrà un open day, a partire dalle ore 16.30, aperto a tutti coloro che intendono conoscere il circolo e questo bellissimo sport. Ci sarà inoltre un’esibizione dimostrativa di Giulia Sergas, la più titolata golfista italiana di sempre formatasi proprio nel club triestino, insieme alla maestra Paola Tacoli.
La giornata si concluderà con una cena di gala al ristorante "Buca 19” che sarà anche l’occasione per festeggiare proprio Giulia Sergas, reduce dalle gare statunitensi della Legends Tour della LPGA.
La giornata successiva, domenica
20, si svolgerà il trofeo del 70°, una Louisiana, ovvero una gara a squadre, aperta anche ai non golfisti, affinché tutti possano provare l’emozione di partecipare a una gara di golf.
Per l’occasione il circolo sta preparando anche delle magliette e delle felpe celebrative, con un logo esclusivo realizzato ad hoc, che saranno poste in vendita presso la segreteria del circolo.
Der Golf Club Trieste mit seinen 18 Löchern befindet sich im Triester Karst auf einer Höhe von 350 Metern. Als Kulisse dienen schroffe und charakteristische Karsthügel auf der einen und das Meer auf der anderen Seite. Der Blick schweift über den Golf von Triest, von den Lagunen von Grado und Lignano bis hin zur Küste Istriens. Neben der unberührten Natur faszinieren die sorgfältig gepflegte Pflanzenwelt des Golfplatzes und die einheimische Fauna vom Reh bis zum Hasen.
In diesem Jahr feiert der Golfclub in Padriciano sein 70-jähriges Bestehen. Denn der Golfplatz wurde bereits nach
dem Ende des Zweiten Weltkriegs von den Angloamerikanern angelegt und Anfang 1955 - kurz nach Ende der Militärverwaltung in Triest - einer Gruppe lokaler Golffans anvertraut. Er ist somit der älteste Golfclub in Friaul-Julisch Venetien.
Und das muss gebührend gefeiert werden: Am Samstag, den 19. Juli, findet ab 16.30 Uhr ein Tag der offenen Tür zum Kennenlernen statt. Außerdem gibt es eine Vorführung von Giulia Sergas, der erfolgreichsten italienischen Golfspielerin aller Zeiten, die ihre Karriere hier an der Seite ihrer Trainerin Paola Tacoli begann.
Der Tag endet mit einem Galadinner im Restaurant Buca 19, bei dem auch Giulia Sergas gefeiert wird, die gerade von der US Legends Tour der LPGA zurückgekehrt ist.
Am Sonntag, den 20. Juli, findet ein Turnier zum 70-jährigen Jubiläum statt: ein Louisiana bzw. ein Mannschaftsturnier, an dem auch Nichtgolfer:innen teilnehmen können und das einen spannenden Wettkampf für alle verspricht.
Zu diesem Anlass können im Sekretariat des Clubs auch T-Shirts und Sweatshirts mit einem exklusiven, eigens entworfenen Logo erworben werden.
Le cartoline della Bora Bora-Postkarten
Trovare buffe cartoline dedicate al vento non capita ovunque, ma a Trieste succede anche questo. Perché la Bora qui è un’istituzione. Un vento potente che sa essere pure divertente, con oggetti volanti e ribaltamenti, un po’ come in una commedia slapstick!
–
Lustige Postkarten über den Wind sind eine Rarität, aber nicht in Triest. Denn hier ist die Bora eine Institution. Ein starker Wind mit Spaßpotential - herumfliegende und umgekippte Gegenstände inbegriffen. Ein bisschen wie in einer Slapstick-Komödie!
Cose e persone divertenti molto triestine Lustige Dinge und Personen, die typisch für Triest sind.
Il motto per eccellenza
The ultimate motto
“Sempre allegri e mai tristi” potrebbe essere questo il senso del ritornello di una delle più celebri canzoni triestine! “Viva là e po bon / Xe questo el moto triestin / Che la vadi ben / Che la vadi mal / Sempre alegri e mai passion / Viva là e po bon!”
–
Più ci si addentra in questa città e più si capisce quanto la joie de vivre qui sia di casa. –
Je weiter man in die Stadt vordringt, desto klarer wird: Hier ist die Lebensfreude zu Hause.
“Stets vergnügt und nie betrübt” - so könnte man den Refrain des berühmtesten Triester Volkslieds zusammenfassen. Frei übersetzt: “Lebe und vergiss den Rest / Das ist das Motto von Triest / Ob es gut läuft / Oder schlecht / Stets vergnügt und nie betrübt / Viva là e po bon!”
Il Morbin fatto persona
Morbin in Person
Se c’è una persona che rappresenta il morbin alla massima espressione, quella persona è Nereo Rocco, allenatore entrato nella storia del calcio con dieci trofei ufficiali vinti, un grande triestino dallo straordinario senso dell’umorismo: “Che vinca il migliore? Speremo de no!”.
Wenn es eine Person gibt, die emblematisch für “Morbin” steht, dann Nereo Rocco. Der Fußballtrainer hat mit seinen zehn offiziellen Titeln Fußballgeschichte geschrieben und ist ein großer Triester mit außergewöhnlichem Sinn für Humor: “Es gewinne der Beste? Hoffentlich nicht!“
04
A Muggia, d’estate Muggia im Sommer
Considerando la joie de vivre locale, è facile immaginare come il carnevale da queste parti sia molto sentito. C’è un’occasione per verificarlo anche… d’estate, con il carnevale estivo di Muggia che quest’anno si svolge dall’8 al 15 agosto.
–Angesichts der lokalen Lebensfreude kann man sich leicht vorstellen, wie ausgelassen hier der Karneval gefeiert wird. Wer dies persönlich erleben will, hat auch im Sommer die Gelegenheit dazu: beim Sommerkarneval von Muggia. Dieses Jahr vom 8. bis 15. August.
Una passeggiata nello stile e nella moda all’insegna del relax e del divertimento per tutta la famiglia. Palmanova Village comprende oltre 90 negozi dedicati ai marchi più contemporanei di abbigliamento, accessori, cosmetica e casa in uno spazio accogliente e rilassato dove fare shopping, passeggiare, oppure bere un caffè e pranzare con gli amici e la famiglia nei numerosi bar e ristoranti che mettono d’accordo i gusti più differenti. Tutto con la convenienza della “formula-outlet” che garantisce sconti fino al 70% rispetto ai negozi tradizionali.
Il Villaggio si trova in una posizione geografica unica nel cuore del Friuli Venezia Giulia, facilmente raggiungibile dalle vicine Austria e Slovenia, a pochi chilometri dal Collio, dalle spiagge, dalle città UNESCO Palmanova, Aquileia e Cividale del Friuli, dalle montagne delle Alpi e delle Dolomiti Friulane, dal Carso Triestino, dai luoghi della storia e della Grande Guerra. Palmanova Village è una vera meta turistica, luogo di serenità e svago per tutti, bambini compresi: l’area giochi, progettata da architetti e designer specializzati, è realizzata con materiali eco friendly e presenta molteplici riferimenti
Shopping, divertimento e musica dal vivo.
alla città stellata di Palmanova.
Recentemente sono stati rinnovati tutti gli ingressi del Villaggio sia negli arredi sia nella parte delle piante e del verde per accogliere al meglio i clienti e sono state ritinteggiate tutte le facciate non interessate dal progetto artistico di Geometric Bang che svetta con i suoi colori e le sue forme inconfondibili come una galleria d’arte a cielo aperto.
Tutto a Palmanova Village è pensato per rendere l’esperienza piacevole, comoda e rilassante: ci sono spazi per la ricarica dei cellulari, noleggio passeggini, noleggio ombrelli e wi-fi gratuito in tutto il Centro. Nel parcheggio sono installate numerose colonnine Enel e Tesla per la ricarica veloce "fast charge" delle auto elettriche.
