Donne Magazine

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Numero Sei - Settembre Ottobre 2012

Non solo il Blog

Periodico online d’informazione tutta al femminile

Un nuovo anno! GREEN STYLE Arredi in cartone

VIVIPARCHI Leolandia

L’INTERVISTA Barbara Damiano

NOI Le donne della Grande Guerra

WEDDING Bimbi & Wedding: divertiamoci!

LA MAMMA PERFETTA Mamme Acrobate


La nostra ricetta per ortaggi sani e genuini è: la passione per i prodotti della terra, la valorizzazione delle zone vocate alla produzione agricola, O¡LQQRYD]LRQH WHFQRORJLFD QHL SURFHVVL SURGXWWLYL HG XQD ILOLHUD LQWHJUDWD GDO VHPH DOOR VFDIIDOH GHO SXQWR YHQGLWD QHO ULVSHWWR GHOO¡DPELHQWH H GL FKL ODYRUD QHL FDPSL H GL FKL FRQVXPD Valorizziamo le produzioni agricole attraverso la selezione e la raccolta, il taglio ed il lavaggio, e OD SUHSDUD]LRQH LQ FRQIH]LRQL LGHDWH VX PLVXUD SHU RJQL HVLJHQ]D FKH QH SURWHJJRQR O¡LJLHQH H la freschezza. Una vasta scelta di funghi ed ortaggi freschissimi crudi, singoli o miscelati, interi o tagliati, pronti GD FRQVXPDUH VHQ]D VFDUWL SHU DQWLSDVWL SULPL VHFRQGL R FRQWRUQL VIL]LRVL HG XQ¡DPSLD JDPPD GL erbe aromatiche per insaporire di piÚ

SIPO srl Via Fermignano,20 ² 47814 Bellaria Igea Marina (RN) Tel. +39 0541339711 ‡ )D[ sipo@sipo.it ‡ www.sipo.it


EDITORIALE

Un nuovo anno! ........................................................................................................... ■

NOTIZIE

STAEDTLER, FAI, SIPO ................................................................................................. NIVEA, ZALANDO ........................................................................................................ ■

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FOOD

Bruschetta alla marinara, Salmone marinato su letto di finocchi .................................. Penne cacio, pepe e zucchine, Penne con gamberi e piselli ......................................... ■

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LA MAMMA PERFETTA

MAMME ACROBATE ..................................................................................................... ■

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CREATIVITÀ

Beviamo insieme un tè? .............................................................................................. ■

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POESIA

Il Settimo Continente ................................................................................................... ■

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WEDDING

Bimbi & Wedding: divertiamoci! ................................................................................... ■

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IO LEGGO

NADIA GHULAM e AGNÈS ROTGER, DANIELA FARNESE, ROYSIN MEANEY .................... ROSSELLA CALABRÒ, BEATRIZ WILLIAMS, FRANCESCO FALCONI, FOLCO QUILICI ............. ■

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WEB & DINTORNI

Sicurezza per i minori ................................................................................................. Print Up ....................................................................................................................... ■

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KIDS

SKYLANDERS GIANT .................................................................................................... ■

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VIVIPARCHI

LEOLANDIA ................................................................................................................. ■

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NOI...

Come eravamo: Le donne della Grande Guerra ............................................................ L’inserimento a scuola… delle mamme! ......................................................................... ■

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L’INTERVISTA

BARBARA DAMIANO, Scrittrice, blogger e… Mammafelice! ......................................... ■

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DESIGN

CASAMANIA ................................................................................................................ ■

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GREEN STYLE

Arredi in cartone ......................................................................................................... ■

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IN EVIDENZA

Ristorante Antico Tannino ............................................................................................

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CHI SIAMO ..........................................................................................................

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steelcomunicare.it steelcomunicar e.it

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■ EDITORIALE

Un nuovo anno! iciamo la verità, per molte di NOI il nuovo anno comincia proprio adesso. L’Autunno non segna solo il termine delle vacanze estive, non è solo la fine di qualcosa. Con il rientro al lavoro e l’inizio della scuola, l’Autunno ci trasporta – magari un po’ prepotentemente – nella solita (e al contempo “nuova”) quotidianità della nostra vita: lavoro, ufficio, casa, scuola, figli, famiglia, impegni lavorativi, familiari e personali, orari da rispettare, scadenze ma anche progetti, buoni propositi e sogni. L’Autunno è un po’ come “(ri)cominciare”. Nessun problema… buon anno nuovo a tutte, dunque! NOI ci siamo. Su questo numero troverete un articolo molto interessante nella rubrica GREEN STYLE, si parla di cartone, materiale eco-compatibile che inizia a farsi strada nel mondo dell’arredo. Da non perdere, secondo me, anche la rubrica NOI in cui continua il viaggio nella storia di “NOI donne”: su questo numero analizziamo il periodo della Grande Guerra. C’è anche L’INTERVISTA. Un’intervista a cui tengo molto perché a parlare è una donna/mamma/blogger/scrittrice che mi piace molto, una che ne dice di cose… soprattutto sulla felicità, sul concetto di felicità. Andate pure a pagina 12. E poi, c’è il resto. Mica posso anticiparvi tutto, vi pare? Buona lettura!

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Antonella Pfeiffer

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■ NOTIZIE a cura della Redazione

STAEDTLER al fianco del FAI taedtler, noto produttore di strumenti di qualità per scrivere, colorare e disegnare, sostiene il concorso nazionale promosso dal FAI – Fondo Ambiente Italiano – intitolato “Paese che vai, casa che trovi”. Questo concorso, indetto per l’anno scolastico 2012/2013, si rivolge ai bambini della scuola dell’infanzia e primaria e invita le classi a scoprire le diverse tipologie di abitazione, di ieri e di oggi, che caratterizzano il territorio italiano e a raccogliere i risultati del lavoro di ricerca

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e osservazione in un album, illustrato con disegni, fotografie, collage e descrizioni. Staedtler fornirà a tutte le classi partecipanti i kit da disegno per contribuire alla realizzazione degli elaborati, che dovranno essere consegnati al FAI entro il 27 marzo 2013. L’iniziativa promossa dal FAI si propone di sviluppare nei bambini atteggiamenti di maggiore attenzione e responsabilità verso il paesaggio italiano a partire dall’osservazione dei luoghi dell’abitare che rivestono un particolare valore identitario

per la collettività e che colpiscono in modo particolare la loro fantasia. La partecipazione al concorso è gratuita, è sufficiente scaricare il modulo d’iscrizione sul sito del FAI www.faiscuola.it nella sezione “Concorsi nazionali” alla voce “Paese che vai, casa che trovi”, dove sono disponibili anche ulteriori informazioni sulle modalità di partecipazione. Il modulo di iscrizione compilato dovrà essere restituito via fax al numero 02 48193631. Forza classi, Partecipate!

Sipo collabora con la rivista online Donne Magazine n collaborazione con la rivista on-line Donne Magazine (www.donne-magazine.com), SIPO (www.sipo.it) inaugura, all’interno del proprio sito, una sezione dedicata alla ricette con una serie di preparazioni a base di verdure

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con i prodotti di SIPO per primi, secondi, antipasti, dolci e contorni. I visitatori del sito potranno anche suggerire la loro ricetta preferita, scriven-

do una mail a redazione@donne-magazine.com che poi verrà pubblicata con i riferimenti. Oltre alla rivista Donne Magazine, le ricette verranno anche pubblicate sul blog La Voce delle Mamme (www.lavocedellemamme.it)


Alla spesa ci pensa Nivea! rendersi cura delle piccole/grandi esigenze del quotidiano è uno degli obiettivi che Nivea si è posta fin dall’inizio della sua storia, nel lontano 1911. E se dalla mitica Creme in poi, ha escogitato formule sempre più efficaci per far star bene la pelle di tutta la famiglia, occupandosi di idratazione, nutrimento, tonificazione, traspirazione e tanto, tantissimo altro, oggi va addirittura oltre. Vicina ai reali bisogni della gente che l’ha sempre seguita, ha deciso infatti di premiare tutti i suoi “fans”, riempiendo le loro dispense e i loro frigoriferi. Come? Con “Vinci un anno di spesa”, concorso a premi attraverso il quale ci si possono aggiudicare 6.000 euro di buoni per fare la spesa. Il meccanismo è molto facile: basta acquistare almeno due prodotti Nivea (di cui almeno uno della linea viso) e, scontrino alla mano, bisogna chiamare il numero 02 3626 5658. Seguendo le indicazioni di una voce guida, si dovrà digitare nell’ordine:

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data, ora, numero dello scontrino e importo totale della spesa. Quindi, è d’obbligo incrociare le dita e aspettare che un cervellone inglobi tutti i dati e decida, tramite un sistema di estrazione casuale, se abbiamo vinto oppure no. Nel primo caso, oltre a gioire, bisognerà affrettarsi a spedire, entro 7 giorni, scontrino e fotocopie dei documenti per convalidare la vincita. Nel secondo caso: no panic! Conservando lo scontrino, si potrà infatti partecipare all’estrazione dei premi residui/non assegnati che avverrà entro il 15/11/12. Il premio è assolutamente al-

lettante. Trattasi di 7 buoni spesa composti da 12 buoni del valore di 500 euro ciascuno. Totale: 6 mila euro. I buoni potranno essere spesi in un elenco di supermercati aderenti all’iniziativa e segnalati da Nivea in caso di vincita. Si può anche richiedere che il totale della vincita venga erogato sotto forma di Tickets Compliments da usare nella rete di punti vendita segnalati all’indirizzo complimentstore.it. Il concorso dura fino al 15/10/12. Let’s go shopping! Regolamento completo su www.nivea.it

Zalando, shopping online! onoscete Zalando? Avete presente la pubblicità in televisione? L’avete mai vista? C’è una donna che riceve, tramite corriere, il centocinquantaseiesimo paio di scarpe (per la gioia del marito) e… ha la casa che straripa di scarpe acquistate online, ovviamente su Zalando. Carina.

