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Le novità della Linea Consumer

La nuova caraffa filtrante di vetro fatta per il 60% di vetro riciclato, la nuova generazione di filtri MAXTRA Pro per caraffe, composti da plastiche di origine biologica, ancora più performanti rispetto alla generazione MAXTRA+ e ora disponibili in due versioni ALL-IN-ONE per acque mediamente dure e Limescale Expert per acque dure/molto dure. La nuova generazione di sistemi filtranti da rubi netto On Tap e il sistema filtrante under-the-sink mypure SLIM che permette una facile installazio ne fai da te in 15min e può garantire fino a 8.000l di filtrazione l’anno.

Purity C iQ

La novità della Linea Professional

BRITA PURITY C iQ è la soluzione che fa entrare il filtro nel mondo dell’IoT. Si tratta del primo sistema di filtrazione professionale dell’acqua, che determina la durezza temporanea dell’acqua di rete in modo automatico e affidabile e imposta il bypass correttamente in modo completamente autonomo. Nuove funzioni smart per una filtrazione affidabile e un servizio efficiente, attraverso il collegamento in rete della testa del filtro e della cartuccia.

La testa del filtro intelligente è registrata nel portale BRITA iQ. Riconosce automaticamente la dimensione della cartuccia e invia i dati del filtro al portale. PURITY C iQ offre il controllo completo sulle prestazioni del filtro e consente la pianificazione della sostituzione in base alle singole esigenze. Inoltre, la testa del filtro intelligente iQ supporta i tecnici dell’assistenza per l’installazione corretta, definisce la quantità di risciacquo necessaria, misura automaticamente l’acqua di rete utilizzando la tecnologia dei sensori e quindi regola automaticamente il bypass. Un FlowMeter integrato misura il consumo di acqua in modo che PURITY C iQ possa calcolare la capacità residua del filtro. PURITY C iQ può garantire che vengano utilizzate le corrette impostazioni del filtro al fine di ottenere costantemente un’eccellente qualità delle bevande.

Nell'ambito dell'evento, sono state organizzate due tavole rotonde dal titolo “Storie di sostenibilità in uno scenario di crescita e cambiamento”, per dare ai clienti BRITA, sia in ambito consumer che professionale, spunti di riflessione su tematiche sempre più urgenti, come gli obiettivi dell’Agenda 2030 che promuovono lo sviluppo sostenibile.

Lorenzo Sarvello, Amministratore delegato di BRITA Italia, ha moderato i due incontri, il secondo dei quali è stato dedicato al settore professional e ha visto tra i relatori rappresentanti delle aziende Accenture, Confida, Gruppo Cimbali, Lavazza e UNOX

La condivisione di uno scopo comune e il racconto delle proprie realtà ha permesso di trovare nuovi spunti e confrontarsi sulla necessità di intervenire per dare il via a un vero cambiamento.

Tra i momenti di scambio più interessanti anche quelli dei DIDAYSTalks - Design Week Edition powered by BRITA e in collaborazione con il brand Digital Innovation Days.

Un ricco palinsesto che ha visto diversi interlocutori trattare temi come la sostenibilità e l’innovazione.

In occasione del talk dedicato al climate change “Reimaging Our Future: soluzioni innovative per la crisi climatica” Lorenzo Sarvello è intervenuto nuovamente per parlare di come il fare impresa oggi sia imprescindibile dall’accertarsi di generare un impatto sostenibile nella filiera produttiva Di seguito i punti chiave degli interventi di Andrea Coccia, R&D Director di Gruppo Cimbali; Michele Cannone, global brand director away from home di Lavazza; Michele Adt, direttore di CONFIDA.

Andrea Coccia, R&D Director di Gruppo Cimbali, parte dal principio che la sostenibilità non si identifica in un principio o in un prodotto specifico, ma è una filosofia che all’interno di un’azienda deve guidare ogni scelta ed ogni azione. Il comportamento sostenibile è quindi a monte di ogni attività e, come ormai ampiamento dimostrato, determina un ritorno per l’azienda in termini di efficienza e soddisfazione dei collaboratori.

La vera sfida per un’azienda, però, non è creare un prodotto o attivare un progetto in chiave di sostenibilità, ma - ben più difficile - mantenere la sostenibilità di filiera

Così racconta Andrea Coccia: “il nostro è un prodotto professionale, produciamo macchine da caffè performanti e i clienti ci chiedono performance di sostenibilità sia del prodotto che dell’azienda. Per questo motivo, abbiamo creato all'interno del nostro dipartimento Ricerca e Sviluppo un team di quattro persone dedicato interamente alla sostenibilità. Per ogni macchina misuriamo ben due parametri: l’impatto ambientale e l’indice di riciclabilità e ogni nuovo prodotto deve rispettare questi standard. Ogni nuovo prodotto che immettiamo nel mercato presenta un miglioramento rispetto a questi indici. È quello che i clienti ci chiedono.”

