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Progetti di solidarietàe

Burundi

Responsabile: Giancarlo Blasi

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AS 168 SOSTEGNO AL CENTRO SHALOM AMAHORO

Sostegno alle spese di gestione di questo Centro che, a partire dal sanguinoso genocidio del 1994/95, accoglie circa 120 bambini/ragazzi orfani di guerre e guerriglie tra i principali gruppi etnici, Hutu e Tutsi.

Uganda

Responsabile: John Bosco Matovu

AS 392 SOSTEGNO ALLO SLUM DI KATWE A KAMPALA

Prosegue il progetto di sostegno per alcune famiglie bisognose che vivono nello slum di Katwe.

Kenya

Responsabile: dott. Peter Onyango

AS 346 SOSTEGNO DEL PERSONALE DELL’ASILO SHALOM NEL VILLAGGIO UNYOLO

Sostegno del personale che si prende cura di circa 100 bambini poveri del villaggio Unyolo, accudendoli nelle diverse necessità: cibo, cure mediche, istruzione.

Togo

Responsabile: Grégoire Ahongbonon

AS 400 SOSTEGNO AL CENTRO DI SALUTE MENTALE DI ZOOTI

Prosegue il sostegno al Centro di salute mentale che accoglie ammalati psichici, fortemente discriminati, abbandonati a sé stessi. Nei centri creati da Grégoire in diversi paesi africani, si lavora instancabilmente perché con l’amore e la dignità ritrovata gli ammalati guariscano, diventando essi stessi collaboratori nel percorso di recupero di altri soff erenti.

Congo Brazzaville

Responsabile: suor Rita Panzarin

AS 379 ACQUISTO MEDICINALI PER IL CENTRO SANITARIO “DON DOMENICO PINCELLI”

Prosegue il sostegno all’indispensabile attività del Centro Sanitario che, ormai da 16 anni, accoglie e cura centinaia di Pigmei e non solo. Il Centro è l’unica possibilità di assistenza medica nel raggio di 250 km.

Madgascar

Responsabile: Ranivoarimanana Modestine

AS 432 MENSE PER POVERI

La responsabile del progetto, realizzato nel quartiere di Ambodifasika alla periferia della capitale Antananarivo, scrive: “…Il Madagascar è uno dei paesi più poveri al mondo. Noi cerchiamo di aiutare una comunità periferica attraverso l’istituzione di mense per i più poveri. Con il vostro aiuto possiamo garantire un’adeguata alimentazione a neonati, bambini, anziani, disabili, ragazze madri, per un totale di 100 pasti al giorno. Il menù comprende una serie di alimenti adatti a coprire le esigenze alimentari e nutrizionali delle singole categorie. Il cibo varia giornalmente con la presenza di riso, carne, pollame, latticini, verdura e frutta. Molto curato è l’aspetto igienico e sanitario sia nella preparazione che nella distribuzione del cibo, specialmente dopo lo scoppio della pandemia. Il personale è scelto in loco così da creare un legame tra le persone. I prodotti alimentari sono acquistati dai contadini che lavorano i campi nelle vicinanze per garantire anche a loro un reddito regolare e a lungo termine con la stipulazione di contratti adatti alle reali esigenze”.

Sembè

di sr. Rita Panzarin

Il Signore ha messo sulla nostra strada Via Pacis, e Via Pacis ci ha seguito dal Camerun fi no al Congo, per costruire quel magnifi co ospedale che è il Centro Medico don Domenico Pincelli, il fi ore all’occhiello di Sembé. Quella missione è davvero la missione miracolo, fortemente voluta da Dio, nessuno può dire diversamente. Quando don Domenico è morto e Paolo Maino, fondatore di Via Pacis, mi ha proposto di dedicare a lui l’ospedale di Sembé, mi è sembrata un’idea molto bella. Don Domenico è stata una presenza determinante, un sostegno indispensabile per il nostro piccolo ospedale, fi n dagli inizi. All’inaugurazione è arrivato anche qualcuno di voi… e avete continuato a sostenerci in ogni richiesta che vi facevamo arrivare. Il nostro problema era proprio come continuare nell’opera, perché un ente può dare la sovvenzione per un nuovo padiglione (e in questi anni molte aggiunte sono state fatte!), ma poi come andare avanti? Il problema è sempre stato il materiale, i medicinali, il mantenimento di una struttura che oggi conta 90 posti letto. Spesso il nostro medico mi dice, preoccupato, che la farmacia si sta svuotando di medicinali e… cosa possiamo fare? Io rispondo sempre che fi nora il Signore se l’è cavata bene, sbrogliando le matasse dei vari problemi e portando avanti la missione. Noi continuiamo a fare come se avessimo sempre le riserve piene e, poi, il Signore provvederà. Ed è così, è sempre così!

