La Voce del Popolo 2013 23

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ƒ …”‹•‹ Â?‘Â? ˆ‡”Â?ƒ ‹Ž ‰”‡•– Il confronto con le altre attivitĂ dell’oratorio non regge. Il grest è il piĂš amato, tra i momenti dell’anno oratoriano, dai ragazzi e dalle famiglie bresciane. Un progetto che riempie l’estate di festa, di gioco, di protagonismo. Un luogo di relazioni, d’incontro, di crescita che non ha pari nemmeno nell’itinerario di catechesi o di iniziazione cristiana, come la chiamiamo oggi. Ăˆ davvero grande l’investimento di persone, di fantasia, di tempo da parte di tutti su questa attivitĂ da parte della maggior parte delle parrocchie bresciane. Lo è da sempre, nei momenti di vacche grasse e a maggior ragione in quelli di vacche magre. Anzitutto perchĂŠ il grest dice e ricorda alla comunitĂ cristiana che al centro della sua azione di annuncio del Vangelo ci sono i piĂš piccoli. Una parrocchia senza grest sente venir meno la sua parte piĂš vitale. Forse è anche per questo che in epoca di unitĂ pastorali nemmeno la parrocchia piĂš piccola vuole rinunciare a questa attivitĂ nel suo piccolo oratorio. Inoltre il grest dice alla parrocchia il suo stato di salute. La vivacitĂ , la buona partecipazione al grest nell’estate di un oratorio racconta di un rapporto di ďŹ ducia tra la comunitĂ e le famiglie del territorio, dice che la preoccupazione di GesĂš per i bambini testimoniata da una comunitĂ educativa dell’oratorio è percepita come attenzione permanente, impegno costante di un anno e non di un solo momento anche quando la fatica a intercettare la vita dei ragazzi si fa pesante. Ǥ ͙ͥ

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L’Olio dop sarĂ il protagonista principale di tutti gli eventi della rassegna. Cene a tema, laboratori, degustazioni, incontri e spettacoli. Sono questi gli ingredienti della 14ÂŞ edizione della manifestazione “Dall’olivo all’olioâ€? nella cornice delle contrade e dei punti piĂš caratteristici di Marone. L’inaugurazione è ďŹ ssata per venerdĂŹ 7 giugno alle 19, gli stand aprono però alle 17 ďŹ no alle 23. VenerdĂŹ 7 saranno proposti due percorsi che si snoderanno per le caratteristiche vie e sul lungola-

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go. Domenica 9, a chiusura della rassegna, è in programma un itinerario ambientato nella frazione di Vello. Altre occasioni per poter assaporare le specialitĂ locali e il sapore fruttato dell’olio d’oliva dop saranno offerte per tutto il corso della manifestazione da ristoranti e agriturismi della zona. La partecipazione è gratuita ad eccezione delle cene itineranti, il cui ticket, dell’importo di 30 euro, è acquistabile nei locali aderenti all’iniziativa, e negli ufďŹ ci del Comune e della Pro Loco (tel. 030.987104).

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d’Iseo, e presenteranno l’abito “Millepiumeâ€?, creato da 10 sarte del paese utilizzando 1.112 cravatte. Il sodalizio sarĂ l’unico italiano invitato. A far da tramite con Bruxelles, il generale Idalo Lazzari. “L’invito a rappresentare l’Italia a quella festa ci ha sorpreso e riempiti d’orgoglio – commenta il sindaco Claudio Bonissoni –. Ritengo che i nostri giovani siano in grado di far fare bella figura all’Italia e a un comprensorio che, per arte, natura, qualitĂ

della vita, capacitĂ di essere comunitĂ , è in prima linea nel nostro territorioâ€?. Daniela Ziletti, fondatrice, regista e anima del “Gruppo scenograficoâ€?, informa come “agli inizi di febbraio, è pervenuto l’invito telefonico. Ad aprile un gruppo di donne salesi s’è recato nel Building Zeta per visionare l’ambiente in cui si svolgerĂ la Festa della Repubblica. Sono piaciuti i nostri costumi, il generale Lazzari credeva li avessimo noleggiati, tanto

accurata era la loro adesione al periodo storico da noi rievocato – ricorda la prof. Ziletti –. Sono il frutto di rigorose ricerche. E della bravura delle nostre sarteâ€?. Il vestito “Millepiumeâ€? è l’ultima creazione del gruppo. All’assemblaggio hanno lavorato per tre mesi: Mara Pollonini, l’87enne Francesca Piccinelli, Pierina e Afrina Zanotti, Grazia e Domenica Gianotti, Gabriella Treccani, Franca Lamberti, Marisa Silini e Angela Della Torre. (f. pio)

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i sono delle realtà come l’erigenda unità pastorale Erbusco S. Maria, Erbusco Villa Pedergnano e Zocco di Erbusco che di fatto sono già un’unità pastorale e aspettano solo il decreto ufficiale del Vescovo. Di fatto, diciamo, perchÊ sono tre comunità in cammino da 10 anni (il percorso fu avviato dall’allora parroco don Mario Metelli) e complice la buona collaborazione tra presbiteri (tre parroci e un sacerdote anziano csi incontrano ogni settimana in maniera regolare) stanno procedendo in maniera spedita verso la piena unità . Certo l’appartenenza territoriale a un unico Comune ha sicuramente facilitato il compito di don Luigi Goffi (parroco di Erbusco S. Maria e coordinatore dell’erigenda unità ),

di don Aldo Rinaldi (parroco di Erbusco Villa) e di don Dario Pedretti (Zocco di Erbusco). Questa realtà è stata anche una delle prime a iniziare il cammino di iniziazione cristiana con la suddivisione dei vari ambiti pastorali. Ad oggi le tre parrocchie continuano a essere autonome e ad avere tre sacerdoti ma programmano insieme l’anno pastorale e collaborano nella gestione di alcune iniziative comuni. Gli stessi sacerdoti si sono suddivisi gli ambiti pastorali. Non c’è ancora un consiglio istituito dell’unitĂ pastorale, ma tutti e tre i consigli parrocchiali si sono incontrati per prendere in esame il sinodo e per verificare “cosa mancavaâ€? per essere unitĂ pastorale. La via maestra è quella dello stile della comunione: “Ci sono ancora molti passi da fa-

re, ma non possiamo dimenticare quanto di buono abbiamo fatto in questi anniâ€?. Concretamente uno dei settori dove piĂš si sperimenta il camminare insieme è l’ambito della caritĂ con la raccolta e la distribuzione dei viveri (due volte al mese in collaborazione con i servizi sociali del Comune) ad opera della Caritas guidata e coordinata dal diacono Costantino. Nei tempi forti (Avvento e Quaresima) la commissione liturgica declina il cammino unitario delle parrocchie con la formulazione di un’introduzione all’eucaristia, con la preparazione delle preghiere dei fedeli e con il suggerimento di segni particolari sul tema. L’ambito della carità è, forse, quello piĂš immediato in cui anche persone con esperienze diverse ma unite da un sentimento

comune sono pronte a collaborare e a superare le differenze. Per quanto riguarda la pastorale giovanile è presente da anni un coordinatore laico; questo fa sĂŹ che la formazione degli animatori del grest avvenga insieme. Fra le proposte unitarie, piace sottolineare l’esperienza degli esercizi spirituali conclusi dalla celebrazione della Via Crucis per le tre comunitĂ . Da quattro anni a

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Il bene e il male sono nel mondo e si fronteggiano. La testimonianza m è fondamentale. Se il male non ha remore e usa tutti i mezzi possibili, per portare avanti il suo agire, anche t il i bene deve fare altrettanto a costo di farsi sentire. Lo farĂ con c le virtĂš della fede, della speranza, della caritĂ , ma lo deve fare. L’interpretazione del detto evangelico “Non sapd pia p la tua destra ciò che fa la sinistraâ€? ci dice che è sbagliato prevedere un vantaggio per la buona azione compiuta, non p pr che c tutto debba passare sotto silenzio. A chi potrebbe fare del bene e che è lĂŹ, a metĂ strada, indeciso se buttarsi o meno, d b va v detto det di non pensarci un minuto e di non preoccuparsi se il gesto farĂ un po’ di rumore perchĂŠ, cosĂŹ facendo, potrĂ aiutare g fa anche altri che magari sono indecisi. “Lo spirito della democrazia an altr richiede un cambiamento del cuore‌ Richiede che venga praticato lo ri spirito fratellanzaâ€?. Lo ha detto Martin Luther King. E se provassimo? sp della fra SarĂ cosĂŹ difficile? Se lo facciamo solo noi e non gli altri è fatica buttata. diffic Il bene produce sempre del bene. Bisogna che i deboli acquistino vigore, che i timidi diventino decisi, che i dubbiosi acquistino certezze. dive

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‹Â?‹•–”‹ †‹ ”‹•–‘ ‡ •‡”˜‹ †‡ŽŽƒ Š‹‡•ƒ Dei preti novelli di quest’anno conosco solo don Angelo Bonardi, perchĂŠ l’ho battezzato quando ero parroco di Passirano. Mi piacerebbe tanto conoscere di piĂš i preti giovani. Guardo a loro con tanta tenerezza e simpatia, mentre mi avvicino al traguardo della mia lunga vita e celebro quest’anno i 50 anni di servizio presbiterale. Vorrei parlare loro “cuore a cuoreâ€? per “raccontareâ€? la mia povera esperienza di prete anziano. Parto da una sentenza di un monaco antico, Cassiano, che nel breviario è messa come sottotitolo di un salmo: “Gestas Domini narrare laudare estâ€? (raccontare le opere di Dio è lodarlo). Raccontare 50 anni di vita sacerdotale è un po’ difďŹ cile. Mi piace solo accennare

all’inizio del mio cammino di prete. Era il 21 giugno 1963, venerdĂŹ, festa del Sacro Cuore di GesĂš, quando Giovanni Battista Montini veniva eletto papa col nome di Paolo VI. Eravamo nei “giorni del Concilioâ€? che Giovanni XXIII aveva aperto e papa Paolo avrebbe continuato e concluso. lI 23 giugno, di domenica, noi diaconi, iniziavamo gli esercizi spirituali a casa S. Filippo, in preparazione all’ordinazione sacerdotale. Eravamo in 30. Li predicava padre Giulio Bevilacqua sul tema, obbligatorio in quei giorni, del “Mistero della Chiesaâ€?. Quelle meditazioni sono anche scritte in un libro della Morcelliana, “Parole ai sacerdotiâ€?. Il 29 giugno, festa dei Santi Pietro e Paolo (era di sabato come quest’anno), siamo stati ordinati preti in cattedrale dal vescovo Tredici. Le sue ultime ordinazioni. MorĂŹ l’anno dopo il 19 agosto 1964. Il 30 giugno 1963 noi novelli

ordinati celebrammo la prima Messa quando a Roma, Paolo VI riceveva, per l’ultima volta, sul capo la tiara pontiďŹ cale. L’anno dopo, il 13 novembre 1964, l’avrebbe deposta sull’altare della Confessione donandola ai poveri. lI 10 luglio 1963 fummo ricevuti dal Papa in una memorabile udienza. Poi prendemmo le strade che Dio ci indicava. 11 dei nostri compagni sono morti. A questo punto ci sarebbe da riettere a lungo sul “Misteroâ€? della vocazione sacerdotale, “dono e misteroâ€? per tutti, come scriveva Giovanni Paolo II nella sua biograďŹ a sacerdotale. Mi viene in mente quanto diceva ai giovani il compianto cardinale Giovanni Saldarini, citando e adattando una sentenza di Lutero: “Il Signore non sceglie chi è degno, ma rende degno chi sceglieâ€?. Di questo sono sempre stato convinto. E mi fa piacere che il motto

episcopale di papa Francesco citi una frase di San Beda il venerabile, relativa alla conversione di San Matteo: “Miserando atque eligendoâ€? (mi ha eletto perchĂŠ ha avuto misericordia di me). Ma ora è un altro motto episcopale che voglio citare, quello di Paolo VI, che i novelli di quest’anno hanno scelto come sigla della loro ordinazione. Cari preti novelli, siete ordinati e sarete preti “In nomine Dominiâ€? e a favore degli uomini. Possiamo allora dire anche “In nomine hominisâ€?. Sarete “ministri di Cristo e servi della Chiesaâ€?. Con questa frase di Sant’Agostino ho titolato il libro che ho scritto per ricordare il cinquantesimo dell’elezione di Paolo VI e il cinquantesimo di ordinazione mia e dei miei compagni di Messa. Valga anche per voi: “ministri di Cristo e servi della Chiesaâ€?: niente di piĂš e niente di meno.

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Í›Í&#x; ’‘”– Basket Brescia. Cinque partite per realizzare il sogno


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Nonostante tutto è grest! ÇŻÂ‡Â•Â–ÂƒÂ–Â‡ †‡‹ ”ƒ‰ƒœœ‹ „”‡•…‹ƒÂ?‹ ° –ƒ”‰ƒ–ƒ ‡•’‡”‹‡Â?œƒ †‹ ‘”ƒ–‘”‹‘Ǥ Â? —Â? ’‡”‹‘†‘ ‹Â? …—‹ ° †‹ˆˆ‹…‹Ž‡ –”‘˜ƒ”‡ ˆ‘Â?†‹ǥ Ž‡ •‘Ž—œ‹‘Â?‹ •‹ –”‘˜ƒÂ?‘ǣ •…‘Â?–‹ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ‘ ƒ†‘––ƒ —Â? „‹Â?„‘ ƒŽ ‰”‡•–

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’estate significa grest. Punto. E per molti ragazzi oratorio significa grest, perchĂŠ con l’attivitĂ estiva identifica l’essenza degli spazi educativi delle parrocchie. Questo per dire che qualsiasi cosa si inventi, non c’è nulla che ha una ricaduta, un appeal, un fascino, un richiamo talmente forte su bambini e ragazzi come questa esperienza. E non si parli degli adolescenti che, nel ruolo di animatori, ricompaiono numerosi ad affollare corridoi, stanze e cortili. Si stima che tra giugno e luglio ci saranno 280 grest con circa 65mila ragazzi e 8000 assistenti. Stime e numeri che raccontano di un fermento che attraversa le comunitĂ e che allo stesso tempo dicono il valore che questo tempo racchiude in sĂŠ. Valore educativo, in primis, che è in grado di regalare divertimento, gioco, ma anche crescita. Un tempo da non prendere alla leggera appunto anche per le sue implicanze educative e

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estiva. Ma questo si scontra con le difficoltĂ economiche che le famiglie si trovano da affrontare tra casse integrazioni, licenziamenti, tasse e chi piĂš ne ha piĂš ne metta. Arrivare a fine mese per molte famiglie può essere complicato, se poi i figli che vanno al grest sono piĂš d’uno la spesa per l’iniziativa estiva può essere difficile. Per cui spazio alla fantasia e all’inventiva, dote che non dovrebbe mancare ai giovani, non tanto e non solo per recuperare soldi, quanto per realizzare iniziative che segnino in positivo la vita dei ragazzi e la loro crescita ma con un profilo low cost. Molti si avvicinano all’oratorio solo in questo periodo. Ci sono esperienze di oratori che hanno scelto di abbassare l’iscrizione, di pensare a prezzi comitiva quando i figli iscritti sono piĂš d’uno o chi, come successo ad Urago Mella, ha proposto l’iniziativa adotta i bambini del grest. Alle famiglie che possono permetterselo la proposta è quella di pagare l’iscrizione di un

bambino, senza sapere chi sia il bambino e viceversa. Un esempio di fantasia e iniziativa che serve a rendere ancor piÚ partecipe e responsabile la comunità dell’attività del grest. E allora, nonostante tutto l’estate sarà da grest. E, forse vale la pena ricordarlo, per fortuna l’estate sarà da grest. Un modo meraviglioso per la comunità cristiana di mantenere fede al proprio impegno per le giovani generazioni.

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…‘•–‹ †‡Ž ‰”‡•– “In occasione dell’ultimo incontro di catechismo a mio figlio è stato consegnato il modulo per l’iscrizione al grest che prenderĂ il via tra pochi giorniâ€?. Inizia cosĂŹ la riflessione che un genitore di una parrocchia della provincia ha fatto pervenire in redazione. “Ho letto con attenzione la proposta – continua il genitore – : tre settimane di grande divertimento con un occhio di riguardo anche per lo spirito, senza dimenticare la dimensione

della gita che tanto appassiona i ragazzi che partecipano al grest. Il tutto alla cifra di 90 euro, quota che comprende, come specifica il genitore, anche la gita in un parco acquatico fuori provincia e altre “trasferteâ€? piĂš limitate nello spazio. “Nel depliant si specifica – continua ancora il genitore – che la quota di partecipazione al grest scende di qualche decina di euro in caso di mancata partecipazione alla gita che, comunque, deve

essere comunicata all’atto dell’iscrizioneâ€?. Il genitore che ha preso carta e penna e ha scritto a “Voceâ€? pone anche una domanda: “Vista la stagione di crisi e le difficoltĂ che attraversano tante famiglie, perchĂŠ non scegliere gite meno impegnative sul piano economico, accessibili a tutti? Un grest trascorso interamente nel cortile dell’oratorio o con uscite che si possono affrontare a piedi o in bicicletta è meno bello degli altri?â€?

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l grest è una grande esperienza (nei numeri di minori coinvolti e nel valore dell’opportunitĂ educativa) che, pur mantenendo una struttura spesso simile nel tempo, varia attraverso nuovi temi, nuove ambientazioni, nuove occasioni che permettono di mettere in gioco la fantasia dei giovani animatori. Ma non sono solo le proposte creative offerte dalla pastorale diocesana o gli spunti culturali raccolti da coordinatori ed educatori a dare il la alla creativitĂ dell’esperienza: spesso, come è giusto che sia, sono le situazioni concrete degli oratori, la capacitĂ di far fronte alle richieste delle famiglie, il desiderio di sperimentarsi nel lavorare insieme. Cresce cosĂŹ, negli anni, il numero di realtĂ che, attraverso l’esperienza del grest, vive momenti di comunione tra parrocchie vicine, unitĂ pastorali, zone. Prima fra tutte venne l’esperienza del Grestinsieme che, se in cittĂ salterĂ nel suo momento comune a tutti gli oratori per la significativa diminuzione di fondi degli ultimi anni, verrĂ mantenuto in alcune zone della diocesi: una parte della Val Sabbia e una zona della Valcamonica, ad esempio, vivranno questo evento. Da una quindicina di anni sono partiti i corsi animatori grest: se inizialmente si trattava di momenti zo-

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ri o di esperti scelti tra gli educatori delle parrocchie. I corsi multiparrocchiali, che permettono soprattutto alle realtĂ piĂš piccole di offrire incontri meglio preparati sono ormai circa 50 in tutta la diocesi, e sono piĂš della metĂ di quelli richiesti all’ufficio diocesano. E il grest vero e proprio? Il grest rimane un’esperienza che la stragrande maggioranza degli oratori desidera fare in casa: quando ci si mette insieme, spesso, è piĂš per necessitĂ (ristrutturazione degli ambienti, mancanza di figure educative) che per un desiderio spontaneo di unitĂ . E spesso è bene che sia cosĂŹ. Crescono comunque gli esperimenti per

provare a vivere momenti comuni: il centro storico ad esempio, ha strutturato un coordinamento dei quattro grest rimasti, che prevede alcuni momenti vissuti e una pubblicizzazione comune dell’iniziativa. Infine mi pare significativo segnalare un’idea che crescerà col passare degli anni: lo scambio di animatori, che spesso avviene grazie alla disponibilità di curati o coordinatori che s’impegnano anche a dare una mano ad un grest vicino in difficoltà : inviano alcuni adolescenti (tra i piÚ motivati) e li ritrovano maturati da un’esperienza nuova che comporta un bel travaso di passione, competenze e idee.