Estate al Palmanova Village significa anche Summer Nights, quattro serate da luglio a fine agosto con altrettanti artisti da non perdere: tre venerdì di luglio, 11, 18 e 25, in cui ascoltare Sarah Toscano, Ermal Meta e J-Ax e l’imperdibile gran finale venerdì 30 agosto con il concerto dei The Kolors. Tutti gli appuntamenti sono gratuiti con inizio alle 21 mentre i negozi, durante le Summer Nights, sono aperti fino alle 23, bar e ristoranti fino a mezzanotte.
Comodamente raggiungibile grazie al veloce collegamento con l’autostrada A4, Palmanova Village è aperto tutto l’anno, 7 giorni su 7 dalle 10 alle 20, festivi compresi.
DEUTSCHER TEXT
Ein Spaziergang durch Stil und Mode, ganz im Zeichen von Entspannung und Spaß für die ganze Familie. Das Palmanova-Village umfasst über 90 Geschäfte mit den aktuellsten Marken für Bekleidung, Accessoires, Kosmetik und Wohnen. In einer einladenden und entspannten Atmosphäre können Sie shoppen, bummeln oder in den zahlreichen Bars und Restaurants, in denen für jeden Geschmack etwas dabei ist, einen Kaffee trinken oder mit Freunden oder der Familie zu Mittag essen. Und das alles mit den Vorteilen des “Outlet-Konzepts”, das Rabatte von bis zu 70 % garantiert.
Der von Facharchitekten und Designern entworfene Spielplatz wurde aus umweltfreundlichen Materialien gebaut und nimmt die sternförmige Stadt Palmanova wieder auf.
Um den Kund:innen einen noch angenehmeren Empfang zu bereiten, wurden kürzlich alle Eingänge des Einkaufsparks erneuert - sowohl die Einrichtung als auch die Bepflanzung sowie die Grünflächen. Alle Fassaden, die nicht vom Kunstprojekt Geometric Bang betroffen waren, erstrahlen nun neu gestrichen mit ihren unverwechselbaren Farben und Formen wie eine Kunstgalerie unter freiem Himmel.
Alles in Palmanova Village ist darauf ausgerichtet, den Aufenthalt so angenehm und komfortabel wie möglich zu machen: Ladestationen für Mobiltelefone, Kinderwagen- und Schirmverleih sowie kostenloses WLAN stehen zur Verfügung. Auf dem Parkplatz sind zahlreiche Strom- und Tesla-Ladesäulen für Elektroautos installiert.
Palmanova Village SP 126 Km 1.6 – 33041
Joannis di Aiello del Friuli (UD) T: +39 0432 837810
www.palmanovavillage.it
info@palmanovavillage.it
Das Village befindet sich in einer einzigartigen geografischen Lage im Herzen der Region Friaul-Julisch Venetien, leicht erreichbar von Österreich und Slowenien, nur wenige Kilometer vom Collio, den Stränden, den UNESCOStädten Palmanova, Aquileia und Cividale del Friuli, den Alpen und den Friauler Dolomiten, dem Triester Karst und den historischen Stätten des I. Weltkriegs entfernt.
Das Palmanova-Village ist eine echte Touristenattraktion, auch für Kinder:
Sommer im Palmanova-Village bedeutet auch Summer Nights, vier Abende von Juli bis Ende August mit ebenso vielen Künstler:innen: an drei Freitagen im Juli (11., 18. und 25.) mit Sarah Toscano, Ermal Meta und J-Ax und dem unverzichtbaren großen Finale am Freitag (30. August) mit dem Konzert von The Kolors. Alle Veranstaltungen sind kostenlos und beginnen um 21 Uhr. Die Geschäfte bleiben während der Summer Nights bis 23 Uhr und die Bars und Restaurants bis Mitternacht geöffnet.
Das Palmanova-Village ist dank der guten Anbindung an die A4 bequem zu erreichen und ganzjährig, auch an Feiertagen, von 10 bis 20 Uhr geöffnet.
C’è tutto un mondo di emozioni da vivere quest’estate in Friuli Venezia Giulia.
Eine Welt voller Emotionen erwartet Sie diesen Sommer in Friaul-Julisch Venetien.
Quando la natura si fa scenografia e il gusto diventa esperienza, nasce Pic-nice, l’iniziativa firmata PromoTurismoFVG che trasforma il semplice picnic in un viaggio emozionale tra i profumi e i sapori del Friuli Venezia Giulia.
Lungo la Strada del Vino e dei Sapori, per tutta l’estate, enoturisti e curiosi potranno vivere giornate indimenticabili immersi nella quiete dei vigneti, gustando le eccellenze del territorio, racchiuse in eleganti cestini preparati con cura. Ogni pic-nic è un invito a scoprire un angolo di paradiso: come il Carso, a due passi da Trieste, dove rilassarsi tra i filari di San Dorligo della Valle e assaporare Malvasia Istriana, Vitovska, olio Tergeste DOP e specialità locali. Proseguendo lungo la costa, ad Aquileia,
città d’arte e memoria, si può pranzare tra i filari circondati dalla storia romana, gustando i frutti della terra e vini iconici come il Refosco dal peduncolo rosso.
Nel cuore della pianura, a Palazzolo dello Stella, il pic-nic diventa un momento di pace tra alberi secolari e la grazia della chiesetta della Madonna del Rosario, in un giardino che sembra uscito da una fiaba. Infine, a ValvasoneArzene, uno dei Borghi più belli d’Italia, l’esperienza si fa familiare: cestini gourmet, tradizionali o per bambini attendono i visitatori nei cortili fioriti di una cantina della DOC Friuli Grave, per un pranzo o un aperitivo indimenticabile.
Scoperte enologiche
nel verde dei vigneti
Molte cantine offrono percorsi di degustazione per scoprire il frutto della vigna. A San Martino al Tagliamento, il viaggio parte dal Castello del vino tra storia di famiglia e territorio. Sul Collio goriziano, a Ruttars, vini e formaggi sorprendono il palato in uno scenario incantevole. Chi vuole mettersi in gioco può partecipare alla vendemmia, per vivere da vicino la tradizione enologica entrando in contatto con le radici del territorio e la sua secolare vocazione vinicola.
Non solo vino
Dal cioccolato alla grappa, dalla Gubana all’aceto balsamico, il Friuli Venezia Giulia offre esperienze uniche che parlano di passione, tradizione e sapori senza tempo. Un viaggio multisensoriale che va ben oltre il vino.
Nel cuore della regione si trova la Balsameria più grande al mondo, dove una visita guidata conduce tra locali storici e profumi intensi, svelando i segreti
dell’aceto balsamico in un percorso tra legni pregiati e antiche tradizioni.
A San Pietro al Natisone si scopre la storia della gubana e degli strucchi, dolci simbolo del Friuli. La visita, tra racconti e profumi di forno, si conclude con una degustazione autentica e golosa.
Per un tuffo nel passato, una tra le più antiche distillerie del Friuli Venezia Giulia apre le porte tra alambicchi storici e racconti familiari, celebrando l’arte della grappa, il distillato che più rappresenta l’essenza italiana. E poi c’è la magia dell’unica distilleria al mondo dotata di 66 alambicchi discontinui dove la distillazione è ancora 100% artigianale, un’arte da vivere tra profumi intensi e tradizione.
Infine, lasciatevi conquistare dalla prima fabbrica di cioccolato del Friuli Venezia Giulia, dove ogni tavoletta nasce dalla fava di cacao. Un laboratorio creativo vi permetterà di realizzare il vostro dolce con l’aiuto dei maestri cioccolatieri. Un’esperienza golosa e coinvolgente, da vivere con le mani in pasta e il cuore colmo di meraviglia.
