Numero Cinque - Luglio Agosto 2012
Non solo il Blog
Periodico online d’informazione tutta al femminile
GREEN STYLE Case “green”
VIVIPARCHI Acquario di Cattolica
NOI Il movimento femminista
LA MAMMA PERFETTA MammaCheBlog
MY HOME Cambiamo look?
VIAGGI Vacanze in Svizzera
prossimamente
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EDITORIALE
Vacanze ...................................................................................................................... ■
NOTIZIE
AMADEUS ITALIA, FEDERALBERGHI, ACS MARKETING SOLUTIONS, Vacanze, le scelte degli Italiani .................................................................................... FABER-CASTELL, MUSEO LUZZATI DI GENOVA ............................................................ COCOMUM, per le mamme ......................................................................................... ■
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FOOD
Paella alla valenciana .................................................................................................. Chioccioline ai semi di finocchio con salame, Insalata tiepida di piovra e patate .......... Pizza piccante con olive taggiasche e acciughe, Mousse di yogurt con composta di frutti di bosco ........................................................ ■
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CREATIVITÀ
Biglietti vacanzieri ....................................................................................................... ■
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DESIGN
BARBARA UDERZO, Blob e la Blob House ..................................................................... ■
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MY HOME
Cambiamo look? ......................................................................................................... Outdoor PAOLA LENTI .................................................................................................. PIRCHER, UNOPIÙ, Vivere all’aperto ............................................................................. ■
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POESIA
Perla abbandonata ...................................................................................................... ■
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IO LEGGO
MELISSA HILL, GIULIANO FOSCHINI E MARCO MENSURATI, MITCH WINEHOUSE, ENNIO PERES ............................................................................. SETH GRAHAME-SMITH, ANTONIO DI PIETRO, RHONDA BYRNE, GLENN COOPER ............. ■
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VIAGGI
Vacanze in Svizzera ..................................................................................................... ■
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LA MAMMA PERFETTA
MammaCheBlog Social Family Day ............................................................................. ■
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KIDS
POMERIGGIO RICICLOSO REPORT ................................................................................ Il metodo Montessori ................................................................................................... PELIKAN, quando l’azienda incontra i bambini ............................................................. ■
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BABY
Arriva un fratellino! ..................................................................................................... ■
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VIVIPARCHI
ACQUARIO DI CATTOLICA ............................................................................................ ■
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NOI...
Come eravamo: Il movimento femminista .................................................................... GammaDonna .............................................................................................................. ■
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L’INTERVISTA
GIOVANNA CANZI, UNA SUPER MAMMA! ...................................................................... ■
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GREEN STYLE
HARTL HAUS, Case “green” ........................................................................................ AQUAFRESH, AMREF, Chiudi il rubinetto ........................................................................... ■
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IN EVIDENZA
Altomincio Family Park ................................................................................................
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CHI SIAMO ..........................................................................................................
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■ EDITORIALE
VACANZE a parola VACANZE nella copertina di questo numero di Donne Magazine, inizialmente, aveva un punto di domanda e questo editoriale doveva intitolarsi “VACANZE?”. L’ho tolto. Quando sembra che un Italiano su cinque non possa permettersi, quest’estate, di andare in vacanza neppure un giorno a causa della crisi economica, lavorativa, politica e sociale che attanaglia l’Europa tutta, quando a qualcuno scappa detto che “il lavoro non è un diritto” nel momento in cui il tasso di disoccupazione (non solo femminile) dall’inizio dell’anno continua ad aumentare, quando gli esodati sembra siano almeno il doppio rispetto ai numeri dichiarati dal governo, quando i giovani tra i 15 e i 25 non trovano un lavoro (e molti, sfiduciati, ormai manco più lo cercano), quando molte famiglie faticano ad arrivare a fine mese e, magari, non riescono più a pagare il mutuo della casa e si trovano a dover risparmiare anche sul cibo, quando sappiamo già che dal primo di luglio (sto scrivendo in data 29 giugno) aumenteranno (ancora) le bollette di luce e gas… Quando sembra sia sufficiente vincere una partita di calcio per risolvere tutti i problemi, con quale spirito dovremmo andare in vacanza, noi? Con ottimismo. Con spirito propositivo. Con grinta. Perché “in vacanza” ci si può andare anche “mentalmente”. Conta, lo spirito, eccome! È quello che auguro a tutte le lettrici di Donne Magazine qualunque sia il tipo di vacanza che possano permettersi, di trovare un po’ di tempo per “ascoltarsi” e per riflettere. Di trovare le soluzioni, che noi, in fondo, siamo donne, siamo mamme… I problemi li affrontiamo, NOI. E sogniamo, anche. E ci crediamo. Spero che questo numero di Donne Magazine possa tenervi compagnia in questi mesi estivi.
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Antonella Pfeiffer
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■ NOTIZIE a cura della Redazione
Vacanze, le scelte degli Italiani madeus Italia, leader nella distribuzione e nella fornitura di tecnologie avanzate per l’industria globale dei viaggi e del turismo, ha svolto in collaborazione con Federalberghi, l’organizzazione nazionale degli albergatori italiani, un’indagine che analizza e descrive orientamenti e scelte degli italiani per questa estate. Lo studio si è soffermato a indagare principalmente quali sono le intenzioni degli italiani nell’effettuare una vacanza anche di breve durata nel corso dei mesi estivi (giugno-settembre), la destinazione principale rispetto al 2011, le modalità di prenotazione, le conseguenze del terremoto sulle vacanze estive (cancellazioni di prenotazioni, cambi di destinazione, motivo di una eventuale mancata partenza). “I dati emersi dall’Osservatorio rispecchiano in modo puntuale la delicata situazione economica che gli italiani stanno affrontando – commentano Bernabò Bocca, Presidente Federalberghi e Fabio Maria Lazzerini, Amministratore Delegato e Direttore Generale Amadeus Italia – e che, inevitabilmente, si riflette sulle abitudini vacanziere. La contrazione della domanda turistica per questa estate e la tendenza degli italiani a rimanere in Italia, potrebbero essere un’opportunità per gli operatori di sviluppare sinergie, facendo sistema e proponendo
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un’offerta innovativa e personalizzata, attraverso l’impiego delle tecnologie, in grado di rivoluzionare l’esperienza del viaggiatore in fase di pianificazione, prenotazione e fruizione del viaggio”. Le previsioni turistiche per l’estate 2012 stimano infatti che gli italiani in vacanza saranno circa 27,8 milioni (tra maggiorenni e minorenni) pari al 46,1% della popolazione italiana (21,4 milioni over 18 e 6,4 under 18). Il 46% degli intervistati pensa di fare nel corso di quest’estate uno o più periodi di vacanza con almeno un pernottamento fuori casa. Complessivamente, l’estate 2012 mostra come la maggioranza degli italiani – il 70% – non cambierà le proprie abitudini lasciando invariato rispetto allo scorso anno il numero di vacanze/viaggi anche di breve durata, il 19% afferma che ne farà meno e l’8% che ne farà qualcuna in più (giovani tra i 18 e i 24 anni, rappresentanti il 24% del campione). Per quanto riguarda i vacanzieri maggiorenni (il 42.8%), si registrano punte soprattutto fra i giovani (nella fascia 18-24 anni il 64%, dai 25-44 anni il 50%), residenti al Nord Ovest (il 55%) e nel Centro Italia (43%), in grandi centri abitati (47%) e fra gli aventi un elevato livello di scolarizzazione (58%). Secondo l’osservatorio, sembrerebbe che il 6% degli italiani si
sia lasciato condizionare per le proprie vacanze estive, anche di breve durata, dagli eventi sismici che hanno recentemente colpito l’Emilia: una parte di essi (4%) ha deciso di rinunciare alle vacanze estive, circa l’1% ha cancellato la sua prenotazione o ha deciso di recarsi all’estero; un marginale 0,4% ha semplicemente cambiato la destinazione pur rimanendo in Italia. Infine lo 0,7% ha rimandato le vacanze in un altro periodo dell’anno. Il 6% è ancora indeciso sul da farsi. Secondo il sondaggio, il 79% degli intervistati ha scelto o sceglierà l’Italia come meta della sua vacanza principale, solo il 15% andrà all’estero. Il 6% non ha ancora deciso la sua destinazione. Rispetto allo scorso anno, si registra un incremento delle località italiane a discapito di quelle straniere. Per quanto riguarda le prenotazioni il canale privilegiato rimane ancora il web, scelto dal 21% degli intervistati. Di questi, il 10% ha prenotato solo il trasferimento (volo, auto, treno), il 9% l’offerta completa e l’8% solo l’alloggio. L’analisi è stata effettuata dalla ACS Marketing Solutions dal 14 al 18 giugno, intervistando un campione rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne.
Faber-Castell e Pinocchio a preso il via pochi giorni fa “Pinocchio”, l’evento “in progress” dedicato al personaggio della letteratura italiana più famoso al mondo organizzato al Museo Luzzati di Genova. L’appuntamento – dedicato perlopiù ai bambini – propone un’iconografia contemporanea del celebre burattino con oltre 200 opere di artisti e illustratori tra i più importanti nel nostro tempo. Accanto all’esposizione non potevano mancare i laboratori per i piccoli partecipanti, veri momenti creativi dedicati a gruppi di almeno 10 bambini della scuola d’infanzia, primaria e secondaria. Diverse le tematiche toccate ma unica la finalità: divertire i più piccini, stimolando la loro creatività e fantasia. E Faber-Castell, da
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sempre vicino al mondo dei bambini con la linea “Playing & Learning”, non poteva non essere presente con i suoi prodotti nei diversi laboratori. L’evento ha preso il via lo scorso 6 giugno e si protrarrà fino al 13 gennaio 2013. Il Museo Luzzati, inoltre, in occasione della mostra “Pinocchio” indice il 1° Concorso internazionale d’illustrazione per l’anno 2012 “PINOCCHIO”. Nel concorso verranno coinvolti illustratori nazionali e internazionali nell’elaborazione di un’opera avente come tema “Pinocchio e il Viaggio” dove l’illustrazione è il mezzo per esprimere le proprie riflessioni su Pinocchio (burattino, robot o umano?) interpretato nel contesto del Viaggio (inteso in una delle innumerevoli accezioni:
come atto di spostarsi da un luogo a un altro, come itinerario immaginario, come ricerca interiore, come metafora della vita…). Faber-Castell parteciperà anche a questa tappa dell’iniziativa mettendo in palio i suoi prestigiosi prodotti per i 12 classificati ex-equo. La premiazione si svolgerà entro la fine della mostra, in data da definirsi.
COCOMUM, per le mamme ocomum è un nuovo negozio online in cui si possono trovare capi di abbigliamento e accessori sia per la mamma (premaman e per la fase dell’allattamento) sia per il bebè e per gli eventuali fratellini o sorelline più grandi. Questo progetto nasce dal desiderio di facilitare l’allattamento, mettendo a disposizione delle mamme capi che consentano loro di essere comode, belle e pratiche, evi-
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tando manovre assurde e operazioni complicate per riuscire ad allattare il proprio bebè. Si aggiunge, poi, l’intento di contribuire a rendere più sem-
plice e sereno il periodo del “post partum”, suggerendo alle mamme una serie di accessori utili, belli e innovativi, in grado di agevolarle nell’organizzazione quotidiana. Ultima “chicca” è che, grazie alle esperienze personali e professionali e ai numerosi viaggi all’estero delle due fondatrici, Cocomum vanta una cooperazione con numerosi e prestigiosi brands provenienti da tutto il mondo. Entrare per credere: www.cocomum.com!
