Voce 2013 38

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A volte anche la politica riesce a muoversi in anticipo e a non affrontare i problemi quando questi si presentano ormai come emergenze. In questo caso siamo al Pirellone dove una mozione (a ďŹ rma dei consiglieri d’opposizione Michele Busi, Giantonio Girelli e Giampietro Maccabiani) è stata approvata all’unanimitĂ (ma per questo un po’ annacquata) dal consiglio. Con la mozione si impegna la Regione a bloccare la possibilitĂ di nuovi impianti di trattamento riďŹ uti: i consiglieri avevano chiesto di bloccare il trattamento di riďŹ uti a Mazzano. La vicenda era iniziata nel 2009 con la prima richiesta da parte della ditta Portamb, ma sia il Comune di Mazzano che i Comuni limitroďŹ di Castenedolo, Calcinato e Rezzato avevano espresso ripetuti pareri negativi. Era sorto anche un comitato di cittadini che aveva raccolto oltre 12mila ďŹ rme per scongiurare tale insediamento. Il territorio ospita giĂ siti che hanno avuto e hanno effetti negativi sulla vivibilitĂ come la ex discarica di Rsu (in fase di boniďŹ ca), la cementeria e la cava di calcare dell’Italcementi, la Fassa Bortolo e altri ancora. Per non parlare della qualitĂ dell’aria. I cittadini hanno avuto la forza di far sentire la loro voce e sono stati ascoltati in un tempo ancora utile per fermare l’avvio della procedura. Mazzano ha vinto la sua sďŹ da, ma ora toccherĂ alla Regione capire se e dove ci sono i presupposti per collocare l’impianto: è probabile che la ditta avanzi altre richieste. Visto che è difďŹ cile, nel breve periodo, cambiare stile di vita (quindi consumare meno), è meglio confrontarsi sulla sostenibilitĂ ambientale di un determinato territorio per non ripetere gli errori del passato.

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Entro dicembre terminano i lavori di ampliamento all’ospedale dove, con l’entrata in funzione della nuova ala, la capacitĂ ricettiva passerĂ da 136 a 169 posti letto. La vera novità è la richiesta avanzata alla Regione di dotare anche l’ospedale dell’emodinamica, vero salvavita per chi ha problemi di cuore.

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Nell’anno trascorso sono state 113 le persone (o gruppi familiari) che hanno bussato alle porte della Caritas, 30 persone in piĂš rispetto al 2011, di cui solo 10 di nazionalitĂ italiana. Dagli anni ’90 ďŹ no al 2008, la Valsabbia aveva accolto numerosi stranieri, soprattutto dal Marocco, che avevano trovato un’occupazione nel territorio. Ed è proprio con quest’ultimi, con gli immigrati, con le fasce piĂš deboli che la Caritas s’interfaccia maggiormente. Se 27 sono gli italiani che nel 2012 si sono rivolti all’ente caritatevole, i restanti 86 appartengono alle nazionalitĂ piĂš disparate: Marocco, Burkina Faso, ex Jugoslavia, Senegal, Costa d’Avorio, Pakistan, Egitto, Benin, Nigeria e Romania.1.060 borse alimentari, 255 capi di abbigliamento e 47 mobili. Ǥ ͙ͥ


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‡‰—‡ †ƒŽŽƒ ’”‹Â?ƒ ƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒŽ‡ ‘‰‰‡––‘ †‹ ”‡•–ƒ—”‘ Il parroco, il consiglio pastorale e affari economici hanno colto l’occasione di un finanziamento di 62mila euro a fondo perduto erogato dalla Fondazione Cariplo, attraverso un bando a cui la parrocchia ha partecipato tramite il Distretto culturale della Valle Sabbia, che permette di coprire piĂš della metĂ dell’intervento, che si aggira sui 120mila euro. â€œĂˆ da alcuni anni – precisa il parroco don Angelo Pizzato – che stavamo pensando a un intervento

di restauro conservativo per eliminare il problema dell’umiditĂ delle pareti che stava provocando parecchi danni. Dobbiamo ringraziare la Fondazione Cariplo e il Distretto culturale della Valle Sabbia che ci hanno consentito di ottenere questo finanziamentoâ€?. “La parrocchia – prosegue il parroco – ha appena finito di pagare un mutuo decennale acceso quando è stato completato l’oratorio con la sala parrocchiale; adesso abbiamo ottenuto un

fido bancario che ci permette di coprire il resto delle spese. Confido, nonostante il periodo di crisi, nella generositĂ dei miei parrocchiani perchĂŠ abbiamo a cuore il futuro della loro chiesa parrocchiale, uno scrigno di arte e di devozione, e ci affidiamo alla Provvidenzaâ€?. Il progetto di restauro è stato predisposto all’architetto Luca Peretti; ad eseguire i lavori è la ditta Restauri Gianotti di Roè Volciano. Il restauro interesserĂ l’esterno

dell’edificio: la facciata, le pareti laterali e parte del tetto. Saranno rifatti gli intonaci marcescenti dei cornicioni superiore e inferiore; si provvederà a un’opera di impermeabilizzazione degli elementi lapidei della facciata per impedire future infiltrazioni; saranno rifatti gli intonaci con materiali appropriati e sostituite alcuni canali di gronda. Infine l’intero edificio sarà ritinteggiato. I lavori dovrebbero terminare per l’inizio di dicembre. (c.f.)

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’ultima in ordine di tempo è stata la parrocchia di Ponte Caffaro che da circa un anno collabora, sotto la guida dell’unico parroco don Fabio Peli, con le parrocchie di Anfo, Capovalle, Idro e Treviso Bresciano. Quattro sacerdoti impegnati su cinque parrocchie in questa erigenda unitĂ pastorale che cammina a piccoli passi. Certo le distanze territoriali non facilitano gli spostamenti da una parte all’altra dell’unitĂ pastorale, ma sono giĂ comunque in essere alcune attivitĂ interessanti. “Il cammino – spiega il parroco don Fabio Peli – procede bene, anche con fatica perchĂŠ l’unitĂ e la comunione prevedono tempi lunghi. L’obiettivo è quello di camminare insieme senza perdere la peculiaritĂ delle singole realtĂ â€?.

Non si può però tralasciare il fatto che ci sono km di distanza con tradizioni e modalitĂ diverseâ€?. Tre sacerdoti abitano a Idro condividendo alcuni momenti come la preghiera e il pranzo, uno nel paese originario di Ponte Caffaro. In una zona dalle significative distanze geografiche non si può pensare che unitĂ pa-

storale significhi automaticamente razionalizzazione dei servizi e degli incontri: “Si cerca di andare incontro alle esigenze delle singole comunitĂ , senza però soddisfare bisogni assurdi. Se togliamo ad esempio alcune Messe, dobbiamo stare attenti a non rischiare di colpire la vita spirituale che deve crescere attorno all’eucaristiaâ€?. Allo stato attuale ci sono ancora cinque consigli pastorali, che però all’inizio dell’anno si ritrovano insieme per la programmazione unitaria; a questo si aggiunge un consiglio dell’unitĂ pastorale che comprende due persone di ogni singolo consiglio parrocchiale. La comunicazione, quindi il giornale della comunitĂ â€œAll’ombra della Pieveâ€?, gioca un ruolo importante come collante tra le parrocchie con una pagina dedicata a ogni realtĂ . Anche

qui come da altre parti si lavora sulla formazione dei catechisti. “Stiamo lavorando per far sĂŹ che emergano alcune figure di aiutoâ€?. Se da quattro anni a questa parte sono presenti gli incontri mensili di formazione per i catechisti, quest’anno parte proprio un incontro settimanale. La formazione, invece, per i genitori dell’Icfr è stata subito unitaria: di fatto viene chiesto di volta in volta uno spostamento ai genitori. Dai preadolescenti in poi è stato pensato di inserire un incontro quindicinale per tutti che si affianca a quello settimanale previsto per ogni parrocchia. Sul versante giovanile è interessante registrare quanto sta accadendo su tutto il territorio con le proposte estive che interessano tutte le parrocchie dell’unitĂ pastorale e le parrocchie limitrofe. In particolare da

due anni a tutta la zona viene fatta la proposta di vivere l’esperienza di un grest estivo nelle parrocchie della Romania al confine con l’Ucraina: la scorsa estate il progetto ha interessato 48 ragazzi e giovani. Sono proprio i giovani le persone sulle quali investire nel cammino di iniziazione cristiana, sono loro che crescendo in un percorso di comunione porteranno frutti. Sul versante

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L domanda è abbastanza impertinente, soprattutto fatta a La un u adolescente: “Che cosa cambieresti del tuo oratorio?â€?. La risposta osa forse ancora di piĂš, sapendo, per altro, L cche deve essere letta ed utilizzata al convegno nazionalle degli oratori: “Alcuni dei responsabili. PerchĂŠ non mi ffanno fare quello che voglio. Anzi, perchĂŠ mi fanno fare solo quello che vogliono loroâ€?. La risposta sarebbe nella s norma se si fermasse a metĂ : che un adolescente voglia n no fare quello che ce ne ha voglia è nella definizione stessa f far di d adolescenza. a Ma che poi prosegua e voglia direttamente partecipare alla vita sociale e comunitaria mettendoci del suo p parte non evento quotidiano. Certo si dirĂ che poi manca di n è proprio p costanza, che è disordinato, che le competenze sono cosĂŹ e cosĂŹ. c costanza Ma M intanto c’è. Con la sua testa e con la sua volontĂ . Non chiede di andarsene andarsene, ma di restare e di cambiare le cose e anche un po’ le regole: esattamente quello che ci manca oggi, visto che tutti vogliono esattam fuggire perchĂŠ tanto le cose non cambieranno mai e le regole rischiano di diventare se sempre piĂš insensate e miopi. W gli adolescenti!

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Carceri. Amnistia e responsabilitĂ del Parlamento

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͛͞ ’‘”– Brescia calcio. Abbiamo bisogno di un buon fantasista

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soluzione vera, innescare meccanismi di sviluppo (e prima ancora di pace) nei Paesi d’origine, che rendano l’esodo inutile e non conveniente. Apparentemente non c’è soluzione, dunque, al di lĂ della pietĂ per le vittime. Ma non è cosĂŹ. Oltre a farci riflettere sul nostro “modello di sviluppoâ€?, come non si stanca di fare papa Francesco, e sulle relazioni tra sistemi economico-politici, tanto piĂš in questo tempo di globalizzazione, ci sono due questioni da affrontare. La prima, di politica europea e internazionale, riguarda la necessitĂ di una convinta e strutturata partnership tra Nord e Sud Mediterraneo, che le cosiddette “primavereâ€?, pessimamente gestite delle cancellerie dell’Unione europea, hanno ancor piĂš indebolito, rimpallo di responsabilitĂ e piccoli sgarbi compresi. Oltre a tanta inutile retorica. La seconda questione riguarda

l’Italia, per una rivisitazione della complessiva “governanceâ€? dell’immigrazione. Tra la “legge Martelliâ€? del 1989, la “TurcoNapolitanoâ€? del 1998 e la “BossiFiniâ€? del 2002, la legislazione è sempre stata caratterizzata dalla rincorsa di emergenze. Alla prova della strage di Lampedusa, la legge del 2002 mostra limiti vistosi, a partire dall’illusione del pugno di ferro risolutore. Ma sarebbe improduttivo lasciare il dibattito sulla revisione allo sterile pendolarismo tra “chiusuraâ€? e “aperturaâ€?, buttarla insomma ancora una volta in politica, ovvero combattere su questo tema la vecchia e stracca guerra tra gli schieramenti, che diventa in concreto guerra tra poveri. In realtĂ la definizione delle politiche per l’immigrazione, nell’arco di poco piĂš di 20 anni, è diventata uno dei temichiave per impostare il nostro futuro di popolo e di nazione. Per questo va sottratto alle

strumentalizzazioni e deve diventare veramente un terreno di “larghe inteseâ€?. Il punto di partenza, guadagnato anche sulla scorta di una spontanea mobilitazione delle coscienze dopo le recenti stragi, ultima e piĂš grave quella di Lampedusa, è proprio una riforma della legislazione attuale, cosĂŹ da far coincidere il rispetto per la dignitĂ di tutti gli uomini con la realistica percezione del quadro geopolitico e degli interessi in gioco, in un tessuto di cultura civica forte, cioè di diritti e doveri di cittadinanza chiari e precisi per tutti. CosĂŹ da passare dalle troppe, impotenti, parole, ai fatti, per piccoli e iniziali che siano. Anche perchĂŠ la cronaca dell’immigrazione non aspetta. A Lampedusa, mentre continua la conta delle vittime del naufragio della scorsa settimana, gli sbarchi di profughi provenienti dalle aree piĂš critiche del Mediterraneo e dell’Africa non ha fine e, di certo, non finirĂ .


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uattro piccole bare bianche su cui una mano pietosa ha posato un piccolo orsetto; l’interminabile trafile delle visite istituzionali; i reportage dell’orrore con tanto di “zoomataâ€? sullo scafo inabissato. E poi? Cosa resterĂ tra qualche settimana, quando l’eco della tragedia si sarĂ affievolita, magari superata da altri eventi sensazionali (una nuova crisi politica?), del gran parlare, delle emozioni suscitate dall’ecatombe di Lampedusa? Se i precedenti hanno un valore la risposta piĂš ovvia sarebbe: poco. Percorso piĂš o meno analogo ha seguito anche la denuncia della “globalizzazione dell’indifferenzaâ€? lanciata solo poche settimane fa (era il mese di luglio) da papa Francesco. Ha riempito le bocche di molti per qualche giorno e poi‌ Tuttavia chi si occupa concretamente, magari lontano dalle ribalte mediatiche, dei problemi dell’immigrazione, o meglio degli immigrati perchĂŠ spesso si tende a dimenticare che dietro fenomeni “epocaliâ€? ci sono storie, persone, volti, sa che l’ecatombe, la mattanza di Lampedusa può e deve rappresentare un punto di non ritorno. Parte da qui la riflessione di p. Bernardo Zonta, sacerdote scalabriniano tornato da poche settimane a Brescia per occuparsi dell’Ufficio diocesano per i migranti alla guida del quale, negli anni ’90, aveva af-

frontato la prima grande ondata migratoria. “Quanto accaduto nei giorni scorsi a Lampedusa è a tutti gli effetti una strage annunciata – afferma –. Almeno da 10 anni sia in Italia che in Europa si discute del fenomeno delle migrazioni, di questi viaggi della disperazione senza pensare ad alcuna misura realmente efficace, sul piano legislativo e su quello dell’accoglienza, per eliminare o almeno ridurre le stragiâ€?. L’Europa, è un'altra critica dello scalabriniano, non è ancora stata in grado di mettersi intorno a un tavolo per verificare l’efficacia delle norme e delle leggi in vigore. Eppure dovrebbe essere proprio di un’istituzione sovranazionale il saper leggere in modo prospettico alcuni fenomeni per riuscire a governali. Anche l’Europa, invece, lascia che siano i Paesi di frontiera, come l’Italia, a farsi carico dell’emergemza, dimenticando o

facendo finta di non sapere che nel mondo ci sono oggi 200 milioni persone pronte a lasciare i loro Paesi, spinte dalla fame, dalla miseria, dal bisogno. “L’Europa – continua di p. Zonta – non ha pensato nemmeno a una sorta di corridoio umanitario per accogliere chi lascia il proprio Paese per necessitĂ , per sfuggire a catastrofi umanitarie. Non ha previsto misure repressive, se non quelle ordinarie di ogni Paese, nei confronti di chi sfrutta economicamente il bisogno dei migranti. Vere e proprie associazioni mafiose che altro non sono che la traduzione moderna di ciò che Scalabrini definiva ‘mercanti di carne umana’ quando parlava delle condizioni in cui erano costretti gli italiani che sceglievano la via dell’emigrazioneâ€?. “Ha ragione papa Francesco – è la riflessione del sacerdote – quando parla di vergogna. Ăˆ vergognoso che la comunitĂ internazionale non sia riuscita o non abbia voluto fare qualcosa di concretoâ€?. Non basta piĂš indignarsi per quello che è successo. “Bisogna invece partire da qui per politiche condivise e capaci di rispondere ai bisogni di chi arrivaâ€?. Politiche serie, che non contengano, com’è per la normativa vigente in Italia, elementi di scandalo per chi crede. Le norme attuali, nonostante affermazioni di principio, non garantiscono la tutela della dignitĂ della persona (le pessime condizio-

ni in cui sono costretti gli immigrati nei centri di prima accoglienza sono il segno piĂš evidente) e finiscono per

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ridurre un naturale gesto di caritĂ , com’è l’aiuto al fratello in difficoltĂ , ancorchĂŠ clandestino, a un’azione illecita passibile di conseguenze giudiziarie. Un limite vistoso, messo in capo a chi, in attesa delle scelte della politica internazionale, è in prima linea a fronteggiare un fenomeno in continua evoluzione, com’è quello delle migrazioni. Proprio questo è l’aspetto piĂš problematico. “Chi arriva oggi – continua p. Zonta – non intende migliorare la sua situazione economica. Oggi si parla soprattutto di rifugiati. A questi non serve un posto di lavoro, una casa e la regolarizzazione. Chi sbarca sulle nostre coste chiede semplicemente ciò che


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ǯ In occasione del 10° anniversario della canonizzazione di Daniele Comboni mons. Luciano Monari, lo scorso 5 ottobre, ha presieduto una solenne celebrazione a Limone del Garda. Nel corso dell’omelia il Vescovo ha ricordato anche la tragedia di Lampedusa, accaduta pochi giorni prima. “Se avesse a vivere oggi – è stato un passaggio dell'omelia di mons. Monari – Comboni vedrebbe molto più chiaramente attraverso quanta

fatica, quante sofferenze, quante delusioni sarebbe dovuto passare il suo sogno; ma vedrebbe anche quanta speranza e quale futuro stanno oggi davanti all’Africa. Il mondo occidentale si è arricchito sull’Africa ma, come sempre accade, la ricchezza lo ha snervato; come recita il cantico di Mosè: “si è ingrassato, impinguato, rimpinzato…e ha respinto Dio che lo aveva fatto.” Ha consumato molto e ha perso il desiderio di creare; sembra

le leggi attualmente in vigore rendono spesso un miraggio: aiuto e asilo”. Una richiesta che quelle realtà, come l’Ufficio diocesano per l’immigrazione, non intendono disattendere, così come non hanno mai palesato particolari timori nel rispondere ai bisogni di chi arriva da immigrato in Italia. “La normativa vigente – afferma p. Zonta – pone chi è all’interno della Chiesa davanti a scelte drastiche: aiutare nonostante i divieti di legge perché il cristiano dinnanzi a una vita da salvare, al dovere della carità non ha alternative, o girare la testa dall’altra parte e trincerarsi dietro la scusa del divieto imposto dalla legge?”

diventato impotente, incapace di fare figli e quindi di generare un futuro. Ha qualche sussulto di coscienza, come di fronte alla tragedia immane di Lampedusa, ma rimane bloccato su scelte immediate; corre dietro alle emergenze ma non riesce più a immaginare globalmente una migliore realizzazione di umanità, a impegnarsi per il bene di tutti, proprio di tutti – anche delle generazioni future”.

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In Siria, si sta smantellando l’arsenale chimico sotto il controllo delle Nazioni Unite, mentre si sta mettendo a punto, per novembre, la Conferenza di pace “Ginevra 2â€?. L’Iran dichiara che non accetterĂ condizioni per sedere al tavolo negoziale. E mentre in Siria continuano gli scontri, nove Paesi dell’Unione Europea (Germania, Finlandia, Austria, Danimarca, Svezia Ungheria, Lussemburgo, Olanda e Irlanda) si dicono

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pronti ad accogliere i profughi della guerra civile in corso. Il viceministro per gli Affari esteri lituano, Vytautas Leskevicius, ha rimarcato che “entro l’anno ci saranno 3,5 milioni di rifugiati� usciti dalla Siria. In questo scenario si colloca l’allarme lanciato dal vicepresidente della Commissione europea responsabile per il Mercato interno, Michel Barnier, che nell’audizione alla plenaria del Parlamento ha detto

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e mi sono risolto a ricorrere alla facoltĂ di cui al secondo comma dell’articolo 87 della Carta, è per porre a voi con la massima determinazione e concretezza una questione scottante, da affrontare in tempi stretti nei suoi termini specifici e nella sua piĂš complessiva valenza. Parlo della drammatica questione carceraria e parto dal fatto di eccezionale rilievo costituito dal pronunciamento della Corte europea dei diritti dell’uomo. Ăˆ con queste poche ma inequivocabili parole che il presidente Giorgio Napolitano ha giustificato il messaggio inviato ai due rami del Parlamento. Il presidente della Repubblica, nel suo messaggio, si è dichiarato particolarmente colpito dalla sentenza della Corte europea dell’8 gennaio 2013 che contestava all’Italia la violazione dell’art. 3 della Convenzione europea che, sotto la rubrica “proibizione della torturaâ€?, pone il divieto di pene e di trattamenti disumani o degradanti a causa della situazione di sovraffollamento carcerario in cui i ricorrenti si sono trovati. Per questo il presidente Napolitano si è rivolto al Parlamento perchĂŠ prenda atto dell’inderogabile necessitĂ di porre fine, senza indugio, “a uno stato di cose che ci rende tutti corresponsabili delle violazioni contestate all’Italia dalla Corte di Stra-

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Giorgio Napolitano ha anche messo in evidenza la stringente necessitĂ di cambiare profondamente la condizione delle carceri in Italia. Tra le molte vie indicate anche l’adozione di atti di clemenza generale. Ăˆ stato proprio questo passaggio del lungo messaggio del capo dello Stato che ha dato luogo a una immediata polemica politica. Il Movimento 5 Stelle ha voluto leggere in questo passaggio una sorta di “salvacondottoâ€? per Silvio Berlusconi. Un vero e proprio colpo allo stato di diritto che ha spinto i membri della compagnia parlamentare grillina a chiedere le

dimissioni dello stesso capo dello Stato. Anche la Lega ha contestato duramente l’ipotesi di amnistia presa in considerazione da Napolitano, ricordando come azioni simili prese in passato avessero rimesso in libertà molti soggetti potenzialmente pericolosi per la società . Dalla Polonia, dove si trovava per un incontro internazionale, la stizzita risposta di Napolitano a chi l’ha accusato di voler favorire Silvio Berlusconi e il rimando al Parlamento perchÊ si assuma precise responsabilità in ordine a un tema che potrebbe diventare una vera e propria urgenza.

che “l’Europa rischia di subire attacchi terroristici da organizzazioni con base a Damasco e per cui lavorerebbero cittadini europei�. Nel frattempo torna ad incendiarsi l’Egitto, dove almeno 50 persone sarebbero rimaste vittime degli scontri fra islamisti e polizia, mentre decine di migliaia di altri egiziani partecipavano alle cerimonie per l’anniversario della guerra israelo-araba del 1973 (del “Kippur�).

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'RQ 6DQWXV ´,O FDUFHUH FRVu QRQ IXQ]LRQDÂľ In Italia “c’è un malfunzionamento cronico delle carceriâ€?. Bisogna “affrontare in tempi stretti l’emergenzaâ€?. â€œĂ‰ una questione scottante che va affrontata con concretezza e determinazioneâ€?: questo il messaggio di Napolitano inviato ai rappresentanti di Camera e Senato. Le carceri italiane, nella maggior parte dei casi, non offrono alcun percorso riabilitativo, a ciò si devono aggiungere le questioni legate al sovraffollamento e alle con-

dizioni di salute piĂš in generale. “Che senso ha mantenere in carcere 66mila persone – ha esordito il cappellano del carcere di Canton Mombello, don Adriano Santus - quando la capienza è di 45mila?â€? Nessuna levata di scudi, nĂŠ dal centro-destra nĂŠ dal centro-sinistra, a seguito delle dichiarazioni di Napolitano. “Forse è la volta buonaâ€? afferma don Adriano, che però evidenzia come sia necessario fare dei distinguo. Per alcuni un anno di car-

cere in meno non cambierebbe niente, “per altri, invece, potrebbe essere un’occasione per ricominciareâ€?. Naturalmente il problema è molto piĂš complesso di come appare: “Quelli che escono e non hanno una casa in cui andare e che non hanno neanche un lavoro cosa faranno?â€?. Le statistiche impietose relative al sovraffollamento si ripropongono drammaticamente anche a Brescia. Il carcere di Canton Mombello è strutturato per

ospitare 230 persone, attualmente ne ospita 440. “Abbiamo celle in cui convivono 17-18 personeâ€?. Una situazione complicata, ovunque, e resa paradossale se si considera la percentuale relativa alla recidiva, il 67%. “Questo vuol dire che il carcere cosĂŹ com’è non funziona – afferma il cappellano di Canton Mombello – non raggiunge l’obbiettivo della rieducazione, del reinserimento. Tanto vale pensare a qualcos’altroâ€?.