DEUTSCHER TEXT
Wenn die Natur zur Kulisse wird und der Geschmack zum Erlebnis, dann ist Picnice-Zeit, eine Initiative von PromoTurismoFVG, die ein einfaches Picknick in eine emotionale Reise durch die kulinarischen Spezialitäten Friaul-Julisch Venetiens verwandelt. An der Strada del Vino e dei Sapori können Weinfans und Neugierige den ganzen Sommer über unvergessliche Tage inmitten der Weinberge verbringen und die Köstlichkeiten der Region in eleganten, liebevoll zubereiteten Körben mit in die Natur nehmen.
Jedes Picknick ist eine Einladung, ein Stück Paradies zu entdecken: wie den Karst, unweit von Triest, wo man sich zwischen den Weinstöcken von San Dorligo della Valle entspannen und Malvasia Istriana, Vitovska, Tergeste DOP-Olivenöl und lokale Spezialitäten genießen kann. Weiter an der Küste entlang, in Aquileia, der Stadt der Kunst und der Geschichte, kann man in den Weinbergen, umgeben von antiken Ausgrabungen, zu Mittag essen und die Früchte der Erde sowie ikonische Weine wie den Refosco dal peduncolo rosso verkosten. Im Herzen der Ebene, in Palazzolo dello Stella, wird das Picknick zu einem Moment der Ruhe zwischen jahrhundertealten Bäumen und der Anmut der kleinen Kirche Madonna del Rosario - in einem Garten, der wie aus einem Märchen entsprungen scheint. In Valvasone-Arzene, einem der schönsten Dörfer Italiens, bekommt das Erlebnis schließlich einen familiären Touch:
Gourmetkörbe, traditionell oder für Kinder, laden Besucher:innen in die blumengeschmückten Innenhöfe eines Weinguts des DOC Friuli Grave zu einem unvergesslichen Mittagessen oder Aperitif ein.
Weinentdeckungen inmitten grüner Weinberge
Viele Weingüter bieten Verkostungen an, bei denen man den “Nektar der Götter” kosten kann. In San Martino al Tagliamento beginnt die Tour im Castello del Vino zwischen Familiengeschichte und Terroir. Im Collio Goriziano, in Ruttars, kann man sich von Weinen und Käse in einer bezaubernden Kulisse verwöhnen lassen. Wer Lust hat, kann bei der Weinlese mitmachen und die Weinbautradition hautnah miterleben, in Kontakt mit den Ursprüngen der Region und ihrer jahrhundertealten Winzerkultur.
Nicht nur Wein
Von Schokolade bis Grappa, von Gubana bis Balsamico-Essig bietet FriaulJulisch Venetien einzigartige Erlebnisse, die von Leidenschaft, Tradition und zeitlosen Aromen erzählen. Eine Reise für alle Sinne, die weit über den Wein hinausgeht. Im Herzen der Region befindet sich die größte Balsameria der Welt. Bei einer Führung durch die historische Räumlichkeiten erfahren Sie alles über die Geheimnisse des BalsamicoEssigs, seine edlen Holzfässer und alte Traditionen.
In San Pietro al Natisone kann man die Geschichte der Gubana und der Strucchi entdecken: Süßspeisen, die ein Wahrzeichen des Friaul sind. Der Besuch, begleitet von Erzählungen und Backaromen, endet mit einer leckeren Verkostung. Für einen Streifzug in die Vergangenheit öffnet eine der ältesten Brennereien der Region Friaul-Julisch Venetien ihre Türen. Hier kann man historische Destillierapparate und Familiengeschichten entdecken und die Kunst der Grappa-Herstellung kennenlernen, dem Destillat, das Italiens am besten verkörpert. Und dann ist da noch die Magie der einzigen Brennerei der Welt mit 66 diskontinuierlichen Destillierkolben, in der alles noch zu 100 % handwerklich erfolgt - eine Kunst, zwischen intensiven Aromen und langer Tradition. Auch die erste Schokoladenfabrik in Friaul-Julisch Venetien ist einen Ausflug wert. In der kreativen Produktionsstätte können Sie mithilfe der Chocolatiers Ihre eigene Schokolade kreieren. Ein zart schmelzendes Erlebnis, das Ihr Herz höher schlagen lässt.
INFO
Palazzo Attems Petzenstein, Gorizia
Aperto tutti i giorni /Täglich geöffnet: 9.00 – 19.00
Venerdì – Sabato (giugno – luglio – agosto) /Freitag – Samstag (im Juni, Juli, August): 9.00 – 22.00Go25
Apalazzoattems.regione.fvg.it
Palazzo Attems Petzenstein di Gorizia, fino al 31 ottobre 2025, è possibile vivere un viaggio artistico ed emozionale attraverso l’universo di Zoran Music, nato a Bukovica (Boccavizza), paese a poco più di otto chilometri da Gorizia, e figura chiave del Novecento europeo. La mostra “Zoran Music. La Stanza di Zurigo, le opere e l’atelier”, inserita nel programma di GO! 2025 – Nova Gorica e Gorizia Capitale Europea della Cultura, racconta l’intera carriera del pittore, dai primi anni ’30 fino agli ultimi lavori. Cuore pulsante dell’esposizione è la suggestiva “Stanza di Zurigo”, realizzata originariamente per una villa svizzera tra la fine degli anni ’40 e l’inizio dei ‘50: un’opera ambientale
salvata dal tempo e ora restaurata con cura, grazie all’intuito del cognato dell’artista, Paolo Cadorin. È un piccolo miracolo artistico, fatto di cavallini dalmati, scorci veneziani, ritratti e scene oniriche.
Oltre cento opere, provenienti per la maggior parte dall’archivio personale di Music, raccontano la sua vita divisa tra Venezia, Parigi e la Mitteleuropa. Spiccano i cicli più noti, come “Non siamo gli ultimi”, ispirato alla prigionia a Dachau, ma anche opere intime come i ritratti della moglie Ida Barbarigo.
L’allestimento include una fedele ricostruzione dell’atelier dell’artista, completa di arredi originali e materiali da lavoro. Un modo per entrare nel “dietro le quinte” del suo processo creativo.
Tra i contenuti extra, il catalogo della mostra ospita un contributo di Jean Clair, Accademico di Francia, scrittore, storico dell’arte e curatore francese, amico e sodale di Music, insieme a interviste inedite all’artista e a un video immersivo dedicato alla Stanza e ai suoi luoghi.
Per chi esplora Gorizia, questa mostra è un’esperienza che unisce arte, storia e identità di confine.
Im Palazzo Attems Petzenstein in Görz kann man bis zum 31. Oktober 2025 eine künstlerische und spannende Reise durch das Universum von Zoran Mušič erleben, der in Bukovica (Boccavizza), einem etwa acht Kilometer von Görz entfernten Dorf, geboren wurde und eine Schlüsselfigur des europäischen 20. Jahrhunderts war. Die Ausstellung zum Züricher Zimmer, seinen Werken und sein Atelier ist Teil des Programms GO! 2025 – Nova Gorica und Gorizia, Kulturhauptstadt Europas, und erzählt die Karriere des Malers von den frühen 1930er Jahren bis zu seinen letzten Werken.
Das Herzstück der Ausstellung ist das eindrucksvolle “Züricher Zimmer”, das ursprünglich zwischen Ende der 40-er und Anfang der 50-er für eine Schweizer
Villa geschaffen wurde: ein Raumkunstwerk, das dank der Intuition des Schwagers des Künstlers, Paolo Cadorin, vor dem Verfall bewahrt und nun sorgfältig restauriert wurde. Das kleine künstlerische Juwel zeigt dalmatinische Pferde, venezianische Ansichten, Porträts und Traumszenen.
Besonders hervorzuheben sind die bekanntesten Zyklen wie Nous ne sommes pas les derniers (“Wir sind nicht die Letzten”), inspiriert von seiner Gefangenschaft in Dachau, aber auch intime Werke wie die Porträts seiner Frau Ida Barbarigo.
Die Ausstellung umfasst die originalgetreue Rekonstruktion des Ateliers des Künstlers mit originalen Möbeln und Arbeitsmaterialien. Eine Möglichkeit, einen Blick hinter die Kulissen seines Schaffensprozesses zu werfen.
