Donne Magazine

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Numero Sette - Novembre Dicembre 2012

Non solo il Blog

Periodico online d’informazione tutta al femminile

GREEN STYLE Mangiare BIO

VIVIPARCHI Acquaworld

L’INTERVISTA Annalisa Minetti

KIDS Li vogliamo creativi!

MY HOME Decorare la tavola

ARTE Renata Pfeiffer


steelcomunicare.it

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:MZMTEVGLM XM SJJVI TMÂ HM PYSKLM HSZI TSXIV XVEWGSVVIVI KMSVREXI MR JIWXE GSR XYXXE PE XYE JEQMKPME Stazioni sciistiche, parchi naturalistici e faunistici, parchi acquatici, parchi divertimento, parchi avventura, parchi didattici, giardini botanici, ville antiche, dimore storiche, castelli, musei, rafting, hotel, camping, B&B, agriturismo, masserie e molto altro ancora

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EDITORIALE ......................................................................................................

NOTIZIE

VIVIPARCHI, NATURINO ................................................................................................. TALENTI QUOTIDIANI, CESARE PACIOTTI ...................................................................... ■

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FOOD

Il pranzo di Natale “rustico chic” ................................................................................. ■

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ARTE

RENATA PFEIFFER e il mondo degli abissi .................................................................... ■

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POESIA

Fino Alla fine del mondo .............................................................................................. ■

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DESIGN

Natale con… MARCEL WANDERS ............................................................................... ■

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MY HOME

Come decorare la tavola del Natale 2012 .................................................................... ■

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IO LEGGO

ISA GRASSANO, NUNZIA PENELOPE ............................................................................. SAVANNA FOX, GIORGIO FORATTINI, DOMINIQUE LOREAU, FEDERICA BOSCO ................... ■

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CREATIVITÀ

Per un invito natalizio .................................................................................................. Alberello “ricicloso” ..................................................................................................... ■

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KIDS

Bambini… Li vogliamo creativi ................................................................................... ■

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BABY

ROTAVIRUS, Nel dubbio sempre meglio una telefonata al pediatra ............................... ■

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VIVIPARCHI

ACQUAWORLD, Il mare in Lombardia ........................................................................... ■

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NOI...

Gender Gap Report 2012, Povere donne italiane .......................................................... Come eravamo: Donne nel ventennio fascista .................................................................. ■

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L’INTERVISTA

ANNALISA MINETTI, VELOCE COME IL VENTO .............................................................. ■

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GREEN STYLE

Mangiare BIO, il trend del futuro .................................................................................. ■

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BENESSERE

DIEGO DALLA PALMA Professional, Provato per Voi ......................................................

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CHI SIAMO ..........................................................................................................

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Numero Sette - Novembre Dicembre 2012

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La nostra ricetta per ortaggi sani e genuini è: la passione per i prodotti della terra, la valorizzazione delle zone vocate alla produzione agricola, O¡LQQRYD]LRQH WHFQRORJLFD QHL SURFHVVL SURGXWWLYL HG XQD ILOLHUD LQWHJUDWD GDO VHPH DOOR VFDIIDOH GHO SXQWR YHQGLWD QHO ULVSHWWR GHOO¡DPELHQWH H GL FKL ODYRUD QHL FDPSL H GL FKL FRQVXPD Valorizziamo le produzioni agricole attraverso la selezione e la raccolta, il taglio ed il lavaggio, e OD SUHSDUD]LRQH LQ FRQIH]LRQL LGHDWH VX PLVXUD SHU RJQL HVLJHQ]D FKH QH SURWHJJRQR O¡LJLHQH H la freschezza. Una vasta scelta di funghi ed ortaggi freschissimi crudi, singoli o miscelati, interi o tagliati, pronti GD FRQVXPDUH VHQ]D VFDUWL SHU DQWLSDVWL SULPL VHFRQGL R FRQWRUQL VIL]LRVL HG XQ¡DPSLD JDPPD GL erbe aromatiche per insaporire di piÚ

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■ EDITORIALE

È

uscito da poco il Gender Gap Report 2012 da cui risulta che NOI donne italiane, non siamo messe tanto bene e, nella lista, veniamo addirittura dopo il Burundi. Ne parliamo a pagina 12. Continua anche il nostro viaggio nella “storia della donna” e analizziamo a pagina 14, sempre insieme a Sara Venchiarutti, come vivevano le donne nel ventennio fascista. L’Intervista è invece dedicata a una donna speciale, Annalisa Minetti, che vi invito a leggere a pagina 10. Poi, argomenti più “leggeri” ma – secondo me e spero anche per voi – sempre interessanti. Date un’occhiata al pranzo di Natale che propone Anna Marangella o al design di Marcel Wanders, proposto da Maria Grazia Cicala. E per i regali di Natale, non perdete le recensioni e i consigli di Liliana Russo nella rubrica “Io leggo”. Il prossimo appuntamento con Donne Magazine “sfogliabile” sarà nel 2013, a giugno/luglio, con uno “Specialone” di cui non posso ancora anticipare nulla, per scaramanzia… Per il resto, non scordate di passare ogni giorno, sul sito di Donne Magazine (testata regolarmente registrata in Tribunale) – www.donne-magazine.com – a leggere i nostri post e, se volete e ne avete il tempo, a farci conoscere le vostre opinioni su ciò che scriviamo. Insomma… teneteci d’occhio! Buone Feste a tutti.

Antonella Pfeiffer

Numero Sette - Novembre Dicembre 2012

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■ NOTIZIE a cura della Redazione

Guida Viviparchi 2013 È

uscita la Guida Viviparchi 2013. Più di 420 pagine in cui sono illustrati in modo dettagliato tutti i più importanti Parchi del divertimento, di avventura e i più bei percorsi e itinerari didattici e ludici d’Italia che fanno parte, appunto, del Circuito Viviparchi. Viviparchi srl può essere inteso, infatti, come un circuito esclusivo del divertimento e della cultura di grande qualità, interamente dedicato alle famiglie italiane.

Sono più di 500 le strutture descritte quest’anno e che racchiudono in sé il requisito fondamentale per essere incluse nel progetto Viviparchi: un forte e chiaro carattere “family friendly”. Strutture, servizi e agevolazioni per rendere realmente il tempo libero a “misura di famiglia”.

L’acquisto di una Guida Viviparchi 2013 dà diritto all’esclusivissima Card Viviparchi 2013, grazie alla quale è possibile ottenere agevolazioni economiche importanti, tra cui l’ingresso gratuito per i propri figli (fino ai 13 anni non compiuti) in molti parchi del divertimento, o significative riduzioni per tutta la famiglia. Viviparchi offre un modo nuovo per vivere il tempo libero in famiglia, dunque… meglio approfittarne! Ulteriori info su: www.viviparchi.eu

Il libro di Natale

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ellissima idea quella di Naturino (nota azienda di calzature per bambini), di MammaFelice (la mamma blogger italiana più amata della rete) e di Raffaella Maria Bazzanini, giovane e talentuosa illustratrice per libri d’infanzia. Per Natale, hanno infatti realizzato un libro per bambini che contiene il calendario dell’Avvento, l’immancabile letterina stampabile per Babbo Natale, l’albero di Natale da colorare e decorare, un rac

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conto, una simpatica ricetta, qualche gioco divertente e, per finire, le idee per realizzare la calza della Befana. Senza dubbio un regalo a cui i nostri bimbi non potranno rinunciare per trascorrere in allegria le vacanze natalizie. Che una buona dose di creati vità non guasta mai! “Il libro di Natale di Naturino”, è scaricabile e stampabile dal sito Naturino (www.naturino.com) e, per i più tecnologici, è di- nell’Apple Store in versione eBook. sponibile gratuitamente anche


Talenti Quotidiani

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i segnaliamo un concorso nazionale di micro-scrittura creativa dedicato alla valorizzazione della figura femminile e delle pari opportunità e al rifiuto di ogni forma di discriminazione di natura sessuale. È questo lo spirito di “Talenti Quotidiani - Racconti di fretta per narrare l’avventura di essere donna”, il progetto promosso dall’Arci provinciale di Siena e finanziato dalla Regione Toscana grazie al bando della legge 16 del 2009 sulla cittadinanza di genere. Il concorso è aperto a

tutti e prevede la presentazione, entro il 30 gennaio 2013, di un breve elaborato in qualsiasi forma narrativa – racconto breve, diario, poesia, narrazione e favola – della lunghezza massima di 100 parole e dedicato alla valorizzazione della figura femminile in qualità di eroina della quotidianità, con punti di vista originali e diversi. Il concorso si chiuderà con la pubblicazione degli elaborati vincitori selezionati dalla giuria e il volume sarà presentato nel corso di un evento che vedrà anche la premiazione ufficiale

dei vincitori. I racconti saranno pubblicati anche sul sito dell’Arci provinciale di Siena e sul blog del progetto www.talentiquotidiani.it. L’iniziativa conta anche sul supporto dell’Associazione Culture Attive di San Gimignano; dell’Associazione Arcisolidarietà Colibrì di Ville di Corsano; dell’Associazione Movimento pansessuale Arcigay di Siena e dell’Associazione Archivio UDI della provincia di Siena. I racconti devono pervenire entro il 30 gennaio 2013 presso l’Associazione Arci Provinciale Senese, in Piazza Maestri del Lavoro, 27, a Siena. Non fa fede il timbro postale. Per ulteriori informazioni sulle modalità di partecipazione, è possibile scaricare il bando dal sito www.talentiquotidiani.it, scrivere un’e-mail all’indirizzo talentiquotidiani@gmail.com oppure chiamare il numero 0577.247510.