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ÂŽ …ƒÂ?Â?‹Â?‘ †‡ŽŽƒ Ž‡‰‰‡ †‹ …‘Â?–”ƒ•–‘ ƒŽŽ‡ Ž—†‘’ƒ–‹‡ La Regione Lombardia è pronta per varare la sua prima legge di contrasto alla ludopatia, per regolamentare in maniera piĂš strutturata il fenomeno del gioco d’azzardo, con particolare attenzione alla proliferazione delle slotmachine. Nei giorni scorsi la Commissione attivitĂ produttive ha indicato nel bresciano Fabio Rolfi (Lega Nord) il relatore del provvedimento unico che recepirĂ le quattro

proposte di legge elaborate nei mesi precedenti dalla Giunta regionale e dai gruppi di Partito democratico, Lega Nord e Fratelli d’Italia. “L’obiettivo è che Regione Lombardia si doti di una normativa ad hoc entro ottobre – ha spiega Rolfi – Grazie al contributo di tutti, questa sarĂ una legge completa e assolutamente innovativa, per regolare e in parte contrastare un fenomeno che ogni giorno fa registrare fatti di cronaca

drammaticiâ€?. Nelle quattro proposte sono contenute indicazioni per l’assistenza socio-sanitaria dei ludopatici, la costituzione di centri di ascolto, l’erogazione di incentivi economici o di de-tassazione ai locali “no slotâ€?, corsi di formazione per la Polizia locale per un controllo piĂš sistematico ed efficiente in relazione al rispetto della normativa. La legge dovrebbe iniziare il suo iter in consiglio il 15 ottobre.

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re 22.39 del 9 ottobre 1963: una grande frana si stacca dal monte Toc e piomba a grande velocitĂ nel bacino artificiale della diga del Vajont provocando un’onda che in un’istante si abbatte su Longarone e su alcune sue frazioni, cancellando tutto ciò che incontra sulla sua strada e trasformando l’ambiente, fatto di case, di industrie, di strade, in una sorta di spiaggia, proprio come accade in riva al mare quando l’acqua di un secchiello viene rovesciata sulla sabbia e cancella ogni rilievo precedente. Una furia di pochi secondi che provocò 1.910 morti e che distrusse un’intera comunitĂ . Una tragedia che (anche nel Bresciano, ndr) subito suscitò tanto scalpore e una forte commozione, insieme a un moto di grande solidarietĂ concretizzatosi con l’arrivo di migliaia e migliaia di volontari pronti a dare una mano per affrontare la terribile situazione: dal recupero delle vittime (avvenuto, per alcune, anche a decine di chilometri di distanza, lungo le sponde del Piave) al loro riconoscimento (che in molti casi non fu possibile a causa della furia distruttrice dell’onda assassina); dagli interventi di soccorso e sollievo immediati, alle prime opere di ricostruzione. Distruzione e morte, solidarietĂ e rinascita. A distanza di 50 anni è ancora questo l’orizzonte in cui si colloca il disastro del Vajont. Una tragedia di proporzioni tali da non essere stata scandagliata ancora fino in fondo (se mai lo potrĂ essere) e che è ancora lontana dall’esaurire il suo portato di significati e di messaggi, validi per la co-

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numento progettata dal Michelucci come fosse un’onda, rappresentano altrettante pietre che stanno contribuendo a innalzare, a rendere piĂš visibile e intelligibile il monumento alla memoria del Vajont. Un monumento che in queste ultime settimane ha visto aggiungersi, a tante altre sue componenti, anche quelle delle scuse formali di esponenti del governo, ma anche di ordini professionali, come i geologi, che hanno pubblicamente riconosciuto gli errori compiuti in passato. Scuse che sono state apprezzate e che contribuiscono a dare i giusti contorni a una vicenda che per tanti anni si è cercato di minimizzare e che, comunque, non è stata percepita dall’opinione pubblica in tutta la sua valenza, soprattutto riguardo alle responsabilitĂ di chi poteva intervenire e non l’ha fatto (il processo si è concluso con il riconoscimento di responsabilitĂ penale per la prevedibilitĂ di inondazione e frana e per gli omicidi colposi plurimi). Un cinquantesimo insomma per mantenere viva nella storia e nella coscienza collettiva la consapevolezza che esiste una ben precisa gerarchia di valori che, una volta infranta, apre la strada a gravi disastri. Che le ragioni della sicurezza delle persone e del rispetto dell’ambiente vanno fatte sempre prevalere rispetto alle prospettive di convenienza, di prestigio e di guadagno. Che dalle tragedie si può rinascere e che anche dalle ferite piĂš dolorose, tramite la solidarietĂ e una cura adeguata, possono sortire nuovi orizzonti di bene. Insegnamenti che non sempre, nei 50 anni che sono seguiti alla tragedia del Vajont sono stati particolarmente seguiti nel Paese.

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come: in questi anni la Chiesa non ha fatto altro che parlare di famiglia, dov’è l’urgenza?â€?. L’urgenza sono le sfide pastorali imprescindibili che vanno affrontate con urgenza. Tra queste c’è senza dubbio la questione dei divorziati risposati, delle situazioni irregolari e del loro accesso ai sacramenti. Il tema è attuale nella vita pastorale di ogni giorno, è una sfida pastorale. L’attualità è data da ciò che accade in parrocchia ogni volta

che bisogna segnalare il padrino per il battesimo e la cresima e si scopre che non è idoneo, ogni volta che si entra in confessionale e ci si trova a dover rifiutare l’assoluzione con grave dolore per il ministro e per il penitente, ogni volta che nella coscienza di una persona non idonea si fa strada il desiderio di accostarsi all’eucaristia pur sapendo di non poterlo fare, ogni volta che si tratta di argomentare a una persona che si sente rifiutata la vicinanza

dell’amore e della misericordia di Dio e della comunitĂ cristiana nonostante l’incoerenza della propria situazione di vita. Un tema, una sfida, forse tra le piĂš dolenti. Tante altre ce ne sono, non meno impegnative, non meno urgenti. Il metodo di Francesco segnala la volontĂ di trattarle, anzitutto, nel contesto dell’evangelizzazione, cioè dell’annuncio della Buona notizia del Vangelo che deve risuonare tale nel cuore degli uomini. (Adriano Bianchi)

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Sciopero contro la crisi L’annuncio della riduzione di orario di lavoro alla Om ha destato clamore e ha spalancato la bocca a troppi qualunquisti abituati a qualificare siffatte misure come diretta conseguenza degli scioperi e delle rivendicazioni operaie. â€œĂˆ la crisi – dicono. E l’uomo valuta i sindacati. Lo sciopero, la lotta operaia, le rivendicazioni incontrollate hanno buttato a gambe levate l’economia. I sindacati hanno scavalcato addirittura i partiti. Siamo al disordineâ€?. Si, siamo veramente al disordine, alla crisi. In tanti ne parlano, troppi ne fanno speculazione politica quando dovrebbero perlomeno avere il pudore di tacere. Lo sciopero non è piĂš solo rivendicazione, è “lo sciopero contro la crisiâ€?, è sciopero per impedire che gli imprenditori spranghino i cancelli delle fabbriche alla faccia di chi, dietro quei cancelli, ha consumato la vita. Ăˆ il caso della Bernocchi di Cogozzo, una del gruppo dei “Bernocchiâ€?, tutta nel pericolo di smobilitazione. La fabbrica è occupata da oltre un mese e mezzo. (‌) Chi crede (...) che la presenza, l’occupazione difendano ancora

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il posto di lavoro sono gli operai, i sindacati. “L’attacco ai livelli occupazionali – ha detto recentemente un sindacalista bresciano – (‌) costituisce un’offensiva contro tutto il movimento operaio (‌) da parte degli azionisti della societĂ si è cercato di strumentalizzare la pubblica amministrazione, gli operai rimasti senza lavoro, per strappare senza controllo un

grosso contributo allo Stato�. A questo (‌) si sono opposti (...) hanno chiesto che l’intervento dello Stato non sia di appoggio acritico ad una proprietà che ha la responsabilità dell’attuale crisi, ma che si trasformi in un controllo pubblico e da parte dei lavoratori sul come verranno impiegati i soldi della comunità . (‌) Ma i travagli del mondo operaio non

finiscono qui. A Lumezzane, nel corso di uno sciopero (‌) di protesta per il licenziamento di un rappresentante sindacale aziendale, il brigadiere dei carabinieri ha sparato in aria un colpo di pistola. A Gottolengo alcuni operai sono stati denunciati dopo i tafferugli seguiti ad una pubblica manifestazione di protesta (‌) â€œĂˆ disordineâ€?, dicono i

qualunquisti di cui sopra. Si, è disordine. Ma non si sa in quale delle parti stia la maggior parte dei disordini. Quel che è vero è che tutto sembra inesorabilmente ritorcersi contro gli operai. Ăˆ loro la colpa della crisi economica, dell’esasperazione delle masse, della conflittualitĂ permanente, dello sconvolgimento dei partiti, ecc. Ma, vivaddio, chi ha mai steso la mano a questo operai? Chi mai s’è preoccupato di dare, in denaro ed in sicurezza, prima che subentrasse il conflitto della rivendicazione? Chi mai ha avuto il coraggio di cercare soluzioni alle crisi senza misurare il “momento difficileâ€? sulla pelle degli operai? Nessuno. Tanto è vero che il rimedio, da sempre è il licenziamento di un certo numero di operai, o il ricorso alla cassa integrazione (...) Ma provi qualche volta qualcuno di questi qualunquisti ad unirsi ad un corteo di scioperanti, provi a far sua l’insicurezza del lavoro. (...) Aspirazione alla democrazia e alla libertà è sicurezza di poter lavorare senza che per questo debba esistere comunque un abisso incolmabile tra operaio ed imprenditore (...)


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Inaugurata lunedĂŹ 7 ottobre dalla Provincia di Brescia (Assessorato Lavori pubblici), in collaborazione con il Comune di Lonato del Garda, la nuova “Ciclovia del Benacoâ€?. Il progetto della pista ciclabile “Ciclovia del Benaco, Lonato del Garda – Castiglione delle Stiviereâ€?, circa 14 km di lunghezza, fa parte di un piĂš ampio circuito di tracciati, riuniti nel percorso integrato d’area intitolato “Il Garda bresciano – uno sguardo dalle mura antiche

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alle oasi naturaliâ€?. Si tratta di varie tratte che creeranno un unico percorso che costeggerĂ la sponda occidentale del lago, partendo da Limone, Tremosine, Salò, la Valtenesi‌ ďŹ no a Lonato del Garda. Tramite il Comune conďŹ nante di Castiglione delle Stiviere, ci si potrĂ connettere al territorio mantovano, e quindi con la loro rete ciclabile. Il percorso comincia nella localitĂ Barcuzzi di Lonato, dove incrocia la ciclabile provinciale di Rezzato-

Desenzano del Garda e ďŹ nisce alla Fornace dei Gorghi, in cui si trova il Museo archeologico della fornace romana. Lungo il cammino si costeggia il territorio di Castiglione, con la frazione lonatese di Esenta, per circa 14 km di lunghezza totali. L’opera, del valore complessivo di 762mila euro, coďŹ nanziata con fondi della Regione, è stata realizzata dalla Provincia di Brescia, in attuazione a un accordo di programma con il Comune di Lonato del Garda.

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’associazione “Anello europeo delle cittĂ del ferroâ€?, costituita nel 2003 a Parigi, raggruppa le piĂš importanti mostre ed esperienze a livello europeo nel settore del ferro al fine di promuovere e tutelare questa antica forma di arte. Ne fanno parte, oltre a Bienno e Stia (Arezzo) in rappresentanza dell’Italia, Bad Hall e Ybbsitz (Austria), Gniew (Polonia), Mynämäki (Finlandia), Frisoythe, Kolbermoor, Olbernhau e Stolberg (Germania). Obiettivi primari dell’Associazione sono la creazione di una via di collegamento fra i vari Stati che metta a confronto le esperienze di forgiatura di altre culture nonchĂŠ l’abbattimento di qualsiasi frontiera che possa frapporsi quale ostacolo nella conoscenza e divulgazione dell’arte fabbrile. Il 26, 27, 28 settembre, Bienno ha ospitato una delegazione di tutti i rappresentanti dell’associazione dell’Anello per celebrare l’assemblea generale che viene ospitata, di volta in volta, da una delle cittĂ aderenti. L’iniziativa organizzata dall’associazione Scuola in Fucina e dal Comune ha l’obiettivo di salvaguardare e tenere unite le cittĂ europee della lavorazione del ferro. Da quando Bienno è entrato a far parte ufficialmente dell’anello europeo delle cittĂ del ferro, ha intensificato le proprie iniziative a sostegno delle attivitĂ culturali, artistiche e artigianali

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presenze di artigiani-artisti di altissimo livello che hanno prodotto opere che sono state ammirate da molte persone e ancora oggi sono visibili nei luoghi storici di Bienno. Gli ospiti venuti da molte parti d’Europa hanno potuto verificare i due aspetti considerati unici in Europa nel mondo della ferrarezza: l’antica arte dei magli e delle produzioni manuali di manufatti in ferro legati alla tradizione che risale al XVI secolo; e la moderna tecnologia, prima in Italia e di eccellenza anche in Europa, che ha sviluppato il “distretto delle forge� a Cividate Camuno. L’Assemblea ha lasciato a

Bienno due importanti iniziative: la candidatura di Bienno per ospitare l’Accademia internazionale di forgiatura, sostenuta dall’Associazione europea, con corsi, avvenimenti, iniziative e collegamenti aperti a tutto il mondo. Ed un corso di “Formazione professionaleâ€? per i moderni fabbri, in via di realizzazione con il Cfp Zanardelli di Brescia che a Boario Terme ha una sede molto attiva. Il corso di formazione può partire giĂ dall’anno scolastico 2014-2015; per l’Accademia giocherĂ un ruolo importante anche Expo 2015, dove Bienno è destinato ad avere un ruolo di eccellenza.

6ROLGDULHWj VHQ]D SUHJLXGL]L Una storia bresciana di solidarietĂ e di attenzione al prossimo. Ai microfoni di Radio Voce è intervenuto Antonio, da 20 anni libero professionista nell’ambito dei corsi di formazione, che ha raccontato la storia che da tempo lo vede protagonista con un suo amico, Roberto. “Tutto è iniziato in un supermercato due anni fa – racconta Antonio –. Avevo fatto la spesa e un uomo si avvicinò chiedendomi aiuto. Io gli diedi qualche soldo e in

seguito lo incontrai di nuovo in piĂš occasioni, arrivando a condividere qualche pasto con lui e un suo amico presentatomi poco tempo dopo, di nome Robertoâ€?. Come avete instaurato una certa confidenza? “Col passare dei mesi abbiamo iniziato a condividere diverse esperienze, come passeggiate o cene insieme, esperienze attraverso le quali ho conosciuto meglio Roberto, uomo che ha alle spalle un lavoro da muratore perso per la crisi econo-

mica e una compagna persa a causa di una grave malattia, tutto in breve tempo. Per un po’ di tempo è stato costretto a vagabondare, arrangiandosi come e dove poteva. Ora è un anno che vive a casa miaâ€?. Antonio conclude con un concetto semplice che vuole essere anche un messaggio: “Purtroppo sono situazioni che possono capitare a tutti, anche se chiaramente non lo auguro a nessuno. Ho condiviso e assolutamente non me ne pentoâ€?.

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con forme e colori l’incontro tra Dio e l’umanitĂ , scandagliando il suo personale rapporto con Dio. L’equilibrio delle composizioni, la ďŹ nitezza formale, il ritmo della successione narrativa sono pertanto l’esito ďŹ nale di un lungo lavoro interiore, tradotto in composizioni di rafďŹ nata pulizia formale, che utilizzano i convenzionali schemi narrativi del linguaggio iconograďŹ co come strumento per innervare il linguaggio visivo. I soggetti tradizionali, tratti dalla

narrazione evangelica o ripresi dalla tradizione mariana, sono spesso liberamente trattati, a formare le tappe di una vicenda che si snoda ininterrotta, da una tavola all’altra, accostando l’oro bizantino delle aureole a cromatismi equilibrati ed essenziali, formando un quieto racconto concentrato sulla dolce e forte femminilitĂ di Maria. Al culmine del percorso Maria oggi, dove, in una moderna MaestĂ , è l’umanitĂ che ancora, dopo 2000 anni, riconosce in Maria la Madre.

Ad Angela Naspro il coraggio di osare una pittura ďŹ gurativa, con una narrazione del sublime condotta con umiltĂ e con forza, riuscendo a riproporre nel nome di Maria gli stilemi della tradizione cristiana nella veste della sensibilitĂ contemporanea che ancora sente l’appartenenza a quei valori. Gli orari di apertura sono i seguenti: dal lunedĂŹ al sabato dalle 9.30 alle 11.30 e dalle 15.30 alle 18.30, domenica e festivi dalle 11 alle 12 e dalle 15.30 alle 17.

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uasi 17 milioni di euro. A tanto ammonta il finanziamento della Regione per la messa in sicurezza degli argini a rischio frane. I territori maggiormente interessati sono quelli montani come la Valtrompia, la Valle Camonica e la Valsabbia. Anche nell’hinterland di Brescia sono presenti zone a rischio: Botticino e Rezzato in primis. “Ogni euro investito nella prevenzione è un euro in meno, e forse qualcosa di piĂš, da destinare al ripristino, oltre al dato piĂš importante: le vite umane risparmiateâ€? commenta l’assessore al Territorio, urbanistica e difesa del suolo, Viviana Beccalossi. Un intervento – quello della Regione – reso necessario dall’arrivo dell’autunno che con sĂŠ ha portato il suo carico di piogge. É di questi giorni la tragica notizia dei due decessi avvenuti a Grosseto a causa di un’esondazione, ricorda l’assessore Beccalossi, sottolineando la necessitĂ della misura presa dalla Regione. Se la Lombardia si è spesso distinta per il felice connubio fra sicurezza e ambiente lo si deve all’alta professionalitĂ delle guardie forestali, come anche alla preparazione dei volontari. “Mi fa piacere ricordare che come Regione – afferma l’assessore rivolgendosi al governo di Roma – siamo sottostimati, ma grazie al cuore dei

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a molte altre regioniâ€?. Se in passato sono stati registrati eventi drammatici legati all’ambiente, agli eventi atmosferici, lo si deve al fatto che l’uomo è andato a costruire lĂ dove non avrebbe dovuto, ad esempio, “senza considerare il pericolo delle esondazioniâ€?. L’assessore ammette che in passato, in ambito edilizio, sono stati fatti degli errori, proprio per questo “adesso dobbiamo intervenire per limitare i danniâ€?. Ed è in tal senso che vengono chiamati in causa gli amministratori pubblici che – riunitisi lunedĂŹ primo ottobre nel palazzo della sede territoriale della

Regione di via Dalmazia a Brescia, per ascoltare dalla voce dell’assessore gli interventi previsti nel territorio – sono stati invitati a non fare piĂš gli stessi errori del passato. Un ultimo commento l’assessore lo riserva a chi non ha potuto avere accesso ai fondi: “Coloro che non hanno potuto accedere ai finanziamenti, se idonei, potranno usufruire dei contributi nel corso dei prossimi anni. Un po’ alla volta, al netto di quelle che potranno essere le eventuali emergenze che ogni anno ci sono, riusciremo a mettere in sicurezza buona parte del nostro territorioâ€?.

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)HQDUROL ´, IRQGL QRQ EDVWDQRÂľ Nel 2012 in Italia 4 milioni e 800mila persone hanno vissuto in condizioni di povertĂ assoluta. Lo rivelano gli ultimi, impietosi, dati Istat. A partire da questi è stato sollecitato Marco Fenaroli, assessore alla partecipazione e al territorio del Comune, intervenuto a margine del convegno “Impoverimento in Italia - Il grande furto di umanitĂ e di futuroâ€? promosso da Missione Oggi, con le adesioni della Consulta per la pace e dell’assessorato nell’ambito delle iniziative all’interno della settimana della pace. Marino Ruzzenenti, editorialista di Missione Oggi, ha presentato il manifesto di “Dichiariamo illegale la povertĂ 2018â€?, campagna internazionale per far sĂŹ che l’Onu dichiari illegale la povertĂ contrastando i meccanismi che la producono. L’assessore Fenaroli si è soffermato sull’analisi del territorio assumendo un presupposto a livello nazionale:

“La politica non ha mai capito la crisi degli ultimi anni – spiega – e ha creato un modello di colpevolizzazione del povero che è frutto non solo della destra ma di un pensiero diffuso per cui il povero lo diventa solo per sua colpaâ€?. Secondo Fenaroli, l’aggancio di una ipotetica ripresa si fonda su elementi fatui, per cui “si tende a richiedere gesti eclatanti per essere ascoltati, perchĂŠ la politica non si occupa dei poveri attuando un welfare nazionale inadeguato che ricade su quello localeâ€?. Comune che si trova a dover “operare la pressione ďŹ scale sui cittadini per coprire i buchi di bilancio, che non sono colpa della precedente amministrazione, ma del governo centrale che uccide gli enti localiâ€?, sottolinea Fenaroli, che propone “un modello di welfare che coinvolga in modo paritario le associazioni, perchĂŠ i fondi comunali non possono bastareâ€?. Molte

le contraddizioni in cui spesso si cade nei confronti dei cittadini in difďŹ coltĂ : “Stiamo pensando a un progetto per evitare che A2A, azienda a partecipazione comunale, blocchi le utenze di chi già è in carico ai servizi sociali – spiega – e siamo l’unico Comune che abbia un fondo per contenere gli sfratti, che dĂ un minimo agio, ma non è la risposta al problema, perchĂŠ si pensa a chi deve pagare l’afďŹ tto ma non a chi questo afďŹ tto ha il diritto di riceverlo, trovandosi a pagare le tasse in merito all’immobileâ€?. La ricetta sarĂ â€œtornare ai primi tre articoli della Costituzione: lavoro, solidarietĂ ed eguaglianza, promuovendo politiche industriali per creare produzione ancor prima che assunzioni, senza dimenticare le nuove vittime dell’impoverimento creato da gioco d’azzardo, prostituzione, droga e violenza. Non sarĂ sempliceâ€?.


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Â?‰ „”‡•…‹ƒÂ?‡ ͙͙ ’‘•–‹ ’‡” ‹Ž •‡”˜‹œ‹‘ …‹˜‹Ž‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‡Â•Â–Â‡Â”Â‘ Se hai tra i 18 e i 29 anni e credi che un altro mondo sia possibile, impegnati in prima persona nella lotta contro la povertĂ e le sue cause: se hai trai 18 i 29 anni puoi scegliere, infatti, il Servizio civile nei paesi del sud del mondo. Il servizio civile è un’esperienza concreta di solidarietĂ internazionale che ha l’obiettivo di stimolare un senso di cittadinanza attiva nei giovani volontari. Ăˆ un’esperienza formativa e di crescita personale, si tratta di un’occasione per sperimentarsi e per rafforza-

re le proprie competenze tecnico/ professionali rispetto all’ambito del progetto e la conoscenza delle tematiche Nord-Sud. Scegliendo un progetto all’estero nei Paesi in via di sviluppo, ci si può impegnare come operatore della solidarietĂ internazionale. Al via il bando nazionale per la selezione di volontari del Servizio civile in Italia e all’estero. Sul sito www.serviziocivile.gov.it è pubblicato il bando completo per un totale di 15.466 posti tra Italia e estero. Le ong Bresciane Fondazio-

ne Tovini, Servizio collaborazione assistenza internazionale piamartino (Scaip) e Servizio volontario internazionale (Svi) mettono a disposizione 11 posti per volontari da inviare in Ecuador, a Salinas (due volontari) con Fondazione Tovini, in Brasile a Santa Luzia do ParĂ (due volontari) con Svi e Fortaleza (tre volontari) con Scaip in Mozambico a Modoene (due volontari) con Scaip e Maxixe (due volontari) con la Tovini. Tutti i volontari opereranno nell’ambito del progetto “Caschi

bianchi: interventi umanitari in aree di crisi� organizzato da Focsiv. La durata del servizio sarà di 12 mesi, ai volontari in servizio civile spetta un assegno mensile, la copertura delle spese per vitto e alloggio, assicurazioni e viaggi di andata e ritorno. La domanda di partecipazione redatta in carta semplice, dovrà essere indirizzata direttamente all’ente che realizza il progetto prescelto. Gli interessati avranno tempo fino al 4 novembre per presentare la domanda.

