RASSEGNA STAMPA Rosso Calabria

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___________________ RASSEGNA STAMPA



 TESTATE NAZIONALI E DI SETTORE



 TESTATE REGIONALI


Sabato 14 Luglio 2018

http://www.strettoweb.com/2018/07/rosso-calabria-a-ciro-enoteca-regionale/728202/

Rosso Calabria a Cirò, presentato il progetto dell’Enoteca Regionale Rosso Calabria a Cirò, presentato il progetto dell’Enoteca Regionale “Casa dei Vini della Calabria” “Rilanciamo questo evento e lo facciamo a Cirò perché riteniamo che sia un appuntamento che deve ambire a crescere, da inserirsi nel calendario degli eventi nazionali ed internazionali. Abbiamo tutte le condizioni affinché tutto questo possa realizzarsi.” E’ quanto ha affermato il presidente della Regione Mario Oliverio concludendo i lavori della Tavola rotonda “Calabria da scoprire. Esperienza ed emozioni tra paesaggi e sapori” che ha dato il via all’evento “Rosso Calabria. Di terra e di vino”, organizzato da Regione, Arsac e Enoteca Regionale ” Casa dei Vini della Calabria”, nella sua prima tappa a Cirò Marina, la terra del vitigno “Gaglioppo”. L’incontro a borgo Saverona è servito anche a presentare il nuovo progetto sul turismo enogastronomico dell’Enoteca Regionale ” Casa dei vini di Calabria” che vuole esser una ‘cabina di regia’ in grado di attuare una serie di interventi in una visione integrata, globale, concentrata con tutti i potenziali interlocutori per la promozione e la valorizzazione di luoghi e tipicità attraverso lo sviluppo della filiera del turismo enogastronomico. “Questa manifestazione– ha proseguito Oliverio- si inquadra in una strategia ed in una visione che noi stiamo perseguendo, non senza fatica. Abbiamo messo una marcia forte nella visione diversa dello sviluppo, che parta dalle risorse e dalla loro valorizzazione e in questa direzione stiamo producendo fatti concreti e investimenti.” “L’enoteca regionale dovrà essere sempre più punto di riferimento e dovrà avere un luogo consono. In tal senso ritengo che il castello di Cirò debba essere la sede. Per questo– ha annunciato Oliverio- abbiamo già programmato un investimento che abbiamo deliberato nel corso di una seduta di giunta regionale di qualche settimana fa, destinando due milioni di euro, che si aggiungono ad altri due milioni che erano stati destinati dal Mibact lo scorso anno. Noi dobbiamo aprire qui, appena il recupero del castello di Cirò sarà completato, spazi importanti e ambire a realizzare nel castello un punto di riferimento della viticoltura e della enogastronomia calabrese. Ma dobbiamo andare oltre dobbiamo puntare a moltiplicarlo anche in altre città in luoghi nei quali i nostri prodotti possano incontrarsi con i consumatori.” “Tutto questo non è un fatto isolato perché stiamo lavorando, in una visione, programmando azioni, interventi e ingenti risorse ” – ha detto ancora il presidente della


Regione che ha ricordato anche a Cirò “gli investimenti infrastrutturali per migliorare l’accessibilità, il bando per la valorizzazione dei borghi, quello per la valorizzazione dei beni culturali, la prossima definizione di un bando per la valorizzazione ed il recupero dell’artigianato artistico, la programmazione di interventi importanti per valorizzare tutto il patrimonio dei siti archeologici, la realizzazione della più grande ciclovia del Mediterraneo.“ “In questo quadro- ha sottolineato- il sistema agroalimentare gioca un ruolo fondamentale perché l’enogastronomia è un fattore che in modo trasversale è alla base della qualificazione dell’offerta e delle offerte delle diverse nicchie di turismo, quali quello naturalistico, balneare, sportivo, culturale.” “Grazie alle aziende– ha detto inoltre il presidente della Regione- il vino ha saputo conquistare nel corso degli anni un percorso importante. I nostri vini sono apprezzati, hanno conquistato uno spazio importante, non hanno nulla da invidiare a quelli di tradizione italiana ed europea. Il settore agroalimentare sta subendo una crescita notevole; dobbiamo sostenerla e assumere sempre di più e con maggiore efficacia strategie che siano di aiuto a questo percorso. I protagonisti fondamentali devono essere i produttori. Qui– ha rimarcato Oliverio- siamo nel distretto storicamente più importante al riguardo e io credo che questa iniziativa debba servire per consentire una maggiore proiezione, più di quanto non sia stato fatto finora, a livello internazionale, spingendo anche sul versante dei consumi interni. L’iniziativa di oggi è molto importante e inaugura questo nuovo percorso nuovo. L’Enoteca, adesso che abbiamo gettato le basi, dovrà avere l’ambizione di diventare uno strumento.” A delineare il progetto strategico dell’Enoteca Regionale “Casa dei vini di Calabria” , è stato il presidente Gennaro Convertini che ha parlato “di una serie di step da seguire e di lavoro sul territorio” entrando poi nella metodologia di lavoro che prevede l’individuazione dei soggetti pronti; la valorizzazione delle reti e delle relazioni informali di qualità; di una fase di informazione/formazione/ condivisione dei valori e definizione di regole comuni per garantire standard minimi di qualità; governance e controlli per garanzie di qualità. Inerenti la promozione, l’individuazione dei canali sia di promozione che di commercializzazione. L’allestimento delle sedi sarà in location di interesse storico-culturale. Nuovo, il logo che ben rappresenta le realtà di riferimento. Ad approfondire, i contributi dei componenti del Comitato tecnico-scientifico dell’Enoteca: Paolo Benvenuti, direttore nazionale di “Città del Vino”, Rocco Zappia dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria, Stefania Mancuso dell’Università della Calabria. Numerosi gli interventi nel corso della tavola rotonda da parte di rappresentanti delle organizzazioni del settore agricolo, dell’artigianato, amministratori locali, a partire dal sindaco di Cirò, Francesco Paletta che ha aperto i lavori. Ad intervenire, ancora, tra gli altri, nell’evento coordinato dalla giornalista Anna Aloi, il commissario Arsac Stefano Aiello; il dirigente del Dipartimento regionale Turismo Domenico Schiava; il direttore generale del Dipartimento Agricoltura Carmelo Salvino; i presidenti dei Consorzio di Tutela dei vini Dop ” Terre di Cosenza, Demetrio Stancati e Ciro’ e Melissa Raffaele Librandi; il presidente regionale di Coldiretti Pietro Molinaro, Francesco Citino di Cna, Luigi Falzetta di Confartigianato, il produttore Nicodemo Librandi. Nel corposo ed interessante programma di “Rosso Calabria” a Cirò, a seguire la tavola rotonda, nella giornata, a succedersi, degustazioni, visite guidate, trekking tra vigne, artigianato e mostre d’arte, la presentazione del libro “Cirò i luoghi del Gaglioppo”, musica.


Domenica 15 Luglio 2018

https://www.calabriamagnifica.it/agricoltura/rosso-calabria-a-ciro-presentato-il-progetto-casa-dei-vinidella-calabria/

Rosso Calabria a Cirò: presentato il progetto “Casa dei Vini della Calabria “Rilanciamo questo evento e lo facciamo a Cirò perché riteniamo che sia un appuntamento che deve ambire a crescere, da inserirsi nel calendario degli eventi nazionali ed internazionali. Abbiamo tutte le condizioni affinché tutto questo possa realizzarsi.” E’ quanto ha affermato il presidente della Regione Mario Oliverio concludendo i lavori della Tavola rotonda “Calabria da scoprire. Esperienza ed emozioni tra paesaggi e sapori” che ha dato il via all’evento “Rosso Calabria. Di terra e di vino”, organizzato da Regione, Arsac e Enoteca Regionale ” Casa dei Vini della Calabria”, nella sua prima tappa a Cirò Marina, la terra del vitigno “Gaglioppo”. L’incontro a borgo Saverona è servito anche a presentare il nuovo progetto sul turismo enogastronomico dell’Enoteca Regionale ” Casa dei vini di Calabria” che vuole esser una ‘cabina di regia’ in grado di attuare una serie di interventi in una visione integrata, globale, concentrata con tutti i potenziali interlocutori per la promozione e la valorizzazione di luoghi e tipicità attraverso lo sviluppo della filiera del turismo enogastronomico. “Questa manifestazione- ha proseguito Oliverio- si inquadra in una strategia ed in una visione che noi stiamo perseguendo, non senza fatica. Abbiamo messo una marcia forte nella visione diversa dello sviluppo, che parta dalle risorse e dalla loro valorizzazione e in questa direzione stiamo producendo fatti concreti e investimenti.” “L’enoteca regionale dovrà essere sempre più punto di riferimento e dovrà avere un luogo consono. In tal senso ritengo che il castello di Cirò debba essere la sede. Per questo- ha annunciato Oliverio- abbiamo già programmato un investimento che abbiamo deliberato nel corso di una seduta di giunta regionale di qualche settimana fa, destinando due milioni di euro, che si aggiungono ad altri due milioni che erano stati destinati dal Mibact lo scorso anno. Noi dobbiamo aprire qui, appena il recupero del castello di Cirò sarà completato, spazi importanti e ambire a realizzare nel castello un punto di riferimento della viticoltura e della enogastronomia calabrese. Ma dobbiamo andare oltre dobbiamo puntare a moltiplicarlo anche in altre città in luoghi nei quali i nostri prodotti possano incontrarsi con i consumatori.” “ Tutto questo non è un fatto isolato perché stiamo lavorando, in una visione, programmando azioni, interventi e ingenti risorse ” – ha detto ancora il presidente della Regione che ha ricordato anche a Cirò gli investimenti infrastrutturali per migliorare l’accessibilità, il bando per la valorizzazione dei borghi, quello per la valorizzazione dei beni culturali, la prossima definizione di un bando per la valorizzazione ed il recupero dell’artigianato artistico, la programmazione di interventi importanti per valorizzare tutto il patrimonio dei siti archeologici, la realizzazione della più grande ciclovia del Mediterraneo.“ In questo quadro- ha sottolineato- il sistema agroalimentare gioca un ruolo fondamentale perché l’enogastronomia è un fattore che in modo trasversale è alla base della qualificazione dell’offerta e delle offerte delle diverse nicchie di turismo, quali quello naturalistico, balneare, sportivo, culturale.”


“ Grazie alle aziende- ha detto inoltre il presidente della Regione- il vino ha saputo conquistare nel corso degli anni un percorso importante. I nostri vini sono apprezzati, hanno conquistato uno spazio importante, non hanno nulla da invidiare a quelli di tradizione italiana ed europea. Il settore agroalimentare sta subendo una crescita notevole; dobbiamo sostenerla e assumere sempre di più e con maggiore efficacia strategie che siano di aiuto a questo percorso. I protagonisti fondamentali devono essere i produttori. Qui- ha rimarcato Oliverio- siamo nel distretto storicamente più importante al riguardo e io credo che questa iniziativa debba servire per consentire una maggiore proiezione, più di quanto non sia stato fatto finora, a livello internazionale, spingendo anche sul versante dei consumi interni. L’iniziativa di oggi è molto importante e inaugura questo nuovo percorso nuovo. L’Enoteca, adesso che abbiamo gettato le basi, dovrà avere l’ambizione di diventare uno strumento.” A delineare il progetto strategico dell’Enoteca Regionale ” Casa dei vini di Calabria” , è stato il presidente Gennaro Convertini che ha parlato ” di una serie di step da seguire e di lavoro sul territorio” entrando poi nella metodologia di lavoro che prevede l’individuazione dei soggetti pronti; la valorizzazione delle reti e delle relazioni informali di qualità; di una fase di informazione/formazione/ condivisione dei valori e definizione di regole comuni per garantire standard minimi di qualità; governance e controlli per garanzie di qualità. Inerenti la promozione, l’individuazione dei canali sia di promozione che di commercializzazione. L’allestimento delle sedi sarà in location di interesse storico-culturale. Nuovo, il logo che ben rappresenta le realtà di riferimento. Ad approfondire, i contributi dei componenti del Comitato tecnico-scientifico dell’Enoteca: Paolo Benvenuti, direttore nazionale di “Città del Vino”, Rocco Zappia dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria, Stefania Mancuso dell’Università della Calabria. Numerosi gli interventi nel corso della tavola rotonda da parte di rappresentanti delle organizzazioni del settore agricolo, dell’artigianato, amministratori locali, a partire dal sindaco di Cirò, Francesco Paletta che ha aperto i lavori. Ad intervenire, ancora, tra gli altri, nell’evento coordinato dalla giornalista Anna Aloi, il commissario Arsac Stefano Aiello; il dirigente del Dipartimento regionale Turismo Domenico Schiava; il direttore generale del Dipartimento Agricoltura Carmelo Salvino; i presidenti dei Consorzio di Tutela dei vini Dop ” Terre di Cosenza, Demetrio Stancati e Ciro’ e Melissa Raffaele Librandi; il presidente regionale di Coldiretti Pietro Molinaro, Francesco Citino di Cna, Luigi Falzetta di Confartigianato, il produttore Nicodemo Librandi. Nel corposo ed interessante programma di “Rosso Calabria” a Cirò, a seguire la tavola rotonda, nella giornata, a succedersi, degustazioni, visite guidate, trekking tra vigne, artigianato e mostre d’arte, la presentazione del libro “Cirò i luoghi del Gaglioppo”, musica.


Lunedì 9 Luglio 2018

http://www.vinocalabrese.it/terra-vino-parte-ciro-festival-itinerante-rosso-calabria/

Di terra e di vino. Parte da Cirò il festival itinerante di Rosso Calabria Banchi d’assaggio, degustazioni, cantine aperte, concerto in piazza. Cirò e il crotonese saranno la prima tappa del festival itinerante di Rosso Calabria dedicato al turismo, ai vini e alle produzioni tipiche della Calabria.
 Il territorio è il tema portante dell’evento promosso dalla Regione, nelle sue declinazioni culturali ed enogastronomiche più rappresentative e storiche. Il Cirò, con il suo vitigno “Gaglioppo” è stato inserito nella classifica dei “12 vini che vale la pena di scoprire” del New York Times. L’autore della classifica, Eric Asimov, afferma che l’uva “può produrre rossi sfarzosamente rustici”, con aromi di rose e fumé e tannini griffati”. Il celebre vino che ha portato la Calabria a distinguersi nello scenario internazionale, sarà il filo conduttore di un racconto enoturistico articolato in diversi momenti di approfondimento e conoscenza della cultura e del paesaggio. Questa vetrina del “Made in Calabria” si inserisce nell’ampio progetto regionale di sviluppo sinergico tra settore turistico e produttivo in vista della crescita del segmento del turismo esperienziale. «La Calabria ha tutte le carte in regola per proporsi al turismo slow e ai viaggiatori. – spiega il Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio -. Il patrimonio agroalimentare che ci contraddistingue, la ricchezza dei paesaggi, i borghi, le nostre coste, il sapere culinario che è stato studiato da Ancel Keys per formulare La Dieta Mediterranea, la millenaria cultura vinicola e olivicola. Stiamo lavorando per renderli tasselli complementari di una proposta variegata di turismo valida tutto l’anno. In questi ultimi anni le risorse, il know how e le strategie messe in campo dalla Regione, stanno trasformando la condizione di ritardo in un punto di forza. Il brand Rosso Calabria si inserisce in questo piano di crescita ed è stato formulato proprio per accendere i riflettori su un territorio che ha tanto da raccontare e offrire». L’intera giornata di sabato 14 luglio sarà focalizzata sul nuovo progetto di percorso enogastronomico promosso dall’Enoteca regionale e sulle iniziative di scoperta del territorio e dei suoi vini, dai tasting al trekking sulle vigne, a cura delle cantine ‘A Vita, Baroni Capoano, Brigante, Cantine Greco, Cataldo Calabretta, Ceraudo, Cote di Franze, Dell’Aquila, Fezzigna, Ippolito 1845, La Pizzuta del Principe, Librandi, Salvatore Caparra, Scala Cantina e vigneti, Senatore vini, Sergio Arcuri, Tenuta del Conte, Vulcano. La Casa del Vino di Cirò invece ospiterà degustazioni guidate da esperti e critici del vino: ‘La Costa Crotonese terra dei Rosati’; ‘I Rossi del consorzio Cirò e Melissa’; ‘ I vitigni a bacca bianca del Crotonese’. Al calare del sole prenderà vita la grande festa nel borgo di Cirò con concerto e banchi d’assaggio dei vini di tutti i territori regionali abbinati ai prodotti calabresi Dop e Igp . La due giorni di Rosso Calabria accoglierà anche la stampa di settore nazionale e internazionale con un press tour dedicato. Le testate partecipanti: Intravino, Winenews, Gambero Rosso, Natura delle Cose, Possibilia Editore, Il Mattino, Porthos, GQ, James Magazine, La Repubblica Sapori, Internet Gourmet, Identità Golose, Go Wine e la testata tedesca Weinwirtschaft.


Sabato 7 Luglio 2018

http://www.cn24tv.it/news/176246/ciro-nella-citta-del-vino-un-ricco-palinsesto-per-rosso-calabria.html

Cirò. Nella Città del vino un ricco palinsesto per Rosso Calabria Il sindaco di Cirò Francesco Paletta si dice onorato per la scelta della Regione Calabria di ubicare nella Città del Vino e del Calendario, terra dalla quale proviene la maggior parte delle uve calabresi, la prima tappa del festival itinerante di Rosso Calabria di terra e di vino, con inizio il 14 luglio. L’evento patrocinato dalla Regione Calabria è promosso dal Comune di Cirò, da Calabria nei Borghi, da Casa Calabria, dall’Azienda Regionale per lo Sviluppo in Agricoltura Arsac, dal Comune di Cirò Marina e da Consorzio dei Vini di Cirò e Melissa. Nel ringraziare l’intera Giunta e il Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio per il lavoro fino ad ora, conclude: “la chiave dello sviluppo sta nella programmazione sinergica. Grazie al gioco di squadra tra l’Amministrazione Comunale, il Governatore Oliverio e il Presidente dell’Enoteca Regionale Gennaro Convertini la Città del Vino e del Calendario sarà una vetrina regionale per i prodotti enogastronomici d’eccellenza”. Calabria da Scoprire. Esperienze ed Emozioni tra Paesaggi e Sapori è invece il tema della tavola rotonda che sarà ospitata per l’occasione in un noto hotel di Cirò Marina, alle 11. Sarà questa anche l’occasione per presentare il nuovo progetto sul turismo enogastronomico dell’Enoteca Regionale. Nelle aziende di Cirò Marina, Cirò, Strongoli, Umbriarico e Crucoli, dalle 16 alle 20, sarà possibile partecipare a Il Territorio in Cantina con degustazioni, visite guidate, trekking tra le vigne, artigianato, musica e mostre d’arte. È obbligatoria la prenotazione perché è previsto un numero limitato di partecipanti. Ci si sposta poi nella Casa del Vino, a Cirò, dove dalle 19 alle 21, si effettueranno degustazioni guidate: nel Centro Storico, alle 22, si potranno degustare vini di tutti i territori regionali abbinati ai prodotti Dop e Igp dell’agroalimentare calabrese durante La Grande Festa nel Borgo. Alle 22.30 sarà presentato il libro ‘Cirò i Luoghi del Gaglioppo’ edito da Possibilia Editore di Milano e si concluderà l’evento con uno spettacolo di musica popolare. È previsto un servizio navetta gratuito da Reggio Calabria, Rosarno, Lamezia, Catanzaro, Cosenza, San Giovanni In Fiore, Castrovillari, Corigliano Rossano.


