La Voce del Popolo 2013 36

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—…‹ƒÂ?‘ –”ƒ ‰Ž‹ ‘’‡”ƒ‹ †‡ŽŽƒ ‹˜ƒ “Non state mendicandoâ€?, ha detto il vescovo Monari rispondendo alla domanda angosciata di alcuni lavoratori della Riva Acciaio che gli chiedevano se per mangiare bisogna mendicare. “Non state mendicandoâ€?, ha ripetuto a tutti, incontrando mercoledĂŹ 25 settembre i lavoratori, i rappresentanti sindacali, alcuni sindaci, le famiglie, alcuni sacerdoti della zona sul piazzale della Riva Acciaio di Cerveno. Con la sua presenza e le sue parole, il Vescovo ha voluto riaffermare la presenza forte e solidale dell’uomo di fede accanto a chi soffre e lotta per un diritto. Ha voluto sapere e ha raccolto notizie sugli elementi della crisi che dal 12 settembre tiene in scacco 460 lavoratori delle tre fabbriche ai quali si aggiungono un migliaio dell’indotto. E ha parlato di speranza come base concreta per vivere e lavorare con dignitĂ : “Dentro il lavoro c’è una delle sorgenti piĂš grosse della vitaâ€?, ha detto ancora il Vescovo “perchĂŠ lĂŹ si esprime la capacitĂ dell’uomo di essere persona e non oggettoâ€?. Ha poi recitato con tutti i presenti la preghiera del “pane quotidianoâ€?, che mai come in questa occasione è stata pregata con commozione da tutti, impartendo poi ai presenti la benedizione che è scesa come un balsamo consolatore. Al termine, ha voluto ascoltare le storie personali di alcuni padri di famiglia, conoscere il loro nome, il nome dei loro ďŹ gli, della moglie; a tutti si è presentato come “Lucianoâ€?. Le sue mani, strette a quelle dure dei lavoratori metalmeccanici, sono state il segno di una Chiesa che è tra la gente e con i bisogni delle persone.

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Mauro e Corsini. Le radici europee nell’era globale

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Emilio Del Bono. Risposte alla cittĂ che cambia

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piĂš produttive, ora deve solo ia sperare che qualche compagn straniera sia interessata a il collegare Milano con la Cina, i Vietnam o l’Indonesia. Altriment , si fa il giro dell’oca degli aeroporti sono mentre i manager stranieri E giĂ arrivati a destinazione... uno ďŹ guriamoci portare qui, in mondo, i dei Paesi piĂš turistici del indiani, milioni di futuri visitatori se no Arriveran cinesi, malesi. diretti. ci saranno voli comodi e o Altrimenti, che belle Parigi ante è Londra! Molto piĂš preoccup perchĂŠ Primo, la vicenda Telecom. a comprare saranno gli spagnoli ancor di Telefonica, che hanno piĂš debiti della nostra azienda. fanno Due debolezze raramente una forza. Poi, perchĂŠ Telecom ria è ďŹ nora stata la proprieta della rete di comunicazioni, diamo la a ďŹ i

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che la acquistarono, lo fecero tutto a debito: questo sarebbe stato saldato con i proventi o della telefonia. Un successiv il giĂ passaggio di mano accrebbe enorme debito mentre i proďŹ tti a calare aziendali continuavano a Anche za. concorren della causa stuďŹ qui gli attuali soci italiani, fuga, di perdere soldi, sono in agli lasciando il campo libero la spagnoli. Considerato che Pirelli Fiat è ormai Chrysler, che in mani rischia anch’essa di ďŹ nire se la straniere, che le banche non nica Finmecca che passano bene, e che ha un futuro incertissimo sono la moda e l’agroalimentare non preda di shopping straniero, e Generali le l’Eni, restano che dare un’indebitatissima Enel a industriaâ€?. consistenza alla “grande In attesa che i campioni della passo l’ulteriore “mediaâ€? facciano dimensionale l’Italia si ritrova

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Landò è una delle frazioni di Malonno con i suoi sette abitanti d’inverno, centinaia d’estate. Nella vecchia casa parrocchiale ospita la camera di don BurtulĂŹ, storico prevosto vissuto tra Ottocento e Novecento. Spiace constatare che Comune e Parrocchia non riescano a trovare il modo di promuovere la visita della casa parrocchiale con la storica testimonianza dell’esistenza di don BurtulĂŹ, un’icona per i camuni che da sempre sentono parlare di questa ďŹ gura sacerdotale tanto cara a tal punto che la sua comunitĂ , a

distanza di anni, ne custodisce ancora la memoria. Nella sua stanza si possono ammirare il suo letto, i suoi oggetti, lettere, candelabri e parte dell’archivio dattiloscritto. Ci si può immergere in quei fogli per riscoprire il cattolicesimo che fu. Peccato che non si riesca a valorizzare. I volontari (gli stessi che aprono e custodiscono gelosamente la chiesa dedicata a San Rocco) non mancano. Per chi volesse approfondire, si consiglia il libro “Vicende e personaggi della storia di Malonnoâ€? curato da Angelo Moreschi.

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regionale relativo alla Valtellina. L’ultimo studio di fattibilità risale al 2011 e prevede un investimento di circa 390 milioni di euro sia che si opti per collegare con 14 km di galleria la ferrovia BresciaIseo-Edolo con la Milano-SondrioTirano (e di lÏ con la Tirano-St. Moritz), sia che si propenda per un tunnel automobilistico di 12 km fra Edolo e Tirano. Resta il forte interesse del Cantone dei Grigioni per la soluzione su rotaia, come dimostra l’apposito studio

progettuale commissionato dagli svizzeri nel 2008. Ciò potrebbe comportare una loro parziale compartecipazione alle spese. Nel contempo lungo la valle dell’Adda i problemi legati all’esistenza di un’unica direttrice stradale (la Statale 38) sempre piĂš spesso suggeriscono il rilancio dei corridoi internazionali, come quello reso possibile dal traforo del Mortirolo. PiĂš problematica la questione in terra camuna. Se, infatti, il tema resta nei sogni

evocati in campagna elettorale, non ci si può nascondere che, se pure si trovassero i 390-400 milioni di euro necessari, non tutto sarebbe risolto: la ferrovia camuna dispone di un solo binario e non è elettrificata. Andrebbe adeguata alle future esigenze internazionali. Altrettanto per la Statale 42: anche se la superstrada venisse prolungata da Forno Allione a Edolo, risulterebbe sottodimensionata rispetto ai nuovi volumi di traffico. (g.c.)

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a zona pastorale della Media Valle Camonica è in cammino da tempo “non solo per virtĂš ma anche per necessitĂ â€? come conferma il vicario zonale don Aldo Mariotti. La zona si può suddividere in cinque grandi aree che si possono vedere nel dettaglio in pagina; tutte piĂš o meno si ritrovano in una fase di “ristrutturazione pastoraleâ€?. In molte realtĂ camune è stata portata avanti la scelta di un parroco unico su piĂš comunitĂ . Al momento sono due le erigende istituite: quella di Bienno detta anche della Valgrigna (con Bienno, Berzo Inferiore, Esine, Plemo e Prestine) e quella di Borno (Borno, Ossimo Inferiore, Ossimo Superiore, Lozio e Villa di Lozio). Accanto a queste, molte comunitĂ sono giĂ

seguite come si diceva da un unico parroco, si pensi a Ono, Ceto e Nadro, ma si potrebbero citare anche Cividate e Malegno o Cogno e Piamborno o Cimbergo e Paspardo o Cerveno e Losine, solo per fare alcuni esempi. Se guardiamo al caso della Valgrigna (erigenda dal 2011), don Aldo coadiuvato da un giovane curato e da tre collaboratori guida cinque parrocchie e “riesce a coprire bene tutto il territorioâ€?. Lo stile messo in campo, su suggerimento del Vescovo, è quello della comunione: i sacerdoti si incontrano ogni settimana e presidiano, di fatto, ognuno una canonica. Quest’ultimo aspetto permette alle comunitĂ parrocchiali di sentirsi meno sole, di sentire meno la mancanza del sacerdote dedicato. Ad oggi le unitĂ pastorali, grazie

anche alla buona intesa dei presbiteri, sembrano aver accolto bene il percorso intrapreso. “La difficoltĂ principale – ribadisce don Aldo – è per noi sacerdoti quella di doverci organizzare in tutte le comunitĂ . Facciamo giĂ , e si vedono i benefici, alcune cose insieme: la formazione dei catechisti, la formazione dei giovani e gli esercizi di vita corrente che fissiamo di volta in volta in una comunitĂ â€?. Il rischio è quello di diventare un po’ pendolari, non favorendo magari l’incontro, l’aspetto relazionale. “C’è questo rischio – continua don Aldo –. Chiediamo il soccorso dei laici, anche se all’inizio e alla fine degli incontri tendiamo a essere presenti. Purtroppo molte volte siamo di fretta, anche se le occasioni per stare insieme non man-

cano. Dipende anche da noi trovare il tempoâ€?, visto che la relazione è l’essenza dell’essere preti tra la gente. Domenica 22, ad esempio, le cinque parrocchie della Valgrigna hanno iniziato il catechismo in maniera unitaria a Berzo con il coinvolgimento di 500 ragazzi. Lo stesso si può dire per i pellegrinaggi dell’unitĂ pastorale che sono funzionali anche a modella una

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D Dolcissimo autunno su un treno che corre nella sera lattiginosa n e tenera piena di colori pesanti e di toni accesi come la l stella di Venere, o quella nuvola a ponente che fa vela in un u cielo di cenere. Stagione di acque chiare, di terre arate, di d viti sciolte e di nebbia sui prati dove le mandrie s’attardano a pascolare. Sera come tante dopo una giornata di d sole. Ultimo incontro di un giorno che muore. Attesa brus ciante di un anno che muore scompare la luce. La nebbia è c ci un u lago immenso, quieto e profondo che chiamano autunno perchĂŠ sale sulle sponde e un po’ alla volta nasconde il calore, p perc l’estate, i fiori appassiti, le cose sperate, accarezzate e solo un l l’estat po’ i sogni svaniti, i pensieri impazziti. Ottobre, ricerca p realizzate, real di una rag raggio g di sole e non importa se ha poco calore. Ăˆ il piĂš bello dell’anno perchĂŠ scalda l’autunno. Ăˆ diverso da quello dell’estate: una de pe luce lu piĂš gialla e piĂš obliqua; accende i colori; illumina la scena nell’attesa che la terra si spogli. S’attarda nel verde dei prati; rende il cielo ancora piĂš sp azzurro; gioca tra t le foglie degli alberi e le segue in caduta ciondolando, fa impazzire gli uccelli di passo, che s’attardano sulla rotta da seguire.

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ÂŽ –”‹…‘Ž‘”‡ ƒÂ?Â?ƒ‹Â?ƒ–‘ Due simboli dell’economia italiana, due tricolori stanno per essere ammainati: Alitalia destinata a diventare francese; Telecom ad avere un padrone spagnolo. Per noi, sono brutte notizie, e non tanto per la carenza di “italianitĂ â€? nella stanza dei bottoni, quanto perchĂŠ perdiamo da una parte l’ex compagnia di bandiera; dall’altra l’unica principale azienda di telecomunicazioni. Nel primo caso – Alitalia – signiďŹ ca che le rotte dei suoi aerei saranno quelle che piĂš interesseranno (per motivi economici o geopolitici) i nuovi proprietari di Air France-Klm. Se il sistema-Paese volesse orientare le proprie esportazioni verso il Sud-Est asiatico, magari con voli che partono dalle nostre regioni

piĂš produttive, ora deve solo sperare che qualche compagnia straniera sia interessata a collegare Milano con la Cina, il Vietnam o l’Indonesia. Altrimenti si fa il giro dell’oca degli aeroporti, mentre i manager stranieri sono giĂ arrivati a destinazione... E ďŹ guriamoci portare qui, in uno dei Paesi piĂš turistici del mondo, i milioni di futuri visitatori indiani, cinesi, malesi. Arriveranno se ci saranno voli comodi e diretti. Altrimenti, che belle Parigi o Londra! Molto piĂš preoccupante è la vicenda Telecom. Primo, perchĂŠ a comprare saranno gli spagnoli di Telefonica, che hanno ancor piĂš debiti della nostra azienda. Due debolezze raramente fanno una forza. Poi, perchĂŠ Telecom è ďŹ nora stata la proprietaria della rete di comunicazioni, dell’infrastruttura ďŹ sica: la diamo a un’azienda straniera? E inďŹ ne, mancando una grande realtĂ italiana, perchĂŠ mai uno straniero

dovrebbe fare grandi investimenti proprio qui, per dotarci di quelle nuove infrastrutture su cui viaggia internet e che giĂ ora sono vitali? Magari lo farĂ ; magari no perchĂŠ non vi trova convenienza, oppure perchĂŠ non ha i mezzi per farlo. E pensare che l’Alitalia e la vecchia Stet erano due aziende-gioiello. Nonostante l’inefďŹ ciente padrone statale, godevano di un regime di monopolio, caduto il quale sono cadute pure loro. Alitalia era diventata un carrozzone che giĂ cinque anni fa sarebbe ďŹ nito in mani francesi se l’allora governo Berlusconi non l’avesse messa in mano ad alcuni imprenditori italiani, con una generosa dote pubblica. Sono stati bruciati 5 miliardi di euro, gli imprenditori sono in fuga e ďŹ nirĂ ai francesi per un piatto di lenticchie. Telecom, invece, è il peggior frutto delle privatizzazioni anni Novanta, in altri casi riuscite bene. Gli imprenditori privati

che la acquistarono, lo fecero tutto a debito: questo sarebbe stato saldato con i proventi della telefonia. Un successivo passaggio di mano accrebbe il giĂ enorme debito mentre i proďŹ tti aziendali continuavano a calare a causa della concorrenza. Anche qui gli attuali soci italiani, stuďŹ di perdere soldi, sono in fuga, lasciando il campo libero agli spagnoli. Considerato che la Fiat è ormai Chrysler, che Pirelli rischia anch’essa di ďŹ nire in mani straniere, che le banche non se la passano bene, che Finmeccanica ha un futuro incertissimo e che la moda e l’agroalimentare sono preda di shopping straniero, non restano che l’Eni, le Generali e un’indebitatissima Enel a dare consistenza alla “grande industriaâ€?. In attesa che i campioni della “mediaâ€? facciano l’ulteriore passo dimensionale, l’Italia si ritrova povera dei motori dello sviluppo economico.

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La legge non muta la realtĂ delle cose ‘Â? ‹Ž …‘Â?–”‹„—–‘ ‘•’‹–ƒ–‘ ‹Â? “—‡•–‡ ’ƒ‰‹Â?‡ǥ Â?‘Â?•Ǥ —…‹ƒÂ?‘ ‘Â?ƒ”‹ ‹Â?†‹…ƒ …Š‹ƒ”‹ ’—Â?–‹ †‹ ”‹ˆ‡”‹Â?‡Â?–‘ ‡ †‹ ‘”‹‡Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ ’‡” ‹Ž Â†Â‹Â„ÂƒÂ–Â–Â‹Â–Â‘ÇĄ •’‡••‘ …‘Â?ÂˆÂ—Â•Â‘ÇĄ ‹Â? ƒ––‘ •—Ž ’”‘‰‡––‘ †‹ Ž‡‰‰‡ …‘Â?–”‘ Žǯ‘Â?‘ˆ‘„‹ƒǤ 1 •‡Â?’”‡ Žƒ ’‡”•‘Â?ƒ ƒ †‘˜‡” ‡••‡”‡ ”‹•’‡––ƒ–ƒ ÎŽ

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l Parlamento italiano discuterĂ una legge contro l’omofobia; questa legge vuole estendere all’omofobia quanto è stato stabilito dalla legge Mancino contro il razzismo. Nel nostro Paese, infatti, non è lecito sostenere dottrine razziste perchĂŠ il razzismo è considerato – giustamente – contrario ai principi fondamentali della societĂ e della cultura di cui facciamo parte; in modo simile non si potranno avanzare tesi omofobe perchĂŠ il rispetto degli omosessuali è considerato una necessitĂ assoluta per la convivenza nel nostro Paese. Tutto bene; ma che cosa significa? Se il discorso è il rispetto di chi ha orientamenti omosessuali, della loro dignitĂ di persone, della loro libertĂ personale, non ci sono obiezioni. Il soggetto dei “diritti della personaâ€? è, appunto, la persona umana, prima e indipendentemente dalle sue qualificazioni ulteriori: piccolo o grande, ricco o povero, italiano o francese, bianco o nero...; aggiungere a questa lista anche la precisazione: “eterosessuale od omosessualeâ€? non crea certo problemi. Si può anche dire che, siccome è facile sentire giudizi sprezzanti e derisori nei confronti delle persone con tendenze omosessuali, è giustificata una legge che tuteli il loro diritto a essere

socialmente rispettati. Ma la legge vuole anche decidere che l’eterosessualitĂ e la omosessualitĂ sono omologabili come due modi equivalenti di vivere la sessualitĂ ? Sarebbe un fatto curioso se non altro perchĂŠ la totalitĂ delle persone umane viventi nascono dall’incontro di uno spermatozoo maschile e di un uovo femminile. BisognerĂ dunque riconoscere all’eterosessualitĂ almeno la caratteristica di essere procreatrice, continuatrice della specie, cosa che non può essere evidentemente affermata dell'omosessualitĂ . Mettere tutto sullo stesso piano significa negare che la procreazione significhi qualche cosa, che sia un valore, che sia utile alla societĂ , che produca futuro e speranza... Capisco che viviamo in una cultura dove i valori tradizionali sono contestati

e ciascuno si costruisce una scala di valori assolutamente personale; ma omettere la considerazione che solo l’unione di maschio e femmina è feconda e fa nascere dei figli mi sembra uno scotoma piuttosto notevole. Vuol dire che dobbiamo disprezzare (o anche solo: valutare meno) chi vive una tendenza omosessuale? Non ci sono dubbi: no. La tendenza omosessuale non diminuisce di un millimetro la dignitĂ della persona e non dice nulla del grado di creativitĂ che chi sperimenta pulsioni omosessuali può esprimere e offrire alla societĂ . Persone con pulsioni omosessuali hanno dato contributi immensi alla societĂ per la loro sensibilitĂ , attenzione, senso artistico; non sono certo inferiori agli altri. Ma questo vuol dire che l’impulso omosessuale è equivalente a quello che conduce verso l’altro sesso? La natura ha inventato il sesso per avere una forma di riproduzione che permettesse una varietĂ maggiore delle specie e degli individui. Riproduzione sessuata significa che si uniscono due patrimoni genetici diversi; questi, uniti, costruiscono un individuo nuovo, che non è la clonazione dell’uno o dell’altro (cioè la produzione di un individuo col patrimonio genetico identico a quello di un altro individuo da cui deriva), ma un individuo

inedito, portatore di una forma umana nuova e quindi suscitatore di una attesa nuova. Ăˆ questo il

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valore significativo dell’eterosessualitĂ . Se nella storia della cultura c’è stato un tabĂš, questo è il tabĂš dell’incesto; e il tabĂš dell’incesto nasce esattamente dal timore di bloccare l’alteritĂ , di chiudere il futuro nel cerchio limitato della propria famiglia. L’incontro sessuale deve rivolgersi al diverso se si vuole che i patrimoni genetici si arricchiscano e non degradino col succedersi delle generazioni. Nella omosessualità è presente la fatica di accettare il diverso, di rischiare la comunicazione con un individuo che sia sessualmente “altroâ€?. Che questa inclinazione sia legata al patrimonio genetico,

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L’iter legislativo delle norme per il contrasto dell’omofobia è stato avviato dalla Camera il 6 giugno. La commissione Giustizia ha preso in esame la proposta di legge (n.245) a firma dei deputati Scalfarotto (Pd), Chimienti (M5S) , per modifiche alla legge 654/1975, e al decreto-legge 26 aprile 1993, n. 122, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 giugno 1993, n. 205, per il contrasto dell’omofobia e della trans fobia. Nel corso dell’esame venivano abbinate anche le proposte

di legge n. 1071, per modifica all’articolo 61 del codice penale, in materia di circostanza aggravante comune per i reati commessi per motivi di discriminazione, presentata da Brunetta (Pdl) e la n. 280, per modifiche alla legge 654/1975, in materia di discriminazione razziale, e nuove norme in materia di discriminazioni motivate dall’identità di genere, dall’orientamento sessuale o dalla disabilità delle persone, presentata da Fiano (Pd). La Commissione

Giustizia aveva un testo base nella seduta del 9 luglio, spostando poi l’inizio dell’esame della proposta di legge in aula dal 22 al 26 luglio. Il 19 settembre scorso, dopo infuocati dibattiti soprattutto all’interno dei partiti della maggioranza, gli emendamenti alla legge sull’omofobia sono stati approvati, a partire da quello discusso, sulla non punibilità di opinioni espresse circa l’omosessualità all’interno di organizzazioni di natura politica, culturale e religiosa.

che dipenda da esperienze psicologiche dell’infanzia, dal rapporto col padre o con la madre o da qualsiasi altra causa non lo so; a chiarire questo interrogativo si dedicheranno le persone che hanno competenze in biologia, psicologia, comportamento umano. Nello stesso modo diventa difficile giudicare gli atti omosessuali e non è questo il problema della legge. Non c’è dubbio che alla persona omosessuale vanno riconosciuti gli stessi diritti della persona (e i medesimi doveri) che sono riconosciuti agli altri. Così a nessuno è lecito disprezzare o deridere una persona omo-

sessuale; tra l’altro questo modo di fare tradisce una insicurezza di identità e quindi dice forse più cose sul derisore che sul deriso. Ma questo non significa che due comportamenti diversi, che danno contributi del tutto diversi alla edificazione della società umana, debbano essere pensati equivalenti per decreto. Le decisioni giuridiche possono comandare o proibire, ma non mutano la realtà delle cose. Spero dunque che la legge non voglia decidere che cosa si debba pensare sulla sessualità etero o omo che sia; che non voglia chiudere la riflessione come se tutto fosse chiaro e chi la pensa diversamente sia soltanto un depravato che immette veleni nel corpo sociale. Se si vogliono colpire i comportamenti lesivi della dignità delle persone con tendenze omosessuali, d’accordo, si dovrà però spiegare perché non bastino le leggi vigenti e relative aggravanti (“per motivi abbietti”) riconosciute e applicate da decenni. Se invece si vuole proibire di fare una distinzione tra comportamenti omosessuali ed eterosessuali, la legge farà un buco nell’acqua. Non è proibendo di parlare e di discutere che si raggiungeranno convinzioni vere sulla questione, che si comprenderà meglio la sessualità e che si costruirà una società più umana.