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■ GREEN STYLE a cura di Antonella Pfeiffer
Case “green” Un nuovo trend Case prefabbricate costruite con intelligenza e un occhio di riguardo per ambiente e portafoglio i parla di mercato immobiliare in crisi, mutui inaccessibili e misure di austerità. Ma dove vanno a finire le esigenze delle famiglie e dei giovani che aspirano ad avere la casa dei propri sogni? Hartl Haus, azienda specializzata nella costruzione di case prefabbricate chiavi in mano, risponde alla crescente necessità di abitazioni belle e confortevoli ma al tempo stesso dai costi accessibili, con la nuova linea Trend.
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Otto modelli di abitazioni prefabbricate costruite con intelligenza: massima personalizzazione degli spazi, materiali di alta qualità e un occhio di riguardo per l’ambiente. Tutte le case della linea Trend, infatti, sono costruite con materiali naturali, tra cui il legno di abete senza alcun trattamento chimico. Hanno la certificazione di costruzione biologica e garantiscono un ottimo livello di isolamento termico (valore U = 0,13 W/m2K) e acustico
(coefficiente Ug = 0,6 W/m2K). Ciò grazie all’utilizzo delle finestre in legno/alluminio con tripla vetratura e delle pareti esterne Powertherm Plus, messe a punto da Hartl Haus utilizzando pannelli di fibragesso per mantenere la portata del punto di ancoraggio di 55 kg. Il risultato è una casa prefabbricata in grado di rispondere alle reali esigenze economiche, estetiche e architettoniche dei futuri proprietari. Stile caldo e accogliente, giocoso e innovativo, romantico o moderno? Basta scegliere il modello che più risponde ai propri gusti e richiedere la consulenza specializzata dei tecnici Hartl Haus: dall’analisi del territorio alle varianti architettoniche, fino al possibile finanziamento. Pioniera nelle case klima:aktiv con oltre 40.000 abitazioni all’attivo, Hartl Haus è in grado di progettare e realizzare a regola d’arte la casa dei sogni senza limiti progettuali.
■ GREEN STYLE a cura di Antonella Pfeiffer
Chiudi il rubinetto Per il secondo anno Aquafresh sostiene il “Progetto Scuole Kenya” di AMREF ortunatamente, per i nostri bambini l’acqua è sempre a portata di mano perché esce dai rubinetti quando vogliono. È compito di noi adulti, quindi, insegnare loro il rispetto e la conservazione di questa risorsa vitale per il Pianeta, anche per renderli consapevoli che esistono delle realtà molto più gravi dove avere acqua pulita perfino solo per bere è una rarità. Facciamo loro capire, quindi, quanto sia prezioso non sprecare l’acqua. Cliccando sul sito http://www.chiudilrubinetto.it si possono leggere utili consigli in merito: chiudere il rubinetto quando ci si lava i denti o le mani, raccogliere l’acqua piovana per annaffiare le piante, ecc. Secondo le stime dell’ ONU, sono ben 1,1 miliardi le persone – molte delle quali bambini – che devono affrontare ogni giorno grandissime difficoltà perché non raggiungono gli standard minimi di acqua dolce pro-capite. Per questo Aquafresh, all’interno del suo progetto di sensibilizzazione al risparmio idrico Chiudi il Rubinetto, ha ritenuto importante sostenere per il secondo anno il “Progetto Scuole Kenya” di AMREF nella sua missione di
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dotare centinaia di scuole del Kenya, paese dove la carenza di acqua è un’emergenza cronica, di acqua potabile. “Scuole Kenya” parte proprio dai bambini perché è a loro che sono affidate le attività di raccolta dell’acqua. Un impegno che non solo li tiene lontani dalle scuole ma li espone anche al contagio di malattie trasmesse dall’acqua impura. Mettere a disposizione dei bambini fonti idriche sicure direttamente vicino alla scuole significa ridurre la diffusione di malattie e anche aumentare il tasso di scolarizzazione. Quest’anno, la donazione di Chiudi il Rubinetto andrà a beneficio delle scuole primarie di Sosoni e Kagombani situate nel distretto di Magarini (lungo la Costa del Kenya) e delle rispettive comunità. Per la scuola primaria di Sosoni – che ospita 868 bambini – l’obiettivo è costruire dei servizi igienico-sanitari per ridurre la diffusione di malattie infetti-
ve e una cisterna con una portata di 25.000 litri di acqua per mettere a disposizione dei ragazzi una fonte di acqua potabile. Nella scuola primaria di Kagombani – che conta 1.007 ragazzi – i lavori per la costruzione di due servizi igienico-sanitari sono già iniziati. Un team di persone scelto direttamente tra i genitori dei ragazzi ha iniziato a lavorare per raccogliere le informazioni necessarie individuando i problemi e le risorse materiali ed umane disponibili. Ma il contributo di Chiudi il Rubinetto non si esaurisce qui: la collaborazione con AMREF prevede, infatti, anche la realizzazione di un corso sull’educazione ambientale e sanitaria per tutti i responsabili delle comunità scolastiche.
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■ L’INTERVISTA a cura di Antonella Pfeiffer
GIOVANNA CANZI una Super Mamma! volte, basta un incontro e alcune persone ti lasciano il segno. Ho conosciuto Giovanna Canzi al MammaCheBlog Social Family Day di cui potete leggere più avanti ed è stato subito feeling, a pelle. Giovanna Canzi è una donna “vulcanica” e, cosa non da poco, una “bella persona”. Laureata in lettere antiche vive, da sempre, in bilico tra editoria e giornalismo. È editor per una società che progetta e realizza libri per ragazzi e collabora con alcune testate scrivendo di arte e cultura. Tutti i giovedì cura una rubrica su «Tutto Milano» di «La Repubblica» dal titolo Mamma Poppins. Ha scritto con Daniela Pagani “101 cose da fare a Milano con il tuo bambino” e “L’arte di cucinare alla milanese”, entrambi per Newton Compton Editori. A questi si aggiunge il suo ultimo lavoro intitolato “101 modi per diventare una Super Mamma”, sempre pubblicato da Newton.
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Sempre in bilico tra editoria e giornalismo. Parlami del tuo amore per la scrittura che, oltre alla collaborazione con importanti testate (non solo cartacee), ti ha portato a diventare una scrittrice a tutti gli effetti. In effetti, la parola scritta sembra essere il filo che lega le diverse attività della mia vita. Come editor “analizzo” la scrittura degli altri, come giornalista mi servo delle parole per provare a disegnare la realtà, come “autrice” gioco con consonanti
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e vocali per esplorare l’universo delle mamme. E infine, come lettrice… le parole sanno incantare e trascinare in un mondo parallelo dove la noia non è di casa. “101 modi per diventare una Super Mamma” può essere inteso come una guida, divertente ma al contempo seria, per riuscire a vivere con serenità e brio la meravigliosa esperienza della maternità. Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro?
Come giornalista sono curiosa e onnivora. Sono come un cane da tartufo che va in giro in cerca del proprio bottino. In questo libro ho potuto comunicare tutto quello che ho scoperto durante questa affannosa e divertente ricerca. La maternità è una avventura che può essere ricca di colpi di scena. Tu, riesci a sentirti una “mamma perfetta”? Una Super Mamma? Non esiste la mamma perfetta. Non esiste una Super Mamma.
Al limite esistono 101 modi per essere una Super Mamma. Ossia ogni mamma a suo modo trova la sua dimensione. Non ci sono modelli ai quali aspirare. Io mi sento una buona mamma solo quando vedo i miei bambini felici. Credo che l’importante sia essere serena e trasmettere ai propri figli allegria e voglia di vivere. Come vedi il ruolo della donna nella società in cui viviamo? E quello della mamma? Si ha sempre il vizio di scindere questi due ruoli… Noi donne da sempre siamo in una posizione di frontiera. Ricopriamo più ruoli (madri, mogli, amanti, amiche, lavoratrici) e questo comporta molta fatica. Però, per citare la filosofa francese Elisabeth Badinter: «Noi mamme lavoratrici è come se stessimo correndo i cento metri con una tonnellata sulle spalle. Se vogliamo essere madri perfette e realizzarci professionalmente la vita diventa un inferno. Però rinunciare a tutto questo è ancora più devastante». Questo mito della “perfezione” a tutti i costi non ti spaventa un po’? Non mi spaventa, perché io mi sento abbastanza libera da modelli imposti. Una caratteristica del tuo libro che ho apprezzato molto, è che (oltre a dare consigli sensatissimi) – quasi in ogni capitolo – segnali i titoli dei libri che hai letto e che, in qualche modo, ti hanno arricchita in determinate fasi della tua vita. Trovo sia, anche questo, un bellissimo modo per fare “cultura”. Del
resto, anche noi mamme, leggiamo… Noi mamme leggiamo molto! E da quando ho avuto i miei figli il mio orizzonte si è allargato… hanno fatto capolino manuali di sopravvivenza per genitori alle prime armi e tanti albi illustrati per incantare i piccoli! Tu sei molto attiva anche nel web. Pensi possa essere uno strumento utile per le mamme? Moltissimo! Del resto il titolo di un mio capitolo recita: Di-
ventate una “mamma da url” (se il web è più efficace del vostro analista). Ossia il web è un villaggio globale dove le mamme si fanno una grande compagnia e a volte trasformano questo passatempo anche in un’occasione di lavoro… Ultima cosa: come fai a far tutto? Ho arruolato un Super Papà fra i migliori sul mercato, una Super Tata che è diventata una persona di casa, e dei Super Nonni sempre pronti a venire in soccorso… Tutto qua!
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■ NOI a cura di Sara Venchiarutti
Come eravamo...
