VIVI DON BOSCO N. 24 - NOVEMBRE 2019
MAGAZINE
“L’informazione che profuma di Salesiano”
S C ARI C A LA NUOVA APP VIVI DON DOS C O ORETO l'appicazione per smartphone iOs e Android per rimanere informato sulla scuola calcio di tuo figlio
ORATORIO PENSARE, DIRE, FARE L'ORATORIO Written by Marilena Mercurio
Per alcuni l’oratorio è una realtà, grande o
FARE ORATORIO
piccola, per altri è un sogno da realizzare.
Fare comunità in un mondo complesso
PERCHÉ ORATORIO?
come il nostro significa realizzare un' azione seria di politica, significa occuparsi
La
questione
dell’educazione
emerge
della città, della vita di tutti.
molto di più rispetto a prima. I giovani
L’oratorio è parte della costruzione della
oggi hanno più libertà e c’è ancora più
città. Una realtà sociale, non ha più tempo
bisogno di educazione: non è educazione
e passione di prendersi cura dei piccoli,
alle regole, ma alla libertà e nella libertà.
lo fate voi in un servizio gratuito che offre
Occorre aiutare il ragazzo ad unificarsi:
relazioni. Questo fa la comunità e ciò non
cosa c’entra la fede con la mia vita, con le
ha prezzo. Quando fate oratorio, state
esperienze che faccio?
provando insieme a mostrare che è
Ci sono molti ragazzi che vivono in modi diversi in contesti diversi: in chiesa in un modo, in altri contesti in altri modi. L’oratorio
costruisce
impegno
civile,
progetta di comune accordo l’uomo e la donna
di
domani.
Oggi
più
che
mai
abbiamo bisogno di pensatori etici, di energie nuove e appassionate. L’oratorio è una casa comune, abitata da mille cuori, tanti sogni, infinite speranze.
"L’ORATORIO È UNA CASA COMUNE."
ORATORIO Written by Marilena Mercurio
possibile un'umanità nuova, diversa, che
L'oratorio
si prenda per mano, che si incontra. La
partecipazione, esserci e il voler esserci,
custodia,
servizio
è una cultura, un modo di crescere
costruiscono la città. La Chiesa ha sempre
insieme. E' principalmente impegno e
realizzato esercizi di politica, altissimi,
interesse sociale, poiché tutto il BUONO
bellissimi, da fare con il cuore; attraverso
CHE C’E' M' INTERESSA. Sogniamo un
l’educazione
oratorio
in
costruisce una città nuova anche gli
giovani
capaci
educatori sono nuovi, accolgono la sfida di
rigenerare una realtà diversa. L’oratorio
essere
al
in uscita potrebbe essere un antidoto,
tempo. La novità in un oratorio non può
alla vulnerabilità dei giovani demotivati
essere appiccicata come panno nuovo su
di oggi. L’oratorio in uscita non è uno
panno vecchio, ha bisogno
slogan,
di
le
relazioni,
e
il
l’accompagnamento
autentici,
rinnovamento,
credibili
di
e
attenti
concrete
si
azione
è
uscita,
ma
chiuderci
famiglia,
nei
è
di
di
la
interesse,
giovani
tra
coinvolgere
promessa
nostri
schemi,
a
i e
non nelle
educative, d’interesse ai processi educativi
nostre strutture mentali più che fisiche,
con oggi attento alla società in costante e
sul si è fatto sempre cosi, giochi, musica
rapido cambiamento.
e balli, momento formativo e attorno a
Il Facciamo fuori l’oratorio.
noi non cambia niente.
Oratori in uscita ha mostrato tutta la sua
Ascoltare – uscire -osare: facciamo sì
attualità spingendo le comunità a trovare
che questo trittico possa diventare un
modi sempre nuovi per affacciarsi fuori dai
progetto per le nostre realtà di oratorio
cancelli dei cortili delle parrocchie ed
in maniera diversa, con forme diverse.
incontrare tutti i giovani e le loro realtà di
L’oratorio è cosa di cuore, cosa seria,
vita, poiché all’oratorio interessano tutti i
molto seria. L’oratorio diventa subito
giovani quelli lontani in particolare, don
oratorio quando si raduna.
Bosco dice: in ogni giovane c’è un punto accessibile al bene, e noi come animatori ci crediamo.. ci crediamo.
"L’ORATORIO È COSA DI CUORE, COSA SERIA, MOLTO SERIA."
FORMAZIONE #SI-AMOMERAVIGLIA Written by Dorella Marzullo
Esistenza: un concetto considerato quasi
caratterizzato la specie umana, si fosse
"Ovvio", scontato,
essere
atrofizzato facendoci un pó dimenticare
vivente,
che le cose per cui provare meraviglia
percepito
da
che
nessun
sembra essere
nessuno, ad eccezione dell’uomo, l'unico
sono
tra le creature ad avere avuto da sempre,
praticamente sotto i nostri occhi, ma
dentro di sé, quella voglia di scoprire,
tendiamo a non accorgercene, o a darle
conoscere, lo stupore dinanzi al mondo
per scontate, rincorrendo sempre qualcosa
esterno
che sembra avere maggiore valore.