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Mentre la comunitĂ internazionale sta ancora valutando se e come intervenire in Siria, nel Paese si stanno consumando, insieme a una guerra infinita, anche tanti drammi che ormai sambrano essere parte della quotidianitĂ . Un messaggio disperato di aiuto è arrivato dal cuore ferito della cittĂ cristiana di Maaloula. Nel monastero di Santa Tecla sono rimaste bloccate le suore e i bambini dell’orfanatrofio, una quarantina circa di persone. Senza elettricitĂ , acqua e cibo

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hanno lanciato un Sos alla Croce Rossa siriana e internazionale, come riferiscono alcune agenzie stampa, perchĂŠ inviino convogli speciali di approvvigionamento che possano garantire loro la sopravvivenza, soprattutto ora che colpi di arma da fuoco hanno danneggiato il generatore elettrico impedendo cosĂŹ anche l’arrivo dell’acqua nel monastero. A lanciare per loro l’appello è il patriarcato greco-ortodosso di Antiochia e di tutto l’Oriente. Il

monastero si trova nella cittĂ di Maaloula. Dal 5 settembre, è una cittĂ fantasma, al centro di continui scontri a fuoco. Nessuno è rimasto. L‘unica presenza sono appunto le suore greco-ortodosse del monastero di S. Tecla che hanno scelto di restare per pregare e difendere il luogo sacro. “Lanciamo – scrive il patriarcato – un appello a tutte quelle realtĂ che si occupano di aspetti umanitari perchĂŠ possano garantire i rifornimenti necessari agli abitanti del monasteroâ€?.

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e una locomotiva volesse fare tutto il giro dell’Europa senza mai fermarsi, dovrebbe montare 310 lampadine per rispondere alle normative vigenti in ogni singolo stato dell’Unione. Poco male, se si pensa che anche i binari cambiano nell’attraversare ogni confine. L’immagine è emblema del lungo percorso che ancora attende gli Stati membri per compiere a pieno quel futuro di coesione, ancora ambito e non completamente raggiunto, 60 anni e poco piĂš dopo la fondazione della Ceca, primo passo verso l’unione. A evocare tale immagine è stato il ministro della Difesa Mario Mauro, intervenuto accanto al senatore Paolo Corsini nell’ambito della rassegna “LeXGiornateâ€?. Entrambi sono stati sollecitati da Daniele Alberti a discutere intorno alle radici dell’Europa nel futuro dell’era globale. Un’Europa che vive al suo interno – come ha ricordato Corsini nella sua disamina storico-filosofica – una serie di antinomie, essendo “provincia del mondoâ€? sotto il profilo demografico, della forza militare e delle risorse energetiche, ma che ha saputo esportare il modello occidentale a partire dal 1492, anno di conquista dell’America. Un continente che vive una serie di contraddizioni perchĂŠ fatica sia a trovare un suo centro, conteso tra le tante cittĂ -perno, sia a definire dei confini culturali precisi

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per affrontare le tante sfide del futuroâ€?. Sfide che riguardano la “necessitĂ di affermare un’autoritĂ multinazionale, che rafforzi la coesione interna permettendo di controllare i fattori di crisi che nascono dalle derive dei fondamentalismi e dal rigurgito dei nazionalismiâ€?. Inoltre, il senatore Corsini ha evocato con forza il bisogno di un “New Deal europeo, che restituisca il ruolo di grande potenza, guardando soprattutto al Mediterraneo come bacino storico-artistico, non perdendo tuttavia la sua aspirazione atlanticaâ€?. L’idea dell’Europa come “provinciaâ€? ritorna anche nelle riflessioni

del ministro Mario Mauro, giĂ vicepresidente del Parlamento europeo, dal 2004 al 2009. Basti pensare che l’Unione Europea, con i suoi 530 milioni di persone, costituisce soltanto l’8 percento della popolazione mondiale. Questa cifra esigua di persone, tuttavia, produce ben il 25 % della ricchezza del mondo, consumando la metĂ del welfare distribuito a livello mondiale. “L’Italia – ha spiegato il ministro – è nei titoli dei giornali un paese sconfitto, ma è ancora un’enorme fonte di ricchezza, se confrontata con le economie a sud del Mediterraneoâ€?.

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/D VWUDJH DO :HVWJDWH 0DOO 62 morti e un numero ancora imprecisato di dispersi: questo il bilancio ancora provvisorio dell’attacco portato dai fondamentalisti islamici somali Shabaab al centro commerciale Westgate Mall di Nairobi e del successivo blitz delle forze di sicurezza del governo kenyota. L’attacco, rivendicato dal gruppo terroristico somalo afďŹ liato ad al-Qaeda, sarebbe un atto di rappresaglia contro il Kenya di Nairobi per il suo intervento armato

in Somalia. Nel 2011, infatti, il presidente keniota, Uhuru Kenyatta aveva dispiegato 4mila uomini, su mandato dell’Unione africana, per contrastare il tentativo di al-Shabaab di instaurare uno stato islamista nel sud del Paese. Una condanna unanime della strage compiuta a Nairobi è giunta dalla Conferenza episcopale del Kenya (Kccb), dal Consiglio nazionale delle Chiese del Paese (Ncck) e dalla Provincia dei gesuiti dell’Afri-

ca orientale. “Condividiamo la sofferenza dei nostri fratelli e sorelle che hanno perso i loro cari nell’attaccoâ€?, scrivono i vescovi cattolici, parlando di “terribile tragediaâ€?. I presuli chiedono alla popolazione locale di manifestare “spirito di unitĂ â€?, restando vicina “ai fratelli e sorelle bisognosi di aiuto in questo momento difďŹ cileâ€?, in un’ottica di “solidarietĂ â€?. Allo stesso tempo, la Chiesa cattolica di Nairobi esprime apprezzamento “per

il supporto offerto dalle nazioni straniere in una fase cosĂŹ complessa per il Paeseâ€?. Pregando per le vittime e per i loro familiari, i gesuiti del continente ricordano che “in Kenya come nel resto del mondo, atti terroristici simili minano i valori fondamentali delle vita che la Chiesa cerca di promuovereâ€?. Di qui, la sottolineatura forte sulla necessitĂ di rilanciare l’impegno per “la pace e la giustiziaâ€? e di pregare per il Kenya.


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Ž‹ ‹Â?’‡‰Â?‹ ’‡” ”‹†—””‡ Žƒ ’‘˜‡”–Â? ‰Ž‘„ƒŽ‡ Negli ultimi 10 anni, grazie ai ďŹ nanziamenti dell’Unione europea, “quasi 14 milioni di bambini hanno potuto frequentare la scuola primaria, piĂš di 46 milioni di persone sono state aiutati con denaro e altri beneďŹ ci in natura per garantire loro la sicurezza alimentare, e oltre 7,5 milioni di nascite sono state assistite da qualiďŹ cati operatori sanitari, salvando le vite di madri e bambiniâ€?. Questi sono solo alcuni dei nuovi risultati pubblicati

dalla Commissione europea in merito alle iniziative per ridurre la povertà globale, sostenendo gli Obiettivi di sviluppo del millennio (Mdg), migliorando la vita di milioni di persone. I nuovi risultati, che riguardano le attività dell’Ue tra il 2004 e il 2012 arrivano alcuni giorni prima di un evento speciale promosso dalle Nazioni Unite a New York, nel corso del quale si discuterà di come sradicare progressivamente la povertà e quale potrebbe essere

la nuova agenda globale per lo sviluppo dopo il 2015. “Sono fermamente convinto che entro una generazione, l’eliminazione della povertĂ sarĂ possibileâ€?, ha dichiarato JosĂŠ Manuel Barroso, presidente della Commissione europea, che prenderĂ parte alla manifestazione organizzata a New York dalle Nazioni Unite, insieme al commissario allo Sviluppo, Andris Piebalgs (nella foto). Quest’ultimo ha sottolineato come l’Ue sia il donatore piĂš

generoso del mondo e il lavoro effettuato abbia fatto la differenza per la vita di milioni di persone. “Mi aspetto – ha affermato –che questo evento possa guidare la comunitĂ internazionale verso un accordo per un programma post-2015 che dovrebbe affrontare l’eliminazione della povertĂ e nuovo sďŹ de a favore dello sviluppo e – ha concluso Piebalgs – la Ue è determinata a dare il suo contributo per garantire una vita dignitosa per tutti entro il 2030 .

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tabilitĂ , ripresa, Europa. In questa triplice direzione potrebbe muoversi Angela Merkel, dopo la prevista, eppure sorprendente, vittoria della Cdu-Csu alle elezioni parlamentari del 22 settembre. Un successo previsto dai sondaggi, ma sorprendente nei numeri, con un plebiscito a favore della cancelliera di ferro, che si avvia a guidare il Paese per la terza volta, con una longevitĂ politica che l’avvicina ai “padri nobiliâ€? del partito democristiano, Konrad Adenauer ed Helmut Kohl. L’esito delle urne conferma quanto si era immaginato: la stabilitĂ politica che la Merkel ha assicurato dal 2005 in avanti ha permesso alla Germania di affrontare la pesante crisi, transitata anche a queste latitudini, con tenacia, senso di responsabilitĂ e volontĂ di riscatto. Soprattutto negli ultimi tre-quattro anni, la cancelliera ha messo in campo un mix di rigore, sacrifici, ma anche investimenti e competitivitĂ , tanto da restituire al sistema economico una nuova fase di crescita che, per quanto moderata, ha creato posti di lavoro e rilanciato le imprese nazionali su scala globale. Le elezioni per il Bundestag lasciano però sul campo feriti e dispersi e qualche problema anche per la Cancelliera. Gli alleati della Merkel, i liberali ultrarigoristi della

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Â? ƒ‹—–‘ †‡ŽŽƒ ‹”‹ƒ Possiamo fare qualcosa per la Siria? E possiamo conoscere di piĂš la realtĂ , splendida e martoriata, del Paese mediorientale? Parte da queste domande l’iniziativa che il Movimento dei focolari di Brescia ha organizzato per sabato 28 settembre, a partire dalle 17.30, presso il centro Mariapoli di Frontignano. Si tratta di una serata di beneďŹ cenza, un’occasione di festa in cui raccogliere fondi per la popolazione siriana, conoscere meglio cosa sta succedendo, e intanto stare insieme con grigliate e musica. L’iniziativa prenderĂ il via con un momento conviviale a cui seguirĂ un momento di riessione e di conoscenza dedicato alla Siria. Non mancheranno gli intrattenimenti musicali che accompagneranno i partecipanti sino alla mezzanotte. La festa si fermerĂ per ricordare, attraverso il lancio di lanterne cinesi, chi nel mondo in questo momento soffre a causa delle guerre.

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ri per alcuna coalizione; mentre gli anti-euro dell’Alleanza per la Germania (Afd) non superano lo sbarramento del 5% e dunque risultano esclusi dal Bundestag. Alla Merkel mancano pochissimi seggi (cinque) per la maggioranza assoluta nel Bundestag e dovrà necessariamente aprire a una coalizione di governo che comprenda la Spd (Grosse Koalition), come aveva fatto durante il suo primo governo. E questa notizia potrebbe essere ben accolta in molte capitali europee: l’intransigenza della Merkel verrebbe stemperata da una maggiore attenzione alle

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misure per la crescita e il welfare, e, non da ultimo, per quell’Europa che, da oggi, pende ancor piĂš dalle mosse di Berlino. In campagna elettorale “Angieâ€? – come l’acclamano i giovani democristiani –- aveva affermato: “Solo con l’Europa e con l’euro la Germania è forteâ€?. Mentre uno degli uomini piĂš vicini alla cancelliera, l’ex presidente dell’Europarlamento Hans-Gert Poettering, appena visti i risultati ha esclamato: â€œĂˆ una vittoria dell’Europaâ€?. In effetti la soliditĂ della Germania, una sicura guida politica nel cuore del continente, non dispiace a nessuno (antieuropeisti a parte, peraltro usciti con le ossa rotte dal voto tedesco), nĂŠ in patria nĂŠ nelle altre capitali europee. Di sicuro ad Atene e a Madrid ci si augura che la cocciutaggine con la quale proprio Angela Merkel ha imposto la linea all’Unione europea e alla Bce dia gli effetti promessi. Inoltre dalla Merkel è lecito attendersi una maggiore presenza e capacitĂ di azione nel campo della politica estera, essendo stata per troppi anni latitante: la situazione in Siria e in Medio Oriente, la “primavera arabaâ€?, la lotta al terrorismo, le sorti di innumerevoli Paesi poveri del pianeta sono realtĂ che non possono lasciare indifferente il gigante tedesco. Un’ultima considerazione sul voto in Germania.

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‘––‘˜‘…‡ †ǣ –‡Â?–ƒœ‹‘Â?‹ ’‡”‹…‘Ž‘•‡ Il Pd sta faticosamente navigando nel mare tormentato da cui dovrĂ uscire il nuovo segretario, la figura a cui affidare il partito dopo la guida “ponteâ€? di Guglielmo Epifani, a sua volta chiamato a subentrare in corsa al dimissionario Pierluigi Bersani dopo le vicende elettorali e postelettorali della scorsa primavera. Il sostanziale insuccesso elettorale e le sabbie mobili in cui si era infilato nel tentativo di formare un governo e il disastro

nella gestione dell’elezione del presidente della Repubblica hanno gettato il Pd in uno stato di prostrazione da cui, a qualche mese di distanza, non è ancora uscito. E le prospettive non sembrano delle migliori. Elettori o semplici simpatizzanti del partito fanno fatica a seguire il “dibattitoâ€? interno, le candidature e le diverse progettualitĂ in corsa per la segreteria, cosĂŹ come non hanno ancora capito se e quando potranno tornare alle

urne per le “ennesimeâ€? primarie. Ăˆ, poi, oggettivamente difficile riassumere in poche righe quella che dalle stanze del partito viene presentata la “ricchezzaâ€? delle posizioni espresse da Renzi, Cuperlo & co. candidati alla segreteria e “vivacitĂ â€? delle discussioni. Da fuori sembra tutto molto diverso... E in molti comincia a fare capolino un dubbio: non è che, ancora una volta, si torni a una storia giĂ vista, a pagine giĂ scritte? PerchĂŠ

il Pd sta dando la sensazione di essere tornato a “sognareâ€? una strada giĂ battuta, piĂš o meno consapevolmente, molte altre volte in passato, quella della battaglia senza quartiere per stabilire chi deve essere il “primo fra gli ultimiâ€?. Una tentazione che allontana pericolosamente da un percorso che, superando contrasti e veti incrociati, consenta definire un progetto e scegliere figure capaci di conquistare il Paese.... (Massimo Venturelli)

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Di lavoro si muore ... Sabato 1 agosto due lavoratori bresciani hanno allungato la interminabile catena delle vittima del lavoro. Si tratta di ... di 16 anni e di ... di 45 anni. ... ha trovato orribile morte nel crollo di una soletta, sepolto da un cumulo di macerie... in un cantiere ... dove sta sorgendo un quartiere residenziale... VenerdĂŹ era stata eseguita la gettata al primo piano e sabato l’altra metĂ ... Terminata la gettata il capomastro e operai stavano mettendo un poco d’ordine nel cantiere mentre il manovale... terminava di trasportare alcuni sacchi di cemento avanzati, dal primo piano alla betoniera. Proprio mentre stava caricando l’ultimo la soletta improvvisamente cedeva, travolgendolo sotto gli occhi dei compagni di lavoro... L’altra vittima, il manovale ... Colpito da una scarica elettrica partita dai cavi che portano energia ad una piccola bettoniera è morto all’ospedale di Montichiari poco dopo il ricovero... Dopo avere ultimato i lavori all’interno dell’abitazione ... si era avvicinato a una betoniera per ripulire... la conca d’impasto dai residui di malta... Nello staccare il cavo elettrico... veniva investito da

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Ministro del lavoro ha presentato da tempo un progetto di legge che delega il governo ad emanare piÚ efficaci misure di prevenzione dei traumi lavorativi. Recentemente il gruppo repubblicano della Camera ha proposto di costituire una commissione di inchiesta per accertare quali siano in Italia le strutture, le condizioni e le retribuzioni nell’impiego pubblico e in quello privato: ma intanto

perchÊ non si applicano gli strumenti legislativi esistenti? L’articolo 56 del testo unico degli infortuni prevede severe inchieste del pretore per ogni caso di infortunio mortale e di eventi che comportino invalidità superiore ai 30 giorni; l’art. 437 del codice penale commina la reclusione da tre a dieci anni per infortuni mortali dovuti all’inosservanza delle norme

di sicurezza in materia di prevenzione contro gli infortuni sul lavoro; ma... quante inchieste sono state effettivamente svolte? I giornali danno ampio spazio alle disgrazie, ma registrano poche pene contro i responsabili degli infortuni. Eppure ogni morto lascia una famiglia; sovente una famiglia di poveri, sconvolta improvvisamente da una tragedia che poteva essere evitata se non ci si trovasse di fronte alla distorsione di ogni valore umano, ad una società in cui la logica del profitto viene anteposta persino al bene supremo della vita, dove la dure legge del profitto continua a mietere vittime. Si uccide colposamente! PerchÊ non si mandano in galera i responsabili, non si ritirano le licenze a quelli che vivono e prosperano sulla pelle della povera gente, costretta a tutto pur di poter vivere? Come il codice della strada prevede il ritiro della patente a chi, senza pensarci e con grave incuria, provoca un incidente mortale, perchÊ non si applica lo stesso criterio per coloro che mantengono in atto sistemi di produzione inadatti e pericolosi per l’operaio?


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A Concesio la Settimana montiniana è stata aperta sabato 14 settembre dall’inaugurazione della mostra “Chi crede non è mai soloâ€?. Espongono Andreas Kuhnleine e Konrad Schimid, in collaborazione con l’associazione per l’arte “Le stelleâ€?. Inoltre sono visibili al pubblico alcuni oggetti appartenuti a Paolo VI. Le sedi che ospiteranno le mostre sono la biblioteca comunale di Concesio e la Piccola Galleria Ucai di Brescia, sita in vicolo S.

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Zenone 4. Le mostre resteranno aperte ďŹ no al 5 ottobre. Un altro appuntamento da non perdere è l’incontro, ďŹ ssato per mercoledĂŹ 2 ottobre alle 20.45, a cura della Acli bresciane con Paola Bignardi, giĂ presidente nazionale dell’Azione cattolica. La tavola rotonda si terrĂ presso il teatro parrocchiale di S.Vigilio. VenerdĂŹ 4 ottobre, alle 20.45, presso il teatro parrocchiale di Costorio, è previsto invece l’incontro con

don Antonio Sciortino, direttore del settimanale “Famiglia cristianaâ€?. Altro appuntamento particolarmente atteso, nel programma della Settimana montiniana, è la cerimonia di consegna del premio BontĂ Paolo VI. Sabato 5 ottobre alle 20.45 il riconoscimento sarĂ consegnato all’arcivescovo di Karachi, Joseph Coutts che testimonierĂ il martirio e la sofferenza che stanno coinvolgendo la Chiesa cattolica in Asia.

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e dal 2008 ad oggi lo sportello dell’Associazione nazionale antiracket e antiusura con sede a Rovato (in via Montegrappa 28) continua ad accogliere casi, è evidente che anche nel Bresciano siamo in presenza di un problema. Sin dall’inizio della sua attivitĂ , cioè dal 2008, l’associazione ha curato la sua presenza sul territorio: sono state contattate tutte le istituzioni locali interessate alla possibile collaborazione e sono stati promossi incontri con la Prefettura, la Camera di commercio e il Tribunale, per non parlare delle Forze dell’ordine. Oggi, complice la crisi economica, si assiste al ritorno dell’usura di quartiere; a questo si aggiunge anche la piaga del gioco d’azzardo: allo scopo di venire incontro ai giocatori ed effettuare un primo livello di cura, l’associazione ha istituito un Centro di ascolto per giocatori d’azzardo e le loro famiglie. “Anche quest’anno la famiglia – racconta la presidente dell’associazione, Maria Lorena Sacchi – è stata al centro della nostra attenzione. La quasi totalitĂ dei nostri aiuti corrisponde a iniziative di consolidamento, destinate cioè a salvare la casa di abitazione o l’azienda che altrimenti sarebbero andate perdute. A non poche famiglie, per sanare situazioni debitorie impellenti, sono stati forniti

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usura ed estorsione è stata espressa garantendo, con convenzioni, l’assistenza legale; la stessa decisione di costituirsi parte civile nei processi per usura “è sempre stata molto sofferta ma si è rivelata provvidenzialeâ€?. Nel 2012 sono state ascoltate in Associazione oltre 350 persone, famiglie e imprenditori. Per il 2013 sono in corso alcuni progetti. Il primo, finalizzato all’utilizzo consapevole del denaro e alla formazione della coscienza al risparmio, interessa le scuole elementari (un concorso tra produzioni artistiche), le medie (cinque borse di studio per la

realizzazione di un libro) e le superiori (gli studenti dovranno redigere un lavoro per un’interrogazione parlamentare). Il progetto famiglia significa, invece, il reinserimento nell’economia legale di almeno tre nuclei familiari che versano in grave condizione economica. La terza e ultima iniziativa riguarda il progetto impresa, che consiste nella collaborazione con diversi istituti di credito. L’orario di apertura dello sportello è il seguente: il mercoledĂŹ dalle 9 alle 18; si può comunque contattare telefonicamente al numero 0306382944.

DQQL ID LO 0RQXPHQWR DOSLQR Il Gruppo Alpini di Ospitaletto ha organizzato per sabato 28 settembre una giornata speciale per ricordare l’inaugurazione del Monumento all’Alpino. Sono passati 35 anni: era il 24 settembre 1978 quando fu ufficialmente inaugurato il monumento all’Alpino dal parroco di allora, don Pietro Pea che celebrò la S. Messa. Le vie del paese erano tappezzate dai tricolore. Molte le rappresentanze dei gruppi alpini

della provincia con il loro gagliardetto. Il monumento fu scoperto dopo l’alzabandiera e benedetto dal parroco. L’iniziativa era voluta dal gruppo locale per ricordare il sacrificio dei tanti caduti in guerra. Durante l’inaugurazione quel 1978 Cesare Crescenti fece un omaggio con la recita di una propria poesia in dialetto e lo scultore Pierluigi Corna Pellegrini illustrò il significato della sua scultura con queste

parole: “L’amore familiare colto nel saluto dell’Alpino alla moglie e al figlioâ€?. Sabato il ricordo di quel giorno, 35 anni dopo: si parte alle 16 con il ritrovo davanti al monumento, alle 16.30 l’alzabandiera e la deposizione della corona d’alloro in onore dei caduti e dispersi di tutte le guerre. Alle 17 la S. Messa celebrata nel parco pubblico comunale alpino, cui seguirĂ il rinfresco. Alle ore 19.30 l’ammaina bandiera.

