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Medicina per tutti
Ferro, elemento vitale per l’organismo!
La carenza di ferro è la causa più frequente dell’anemia. Generalmente asintomatica, sul lungo termine una carenza di ferro può comportare serie conseguenze. Da qui l’importanza di individuare tempestivamente i segnali e conoscere i sistemi di prevenzione.
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Uno dei minerali essenziali per l’organismo, il ferro, riveste numerose funzioni. Tra le più importanti troviamo il trasporto dell’ossigeno dai polmoni ai tessuti, tramite l’emoglobina dei globuli rossi. Il ferro è inoltre determinante per le funzioni cognitive, specialmente la memoria e la concentrazione nonché per lo sviluppo cerebrale dei bambini. La mioglobina migliora invece l’immagazzinamento dell’ossigeno nei muscoli. Quale componente di alcuni enzimi e proteine, il ferro svolge infine un ruolo importante per il metabolismo. Le persone in buona salute, specie uomini, che seguono un’alimentazione equilibrata, hanno poche probabilità di soffrire di una carenza di ferro. Per le donne in età fertile vi è invece un margine di rischio legato alle mestruazioni.
L’ANEMIA COME CONSEGUENZA DI UNA CARENZA L’anemia ferropriva, ossia quella derivante da una carenza di ferro, è il tipo di anemia più frequente. Essa si verifica quando l’organismo non dispone di ferro a sufficienza per produrre emoglobina. In questi casi, l’ossigenazione dei tessuti risulterà compromessa, con conseguenti sintomi quali: • stanchezza o irritabilità • pallore • affanno • difficoltà di concentrazione • unghie fragili e perdita di capelli • pelle secca e rugosa • palpitazioni (tachicardia)
LE CAUSE PRINCIPALI DELLA CARENZA DI FERRO • Mestruazioni: Le donne con un ciclo abbondante rischiano una carenza di ferro legata alla perdita di sangue durante le mestruazioni. Dal 15 al 20 % circa delle donne in età fertile presenta i sintomi di una carenza di ferro e circa il 3 % soffre di anemia. • Difficoltà di assorbimento: Il ferro assunto con l’alimentazione viene assorbito nell’intestino tenue.
Un disturbo intestinale come la celiachia o una malattia autoimmune che ostacola l’assorbimento di ferro è causa di carenza. Il malassorbimento del ferro è altresì frequente in seguito ad alcuni interventi chirurgici gastrointestinali. • Gravidanza: Senza l’assunzione di integratori specifici, spesso le donne incinte manifestano una carenza poiché le loro riserve devono soddisfare un volume di sangue maggiore dovuto alla gravidanza e al fabbisogno del feto che si sta sviluppando. • Una dieta vegana o vegetariana: I vegani e vegetariani devono essere particolarmente prudenti in quanto la loro alimentazione è priva di ferro emico, la forma meglio assorbita dall’organismo. FONTI DI FERRO PER I VEGETARIANI Non tutto il ferro è uguale. Esistono due tipi di ferro negli alimenti: il ferro emico, quello contenuto nella carne (in particolare la carne rossa) e nel pesce, con una percentuale del 10 fino al 25 %, risulta essere quello meglio assorbito. Anche cereali, legumi e frutta contengono ferro, ma sotto forma non emica, con un livello di assorbimento molto inferiore (1 – 5 %). Anche un vegano o vegetariano può soddisfare il suo fabbisogno di ferro dato che esistono numerosi alimenti di origine vegetale che contengono quantità elevate di questo minerale. Buone fonti vegetali di ferro sono lenticchie, ceci, fagioli, tofu, anacardi, semi di lino, semi di canapa, semi di zucca, cavolo, albicocche, fichi secchi, uva sultanina, quinoa e i cereali da colazione arricchiti di ferro.
Sophie Membrez
UN SUCCO D’ARANCIA ANZICHÉ UN CAFFÈ! Svariati fattori compromettono la quantità di ferro che l’organismo è in grado di assorbire attraverso l’alimentazione. Se tè e caffè possono ostacolarne l’assorbimento, la vitamina C lo facilita. Se consumate un alimento ricco di ferro, abbinatelo a una fonte di vitamina C per aiutare l’organismo ad assorbirlo, come broccoli, cavolo, kiwi o agrumi. Occorre inoltre evitare di bere tè o caffè dopo i pasti.
QUALI INTEGRATORI PRENDERE? Per individuare una carenza di ferro, si esegue un prelievo di sangue onde stabilire il dosaggio di ferritina e desumere le scorte di ferro nell’organismo. Un integratore diventa necessario solo se il medico identifica una carenza specifica o se la persona presenta rischi dimostrati (gravidanza, ciclo abbondante, disturbi intestinali …). Troverete dei preparati di ferro sotto forma di compresse, capsule o gocce in vendita senza ricetta medica. Queste cure possono presentare alcuni effetti collaterali, specialmente digestivi, quali dolori addominali o costipazione.