Lunedì 16 Luglio 2018

http://www.telecosenza.it/?p=48898

Cirò Marina: Regione Calabria, Rosso Calabria “Di terra e di vino E’ partito da Cirò, la città del vino, il primo festival itinerante Rosso Calabria “Di terra e di vino”, un evento che tra le sue finalità ha soprattutto quella della promozione di una nuova formula di turismo esperienziale. Nel corso della prima giornata è stato anche illustrato il nuovo progetto di percorso enogastronomico promosso dall’enoteca regionale Casa dei Vini di Calabria VIDEO SERVIZIO https://www.youtube.com/watch?v=4J48INooUl8


Sabato 14 Luglio 2018

http://www.regione.calabria.it/website/portaltemplates/view/view.cfm?9162

ROSSO CALABRIA A CIRÒ, PRESENTATO PROGETTO ENOTECA REGIONALE " CASA DEI VINI DELLA CALABRIA “Rilanciamo questo evento e lo facciamo a Cirò perché riteniamo che sia un appuntamento che deve ambire a crescere, da inserirsi nel calendario degli eventi nazionali ed internazionali. Abbiamo tutte le condizioni affinché tutto questo possa realizzarsi.” E’ quanto ha affermato il presidente della Regione Mario Oliverio concludendo i lavori della Tavola rotonda “Calabria da scoprire. Esperienza ed emozioni tra paesaggi e sapori” che ha dato il via all’evento “Rosso Calabria. Di terra e di vino”, organizzato da Regione, Arsac e Enoteca Regionale " Casa dei Vini della Calabria", nella sua prima tappa a Cirò Marina, la terra del vitigno “Gaglioppo”. L’incontro a borgo Saverona è servito anche a presentare il nuovo progetto sul turismo enogastronomico dell’Enoteca Regionale " Casa dei vini di Calabria" che vuole esser una 'cabina di regia' in grado di attuare una serie di interventi in una visione integrata, globale, concentrata con tutti i potenziali interlocutori per la promozione e la valorizzazione di luoghi e tipicità attraverso lo sviluppo della filiera del turismo enogastronomico. “Questa manifestazione- ha proseguito Oliverio- si inquadra in una strategia ed in una visione che noi stiamo perseguendo, non senza fatica. Abbiamo messo una marcia forte nella visione diversa dello sviluppo, che parta dalle risorse e dalla loro valorizzazione e in questa direzione stiamo producendo fatti concreti e investimenti.” “L’enoteca regionale dovrà essere sempre più punto di riferimento e dovrà avere un luogo consono. In tal senso ritengo che il castello di Cirò debba essere la sede. Per questo- ha annunciato Oliverio- abbiamo già programmato un investimento che abbiamo deliberato nel corso di una seduta di giunta regionale di qualche settimana fa, destinando due milioni di euro, che si aggiungono ad altri due milioni che erano stati destinati dal Mibact lo scorso anno. Noi dobbiamo aprire qui, appena il recupero del castello di Cirò sarà completato, spazi importanti e ambire a realizzare nel castello un punto di riferimento della viticoltura e della enogastronomia calabrese. Ma dobbiamo andare oltre dobbiamo puntare a moltiplicarlo anche in altre città in luoghi nei quali i nostri prodotti possano incontrarsi con i consumatori.” “ Tutto questo non è un fatto isolato perché stiamo lavorando, in una visione, programmando azioni, interventi e ingenti risorse ” - ha detto ancora il presidente della


Regione che ha ricordato anche a Cirò gli investimenti infrastrutturali per migliorare l’accessibilità, il bando per la valorizzazione dei borghi, quello per la valorizzazione dei beni culturali, la prossima definizione di un bando per la valorizzazione ed il recupero dell’artigianato artistico, la programmazione di interventi importanti per valorizzare tutto il patrimonio dei siti archeologici, la realizzazione della più grande ciclovia del Mediterraneo.“ In questo quadro- ha sottolineato- il sistema agroalimentare gioca un ruolo fondamentale perché l’enogastronomia è un fattore che in modo trasversale è alla base della qualificazione dell’offerta e delle offerte delle diverse nicchie di turismo, quali quello naturalistico, balneare, sportivo, culturale.” “ Grazie alle aziende- ha detto inoltre il presidente della Regione- il vino ha saputo conquistare nel corso degli anni un percorso importante. I nostri vini sono apprezzati, hanno conquistato uno spazio importante, non hanno nulla da invidiare a quelli di tradizione italiana ed europea. Il settore agroalimentare sta subendo una crescita notevole; dobbiamo sostenerla e assumere sempre di più e con maggiore efficacia strategie che siano di aiuto a questo percorso. I protagonisti fondamentali devono essere i produttori. Qui- ha rimarcato Oliverio- siamo nel distretto storicamente più importante al riguardo e io credo che questa iniziativa debba servire per consentire una maggiore proiezione, più di quanto non sia stato fatto finora, a livello internazionale, spingendo anche sul versante dei consumi interni. L’iniziativa di oggi è molto importante e inaugura questo nuovo percorso nuovo. L’Enoteca, adesso che abbiamo gettato le basi, dovrà avere l’ambizione di diventare uno strumento.” A delineare il progetto strategico dell'Enoteca Regionale " Casa dei vini di Calabria" , è stato il presidente Gennaro Convertini che ha parlato " di una serie di step da seguire e di lavoro sul territorio" entrando poi nella metodologia di lavoro che prevede l'individuazione dei soggetti pronti; la valorizzazione delle reti e delle relazioni informali di qualità; di una fase di informazione/formazione/ condivisione dei valori e definizione di regole comuni per garantire standard minimi di qualità; governance e controlli per garanzie di qualità. Inerenti la promozione, l'individuazione dei canali sia di promozione che di commercializzazione. L'allestimento delle sedi sarà in location di interesse storico-culturale. Nuovo, il logo che ben rappresenta le realtà di riferimento. Ad approfondire, i contributi dei componenti del Comitato tecnico-scientifico dell’Enoteca: Paolo Benvenuti, direttore nazionale di “Città del Vino”, Rocco Zappia dell’Università "Mediterranea" di Reggio Calabria, Stefania Mancuso dell’Università della Calabria. Numerosi gli interventi nel corso della tavola rotonda da parte di rappresentanti delle organizzazioni del settore agricolo, dell’artigianato, amministratori locali, a partire dal sindaco di Cirò, Francesco Paletta che ha aperto i lavori. Ad intervenire, ancora, tra gli altri, nell’evento coordinato dalla giornalista Anna Aloi, il commissario Arsac Stefano Aiello; il dirigente del Dipartimento regionale Turismo Domenico Schiava; il direttore generale del Dipartimento Agricoltura Carmelo Salvino; i presidenti dei Consorzio di Tutela dei vini Dop " Terre di Cosenza, Demetrio Stancati e Ciro' e Melissa Raffaele Librandi; il presidente regionale di Coldiretti Pietro Molinaro, Francesco Citino di Cna, Luigi Falzetta di Confartigianato, il produttore Nicodemo Librandi. Nel corposo ed interessante programma di “Rosso Calabria” a Cirò, a seguire la tavola rotonda, nella giornata, a succedersi, degustazioni, visite guidate, trekking tra vigne, artigianato e mostre d’arte, la presentazione del libro “Cirò i luoghi del Gaglioppo", musica


Mercoledì 11 Luglio 2018

http://www.strill.it/citta/crotone/2018/07/ciro-kr-rosso-calabria-sabato-degustazioni-e-musica/l

ROSSO CALABRIA, SABATO DEGUSTAZIONI E MUSICA ROSSO CALABRIA DI TERRA E DI VINO, tutto pronto per la prima tappa del festival itinerante dedicato al turismo, ai vini ed alle produzioni tipiche della Calabria che, SABATO 14, sarà ospitato a CIRÒ. Ad invitare tutto il territorio bella Città del Vino e del Calendario è il Sindaco Francesco PALETTA ribadendo a nome della Giunta la soddisfazione per la scelta della Regione Calabria di ubicare nel cirotano, terra dalla quale proviene la maggior parte delle uve calabresi, un evento destinato a diventare una vetrina importante per produttori, aziende e per la stessa immagine del crotonese. L’evento regionale apre ufficialmente l’undicesima edizione della programmazione socioculturale estiva ed è promosso dall’Amministrazione Comunale, dalla Regione Calabria, da Calabria nei Borghi, da Casa Calabria, dall’Azienda Regionale per lo Sviluppo in Agricoltura ARSAC, dal Comune di Cirò Marina e da Consorzio dei Vini di Cirò e Melissa. CALABRIA DA SCOPRIRE. ESPERIENZE ED EMOZIONI TRA PAESAGGI E SAPORI. È, questo, il tema della tavola rotonda che sarà ospitata a BORGO SAVERONA, a CIRÒ MARINA, alle ORE 11. In questa occasione sarà presentato il nuovo progetto sul turismo enogastronomico dell’Enoteca Regionale. Nell’azienda ’A VITA, a CIRÒ MARINA, dalle ORE 17 alle ORE 20, si svolgerà IL TERRITORIO IN CANTINA. Con l’acquisto di un calice sarà possibile partecipare ad una degustazione collettiva dei vini delle aziende: ‘A VITA, (CATALDO CALABRETTA, COTE DI FRANZE, DELL’AQUILA, SCALA VIGNETI E CANTINA, SERGIO ARCURI, TENUTA DEL CONTE. Nella CASA DEL VINO, a CIRÒ, alle ORE 18, si effettueranno tre degustazioni guidate per le quali è obbligatoria la prenotazione: LA COSTA JONICA CROTONESE, TERRA DI ROSATI con l’internet gourmet Angelo PERETTI; I ROSSI DEL CONSORZIO CIRÒ E MELISSA con Luciano PIGNATARO de IL MATTINO; I VINI BIANCHI DI CIRÒ E DELLA VAL DI NETO con la giornalista Francesca CINACIO. Il Centro Storico, dalle ORE 23, sarà un vero e proprio palcoscenico grazie alla tappa del PEPERONCINO JAZZ FESTIVAL che presenterà PICANTO JAZZ SESSION. Si esibiranno IN MILONGA Salvatore CAUTERUCCIO (accordion) e Sasà CALABRESE (guitar, bass); LA CHITARRA BATTENTE DI FRANCESCO LOCCISANO con Tonino PALAMARA (percussioni), Nicola SCAGLIOZZI (contrabbasso), Federica SANTORO (lira calabrese). Nel PALAZZO DEI MUSEI, nel Centro Storico, alle ORE 22, si potranno degustare vini di tutti i territori regionali abbinati ai prodotti DOP e IGP dell’agroalimentare calabrese durante LA GRANDE FESTA NEL BORGO. Alle ORE 22.30 sarà presentato il libro CIRÒ I LUOGHI DEL GAGLIOPPO (Possibilia Editore – Milano) e si concluderà l’evento con uno spettacolo di musica popolare.


Per l’occasione sarà possibile visitare gratuitamente i musei, il BASTIONE CANNONE ed eccezionalmente il CASTELLO CARAFA che sarà aperto al pubblico. Per partecipare è possibile chiamare il numero 348.7137448. È previsto anche un servizio navetta gratuito da REGGIO CALABRIA, ROSARNO, LAMEZIA, CATANZARO, COSENZA, SAN GIOVANNI IN FIORE, CASTROVILLARI, CORIGLIANO ROSSANO


Venerdì 13 Luglio 2018

http://www.enogastronomia.it/al-via-il-festival-di-terra-e-di-vino/

Al via il festival “Di Terra e di Vino” Ai blocchi di partenza la prima tappa del festival dedicato ai prodotti tipici della Calabria, partendo da Cirò, proseguendo poi per le altre mete. Sarà quindi il Crotonese e le sue aziende ad accogliere il tour di degustazioni con cantine e produttori tipici, accogliendo sabato 14 luglio il pubblico che potrà partecipare al progetto,promosso dall’Enoteca Regionale, itinerario enogastronomico del territorio, con trekking in vigna e assaggi in cantina; le aziende partecipanti sono:‘A Vita, Baroni Capoano, Brigante, Cantine Greco, Cataldo Calabretta, Ceraudo, Cote di Franze, Dell’Aquila, Fezzigna, Ippolito 1845, La Pizzuta del Principe, Librandi, Salvatore Caparra, Scala Cantina e vigneti, Senatore vini, Sergio Arcuri, Tenuta del Conte, Vulcano. La Casa del Vino di Cirò sarà invece il palcoscenico per degustazioni guidate con esperti e critici del vino: ‘La Costa Crotonese terra dei Rosati’; ‘I Rossi del consorzio Cirò e Melissa’; ‘ I vitigni a bacca bianca del Crotonese’. In serata, nel borgo storico di Cirò si accenderà la festa con concerti e banchi d’assaggio dei propotti locali di tutto il territorio calabrese. La due giorni di Rosso Calabria accoglierà anche la stampa di settore nazionale e internazionale con un press tour dedicato.


Venerdì 13 Luglio 2018

http://www.calabriaeconomia.it/neweco/rosso-calabria-a-ciro-il-turismo-esperienziale-parte-dallenotecaregionale/

Rosso Calabria a Cirò: il turismo esperienziale parte dall’enoteca regionale L’enogastronomia è una componente rilevante nelle scelte di viaggio degli italiani. C’è una domanda crescente di servizi per i turisti del cibo e del vino, che va soddisfatta di più e meglio. La ricezione turistica, anche attraverso l’apertura delle strutture produttive ai visitatori, può diventare uno strumento essenziale per avvicinare produttori e consumatori, oltre che essere una voce di reddito aggiuntiva. Un sistema complesso che coinvolge più soggetti sul territorio, che ha bisogno di una vera e propria strategia di condivisione di valori e regole, a tutela della qualità. Il turista di cui si parla è esigente, pronto a raccontare le esperienze positive che vive, ma altrettanto pronto a criticare quelle eventualmente negative. Non è concessa l’improvvisazione o l’approssimazione, tutto deve essere coerente a un progetto di qualità. In questa direzione si articolerà sull’intero territorio regionale, il lavoro di Enoteca regionale “Casa dei vini di Calabria”, al fine di allestire un nuovo “Prodotto turistico Calabria enogastronomica”. Un processo che passa attraverso un intenso lavoro di animazione territoriale e di formazione degli operatori, oggi orientati al solo processo produttivo, e che devono invece organizzare una “nuova “attività d’impresa”, che è quella dell’accoglienza in azienda. La tavola rotonda in programma a Cirò sabato 14 luglio alle ore 11,00 a Borgo Saverona nell’ambito dell’evento “Rosso Calabria, Di Terra e Di Vino”, organizzato da ARSAC ed Enoteca regionale, avrà l’argomento “turismo enogastronomico in Calabria” al centro del dibattito. Aprirà i lavori il Presidente dell’Enoteca Regionale “Casa dei vini di Calabria” Gennaro Convertini che presenterà il progetto strategico dell’enoteca, che intende far diventare le produzioni identitarie, cariche di valori storico-culturali, attrattori di qualità per un turista esperienziale. Approfondiranno l’argomento i componenti il Comitato tecnico scientifico di Enoteca regionale: Paolo Benvenuti, Direttore nazionale di Città del Vino, il prof. Rocco Zappia dell’Università di Reggio Calabria e la prof. Stefania Mancuso dell’Università di Cosenza. Parteciperanno ARSAC, le Organizzazioni Professionali del settore agricolo e dell’artigianato, Sindaci e rappresentanti delle Istituzioni locali, concluderà i lavori il Presidente della Regione Calabria On. Mario Oliverio.


Venerdì 13 Luglio 2018

http://www.vinocalabrese.it/rosso-calabria-lenoteca-regionale-presenta-progetto-turismo-esperienziale/

Rosso Calabria. L’enoteca regionale presenta il progetto per il turismo esperienziale L’enogastronomia è una componente rilevante nelle scelte di viaggio degli italiani. C’è una domanda crescente di servizi per i turisti del cibo e del vino, che va soddisfatta di più e meglio. La ricezione turistica, anche attraverso l’apertura delle strutture produttive ai visitatori, può diventare uno strumento essenziale per avvicinare produttori e consumatori, oltre che essere una voce di reddito aggiuntiva. Un sistema complesso che coinvolge più soggetti sul territorio, che ha bisogno di una vera e propria strategia di condivisione di valori e regole, a tutela della qualità. Il turista di cui si parla è esigente, pronto a raccontare le esperienze positive che vive, ma altrettanto pronto a criticare quelle eventualmente negative. Non è concessa l’improvvisazione o l’approssimazione, tutto deve essere coerente a un progetto di qualità. In questa direzione si articolerà sull’intero territorio regionale, il lavoro di Enoteca regionale “Casa dei vini di Calabria”, al fine di allestire un nuovo “Prodotto turistico Calabria enogastronomica”. Un processo che passa attraverso un intenso lavoro di animazione territoriale e di formazione degli operatori, oggi orientati al solo processo produttivo, e che devono invece organizzare una “nuova “attività d’impresa”, che è quella dell’accoglienza in azienda. La tavola rotonda in programma a Cirò sabato 14 luglio alle ore 11,00 a Borgo Saverona nell’ambito dell’evento “Rosso Calabria, Di Terra e Di Vino”, organizzato da ARSAC ed Enoteca regionale, avrà l’argomento “turismo enogastronomico in Calabria” al centro del dibattito. Aprirà i lavori il Presidente dell’Enoteca Regionale “Casa dei vini di Calabria” Gennaro Convertini che presenterà il progetto strategico dell’enoteca, che intende far diventare le produzioni identitarie, cariche di valori storico-culturali, attrattori di qualità per un turista esperienziale. Approfondiranno l’argomento i componenti il Comitato tecnico scientifico di Enoteca regionale: Paolo Benvenuti, Direttore nazionale di Città del Vino, il prof. Rocco Zappia dell’Università di Reggio Calabria e la prof. Stefania Mancuso dell’Università di Cosenza. Parteciperanno ARSAC, le Organizzazioni Professionali del settore agricolo e dell’artigianato, Sindaci e rappresentanti delle Istituzioni locali, concluderà i lavori il Presidente della Regione Calabria On. Mario Oliverio.


