La Voce della Valtrompia 2009 04

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La Voce della Valtrompia n.

MENSILE D'INFORMAZIONE

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ANNO I - SETTEMBRE 2009

Scuola. Le scelte dei ragazzi valtrumplini dopo la vecchia licenza di terza media

Liceo, strada preferita Bene gli studi tecnici Indagine statistica sulle preferenze: più studenti “migrano” in città. Oltre le lezioni, molte le proposte extracurriculari e tanto sport: corsi pomeridiani di teatro, tornei interni, escursioni naturalistiche.

Il servizio a pag. 2

Trofeo Aido sulle strade bresciane il 26 e 27 settembre

In corsa per la vita Giunge alla12a edizione la gara in ricordo di Monica Giovanelli e Annalisa Gnutti, promossa dal gruppo Aido di Gardone V. T.

Lumezzane

Economia

Il Centro Caritas "Spalla a spalla" del Villaggio Gnutti si ingrandisce

L'Azienda Servizi Valtrompia Spa: parla il presidente Toscani

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Editoriale

A scuola in Valle di Egidio Bonomi

La scuola in Valtrompia: bel tema. Sì perché la valle, da sempre, è ottima scuola di lavoro, ma scarsamente scuola-scuola, luogo di studio e formazione. Per la verità, il vocabolo greco scholè, di cui è diretta emanazione, in origine voleva dire riposo, libero uso delle forze spirituali. Ora, diversi studenti trumplini sembrano prediligere il significato primitivo, mentre per certi docenti non vale il bell’uso delle forze dell’anima, perché non ci mettono… l’anima. La Valtrompia ha in più il connotato acidulo d’un’aperta, scarsa propensione dei giovani verso gli studi superiori. La sua storia lavorativa è alla base dei diplomati e laureati in numero decisamente inferiore rispetto alla media nazionale e provinciale. Fino a ieri la causa era l’immediata possibilità d’impiego nelle (cinquemila?) imprese della valle e, per i figli di papà, nel subconscio “chi me lo fa fare di gemere sui libri quando c’è l’azienda di famiglia che mi dà benessere?”. In realtà è cambiato l’atteggiamento soprattutto dei genitori, teneri, tenerissimi coi figli, in pena se li vedono sacrificarsi o veramente impegnati. Genitori che vorrebbero essere al posto dei rampolli in ogni momento difficile, studio compreso. Poi il contorno: quando studiavo io - periodo paleolitico - c’era il calcio, qualche volta il cinema, partite roventi al “pincanelo” (calciobalilla redivivo) e il settimo cielo di qualche bacetto furtivo dalla ragazza che ti sceglieva. Oggi le distrazioni sono infinite come la misericordia di Dio: tv, Internet e Inter-sporc, Facebook, sport d’ogni genere, auto, motorino, droga (c’è, c’è!) e via elencando. Chiamare un ragazzo a ore di studio rasenta il sovrumano. Questo non significa che nel fascio manchino le erbe virtuose di quanti s’impegnano davvero. E però, la scuola risente del peggio e con essa la società. Grandemente.

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Primo piano

Le scuole superiori triumpline La Valtrompia offre una grande ricchezza di scelta a chi si avvicina al nuovo cammino nella scuola superiore. A Lumezzane l’Istituto “F. Moretti” comprende un Liceo scientifico, un Itc, un Itis e un Ipsia. Anche l’Istituto “C. Beretta” si articola in varie scuole, dislocate in sedi differenti: l’Iti (C. Beretta) che da tre anni ha al suo interno anche un corso di liceo tecnologico; l’Ipsia (G. Zanardelli); il Liceo scientifico (F. Moretti), comprensivo di un liceo a indirizzo socio-psicopedagogico e uno linguistico. Chiude il quadro l’istituto “Primo Levi” di Sarezzo, che nella sede principale include Itc, geometri e liceo artistico, oltre l’Ipsc dislocato a Inzino.

Istruzione superiore. Il 58% degli studenti va in istituti cittadini. Per chi rimane predilezione "tecnica"

Più di mille alunni valtrumplini di fronte al nuovo quinquennio di Andrea Alesci

Da poche settimane gli studenti valtrumplini hanno lasciato i ricordi dell’estate a riposare sulle onde o sospesi nell’aria tersa della montagna e sono tornati in Valle da studenti. Dalle elementari alle superiori, di nuovo tutti seduti nei vecchi banchi acquamarina o accomodati in postazioni nuove di zecca. C’è chi ritrova vecchi professori e insegnanti e chi fa il salto e affronta la novità. Dunque, quali scelte hanno fatto i ragazzi della Valtrompia, una volta superato l’esame di terza media? Ci sono 1.016 ragazzi che hanno preso un’importante e determinante decisione, iniziando un cammino lungo cinque anni al cui termine si prospetta l’ingresso all’università o l’avvio di una professione. La statistica arriva come un salvagente nella tempesta dei numeri: le cifre dicono che 433 decidono di restare in Valtrompia, mentre 583 si spostano oltre la propaggine di Concesio (578 a Brescia). Per chi rimane le scelte sono distribuite su tre paesi: Lumezzane, Sarez-

Il liceo scientifico "Moretti" di Gardone Val Trompia

zo e Gardone. In terra valgobbina gli iscritti sono 85, con una prevalenza di 30 accordata all’Agenzia Formativa don Angelo Tedoldi, mentre i restanti sono equamente distribuiti fra i corsi dell’Istituto d’Istruzione Superiore “F. Moretti”. A Sarezzo, all’Istituto “Primo Levi” le classi prime dell’Itc contano 100 iscritti, mentre il Liceo artistico si ferma a 17; 51, invece, le presenze alla sede distaccata di Inzino per il primo anno a Ipc e Ipsc (istituti professiona-

li commerciali). Gardone Val Trompia raccoglie la più nutrita schiera di nuovi studenti della valle, contando sui tre indirizzi dell’Istituto d’Istruzione Superiore “C. Beretta”: in costante aumento il numero d’iscrizioni dei valtrumplini all’Iti (107), ma anche il Liceo scientifico “F. Moretti” giunge ad avere 81 “primini”; sono invece soltanto 17 i nuovi arrivati all’Ipsia “G. Zanardelli”. C’è chi resta e c’è chi va: la maggioranza di coloro che lasciano la valle (578)

punta all’Itc “Lunardi” (76), mentre il Liceo “Calini” è la scelta preferita per 61 triumplini. Riscuote successo anche il Liceo psicopedagogico “Gambara” con 53 nuovi iscritti. Fra gli Ipsc in 17 vanno allo “Sraffa” e 28 al “Golgi”. Un buon numero anche all’Itis “Castelli” (28), all’Itc “Abba-Ballini” (22) e alla formazione professionale degli Artigianelli (30). Scelgono di fare i geometri al “Tartaglia” in 17, così come quelli che entrano al Lice classico “Arnaldo”. Infine, in 21 optano per l’Istituto delle professioni alberghiere e della ristorazione “Mantegna”. Una serie di numeri che potrebbe confondere, ma ricomposta nei soli confini della Valtrompia risulta più chiara: 75 ragazzi usciti dalle medie scelgono una scuola professionale, 140 si avvicinano al liceo, mentre i restanti 213 si incamminano verso un istituto tecnico. Unendo invece i dati di valle e città la parte del leone è dell’istruzione liceale, scelta dal 27% dei triumplini; a seguire una grossa fetta la conquistano gli istituti tecnici (18% per il commerciale e 15% per l’industriale). Una sommatoria che arriva a coprire il 60% dei 1.016 studenti della Valtrompia in movimento, tutti pronti a cominciare una nuova avventura.

Liceo scientifico. Nel capoluogo valligiano il 95% dei docenti è di ruolo: "Favorisce lo spirito di squadra"

Il “Franco Moretti” di Gardone una piccola isola felice Il liceo di Gardone ha rappresentato per tante generazioni di valtrumplini un importante momento di formazione, trasformandosi nel tempo da asilo a elementare e media, quindi a scuola superiore. “I ragazzi che frequentano il liceo – dice la professoressa Giordana Sala, funzione-obiettivo studenti – sono molto educati, rispettosi e volonterosi. Devo dire che le dimensioni della scuola, né troppo piccola né troppo grande, ci consentono una facilità nella comunicazione e un buon controllo sullo svolgimento delle attività. In ogni caso – continua – tutti i ragazzi che scelgono il liceo sono

studenti motivati e si dimostrano contenti della preparazione acquisita”. Un luogo dove l’insegnamento matura anche grazie a un corpo docenti molto affiatato. “Il nostro compito è facilitato – riferisce la professoressa Emilia Giacomelli, funzione-obiettivo docenti – perché il 95% degli insegnanti è di ruolo: un grosso vantaggio, che facilita il confronto fra progetti e proposte singole e favorisce la creazione di uno spirito di squadra. Possiamo dire di essere un’isola felice, con ragazzi responsabili e dove si lavora serenamente e seriamente per un progetto a lungo termine”.

“Mi chiamo Elisabetta Simeone e ho frequentato il liceo scientifico a Gardone. Ho scelto il corso del liceo psicopedagogico e ovviamente la mia materia preferita era Pedagogia. Adesso ho provato il test per Scienze della formazione primaria e se non dovesse essere andato bene mi iscriverei a Scienze dell’educazione. La scelta che ho fatto è stata quasi una vocazione, perché voglio lavorare a contatto con le persone e mi interessa in modo particolare il mondo dell’infanzia, perché credo che l'educazione dei bambini sia la cosa più importante”.

“Sono Giacomo Cameletti e ho finito quest’anno il liceo scientifico, indirizzo tradizionale. Le materie predilette chimica e biologia. Ho tentato il test d’ingresso a Medicina e come seconda scelta ho optato per Scienze infermieristiche. Entrambe le facoltà includono aspetti legati al mondo della scienza e consentono il contatto umano, venendo incontro ai bisogni delle persone, specie di quelle che devono affrontare la malattia. Una professione che mi attira più di tutte le altre e che mi permetterebbe di mettere a frutto l’esperienza già compiuta nel volontariato”.


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L'accoglienza per le classi prime Ogni anno gli istituti mettono in campo un piano di accoglienza per i ragazzi che arrivano dalla terza media. Al Liceo scientifico “F. Moretti” di Gardone Val Trompia dal 7 al 21 settembre si sono tenuti dei corsi propedeutici di aritmetica, grammatica e metodo di studio. Corsi gratuiti la cui partecipazione era volontaria e andava indicava nell’iscrizione fatta a luglio, segnandone due su tre. Un modo per far ambientare i ragazzi e un’occasione per ripassare le conoscenze di base; quindi i test d’ingresso e per concludere una gita in Pontogna, momento di relax e utile ai professori per ricavare le prime impressioni comportamentali sugli studenti.