Vinci una scarpa da Principessa! Indossare scarpe esclusive Cesare Paciotti disegnate appositamente per te? Oggi non è più un sogno… Fino al 15 giugno 2013 acquistando in Profumeria almeno un prodotto della gamma Parfums e Skin Care Cesare Paciotti si può partecipare al Concorso “Vinci una scarpa da Principessa”. Alla fortunata vincitrice estratta a sorte tra le partecipanti verrà consegnato un prezioso ed esclusivo paio di scarpe da sera interamente realizzate su misura dalla Cesare Paciotti e disegnate appositamente per il concorso dallo Stilista. Partecipare è semplice! All’interno della confezione acquistata di un qualsiasi prodotto della gamma Parfums e Skin Care Cesare Paciotti è registrato un “numero di produzione” che identifica univocamente il prodotto. Conservato il flacone e lo scontrino fiscale comprovanti l’avvenuto acquisto si potrà alternativamente procedere all’iscrizione al concorso in due modi: - Accedendo alla pagina facebook “Concorso Vinci una scarpa da principessa Cesare Paciotti” e cliccando in alto a destra nella bacheca sul pulsante "PARTECIPA" (si aprirà il form di partecipazione dove inserire i dati richiesti) . - Ritirando nella profumeria dove si è acquistato il prodotto la cartolina di partecipazione che dovrà essere compilata e spedita con i dati richiesti, in busta chiusa, al seguente indirizzo: Weruska & Joel srl, Corso Moncalieri 381, 10133 Torino con l’ indicazione: “Concorso: Vinci una scarpa da principessa”. Tra tutte le cartoline ricevute via posta o mail correttamente compilate e inoltrate entro il 30 giugno 2013 ne verrà estratta a sorte una che determinerà il vincitore… il Concorso premierà anche la Profumeria in cui l’acquisto è stato effettuato. Gamma prodotti disponibili distribuiti in esclusiva da Weruska & Joel srl e regolamento completo del concorso su: www.weruska.com

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■ GREEN STYLE a cura di Antonella Pfeiffer

Mangiare BIO Il trend del futuro

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no studio dell’Università di Stanford, pubblicato sull’Annals of Internal Medicine, sostiene che non vi siano prove certe, a lungo termine, che i cibi bio siano più sani rispetto a quelli “convenzionali” ma, certamente, è un dato di fatto che studi clinici, abbiano dimostrato che già dopo solo pochi giorni di alimentazione a base di cibo bio, cala vertiginosamente il livello di pesticidi nelle urine. Inoltre si è dimostrato che gli alimenti bio contengono più vitamine e antiossidanti degli altri. Questo mi sembra già un buon punto per scegliere alimenti bio ma, in pratica, cos’è l’agricoltura biologica? Io non sono un esperta però mi sono documentata e ho appreso che l’agricoltura biologica si fonda su pratiche ideate per minimizzare l’impatto umano nell’ambiente e per permettere al sistema agricolo di operare nel modo più naturale possibile. In agricoltura biologica si seguono di solito le seguenti pratiche:

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• La rotazione delle culture per un uso efficiente delle risorse locali • Limiti ristrettissimi nell’uso di pesticidi, fertilizzanti, antibiotici, additivi e coadiuvanti • Divieto di OGM (organismi geneticamente modificati) • Uso delle risorse del luogo • Scelta di coltivare piante e

allevare animali capaci di adattarsi naturalmente alle condizioni dell’ambiente • Nutrire gli animali con foraggio biologico Gli alimenti biologici devono essere certificati ed etichettati secondo le direttive europee. Dunque, quando andiamo a fare la spesa, non dimentichiamoci di leggere bene l’etichetta.


Si è stimato che nel 2011 le vendite di prodotti bio abbiano avuto un incremento del 9%, dato destinato a crescere per quanto riguarda il 2012. Oltretutto, mentre fino a qualche anno fa, mangiare bio, era considerata da molti una moda riservata a pochi, visto soprattutto i costi che, all’epoca, avevano i prodotti bio sugli scaffali al supermercato o in alcuni negozi specializzati, oggi non è più così in quanto i prezzi si sono per lo più livellati con quelli dei prodotti convenzionali.

L’idea (a torto o a ragione) che gli alimenti bio siano più sani rispetto a quelli convenzionali si sta comunque diffondendo e ora si presta decisamente più attenzione alla qualità dei cibi e a cosa si mette nel carrello della spesa. Sembra un “controsenso”, un “tornare indietro” nel tempo ma ci sono tantissimi cittadini che – ai giorni nostri - coltivano pomodori, zucchine e lattuga sul balcone di casa mentre, i più fortunati, magari possono contare su un pezzetto di orto. Insomma, mangiare bio e mantenere un’alimentazione equilibrata sembra essere il trend del futuro, e noi ci adeguiamo.

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■ L’INTERVISTA a cura di Antonella Pfeiffer

ANNALISA MINETTI Veloce come il vento

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nnalisa Minetti, quest’estate, ci ha fatto sognare. È infatti riuscita a vincere la medaglia di bronzo nei 1.500 metri ai Giochi Paraolimpici di Londra 2012 e a fare il record del mondo nella categoria T11 (non vedenti). Non penso ci sia bisogno di dirvi quanto io sia felice che abbia deciso di rilasciare questa intervista a Donne Magazine. Oltre alla stima che provo per lei, credo che possa essere un esempio per tutte noi, un bell’esempio di donna che “non molla mai”. Annalisa affronta la vita con grinta e tenacia e la sua forza si legge nel suo sorriso. È appena uscito il libreria il tuo libro dal titolo “Iride, veloce come il vento” pubblicato da Edizioni San Paolo, in cui racconti la tua vita. Cosa ti ha spinto a scriverlo? La voglia di raccontarmi. Vorrei dare forza alle persone più deboli, quelle che per qualsiasi tipo di problema si angosciano, dicendo loro che Tutto è possibile, aiutarli a vivere meglio se solo si decide di farlo. Credo che questo libro possa essere di aiuto a molte donne. Lo pensi anche tu? Assolutamente si. La donna è un patrimonio da salvaguardare. Io credo di rappresentare la parte femminile audace e vorrei

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che quello che non lo è lo fosse. Ogni donna merita il meglio, l’amore, la serenità, la maternità… il rispetto. A Londra hai ottenuto un risultato strepitoso. Quali emozioni hai provato a pochi secondi dal “via”? Non avevi paura? Mi sentivo una leonessa. Nessuna paura, anzi. Avevo la sensazione di essere un super eroe. Avevo i brividi dall’emozione e dovunque passassero i brividi i miei muscoli diventavano più forti. Sensazione irreale ma straordinaria. Non vedevo l’ora di partire, fremevo.

Volevo vincere con me stessa e ci sono riuscita. E sul podio, poi, come ti sei sentita? Oltre alla gioia, suppongo immensa, non hai provato un sentimento di “rivalsa” nei confronti del destino? Un “Toh, ce l’ho fatta”… Quel momento è stato forte perché rappresenti la nazione. Il punto più alto del mio patriottismo. Rivalsa? Ho sempre dovuto dimostrare a qualcuno che si sbagliava nei miei confronti, ma senza rabbia, con i fatti. Giudicate voi se ci sono riuscita. Come ci riesci, cosa ti spinge a “non mollare mai”?


Quella è l’indole, ma non pensate che io non abbia mai momenti difficili. Anch’io penso di mollare tutto qualche volta, ma come si dice… non è forte colui che non cade, ma chi cade e si rialza. Io mi sono dovuta rialzare tante volte e farei le stesse cose con la stessa forza e intensità. La fede rappresenta una parte importante della tua vita. Non ti sei mai arrabbiata con Dio? Anzi. È sempre il mio grande punto di riferimento. Non posso arrabbiarmi con chi mi ha dato il dono di non vedere. Questa per me è stata una grande concessione. Credo di essere un mezzo per lui. Credo che attraverso la mia fede, io debba dimostrare che le sue parole possono essere ascoltate e ascoltandole si può migliorare la propria vita e quella degli altri. Un po’ presuntuosa come affermazione ? No. Ho notato che molti si vergognano di dire che sono credenti, invece bisogna mostrare la propria fede, perché ci rende migliori e consapevoli di essere uniti nel sacrificio come nella gioia. Io mi sento una mamma imperfetta ma vera. Tu, che mamma pensi di essere? Essere Mamma è il mestiere più difficile al mondo ma ho imparato che non si può essere perfette, questo creerebbe frustrazione a noi Mamme e insicurezza ai nostri figli. Bisogna, invece, dare il mas-

simo in ogni situazione. Solo cosi possiamo non rimproverarci nulla e rendere loro indipendenti e forti. Il vero obiettivo della nostra genitorialità. Mi piace citare un passo di un dei miei Libri preferiti, “Il Profeta” di Gibran: Essi non provengono da voi, ma attraverso voi, E benché stiano con voi non vi appartengono. Potete dar loro il vostro amore ma non i vostri pensieri, Perché essi hanno i propri pensieri. Potete alloggiare i loro corpi ma non le loro anime, Perché le loro anime abitano

nella casa del domani, che voi non potete visitare, neppure in sogno. Potete sforzarvi d’essere simili a loro, ma non cercate di renderli simili a voi. Ogni capitolo del tuo libro ha il titolo di un colore dell’arcobaleno? Sì perché Iride vestiva di un velo trasparente e ogni volta che passava vicino al sole il suo vestito prendeva tutti i colori dell’arcobaleno e cosi ho avuto questa idea iniziativa che mi piaceva molto. Grazie, Annalisa. Di cuore. Grazie a voi.