´(YHU\ERG\Âľ LO FRUSR DO FHQWUR SarĂ il corpo il protagonista del grest 2013 negli oratori bresciani. Il corpo, misterioso e straordinario dono da accogliere (“un corpo mi hai preparatoâ€? recita il sottotitolo della proposta, preso dalla Lettera agli ebrei), luogo dove ritrovare il gusto della fatica e della manualitĂ , il piacere di stare ďŹ sicamente con gli altri, di attribuire valore ai gesti. Il grest 2013 vorrebbe quindi diventare una grande occasione per scoprire il gusto di fare bene tante cose con il proprio corpo. Questa intenzione educativa si declina nei quattro obiettivi principali del grest, che, attraverso una storia fantasiosa ambientata nella Firenze rinascimentale, struttureranno la progettazione delle attivitĂ delle varie settimane del grest: nella prima settimana i bambini e i ragazzi

del grest scopriranno che il corpo è il primo mezzo che ci permette di riconoscere l’altro, di affezionarci ai suoi modi, di distinguerlo fra mille, di raggiungere la sua anima. Di seguito, sempre attraverso il gioco e l’animazione, osserveranno il rapporto con il proprio corpo, e saranno incoraggiati a uno sguardo piĂš positivo verso di sĂŠ e a superare la tendenza a giudicare secondo le apparenze. Ma il corpo è il principale mezzo di comunicazione di cui i nostri bambini dispongono: soprattutto in un tempo immerso nella virtualitĂ proveranno a sperimentare la ricchezza del gesto, della voce, della postura‌ Gli animatori accompagneranno i bambini a scoprire che, attraverso l’impegno e la fatica, la pazienza e la propria manualitĂ possono rendere piĂš colorato e piĂš bello il

mondo. “Everybody�, questo il titolo del grest che sottolinea la dimensione di accoglienza e di apertura di questa esperienza. Molti i materiali a disposizione delle parrocchie e degli oratori bresciani per la progettazione pastorale del grest: dal manuale (che contiene la descrizione dei temi e degli obiettivi, alcune schede di approfondimento, la guida per la preghiera, tre incontri di catechesi sul corpo, la scuola animatori, la storia e idee per giochi, laboratori e avventure), al cd multimediale e musicale (con gli inni, i bans e gli spartiti), dalle card per la preghiera ai maxiposter per la progettazione e al sito internet www. cregrest.it. Sul sito: www.oratori. brescia.it l’elenco completo di tutto quanto possa servire, griffato “Everybody�!


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In Italia il 28% della popolazione, secondo i dati Istat vive in condizioni di disagio economico. Erano il 16% nel 2010. Delle 15 milioni di persone in condizioni di disagio economica, circa 8 milioni e 600mila vivono una deprivazione grave. “Una cifra piĂš che raddoppiata in soli due anniâ€?: sono alcuni dati che emergono dal Rapporto sui diritti globali 2013 intitolato “Il mondo al tempo dell’austerityâ€?, presentato nei giorni scorsi a Roma.

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Il rapporto, alla sua 11ÂŞ edizione, è stato realizzato dall‘Associazione societĂ informazione onlus, e promosso insieme alla Cgil, in collaborazione con numerose realtĂ della societĂ civile, tra cui ActionAid, Coordinamento nazionale delle comunitĂ di accoglienza (Cnca), Fondazione Basso, Forum ambientalista, Gruppo Abele, Legambiente, Sbilanciamoci. “L’austerità è una condanna a morte per i piĂš poveriâ€?, questa

l’immagine che riassume il rapporto di quest’anno, come ha detto Sergio Segio, curatore del Rapporto. Le politiche di austeritĂ , ha aggiunto, “stanno uccidendo i sistemi produttivi, le protezioni sociali, le strutture sanitarie, la possibilitĂ degli enti locali di fornire servizi ai cittadini. Stanno sacrificando le persone, portate alla disperazione nel vicolo cieco della perdita di reddito e di lavoro, dello smarrimento del futuroâ€?.

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ono passati 24 anni dalla rivoltĂ di piazza Tienanmen che nei primi giorni di giugno del 1989 fecero conoscere al mondo un’immagine diversa, insolita della popolazione cinese, da sempre descritta come incapace di ribellarsi a un regime che non ammetteva contestazioni. Le telivisioni del mondo diffusero le immagini di un manipolo di giovani che, dopo settimane di contestazioni al regime di Deng Xiaoping, non si ritrasse nemmeno davanti all’incedere di pesanti carri armati. Giovani universitari e intellettuali avevano individuato nella piazza piĂš grande di Pechino il luogo per mettere sotto accusa il regime comunista, sottoposto in Europa ad analoghe contestazioni che in pochi mesi ne avrebbero sancito la fine. A differenza dell’Europa, però, il regime cinese non si fece troppe remore a reprimere nel sangue la protesta. Repressa in Cina la protesta dilagò in Europa tanto che, solo pochi mesi piĂš tardi, nel novembre 1989 cadeva il Muro di Berlino, anch’esso sotto i colpi di tanti giovani che non ebbero timore nello schierarsi contro regimi ormai esangui. Quella di piazza Tienanmen, però, è una ferita ancora aperta, nonostante la Cina dichiari di avere imboccato, per altro molto timidamente, la strada delle aperture democratiche. La confer-

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di Tienanmenâ€?, che raccoglie parenti dei giovani uccisi dai carri armati dell’esercito, è stata bloccata in casa dalla polizia che le ha impedito di partecipare alle manifestazioni celebrative. Nonostante la repressione sistematica attuata negli anni dalle autoritĂ la primavera di piazza Tienanmen ha varcato i confini cinesi e, a quasi un quarto di secolo, continua a produrre frutti. La conferma arriva in questo giorni dalla Turchia dove sta divampando la protesta contro il presidente Erdogan. Ancora una volta sono i giovani a guidare il movimento di critica al Presiden-

te e a pagare il prezzo piÚ alto della contestazione. Anche se nei giorni scorsi oggetto della contestazione è il progetto di realizzare un centro commerciale in una delle piazze di Istanbul meta delle giovani generazioni, le vere ragioni del malessere che sta portando in piazza un grande numero di turchi è il presunto progetto di Erdogan di voler islamizzare il Paese e di usare la mano pesante verso i suoi oppositori: kurdi, giornalisti, militari, gruppi laici. Da piazza Tienanmen, la primavera è giunta anche in piazza Taksim, in pieno centro a Istanbul.

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/RWWD DOOD GLVRFFXSD]LRQH JLRYDQLOH La Commissione europea sta mantenendo i suoi impegni nella lotta contro la disoccupazione giovanile. Negli ultimi mesi sono stati proposti diversi strumenti per dare risposte concrete a questa emergenza sociale. Tra questi, lo Youth Employment Package, un pacchetto di misure per agevolare l’inserimento giovanile nel mondo del lavoro. Lo Yepsi è da poco visto raddoppiare i fondi a disposizione, raggiungendo i 6 miliardi di euro per il pe-

riodo 2014-2020. A beneďŹ ciarne saranno i giovani disoccupati al di fuori di ogni ciclo di istruzione e formazione (detti anche Neet degli Stati membri che nel 2012 hanno registrato un tasso di disoccupazione giovanile superiore al 25%. Vi rientrano l’Italia, oltre alla Spagna, alla Grecia e al Portogallo. A questo si aggiunge l’approvazione della Youth Guarantee Recommendation, adottata dal Consiglio il 22 aprile scorso. Questa Garanzia invita gli

Stati membri ad implementare misure per far sĂŹ che i giovani ďŹ no all’etĂ di 25 anni ricevano un’offerta qualitativamente buona di impiego, di formazione continua, di apprendistato o di tirocinio entro quattro mesi dall’uscita dal ciclo scolastico o dall’inizio del periodo di disoccupazione. Sebbene questa Garanzia abbia un costo ďŹ scale di attuazione per gli Stati membri, bisogna ricordare che il suo costo è nettamente inferiore alla perdita eco-

nomica generata dalla disoccupazione. Si è calcolato, infatti, che l’Ue registra ogni anno una perdita di 153 miliardi di euro per i suoi tassi di disoccupazione che comportano scarsa produttivitĂ , erosione del gettito ďŹ scale e danni alla competitivitĂ del mercato unico. Per ridurre l’onere sulle casse statali, gli Stati membri, inoltre, potranno richiedere un contributo al Fondo sociale europeo per rispettare gli impegni della Youth Guarantee.


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provengono da Marocco, Romania, Cina, Albania e, attualmente, la maggioranza risiede nel Centro Nordâ€? ha sottolineato Antonio Murzi, responsabile nazionale ufďŹ cio statistiche Cna. “Il 72,2% di loro opera nelle costruzioni (37,2%), nel commercio (35%) e nel tessile (6,6%)â€?. Le imprese etniche sono ormai talmente integrate nel tessuto economico da non procedere piĂš in totale controtendenza rispetto alle imprese autoctone, ecco perchĂŠ dopo una crescita ininterrotta, la

crisi nel 2012 ha colpito anche loro con “una diminuzione del 6,7% rispetto al 2011â€?. Questo dato non intacca però il contributo degli stranieri negli anni della crisi. “Al 31 dicembre del 2012 in termini assoluti erano, infatti, 232.668, cresciuti di 65.519 unitĂ rispetto al 2007â€?. Tra il 2008 e il 2012 l’occupazione degli stranieri in Italia è anche aumentata di 581mila unitĂ , “una crescita che è unica tra le grandi economie europeeâ€?, ha concluso Murzi.

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er sciogliere il controverso nodo delle riforme costituzionali, di cui si parla da anni senza alcun risultato concreto, il governo Letta ha messo in campo una commissione di 35 esperti. La task force, tra cui 10 donne, dovranno aiutare l’esecutivo a far fronte a uno degli impegni piĂš urgenti inseriti fra le prioritĂ su cui Letta, poco piĂš di un mese fa, aveva ottenuto la fiducia delle Camere. Il Presidente del consiglio ha anche dettato la tempistica del cammino verso una nuova legge elettorale (a oggi l’urgenza delle urgenze in campo istituzionale): 18 mesi a partire dal prossimo settembre. Molto piĂš ristretto il mandato assegnato agli esperti, chiamati a pronunciarsi sul lavoro sino ad oggi svolto in sede di commissione parlamentare. Secondo esperti e politologi quello indicato da Letta potrebbe essere il termine massimo di durata del suo esecutivo, scaduto il quale il Paese dovrebbe tornare a votare con una legge piĂš seria dell’attuale “porcellumâ€?. Era stato il presidente della Repubblica Napolitano nei giorni scorsi a schiacciare sull’acceleratore delle riforme costituzionali che dovrebbero sancire l’abolizione del bicameralismo perfetto, indicare una nuova forma di governo e mettere mano alla nuova legge elettorale. Il Capo dello Stato ha fatto intendere a piĂš riprese che non

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tutore alla politica perchĂŠ, come accaduto molte altre volte in passato, le ragioni (e le contrapposizioni) di parte non abbiamo la meglio sull’interesse generale del Paese. I 35 esperti scelti da Letta e che sono stati ricevuti al Quirinale, provengono in larga parte dal mondo accademico e del diritto. Della squadra fanno parte nomi giĂ scelti da Giorgio Napolitano per il comitato di saggi che, dopo il fallimento del tentativo di Bersani di mettere in piedi una maggioranza parlamentare che potesse sostenere un suo esecutivo, tracciò di fatto il “solcoâ€? in cui si è innestato poi il mandato conferito a Enrico Letta. Nella commissione di esperti figurano infatti Luciano Violante, ex presidente della Camera e Valerio Onida, presidente emerito della Corte costituzionale. Tra i nomi di spicco anche l’ex ministro degli esteri Franco Frattini. Al di lĂ della caratura e del prestigio dei saggi indicati da Enrico Letta fa riflettere la creazione dell’ennesima commissione di saggi. Ancora una volta c’è bisogno di un gruppo di persone che pensi e faccia ciò che istituzionalmente sarebbe proprio della politica: pensare e realizzare quelle riforme utili per fare dell’Italia un Paese moderno e governabile. L’Italia, oggi piĂš che mai, sembra un Paese fondato non tanto sul lavoro (che manca), ma sulle commissioni che abbondano.

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ÂŽ ‘’’ƒ ƒ‹—–ƒ ‹”ƒÂ?†‘Žƒ A poco piĂš di un anno dal terremoto che ha colpito l’Emilia, gli studenti e i dirigenti del gruppo Foppa di Brescia (il Cfp Francesco Lonati e il liceo artistico Foppa) hanno donato 10mila euro all’istituto Giovanni Luosi di Mirandola. I fondi sono stati il frutto della raccolta realizzata nel corso della recente edizione della tradizionale sfilata di moda di fine anno scolastico. “Ci sono cose che nel bene e nel male ci segnano, facendoci

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Mostra di acquerelli al monastero di S. Pietro in Lamosa a Provaglio d’Iseo. Si rinnova anche quest’anno, con il patrocinio del Comune di Ospitaletto, l’appuntamento che porta in mostra le eccellenze locali nelle varie arti. Quest’anno tocca a due artiste ospitalettesi Angela Legrenzi e Claudia Masserdotti con una mostra allestita nell’antica chiesetta romanica che si affaccia sulle torbiere. Visitabile, con ingresso libero, a partire da venerdÏ 7 giugno a partire dalle ore 21 nella

splendida cornice del cortile del monastero, l’inaugurazione sarà inserita in una cornice artistica con un breve spettacolo del gruppo teatrale Agorà e la musica dal vivo del gruppo Sax family. Con questa sesta edizione prosegue il percorso artistico di queste pittrici affascinate dall’acquerello. La mostra rimarrà aperta nei giorni di sabato 8, domenica 9, sabato 15 e domenica 16 giugno dalle ore 9 alle12 e dalle 14.30 alle 19.30.

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Addio senza lacrime al vecchio Seminario... Come siamo strani e incontentabili! Desideriamo per tanto tempo liberarci di una cosa vecchia per averne una nuova e poi quando viene il momento dell’addio, ci prende un po’ di nostalgia per il vecchio che si lascia e un senso di incertezza per il nuovo che lo sostituisce! Penso che la gioia per l’apertura del nuovo Seminario non basti a far tacere nel cuore di ogni sacerdote bresciano un certo rincrescimento per l’abbandono del vecchio seminario di San Cristo. Sarò sincero fino in fondo: non intendo scrivere un addio sentimentale a San Cristo, perchĂŠ non ne conservo ricordi felici. (...) Ma a parte i poco allegri ricordi personali - e benchĂŠ io sia notoriamente piĂš somaro dei miei confratelli, penso che i loro ricordi non saranno piĂš lieti dei miei - a San Cristo c’è attaccato un pezzo di cuore di tutti i Sacerdoti bresciani. A San Cristo, piĂš che al Seminario Maggiore Santangelo, sono legati i nomi piĂš venerandi del clero bresciano: Mons. Capretti, Padre Piamarta, Mons. Pintozzi e tutti gli altri che attraverso gli ultimi anelli - i tre ultimi superiori

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Mons. Pasini, Mons. Corti e Mons. Gazzoli - si inseriscono in una catena veramente luminosa di tradizioni ecclesiastiche, fulgido patrimonio delle future generazioni. San Cristo è un po’ la matrice del clero bresciano: non è senza commozione che si pensa che da questi muri cadenti, da quel “pollaioâ€?, sono passati in questo ultimo secolo tutte le piĂš belle figure

sacerdotali del forte clero bresciano. Dal nuovo magnifico fabbricato, munito di tutti i conforts moderni, usciranno sacerdoti altrettanto bravi e virtuosi? Ăˆ una domanda che, per quanto si voglia essere moderni e spregiudicati, affiora involontariamente nel cuore forse sospinta dall’attaccamento al vecchio seminario. (...) Addio dunque senza lacrime al

vecchio Seminario San Cristo, carico di gloriose tradizioni, con la certezza che queste rinverdiranno nel nuovo Seminario, miracolo della fede e della generositĂ del popolo bresciano. C’è invece, almeno nel mio cuore, un rammarico d’altra natura (...) che nulla ha a che fare con i ricordi di gioventĂš (...) Ăˆ il rammarico per la nuova desinazione del

vecchio monastero. San Cristo è stato venduto per poche decine di milioni ai Padri Saveriani, una bememerita congregazione religiosa di missionari. Siano i benvenuti a Brescia e siano anche benedetti per aver impedito con la loro venuta che il glorioso convento finisse ingloriosamente come una qualsiasi area fabbricabile (...). Ma come bresciano mi si stringe il cuore al pensiero che in una cittĂ come Brescia, dove le attivitĂ e i movimenti cattolici ne sorgono ogni giorno di nuovi e non tutti inutili - non hanno sedi e spazio per svilupparsi, si sia alienata un’area e un edificio che avrebbero potuto magnificamente servire a tante opere (si pensi solo all’assistenza della gioventĂš studentesca e operaia della cittĂ ) (...) Mi auguro, per il bene della comunitĂ cattolica cittadina, che almeno il Seminario Santangelo non segua la sorte di San Cristo. Forse pretendo cose che non mi competono. Ma il cuore può sempre formulare un augurio. E, dopo tutto, anche se sono il piĂš somaro di tutti, il Seminario è un po’ anche mio, perchĂŠ è lĂ che sono diventato... don Mario.


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L’associazione volontari del soccorso di Roccafranca e Ludriano amplia i suoi orizzonti. Dopo aver triplicato i suoi membri in due anni con i corsi di primo soccorso ora intraprende una serie di iniziative per migliorare la qualitĂ del proprio servizio. Oltre all’accordo che prevede l’assistenza presso il torneo calcistico “Memorial FerrariFerraresiâ€? che si svolgerĂ presso l’oratorio di Roccafranca dall’11 giugno al 6 luglio, il prossimo

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appuntamento è ďŹ ssato per domenica 9 giugno: una giornata all’insegna della buona cucina e del divertimento per un obiettivo importante. Ăˆ su queste premesse che verrĂ allestito un grande spiedo presso la sede dell’associazione. A partire dalle 12.30 quanti vorranno intervenire avranno a disposizione un menĂš che comprende affettati, sottaceti e spiedo con polenta, oltre a verdure, bevande, dolci e caffè al prezzo di 18 euro. La giornata continuerĂ poi

con tombolate e intrattenimenti danzanti a base di musica dal vivo, una festa che si prolunga per tutta la serata, quando la cucina continuerà a sfornare prelibatezze. In caso di maltempo, inoltre, verranno allestiti dei tendoni, in modo che la festa possa aver luogo in ogni caso. Il ricavato andrà a sostegno dell’Associazione, che da anni offre l’attività di emergenza e urgenza 118 e servizi di trasporto sociali, per l’acquisto di una nuova ambulanza. (f.u.)

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abato 9 giugno, alle ore 17, inaugurazione della prima fase dei lavori di restauro della chiesa della Disciplina, progettati e diretti dall’arch. Franco Maffeis su sollecitazione del compianto prevosto mons. Luigi Bracchi (cui è succeduto il parroco don Lucio Sala che ne prosegue l’opera) con la collaborazione di Barbara Nocivelli. L’evento sarĂ aperto dal concerto di Maria Grazia Amoruso, con un programma di composizioni di Cavazzoni, Girolamo Frescobaldi (1583-1643) e Johann Sebastian Bach, eseguito su organo portativo interamente a canne di legno, un unicum in Europa, costruito in quattro anni di lavoro certosino tra il 1962 e il 1966, dal genovese Giorgio Questa. Nonostante le canne siano in legno, l’ampia sonoritĂ che deriva dalle misure adottate è quella di un organo rinascimentale con canne in metallo. Lo strumento venne inaugurato il 19 novembre 1966 nell’oratorio di San Filippo a Genova. Nello stesso anno Giorgio Questa registrò un disco dimostrativo a 45 giri per la Dynamic di Genova; inoltre lo impiegò nei numerosi concerti che tenne in Italia e in Europa sia in qualitĂ di solista, sia con prestigiose. Alla sua morte nominò unica erede Maria Grazia Amoruso, invitata a Verolanuova dagli organizzatori dell’inaugurazione della Disciplina, la prima

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concessioni alla modernitĂ : 49 tasti con prima ottava cromatica, 25 alla pedaliera. Giorgio Questa lo costruĂŹ ispirandosi alla tradizione organaria classica, interamente smontabile e collocabile in 29 casse di legno costruite appositamente per il trasporto (originariamente su furgoncino Fiat 750 ribattezzato “La Girobaldaâ€? in onore di Girolamo Frescobaldi, suo autore prediletto). Giorgio Questa fu chiamato in tutta Europa. Arrivava in ogni angolo del vecchio Continente scaricava nella chiesa o nella sala destinata al concerto, le componenti dell’organo: tre ore a rimontar-

lo, quattro ad accordarlo e la sera ridonava suoni antichi, vero balsamo dell’anima. Egli non abbandonava un attimo il suo organo, gli dormiva accanto, non senza problemi quando si trattava di chiese; niente trasporto in aereo o via mare, non tanto per sĂŠ, ma nel timore di perderlo. Per questo non andò mai negli Stati Uniti, pur sollecitato. Tra i suoi allievi una fu la preferita, Maria Grazia Amoruso, cui destinò la sua ereditĂ musicale; oltre all’organo, spartiti, trascrizioni a mano, arrangiamenti, il tutto su lucidi. Questa è la storia d’uno strumento e d’un musicista a Verolanuova.