Iniziative extracurricolari. I corsi pomeridiani, le Olimpiadi di matematica e fisica, il Management game

Teatro, stella fissa dei ragazzi Poi musica, poesia e le lingue di Andrea Alesci

Nelle scuole triumpline abbondano le iniziative extracurricolari pomeridiane. “Qui nel nostro liceo – dice la professoressa Laura Maccari, responsabile di sede del Liceo Moretti di Gardone V.T. – gli studenti che partecipano sono sempre un quarto dei circa cinquecento iscritti. Certo, le proposte seguono delle oscillazioni, ma mediamente il livello rimane lo stesso”. Corsi di poesia, musica, spagnolo, conversazione in lingua inglese, metodo di studio, pittura, montaggio video. E per le scuole tecniche come l’Itis approfondimenti sulle passioni dei ragazzi, dalla programmazione di videogiochi alla progettazione di un sito internet. Itis che quest’anno è anche test-center e organizzatore di corsi per il conseguimento della patente europea dei computer, così come avviene a Lumezzane e all’istituto “Primo Levi” di Sarezzo. Tre istituti (Gardone, Sarezzo, Lumezzane) accomunati dall’attivismo nel campo del sociale con i diversi sportelli di ascolto e informazione. Uno spalancarsi delle scuole là

dove ci sono dei problemi da risolvere: la collaborazione esterna con l’associazione Calabrone per progetti di prevenzione della tossicodipendenza e con la cooperativa Agoghè nell’ambito della socializzazione scolastica (Itis di Gardone); progetti di alfabetizzazione per studenti stranieri (Istituto Moretti di Lumezzane); l’attività “Alla ricerca del proprio clown”, percorso di riflessione interiore con esposizione pubblica nelle corsie dell’ospedale, sul modello di Patch Adams (Liceo di Gardone). Una trasversalità d’intenti che si rispecchia anche nella viva partecipazione dei ragazzi ai progetti legati al mondo del teatro: a Gardone supportati dall’associazione culturale Treatro, a Sarezzo dall’Aquilone e a Lumezzane con il lavoro sotto la guida del regista Pietro Arrigoni. Progetti simili o condivisi, come il “Quotidiano in classe”, da diversi anni promosso dal Ministero dell’Istruzione. Oppure il “Management game”, gioco al quale partecipano tutte le classi quarte della provincia di Brescia: una gara a squadre nella gestione simulata di una società. Ecco l’adesione dei diversi istituti a gare provinciali, dove la Valtrompia si piazza sempre bene. Per i

Un momento della disfida di matematica 2008

licei la gara individuale di latino “Certamen Brixiense”, mentre per tutte le scuole i confronti matematici: fasi di sfide interne come prova di selezione per formare la squadra che andrà alle Olimpiadi provinciali di matematica, dove le prime tre si qualificano per la finale nazionale di Cesenatico (negli ultimi anni cosa riuscita spesso al Liceo scientifico F. Moretti di Gardone). L’intraprendente Valtrompia non ri-

nuncia ai suoi ragazzi e fra lezioni, competizioni d’ogni sorta e corsi pomeridiani svolge al meglio la sua funzione maieutica. Lavorare per ottenere qualcosa che rimanga, come per i ragazzi che quest’anno a Sarezzo inizieranno il corso di modellazione del legno: tanta fatica per dare una forma a quel pezzo e alla fine scorgervi il tempo, la dedizione, gli sbagli, lo sforzo impegnati. E poi ricominciare. Questa è la scuola, palestra del pensiero.

Attività sportive. Accanto alle discipline più tradizionali, anche rafting, kayak e arrampicata in ambiente

La ginnastica a scuola non è solo una questione mentale Quante volte ci troviamo a parlare di sport. E di movimento che fa bene ai ragazzi. E di giovani sempre più rinchiusi in casa, che dovrebbero ritrovare il modo di uscire e giocare. Nel sostrato latino deportare (“portare fuori”), travasato nell’antico francese desporter c’è quel portare fuori la mente, andare fuori e dedicarsi alle attività sportive, divertirsi. E in Valtrompia sport e scuola sembrano andare decisamente d’accordo. All’Istituto d’Istruzione Superiore C. Beretta di Gardone Val Trompia ci sono gruppi sportivi per ogni scuola: Liceo Scientifico, Itis e Ipsia. Progetti

coordinati dagli insegnanti di educazione fisica, grazie ai quali si svolgono annualmente tornei interni di calcio, pallavolo e pallacanestro, gare di atletica e corsa campestre. Ma oltre le ordinarie e più conosciute discipline, non mancano gli appuntamenti eccezionali. Ecco allora le uscite dal territorio con il rafting in Val di Sole, le escursioni con il kayak nell’incanto del vicino lago d’Iseo e le gite con gli sci in montagna. E ancora le sessioni di nuoto e le arrampicate su roccia in ambiente naturale e in palestra. Una serie di

proposte abbracciate da Gardone Val Trompia a Lumezzane (Istituto d’Istruzione Superiore “F. Moretti”), passando per il comune di Sarezzo, dove l’Istituto “Primo Levi” può contare su attrezzature adiacenti alla sede stessa della scuola. Una serie di attività che si estendono oltre il normale orario scolastico, privilegiando l’aspetto dell’autodisciplina, della collaborazione e dell’aggregazione rispetto a quello agonistico e competitivo. Il gioco conduce a esplorare, imparare e allenarsi al grave gioco della vita e i gruppi sportivi degli istituti scola-

stici valtrumplini sono cresciuti nel tempo e guardano al futuro per riuscire ad andare oltre le due canoniche ore settimanali di educazione fisica, a essere più omogenei e così stimolare la competizione, la voglia di affermarsi e di rafforzare il sentimento d’appartenenza al proprio istituto. La Valtrompia non è gli Stati Uniti d’America e non dispone di strutture e spazi eguali, ma pare avere voglia di provarci. Basta seguire il consiglio che Nicolò Machiavelli dava per lo buono arciere: “Puntare in alto per colpire nel mezzo, in virtù di un ben studiato gioco di parabole”.



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La parola ai lettori

Rotte letterarie In un pomeriggio di fine estate l’inchiostro delle pagine può trasformarsi nel nostro timone alla ricerca dell’avventura. E possiamo veleggiare nei mondi di opere sconosciute, solcare oceani mai visti come fece Salgari e approdare da qualche parte. Gettiamo la gomena della nostra fantasia sul pontile di un’isola remota: non v’è rena deserta che serba tracce di Robinson Crusoe, non v’è tesoro da cercare per John Long Silver. Siamo in un chissà caraibico, dove perdette se stesso il pirata Sir Henry Morgan, tentando di conquistare il prezioso scintillio di cui tutti hanno narrato ma che nessuno ha mai posseduto: la "Santa Rossa". Siamo lì, attirati dalle parole luccicanti che John Steinbeck ha immaginato per noi.

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VALTROMPIA DA BOCCIARE

Un www traballante La forza di un sito web è la sua interattività, la capacità di fornire notizie costantemente aggiornate, quasi in tempo reale, l’opportunità di trovare nella maniera più veloce l’informazione che si cerca. Che cosa dire di molti siti web dei comuni valtrumplini, nonché di quello della Comunità montana? Carenti, di facciata, ospitati su portali e con funzioni di presunta interattività che conducono soltanto alla… perdita di tempo. Per proporre qualcosa bisogna sempre cominciare dalla vetrina.

LETTERE

Il nostro paese non è spazzatura Sono un vecchio signore e abito in Valtrompia da quando sono nato. In una delle mie passeggiate quotidiane pensavo che non si può non voler bene al proprio paese e nel tempo concesso al cammino transitarvi da estranei. Non si può essere incuranti delle cose che ci accadono intorno, non conoscere, ignorare, trascurare, abbandonare, abitare soltanto perché lì siamo stati messi e lì ce ne andremo. Lasciare appassire l’anima nell’abitudinarietà quotidiana ed esistere senza vivere. E la prima cosa che mi viene in mente è il rispetto per il luogo nel quale ci muoviamo ogni giorno. Ecco perché mi fa arrabbiare quando vedo gettare qualcosa per terra, come se quella terra non fosse nostra. Ecco perché vi scrivo, perché quando un messaggio non viene recepito spontaneamente dalle persone, allora è l’autorità che deve intervenire. Se la gente non capisce, che si muovano i Comuni, invogliando alla civiltà il popolo pigro. Perché non costellare in maniera oculata le vie del paese con cestini (con la separazione differenziata dei rifiuti)? Cestini che si integrino perfettamente con l’architettura dei diversi centri abitati. E magari con quest’iniziativa creare nuovi posti di lavoro, indicendo un bando che premi giovani designer, portandoli a mettere a frutto gli studi, in modo che investano su se stessi e al medesimo tempo facciano un servizio di grande portata civile per la comunità. Fulvio Trebeschi

Riusare le borse Buongiorno, sono una mamma e fra i miei compiti c’è quello di andare a fare la spesa settimanalmente per la famiglia. Certo, non più nella bottega d’un tempo ma al supermercato. In tutti i miei viaggi di approvvigionamento ho accumulato borsine e borsine di plastica, che poi dovranno essere smaltite. A un certo punto m sono detta: ma perché non fa-

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VALTROMPIA DA PROMUOVERE

La bellezza del verde Il prato che scende dai 1650 metri dell’Alpe Pezzeda pare uno scivolo verde che precipita sul piccolo centro abitato di Collio. Questa la prospettiva dei tanti ciclisti che durante l’estate hanno potuto riscoprire la bellezza delle nostre montagne, scendendo lungo il canalone e le altre piste curate dal Bike Park. Giornate di divertimento trascorse esplorando e ammirando suggestivi paesaggi, vicini a casa e spesso trascurati per la frenesia di andare lontano.

re uso di borse riutilizzabili? So che alcuni supermercati della Valtrompia le vendono (e anch’io ne ho acquistate), ma forse andrebbe fatta una campagna d’informazione più massiccia, perché la logica “usa e getta” possa essere un po’ frenata. In questo modo si potrebbe ridurre drasticamente il numero di sacchetti di plastica e affiancare loro quelli riutilizzabili, che siano di juta, cotone, tela o plastica. Franca Morellini

L'occhio im-mediato Nella nostra epoca moderna siamo ormai sempre più succubi della tecnologia. In principio le macchine servivano a fare risparmiare tempo all’uomo (elettrodomestici come la lavatrice, la lavastoviglie, il forno), ma oggi sembra che le macchine servano a fagocitare il tempo risparmiato. A consumarlo. Quando giro per le strade della Valtrompia mi capita di vedere sempre più persone (sia giovani che adulti) impegnate con i propri cellulari a parlare, digitare, cliccare, fotografare. Cellulari e macchine fotografiche.

Siamo mediatizzati, fotografiamo ogni cosa, registriamo, archiviamo, accumuliamo file della nostra vita. E in questo processo di osservazione filtrata ci perdiamo l’istante dell’attuale, la magia di un’unicità che nulla potrà rendere meglio del nostro occhio libero. Giuseppe Torquato

Forma è sostanza Sono un insegnante in pensione e nel sentire parlare del rigore che il ministro dell’istruzione ha imposto con la riforma ho fatto una riflessione ce vorrei qui proporre. Se perdiamo la forma perdiamo la sostanza delle cose. Se i nostri antenati parlavano di forma mentis, lo facevano perché ogni cosa che viene formata dalla nostra testa è una cosa che nasce nel mondo; e senza una forma, un’organizzazione, un ordine tutto finisce a marcire nel pigro sudiciume esistenziale, non esiste più bellezza vitale ma bruttura esistenziale. È la decadenza dell’insegnamento che s’inaridisce nelle forme becere e inabissa la propria dignità morale nell’inerzia, nella sciatteria, mettendo nell’an-

golino buio dell’oblio il gusto per il bello, frutto del rinnovamento continuo, della fatica nel sapere affrontare sempre nuove sfide. Insegniamo ai ragazzi che la forma è sostanza. Lettera firmata

Notizie inutili Nel proliferare di fatti che accadono ognuno vuole avere la parola, ognuno vuole esprimere l’opinione, quasi che non sopportassimo più il silenzio e volessimo estirparlo dal mondo con l’esorcismo del rumore. Con la chiacchiera inutile, la battuta che dissimula la realtà. Tutti dicono, tutti cianciano, tutti devono parlare. Mettere in mostra l’insignificante teatrino di vuote parole. Ed è un continuo e incessante chiacchierare della gente che sta sotto ai riflettori, proprio grazie al vaniloquio di molti; e chi sta nell’ombra finisce in un angolo ancora più buio. Dare la notizia, crearla, perché così la si è detta e non si rischia di “prendere il buco”. Se solo si potesse vorrei che tutte queste parole finissero in un buco nero e sparissero. Livia Foresti

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Lumezzane

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Il campo Rossaghe rimesso a nuovo In quest’inizio di settembre sono terminati i lavori di manutenzione del campo Rossaghe a Lumezzane. Un terreno di gioco che viene utilizzato sia dalle squadre del Rugby Lumezzane che delle formazioni dilettantistiche valgobbine di calcio. Rinnovato un po’ di anni fa con un manto sintetico, il campo ha dovuto subire dei fisiologi aggiustamenti, perché la tenuta non pregiudicasse la salute degli atleti che vi giocavano. Da qualche settimana i l’intervento di sistemazione è terminato, anche grazie all’impiego di uomini e macchinari da parte dell’amministrazione comunale, e ora il Rossaghe potrà tornare a disposizione di tutte le squadre.