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Â? ˆ‡•–ƒ ’‡” ƒÂ? ”ƒÂ?…‡•…‘ In concomitanza con la solennitĂ di S. Francesco, i Frati Minori Conventuali di Brescia hanno organizzato una serie di appuntamenti. In particolare, venerdĂŹ 27 settembre, alle 21 in chiesa il “Concerto di San Francescoâ€? con l’Orchestra da Camera Arteviva, guidata dal maestro Matteo Baxiu, che eseguirĂ la Sinfonia n. 9 in Do Maggiore D944 “La Grandeâ€? di F. Schubert. Sabato 28 settembre il tradizionale pellegrinaggio a

piedi al Santuario della Pieve a Corticelle. Un percorso di 22 chilometri, lungo il fiume Mella, in preghiera con fra Giacomo Bulgaro; si ripercorre l’itinerario compiuto da fra Giacomo Bulgaro nella festa dell’Immacolata del 1913 quando si recò nel paese natale di Corticelle. La partenza sarĂ alle 6.30 dalla piazzetta della chiesa, pranzo al sacco e alle 15 si terrĂ la S. Messa nella Pieve (il rientro in autobus). Domenica 29 settembre, durante la celebrazione

della S. Messa delle ore 18.30 verrĂ presentata la nuova composizione delle ComunitĂ dei Frati Minori e saranno accolti i nuovi arrivi. LunedĂŹ 30 settembre alle 20.45 la veglia di preghiera ecumenica per il creato; mentre mercoledĂŹ 2 ottobre alle 21 padre Giancarlo Paris, nuovo Superiore della ComunitĂ , tiene la conferenza “La sapienza di San Francescoâ€?. GiovedĂŹ 3 ottobre alle 18 i Vespri mentre alle 21 la cerimonia del Transito di San Francesco nel

Chiostro. Per la solennità di San Francesco, venerdÏ 4 ottobre, le Messe (alle 7, 8, 9.30, 10.30 e 11.30). Nel pomeriggio alle 16 la preghiera per il creato e la benedizione degli animali. La Messa solenne alle 18.30 preceduta dai Vespri cantati alle 18. Quest’anno sarà la Comunità di Orzinuovi a offrire l’olio per la lampada della pace. Dopo la celebrazione, nel piazzale della chiesa ci sarà un momento musicale offerto della Banda dei ragazzi di Orzinuovi. (a.t.)

si al lavoro perchĂŠ sia reso possibile, entro l’anno prossimo, il processo di bonifica del parco di via Nullo e dei giardini della scuola elementare Deledda su cui nel bilancio di previsione abbiamo allocato un milione di euro. Quali sono le altre criticitĂ che vanno affrontate subito? ll tema ambientale è quello principale. Poi c’è la quotidianitĂ fatta da una societĂ cambiata: una cittĂ piĂš anziana con bisogni nuovi, con un disagio minorile in crescita e con una povertĂ in aumento per via della crisi economica. Queste sono novitĂ alle quali non eravamo abituati. Tra gli impegni sul tavolo, qual è quello piĂš complesso? La politica ambientale. Da soli non possiamo farcela. Capitolo cultura. A chi dice che il sistema museale bresciano non funziona come potrebbe cosa risponde? Solo in parte non funziona. C’è sicuramente da costruire una regia unica. In futuro vorremmo che la Fondazione Musei diventasse il regista di tutta

la rete museale bresciana compreso il Museo delle armi, delle scienze, del Risorgimento‌ Dovremo individuare una managerialitĂ diversa: occorre fare un investimento in organizzazione, gestione ed efficienza. E poi dobbiamo rilanciarci con una politica turistico-culturale un po’ piĂš aggressiva. Si parla da tempo anche di puntare sull’arte contemporanea‌ Non ci sono confini. Occorre che ci sia fermento culturale e io penso che ci sia. Cosa chiede all’opposizione? Di non essere strumentale, di non fare propaganda becera e di restare al livello della discussione e del dibattito della cittĂ : si scivola rapidamente in polemiche talmente mediocri che non servono a nessuno. Se c’è, invece, un confronto dialettico elevato, sono disponibile purchĂŠ non ci occupiamo di banalitĂ . C’è spazio per trovare una forma di collaborazione? Assolutamente sĂŹ. Se si avanzano proposte serie attorno a temi seri le ascolto.

sumanza e a Brescia (il 28 e il 29 in corso Palestro, angolo via Zanardelli, o il 27 settembre agli Spedali Civili. I volontari saranno a disposizione della cittadinanza per fornire informazione sulla malattia e sulle attività dell’associazione che da oltre 30 anni opera concretamente sul territorio in sostegno dei malati e delle loro famiglie. In occasione della Giornata nazionale sulla Sla parte, inoltre, la campagna di reclutamento volontari Aisla per

i quali saranno programmati corsi di formazione speciďŹ ci. Per maggiori informazioni scrivere a volontari@aisla. it o contattare il numero 02-43986673. Fino al 6 ottobre sarĂ inoltre possibile sostenere Aisla inviando un sms di 2 euro al 45502 da tutti i cellulari Tim, Vodafone,Wind, Tre, Poste Mobile, CoopVoce e Noverca, di 2 euro chiamando da rete ďŹ ssa Twt e di 2 o 5 euro chiamando da rete ďŹ ssa Telecom Italia, Infostrada e Fastweb.

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on abbiamo dormito. Siamo partiti in gran carreggiata, perchĂŠ i temi sono molti. Occorreva dare un indirizzo amministrativo da subito per poter essere efficaci e vedere qualche risultato in tempi non troppo lunghiâ€?. Con queste parole il sindaco Emilio Del Bono commenta i primi mesi di governo amministrativo. Sindaco Del Bono, preso com’è dai molteplici impegni istituzionali ha tempo per fermarsi a riflettere e a progettare? In questa ottica va visto anche il coinvolgimento dei “saggiâ€?? Stiamo concretizzando degli indirizzi amministrativi maturati in cinque anni di opposizione e in mesi di riflessione. Non sono scelte improvvisate soprattutto dal visto del bilancio, della riorganizzazione della macchina comunale, della riorganizzazione delle societĂ partecipate controllate, delle politiche attente alla manutenzione del verde pubblico e della riqualificazione e rigenerazione urbana, della politica urbanistica finalizzata a ridurre la quantitĂ per puntare sulla qualitĂ . Non parlerei di saggi, ma di personalitĂ che, se escludiamo Rebecchi, non hanno incarichi politici: hanno un rapporto diretto, fiduciario e gratuito con il sindaco. Anche Brescia negli ultimi anni ha dovuto fare i conti con i tagli. Qual è lo stato di salute del Comune? Basta razionalizzare le spese o serve altro? Sui conti comunali non siamo messi bene. Tra entrate e uscite mancavano 33 milioni e 100mila euro: con un’ope-

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razione molto importante nel mese di luglio abbiamo dovuto costruire un bilancio di previsione che ha chiuso il rischio del commissariamento e abbiamo costruito un bilancio in pareggio. Ovviamente abbiamo dovuto chiedere dei sacrifici ai cittadini: 9 milioni arrivano dall’aumento dell’addizionale Irpef, la parte restante non andrà a incidere sulle tasche delle persone ma verrà garantita da trasferimenti dello Stato. Abbiamo le idee chiare per come correggere questa situazione. Abbiamo riorganizzato la macchina comunale con la riduzione

dei dirigenti da 42 a 32 con un risparmio di circa 2 milioni di euro l’anno. Ci siamo messi a riorganizzare la societĂ Brescia MobilitĂ , che in futuro non avrĂ piĂš Sintesi (verrĂ incorporata) e abbiamo ridotto da 15 a 2 i posti di ‘nomina politica’ nei Cda. Tocchiamo il tema delle Partecipate. Ăˆ arrivato il momento di vendere alcuni gioielli di famiglia? Non vendiamo i gioielli di famiglia, ma scendiamo nella partecipazione. Con la Centrale del Latte scendiamo dal 96% al 51%: la societĂ rimane, quindi, a controllo comunale. Auspichiamo che nel 45% di capitale sentrino i fornitori, le associazioni di agricoltori, le cooperative di produzione del latte, i lavoratori‌ Ci piacerebbe che la restante parte di Centrale del Latte fosse in mano agli stake holder (letteralmente portatori di interesse) di Centrale del Latte. La questione ambientale non si può risolvere in pochi mesi, ma cosa si sente di dire ai bresciani che aspettano dei provvedimenti? Nel mese di luglio abbiamo avuto una grande esposizione mediatica perchĂŠ è venuta per la prima volta la delegazione della commissione ambiente della Camera, è venuto il ministro per l’Ambiente ed è venuta la Commissione regionale dell’ambiente. Abbiamo bisogno di non sentirci soli e di costruire una grande solidarietĂ istituzionale che va oltre i confini del Comune. Nel frattempo abbiamo adottato una nuova ordinanza, tenendo conto delle verifiche sullo stato di salute del territorio, permettendo di dissequestrare il parco di via Livorno e il parco di via Parenzo. Ci siamo mes-

8Q FRQWULEXWR YHUVDWR FRQ JXVWR “La Giornata Nazionale è un momento molto importante per la nostra associazione e per tutti i malati di Sla. Come per le edizioni passate, anche quest’anno auspichiamo una grande partecipazione all’iniziativa. Aisla vuole infatti poter offrire ogni giorno aiuti sempre piĂš concreti ai malati e alle loro famiglie e, senza sostituirsi agli interventi istituzionali vuole attuare un’azione di supporto e afďŹ ancamento reale al malatoâ€?. Con queste

parole Massimo Mauro, presidente di Aisla, presenta la Giornata nazionale. Il 29 settembre Aisla, Associazione italiana sclerosi laterale amiotroďŹ ca, celebra infatti la 6ÂŞ Giornata nazionale sulla Sla. La giornata nasce per ricordare il sit-in dei malati a Roma del 18 settembre 2006 in cui vennero avanzate al Ministero della Salute precise richieste per la difesa della cura e dell’assistenza ai malati di Sla. Il 29 settembre Aisla sarĂ presente in

120 piazze italiane per promuovere la campagna di raccolta fondi “Un contributo versato con gustoâ€?: a fronte di una piccola offerta sarĂ infatti possibile ricevere una bottiglia di vino Barbera d’Asti Docg. In Lombardia Aisla sarĂ presente a Bedizzole (sabato 28 in Piazza del Mercato e domenica 29 in Piazza Vittorio Emanuele), a Bornato (in via Vittorio Emanuele III), a Borno in LocalitĂ Dassa all’interno del mercatino della festa della Tran-


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‹ƒœœƒ ‡„ƒŽ†‘ ”—•ƒ–‘ ”‘…‹ ’‡” ”‹…‘”†ƒ”‡ Ž‡ ˜‹––‹Â?‡ †‡ŽŽƒ •–”ƒ†ƒ “Insieme per non dimenticare le vittime della stradaâ€? è lo slogan lanciato dall’associazione “Condividere la strada della vitaâ€? presieduta da Roberto Merli. Domenica 29, in piazza Tebaldo Brusato, verranno installate 96 croci, tante quanti i decessi stradali registrati nella provincia di Brescia nel corso del 2012. La manifestazione avrĂ inizio alle 10, alla presenza delle autoritĂ . Alle 11verrĂ celebrata la Santa Messa nella chiesa di Santa Maria in Calchera, segui-

rĂ quindi la benedizione delle croci. “Dal 2004 – riferisce Roberto Merli – la mortalitĂ sulle nostre strade è diminuita in maniera costante, grazie anche all’opera di prevenzione che è stata fattaâ€?. Il pensare comune individua nei neopatentati, nei piĂš giovani, gli automobilisti piĂš a rischio, ma le statistiche dicono tutt’altro. La fascia d’etĂ che detiene il triste primato riguarda infatti le persone dai 28 ai 35 anni. Per ricordare tutte le vittime, come per stare

vicino alle famiglie di chi ha perso un congiunto sull’asfalto, l’associazione “Condividere la strada della vitaâ€?, anche quest’anno, ha organizzato una giornata all’insegna della musica e dello sport. Giunta alla sua quarta edizione, la rassegna â€?Note per la vitaâ€? prenderĂ il via venerdĂŹ 27, alle ore 21, presso il teatro Santa Giulia del Villaggio Prealpino. “Abbiamo deciso di dare un carattere cantautorale all’edizione di quest’annoâ€?, riferiscono gli organizzatori. Mas-

simo Alessi, Andrea Amati, Chiara Bertelli e Alessandro Ducoli sono solo alcuni dei tanti artisti che si daranno il cambio sul palco. Ospiti d’eccezione: Jury e Daniel Adomako. La serata vedrà la partecipazione straordinaria delle maggiori realtà sportive bresciane, tra cui Brescia Calcio, Basket Brescia Leonessa, Rugby Calvisano, Promoball Sanitars Montichiari, oltre a vari esponenti del mondo dell’automobilismo e del motociclismo.

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l 22 febbraio 2007 moriva mons. Giuseppe Cavalleri, dopo una vita dedicata all’educazione cattolica. Una causa che il sacerdote aveva servito sin dalla sua ordinazione, nel 1936. Una causa che continua a servire anche oggi, con la creazione della fondazione per l’educazione che porta il suo nome voluta per aiutare, nello specifico, la scuola “Audiofoneticaâ€? di Mompiano di Brescia, e per sostenere in generale ogni altro tipo di iniziativa nel campo dell’istruzione scolastica e parascolastica, della formazione anche professionale e permanente, con specifica attenzione allo sviluppo di un modello educativo integrato che consenta anche di perseguire un progetto di scuola calibrato sui bisogni dei bambini e dei giovani, in particolare di quelli in difficoltĂ . La fondazione dedicata a mons. Giuseppe Cavalleri, costituita ufficialmente lo scorso anno per iniziativa della diocesi, delle suore Canossiane, della cooperativa sociale Vincenzo Foppa Onlus e dell’Opera per l’educazione cristiana di Brescia è stata ufficialmente presentata presso la scuola Audiofonetica di Mompiano, istituita come scuola Integrata nel 1974, dopo piĂš di un secolo dalla sua fondazione di scuola speciale per sordomute voluta nel 1856 a Brescia dalle Madri Canossiane. “La fondazione – ha affermato il presidente Pierpaolo Camadini - ha come scopo primario

la promozione culturale e morale della gioventĂš, da perseguirsi mediante attivitĂ che manifestino la passione e la tradizione educativa proprie della Chiesa cattolicaâ€?. La creazione e lo sviluppo di iniziative in campo didattico, educativo e formativo, secondo gli indirizzi pedagogici piĂš aggiornati e qualificanti, con speciale attenzione e cura per la dignitĂ della persona, soprattutto di quella in condizioni di maggior difficoltĂ hanno portato la fondazione a “prendersi a cuoreâ€? le sorti dell’Audiofonetica di Mompiano. Un’attenzione giustificata non solo dalla vicinanza tra scopi della scuola delle canossiane di Mompia-

no e sensibilitĂ della fondazione, ma anche dalla precisa volontĂ degli enti che hanno dato vita alla stessa istituzione, di dare continuitĂ ad un’opera educativa che vantava piĂš di 150 anni di vita e che poteva essere messa a rischio dalla stagione di difficoltĂ che molte scuole cattoliche stanno vivendo. “Salvaguardataâ€? l’esperienza dell’Audiofonetica, la fondazione, come è stato sottolineato nel corso della presentazione, intende organizzare e gestire in proprio e per conto di enti pubblici e privati scuole, corsi e iniziative formative finalizzate alla prevenzione della dispersione scolastica e al successo scolastico formativo, favorire il collegamento del mondo dello studio con quello del lavoro e, per ultimo, promuovere e finanziare progetti educativi, formativi e culturali, orientati anche alla formazione e all’aggiornamento di insegnanti,con un occhio di riguardo per quelli operanti nell’ambito del sostegno alla disabilitĂ e dell’integrazione didattica. Obiettivi e scopi, è stato ribadito, che, aggiornati, sono stati quelli perseguiti anche da mons. Giuseppe Cavalleri, nella sua lunga vita dedicata all’educazione. Completano il cda della fondazione il vice presidente Carla Bisleri e i consiglieri Michele Bonetti, mons. Giacomo Canobbio, Danila D’IncĂ , don Angelo Maffeis e Pierina Opizzi. Amministratore delegato della “Monsignor Cavalleriâ€? è Giovanni Lodrini.

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dalla comunitĂ pontogliese verso tutti, sia verso l’interno, che l’esterno, senza distinzione alcuna: buoni, cattivi, italiani, stranieri, giovani o meno... Una nascita che è frutto di un lungo e mirato anno di corso preparatorio, avanzato sotto la guida dell’esperta Francesca Ferrari nell’intento di ricercare e perseguire i piĂš veri e profondi obiettivi della Caritas, tra i quali in primis l’incontro autentico con le persone. “L’importante – ha espresso il parroco don Angelo

Mosca, a capo del progetto – è stringere relazioni vere e sincere... Se poi emergeranno dei bisogni, allora si farĂ il massimo per andare incontro, secondo le nostre possibilitĂ , ma non dev’essere questa la prioritĂ â€?. Un messaggio chiaro, in cui il bisogno “materialeâ€? passa in second’ordine, lasciando al primo posto l’incontro “socialeâ€? e dove l’attenzione è focalizzata sulla qualitĂ della relazioni. “Il corso – ha puntualizzato ancora don Angelo – è stato fondamentale

per soffermarsi e riettere sulla dimensione del dono, della cattolicitĂ e della relazione appunto, ma non seguendo un percorso giĂ prestabilito, bensĂŹ un itinerario logico e molto articolato, che è partito da quello che il gruppo è (una ventina di volontari), per svilupparsi verso tutta una serie di azioni e attivitĂ , il cui inizio è stato sancito ufďŹ cialmente domenica, durante la celebrazione della giornata della Caritas parrocchiale, “Io spero in Te per noiâ€?. (a.s.)

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e Acli provinciali, il Comune di Torbole Casaglia e la Fondazione Cogeme, organizzano “Questione di stileâ€?, la prima edizione del festival dei nuovi stili di vita che si terrĂ presso la Cascina Giappone di Torbole Casaglia dal 27 settembre al 6 ottobre. L’obiettivo della manifestazione è quello di far emergere quelle esperienze che, uomini e donne, gruppi, associazioni, amministrazioni pubbliche, partendo dal desiderio di responsabilitĂ verso il cambiamento, hanno giĂ intrapreso con percorsi di rinnovamento. “Questione di stileâ€? sarĂ un festival sulle scelte che le persone hanno nelle proprie mani per poter cambiare la vita di ogni giorno e, cosĂŹ facendo, poter determinare cambia-menti anche strutturali. “Questione di stileâ€? vuole comunicare e proporre azioni concrete concentrando le proposte su tre livelli: dimensione personale (cosa posso fare io); comunitaria (cosa possiamo fare noi di una comunitĂ , un’associazione, un gruppo di amici); istituzionale (cosa possono e devono fare la politica, le istituzio-

ni).Il programma prevede incontri, tavole rotonde, mostre, incontri e spettacoli per le scuole, laboratori, esposizioni e la Festa dell’economia solidale bresciana (organizzata dal tavolo verso il Distretto di economia solidale di Brescia, che sarĂ presentato sabato 5 ottobre), che chiuderĂ la manifestazione domenica 6 ottobre. Questo il programma degli incontri: venerdĂŹ 27 ottobre, ore 20.30, “Cambiamo direzione, ma per dove?â€? Un confronto tra le alternative al nostro sistema economico con Ivan Vitali (economista),

Pietro Raitano (direttore Altreconomia) e Paolo Cacciari (scrittore e tra i fondatori del movimento per la decrescita felice); martedĂŹ 1 ottobre, ore 20.30, “Terra dei padri e terra dei figli. Il consumo del suolo tra urbanizzazione, agricoltura e tutelaâ€? con Domenico Finiguerra (sindaco di Cassinetta Lugagnano, coordinatore dei comuni del Nord per l’Associazione Comuni virtuosi), Maurizio Tira (docente di Urbanistica presso l’UniversitĂ di Ingegneria) e Alberto Arossa (Slow food). MercoledĂŹ 2 ottobre, ore 20.30, “L’Uomo, custode del Creatoâ€?: la spiritualitĂ : per riscoprire l’armonia con il creato e i popoli della terra con don Gabriele Scalmana; giovedĂŹ 3 ottobre, ore 20.30, “Siamo quello che mangiamo: La sovranitĂ alimentare e il cibo come strumento di sviluppo dei popoliâ€? con Franca Roiatti (giornalista e autrice di “La rivoluzione della lattugaâ€?), Cinzia Scaffidi (Slow Food) e un prodottore del sud del mondo. Sabato 5 ottobre, ore 20.30, “Spazi di nuova economia a Bresciaâ€?: nascita e prospettive del Distretto di economia solidale nella nostra provincia.

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FDQGHOLQH H WDQWL SURJHWWL SHU OD EDQGD Il corpo bandistico “Alessandro Vatriniâ€? di Pontevico festeggia il 10° compleanno. Rappresenta un punto di riferimento a 360° in campo musicale, sia per quel che riguarda la diffusione e l’esecuzione di splendidi brani, sia per l’importante ruolo esercitato a livello didattico e formativo. Proprio questa duplice “naturaâ€? rappresenta il punto di partenza delle celebrazioni per questo decimo compleanno, celebrazioni che sono guidate dall’obiettivo fondamentale di rendere sempre piĂš stretto il legame tra Pontevico e il suo corpo bandistico che ha dato vita a una sfilata per le vie del centro, guidato dal direttore artistico Giorgio Zanolini insieme alla Banda “Benedetto Vinaccorsiâ€? di Offlaga. I due gruppi, seguiti da un pubblico attento e partecipe, si sono soffermati poi nella centrale piazza Mazzini per eseguire alcuni brani che hanno ricevuto applausi a scena aperta dai presenti. Dopo questo primo concerto all’aperto le due bande sono entrate nella parrocchiale di Pontevico e, sempre insieme, hanno accompagnato la Messa eseguendo altri brani. Sul sagrato la presentazione con il discorso del sindaco Roberto Bozzoni protagonista del passaggio del testimone tra Gianandrea Gennari, che è stato il presidente “storicoâ€? della banda di Pontevico, e Clotilde Rippa, che da alcuni mesi ha assunto l’incarico. Una realtĂ che nel corso di questi anni ha saputo ritagliarsi uno spazio di indubbio rilievo e che punta a crescere sempre di piĂš in chiave futura, grazie anche a quella scuola di musica che rappresenta il

suo fiore all’occhiello. PiÚ di un centinaio di allievi e un corpo docenti di dodici insegnanti qualificati rappresentano soltanto il punto di partenza dell’intensa attività che viene portata avanti a Pontevico in favore della musica e della sua diffusione, come testimoniano anche i corsi propedeutici che in questo anno scolastico. Dopo la consolidata esperienza maturata a Pontevico, i musicisti sbarcheranno anche a Seniga, Alfianello e a Robecco. (f.pio)

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Š‡†‹ Â? …‘Â?…‡”–‘ …‘Â? Ž‡ …‘Â?—Â?‹–Â? ‡ŽŽ‡Â?‹…Š‡ Le comunitĂ elleniche di Brescia e Cremona con la cittĂ di Ghedi organizzano venerdĂŹ 27 settembre alle ore 20,30 nell’auditorium dell’Agro Bresciano, in piazza Roma a Ghedi, il concerto del pianista Theodoris Economou che segue: “Dall’odissea all’itaca di KavaďŹ s; la voce narrante è di Malva Bigliotti. L’ingresso è libero. L’artista nel 2011 ha ricevuto due premi: dal Museo Teatrale Greco e dalla rivista d’arte Athinorama. Si è esibito

in molti dei teatri greci antichi. Ha collaborato con tutte le piĂš grandi compagnie teatrali nazionali greche tra cui il Teatro Nazionale della Grecia ad Atene e nel nord della e della Grecia. Ha composto la colonna sonora per oltre 40 commedie dirette da celebri registi del teatro greco. Ha composto la colonna sonora per il ďŹ lm di Kiriakòs Katzourakis “Sweet Memoryâ€? e musica per quattro altri cortometraggi. Ha anche collaborato con Theo

Angelopoulos nella sua ultima produzione cinematograďŹ ca. Nel 2012-2013 è stato selezionato dal regista americano Robert Wilson per comporre ed eseguire la musica per la sua versione teatrale di “Odysseyâ€?, prodotto dal Teatro Nazionale della Grecia e dal Piccolo Teatro di Milano. Ha pubblicato due dischi con Maria Dimitriadi (“Don Chisciotteâ€?) e il baritono Tasos Apostolou (“Nella Stessa Vitaâ€?). Alcuni dei suoi brani sono presenti in album

di popolari cantautori greci come Alkistis Protopsalti, Tania Chanaklidou e Mario Fragoulis. Si è esibito con orchestre sinfoniche e piccoli ensemble di tutto il mondo, dagli Stati Uniti al Giappone, dal Regno Unito all’Africa e alla Cina. Ăˆ membro fondatore del gruppo d’arte contemporanea “Myketasâ€? e insegna presso l’Accademia d’arte drammatica della compagnia d’avanguardia teatrale “Theatro Technisâ€? ad Atene. (f.pio)

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a sezione Ucid (Unione cattolica imprenditori e dirigenti) della Bassa Bresciana ha iniziato la sua attivitĂ ad Alfianello. Gli associati hanno trascorso un pomeriggio visitando gli stabilimenti del gruppo Unigel Fresch Food nella zona produttiva del paese e hanno concluso con la Messa nella chiesa di San Rocco. Ad accogliere la comitiva, guidata dal presidente Giuseppe Pozzi, alla Fresh Food c’era il titolare Claudio Zavaglio, che ha presentato i moderni impianti per produrre la filiera alimentare per panetteria e pasticceria: sono una risposta alle esigenze commerciali delle piĂš importanti catene della grande distribuzione nazionale. In due siti si articola la piattaforma dell’impresa: uno per la conservazione di prodotti usando la catena del freddo, l’altro per preparare cotti e finiti in una vasta gamma prodotti rigorosamente controllati a livello qualitativa e di sicurezza alimentare (croissant, focacce, pasticceria fresca, biscotteria) in impianti innovativi nei quali trovano occupazione 150 addetti in diversi settori compreso il sistema della logistica che l’impresa ha realizzato per garantirsi il recapito sollecito di quanto sfornato. “La nostra azienda nel 1989 si è costituita nell’area gardesana per essere poi

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colato attorno 25 milioni di euroâ€?. Ancora il titolare Zavaglio: “Adottiamo canoni severissimi di studio e controllo nella scelta delle materia prime e nei processi produttivi. Garantiamo tempi di consegna puntuali alle richieste mentre interpretiamo i gusti del momento rinnovando costantemente la linea dei prodottiâ€?. Nel panorama di incertezze occupazionali che caratterizzano il preoccupante momento in piĂš di una collettivitĂ della pianura, il gruppo Unigel Fresch Food sostiene l’economia e l’occupazione di un intero paese qual è Alfianello la cui amministrazione comunaleè sollecita nel dare risposta ai progetti dell’impresa come è stato dimostrato la scorsa estate quando il sindaco Maria Teresa Geroldi, in piena estate, non ha esitato a convocare il consiglio comunale per consentire l’ampliamento di un nuovo reparto. E i risultati positivi lo dimostrano. La giornata dell’Ucid ad Alfianello si è conclusa con la Messa in San Rocco, chiesa costruita dall’autoritĂ municipale con la partecipazione di tutti i cittadini del paese verso la fine del XV secolo dopo che la peste aveva infuriato a piĂš riprese. L’assistente don Daniele Saottini ha celebrato la funzione e al Vangelo ha offerto una riflessione sulla presenza e il ruolo degli imprenditori nella comunitĂ .