´,WDOLD LQ URVDÂľ FRQ LO FKLDUHWWR Chiaretto, rosati e rosè in mostra a Moniga del Garda sulla passerella di “Italia in rosaâ€?. La prima manifestazione nazionale che esalta i vini rosati va in scena, per la sesta volta, da venerdĂŹ 7 a domenica 9 nella cornice di Villa Bertanzi. La cittĂ del Chiaretto propone nella tre giorni appuntamenti, degustazioni, approfondimenti tecnici dedicati al mondo dei vini in rosa. Le cantine ospiti saranno un centinaio, provenienti da

tutta Italia, ma anche da Oltralpe, per un totale di circa 150 etichette in degustazione. Con un ospite d’onore: la denominazione francese del Bandol, produttrice di uno dei rosè piĂš noti al mondo. “Tornano ad aprirsi – spiega il presidente del Consorzio Valtènesi Sante Bonomo – i suggestivi giardini del luogo dove oltre un secolo fa il senatore veneziano Pompeo Molmenti codificò il procedimento produttivo del Valtènesi Chiaretto doc, il grande

rosè del territorioâ€?. NovitĂ dell’edizione 2013 l’allestimento di un wine shop con la possibilitĂ di acquistare le etichette degustate. In concomitanza con l’evento rosa, i ristoratori del Comune gardesano propongono il coregone all’olio, piatto semplice e studiato per essere abbinato al Valtènesi Chiaretto. Un’occasione per conoscere i sapori dei prodotti. Invariato il biglietto d’ingresso a 10 euro. Il programma su www.italiainrosa.it.

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Nel solco della passione educativa che da sempre contraddistingue la storia del cattolicesimo bresciano. Anche quest’anno è arrivato a compimento il percorso di formazione promosso dall’Opera per l’educazione cristiana per gli studenti del triennio degli istituti superiori di cittĂ e provincia. Nell’auditorium Vittorio Montini dell’istituto Paolo VI il 36° corso ha premiato con 26 borse di studio e 88 riconoscimenti 114 ragazzi.

Il 13 giugno ricorre la Festa di Sant’Antonio di Padova, il Santo a cui molti bresciani sono devoti. Quest’anno ricorre il 750° anniversario del ritrovamento della lingua di Sant’Antonio 32 anni dopo la morte del Santo, durante la traslazione delle sue spoglie; nel 1263, San Bonaventura da Bagnoregio trovò la lingua di Antonio incorrotta, ora è conservata nella cappella del Tesoro presso la basilica della cittĂ patavina. La lingua rappresenta la Parola di Dio.

Alla cerimonia di premiazione ha partecipato anche mons. BerthÊlemy Adoukonou (nella foto), segretario del Pontificio consiglio della cultura, che ha sottolineato la responsabilità di ognuno, soprattutto in campo educativo, di impegnarsi per costruire la civiltà dell’amore, meta alla quale aspirare come ricordava Paolo VI. In particolare Adoukonou ha sottolineato l’importanza, oggi, di educare in un contesto multiculturale.

Nel 1946 Pio XII ha proclamato S. Antonio dottore della Chiesa e custode della Sacra Scrittura. Per la ricorrenza nella chiesa di San Francesco d’Assisi a Brescia sono in programma diverse significativi appuntamenti. VenerdĂŹ 7 giugno 2013 alle ore 21.15 è in programma il concerto dell’Orchestra da camera Arteviva, direttore il maestro Matteo Baxiu che eseguirĂ la Sinfonia n. 1 in do maggiore op. 21 e la Sinfonia n.7 in la maggiore op. 92. Domenica 9 giugno alle ore 11.30 durante la

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rescia nelle giornate del 9 e del 10 giugno sceglie il suo sindaco. In queste due settimane post ballottaggio non sono mancate le schermaglie tra i due avversari, Emilio Del Bono e Adriano Paroli. Brescia si avvicina velocemente al ballottaggio e la politica, quella che sostiene la corsa di Paroli e Del Bono, si sta arrovellando nella ricerca della comunicazione piĂš efficace per conquistare il voto dei bresciani e per cercare di “scaldareâ€? quella parte di cittadinanza che il 25 e 26 maggio scorso ha disertato le urne. Il compito non si presenta facile e le idee messe sino ad ora in campo non sembrano brillare per particolare efficacia. PiĂš funzionali all’obiettivo sembranoi messaggi scelti dai due diretti interessati. Adriano Paroli, sindaco uscente e distanziato da Del Bono di 64 voti, ha optato per una comu-

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nicazione “civicaâ€?. “Vince chi votaâ€? è il messaggio scelto dal primo cittadino ancora in carica, forse per sottolineare il fatto che una cittĂ che diserta pesantemente le urne è una cittĂ che, indipendentemente dal sindaco che sarĂ chiamato a guidarla, si presenta piĂš povera, piĂš vulnerabile. Una cittĂ che è fatta di gente che ha rinunciato ad esercitare il proprio insindacabile diritto di scelta. Anche Emilio Del Bono, in corsa per il centro-sinistra, ha per ora evitato lo scontro frontale e la demonizzazione dell’avversario. “Adesso cambiamoâ€? è la formula scelta dal candidato che si è aggiudicato, anche se per una manciata di voti, il primo turno. Anche qui si strizza l’occhio alla democrazia del’alternanza, anche se è facile immaginare che in cuor loro i due contendenti nutrano tutt’altri sentimenti... Poi c’è tutta la comunicazione d’appoggio, quella delle forze

che sostengono i due candidati al ballottaggio. E qui è tutta un’altra musica... Il fioretto usato da Paroli e Del Bono ha lasciato il posto alla mannaia... Particolarmente attiva la Lega Nord, che ha riempito gli spazi elettorali con manifesti che sembrano piĂš parlare alla pancia che non alla testa della cittĂ . “Se vince Del Bono comandano loroâ€? è lo slogan che accomuna la campagna che si differenzia, poi, nelle immagini scelte: ambulanti in corso Zanardelli, un campo nomadi e la “famigerataâ€? gru di via San Faustino. Comunicazione efficace? Difficile dirlo oggi, certamente sorprendente dal momento che i temi evocati dai manifesti della Lega sono stati affrontati nel corso della campagna elettorale con estrema misura, anche se con prospettive diverse, da tutti i candidati in corsa, Paroli compreso. La cittĂ apprezzerĂ questa entrata a gamba tesa che

finisce col mettere nel mirino della caccia all’ultimo voto sempre e comunque gli ultimi, i piÚ deboli? Non sempre gli eccessi di zelo sono efficaci. Forse Paroli, e con lui la città , avrebbe meritato un appoggio piÚ responsabile... Tra i temi caldi, anche la costruzione della moschea di via Bonardi oggetto di una conferenza stampa congiunta Pdl-Lega. Nelle interviste a fianco i due candidati rilanciano il loro impegno, cercando di confermare gli elettori del primo turno e, soprattutto, di convincere gli indecisi e quanti non si sono recati alle urne. Entrambi intendono concentrarsi sul mondo del lavoro: Del Bono parla di un piano per portare 2000 posti di lavoro nei prossimi cinque anni e della salvaguardia dei servizi sociali, mentre Paroli punta sulla detassazione degli esercizi commerciali che assumono personale e sull’Assessorato alla salute e all’ambiente.


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͚ Santa Messa è prevista l’accoglienza della Reliquia di S. Antonio da parte della comunità dello Sri Lanka che animerà la celebrazione. Nella nostra città infatti i cingalesi sono devotissimi a questo Santo. Al termine della celebrazione nel chiostro sarà possibile degustare cibi tradizionali dello Sri Lanka. Per la festa, giovedì 13 giugno, saranno celebrate le Messe alle 8, 9.30, 10.30, 11.30, la Messa delle ore 10,30 sarà rivolta in particolare agli abbonati alle riviste antoniane. Alle 17 verrà

celebrata la Messa per gli ammalati. Alle 18.30 la Messa solenne presieduta da mons. Carlo Ghidelli, arcivescovo emerito di LancianoOrtona; anima la corale di San Francesco. Dopo ogni celebrazione ci sarà la possibilità di fare un gesto di devozione alla reliquia e verrà consegnato il pane di S. Antonio. Fino al 13 giugno nel Salone del convento è allestita la mostra pro missioni francescane. “Sant’Antonio è ricordato come Santo dei miracoli – ha sottolineato padre Giancarlo

Paris – ma prima dei miracoli la chiesa lo ricorda come “Arca Testamentis” custode e predicatore della Scrittura. Festeggiare S. Antonio è un invito a riscoprire la Sacra Scrittura, amarla, viverla. Per citare S. Antonio ‘Cessino le parole e parlino i fatti’. Un Santo che si impegnato per la giustizia, ha lottato contro l’usura e ha sfidato i potenti del suo tempo, attuale per la crisi economica che vive il Paese, senz’altro un Santo molto amato da papa Francesco”. (a.t.)

Domenica 2 giugno in piazza della Loggia alla presenza delle maggiori autorità cittadine e di una folta rappresentanza di associazioni combattentistiche e d’arma, di studenti e di un’impeccabile compagnia di formazione, il prefetto Narcisa Brassesco Pace ha ricordato con un breve intervento commemorativo il 67° anniversario della nascita della Repubblica italiana. All’inizio della mattinata il Prefetto aveva consegnato i diplomi di onorificenza dell’Ordine

“Al merito della Repubblica italiana”, conferiti dal presidente della Repubblica. Nel pomeriggio, in Broletto, si è esibita la Banda cittadina Isidoro Capitanio. Tutto all’insegna della sobrietà, come aveva chiesto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che aveva invitato a festeggiare con la “sobrietà che il momento richiede, riaffermandone comunque il profondo significato nel rinnovato richiamo ai valori sui quali si fonda la nostra comunità”.

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ǡ Non resta che vedere come si muoveranno i bresciani che al primo turno hanno optato per gli altri candidati, in particolare sarà interessante verificare gli elettori di Francesco Onofri (nella foto a destra), Laura Castelletti (nella foto) e Laura Gamba (Cinque Stelle). Dei tre, l’unica che ha scelto la strada dell’apparentamento è stata Laura Castelletti (Brescia per Passione): “Ho scelto Del Bono – ha spiegato

– per due ragioni: innanzitutto ho condiviso un percorso di cinque anni all’opposizione basato sui temi forti del Pgt e dell’ambito sociale; inoltre è forte la coincidenza dei programmi, soprattutto per quel che riguarda l’ambiente e i servizi”. Così nel pomeriggio di sabato, la rappresentante di Brescia per passione ha giustificato la discesa in campo a fianco di Del Bono. Da parte sua, il candidato del

centro-sinistra le avrebbe offerto, in caso di vittoria, la poltrona di vicesindaco con delega alla cultura. Onofri, invece, preferisce non dare indicazioni di voto per “rispetto degli oltre 6.700 cittadini liberi, che votandoci in modo trasversale hanno avuto il coraggio di scegliere una via nuova e diversa da quella dei partiti ‘sordi e sterili’, dei politici di lungo corso, della paura che vinca ‘l’altro’”.

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traversando il canale di Suez per poi fiancheggiare l’Africa e approdare a destinazione. SeguirĂ fino a fine agosto la prima fase rievocativa dello storico tour del 1964 quando Nino Cirani e Vittorio Parigi, entrambi architetti, giornalisti, fotografi e viaggiatori compivano con la leggendaria “Aziza 3â€? della Land Rover la traversata del continente africano partendo da CittĂ del Capo in direzione dello Zimbawe verso le Cascate Vittoria, in Namibia lun-

go la striscia di Caprivi arrivando al Parco naturale di Etosha. Da qui i tre Land Rover si sposteranno verso Chibia in Angola e termineranno il percorso a Windhoek (Namibia). Sarà il viaggio rievocativo del giro di Cirani del quale saranno protagonisti: Vittorio Parigi insieme a Dario Basile, fotografo e titolare dell’agenzia Colori di Sabbia, con la compagna Clelia Nocchi; Giovanni Barili (Giba, viaggiatore e fotografo professionista) con la moglie Ma-

rilena Zatti; Augusto Cavenago, caposcalo di compagnia aerea di Milano; Andrea Brunelli, meccanico; Fausto Carnevali, giornalista. Parteciperanno alla traversata dell’Africa, facendo tappa in diversi luoghi dove porteranno beni ed aiuti umanitari ad istituzioni e a villaggi noti sulla strada. Il Rotary Club di Brescia Manerbio ha sponsorizzato l’iniziativa nell’ambito delle azioni internazionali con attenzione particolare al Terzo Mondo. (f.pio.)

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pprovato dal Consiglio comunale di Bassano Bresciano il nuovo Piano di governo del territorio che si dota per la prima volta dello studio del Reticolo idrico territoriale e del Regolamento di polizia idraulica. Nel nuovo strumento urbanistico anche la relazione agronomica che stimerĂ e regolerĂ l’impatto delle attivitĂ zootecniche e agricole, in particolare i reflui degli allevamenti e lo spandimento degli stessi sui terreni del territorio. Commenta il sindaco Giovanni Paolo Seniga: “Siamo convinti che le scelte operate potranno costituire basi importanti e risposte alla crisi che stiamo attraversando. Abbiamo voluto privilegiare la riqualificazione e riconversione di aree compromesse incentivando l’intervento privato consentendo al patrimonio comunale di acquisire nuovi beni e servizi, sacrificato una modesta porzione di territorio per favorire la realizzazione di opere compensative che determineranno la messa in sicurezza di una viabilitĂ compromessa, in particolare sulla tangenziale ex 45 bis. A fine giugno, terminato l’iter regionale, il Pgt sarĂ operativo con la pubblicazio-

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stitori privati, la realizzazione di una moderna Residenza sanitaria assistita o in alternativa potrĂ mantenere la volumetria preesistente per un recupero di tipo residenziale. Anche la viabilitĂ nelle valutazioni del Pgt. Per consentire la realizzazione da parte di privati di almeno una rotatoria di sicurezza, all’incrocio di via Caduti e Dispersi in Russia con la tangenziale est, è stata inserita un’area da 10mila mq con destinazione a commerciale, alberghiera e residenziale. Ăˆ prevista anche una seconda rotatoria con l’incrocio di via Cigole, ma al momento sembrerebbe realizzabile solo con finanziamenti del Comune vista l’indisponibilitĂ economica della Provincia. Per rilanciare le aree artigianali esistenti e future sarĂ consentito realizzare anche attivitĂ di tipo commerciale con il limite di strutture di vendita non superiori ai 15mila metri quadrati.

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2JQL SULPR PHUFROHGu DFTXLVWL VFRQWDWL Dal 5 giugno, ogni primo mercoledĂŹ del mese, avrĂ luogo con il patrocinio del Comune l’iniziativa che coinvolge molti negozi convenzionati, dalle gelaterie alle vetrerie, dai parrucchieri ai ferramenta, dove si potrĂ fare acquisti con prezzi scontati dal 10 al 20%. Abbassare i prezzi per combattere la crisi? SĂŹ, ma non solo. Per l’Ar.Co., l’associazione che riunisce diversi artigiani e commercianti di Montichiari, l’obiettivo non è solo quello di offrire un risparmio ai clienti, ma altresĂŹ coinvolgere la popolazione in un progetto piĂš vasto che fa rima con tutela del commercio locale e di vicinato e collaborazione con le realtĂ culturali della cittĂ . L’iniziativa “Scontissimiâ€?, che riceve il patrocinio del Comune dei sei colli, è partita il 5 giugno e si terrĂ ogni primo mercoledĂŹ del mese fino a dicembre “anche se – ricorda il presidente di Ar.Co. Almo Maggi – l’intenzione è di proseguire anche negli anni a venire, se l’idea avrĂ successoâ€?: in molti negozi convenzionati, dalle gelaterie alle vetrerie, dai parrucchieri ai ferramenta, si potranno acquistare varie tipologie di prodotti con un prezzo scontato che varia dal 10 al 20%. Un’altra novitĂ interessante riguarda i genitori ed in particolare le mamme che, impegnate negli acquisti, sono spesso in difficoltĂ sul luogo dove lasciare i propri figli: grazie alla partecipazione del personale di Montichiari Musei, durante l’intera giornata di “Scontissimiâ€?, sarĂ attivo un servizio di baby-sitting e di laboratori didattici sia al Museo Lechi sia alla Pinacoteca Pasinetti, cosĂŹ da unire l’utile al

dilettevole. Ma attenzione, “ci tengo a precisare – sottolinea Maggi – che questa opportunità è gratuita e valida solo ed esclusivamente se gli acquisti saranno effettuati presso i negozi aderenti all’Ar.Co.: chi si recherĂ in altre realtĂ commerciali dovrĂ pagare un biglietto. Questo per incentivare solo le attivitĂ che hanno generosamente deciso di partecipare a “Scontissimiâ€?. Per maggiori dettagli si può chiamare l’Ar.Co. allo 030/961043 o Montichiari Musei allo 030/9650455. (f.m.)

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del cioccolato pregiato grazie a un maestro cioccolatiere che organizzerĂ laboratori a tema sia per adulti che per bambini. Il consorzio Tutela grana padano, offrirĂ degustazioni e lezioni per seguire una corretta alimentazione ed insegnarla ai bambini. Alla scoperta del gelato guideranno gli esperti del Museo della scienza e della tecnologia di Milano. Inoltre: fantastiche torte, a cura di Dolce Intrattenimento di Castiglione delle Stiviere. La giornata di domenica

sarĂ dedicata anche allo sport, alle esibizioni e alle sfide. I mini runner si daranno infatti appuntamento domenica mattina per sfidarsi sul grande prato verde del parco mentre l’esibizione coreografica di ginnastica artistica degli sportivi della Liberty di Fiesse apriranno il pomeriggio. Sempre nel pomeriggio un torneo per adulti di Briscola chiamata, o a 5, variante del gioco della briscola. Sempre domenica, in attesa di “La Strada Festivalâ€? che si svolgerĂ a metĂ giugno a Brescia,

Danzarte presenterĂ il “Cabarè di Madame Rebinèâ€? della compagnia Madame Rebinè. Il “Riciclattoloâ€? e il “Passalibroâ€? saranno l’occasione per i bambini di barattare giocattoli e per i genitori di scambiare libri, interagendo fra loro e condividendo passioni. “Insieme per giocoâ€? sarĂ allestita una zona ristoro con snack sfiziosi, golositĂ e un’area pic nic, con proposte di cibi biologici dedicati ai bambini, funzionanti dal sabato pomeriggio alla domenica sera. (f.pio)

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razie ai manerbiesi che mi hanno dato fiducia – dice Samuele Alghisi – voglio assicurarli che lavoreremo per il bene di Manerbioâ€?. Il neo sindaco, pur essendo giovane (classe 1971) e alla sua prima esperienza politica (sottolinea di non essere mai stato iscritto ad alcun partito) si mostra subito sicuro e determinato nella sua nuova veste di primo cittadino. LunedĂŹ mattina, di buon’ora, lo abbiamo incontrato in Comune mentre, assieme all’assessore Bosio e al consigliere Olivetti, smistava tra la posta le molte congratulazioni e si preparava al consiglio serale. Con 2.160 consensi (34,72%) ha registrato un distacco di ben 127 voti dalla seconda lista (Manerbio Insieme, candidato Roberto Gottani). Alghisi ci tiene però a precisare che ‘le preferenze sono state distribuite in maniera omogenea tra tutti i consiglieri. La vittoria è stata del gruppo – sottolinea – e

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dopo l’elezione abbiamo subito fatto quadrato. Contro la politica ‘isolazionista’ degli ultimi anni a Manerbio, noi lavoreremo come una squadra’. La giunta di Alghisi è formata da tre uomini e due donne: Gian Domenico Preti, Omar Tomasoni, Fabrizio Bosio, Nerina Carlotti e Paola Masini. Tra i 16 consiglieri, figurano uno studente, un insegnante, una mamma, un ingegnere, un musicista ed una fiscalista. Nelle intenzioni del nuovo gruppo, il programma sarĂ una sorta di patto civico da stringere con tutti i cittadini, senza netti schieramenti politici ed aperto al confronto ed alle buone idee, da qualunque parte provengano. Il 7 giugno alle 19 ci sarĂ il consiglio di insediamento, con la presentazione del piano programmatico che dovrĂ ottenere la fiducia. I neo eletti sono ora all’opera cercando di sciogliere il nodo critico del bilancio di previsione. Nel frattempo Alghisi si è giĂ messo in moto cercando interazioni con i paesi confinanti (Leno, Verolanuova e Cigole) per sviluppare progetti comuni e gestire in collaborazione alcuni servizi,

migliorandone l’efficienza e, soprattutto, risparmiando. Per i dettagli del programma, si può visitare il sito web “pattoxmanerbio.comâ€?. I primi passi saranno comunque orientati alla ricerca di un segretario comunale, allo sviluppo degli apporti delle associazioni per una ricca sussidiarietĂ orizzontale e al recupero del decoro cittadino, con la risistemazione delle piste ciclabili giĂ esistenti in paese. Le scelte urbanistiche saranno nel segno della ristrutturazione di aree dismesse, piuttosto che della costruzione di edifici ex novo. In proposito, sarebbero giĂ allo studio due progetti riguardanti l’area dell’ex Marzotto. Nel programma si legge l’ambizioso progetto di riproporre Manerbio come capitale della Bassa. Particolarmente caro al nuovo sindaco è il tema dell’ospedale, che dovrebbe tornare ad essere un punto di riferimento per l’intero territorio. In bocca al lupo, dunque, alla nuova amministrazione perchĂŠ riesca a rilanciare il paese, dopo l’esperienza del commissariamento, e sappia ascoltare le istanze dei suoi abitanti.

