Le Misure strumento per la ripresa
EDITORIALE Perché cambiare?
IL TEMA
Introduzione alla Prognostica
DIVAGAZIONI A ZONZO SU METROLOGIA E DINTORNI
34 Ricercatori del GMEE nel “World’s Top 2% Scientists”
TESTING & DINTORNI
Agire, ma non d’impulso
TECNOLOGIE IN CAMPO
Quando Misure e Test fanno la differenza: casi applicativi e soluzioni di successo
ALTRI ARGOMENTI
Sicurezza funzionale: frazione di guasti sicuri e vincoli architetturali
Trasformazione digitale: prossimo obiettivo fondamentale della metrologia fondamentale?
Ricostruzione dei consumi di energia elettrica
La valutazione della competenza nei laboratori di prova e taratura
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alla prognostica. Previsione di vita utile di batterie
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Tecnologie in campo –Ricerca Universitaria: problem solver, multidisciplinare al servizio delle imprese
Multidisciplinary universitary research at the service of businesses
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Metrologia e Contratti –Parte 27 –Dati e informazioni: quali impatti potrebbero generare?
Metrology and contracts –Part 27 –Data and information: what impacts could they generate?
L. Buglione 83
La storia del Gruppo Misure Elettriche ed Elettroniche (GMEE) –Parte 9: Gli anni del GNRETE nel CNR
The history of the Electrical and Electronic Measurement Group (GMEE) –Ninth part: the years of CNR reorganization
M. Savino
ed Elettroniche
ANNO XXV N.01 2023 Editoriale: Perché cambiare? (Alessandro Ferrero) 7 Comunicazioni, Ricerca e Sviluppo, dagli Enti e dalle Imprese Notizie nel campo delle misure e della strumentazione 11 Il tema: Prognostica Introduzione alla Prognostica (Gabriele Patrizi, Lorenzo Ciani ) 17 Divagazioni a zonzo su metrologia e dintorni 34 Ricercatori del GMEE nel “World’s Top 2% Scientists” (Alessandro Ferrero, Dario Petri) 27 La pagina di ACCREDIA Notizie dall’Ente di Accreditamento (a cura di R. Mugno, S. Tramontin, F. Nizzero) 35 La pagina di IMEKO Aggiornamenti sulle attivita IMEKO (a cura di Daniele Fontanelli) 45 La Pagina dell’IMS Notizie dall’IEEE Instrumentation and Measurement Society (M. Parvis, S. Rapuano) 47 Testing & dintorni Agire, ma non d’impulso (articolo di Flavio Florian) (a cura di Massimo Mortarino) 49 Misure e fidatezza Sicurezza funzionale: la frazione di guasti sicuri e i vincoli architetturali (articolo di C. Bruno, L. Cristaldi, M. Tacchini) (a cura di L. Cristaldi, M. Catelani, M. Lazzaroni e L. Ciani ) 53 Tecnologie in campo Casi applicativi e soluzioni di successo in ambito di Test & Measurement (a cura di Massimo Mortarino) 59 Metrologia generale Trasformazione digitale: il prossimo obiettivo fondamentale della metrologia fondamentale? (a cura di Luca Mari ) 79 I Seriali di T_M: Misura del software Metrologia e Contratti–Parte 27 (a cura di Luigi Buglione) 83 Metrologia legale e forense Ricostruzione dei consumi di energia elettrica (a cura di Veronica Scotti ) 87 Spazio Associazioni Universitarie di Misuristi Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi (a cura di A. Ferrero, E. Sardini e A. Cigada) 89 Metrologia… per tutti! La valutazione della competenza nei laboratori di prova e taratura (a cura diMichele Lanna) 93 Manifestazioni, Eventi e Formazione 2023-2024: eventi in breve 99 Commenti alle norme: la 17025 17025 –Presentazione dei risultati –Quattordicesima parte: Opinioni e interpretazioni (a cura di Nicola Dell’Arena) 101 Storia e curiosità
storia del Gruppo Misure
(GMEE) Nona parte: Gli anni del GNRETE nel CNR (Mario Savino) 103 Abbiamo letto per voi 110 News 22-30-46-52-54-58-66-70-74-76-80-8284-86-90-92-96-98-100-102
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Perché cambiare?
To change or not to change?
Cari Lettori, i n i z i a u n n u o v o a n n o c h e , p e r Tu t t o M i s u r e , v e d e u n i m p o r t a n t e c a m b i a m e n t o , c o m e v i h o p r e a n n u n c i a t o nell’editoriale del numer o 3 d e l 2 0 2 2 : d a q u e s t o n u m e r o s a r à l a p r o p r i e t à d e l l a r i v i s t a , i l G M E E , a pubblicarla in proprio, senza più avvalersi della collaborazione, in passato preziosissima, di A&T
Vi avevo anche preannunciato che questo cambiamento avrà impatto del tutto trascurabile sui nostri lettori, collaboratori e inserzionisti e che la squadra di redazione che confeziona la rivista resterà la stessa di prima.
Immagino che molti di voi si staranno chiedendo le ragioni di un cambiamento che, almeno apparentemente, nulla cambia: se il “prodotto” Tutto Misure è apprezzato, perché rischiare cambiamenti? Si suole dire che: “squadra che vince non si cambia”
Eppure l’esperienza e, per chi anche solo distrattamente segue le vicende spor tive, alcune mal diger i t e e l i m i n a z i o n i d a i m p o r t a n t i c o m p e t i z i o n i c i dicono che anche la più vincente delle squadre, se non cambia, prima o poi finisce per perdere
A d a g i a r s i n e l l a c o n s u e t u d i n e , a r i s c h i o d i f a r l a diventare abitudine, è a mio parere il modo miglior e p e r n o n a c c o r g e r s i d e l c o s t a n t e , q u o t i d i a n o , l e n t o e v o l v e r e d e l m o n d o c h e c i c i r c o n d a e p e r r i s c h i a r e d i t r o v a r s e n e i n e s o r a b i l m e n t e f u o r i , quando il divario tra ciò che si è rimasti e ciò che si sarebbe dovuto diventare diventa incolmabile
L’attuale rinnovamento nasce in seno al GMEE ed è conseguenza di un processo di costante crescita c h e è p r o p r i o d e l G M E E , f i n d a l l e s u e o r i g i n i . I l GMEE nasce all’inizio degli anni ’80 del secolo scorso raggruppando, in un gruppo informale del C N R , r i c e r c a t o r i , p r e v a l e n t e m e n t e a c c a d e m i c i , che si prefiggono di promuovere ricerca e didattica nell’ambito delle misure elettriche ed elettronic h e O b i e t t i v o r a g g i u n t o n e l v o l g e r e d i q u a l c h e lustro, considerando che, allo scoccare del nuovo secolo, la ricerca italiana nell’ambito delle misure h a r a g g i u n t o u n a p o s i z i o n e d i t u t t o r i s p e t t o n e l panorama internazionale e i corsi di misure sono erogati in tutti i corsi di laurea in ingegneria elettrica ed elettronica, praticamente in tutte le Facoltà d’ingegneria italiane
Il CNR scioglie i gruppi informali, ma il GMEE non si scioglie Si organizza in Associazione per continuare a promuovere la cultura delle misure, comprendendone l ’ im por t anza per l a cr es cit a del P aes e e aprendosi a tutti gli attori del mondo delle misure. Continua a recepire i cambiamenti di questo settore e, a inizio 2022, si costituisce in Associazione di Promozione Sociale (APS), ottenendo l’iscrizione al RUNTS (il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) per poter meglio perseguire la propria missione. Questa nuova veste consente al GMEE una maggiore autonomia, anche finanziaria, per gestire le proprie iniziative, inclusa questa rivista che vuole continuare a essere un rilevante strumento di diffusione della cultura metrologica come leva di sviluppo, in questo momento d’impor tante transizione verso un mondo più sostenibile. Poterlo fare senza inter mediari, per quanto validi, è parsa un ’occasione da cogliere; ed ecco, in estrema sintesi, le ragioni di un cambiamento che poteva apparire non giustificato e fors’anche rischioso. Parlando di rinnovamento, non posso ignorare che q u e s t o è i l m i o q u i n t o a n n o d i d i r e z i o n e d i Tu t t o Misure. Non sta cer to a me dire se la rivista abbia tratto beneficio dalla mia direzione o se non vedete l’ora che io faccia le valigie. Posso solo sperare, magari un po ’ troppo ottimisticamente, nella prima ipotesi; se anche così fosse, sarei follemente presuntuoso a pensare di poter continuare ad libitum Arriva sempre il momento in cui ser vono idee nuove e nuove energie e non coglierlo por ta inevitabilmente alle sconfitte a cui accennavo all’inizio
Sono troppo “innamorato” di Tutto Misure, fin dal p r i m o n u m e r o , p e r t o l l e r a r e i l p e n s i e r o d i e s s e r e causa, anche solo involontaria, di una qualunque s c o n f i t t a H o q u i n d i c h i e s t o a l l a p r e s i d e n z a d e l GMEE d’iniziare a pensare al prossimo direttore, per garantire quell’alter nanza di cui Tutto Misure può solo beneficiare Essendo però convinto che i cambiamenti, per essere salutari, devono essere graduali, per ora contin u e r ò a d a n n o i a r v i i o , i n a t t e s a d i p o t e r e s s e r e ancora utile alla causa in altra forma
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PolyWorks Europa è lieta di annunciare che quest’anno il tasso di soddisfazione dei clienti è stato del 98,2%*. Il nostro servizio è noto per la capacità di fornire soluzioni rapide ai nostri clienti, sempre con uno spirito professionale e costruttivo. Il nostro team di assistenza tecnica riceve circa 3000 chiamate/ e-mail all’anno in Francia, 2500 chiamate/e-mail all’anno in Italia, 1900 chiamate/e-mail all’anno in Spagna e 350 chiamate/e-mail all’anno in Europa orientale.
La campagna
Ciao Alessandro, iniziamo con le presentazioni…?
Mi chiamo Alessandro Vicinelli, sono il direttore del supporto tecnico di PolyWorks Europa. Ho iniziato come ingegnere di produzione, per poi passare alla qualità e alla metrologia in un’azienda di stampaggio automatico del settore automotive.
PolyWorks Europa sta lanciando una campagna a livello europeo per promuovere la qualità del servizio tecnico fornito dal suo team di esperti. Lo slogan della campagna “Anche il nostro supporto tecnico è misurato” esprime sia il tasso di soddisfazione dei nostri clienti sia il collegamento con il nostro core business.Volevamodarevisibilitàadunodei nostri ingegneri applicativi e realizzare noi stessi il progetto. La campagna è stata quindi realizzata nei nostri uffici in Francia, in collaborazione con la nostra società madre, con sede in Québec.
Da quando è presente il supporto tecnico in Italia?
PolyWorks Europainiziaufficialmentea operare in Italiaadaprile del2016, ma le attivitàdi supporto erano già iniziate l’anno precedente.
Cosa rappresenta per PolyWorks Europa il supporto tecnico?
Il supporto tecnico si basa su 3 attività cardini: dimostrare il prodotto, formare i clienti, supportarli nelle sfide quotidianemettendo adisposizionedei nostriaccountmanagere deinostri partner, ApplicationSpecialist(AS) formati e motivati. Lanostra missione pone alcentro di queste attività i clienti, con i quali cerchiamo di instaurare fin dal primo incontro un rapporto di collaborazione e fiducia, ascoltando le loro esigenze e proponendo soluzioni specifiche per le varie necessità. Una volta che i clienti ci accordano fiducia scegliendo PolyWorks®, il secondo passo è quello di fornire una formazione adeguata ed efficace. Ogni licenza include un contratto di supporto che dà la possibilità di contattare i tecnici telefonicamente o tramite canali digitali per confrontarsi con i nostri AS su casi applicativi. Tutto questo è possibile formando in modo continuo e mirato i nostri tecnici. Con la stessa logica lavoriamo anche con la rete di partner.
Chi sono i nostri esperti? Qual è la loro missione?
Com’è organizzato li supporto tecnico di PolyWorks in Italia?
La sede operativa è a Pistoia e abbiamo 7 tecnici che lavorano in home-office in grado di coprire tutta l’Italia. Gli AS si alternano fra supportoda remoto, corsie dimostrazioni del prodotto:per attivitàparticolarmente complesse abbiamo tecnici esperti in vari settori (CMM, Macro, Reverse, GD&T, etc).
Le aziende manifatturiere di tutto il mondo devono affrontare una sfida comune. Devono essere in grado di mettere in produzione nuovi prodotti di qualità in tempi rapidi e al minor costo possibile. In qualità di partner software per le attività di metrologia 3D, la missione dei nostri esperti è ottimizzare i vantaggi che la metrologia può apportare al ciclo di ingegneria di prodotto e alla qualità della produzione, con l’obiettivo di aiutare le aziende a raggiungere i loro obiettivi commerciali. Per portare a termine questa missione, abbiamo portato l’assistenza tecnica ad un livello senza precedenti nel nostro mercato. Ci avvaliamo di un team di assistenza tecnica con una vasta esperienza nella metrologia industriale, nell’ingegneria di prodotto e nella produzione, composto da oltre 150 application specialist altamente qualificati, che parlano 20 lingue diverse e vivono in 19 paesi. Abbiamo inoltre implementato una filosofia di assistenza clienti che va oltre il tradizionale supporto software, dedicando tutto il tempo necessario a comprendere il processo e ad analizzare i requisiti prima di proporre una soluzione ottimale che risolva il problema della misura. La nostra missione potrà dirsi conclusa solo quando l’attività di misura sarà portata atermineconsuccesso.
Questo tipo diorganizzazione ci permette,pur mantenendo unlivellodi eccellenza nelle attivitàsvolte, di ottimizzarele risorse: oltre a corsi, dimostrazioni e interventi di supporto tecnico abbiamo completato diversi progetti di customizzazione.
Hai parlato di Macro e customizzazioni, spiegaci meglio.
Cosa dicono i clienti del nostro servizio?
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Ru Giuliano, Benestarista, Tristone Flowtech Italy.
Ogni licenza di PolyWorks include gratuitamente un linguaggio macro molto potente e allo stesso tempo semplice e intuitivo che consente ad ogni utilizzatore, anche senza esperienza di programmazione, di scaricare delle macro dalla TSZ (Technical Support Zone) o convertire in un singolo “click” un numero qualsiasi di operazioni. Se il cliente lo desidera, offriamo anche servizi di customizzazione avanzati per fare fronte alle esigenze più complesse.
«Apprezziamo sempre il supporto del team PolyWorks», dice Sylvain Chevalerias, Servizi PLM AIRBUS - 3D SCAN.
Parlaci di progetti futuri
Abbiamo da poco ricevuto il primo ordine per il nostro nuovo prodotto PolyWorks|DataLoop™, che consente una rivoluzionaria gestione, analisi e condivisione dei dati e parallelamente un importantissimo cliente sta iniziando un periodo di test sempre di PolyWorks|DataLoop. Sulla scia di quanto sta già accadendo in nord America, ci prepariamo a supportare la diffusione su larga scala di questo prodotto che rivoluzionerà il modo di lavorare dei nostri clienti. Per mostrare e spiegare ciò di cui vi ho appena parlato, stiamo preparando numerose iniziative, la prima delle quali si terrà presso FICO l’11 Marzo 2022.
* Tassi nel 2022, a seguito di indagini condotte dopo una chiamata o un’e-mail al supporto tecnico.
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“La nostra missione pone i clienti al centro delle attività del Supporto tecnico”
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Notizie nel campo delle misure e della strumentazione
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This section contains an overview of the most significant news from Italian R&D groups, associations and industries, in the field of measurement science and instrumentation, at both theoretical and applied levels.
RIASSUNTO
Questa sezione contiene articoli e notizie significative da gruppi di ricerca, associazioni e aziende leader in Italia nel campo della scienza delle misure
SI È TENUTO A LIONE IL CONGRESSO INTERNAZIONALE DI METROLOGIA
Il Congresso Internazionale di Metrologia , importante appuntamento biennale del mondo della metrologia, si è tenuto dal 7 al 10 marzo scorsi, all’Eurexpo di Lione, in Francia. Quest’anno il congresso ha festeggiato il suo 40° compleanno e la 20a edizione, essendosi svolto per la prima volta a Bordeaux nel 1983. Con la sponsorizzazione di Trescal, Cetiat e Altimet, 850 partecipanti da 45 paesi, oltre 200 presentazioni e 3.000 m2 di esposizione, il congresso non rappresenta solo uno dei più rilevanti eventi nell’am-
bito delle misure, ma anche un esempio da seguire su come il mondo della ricerca e il mondo delle applicazioni industriali della metrologia possono lavorare sinergicamente per il progresso della metrologia.
Il tema di quest’anno è stato “La metrologia del futuro a portata di mano” e si è focalizzato sui tre principali filoni d’Industria 4.0, Sanità e Cambiamenti climatici che, come i recenti eventi di questi ultimi anni hanno dimostrato, beneficerebbero tantissimo di una metrologia che fosse veramente “a portata di mano” e, soprattutto, ben presente nel bagaglio culturale di chi è chiamato a prendere decisioni rilevanti per il nostro futuro.
Particolarmente interessanti le 6 tavole rotonde in programma, che hanno visto la partecipazione di numerosi esperti internazionali, provenienti dal mondo dell’accademia, degli istituti me trologici primari e dell’industria, con frontarsi su questi temi di grande attualità:
–La metrologia sa stare al passo della rivoluzione dell’idrogeno?;
–La metrologia nell’economia circolare; –Industria 4.0: dalle misure fuori linea alle misure in linea;
–L’impatto della metrologia sulla transizione digitale: sfide e opportunità; –Che significa essere metrologo nel 21° secolo?;
–Le sfide metrologiche nel settore medicale: rilievo, diagnosi e digitalizzazione.
Ancora una volta il Congresso Internazionale si è mostrato all’altezza delle aspettative e sempre più evento leader nel settore della metrologia, per la sua capacità di coniugare una rilevante manifestazione fieristica (forse la più rilevante per la metrologia, sicuramente in Europa e probabilmente nel mondo) a importanti eventi culturali in cui si confrontano in modo sinergicamente costruttivo i diversi attori della ricerca metrologica, dagli accademici agli industriali, dimostrando che si possono ottenere eccellenti risultati trattando di metrologia, senza doverla forzatamente associare e, quindi, renderla ancillare ad altre attività.
L’EVENTO A&T 2023 SI È TENUTO A TORINO
Un altro evento “tradizionale”, A&T 2023, si è tenuto a Torino, all’Oval Lingotto, dal 22 al 24 febbraio scorsi. Anche questo evento coniuga una fiera a una serie di manifestazioni culturali, focalizzate non solo sul mondo della metrologia ma, più in generale, rivolte
La Redazione di Tutto_Misure (redazione@tuttomisure.org)
COMUNICAZIONI , RICERCAESVILUPPO DAENTIEIMPRESE s
T_M N. 1/23 11
Cogo Bilance è dal 1870 leader nel settore della pesatura e del d o s a g g i o i n d u s t r i a l e c o n i m a r c h i B u r o n i O p e s s i , Q u a d r e l l i , Laveggio, Iemmegi Progettiamo produciamo e installiamo sia impianti standard quali pese a ponte, piattaforme di pesatura, i n d i c a t o r i d i p e s o , c e l l e d i c a r i c o , d i n a m o m e t r i , c o n t a p e z z i , b i l a n c e , i m p i a n t i d i d o s a g g i o , s i a r e a l i z z a t i s u s p e c i f i c h e d e l cliente, sia hardware che software
Realizziamo impianti di controllo accessi negli stabilimenti e nei singoli reparti, sia per quanto riguarda mezzi pesanti sia per mezzi leggeri e persone fisiche, per garantire la sicurezza delle persone e il controllo puntuale della movimentazione delle merci
Eseguiamo tarature di impianti di pesatura e dosaggio e disponiamo delle autorizzazioni necessarie per eseguire le verifiche periodiche legali con il nostro laboratorio metrologico Siamo certificati ISO 9001-2015 e nel giugno 2020 il nostro laboratorio m e t r o l o g i c o h a o t t e n u t o d a A c c r e d i a l ’ a c c r e d i t a m e n t o c o m e Centro LAT n° 292
Via Risorgimento 3 – Oggiona con S. Stefano (VA) Tel 0331/212312 – Fax 0331/219778
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Le soluzioni
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T M 12 TUTTO MISURE TUTTO MISURE AFFIDABILITÀ------D TOR AL metrologi ogia Forense XIX Congresso In trologia La riproducibilità de is FMEA a sinergia rologica in Sanità Le responsabilità da contatto sociale TUTTO MISURE TUTTO MISURE FFIDABILITÀ------D TORIA In ricordo di due amici EMA delle grandi struttu G pi ob di controllo A R ARGOM N Gestione dell’efficienza energetica
GLI ESPERTI DI T M
al mondo dell’automazione e del testing. Con 400 aziende espositrici e 17.000 visitatori, A&T ha anche quest’anno ottenuto ottimi risultati. Numerosi gli eventi organizzati, tra cui il Premio Innovazione 4.0, nelle tre categorie Aziende, Start-up e Università e Ricerca. Tra quelli più strettamente legati alla metrologia, si sono segnalati la Giornata della Misurazione, organizzata dal GMEE e di cui si riferirà in altra parte della rivista, la sessione su “Come gestire le apparecchiature di misura per ottimizzare le attività di laboratorio”, organizzata da Accredia e il “XXXVII Convegno dei centri di taratura accreditati”, sempre organizzato da Accredia.
I numerosi altri eventi si sono prevalentemente focalizzati sugli aspetti di automazione e di produzione industriale, di sicuro interesse in uno scenario d’Industria 4.0 e di transizione digitale, ma che non hanno dato alle misure quel ruolo d’importante leva di competitività e innovazione offertagli, per esempio, dal congresso e fiera di Lione di cui si è riferito più sopra, rendendo questo evento meno centrale per il mondo della metrologia.
LA FIGURA DEL CRIMINALISTA PUÒ OGGI AVVALERSI DELLA CERTIFICAZIONE
In un recente comunicato , Accre-
dia rende noto che la figura professionale del criminalista può ora avvalersi della certificazione rilasciata dagli organismi accreditati, secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17024, in base alla norma UNI 11822 “Attività professionali non regolamentate –Criminalista – Requisiti di conoscenza, abilità, autonomia e responsabilità”.
La norma UNI 11822, alla cui stesura ha contribuito anche l’avv. Veronica Scotti, una nostra apprezzata collaboratrice, definisce la figura del criminalista, cioè del professionista che svolge accertamenti tecnico-giudiziari ai fini della verifica dei fatti costituenti reato e/o illecito e della scoperta del loro autore.
Definisce quindi le competenze che, in qualità di esperto tecnico, il criminalista deve possedere: questa figura professionale utilizza il sapere e le metodologie delle scienze forensi nell’ambito dell’analisi della scena del crimine, dell’analisi di traffico dati telefonici e telematici, delle analisi foniche, dell’antropometria e tratti somatici, della balistica, della dattiloscopia, della digital forensics, della geoarcheologia, della grafologia forense e delle trascrizioni.
Come ben fa notare il comunicato di Accredia, la certificazione si qualifica come strumento distintivo sul mercato a tutela di tutti gli attori coinvolti e, soprattutto, come una garanzia
preventiva e continua di qualità e professionalità attraverso la verifica del mantenimento, aggiornamento e miglioramento continuo delle competenze. Tutto ciò senza dimenticare il controllo in termini di trasparenza e credibilità, anche di fronte a committenti di rilievo istituzionale, come i Tribunali.
Si è quindi reso disponibile un importante strumento di qualificazione di una figura professionale di sempre maggiore rilevanza, per garantire la correttezza delle indagini giudiziarie. Considerata l’importanza dei rilievi sperimentali (e, quindi, delle misure) nello svolgimento di alcune delle attività tipiche di questa figura professionale, sarà interessante rivederne le competenze quando il progetto di norma su “Attività professionali non regolamentate – Tecnico Metrologo – Requisiti di conoscenza, abilità, autonomia e responsabilità” sarà definitivamente approvato e diventerà norma, al pari della UNI 11822.
SI TERRÀ AD ANCONA
LA 15a CONFERENZA DI AIVELA
Si terrà ad Ancona, dal 20 al 23 giugno 2023, la 15th Intl Conference on Vibration Measurements by Laser and Noncontact Techniques & Short Course organizzata da AI.VE.LA.
Il programma della Conferenza prevede Invited Lecture e Keynote talk da parte di esperti di chiara fama internazionale, Tutorial da parte di produttori di strumentazione, Special Sessions e presentazioni di esponenti di università, centri di ricerca e aziende.
Il giorno prima della Conferenza ci sarà uno Short Course, per fornire le conoscenze di base delle tecniche ottiche per la misura di vibrazioni e consentire ai partecipanti di mettere mano alla più recente strumentazione. Il Corso, organizzato in collaborazione con produttori di strumentazione, si articolerà in lezioni teoriche e sessioni hand-on di laboratorio.
Maggiori informazioni sul sito web della conferenza.
T_M 13 N.01 ; 2023 COMUNICAZIONI, RICERCAESVILUPPO DAENTIEIMPRESE
LA@CERT
Taratura & Ispezione
LAT n. 147
Taratura Masseda 1mg a 2000kg
Taratura Strumenti per Pesare da 1mg a 1001
Taratura Misure di Capacità da 100ml a 25 000L
Taratura Serbatoi campioni per liquidi e GPL (Taratura non accreditata di Contatori Volumetrici)
ORGANISMO D'ISPEZIONE ACCREDITATO
Per la Verificazione Periodica degli Strumenti di Misura
{Decreto 21 Aprile 2017, n. 93)
TIPOLOGIA STRUMENTI:
• Strumentiper pesare NAWI;
•Strumenti per pesare AWI;
• Sistemiperla misurazione continua e dinamica di liquidi diversi dall'acqua;
• Autobotte con misuratori di liquidi e gas;
• Distributori di Metano liquido (LNG);
• Distributori diGPL;
• Distributoridi Metano (CNG);
• Misure dicapacità;
• Misure di GPL;
• Contatori dell'acqua.
LAT 147
510E
ISP
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LABCERTsncdiG.Blandino&C.ViaComina,3 -33080 S.QUIRINO(PN)ltaly Tel.0434-554707 • Fax0434-362081 Internet:www.labcert.it e-mail: info@labcert.it
PRODUZIONEMASTER METER per la misurazionediLNG, CNG, GPL
Il Laboratorio metrologico della LABCERT snc, diretto dal cav. Giuseppe Blandino, a seguito dei provvedimenti firmati dal Ministero dello Sviluppo Economico negli ultimi anni e dei numerosi e qualificati accreditamenti emessi da ACCREDIA, è diventato uno dei più importanti Laboratori di metrologia legale in Italia, nel settore della certificazione per marcatura CE di prodotto e della taratura.
Il Laboratorio possiede i seguenti accreditamenti e notifiche:
Accreditamento PRD n. 237B: conforme alla norma UNI CEI
EN/ISO/IEC 17065:2012 quale Organismo di Certificazione di prodotti/servizi.
–Accreditamento LAT n. 147: conforme alla norma UNI CEI EN/ISO/IEC 17025:2005 quale Laboratorio di Taratura.
–Organismo Notificato n. 2166: Direttiva 2014/32/UE (MID) – Strumenti di misura; Direttiva 2014/31/UE (NAWID) – Strumenti per pesare a funzionamento non automatico.
LABCERT snc di G. Blandino & C.
Via Comina 3 – 33080 San Quirino (PN)
Tel. 0434/554707 – Fax 0434/362081
E-mail: info@labcert.it – Web: www.labcert.it
Persona da contattare: Cav. Giuseppe Blandino
132)per la verificazione degli strumenti di misura regolamentati dalla Direttiva MID: MI-005 ed MI-006.
Il Centro è idoneo all’esecuzione della verifica periodica delle seguenti categorie: Pesi e masse da 1 mg a 2.000 kg – Misure Campione di volume fino a 5.000 L – Strumenti per pesare fino a 300.000 kg NAWI – Strumenti per pesare a funzionamento automatico – Misure di capacità e recipienti (anche montati su autocisterna) – Misuratori volumetrici – Misuratori di carburanti per autotrazione presso distributori stradali – Complessi di misura per carburanti – Misuratori di Metano e GPL – Sistemi di misurazione di carburanti installati su autocisterne.