Il ducufi lm SEMBÈ: viaggio ai margini della foresta africana, di Marcello Canadese e Emmanuele Pepè, è stato selezionato per partecipare al Religion Today fi lm festival, nella sezione “Migrazioni e coesistenze”. Attraverso un viaggio ai margini della foresta africana in Congo, a Sembè, dove vive la popolazione pigmea, i registi Marcello Canadese ed Emmanuele Pepè incontrano i medici, i volontari e le consorelle che lavorano nell'ospedale locale per aiutare la popolazione. Le loro testimonianze sono unite da un valore comune: “ciò che conta nella vita è vivere con sobrietà, che non vuol dire rinunciare, ma vuol dire saper distinguere tra bisogni reali e bisogni evidenziati dalla moda, dalla pubblicità, dalla logica del mercato”. (dal sito Vativision.com)

Bolivia

Responsabile: suor Zelinda Rosin

AS 020 MENSE PER I BAMBINI DI COCHABAMBA

Prosegue il sostegno alimentare di circa 500 bambini che frequentano le mense a Cochabamba.

Brasile

Responsabile: p. Reonaldo Luiz Pizoni

AS 377 MANTENIMENTO ISTITUTO PIAMARTA A UNIAO DA VITORIA

Grazie ad un percorso di formazione circa 800 giovani saranno in grado di inserirsi nel mondo del lavoro.

Colombia

Responsabile: dott. Julian Ramirez Zuluaga

AS 345 SOSTEGNO BAMBINI A CALARCÀ

Sostegno ai bambini accolti dalle Suore dell’Annunciazione. Dal 2008, oltre a cibo e vestiario, i bambini hanno a disposizione un luogo sicuro dove svolgere i compiti, in un ambiente che li aiuta a crescere sereni, contrastando le gravi problematiche quotidiane fatte spesso di violenza, disgregazione familiare e povertà.

AS 402 GESTIONE E RISTRUTTURAZIONE CASA DI ACCOGLIENZA RAGAZZE MADRI

In questa casa sono accolte alcune ragazze madri con i figli che, finalmente allontanati da situazioni pericolose, possono crescere più sicuri e sereni. Nel 2020 l’edificio è stato ristrutturato ed ora il nostro sostegno riguarda la gestione ordinaria della casa.

AS 423 EMERGENZA CORONAVIRUS

Via Pacis, in collaborazione con il proprio responsabile locale in Colombia ha avviato, nel 2020, un programma di aiuti alimentari e medicinali proseguito anche nei primi mesi del 2021.

AS 431 ATTIVITÀ ARTIGIANALI POST COVID19

Si compone di 4 microprogetti con un unico intento: restituire lavoro, dignità, sostegno a diverse famiglie che, ancor prima di trovarsi in difficoltà per il contagio da Covid, hanno sperimentato la perdita di ogni introito economico a causa della chiusura, più o meno prolungata, di tutte le attività. Ne beneficiano 32 famiglie.

Ecuador

Responsabile: padre Danilo Mejia

AS 426 EMERGENZA CORONA VIRUS

Il progetto di sostegno all’emergenza Coronavirus è stato rivolto anche all’Ecuador ed è proseguito anche nei primi mesi del 2021.

Perù

Responsabile: sig.ra Maria Echevarria Pérez

AS 356 SOSTEGNO BAMBINI ORFANI

Minori in stato di abbandono o a rischio sociale sono accolti e sostenuti dai volontari, di cui la signora Perez è la responsabile.

