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di Alberto Clô UNA LEZIONE PER IL FUTURO di Claudio Spinaci
Claudio Spinaci Presidente Unione Petrolifera
UNA LEZIONE PER IL FUTURO di Claudio Spinaci
La progressiva uscita dalla fase emerhanno risolto ben pochi dei problemi genziale più dura, la fine del lockdown che si proponevano di risolvere, anzi, e la ripresa di larga parte delle attività in qualche caso, non affrontando le economiche e produttive ci stanno fatematiche in modo coerente li hanno cendo tornare ad una sorta di normaaggravati. lità che, oltre ad affrontare una crisi Il settore petrolifero rientra senza economica unica per la rapidità con dubbio in questa ultima casistica e le cui si è manifestata e per le incertezze prove sono sotto gli occhi di tutti. A che ne condizioneranno l’evoluzione, partire dalla raffinazione, che a parole fa riemergere inalterati anche i tanti viene considerata strategica, ma che problemi che avevamo prima del blocnei fatti viene messa nelle condizioni co forzato. di non poNei decenni passati più ter operare volte siamo stati caL’industria petrolifera a causa di tapultati in crisi da cui si sta trasformando per una normasiamo sempre usciti, fronteggiare la sfida tiva che va anche se faticosamendella decarbonizzazione ben oltre le te. Nell’immediato dodei prossimi decenni, prescrizioni poguerra, ad esempio, la voglia di riscatto e benessere erano tali che non si è andati troppo soprattutto nel campo del trasporto di merci e persone: le alternative, che valgono in tutta Europa e totalmente per il sottile e le scelcome ad esempio l’elettrico disomo - te di quegli anni, con il o anche l’idrogeno, avranno genea sul senno di poi, forse non sicuramente il loro spazio, t e r r i t o r i o . sono sempre state le più ma non sono ancora mature Lo stesso si lungimiranti. Abbiamo per rispondere alle esigenze può dire per assistito ad una crescita di una mobilità di massa la rete di diimportante, ma a volte stribuzione poco governata, sia dal carburanti, punto dello sfruttamento del terriche negli anni è stata oggetto di un torio che di espansione urbanistica numero spropositato di interventi leche ci hanno reso, in seguito, fragili e gislativi e regolamentari che non hanpoco resilienti. Per ripartire in modo no certo attratto investimenti, nuovi deciso dobbiamo recuperare lo spirito operatori più efficienti o reso più fundi allora, evitando gli errori di visione zionale il servizio. Anzi, hanno portaprospettica delle scelte. In materia di to ad una sua totale polverizzazione, energia, poi, abbiamo alle spalle una al moltiplicarsi dei centri decisionali, lunga storia di piani e strategie che al dilagare dell’illegalità e alla fuga di molti operatori che non vedono più un futuro nel mercato italiano. La pandemia ha in un certo senso svelato tutte le debolezze e fragilità di un settore quasi mai considerato per ciò che ha fatto per il Paese, soprattutto nei momenti più difficili della sua storia, ritenuto semmai un male necessario da superare e dimenticare presto. In realtà, stiamo parlando di un comparto produttivo e distributivo che ha ancora molto da dire e da dare. Come ha fatto lungo tutta la sua storia centenaria, l’industria petrolifera si sta ancora una volta trasformando per fronteggiare la sfida della decarbonizzazione dei prossimi decenni, soprattutto nel campo del trasporto di merci e persone. Le alternative che si stanno sviluppando, come ad esempio l’elettrico o anche l’idrogeno, avranno sicuramente il loro spazio, ma non sono ancora mature per rispondere alle esigenze di una mobilità di massa e per farlo avrebbero bisogno di un vero breakthrough tecnologico che oggi è difficile scorgere. Si può senz’altro dire che al momento non ci sono alternative veramente valide che possano sostituire i carburanti liquidi su larga scala, considerata la loro capacità di contenere enormi quantità di energia in poco spazio, ciò che si chiama densità energetica e che fa la vera differenza. È evidente però che dovranno essere carburanti in grado di rispondere alla sfida della decarbonizzazione. Servirà quindi un percorso evolutivo