Il movimento femminista Ciò che mancò veramente alle prime associazioni femministe fu l’appoggio completo da parte delle donne stesse l secondo capitolo del nostro viaggio nella storia delle donne del ‘900 è dedicato agli albori del movimento femminista. Il 1880 è infatti l’anno in cui il femminismo si trasforma da idea a vero e proprio movimento: proprio in quel periodo nasce infatti la “Lega promotrice degli interessi femminili”, fondata da Anna Maria Mozzoni, una delle teoriche del femminismo più attive tra i due secoli. Si tratta di un evento importante non tanto per i risultati che la Lega ottenne quanto per aver dato il via alla nascita di un folto gruppo di associazioni di donne alla ricerca di diritti: tra fine ottocento e soprattutto all’inizio del Novecento nacquero infatti anche l’Associazione Nazionale per la Donna (nel 1907), l’Unione femminile nazionale (1905), il Consiglio nazionale delle donne (1905), solo per citare le più conosciute. Tutti questi gruppi, pur nelle differenze, avevano un obiettivo comune: dare forza, voce e anche coordinamento alle richieste che le esponenti del sesso femminile andavano avanzando nei confronti della società civile. Convegni,
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incontri, assistenza alle donne in difficoltà, proteste contro il governo erano solo alcune delle attività promosse da questi gruppi. Gli squilibri esistenti e persistenti tra i due sessi non accennavano a diminuire, né tantomeno Stato e Chiesa sembravano interessati a sostenere un dibattito per la conquista di nuovi diritti a favore delle donne. É quindi all’interno di queste associazioni che nacquero i primi dibattiti, le prime idee, i primi movimenti per promuovere alcune misure emancipazioniste, in un’epoca in cui le donne non potevano vantare grandi libertà sociali, né tantomeno una posizione vantaggiosa dal punto di vista giuridico. É però importante riconoscere che gran parte delle prime femministe nate da questi movimenti rivendicavano soprattutto diritti sociali: tra le fila di questi gruppi c’erano poche donne in cerca della rivoluzione di genere, poche riuscirono infatti ad ambire o ad avere il coraggio di richiedere il suffragio universale. La pressione dalla società civile era ancora troppo forte. Le donne che si riconoscevano in questi primi gruppi emanci-
pazionisti credevano infatti che la conquista di alcuni diritti soprattutto in campo sociale avrebbe rappresentato comunque un grande passo verso la loro causa: tra i temi che diedero vita alle prime richieste di queste associazioni c’erano infatti la previdenza, l’assistenza sociale, la tutela della maternità, l’istruzione e anche la riforma parziale del codice civile. In sostanza, queste associazioni chiedevano sì la nascita di una donna nuova, ma si trattava ancora (per la maggior parte) di una donna che riconosceva nel ruolo di madre e moglie il cardine dell’intera esistenza con, in più, il dovere di elevare e istruire anche tutte le altre donne italiane. Inoltre, le prime femministe dovevano essere un vero e proprio esempio per tutte le altre donne: in termini di moralità, di rispetto del pudore e delle formalità non potevano assolutamente trasgredire. Inoltre, al contrario di quello che successe negli anni ’70, i movimenti femminili di quest’epoca non costituirono una rivolta generazionale: anzi, trovarono maggior seguito nelle
donne di mezza età, senza fare grossa leva sulle ragazze più giovani. Una caratteristica che rappresentò un grosso limite (e allo stesso tempo anche una grande accusa) per queste associazioni di prime femministe fu quella di coinvolgere soprattutto esponenti dei ceti medio borghesi senza rappresentare a dovere la classe proletaria e i suoi interessi. Le associazioni guidate da queste donne in cerca di diritti riuscirono comunque a ottenere alcuni risultati, seppure timidi. Di certo a loro va riconosciuto il grande merito di aver sollevato, con prepotenza, la questione femminile. In particolare, alcuni congressi lanciati proprio da questi gruppi di manifestanti in gonnella provocarono movimenti di unità
femminile senza precedenti. Con il 1902 arrivò una delle prime conquiste. Venne infatti introdotta una legge a favore del lavoro femminile con la quale si proibiva il lavoro delle donne in luoghi pericolosi e insalubri, la giornata lavorativa veniva fissata in 10 ore (ovvero 12 ore con due ore di riposo), si riconosceva il congedo di maternità (pari a 28 giorni dopo il parto, senza retribuzione alcuna) e si vietava il lavoro notturno alle ragazze minorenni. Un passo avanti, senza dubbio, ma la ragione per la quale questa legge venne promossa ebbe poco a che fare con il riconoscimento di diritti femminili: il motivo che spinse all’applicazione di questa riforma va infatti ricercato nel timore che il lavoro pericoloso per al-
cune donne avrebbe potuto ridurre il tasso di natalità e, conseguentemente, avrebbe influito sulla salute della stirpe. Oltre alla riforma lavorativa, le donne di quell’epoca riuscirono a ottenere anche altre tre novità importanti: nel 1910 le titolari di attività commerciali ottennero la possibilità di votare durante le elezioni delle Camere di Commercio e nel 1911 ottennero la possibilità di candidarsi e votare anche negli istituti scolastici. Ancora nel 1910, dopo una serie di proteste proprio per l’inefficacia della legge a favore del lavoro femminile che risultava insoddisfacente, ottennero per la prima volta l’istituzione della cassa di maternità. Un capitolo a parte va aperto per un particolare tipo di femminismo nato proprio tra ‘800 e ‘900: il femminismo cattolico. Le donne che appartenevano a questo gruppo rappresentavano esattamente il contrario del femminismo moderno, tacciato come inappropriato e pericoloso in quanto portatore di valori laici e, come tale, contrario agli obiettivi religiosi della chiesa. Le loro rappresentanti erano genericamente d’accordo sulla richiesta di diritti e riforme sociali (tra cui istruzione e ricerca della paternità) a favore del mondo femminile ma su molte altre questioni le opinioni tra femministe cattoliche e laiche divergevano assolutamente, tanto da procurare fratture insanabili tra i due gruppi (nel 1098 infatti le femministe cattoliche si riunirono in un’associazione autonoma, “L’Unione fra le donne cattoliche d’Italia”, sotto il rigido controllo del Vaticano). In generale questo tipo di femminismo religioso, almeno per
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come era concepito dalla Chiesa e dal Papa stesso, non favoriva né caldeggiava l’acquisizione di nuovi diritti per le donne né cercava di conquistare un ruolo più attivo per loro. Al contrario, il suo obiettivo era quello di raggruppare un folto gruppo di donne unite nel tentativo di difendere la cristianità e di arginare il fenomeno di laicizzazione che tanto spaventava a quell’epoca. Insomma, nuovi doveri per il mondo femminile. E, a testimoniare tutto ciò, l’affermazione del Papa durante un’udienza nel 1906: «La donna non deve votare ma votarsi a una alta idealità di bene umano.[…] Dio ci guardi dal femminismo politico!1». Nonostante i primi movimenti emancipazionisti riuscirono a coordinarsi, a farsi forza e a ottenere qualche successo importante, le principali ambizioni del movimento femminile novecentesco, come il suffragio universale, erano ancora lontane. Non mancarono alcuni tentativi, anche in parlamento, né mancarono femministe che lottarono fortemente per la causa ma gli esiti, purtroppo, furono sempre negativi. Proprio nel 1912 infatti una riforma sancì il diritto di voto a tutti gli uomini alfabetizzati sopra i 21 anni, agli analfabeti sopra i 30 anni e a tutti gli uomini che avevano svolto il servizio militare. Delle donne neanche l’ombra. I motivi che giustificavano l’assenza delle donne dal corpo elettorale erano molteplici e prevedibili: si sosteneva che il diritto di voto avrebbe favorito la promiscuità tra uomini e donne nei seggi elettorali, che le donne erano troppo influenzabili, che avrebbero accettato di ubbidire ai
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mariti anche nelle scelte elettorali (o, viceversa, che avrebbero causato litigi in famiglia in caso di disaccordo politico), che il posto delle donne era soltanto la dimora domestica. Una frase di Giolitti sintetizza al meglio il pensiero dei politici di quell’epoca riguardo alle elettrici in gonnella: «Il voto femminile sarebbe stato un salto nel buio»2. In generale il movimento femminista di questi anni non ebbe la capacità di fare presa, in primis, sul mondo delle donne stesse. E le ragioni erano molteplici. Le prime donne emancipazioniste non avevano esperienze di lavoro collettivo organizzato e il livello di istruzione molto basso rendeva difficile la possibilità di confrontarsi con gli uomini e di far valere le proprie ragioni (anche politiche). Inoltre, la pressione psicologica obbligava le donne a mantenere una rispettabilità formale che non sarebbe stata rispettata nella sfera pubblica così come il connubio scienza e religione non virava a favore del mondo femminile, anzi continuava a proclamare la superiorità dell’uomo. Va anche sottolineato che le prime manifestanti venivano messe continuamente in ridicolo dalla stampa maschile e che nelle periferie delle città e nelle zone più rurali il movimento femminista non venne nemmeno conosciuto. Insomma, ciò che mancò veramente alle prime associazioni femministe fu un appoggio completo, un vero e proprio plebiscito da parte delle stesse interessate, le donne. Ma, viene da chiedersi, come sarebbe stato possibile in un’epoca in cui le donne (sposate) dovevano avere l’au-
torizzazione maritale per abbonarsi a una rivista? Bisognerà aspettare il 1919 per avere la prima riforma giuridica davvero importante e addirittura il secondo dopoguerra per l’allargamento del corpo elettorale. Nonostante ciò non è corretto sottovalutare l’importanza di queste prime manifestanti in gonnella: se non fosse caduta la democrazia nel 1922 forse le rivendicazioni più importanti sarebbero arrivate. Anna Maria Mozzoni, in un suo scritto, riassume perfettamente il pensiero delle prime femministe: La donna, per vieto costume esclusa dai consigli delle nazioni, ha sempre subíto la legge senza concorrere a farla, ha sempre colla sua proprietà e col suo lavoro contribuito alla pubblica bisogna, e sempre senza compenso. Per lei le imposte, ma non per lei l’istruzione; per lei i sacrificii, ma non per lei gl’impieghi; per lei la severa virtú, ma non per lei gli onori; per lei la concorrenza alle spese nella famiglia, ma non per lei neppur il possesso di sé medesima; per lei la capacità che la fa punire, ma non per lei la capacità che la fa indipendente; forte abbastanza per essere oppressa sotto un cumulo di penosi doveri, abbastanza debole per non poter reggersi da sé stessa… L’ascesa del fascismo, poi, non aiutò di certo queste prime donne alla conquista di diritti. E proprio a loro, alle protagoniste delle battaglie e delle conquiste tra le due guerre, sarà dedicato il nostro prossimo articolo. 1
Perry Wilson, Italiane. Biografia del No vecento, pag. 63 2 Perry Wilson, Italiane. Biografia del No vecento, pag. 64
■ NOI a cura di Antonella Pfeiffer
GammaDonna si presenta In primo piano la crescita del ruolo delle donne nell’impresa o scorso 15 maggio, presso il Seminario Metropolitano di Torino, è stata presentata l’Associazione GammaDonna, costituita per iniziativa di 7 soci fondatori, attivi nel mondo dell’imprenditoria e della comunicazione in Italia e all’estero, e presieduta da Mario Parenti, Senior Partner di Valentina Communication. L’incontro è stato aperto dal Vicesindaco Tom Dealessandri che ha portato il saluto della Città. “L’Associazione – ha detto il Presidente Mario Parenti – nasce a seguito dell’esperienza del Salone Nazionale dell’Imprenditoria femminile e giovanile, ideato nel 2003 dall’Agenzia Valentina Communication di Torino e affermatosi negli anni come la più importante manifestazione del settore in Italia. Con la sua costituzione si è inteso ampliare e rafforzare l’impegno nel promuovere e tutelare la crescita del ruolo di donne e giovani nel mondo dell’impresa e delle professioni, al fine di raggiungere anche in Italia il livello di equilibrio sociale e gli standard di equità che caratterizzano le società più avanzate”. A tal fine sono in programma una serie di iniziative (seminari, focus group, speed dating, ecc), a sostegno delle donne e dei giovani che fanno impresa, che culmineranno nel 5° Salone Nazionale dell’Imprenditoria femminile e giovanile, in fase di progettazione
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e previsto per la primavera 2013. Un videoclip ha sintetizzato e proposto a un attento pubblico di imprenditrici, professioniste, rappresentanti di enti e associazioni, opinion maker e giornalisti, le immagini più significative della storia del Salone: una carrellata di 8 anni, volti noti e sconosciuti che operano in tutti campi per la valorizzazione delle risorse donne e giovani. Numerose le testimonianze dalla platea di quanti hanno avuto modo di collaborare con GammaDonna su progetti di interesse comune fra cui Caterina Fioritti, Presidente Nazionale di Donne nel Turismo; Maria Pia Pianta, delegata di Federmanager Minerva e Presidente della Consulta Femminile del Comune di Torino; Mario Montalcini, Presidente di REP – Réseau Entreprendre Piemonte; Giorgia Garola, delegata dei Giovani Imprenditori
di Confindustria Socio Fondatore Réseau Entreprendre Piemonte Torino; Maria Agnese Vercellotti Moffa, Presidente della Consulta Femminile Regionale del Piemonte. Luciana Delle Donne, una delle vincitrici del premio GammaDonna 10 e lode, ha portato la sua esperienza di imprenditrice nel sociale sottolineando il ruolo positivo che GammaDonna ha avuto per il successo della sua iniziativa. L’evento, che si è tenuto con il sostegno di Intesa Sanpaolo, si è chiuso con un brindisi offerto dal Club Ronchi Verdi di Torino, accompagnato dalle note di Natural Woman, splendidamente interpretata dal sax di Danilo Pala.