e
dell’inerente
bisogno
di
infatti
a
portata
di
mano,
conoscerlo (la “meraviglia” aristotelica). Ma
Ma ogni tanto, è bene che tutto questo
soprattutto la domanda delle domande:
venga ricordato, per questo non sono mai
"perché esisto?" Ecco perché, quasi per
troppe
certo, di tutte le meraviglie della natura,
coinvolgere sempre più giovani per poterli
una tra le più sorprendenti, è l’uomo,
riportare a questa grande consapevolezza.
questo
animale
sociale,
dotato
di
un'
attività cerebrale tanto stupefacente da permettergli quanto di più semplice e naturale possa essere alla sua portata: la Meraviglia! La capacità di meravigliarsi può a tutti gli effetti essere definita la facoltà umana più significativa, perché è in essa che è nata la nostra arte, la nostra scienza, la nostra religione... Ma, nel terzo millennio, ormai inoltrato da circa un ventennio, qualcosa sembra essere cambiata: è come se un pó ci si fosse inariditi e quello stupore, che tanto ha
"LE COSE PER CUI PROVARE MERAVIGLIA SONO PRATICAMENTE SOTTO I NOSTRI OCCHI."
le
iniziative
che
dovrebbero
FORMAZIONE Written by Dorella Marzullo
A tal proposito, quest'anno, in data 28
"#Si-AmoMeraviglia",
Aprile
in
accattivante e vicino ai giovani "moderni"
delle
ormai sempre più assorbiti dal mondo dei
Figlie di Maria Ausiliatrice della nostra
social. Sarebbe bene ricordarsi che tutto
città, in occasione della "Festa del Grazie",
ciò che la Natura ci regala giorno per
abbiamo partecipato attivamente ad un
giorno
evento che coinvolge tutte le FMA, in cui
dell’Universo: una goccia del mare, un filo
annualmente, ci si incontra per rinnovare
d'erba, i colori dei fiori, un granello di
la gratitudine per quanto svolto a livello
sabbia, il sorriso di un bambino, ma è un
comunitario, un momento voluto da tutte
pó come se l'abitudine inibisse la nostra
le ispettorie, nel nostro caso specifico
capacità di percepire la straordinarietà del
quella Sicula, con sede a Catania, in cui noi
mondo, anche se, ovunque, mescolate alle
laici
particelle d'aria che respiriamo, ci sono
2019,
cammino
come
giovane
formativo
Barcellonesi
gruppo
dell'Oratorio
ci
siamo
messi
a
rispecchia
per renderlo più
la
"Meraviglia"
disposizione per intrattenere le centinaia
particelle di meraviglia.
di persone presenti, con giochi a stand di
Non dovremmo mai smettere di stupirci, di
stampo popolare.
sorprenderci,
Una splendida giornata soleggiata in cui
conservare
oltre
conoscenza, di nuove scoperte.
a
forti
momenti
comunitaria,
primo
Celebrazione trascorso
di tra
Eucaristica, delle
ore
formazione tutti
la
abbiamo all'aperto,
riproponendo i tipici giochi di un tempo, dalla corsa dei sacchi, al salto della corda, voluti
proprio
ricordare
come
per un
puntualizzare tempo,
anche
e con
"poco", (che ricordiamolo, poco non è) ci si divertiva. Giornata interamente dedicata, dunque, al tema della Meraviglia, dal titolo un po' alternativo, se così si vuol dire :
"SAREBBE BENE RICORDARSI CHE TUTTO CIÒ CHE LA NATURA CI REGALA GIORNO PER GIORNO RISPECCHIA LA "MERAVIGLIA" DELL’UNIVERSO."
al la
contrario curiosità,
dovremmo la
sete
di
FORMAZIONE Written by Dorella Marzullo
Lasciare aperte le porte del nostro cuore per farvi entrare i piccoli grandi miracoli della vita, e custodirli gelosamente, perché sono le cose semplici quelle che veramente meravigliano e stupiscono. E' fondamentale non smettere mai di interrogarsi: non si può fare altro che restare stupiti quando si contemplano i misteri dell’eternità, della vita,
della
struttura
meravigliosa
della
realtà. Sarebbe sufficiente se si cercasse di comprendere anche stesso un pizzico di questo mistero tutti i giorni, per non perdere mai una sana curiosità. Cosa
muove
davvero
coinvolgendolo
ed
il
nostro
animo,
emozionandolo?
Un
tramonto, una natura incontaminata, una musica legata ad un ricordo particolare, appartenente
al
nostro
nostro passato, o magari che
ci
ha
complimento
colto
presente
o
un sentimento
impreparati,
imprevisto
al
che
non
un ci
aspettavamo... Questi "piccoli" esempi, ci siamo da monito per ricordarci che tutto ciò che è intorno a noi è meraviglioso.
"SONO LE COSE SEMPLICI QUELLE CHE VERAMENTE MERAVIGLIANO E STUPISCONO."