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ifficile non definire la vita di Rosa Lanfredi una vita di eccessi. Difficile non definire la vita di Rosa Lanfredi un insegnamento per quanti lungo il loro percorso si smarriscono o arrivano a vivere nel degrado: per tutti c’è sempre la possibilitĂ di trovare un riscatto, di risollevarsi. E Rosa è caduta tante volte, non senza dolore compresa una malattia invalidante come l’Aids. Classe 1949, fino a 10 anni fa non voleva sentire parlare di niente che avesse a che fare con la religione, un mondo che fin da adolescente aveva visto come opprimente. CosĂŹ dall’indifferenza passò al rifiuto vero e proprio quando a 19 anni se ne andò di casa per seguire le passioni giovanili e il movimento di Lotta Continua. Esponente di spicco del gruppo femminista, Rosa conquistò anche la cronaca del nostro settimanale con una copertina eloquente del 13 febbraio 1976 (“Contro i balilla rossi e neri ora e sempre resistenzaâ€?): in primo piano si vede proprio Rosa che brucia un fantoccio di Paolo VI davanti all’episcopio. Alterne vicende amorose l’hanno portata a girare mezzo mondo (a Londra, a Parigi con un passaggio come spogliarellista e in Messico), cadendo nel tunnel dell’eroina. Nel 1983 rimane incinta di due gemelli,

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nel 2000 viene ricoverata quattro mesi al Civile. L’esplosione della malattia (comporta gravi problemi di deambulazione) la induce a coinvolgere nuovamente nella sua vita il compagno perchĂŠ si prenda cura dei figli adolescenti. Dopo il periodo in Ospedale, fu trasferita alla ComunitĂ Nuova Genesi. Qui incomincia a sbucare la figura di Cristo fino a quel momento estranea, anzi vista come antagonista. La partecipazione alla S. Messa alla TrinitĂ segna l’inizio di un lungo percorso, quasi 10 anni, di conversione. LĂŹ Rosa trova delle persone che l’accolgono cosĂŹ come è, lĂŹ trova delle persone con il sorriso, lĂŹ si accorge che forse la sua chiusura non era giustificata e, nonostante le difficoltĂ fisiche, arriva a dire: “Dio è misericordioso, Dio è perdono. Sono piĂš felice adesso di quando ero giovane, prima non ero feliceâ€?. Nel 2006 esce dalla Nuova Genesi e incomincia un nuovo cammino. Ora Cristo fa parte della sua vita come ha descritto nel volume autobiografico “Farfallaâ€?. Lo scorso giugno ha avuto anche l’opportunitĂ di incontrare nella Basilica di San Pietro papa Francesco. Rosa arde dal desiderio di poter raccontare la sua esperienza difficile, la sua testimonianza, a chi si può trovare in un momento difficile. Si può contattare al numero 3663049001.

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ƒÂ?‡”„‹‘ ‡Ž‡„”ƒœ‹‘Â?‹ ’‡” Žƒ ƒ†‘Â?Â?ƒ †‡Ž ‘•ƒ”‹‘ La festa della Madonna del Rosario cade il 7 ottobre, ma tutto il mese di ottobre è dedicato alla figura di Maria. Tutte le domeniche di ottobre, i paesi della Bassa ricordano la festa del Rosario: da tempi immemorabili, Manerbio, celebra la “Secondaâ€?. In passato questa era la festa della comunitĂ . Sebbene questo legame emotivo si sia affievolito nel tempo e alla festivitĂ religiosa si sia aggiunta anche la patita della sagra di paese, la devozione mariana da parte dei manerbiesi è ancora molto forte.

I riti che preparano e che seguono la festivitĂ , che quest’anno ricorre domenica 13 ottobre, sono numerosi. Per i sei giorni precedenti si sono susseguiti appuntamenti e celebrazioni, sebbene la parte culminante sarĂ nel triduo che comprende sabato, domenica e lunedĂŹ. Secondo tradizione, gli appuntamenti piĂš importanti inizieranno sabato alle 20,30. E’ sempre suggestiva la cosiddetta intronizzazione della Vergine, il momento in cui la statua della Madonna viene accanto all’ambone: è l’im-

magine della Madre che ascolta la Parola del Figlio. Alla recita del rosario, sabato, seguiranno la veglia di lode e la supplica alla S. Vergine Maria. Domenica sarà la giornata centrale. Alle 11.15 verrà celebrata la Messa solenne animata dalla Schola Cantorum. Nel pomeriggio, dalle 16, verranno recitati i vespri, seguiti dalla processione per le vie del paese con la statua della Madonna. Quest’anno a guidare il corteo e ad accompagnare la statua ci sarà anche il cardinale bresciano Gian Bat-

tista Re. LunedÏ sarà la giornata del commiato. Alle 11 si terrà una concelebrazione con i sacerdoti nativi di Manerbio; alla sera; alle 20.30, verranno officiati i riti conclusivi: nel corso della Messa verrà consegnato il mandato ai catechisti. Al termine della Messa la statua tornerà dietro l’altare dove i manerbiesi potranno salutarla prima che la Sacra Effigie torni nella propria nicchia, da dove continuerà a raccogliere le preghiere dei fedeli e a vegliare sui suoi figli. (e.u.)

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questa la “Settimana marianaâ€? nei programmi della comunitĂ parrocchiale di Verolanuova con appuntamenti serali in preparazione della festivitĂ di domenica 13 ottobre durante la quale la statua della Vergine sarĂ portata in processione per le contrade del paese. Molte le iniziative del mese definito del “Rosarioâ€? e dedicato alle missioni nelle domeniche del mese, la prima della preghiera, la seconda del sacrificio, la terza della vocazione, la quarta dell’offerta, l’ultima del ringraziamento. Sabato 12 ottobre, alle 18.30, festa degli anniversari dell’ordinazione sacerdotale e professione religiosa e accoglienza alle Suore Operaie che tornano nel paese natale del fondatore della “Santa Famiglia di Nazarethâ€? Sant’Arcangelo Tadini. Il ritorno delle religiose rappresenta “una ricchezza grande per tutti che si aggiunge al prezioso servizio delle suore di Maria Bambina che si occupano della materna e dell’oratorio femminileâ€? commenta il parroco don Lucio Sala che, sempre per sabato, ha programmato la celebrazione comunitaria per gli anniversari di ordinazione dei sacer-

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doti nati in paese o che a Verolanuova hanno prestato servizio. In primo piano è mons. Luigi Corrini, prete da 60 anni, originario di Seniga che ha iniziato il suo impegno sacerdotale come curato a Bassano Bresciano per passare a Leno e quindi parroco a Verolanuova dal 1975 al 2003; da poco è tornato a Verolanuova scegliendo di vivere ed essere utile in parrocchia e nella Casa Albergo. Nella festa sono coinvolti: don Giacomo Bonetta e don Casimiro Rossetti entrambi nati a Verolanuova, nel 50° della loro ordinazione; don Francesco Bertoli, vi-

ce parroco in paese dal 1987 al 1995, sacerdote da 45 anni; don Giovanni Gritti e mons. Gaetano Fontana rispettivamente preti da 30 e 25 anni. In loro onore ed in omaggio alle suore operaie, sabato 12 ottobre, alle ore 21, nella basilica di San Lorenzo martire, è organizzato il concerto “Elevazione in musicaâ€? con il maestro Ivan Ronda alle testiere dei due strumenti recentemente restaurati, l’organo ottocentesco Lingiardi 1873 e il novecentesco Bianchetti Inzoli 1913-2003. Domenica 13 ottobre nel corso della Messa delle ore 11 le suore operaie pronunceranno la loro professione di fede come congregazione della “Santa Casa di Nazarethâ€?. Alle 16 la celebrazione della Messa seguita dal corteo che porterĂ per le strade del centro la Madonna del Rosario. Altre date di ottobre nel calendario dell’unitĂ pastorale: domenica 20 per la giornata missionaria e la solennitĂ della Beata Vergine del Rosario a Breda Libera, una frazione di Verolanuova; domenica 27, primo anniversario della morte di don Luigi Bracchi che sarĂ ricordato con il pellegrinaggio alle 13.30 a Passirano per la recita del Rosario e la preghiera dinanzi alla tomba.

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´/¡DOED GHO 5RWDU\ ,O ULVYHJOLR GHOO¡HWLFDÂľ Etica e morale, etica e filosofia, bioetica ed etica, etica e legalitĂ , etica e Rotary al centro di una giornata di studi. Sabato 12 ottobre dalle ore 9.30 al Castello di Padernello il convegno: “L’alba del Rotary. Il risveglio dell’Eticaâ€?, organizzato dal Distretto 2050, al quale aderiscono oltre 65 Club, con circa 3500 soci provenienti dalle province di Piacenza, Pavia, Lodi, Cremona, Brescia e Mantova: i rotariani si presentano al richiamo del valori costitutivi del sodalizio. Giusto ricordare che il primo Rotary Club fu fondato a Chicago dall’avvocato Paul P. Harris; il 23 febbraio 1905 vi tenne la prima riunione con i suoi amici Sylvester Schiele, un commerciante di carbone, Gustav E. Loehr, un ingegnere minerario, e Hiram E. Shorey, un sarto. Dopo i saluti di rito, i relatori affronteranno il tema da diverse angolature: aprirĂ i lavori mons. Vincenzo Rini, presidente dell’agenzia Sir che tratterĂ l’etica e la morale. A seguire il prof. Federico Nicoli, filosofo e ricercatore presso l’UniversitĂ Insubria di Varese, con l’intervento su etica e filosofia; poi toccherĂ al presidente dell’Ordine dei Medici di Brescia, nonchĂŠ membro della Commissione etica degli Ospedali Civili, dott. Ottavio Di Stefano con la conversazione su etica e bioetica. InterverrĂ quindi il prof Giuliano Noci, prorettore del Politecnico di Milano, che tratterĂ l’etica e la finanza, mentre il prof. Giuseppe Frigo (nella foto), giudice della Corte Costituzionale e docente all’UniversitĂ di Brescia tratterĂ di etica e legalitĂ .

A conclusione delle conversazioni l’avv. Enzo Cossu, decano dei PastGovernatori, richiamerà l’attenzione su etica e Rotary. Coordinerà la giornata il dott. Nedo Brunelli, sociologo e psicoterapeuta. Il Governatore del Distretto 2050, Anna Spalla, negli incontri, durante le visite ai Club, ha piÚ volte sottolineato l’importanza al richiamo dell’etica sia nei rapporti tra persone che nelle varie professioni, soprattutto in questo momento di crisi. (f. pio)

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Arendt (1906-1975) riguardarono la natura del potere, la politica, l’autoritĂ e il totalitarismo. Nel suo resoconto del processo ad Eichmann per il New Yorker (che divenne poi il libro La banalitĂ del male) Arendt ha sollevato la questione che il male possa non essere radicale: anzi è proprio l’assenza di radici, del non ritornare sui propri pensieri e sulle proprie azioni che persone spesso banali si trasformano in autentici agenti del male. LunedĂŹ 21 ottobre, alle 21 nel salone del municipio,

tocca a Monica Bossini illustrare la persona di Simone Weil, mentre il 28 ottobre (alle 21 a Palazzo Frera in via Matteotti) Nadia Taglietti racconta Edith Stein. Simone Weil (1909–1943) è stata una filosofa, mistica e scrittrice francese, la cui fama è legata, oltre che alla vasta produzione saggistico-letteraria, alle drammatiche vicende esistenziali che ella attraversò, dalla scelta di lasciare l’insegnamento per sperimentare la condizione operaia, fino all’impegno come attivista

partigiana. Edith Stein (in religione Teresa Benedetta della Croce; Breslavia, 12 ottobre 1891 – Auschwitz, 9 agosto 1942) è stata una religiosa e filosofa tedesca dell’Ordine delle Carmelitane Scalze. Di origine ebraica, si convertĂŹ al cattolicesimo, venne arrestata in Olanda dai nazisti e rinchiusa nel campo di concentramento di AuschwitzBirkenau dove trovò la morte. Nel 1998 Giovanni Paolo II l’ha proclamata santa e l’anno successivo l’ha dichiarata compatrona d’Europa.

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la delibera nÂş 103 del 12 ottobre 2011 l’origine dei malumori di Legambiente Bassa Bresciana. L’amministrazione di San Paolo si era espressa favorevolmente alla realizzazione di una centrale idroelettrica da costruirsi in prossimitĂ del fiume Strone, sfruttando il flusso d’acqua che sgorga da una cascata che risale al XVIII secolo. Stando alla delibera, il Comune – in cambio dell’8% del fatturato derivante dalla produzione e dalla vendita dell’energia elettrica – autorizzava la SocietĂ Italy Style Milano srl a procedere all’intervento attuativo, in quanto considerato di pubblico interesse. L’amministrazione non aveva però tenuto conto delle possibili voci di protesta che sarebbero sorte e che puntuali si sono fatte sentire, considerato il fatto che la centrale dovrebbe sorgere in un parco di interesse sovracomunale,

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“unico per bellezza naturalistica e raro per amenitĂ â€?. Ad “aggravareâ€? la posizione della giunta di San Poalo, agli occhi delle associazioni ambientaliste, la mancata comunicazione del contenuto della delibera alla cittadinanza. Il tutto senza aver considerato, sottolinea Gabriele Pellegrini di Legambiente,l’impatto ambientale: “Si farĂ l’ennesima colata di cemento, 600 metri cubi di calcestruzzo e 2mila metri cubi di sbancamento, rovinando ciò che non bisognerebbe toccare. Per Legambiente il gioco non vale la candela, i benefici economici saranno di gran lunga minimi se paragonati al danno arrecato all’ambiente, spiegano i rappresentanti dell’associazione ambientalista. Per tali ragioni, mercoledĂŹ scorso, la cittadinanza è stata invitata a partecipare a un incontro con Legambiente. All’assemblea informativa hanno partecipato 35 persone. “Ci si è accordati per organizzare il piĂš velocemente possibile una fase

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—„„Ž‹…ƒœ‹‘Â?‡ Ž–ƒ”‹ „ƒ”‘……Š‹ ‹Â? Ž‡‰Â?‘ †‡ŽŽǯ Ž–ƒ ƒŽŽ‡ Ăˆ stato da poco pubblicato uno splendido volume dedicato alla scultura lignea barocca dell’Alta Valle Camonica. L’autrice è la storica dell’arte Virtus Zallot, che ha passato in rassegna le opere di 18 paesi, cioè, risalendo la Valle, Cedegolo, Novelle, Berzo, Edolo, Vico, Cortenedolo, Monno, Incudine, Vezza, Stadolina, Vione, Canè, TemĂš, LecanĂš, Pontagna, Poia, Precasaglio e Ponte di Legno. Il testo “Sculture d’artificio. Altari barocchi in legno dell’Alta Valle Ca-

monica� (Compagnia della Stampa - Massetti Rodella Editori - Roccafranca 2013, 20 euro) conta 223 pagine e offre un ricco apparato iconografico a opera soprattutto di Emanuel Montini. La Zallot, già nota in terra camuna per il progetto sulla Leggenda di Carlo Magno, presenta un lavoro che unisce l’affidabilità scientifica con la volontà di rendere fruibile a un pubblico di non specialisti un patrimonio di arte, cultura e spiritualità di non facile comprensione. Lo sforzo di-

dattico è palese laddove schemi grafici o fotografie esplicative sono utilizzati per illustrare le forme e le tecniche che attengono al discorso per immagini individuabile in questi altari e allestimenti liturgici del Sei e Settecento. Si tratta di vere è proprie “macchine altaristicheâ€? destinate a suscitare emozioni con la ricchezza di colori e lo splendore dell’oro, rimandando alla straordinarietĂ del divino e dell’eucaristia. La prima parte del volume (pp.15-66) analizza le tipo-

logie architettoniche e decorative, il repertorio delle immagini sacre, le tecniche esecutive e le botteghe artigiane protagoniste (specie i Ramus) di questo miracolo espressivo. Segue l’ampio itinerario illustrato fra le piĂš significative chiese dell’Alta Valle, con proposte interpretative utili non solo all’appassionato d’arte, ma pure al fedele. L’opera è stata promossa dal Distretto culturale di Valle Camonica con l’Ufficio diocesano per il turismo e i pellegrinaggi. (g.c.)

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nno per anno – scrive Simona Ferrarini, presidente del Distretto culturale di Valcamonica – il solco montano dell’Oglio continua a presentare i suoi tesori e riscopre la forza di un lavoro coordinato, la potenzialitĂ turistica valorizzata dalla condivisione tra enti pubblici e privati e la necessitĂ di individuare i temi caratterizzanti i molteplici ‘ segni’ del territorioâ€?. Con i primi di ottobre è cominciata una rassegna di quattro settimane ricca d’arte, di sorprese, di molteplici occasioni di confronto. Ogni Comune propone e mostra i suoi gioielli da Angolo Terme (“Il salto degli sposiâ€?) a Cevo (“La croce del Papaâ€?), da Incudine (“Trincee del Daveninoâ€?) a Malonno (“Le miniereâ€?), da Ossimo (“Parco archeologico di Anvoiaâ€?) a Sellero (“Orti & Corti 2013â€?), da Vezza d’Oglio (“Chiesa di san Clementeâ€?) a Vione (“Museo etnografico ‘L Zuf’ e piste ciclabiliâ€?). Ma molte altre manifestazioni arricchiscono l’offerta. Da non perdere “Reportage nella Valle dei Segniâ€?, il viaggio inedito, indimenticabile in Valle dei “reporterâ€? del Corriere della Seraâ€?, Ettore Mo e Luigi Baldelli (Ca-

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po di Ponte). Poi, a Cedegolo, Bienno, Darfo Boario Terme “Innovartâ€? (performance didattiche per le scuole, dedicate e studenti delle primarie e secondarie). Ad Edolo “Maraèa 2013 è la mia terraâ€? (“live performanceâ€?); a Boario “I venerdĂŹ dell’architetturaâ€?. Presso la ComunitĂ montana a Breno: giornata di studi sulla fauna alpina; presso il brenese Palazzo della Cultura (via Garibaldi) convegno e mostra “Le grandi famiglie dell’arco alpino, la loro storia, le loro leggendeâ€?. Tra Breno e Cividate ancora il convegno “Da Camuni a Romani (ar-

cheologia e storia della romanizzazione alpinaâ€?). A Bienno un ulteriore convegno: “Unesco in Valcamonica ; dai segni alle produzioniâ€? (ricerche e casi esemplari a confronto sull’utilizzo dei simboli dell’arte rupestre). Particolare attenzione sarĂ dedicata alla presentazione dello studio condotto da “Whomadeâ€? relativo all’utilizzo dei simboli delle incisioni rupestri nelle realtĂ produttive locali. In quel di Pisogne: “Faimarathon 2013. conosci il tuo borgoâ€? (maratona culturale). Ancora a Breno: “Open Day (“il Giardino apertoâ€?), inaugurazione dello storico e rinnovato Hotel Giardino. Per concludere, ad Edolo, presso la parrocchiale l’orchestra “Vivaldiâ€? offre un concerto dedicato a Verdi nel 200° anniversario della nascita e a Breno una maratona e la “Breno-Darfo-Pisogne (“Trenta chilometri di passioneâ€?). In concomitanza con “Del Bene e del Belloâ€? le “Settimane della gastronomia camunaâ€?: il gruppo ristoratori Valle Camonica invita ad apprezzare la gastronomia valligiana tipica e gustosa, basata su prodotti naturali e genuini dalla semplice elaborazione, frutto di tradizione antica in grado di soddisfare i palati piĂš esigenti.

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/D VDQLWj FDPXQD FRPH PRGHOOR" Una delle proposte per la riorganizzazione della SanitĂ lombarda prevede una nuova suddivisione di zone e possibili accorpamenti di Asl, e dovrebbe prendere a modello la struttura della sanitĂ camuna. Per ottenere gli obiettivi di risparmio e al contempo conservare la qualitĂ del servizio, sbandierata eccellenza lombarda, si punterĂ a creare delle aziende sanitarie uniche che comprendano piĂš ospedali, proprio come Edolo ed Esine in Valcamonica. Questa bozza di riforma sanitaria è frutto dell’impegno personale del presidente della commissione SanitĂ , Fabio Rizzi e tenterĂ di estendere l’esperienza camuna al resto della Regione. Se dovesse messa in discussione in consiglio regionale e approvata dallo stesso, garantire in valle un sostanziale mantenimento dello staus quo: nessuna chiusura di ospedali o di reparti, nĂŠ

riduzioni o cambiamenti per i dipendenti, ridistribuzione dei servizi fra Edolo e Esine, come fossero un ospedale unico. Edolo si specializzerebbe in traumatologia, sacrificando la chirurgia, come giĂ annunciato la scorsa primavera dal direttore sanitario Fabio Besozzi. Tuttavia le parole di Rizzi hanno suscitato qualche perplessitĂ ; in effetti, l’osservazione che “con 90mila abitanti non ci potranno essere specializzazioni di alto profilo, ma reparti mirati sulla bassa intensitĂ di curaâ€?, apre a parecchi dubbi. Il direttore generale della Asl camunosebina, Renato Pedrini, resterebbe al suo posto, dato che nella bozza Rizzi dovrebbe sfumare l’annunciato accorpamento con la Asl di Brescia.Una nuova insidia potrebbe poi profilarsi con la nascitura agenzia per un’unica programmazione strategica fra Valcamonica e Valtellina: una sorta di “super-Asl della montagnaâ€? che potrebbe far pendere la bilancia verso la valle dell’Adda... Tuttavia i giochi sono ancora aperti, anche perchĂŠ quella di Rizzi è una delle proposte di riorganizzazione che stanno circolando in Regione in queste settimane. (g.c.)

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prossima derivazione a servire Lumezzane. L’accordo unanime delle municipalitĂ valtrumpline su un progetto di tale portata è un fatto storico, maturato in quasi due anni di serrate discussioni con al tavolo la ComunitĂ montana e la partecipata Asvt. Vanno aggiunte due sottolineature del sindaco di Concesio Stefano Retali: il ruolo determinante “solidaleâ€? del suo Comune che tra l’altro ne sarĂ solo parzialmente servito e chiede con ragione adeguati “riconoscimenti

compensativiâ€?; il ruolo di paziente e tenace mediatore del presidente della ComunitĂ Bruno Bettinsoli. La soddisfazione di quest’ultimo, di Diego Toscani (Asvt), dei sindaci, era palpabile quando gli assessori regionali Viviana Beccalossi e Alberto Cavalli hanno portato il sostegno convinto della Regione al progetto. Tramontata l’ipotesi del trasferimento dei reflui a sud di Brescia nell’impianto di Verziano, il nuovo depuratore ha il cuore col “digestoreâ€? degli inquinamenti

in due lunghe gallerie nel Dosso Boscone. AccoglierĂ gli scarichi di 12 Comuni con intensa presenza di attivitĂ produttive. A regime servirĂ 138mila abitanti. Di questi oltre 68mila sono subito “trattabiliâ€? grazie al collettore giĂ realizzato. Gli altri si aggiungeranno progressivamente. La localizzazione è ritenuta ideale: a valle dei centri di maggiore densitĂ , vicino al fiume che riceverĂ i reflui depurati, in una zona industriale con viabilitĂ di servizio non invasiva per la residenza. (e.b.)

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circoli Acli di Bovezzo, Caino e Nave da sempre vicini all’uomo e alle sue fatiche quotidiane, sono particolarmente sensibili alle pesanti difficoltĂ che in questi anni la crisi economica ha causato a molte persone e famiglie creando situazioni di grande disagio anche nei nostri comuni. Questa crisi da troppo tempo paralizza il paese, spegnendo l’entusiasmo di tanti giovani e cancellando certezze faticosamente conquistate dalle generazioni precedenti. É necessario ritrovare il coraggio della speranza, della volontĂ e dell’impegno perchĂŠ non è solo una classe politica dirigente incapace da cambiare, sottolineano le Acli, ma è il cuore delle persone, affinchĂŠ diventino protagoniste attive del proprio destino. Per questo motivo – riferiscono i rappresentanti delle Acli – abbiamo organizzato un ciclo di incontri con lo scopo di approfondire il tema della crisi e le sue conseguenze coinvolgendo persone e realtĂ della Valle del Garza nel tentativo di far conoscere aspetti e condizioni in un confronto tra culture imprenditoriali, economiche e sindacali, non escludendo l’aspetto amministrativo, coinvolgendo i sindaci per capire in che misura sono intervenuti o intendono intervenire a sostegno dei bisogni sociali dei loro cittadini. Il ciclo di incontri si svilupperĂ in tre serate, la prima che si svolgerĂ mercoledĂŹ 16 ottobre presso la sala consiliare del Comune di Nave e che avrĂ come titolo,“La crisi economica nella valle del Garza: situazione e prospettive, incontro con le realtĂ economiche, produttive e socialiâ€?.

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vica del Comune di Caino. “Lo stato sociale nel mare della crisi: esperienze e idee per un nuovo welfare equo e partecipato nei comuni della valle del Garzaâ€? il titolo dell’incontro. Alla serata interverranno Simona Bertacchini, sindaco del Comune di Caino, Tiziano Bertoli, sindaco del Comune di Nave e Antonio Bazzani, sindaco del Comune di Bovezzo modererĂ l’incontro Flavia Bolis, giornalista. L’ultimo incontro si svolgerĂ venerdĂŹ 8 novembre presso la sala consiliare del Comune di Bovezzo e avrĂ come titolo “L’importanza del terzo settore sul territorio e il ruolo delle Acli dalle origini ai giorni nostriâ€?. Interverranno Margherita Rocco, portavoce del terzo settore e Roberto Rossini, presidente Acli di Brescia.