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Abbiamo avuto modo, recentemente, di approfondire e conoscere meglio questa realtà. Vi segnaliamo quindi che su www.zalando.it si trovano tutti i più rinomati brand di moda, dall’abbigliamento agli accessori per donna, uomo e bambino, a prezzi molto convenienti.

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■ GREEN STYLE a cura di Dalia Marchesi

Arredi in cartone, si o no?

Sedia per bambini KENNO, design Heikki Ruoho (2011). Foto: Kalle Kataila

Le nuove tendenze dell’eco-design e della sostenibilità ambientale fanno del cartone un materiale sempre più utilizzato li arredi in cartone non sono una novità degli ultimi anni, anche se è soltanto negli ultimi anni che le aziende hanno iniziato a investire seriamente nel settore spinte dai nuovi trend dell’eco-sostenibilità e dalla facilità gestionale del cartone (alveolare o ondulato). Era il 1972 quando Frank O. Gehry, sperimentatore e provocatore per natura, progettava per Vitra la Wiggle Chair. Allora era un’idea rivoluzionaria e in controtendenza; l’uso di un materiale comunemente considerato “povero” e scarsamente resistente era più un esperimento estetico e artistico che una reale scelta imprenditoriale. Oggi le nuove tendenze dell’eco-design e della sostenibilità ambientale, nonché lo sviluppo di nuove tecniche di lavorazione capaci di aumentarne la resistenza, ne hanno fatto un materiale sempre più utilizzato e sfruttato

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nel campo del design e dei complementi d’arredo. Così si moltiplicano a vista d’occhio le aziende che hanno fatto dell’uso del cartone un vero e proprio valore d’impresa. Ma quali sono le proprietà reali del cartone? E quali i vantaggi e gli svantaggi del suo uso nell’arredamento contemporaneo? 1. Il cartone è un materiale

Wiggle Chair, Frank Gehry per Vitra, 1972 (image via vitra.com)

eco-compatibile. Ciò significa che rispetta l’ambiente e l’uomo durante tutto l’arco del suo ciclo vitale, che non reca danno permanente poiché può essere smaltito facilmente e riciclato in maniera creativa. 2. É, infatti, biodegradabile, ovvero è un materiale che ha la proprietà di essere decomposto dalla natura senza nuocere all’ambiente, poiché viene assorbito completamente dal terreno. É proprio questa proprietà che permette il mantenimento dell’equilibrio ecologico del pianeta. 3. É un materiale leggero, pieghevole, ben lavorabile, caratteristiche che lo rendono ottimo sia per il trasporto che per il montaggio. 4. É economico (sia nella produzione che nello smaltimento), ragion per cui le aziende hanno iniziato a prenderlo sempre più in considerazione quale materiale per la produzione di arredi e complementi.


Libreria in cartone alveolare riciclato Bookstack a moduli sovrapponibili, progetto A4Design. Foto: A4Design

5. É versatile, ovvero consente una grande libertà progettuale, caratteristica questa che ha attirato le attenzioni di designer, architetti e creativi. Può anche essere decorato con stampaggi o colori di qualunque genere. Un esempio è la serie di mobili prodotti da P-One in collaborazione con Naj-Oleari (in foto), o la seggiola per bambini di Heikki Ruoho, da colorare a piacere e senza danno. 6. É resistente e duraturo, se correttamente utilizzato. Non è necessariamente un materiale usa e getta, tutt’altro (nonostante sia molto utilizzato negli allestimenti temporanei e negli stand, che hanno vita breve): l’affinamento delle tecniche ne ha fatto un materiale

Bruga Chair & Table, progetto Andrea Bruga Brugnera. Foto via Andrea Bruga Brugnera.

estremamente resistente nel tempo, solido, pur mantenendo le caratteristiche di leggerezza che lo contraddistinguono. L’azienda veneta P-ONE, ad esempio, produce arredi in grado di resistere alla tensioni e alle pressioni di un qualsiasi mobile in legno; alcuni modelli, quali la seduta Giulia, che si può acquistare anche con le stampe Naj-Oleari e la libreria Qubo sono omologati secondo le normative CE. Gli unici veri pericoli, per gli arredi in cartone, vengono dall’acqua e dall’umidità (non è un materiale idrorepellente), e dal fuoco (non è un materiale ignifugo) anche se le aziende cercano e sperimentano continuamente nuove tecniche di protezione e nuovi materiali e vernici capaci di aumentarne l’impermeabilità e la resistenza al fuoco, come hanno dimostrato le ultime presentazioni di Kubedesign al Salone del Mobile di Milano. Occorre, inoltre, fare particolare attenzione agli urti, che possono danneggiarli e sciuparli, ma data l’estrema economicità del materiale non pare un problema rilevante.

Se, dunque, nell’immaginario collettivo il cartone è un materiale “povero”, economico, di dubbia durabilità e qualità, le aziende e i designer da una decina d’anni hanno saputo dimostrare gli innegabili vantaggi degli arredi in cartone: eco-sostenibilità ambientale, economicità, leggerezza, facilità di montaggio e di trasporto, resistenza nel tempo, qualità estetica e artistica, ritorno all’essenzialità, e sobrietà delle forme. Gli arredi in cartone non solo sono la soluzione ideale per allestimenti temporanei ed eventi fieristici di breve-media durata ma anche per l’arredo di uffici e abitazioni “giovani” e attuali. L’unica controindicazione è per gli esterni, ovviamente. Insomma, non sottovalutiamoli, perchè il futuro può sorprenderci. E il pianeta ci ringrazierà.

Salottino Naj-Oleari, sedia e tavolino Giulia, libreria Qubo, di P-One.

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■ DESIGN a cura di Maria Grazia Cicala

Innovazione con Casamania C

asamania si è posta come obiettivo primario quello di offrire al mercato prodotti unici e accattivanti, ricchi di valenze funzionali ed estetiche, idonei alle possibilità interpretative più diverse. Prodotti con i quali è facile realizzare soluzioni d’arredo piene di fantasia, di colore, del tutto appropriate per vivere con allegria e disinvoltura la propria casa. “Him & Her” nascono dichiaratamente dai presupposti della Panton Chair. Sedute in polietilene realizzate mediante stampaggio rotazionale. La loro forma deriva dalla scansione tridimensionale di due sculture in gesso. Disponibili in due finiture: polietilene opaco tinto in massa o polietilene verniciato lucido. La versione base, in polietilene opaco, può essere utilizzato anche all’esterno. Si evolvono de-

clinando quel modello ermafrodito di perfezione nell’armonia dei due sessi. Adottano corpi scolpiti come modelli di seduzione, nudi… ma non ne provano vergogna. Designer: Fabio Novembre. STRIP non è una seduta ma tante sedute quante sono le percezioni di chi le osserva: cambia, si trasforma, si modifica, si adatta e parla all’occhio di chi la guarda. Strip ha saputo coniugare estetica e design con l’avanguardia ingegneristica arrivando a essere un prodotto di grande qualità e indubbio stile in Polietilene lucido o opaco. Designer: Fabio Novembre. Le forme di ALIENO evocano connotati fantastici e immaginari di GamFratesi. Seduta in tondino di metallo pre-zincato verniciato per l’esterno disponibile in due versioni: una con lo schienale

“Him & Her” Fabio Novembre

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Casamania collection

stretto e alto, adatta all’uso intorno a un tavolo e una “lounge”, più bassa, larga e accogliente. Il vocabolo “alieno” deriva da “alius” che significa “altro”. L’accezione della parola dipende però dal contesto a cui fa riferimento. Interessante è riuscire a dare un risvolto amichevole a questa polisemanticità, invitando ad accogliere “l’altro” e quindi “l’alieno”. La semplicità di queste forme le rende immediatamente riconoscibili e comprensibili trasmettendo a ciascuno nuove storie dai connotati fantastici e immaginari. In
metallo pre-zincato verniciato per uso all’esterno, nei
colori: bianco, nero, rosso, verde chiaro, verde scuro, azzurro
optional: bianco, nero.
 Kouch e Ouch creazioni voluttuose, organiche ed ergonomiche di Karim Rashid.