che l’industria petrolifera ha avviato da tempo e DENSITÀ ENERGETICA DELLE DIVERSE FONTI che ha preso forma con il progetto europeo “Clean BENZINA DIESEL CNG LNG BATTERIE Fuels fo All”, annunciato a metà giugno da Fuels EuPeso - kg* 50 50 50 50 50 rope nell’ambito della “Vision 2050”, il cui obiettivo Volume - litri 67 60 350 108 42 è quello di arrivare alla neuEnergia - kWh 638 630 694 694 6,7 tralità carbonica al 2050 nel settore dei trasporti atEnergia utile – kWh con 190 200 200 220 6,1 traverso lo sviluppo e l’imipotesi di rendimento piego di nuovi carburanti liquidi a basse emissioni di Km percorsi 1000 1200 1400 - 40 carbonio (LCLF) come, ad esempio, biocarburanti ed [*il dato sul peso è normalizzato a 50kg, anche se nel caso del metano i serbatoi medi sono pari a 10kg, con 400km di autonomia] e-fuels. Prodotti che derivano da materie prime non frastrutture aggiuntive e con i veicoli bonio raggiungerebbe infatti il duplipetrolifere con zero o limitate emisgià oggi in produzione. La tecnologia ce obiettivo di mantenere i prezzi dei sioni nette di carbonio, sia durante degli LCLF, in combinazione con l’eletprodotti socialmente accettabili e di la fase di produzione che di impiego, trificazione e le tecnologie dell’idrorendere gli investimenti economida miscelare in percentuale crescenti geno, permetterebbe di raggiungere camente giustificabili. È inoltre indicon i carburanti di origine fossile per la neutralità carbonica nel trasporto spensabile pervenire in tempi rapidi sostituirli gradualmente. stradale e di ottenere anche riduzioni all’integrazione degli schemi normaTra i tanti vantaggi: la possibilità di risignificative nel traporto aereo e mativi sui limiti alle emissioni di CO2 di durre la pressione e i costi per il ricamrittimo, in linea con la strategia euroauto e camion con quelli relativi all’inbio completo del parco auto; offrire ai pea “Clean Planet for All”. tensità di carbonio dei LCLF, affinché clienti una scelta tra diverse tecnoL’industria petrolifera è in una posiziosi possano trasferire completamente logie a basse emissioni di carbonio ne ottimale per favorire lo sviluppo di al settore dei trasporti i benefici derendendo così la neutralità carbonica queste tecnologie, ma è evidente che rivanti dall’evoluzione motoristica accessibile a tutti dal momento che si non può fare tutto da sola. Il successo e quelli insiti nei carburanti a basse tratta di una soluzione a basso costo di questo viaggio dipende dalla fiducia emissioni di carbonio. rispetto alle altre alternative; preserdegli investitori e soprattutto da un Si tratta, quindi, di avviare insieme a vare la solidità industriale europea e quadro politico che consenta la creachi è chiamato a scrivere le regole - i posti di lavoro nel settore automotizione di un mercato per gli LCLF, vaIstituzioni comunitarie e nazionali - un ve; sfruttare al meglio le infrastruttulorizzando i benefici da essi generati confronto capace di definire un quare logistiche e distributive esistenti; in termini di CO2 risparmiata, con una dro di riferimento certo e condiviso sviluppare soluzioni industriali fondamentali come l’idrogeno “verde” e “blu” e la “Carbon Capture & Storage” (CCS) a vantaggio anche di altre filie normativa chiara, stabile ed inclusiva e meccanismi di sostegno, sia in termini di accesso ai fondi pubblici e privati che di agevolazioni fiscali, al fine che consenta lo sviluppo industriale di queste tecnologie. Come altre volte in passato, l’industria petrolifera oggi si candida a dare un re. In poche parole, restituire all’Eurodi incoraggiare gli investimenti. contributo sostanziale alla minimizpa una vera leadership industriale in questo campo. Il progetto stima una produzione potenziale di LCLF fino a 30 milioni di Tep (Tonnellate petrolio equivalente) all’anno già entro il 2030, A tal fine, la tassazione dei carburanti dovrebbe essere rivista tenendo conto dell’intensità di carbonio. Una tassazione nulla o molto bassa per i carburanti a basse emissioni di carzazione dell’impatto sull’ambiente dei propri processi e prodotti nell’ambito dell’evoluzione low carbon della mobilità, con proposte concrete e carbu- ranti accessibili a tutti. CLEAN FUELS FOR ALL: QUALI I BENEFICI DEGLI LCLF «Clean Fuels for All»: quali i benefici degli LCLF con un investimento di 30-40 miliardi di euro. Ciò permetterebbe una riduzione I carburanti l iquidi a basse em per is o sio ffri ni re d u i n carbonio (LC a scelta soci LF) avranno un ruo almente sostenibil lo e e e ssen acce zia ssi le bi nel le a l i a c transiz onsum ione atori energetica al 2050 e oltre, annuale di 100 milioni di tonnellate di CO2 al 2035. Entro il 2050 si potrebbe arrivare a una proAiutano l’industria europea a mantenere la leadership sui motori a combustione interna e la catena del valore dell’automotive, con la creazione di nuove competenze e il Favoriscono la decarbonizzazione in settori come il trasporto aereo, marittimo e di merci su strada, dove al momento non esistono alternative tecnologiche praticabili duzione di 150 mimantenimento dei posti di lavoro lioni di Tep all’anno, con un investimento Garantiscono la sicurezza degli approvvigionamenti e Offrono ai consumatori la possibilità di scegliere tra diverse complessivo stimariducono la dipendenza dalle fonti estere opzioni tecnologiche a basse emissioni to tra i 400 e i 650 miliardi di euro senRiducono i costi di adeguamento della rete di distribuzione Riducono la pressione sui costi di un ricambio completo del za la necessità di indell’energia elettrica e dei punti di ricarica parco auto esistente