Servizi di Taratura nell’ambito della metrologia scientifica. Il Centro è accreditato per la taratura dei seguenti strumenti:Campioni di masse da 1 mg a 2.000 kg – Strumenti per pesare fino a 100.000 kg –Serbatoi campione e misure materializzate di capacità da 100 ml a 2.000 L – Serbatoi campione e misure materializzate di capacità per gas GPL da 5 L a 2.000 L.
Servizi di Certificazione prodotto e S.Q. nell’ambito della Metrologia Legale . Oltre a possedere l’accreditamento PRD, LABCERT è “Organismo Notificato” europeo n. 2166 per la Direttiva 2014/32/UE, relativa agli strumenti di misura(MI-005, Sistemi di misura per la misurazione continua e dinamica di quantità di liquidi diversi dall’acqua: distributori di carburanti e gas liquefatti; sistemi di misura su condotta di tutti i liquidi, quali vino, latte, birra, saponi, ecc. – MI006, Strumenti per pesare a funzionamento automatico: selezionatrici ponderali a funzionamento automatico, riempitrici gravimetriche automatiche, totalizzatori a funzionamento continuo e discontinuo, pese a ponte per veicoli ferroviari – MI-008,Misure materializzate di lunghezza e di capacità), e la Direttiva 2014/31/UE, relativa agli strumenti per pesare a funzionamento non automatico (bilance).
Servizi di “Verificazione periodica” degli strumenti per pesare e misurare nell’ambito della Metrologia Legale. LABCERT ha ottenuto l’idoneità da parte della CCIAA di Pordenone (11/03/2003 n. PN-01 in applicazione del DM 28/03/2000, n. 182 e succ. Decreti attuativi), fra i primi Centri autorizzati in Italia. Inoltre ha ottenuto l’idoneità da parte di UNIONCAMERE (nn. PN-131 e PN-
Servizi di prove e taratura nell’ambito volontario, nelle Aziende con Sistema di Qualità Certificato ISO 9000.Il Centro è dotato di apparecchiature e campioni certificati LAT per emettererapporti di taratura e di prova(attività non accreditate) su strumenti al di fuori del proprio campo di accreditamento.Labcert supporta le aziende per la pianificazione delle tarature di tutti i loro strumenti di misura:Chiavi dinamometriche, Presse per prova materiali, Calibri, Micrometri, Manometri, Misuratori di pressione, umidità, temperatura, ecc. Formazione. Corsi di metrologia teorico/pratici di metrologia, anche su specifica richiesta del cliente, mirati su specifiche tematiche: Metrologia legale – Metrologia tecnico-scientifica – Taratura masse – Taratura strumenti per pesare e misurare – Documenti OIML, Guide WELMEC, DIRETTIVE EUROPEE di Metrologia Legale – Verifica periodica degli strumenti metrici nazionali & MID MI-005, MI-006.
T_M 15 T_M 15 TUTTO MISURE TUTTO MISURE AFFIDABILITÀ *"! )'' D TORIAL metrologi ogia Forense XIX Congresso In trologia La riproducibilità de is FMEA na sinergia rologica in Sanità Le responsabilità da contatto sociale TUTTO MISURE TUTTO MISURE FFIDABILITÀ D TORIA In ricordo di due amici EMA delle grandi struttu G pi ob di controllo ALTR ARGOMENT Gestione dell’efficienza energetica GLI ESPERTI DI T_M
–
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• Range da 0…1Nm a 0…160Nm
• Attacco quadro maschio/femmina
Design compatto
Uscita ampli cata 0…±10V
Misura angolare con risoluzione no a 400 impulsi
Opzione USB con software incluso
Highlights 8656
Range da 0…1Nm a 0…100Nm
Design compatto
Uscita ampli cata 0…±10V
Misura angolare con risoluzione no a 400 impulsi
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Applicazioni
Test di ne linea in banchi prova
Misura di coppia in processi di avvitatura
R&D
Test di motori elettrici
Monitoraggio qualità di tools & machines
Test di libera rotazione
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couplings torque sensor motor object M Misura di coppia/angolo su manopola veicolo couplings mounting/ attachment ball bearing torque sensor motor Misura di coppia di una frizione su cuscinetti rotation brake motor torque sensor couplings Caratterizzazione di un motore
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Mai
visto
un sensore di coppia così compatto!
Gabriele Patrizi, Lorenzo Ciani
Introduzione alla Prognostica
Previsione di vita utile residua di batterie
INTRODUCTION TO PROGNOSTICS
AND REMAINING USEFUL LIFE PREDICTION FOR BATTERIES
Prognostic and Health Management techniques allow to identify quickly and ahead of time unexpected behaviors and early failures in complex systems and plants. This is carried out estimating the Remaining Useful Life (RUL) of the item under analysis. In this paper the basic concept of prognostic and Remaining Useful Life estimation for Lithium-Ion batteries are discussed In the following issues the topic will be fur ther studied including the proposal and application of an innovative hybrid approach.
RIASSUNTO
L’utilizzo delle tecniche di prognostica e stima dello stato di salute permette d’identificare preventivamente compor tamenti inaspettati e guasti improvvisi a l l ’ i n t e r n o d i s i s t e m i , a n c h e e s t r e m a m e n t e c o m p l e s s i . Q u e s t a v a l u t a z i o n e viene effettuata mediante la stima della vita utile residua (RUL, Remaining Useful Life) In questo ar ticolo verranno introdotti i concetti base del mondo della prognostica e della previsione della vita utile residua di batterie agli ioni di litio Nei numeri seguenti gli aspetti verranno ulteriormente ampliati e applicati, proponendo un nuovo modello ibrido per l’ottimizzazione della stima.
INTRODUZIONE
N e l l ’ a m b i t o d e l l a p r o g n o s t i c a d ’ i mp i a n t o , l a c o n o s c e n z a d e l l o “ s t a t o d i salute” delle batterie è determinante e c o s t i t u i s c e t e m a d i a t t u a l e i n t e r e s s e s c i e n t i f i c o , c o m e d o c u m e n t a n o a r iguardo i recenti sviluppi sia della letter a t u r a i n t e r n a z i o n a l e s i a d e l p a n o r am a n o r m a t i v o L e m o t i v a z i o n i s o n o molteplici e di diversa natura: tra queste, è evidente la necessità di disporre, i n m o l t i c o n t e s t i o p e r a t i v i a e l e v a t o impatto tecnologico, di dispositivi (e, q u i n d i , b a t t e r i e a g l i i o n i d i l i t i o , n e l caso di studio) che si caratterizzino per un ampio inter vallo della vita utile (useful life), al fine di garantire la fattibilità economica e ridurre il costo d’impiant o , m a n t e n e n d o n e l e p r e s t a z i o n i n e l tempo [1]
La stima della vita utile residua (RUL –Remaining Useful Life) rappresenta pertanto un dato essenziale per la gestione delle moderne batterie installate in vari ambiti: il compar to delle auto elett r i c h e , i v e i c o l i a g u i d a a u t o n o m a , i
droni aerei e sottomarini, solo per citare alcuni esempi. Più nel dettaglio, la c o n o s c e n z a d i R U L p e r m e t t e d i p r og r a m m a r e l a m a n u t e n z i o n e d e l s i s t ema, ottimizzare l’efficienza operativa e d e v i t a r e t e m p i d i f e r m o - m a c c h i n a n o n p i a n i f i c a t i . P e r q u e s t o m o t i v o , l a stima di questo parametro è una priorità assoluta nei programmi di manutenzione predittiva
LA PROGNOSTICA
L’ingegneria dell’affidabilità (Reliability) e della fidatezza (Dependability) mira ad analizzare, valutare e prevedere i parametri relativi alla vita utile di componenti, sistemi e impianti I metodi convenzionali per la previsione e l’analisi di affidabilità utilizzano informaz i o n i s u i t a s s i d i g u a s t o , c o n t e n u t e all’interno di banche dati o HandBook (esempi in ambito elettrico ed elettronico sono la Mil-HDBK-217, la Telcordia SR332 e la FIDES). In questi documenti s o n o c o n t e n u t e i n f o r m a z i o n i r e l a t i v e
alla probabilità di guasto dei componenti elettrici ed elettronici, in base alle c o n d i z i o n i a m b i e n t a l i e o p e r a t i v e i n cui essi si trovano
N o n o s t a n t e q u e s t e t e c n i c h e d i s t i m a dei parametri di affidabilità e di valutazione della vita utile di componenti sian o t u t t ’ o r a a m p i a m e n t e u t i l i z z a t e i n ambito accademico e industriale, nel panorama attuale si stanno definendo approcci alternativi, in grado di ottenere risultati più accurati
In quest’ottica, un ruolo chiave è giocato dalla prognostica Essa si riferisce alla possibilità di prevedere il futuro “stato di salute” per un componente o sistema sulla base di misurazioni, modelli di degradazione e/o dati storici sulle condizioni di un attuale stato di salute; tutto ciò consente di ottenere informazioni sulla RUL del dispositivo, stimando la progressione di un guasto in funzione delle condizioni ambientali [1]
La modellazione può essere eseguita, ad esempio, con approcci fondati sulla f i s i c a d e l g u a s t o ( P o F – P h y s i c s - o fFailure): la conoscenza del ciclo di vita e l a m o d e l l a z i o n e d e i m e c c a n i s m i d i g u a s t o d i u n p r o d o t t o c o n s e n t o n o d i valutare l’affidabilità e la vita utile residua del sistema Oltre a questo metodo, sono presenti in letteratura ulteriori approcci alla prognostica, mediante i quali è possibile stimare la RUL in maniera più efficace Tra questi, i metodi D a t a D r i v e n a n a l i z z a n o i d a t i p r o v enienti da differenti parametri, acquisiti s u l s i s t e m a m e d i a n t e t e c n i c h e s t a t i s t iche, modelli di regressione, intelligenza ar tificiale e altro ancora, per stimare l’avanzamento del degrado sul sistema Esistono, infine, i metodi ibridi bas a t i s u u n a c o m b i n a z i o n e d e i m e t o d i citati. La Fig. 1 riassume i possibili approcci alla prognostica d’impianto
Università di Firenze gabriele.patrizi@unifi.it T M N. 1/23 17
PROGNOSTICA
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Implementare una procedura di prognostica e analisi dello stato di salute del sistema, basata sui dati (sia approcci data-driven sia approcci ibridi), richiede le seguenti fasi consequenziali: –Sensing; –Rilevamento delle anomalie; –Diagnostica; –Prognostica; –Decisione.
Durante la fase di sensing vengono acquisiti una serie di parametri dipendenti dal tempo, relativi al degrado dei materiali, alle condizioni ambientali in cui il sistema si trova a operare e allo stato di funzionamento dei vari componenti. Queste informazioni vengono utilizzate nella successiva fase di rilevamento delle anomalie, al fine d’individuare comportamenti inaspettati rispetto ad andamenti di riferimento, tipici del sistema sano, e/o soglie di gua sto provenienti da analisi di dati storici. Questa fase può fornire un avviso tempestivo sul comportamento non corretto del sistema, sebbene sia importante notare come un’anomalia non identifica necessariamente un guasto del sistema. Il terzo step è la fase di diagnostica , che permette d’identificare modi di guasto e possibili danni a partire dalle anomalie precedentemente riscontrate. Si passa poi alla fase di prognostica, in cui si stima il parametro RUL entro opportuni intervalli. In questa fase possono essere necessarie informazioni aggiuntive, come lo storico della manutenzione effettuata, i parametri ambientali nominali e le condizioni di normale funzionamento. Sul-
la base dei passaggi precedenti, la fase finale decisionale consiste nel programmare ed effettuare le azioni necessarie, al fine di prevenire l’insorgenza dei guasti e diminuire, quindi, i tempi di fermo-macchina [1].
Il fine ultimo delle tecniche di prognostica richiamate riguarda l’implementazione e l’ottimizzazione della manutenzione dell’impianto, basata su condizione (CBM – Condition Based Maintenance). Questo approccio manutentivo sfrutta i risultati delle analisi di diagnostica e prognostica al fine di ottimizzare la pianificazione della manutenzione del sistema, riducendo i costi ed evitando guasti inaspettati. Uno schema riassuntivo del flusso di processo, che porta dai dati di misura alla prognostica e alla manutenzione basata su condizione, è illustrato in Fig. 2. Per riassumere, quindi, i principali vantaggi dell’applicazione di tecniche di prognostica sono la prevenzione contro guasti catastrofici, l’incremento del-
la disponibilità e la riduzione dei tempi di fermo impianto, l’ottimizzazione dei cicli di manutenzione, la possibilità di eseguire tempestive azioni di riparazione, il miglioramento del supporto logistico e la riduzione dei costi di gestione del sistema.
LA PREVISIONE DELLA VITA UTILE RESIDUA
La vita utile residua (RUL) è definita come il tempo rimanente entro il quale un componente sarà in grado di eseguire le proprie capacità funzionali prima del guasto. Analiticamente, il valore di RUL (espresso in ore, giorni, anni, cicli di funzionamento, etc.) si riferisce all’intervallo di tempo che intercorre dall’istante attuale (cioè il momento in cui avviene la previsione) e la fine del ciclo di vita (EOL, End-Of-Life).
In particolare, rappresenta il momento temporale in cui si prevede che lo stato del sistema raggiungerà il guasto, mentre è l’indicazione effettiva della vita utile residua predetta [2].
Le informazioni necessarie a un modello di stima di RUL sono indicatori di condizione dello stato di salute del sistema. Tali caratteristiche sono generalmente ottenute da sistemi di monitoraggio e sensori, sistemi di diagnostica installati a bordo macchina, log di sistema. Il metodo utilizzato per calcolare il parametro RUL dipende dal tipo di dati disponibili. Se ad esempio si hanno dati parziali relativi alla storia di sistemi simili, questi devono necessariamente essere combinati con informazioni relative all’affidabilità dei componenti (Lifetime
T_M 19 N.01 ; 2023 IL TEMA s
Figura 2 – Flusso di processo che porta alla manutenzione basata su condizione, a partire dai dati misurati sul sistema e dalle analisi di prognostica
Figura 1 – Schema riassuntivo sugli approcci possibili per la prognostica
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Data). Per stimare il parametro RUL, in questo caso vengono utilizzati modelli di rischio proporzionale e distribuzioni di probabilità di guasto dei componenti tipiche dell’analisi di affidabilità classica. In alternativa, se sono presenti dati completi e dettagliati sul sistema analizzato e/o su sistemi simili, è possibile seguire approcci completamente datadriven. Uno schema riassuntivo dei metodi di prognostica d’impianto di tipo data-driven è mostrato in Fig 3, dove si fa riferimento alle diverse tipologie di dati che si hanno a disposizione e ai possibili approcci implementabili. Andando un po ’ nello specifico, a seconda del tipo di dati si può avere [3]: i Run-to-Failure Data – Se è disponibile un database completo ed esteso di dati d i g u a s t o d i c o m p o n e n t i s i m i l i ( o d i c o m p o n e n t i d i v e r s i , c h e m o s t r a n o u n compor tamento simile), è possibile eseg u i r e l a s t i m a d e l l a R U L u t i l i z z a n d o metodi di similarità. Questi metodi acquisiscono i profili di degrado del componente e li confrontano con il dataset proveniente da sistemi simili; lo scopo è determinare a quale profilo i dati corrispondono maggiormente.
ii. Soglia di guasto – In molti casi, le informazioni necessarie per eseguire gli approcci precedenti non possono essere acquisite, per ragioni di tempo, costo e complessità del setup di misura. Tuttav i a , s e s o n o p r e s e n t i i n f o r m a z i o n i r iguardanti una soglia di guasto, è possibile adattare modelli di serie temporali, per prevedere come gli indicatori estratti dai dati dei sensori varino nel tempo. Questi modelli di degradazione stimano il parametro RUL, prevedendo quando l’indicatore di condizione raggiungerà il limite fissato dalla soglia di guasto. A seconda del tipo di componente/ sistema oggetto di studio, uno o più indicatori possono essere fusi per stimare lo stato di salute del componente (SOH, State Of Health). Una volta ottenuto il valore di SOH attuale e predetto (ovvero la sua evoluzione temporale), la previsione viene confrontata con la soglia di errore, per stimare il fine vita predetto (EOL) e, di conseguenza, determinare la vita utile residua
Più in dettaglio, la Fig 4 evidenzia il concetto di prognostica quando i dati a disposizione sono di tipo Run-to-Failure. In questo caso, la figura mostra il degra-
do dello stato di salute di sistemi simili utilizzati in condizioni confrontabili (linee blu), acquisiti nell’inter vallo di tempo che intercorre dall’istallazione all’istante in cui si manifesta il guasto (asterisco nero). I dati misurati fino al momento attuale sul sistema preso in considerazione (cur va rossa), vengono confrontati con l’intero dataset disponibile, al fine di deter minare gli andamenti con la maggiore somiglianza al caso in oggetto Una volta fatto questo, si può determinare la distribuzione di probabilità della vita utile residua del sistema, prendendo in considerazione le situazioni di maggiore somiglianza al caso analizzato, come mostrato nel riquadro rosso all’interno della Fig 4
La soluzione più interessante per stimare lo stato di salute di batterie è, invece, quella basata su soglia di guasto e descritta al precedente punto (ii) Infatti, nella maggior par te delle applicazioni pratiche e nel caso delle batterie a ioni d i l i t i o , è f a c i l e d e f i n i r e l a s o g l i a d i guasto oltre la quale il dispositivo non è più in grado di fornire le prestazioni desiderate ed è quindi richiesta la sostituzione.
T M 21 N . 0 1 ; 2 0 2 3 IL TEMA s
Figura 3 – Schema riassuntivo degli approcci data-driven per la prognostica d’impianto sulla base dei dati disponibili
La maggior parte dei lavori presenti in letteratura riguardanti questo argomento considera la capacità in scarica della batteria come indicatore di SOH, mentre la soglia al guasto (FT, Failure Threshold) è fissata al 70% o all’80% della capacità nominale della batteria. La Fig. 5 mostra un esempio di stima di
RUL effettuata confrontando SOH di un sistema generico con una soglia di guasto fissata al 70% di SOH (linea tratteggiata rossa). Le altre linee orizzontali tratteggiate rappresentano la condizione di salute (dal 100% al 90% di SOH), uno scenario di cautela (dal 90% all’80% di SOH) e la necessità di
riparazione (minore dell’80% di SOH). La previsione dello stato di salute futuro (linea rossa) viene eseguita utilizzando i dati di misura acquisiti sul sistema (linea blu). Il tempo tra il punto d’inizio della previsione e l’istante di guasto (i.e., EOL) è il valore predetto di RUL del sistema.
LA VITA UTILE RESIDUA DELLE BATTERIE
La letteratura riguardante la stima di RUL di batterie agli ioni di litio si distingue tra modelli basati sulla fisica del guasto e metodi “data-driven”. I comportamenti non lineari e i complessi meccanismi di degradazione interna delle batterie non sempre si riescono a modellare accuratamente; per questo motivo la ricerca è orientata ad approcci “data-driven”. Questi ultimi metodi possono essere classificati in tre sottocategorie [4]: –Modelli di degradazione stocastica, quali i modelli Gaussiani e di Wiener [5]. Questi metodi sono implementati
– STE-08: TEMPERATURA DELL’ARIA, ovvero misuratori e termometri per la misura della temperatura dell’aria. Il sensore di temperatura può essere una termo-resistenza, termocoppia o termistore;
Lo scorso luglio, il laboratorio di taratura di Crioclima ha conseguito da parte di Accredia importanti estensioni dell’accreditamento già conseguito, che ne ampliano ulteriormente lo spettro operativo. Il laboratorio può quindi operare nei seguenti ambiti:
– STE-10: AMBIENTI TERMOSTATICI, ovvero macchine che regolano la temperatura in un campo compreso tra -90°C e +250°C come congelatori, incubatori, forni, camere climatiche e termostatiche;
– SHR-04: AMBIENTI CLIMATICI , come ad esempio le camere climatiche;
– STE-04: CATENE TERMOMETRICHE, ovvero sistemi con indicatore collegato a sensore che misura la temperatura (termoresistenza, termocoppia o termistore);
– STE-01: IGROMETRI E TERMOIGROMETRI, quindi strumenti con indicatore collegato a un sensore che misura l’umidità relativa e la temperatura, o anche solo l’umidità relativa.
Particolarmente importanti per Crioclima sono le certificazioni STE-10 e SHR-04, che permettono alla società di rilasciare certificati di taratura in campo per ambienti termostatici e climatici.
Ricordiamo che la Crioclima è leader in Italia nell’assistenza su camere climatiche e in generale strumentazione per simulazione ambientale. Combinare taratura e assistenza tecnica permette di contenere al massimo i fermi macchina durante le attività di manutenzione e taratura periodica.
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N.03 ; 2016 IL TEMA s N.01 2023 NUOVO ACRREDITAMENTO PER IL CENTRO LAT N° 306 DI CRIOCLIMA
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Figura 4 – Esempio di applicazione di un approccio alla prognostica di tipo Similarity
per ottimizzare la valutazione di RUL delle batterie riducendo l’incertezza della stima.
–Metodi di filtraggio, come il filtro di Kalman (KF) e il filtro a particelle (PF, Particle Filter). Vari lavori propongono differenti alternative per ottimizzare i classici KF e PF, al fine di migliorare la previsione in presenza di degradi non lineari, come quelli delle batterie [6,7]. Nonostante i notevoli sviluppi, la maggior parte di questi metodi richiedono diverse osservazioni ricorrenti dello stato del sistema e hanno una capacità limitata nel prevedere meccanismi di degradazione non lineare.
–Tecniche d’Intelligenza Artificiale (AI), che mirano a superare i problemi dei metodi di filtraggio. Esempi di metodi di AI implementati per la stima di RUL di batterie includono (ma non sono limitati a quelli) Support Vector Machine (SVM) [8], approcci basati su Deep Learning [9]e reti neurali monotone [10].
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
[1]D. Galar, K. Goebel, P. Sandborn, U.Kumar, Prognostics and Remaining Useful Life (RUL) Estimation. New York: CRC Press, 2021.
[2] M. Catelani, L. Ciani, R. Fantacci, G. Patrizi, B. Picano, “Remaining Useful Life Estimation for Prognostics of LithiumIon Batteries Based on Recurrent Neural Network”, IEEE Trans. Instrum. Meas.,
vol. 70, pp. 3524611, 2021.
[3]G. Patrizi, B. Picano, M. Catelani, R. Fantacci, L. Ciani, “Validation of RUL estimation method for battery prognostic under different fast-charging conditions”, in 2022 IEEE International Instrumentation and Measurement Technology Conference (I2MTC), 16-19 May 2022, Ottawa, ON, Canada, 2022.
[4] G. Patrizi, L. Ciani, B. Picano, R. Fantacci, M. Catelani, “Previsione della vita utile residua di batterie con un nuovo modello ibrido basato su rete neurale ricorsiva”, Atti del XXXIX Congresso Nazionale di Misure Elettriche ed Elettroniche, pp. 153-162, Brescia, 15-17 Sett. 2022.
[5]J. Liu, Z. Chen, “Remaining Useful Life Prediction of Lithium-Ion Batteries Based on Health Indicator and Gaussian Process Regression Model”, IEEE Access, vol. 7, pp. 39474-39484, 2019.
[6]M. Ahwiadi, W. Wang, “An Enhanced Mutated Particle Filter Technique for System State Estimation and Battery Life Prediction”, IEEE Trans. Instrum. Meas., vol. 68, no. 3, pp. 923-935, 2019.
[7]Z. He, Z. Yang, X. Cui, E. Li, “A Method of State-of-Charge Estimation for EV Power Lithium-Ion Battery Using a Novel Adaptive Extended Kalman Filter”, IEEE Trans. Veh. Technol., vol. 69, no. 12, pp. 14618-14630, 2020.
[8]H. Dong, X. Jin, Y. Lou, C. Wang,
“Lithium-ion battery state of health monitoring and remaining useful life prediction based on support vector regression-particle filter”, J. Power Sources, vol. 271, pp. 114-123, 2014.
[9]L. Ren, L. Zhao, S. Hong, S. Zhao, H.Wang, L. Zhang, “Remaining Useful Life Prediction for Lithium-Ion Battery: A Deep Learning Approach”, IEEE Access, vol. 6, pp. 50587-50598, 2018.
[10]Datong Liu, Wei Xie, Haitao Liao, Yu Peng, “An Integrated Probabilistic Approach to Lithium-Ion Battery Remaining Useful Life Estimation”, IEEE Trans. Instrum. Meas., vol. 64, no. 3, pp. 660-670, 2015.
Gabriele Patrizi si è laureato con lode in Ingegneria Elettronica nel 2018, presso l’Università di Firenze, dove ha conseguito anche il titolo di Dottore di Ricerca nel 2022 con una tesi nel settore delle misure elettriche per l’affidabilità, la diagnostica e la prognostica. Nel 2022 è stato Ricercatore in visita presso il “Institute of Electronic Packaging Technology (IAVT)” dell’Università di Dresda (TUD). Attualmente è Assegnista di ricerca e docente a contratto di Misure Elettriche ed Elettroniche, presso l’Università di Firenze.
Lorenzo Ciani si è laureato in Ingegneria Elettronica nel 2005 all’Università di Firenze, dove nel 2009 ha conseguito anche il titolo di Dottore di Ricerca. Attualmente è Professore Associato presso il Dipartimento d’Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Firenze. Il Prof. Ciani è autore di oltre 200 pubblicazioni su riviste e conferenze internazionali “peer-reviewed”, e nel 2015 è stato insignito del premio “IEEE I&M Outstanding Young Engineer Award” per i suoi contributi nel campo delle misure per l’analisi di affidabilità. Inoltre è membro del IEEE IMS TC-32 (Fault Tolerant Measurement Systems), Associate Editor-in-Chief della rivista IEEE TRANSACTION ON INSTRUMENTATION AND MEASUREMENT e Associate Editor della rivista IEEE ACCESS.
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Figura 5 – Esempio di stima della vita utile residua utilizzando un metodo “data-driven” basato su conoscenza della soglia di guasto
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UNI EN ISO 20486:2018 - Prove non distruttiveRivelazione fughe - Taratura delle fughe di riferimento per gas Settore/ Calibration fie/dl(SP0-01)
....\li), ____ ,)......... ,,\,..,..... ----
Strumento Misurando Condizioni Campo di misura Instrument Measurand Addìtional parameters Measurement range Fughe a capillare 100% da 1·10·7 Pa-m3-s 1 in acciaio pinzato a 1·10·6 Pa·m3 ·s·1 Temperatura gas: Quantità o in vetro da 20 °C a 24 °C di elio 10% (1) Fughe con serbatoio Flusso di gas nella Pressione gas: miscela 100% Fori e fughe da 1 bar a 10 bar gassosa da 1-10-• Pa•m'•s 1 a setto poroso 10% a 2-10-5 Pa•m3 •s 1 Incertezza Metodo/Procedura Sede Uncertainty Method/ Procedure Location 12% I Metodo nterno 13% Taratura per confronto con fughe camponi 8% di riferimento tramite 9% spettrometro di massa 1 LAZZEROTECNOLOGIES.r.l. JèJ !azzero.com � laboratory@lazzero.com 11 0119411840
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34 Ricercatori del GMEE nel “World’s Top 2% Scientists”
Il sistema Italia ne è consapevole?
34 GMEE SCIENTISTS IN THE “WORLD’S TOP 2% SCIENTISTS”
We h a v e a l r e a d y p u b l i s h e d , i n 2 0 2 1 , a c o m m e n t p a p e r o n t h e d a t a p ublished by scientists of the famous Stanford University in Plos Biology journal, ranking the top scientists in the world and showing the top 2% scientists in each field, based on several bibliometric indicators. At that time 31 GMEE members were in the top 2% The same group of scientists has updated the data and 42 GMEE members are now in the top 2%, proving that the good result was not casual, but was the outcome of a long scientific jour ney, still ongoing. This paper continues to analyze the reasons for this success of the I t a l i a n r e s e a r c h i n t h e m e a s u r e m e n t f i e l d a n d p o s e s s o m e q u e s t i o n s o n whether this Countr y is aware of the high, inter nationally assessed competence in the metrology field and is capable of value them to foster the economic and social development.