Maria di Luca Nichetto

Poltrona e divano dalla forma voluttuosa, organica ed ergonomica. Realizzati in espanso schiumato a freddo ignifugo con struttura interna in metallo e completamente rivestiti in tessuto o pelle non sfoderabili. È da vent’anni che nutro un grande interesse per le forme organiche. Sento infatti il bisogno di “ammorbidire” i beni che mi circondano per rendere la nostra vita più casual e rilassante. Desidero essere avvolto dal mio Kouch - Ouch! Questo “casualismo” di forme, figure, materiali e comporta-

ALIENO di GamFratesi

menti è in realtà un movimento. Mi ha sempre ispirato la tecnologia che permette di plasmare, ondulare, girare, torcere e fondere il mondo. KOUCH e OUCH sono creazioni voluttuose, organiche ed ergonomiche che esprimono questa mia continua ricerca di un innovativo linguaggio “Mondo Soft”. Maria, decorazione a merlettouncinetto di ispirazione veneziana a forma di foglia che unita con fantasia crea suggestive schermature di Luca Nichetto. Adatta anche all’esterno. Maria è una foglia che può essere impiegata come decoro per ambienti contract ma può adattarsi benissimo alla vostra casa, come frangisole o come separé all’in-

Chariot, Designer Gamfratesi

uniti tra loro: ruote, vassoi e struttura. Le ruote, che nei comuni carrellini sono solitamente piccole, vengono portate ad estreme dimensioni, diventando l’elemento iconico del progetto. Il profilo in gomma inserito nelle ruote ne facilita il movimento, i due vassoi fungono da portaoggetti, la struttura metallica è anche una maniglia: sollevando leggermente il carrello verso l’alto sarà possibile spostarlo.
Struttura: metallo verni-

Kouch e Ouch di Karim Rashid

terno di una stanza dando un tocco contemporaneo anche ad ambienti classici, vantaggio della sua trasparenza. Un complemento d’arredo in bilico tra il riferimento alla natura e quello artificiale contemporaneo con funzione di schermatura: i moduli sono realizzati in polipropilene, disponibili anche in polipropilene additivato i cui pigmenti termosensibili permettono alla foglia di cambiare colore con la temperatura. È disponibile nei colori argento, bianco, bordeaux, curry, nero, oro, verde chiaro, verde scuro. Chariot, tavolino mobile composto da tre semplici elementi

ciato
Vassoi e ruote: mdf laccato o rovere massello naturale. Designer Gamfratesi. STRIP di Fabio Novembre

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■ L’INTERVISTA a cura di Antonella Pfeiffer

BARBARA DAMIANO scrittrice, blogger e... Mammafelice! onsidero Barbara la “blogger delle blogger” nel senso che adoro come scrive e come riesce a comunicare piccole e grandi emozioni ai lettori del suo blog Mammafelice (www.mammafelice.it), una delle più grandi realtà italiane in termini di mommyblogging. Da pochi giorni è uscito in libreria il suo attesissimo libro dal titolo “Il manuale pratico della felicità. Per essere donne e mamme felici”, pubblicato da San Paolo ed è un vero piacere che Barbara abbia accettato di presentarlo anche su Donne Magazine.

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La “felicità” è un concetto che ti sta a cuore e che interessa tutte noi, donne e mamme. Cos’è, per te, la felicità? Hai la ricetta? Per me la felicità non è tanto la ricetta finale, quanto il singolo ingrediente: un supporto, un sentimento profondamente intimo che non deve dipendere dalle condizioni esterne. Con questo intendo dire che la felicità è come un bagaglio di fiducia e sicurezza, per me, che mi permette di affrontare anche le situazioni più spiacevoli senza sentirmi persa. É un’attitudine con cui affrontare le avversità della vita. Come capita a molte donne, a causa della maternità, hai perso il lavoro ma sei, con tenacia, riuscita a reinventarti creando

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una bella realtà come Mammafelice. Hai dimostrato di essere una persona che non si arrende di fronte alle difficoltà: cosa ti ha aiutato a essere così coraggiosa? Tutti i genitori sono coraggiosi: mettere al mondo un figlio è un atto spericolato! Io dico sempre che una mamma, dopo aver partorito, può fare qualunque cosa. Il coraggio di inventarmi un lavoro è stato semplicemente, dunque, il coraggio di essere madre, di essere donna, di diventare me stessa. Il coraggio di cambiare la vita che non mi piaceva, e sceglierne una migliore. Non è perfetta, ma proprio per questo sono fiduciosa: significa che posso ancora cambiarla molte volte!

Hai un consiglio da dare alle mamme vittime (e ce ne sono...) di mobbing? Innanzi tutto lavorare. Sempre. Secondo me una donna deve sempre lavorare, avere una sua indipendenza economica e professionale, e non rinunciare mai alla sua “carriera” per dedicarsi solo ai figli o al marito. Ebbene sì, l’ho detto! Secondo me il lavoro è un grandissimo strumento di emancipazione, e di femminilità. Un grande esempio di civiltà. In caso di mobbing, darei l’unico consiglio che posso dare in qualunque situazione di sofferenza: avere il coraggio di cambiare. Cambiare vita, cambiare lavoro, cambiare città, cambiare amici… ovvero: considerare il cambiamento come una forza pro-


pulsiva che ci spinge alla felicità. É facile? No, per niente. Ma è meglio provarci, o continuare a soffrire? Un passo alla volta, un piccolo passo alla volta, e tutto si può cambiare. L’importante è provarci, e non avere scuse per non riuscirci. Una curiosità. Tu che mamma sei (felice lo so)? Una mamma banale, una mamma come tante, una mamma semplice. Certe volte preparo le lasagne al ragù, e certe volte “cucino” i toast con le sottilette. Detesto fare le pulizie, sono disordinata, sono estremamente pigra. Nello stesso tempo mi sento molto creativa (a modo mio), e amo inventare nuovi giochi, passare il tempo a colorare e pasticciare con forbici, carta e colla. Ogni tanto mi sento quasi la Montessori in persona, e il minuto dopo mi ritrovo con una figlia che si butta per terra come una tarantola per un capriccio che non so arginare. Essenzialmente, sono solo me stessa. Con la “vecchiaia” ho capito che sarei stata la migliore madre possibile, per mia figlia, se fossi stata semplicemente onesta su chi sono e come sono. L’unica cosa che imparerà da me, probabilmente, sarà la dedizione che nella mia vita ho destinato alla felicità, la necessità vera di vivere una vita piena e felice. Penso che, se le regalerò un’infanzia felice, lei sarà perfettamente in grado di essere una donna migliore di me. Il filo conduttore del tuo libro è proprio la “felicità”. In quale modo pensi che i tuoi scritti possano essere di aiuto alle altre donne/mamme?

Non penso che il libro sia un aiuto in se stesso. Credo sia semplicemente uno specchio (a volte anche crudele), dei sentimenti di una donna. Nel libro ho nascosto tante risate e passaggi ironici, ma ho infilato anche tanto dolore, tanto rinnovamento, tanta sincerità. Le persone che lo hanno letto mi hanno semplicemente raccontato di essersi rispecchiate in queste brevi parole: questo è un libro che avrebbe potuto scrivere chiunque. Proprio per questo può essere di aiuto (se così vogliamo dire): perché dà una visione molto concreta della felicità, e di

quanto noi stesse, certe volte, ci condanniamo all’infelicità solo per l’incapacità di cambiare la vita, coraggiosamente. E in quale modo, può esserlo, il web? Il web è un paradiso. Basta scegliere bene le persone, le storie, i blog, le passioni, le affinità. Il web è l’unico aiuto che è sempre presente, H24, così come noi dobbiamo essere sempre presenti a noi stesse. Il web mi ha aiutata a raccontare quella che sono, ad accettarmi, ad innamorarmi, a vivere appassionatamente. Meglio di così, non avrei potuto chiedere.

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■ NOI a cura di Sara Venchiarutti

Come eravamo...

Le donne della Grande Guerra L’occasione di sperimentare e sperimentarsi er le donne di inizio ‘900 la prima guerra mondiale rappresentò una preziosa occasione: quella di sovvertire davvero, per la prima volta, i ruoli di genere. L’allontanamento degli uomini dai loro ruoli quotidiani costrinse infatti la società civile (non senza una buona dose di ostilità e diffidenza) ad affidare compiti significativi alle donne rimaste a casa, assegnando loro attività tipicamente maschili. La guerra si trasformò così in un ottimo contesto per dimostrare le capacità femminili anche in campo lavorativo e per consentire alle donne di abbandonare, anche se momentaneamente, il focolare domestico. Naturalmente si trattava di una situazione di necessità: nessun uomo avrebbe altrimenti concesso il proprio posto di lavoro a delle donne. Ma, come disse il ministro Antonio Salandra: «Chi alla Patria non dà il braccio deve dare la mente, i beni, il cuore, le rinunzie, i sa-

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crifici». Di fronte a questa importante evoluzione della condizione femminile in tempo di guerra, i movimenti femministi non rimasero a guardare. Se infatti all’alba della guerra nessuna organizzazione “rosa” si dichiarò apertamente contro il conflitto mantenendo un approccio neutralista o piuttosto ambiguo, le associazioni in gonnella non aspettarono molto per approfittare della grande occasione che la guerra stava concedendo loro. Con lo scoppiare delle ostilità infatti molte femministe che inizialmente non avevano appoggiato l’entrata in guerra cominciarono a impegnarsi in attività di supporto al conflitto. L’orgoglio e la soddisfazione che provavano nel sentirsi, per la prima volta, socialmente utili fecero infatti dimenticare i primi istinti neutralisti. Alcune donne appartenenti ai movimenti femministi si spinsero oltre, supportando apertamente il

conflitto con attività di informazione politica, propaganda e iniziative patriottiche e, addirittura, alcune femministe interventiste chiesero al governo di rendere obbligatoria la mobilitazione sul fronte interno per le donne dai 14 ai 48 anni ma, naturalmente, la risposta politica fu negativa. Il cedimento del femminismo al patriottismo fu quindi evidente in Italia così come in molti altri Stati (anche in Gran Bretagna, per esempio). La ragione, decisamente opportunista, è di facile intuizione: molte donne speravano che i compiti svolti durante il conflitto potessero essere mantenuti anche una volta ristabilita la pace e, soprattutto, che le nuove responsabilità assunte si tramutassero in diritti civili e politici riconosciuti. Un desiderio che, sebbene ebbe qualche riscontro significativo nel primo dopoguerra, svanì per la maggior parte dei casi con la dittatura e il ventennio fascista.