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■ NOI a cura di Sara Venchiarutti

Gender Gap Report 2012 Povere donne italiane…

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l Gender Gap Report 2012 ci fa soffrire un’altra volta. La condizione della donne in Italia non solo non migliora ma addirittura regredisce: secondo lo studio che il World Economic Forum compie ogni anno, infatti il BelPaese si piazza all’80 posto (su un totale di 135 Paesi considerati) in termini di partecipazione economica e politica, di aspettative di vita e di uguaglianza retributiva. Una posizione mutata, in peggio, rispetto al 2011: l’anno scorso eravamo infatti al 74 posto. E, neanche a dirlo, ci troviamo in coda rispetto a Paesi come il Mozambico, il Burundi, Trinidad de Tobago, il Madagascar, la Colombia… e via dicendo. In testa, com’è immaginabile, ci sono soprattutto i Paesi del Nord: Islanda, Finlandia, Norvegia e Svezia ad occupare le prime quattro posizioni. Se si spulciano le analisi contenute nel Report, in termini di partecipazione economica le donne italiane sono addirittura al 101° posto, in termini di education saliamo al 65°, per

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quanto riguarda la salute e le aspettative di vita ci piazziamo al 76° posto, se si considera invece il potere politico scendiamo al 71° posto. E con i dati si potrebbe andare avanti ancora a lungo: il Gender Gap Report è infatti un’analisi attenta, dettagliata e costante che ogni anno viene presa come punto di riferimento in tutto il mondo. Ma, in fondo, non cambierebbe nulla. Finiremmo col rattristirci ancora di più. Il concetto è chiaro: il nostro Paese continua ad essere negli ultimi posti delle classifiche che misurano la condizione delle donne. Ci dovremmo forse stupire? Grandi cambiamenti, in questi ultimi anni, non ce ne sono stati. Sia in termini di norme sia in termini di mentalità. E i ragionamenti e le discussioni sull’opportunità di introdurre le quote rosa in politica sono naufragati. Ma davvero un Paese come il nostro può essere così snob da sostenere che le quote rosa siano un’offesa alle donne stesse?

Siamo nella condizione di utilizzare motivazioni ideologiche per tralasciare una misura che quanto meno ci porterebbe al pari di altri Paesi, per quanto riguarda la rappresentanza politica? L’opinione è del tutto personale, e in quanto tale completamente opinabile, ma finché non avremo una rappresentanza femminile adeguata in Parlamento e negli organi governativi difficilmente potremo portare avanti battaglie che abbiano al centro del loro interesse le prerogative e le necessità del mondo femminile. È vero, sappiamo tutti che le quote rosa sarebbero un “mezzuccio”, uno strumento “volgare” per ottenere una presenza adeguata in politica: ma possiamo permetterci di non adottarle? Possiamo concederci il lusso di aspettare che la società civile, e il mondo politico, introiti in maniera spontanea e naturale il concetto che le donne devono essere parte del nostro Paese, della nostra classe dirigente perché tutti, non solo noi espo-


nenti del sesso femminile, ne gioveremmo? Credo proprio di no. Credo che l’esperienza di altri Paesi dimostri come le quote rosa siano servite. Nell’immediato ma soprattutto nel lungo periodo: servono soprattutto a forzare un cambio di mentalità, a superare una condizione retrograda difficile da scalfire. Naturalmente non bastano le quote rosa a farci cambiare rotta: ci vorrebbe una vera e propria rivoluzione culturale che inondi il Paese. Forse, a quel punto, vedremmo modelli di donna diversi da

quelli che ci vengono propagati attualmente: in televisione vedremmo più donne “parlanti” e meno “appariscenti”, in Parlamento smetteremo di vedere donne dal naso all’insù protagoniste di calendari per camionisti a favore di donne con indubbie competenze e capacità, alle fiere incontreremo più donne a capo di progetti ed esposizioni e meno ragazze in minigonna accanto a prototipi di automobili o motociclette. Ma la rivoluzione culturale non è di certo dietro l’angolo. Potremmo però favorirla, accelerarla, sostenerla: in primis vo-

tando per essere parimenti rappresentate in politica. Poi, questo lo devo proprio dire, dovremo fare anche noi un gran bello sforzo. Sì, noi donne. Perché peggio dei maschilisti ci sono le donne che non sostengono le donne. Iniziamo a farlo. P.S. Per chi volesse leggere il Report in dettaglio ecco il link http://www.weforum.org/issues/gl obal-gender-gap Personalmente sconsiglio di leggerlo: a noi donne viene l’irrefrenabile voglia di fare la valigia e trasferisci al Nord.

www.donne-magazine.com

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■ NOI a cura di Sara Venchiarutti

Come eravamo...

Donne nel ventennio fascista Tra famiglia e divisa

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l percorso che le donne hanno seguito, almeno fino alla seconda guerra mondiale, sembra essere davvero simile ad un’eterna altalena: un vero alternarsi di momenti bui e conquiste, di continui e desolanti passi indietro e faticose riconquiste. E le donne che vissero durante il ventennio fascista, tra la prima e seconda guerra mondiale, ebbero proprio la sfortuna di veder tramontare i progressi e le grandi conquiste che erano state ottenute durante il primo conflitto. La retorica fascista era basata essenzialmente sugli stessi principi che regolavano la filosofia cattolica, almeno per quanto riguarda la concezione delle donne. In altre parole per il fascismo le Italiane erano "importanti" in quanto mogli e madri esemplari, angeli del focolare, madri di pionieri e di soldati, milizia civile al servizio dello Stato. E questi sono solo alcuni dei titoli onorifici che la dittatura attri-

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buiva alle donne, a testimonianza dei loro doveri verso il regime e dei presunti diritti che il regime stesso concedeva loro. Il lavoro extra domestico che tanto era stato utile durante il primo conflitto mondiale tornò quindi ad essere osteggiato tanto dalla Chiesa quanto dalle autorità fasciste (in primis Mussolini stesso), secondo cui le madri non dovevano dedicare tempo ad attività lavorative che le distogliessero dai loro ruoli principali. Nel 1934 Mussolini af-

fermò addirittura che il lavoro era potenzialmente pericoloso per le donne e che avrebbe potuto renderle sterili mentre «lo stesso lavoro che causa nella donna la perdita degli apparati generativi porta nell’uomo una fortissima virilità fisica e morale»1. Sotto il fascismo non era quindi più possibile parlare di emancipazione femminile attraverso il lavoro. Il duce introdusse un fiume di leggi discriminatorie fin da subito per escludere le donne da molte Image from Google


attività, in netto contrasto con la legge Sacchi del 1919 (una delle tante conquiste perse durante il ventennio) che aveva abolito quasi tutti gli ostacoli al lavoro femminile. La giustificazione fornita dal partito fascista era che si trattava solo di misure temporanee rese necessarie dalla crisi economica. E così nel 1923 il regime ordinò di licenziare tutti i dipendenti che erano stati assunti durante il conflitto: la maggior parte naturalmente erano donne. Dal 1926 vennero escluse dai posti di lavoro al ministero delle Poste e vennero bloccate le assunzioni di insegnanti di alcune materie (quelle considerate più prestigiose) nei licei e negli istituti magistrali. Dal 1933 i concorsi per i nuovi posti nella pubblica amministrazione non potevano accettare donne. Nel 1938 venne perfino approvato un decreto legge che imponeva il limite del 10% nelle assunzioni delle donne in attività non manuali, sia nel settore pubblico che in quello privato. L’assunzione di manodopera femminile fu vietata completamente nelle piccole imprese. Queste misure forti e repressive furono accompagnate da una vera e propria campagna pro-

creatrice e demografica: la retorica di quegli anni puntava sulla pubblica esaltazione della maternità a sostegno della forza dello Stato nazionale. Ogni illusione di poter rivestire un ruolo attivo nella costruzione del nuovo ordine andò in frantumi: la maternità veniva ridotta all'atto fisico di produrre bambini. Il concetto alla base dell’idea fascista era chiaro: più figli, più uomini da mettere in divisa. E le donne più prolifiche venivano premiate con onorificenze pubbliche. Naturalmente, allo stesso tempo, la politica fascista si dimostrava rigidissima nei confronti di tutti i metodi contraccettivi e dell’aborto: nel 1930 venne infatti definito come un vero e proprio reato contro la stirpe, che poteva essere punito anche con la reclusione. In maniera simile, anche l’istruzione femminile venne osteggiata: le donne che studiavano e che ambivano ad avere una carriera lavorativa disubbidivano allo Stato e al loro dovere di contribuire ad allargare la popolazione. Se quindi il regime fascista accettava la partecipazione delle donne alle scuole elementari (naturalmente intrise

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di retorica e propaganda fascista volta a manipolare l’istruzione e l’educazione delle future donne, madri e mogli), dall’altro lato scoraggiava la presenza di alunne nelle scuole superiori e magistrali con misure concrete e chiarissime, come l’aumento delle tasse scolastiche per le studenti donne. Con questa filosofia, se da un lato i fascisti condannavano tutte le pratiche connesse con l'emancipazione femminile (dal voto al lavoro extradomestico, al controllo delle nascite) in realtà dall'altro lato, nel tentativo di accrescere la forza economica della nazione e di mobilitare ogni risorsa disponibile (inclusa la capacità riproduttiva delle donne ) i fascisti finivano, inevitabilmente, per promuovere quegli stessi cambiamenti che cercavano di evitare. Un vero e proprio paradosso. Il partito fascista mobilitò infatti un intero esercito di donne. Creò la mobilitazione femminile più importante e più diffusa che c’era mai stata fino ad ora e che nemmeno i primi movimenti femministi erano riusciti ad ottenere. Uno strumento fondamentale per il fascismo, per allargare e massimizzare la base, ma che a lungo andare si dimostrò un’arma a doppio taglio. Dopo il 1925 le donne organizzate non furono mai più considerate un interlocutore della politica fascista. La dittatura riconosceva infatti solo due “movimenti” delle donne: le organizzazioni femminili fasciste e i gruppi cattolici. Le femministe di un tempo volsero quindi il loro impegno al volontariato sociale o all'attivismo culturale, dando vita ad una nuova cultura femminile di dimensioni nazio-

Numero Quattro - Maggio Giugno 2012

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nali. Le organizzazioni che raccolsero maggior consenso furono i fasci femminili che misero in divisa un numero incredibile di donne: nel 1929 100.000 iscritte, nel 1940 750.000 e nel 1942 1 milione. Numeri mai visti prima: e le ragioni di questa adesione di massa furono molteplici. Va infatti precisato che inizialmente, negli anni ’20, il partito di Mussolini non sembrava particolarmente misogino, addirittura era d’accordo a sostenere la richiesta di suffragio universale. Inoltre, dal 1923 ogni sezione locale del partito doveva avere un fascio femminile che era diretto da una segretaria, la quale rispondeva direttamente alla sua fiduciaria provinciale. Inutile farsi ingannare: si trattava comunque di reti maschili, con la partecipazione di rappresentanti femminili in ruoli subordinati e con doveri ben precisi. Quando infatti alcune segretarie chiesero di poter indossare la camicia nera, la risposta fu chiarissima: «La camicia nera è il simbolo virile dello spirito combattivo della nostra rivoluzione e nulla ha a che fare con il compito di bene e di assistenza sociale che il Fascismo ha affidato alle donne»2.

