l'odore dell'amore

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che potete immaginare. Ma agite con fantasia, perché la natura di odori suoi ne ha tanti: per esempio, più che andare a fare l’amore in auto con puzze da “abre magique” (un anti-feromone naturale, secondo me), preferite l’aria aperta in riva al mare o in mezzo al bosco, logicamente avendo cura di accertarsi di stare da soli. L’odore dei cibi. Come detto in altre occasioni, c’è un forte rapporto tra tavola e letto, nel senso che -a dirla come il compianto attore Ugo Tognazzi- un buon pranzo si accompagna sempre all’amore. Tutta la teoria dei “cibi afrodisiaci” ce lo indica: c’è una pista più che chiara tra il gusto ed il sesso. Quindi, care donne, recuperate l’arte delle vostre nonne, che era quello di accalappiare l’amato attraverso la buona cucina. L’invito logicamente vale anche per i maschietti: va bene pure l’invito a cena o la più proletaria pizza, ma se volete far colpo su di lei non c’è niente di meglio che prepararle una cenetta a lume di candela. Buon senso vuole che il cibo sia leggero: se vi buttate sui fritti o sulle parmigiane o sulle lasagne, è molto probabile che il vostro partner caschi sì sul letto, ma a ronfare, ancorpiù se, per digerire il malloppo, si prende un digestivo. Ma c’è un motivo in più: il cibo leggero, tendenzialmente vegetariano, ben si presta al gioco degli odori. Questi possono essere quelli tipici dei prodotti che comprate (devono quindi essere freschi, mai -e dico mai!- surgelati) o conditi con gli aromi, il che è un’arte del cuoco. Ogni cibo deve emettere UN odore o, al massimo, un odore ed un retro-odore, quindi non fate mischioni con le spezie. Diffidate delle misture industriali: è solo un misto di erbe disidratate con l’aggiunta di tanto glutammato, il tutto venduto a caro prezzo. Inoltre non mischiate mai gli odori: in cucina agite sugli aromi, il diffusore (magari con l’olio al feromone, per chi ne ha bisogno) piazzatelo solo in camera da letto. Ci fermiamo qua, caro lettore. Speriamo non di “aver fornito la verità” (il che non ci compete), ma di aver stimolato ad essere più consapevoli di noi stessi nell’arte amatoria. L’amore, come amiamo ripetere, è sintesi di razionalità ed emozione, il buon amante non deve perdere la testa, ma “saperla perdere in due” in un gioco di reciproco rispetto ed umile avvicinamento all’altro, un “altro” che resterà sempre un mistero per noi.

Ugo Albano


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