Le attività in cui le donne furono coinvolte durante la prima guerra mondiale furono comunque numerose, di forte rilevanza sociale ed economica. In primis, naturalmente, le attività assistenziali (ovvero le attività in linea con le aspettative dell’epoca): molte donne fecero parte e diressero comitati di assistenza alle vedove e alle famiglie dei soldati al fronte e svolsero attività assistenziali di supporto alla guerra come arrotolamento di bende, raccolta della lana, confezionamento di indumenti per i soldati, assistenza alle famiglie dei militari, informazione per facilitare i contatti tra gli uomini al fronte e le famiglie, punti di ristoro per le truppe in transito, mense gratuite per i poveri, assistenza agli orfani e raccolte fondi. Le donne, tuttavia, non si limitarono a compiere servizi assistenziali: il vuoto di manodopera lasciato dagli uomini spediti al fronte doveva essere colmato, per non interrompere lo sviluppo industriale che fiorì in Italia nel secondo decennio del Novecento. Ecco perché la manodopera femminile impiegata negli stabilimenti aumentò vertiginosamente: dalle poche migliaia censite all’inizio della guerra, le lavoratrici diventano 23.000 alla fine del 1915, 89.000 alla fine del 1916, 175.000 alla fine del 1917 e circa 200.000 al termine del conflitto. 1 Molte di queste lavoratrici diventarono operaie tessili: circa 600.000 lavoranti in gonnella producevano infatti divise e uniformi per le forze armate nei laboratori o anche (e soprattutto) a domicilio nelle proprie abitazioni, con un salario davvero irrisorio.

Un altro ruolo svolto dalle donne durante la prima guerra mondiale, divenuto poi una delle immagini più riconosciute nel dopoguerra, è quello delle infermiere volontarie della Croce Rossa: nel 1915 già 4.000 donne avevano seguito un corso di formazione organizzato dalla CRI per offrire assistenza ai malati e ai feriti negli ospedali locali, nei treni-ospedali o negli ospedali da campo allestiti presso le stazioni ferroviarie. A partire dal 1916 inoltre le infermiere vennero mandate anche al fronte. Nonostante l’utilità del loro lavoro riconosciuta da più parti, le donne infermiere dovettero combattere (neanche fosse una novità) con critiche, resistenze e ostilità da parte del personale medico maschile. L’immagine della donna infermiera che si trovava in diretto contatto con uomini e soldati feriti o personale medico maschile sollevava infatti discussioni aperte sul decoro e sulla moralità del lavoro femminile. Ci fu un altro settore in cui le nuove lavoratrici si dimostrarono assolutamente all’altezza dei loro colleghi uomini, destando altre ostilità: l’agricoltura. Le donne si trovarono infatti per la prima volta ad usare le macchine agricole per svol-

gere un lavoro duro, pesante, tipicamente maschile così come si videro costrette a occuparsi della contabilità. Impieghi ben lontani dall’emancipazione dei ruoli ma che dimostrarono l’effettiva forza delle donne contadine, infondendo a tutto il mondo femminile dell’epoca una nuova sicurezza e un rinnovato orgoglio di genere. In generale, il dibattito pubblico sulla legittimità del lavoro femminile si scatenava ogni qualvolta le donne assumevano ruoli lavorativi che, fino ad allora, erano stati concepiti come esclusivamente maschili. Impieghi nelle fabbriche, nei trasporti pubblici o perfino negli uffici (le cosiddette camicette bianche), insomma impieghi moderni fino ad allora appannaggio degli uomini creavano particolare malcontento: in realtà si trattava di un numero piuttosto esiguo di casi (un esempio su tutti: le donne impiegate nelle fabbriche che producevano munizioni costituivano solo poco più del 21% della forza lavoro totale2) ma fondamentale. É infatti da questo numero esiguo di donne e dalla rivoluzionarietà del loro ruolo che scaturì il dibattito fondamentale all’interno della società civile per de-

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finire le nuove posizioni sull’occupazione femminile nel dopo guerra. C’è anche un altro ruolo che le donne ricoprirono durante il primo conflitto mondiale. La guerra rappresentò infatti, per tutti, un grande periodo di fame e carestia e furono le donne a portare avanti una vera e propria rivolta sociale contro le condizioni dell’epoca. Furono le manifestanti in gonnella le principali (quasi uniche) protagoniste dei più grandi scioperi di quel periodo: alle donne infatti poteva essere inflitta solo una multa mentre gli uomini scioperanti rischiavano l’invio al fronte. Le donne furono protagoniste soprattutto negli scioperi industriali (nel 1917 costituivano più del 64% dei scioperanti delle fabbriche ausiliarie) ma anche le contadine diedero vita a numerose proteste. I nuovi ruoli, il coraggio dimostrato, la visibilità nella sfera pubblica e la nuova centralità assunta dalle donne durante il primo conflitto mondiale crearono il fermento necessario per ottenere una riforma giuridica importante (la prima in assoluto) a loro favore. La riforma di Ettore Sacchi del 1919 abrogò finalmente l’istituto dell’autorizzazione maritale e legittimò le donne ad esercitare tutte le professioni, incluse quelle pubbliche (eccezion fatta per i magistrati, per le diplomatiche e gli agenti di polizia). La legge del 1919 inoltre si spinse oltre questo provvedimento: garantì infatti piena capacità giuridica alle donne coniugate (anche se gli uomini mantenevano ancora la patria potestà), il ché significava consentire l’avvocatura. Nonostante l’importanza (so-

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prattutto formale) di questa riforma, la legge non suscitò grande interesse nel mondo politico e nella società civile: a molti sembrò infatti un modo dovuto per ripagare le donne degli sforzi e sacrifici compiuti durante la guerra. Il fermento, le novità e la nuova importanza che la donna rivestì durante la prima guerra mondiale purtroppo non continuarono nel periodo successivo alla guerra. Molte le donne che persero il posto di lavoro (tutte coloro che lavoravano nei laboratori di confezionamento delle uniformi così come le operaie addette alla fabbricazione di munizioni) e le donne che invece riuscirono a conservare la professione dovettero combattere contro una forte ostilità e opposizione, sia ideologica che effettiva, da parte di lavoratori maschi e da parte di una stampa fortemente maschilista. I giornali sottolineavano l’egoismo delle operaie, accusate di sperperare i loro guadagni in vestiti e frivolezze mentre gli uomini andavano a morire in guerra. In conclusione la prima guerra mondiale diede alle donne l’occasione di sperimentare e sperimentarsi, di uscire anche solo momentaneamente dal focolare domestico per rivestire nuovi

ruoli, nuove mansioni, nuove professioni, spesso appannaggio della sfera maschile. Le prospettive cambiarono, la rigidità dei costumi si allentò (tanto che le gonne si erano accorciate e in generale l’abbigliamento femminile diventato più pratico). É tuttavia vero che questa sovversione di ruoli e di genere ebbe effetti temporanei e mutò, per la maggior parte, subito dopo il termine delle ostilità: per molte donne infatti la fine della guerra significò un ritorno ai vecchi ruoli. Ma la rivoluzione ormai era iniziata: le prospettive erano cambiate, la consapevolezza delle donne mutata. Purtroppo il periodo del ventennio mussoliniano, fino alla fine della seconda guerra mondiale, non aiutò l’emancipazione: ma questa nuova forza delle donne non svanì. Rimase solo in attesa di compiere la rivoluzione culturale che si scatenò subito dopo la caduta del fascismo. E proprio alle donne vissute sotto la dittatura fascista sarà dedicato il nostro prossimo articolo. 1

Cfr Perry Willson, Italiane. Biografia del Novecento, Laterza, 2011 2 Cfr Perry Willson, Italiane. Biografia del Novecento, Laterza, 2011



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■ NOI a cura di Miss Chiaraluce

L’inserimento a scuola... delle mamme! Ansia per il primo giorno di scuola? a riapertura delle scuole e l’avvio di un nuovo anno scolastico, per molti ragazzi, segna il ritorno alle abitudini e agli orari fissi che durante la pausa estiva sono stati sostituiti da una maggiore libertà e spensieratezza. Alcuni aspettano questo momento con entusiasmo perché sanno che rivedranno con una maggiore frequenza i propri amici; altri sono più timorosi perché si apprestano ad iniziare un nuovo ciclo di studi e dovranno ambientarsi in una realtà sconosciuta, con altri insegnanti e compagni di classe. E le mamme? Come vivono la fase del rientro alla routine? Sono davvero così felici di essere finalmente libere dalla prole dopo la lunga pausa estiva? Con l’inizio della scuola, le mamme si vedono costrette a un lavoro certosino di incastri: orari lavorativi che devono coincidere con quelli scolastici ed extrascolastici in un puzzle che spesso si trasforma in un rompicapo di difficile soluzione. Oltre a questo tipo di stress organizzativo devono anche affrontare un grosso carico emotivo: capita infatti,