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L’adesione ai fasci non fu sempre spontanea: lo fu soprattutto negli anni ’30 quando molte donne giovani, vissute negli anni in cui la retorica e la propaganda fascista la faceva da padrone, vedevano l’iscrizione come una cosa naturale e positiva. E lo fu anche per quelle donne che avevano creduto nella promessa di Mussolini di supportare il suffragio universale (promessa, neanche a dirlo, rinnegata poco più tardi). Ma per gran parte delle altre donne rappresentò soprattutto una scelta obbligata: dagli anni ’30 avere la tessera dei fasci (che aveva peraltro un costo bassissimo) era un requisito necessario per godere di benefici in campo sociale e perfino per poter accedere a certi lavori, soprattutto nel settore pubblico. Le donne fasciste dovevano partecipare alle riunioni e ai raduni, guadagnare consenso e nuovi iscritti al movimento attraverso attività caritative, occuparsi di propaganda, assistere i malati ed i feriti, fare da madrine ai nuovi fasci di combattimento. Le donne si rivelarono quindi in questi anni lo strumento più efficace a disposizione del regime per tessere le lodi del partito e per fidelizzare un folto gruppo di reti familiari. Ma a

loro era esplicitamente interdetta ogni autonoma iniziativa politica. La perfetta donna fascista era quindi un ibrido, nuovo e interessante: serviva tutti i bisogni della famiglia e, al contempo, si faceva carico dell'interesse dello Stato. La mobilitazione di massa, perfettamente riuscita, ebbe però l'effetto imprevisto (e di certo non voluto) di scalfire la concezione tradizionale della donna e della famiglia. In altre parole, mentre le istituzioni fasciste rispolveravano nozioni antiquate di maternità e paternità, femminilità e virilità, richiedevano, al tempo, nuove forme di coinvolgimento sociale per le donne. Coinvolgimento realizzato in termini autoritari, non liberaldemocratici. In conclusione, la vastissima mobilitazione rosa che passò attraverso i fasci e le organizzazioni cattoliche fu guidata da istanze indubbiamente anti femministe ma, paradossalmente, contribuì a creare nuovi spazi di attivismo femminile nella sfera pubblica. Se quindi questo periodo costituì una sorta di freno sul progresso, per quanto riguarda lo sviluppo della politica femminile, dall’altro creò le premesse per l’ammissione delle donne nella vita pubblica e al voto. Al prossimo capitolo della nostra rubrica spetterà il compito di descrivere la vita quotidiana delle donne vissute nel bel mezzo della seconda guerra mondiale. 1

Cfr. Perry Willson, Italiane: Biografia del Novecento, Laterza 2011, pag. 126 2 Cfr. Perry Willson, Italiane: Biografia del Novecento, Laterza 2011, pag. 153


INFO +39 0733 790920

www.naturino.com .naturino.com


■ VIVIPARCHI a cura di Saverio Fontana (A.D. di Viviparchi Srl)

Acquaworld Il mare in Lombardia

È

con molto piacere che, su questo numero prenatalizio di Donne Magazine, vi presento Acquaworld, il primo parco acquatico coperto in Italia e aperto anche nella stagione invernale. Acquaworld, da quest’anno, fa infatti parte del Circuito Viviparchi che racchiude le migliori strutture del Divertimento e della Cultura di qualità dedicato a tutte le famiglie, ed è naturalmente presente nella Guida Viviparchi 2013. Adesso, scopriamolo insieme! Ideato e sostenuto da un gruppo d’imprenditori lombardi che, forte delle precedenti esperienze e dei risultati raggiunti, hanno deciso di continuare a investire nel settore del tempo libero e del benessere, è stato presentato nel settembre del 2009 e oggi è diventato, a tutti gli effetti, una solida realtà a disposizione non solo di tutte le famiglie ma anche rivolta al vasto pubblico che intende usufruire dei servizi dedicati sì al divertimento ma anche al relax. Il parco, infatti, è suddiviso in diversi aree pensate per le diverse tipologie di pubblico.

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ADVENTUREWORLD: 1.100 metri lineari di scivoli acquatici di ultima generazione. Le partenze e gli arrivi degli scivoli sono interamente al coperto, ideale per la stagione invernale. Inoltre, l’accesso agli scivoli è vincolato all’altezza degli utenti: per Black Mamba, Space Bowl e Magic Eye sono necessari 120 cm, per Green Pyton e Ice Express 130 cm, mentre per gli scivoli più adrenalinici (Starlight, Turbo Slide e Blu Speed) l’altezza minima richie-

sta sono 140 cm. E per i più piccoli c’è Baby Slide. FUNWORLD: ampi laguna e vasca ad onde, ricca di giochi acquatici, vasche idromassaggio e river. Un’area dunque pensata principalmente per le famiglie e un’utenza giovane, caratterizzata da un forte impatto sul divertimento e il gioco. A ciò si aggiunge MINIWORLD, area baby e kids, con vasche e giochi dedicati ai bimbi da zero a tre anni.


RELAXWORLD: per il relax più profondo, con finiture e arredi di qualità superiore con accesso riservato ai maggiori di 15 anni. Anche qui l’elemento dominante è l’acqua, arricchito di aspetti attrattivi quali la grotta delle cascate con temporale monsonico, vasca salina esterna riscaldata, stanze del vapore e vasche di reazione a 38° e 18°. Insomma, un paradiso per chi ha bisogno di rilassarsi e godere dei benefici dell’acqua. Ad Acquaworld si trova anche

RISTOWORLD, un grande punto di ristoro, uno snack bar dove poter consumare pizze, panini e insalate per dare più gusto al vostro divertimento. BUSINESSWORLD: un grande spazio modulabile in tre differenti dimensioni e con capienza fino a 260 persone, pensato per ospitare ogni genere di Evento, anche aziendale. Tutta la struttura è caratterizzata da un’architettura fortemente innovativa e di grande impatto, che utilizza materiali d’avan-

guardia. Inoltre, è stata progettata con grande attenzione al risparmio energetico, prevedendo. Tra l’altro, le migliori tecnologie per la gestione domotica. Grazie alla copertura in ETFE, infatti, ad Acquaworld è possibile godere dei raggi del Sole anche in pieno inverno. Acquaworld è l’ideale per trascorrere giornate serene e in allegria con tutta la famiglia! Per info: www.acquaworld.it

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■ BABY a cura di Emanuela Beretta

Rotavirus Nel dubbio, sempre meglio una telefonata al pediatra

I

l rotavirus rappresenta la causa più comune di gastroenterite nei neonati e nei bambini di tutto il mondo ed è la causa più frequente di ricovero nell’infanzia. Si stima che nei mesi invernali, nel nostro paese circa cinquantamila bambini finiscono in pronto soccorso per infezione da rotavirus. I più colpiti hanno tra i sei e i ventiquattro mesi d’età. Il virus è molto contagioso ed è infettivo già due giorni prima che si manifestino i sintomi e fino al loro persistere. La trasmissione avviene più che altro attraverso il contatto delle mani sporche per aver toccato pannoloni o per aver accudito ai bambini malati. Avviene altresì

Image from Google

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per via aerea. Tosse, starnuti, scambio di oggetti (come giocattoli) infettati e poi portati alla bocca (attenzione anche alle manine sporche!). I sintomi, davvero fastidiosi, del rotavirus sono diarrea e vomito, come in una normale gastroenterite, ai quali si aggiungono febbre, disidratazione, sonnolenza e secchezza delle mucose. Nonostante nella maggior parte dei casi i disturbi si risolvano in breve tempo e senza necessità di esami o di cure particolari, è bene non sottovalutare la situazione e rivolgersi al pediatra qualora il bambino appaia particolarmente provato. Tra i rischi maggiori della malattia c’è, infatti, la disidratazione che, nei più piccoli, può provocare problemi clinici pesanti. Il bambino deve assumere molti liquidi per reintegrare quelli persi a causa degli attacchi di vomito e/o diarrea. Incoraggiare quindi il bambino a bere di frequente, anche a

piccoli sorsi, acqua o soluzioni saline reidratanti. Qualora la mamma allatti, potrà offrirgli il seno con maggior frequenza. Per quanto riguarda l’alimentazione, vanno evitati cibi grassi, fritti e molto conditi, ma se il bambino ha fame, non è il caso di limitarlo. In caso di febbre sopra i trentotto gradi e mezzo si può somministrare un farmaco antipiretico come il paracetamolo. Per vomito e diarrea, invece, è meglio aspettare che i disturbi vadano ad attenuarsi da soli fino a scomparire del tutto, senza ricorrere, se possibile, ai medicinali che comunque agirebbero sul sintomo e non sul virus. Attualmente sono disponibili due vaccini antirotavirus che si somministrano in due o tre dosi, per via orale, come un fermento lattico. La vaccinazione, non obbligatoria, è a pagamento ed è raccomandata per i più piccini che frequentano l’asilo nido o la scuola materna dove il rischio di contagio è massimo.


■ KIDS a cura di Emanuela Beretta

Bambini… Li vogliamo creativi!