MILANO: NETWORKING FOR WOMEN’S NETWORKS Invece, Pwa Milan ha promosso – lo scorso 6 giugno a Milano – un aperitivo di networking, in collaborazione con Aidda, Arel, Fondazione Bellisario, GammaDonna, ManagerItalia, Pari o Dispare, Valore D. All’evento, che si è tenuto alla Blend Tower, hanno preso parte quasi 200 donne appartenenti alle otto associazioni coinvolte. Nel corso dell’incontro sono state poste le basi per rafforzare le relazioni e sviluppare nuove forme di collaborazione tra le associazioni, e promuovere la rete tra le associate.
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■ VIVIPARCHI a cura di Saverio Fontana (Amministratore Delegato di Viviparchi Srl)
Acquario di Cattolica Il più grande acquario dell’Adriatico Acquario di Cattolica si trova all’interno di edifici, risalenti agli anni ‘30, le cui forme richiamano una flotta navale. La struttura era stata originariamente concepita come colonia marina per ospitare i figli degli italiani residenti all’estero. L’attento restauro conservativo, terminato nel giugno 2000, sotto l’egida della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici, ha riportato al suo antico splendore gli edifici e ha valorizzato tutta l’area, ricca di storia e tradizioni marinare. L’Acquario si estende su un’area di 110 mila metri quadrati, affacciata sul mare, perfettamente integrata nel tessuto urbano di Cattolica e dotata di ampi parcheggi. Nei grandi spazi verdi, fruibili liberamente come parco pubblico (oltre 49.000 metri quadrati), è possibile usufruire dei seguenti servizi: aree relax, spiaggia adiacente, ristorazione, bar, negozi tematici, verde attrezzato, animazione per bambini, spettacoli, mostre, eventi culturali, congressuali e sportivi. L’Acquario di Cattolica, amplifica ogni anno i suoi percorsi con
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l’impegno di sensibilizzare ed educare il grande pubblico alla conservazione, alla gestione e all’uso responsabile degli ambienti acquatici, attraverso la conoscenza delle specie animali e dei loro habitat. Una delle chiavi del suo successo è la filosofia di continuo rinnovamento che ha portato la struttura ad arricchirsi di anno in anno di nuove vasche, nuovi ospiti e nuove proposte per il pubblico. New entry di quest’anno sono Frieda e Karin, due femmine di caimano che insieme a Blu (la loro mamma adottiva), animano il Percorso Giallo di cui parleremo più avanti. L’Acquario di Cattolica, infatti, è una struttura ricono-
sciuta a livello nazionale per la presenza di un sempre maggior numero di specie marine e terrestri al suo interno e di progetti mirati alla tutela e valorizzazione dell’ambiente, oltre a quelli rivolti alla conservazione di alcune tra le specie a rischio di estinzione. Quattro percorsi completamente al coperto, con oltre 100 vasche espositive con 2.500.000 di litri di acqua marina, oltre 3.000 esemplari di 400 specie diverse: così si presenta il più grande Acquario dell’Adriatico. I 4 colori sono la chiave di lettura dei percorsi dell’Acquario di Cattolica, intuitivi, adatti al target e immediatamente riconoscibili portano il pubblico a
volge strutture italiane ed europee alle quali richiede un meticoloso e rigido rispetto delle linee guida per il miglior mantenimento di questi animali in ambiente controllato. Un passo importante per la mission dell’acquario che attraverso collaborazioni con altri acquari europei contribuisce attivamente ai progetti di conservazione di molte specie in pericolo di estinzione. una facile identificazione del suo prodotto. Percorso Blu Squali, pinguini, tartarughe e meduse sono solo alcuni dei tanti protagonisti di questo entusiasmante percorso. Il percorso blu mostra la storia del pianeta e con essa la sua evoluzione biologica ricordandoci attraverso alcune vasche le specie ancora oggi sopravvissute dopo milioni di anni, come i grandi squali considerati fossili viventi. La visita diventa un giro del mondo sotto la superficie dell’acqua alla scoperta del Mediterraneo e dei mari tropicali, con un finale incontro ravvicinato alla grande vasca tattile per conoscere e accarezzare le dasyatis violacee, cugine degli squali. Percorso Giallo Un viaggio alla scoperta dei corsi d’acqua, con i cuccioli di caimano e i mammiferi più giocosi e teneri del pianeta: le lontre, presentati nei loro ambienti naturali. I caimani e le lontre orientali – come molte delle specie ospiti – sono frutto di un ampio progetto di conservazione promosso e coordinato da EAZA (Associazione Europea Zoo ed Acquari), ente che coin-
Percorso Verde Grazie a questo percorso, si apre per l’acquario un capitolo dedicato all’esplorazione e alla scoperta del mondo della natura, completamente dedicato alle famiglie di animali esotici, alle loro caratteristiche e curiosità. Al suo interno sono più di 60 gli esemplari esposti di 22 specie terrestri. Camaleonti, iguane, rane, insetti e serpenti, sono solo alcuni degli esemplari che lo popolano. Percorso Viola Un percorso interattivo, che permette di scoprire i suoni degli squali, il tam-tam dei gamberi, i canti delle balene e dei delfini. Per la prima volta, è possibile ascoltare e vedere alcune delle specie mediterranee e tropicali che comunicano attraverso i suoni. Nonostante la
diffusa credenza che le profondità marine siano luoghi silenziosi, nell’acqua le onde sonore viaggiano ben cinque volte più velocemente che nell’aria. Tra gli aspetti più interessanti della bioacustica, in questo percorso, il CNR propone i risultati degli studi svolti all’Acquario di Cattolica sulle tartarughe della specie Caretta e su alcune specie di squali. Da quest’anno, inoltre, l’Acquario offre la possibilità a tutti i visitatori – tutti i giorni – di assistere a uno dei momenti più spettacolari della giornata: vedere come vengono cibati gli squali, i pinguini, le lontre e i trigoni viola. Dal 2003 è anche possibile vivere un’esperienza unica: il “Faccia a faccia con gli squali”. Si tratta di una vera e propria immersione che avviene su prenotazione all’interno della grande vasca degli squali toro, in 700.000 litri di acqua marina, protetti da una gabbia in acciaio e nella massima sicurezza. Questa esperienza è legata alla campagna di sensibilizzazione “Squalo anch’io” per la tutela e il sostegno contro la pratica del “finning”, la pesca agli squali finalizzata unicamente al taglio delle pinne. Per informarvi sui vari eventi di quest’anno andate pure sul sito www.acquariodicattolica.it.
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■ BABY a cura di Emanuela Beretta
Arriva un fratellino! Una piccola grande rivoluzione a nascita di un altro figlio porta la sua piccola rivoluzione all’interno del nucleo familiare, fin da quando inizia la nuova gravidanza e non solo per i genitori, anche e soprattutto per il bambino che già ne fa parte. Per un genitore il legame con i figli è immediato. Per una mamma addirittura lo è all’origine, quando scopre di portare una vita in grembo. Per un bambino, nei confronti del nuovo nascituro, no. Anche nella migliore delle ipotesi, quando il primogenito ha richiesto con forza ai propri genitori di regalargli un fratellino, la tensione sarà tangibile. Se avere un bambino, cambia certamente la vita, averne due è un bel passaggio! A livello emozionale, alla gioia dei genitori si sommerà il probabile senso di colpa nei confronti del primo figlio. La paura che si senta trascurato, tradito e probabilmente questo è effettivamente ciò che proverà. Dovrà essere aiutato ad accogliere e accettare il piccolino. Sarà incoronato “fratello maggiore”, un ruolo tutto nuovo che per pochi minuti può dare un senso di piacere, importanza e orgoglio. Questi sentimenti positivi cederanno però il passo alla gelosia. In fondo, lui teneva mille volte di più al ruolo di “vostro bambino”, inteso come “vostro unico figlio”, perché voi siete al centro
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del suo mondo e lui deve essere al centro del vostro. Non gli importa di certo che essere il maggiore significherà essere una guida, il modello esemplare e quasi eroico per quel piccolo fagottino che dorme tra le braccia della mamma. Vivrà la sensazione di essere “soppiantato”, di non essere più il fulcro dell’amore dei genitori. Come possiamo prepararlo allora all’arrivo del fratellino? La differenza di età tra i due bambini può giocare un ruolo fondamentale. Qualora a differenziare la prima nascita dalla seconda ci fossero meno di due anni, allora ben presto il primogenito si dimenticherà di aver vissuto un periodo da figlio unico. Se la differenza di età tra i due bambini fosse superiore agli otto/dieci anni, il più grande sarà effettivamente cresciuto come figlio unico per un periodo così lungo che l’arrivo del fratellino poco inciderà sul suo vissuto personale. Le problematiche maggiori s’instaurano quando a dividere, i fratelli ci sono due/tre anni di differenza perché la dipendenza materiale e psicologica dai genitori, soprattutto dalla mamma, è ancora forte. Parlate al primogenito del nascituro e della nuova gravidanza, magari con le sue ecografie alla mano, così che possa sapere che è con lui che per la prima volta avete affrontato il miracolo
della vita. E tornati a casa, il bambino più grande vorrà sia tutto come prima, senza preoccuparsi del piccolino, a volte non degnandolo neppure di uno sguardo. Cercate di dedicare al maggiore del tempo solo per lui e non fategli capire che eventuali mancanze sono dovute al neonato. La vostra responsabilità nei confronti del piccolo però deve essere chiara. Dovrete valutare le effettive, reali esigenze di ciascuno in ogni momento. Fate in modo che il bambino più grande non abbia sensi di colpa per i sentimenti che prova nei confronti del fratellino. Certo il piccolo deve essere protetto da pizzicotti e schiaffi ma lasciate che il grande possa esprimere la propria gelosia o il proprio disagio a parole, alle quali badate bene di non dare troppo peso! Non pretendiate l’aiuto di vostro figlio più grande nell’accudire al neonato, lo farà solo se davvero ne avrà piacere. Fate leva sul fatto che spesso i neonati hanno una predilezione per i fratelli maggiori e nei futuri screzi quotidiani lasciate se la sbrighino da soli, senza schierarvi. Sarà utile per far cimentare l’affetto e la lealtà che li lega. Sarà un legame che “impareranno” e che si costruisce e solidifica di giorno in giorno con la speranza li accompagni per tutta la vita.