Ripartire

dott. Julian Ramirez Zuluaga

INSEGNANTE, RESPONSABILE DELL’ASSOCIAZIONE VIA PACIS IN AMERICA LATINA

L'Associazione Via Pacis, presente a vario titolo in Colombia, nella regione del Quindio, da oltre 17 anni, cerca di rispondere in modo concreto alla difficile situazione economica e sociale di molte famiglie del territorio, aggravata dalla pandemia. Perdita del lavoro, chiusura delle piccole attività artigianali, scarsa possibilità di accedere alle risorse di base per i bisogni fondamentali, hanno suggerito il progetto “Avvio attività artigianali post Covid - Armenia - Colombia”, che ha avuto il cofinanziamento della Regione Trentino-Alto Adige e della Caritas Italiana. Con questo progetto alcuni nuclei familiari (in tutto circa 150 persone) potranno sostenersi economicamente attraverso il commercio ambulante, l’allevamento di piccoli animali e servizi di manutenzione. L’iniziativa comprende la consegna di animali (galline, maiali, capre) e del mangime, oppure di attrezzi e strumenti per piccole attività artigianali, assieme a supporto, assistenza e formazione, in modo da favorire l’autosufficienza e la possibilità di condividere a loro volta con gesti di solidarietà.

Foto

Filippine

Responsabile: suor Rosanna Favero

AS 021 SOSTEGNO ALLA SCUOLA MATERNA DI ANCIRAY AS 078 PROGRAMMA DI ALFABETIZZAZIONE A SANTA TERESA AS 088 MATERIALE SCOLASTICO E SOSTEGNO ALLA SCUOLA MATERNA DI SAN JOSÈ AS 183 FORMAZIONE E SOSTEGNO AGLI STUDI PER RAGAZZI MANGYANS A SAN JOSÈ AS 087 SPESE MEDICHE A MINDORO AS 393 SOSTEGNO MENSE

Myanmar

Responsabile: suor Rosanna Favero

AS 312 FORMAZIONE RAGAZZE

Formazione superiore per alcune ragazze che hanno la possibilità di studiare nelle Filippine per poi rientrare in Myanmar, una volta terminato il percorso scolastico.

India

Responsabile: suor Dominic Mary

AS 110 PREVENZIONE CECITÀ

Proseguono i programmi di prevenzione alla cecità anche attraverso la somministrazione di vitamina A la cui carenza favorisce l’insorgere di patologie degli occhi.

Responsabile: mons. Antonisamy Francis

AS 408 BAMBINI SENZA CASTA TROVANO SCUOLA A KEELAPALUR

Poiché il 2020 è stato condizionato anche in India dalla pandemia mondiale, è stato forzatamente rimandato il completamento di una scuola elementare nel villaggio di Keelapalur, per circa 400 bambini di 27 villaggi, in prevalenza Dalits o “senza casta”, i più poveri fra i poveri.

Responsabile: mons. Antonisamy Francis

AS 415 FORMAZIONE SCOLASTICA – TAMIL NADU

Prosegue il progetto di sostegno agli studi per 35 bambini, individuati fra i più poveri ma capaci, dalla scuola primaria all’Università.

Responsabile: mons. Antonisamy Francis

AS 419 COSTRUZIONE DI ALCUNE CASETTE PER DALITS – TAMIL NADU

Anche questo progetto ha subito interruzioni e rallentamenti a causa dai vari lockdown. La tenacia dei nostri sostenitori e dei responsabili locali ha comunque portato al completamento di diverse abitazioni, contribuendo a rendere più stabile e sicura la vita di queste poverissime famiglie.

Responsabile: mons. Neethinathan

AS 428 EMERGENZA CORONAVIRUS

La diff usione del Covid 19 ha portato anche nello stato di Tamil Nadu in India, a periodi di chiusura di tutte le attività, compromettendo la sussistenza di tante famiglie, già sotto la soglia di povertà. Via Pacis, in collaborazione con le Diocesi di Chingleput, ha immediatamente avviato un programma di aiuti alimentari e medicinali.