Martedì 17 Luglio 2018

http://www.vinocalabrese.it/castello-ciro-sara-sede-dellenoteca-regionale/

Il Castello di Cirò sarà sede dell’Enoteca Regionale L’annuncio da parte del governatore della Calabria, Mario Oliverio, è arrivato nel corso della tavola rotonda “Calabria da scoprire. Esperienza ed emozioni tra paesaggi e sapori” che ha dato il via all’evento “Rosso Calabria. Di terra e di vino”, organizzato da Regione, Arsac e Enoteca Regionale ” Casa dei Vini della Calabria”, nella sua prima tappa a Cirò Marina, la terra del Gaglioppo. «L’enoteca regionale – ha dichiarato Oliverio – dovrà essere sempre più punto di riferimento e dovrà avere un luogo consono. In tal senso ritengo che il castello di Cirò debba essere la sede. Per questo abbiamo già programmato un investimento che abbiamo deliberato nel corso di una seduta di giunta regionale di qualche settimana fa, destinando due milioni di euro, che si aggiungono ad altri due milioni che erano stati destinati dal Mibact lo scorso anno. Noi dobbiamo aprire qui, appena il recupero del castello di Cirò sarà completato, spazi importanti e ambire a realizzare nel castello un punto di riferimento della viticoltura e della enogastronomia calabrese. Ma dobbiamo andare oltre dobbiamo puntare a moltiplicarlo anche in altre città in luoghi nei quali i nostri prodotti possano incontrarsi con i consumatori». A Borgo Saverona è stato presentato il progetto dell’Enoteca Regionale “Casa dei Vini della Calabria” sul turismo enogastronomico che vuole esser una “cabina di regia” in grado di attuare una serie di interventi in una visione integrata, globale, concentrata con tutti i potenziali interlocutori per la promozione e la valorizzazione di luoghi e tipicità attraverso lo sviluppo della filiera del turismo enogastronomico. A delineare il progetto strategico dell’Enoteca Regionale “Casa dei vini di Calabria” , è stato il presidente Gennaro Convertini che ha parlato «di una serie di step da seguire e di lavoro sul territorio» entrando poi nella metodologia di lavoro che prevede l’individuazione dei soggetti pronti; la valorizzazione delle reti e delle relazioni informali di qualità; di una fase di informazione/ formazione/condivisione dei valori e definizione di regole comuni per garantire standard minimi di qualità; governance e controlli per garanzie di qualità. Inerenti la promozione, l’individuazione dei canali sia di promozione che di commercializzazione. L’allestimento delle sedi sarà in location di interesse storico-culturale. Nuovo, il logo che ben rappresenta le realtà di riferimento. Ad approfondire, i contributi dei componenti del Comitato tecnicoscientifico dell’Enoteca: Paolo Benvenuti, direttore nazionale di “Città del Vino”, Rocco Zappia dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria, Stefania Mancuso dell’Università della Calabria. Numerosi gli interventi nel corso della tavola rotonda da parte di rappresentanti delle organizzazioni del settore agricolo, dell’artigianato, amministratori locali, a partire dal sindaco di Cirò, Francesco Paletta che ha aperto i lavori. Ad intervenire, ancora, tra gli altri, nell’evento coordinato dalla giornalista Anna Aloi, il commissario Arsac Stefano Aiello; il dirigente del Dipartimento regionale Turismo Domenico Schiava; il direttore generale del Dipartimento Agricoltura Carmelo Salvino; i presidenti dei Consorzio di Tutela dei vini Dop ” Terre di Cosenza, Demetrio Stancati e Ciro’ e Melissa Raffaele Librandi; il presidente regionale di Coldiretti Pietro Molinaro, Francesco Citino di Cna, Luigi Falzetta di Confartigianato, il produttore Nicodemo Librandi.


Sabato 7 Luglio 2018

http://www.abmreport.it/gusto/5951-di-terra-e-di-vino-il-festival-itinerante-di-rosso-calabria-parte-da-ciroe-crotonese.html

Di terra e di vino. Il festival itinerante di Rosso Calabria parte da Cirò e Crotonese Sarà un evento che avrà il territorio come tema portante. "Di terra e di vino" è un vaggio itinerante alla scoperta delle declinazioni culturali ed enogastronomiche più rappresentative e storiche della Calabria promosso dalla Regione attraverso l'Enoteca regionale. Si parte da Cirò, che con il suo vitigno “Gaglioppo” è stato inserito nella classifica dei “12 vini che vale la pena di scoprire” del New York Times. L’autore della classifica, Eric Asimov, afferma che l’uva “può produrre rossi sfarzosamente rustici”, con aromi di rose e fumé e tannini griffati”. Il celebre vino che ha portato la Calabria a distinguersi nello scenario internazionale, sarà il filo conduttore di un racconto enoturistico articolato in diversi momenti di approfondimento e conoscenza della cultura e del paesaggio. Questa vetrina del “Made in Calabria” si inserisce nell’ampio progetto regionale di sviluppo sinergico tra settore turistico e produttivo in vista della crescita del segmento del turismo esperienziale. «La Calabria ha tutte le carte in regola per proporsi al turismo slow e ai viaggiatori. - spiega il Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio -. Il patrimonio agroalimentare che ci contraddistingue, la ricchezza dei paesaggi, i borghi, le nostre coste, il sapere culinario che è stato studiato da Ancel Keys per formulare La Dieta Mediterranea, la millenaria cultura vinicola e olivicola. Stiamo lavorando per renderli tasselli complementari di una proposta variegata di turismo valida tutto l’anno. In questi ultimi anni le risorse, il know how e le strategie messe in campo dalla Regione, stanno trasformando la condizione di ritardo in un punto di forza. Il brand Rosso Calabria si inserisce in questo piano di crescita ed è stato formulato proprio per accendere i riflettori su un territorio che ha tanto da raccontare e offrire». L’intera giornata di sabato 14 luglio sarà focalizzata sul nuovo progetto di percorso enogastronomico promosso dall’Enoteca regionale e sulle iniziative di scoperta del territorio e dei suoi vini, dai tasting al trekking sulle vigne, a cura delle cantine ‘A Vita, Baroni Capoano, Brigante, Cantine Greco, Cataldo Calabretta, Ceraudo, Cote di Franze, Dell’Aquila, Fezzigna, Ippolito 1845, La Pizzuta del Principe, Librandi, Salvatore Caparra, Scala Cantina e vigneti, Senatore vini, Sergio Arcuri, Tenuta del Conte, Vulcano. La Casa del Vino di Cirò invece ospiterà degustazioni guidate da esperti e critici del vino: ‘La Costa Crotonese terra dei Rosati’; ‘I Rossi del consorzio Cirò e Melissa’; ‘ I vitigni a bacca bianca del Crotonese’. Al calare del sole prenderà vita la grande festa nel borgo di Cirò con concerto e banchi d’assaggio dei vini di tutti i territori regionali abbinati ai prodotti calabresi Dop e Igp. La due giorni di Rosso Calabria accoglierà anche la stampa di settore nazionale e internazionale con un press tour dedicato. Le testate partecipanti: Intravino, Winenews, Gambero Rosso, Natura delle Cose, Possibilia Editore, Il Mattino, Porthos, GQ, James Magazine, La Repubblica Sapori, Internet Gourmet, Identità Golose, Go Wine e la testata tedesca Weinwirtschaft.


Sabato 7 Luglio 2018

http://www.ilcrotonese.it/partira-ciro-festival-itinerante-rosso-calabria/

Partirà da Cirò il festival itinerante di “Rosso Calabria” Banchi d’assaggio, degustazioni, cantine aperte, concerto in piazza. Cirò e il crotonese saranno, sabato 14 luglio, la prima tappa del festival itinerante di Rosso Calabria dedicato al turismo, ai vini e alle produzioni tipiche della Calabria. Il territorio è il tema portante dell’evento promosso dalla Regione, nelle sue declinazioni culturali ed enogastronomiche più rappresentative e storiche. Il Cirò, con il suo vitigno “Gaglioppo” è stato inserito nella classifica dei “12 vini che vale la pena di scoprire” del New York Times. L’autore della classifica, Eric Asimov, afferma che l’uva “può produrre rossi sfarzosamente rustici”, con aromi di rose e fumé e tannini griffati”. Il celebre vino che ha portato la Calabria a distinguersi nello scenario internazionale, sarà il filo conduttore di un racconto enoturistico articolato in diversi momenti di approfondimento e conoscenza della cultura e del paesaggio. Questa vetrina del “Made in Calabria” si inserisce nell’ampio progetto regionale di sviluppo sinergico tra settore turistico e produttivo in vista della crescita del segmento del turismo esperienziale. “La Calabria ha tutte le carte in regola per proporsi al turismo slow e ai viaggiatori. – spiega il Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio -. Il patrimonio agroalimentare che ci contraddistingue, la ricchezza dei paesaggi, i borghi, le nostre coste, il sapere culinario che è stato studiato da Ancel Keys per formulare la dieta mediterranea, la millenaria cultura vinicola e olivicola. Stiamo lavorando per renderli tasselli complementari di una proposta variegata di turismo valida tutto l’anno. In questi ultimi anni le risorse, il know how e le strategie messe in campo dalla Regione, stanno trasformando la condizione di ritardo in un punto di forza. Il brand Rosso Calabria si inserisce in questo piano di crescita ed è stato formulato proprio per accendere i riflettori su un territorio che ha tanto da raccontare e offrire”. L’intera giornata di sabato 14 luglio sarà focalizzata sul nuovo progetto di percorso enogastronomico promosso dall’Enoteca regionale e sulle iniziative di scoperta del territorio e dei suoi vini. Al calare del sole prenderà vita la grande festa nel borgo di Cirò con concerto e banchi d’assaggio dei vini di tutti i territori regionali abbinati ai prodotti calabresi Dop e Igp. Rosso Calabria accoglierà anche la stampa di settore nazionale e internazionale con un press tour dedicato


Sabato 7 Luglio 2018 http://www.strettoweb.com/2018/07/rosso-calabria/724890/

Cirò e il crotonese prima tappa del festival itinerante di “Rosso Calabria” Banchi d’assaggio, degustazioni, cantine aperte, concerto in piazza. Cirò e il crotonese saranno la prima tappa del festival itinerante di Rosso Calabria dedicato al turismo, ai vini e alle produzioni tipiche della Calabria. Il territorio è il tema portante dell’evento promosso dalla Regione, nelle sue declinazioni culturali ed enogastronomiche più rappresentative e storiche. Il Cirò, con il suo vitigno “Gaglioppo” è stato inserito nella classifica dei “12 vini che vale la pena di scoprire” del New York Times. L’autore della classifica, Eric Asimov, afferma che l’uva “può produrre rossi sfarzosamente rustici”, con aromi di rose e fumé e tannini griffati”. Il celebre vino che ha portato la Calabria a distinguersi nello scenario internazionale, sarà il filo conduttore di un racconto enoturistico articolato in diversi momenti di approfondimento e conoscenza della cultura e del paesaggio. Questa vetrina del “Made in Calabria” si inserisce nell’ampio progetto regionale di sviluppo sinergico tra settore turistico e produttivo in vista della crescita del segmento del turismo esperienziale. “La Calabria ha tutte le carte in regola per proporsi al turismo slow e ai viaggiatori. – spiega il Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio -. Il patrimonio agroalimentare che ci contraddistingue, la ricchezza dei paesaggi, i borghi, le nostre coste, il sapere culinario che è stato studiato da Ancel Keys per formulare La Dieta Mediterranea, la millenaria cultura vinicola e olivicola. Stiamo lavorando per renderli tasselli complementari di una proposta variegata di turismo valida tutto l’anno. In questi ultimi anni le risorse, il know how e le strategie messe in campo dalla Regione, stanno trasformando la condizione di ritardo in un punto di forza. Il brand Rosso Calabria si inserisce in questo piano di crescita ed è stato formulato proprio per accendere i riflettori su un territorio che ha tanto da raccontare e offrire”. L’intera giornata di sabato 14 luglio sarà focalizzata sul nuovo progetto di percorso enogastronomico promosso dall’Enoteca regionale e sulle iniziative di scoperta del territorio e dei suoi vini, dai tasting al trekking sulle vigne, a cura delle cantine ‘A Vita, Baroni Capoano, Brigante, Cantine Greco, Cataldo Calabretta, Ceraudo, Cote di Franze, Dell’Aquila, Du Cropio Winery, Fezzigna, Ippolito 1845, La Pizzuta del Principe, Librandi, Salvatore Caparra, Scala Cantina e vigneti, Senatore vini, Sergio Arcuri, Tenuta del Conte, Vulcano. La Casa del Vino di Cirò invece ospiterà degustazioni guidate da esperti e critici del vino: ‘La Costa Crotonese terra dei Rosati’; ‘I Rossi del consorzio Cirò e Melissa’; ‘ I vitigni a bacca bianca del Crotonese’. Al calare del sole prenderà vita la grande festa nel borgo di Cirò con concerto e banchi d’assaggio dei vini di tutti i territori regionali abbinati ai prodotti calabresi Dop e Igp . La due giorni di Rosso Calabria accoglierà anche la stampa di settore nazionale e internazionale con un press tour dedicato.


Lunedì 16 Luglio 2018

http://www.approdonews.it/giornale/?p=308696

Enoteca regionale a Cirò. Due milioni di euro per il progetto “Rilanciamo questo evento e lo facciamo a Cirò perché riteniamo che sia un appuntamento che deve ambire a crescere, da inserirsi nel calendario degli eventi nazionali ed internazionali. Abbiamo tutte le condizioni affinché tutto questo possa realizzarsi.” E’ quanto ha affermato il presidente della Regione Mario Oliverio concludendo i lavori della Tavola rotonda “Calabria da scoprire. Esperienza ed emozioni tra paesaggi e sapori” che ha dato il via all’evento “Rosso Calabria. Di terra e di vino”, organizzato da Regione, Arsac e Enoteca Regionale " Casa dei Vini della Calabria", nella sua prima tappa a Cirò Marina, la terra del vitigno “Gaglioppo”. L’incontro a borgo Saverona è servito anche a presentare il nuovo progetto sul turismo enogastronomico dell’Enoteca Regionale " Casa dei vini di Calabria" che vuole esser una 'cabina di regia' in grado di attuare una serie di interventi in una visione integrata, globale, concentrata con tutti i potenziali interlocutori per la promozione e la valorizzazione di luoghi e tipicità attraverso lo sviluppo della filiera del turismo enogastronomico. “Questa manifestazione- ha proseguito Oliverio- si inquadra in una strategia ed in una visione che noi stiamo perseguendo, non senza fatica. Abbiamo messo una marcia forte nella visione diversa dello sviluppo, che parta dalle risorse e dalla loro valorizzazione e in questa direzione stiamo producendo fatti concreti e investimenti.” “L’enoteca regionale dovrà essere sempre più punto di riferimento e dovrà avere un luogo consono. In tal senso ritengo che il castello di Cirò debba essere la sede. Per questo- ha annunciato Oliverio- abbiamo già programmato un investimento che abbiamo deliberato nel corso di una seduta di giunta regionale di qualche settimana fa, destinando due milioni di euro, che si aggiungono ad altri due milioni che erano stati destinati dal Mibact lo scorso anno. Noi dobbiamo aprire qui, appena il recupero del castello di Cirò sarà completato, spazi importanti e ambire a realizzare nel castello un punto di riferimento della viticoltura e della enogastronomia calabrese. Ma dobbiamo andare oltre dobbiamo puntare a moltiplicarlo anche in altre città in luoghi nei quali i nostri prodotti possano incontrarsi con i consumatori.” “ Tutto questo non è un fatto isolato perché stiamo lavorando, in una visione, programmando azioni, interventi e ingenti risorse ” - ha detto ancora il presidente della Regione che ha ricordato anche a Cirò gli investimenti infrastrutturali per migliorare l’accessibilità, il bando per la valorizzazione dei borghi, quello per la valorizzazione dei beni culturali, la prossima definizione di un bando per la valorizzazione ed il recupero dell’artigianato artistico, la programmazione di interventi importanti per valorizzare tutto il


patrimonio dei siti archeologici, la realizzazione della più grande ciclovia del Mediterraneo.“ In questo quadro- ha sottolineato- il sistema agroalimentare gioca un ruolo fondamentale perché l’enogastronomia è un fattore che in modo trasversale è alla base della qualificazione dell’offerta e delle offerte delle diverse nicchie di turismo, quali quello naturalistico, balneare, sportivo, culturale.” “ Grazie alle aziende- ha detto inoltre il presidente della Regione- il vino ha saputo conquistare nel corso degli anni un percorso importante. I nostri vini sono apprezzati, hanno conquistato uno spazio importante, non hanno nulla da invidiare a quelli di tradizione italiana ed europea. Il settore agroalimentare sta subendo una crescita notevole; dobbiamo sostenerla e assumere sempre di più e con maggiore efficacia strategie che siano di aiuto a questo percorso. I protagonisti fondamentali devono essere i produttori. Qui- ha rimarcato Oliverio- siamo nel distretto storicamente più importante al riguardo e io credo che questa iniziativa debba servire per consentire una maggiore proiezione, più di quanto non sia stato fatto finora, a livello internazionale, spingendo anche sul versante dei consumi interni. L’iniziativa di oggi è molto importante e inaugura questo nuovo percorso nuovo. L’Enoteca, adesso che abbiamo gettato le basi, dovrà avere l’ambizione di diventare uno strumento.” A delineare il progetto strategico dell'Enoteca Regionale " Casa dei vini di Calabria" , è stato il presidente Gennaro Convertini che ha parlato " di una serie di step da seguire e di lavoro sul territorio" entrando poi nella metodologia di lavoro che prevede l'individuazione dei soggetti pronti; la valorizzazione delle reti e delle relazioni informali di qualità; di una fase di informazione/formazione/ condivisione dei valori e definizione di regole comuni per garantire standard minimi di qualità; governance e controlli per garanzie di qualità. Inerenti la promozione, l'individuazione dei canali sia di promozione che di commercializzazione. L'allestimento delle sedi sarà in location di interesse storico-culturale. Nuovo, il logo che ben rappresenta le realtà di riferimento. Ad approfondire, i contributi dei componenti del Comitato tecnico-scientifico dell’Enoteca: Paolo Benvenuti, direttore nazionale di “Città del Vino”, Rocco Zappia dell’Università "Mediterranea" di Reggio Calabria, Stefania Mancuso dell’Università della Calabria. Numerosi gli interventi nel corso della tavola rotonda da parte di rappresentanti delle organizzazioni del settore agricolo, dell’artigianato, amministratori locali, a partire dal sindaco di Cirò, Francesco Paletta che ha aperto i lavori. Ad intervenire, ancora, tra gli altri, nell’evento coordinato dalla giornalista Anna Aloi, il commissario Arsac Stefano Aiello; il dirigente del Dipartimento regionale Turismo Domenico Schiava; il direttore generale del Dipartimento Agricoltura Carmelo Salvino; i presidenti dei Consorzio di Tutela dei vini Dop " Terre di Cosenza, Demetrio Stancati e Ciro' e Melissa Raffaele Librandi; il presidente regionale di Coldiretti Pietro Molinaro, Francesco Citino di Cna, Luigi Falzetta di Confartigianato, il produttore Nicodemo Librandi. Nel corposo ed interessante programma di “Rosso Calabria” a Cirò, a seguire la tavola rotonda, nella giornata, a succedersi, degustazioni, visite guidate, trekking tra vigne, artigianato e mostre d’arte, la presentazione del libro “Cirò i luoghi del Gaglioppo", musica


Sabato 14 Luglio 2018

https://www.lameziainforma.it/notizia20063/Oliverio-rilancia-lEnoteca-Regionale-Casa-dei-Vini-dellaCalabria-a-Cir.html#.W184zi1abeQ