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&RUR GLUHWWDPHQWH GDJOL 6WDWH Il coro “Inzinoâ€? è nato e cresciuto nel paese. Dal 1955 presente e attivo nella vita di Inzino, nel 2008 il coro ha festeggiato il suo 53° anno di attivitĂ ininterrotta e si presenta come il primo coro della montagna nato in provincia di Brescia. Nonostante gli anni la formazione musicale valtriumplina è ancora in grado di entusiasmare. Il Coro è infatti atteso con orgoglio, sabato 12 ottobre, nel cinema teatro parrocchiale

del paese che alle 20.45 ospiterĂ la “XX Rassegnaâ€? dei canti corali: vedrĂ sul palco anche gli “Amici del cantoâ€? di Borno e la coraleâ€? Bilacusâ€? di Bellagio. Infatti il coro valtrumplino è da poco rientrato dalla entusiasmante “tournĂŠeâ€? negli Stati Uniti, guidata dal presidente Cesare Giovanelli e dal maestro Narciso Lancellotti. Una esperienza straordinaria. Partiti a metĂ settembre, accolti a Casa Italia a Washington, vi

hanno tenuto tre concerti di cui uno presso l’ambasciata italiana con l’ambasciatore Claudio Bisognero che ha inserito i concerti del Coro nelle celebrazioni dell’Anno della cultura italiana in America. Particolarissimo quello nella chiesa Holly Rosary Church nel centenario di fondazione. Hanno concelebrato la messa italiana padre Ezio Marchetto e don Gabriele Banderini parroco di Inzino benedicendo la copia del

Pastorale di Paolo VI, opera dello scultore Lino Sanzeni: rimarrĂ nella sala museo con gli altri ricordi delle visite di ponteďŹ ci. La tappa a New York, pensata come momento turistico, si è invece rivelata indimenticabile quando il maestro Narciso Lancelotti ha fatto intonare al Coro “Signore delle Cimeâ€? proprio a pochi metri da Ground Zero: tanta emozione anche nei molti americani di passaggio.


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anni di effettiva attivitĂ . Si tratta di un centinaio di fascicoli solitamente con cadenza semestrale, pubblicati dal 1963, interrotti nel 1984 e ripresi nel 2000, con circa 4000 pagine oltre a inserti speciali, cui vanno aggiunte monograďŹ e e fonti per la storia locale. Numerosi sono stati gli scrittori e i collaboratori che hanno eseguito ricerche, analizzato vari momenti della storia palazzolese, dalla preistoria ďŹ no all’ultimo

dopoguerra, rendendo poi fruibile a un vasto pubblico di lettori i frutti delle loro ricerche: oltre al maestro Francesco Ghidotti (nella foto) che è l’attuale direttore, Carlo Angelo Boselli, i fratelli Giacinto e Paolo Gentile Lanfranchi, Franco Chiappa, Gino Giudici per giungere ai piĂš recenti collaboratori Marino Gamba, Osvaldo Vezzoli, Giovanni Zanni che, assieme ad altri, hanno garantito la continuitĂ del lavoro di ricerca e di documentazione

sulle vicende locali. La rivista – che ha sede presso la Fondazione Cicogna Rampana ed è distribuita a 400 abbonati, oltre che a biblioteche e a pubbliche raccolte –, ha il merito di divulgare interessanti documenti di storia locale e di dare una precisa informazione di tutto quanto è stato pubblicato e si pubblica su Palazzolo. Ăˆ pure apprezzabile la mole di ricerca e di produzione dei vari saggi curati dagli scrittori. (Luciano Demasi)

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ripartita il 1° ottobre l’iniziativa di recupero del cibo non scodellato delle mense scolastiche palazzolesi a favore di nuclei familiari bisognosi, dopo un periodo di sperimentazione nei mesi di maggio-giugno che ha visto 400 pasti completi salvati in 25 giorni di attivitĂ , cinque nuclei familiari indigenti aiutati senza alcun costo aggiuntivo: numeri che danno la cifra di una primo bilancio piĂš che positivo di “Passa la pasta!â€?. Il progetto ha interessato le scuole primarie di Mura e di Sacro Cuore, che durante le rilevazioni svolte durante l’anno precedente erano risultate piĂš idonee per la quantitĂ di cibo non scodellato. Ideato e portato avanti dall’Amministrazione comunale di Palazzolo, nelle persone degli assessori Ghidotti, Valli, Cossandi e dalla consigliera con delega al recupero di cibo da supermercati e mense Alessandra Piantoni, ha saputo coinvolgere numerose realtĂ associative. L’associazione di riferimento è stata il “Cor Unumâ€?, mentre il Movimento cooperativo palazzolese ha messo a disposizione lo spazio per il deposito e il ritiro del cibo, in un locale delle case operaie. La distribuzione materiale e stata eseguita da altre cinque associazioni: “Il Clubâ€?, la Caritas di Pa-

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ciascuno ha gestito il cibo un giorno alla settimana, grazie anche alla disponibilitĂ e sensibilitĂ della “Ser Carâ€?, la ditta che gestisce il servizio di refezione scolastica. Da sottolineare che si è trattato sempre di pasti completi di primo, secondo e, in alcuni casi, anche di pane e frutta, cosĂŹ come indicati dalla dietista che segue le scuole e che essendo stato utilizzato solo cibo eccedente non scodellato, l’attivitĂ non ha condizionato in alcun modo la somministrazione prevista ai bambini all’interno delle mense. I nuclei familiari che hanno bene-

ISTITUTO DELLA CREMAZIONE E DISPERSIONE CENERI

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ficiato del servizio – famiglie con molti bambini o persone sole – sono stati segnalati dall’ufficio Servizi sociali come particolarmente indigenti. Complessivamente sono state aiutate 17 persone, di cui nove adulti e otto bambini.

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e con tecniche tipiche della psicologia funzionale, a far emergere e rafforzare le potenzialitĂ di bambini disabili, promuovendone condizioni di serenitĂ . Attraverso la recente serata di approfondimento “Gli ostacoli del cuore... Quante cose che non sai di meâ€? si è colta l’occasione per approfondire il delicato tema, presentando il concreto laboratorio che si articolerĂ nei momenti di accoglienza, attivitĂ guidate e spazio libero, atte a incoraggiare il bambino nel cimentarsi in nuove modalitĂ di rela-

zione, sentendosi libero di esprimere ciò che sente, richieste e aperture. Attualmente il gruppo si forma di cinque minori disabili certificati (tra scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado) e la selezione degli alunni avviene su segnalazione degli insegnanti; mentre il laboratorio si svolge all’interno di un’aula di sostegno della scuola primaria e dura dall’inizio dell’anno scolastico fino a giugno, tutti i mercoledĂŹ dalle 16.15 alle 18.15 (due ore a settimana spalmate su 35 settimane per un

totale di 70 ore). “Questo progetto – ha specificato l’assistente sociale e responsabile area Servizi alla persona del Comune, Daniela Antonini – ribadisce la forte sensibilitĂ che l’Amministrazione ha sempre manifestato nei confronti della disabilitĂ e la serata promossa, attraverso laboratori pratici tenuti dalle educatrici che lo gestiscono per illustrare le attivitĂ svolte dai disabili, ha confermato lo stampo concreto e non solo teorico dell’iniziativaâ€?. Info: 0307725713. (a.s.)

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omenica 13 ottobre la Streparava di Adro aprirĂ i cancelli a tutti i dipendenti e ai loro famigliari per trascorrere insieme una giornata in fabbrica. La cerimonia, intitolata “In fabbrica, in famigliaâ€?, inizierĂ alle 9.30 con l’accoglienza e proseguirĂ con la visita agli impianti e con la presentazione di un filmato sulla storia dell’azienda, cui seguiranno i saluti e il discorso del presidente Pier Luigi Streparava. L’iniziativa vuol essere un momento di contatto tra la fabbrica, i lavoratori e i loro famigliari. Lo scopo dell’appuntamento, infatti, è proprio quello di far conoscere, in particolare agli oltre 100 bambini attesi, la realtĂ nella quale operano i loro genitori, realtĂ che gli stessi hanno contribuito a sviluppare, ognuno nella propria funzione. “Non è la prima volta che facciamo di questi eventi – afferma il presidente Pier Luigi Streparava – ma in questo caso è particolarmente evidente la ricerca di un rapporto diretto con i dipendenti e con le loro famiglie. E devo dire che i lavoratori hanno risposto positivamente. Attendiamo infatti otre 700 persone e tenendo conto che i nostri dipendenti sono meno di 400 direi che la proposta è stata recepita molto bene e la maggior parte di essi verrĂ con la famiglia. Vogliamo inoltre trasferire ai

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siderarsi meno efficaci ai fini dell’inserimento lavorativoâ€?. Nella stessa giornata si ripeterĂ l’iniziativa, ormai piĂš che decennale, che premia l’impegno scolastico dei figli dei dipendenti: l’assegnazione delle borse di studio agli studenti migliori. “L’ha voluta mio padre quando era ancora alla guida dell’azienda – afferma Pier Luigi Streparava –, e noi abbiamo ritenuto giusto proseguirla. Non è per fare i paternalisti, ma per far comprendere ai giovani che l’azienda nella quale lavora il loro papà è vicina ai suoi lavoratori, si interessa anche della loro vita familiare, non è un episodio che si conclude nel momento in cui termina l’orario di lavoroâ€?. I figli dei dipendenti, dopo aver visitato la fabbrica e visionato il filmato sulla storia della Streparava, potranno cimentarsi nel concorso “La fabbrica è...â€?, concorso che premierĂ il miglior disegno frutto dell’ispirazione della visita allo stabilimento. “Chiederemo ai bambini di disegnare le loro impressioni sulla visita della fabbrica – conclude Streparava – e a Natale, in occasione degli auguri, premieremo i disegni piĂš belliâ€?. Da segnalare, infine, che come previsto dalla normativa l’azienda l’anno scorso si è dotata del codice etico, e che questo verrĂ consegnato a tutti i dipendenti come ulteriore segno di apertura e rispetto.

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Fausto Cavalli, amministratore di Bevilatte –, cosĂŹ come l’idea di vendere latte crudo con distributori automatici nelle piazze, è da noi proposta con sempre maggior successo agli allevatori locali. Il nostro obiettivo è però piĂš ampio, intendendo promuovere tutti i prodotti degli agricoltori e favorendo l’incontro con i consumatori; ed ecco che, oltre al latte e allo yogurt commercializzati direttamente dagli stessi produttori, abbiamo

realizzato negli ultimi anni anche diversi mercati contadini, denominati ‘Terre bresciane’ e posizionati a Brescia, Ghedi, Iseo, Montichiari, Concesio e Corte Franca. In questi mercati è possibile acquistare prodotti locali, direttamente dagli stessi produttori e il tutto con un occhio al risparmio. Nasce con questi presupposti – conclude Cavalli –, l’idea di valorizzare tramite uno specifico concorso lo yogurt prodotto dagli agricoltoriâ€?.

Quanto al ricco programma della manifestazione che si svolgerĂ dall’11 al 13 ottobre e che si può scaricare dal sito internet franciacortainbianco.it, anticipiamo che gli orari di apertura degli spazi espositivi sono venerdĂŹ dalle 20 alle 24, sabato dalle 10 alle 24, e domenica dalle 10 alle 20. L’ingresso prevede un biglietto dal costo di 2 euro il venerdĂŹ (i castegnatesi entrano gratis) e di 3 euro il sabato e la domenica (ridotto a 2 euro per gli over 65 e gratuito per i bambini sotto i 12 anni). Ben due, inoltre, saranno i gemellaggi che caratterizzeranno questa 18ÂŞ edizione: il territorio della Valle d’Arzino d’Anduins in provincia

di Pordenone e la cittĂ di Trujillo in Spagna. Quanto ai convegni, si parlerĂ di Expo 2015 (venerdĂŹ alle 17.30), di valli e mercato (sabato alle 10.30), di “Bufale di Lombardia. Atto IIIâ€? (domenica alle 10.30) e del “Latte d’asina: dall’antichitĂ i rimedi del terzo millennioâ€? (domenica alle 17).

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olge al termine l’attesa: tra pochi giorni (l’11 ottobre, per amor di precisione), prenderĂ il via la 18ÂŞ edizione della rassegna nazionale dei prodotti lattierocaseari “Franciacorta in biancoâ€?. La presentazione dell’iniziativa ha avuto luogo nella “piazzaâ€? principale del centro commerciale “Le Rondinelleâ€? perchĂŠ, come ha affermato Gian Pietro Cherubini, presidente del Consorzio degli operatori, “l’obiettivo del Centro fin dalla sua apertura è stato quello di mettere in collegamento la grande distribuzione con

le peculiaritĂ del territorio. E se questo è stato varie volte realizzato a livello di prodotti regionali, a maggior ragione lo facciamo per i prodotti locali e comunque della provincia bresciana inserendo la manifestazione nella nostra nuova iniziativa ‘Ottobre... con gusto’ all’interno di quella che abbiamo voluto chiamare per l’occasione ‘Le Rondinelle in bianco’. Per questo la presentazione dei prodotti, ancora una volta, non è solo nel settore alimentare di Auchan, ma abbiamo stand anche lungo tutta la galleriaâ€?. “Assieme a ‘Castegnato Servizi’ – ha

affermato il sindaco di Castegnato, Giuseppe Orizio – abbiamo affrontato sacrifici e impegni economici per realizzare la manifestazione lattierocasearia che quest’anno raggiunge la maggiore etĂ , ma certamente non sono mancate le soddisfazioni, a livello personale, ma soprattutto per il Comune che la ospitaâ€?. Quello che è certo è che, nonostante la crisi economica, tutti gli spazi espositivi sono andati esauriti, a conferma della bontĂ dell’iniziativa che spinge a investire anche in tempi in cui tutti stanno particolarmente attenti a spendere.

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͙͚ Nell’ambito dell’evento “Nel segno della Croce. Mimmo Paladino nell’antica chiesa di San Barnaba in Bondo (Trento)”, sabato 12 ottobre alle 20.30 è in programma l’incontro con il runners Roberto Ghidoni dal titolo “Seguendo libere impronte”; nella serata verrà proiettato il documentario “Tracce”. La mostra di Mimmo Paladino promossa dallo Studio d’arte Zanetti resta aperta fino al 3 novembre.

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sociale, ogni parrocchia ha sì dei riferimenti, ma si cerca di convogliare gli sforzi, anche quando vengono ad esempio pensate e realizzate delle raccolte, alla Caritas zonale. La condivisione della situazione sociale è una condizione importante per leggere i fenomeni e per cercare, con uno sguardo a 360°, di intervenire. Più in generale la zona XVIII, come riportiamo nella tabella a fianco, è suddivisa in quattro grandi zone con la parrocchia di Bagolino che al momento, date anche le distanze, sembra destinata a camminare da sola. Anche se questo argomento risulta ancora prematuro. Domenica 13, nel frattempo, la comunità bagossa accoglierà il nuovo parroco, don Paolo Morbio, già curato a Vestone. Nella zona sono ben avviati altri due “raggruppamenti”: le sette parrocchie delle Pertiche e le tre parrocchie dell’unità savallese.

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Andrea Cassarà Campione Olimpionico di Scherma, oro a squadre Atene 2004 e Londra 2012

DIFENDIAMO IL CONSUMATORE CON UN SICURO PROGRAMMA DI CONTROLLI

DISTRIBUZIONE CAPILLARE E ASSISTENZA AL CLIENTE

CONTROLLI ANALITICI DI LABORATORIO IN OGNI FASE E SUL PRODOTTO FINITO GESTIONE SICUREZZA E QUALITÀ DEL SISTEMA PRODUTTIVO CERTIFICAZIONE DELLA FILIERA E CONTROLLO STALLE E LATTE

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“Abbiamo istituito la PIRAMIDE DELLA SICUREZZA ALIMENTARE, un metodo organizzativo che consente di controllare e documentare in modo analitico tutta la vita del latte, dalla stalla fino al prodotto finito.”

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CERTIFICAZIONE DELLA FILIERA E CONTROLLO STALLE E LATTE Il metodo organizzativo della Centrale inizia con la tracciabilità di filiera certificata (ISO 22005): il processo che segue il latte partendo dalla stalla fino al prodotto finito, in modo che, ad ogni passaggio, vengano rilasciate le necessarie informazioni. Tutte le stalle, rigorosamente selezionate, rispettano un disciplinare di qualità e precisi controlli.

GESTIONE DELLA SICUREZZA E QUALITÀ DEL SISTEMA PRODUTTIVO Oltre allo scrupoloso controllo della materia prima, teniamo costantemente sotto controllo il sistema produttivo per dimostrare in maniera oggettiva la conformità del prodotto. Tutto questo si ottiene grazie all’ottimo sistema di autocontrollo interno (HACCP) e ad un rapporto continuo con le autorità di controllo (ASL). Inoltre la Centrale del Latte garantisce qualità e sicurezza avvalendosi di certificazioni volontarie del sistema produttivo (ISO 9001, BRC e IFS) da parte di Enti Esterni indipendenti.

CONTROLLI ANALITICI DI LABORATORIO IN OGNI FASE E SUL PRODOTTO FINITO La produzione per essere considerata conforme deve rispondere a parametri di qualità stabiliti. Attraverso controlli analitici di laboratorio viene verificato e certificato il lavoro svolto in ogni fase della produzione e sul prodotto finito.

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DISTRIBUZIONE CAPILLARE E ASSISTENZA AL CLIENTE Ogni giorno più di 40 camion distribuiscono i prodotti della Centrale del Latte in tutta Brescia e Provincia. Solo operando in questo modo si costruisce un rapporto diretto con i propri clienti, garantendo un’assistenza costante ed un clima di reciproca fiducia.


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Lungo il cammino verso Gerusalemme, GesĂš attraversava la SamarĂŹa e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro 10 lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce “GesĂš, maestro, abbi pietĂ di noi!â€?. Appena li vide, GesĂš disse loro: “Andate a presentarvi ai sacerdotiâ€?. E mentre essi andavano, furono puriďŹ cati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a GesĂš, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma GesĂš osservò: “Non ne sono stati puriďŹ cati 10? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?â€? E gli disse: â€œĂ€lzati e va’; la tua fede ti ha salvato!â€?.

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ornare. Non che gli altri nove non si fossero accorti di essere stati guariti: solo hanno seguito la strada normale, la prassi per chi riusciva a guarire dalla lebbra. L’aveva detto GesĂš di andare dai sacerdoti, come se fossero giĂ stati guariti. Quei nove constatano la guarigione; il decimo vede di essere guarito. Ăˆ un sentimento diverso. PerchĂŠ costringe a tornare indietro e a ringraziare Dio. Ăˆ accorgersi che qualcosa è avvenuto, che qualcosa poteva non essere cosĂŹ. Quando GesĂš dice: “La tua fede ti ha salvatoâ€? credo indichi nella fede il meccanismo per vedere, per accorgersi, per arrendersi a quello che diventa possibile anche se non è nel nostro orizzonte di comprensione. I miracoli non cambiano il cuore dell’uomo: per tutto, si dice, c’è una spiegazione, anche se non abbiamo ancora capito la causa. Ăˆ l’anima del progresso umano ma anche la sua condanna: pensare che tutto sia spiegabile, che tutto sia nella linea della nostra comprensione; tutto, anche le

cose che ci rendono davvero umani come l’amore, la contemplazione della bellezza, lo slancio... tutto sarebbe riducibile a chimica, a codice genetico, a miscuglio di cose fisiche. Sembra che sia andando lontano ma non è cosĂŹ: quei nove hanno constatato che GesĂš aveva ragione: aveva detto di andare dai sacerdoti per constatare la guarigione: ci aveva visto piĂš lontano. Il decimo, per via della fede, vede che quello che si è compiuto potrebbe essere spiegabile ma ne intuisce la radice, non si ferma al visibile. Per questo la fede salva: perchĂŠ non si accontenta. Non si cambia per questioni chimiche e nemmeno solo per costrizioni sociali o storiche. Ăˆ un po’ facile (ma umanamente avvilente) pensare che siamo determinabili da queste variabili esterne o solo fisiche: è una diminuzione dell’uomo in sĂŠ che è la contraddizione del progresso. Ăˆ la prigione dell’essere determinati, del non avere vie di fuga. La fede salva perchĂŠ indica strade che da soli non sappiamo di poter percorrere; per questo ridurre la fede a qualcosa da fare o

a divieti da osservare è impoverirla tanto quanto si impoverisce l’uomo consegnandolo alla sola dimensione del visibile. Il decimo ha rinunciato, anche solo per qualche minuto, a fare quello che doveva, a presentarsi ai sacerdoti per aver certificata la sua guarigione: è uscito dal gruppo per tornare. PerchĂŠ ha visto. Doveva tornare. E quelle grida sono segno di una gioia che non si può contenere della quale si fa esperienza solo quando ci si accorge di quello che è accaduto. Gli altri nove hanno riconquistato la loro posizione nella societĂ ; il decimo ha visto la sua posizione rispetto a Dio. Per questo la fede salva: perchĂŠ aggiunge strade a quelle che si possono percorrere; aggiunge cose per le quali vale la pena ritornare; aggiunge sentimenti che non si possono provare senza quella resa all’incomprensibile che diventa reale. Ci vuole coraggio a tornare indietro, anche dalle proprie convinzioni. Tornare,con un obiettivo, per un risultato. Chi è chiamato si arrende. Non sa la fine. Ma si fida di chi lo chiama.

&L VRQR WHVWL QRQ FULVWLDQL VX *HV " Ma abbiamo altre testimonianze scritte di autori non cristiani contemporanei che ci raccontano della vita di GesĂš? Non abbiamo molto materiale, perchĂŠ non si deve dimenticare che GesĂš fu un “illustre sconosciutoâ€?: visse non solo in una provincia marginale, ma la sua vicenda non interessò la storia nazionale e mondiale. Nessun storico del tempo era di per sĂŠ interessato alla sua vita; ne parlarono solo per capire meglio chi fossero questi cristiani che si stavano diffondendo nelle regioni dell’impero e che dicevano di essere discepoli di Cristo. Quanto detto è riscontrabile dagli scritti non cristiani, sia di ambiente giudeopalestinese, sia di ambiente romano, che menzionano GesĂš. Il grande storico ebraico Giuseppe Flavio, parlan-

do della situazione al tempo di Erode Antipa, nel 90 d.C. scrive che “in quel tempo ci fu un uomo saggio chiamato GesĂš. La sua condotta era buona ed era noto per essere virtuoso. Molti fra i Giudei e le altre nazioni divennero suoi discepoli. Pilato lo condannò a essere crocefisso e a morire. Ma quelli che erano diventati suoi discepoli non abbandonarono il suo discepolato. Essi raccontarono che era apparso loro, tre giorni dopo la sua crocifissione e che era vivo: forse perciò era il Messia del quale i profeti hanno raccontato meraviglieâ€?. CosĂŹ nel Talmud di Babilonia, nel 100 d.C. si scrive che “alla vigilia della Pasqua appesero GesÚ‌ perchĂŠ ha praticato la magia ed ha sobillato e condotto Israele sulla cattiva stradaâ€?. CosĂŹ il grande stori-

co romano Tacito nel 115 d.C. parla dell’incendio di Roma avvenuto nel luglio del ‘64, spiegando come Nerone avesse dato la colpa ai cristiani, i quali “prendevano nome dal Cristo che era stato suppliziato ad opera del procuratore Ponzio Pilato, sotto l’impero di Tiberioâ€?. Lo storico Svetonio nel 120 d.C., raccontando la vita dell’imperatore Claudio, afferma che egli, nel 49 d.C., “espulse i Giudei da Roma‌ i quali, istigati da Cresto [l’errore per Cristo], facevano continuamente tumultiâ€?. CosĂŹ Plinio il Giovane nel 112 d.C., durante una corrispondenza con Traiano che chiede come comportarsi con i cristiani, i quali si riuniscono “in un giorno stabilito, prima dell’alba, per recitare antifonalmente un inno a Cristo come a un Dioâ€?.


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Â?•‹‡Â?‡ •…‡‰Ž‹ƒÂ?‘ ‹Ž …‘”ƒ‰‰‹‘ †‡ŽŽƒ ’ƒ…‡ Papa Francesco ricevendo i leader delle Chiese cristiane e delle grandi religioni mondiali che si sono riuniti su iniziativa della comunitĂ di Sant’Egidio, ha detto: “Voi avete continuato tale cammino e ne avete accresciuto lo slancio, coinvolgendo nel dialogo signiďŹ cative personalitĂ di tutte le religioni ed esponenti laici e umanisti. Proprio in questi mesi, sentiamo che il mondo ha bisogno dello ‘spirito’ che ha animato quello storico incontro. PerchĂŠ? PerchĂŠ ha tanto bisogno di pace.