Villaggio Gnutti. Altri 35 mq messi a disposizione dall'amministrazione comunale. E gli impegni crescono

Il Centro Caritas raddoppia di Angelo Seneci

Il centro servizi Caritas “Spalla a spalla” raddoppia. Contigui ai locali oggi occupati presso l’ex scuola elementare del Villaggio Gnutti, l’amministrazione comunale ha messo a disposizione altri 35 metri quadrati (in futuro ce ne potrebbero essere disponibili altri venti), che portano oggi ad avere in totale 85 metri quadrati. I locali assegnati sono stati resi liberi in conseguenza dello spostamento di materiale appartenente all’archivio storico. Il nuovo spazio favorirà lo stoccaggio dei beni alimentari, poi distribuiti settimanalmente a chi ne ha bisogno. “I dati aggiornati al luglio 2009 – ricorda Flauzia Panada, uno dei coordinatori del centro – mostrano come vi sia stato un aumento di chi ricorre al nostro servizio. Dalle 180 borse-spesa del 2008 con 70 nuclei familiari in carico, siamo arrivati a 400 borse-spesa e 90 nuclei familiari al mese. Si tratta di famiglie, quasi tutte con la presenza di minori, equamente distribuite tra lumezzanesi di origine italiana e non, comunque tutti residenti nel comune di Lumezzane. Ci disturba molto – prosegue Flauzia Panada – quando si vogliono etichettare le persone contrapponendo quelle che sono “dei nostri” o “degli altri”: per noi

Pasotti – abbiamo subito acconsentito all’utilizzo della nuova stanza. L’eventuale aggiunta di altri spazi verrà verificata insieme agli altri assessorati e alle loro esigenze”. Negli ultimi mesi il centro Caritas zonale presieduto da don Giulio Gatteri, parroco di S. Sebastiano, ha visto aumentare il numero dei volontari che collaborano: “Questa è un’associazione in crescita, che raccoglie consensi sempre maggiori sul territorio; abbiamo altri gruppi di volontariato (tra cui il gruppo

missionario di Pieve) che ci hanno fornito degli alimenti e persone che durante le messe a S. Sebastiano depositano pacchi di pasta o altri alimenti nelle ceste appositamente posizionate. Intendiamo chiedere alle altre parrocchie che diano la loro disponibilità”. Un progetto che può riscuotere successo è quello denominato “L’adozione… a vicinanza”, che permette di rispondere alle speranze dei poveri che s’incontrano ora a Lumezzane. Si tratta di uno strumento tramite il quale nuclei familiari, singoli o gruppi possono “adottare” altre persone o famiglie. Due le tipologie possibili: un’adozione morale di persone o famiglie che ne facciano specifica richiesta, tramite visite periodiche e instaurando una rete di solidarietà di base; e l’altra economica, adottando anonimamente una famiglia bisognosa seguita dalla Caritas e impegnandosi a versare mensilmente una somma a propria discrezione, per un periodo concordato o fino al risollevarsi della situazione della famiglia. “Ringraziamo di cuore chi si è già mosso in tal senso – riferisce don Guatteri – e aspettiamo altri che scelgano di ‘vedere’, di non passare oltre o fare finta di niente”. Le coordinate bancarie del centro servizi Caritas sono le seguenti: Banco di Brescia, ag. 2 Lumezzane, c/c 19272, Iban IT66B0350054681000000019272.

so avere delle suore in parrocchia”. La comunità è stata molto vicina per preparare la casa e quanto serviva. A testimoniare l’importanza del momento, il corteo che ha scortato le suore durante il loro ingresso in parrocchia è stato accompagnato dalla banda di S. Apollonio; la S. Messa è stata officiata dal Vescovo Monsignor Vigilio Mario Olmi, mentre a portare il saluto dell’amministrazione era presente il primo cittadino Silverio Vivenzi, accompagnato dall’assessore alla sicurezza Cosimo Alemanno e da quello ai servizi sociali Fausto a.s. Pasotti.

L'ingresso delle suore a Sant'Apollonio

Alcuni componenti del gruppo Caritas con l'assessore ai Servizi Sociali

ci sono solo persone che hanno bisogno di aiuto. Purtroppo, a causa del termine degli ammortizzatori sociali, per il futuro prevediamo un aumento degli indigenti e un ulteriore aggravio sulle famiglie delle spese scolastiche”. L’aumento dell’attività ha portato a raddoppiare gli approvvigionamenti e quindi a ricercare nuovi spazi. “Dopo il sopralluogo effettuato dai nostri incaricati per valutare la capacità di portata della soletta – dice l’assessore ai servizi sociali Fausto

Un "Focolare della Madre" a Sant'Apollonio Sono state accolte con una grande festa e tra gli applausi dei tanti fedeli assiepati nella chiesa di S. Apollonio le quattro suore appartenenti alle “Serve del focolare della Madre”, che da metà settembre si sono messe al lavoro in favore della comunità di S. Apollonio. Sono le spagnole suor Teresa Castilla, suor Sara Lozano, suor Rocío Galmés e la milanese suor Elena Braghin. Proprio lo scorso anno la frazione ha salutato dopo 104 anni di presenza pastorale le suore Poverelle dell'Istituto Palazzolo. Poi, la casualità è intervenuta a dare la risposta. Tra i

presenti alla cerimonia di addio delle Poverelle c’era anche mons. Lorenzo Voltolini, arcivescovo a Portoviejo in Ecuador, che prontamente ha telefonato a padre Raphael Alonso Reymundo, fondatore dell’ordine delle nuove suore. I contatti intessuti hanno portato al risultato di questi giorni. “Nell’anno e mezzo che siamo rimasti senza suore - ha ricordato don Tino Bergamaschi, parroco di S. Apollonio - abbiamo ancora più apprezzato, amato e stimato il lavoro che era stato fatto in tutti questi anni dalle nostre suore. Abbiamo capito come sia prezio-


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Alta Valle

Lavori di ammodernamento al Maniva Al Maniva proseguono i lavori per la nuova seggiovia quadriposto, che sostituirà i due vecchi skilift in direzione Bagolino: lunga circa 900 metri, porterà in quota 1.800 persone all’ora. Un investimento fatto per poter raggiungere la pista nera degli Zocchi e quella servita dall’altra seggiovia. Lavori che s’aggiungono alla ristrutturazione dello chalet Maniva (ora trasformato in un self-service da 1.000 metri quadrati). La partenza della seggiovia sarà tra il laghetto artificiale e il parcheggio vicino la strada per Bagolino, mentre accanto sorgerà un nuovo campo scuola con tapis roulant.

Marmentino. Intervista al nuovo parroco: ingresso ufficiale in Alta valle lo scorso 12 e 13 settembre

Don Ferrari, pastore in quota di Lia Micale

Nella verde freschezza di una giornata settembrina in Alta valle incontriamo un giovane sacerdote, nato una notte d’agosto del 1969 a Collebeato: è don Luca Ferrari, il nuovo parroco di Marmentino. Come comincia la sua esperienza sacerdotale? Ufficialmente nel 2005, quando l’allora vescovo mons. Giulio Sanguineti mi ordinò sacerdote. In realtà, nonostante l’approdo alla tonaca alla soglia dei quarant’anni, la vocazione al sacerdozio affonda le radici nella mia infanzia. Sin da piccolo ho vissuto a contatto con preti e religiosi, dato che mio papà Angiolino è sempre stato molto attivo all’interno dell’Azione cattolica e mia mamma Sofia ha operato e continua farlo a stretto contatto con la parrocchia, ora a 76 anni collaborando con la Caritas. Ricordo in particolare un campo scuola nella bellissima cornice dell’eremo di Bienno in Valcamonica. Prima di entrare in seminario che cosa faceva? Sono un musicista e ho cominciato a suonare il violino in giovane età. Prima al conservatorio a Brescia, poi a Milano e il diploma a Padova. Ho studiato anche all’Accademia musicale di Sion in Svizzera con il grande violinista Tibor Varga. Anche negli ultimi anni ho suonato insieme ad alcuni organisti nella mia ex parrocchia di Concesio.

Don Luca Ferrari

Già, Concesio che è stata la sua casa per tre anni. Sono arrivato nella parrocchia di S. Vigilio nel 2006, dopo sei mesi trascorsi da novello a Orzinuovi. Qui ho trovato la disponibilità del parroco don Giuseppe Tassi, ma a causa delle sue precarie condizioni di salute ho dovuto subito rimboccarmi le maniche per svolgere al meglio la mia missione evangelica. Fra l’altro sono giunto dopo tanto tempo che non c’era più un curato, con incarichi annuali rinnovati a diversi diaconi, ma ho sempre cercato di lavorare con i ragazzi: dai ritiri per i bambini a quelli per adolescenti e giovani, il catechismo, il Grest e i campi scuola. Proprio nei mesi di giugno e luglio siamo andati ad Assisi e poi in

Toscana a Vicchio, sulle orme di don Milani. Credo fermamente nel valore formativo di queste esperienze e anche i ragazzi mi hanno piacevolmente sorpreso nel voler sapere sempre di più ogni volta che visitavamo un luogo legato alla spiritualità. Ragazzi normali, che a casa giocano a calcio, vanno in piscina, si ritrovano con gli amici, ma che nella semplicità di un percorso di formazione spirituale hanno trovato qualcosa che li arricchiva. Una vocazione a stare con i giovani, vicino alla gente. Anche se la mia prima esperienza in seminario è stata presso i Frati minori conventuali, la chiamata alla parrocchia era assillante e così ho deciso di diventare curato.

Dalla pianura alla montagna, risalendo la Valtrompia sino a Marmentino. Un po’ come don Milani, mandato da Firenze nel piccolo paese di Barbiana. Anch’io salgo in quota, anche se Marmentino è un po’ più grande di Barbiana e là dovrò occuparmi anche della comunità di Ville e Irma. Mi è spiaciuto molto lasciare la parrocchia concesiana con la quale ho convissuto tre anni, ma allo stesso tempo ringrazio il vescovo che mi ha nominato parroco. Il mio compito è essere pastore, predicare il Vangelo e stare vicino alle persone, ed è questo che intendo fare anche qui in Alta Valtrompia. Poi, ho già potuto sperimentare il prezioso aiuto del diacono Tobia Bonomi: un industriale lumezzanese ora in pensione, che da trent’anni è diacono permanente a Irma e da cinque a Marmentino. Quali le impressioni dell’impatto con la sua nuova parrocchia? L’ingresso ufficiale è avvenuto in tre momenti distinti: la sera del 12 settembre alla parrocchiale di Marmentino, la mattina del 13 a Irma e la sera del 13 a Ville di Marmentino. Ma già ad agosto sono salito in Valle: allora molti bambini mi hanno accolto con dei simpatici disegni di benvenuto e ho anche avuto modo di incontrare vari gruppi in rappresentanza delle tre parrocchie. La gente si è da subito dimostrata accogliente e io sono pronto a impegnarmi a fondo nel curare e guidare questa nuova comunità cristiana che mi è stata affidata.

Dosso: in dirittura d'arrivo la nuova scuola materna Ancora due mesi d’attesa e Marmentino avrà la sua nuova scuola materna: infatti, è previsto per la fine di novembre il termine dei lavori, cominciati nell’autunno 2008. Il nuovo fabbricato sorgerà nella frazione di Dosso, poco più a monte rispetto a quello vecchio, che il Comune ha già dato in concessione all’Aler (Azienda lombarda edilizia residenziale) per la costruzione di edifici a canone convenzionato. La stessa scuola materna continuerà a sorgere su un’area di proprietà comunale data in uso gratuito all’ente morale don Carlo Zubani, gestore dell’asilo. Fondata settant’an-

ni fa dall’ex-parroco di Marmentino, la scuola è stata amministrata dalla suore Dorotee da Cemmo sino a otto anni fa, quando diventò “Scuola materna paritaria don Carlo Zubani”. “La vecchia struttura - riferisce il presidente della scuola Celestino Frola - non era più idonea né conforme alle norme di sicurezza e igienicosanitarie in vigore; inoltre, era ormai insufficiente a soddisfare le esigenze scolastiche e le richieste d’iscrizione, provenienti dalle frazioni di Dosso, Ombriano, Ville e dall’adiacente comune di Irma”. Con una spesa di poco superiore ai

500.000 euro, coperta dai fondi di bilancio comunale (360.000 euro) e da un contributo regionale (300.000 euro), il nuovo edificio sarà alimentato dalla neonata centrale a biomassa e occuperà una superficie di 355.000 metri quadrati (tre aule, salone, mensa/cucina, atrio e corridoio, ufficio e tre blocchi Wc) più 100.00 di seminterrato (lavanderia, cantina, spogliatoio e Wc del personale). Per ora i trentacinque bambini sono ospitati nelle stanze dell’oratorio. Durante il periodo natalizio il trasloco definitivo e a gennaio 2010 l’ingresso ufficiale nella nuova struttura.