Nepal

Responsabile: Massimo Rossetto

AS 394 CONTRIBUTO PER CASA-FAMIGLIA A MULPANI

Continua il sostegno per le spese di gestione di una casa-famiglia che ospita circa 20 orfani dai 4 ai 16 anni.

Un progetto che cambia la vita

p. Adaikalasamy Erudayam

Quando i fondatori di Via Pacis, Eliana e Paolo Maino, visitarono l’India nel 2018, poterono constatare di persona la drammatica situazione abitativa di molta gente Dalit (senza casta) nei villaggi del Tamil Nadu: povere case di fango e foglie, malsane, esposte alle intemperie, infestate di topi e serpenti. Già allora Via Pacis aveva realizzato un progetto di 12 casette per i più poveri, e si decise di continuare con oltre 50 abitazioni in muratura, fornite del necessario per una vita più dignitosa e sicura. Le casette sono assegnate a famiglie Dalit particolarmente povere, numerose, senza un reddito suffi ciente, dando la precedenza a coloro che hanno problemi di salute o un familiare disabile. alle donne vedove o abbandonate con fi gli. Riportiamo due testimonianze di come questo progetto possa cambiare la vita e aprire ad un futuro migliore.

Anitha (villaggio di Poovanipattu) Con mio marito e i nostri 4 fi gli vivevamo in una casa senza muri, ci riparavamo con i vestiti dalle intemperie e dallo sguardo dei passanti. Mio marito beveva e i miei fi gli si vergognavano della nostra situazione. I serpenti entravano liberamente e una delle mie fi glie è stata salvata per miracolo da un morso velenoso. Ora viviamo nella casa donata da Via Pacis: per noi è un palazzo! Siamo felici, mangiamo insieme anche con la famiglia di mia sorella. Mio marito ha iniziato a ridurre l’alcol e viene con me a lavorare: mi sono resa conto che la sua dipendenza derivava dal senso di inferiorità di avere una piccola capanna senza muri. L’aiuto ricevuto da Via Pacis ha anche 'curato' mio marito e portato la pace nella nostra famiglia.

Ruby (villaggio di Agineshpuram) Siamo sei in famiglia: oltre a mio marito e ai due bambini, vivono con noi mia suocera (ha perso il marito) e la cognata (suo marito l'ha lasciata ed è andato con un'altra donna). Vivevamo in una capanna fatta di foglie di cocco, senza privacy, esposti agli insetti, che ci costringevano a turni di veglia per tenerli lontani dai bambini. Mio marito ha poca salute e non può lavorare, noi donne cercavamo ogni giorno qualche lavoretto, ma non guadagnavamo abbastanza per mangiare e comprare le medicine, coi bambini spesso ammalati per il freddo e la pioggia. Eravamo in questa situazione, quando fummo selezionati da Via Pacis per una nuova casa. Ora viviamo in quella che per noi è una villa, che mai saremmo riuscite a costruire. La nostra vita è cambiata: dormiamo bene, riusciamo a lavorare e guadagnare di più, i nostri fi gli non si ammalano, studiano volentieri e sono fi eri della loro casa. C’è grande gioia nella nostra famiglia! Siamo grati a Via Pacis e preghiamo ogni giorno per i nostri benefattori.

Georgia

Responsabile: padre Witold Szulczvnski

AS 405 SOSTEGNO PER BENI DI PRIMA NECESSITÀ/EMERGENZA CORONAVIRUS

Continua la collaborazione con padre Witold per alleviare la situazione di grande diffi coltà, aggravata dalla diff usione del Coronavirus, di molti anziani soli nella capitale Tbilisi.

AS 435 ORGANIZZAZIONE DI UN CASEIFICIO

Scrive il nostro referente P. Witold: “…ci sarebbe la necessità di organizzare un piccolo caseifi cio nella diocesi di Nekresi. All’inizio si tratterebbe di pastorizzare il latte e poi si potrebbe pensare anche di produrre 2-3 tipi di formaggio e la ricotta. Vi domando se potete darmi una mano per realizzarlo. Il progetto è molto importante per questa diocesi che, dal ricavato della vendita di latte copre le spese di una scuola per circa 200 ragazzi molto poveri, che ricevono gratuitamente e giornalmente anche un pranzo caldo. Con il caseifi cio ben organizzato si potrebbe provvedere alla pastorizzazione del latte ed alla caseifi cazione che permetterebbe maggiori guadagni rispetto alla vendita del semplice latte crudo”.