RIASSUNTO
Abbiamo già pubblicato, nel 2021, un ar ticolo a commento dei dati pubblicati da ricercatori della prestigiosa Università americana di Stanford sull’altrettanto prestigiosa rivista Plos Biology che, basandosi su una serie di indicatori bibliometrici, elencavano i primi 100 k ricercatori al mondo e i ricercatori inclusi nel top 2% in ciascun settore A quel tempo, 31 soci del GMEE si trovavano nei top 2% Lo stesso gruppo di scienziati ha aggiornato i dati e nella classifica aggiornata sono presenti 42 soci del GMEE nel top 2%, a riprova che il buon risultato non era casuale, ma il frutto di un lungo percorso di cres c i t a s c i e n t i f i c a , t u t t ’ o r a i n c o r s o Q u e s t o a r t i c o l o p r o s e g u e l ’ a n a l i s i d e l l e ragioni di questo successo della ricerca italiana nel settore delle misure e si chiede se questo Paese sia consapevole di possedere competenze nell’ambito della metrologia ai massimi livelli internazionali e se è in grado di valorizzarle al fine di favorire lo sviluppo sociale ed economico.
UNA PIACEVOLE RICONFERMA
In questo ar ticolo [1], pubblicato su Tutto Misure nel 2021, avevamo illustrato e commentato i dati, ripor tati da un gruppo di ricercatori dell’Università d i S t a n f o r d , r i c a v a t i d a l l ’ a n a l i s i d e i parametri bibliometrici relativi al 2013 d i u n g r u p p o d i 8 4 1 1 6 r i c e r c a t o r i , operanti in 12 differenti aree di ricerc a , d i c u i 3 0 . 0 0 0 r i s u l t a v a n o q u e l l i con impatto più elevato nel proprio settore [2]
A s e g u i t o d i q u e s t i p r i m i r i s u l t a t i , g l i s t e s s i r i c e r c a t o r i h a n n o i n i z i a t o a d analizzare, a par tire dal 2017, l’intero database di pubblicazione scientifiche S C O P U S , a s s e g n a n d o a o g n i a u t o r e
un indice composito, già discusso nel n o s t r o p r e c e d e n t e a r t i c o l o [ 1 ] , n e l quale abbiamo anche commentato l’an a l i s i , p u b b l i c a t a n e l 2 0 2 0 [ 3 ] , d e i d a t i r e l a t i v i a l l e c i t a z i o n i d e i l a v o r i pubblicati nell’intera carriera dei ricercatori, fotografata alla fine del 2019. N o n o s t a n t e u n c e r t o s c e t t i c i s m o , espresso già nel 2021 e confermato oggi, sulla reale capacità di queste classifiche di “misurare” la qualità dei prodotti di un ricercatore, non si può neppure affermare che non forniscano alc u n a i n f o r m a z i o n e L ’ i m p r e s s i o n e è che l’incer tezza del risultato di questa m i s u r a s i a e l e v a t a , m a c h e f o r n i s c a comunque un’informazione significativa; questa impressione è avvallata an-
che dal fatto che l’indice composito definito in [2] dovrebbe misurare la qualit à d e l l a p r o d u z i o n e s c i e n t i f i c a c o n un’incer tezza inferiore a quella associata ai singoli indici bibliometrici solitamente considerati in letteratura [1]. Se la capacità dei dati raccolti di valutare la qualità della produzione scientifica dei singoli ricercatori resta almeno in par te discutibile, gli stessi dati acquisiscono maggiore credibilità se utilizz a t i p e r v a l u t a r e l ’ i m p a t t o d ’ i n t e r e comunità di ricercatori È ragionevole ipotizzare che più ampia è la comunità considerata (purché sia garantita una ragionevole omogeneità delle tematiche trattate) minore diventa l’incer tezza sui risultati di misura, in quanto gli effetti di eventuali distorsioni dell’indice sulla produzione di un singolo ricercatore risultano mediati quando si considera un’intera comunità Visti in quest’ottica, i risultati pubblicati n e l 2 0 2 0 i n [ 3 ] e r a n o p i ù c h e l u s i nghieri per la ricerca italiana nel campo delle Misure Elettriche ed Elettroniche ( M E E ) N e l s e t t o r e d e l l ’ E l e c t r i c a l a n d Electronic Engineering (EEE), nel quale le MEE sono inquadrate, il top 2% dei ricercatori a livello globale era costituit o d a 1 . 7 6 5 r i c e r c a t o r i , d i c u i 1 3 1 (cioè il 7,4%) erano italiani Di questi, 3 1 , p a r i a l 2 3 % d e g l i i t a l i a n i , e r a n o membri del GMEE.
Recentemente, lo stesso gruppo di ricerc a t o r i d e l l ’ U n i v e r s i t à d i S t a n f o r d h a pubblicato un aggiornamento dei dati [4] Su oltre 194 000 ricercatori inclusi nel database, 2.126 costituiscono il top 2% nel settore dell’EEE e 160 (7,5%) sono gli italiani Di questi, 42 (pari al 2 6 % d e g l i i t a l i a n i ) s o n o m e m b r i d e l
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GMEE. È la conferma che il risultato riportato nel nostro articolo precedente non è stato frutto del caso, ma di un solido percorso di crescita culturale e scientifica tutt’ora in corso.
Ulteriori dati rafforzano quanto sopra affermato. Il gruppo dell’Università di Stanford ha infatti analizzato anche la produzione scientifica relativa solo al 2021, anziché all’intera carriera. Nel database, liberamente accessibile come tutti gli altri negli archivi di Mendeley Data , i ricercatori inclusi nel top 2% del settore dell’EEE sono 2179, di cui 139 (6,4%) sono italiani. Di questi, 33 (pari al 23,7% degli italiani) sono membri del GMEE. Questo dimostra la continuità della produzione scientifica di qualità nel settore delle misure elettriche ed elettroniche che, in ambito accademico, conta oggi a livello nazionale 148 ricercatori.
ALCUNE RIFLESSIONI (IN PROSPETTIVA FUTURA)
Abbiamo scritto due anni fa, e ne siamo tuttora fermamente convinti, che questi dati, non accompagnati da qualche seria riflessione, rischierebbero di avere il sapore sgradevole dell’autocelebrazione.
Siamo sicuri che il settore delle misure sia sufficientemente immune da questo virus, non foss’altro perché l’autocelebrazione comporta la narcisistica contemplazione di sé, incompatibile con la produzione scientifica di qualità comprovata dai nuovi dati sopra ripor-
tati. È altrettanto indubbio che la più interessante indicazione fornita da questi dati non sia la sterile classifica con cui vengono espressi, bensì l’implicita ammissione che essi siano il risultato di un patrimonio di competenze che la comunità scientifica italiana ha capitalizzato nel corso degli anni; competenze che vengono incontestabilmente messe in evidenza dagli indicatori bibliometrici analizzati dai ricercatori dell’Università di Stanford: non si assommano così tante citazioni a livello mondiale se il contenuto di quanto viene pubblicato non è di valore. Ci sembra valga la pena riportare qui,
testualmente, quanto scritto nel 2021 [1]: “Questo patrimonio non è proprietà privata di chi lo ha generato: le competenze scientifiche sono patrimonio di tutti e lo sono innanzitutto del Paese in cui si sono formate. Quando si possiede un patrimonio, due sole sono, molto semplicemente, le evoluzioni possibili: oil patrimonio continua a fruttare, generando nuovi talenti e nuove competenze avanzate, oppure viene dissipato”.
I nuovi dati sembrano indicare il costante impegno della comunità scientifica nel seguire la prima opzione. La domanda da porsi, però, è se questo impegno sia sufficiente a non far dissipare il patrimonio o, peggio ancora, se altri Paesi ne stiano godendo i frutti. Un recente articolo di Nature Italia [5] ha constatato che circa 3.000 tra i docenti assunti dalle università statunitensi nel decennio 2011-2020 hanno conseguito il dottorato di ricerca in Italia. Se si considera che, nello stesso arco temporale, in Italia il sistema universitario ha reclutato 7.384 ricercatori, ci si rende facilmente conto che i soli Stati Uniti reclutano circa il 40% dei ricercatori italiani reclutati in Italia. L’articolo non riporta dati relativi ai ricercatori italiani assunti dalle università europee, ma è abbastanza plausibile che i numeri non siano molto diversi. Pur considerando una stima prudente, si può concludere che oltre la metà dei ricercatori formati dal sistema universitario italiano trova poi una sistemazione in un’università straniera.
L’articolo citato mostra, inoltre, che la maggior parte dei ricercatori italiani assorbiti dalle università statunitensi proviene dall’area STEM. Non sappiamo quanti di questi abbiano una formazione nel campo delle misure ma, vista la reputazione internazionale di cui gode la ricerca italiana del settore, non ci sorprenderemmo se questo numero rispecchiasse le proporzioni viste sopra.
Si potrebbe concludere che questo altro non è che uno dei tanti risultati della ben nota “fuga di cervelli” e, magari, anche compiacersi del fatto di riuscire a formare ricercatori così
T_M 29 N.01 ; 2023 DIVAGAZIONIAZONZO SUMETROLOGIAEDINTORNI s
bravi e in numero tale da riuscire a sostenere la domanda italiana e parte di quella estera. Esaminando il fenomeno da un punto di vista puramente
economico, lo si potrebbe ritenere per assurdo sostenibile, pur di supporre di disporre di un tale surplus di competenze da poterne esportare senza timore
di restarne privi. Ma è davvero così?
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Purtroppo, nonostante i “successi” conseguiti dalla ricerca italiana nel campo delle misure, gli esempi in cui i fondamenti della metrologia sono stati ignorati o erroneamente applicati, oppure la terminologia è stata impiegata in modo scorretto, con possibili serie conseguenze, sono più numerosi di quanto il patrimonio di conoscenze a cui si è fatto riferimento lascerebbe supporre. Abbiamo più volte messo in evidenza, su questa rivista, i problemi che errori o errate valutazioni dei risultati di misura possono creare, non solo in ambito tecnico [6-12]. Ciò che sorprende è vedere come i fondamenti delle misure siano spesso “trascurati” anche in ambito normativo, sia legale [6, 10, 11]sia tecnico [12]. Sorprende perché, per evitare certi errori da matita blu sarebbe stato sufficiente accedere al patrimonio di competenze richiamato sopra, accumulato nel tempo dalla comunità italiana delle misure. Ostinarsi a non farlo (forse ritenendo, un N.01 2023 DIVAGAZIONIAZONZO SUMETROLOGIAEDINTORNI s
po’ superficialmente, che misurare è talmente semplice che lo si può fare affidandosi a pochi concetti imparati decenni fa) è il modo migliore per dilapidare questo patrimonio o, ancor peggio, lasciare che altri se ne impadroniscano, vanificando anche le poche risorse investite per costituirlo.
CONCLUSIONI
Il panorama che abbiamo delineato potrebbe portare a conclusioni diametralmente opposte. Da un lato, la soddisfazione della comunità italiana delle misure nel vedersi riconfermata al vertice della ricerca scientifica del settore, vedendo così riconosciuto dai propri pari il valore delle ricerche svolte e delle competenze possedute. Dall’altro lato, tuttavia, questa soddisfazione assume uno sgradevole e amaro retrogusto quando ci si rende conto che il proprio Paese tende a ignorare l’esistenza di questo patrimonio, di competenze con il rischio (talvolta la certezza) che coloro che sono chiamati a prendere decisioni nell’ambito della metrologia (e in particolare quella legale, per le conseguenze che scelte errate possono avere sulla società intera) e sulla validità dei risultati di misura (anche in ambiti delicati, quali quello delle normative relative alla sicurezza), lo facciano senza considerare che per evitare errori, con conseguenze potenzialmente drammatiche, sono necessarie adeguate competenze. Questa constatazione diventa ancora più amara quando ci si rende conto che viene sottratta al Paese quell’enorme leva di competitività costituita da risultati di misure correttamente eseguite e adeguatamente impiegate. Basti pensare che, in ambito industriale, un sistema di misura inadeguato costringe a ridurre le tolleranze, con investimenti di ordini di grandezza maggiori di quelli che servirebbero per adeguare l’incertezza dei sistemi di misura impiegati. Continuiamo, come già fatto due anni fa, ad augurarci che quanto sopra esposto possa contribuire a evitare a questo Paese l’ennesimo spreco, questa volta di competenze e di “cervelli”. Vogliamo sperare, commentando i dati
che arriveranno nei prossimi anni, di non dover ripetere le stesse amare considerazioni e di non essere costretti, ancora una volta, a un inutile e sterile compiacimento.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
[1]A. Ferrero, D. Petri: 31 ricercatori del GMEE nel “World’s 2% top scientists”. Tutto_Misure, n. 1, 2021 , pp. 51-54.
[2]Ioannidis J.P., Klavans R., Boyack K.W.(2016) Correction: Multiple Citation Indicators and Their Composite across Scientific Disciplines . PLOS Biology 14(8): e1002548.
[3] Baas, J., Boyack, K., Ioannidis, J.P.A., (2020), “Data for ‘Updated sciencewide author databases of standardized citation indicators’”, Mendeley Data, V2, doi: 10.17632/btchxktzyw.2.
[4] Ioannidis, John P.A. (2022), “September 2022 data-update for ‘Updated science-wide author databases of standardized citation indicators’”, Mendeley Data, V5, doi: 10.17632/btchxktzyw.5
[5]La Porta, C.A.M, Zapperi, S., Le università americane raccolgono i frutti della formazione universitaria in Italia. Nature Italy, Dicembre 2022, doi: doi.org/10.1038/d43978-02200164-4
[6]Ferrero, A., Scotti, V., Il DM93/ 2017 sui controlli degli strumenti di metrologia legale, Tutto_Misure n. 4, 2017, pp. 257-262.
[7]Ferrero, A., Imputato software: assolto?, Tutto_Misure n. 1, 2019, pp. 43-44.
[8]Ferrero, A., Petri, D., I guasti della malametrologia, Tutto_Misure, n. 3, 2029, pp. 181-186.
[9]Ferrero, A., Due nuovi emblematici casi di malametrologia, Tutto_Misure, n. 1, 2021, pp. 23-27.
[10]Capozza, C., L’impatto della MID in Italia, Tutto_Misure, n. 4, 2021, pp. 17-27.
[11]Ferrero, A., C’è un metrologo a Roma?, Tutto_Misure, n. 1, 2022, pp. 25-31, e commento nelle Lettere al Direttore.
[12]Ferrero, A., Malametrologia: CEI
64-14;V1:2022 e l’occasione perduta, Tutto_Misure n. 4, 2022 , pp. 65-67.
Alessandro Ferrero è professore Ordinario di Misure Elettriche ed Elettroniche al Politecnico di Milano. Si occupa di misure sui sistemi elettrici di potenza, di elaborazione numerica di segnali, di metodi di valutazione ed espressione dell’incertezza di misura e di metrologia forense. Ha presieduto il GMEE nel triennio 2004-2007 e la Instrumentation and Measurement Society dell’IEEE nel biennio 2008-2009. È Fellow dell’IEEE e dell’AAFS, è stato Presidente della IEEE Instrumentation and Measurement Society per il biennio 2008 – 2009, è stato Editor in Chief delle IEEE Transactions on Instrumentation and Measurement dal 2012 al 2016. È l’attuale direttore di Tutto_Misure. Nel 2006 ha ricevuto l’IEEE J. F. Keithley award con la seguente motivazione “For advancing the measurement of electrical quantities in electric power systems under non-sinusodial conditions”.
Dario Petri è professore ordinario di Misure Elettriche e Elettroniche all’Università di Trento. Le sue attività di ricerca coprono diversi settori e sono focalizzate sulla progettazione e caratterizzazione di sistemi embedded, sull’elaborazione dei segnali di misura, sulle misure per la gestione della qualità, sui fondamenti della teoria della misurazione. Ha presieduto il GMEE nel triennio 2013-2016, è Fellow IEEE, è stato Vice President for Conferences della IEEE Instrumentation and Measurement Society dal 2011 al 2013, Vice President for Finances della IEEE Instrumentation and Measurement Society dal 2013 al 2018 ed è Senior Area Editor delle IEEE Transactions on Instrumentation and Measurement. Ha presieduto la IEEE Italy Section dal 2012 al 2014. Nel 2020 Dario Petri ha ricevuto l’IEEE J. F. Keithley award con la seguente motivazione “For contributions to measurement fundamentals and signal processing techniques in instrumentation and measurement”.
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Rubrica a cura di Rosalba Mugno 1 , Silvia Tramontin 2 e Francesca Nizzero 3
La pagina di Accredia
Notizie dall’Ente di accreditamento
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NORMA ISO/IEC 17025 DEL 2017: COSA NE PENSANO I LABORATORI DI PROVA E TARATURA?
La norma di accreditamento ISO/IEC 17025 “General requirements for the competence of testing and calibration laboratories”, recepita in Italia da UNI nel 2018, è lo strumento tecnico riconosciuto per garantire la competenza e il coerente funzionamento dei laboratori di prova e taratura. Alla sua terza
edizione, essa è applicata in tutto il mon do da quasi 90.000 laboratori accreditati dagli Enti membri di ILAC (International Laboratory Accreditation Cooperation) , di cui circa 1.500 svolgono prove e tarature sotto l’accreditamento di Accredia in Italia.Le opinioni e considerazioni dei laboratori italiani sull’utilizzo della norma, le impressioni sul valore aggiunto della conformità e il confronto con l’edizione precedente sono tra i risultati della survey ISO/IEC 17025,
che il comitato ISO/CASCO ha lanciato a fine 2021 e ora vengono pubblicati da Accredia e UNI.In totale, hanno risposto alla survey 1.430 soggetti, che hanno anche fornito preziose indicazioni e spunti di miglioramento per la prossima revisione dello standard, sulla quale ISO prenderà una decisione. A ottobre 2022, infatti, è partito il processo di “revisione sistematica” della ISO/IEC 17025 (che riguarda tutte le norme dopo 5 anni di applicazione), in base al quale il Comitato ISO competente dovrà pronunciarsi sull’opportunità di confermare la norma per un ulteriore periodo o di revisionarla.
Il campione
Tra i rispondenti alla survey sulla norma ISO/IEC 17025:2017, quasi la metà è rappresentata da laboratori privati di terza parte, che forniscono prove e tarature indipendenti, un 25% è costituito da operatori interni, che svolgono prove e tarature per la propria organizzazione, e il resto comprende la categoria dei laboratori governativi. Oltre la metà degli operatori svolge prove di laboratorio, un quarto si occupa di tarature e una percentuale minore (14%) di attività di campionamento, associato a successive prove o tarature. Le strutture hanno dimensioni medio-piccole, dal momento che il 37% dei laboratori impiega tra le 10 e le 50 persone e il 29% arriva fino a 100 risorse, tra impiegati e collaboratori. Quasi il 90% del campione ha ottenuto l’accreditamento.
1 Direttore Dipartimento Laboratori di taratura, AccrediaTorino r.mugno@accredia.it
2 Direttore Dipartimento Laboratori di prova, AccrediaRoma
s.tramontin@accredia.it
3 Relazioni esterne, Accredia Roma
f.nizzero@accredia.it
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LAPAGINA DIACCREDIA s T_M N. 1/23 35
Figura 1 – Attività di laboratorio o attività di laboratorio in cui è coinvolta la vostra organizzazione
Le opinioni
L a n o r m a I S O / I E C 1 7 0 2 5 : 2 0 1 7 h a u n ’ a r t i c o l a z i o n e d i v e r s a r i s p e t t o a l l a precedente edizione del 2005, perché r e c e p i s c e g l i e l e m e n t i c o m u n i c h e I S O / C A S C O h a s t a b i l i t o p e r t u t t e l e nor me della serie ISO/IEC 17000 di nuova generazione Per questo i laboratori di prova e taratura hanno espresso opinioni positive sui molti vantaggi o t t e n u t i c o n l ’ a p p l i c a z i o n e d e l l a n o rma, ma anche commenti sulle difficoltà r i s c o n t r a t e n e l l a t r a n s i z i o n e d e g l i a c c r e d i t a m e n t i d a l l a v e r s i o n e 2 0 0 5 a l l a 2 0 1 7 . I n p a r t i c o l a r e , i l 7 0 % d e l c a m p i o n e h a r i t e n u t o i c a m b i a m e n t i d e l l a I S O / I E C 1 7 0 2 5 u n v a l o r e a ggiunto: ad esempio, l’enfasi ai concetti d’imparzialità, riser vatezza e trasparenza nei riguardi del cliente, o la strutt u r a z i o n e p i ù p u n t u a l e d e i r e q u i s i t i riguardanti la competenza del personale.
Per ciò che concerne il passaggio dalla p r e c e d e n t e e d i z i o n e d i n o r m a , l ’ e s am e d e l l e r i s u l t a n z e d e g l i a u d i t n e l periodo di transizione non ha mostrato par ticolari criticità. La numerosità dei r i l i e v i r i g u a r d a n t i i r a p p o r t i d i p r o v a conferma il trend degli anni precedenti
e trova giustificazione anche nella iniz i a l e d i f f i c o l t à d i a l l i n e a m e n t o d e i L I M S , r i g u a r d o a l l ’ i m p l e m e n t a z i o n e d e i r e q u i s i t i d i m a g g i o r t r a s p a r e n z a sui rappor ti di prova richiesti dal nuovo s t a n d a r d . Tr a g l i a s p e t t i d i m i g l i o r am e n t o r i s p e t t o a l l a v e r s i o n e 2 0 0 5 , e m e r g e s o p r a t t u t t o i l r i s k b a s e d t h i nk i n g p e r i l 5 0 % d e l c a m p i o n e . D o p o u n a i n i z i a l e d i f f i c o l t à , s o p r a t t u t t o d a p a r t e d e l l e p i c c o l e o r g a n i z z a z i o n i , i laboratori sembrano infatti aver interiorizzato questo concetto, nel quale riconoscono un valido strumento di gestione dei processi e delle attività. I laboratori accreditati hanno riconosciuto come valore aggiunto anche la maggiore f l e s s i b i l i t à p e r l a d o c u m e n t a z i o n e ( 1 4 % ) , m e n t r e i n l i n e a g e n e r a l e n o n h a n n o r i t e n u t o d i d o v e r m o d i f i c a r e l ’ a p p r o c c i o n e i c o n f r o n t i d e l l a d o c umentazione del Sistema Qualità, che è s t a t a v a l u t a t a c o m e n e c e s s a r i a p e r garantire un coerente e corretto funzionamento
C o m e t e m a s f i d a n t e d e l l a n o r m a , emerge, tra gli altri, la “regola decisionale”. Infatti i requisiti inerenti alla dichiarazione di conformità e alla regola decisionale rappresentano ancora un
a r g o m e n t o d a a p p r o f o n d i r e , s i a i n merito alla gestione della regola decisionale all’inter no dei LIMS sia per la comunicazione nei confronti del client e ; u n q u a d r o c o m p l i c a t o a n c h e d a una mancanza di regole condivise in tutti i settori
A qualche anno dalla fine del periodo d i t r a n s i z i o n e i l b i l a n c i o a p p a r e c omunque positivo e mostra un generale apprezzamento da par te dei laboratori di prova e taratura accreditati per la norma ISO/IEC 17025:2017
I risultati dell’indagine
s u l l ’ a p p l i c a z i o n e d e l l a U N I C E I EN ISO/IEC 17025:2018
sono pubblicati qui
NUOVI PERCORSI DI QUALITÀ PER I LABORATORI MEDICI
CON LA NORMA ISO 15189:2022
Lo schema di accreditamento rilasciato ai laboratori medici in base ai requisiti della nor ma ISO 15189 “Medical lab o r a t o r i e s – R e q u i r e m e n t s f o r q u a l i t y and competence” si è rapidamente diffuso nel mondo e in Europa, presso le strutture di diagnostica di laboratorio, s i a i n a m b i t o v o l o n t a r i o s i a i n q u e l l o cogente La nuova edizione della norm a I S O 1 5 1 8 9 : 2 0 2 2 , p u b b l i c a t a l o scorso 6 dicembre, contiene impor tanti novità
La transizione degli accreditamenti
Tutti i laboratori medici dovranno esser e c o n f o r m i a l l a I S O 1 5 1 8 9 : 2 0 2 2 a p a r t i r e d a l 7 d i c e m b r e 2 0 2 5 I L A C ( I n t e r n a t i o n a l L a b o r a t o r y A c c r e d i t at i o n ) h a i n f a t t i f i s s a t o , e d E A ( E u r op e a n c o - o p e r a t i o n f o r A c c r e d i t a t i o n ) h a r a t i f i c a t o , u n p e r i o d o d i t r e a n n i per la transizione degli accreditament i d e i l a b o r a t o r i l a c u i a t t i v i t à r i e n t r a nel campo di applicazione del Regolamento CE 765/2008
La transizione alla norma ISO 15189:2022, definita da Accredia nell’apposita Circ o l a r e i n f o r m a t i v a D L N ° 5 / 2 0 2 2 , consentirà alle strutture sanitarie di trarre vantaggi dalle modifiche appor tate, a p a r t i r e d a l l a s o s t i t u z i o n e d i d i v e r s i requisiti prescrittivi con requisiti basati sulle prestazioni.
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Figura 2 – Le modifiche introdotte dalla versione 2017 della ISO/IEC 17025 hanno aggiunto valore ai vostri processi?
Le novità della nor ma L ’ a c c r e d i t a m e n t o s e c o n d o l a n o r m a I S O 1 5 1 8 9 p r e v e d e l a v a l u t a z i o n e dell’adeguatezza gestionale e tecnica del laboratorio rispetto all’intero ciclo delle sue attività: dalla richiesta del clinico alla verifica della soddisfazione di quest’ultimo per il contributo effettivamente fornito dal laboratorio nel processo di prevenzione, diagnosi o moni-
toraggio di una terapia Trova quindi a p p l i c a z i o n e i l c o n c e t t o d e l “ To t a l Testing Process”, andando a verificare: c o m p e t e n z a d e l p e r s o n a l e , a d e g u atezza dei processi di esecuzione degli esami e delle sue fasi pre- e post- analit i c h e ( p r e l i e v o , t r a s p o r t o e c o n s e r v azione dei campioni, riesame e comunicazione dei risultati), adeguatezza dei l o c a l i e a p p a r e c c h i a t u r e , r i f e r i b i l i t à
metrologica dei risultati, assicurazione qualità, capacità del sistema di gestione di suppor tare e dimostrare il regolare e coerente soddisfacimento dei req u i s i t i . U n a l t r o a s p e t t o i n n o v a t i v o r iguarda il rafforzamento del principio chiave della gestione del rischio, con l’aggiornamento delle sezioni relative al controllo qualità e ai requisiti di validazione e verifica dei metodi, oltre a u n m a g g i o r e r i l i e v o d e l p r o c e s s o d i decision making
L’obiettivo della revisione è stato anche q u e l l o d i n o n d u p l i c a r e q u a n t o g i à regolato da altre norme (incer tezza di m i s u r a , r a c c o l t a e t r a s p o r t o d e i c a mp i o n i , g e s t i o n e d e l r i s c h i o , s i c u r e z z a del laboratorio) e incentrare i requisiti su alcuni aspetti strategici per l’attività dei laboratori medici: il benessere dei pazienti e la soddisfazione degli utenti del ser vizio sanitario Infine si è fatto un passo impor tante in ottica di semplificazione, incorporando i requisiti della norma ISO 22870:2016 relativa ai P O C T ( P o i n t - O f - C a r e Te s t i n g ) , l a quale non sarà più applicata In dettaglio, i POCT sono esami eseguiti al di f u o r i d e l l e s t r u t t u r e d e l l a b o r a t o r i o ( p r e s s o r e p a r t i d i c u r a , a m b u l a t o r i , s e r v i z i t e r r i t o r i a l i ) , c h e p o s s o n o r ic h i e d e r e s t r u m e n t a z i o n e c o l l o c a t a i n prossimità del paziente così da render e p o s s i b i l e l ’ e s e c u z i o n e i m m e d i a t a dell’esame
Le decisioni europee
A l i v e l l o i n t e r n a z i o n a l e , l a n o r m a I S O 1 5 1 8 9 è s t a t a a n c h e d i c h i a r a t a preferred standard per l’accreditamento dei laboratori medici Lo ha deciso l’ultima Assemblea Generale di EA riunita a Bruxelles lo scorso 23 novembre, confermando che, nel caso in cui una Autorità nazionale richieda l’accredit a m e n t o d i u n l a b o r a t o r i o m e d i c o s econdo la EN ISO/IEC 17025, questa può essere utilizzata, ma solo per attività che non siano direttamente correlate al paziente
Il riconoscimento della PA
A t t u a l m e n t e i n I t a l i a s o n o 4 0 i l a b or a t o r i d i a n a l i s i m e d i c h e a c c r e d i t a t i da Accredia Il loro numero è destinato a s a l i r e , p o i c h é l a c o n f o r m i t à a l l a I S O 1 5 1 8 9 è s e m p r e p i ù r i c h i a m a t a
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Figura 3 – Quali sono, se ci sono, le modifiche appor tate alla versione 2017 che hanno migliorato la ISO/IEC 17025?
