La domenica Settimanale

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La Domenica Settimanale

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N. 8 | Gennaio/Febbraio 2013 - Anno I

La camorra e altre storie di briganti

a Camorra e altre storie di briganti di Alexandre Dumas è arrivato anche in Italia. Si tratta di una raccolta di reportage, recuperati dallo studioso Claude Schopp, in cui l'autore francese racconta la camorra, pubblicati l’anno scorso in Francia da La Librairie Vuibert nel volume La Camorra et autres recits de brigandage. In “La camorra e altre storie di briganti”, pubblicato da Donzelli, Dumas racconta la nascita della camorra con la precisione del cronista e la penna leggera del narratore, tracciando affascinanti ritratti dei primi boss. Nel 1860, dopo aver raggiunto l’amico Giuseppe Garibaldi a Palermo, e aver seguito e accompagnato l’impresa dei Mille fino a Napoli, Dumas si ferma per ben tre anni nella città partenopea. Da lì, nella sua infaticabile attività di cronista e narratore, scriverà migliaia di pagine, da destinare sotto forma di corrispondenze alle riviste parigine, o di racconti agli editori di mezza Europa. In esse, la passione per la narrazione si sposa con il sostegno militante a favore delle forze che, finalmente, stanno sconfiggendo i Borboni nel Sud. E sono i Borboni, in prima persona, attraverso le loro decennali pratiche di malgoverno, i principali sostenitori, quasi si potrebbe dire i capi occulti, dei grandi fenomeni criminali che attraversano la capitale del vecchio regno meridionale e tante parti delle sue campagne. Ma anche la Chiesa ha un ruolo non marginale nel diffondersi e radicarsi del brigantaggio, favorito e incoraggiato dal livello di corruzione toccato da alcuni esponenti del clero. In questo volume sono raccolti gli scritti che Dumas dedicò alla camorra napoletana e al brigantaggio meridionale. I ritratti dei più celebri e temuti briganti sono all’altezza dei più noti personaggi dei suoi romanzi; al tempo stesso, un robusto spessore di «verità», sorretto da un solido utilizzo di fonti di prima mano, fa di questi scritti una straordinaria «inchiesta» ante litteram. Il libro è frutto dell’intuizione e del talento di investigatore di Claude Schopp, che ha rintracciato i frammenti dei testi di Dumas negli archivi della Biblioteca dell’Istituto di Francia a Parigi, a Napoli e a Praga. «Dumas accenna a questi articoli e racconti in alcuni suoi scritti e quindi io sapevo dell’esistenza di questi testi perduti. Così mi sono messo a investigare e grazie anche alla collaborazione di un amico di Napoli ho potuto avviare la ricerca – ha raccontato Schopp.

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Buccinasco, la 'ndrangheta al Nord

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uccinasco, la ‘ndrangheta al nord di Nando dalla Chiesa e Martina Panzarasa, è un’analisi storica e sociologica per capire come, a un passo da Milano, clan della ’ndrangheta si siano insediati al nord e come si siano intrecciati con il mondo delle imprese e della politica. Se oggi quasi non fa più scalpore, per decenni non se ne è parlato o non se ne è voluto parlare. Nel frattempo la ‘ndrangheta è penetrata nella società lombarda. Buccinasco si trova nell’hinterland milanese, a sud della grande metropoli, in una zona che comprende Corsico, Cesano Boscone, Rozzano e Trezzano sul Naviglio. Fino alla fine degli anni Cinquanta era un agglomerato di cascine, poi cominciano ad aprire alcune fabbriche e la popolazione si triplica nel giro di vent’anni. I nuovi immigrati vengono soprattutto dalla provincia di Catanzaro e il nucleo più numeroso è di Platì. Dalle rapine, ai sequestri di persona e alla droga, l’economia mafiosa evolve e passa all’edilizia e alle costruzioni. I mafiosi diventano uomini d’affari radicati nell’economia legale. Insomma, la mafia è arrivata fin dentro casa. Come è potuto accadere che la 'ndrangheta si sia insediata alle porte di Milano? Come è potuto accadere che Buccinasco, la «Platí del nord», ne sia diventata una delle capitali? Si tratta di un lavoro scientifico, uno studio sociologico che focalizza le modalità con cui la mafia calabrese si è insediata nel territorio di Buccinasco e nei comuni limitrofi fino a diventare una presenza egemone in alcuni settori illegali (traffico e spaccio di droga) e legali (il movimento terra, il ciclo del cemento, le costruzioni). Il libro cerca di rendere evidente ciò che molti, per interesse, calcolo, paura, negligenza, o altro, non vogliono assolutamente vedere. Buccinasco, la 'ndrangheta al Nord è un libro che ha dato fastidio. Un'inchiesta sulla mafia che ha provocato la reazione stizzita degli amministratori locali.

Male Detta Mafia

l libro che Piera Aiello, testimone di giustizia con Paolo Borsellino, firma insieme a Umberto Lucentini, "Maledetta Mafia", è la struggente, drammatica, testimonianza di una donna che ha visto la sua vita sconvolta per amore. Attraverso questo libro, Piera Aiello decide di raccontare la storia delle sue vite, del suo grido di speranza, della sua sete di giustizia, del suo dialogo nelle scuole, del suo impegno contro quell’arretratezza culturale che spesso fornisce una solida base di attecchimento per le organizzazioni mafiose. Piera Aiello ha solo 18 anni quando sposa Nicolò. Nove giorni dopo il matrimonio il suocero, Vito Atria, un piccolo mafioso locale, viene assassinato. Nel 1991 la stessa sorte tocca a Nicolò, sotto gli occhi impotenti di Piera. Dopo quell'omicidio in Piera scatta qualcosa: "vedova di un mafioso, vestita a lutto come impongono le regole della mia terra,

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con una bimba di tre anni da crescere e una rabbia immensa nel cuore. In quel momento il destino ha messo un bivio lungo il mio percorso, dovevo scegliere quale futuro dare a mia figlia Vita Maria". Il momento di svolta è l'incontro con un uomo che "una mattina - scrive Piera- mi ha preso sottobraccio e mi ha piazzato davanti ad uno specchio, eravamo in una caserma dei Carabinieri". Quell'uomo è Paolo Borsellino. "Da quando lo "zio Paolo" mi ha piazzato davanti a quello specchio e mi ha ricordato chi ero, da dove venivo e dove sarei dovuta andare, sono diventata una testimone di giustizia. Io non ho mai commesso reati, né sono mai stata complice dei crimini di mio marito e dei suoi amici, gli stessi che poi ho accusato nelle aule dei tribunali e nelle Corti d'Assise". É la storia del coraggio della prima donna testimone di giustizia in Italia.


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