TEATRO IL TEATRO RIPARTE DALL'ORATORIO Written by Agostina Muscolino
Un nuovo anno, un nuovo inizio! E' come riprendere al meglio questa nuova esperienza?
conclusione del progetto, un Musical che valorizzare
il
ragazzi
di
proprio
talento
scoprire
e
bagaglio
amichevole,
in
cui
in un
possano
apprendere divertendosi. Il Teatro rappresenta dunque, in questi termini, una modalità "nuova" di approccio alla Cultura, che potrebbe dare una forte scossa emotiva alle sensibilità del singolo ed incentivare tutte le competenze latenti del fanciullo, il quale non ha mai avuto modo di sperimentare in altri contesti. Il Ragazzo in questo frangente, non solo ricevente
ma
Protagonista
sentendosi
maggiormente
Attivo,
spronato
e
motivato, circondato inoltre da coetanei condividenti
la
stessa
esperienza
di
apprendimento avrà sicuramente un
"IL TEATRO È UNA SCUOLA DI EMOZIONI COME LE FIABE PER BAMBINI."
maggiore
a
ricco
casa di
con i loro coetanei!
dando al "Gruppo" , e non al singolo, clima
una
presa
di
sicuramente esperienze
un
belle,
entusiasmanti e pieno di ricordi condivisi
artistico
l'opportunità di mettersi in gioco
con
porteranno
Il laboratorio si prefigge di realizzare, a ai
futuro
coscienza sociale e personale. I ragazzi si
"Il teatro riparte dall'oratrio".
permetta
motivo in più per costruire il proprio
CUCINA TUTTI INGREDIENTI COMUNI, SEMPLICI E GENUINI Written by Sara Scaffidi
Arrivare in oratorio e trovare i bambini che
BOSCO. Pubblichiamo in calce la ricetta e
ti corrono incontro e si attaccano alle
il procedimento.Tutti ingredienti comuni,
gambe, quasi a farti cadere … non ha
semplici e genuini. E mentre si impasta
prezzo. Loro ti danno tutto l’affetto di cui
ciascuno di loro racconta di quando si
avevi bisogno in una giornata in cui tutto è
mettono insieme alle mamme e/o nonne a
andato storto, una giornata in cui hai
pasticciare in cucina, a fare torte e anche
cercato conforto e comprensione in amici,
cibi salati. Ed eccoli pronti tutti a volere
parenti ma hai trovato solo porte chiuse.
provare e allora dai che facciamo i turni,
Poi vai in oratorio e i marmocchietti ti si
ora impasti tu, dopo impasta l’altro e così
aggrappano
via, a turno tutti provano e poi…… quando
alle
gambe….
Niente
può
renderti più felice e cancellare tutte le negatività di una giornata. E’ così che inizia l’avventura, per gioco ti metti in gioco. Avventura
cominciata
nell’ambito
del
GREST 2019. Quest’anno, infatti, abbiamo sperimentato
l’attività
di
cucina
che
sembra essere stata apprezzata da ragazzi e genitori e allora, perché non continuare come attività invernale dell’Oratorio, la nostra Casa? E allora eccoci qua, tutti i venerdì a partire da oggi 11 ottobre, dalle 17:30 in poi, qua in cucina con i ragazzi e i bambini che hanno voglia di “pasticciare”, di provare, di mettere le “mani in pasta”. Allora oggi primo giorno, io e Maria Rosa eravamo pronte a guidare i “nostri” ragazzi nel preparare i MUFFIN AI FRUTTI DI
"NIENTE PUÒ RENDERTI PIÙ FELICE E CANCELLARE TUTTE LE NEGATIVITÀ DI UNA GIORNATA."
CUCINA Written by Sara Scaffidi
la teglia è in forno, il profumo, l’aroma e
Muffins ai frutti di bosco
l’impazienza di voler assaggiare. E alla fine, dopo aver pulito ciò che si è sporcato (perché anche rimettere in ordine rientra nella nostra attività) ti senti soddisfatto di aver fatto qualcosa per i ragazzi, ti senti
Ingredienti per 6 muffins: Farina 00 gr. 150, Zucchero gr. 100, Latte ml. 100, 1 uovo, Burro gr. 50, Lievito per dolci ½ bustina, Frutti di bosco surgelati gr. 200, Zucchero 2 cucchiai, Miele 1 cucchiaino, Cocco disidratato 1 cucchiaino.
realizzato per aver passato qualche ora con
Procedimento per la farcia: Scongelare i frutti di bosco a temperatura ambiente,
loro, hai fatto parte della loro vita, sono
scolarli del succo in eccesso e metterli in una padella
ragazzi che poi si ricordano di te quando li incontri. Questo vuol dire avere lasciato il segno, vuol dire che anche se per poco, anche se sei stato solo di passaggio nella loro vita, hai comunque dato qualcosa, ma, la cosa più importante è che i ragazzi hanno dato qualcosa a noi perché anche in noi rimane il ricordo di quelle ore passate insieme a “pasticciare” nella cucina delle Suore. Anche questa è missione. Grazie Ragazzi!
con 2 cucchiai di zucchero. Farli scaldare e mescolare accuratamente,
togliere
il
succo
in
eccesso
e
aggiungere il miele. Lasciare raffreddare. Per l’impasto in
una
ciotola
mischiare
farina,
zucchero
e
lievito
setacciati. A parte sbattere l’uovo con una frusta, poi aggiungere il burro fuso e il latte. Incorporare un po' per volta la miscela di farina, zucchero e lievito e mescolare con la frusta, meglio se elettrica fino ad ottenere un impasto cremoso. Aggiungere i frutti di bosco
lasciandone
un
po'
per
decorare.Versare
il
composto nei pirottini fino quasi all’orlo. A questo punto si può aggiungere il cocco o con semplice zucchero. Porre al centro di ogni muffin qualche frutto di bosco per decorare. Infornare in forno preriscaldato a 180° per
circa
20
minuti.