Figura 4 – Quali sono le sfide che avete af frontato nella comprensione e/o nell’implementazione della versione 2017 della ISO/IEC 17025, se ce ne sono?
nelle politiche dell’Unione europea: il 3 0 % d e g l i S t a t i m e m b r i , c o n d i v e r s i gr a d i d i a d e s i o n e , r i c h i e d e o r m a i a i laboratori medici il rispetto della norma come requisito cogente (così è, ad e s e m p i o , i n F r a n c i a , G e r m a n i a , R egno Unito, Olanda, Belgio e Irlanda) In Italia, l’accreditamento non è obbligatorio ma diverse impor tanti strutture s a n i t a r i e p u b b l i c h e h a n n o s c e l t o v ol o n t a r i a m e n t e d i a c c r e d i t a r e p r e s s o A c c r e d i a i l o r o l a b o r a t o r i m e d i c i , a l f i n e d i g a r a n t i r e l a q u a l i t à d e l l e p r estazioni for nite e avviare un processo d i m i g l i o r a m e n t o c o n t i n u o . R e c e n t em e n t e , s i s o n o a c c r e d i t a t i l ’ I R C S S , C e n t r o d i r i f e r i m e n t o o n c o l o g i c oD i p a r t i m e n t o d e l l a R i c e r c a e d e l l a D i a g n o s t i c a a v a n z a t a d e i t u m o r i d i Aviano, in provincia di Pordenone, e l’Unità Operativa Complessa Oncoem o a t o l o g i a P e d i a t r i c a ( U O C ) d e l l ’ Az i e n d a O s p e d a l i e r a - U n i v e r s i t à d i
P a d o v a . A l c u n e a u t o r i t à c o m p e t e n t i in ambito sanitario hanno fatto invece u n p a s s o u l t e r i o r e , i n d i c a n d o c o m e obiettivo strategico la confor mità alla I S O 1 5 1 8 9 , q u a l e r e q u i s i t o p e r f a r par te del Sistema Sanitario Nazionale Tra esse la Provincia Autonoma di Tr e n t o , c o n l a D e l i b e r a 1 0 2 0 d e l 2 3 g i u g n o 2 0 1 7 , c h e s t a b i l i s c e c h e i l ab o r a t o r i m e d i c i d e l l a P r o v i n c i a d i Tr e n t o s o n o a u t o r i z z a t i a s v o l g e r e l a propria attività per conto del Sistema S a n i t a r i o P r o v i n c i a l e s o l o s e h a n n o o t t e n u t o l ’ a c c r e d i t a m e n t o d a A c c r edia.
Nella Provincia di Trento, l’accreditamento secondo la ISO 15189 è quindi pre-requisito obbligatorio per ottenere e mantenere l’accreditamento istituzionale rilasciato dall’Autorità competente (la Provincia)
La decisione ha avuto, tra gli altri, l’ob i e t t i v o d ’ i d e n t i f i c a r e i l c o m p l e s s o s i -
stema delle “triangolazioni” del ser vice, dal momento che l’accreditamento viene concesso alle sole organizzazioni che sanno fare in proprio le attività che dichiarano di offrire.
Le prospettive
L ’ a u s p i c i o è c h e l ’ a c c r e d i t a m e n t o ISO 15189, verificando la competenza del personale e promuovendo l’eff i c i e n z a d e i p r o c e s s i d i l a b o r a t o r i o verso un miglioramento continuo, venga progressivamente riconosciuto com e a s s e t s t r a t e g i c o p e r g a r a n t i r e l ’ ad e g u a t e z z a d e l S i s t e m a S a n i t a r i o N a z i o n a l e L ’ a c c r e d i t a m e n t o è u n a s ol uzione g ià pr ont a, s per im ent at a e r i c o n o s c i u t a d a l L e g i s l a t o r e e d a l l a P u b b l i c a A m m i n i s t r a z i o n e a v a n t a gg io del l a s icur ezza del cit t adino e di u n ’ e f f i c i e n t e d i a g n o s i d a p a r t e d e l professionista sanitario che ha in cura il paziente.
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CYBERSECURITY, AZIENDE CERTIFICATE SOTTO ACCREDITAMENTO MENO ESPOSTE AI RISCHI
A novembre 2022, è stato presentato all’Università La Sapienza di Roma l’Osservatorio Accredia “Cybersecurity e protezione dei dati: il ruolo della certificazione accreditata”, realizzato insieme al Cybersecurity National Lab del CINI, nell’ambito dell’Osservatorio congiunto “Cybersecurity e Certificazione”. Il Convegno “Come gestire il rischio informatico? Il contributo dell’accreditamento e della certificazione alla cybersecurity nazionale” è stato aperto dai saluti istituzionali della Rettrice Prof.ssa Antonella Polimeni e ha visto la relazione del Presidente di Accredia, Prof. Massimo De Felice, e le conclusioni del Prof. Roberto Baldoni, Direttore Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN). Lo studio è stato illustrato dal Prof. Paolo Prinetto e Prof. Alessandro Armando, Direttore e Vicedirettore del Cybersecurity National Lab. Per valutare contributo e benefici della certificazione, sono state condotte due analisi, una di tipo qualitativo e una quantitativa: –la prima, che ha coinvolto alcune grandi aziende italiane, Poste italiane, Gruppo BCC ICCREA, ATAC e Notartel, certificate per la sicurezza delle informazioni secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 27001, si è basata sull’analisi di casi di studio selezionati e ha condotto alla definizione di una serie di indicazioni qualitative legate al beneficio derivante dall’ottenimento e mantenimento di una certificazione accreditata per la UNI CEI EN ISO/IEC 27001; –la seconda si è basata su attività di analisi delle vulnerabilità dei servizi web esposti da un vasto campione di organizzazioni, con la messa in relazione degli esiti di tale analisi rispetto al possesso (e meno) di una certificazione accreditata per la norma UNI CEI EN ISO/IEC 27001.
Analisi qualitativa
L’analisi dei casi di studio ha consentito di tracciare alcuni elementi generali
legati al processo di certificazione dei sistemi di gestione. In particolare, è emerso come i benefici legati all’ottenimento di una certificazione accreditata secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17021 non siano immediati ma perdurino nel tempo.
–La certificazione accreditata alimenta un miglioramento generalizzato della postura di sicurezza delle organizzazioni, che ha a che fare con un maggiore livello di consapevolezza sulla necessità di ridurre quanto più possibile le occasioni di attacco da parte dei cybercriminali.
–Le imprese intervistate hanno confermato un beneficio, già rilevato in altre analisi condotte su ambiti diversi, legato al fatto che la certificazione di un sistema di gestione è un elemento facilitatore per la conformità rispetto alla normativa di riferimento.
–Un sistema di gestione può contribuire positivamente alla vita dell’organizzazione attraverso un’omogeneizzazione dei processi di monitoraggio e miglioramento degli stessi, di valutazione delle prestazioni e di auditing indipendenti che permettono all’organizzazione di gestire in modo ragionato e coerente criticità, incidenti e futuri adeguamenti.
Analisi quantitativa
Le attività di analisi quantitativa, pur non rappresentando una valutazione esaustiva dello stato di sicurezza di un’organizzazione, hanno confermato una migliore postura di sicurezza delle organizzazioni con una certificazione accreditata per la UNI CEI EN ISO/IEC 27001. In generale, le organizzazioni certificate sono meno suscettibili a gravi vulnerabilità di sicurezza: l’attività di analisi dei siti web pubblici di un campione selezionato di imprese certificate ha permesso d’individuare 1.207 vulnerabilità sui 100 siti web oggetto di analisi, di cui 524 (43%) nel campione certificato UNI CEI EN ISO/IEC 27001. Le vulnerabilità sono concentrate in aziende residenti nel Sud e Isole, mentre le regioni del Nord concentrano in totale il 17% delle vulnerabilità rilevate.
Oggi in Italia sono 3.474 le aziende dotate di certificazione ISO/IEC 27001
(cresciute del 21% in un anno), rilasciata dai 20 organismi di certificazione accreditati oltre a 5 laboratori di prova accreditati per eseguire vulnerability assessment, e 687 i professionisti certificati come responsabili della protezione dei dati personali (DPO – Data Protection Officer).
Convenzione Accredia-ACN
A valle del Convegno “Come gestire il rischio informatico? Il contributo dell’accreditamento e della certificazione alla cybersecurity nazionale”, Accredia e l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) hanno dato il via alla collaborazione per gestire gli accreditamenti degli organismi di valutazione della conformità (organismi di certificazione, d’ispezione e laboratori di prova) che operano per garantire la cybersicurezza verso soggetti pubblici e privati.
Il D.Lgs. 123/2022, che recepisce il Titolo III del Regolamento UE 881/2019, prevede infatti che alcune tipologie di certificazioni in ambito cybersicurezza potranno essere rilasciate da organismi di valutazione della conformità accreditati da Accredia, che lavorerà insieme all ’ACN nel monitoraggio e nella vigilanza delle attività di tali organismi.
“
La convenzione di oggi dà attuazione alle disposizioni del Cybesecurity Act europeo in materia di accreditamento della rete di laboratori nazionale di certificazione ” ha commentato Roberto Baldoni , Direttore Generale dell’ACN a margine della firma, riferendosi alla rete di laboratori dedicata ai prodotti del mercato europeo, che si aggiunge a quella dei laboratori di prova previsti all’interno del perimetro di sicurezza nazionale cibernetica. Queste due reti costituiranno l’ossatura del sistema di certificazione e valutazione nazionale.
“ L’accordo sottoscritto con il Professor Baldoni – ha dichiarato il Presidente di Accredia Massimo De Felice – insieme alla collaborazione con il CINI e ai legami con l’Università, apre rilevanti probabili linee di sviluppo: sulle nuove fisionomie di ’incidente informatico’, indotte dalla cosiddetta Intelligenza Artificiale e, in
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L’AZIENDA
Scannerizza il QR-Code per maggiori informazioni su CIBE e tutti i suoi prodotti e servizi metrologici.
Dal 1983 il laboratorio metrologico CIBE è specializzato nell’offrire servizi di prova, tarature e certificazioni di masse, pesiere e strumentiper pesare, ed è un punto di riferimento nell’ambito della metrologia tecnica e legale in Europa.
La sua missione è quella di dare supporto a tutti gli utilizzatori e ai fornitori di strumenti e servizi nel settore delle masse e degli strumenti per pesare
SERVIZI PROVE SU STRUMENTI PER PESARE
Bilance, indicatori di peso, celle di carico, selezionatrici ponderali, riempitrici gravimetriche, totalizzatori a funzionamento continuo e discontinuo, da sottoporre alle prove previste dalla pertinente documentazione OIML o EN e richieste per l’esame CE del Tipo. Tutte le prove sono effettuate in conformità alle procedure riportate nei seguenti documenti normativi:
– EN 45501 e OIML R76 per strumenti per pesare non automatici, OIML R 60 per celle di carico;
– OIML R61– R51– R50 – R107 per sistemi di pesatura a funzionamento automatico.
SERVIZIO DI TARATURA LAT
CIBE è laboratorio LAT accreditato per tarature di masse, pesiere e strumenti per pesare a funzionamento non automatico e auto-
STRUMENTI
– PESI SINGOLI: Pesi in acciaio INOXin classe di precisione M1; masse OIML in fusione di ghisaclasse di precisione M1; masse in classe di precisione M1 per bilance di grossa portata; masse a disco e aste porta pesi in classe di precisione M1;pesi in acciaio INOXclasse di precisione F1, pesi campione in acciaio INOXclassi di precisione E1-E2.
– PESIERE: Pesiere in legno e in alluminio con set di pesi in acciaio INOX in classe di precsione M1, F1, E2.
Measures You Can Trust
Via Picasso 18/20 – 20025 Legnano (MI)
Tel. 0331/466611 – Fax 011/465490
E-mail: tomalino@cibelab.it
Web: www.cibelab.it
Persona da contattare: Erika Tomalino
CIBE ha conseguito la certificazione del proprio sistema di gestione per la qualità in conformità alla norma UNI EN ISO 9001:2015 per la commercializzazione di masse, consulenza metrologica, servizi di taratura masse, verifica e taratura di strumenti di pesatura e di misura
Il sito web www.cibelab.it contiene tutte le informazioni sui servizi e prodotti offerti.
matico (selezionatrici ponderali e riempitrici gravimetriche). La tabella di accreditamento è pubblicata su www.accredia.it
FORMAZIONE COSTANTE
CIBE organizza corsi e interventi formativi studiati per diffondere la conoscenza metrologica e i temi della qualità delle misure. Ad esempio:La metrologia legale – La metrologia tecnico-scientifica – La taratura di masse e bilance –La verificazione periodica di strumenti per pesare
VERIFICAZIONE PERIODICA
Il laboratorio metrologico CIBE effettua verificazioni periodiche, su tutto il territorio nazionale, di diverse tipologie di strumenti per pesare, sia a funzionamento non automatico che a funzionamento automatico: bilance –piattaforme di peso –selezionatrici ponderali –riempitrici gravimetriche.
– ACCESSORI: Custodie in legno, plastica e alluminio per pe si singoli e set di pesi; maniglie, pinze, pennellini e altri accessori.
– SOFTWARE : Software per la gestione della taratura e pro ve di stru menti per pe sare.
Da oltre 30 anni CIBE è un punto di riferimento nell’ambito della Metrologia Legale e tecnica in Italia e in Europa. Il nostro obiettivo è quello di aiutare i clienti nella scelta delle migliori soluzioni per soddisfare le loro esigenze in ambito metrologico, offrendo supporto con la nostra ampia gamma di prodotti e servizi, nel pieno rispetto delle normative vigenti.
CIBE offre:
• Servizi di taratura ACCREDIA per pesi, masse e bilance;
• Rapporti di prova per bilance, indicatori di peso,
• sistemi di pesatura automatica e celle di carico;
• Verificazione Periodica di strumenti per pesare;
• Formazione e consulenza sulla metrologia legale e scientifica;
• Vendita di pesi, pesiere e masse di grossa portata.
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g e n e r a l e , d a l l ’ u t i l i z z a z i o n e d e l l e C o rp o ra te Te c h n o lo g ie s, c h e si v a n n o d iffo n d e n d o n e lle im p re se e n e lle istit u z i o n i S o n o t e m i c h e c i d o v r a n n o v e d e re im p e g n a ti, c h e p o tra n n o in ter e s s a r e a n c h e l ’ A g e n z i a p e r l a C y b e r s i c u r e z z a N a z i o n a l e ; s u c u i p o t r e m m o c h i e d e r e a u s i l i d i c o m p ete n z e a ll’U n iv e rsità S a p ie n z a , sin o a c o in v o lg e re , c o n n u o v i p ro fili, le p rob l e m a t i c h e d e l l a r e s p o n s a b i l i t à n e l l e d e c isio n i e d e lla p riv a c y ” Scarica qui l’Osser vatorio Accredia “Cybersecurity e protezione dei dati: il ruolo della cer tificazione accreditata”
UE, RELAZIONE DELLA COMMISSIONE SULL’ACCREDITAMENTO
E SUL REGOLAMENTO
CE 765/2008
La Commissione europea tira le somme s u l l ’ a t t u a z i o n e d e l R e g o l a m e n t o C E 765/2008, che fissa le norme in materia di accreditamento, e lo fa in una Relazione pubblicata lo scorso 5 dicembre, che copre il periodo tra il 2018 e il 2022 È l’ar t 40 dello stesso Regolamento a richiedere che la Commission e e u r o p e a , i n c o o p e r a z i o n e c o n g l i S t a t i m e m b r i , e l a b o r i e p r e s e n t i u n r e p o r t p e r i o d i c o a l P a r l a m e n t o e u r opeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale europeo.
“ P r o n t i p e r i l 5 5 % : r e a l i z z a r e l ’ o b i e tt i v o c l i m a t i c o d e l l ’ U E p e r i l 2 0 3 0 l u n g o i l c a m m i n o v e r s o l a n e u t r a l i t à c l i m a t i c a ” , d o v e l ’ a c c r e d i t a m e n t o c o n s e n t e l ’ a t t u a z i o n e d e l l e p r i o r i t à i n d i c a t e , o v u n q u e s i a n e c e s s a r i a l a v a l u t a z i o n e d e l l a c o n f o r m i t à d e i p r od o t t i a g l i o b i e t t i v i c l i m a t i c i e d i s o s t en i b i l i t à . O , a n c o r a , n e l l a t r a n s i z i o n e d i g i t a l e , d o v e l ’ a c c r e d i t a m e n t o a s s ic u r a l a c o m p e t e n z a d e i s o g g e t t i r e s p o n s a b i l i d e l l o s v o l g i m e n t o d e l l e v a l u t a z i o n i c o m e n e l c a s o d i e f f i c i e nz a e n e r g e t i c a e a m b i e n t a l e . L a v a l ut a z i o n e d e l l a c o n f o r m i t à a c c r e d i t a t a h a d i m o s t r a t o d i e s s e r e u n o s t r u m e n t o i n g r a d o d i a d a t t a r s i e r i s p o n d e r e a l l e e m e r g e n z e C o m e n e l c a s o d e ll ’ e m e r g e n z a d a C o v i d - 1 9 e n e l p i e n o d e l l a p a n d e m i a , q u a n d o h a s a p u t o g a r a n t i r e l ’ a f f i d a b i l i t à e l ’ o b i e t t i v i t à d e i c o n t r o l l i e s e g u i t i d a g l i o r g a n i s m i d i c e r t i f i c a z i o n e e d a i l a b o r a t o r i d i p r o v a , a n c h e i n p e r i o d i i n c u i u n g r a n n u m e r o d i f a b b r i c a n t i n u o v i e c o n p o c a e s p e r i e n z a a f f l u i v a n e l m e r c at o L ’ a c c r e d i t a m e n t o è u n o s t r u m e n t o t e c n i c o p r i v i l e g i a t o d a l l e g i s l a t o r e e u r o p e o a n c h e p e r n u m e r o s e p o l i t ic h e d i s e t t o r e c h e r i g u a r d a n o l a s i c ur e z z a d e i p r o d o t t i , d a l l e c o s t r u z i o n i a l l a c y b e r s e c u r i t y, d a l l ’ a g r o a l i m e n t ar e a i b e n i d i u s o q u o t i d i a n o .
a c c r e d i t a t i è a u m e n t a t a n e g l i a n n i a d i m o s t r a z i o n e d e l l a f i d u c i a c h e g l i o p e r a t o r i e c o n o m i c i r i p o n g o n o n e ll ’ a c c r e d i t a m e n t o I n u n c o n f r o n t o t r a Paesi dell’Unione europea, focalizzata s u l n u m e r o d i n o t i f i c h e a c c r e d i t a t e e non, l’Italia occupa il primo posto, con 2 8 2 n o t i f i c h e a c c r e d i t a t e a l l ’ a t t i v o M e n t r e l ’ a t t o c o n p i ù n o t i f i c h e , b e n 529, è il Regolamento UE 305/2011 sui prodotti da costruzione
La marcatura CE
L’accreditamento nelle politiche
UE
R i b a d i t o c h e l ’ a c c r e d i t a m e n t o a t t e s t a c h e u n o r g a n i s m o d i v a l u t a z i o n e d e l l a c o n f o r m i t à d i s p o n e d e l l e c o mp e t e n z e t e c n i c h e p e r s v o l g e r e l ’ a t t i v it à d i v a l u t a z i o n e d e l l a c o n f o r m i t à , i l d o c u m e n t o p o n e l ’ a c c e n t o s u l r u o l o d e l l ’ a c c r e d i t a m e n t o n e l l e p o l i t i c h e e u r o p e e . U n s i s t e m a d i a c c r e d i t am e n t o e f f i c a c e , c h e g a r a n t i s c e u n a v a l u t a z i o n e a f f i d a b i l e d e l l a c o n f o r m it à d e i p r o d o t t i e d e l l a l o r o s i c u r e z z a , f a v o r i s c e i n f a t t i l a l i b e r a c i r c o l a z i o n e d e i b e n i e d e l l e p e r s o n e , r a f f o r z a i l
M e r c a t o U n i c o e c o s t i t u i s c e c o s ì u n p i l a s t r o d e l l ’ a t t u a z i o n e d e l l a p o l i t i c a i n d u s t r i a l e d e l l ’ U E . L o v e d i a m o p e r i l
G r e e n D e a l e u r o p e o e n e l p a c c h e t t o
L’infrastruttura europea La Commissione ha riconosciuto Europ e a n c o - o p e r a t i o n f o r A c c r e d i t a t i o n (EA) come organismo centrale dell’infrastruttura europea di accreditamento e si occupa del suo finanziamento Al momento si sta discutendo del quar to a c c o r d o d i p a r t e n a r i a t o t r a E A e l a Commissione europea. Del resto, il sistema di verifica inter pares (peer evaluation) degli Enti nazionali di accredit am ent o cos t it uis ce il f ondam ent o del sistema di valutazione della conformità dell’UE. Le verifiche avvengono al massimo ogni quattro anni e il buon esito delle verifiche inter pares rappresenta i l p r e r e q u i s i t o p e r i l r i c o n o s c i m e n t o r e c i p r o c o d e i c e r t i f i c a t i d i a c c r e d i t amento
Le notifiche degli or ganismi
La percentuale di notifiche degli organismi di valutazione della confor mità
La marcatura CE rappresenta un indic a t o r e c h i a v e d e l l a c o n f o r m i t à d i u n prodotto alla nor mativa dell’UE, nonché la par te visibile di una procedura d i v a l u t a z i o n e s t a b i l i t a d a l p r o v v e d imento applicabile al prodotto stesso. È b e n e p e r ò p r e c i s a r e c h e i l f a b b r icant e, a pr es cinder e che s ia s t abil it o a l l ’ i n t e r n o o a l l ’ e s t e r n o d e l l ’ U n i o n e , resta il soggetto legalmente responsabile, in ultima analisi, della confor mit à d e l p r o d o t t o a l l e n o r m a t i v e e d e ll ’ a p p o s i z i o n e d e l l a m a r c a t u r a C E , i n d i p e n d e n t e m e n t e d a l f a t t o c h e u n o r g a n i s m o d i v a l u t a z i o n e d e l l a c o nfor mità notificato sia stato coinvolto o meno nelle verifiche del prodotto Tutt a v i a l a n o r m a t i v a d e l l ’ U n i o n e e u r op e a p r e v e d e u n a s e r i e d i d o c u m e n t i d i a c c o m p a g n a m e n t o p e r o g n i p r odotto recante la marcatura CE, come l a d o c u m e n t a z i o n e t e c n i c a e l a dichiarazione di confor mità Quando il coinvolgimento di un organismo nella procedura di valutazione della confor mità è obbligatorio, solo gli organis m i d i v a l u t a z i o n e d e l l a c o n f o r m i t à notificati sono autorizzati a inter venir e . L a m a r c a t u r a C E f o r n i s c e c o s ì l a p r i m a i n d i c a z i o n e d e l f a t t o c h e l e v a l u t a z i o n i n e c e s s a r i e s i a n o s t a t e e f f e t t u a t e p r i m a d e l l ’ i m m i s s i o n e s u l mercato del prodotto in questione, ma è c o m p e t e n z a d e l l e A u t o r i t à d i v i g il a n z a d e l m e r c a t o c o n t r o l l a r e i p r od o t t i i n m o d o c h e q u e s t i o f f r a n o u n livello elevato di protezione degli interessi pubblici, come la salute e la sicurezza, la protezione dei consumatori e la protezione dell’ambiente Scarica qui la Relazione della Commissione europea sull’attuazione del Regolamento CE 765/2008.
T M 41 LA PAGINA DI ACCREDIA N . 0 1 ; 2 0 2 3 T M 41
Competenza e know-how speci co nella meccanica di precisione da oltre 60 anni. Tamburini affronta con te tutte le fasi dello sviluppo del prodotto con un servizio su misura per ogni progetto. Garantiamo la soluzione ottimale per tutte le esigenze produttive grazie a prodotti mirati, studiati e realizzati in base alle tue speci che richieste.
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TAMBURINI, DA SEMPRE UNA CONFERMA QUANDO SI PARLA DI PRECISIONE
In Tamburini, la precisione è tutto.
Continui investimenti in tecnologia pongono i Laboratori Metrologici di Tamburini al centro di una costante ricerca per offrire al cliente un prodotto ed un servizio accurato, sicuro e dalla qualità indiscussa
Il Laboratorio Metrologico di Tamburini è accreditato ACCREDIA e opera in conformità alla normativa europea UNI CEI EN ISO/IEC 17025, effettuando servizio di taratura per strumenti primari ed emette certificati riconosciuti da tutti gli stati firmatari dell’Accordo Multilaterale della “European Cooperation for Accreditation (EA)”, secondo tabella pubblicata sul sito www.accredia.it.
I certificati emessi dal laboratorio ACCREDIA garantiscono la riferibilità metrologica per gli strumenti e i campioni usati nei processi di misurazione attuati dalle aziende che operano in termini di “garanzia della qualità”.
Tamburini produce calibri lisci e filettati, sia standard secondo le normativ e v i g e n t i , e s p e c i a l i p e r q u a l s i a s i e s i g e n z a d i u t i l i z z o c o n s i d e r a n d o l e quote di filettatura e le dimensioni di ingombro
La gamma calibri è realizzata in acciaio legato, altamente indeformabile con durezza superficiale di 63 HRc (raggiungibile dopo tempra)
P e r a p p l i c a z i o n i s p e c i a l i v e n g o n o r e a l i z z a t i c a l i b r i c o n a c c i a i s p e c i f i c i secondo le richieste del cliente.
E per migliorare il rendimento, la durata e l’assenza di attriti, senza alterare le caratteristiche di base, i calibri possono essere sottoposti a una serie di trattamenti superficiali tra cui la ricopertura della parte filettata con un rivestimento esterno (in TIN o DCL) a seconda delle necessità individuate nelle specifiche applicazioni
Tamburini fornisce un servizio di progettazione e costruzione di sistemi di misura “chiavi in mano”, personalizzato in base alle esigenze del cliente.
Inoltre a richiesta può essere rilasciato il Rapporto di Taratura o la Dichiarazione di Conformità, secondo l’uso a cui è destinato
Il servizio è attivo anche per calibri di proprietà di terzi, con taratura periodica pianificata e rilascio della documentazione richiesta.
La nostra missione: essere precisi Dalla produzione al controllo
T M 43 TUTTO MISURE TUTTO MISURE AFFIDABILITÀ------D TOR A metrologi di d ogia Forense Il XIX Congresso In io d M trologia La riproducibilità de FMEA sinergia rologica in Sanità Le responsabilità da contatto sociale TUTTO MISURE TUTTO MISURE FFIDABILITÀ------D TORIA In ricordo di due amici L T MA delle grandi struttu G pi ob di controllo A R A GOM NT Gestione dell’efficienza energetica GLI ESPERTI DI T _ M
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La società ICeM Srl - Industria Calibri e Meccanica di precisione, costituita negli anni ’60 sull’esperienza trentennale acquisita dai soci fondatori in aziende del settore, si è specializzata nella costruzione di calibri fissi secondo le normative nazionali e internazionali (UNI, ANSI, DIN, BS, ecc.), lavorazioni di tornitura, fresatura e rettifica conto terzi, costruzione di attrezzature di controllo speciali, costruzione e rigenerazione di utensili a rullare.
I suoi prodotti hanno trovato applicazione nei più svariati settori produttivi: automobilistico, aereonautico, ferrotramviario, nell’industria vetraria e, in particolare, nel settore elettrico con la costruzione dei calibri per il controllo delle filettature CEI, IEC.
Il proprio Laboratorio Metrologico, sulla base dell’esperienza acquisita nel controllo della propria produzione e dalla verifica periodica della propria strumentazione, ha ottenuto da ACCREDIA, l’Ente Italiano di Accreditamento, il riconoscimento come Centro LAT n. 144 (Labo-
Industria Calibri e Meccanica di precisione via Lampugnano 157 –20151 Milano
Tel. 02/40910000 –Fax 02/48200625
Email: info@icmcalibri.it – Web: www.icmcalibri.it
Persona da contattare: Anna Galli
ratorio Accreditato di Taratura) per le grandezze “lunghezze” indicate nella specifica tabella di accreditamento (campioni diametrali lisci; cilindri interni e forcelle lisce da 3 mm a 250 mm; cilindri esterni fino a 300 mm; sfere esterne fino a 100 mm; anelli cilindrici filettati da 3 mm a 90 mm; tamponi cilindrici filettati fino a 300 mm.