Italia

Anche nel corso del 2021 si sono svolte presso il Centro Internazionale Via Pacis di Arco (TN) numerose iniziative di sensibilizzazione e formazione alla solidarietà e alla pace, attraverso convegni, conferenze, attività artistiche e musicali, settimane per bambini e ragazzi, collaborazioni con le scuole e con altre associazioni presenti sul territorio. La modalità online, utilizzata in alcuni casi a causa della pandemia, ha permesso il coinvolgimento di molte persone di varie parti del mondo, in modo particolare attraverso il Meeting Internazionale nel mese di ottobre.

borsedi studio

Colombia, Georgia, Kenya, Congo, India, Bosnia.

Le spese per l’istruzione, soprattutto quella superiore, nei paesi svantaggiati, sono a carico delle famiglie che non hanno possibilità economiche per sostenerle. Così, su indicazione dei propri referenti locali, Via Pacis supporta il percorso formativo di numerosi giovani in vari paesi del mondo. Il riscatto dalla povertà e dall’emarginazione in continenti come Africa, Asia, Europa dell’Est, parte da persone più consapevoli delle proprie capacità e conoscenze acquisite attraverso lo studio, in grado di progettare un avvenire più sereno ed equo.

Dalle Alpi al Caucaso

Sono Alfredo, medico di famiglia da molti anni. Qualche anno fa mi fu chiesto se fossi disponibile ad aiutare un giovane georgiano, di famiglia povera, a sostenendo le spese del percorso di studi universitari per diventare medico. Ho aderito subito senza esitazione a questa iniziativa. Pensate: dare la possibilità a un ragazzo di intraprendere gli studi di Medicina; un ragazzo che non avrebbe avuto nessuna possibilità economica di studiare e realizzare così il suo sogno di diventare un medico. Io sono nato e vissuto in una famiglia che, seppur numerosa, non mi ha mai fatto mancare nulla, ma…quante intelligenze perdute o vanifi cate ci sono state, ci sono, e ci saranno in questo mondo!... sepolte dalla povertà, dalle dittature, dalle ideologie fondamentaliste, dalle ingiustizie. Sono grato a Dio che mi ha chiamato a sostenere un giovane a laurearsi per alleviare le soff erenze del suo popolo. Davvero, come dice la Bibbia, “c’è più gioia nel dare che nel ricevere”!

Ciao a tutti, mi chiamo Sarkis, vengo dalla Georgia, e sono il fi glio di Padre Poghos. Sto studiando medicina alla Mkhitar Heratsi Yerevan State Medical University, la principale università di medicina in Armenia. Desidero ringraziare di cuore l’associazione Via Pacis per essere stata così generosa con me, sponsorizzando il mio percorso di studi. Grazie per avermi aiutato a raggiungere il mio grande sogno! Spero di diventare un dottore di talento, e prometto che curerò e aiuterò tutte le persone nel bisogno. Un ringraziamento speciale lo devo a Padre Witold, grazie al quale è stato possibile realizzare tutto questo, e che ha gentilmente supportato la nostra famiglia. Ancora grazie mille e Dio benedica tutti voi e la vostra Associazione.