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specialmente alle prime esperienze, che siano addirittura più ansiose dei figli rispetto alla nuova situazione da affrontare. Il famoso “inserimento”, periodo di passaggio graduale dall’ambiente familiare a quello scolastico, diventa quindi una fase delicata non solo per i bambini ma anche per le mamme. Cosa fare per affrontare al meglio questa fase così delicata e importante nello sviluppo dei nostri bambini? - Avere fiducia nel personale scolastico: quando abbiamo deciso di iscrivere il bambino in quella struttura avremo probabilmente fatto una scelta oculata. Ci siamo informate, magari ascoltando le esperienze di altre mamme, e abbiamo preso la nostra decisione. Ora è venuto il tempo di affidarci e affidare loro la nostra creatura per lavorare sinergicamente alla sua formazione. - Mostriamoci serene: il nostro atteggiamento influisce pesantemente su quello dei nostri figli. Se siamo tranquille, sorridenti e fiduciose anche il nostro bambino sarà em-

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paticamente predisposto ad inserirsi positivamente nella nuova realtà. Offriamo la nostra disponibilità alle insegnanti/educatrici : scuola e famiglia non sono due ambienti a sé stanti ma degli attori co-protagonisti che collaborano nell’educazione e nello sviluppo armonico dei nostri figli. Dedichiamo del tempo al dialogo con i nostri bambini: non tartassandoli di domande, stile agente segreto, ma abituandoli a raccontare la propria giornata, magari durante il momento di convivialità dei pasti. Stabiliamo in anticipo una routine giornaliera: se il bambino è molto piccolo ne sarà rassicurato e noi mamme riusciremo ad affrontare le varie fasi della giornata evitando di dover far fronte ad imprevisti stressanti. Dedichiamoci del tempo mentre i nostri figli sono a scuola: che sia per un caffè, una telefonata, un appuntamento dall’estetista o semplicemente per svolgere il nostro lavoro immerse in un oceano di silenzio.

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■ VIVIPARCHI a cura di Serena Marini

Leolandia Tornare bambini per un giorno! rascorrere una giornata a Leolandia è davvero entusiasmante non solo per i bambini ma anche per gli adulti: giostre e divertimento sono all’ordine del giorno. Un’ottima occasione per stare anche a stretto contatto con la natura, basta fare una passeggiata tra gli animali della fattoria oppure visitare l’acquario o il rettilario. Quando andavo da piccola c’era solo l’area della Minitalia che attraverso un percorso a piedi faceva conoscere ai bambini (e non solo…) le varie regioni d’Italia attraverso la costruzioni di modellini in scala delle più belle città. Oggi sono circa 160 i monumenti e 16 le statue parlanti che raccontavano la storia del nostro Bel Paese… Si possono ammirare il Duomo di Milano, vedere la grande stazione Termini di Roma oppure restare a bocca aperta di fronte alla maestosità della Reggia di Caserta, o stupirsi davanti alla pendente Torre di Pisa. Immancabile il giro delle Isole dove i profumi delle piante ricordano molto il paesaggio di quei luoghi. Ades-

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so, lo spazio circostante alla Minitalia, si è trasformato in un grande parco del divertimento diviso in 5 aree tematiche. Cowboy Town racchiude tutto il fascino del vecchio West e assistere allo spettacolo vi farà rimanere a bocca aperta; potete salire su Mine Train, un trenino con paesaggio desertico o su una vera carovana che ruota mostrando tutta l’area del West dall’alto, oppure scegliere di volare come veri avvoltoi o avventurarsi in una discesa mozzafiato dal Golden River a bordo di una canoa. Per gli appassionati della scien-

za, imperdibile è l’area dedicata a le Terre di Leonardo dove è possibile visitare un museo dedicato interamente a tutte le sue invenzioni oppure provare alcune attrazioni che ricordano i suoi studi come la Bici da Vinci che si alza solo se si pedala velocemente oppure Sgulavia dove si può provare l’emozione di volare in alto, volteggiando e girando in tutte le direzioni oppure di navigare con la forza centrifuga nelle Rapide di Leonardo. Un’altra area è invece dedicata alla Riva dei Pirati dove ci si può divertire dondolando sul


Galeone, roteare sulle BottiBoom ovvero delle enormi botti di legno o, per i più piccoli, divertirsi nel Piratingioco tra spruzzi d’acqua e l’animazione dello staff che fa ballare tutti bambini con la baby dance. Avvincente è anche il Trinchetto: stando seduti si ha possibilità di provare l’ebrezza di salire e scendere lasciando gambe e braccia libere di volare; oppure fare wind-suf su Scilla e Cariddi, una splendida tavola da surf di mille colori che gira sopra un fiume d’acqua. Per chi volesse invece emozioni più forti l’area dedicata è Expo 1906 dove si può scendere dal

Twister Mountain per sentire una forte adrenalina oppure girare all’impazzata sullo Strabilia Kong o farli sparare in alto sul La Donna Cannone e – se questo non bastasse – allora non vi rimane che volteggiare su Electro Spin: mozzafiato! Numerose sono le iniziative che Leolandia organizza durante tutto il periodo di apertura come i momenti dedicati alle scuole per sensibilizzare gli studenti alla storia del nostro Paese. Seguite il sito internet dove potrete trovare tutte le indicazioni del parco e dove potete consultare e scaricare la cartina del parco op-

pure acquistare i biglietti online per evitare code all’ingresso; se invece volete rimanere sempre aggiornati sugli eventi seguite Leolandia attraverso al pagina di Facebook oppure su Twitter dove potete interagire inviando le proprie fotografie come abbiamo fatto noi così da condividere la propria esperienza. Volete un consiglio da mamma? Portate i vostri bambini perché li vedrete sorridere e divertirsi come non mai e anche voi vi divertirete a crepapelle. È divertente tornare bambini per un giorno! E non fatevi pro-

blemi se avete fratelli o sorelle piccole perché c’è tutto anche per loro dal noleggio del passeggino al bagno con fasciatoio e, per mangiare, potete scegliere tra i vari bar, self-service o ristoranti sparsi nelle diverse zone in cui potete trovare sempre un menù dedicato ai bambini a costi ridotti oppure potete decidere di fare un tranquillo pic-nic in famiglia in una delle tante aree attrezzate su un comodo tavolino in legno sotto l’ombra di un grande albero. Insomma, Leolandia vi aspetta! www.minitalia.com

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■ KIDS a cura di Antonella Pfeiffer

Skylanders Giant Tour europeo degli Skylanders in attesa dell’imminente uscita della nuova avventura uella di sabato è stata una bellissima mattinata. Non solo perché è stata contornata da un cielo più che azzurro e da un clima perfetto ma perché ho portato mio figlio, che non vedeva l’ora, ai giardini Indro Montanelli (ex giardini di Porta Venezia) a Milano per incontrare dal vivo gli Skylanders Giant (in tour per l’Italia)… e “giant” lo sono davvero! Tante le iniziative per intrattenere i bambini che sono intervenuti (numerosi) all’evento. Mio figlio è tornato a casa entusiasta sia perché “quelli di Activision” gli hanno regalato uno

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Skylanders (a quanto pare molto ambìto) che va ad aggiungersi alla sua collezione sia perché

ha avuto modo di “finire un livello” che a casa non era riuscito ancora a completare. Skylanders Giant si poggia sugli elementi fondanti di Skylanders Spyro’s Adventure: in pratica, l’unione tra i regni fisico e virtuale con una innovativa linea di action figure/giocattoli cross-plattform, dotati di “cervello”, che i giocatori possono portare magicamente in vita nel mondo di Skylanders ovunque si trovino. Uscirà in Italia (per Wii, Xbox360, PS3 e 3DS) il 19 ottobre prossimo. Prossimi appuntamenti del tour: Madrid (22-23 Settembre) Parigi (29 Settembre) Paesi Bassi (6-7 Ottobre).

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■ WEB&DINTORNI a cura di Luca Viscardi

Sicurezza per i minori Uno sguardo al rapporto tra adolescenti e smartphone a tecnologia su smartphone ha portato molti vantaggi, che sono innegabili, ma anche molti rischi, soprattutto per la fascia giovane della popolazione. Il problema che già si poneva nella gestione del rapporto tra adolescenti e computer si ripropone ora, in modo anche più complesso, per quanto riguarda l’uso degli smartphones. Ci sono dati inquietanti che riguardano la crescita di alcuni pericoli on line, dal 2006 ad oggi sono aumentati del 470% i siti a favore di anoressia e di bulimia, le pagine violente sono cresciute del 120%, quelle a favore della droga sono salite del 60%, quelle razziste del 72%, le pagine con pornografia

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infantile quasi del 20%. Dagli stati uniti arrivano altri dati a dir poco aberranti: di 3 violenze sessuali su minori, 1 arriva dalla frequentazione di una chat su telefonino ora al centro delle indagini delle autorità americane. É evidente che questi numeri debbano far suonare l’allarme sulla gestione del telefono dei propri figli. Superiamo la domanda salomonica sull’opportunità di dotare un bambino o un’adolescente di un telefono che vale diverse centinaia di euro, per andare subito alla domanda successiva: ora che il nonno, sfidando l’imposizione dei genitori, ha regalato uno smartphone a mio figlio, come controllo le sue attività?