I calibri sono costruiti dalla società milanese con acciai indeformabili, trattati termicamente e stabilizzati. La durezza, la finitura superficiale e l’indeformabilità nel tempo garantiscono la loro lunga durata.
Su richiesta, alcuni tipi di calibri possono essere forniti in metallo duro, (widia) carburo di tungsteno. Inoltre tamponi e anelli possono essere anche realizzati con riporto superficiale TIN.
T_M 44 TUTTO MISURE TUTTO MISURE )+%() )')&% +",-%-.0%)(" '%--"(-" *+"/%) '"(-) Riflessioni NOTIZIE rologia Forense IL TEMA La riproducibilità delle misure nella diagnostica medica ALTRI ARGOMENTI La competenza metrologica in Sanità Salvatore Baglio ele QUALITÀ” TUTTO MISURE TUTTO MISURE )'' )+%() (() EDITORIALE monitoraggio elle grandi strutture GLI A campione nazionale del tempo Boe intelligenti per itoraggio delle acque ro colpevole? L’importanza della terminologia Storia: misure meccaniche GLI ESPERTI DI
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La pagina di IMEKO
Aggiornamenti sulle attività IMEKO nel 2022
AN INTRODUCTION TO IMEKO
IMEKO, International Measurement Confederation, has been added to the permanent collaborations to the Journal starting from the beginning of 2014. This section contains information about the Association, publications, events and news of interest to our readers.
RIASSUNTO
IMEKO, International Measurement Confederation, si è aggiunta tra i collaboratori stabili della Rivista a partire dall’inizio del 2014. Questa rubricacontiene informazioni sull’Associazione, pubblicazioni, eventi e notizie di utilità per i nostri lettori.
Le attività di IMEKO sono state febbrili nell’ultimo trimestre del 2022, con workshop tematici e conferenze a cadenza settimanale. Si segnala in particolare il 25° simposio IMEKO TC4 –Measurement of Electrical Quantities (Brescia, 12-14 settembre). Il primo giorno si è tenuto nel suggestivo Auditorium San Barnaba, in pieno centro storico; mentre i due giorni successivi sono stati organizzati dal Dip. Ingegneria dell’Università di Brescia. Il programma scientifico, come documentato dal Prof. De Vito, ha compreso 69 lavori accettati e tre presentazioni plenarie.
IMEKO TC6 ha invece lanciato M4Dconf , conferenza ibrida con tema Metrologia e Digitalizzazione e comprendente una vasta gamma di argomenti, che ha riscosso grande successo: 221 partecipanti da tutto il mondo, 96 in presenza, e 44 articoli scientifici revisionati. Qui trovate le presentazioni orali e altre informazioni. I contributi più interessanti risultati e gli approfondimenti dalla conferenza saranno inseriti nel programma di lavoro per il 2023 del TC6 e saranno oggetto anche dei preparativi per il Congresso Mondiale IMEKO 2024. Dato il successo dell’iniziativa, i preparativi per la seconda edizione del M4Dconf sono già stati avviati.
Il TC20 continua a organizzare webi-
nar gratuiti ogni mese, principalmente connessi con i risultati della conferenza Green Hydrogen Conference. La serie, sempre con il tema “Expert Talk on Green Hydrogen (GH2) Fuels”, ha visto la partecipazione di relatori coinvolti in diversi campi della ricerca sull’idrogeno verde. I webinar, della durata di 45 minuti ciascuno, sono interattivi e prevedono circa 10 minuti di domande e risposte.
Come annunciato nel numero precedente, la conferenza congiunta IMEKO TC3-TC5-TC16-TC22 si è tenuta in ottobre in Croazia, a Cavtat vicino a Ragusa. Gli argomenti hanno coperto i campi di massa, gravità, coppia, forza, durezza, pressione, vuoto e vibrazione, fondamenti e principi di misurazione, riferibilità e incertezze di misura di quantità fisiche. Vi hanno partecipato membri della comunità scientifica internazionale, metrologi professionisti, produttori di apparecchiature per la misurazione, ingegneri e studenti. Nella stessa località si è tenuta la prima conferenza congiunta IMEKO TC11 – Measurement in Testing, Inspection and Certification, TC24 – Chemical Measurements, ed EUROLAB. I temi del convegno sono stati “Measurement for a Better life” e “Chemical Measurements Towards a Sustainable Future”.
È infine da segnalare il 26° simposio
IMEKO TC4 – International Workshop on ADC and DAC Modelling and Testing (IWADC), che si terrà a Pordenone il 20-21 settembre 2023. Per la prima volta, questo evento sarà organizzato in parallelo con la World Magnetic Conference, conferenza a larga partecipazione industriale che si terrà presso la fiera internazionale COILTECH Italia. Nella prossima estate si terrà online l’incontro annuale dell’Advisory Board e del Supervisory Committee IMEKO in preparazione del Consiglio Generale del 2023 (8-9 settembre, Budapest), previsto in modalità ibrida.
Due notizie su alcuni membri IMEKO. Nella newsletter IMEKO di novembre 2022 è inclusa una interessante intervista a Karl H. Ruhm, membro di lunga data della comunità IMEKO e delegato dell’organizzazione svizzera. Inoltre, IMEKO ha assegnato al Prof. Eric Benoit il “Premio Finkelstein 2022” per i notevoli contributi alla misurazione internazionale. Il Prof. Benoit, docente presso il LISTIC Polytech Annecy-Chambéry, ad Annecy (Francia) ha ricoperto il ruolo di Presidente dell’IMEKO TC7 –Measurement Science ed è nel comitato editoriale dell’International Journal of Metrology and Measurement Systems e di Acta IMEKO.
ACTA IMEKO
Il 2022 è stato davvero intenso per Acta IMEKO e per tutti i volontari che lavorano per sostenere le attività di questa rivista.
Fra le più rilevanti novità c’è l’inclusione di Acta IMEKO nella directory delle riviste ad accesso aperto (DOAJ), il database online per le pubblicazioni Open Access. Da giugno 2022, la direzione editoriale si è dotata del controllo anti-
LAPAGINA DIIMEKO s Rubrica a cura di Daniele Fontanelli (daniele.fontanelli@unitn.it) T_M N. 1/23 45
p l a g i o s u t u t t i i l a v o r i r i c e v u t i p e r l a p u b b l i c a z i o n e , u n o s t r u m e n t o d i f o ndamentale impor tanza per incrementare la qualità delle pubblicazioni e preser vare il diritto d’autore. Da novembre 2022 la piattafor ma di riferimento per la gestione delle pubblicazioni si è decisamente ammodernata ed è stata resa più efficiente mediante l’adozione dell’Open Jour nal System, una piattafor ma gratuita per gestire il processo di redazione basata sulla
GNU General Public License. Grazie a questo miglioramento, gli autori avranno un’interfaccia più comoda e intuitiva, mentre il backoffice editoriale potrà godere di un sistema di qualità elevata e affidabile. Per quanto riguarda l’organizzazione editoriale, l’Editor In Chief, Prof Lamonaca, ha deciso di coinvolgere i vari presidenti dei comitati IMEKO nel comitato editoriale, in modo da rendere ancora più evidente la stretta relazione con la rivista e offrire una modali-
SPECIALITÀ: AMPLIFICATORI A MICROONDE A STATO SOLIDO
Av i a t ro n i k s p a è u n a s o c i e t à v a r e s i n a , c h e v a n t a o l t r e 4 0 a n n i d ’ e s p e r i e n z a n e l s e t t o r e a v i o n i c o e n e l l a t a r at ur a, v endit a e r ipar az ione di s t r um ent az ione elet t r on i c a Q u e s t a s o l i d a r e a l t à d e l s e t t o r e ( c h e è a n c h e da decenni Centro di Taratura accreditato da Accredia –LAT N 019T), per sfruttare al meglio le opportunità derivanti da un mercato tecnologico in continua evoluzione, sta orientando il proprio know how anche nella progettazione e produzione di soluzioni custom, che impiegano tecnologie a Radiofrequenza e Microonde
tà ulteriore di promozione delle attività editoriali relative agli eventi dei TC di IMEKO Tutte queste iniziative fanno parte di un progetto più grande: il numero di pubblicazioni è in continuo aumento negli ultimi anni, passando da circa 60 a più di 100 ar ticoli pubblicati all’anno; la reputazione di Acta IMEKO è migliorata rispetto alle metriche standard Scimago, sia nel settore dell’ingegneria Elettrica ed Elettronica sia nel settore meccanico
Frequency Band 400-2 000 MHz / 2 4006 000 MHz / 6 000-18 000 MHz
Power Out 80 W / 100 W / 200 W / 500 W
Gain adjustment 20 dB / 40 dB / 55 dB
Input/Output VSWR 2:1
Maximum Forward 4:1 / 3:1
Reverse Ratio
Power Gain Flatness ± 2 dB / ± 3 dB
Remote interface RJ45 / RS485
Aviatronik produce e commercializza, già da diverso tempo, amplificatori a microonde a stato solido (Microwave SSPA), nella banda 400 MHz ÷ 18 GHz, che vengono oggi utilizzati in ambito Difesa e Aerospazio, all’interno di progetti nazionali e internazionali Dopo diversi anni di funzionamento, in condizioni anche critiche e a volte al limite delle specifiche di progettazione e funzionamento, abbiamo ricevuto dal campo importanti conferme sulla qualità e affidabilità di tali dispositivi e, di conseguenza, sul loro reale elevato rapporto qualità/prezzo
G l i a m p l i f i c a t o r i Av i a t r o n i k , i n o l t r e , s i c a r a t t e r i z z a n o per la possibilità di essere prodotti anche in piccole serie e sulla base di specifiche tecniche, dettate dalle necessità del cliente
Nella Tabella che segue, proponiamo le specifiche tecniche di alcuni dispositivi prodotti per un’importante cliente che opera nel settore della Difesa Militare Nazionale
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N . 0 3 ; 2 0 1 6 LA PAGINA DI IMEKO N . 0 1 2 0 2
NEWS
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Notizie dall’IEEE Instr umentation and Measurement Society
Congressi e tesi di dottorato di ricerca IEEE
ABSTRACT
This column presents the latest news about the activities of the IEEE Instrumentation and Measurement Society, the community of measurement within the Institute of Electrical and Electronics Engineers In any issue information about conferences, funding oppor tunities, education activities and s t andar d devel opm ent act ivit ies of t he S ociet y ar e presented.
RIASSUNTO
Q u e s t a r u b r i c a p r e s e n t a g l i u l t i m i a g g i o r n a m e n t i s u l l e a t t i v i t à d e l l ’ I E E E I n s t r u m e n t a t i o n a n d M e a s u r e m e n t Society, la comunità delle misure nell’ambito dell’Institute of Electrical and Electronics Engineers Di volta in volta v e n g o n o p r e s e n t a t e i n f o r m a z i o n i s u i c o n g r e s s i , s u l l e oppor tunità di finanziamento, sulle attività di formazione e sugli standards IEEE gestiti dalla Society.
I CONGRESSI DELL’IEEE INSTRUMENTATION AND MEASUREMENT
SOCIETY DEL 2023
Nel 2023 le tre conferenze principali dell’IMS sono previste in presenza. Per l’I2MTC 2023, come per l’I2MTC 2022, saranno previste deroghe all’obbligo di presentazione sul posto soltanto per i presentatori impossibilitati a lasciare il Paese di residenza a causa di nor me interdittive nazionali o inter nazionali
L’I2M T C 2023 si svolgerà Kuala Lum-
pur, Malesia dal 20 al 22 maggio. Le indicazioni per par tecipare sono sul sito della conferenza Non è più possibile sottomettere ar ticoli regolari, mentre la scadenza per i “late papers ” è il 3 marzo. Le prossime edizioni si terranno a Glasgow, Scozia, nel 2024 e a Chemnitz, Germania, nel 2025 Sono appena stati riaperti i termini per la presentazione di candidature all’organizzazione dell’I2MTC 2026. Il MeMeA 2023 si terrà a Jeju, Corea del Sud, dal 12 al 14 giugno: la scadenza per l’invio dei lavori è fissata al 19 febbraio 2023. Il SAS 2022 si terrà dal 18 al 20 luglio a Ottawa, Canada: la scadenza per l’invio dei lavori è fissata al 3 aprile 2023, mentre la scadenza per la presentazione di proposte di sessione speciale è il 6 marzo. La conferenza AUTOTESTCON 2023 si svolgerà di nuovo a National Harbor, Mar yland, USA, dal 28 al 31 agosto 2023. L’attuale scadenza per
l’invio di abstracts, non articoli finali, è il 15 febbraio. L’IEEE International Automated Vehicle Validation Conference (IAVVC) 2023, giunta alla terza edizione sponsorizzata finanziariamente dall’IMS, si svolgerà ad Austin, Texas, USA, dal 16 al 18 ottobre 2023 La scadenza per l’invio dei lavori è fissata al 30 aprile
I PREMI IMS del 2023
I bandi dei premi 2023 sono disponibili sul sito dell’IMS Per concorrere ai premi è necessaria una nomination, corrispondente a un ’autocandidatura o alla candidatura di un collega. Nella maggior parte dei casi bisogna presentare documentazione aggiuntiva a sostegno della nomination attraverso il sito web dell’IMS. La scadenza per la presentazione delle candidature e gli indirizzi dei siti web di riferimento sono ripor tati in Tab 1 Le scadenze dei premi Graduate Fellowship Award e Faculty Course Development Award sono già trascorse. In mancanza di un numero adeguato di candidature i termini potrebbero essere riaperti Per ulteriori dettagli si rimanda alla descrizione pubblicata con il secondo numero di questa rubrica e ai relativi siti web. A questi premi si aggiunge l’IEEE Joseph F Keithley Award in Instrumentation & Measurement che viene assegnato in riconoscimento di eccezionali contributi nel campo delle misure elettriche da parte dell’IEEE La scadenza per la presentazione delle proposte è il 15/01 di ogni anno CLICCA QUI per ulteriori informazioni.
1 Marco Par vis, IEEE IMS Vice President Technical and Standards Activities, Dip. di Elettronica e Telecomunicazioni, Politecnico di Torino marco.par vis@polito.it
2 Sergio Rapuano, IEEE IMS Vice President Education, Dip. Ingegneria, Università del Sannio rapuano@unisannio.it
T M N. 1/23 47 A cura di M. Parvis 1 e S. Rapuano 2
L A P A G I N A D E L L ’ I M S
Premio Scadenza Sito web Graduate Fellowship Award 01/02/2023 CLICCA QUI Faculty Course Development Award 01/02/2023 CLICCA QUI Best Dissertation Award 01/03/2023 CLICCA QUI J Barr y Oakes Advancement Award 01/08/2023 CLICCA QUI Outstanding Young Engineer Award 01/08/2023 CLICCA QUI Best Application in Instrumentation 01/08/2023 CLICCA QUI and Measurement Award Technical Award 01/08/2023 CLICCA QUI Distinguished Ser vice Award 01/08/2023 CLICCA QUI Career Excellence Award 01/08/2023 CLICCA QUI
Tabella 1 – Scadenze e siti web per candidature ai premi dell’IMS
ESPERTI DI T M
Web: https://uk.aerotech.com
Persona da contattare: Uwe Fischer
Tel +44/1256855055 - E-mail: ufischer@aerotech com
Aerotech Italy - Santo Neglia
Tel +44(0)7548835640 -E-mail: sneglia@aerotech com
Informazioni su Aerotech
Con sede a Pittsburgh, USA, Aerotech Inc. (https://uk.aerotech.com) è u
a
e d i m e d i e d i m e n
n i F o n d a t a n e l 1 9 7 0 d a Stephen J Botos, Aerotech progetta e produce i migliori sistemi d i c o n t r o l l o d e l m o v i m e n t o e d i p o s i z i o n a m e n t o , d e s t i n a t i a clienti di diverse industrie, della scienza e della ricerca Nello spirito di un’azienda familiare, i proprietari continuano ad attribuire la massima importanza ai rapporti, aperti e improntati alla f i d u c i a , c o n i c l i e n t i , i p a r t n e r c o m m e r c i a l i e i d i p e n d e n t i A Fuerth, in Germania, hanno sede le attività di vendita e assistenza e quelle di montaggio dei sistemi di posizionamento creati ad hoc per il mercato europeo
Le soluzioni di movimento, innovative e di alta precisione, soddisfano tutti i requisiti critici necessari a soddisfare per le attuali applicazioni, particolarmente esigenti Esse vengono utilizzate in svariati campi nei quali sia richiesta un’elevata produttività: tecnologie mediche e applicazioni per le scienze della vita, produzione di semiconduttori e schermi piatti, fotonica, automotive, archiviazione dati, elaborazione laser, industria aerospaziale, produzione elettronica, nonché ispezione e collaudo, fino all’assemblaggio
Dotata di capacità avanzate di analisi e diagnostica, Aerotech fornisce un’assistenza tecnica e un servizio di qualità. Se un prodotto standard non è adatto per una specifica applicazione, il produttore è in grado di fornire componenti e sistemi di movimento speciali, mettendo a frutto anni di competenza ed esperienza La capacità di produzione per applicazioni personalizzate è ulteriormente integrata dall’esperienza nella fornitura di sistemi per operazioni sottovuoto e in camera bianca
Aerotech ha uffici a servizio completo in Germania (Fuerth), Regno Unito (Ramsdell), Cina (Shanghai City) e Taiwan (Taipei City). Aerotech impiega attualmente circa 500 persone in tutto il mondo
TUTTO MISURE TUTTO MISURE------ED TO IA E M ti, metrologi di M ogia Forense XIX Congresso te M trologia La riproducibilità de el d dica GO FMEA sinergia p rologica in Sanità Salvatore Baglio etto Presidente IEEE Le responsabilità da contatto sociale TUTTO MISURE TUTTO MISURE------ricordo di due amici EMA G LT EM ob nti di controllo ALTR ARGOMEN nza energetica GLI
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Floriani
Agire, ma non d’impulso
L’impulso atmosferico: forma d’onda molto nota nel testing, perché rientra tra le prove classiche d’isolamento sui prodotti elettrici
DIFFERENT APPROACHES TO MEASUREMENTS FROM THE TESTING WORLD
Our analysis in the field of tests continues analyzing the different approaches to the measures according to the various testing areas, with a specific focus on the case of heating tests
TESTING & DINTORNI
Prosegue la nostra analisi in ambito di prove, analizzando i diversi approcci alle misure a seconda delle tipologie di test
In questo numero, parliamo dell’impuls o a t m o s f e r i c o , u n a f o r m a d ’ o n d a molto nota nell’ambiente di testing perc h é r i e n t r a t r a l e p r o v e d ’ i s o l a m e n t o classiche che devono sostenere i prodotti elettrici
L a p r o v a c o n s i s t e n e l g e n e r a r e l a forma d’onda mostrata in Fig. 1 tramite un generatore (solitamente di commercio) e applicarla poi a diversi punti del circuito elettrico
Tutte le norme di sicurezza elettrica ric h i e d o n o l ’ a p p l i c a z i o n e d e l l ’ i m p u l s o c o m e m e t o d o p e r l a v e r i f i c a d e l l e d i -
stanze in aria e super ficiali; anche in materia di compatibilità elettromagnetica, con il nome di prova di surge (IEC 6 1 0 0 0 - 4 - 5 ) , s i u t i l i z z a q u e s t o t i p o d ’ i m p u l s o , m a c o n l a d i f f e r e n z a c h e , mentre nella verifica dielettrica l’impuls o v i e n e a p p l i c a t o d a l g e n e r a t o r e d ir e t t a m e n t e a p a r t i n o n i n t e n s i o n e , nella prova di surge esso viene accopp i a t o a l l e l i n e e d i a l i m e n t a z i o n e o d i segnale durante il funzionamento del dispositivo in prova. La for ma d’onda della tensione ha un fronte di salita di 1,2 ms e un tempo al-
l’emivalore di 50 ms: quindi è un impulso “veloce”, almeno in riferimento alla frequenza industriale di 50/60 Hz. I parametri temporali dell’impulso sono fissi, mentre il valore di picco varia e viene scelto sulla base di svariati parametri (tensione nominale dell’oggetto, luogo d’installazione, grado d’inquinamento richiesto), per essere poi adattato in funzione dell’altitudine Nonostante possa sembrare complesso trovare questo valore, solitamente le norme propongono allegati normativi in cui sono inserite tabelle che consentono d’individuare, in modo abbastanza agevole, il valore minimo di tensione impulsiva richiesta. Il costruttore può dichiarare qualsiasi valore di tensione impulsiva che sia superiore al minimo richiesto I val or i del l a t ens ione di pr ova che s i possono trovare tra le varie nor me di bassa tensione, ovvero che trattano apparecchiature elettriche con tensione nominale fino a 1 kV AC e 1,5 kV DC, vanno solitamente da 0,5 kV a 12 kV. S i c c o m e q u e s t o i m p u l s o s i m u l a u n a s o v r a t e n s i o n e d i o r i g i n e a t m o s f e r i c a c h e c o l p i s c e l a r e t e e l e t t r i c a , q u e s t a prova si applica anche a componenti di media e altissima tensione, come isolatori, trasformatori e interruttori; chiaram e n t e , i n q u e s t i c a s i i v a l o r i d i p i c c o della tensione possono arrivare a centinaia di kilovolt e i generatori di prova possono occupare impor tanti aree del l a b o r a t o r i o . L a f e n o m e n o l o g i a a s s ociata alle varie prove tende a evidenziare problematiche molto differenti, a
Flavio Floriani Direttore Tecnico del Laboratorio di Intek spa
T M N. 2/21 49 T M N. 1/23
Rubrica a cura di Massimo Mor tarino (redazione@tuttomisure.or g)
Articolo di Flavio
T E S T I N G & D I N T O R N I s
flavio.floriani@intek.it
Figura 1 – Full impulse voltage
seconda del valore della tensione di picco e del circuito di prova. Nonostante la forma sia la medesima, è chiaro che testare un piccolo interruttore, collegato con 1 metro di cavo alla tensione di 6 kV, non è paragonabile alla prova eseguita su una catenaria lunga 200 metri alla tensione di 500 kV e neppure alla prova eseguita su un trasformatore da 630 MVA 220 kV / 24 kV alla tensione di 1 MV. I fenomeni che si evidenziano sono molto differenti e, di conseguenza, le tecniche di misura e la competenza richiesta variano enormemente.
Scendendo nel dettaglio dell’esecuzione della prova, vediamo cosa richiedono due importanti norme di sicurezza elettrica: la IEC 60947-1 (apparecchiature a bassa tensione, ambito industriale) e la IEC 61439-1 (i quadri di bassa tensione).
Inoltre esiste una norma, la IEC 60664, che ha carattere generale e illustra i principi e i requisiti per il coordinamento degli isolamenti nelle reti a bassa tensione: documento da conoscere per acquisire una visione d’insieme, senza concentrarsi sulla specifica norma di prodotto.
Lo scopo della prova è sempre quella di sottoporre a più impulsi ripetuti, sia negativi sia positivi, differenti punti elettrici per i quali è richiesta la tenuta dell’isolamento. Il verificarsi di una scarica disruptiva (ovvero che azzera la tensione di prova tra i puntali) decreta il fallimento della prova.
La IEC 60947-1 richiama al paragrafo della tensione impulsiva la conformità ai requisiti della norma IEC 61180 (Tecniche di prova ad alta tensione per apparecchiature di bassa tensione –Definizioni, prescrizioni relative alle prove e alle procedure, apparecchiatura di prova) ,che approfondiremo successivamente: quest’ultima norma, in merito alle prescrizioni di prova prevede che, se l’apparecchiatura collegata ha un’influenza sulla forma dell’onda, essa deve venire ignorata. Un metodo oscillografico di registrazione della forma durante la prova è ritenuto sufficiente per la verifica dell’impulso applicato (rilevazione dell’eventuale scarica).
La IEC 61439-1 richiama sempre la
IEC 61180, citando anche la IEC 60664-1, ma in questo caso il requisito è che l’impulso venga regolato con l’apparecchiatura in prova collegata . Non è chiaro se la regolazione debba essere effettuata solamente sul valore di tensione oanche nel caso di variazione dei parametri di forma. La tematica da affrontare è che, essendo la forma d’onda dell’impulso riferita a un carico standard normalizzato, è evidente che resti inalterata qualora l’oggetto in prova abbia un’impedenza trascurabile rispetto al generatore. Mentre, nel caso in cui l’oggetto in prova sia assimilabile a un carico (ad esempio, capacitivo), questo cambierà le costanti di tempo del circuito e quindi, inevitabilmente, anche i parametri della forma della tensione; correggerli in questa sede non è affatto banale, in quanto si presuppone che sia possibile posizionare reti RC per compensare tali effetti: purtroppo, molti generatori utilizzati fino a 12 kV non sono regolabili. Problema diverso è compensare solamente il valore di tensione, perché in questo caso, è sufficiente settare il generatore a un livello diverso. Si apre qui un’ulteriore tematica, ovvero il sistema di misura. Addentrandoci nella norma IEC 61180 (richiamata da entrambe le norme di prodotto), che specifica i requisiti delle apparecchiature di prova, e facendo un “fantastico giro normativo” di riferimenti ad altre norme, che ancora poi ne richiamano altre, arriviamo a capire che il nostro sistema di misura deve essere approvato secondo le norme IEC 61083Strumenti e software utilizzati per misure in alta tensione ed alta corrente e IEC 60060 Tecniche di prova in alta tensione . Al di là della strumentazione necessaria per costituire il sistema di misura, acquistabile senza grossi problemi (salvo quelli economici), e delle procedure di taratura, arriviamo al punto in cui viene illustrato come calcolare l’impulso, ovvero seguendo una procedura, direi, ben fatta ma poco gestibile da chi non conosce bene algoritmi, filtri digitali e modelli di regressione non lineari. Entriamo più nei dettagli….
Supponiamo di esserci già attrezzati
con una catena di misura con oscilloscopio digitale e sonda, in grado di misurare la tensione in uscita dal generatore, quindi:
1.Prendiamo il nostro bell’impulso, che abbiamo digitalizzato dal nostro sistema oscilloscopio e sonda, ed esportiamo i valori di tensione, noto l’intervallo temporale o la frequenza di campionamento (che si suggerisce sia almeno di 10 ns). Esportando, ad esempio, un file .csv avremo una matrice di due colonne (tempo relativo e valore di tensione) e “ n ” righe, tante quante sono i punti acquisiti. Pensando di elaborare una finestra temporale di 100 ms con campionamento di 10 ns, avremo diecimila righe. A questo punto importiamo su un PC e iniziamo la costruzione del SW, ad esempio utilizzando un programma come LabView;
2.Calcoliamo l’offset (ovvero quanto è spostata la curva sopra o sotto lo zero), facendo la media dei valori prima dell’inizio dell’impulso, e lo sottraiamo;
3.Prendiamo il tratto di curva che va da 0,2 volte il valore di picco sul fronte fino al punto in cui è 0,4 volte il valore di picco nella coda (tratto finale dell’impulso);
4.Prendiamo questa parte di curva e l’adattiamo, mediante l’algoritmo di Levenberg-Marquardt, alla funzione
utilizzando uno dei metodi proposti dalla norma. La funzione ud (t ) rappresenta la tensione acquisita, U, τ1, τ2 e t d sono i parametri da determinare mediante l’adattamento.
Ora immaginiamo di essere particolarmente bravi e/o fortunati da non imbatterci in nessun problema di convergenza di questo modello in un tempo finito né tantomeno in problemi relativi ai valori iniziali, e di trovare magicamente i nostri parametri, con i quali possiamo costruire la nostra curva teorica ricavata dalla curva di partenza. Quanto ottenuto è la miglior approssimazione
N.03 ; 2016 TESTING & DINTORNI s N.01 2023
e –eud (t ) =U () t - td τ1t - td τ2
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teorica alla curva originale registrata. Logicamente nel caso di problemi avremo provveduto alla normalizzazione dei valori, per una migliore convergenza del modello…;
5.Abbiamo dunque due curve, quella originale registrata compensata e quella appena calcolata; la procedura ci impone di sottrarle punto per punto. Non mi soffermo sulle varie problematiche che possono insorgere circa la fasatura di due curve che hanno origini diverse; supponiamo che sia andato tutto bene e abbiamo ottenuto ora anche la nostra curva residua;
6.A questo punto, per non farci mancare nulla, costruiamo un bel filtro digitale IIR con risposta all’impulso di durata infinita a fase zero e applichiamolo alla nostra curva residua. La costruzione del filtro viene ben spiegata nell’allegato C della norma IEC 60060-1: si deve realizzare la seguente funzione: y (i ) = β0x (i ) + β1x (i –1) + a1y (i –1)
con:
dove T s è l’intervallo di campionamento e a è una costante riportata nella norma. I coefficienti a1, β0 e β1 dipendono quindi dalla frequenza di campionamento. Essendo un filtro a fase zero non vi è necessità di rifasare la curva ottenuta rispetto a quella iniziale.