Oliverio rilancia l’Enoteca Regionale Casa dei Vini della Calabria a Cirò Torna sul ruolo dell'enoteca regionale il presidente della Regione Mario Oliverio concludendo i lavori della Tavola rotonda “Calabria da scoprire. Esperienza ed emozioni tra paesaggi e sapori”, che ha dato il via all’evento “Rosso Calabria. Di terra e di vino”, organizzato da Regione, Arsac e Enoteca Regionale " Casa dei Vini della Calabria", nella sua prima tappa a Cirò Marina, la terra del vitigno “Gaglioppo”. L’incontro a borgo Saverona è servito anche a presentare il nuovo progetto sul turismo enogastronomico dell’Enoteca Regionale " Casa dei vini di Calabria" che vuole esser una 'cabina di regia' in grado di attuare una serie di interventi in una visione integrata, globale, concentrata con tutti i potenziali interlocutori per la promozione e la valorizzazione di luoghi e tipicità attraverso lo sviluppo della filiera del turismo enogastronomico. «L’enoteca regionale dovrà essere sempre più punto di riferimento e dovrà avere un luogo consono. In tal senso ritengo che il castello di Cirò debba essere la sede. Per questo- ha annunciato Oliverio- abbiamo già programmato un investimento che abbiamo deliberato nel corso di una seduta di giunta regionale di qualche settimana fa, destinando due milioni di euro, che si aggiungono ad altri due milioni che erano stati destinati dal Mibact lo scorso anno. Noi dobbiamo aprire qui, appena il recupero del castello di Cirò sarà completato, spazi importanti e ambire a realizzare nel castello un punto di riferimento della viticoltura e della enogastronomia calabrese. Ma dobbiamo andare oltre dobbiamo puntare a moltiplicarlo anche in altre città in luoghi nei quali i nostri prodotti possano incontrarsi con i consumatori». Accanto al Museo della Memoria, a breve distanza dalla chiesa Matrice, i laboratori lametini dell'enoteca regionale son infatti previsti ma mai entrati in funzione. «Grazie alle aziende- ha detto inoltre il presidente della Regione- il vino ha saputo conquistare nel corso degli anni un percorso importante. I nostri vini sono apprezzati, hanno conquistato uno spazio importante, non hanno nulla da invidiare a quelli di tradizione italiana ed europea. Il settore agroalimentare sta subendo una crescita notevole; dobbiamo sostenerla e assumere sempre di più e con maggiore efficacia strategie che siano di aiuto a questo percorso. I protagonisti fondamentali devono essere i produttori. Qui- ha rimarcato Oliverio- siamo nel distretto storicamente più importante al riguardo e io credo che questa iniziativa debba servire per consentire una maggiore proiezione, più di quanto non sia stato fatto finora, a livello internazionale, spingendo anche sul versante dei consumi interni. L’iniziativa di oggi è molto importante e inaugura questo nuovo percorso nuovo. L’Enoteca, adesso che abbiamo gettato le basi, dovrà avere l’ambizione di diventare uno strumento». A delineare il progetto strategico dell'Enoteca Regionale " Casa dei vini di Calabria" , è stato il presidente Gennaro Convertini che ha parlato «di una serie di step da seguire e di


lavoro sul territorio» entrando poi nella metodologia di lavoro che prevede l'individuazione dei soggetti pronti; la valorizzazione delle reti e delle relazioni informali di qualità; di una fase di informazione/formazione/ condivisione dei valori e definizione di regole comuni per garantire standard minimi di qualità; governance e controlli per garanzie di qualità. Inerenti la promozione, l'individuazione dei canali sia di promozione che di commercializzazione. L'allestimento delle sedi sarà in location di interesse storico-culturale. Nuovo, il logo che ben rappresenta le realtà di riferimento. Ad approfondire, i contributi dei componenti del Comitato tecnico-scientifico dell’Enoteca: Paolo Benvenuti, direttore nazionale di “Città del Vino”, Rocco Zappia dell’Università "Mediterranea" di Reggio Calabria, Stefania Mancuso dell’Università della Calabria. Numerosi gli interventi nel corso della tavola rotonda da parte di rappresentanti delle organizzazioni del settore agricolo, dell’artigianato, amministratori locali, a partire dal sindaco di Cirò, Francesco Paletta che ha aperto i lavori. Ad intervenire, ancora, tra gli altri, nell’evento coordinato dalla giornalista Anna Aloi, il commissario Arsac Stefano Aiello; il dirigente del Dipartimento regionale Turismo Domenico Schiava; il direttore generale del Dipartimento Agricoltura Carmelo Salvino; i presidenti dei Consorzio di Tutela dei vini Dop " Terre di Cosenza, Demetrio Stancati e Ciro' e Melissa Raffaele Librandi; il presidente regionale di Coldiretti Pietro Molinaro, Francesco Citino di Cna, Luigi Falzetta di Confartigianato, il produttore Nicodemo Librandi.


Sabato 14 Luglio 2018

http://www.giornaledicalabria.it/?p=95725

VINO, OLIVERIO: “L’ENOTECA REGIONALE SIA PUNTO DI RIFERIMENTO Rilanciamo questo evento e lo facciamo a Cirò perché riteniamo che sia un appuntamento che deve ambire a crescere, da inserirsi nel calendario degli eventi nazionali ed internazionali. Abbiamo tutte le condizioni affinché tutto questo possa realizzarsi”. È quanto ha affermato il presidente della Regione Mario Oliverio concludendo i lavori della tavola rotonda “Calabria da scoprire. Esperienza ed emozioni tra paesaggi e sapori” che ha dato il via all’evento “Rosso Calabria. Di terra e di vino”, organizzato da Regione, Arsac e Enoteca Regionale “Casa dei Vini della Calabria”, nella sua prima tappa a Cirò Marina, la terra del vitigno “Gaglioppo”. L’incontro a borgo Saverona, è scritto in una nota, è servito anche a presentare il nuovo progetto sul turismo enogastronomico dell’Enoteca regionale “Casa dei vini di Calabria” che vuole essere una ‘cabina di regià in grado di attuare una serie di interventi in una visione integrata, globale, concentrata con tutti i potenziali interlocutori per la promozione e la valorizzazione di luoghi e tipicità attraverso lo sviluppo della filiera del turismo enogastronomico. “L’enoteca regionale – ha affermato Oliverio – dovrà essere sempre più punto di riferimento e dovrà avere un luogo consono. In tal senso ritengo che il castello di Cirò debba essere la sede. Per questo abbiamo già programmato un investimento che abbiamo deliberato nel corso di una seduta di Giunta di qualche settimana fa, destinando due milioni di euro, che si aggiungono ad altri due milioni che erano stati destinati dal Mibact lo scorso anno. Noi dobbiamo aprire qui, appena il recupero del castello di Cirò sarà completato, spazi importanti e ambire a realizzare nel castello un punto di riferimento della viticoltura e della enogastronomia calabrese. Ma dobbiamo andare oltre dobbiamo puntare a moltiplicarlo anche in altre città in luoghi nei quali i nostri prodotti possano incontrarsi con i consumatori. Il sistema agroalimentare gioca un ruolo fondamentale perché l’enogastronomia è un fattore che in modo trasversale è alla base della qualificazione dell’offerta e delle offerte delle diverse nicchie di turismo, quali quello naturalistico, balneare, sportivo, culturale. Grazie alle aziende il vino ha saputo conquistare nel corso degli anni un percorso importante. I nostri vini sono apprezzati, hanno conquistato uno spazio importante, non hanno nulla da invidiare a quelli di tradizione italiana ed europea. Il settore agroalimentare sta subendo una crescita notevole; dobbiamo sostenerla e assumere sempre di più e con maggiore efficacia strategie che siano di aiuto a questo percorso. I protagonisti fondamentali devono essere i produttori. Qui siamo nel distretto storicamente più importante al riguardo e io credo che questa iniziativa debba servire per consentire una maggiore proiezione, più di quanto non sia stato fatto finora, a livello internazionale, spingendo anche sul versante dei consumi interni”. A delineare il progetto strategico dell’Enoteca Regionale “Casa dei vini di Calabria” è stato il presidente Gennaro Convertini che ha parlato “di una serie di step da seguire e di lavoro sul territorio”


Venerdì 13 Luglio 2018

http://www.cn24tv.it/news/176501/rosso-calabria-a-ciro-si-presenta-il-progetto-dell-enoteca-regionale.html

Rosso Calabria a Cirò. Si presenta il progetto dell’enoteca regionale Verrà presentato domani, sabato 14 luglio, il progetto dell’enoteca regionale per turismo esperienziale a Cirò. La tavola rotonda in programma a Cirò sabato 14 luglio alle 11 Borgo Saverona nell’ambito dell’evento “Rosso Calabria, Di Terra e Di Vino”, organizzato da Arsac ed Enoteca regionale, avrà l’argomento “turismo enogastronomico in Calabria” al centro del dibattito. Aprirà i lavori il Presidente dell’Enoteca Regionale “Casa dei vini di Calabria” Gennaro Convertini che presenterà il progetto strategico dell’enoteca, che intende far diventare le produzioni identitarie, cariche di valori storico-culturali, attrattori di qualità per un turista esperienziale. Approfondiranno l’argomento i componenti il Comitato tecnico scientifico di Enoteca regionale: Paolo Benvenuti, Direttore nazionale di Città del Vino, Rocco Zappia dell’Università di Reggio Calabria e Stefania Mancuso dell’Università di Cosenza. Parteciperanno Arsac, le Organizzazioni Professionali del settore agricolo e dell’artigianato, Sindaci e rappresentanti delle Istituzioni locali, concluderà i lavori il Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio. L’enogastronomia è una componente rilevante nelle scelte di viaggio degli italiani. C’è una domanda crescente di servizi per i turisti del cibo e del vino, che va soddisfatta di più e meglio. La ricezione turistica, anche attraverso l’apertura delle strutture produttive ai visitatori, può diventare uno strumento essenziale per avvicinare produttori e consumatori, oltre che essere una voce di reddito aggiuntiva. Un sistema complesso che coinvolge più soggetti sul territorio, che ha bisogno di una vera e propria strategia di condivisione di valori e regole, a tutela della qualità. Il turista di cui si parla è esigente, pronto a raccontare le esperienze positive che vive, ma altrettanto pronto a criticare quelle eventualmente negative. Non è concessa l’improvvisazione o l’approssimazione, tutto deve essere coerente a un progetto di qualità. In questa direzione si articolerà sull’intero territorio regionale, il lavoro di Enoteca regionale “Casa dei vini di Calabria”, al fine di allestire un nuovo “Prodotto turistico Calabria enogastronomica”. Un processo che passa attraverso un intenso lavoro di animazione territoriale e di formazione degli operatori, oggi orientati al solo processo produttivo, e che devono invece organizzare una “nuova “attività d’impresa”, che è quella dell’accoglienza in azienda.


Giovedì 12 Luglio 2018

http://www.strettoweb.com/2018/07/rosso-calabria-ciro/727163/

Rosso Calabria a Cirò: ecco il progetto dell’Enoteca regionale L’enogastronomia è una componente rilevante nelle scelte di viaggio degli italiani. C’è una domanda crescente di servizi per i turisti del cibo e del vino, che va soddisfatta di più e meglio. La ricezione turistica, anche attraverso l’apertura delle strutture produttive ai visitatori, può diventare uno strumento essenziale per avvicinare produttori e consumatori, oltre che essere una voce di reddito aggiuntiva. Un sistema complesso che coinvolge più soggetti sul territorio, che ha bisogno di una vera e propria strategia di condivisione di valori e regole, a tutela della qualità. Il turista di cui si parla è esigente, pronto a raccontare le esperienze positive che vive, ma altrettanto pronto a criticare quelle eventualmente negative. Non è concessa l’improvvisazione o l’approssimazione, tutto deve essere coerente a un progetto di qualità. In questa direzione si articolerà sull’intero territorio regionale, il lavoro di Enoteca regionale “Casa dei vini di Calabria”, al fine di allestire un nuovo “Prodotto turistico Calabria enogastronomica”. Un processo che passa attraverso un intenso lavoro di animazione territoriale e di formazione degli operatori, oggi orientati al solo processo produttivo, e che devono invece organizzare una “nuova “attività d’impresa”, che è quella dell’accoglienza in azienda. La tavola rotonda in programma a Cirò sabato 14 luglio alle ore 11,00 a Borgo Saverona nell’ambito dell’evento “Rosso Calabria, Di Terra e Di Vino”, organizzato da ARSAC ed Enoteca regionale, avrà l’argomento “turismo enogastronomico in Calabria” al centro del dibattito. Aprirà i lavori il Presidente dell’Enoteca Regionale “Casa dei vini di Calabria” Gennaro Convertini che presenterà il progetto strategico dell’enoteca, che intende far diventare le produzioni identitarie, cariche di valori storico-culturali, attrattori di qualità per un turista esperienziale. Approfondiranno l’argomento i componenti il Comitato tecnico scientifico di Enoteca regionale: Paolo Benvenuti, Direttore nazionale di Città del Vino, il prof. Rocco Zappia dell’Università di Reggio Calabria e la prof. Stefania Mancuso dell’Università di Cosenza. Parteciperanno ARSAC, le Organizzazioni Professionali del settore agricolo e dell’artigianato, Sindaci e rappresentanti delle Istituzioni locali, concluderà i lavori il Presidente della Regione Calabria On. Mario Oliverio.


Mercoledì 11 Luglio 2018

http://www.lavocecosentina.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=2200:14-luglio-2018-parte-daciro-kr-il-festival-itinerante-di-rosso-calabria

Parte da Cirò (KR) il Festival itinerante di Rosso Calabria Banchi d’assaggio, degustazioni, cantine aperte, concerto in piazza. Cirò e il crotonese saranno la prima tappa del festival itinerante di Rosso Calabria dedicato al turismo, ai vini e alle produzioni tipiche della Calabria. Il territorio è il tema portante dell’evento promosso dalla Regione, nelle sue declinazioni culturali ed enogastronomiche più rappresentative e storiche. Il Cirò, con il suo vitigno “Gaglioppo” è stato inserito nella classifica dei “12 vini che vale la pena di scoprire” del New York Times. L’autore della classifica, Eric Asimov, afferma che l’uva “può produrre rossi sfarzosamente rustici”, con aromi di rose e fumé e tannini griffati”. Il celebre vino che ha portato la Calabria a distinguersi nello scenario internazionale, sarà il filo conduttore di un racconto enoturistico articolato in diversi momenti di approfondimento e conoscenza della cultura e del paesaggio. Questa vetrina del “Made in Calabria” si inserisce nell’ampio progetto regionale di sviluppo sinergico tra settore turistico e produttivo in vista della crescita del segmento del turismo esperienziale. “La Calabria ha tutte le carte in regola per proporsi al turismo slow e ai viaggiatori. - spiega il Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio -. Il patrimonio agroalimentare che ci contraddistingue, la ricchezza dei paesaggi, i borghi, le nostre coste, il sapere culinario che è stato studiato da Ancel Keys per formulare La Dieta Mediterranea, la millenaria cultura vinicola e olivicola. Stiamo lavorando per renderli tasselli complementari di una proposta variegata di turismo valida tutto l’anno. In questi ultimi anni le risorse, il know how e le strategie messe in campo dalla Regione, stanno trasformando la condizione di ritardo in un punto di forza. Il brand Rosso Calabria si inserisce in questo piano di crescita ed è stato formulato proprio per accendere i riflettori su un territorio che ha tanto da raccontare e offrire”. L’intera giornata di sabato 14 luglio sarà focalizzata sul nuovo progetto di percorso enogastronomico promosso dall’Enoteca regionale e sulle iniziative di scoperta del territorio e dei suoi vini, dai tasting al trekking sulle vigne, a cura delle cantine ‘A Vita, Baroni Capoano, Brigante, Cantine Greco, Cataldo Calabretta, Ceraudo, Cote di Franze, Dell’Aquila, Du Cropio Winery, Fezzigna, Ippolito 1845, La Pizzuta del Principe, Librandi, Salvatore Caparra, Scala Cantina e vigneti, Senatore vini, Sergio Arcuri, Tenuta del Conte, Vulcano. La Casa del Vino di Cirò invece ospiterà degustazioni guidate da esperti e critici del vino: ‘La Costa Crotonese terra dei Rosati’; ‘I Rossi del consorzio Cirò e Melissa’; ‘ I vitigni a bacca bianca del Crotonese’. Al calare del sole prenderà vita la grande festa nel borgo di Cirò con concerto e banchi d’assaggio dei vini di tutti i territori regionali abbinati ai prodotti calabresi Dop e Igp. La due giorni di Rosso Calabria accoglierà anche la stampa di settore nazionale e internazionale con un press tour dedicato. Le testate partecipanti: Intravino, Winenews, Gambero Rosso, Natura delle Cose, Possibilia Editore, Il Mattino,


Porthos, GQ, James Magazine, La Repubblica Sapori, Internet Gourmet, Identità Golose, Go Wine e la testata tedesca Weinwirtschaft..

Sabato 7 Luglio 2018

http://calabria.live/ciro-tappa-festival-itinerante-rosso-calabria/

Il festival itinerante di Rosso Calabria partirà da Cirò La città di Cirò e il Crotonese saranno la prima tappa del Festival itinerante di Rosso Calabria, il festival dedicato al turismo e alle produzioni tipiche della Calabria, che prende il via oggi. L’evento, promosso dalla Regione, avrà come tema “il territorio”, nelle sue declinazioni culturali ed enogastronomiche più rappresentative. «La Calabria – ha spiegato Mario Oliverio, presidente della Regione Calabria – ha tutte le carte in regola per proporsi al turismo slow e ai viaggiatori. Il patrimonio agroalimentare che ci contraddistingue, la ricchezza dei paesaggi, i borghi, le nostre coste, il sapere culinario che è stato studiato da Ancel Keys per formulare la Dieta Mediterranea, la millenaria cultura vinicola e olivicola. Stiamo lavorando per renderli tasselli complementari di una proposta variegata di turismo valida tutto l’anno. In questi ultimi anni le risorse, il know how e le strategie messe in campo dalla Regione, stanno trasformando la condizione di ritardo in un punto di forza. Il brand Rosso Calabria si inserisce in questo piano di crescita ed è stato formulato proprio per accendere i riflettori su un territorio che ha tanto da raccontare e offrire». La giornata di oggi sarà dedicata sul percorso gastronomico promosso dall’Enoteca Regionale, mentre la Casa del Vino di Cirò ospiterà degustazioni guidate da esperti e critici del vino. Alle 11.00, a Borgo Saverona, si terrà una tavola rotonda dal titolo “Calabria da scoprire – Esperienze ed emozioni tra paesaggi e sapori”, in cui sarà presentato il progetto sul turismo enogastronomico dell’Enoteca Regionale. A seguire, dalle 16.00 alle 20.00, nelle aziende di Cirò Marina, Cirò, Strongoli, Umbriatico e Crucoli, sono previste le attività di degustazione, visite guidate, trekking tra vigne, artigianato, musiche e mostre d’arte. Alle 18.30, presso la Casa del Vino di Cirò si svolgerà una degustazione guidata, mentre nel Centro Storico, alle 22.00, si svolgerà “la grande festa nel borgo”, in cui saranno presenti banchi d’assaggio, dei vini di tutti i territori regionali abbinati ai prodotti Dop e Igp dell’agroalimentare calabrese. Alle 22.30, sarà presentato il libro “Cirò, i luoghi del gaglioppo” di Filippo Fogliani ed edito da Possibilia editore. La giornata si concluderà con la musica tra i vicoli


Martedì 10 Luglio

http://www.ilcirotano.it/2018/07/10/partira-da-ciro-il-festival-itinerante-di-rosso-calabria/

Partirà da Cirò il festival itinerante di Rosso Calabria Il territorio è il tema portante dell’evento promosso dalla Regione, nelle sue declinazioni culturali ed enogastronomiche più rappresentative e storiche. Il Cirò, con il suo vitigno “Gaglioppo” è stato inserito nella classifica dei “12 vini che vale la pena di scoprire” del New York Times. L’autore della classifica, Eric Asimov, afferma che l’uva “può produrre rossi sfarzosamente rustici”, con aromi di rose e fumé e tannini griffati”. Il celebre vino che ha portato la Calabria a distinguersi nello scenario internazionale, sarà il filo conduttore di un racconto enoturistico articolato in diversi momenti di approfondimento e conoscenza della cultura e del paesaggio. Questa vetrina del “Made in Calabria” si inserisce nell’ampio progetto regionale di sviluppo sinergico tra settore turistico e produttivo in vista della crescita del segmento del turismo esperienziale. “La Calabria ha tutte le carte in regola per proporsi al turismo slow e ai viaggiatori. – spiega il Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio -. Il patrimonio agroalimentare che ci contraddistingue, la ricchezza dei paesaggi, i borghi, le nostre coste, il sapere culinario che è stato studiato da Ancel Keys per formulare La Dieta Mediterranea, la millenaria cultura vinicola e olivicola. Stiamo lavorando per renderli tasselli complementari di una proposta variegata di turismo valida tutto l’anno. In questi ultimi anni le risorse, il know how e le strategie messe in campo dalla Regione, stanno trasformando la condizione di ritardo in un punto di forza. Il brand Rosso Calabria si inserisce in questo piano di crescita ed è stato formulato proprio per accendere i riflettori su un territorio che ha tanto da raccontare e offrire”. L’intera giornata di sabato 14 luglio sarà focalizzata sul nuovo progetto di percorso enogastronomico promosso dall’Enoteca regionale e sulle iniziative di scoperta del territorio e dei suoi vini, dai tasting al trekking sulle vigne, a cura delle cantine ‘A Vita, Baroni Capoano, Brigante, Cantine Greco, Cataldo Calabretta, Ceraudo, Cote di Franze, Dell’Aquila, Du Cropio Winery, Fezzigna, Ippolito 1845, La Pizzuta del Principe, Librandi, Salvatore Caparra, Scala Cantina e vigneti, Senatore vini, Sergio Arcuri, Tenuta del Conte, Vulcano. La Casa del Vino di Cirò invece ospiterà degustazioni guidate da esperti e critici del vino: ‘La Costa Crotonese terra dei Rosati’; ‘I Rossi del consorzio Cirò e Melissa’; ‘ I vitigni a bacca bianca del Crotonese’. Al calare del sole prenderà vita la grande festa nel borgo di Cirò con concerto e banchi d’assaggio dei vini di tutti i territori regionali abbinati ai prodotti calabresi Dop e Igp .La due giorni di Rosso Calabria accoglierà anche la stampa di settore nazionale e internazionale con un press tour dedicato.