No! Non possiamo mai rassegnarci di fronte al dolore di interi popoli, ostaggio della guerra, della miseria, dello sfruttamento. Non possiamo assistere indifferenti e impotenti al dramma di bambini, famiglie, anziani, colpiti dalla violenza. Non possiamo lasciare che il terrorismo imprigioni il cuore di pochi violenti per seminare dolore e morte a tanti. In modo speciale diciamo con forza, tutti, continuamente, che non può esservi alcuna giustiďŹ cazione religiosa alla violenzaâ€?. Ăˆ necessario

ritrovare “Il coraggio della speranzaâ€?, titolo del Meeting e tema impegnativo su cui le religioni sono chiamate a confrontarsi: è la via per uscire da orizzonti autoreferenziali e affrontare i problemi della convivenza tra diversi, gli odi, le guerre. Ci vuole coraggio di fronte al terrorismo che colpisce minoranze di credenti innocenti, come quei cristiani pakistani uccisi fuori da una chiesa o quei musulmani sterminati da un kamikaze a un funerale sciita di

Bagdad. Ăˆ necessario coraggio per riprendere il sogno di pace, in un mondo dove c’è troppa violenza e le ragioni della pace sembrano deboli e incerte. Il coraggio di parlare di pace e la ferma speranza che la pace è possibile: questo è il senso dell’Incontro di Roma. Ăˆ un segno di speranza in quella Roma da cui il Papa, parlando di Dio, continua a invocare la pace, senza accettare la rassegnazione di un mondo che non riesce a ritrovare il coraggio della speranza. (Andrea Riccardi)

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ante volte ho sentito i parroci che dicevano alle coppie di giovani sposi: ‘Lo sapete che è per tutta la vita?’. E quelli rispondevano: ‘Noi ci amiamo tanto, ma rimarremo insieme finchĂŠ durerĂ l’amore’â€?. A fare questa confidenza, a braccio, ai giovani, è stato il Papa, che ha commentato: â€œĂˆ l’egoismo: quando io non sento, taglio il matrimonio, e mi dimentico di ‘una sola carne’. Ăˆ rischioso sposarsiâ€?. â€œĂˆ l’egoismoâ€?, ha ripetuto il Papa, “perchĂŠ dentro di noi c’è la possibilitĂ di una doppia personalitĂ : quella che dice Dio, e quella che dice ioâ€?. L’altra “difficoltà – per papa Francesco – è la cultura del provvisorioâ€?, per cui “sembra che niente sia definitivoâ€?. “Ma GesĂš non ci ha salvato provvisoriamente, ci ha salvato definitivamenteâ€?, l’obiezione del Santo Padre. “Una volta ho sentito dire da un bravo seminarista: ‘Voglio diventare prete, ma per 10 anni, poi decido’â€?. Infine, un’ultima confidenza del Papa ai giovani: “Quante volte ho sentito mamme che mi dicono: ‘Io ho un figlio di 30 anni e non si sposa, non so cosa fare, ha una bella fidanzata ma non si decide’. Signora, non gli stiri piĂš le camicie!â€?, la risposta del Papa. “Pregare e camminare nella Chiesa. Queste due cose vanno insiemeâ€?. Con queste parole il Papa ha sintetizzato la vocazione alla vita consa-

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che GesĂš stesso ha vissutoâ€?. “All’origine di ogni vocazione alla vita consacrata c’è sempre un’esperienza forte di Dio, un’esperienza che non si dimentica, la si ricorda per tutta la vita! E questo noi non lo possiamo calcolare o programmare. Dio ci sorprende sempre!â€?. Per il Papa, “sarebbe bello sentire voi, sentire qui i preti presenti, le suore‌ Sarebbe bellissimo, perchĂŠ ogni storia è unica, ma tutte partono da un incontro che tocca il cuore e coinvolge tutta la persona. Il rapporto con Dio non riguarda solo una parte di noi stessi, riguarda tutto. Ăˆ un amore

,O PDQLIHVWR ´ SLD]]H SHU Âľ “La tutela dei diritti, la ricerca del bene comune e della giustizia, il sostegno alla famiglia tradizionale, e poi la difesa della vita, della bellezza del corpo, la riaffermazione della fedeltĂ coniugale come anche dell’onestĂ nel gestire la cosa pubblicaâ€?. Ăˆ quanto contiene il Manifesto ďŹ nale del progetto “10 Piazze per 10 Comandamentiâ€?, voluto dal Rinnovamento nello Spirito Santo, che per 13 mesi ha attraversato l’Italia passando per Roma, Napoli, Verona, Milano, Bari, Genova, Cagliari, Palermo, Bologna, Torino e, ultima tappa, il 6 ottobre, Firenze. Raccogliendo le diverse urgenze della societĂ italiana, il Manifesto, elencando il Decalogo, esorta i credenti “alla tutela dei diritti dell’uomo e a custodire e far rispettare i diritti di Dioâ€? e fa appello a tutti gli operatori della cultura e della scienza, “per-

chĂŠ il bene grande della ragione e dell’intelletto siano usati al servizio dell’uomo e non per asservirlo a ideologie e idolatrieâ€?. Gli operatori del mondo del lavoro e del volontariato sociale vengono invitati a “rispettare il giorno del riposo settimanale, in primis la domenica e di difendere il diritto al lavoroâ€?. Non manca un forte richiamo alla tutela della famiglia tradizionale e alla difesa della vita. Di fronte allo sfruttamento del corpo e a un uso improprio della sessualitĂ , il Rinnovamento chiede che “sia promossa nei media, nelle scuole, nelle famiglie, nelle parrocchie, un’educazione alla corretta sessualitĂ e che non si abbia vergogna di indicare nella purezza una ricchezza morale, un antidoto all’involgarimento corrente dei costumiâ€?. Parlando del settimo comandamento “non rubareâ€?, il Manifesto esorta

gli operatori del mondo economico e ďŹ nanziario a favorire “una nuova ďŹ ducia sociale fondata su comportamenti etici, non speculativi e non volti alla ricerca del mero proďŹ tto. Chiediamo che ci sia una equa distribuzione delle ricchezze, che si freni l’insorgenza di nuove povertĂ â€?. Altro tema sentito quello del diritto e della giustizia, rappresentato dal “non dirai falsa testimonianzaâ€?. Il Rinnovamento, a riguardo, chiede che sia “promossa la giustizia sociale insieme a quella civile e penaleâ€?. Altrettanto forte è l’appello agli operatori del mondo della pubblica amministrazione, “perchĂŠ s’impegnino a testimoniare l’onestĂ e il servizio alla gente come prime espressioni di una credibile responsabilitĂ civile e politica. Chiediamo l’umiltĂ di anteporre il bene comune agli interessi personaliâ€?.

cosĂŹ grande, cosĂŹ bello, cosĂŹ vero, che merita tutto e merita tutta la nostra fiduciaâ€?. “Qui ad Assisi mi sembra di sentire la voce di San Francesco che ci ripete: ‘Vangelo, Vangelo!’. Lo dice anche a me, anzi, prima a me: papa Francesco, sii servitore del Vangelo!â€?. Sta in questa parola la risposta all’impegno sociale e all’evangelizzazione. Il Vangelo “non riguarda solo la religione, riguarda l’uomo, tutto l’uomo, e riguarda il mondo, la societĂ , la civiltĂ umana. Il Vangelo è il messaggio di salvezza di Dio per l’umanitĂ â€?. “Non è un modo di dire, non sono semplici parole o parole vuote come ce ne sono tante oggi!â€?, ha esclamato il Papa: “L’umanitĂ ha veramente bisogno di essere salvata! Lo vediamo ogni giorno quando sfogliamo il giornale, o sentiamo le notizie alla televisione; ma lo vediamo anche intorno a noi, e lo vediamo in noi stessi! Ognuno di noi ha bisogno di salvezza! Il male opera, fa il suo lavoroâ€?. “Volete rassegnarvi di fronte al male, alle ingiustizie, alle difficoltĂ ?â€?. “Noâ€?, la risposta. “Il nostro segreto è che Dio è piĂš grande del male: l’amore di Dio ha vinto! Ci crediamo o no?â€?. “Siâ€?, il coro dei giovani. “Suscitare la fedeâ€?, per il Papa, è il compito dell’evangelizzazione, mentre “trasformare il mondo secondo il disegno di Dioâ€? è il fine del’â€?animazione cristiana della societĂ . Ma non sono due cose separate, sono un’unica missione: “Portare il Vangelo con la testimonianza della nostra vita trasforma il mondo!â€?.

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Sabato 12 ottobre Ore 15.30 – Brescia − Cresime in Cattedrale. Ore 18.30 – Bienno − S. Messa in occasione del 25° di fondazione del Monastero delle Clarisse. Domenica 13 ottobre Ore 10.30 – S. Gervasio Bresciano – Cresime e prime comunioni. Ore 16 – Casazza − Inaugurazione dell’oratorio presso la parrocchia di S. Maria Madre della Chiesa.

Ore 17 – Brescia − S. Messa in occasione della festa dei ragazzi della mistagogia al Pala Banco di Brescia. LunedĂŹ 14 ottobre Ore 10.30 – Pralboino − S. Messa nella festa di S. Flaviano. MartedĂŹ 15 ottobre Ore 16 – Brescia – Incontro e S. Messa presso il Seminario maggiore. MercoledĂŹ 16 ottobre Ore 9.30 – Mompiano – S. Messa presso Rsa Mons. Pinzoni. GiovedĂŹ 17 ottobre Ore 10 – Brescia – Incontro con gli studenti del Cfp Zanardelli. Ore 16.30 – Brescia – Incontro con i chierichetti in Cattedrale.

‹„Ž‹‘–‡…ƒ †‹‘…‡•ƒÂ?ƒ ‹ƒ’‡”–ƒ ƒŽ ’—„„Ž‹…‘ La Biblioteca diocesana di via Bollani 20 a Brescia ha riaperto al pubblico con i seguenti nuovi orari: martedĂŹ e giovedĂŹ dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17; il lunedĂŹ, il mercoledĂŹ e il venerdĂŹ dalle 14 alle 17. La sede della Biblioteca è stata rinnovata e ampliata. Per informazioni si può scrivere una email all’indirizzo biblioteca@ diocesi.brescia.it o consultare il sito web http://www.diocesi. brescia.it/biblioteca. A breve anche l’attuale numero di telefono (0303712243) sarĂ sostituito dal seguente 0303722444.

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ome ogni anno, in questi giorni l’Unitalsi di Brescia sta vivendo il suo pellegrinaggio a Lourdes. Questo pellegrinaggio presso il santuario francese è sempre un momento molto importante: atteso dai nostri fratelli e sorelle ammalati, dal personale di servizio, cioè volontari chiamati “sorelleâ€? (una volta definite dame) e “barellieriâ€?. Con il pellegrinaggio a Lourdes, gli unitalsiani tornano in un certo senso “a casaâ€?: è lĂŹ, infatti, che è germinata l’associazione ed è tornandovi da 110 anni che essa è cresciuta. Per l’Unitalsi bresciana questo è un anno importante, ha raggiunto la metĂ del 90° della sua fondazione e presenza nella nostra diocesi. Questo anno giubilare lo abbiamo introdotto l’8 dicembre scorso durante la tradizionale celebrazione pomeridiana presso il santuario della Grazie in cittĂ . Con numerosi soci unitalsiani è stato

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vita è un pellegrinaggio, un cammino verso la pienezza di Dio nella nostra esistenza. I pochi giorni a Lourdes servono a ricordarci questo importante cammino della vita. Le due icone bibliche della liturgia erano Abramo e il cammino di Emmaus. Il Vescovo ha invitato i presenti a credere e sperare come ha fatto Abramo e come lui non saremo esenti dalla prova, da momenti di difficoltà e incomprensione. Tuttavia Abramo ha perseverato credendo nella promessa. I discepoli di Emmaus che avevano ascoltato il Signore, conosciuto i suoi prodigi, assistito alla sua morte e sentita la testimonianza che era risorto, tornano a casa sfiduciati. Occorrerà la presenza del Cristo lungo la via per aiutarli a capire che in Lui le promesse annunciate dai profeti si sono compiute. Il pellegrinaggio di questi giorni serve per cogliere, aiutati dalla testimonianza di fede della Madre di GesÚ e dalla sua in-

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la vita, guardando GesĂš crocifisso e scorgervi l’infinito amore di Dio. L’attivitĂ dell’Unitalsi va ben oltre il tradizionale pellegrinaggio con gli ammalati di ottobre e, essendo un’associazione ecclesiale, si inserisce nel calendario pastorale diocesano con una serie di iniziative e di attenzioni. Tra ammalato e volontario scatta il piĂš delle volte un rapporto di amicizia informale che va oltre l’associazione, una condivisione della quotidianitĂ attraverso le forme piĂš svariate, dalla passeggiata domenicale per sollevare i familiari del disabile alla “pizzataâ€? in compagnia. Il vero miracolo di Lourdes è quello della fede.

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La figura di Sant’Angela Merici, patrona secondaria di Brescia, riesce ancora a stupire per la freschezza e la grande attualitĂ di pensiero: con un intuito che poteva scaturire solo dal quotidiano e profondo dialogo con il Signore e nel Signore, ebbe la forza, il coraggio, la capacitĂ di restituire alle donne la dignitĂ della libera scelta attraverso una strada, quella dell’istituto secolare, che dava loro il diritto di “stare nel mondoâ€? portando l’amore nelle case, nelle scuole, nei luoghi di vita e di lavoro. Angela individuò una terza via per la donna fondata sulla libera scelta di stare nel mondo in modo attivo e autonomo per servire i piĂš bisognosi. A partire dal modello di creativitĂ e attualitĂ pedagogica, suor Silvia Tinazzi (religiosa delle suore Orsoline di San Carlo) e Maria Rosa Raimondi

(dirigente scolastico), ospiti sabato 12 ottobre alle 14.45 all’auditorium don Bertini di Calcinato, offriranno due nuove chiavi interpretative e sapienti sollecitazioni per affrontare l’emergenza educativa alla luce di un cammino di speranza e fiducia nel futuro delle nuove generazioni. Suor Silvia interverrĂ su “educare con gioia alla novitĂ dell’amoreâ€?, mentre la Raimondi si soffermerĂ su “Il cammino adolescenziale tra erranze, convenienze ed erroriâ€?. Il convegno è organizzato dal Comune di Calcinato, dalle parrocchie di Calcinato, Calcinatello e Ponte San Marco, dal Coordinamento aggregazioni femminili della diocesi, dalla Compagnia di Sant’Orsola, dagli Amici delle missioni delle orsoline in Brasile e dagli amici di Sant’Angela.

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Riprende per i familiari del clero il cammino di formazione per vivere con piĂš intensitĂ lo spirito di fede e di abbandono nel Signore, pregando per i sacerdoti perchĂŠ siano santiďŹ cati nella veritĂ e conservati nel suo amore. L’incontro spirituale si tiene come da tradizione al Centro pastorale Paolo VI martedĂŹ 15 ottobre dalle ore 9 alle ore 15. Presiede l’incontro l’assistente spirituale don Gianni Pierani.

“Io sono la vite, voi i tralciâ€? è il tema del Meeting diocesano chierichetti. GiovedĂŹ 17 ottobre dalle 14 l’accoglienza presso il Seminario minore in via Musei 58 e il ritiro del pass per i giochi in piazza Tebaldo Brusato. Alle 16 la camminata verso il Duomo, alle 16.30 la preghiera con il Vescovo, la consegna del mandato e della tessera del chierichetto. A seguire la merenda presso il Seminario minore. In caso di pioggia il ritrovo è in Duomo alle 16.30

Per le giovani e i giovani dai 18 anni, in collaborazione con Caritas diocesana, inizia un’esperienza mensile di volontariato (“da Gerusalemme a Gericoâ€?) con persone disabili presso la sede “Nikolajewkaâ€? di Mompiano. Appuntamento dalle ore 16 di domenica 20 ottobre, con animazione della celebrazione eucaristica. Ăˆ prevista per venerdĂŹ 25 ottobre, in Cattedrale alle 20.30 la Veglia di apertura degli itinerari di spiritualitĂ zonali per

giovani: l’itinerario avrĂ per tema “Incontro‌ al limiteâ€?. La Veglia sarĂ presieduta dal Vescovo con una meditazione su “Andate anche voi nella vignaâ€? (Mt 20,1-16). In questa occasione si ricorderĂ pure l’inizio del Missio Meeting e l’inizio del catecumenato per universitari. Per l’itinerario annuale di discernimento vocazionale proposto al gruppo diocesano “Emmausâ€?, composto da giovani maggiorenni che non escludono per la loro vita la vocazione sacerdotale,

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il primo appuntamento è presso il Seminario in via Razziche n. 4, domenica 27 ottobre, dal pranzo alle 12.30 ďŹ no alle 18. Il tema “Il Pane che rimane e la Parola che inviaâ€? prevede nella prima tappa un confronto sull’essere “convocatiâ€?. La prima assemblea per gli animatori vocazionali presenta il tema dell’anno, martedĂŹ 29 ottobre, presso il Centro pastorale Paolo VI alle 20.30. Interviene il Vescovo sul tema “Nelle periferie esistenzialiâ€?; l’incontro è aperto a tutti.

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l 2013 è un anno ricco di celebrazioni e anniversari. Fra questi si ricorda, il bicentenario della nascita di Maria Crocifissa Di Rosa (1813-1855), al secolo Paola. Nata a Brescia da famiglia ricca nel 1813, capisce, dopo la malattia mortale della giovane mamma, che la vita non è un godimento per i signori e un calvario per i poveri, ma è per tutti una prova. Forse è proprio da quel piccolo seme che nasce l’albero grande della caritĂ ospedaliera. Migliaia di malati nelle corsie, di bambini nelle scuole, di ragazze strappate al marciapiede, di giovani educati e di anziani amati serbano riconoscenza alle Ancelle della CaritĂ che hanno seguito l’esemplaritĂ amorosa della loro fondatrice Paola Di Rosa. L’Ancella della Carità è chiamata nella Chiesa alla consacrazione per contemplare il volto di Cristo Crocifisso, adorare GesĂš eucaristia e imitare Maria. Come? Attraverso una laboriositĂ responsabile e silenziosa, il sacrificio e la generositĂ del cuore, unito a Dio. Nel campo della salute le Ancelle della caritĂ si confrontano quotidianamente con le parole di GesĂš tratte dal vangelo di Matteo: “Ero infermo e mi avete visitato“. Il momento della sofferenza interpella, ovunque si trovi, in qualunque situazione l’uomo può esprimere la propria fede religiosa. La Chiesa si fa presente negli

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za religiosa è uno “stare accantoâ€? che si pone come parte integrante dell’attivitĂ sanitaria. Nel Bresciano le Ancelle della CaritĂ sono presenti alla Fondazione Poliambulanza, alla cappellania degli Spedali civili, alla Domus Salutis e alla ComunitĂ Nuova Genesi, nata a Brescia nel 1989 per iniziativa delle Ancelle e di un gruppo di volontari da tempo impegnati ad accompagnare le persone colpite dalla sindrome da Aids. La tradizione delle Ancelle in ambito socio-assistenziale è multiforme e variegata: dalla Rsa Paola Di Rosa di Capria-

no del Colle alla Rsa Villa di Salute di Mompiano), dal Centro di prima accoglienza Casa Gabriella a Casa Emmaus a Mompiano; dall’assistenza agli anziani, ai malati psichiatrici, all’accoglienza degli extracomunitari, al reinserimento nella vita sociale di ex carcerate o donne strappate alla strada. In questi frammenti di umanitĂ che piĂš assomigliano al Cristo, ogni servizio porta la chiara impronta della CaritĂ evangelica, della misericordia, della promozione umana. A questo si dovrebbe aggiungere anche il vasto campo dell’impegno missionario in Brasile, Ecuador e Burundi. Nell’ambito delle iniziative per il bicentenario di Paola Di Rosa, sabato 12 ottobre le Ancelle con la scuola infermieri e assistenti sanitari “Paola Di Rosaâ€? dedicano una giornata, dalle 8.30 alle 15 all’Istituto Artigianelli di via Piamarta, ad approfondire il tema “Infermieri ieri e oggiâ€?. L’incontro vuole essere l’occasione per riflettere sulla professione infermieristica, sull’impegno lavorativo e sul servizio alla comunitĂ e alla persona. L’apertura della mattinata è affidata alla superiora generale, madre Gabriella Tettamanzi. Il convegno, che vedrĂ la partecipazione anche del presidente Ipasvi Stefano Bazzana e di Maria serina (“Il cammino professionale all’interno dell’evoluzione legislativa sanitaria e infermieristicaâ€?), si conclude alle 12.30 con la celebrazione eucaristica presieduta da mons. Giacomo Canobbio.

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Uno spazio nel centro della cittĂ , pensato dalla Diocesi per chi vuole prendersi del tempo per sĂŠ, per chi vuole prendersi una pausa dai ritmi frenetici della quotidianitĂ . VenerdĂŹ 4 ottobre si è tenuta l’inaugurazione del Giardino dell’ascolto, un ambiente situato presso il Chiostro del Museo diocesano di via Gasparo da Salò. Da lunedĂŹ 7 ottobre durante i giorni feriali, dalle 15 alle 18, chiunque può trovare qualcuno disposto

a svolgere l’attivitĂ dell’ascolto, in modo gratuito e in tutta semplicitĂ . Un luogo dove non si prendono appuntamenti, destrutturato, “leggeroâ€? dove le persone disponibili ad ascoltare agiscono del tutto gratuitamente ma non da sprovveduti Si tratta di laici e religiosi, psicologi e pedagogisti, genitori ed insegnanti, pronti ad accogliere con un sorriso tutti coloro che hanno bisogno di ritrovare calma e tranquillitĂ , che

sentono la necessitĂ di scambiare due parole in libertĂ e di trovare qualcuno che presti loro attenzione. “Nella frenesia – commenta Mauro Salvatore – di una cittĂ come Brescia c’è poco tempo per sostare, per ammirare il bello e ascoltare gli altriâ€?. Come dichiarato dal vescovo Luciano Monari, che ha benedetto lo spazio del Giardino dell’ascolto, c’è bisogno di rapporti umani faccia a faccia, di ascoltare gli altri e di rispondersi. Inoltre è signiďŹ cativa la scelta del luogo prescelto, un museo, dove il bello è di casa ed è riscontrabile non soltanto nelle opere d’arte ma anche nell’architettura del palazzo. La bellezza del Giardino e la sensazione di quiete che vi si respira possono aiutare a favorire l’incontro con Cristo. “Questo luogo è necessa-

rio – afferma don Giuseppe Fusari – per chi vuole trovare la strada verso Cristo. Fare questo percorso di progressivo imparare ad ascoltare e ad essere ascoltati credo possa essere un modo praticabile per arrivare a quella che è l’essenza del nostro credereâ€?. La ricerca passa per l’acquisizione progressiva della capacitĂ di praticare l’attivitĂ di ascoltare e di essere ascoltati, cosĂŹ da poter giungere al profondo della nostra coscienza. SarĂ capitato a molti, ad esempio, di recarsi in un Paese anglosassone e di sentirsi invitare con un sorprendente “take your timeâ€? (prenditi il tuo tempo) a una maggiore naturalezza, di fronte alle nostre manifestazioni di ansia e preoccupazione a causa dei troppi impegni. Viviamo in una cultura che fa del tempo una

risorsa rara a tal punto che anche il ritrovarsi tra amici è sempre piĂš difďŹ cile e ci si rifugia magari nelle opportunitĂ offerte dai principali social network: questi diventano cosĂŹ dei moltiplicatori di contatti per spendere bene il tempo insieme agli altri, ma sono al tempo stesso dei sostituti tecnologici desolanti. Che dire poi del senso di frustrazione che si prova davanti a quelle persone che ti incontrano e ti riversano addosso le loro esperienze di successo... Sembra quasi che non ci si possa piĂš conďŹ dare con qualcuno senza secondi ďŹ ni, ma in tutta semplicitĂ , gratis. Per informazioni, si può contattare don Giuseppe (3396624934), Ivana (3335277241) e Mauro (335357415) o inviare una email a giardinoascolto@gmail.com.


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•…”‹œ‹‘Â?‹ ‡ ƒŽ–”‡ ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜‡ Sono ufďŹ cialmente aperte le iscrizioni on-line al 40° Concorso dei presepi Mcl sul sito www. concorsopresepi.it. Chi non è avvezzo al computer può telefonare alla segreteria Mcl (030.2807812 presepi@mclbrescia. it), o passare di persona nella sede di corso Garibaldi, 28/b a Brescia. Il tema dell’edizione 2013, scelto di concerto con la diocesi di Brescia è tratto dal Vangelo di Luca (2,15): “Andiamo, vediamo questo avvenimentoâ€?. Il concorso

Presepi Mcl è aperto a tutti e suddiviso in categorie (singole persone, famiglie, bambini, scuole, oratori, parrocchie, negozi, contrade, gruppi, associazioni, presepi viventi, Comuni, enti, ospedali, etc.), prevede premi per tutte le categorie e riconoscimenti a tutti i partecipanti. La quota di iscrizione è di 10 euro per famiglie o singoli e 15 euro per le altre categorie. Sabato 11 gennaio 2013, le premiazioni alla presenza del vescovo Luciano

Monari. Parte inoltre il corso di presepistica, organizzato per il quarto anno in collaborazione con Efal, l’ente di formazione di Mcl. Oltre alle tradizionali tecniche presepistiche, verranno illustrate tecniche sceniche che porteranno i partecipanti a costruire presepi “d’autoreâ€?. Tre gli incontri: sabato 19, 26 ottobre e 9 novembre. La quota di iscrizione è di 30 euro. Per informazioni 030.6950188/030.2807812, corsi@ efalbrescia.it.