7.A questo punto prendiamo la nostra curva uscita dal modello matematico del punto 4, la sommiamo alla curva residua in uscita dal filtro et… voilà, abbiamo la nostra curva finale, sulla quale possiamo eseguire i calcoli per estrarre valore di picco, tempo di salita, tempo all’emivalore e sovraelongazione. A questo punto ci viene richiesto di validare l’algoritmo che abbiamo costruito, tramite un tool chiamato TDG (Test
Data Generator), programma della IEC scaricabile dal web. Con questo tool possiamo generare circa 30 forme d’onda già validate, da dare in pasto al nostro algoritmo e, tramite i fogli presenti nell’allegato A della IEC 610832, possiamo vedere se tutti i valori da noi calcolati corrispondono entro tolleranza indicata. “Se tutto quadra” possiamo affermare che il procedimento sviluppato è validato. Notiamo (con una certa inquietudine) che, durante la validazione con i fogli normati, tutte le forme d’onda proposte hanno valori di tensione di picco che spaziano dai 55 kV fino a oltre 1 MV; tranne una... che ha un valore di picco di circa 5 kV. Quasi tutte, inoltre, contengono fenomeni oscillatori sul fronte di salita o sulla “coda”, tipici di prove su grossi trasformatori e altre apparecchiature di media e altissima tensione. Ricapitoliamo il tutto:
–Siamo partiti con l’intenzione di comprare un generatore di impulsi per l’esecuzione delle prove richieste dai prodotti di bassa tensione, in cui i valori di prova sono al massimo 12 kV (raramente si può arrivare a 20 kV, ma sono requisiti speciali, non inseriti in norme armonizzate);
–Abbiamo visto che, seguendo una norma, non ci interessa la forma dell’onda durante la prova; ma, seguendo un’altra norma, abbiamo invece capito che la forma d’onda ci interessa, eccome (anche se non proprio in modo chiaro);
– Comunque, in entrambi i casi, poiché il sistema dev’essere conforme alla IEC 61180, ci siamo dovuti imbattere nella realizzazione di un algoritmo che sicuramente entusiasma gli appassionati, ma è decisamente ostico per molti…; –Validando l’algoritmo, ci siamo accorti che è sostanzialmente dedicato a chi fa prove a centinaia di migliaia di volt, dove in effetti sono presenti tutti quei fenomeni che l’algoritmo normalizza; – Mazzata finale: mentre stiamo pensando di vendere questa prova a 1 milione di euro (visto lo sforzo che ci è costata), leggiamo che nelle norme IEC 61439-1 e IEC 60664-1 la prova di tensione impulsiva può essere sostituita (in accordo con il costruttore) da una prova in tensione continua di uguale valore, in
quanto avendo durata più lunga è ritenuta più gravosa….
CONCLUSIONI
Sicuramente l’approfondimento e l’apprendimento di tecniche sempre più complesse di misura porta a un innalzamento del livello medio di conoscenza dei laboratori di prova, ma esso deve però essere contestualizzato e proporzionato allo scopo finale; è bello disporre di un multimetro con risoluzione di nanovolt, ma è anche inutile, se la finalità è quella di misurare la tensione da una presa per vedere se il valore sta nel ±10% di tolleranza. Nel nostro caso, una nota di esclusione dell’applicazione di questo algoritmo per sistemi utilizzati in bassa tensione, con tensione nominale fino a 1 kV AC, sarebbe sicuramente utile. Per il calcolo dei parametri della curva impulsiva basterebbero le funzioni classiche presenti sugli oscilloscopi (picco, tempo di salita e tempo all’emivalore) con gli opportuni adattamenti dei tempi, come illustrato dalla norma. La misura è istantanea e non necessita di computazione esterna, cosa che allunga enormemente le tempistiche; si pensi che nella bassa tensione è frequente eseguire sessioni di prova con centinaia di impulsi in una giornata.
Altro tema su cui riflettere è la normalizzazione dei requisiti e dei criteri di valutazione richiesti dalle norme, che ci si aspetta non siano in contrasto tra loro, specialmente in ambiti estremamente affini.
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1+ χ χ β0 = β1 = 1+ χ 1– χ a1 = pT s χ= tan ( ) a
? DOMANDE COMMENTI PROPOSTE Caratteri 10511, 0Figure, 0 Tabelle DOMANDE COMMENTI PROPOSTE Scrivi alla Redazione CLICCA QUI (LOGO tutto_misure) Le Misure strumento er la riresa Scrivi alla Redazione Le Misure strumento per la ripresa CLICCA QUI TUTTO MISURE TUTTO _ MISURE
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NEWS s
N . 0 1 2 0 2 3 T M 52
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Rubrica a cura di L. Cristaldi, (loredana.cristaldi@polimi.it), M.Catelani, M. Lazzaroni, L. Ciani
Sicurezza funzionale: la frazione di guasti sicuri e i vincoli architetturali
Guasti casuali, sistematici e Route 1H
FUNCTIONAL SAFETY: SAFE FAILURE FRACTION AND ARCHITECTURAL CONSTRAINTS
In the previous paper (Functional Safety: Failure Rates, Mean Time to Failure e B10) the three main parameters of reliability employed in Safety Critical Systems have been discussed. The component safe failures do not represent a safety problem: dangerous failures are a critical point instead. In this paper, the concept of Safe Failure Fraction (SFF) is discussed, by analyzing the difference between systematic and random failures and by considering the meaning of “Route 1H”. These concepts will be helpful to understand how to employ a safety component in a Safety Critical System operating in Low Demand mode.
RIASSUNTO
Nel precedente articolo (La sicurezza funzionale: Tasso di guasto, Tempo medio al guasto e B10) abbiamo discusso i tre principali parametri di affidabilità utilizzati per i componenti nei Safety Critical Systems. I guasti sicuri dei componenti non rappresentano un problema per la sicurezza: ciò che è critico sono i guasti pericolosi. In questo articolo discuteremo il concetto di “frazione di guasti sicuri” (SFF – Safe Failure Fraction), comprenderemo la differenza tra guasti casuali e sistematici e cosa significa “Route 1H”. Tutti questi concetti aiutano il lettore a comprendere come utilizzare un componente di sicurezza in un Safety Critical System in modalità di funzionamento in Low Demand.
INTRODUZIONE
Dall’ articolo precedente ricordiamo che ci sono quattro tipologie di guasto:
–guasti sicuri;
–guasti pericolosi;
–guasti senza effetto;
–guasti “no part”.
Un guasto sicuro è il guasto di un elemento, all’interno di un componente che svolge un ruolo nell’implementazione di una funzione di sicurezza, che si traduce in un funzionamento spurio della funzione di sicurezza. Ciò significa che pone la macchina in uno stato sicuro (ne genera un arresto di emergenza, ad esempio). Un esempio di guasto sicuro per un contattore di potenza accade quando, nonostante la bobina del contattore sia eccitata, la bobina stessa presenta un guasto ei contatti di potenza si aprono.
Un guasto pericoloso è il guasto di un elemento, all’interno di un componente che svolge un ruolo nell’implementazione di una funzione di sicurezza, che impedisce alla funzione di sicurezza di operare quando richiesta, cosicché la macchina si trova in uno stato pericoloso o potenzialmente pericoloso. Un esempio di guasto pericoloso per un contattore di potenza accade quando, nonostante la bobina del contattore sia diseccitata, i contatti di potenza non si aprono e il movimento pericoloso prosegue. Un guasto senza effetto è il guasto di un elemento, all’interno di un componente che svolge un ruolo nell’implementazione di una funzione di sicurezza, ma che non ha alcun effetto diretto sulla funzione di sicurezza stessa. Un esempio di guasto senza effetto per un contattore di potenza accade quando lo stesso non si richiude una
volta ripristinata la funzione di sicurezza. Ciò significa, ad esempio, che il cancello di una cella robotizzata viene richiuso dopo un accesso, il sistema di sicurezza viene ripristinato, ma il robot non si avvia. Questo guasto non è rilevante per la funzione di sicurezza e ha un’influenza solo sulla disponibilità del robot, ma ancora una volta non sulla sua sicurezza.
LA FRAZIONE DEI GUASTI SICURI
La Safe Failure Fraction (SFF) è stata introdotta nella prima edizione della IEC 61508 come misura utilizzata per determinare il livello minimo di ridondanza, o meglio, di Hardware Fault Tolerance (HFT), di un sottosistema di sicurezza.
L’SFF può essere definita come una proprietà di un componente di sicurezza, ad esempio un trasmettitore di pressione, definita dal rapporto tra i tassi di guasto medi di guasti sicuri sommati ai guasti pericolosi rilevabili e i guasti sicuri sommati ai guasti pericolosi. Questo rapporto è rappresentato dalla seguente equazione:
L’SFF è la proporzione di guasti “sicuri” tra tutti i guasti: si noti che non vengono considerati né i guasti senza effetto né i guasti “no part”. Un guasto “sicuro”, in questo caso, è da intendersi come un guasto sicuro per progettazione oppure
1 GT Engineering, Poncarale (BS) claudia.bruno@gtengineering.it marco.tacchini@gtengineering.it 2 Politecnico di Milano loredana.cristaldi@polimi.it
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ls + lD ls + lDD SFF = MISURE EFIDATEZZA
s
Articolo di C. Bruno 1, L. Cristaldi 2, M. Tacchini 1
INVESTIAMO SUL FUTURO CON LE NUOVE MACCHINE DI MISURA SEMPLICI E PRECISE
Le macchine di misura FLASH (12 differenti modelli, con 5 campi di misura, adatte in laboratorio e officina), distribuite in Italia dalla RUPAC srl di Milano,si distinguono per la loro velocità di misura, in grado di analizzare centinaia di pezzi non allineati in pochi secondi, e per l’incredibile semplicità di utilizzo, anche per personale non addestrato.
Le macchine serie VX sono ideali percontrolli al 100% su lotti medio-piccoli di pezzi di qualsiasi materiale e forma. Grazie alle funzioni speciali, disponibili anche nella versione standard del software VisionX Pro , è possibile acquisire in automatico tutte le quote rilevanti su pezzi di larga produzione come filetti, guarnizioni, O-Ring, ingranaggi omolle, facilitando ulteriormente la creazione di un programma di misura.
Grazie all’avanzatosistema di lenti telecentriche , le macchine di misura FLASH fornisco no un’ampia vi sione in 2D, eliminando distorsioni e garantendo una elevata profondità di campo con immagini nitide e contrasti ottimali.La visione ampia consente un ampio campo visivo di Ø100 mm, per visualizzare il pez zo nella sua interezza e acquisire le macroaree d’interesse.
La visione precisa, in aggiunta nei modelli D, consente un campo visivo di 20 x 20 mm per misurare i dettagli più piccoli e garantire alte precisioni.
Tutti i modelli sono equipaggiati con sorgenti di luce a LED multiple, con regolazione di posizione mo torizzata, che garantiscono innumerevoli strategie d’illuminazione ottimizzando la visione di qualsiasi tipo di particolare.
SOFTWARE DI MISURA
L’innovativo programma di misura VisionX Pro permette, in pochi click, di acquisire elementi geometrici tramite analisi d’immagine e di creare programmi di misura in grado di eseguire misurazioni automatiche su pezzi non allineati premendo un solo pulsante. Nei casi più complessi, il software propone molteplici parametri di acquisizione, come la rimozione automatica delle imperfezioni o l’acquisizione dei bordi con basso contrasto, per garantire un’impeccabile e ripetitiva rilevazione degli elementi.
In fase di programmazione il software guida completamente l’utente, proponendo le funzioni di messa a fuoco automatica e d’illuminazione automatica, per selezionare la migliore
visione possibile. Grazie ai vari livelli di accesso per gli operatori, il controllo si completa in pochi istanticon una semplice pressione del pulsante di misura. I risultati vengono visualizzati con chiare indicazioni OK e NGin base alle tolleranze impostate. Con il pulsante PRINT è possibile creare un report istantaneoin formato PDF.
STATISTICA AVANZATA INCLUSA
Il software VisionX Pro include in dotazione standard sia funzioni base di analisi statistica, consultabili e esportabili anche in tempo reale, sia funzioni di statistica avanzata,grazie alle quali è possibile analizzare dettagliatamente ogni singola quota tramite vari coefficienti, come CP, CPK, 6, 4, 3.
Sono comprese nel software anche l’analisi delle carte di controlloe la possibilità d’impostare regoleper monitorare la deriva del processo produttivo.
MODULI SOFTWARE AGGIUNTIVI E ACCESSORI
Il modulo software per importazione CAD e GD&Tpermette la creazione istantanea di un programma di misura partendo dal disegno CAD; è consigliato per ridurre i tempi di creazione quando il pezzo da misurare ha molte geometrie complesse.
Il modulo software Q-DAS consente una perfetta integrazione della macchina con il sistema di gestione qualità Q-DAS e permette di sfruttarne al massimo le potenzialità. Il modulo software per esportazione dati avanzata TXT, Excel e Serveraggiunge la possibilità di esportare i risultati di ogni misura in formato personalizzato.
SONDA OTTICA PER MISURA DI ALTEZZE
I modelli più grandi della serie FLASH sono equipaggiabili con una sonda ottica, in grado di effettuare misure di altezze con precisioni elevatissime. La misura avviene tramite un laser puntiforme , che rimbalzando sulla superficie del pezzo, permette al software di calcolarne l’altezza.
Insieme alla sonda ottica, vengono abilitate due funzioni extra del software di misura VisionX Pro: misura di altezze e di planarità. Grazie all’incredibile semplicità del software, è possibile selezionare i punti da rilevare di un singolo pezzo con un semplice click, per poi replicare la misura su tutti i pezzi rilevati sulla tavola dalla macchina.
Per misure 3D più approfondite è disponibile, solo per i modelli VX3500 e VX8500, una sonda laser in grado di scansionare la superficie del pezzo ed eseguire misure su profili sviluppati in altezza.
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NEWS s N.01 2023 T_M 54
un guasto pericoloso che viene immediatamente rilevato e corretto. Gli standard IEC definiscono un guasto sicuro come quello che non ha la capacità di portare il SIS (Safety Instrumented System) in uno stato pericoloso o di guasto. Un guasto rilevabile pericoloso è quello che può impedire al SIS di eseguire una specifica SIF (Safety Instrumented Function), ma quando viene rilevato al suo verificarsi, ad esempio grazie alla diagnostica online, è considerato “sicuro” poiché la diagnostica può portare il sistema a uno stato sicuro. In alcuni casi, il SIS può rispondere automaticamente a un guasto pericoloso rilevato come se si trattasse di una vera richiesta, ad esempio provocando l’arresto del processo.
Molti dispositivi di sicurezza elettronici dispongono di una diagnostica integrata, tale che i guasti più pericolosi diventano guasti rilevabili pericolosi; essi avranno quindi una SFF elevata, spesso superiore al 90%. I dispositivi di sicurezza meccanici, per i quali la diagnostica interna non è percorribile, avranno in generale una ridotta SFF.
ESEMPIO DI SFF PER UN TRASMETTITORE DI PRESSIONE USATO IN APPLICAZIONI DI SICUREZZA
19092caratteri, 1figura,3 tabelle
In Tab. 1 –un esempio dei tassi di guasto di un trasmettitore di pressione che può essere utilizzato in un SIS.
Tabella 1
–
Trasmettitore di pressione tassi di guasto
(Source: Exida SERH 2015 01 sensors - item 1.6.1)
GUASTI CASUALI, GUASTI SISTEMATICI E SYSTEMATIC CAPABILITY
Nella sicurezza funzionale, i guasti sono classificati come casuali (nell’hardware) o sistematici (nell’hardware o nel software).
I guasti casuali sono normalmente attribuiti all’hardware. Si tratta di guasti che si verificano in un momento casuale e si traducono in un degrado della capacità del componente di svolgere il proprio compito. Sulla base dei dati storici, i guasti casuali possono essere caratterizzati da un parametro chiamato tasso di guasto , di cui abbiamo discusso finora. In altre parole, un guasto hardware casuale coinvolge solo l’apparecchiatura; i guasti casuali possono verificarsi improvvisamente, senza preavviso, o essere il risultato di un lento deterioramento nel tempo. Questi guasti possono essere caratterizzati da un singolo parametro di affidabilità, il tasso di guasto del dispositivo, che può essere controllato e gestito utilizzando un programma di “asset integrity”.
L’SFF vale:
Tabella 2 Tabella
Il certificato del trasmettitore di pressione (ABB 2600T, modello 261) afferma anche che si tratta di un componente di tipo B, con una Systematic Capability SC 2. Per comprendere appieno il significato di quanto appena affermato occorre introdurre, prima di tutto, la differenza tra Guasti Casuali e Sistematici ; poi è necessario avere ben chiara la differenza tra un componente di Tipo A e uno di Tipo B e cosa si intende per Route 1H
I guasti sistematici sono essenzialmente dovuti a errori. Possono essere eliminati solo mediante una modifica del progetto o del processo di fabbricazione, delle procedure operative o di altri fattori rilevanti. Esempi di cause di guasti sistematici includono errori umani durante la progettazione, produzione, installazione e il funzionamento dell’hardware. Se, ad esempio, un prodotto viene utilizzato nell’ambiente sbagliato, esiste il rischio di guasti sistematici. Un guasto sistematico coinvolge sia l’apparecchiatura sia un errore umano; i guasti sistematici esistono dal momento in cui sono stati commessi errori umani e continuano a esistere fino a quando non vengono corretti. Un errore sistematico può essere eliminato dopo essere stato rilevato, mentre i guasti hardware casuali no. I guasti sono, quindi, casuali o sistematici; questi ultimi possono nascondersi nell’hardware o nel software. Una delle principali differenze tra guasti hardware casuali e guasti sistematici è che i tassi di guasto del sistema (o altre misure appropriate), derivanti da guasti hardware casuali, possono essere previsti con ragionevole precisione, mentre i guasti sistematici, per loro stessa natura, non possono essere previsti con precisione. Ciò significa che i tassi di guasto del sistema, derivanti da guasti hardware casuali, possono essere quantificati con ragionevole accuratezza, mentre quelli derivanti da guasti sistematici non possono essere quantificati statisticamente, perché gli eventi che li portano non possono essere facilmente previsti. In altre parole, i parametri di affidabilità dei guasti hardware casuali possono essere stimati dai feedback sul campo, mentre è molto difficile fare lo stesso per i guasti sistematici, per i quali è preferibile un approccio qualitativo.
T_M n 55 N.01 n ; 2023 MISURE EFIDATEZZA s
3
Per 109 ore (FITs) Fail dangerous detected DD 280 Fail dangerous undetected DU 36 Fail safe detected SD 184 Fail safe undetected SU 0 No effect failure NE 141
Tabella 1
Trasmettitore di pressione – tassi di guasto
ls + lD ls + lDD 184+280+36 184+280 500 464 SFF = = =
92,8%
=
I guasti casuali vengono presi in considerazione con il calcolo dei diversi tipi di tassi di guasto. Per i guasti sistematici viene utilizzato il concetto di Systematic Capability di un componente: una misura (espressa su una scala da SC 1 a SC 4) della confidenza che la Systematic Safety Integrity del componente soddisfi i requisiti del SIL specificato. In altre parole, un componente con Systematic Capability SC 2 può essere utilizzato solo in SIS con affidabilità fino a SIL 2, indipendentemente dalla ridondanza utilizzata per quel componente. Ciò significa che se un componente ha SC 1 (SIL 1), anche utilizzandone due in parallelo, il livello massimo di affidabilità che può raggiungere il sottosistema è SIL 1.
Per valutare la Systematic Capabilitydi un componente, il laboratorio chiamato a stimarla esamina, ad esempio, quanto siano stati buoni il suo processo di sviluppo e quello di produzione.
Il concetto di Systematic Capability è stato introdotto nella seconda edizione della IEC 61508. Poiché il termine non era presente nella prima edizione, nelle schede tecniche e nei documenti è apparsa una terminologia, come componente “SIL n-capable” oppure “SIL n-compliant”, che ha generato molta confusione! La confusione deriva dal fatto che, grazie al concetto di Systematic Safety Integrity, è possibile assegnare un livello SIL a un componente. Ciò è insolito, poiché il concetto SIL appartiene a una funzione di sicurezza e non a un componente.
Con la nuova edizione della serie IEC 61508, il concetto è stato chiarito: un dispositivo, con una Systematic capability di SIL 2 (SC 2), ad esempio, soddisfa la Systematic Safety Integrity di SIL 2 se applicato in conformità con le istruzioni fornite dal suo produttore. Ciò significa che, anche se i tassi di guasto e l’SFF consentono al componente di raggiungere SIL 3, esso può essere utilizzato solo in un sottosistema di sicurezza SIL 2. Inoltre, anche se utilizzato in ridondanza con un altro componente e il loro sottosistema può raggiungere SIL 3, il sistema di sicurezza può raggiungere solo SIL 2.
Ancora una volta: Safety Integrity significa sia Hardware Safety Integrity che Systematic Safety Integrity. I guasti sistematici (hardware o software) e, di conseguenza, la Systematic Safety Integrity, non possono essere quantificati. D’altra parte, i guasti hardware casuali solitamente possono esserlo.
Un sistema di sicurezza necessita di un certo livello di Safety Integrity per essere “affidabile” o, in altri termini, esso necessita di essere “immune” da guasti, sia Sistematici sia Casuali
I guasti hardware casuali sono quantificabili e vengono presi in considerazione grazie ai valori forniti dal produttore del componente, come i tassi di guasto, MTTFD e PFHD. Il problema è legato a come affrontare i guasti sistematici. Ciò viene fatto garantendo un certo livello di Systematic Capability, che è la terminologia utilizzata in IEC 61508. La Systematic Capability si applica a un componente di sicurezza in relazione al livello di confidenza che la Systematic Safety Integrity soddisfi i requisiti del Safety Integrity Level (SIL) specificato.
COMPONENTI DI TIPO A E B
I componenti utilizzati in una funzione di sicurezza possono essere classificati come Tipo A o Tipo B.
Secondo la norma IEC 61508-2, un componente può essere considerato di tipo A se –le modalità di guasto di tutti i componenti che lo costituiscono sono ben definite; –il comportamento dell’elemento in condizioni di guasto può essere completamente determinato; – sono disponibili sufficienti dati affidabili sui guasti per dimostrare che i tassi di guasto dichiarati per i guasti pericolosi, rilevati e non rilevati, sono soddisfatti.
I dispositivi d’interblocco elettromeccanico sono esempi di componenti di tipo A.
Un componente può essere considerato di tipo B se –la modalità di guasto di almeno un componente che lo costituisce non è ben definita; o –il comportamento dell’elemento in condizioni di guasto non può essere completamente determinato; – non ci sono dati affidabili sui guasti insufficienti per supportare le affermazioni sui tassi di guasto per guasti pericolosi rilevati e non rilevati.
Un trasmettitore 4-20 mA è normalmente un componente di tipo B.
ROUTE 1H
Storicamente, questo era l’unico modo per determinare il SIL massimo che poteva essere associato a una funzione di sicurezza. Ecco i passi da seguire, secondo IEC 61508-2, §7.4.4.2
1)Suddividere il sistema di sicurezza in sottosistemi;
2) Per ogni sottosistema, calcolare separatamente la frazione di guasti sicuri per tutti gli elementi del sottosistema. In caso di configurazioni di elementi ridondanti, l’SFF può essere calcolato prendendo in considerazione la diagnostica aggiuntiva eventualmente disponibile (ad es. confrontando elementi ridondanti);
3) Per ciascun elemento, utilizzare la frazione di guasti sicuri e la tolleranza ai guasti hardware pari a 0 per determinare il massimo Safety Integrity Level, che può essere rivendicato dalla colonna 2 della Tab. 2 tratta dalla norma IEC 61502-2 per gli elementi di tipo A; in caso di elementi di tipo B, dev’essere utilizzata la Tab. 3, sempre tratta dalla norma IEC 61502-2;
4)Il massimo Safetty Integrity Level che può essere dichiarato per un sistema di sicurezza E/E/PE dev’essere determinato dal sottosistema che ha raggiunto il Safety Integrity Level più basso
Per una Route 1H, ogni componente di sicurezza deve avere tutti i tassi di guasto provenienti da un’analisi FMEDA
Il concetto di Hardware Fault Tolerance (HFT) viene utilizzato nella serie IEC 61508 per indicare la capacità di un sottosistema hardware di continuare a svolgere una funzione richiesta, in presenza di guasti o errori. L’HFT è espresso
N.01 2023 MISURE EFIDATEZZA
s
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Tabella Hardware fault tolerance 0 1 2 SFF < 60 % SIL 1 SIL 2 SIL 3 60 % SFF < 90 % SIL 2 SIL 3 SIL 4 90 % SFF < 99 % SIL 3 SIL 4 SIL 4 99 % SIL 3 SIL 4 SIL 4 Tabella 3
Tabella 2 – Dalla IEC 61508-2: Safety Integrity Level massimo consentito per una funzione di sicurezza svolta da un elemento o sottosistema di sicurezza di tipo A
Tabella 2 Tabella 3 Safe Failure Fraction di un elemento Hardware fault tolerance 0 1 2 SFF < 60 % Non consentito SIL 1 SIL 2 60 % SFF < 90 % SIL 1 SIL 2 SIL 3 90 % SFF < 99 % SIL 2 SIL 3 SIL 4 99 % SIL 3 SIL 4 SIL 4
Tornando al nostro trasmettitore di pressione di sicurezza con SFF = 92,8% e Systematic capability SC 2, concludiamo che: – avendo una SFF nell’intervallo da 90% a 99% ed essendo un tipo B, la Tab. 3 (norma IEC 61508-2) indica che, se viene utilizzato come singolo componente in un Safety Instrumented System, il suo sottosistema può raggiungere, nella migliore delle ipotesi, SIL 2; anche se il suo PFDavg indica, ad esempio, un livello di affidabilità SIL 3; –avendo una capacità Sistematica SC 2, anche se utilizzato in una configurazione 1oo2 (HFT = 1), il massimo livello SIL
Figura 1 – Sottofunzione d’ingresso HFT=1
che il sottosistema può raggiungere è comunque SIL 2 (e non SIL 3 come indicato nella Tab. 3), a causa del limite imposto dalla sua Systematic Capability.
CONCLUSIONI
In questo articolo abbiamo spiegato la metodologia utilizzata per i componenti nei sistemi strumentati di sicurezza in modalità Low Demand.
Un componente può avere una percentuale di guasto molto bassa, ma ciò non significa che possa raggiungere un alto livello di affidabilità, se installato in un sistema di sicurezza.
Il valore dei guasti casuali è solo un aspetto da considerare. L’altro è il rischio che il componente (un trasmettitore di pressione, in questo articolo) possa essere soggetto a guasti sistematici dovuti al fatto che non è stato adeguatamente progettato, ingegnerizzato e prodotto, o non è stato sottoposto a corretta manutenzione. Il livello di Systematic Capability di un componente è formalizzato in livelli da SC 1 a SC 4.
Abbiamo discusso di cosa sia un componente di tipo A o di tipo B e di come ciò limiti il SIL massimo che un sottosistema contenente quel componente può raggiungere, osservando i suoi guasti casuali e il livello SFF.
In ogni caso, se un componente ha una Systematic Capability di SC 2, il massimo livello SIL raggiungibile dal suo sottosistema è SIL 2, indipendentemente da quanti ne colleghiamo in parallelo o dal valore PFDavg raggiunto dal sottosistema.
BIBLIOGRAFIA
[1]IEC 61508 “ Sicurezza funzionale dei sistemi elettrici / elettronici / elettronici programmabili relativi alla sicurezza”, (ed. 2020).
[2]IEC 61511 “Sicurezza funzionale, sistemi strumentali di sicurezza per il settore dell’industria di processo” (ed. 2010).