Le testate partecipanti: Intravino, Winenews, Gambero Rosso, Natura delle Cose, Possibilia Editore, Il Mattino, Porthos, GQ, James Magazine, La Repubblica Sapori, Internet Gourmet, Identità Golose, Go Wine e la testata tedesca Weinwirtschaf

Sabato 14 Luglio 2018

http://www.ilcirotano.it/2018/07/14/rosso-calabria-a-ciro-presentato-il-progetto-dellenoteca-regionalecasa-dei-vini-della-calabria/

Rosso Calabria a Cirò, presentato il progetto dell’Enoteca Regionale “Casa dei Vini della Calabria Il Presidente Oliverio: Rilanciamo questo evento e lo facciamo a Cirò perché riteniamo che sia un appuntamento che deve ambire a crescere, da inserirsi nel calendario degli eventi nazionali ed internazionali. E’ quanto ha affermato il presidente della Regione Mario Oliverio concludendo i lavori della Tavola rotonda “Calabria da scoprire. Esperienza ed emozioni tra paesaggi e sapori” che ha dato il via all’evento “Rosso Calabria. Di terra e di vino”, organizzato da Regione, Arsac e Enoteca Regionale ” Casa dei Vini della Calabria”, nella sua prima tappa a Cirò Marina, la terra del vitigno “Gaglioppo”. L’incontro a borgo Saverona è servito anche a presentare il nuovo progetto sul turismo enogastronomico dell’Enoteca Regionale ” Casa dei vini di Calabria” che vuole esser una ‘cabina di regia’ in grado di attuare una serie di interventi in una visione integrata, globale, concentrata con tutti i potenziali interlocutori per la promozione e la valorizzazione di luoghi e tipicità attraverso lo sviluppo della filiera del turismo enogastronomico. “Questa manifestazione- ha proseguito Oliverio- si inquadra in una strategia ed in una visione che noi stiamo perseguendo, non senza fatica. Abbiamo messo una marcia forte nella visione diversa dello sviluppo, che parta dalle risorse e dalla loro valorizzazione e in questa direzione stiamo producendo fatti concreti e investimenti.” “L’enoteca regionale dovrà essere sempre più punto di riferimento e dovrà avere un luogo consono. In tal senso ritengo che il castello di Cirò debba essere la sede. Per questo- ha annunciato Oliverio- abbiamo già programmato un investimento che abbiamo deliberato nel corso di una seduta di giunta regionale di qualche settimana fa, destinando due milioni di euro, che si aggiungono ad altri due milioni che erano stati destinati dal Mibact lo scorso anno. Noi dobbiamo aprire qui, appena il recupero del castello di Cirò sarà completato, spazi importanti e ambire a realizzare nel castello un punto di riferimento della viticoltura e della enogastronomia calabrese. Ma dobbiamo andare oltre dobbiamo puntare a moltiplicarlo anche in altre città in luoghi nei quali i nostri prodotti possano incontrarsi con i consumatori.” “ Tutto questo non è un fatto isolato perché stiamo lavorando, in una visione, programmando azioni, interventi e ingenti risorse ” – ha detto ancora il presidente della Regione che ha ricordato anche a Cirò gli investimenti infrastrutturali per migliorare l’accessibilità, il bando per la valorizzazione dei borghi, quello per la valorizzazione dei beni culturali, la prossima definizione di un bando per la valorizzazione ed il recupero


dell’artigianato artistico, la programmazione di interventi importanti per valorizzare tutto il patrimonio dei siti archeologici, la realizzazione della più grande ciclovia del Mediterraneo. “ In questo quadro- ha sottolineato- il sistema agroalimentare gioca un ruolo fondamentale perché l’enogastronomia è un fattore che in modo trasversale è alla base della qualificazione dell’offerta e delle offerte delle diverse nicchie di turismo, quali quello naturalistico, balneare, sportivo, culturale.” “ Grazie alle aziende- ha detto inoltre il presidente della Regione- il vino ha saputo conquistare nel corso degli anni un percorso importante. I nostri vini sono apprezzati, hanno conquistato uno spazio importante, non hanno nulla da invidiare a quelli di tradizione italiana ed europea. Il settore agroalimentare sta subendo una crescita notevole; dobbiamo sostenerla e assumere sempre di più e con maggiore efficacia strategie che siano di aiuto a questo percorso. I protagonisti fondamentali devono essere i produttori. Qui- ha rimarcato Oliverio- siamo nel distretto storicamente più importante al riguardo e io credo che questa iniziativa debba servire per consentire una maggiore proiezione, più di quanto non sia stato fatto finora, a livello internazionale, spingendo anche sul versante dei consumi interni. L’iniziativa di oggi è molto importante e inaugura questo nuovo percorso nuovo. L’Enoteca, adesso che abbiamo gettato le basi, dovrà avere l’ambizione di diventare uno strumento.” A delineare il progetto strategico dell’Enoteca Regionale ” Casa dei vini di Calabria” , è stato il presidente Gennaro Convertini che ha parlato ” di una serie di step da seguire e di lavoro sul territorio” entrando poi nella metodologia di lavoro che prevede l’individuazione dei soggetti pronti; la valorizzazione delle reti e delle relazioni informali di qualità; di una fase di informazione/formazione/ condivisione dei valori e definizione di regole comuni per garantire standard minimi di qualità; governance e controlli per garanzie di qualità. Inerenti la promozione, l’individuazione dei canali sia di promozione che di commercializzazione. L’allestimento delle sedi sarà in location di interesse storico-culturale. Nuovo, il logo che ben rappresenta le realtà di riferimento. Ad approfondire, i contributi dei componenti del Comitato tecnico-scientifico dell’Enoteca: Paolo Benvenuti, direttore nazionale di “Città del Vino”, Rocco Zappia dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria, Stefania Mancuso dell’Università della Calabria. Numerosi gli interventi nel corso della tavola rotonda da parte di rappresentanti delle organizzazioni del settore agricolo, dell’artigianato, amministratori locali, a partire dal sindaco di Cirò, Francesco Paletta che ha aperto i lavori. Ad intervenire, ancora, tra gli altri, nell’evento coordinato dalla giornalista Anna Aloi, il commissario Arsac Stefano Aiello; il dirigente del Dipartimento regionale Turismo Domenico Schiava; il direttore generale del Dipartimento Agricoltura Carmelo Salvino; i presidenti dei Consorzio di Tutela dei vini Dop ” Terre di Cosenza, Demetrio Stancati e Ciro’ e Melissa Raffaele Librandi; il presidente regionale di Coldiretti Pietro Molinaro, Francesco Citino di Cna, Luigi Falzetta di Confartigianato, il produttore Nicodemo Librandi. Nel corposo ed interessante programma di “Rosso Calabria” a Cirò, a seguire la tavola rotonda, nella giornata, a succedersi, degustazioni, visite guidate, trekking tra vigne, artigianato e mostre d’arte, la presentazione del libro “Cirò i luoghi del Gaglioppo”, musica.


Lunedì 16 Luglio 2018

http://www.ilcirotano.it/2018/07/16/rosso-calabria-un-successo-la-festa-del-vino-in-piazza-a-ciro/

Rosso Calabria: un successo la Festa del vino in piazza a Cirò Grande soddisfazione a nome di tutta la comunità ha detto il sindaco Francesco Palettaper l’annuncio fatto dal Presidente della regione Oliverio Grande soddisfazione a nome di tutta la comunità ha detto il sindaco Francesco Palettaper l’annuncio fatto dal Presidente della regione Oliverio non solo per l’importante contributo concesso per la ristrutturazione dell’antico maniero castello di Cirò, ma anche per aver dissipato tutti i dubbi circa la futura sede dell’Enoteca regionale. È il frutto di tanti anni di lavoro e di impegno da parte di tutti noi ma anche l’acquisita consapevolezza di una regione e soprattutto di Mario Oliverio verso questo territorio che ha voglia di emergere e sta facendo di tutto per promuovere le sue eccellenze vitivinicole ma anche gastronomiche e culturali. La Regione – prosegue Paletta- dovrà continuare a fare la sua parte e tutte le istituzioni ed i sindaci del comprensorio dovranno essere sinergici per portare avanti questo grande progetto dell’enoteca – casa dei vini di Calabria nella giusta location del castello. I due milioni concessi con i beni culturali aggiunti a quelli del MIBact del gennaio scorso potranno rappresentare il punto di partenza di recuperare l’antico maniero, bene storico e culturale dal 1983, e che per storia, tradizione , architettura e grandezza è inserito a pieno titolo nei 7 castelli di Calabria più importanti. Senza trascurare che il recente bando dei centri storici potrà ancora di più contribuire a valorizzare il Castello stesso ed il centro storico nel suo insieme. Ovviamente il castello non avrà solo questa destinazione ma anche come sede della cittadella della scienza dedicata al nostro illustre concittadino Luigi Lilio a cui verrà dedicata una fondazione. Il turismo enogastronomico è a Cirò, capitale calabrese del vino, ora è ufficiale, prosegue ancora il primo cittadino- ricordando le parole del presidente della Regione Oliverio:” L’enoteca regionale dovrà essere sempre più punto di riferimento e dovrà avere un luogo consono. In tal senso ritengo che il castello di Cirò debba essere la sede. Per questo- ha detto ancora Oliverio- abbiamo già programmato un investimento che abbiamo deliberato nel corso di una seduta di giunta regionale di qualche settimana fa, destinando due milioni di euro, che si aggiungono ad altri due milioni che erano stati destinati dal Mibact lo scorso anno. Noi dobbiamo aprire qui, appena il recupero del castello di Cirò sarà completato, spazi importanti e ambire a realizzare nel castello un punto di riferimento della viticoltura e della enogastronomia calabrese”. Entusiasmo il primo cittadino per tale intervento il cui seguito della manifestazione “Calabria di terra e di vino” che ha visto registrare il tutto esaurito nell’antico borgo preso d’assalto dai turisti alla ricerca di vino e sapori locali.


Un paese paralizzato dal flusso di turisti degno di una città fortemente a vocazione turistica ed enogastronomica, destinata ad essere prossimamente tappa fondamentale, specie in vista della sede dell’enoteca regionale nel castello di Cirò. “Abbiamo aperto alla grande la stagione estiva –ha detto l’assessore al turismo Cataldo Scarola- denominata “Sere d’estate” con il grande evento regionale Rosso Calabria. E’ stato un successo, ha detto- abbiamo registrato la presenza di numerosi turisti i quali hanno approfittato di visitare il palazzo dei musei ed il castello di Cirò appena aperto ai visitatori. Sarà un’estate , conclude- ricca di eventi che attireranno numerosi turisti. La serata è proseguita con una cena di gala con i giornalisti di settore sul bastione cannone dove è stato presentato il libro “Cirò i luoghi del Gaglioppo”, di Giorgio Fogliani, mentre presso il museo c’è stata la degustazione dei vini con i somelier. Prodotti locali, degustazione di piatti tipici grazie alle associazioni locali , come Pro loco e associazione Giovanni Paolo II, sono stati offerti agli ospiti intervenuti all’evento. E’ stata una serata davvero speciale per Cirò allietati da due grandi gruppi musicali “ Peperoncino jazz Festival”; “In Milonga”; e la splendida chitarra battente di Francesco Loccisano che hanno aperto le danze all’estate cirotana e alla capitale della cultura di Lilio, Lacinio, San Nicodemo e del vino. Prossimi incontri con sua maestà il vino è previsto per 12 agosto con “Incontri Divini” giunto alla sua quarta edizione.


Domenica 15 Luglio 2018

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Troppa tramontana a Punta Alice catamarano scuffia, diportisti salvati (G.P.) CIRÒ MARINA - Il vento di tramon-

tana non troppo forte, una domenica di sole e la certezza di divertirsi in mare. Sono state tutte queste componenti a convincere due amici quarantenni di Cirò Marina ad uscire con il loro piccolo catamarano, un ‘Hobie Cat’ di tre metri e provare l’ebbrezza di ‘planare’ sulle onde di una località splendida come Punta Alice. Tanto bella quanto ‘traditrice’. I due non avevano messo in conto che il vento alla punta del golfo ogni tanto i dispetti e così, nel bel mezzo della loro mattinata tra una planata e l’altra, mentre stavano rientrando verso il porto di Cirò Marina, il catamarano ha scuffiato. Se fosse stato un’automobile si direbbe che si è cappottato. Probabilmente i due diportisti non sono riuscisti a gestire il vento in poppa - in quel momento soffiava una moderata tramontana - e il catamarano è finito sottosopra ad una distanza dalla costa di circa un miglio. I due uomini sono finiti in acqua ma per loro fortuna sono riusciti comunque a raggiungere l’imbarcazione ormai capovol-

ta ed a salirci sopra per poter dare l’allarme. L’Sos è stato ricevuto dalla Sala operativa della Guardia costiera di Crotone. Anche se l’incidente è avvenuto a poca distanza dalla costa, il forte vento non ha consentito ai diportisti di raggiungere la riva anzi li ha allontanati verso il largo. Da qui la decisione di far partire immediatamente da Crotone la motovedetta Sar CP873, unità navale dedicata alla ricerca ed al soccorso in mare, e contestualmente attivare il personale militare dell’ufficio locale marittimo di Cirò Marina. Ufficio che, al momento è sprovvisto di una motovedetta in quanto il mezzo si trova in cantiere per riparazioni. È stato proprio il responsabile dell’Ufficio, il 1° maresciallo Nocchiere di porto Salvatore Cambria, ad intervenire tempestivamente chiedendo la collaborazione di un armatore di

Gualtieri sarà prefetto a Vibo Valentia CIRÒ MARINA - Giuseppe Gualtieri (nella foto) è stato nominati prefetto di Vibo Valentia. Il neo prefetto della provincia vibonese dovrà con molta probabilità lasciare l’incarico di presidente della commissione straordinaria che da gennaio guida il Comune di Cirò Marina dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Consiglio comunale. Non c’è incompatibilità tra i due incarichi, ma sicuramente diventerebbe complicato svolgere sia gli impegni da prefetto che da commissario prefettizio. Incarico che il prefetto Gualtieri sta svolgendo dalla fine di gennaio amministrando, insieme al vice prefetto Francesco Zito ed al funzionario economico Gianfranco Ielo.

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Cirò Marina, Francesco Carella, che ha messo a disposizione il suo peschereccio. A bordo della motonave, sotto il coordinamento della sala operativa, il maresciallo Cambria ha condotto in mare l’operazione di salvataggio e, insieme ai mem-

DOPO L’ALLARME L’INTERVENTO DEL COMANDANTE DELL’UFFICIO MARITTIMO INSIEME ALL’EQUIPAGGIO DI UN PESCHERECCIO

bri dell’equipaggio del peschereccio, è riuscito in breve a raggiungere i due naufraghi ed a trarli in salvo. In un secondo momento, il catamarano è stato recuperato e trasportato al porto. L’immediatezza dell’intervento e la pronta disponibilità dei pescatori locali, sempre al fianco delle Capitanerie di porto e della Guardia Costiera nei casi di soccorso in mare, hanno permesso di scongiurare conseguenze più gravi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IN BALIA DELLE ONDE I due diportisti di Cirò Marina a cavalcioni sul catamarano capovolto in attesa dei soccorsi


CIRÒ MARINA - Il vento di tramontana non troppo forte, una domenica di sole e la certezza di divertirsi in mare. Sono state tutte queste componenti a convincere due amici quarantenni di Cirò Marina ad uscire con il loro piccolo catamarano, un ‘Hobie Cat’ di tre metri e provare l’ebbrezza di ‘planare’ sulle onde di una località splendida come Punta Alice. Tanto bella quanto ‘traditrice’. I due non avevano messo in conto che il vento alla punta del golfo ogni tanto i dispetti e così, nel bel mezzo della loro mattinata tra una planata e l’altra, mentre stavano rientrando verso il porto di Cirò Marina, il catamarano ha scuffiato. Se fosse stato un’automobile si direbbe che si è cappottato. Probabilmente i due diportisti non sono riuscisti a gestire il vento in poppa - in quel momento soffiava una moderata tramontana - e il catamarano è finito sottosopra ad una distanza dalla costa di circa un miglio. I due uomini sono finiti in acqua ma per loro fortuna sono riusciti comunque a raggiungere l’imbarcazione ormai capovol-

dare l’allarme. L’Sos è stato ricevuto dalla Sala operativa della Guardia costiera di Crotone. Anche se l’incidente è avvenuto a poca distanza dalla costa, il forte vento non ha consentito ai diportisti di raggiungere la riva anzi li ha allontanati verso il largo. Da qui la decisione di far partire immediatamente da Crotone la motovedetta Sar CP873, unità navale dedicata alla ricerca ed al soccorso in mare, e contestualmente attivare il personale militare dell’ufficio locale marittimo di Cirò Marina. Ufficio che, al momento è sprovvisto di una motovedetta in quanto il mezzo si trova in cantiere per riparazioni. È stato proprio il responsabile dell’Ufficio, il 1° maresciallo Nocchiere di porto Salvatore Cambria, ad intervenire tempestivamente chiedendo la collaborazione di un armatore di

Gualtieri sarà prefetto a Vibo Valentia

Cirò Marina, Francesco Carella, che ha messo a disposizione il suo peschereccio. A bordo della motonave, sotto il coordinamento della sala operativa, il maresciallo Cambria ha condotto in mare l’operazione di salvataggio e, insieme ai mem-

DOPO L’ALLARME L’INTERVENTO DEL COMANDANTE DELL’UFFICIO MARITTIMO INSIEME ALL’EQUIPAGGIO DI UN PESCHERECCIO

bri dell’equipaggio del peschereccio, è riuscito in breve a raggiungere i due naufraghi ed a trarli in salvo. In un secondo momento, il catamarano è stato recuperato e trasportato al porto. L’immediatezza dell’intervento e la pronta disponibilità dei pescatori locali, sempre al fianco delle Capitanerie di porto e della Guardia Costiera nei casi di soccorso in mare, hanno permesso di scongiurare conseguenze più gravi.