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mattina in occasione della festa solenne dove i volontari del paese sono stati attorniati da tantissimi altri amici, dai vigili del fuoco al soccorso alpino, ai gruppi della valle. Particolarmente importante è stato il saluto ufďŹ ciale portato da Fabio Fanetti, giĂ sindaco di Sonico e oggi consigliere regionale della Lombardia, a nome dell’Assessore regionale alla Protezione Civile. Un saluto ricco di emozioni e ricordi, visto l’impegno dell’estate 2012

che Fanetti con tutti i suoi, protezione civile innanzitutto, hanno profuso nei tre diversi episodi dei frane dalla Val Rabbia. Un particolare saluto è stato portato dal Gicom (Gruppo intercomunale di Protezione civile) della Comunità montana di Vallecamonica, di cui fa parte anche il Gruppo di Sonico, che recentemente ha partecipato alla grande esercitazione congiunta di antincendio boschivo. La cerimonia è stata semplice e

cordiale: un benvenuto al campo sportivo, il corteo attorno alla parrocchiale per raggiungere lo spazio allestito per la festa, quindi la S. Messa domenicale celebrata dal parroco don Bruno Colosio e un pranzo conviviale in allegria che non ha mancato di cementare antiche e nuove amicizie, ma soprattutto è stata l’occasione per dire un forte grazie a chi si impegna quotidianamente, senza risparmiarsi per la sicurezza di tutti.

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on un atto di lungimiranza e di coraggio, il Consiglio di amministrazione della Rsa Fratelli Bona onlus di Capo di Ponte ha varato un bando per un concorso di idee con proposte progettuali per la realizzazione di una sala comune, una nuova palestra e due appartamenti protetti per anziani, da realizzarsi come prosecuzione naturale della parte di fabbricato realizzato 10 anni fa come ampliamento della villa donata dai fratelli Bona. Il concorso di idee ha anche un tema: “PiĂš spazio piĂš vitaâ€? e riguarda spazi abitativi comuni, quindi piĂš spazio per gli attuali 47 ospiti che occupano tutti i posti della casa. A fronte dei nuovi sei posti aggiunti al terzo piano ora la casa ha necessitĂ di ampliare gli spazi comuni. Non si tratta quindi di costruire altri posti, bensĂŹ di dare piĂš servizi agli ospiti esistenti, utilizzando la meglio il progetto di ampliamento che deve consentire

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in modo naturale di usufruire anche dei 10.000 metri di parco. Uno scopo non secondario dell’ampliamento è anche un miglioramento dell’efficienza energetica della struttura, cresciuta in tempi diversi, con recupero

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Cascina Maggia â‚Ź 30,00 RICCO ANTIPASTO Prosciutto crudo, coppa nostrana e salame nostrano Giardiniera agrodolce Frittatina alle erbette Peperoni lombardi con Grana e formagella dolce Polentina con battuta di lardo e prezzemolo Polentina con gorgonzola SECONDO PIATTO Spiedo alla bresciana con polenta, insalata mista e patate oppure Grigliata mista di carne alla brace con patate e insalata Coppa di frutta CaffĂŠ con sbrisolona 1/4 di vino della casa Acque minerali

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PRANZI DI LAVORO

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di energia da fonti rinnovabili e non inquinanti, con un notevole risparmio sulla gestione della casa in ogni stagione dell’anno. Il bando è aperto ai professionisti del settore: architetti, ingegneri, geometri, sia singolarmente che in forma associata: le idee devono prendere in considerazione l’attuale aspetto urbanistico della casa, l’ambientazione nel grande parco naturale e la collocazione in una delle zone di maggior pregio storico-archeologico della Vallecamonica. Il costo stimato dell’opera è di 400mila euro + Iva. Il contenuto del bando e la modulistica possono essere visionati direttamente presso gli uffici della sede a Capo di Ponte. Il primo passo da compiere da parte degli interessati è una domanda di richiesta di partecipazione, quindi da quel momento ci sono 30 giorni di tempo per aderire al bando che si concluderĂ alle ore 12 del 28 febbraio 2014. Gli elaborati verranno giudicati da un’apposita Commissione.

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Partendo dalle ricerche svolte, il progetto si è posto come obiettivo ultimo la deďŹ nizione di una strategia internazionale per la governance sostenibile di queste riserve d’acqua dolce. L’idea di base è stata quella di unire i quattro bacini idrici nell’individuazione di azioni comuni ed efďŹ caci che consentano la mitigazione degli impatti climatici in corso. I quattro laghi, diversi per caratteristiche ambientali e sociali, condividono la necessitĂ di doversi attivare per la gestione di

scenari futuri che li accomunano. Soddisfatto per i risultati conseguiti Giorgio Passionelli, presidente della ComunitĂ del Garda. “Dopo tre anni di intenso lavoro su un progetto di cosĂŹ ampio spessore e valenza – sottolinea Passionelli – rimane il frutto di un’esperienza unica e avvincente, di cooperazione internazionale su tematiche attuali e decisive per gli anni futuri e le prossime generazioniâ€?. I rappresentanti delle varie nazioni hanno ufďŹ cializzato

il loro impegno suggellando un accordo internazionale sulla gestione sostenibile dei bacini lacustri. EuLakes ha cosĂŹ avviato una successiva fase di collaborazione transnazionale in merito ai cambiamenti climatici. L’accordo prevede l’attuazione di alcune misure di mitigazione e di adattamento agli scenari presentati e ha come ďŹ ne la tutela dei bacini idrici, il loro sviluppo e la fruibilitĂ delle loro acque, l’equilibrio del loro ecosistema. (v.b.)

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na giornata storica e difficilmente dimenticabile quella di giovedĂŹ 19 settembre per la comunitĂ di Bedizzole e per i Comuni della Valtenesi. Dopo la prima missione della delegazione di sindaci e amministratori locali in terra di Normandia, la settimana scorsa è stata firmata la “lettera di intenzioniâ€?, primo passo verso la realizzazione di unione gemellare tra i Comuni di Bedizzole, l’Unione dei comuni della Valtenesi e Rouen, capoluogo del dipartimento della Senna Marittima. Presenti all’evento i sindaci, le autoritĂ locali e la delegazione francese, tra cui il presidente del ComitĂŠ E.i.e. (Europe Inter-Échange) e due sindaci francesi, di cui uno presidente dei Comuni del Plateau Est de Rouen. La delegazione, arrivata nell’entroterra del Garda lunedĂŹ 16, ha piacevolmente soggiornato tutta la settimana presso le famiglie dei membri del comitato italiano. Numerosi sono stati gli impegni in programma: incontri ufficiali, visite ai monumenti storici ed alle migliori realtĂ produttive locali per costruire la futura rete tecnica del progetto. Non solo bellezze artistiche ed architettoniche del Lago di Garda e della cittĂ di Brescia, ma musei, associazioni, scuole, aziende e tutte quelle attivitĂ produttive che rendono questo territorio unico in Italia. Grazie alla posizione geografica ideale che

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finalitĂ pratiche del progetto sono di promuovere un “Distretto Valtenesi allargatoâ€?, un territorio vasto ma molto simile per morfologia, economia e turismo dove la Francia e l’Europa possano affacciarsi e interagire con entusiasmo e ottimismo al di lĂ della crisi attuale. Con una lunga e nobile storia alle spalle il ComitĂŠ Europe Inter-Échange dal 1992 racchiude tutti i comuni del territorio del Plateau de Rouen nel dipartimento della Senna Marittima. Fondato nel 1979, nell’arco della sua storia ha firmato gemellaggi e carte internazionali con il circondario di Uelzen in Bassa Sassonia in Germania; con le cittĂ di Anstey, Newton, Linford, Thurcaston e Cropston nel Leicestershire in Inghilterra; con il GuibarĂŠ e tredici villaggi in Burkina Faso e con le cittĂ di Gosty e Lubo in Polonia. PiĂš che stabilire un rapporto istituzionale tra cittĂ o nazioni, la missione di questo gemellaggio è di creare una vera comunitĂ globale di popoli in grado di influenzare positivamente l’agire dell’uomo e delle istituzioni in base a valori come la fratellanza e l’integrazione, oggi molto spesso dimenticati o del tutto cancellati dall’ambizione dell’uomo contemporaneo. MercoledĂŹ 4 dicembre, l’ultimo atto: la firma ufficiale della carta del gemellaggio in terra francese. Mille chilometri di distanza che, ora, non sono piĂš un ostacolo insormontabile.

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—••ƒ‰‘ —––‘ ’”‘Â?–‘ ’‡” Žƒ Dz ‡•–ƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ—Â˜ÂƒÇł Domenica 29 settembre la “Festa dell’uvaâ€? costituirĂ il gran ďŹ nale della 46ÂŞ edizione dell’Autunno a Gussago, manifestazione dedicata ai frutti e alla cultura del territorio iniziata il 7 settembre 2013. Come è risaputo, il mondo viticolo franciacortino, legato al vino e alle grappe, può vantare un’eccellenza riconosciuta in tutta il mondo. Ecco le parole di Valerio Cirelli, uno degli organizzatori che illustra alcune particolaritĂ

dell’evento: “Come ormai da tradizione, anche quest’anno la Pro Loco ha organizzato una sďŹ lata di carri allegorici che rappresentano le contrade del paese – esordisce Cirelli –. Purtroppo sulle 8 contrade del Comune, solo 5 sono riuscite a preparare il proprio carro, rinunce dovute a problemi organizzativi. Nonostante ciò sarĂ una grande sďŹ lata, in questa edizione il tema proposto è quello delle favole, con

l’elemento dell’uva messo però chiaramente in risaltoâ€?. Il via sarĂ in piazza Vittorio Veneto alle ore 11 con la benedizione delle uve e dei vini delle colline, per poi riprendere alle ore 14.30 appunto con la sďŹ lata dei carri allegorici e l’esibizione del gruppo folk “I Gnari de Lenâ€?. Alle ore 18.30 l’appuntamento sarĂ con un altro punto di forza della manifestazione; lo spiedo con polenta (prenotarsi al Ristoro Pro-Loco), spiedo a proposito del

quale Girelli afferma: “Oltre alla produzione vinicola, Gussago è senza dubbio una delle capitali dello spiedo. Lo si è dimostrato anche con il ‘GalĂ dello spideo’ svoltosi all’inizio di questo meseâ€?. Alle ore 21 spazio alle danze in piazza e, a seguire, avverrĂ l’ estrazione dei 30 biglietti vincitori del concorso a premi organizzato nei giorni precedenti alla serata. Dalle ore 22.30, conclusione con lo spettacolo pirotecnico. (f.g.)

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abato 28 e domenica 29 settembre le colline dell’Ovest Bresciano si preparano a celebrare il loro prodotto per eccellenza: il Franciacorta docg. Questo fine settimana il Consorzio di tutela, presieduto da Maurizio Zanella, torna a organizzare il “Festival in cantinaâ€?, l’appuntamento per gli amanti del bello e del buono che, come ogni anno, potranno trascorre un week end all’insegna del relax scoprendo o riscoprendo “laâ€? Franciacorta, con le sue tradizioni, l’arte, la cultura e i suoi prodotti, in primis “ilâ€? Franciacorta, vino a denominazione di origine controllata e garantita. 55 le cantine pronte ad accogliere centinaia di appassionati interessati ad approfondire i segreti dei pregiati vitigni Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero, e visitare le cantine che organizzano percorsi guidati e degustazioni delle differenti tipologie di Franciacorta da loro prodotte: Brut, Extra Brut, Satèn, Pas

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per rinnovo attivitĂ

DosÊ, RosÊ, Millesimati e Riserva. Per quanti, invece, vorranno imparare l’arte dell’abbinamento, ristoranti e agriturismo associati alla Strada del Franciacorta proporranno speciali menÚ della tradizione e originali in-

terpretazioni culinarie accompagnati dal Franciacorta nelle sue numerose declinazioni. Sul sito www.festivalfranciacorta.it è possibile consultare e scaricare il programma completo del Festival, conoscere le modalitĂ di prenotazione in cantina, i percorsi dei bus, gli itinerari per il trekking, le modalitĂ per il noleggio delle biciclette e le offerte di viaggio. Le attrattive culturali e paesaggistiche come abbazie, borghi, ville e riserve naturali, la camminata del gruppo “Rosa Associatiâ€?, le escursioni notturne, il nordic walking e il baby parking gratuito per bambini dai 3 mesi agli 11 anni, completano l’offerta della due giorni franciacortina, completamente navigabile anche attraverso la nuova app ‘Franciacorta’ per iPhone e android. Sempre il prossimo fine settimana e in concomitanza con il festival, altre 27 piccole aziende vitivinicole si ritroveranno a Villa Lechi di Erbusco per “Cantine in villaâ€?. Appuntamento dalle 10 alle 20.

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che operano nell’ambito della Protezione civile (Cri, Vigili del Fuoco). Dopo il grande raduno dell’ottobre 2011, ancora una volta Palazzolo è sede di uno degli eventi piĂš importanti dell’attivitĂ dell’Associazione nazionale alpini, l’esercitazione dei nuclei di Protezione civile che vuol rispondere a due ďŹ nalitĂ : la prevenzione del rischio idrogeologico mediante la boniďŹ ca dell’alveo del ďŹ ume

Oglio e offrire un’occasione per tenere pronti ed efďŹ cienti mezzi e procedure da attivare in caso di calamitĂ , in coordinamento con tutte le realtĂ che fanno parte del sistema di Protezione civile. L’intera esercitazione è stata preparata meticolosamente con tavoli tecnici di lavoro in una serie di incontri che si sono susseguiti per circa un anno, e si svolgerĂ su 12 cantieri lungo il corso dell’Oglio nelle giornate di venerdĂŹ 27 e sabato 28; per gli

studenti delle scuole accreditate vi sarĂ la possibilitĂ di visitare il campo base allestito in piazzale Kennedy e per la cittadinanza di assistere a dimostrazioni di squadre specialistiche, anche di rocciatori, lungo le sponde del ďŹ ume. Domenica 29 le celebrazioni conclusive con sďŹ lata per le vie della cittĂ e S. Messa presso la parrocchiale di Santa Maria Assunta alle ore 11 condecorata dal Corpo alpino palazzolese. (l.d.)

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nche quest’anno sta riscuotendo successo la rassegna “lo spiedo scoppiettandoâ€?, manifestazione giunta alla quarta edizione, un evento che permette di degustare oltre all’ineguagliabile spiedo a marchio de.co., piatto principe sapientemente preparato dai 14 ristoranti aderenti presenti sul territorio (e che ha fatto vincere loro il I° premio a livello provinciale), le migliori etichette del Cellatica Superiore Doc e delle grappe locali. Questa iniziativa è un’opportunitĂ per far conoscere i gusti e i sapori di una tradizione che diventa inevitabilmente il biglietto da visita della terra gussaghese e che afferma con orgoglio una cultura che affonda le sue radici in epoche lontane. Sono queste le componenti sempre piĂš ricercate da un turismo enogastronomico che può trovare risposta anche attraverso i luoghi antichi

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che conservano ancora una forte attrattiva grazie allo stretto legame con i suggestivi scorci paesaggistici e le tradizioni di cui Gussago è ricca. E Gussago, capitale dello spiedo, ha, infatti, riservato uno spazio importante all’enogastronomia

e che sull’onda del successo della rassegna menzionata “Lo spiedo scoppiettandoâ€? si preďŹ gge nuovamente di accontentare e inebriare i palati soprafďŹ ni, abbinando vino e distillati delle cantine e distillerie locali, per lasciarsi trasportare ďŹ no a novembre dall’ebbrezza dei profumi che avvolgono e impregnano l’aria autunnale. Lo spiedo prima di essere servito necessita di una lunga e accurata preparazione dove esperienza, abilitĂ e passione si intrecciano e diventano un rito che si tramanda di generazione in generazione. L’Amministrazione comunale non poteva certo esimersi dal sostenere e dal valorizzare un’iniziativa cosĂŹ importante che può veramente essere deďŹ nita una rassegna a Km zero e che vede tra l’altro il coinvolgimento oltre che dell’Associazione ristoranti di Gussago Franciacorta, delle cantine, delle distillerie, e di numerose realtĂ produttive, agricole e commerciali, vera spina dorsale dell’economia del paese franciacortino.

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—Â?‡œœƒÂ?‡ Dz ”Â?‘Â?‹‡ ‡ Â•ÂƒÂ’Â‘Â”Â‹Çł ‹Â? ˆ‡•–ƒ Atteso ormai come un appuntamento tradizionale dai lumezzanesi, torna domenica 29 settembre dalle 17, “Armonie e saporiâ€?. Per essere precisi è la 4ÂŞ edizione e si snoderĂ per via Matteotti, piazza Diaz e vie limitrofe, cosĂŹ come spazi e cortili privati messi a disposizione dagli abitanti. Torna, dopo aver peregrinato in altre zone di Lumezzane, lĂ dove aveva esordito per la sua inaugurazione. Il via è alle 8 del mattino per

la partenza del settimo trofeo automobilistico Calvagna. Dalle 17 saranno aperti gli stand delle associazioni di volontariato che approďŹ ttano dell’occasione di “Armonie e saporiâ€? per farsi conoscere. Il vero e proprio percorso enogastronomico comincerĂ alle 19 con l’aperitivo. Con cadenza di 30 minuti si potrĂ avere la pietanza successiva, quindi alle 19.30 via con i primi, alle 20 il secondo per concludere alle 20.30 con il dolce artigianale.

I piatti, secondo tradizione, saranno serviti in punti diversi del percorso, arricchito da proposte musicali e attivitĂ ludiche per i bambini tra cui i gonďŹ abili, clown, prestigiatori. Insomma, una vera e propria festa per la gente organizzata dal Comitato commercianti di Lumezzane. L’iniziativa è stata deďŹ nita “idea valida e vincente per sviluppare la cooperazione fra i commercianti e arricchire Lumezzane con un evento folkloristivo da scoprire ogni

annoâ€? dall’assessore al Commercio e attivitĂ produttive del comune Valgobbino, Rosanna Saleri. Il costo per la degustazione è di 15 euro, ma l’accesso al percorso di “Armonie e saporiâ€? è aperto a tutti. La musica sarĂ offerta dalla banda di San Sebastiano, dalla band del valgobbino Dolcini, dal gruppo Pickguard, da “Quelli della Piazzaâ€?, da i Fabolous Fonzarelli brothers, dall’Orchestra Radio Zeta e dai giovani partecipanti alla gara canora annuale “Canta Lumeâ€?. (m.t.)

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novembre riparte la produzione al caseificio comunale di Pezzaze con nuovo gestore. I suoi prodotti porteranno come marchio la “calderaâ€?, il paiolo di rame nella quale si scalda il latte e si fa la cagliata che diventa poi formagella o formaggio. “La Calderaâ€? è appunto il nome della nuova cooperativa con sede legale in via Amadini 72 a Tavernole che dal 15 settembre ha in affitto la struttura produttiva. Con amministratore unico Angelo Bregoli, è formata da imprenditori locali che credono nelle potenzialitĂ dell’agricoltura montana e si propongono il rilancio del caseificio con utilizzo di solo latte valtrumplino. Il caseificio, senza un preciso progetto “industrialeâ€?, in pratica non è mai decollato dopo le grandi speranze coltivate all’apertura nel 2005, gestito dalla cooperativa Colle di S. Zeno con produzione di apprezzate formagelle. Una storia, ricordiamo, iniziata nel 2002 con sindaco Sergio Richiedei: si proponeva la lavorazione collettiva del latte dei pochi allevatori rimasti nella zona, guardando anche alla pratica,ora positivamente conclusa, allora avviata dalla ComunitĂ montana per il riconoscimento della dop al formaggio “Nostrano Valtrompiaâ€?. Nel 2010 la “Colle di San Zenoâ€? era messa in liquidazio-

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la disdetta dell’affitto nei tempi previsti del contratto, la proroga fino a settembre 2013, il nuovo bando di appalto. Andato deserto il primo è andato a buon fine il secondo con contratto di sei anni alla Caldera. Questa si propone di portare la lavorazione a 20 qli di latte al giorno producendo inizialmente formagelle. Ma si punta anche al Dop Nostrano Valtrompia: un ritorno alle origini ricordando che la Coop Colle di S.Zeno era nel comitato promotore della pratica Cee. Chiederanno di entrare nel costituendo consorzio di produzione. Per questo hanno rivi-

sto e razionalizzato con l’assistenza dei tecnici della Comunità montana Gian Pietro Temponi e Roberto Mondinelli il ciclo produttivo destinando un apposito locale alla stagionatura. Una buona notizia per tutta l’Alta Valle.