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asciare spazio alla creatività dei bambini è fondamentale. La curiosità, l’immaginazione, la voglia di osservare, di inventare e fantasticare aiutano i nostri piccoli a scoprire la realtà esterna, ad acquistare una maggiore consapevolezza di se stessi e sono alla base dell’ingegno che li accompagnerà per tutta la vita e che potrà aiutarli a risolvere situazioni difficili. Per aiutarli a sviluppare la creatività fin dai primi anni di vita è fondamentale lasciarli sperimentare. Devono sentirsi liberi di esprimersi. Manipolare, colorare, costruire, anche ai più piccoli basterà poco per divertirsi e dare sfogo alle proprie idee. L’unica regola è ovviamente tener conto dell’età del bambino. Non dovrà mancare la vigilanza di un adulto e l’ambiente o i materiali a sua disposizione devono essere sicuri perché a volte di fantasia ne hanno davvero troppa e a farsi male basta un attimo. Giocattoli troppo ricercati sarebbero inutili perché il bambino finirebbe col diventare parte passiva del gioco. Raramente un gioco dispendioso o ultra moderno sarà un buon compagno, soprattutto per i più piccini. I nostri bambini sono ingegnosi, basteranno due cucchiai di legno

e un coperchio per essere scatenati batteristi e un cartone con qualche accorgimento si trasformerà in una perfetta vettura da formula uno. Lasciamoci coinvolgere! Giochiamo con lui e lasciamoci guidare. Sarà un tempo prezioso per entrambi e infondo è divertente anche per noi cimentarsi con le costruzioni che tanto apprezza! Aiutiamolo a sperimentale, a esprimersi, pazienza se il pavimento si sporcherà di farina o piccolissimi pezzi di cartoncini colorati. In casa forse ci sarà un po’ di confusione ma non limitiamolo fintanto che è possibile. Non può scarabocchiare sui muri ma un grande foglio di carta steso sul pavimento sarà un’ottima “tela” sulla quale dipingere, soprattutto per i più piccoli che amano giocare a terra. Se nel gioco saranno coinvolti amichetti, fratelli e i genitori stessi, dalla collaborazione tutti trarranno beneficio e per i più grandicelli ci sarà un utile confronto d’idee. L’importante è che il piccolo si senta incoraggiato e sostenuto nelle proprie inclinazioni. Mostriamoci fiduciosi e positivi. Se lo spazio in casa lo permette, si può riservare un angolo tutto per lui. Tappeti e cuscini per i

più piccoli o sedie e tavolino a misura. Elinor Goldschmied, psicologa britannica, ha inventato per i più piccini il cestino dei tesori. Si riempire un contenitore con oggetti di diversi materiali naturali: cartone, legno, gomma, pelle, tessuto, metallo. Il bimbo li potrà scegliere, toccare, far suonare. Inventerà giochi tutti suoi, ce li donerà per poi riprenderseli sperimentando moltissime sensazioni, e stimolando tutti i sensi. Che dire poi del baule dei travestimenti? Abiti vecchi, parrucche, cappelli e accessori faranno diventare principesse o pirati, ballerine o guerrieri. Fino ai tre anni la pasta da modellare o quella di sale saranno molto apprezzate e stimoleranno la manualità. Non è da meno la pasta per la pizza o per le torte. Basta un grembiulino e utensili su misura perché il nostro bambino diventi un cuoco provetto… Se il tempo è favorevole, sarà la natura a ispirarlo. Foglie, fiori, pigne, rametti e sassolini, un cartoncino e della colla vinilica… Il nostro bambino così svilupperà le proprie idee e conoscenze, e scoprirà le attitudini personali e acquisterà fiducia in se stesso e in ciò che lo circonda.

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■ CREATIVITÀ a cura di Rossella Calvi

Per un invito natalizio... S

iete stati invitati a una cena natalizia e non sapete cosa portare ai padroni di casa? Che ne pensate di una bottiglia di vino presentata al meglio? Ecco come si fa…

Materiali utilizzati: • Foglio feltro rosso • Ornamento feltro da appendere alla bottiglia • Nastri di rafia naturale • Nastrini raso rosso • Adesivi (soggetti natalizi) • Porta oggetti feltro verde • Cuori rossi di feltro • Rettangolino carta rossa piegata in due per chiudipacco • Forbici (con punta arrotondata) • Righello • Colla a caldo (da utilizzare solo in presenza di un adulto)

• Tappeto da taglio • Taglierino (da utilizzare solo in presenza di un adulto)

Esecuzione: • Tagliare il feltro rosso 30x30 • Avvolgere la bottiglia di vino e chiuderla con due nastrini di rafia: uno in prossimità del collo della bottiglia e l’altro verso la base. • “Appendere” al collo una decorazione di panno o feltro • Decorare il sacchetto color avana con adesivi (Babbo Natale con i doni) • Inserire la bottiglia • Chiudere il sacchetto: da una parte con un nastrino rosso, dall’altra con un cartoncino rosso piegato in due, dove si possono inserire altri adesivi e dove verrà scritto il messaggio augurale • Sul retro del sacchetto apporre il vostro logo, la vostra sigla, la data e un timbrino (si acquistano già pronti per l’uso) con scritto “fatto a mano” • Prendere il cestino verde in feltro e applicare con la colla a caldo i cuori rossi nella posizione che preferite • Inserire il sacchetto con la bottiglia all’interno del cestino di feltro e...il gioco è fatto! L’effetto è delizioso! Qualora siate voi a imbottigliare il vino suggerisco una personalizzazione: ritagliare dalla carta da pacco color avana una simpatica etichetta che riporta il nome del vino e l’annata con l’aggiunta di qualche disegno fatto dai vostri figli! In ultimo, propongo alcuni pensieri sul vino che si possono scrivere o sul biglietto o sul sacchetto (a voi la scelta): “Il vino aggiunge un sorriso all’amicizia ed una scintilla all’amore” (Edmondo De Amicis) “Siedo scomposto su un mucchio di fieno. Scrivo Haiku. E bevo vino” (Jack Kerouac) “Il vino non si beve soltanto, si annusa, si osserva, si sorseggia e…se ne parla” (Anonimo) Buon Lavoro e ciao a tutti!

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■ CREATIVITÀ a cura di Serena Marini

Alberello “ricicloso” S

i sta avvicinando il Natale, momento magico per tutta la famiglia per l’avvolgente atmosfera, per la gioia che porta e per il calore umano che si sente stando tutti insieme. Oltre a decorare l’albero di Natale e comporre il presepe, ci sono altre decorazioni che si possono realizzare, a mano, per l’intera casa e, visto che manca ancora

un po’ di tempo, iniziamo proprio da una decorazione da posizionare su una mensola o come decoro in cucina o, perché no, sul comodino della camera. Utilizzeremo materiale di riciclo mostrando ai bambini i tanti modi in cui alcuni materiali si possono riutilizzare, per poi lasciare campo libero alla loro fantasia per la colorazione e la decorazione del materiale.

Materiali utilizzati: • cartoncino ondulato • tempere colorate: verde, rosso e marrone (o colori a piacere) • pennello • colla liquida

Esecuzione: Tagliamo in diverse strisce il cartoncino ondulato; ce ne serviranno 6 verdi per comporre l’albero, 1 marrone per il tronco dell’albero e 1 rosso per la decorazione in alto. Con le tempere coloriamo le singole strisce da un lato e lasciamo asciugare bene per poi poterle girare e colorare interamente anche l’altro lato. Quando saranno ben asciutti, possiamo iniziare ad arrotolarli su se stessi fino ad ottenere tanti rotoli di diverso colore che fisseremo alla fine con una goccia di colla liquida; per comporre il nostro albero dovremo procedere per piani: come prima cosa comporremo la parte dell’albero. Andiamo a incollare la base che sarà composta da tre cerchi assemblati uno accanto all’altro; sopra ne incolleremo due e alla fine uno solo nell’ultimo piano ottenendo così una forma triangolare. In alto andremo a sistemare la nostra decorazione rossa mentre quella marrone che rappresenta il tronco andrà nella parte sotto e, dovendo reggere l’intera struttura per farla stare in piedi, dovremo incollarla nel senso opposto delle altre.

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■ IO LEGGO a cura di Liliana Russo

Nutella, 30 ricette top Tea Editori Golosoni di tutte le età, ecco il libro per voi! “Nutella, 30 ricette top”. 30 ricette creative, semplici e di sicuro effetto per soddisfare i golosi. Un libro che ha preso per la gola anche i francesi ed è rimasto in classifica per oltre un anno. Dai muffin con Nutella al rotolo farcito, dal millefoglie caffè e Nutella al tiramisù fino alle delizie meringate di zuppa inglese… Insomma, ce n’è per tutti i gusti e tutti i palati ma l’unica resta lei: la Nutella. Sarà un caso che il libretto si apre e si chiude con la fotografia di un cucchiaio pieno di Nutella? Mmmmmmmmmmmmm, che tentazione irresistibile!

Isa Grassano

In viaggio con le amiche Mollate tutto e partite! Newton Compton Editori

Isa Grassano, giornalista freelance, collabora con diverse testate dove pubblica articoli dedicati al viaggio. Il nuovo libro è “In viaggio con le amiche - Mollate tutto e partite!”. Non vi resta che fare e valigie. Quale donna non ha sognato almeno una volta di mollare a casa mariti, fidanzati e figli e partire anche solo per qualche giorno, magari con le amiche del cuore? Il piacere di ritrovare un po’ di pace, di non pensare alla casa, ai piatti da lavare, alla spesa, ai compiti… liberarsi di tutto, anche se per poco. La complicità tra donne, il piacere di un pranzo e di un pomeriggio di shopping con le amiche è un piacere che forse gli uomini non capiranno mai. Non cambia nulla quando si parla di viaggi. Lo dicono le statistiche. Negli ultimi 10 anni, il numero di chi parte da sola, con l’amica del cuore o con un gruppo di donne è cresciuto. Ci sono quelle che amano farsi coccolare dalle acque calde di un centro termale e quelle che impazziscono per i musei, quelle che sono connesse 24 ore su 24 anche in vacanza e quelle che staccano tutto, a volte anche il telefono, quelle che vogliono scoprire il cuore di una città e gli angoli nascosti e quelle che vogliono stare solo a prendere il sole senza muovere nemmeno un muscolo. Ad ognuna la sua vacanza, il suo momento speciale, la sua fuga. In questo libro troverete tanti suggerimenti e consigli per trovare il posto su misura. Ad ogni consiglio seguono una serie di siti internet dove trovare info e prezzi e naturalmente… buon viaggio!