Lasciare
raffreddare
e
cospargere di zucchero a velo.
"QUESTO VUOL DIRE AVER LASCIATO IL SEGNO."
TERRADISULI GRANI ANTICHI SICILIANI PRIMA PARTE
Edited by the Facebook page "Terradisuli"
Grani Antichi: il Senatore Cappelli
all’ambiente.
Questo
metodo
si
rivelò
vincente tanto che, durante i suoi studi e Guidati da un enorme interesse, inizia il
le sue sperimentazioni riuscì a realizzare
nostro viaggio all’interno del mondo dei
decine di varietà differenti di frumento,
grani antichi, ricchi di proprietà nutritive
tra
e di sapori riscoperti. I grani antichi – e la
denominate
loro riscoperta da parte di un numero
consentirono
crescente
secolo di incrementare notevolmente le
di
testimonianza
persone
–
inequivocabile
sono di
un
cui
rese
il
grano
Cappelli,
“Sementi
medie
all’Italia di
da
Elette”, di
frumento
lui che
quell’inizio per
ettaro
bisogno di tornare ai prodotti genuini di
coltivato. Il grano Senatore Cappelli deve
un
il
tempo,
lottando
tutelando
contro
la
biodiversità
l’omologazione
dei
suo
nome
al
Strampelli
tutelando la biodiversità lottando contro
sperimentazioni, le
Oggi parliamo del famoso grano Senatore Cappelli.
La storia Il grano Senatore Cappelli nasce intorno al
1915
in
Italia
grazie
al
lavoro
dell’agronomo Strampelli, uno dei più importanti esperti italiani di genetica del tempo. A differenza dei suoi colleghi dell’epoca, Strampelli focalizzò la sua sperimentazione sull’incrocio di differenti varietà di frumento per ottenere dei grani sempre più produttivi ed adattabili
"I GRANI ANTICHI SONO TESTIMONIANZA INEQUIVOCABILE DI UN BISOGNO DI TORNARE AI PRODOTTI GENUINI DI UN TEMPO."
del
Regno
Italiano, Raffaele Cappelli, che concesse a
sapori. prodotti genuini di un tempo, l’omologazione dei sapori.
senatore
di
utilizzare,
per
le
sue
TERRADISULI Edited by the Facebook page "Terradisuli"
sue tenute agricole nel foggiano. Questo grano nasce dalla selezione e dall’incrocio di
grani
duri
provenienti
italiani da
Mediterraneo,in
con
altri particolare
grani
duri
Paesi
del
dal
nord
Africa. Nonostante fosse troppo alto (circa 150-160 cm), tardivo e particolarmente suscettibile alle ruggini ed all'allettamento (il coricamento della pianta ad opera del vento che rende difficile la mietitura ed il regolare sviluppo delle piantagioni) ebbe grande successo grazie alla sua adattabilità climatica ed alla eccellente qualità della sua semola. Il suo successo fu immediato e ben presto la sua coltivazione, diffusa particolarmente in Puglia e Basilicata, si estesa
all’intera
Penisola.
L’incremento
della produzione del grano fu notevole. Intorno al 1960 la produzione di grano in Italia era cresciuta del 60% rispetto al 1915.
Il declino Nel 1975 il suo utilizzo subì un drastico rallentamento. Il miglioramento genetico in questi anni si focalizzò sulla riduzione della taglia e l’aumento della precocità.I primi grani che determinarono il declino del Cappelli furono il Capeiti 8 e Patrizio 6. Negli anni a seguire, furono creati grani di
tagli
sempre
più
ridotti
ottenuti
attraverso incroci, uso della mutagenesi ed
introgressione
dei
geni
Rht.
La
creazione di questi grani moderni sempre più bassi e compatti e meno suscettibili all’allettamento,
hanno
sicuramente
assicurato un rendimento più elevato, sacrificando però il sapore e le qualità nutrizionali tipiche del Senatore Cappelli. Dalla varietà Cappelli sono derivate tutte le varietà moderne di grano attualmente in uso nel nostro Paese, ed essendo l’Italia quasi autosufficiente nella produzione di grano duro, è molto probabile che la metà della pasta che consumiamo oggi, rechi ancora tracce del DNA di quell’antico frumento nord africano che attraversò lo Stretto di Sicilia agli inizi del secolo scorso.
TERRADISULI Edited by the Facebook page "Terradisuli"
La rinascita Solo nel 1991 si assiste ad una timida ripresa della coltivazione di questo grano che, ancora oggi,
conosce
una
produzione
prevalentemente di nicchia ma sempre più apprezzata soprattutto per le sue qualità nutrizionali e la sua genuinità. A differenza dei grani moderni, il Cappelli non è stato contaminato da mutagenesi che sembra sia la causa
che
abbia
provocato
l’aumento
spropositato del glutine da cui deriverebbero tutti i problemi di cattivo assorbimento e di enteropatia
infiammatoria
alla
base
delle
intolleranze ed allergie al glutine moderne.