adozione a distanza

Ramae, l’innocenza frantumata

di Daphne Squarzoni

STUDENTESSA IN STUDI STORICI E FILOLOGICO-LETTERARI

C’è un’età per conoscere la violenza? Sicuramente quel momento non è a 4 anni come è successo a questa bambina nella foto. Sembra così piccola nell’immagine che ho davanti. Fisso il documento su cui è scritta la sua storia e mi vengono i brividi. Questa bimba vive nelle Filippine, a Santa Teresa, un piccolo villaggio di Mindoro. Il villaggio si trova tra le montagne verdi dove vivono i ribelli ed il blu dell’oceano. Sul documento leggo che a Santa Teresa manca l’acqua potabile, mancano i servizi sanitari e le comunicazioni scarseggiano. C’è violenza nel villaggio a causa dei ribelli. In questa situazione tanto difficile vive la famiglia di questa bimba. Sono 5 fratelli e la bimba della foto è la più piccola. I genitori lavorano entrambi: il papà è un pescatore e la mamma va a lavorare nei campi. È uno stile di vita così lontano da quello a cui sono abituata che faccio quasi fatica ad immaginarlo. Accanto alle foto di questa bambina c’è un veloce resoconto della sua storia e del motivo per cui è stato deciso di aiutarla. Questa bambina di 4 anni è stata violentata. È una realtà così orribile che mi mancano le parole. È stata violentata da un cugino di 15 anni, che poi ha cercato di ucciderla. È stata trovata abbandonata dentro un cespuglio, ricoperta di sangue, mentre piangeva flebilmente e chiamava la sua mamma. Penso a come deve essere stato per la madre vedersi riportare la figlia scomparsa così lacerata dalla violenza. Penso all’innocenza frantumata di questa bambina, alla paura, alla vergogna, al dolore. «Quando Ramae ha raccontato la vicenda, ha detto che un angelo l’ha sollevata e portata vicino alla strada. Le cicatrici sul volto, sulla schiena sono la conferma dell’abuso e rimangono segni del martirio che ha vissuto nelle mani di chi aveva più volte giocato con lei» leggo sul documento. È un miracolo che non sia morta. Ora serve un miracolo ancora più grande: che Ramae possa superare il trauma grazie all’amore e alla solidarietà.

adozione a distanza

Filippine, Colombia, Myanmar

L’adozione a distanza si pone l’obiettivo di permettere a bambini e ragazzi di istruirsi, crescere, costruire il proprio futuro rimanendo nel proprio paese. L’adozione a distanza garantisce ai bambini cure mediche, cibo e acqua per poter diventare grandi; l’istruzione e attività ricreative per poter crescere nelle loro comunità nel rispetto della loro cultura. Adotta un bambino a distanza e con 26 euro al mese cambierai il suo futuro e quello della sua famiglia.

un altro figlio di Matteo Raffaelli

Quando ho pensato di sostenere un bambino a distanza ero preoccupato, perché non sapevo se sarei stato in grado di essere costante ed affidabile nel tempo, avendo avuto, per tanti anni, una situazione lavorativa precaria ed instabile. Provavo ad immaginare tutta la responsabilità di questa scelta, perché sapevo bene che, al di là della distanza, avrei dovuto mantenere un bambino straniero, che non è un oggetto, ma una persona, con famiglia, storia personale, emozioni, vissuto. Poi, però, ho anche riflettuto sul fatto che, quasi ogni giorno, mi capitava di spendere soldi in oggetti o alimenti inutili, di cui potevo fare anche a meno, o in capricci… per cui mi sono detto: Che problema c’è? Sono già costante ed affidabile nello spendere una parte dei miei soldi in cose inutili, non ho motivo di pensare che non potrei diventare affidabile nell’aiutare una creatura a crescere in Paesi dov’è molto difficile sopravvivere. Così mi sono fatto coraggio e ho detto SI. Nel 1999 ho adottato a distanza Rosa, poi ho incontrato quella che sarebbe diventata mia moglie, abbiamo messo su famiglia e lei, in modo del tutto naturale, ha condiviso questo gesto. Purtroppo, Rosa è morta di febbre gialla, ma abbiamo subito deciso di continuare con le adozioni e nel 2005 è arrivata Cherrylyn che abbiamo accompagnato fino al diploma. Dal 2013 c’è Anna Rose e l’esperienza prosegue felicemente. Cos’è per noi il Sostegno a Distanza? Né più né meno che avere un altro figlio, con la differenza che, ovviamente, grandi distanze ci separano, con tutte le difficoltà di comunicazione che ne conseguono. Sono i “nostri” figli, investiamo in loro amore, energia, tempo, desideri, speranze, e un pochino - in fondo - di orgoglio, perché crescono, e diventano grandi, anche grazie a noi. E quando riceviamo una lettera scritta di pugno dalla nostra bambina, non riusciamo a trattenere la commozione e il nostro cuore si scioglie.