Il progetto della scuola materna


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Lodrino. L'ex sindaco Bruno Bettinsoli sul nuovo Centro multiservizi Europa

Una piazza tutta nuova nel cuore del paese di Lia Micale

Riparato dalla maestosa dolomia del monte Palo il piccolo centro triumplino continua a crescere: da 1.400 a 1.800 abitanti in poco meno di vent’anni, senza contare l’incremento durante la stagione estiva, quando le presenze toccano quota 3.500. “Ho sempre sostenuto – dice Bruno Bettinsoli, sindaco uscente e ora assessore ai lavori pubblici e al bilancio – che il paese cresceva economicamente e di pari passo aumentava la carenza nei servizi. Un piccolo spaccio, un fornaio, un macellaio e poco altro non erano più sufficienti, perché per le grosse spese si doveva scendere in valle sino a Marcheno o Gardone. Servivano più servizi e questa è stata la politica degli ultimi cinque anni con le scuole costruite in località Fravango, vicino al centro sportivo ulteriormente rinnovato. Ora – prosegue Bruno Bettinsoli –, dopo l’inizio dei lavori nel 2006 e alcune vicissitudini negative che hanno riguardato le imprese costruttrici, abbiamo a disposizione il nuovo Centro multiservizi Europa”. Pur se ancora in allestimento (mancano alcune finiture), già dalla fine di luglio è in funzione il supermercato, centro nevralgico di un edificio che

La nuova piazza e il Centro multiservizi di Lodrino

si svolge su quattro livelli e dispone di un parcheggio con sessanta posti macchina (15 in piazza, 30 al piano in fondo e 15 a quello del supermercato). “Negli 8.000 metri quadrati di struttura – riferisce l’assessore lodrinese – sono già previsti una farmacia e la nuova sede della Bcc della Valtrompia, partner fondamentale che ha ceduto in permuta al Comune lo spazio di cui era proprietaria nella struttura del centro e che ora si trasferirà lì”. Una spesa totale nell’ordine dei tre milioni di euro, ma un bilancio che rimane in attivo di un milione grazie alla messa all’asta degli spazi, alla vendita attraverso un bando e alla successiva costruzione. “Inoltre

– aggiunge Bruno Bettinsoli – abbiamo ricevuto un contributo di 200.000 euro dalla Regione, che ha accolto la nostra richiesta sul Pic (Programma di iniziativa comunitaria)”. Il riconoscimento di un’opera importante, che nel grande valore sociale ha il suo pregio maggiore. Un centro ricco di servizi che si installa nel cuore dell’abitato di Lodrino attorno alla piazza Europa. La piazza, spazio d’incontro per eccellenza, punto verso cui far convergere la gente, arricchita anche dal Punto Acqua della Provincia, insieme al quale diviene occasione di ritrovo, momento di scambio e condivisione di un luogo fisico, che non scompaia nell’evanescenza delle agorà virtuali.

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Esco Valtrompia, una società di servizi energetici A Bovegno è nata da circa un mese una nuova società, la “Esco Valtrompia Srl”, grazie a una convenzione approvata in consiglio comunale. Esco, cioè Energy Service Company. Una società che progetti, realizzi e gestisca tutta una serie di servizi energetici con dei finanziamenti tramite terzi, cercando di portare un miglioramento dell’efficienza energetica. Una nuova società che nasce dall’esigenza della pubblica amministrazione di non rinunciare a interventi di grossa portata sociale. Una rinuncia che spesso significa vendita di consistenti porzioni del patrimonio dell’ente. Le Esco sono società a partecipazione mista (pubblica e privata) che assumono su di sé il rischio dell’iniziativa, liberando il cliente finale da oneri organizzativi e d’investimento. In seguito, i risparmi economici ottenuti vengono spartiti fra la società e il cliente secondo un accordo commerciale precedentemente stabilito. Unica condizione fissa è che il capitale sociale sia a maggioranza pubblica, anche se le azioni decisionali rimangono nell’ambito del diritto amministrativo, e quindi viene riconosciuta maggiore efficienza all’azione privata rispetto a quella pubblica. La Esco di Bovegno è stata fortemente voluta dalla maggioranza, nell’ottica dell’attivazione di un meccanismo virtuoso, che consenta di poter realizzare nuovi progetti di investimento nell’area energetica senza appesantire troppo il bilancio comunale. In sostanza una sorta di autofinanziamento: l’investimento fatto si diluirebbe gradualmente e senza aggravi ulteriori grazie alle entrate che si generano tramite il risparmio energetico.

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Media Valle

Una centrale a biomasse per Gardone È stato presentato a Gardone Val Trompia il piano per la realizzazione della centrale a biomasse e della rete di teleriscaldamento, i cui progetti avevano ricevuto a giugno il parere favorevole della Provincia di Brescia. Un impianto di cogenerazione, ossia produzione di calore tramite la combustione di legna triumplina e successivamente produzione di energia. Prima beneficiaria del teleriscaldamento sarà la zona sud del paese (ospedale, casa di riposo, piscina e il quartiere Oneto). L’operazione dovrebbe partire entro il 2010 e sarà gestita dalla nascente società “Naturaenergia”, presieduta da Adriano Pedretti.

Inzino di Gardone. Una manifestazione lunga un mese promossa dall'Associazione “Madonna del Castello”

“Settembre inzinese”di festa Tante le iniziative per la 49a edizione tra devozione, musica e teatro. Parlano il presidente Ladislao Mattiuzzo e don Eugenio Panelli di Rosa Casari

Come una caecia piantata nell’assito di una nave della Serenissima. Una cosa piccola ma di grande importanza. Questo è il senso del “Settembre inzinese”, da quando negli anni Cinquanta tornò a risplendere il lavoro dei caicì di Inzino, e con essi crebbe economicamente l’intera frazione di Gardone Val Trompia: le industrie si ampliavano, le case empivano spazi prima vuoti, si sviluppava l’intera piccola borgata. Un paese si ridestava, scopriva la sua autonomia e la sua ricchezza, si espandeva attorno alla sua antica pieve, ma il benessere non portava una pari crescita culturale e l’antica cura per le persone. Decisiva fu l’intuizione del giovane curato don Nicola Bragadina, che con intrapren-

La processione a Inzino in occasione della festa della Natività di Maria

denza valtrumplina lanciò un progetto ricreativo per dare vitalità al paese. Ecco nascere nel 1960 la “Associazione Madonna del Castello”, creata con l’intento di abbellire la festa principe dedicata alla Vergine Maria. Una festa che dopo quarantanove anni rimane ben salda nel terreno triumplino e nel cuore della gente, divenendo il fulcro del “Settembre inzinese”. Un cuore religioso che con la S. Messa e la processione al santuario del 12 settembre scorso ha dato avvio alla costellazione

di appuntamenti che per un mese illumina le serate inzinesi, pur se la luce sarà di meno. “Quest’anno – dice don Eugenio Panelli, parroco di Inzino – abbiamo deciso di contenere le spese, riducendo le luminarie. Una scelta sofferta, ma rispettosa del momento di crisi e che potrà farsi occasione per un ritorno all’essenzialità del nostro Settembre. Moderando lo sfarzo della festa – continua don Eugenio – ci si può specchiare nello spirito costitutivo che ha spinto gli inzinesi a

creare questa festa”. Una manifestazione che dalla singolarità dell’evento sacro si apre a ventaglio, cercando di lavorare con le associazioni presenti sul territorio. “Nel corso degli anni – dice Ladislao Mattiuzzo, presidente dell’Associazione Madonna del Castello – il progetto è diventato sempre più professionale, con un programma ogni anno più ricco e vario. Un calendario fitto, intessuto del lavoro di un nutrito gruppo di collaboratori, cui va il mio ringraziamento”. Una schiera di volontari che ha accolto il pubblico accorso al Teatro-tenda allestito nel campo dell’oratorio di Inzino, dove si sono susseguiti spettacoli musicali, proiezioni sul mondo della montagna, dimostrazioni sportive, serate enogastronomiche, approfondimenti dedicati ai genitori, tornei di carte, mostre. Prima di giungere al momento conclusivo con le serate dell’1, 3 e 10 ottobre, quando sarà la volta dei concerti: la scuola di canto “Lorenzo Perosi” di Lumezzane e l’orchestra “Il Plettro” di Inzino nella parrocchiale di S. Giorgio; la rassegna di canti corali ad opera dei gruppi di Breno, Saronno (Va) e Inzino nel Cinema Teatro del paese. Per informazioni sul programma dettagliato visitare il sito web www.comune.gardonevaltrompia.bs.it.

Sarezzo. Dopo diciassette anni di assenza, il prossimo 18 ottobre ritorna l'importante gara podistica

La cronoscalata dalla piazza al santuario di Sant’Emiliano Quanto ci vuole per arrivare al santuario di S. Emiliano e Tirso dalla piazza di Sarezzo? Una domanda che dal 1972 trova risposta nelle cifre del cronometro e nei tabulati della gara che allora organizzò il Gruppo Alpini di Sarezzo. Alla prima edizione partecipò anche un giovanissimo Gianni Poli, che poi avrebbe vinto la maratona di New York (1986) e l’argento agli Europei di Spalato (1990). Una cronoscalata che, dopo una pausa di quattro anni, riprese nel 1976 e proseguì senza interruzioni sino al 1992. Da allora una lunga sospensione che s’interromperà il prossimo 18 ottobre, quando

la sentita cronoscalata Sarezzo – S. Emiliano tornerà ad animare lo spirito di giovani e adulti. I ragazzi fino a 14 anni affronteranno un percorso ridotto, con partenza di massa dalla chiesetta in Valle di Sarezzo; mentre i ragazzi dai 15 anni in su e gli adulti partiranno ogni 30 secondi, sfidandosi nel classico percorso di 5,8 chilometri che dai 250 metri della piazza Cesare Battisti segue il corso del torrente Redocla e s’inerpica sino ai 1.102 metri dell’erboso piazzale d’arrivo. Una corsa patrocinata dal Comune di Sarezzo e organizzata da Unione Atletica Valtrompia e Gam (Gruppo autonomo

montano), che gestisce il santuario e l’annesso punto di ristoro. Una gara dal passato glorioso, che annovera fra i partecipanti il forte saretino Giorgio Bottarelli, i bresciani Gian Pietro Azzani (autore del primo record nel ’72), Angelo Taddei e Blino Morelli, il lucchese Lauro Ghilardi e i bergamaschi Privato Pezzoli e Fausto Bonzi, primatista assoluto della scalata col tempo di 33’35’’. Una targa di legno ricorda a tutti i viandanti che transitano di là i tempi dei migliori. E ogni volta che qualcuno giunge sui gradini del santuario, ecco scattare perentoria la domanda: “Quanto tempo ci hai impiegato?”.



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Bassa Valle

Pellegrinaggio a Conche Con l’inizio dell’anno scolastico ritornano anche le attività parrocchiali ad animare la vita della comunità di Cortine. Oltre il catechismo, si prospetta un appuntamento dedicato a tutte le famiglie: il pellegrinaggio in Conche del prossimo 27 settembre. Partenza prevista per le ore 9,00 dalla località Cocca e alle ore 10,30 Santa Messa al santuario dedicato a San Costanzo e alla Madonna della Misericordia; quindi, momenti d’intrattenimento, un tempo per la riflessione riservato ai genitori e alle ore 16,00 la preghiera conclusiva. Per la prenotazione del pranzo telefonare allo 030 3530699.

