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Quaderno di formazione

Nel nome la forza del carisma

Dal Quaderno di Formazione n°8 della Associazione Via Pacis

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DI ELIANA E PAOLO MAINO

Il nome: un dono

Il Signore ci ha donato un carisma e un nome: Via Pacis. Il nome contiene il carisma, che, come un seme, contiene in potenza tutto lo sviluppo della pianta. Nel nome sono contenute la chiamata e la missione, non è un dettaglio sociale. (…) Chiamata e missione: è la vocazione, il senso di Via Pacis. Fino ad oggi ne abbiamo capito una parte e continuamente ne stiamo scoprendo aspetti nuovi: le generazioni future ne discerneranno altri. È la legge della gradualità che usa il Signore. Qualche cosa abbiamo capito, qualche cosa abbiamo intuito, ma il più deve ancora arrivare. Nella storia di Via Pacis la strada percorsa non è stata sempre facile da scrutare e capire. È facile iniziare una comunità; non è semplice avere la consapevolezza e la responsabilità di essere stati scelti per ricevere e mettere a frutto un carisma (…)

Insegnami i tuoi sentieri

Camminare sulla via di Dio è una scelta impegnativa ed esigente, che mira a toccare il cuore dell’uomo e a trasformarlo, dandogli così la possibilità di vivere nella pace. Per questo il salmista prega: «Fammi conoscere Signore le tue vie, insegnami i tuoi sentieri» (Sal 17,31). E le vie di Dio sono diritte, non sono difficili da scoprire se c’è apertura di cuore e disponibilità. Spesso la ricerca del meglio è nemica del bene, e la continua ricerca del nostro posto o delle nostre specifiche attitudini va a scapito del tempo che passa e delle grazie perdute. Non è, quindi, la ricerca personale, seppur animata dal desiderio di scoprire come aderire alla volontà di Dio, bensì l’ascolto che ci porterà alla consapevolezza di come Dio vuole indirizzare il nostro cammino.

VIA PACISVIA PACISVIA PACIS

La spiritualità della via

(…) Questa “via”, che è via alla santità, implica gradualità, sobrietà, prudenza e coraggio. Nella Bibbia, la “via” è un’immagine con la quale l’uomo viene presentato in continuo cammino verso Dio, nel quale sperimenta sia l’agire di Dio sia la necessità di conformare la propria vita al Vangelo: “Ti voglio istruire, voglio mostrarti la via da percorrere” (Sal 32,8). È un cammino che decentra da sé stessi e concentra sulla persona di Gesù Cristo. Il cammino è sempre graduale: nessuno nasce adulto e maturo. Va accolta e accettata questa gradualità, questa dinamica di crescita un po’ alla volta, con le varie fasi di cammino spedito, di stasi e di inevitabili cadute. (…)

Le relazioni, croce e delizia della vita

Le relazioni fraterne non sono frutto del caso o della spontaneità, ma di una scelta: scelgo di lasciarmi coinvolgere dalla vita di queste persone, perché ho intuito che Dio vive e si rivela proprio in loro. Tutto può diventare un’occasione per crescere nella relazione; tutto diventa luogo in cui accolgo l’altro, mi lascio accogliere, diventando così operatore di pace.

VIA PACIS VIA PACIS VIA PACIS

La virtù della via: il coraggio

Camminare sulla via della pace significa decidersi per la via alla santità; e questa scelta necessita di coraggio: coraggio nel guardare la mèta, la cima del monte, non il precipizio che sta ai piedi; coraggio nel guardare la mèta, e non il sentiero per raggiungerla. Il camminare, il salire, è faticoso. È più facile arrendersi e tornare indietro. È più facile sostare, cedere a compromessi, giustificarsi e fuggire. Ma questi atteggiamenti imprigionano, aumentano le paure, i dubbi, la disistima; seppelliscono e insabbiano le ricchezze. (…)

Una visione impensabile

Coraggio non va confuso con desiderio. Quanti desideri, quanti sogni rimangono aleatori, non si realizzano, perché non vengono declinati in scelte concrete e coraggiose. Il coraggio non è solo un gesto compiuto una volta per sempre, ma è una scelta complessa e continuativa che si sviluppa con costanza, determinazione, fatica, responsabilità lungo il cammino della vita. Il coraggio è la virtù della via, del cammino, del salire. E il salire è sempre faticoso, ma affascinante, e apre a visioni impensate e impensabili.