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di 60 ore. Verranno accettate le domande presentate dai possessori di qualsiasi laurea di primo e di secondo livello; non costituisce piĂš requisito necessario il possesso di laurea conseguita nelle classi indicate sul bando. L’ammissione al corso sarĂ subordinata alla decisione della commissione incaricata per la redazione dell’apposita graduatoria. Per qualsiasi informazione è possibile rivolgersi alla segreteria didattica dell’UniversitĂ della montagna. Il

territorio montano rappresenta per l’Italia una parte signiďŹ cativa del territorio che, nei tempi passati contribuiva all’economia ed al sostentamento della popolazione. PiĂš recentemente, le scelte economiche e politiche hanno trascurato queste aree con conseguenze sociali quali la perdita di redditivitĂ , lo spopolamento, la cessazione di molte attivitĂ e conseguente degrado ambientale. Di contro questi territori, e forse ancora piĂš che nel passato,

si prestano alle attivitĂ agroforestali, alla zootecnia di qualitĂ , alle produzioni artigianali, alla protezione dell’ambiente, al turismo in un contesto in grado di garantire una migliore qualitĂ di vita per chi volesse operare in tali settori. Il futuro ed inevitabile sviluppo delle aree montane, richiede nuove ďŹ gure professionali che il corso di laurea aperto ad Edolo dalla FacoltĂ di agraria dell’UniversitĂ degli Studi di Milano, si propone di formare. Per info: 0364/71324. (Ermete Giorgi)

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ostruito nel 1913, il ponte che collega Ceto alla Val Paghera è crollato nella serata di domenica intorno alle 22.30. Tranciato di netto anche il tubo dell’acquedotto principale, isolata la Val Paghera di Ceto, raggiungibile solo da una stretta strada agrosilvo-pastorale che sale da Braone. L’allarme, dato via sms dalla centralina dell’acquedotto ai cellulari dell’idraulico reperibile e del sindaco, indicava una brusca caduta di pressione nell’acquedotto. L’idraulico è salito in Val Paghera e solo per un miracolo si è fermato, ormai al buio della sera, ad un metro dal baratro della forra del Palobbia, in quel punto profonda oltre 40 metri. Immediatamente è scattato l’allarme: le ricerche del soccorso alpino e dei vigili del fuoco di Darfo nella forra del torrente fino alle 4 del mattino, poi il cessato allarme. Ma nelle case è mancata l’acqua. Ecco dunque un’emergenza urgente che ha colpito Ceto, mentre Nadro e Badetto sono serviti da altri dei piccoli acquedotti. I vigili del fuoco volontari di Darfo con la collaborazione della Protezione civile hanno portato acqua nelle vasche di accumulo. L’acqua non è potabile: serve per gli usi civili. Per cucinare cibi e per uso alimentare è stata distribuita acqua in bottiglie,

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Paghera a circa 200 metri dalla zona dei “Ponti lunghiâ€? è chiusa con un cancello, vista l’alta pericolositĂ dell’intera zona dove pare si siamo mossi anche grossi massi delle rocce sovrastanti. Intanto è stato predisposto un bypass con cavo d’acciaio che scavalca la forra del Palobbia. L’emergenza è stata affrontata con tutti i criteri dell’urgenza, con il supporto della Protezione Civile della ComunitĂ montana di Vallecamonica, i gruppi comunali di Ceto e di Cerveno, coordinati dal Sindaco e da Giovanni Ghetti del Gicom. Una volta risolta la situazione acuta dell’approvvigionamento idrico, ci sarĂ il problema del collegamento con la Val Paghera, con le sue oltre 50 cascine e abitazioni e soprattutto con al colonia di Campo Tres, che dal 1981 ospita ragazzi per la scuola di natura nel Parco dell’Adamello. Gianbattista Sangalli, della ComunitĂ montana di vallecamonica, ha effettuato un primo controllo fissando un sopralluogo tecnico con lo Ster di Brescia per gli interventi di massima urgenza. Una volta risolta la situazione acuta dell’approvvigionamento idrico, ci sarĂ il problema del collegamento con la Val Paghera, con le sue oltre 50 cascine e abitazioni e soprattutto con la colonia di Campo Tres che dal 1981 ospita la “scuola di naturaâ€? per ragazzi.

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dall’Impresa Edile Maximus di Sonzogni. Gli sportivi sono attesi alle 14.30 di sabato 8 per le semifinali del 38° Torneo giovanile di calcio. Alle 15 seguiranno le semifinali della Gara giovanile di bocce. Dalle 21.15 in poi si scatenerĂ la febbre del sabato sera con la musica, offerta dai Vivai Loda, dell’orchestra spettacolo di Genio e i Pierrots e della New accademic dance. Domenica, come di consueto, avranno luogo le finali del 38° Torneo giovanile di

calcio. In collaborazione con “Food serviceâ€?, alle 21, si concluderĂ in musica con la serata danzante dell’orchestra Roberto Tagliani. La settimana ricomincerĂ alle 20.45 con il concorso canoro organizzato dall’accademia musicale Zerootto di Cellatica. Di particolare interesse è la sagra del dolce che si terrĂ martedĂŹ 11 giugno. La somma verrĂ usata a copertura delle spese per la ristrutturazione dell’oratorio di Cellatica. E sarĂ proprio il gruppo artistico

dell’oratorio di San Giorgio a presentare il musical “Forza venite genteâ€?, in collaborazione con Tutto dolce. Il clou della settimana è atteso mercoledĂŹ 12 alle 21.30: direttamente da Zelig e da Colorado Cafè approderanno sul palco della festa Paolo Casiraghi e Giorgio Zanetti (nella foto): “le due suoreâ€? piĂš famose d’Italia. Ma queste sono solo alcune anticipazioni. La Settimana dello sportivo riserva molte altre sorprese. (r.g.c.)

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itengo ammirevole che l’Unione sportiva Cellatica sia riuscita, nonostante le innumerevoli e mutevoli difficoltĂ , a garantire per tanti anni l’organizzazione di un evento che è occasione importante per pubblicizzare il nostro territorio e le sue peculiaritĂ . Oggi c’è anche un pizzico d’orgoglio in quanto vi apprestate ad iniziare la 38° edizione della Settimana dello sportivo, un traguardo prestigioso, che l’infaticabile Presidente varca, aiutato da un gruppo di collaboratori, amici e simpatizzanti, uniti tra loro dal carattere e dalla tenacia, che solo l’amicizia vera può sostenereâ€?. Con queste parole il sindaco di Cellatica, Paolo Cingia, ha voluto salutare l’avvio della “Settimana dello sportivoâ€? che si terrĂ dal 6 al 16 giugno. Un’edizione, quella di quest’anno, particolarmente ricca di eventi, nonostante le “non

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poche difficoltĂ economicheâ€?, ha riferito il presidente dell’Usd di Cellatica, Dino Della Fiore, che ha voluto ringraziare le tante piccole e grandi attivitĂ industriali e commerciali che, attraverso il loro contributo, hanno reso possibile l’edizione che si appresta ad aprire le sue porte ai visitatori. Sport e non solo. “Il palinsesto presenta − scrive Della Fiore − un prestigioso programma di appuntamenti sportivi, musicali e culturali accompagnati dalla sempre ottima proposta enogastronomica, certi che sarĂ una cosa gradita a tutti gli ospiti che ci onoreranno della loro presenzaâ€?. L’Unione sportiva Cellatica è una delle realtĂ piĂš importanti del territorio franciacortino, non solo in termini agonistici. Lo stesso sindaco, Paolo Cingia, ha speso piĂš volte parole di vivo ringraziamento nei confronti della’associazione presieduta da Della Fiore: “La comunitĂ di Cellatica vi sente parte integrante e sostanziale del suo tessuto sociale e non potrebbe essere altrimenti perchĂŠ lo spirito

che vi anima porta il vostro gruppo a spendersi materialmente e ad essere esempio di servizio per la comunitĂ tutta nei momenti di sport e svagoâ€?. Infatti, sarĂ soprattutto lo sport il vero protagonista della settimana. Ăˆ quindi doveroso parlare della stagione, sicuramente positiva, dell’Usd Cellatica. Dopo un inizio a tentoni, la squadra guidata da Lorenzo Larini ha fatto un balzo ai vertici della classifica, tanto da trovarsi dietro solo a Vobarno e a Valgobbia Zanano. Poi, una serie di infortuni hanno incrinato il buon andamento del campionato, ottenuto anche grazie ad una rosa di giocatori ben assortita. Sfortuna a parte, la squadra ha concluso la stagione con un rassicurante posto in centro classifica anche se, come riferiscono dalla societĂ , “con qualche infortunio in meno avremmo potuto toglierci qualche altra soddisfazioneâ€?. Poco male, l’importante è l’aver fatto scendere in campo, in prima squadra, un terzetto di giovanissimi giocatori, due del “94 e uno del 95â€?.

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Parco Mella, in centro a Gardone. Si chiama “Sbandandoâ€?: uno spettacolo originale che testimonia la volontĂ e l’impegno di rinnovarsi per proseguire una storia gloriosa. Diretta dal maestro Paolo Ghisla, insieme alla Banda di Gussago e a voci e orchestra del Laboratorio musicale Unisono di Lumezzane, la banda si esibisce in un tributo ai Beatles e ai Blues Brothers. 80 musicisti fra suonatori della banda, chitarre e voci, tutti impegnati in virtuosismi che ne dimostrano

bravura e professionalitĂ ormai consolidate. In caso di pioggia l’evento sarĂ spostato nel cinema parrocchiale di Inzino. Il programma è il seguente: 8 giugno festa banda ore 13 presso pieve di Inzino, 9 giugno ore 16, parco Mella, “Sbandandoâ€? a Gardone Valtrompia, 15 giugno concerto a Gussago, 16 giugno concerto a Gardone sud p.tta Giusti con lotteria, 28 giugno concerto a Magno con breve sďŹ lata degli alpini di Gardone Valtrompia, 30 giugno manifestazione alpini di

Gardone Valtrompia, 9 settembre processione a Ronco S.Vincenzo di Gussago, 14 settembre processione a Inzino, 22 settembre concerto al teatro Tenda, in occasione della settimana inzinese, 29 settembre processione a Gussago, 1 e 2 ottobre a Marcheno ed inďŹ ne, dal 7 al 15 dicembre, la banda si esibirĂ nei concerti di natale, a Marcheno. “Sbandandoâ€? è patrocinato dall’assessorato alla cultura del Comune di Gardone Valtrompia. (e.b.)

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l paese, addobbato con i colori della patria, nel giorno della Festa della Repubblica, ha ospitato l’Adunata sezionale dell’Ana Brescia. Per una giornata Marcheno è stata la capitale degli alpini. Sono venuti da tutta la Lombardia col labaro della Sezione ed i 158 gagliardetti. Presenti anche le autoritĂ : Barbara Morandi, sindaco di Marcheno, il presidente della ComunitĂ montana, Bruno Bettinsoli, oltre alle autoritĂ civili e militari, il vertice della Sezione Brescia col presidente Davide Forlani ed il colonnello Luigi Rossi, comandante delle Truppe Alpine a Brunico del leggendario VI Reggimento: quello in combattĂŠ Giacomo Vivenzi, il “vècioâ€?, orgoglio del paese. Motivo primo della richiesta alla sezione, pienamente appoggiata dal Comune, era stato il 75° di fondazione, nel 1938, del gruppo di Marcheno con primo capogruppo Giacomo Ardesi, cavaliere di Vittorio Veneto: una figura cara alle Penne nere. Il bassorilievo in bronzo

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e messa a dimora di 65mila resinose, trasformatasi nel tempo in una bella pineta. La sede venne allargata nel 2005, con la creazione del gruppo antincendio Ana. SeguĂŹ la costruzione di un monumento nel 70° dalla fondazione. Ăˆ una sede speciale, sia per l’importanza intrinseca, che per tutti i momenti indimenticabili di cui è stata protagonista negli anni: cerimonie, serate con cori alpini e rappresentazioni teatrali, mostre, ma anche momenti “intimiâ€? legati alla storia del paese come le “lezioniâ€? sulle Penne nere e il concorso nelle scuole “Noi e gli alpiniâ€?. Gli studenti furono tutti premiati durante una serata all’auditorium della scuola Media Francesco Bertussi. SeguĂŹ la commovente lettura, fatta dagli alpini, delle poesie dialettali “El nòs Marchèâ€? dell’indimenticato maestro Armando Ricci. Poi la S. Messa per quelli “andati avantiâ€? nel Santuario; il coro dei 200 alunni delle elementari, con regalo a tutti del tricolore. Il presidente Forlani, prima del-

la Messa solenne nella parrocchiale, ne ha cosĂŹ tratteggiato il senso: “Gli alpini sono stati e sono sempre la dimostrazione che è possibile lavorare per la comunitĂ locale e nazionale in unitĂ ed onestĂ , legati alle radici della propria fede e idealiâ€?. Gli ha fatto eco il parroco don Maurizio:“Il cappello racconta ma va ascoltato, vigilando, a capo scoperto, in paceâ€?. All’ammaina bandiera la “steccaâ€? dell’edizione 2014, è stata consegnata al Gruppo di Cortefranca.

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Torna anche quest’anno l’appuntamento enogastronomico “Il gusto nel parcoâ€?. Nella splendida cornice di Villa Mutti avrĂ luogo la settima edizione di una proposta che è diventata un classico dell’estate gardonese. La manifestazione, in anticipo di un mese rispetto al passato, si terrĂ 1° luglio alle 19. Promossa dal “Comitato Acqualunga centro storicoâ€? e patrocinata dagli Assessorati alla cultura e agricoltura della ComunitĂ montana, nonchĂŠ dagli Assessorati all’agricoltura e commercio del Comune di Gardone, l’iniziativa si pone come obiettivo l’educazione al gusto per riconoscere e valorizzare la qualitĂ dei prodotti agroalimentari del territorio bresciano, con particolare attenzione alla Valtrompia. Nonostante

le difficoltĂ economiche, fanno sapere gli organizzatori, grazie a ditte, enti e associazioni che, “anche in questa occasione, hanno deciso di intervenire gratuitamente, sarĂ possibile degustare vini e assaggiare piatti che fanno parte della storia culinaria brescianaâ€?. I buoni palati potranno cosĂŹ degustare le prelibatezze della cucina valligiana, dando sfogo ai loro piccoli peccati di gola, ma per un fine che va ben oltre la mera soddisfazione del palato. Come da tradizione, infatti, il ricavato della serata verrĂ devoluto al day hospital oncologico pediatrico degli Spedali civili di Brescia. Il costo dell’iscrizione, per partecipare alla serata, è di 22 euro. Agli astanti, in ricordo della cena, verrĂ donato un piccolo calice. (r.g.c.)


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Â? ˆ‡•–ƒ ’‡” ƒÂ? ‹–‘ In occasione dell’imminente festa patronale, la comunitĂ parrocchiale di San Vito di Bedizzole organizza dal 13 al 16 giugno una settimana ricca di momenti religiosi e spirituali ma anche musicali, segnati dalla condivisione con tutti i fedeli della zona pastorale di San Vito- Bedizzole-CarzagoMocasina-Calvagese della Riviera. Con il patrocinio del Comune di Bedizzole, e il Circolo oratorio di San Vito, la festa del patrono è aperta dalla gara delle “Cinque

Contradeâ€?, giunta ormai alla sua quinta edizione. Sabato 8 giugno, quindi, pronti per la partenza a San Vito per la manifestazione non competitiva che toccherĂ le frazioni di Bussago, Bagatte, Salago, Salaghetto, Casa Bisso e Campagnola. Momenti di riflessione e preghiera domenica 9 giugno con la processione delle ore 10.30: la statua del santo e le reliquie, al quale è dedicata la chiesa della comunitĂ assieme ai Santi Modesto e Crescenzia, attraverseranno

le strade della comunitĂ . LunedĂŹ 10 giugno, alle ore 20.30, suor Marisa, canossiana, terrĂ l’incontro di riflessione “Eterna è la sua misericordiaâ€?, mentre mercoledĂŹ 12 giugno la liturgia penitenziale e le confessioni con la presenza di un sacerdote forestiero. Ăˆ fissata per sabato 15 giugno alle ore 18.30 la Santa Messa in onore del patrono San Vito, protettore dei danzatori, il cui simbolo è la palma. Spazio alla musica giovedĂŹ 13 giugno, con la serata tributo a Jovanotti

con “Bollo & The Joe - Vannotti Bandâ€?; successivamente, alle ore 21.30, serata giovani con la musica di Piergiorgio Cinelli. VenerdĂŹ 14 giugno è il turno della serata latino americana con la “Olorun Dance Academyâ€?. Sabato 15 giugno, alle ore 21, serata di ballo liscio con l’orchestra “Gypo Pezzottiâ€?. Si conclude domenica 16 giugno, alle 19.30, con la performance hip-hop della scuola di ballo Freestyle School e con la serata di ballo liscio. (g.d.m.)

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tre anni Joshua sembra un bambino piĂš piccolo della sua etĂ . Non può giocare liberamente con gli altri coetanei e non può alimentarsi da solo ma lo fa attraverso un sondino nello stomaco. La sua storia è, purtroppo, comune a quella di altri bambini affetti dalla sindrome di Pierre Robin, una patologia rara che tra le altre cose crea difficoltĂ alla respirazione e alla nutrizione con un conseguente sviluppo osseo rallentato. Il padre Abdyl e la madre Adelina, una coppia albanese in Italia da sei anni, non sanno piĂš a chi rivolgersi perchĂŠ sono consapevoli che nella cura i primi anni di vita sono molto importanti se non addirittura determinanti per registrare dei miglioramenti. Va anche precisato che in questi anni non sono mancati gli aiuti, si pensi ai Servizi sociali del Comune di Toscolano Maderno, alla parrocchia con don Leonardo, alla Fondazione Folonari e alle famiglie amiche della coppia. Evidentemente non basta. Anche perchĂŠ la patologia richiede cure mediche continue e un’assistenza professionale: il servizio sanitario ha, infatti, riconosciuto a Joshua un’invaliditĂ del 100%. Nel frattempo da un mese e mezzo non va alla scuola materna perchĂŠ la malat

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ore di viaggio tra andata e ritorno con un dispendio evidente di tempo e di benzina) per portare il figlio (immaginate la stanchezza fisica del ragazzo giĂ debilitato di suo) al Civile per le prestazioni e le visite mediche necessarie, soprattutto per la logopedia resa necessaria dalla chiusura incompleta del palato (la palatoschisi è una delle manifestazioni della sindrome di Pierre Robin). L’assenza di lavoro diventa una scure per una famiglia di quattro persone (la sorellina di Joshua ha sette anni) che deve far fronte anche alle spese per l’affitto. Abdyl e Adelina lanciano un appello a quanti, generosamente, vogliono rendersi utili: chi con l’offerta di un posto di lavoro, chi con la prestazione gratuita della logopedia (magari nei dintorni di Toscolano) e chi con alcune ore da dedicare settimanalmente al ragazzo per alleviare il compito della madre. Per la coppia non è neppure un problema cambiare abitazione: sono, infatti, pronti a vagliare l’ipotesi di trasferirsi a Brescia (anche come custodi) per essere piĂš vicini al Civile. Chi fosse interessato ad approfondire la storia di Joshua o fosse a conoscenza di associazioni e di realtĂ che possano prendere in carico la situazione può contattare i seguenti numeri: 3209628135, 3286692652.