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erminata la svendita di Telecom a Telefonica. Prima della privatizzazione il gruppo Stet-Telecom contava circa 120mila dipendenti e un indotto di altre 40mila unitĂ ; ora, Telco-Telecom, 50mila circa. In provincia di Brescia, si è passati da 1100 a poco piĂš di 400. Questa finanza di sistema, dopo aver svuotato e indebitato Telecom, ha causato la mobilitĂ per migliaia di persone scaricando i costi sulla collettivitĂ (Inps). Ora ha terminato la svendita a Telefonica che, con un esborso di 400 milioni di euro, avrĂ il controllo di Telco e la caduta di Telecom. La finanza italiana Intesa e Mediobanca, in primis perchĂŠ soci di Telco, rinunciano a risollevare Telecom poichĂŠ con l’accordo raggiunto ci guadagnano: d’altronde la storia di Telecom ci mostra che è sempre stata “pienaâ€? di azionisti pronti ad incassare, mentre l’azienda veniva caricata di altri debiti e spolpata, staccando grossi dividendi. Tutto ha inizio nel 1997, quando Prodi decide la privatizzazione di Telecom. Sin da subito per la cessione del 42% della societĂ , la politica cerca uno zoccolo duro di soci amici. Lo trova nella famiglia Agnelli con Guido Rossi che resta alla guida di Telecom solo sette mesi e passa la mano a G. Mario Rossignolo, durato pochi mesi. Risale a quegli stessi anni l’arrivo al timone di Telecom di Franco BernabĂŠ, l’attuale presidente esecutivo del gruppo. ArriverĂ in seguito l’Offerta pubblica di acquisto, a debito, lanciata dai capitani coraggiosi e di sventura sotto la guida di Colaninno, che poi ven-

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Telecom alla holding Telco (Telefonica Intesa, Mediobanca e Generali) per 4,16 miliardi di euro che valorizza Telecom per 2,8 euro ad azione. La finanza di sistema è la stessa che ha preso e lasciato un’azienda con un debito di 29,5 miliardi di euro. Bernabè esce. Telefonica, con un debito doppio, non è preoccupata: potrĂ vendere un “gioielloâ€? come Tim Brasile e si troverĂ a garanzia un asset strategico come la Rete. Rete, che ora preoccupa politica e servizi di sicurezza; sarebbe bastato che nel 1997, fosse data in concessione, come suggerivano sindacati e dipendenti. Sarebbe ora che nelle nostre aziende si cominciasse a tenere conto del capitale umano e non solo del capitale finanziario.

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La cooperazione occupa posizioni di leadership in importanti comparti produttivi dell’economia regionale. “Negli ultimi cinque anni la cooperazione lombarda ha segnato un trend positivo di oltre il +9% negli occupati – ha sottolineato il presidente di Confcooperative e dell’Alleanza cooperative Lombardia Maurizio Ottolini – ma possiamo fare di piĂš e faremo di piĂš, se avremo gli strumenti per farlo, ad esempio attraverso l’applicazione del protocollo di intesa di Regione

Lombardia che prevede di destinare il 5% degli appalti alle cooperative sociali, anche in vista di Expo 2015â€?. “Anche Regione Lombardia si pone in prima ďŹ la a sostegno della cooperazione – ha dichiarato Mario Melazzini – supportando i soggetti che vi operano attraverso l’attuazione di politiche che ne favoriscano la crescita e lo sviluppo. Tra le molteplici misure previste, va ricordata l’istituzione della Consulta regionale per lo sviluppo della cooperazioneâ€?.

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el mese di luglio si è costituita la cooperativa “L’Astronaveâ€?, che abita gli spazi della Nave di Harlock, splendida cascina di San Polo, attigua al Parco Ducos2. Nata per rispondere all’esigenza di una struttura formalmente stabile per la gestione degli affitti, la cooperativa è stata preferita ad altre forme societarie, non solo per l’apertura e l’agilitĂ che la struttura cooperativa garantisce (facile entrata di nuovi soci), ma soprattutto per ciò che il concetto di cooperativa rappresenta e ha rappresentato storicamente. Negli spazi della Nave di Harlock, infatti, realtĂ diverse lavorano ad un progetto comune che ha come finalitĂ la promozione, la formazione e la produzione delle arti e della cultura. L’idea è quella di un condominio della cultura che faccia da punto di riferimento per le nuove generazioni, e che sia luogo di scambio, grazie alla collaborazione dei soggetti che lo abitano. L’ottica è quella della continua

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musicale indie. Sono passati dal palco della Latteria artisti come Nicolò Fabi, Simone Cristicchi, Marta sui tubi. I prossimi mesi vedranno alternarsi band come Calibro35, Massimo volume, i bresciani Marydolls. La Latteria ospita ogni anno un evento unico, il 4/Quarti: 100 band locali regalano al pubblico un brano ciascuna in una 12 ore non-stop. Teatro19, che ha all’attivo interessanti progetti con Comune di Brescia e con la Provincia di Brescia, si occupa della programmazione e della formazione teatrale per grandi e piccini. Le rappresentazioni e i laboratori si svolgono nel blocco centrale della Nave dove ha sede Teatro19. Stanno per prendere forma “Barfly indoorâ€? e “Cup of Teaâ€?, rassegne di teatro al bar. Dal primo piano, dove abita Red Carpet Studio, team di produzione musicale, escono da aprile le creazioni di molti nomi della scena italiana indipendente (tra gli altri hanno registrato nei mesi scorsi Meg e Massimo Volume). Nel confinante Piccolo Studio si alternano momenti di pro-

duzione musicale, a prove di gruppi (Teich, Lady snowblood), a corsi di formazione musicale. Nell’adiacente sala prove, i gruppi Seddy Mellory e Ovlov danno vita alle loro nuove creazioni. Ogni socio è quindi titolare di uno spazio che identifica un luogo di lavoro. Inoltre ci sono spazi che vengono affittati a realtĂ che decidono di fare della Nave di Harlock la propria sede: sono stati affidati due spazi all’Associazione Palco Giovani, che si occupa di eventi per le giovanissime generazioni. L’Astronave può dar spazio a nuovi abitanti, soprattutto nell’ambito delle arti visive. Per gli interessati a breve sarĂ in rete il sito.

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i è svolto a Costorio di Concesio, nel teatro san Francesco, l’ultimo incontro della XIV Settimana montiniana, con la presenza di don Antonio Sciortino, direttore di “Famiglia Cristianaâ€?. Tema della serata (e dell’intera settimana): “L’uomo contemporaneo ascolta piĂš volentieri i testimoni che i maestri, o se ascolta i maestri lo fa perchĂŠ sono dei testimoniâ€?, frase tratta dalla Evangelii Nuntiandi. Marco Roncalli, presidente della Fondazione Giovanni XXIII, ha introdotto la serata sottolineando come Giovan Battista Montini, da papa dimenticato, sia invece divenuto il papa ricordato e rivalutato proprio in questi ultimi anni e, nello specifico, proprio oggi, nella ricorrenza del suo 50° anniversario di elezione. Un Papa ancora tutto da scoprire, tanto è vasto il suo magistero e profondi e lungimiranti i suoi scritti. Ăˆ toccato a don Sciortino approfondire la tematica della testimonianza toccando pas-

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sta attenzione era la stessa che Paolo VI ha usato in pienezza nel suo pontificato, adoperando ogni mezzo per raggiungere gli estremi confini abitativi dell’uomo. “Si tratta dello stesso programma evangelizzante di Papa Francesco – ha continuato don Sciortino – che sta aprendo la Chiesa al mondo, una Chiesa viva, vicino ai poveri, alle periferie della cittĂ , una vera Chiesa del Vangelo. Potremmo dire, con Paolo VI, una Chiesa conciliare, che guarda all’uomo nella sua interezza, che guarda ai giovani come fonte e ricchezza del popolo di Dio. Una Chiesa che, nel Concilio guidato da Montini, era stata chiamata proprio a leggere i segni dei tempi e ad annunciare con nuove forme e mezzi il Vangelo di Cristoâ€?. Una Chiesa – ha sottolineato il relatore – che non ha vissuto appieno questi cambiamenti conciliari, anzi, forse sarebbe piĂš giusto dire che li ha anestetizzati fino alle dimissioni di Benedetto XVI che, all’inizio sono sembrate una scon-

fitta e invece poi si sono rivelate un gesto di grande amore. Il Concilio voleva una Chiesa che si interessasse del mondo, a servizio del mondo; una Chiesa popolo di Dio dove tutti avessero la stessa dignitĂ di battezzati e non un popolo a servizio delle gerarchie vaticane. Voleva che i laici fossero pienamente coinvolti nella vita ecclesiale e non dei surrogati o dei semplici esecutori.. per non parlare poi delle donne. Certo, i laici devono essere educati al servizio e cosĂŹ – qui citava una frase di Lazzati – come ci sono i seminari che educano e formano i preti, cosĂŹ ci dovrebbero essere formatori per i laici perchĂŠ tutto intero il Corpo di Cristo viva la missione evangelizzatrice. Poi, rimarcava il direttore di Famiglia Cristiana, bisognerebbe riprendere in mano i testi e le affermazioni del Convegno ecclesiale di Verona che ha chiesto a piĂš riprese: “Smettiamola di dirci cristiani e cominciamo ad esserlo!â€? Ed ha rafforzato questo concetto riportando una

frase del regista Olmi tratta dal film “Il villaggio di cartoneâ€?: “I cattolici in questo paese devono anche ricordarsi di essere cristiani. Devono inginocchiarsi non solo davanti ai Crocifissi di cartapesta, ma davanti al Cristo di carne presente negli uomini poveri, sofferenti‌.â€? A conclusione della serata, e dopo aver citato altri grandi testimoni della fede come Helder Camara, il card. Tonini, don Tonino Bello che voleva una “Chiesa del grembiuleâ€?, ecc.., si è posto e ci ha posto la seguente domanda: “Come annunciare il vangelo oggi?â€? Una prima risposta l’ha offerta lui stesso sottolineando il grande impegno di Papa Francesco che non siede in cattedra a governare, ma scende tra gli uomini ad annunciare il Vangelo invitando ciascuno – è il recente messaggio di Assisi – a spogliarsi della mondanitĂ :“Il Signore ci dia a tutti noi il coraggio di spogliarci, spogliarci dello spirito del mondo, che è la lebbra, il cancro della societĂ , il nemico di GesĂšâ€?.

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ÂŽ ”‘Â?ƒÂ?œ‘ †‡‹ ‹Â?†•‘” Riprendono il 21 ottobre gli appuntamenti di “Castenedolo incontra...â€? promossi dalla locale associazione culturale “Aldo Moroâ€?. Alle 20.45 nella sala civica dei disciplini il giornalista Rai Antonio Caprarica (nella foto), corrispondente per l’emittente di Stato da Londra, presenterĂ il suo volume “Il romanzo dei Windsorâ€?, edito da Sperling&Kupfer. Nel libro il giornalista ripercorre a ritroso l’albero genealogico di Elisabetta II, presentando ďŹ gure di monarchi

•‡‘ ƒ Â?ƒÂ? ˜‡Ž‘…‡ …Š‡ ’‡”…‘””‡ƒ Žƒ ˆƒ–‹…‘•ƒ –‡Žƒ o di parenti stretti che con il loro operato pubblico e privato hanno rischiato di iniggere colpi mortali alla monarchia britannica. Ad interloquire con l’autore sono stati invitati i senatori Pd Anna Finocchiaro e Paolo Corsini e i giornalisti Ilaria d’Amico di Sky e Vittorio Feltri, editorialista de “Il Giornaleâ€?. Con l’incontro del 21 ottobre l’associazione culturale “Aldo Moroâ€? presieduta da Gianbattista Groli inizia il suo 8° anno di attivitĂ .

“La man veloce che percorrea la fatica telaâ€? è il titolo del convegno in programma per la giornata di sabato 12 ottobre all’Iseolago hotel, inserito nel programma della 12ÂŞ edizione della biennale della Franciacorta e del Sebino, promossa, dall’11 al 20 ottobre, dal circolo culturale e artistico di Franciacorta e Sebino. Il convegno è stato pensato come momento di approfondimento della tradizione tessile bresciana nei secoli passati. Le diverse

relazioni messe in programma, infatti, ripercorrono, pur da diversi punti di vista, la storia della seta, della lana e della tessitura nel Bresciano. Numerosi gli interventi in programma, preceduti dai saluti del presidente del Circolo artistico e culturale Giovanni Castellini e di Roberto Franco, assessore alla cultura del Comune di Iseo. Il convegno prenderà il via alle 9. La chiusura dei lavori è affidata a Paola Alberti, del Centro artistico e cultura di Franciacorta e Sebino,

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antanti, orchestrali e maestranze del Grande hanno iniziato il loro personale countdown che porterĂ all’inaugurazione della stagione d’opera in programma per venerdĂŹ 11 ottobre alle 20.30, quando il sipario del massimo cittadino si aprirĂ alle prime note de “L’elisir d’ampreâ€? di Gaetano Donizetti. L’opera, che manca a Brescia da 9 anni, è un melodramma giocoso in due atti tratto da “Le philtre di Scribeâ€?, “L’Elisir d’Amoreâ€? che fu composto in circa quattro settimane nella primavera del 1830. La sua prima rappresentazione a Milano fu un vero trionfo e decretò definitivamente la conquista della capitale lombarda da parte di Donizetti. A dare “voce e corpoâ€? ai principali ruoli dell’opera saranno in vincitori della 64° edizione del concorso As.Li. Co per giovani cantanti d’Europa: Lavinia Bini (Adina), Biagio Pizzuti e Francesco Paolo Vultaggio (Belcore/Dulcamara). Accanto a loro il tenore Enea Scala, interprete che il pubblico ha giĂ apprezzato nelle passate stagioni del Grande, ricoprirĂ il ruolo di Nemorino, mentre

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sarĂ replicato alle 15 di domenica 13 ottobre, è una coproduzione dei teatri del circuito lirico lombardo di cui fanno parte, insieme al Grande, il Ponchielli di Cremona, il Sociale di Como, il Fraschini di Pavia. Alla realizzazione ha collaborato anche il Centro culturale S. Chiara di Trento. Nel frattempo sta crescendo tra i bresciani che frequentano il Grande l’attesa per l’“Otelloâ€? del 25 e 27 ottobre e “L’olandese volanteâ€? in cartellone il 29 novembre e il 1° dicembre, le due opere scelte come omaggio a Verdi e a Wagner nel bicentenario della loro nascita. L’opera di Verdi torna sul palcoscenico del Grande 42 anni dopo l’ultima rappresentazione. Rappresenta, invece, un debutto assoluto il tributo al compositore di Lipsia. “L’olandese volanteâ€?, infatti, non è mai stato rappresentato a Brescia.

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,Q WDQWL SHU JOL DXJXUL D ´3HSSLQRÂľ 9HUGL Una grande festa per un grande compleanno: questa è la sostanza di “Auguri Peppinoâ€?, l’iniziativa lanciata dal coro lirico “Giuseppe Verdiâ€? di Brescia per ricordare il bicentenario della nascita del “cignoâ€? di Busseto. Anche se mancano solo poche ore alle “festa di compleannoâ€?, l’invito continua ad essere aperto a tutti. L’appuntamento è per giovedĂŹ 10 ottobre in Duomo vecchio a Brescia, alle 21, per cantare tutti insieme quattro tra i piĂš noti cori tratti da opere verdiane: “O Signore dal tetto natioâ€? e “Gerusalemâ€? da “I Lombardi alla prima crociataâ€? e “Arredi festiviâ€? e “VĂ pensieroâ€? dal “Nabuccoâ€?. All’invito lanciato dal coro lirico “Giuseppe Verdiâ€? hanno risposto ad oggi 15 tra cori e circoli lirici del Bresciano, per un totale di quasi 300 cantanti. Un numero destinato ad aumentare dal momento che l’iniziativa è stata promossa anche nelle vicine province di Bergamo, Cremoma e Milano. Invitate e bene accette anche sono anche le singole persone desiderose di porgere in musica gli auguri a Verdi. Ideatrice dell’iniziativa, che è affidata alla direzione musicale del maestro Edmondo Mosè Savio, è Alessandra Dosselli, ispirata da quanto avvenne nel 1901 quando, a un mese dalla morte, la salma di Giuseppe Verdi venne traslata dal cimitero monumentale di Milano alla Cappella della casa di riposo per musicisti donata alla cittĂ dal Maestro. In quell’occasione Arturo

Toscanini riuscĂŹ a mobilitare 900 coristi e 120 musicisti che sulla scalinata dal Monumentale intonarono il “VĂ pensieroâ€? al passaggio del feretro di Verdi. Qualcosa di analogo, ma connotato dai toni della festa, accadrĂ anche il 10 ottobre in Duomo vecchio. Coristi e cantanti estemporanei sono attesi alle 19.30 per una breve prova prima della festa che prenderĂ il via alle 21. Per ulteriori informazioni e adesioni è possibile contattare Alessandra Dosselli al 3479352855

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”‡•…‹ƒ ‹Â?‡Â?ƒ †ǯ ˆ”‹…ƒ Prende il via il 10 ottobre la 7ÂŞedizione di “Cinema Africaâ€?, una proposta dell’associazione Kamenge, in collaborazione con il Festival del cinema africano, d’Asia e America Latina di Milano e il Circolo cooperativo Acli “Ernesto Manciniâ€?. La serata inaugurale vede la presenza di Simone Brioni e di Giovanni Ferliga, regista e autore della colonna sonora del film “La Quarta viaâ€? scelto per aprire la rassegna. Nel corso della

stessa serata viene proiettato anche il film “Aulòâ€? dello stesso regista. L’11 ottobre verrĂ invece proiettato il film “Le Djassa a pris feuâ€? (Il ghetto brucia), di Lonesome Solo. Le proiezioni, con inizio alle 20.30, si tengono presso il Cinema Teatro Cristo Re via F. Filzi 3 – Borgo Trento Brescia. Per informazioni: Associazione Kamenge via Trento 62 25128 Borgo Trento Brescia - mail: info. kamenge@gmail.com

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stato presentato nei giorni scorsi il cartellone della stagione del teatro Odeon di Lumezzane, l’altro importante polo teatrale bresciano che, insieme al Ctb, contribuisce a fare di Brescia una terra particolarmente attenta al mondo del teatro. La stagione che prende il via il 5 novembre con “Medeaâ€? proposta da Maria Paiato e dalla Fondazione Salerno Contemporanea, è la 15ÂŞ per il teatro lumezzanese che, negli anni, non solo ha conquistato un ruolo rilevante nel Bresciano ma ha anche visto crescere il numero dei suoi spettatori. Sono 11 gli spettacoli di prosa, a cui si aggiungono le serate musicali di “Odeon Classicâ€?, il calendario di tradizioni popolari “Vers e Usâ€?, la rassegna “Schegge di cinemaâ€?, i pomeriggi di “Bimbi all’Odeonâ€? e il laboratorio teatrale “I paesi di domaniâ€?. La stagione di prosa si apre, come giĂ ricordato, il 5 novembre con il ritorno a Lumezzane di Maria Paiato in Medea. Il secondo spettacolo “Tartufi ovvero l’impostoreâ€? di Moliere, per la regia di Elena Buccie Marco Sgrosso, apre una nuova pagina della storia dell’Odeon: quella della sinergia con il Ctb Lo spettacolo, portato in scena da una compagnia di giovani attori

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bresciani, sarĂ in anteprima nazionale a Lumezzane. La stagione proseguirĂ poi con “Otello Spritzâ€? con Bebo Storti e Renato Sarti (3 dicembre); con “L’invenzione della solitudineâ€? con la presenza di Giuseppe Battiston (11 dicembre), “L’origine del mondoâ€? con Lucia Calamaro e Daria Deflorian (15 gennaio 2014); “Stelle infrante. Le donne e la shoahâ€? con Sara Poli e Laura Mantovi (24 gennaio); “Due di noiâ€? con Lunetta Savino e Emilio Solfrizzi (28 gennaio); “Giovanni Vernia liveâ€? con Giovanni Vernia (6 febbraio); “Lavori in corsoâ€? con Ale&Franz

(12 febbraio); “Giulio Cesareâ€? con Andrea Baracco e Giandomenico Cupaiuolo (5 marzo). ChiuderĂ la stagione di prosa il 19 marzo 2014 Alessandro Bergonzoni con il suo nuovo spettacolo ancora in fase di allestimento. Sono due, invece, gli appuntamenti teatrali per i bambini: il 26 gennaio “Akkademiaa da Zirko Boboskyâ€? proposto da Ambaradan, e “L’omino del pane e l’omino della melaâ€? che “I Fratelli Caproniâ€? proporanno il 9 febbraio. “Ver e Usâ€?, una serie di appuntamenti con le culture della comunitĂ , con bande, gruppi teatrali e musicali, associazioni culturali che si confrontano con la lingua dialettale, prende il via nel corso del mese di ottobre per concludersi nell’aprile 2014. Il 4 ottobre scorso hanno preso il via le operazioni per il rinnovo degli abbonamenti. Dal 14, invece, si potranno sottoscrivere i nuovi abbonamenti alla stagione dell’Odeon. La prevendita dei biglietti per i singoli spettacoli prenderĂ il via il 22 ottobre per lo spettacolo inaugurale del 5 novembre. Per ogni altra informazione è possibile rivolgersi all’Odeon in via Marconi 5 a Lumezzane (tel. 030/820162; info@teatroodeon.it; www.teatro-odeon.it) o al Comune di Lumezzane: www.comune.lumezzane.bs.it.

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La mattina alle 6.25 Radio Voce trasmette dalla Casa madre delle Ancelle la S. Messa. L’omelia di don Faustino Guerini si può riascoltare scaricandola dal sito internet.

La diretta della Santa Messa del sabato alle 18.30, in queste settimane ha luogo dalla chiesa di Concesio Pieve su TT 2 Teletutto (87) e Super Tv (92-115).

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L’immane, ennesima tragedia di Lampedusa, nella quale hanno perso la vita centinaia di immigrati, ha riportato all’attenzione di tutta Europa un’emergenza che è diventata ormai cronica e che interpella le coscienze di tutti, cittadini e istituzioni. Da qui parte la riessione di padre Bernardo Zonta, nuovo direttore dell’UfďŹ cio per i migranti (succede a padre Toffari) intervistato da Massimo Venturelli per Primo Piano

La prossima puntata della rubrica settimanale “La Buona Notiziaâ€? apre con il servizio sulla benedizione e inaugurazione da parte di mons. Luciano Monari del centro “Giardino dell’ascoltoâ€?. A seguire, “Il Direttore di Famiglia Cristiana alla XIV Settimana Montinianaâ€?; l’inaugurazione del nuovo anno accademico dello studio teologico Paolo VI; le feste quinquennali a Virle rinviate dal 6 al 13 ottobre. La rubrica “4 parole...â€? è con padre Enea Mauri,

(alle 9.30). In Ecclesia (ore 11) incontriamo due sacerdoti Fidei Donum, don Mario Neva e don Piero Marchetti Brevi. La Buona Novella, a cura di Betty Cattaneo, va in onda anche su Radio Voce Camuna, Ecz, Radio Claronda, Radio Basilica Verolanuova, Radio Ponte di Manerbio e Radio RaphaĂŤl (in differita e in diversi orari). Le rubriche si possono riascoltare sul sito www.radiovoce.it nella sezione podcast.

comboniano, sui 10 anni dalla canonizzazione di San Daniele Comboni. “La Buona Notiziaâ€? va in onda: la domenica alle ore 14 su Teletutto e alle 18.30 su Tt2 Teletutto; su Super TV la domenica e il martedĂŹ alle 20; su PiĂš Valli TV la domenica alle 8; su TeleBoario la domenica alle 8.15 e alle 10; e su www.vocemedia. tv che per la rubrica “Ritratti di Santiâ€? di padre Sicari mette in onda anche il servizio “Servo di Dio Joseph Friedrich Haass.

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7Y 7DON OD WY VPRQWDWD H VWXGLDWD Che la televisione si incensi da sola per le sue imprese e le sue potenzialità è un dato noto: in termini tecnici si chiama “autoreferenzialitĂ â€?. Ripetere a tutti, in continuazione, quanto si è bravi, a lungo andare fa ottenere ottimi risultati. Nella testa del telespettatore medio, l’universo televisione deve essere osannato e rispettato, è il luogo magico dove le cose accadono realmente. Ăˆ una sicurezza, un punto di appoggio per la quotidianitĂ di molti. Questo la tv lo sa bene e butta sempre legna sul fuoco della propria supremazia culturale. Per trovare un esempio basta seguire i servizi dei telegiornali che

pubblicizzano i nuovi eventi della propria rete. Ultimamente la palma d’oro per la promozione col paraocchi va sicuramente a Skytg24, che in questi giorni stende ogni mezz’ora il tappeto rosso per le novitĂ di “XFactorâ€?, il talent-show che nel 2011 è stato acquistato da Sky Italia. Insomma, in famiglia ci si dĂ una mano. Se poi questi eventi siano decenti o meno, non è importante per i direttori di redazione. Cosa succede, però, se è la tv stessa a cambiare questo atteggiamento, se l’industria dello spettacolo comincia a farsi i conti in tasca davanti al suo pubblico? Ovvero, se si decide

di produrre una trasmissione che, piĂš che celebrare, è pronta a criticare ciò che accade in onda e fuori onda restando super partes (aspetto molto importante al giorno d’oggi)? Lo scopriamo seguendo “Tv Talkâ€?, trasmissione settimanale in onda il sabato alle 14.50 su Rai Tre e in replica il lunedĂŹ alle 21.30 su Rai 5. Esperti di comunicazione, giornalisti, studenti e professori universitari, personaggi dello spettacolo, uniscono le loro forze e competenze per analizzare le novitĂ della tv, italiana e no, studiandone il linguaggio fra forma e contenuto. Si tratta di un momento di luciditĂ nel marasma di

programmazione che siamo abituati a vedere. Difficilmente chi produce e propone televisione è pronto a fare un po’ di sana autocritica. In tv, infatti, si critica tutto tranne che la tv. “Tv Talkâ€? nasce per guardarsi dentro e trovare cosa funziona e cosa invece va cambiato. Massimo Bernardini, il timoniere della trasmissione dal 2005, coordina un gruppo di giovani analisti che durante la settimana studiano la programmazione televisiva e i suoi eventi degni di nota, preparano domande agli ospiti che interverranno in studio e curano brevi clip esplicative del tema che si sta affrontando. Non mancano in-

terviste ai big televisivi, che ovviamente vengono incalzati su questioni tecniche e su scelte stilistiche e di contenuto. Da quest’anno “Tv Talkâ€? è diviso in due parti: “Prima Paginaâ€?, in cui si affrontano tematiche di attualitĂ , sempre osservate nel loro rapporto con la tv; e “Magazineâ€?, dedicato all’intrattenimento televisivo. Nonostante il taglio analitico questo piccolo gioiellino di Rai Tre è piacevole e scorrevole, ben scritto e sempre “sul pezzoâ€?. Una valida risposta alla programmazione delle altre reti che il sabato pomeriggio spesso lascia a desiderare.