IN BALIA DELLE ONDE I due diportisti di Cirò Marina a cavalcioni sul catamarano capovolto in attesa dei soccorsi

CIRÒ MARINA - Giuseppe Gualtieri (nella foto) è stato nominati prefetto di Vibo Valentia. Il neo prefetto della provincia vibonese dovrà con molta probabilità lasciare l’incarico di presidente della commissione straordinaria che da gennaio guida il Comune di Cirò Marina dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Consiglio comunale. Non c’è incompatibilità tra i due incarichi, ma sicuramente diventerebbe complicato svolgere sia gli impegni da prefetto che da commissario prefettizio. Incarico che il prefetto Gualtieri sta svolgendo dalla fine di gennaio amministrando, insieme al vice prefetto Francesco Zito ed al funzionario economico Gianfranco Ielo.

Venerdì 13 Luglio 2018

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MartedĂŹ 10 Luglio 2018

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Giovedì 26 Luglio 2018

https://www.lucianopignataro.it/a/garantito-igp-rosso-calabria-tutti-i-colori-del-ciro/151371/

Garantito IGP – Rosso Calabria. Tutti i colori del Cirò di LUCIANO PIGNATARO Rosso Calabria per mettere i piedi sullo Jonio, dove si coltiva il gaglioppo per fare Cirò. Una bella manifestazione per tornare nella nostra amata Calabria, il gigante che si sta risvegliando e che, ne siamo sicuri, ci riserverà tante belle sorprese. I presupposti a ben vedere, ci sono tutti. Ancora una volta la degustazione di rossi che ho condotto ha dimostrato alcune certezze inconfutabili. Quali? Primo, pur nella diversità di interpretazioni, il Cirò, soprattutto se ottenuto da gaglioppo in purezza, ha un profilo visivo, olfattivo e gustativo facilmente riconoscibile, ben delineato e leggibile anche da chi non ha mai fatto una sola lezione di approccio al vino. Questa caratteristica è propria di tutte le grandi aree vitivinicole e conferma, se pure ce ne fosse bisogno, della qualità di questo vino. Secondo, pur nella diversità delle interpretazioni, i sei produttori non solo non hanno stravolto le caratteristiche proprie del Cirò da gaglioppo, ma hanno anche maturato una linea comune che decisamente in direzione del gusto moderno: legni ben bilanciati, nessuna dolcezza, tanta freschezza. Terzo, il Cirò per i suoi accenni salini e salmastri, la sua spiccata acidità che lo rende praticamente immortale, è un bicchiere che ben si accompagna con il cibo. Quarto, il Cirò in una sola parola riassume tutte quelle caratteristiche che i vini non dovevano avere dopo la parkerizzazione dell’Europa ed è per questo che a noi piace tantissimo, perché ci regala ricordi e tipicità di valore assoluto. Quinto, bere Cirò significa dunque compiere un atto dovuto e giusto, esprimere un sentimento di gratitudine verso chi mantiene viva in modo moderno una tradizione antichissima senza arroccarsi in vacue ideologie, ma tenendo ben presente il risultato finale. Ed ecco i vini provati in degustazione. Caraconessa 2016 Melissa rosso doc. Fezzigna La doc che fu rilanciata da Librandi in una memorabile cerimonia in cui era presente anche Gino Veronelli. L’unico vino con gaglioppo e greco nero. Colore appena appena un po’ più concentrato rispetto agli altri. Voto *** Cordone 2016 Cirò rosso dop. Vulcano Buona freschezza e tanto equilibrio al palato per un vino ricco di energia e piacvevole. Voto ****


Gemme 2016 Cirò Rosso Classico Superiore dop. Dell’Acquila Altro rosso in buon equilibrio, sapidità e acidità al palato. Voto *** ‘A Vita 2014, Cirò Rosso Classico Superiore dop. ‘A Vita A quattro anni dalla vendemmia il rosso di Francesco De Franco inizia il suo lungo cammino per sfidare il tempo. Ricco di suggestioni olfattive, di buon corpo. Compagno di vita. Voto ***** Più Vite 2012 Cirò Rosso Classico Superiore Riserva. Sergio Arcuri Altro Cirò boys, stavolta in pista con un riserva che più giovane di così non si può. Beva magnifica e dissentante. Voto***** Ciro Rosso Classico Superiore 2014, Tenuta del Conte Altra piccola azienda, molto adesiva alla idea del Cirò classico e dunque decisamente moderba. Un bel sorso sapito e prolungato, chiusura netta e pulita. Voto ***** Conclusione? Beh, quello che mi piace del Cirò rosso, tra l’altro, è proprio il colore che rende possibile attraversarlo sino al fondo del bicchiere. Ecco, se non ha questo coloro, come diceva Totò, desisti.


Giovedì 26 Luglio 2018

https://www.winesurf.it/rosso-calabria-tutti-i-colori-del-ciro/

Rosso Calabria. Tutti i colori del Cirò di LUCIANO PIGNATARO Rosso Calabria per mettere i piedi sullo Jonio, dove si coltiva il gaglioppo per fare Cirò. Una bella manifestazione per tornare nella nostra amata Calabria, il gigante che si sta risvegliando e che, ne siamo sicuri, ci riserverà tante belle sorprese. I presupposti a ben vedere, ci sono tutti. Ancora una volta la degustazione di rossi che ho condotto ha dimostrato alcune certezze inconfutabili. Quali? Primo, pur nella diversità di interpretazioni, il Cirò, soprattutto se ottenuto da gaglioppo in purezza, ha un profilo visivo, olfattivo e gustativo facilmente riconoscibile, ben delineato e leggibile anche da chi non ha mai fatto una sola lezione di approccio al vino. Questa caratteristica è propria di tutte le grandi aree vitivinicole e conferma, se pure ce ne fosse bisogno, della qualità di questo vino. Secondo, pur nella diversità delle interpretazioni, i sei produttori non solo non hanno stravolto le caratteristiche proprie del Cirò da gaglioppo, ma hanno anche maturato una linea comune che decisamente in direzione del gusto moderno: legni ben bilanciati, nessuna dolcezza, tanta freschezza. Terzo, il Cirò per i suoi accenni salini e salmastri, la sua spiccata acidità che lo rende praticamente immortale, è un bicchiere che ben si accompagna con il cibo. Quarto, il Cirò in una sola parola riassume tutte quelle caratteristiche che i vini non dovevano avere dopo la parkerizzazione dell’Europa ed è per questo che a noi piace tantissimo, perché ci regala ricordi e tipicità di valore assoluto. Quinto, bere Cirò significa dunque compiere un atto dovuto e giusto, esprimere un sentimento di gratitudine verso chi mantiene viva in modo moderno una tradizione antichissima senza arroccarsi in vacue ideologie, ma tenendo ben presente il risultato finale. Ed ecco i vini provati in degustazione. Caraconessa 2016 Melissa rosso doc. Fezzigna. La doc che fu rilanciata da Librandi in una memorabile cerimonia in cui era presente anche Gino Veronelli. L’unico vino con gaglioppo e greco nero. Colore appena appena un po’ più concentrato rispetto agli altri. Cordone 2016 Cirò rosso dop. Vulcano Buona freschezza e tanto equilibrio al palato per un vino ricco di energia e piacvevole. Gemme 2016 Cirò Rosso Classico Superiore dop. Dell’Acquila Altro rosso in buon equilibrio, sapidità e acidità al palato. ‘A Vita 2014, Cirò Rosso Classico Superiore dop. ‘A Vita


A quattro anni dalla vendemmia il rosso di Francesco De Franco inizia il suo lungo cammino per sfidare il tempo. Ricco di suggestioni olfattive, di buon corpo. Compagno di vita. Più Vite 2012 Crò Rosso Classico Superiore Riserva. Sergio Arcuri Altro Cirò boys, stavolta in pista con un riserva che più giovane di così non si può. Beva magnifica e dissentante. Ciro Rosso Classico Superiore 2014, Tenuta del Conte Altra piccola azienda, molto adesiva alla idea del Cirò classico e dunque decisamente moderba. Un bel sorso sapito e prolungato, chiusura netta e pulita. Conclusione? Beh, quello che mi piace del Cirò rosso, tra l’altro, è proprio il colore che rende possibile attraversarlo sino al fondo del bicchiere. Ecco, se non ha questo coloro, come diceva Totò, desisti.


Giovedì 26 Luglio 2018

https://www.lavinium.it/rosso-calabria-tutti-i-colori-del-ciro/

Rosso Calabria. Tutti i colori del Cirò di LUCIANO PIGNATARO Rosso Calabria per mettere i piedi sullo Jonio, dove si coltiva il gaglioppo per fare Cirò. Una bella manifestazione per tornare nella nostra amata Calabria, il gigante che si sta risvegliando e che, ne siamo sicuri, ci riserverà tante belle sorprese. I presupposti a ben vedere, ci sono tutti. Ancora una volta la degustazione di rossi che ho condotto ha dimostrato alcune certezze inconfutabili. Quali? Primo, pur nella diversità di interpretazioni, il Cirò, soprattutto se ottenuto da gaglioppo in purezza, ha un profilo visivo, olfattivo e gustativo facilmente riconoscibile, ben delineato e leggibile anche da chi non ha mai fatto una sola lezione di approccio al vino. Questa caratteristica è propria di tutte le grandi aree vitivinicole e conferma, se pure ce ne fosse bisogno, della qualità di questo vino. Secondo, pur nella diversità delle interpretazioni, i sei produttori non solo non hanno stravolto le caratteristiche proprie del Cirò da gaglioppo, ma hanno anche maturato una linea comune che decisamente in direzione del gusto moderno: legni ben bilanciati, nessuna dolcezza, tanta freschezza. Terzo, il Cirò per i suoi accenni salini e salmastri, la sua spiccata acidità che lo rende praticamente immortale, è un bicchiere che ben si accompagna con il cibo. Quarto, il Cirò in una sola parola riassume tutte quelle caratteristiche che i vini non dovevano avere dopo la parkerizzazione dell’Europa ed è per questo che a noi piace tantissimo, perché ci regala ricordi e tipicità di valore assoluto. Quinto, bere Cirò significa dunque compiere un atto dovuto e giusto, esprimere un sentimento di gratitudine verso chi mantiene viva in modo moderno una tradizione antichissima senza arroccarsi in vacue ideologie, ma tenendo ben presente il risultato finale. Ed ecco i vini provati in degustazione. Caraconessa 2016 Melissa rosso doc. Fezzigna La doc che fu rilanciata da Librandi in una memorabile cerimonia in cui era presente anche Gino Veronelli. L’unico vino con gaglioppo e greco nero. Colore appena appena un po’ più concentrato rispetto agli altri. Voto *** Cordone 2016 Cirò rosso dop. Vulcano Buona freschezza e tanto equilibrio al palato per un vino ricco di energia e piacvevole. Voto **** Gemme 2016 Cirò Rosso Classico Superiore dop. Dell’Acquila Altro rosso in buon equilibrio, sapidità e acidità al palato. Voto ***


‘A Vita 2014, Cirò Rosso Classico Superiore dop. ‘A Vita A quattro anni dalla vendemmia il rosso di Francesco De Franco inizia il suo lungo cammino per sfidare il tempo. Ricco di suggestioni olfattive, di buon corpo. Compagno di vita. Voto ***** Più Vite 2012 Cirò Rosso Classico Superiore Riserva. Sergio Arcuri Altro Cirò boys, stavolta in pista con un riserva che più giovane di così non si può. Beva magnifica e dissentante. Voto***** Ciro Rosso Classico Superiore 2014, Tenuta del Conte Altra piccola azienda, molto adesiva alla idea del Cirò classico e dunque decisamente moderba. Un bel sorso sapito e prolungato, chiusura netta e pulita. Voto ***** Conclusione? Beh, quello che mi piace del Cirò rosso, tra l’altro, è proprio il colore che rende possibile attraversarlo sino al fondo del bicchiere. Ecco, se non ha questo coloro, come diceva Totò, desisti.


Sabato 28 Luglio 2018

http://internetgourmet.it/casalura-la-calabria-buona-buona/

A Casalura, la Calabria proprio buona buona di ANGELO PERETTI Fortuna che sto a mille chilometri di distanza. Una fortuna, ché sennò rischierei di essere sempre lì, e ci farei delle serate a stappare bottiglie da accompagnare alle cose che escono dal banco di gastronomia, e il tutto apporterebbe grave pregiudizio alla mia dieta, anche se ne trarrei assoluta soddisfazione della gola: com’è quel peccato che condanna i golosi? Ecco, da quel peccato ne sarei spacciato. Credo però che posti come A Casalura, gastronomia take away con possibilità però di pranzare anche ai tavolini del locale, lungo la strada di Cirò Marina, in Calabria, siano una benedizione, altro che peccato. Se devo sintetizzare, dico che ci ho trovato una grandissima scelta di materie prime (molte di produzione diretta), una grandissima capacità di interpretare la tradizione (Calabria in primo piano), una grandissima passione (e nella cucina quella serve sempre), e una grandissima sapienza gastronomica (del resto Peppe Pucci, che è il motore del locale, s’è specializzato all’Alma), e se ho usato quattro volte il superlativo, vi sarete resi conto dalle parentesi che ce n’è ben motivo. Con l’aggiunta di una piccola, ma accurata, attenta scelta di vini del territorio, e ci si trovano alcune delle migliori bottiglie in assoluto di questo tratto di costa jonica e dell’entroterra. Ci ho mangiato le sarde col peperoncino, l’insalata croccantina di portulaca, una minestra di zucca d’acqua che era la fine del mondo, un memorabile capocollo di produzione diretta, pipi e patate (peperoni e patate) da tripla porzione. Mi tentavano il coniglio e il polpo, ma non ce la facevo più. A guardare le foto della loro pagina Facebook mi viene una nostalgia che non vi dico, e anche una gran fame. I prezzi? Talmente bassi che ti vergogni a pagare così poco, considerato quel che di buono buono (due volte buono) ci hai mangiato. A Casalura – via Roma, 186 – Cirò Marina (Crotone) – tel. 340 8617774


Lunedì 23 Luglio 2018

http://internetgourmet.it/considero-ciro-grandi-vini-ditalia/

Considero il Cirò tra i grandi vini d’Italia di ANGELO PERETTI Considero alcuni vini di Cirò tra le bottiglie più affascinanti che si possano trovare oggi in Italia. In realtà lo penso già da qualche anno. Solo che non capivo una cosa, di quei vini. Sbagliando, associavo Cirò al mare e mi domandavo come mai in quelle bottiglie il mare non lo trovassi, se non come una sorta di eco lontana, in sottofondo. Dico che sbagliavo perché Cirò è invece associata alla terra, alla vigna soprattutto. Non al mare, o meglio, meno al mare, anche se c’è un mare di un azzurro che ti toglie il fiato, giù a Cirò Marina. Quanto meno questa è stata l’impressione che ho avuto in una breve visita che ci ho potuto fare per Rosso Calabria, un’occasione preziosissima per incontrare i vini di quelle terre, organizzata dal Consorzio delle doc Cirò e Melissa. È stato mentre mangiavamo la sardella e le sarde (guarda caso, pesce che si conserva, col sale o col peperoncino, adatto per la vita di campagna, per essere portato in entroterra) e l’insalata di portulaca e poi anche pipi e patate e un capocollo da urlo, è stato allora ripeto che Francesco De Franco – leggasi ‘A Vita – mi ha spiegato, senza volerlo, l’arcano, e l’ha fatto dicendomi che lì la gente quando si trova finisce sempre per parlare di vigne. Di vigne, non di mare, o quanto meno così ho inteso. Se questa è la spiegazione, si tratta di una gran spiegazione, per quei vini, per quel loro essere intimamente terragni, che è quanto di più m’intriga nel berli. Ecco, badiamo ai verbi. Ho detto berli, non ho detto assaggiarli. Trovo infatti che i vini di Cirò, nelle loro espressioni più felici, sappiano mettere insieme un’assoluta, totale serietà e anche una determinazione ammirevole nel farsi bere. Non sono vini da degustazione, sono vini da bere. Non che non emergano nelle degustazioni. Emergono eccome, ma non è quella la loro missione. La loro missione è quella della convivialità, dell’accompagnare la chiacchiera e la tavola. O almeno così mi sembra che sia, ed è una caratteristica, questa, dei grandi vini, delle grandi denominazioni, dei grandi territori del vino. Parlo sia del Cirò in versione rossa, sia del Cirò in versione rosata. Non posso parlare dei bianchi della zona, perché non ho avuto gran modo di provarli. E poi la manifestazione si chiamava Rosso Calabria, e dunque era protagonista soprattutto il vino fatto con l’uva rossa. Per i bianchi sarà per un’altra volta. Spero. Parto dal Cirò rosato. Ebbene, credo che il gaglioppo sia tra le migliori uve da rosato che si trovino in Italia. In assoluto tra le migliori. Tra l’altro, da quelle parti il rosato è il vino della quotidianità, della cucina domestica anche. Insomma, c’è un legame intimo col il rosato, a Cirò. Ho trovato una media di notevole qualità, tra i Cirò in versione rosata. Con una freschezza e un che di sale che fanno salivare la bocca e un bel finale asciutto e delle vene di agrumi.


Il Cirò in versione rossa, e anche e soprattutto nelle tipologie superiore e riserva, ha delle punte di eccellenza estrema. Si avverte l’indole sudista, la mediterraneità delle erbe officinali e ancora l’agrume, che interseca la spezia e il ricordo della terra. Eppure, salvo l’eccezione di chi tra i produttori ancora guarda verso quella moda dell’internazionalità che sta però tramontando, non c’è ricerca di potenza e muscolo, bensì trovo tensione e personalità. Roba da grande vino, insisto. E può crescere ancora, ché ho visto nella zona, tra i vignaioli, la voglia di stare insieme, di confrontarsi, miglior viatico possibile al successo di un territorio del vino. Perché qui la gente quando si trova finisce sempre che parla di vigne.