T_M 57 N.01 ; 2023 MISURE EFIDATEZZA
[3]Tacchini M. (2023). Functional Safety of Machinery; How to apply ISO 13849-1 and IEC 62061. NJ: Wiley. 2 Safe Failure Fraction di un elemento
Tabella 3 – Dalla IEC 61508-2: Safety Integrity Level massimo consentito per una funzione di sicurezza svolta da un elemento o sottosistema di sicurezza di tipo B
come cifra. HFT = 0 significa che, in caso di un guasto, la funzione (es. una misurazione della pressione) viene persa. HFT = 1 significa che se un canale si guasta, ce n’è un altro in grado di svolgere la stessa funzione: in altri termini, il sottosistema può tollerare un guasto e continuare a funzionare. Un sottosistema di tre canali deputato a una struttura 2oo3 funziona fintanto che funzionano due dei suoi tre canali. Ciò significa che il sottosistema puòtollerare il guasto di un canale e continuare a funzionare normalmente. La Hardware Fault Tolerance del gruppo votato 2oo3 è, quindi, HFT = 1. Nella Fig. 1 è mostrato un sottosistema d’ingresso con HFT = 1: I1 e I2 potrebbero essere due trasmettitori di pressione identici.
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PALAZZOLI SpA: un’altra azienda ultracentenaria del settore elettricità/illuminazione ai ver tici dell’innovazione competitiva
Ecco un altro importante caso aziendale di successo, nell’ambito del settore sistemi elettrici e illuminazione, che nella sua lunga storia ha percorso una serie i n f i n i t a d i f a s i e v o l u t i v e s c a n d i t e d a una continua innovazione e, come nel caso di altre simili aziende precedentem e n t e p r e s e n t a t e s u l l a n o s t r a r i v i s t a , dal sistematico approccio a test specialistici, in grado sia di semplificare e velocizzare i livelli qualitativi e affidabilistici dei propri prodotti sia di aprire le p o r t e a l l ’ e s p a n s i o n e d e l l a s o c i e t à s u mercati sempre più ampi S t i a m o p a r l a n d o d e l l a PA L A Z Z O L I SpA, un ’altra azienda bresciana protagonista del mercato mondiale in questo segmento produttivo, dove l’innovazione e le garanzie di qualità e sicurezza fanno la differenza fra i vari competitor.
Ci conduce in questa visita conoscitiva, che si preannuncia interessante per i nostri lettori impegnati a guidare l’inn o v a z i o n e c o m p e t i t i v a n e l l e p r o p r i e a z i e n d e , I v o M e ro ni ( R e s p o n s a b i l e
L a b o r a t o r i o P r o v e ) , c h e r i n g r a z i a m o per la cor tese disponibilità
I n i z i a m o c o n u n a b r e v e s t o r i a dell’azienda, che immaginiamo c o s t e l l a t a d i p i c c o l i e g r a n d i cambiamenti, in contesti sociali s p e s s o d i v e r s i e t u t t ’ a l t ro c h e tranquilli…?
( I . M e ro n i ) L a P a l a z z o l i SpA viene fondata a Brescia n e l 1 9 0 4 d a l C a v d e l L a v oro Federico Pal a z z o l i , c o m e realtà commerc i a l e d e n o m inata Società Elettrotecnica Bresciana; nel 1912 abbandona il ramo commerciale e si con-
centra sulla produzione di accessori per la distribuzione dell’energia elettrica. Allo scoppio della Prima Guerra Mond i a l e , l a s o c i e t à i n i z i a a c o l l a b o r a r e c o n l ’ e s e r c i t o e c o n i p r i n c i p a l i p o r t i italiani e, terminato il conflitto bellico, continua a realizzare apparecchiature e l e t t r i c h e p e r l o S t a t o e l a M a r i n a , come impianti di bordo a corrente continua. Nel 1923, negli stabilimenti dell’azienda lavorano 16 impiegati e 80 o p e r a i , c h e p r o d u c o n o a p p a r e c c h i e l e t t r i c i : i n t e r r u t t o r i e c o m m u t a t o r i a leva, valvole e scaricatori per medie e basse tensioni e valvole fusibili. Prende c o s ì f o r m a i l n u c l e o p u l s a n t e d e l l ’ az ie n d a , c h e a p re la se d e d i Via To mmaseo a Brescia su 12 000 metri quadrati circondati dal verde.
Negli anni ’40 la forza lavoro cresce a 45 impiegati e 300 operai Nel 1950 la Palazzoli dona alla città un ’ area di 21 500 metri quadrati, dove sorgerà l ’ I s t i t u t o Te c n i c o I n d u s t r i a l e S t a t a l e Benedetto Castelli.
Nel 1966 viene lanciata la linea TAIS, la prima presa elettrica con interruttor e , d o t a t a d ’ i n t e r b l o c c o m e c c a n i c o N e l 1 9 7 1 P a l a z z o l i p r e s e n t a i s u o i primi prototipi di prese a spina CEE e di contenitori isolanti modulari in resin a p o l i e s t e r e r i n f o r z a t a c o n f i b r a d i vetro, prodotta per la prima volta in Italia.
T M N. 1/23 59 T E C N O L O G I E I N C A M P O
s Rubrica a cura di Massimo Mortarino (mmortarino@libero.it)
Nel 1980 Palazzoli esporta in diversi paesi nel mondo ed espande costantemente i propri mercati. Negli anni ’90 i prodotti TER vengono selezionati per l’ampliamento della fiera di Milano, mentre la linea TAIS viene scelta per l’equipaggiamento della nave da crociera più grande al mondo. Gli anni 2000 segnano lo sviluppo dell’intelligenza artificiale per l’azienda bresciana, che entra a far parte del mondo dell’industria 4.0.
E arriviamo ai giorni d’oggi… (I. Meroni) Attualmente Palazzoli è la capogruppo di una rete di società: Lewden con sede a Braintree (UK), Palazzoli Ibérica con sede a Sevilla (Spagna), Stral con sede a Brescia e Palazzoli Middle East con sede a Dubai. Forte di oltre un secolo di storia e con una radicata tradizione industriale, si presenta come un’azienda solida e di grande affidabilità, riconosciuta dal mercato per le elevate prestazioni dei propri prodotti e apprezzata dai singoli clienti per la qualità dei servizi offerti. È una delle aziende storiche dell’elettrotecnica italiana, specializzata in apparecchiature per bassa tensione e illuminazione per utilizzo industriale, ATEX, infrastrutture e navale. La società, che si caratterizza anche per la progettazione e produzione sviluppate nel distretto industriale brescianolombardo, vanta rapporti consolidati con i principali Distributori nazionali ed è presente in oltre 100 realtà tra importatori/distributori di tutto il mondo: i suoi prodotti sono venduti da una rete che conta oggi circa 5.000 rivenditori, in continua espansione. Per garantire la soddisfazione del cliente, la protezione e il rispetto dei collaboratori e del territorio, Palazzoli si avvale di sistemi di gestione certificati: per la qualità, secondo la norma UNI EN ISO 9001, per l’Ambiente, secondo la norma UNI EN ISO 14001, e per la salute sicurezza sul lavoro, secondo ISO 45001.
Grazie soprattutto a una profonda conoscenza dei materiali e a investimenti in Ricerca & Sviluppo pari al 5,8% del proprio fatturato, la Palazzoli è in grado di offrire soluzioni adeguate a ogni ambiente.
Ciò significa, in parole povere, “innovazione continua”…?
(I. Meroni) Palazzoli fonda il proprio successo sulla qualità dei prodotti, garantita da rigorosi controlli sull’intera filiera produttiva e commerciale. La grande evoluzione strategica messa in atto è all’insegna di una fusione equilibrata tra i valori e i successi della storia dell’azienda e l’introduzione di elementi fortemente innovativi, in grado d’interpretare con tempestività le nuo ve esigenze installative di oggi e del prossimo futuro. Da oltre un secolo, gli impareggiabili standard di sicurezza rimangono la vera priorità assoluta.
In ogni reparto dell’azienda si condividono valori che si traducono in prodotti certificati da Enti Notificati e si distinguono per qualità e funzionalità.
All’interno dello stabilimento sono presenti macchinari tecnologicamente av anzati e linee di produzione completamente automatiche, che garantiscono una produzione affidabile ed efficiente, in grado di raggiungere massimi livelli di redditività e precisione, con una qualità garantita costante nel tem po.
Una delle nostre caratteristiche distintive è quella di produrre in molteplici materiali: termoplastico, termoindurente, alluminio, acciaio INOX e ottone: questo ci permette di offrire la soluzione ideale rispetto alle caratteristiche dell’ambiente, garantendo nel tempo la funzionalità dell’impianto e la sicurezza delle persone.
Vediamo, più in dettaglio, le caratteristiche del vostro approccio al modello Industria 4.0?
(I. Meroni) Ci siamo organizzati (e continuiamo a procedere speditamente su questo percorso evolutivo) con particolare attenzione per le principali fasi di lavorazione:
– Lavorazioni meccaniche – Fresatura e tornitura dei prodotti me-
tallici avvengono senza il presidio di personale. Oggi l’automazione è totale in ogni fase di lavorazione, come il cambio degli utensili e il rifornimento dei materiali. A queste attività sono integrati i controlli, da parte di personale esperto, delle lavorazioni eseguite e del loro avanzamento, e delle riparazioni ne cessarie.
– Trattamenti superficiali – I prodotti metallici vengono trattati contro la corrosione, verniciati in un impianto completamente automatizzato con reticolazione in forno. La qualità della verniciatura è monitorata in modo costante, tramite prove distruttive meccaniche e chimiche, su opportuna cam pionatura di produzione. Sia la verniciatura a polveri sia la nichelatura sono eseguite in impianti automatizzati e controllati da remoto per l’avanzamento della produzione.
– Stampaggio – Il reparto di stampaggio materie plastiche è dotato di macchine di ultima generazione, in grado di stampare contemporaneamente più materiali in base alle differenti esigenze di applicazione. La tecnologia a stampaggio doppio supera i macchinari tradizionali, anche perché permette di ridurre le fasi di produzione, ottimizzando tempi e costi. I componenti stampati in due materiali diversi, tramite una sola fase di lavorazione, sono garanzia di qualità e affidabilità.
– Montaggio – Il 70% della produzione Palazzoli viene montata a banco. Il cablaggio e il montaggio dei quadri industriali e degli apparecchi a LED vengono effettuati da personale esperto e qualificato per tale mansione,
T_M 60 TECNOLOGIE INCAMPO s N.01 2023
dotato di specifiche attrezzature. In questo settore l’azienda si sta dotando di robot collaborativi (detti COBOT), in grado di affiancare il personale replicando e memorizzando le manovre che sono state programmate pochi minuti prima. Si tratta di lavori ripetitivi, che vengono affidati a un robot sia per aumentare l’efficienza della filiera produttiva sia per poter dedicare preziose risorse umane ad attività elettive superiori.
I COBOT e gli esseri umani possono lavorare insieme, anche interagendo nelle rispettive azioni; ciò è reso possibile dal fatto che i robot collaborativi sono dotati di sofisticati meccanismi di sicurezza, basati sul controllo della for za e sul costante monitoraggio di quanto avviene attorno a loro. Attraverso telecamere e speciali sistemi di anticollisione, infatti, coordinano i propri movimenti con quelli dei lavoratori.
– Logistica – Fino a ieri, lo stoccaggio delle merci era affidato a un solo magazzino automatico di 30.000 mc, composto da 19.400 celle per 250 Kg a udc (unità di carico), movimentato da 3 traslo. Recentemente gli si è affiancato un nuovo magazzino per euro pallet, di 20.000 mc ma per 1.000 Kg a udc, con 2 traslo.
La particolarità è che entrambi i magazzini comunicano tra di loro e il personale addetto può gestire più ordini contemporaneamente, riducendo drasticamente i tempi di preparazione con un significativo miglioramento sui tempi di consegna e di qualità del servizio al cliente.
I materiali prelevati, possono essere spediti oppure movimentati in altri reparti, tramite l’ausilio di veicolo a guida automatica AGV (Automatic Guided Vehicle).
Un successo, quindi, che trova le principali motivazioni nella qualità e innovazione non solo dei processi e dei prodotti, ma anche dei servizi offerti alla clientela, dei quali sono ovviamente protagoniste principali le risorse umane…
(I. Meroni) Industria 4.0 è già una realtà in molti contesti industriali: sape-
re come muoversi verso un futuro che è già tra noi e come usare gli strumenti disponibili significa essere pronti a cogliere le opportunità che questo cambiamento offre, per garantirsi un vantaggio competitivo. L’implementazione di modelli di formazione in un’ottica 4.0, a seguito della presa di coscienza che la rivoluzione digitale trasforma non solo e non tanto il parco macchinari delle imprese, ma soprattutto il mercato del lavoro, richiede figure sempre più competenti e con una formazione sempre più specializzata e all’altezza.
Il tema centrale è dunque, indiscutibilmente e sempre di più, l’adeguata formazione e addestramento degli operatori, attraverso metodologie formative in aula, webinar e iniziative di elearning destinate ai diversi target. Per dare qualche numero essenziale, utile a visualizzare immediatamente la nostra attenzione per la formazione continua, il nostro investimento legato all’Industria 4.0 e alla R&S è di oltre 5 mln/euro, con oltre 5.000 ore di formazione a supporto delle attività aziendali e un incremento del personale qualificato dell’11%.
Per poter offrire i vostri prodotti a tutti i mercati internazionali do vete certamente soddisfare costan te men te svariati specifici standard in materia di qualità, affidabilità e sicurezza, quindi approcciare in modo massiccio e qualificato a specifici test di laboratorio, giusto…?
(I. Meroni) Esattamente. Palazzoli gestisce internamente gran parte dei test sui componenti per impianti elettrici e d’illuminazione: il nostro laboratorio interno è in possesso del riconoscimento CTF 2 (Customer Testing Facilities) per poter effettuare prove sui prodotti elettrici. Tale laboratorio svolge prove di omologazione su tutti i prodotti, che successivamente vengono testati e certificati da enti esterni accreditati: tra questi INTEK spa ,
laboratorio bresciano che supporta da anni diverse aziende del nostro settore, è in grado di mettere a disposizione dei clienti elevato know-how e grande professionalità, in ottica di un rapporto di partnership in grado di soddisfare le nostre particolari esigenze, come ad esempio le prove di cortocircuito e di alta potenza sugli interruttori.
Ecco alcune delle principali prove alle quali i nostri prodotti sono sottoposti: – Test di riscaldamento – È una delle prove sul prodotto, stabilite dalle norme di sicurezza elettrica, e ne verifica il mantenimento della sicurezza in condizioni normali di funzionamento. Il prodotto viene alimentato nelle condizioni di peggiore carico previste e si verifica che la temperatura dei componenti critici, dei materiali e delle parti accessibili non superi i valori limite consentiti dalle norme di prodotto.
– Test di durata: La prova di durata ha lo scopo di verificare il mantenimento delle prestazioni di sicurezza dei prodotti, anche a seguito dell’usura provocata dall’utilizzo del prodotto durante la propria vita. La prova consiste nell’eseguire cicli d’inserzione e disinserzione delle spine dalle prese, collegate a un carico corrispondente ai valori nominali del prodotto. Al termine della prova devono essere mantenuti i requisiti di sicurezza delle norme.
– Test di resistenza agli urti – La norma IEC/EN 62262 definisce un sistema di codifica, il codice IK, per indicare il livello di protezione assicurato da un involucro di protezione del
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materiale elettrico contro gli impatti meccanici esterni.
– Test di verifica del grado di protezione ai corpi solidi e acqua – La norma IEC/EN 60529 permette d’indicare, attraverso il sistema di classificazione IP, i gradi di protezione assicurati dagli involucri del materiale elettrico contro l’accesso alle parti pericolose, contro la penetrazione di corpi solidi estranei e/o di acqua.
– Test del filo incandescente – Il Glow-wire Test simula gli effetti di una sollecitazione termica, provocata da una sorgente riscaldata elettricamente per riprodurre un pericolo d’incendio. Il materiale plastico viene messo a contatto con un filo in candescente, per simulare gli effetti possibili di un sistema elettrico che, a seguito di un guasto, si sia surriscaldato per un breve periodo, con con-
seguente possibile rischio d’incendio. Lo scopo del test è quello di verificare l’auto-estinguenza e la non propagazione di fiamma dei materiali isolanti.
– Test di resistenza alla traccia – Misura la capacità di tenuta dei materiali isolanti solidi alle scariche superficiali (chiamate tracce) in condizioni umide. La “traccia” è un percorso conduttivo, che si forma sulla superficie di un materiale isolante per effetto della tensione presente tra due punti, in presenza d’inquinamento umido conduttore. Può generare surriscaldamento, incendio e comunque altera in modo irreversibile le proprietà isolanti del materiale.
– Test ambientali (corrosione, temperatura e umidità) – Esaminano gli effetti delle varie condizioni climatiche su componenti e materiali costruttivi degli apparecchi, per garantirne la sicurezza e le prestazioni anche in condizioni atmosferiche estreme. Le prove di corrosione in nebbia salina sono tra le più efficaci per simulare la reale durata di vita dei materiali e dei rivestimenti superficiali, in relazione alla resistenza al deterioramento in ambienti aggressivi.
– Test per i dati fotometrici – I test fotometrici, eseguiti mediante un go -
niofotometro a specchio, consentono di misurare il flusso totale emesso dagli apparecchi d’illuminazione e rilevarne la distribuzione fotometrica. La contestuale misurazione di tutti i parametri elettrici dell’apparecchio in prova consente di determinarne anche l’efficacia in lm/W.
Alcuni strumenti di misurazione del Laboratorio, come ad esempio il goniofotometro, ci permettono di ridurre significativamente il time to market nei confronti della concorrenza, ad esempio nel caso di partecipazione a gare d’appalto per la fornitura di apparecchi d’illuminazione per gallerie, dove le caratteristiche fotometriche degli apparecchi devono essere progettate da nuovo per lo specifico appalto e devono poi essere supportate da misure effettuate da laboratori accreditati ISO 17025.
A questo punto non ci resta che ringraziare l’intervistato, omettendo ancora una volta (con estremo piacere dell’intervistatore!) la domanda finale, volta a consigliare i lettori decisori/responsabili tecnici in merito all’opportunità d’investire in ambito di Test & Measurement: la risposta, affermativa, è pressoché scontata, almeno per quanto riguarda il settore componenti elettrici/illuminazione, come dimostrano nei fatti (e nei risultati economici) la Palazzoli e le altre “colleghe” del settore da noi precedentemente intervistate…!
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SERVIZI METROLOGICI ACCREDITATI…
Come mettere a frutto 30 anni di attività in ambito di ser vizi metrologici accreditati personalizzati sul singolo cliente
L a p r i m a n o s t r a i n t e r v i s t a d i q u e s t o 2023 coinvolge un altro laboratorio di taratura e controllo strumenti di misura accreditato, S.T.I. srl di Sora (FR), da 30 anni riferimento impor tante per le aziende del Centro Italia, e non solo. U n a t i p o l o g i a d ’ i m p r e s a c h e p e r l a nostra rivista presenta un ulteriore motivo d’interesse, oltre a quello, comune a tutte le aziende da noi inter vistate, d’ind i v i d u a r e c o m e s i p o s s a e s t e n d e r e i l proprio business grazie alla continua innovazione dei ser vizi offer ti in ottica di miglioramento competitivo: l’opportunità, fornitaci proprio dal par ticolare settore d’attività della S.T.I., di ottenere p r e z i o s i d a t i e i n f o r m a z i o n i r e l a t i v amente all’approccio delle aziende italiane agli investimenti in ambito Test & Measurement.
I nostri inter vistati (che, come sempre, ringraziamo per la disponibilità) sono Gabriella Mammone (Amministrat o r e U n i c o ) e Te r e n z i o F a n t a u z z i (Responsabile Commerciale).
Come nasce la S.T.I.? (G. Mammone) La S.T.I. nasce nel 1993 (q u e st’a n n o ric o r r e i l n o s t r o t r e n t e n n a l e … ! ) p e r v o l o n t à d e l l ’ i n g A n t on i o A c c e t t o l a , capace d’intuir e l o s v i l u p p o futuro che avrebbero avuto le misure, le prove e le taratura degli strumenti di misura e, di conseguenza, le importanti potenzialità di crescita per la propria azienda. Partendo dall’iniziale piccolo laboratorio, la S T I diventa presto una solida realtà, ben radicata sul territorio ma proiettata verso mercati sempre più estesi e specializzati, e ottiene nel
2 0 0 4 l ’ a c c r e d i t a m e n t o c o m e C E NTRO LAT N. 172, per la taratura di Livella a bolla d’aria (unica in Ital i a ) , C h i a v i d i n a m o m e t r i c h e e To r s i o m e t r i . I n s e g u i t o , o t t i e n e l ’ es t e n s i o n e d e l l ’ a c c r e d i t a m e n t o a n c h e per la taratura di Piani di Riscontro, Righe e Guide di rettilineità, livelle elettroniche (unica in Italia), c a m p i o n i d i m a s s a , b i l a n c e , grandezze elettriche e microdosatori Attualmente la S T I ha avviato le attività necessarie per poter richiedere un ’ulteriore estensione dell’accreditamento per le grandezze temperatura e p r e s s i o n e , s e m p r e p i ù r i c h i e s t o d a parte di clienti di vari settori merceologici N el 2022, inoltre, la società ha ottenuto l’accreditamento, sempre da parte di Accredia, quale Organismo d’Ispezione di tipo C, in conformità a l l a n o r m a U N I C E I E N I S O / I E C 1 7 0 2 0 , p e r l a Ve r i f i c a z i o n e periodica di strumenti per pesare a funzionam ento non a u t om a t i c o ( N AW I ) a i s e n s i d e l D M 93/2017
(T. Fantauzzi)
Lavoriamo per diversi settori, a partire da quelli meccanico, aer o n a u t i c o , a l imentare, annov e r a n d o n e l l a n o s t r a c l i e n t el a a z i e n d e d i qualsiasi dimensione, sia leader nel proprio specifico mercato, sia semplici ma “ sane ” piccol e e m e d i e i m p r e s e , i m p e g n a t e i n u n
p r o c e s s o d i s v i l u p p o c o m p e t i t i v o . C i presentiamo come una realtà estremamente “flessibile”, quindi, in grado di proporsi come vero e proprio partner a qualsiasi tipologia di azienda attent a a g l i a s p e t t i d e l l e m i s u r e , p r o v e e controlli, in ottica di garanzia di affidabilità dei propri processi e prodotti Q u e s t a c a r a t t e r i s t i c a c i c o n s e n t e d i a d a t t a r c i f a c i l m e n t e a l l a s p e c i f i c i t à del singolo cliente
Ser vire una clientela di così svar i a t i s e t t o r i d ’ a t t i v i t à r i c h i e d e c e r t a m e n t e u n ’ o r g a n i z z a z i o n e non da poco…?!
(G. Mammone) In questi primi trent’anni, il business della S T I si è semp r e r i n n o v a t o , a m p l i a t o , m o d i f i c a t o , grazie a un punto di forza in particolare, quello della flessibilità, che ci ha consentito di “assecondare” al meglio i mercati di sbocco, anticipandone le richieste e le esigenze. Abbiamo sempre cercato di rendere evidente e trasparente all’esterno il nostro modo di o p e r a r e , c r e a n d o a d d i r i t t u r a u n s o f tw a r e a d h o c , d e n o m i n a t o C A LV E R , n o n c o m m e r c i a l i z z a t o b e n s ì o ff e r t o g r a t u i t a m e n t e i n e s c l u s i v a a i n o s t r i clienti, finalizzato a gestire le attività di taratura, le relative scadenze e i certificati di taratura emessi, in grado di s e m p l i f i c a r e i l l a v o r o d i q u a l s i a s i az i e n d a , r e n d e n d o l o p i ù r a p i d o e r ispettoso dei requisiti di qualità e normativi.
Tramite Calver si può accedere ai dati dei propri strumenti in modo rapido e s i c u r o , a d e s e m p i o i n f a s e d i a u d i t , o l t r e a p o t e r a n a l i z z a r e a l c u n i d a t i s t o r i c i p r e c e d e n t e m e n t e r e g i s t r a t i , q u a l i d e r i v a , c o n f e r m e metrologiche, statistiche, e c c Q u e s t o s o f t w a r e è s t a t o p r o g e t t a t o e c os t r u i t o n e g l i a n n i , a v v alendoci di risorse umane interne alla S T I , espress a m e n t e d e d i c a t e , c h e o g g i s o d d i s f a n o l e p i ù sva ria te esig enze in termini di assistenza one-too n e e p e r i o d i c i a g g i o rnamenti, secondo un percorso di miglioramento continuo che fa t e s o r o
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delle preziose indicazioni periodicamente ricavate in fase applicativa.
(T. Fantauzzi) Si è trattato di una precisa scelta aziendale, impegnativa e costosa, ma capace di produrre risultati molto rilevanti, mirata a creare una divisione interna adibita soltanto alla gestione di Calver, al fine di migliorare insieme ai clienti la capacità di risolvere in accordo, nel modo più rapido, sicuro ed efficace, qualsiasi problema fruendo sinergicamente dei relativi benefici ottenuti. Ogni periodico aggiornamento viene effettuato in modo automatico e trasparente, oltre che totalmente gratuito, a favore di ciascun cliente. Il “ritorno” prodotto da questo servizio gratuito è molto elevato, anche e soprattutto in ottica di fidelizzazione del cliente, determinante in un contesto geografico come quello in cui abbiamo sede.
Sempre restando nell’ambito della Vostra clientela, da quale tipo di esigenza, in particolare, deriva il contatto di un nuovo potenziale cliente ….?
(T. Fantauzzi) La vendita dei servizi di verifica e taratura non è così immediata come potrebbe apparire, ma nasce generalmente dal sorgere, in un’azienda, dell’esigenza di soddisfare un nuovo requisito cogente: urgenza che a volte può diminuire quando contemporaneamente si manifesta un problema d’impatto molto più grave, come la pandemia di Covid 19, che ha rallentato momentaneamente l’entrata in
vigore di diverse disposizioni di legge… Il nostro modo di lavorare, tuttavia, ci consente d’instaurare con i clienti veri e propri rapporti di partnership, basati sulla reciproca fiducia e su una sostanziale parità di livello. Nella nostra azienda, inoltre, è presente un’apposita divisione deputata ai rilievi dimensionali, con sale attrezzate per effettuare controlli di pre-serie oaccettazione in ingresso dei materiali, richiesta con particolare intensità da diversi clienti.
Quest’anno ci è capitato, ad esempio, in ambito di normative IATF nel settore automotive, di proporci come punto di riferimento per laboratori aziendali che non risultavano conformi a tutta una serie di attività per le quali venivano richiesti specifici accreditamenti, colmando in pratica le loro carenze in
merito alle nuove disposizioni. È stato uno dei problemi più grossi che abbiamo dovuto affrontare, risolto ancora una volta grazie soprattutto alla nostra spiccata attitudine alla flessibilità…! E ha prodotto subito ottimi ritorni a livello commerciale e di fidelizzazione del cliente.
A proposito di pandemia, com’è cambiato il vostro modo di lavorare negli anni di esplosione del Covid 19…?
(T. Fantauzzi) A livello tecnico non è cambiato granché, essendo da sempre così attenti a individuare e, se possibile, anticipare le esigenze dei clienti, espresse e implicite. Un cambiamento importante è avvenuto sul piano dei rapporti commerciali, che ci ha imposto di adattarci in tempi brevissimi alle nuove necessità della clientela, cavalcando le opportunità offerte dal web e dai social e imparando rapidamente a usare i più innovativi strumenti disponibili. La pandemia ci ha costretto a ridurre drasticamente i contatti fisici con i clienti, aumentando parallelamente il ricorso alle videocall e alle riunioni online che, oltre a risolvere un problema contingente, hanno contribuito alla sensibile riduzione dei costi e tempi di spostamento da una sede all’altra, incrementando il tempo disponibile per ottimizzare l’approccio con il clien te stesso e la messa a punto dell’offerta personalizzata. Cambiamenti nelle modalità commerciali che restano in
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g r a n p a r t e a n c o r a a t t i v i , a n c h e o r a che la pandemia si è ridotta d’intensità e, con essa, gli interventi di emergenza a livello sociale, che hanno in certi c a s i p e s a n t e m e n t e c o n d i z i o n a t o l a nostra vita a partire dal marzo 2020. N o n d i m e n t i c h i a m o m a i , c o m u n q u e , c h e i l n o s t r o s u c c e s s o s i f o n d a m o l t o s u i r a p p o r t i u m a n i c o n l a c l i e n t e l a e q u e s t o c i s e r v e a n o n e s a g e r a r e c o n l’approccio alle tecnologie a distanza, senza m a i p ena lizza re trop p o il contatto diretto con i nostri clienti
Altri aspetti vincenti della vostra strategia aziendale…?
