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intervista a Antonio De Palmas “LA CRISI HA COLPITO DURO, ORA SERVONO SEMPLIFICAZIONI E INFRASTRUTTURE” intervista a Daniele Rossi

Daniele Rossi Presidente Assoporti

“LA CRISI HA COLPITO DURO, ORA SERVONO SEMPLIFICAZIONI E INFRASTRUTTURE” intervista a Daniele Rossi

La pandemia ha avuto un impatto importante sul sistema dei porti. I traffici turistici si sono praticamente azzerati, mentre quelli delle merci solo ridimensionati. In che modo avete risposto all’emergenza e che bilancio si può fare oggi? Nel corso dell’emergenza sanitaria i porti italiani sono rimasti pienamente opera tivi garantendo nella massima sicurezza l’approvvigionamento di beni essenziali a fronteggiare l’emergenza. Ciò è stato possibile grazie al lavoro di coordinamento svolto dalla Ministra De Micheli, dalle AdSP, dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto e da tutte le Istituzioni, ma soprattutto grazie al senso di responsabilità ed al sacrificio dei lavoratori. Non dimenticheremo mai le attività svolte dai servizi tecnico-nau tici, in particolare il servizio di pilotaggio, che hanno garantito l’entrata e l’uscita delle navi dai porti. Il periodo emergenziale ha evidenziato la solidità organizzativa del sistema portuale italiano. Solidità di fondo che consentirà al sistema di cogliere le opportunità di ripresa che di certo arriveranno.

La logistica portuale è un elemento centrale per lo sviluppo del Paese (ne abbiamo parlato nello scorso numero della rivista). Quali spazi di ripresa vedete e in che tempi? L’impatto del lockdown sui movimenti portuali non si è ancora del tutto manifestato e i settori più colpiti dalla pandemia sono le merci varie, le rinfuse solide e quello passeggeri, crociere in particolare. Rispetto al 2019, per l’anno in corso l’emergenza sanitaria potrebbe comportare per i porti italiani una con trazione pari al 20-25% dei volumi di merce movimentata (circa 90 milioni di tonnellate), e del 15-20% dei passeggeri traghetti e del 70-80% delle crociere. Le movimentazioni portuali riflettono la situazione economica, pertanto la ripre sa dipenderà dalla velocità di recupero della produzione industriale e della propensione al consumo. Per dare impulso alla ripresa crediamo che l’economia del settore possa essere sostenuta acce lerando gli investimenti. Soprattutto in manutenzioni ordinarie e straordinarie, ma anche in nuove infrastrutture previste dai programmi di investimento delle AdSP/AP.

Quali sono le aree di intervento prioritario per ripartire sfruttando al massimo il potenziale dei nostri porti alla pari di altre realtà europee? È fondamentale avviare investimenti e assume carattere prioritario procedere ad una concreta semplificazione delle procedure amministrative per la realizzazione delle opere infrastrutturali. Inoltre, è auspicabile un intervento a favore di quei progetti immediatamente cantierabili che darebbero forte impulso alla ripresa. Sono altresì necessarie azioni per il completamento della digitalizzazione dei porti (ad ad esempio, sdoganamento in mare, fascicolo elettronico, fast corridor) per ridurre il gap tecnologico dei porti italiani rispetto ai competitor europei. Infine, è urgente accelerare la realizzazione di ZES e ZLS per dare ulteriore impulso agli investimenti imprenditoriali soprattutto per un rilancio della portualità del Mezzogiorno. In che modo il Governo sta dando risposta alle vostre esigenze? Apprezziamo la Ministra De Micheli per l’attenzione e la sensibilità dimostrata al settore. In particolare, ci riferiamo al recente atto di indirizzo del Ministro concernente l’individuazione delle priorità politiche per il 2021. Esso prevede, tra l’altro, la predisposizione di un nuovo Piano generale dei Trasporti e della Lo gistica e il potenziamento del trasporto marittimo e riqualificazione funzionale dell’offerta portuale finalizzata a rafforzare il ruolo dell’Italia quale naturale cerniera di collegamento per i traffici da/verso l’Europa. A questo si aggiunge l’altrettanto recente “Piano delle Infrastrutture e dei Trasporti per un’Italia ad alta velocità ferroviaria, aerea e marittima” che per il settore portuale prevede un piano d’investimenti per 4 miliardi di euro mirato a specifici programmi prioritari, tra cui la digitalizzazione della logistica e ICT e ultimo e penultimo miglio ferroviario di connessione ai porti.

Le movimentazioni portuali riflettono la situazione economica, pertanto la ripresa dipenderà dalla velocità di recupero della produzione industriale e della propensione al consumo: per dare impulso alla ripresa crediamo che l’economia del settore possa essere sostenuta accelerando gli investimenti

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