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■ KIDS a cura di Antonella Pfeiffer
Pomeriggio Ricicloso Report Un successo al di sopra delle aspettative i avevo presentato il progetto di Pomeriggio Ricicloso (realizzato da Serena Marini di Ideamamma e da me con il blog La voce delle mamme, e con la preziosa collaborazione di Viviparchi Srl) che si è svolto lo scorso 19 maggio presso il Parco della Preistoria di Rivolta d’Adda, in provincia di Cremona ma vicinissimo a Milano, sullo scorso numero di Donne Magazine. Ora vi racconto come è andata. Dite pure che sono di parte perché è vero! A parte gli scherzi, sono contenta di poter dire che è stato un vero successo: ai laboratori creativi hanno partecipato più di 300 bambini nell’arco del pomeriggio. Per dire, i sacchetti con dentro i gadget che gli Sponsor dell’evento Favini, Pelikan, UHU e Scelta Maculata hanno gentilmente offerto ai bimbi partecipanti ai laboratori non sono bastati. Questo nonostante il
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tempo, da un punto di vista climatico, non sia stato dei migliori. A metà pomeriggio, infatti, ci siamo dovuti trasferire all’interno della struttura al coperto che avevamo comunque a disposizione per ripararci dalla pioggia. Sembra si siano tutti divertiti! I bambini di sicuro e lo dimostrano i preziosi lavoretti che sono riusciti ad assemblare. Insomma, è stato faticoso ma,
alla fine, è andata. L’idea era quella di fare trascorrere a quanti più bambini possibile, un pomeriggio diverso, all’aria aperta e improntato sull’arte del riciclo con un’attenzione particolare verso l’ambiente in cui viviamo. Crediamo di esserci riuscite e pensiamo che Pomeriggio Ricicloso possa diventare col tempo, un appuntamento fisso. Di seguito alcune immagini…
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■ KIDS a cura di Miss Chiaraluce
Il metodo Montessori Viaggio nella “Casa dei Bambini” ggi vi parlo di un altro aspetto di me, uno dei lati che forse mi è costato di più in termini di sacrifici e impegno ma che mi ha restituito senz’altro la fatica trasformandola in ricchezza educativa: la specializzazione nella metodologia montessoriana. Qualche anno fa ho avuto la fortuna, grazie al percorso di studi superiori che avevo intrapreso, di visitare una scuola speciale, di cui avevo letto nei libri di pedagogia e di cui mi erano state raccontate cose ai confini dell’incredibile. La nostra professoressa di scienze dell’educazione all’epoca ce ne parlava quasi come di un luogo magico, in cui avveniva una sorta di “incantesimo”: la normalizzazione del bambino. Un ambiente che, predisposto con cura e amore dall’insegnante, aiutava il bambino a fare da solo, lo lasciava libero di scegliere le attività da fare e contribuiva al suo sviluppo psicofisico. Detta così sembra quasi una favola ma chiunque di voi sia entrato almeno una volta nella vita in una “Casa dei Bambini” montessoriana sa che sto semplicemente descrivendo una scena di ordinaria amministrazione. Il giorno in cui ho incontrato il metodo di questa grande pedagogista italiana, Maria Montessori, è stato per me il “punto di non ritorno”: la sua visione del bam-
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bino come “padre dell’uomo”, il suo rispetto per il miracolo educativo che si compie come aiuto alla vita non possono lasciare indifferente una persona che vuole fare dell’insegnamento la sua professione. I concetti chiave di questa metodologia, così tanto apprezzata all’estero e ancora troppo poco diffusa nel nostro Paese, si traducono nell’organizzazione accurata degli spazi a misura di bambino, nella predisposizione amorevole della maestra di attività che il bambino non trova a casa o nei negozi di giocattoli. Ogni materiale è presente in un unico esemplare: se un bimbo ci sta lavorando chiunque voglia utilizzarlo dovrà aspettare pazientemente che il compagno finisca e lo riponga al suo posto e questo processo non può che esercitare la pazienza e un profondo rispetto
per l’altro. Non ci sono schede da colorare o pregrafismi da completare così come siamo abituati a concepirli nella scuola comune. Ci sono esercizi di Vita Pratica basati sull’uso di oggetti di uso quotidiano perché “il bambino cresce agendo”. Ci sono poi materiali di Sviluppo Sensoriale che contribuiscono all’affinamento dei cinque sensi come le tavolette del liscio/ruvido, le spolette dei colori e i campanelli sonori. Altri esercizi sono pensati appositamente per lo sviluppo delle capacità linguistiche e matematiche (tavole della nomenclatura, aste di lunghezza…) e in ogni “Casa dei bambini” (così viene chiamata la scuola dell’infanzia per i bambini di 3-6 anni che segue l’indirizzo montessoriano) è presente un piccolo orto botanico che contribuisce allo sviluppo da parte dei bambini di un profondo rispetto per la natura coinvolgendoli direttamente nelle attività legate alla conservazione e alla valorizzazione dell’ambiente naturale. Qual è il ruolo dell’insegnante in questo processo educativo? È necessario che l’insegnante guidi il bambino, senza lasciargli sentire troppo la sua presenza, così che possa sempre essere pronta a fornire l’aiuto desiderato, ma senza mai essere l’ostacolo tra il bambino e la sua esperienza”.
■ KIDS a cura di Antonella Pfeiffer
Pelikan alla Cascina Cuccagna Quando l’azienda incontra i bambini abato 26 maggio presso la Cascina Cuccagna a Milano, Pelikan – nota azienda di prodotti per la scrittura e per il disegno – ha incontrato alcuni bambini per far loro trascorrere un pomeriggio in allegria. Anche mio figlio è stato invitato ed erano giorni che non vedeva l’ora arrivasse sabato ma, puntualmente, gli è venuta l’otite. Casa e antibiotico. Io – mamma degenere – l’ho lasciato a casa con suo papà che è un perfetto baby-sitter, e ci sono andata lo stesso, da sola. Non volevo mancare anche perché sapevo che avrei incontrato alcune amiche blogger con cui è sempre un piacere scambiare quattro chiacchiere. I bimbi presenti si sono divertiti tantissimo anche perché sono stati coinvolti in molte attività. Hanno disegnato (ovviamente con prodotti Pelikan messi a loro disposizione), hanno imparato a decorare le torte (poi se le sono anche mangiate), a curare un orto e a riparare le biciclette. Insomma, hanno scoperto alcuni “mestieri”. Tutto in linea col concorso Pelikan cui si può partecipare digitando http://www.pelikan. com/kids/it_IT/index.php. Bello
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anche il momento della merenda e bravo e paziente il ragazzo impegnato a gonfiare palloncini colorati e a creare braccialetti, spade, cani e tante altre cose
per ogni bambino. Mio figlio si sarebbe divertito molto, speriamo dunque che Pelikan organizzi presto un altro pomeriggio allegro e divertente!
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■ LA MAMMA PERFETTA a cura di Antonella Pfeiffer
MammaCheBlog Social Family Day Un appuntamento imperdibile l 9 giugno scorso si è svolto al Quanta Sport Village di Milano, il MammaCheBlog Social Family Day. Chi non è addetto ai lavori deve sapere che questo evento, organizzato da FattoreMamma, è considerato il top (in Italia) dalla maggior parte delle mamme blogger che intendono trasformare il loro blog, nato magari per caso, solo per il desiderio di avere un proprio spazio nella rete in cui “sfogarsi” e comunicare con le altre mamme, in un vero e proprio “mestiere”. Il MammaCheBlog Social Family Day è da considerarsi un po’ come il prosieguo del MomCamp 2011 e dal quale era sorta, a gran voce, l’esigenza/richiesta di approfondire e sviluppare alcune tematiche importanti quali il fenomeno, appunto, del Mommy Blogging in Italia, le condizioni per fare impresa con la rete, le opportunità dei Social Media e, perché no, come affrontare (noi genitori) la sfera digitale in-
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sieme ai nostri figli che, con mamme che vivono sempre “connesse”, non possono non essere considerati, a tutti gli effetti, “nativi digitali”. Non tutti, certo… ma in buona parte, sì. Il MammaCheBlog, oltre a un momento di incontro e di reciproco scambio (di contenuti, di idee e di progetti), oltre a dare la possibilità di trasferire la realtà virtuale in quella “rea-
le” riuscendo ad assegnare un volto “vero” a molti blog, è stato anche un momento di Formazione. Vari i seminari e i corsi presentati, tra i quali quelli tenuti da Barbara Damiano di ReteLab e “in arte” Mammafelice: “Aprire e sviluppare un blog” e “Come far crescere il tuo blog”. Letteralmente presi d’assalto. Interessantissima, infine, la ricerca presentata da Cecilia
Spanu (co-fondatrice di FattoreMamma insieme a Jolanda Restano e Paolo Prestinari) intitolata “Evoluzione del MommyBlogging: fotografia 2012”. Dalle risposte di circa 200 blogger italiane, si è evinto che è in atto una profonda trasformazione del fenomeno in quanto “l’influenza” che una blogger detiene, non è data solamente dai numeri delle visite del proprio blog ma anche dal carisma (e qui la qualità dei post gioca un ruolo chiave) e dalla visibilità che acquisisce grazie anche ai Social Media e ai vari gruppi virtuali di cui spesso fa parte. Il blog è da considerarsi una parte della professione blogger, un mezzo con il quale intraprendere anche nuove strade. Insomma, da un blog possono nascere diverse opportunità (scrivere libri, organizzare eventi, rapportarsi con le aziende…). Fa tutto parte del gioco. Anzi, del “lavoro”.
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■ VIAGGI a cura di Antonella Pfeiffer
Vacanze in Svizzera Meta ideale per vacanze all’insegna della natura e della famiglia l 29 maggio scorso alla Rinascente di Milano, si è tenuto l’incontro promosso da Svizzera Turismo per fare conoscere il meglio dei prodotti made in Switzerland e l’offerta estiva. Il turismo in Svizzera, infatti, è in grado di offrire esperienze nella natura ormai dimenticate in molti altri paesi europei, grazie a un antico ma
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sempre attuale impegno a salvaguardare l’ambiente, riuscendo a interagire con il verde in maniera rispettosa e nello stesso tempo educativa e divertente. La Svizzera mira a rendere sempre più “family friendly” le proprie offerte turistiche in modo che ogni vacanza possa risultare davvero a misura di bambino. Non a caso, nel 1996
la Federazione Svizzera del Turismo ha istituito il marchio “Famiglie Benvenute”, che premia le località la cui offerta verte sui bisogni e sui desideri dei bambini. Per ricevere questa certificazione è necessario avere una serie di requisiti da ricercarsi in diversi ambiti che riguardano ad esempio le infrastrutture come alloggi, ri-
storanti, parchi gioco e aree pic-nic e, poi, avventure invernali ed estive come i percorsi a tema, le escursioni d’avventura e sportive, la cultura e l’intrattenimento, i trasporti e l’animazione nonché prestazioni e servizi quali le condizioni di sicurezza, le offerte forfettarie, il servizio informazioni ospiti e – appunto – l’assistenza ai
bambini. La regione dell’Engadina, ad esempio, sembra fatta apposta per le famiglie tra escursioni da fare con passeggino al seguito, campi nella natura, laghetti balneabili e giochi d’acqua per il divertimento e la formazione dei più piccoli. Anche il Canton Ticino non è da meno e offre un mix di attività per bambini e co-
modità per le famiglie. Il leit motiv delle vacanze in Svizzera, si può dire, è l’immersione nella natura e la sua salvaguardia quasi maniacale. Anche gli alberghi, per esempio, sono da anni impegnati a ridurre i consumi energetici e di acqua, la produzione dei rifiuti e a favorire l’utilizzo di energie rinnovabili.
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■ IO LEGGO a cura di Liliana Russo
Melissa Hill
Innamorarsi a New York
Newton Compton Editori
Dopo lo strepitoso successo di “Un regalo da Tiffany”, primo in classifica per parecchi mesi anche in Italia, ecco una nuova storia d’amore ambientata nella splendida New York. Sembra un film già visto: Abby, avvocato con una vita e una carriera frenetica, ha un incidente che le fa perdere la memoria. Dopo il ricovero in ospedale, decide di andare a trovare la sorella che ha appena avuto una bambina. Certo, perdere la memoria e tutti i ricordi è difficile e decide di scrivere una lista di priorità nella sua vita, tutte quelle cose che dovrebbe fare per ricominciare. Una nuova vita, dove tutto, in una città come New York, può succedere.
Giuliano Foschini e Marco Mensurati
Lo zingaro e lo scarafaggio
Mondadori
Luglio è il mese che ci dirà chi ha vinto gli Europei di calcio e poi arriveranno le Olimpiadi di Londra. Tanto sport. In questo libro si parla del calcio che ci piace meno, di calcio scommesse per la precisione. Consultando gli atti delle procure di Cremona e Bari, intervistando i protagonisti e raccogliendo testimonianze, i due giornalisti di «Repubblica» hanno fatto un vero viaggio nella truffa con criminali pronti a tutto fino ad arrivare ai tifosi ingenui e a un mare di soldi che viaggiano via internet oppure su qualche volo internazionale. Un’inchiesta che non è stata accettata con entusiasmo, in un Paese dove nonostante l’evidente malaffare, il calcio è visto ancora come qualcosa che non si deve toccare. Un vero viaggio tra le macerie del calcio italiano.