Michele Cannone, global brand director away from home di Lavazza, spiega che in Lavazza vige un principio: non consumare più di quello che si può rigenerare. Lavazza ha cominciato a parlare di sostenibilità già nel 2002 attraverso la Fondazione, partendo dall’idea che il suo business è fare caffè e poter continuare a farlo per i prossimi secoli. Ma questa possibilità non è affatto scontata: nel mondo ci sono 12 milioni di piantagioni di caffè e 25 milioni di coltivatori, ma l’80% di essi vorrebbe fare altro, considerato le condizioni in cui operano e l’inadeguatezza delle retribuzioni. Se le cose continuano così, secondo gli esperti tra 30 anni non ci sarà caffè per tutti. Per tutelare questo mondo, da cui dipende il fabbisogno di caffè globale, Lavazza ha investito in progetti sostenibili di filiera, coinvolgendo circa 100.000 coltivatori in più di 30 Paesi del mondo, aiutandoli a fare meglio il loro lavoro, affinché producano di più e con maggiore qualità, riconoscendo il giusto valore al loro lavoro. Un esempio concreto e recente è il progetto che Lavazza ha lanciato a Cuba, dove sta ricostruendo la filiera del caffè, ormai abbandonato da 50 anni, quando era il primo Paese produttore, prima ancora del Brasile. A Cuba, Lavazza ha consorziato contadini, ha dato loro il know-how per coltivare caffè, ha mappato le aree ecc. Questo sforzo porterà a sviluppare nell’isola una filiera del caffè sostenibile in senso tecnico e sociale

Michele Adt, direttore di CONFIDA, ha portato l’esempio di come un’associazione di categoria possa contribuire alla transizione sostenibile di un’intera filiera, quale è il Vending. Ha parlato, quindi, dei tanti progetti in chiave green che l’associazione ha attivato e in particolare del progetto RiVending, partito quasi in sordina nel 2019 e che oggi conta oltre 13.000 installazioni di cestini per la raccolta dedicata di bicchieri, palette e bottiglie PET post consumo al distributore automatico. Il progetto ha permesso ad oggi di risparmiare 1.000 tonnellate di CO2. Oltre all’esempio di RiVending, c’è anche il contributo della Distribuzione Automatica alla lotta contro lo spreco alimentare attraverso l’accordo stretto da CONFIDA con Banco Alimentare nazionale. Le imprese di gestione possono donare alle sedi locali del Banco i prodotti in scadenza, affinché vengano destinati ad enti caritatevoli che li mettono a disposizione di famiglie in stato di necessità.

CONFIDA ha poi attivato un nuovo ed ambizioso progetto, affidandosi alla collaborazione di Ernst&Young, che si pone l’obiettivo di supportare le aziende del comparto nella transizione digitale e sostenibile. Si tratta di un piano strategico operativo che impegnerà CONFIDA per i prossimi 3 anni e che prevede un’analisi del contesto e dei trend, nonché delle politiche a sostegno delle attività legate ai temi della Sostenibilità e della Digitalizzazione. L’associazione darà ai suoi associati un resoconto periodico delle tappe di sviluppo del progetto.

Erica Cortinovis, Direttore Marketing di BRITA, ha partecipato all’appuntamento “Sostenibilità e smart city: come la città può essere inclusiva e sostenibile” per discutere di nuovi modelli di consumo e di economia circolare. 6 consumatori su 10 non sono in grado di comprendere se un’azienda è sostenibile, BRITA lo dichiara con un report annuale e con l’obiettivo entro il 2025 di ridurre 6,5 miliardi di bottiglie d’acqua. Tra le tante attività innovative c’è anche la creazione di Fontanelle by BRITA, un'app promossa in occasione del lancio della borraccia filtrante, che mappa le fontanelle delle città, affinché tutti possano avere acqua buona da bere anche fuori casa.

Il ciclo di incontri si è poi concluso con l’intervento di Elena Scordamaglia, BRITA Water Sommelier, nel panel dedicato alla cucina “Design food industry: la rivoluzione dello spazio cucina”. Dalle dark kitchen alle nuove tendenze estetiche e tecniche, è stata fatta una full immersion nel mondo della cucina per riflettere sulla profonda trasformazione del settore e il contributo fondamentale del design in questo processo. La cucina non è più solo un luogo fisico, ma un valore che richiede soluzioni innovative per le nostre necessità.

Tra i temi affrontati anche l'acqua come alimento e non solo come un semplice elemento chimico: i suoi ingredienti e dimensioni sensoriali sono infatti in grado di influenzare l'efficienza delle attrezzature in cucina e il risultato finale. Ecco perché diventa sempre più importante curarne la qualità con un'attitudine sostenibile, sia dal punto di vista economico che ecologico.