IL FUORICASA - RIVISTA D'INFORMAZIONE DELL'HORECA E DEL FOOD SERVICE - Numero 3

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RIVISTA D’INFORMAZIONE DEDICATA ALL’HORECA E AI CONSUMI OUT OF HOME

Mentre continua ininterrotto il successo di Vecchio Amaro del Capo, arriva il nuovo Blood Bitter e torna in funzione l’alambicco di nonno Sebastiano Caffo.

L’antico alambicco dei Fratelli Caffo è tornato alla sua attività dopo un lungo restauro voluto da Pippo e Nuccio Caffo, proprio nell’anno in cui Nuccio è stato eletto Presidente dell’Istituto Nazionale Grappa. L’alambicco restaurato è il simbolo di un vero legame affettivo con il passato, che non può nascere con le grandi fabbriche e gli impianti ultramoderni standardizzati. Così, dopo anni dedicati al restauro e ad un importante lavoro di ammodernamento (revamping), l’antico alambicco in rame è tornato in funzione.

Ricorda Pippo Caffo Presidente di Gruppo Caffo 1915: “Quando con mio padre arrivai dalla Sicilia per la prima volta in Calabria per vedere questa distilleria che voleva acquistare con i suoi fratelli, era il 1952 ed io ero ancora un bambino. All’epoca, al piccolo impianto presente nella distilleria che avevano appena rilevato dalla famiglia Biondi di Gravina di Catania, apportarono modifiche ed ottimizzazioni. Negli anni, l’impianto subì diverse trasformazioni e nel 1958 furono ultimati i lavori, che lo resero molto simile agli alambicchi “barbet” francesi, ma con l’anima ed il calore del sud Italia”. Come capita quando la passione per il proprio lavoro è il motore propulsore, è prevalso il sentimen-

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to rispetto a qualsiasi logica aziendale. Costruire un nuovo impianto, più moderno e funzionale sarebbe stato più veloce e con costi nettamente inferiori, ma non sarebbe stata la stessa cosa. In questi anni, la distilleria ha iniziato a imbottigliare piccole partite di distillati invecchiati, prodotte quando era in funzione questo impianto, come il Brandy 1964 riserva invecchiata oltre 50 anni, ed il brandy Heritage invecchiato dal 1970. Acquaviti che al palato sprigionano note uniche che fanno rivivere il gusto del passato, del periodo di piena attività di questo prezioso alambicco. Lo stesso che ha fatto nascere, tantissimi anni fa, i primi brandy e le prime grappe calabresi, oltre che l’alcool buongusto, dal quale sono nati nel tempo tutti i liquori Caffo ed in particolare l’ormai famoso Vecchio Amaro del Capo.


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