Ci sono diversi sistemi, cominciamo da quelli più trasversali e facilmente accessibili con qualsiasi operatore telefonico. Oggi i prodotti più ambiti sono iPhone e gli smartphones con il software Android di Google. Per entrambi il controllo è possibile con due metodi diversi. Il telefono di Apple prevede un vero e proprio controllo degli accessi ad internet e il blocco dell’accesso a youtube, permette di vietare l’installazione di applicazioni, di ridurre i contenuti a cui avere accesso su itunes e il controllo di siti, la gestione vocale del telefono. Con i comandi introdotti da Apple si può anche impedire di usare la fotocamera, di fare


videochiamate e di inviare immagini, posizione e altri dati sensibili. Insomma, c’è la seria possibilità di blindare il telefono, anche se ancora ci sono margini di manovra pericolosi. Sui telefoni Android (ad esempio tutta la linea Galaxy di Samsung), esiste invece la possibilità di installare un sistema chiamato Kapersky Mobile che è una sorta di antivirus con alcune funzioni supplementari che danno la possibilità di controllare le attività sul telefonino. In particolare kapersky permette di controllare quali applicazioni si possano aprire e quali no.

Ma il sistema migliore lo offre oggi vodafone, per i suoi clienti, ovviamente. Si tratta di Tutor, un servizio in abbonamento che permette di controllare i numeri con cui è concesso interagire ai propri figli, permette di controllare le applicazioni a cui è possibile accedere e soprattutto di verificare quali numeri siano aggiunti alla rubrica e bloccare le interazioni con i numeri sconosciuti. In più, è possibile inibire le attività del telefono, come la navigazione internet, in determinate fasce orario, per impedire ad esempio di navigare mentre si è a scuola. Vale di più la libertà assoluta

dei nostri figli o la loro sicurezza? Il dibattito è aperto, se propendete per la sicurezza, avete gli strumenti per garantirla.

PrintUP a cura della Redazione PrintUP è la nuova app amica delle mamme che libera dallo smartphone i momenti indimenticabili trascorsi in famiglia e li invia in stampa in pochi secondi. Quanti ricordi delle vacanze appena trascorse! I piccoli che giocano in acqua, il primo castello di sabbia, una smorfia, un dolce abbraccio, una passeggiata con mamma e papà. E che dire del rientro a scuola? L’abilità di cogliere quei momenti unici che precedono, con tanta emozione e a volte un briciolo di paura, l’ingresso in classe. Decine, il più delle volte anche centinaia di scatti riempiono il cellulare di istanti indimenticabili e divertenti come questi. Istanti che però corrono il rischio di rimanere “imprigionati” della memoria del proprio smartphone. PrintUP, l’innovativa ed intuitiva app per iPhone disponibile gratuitamente su AppStore in tutto il mondo, “libera” invece le foto, inviandole in stampa ovunque ci si trovi, appena dopo lo scatto. Con PrintUP, sviluppata dall’italianissima PhotoSì, azienda leader nel mercato della stampa fotografica, sarà possibile personalizzare in modo creativo le proprie foto, applicando cornici o filtri per rendere ancora più belle le immagini. Dopo aver personalizzato la foto, basterà scegliere il formato (12x o 20x) e la quantità, e il sistema di geolocalizzazione collegato all’applicazione permetterà di inviare in stampa gli scatti da e in qualunque parte del mondo ci si trovi, suggerendo il punto vendita più vicino – fra i 5.000 affiliati PhotoSì – o spedendo comodamente l’ordine a casa, pagando tramite carta di credito o Pay Pal. Ma non è tutto. Le mamme orgogliose del proprio piccolo, vorranno condividere subito con le amiche le foto scattate all’entrata o all’uscita dalla scuola! Con PrintUP sarà ancora più divertente grazie alla funzione share su Facebook delle foto mandate in stampa. Grazie al layout “social” dell’app, sarà possibile associare ad ogni foto una breve descrizione, come un messaggio d’affetto o un simpatico commento, e siglare lo stesso scatto con un avatar, una vera e propria “firma personale” sulla foto. Il sistema di geolocalizzazione attribuirà poi automaticamente data e luogo dello scatto alla foto.

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■ IO LEGGO a cura di Liliana Russo

Nadia Ghulam Agnès Rotger

Il segreto del mio turbante Sperling & Kupfer

Un libro toccante. Nadia è una piccola di 8 anni che viene colpita da una bomba e rimane gravemente ustionata. A causa di questo tragico evento perde il fratello Zelmai e in seguito anche il padre, distrutto dal dolore. Restano quindi un padre totalmente assente, la madre, due bimbe piccolissime e lei. Ma una donna con i talebani al potere non può e non deve lavorare, ma non può nemmeno girare per le vie della città senza il burka. É a questo punto che Nadia decide di agire in modo drastico. Perde così la sua identità per assumere quella del fratello. Si taglia i capelli e si mette il turbante alla moda dei talebani. Lavora e vive come un uomo, faticando dall’alba al tramonto sui campi e nei pozzi da svuotare; sudando e faticando per racimolare qualche soldo da portare a casa per far vivere tutta la famiglia. Questa storia ci racconta, attraverso il racconto di questa piccola di Kabul, di quanto le cose siano lontane dal nostro modo di vivere e di concepire la libertà. É commovente la determinazione e il coraggio con cui Nadia affronta la vita giorno dopo giorno, dandoci uno spaccato di quella che è la realtà in quel Paese martoriato dalla guerra e dall’intransigenza. Trascorrono gli anni ma per Nadia non passa la voglia di imparare e studiare e dopo tante sofferenze viene in contatto con un ONG che l’aiuta nello studio, nel lavoro e infine la porta in Catalogna dove subirà un intervento chirurgico al viso, e lì finalmente si rifà una vita, riprendendosi la sua identità.

Daniela Farnese

Via Chanel n°5

Newton Compton Editori

Avevo dimenticato quanto è bello perdersi in un libro che riesce a farti sognare e se ci mettete che sono un’inguaribile romantica, ne esce un quadro, lontano dalla realtà ma talmente bello! In fondo i libri servono anche a questo. In questo libro si racconta la storia di Rebecca, una ragazza innamorata dell’icona dello stile francese: nel suo armadio tubini neri e decine di scarpe della magnifica Coco! Ha un fidanzato che lei crede che la ami, ma dopo un anno lui la lascia perché trova “il grande amore”! Risultato? Il solito: cuore spezzato, lacrime a litri e amici che cercano di consolare l’inconsolabile. Per ironia della sorte arriva un nuovo lavoro come wedding planner in una nuova città, una nuova casa, con nuovi colleghi, con nuovi incontri, la vita cambia e tutto può succedere. Tipo fare un viaggio di lavoro a Parigi, una città che ha qualcosa di magico, la città di Coco e per Rebecca l’atmosfera è pazzesca ma lo saranno anche le cose che le succederanno.

Roysin Meaney

Cupkake Club Newton Compton Editori

Forse quello che mi piace di più nella leggerezza di questo romanzo è il grande numero di personaggi che ruotano intorno alla storia. Quella di Hannah, una ragazza giovane, carina, innamorata e con un sogno, quello di aprire un negozio di cupkake, chiamato “L’angolo delle delizie”. Finalmente arriva il momento dell’apertura ma il giorno prima Hannah scopre per sua stessa ammissione, che Patrick, il suo ragazzo, non la ama più. Con il cuore gonfio di tristezza, al bancone del suo negozio di dolcezze incontra i nuovi clienti della cittadina inglese di Clongarvin, impara a conoscerne anche le storie. Ma per lei, che cosa avrà in serbo il futuro? Forse qualcosa di buono, come i suoi dolcetti…

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Cinquanta sbavature di Gigio Sperling & Kupfer

Rossella Calabrò

Questa è decisamente la risposta ironica alla piccante trilogia delle 50 sfumature di E.L.James. Mettiamola così, è come se fosse il lato B di un vero fenomeno editoriale, che ha mietuto parecchie vittime anche da noi! Sul piatto tanti motivi per preferire l’uomo comune (quello che in genere tutte abbiamo al nostro fianco, con pregi e difetti) al fascinoso Mr. Grey e perché è vero, ci innamoriamo di Mr. Grey, ma alla fine ci teniamo il nostro Mr. Gigio! L’autrice è copywriter e blogger, ha un seguitissimo blog su Style.it. Libro veramente divertente!

Beatriz Williams

Le parole del nostro destino

Editrice Nord

Una storia d’amore ambientata in due periodi diversi, una specie di salto nel tempo (che mi ricorda tanto il film “Kate e Leopold” con Meg Ryan), una storia e un racconto a doppio binario che unisce i protagonisti. Kate e Julien: lei analista del Wisconsin e lui scapolo d’oro e fondatore/guida di una società finanziaria, imparentato con il capitano Ashford, eroe della prima guerra mondiale, disperso dopo un’incursione. Cosa succederà ai protagonisti? Riuscirà Kate a evitare l’inevitabile? Riuscirà a tornare nel suo mondo? Riusciranno Kate e Julien a vivere il loro grande amore? Considerata dai critici, una storia indimenticabile l’autrice ha vinto due Romance Award e questo è il suo primo romanzo.