Zu den Extras gehört der Ausstellungskatalog mit einem Beitrag von Jean Clair, dem französischen Akademiker, Schriftsteller, Kunsthistoriker und Kurator, Freund und Weggefährten von Mušič, sowie unveröffentlichte Interviews mit dem Künstler, ein immersives Video über das Zimmer und die Orte, wo er lebte.
Für alle, die Görz erkunden wollen, ist diese Ausstellung ein Erlebnis, das Kunst, Geschichte und Identität einer Grenzregion vereint.
Architetture Trasparenti a Villa Manin
Transparente
Architekturen in der Villa Manin
Fino al 26 ottobre 2025, Villa Manin ospita Architetture Trasparenti, mostra immersiva con 16 installazioni di artisti internazionali, tra cui Robert Irwin, Jeppe Hein, Inside Outside, Pae White e Gabriel Dawe. Trasparenze, riflessi, suoni e illusioni trasformano la storica villa in un labirinto sensoriale. Un'esperienza da vivere, tra arte, gioco e percezione. –
Bis zum 26. Oktober 2025 beherbergt die Villa Manin Architetture Trasparenti, eine immersive Ausstellung mit 16 Installationen internationaler Künstler:innen, darunter Robert Irwin, Jeppe Hein, Inside Outside, Pae White und Gabriel Dawe. Transparenzen, Reflexionen, Klänge und Illusionen verwandeln die historische Villa in ein Labyrinth der Sinne. Ein Erlebnis zwischen Kunst, Spiel und Wahrnehmung.
www.villamanin.it
Manuela Bertoli
Nathalie Du Pasquier, 2022
Palazzo Frisacco
Via del Din Renato, 7 Tolmezzo UD
Tutti i giorni, tranne il martedì /Täglich geöffnet (außer dienstags)
10.00 – 12.30 e 15.00 – 19.00 tel. +39 0433 41247
Info e riduzioni
Info und Ermäßigungen
Ingresso gratuito per possessori di FVGCard /freier Eintritt für Inhaber:innen der FVGCard
www.comune.tolmezzo.ud.it
La capacità unica del disegno di stimolare il guardare più profondo. —Bilder, die einladen, tiefer zu blicken.
Di tanti volti è la mostra, a cura di Giovanna Durì, dedicata al ritratto femminile nell’illustrazione contemporanea e visitabile fino al 26 ottobre 2025 negli spazi di Palazzo Frisacco a Tolmezzo (UD).
Sono oltre 40 le celebri matite che hanno consegnato alla mostra 300 ritratti di donne: Lorenzo Mattotti, Gabriella Giandelli, Franco Matticchio, Pia Valentinis, Manuela Bertoli, Guido Scarabottolo, Ivan Canu, Beppe Giacobbe, Olimpia Zagnoli, Riccardo Guasco, Pierre Bourrigault, Manuele Fior, Marta Signori, Cristina Piccioli, Lorenzo Gritti, Francesca Rizzato (RIZ), Marta Pantaleo, Eolotti, Beatrice Alemagna, Milton Glaser e molti altri ancora. Le loro opere, per la quasi totalità originali o realizzate da nativi digitali, entrano in dialogo con sette ritratti settecenteschi di donne carniche “rubati” dalle collezioni del Museo Carnico delle Arti Popolari Michele Gortani. In mostra anche i giovani talenti selezionati dalla Fondazione Štěpán Zavřel di Sàrmede e corti d’autore in collaborazione con il Piccolo Festival dell’Animazione dell’Associazione Viva Comix.
I “tanti volti” sono quelli delle donne, di ieri e di oggi. Ci sono sguardi d’incoraggiamento, sguardi allegri, sguardi tristi, sguardi persi, sguardi senza forma o spessore, sguardi rabbiosi, ma anche sguardi dolci: una galleria di sguardi di donne che invitano a trovare tracce, segni, pensieri ed emozioni che ci rendono umani e a scoprire cosa vediamo nell’altro e cosa l’altro vede in noi.
Al di là dei nomi illustri, ciò che incanta è il filo invisibile che cuce insieme un dialogo di sguardi, epoche, generazioni e sensibilità: il disegno, nella sua forma più pura, con la sua bellezza autentica e la sua potenza.
“Di tanti volti” - Promossa da Città di Tolmezzo, PromoTurismoFVG, Museo Carnico delle Arti Popolari “Michele Gortani”, con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
DEUTSCHER TEXT
Die von Giovanna Durì kuratierte Ausstellung di tanti volti (“von vielen Gesichtern”) widmet sich Frauenporträts in zeitgenössischen Illustrationen und ist bis 26. Oktober 2025 im Palazzo Frisacco in Tolmezzo zu sehen.
Über 40 berühmte Künstler:innen haben 300 Frauenporträts zur Verfügung gestellt: Lorenzo Mattotti, Gabriella Giandelli, Franco Matticchio, Pia Valentinis, Manuela Bertoli, Guido Scarabottolo, Ivan Canu, Beppe Giacobbe, Olimpia Zagnoli, Riccardo Guasco, Pierre Bourrigault, Manuele Fior, Marta Signori, Cristina Piccioli, Lorenzo Gritti, Francesca Rizzato (RIZ), Marta
Beppe Giacobbe
Noemi, 2025
Pantaleo, Eolotti, Beatrice Alemagna, Milton Glaser und viele andere. Ihre Werke, die fast alle Originale sind bzw. von Digital Natives geschaffen wurden, treten in Dialog mit sieben Frauenporträts aus dem 18. Jahrhundert, die aus den Sammlungen des Museo Carnico delle Arti Popolari Michele Gortani stammen. Ebenfalls zu sehen sind junge Talente, die von der Fondazione Štěpán Zavřel in Sàrmede ausgewählt wurden, sowie Kurzfilme in Zusammenarbeit mit dem Piccolo Festival dell’Animazione dell’Associazione Viva Comix.
Die “vielen Gesichter” gehören Frauen von gestern und heute. Es gibt ermutigende, fröhliche, traurige, verlorene, formlose oder ausdruckslose sowie wütende oder sanfte Blicke: eine Galerie von Frauengesichtern, die dazu einladen, Spuren, Zeichen, Gedanken und Gefühle zu finden, die uns menschlich machen, und zu entdecken, was wir in anderen und was andere in uns sehen. Neben den berühmten Namen fasziniert vor allem der unsichtbare rote Faden, der einen Dialog zwischen Blicken, Epochen, Generationen und Empfindungen schafft - die Zeichnung in ihrer reinsten Form, mit ihrer authentischen Schönheit und Kraft.
di /von Emily Menguzzato
Èdifficile non continuare a stupirsi passeggiando per le vie del centro storico di Grado, il Castrum. Un luogo che racchiude angoli ricchi di storia, dove scoprire l’arte e la cultura del luogo e dove rivivere un’atmosfera remota, tra palazzi in stile liberty, mosaici delle basiliche paleocristiane e tramonti senza tempo sulla Diga. Già rinomata stazione balneare alla fine dell’800, l’isola di Grado è una delle località turistiche più antiche dell’Alto Adriatico: 8 km di costa dalla sabbia finissima interamente rivolta verso sud.
Eppure Grado non offre solo la possibilità di rigenerarsi e dedicarsi al proprio benessere. Le occasioni di svago e divertimento anche dopo il tramonto con concerti, escursioni e degustazioni, non mancano di certo.
Grado vivace
Tra le proposte più sfiziose dell’estate 2025, ci sono le degustazioni “Wine and craft” del mercoledì pomeriggio che proseguiranno fino al prossimo 24 settembre. Si tratta di un tour tra le osterie del centro storico di Grado per assaggiare alcuni tra i migliori vini friulani, accompagnati da gustosi crostini. Tra una tappa e l’altra, è possibile visitare alcune botteghe artigiane: dal laboratorio orafo alla bottega di calzature, passando per il negozio di ceramiche e una vineria.