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͘͠ Sabato 8 e domenica 9 giugno la scuola dell’infanzia Virginia Romanini di Torbiato di Adro che compie 80 anni è in festa. Si inizia sabato alle 16.30 con lo spettacolo dei bambini “Pierino e il lupo”, domenica la Messa alle 10 e il pranzo comunitario. Si conclude nel pomeriggio con un piccolo spettacolo di zucchero filato. In entrambe le giornate si può visitare la mostra “All’Asilo si stà bene…” con ritratti i volti di chi ha frequentato la scuola.

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questa parte è stata inserita anche una celebrazione molto significativa e molto sentita dalla popolazione: mercoledì 5 giugno, infatti, mons. Cesare Polvara ha celebrato una Messa alla presenza di tutto il consiglio comunale e dei consigli parrocchiali in onore di S. Bonifacio, patrono del Comune di Erbusco. Prove di unità concrete anche nel giornale della comunità che ospita tutte e tre le parrocchie; la redazione è composta da un rappresentante di ogni parrocchia. Anche dalla comunicazione passa il messaggio di una crescita comunitaria favorita da una lettura d’insieme dei fatti e delle proposte pastorali. L’anno pastorale si conclude con un pellegrinaggio unitario perché il camminare insieme è metafora vera della vita delle comunità cristiane. Guardando al passato come a un possibile modello per le altre parrocchie. Tutto ebbe inizio, dopo il mandato del Vescovo, con un convegno ecclesiale interparrocchiale nell’aprile 2003.

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Il limite della morte

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In quel tempo, GesĂš si recò in una cittĂ chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla. Quando fu vicino alla porta della cittĂ , ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico ďŹ glio di una madre rimasta vedova; e molta gente della cittĂ era con lei. Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: “Non piangere!â€?. Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: “Ragazzo, dico a te, Ă lzati!â€?. Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituĂŹ a sua madre. Tutti furono presi da timore e gloriďŹ cavano Dio, dicendo: “Un grande profeta è sorto tra noiâ€?, e: “Dio ha visitato il suo popoloâ€?. Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.

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ccompagnare. Al massimo anche noi possiamo accompagnare, possiamo stare vicino, condividere. Al massimo possiamo partecipare e sentire compassione. Ma non possiamo fare altro. Davanti alla morte. Anche quando si fa avanti come estrema ingiustizia; come ultimo e violento colpo dato a chi giĂ ha sofferto. Non possiamo fare di piĂš davanti al paradosso. Possiamo solo accompagnare. CosĂŹ fa anche GesĂš: sente compassione; accompagna. Ma fa molto di piĂš. Tocca la bara, sveglia il ragazzo, lo restituisce alla madre. Troppo bello; troppo simile a una favola. Il nostro GesĂš deve essere uno di noi, deve solo accompagnare e provare compassione. Ci rifugiamo dietro il racconto simbolico; ci accontentiamo. Per non credere. E non sul fatto in sĂŠ, sulla risurrezione di quel ragazzo: sul fatto che GesĂš possa, sul fatto che GesĂš ne sia capace. Sul fatto che Lui non sia solo uno di noi. Sono convinto che sia piĂš facile credere in un GesĂš umano che in un Cristo sal-

vatore; in un compagno di viaggio piĂš che nel Maestro. Siamo nella stessa situazione degli apostoli prima della risurrezione: riusciamo a capire quello che ci sta accanto ma non riusciamo a vedere piĂš in lĂ . Intuiamo che qualcosa di piĂš deve esserci ma non riusciamo a vederlo. CosĂŹ era per i discepoli che, dopo tanti discorsi e tanti miracoli ancora non capivano. Ma se tutti erano stupiti per i prodigi, come potevano dubitare? Domanda enorme. Ma non molto diversa dalle nostre. Anche noi diciamo di credere, ma con una fede limitata; una fede che non può e non deve scontrarsi con le altre nostre convinzioni. Ci basta un Dio che accompagna; un Dio che capisce. Non abbiamo ancora la forza di guardare a un Dio che salva. PerchĂŠ non sentiamo il bisogno di essere salvati. Da chi o da che cosa dovremmo essere salvati? Ăˆ una domanda teorica, come la parola salvezza. Ma diventa cosĂŹ vera e dura quando la vita e la morte non sono solo parole ma riguardano ciascuno di noi. E senza leggerezza. Allora Dio accanto non basta; e si chiede:

Dov’era Dio? E si dice: PerchĂŠ ha permesso questo? Lo vediamo vendicatore. Tentazione di chi si accontenta di averlo accanto, compagno, amico di poco prezzo. Niente di piĂš, per non dover credere di piĂš. Per non ammettere che quello che non capiamo non è favola ma la realtĂ di Dio. E che se Dio può permettere il male (nella nostra coscienza sconvolta) perchĂŠ non dovrebbe accostarsi alla bara della nostra incapacitĂ di credere e svegliarci. Il ragazzo si sveglia perchĂŠ per Dio non c’è la morte; c’è solo per noi che la sentiamo come ingiustizia assoluta. Ma il ragazzo dorme perchĂŠ aspetta che qualcuno lo svegli. Che Dio non lo accompagni soltanto ma stravolga la sua storia, cambi la sua vita. Questo il ragazzo sogna mentre GesĂš si accosta alla sua bara e quando lo sveglia sa che solo Dio avrebbe potuto fare una cosa simile. Solo Dio avrebbe potuto toccarlo e non solo accompagnarlo. Con gli occhi chiusi vede meglio di chi lo circonda. Aspetta che Dio smetta di essere solo un compagno per svegliarlo e salvarlo.

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,O SDWULPRQLR GD GLYLGHUH Penso spesso a mio padre “Bepinoâ€?, morto tanti anni fa. Avevo 20 anni circa e da pochi mesi avevo terminato il servizio militare. Sognava di vedermi in una fotografia con la divisa da bersagliere, ma non l’ho mai fatta e lui non mi ha mai visto con l’abito da soldato. I miei genitori avevano una trattoria e negli anni ’70 le camere da letto erano piene con gli operai che lavoravano al raddoppio dell’autostrada Milano-Venezia. Molti di questi operai ci aiutavano a portare avanti la baracca quando mio padre andò in ospedale e mia madre rimase da sola con due bambini. Io e mia sorella eravamo abituati a mangiare il primo piatto in piedi in cucina, appena tornati da scuola e poi servivamo ai tavoli. Il secondo si mangiava insieme,

in una tavolata con qualche amico di famiglia. Un pomeriggio d’estate arrivò alla trattoria una coppia. Chiesero una camera. Mio padre pensava che si sarebbero fermati a lungo. Ma dopo un paio d’ore scesero. Mio padre capĂŹ che avevano chiesto una camera a ore‌ Lo vidi piangere davanti al cassetto dei soldi. Il signore voleva pagarlo, ma mio padre piangendo faceva segno di no. La signora rimaneva un poco indietro in evidente imbarazzo. L’uomo insisteva ma mio padre non volle prendere quei soldi. Chiedeva scusa, ma diceva che non poteva prenderli. Il signore se ne andò con la sua compagna. Non parlai anche perchĂŠ non capii molto della faccenda. Ricordo che feci delle domande a mio padre, ma lui disse che un giorno mi

avrebbe spiegato. Passarono gli anni, quando fui piĂš grande, mi accostai a mio padre, giĂ malato, per parlare di quell’episodio. Lui mi spiegò che pur essendo orfano e senza ereditĂ , il patrimonio che aveva ricevuto dalla famiglia era l’onestĂ . La trattoria era un luogo dove gli ospiti potevano sentirsi in famiglia. Non aveva voluto prendere quei soldi perchĂŠ per lui erano poco puliti. Questo è uno dei ricordi che mi sono rimasti impressi. Capita spesso che i figli litighino e vadano dagli avvocati per ciò che lasciamo loro in ereditĂ . Sarebbe meglio non lasciare beni materiali ma valori come la fede, l’onestĂ , il senso della giustizia, e la gioia che nasce dalla fatica e dal lavoro. Questi sono i valori che rendono salda e sicura una vita.


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ƒÂ?’ƒ‰Â?ƒ Â?‘ †‹ ‘‹ —’‡”ƒ–‘ ‹Ž –‡––‘ †‡ŽŽ‡ Í?͘͘Â?‹Žƒ ˆ‹”Â?‡ Un giorno “storicoâ€?: raccolte a tutt’oggi 500mila ďŹ rme (esattamente 504.993) nei 27 Paesi dell’Unione europea, a sostegno della campagna “Uno di noiâ€? per la tutela dell’embrione umano (entro il 31 ottobre ne servono però un milione), e del traguardo di almeno sette Paesi nei quali sia stato raggiunto il minimo di ďŹ rme necessarie per presentare formalmente l’istanza di tutela alle istituzioni comunitarie. Si respira soddisfazione, quindi, oggi

al Comitato italiano presieduto da Carlo Casini, presidente del Movimento per la vita e parlamentare europeo, ma c’è anche la consapevolezza che questa causa cosĂŹ importante merita ancora un lungo lavoro di sensibilizzazione culturale ed etica. Il presidente del Comitato italiano Carlo Casini riette su questi dati e rilancia: “Quello delle 500mila ďŹ rme era un primo obiettivo e ringraziamo tutti coloro che si sono attivati e hanno ďŹ rmato. Ma chiaramente ciò non

basta. Le 500mila ďŹ rme raccolte devono essere un trampolino di lancio per uno scatto ancora piĂš forte nell’immediato e nei prossimi mesiâ€?. La portavoce del Comitato italiano, Maria Grazia Colombo, dal canto suo sottolinea un altro aspetto: “Non dobbiamo dimenticare che si tratta di una iniziativa europea, e ciò costituisce un ‘valore aggiunto’ oltre che una importante occasione di quello che potremmo chiamare ‘risveglio europeo’â€?.

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l 3 giugno del 1963, 50 anni fa, moriva Giovanni XXIII. Tutti lo ricordano come “il papa buonoâ€?, ma Giovanni XXIII fu anche altro: testimone e protagonista di un mondo in rapida trasformazione. Il Papa che ha indetto il Concilio, ha intuito che anche la Chiesa cattolica doveva accettare la sfida del cambiamento, al suo interno e su scala internazionale. In questo senso Roncalli è stato il primo Papa di un mondo globalizzato in cui si incrinavano le antiche frontiere e si aprivano nuove strade di dialogo con il mondo. Scritta con un linguaggio semplice, diretto, da uomo a uomo, la Pacem in terris (l’ultima e piĂš famosa enciclica giovannea) è una lettera aperta al mondo, un’offerta di dialogo a tutti gli uomini di buona volontĂ , un annuncio – spiega don Ezio Bolis, direttore della Fondazione Papa Giovanni XXIII – di speranza che aiuta a vincere la paura del futuro con la fiducia in Dio e nell’uomo creato a sua immagine. Dopo 50 anni, quelle pagine sono ancora vive, provocanti. Attraverso di esse, continua a risuonare l’appello alla pace che papa Roncalli rivolse a tutti gli uomini di buona volontĂ . L’enciclica giovannea non solo incoraggia con sano ottimismo, ma propone i fondamenti di una nuova cultura di pace e di un

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libertĂ come climaâ€?. â€œĂˆ solo quando avrai messo il tuo io sotto i piedi che potrai dirti davvero un uomo libero!â€?. Questa frase di Giovanni XXIII condensa il legame che lo unĂŹ, dal 1953 al 1963, al suo segretario particolare Loris Francesco Capovilla. Questo e altro viene raccontato nel volume edito da Rizzoli “I miei anni con papa Giovanni XXIIIâ€? di Loris Capovilla. Le vite di questi due uomini affondano le radici in un mondo squassato da due guerre mondiali: Roncalli viaggia come diplomatico fra l’Europa e il vicino Oriente, mentre don Loris vede ben poco oltre i confini del suo Veneto. Eppure entrambi

assistono allo scempio della dignitĂ umana, al tradimento dei piĂš basilari valori cristiani, uniti in un dolore che li forma e che darĂ loro gli strumenti e le ragioni per innescare un cambiamento che farĂ storia. Incontratisi nel patriarcato di Venezia agli albori della Guerra fredda, affrontano uno scenario di conflitti irrisolti e divisioni profonde. E proprio quando la ricerca del dialogo con il “nemicoâ€? si fa sempre piĂš improbabile, Giovanni XXIII sale al soglio pontificio e raccoglie il guanto di questa sfida impossibile: parla a tutti come fratelli, senza pregiudizi nĂŠ servilismi. Dal primo incontro alle ore che precedono la morte del Pontefice, Capovilla restituisce un ritratto appassionante di Roncalli, un resoconto che sfida l’oleografia di un Papa ricordato per la bonarietĂ piĂš che per la portata rivoluzionaria delle sue scelte. In queste pagine, raccolte con l’aiuto di Ezio Bolis, Capovilla racconta i retroscena di esperienze epocali come i primi anni del Concilio e l’apertura al blocco sovietico, ma anche i momenti di quotidianitĂ e le riflessioni condivise passeggiando con il Pontefice. Ed è soprattutto da quelle conversazioni che emerge il profilo di un uomo legato alla sua terra e al tempo stesso capace di pensare al mondo nella sua totalitĂ , un Pontefice che nel ricordo di tutti resterĂ sempre il Papa buono. Il volume è frutto della collaborazione con la Fondazione Papa Giovanni XXIII.

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della Cdal presso il Centro pastorale Paolo VI. MartedÏ 11 giugno Ore 20.30 – Marcheno S. Messa presso il santuario dell’Annunciata nel quarto centenario della dedicazione.

Sabato 8 giugno Ore 16 – Brescia − Ordinazione presbiterale in Cattedrale. Domenica 9 giugno Ore 10.30 – Paitone − Cresime. Ore 17 – Montichiari − S. Messa di ringraziamento per il beato Luigi Novarese. LunedĂŹ 10 giugno Ore 20.30 – Brescia − Assemblea

MercoledÏ 12 giugno Ore 7 – Brescia S. Messa presso le suore del Buon Pastore. Ore 9.30 – Brescia Incontro con i vicari zonali presso il Centro pastorale Paolo VI. Ore 20.30 – Brescia Incontro con la commissione diocesana per le unità pastorali presso il Centro pastorale Paolo VI.

ƒÂ?…‡ŽŽ‡”‹ƒ ‘Â?‹Â?‡ La Cancelleria della Curia diocesana annuncia i seguenti provvedimenti dell’Ordinario: La nomina a presbitero collaboratore della zona pastorale V (Sebino) di mons. Francesco Bonfadini, giĂ parroco della parrocchia di Urago Mella, in cittĂ . La nomina a parroco della parrocchia di Urago Mella, di S. Giovanna Antida in cittĂ e coordinatore dell’erigenda unitĂ pastorale comprendente le parrocchie di Urago Mella, S. Giovanna Antida, Divin Redentore e Santo Spirito,

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arsi prossimo dell’altro. Sono 90 anni (l’Unitalsi nazionale quest’anno taglia il traguardo dei 150 anni) che dame e barellieri bresciani danno la loro disponibilitĂ , mettono il loro impegno a favore degli ammalati. Tra i tanti volontari, c’è anche chi come il medico Vito Aulenti da quattro anni a questa parte ha sposato la causa dell’Unitalsi complice un congresso dei medici cattolici tenutosi proprio a Lourdes; in quell’occasione rimase colpito dal fatto “che tutti facessero qualcosa per gli altriâ€?, oggi esamina, prima della partenza, le schede mediche dei pellegrini e presta il suo servizio nell’ambulatorio della cittadina francese attivo 24 ore su 24. Volontari che hanno il gravoso compito di far passare in secondo piano, anche solo per poche ore o pochi giorni, la malattia e la sofferenza. Il vero miracolo di Lourdes è, però, quello della fede con am-

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tĂ dell’Unitalsi va ben oltre, comunque, il tradizionale pellegrinaggio con gli ammalati di ottobre e, essendo un’associazione ecclesiale, si inserisce nel calendario pastorale diocesano con una serie di iniziative e di attenzioni. L’estate poi porta in dote i soggiorni montani (nel mese di luglio a Ponte di Legno) e marini (dal 9 al 23 giugno a Borghetto Santo Spirito). Durante l’anno, come si diceva, sono molteplici le proposte fatte dall’Unitalsi che cura con l’assistente ecclesiastico don Claudio Zanardini la formazione spirituale dei suoi membri (gli ammalati sono soci di diritto); in particolare piace sottolineare anche il servizio con Casa di Dio: ogni domenica portano gli ospiti a Messa. Il momento principale è senza dubbio il pellegrinaggio in treno dal 7 al 13 ottobre a Lourdes (8-13 ottobre per chi va in aereo) che quest’anno per i 90 anni sarĂ guidato dal vescovo Monari. Il viaggio in treno diventa una sorta

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durante l’estate; da questo punto di vista è interessante registrare una buona collaborazione con la Caritas che all’interno dei suoi percorsi sensibilizza i giovani all’esperienza: quest’anno vi saranno anche due ragazzi di Isorella. Per festeggiare ufficialmente l’anniversario, il 30 giugno alle 11.15 mons. Gianfranco Mascher celebra la Santa Messa nella parrocchiale di Chiesanuova. Lograto, infine, dal 12 al 14 settembre, ci sarĂ una festa provinciale con uno stand gastronomico (perchĂŠ Unitalsi è anche convivialitĂ ) e dei momenti di gioco. Per informazioni, 030 3757914 o brescia@unitalsilombarda.it.

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Dal 17 al 19 giugno l’Ufficio per le vocazioni organizza a Villa Pace di Gussago gli esercizi spirituali serali con il Vescovo: “Credo in Dio Padre, nel Figlio, nello Spirito Santoâ€?. Dalle 20 alle 20.30 c’è la possibilitĂ di prepararsi agli esercizi con la preghiera personale, dalle 20.30 alle 20.45 la preghiera iniziale; dalle 20.45 alle 1.30 con la meditazione del Vescovo; dalle 21.30 alle 22 la riflessione personale (sono a disposizione la chiesa per l’adorazione eucaristica, la sala Chizzolini con la contemplazione di un’icona, il parco); dalle 22 alle 22.30 la preghiera conclusiva e indicazioni per la vita con Gianluca Galimberti, giĂ presidente diocesano dell’Azione cattolica di Cremona; dalle 22.30 alle 23 la possibilitĂ di preghiera personale. L’iscrizione è presso l’Azione

cattolica (030.40102, info@acbrescia. it) oppure presso la Curia diocesana, Ufficio per la spiritualitĂ e le vocazioni (030.3722245, vocazioni@diocesi. brescia.it). La quota di partecipazione è di 10 euro. Sono ancora aperte le iscrizioni per la seconda edizione di Ora et cammina, la via Francigena di San Francesco in programma dal 30 luglio al 7 agosto. Da Poggio Bustone, nei pressi di Rieti, a Roma, dove si sosterĂ gli ultimi due giorni; sarĂ celebrata l’eucaristia con il vescovo Luciano (martedĂŹ 6 agosto) e si potrĂ partecipare all’udienza con papa Francesco (mercoledĂŹ 7). Un percorso alla portata di tutti. Un cammino di fraternitĂ ed essenzialitĂ , con pernottamento in strutture semplici. Per informazioni, 030 3722 245 – vocazioni@diocesi.brescia.it.

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di don Gianluca Gerbino, già parroco di Costorio di Concesio. La nomina a parroco di Fiesse di don Giuseppe Davo, già vicario parrocchiale delle parrocchie di Pontevico, Bettegno, Chiesuola e Torchiera. La nomina a presbitero collaboratore delle parrocchie di Ceto, Nadro e Ono San Pietro, di don Luigi (Gino) Do’, già parroco della parrocchia di Ceto. La nomina a presbitero collaboratore delle parrocchie di Ceto, Nadro e Ono San Pietro, di don Luigi Dotti, già parroco della parrocchia di Nadro. La nomina a docente di Sacra scrittura presso lo studio teologico Paolo VI del Seminario diocesano di don Alessandro Gennari.