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Dz dz Un bel giorno Maria si decise e si incamminò. Per raccontare i fatti salienti della vita di Maria ai bambini sono stati scelti due luoghi, la chiesa di Santa Maria ad Elisabetta a Cemmo e la chiesa di San Giorgio a Niardo. “Bambini si pArte” è un’esperienza di approccio alle opere d’arte basata sull’osservazione guidata e il dialogo, la scoperta e l’incontro, il disegno e il gioco. Domenica 6 ottobre alle 15 nella chiesa di San Giorgio a Niardo la prima tappa.

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sorta di grande comunità. Formalmente non è ancora stato composto il Cup (il Consiglio dell’unità pastorale), ma all’inizio e alla fine dell’anno per programmare e per fare la verifica tutti e cinque i consigli pastorali parrocchiali si ritrovano insieme. Il modello messo in campo a Bienno, evidentemente, sta funzionando. La buona intesa fra sacerdoti e laici ha permesso di creare un clima collaborativo dove gli stessi laici comprendono le difficoltà, anche di natura logistica, dei loro presbiteri. Di certo ha contribuito anche il cammino fin qui fatto nella formazione: pochi passi graduali che hanno aiutato le persone a prendere consapevolezza del cammino diocesano verso le unità pastorali. La sfida, comunque, come ricorda don Aldo è ancora aperta; c’è ancora molta strada da fare, ma le premesse sono buone e possono essere una valido esempio per altre realtà similari della provincia.

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In quel tempo, GesĂš disse ai farisei: “C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino ďŹ nissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morĂŹ e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. MorĂŹ anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: ‘Padre Abramo, abbi pietĂ di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perchĂŠ soffro terribilmente in questa ďŹ amma’. Ma Abramo rispose: ‘Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di piĂš, tra noi e voi è stato ďŹ ssato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, nĂŠ di lĂŹ possono giungere ďŹ no a noi’. E quello replicò: ‘Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perchĂŠ ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perchĂŠ non vengano anch’essi in questo luogo di tormento’. (...)

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edere. Sta nascosto nel cuore di questo brano di Vangelo e sembra solo un passaggio, un elemento di descrizione: il ricco negli inferi, fra i tormenti, alza gli occhi e vede da lontano Abramo. Ăˆ la prima volta che vede e vede da lontano: stare tra i tormenti lo costringe a vedere. Stare in basso gli permette di vedere. Prima non era possibile; prima era solo il suo esterno, era vestiti e banchetti. Non poteva vedere Lazzaro e le sue piaghe. Ma laggiĂš riesce a vedere e non vede solo Lazzaro e Abramo, ma vede chiaro il pericolo che corrono i suoi fratelli e vorrebbe che aprissero gli occhi ma Abramo è chiaro: nessuno può aprire gli occhi a chi non vuole vedere. E vedere è una questione di dove si sta, è tutto nel capire dove si è collocati. E di che cosa si è fatti. PiĂš del dialogo tra il ricco e Abramo mi interessa mettere in rilievo la povertĂ delle sue richieste: una goccia d’acqua, un avvertimento. Vedere dal basso costringe a vedere quello che

sembra infimo. Avrebbe visto lui quel morto che lo avvertiva, se fosse stato ancora nel suo palazzo? Abramo gli dice che è tutto inutile: stare in alto rende impossibile vedere. Stare in alto costringe a stare fuori, a vivere di certezze, non di ricerca. Stare in alto è essere ricchi, in tutti i sensi: privilegiati per qualcosa, che non è per forza il denaro ma che è un qualsiasi avere. Ăˆ una certezza. Che impedisce di vedere altro. E costringe alla povertĂ interiore perchĂŠ impedisce di vedere, di entrare dentro, di concepire il mondo fuori, i bisogni... non solo degli altri, ma i bisogni primari di sĂŠ. Soffocare: quello che non riempie non deve essere ascoltato, anzi, meglio, non deve essere visto. Ăˆ tutto visione in questo Vangelo, e non solo quella che c’è tra cielo e inferi, ma anche quella chiesta dal ricco per i fratelli, necessaria per imparare ad ascoltare. Ammonire: non è possibile se la certezza è l’unica ricchezza. Anche se si dice di vivere alla ricerca, anche se si crede di essere aperti. La certezza come ricchezza di sĂŠ e non

come ricchezza interiore annulla la diversitĂ , spiana il bisogno, ignora l’urgenza. Si veste di quella retorica che nasconde il niente delle parole dette per riempire il tempo, cosĂŹ come il cibo per riempire lo stomaco. Quelle parole che non dicono niente ma che fanno star bene, fanno sentire al sicuro, mettono al riparo dalla propria interiore povertĂ . Parole che piacciono e che fingono di riempire e che invece sono solo ricchezza ostentata, sicurezza che va bene cosĂŹ, che non c’è niente fuori dalla porta, che non c’è un Lazzaro qualsiasi il cui vestito sono le sole piaghe della carne. La ricchezza della sua sola povertĂ e la necessitĂ di quel poco che è superfluo agli altri. Lazzaro vede cosa cade dalla tavola del ricco, niente gli è invisibile perchĂŠ è in basso, con i cani. Non è solo lo scambio dei ruoli nell’eternitĂ che mi spaventa ma la durezza del mio cuore che legge e conosce questo Vangelo e non lo vede ancora. Sono troppo in alto. Sono troppo certo. Devo imparare a vedere.

&KH FRVD VLJQLILFD FUHGHUH LQ *HV " Dopo aver sviscerato alcuni temi fondamentali come perchè tanti non credono in Dio e se è proprio vero il dibattito sul rapporto tra “fedeâ€? e “ragioneâ€?, questa settimana prendo in esame che cosa significa credere in GesĂš. Credere nel Dio di GesĂš Cristo, dunque, non è una specie di fatalitĂ che a qualcuno capita e ad altri no; non è neppure un salto nel buio, un atteggiamento irrazionale o disumano. Non è una cosa neppure che si prova attraverso la dimostrazione razionale o esperimenti scientifici. PerchĂŠ la fede è il modo normale di conoscere le veritĂ piĂš significative della vita, quelle veritĂ che letteralmente ti fanno vivere: cosĂŹ un bambino viene al mondo, solo se entra in una relazione posi-

tiva, fiduciosa con mamma e papĂ ; cosĂŹ un fidanzato può conoscere se quella ragazza può essere la sua futura fidanzata, se sta con lei, la frequenta, si mette in gioco, inizia almeno un movimento di fiducia verso quella persona. Questo è il credente nel Dio di GesĂš Cristo: un uomo che riconosce di non essere all’origine della sua vita, che la sua esistenza “sta in piediâ€?, è vivibile se interpretata nella luce della vita di GesĂš. E che ha “provatoâ€? questo sulla sua pelle. Per dirla con GesĂš: ha visto che lui – come tralcio – se rimane attaccato alla vite (GesĂš) può portare miglior frutto, può dire che vive una vita con gioia. Ha scoperto, insomma, che il modo di pensare, sentire, giudicare, apprezzare la vi-

ta da parte di GesĂš non è semplicemente un modo, ma il modo, il suo modo per avere un’esistenza stabile. Questo non vuol dire che allora tutto “funzionaâ€? bene; perchĂŠ il credente sa benissimo che ogni giorno dovrĂ decidere se e come rimanere “attaccatoâ€? al suo Signore, se decidere secondo quanto Lui dice o secondo quanto suggeriscono le nostre voglie o opinioni. Ma sa anche che pur rimanendo attaccato a Lui, anzi: proprio perchĂŠ è un buon tralcio, uno che rimane attaccato al Signore, sarĂ â€œpotatoâ€?, dovrĂ purificare la sua vita. PerchĂŠ si crede nel Dio di GesĂš Cristo non per avere una vita comoda, ma per avere una vita che possa esprimere al meglio la bellezza dell’essere uomini.


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uno spazio di vita e di libertĂ . Alla guida di queste sorelle vi è una donna intelligente e indomabile, col nome per noi improbabile e impronunciabile di Caritas Pirckheimer. L’unitĂ spirituale di queste sorelle, il loro profondo desiderio di seguire GesĂš, trova in Caritas una voce capace di tenere in scacco il Consiglio cittadino per lungo tempo. Nel libro, di facile lettura, troviamo i dialoghi, trascritti dalla stessa Caritas, che lei e le sorelle condussero con gli esponenti

della Riforma cittadina. Leggendo, colpisce l’apertura di mente che Caritas dimostra parlando con i suoi interlocutori, nessuno dei quali in grado di starle alla pari, ďŹ no all’incontro con Melantone, il braccio destro di Lutero. Finalmente un interlocutore capace di dialogare e desideroso di farlo. Il suo passaggio da Norimberga fu decisivo per il monastero, poichĂŠ egli testimoniò ai notabili della cittĂ l’evangelicitĂ della vita delle sorelle e il dovere di lasciar loro

libertĂ di coscienza. Nel periodo oscuro che ha portato alla divisione la cristianitĂ occidentale, la lotta di Caritas e delle sue sorelle brilla come un episodio memorabile. Un testo semplice, ma di profonda intelligenza che mostra, ancora una volta, che l’esempio lasciato dal Santo di Assisi nel dialogo con il Sultano Melek El Kamil, che è la forma piĂš idonea per avvicinare i lontani, per costruire ponti di amicizia e di libertĂ . (Giancarlo Paris)

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na Chiesa italiana che è in profonda sintonia, spirituale e pastorale, con il papa Francesco. E non solo perchĂŠ il pontefice è il vescovo di Roma e primate d’Italia, ma soprattutto perchĂŠ il suo stile pastorale nuovo sta visibilmente facendo breccia tra “viciniâ€? e “lontaniâ€?, come la folla oceanica sulla spiaggia di Rio de Janeiro, in Brasile, nel luglio scorso ha mostrato al mondo intero. Un incontro, questo della Cei, che è stato segnato, sin dalle prime battute, dalle “tre precise direttiveâ€? che papa Francesco aveva consegnato nel maggio scorso, quando abbracciò tutti i vescovi, a uno a uno; i confratelli delle 226 diocesi italiane. Le “indicazioniâ€? che la Chiesa italiana ha avuto dal pontefice in quel momento cosĂŹ significativo - ha detto il cardinale - riguardano in particolare il “dialogo con le istituzioni culturali, sociali e politiche che il Papa ha confermato essere compito di noi vescovi; poi, di come rendere forti le Conferenze episcopali regionali perchĂŠ siano voci delle diverse realtĂ ; e infine del numero delle Diocesi italiane, tema sul quale ha lavorato un’apposita Commissione episcopale, su richiesta della competente Congregazione per i vescoviâ€?. Sembrano tre punti “piccoliâ€?, ma in realtĂ significano un

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Il 2 ottobre è la festa dei nonni

“Voceâ€? vuole festeggiare i suoi nonni con un inserto fotograďŹ co. Il nostro vuole essere un omaggio a una ďŹ gura educativa importante nel tessuto famigliare e sociale. Mandaci via email (redazione@lavocedelpopolo.it) entro giovedĂŹ 26 settembre la foto dei tuoi nonni con una frase di accompagnamento. La tua foto con i tuoi nonni uscirĂ sul settimanale del 3 ottobre.

basti pensare al tema delicatissimo della presenza nello spazio pubblico e ai rapporti con i mondi della cultura, della societĂ e della politica. Il virus dell’individualismo. Ma il cardinale Bagnasco si è anche occupato degli aspetti culturali e spirituali di questo momento storico. Ha parlato di un “virusâ€? che si è diffuso nel “suolo umanoâ€?, che lo sta impoverendo e svuotando di relazioni: questo virus è l’“individualismoâ€?, “una radice avvelenata che non sempre è presa nella debita considerazioneâ€?. La condizione umana appare segnata da “una prospettiva autoreferenziale, insofferente ai

legamiâ€?, che “porta con sĂŠ un carico di violenza che anche i drammatici fatti di cronaca, sempre piĂš numerosi, testimoniano a partire dalla violenza sulle donneâ€?. Dentro questa realtà – secondo il card. Bagnasco – serve uno sforzo speciale per tornare a una “civile e serena convivenzaâ€?, recuperando “la cultura dell’incontro e dei legamiâ€? che un tempo “era il tessuto della vita e rendeva solida ed affidabile la societĂ interaâ€?. La politica e gli “atti irresponsabiliâ€?. Il presidente dei vescovi ha collegato questa soliditĂ al ruolo svolto dal “microcosmo della famigliaâ€?, senza il quale “è impossibile vivere il macrocosmo della societĂ e del mondoâ€?. Del resto, la gravitĂ della situazione – ha proseguito – è sotto gli occhi di tutti: “Non ci si può illudere che tutto sia nuovamente a portata di mano come prima: grande impegno viene profuso dai responsabili della cosa pubblica, ma i proclamati segnali di ripresa non sembrano dare, finora, frutti concreti sul piano dell’occupazione che è il primo, urgentissimo obiettivo. Ogni passo è benvenuto, ma l’ora esige una sempre piĂš intensa e stabile concentrazione di energie, di collaborazioni, di sforzi congiunti senza distrazioni, notte e giorno. Ogni atto irresponsabile – da qualunque parte provenga – passerĂ al giudizio della storiaâ€?, ha poi ribadito, alludendo alla delicata situazione politica e ai rischi di instabilitĂ degli ultimi tempi.

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Ore 18.30 - Collebeato - S. Messa di apertura delle missioni popolari. Ore 21 - Brescia Concerto in occasione del 50° di elezione di Paolo VI presso la Basilica delle Grazie.

VenerdÏ 27 settembre Ore 6.50 - Brescia S. Messa presso il Seminario minore. Ore 9.30 - Concesio Colloquio internazionale di studi presso l’Istituto Paolo VI. Ore 19.30 - Brescia Consiglio pastorale diocesano presso il Centro pastorale Paolo VI.

Domenica 29 settembre Ore 10.30 - Gardone Val Trompia S. Messa in occasione dei 500 anni dalla dedicazione della chiesa del convento di S. Maria degli Angeli. Ore 16 - Brescia S. Messa nel 116° anniversario della nascita di Paolo VI nella Basilica delle Grazie.

Sabato 28 settembre Ore 10 - Rovato - S. Messa presso la chiesa di S. Stefano.

LunedĂŹ 30 settembre Ore 10.30 - Brescia - S. Messa in occasione della festa patronale

della Polizia di Stato presso la chiesa di San Faustino. Ore 15 - Brescia - Assemblea degli educatori del Seminario presso il Seminario maggiore.

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MartedÏ 1 ottobre A Gazzada partecipa al Consiglio direttivo dell’Istituto superiore di studi religiosi presso Villa Cagnola.

La Cancelleria della Curia diocesana annuncia i seguenti provvedimenti dell’Ordinario:

MercoledÏ 2 ottobre Ore 20.30 - Prevalle Liturgia della Parola in occasione dell’anniversario di fondazione delle parrocchie.

La nomina a parroco anche della parrocchia di Costorio del sac. mons. Secondo (Dino) Osio, parroco della parrocchia di Concesio Pieve.

GiovedĂŹ 3 ottobre Ore 16 - Brescia - S. Messa a Canton Mombello.

La nomina a vicario parrocchiale anche della parrocchia di Costorio e a incaricato della pastorale

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ra da tempo che il salone Montini di via Tosio non contava su cosĂŹ tante presenze all’assemblea di inizio anno dell’Azione cattolica. SarĂ , quasi al termine del triennio, la prospettiva dell’inizio del percorso assembleare che a cascata porterĂ al rinnovo delle cariche (a livello parrocchiale, diocesano,...), sarĂ anche la rinnovata presenza di giovani educatori, ma l’Azione cattolica diocesana può contare, come sottolinea il suo presidente Andrea Re, su persone motivate. E questo lo si è visto sabato 21 settembre in un momento di scambio, di confronto e di riflessione che segna l’inizio dell’anno. Sia il vicario generale, mons. Mascher, che Andrea Re hanno concentrato i loro interventi sul tema della missionarietĂ e della solidarietĂ . Re, in particolare, ha cercato di fare sintesi del lavoro fin qui svolto, puntando sulla necessitĂ di vivere la missionarietĂ con una forte attenzione alle relazioni. L’Assemblea è stata anche l’occasione per fare il punto sull’iniziativa di solidarietĂ â€œLegami apertiâ€?, che aveva l’intenzione di offrire ai giovani associati una prospettiva diversa oltre al servizio educativo. Alcune realtĂ parrocchiali sono riuscite a ipotizzare degli interventi concreti sul territorio, altre hanno fatto piĂš fatica. A ottobre, precisamente il 20 con gli incontri nelle otto macrozone, parte il percorso che porterĂ all’assemblea: si pensa a un’assemblea diocesana innovativa con una partecipazione davvero unitaria, anche quindi dei ragazzi che non prendono parte alla fase elettiva. Molti argomenti, compreso quello dell’iniziativa di solidarietĂ , saranno messi a tema della prossima Assemblea di febbraio. Si percepisce una certa fatica, perchĂŠ la morsa degli impegni associativi

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parrocchia e agli impegni ai quali si è chiamati dalla missionarietĂ laicaleâ€?. Il servizio alla comunitĂ produce inevitabilmente una mole di impegni gravosi. Lo stato di salute associativo molto spesso si verifica dalla presenza dei gruppi giovanili, che “sono un indicatore significativo che permette di guardare al futuroâ€?. In questi tre anni è migliorato ulteriormente anche il livello di affiatamento tra i giovani e l’Acr in un rapporto di reciproco sostegno. Nello specifico, se si guarda agli adulti non si può non notare l’attenzione all’autoformazione con una particolare vicinanza alle questioni della quotidianitĂ .

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giovanile delle parrocchie di Concesio (Costorio, Pieve, Sant’Andrea e San Vigilio) del sac. don Giovanni Bonetti.

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La nomina a vicario parrocchiale delle parrocchie di Costorio e Pieve di Concesio del sac. don Andrea Marini, giĂ fidei donum in Salvador. La nomina a parroco di San Giovanni Battista alla Stocchetta, a direttore dell’Ufficio Migranti della Curia diocesana di Brescia, a cappellano della “missio cum cura animarumâ€? per i fedeli migranti della Diocesi di Brescia, del rev. do padre Bernardo Zonta (missionario Scalabriniano).

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Domenica 13 ottobre è in programma la Festa della fede - Startup. Il Vescovo Monari incontra i ragazzi che stanno terminando l’Icfr al PalaBanco di Brescia (ore 14.30-18.00). L’incontro prevede momenti di animazione, giochi e festa e la santa Messa presieduta dal vescovo Luciano. Per partecipare è necessario iscriversi entro il 30 settembre presso l’UfďŹ cio per la catechesi (telefonando al numero 0303722245).

MartedĂŹ 1 ottobre il monastero delle Carmelitane Scalze di via Amba d’Oro 96 è in festa per S. Teresa di GesĂš Bambino (dottore della Chiesa e patrona delle missioni) con la S. Messa alle 7 e alle 18. Domenica 13 ottobre, alle 17, la celebrazione della divina liturgia in rito bizantino slavo con il coro di Russia cristiana. MartedĂŹ 15 ottobre, inďŹ ne, solennitĂ di S. Teresa di GesĂš (dottore della Chiesa), vengono celebrate le Messe alle 7 e alle 18.

Da lunedÏ 23 settembre il Centro universitario diocesano ha aperto le porte nella nuova sede in via Bollani, 20. Locali rinnovati e servizi aggiornati sono il segno della passione e della cura che la Diocesi di Brescia, attraverso la pastorale universitaria, esprime verso il mondo degli universitari. Presso il CUD gli studenti universitari possono trovare. Il Cud è aperto dal lunedÏ al venerdÏ, dalle 8.30 alle 18.30.

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unedĂŹ 30 settembre e martedĂŹ 1° ottobre la diocesi celebra l’ottobre missionario con le veglie di preghiera presso i monasteri di clausura, vero polmone della spiritualitĂ cristiana. Il 30 le Clarisse di Lovere pregano per le missioni, il 1° le veglie di preghiera sono in programma al Monastero delle Clarisse cappuccine di via Arimanno e a Bienno e il Monastero della Visitazione a Salò. La preghiera sostiene con vigore l’attivitĂ dei nostri missionari impegnati nel sud del mondo. Ottobre, mese missionario, è quindi anche l’occasione per incontrare due missionari di passaggio, don Piero Marchetti Brevi e don Mario Neva, fidei donum rispettivamente in Mozambico dal 2006 e in Benin dal 2011. Don Piero e don Mario sono due testimoni dell’operositĂ dei bresciani nella missionarietĂ ad gentes. Don Piero lavora nella parrocchia di Morrumbene dove collabora con un altro bresciano, don Bruno Moreschi. Come vicario generale, don Piero segue anche la formazione di otto sacerdoti diocesani. Svolge le attivitĂ connesse alla catechesi con l’impegno a manifestare la vicinanza a chi soffre: in questi anni sono stati portati avanti dei piccoli progetti. Fra

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Il Mozambico viene da una lunga storia di guerra che ha comportato molte difficoltĂ per la Chiesa. “La cosa piĂš interessante che ho raccolto – spiega don Piero – è la grande vivacitĂ dei laici: sono protagonisti in tutti i settori, in quello catechetico e in quello della Parola. Durante i 20 anni della guerra, i laici hanno saputo tenere viva la fede nei territori piĂš lontani laddove i sacerdoti non potevano arrivareâ€?. Siamo sempre in Africa, ma il Mozambico si discosta molto dalla situazione pastorale del

Benin, che ha avuto la presenza del card. Gantin. La diocesi dove opera don Mario ha un centinaio di sacerdoti giovani che hanno studiato all’estero, con il Vescovo locale che si trova a trasformare le stazioni in parrocchie. Ogni anno vengono ordinati in Benin una sessantina di preti. Don Mario, insegnante di filosofia, ha collaborato alla creazione di un centro studi dotato di aule informatiche per la catechesi e grazie al sostegno di molti amici è riuscito a realizzare anche belle esperienze di servizio per i piĂš poveri. “L’Africa – racconta don Mario – ripaga subito con grande cordialitĂ . Restituisce emozioni molto forti. La Chiesa africana è vivace: Dio ha creato l’Africa perchĂŠ voleva un popolo che lo lodasseâ€?. Padre Mario è in Italia accompagnato da padre Giacinto, il parroco della sua esperienza africana, che sottolinea quanto sia importante la capacitĂ organizzativa e progettuale dei sacerdoti bresciani. Entrambi i sacerdoti sono tornati per salutare amici e parenti, ma sono pronti a ripartire con la consapevolezza che le nostre comunitĂ sono attente a quello che stanno facendo in terra di missione. “Vedo ancora – conclude don Mario – cose eccezionali da parte dei missionari che sono attivi nelle scuole e negli ospedali. Ci sono livelli eroici e gioiosi dal punto di vista della fedeâ€?.