Nunzia Penelope Ricchi

e poveri Ponte alle Grazie

Tra i libri inchiesta appena arrivati in libreria, troviamo Nunzia Penelope (già autrice di “Soldi rubati”) con “Ricchi e poveri” (il gruppo musicale non c’entra!). In tempi di tagli e spending rewiew, questo libro inchiesta mette in evidenza la disuguaglianza di un Paese dove il 10% della popolazione possiede metà della ricchezza nazionale, e il 90% si divide il resto. Partendo da un paradosso: i prezzi aumentano ma non per i super ricchi! Qui il problema vero non è quanto guadagna un manager, il problema non è impoverire i ricchi ma è come riportare i soldi nelle tasche dei poveri! Per i ricchi la crisi non vale, anzi, la bella vita costa sempre meno. Prendete l’inflazione: nel 2012, a fronte di un costo della vita che per un comune mortale è aumentata di oltre il 3%, quella dei super ricchi è diminuita dell’1,6%. Come spendono i super ricchi e come fanno ad arrivare a fine mese i nuovi poveri, quelli sempre più numerosi, costretti a trasferirsi nelle baraccopoli perché non si possono permettere un affitto o un mutuo. Quanto potrà durare tutto questo, prima che gli esclusi rivendichino la loro parte? Ci sono altri dati ufficiali. La ricchezza privata in Italia: 8.640 miliardi. Debito pubblico in Italia: 1.972 miliardi. Famiglie ricche: 2,5 milioni. Famiglie molto ricche: 240.000. Famiglie povere: 3,2 milioni. Famiglie molto povere: 1,4 milioni. Un Paese ricco, abitato da poveri. Troppo poveri.

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Savanna Fox Una particolare specie di tentazione Sperling & Kupfer Confesso che ero perplessa, quando la casa editrice me l’ha presentato come qualcosa che mi facesse ricordare le 50 sfumature di grigio, nero, rosso… francamente ho pensato: oh no, un altro così, no! Poi ho iniziato a leggerlo e la storia, lo ammetto, è carina. Qualche sfumatura di sesso c’è, indubbio, ma condita con la voglia di trovare l’amore, quello vero. La storia è quella di Georgia, rimasta vedova troppo presto, che fa parte di un club della lettura, dove a un certo punto, qualcuno propone un libro erotico e a lei si apre un mondo (anche alle amiche per la verità!). Per lavoro la nostra protagonista incontra Woody, un giocatore di hockey, anzi il giocatore numero uno di hockey, bello, affascinante, possente e tanto sexy… Come non farci un pensierino? E questo pensierino diventerà qualcosa di più coinvolgente, in tutti i sensi!

Giorgio Forattini

Fateci la carità Mondadori

Forattini è il vignettista satirico più famoso d’Italia, famoso anche perché con un tempismo da cadeaux perfetto arriva proprio un attimo prima del Natale, con l’immancabile libro di vignette satiriche.

Dominique Loreau

L’arte della semplicità Vallardi

Questo libro è un saggio che mi è rimasto sotto una pila di altri libri e quasi me n’ero dimenticata. Non è recentissimo, ma vi invito a leggerlo o a regalarlo, perché a me ha trasmesso tanta pace e serenità. Loreau é francese ma vive da 25 anni in Giappone e da questo Paese ha assorbito la filosofia e lo stile di vita. In questo periodo di difficoltà generale, forse riuscire a semplificare e migliorare la nostra qualità della vita, è più semplice di quanto possiamo immaginare. Liberare la mente dai pregiudizi, imparare ad apprezzare il silenzio, svuotare gli armadi dalle cose inutili, abbandonare gli acquisti compulsivi e smettere di accumulare oggetti inutili, coltivare la vera bellezza in tutte le sue forme, mettere a fuoco il proprio stile, dare valore al relax, utilizzare pochi ma buoni prodotti di bellezza, magari fatti in casa, mangiare meno ma meglio. Ci sono tantissimi consigli, tutti semplici e possibili. Forse abbiamo bisogno di riscoprire tutti un po’ di semplicità, semplificare e arricchire la nostra vita è possibile. Non è più tempo di eccessi.

Federica Bosco

Pazze di me Mondadori

La storia è quella di Andrea, un trentenne che dopo essere stato abbandonato da piccolo dal padre, vive con una banda di donne che compongono la sua famiglia: mamma, nonna, badante della nonna, 3 sorelle più o meno isteriche… Francesca disadattata da sempre, Veronica scrittrice di successo che fa esattamente il contrario di quello che consiglia alle lettrici (un classico!) e Beatrice bella come il sole e rompipalle come poche con l’unico obiettivo di sposare uno bello e tanto ricco! In questa famiglia sembra che tutte abbiano bisogno di lui e Andrea non riesce ad avere una vita sua. Ci prova quando incontra Giulia, ma ogni volta che cerca di stare con lei ecco che sul più bello suona il telefono. Come finirà? Non c’è sempre il lieto fine ma Andrea capirà cosa deve fare per mettere la sua vita sul binario giusto, e anche quella delle donne della sua vita.

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■ MY HOME a cura di Dalia Marchesi

Come decorare la tavola del Natale 2012 L

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a tavola di Natale è, assieme all’albero, ma ancora più di questo, il fulcro dei festeggiamenti. Dalla tavola parte lo stile delle decorazioni di tutta la casa. Molto spesso, tuttavia, la nostra apparecchiatura natalizia diventa la ripetizione di stili e colori tradizionali (rosso, verde, oro, argento). Come renderla indimenticabile e nello stesso tempo trendy? Ecco qualche consiglio per approntare una tavola natalizia “d’effetto”. Naturalmente sono consigli che vanno bene in ogni occasione, non soltanto per questo Natale. Innanzitutto, gli elementi fondamentali da tenere presenti e le domande che vi dovrete fare (e a cui dovrete rispondervi a priori) sono queste: - Il numero di ospiti (che influenza la grandezza del tavolo e la distribuzione dei posti a tavola) - La forma del tavolo: quadrato, rettangolare, circolare o oblungo (perchè in base a questo varia la scelta del tipo di tovaglia: ad esempio, non potete

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per accompagnare sia lo stile mettere un runner rettangolare prescelto che il mood che insu un tavolo tondo, perchè tendete trasmettere ai vostri non è armonioso) ospiti - Lo stile: formale, casual, contemporaneo, ecologico, shabby, - Gli elementi e gli accessori per la decorazione di cui avete rustico, stravagante, kitch, mobisogno per “accompagnare” daiolo, etnico, misto, oppure entrambi (stile e mood) quello che più si avvicina al - Il tipo di tovaglia (tradizionale, vostro gusto ! tovagliette all’americana, run- Qual è il mood che cercate di ! ! ner, centrotavola in stoffa, creare e che volete trasmettere? ! ecc…) e i tovaglioli Convenzionale, anticonvenzio& ! ! ! ! Il servizio di piatti e bicchieri nale, rilassato, elegante, sobrio, ! ! ! ! ! allegro e divertente, trendy…. Ricordo che gli accessori per la ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! decorazione comprendono: In base alle!! vostre scelte passe!!B,C+!,*!1 !!-(&%!5%&%!/*,!(*(-(&',!).!9%&5,)(8.8(!B(8!*.!5C.!J-(55.! , ! - sottopiatti rete !poi a selezionare: ! ! ! ! ! ! ! & ! ! ! ! ! ! ! ! - sottibicchieri - Il !colore o i colori più adatti ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! - portatovaglioli - centrotavola - portacandele - runner - decorazioni per la tavola - segnaposto - decorazioni per le sedie Non sono tutti obbligatori, ovviamente; anzi, più lo stile itende essere minimal e sobrio, chiaro, delineato, più il mood contemporaneo, meno sono gli elementi da considerare per la sua “messa Una tavola rustica ma contemporanea. in scena”. Servizio Urban di Villeroy & Boch. ! Fonte: Il sole 24 ore. Molto utile sarebbe farvi una ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! !

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! ! ! ! ! ! ! ! con ritagli smettere ! ! a chi ! vi sta !intorno. ! la! decorazione ! !stagionale, scelte ! sorta di mood board di giornale, fotografie, esempi di Detto questo passo ad esporre sulla scia delle tendenze che !!E%8-(!(!98(.!%-A8(4!B(8!C&!)(*,9.'%!(EE(''%!5(&5%8,.*(#! emergono contemporaneamente ambienti natalizi che compren- le tendenze di quest’anno. !dono la tavola, o anche di dettagli, Gli stili per il Natale 2012, de- nella moda, nel design e nel!

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l’arredamento, sono sostanzialmente !quattro: ! ! ! !

che vi possono aiutare a scegliere cretati da Christmasworld, una per !il !vostro stile ! e ciò !che volete tra! ! delle maggiori fiere! europee ! !

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! ! ! ! ! delicato ! gliati elementi glitterati, i mae! crea ombre, per un

! 1. Il soft ! ! cloud, armonioso ed !

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teriali soffici, quelli trasparenti elegante, delicato, femminile, effetto sensoriale. ! % ! ! ! ! ! ! cristallo, ! vetro, plastica ! ! leggero, trasparente ed evane- Fondamentale il bianco in tutte quali Servizi di piatti scente; va completato, per un !le tonalita’, ! ! ! ! con tocchi ! di argento, ! ! o !swarovski. ! ! ! bianchi, con decorazioni in oro oro, bronzo, e trasparenze. sicuro effetto, da una calda il!!E%8-(!(!98(.!%-A8(4!B(8!C&!)(*,9.'%!(EE(''%!5(&5%8,.*(#! luminazione, che avvolge forme Per gli accessori sono consi- o argento.

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! ! ! ! Soft &cloud e! colori pantone abbinati (sulla! destra! dell’immagine). Fonte: ! Christmasworld. !!

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Un’esempio di stile soft cloud, romantico ma contemporaneo. Fonte: Modern furniture

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! !2. Il late night glam, attraente e rivisti e corretti in chiave moderna. ! ! ' % che combina % ! glamour, !Consigliati ! ! di piatti ! in bronzo, ! servizi sensuale, marrone, bianco !e bronzo; tovaglie disco, e chic anni !‘70,!caratterizzato ! ! ! da linee opulente, raffinate, lieve- nei colori pantone suggeriti (molto ! ! ! ! ! ! mente snob, e da elementi decorativi attuale il viola); accessori glitterati !