Mitch Winehouse
Amy, mia figlia
Bompiani
In libreria esce “Amy, mia figlia” scritto da Mitch Winehouse in memoria della figlia Amy, la biografia di un mito firmata da suo padre. A un anno di distanza dalla scomparsa della cantante inglese, il libro racconta attraverso diari inediti, la sua storia. La ricostruzione di un mistero che ha lasciato senza risposta milioni di fan. Una grande artista che ha venduto 26 milioni di dischi in tutto il mondo con una voce unica. I proventi di questo libro saranno devoluti alla fondazione di Amy Winehouse, per aiutare i bambini e i giovani che si trovano in difficoltà nella vita.
Ennio Peres
È l’enigmistica bellezza! Lettere e cofre per allenare la mente Ponte alle Grazie
Professore di matematica e informatica, enigmista famosissimo, tanto da proporre ogni anno un gara per solutori particolarmente abili, Ennio Peres in questo libro ha raccolto tutta una serie di suoi articoli e, alla fine di ognuno, propone un test o una domanda che mette in funzione la nostra logica e il nostro cervello, che ha bisogno di allenamento esattamente come i nostri muscoli. Un modo divertente per metterci alla prova, con esercizi di diverso genere, per poter stimolare le attitudini di cui il nostro cervello è potenzialmente dotato. Sfruttiamole!
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Seth Grahame-Smith
La leggenda del cacciatore di vampiri. Il diario segreto del Presidente Editrice Nord
Se amate le storie di vampiri, questo libro vi travolgerà. La realtà storica con gli elementi di fantasia sono così perfettamente integrati nel racconto, da sembrare veri! Trasformare Abramo Lincoln, il sedicesimo Presidente degli Stati Uniti in un cacciatore di vampiri è una sfida che poteva riuscire solo a un ottimo scrittore come Seth Grahame-Smith. Per più di 250 anni tra il 1607 e il 1865, i vampiri hanno popolato gli Stati Uniti d’America. Pochi umani credevano allo loro esistenza. Abramo Lincoln è stato tra i più zelanti cacciatori di vampiri del suo tempo e di questa lotta ha tenuto per tutta la vita un diario segreto. Le dicerie sull’esistenza del diario appassionano da tempo gli storici e i biografi di Lincoln. I più ritengono che si tratti solo di una leggenda ma questo libro vi dimostrerà che anche le leggende possono essere molto affascinanti… Da questo libro è stato tratto un film con la regia di Tim Burton che uscirà il prossimo 20 luglio.
Antonio Di Pietro
Politici
Ponte alle Grazie
Uno dei libri inchiesta del momento che riguarda i nostri politici visti dal deputato ed ex magistrato Antonio di Pietro. La prefazione è scritta da Morena Zapparoli Funari, la vedova del presentatore televisivo. Ci sono più o meno tutti: D’Alema, Prodi, Fini, Berlusconi, Veltroni, Bossi, Bersani, Casini, Vendola e Grillo. I protagonisti del Palazzo degli ultimi 20 anni conosciuti dall’uomo simbolo di Mani Pulite. C’è di tutto e, Di Pietro, ne ha per tutti… il “guastafeste” dell’opposizione: retroscena inediti, ritratti irriverenti, giudizi sugli opportunisti e nuove verità sui protagonisti della nostra politica. Non so se servirà a rilassarvi in vacanza, scegliete voi il momento giusto! Però vi anticipo un brano dedicato ad Andreotti : «… una persona estremamente intelligente, imperscrutabile, uno che la gira ma non la tocca. Questa espressione la usavamo tra poliziotti, quando indagavamo sui traffici di droga. C’era sempre quello “che la gira ma non la tocca” ovvero colui che, pur tenendosi a distanza dai reati, ne gode dei benefici».
Rhonda Byrne
The Magic
Macro Edizioni
In questo libro l’autrice si concentra su come la gratitudine possa cambiare la nostra vita, attirando tutto quello che vogliamo. Riporta un brano delle Sacre Scritture, tratto dal Vangelo secondo Matteo, una frase che per molto tempo è stata fraintesa in tutto o almeno in parte. “A chiunque ha, sarà dato e sarà abbondanza. A chi non ha, sarà tolto anche quello che ha”. Il passo sembra ispirato da un sentimento di ingiustizia, in realtà questo passo contiene un enigma e la soluzione del mistero è contenuto in una sola parola: gratitudine. All’interno del libro riflessioni ed esercizi da fare ogni giorno. In testa nella classifica del New York Times Bestsellers a una settimana dall’uscita.
Glenn Cooper
L’ultimo giorno
Editrice Nord
Qui viene coinvolto Cyrus O’Malley, detective dell’FBI che si ritrova tra le mani le foto delle vittime che vengono strangolate e a ognuna di loro, dopo la morte, viene praticato un foro nel cervello. Ma perché? Questa domanda lo costringerà a rinunciare a tutto quello che gli è più caro. Dovrà infatti dedicarsi esclusivamente a questo caso. E cos’è o quando arriverà questo ultimo giorno? Che cos’è la bliss? Una droga? Un credo? E chi vuole diffonderla e, poi, perché? Non vedrete l’ora di trovare le risposte…
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in vendita in tutte le librerie
■ POESIA a cura di Antonio Borrelli
Perla Abbandonata Preludio romantico di ogni mio errore, perdona se puoi l’immaturo bacio d’amante, contaminato da un virus compassionevole, profuso in parole, ragionamenti e promesse vane, che si sciolgono predestinate verso utopiche chimere, gemendo rossi inganni dei sensi che bruciano ali sporche, evitando uno spietato cuore velenoso bagnato nel rimorso, ora stai camminando sulla strada della mia violata esistenza, non vedi quanto affonda il nostro innamoramento proibito, non puoi farlo, ti prego amore, disilludimi! Vuoi smetterla? L’amore si scopre come una parola impressa in un libro,
Breve descrizione di Perla Abbandonata L’amore smuove tutto, tranne il destino. Questo ignota percezione convive in tutte le cose appartenenti all’universo: un matrimonio invisibile tra estroversione e introversione. Il protagonista è innamorato di una persona scomoda, che ha avvelenato la quotidianità della sua stessa esistenza. Dolore, passione e sogni utopici stritolano il cuore dell’amante: molti problemi, tante speranze. Inutilmente ricorda ogni istante trascorso, coronato da mille emozioni e dolci sospiri; tuttavia la realtà della vita fa naufragare la loro fiducia reciproca. Allontanarsi senza dimenticare, ferirsi ancora una volta e ritornare nella propria solitudine stolta privi di rancore. La perla abbandonata diventa una metafora concettuale, dove il protagonista converge tutto nella propria esperienza: l’aspetto multiforme del sentimento provato permane come indimenticabile.
ma si è costretti a viverlo assi lontano dalle anime avide, che desiderano ad ogni costo tutti i tuoi respiri carnali, una violenta follia che viene provocata da un passato, proprio tu che hai vissuto una vita priva di calore umano, ora non riesci a sorridere mia dolce compagna affettuosa, perché tutte le nostre carezze saranno le ultime, mentre navigo in un grigio destino distante da te. Sfiduciato amore mio, eterno scricciolo amorevole, sei una perla abbandonata e un vuoto enigma del destino, che osserva un cuore sommerso in una paranoia travestita da favola gialla, dove i tuoi occhi declivi soffiavano forte dentro tutte le mie tristezze passate, vivi questa lenta fiamma violacea che si è mossa alta, atroce, calda e bollente, che ricorda quella foresta nera divenuta trappola esperta di ogni perfida bugia, ma non posso dimenticare come mi fondevo confuso in quelle tue friabili mani, così simili al mio viso innocente dinanzi al tuo corpo viziato: amo e non scordo.
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■ MY HOME a cura di Diana Pilotto
Cambiamo look? Come rinnovare la nostra casa in 5 passi low cost olto spesso, tornando a casa la sera, nell’attimo in cui infiliamo la chiave nella toppa ci assale, impertinente, una voglia che nessun maggiordomo col cioccolatino potrebbe esaudire… forse giusto il genio della lampada o una vincita al superenalotto! Chi, in quell’attimo in cui la luce sta per accendersi, non vorrebbe trovarsi davanti un salotto nuovo o, addirittura, un arredamento tutto diverso? La pubblicità che passa in tv, quella di un famoso marchio di mobili che vede una coppietta cercare una casa nuova e che, alla fine, se ne va convinta che la loro casa è perfetta così e non devono cambiare nulla se non… i mobili, mi ha strappato un sorriso e una riflessione. In tempo di crisi fioriscono le proposte di prestiti. Tutti puntano sui nostri sogni da realizzare ma un sogno piccolo come quello di cambiare l’arredamento della camera, del bagno o del salotto… quanto costa?! Io da tanti anni vado predicando il riuso e il riciclo, ne ho fatto un vero punto di forza! Ci sono stili che si conciliano perfettamente con questa filosofia di vita, che non appartiene solo
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ai nostri nonni che non buttavano mai nulla e cercavano sempre di aggiustare le cose rotte. Essa è entrata a far parte della mentalità di molte persone che hanno scelto di voler bene all’ambiente e di non votarsi al consumismo sfrenato (che poi si riflette anche nella sfera personale, mica solo nell’ambiente… se ci pensate bene una volta si aggiustavano anche i rapporti, oggi si fatica anche a parlarsi vis a vis). Ma veniamo al sodo, si può cambiare il look della nostra casa senza doversi indebitare? Se sì, come?