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)RUPDUVL SHU GLYHQWDUH YRORQWDUL ODLFL QHO PRQGR Per il futuro, a causa delle scarse risorse, il volontariato internazionale probabilmente diminuirĂ . Ma l’esperienza dell’incontro col diverso (il volontariato internazionale è innanzitutto questo, prima ancora che espressione di solidarietĂ ) e le necessitĂ di imparare a dialogare, non smetteranno di aumentare. Anche quest’anno lo Svi (Servizio volontario internazionale) ripropone, a partire da sabato 5 ottobre dalle 15 alle 17, il suo percorso di formazione perchĂŠ occorrono persone capaci di dialogo. Negli ultimi 40 anni i volontari Svi hanno lavorato in Africa, fra i contadini del Burundi e del Rwanda; fra le popolazioni seminomadi del Karamoja (Uganda); alla periferia di Dakar (Senegal); nelle comunitĂ azande della foresta a nord del Congo (ex Alto

Zaire); nelle aree a nord dello Zambia fra i profughi transfughi delle guerre civili burundesi e rwandesi; a Korogocho, in una fra le piĂš miserabili periferie di Nairobi (Kenya). Inoltre lo Svi è stato in America Latina, fra i poveri del Minas Gerais del Brasile e poi fra i “senza terraâ€? colonizzatori di aree dell’Amazzonia, fra gli indios quechua della zona di Cusco del PerĂš, e nei barrios alla periferia di una grande cittĂ del Venezuela. Attualmente è impegnato in due progetti consortili, in collaborazione con le altre ong bresciane, in Burundi e Mozambico e insieme a Scaip in Brasile (nello stato del ParĂ ). In Venezuela ci stiamo occupando di tre progetti a carattere ambientale, due in contesto urbano e uno fra le miniere preamazzoniche. InďŹ ne, è presente in

un’altra grande cittĂ , Nairobi, con i giovani delle periferie e in progetti agricoli e di protezione ambientale in Uganda e Zambia. Lo Svi propone anche l’esperienza del servizio civile all’estero a Santa Luzia do ParĂ (Brasile). Ăˆ un lavoro fra i piĂš poveri e marginali del pianeta, presenti in Paesi che magari appaiono in grande crescita economica, ma che di fatto si lasciano indietro comunitĂ povere, escluse e dimenticate. I volontari prestano un servizio triennale per poter realizzare un contatto profondo e signiďŹ cativo con le comunitĂ locali. Un contatto fatto di ascolto rispettoso, di analisi comunitaria dei problemi, delle risorse, delle prioritĂ , per poi realizzare insieme agli interlocutori del posto, progetti in grado di usufruire degli aiuti internazionali, ma a par-

tire dalla valorizzazione delle competenze e della volontĂ di autopromozione presenti in loco. Per partecipare al corso è richiesto un contributo: forfettario per le spese di segreteria di Euro 60/anno da versare entro il terzo incontro. La presenza ai tre weekend implica una spesa ulteriore (variabile a seconda si usufruisca o meno della possibilitĂ di pernottamento), per vitto e alloggio. Negli altri incontri in cui si ďŹ nisce alle 21.30 (dal 26/10/2013 al 24/05/2014) la cena è al sacco (ciascuno porta qualcosa da condividere). La sede del corso è in Viale Venezia 116 a Brescia; le giornate residenziali si svolgono presso i Frati Minori Francescani a Rezzato. Per informazioni, telefonare al numero 0303367915 o consultare il sito www.svibrescia.it.


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ÂŽ ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ †‡‰Ž‹ ‡•‡”…‹œ‹ •’‹”‹–—ƒŽ‹ Esercizi spirituali per i laici (giovani e adulti) Domenica 6, dalle 9 alle 17, ritiro spirituale con la Parola di Dio della liturgia eucaristica del giorno. Donne - martedĂŹ 8, dalle 10 alle 16.30, ritiro spirituale: lectio divina con la Parola di Dio che verrĂ ascoltata nella liturgia eucaristica della domenica successiva. Esercizi spirituali per presbiteri e religiosi MercoledĂŹ 9, dalle 9.30 alle 14, ritiro spirituale mensile per il

presbiterio e i religiosi delle due zone gardesane, XVI e XVII. Il servizio della Parola è offerto da don Carlo Tartari, direttore dell’UfďŹ cio per le missioni, il ministero della Riconciliazione dai padri Cappuccini di Barbarano; Per i ďŹ danzati delle zone XVI e XVII del Garda Bresciano Domenica 20, dalle 9.30 alle 17, primo ritiro spirituale per le coppie di ďŹ danzati che si preparano al matrimonio nella zona pastorale XVI di S. Ercolano;

Esercizi per religiose e consacrate laiche 12-19 ottobre, don Dino Capra, con “La sapienza che viene dall’altoâ€?. lectio divina con la Lettera di Giacomo apostoloâ€?. Esercizi per preti, diaconi, religiosi 3-8 novembre, padre Franco Mosconi, monaco camaldolese dell’eremo di S. Giorgio “Dal tempo di GesĂš al tempo della chiesa. Una lettura degli Atti degli Apostoliâ€?. Esercizi per laici

6-9 dicembre, don Dino Capra con “Come potranno credere nel Signore, se nessuno lo annunzia?�: vivere la storia attuale con la speranza che nasce dalla fede. Lectio divina con i capitoli 9-11 della Lettera ai Romani Per i giovani, adulti, coppie di giovani sposi per riscoprire la vita come vocazione 26-30 dicembre, don Dino Capra con “Vivere a vantaggio dei fratelli�. Dentro la storia e le sue crisi per farne storia di salvezza per tutti.

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arco e Michael hanno compiuto un passo importante verso il presbiterato. Sabato 21 settembre in cattedrale il vescovo Monari ha ordinato due nuovi diaconi del seminario in cammino verso il sacerdozio. I due diaconi sono per l’appunto don Marco Forti di Mazzano e don Michael Tomasoni di Pavone del Mella. L’ordinazione diaconale, verso cui è orientato il cammino del quinto anno, introduce i candidati nella comunione sacramentale con il Vescovo, i presbiteri e i diaconi; li incardina in una Chiesa particolare, li consacra al servizio del Vangelo, dell’altare e dei poveri. Essa insegna a quanti sono chiamati a diventare presbiteri, a vedere nello spirito di servizio la forma autentica dell’autoritĂ cristiana, a immagine di Cristo, che

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è venuto per servire e non per essere servito. “Il senso dell’ordinazione – spiega il rettore del Seminario, mons. Carlo Bresciani – ha

a che fare con il servizio. I due diaconi saranno ora mandati in due parrocchie (Michael Tomasoni a Marone e Marco Forti a Odolo) a fare tirocinioâ€?. L’ordinazione diaconale rappresenta un momento importante perchĂŠ coinvolge tutta quanta la comunitĂ diocesana. “Il diacono – ha detto Monari nel corso dell’omelia – deve annunciare il Vangelo, accompagnare la celebrazione eucaristica e mettersi a servizio della caritĂ . Mettersi a servizio della caritĂ significa mettersi a servizio di Cristoâ€?. I diaconi hanno scelto di spendere la loro vita per trasmettere il messaggio di Cristo: il Signore dona a loro questa possibilitĂ , tocca a loro ora vivere con impegno e fedeltĂ questo compito. “I nostri due diaconi – ha aggiunto il vescovo Monari – si fanno servi e con il servizio arricchiscono gli altriâ€?.

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Una televisione che continua a crescere grazie a chi si riconosce nei suoi valori: la forza delle idee e la veritĂ della fede. Lo sai, TV2000 è l’altra tv, che ti sa intrattenere e ti fa riflettere, che ti ascolta e ti tiene compagnia. Ăˆ un valore comune, che anche tu hai aiutato a diffondere. TV2000 è la nostra tv. Facciamola sempre piĂš nostra. Insieme.

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Continua l’attivitĂ del Fondo Briciole Lucenti: è ďŹ ssata il 10 gennaio 2014 la scadenza per la presentazione da parte delle Caritas delle domande di compartecipazione (ďŹ no al 50%), a copertura di erogazioni per spese inerenti la casa, l’istruzione, la salute (ďŹ no a 5.000 euro). L’attivitĂ del Fondo Briciole Lucenti del primo semestre 2013 documenta: 49 Caritas richiedenti, 430 famiglie sostenute, euro 81.800 importo di compartecipazione.

Ăˆ in distribuzione il dvd che documenta il convegno “Rimanete in me‌â€?, un’esperienza attraversata dall’“impastareâ€? parola e vita: “se colleghiamo gli avvenimenti con la parola di Dioâ€?– scrive il Card. Martini– “o se mettiamo in essi la parola, questa può rivelarci la volontĂ di Dio [‌] Immergendo la parola negli avvenimenti, la pasta si trasforma e diventa ciò che Dio vuoleâ€?. Per informazioni e prenotazioni: 030 3757746 – caritas@caritasbrescia.it

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ungo il sentiero che conduce a casa, Fatmir mi chiese: “Chi è San Martino?â€?. La domanda mi colse di sorpresa; avevo parlato ai bambini dei nostri villaggi della “Raccolta di San Martinoâ€? che si era tenuta a Brescia, organizzata dal Centro oratori e dalla locale Caritas diocesana. Raccolta di indumenti il cui ricavato in denaro sarebbe stato poi devoluto alla Caritas di Rreshen, Albania, per aiutare tutti coloro che avessero avuto bisogno di cure sanitarie. Cercando di ricordare un po’ la storia, riposi: “San Martino era un soldato. Un giorno incontrò un povero quasi nudo. Vedendolo sofferente non esitò a tagliare in due il suo mantello e a donare a quell’uomo l’altra metĂ . La notte seguente vide in sogno GesĂš rivestito della metĂ del suo mantello; quando Martino si risvegliò il suo mantello era integroâ€?. Fatmir mi guardava con quell’espressione tipica dei bambini di fronte a qualcosa o qualcuno che li sorprende, li attrae e li trasporta in un altro mondo. “Che bello!, Che forte!â€? esclamò battendo le mani. Ăˆ la storia resa possibile ancora oggi, attraverso il cuore e le mani di tanti della diocesi di Brescia che si sono attivati per “dividere in due il loro mantelloâ€? con alcuni bambini, giovani e donne albanesi che, semplicemente perchĂŠ nati in un altro paese, non possono usufruire, in modo adeguato, del diritto alla cura sanitaria. Grazie al contributo ricevuto di 14mila euro, la Caritas diocesana di Rreshen ha potuto fi-

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situazioni gravi di salute, presso ospedali italiani per via di normative e controlli sempre piĂš rigorosi da parte dello stato italiano. Le visite sono possibili solamente se si paga come privati ogni tipo di intervento o di spesa sanitaria, e questo rende difficile un po’ tutto. Noi, e la nostra gente, continuiamo a confidare nei cuori e nelle mani dei tanti “S. Martinoâ€? che ogni giorno sono disposti a dividere il loro mantello con chi, quotidianamente sente il “freddoâ€? dell’ingiustizia e della povertĂ e, nello sguardo semplice dei tanti piccoli Fatmir, crediamo sia possibile realizzare il sogno di Dio che desidera un mondo di solidarietĂ .

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TRIBUNALE DI BRESCIA ESECUZIONE MOB.1703/13 LOTTO IVG 633 MACCHINA TIPOGRAFICA KOPAC TRE COLORI MATRICOLA 065031095 PER IL SUDDETTO MACCHINARIO SI RACCOLGONO OFFERTE SCRITTE, IN BUSTA CHIUSA, DA DEPOSITARE, PRESSO GLI UFFICI IVG ENTRO E NON OLTRE SABATO 28/9/13 ALLE ORE 12.00; ALL’OFFERTA PIU’ ALTA DEPOSITATA IL

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PROGRAMMA DELLE VENDITE DI BENI GIACENTI IN SEDEDEL 28/09/13 ORE 16.00 E SEGUENTI AL MAGGIOR OFFERENTE LOTTO 38/B BENI BILANCIA OMEGA, CONGELATORE A POZZETTO COLORE BIANCO BASE ASTA MAGGIOR OFFERENTE LOTTO 39/B BENI MOBILE COMPONIBILE A PARETE IN LEGNO MARRONE E NERO CON ANTE E CASSETTI, DIVANO TRE POSTI E UNA POLTRONA IN TESSUTO A RIGHE, TV COLOR SAMSUNG BASE ASTA MAGGIOR OFFERENTE

PROGRAMMA DELLE VENDITE IN LUOGO DEL 30/09/13 ORE 8.30 E SEGUENTI LOTTO 527 BENI ALLE ORE 9.00 E SEGUENTI IN BRESCIA VIA SALVEMINI N°20

RIUNITO CASTELLINI PUMA THESI 2 SNOOAEY BASE ASTA EURO 4.800,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 515 BENI ALLE ORE 9.30 E SEGUENTI IN BRESCIA VIA SONDRIO 30, ENTRATA VIA VERGNANO N°6 PRESSA MARCA RUTIL VERTICALE MODELLO DAS100/30P BASE ASTA EURO 22.400,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 541 BENI ALLE ORE 9.45 E SEGUENTI IN BRESCIA VIA ORZINUOVI N°65 SMISTATORE DI PRODOTTI FARMACEUTICI AUTOMATICO MARCA ROWA MODELLO PROLOG BASE ASTA EURO 10.400,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 519 BENI ALLE ORE 10.00 E SEGUENTI IN BRESCIA VIA SAN ZENO 201/B IMPASTATRICE SAN CASSINO SE 300 MATRICOLA 11718 BASE ASTA EURO 10.400,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 477 BENI ALLE ORE 10.30 E SEGUENTI IN BERLINGO VIA DELL’INDUSTRIA N°50 FOTOCOPIATRICE OLIVETTI MF201, MULETTO STEPAGNO BASE ASTA EURO 1.120,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5


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un positivo ed elevato impatto sulla qualitĂ della vita e sulla promozione dello sviluppo culturale, economico e sociale del territorio di riferimento. Ogni progetto infatti non può prevedere un piano dei costi inferiore a 200mila euro. La Fondazione ne coprirĂ la metĂ , il resto va ďŹ nanziato con risorse reperite dai richiedenti. In fase di selezione, verranno favoriti i progetti ďŹ nalizzati alla costruzione di reti, che prevedano un adeguato coinvolgimento degli

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nutile ripetere e ripetersi. La gente sta peggio di prima. Molti non riescono a farcela da soli. Sullo sfondo di questo scenario, dalle tinte piuttosto fosche, fortunatamente si vedono grandi squarci di luce. Sono gli impegni e l’attivitĂ di molte realtĂ associative, del volontariato, del terzo settore e di tante persone sensibili alle difficoltĂ del prossimo. Nonostante i tanti proclami e gli impegni degli Stati a ridurre la povertĂ nel mondo, questa non è diminuita ma, negli ultimi anni, è aumentata anche in Paesi in cui il benessere era generale, come in Italia. Con la povertĂ che ha investito nuove fasce e categorie sociali, sono accresciute frustrazioni, senso di impotenza e di fallimento personale, umiliazioni e depressioni. Il 17 ottobre di ogni anno la comunitĂ internazionale celebra la “Giornata mondiale di lotta contro la povertĂ â€?. Per la ricorrenza quest’anno alcune organizzazioni bresciane, impegnate nell’assistenza, in collaborazione con il Csv ed il Forum del terzo settore, a partire dal 14 ottobre propongono una settimana di riflessione su alcuni temi particolarmente significativi. Lo scopo è di sensibilizzare cittadini ed istituzioni, non solo nella conoscenza del fenomeno ma, anche sulle possibili azioni che possono essere messe in atto per combattere gli effetti della povertĂ . Gli argomenti – che saranno affrontati, utilizzando la modalitĂ di piccoli seminari, e la partecipazione di realtĂ direttamente impegnate sul tema – sono: “PovertĂ e risposta alle prime

enti pubblici e privati del territorio in cui intendono andare ad agire, attenti alla valorizzazione dei caratteri identitari delle comunità locali e sostenibili nel tempo. Prima di entrare nella progettazione in dettaglio, è consigliabile prendere contatto con la Fondazione della Comunità bresciana e confrontarsi con gli operatori presentando una prima e sintetica stesura. Per ulteriori informazioni contattare la Fondazione della Comunità Bresciana allo 03046046.

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Giornale di Brescia dal tema “Lavoro e dignitĂ , una propostaâ€?. La settimana si concluderĂ nel pomeriggio di sabato 19 ottobre con alcune manifestazioni presso il parco Gallo a Brescia; sono previsti: stand delle associazioni, operanti nell’ambito del disagio e povertĂ , momenti di animazione musicale ed una tavola rotonda in merito alla proposta di legge sul “reddito di inclusione socialeâ€?. Con questa proposta l’associazionismo e il volontariato bresciano dimostrano, ancora una volta, la volontĂ di non essere solo dei meritevoli buoni samaritani, ma di impegnarsi anche per contribuire a trovare forme adatte alla rimozione delle cause che producono povertĂ .

ISTITUTO VENDITE GIUDIZIARIE DEL TRIBUNALE DI BRESCIA

Via Dalmazia, 135 25125 Brescia - Tel. 030.348410 - Fax 030.3542433 - Internet: www.ivbrescia.com www.tribunale.brescia.it - E-mail:ivgbresciaď˜łivgbrescia.com PROGRAMMA DELLE VENDITE IN SEDE DEL 28/09/13 ORE 16.00 E SEGUENTI

LOTTO 569 BENI SOGGIORNO COMPOSTO DA DIVANO IN PELLE BEIGE, DUE DIVANI, MOBILE LEGNO CON VETRINA E CASSETTI, TAVOLINO IN CRISTALLO , TAPPETO, MOBILETTO CON DUE ANTE, TV COLOR SHARP 50 POLLICI BASE ASTA EURO 1.440,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 530 BENI DUE DIVANI A TRE E DUE POSTI IN STOFFA A FIORI, TAVOLINO CON 5 CASSETTI, MOBILE RIBALTA CON DUE CASSETTI, TAVOLINO RETTANGOLARE CON DUE CASSETTI, SCRIVANIA IN LEGNO CON CASSETTO, POLTRONCINA IN LEGNO CON BRACCIOLI, DIPINTO CON CORNICE IN LEGNO COLOR ORO, PITTORE ANONIMO, RAFFIGURANTE DONNE AL FIUME BASE ASTA EURO 8.000,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 528 BENI N°22 ANELLI IN ORO GIALLO E BIANCO CON BRILLANTINI E DIAMANTI (DIAMANTI DA 0,08 A 0,83), N° 11 FEDI IN ARGENTO, N°5 COLLANE IN ORO CON CIONDOLI E BRILLANTINI, N° 5 COLLANE DI PERLE TUTTO NUOVO DA NEGOZIO LA VENDITA SI TERRA’ PER SINGOLI LOTTI BASE ASTA EURO 36.320,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 715 BENI MULETTO ELETTRICO TRE RUOTE MARCA CATERPILLAR CON CHIAVE E CARICA BATTERIE, PORTATA 15 Q.LI BASE ASTA EURO 4.800,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 673 BENI MOBILE BASSO LEGNO MARRONE CON 4 ANTE LEGNO, 4 CASSETTI, MOBILE PICCOLO CON DUE ANTE VETRO E 6 CASSETTI, DIVANO ANGOLARE IN VIMPELLE CON CUSCINI, POLTRONA LETTO, TAVOLINO PORTA TV IN LEGNO CON DUE CASSETTI E PIANO IN VETRO, TV COLOR LG LCD 25 POLLICI CON TELECOMANDO BASE ASTA EURO 960,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 573 BENI CREDENZA IN LEGNO SCURO CON ANTE, CASSETTI E ALZATA, TAVOLO RETTANGOLARE ALLUNGABILE IN LEGNO CHIARO CON 4 SEDIE IN LEGNO CON SEDUTA IN PAGLIA, MOBILE VETRINA CON ANTA IN ELGNO, RIBALTA E ALZATA CON DUE ANTE VETRO, DIVANO LETTO

IN VIMPELLE MARRONE, MOBILE SOGGIORNO STILE MODERNO, LACCATTO ARANCIO CON ANTE E CASSETTI, DUE DIVANI IN PELLE NERA TRE POSTI BASE ASTA EURO 1.200,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 496 BENI VOLKSWAGEN MAGGIOLIO 13D1 1200, TG. TO/M19711 ANNO 1972, CILINDRATA 1192 CC, KW 25,00 CON CHIAVE, LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE E CERTIFICATO DI PROPRIETA’ BASE ASTA EURO 4.000,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 669 BENI AUTOVETTURA NISSAN TERRANO II 2.7 TDI TRE PORTE TG. AM871EY ANNO 1996, CILINDRATA 2663 CC, KW 74, CON CHIAVE, LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE, MANCANTE DI CERTIFICATO DI PROPRIETA’ COMPRESSORE ELECTRON MOTOR 100 LITRI, FRESA BCS COLORE AZZURRO 10 CAVALLI, N° 4 DIPINTI BASE ASTA EURO 4.800,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 651 BENI N°6 BOTTI DI VINO IN LEGNO CONTENENTI, CADAUNA, 225 LITRI DI VINO ROSSO BARRICATO, ANNATA 2010, CAPRIANO DEL COLLE RISERVA 2010 BASE ASTA EURO 4.000,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 653 BENI MOBILE CREDENZA IN LEGNO BIANCO, ANTICATO CON DUE ANTE LEGNO, DUE CASSETTI E ALZATA DUE ANTE VETRO, MOBILE VETRINA IN LEGNO MARRONE CON ANTA IN VETRO, DIVANO STOFFA MARRONE, MOBILE ARMADIO IN LEGNO MARRONE CON DUE ANTE LEGNO E UN CASSETTO, DUE CASSETTIERE A 5 CASSETTI, CASSETTONE TRE CASSETTI STILE IMPERO, DUE SEDIE MARCA KARTEL IN PLEXIGLAS TRASPARENTE, TV COLOR LOEWE CON TELCOMANDO, TV COLOR SAMSUNG LCD CON TELECOMANDO BASE ASTA EURO 3.360,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 568 BENI DUE PARABOLE PER TRASMISSIONI INTERNET, N°9 RADIORICEVENTI ,MARCA ESSENTIA, N° 6 PANNELLI ESSENTIA WFL PPA 56-16 E WFL PN25-2 BASE ASTA EURO 2.560,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 613 BENI CUCINA COMPONIBILE IN LEGNO COLOR NOCE NAZIONALE, FORMATA AD ANGOLO, CON PIANO IN MARMO, COMPLETA DI ELETTRODOMESTICI, FRIGO E FREEZER SMEG, PIANO COTTURA ARISTON 4