Mercoledì 25 Luglio 2018

https://www.lacucinaitaliana.it/news/in-primo-piano/calabria-vini-ristorante-hotel-ciro-valdineto-gaglioppozingamaro/

Rosso Calabria, la terra e i vini di ALBERTO DEL GIUDICE Un "safari" tra vigneti e ulivi millenari. Bere, mangiare e dormire in Calabria Dall’alto della Torre Aragonese di Melissa lo sguardo si perde tra ulivi plurisecolari e i filari dei vigneti che discendono le colline fino a lambire la costa. Tuttavia, il panorama mozzafiato che offre questo antico monumento, costruito in origine per avvistare le navi nemiche, è solo un assaggio di quel che offre questa antichissima terra. Ce ne rendiamo conto visitandola a bordo prima di un trattore, quindi di una Jeep. Un safari nel cuore della Calabria, nel Crotonese, tra Cirò e Melissa, dove agricoltori e vignaioli si battono come leoni per coltivare e proteggere la loro terra e magari riportarla agli antichi splendori. Roberto Ceraudo dal trattore ci indica gli ulivi millenari della sua tenuta come la guida di un safari indicherebbe branchi di elefanti e vecchi rinoceronti bianchi. Quindi saliamo sulla Jeep di Paolo Librandi e ci arrampichiamo sulle colline ricoperte da lussureggianti vigneti. Ce n’è anche uno a forma di spirale, è un giardino varietale, un vigneto sperimentale per studiare il patrimonio viticolo calabrese. Qui, infatti, nella Cirò Doc, nella Melissa Doc, nella Val di Neto, piccoli e grandi vignaioli non si limitano a produrre il vino, ma coltivano e promuovono un antichissimo patrimonio con uno spirito innovativo. Non puoi tutelare la natura se non guardi al futuro, ci fa intendere Ceraudo, per cui il vignaiolo insegue un sogno dietro l’altro e si batte per il recupero della biodiversità del territorio, che poi sua figlia Caterina ci restituisce nel menu del ristorante stellato Dattilo. Così, grazie alla manifestazione Rosso Calabria di Terra e di Vino, abbiamo scoperto non solo alcuni eccellenti vini, ma anche un territorio forse mai abbastanza battuto dal turismo. Il territorio di magnifici vitigni come il Gaglioppo, il Magliocco, il Greco Nero e il Greco Bianco, da cui si ottengono vini pregevoli e pregiati. E, forse, i migliori rosati d’Italia. Il sogno del farmacista Albino Bianchi ha gli occhi lucidi quando ci riceve presso la sua cantina. Sarà che con l’età avanzata ci si commuove più facilmente, ma in realtà il suo è lo sguardo di un sognatore. Un sognatore che di sogni ne ha realizzati tanti e ha realizzato anche il più grande di tutti: coltivare la vite e fare il vino. Così, nei primi anni 90, è nata l’azienda La Pizzuta del Principe, che produce 10 etichette, tra rossi, rosati e bianchi. Dal Magliocco in purezza ricava un piacevolissimo rosato IGT di Neto, il Calastrazza. Fresco, ricco di aromi floreali e in bocca si rivela come un frutto polposo. Ma il vino della cantina che più ci ha colpito positivamente è il potente ed elegante Zingamaro, Greco Nero IGT, di grado alcolico elevato (14,5%) ma di grande equilibrio. Affina 12 mesi in botti di rovere francese e 4 mesi


in bottiglia. Lo Zingamaro è un vino avvolgente, da gustare lentamente, cosicché sveli una a una tutte le sue virtù gustative. Don Gaglioppo Simbolo della cantina Cataldo Calabretta è un antico arnese che si utilizzava per la potatura: l’aqrciglione. Perché dal duro lavoro in vigna comincia il lungo processo che conduce a realizzare grandi vini, capaci di esprimere al meglio il terroir d’origine. E il principe dei vitigni autoctoni calabresi e della Doc Cirò è il Gaglioppo, che l’azienda “alleva” ad alberello e a conduzione biologica. Con risultati eccellenti al punto da essere divenuta in pochi anni una delle più apprezzate della regione. Ecco allora che dal secchiello colmo di ghiaccio si affaccia il Cirò Rosato, pronto per essere stappato. Così il Gaglioppo ha lo stesso colore di certe albe, dopo una notte nella quale le uve riposano a contatto delle bucce. Notevolissimo è anche il Cirò Rosso Classico Superiore Riserva 2013. Così autorevole che lo vogliamo soprannominare Don Gaglioppo. Questo vino ci riporta ad altri tempi, il vitigno ancora è lavorato con l’aratro manuale e la zappa, le uve sono raccolte rigorosamente a mano e affina per due anni in vasche di cemento. Eppure, insieme è un vino “modernissimo”. Pulito, elegante, complesso e profondo. Pochi ettari, grandi vini Sergio Arcuri conduce una delle aziende più piccole e al tempo stesso più stimate del territorio. Produce poche migliaia di bottiglie di grande valore, anche se a prezzi assai contenuti. L’azienda di Arcuri, insomma, è un piccolo miracolo calabrese. Come i suoi due vini da favola che abbiamo gustato a Cirò. Le vigne sono a conduzione biologica, ma Sergio, suo fratello e il padre sono biologici dentro. E con una competenza formidabile. Ecco allora il Marinetto, rosato da uve Gaglioppo in purezza. Forse, la scoperta dei grandi rosati calabresi dovrebbe proprio cominciare da questa bottiglia. Ed ecco il suo compagno, l’Aris Cirò Rosso Classico Superiore, che nasce da un vitigno ad alberello impiantato nel 1980 e cullato fino a oggi con passione inestimabile. Un piccolo capolavoro della viticoltura locale. Storia, tradizione e innovazione Quando visiti le Tenute Librandi ti sembra di trovarti nella Napa Valley, ma di americano qui c’è solo la collezione di peperoncini. Un piccolo prezioso orto con decine di varietà, di forme e piccantezza diverse. Tutto intorno un antico paesaggio che toglie il fiato. E vigneti a perdita d’occhio, fino alle ombrose montagne della Sila. Librandi è stato tra i primi lungimiranti, innovativi e dinamici produttori di vino in Calabria. Impossibile raccontare in poche righe tutto quello che questa azienda rappresenta per il territorio. Ma possiamo comunque cominciare da due suoi vini gustati di recente. Ovviamente, non può mancare il rosato, che già in etichetta evoca il suo territorio d’origine. Una delle più belle espressioni del Gaglioppo, da bere vista mare. Giovane e freschissimo. Quindi va stappato il più impegnativo, anzi formidabile Duca Sanfelice Rosso Classico Sup Riserva DOC, meno noto del loro iconico e ultrapremiato Gravello, ma assolutamente da condividere. Interpretazione originalissima del Gaglioppo in purezza. Cose che voi umani potete vedere e fare solo qui Come per esempio bere un bicchiere di rosato all’ombra di un ulivo piantato 1600 anni fa. Non sappiamo se ci sia un altro posto al mondo dove sia possibile. Sappiamo, tuttavia, che qui in Calabria si può fare eccome. Nell’uliveto di Roberto Ceraudo ci sono circa ottocento piante millenarie. Sculture viventi. Capolavori della natura. E, allora, d’accordo, oggi i vini li ordini anche online, ma gustarli qui è tutta un’altra cosa. Quali bottiglie portarsi dunque in campagna? Be’, si può certamente cominciare dall’originalissimo Grayasusi Val


di Neto etichetta Argento, un rosato IGT, che osa affinare in barrique per almeno 5 mesi. E poi la sera, quando fa più fresco, ecco l’ottimo e longevo Dattilo Val di Neto IGT Rosso. Dove mangiare Ristorante Dattilo, chef Caterina Ceraudo a Strongoli (KR). Ristorante Il Conte di Melissa, Torre Melissa (KR) Max Trattoria Enoteca Pizzeria, chef Salvatore Murano, Cirò Marina (KR) Dove dormire Hotel Il Gabbiano, Cirò Marina (KR). Azienda Agricola Ceraudo, Strongoli (KR)


Lunedì 23 Luglio 2018

http://www.repubblica.it/sapori/2018/07/23/news/rosso_calabria_di_terra_e_di_vino-202009694/

Rosso come la Calabria, un sentimento che si fa vino di ROCCO CATALANO Viaggio a Cirò, per scoprire un territorio che, grazie alla collaborazione tra giovani produttori e vecchi leoni, sta rinascendo non solo dal punto di vista enologico. La Calabria è un “sentimento” strano, si può osservarla con gli occhi di chi ammira un’opera d’arte eternamente incompiuta e nelle sue contraddizioni cercare una ragione ammaliante, oppure detestarla guardandola con gli occhi di un eurocrate finlandese. In ogni caso è uno di quei luoghi che ti lascia un segno. Saranno le persone, vere e belle, ospitali a limite dell’incredibile, oppure è quella sensazione di sentirsi sospesi in un tempo che sembra pronto a farsi romanzo, racconto, o set per un film di Vanzina con la colonna sonora tutta anni Sessanta e Settanta e il finale che ti fa battere il cuore. “Rosso Calabria, di Terra e di Vino”, l’evento organizzato dalla Regione Calabria, Arsac ed Enoteca Regionale a Cirò (terra madre del Gaglioppo), è stata l’occasione per riscoprire un territorio che vuole rilanciarsi attraverso una visione strategica ed integrata della filiera del turismo enogastronomico a supporto di quello ricettivo La visione e la determinazione di piccoli vigneron come De Franco, Arcuri, Calabretta, Parrilla tra i primi a voler scommettere su una nuova strada per questo vino, affiancata all’esperienza e all’importanza di cantine storiche come Librandi, Ippolito 1845, che hanno avuto certamente il merito storico di continuare ad investire e non far perdere completamente le tracce della DOC Cirò, assieme a tutta una nuova generazione di vignaioli cirotani, hanno scelto di riprende in mano le radici, non solo vitivinicole, di un territorio ricco di storia e tradizioni per farne legame e unione , consapevoli che solo la forza dello stare assieme può proiettarli sui migliori palcoscenici enoici e turistici nazionali e non solo. Ed è stato bello condividere bicchieri e riflessioni, camminare per filari e cantine, accompagnati dai sorrisi e dalla sincera fratellanza di una comunità di produttori e vignaioli che non ha mai ceduto all’egoismo e all’autocelebrazione, piuttosto ha invitato a bere il vino “dell’altro” con lo stesso orgoglio. Cantine storiche e più conosciute hanno camminato al fianco e con eguale entusiasmo e determinazione, mai un mezzo passo avanti, dei più piccoli e più giovani produttori. Prima ancora che parlare del vino è giusto restituire al lettore ciò che immediatamente abbiamo colto in questo gruppo; perché tutto ciò sfida e sfata i luoghi comuni che vogliono un sud diviso e incapace di fare squadra, finalmente! Sentimento, dunque, è il sostantivo cui consegniamo questa esperienza. A Cirò, dicevamo, la viticoltura ha una tradizione millenaria, come per tutta questa parte dell’Italia meridionale un tempo chiamata Enotria, a conferma di un territorio crocevia di


scambi e contaminazioni tra popoli e civiltà provenienti da tutto il Mediterraneo. Tra le montagne e il mare, con un clima caldo e asciutto, dai terreni di argilla e calcare e un clima ventilato dal Grecale, il Gaglioppo esprime le sue più raffinate caratteristiche di vitigno ricco, dalla grande personalità eppure mai invadente. La qualità generale dei vini assaggiati è stata più che buona, sicuramente discorso che vale per i rossi, che a nostro avviso restano al momento il potenziale vero per questo areale. A dispetto delle remore iniziali abbiamo scoperto vini con bei profumi al naso e ritrovati coerenti al palato, con tannini abbastanza asciutti e freschi, di buona acidità e sapidità a garantire alla bevuta una piacevole continuità. Insomma, un vino cui il buon lavoro fatto in vigna prima che in cantina sta restituendo una prospettiva di sicuro successo. Le temperature di servizio non sono state sempre ideali per apprezzare, invece, al meglio i rosati e i bianchi, che rimandiamo a future degustazioni. Eviteremo di parlare delle singole etichette assaggiate; come detto in premessa crediamo sia fondamentale raccontare e sostenere il progetto collettivo che vede impegnato questo gruppo di produttori, l’Enoteca Regionale e i vari attori Istituzionali nel rilancio di una regione e delle sue terre di vino; ci sarà tempo e spazio per parlare singolarmente dei protagonisti di questa rinascita del Cirò, molti peraltro già conosciuti al pubblico più esperto. Probabilmente ciò che occorre, soprattutto alle nuove cantine, è dotarsi di una forza e di una strategia commerciale più efficace. L’invito all’enoturista appassionato è quello di raggiungere questi luoghi e lasciarsi guidare dalla disponibilità e dalla sincera accoglienza dei cirotani alla scoperta delle loro vigne e delle cantine, ne rimarrà sorpreso, felice, soddisfatto. Bevetene da tutti, abbiate curiosità, ne sarete ripagati. Tra un bicchiere e l’altro suggeriamo una visita al piccolo ma interessante al piccolo paese di Cirò ed in particolare al suo museo (sorpresa nella sorpresa), che dedica uno spazio all’astronomo Luigi Lilio originario cirotano e ideatore del Calendario Gregoriano; ed un’altra parte la riserva all’Alchimista Giano Lacinio, teologo francescano del Cinquecento. Per ritrovare le origini di una storia e di una civiltà dimenticata, o forse per troppo tempo bistrattata, e che andrebbe ripresa e fatta propria con dignità e molto orgoglio meridionale, invece, da non perdere è la visita al museo Archeologico e a quello del vino e della civiltà contadina. Sugli ultimi assaggi dalla torre dei bastioni del Castello la sera spingeva la luna tra i vicoli del paese mentre vecchie cantavano un rosario alla Madonna, la festa pagana del vino e quella sacra della preghiera trovavano così il loro incanto. La Calabria è un “sentimento” strano, come il volo di un gabbiano o un bacio rubato a mezzanotte, mentre dalla radio di una vecchia casa Bruno Martino cantava “Estate”, in un tempo sospeso che intanto aveva fatto battere il cuore e s’era fatto racconto. Al Rosso Calabria, alle terre di vino e del Cirò, Prosit e Serenità. Le Aziende visitate che hanno partecipato all’iniziativa: ‘A Vita, Baroni Capoano, Brigante, Cantine Greco, Cataldo Calabretta, Ceraudo, Cote di Franze, Dell’Aquila, Fezzigna, Ippolito 1845, La Pizzuta del Principe, Librandi, Salvatore Caparra, Scala cantina e vigneti, Senatore Vini, Sergio Arcuri, Tenuta del Conte, Vulcano.


Lunedì 23 Luglio 2018

http://www.possibilia.eu/saluti-da-ciro/

Cirò si conferma una denominazione in cammino, da non perdere di vista. Anche se la strada è ancora lunga. di GIORGIO FOGLIANI Cirò e Cirò Marina sono uno dei luoghi del vino italiano che più si sono mossi negli ultimi dieci anni. Se appena due lustri fa, per rilanciare una denominazione storica ma sofferente, non si trovava di meglio che tagliare il gaglioppo col merlot, oggi il panorama e le parole d’ordine sono completamente cambiati, con un’attenzione maggiore al principale vitigno autoctono e all’unicità del territorio. Se n’è accorta la stampa di settore, se ne sono accorti i consumatori più appassionati, che sempre più guardano a questo lembo di Calabria ionica con curiosità e interesse. Anche a livello di promozione si può registrare un certo fermento: ne è prova RossoCalabria, iniziativa a cura dell’Enoteca regionale e del Consorzio di Cirò e Melissa, che ha recentemente riunito a Cirò giornalisti ed enofili locali, dando loro l’opportunità di assaggiare, in un’unica occasione, vini di quasi tutte1 le aziende che insistono sul territorio di queste due Dop e degli immediati dintorni. A un anno dalle degustazioni preliminari dedicare al mio ultimo libro Cirò: I luoghi del gaglioppo, e limitate a dodici aziende, quale miglior occasione per testare lo stato di forma della denominazione? Concentrandosi, per ora, sui cirò rossi, più importanti numericamente e nell’immaginario collettivo di rosati e bianchi, mi sembra si possano individuare, schematizzando un poco, tre macro-categorie di produttori e, di conseguenza, di vini. 1. Nel primo gruppo le aziende più dinamiche, che perseguono un’idea di cirò filologica e assieme (paradossalmente) avanguardista: nessun tentativo di arrotondare o addolcire forzatamente la personalità complessa e a volte irruenta del gaglioppo; nessun’ansia di coprirne il carattere filo-ossidativo; la decisione a farne vini un po’ più ambiziosi in termini di collocazione sul mercato. Tutto passa attraverso una viticoltura curatissima e biologica, una vinificazione con meno additivi possibile ma mai approssimativa, affinamenti spesso di più d’un anno. Si tratta delle poche ma “rumorose” aziende di quella che si autodefinisce sempre più convintamente #CiròRevolution, e sono caratterizzate da un’ammirevole unità d’intenti, sebbene diano luogo a vini tutt’altro che simili gli uni dagli altri, lontani da un copia-incolla protocollare. 2. Nel secondo gruppo alcune (anch’esse poche) aziende storiche, attive da più tempo sul territorio e sul mercato: la loro impostazione è più moderna che contemporanea; i loro cirò rossi sono senz’altro più levigati dei precedenti, il frutto è più preservato, i tannini in alcuni casi ammorbiditi; con l’eccezione di alcune riserve, queste bottiglie strappano prezzi generalmente più bassi della categoria precedente, e sono prodotte in quantità maggiore. Ciò nonostante, mantengono di solito apprezzabile una coerenza territoriale – sono cioè leggibili come cirò, al netto dello stile – puntando su una bevibilità più immediata e su un


pubblico più eterogeneo. Appartengono a questo novero Librandi, Ippolito1845, Fattoria San Francesco, e alcune altre. 3. Il terzo gruppo è più ampio ed eterogeneo. Vi afferiscono aziende di dimensioni anche molto varie, che inseguono in genere un’idea di cirò modernista, ma senza centrare i risultati del gruppo precedente. I loro vini sono quindi a volte caricaturali, sfoggiano morbidezze poco credibili o svolazzi olfattivi esagerati, come ossessionati da un’idea ipertecnica di “pulizia” che li fa identici ad altri vini prodotti altrove con la stessa ideologia. Altre volte sono semplicemente sfuocati in termini di definizione aromatica e tattile. Il loro contributo dà il senso di qualche ombra su un panorama forse più eterogeneo ed esitante di quanto non si possa scoprire se ci si tiene stretti ai soli vini migliori del comprensorio. Al dinamismo cirotano fa quindi da contraltare l’immobilismo di una parte dei produttori dalla visione apparentemente meno chiara. Tuttavia, il cammino, a volerlo seguire, è tracciato, la vocazione e il potenziale del territorio sono indiscutibili, gli esempi non mancano. L’ottimismo per questa denominazione è dunque più che mai giustificato. Post Scriptum La temperatura ideale per approcciare un cirò rosso è (a maggior ragione in estate, ma non solo), di 13-14° C. Per controintuitivo che appaia, la presenza tannica non ne soffre: al contrario, serviteli a “temperatura ambiente” e il tannino avrà ragione di voi! Post Post Scriptum Da queste parti si continua a mangiare molto bene. All’Aquila d’oro di Cirò, già consigliata nel libro, aggiungo volentieri due indirizzi: ‘A Casalura è una “semplice” gastronomia, con alcuni tavoli in un ambiente grazioso; si assaggiano o si portano via piatti semplici: polpette di melanzane, peperoni e patate, insalata di portulaca, sarde salate, e molto altro. Curata la scelta di vini locali. La anima Giuseppe Pucci che come alcuni dei migliori vignaioli di Cirò ha dovuto girare l’Italia e l’Europa (il luogo più noto ed evocativo è il Noma di Copenaghen) per capire e interpretare meglio casa propria. Chapeau.
 Via Roma 186, 88811 Cirò Marina (KR), tel. 340.86.17.774 Trattoria Enoteca Max, di cui ho assaggiato la cucina “in trasferta” sul Bastione Cannone di Cirò Superiore, senza quindi, purtroppo, visitare direttamente il locale. Pietanze peraltro deliziose, come un crostino di pane con peperoni piccanti e un’alice marinata al bergamotto.
 Via Togliatti 75/81, 88811 Cirò Marina (KR), tel. 0962.373.009


Venerdì 27 Luglio 2018

http://www.intravino.com/primo-piano/due-o-tre-cose-della-calabria-che-proprio-non-dovete-perdervi/