Una new entry di quest’anno è la “Disco Bike Night Grado 2025”, un giro tra i luoghi più iconici pedalando al tramonto, accompagnati da una guida cicloturistica e da una cargo bike che diffonderà la musica lungo tutto il percorso. Un’esperienza che
Grado tra active and slow. —Die Insel voller Überraschungen: Grado von aktiv bis slow
unisce musica, sport e divertimento. Imperdibile poi il Dinner Show che si terrà la sera del 29 luglio (ingresso 4 della spiaggia GIT) e prenderà il via con un cocktail di benvenuto al tramonto, momento in cui i partecipanti potranno assaporare le creazioni di 14 “artigiani del gusto”. Seguirà un percorso degustativo di 20 tappe culinarie, durante le quali gli chef prepareranno piatti inediti pensati per omaggiare la stagione estiva. Per il divertimento in famiglia, invece, l’ideale è una giornata al Parco Acquatico, a due passi dalla spiaggia e immerso nel verde. Il Parco comprende una grande piscina con acqua di mare, due idromassaggi, getti a cascata e uno scivolo ad acqua; per i sabati di luglio e agosto sarà aperto fino alle ore 23 (Parco Acquatico by Night).
Grado slow
Per assaporare con calma la vita gradese, perfetto è l’itinerario “Alla Scoperta di Grado: tra mare e meraviglia” (visita inclusa nella FVG card) che si snoda attraverso calli, campielli e piazze del centro storico, toccando scorci suggestivi che parlano di patriarchi, poeti e pescatori. Per conoscere meglio la cultura gradese, interessante può essere una visita al Museo della Pesca e della Civiltà Lagunare, un viaggio nella storia e nelle tradizioni locali. Da non perdere poi la possibilità di un’escursione in barca nella laguna, utilizzando i servizi di taxi boat o i noleggi con o senza conducente, per esplorare la meravigliosa cornice naturale che si estende da Fossalon fino all’isola di Anfora. Inoltre Grado offre darsene e
marina con servizi moderni e ben organizzati, per un’esperienza nautica di alta qualità. Curiosa, poi, è certamente la proposta “Laguna segreta” (18 luglio, 8 e 21 agosto): ci si muove in barca alla ricerca di alcuni casoni nascosti e di un’antica strada romana sommersa e si prosegue verso il luogo segreto per un pic-nic immersi nella natura.
Un’intramontabile meta della laguna è il Santuario mariano dell’Isola di Barbana, uno dei più frequentati d’Italia; in alternativa si può scegliere una visita guidata all’isola di Mota Safon, fino al “Casone di Pasolini”, dove nel 1969 il grande poeta e regista Pier Paolo Pasolini girò il film “Medea” con Maria Callas.
Grado attiva
Grado è una sorta di mecca per gli appassionati di bici: è il punto d’arrivo della Ciclovia Alpe Adria Radweg ed è tappa della Ciclovia Adriabike. Per i fan delle due ruote, c’è anche la possibilità di viaggiare con le linee marittime Lignano-Grado e Trieste-Grado che, oltre a essere un’esperienza rilassante, uniscono diversi percorsi ciclabili della regione. Inoltre, anche per l’estate 2025, Grado e Aquileia saranno
collegate: dopo una gita nell’antica città dell’impero romano, sarà possibile rientrare a Grado a bordo della barca che ripercorre il fiume Natissa, con una navigazione di circa 70 minuti. Tra le mete privilegiate dei cicloturisti ci sono anche le due note riserve naturali che offrono un’esperienza unica, in particolare per il birdwatching. La Riserva naturale Valle Cavanata è raggiungibile dalla cittadina attraverso scenografiche piste ciclabili. Quest’area di valore internazionale, utilizzata in passato come valle da pesca, è un vero e proprio paradiso: tra barene, boschi igrofili e spiagge vivono numerose specie di uccelli, che trovano qui le condizioni ottimali per la sosta e la nidificazione. Dalla Valle Cavanata è possibile spostarsi verso la Riserva Regionale Naturale della Foce dell’Isonzo per approdare all’Isola della Cona, famosa per i cavalli Camargue che vivono liberi. I sentieri di questa zona, praticabili esclusivamente a piedi, sono l’Anello, di due km totali e il sentiero del Mondo Unito, che conduce a Punta Spigolo e che complessivamente è lungo 10 km. Per chi invece preferisce un altro mezzo di trasporto, tutti
i martedì pomeriggio (dal 24 giugno al 2 settembre 2025), sarà possibile salire sul Bus Natura per una visita guidata dell’Isola della Cona e concedersi un aperitivo al tramonto in riserva.
Grado è anche il punto di inizio del Cammino Celeste e della via Flavia, ed è il luogo dove è possibile praticare il golf (con vista spettacolare), ma anche il kitesurf, il wingfoil, l’e-foil, il windsurf, la canoa e il kayak e la vela. Sport d’acqua e di vento capaci di far vivere esperienze ricche di adrenalina.
Insomma, dopo tanto movimento, perché non rilassarsi con un po’ di Full moon Yoga sotto i raggi della luna piena o nella spiaggia rosa, realizzata con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico e raccogliere fondi a favore della ricerca sul cancro.
Infine, si può optare per rigenerarsi alle Terme Marine di Grado. Moderna oasi di benessere affacciata sull’Adriatico dove la longevity, la scienza del vivere meglio e più a lungo, si unisce ai benefici del mare. La talassoterapia, fiore all’occhiello della struttura, sfrutta le straordinarie proprietà dell’acqua marina per trattamenti mirati, come bagni all’ozono e cure inalatorie.
DEUTSCHER TEXT
Wer durch die Straßen des historischen Zentrums von Grado, dem Castrum, geht, kommt aus dem Staunen nicht mehr heraus. An den geschichtsträchtigen Ecken des Ortes kann man Kunst und Kultur entdecken und die besondere Atmosphäre von Jugendstilgebäuden, Mosaiken frühchristlicher Basiliken und unvergesslichen Sonnenuntergängen am Damm erleben. Die Insel Grado war bereits Ende des 19. Jahrhunderts ein bekannter Badeort und ist einer der ältesten Fremdenverkehrsorte an der oberen Adria: 10 km feiner Sandstrand, der vollständig nach Süden ausgerichtet ist. Doch Grado bietet nicht nur Erholungsmöglichkeiten. Auch an Freizeitund Unterhaltungsangeboten nach Sonnenuntergang mit Konzerten, Ausflügen und Verkostungen mangelt es nicht.
Lebenslustiges Grado
Zu den spannendsten Angeboten des Sommers 2025 gehören die Verkostungen Wine and craft am Mittwochnachmittag, die noch bis zum 24. September stattfinden. Dabei handelt es sich um einen Rundgang zu den Tavernen der Altstadt von Grado, bei dem man einige der
besten Friauler Weine probieren kann, begleitet von leckeren Crostini . Zwischen den einzelnen Stationen werden verschiedene Handwerksbetriebe besichtigt: von der Goldschmiede über die Schuhmacherei bis zu einer Keramikwerkstatt und einer Weinhandlung.
Neu dieses Jahr: die Disco Bike Night Grado 2025. Dabei fährt man bei Sonnenuntergang zu den berühmtesten Orten, begleitet von einem Radführer und einem Cargobike, auf dem auf der gesamten Strecke Musik abgespielt wird. Ein Erlebnis, das Musik, Sport und Spaß verbindet. Nicht verpassen sollte man die Dinner Show, die am Abend des 29. Juli (Eingang 4 des GIT-Strandes) stattfindet und mit einem Begrüßungscocktail bei Sonnenuntergang beginnt. Dabei kann man die Kreationen von 14 “Kunsthandwerker:innen des Geschmacks” probieren. Danach folgt eine Verkostung an 20 kulinarischen Stationen. Hier halten Köch:innen neue Gerichte als Hommage an den Sommer bereit. Wer sich hingegen mit der ganzen Familie vergnügen möchte, sollte sich den Parco Acquatico nicht entgehen lassen. Der Wasserpark liegt ganz in der Nähe vom Strand inmitten grüner Natur und verfügt über ein großes Meerwasserbecken, zwei Whirlpools, Wasserfälle und eine Rutsche. An Samstagen im Juli und August ist er bis 23 Uhr geöffnet (Parco Acquatico by Night).