FUOCHI, FORNO REX, LAVELLO, CAPPA ASPIRANTE, TAVOLO RETTANGOLARE IN LEGNO MARRONE ALLUNGABILE CON 4 SEDIE IN LEGNO (TUTTO NUOVO DA NEGOZIO) BASE ASTA EURO 9.200,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 585 BENI VETRINETTA CON STRUTTURA IN LEGNO CON DUE ANTE VETRO, DIVANO LETTO ANGOLARE IN VIMPELLE NERA E TESSUTO ROSSO, MOBILE CASSETTONE IN LEGNO MARRONE CON 4 CASSETTI LATERALI E TRE CENTRALI, TV COLOR SONY CON TELECOMANDO, TV COLOR SAMSUNG LCD 22 POLLICI CON TELECOMANDO BASE ASTA EURO 640,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 553 BENI N°70 BOTTIGLIE DI FRANCIACORTA BRUT DOCG VIGNE DI CONFINE BASE ASTA EURO 560,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 524 BENI N°350 BOTTIGLIE DI FRANCIACORTA BRUT DOCG VIGNE DI CONFINE BASE ASTA EURO 2.800,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 563 BENI N°150 BOTTIGLIE DI FRANCIACORTA BRUT DOCG VIGNE DI CONFINE BASE ASTA EURO 1.200,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 523 BENI TAPPETO AGRA INDIA FINE 800 DIMENSIONE CM 648 X 386, TAPPETO KIRMAN FINE 800 DIMENSIONI CM 648 X 422, CREDENZA MOGANO SECONDA META’ ‘800 CON DUE ANTE IN VETRO, MARMO SUPERIORE E UNA CHIAVI BASE ASTA EURO 60.000,00. LOTTO 490 BENI MULETTO OM A GASOLIO, 4 RUOTE, PORTATA 15 Q.LI MATRICOLA F15509SE, COLORE GRIGIO CON UNA CHIAVE BASE ASTA EURO 8.000,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 522 BENI DIVANO AD ANGOLO IN PELLE TESTA DI MORO MARCA SWAN MODELLO BOXER A TRE PEZZI, LAMPADA DA TERRA FLOS (TUTTO NUOVO DA NEGOZIO) BASE ASTA EURO 9.600,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 531 BENI DUE AFFETTATRICI IN ACCIAIO INOX RASSPE REGINA SIRMAN 400 W, DUE REGISTRATORI DI CASSA CON STAMPANTE E CASSETTO, MARCA KUBE, MANCANTI DI LIBRETTO FISCALE BASE ASTA EURO 2.000,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE


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no dei grandi eventi del pontificato di Papa Francesco è stato quello dell’apertura di credito dal e al fronte laico: è delle scorse settimane il dialogo con il fondatore di “Repubblicaâ€?, Eugenio Scalfari. Questi fatti hanno colpito per un motivo: la lettera del Papa rappresenta un elemento di discontinuitĂ con alcune realtĂ ideologiche e pragmatiche all’interno della Chiesa, come lo stesso Scalfari ammette. In poche parole, Francesco rende tangibile un’apertura al mondo, ma senza condizionamenti di linguaggio, superando schemi oramai vecchi. Scalfari, che mostra un’evidente commozione di fronte a un fatto di portata storica, risponde in modo molto sincero, e anche questo gli fa onore. Non nasconde, soprattutto nell’editoriale intitolato “La veritĂ , vi prego, sull’amoreâ€?, la sua appartenenza a una visione del mondo legata ad alcuni elementi che oggi sono passibili di revisione. Il concetto

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esempio, è certamente scenario in cui si gioca una partita di potere, ma gli sviluppi delle democrazie occidentali, tranne le dolorose eccezioni che tutti conosciamo, hanno portato a una situazione molto piĂš mediata e complessa, per cui il concetto di egemonia sic et simpliciter sembra radicalmente superato. Veniamo al richiamo alla forza desiderante che Scalfari chiama eros. Su questa energia inesausta, il primo Novecento ha imbastito una delle sue battaglie campali. Freud l’ha chiamata libido, ma, come ha poi chiarito Jung nel 1912, essa veniva troppo confinata nell’ambito sessuale, mentre le pulsioni hanno altra complessitĂ . Anche nell’arte e nella letteratura sono entrati in gioco ulteriori elementi come la maschera e il volto, la malattia, la tensione verso l’altrove, l’alienazione. Non solo: le stesse alternative, se volessimo rimanere legati al concetto di eros come forza immanente, all’infelicitĂ del desiderio, prendono strade lontanissime da quella conce-

zione primo-novecentesca che sembrava non lasciare nessuno spiraglio di salvezza se non nella terapia psicoanalitica che diventava un circolo infelice, perchĂŠ si trattava di riconoscere quelle pulsioni come motore della vita. A livello macro-storico. Il monachesimo orientale, la stessa rivoluzione dell’ordine benedettino, sono una risposta – sia chiaro: una delle tante – all’infelicitĂ del desiderio fine a se stesso. Non una risposta difensiva, ma in positivo. Lo sguardo amoroso verso la sofferenza dell’altro, la capacitĂ di rimboccarsi le maniche per rifondare la realtĂ ingiusta o per aiutarsi l’un con l’altro, Scalfari lo consentirĂ , non sono stati frequenti nella pur importante stagione primo-novecentesca, presa dalla spasmodica attenzione sul sĂŠ. Non c’è solo l’eros narcisistico, come ammette lo stesso fondatore di “Repubblicaâ€?, ma anche quello dell’amore, scrive Scalfari, “per la specieâ€?, che sarebbe, paradossalmente con una parola darwiniana, quello cristiano.

Quello di Cristo non è amore per la specie, ma amore universale. Ciò che è venuto dopo ha segnato, per esempio con Francesco d’Assisi, un passo in avanti verso il superamento dell’egoismo: il riconoscimento che ogni cosa è testimonianza del Creatore, comprese le realtĂ che noi consideriamo piĂš infime, in consonanza con gli elementi di compassione e di amore per ogni realtĂ del creato di alcune religioni orientali. Lo stesso insegnamento di Cristo, per cui Scalfari ha grande rispetto, è letto in modo eccessivamente legato a un principio materiale di causa-effetto: il miracolo che si proponeva GesĂš, quello di “abolire interamente l’amore proprio e concentrare totalmente sul prossimo tutto il sentimento amoroso di cui ciascuno disponeâ€? sarebbe fallito. Il miracolo di GesĂš in realtĂ c’è stato: milioni di uomini, nel momento del loro personale Getsemani, scoprono dentro di sĂŠ la forza per riprendere un cammino, per, semplicemente, vivere.

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A conclusione del Festival organizzato dalla zona pastorale VII di San Fedele, che raggruppa le parrocchie di cinque Palazzolo, quelle di Capriolo, Palosco, e Pontoglio per la chiusura dell’Anno della fede, la chiesa parrocchiale di Capriolo (nella foto) ospita venerdÏ 27 settembre, con inizio alle 20.30, un Concerto di musica polifonica sui temi dell’enciclica Lumen Fidei. Ad animare il concerto sono stati invitati il

Ăˆ in programma per le 17 di sabato 28 settembre, presso il teatro Sociale di Palazzolo sull’Oglio, la cerimonia di premiazione del concorso letterario “L’immagina parlaâ€? promosso dall’associazione culturale “Il maestraleâ€? di Palazzolo sull’Oglio. L’edizione del concorso, quest’anno dedicato alla ďŹ gura dell’artista locale Matteo Pedrali (vd. pagina a ďŹ anco) di cui ricorre il centenario della nascita, ha visto la partecipazione di quasi 170

coro polifonico La Rocchetta di Palazzolo sull’Oglio e la corale San Giorgio di Capriolo. Il festival per la chiusura dell’Anno della fede pensato dalle parrocchie della zona VII si concluderà alle 18 di domenica 29 settembre con una solenne concelebrazione eucaristica nella parrocchiale di Santa Maria Assunta in Palazzolo, a cui sono invitate tutte le parrocchie e che sarà animata dal coro polifonico La Rocchetta.

concorrenti chiamati a pensare un racconto breve sulla base della suggestioni create dall’immagine scelta per le mostre dedicate a Pedrali. Una commissione composta da giornalisti, docenti e personalità palazzolesi ha letto attentamente gli elaborati in concorso, scegliendo i 10 migliori. Il nome del vincitore sarà svelato nel corso delle premiazioni che alterneranno la lettura dei racconti selezionati a momenti musicali.

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resentata giovedĂŹ 19 in Loggia la stagione espositiva 2013/20014 dell’associazione Artisti bresciani. Anche quest’anno, nonostante le difficoltĂ economiche, l’Aab offre alla cittĂ un ricco programma che prevede un’alternanza di filoni e corrispondenti serie di cataloghi, la cui raccolta complessiva è la testimonianza di una intensa attivitĂ artistica ed editoriale. La rassegna verrĂ inaugurata da una retrospettiva dedicata all’artista argentino Horacio Garcia Rossi (1929-2012). La mostra, che si inserisce nella serie “Classici del contemporaneoâ€?, ha come scopo la prosecuzione della fortunata serie dedicata al collezionismo di arte contemporanea della provincia. Serie grazie alla quale è stato possibile proporre al pubblico artisti del calibro di LolĂ ar, Demarco, Guerreschi, Fontana, Munari, Birolli, Zigaina, Dorazio, Vedova, Fieschi, Adami, Baj e Veronesi, senza dimenticare gli esponenti del Futurismo, della nuova figurazione dell’Informale, passando per l’Arte cinetica, per approdare alla

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tradizione, finalizzata alla valorizzazione e al sostegno della produzione artistica dei giovani, è la 14° edizione della mostra “Giovani presenze nella ricerca artistica a Bresciaâ€?. Frai contemporanei di cui si propongono le personali triviamo Tina Moretti, Tommaso Maggini e Livia Giovanna Marpicati, oltre Giuseppe Gallizioli. A questi verrĂ affiancata l’esposizione delle opere dell’artista albanese, ma residente in Italia, Arian Kalari, nato a Tirana nel 1990. Giunta ormai alla sua 19Í” edizione, come di consueto alla chiusura delle attivitĂ , verrĂ proposta al pubblico “Ricognizioneâ€?, la mostra collettiva aperta a tutti i soci che permette di documentare la produzione artistica recente degli operatori bresciani,e l’esposizione degli elaborati degli allievi che frequentano i corsi della scuola d’arte.

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/D VFXROD HVFH OD FXOWXUD FUHVFH Ăˆ stato presentato nei giorni scorsi un interessante progetto destinato al mondo della scuola per continuare a fornire quelle opportunitĂ che tagli e risorse sempre piĂš risicate rischiano spesso di mettere a repentaglio. Grazie a un finanziamento della Fondazione Cariplo, Comune di Brescia (che del progetto è capofila), Teatro Telaio, Ambiente Parco, Brescia Musei, Musil e Museo di scienze naturali hanno potuto mettere a punto il progetto “La scuola esce la cultura cresceâ€?, una serie di proposte per rendere piĂš accessibili al mondo della scuola le proposte culturali bresciani. Grazie al progetto, dunque, le scuole primarie e secondarie di primo grado di cittĂ e provincia potranno programma uscite didattiche a prezzi contenuti. Gli istituti interessati possono, con 10 euro, comprensivi di trasporto (da sempre la voce piĂš onerosa delle uscite scolastiche) ad alunno, mettere in cantiere la visita o la fruizione delle proposte di due dei partner del progetto. Saranno le singole scuole, in contatto con le realtĂ che hanno lavorato alla stesura del progetto, ad elaborare programmi di visite e di uscite. “La scuola esce, la cultura cresceâ€? è frutto di una consolidata colloborazione sperimentata nel tempo, che in avvio di quest’anno scolastico, grazie al finanziamento ottenuto dalla fondazione Cariplo, ha trovato la via per diventare appetibile a un maggior numero di realtĂ scolastiche. Un apporto decisivo al progetto, che ha il patrocinio dell’Uffscio scolastico provinciale, è arriva-

to dal coinvolgimento di Brescia Trasporti che garantisce gli spostamenti delle scuole, in particolare quelle della provincia, dal momento che quelle cittadine possono comunque contare (sempre al costo concordato di 1 euro) su quello urbano. Per facilitare la gestione del progetto è stato attivato presso AmbienteParco un centro unico di prenotazione (030/361347) a cui le scuole devono fare riferimento. Le diverse offerte educative possono essere consultate sui siti dei diversi partner del progetto.

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Dz dz L’incontro del Museo Diocesano con Mario Biffarino, antiquario di ventennale esperienza, e la disponibilità di alcuni collezionisti privati, che hanno permesso la realizzazione della mostra “Samurai” è stato salutato dal gradimento del pubblico, tanto che l’esposizione è stata prorogata al 30 settembre. Per qualche giorno ancora, dunque, si potranno ammirare negli spazi del Museo diocesano di via Gasparò da Salò a Brescia,

rare armature settecentesche completamente originali, katane forgiate dal 1400 al 1700, due preziosissime collezioni di lacche e netzuke e una portantina da Daimyou del ‘700 (di cui solo altri due esemplari simili sono visibili nei musei italiani). I samurai nell’era erano una casta nobiliare, guerrieri addestrati all’uso di armi da combattimento e formati mentalmente e spiritualmente, che vivevano seguendo un rigoroso codice d’onore.

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st a t a i n a u g u r a t a l o scorso 21 settembre la mostra dedicata a Matteo Pedrali, il compianto artista palazzolese scomparso nel 1980, brillante esponente della pittura lombarda del ‘900, al quale la città di Palazzolo rende omaggio con un’antologica in occasione del centenario della nascita. Curata da Davide Dotti, l’esposizione consta di oltre 100 lavori del maestro tra dipinti e disegni, di cui la metà inediti, ed è allestita presso le sedi di palazzo Marzoli e della fondazione Ambrosetti. Un interessante percorso che racconta la vita e la carriera artistica di un pittore di grande talento ma finora poco valorizzato e spesso relegato ai margini dalla critica, capace di guardare con occhio attento e sensibile alla pittura delle Avanguardie, al “Realismo Magico”, al “Novecento italiano”. Tra le opere in mostra diversi autori-

tratti, nature morte e paesaggi e vedute dei luoghi più cari al pittore, tra cui il Lago d’Iseo e l’amata Palazzolo, nella quale Pedrali decise di ritornare negli anni ’40 dopo alcuni anni vissuti tra Roma e Venezia. Un’occasione per ammirare il celebre ritratto di Carlo

Cardazzo, opera eseguita dal maestro nel 1935 durante il soggiorno lagunare e annoverata tra i massimi capolavori giovanili. Celebre mercante d’arte, Cardazzo strinse amicizia con Pedrali e avrebbe potuto aprirgli le porte per un futuro da indiscusso protagonista della pittura italiana, ma Matteo, – osserva Dotti – “sentiva il bisogno di vivere e lavorare in un ambiente più famigliare, lontano dalle diatribe che infiammavano il mondo dell’arte in quell’epoca segnata da grandi cambiamenti”. Completano la rassegna quaranta disegni inediti comprendenti ritratti, paesaggi e vedute di Venezia, caricature e scene di genere, visibili presso il museo San Fedele e i cartoni preparatori degli affreschi della chiesa di San Giovanni, visibili alla fondazione Cicogna Rampana. Fino al 27 ottobre, apertura il sabato e la domenica dalle 10 alle 19 e il giovedì dalle 9 alle 13 per gruppi e scolaresche.

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Dal lunedì al venerdì dalle 10.40 Marco Vignoletti vi aspetta con le più belle canzoni, tante rubriche e gli amici del mattino. Tra le novità l’arrivo del critico Simone Agnetti nella rubrica Cinema mon amour e il nuovo appuntamento settimanale “Quattro chiacchiere e un caffè”, dedicato ai volti e luoghi della Brescia storica, con Arturo Bettoni. Confermati, tra gli altri, il pedagogista Luigi Domenighini, la psicologa Anna Grasso Rossetti, e Gabriele della libreria Paoline.

Prosegue la trasmissione in diretta della Santa Messa del sabato alle 18.30, dalla chiesa della Natività di Maria in Brescia su TT 2 Teletutto (87) e Super Tv (92-115).

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Parrocchie e Comune di Concesio promuovono, tra ďŹ ne settembre e inizio ottobre, la tradizionale “Settimana montinianaâ€?. La 14ÂŞ edizione ha per tema “L’uomo contemporaneo ascolta piĂš volentieri i testimoni che i maestri. O se ascolta i maestri lo fa perchĂŠ sono testimoniâ€?. Al Papa bresciano, che fu maestro e testimone, sono dedicati diversi appuntamenti e il premio bontĂ che quest’anno viene assegnato a mons. Joseph Coutts. In primo

La prossima puntata della rubrica settimanale “La Buona Notiziaâ€? apre con il servizio sulle ordinazioni diaconali tenute in Cattedrale sabato 21 settembre. A seguire, “Il 70° anniversario dell’oratorio di Verolanuovaâ€? intitolato a mons. Giacinto Gaggia; l’incontro con i Vicari zonali del 24 settembre all’eremo di Bienno; “Suore operaie in festaâ€? per la professione perpetua di suor Elisabetta Bresciani di domenica 22 settembre nella chiesa

(piano alle 9.20) mons Dino Osio ne illustra il programma. La Buona novella, a cura di Betty Cattaneo, va in onda in due parti dalle 9 alle 10 e dalle 11 alle 12 (all’interno la S. Messa dalla cattedrale), e in differita su Radio Voce Camuna, Ecz, Radio Claronda, Radio Basilica Verolanuova, Radio Ponte di Manerbio e Radio RaphaÍl. Le rubriche si possono riascoltare sul sito www.radiovoce.it nella sezione podcast.

parrocchiale di Villongo (Bg). La rubrica “4 parole...â€? è con Mario Piazza, segretario del Servizio volontario internazionale (Svi) sul nuovo corso di formazione per i volontari che prenderĂ il via in ottobre. “La Buona Notiziaâ€? va in onda: la domenica alle 13.05 su Teletutto e alle 18.30 su Tt2 Teletutto; su Super TV la domenica e il martedĂŹ alle 20; su PiĂš Valli TV la domenica alle 8; su TeleBoario la domenica alle 8.15 e alle 10; e su www.vocemedia.tv.

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´6WULVFLD OD QRWL]LDÂľ QRQ ID SL QRWL]LD Nel corso degli anni la tv si è sempre spacciata come fucina di novitĂ e specchio dei trend sociali. Basti pensare ai famosi “consigli per gli acquistiâ€?, che ormai sono diventati veri e propri diktat del vivere contemporaneo. Dalla pubblicitĂ alle mode proposte, dalle direttive dei telegiornali al taglio dei varietĂ , il piccolo schermo è oggi piĂš che mai il consigliere occulto di chi, fra il pubblico, è alla ricerca di spiegazioni semplici, posizioni superficiali sulle piĂš disparate tematiche, e intrattenimento fine a se stesso. Per allungare la lista delle trasmissioni che dell’appiattimento della

realtĂ hanno fatto la loro bandiera, non possiamo non segnalare “Striscia la notiziaâ€?, il tg satirico preserale di Canale 5 che il 23 settembre ha inaugurato la sua 26ÂŞ edizione. Nato nel 1988 come spazio per ironizzare su politici e vip, negli ultimi anni “Strisciaâ€? sarebbe diventato il paladino della gente comune, la voce che racconta gli scandali e le mancanze di realtĂ private e istituzionali. Rifugiandosi dietro la missione di scovare ciò che in Italia non funziona, Antonio Ricci e i suoi non riescono comunque a nascondere la massiccia dose di qualunquismo che di fatto è la vera forza del programma.

Le tematiche di approfondimento si mischiano alle sempiterne e imprescindibili gag e imitazioni che spesso e volentieri lasciano il tempo che trovano, come (parafrasando la prima puntata del 23 settembre) la parodia di papa Francesco che al posto della benzina nel motorino ci mette l’acqua sostenendo di avere amici in alto. Che ridere. Ăˆ chiaro che, in un contesto di tale disimpegno, i servizi che mostrano reali situazioni problematiche vengono appiattiti, e dovendo mantenere un profilo basso come il resto della spazzatura che viene offerta, risultano ottusi e inconsistenti. Per

esempio nella puntata sopracitata un servizio ha mostrato un tafferuglio avvenuto davanti alle porte di un delfinario, fra un gruppo di animalisti e il pubblico pagante: vengono mostrati solo spintoni e insulti fra gente comune, senza interviste o approfondimenti sulla questione. Sembra proprio che l’unica novitĂ di quest’anno sia la scomparsa delle veline, che giĂ nel corso degli ultimi anni erano state progressivamente allontanate dalla scena, piĂš castigate e meno ammiccanti, accantonate dopo gli scandali di vallettopoli. Ora il pubblico di “Strisciaâ€? deve sorbirsi i “veliniâ€?, due aitanti ragazzi che

si esibiscono in balletti esilaranti e imbarazzanti. Le due conduttrici sottolineano orgogliose che i due velini sono studenti universitari. Quindi non solo muscoli, ma anche materia cerebrale. Perfetto. Non ci bastava sapere che in Italia il mondo dell’università è alla canna del gas, servivano altri due esempi viventi (ma astutamente non dotati di microfono) davanti a milioni di persone a testimoniare con i loro bicipiti che gli studi in sostanza poco contano nella vita. Ăˆ un pò come sentirsi dire: “Hai visto come li usiamo i laureati? Tanto vale che ti iscrivi in palestraâ€?.


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“Bling ringâ€?, il nuovo ďŹ lm di SoďŹ a Coppola, prende spunto da un fatto di cronaca realmente accaduto. A Los Angeles un gruppo di liceali (un ragazzo e alcune ragazze) con una passione vera e propria per il glamour e per il lusso decide di entrare nelle abitazioni di personaggi noti durante la loro assenza. Rintracciati su internet gli indirizzi, i giovani visitano nottetempo le ville di nomi quali Paris Hilton, Orlando Bloom, Rachel Bilson. Affascinati dalla quantitĂ

di oggetti che trovano, portano via soprattutto vestiti e gioielli, tutti di grandi marche. Ma l’euforia dura poco. Mark, il ragazzo, vende in nero una serie di Rolex portati via da una casa, e il meccanismo si inceppa. Interviene la polizia, tutti vengono arrestati, processati e condannati. Quando escono, ecco Nicky, una delle ragazze, intenta a spiegare in un’intervista che quell’episodio è servito a farla maturare e sentire un essere umano con l’obbiettivo di fare qualcosa

di buono per gli altri. Ăˆ stato un articolo apparso su Vanity Fair, incentrato sulla vera storia di una teen gang che tra il 2008 e il 2009 rubò piĂš di 3 milioni di dollari in beni di lusso, entrando nelle ville di alcune star, a catturare l’attenzione della Coppola. La regista, però, preferisce non entrare nel vivo degli interrogativi e limitarsi a raccontare. Le colpe sono distribuite tra tutti: scuola, famiglia, i ‘famosi’, i ‘fan’, chi produce consumismo chi vuole partecipare al consumo.