Perché scegliere il grano Senatore Cappelli? Questo antico grano è coltivato oggi in purezza e non viene incrociato con le varietà moderne, celiachia
maggiori e
altre
responsabili
gravi
patologie.
della Viene,
inoltre, prodotto esclusivamente mediante coltivazione da agricoltura biologica dal 1993 ed è ricco di fibre, proteine, magnesio, potassio e zinco. Inoltre è a basso contenuto di
grassi
e
di
colesterolo
e
questo
ne
favorisce l’alta digeribilità. Il Grano Cappelli rappresenta un’alternativa dolce e squisita per la realizzazione di tutti i prodotti a base di grano.
TRADIZIONI IN CITTÀ E' TIEMPU R'ALIVI Written by Loredana Irato
Non mi stanco di dire che la Sicilia è una
sarebbero servite ad accompagnare le
terra ricca di storia, di colori e tradizioni
pietanze per tutto l’inverno. Una parte
e merita di essere visitata sempre e non
veniva lavata e sistemata in una giara di
solo in estate. Come scriveva lo storico
vetro con l’aggiunta di aglio, finocchietto
Fernand Braudel: “ Il Mediterraneo è il
selvatico, peperoncino piccante e coperte
mare
va
di acqua e sale; l’ altra invece veniva
attenzionata anche in autunno, durante la
schiacciata per farla aprire e messa in
raccolta delle olive. Tradizione questa,
acqua, che veniva cambiata ogni giorno
oggi
nei
finché prendevano il sapore amaro. Dopo
piccoli paesi. Uno scenario magico, d’altri
venivano strizzate e condite con aglio,
tempi.. ogni luogo ha una sua personalità,
sedano,
una sua caratteristica. In alcune zone il
aceto e olio.Ben apprezzate sono anche le
tempo sembra fermo e riporta a ricordi
olive nere in special modo, i passuluna,
d'infanzia
olive raccolte a maturazione inoltrata,
degli
oliveti”
ancora
sentita,
quando
la
e
quindi
soprattutto
tecnologia
non
carota,
peperoncino,
menta,
esisteva. Un rito che si tramandava da
salate e messe al sole ad asciugare, poi
padre in figlio e cui partecipavano intere
consumate cosi al naturale o condite con
famiglie. Tutti svegli molto presto, poi in
olio, alloro, aglio, sale e una spolveratina
campagna “a cuogghiere alive ” e dopo in
di
fila per ore al frantoio, “u trappitu”, fino a
fritte. Oggi come ieri, l’olivo coi suoi
quando non arrivava il proprio turno, e
frutti, è simbolo della cultura siciliana.
dopo un attesa estenuante “l’ogghiu novu era pronto”. Dalla campagna al frantoio ma anche alla tavola, le massaie infatti selezionavano alcuni tipi di olive verdi che venivano poi condite e conservate, e che
"LE TUE RARE VIRTÙ NON FURO IGNOTE ALLE MENSE D’ORAZIO E DI VARRONE CHE NON SDEGNÀR CANTARTI IN LORO NOTE…" GABRIELE D’ANNUNZIO
origano
oppure
cotte
al
forno
e
RICICLO CREATIVO RIUSO O RICICLO? Written by Sebastiano De Pasquale
Sembrano esprimere lo stesso concetto,
di recupero che consentono di ritrattare i
ma in realtà sono termini ben distinti fra
materiali del rifiuto di cui siamo detentori,
loro.
in maniera da ottenere nuovi prodotti,
Seppur entrambi puntano ad una corretta
sostanze o materiali da usare sia per nuovi
gestione dei rifiuti limitando l'uso delle
fini che per gli stessi per cui sono stati
discariche, le attività loro connesse, sono
concepiti.
molto diverse. Se il riuso è un'azione
Ora… perché buttare via il vecchio
immediata
quando
oggetto
e
che
significa non
è
riutilizzare
ancora
un
diventato
si
possono
realizzare
nuovi
oggetti utili con il riuso creativo?
rifiuto, il riciclo, invece, porta ad una vera
Viviamo in un’epoca consumistica in cui è
e propria trasformazione, e vuol dire
più
“recuperare e riusare materiali di scarto
dispendioso in termini di fatica e di soldi,
e di rifiuto” al fine di dare una seconda
gettare via il vecchio per far spazio al
vita, che sia uguale alla precedente o
nuovo. Un tempo si aggiustava tutto, dai
diversa, ad oggetti o prodotti.
vestiti agli elettrodomestici, e sicuramente
La distinzione la possiamo leggere proprio
chiunque avrà avuto un parente anziano
all'interno
avvezzo a raccontare questo genere di
della
direttiva
europea
facile,
e
a
volte
anche
meno
2008/98, dove si parla di “recupero”.
episodi.
Nel paragrafo viene, infatti, messa in
Ma oggi una borsa rotta, una scarpa
rilievo, la differenza tra i due termini:
usurata, un oggetto danneggiato, un piatto
Per “riutilizzo” si intendono tutte le
scheggiato, spesso sono destinati ai rifiuti
operazioni
di
perché in un’era di consumo sfrenato e
scopo
globalizzato, la pubblicità, il mercato e la
prodotti che non sono ancora diventati
società ci inducono a comprare sempre
rifiuti;
cose nuove, gli oggetti più alla moda o
Per “riciclaggio” si parla di operazioni
tecnologicamente avanzati.
riutilizzare
che per
permettono uno
stesso
"RECUPERARE E RIUSARE MATERIALI DI SCARTO E DI RIFIUTO."