Per prima cosa dovrete fare tutto voi, da soli. Forza che le attività manuali fanno bene! Sono stancanti sul piano fisico ma alleggeriscono sul piano mentale, tutto l’opposto del lavoro d’ufficio. Quindi investite qualche euro nell’acquisto di riviste specializzate e ritagliate gli ambienti che più vi piacciono, essi vi saranno di ispirazione per i cambiamenti che farete e vi aiuteranno ad avere sempre presente il risultato che volete raggiungere. Seconda cosa, visto che non ci possiamo permettere l’Architetto o l’Arredatore scarichere-
mo gratis qualche bel programmino per arredare la casa, sul web c’è solo l’imbarazzo della scelta e molti di essi sono 3D. Anche questo è fondamentale per aver presente le scelte da fare e visualizzare tutto l’insieme, rendendo il lavoro un po’ più semplice specialmente per chi non ha un occhio allenato. Terza cosa, se decidete di cambiare la carta da parati o la pittura delle pareti, fate una bella passeggiata nei grandi centri del fai-da-te o al massimo in un buon negozio di ferramenta ben fornito dove i prezzi non sono alle stelle, ecco evitiamo il negozio bellissimo in via del corso, per intenderci… Avrà sicuramente il top del top ma in questo momento l’obiettivo è risparmiare! Ancora una volta il web può tornarvi utile perché si trovano dei siti che vendono degli stock on line a prezzi scontati, l’unico neo è che li vedrete e toccherete con mano solo dopo averli acqui-
stati. Per dipingere le pareti di casa, scegliete tinte unite da accostare. Con del nastro carta e due tinte tono su tono si possono fare delle maxi righe che vanno tanto di moda e piacciono a molti, oppure usando un colore forte e deciso su una parete si può dare personalità a una stanza un po’ anonima. Quarto passo, le tende non vi piacciono più? Oppure dovete ancora metterle dal giorno in cui siete entrati in casa e avete pensato “lo farò con calma”? Ecco. Il giorno è arrivato. Anche qui sarà utile il web, sul famoso sito di aste on line ci sono dei negozi specializzati in tendaggi: si sceglie la stoffa, si danno le misure e loro la confezionano e la spediscono. Alcuni – su richiesta – inviano a casa i ritagli così che possiate scegliere i giusti colori in base al vostro ambiente. Ricordate che quello che ci piace in negozio non sempre, a casa, ha lo stesso effetto… complice o colpevole
la diversa illuminazione degli spazi. In questo modo potrete risparmiare un buon 30% ma se volete “massima resa con poca resa” c’è sempre il colosso svedese che ha tende già confezionate e stoffe al metraggio a prezzi imbattibili. Per chi, poi, volesse spender ancora meno il trucco c’è! Tingere di un nuovo colore le proprie tende, ormai trovate le tinture anche al supermercato ma state attenti che il materiale sia compatibile. Ora, abbiamo dipinto le pareti e abbiamo tende nuove che arredano. L’ambiente sembra già diverso. Potreste cambiare la disposizione dei mobili e il gioco potrebbe esser finito. Per chi, invece, non vuol più vedersi davanti quel tavolo o quella credenza, comprati tanti anni fa quando si era diversi e i gusti erano decisamente differenti ecco che arriva la quinta cosa da fare: cambiare faccia ai propri mobili senza doverne comprare nuovi. A volte basta cambiare pomelli e maniglie o passare un olio restauratore che il legno riprende colore e si ravviva… mettere un telo sul divano, altre volte (secondo i gusti) bisognerà armarsi di carta vetrata, smalti all’acqua che non sono tossici e si possono usare anche al chiuso perché inodori, pennelli, fantasia e buona volontà! Magari il vostro mobile non è di legno e la vernice non prende, niente paura, dovete usare un primer che farà da aggrappante. Temete di non farcela? Di non essere capaci? Impossibile, se siete arrivati fino a qui è perché il vostro desiderio di aprire la porta e trovare un ambiente nuovo si sta per realizzare!
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■ MY HOME a cura di Maria Grazia Cicala
Outdoor Paola Lenti Vivere il giardino on il design di Paola Lenti si scoprono nuovi paesaggi domestici, equilibrati ed essenziali, basati su opposti che si attraggono con semplicità e misura: il passato e il presente, l’esterno e l’interno, la tradizione e la tecnologia.
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Paola Lenti propone per l’esterno divani modulari, lettini, piattaforme, pouf, poltrone, sedie e tavoli, oltre che all’ampia gamma dei tappeti High Tech, resistenti agli agenti atmosferici e all’acqua. I materiali sono longevi, di facile manutenzione
e di qualità; la cura con cui vengono lavorati permette di creare zone di benessere e di relax non solo all’esterno, ma anche in ambienti interni. Le ultime novità dal Salone… per un esterno tutto da vivere, pieno di colore e di allegria.
Adagio 2012 – L’altalena è fornita completa di corde in colori selezionati da abbinare all’intreccio, con anima in filato tecnico di grande resistenza e sistema di ferma-cavi in acciaio inox. Per garantire maggior comfort, è consigliato l’utilizzo di un cuscino di appoggio. Disponibile un winter set di protezione. Struttura in acciaio inox, rivestimento fisso intrecciato a mano sulla struttura in corda Rope in colore unito o bicolore. Design: Francesco Rota – Altalena in metallo con rivestimento intrecciato a mano.
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Baia – Poltroncina bassa con struttura in metallo e rivestimento fisso intrecciato a mano. Struttura in acciaio inox verniciato nei colori avorio o grafite, puntali in materiale plastico. L’intreccio che riveste la struttura è realizzato a mano con una corda in Rope, Aquatech o Filodry. Per garantire maggior comfort, è necessario l'utilizzo di un materassino e di un cuscino di appoggio con rivestimento sfoderabile. Design: Francesco Rota.
Afra 2012 – Serie composta da poltroncina, seduta di grandi dimensioni e pouf con housse di rivestimento removibile realizzata cucendo a spirale una corda in filato Rope in tinta unita o bicolore o una corda in filato Aquatech in tinta unita. Struttura in acciaio inox, puntali in materiale plastico. Design: Francesco Rota - Novità 2012. Camvas 2012 – Struttura in acciaio trattato con cataforesi e verniciato nei colori avorio o grafite, puntali in materiale plastico. Rivestimento fisso della struttura in tessuto Seyal color deserto o basalto in abbinamento al colore della struttura stessa. Cuscini di seduta e schienale removibili e sfoderabili, disponibili sia nella versione da esterno sia nella versione da interno. Cuscino di appoggio sfoderabile, interno in fibra di poliestere idrorepellente trattato antimuffa e anti-batteri. Rivestimento sfoderabile. Design: Francesco Rota - Divano modulare e piattaforma. http://www.paolalenti.it/
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■ MY HOME a cura di Maria Grazia Cicala
Vivere all’aperto L’estensione chic degli interni ere e proprie stanze all’aperto per pranzi, cocktail serali e cene al chiaro di luna: Demetra e Kuba sono le proposta di Pircher con cui rendere il cortile o il giardino un’estensione chic degli interni.
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Demetra è un sistema di pergole dal design esclusivo che arreda lo spazio outdoor con ricercatezza. In versione libera o addossata, completa il giardino e la terrazza proteggendo in modo efficace da sole e pioggia, con la sicurezza di una struttura durevole e perfettamente resistente. Realizzate in legno lamellare, le travi di banchina e i montati sono assemblati a incastro e ancorati tra loro utilizzando elementi in acciaio inox AISI 316 per offrire la migliore rigidità strutturale. Tende scorrevoli e pannelli grigliati completano il sistema di ombreggiatura, scelti abbinando le tonalità al colore del legno. Altra soluzione per godere il fresco della sera, immersi nel
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Pergola Demetra libera Pircher
verde e circondati dai suoni della natura: il Gazebo Kuba in legno e tetto in tela sempre di Pircher. L’atmosfera di Kuba è fatta di forme personali e dettagli unici, qualità da vivere In compagnia, prima e dopo il calar del sole. Accogliere e sedurre con un arredo dallo stile unico ed ele-
gante. Kuba è anche design per i locali pubblici, ideale per arredare con personalità giardini estivi, bar e ristoranti. Con la sua struttura modulare Kuba permette infinite combinazioni. In color bianco o cappuccino, con tavolo e sgabelli alti per un aperitivo frizzante o con tavolo basso e panchette per accogliere i Pircher gazebo Canopies Kuba
clienti in un’atmosfera rilassante.
Shelter pergola Unopiù
Invece, le proposte da Unopiù 2012 sono: Shelter e Wave. Shelter è una pergola in alluminio di colore bianco dal design lineare e innovativo. La copertura motorizzata con telecomando è realizzata con lamelle di alluminio orientabili (da 0° a 130° circa); chiusa ermeticamente garantisce un ottimo riparo dalla pioggia. Può essere completata con grigliati e fioriere di ferro della collezione Caprice e con candide tende laterali. La linea sobria ed elegante la rende adatta sia per ambienti urbani e agresti che per dimore estive. E, Wave che è caratterizzata dal forte impatto scenografico. Una vera e propria stanza in più, per godersi nel modo più gradevole il proprio giardino. Di ampie dimensioni, ricorda un’onda oceanica e offre con le sue forme avvolgenti un fresco riparo dal sole grazie a sistema di listelli in legno sapientemente orientati. Sinuosa pergola autoportante dall’inedito design, è costituita da centine in tubolare di ferro zincato e verniciato a polveri di colore grafite, complete di staffe per il fissaggio a terra, e da elementi listellari in pino nordico impregnato, di spessore mm15. La lavorazione artigianale e il piacevole accostamento dei materiali la rende un complemento d’arredo dall’effetto insolito, capace di creare uno spazio esterno intimo e originale.
Wave di Unopiù
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■ DESIGN a cura di Maria Grazia Cicala Photo Studio Maraboli
Blob e la Blob House I Blob rings di Barbara Uderzo l titolo della collezione, Blob, viene da quel film degli anni ’50 divenuto un culto per gli amanti della fantascienza: “Blob, il fluido che uccide”. Quella che sembra una letale e insaziabile forma di vita aliena è caduta sulla Terra e scivola attraverso le strade e le fognature di una piccola cittadina americana, inghiottendo gli abitanti della città. Si tratta di una materia informe e gelatinosa, color fragola, sconosciuta e vorace, che fagocita senza alcun rimorso chi ha la disgrazia di capitarle a tiro. Una coppia di adolescenti, il ribelle Brian e la dolce Meg, proveranno a farmarla… The blob house è lo studio dell’artista-designer Barbara Uderzo ricavato in un ex opificio dei primi decenni del Novecento a Milano. Qui, in via San Francesco d’Assisi, a pochi passi da piazza Duomo, hanno trovato casa i blob rings e altri gioielli… di questa fantasiosa e pittorica art designer, che con i suoi lavori e una continua sperimentazione, riesce a esprimere la quotidianità con un tocco di ironia… I Blob rings sono realizzati in plastica e inglobano micro-oggetti simbolici della contemporaneità. La plastica, magma e colore, è lavorata in modo sperimentale, rielaborando forme
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casuali attorno a un cerchio in argento. Nel corso degli anni Barbara Uderzo ha creato piccole “famiglie” di anelli Blob su argomenti specifici, come ad esempio i Blob rings food, relativi al cibo e agli oggetti di cucina, quelli con fette di torte, tazzine o teiere, caffettiere o bombon, immersi nella panna o in traslucide glasse. BLOB RINGS food
Barbara Uderzo, blob ring_incredible "pesci", argento, plastica, sfera in cristallo con pesce
RIZOMI, appartengono alla collezione Rizoma orecchini e anelli realizzati sviluppando una forma radicale che cresce in modo organico. Concepiti come strutture totalmente colorate, sono in metallo smaltato.
Rizoma anello 2012
Qui vediamo le sue nuove creazioni… Gli ultimi nati sono con soggetto marino che accolgono pesci trasportati da onde.
Barbara Uderzo, blob ring marlin argento plastica pietra in cristallo porcellana
Barbara Uderzo si occupa di design del gioiello dal 1990. Ha realizzato gioielli-pezzi unici che sono stati esposti in gallerie d’arte europee e pubblicati in riviste e libri. Ha collaborato con importanti aziende orafe. Attenta agli aspetti della contemporaneità, ha approfondito la ricerca sui materiali, spaziando da tecniche artigianali a tecnologie industriali, e ampliando il suo lavoro negli ultimi anni con performance. Vive e lavora tra Creazzo (Vicenza) e Milano. http://www.uderzo-designer.it/
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■ CREATIVITÀ a cura di Rossella Calvi
Biglietti Vacanzieri estate è arrivata e la voglia di vacanza ci porta a sognare, nel mio caso, il mare azzurro e cristallino. Forse non è un caso che io abbia trovato degli stickers cicciosetti che rappresentano animali marini e con i quali si possono realizzare biglietti o
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chiudi-pacco dai colori vivaci e pieni di allegria. Vi propongo due biglietti di rapida esecuzione, qualora vi troviate in vacanza e vogliate ugualmente costruire il “vostro” biglietto per un’eventuale divertentissima Festa di Compleanno in spiaggia.