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iprende l’attivitĂ didattica della Scuola Diocesana di Musica Santa Cecilia, la cui finalità è quella di curare la formazione dei responsabili e animatori della musica liturgica come organisti, strumentisti e direttori di coro, non senza promuovere lo studio della musica, soprattutto fra i ragazzi e i giovani. L’offerta formativa della scuola è strutturata in tre indirizzi diversi: quello liturgico-musicale, quello musicale e quello delle attivitĂ musicali per minori. Alla definizione delle proposte del primo indirizzo collabora anche l’Ufficio liturgico diocesano. I corsi attivati sono quelli di organo e di direzione di coro. A questi si affiancano il laboratorio di letteratura e vocalitĂ corale, gli incontri di musicologia liturgica, il laboratorio di canto gregoriano che affronta il prezioso repertorio liturgico latino, gli incontri di formazione per organisti direttori di coro e cantori (con esemplificazioni su questioni pratiche di particolare rilievo per i musicisti di chiesa), e quelli sui nuovi canti liturgici per gli animatori del canto. Per quel che concerne invece l’indirizzo musicale la scuola diocesana propone corsi di pianoforte, clavicembalo, violino e chitarra e di composizione, in cui si affrontano l’armonia, il contrappunto e le forme musicali vocali

e strumentali (di genere soprattutto sacro), nei diversi stili. Alle discipline principali si affiancano quelle teorico - pratiche necessarie per una solida formazione musicale in qualsiasi indirizzo di corso. C’è poi l’ultimo indirizzo, quello costituito dalle attivitĂ musicali per minori, che ha nel riconoscimento dell’importanza dell’educazione musicale nel processo di formazione del minore la sua ragion d’essere. Sono cosĂŹ previsti interventi di educazione musicale per bambini di quattro/cinque anni che portano alla scoperta e allo sviluppo della corporeitĂ , della creativitĂ e della musicalitĂ degli stessi. Per bambini dai sei ai 13 anni sono anche previsti interventi di educazione e formazione musicale per sviluppare la loro capacitĂ ritmicomotoria, quella di lettura della musica, la vocalitĂ , la pratica corale.

La Scuola diocesana di musica Santa Cecilia ha sottoscritto dall’anno 2011 un protocollo d’intesa con il conservatorio “Luca Marenzioâ€?, che permette di costruire percorsi di studio congrui agli esami di ammissione al conservatorio. Tutte le attivitĂ didattiche della scuola, inoltre, godono del patrocinio del pontificio Istituto di musica sacra di Roma, istituzione accademica della Santa Sede deputata alla formazione dei musicisti e degli insegnanti di musica sacra. Per sostenere la formazione dei piĂš giovani, la Scuola diocesana di musica mette a disposizione una borsa di studio biennale per dieci giovani di etĂ compresa fra i 12 e i 16 anni, da avviare allo studio dell’organo: per due anni scolastici consecutivi, dieci giovani delle parrocchie della Diocesi di Brescia potranno usufruire di una lezione individuale di strumento e di una lezione collettiva di lettura della musica e di vocalitĂ . Le iscrizioni alle attivitĂ dell’anno scolastico 2013–2014 saranno possibili fino al 12 ottobre 2013; il coordinamento didattico è a disposizione per fornire qualsiasi informazione in merito alle attivitĂ organizzate dalla scuola (030/3712233; didattica@ santaceciliabrescia.it). Altre informazioni sono reperibili sul sito internet www.santaceciliabrescia.it.

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L’Azienda ospedaliera Mellino Mellini il 26 settembre alle ore 14.30 presso l’aula magna della formazione, organizza un seminario formativo rivolto alle associazioni di volontariato che con essa collaborano ma anche alle realtà associative del territorio. Molti gli argomenti in programma: dalla professionalità del volontario, all’identikit delle nuove forme di volontariato sino ad affrontare tematiche connesse ai forum territoriali

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e alle possibili sinergie. Fra i relatori che prenderanno parte oltre ad esponenti sanitari ed amministrativi della stessa Azienda anche operatori della società civile del territorio attivi nel mondo del volontariato in modalità trasversale dall’azionismo laico sino a quello religioso cattolico. Introdurrà la direzione strategica che da sempre sostiene l’importanza della presenza delle associazioni in azienda.

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n Valle Camonica si continua a manifestare perchĂŠ si possa porre rimedio al blocco degli impianti della Riva acciai di Sellero, Malegno e Cervento e agli operai arriva la solidarietĂ anche del vescovo Monari (come di legge in altra parte del giornale). L’attenzione generale, però, è puntata su Roma e sul Governo, perchĂŠ solo da questa sede possono arrivare le azioni in grado di sbloccare la situazione di stallo che interessa sette stabilimenti del gruppo siderurgico Riva. Gli impianti, come noto, sono fermi da oltre una settimana per il sequestro di beni e conti ordinato dal gip di Taranto, per compensare quanto il gruppo deve per i mancati stanziamenti per la bonifica dell’area di Taranto. Nei giorni scorsi il ministro per lo Sviluppo economico Flavio Zanonato aveva assicurato il varo di un decreto salva Ilva. Il provvedimento cui pensava il Governo avrebbe dovuto sciogliere molti dei nodi che bloccano l’Ilva. Il decreto legge avrebbe dovuto contenere una serie di norme che modificano il Codice nella parte che disciplina il sequestro preventivo. Nonostante l’annunciata tempestivitĂ il Governo non ha ancora varato l’atteso provvedimento, anche se il decreto resta comunque all’ordine del giorno dell’esecutivo (che dovrebbe discuterne nella seduta di venrdĂŹ pomeriggio) con un apposito

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capitolo dedicato all’Ilva. Intervenendo sul Codice penale, il Governo arriverebbe ad ampliare i poteri del custode giudiziario e amministratore dei beni (evitando che, una volta scattato il sequestro, le aziende siano condannate, come avvenuto per i sette impianti Riva, all’inattività con gravi ripercussioni per la produzione e l’occupazione. Tali modifiche consentirebbero all’attuale commissario

Enrico Bondi di gestire non solo gli stabilimenti di Taranto, Genova e Novi Ligure ma anche tutte le controllate della stessa Ilva, attualmente finite nell’orbita del sequestro. Nei giorni scorsi circa 2.000 persone hanno dato vita a un corteo che è partito dalla sede dello stabilimento di Verona della Riva Acciai e ha percorso le strade cittadine fino a Piazza Bra e davanti alla prefettura. Oltre ai dipendenti

scaligeri della Riva, anche i lavoratori delle altre sei aziende chiuse dopo il blocco dei beni disposto dalla magistratura di Taranto, assieme a rappresentanti istituzionali dei comuni della Valcamonica dove hanno sede alcuni stabilimenti del gruppo. “Dopo troppi giorni dal blocco – si legge in un comunicato diffuso dalla Cisl – si aggrava la situazione nel gruppo, nell’indotto e nell’economia dei territori dove sono gli stabilimenti. La situazione sta mettendo a rischio la sicurezza occupazionale e salariale di migliaia di famiglieâ€?. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Federacciaia che, per bocca del suo presidente Giacomo Gozzi ha ribadito la necessitĂ che il governo vari il decreto annunciato da Zanonato. “La paralisi dei sette stabilimenti sta comportando un costo economico e sociale ormai pressochĂŠ insostenibileâ€?. A soffrire sono non solo i 1.400 addetti senza lavoro, ma anche tanti fornitori e clienti ormai sull’orlo della chiusura delle loro attivitĂ Âť.

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5LIRUPD GHOOD 3DF FRVu &RQIDJULFROWXUD Il processo di riforma della Politica agricola comunitaria sta entrando nella sua fase ďŹ nale, con l’apertura della discussione, nel contesto nazionale, riguardo le scelte che la Commissione europea ha demandato ai singoli Stati membri. Scelte di grande importanza, da cui dipenderĂ il reale impatto della nuova Pac sul comparto agricolo italiano e sulle aziende che operano nel suo contesto. In tale circostanza, Confagricol-

tura Lombardia, in occasione del suo Consiglio direttivo nei giorni scorsi, ha voluto delineare la sua posizione rispetto ai principali temi in discussione, partendo dalla necessitĂ di mantenere i premi erogati su livelli quanto piĂš possibile vicini a quelli attuali, in considerazione della forte rilevanza che essi rivestono ai ďŹ ni della formazione del reddito delle aziende agricole e della difďŹ cile contingenza economica che il settore sta

affrontando. Confagricoltura Lombardia ha avanzato precise proposte in tema di pagamenti diretti e di sviluppo rurale, considerato lo strumento fondamentale per sostenere la competitivitĂ economica e produttiva delle aziende. Obiettivi che, secondo Confagricoltura Lombardia possono essere realizzati attraverso un processo di progressiva e costante innovazione, che trova il proprio necessario presupposto nell’attivitĂ

di ricerca e si completa attraverso il trasferimento e l’introduzione nel contesto aziendale delle conoscenze cosÏ raggiunte, anche attraverso percorsi di consulenza mirata a favore delle aziende agricole. Fondamentale sarà quindi garantire un forte sostegno all’ammodernamento aziendale, in relazione alla propensione all’investimento delle aziende agricole lombarde anche nell’attuale contesto economico negativo.



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Il 28 e il 29 settembre torna il Trofeo Lombardia, uno degli appuntamenti piĂš attesi dagli amanti del basket. Fra gli ospiti della Pallacanestro Aurora Desioâ€?, l’EA7 Milano e la Pallacanestro CantĂš, l’immancabile Vanoli Cremona che dal 2009 non ha mai mancato l’appuntamento della pre-season del basket nazionale e la novitĂ assoluta: il Basket Leonessa Brescia allenato dal “desianoâ€? (ha spiccato il volo proprio

dall’Aurora) Alberto Martelossi, l’anno scorso finalista in Legadue e battuto solo in gara-5 dal Pistoia. Grande assente della manifestazione è la Cimberio Varese, impegnata in Lituania, nel Qualifying Round di Eurolega. Ad aprire le danze, sabato 28, l’EA7 Milano e Vanoli Cremona, (ore 19), a seguire Pallacanestro CantĂš, annunciata al completo compresi i nazionali Aradori e Cusin, contro Basket Brescia (ore 21).

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comparso, irraggiungibile e poi ricomparso dicendo che “Il Brescia sapevaâ€?. Ăˆ questa la situazione di Marco Giampaolo in questi giorni. La cronaca racconta di un incontro sabato a fine gara (Brescia-Crotone 1-2), assieme a capitan Zambelli, con un gruppo di tifosi. Da lĂŹ poi le voci si sono rimpallate: fuggito, rapito, nascosto. Non risponde piĂš al telefono, nemmeno ai propri collaboratori e al presidente. Qualcuno parla di dimissioni consegnate. Dietro tutto questo ci sarebbero delle minacce da parte di alcuni tifosi. Poi le dichiarazioni martedĂŹ, prima della partita Carpi-Brescia (finita 0 a 0) del suo avvocato che ha ribadito che il Brescia sapeva tutto. Certo il rapporto tecnico-ultras non è mai stato idilliaco, segnato sin da subito dalle contestazioni al suo vice allenatore, che si è dimesso immediatamente. Durante le prime gare di campionato ecco cori inneggianti a Calori, suo predecessore sulla panchina delle Rondinelle, e ora questo. Ăˆ anche vero che Giampaolo, nella storia recente del Brescia, non è stato l’unico ad avere confronti serrati e, immaginiamo, a muso duro con la tifoseria. La fine forse prevedibile. Giampaolo non sembra essere un mister che media, non sembra uno che ama spiegare ai tifosi i perchĂŠ di una scelta tattica o di un’altra. E forse, per dirla tutta, non è nemmeno giusto. Il

e la sua avventura a Brescia è finita. Male, ma è finita. Con un contratto reciso. La partita infrasettimanale a Carpi (0 a 0) ha messo in luce un Brescia malconcio, sulle gambe e, come non potrebbe essere, senza testa. Meglio, con la testa altrove. E cosĂŹ il rientro di capitan Zambelli dopo quattro mesi di assenza è passato quasi del tutto inosservato. Sulla panchina, cosĂŹ come succederĂ sabato per Latina-Brescia, c’era il secondo di Giampaolo, Fabio Micarelli sostenuto da Gigi Maifredi. Il toto allenatore è partito, cosĂŹ come i contatti da parte della societĂ . Su tutti sembra essere in pole-position Davide Gautieri, che ha abbandonato la panchina del Bari poco dopo aver iniziato il ritiro. Ma ci sono anche altre ipotesi, alcune piĂš verosimili di altre; tra questa la continuazione del tandem Maccarinelli-Maifredi, la promozione di Iavorcich dalla primavera o il ritorno di qualche ex. Si vedrĂ . Nel frattempo sabato si va in tandem .

rammarico di Corioni di aver mandato Giampaolo ad incontrare i tifosi, sta proprio ad indicare in questo rapporto la chiave del problema. Ma al di lĂ del caso specifico, dei risultati altalenanti delle Rondinelle, forse vale la pena chiedersi se sia giusto che il tifo, ammesso che possa definirsi tale, condizioni a tal punto il lavoro e le scelte fatte dalla societĂ . Giusto contestare se non si condivide; giusto mostrare

il proprio disappunto sul fronte del gioco, purchÊ si faccia in maniera civile. Non è mai giusto minacciare chiunque se non si condivide quanto sta facendo. La violenza latente o manifesta che sia, non è mai giustificabile. Nel calcio, ricco di problemi, non serve certo che le società , i tecnici e i giocatori siano ostaggio di ultras e di tifoserie. Il giallo del mister scomparso ha trovato una soluzione

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*HQL ULEHOOL WURSSR ULEHOOL Da primi della classe a casi. Forse in classe, come si faceva una volta, sarebbero dietro la lavagna con le orecchie da asino in testa. Pirlo e Balotelli fanno infuriare i rispettivi allenatori. Allegri riprende Super Mario ricordandogli che “non è piĂš un bambinoâ€? e, per dar peso all’affermazione sulle responsabilitĂ sui propri gesti, il Milan non farĂ ricorso per togliere la squalifica. Se, in fondo, non sorprende nessu-

no che Balotelli sia esploso (non è la prima volta), sorprende che il mite Pirlo invece venga ripreso da Conte. La sua colpa? Quella di non essersi fermato in panchina a guardare i compagni dopo essere stato sostituito. La minaccia di Conte? Chi, sostituito, non si ferma in panchina, d’ora in poi, sarĂ fuori rosa per un mese. Che questo sia l’effetto della nuova accademia pubblicitaria che li unisce? Battu-

te a parte, è chiaro il tentativo dei tecnici di richiamare tutti alle proprie responsabilitĂ . Non si è campioni solo perchĂŠ in grado di calciare bene il pallone. In linea con le indicazioni di Cesare Prandelli, forse il primo, a condizionare le convocazioni al comportamento anche fuori dal campo. Si ricordi su tutte l’esclusione di Osvaldo dalla Confederations cup per aver disertato la premiazione di Coppa

Italia. Era ora che si cominciasse a ricordare, anche da dentro il sistema, che non si può fare tutto anche se si è dei fenomeni con il pallone, si gode di fama e soldi. Ogni azione ha delle responsabilitĂ , sempre e comunque. Nel rispetto della persona e dei valori, anche se sei un fenomeno. E in questo Brescia sembra essere impegnata nell’indicarlo, nel bene e nel male: Balotelli, Pirlo e Prandelli.


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Per festeggiare il 70° del Csi ha scelto il podismo. L’associazione di via Chiusure ha individuato in domenica 30 marzo 2014 la data ideale per una mezza maratona cittadina ďŹ nalizzata a celebrare il senso dello sport ciessino. Collaboreranno all’organizzazione della manifestazione sportiva Fidal, Corri per Brescia e Hinterland Gardesano. Il quartier generale dell’evento sarĂ l’oratorio dei Comboniani in viale Venezia,

dove prenderĂ il via la corsa, che toccherĂ i luoghi piĂš signiďŹ cativi e suggestivi del centro storico per poi raggiungere la casa natale di Paolo VI a Concesio. InďŹ ne gli atleti imboccheranno il sentiero che costeggia il ďŹ ume Mella per dirigersi verso il traguardo. Gara aperta ad appassionati di ogni etĂ : dai bambini agli anziani. In programma anche percorsi per famiglie e per la speciale categoria “cani & padroniâ€?.

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obbiamo fare un salto di qualitĂ ed esplorare nuove vie di cooperazione all’interno dei gemellaggi in campo sportivo, turistico, economico e culturale. Lavoreremo per realizzare un programma congiunto trasmettendo valori tipici dello sport come tenacia, gioco di squadra e fair play, che fungono da strumento di unione tra le persone e i popoliâ€?. Parole del sindaco di LogroĂąo Cuca Gamarra, che sintetizzano nel migliore dei modi il senso dell’incontro che la scorsa settimana ha radunato in riva all’Ebro le cittĂ gemellate con la localitĂ spagnola. LogroĂąo – cittĂ europea dello sport 2014 – ha accolto le delegazioni di Darmstadt e Wilhelmshaven (Germania), Dax e Vichy (Francia). A rappresentare la Leonessa d’Italia c’erano la responsabile del servizio turismo del Comune di Brescia Daniela Scaini e il responsabile della comunicazione del Csi. La Loggia e il comitato arancioblĂš, dunque, si sono presentati uniti a questo importante appuntamento europeo, che può conferire ampio respiro agli orizzonti delle due realtĂ , determinate ad unire le forze nella realizzazione del progetto “Gemelli per Sportâ€?, presentato nella splendida cornice della sala conferenze del comune spagnolo affacciata su un tratto del Cammino di Santiago. Il progetto – riservato ad atleti under 18 – avrĂ

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segnazione del titolo continentale. La proposta è pensata per il calcio a 7, ma potrebbe essere estesa anche ad altre discipline ed ha destato l’interesse delle delegazioni presenti, pronte a collaborare per dare vita ad un grande disegno sportivo con naturali riflessi in ambito turistico, culturale ed educativo. Csi Brescia in prima linea, dunque, per esportare il suo modello di sport oltre i confini nazionali e costituire sinergie in ottica comunitaria finalizzate a garantire ai giovani esperienze di crescita uniche. Missione ambiziosa ma, alla luce di quanto è accaduto a LogroĂąo, possibile.

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Egr. direttore, approfitto di questo spazio per far giungere ai senatori bresciani Paolo Corsini, Vito Crimi, Massimo Mucchetti questa lettera. Il Senato sarĂ chiamato a breve, in applicazione della legge cosiddetta Severino, a votare per la decadenza da senatore di Silvio Berlusconi quale condannato in via definitiva ad una pena superiore ai 2 anni. La nostra Costituzione all’art. 3 afferma l’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge, mentre l’art. 54 richiede che i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche le adempiano con disciplina ed onore. OnorabilitĂ che in base alla legge Severino si perde giuridicamente al momento della condanna definitiva e a cui consegue la decadenza a tutela della onorabilitĂ del Parlamento stesso. Contro la decadenza, e quindi contro l’applicazione dell’art. 3 della Costituzione, si levano da piĂš parti richiami alla governabilitĂ , si paventano ricadute sulla vita del governo, si legge di compravendita di voti, ecc. ecc. Crediamo che i cittadini abbiano diritto di sapere come voteranno i loro rappresentanti. Vi chiediamo pertanto di appoggiare le richieste, che da piĂš parti vengono fatte, di votare in modo palese sulla decadenza del senatore Berlusconi. E, nel caso riteniate attualmente insuperabile il regolamento del Senato, ci attendiamo che Voi dichiariate pubblicamente qual è la Vostra posizione e quale il Vostro voto. Lo riteniamo dovuto ai cittadini che rappresentate. Gisella Bottoli

Egr. direttore, si aprono vari tavoli per questo grande evento, si tengono riunioni e conferenze a non finire. Ottimo, se è segno di interesse e di volontĂ di operare concretamente ed in modo deciso e ordinato. Tuttavia mi spaventa il ricordo degli “Stati Generali 2008â€? quando la stampa scriveva:“il mondo economico e produttivo bresciano non teme che la “montagnaâ€? degli Stati generali partorisca il classico topolino “.Invece, purtroppo non partorĂŹ nulla, nonostante mille incontri e convegni. Credo quindi di poter esprimere qualche suggerimento. Comuni, enti pubblici e privati, finanziatori e organismi di vario tipo dovrebbero contenere la loro generositĂ per eventi e iniziative che verranno realizzate nel 2014 . Risparmiare le cartucce per un grande 2015 e dedicare i prossimi mesi a progettare, impostare, organizzare il “Grande eventoâ€?. Non perdersi in liti politiche, utilizzando persone non competenti, amici di partito che non hanno mai organizzato manifestazioni di grande entitĂ e che non sanno nulla di turismo e di ospitalitĂ . Brescia deve giocare tutte le sue carte facendo leva sulle eccellenze della sua provincia, sulla bellezza dei suoi laghi, sull’eccezionalitĂ della Franciacorta, sull’interesse della produzione delle valli e della Bassa, sui pregevoli siti storici e artistici sparsi ovunque, sui centri sportivi, sui maneggi e i campi da golf. Brescia deve portare l’attenzione su sĂŠ stessa, proponendosi

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come sintesi di uno straordinario contesto. Le visite in provincia dovrebbero avere il loro epilogo in cittĂ : un percorso artistico - museale nel territorio dovrĂ avere il suo degno epilogo in Santa Giulia, un tour musicale al Teatro Grande, la visita al comparto armiero al museo del Castello (da sistemare per l’evento), corse automobilistiche con festa e premiazione finale al museo Mille Miglia, convegni e conferenze internazionali sui temi eco-sostenibili e ambientali nelle nostre prestigiose universitĂ , ecc. Una volta che si sarĂ riusciti ad attrarre nel bresciano turisti e visitatori, utilizzando tutti gli strumenti di comunicazione e pubblicitĂ che la macchina dell’Expo sarĂ capace di dare, si dovrĂ evitare che i turisti si sperdano nei percorsi cittadini che, privi di una idonea segnaletica, sia in italiano che in lingua, diventano degli inestricabili labirinti. La percorribilitĂ delle nostre vie di comunicazione è di notevole importanza, sia che si tratti di autostrade o vie aeree, sia che si tratti di piste ciclabili, percorsi a piedi o a cavallo. E’ inevitabile qualche intervento migliorativo. Infine ai ragazzi: imparate a fare da ciceroni in lingue straniere, mettendo alla prova la vostra capacitĂ e la vostra cultura e cercando di far fare bella figura alla nostra brescianitĂ . Sandro Belli

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figli. Vi scrivo per spiegare la mia protesta contro il governo Letta che ha scelto in modo facile e non equo l’abolizione dell’Imu. Io sostengo e sosterrò sempre che la tassa in questione, giusta o non giusta, era una delle tasse che richiedeva un pagamento proporzionato al valore del bene in possesso: chi possiede poco pagava poco, chi possiede tanto pagava il giusto tanto e chi non possiede niente non pagava nulla. Tutto questo indebolirĂ le entrate comunali (soprattutto il comune di Brescia, che si trova a rischio di commissariamento), costringendo cosĂŹ i comuni ad aumentare le imposte. Ora con l’abolizione dell’imu anche chi non possiede nulla verrĂ colpito dalla Service Tax, imposta voluta per pagare i servizi locali, il cui importo fa riferimento al valore degli immobili, dove a differenza di prima a pagare saranno gli utilizzatori, per cui a essere colpiti saranno anche gli affittuari in quanto la nuova tassa è diretta a chi usufruisce dei servizi locali. La mia protesta e quella di mia moglie si è manifestata con un gesto forse unico in Italia, decidendo di pagare l’imu sulla casa di proprietĂ (unica casa in possesso al 50% con mia moglie) senza usufruire della legge che ci permetteva il non pagamento. Spero che questo atto smuova gli animi (ma non credo) dei cittadini e dei nostri governanti i quali sono sempre pronti a votare leggi sempre “ad personamâ€? e spero anche in un Pd che smetta di legiferare su ordine di qualcun altro. Michele Bertoni

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