RICICLO CREATIVO Written by Sebastiano De Pasquale
Vecchi oggetti rotti o usurati possono
Come nel caso della collezione realizzata
vivere una seconda vita, o anche terza,
dalla
grazie invece al riutilizzo creativo che
gioielli, Noemi Doge: un gioiello, creato
non comporta la distruzione della materia
con pezzi di cuoio esagonali dei palloni da
originaria ma semplicemente invita ad
calcio provenienti da ogni angolo del
usare
mondo, porta con sé un pezzo di storia
la
creatività
per
creare
nuovi
oggetti utili ed economici.
giovane
artista,
designer
di
ed è davvero un pezzo unico.
Le idee migliori sono quelle in cui il vecchio
trova
una
nuova
collocazione
ugualmente valida e forse ancor più utile rispetto alla sua vecchia funzione. Pensiamo per un attimo al gioco del calcio: lo sport più popolare del mondo con milioni di persone che lo praticano e altrettante che rimangono con gli occhi incollati agli schermi televisivi durante le partite.
E
al
centro
di
tutta
questa
frenesia c’è una piccola sfera per la cui produzione
vengono
impiegate
molte
risorse ed energie. Ma vi siete mai chiesti che fine fanno i
Ed
palloni da calcio una volta terminato il
guardando
loro ciclo di vita?
gioielleria
all’avanguardia
metalli
pietre
infatti
e
materiali
l’artista,
convinta
che
solo
questi
prodotti
di
una
vecchi
l’impressione
fatta
preziose, ed
che
non
bensì
usurati
essi
si
siano
di con ha
sempre
esistiti, ci racconta che “la sua opera offre Molto ingolfare
probabilmente le
discariche
finiranno non
ad
essendo
previsto un loro corretto smaltimento. Ma anche in questo caso la creatività può venire in aiuto con idee e progetti di riuso che danno nuova vita ai vecchi palloni da calcio.
una
ricchezza
che
non
viene
dalla
preziosità dei materiali, ma da un punto di forza
visiva,
primitivamente
simbolica
dell’oggetto.” La collezione Podosphaïrophilie è stata esposta
a
Ginevra,
Amsterdam e Bruxelle.
Berna,
Londra,
RICICLO CREATIVO Written by Sebastiano De Pasquale
Nel riutilizzo creativo altro oggetto di
andare in chiesa la Domenica o giocare
moda e di grande utilità che può essere
calcio nelle strade con i loro amici”. Come
realizzato è una borsa. Ne è un esempio
conseguenza le loro scarpe si strappano
celere
Germania
rapidamente e così le loro madri cercano
con palloni da calcio usati e rilanciata in
di impedire loro di giocare per evitare di
occasione dei Mondiali di calcio del 2010.
rovinare le scarpe.
quella
realizzata
in
Il designer ha dichiarato che: guardando alcuni
bambini
che
giocavano
su
un
campo di terra ha deciso di riciclare i vecchi
palloni
realizzare
delle
da
calcio scarpe
forati da
per
calcio
indistruttibili così che i bambini possono giocare a calcio “senza preoccuparsi delle loro madri”. La Soccer
Ball
Bag
è
fatta
a
mano
rovesciando un vecchio pallone da calcio, mentre per le tasche interne, ideali per portare il cellulare, è stato utilizzato materiale recuperato dal PVC dei teloni dei vecchi camion. E c’è chi, invece, con i palloni da calcio ha realizzato anche degli …scarpini! Ci ha pensato il designer Sebastian E. che ha cucito le scarpe proprio con il cuoio degli esagoni bianchi e neri di vecchi palloni da calcio per fornire un’alternativa valida e resistente ai bambini del Sud America che “usano le stesse scarpe per
"VECCHI OGGETTI ROTTI O USURATI POSSONO VIVERE UNA SECONDA VITA."
LEGALITÀ LA LEGALITÀ È UNO STILE Written by Marilena Mercurio
In questi giorni nei giornali si leggono
genuino di chi ci crede davvero, Emanuele
storie tremende di giovani malviventi che
ha parlato della sua scelta di vita e di suo
in modo del tutto sconsiderata, mietono
padre, benché quando morì lui aveva solo
vittime a sua volta giovani e quindi futuro
4 mesi di vita, “É difficile parlare della
come loro. Ma ci sono molti e altri giovani
morte di mio padre, perché difficilmente
che vittime della violenza, sono riusciti ad
ne parliamo a casa, in famiglia – racconta
uscirne
della
– ma certamente la sua perdita ha segnato
testimonianza di Emanuele Schifani, figlio
il mio cammino”. Vito Schifani aveva 25
di un uomo dello Stato, sacrificato come
anni, era sposato da uno quando, il 23
tanti altri. La testimonianza toccante,
maggio
piena di emozione e fatta di un grande
viaggiava
sogno, quello di rendere l’Italia migliore.
saltò per aria insieme a tutta l’autostrada
Emanuele
e l’auto della scorta. “Mia madre aveva
vincitori.