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Dopo esser stato stroncato dalla stampa inglese arriva in Italia il biopic su Lady Diana diretto da Oliver Hirschbiegel (candidato all’Oscar per “La caduta”) e interpretato dall’attrice inglese Naomi Watts. Il film, tratto dalla sceneggiatura del drammaturgo Stephen Jeffreys, racconta gli ultimi due anni di vita di Diana Spencer (dal 1995 fino al 31 agosto 1997, data della sua morte) concentrandosi sulla storia d’amore tra la principessa e il cardiochirurgo

Hasnat Khan (interpretato da Naveen Andrews). Come da sottotitolo, si sceglie di raccontare “la storia segreta di Lady D” e come la scoperta del vero amore e della felicità le abbia poi permesso di impegnarsi con successo in campo umanitario. Il film mette in luce l’isolamento, la solitudine, il vuoto affettivo di una principessa triste, capace di dare amore a milioni di persone, ma incapace di riceverlo. E così, dopo un grande lavoro di ricerca (testimonianze, libri, articoli,

materiali d’archivio e uno studio approfondito del personaggio condotto da Naomi Watts), il regista mette in scena un nuovo film su un’altra icona prigioniera del suo bunker. Era difficile raccontare una storia che ha dato adito alle più diverse teorie complottistiche e riportare sullo schermo la donna più famosa del mondo, un personaggio così complesso e contraddittorio. Quindi se non altro per il coraggio (è il primo film su Lady D) “Diana” è da vedere. (www.cinematografo.it).

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L’associazione Club 33 organizza dal 12 al 27 ottobre al Musil, il Museo dell’industria e del lavoro di Rodengo Saiano, la rassegna “Il genio e l’ingegno: le macchine di Leonardo�. Si tratta di una mostra ad ingresso libero di oltre 30 modelli realizzati dal artigiano franciacortense Gianfranco Zucchi sulla base di illustrazioni tratte dal “Codice Atlantico� di Leonardo da Vinci. I modelli realizzati in legno sono sia statici che dinamici e permettono di avvicinarsi alle

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modalitĂ costruttive di Leonardo riconoscendone i meccanismi e le dinamiche di funzionamento. A corredo dell’esposizione una mostra fotografica di Salvatore Cortese dal titolo “Quasi modo Leonardiâ€? dedicata agli studi di Leonardo sull’acqua e ai paesaggi lombardi visitati dal Da Vinci. La mostra sarĂ aperta tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19 e su prenotazione sarĂ possibile per le scolaresche effettuare visite didattiche guidate (tel. 030 611646).

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onfesercenti Lombardia avanza una progetto di legge per la regolamentazione di feste e sagre popolari. L’associazione, raccogliendo le innumerevoli e pressanti sollecitazioni delle imprese territoriali, ha sottoposto la scorsa settimana all’assessore regionale al Commercio, il bresciano Alberto Cavalli (che giĂ in passato, da presidente della Provincia era stato investito del problema, ndr) e a tutti i capigruppo consiliari in Regione, un documento con cui illustra la necessitĂ di porre mano a una regolamentazione delle tante sagre e feste popolari che avrebbero assunto il carattere di permanente offerta commerciale, in aperta e, spesso, sleale concorrenza con le regolari attivitĂ di somministrazione alimenti e bevande. Confesercenti da tempo denuncia come negli ultimi anni la proliferazione di sagre, feste popolari, circoli privati e comitati vari abbia subito un’incontrollata accelerazione. “Se da un lato questi eventi contribuiscono a rendere piĂš vivaci le serate estive – si legge in un comunicato diffuso da Confesercenti Lombardia –, dall’altro uno svolgimento indiscriminato degli stessi finisce con il danneggiare chi esercita tutto l’anno attivitĂ di ristorazione vittima di una concorrenza sleale per i ristoratori e i negozianti del luogo, soggetti a controlli e normative che non val-

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gono per chi si avvale della maschera della sagraâ€?. Confesercenti non punta però indiscriminatamente il dito contro tutte le manifestazioni popolari. “Molte – si legge ancora nel comunicato – assolvono in maniera esemplare al compito di promuovere storia e tradizioni, anche enogastronomiche, del territorio, cosĂŹ come ci sono quelle che svolgono un’importante funzione sociale per le esplicite e meri-

torie finalitĂ beneficheâ€?. Proprio per preservare intatte tutte queste positivitĂ , per Confesercenti diventa indispensabile introdurre delle regole nel settore che garantiscano un corretto svolgimento di questi appuntamenti. A fronte di una situazione da troppo tempo ormai “fuori controlloâ€?, Confesercenti Lombardia ribadisce quindi l’esigenza di predisporre un nuovo strumento normativo che consenta di

distinguere fra iniziative promosse da onlus, pro-loco, parrocchie, partiti politici e quelle organizzate da altri soggetti che, di fatto, rappresentano vere e proprie “aziende ombraâ€? della ristorazione. Il Pdl proposto da Confesercenti ha dunque l’obiettivo di garantire pari opportunitĂ a tutti gli operatori, nel rispetto del principio della libera concorrenza, per tutelare in primo luogo i consumatori. Mira inoltre a distinguere tra le attivitĂ realizzate da Pro loco, parrocchie, partiti politici, enti pubblici, associazioni no profit etc. e quelle iniziative, il 65% delle sagre e feste popolari, che hanno tutt’altro natura e che rappresentano di fatto vere e proprie aziende “ombraâ€? della ristorazione. Per giungere agli obiettivi che la legge si prefigge, in particolare si ritiene necessario programmare gli eventi nell’ambito di una politica territoriale attuata dal Comune di pertinenza che tenga conto di tempi, modalitĂ e frequenza nell’organizzazione delle cosiddette sagre e feste popolari.

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3HU XQD QXRYD HFRQRPLD Per celebrare il decennale di attivitĂ la societĂ di consulenze “Vitale-NovelloZane & Co.â€? ha organizzato il convegno “Per una nuova economiaâ€? “Bisogna recuperare ďŹ ducia – ha esordito Marco Vitale, economista (nella foto) – tra di noi e in noi stessi, una ďŹ ducia consapevole e responsabile, non un’illusione. Una ďŹ ducia che parte dalla storia stessa del nostro Paese, che ha saputo rinascere dalla guerra, realizzare una ricostruzione e uno sviluppo

spettacolareâ€?. Per ricreare il clima di ďŹ ducia serve che l’Italia sia credibile in Europa e nel Mondo. “La credibilità – ha precisato Marco Fortis, docente di Economia alla Cattolica - si genera dall’insieme di coscienza civica, convinzione, coerenza, concretezza e comunicazioneâ€?. Si deve guardare ai tanti primati italiani frutto di un management di qualitĂ . “Servono persone responsabili e competenti – ha chiarito Vittorio Coda, professore emerito

alla Bocconi – per ben amministrare le imprese e le istituzioni. Lo sviluppo deve essere qualitativo prima che quantitativo integrando le esigenze economiche e di competitivitĂ con le istanze socialiâ€?. Un cambiamento di rotta che trasforma i modelli. Quello sindacale. “Da fordista a toyotista - ha spiegato Laura Valgiovio, segretario Fim Cisl di Brescia – da conittuale a partecipativoâ€?. E quello politico. â€œĂˆ necessaria una politica responsabile

– ha concluso Umberto Ambrosoli, consigliere regionale lombardo – che sappia lavorare insieme e vincere la sďŹ da dell’innovazioneâ€?. Ma dalle parole occorre passare ai fatti. A infondere ottimismo sono seguite le testimonianze degli imprenditori – Antares Vision, Copan Italia e Castellini OfďŹ cine Meccaniche – che con passione, sacriďŹ cio, creativitĂ e lungimiranza sono riusciti a non perdere la rotta e ad essere competitivi.


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Dopo la tappa conclusiva del Giro con arrivo in città nell’edizione 2013, il ciclismo italiano riconosce ancora una volta il merito sportivo e il blasone ciclistico del territorio bresciano, rendendolo protagonista di ben due tappe del Giro d’Italia 2014. L’edizione numero 97 della Corsa Rosa, presentata lunedÏ 7 ottobre 2013 e che sarà dedicata alla memoria di Marco Pantani, vedrà infatti in programma la tappa Valdengo – Montecampione (217 km) nella giornata di domenica

25 maggio, mentre quella Ponte di Legno – Val Martello (139 km) si svolgerĂ martedĂŹ 27 maggio.Si tratta dunque di due tappe molto dure in alta montagna, che saranno quasi certamente determinanti per “fare selezioneâ€? e scremare in classifica la lista dei pretendenti alla vittoria finale. L’edizione 2014 partirĂ da Belfast il 9 maggio, con arrivo a Trieste l’1 giugno. Oltre alle due tappe in Valcamonica, si segnala anche l’arrivo sul Monte Zoncolan alla penultima giornata di corsa.

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apitolo chiuso. Il titolo? Giampaolo, come il suo protagonista. E la pagina nuova che si apre offre uno squarcio, qualcuno direbbe splendido, su quello che potrebbe essere. Un nuovo coprotagonista: Cristiano Bergodi. Dai primi tratti appare una figura che offre fiducia, speranza e infonde sicurezza. Si riaccende l’interesse, non si vede l’ora di proseguire per scoprire come andranno a finire le cose. Ăˆ tornato il sereno, la disponibilitĂ , il sacrificio (ruoli diversi per Zambelli e Budel per esempio) e, soprattutto, l’entusiasmo di crederci. E i giocatori scesi in campo contro un redivivo Palermo erano i primi ad essere convinti di poter giocare a calcio e non subirlo impauriti, quasi fossero per caso in un rettangolo di gioco. E c’è una bella differenza tra l’una e l’altra cosa. Sono solo i primi effetti della cura Bergodi. Ăˆ ancora presto per giudicare. Dietro la pagina che si sta leggendo potrebbe esserci la delusione, ancor piĂš cocente dopo le speranze, ma ora la storia è cosĂŹ. Ora la storia di Caracciolo e compagni appassiona. E a chi guarda la classifica dicendo che il Brescia è a un passo dai play-off non si può certo non dare ragione. Ma il campionato è ancora lungo, appena iniziato; forse con il senno di poi si potrĂ dire che Giampaolo ha scelto di abbandonare la nave Brescia in tempo perchĂŠ

(giusta) del vicequestore Emanuele Ricifari di proporre la chiusura della Nord nel caso si dovessero ripetere fatti sgradevoli come quelli della gara con il Palermo. Con la speranza che la minaccia faccia riflettere, sabato 12 ottobre alle 18 il Brescia sarĂ ospite dello Spezia, altra squadra che sulla carta dovrebbe essere tra le migliori. Certo non un inizio facile per Bergodi quello che riserva il calendario. SarĂ assente Oduamadi per la convocazione con la Nigeria, cosĂŹ come Budel per squalifica. Sono rientrati invece Freddi e Paci. Queste due sono pedine importanti per Bergodi, soprattutto se confermerĂ la difesa a tre. Ma la cosa piĂš significativa del nuovo mister pare essere la fantasia, quella messa in campo. E forse, non ce ne voglia Gampaolo, a noi, orfani del Codino, un fantasista in campo qualcuno ce lo deve mettere. E se il modulo non lo prevede? Per noi, si cambi modulo!

si potesse ancora tentare di navigare. Si vedrà . Nel frattempo il Brescia visto con il Palermo non può che far ben sperare e se i rosanero siciliani sulla carta di questo romanzo sono destinati, come si dice, alla massima serie in modo diretto e sono avanti alle rondinelle solo di 3 punti indica come ancora tutto è possibile. Certo potrebbe essere possibile che il Lanciano, ora primo in classifica con 18

punti o l’Empoli con 17 siano la sorpresa o quasi che non ti aspetti e che ammazzino il campionato. Ma questo sulla carta non è prevedibile; nemmeno ora. Per la cronaca si ricordi, c’era ancora Giampaolo (se ne renda merito), che le Rondinelle pareggiarono con il Lanciano in casa e subito partirono le lamentele. Ora quel pareggio pare invece di valore. Il bello della favola viene macchiato dalla minaccia

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5LVFRSULUH LO VLOHQ]LR Lo chiamano minuto di silenzio o di raccoglimento: 60 secondi in cui commemorare chi è scomparso, rivolgendo una preghiera lassĂš per chi crede o un semplice pensiero quaggiĂš per chi non crede. Il silenzio, appunto, che troppo spesso lascia spazio alla gestualitĂ tipica di uno spettacolo (gli applausi) o alla manifestazione piĂš becera della maleducazione e dell’inciviltĂ . La tragedia dei migranti di Lampedusa non ha lasciato indiffe-

rente lo sport italiano, oggi crogiuolo di culture ed etnie diverse. Il Coni, dopo la tragedia, aveva stabilito il canonico minuto di raccoglimento per tutte le gare sportive del fine settimana. In campo, dove il copione prevede gli atleti disposti con il capo chino e il fischio dell’arbitro a scandire l’inizio e la fine dei 60 secondi. E sulle tribune, dove il pubblico lascia per un attimo da parte le ansie e le aspettative dell’evento per alzarsi in piedi

e vivere quell’istante. Sarebbe questa la cornice in un Paese civile. Da noi, invece, le sfumature prendono il sopravvento. Fari puntati, nell’Italia calcio-centrica, sul mondo del pallone. Serie B, Brescia, prima del match tra i padroni di casa e il Palermo, gli ultras locali intonano il coro “Forza Brescia alĂŠâ€?. Un’esultanza che potrebbe costare cara alle Rondinelle. “Al prossimo comportamento inadeguato – ha af-

fermato il vice questore , Emanuele Ricifari – si chiederĂ la chiusura della curva Nordâ€?. Serie A, Roma (Lazio-Fiorentina), i tifosi biancocelesti urlano “Forza Lazio alĂŠâ€?. Torino, Juventus-Milan, la curva bianconera sente il richiamo patriottico e dĂ il via a “Fratelli d’Italiaâ€?. A Bologna, invece, prima della sfida tra i rossoblĂš e il Verona, i supporter scaligeri, dopo il fischio dell’arbitro, cantano “Io credo risorgeròâ€?. Altro rumore, altro caos.


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L’Atletico Castiglione prova subito l’allungo nella massima categoria del calcio femminile. Tre vittorie su tre per la squadra zemaniana della provincia di Mantova: incassa molti gol ma riesce sempre a farne qualcuno in piÚ. 18 i palloni messi nel sacco, 13 quelli subiti. Inseguono a quota 6 Torricella, Sale Gussago, Nuova Gozzolina e Lions, campionesse in carica. In Eccellenza Pompiano e Aurora Lumezzane hanno deciso di rivelare subito il loro valore. Buona partenza per il

Duomo, reduce da due vittorie e un pareggio. Risultati 3ÂŞ giornata-Elite: Atl. Castiglione Fdl-Pavone Mella 6 a 3; Torricella-S. Zenone Ronco 9 a 4; Lions-Timoline Cortefranca 5 a 2; Atletica Guidizzolese-Sale Gussago 0 a 6. Eccellenza: Brixia 2012-Casto 5 a 4; Team Racing Alessandri-Uso Aurora Lumezzane 1 a 2; Prevalle 2010-Duomo Femminile 1 a 7; Uso Pompiano-Club Azzurri 5 a 1; Gso Verolanuova-Virtus San Faustino 3 a 5.

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ai grandi palcoscenici del calcio alle scuole. Ăˆ una storia da “cartellino verdeâ€? quella di Lilian Thuram, che dopo aver appeso gli scarpini al chiodo ha dato vita a una fondazione che porta il suo nome, il cui slogan è “educazione contro il razzismoâ€?. L’ex difensore di Parma e Juventus ha ringraziato i giovani per i video che hanno prodotto (pubblicati su www.thuram.org). L’autore del libro “Le mie stelle nereâ€? li ha coinvolti in un discorso fatto di interazione e gioco, poi è nata un’intervista. Quali sono gli ostacoli nella lotta al razzismo?“La mancanza di cultura e l’assenza di un incontro che genera una relazione, ma anche il disinteresse a parlare del problema, anche in famiglia. La prima persona a spingermi a desistere fu mia madre: ‘PerchĂŠ parli di queste cose – diceva – fai il calciatore, hai i soldi, a cosa ti serve?’â€?. Quando hai conosciuto il razzismo? “A 9 anni, quando arrivai a Parigi dalla Guadalupa. C’era un cartone animato con una vacca nera stupida e una vacca bianca intelligente. A scuola mi chiamavano Noiraude, come la vacca stupida. Io soffrivo moltoâ€?. Negli stadi sei stato mai insultato o discriminato? “SĂŹ, il verso della scimmia è un classico, ma quegli insulti non mi toccavano. Era un problema loro, non mio. Quelle persone vanno aiutate perchĂŠ vivono soffrendo senza esserne consapevoli. Il razzismo è una violenza

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mo una societĂ sana quando ogni persona potrĂ ambire ad essere ciò che vuole nella vita e nella professione al di lĂ del genere, del suo orientamento sessuale, del colore della pelle e della religione che professaâ€?. Ti sei sentito piĂš integrato a Parma o a Torino? “Mi sono sempre sentito integrato. A Parma è stata un’esperienza di vita fantastica, anche perchĂŠ era la mia prima volta da straniero e ho imparato tantoâ€?. Infine un messaggio: “Siamo tutti figli della storia. Se non stiamo attenti costruiremo un futuro in cui il modo di pensare renderĂ il mondo un posto peggiore. Ăˆ accaduto in passato, non deve accadere piĂšâ€?.

ISTITUTO VENDITE GIUDIZIARIE DEL TRIBUNALE DI BRESCIA Via Dalmazia, 135 25125 Brescia - Tel. 030.348410 - Fax 030.3542433 - Internet: www.ivbrescia.com www.tribunale.brescia.it - E-mail:ivgbresciaď˜łivgbrescia.com PROGRAMMA DELLE VENDITE COATTIVE IN SEDE DEL 11/10/13 ORE 16.00 E SEGUENTI A PREZZO BASE LOTTO 7/C BENI FOTOCOPIATRICE LANIER MODELLO 5618 SI DA ATTO CHE, IN CASO DI ASTA DESERTA AL PREZZO BASE, IL SECONDO ESPERIMENTO AL MAGGIOR OFFERENTE AVRA’ LUOGO IL 12/10/13 ORE 16.00 E SEGUENTI. BASE ASTA EURO 750,00.

TRIBUNALE DI BRESCIA CORPI DI REATO SABATO 12/10/13 ALLE ORE 16.00 E SEGUENTI IN BRESCIA VIA DALMAZIA N°135, PRESSO LA SEDE I.V.G. LOTTO 729/CRO BENI LOTTO DI BENI VARI COMPOSTO DA: COLTELLI A SERRAMANICO VARI MODELLI, TELEFONI CELLULARI VARIE MARCHE E MODELLI, BICICLETTE MOUNTAIN BIKE, PC PORTATILI, VIDEOCAMERE, MACCHINE FOTOGRAFICE VARIE MARCHE, RICETRASMITTENTI, CONSOLLE XBOX 360, CONSOLLE SONY PLAY STATION 3, STEREO PHILIPS MC230, TV LCD, RICHIAMO ACUSTICO, MACCHINA FOTOGRAFICA D’EPOCA MARCA ZEIS CON CUSTODIA, CINEPRESA D’EPOCA CANON REFLEX CON CUSTODIA, OBIETTIVO ELAMR CON CUSTODIA, LOTTO DI UTENSILI VARI, CHIAVI, CACCIAVITI, TAGLIERINI, TENAGLIE, BRUGOLE, ECC. BASE ASTA MAGGIOR OFFERENTE SABATO 12/10/13 ALLE ORE 16.00 E SEGUENTI IN BRESCIA VIA DALMAZIA N°135, PRESSO LA SEDE I.V.G. LOTTO 14/F BENI LOTTO DI DISPOSITIVI AD IMPIANTI VISIVI E SONORI PER SEGNALETICA STRADALE, COMPOSTO DA 5 BANCALI; EVENTUALI INTERESSATI POSSONO RICHIEDERE IN UFFICIO, COPIA DELL’INVENTARIO BASE ASTA EURO 12.000,00. IN CASO DI ASTA DESERTA IL SECONDO ESPERIMENTO, CON PREZZO BASE RIDOTTO DEL 25%, AVRA’ LUOGO IL 19/10/13 ORE 16.00 E SEGUENTI PRESSO LA SEDE I.V.G.

PROGRAMMA DELLE VENDITE IN SEDE DEL 12/10/13 ORE 16.00 E SEGUENTI LOTTO 700 BENI N°7 MOBILI IN LEGNO TRE ANTE CON ALZATA, GREZZI, ANCORA DA VERNICIARE BASE ASTA EURO 12.800,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 626 BENI N°4 TAVOLI IN CRISTALLO CON PIEDI IN METALLO, DUE POLTRONE STOFFA CHIARA, N°4 VETRINETTE IN CRISTALLO, DUE TAVOLI RETTANGOLARI IN CRISTALLO, N°4 TAVOLI IN CRISTALLO E METALLO, DUE POLTRONE IN PELLE VERDE, N°12 CAMICIE DA DONNA, N°9 GIACCHE DA DONNA, N°21 ABITI DA DONNA, N°11 GONNE, N°62 PANTALONI DA DINNA N°91 PAIA DI SCARPE DA DONNA, N°13 GIACCHE UOMO, N°23 PANTALONI UOMO, N°14 PAIA DI JEANS DA UOMO, N°75 MAGLIE UOMO, N°52 PAIA DI SCARPE DA UOMO, N°10 CAPPOTTI DA DONNA, N°12 GIACCONI INVERNALI DA DONNA, N°32 GIACCHE INVERNALI DA DONNA, N°99 PANTALONI DA DONNA INVERNALI BASE ASTA EURO 15.200,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 738 BENI AUTOVETTURA CHRYSLER VOYAGER 2.5 TDI TG. BC836VV ANNO 1999 CON CHIAVE, LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE E CERTIFICATO DI PROPRIETA’, TV COLOR PORTATILE HAIER CON TELCOMANDO BASE ASTA EURO 1.200,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 706 BENI N°30 PAIA DI SCARPE UOMO/DONNA NUOVE BASE ASTA EURO 4.800,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 607 BENI CAMERA DA LETTO IN LEGNO COLOR NOCE COMPOSTA DA ARMADIO 6 ANTE, COMO’ TRE CASSETTI, DUE COMODINI A DUE CASSETTI, SPECCHIO, LETTO CON RETE A DOGHE, CAMERA DA LETTO ON LEGNO COLOR NOCE COMPOSTA DA ARMADIO A DUE ANTE SCORREVOLI CON VETRO BIANCO OPACO COMO’ TRE CASSETTI, DUE COMODINI, TRE CASSETTI, SPECCHIO , LETTO CON RETE A DOGHE, CAMERA DA LETTO IN LEGNO LACCATO BIANCO COMPOSTA DA ARMADIO CON DUE ANTE SCORREVOLI, SPECCHIO COMO’ TRE CASSETTI IN LEGNO, DUE COMODINI, SPECCHIO, LETTO IMBOTTITO COLORE BIANCO, CON RETE A DOGHE TUTTO NUOVO DA MOBILIFICIO BASE ASTA EURO

13.600,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 693 BENI DUE BILANCE UNA MARCA OMEGA BILANCE SLAM ECO E UNA MARCA ITALIANA MACCHI MAX 12 KG, MIN 40 DIV. 2GR BASE ASTA EURO 1.600,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 578 BENI N°750 MAGLIETTE IN COTONE NERO CON LOGO VSC, UOMO/DONNA BASE ASTA EURO 12.000,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 612 BENI MACCHINA PER PULIZIA VISO CON VAPORIZZATORE MARCA NILO, A CARRELLO BASE ASTA EURO 4.000,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 602 BENI CREDENZA IN LEGNO MARRONE CON DUE ANTE LEGNO, UN CASSETTO, ALZATA CON DUE ANTE VETRO BASE ASTA EURO 1.600,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 665 BENI TV COLOR PHILIPS 50 POLLICI, LCD CON TELECOMANDO BASE ASTA URO 240,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 641 BENI N°8 PAIA DI STIVALI DA DONNA ZERODB, N°35 PAIA DI SITVALI DA DONNA VARI COLORI, N°11 PAIA DI DOPOSCI VARIE MARCHE, N°26 BORSE DA DONNA VARI MODELLI, N°11 BORSE DA DONNA MELLUSO, N°267 PAIA DI SCARPE DA DONNA VARIE MARCHE , MODELLI E MISURE, N°76 PAIA DI SCARPE DA BAMBINO VARIE MARCHE E COLORI, N°42 CIABATTE DA DONNA BASE ASTA EURO 13.456,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 687 BENI N°750 MAGLIE IN LANA E MISTO LANA, DA UOMO, MANICA LUNGA BASE ASTA EURO 18.000,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 47/B BENI AUTOVETTURA OPEL ASTRA 1.3 16V CDTI TG. DV633PZ ANNO 2009, ALIMENTAZIONE GASOLIO, CON CHIAVE, MANCANTE DI LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE E CERTIFICATO DI PROPRIETA’ BASE ASTA EURO 6.400,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 691 BENI N°24 BOTTIGLIE DI CHAMPAGNE JACQURT, N°24 BOTTIGLIE DI BRUNELLO DI MONTALCINO MARCA COL D’ORCIA DI CUI 12 BOTTIGLIE ANNO 2004 E 12 ANNO 1999 BASE ASTA EURO 1.600,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE


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I gironi Miniscarabocchio scenderanno in campo sabato 12 e domenica 14 ottobre 2014; mentre i preadolescenti e adolescenti inizieranno domenica 20 ottobre 2013. Nel girone A della categoria Scarabocchio spiccano le vittorie del Collebeato Blu , dell’oratorio Orzivecchi e del Castrezzato A che ha la meglio nel derby con il Castrezzato B (8 a 0). Nel girone B, molte le gare rinviate per le condizioni metereologiche avverse.