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conittiâ€?. Quando un popolo intero si accosta all’eucaristia e la interpreta, nella fede, come un dono di vita ricevuto, quella comunione con Cristo produce una comunione tra gli uomini e li fa diventare un unico popolo, indipendentemente dalle differenze che possono distinguere e dividere le persone. Per questo l’eucaristia è la sorgente e la meta e la via della civiltĂ dell’amore cosĂŹ come Paolo VI la concepiva.

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a Dante a Bach, da Cervantes a Oscar Wilde, da Thomas Mann a Bulgakov, da Michelangelo a Chagall, la presenza della Bibbia nella cultura occidentale è talmente pervasiva da risultare un paradosso, ma è cosĂŹ. Il mondo del Vecchio e del Nuovo Testamento, che ha dato vita, personaggi, simboli e strutture narrative a 2000 anni di storia dell’arte spesso viene dato per scontato. Il linguaggio simbolico e narrativo è il linguaggio della Bibbia. Non è un linguaggio analitico quello impiegato dagli scrittori sacri per narrare le vicende di un popolo il cui Dio interviene continuamente negli avvenimenti umani. La storia della salvezza è raccontata e raccontabile. “Fin dalle prime battute (“Quando all’inizio Dio creò il cielo e la terra...â€?, Gen 1,1) la Bibbia introduce il suo lettore in quella che è la sua modalitĂ espressiva piĂš stimolante: quella narrativa. Il convegno biblico si propone di ap-

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profondire il modo in cui la Bibbia racconta e di offrire alcuni criteri per una lettura responsabile. I racconti biblici si inseriscono nella tradizione narrativa universale, ma presentano tratti distintivi, che motivano una considerazione specifica: si tratta di imparare a leggere

queste storie secondo le loro regole e convenzioni, in un atteggiamento di rispetto, e mantenendo il piĂš possibile una vasta apertura mentaleâ€? (J.P. Fokkelman). Per partecipare al Convegno è necessaria l’iscrizione entro venerdĂŹ 7 giugno 2013 presso l’Ufficio per la catechesi, tramite email o telefono. Il programma è il seguente: alle 8.45 l’accoglienza e la preghiera; alle 9.30 “Come la Bibbia raccontaâ€? con il prof. Marco Tibaldi, docente di introduzione al mistero cristiano e antropologia teologica presso l’Issr di Bologna; alle 10.30 il laboratorio; alle 12 la celebrazione eucaristica e alle 13 il pranzo. Nel pomeriggio alle 14.30 “raccontare con un filmâ€?, alle 15 “Come leggere un racconto biblicoâ€? con don Flavio Dalla Vecchia e alle 16 il confronto in assemblea. La quota di partecipazione comprensiva del pranzo è di 20 euro, senza pranzo è di 10 euro; può essere versata nel giorno stesso del Convegno. I partecipanti possono usufruire del pranzo segnalandolo al momento dell’iscrizione. La sede del Convegno è Villa Pace di Gussago.

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ˆˆ‹…‹‘ ’‡” Žƒ …ƒ–‡…Š‡•‹ ‘Â?ƒ †ƒŽ ƒ’ƒ In occasione dell’Anno della fede, papa Francesco ha indetto un pellegrinaggio rivolto a tutti i catechisti del mondo, che si svolgerĂ a Roma il 28-29 settembre 2013. In accordo con il Pontificio consiglio per la nuova evangelizzazione, l’iscrizione dei partecipanti passa attraverso gli Uffici catechistici diocesani. Per inscriversi occorre comunicare il numero dei partecipanti, con la relativa quota d’iscrizione di 3 euro a persona (da destinare alla

ƒ„ƒ–‘ Í™Í? ‰‹—‰Â?‘ ƒ•–‘”ƒŽ‡ ˆƒÂ?‹Ž‹ƒ”‡ Cei), all’Ufficio diocesano per la catechesi, entro e non oltre il 30 giugno 2013. Al fine di rispettare le tempistiche indicate dalla Cei, è possibile avvalersi del supporto tecnico della Brevivet. Chi desidera usufruirne è pregato di iscriversi presso la Sede dell’agenzia (Brescia, via Alessandro Monti 29; tel. 030/2895311). Si ricorda che chi desiderasse partecipare al pellegrinaggio in modo

autonomo è comunque tenuto a iscriversi tramite l’Ufficio per la catechesi, versando la relativa quota d’iscrizione (3 euro). La quota individuale di partecipazione al pellegrinaggio di Brevivet è di 210 euro. L’assemblea diocesana dei catechisti avrĂ luogo sabato 7 settembre, alle ore 14.30 al Pala Banco di Brescia. Il Vescovo presenterĂ ai catechisti la lettera pastorale sul tema della missione.

Sabato 15 giugno, dalle 9 alle 12.30 al Centro pastorale Paolo VI è in programma il simposio di pastorale familiare con mons. Carlo Rocchetta. Il Simposio “Famiglia pietra viva della comunitĂ â€? è aperto a tutti. Mons. Rocchetta attualmente vive in comunitĂ con coppie di sposi e consacrate laiche al Centro familiare “Casa della Tenerezzaâ€? di Perugia. Il giorno prima, venerdĂŹ 14 giugno alle 16.30, presenta il suo volume “Teologia della famigliaâ€?; alle 18 la Messa con Monari.

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rescia dal Papa. Non accadeva dal 1993 che la diocesi potesse godere della grazia di un’udienza particolare. Sono passati 20 anni e la possibilitĂ si è ripresentata. Quella concessa a Brescia è veramente un’opportunitĂ straordinaria e i bresciani sembrano aver colto questo aspetto. A poche settimane dall’ufficialitĂ della notizia che papa Francesco avrebbe incontrato i bresciani il 22 giugno si è letteralmente scatenata la corsa alla partecipazione. Il pellegrinaggio diocesano di tre giorni a Roma in occasione dell’Anno della fede ha avuto un boom di iscrizioni. Brevivet, d’intesa con la Curia, ha dovuto allestire una seconda proposta, articolata in due giornate, per fare fronte alle numerose richieste giunte da ogni parte della diocesi per essere presenti a questo momento straordinario di Chiesa. Massiccio anche il movimento di chi, singoli, gruppi e parrocchie, ha deciso di muoversi in modo autonomo

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per partecipare all’’incontro con papa Francesco. In pochi giorni in Curia sono arrivate 1200 richieste di pass per l’udienza particolare di sabato 22 giugno che il Papa ha concesso in occasione del 50° anniversario dell’elezione

di Paolo VI, dei 120 di fondazione de “La Voce del Popoloâ€? e dei 125 della rivista “Madreâ€?. Con i 1000 che ad oggi si sono rivolti a Brevivet ammontano cosĂŹ a 2200 (ma i numeri sono ancora provvisori visto che le iscrizioni chiudono ufficialmente il 10 giugno) i bresciani che si stringeranno attorno a papa Francesco. Nel frattempo è stato comunicato il programma dettagliato della giornata del 22 giugno. Alle 10 i pellegrini bresciani presenti a Roma si ritroveranno davanti all’obelisco di piazza San Pietro per fare il loro ingresso nella basilica. Alle 11 il vescovo Monari presiederĂ all’altare della Confessione la celebrazione eucaristica nel corso della quale la diocesi rinnoverĂ la propria professione di fede secondo la formula recitata da Paolo VI al termine dell’Anno della fede del 1967-68. Alle 12, infine, sempre in San Pietro, il momento piĂš atteso, l’udienza particolare con papa Francesco, che in poche settimane ha fatto breccia anche nel cuore dei bresciani.

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Una della piacevoli novitĂ di Seridò 2013 è stata la partecipazione attiva di alcune scuole dell’infanzia alla gestione degli stand delle attivitĂ giĂ predisposte. All’iniziativa hanno aderito 17 scuole, con il coinvolgimenti di 180 persone. Si tratta delle Scuole dell’infanzia: “F. Cariniâ€? di Botticino, “A. Bonaldiâ€? di Calvisano, “B. Maggiâ€? di Calino di

Cazzago S.M., “A. Merici� di Desenzano, “Tisi Bresciani� di Esenta di Lonato, “Don A. Merici� di Manerba del Garda, “G. Garibaldi� di Molinetto di Mazzano, “Novagli� di Montichiari, “Giovanni XXIII� di Nuvolera, “Giroldi Forcella Ugoni� di Pontevico, “La Vittoria� di Provaglio d’Iseo, “Regina Margherita� di San Zeno, “Don F. Sandrini� di Tavernole S/M, “San Pio

Xâ€? e “Ponte Zananoâ€? di Sarezzo, “Santa Maria di Nazarethâ€? e “San Filippo Neriâ€? di Brescia. Gli stand gestiti dalle scuole erano facilmente individuabili dai “totemâ€?, riportati in questa pagina, con le informazioni di ciascuna. Incontenibile l’entusiasmo dei genitori e delle educatrici a cui va il grazie dell’Adasm-Fism di Brescia e di Seridò.

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Scuola dell'infanzia Scu

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“Santa Maria Nazareth�

Scuola dell'Infanzia e Nido

“Conte Berardo Maggi�

Scuola Materna

Villaggio Sereno Brescia

Calino di Cazzago S.Martino

“Fondazione Carini� “Fo F n Asilo A As ilo nido “La Giostra� Botticino

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Nella comunitĂ che accoglie la scuola educa, la famiglia partecipa, i bambini crescono!

Siamo nel cuore della franciacorta, dalla natura prendiamo esempio di armonia e serenitĂ .

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“Fondazione

Scuola dell'infanzia

“Augusto Bonaldi�

“Angela Merici�

“Tisi Bresciani�

Desenzano del Garda

Esenta di Lonato del Garda

“La Vittoria� Asilo nido “Girasole�

Nuvolera

Pontevico

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Calvisano

“I Bambini sono come girasoli si volgono sempre verso chi dĂ a loro luceâ€?

Da 137 anni al servizio dei bambini (1876-2013). "crescere verso l'autonomia può essere un'avventura divertente" Orario 7,30-18,00

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“Scuola d'infanzia Don Angelo Merici�

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Lavoriamo per il benessere dei bambini e lo facciamo con passione, attenzione, competenza e creativitĂ : questo rende il nostro servizio una ricchezza per l'intera comunitĂ !

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Dal 1905 ad oggi accogliamo con cura i bambini e le famiglie in un ambiente qualificato in senso affettivo, relazionale e cognitivo

La mia scuola è un bene per tutti dal 1984 insieme alle famiglie

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Manerba del Garda

Da quasi 80 anni rispondiamo al diritto di cura ed educazione dei nostri bambini secondo uno stile educativo che si ispira a criteri di ascolto, integrazione, sostegno ed incoraggiamento verso ognuno, visto come unico ed irripetibile

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Giroldi Forcella Ugoni�

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Il progetto educativo nasce da un'attenta osservazione dei bisogni dei bambini. Ha come finalitĂ la formazione della personalitĂ del bambino.

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“San Pio X� Sarezzo

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Scuola dell'infanzia

“Don Francesco Sandrini� Tavernole sul Mella

La programmazione si articola in tutti gli ambiti dell'esperienza con attenzione agli stimoli provenienti dall'ambiente naturale e sociale Servizio di prescuola e doposcuola “

â€?L'educazione è cosa del cuoreâ€?

Fondata nel 1916, la Scuola dell'Infanzia “Don Francesco Sandriniâ€? collabora attivamente con le famiglie per accompagnare i bambini nella loro crescita con serenitĂ .


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quello della festa provinciale, che quest’anno si terrĂ a Sant’Anna dal 19 al 23 giugno, ed è intitolato “Destinazione Europa. Cittadinanza sociale e Unione politicaâ€?. La festa vuole rilanciare l’importanza del processo di integrazione europea, proprio in un momento nel quale l’Europa viene percepita non come prospettiva e opportunitĂ , ma come limite e appesantimento. Il 28 giugno inizierĂ poi la

festa di San Polo (una delle piĂš grandi della provincia), che si concluderĂ il 7 luglio; a Calvisano la Fest’Acli sarĂ dal 19 al 21 luglio, a Concesio San Vigilio dal 26 al 28 luglio, a Urago Mella (in cittĂ ) dal 29 agosto al 1 settembre e a Concesio S. Andrea dall’1 all’8 settembre. InďŹ ne ricordiamo la II edizione di Futurando, la festa dei Giovani delle Acli e di Ipsia, che si terrĂ all’oratorio di Sant’Anna dal 28 al 30 giugno.(Roberto Toninelli)

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on sorpresa, preparando il certificato elettorale per il ballottaggio alle elezioni amministrative di Brescia, mi accorgo che ho esaurito gli spazi dove apporre il timbro che conferma che ho effettivamente votato. Mi trovo cosĂŹ nella condizione di non poter votare, salvo recarmi all’ufficio comunale per ritirare un nuovo certificato elettorale. Dico questo con sorpresa perchĂŠ, pur essendomi recato al seggio durante il primo turno, nessuno mi ha avvisato e, come me, credo anche tanti altri cittadini elettori. Tanti? Tanti proprio no. Ed è questo un primo aspetto allarmante, la disaffezione o sfiducia degli elettori verso la classe politica. Non è una novitĂ ? Questa volta sĂŹ. Solitamente le elezioni che riguardano il tuo Comune, quelle persone che conosci e che decidi di votare, non rispecchiano l’astensione tipica del livello nazionale. Invece è andata

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mento dell’astensione di ben il 16% degli elettori, piĂš di 20mila cittadini bresciani. L’Istituto Cattaneo, nella sua analisi dei flussi elettorali, calcola che i partiti che hanno subito la maggiore emorragia sono stati il Movimento 5 Stelle e il Popolo della LibertĂ : possiamo ipotizzare una prima valutazione di sfiducia circa l’operato di queste due forze. La prima perchĂŠ, pur essendo il soggetto di piĂš recente successo, con oltre 150 deputati portati in Parlamento e un consenso nazionale superiore al 25%, in pochi mesi ha dilapidato quasi tutte le sue conquiste. Il Pdlbresciano, invece, perchĂŠ nelle scorse elezioni amministrative del 2008 ha vinto eleggendo sindaco Adriano Paroli al primo turno. Solitamente il sindaco uscente è favorito, e allora la sorpresa di queste elezioni è vedere il candidato del Pd Emilio Del Bono in testa dopo il primo turno: forse un riconoscimento per aver servito la cittĂ con un’opposi-

zione non ideologica. Vedremo come finirĂ il 9 e 10 giugno, facendo un appello ai cittadini per andare a votare. Quello che dobbiamo augurarci è che chi governerĂ Brescia nei prossimi cinque anni adotti la logica delle prioritĂ , che sono soprattutto sociali. Aggiungiamo la partecipazione diffusa e il miglioramento dell’aria e dell’ambiente con l’obiettivo di piĂš mobilitĂ dolce e zero consumo di suolo, per ricordare al futuro sindaco le proposte che i circoli Acli cittadini hanno presentato ai candidati e alla cittĂ in vista delle elezioni.

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on il “Don Chisciotteâ€? portato in scena da Franco Branciaroli, il Centro teatrale bresciano, ha ufficialmente chiuso la stagione 2012/2013. Una stagione, composita, che nella prosa ha avuto soltanto una delle molteplici attivitĂ . Ăˆ Carla Boroni, che si avvia alla terza stagione alla presidenza del Ctb, a tracciare un bilancio dell’annata ormai consegnata agli archivi. “Quella da poco conclusa è stata una stagione che non esito a ritenere positivaâ€?. Una valutazione, quella di Carla Boroni, che mette insieme il dato economico (il Comune e la Regione hanno la loro parte, mentre la Provincia, dopo la querelle dello scorso autunno, ha provveduto a versare parte della quota che le compete come ente fondatore) e quello artistico-culturale. “Dal punto di vista economico – afferma il presidente – il Ctb ha raggiunto per la prima volta nella sua storia il pareggio di bilancio e, oggi, è pro-

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produzione che ci ha dato tantissime soddisfazioni. Un valore aggiunto, in questa prospettiva, è stata la collaborazione con Franco Branciaroli, consulente artistico dello stabile, e con il Teatro degli Incamminati. “Non voglio dimenticare, in questo bilancio – prosegue ancora Carla Boroni –, anche la circuitazione delle nostre produzioni ( il “Teatranteâ€? aprirĂ la prossima stagione del Teatro Carignano di Torino, ndr.) e l’insieme delle attivitĂ collaterali capaci di fare sintesi del meglio, in campo culturale, che la cittĂ esprime ma che, per mille motivi, rischiava di andare perduto (i lunedĂŹ del San Carlino, i pomeriggi in San Barnaba, etc.)â€?. Carla Boroni non esita ad indicare nella collaborazione con il territorio una della chiavi vincenti della stagione appena conclusa, “Un teatro stabile – afferma al proposito – ha per statuto il compito dell’interazione con il territorio di riferimento. Quello che al Ctb abbiamo fatto è di puntare in alto, alle eccellenze che il panorama

culturale locale proponeâ€?. Un gioco al rialzo che ha potuto contare su collaborazioni significative con diverse realtĂ del panorama culturale cittadino, a partire dall’universitĂ . Da anni, però si auspica una collaborazione tra il Ctb e il Grande, un progetto, però, che è ancora sulla carta... “Con il Grande c’è stata una collaborazione organizzativa – afferma Carla Boroni –, con due nostri spettacoli ospitati nella sala grande di corso Zanardelli. Ci sono, però, difficoltĂ oggettive che vanno oltre la volontĂ nostra e della Fondazione Teatro Grande che rendono problematica una sinergia. Questo non è però da ostacolo a frequenti contatti con le due realtĂ , con scambi sul piano tecnico e operativo. Con il sovrintendente Angelini, poi, c’è un felice rapporto di profonda stimaâ€?. Dopo un’annata felice diventa quasi un obbligo pensare a come migliorare i risultati ottenuti. Quali le strategie del Ctb? “Una delle aspirazioni condivise con il resto de management del Ctb

– afferma al proposito la presidente del Cda – è quella di continuare nella valorizzazione dei giovaniâ€?. Si tratta di una politica che, dati alla mano, ha prodotto un aumento del numero dei giovani che sottoscrivono un abbonamento per la stagione di prosa, oltre che quello di quanti partecipano alle matinĂŠe scolastiche. L’attenzione ai giovani riguarda anche la parte produttiva. “Anche nella prossima stagione verrĂ riproposta l’esperienza di produzioni ‘giovani’, come è stato fatto quest’anno con Mythosâ€?. C’è, poi, allo studio una iniziativa che potrebbe fare della prossima una stagione se non migliore almeno pari a quella appena conclusa. Non si sbilancia molto Carla Boroni, dice solo che la stagione di prosa 2013/2014 della prosa sarĂ caratterizzato da uno spettacolo di grande richiamo nazionale e che dovrebbe portare a Brescia due mattatori della scena italiana in stretta collaborazione con il consulente artistico Franco Branciaroli. Non resta che attendere!

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”‡•…‹ƒ ƒŽ° ‹Â? ƒÂ?˜‹–‡ŽŽ‹ƒÂ?‘ Ăˆ visitabile sino all’8 giugno nel salone vanvitelliano di palazzo Loggia a Brescia la mostra dell’artista africano Antonio Alberto Malendze (in arte MalĂŠ). Il giovane pittore nasce a Maputo, in Mozambico nel 1980, ďŹ n da piccolo si appassiona di pittura a olio, tecnica che apprende da Musis e da Sibemi, due pittori noti nel Paese. Con i suoi quadri MalĂŠ esprime immagini suggestive che raccontano di una realtĂ lontana; la pittura diventa strumento

”‡•…‹ƒ ‡œ‹‘Â?‹ †‹Â?‘•–”ƒ–‹˜‡ ƒŽŽƒ Dz ƒÂ?–ƒ Â‡Â…Â‹ÂŽÂ‹ÂƒÇł pedagogico per congiungere societĂ tanto distanti, la nostra e quella mozambicana; in comune l’acqua che dĂ la vita. Il percorso pittorico garantisce un’armonia di colori e di atmosfere africane trasďŹ gurate in uno scenario simbolico, dove le ďŹ gure umane danno il senso di vicinanza e solidarietĂ tra le persone. La mostra è a ingresso gratuito. Gli orari sono i seguenti: dal lunedĂŹ al venerdĂŹ (9.30-12.30; 14-19), il sabato dalle 9.30 alle 12.30.