Francesco Falconi

Muses

Mondadori

Un fantasy, direbbe qualcuno, sì… ma non solo. La storia è quella di Alice, una ragazza di Roma, che vive e cresce in una famiglia dove il padre è un violento e la madre non è di quelle che sanno dimostrare amore. Quando scopre di essere stata adottata parte per Londra, per cercare di saperne di più, per cercare le sue origini. Trova una zia, una tipa strana che vive barricata in una villa quasi inviolabile, e scoprirà che lei è una Musa, una delle 9 antiche Muse, le dee ispiratrici degli esseri umani in grado di regalare sconfinati poteri ma anche scatenare lotte per il potere. É quello che avverrà a questa giovane donna che scoprirà non solo le sue radici ma anche l’amore vero, per cui vale la pena anche morire… Non ho lasciato questo libro fino a quando non ho letto l’ultima pagina che ha un finale che ti lascia senza parole. Travolgente, come la sua protagonista e gli interpreti di questa storia straordinaria e fuori dal comune.

Folco Quilici

Relitti e tesori

Mondadori

In questo libro si parla di avventure e misteri nascosti nei mari di tutto il mondo, compreso il recupero di relitti. Inutile dire che la mia immaginazione vola e mentre leggo, mi pare di essere lì sotto, con quel gruppo di uomini coraggiosi (che a me sembrano giganti) che filmano, documentano, imbragano e sono testimoni di ritrovi di relitti di ogni genere e stazza, sprofondati nei mari del mondo. Ruggine e vernice sono velenose per i pesci e quando qualcuno di noi getta un amo in acqua, questa, poi, cuoce il pesce in padella e chi lo mangia, potrebbe anche finire al pronto soccorso con un forte mal di pancia… ecco perché è importante recuperare quelle carcasse! L’avventura dei recuperi subacquei è cronaca di immersioni compiute con forza e resistenza dei polmoni e lo sviluppo della tecnologia subacquea aiuta, fornendo attrezzature di crescente autonomia e minore pericolosità e per me quando entra in campo l’archeologia ufficiale, il campo di ricerca si moltiplica ma diventa anche molto più affascinante. Se amate il mare e i misteri trovati nei suoi fondali, questo è il libro per voi. Un libro che ancora una volta, lancia un grido d’allarme per lo stato di salute dei nostri mari e invita l’uomo a riflettere sull’importanza di preservare un bene prezioso e insostituibile.

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■ WEDDING a cura di Ornella d’Angelo

Bimbi & Wedding: divertiamoci! Meglio pensare anche ai più piccoli invece di cancellarli dalla lista degli invitati risaputo che per i bambini i matrimoni sono tutt’altro che divertenti e così anche i genitori dei piccoli pargoli passano generalmente delle giornate piuttosto stancanti a curare e intrattenere i propri bimbi. A dire il vero, sempre più spesso, è la coppia di sposi che non gradisce nemmeno la presenza dei bambini, specificando alle famiglie in questione che non ne gradiscono la presenza e dunque restringendo l’invito ai soli genitori. Se da una parte questo risolve il problema noia, dall’altra però trovo questa scelta poco edu-

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cata nei confronti comunque di chi i figli li ha, in quanto credo che la decisione del lasciare a casa o meno i figli spetti solo ai genitori e non debba assolutamente essere imposta da chi fa un invito. Perché invece non pensare a come poter rendere l’esperienza del matrimonio divertente e coinvolgente anche per i bambini? Basta veramente poco! I piccoli si divertiranno e i genitori si rilasseranno godendosi la giornata. Sempre giusta l’idea dell’animatore: riceverà i bambini al loro arrivo, spesso è possibile farlo pranzare con loro in un tavolo con menu dedicato, li farà giocare e divertire e la giornata anche per loro volerà via. La scelta non è semplicissima però; è meglio non cercare necessariamente il prezzo più basso perché spesso poi ci si trova di fronte a persone che hanno ben poca esperienza e non sono in grado di gestire un

gruppo di bambini. Dovete sempre informarvi su quanti animatori vengono (per una decina di bambini ne basta uno) e su quale sarà il loro programma di intrattenimento. Il programma difatti, dovrà essere vario, certo sicuramente tanto viene poi lasciato all’improvvisazione, ma un animatore che si limita a fare palloncini tutto il giorno certamente alla lunga annoierà i bambini. Sono tante le cose che un bravo animatore può fare e deve saper alternare momenti di gioco scatenato a momenti di tranquillità. Il trucco, ad esempio, è sempre tanto amato dai bambini e per-


mette loro di rompere il ghiaccio con chi li dovrà intrattenere, difatti molto spesso i piccoli vengono truccati al loro arrivo; poi certamente i palloncini, ma anche i classici giochi come bandiera, o il gioco della sedia, quiz pensati per loro, colorare, e intrattenerli anche con un piccolo spettacolo di magia può essere un momento tranquillo molto gradito. Sempre carina l’idea di una festa a tema, che può dare spunto all’animatore stesso per alcuni giochi pensati ad hoc. Un’altra idea dedicata tutta ai bambini può essere quella di studiare un menù tutto particolare solo per loro.

Certo, tutti i catering offrono la possibilità del menù bambino, generalmente a un prezzo inferiore rispetto al menù scelto per il banchetto di nozze e magari pensando a un tavolo dove i bimbi possano mangiare tutti insieme. Ma in realtà i bambini a tavola si annoiano e già dopo aver mangiato il primo si alzano e scappano via, non toccando altro. Da pochi mesi ho lanciato sul mercato una nuova linea di party a tema personalizzati, Pepper Diva – Party Chic e al mio ultimo matrimonio la sposa ha avuto un’idea molto bella per i suoi piccoli ospiti: abbiamo pensato a un buffet a tema tutto dedicato ai bambini, che fosse pronto in contemporanea all’aperitivo degli adulti. Questo a fatto sì che i bambini mangiassero il loro pasto completo appena arrivati, mentre i genitori erano già comunque in piedi per il loro aperitivo e dunque facilitati nel seguire il pasto

dei bambini. I bambini poi sono stati intrattenuti dall’animatrice durante il banchetto con il risultato di essersi divertiti, aver mangiato e aver giocato, lasciando che anche i loro genitori si godessero l’intero ricevimento di nozze. Un’idea nuova, divertente se pensata sulla base di un tema accattivante, che divertirà grandi e piccini risolvendo anche il problema menù! Sicuramente meglio dunque pensare a come rendere speciale il vostro giorno anche per i più piccoli, piuttosto che scegliere di cancellarli dalla lista degli invitati!

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■ POESIA a cura di Anna Spissu

Il Settimo Continente (da “Lettere da Atlantide”, Anna Spissu) Credevamo di essere soli, io e te. Soli sulla banchina della stazione dopo aver sceso l'ultimo scalino del treno per venirti incontro mentre tu cercavi con gli occhi a piccola sagoma rosa del mio cappotto, soli al tavolo del ristorantino dove ci piaceva andare e ti piaceva insistere perchè prendessi il dolce, soli mentre imboccavi l'autostrada accarezzandomi il ginocchio, soli di sicuro ogni volta che ci siamo abbracciati nella guerra dolce e spietata dell'amore. Passavamo tra la gente come esseri invisibili. Nessuno, tranne noi, avrebbe potuto sentire le parole che ci siamo detti vedere i nostri sguardi, afferrare i nostri discorsi il perchè di quelle risate. Forse è vero che la gente si zittisce davanti al mistero o forse noi non eravamo su questa terra che ora calchiamo. Stavamo passeggiando sul settimo continente dove corre un treno che abbraccia ogni angolo del pianeta, una ferrovia molto più lunga della Transiberiana con carrozze più lussuose e segrete dell'Orient- Express e dai finestrini, ovunque tu guardassi, vedevi solo una distesa sterminata e soffice di campi di fragole. 30

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Breve descrizione di Il Settimo Continente Quando siamo innamorati ci sembra di vivere in un mondo che esiste solo per noi... Siamo così felici da sentirci unici. Mi piace immaginare che questo sentimento sia comune a tutte le persone del pianeta che si amano. Che esiste un posto, un continente, invisibile agli occhi del mondo dove abitano tutti gli innamorati. Sul settimo continente ci siamo state tutte, almeno qualche volta nella vita.


■ CREATIVITÀ a cura di Rossella Calvi

Beviamo insieme un tè? o appena terminato la lettura “Lo zen e la cerimonia del tè” di Kakuzo Okakura che mi ha veramente ispirata. Ho pensato, infatti, di realizzare con voi un biglietto colorato che abbia come soggetto teiere, tazze da tè e meravigliosI fiori. I materiali utilizzati fondamentalmente sono sempre gli

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Cosa vi serve: • Carta di riso • Carta riciclata • Carta da pacco color avana (3 fogli 30x21 piegati in due) • Carta da regalo decorata • Nastrini di raso rosa • Forbici • Righello e riga • Colla • Matita • Temperino

stessi che conoscete ma desidero fare una premessa prima di metterci all’opera. Quando prendete in mano un cartoncino (di qualunque grammatura) occorre saper riconoscere la direzione della fibra. La carta è formata da fibre legate fra loro: in questa sorta di “tessuto” ogni fibra segue una direzione che va rico-

nosciuta per lavorare al meglio la carta stessa. La mia esperienza mi ha portato a capire che se piego leggermente il cartoncino e sento resistenza, allora devo provare a piegarlo nell’altro verso. Se avverto una sorta di flessibilità, allora il verso è quello giusto e posso procedere a lavorare.