Nave. Il parroco don Giuseppe Mombelli fa il quadro degli interventi previsti. Lavori conclusi entro un anno

L’oratorio di Muratello rinasce Nuovi spazi per la comunità di Lia Micale

L’oratorio di Muratello si scuote di dosso la polvere e si prepara a indossare un abito tutto nuovo. Sviluppatosi attorno alla chiesa della Beata Vergine della Misericordia, la struttura è composta da tre edifici distinti che verranno ammodernati. “Il vecchio ambiente risale al 1967 – dice il parroco don Giuseppe Mombelli – pertanto andava rinnovato e adeguato alle attuali norme di sicurezza e igienico-sanitarie. All’esterno i lavori riguardano soltanto l’eliminazione di alcune barriere architettoniche e la posa di cubetti in granito nel cortile. Agli edifici – continua don Giuseppe – verrà applicato un cappotto esterno che, insieme al rifacimento delle vetrate delle finestre, eviterà la dispersione di calore e la formazione di muffe. Inoltre, verrà

Il cantiere aperto all'oratorio di Muratello

rifatto l’impianto elettrico e saranno installate le scale di emergenza”. Una ristrutturazione che riguarderà anche gli spazi dedicati alle attività di catechismo e del Cag (Centro di aggregazione giovanile). “Le stanze

– aggiunge il parroco navense – saranno ampliate, rendendole comunicanti con l’inserimento di porte a scorrimento”. Anche l’edificio del vecchio teatro, un tempo diviso fra parrocchia e

scuola materna, verrà rimesso a nuovo grazie al trasferimento dell’asilo in una nuova sede. “I due piani saranno riorganizzati in sale polifunzionali – precisa don Giuseppe –. A pianterreno ci sarà una cucina tutta nuova, mentre il seminterrato accoglierà due sale prove per i gruppi musicali. Inoltre, verrà costruito un ascensore interno e i servizi saranno integrati da un bagno per disabili”. Cominciati lo scorso luglio, i lavori dovrebbero terminare nel giro di un anno, con una spesa stimata nell’ordine dei 600.000 euro. “Ricevuto il placet economico dalla Curia, i lavori sono partiti senza intoppi – conclude don Giuseppe Mombelli – e i costi saranno interamente sostenuti dalla comunità parrocchiale, contenta di appoggiare il progetto di un nuovo oratorio, moderno nella struttura ma aderente al principio di aggregazione cristiana che ispirò san Filippo Neri”.

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Concesio. La mostra "Nella luce" anima la 10a edizione. A novembre il Pontefice inaugura l'Istituto Paolo VI

Dalla Settimana Montiniana alla visita di papa Benedetto XVI di Rosa Casari

È giunta alla X edizione la Settimana montiniana organizzata dall’amministrazione di Concesio e dalle cinque parrocchie del comune triumplino. Cuore del programma è stata la giornata del 19 settembre, quando si sono riuniti in Valtrompia parroci e sindaci dei paesi nativi dei Papi conciliari: Giovanni XXIII (Sotto il Monte), Paolo VI (Concesio), Giovanni Paolo I (Canale d’Agordo), Giovanni Paolo II (Wadowice), Benedetto XVI (Marklt am Inn). “Il cammino compiuto dal Concilio sin qui – dice Mons. Dino Osio, parroco della Pieve – va considerato come un percorso operato dallo Spirito Santo attraverso tutti questi pontefici”. Aperta agli aspetti spirituali, meditativi e artistici, la Settimana montiniana è soprattutto un punto di riferimento per la valorizzazione della figura di Paolo VI, al quale oggi si guarda con rinnovato interesse. “Crediamo in Paolo VI – riferisce il presidente della Settimana montiniana, Claudio Fiorini – crediamo nel suo magistero, nella sua santità e vogliamo che sia patrimonio di tutti”. Oltre a tavole rotonde, incontri, conferenze, celebrazioni liturgiche e commemorative,

La mostra di Luciano Pea e Rinaldo Turati nella chiesa di S. Andrea

appuntamento importante è l’assegnazione del consueto “Premio Bontà Paolo VI”, che il prossimo 28 settembre verrà conferito a mons. George Biguzzi (vescovo in Sierra Leone) per l’attività svolta a favore del recupero dei bambini soldato. Una manifestazione che non vuole soltanto ricordare papa Montini, ma intende renderne vivo il coraggio, la modernità, l’esemplarità specie nel

saper cogliere il valore rivelatore dell’arte. Ecco la nascente “Associazione per l‘arte Le Stelle”, che fino al 4 ottobre propone la mostra “Nella luce” a cura di Fausto Moreschi e Carmela Perucchetti: due gli artisti bresciani (Luciano Pea e Rinaldo Turati) che si confrontano sul tema della luce nello spazio sacro, allestendo la chiesetta di Sant’Andrea a Concesio e l’ex-chiesa di San Zenone all’Arco

a Brescia. Due interventi artistici che invitano alla riflessione sul senso del sacro, partendo dalle commoventi parole del Pensiero alla morte di Paolo VI: “Ecco, mi piacerebbe, terminando, d’essere nella luce”. La luce della Trasfigurazione, la luce di quel 6 agosto 1978 in cui, coincidenza struggente, papa Paolo VI si spegneva. Nel ricordo di Paolo VI si muoverà anche l’attuale Pontefice Joseph Ratzinger, la cui visita in terra bresciana è prevista per il prossimo 8 novembre. Papa Benedetto XVI passerà da Botticino per venerare il corpo di don Arcangelo Tadini, quindi sarà a Brescia per la concelebrazione eucaristica in piazza Paolo VI e recita dell’Angelus; infine, nel pomeriggio giungerà a Concesio per visitare la casa Natale di papa Montini e per inaugurare la nuova sede dell’Istituto Paolo VI. Un edificio che si sposta dalla sede storica di via Gezio Calini a Brescia e sale in Valtrompia, portando con sé l’amplissima biblioteca del Papa bresciano, l’archivio di documenti raccolti nel corso degli anni, il Centro Studi, i locali dell’Opera per l’Educazione Cristiana e il Museo di Arte e Spiritualità. Un’istituzione culturale e spirituale di livello internazionale, che insieme alla casa Natale di papa Montini dal prossimo 8 novembre sarà patrimonio di tutti.

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Economia L'incontro

Diego Toscani Un giovane imprenditore alla presidenza di Asvt

Qualità, continuità ed economicità Progetti ambiziosi guardando alle risorse della valle Diego Toscani, presidente dell'Azienda Servizi Valtrompia Spa

di Andrea Alesci

Nella sede operativa della Demo pubblicitaria a Villa Carcina incontriamo Diego Toscani, trentottenne imprenditore bresciano, impegnato su vari fronti (marketing e comunicazione, ristorazione, immobiliare), oltre ad essere il presidente di Asvt, l’Azienda servizi Valtrompia. Quando è nata Asvt e da quando la guida? Sono presidente di Asvt dal maggio 2008, quando l’azienda compiva il decennale dalla sua costituzione. Nata da un accordo fra Comunità montana e Comuni della Valtrompia, Asvt è una società per azioni con capitale pubblico al 51% e il restante 49% controllato da A2A. Operativa dal 2000, negli anni si è affermata come soggetto principe per l’approvvigionamento di risorse necessarie alla valle e nel tempo è cresciuta sempre più. Che cos’è l’Azienda servizi Valtrompia? La nostra è un’azienda che fornisce ai comuni della valle i servizi essenziali: cura dell’acquedotto, distribuzione di gas metano, servizio di fognature e depurazione, gestione calore e smaltimento rifiuti. I servizi relativi alla distribuzione di gas sono riservati ai comuni principali (Gardone, Sarezzo, Villa Carcina e Lumezzane), mentre l’acqua viene portata in tutta la valle su incarico ricevuto da Aato (ndr, Autorità ambito territoriale otti-

male della Provincia di Brescia), ad eccezione di Nave e Caino che dipendono da A2A. Un servizio di sistema idrico integrato che consiste nella captazione delle acque, nella gestione degli acquedotti e nella distribuzione idrica. Qual è lo spirito dell’azienda? Sono tre i principi fondamentali per governare i servizi pubblici: qualità, continuità, economicità. La qualità riguarda i servizi forniti, e per questo Asvt cerca sempre di dare il meglio ai propri cittadini, potendo contare anche sulle competenze di A2A. Inoltre, siamo naturalmente orientati verso i cittadini, cosa che deriva dall’essere di proprietà dei vari comuni triumplini. L’azienda guarda sempre con occhio di riguardo al pareggio di bilancio, senza farsi mancare obiettivi ambiziosi: uno di questi è la realizzazione di una nuova sede a Sarezzo, in un’area di circa 8.000 metri quadrati adiacente alla scuola media “Giorgio La Pira”. I lavori verranno appaltati entro fine anno, con l’intento di iniziarli nella primavera 2010 e riuscire a terminarli nel giro di un anno e mezzo. Sarà una sede molto moderna sia nell’aspetto sia nei contenuti tecnologici. Ci doteremo di apparecchiature fotovoltaiche e geotermiche per la costruzione dell’edificio, in modo che questo possa avere un impatto ecologico ridotto rispetto al tradizionale modo di costruire e perché possa essere autosufficiente nella gestione e regolazione degli impianti interni. Intendiamo investire proprio sulla nostra sede il bagaglio di conoscenze acquisite e continueremo a

guardare con interesse alle tecnologie che consentono un risparmio energetico. Come mai Asvt ha deciso di traslocare in una nuova sede? Il trasferimento si è reso necessario, perché l’azienda si trova a operare in sedi inadeguate e dislocate in tre punti differenti: attualmente abbiamo gli uffici principali che sono ospitati nell’edificio della Comunità montana a Gardone Val Trompia, altri in uno spazio sempre a Gardone, infine il deposito che si trova a Marcheno. Quali sono gli altri progetti in vista? Un altro obiettivo che l’azienda considera di fondamentale importanza riguarda la messa in opera di un nuovo acquedotto di valle, necessario per garantire a tutti i comuni acqua di qualità in quantità sufficiente. Sul progetto è in corso la procedura di valutazione da parte della Regione Lombardia, ma noi confidiamo in un parere positivo; il tempo di attesa dovrebbe essere di un mese o poco più. Su questo progetto sono d’accordo tutti i Comuni eccezion fatta per Bovegno, con il quale si è venuto a creare un piccolo dissidio. Bovegno è il comune che più di tutti fornisce acqua in termini di sorgenti. Quali sono i motivi del contendere? La questione riguarda la contemporanea produzione di energia idroelettrica accanto alla realizzazione dell’acquedotto, ossia la costruzione di due piccole centrali idroelettriche: una a Bovegno e un’altra a Pezzaze.

Il problema, dunque, riguarderebbe la riduzione della portata del fiume e il conseguente impoverimento delle acque. Secondo noi questa riduzione non è uno svantaggio, anzi diverrebbe oltre che una ricchezza energetica un fattore di decrescita sul costo dell’acqua. Attualmente è allo studio la possibilità che parte delle risorse vengano ripartite al comune di Bovegno. Comunque, stiamo vagliando una soluzione che possa incontrare il parere favorevole di tutti. Per quanto riguarda la questione dei rifiuti? Noi effettuiamo la raccolta differenziata per cassonetti, ma già dallo scorso anno abbiamo messo in campo presso i pubblici esercizi anche quella porta a porta per vetro e lattine. Inoltre, dall’inizio del 2010 alcune zone di alcuni comuni della Valtrompia saranno interessate da un progetto sperimentale che riguarderà la raccolta differenziata porta a porta di varie frazioni di rifiuto. Altri progetti futuri? Cuore dell’azienda rimangono la fornitura d’acqua e gas metano, ma per la gestione del calore tramite cogenerazione siamo attenti e interessati spettatori del progetto portato avanti a Gardone Val Trompia con la nascente centrale a biomassa. L’azienda rappresenta un importante patrimonio per la Valtrompia e ritengo che se i comuni lo vorranno potrà essere anche un ottimo veicolo di investimenti e un potenziale creatore di posti di lavoro e risorse.