Grado Slow
Sie möchten es etwas ruhiger angehen? Dann sollten Sie die Entdeckungstour Alla Scoperta di Grado: tra mare e meraviglia (in der FVG-Karte inbegriffen) ausprobieren, die durch die Calli,
Go!2025
Ogni mercoledì, durante la stagione turistica, vengono proposte escursioni guidate per i villeggianti di Grado che potranno scoprire la “Capitale Europea della Cultura Nova Gorica e Gorizia”.
Eventi estivi
Imperdibili gli appuntamenti con Calici di stelle (agosto 2025) e Festa dell’ospite con fuochi d’artificio (15 agosto), la Sardelada (11, 12, 13; 25, 26, 27 luglio 2025).
Barcolana Grado Sup Experience
In occasione della regata triestina, il 4 ottobre 2025, ci sarà la terza edizione della gara a bordo degli Stand Up Paddle. Novità 2025: il percorso si sdoppia con una formula per appassionati e una per agonisti.
–Jeden Mittwoch der Saison werden für GradoUrlauber:innen geführte Ausflüge zur Entdeckung der “Kulturhauptstadt Europas Nova Gorica - Gorizia” angeboten.
Veranstaltungen im Sommer Nicht zu verpassen sind die Veranstaltungen Calici di stelle (August 2025) und Festa dell’ospite mit Feuerwerk (15. August) sowie die Sardelada (11., 12., 13., 25., 26., 27. Juli 2025).
Barcolana Grado SUP Experience: Während der Segelregatta in Triest findet am 4. Oktober 2025 das dritte Stand-Up-PaddleRennen statt. Diesjärige Neuheit: Es stehen zwei Strecken zur Verfügungeine für SUP-Fans und eine für Profis.
Campielli und Piazze der Altstadt führt und dabei suggestive Einblicke in die Geschichte der Patriarchen, Dichter und Fischer bietet. Um mehr über die Kultur von Grado zu erfahren, ist ein Besuch des Museums für Fischerei und Lagunenzivilisation rund um die lokale Geschichte und die Traditionen interessant. Nicht versäumen sollten Sie zudem eine Bootsfahrt in der Lagune mit einem Taxi- oder Mietboot mit oder ohne Fahrer. Es erwartet Sie eine wunderbare Naturlandschaft von Fossalon bis zur Insel Anfora.
Darüber hinaus bietet Grado Anlegestellen und Yachthäfen mit modernen und durchdachten Dienstleistungen für ein optimales Bootserlebnis.
Interessant ist auch das Angebot Laguna segreta (18. Juli, 8. und 21. August), bei dem man mit dem Boot auf der Suche nach versteckten Casoni und einer antiken, versunkenen römischen Straße zu einem geheimen Ort fährt, wo ein Picknick inmitten der Natur stattfindet.
Ein beliebtes Ziel in der Lagune ist die Wallfahrtskirche auf der Insel Barbana, die zu den meistbesuchten Wallfahrtsorten Italiens gehört. Alternativ kann man einen geführten Ausflug auf die Insel Mota Safon zum Casone di Pasolini zu unternehmen, wo 1969 der große Dichter und Regisseur Pier Paolo Pasolini den Film Medea mit Maria Callas drehte.
Grado Aktiv
Grado ist so etwas wie ein Mekka für Radsportbegeisterte: Denn hier endet der Alpe-Adria-Radweg und befindet sich auch eine Etappe des AdriabikeRadwegs. Alle Radfans können auch
auf die Seelinien Lignano-Grado und Triest-Grado zurückzugreifen, die nicht nur entspannende Momente bieten, sondern auch verschiedene Radwege in der Region miteinander verbinden. Außerdem besteht im Sommer 2025 eine Verbindung zwischen Grado und Aquileia: Nach einem Ausflug in die antike Stadt des Römischen Reiches kommt man mit dem Schiff auf dem Fluss Natissa in ca. 75 Minuten nach Grado zurück.
Zu den beliebtesten Zielen für Radler:innen gehören auch die beiden bekannten Naturschutzgebiete, in denen vor allem Vogelbeobachter:innen auf ihre Kosten kommen. Das Naturreservat Valle Cavanata ist von der Stadt aus über malerische Radwege zu erreichen. Das international bedeutende Gebiet diente früher als Fischertal und ist ein wahres Paradies: Sandbänke, Auwälder und Strände bilden ein optimales Habitat für zahlreiche Vogelarten, die hier ideale Bedingungen zum Rasten und Nisten finden. Vom Reservat aus kann man in Richtung des regionalen Naturschutzgebiets Foce dell’Isonzo zur Insel Cona wandern, die für ihre freilaufenden Camargue-Pferde bekannt ist. Die Wege in diesem Gebiet, die nur zu Fuß begehbar sind, sind der 2 km lange Rundweg (Anello) und der United World Trail, der zur Punta Spigolo führt und 10 km lang ist. Wer nicht so gern zu Fuß unterwegs ist, kann jeden Dienstagnachmittag (vom 24. Juni bis zum 2. September 2025) den Bus Natura nehmen und sich die Insel Cona zeigen lassen. Bei Sonnenuntergang steht dann noch ein Aperitif im Naturschutzgebiet auf dem Programm.
Grado ist auch der Ausgangspunkt des Cammino Celeste und der Via Flavia. Hier kann man (bei spektakulärer Aussicht) nicht nur Golf spielen, sondern auch anderen spannenden Wasser- und Windsportarten nachgehen: Kite- und Windsurfen, Wingfoil, E-Foil, Kanu- und Kajakfahren sowie Segeln.
Nach so viel Bewegung tut etwas Yoga gut: Full moon Yoga bei Mondschein oder am rosa Strand, der zugunsten der Krebsforschung eingerichtet wurde.
Oder Sie entspannen sich in der modernen Wellness-Oase Terme Marine in Grado - mit Blick auf die Adria, wo longevity und die Vorzüge des Meeres Hand in Hand gehen. Die Thalassotherapie, das Aushängeschild der Einrichtung, nutzt die Eigenschaften des Meerwassers für Behandlungen wie Ozonbäder und Inhalationskuren.
LA VALLETTA RIAPRE! TI ASPETTIAMO IN VIA ROSSETTI 117, PER GUSTARE MOMENTI
SPECIALI IN UN AMBIENTE COMPLETAMENTE RINNOVATO.
BAR / BISTRÒ
di /von Ilaria Romanzin
Dove le Alpi Giulie abbracciano l’orizzonte e la natura si fa spettacolo, Tarvisio si racconta come una destinazione capace di accogliere ogni viaggiatore. Qui l’estate si trasforma in un’esperienza da vivere con tutti i sensi: che si tratti di rigenerarsi, rilassarsi o divertirsi, ognuno può trovare il proprio angolo ideale.
A rendere unico questo angolo di Friuli Venezia Giulia è la varietà di spazi e atmosfere: un vero e proprio mosaico di paesaggi e opportunità. La foresta millenaria, fitta e rigogliosa, regala ombra e frescura durante le giornate più calde, offrendo una tregua naturale dal sole estivo. I laghi alpini, autentici specchi d’acqua incastonati tra le montagne, invitano a tuffarsi o a praticare sport acquatici, mentre il fiume Bartolo, con il suo corso tortuoso, ha scolpito un canyon affascinante, tutto da esplorare, con gole e anse che sembrano usciti da un libro di fiabe.
E proprio lungo le sue rive, nel tratto più calmo e accessibile, un percorso speciale accoglie i visitatori più piccoli: è il sentiero degli gnomi, nascosto tra gli alberi, dove queste simpatiche creature accolgono bambini e curiosi con giochi, storie e sorprese immerse nella natura.