Due o tre cose della Calabria che proprio non dovete perdervi di ANTONIO TOMACELLI I viaggi belli per chi ama il vino e col vino ci lavora, sono quelli in cui hai la possibilità di assaggiarne tanti. Se poi sono anche buoni come quelli di Cirò, la doc calabrese fondata dal filosofo Pitagora (more or less), il viaggio può dirsi perfetto, nonostante la mia intolleranza al peperoncino. Tanti vini, tante schede e dati da downloadare, per far spazio nei taccuini digitali. Facciamo che li scarico qui in forma assolutamente sparsa e se vi va, fatene buon uso, ché la Calabria is the next big thing. L’asso nella manica Se c’è un vino sul quale i calabresi dovrebbero puntare, questo è il rosato da Gaglioppo. Ne ho bevuti in quantità industriali e tutti non meno che ottimi. Su tutti il Marinetto di Sergio Arcuri (ne parlerò a parte), il rosato ‘A Vita di Franco Maria De Franco e poi Calabretta, Librandi, i due splendidi rosati di Ceraudo, e quello di Senatore. Tutti vini golosi e dalla bevibilità pericolosa. Scala, un tuffo negli anni ’70 Ve lo dico da grafico che ha pure vinto qualche medaglietta: etichette così brutte non le vedevo da tempo, ma così brutte da risultare belle e meravigliosamente démodé. Quindi, cari i miei proprietari della cantina Scala, non toccatele, anche perché sono facilissime da ricordare. E i vini? Belli/brutti come le etichette. Cerco di spiegare: ho assaggiato un rosso e un bianco, il Cirò gaglioppo del 2015 e il Cirò greco del 2017 e tutti e due avevano quel non so che da far schioccare la lingua al palato. Avete presente quella frase “Gli mancava solo un difetto per essere perfetto”? Ecco, il difettuccio c’era ma era uno strabismo di Venere, soprattutto nel bianco scombinato, salino ma tanto, tanto goloso. 88 il bianco e 87 il rosso. Librandi, o della precisione. Con Paolo Librandi ho vissuto una mattinata tra “discese ardite e le risalite” veramente da brividi. Lo spettacolo delle vigne aziendali così ben curate, la magnifica cantina e l’organizzazione aziendale perfetta senza essere invadente, sono un esempio da seguire per tante cantine, che se fossimo al nord ti verrebbe da dire: “Và che bello, sembra di stare in Calabria”. Bello e lungimirante anche il vigneto sperimentale per la conservazione dei vitigni antichi. Neanche vi parlo del coraggio che ci vuole per realizzare tutto questo a Cirò, perché non basterebbero due post e un’autostrada.Meglio lasciar parlare i vini iniziando dal Cirò Greco del 2016, un bianco tutto fieno e margherite di campo, pesche nettarine e tanto succoso 86. Bello anche il Rosato Val di Neto 2017, preciso e gastronomico come pochi. Sui salumi calabri ha dato diverse piste ai rossi 87. Menzione


d’onore per il Duca Sanfelice 2014, un Cirò doc Rosso Classico Superiore Riserva da uve gaglioppo. Ci vuole più tempo a leggerlo che a berlo, credetemi: succoso di amarena e liquirizia, poi mirto e macchia. Sontuoso, da 90 + una bella grigliata. Greco nero, una solida certezza Quando è presente in percentuale, arricchisce il gaglioppo ma da solo fa sfracelli. Vogliamo chiamarlo “il vitigno migliorativo calabrese”? A parte gli scherzi — ma neanche tanto — il greco nero ha un profilo aromatico e sensoriale da merlot di gran lignaggio senza quei toni da marmellata tipici dei francesi allevati a sud. Provare per credere lo Zingamaro Val di Neto doc nel millesimo 2014, prodotto dalla cantina La Pizzuta del Principe. Un vino esplosivo e fresco, profondo di liquirizia e cacao, pepe e amarene. 90 Sugli stessi livelli il Caraconessa 2016 di Fezzigna, al quale il saldo di greco nero regala profondità e toni scuri di cioccolato e prugne. 90 Ultimo ma non ultimo Non rientra in nessuno dei discorsi fatti sopra ma il 160 anni di Ippolito, millesimo 2013, mi ha fatto sentire a casa, tra alberelli di Manduria e graticci di negroamaro. Quindici gradi senza colpo ferire e more, liquirizia e sanguinella, praticamente il depliant dell’Ente di Soggiorno e Turismo calabro. Più che un voto, un ringraziamento. 93


Mercoledì 25 Luglio 2018

http://www.intravino.com/primo-piano/roberto-ceraudo-e-il-mio-viaggio-alle-origini-del-vino/

Roberto Ceraudo e il mio viaggio alle origini del vino di ANTONIO TOMACELLI

Antefatto È il 28 maggio del 1987. Steso su una barella d’ospedale, ricoverato per intossicazione da fitofarmaci, Roberto Ceraudo giura a se stesso che da quel momento cambierà vita. 140.000 viti dopo Strongoli è posta al centro della Calabria che non è il centro del mondo, ma non sfigurerebbe. Da queste terre sono passati greci, romani e ogni sorta di guerriero o legionario con la voglia di menar fendenti per conquistar colline viste mare. Siamo in quella che un tempo si chiamò Enotria e il vino qui è nato prima dell’uomo. Lo chiamavano gaglioppo pure ai tempi della Magna Grecia? Chi lo sa, di certo ne bevevano a fiumi, magari mischiato al miele e a chissà che altro. Roberto Ceraudo, con la faccia da guascone che si ritrova, deve aver pensato: “sono tremila anni che qui si fa il vino, vuoi che non sia capace anch’io?” Non si sbagliava, e le 140.000 piante messe a dimora nel corso degli anni sono lì a testimoniare che aveva ragione. In tutto l’azienda ha venti ettari di vigneto più altri quaranta tra vacche, agrumi e olivi storti e contorti che hanno mille e più anni.Questo specie di paradiso isolato dal mondo è condotto con mano ferma e in regime biodinamico/ biologico dal giorno del ricovero d’urgenza. Non vi annoierò con le pratiche agricole, mi limito a consigliare un giro aziendale per capire quanto è bella la campagna lasciata libera di esprimersi, senza diserbanti e con quell’aria leggera da chi mi ni futti a mmia che hanno i luoghi magici. Oltre all’azienda agricola, al vino e all’olio prodotti con l’aiuto del figlio Giuseppe, all’interno della tenuta c’è anche il ristorante Dattilo, guidato dalle figlie di Roberto, Caterina e Susy, e un piccolo resort affondato nel verde. Io, fortunato, ci sono capitato d’estate, quando il caldo sa di polvere e fieno, fichi mangiati sull’albero, pani cunzato e sardella. E vino rosso, tanto vino alla faccia dei trenta gradi suggeriti dal meteo. Roberto ne produce nove, nessuno meno che ottimo, ma tre di questi, sicuramente tre, sono la Calabria. Il primo è il Dattilo 2013, un gaglioppo che è una gita tra colline di liquirizia, arance e mirto coperti da uno sbuffo di cacao amaro. Sullo sfondo c’è il mare, profondo e salato come le lacrime. Di gioia. 93 Il secondo è il Grisara 2017 da uve pecorello, e il paesaggio cambia lasciando il posto alla pianura del biancospino e delle pere che crescono sul ciglio dei tratturi, al cedro e alla pesca nettarina. Un bianco potente e luminoso, che a queste latitudini non dovrebbe esistere, ma lui c’è, s’impone e si fa spazio con grazia. Ma è sole accecante. 92


Il terzo vino è ancora gaglioppo in versione rosé, il Grayasusi argento 2017, tutto rose e pesche da volare via come certi falchi che spiano le vigne dall’alto. Ecco, forse gli mancano solo le ali, ma nulla di più. 89 Questi vini non raccontano la Calabria, sono essi stessi la Calabria della tomba di Pitagora, dell’assedio di Annibale del sangue misto di mille eserciti, dei volti scolpiti nella pietra, di Magno Megonio che fa testamento lasciando ai vivi i soldi per sistemare la vigna, dell’assedio del mare a una terra scabra e siccitosa. Questi vini sono la storia di Calabria, madre amorosa e origine di ogni vino. Epilogo Il 14 luglio del 2018, Roberto Ceraudo prepara il rimorchio del trattore per un giro nei campi con i suoi amici venuti a trovarlo da ogni dove. È felice come un bimbo di 69 anni.


Sabato 8 Settembre 2018

http://www.identitagolose.it/sito/it/136/20304/in-cantina/il-gaglioppo-e-la-cir-revolution-energia-vitale-perla-calabria-enoica.html?p=0#.W5P2cloJFx8.facebook

Il Gaglioppo e la Cirò Revolution, energia vitale per la Calabria enoica di FOSCA TORTORELLI

Prospettive nuove per la viticoltura regionale, grazie alla "svolta" di alcuni piccoli vigneron. Con un'attenzione ai rosé...

La Calabria è una regione spesso lasciata ai margini, soprattutto dal punto di vista vitivinicolo e olivicolo. Eppure se ci si sofferma e se la si conosce più a fondo, ci si rende conto delle incredibili risorse e potenzialità che racchiude al suo interno. Lo scorso luglio, Cirò è stata protagonista di una interessante manifestazione intitolata Rosso Calabria. Di terra e di vino, organizzato da Regione, Arsac ed Enoteca Regionale Casa dei Vini della Calabria; evento che parte proprio dalle risorse e dalla loro valorizzazione. In questo contesto è stato altresì presentato il progetto sul turismo enogastronomico dell’Enoteca Regionale che vuole esser una sorta di cabina di regia, capace di mettere in rete tutti i potenziali interlocutori per la promozione e la valorizzazione di luoghi e tipicità attraverso lo sviluppo della filiera e del binomio turismo&enogastronomia. Fattore, quest’ultimo, che in modo trasversale è alla base della qualificazione dell’offerta e delle proposte per diverse nicchie di turismo, quali quello naturalistico, balneare, sportivo, culturale. Come annunciato dal presidente della Regione Mario Oliverio, «l’Enoteca Regionale dovrà essere sempre più punto di riferimento e dovrà avere un luogo consono. In tal senso ritengo che il castello di Cirò debba essere la sua sede. Abbiamo infatti già programmato un investimento, deliberato in giunta, destinandovi due milioni di euro, che si aggiungono ad altri due milioni che erano stati stanziati dal Mibact lo scorso anno. Noi dobbiamo aprire qui, appena il recupero del castello di Cirò sarà completato, spazi importanti e ambire a realizzare nel castello un punto di riferimento della viticoltura e della enogastronomia calabrese. Ma dobbiamo andare oltre e puntare a moltiplicare strutture come questa anche in altre città, in luoghi nei quali i nostri prodotti possano incontrarsi con i consumatori».Grazie al contributo e alla partecipazione delle numerose aziende del territorio, è stato possibile approfondire e vivere da vicino i tesori e la forza del territorio. Inoltre, la scelta di Cirò per questo importante appuntamento è senza dubbio vincente, dal momento che è stata una delle realtà che si è mossa di più negli ultimi dieci anni. Questo è il regno indiscusso del Gaglioppo, tra i principali vitigni autoctoni calabresi, che ben si lega all’unicità del territorio cirotano, costituito di entroterra più che di costa; di vigne e di


ulivi secolari. Sono in questo senso risultate vincenti la visione e la determinazione di piccoli vigneron come Francesco De Franco (cantina 'A Vita), Cataldo Calabretta (Cataldo Calabretta Viticultore), Sergio Arcuri (azienda agricola Sergio Arcuri), che hanno creduto nelle potenzialità del Gaglioppo e sono stati tra i primi a scommettere sulle potenzialità di questo vitigno e sulla nuova strada da percorrere per la Doc Cirò, ovviamente affiancati dall’esperienza di cantine storiche come Librandi o Ippolito 1845, che hanno da sempre investito nel territorio e nella viticoltura calabrese.È interessante, infatti, capire da vicino la filosofia che unisce questo gruppo di giovani produttori, che ama definirsi CiròRevolution, tra cui oltre ai citati Calabretta, Arcuri e De Franco vale la pena annoverare anche i titolari di cantine come Cote di Franze e Tenuta del Conte; tutti uniti dal comune intento di lasciar esprimere il Gaglioppo senza compromessi sul suo carattere; capaci di fare squadra senza rivalità alcuna, rispettando la personalità che ognuno di loro riesce a dare ai propri prodotti. Durante la manifestazione, le visite sul campo, le degustazioni guidate e i banchi di assaggio ci hanno permesso di approfondire le diverse realtà vitivinicole e i vini, non solo nella versione in rosso, ma anche in quella in rosato; tipologia, quest’ultima, a cui i produttori di Cirò sono fortemente legati, vista la loro memoria ancestrale, come produttori ma anche come consumatori di una tipologia già prodotta negli anni Cinquanta del Novecento.Oggi il panorama del rosato calabrese soffre dell’indecisione della strada da perseguire: ossia se orientare le proprie scelte su un vino più ricco di estratto oppure optare per la visione modernista di un rosato più leggiadro e dalle tonalità più pallide. Bisogna dunque lavorare di più in una direzione che sia univoca, in modo da ridare lustro a una tipologia senza dubbio estremamente versatile e attuale, oltre che legata ad una importante storicità territoriale. A ogni modo, a prescindere dalla scuola di pensiero, la media dei rosati assaggiati è decisamente discreta, con qualche punta di diamante, in cui è possibile cogliere l’anima espressiva e la passione di chi lo produce. Anche i rossi, dal punto di vista qualitativo, pur nella diversità di interpretazioni, hanno rivelato ottime potenzialità e l’indole mediterranea di tale tipologia; gradevoli, bevibili ed estremamente gastronomici, soprattutto se serviti freschi. Non resta quindi che tenere sott’occhio questo territorio e le tante peculiarità che ha da offrire.


Giovedì 13 Settembre 2018

https://www.jamesmagazine.it/wine/ciro-sulla-via-della-seta/

Il Cirò sulla via della seta di SOFIA LANDONI

Dove il verde di una vegetazione selvaggia incontra il blu trasparente del mare, lì sorge il vigneto di Calabria. Il territorio cirotano manifesta i suoi tratti impetuosi e limpidi in un grappolo, poi in un calice e infine nel trionfo di una tavola da definire vivace, più che imbandita. Le varietà di uve autoctone firmano l’identità di quei 20.000 ettari a vista sul mare, protetti dalle colline selvatiche quasi veementi nella loro rigogliosa affermazione di vita.Tra quei grappoli, là nel Cirò, ce ne sono alcuni dotati di una particolare attitudine: quella di stupire. Ebbene sì, perché l’uva Gaglioppo disattende l’aspettativa di un vino potente e pesante, come spesso può accadere in tutte quelle regioni dove il sole è forte e le temperature elevate, soppianta l’idea di “morbido vino del sud” e racconta una trama di eterea fermezza. Il Gaglioppo incanta con la finezza del suo profilo, con la seta del tannino, con la precisione appuntita del sorso e con un bouquet olfattivo che, di fronte a un palcoscenico gustativo meritevole della continuità di un applauso, partecipa alla degustazione in qualità di raffinato accompagnatore. I rossi da Gaglioppo si annunciano con un profumo ora complesso, ora più fruttato e lineare, ma sempre dosati in un’espressione composta, di gran classe, a sottolineare la supremazia del palato. Sarà questo ad affascinare e a conquistare, per sempre, la stima di tutti coloro che nel vino ricercano l’eleganza. Quelle bottiglie a cui è stato concesso l’onere e l’onore di mostrare in pubblico i segni del tempo, hanno evidenziato una particolare predisposizione anche verso l’evoluzione. Forse ancora in parte da scoprire ed esplorare, la capacità evolutiva del Gaglioppo eleva ai vertici la sottile finezza che contraddistingue il vitigno, amplificando anche il naso in una complessità profonda e varia. Non solo calici rossi, per l’uva Gaglioppo: sono molte le versioni rosate di questa varietà poliedrica che rientrano nella DOC Cirò o nelle altre denominazioni limitrofe. Con quella tenace caparbietà tutta calabrese, i rosati della zona si smarcano dalla linea di mezzo fra il bianco e il rosso e trovano una loro collocazione precisa, ritagliandosi uno spazio a sé stante all’interno del panorama vinicolo sia locale che esterno. Le denominazioni di Calabria stanno diventando un contenuto di sempre maggior interesse per il mondo del vino, il quale sta finalmente prendendo coscienza delle potenzialità incredibili di queste uve, di questi vini e di questi produttori. Le nuove generazioni si stanno affacciando alle finestre delle cantine cirotane, portando una ventata di freschezza e competenza, nutrita da una gran voglia di fare. Amano mettere le mani in pasta e andare incontro al mondo, i cosiddetti “Cirò Boys”, con l’obiettivo di dire a tutti quanto sia buono il loro vino di Cirò e dintorni. E noi, chiamati ad assaggiare il nettare di queste vigne, non possiamo che dar loro ragione e spronarli a continuare. Perché, in effetti, ne vale veramente la pena. CIRÒ ROSATO DOC 2017 – SALVATORE CAPARRA La schioccante fragranza del naso si compone di melograno e di pompelmo, che trovano corrispondenza nella freschezza agrumata del palato. Il leggero cenno tannico si lega


all’impronta citrina e alla sapidità, tracciando la precisione di una linea tesa, perfetta per scandire la facile beva. CALABRIA MARINETTO ROSATO IGT 2017 – SERGIO ARCURI Al di là della netta impressione di caramella alla fragola, lascia intuire, al naso, una trama piuttosto complessa e articolata, molto ben coesa e armonizzata nelle sue varie note. È la freschezza a tenere le redini del palato, dove un’ottima pienezza – sia aromatica che del corpo – permette a questo rosato di giocare la propria espressione sul filo dell’equilibrio e della complementarietà CIRÒ ROSSO SUPERIORE IL PAGANO DOC 2017 – CANTINE GRECO Il frutto rosso maturo cede il passo, dopo qualche rotazione del calice, alla fragolina di bosco e alla bacca nera. La componente fruttata è solo colei che apre le danze, da svolgersi negli anni a venire. È intenso, sia al naso che al gusto, nella cornice di quella signorilità che rende giustizia al vitigno. Ancora freschissimo, anima il palato con la vitalità scalpitante della sua giovinezza. Il tannino è l’elemento trainante, ma è anche il primo a smussare l’irrequietezza del temperamento, conducendo il sorso lungo un’evoluzione da scoprire nel tempo. CIRÒ ROSSO CLASSICO SUPERIORE DOC 2014 – ‘A VITA Dal calice rosso rubino scarico, di affascinante trasparenza, si eleva un connubio di finezza e complessità. La sua eleganza si dipana nella trama di frutti rossi di bosco, violetta, rosa e una leggera spezia, sullo sfondo acquerellato di note terrose e muschio. La sottigliezza del corpo sostiene la componente tannica evidente eppure perfettamente gestita. Freme la curiosità di vedere come l’evoluzione saprà trasformarne l’espressione tannica, già ad oggi setosa e imponente. In una parola, intrigante. CIRÒ ROSSO CLASSICO SUPERIORE RISERVA DOC 2013 – CATALDO CALABRETTA Una leggera nota affumicata non solo non ostacola la finezza del bouquet, ma addirittura la esalta amalgamandosi in uno sfondo di rosa, frutta rossa, caffè e frutta secca tostata. Il tannino è il protagonista del palato ed è capace di scortare lo sviluppo del sorso in un gesto elegante. Freschezza e intensità convivono in un corpo finissimo e slanciato, che tende verso una sofisticata forma di charme. CIRÒ ROSSO CLASSICO SUPERIORE RISERVA ARCANO DOP 2013 – SENATORE Vigneto vecchio e bassa resa produttiva: questi – ma forse non solo – i segreti di quel naso pieno, complesso, di grandissima finezza. È sontuoso senza essere ridondante, risultando in una compostezza dalle nobili origini. Si declina nella maturità del frutto rosso, nella nota di terra e in quella tostata di caffè. In bocca conferma l’eleganza con la sinuosità del suo incedere; il tannino vellutato, dopo 5 anni, è ancora lì a esercitare la sua ferma pressione astringente e, al contempo, delicata. Un vino che sa svelare molto bene le potenzialità del Gaglioppo. VAL DI NETO ROSSO ANNO QUINTO IGP 2012 – LA PIZZUTA DEL PRINCIPE Il ritratto del suo profilo si dipinge in una moltitudine di tinte che virano dalla prugna in confettura ai frutti di bosco, dalle ciliegie sotto spirito al cacao, dalla nota terrosa a quella di tartufo, con un intreccio balsamico e tostato che affiora dallo sfondo. Classe ed eleganza sono le due colonne portanti intorno a cui si snoda il tannino avvolgente che imprime il suo tocco delicato e persistente, facendosi ricordare in una pressione leggera ma presente, come i migliori ricordi.



Bisemestrale Luglio - Agosto 2018 - N° 80

pagine da 12 a 16






n° 21/2018

pagine da 28 a 33










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