& + &colori ! pantone ! ! ! Late &night glam abbinati. Fonte:! Christmasworld. &

in bronzo, viola, marrone, blu scuro ! ! ! ! Suggerito ! ! o oltremare, melanzana. l’uso per !un’atmosfera ! ! ! di candele ! soffusa e decorazioni dalle forme sensuali.

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3. Il fancy folk, ! allegro, ! !vibrante! ! ! ! ! ! ! e vitale: il!tema dominante è l’a! ! ! ! ! ! ! ! ! more per il rurale, il creativo, il ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! naturale, caratterizzato prodotti ! fatti! a mano ! ed ! ed allestimenti !in cui folklore e tradizione sono reinterpretati in chiave moderna. Servizi di piatti semplici e dall’aspetto rustico, tovaglie in colori e materiali naturali (cotone grezzo, & ! ! ! ! ! ! ! lana, iuta…), accessori handmade Fancy folk + colori pantone abbinati. Fonte: Christmasworld. ! ! & rivisti ! ! ! secondo ! ! ! uno spettro che! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! va da un raffinato tocco di kitch ! ! ! ! ! & ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! alla purezza della natura (com! ! ! ! ! & ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! posizioni con fiori ! ! ! e! centro-tavola ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! pigne, rametti, ! secchi, ! ! ! ! castagne, ! ! ! ! foglie secche, ecc…). !

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Per un fancy folk contemporaneo. !Fonte: HGTV. ! !

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! Ancora fancy folk. Fonte: The heart of the sea.

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4. Il cool vibrancy, uno stile ot! timistico e vitale, deciso, in cui !i colori forti si abbinano ad un design minimal: un look moderno ! e! definito, %carico di! colori intensi che sembrano irradiare luce ! ! ! come se fossero illuminati. ! ! bianco ! (toConsigliato lo sfondo vaglia o tavolo nudo – in mdf, legno colorato, vetro, plastic – con tovagliette coloratissime), sul quale i colori vivaci risaltano particolarmente; superfici monocrome e design scultoreo e minimalista per piatti e bicchieri; accessori contemporanei e motivi grafici d’effetto, fluorescenze, trasparenze colorate in toni brillanti, materiali moderni e tecnologici, intrecci tessili singolari.

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Esempio di late night glam, sensualita’ a tavola. ! ! !! ! ! ! Fonte:! Housetohome. !

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! ! + colori ! ! ! abbinati. ! ! Cool& vibrancy pantone Fonte: Christmasworld.

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Accessori coloratissimi per una tavola cool vibrancy. Fonte: The perfect palette.

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■ DESIGN a cura di Maria Grazia Cicala

Natale con… Marcel Wanders

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el mondo del design è una vera celebrità. Geniale, istrionico ed eclettico, ha conquistato col suo talento i maggiori brand e i più importanti musei del mondo, divenendo uno dei più significativi designer olandesi: parliamo di Marcel Wanders. Arrivato alla notorietà negli anni ’90 con il movimento con-

cettuale Droog Design, nel 2000, reclutando i migliori talenti in circolazione ha dato vita a Moooi, innovativo brand di arredamento di cui è anche art director. Suggestiva la sua produzione di oggetti ispirati alle favole e al mondo onirico. I suoi lavori sono esposti al MoMa di New York, al Museum of Modern Art di san Francisco,

Marcel Wanders

allo Stedelijk Museum di Amsterdam, al Vitra Design Museum in Germania. Qui le ultimissime novità dal suo mondo… dai regali di Natale al Design per creme-gioiello e collezioni tableware assolutamente bianche, anche se ormai datate al 2011. Quali sorprese ci riserverà per il Natale 2012? Intanto prendiamo delle idee.

Per Marks & Spencer (M & S) ha lanciato la collection Marcel Wanders per M & S. La collezione è una gamma di gifting che include accessori maschili e femminili, dolci e dolciumi, cosmetici, i prodotti per la casa e un’emozionante gamma di prodotti di Natale… Un Design accessibile a tutti!!!

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La collezione comprende oltre 150 regali dal design unico e un negozio on-line disponibile al www.marksandspencer.com.

Marks & Spencer (M & S) collection Marcel Wanders per M & S

Marks & Spencer (M & S) collection Marcel Wanders per M & S

MW AQ. C

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Con la linea COSME Decorte, Marcel Wanders lancia MW AQ. COSME Decorte è un brand di fascia alta per la bellezza con sede a Tokyo.

La collaborazione iniziata con lo sviluppo di una nuova linea di prodotti skincare. Con un ingrediente idratante speciale noto come mucinsome e l’in-

clusione di legno di sandalo per calmare la mente, AQ MW cerca di portare la rigenerazione della pelle e relax per la donna esigente…

Cosme Decorte First campaign model Sigrid Agren. Photography by Erwin Olaf. Art Direction Marcel Wanders.

Non solo è moderno ed elegante ma il suo design riflette la bellezza dei prodotti e incarna anche la qualità superiore dei

prodotti che assicurano di donare alla pelle del viso la luminosità di un diamante… AQ MW è disponibile esclusiva-

mente per il mercato asiatico e solo nei grandi magazzini e alcuni negozi di cosmetici speciali. www.cosmedecorte.com

Cosme Decorte First campaign model Sigrid Agren. Photography by Erwin Olaf. Art Direction Marcel Wanders.

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Invece, la prima edizione dell’incontro tra Alessi e Marcel Wanders ha individuato una collezione completa di articoli per

la tavola di sensibilità umanistica e ricca di dettagli. Per celebrare questo rapporto alla International Contemporary Fur-

niture Fair, Marcel ha creato un’interpretazione artistica della collezione da tavola sotto forma di un’installazione video.

Alessi- Marcel Wanders, Fotografia Nicole Marnati, Idea e Direzione artistica di Marcel WandersCollezione: 'Keramiekmuseum Princessehof', Leeuwarden (Paesi Bassi)

Alessi- Marcel Wanders, Fotografia Nicole Marnati, Idea e Direzione artistica di Marcel WandersCollezione: 'Keramiekmuseum Princessehof', Leeuwarden (Paesi Bassi)

Ed è recente la notizia che la collezione da tavola di Marcel Wanders per World Class di

KLM Business è stata acquisita dall’Art Institute di Chicago per includerla nella loro colle-

zione permanente di Architettura e Design… Alcune foto per voi…

collezione da tavola di Marcel Wanders per World Class di KLM Business

Numero Quattro - Maggio Giugno 2012

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■ POESIA a cura di Antonio Borrelli

Fino alla fine del mondo Ascoltami e ricorda che nessuno è perfetto, quindi leggimi per l’ultima volta, perché tu sei il frutto che ho lasciato marcire, quando dubitavo della nostra storia d’amore, macchiandomi l’anima con una colpa eterna, trasformando tutti i tuoi giorni nell’oscurità, causandoti soltanto un male dietro l’altro, forse ero la vittima prescelta dall’invidia, che desiderava spazzare via i nostri baci, che invece sono qui vicino al mio cuore, dove respiro intensamente il tuo amore. Ascoltami, forse il sesso non era la risposta ai miei dubbi e molte lacrime non hanno lavato i tuoi errori, ma sto ancora osservando il mio bieco egoismo e quasi mi sembra di non rispettare questa vita, quel dono bellissimo da vivere nelle tue labbra e forse non dovrò proprio mai più scordare, che la passione è una follia del cuore, che l’amore è la gioia della vita, capace di sconfiggere la morte, mentre la passione ci inganna, come il vizio di una notte. Ascoltami, qualsiasi cosa potrà accadere in futuro, tu rimarrai il regalo più bello del cielo, perché sei un battito infinito del cuore, quello che non avrei mai immaginato, un mistero più arcano delle profezie, come questo strano sentimento, che eliminerà il mio patimento, sopportando insieme la paura e un destino che appare nero, insieme contro l’incertezza, insieme contro il pericolo, insieme contro il dolore, tu sei l’anima che salva, quella mai ascoltata, il brivido della vita, forse fino alla fine, di noi, me, te e del mondo. 34

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Breve descrizione di Fino alla fine del mondo “Amor Omnia Vincit” La passione è paragonabile alla menzogna senza speranza, che incatena milioni d’individui sconosciuti. L’olocausto morale delle anime che dimenticano il significato dell’amore, proprio questo è il messaggio nascosto tra le righe. L’amore è l’arca di salvezza dell’umanità, perché se mai ci sarà un diluvio di lacrime, o una possibile fine del mondo, solamente amandoci capiremo l’eternità della breve esistenza terrena.


■ ARTE a cura di Antonella Pfeiffer

Renata Pfeiffer e il mondo degli abissi Un successo annunciato

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i è tenuta presso il Museo Fondazione Luciana Matalon di Milano la mostra “Il magico mondo degli abissi” dell’artista Renata Pfeiffer che ha riscontrato un successo straordinario. Infatti, la mostra – che doveva concludersi il 27 ottobre scorso – è stata prorogata fino alla prima settimana di novembre. L’artista ha immaginato le incredibili creature del mondo sommerso e per questo ha scavato con la mente e con la sua perizia tecnica nei fondali del mare e in quelli della terra. Un vero e proprio viaggio a metà tra fantasia e realtà. Renata Pfeiffer ha iniziato a esporre le sue opere negli anni Settanta, ottenendo un lusinghiero consenso sia da parte del pubblico sia dalle più autorevoli personalità della critica contemporanea: Liana Bortolon, Dino Buzzati, Alfio Coccia, Raffaele Carrieri, Brunetta, Giorgio Mascherpa, Gilberto Madioni, Dino Villani, Maria Pia Matteotti, tra molti altri, hanno dato molto risalto alle sue creazioni con articoli e recensioni sui giornali

più importanti dell’epoca. Purtroppo la sua attività artistica ha subito un brusco arresto negli anni Novanta a causa di un grave tumore che l’ha colpita. Malgrado ciò, Renata non si è mai data per vinta, combattendo il male e sconfiggendolo, e ha ripreso a lavorare con i colori acrilici, abbinandoli all’effetto luminoso di metalli e pietre. Oggi i suoi quadri sono composti da metalli e gioielli: rame, bronzo, alluminio, fili d’acciaio, ma-

teriali di recupero, minuterie metalliche e pietre semipreziose (diaspri, corniole, quarzi, pietre di Maiorca e cristalli di Boemia). Una particolarità singolare è che i gioielli che fanno parte di ciascun quadro si possono staccare e indossare. Renata Pfeiffer ha dedicato questa mostra al marito Enrico Bagnoli, compagno di una vita e grande ed insuperato disegnatore.