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Il programma di "Pentatro" a Sarezzo

Cultura

e comunicazione

Anche quest’anno il programma autunnale del teatro S. Faustino di Sarezzo vivrà all’insegna della commedia e della parlata dialettale. Si comincia il 26 settembre con “L’Arnaldo èl va èn Cina” a cura della compagnia I roncaì di S. Vigilio; il 10 ottobre il gruppo teatrale Rapolcedone di Carpenedolo propone “Fürtüna che ghè i dutur”; il 24 ottobre “Se te mör la suocera” della compagnia Fil de fer di Villanuova; il 7 novembre “Tredes e miliù a cuimartei” con la compagnia Olga di Monticelli Brusati; infine, il 21 novembre “Non cambiano queste cose” del gruppo teatrale Caffè corretto di Borgosatollo. Inizio spettacoli ore 21, ingresso 6 € intero e 3€ ridotto.

Simboli. Da sempre uno dei luoghi più amati dai bresciani, legato in modo particolare a papa Paolo VI

Dalla sommità del Guglielmo il Redentore protegge la valle Sulla cima del Gölem c'è una cappella del 1902 dedicata a Gesù Cristo, meta ininterrotta di pellegrinaggio durante tutto l'anno

vozione verso questo luogo così carico di ricordi e di storia, con interventi di grande pregio artistico. Del sodalizio fanno parte, oltre al citato presidente Giovanelli, mons. Francesco Beschi, don Severino Chiari, Pio Marchetti, Aristide Peli, Sergio Richiedei, Enrico Salvalai, Luigi Palini, Alessandro Buffoli, Claudio Gnutti, Roberto Gaburri, Luigi Bernardelli, Giovanni Lancelotti, Carlo Drera, Giuseppe Martinazzi. Nel 1998, a vent’anni dalla morte di Montini, accanto al monumento ven-

ne posta una statua bronzea di Paolo VI, opera dello scultore camuno Gianluigi Sandrini. Nel 2005 si provvide al rifacimento del tetto con copertura in zinco/titanio; nel 2004 venne realizzato il portone di ingresso con un pregevole altorilievo in bronzo raffigurante papa Giovanni Paolo II, che sembra dialogare con Paolo VI, opera sempre di Sandrini. Lo scorso anno, infine, il completamento dell’opera di restauro e abbellimento con i tre mosaici che si aggiungono al primo mosaico, opera di Giancarlo Gottardi, e inaugurato nel 2002, nel centenario del monumento; le opere, firmate da Enrico Schinetti, Massimo Zuppelli e William Fantini, sono realizzate in vetro di Murano dai mosaicisti Travisanutto di Spilimbergo (Pordenone), custodi di un’arte tanto antica quanto nobile. Il tema è la Redenzione dell’uomo ad opera di Dio. Tutto quanto esprime la bellezza dell’opera che con il linguaggio e la suggestione dell’arte comunica non solo la dimensione estetica, ma i contenuti che ispirano il fondamento del senso stesso della vita. L’amante della montagna che sale sul monte Guglielmo è ancor più il pellegrino che si stacca dall’affanno della vita nella valle, per giungere ai piedi del Redentore, depositare il proprio fardello e partire leggero perché carico di speranza.

del sole al tramonto”. Un monito che ricorda all’uomo il suo ineluttabile destiestino, di una vita che gronda tempo come ome una nave immersa nelle acque. Polaveno come una sorta di “paese delle elle meridiane”, con l’ultima arrivata, lassù assù ai 968 metri di quota del santuario o di S. Maria del Giogo: una meridiana che, realizzata da altri studenti dell’istituto uto comprensivo “Oriana Fallaci” e inaugugurata lo scorso 4 luglio, raffigura tuttii gli stemmi delle brigate alpine italiane e e nella terracotta racchiude il quotidiano ano o intento dell’uomo di misurare il tempo mpo e scandire la propria esistenza all’ombra bra del sole. a.a.

La meridiana della chiesa di S. Nicola

di Fabio Larovere

È da sempre uno dei simboli più amati della valle del Mella. Il monte Guglielmo, con il monumento a Cristo Redentore che lo caratterizza, è nel cuore dei bresciani e in particolare dei triumplini, che in questi ultimi anni l’hanno curato con tanti interventi, rendendolo uno scrigno d’arte. Custode amorevole del monumento, un Comitato di cittadini e istituzioni che si preoccupa anche di promuovere una celebrazione liturgica in luglio, nel segno della memoria di Giovanni Battista Montini, papa Paolo VI, ricordato con una statua vicino alla cappella. Il nome di Montini è strettamente legato al Gölem e al monumento al Redentore. Quest’ultimo fu voluto in occasione del Giubileo dell’anno 1900 per consacrare il secolo a Cristo Redentore; ne venne costruito uno in ogni

Il monumento al Redentore sulla cima del Guglielmo

regione italiana e per la Lombardia fu scelto il Guglielmo. Il progetto fu fortemente sostenuto dall’avvocato Giorgio Montini, che presenziò all’inaugurazione insieme ai figli Lodovico e Giovanni Battista. Molti anni più tardi, nel 1966, sarà proprio Giovanni Battista Montini, divenuto papa col nome di Paolo VI, a farsi promotore del restauro del monumento. Prima un comitato ristretto di amici, sostenuti da Cesare Giovanelli, ed ora l’Associazione Redentore hanno espresso l’amore, la passione e la de-

Polaveno, il paese delle meridiane "Transit umbra sed lux permanet", questo il motto sulla meridiana dell’Istituto comprensivo “Oriana Fallaci” di Polaveno. L’ombra passa ma la luce rimane. La luce del sole cui gli uomini s’affidano, guardano, rincorrono, adorano. Dall’epoca degli antichi egizi, quando divenne forte il desiderio di fermare il tempo nell’ombra proiettata dal sole. La meridiana indica il preciso momento in cui il sole si trova a mezzogiorno ("in meridie") ed è orologio solare se consente di leggere tutte le ore. Che sia orologio solare o meridiana, quello costruito nel 1997 dai ragazzi della 3°A sotto la guida dei propri insegnanti è un semplice ma

mirabile quadrante di terracotta smaltata dove campeggia l’intrico di linee orarie, circondate dai dodici segni zodiacali. Uno zodiaco che torna anche nell’altra meridiana che il paese valtrumplino ha in serbo per il visitatore attento: là, sulla parete laterale della parrocchiale di S. Nicola. Tasselli di terracotta che compongono una raffigurazione sacra realizzata dai ragazzi della 3° M nel 1997/1998 e dedicata alla memoria di Martino Pintossi. Nella cornice il motto "A solis ortu usque ad occasum": una muta voce del Tempo, fattosi materia nel lento e inarrestabile movimento della traccia d’ombra che lascia lo gnomone “dal sorgere


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Salute. Secondo per frequenza in Occidente. Il rischio cresce con l'età: screening a partire dai 50 anni

Tumore del colon-retto: fare controlli per conoscere e prevenire di Pietro Cesari Specialista in Gastroenterologia

Nei Paesi industrializzati il tumore del colon-retto è il secondo per frequenza in ambo i sessi (dopo il tumore al polmone negli uomini e dopo il tumore alla mammella nelle donne. In Italia, ogni medico di famiglia dovrebbe avere in media 3,2 persone su 1.000 affetti da carcinoma colo-rettale tra i propri assistiti e vedere 0,62 nuovi casi su 1.000 persone ogni anno, con un dato sulla distribuzione geografica che risulta non uniforme: infatti, le regioni settentrionali hanno una prevalenza di malattia due volte maggiore rispetto a quelle meridionali. Il rischio di ammalarsi di tale patologia è correlato all’avanzare dell’età; la diagnosi di tumore in persone con età inferiore ai cinquant’anni è sporadica (4 casi ogni 100.000 persone), al contrario nei pazienti con età superiore aumenta in modo significativo (100300 casi ogni 100.000 persone). Altri fattori di rischio sono la familiarità (parenti di primo o secondo grado affetti da cancro del colon-retto), forme ereditarie geneticamente determinate (ad esempio la poliposi adenomatosa familiare, ovvero il cancro del colon-retto ereditario non legato alla poliposi), storia personale di altre neoplasie e di pregressa diagno-

si di adenomi e/o cancri colo-rettali, le malattie infiammatorie croniche dell’intestino. Essendo il tumore del colon-retto una malattia a possibile manifestazione tardiva, aspettare sintomi come la proctorragia (sangue rosso nelle feci) o la chiusura dell’alvo alle feci ed ai gas (occlusione e/o sub-occlusione intestinale) risulta spesso nocivo, perché correlato a una cattiva prognosi. Per questo motivo, è stato istituito in tutto il mondo lo screening per il tu-

more del colon-retto, che negli ultimi vent’anni ha portato a una netta riduzione della mortalità e ad un miglioramento della prognosi. Lo screening è raccomandato a partire dai cinquant’anni, a meno che non siano presenti fattori di rischio aggiuntivi, compresa la familiarità. In Italia è stato suggerita la “Ricerca del sangue occulto nelle feci” come tecnica di screening e in Lombardia è stata adottata dal 2005 nella popolazione asintomatica con età compresa tra 50 e 69

anni: per paziente asintomatico si intende un individuo che non manifesti segni o sintomi suggestivi per cancro del colon-retto (rettorragie, recenti modifiche dell’alvo, tenesmo, senso d’incompleto svuotamento, stipsi di recente insorgenza, perdita di peso superiore al 10% del proprio peso corporeo senza modifiche dell’alimentazione) e che non abbia fattori di rischio genetico o familiare. La positività al sangue occulto fecale (Sof) prevede un approfondimento diagnostico mediante un esame di secondo livello, quale la colonscopia. La colonscopia consiste nell’esplorazione visiva del colon grazie all’ausilio di uno strumento flessibile, permettendo l’individuazione e la conseguente asportazione di eventuali lesioni precancerose evidenziate, quali i polipi adenomatosi. Globalmente, si stima che su 1.000 polipi adenomatosi, 100 raggiungeranno le dimensioni di 1 cm e che 25 diventeranno dei cancri nel giro di 10-20 anni; pertanto, un’adesione al programma e una conseguente esecuzione della colonscopia permettono di rimuovere lesioni di minori dimensioni, meno invasive e perciò meno maligne. Lo scopo del programma di screening vuole dunque cercare di modificare la storia naturale di una malattia attraverso un trattamento efficace nelle sue fasi iniziali. L’adesione a questo


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Una bracciata diversamente abile

Sport

Dal 4 al 7 giugno scorso il centro sportivo di Pugnochiuso (Foggia) ha accolto il primo campionato di nuoto per diversamente abili. Fra le numerose squadre provenienti da tutta Italia vi ha preso parte anche la Polisportiva Bresciana No Frontiere, che annovera fra i suoi atleti due ragazzi valtrumplini: Paolo Pellicardi (classe 1973) e Giorgio Muscio (classe 1971). Entrambi hanno gareggiato nella classe 21, categoria amatori maschi, nei 100 metri stile libero, conquistando rispettivamente l’oro e l’argento. Giorgio Muscio ha centrato il secondo posto anche nei 100 metri dorso, mentre insieme hanno ottenuto il bronzo nella staffetta 4 x 50 metri mista (con Massimo Guida e Michele Andreis).