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CAMPIONATO PROVINCIALE 2013/2014 CAT. SCARABOCCHIO

GIRONE A

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CLASSIFICA

RISULTATI Sabato 5 ottobre COLLEBEATO BLU COMEZZANO CIZZ Domenica 6 ottobre PONCARALE BLU AZZANO MELLA COLLEBEATO ROSSO SAMBER 84 OR. ADRO OR: ORZIVECCHI 0-13 CASTREZZATO A CASTREZZATO B GS EPAS FIONDA BAGNOLO

8-0 4-6 2-3 8-0 rinv.

COLLEBEATO ROSSO 0 OR. ADRO 0 CASTREZZATO B 0 COMEZZANO B 0 GS EPAS 0 FIONDA BAGNOLO 0

CATREZZATO A 3 AZZANO MELLA 3 SAMBER 84 3 OR.ORZIVECCHI 3 COLLEBEATO BLU 3 PONCARALE BLU 0

GIRONE B RISULTATI

CLASSIFICA

Sabato 5 ottobre AUDAX VIRLE OR.S: MICHELE RIV RINV . Domenica 6 ottobre ’13 NUOVA BETON JUNIOR NUVOLERA 8-4 USD MONTIRONE RIGAMONTI 2004 2-3 USO NUVOLENTO USO BOTTICINO rinv. AC BOTTICINO GS SAN CARLO rinv. RIPOSA: AS TEAM OUT SALO

NUOVA BETON 3 RIGAMONTI 2004 3 JUNIOR NUVOLERA 0 USD MONTIRONE 0 OR. S. MICHELE RIV. 0 AUDAX VIRLE 0

USO BOTTICINO

0

GS SAN CARLO

0

AC BOTTICINO

0

USO NUVOLENTO 0 AS TEAM OUT SALO 0

GIRONE C

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uona la vittoria della Nuova Beton sul Junior Nuvolera per 8 a 4 mentre il Rigamonti 2004 espugna il campo dell’Usd Montirone. Nel girone C, il Poncarale Rosso, vince facile con l’oratorio Maclodio; vittoria facile anche per il Rigamonti 2003 sul terreno del Fionda Bagnolo. Portano a casa i tre punti anche il Paolo VI S. Gervasio, Uso Violino e Gso Brandico mentre pareggiano l’Atletico Brescia e l’Ardens San Polo (3 a 3). Nella categoria Micro, girone A, buon avvio per l’Anspi Palazzolo, che vince per 4 a 2 sul campo del Poncarale Rosso, e della Giovanile Gussago che torna a casa con i tre punti in tasca avendo avuto la meglio sul campo del Mairano Junior. Anche la categoria Aspiranti, domenica 6 ottobre ha fatto il suo esordio, con il Centro Giovanile Paolo IV vincitore sull’AS Team Out di Salò. Buona anche la vittoria dell’Oratorio S. Michele di Rivoltella per 6 a 3 sul campo dell’F.C. Lograto. Diamo ora uno

CLASSIFICA

RISULTATI

sguardo alla categoria Amatori che con la discesa in campo di tutti i gironi è entrato nel vivo. Nel girone A, l’Anspi Vestone espugna il campo de Gli Amici del Calcio Bagolino per 4 a 0. Sofferta ma meritata la vittoria del CG Molinetto per 4 a 3 sull’Uso Caionvico che per l’occasione non ha mostrato la forma di sempre. Facili vittorie anche per il New Team, Asd Valverde Rezzato e Atletico S. Eufemia. Nel girone B buone vittorie per Gsp Casto Bar le Ferade sul-

la nuova entrata Pertica Bassa (7 a 0) e per R.A. Elettrica F.C. sul Ssc Top Gamma per 9 a 2. Vince di misura il CS Club Azzurri sul Costorio per 4 a 3. L’Aston Vigna espugna per 4 a 3 il difficile campo dell’Antica Birreria Bornata Indikon. Nel girone C seconda vittoria consecutiva dell’Atletico Idro che batte il quotatissimo Dumper Botticino per 4 a 1 il quale sembra aver perso la forma smagliante della passata stagione. Seconda vittoria anche per I du de la Contrada, Cammi Castenedolo, US Ardens San Polo e Futura Loops. Prima gara nel girone D dove spicca la vittoria dell’Ardens Borgo Poncarale sull’ Asd or. di Pontevico (11 a 0). Lo Xadet 2002 vince di misura sul difficile campo del Real Ghedi (4 a 3). Si fa altresĂŹ presente che sono aperte le iscrizioni per il corso dei direttori di gara. Per chi fosse interessato è pregato di passare presso i nostri uffici di via G.Galilei, 65 o contattare lo 030/302665 oppure il 348/4149413. Il corso è completamente gratuito.

Sabato 5 ottobre PAOLO VI GERVASI GSO SERENO USO VIOLINO POL. FORNACI ASD CAPRIANO GSO BRANDICO Domenica 6 ottobre 13 FIONDA BAGN.BLU RIGAMONTI 2003 PONCARALE ROSSO OR.MACLODIO ATLET. BRESCIA ARDENS S.POLO V

4-2 2-0 1-6 1-9 15-0 3-3

PAOLO VI S. GERVASI 3 USO VIOLINO 3 GSO BRANDICO 3 RIGAMONTI 2003 3 PONCARALE ROSS 3 ATLET.BRESCIA 1

ARDENS. S. POLO V GSO SERENO POL.FORNACI ASD CAPRIANO FIONDA BAGN.BLU OR. MACLODIO

1 0 0 0 0 0

CATEGORIA MICRO

GIRONE A

CLASSIFICA

RISULTATI Sabato 5 ottobre ’13 PONCARALE BORGO ANSPI PALAZZOLO 2-4 MAIRANI JUNIOR GIOV GUSSAGO 3-9 N VEROLESE POL TORBOLE rinv Domenica 6 ottobre OR TRENZANO POL CAZZAGHESE rinv AURORA TRAVAGLIATO AC ERBUSCO 8-3 SARNICO FC ASD CATREZZATO 12-1

ANSPI PALAZZOLO GIOV . GUSSAGO 3

3

AURORA TRAVAGLIATO 3 SARNICO F.C. 3 PONCARALE BORG 0 MAIRANO JUNIOR 0

AC ERBUSCO ASD CASTREZZATO N. VEROLESE POL.TORBOLE OR.TRENZANO POL CAZZAGHESE

0 0 0 0 0 0

GIRONE B CLASSIFICA

RISULTATI Sabato 5 0tt0bre USD MONTIRONE GS EPAS ASD IL MOSAICO S.ANNA BRESCIA Domenica 6 ottobre USO MOMPIANO OR CASTENEDOLO ATL. MONTICHIARI ARDENS S POLO GSO AZZANO M. GSO BUFFALORA FIONDA BAGNOLO S LUIGI GONZAGA

5-0 7-2 rinv 10-0 4-4 2-7

USD MONTIRONE ASD IL MOSAICO ATL MONTICHIARI S.LUIGI GONZAGA

3 3 3 3 GSO AZZANO MELLA 1 GSO BUFFALORA 1

GS EPAS 0 S ANNA BRESCIA 0 ARDENS S.POLO 0 FIONDA BAGNOLO 0 USO MOMPIANO 0 OR: CASTENEDOLO 0

ISTITUTO VENDITE GIUDIZIARIE DEL TRIBUNALE DI BRESCIA Via Dalmazia, 135 25125 Brescia - Tel. 030.348410 - Fax 030.3542433 - Internet: www.ivbrescia.com www.tribunale.brescia.it - E-mail:ivgbresciaď˜łivgbrescia.com PROGRAMMA DELLE VENDITE IN LUOGO DEL 14/10/13 ORE 8.30 E SEGUENTI

LOTTO 600 BENI ALLE ORE 8.45 E SEGUENTI IN BRESCIA VIA SONDRIO 30, ENTRATA DA VIA VERGNANO N°6 PRESSA RUTIL MODELLO CF040050F MATRICOLA 286/100 BASE ASTA EURO 40.000,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 550 ALLE ORE 8.45 E SEGUENTI IN BRESCIA VIA SONDRIO 30, ENTRATA DA VIA VERGNANO N°6 ROBOT PER ESTRAZIONE MATERIALI DALLA PRESSA, MARCA CAMPETELLA MODELLO SPEEDY PLUS ANNO 2003 BASE ASTA EURO 8.000,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 474 BENI ALLE ORE 9.00 E SEGUENTI IN BRESCIA VIA VERZIANO 126/B AUTOCARRO SCANIA R113H CON CASSONE RIBALTABILE TRILATERALE, TG. CP942TT ANNO 1990, CILINDRATA 11020 CC, KW 267, CON CHIAVE, LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE E CERTIFICATO DI PROPRIETA’ BASE ASTA EURO 2.400,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 300 BENI ALLE ORE 9.00 E SEGUENTI IN BRESCIA VIA VERZIANO 126/B TRATTORE STRADALE SCANIA R500 COLORE BIANCO TG. CZ538EA ANNO 2006 CON CHIAVE, MANCANTE DI LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE E CERTIFICATO DI PROPRIETA’, KM 550.000 CIRCA SEMIRIMORCHIO A SPONDE, MARCA ZORZI, TRE ASSI, TG. AA92430, MANCANTE DI LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE E CERTIFICATO DI PROPRIETA’ BASE ASTA EURO 24.000,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 625 BENI ALLE ORE 9.15 E SEGUENTI IN BRESCIA VIA VALLE BRESCIANA N°11 MACCHINA TIRA SFOGLIA, DUE CUCINE INDUSTRIALI A 4 FUOCHI CADAUNA, FRIGGITRICE, CAPPA ASPIRANTE, FORNO COMBINATO ZANUSSI 10 TEGLIE, FORNO COMBINATO ANGELO PO’ 5 TEGLIE BASE ASTA EURO 9.600,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 548 BENI ALLE ORE 10.15 E SEGUENTI IN MAZZANO VIA PADANA SUPERIORE 23/I PRESSO TMS SRL 1500 KG DI PROFILATI IN ALLUMINIO VARIE MISURE E SPESSORI, 20 QUINTALI DI GHISA, N°10 LASTRE IN PVC VARI SPESSORI BASE ASTA EURO 5.600,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 555 BENI ALLE ORE 10.30 E SEGUENTI IN BORGOSATOLLO VIA DE TROYA N°41/43 MACCHINA ELETTROEROSIONE A CONTROLLO NUMERICO CON FUNZIONAMENTO AUTOMATICO, COMPLETA DI GENERATORE MARCA CDM ROVELLA, MASSA 370 KG BASE ASTA EURO 76.000,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI

DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 596 BENI ALLE ORE 11.00 E SEGUENTI IN LENO VIA BADIA N°122 BANCONE RIVESTITO IN PELLE GRIGIA, MARCA POLTRONE FRAU BASE ASTA EURO 1.600,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 764 BENI ALLE ORE 11.30 E SEGUENTI IN MANERBIO STRADA PER CADIGNANO SNC PRESSO AZ.AGRICOLA AGITATORE PER LIQUAMI CON MOTORE ELETTRO ADDA, STRUTTURA FISSA, AGITATORE PER LIQUAMI TEDOLDI, STRUTTURA MOBILE, PER TRATTRICI AGRICOLE BASE ASTA EURO 5.440,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 543 BENI ALLE ORE 11.45 E SEGUENTI IN VEROLAVECCHIA VIA VITTORIO VENETO SNC COMPUTER PHILIPS, STAMPANTE HP LASERJET , FAX SAMSUNG SF5100, N°6 FRIGORIFERI DA PASTICCERIA, FORNO PER PANE, DUE FRIGO , FRIGO BASSO LUNGO CIRCA 3 METRI PER SURGELATI, FRIGO A COLONNA SCAIOLA, DUE FRIGO APERTI CON RIPIANI, MACCHINA IN ACCIAIO PER COTTURA POLLI ALLO SPIEDO, ESPOSITORE RISCALDA POLLI, FRIGO APERTO CON MENSOLE, 16 RIPIANI OBLIQUI IN LEGNO PORTA VERDURE, DUE FRIGO CON VETRO, DUE FRIGO RETTANGOLARI A VASCA, 10 METRI LINEARI DI SCAFFALI IN METALLO BASE ASTA EURO 31.840,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 546 BENI ALLE ORE 12.00 E SEGUENTI IN SAN GERVASIO PIAZZA RINASCIMENTO CESOIA MARCA WARCOM MODELLO MAXIMA 30-08 ANNO 2003 MATRICOLA 3103, PRESSA WEINGARTEN TIPO XRRII, PRESSA PIEGATRICE WARCOM MODELLO PI 20/30 TONNELLATE 30 BASE ASTA EURO 40.000,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 601 BENI ALLE ORE 12.15 E SEGUENTI IN MILZANO VIA G.BIANCHI N°27 BEDANATRICE A 4 TESTE SIMAC CORPO ORIZZONTALE, STRETTORIO IN FERRO MARZANI , AMBATRICE SINTEX GIPSY BASE ASTA EURO 7.200,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 DEL PREZZO BASE LOTTO 23/F BENI ALLE ORE 15.30 E SEGUENTI IN CAZZAGO SAN MARTINO VIA PERTINI N°118 GRU CBR 32 MAGGIOR OFFERENTE LOTTO 18/F BENI ALLE ORE 16.15 E SEGUENTI IN PAITONE VIA CHIOSETTO N°3 LOTTO DI MOBILI E ATTREZZATURA PER UFFICIO (SCRIVANIE,MOBILI, SEDIE, POLTRONE, COMPUTER, STAMPANTI, CALCOLATRICI, CENTRALINE TELEFONICHE, SERVER) TECNIGRAFO, PROIETTORE, DUE SCAFFALI, BANCO LAVORO, SOFFIANTE TORNADO MC CULLOC, FRIGO PORTATILE, DUE DEMOLITORI MAKITA, TASSELLATORE BASE ASTA EURO

2.650,00. N°26 DISGIUNTORI DI RETE TECNOSWISH, 34 GLE, DUE RILEVATORI DI CONDENSA, DUE DISPOSITIVI DI RIEQUILIBRIO DR, DUE SONDE JOLA, 4 INFRARED THERMOMETER,TRE SILOS CON COCLEE, PESA PER IMPIANTO DI MISCELAZIONE, TRABATTELLO CON BASE TELESCOPICA, TUBI INNOCENTI, PALI IN TUBO, PIASTRE PER PONTEGGI, BENNA PER GRU, FUSTO PER IDROPULITRICE GHIBLI, SLITTA PER PERFORATORE, COCLEA CARICATRICE IMPIANTO DI MISCELAZIONE, TRE SCAFFALI CON MATERIE PRIME E PRODOTTI, DUE TAVOLI, DUE ESTINTORI, INTONACATRICE PRONTOMAC 90 COMPLETA, INTONACATRICE PRONTOMAC 90, VENTILATORE, DUE IMPIANTI DI MISCELAZIONE UNO CON BASCULA, PESA, INACCAGGIO E VIBRATORE, UNO CON COCLEA DI CARICO DA SILOS ESTERNI, INSACCATRICE A FLUIDIFICAZIONE PAGLIERANI, UN SILOS PER INSACCATRICE CON COCLEA E VIBRATORE, DUE INSACCATRICI A CADUTA/BOCCA APERTA CON BASCULA E PESA, STRUTTURA PORTA BIG BAG, COMPRESSORE PER IMPIANTO, COCLEA DI CARICAMENTO CON VASCA, TRE ESTINTORI, IDROPULITRICE GHIBLI CON ACCESSORI, IMPIANTO DI ASPIRAZIONE CENTRALIZZATO CON DECANTATORE ESTERNO, IMPIANTO DI ASPIRAZIONE PER MISCELATORE GRANDE, IMPALCATO PER COMPRESSORE STOCCAGGIO MATERIALI, SCAFFALE PER SACCHI, TUBAZIONE ANTINCENDIO, IMPASTATRICE, MULETTO ELETTRICO OM 35 CON CHIAVE E CARICA BATTERIE, SUPPORTO IN ACCIAIO PER CISTERNA, DUE SCALE, MORSETTI ORTOGONALI, CUCITRICE MP 73V220, SEGA A NASTRO, TRASPALLET CBY A RULLO DOPPIO, POMPA TURBOSOL CON ACCESSORI, TUBI PER POMPA, BASCULA CON CARRELLO, ESSICATORE, MOTOCOMPRESSORE RURMEC, MOTOCOMPRESSORE INGERSOLL RAND, DUE MISCELATORI A CICLO CONTINUO, BETONIERA 220 LITRI, MESCOLATORE PER SECCHI, MISCELATORE, LANCIA IN ACCIAIO PER IDRODEMOLITORE, BANCO DA LAVORO CON TRAPANO A COLONNA, TRE SCAFFALI, MONOSPAZZOLA CLARKE C20 CON ACCESSORI, SABBIATRICE PROTECT CON ACCESSORI, MAC EDILE POMPA/MISCELATORE INVERTER, DUE SCALE, FRATASSATRICE FLESSIBILE LISCIA, DEMOLITORE, PISTOLA SCARPELLATORE, TUBO ROTOR, ELEVATORE BETA, LEVIGATRICE, QUADRO ELETTRICO, ASPIRATORE WD45, PUNTE VARIE PER DEMOLITORI, AVVITATORE MAKITA, CASSONE PORTA ATTREZZI, CAVI ELETTRICI BASE ASTA EURO 9.820,00. EURO 12.470,00.


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Â? ƒ’’‡ŽŽ’ ’‡” —•…‹”‡ †ƒŽŽƒ …”‹•‹ Egr. direttore, L’Uciim, Unione cattolica italiana insegnanti dirigenti e formatori, segue con preoccupazione e sgomento le vicende relative a questa anomala crisi che investe le piĂš alte istituzioni del Paese, a pochi mesi di distanza dall’insediamento delle nuove Camere e dopo la costituzione di un Governo, per la cui nascita le forze politiche piĂš rappresentative chiesero e ottennero la disponibilitĂ eccezionale ad un nuovo mandato del Presidente Napolitano, come garante di una stabilitĂ istituzionale ritenuta indispensabile per affrontare le gravi emergenze del Paese. Riconosce nelle motivazioni, nei modi e nei tempi con cui si è provocata questa crisi, una violazione del rispetto delle persone e delle norme costitutive del nostro ordinamento costituzionale e delle sue finalitĂ sociali; un colpo inferto, oltre che alla giustizia e all’economia del paese, al giĂ troppo scarso capitale sociale costituito della fiducia fra persone e fra cittadini e istituzioni politiche; un pessimo esempio offerto ai giovani che, nonostante i limiti di orario, studiano la Costituzione e visitano con rispetto le aule del Parlamento. Ricorda che il proprio congresso di fondazione, nel 1947, fu dedicato al tema dei rapporti fra scuola e democrazia; il decreto Moro-Gronchi sull’educazione civica nella scuola (1958) fu ottenuto sulla base del progetto elaborato dall’Uciim a Catania nel 1957, anno nel quale Luigi Sturzo pronunciò in Senato (27.6.1957) queste parole, oggi di straordinaria

attualitĂ : “La Costituzione è il fondamento della Repubblica democratica. Se cade dal cuore del popolo, se non è rispettata dalle autoritĂ politiche, se non è difesa dal governo e dal parlamento, se è manomessa dai partiti, se non entra nella coscienza nazionale, anche attraverso l’insegnamento e l’educazione scolastica e post-scolastica, verrĂ a mancare il terreno sul quale sono fabbricate le nostre istituzioni e ancorate le nostre libertĂ â€?. Uno di questi se riguarda la scuola, che non può e non deve considerarsi estranea al funzionamento delle istituzioni democratiche. In occasione di un convegno Uciim del 2008 il presidente Giorgio Napolitano ci rivolse questo messaggio: â€œĂˆ importante che la Carta Costituzionale e le sue disposizioni vengano sistematicamente insegnate, studiate e analizzate nelle scuole italiane, per offrire ai giovani un quadro di riferimento indispensabile costruire il loro futuro di cittadini, consapevoli dei propri diritti e dei propri doveriâ€?. I parlamentari che hanno votato la legge 30.10. 2008 n.169, che impegna il personale della scuola a promuovere l’acquisizione di “conoscenze e competenze relative a Cittadinanza e Costituzioneâ€?, dovrebbero rileggere gli articoli che potrebbero farci uscire in modo corretto e dignitoso da questa crisi anomala, dannosa e pericolosa (in particolare gli artt. 2,3,4,53,54, 66, 67). Luciano Corradini

‡”…Š¹ —Â? …‡Â?–”‘ †‹ ƒ•…‘Ž–‘ ƒŽŽƒ –ƒ–ƒŽ‡ Egr. direttore, approfitto di questo spazio presen-

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tare alcune precisazioni su Comitato unico di garanzia e Centro di primo ascolto dell’UniversitĂ statale di Brescia. Il Centro di primo ascolto serve da osservatorio e monitoraggio della vita dell’Ateneo: interviene sulla base del presupposto che ogni individuo sano nel corso dell’esistenza si trova a confrontarsi con momenti critici necessitando di aiuto per far fronte al cambiamento insito nella crisi e per poter strutturare una nuova forma di equilibrio. Centro di primo ascolto (Cpa), si serve in prima battuta di un questionario, non ha la pretesa di intervenire sugli aspetti patologici della crisi la cui portata soggettiva che risulta in grado di determinare nella persona o nel suo sistema sociale, fino a quel momento in equilibrio, scompensi ed alterazioni significative. La finalitĂ del Centro di primo ascolto, con tutte le cautele per garantire una corretta e riservata rilevazione è apparso utile creare un apposito canale di contatto e comunicazione tra i dipendenti e il Comitato Cug, quindi uno strumento di fattivo collegamento. La soluzione operativa praticabile è stata quella di creare un buona pubblicitĂ tramite il sito web dell’Ateneo. Il Comitato Cug ha ritenuto di essere consultivo dell’Ateneo, anche in prospettiva che l’Ateneo si attivi nell’emanazione del Codice di comportamento per la tutela della dignitĂ delle persone che lavorano e operano all’interno dell’UniversitĂ degli Studi di Brescia relativo ai principi e alle finalitĂ . Il Cug afferma l’impegno dell’Ateneo a tutelare il diritto dei lavoratori e delle lavoratrici a vivere in un ambiente sereno in cui i rapporti inter-

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personali siano improntati alla correttezza e al reciproco rispetto della libertĂ e della dignitĂ della persona. In particolare l’Ateneo è chiamato a supportare a rimuovere ogni ostacolo all’attuazione di questi diritti, in modo da garantire un ambiente di lavoro in cui donne e uomini rispettino reciprocamente l’inviolabilitĂ della persona umana, sostiene l’impegno a garantire a tutti coloro che operano all’interno dell’Ateneo il diritto alla tutela da qualsiasi atto o comportamento che produca effetto pregiudizievole nei rapporti interpersonali e che discrimini, anche in via indiretta, in ragione del sesso, della razza e della religione e contribuisce a inibire chi pone in essere comportamenti prevaricatori o persecutori tali da provocare disagio e malessere psicofisico nel lavoratore e nella lavoratrice. Si dĂ atto che per l’iniziativa l’Amministrazione ha dato piena collaborazione, mettendo a disposizione quanto necessario. Con iniziative di questo genere, infatti, si vuole, sottolineare l’esigenza di avere altri punti di partenza, che l’iniziativa potrĂ certamente offrire spunti e motivazioni da cui muovere per migliorare il clima relazionale e lavorativo, premessa necessaria anche per un miglioramento delle prestazioni lavorative di ciascuno. Il Centro di primo ascolto (Cpa) si inserisce nell’ambito delle azioni promosse dal Comitato unico di garanzia (Cug) e viene svolta con la progettazione e la gestione del Settore di Psicologia Clinica e Dinamica (responsabile del progetto Prof. Alberto Ghilardi, membro del Comitato unico di garanzia) dell’UniversitĂ Statale di Brescia. Celso Vassalini

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UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI

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