Per gli amanti delle due ruote, Tarvisio è un paradiso. La pista ciclabile Alpe Adria, considerata una delle più suggestive d’Europa, collega l’Italia con la Slovenia e l’Austria, offrendo un viaggio lento tra paesaggi mozzafiato e panorami sempre diversi. Chi predilige l’avventura sui sentieri sterrati troverà percorsi di ogni livello, fino a raggiungere rifugi e malghe dove gustare piatti tipici, circondati da silenzio e bellezza autentica.
Sovrano assoluto del paesaggio è il Monte Lussari, con il suo borgo fiabesco arroccato sulla cima. Tra viuzze acciottolate, piccole case e un panorama che lascia senza fiato, questo luogo è simbolo della spiritualità e della storia della valle.
Quando il sole cala, la città si anima con un ricco calendario di eventi: concerti, spettacoli, DJ set, teatro e cinema all’aperto riempiono le piazze, trasformando le serate estive in momenti di festa. I bambini sono protagonisti dei pomeriggi con laboratori e intrattenimenti dedicati, mentre le famiglie possono godersi le atmosfere rilassate e inclusive della città.
Ma è intorno a Ferragosto che Tarvisio si accende di luci, suoni e colori con l’Alpenfest, la festa che celebra l’anima multiculturale di questo angolo d’Europa. Per quattro giorni la città vive una vera esplosione di folclore, musica e tradizione. Le vie del centro ospitano il vivace mercatino artigianale, con prodotti tipici, manufatti e curiosità. Gli
Per essere sempre aggiornato scarica la app. /Für aktuelle Infos laden Sie die App herunter.
stand enogastronomici propongono sapori locali, accompagnati da musica popolare e brindisi sotto le stelle.
Il momento più atteso è la suggestiva sfilata in costume che riunisce gruppi folkloristici provenienti da Austria, Slovenia e Italia. Un corteo emozionante in cui ogni abito racconta la storia di una cultura alpina condivisa. I costumi, curati nei minimi dettagli, riflettono le radici della Valcanale: le donne sfoggiano gonne ampie, corpetti ricamati, grembiuli e copricapi; gli uomini indossano pantaloni in lana, camicie bianche e gilet decorati. I cappelli, impreziositi da piume, fiori o nastri, completano l’immagine di una montagna che non ha mai dimenticato il suo passato.
Alpenfest è molto più di una festa: è un ponte tra epoche e popoli, un’occasione per riscoprire il valore delle proprie radici. In questo spirito si inserisce anche “Radici”, iniziativa culturale che invita residenti e turisti a riscoprire la storia del territorio e riflettere sul presente guardando con consapevolezza al futuro.
Tarvisio, in estate, è tutto questo: un territorio che si dona con generosità e incanto, pronto ad accogliere chiunque voglia perdersi –e ritrovarsi– tra boschi, sentieri e tradizioni senza tempo.
Tarvisio, in estate, è questo: un territorio che si dona con generosità e incanto, pronto ad accogliere chiunque voglia perdersi –e ritrovarsi– tra boschi, sentieri e tradizioni senza tempo.
Tarvis im Sommer: eine offenherzige und bezaubernde Region, die alle willkommen heißt, die sich in Wäldern, auf Wanderwegen und in zeitlosen Traditionen verlieren - und wiederfinden - möchten.
Che si tratti di rigenerarsi, rilassarsi o divertirsi, ognuno può trovare il proprio angolo ideale.
Ob Erholung, Entspannung oder Spaß - hier ist für jede:n etwas dabei.
Wo sich die Julischen Alpen bis zum Horizont erstrecken und die Natur eine spektakuläre Kulisse bildet, heißt Tarvis alle Gäste willkommen. Hier wird der Sommer zu einem Erlebnis für alle Sinne: Ob Erholung, Entspannung oder Spaß - hier ist für jede:n etwas dabei.
Was diese Ecke der Region so einzigartig macht, ist die Vielfalt der Landschaften: ein Mosaik mit unzähligen Möglichkeiten. Der 1000jährige Wald spendet an heißen Tagen Schatten und Kühle und bietet einen natürlichen Schutz vor der Sommerhitze. Die Alpenseen mit ihrem kristallklaren Wasser inmitten der Berge laden zum Baden und zu Wassersportarten ein. Und der Fluss Bartolo hat einen faszinierenden Canyon geformt, der mit seinen Schluchten wie aus einem Märchenbuch darauf wartet, erkundet zu werden. Am ruhigen und leicht zugänglichen Uferabschnitt, befindet sich ein Weg für Kinder: der Zwergenpfad. Versteckt zwischen den Bäumen, werden Kinder und Neugierige von Zwergen mit Spielen, Geschichten und Überraschungen empfangen.
Auch für Radler:innen hat Tarvis einiges zu bieten. Der Radweg Alpe Adria, einer der schönsten Europas, verbindet Italien mit Slowenien und Österreich und bietet eine gemächliche Tour durch atemberaubende Landschaften mit ständig neuen Ausblicken. Wer lieber
auf unbefestigten Wegen fährt, findet hier auch Routen in allen Schwierigkeitsgraden zu Berg-n und Almhütten, wo man in der Stille der wunderschönen Berge typische Gerichte genießt.
Der König der Berge ist der Monte Lussari mit seinem malerischen Dorf auf dem Gipfel. Mit seinen gepflasterten Gassen, kleinen Häusern und seinem Panorama ist dieser Ort ein Symbol für die Spiritualität und Geschichte des Tals.
Wenn die Sonne untergeht, erwacht das Leben in der Stadt: Konzerte, Shows, DJ-Sets, Theater und ein Open-Air-Kino verwandeln die Sommerabende in ein Fest. Kinder können sich nachmittags bei Workshops und Freizeitangeboten vergnügen, während sich Familien in der Stadt entspannen können.
Rund um Mariä Himmelfahrt erstrahlt Tarvis dann in den Lichtern, Klängen und Farben des Alpenfestes, bei dem die multikulturelle Seele der Gegend gefeiert wird. Vier Tage lang erlebt die Stadt eine Explosion von Folklore, Musik und Tradition. Im Zentrum findet der farbenfrohe Handwerksmarkt mit typischen Produkten, Kunsthandwerk und Kuriositäten statt. Die Gastro-Stände bieten lokale Spezialitäten, begleitet von Volksmusik und einem Umtrunk unterm Sternenhimmel.
Den Höhepunkt bildet der Trachtenumzug, an dem Folkloregruppen aus Österreich, Slowenien und Italien teilnehmen. Hier erzählt jede Tracht die gemeinsame Geschichte der alpenländischen Kultur. Jedes noch so kleine Detail spiegelt die Wurzeln des Kanaltals wider: Die Frauen tragen weite Röcke, bestickte Mieder, Schürzen und Kopfbedeckungen, die Männer Wollhosen, weiße Hemden und verzierte Westen. Die mit Federn, Blumen oder Bändern verzierten Hüte runden das Bild einer Bergwelt ab, die ihre Vergangenheit in Ehren hält.
Das Alpenfest ist viel mehr als ein Volksfest: Es ist eine Brücke zwischen Epochen und Völkern, eine Gelegenheit, die eigenen Wurzeln wiederzuentdecken. In dieser Tradition steht auch die Kulturinitiative Radici, die Einheimische und Gäste einlädt, die Geschichte der Region wiederzuentdecken, über die Gegenwart nachzudenken und bewusst in die Zukunft zu blicken.
Tarvis im Sommer: eine offenherzige und bezaubernde Region, die alle willkommen heißt, die sich in Wäldern, auf Wanderwegen und in zeitlosen Traditionen verlieren - und wiederfindenmöchten.