Softball. Scomparsa la blasonata Marcheno (A2), l'Alta valle con una nuova squadra che gioca in... città

Alla battuta il Brozzo Valtrompia, un riscatto amatoriale da esule La formazione triumplina è una squadra mista che s'è formata col passaparola. Il 27 settembre finale regionale di Andrea Alesci

C’era una volta il Softball Club Marcheno con le ragazze degli Scorpions che infilavano strike-out e fuoricampo in A2, seconda serie professionistica italiana. Una bella favola che s’è interrotta bruscamente nel 2006, quando alcuni problemi legati alla gestione del campo, il numero delle ragazze molto basso e i soldi che hanno cominciato a venire meno hanno scritto la parola ‘fine’. La porta del professionismo serrata d’improvviso. Il blasone d’un tempo rimane aggrappato soltanto ai ricordi, anche se un pezzetto di società è rimasta in piedi: sono le ragazze dai 10 ai 14 anni che s’allenano e partecipano al campionato regionale Cadette. Certo, servirebbero risorse e investimenti da fare, giacché il campo di Marcheno è uno dei migliori terreni che ci siano in Italia, e solo il futuro dirà se il progetto avrà seguito. Al di là della piccola fetta di settore giovanile rimasto, nel 2007 le ragazze più grandi hanno deciso di continuare a giocare con una squadra mista. Nel 2008 l’attività s’è in-

Una formazione del Brozzo Valtrompia Softball

terrotta ma in questo 2009 è nata una nuova società valtrumplina: il Brozzo Valtrompia Softball. Una realtà vivace costituita da ragazzi e ragazze che portano avanti un progetto amatoriale legato al mondo del softball. Problemi relativi alla gestione del campo li hanno costretti a emigrare sul terreno di gioco del Cus Brescia a Mompiano, negli impianti dell’Università di Ingegneria. Spinti verso la città, ma con un pezzo di Valtrompia nel cuore, hanno

formato un nutrito gruppo con la sola forza del passaparola, e adesso sono in diciassette. Una formazione variegata dove la spontanea e altisonante parlata dell’Alta valle si mescola allo spagnolo di qualche ragazzo cubano, in una squadra che declina perfettamente lo spirito dello sport: il divertimento. E una squadra che funziona anche sotto il profilo agonistico. Il campionato è cominciato il 5 aprile e si svolge a livello regionale, con le

squadre divise in due gironi. La fase finale termina proprio in questo mese di settembre e la compagine del Brozzo Valtrompia c’è. Domenica 27 li attende la trasferta sul campo neutro di Lodi, dove sarà finalissima contro la formazione dei Dominican Bulls Desio. “Questa finale è il coronamento di un campionato sempre condotto in posizione di vertice – dice il presidente del Brozzo Valtrompia, Doris Zappa –, un premio all’impegno e alla volontà di tutto il gruppo”. La chance di giocarsi il titolo di campione regionale amatoriale in una partita unica. Un’occasiona da sfruttare, dopo la pazzesca rimonta di qualche settimana fa contro il Caribe Bergamo: sotto 11-4 il Brozzo Valtrompia ribaltò la situazione nell’ultimo inning, chiudendo sul 12-11 con un fuoricampo immaginabile solo nel finale esaltante di una pellicola cinematografica hollywoodiana. Alla squadra triumplina non resta che giocarsela e magari concludere con un fuoricampo scintillante quanto l’home run messo a segno da Robert Redford ne “Il migliore”: punto, vittoria, campionato. Per informazioni consultare il sito web www.softballamatoriale.org.

Calcio. Sulle divise dei giocatori il logo della "Associazione italiana familiari vittime della strada"

Promozione, grande esordio per il Concesio Capitato nell’impegnativo girone bergamasco, il Concesio Calcio ha esordito nel campionato di Promozione come meglio non si poteva: due vittorie in altrettante gare e passaggio al secondo turno di Coppa Italia (l’ex Coppa Lombardia). “La nostra squadra – dice il presidente Mauro Rizzinelli – è una neopromossa, ma siamo molto determinati, perché possiamo contare su un gruppo formato da giocatori e staff tecnico estremamente validi, sia

sotto il profilo agonistico sia sotto quello umano; siamo guidati da un grande allenatore come Piero Cabassi e dal nuovo direttore generale Giorgio Cotelli, ex allenatore del Valtrompia e persona molto capace. Insomma – prosegue il presidente biancoblu – abbiamo il mix giusto per fare bene anche quest’anno”. Mauro Rizzinelli è dal 2002 lo sponsor principale del Concesio Calcio, ma quest’anno non comparirà sulle magliette della prima squadra e

della juniores regionale. “Il ragionamento che abbiamo fatto è molto semplice – ribadisce Rizzinelli –: lo scorso anno abbiamo ottenuto tanto con la vittoria di campionato, Coppa Lombardia e le soddisfazioni da tutto il settore giovanile, pertanto ora vogliamo essere noi a dare qualcosa. Ecco perché dal 3 settembre scorso (giorno della presentazione ufficiale alla stampa), sulle divise delle nostre due squadre più rappresentative campeggerà il logo della

‘Associazione italiana familiari vittime della strada’ con il riferimento al sito web www.vittimestrada.org. L’idea – prosegue Rizzinelli – è subito piaciuta al presidente dell’associazione Roberto Merli, originario di Concesio e il cui figlio, morto in un incidente nel 2000, militava nel nostro settore giovanile. Allo stesso tempo, anche i ragazzi sono contenti di portare sui campi questo messaggio. Un segnale importante di lealtà verso la vita”.


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Speciale AIDO

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Donare organi per salvare vite L’Associazione italiana donatori organi nasce a Bergamo il 26 settembre 1954. All’inizio l’Aido cerca di diffondere la possibilità dei trapianti di rene come alternativa alla dialisi. Il primo trapianto di rene viene effettuato fra gemelli identici dal prof. Murray il 23 dicembre 1954. Nel 1963 il primo trapianto di fegato (prof. Starzl) e il primo di polmone (prof. Hardy). Nel 1966 è la volta del pancreas (prof. Kelly e Lillehei) e nel 1967 il primo trapianto di cuore (prof. Barnard). Da allora la ricerca medica è progredita e continua nello sviluppo delle conoscenze e nella messa a punto di tecniche per “tipizzare” i tessuti e riconoscerne il grado di compatibilità.

Gardone Val Trompia. Sabato 26 e domenica 27 settembre la 12a edizione dell'importante appuntamento

Con l’Aido, gara per solidarietà di Rosa Casari

Sabato 26 e domenica 27 settembre torna il “Trofeo Aido Monica Giovanelli e Gran Premio Annalisa Gnutti”, giunto alla 12° edizione. Inserito nel programma del “Settembre inzinese”, il trofeo è una gara di regolarità per auto storiche costruite fino al 1961 e vedrà sfilare le vetture lungo alcune delle più suggestive strade della provincia di Brescia e, per la prima volta, anche della provincia di Trento, percorrendo 200 km con 38 prove cronometrate e quattro controlli orari. La competizione agonistica nasce nel 1997 da un’idea del ricostituito Gruppo Aido di Gardone Val Trompia e viene intitolato a “Monica Giovanelli”, morta in un incidente nel gennaio del 1995 e poi donatrice di organi. Cresciuta con l’intento di promuovere e diffondere gli ideali della donazione degli organi, grazie al prezioso contributo della Scuderia Brescia Corse la gara è diventata una manifestazione

che diverte i partecipanti e stupisce coloro che hanno la fortuna di assistervi. Le fasi preparatorie per la gara avranno inizio nella mattinata di sabato 26 settembre con le verifiche tecniche del caso presso l’oratorio “Don Giovanni Bosco” di Gardone Val Trompia. Nel pomeriggio, alle ore 15.00 partirà la prima vettura, il cui arrivo a Riva del Garda è previsto per le ore 18.00. In se-

rata cena di gala e l’indomani alle ore 8.15 di nuovo al volante per approdare in valle verso mezzogiorno: arrivo nel paese di Bovegno e poi trasferimento al Teatro-tenda di Inzino per lo spiedo e le premiazioni finali. Una manifestazione che quest’anno ha effettuato una sorta di gemellaggio con il “Gran Premio Nuvolari” (18-20 settembre), per cui gli equipaggi che

parteciperanno a entrambe le manifestazioni si contenderanno il “Gran Premio Annalisa Gnutti”. Ma più di tutto un trofeo che intende rinnovare la memoria di due giovani vite spezzate prima del tempo e di due gesti di generosità nel donare i loro organi. “Questa è un’occasione importante – dice Cesare Giovanelli, vice presidente dell’Associazione Solidarietà Sport Cultura ‘Monica Giovanelli’–, un evento che unisce la passione sportiva per auto di grande valore storico agli ideali dell’altruismo, all’immensa possibilità offerta dalla donazione degli organi: far rinascere una vita”. Edizione dopo edizione la corsa è diventata sempre più ricca, lunga e impegnativa e gli sponsor sempre più interessati ad essere presenti in una manifestazione che consente di realizzare progetti di carattere sociale. Un trofeo che rappresenta una delle iniziative più lodevoli messe in campo dalla sezione Aido di Gardone Val Trompia per raccogliere fondi e sensibilizzare la gente sul tema della donazione degli organi.


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Sito: www.lavocedelpopolo.it

SERVIZI e NUMERI UTILI COLLIO Piazza Zanardelli, 24 – 25060 Collio - Tel.

COMUNI CONCESIO P.zza Paolo VI, 1 – 25062 Concesio - Tel. 030 2184000 - Sito: www.comune.concesio.brescia.it

BOVEZZO Via Vittorio Veneto, 28 – 25073 Bovezzo - Tel. 030 2111211 - Sito: www.comune.bovezzo.bs.it

NAVE Via Paolo VI, 17 – 25075 Nave - Tel. 030 2537411 - Sito: www.comune.nave.bs.it

CAINO Via Villa Mattina, 9 - 25070 Caino - Tel. 030 6830016 - Sito: www.comune.caino.bs.it

VILLA CARCINA Via Marconi, 27 – 25069 Villa Carcina - Tel. 030 8984301 - Sito: www.comune.villacarcina.bs.it

LUMEZZANE Via Monsuello, 114 – 25065 Lumezzane San Sebastiano - Tel. 030 8929268 - Sito: www.comune.lumezzane.bs.it

SAREZZO Piazza Battisti, 4 - 25068 Sarezzo - Tel. 030 8936211 - Sito: www.comune.sarezzo.bs.it

POLAVENO

030 927213 - Sito: www.valletrompia.it

COMUNITA’ MONTANA Via Matteotti, 327 - 25063 Gardone Val Trompia Tel. 030 833741 - Sito: www.cm.valletrompia.it

FARMACIE NUMERO VERDE PER LE FARMACIE DI TURNO: 800 296157

CONCESIO Farmacia Comunale Concesio - via Europa, 62 - Tel. 030 2007874 Farmacia Dr. Lazzari Gianfranco - via Europa, 154 Tel. 030 2185219 Farmacia S. Vigilio dei Dottori Bontempi Alberto e Mauro S.n.c. - via Mazzini, 63 (località: San Vigilio) Tel. 030 2185012

BOVEZZO Farmacia De Michelis Eredi - via Dei Prati, 26 - Tel. 030 2092566

NAVE Farmacia Comunale Nave - via Brescia, 175 - Tel. 030 2530346

CAINO Farmacia Verzeni R. e Ciotti S. & C. Snc - via Brescia, 116 - Tel. 030 2530134

VILLA CARCINA

BRIONE

Azienda Servizi Farmaceutici S.r.l. via Zanardelli, 22 - Tel. 030 8982791 Farmacia S. Antonio Dott. Matteo Preceruti e c. S.n.c. - via Glisenti, 13 - Tel. 030 881313

Via San Zenone, 1 - 25060 Brione - Tel. 030 84013

LUMEZZANE

GARDONE VAL TROMPIA

Farmacia Arrivabene Giovanna - Piazza Portegaia, 11 (località: Sant’Apollonio) - Tel. 030 828931 Farmacia De Natale Francesco - via Montini, 233 Tel. 030 827788 Farmacia Fossati Mario - via Monsuello, 161/A (località: San Sebastiano) - Tel. 030 826744 Farmacia Morandi Simone - via S. Filippo Neri, 162 Tel. 030 8921759 Farmacia Scaglioni Franco - via Giacomo Matteotti, 45 - Tel. 030 871313

Piazza Marconi, 4 - 25060 Polaveno - Tel. 030 8940955 - Sito: www.comune.polaveno.bs.it

Via Mazzini, 2 - 25063 Gardone Val Trompia - Tel. 030 8911583 - Sito: www.comune.gardonevaltrompia.bs.it

MARCHENO Via Zanardelli, 111 – 25060 Marcheno - Tel. 030 8966018 - Sito: www.valletrompia.it

LODRINO Via Roma, 90 – 25060 Lodrino - Tel. 0308950160 - Sito: www.valletrompia.it

TAVERNOLE SUL MELLA Piazza Martiri, 1 - 25060 Tavernole sul Mella - Tel. 030 920108 - Sito: www.valletrompia.it

MARMENTINO Via S. Faustino, 30 – 25060 Marmentino - Tel. 030 9228202 - 030 9229006 - Sito: www.valletrompia.it