Numero Sette - Novembre Dicembre 2012

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■ FOOD a cura di Anna Marangella

Il pranzo di Natale rustico chic Pane veloce con le noci Cosa vi serve: • 400 gr di farina Manitoba • 100 gr di noci sgusciate e tritate finemente • 370 ml di acqua appena tiepida • mezzo cubetto di lievito di birra • un cucchiaino e mezzo di sale • un cucchiaino di miele Preparazione: In una tazza sciogliamo il lievito e il miele in una parte dell’acqua. In una ciotola versiamo la farina, le noci e aggiungiamo il composto di lievito e il resto dell’acqua mescolando velocemente con una forchetta. Per ultimo uniamo il sale. Mescoliamo di nuovo per amalgamarlo al composto. Otterremo un impasto risulterà molle, appiccicoso e non liscio. Spolveriamo la superficie con una manciata di farina, copriamo e mettiamo a lievitare per un'ora e mezza. A questo punto trasferiamo l’impasto su una teglia ricoperta di carta da forno infarinata (teniamo la parte infarinata dell’impasto rivolta verso l’alto). Dividiamolo in tre filoni uguali modellandoli con delicatezza per non sgonfiarli. Inforniamoli a 240 gradi per 30 minuti circa, finché non sono ben dorati.

Risotto con salsiccia, funghi e scaglie di grana Cosa vi serve: • 500 gr di riso carnaroli • 120 gr di funghi porcini secchi • 200 gr di salsiccia • brodo vegetale • vino bianco secco • sale • pepe • uno spicchio d’aglio • scaglie di grana • olio extravergine • un pezzetto di burro per mantecare Preparazione: Tre ore prima di preparare il risotto mettere i funghi a bagno in acqua a temperatura ambiente. In una casseruola versare un bel giro d’olio e lasciarvi soffriggere lo spicchio d’aglio. Eliminarlo, versare il riso e lasciarlo tostare a fiamma vivace. Bagnare con un bicchiere abbondante di vino e lasciarlo evaporare. Unire la salsiccia privata del budello e tritata. Bagnare con un mestolo di brodo e unire i funghi sciacquati e ben strizzati. Filtrare con un telo pulito l’acqua di ammollo dei funghi e usarla per la cottura del risotto alternandola al brodo vegetale. Quando il risotto è pronto spegnere la fiamma e mantecare con poco burro. Servire per caldo cosparso di scaglie di grana.

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Arrosto di coscia di maialino al sale aromatizzato alle erbe con patate, broccoli e carotine glassate Cosa vi serve: • un arrosto di coscia di maialino con la sua cotenna (circa 2 chili di peso) • sale aromatizzato alle erbe (da preparare come spiegato nella ricetta) • 7 - 8 patate di media grandezza • 2 grosse cime di broccolo verde • una confezione da 450 gr di carotine baby surgelate • burro • miele • olio extravergine d’oliva • aglio • peperoncino • sale • pepe • peperoncino Preparazione: Prepariamo il nostro arrosto incidendo con qualche taglietto la cotenna e massaggiandolo uniformemente con due manciate di sale aromatizzato preparato così: mettiamo nel mixer una tazza di sale grosso, un cucchiaio di rosmarino, uno spicchio d’aglio, qualche foglia di salvia, del pepe nero in grani, una foglia di alloro, del timo. Frulliamo il tutto. Disponiamo l’arrosto su una teglia unta e inforniamolo a 180 gradi per circa due ore spennellandolo ogni tanto con il fondo di cottura che si formerà. Carotine glassate: Scottare le carotine ancora surgelate in acqua bollente per un minuto. Scolarle e versarle in una padella in cui si sarà fatto sciogliere un pezzetto di burro aggiungere un cucchiaino di miele e cuocere sempre a fuoco basso finché sono tenere. Regolare di sale e servire. Broccoli ripassati: Lessare al dente i broccoli, scolarli bene e versarli in una padella con olio, uno spicchio d’aglio, sale e un pizzico di peperoncino. Spadellare per qualche minuto finché non sono ben insaporiti. Spicchi di patate al forno: Sbucciate e tagliate prima in quattro e poi in otto spicchi delle patate di media grandezza. Tuffatele per tre minuti in acqua bollente poi scolatele e asciugatele bene con un canovaccio. Disponetele in una teglia con olio, pepe e un po’ del sale aromatico preparato per l’arrosto. Cospargete con 50 gr di burro fuso e infornate a 180 gradi fino a completa doratura. Ci vorranno circa 20-30 minuti.

Crostatine con pere glassate e gocce di cioccolato Cosa vi serve per la frolla: • 150 gr di farina 00 • 100 gr di burro morbido • 50 gr di zucchero a velo • 1 tuorlo d’uovo • un pizzico di sale • un pizzico di lievito per dolci • aroma di vaniglia

Cosa vi serve per la farcia alle pere: • 2 grosse pere • 4 cucchiai rasi di zucchero di canna • 30 gr di burro • gocce di cioccolato fondente • panna montata poco zuccherata per servire

Preparazione: Preparare la frolla mettendo in una ciotola tutti gli ingredienti e impastando velocemente formando una palla. Porla in frigorifero per una ventina di minuti. Sbucciare e tagliare a pezzetti le pere. In una padella far sciogliere il burro con lo zucchero di canna a fuoco basso, versarvi le pere e cuocerle per otto minuti mescolando spesso per ricoprirle bene di caramello. Foderare con la frolla 6 stampini da crostatina, bucherellare il fondo e distribuirvi le pere e le gocce di cioccolata. Infornare a 180 gradi per 20 minuti circa. Servirle accompagnate da panna montata poco zuccherata.

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■ BENESSERE a cura di Antonella Pfeiffer

Provato per Voi…

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n paio di giorni fa ho avuto l’occasione di testare, presso il Centro Benessere Maylea in Via Turati a Segrate (MI), un trattamento viso per pelli mature, firmato Diego Dalla Palma. Oltre al rilassante (ma sul serio) massaggio di benvenuto e dopo un accurato trattamento viso, ho scoperto la cosmesi del “con”, contro quella del “senza”. In che senso? Il trattamento fatto con i prodotti della della linea RVB Diego Dalla Palma Professional, hanno un’azione bio-rivitalizzante multi-attiva, con la formula 51+3 Complex che ha in sé i seguenti elementi, ecco il concetto del “con”: 20 amminoacidi Fondamentali per la neo formazione cellulare 16 vitamine Proteggono dalle azioni esterne 6 oligo-elementi naturali Fondamentali per il metabolismo cellulare 3 acidi nucleici Per la vitalità cellulare 4 ceramidi Costituiscono la funzione “barriera” 2 osmo-protettori cellulari

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Per il corretto contenuto dell’acqua all’interno delle cellule 3 acidi jaluronici 1 Leviga le micro rughe 2 Idratazione e compattezza cutanea 3 Neo formazione di acido ialuronico Il risultato, a dire il vero, l’ho notato subito: viso sgonfio (le mie perenni occhiaie erano svanite), zampe di gallina intorno agli occhi dimezzate e pelle pulita e liscia; in più e non meno importante, uno stato di benessere generale, dovuto probabilmente anche ai massaggi al viso fatti durante le varie fasi del trattamento, applicando i vari prodotti. Fantastica anche l’applicazione del siero per il contorno occhi e labbra, cosa che a casa, da sola, non faccio mai anche se dovrei. Naturalmente i vari trattamenti viso effettuati in cicli di 5 o 10 sedute, sono personalizzati, si decide il trattamento spe-

cifico e in certi casi si utilizzano anche macchinari per avere risultati ancora più efficaci unendo ossigeno o LPG Endermologie viso, in base al check up della pelle della cliente. Insomma, se avete occasione di testare la crema 51+3 Complex RVB Diego Dalla Palma Professional, non tiratevi indietro perché, ve lo garantisco, resterete sbalordite dal risultato finale. Stampando questo articolo avrete la possibilità di ritirare presso il Centro Benessere Maylea un piccolo tester dove potete provare una delle linee Diego Dalla Palma. Maylea Benessere Via Turati,5 20090 Segrate (MI) Tel: 02 2132498 Sito: www.mayleabenessere.it e-mail: info@mayleabenessere.it


■ CHI SIAMO Numero Sette - Novembre Dicembre 2012

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DONNE MAGAZINE www.donne-magazine.com Anno 1° - N. 7 N° 181 Tribunale di Milano – 06/04/2012 Coordinamento di redazione, Marketing e Pubblicità, Direttore Editoriale Antonella Pfeiffer antonella.pfeiffer@donne-magazine.com http://www.lavocedellemamme.it

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L’INTERVISTA Annalisa Minetti

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Hanno collaborato a questo numero: Anna Marangella http://ultimissimedalforno.blogspot.com Antonio Borrelli http://poetando.blogspot.it Dalia Marchesi http://mammachecasa.blogspot.it/ Emanuela Beretta Liliana Russo http://www.radionumberone.tv/wordpress/programmi-2/donne-al-volante/ Maria Grazia Cicala http://arredoeconvivio.com Sara Venchiarutti www.unaricettaperamica.it Saverio Fontana http://www.viviparchi.eu Serena Marini http://www.ideamamma.it Vuoi collaborare con noi? Scrivi a redazione@donne-magazine.com

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