VIA PACIS VIA PACIS VIA PACIS

Artigiani della pace

La seconda parola del nostro nome, che ne specifica il contenuto, l’essenza e la natura, è: Pacis. Della pace. Di quale pace si parla? Della shalom di Dio, che è abbondanza, floridezza, benessere, prosperità, ma anche giustizia e verità. (…) La pace non è intesa come un sentimento di benessere interiore; deriva dalla serena consapevolezza di vivere relazioni giuste: relazioni riconciliate con tutti coloro con i quali ogni giorno siamo in contatto. Sappiamo che i rapporti tra le persone sono qualcosa di estremamente fragile e si devono continuamente aggiustare e riaggiustare. Quindi “si tratta di essere artigiani della pace, perché costruire la pace è un’arte che richiede serenità, creatività, sensibilità e destrezza” (Papa Francesco, Gaudete et Exsultate, 89).

Il profu mo del nome

DI GREGORIO VIVALDELLI

Biblista e teologo

Il nome non dice solo chi sono io, il nome dice soprattutto ciò che io sono chiamato a diventare. Il nome “Via Pacis” dice soprattutto il percorso che io devo fare, indica il viaggio che io devo intraprendere. È un nome che vuole scuotere dal di dentro la nostra interiorità e far emergere, farci ricordare le cose essenziali, le cose che valgono. Leggendo questo Quaderno di Formazione, sfogliando le sue pagine, è come se si sprigionassero dei profumi, in grado di attivare in noi il desiderio di iniziare un cammino.

Il primo profumo sicuramente è l’invitante profumo della Parola di Dio.

Per la spiritualità Via Pacis, la Parola di Dio è davvero il terreno che delimita la via, è quel terreno che ci mostra la via. La Parola di Dio per Via Pacis è “lampada per i miei passi”, come dice il Salmo 119, “è la tua Parola, luce sul mio cammino”. Luce, e dobbiamo proprio immaginarci una lanterna: non un faro che illumina chissà quanti chilometri davanti a noi, ma una lanterna, che ci dona la luce necessaria per fare quell’unico passo che siamo chiamati a fare, proprio in questo momento.

Un secondo profumo da assaporare è l’inconfondibile profumo della bellezza della persona di Gesù.

A pagina 7 leggiamo: “Via Pacis è un cammino che decentra da sé, da sé stessi e concentra sulla persona di

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Gesù Cristo”. Questo Quaderno ci aiuterà a decentrare la nostra attenzione da noi stessi per concentrarla sulla persona di Gesù Cristo, per gustare il profumo della bellezza di Gesù Cristo nella nostra vita. Ci aiuterà a scoprire che Gesù non è una teoria religiosa: Gesù è un volto, è una mano, è l’esperienza di un Dio vivo che vuole entrare nella tua vita reale.

Il terzo profumo è sicuramente il fragrante profumo delle esortazioni di Papa Francesco.

Nel Quaderno sono tanti i rimandi agli scritti di Papa Francesco. Ad esempio, a pagina 13 è riportata una citazione dalla Gaudete et Exsultate: “Si tratta di essere artigiani della pace, perché costruire la pace è un’arte che richiede serenità, creatività, sensibilità e destrezza. Seminare pace intorno a noi, questa è santità”.

Un quarto profumo è sicuramente il delicato profumo della speranza.

A pagina 11 troviamo scritto: “Sono il coraggio e la speranza a far rialzare lo sguardo e a far continuare il cammino”. Il coraggio della speranza ci aiuterà ad aprirci alla realtà, ad aprirci alle relazioni, ad aprirci agli altri. Il coraggio della speranza ci aiuterà a diventare costruttori di ponti, ci aiuterà a diventare edificatori di ponti, in questo tempo difficile, complesso, complicato, carico di dolore. È urgentissimo parlare di speranza, ma bisogna farlo con delicatezza, perché la speranza deve accarezzare la sofferenza di tanti uomini e di tante donne che in questo momento stanno veramente vivendo momenti drammatici. Se vogliamo essere all’altezza del nostro tempo, che potremmo definire “tempo di esilio”, dobbiamo avere il coraggio della speranza, e se abbiamo il coraggio della speranza, avremo il coraggio di vincere attraverso i ponti che costruiamo.

Sì, Via Pacis è una strada, una strada che vuole attraversare l’umanità di oggi, questa umanità che spesso si trova nel deserto, e soprattutto in questo tempo si trova in un particolare deserto. Ecco che, allora, un Quaderno di Formazione sul nome ci ricorderà che questa strada dovrà sempre sprigionare il delicato profumo della speranza, il fragrante profumo dell’esortazione di Papa Francesco, l’inconfondibile profumo della bellezza della persona di Gesù, l’invitante profumo della Parola di Dio. E ci accorgeremo che, se questa strada sprigionerà il profumo, diventerà una strada aperta a tutti, come leggiamo a pagina 12 del Quaderno: “Via Pacis diventa strada: comunità ecclesiale aperta al mondo, alla missione, sulla quale possono camminare gli uomini del nostro tempo”.

Non una strada per pochi, ma una strada sulla quale possono camminare gli uomini del nostro tempo.