E'
Schifani,
il
caso
allievo
ufficiale
dell’Accademia della Guardia di Finanza ed orfano di Vito Schifani, 25 enne agente di scorta del Giudice Giovanni Falcone e deceduto con lui nella strage di Capaci, ha portato
la
sua
testimonianza
a
tanti
studenti per il principio che alla legalità si educa. I suoi interventi si inseriscono nell’ambito dei progetti per la “Legalità economica”, promossi dalla Guardia di Finanza
e
l’Associazione
Vittime
del
Dovere. La divisa lustra, il berretto da cadetto bordato d’oro, il volto pulito e
"CERTAMENTE LA SUA PERDITA HA SEGNATO IL MIO CAMMINO."
1992, il
la
Lancia
Giudice
Tema
Giovanni
su
cui
Falcone
LEGALITÀ Written by Marilena Mercurio
solo 22 anni, era mamma da quattro mesi
La
– prosegue Emanuele – siamo andati via
l'arroganza è solo la manifestazione di
subito da Palermo. Quando ho iniziato a
uno spaccato della società vile. Quanti tra
crescere, mi hanno fatto comprendere a
i nostri ragazzi vivono il sogno e il
fondo chi fosse mio padre, che scelta di
progetto del dono reciproco, attraverso il
vita avesse fatto, perché. Fu difficile da
mondo del volontariato, del dono silente
capire, ma poi mi riempì il cuore e segnó
che si fa per sete di molti e molti giovani
la mia strada”. La mamma di Emanuele
abbandonati a loro stessi. La legalità è
Schifani, dopo anni di sofferenza, ha
uno
ritrovato l’amore in un finanziere, un altro
opportunità.
uomo in divisa molto importante per Schifani
“Come
mio
padre
biologico,
anche mio papà ha scelto la via della lotta alla criminalità organizzata – spiega – era nei Gico, un reparto speciale della guardia di finanza. Ho capito presto che avrei seguito le sue orme”. Per essere degno della divisa, Emanuele ha sempre rigato dritto, scelto con cura le persone da frequentare
ed
evitare
stato
“È
i
comportamenti difficile
ma
da non
eccessivamente – conclude – ora non sono nulla, ma un domani, quando potrò indossare i gradi come i miei superiori, avrò la coscienza di aver realizzato un sogno, quello di fare qualcosa per lo Stato e, anche se poco, poter contribuire a rendere migliore questo paese”.
"FU DIFFICILE DA CAPIRE, MA POI MI RIEMPÌ IL CUORE E SEGNÒ LA MIA STRADA."
forza,
stile,
la
è
violenza,
un
dono,
il
una
sopruso
grande
VOLTAPAGINA PIOGGIA SPORCA Written by Antonino Genovese
Tagliente
come
una
lama
di
bisturi,
popolare dove vive. Purtroppo per lui si
l’ultimo romanzo di Lorenzo Scano è una
innamora
storia noir potente e accattivante. Nel
famiglia. Ma i cattivi sono cattivi per
mondo
sempre
immaginario
dell’autore
esistono
buoni,
ma
scheletri
nell’armadio
e
una non
c’è
di
spazio
la
ardui
da
corrotto che utilizza il distintivo per
combattere: la dipendenza dall’alcool e
coprire ogni genere di nefandezza. Un
dalle sostanze stupefacenti, un passato
bastardo
sporco che non va via. Lorenzo Scano ci
poliziotto che non vorrei mai incontrare
mette dentro tutto il lato nero dell’animo
sulla mia strada. Tre protagonisti. Tre
umano e le nefandezze più atroci; con
storie. Un finale nero come la notte più
l’esperienza di un veterano (nonostante i
buia. Questo è il succo di un libro crudo
suoi 26 anni) ci trascina in un hard boiled
e
dal sapore italiano. Il noir non è un
magistrale da Lorenzo Scano. Il lettore
genere
l’amore
che si immerge in queste pagine arriverà
riesce a far emergere i protagonisti dalla
alla fine bagnato da una pioggia sporca
pioggia sporca.
che non smette mai di cadere.
Il libro è composto da tre storie che si
Chi legge Scano, non ne potrà più farne a
intrecciano inesorabilmente. Vittorio è
meno.
Neppure
un poliziotto che sta affogando nei debiti e
nell’alcool.
Deve
restituire
a
uno
strozzino un’ingente somma di denaro con
ogni
mezzo.
Marco
è
un
ex
spacciatore che torna in Italia dopo molti anni di assenza in Germania. Il bravo ragazzo che è diventato non si addice più con il suo passato e con il quartiere
"NEPPURE L'AMORE RIESCE A FAR EMERGERE I PROTAGONISTI DALLA PIOGGIA SPORCA."
malvagio,
la
ma
“b”
un
per
redenzione.
con
è
buona
Gli
sono
Rollo
ragazza
cattivi.
consolatorio.
solo
non
di
poliziotto
maiuscola.