La Scuola diocesana di musica Santa Cecilia, in vista dell’ampliamento della propria offerta formativa, organizza alcune lezioni aperte di carattere dimostrativo volte a far conoscere le caratteristiche speciďŹ che degli strumenti che dal prossimo anno verranno introdotti fra gli insegnamenti della Scuola. Il ciclo delle lezioni dimostrative prende il via il 10 giugno, alle 16, con una lezione sul violoncello tenuta dal maestro Gabriele Miglioli. Per

l’11 giugno, alla stessa ora, è in programma la lezione di tromba con il maestro Sergio Malcarne. GiovedĂŹ 13, sempre alle 16 la lezione dimostrativa di auto con la prof.ssa Valentina Noris. La scuola Santa Cecilia ha avviato i colloqui di carattere informativo in vista delle attivitĂ del prossimo anno scolastico. Per dettagliate informazioni o chiarimenti, è possibile rivolgersi allo 030 3712233 – fax 030 200 9477; e-mail: didattica@santacecilibrescia.it

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rescia ha per anni vissuto nel ricordo di spettacoli andati in scena, a metĂ del secolo scorso, nell’area archeologica del Capitolium. Proposte di grande suggestione, di fascino particolare che stanno per tornare a diventare patrimonio anche dei bresciani di oggi. Il palcoscenico non sarĂ piĂš quello del resti romani di piazza del Foro e di via Musei, ma quello, altrettanto importante delle Grotte di Catullo; i resti di quella che fu la dimora gardesana del poeta latino. Grazie alla collaborazione tra il Comune di Sirmione, la Provincia, la Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia e la locale associazione degli albegatori e dei ristoratori, l’associazione teatrale “Le mareeâ€?, che giĂ lo scorso anno protagonista di una prima iniziativa sperimentale, è riuscita nell’intento di programmare un’articolata stagione teatrale all’interno del parco archeologico di Sirmione. La proposta 2013, presentata nei giorni scorsi nella sede dell’Assessorato provinciale al turismo, prende il nome di “Mythosâ€?, e mira a sottolineare il connubio e la fusione tra Sirmione, che è la piĂš impor-

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se di luglio. MercoledĂŹ 24 verranno proposta nel teatro realizzato nel prato della Pelosa, “Le baccantiâ€? di Euripide nella messa in scena curata da Riccardo Massai. “Sogno rosso - sotto il segno di Ifigeniaâ€? è il titolo dello spettacolo di Elisabetta Pogliani e Paola Zecca, in programma per sabato 27 luglio. Per il 31 luglio il cartellone propone “E un diamante brillòâ€?, l’omaggio alla poetessa Diamante Medaglia Faini curato da Aldo Parolini. Due gli appuntamenti di agosto che chiuderanno “Mythosâ€?. Sabato 3 verranno proposti i “Racconti in musica Palermo-Kabul andata e ritornoâ€? di Paola Mandel. Ăˆ previsto per il 7 agosto il debutto di “Ariannaâ€?, una novitĂ di teatro danza che Aldo Parolini sta curando appositamente per Mythos. Per informazioni e prenotazioni: www.mythosirmione.com.

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&RQ OD ´6WUDGDÂľ VL GDQ]D ´RQ WKH URDGÂľ “La strada è un momento di vittoria della comunicazione, è un atto generativo di gioiaâ€?. CosĂŹ l’Associazione culturale Danzarte ha annunciato l’avvio della sesta edizione del Festival internazionale “La stradaâ€? che quest’anno si terrĂ nel weekend dal 14 al 16 giugno. Tre giorni in cui le piazze, i portici e le strade del centro storico di Brescia si trasformeranno in un palco a cielo aperto. Numerosi gli artisti nazionali e internazionali che terranno banco nei luoghi piĂš suggestivi della cittĂ . Si parte alle 20 del 14 giugno sotto il porticato della Loggia e poi in largo Formentone, con un concerto dell’associazione Filarmonica “Isidoro Capitanioâ€? e degli allievi del corso di percussione della Casa circondariale di Verziano. Simbolo, non solo metaforico, della sesta edizione del festival è la “chiaveâ€?: l’oggetto con cui si aprono le porte che permettono di svelare mondi sconosciuti, mondi che talvolta sembrano avulsi dalla nostra realtĂ , come il carcere, per l’appunto. Dopo le note della filarmonica, seguiranno le esibizioni dei ragazzi della “Piastra Pendolinaâ€?, del Circo Pitanga e lo spettacolo “Trash!â€? dei Jashgawronsky Brothers. Si riparte sabato 15 in piazza Loggia, alle 16, con “Luceâ€? di Martina Nova e “Dies Fastiâ€?, il “disordine geometricoâ€? portato in scena dalla compagnia Excursus. Segue, alle 19.30, il duo Nando e Malia con il loro “sconcerto d’amoreâ€? in Chiostro San Giovanni. Alla fermata della Metro di Piazza Vittoria, alle 20, si potrĂ assistere ai paradossi statici dei Mattacchioni volanti. Alle 21, in-

vece, in largo Formentone, si esibirĂ la Wandering Orchestra: artisti di strada che hanno calcato l’asfalto di tutti i continenti. A chiudere la parata percussionistica dei Dadadang in Piazza Loggia. Domenica 16 si apre con le marionette di Teodor Borisov per continuare sotto il portico della Loggia con la “Slap romanceâ€? della compagnia Ziba. Alle 19.40 nel chiostro di San Giovanni “CabarĂŠâ€? della Compagnia RebinĂŠ. “La stradaâ€? si concluderĂ alle 21.30, in largo Formentone, con lo “Shake shake shake!â€? dei Pakipaya e con le contaminazioni dei Bric Ă brac. (r.g.c.)

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“Uno e mezzoâ€?, una proposta laboratoriale nata all’interno del programma di In.Chiostro danzaâ€? che nei prossimi giorni verrĂ proposto al pubblico. Il progetto ha portato ogni partecipante del laboratorio a realizzare un breve assolo di danza o teatro ďŹ sico che sono diventati parte di una perfomance che sarĂ proposta al pubblico il 9 e il 10 giugno alle 21, presso il Teatro del Chiostro di San Giovanni.

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i preannuncia un’edizione ancora piĂš esaltante e innovativa, sia per l’altissimo livello della proposta culturale sia la varietĂ degli allestimenti, un evento gratuito e aperto a tutti i tipi di pubblico, dai lucchesi (grandi e piccini) ai tanti turisti in visita nella meravigliosa cittĂ toscana. 22 nuovi spettacoli con gli artisti piĂš significativi del teatro italiano sono i protagonisti del festival “I Teatri del sacroâ€? che torna a Lucca dal 10 al 16 giugno. “Abbiamo scelto di anticipare ‘I Teatri del sacro’ a giugno – spiega Fabrizio Fiaschini, direttore artistico del Festival – a seguito di una riflessione sul difficile momento del teatro italiano: in questo modo infatti aiutiamo le compagnie a proporre in tempi utili gli spettacoli per la prossima stagione teatrale, favorendo la sinergia fra l’evento lucchese e la successiva circuitazione degli spettacoli. Una scelta che va nella direzione del sostegno agli artisti, specie i piĂš giovaniâ€? conclude Fiaschini. In scena a Lucca tra gli altri: Maddalena Crippa con suo fratello Giovanni Crippa per un omaggio a Giovanni Testori a 20 anni dalla morte, Valter Malosti che reinterpreta Melville, Elena Bucci, una delle figure di spicco del teatro di ricerca, Danilo Nigrelli e Laura Nardi in un gioco di in-

venzioni sceniche sorprendenti, Giorgio Colangeli, tra i piÚ apprezzati interpreti cinematografici italiani, Margherita Antonelli, protagonista di numerose edizioni di Zelig in tv, Carmelo Rifici, regista di importanti spettacoli di tema sacro degli ultimi anni, e tanti altri: Teatrino Giullare, Ilaria Drago, Alessandro Berti, Roberto Abbiati, Silvio Castiglioni, Sandro Mabellini, Katia Ippaso, Carullo-Minasi, Carlo Bruni, Ferruccio Filippazzi con Massimo Ottoni. L’antica cinta muraria, si trasformerà , in occasione dei 500 anni dalla Fondazione, nella tappa di un pellegrinaggio contemporaneo sulla

via Francigena, grazie allo spettacolo itinerante “Dio e la manutenzione dell’asinaâ€?: un attore in viaggio (e in dialogo) con la sua asina Geraldina tra aneddoti e consigli per una vita piĂš a contatto con la natura. In programma anche un’opera lirica originale scritta appositamente per il debutto lucchese: “Ildegarda Von Bingen, la luce dei secoli buiâ€? con orchestra dal vivo e corpo di ballo; un’altra intrigante novità è lo spettacolo “Labirintoâ€? della giovane compagnia Teatri 35, in cui i capolavori pittorici dell’arte sacra si materializzeranno in tableaux vivants per gli spettatori. Il Festival intende valorizzare il pubblico con due laboratori: il primo (“Visioni e condivisioniâ€?) vedrĂ un gruppo di spettatori che, guidati da esperti, assisteranno a tutti gli spettacoli del festival; il secondo “I Teatri del sacro per Luccaâ€?, concepito come laboratorio diffuso aperto alla cittĂ , offrirĂ ai cittadini percorsi guidati di visione, momenti di approfondimento e incontri con gli artisti in scena. “I Teatri del sacroâ€? è una rassegna biennale dedicata ai temi della spiritualitĂ , ideata e realizzata dalla Federgat e la Fondazione comunicazione e cultura, in collaborazione con il Servizio nazionale per il progetto culturale, l’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei e l’Acec.

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Radio Voce, in collaborazione con Teletutto, segue in diretta la funzione delle ordinazioni presbiterali che si tiene sabato 8 giugno alle ore 16 in Cattedrale. Radio e telecronaca a cura di Betty Cattaneo ed Enza Frignani, suora operaia. Il Vescovo ordina quest’anno sette nuovi sacerdoti: don Angelo Bonardi, don Mauro Cinquetti, don Davide Corini, don Michele Flocchini, don Mauro Merigo, don Claudio Pluda e don Nicola Santini.

Dall’11 maggio la Messa del sabato alle 18.30, viene trasmessa in diretta dalla chiesa della Natività di Maria in Brescia su TT 2 Teletutto (87) e Super Tv (92-115).

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“Siamo gli ultimi cristiani? Sulla soglia di un nuovo mondoâ€?. Era il tema al centro del convegno annuale promosso dai missionari saveriani. Tra i relatori padre Francesco Marini, missionario in Indonesia, intervenuto in merito all’essere cristiani in Asia e al fare missione nel Paese con piĂš musulmani al mondoâ€?. In Primo piano (9.30) l’intervista di Luciano Zanardini. In Ecclesia (ore 11) i suggerimenti pastorali per l’accoglienza dei turisti nei luoghi

La prossima puntata della rubrica “La Buona Notiziaâ€? apre con l’intervista a “Don Claudio, novello sacerdoteâ€? (nella foto) il quale, insieme ad altri sei compagni, sarĂ ordinato sabato 8 giugno. A seguire: l’omelia tenuta dal vescovo Monari il 30 maggio “Corpus Domini in memoria di Paolo VIâ€?; “La festa di Punto.Art al Pala Banco di Brescia che ha dato spazio all’arte; “Nuvolera: il dono dello Spiritoâ€?, la liturgia della Parola e le cresime nell’erigenda

di soggiorno della nostra diocesi, con il direttore dell’UfďŹ cio Turismo e pellegrinaggi don Claudio Zanardini. Il commento al Vangelo è a cura di don Diego Facchetti (ore 9.05). Il programma domenicale prodotto da VoceMedia e curato da Betty Cattaneo, va in onda (in differita) anche su Radio Voce Camuna, Ecz, Radio Claronda, Radio Basilica Verolanuova, Radio Ponte di Manerbio e Radio RaphaĂŤl. Le rubriche si possono riascoltare in podcast sul sito radiovoce.it.

unitĂ pastorale. La rubrica “4 parole...â€? è con don Francesco Togno per il 50° dell’Anspi. “La Buona Notiziaâ€? va in onda: la domenica alle 13.05 su Teletutto e alle 18.30 su Tt2 Teletutto; su Super TV la domenica e il martedĂŹ alle 20; su PiĂš Valli TV la domenica alle 8; su Teleboario la domenica alle 8.15 e alle 10; e su www. vocemedia.tv che manderĂ in onda anche lo speciale “Il Corpo veroâ€? della sezione “Terre di fedeâ€? dell’AgorĂ .

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'RQQH LQ WY SURJUHVVL H WULVWL ULFRQIHUPH Lo scorso weekend si è svolto a Londra, nel Twickenham Stadium, un concerto di beneficenza denominato “Chime for Changeâ€?, a favore delle donne di tutto il mondo, in particolare quelle che vivono situazioni di disagio sociale nelle zone povere del pianeta. I 50mila spettatori di Twickenham e i milioni di telespettatori della diretta televisiva (in Italia affidata a Sky 1) hanno celebrato artisti internazionali intervenuti per dare lustro all’evento. Durante la serata si è parlato di diritto all’educazione, alla salute, alla giustizia, tre principi fondamentali per garantire il benessere di una societĂ che fun-

ziona, facendo leva sulla necessitĂ di cambiare la condizione di milioni e milioni di donne di tutte le etĂ che ancora oggi subiscono la disumanitĂ della povertĂ e della violenza. La condizione della donna è un tema che la televisione italiana affronta spesso, per esempio sensibilizzando il pubblico sui reati di stalking e di violenza sessuale, sull’importanza dei controlli per prevenire il tumore al seno, sulla situazione del lavoro femminile, fra discriminazioni e pregiudizi. La realtĂ della televisione, però, è come una moneta trasparente, che mentre mostra una faccia lascia

intravedere anche l’opposto di ciò che sta dicendo, soprattutto nel caso specifico del ruolo della donna nella societĂ italiana. Troppo spesso ci accorgiamo che le belle parole e gli accorati appelli altro non sono che un obbligato atteggiamento politically correct, che relega tutte le tematiche di cui sopra nell’ambito della “pubblicitĂ progressoâ€?, un po’ come se ogni tanto fosse necessario dire: “Adesso però facciamo quelli seriâ€?. La serietĂ non è una caratteristica intrinseca della televisione. Sicuramente ci sono momenti in cui viene meno lo svago e ci si concentra su un problema. Ma lo stile

che la tv commerciale ha usato negli ultimi 30 anni è prettamente votato all’intrattenimento leggero anche se, visto il delicato tema che siamo affrontando, forse sarebbe meglio chiamarlo intrattenimento pesante. Al di lĂ dei cosiddetti momenti di “pubblicitĂ progressoâ€?, qual è l’immagine della donna che ci viene mostrata in televisione? Sicuramente è un’immagine poco realista, che accentua ed estremizza solo alcune caratteristiche del mondo femminile, spesso e volentieri una per volta. La “donna bellaâ€? è solo bella, la “donna madreâ€? è solo madre, la “donna singleâ€? è solo single, e cosĂŹ

via... E il peggio è quando invece la tv vuole convincerci di offrire modelli di donne versatili e complete: quante volte il conduttore di turno si gongola di aver a che fare una donna “che non è solo bellaâ€?‌ Insomma, è uno stereotipo che fa a botte con un altro stereotipo. La donna preferita dalla tv è e sarĂ sempre la donna che spende, perchĂŠ questo è l’obiettivo principale della comunicazione televisiva. La Rai quest’anno ha rinunciato a mandare in onda “Miss Italiaâ€?, bene. Ma dopo decenni di stillicidio sulla donna-oggetto televisiva, si dovrĂ fare molto di piĂš per riparare i danni fatti.


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ra il 2009 quando sugli schermi comparve “Una notte da leoniâ€?. La commedia di Todd Phillips, che si guadagnò anche un Golden globe, sorprese tutti e lanciò in maniera definitiva Ed Helm (Stu) e Zach Galifianakis (Alan), accanto al giĂ noto Bradley Cooper (Phil). Fu un successo inaspettato. Un successo tanto importante, che ha segnato un nuovo modo di fare cinema; tanto nuovo che lo stesso Todd Phillips, due anni dopo, propone “Una notte da leoni 2â€? che, in uno strano gioco, diviene anche il remake del primo episodio, spostando la location da Las Vegas a Bangkok in Thailandia. Stesse dinamiche narrative con un eccesso, che avrebbe dovuto garantire nuova linfa, quello della volgaritĂ . Un film piĂš sordido, sporco e irriverente del capitolo primo. Ma la storia non finisce qui e il branco, cosĂŹ come lo chiama Alan, si pone proprio lĂ dove non ti aspetti. CosĂŹ come il suo regista Todd Phillips. Nessun addio al celibato, nessuna notte brava con sbornia e percorsi da ricostruire di cose fatte in preda agli effetti collaterali di qualche allucinogeno, misto ad alcool. Niente di tutto questo. “Una notte da leoni

3â€? porta il branco ad affrontare la propria evoluzione. Basta con le ragazzate e le avventure da bamboccioni; basta con gli eccessi tanto per gli eccessi. E questa dichiarazione d’intenti è evidente fin dall’inizio del film in cui Alan, nella scena nota anche dai trailer, trasporta dietro l’automobile una giraffa che, in una scena politicamente scorretta, viene decapitata da un cavalcavia piĂš basso degli altri. Ennesima sfuriata del padre, che gli costa un infarto, e la decisione di portare Alan in una casa di cura per farlo crescere. L’unico modo per convincerlo ad andarci è che sia il branco ad accompagnarlo. Comincia qui il film dei Leoni, con un antefatto prima dei titoli: Mr. Chow (Ken Jeong) scappa dalla prigione di massima sicurezza dove era stato portato alla fine del capitolo precedente. E proprio durante

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La Provincia promuove due nuove iniziative rivolte all’inserimento lavorativo delle donne inoccupate, e disoccupate, e dei giovani tirocinanti under 36. Considerate le difficoltĂ con cui quotidianamente si confrontano le aziende, attraverso il progetto “Concretamente lavoroâ€? la Provincia tenta di incentivare le assunzioni, aiutando economicamente le imprese. Il primo intervento, riguardante le donne disoccupate e inoccupate, permette a queste ultime di trovare

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piĂš facilmente il lavoro, dato che le premialitĂ vengono erogate alle aziende che assumono con un contratto a tempo indeterminato, ma anche determinato, purchĂŠ con un contratto non inferiore ai 12 mesi. Lo stesso sistema viene applicato ai giovani under 36 che attualmente stanno facendo un tirocinio in azienda. Questa iniziativa ha un duplice obiettivo: incrementare l’occupazione giovanile e calmierare il costo del lavoro alle aziende. ȋ”Ǥ‰ǤÂ…ǤČŒ

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mportanti sviluppi per l’aeroporto D’Annunzio di Montichiari. Vector Aviation, una societĂ vietnamita quotata in Borsa che opera nel settore dei “servizi aviationâ€? e che nel Paese asiatico dispone di otto aerei passeggeri e due velivoli all cargo, ha scelto la struttura bresciana come base della propria attivitĂ in Europa e l’avvio delle proprie operazioni in Italia. L’aeroporto monteclarense, gestito in concessione totale dalla Catullo Spa, diventerĂ cosĂŹ il terzo hub del network vietnamita, oltre allo scalo di Ho Chi Minh City e ad un ulteriore scalo asiatico che sarĂ hub intermedio per i flussi. Gli investimenti previsti per l’avvio delle attivitĂ da parte del partner vietnamita sono stimati in 15 milioni di dollari. L’iniziativa, che dovrebbe partire il prossimo 4 ottobre, è stata presentata nei giorni scorsi nello scalo alla presenza di rappresentanti del mondo politico, istituzionale ed economico, e dei rappresentanti delle principali associazioni di categoria come la Camera di Commercio di Verona, la Confindustria, la Coldiretti, Confcommercio e molti rappresentanti del mondo economico e della logistica. Vector Aviation, è stato detto piĂš volte nel corso della conferenza stampa, investirĂ su Brescia perchĂŠ è un’infrastruttura eccellente, specializzata all cargo e al centro di una

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delle aree piĂš produttive d’Europa. Come certificano importanti ricerche sul traffico aereo commerciale l’aeroporto di Montichiari è potenzialmente una struttura con ampie possibilitĂ di crescita. Non soffre, per esempio, della congestione che affligge altri aeroporti europei e gode di alcuni significativi vantaggi competitivi: può operare in notturna senza interferire con aree urbane, ha una

diretta accessibilitĂ garantita dalle nuove infrastrutture stradali e ferroviarie funzionali allo scalo (come la Brebemi) che collegherĂ lo scalo bresciano alle aree situate ad est di Milano, dove in larga misura sono collocati i principali operatori logistici), la presenza di infrastrutture nuove e non sature sullo scalo (11.000 mq di magazzini merci, 1.000 mq di uffici), con personale qualificato con specifi-

co know-how cargo. “Vector Aviation – ha affermato Livio Arizzi, vice presidente della societĂ vietnamita – ha scelto Montichiari per le potenzialitĂ della struttura. Ăˆ però necessario che il Paese metta mano a quello che oggi è il piĂš ingombrante tra tutti gli ostacoli: quello della burocraziaâ€?. Particolarmente soddisfatto per l’iniziativa si è dimostrato il presidente della Provincia Daniele Molgora che ha ricordato l’impegno e gli investimenti di Palazzo Broletto sull’infrastruttura. “Lo sviluppo della vocazione cargo del D’Annunzio – ha ricordato –, avrĂ importanti ricadute in termini di indotto economico e occupazionale con 600 nuovi posti di lavoro, compresi all’interno della filiera logistica correlata a tutta l’attivitĂ di movimentazione della merce, ogni 100mila tonnellate in piĂš di merce trasportataâ€?. Con l’accordo con la Vector Aviation Montichiari lancia cosĂŹ la sfida agli altri grandi hub europei come Amsterdam, Francoforte, Bruxelles.