PEZZAZE Via Caduti Del Lavoro, 3 – 25060 Pezzaze - Tel. 030 9220100 - Sito: www.valletrompia.it

SAREZZO Farmacia Centrale Dr. Appodia - via Repubblica, 102 - Tel. 030 8901167 Farmacia Comunale Sarezzo - via Dante, 39 - Tel. 030 800759 Farmacia Fulgaro M. Antonietta - via Dante Alighieri, 183/B (località: Ponte Zanano) - Telefono: 030 8900550

POLAVENO Donati Dr. Luciano Farmacia - via Europa, 1 - Tel. 030 84079

BRIONE

IRMA

Farmacia Brione - via Gazzane, 23 - Tel. 030 84059

Via Casa dell’Alpino - 25061 Irma - Tel. 030 9220157 – 030 9220974 - Sito: www.valletrompia.it BOVEGNO Piazza Zanardelli, 1 - 25061 Bovegno Tel. 030 9259641 - Sito: www.valletrompia.it

Farmacia Comunale Gardone - via Matteotti, 300 Tel. 030 8912510 Farmacia Comunale Inzino - via Matteotti, 75 (località: Inzino) - Tel. 030 8912600

ANNO I NUMERO 04 - SETTEMBRE 2009 Edizioni Opera Diocesana San Francesco di Sales Registrazione del Tribunale n. 22/2009 del 21 marzo 2009 Direttore responsabile: Adriano Bianchi Sede e redazione: Via Callegari, 6 Brescia tel.: 03044250 - fax: 0303757897 e-mail: valtrompiavocemedia.it Pubblicità: Voce Media Pubblicità - Via Callegari, 6 Brescia Tel.: 0302808966 - fax: 0302802371 - e-mail: vmpvocemedia.it Stampa: CENTRO STAMPA QUOTIDIANI Spa - Via dell'Industria, 52 25030 Erbusco (Bs) - Tel. 0307725511 - Fax 0307725566 Progetto grafico e impaginazione: Ernesto Olivetti

GARDONE VAL TROMPIA

Farmacia Gamburri Elisabetta - via Matteotti, 205/E - Tel. 030 8912041

MARCHENO Farmacia Ghidini Sonia - p.zza Caduti Della Loggia, 2 - Tel. 030 861504

LODRINO Farmacia Rampini Dr. Rosella - via Roma, 90 - Tel. 030 850231

TAVERNOLE SUL MELLA Farmacia Scarabello di Rubuano Benedetta - via Amadini, 8 - Tel. 030 920151

MARMENTINO Farmacia Spanò Angela - via Santellone, 18 - Tel. 030 9229024

PEZZAZE Farmacia dei Dott. Grandi Daniele e Marchesi Annamaria S.n.c. - via Taverna, 45 - Tel: 030 920788

BOVEGNO Farmacia Dalla Vecchia P. & C. Sas - via IV Novembre, 32 - Tel. 030 926154

COLLIO Farmacia Gerola di Paola e Daniela Gerola Snc P.zza Zanardelli, 80 - Tel. 030 92722

OSPEDALE GARDONE VAL TROMPIA Via Giovanni XXIII, 4 - 25063 Gardone Val Trompia Tel. 030 8912661 - 030 8911517 - Sito: www.spedalicivili.brescia.it/Gardone/top_gardone.htm

GUARDIA MEDICA GARDONE VAL TROMPIA Pronto Soccorso c/o presidio ospedaliero - via Giovanni XXII, 4 – 25063 Gardone Val Trompia - Tel. 030 89331

BOVEZZO C/o Cosp di via Vittorio Veneto, 33 - Tel. 030 2711502 Orari: dalle 20.00 alle 8.00 di tutti i giorni della settimana. Dalle 8.00 alle 20.00 del sabato e dei giorni infrasettimanali prefestivi. Dalle 8.00 alle 20.00 di ogni giorno festivo. Per i Comuni di: Caino, Nave, Bovezzo, Concesio, Villa Carcina.

SAREZZO C/o presidio ASL di via IV Novembre, 19 - Tel. 030 8900567 Orari: dalle 20.00 alle 8.00 di tutti i giorni della settimana. Dalle 8.00 alle 20.00 del sabato e dei giorni infrasettimanali prefestivi. Dalle 8.00 alle 20.00 di ogni giorno festivo. Per i Comuni di: Gardone V.T., Polaveno, Brione, Sarezzo, Lumezzane.

TAVERNOLE SUL MELLA C/o presidio ASL di via Amadini, 49 Telefono: 030 9220271 Orari: dalle 20.00 alle 8.00 di tutti i giorni della settimana. Dalle 8.00 alle 20.00 del sabato e dei giorni infrasettimanali prefestivi. Dalle 8.00 alle 20.00 di ogni giorno festivo. Per i Comuni di: Marcheno, Lodrino, Marmentino, Tavernole, Pezzaze, Irma, Bovegno, Collio.

INFORMAGIOVANI

EMERGENZA

CONCESIO

118 (Emergenza sanitaria) 112 (Carabinieri) 113 (Polizia) 115 (Vigili del Fuoco) 117 (Guardia di Finanza) 1515 (Corpo Forestale)

Piazza Paolo VI, 1 - Tel. 030 2184141

NAVE Via Brescia, 29 c/o biblioteca - Tel. 030 2532753

VILLA CARCINA Via Italia, 24 - Tel. 030 8988224

LUMEZZANE Via Umberto Gnutti, 2 - Tel. 030 8920519

SAREZZO Via Bailo, 47 c/o biblioteca - Tel. 030 8907539

SOCCORSO ALPINO Bovegno: Tel. 030 926775


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ORARI delle SANTE MESSE (Prefestive e Festive) CONCESIO S. Andrea - S. Andrea Apostolo: Prefestivo:

Fontana - S. Rocco: Prefestivo: 19.00 - Festivo:

8.00 – 18.00 - Festivo: 7.30 – 10.30 – 18.00 Pieve - S. Antonino: Prefestivo: 8.30 – 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30 Costorio - S. Giulia: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.00 – 11.00 – 18.00

Pieve - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 18.30 -

S. Vigilio - Santi Vigilio e Gregorio Magno: Prefestivo: 8.30 – 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00 Concesio - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 18.00 - Festivo: ore 8.00 – 10.30

BOVEZZO S. Apollonio: Prefestivo: 16.30 (chiesa vecchia) – 18.30 - Festivo: 8.00 (chiesa vecchia) – 9.30 – 11.00 – 18.30

NAVE S. Maria Immacolata: Prefestivo: 8.30 – 18.30 Festivo: 7.30 – 9.30 – 10.45 – 18.00

Muratello - S. Francesco d’Assisi: Prefestivo: 8.30 – 18.30 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 17.30

Cortine - S. Marco: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30

CAINO S. Zenone: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.00 – 18.00

VILLA CARCINA Santi Emiliano e Tirso: Prefestivo: 8.30 – 16.00 (Casa di Riposo) – 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00 Cailina - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.00 Carcina - S. Giacomo: Prefestivo: 17.00 (Pregno) 18.00 - Festivo: 9.30 - 11.00 - 18.00 Cogozzo - S. Antonio: Prefestivo: 8.30 - 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.00

LUMEZZANE S. Sebastiano - Santi Fabiano e Sebastiano: Prefestivo: 7.00 – 9.00 – 18.00 - Festivo: 8.00 – 9.30 – 11.00 – 19.00 Valle - S. Carlo Borromeo: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 Villaggio Gnutti - S. Giorgio: Prefestivo: 18.00 (Casa di Riposo) - Festivo: 11.00 – 18.00 Gazzolo - S. Antonio di Padova: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 9.30 – 11.00 – 18.00

8.00 – 10.30 – 19.00 Festivo: 7.30 – 10.00 – 11.00 – 18.30 S. Apollonio - S. Apollonio: Prefestivo: 19.00 Festivo: 7.00 – 8.30 – 10.00 – 11.15 – 19.00

SAREZZO Santi Faustino e Giovita: Prefestivo: 8.30 – 18.30 - Festivo: 7.30 – 10.00 – 18.30

Zanano - Regina della Pace: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 (S. Bernardino di Noboli) – 10.30 – 18.30 Ponte Zanano - Cristo Re: Prefestivo: 8.30 (Maria Madre del Redentore) – 18.30 - Festivo: 8.00 (Maria Madre de Redentore) – 11.00 – 18.30 POLAVENO S. Nicola Vescovo: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00

Polaveno, la parrocchiale di San Nicola Vescovo

– 11.00

Gombio - S. Maria della Neve: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 10.00 – 18.00 - S. Maria del Giogo: Festivo: 16.00 (maggio/settembre)

mo: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 – 11.00 – 18.00 Cimmo - S. Calogero: Prefestivo: 20.00 - Festivo: 10.30 – 20.00

S. Giovanni Polaveno - S. Giovanni Battista:

Pezzoro - S. Michele Arcangelo: Prefestivo:

Prefestivo: 17.00 - Festivo: 8.00 – 10.30

17.00 - Festivo: 9.30

BRIONE S. Zenone: Prefestivo: 10.30 – 17.00 - Festivo: 10.30

MARMENTINO Santi Cosma e Damiano: Prefestivo: 18.30 - Fe-

– 17.00

stivo: 11.15

GARDONE VAL TROMPIA S. Marco: Prefestivo: 8.00 – 18.30 - Festivo: 8.00 –

Ville di Marmentino - Santi Faustino e Giovita: Prefestivo: 20.00 - Festivo: 10.00 PEZZAZE S. Apollonio: Prefestivo: 15.45 (Casa di Riposo) –

10.30 – 18.30

Inzino - S. Giorgio: Prefestivo: 17.30 (Santuario Madonna del Castello) – 19.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 19.00 Magno - S. Martino: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.00 – 11.15 – 18.30

18.30 - Festivo: 8.00 – 11.00

Lavone - S. Maria Maddalena: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 18.00

IRMA SS. Trinità: Festivo: 8.30 BOVEGNO S. Giorgio: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.30 - 16.00

MARCHENO Santi Pietro e Paolo: Prefestivo: 18.30 (Santuario della Madonnina) - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.30 Brozzo - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.00 – 18.30 Cesovo - S. Giacomo: Prefestivo: 19.30

(Graticelle) - 18.30

COLLIO Santi Nazaro e Celso: Prefestivo: 8.30 (chiesa

LODRINO S. Vigilio: Prefestivo: 17.00 (Invico) – 18.00 - Festi-

di Tizio) - 18.00 - Festivo: 9.30 (chiesa di Memmo) – 11.00 – 18.00 S. Colombano - S. Colombano Abate: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 11.00 – 17.00 - Maniva: Festivo: 15.30 (giugno/settembre)

vo: 8.30 (Invico) – 10.00 – 11.00 - 18.00

TAVERNOLE SUL MELLA Chiesa Parrocchiale - Santi Filippo e Giaco-

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Indagine sta tistica sulle pr eferenze: pi Oltre le lezio ù studenti “m ni, mo olte le prop igrano” in cit corsi pomer oste extracu tà. idiani d rriculari e ta di teatro, to nto sport: rnei interni, escursioni na tu ralistiche. Trofeo Aido sull lle strade br esciane il 26 e 27 settem bre

edia

Editoriale

A scuola in

Valle

di Egidio Bon

omi

La scuola in Valtrompia: bel Sì perché la tema. valle, da sem pre, ma scuola di lavoro, ma sca è ottirsamente scuola-scuola, luogo di studio zione. Per la e formaverità, il voc abolo scholè, di cui Il servizio ori è diretta emana greco zione, in gine voleva dir e a pag. 2 delle forze spiritu riposo, libero uso ali. Ora, diversi studenti tru mplini sembrano predil igere il signifi cat tivo, mentre per certi docen o primiti no il bell’uso del le forze dell’an n vale im ché non ci me ttono… l’anim a, pera. La Valtrompia ha in più il connotat lo d’un’aperta, o aciduscarsa propen sione dei giovani verso gli studi superi ori. La sua storia lavora tiva è alla bas e dei diplomati e laurea ti in numero decisamente inferiore rispet to e provinciale. alla media nazionale Fino a ieri la causa era l’immediata possi le (cinquemila? bilità d’impiego nel) imprese del la valle e per i figli di pap à l

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