Cosa vi serve: • Cartoncini verdi e azzurri (che richiamano il mare) • Stickers animaletti marini • Nastrini di raso e rafia (verdi e azzurri) • Forbici • Righello • Colla • Busta (se per caso volete spedirlo) Questi sono i passaggi principali per realizzare il vostro biglietto: 1. Prendere il cartoncino e piegarlo in due e praticare un piccolo foro in alto a sinistra per far passare i nastrini. 2. Prendere gli stickers e posizionarli secondo il vostro gusto, magari creando una piccola scenetta e ipotizzando di disegnare le nuvolette del fumetto per far chiacchierare gli animali. 3. All’interno del cartoncino potete incollare un rettangolo di carta di minor spessore e scrivere il messaggio augurale: non dimenticatevi di posizionare un adesivo vicino alla data. 4. Girate il biglietto e posizionate un altro adesivo in basso a sinistra e scrivete le vostre iniziali. Questi sono i biglietti che ho realizzato pensando alle vacanze ma sono certa che troverete soggetti bellissimi per progettare nuovi biglietti/chiudi-pacco/segnalibri per tutte le occasioni. Ciao e a presto!
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■ FOOD a cura di Anna Marangella
Menù al profumo di mare... Paella alla valenciana Cosa vi serve (per 6/8 persone): • 500 gr di riso (scegliete un riso per risotti, che tenga bene la cottura) • 300 gr di petto di pollo tagliato a dadini • 2 salsicce (meglio piccanti) spellate e tagliate a piccoli pezzi • 200 gr di lonza o filetto di maiale tagliato a dadini • 500 gr di gamberi freschi • 4 o 5 calamari • 500 gr di cozze • 6 grossi scampi o gamberoni • 200 gr di piselli surgelati • 1 peperone giallo • 1 peperone rosso • 1 cipolla tritata • 1 spicchio d’aglio • 2 bicchieri di vino bianco • 800 ml di brodo • 2 cucchiaini di paprika • 2 bustine di zafferano • olio extravergine d’oliva • prezzemolo fresco Preparazione: Lavare e sgusciare i gamberi togliendo il filettino nero, pulire i calamari e tagliarli ad anelli, raschiare le cozze e metterle in una padella col coperchio per farle aprire. Infine eliminare le valve vuote e tenerle da parte. In una padella scaldare un giro d’olio con lo spicchio d’aglio, farlo rosolare, toglierlo e mettere nella padella gli anelli di calamaro. Dopo un paio di minuti aggiungere i gamberi, sfumare con un bicchiere di vino bianco e cuocere per due-tre minuti. Tenere da parte. In un’altra padella soffriggere con un po’ d’olio la cipolla tritata, aggiungere il petto di pollo e poi la lonza e infine la salsiccia. Rosolare un paio di minuti e aggiungere il vino bianco rimanente. Portare a cottura, aggiungere un cucchiaino di paprica spegnere e tenere da parte. Scottare per tre-quattro minuti i piselli surgelati. Scolarli e tenerli da parte. Arrostire nel forno caldo i peperoni interi. Spellarli, tagliarli a filetti e tenerli da parte. Preparare il brodo e aggiungervi le due bustine di zafferano e l’altro cucchiaino di paprica mescolando bene. Prendere una grossa padella dal fondo robusto e con i due manici in metallo perché possa andare in forno (la paellera che si può sostituire con una teglia da forno capiente e rotonda) e mescolarvi all’interno i pesci con il loro sughetto (tranne le cozze), le carni col loro condimento, i piselli e i peperoni. Aggiungere il riso crudo e coprire a filo con il brodo. Sopra disporre gli scampi ancora crudi. Sigillare con della carta stagnola e infornare a 200 gradi per 25-30 minuti. Trascorso questo tempo togliere la carta stagnola e, se il brodo non fosse del tutto assorbito, fare asciugare il liquido restante sul fornello. Aggiungere le cozze, una spolverata di prezzemolo fresco a piacere e servire.
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Chioccioline ai semi di finocchio con salmone Cosa vi serve: • 500 gr di farina Manitoba • 1/2 cubetto di lievito di birra • 200 ml di latte appena tiepido • sale • miele • semi di finocchio • salmone affumicato a fette, burro morbido e fettine di lime per servire. Preparazione: Mettere il lievito sbriciolato in una tazza con metà del latte e due cucchiaini di miele. Mescolare bene, coprire e lasciare lievitare per circa venti minuti. In una ciotola mescolare la farina con due cucchiaini di sale e un cucchiaino di semi di finocchio. Disporla a fontana e versare al centro il composto di lievito e latte. Cominciare a lavorare aggiungendo piano anche il latte rimasto. Lavorare bene sul tavolo infarinato fino a ottenere un composto liscio ed elastico. Disporlo nella ciotola coprendolo e lasciarlo lievitare lontano da correnti d’aria per almeno due ore. Trascorso questo tempo riprendere l’impasto e lavorarlo qualche minuto per sgonfiarlo un po’. Prelevare piccoli pezzi di impasto e formare delle chioccioline arrotolando su se stesso un cordoncino di pasta. Cospargerli con i semi di finocchio. Mettere i panini sulla teglia da forno ben distanziati fra loro e lasciarli lievitare ancora per un’ora. Cuocerli in forno già caldo a 190 gradi per circa 20 minuti controllando la coloratura. In un piatto disponete le fettine di salmone e decorate con fettine di lime. Lavorate a crema il burro e servirlo in una ciotolina.
Insalata tiepida di piovra e patate Cosa vi serve (per 6 persone): • 1 piovra decongelata da almeno un chilo • 3 patate • la parte tenera di una costa di sedano • olive nere • 1 limone non trattato • olio evo • sale • pepe Preparazione: Lessare la piovra in acqua bollente per circa quaranta minuti. Lasciarla intiepidire della sua acqua di cottura tenendola nella pentola con il coperchio. A parte, lessare le patate. In una terrina mettere le patate tagliate a spicchi, le olive, il sedano tagliato sottile e la piovra tagliata a piccoli pezzi. In un barattolo con il coperchio inserire olio a piacere, sale, pepe, il succo di mezzo limone e un cucchiaino della scorza grattugiata. Chiudere il coperchio e agitare bene. Versare l’emulsione sull’insalata, mescolare bene e servire.
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Pizza piccante con olive taggiasche e acciughe Cosa vi serve per la pasta: • 500 gr di farina per pizza • 1 cucchiaino di malto d’orzo • sale
• 1/2 cubetto di lievito di birra • acqua tiepida q.b. • olio
Preparazione: Stemperare il lievito in una ciotola con il malto d’orzo, due cucchiai di farina e un bicchiere d’acqua appena tiepida. Coprire e lasciare riposare una mezz’ora. In una grossa ciotola mescolare la farina con un cucchiaino di sale e formare una fontana al centro. Versarvi il composto di lievito e impastare aggiungendo a poco a poco l’acqua. Formare una “palla” e porre a lievitare per un paio d’ore). Cosa vi serve per la farcitura: • 500 gr di passata di pomodoro • 1 vasetto di polpa di pomodoro a cubetti • 2 manciate abbondanti di olive taggiasche denocciolate • 4 filetti di acciughe sott’olio • origano • aglio • peperoncino • olio extravergine Preparazione: Mettere in una casseruola un bel giro d’olio, uno spicchio d’aglio e un filetto d’acciuga. Far sciogliere a fuoco lento l’acciuga nell’olio e unire la passata di pomodoro, la polpa di pomodoro a cubetti, una manciata di origano e un bel pizzico di peperoncino. Io non ho aggiunto sale, le acciughe sono già molto salate. Lasciare cuocere semicoperto per dieci minuti. Spegnere e lasciare intiepidire. Stendere la pasta per pizza sulla teglia da forno leggermente unta e lasciarla riposare cinque minuti. Coprirla bene con il sugo e distribuirvi le olive taggiasche e i filetti di acciuga rimasti tagliati a pezzetti. Irrorare con olio e abbondante origano. Infornare a 200 gradi per 15-20 minuti.
Mousse di yogurt con composta di fragoline di bosco Cosa vi serve (per sei persone): • 500 gr di panna da montare • 10 gr di colla di pesce • 200 gr di zucchero a velo (o 160 grammi se, come me, usate uno yogurt già dolce) • 200 gr di fragoline di bosco (o more o lamponi) • 50 gr di zucchero Preparazione: Fare ammorbidire la colla di pesce in acqua fredda per una decina di minuti. Scaldare in un pentolino a fuoco bassissimo lo yogurt con lo zucchero a velo. Spegnere, unire la colla di pesce ben strizzata e mescolare bene. A parte montare la panna e unirla al composto di yogurt raffreddato. Distribuire nelle coppette e mettere in frigo almeno per due ore. In un pentolino cuocere la frutta con lo zucchero per una ventina come per fare una marmellata, tenendo la fiamma molto bassa e mescolando spesso. Far raffreddare e disporre sulla mousse allo yogurt. Tenere in frigo fino al momento di servire.
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Pepper Diva
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■ IN EVIDENZA a cura di Antonella Pfeiffer
Altomincio Family Park L’evoluzione del Camping lite Club Vacanze tramite l’agenzia Ambito 5 mi ha invitata (insieme alla mia famiglia), a trascorrere un weekend lungo all’Altomincio Family Park. Non ero mai stata in un Camping Village in Italia e devo ammettere che mi sono trovata benissimo. Non so perché ma avevo l’idea che un campeggio fosse fatto di tende, di polvere, di bagni in comune, di sporcizia, di fornelletti e zanzare però mi sbagliavo. L’Altomincio Family Park è da considerarsi l’evoluzione del “camping”, una sorta di campeggio “di lusso” – tra l’altro – a misura di bambino, ideale per le famiglie. Appena entrata nel bungalow che ci avevano assegnato (una casetta carina che da fuori sembrava piccolissima), mi sono stupita nel
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constatare che, oltre ad avere una spaziosa veranda, era praticamente un trilocale con cucina a vista e due bagni. Mica male, spazi vivibili e ben organizzati. E pulitissimi. Mi sono meravigliata e rallegrata, vedendo anche che mio figlio, dopo appena 5 minuti dall’arrivo, aveva già socializzato con gli altri bambini e sembrava entusiasta dell’atmosfera, in generale. Oltre a qualche giro in bicicletta sul Mincio (tutta pista ciclabile) con suo papà, è stato praticamente in acqua per due giorni. Qui arriva il bello. La grandissima piscina studiata appositamente per i bambini, infatti, è stata costruita con una gomma speciale e non si può (è proprio impossibile) scivolare in alcuna delle sue parti (neppure camminando sulla balena posizionata al centro). E l’acqua, oltretutto, è bassissima (mi sembra non arrivi a superare i 30cm di altezza) per cui i ge-
nitori non hanno l’ansia di stare – senza sosta – appresso ai propri pargoli e possono godersi un po’ di relax tenendoli semplicemente d’occhio dal lettino/sdraio. Ovviamente c’è anche l’animazione per i bimbi… Tralasciando tutti i servizi che questo villaggio offre (minimarket, gelateria, bar con terrazza, ristorante, piscina per adulti, piscina per bambini, noleggio biciclette, noleggio quad, servizio ristorante take away con consegna direttamente
al bungalow, miniclub, minigolf e mi sono dimenticata sicuramente qualcosa…), ciò che ho maggiormente apprezzato e stata l’atmosfera vacanziera e di totale relax. Altomincio Family Park Loc. Torrente Valle 37067, Salionze - Valeggio Sul Mincio (VR) www.ecvacanze.it
■ CHI SIAMO Numero Cinque - Luglio Agosto 2012
Non solo il Blog
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DONNE MAGAZINE www.donne-magazine.com Anno 1° - N. 5 N° 181 Tribunale di Milano – 06/04/2012 Coordinamento di redazione, Marketing e Pubblicità, Direttore Editoriale Antonella Pfeiffer antonella.pfeiffer@donne-magazine.com http://www.lavocedellemamme.it
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