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,QWHUYHQWL SHU IUHQDUH O¡HPHUJHQ]D VIUDWWL I dati forniti dal Ministero dell’interno in relazione agli sfratti convalidati nel 2012 confermano la gravitĂ della situazione bresciana sul versante dell’emergenza abitativa. Dopo l’impennata registrata nel 2009 con un incremento di oltre il 40% degli sfratti convalidati (dai 1275 del 2008 ai 1825 del 2009) ed un primo picco di 2004 sfratti convalidati nel 2010, il Ministero dell’interno comunica che nel 2012 in Provincia di Brescia

sono stati convalidati 2303 sfratti di cui circa il 98% per morositĂ del conduttore. Vi è dunque un incremento del 16% degli sfratti convalidati rispetto al 2011 e del 15% rispetto al 2010; il Ministero comunica inoltre che nel 2012 a Brescia e Provincia sono stati eseguiti 957 sfratti mentre le richieste di esecuzioni pendenti erano 2801. La situazione di Brescia è particolarmente grave e lo dimostrano i dati deďŹ nitivi di Bolo-

gna, Firenze e Genova dove gli sfratti convalidati nel 2012 si aggirano fra i 1700 e i 1400. Una situazione che per il Sicet di Brescia, il sindacato degli inquilini della Cisl, dovrebbe indurre Stato e Regioni a interessarsi di un’emergenza a oggi lasciata solo sulla spalle dei singoli Comuni. “Il governo – si legge in un comunicato del Sicet Brescia - deve intervenire immediatamente con un decreto legge che preveda la graduazione

dei provvedimenti di sfratto per il passaggio da casa a casa, compresi quelli per morositĂ incolpevole. Contemporaneamente deve essere riďŹ nanziato il fondo sostegno afďŹ tti (Fsa) ed incentivata la locazione con canoni sostenibiliâ€?. Per il Sicet, inoltre, non pare piĂš rinviabile una riforma della legge regolatrice del mercato delle locazioni che attribuisca alla contrattazione collettiva un ruolo di maggiore rilievo rispetto al passato.


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”…ƒ ‡•–ƒ—”ƒ–‡ Ž‡ …ƒÂ?’ƒÂ?‡ †‹ Ǥ —ˆ‡Â?‹ƒ Nel corso del mese di maggio la ditta Arca (Artigianacampane) di Palazzolo sull’Oglio ha concluso il restauro del concerto di campane della parrocchiale di S. Eufemia alla Fonte di Brescia. Gianbattista Morandini, titolare dell’azienda palazzolese, ha curato il delicato intervento sui cinque bronzi realizzati dalla ditta Dadda Francesco & figli. Il complesso campanario ha un peso del solo bronzo di circa 3000 kg. L’intero concerto era giĂ stato

interessato da precedenti interventi. Le due campane maggiori erano giĂ state rifuse nel 1948 e portano la scritta “Ablatum tempore belli a.d. MCMXLMCMXLIVâ€?. Gli altri tre bronzi, classificati dalla numerazione 3°-4°-5° erano state fuse qualche anno prima, nel 1933. La ditta palazzolese ha realizzato un restauro che ha comportato interventi di carattere meccanico ed elettrico e la sostituzione di tutte quelle parti non piĂš in grado

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a Bottega Organaria Chiminelli organizza, presso il proprio laboratorio di Darfo, un evento per presentare ufficialmente il nuovo organo della cappella del Crocifisso, sita presso l’ Accademia Arte e Vita di Breno. La nascita di questo strumento, le cui componenti sono state realizzate integralmente ed in modo assolutamente artigianale presso il laboratorio impiegando ad oggi oltre 3500 ore lavorative, è stata possibile grazie alla sensibilitĂ ed alla generositĂ dei coniugi Romain Zale-

nuovo organo meccanico dotato di due tastiere e pedaliera, con 12 registri e 590 canne. Nel corso della presentazione i partecipanti potranno prendere visione anche di altre realizzazioni della Bottega organaria, tra cui spicca l’intervento di restauro sull’organo della chiesa di Santa Matria della CaritĂ in Brescia, recentemente riaperta dopo un importante intervento conservativo (piĂš volte ricordato anche in queste pagine). Per la chiesa di via dei Musei la bottega di Darfo ha curato il restauro di un organo Tonoli realizzato nel 1877. Un lavoro importante per Gianluca Chiminelli, il titolare della “Bottegaâ€?

ski ed HĂŠlène de Prittwitz. Un vivo ringraziamento va anche alla madre superiora, suor Luciana Bertoglio, che ha seguito personalmente tutte le fasi di lavorazione. L’evento avrĂ luogo il 17 giugno alle 16 presso la Bottega Organaria Chiminelli in via G. Gheza 14 a Darfo Boario Terme. Nell’occasione saranno illustrate le scelte progettuali, le varie fasi di lavorazione e si potranno osservare nel dettaglio tutte le molteplici componentistiche interne dello strumento. Come da prassi, le operazioni di intonazione ed accordatura definitive dello strumento po-

di garantire il funzionamento e la sicurezza del concerto. Con l’ausilio di una gru le cinque campane sono state tolte dalla parrocchiale e sono state trasportate nel laboratorio dell’Arca a Palazzolo sull’Oglio per tutti gli interventi necessari a riportare il concerto al suo stato originario. Concluso il delicato intervento, le campane hanno fatto ritorno a Brescia per tornare a scandire la vita della comunità di S. Eufemia.

tranno essere effettuate solamente nella sede in cui l’organo sarĂ collocato, ma le timbriche dello strumento, seppur solamente abbozzate, saranno evidenziate con brani d’improvvisazione dal maestro Alessandro Foresti. Solo materiali di primissima qualitĂ e legnami pregiati lungamente stagionati sono stati utilizzati dalla bottega organaria per la fabbricazione del nuovo strumento, realizzato in oltre 3500 ore. Il risultato, che sarĂ svelato ufficialmente nei prossimi giorni, è frutto di 3500 ore di lavoro e tanta passione hanno dato vita a questo

che dall’etĂ di 15 anni ha iniziato a coltivare la sua grande passione per l’organo, curata parallelamente allo studio del violoncello presso il Conservatorio di Brescia dove si è diplomato con il massimo dei voti e la lode nel 1979 sotto la guida di Giuseppe Laffranchini.

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Mettete insieme, per esempio, Juary ed Herbert Prohaska: no, non stiamo parlando di un album di figurine dei primi anni Ottanta, quel periodo glorioso del nostro calcio, quando la serie A ospitava fior di campioni che ancora giganteggiano nei ricordi dei tifosi che hanno avuto la fortuna di assistere a quegli anni. Stiamo parlando in realtà di alcuni dei nomi che si presenteranno a Cellatica, presso l’Arena beach sabato 8 e domenica 9 giugno.

L’appuntamento (si parte sabato alle 17) è il Mondiale di calcio su sabbia, una competizione a cui partecipano le squadre di Brasile, Austria (guidate rispettivamente proprio da Juary e Prohaska), Costa d’Avorio e Italia. Per la Nazionale azzurra, allenata da Maurizio Iorio, scenderanno in campo molte vecchie conoscenze del nostro campionato e delle Rondinelle, da Luciano De Paola ad Aimo Diana fino a Roberto De Zerbi.

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l sogno adesso è distante al massimo cinque partite. Durante la stagione è cresciuto man mano che si è vista la squadra, quasi totalmente rivoluzionata dopo la giĂ ottima scorsa annata, cementarsi nell’affiatamento, ottenendo con continuitĂ risultati che l’hanno sempre mantenuta nelle posizioni alte della classifica. Le sensazioni positive sono aumentate nel corso dei playoff, alimentate dal secco tre a zero rifilato a ForlĂŹ, fino alle quattro partite con le quali è stata eliminata la Bitumcalor Trento, giustiziere a sorpresa della capolista Barcellona. Una stagione giĂ da incorniciare, perfetta comunque vada, ma adesso è davvero impossibile non pensare ad agguantare l’obiettivo piĂš importante, quella promozione in serie A, nell’Olimpo della pallacanestro italiana, che manca a Brescia da 25 anni. Sembra quasi impossibile, a ripensarci, che solo quattro anni fa, con l’acquisto del titolo sportivo della Juvi Cremona, il basket professionistico tornasse in cittĂ ripartendo dalla A dilettanti. In un lasso di tempo cosĂŹ breve la squadra è arrivata a giocarsi la possibilitĂ il prossimo anno di sfidare corazzate come Siena e Milano, a misurarsi con giocatori di caratura internazionale: un sogno per i tifosi e gli appassionati della Leonessa.

anche moltissimi altri appassionati. Un affetto che la presidente Bragaglio commenta in questi termini: “C’è grande entusiasmo in cittĂ e tra i tifosi. Questo è un momento storico molto importante per il basket bresciano, le finali dopo solo quattro anni dalla ricostituzione della societĂ premiano tutti quanti stanno collaborando a questo progetto. Il risultato finora è strepitoso. Adesso dobbiamo giocare partita dopo partita senza pressione, perchĂŠ gli obiettivi iniziali della stagione sono ampiamente superati, siamo stati braviâ€?. A questo augurio si aggiunge quello di una maggiore attenzione per il basket in cittĂ : “Siamo gli unici a livello italiano a non avere una struttura dedicata. Per preparare questa finale non potremo nemmeno accedere al San Filippo. Speriamo che la situazione in futuro venga affrontataâ€?. PerchĂŠ questo sogno possa essere cullato come si deve.

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Tra la Centrale del latte e il suo sogno sta ora la sfida con Pistoia, la prima che nella serie playoff vedrĂ i bresciani avere il fattore campo avverso: si comincia infatti sabato 8 luglio a Pistoia, che ospiterĂ anche la seconda sfida il 10. Durante questi playoff i ragazzi di coach Martelossi hanno dimostrato di non temere le trasferte, tuttavia non bisogna dimenticare

la sconfitta in trasferta, pur di un solo punto, durante la regular season. Sarà perciò importante vincere almeno una gara in Toscana, prima di riportare la serie in città , domenica 16. Una città in cui il livello di affetto e di attenzione verso la squadra si sta innalzando esponenzialmente e coinvolge non solo i 2500 fedelissimi che di solito affollano il San Filippo, ma

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Lignano Sabbiadoro ha accolto le ginnaste del Csi, pronte a contendersi il titolo nazionale. Sei le formazioni bresciane a caccia di scudetti nella ginnastica artistica: Libellule, Provagliese, Trenzanese, Farfalle Franciacorta, Azzurra in Valle e Palazzolese, unica societĂ che concorrerĂ anche nella ritmica. Il 6 giugno le prime gare di Tigrotte medium, Lupette medium e Lupette Large. Il 7, invece, sarĂ la giornata delle categorie maschili, della ginnastica insieme e del

minitrampolino. Sabato spazio a Pulcine, Allieve, Ragazze, Junior, Senior e Master. In serata Santa Messa e spazio al divertimento con l’animazione associativa e l’incontro con “collegheâ€? da ogni angolo della Penisola. La cinque giorni tricolore si chiuderĂ domenica 8 mattina, con la rincorsa di Tigrotte e Allieve large alle ultime medaglie in palio. Dopo pranzo il rientro, con la consapevolezza di aver realizzato un sogno o di aver vissuto, comunque, un’esperienza memorabile.

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l ruggito delle due ruote arancioblĂš ha animato il sabato pomeriggio di Torbole Casaglia, dove è andata in scena la quarta prova del “Giro della Provincia Leonessa 99â€?, recupero della gara in calendario il 24 marzo scorso rinviata per maltempo. Le nubi questa volta lasciano spazio al sole e alle 14.30 la gara prende il via con un centinaio di ciclisti delle categorie Senior 1, 2, Gentlemen e Donne, che iniziano ad inanellare i 14 giri previsti dalla competizione. Il gruppo si dispone in fila indiana e la velocità è decisamente elevata. Col passare dei chilometri si susseguono scatti e tentativi di fuga inefficaci. Bisogna aspettare il rettilineo finale dell’ultimo giro per lo scossone decisivo, con la volata di Graziano Zanoni (Fimap) e di Dario Vezzola (Jolly Wear), che precedono di poco il gruppo regolato nell’ordine da Mauro Andreoli (Stocchetti), Aldo Cerutti (Avesani) e Alberto Parise (Sant Luis). Nella classifica in rosa svetta Simona Capra, che stupisce tutti rimanendo nel gruppo degli uomini fino all’ultima pedalata. La seconda gara di giornata – quella riservata a Cadetti e Junior 1, 2 - prevedeva 15 giri. Completamente diverso il copione della corsa. Fin dal primo passaggio una decina di atleti si avvantaggia sul resto del gruppo, e col passare dei chilometri il divario aumenta inesorabilmente. Non ci sarĂ modo di mettere in atto entusiasmanti rimonte. I primi veleggiano tranquilli

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ne settimana intenso per i minibiker, protagonisti sabato a Verolanuova in occasione della festa per i 70 anni di Oratorio G. Gaggia, vissuta nel segno dello sport e dell’arte tra partite di calcio, rappresentazioni teatrali e giochi di socializzazione. Spazio anche al ciclismo, all’interno del fettucciato dove i ciclisti del futuro si sono sfidati in sella al proprio mezzo. Stessa passione per le due ruote domenica 2 giugno a Bovezzo, all’interno della manifestazione “Football for Children�, dove il Csi Ciclobrescia ha organizzato gimkane per ragazzi. Nessuna medaglia in palio, ma esperienze da mettere nel proprio bagaglio umano.

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Egr. direttore, mi ha lasciato un po’ sconvolto il fondo di don Claudio Paganini dell’ultimo numero de “La Voce del Popoloâ€? (n. 22 del 30 maggio). “Andrea, nel cieloâ€?, questo il titolo. Nessuno vuol dubitare che Andrea, il tifoso di Lumezzane che la scorsa settimana, al ritorno dalla partita di calcio del Brescia, in un tragico incidente stradale ha perso la vita, sia nel cielo: ci mancherebbe altro. Mi ha lasciato sconvolto il fatto che il settimanale della diocesi di Brescia abbia trattato questo triste episodio non come una notizia triste come tante, ma come fondo, quindi con una importanza notevole per una pubblicazione giornalistica. Non capisco però il tono esaltatorio con il quale si è parlato di questo sfortunato giovane. Non conoscevo Andrea e forse non lo conosceva nemmeno don Claudio, autore del pezzo. Quindi non sono in grado nĂŠ di esaltare le doti, nĂŠ di biasimare i comportamenti. Proprio un giovane come tanti. Di cui però converrebbe non parlare, proprio perchĂŠ della loro vita c’è poco da raccogliere. Onesti, lo vogliamo credere, forse lavoratori, ma per il resto, mi pare, qualunquisti. Tanto piĂš che la sfortunata circostanza della morte non è stata durante una impresa da ricordare, ma al termine di una partita di calcio, proprio non un’impresa eroica o da additare a esempio. Credo che, pur menzionando la tragicitĂ del fatto, un settimanale diocesano, non possa esaltarsi, come ha fatto don Claudio, per un comportamento dedito non certo all’aiuto di qualcuno o per una vita spesa per chissĂ quale vantaggio per chi sta male. Sfortunato sĂŹ, ma al di lĂ di questo non ci vedo tutta quella esaltazione con cui

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si è parlato del fatto e del personaggio. Il tifo non è sport, è altra cosa. Insomma, farne un esempio da imitare, mi pare proprio fuori luogo. Ho passato la mia giornata con gli scout della mia zona, abbiamo fatto il congresso. Anche loro sono stati fuori due giorni a discutere e ragionare del progetto educativo per i loro ragazzi. Mi pare ben altra cosa e ben altro impegno. Mi parlava, uno di questi scout, di Sarezzo, di un incidente sul lavoro che la scorsa settimana è costata la vita a un operaio. Non si è fatto il fondo del settimanale su questo fatto. Eppure mi parrebbe degno di menzione, altrettanto tragico, ma in circostanze ben piĂš gravi e presentabili. Senza parlare di mancanza di prevenzione dell’azienda, di cui non so niente, c’è un incidente che coinvolge un uomo che lavora per mantenere la sua famiglia, che costruisce il bene della societĂ , che dĂ senso a un progetto di vita. Abbiamo parlato dei due episodi, lo scout ed io e abbiamo convenuto che “La Voce del Popoloâ€? settimanale cattolico della diocesi, se proprio doveva stare sull’attualitĂ , avrebbe dovuto dare la prioritĂ a fatti come questo, piuttosto che mettersi ad esaltare il tifo calcistico e i suoi protagonisti. Anche per essere di esempio a quei giovani e ragazzi a cui gli scout propongono una vita basata su lavori di aiuto e sostegno, una vita spesa per il Vangelo o per aiutare chi vive nella difficoltĂ . Una vita non spesa per il qualunquismo o nel segno degli “ amici di Mariaâ€?. don Giancarlo Pianta La tragica morte di un giovane ventiduenne non dovrebbe mai essere motivo di polemiche pretestuose. L’essere tifosi di calcio non è un peccato. Inoltre, è sempre indicatore di

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saggezza non giudicare ciò che non si conosce. mons. Claudio Paganini

Un commento da Facebook Egr. direttore, che brutto vedere un sacerdote partire da un’idea preconfezionata per portare acqua al suo mulino. PerchĂŠ come dice nella sua lettera don Giancarlo, Andrea non lo conosceva. E allora da cosa nascono i giudizi gratuiti che etichettano una realtĂ intera senza nemmeno preoccuparsi di vedere in profonditĂ ? Ho come l’impressione che il sacerdote abbia frainteso quanto scritto da don Claudio Paganini. Lui parla di giovani con una passione. Senza distinguere tra passioni di serie A e di serie B. Forse che solo chi si “arruolaâ€? negli scout o in altre associazioni cattoliche è un giovane con la g maiuscola e tutti gli altri sono qualunquisti? No, ha ragione, Andrea era un ultras. Mettiamogli un’etichetta e dimentichiamolo. Dimentichiamolo come tutte le altre persone che muoiono ogni giorno sulla strada. Il “crimineâ€? è ricordarne uno piĂš degli altri o dimenticarli tutti? Eppure guardi cosa ha saputo fare il gruppo degli ultras italiani. Si sono mobilitati, fermati per lui. Hanno lasciato a casa i colori delle maglie, le rivalitĂ che di solito si portano allo stadio, e hanno manifestato il loro rispetto. Rispetto, capisce? E lei don Giancarlo? Crede davvero che un gesto del genere, nel mondo di oggi, in cui l’opinione personale, i propri colori valgono piĂš della vita degli altri, non vada riconosciuto? Ăˆ triste vedere che un sacerdote fa queste distinzioni. Andrea non è stato un santo, immagino, come nessuno di noi lo è. Ha solo vissuto la sua passione in modo pulito. Carlotta Valzelli

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