• Gomma • Taglierino (da utilizzare soltanto in presenza di adulti) • Pieghetta d’osso (utile strumento per piegare la carta e schiacciare gli angoli, se necessario) • Tappetino da taglio (30x22) • Bustina trasparente per alimenti contenente tè in foglie.

Per realizzare questo biglietto profumato di tè, ecco i miei suggerimenti: 1. Tagliare, nelle misure indicate, i fogli di carta da pacco e piegarli in due. 2. Ritagliare, dalla carta decorata, i soggetti che voi preferite (fiori, teiera, tazze da tè) 3. Strappare in modo irregolare la carta di riso color rosa carico 4. Ritagliare la carta riciclata (18x13) 5. Inserire il tè in foglie in una bustina trasparente che legherete con un nastrino o un cordoncino 6. Sul fronte del biglietto: incollare il rettangolo di carta riciclata, la carta di riso tagliata a mano in modo irregolare e l’immagine della teiera. 7. Ripetere l’operazione nei fogli sottostanti con le altre immagini decorate 8. Praticare un buco in alto a sinistra, far passare un nastro e chiudere il sacchettino con il tè in foglie 9. Chiudere i tre fogli con un nastro e relativo fiocco 10.Sul retro inserire il vostro logo o un timbrino con scritto “Fatto a mano”, la vostra sigla e la data.

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in vendita in tutte le librerie


■ LA MAMMA PERFETTA a cura di Mamme Acrobate

Mamme Acrobate «La mamma acrobata è una donna che aspira a una vita nella quale ci sia posto per tanti ingredienti diversi: il lavoro, la maternità, l’amicizia, l’amore, i valori personali, i sogni per il futuro». Elena Rosci da Mamme Acrobate, Rizzoli ww.mammeacrobate.c om è online dal 2009. Nato con l’idea di un blog si è presto trasformato in qualcosa di più grazie anche alle tante mamme che da subito ci hanno scritto chiedendo di collaborare con noi o semplicemente raccontandoci la loro storia. Oggi mamme acrobate.com è un portale di informazione, confronto e sostegno sui temi della maternità e genitorialità fatto per le mamme dalle mamme: dieci collaboratrici che scrivono sul portale, professioniste che mettono a disposizione le loro competenze e donne che hanno deciso di raccontarsi. Qui le mamme acrobate si raccontano e si scambiano consigli, racconti ed esperienze di vita. Ma non solo. Abbiamo fortemente voluto fin da subito allargare il coro delle voci del sito attraverso l’originalissimo punto di vista della nostra Nonna Maria (la Nonna 2.0) e di un daddy blogger (con il suo blog Dad&the city). Intorno a

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memmacrobate si è creata una community in cui condividere esperienze, cercare consigli e informarsi. Le mamme che ci accompagnano in questo bel viaggio sono donne che hanno poco tempo da dedicare alle singole attività e che, per questo motivo, hanno capito che il tempo devono cucirselo addosso, che devono pensare a cosa è giusto per loro e per la loro famiglia, organizzate e sempre attente a quello che succede dentro e

fuori le mura domestiche. Mamme generose e non chiuse in loro stesse, che hanno voglia di scambiarsi consigli, esperienze e sensazioni. Che non hanno paura di scoprirsi vulnerabili perché è proprio lì che risiede invece la loro forza. Perché si sa che gli acrobati non cadono mai (e se cadono, cadono in piedi). E a breve sarà attivo #SIAMOACROBATE, il nuovo blog di mammeacrobate.

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■ FOOD a cura di Antonella Pfeiffer

Bruschetta alla marinara Cosa vi serve: • pane per bruschette • aglio • olio extra vergine di oliva • alici sotto-sale (o fresche e marinate) • pomodori • mozzarella • origano q.b. Preparazione: Tagliate a pezzi i pomodori e a fette la mozzarella. Prendete il pane per la bruschetta, ungetelo con l’olio e strofinateci sopra l’aglio. Fatelo riscaldare (da entrambi i lati) in forno oppure direttamente in padella. Aggiungete qualche fettina di mozzarella e cuocete ancora per qualche minuto finché il formaggio si scioglierà lievemente. Posizionateci sopra i pomodori e le alici. Aggiungete un giro d’olio e una spolveratina di origano. Servite e mangiate subito.

Salmone marinato su letto di finocchi Cosa vi serve: • mezzo salmone fresco • aneto • 25 gr di zucchero • 50 gr di sale fino • 1 mazzetto di prezzemolo • 2 finocchi freschi • sale fino • sale grosso Preparazione: Prima di tutto togliete le lische al salmone. Cospargere una teglia di sale grosso e metteteci il salmone dalla parte della pelle. In una ciotola versate il sale fino con lo zucchero e l’aneto tritato e poi cospargete il salmone. Lasciatelo in frigorifero a “marinare” per due giorni. Al momento di servire affettate il salmone (offritelo con olio extra vergine di oliva e crostini con burro) e affettate finemente i finocchi freschi ben lavati. Stendeteli su un piatto e ricoprite col salmone a fette. Gustosissimo.

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Penne cacio, pepe e zucchine Cosa vi serve: • penne • pecorino grattugiato • parmigiano grattugiato • olio extra vergine di oliva • zucchine • 1 spicchio di aglio • sale q.b. • pepe nero q.b. Preparazione: Mettete a bollire l’acqua per la pasta. Tagliate a rondelle sottili le zucchine e sminuzzate gli eventuali fiori. In una padella antiaderente versate un giro d’olio e l’aglio, fate rosolare per 3 minuti a fiamma alta. Quando l’aglio è imbiondito, toglietelo. Aggiungete le zucchine e un pizzico di sale e lasciate cuocere a fuoco moderato per circa 15 minuti. Intanto, in una ciotola mescolate i formaggi grattugiati con l’olio fino ad ottenere un composto morbidissimo. Aggiungete poi le zucchine, la pasta che nel frattempo avrete cotto e mescolate bene. Pepate e servite.

Penne con gamberi e piselli Cosa vi serve: • penne • una manciata di piselli • pomodorini • gamberi • prezzemolo • aglio • olio extra vergine di oliva • un goccio di vino bianco (se occorre) • peperoncino in polvere q.b. • sale q.b. Preparazione: In una padella antiaderente versate un po’ di olio (circa due cucchiai), l’aglio tritato finemente e un pizzico di peperoncino in polvere. Cuocete per un paio di minuti a fuoco medio-alto (se si asciuga in fretta bagnate con un goccio di acqua tiepida o, se preferite, con un po’ di vino bianco) e poi aggiungete i gamberi già puliti e sgusciati e i piselli. Lasciate cuocere per circa 10 munti a fuoco moderato e aggiungete i pomodorini con un pizzico di sale (secondo il vostro gusto, io di solito non lo utilizzo) e il prezzemolo tritato. Cuocete per altri 5 minuti. Infine, versate nella padella le penne appena cotte e aggiungete un giro di olio a crudo. Mescolate con cura e servite.

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■ IN EVIDENZA a cura di Antonella Pfeiffer

Ristorante Antico Tannino e vi capita di soggiornare a Sestri Levante (GE), non privatevi di una succulenta e raffinata cena al Ristorante Trattoria Antico Tannino in Via Nazionale. Ho scoperto questa eccezionale cucina visitando il sito Trip Advisor e, dopo averla gustata, me ne sono innamorata. Certo, non è un ristorante sul mare - altrimenti, suppongo, costerebbe il doppio (dista un paio di km dal lungomare) ma vale davvero la pena prendere l’auto (si trova facilmente par-

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cheggio proprio di fronte) o la corriera e regalarsi un’ottima serata. Lo Chef cucina piatti della tradizione ligure e della cucina mediterranea a base di pesce (sempre fresco, pescato in giornata) e di carne. Piatti sfiziosi e gustosi in cui spiccano – trionfanti – sapori genuini e deliziosi al palato. Ricchissima, inoltre, la carta dei vini. Due parole sull’ambiente: ap-

pena arrivati vi trovate in un bar e non avete la percezione di trovarvi in un ristorante di alto livello quale, invece, è l’Antico Tannino. Quando entrate nella sala appare, subito, tutto più chiaro. Atmosfera bella e raffinata in cui tutto è studiato nei minimi particolari. Favolosa la gentilezza e la cordialità del personale e dei proprietari che vi accolgono con un buon aperitivo. Quello che ci vuole per iniziare una serata piacevole, rilassante e gustosa. Il rapporto qualità/prezzi è ottimo. Consiglio vivamente di assaggiare i tagliolini all’astice, i ravioli di pesce e la squisita grigliata mista di pesce.

Ristorante Antico Tannino Via Nazionale, 331 - 16039 Sestri Levante (GE) www.trattoriaanticotannino.com

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