Ritorna dal 28 al 31 agosto 2025, CamporossoRacconta: la rassegna letteraria che fa della natura un’alleata preziosa della parola. Promossa dal Consorzio Agrario Vicinia di Camporosso, la manifestazione trasforma il paese in un vivace crocevia di storie, incontri, relazioni e tradizioni condivise. Il filo conduttore di quest’anno è “In punta di Parole” un invito ad ascoltare davvero, a sentire il peso e la leggerezza delle parole, a lasciarsi toccare dalle emozioni che evocano. A fare da scenografia non sale chiuse, ma due splendidi giardini che accolgono il pubblico tra conversazioni all’aperto e suggestioni letterarie. Il programma 2025 si arricchisce di una prestigiosa rosa di ospiti del mondo della letteratura e del giornalismo: tra gli altri, Maurizio Mannoni, Paolo Colombo, Alberto Garlini, Mal, Pietro Spirito, Alessandro Mezzena Lona, accanto a voci radicate nel territorio come Paolo Pichierri, Chiara Gily e Hans Kitzmüller. Ampio spazio, come sempre, ai più giovani: per loro una sezione dedicata in cui accantonare i device e riscoprire il piacere della lettura attraverso letture animate e incontri con autori come Cristina Marsi, Anna Simioni, Stefania Del Rizzo e il fumettista Marco Tabilio. Non mancheranno musica e convivialità grazie alla concomitanza con la festa patronale del paese che renderà l’atmosfera ancora più festosa.
Von 28. bis 31. August 2025 findet erneut das Literaturfestival CamporossoRacconta statt, bei dem die Natur zu einer wertvollen Verbündeten der Worte wird.
Die vom Consorzio Agrario Vicinia di Camporosso geförderte Veranstaltung verwandelt die Ortschaft in ein pulsierendes Zentrum für Geschichten, Begegnungen, Beziehungen und gemeinsame Traditionen.
Das diesjährige Leitmotiv lautet In punta di Parole (dt. “Auf Wortspitzen”) - eine Einladung, zuzuhören, das Gewicht und die Leichtigkeit der Worte zu spüren und sich von den hervorgerufenen Emotionen berühren zu lassen. Als Kulisse dienen zwei herrliche Gärten, die das Publikum zu Gesprächen im Freien und zu literarischen Eindrücken einladen. Das Programm 2025 wird durch eine Reihe renommierter Gäste aus der Welt der Literatur und des Journalismus bereichert, darunter Maurizio Mannoni, Paolo Colombo, Alberto Garlini, Mal, Pietro Spirito, Alessandro Mezzena Lona sowie lokalen Größen wie Paolo Pichierri, Chiara Gily und Hans Kitzmüller.
Wie immer wird auch den Jüngsten viel Raum eingeräumt. Hier dürfen sie ihre elektronischen Geräte einmal beiseitelegen und durch animierte Lesungen und Begegnungen mit Autor:innen wie Cristina Marsi, Anna Simioni, Stefania Del Rizzo und dem Comiczeichner Marco Tabilio die Freude am Lesen wiederentdecken. Auch Musik und Geselligkeit kommen nicht zu kurz. Die Calicanto Band und das gleichzeitig stattfindende Dorffest zum Patrozinium sorgen für eine noch festlichere Atmosphäre.
boramata 2025
https://qrfy.io/r/KmazxQ6mnC
Ascolta le interviste di IES Trieste Lifestyle registrate a Boramata 2025
Giovanni Marzini, Stefania Boccabianca e Rino Lombardi vi invitano a scoprire Trieste raccontata da:
Massimo Battista, Fabrizio Brancoli, Micol Brusaferro, Lucia Budini, Guido Corso, Francesca Crevatin, Cristiano Degano, Daniela Derossi, Lara Djuric, Filippo Mastinu, Fabiano Mazzarella, Rita Mazzoli, Magdalena Mayr, Matteo Metullio, Giorgio Rossi, Zeno Saracino, Serena Tonel, Francesco Tonetto, Silvia Vatta.
di /von
Matteo Metullio
Morbin è una parola tanto presente nel mio modo di essere, nelle mie scelte e nella mia vita. È una parola così “riassuntiva” che la puoi riconoscere in tanti momenti: è una sorta di “chiave speciale” nella cassetta degli attrezzi di un triestino, da tirare fuori all’occorrenza, per riparare i momenti difficili, e per costruire momenti bellissimi, possibilmente in compagnia, in team.
Il mio morbin? Vivacità, voglia di fare, competere, raggiungere nuovi traguardi e realizzare nuovi sogni. Tutto questo è molto presente nella mia vita attuale alla riapertura di Harry’s Piccolo. In quest’ultimo anno ci è voluto non poco morbin per sorridere sempre e trovare il divertente nelle piccole scelte di ogni giorno. Il morbin mi ha permesso di creare la squadra con cui lavoreremo ogni giorno e pensare a un tipo di locale completamente nuovo.
E poi c’è il morbin in cucina: se dovessi pensarlo come a un ingrediente, penserei prima di tutto al mio comfort food preferito, il pomodoro, e poi al profumo degli agrumi, che adoro. Sono due ingredienti che danno morbin ai piatti, ed è forse il modo migliore per definire materialmente questo particolare modo di essere triestino. Guardo ancora alle mie esperienze: il momento in cui ho scoperto di avere morbin è stato quando mi sono trovato all’inizio della scuola alberghiera a Falcade. Tante persone nuove, il distacco dalla famiglia cui sono molto legato, condividere una stanza, lasciare il calcio per la cucina. Ci è voluto tanto morbin per riuscire a superare lacrime e scoramento e imparare dalle difficoltà con piglio e ironia, e questa cosa me la sono portata sempre dentro!
Morbin ist ein Wort, das in meiner Wesensart verwurzelt ist - in meinen Entscheidungen, in meinem Leben. Ein Wort, das so vieles umfasst, dass es in unzähligen Momenten zum Ausdruck kommt. Eine Art “Spezialschlüssel” im Triester Werkzeugkasten, den man hervorholt, um schwierige Zeiten zu meistern und schöne Momente zu schaffen - im Idealfall gemeinsam, im Team.
Mein Morbin? Das ist Energie, Tatendrang, der Wunsch, mich zu messen, neue Ziele zu erreichen, neue Träume zu verwirklichen. All das ist gerade jetzt bei der Wiedereröffnung von Harry’s Piccolo in meinem Leben sehr präsent. Letztes Jahr hatte ich viel Morbin nötig, um weiter lächeln zu können und Freude an den kleinen Entscheidungen des Alltags zu finden. Das Morbin hat mir geholfen, ein Team aufzubauen, mit dem ich jeden Tag zusammenarbeite, und mir ein völlig neues Konzept für das Lokal auszudenken.
Und dann wäre da noch das Morbin in der Küche. Als Zutat würde ich zuerst an mein Lieblingsessen denken (Tomaten) und dann an den Duft von Zitrusfrüchten, den ich so liebe. Diese beiden Zutaten verleihen den Gerichten Morbin. Und das ist vielleicht auch die beste Beschreibung für diese besondere Art, triestino zu sein.
Wenn ich zurückblicke, war der Moment, in dem mir bewusst wurde, dass ich Morbin habe, gleich zu Beginn meiner Ausbildung an der Hotelfachschule in Falcade. Viele neue Menschen, die Trennung von meiner Familie, der ich sehr verbunden bin, ein Zimmer teilen, den Fußball gegen die Küche eintauschen. All das erforderte viel Morbin, um Tränen und die Enttäuschungen zu überwinden und mit Biss und einem Schluck Ironie aus den Schwierigkeiten zu lernen. Dieses Gefühl habe ich mir seit jeher bewahrt!
Matteo Metullio, l'unico chef stellato del capoluogo giuliano, si conferma un punto di riferimento nell'alta gastronomia, elevando la cucina locale a nuovi livelli. / Matteo Metullio ist und bleibt als einziger Sternekoch in Triest ein Bezugspunkt in der gehobenen Gastronomie und verleiht der lokalen Küche eine neue Dimension..