scritto
in
Un
maniera
SCUOLA CALCIO VDBO SCUOLA DI VITA Written by Domenico La Cava
Un anno di Vivi Don Bosco Oreto da
che molti di voi vorranno anche darci
vivere tutto d’un fiato. Un anno di Vivi
una
Don Bosco Magazine, per parlarvi di noi e
condivisione è anche mettersi in gioco,
di ciò che facciamo: per dirvi il nostro
esporsi e raccontare ciò che si vive da
punto di vista e per incuriosirvi con le
protagonista o da spettatore. Quest’anno
nostre pagine di vita quotidiana. Useremo
siamo impegnati a far bene, del resto
la nostra consueta lente d’ingrandimento
come sempre. I nostri adulti dopo la
su temi di interesse generale e di rilievo
vittoria dello scorso campionato di serie
locale. Saranno pagine ricche di spunti
D, calcheranno prati prestigiosi della C2,
riflessivi nei contenuti “istituzionali” ma
così come i nostri ragazzi impegnati nei
con ghiotte novità. Una su tutte, una
campionati
finestra riservata ai bimbi della nostra
Under 17. Tutta la dirigenza sta cercando
scuola
una
di porre basi ancor più serie, perché il
rubrica. Ma, ne siamo certi, sarà una
futuro dei nostri bambini è la priorità,
palestra di vita per tutti noi che ci
noi
sentiamo ancora bambini dentro e che
#scuolacalcio
desidereremmo esserlo ancora. I bambini
#scuoladivita. Buon lavoro a tutta la
che giocano, i bambini che si raccontano:
redazione e ai nostri collaboratori grandi
vedetela un po' come vi pare, ma i
e piccini.
calcio.
Non
sarà
“solo”
protagonisti saranno sempre loro. Su un campo, ma adesso anche con la penna in mano a raccontare emozioni, grandi gioie e
magari
piccole
grandi
delusioni,
filtrando “fatti e misfatti” calcistici con quella spontaneità che solo loro sanno esprimere.
Ci
piace
pensare
che
ci
seguirete con simpatia e spirito critico e
"SCUOLA CALCIO, SCUOLA DI VITA"
mano.
non
Perché
provinciali
parleremo noi
aggregazione
Under
15
e
ed
solamente
di
parliamo
di
SOUL'S CHILDREN Written by I bambini della scuola calcio
Salve a tutti mi chiamo Antoine Sebastian De Pasquale e faccio parte della scuola di calcio Vivi Don primi
Bosco
Oreto
calci.
Mi
categoria
rivolgo
agli
appassionati di calcio come me ed in particolare a chi segue la serie
Holly
e
Benji
.
Come
sapete questo cartone è stato disegnato
dal
fumettista
Giapponese Yōichi Takahashi ; ma volete svelato qual’è il nome originale dei due campioni? Oliver Hutton detto Holly : Ōzora Tsubasa Benjamin Price detto Benji : Genzō Wakabayashi. Ora mi chiedo: se i due fuoriclasse fossero vissuti in Italia e addirittura nella nostra città, quale scuola di calcio avrebbero scelto??? Certamente la Vivi Don Bosco Oreto!!! Ah dimenticavo vi piace il mio disegno? passione! Ciao Antoine
altra
mia
grande
SOUL'S CHILDREN Written by I bambini della scuola calcio
Sono Andrea Pagano, ho 9 anni. Da quest'anno sono un pulcino della Vivi Don Bosco Oreto; il mio ruolo in squadra è il portiere e lo faccio con molta passione.
ADORO IL CALCIO Sin da quando sono nato, ho sognato di giocare in campionato, ora che sono un bambino sono diventato un bravo terzino. Il primo goal che ho segnato, gli avversari ho seminato. Amo il calcio e mi diverto, con la mia squadra imparerò tanto ne sono certo. Ai bambini un consiglio voglio dare: se a calcio volete imparare a giocare, alla “Vivi Don Bosco” dovete andare.
Ezio Demetrio Mammola
SOUL'S CHILDREN Written by I bambini della scuola calcio
Sono Filippo Di Bella, ho 7 anni. Il calcio è il mio sport preferito e gioco sul laterale destro.
LA VIVI DON BOSCO ORETO SIAMO Cari signori, siamo due fratellini e siam giocatori. Giuseppe e Gabriele noi ci chiamiamo e alla scuola di calcio andiamo. Tutti i giorni ci andiamo felici per incontrare tanti amici. Ascoltiamo i mister e stiamo attenti per fare al meglio i nostri allenamenti. Quello che fanno è sorprendente, grazie anche ai nostri presidenti. E' giovane, bella e non è anziana la nostra segretaria Loredana. La Vivi Don Bosco Oreto noi siamo, per questo il calcio amiamo. Lo amiamo con tutto il cuore, un grazie anche alle nostre suore. Giuseppe e Gabriele Ravalli
GIORNALINO A CURA DE
ASS. VIVI DON BOSCO VIA REGINA MARGHERITA 22 98051 BARCELLONA POZZO DI GOTTO (ME) COSA FACCIAMO?
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Testata informativa cittadina con ampia finestra sulle tradizioni, sullo sport e sulle attività aggregative delle varie associazioni barcellonesi. Inoltre ampio spazio a tutte le attività svolte nell’Istituto F.M.A. di cui ne siamo parte integrante. La testata è pubblicata in formato online sul sito www.sfogliami.it
TEL.: 338 1469135 INFO@VIVIDONBOSCO.IT WWW.VIVIDONBOSCO.IT