(T. Fantauzzi) Da sempre, abbiamo c e r c a t o d i a m p l i a r e i n o s t r i s e r v i z i aggiungendovi una forte componente c o n s u l e n z i a l e , o ff r e n d o s o l u z i o n i a l cliente direttamente in campo, riguard a n t i n o n s o l o l ’ a m b i t o c e r t i f i c a t i v o vero e proprio ma anche quello tecnic o ( p r o c e d u r e , i m p i a n t i , e c c . ) : u n a s o r t a d i “ p r o b l e m s o l v i n g ” e s t e s o a tutto quanto di nostra competenza, in quanto prestiamo personale, manodopera e attrezzatura per fare attività di misura, assistenza e analisi delle problematiche inerenti al caso specifico Tendiamo a ottenere quanti più accreditamenti possibili, per poterci espandere in vari settori manifatturieri, caratterizzati dalla nascita di sempre nuove specifiche norme alle quali committenti e fornitori devono adempiere, puntualm e n t e e c o n l a d o v u t a p r e c i s i o n e , pena l’uscita dal mercato.
Q u i n d i , s e a b b i a m o b e n c o mpreso, non vi limitate a offrire i v o s t r i s e r v i z i a l c l i e n t e , b e n s ì
tendete a soddisfare tutte le sue esigenze, anche quelle che mag a r i d i r e t t a m e n t e n o n s i e t e i n grado di gestire ma per le quali c o n o s c e t e u n a l t ro f o r n i t o r e i n grado di farlo al meglio…?
(G. Mammone) Certo, è questo l’esempio più chiaro del nostro supporto consulenziale a 360 gradi, che comprende diversi aspetti, come quello di decifrare un certificato oppure analizz a re in sie m e a l c lie n te le p ro b le m a tiche riscontrate sulle non conformità in fase di audit. Siamo veri e propri “partner ” dei clienti, che a volte addirittura ci chiedono di essere presenti alle visite ispettive, per rispondere direttamente del nostro operato
Il nostro scopo è innanzitutto quello di conoscere al meglio il processo dell’azienda cliente per aiutare a definire i l i m i t i d e l s i s t e m a e l e c a r a t t e r i s t i c h e m e t r o l o giche degli strumenti, dare supporto per la risoluzione di eventuali anomalie, essere sempre aggiornati sulle norm e e sulle tecnolog ie e consig lia rlo nelle scelte future di nuovi strumenti e nella gestione di quelli già presenti
A d e s e m p i o , a b b i a m o lavorato a fondo per un sofisticato sistema di ges t i o n e d e l l e m i s u r e , utilizzato in ambito aeros p a z i a l e , c h e a v e v a u n p r o b l e m a d i a l l i n e a m e n t o d e i d a t i v i s u a l i z z a t i r is p e tto a lle m is u r e r a c c o lte in c a m p o : l’azienda ci ha lasciato il massimo spaz io , c o n l’o b ie ttiv o d i riso lv e re il p ro -
b l e m a s f r u t t a n d o a p i e -
n o l e n o s t r e p o t e n z i a l it à I n q u e l c a s o a b b i amo ripagato al massimo l a f i d u c i a r i p o s t a n e l n o s t r o o p e r a t o e d i m ostrato che, ottimizzando il loro sistema di misura i n t e r m i n i d i e ff i c i e n z a ed efficacia, avrebbero p o t u t o a c q u i s i r e g r o s s i v a n t a g g i c o m p e t i t i v i r is p e t t o a d a z i e n d e c o nc o r r e n t i e l a p o s s i b i l i t à d i g e n e r a r e n u o v e op-
portunità a livello comm e r c i a l e , c o n l’acquisizione di clienti di grande riliev o o p e r a n t i s e m p r e n e l s e t t o r e a e r ospace
Una strategia or ganizzativa che compor ta, ovviamente, ingenti investimenti, soprattutto a partire dal personale…
(G. Mammone) La formazione continua del personale è fondamentale nel nostro contesto organizzativo, caratter i z z a t o d a l l a q u a n t i t à e c o m p l e s s i t à delle attività svolte: attualmente serviamo circa 1.000 clienti e forniamo servizi relativamente a circa 24 000 strum e n ti l’ a n n o L a n o s tr a s tr u ttu r a c o mp r e n d e 2 0 t e c n i c i o p e r a t i v i , c h e c r escono costantemente anno dopo anno e s o n o c o n t i n u a m e n t e f o r m a t i e a ggiornati riguardo a ogni novità d’interesse per il proprio lavoro
(T. Fantauzzi) Fino a qualche anno f a , l e a t t i v i t à d i l a b o r a t o r i o c h e o g g i f o r n i a m o v e n i v a n o s v o l t e p e r l o p i ù internamente alle aziende, prevalentemente medio-grandi, nelle quali i propri operatori tecnici, con una manciata d i s tr u m e n ti d is p o n ib ili, g e s tiv a n o d ir e t t a m e n t e l e m i s u r e p i ù n e c e s s a r i e O r a l a t e r z i a r i z z a z i o n e e l ’ a u m e n t o esponenziale delle norme di riferimento e, conseguentem ente, delle m isure da eseguire impongono alle aziende il ricorso a servizi specialistici e accredit a t i . C i ò r i c h i e d e l a c r e a z i o n e i m m ediata di un rapporto, basato sulla fiduc i a , f r a i n o s t r i t e c n i c i e q u e l l i d e l l ’ azienda cliente, senza il quale diventa difficile garantire un ’elevata sinergia e ottenere i m ig liori risulta ti p ossib ili. Il cliente non riceve soltanto una scheda
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di taratura, ma il completo dettaglio di tutto ciò che facciamo, tramite appunto il software Calver, di cui parlavamo in precedenza.
Il rapporto con il cliente è molto basato sulla fiducia e mirato su serietà, onestà e trasparenza. Non vogliamo dare soluzioni impossibili, spesso sono i clienti stessi a indicarcele intervenendo sul loro macchinario…!
Il controllo di una temperatura, apparentemente, è l’operazione più semplice del mondo: si immerge la sonda in un bagnetto, ma come toglierla, come agire sul macchinario del cliente diventa complicato, soprattutto considerando l’automazione sempre più spinta di questi macchinari. Ecco perché è basilare un rapporto fondato sulla reciproca fiducia! Preferiamo rinunciare ad attività nelle quali non siamo certi di possedere la massima competenza e conoscenza…
Quali consigli possiamo offrire al decisore di PMI che deve valutare un prossimo approccio alla metrologia, come strumento competitivo…?
(T. Fantauzzi) Va sempre valutata la specifica situazione, e al di là della
semplice necessità del documento, del certificato, negli ultimi anni sta progressivamente imponendosi il valore insito nel rapporto di taratura e soprattutto quello dei dati di misura raccolti, con un continuo divenire verso l’utilizzo di questi ultimi come strumento per abbattere i costi. Sicuramente, un passo importante per migliorare i processi produttivi è proprio quello di comprendere il ruolo dei dati nel monitoraggio delle performan- ce. È importante utilizzare i dati come strumento di diagnosi e prevenzione per una programmazione corretta dei tempi di produzione e di mantenimento di un impianto. Attraverso l’analisi dei dati è possibile monitorare il processo produttivo al fine di garantire elevati standard di qualità e sicurezza, salvaguardare la salute degli operatori e in ultimo ma non meno importante, garantire un’elevata qualità sia interna all’azienda che nei confronti dei propri clienti. Oltre ai miglioramenti qualitativi, una taratura eseguita in maniera corretta consente infatti, di ottimizzare la gestione e il consumo delle materie prime, la gestione delle scorte a magazzino, l’energia consumata, gli scarti e i reclami, il rispetto delle norme.
Tra le nostre soluzioni un ruolo importante per la qualità e la tracciabilità dei dati, viene svolto appunto dal Calver, tramite il quale i rapporti di taratura prodotti vengono riportati su un software e gestiti in modo tale che le informazioni possano essere recuperate e analizzate in modo efficiente dal reparto qualità.
Il Calver può essere utilizzato, infatti, come un database di informazioni da analizzare, che dà la possibilità di recuperare, al bisogno, tutte le informazioni concernenti i singoli item e di ricostruirne agilmente lo storico, tramite i dati registrati e archiviati, per migliorare le attività future, come ad esempio, analizzare lo studio delle derive per anticipare la data limite d’usura a partire dallo storico dei risultati. Quindi il mio consiglio è scontato: individuare esattamente le soluzioni rispondenti alle precise esigenze e alle specificità della singola azienda e del settore merceologico d’appartenenza, possibilmente sfruttando il supporto specialistico offerto da società di servizi metrologici in grado di guidare il cliente nella scelta delle migliori proposte a livello di rapporto qualità/ prezzo.
TARATURE ACCREDITATE DI MICRODOSATORI
Il 23 giugno 2022 è entrata in vigore la nuova edizione della norma UNI EN ISO 8655-6, che specifica la procedura gravimetrica di riferimento per la determinazione del volume di un apparato volumetrico a pistone (POVA). Tale procedura è applicabile a sistemi completi di accessori, monouso e multiuso, necessari per la misura.
S.T.I. Sviluppo Tecnologie Industriali Srl, Centro di taratura ACCREDIA n. 172, è tra i primi laboratori ad aver adeguato le proprie procedure alla nuova norma UNI EN ISO 8655-6, ottenendo l’estensione dell’accreditamento ACCREDIA per la taratura di microdosatori (POVA). Le misurazioni ottenute dai microdosatori in prova sono elaborate in modo da calcolare le specifiche reali di accuratez-
za e precisione, secondo quanto prescritto dalla vigente normativa applicabile. In particolar modo, la nuova modalità di taratura prevede: migliori caratteristiche metrologiche dei campioni impiegati; cambiamenti di alcuni aspetti operativi, tra i quali la perdita di evaporazione calcolata ad ogni prova; accorgimenti sui calcoli finali che aumentano l’affidabilità del modello della misura utilizzato.
A seguito dell’attività di taratura accreditata, viene emesso: –Certificato di taratura LAT, contenente tutti i dati e le informazioni previste dal capitolo 10 della ISO 8655-6, in particolare: –riferimento alle tabelle degli errori
massimi ammissibili della UNI EN ISO 8655:2 2022 cap. 9.6;
–confronto tra gli errori massimi permessi (casuale e sistematico) con quanto scaturito dalle operazioni di taratura;
–verifica della conformità a specifica e della regola decisionale applicata; – modalità di calcolo dell’errore; –indicazione relativa a una eventuale regolazione dello strumento AS FOUND (come trovato) o AS LEFT (come lasciato);
–identificazione dei puntali (modello dei puntali anche se del laboratorio) e ulteriori parti intercambiabili fornite e utilizzate con il POVA;
– Nota esplicativa, in cui sono chiarite le condizioni di taratura, per una migliore interpretazione dei dati e dei risultati di taratura da parte dell’utilizzatore finale;
– Etichette.
CLICCA QUI per ricevere maggiori informazioni o per richiedere preventivi gratuiti.
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NEWS t
RICERCA UNIVERSITARIA: PARTNER STRATEGICO PER LE AZIENDE COMPETITIVE
Il DESTeC dell’Università di Pisa: un problem solver multidisciplinare al ser vizio del sistema delle imprese
P r o p o n i a m o o r a u n ’ a l t r a d e l l e n o s t r e inter viste, volte a individuare, nei divers i c a s i e c c e l l e n t i p r e s e n t a t i , i l v a l o r e della Ricerca applicativa come supporto all'Innovazione competitiva in ambito aziendale, che questa volta ha come protagonista un Gruppo di Ricerca in ambito universitario, per la precisione i n s e n o a l l ’ U n i v e r s i t à d i P i s a . C o m e i nostri lettori ben sanno, questo tipo di soggetti è molto gradito alla nostra rivista, perché è da sempre impegnata in prima linea nella diffusione della cultura metrologica presso le aziende, man i f a t t u r i e r e e n o n , d e l n o s t r o P a e s e , c o n l ’ o b i e t t i v o f i n a l e d i c o n t r i b u i r e a c r e a r e c o n c r e t e o c c a s i o n i d i t r a s f e r imento tecnologico e sinergia fra ricerca e industria. E questo aspetto rappresenta, sempre più, un “must” per il nos t r o s i s t e m a : s i a p e r l e a z i e n d e , c h e hanno bisogno di un par tner in possesso di quelle conoscenze, metodi e attrezzature di cui, per costituzione, difficilmente possono essere dotate, sia per i gruppi di ricerca universitari, che da par te loro devono assolvere a tale compito, traendo dal proprio contributo ai p r o g e t t i c o n l e a z i e n d e n o n s o l o l a “gloria” ma anche quella fetta di marg i n e ( c h i a m i a m o l o “ o s s i g e n o ” … ) n ecessaria a compensare le sempre più e s i g u e r i s o r s e d e s t i n a t e a n n u a l m e n t e dal governo centrale alla ricerca.
Verifichiamo in dettaglio questi e altri impor tanti aspetti con l’aiuto di Sami B a r m a d a , p r o f e s s o r e o r d i n a r i o d i Elettrotecnica presso il Dipar timento d ’ I n g e g n e r i a d e l l ’ E n e r g i a , d e i S i s t e m i , d e l Te r r i t o r i o e d e l l e Costruzioni – Università di Pisa, che ci conduce alla scoper ta della realtà in cui opera da anni.
Par tiamo con una breve descrizione delle competenze che il suo
D i p a r t i m e n t o (dal nome chilometrico!) è in g r a d o d i m e tt e r e i n c a m p o n e i p ro g e t t i d i ricerca ai quali partecipa… (S. Barmada) Il n o s tr o D ip a r tim e n to h a u n n o m e c o s ì l u n g o p o i c h é è n a t o d a l l a f u s i o n e d i p iù d ip a rtim enti, a vvenuta nel 2 0 1 0 , ed è ovviamente caratterizzato da una forte multidisciplinarietà.
È c o s t i t u i t o d a q u a t t r o m a c r o a r e e d i r i c e r c a n e l l ’ a m b i t o d e l l ’ i n g e g n e r i a : c iv ile -a r c h ite ttu r a , e n e r g e tic a , g e s tio -
c a t i v o , m a i n s i e m e a i c o l l e g h i d e g l i a l t r i s e t t o r i d e l l ’ i n g e g n e r i a e l e t t r i c a costituiam o un team m ultidisciplinare che opera in sinergia quando si tratta d i l a v o r a r e i n c o l l a b o r a z i o n e c o n a z i e n d e e s t e r n e , a t t i v i t à s e m p r e p i ù importante per l’Università, anche per s o p p e r i r e a i f o n d i s e m p r e i n d i m i n uz i o n e c h e i l M i n i s t e r o d e d i c a a l l a Ricerca.
Potrebbe fornirci qualche dettaglio in più sulle attività del suo gruppo di ricerca?
(S. Barmada) Il gruppo di Elettrotecnica dell’Università di Pisa si è storicamente dedicato allo sviluppo di metodi n u m e r i c i p e r i l c a l c o l o dei campi elettromagnetici nei dispositivi, quando i SW commerciali in g r a d o d i s v o l g e r e t a l e f u n z i o n e e r a n o p r a t i c amente inesistenti.
L a s i t u a z i o n e a t t u a l e è d i v e r s a , e s s e n d o c i d is p o n i b i l i a p p l i c a t i v i c ap a c i d i s v o l g e r e t a l e op e r a z i o n e i n m a n i e r a più che soddisfacente, e lo sviluppo di metodi non è più la nostra attività di ricerca principale. I problemi di calcolo del campo elettromagnetico nei d isp ositivi com p lessi rivestono, invece, ancora un ruolo fond a m enta le nelle nostre a ttività d i ricerca
nale ed elettrica, alla quale appartengo. L’area elettrica è a sua volta suddivisa in quattro “settori scientifico discip l i n a r i ” , c h e s i o c c u p a n o r i s p e t t i v am e n te d i s i s t e m i e l e t t r i c i p e r l ’ en e r g i a , m i s u r e e l e t t r i c h e , m a cc h i n e e a p p a r a t i e l e t t r i c i , e l e ttro te c n ic a (il m io se tto re o p e ra tiv o , per intenderci), quest’ultimo maggiorm e n t e d e d i c a t o a l l o s t u d i o d e i f e n om e n i e l e t t r o m a g n e t i c i , a i m e t o d i d i calcolo dei campi elettromagnetici in d i s p o s i t i v i c o m p l e s s i , a l l o s t u d i o d e i circuiti e alle reti neurali Rispetto agli altri settori il gruppo di elettrotecnica è pertanto per sua natura meno appli-
Giusto per fare qualche esempio, in collaborazione con colleghi del gruppo di macchine e apparati e l e t t r i c i , c o n t r i b u i a m o a l l a r i c e r c a e allo sviluppo di motori elettrici e dispositivi in ambito automotive, in particol a r e m o t o r i a f l u s s o a s s i a l e e s i s t e m i per il trasferimento wireless di potenza (WPT) per la ricarica delle batterie, di cui mi occupo in prima persona; prod o t t i c o n s u m e r c o n t e c n o l o g i a W P T sono già disponibili sul mercato, basta pensare alle basette di ricarica per gli spazzolini da denti elettrici o dei telefoni cellulari Invece in ambito automotive si tratta di un tema di ricerca molto attuale con forti investimenti anche al
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DESTeC, Università di Pisa – Le quattro macro aree di ricerca
livello industriale Il trasferimento wireless di potenza offre m o l t i v a n t a g g i r i s p e t t o a l c l a s s i c o s i s t e m a i n c u i l ’ u t e n t e crea un contatto elettrico fra la colonnina di alimentazione e l ’ a u t o , m a è a n c o r a p o c o d i ff u s o e p o c o n o r m a t o : a l momento esistono solo alcuni prodotti (praticamente prototipi) delle principali case automobilistiche, ma una diffusione a livello “ consumer ” non esiste ancora e le problematiche esistenti sono ancora molte (schermatura per la protezione di passeggeri, di persone vicine al veicolo, problematiche per un non accurato allineamento fra auto e punto di ricarica etc). Fra l’altro, questa è una delle attività che vede l’Università e il DESTEC coinvolti in un progetto finanziato nell’ambito del PNRR
Nel mio gruppo di ricerca è anche presente un team di colleghi che si occupa specificamente d’Intelligenza Artificiale, e delle sue applicazioni per l’analisi dei Big Data, con ap-plicazioni che vanno dalla diagnostica predittiva alla previsione della produzione di energia da fonti rinnovabili, allo sviluppo modelli digitali surrogati di dispositivi e componenti, con i quali si possono calcolare le grandezze elettriche ed elettromag netica (ritorno a lle orig ini) con tempi d i c a lc o lo ridottissimi.
Come nasce il rapporto con i c o m m i t t e n t i dei vostri servizi di ricerca?
( S . B a r m a d a ) In diversi casi siam o n o i s t e s s i a proporci ai possibili comm i t t e n t i d e i n o s t r i s e r v iz i , i n m o d o m i -
rato, sulla base di indicazioni ricevute dal mercato e dalla rete dei nostri clienti e partner; ma sono molte le aziende che ci contattano sottoponendoci problematiche da risolvere riguardanti le attività di ricerca del Dipartimento Alcuni esempi di attività svolte in collaborazione con aziende sono lo sviluppo di motori elettrici speciali, lo sviluppo di sistemi di riscaldamento (fusione) a induzione, la creazione di algoritmi per la diagnostica predittiva, ecc Il modo in cui noi operiamo è piuttosto standard: quando ci viene sottoposto un problema da risolvere (o un dispositivo da studiare) analizziamo nella letteratura scientifica se tale problema è già stato risolto; in caso affermativo si cerca di utilizzare quanto è già stato fatto (spesso solo sotto l’aspetto teorico) e applicarlo al caso pratico. In caso negativo si parte da zero nello studio teorico del fenomeno per comprenderne i principali aspetti
Dopodichè, se necessario, si acquisiscono le risorse software e hardware eventualmente necessarie oltre a quelle già in nostro possesso e si effettua lo studio del problema; in questa fase vengono spesso creati modelli software che descrivono il fenomeno/dispositivo in maniera accurata, fino da arrivare a un dimensionamento
Se è richiesto lo sviluppo di un prototipo che necessita una i n d u s t r i a l i z z a z i o n e m a g g i o r e d i q u a n t o u n a U n i v e r s i t à può offrire, ci appoggiamo ad aziende esterne Alcuni esempi in proposito, che hanno visto la collaborazione di diversi gruppi dell’area elettrica, sono i seguenti: lo sviluppo e l’ingegnerizzazione di un forno a induzione per la fusione del vetro di piccola taglia, utilizzabile da un artigiano (prototipo costruito e funzionante); l’aiuto alla progettazione e alla scelta di alcuni parametri fondamentali di un sistema di trasporto pubblico elettrico (filobus), nell’ambito di rinnovamento e miglioramento dei servizi di una città della
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DESTeC, Università di Pisa: la mappa delle competenze
Set-up sperimentale per lo studio delle applicazioni dei fluidi magnetici
Costr uzione di un prototipo di sistema Wireless Power Transfer nei nostri laboratori
regione Liguria; lo studio e lo sviluppo di un motore a flusso assiale per applicazioni in ambito automotive, in partnership con una azienda leader del settore; la messa a punto di tecniche per la diagnostica predittiva del sistema pantografo –catenaria nei sistemi ferroviari, nell’ambito di progetti finanziati dal ministero.
Un modo di lavorare che, per cer ti versi, unisce la capacità d’indagine all’intuito e all’innovatività, ma deve necessariamente essere fondato su una vasta e solida base di know-how specialistico e multidisciplinare…?
(S. Barmada) Esattamente, ma con sufficiente spazio alla creatività e alla passione personale per il proprio lavoro, cosa non secondaria in quanto la stessa passione deve essere trasmessa ai nostri studenti durante le ore di lezione, non necessariamente riguardanti al 100% la nostra attività di ricerca Poi esistono delle situazioni “fortunate”, in cui si riesce ad abbinare alla necessità di lavorare il piacere di analizzare un ambito vicino alla sfera dei nostri interessi extralavorativi: ad esempio, recentemente abbiamo intrapreso una collaborazione con una azienda italiana leader nel settore dell’alta fedeltà, con lo scopo di ottimizzare le prestazioni dei giradischi di loro produzione, nell’ottica di aumentare ancora la qualità della musica riprodotta: un lavoro ancora una volta multidisciplinare e particolarmente coinvolgente per un appassionato di audio musicale, come il sottoscritto Un’altra attività che mi fa piacere ricordare, evidenziando la multidisciplinarietà, è una collaborazione che sto portando avanti con i colleghi biologi, per la valutazione degli effetti dei campi elettromagnetici prodotti da conduttori sottomarini sugli invertebrati in prossimità dei conduttori stessi; quest’ultimo è un argomento di grande interesse visto il numero di campi eolici e fotovoltaici che verranno installati off-shore.
A proposito di multidisciplinarietà, va detto che uno strumento sempre più diffuso e indispensabile nel nostro lavoro è quello della sim ulazione m ultifisica, in grado di offrire grandi vantaggi all’utente.
Come funziona, in sintesi, e quali tipi di vantaggi offre?
(S. Barmada) La simulazione multifisica può essere definita, in parole povere, come la simulazione simultanea in un dispositivo di diversi fenomeni delle interazioni tra di essi. Tanto per intendersi, il caso più comune è la combinazione fra l’elettromagnetismo e la trasmissione del calore: due “fisiche” diverse coesistenti in molti sistemi ingegneris t i c i . C o n c r e t a m e n t e , q u e s t o s t r u m e n t o p u ò c o n s e n t i r e all’utente di effettuare prove funzionali su prototipi virtuali, abbattendo drasticamente il numero di prototipi “fisici” da realizzare prima di ottenere quello finale (tipicamente nel numero di uno o due), ma anche la semplificazione e velocizzazione dell’eventuale ottimizzazione di un prototipo e s i s t e n t e a f r o n t e d i u n a s u c c e s s i v a e s i g e n z a . E c i ò p u ò r a p p r e s e n t a r e r e a l m e n t e u n g r a n d e v a n t a g g i o p e r t u t t i coloro i quali devono progettare un nuovo dispositivo in svariati settori d’attività, consentendo di scartare rapidamente numerose soluzioni non idonee e fornendo automaticamente calcoli matematici piuttosto complessi.
Sono diverse le soluzioni software disponibili sul mercato, in grado di gestire efficacemente la simulazione multifisic a . P e r s o n a l m e n t e l a v o r o c o n C o m s o l M u l t i p h y s i c s , certamente la soluzione più diffusa nel mondo dei ricercatori per gestire la simulazione multifisica, forse un po ’ meno semplice da usare rispetto ad altre progettate soprattutto per l’utenza industriale, ma nettamente più performante: essa offre, infatti, una vasta gamma di funzioni complete utilizzabili per simulazioni molto complesse, e per questo m o t i v o p r e v e d e c o n t i n u i e p u n t u a l i a g g i o r n a m e n t i s u l l a base dei ritorni provenienti dai moltissimi utenti in tutto il mondo Questo aspetto rappresenta il fiore all’occhiello di tale soluzione e, a mio parere, fa la differenza per l’utente che necessita anche di un eccellente servizio di assistenza,
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Bobine di Helmholtz per la creazione di campi magnetici (collaborazione con biologia)
Screenshot Comsol, ottimizzazione elettromeccanica di un motore a riluttanza
capace di metterci in contatto in tempo reale con tecnici esperti in grado di supportarci nella specifica problematica di volta in volta affrontata. Recentemente ho avuto il piacere, insieme a un collega del mio gruppo di ricerca, di tenere un webinar per Comsol dal titolo “Machine learning e simulazione: una coppia vincente”, in cui è stata mostrata una procedura di ottimizzazione basata sul paradigma del Deep Learning per i dispositivi elettromagnetici. In particolare COMSOL viene utilizzato per creare il set di dati necessario all’addestramento della rete neurale (Deep Neural Network), che viene poi usata per esplorare nuove geometrie. L’utilizzo del Deep Learning in ambito elettromagnetico è tutt’ora un settore di ricerca in cui sia mo particolarmente attivi.
Chiudiamo con una breve carrellata sui Laboratori che vi supportano nei quotidiani compiti di ricerca...?
(S. Barmada) I Laboratori rappre-
sentano ovviamente, nelle nostre attività di Ricerca, una componente fondamentale e imprescindibile. All’interno del Dipartimento ce ne sono diversi, gestiti dai vari gruppi di ricerca, che sicuramente non possiamo citare tutti in questa sede, per mancanza di spazio.
Mi limito a elencarne, in ordine sparso, alcuni appartenenti alla macroarea d’Ingegneria Elettrica, giusto per dare un’idea ai lettori della nostra organizzazione, caratterizzata dalla massima sinergia, che porta a valorizzare le competenze di ciascun settore per massimizzare il risultato finale: Compatibilità elettromagnetica; Elettronica di Potenza; Macchine e Azionamenti Elettrici; Elettromagnetismo Applicato; Misure sperimentali; Rechargeable Electrical Energy Storage System; Analisi e Controllo dei Flussi Energetici.
Come si può facilmente intuire, i Laboratori costituiscono una risorsa fondamentale in grado di fornire concreto valore aggiunto alle nostre attività di Ricerca, esattamente come avviene
per le aziende manifatturiere che questa rivista presenta sistematicamente nelle proprie interviste. In conclusione, il nostro mestiere di docenti universitari si divide in tre principali ruoli: la ricerca, la didattica e la co siddetta “terza missione”; in quest’ultima si colloca il trasferimento tecnologico, ossia la collaborazione fra ricerca universitaria e impresa. La collaborazione fra noi e le aziende è una attività e nel mondo anglosassone verrebbe definita come “win – win”: le aziende, contattandoci e stipulando accordi, convenzioni, contratti di ricerca, finanziando borse di dottorato, possono usufruire di know-how qualificato, senza l’onere economico di do ver assumere nuovo personale in azienda, quindi ad alto valore aggiunto; l’università invece rinforza le sue radici sul territorio nazionale e trova finanziamenti che ne consentono un maggiore sviluppo scientifico sopperendo ai sempre minori finanziamenti pubblici di cui beneficia, a tutto vantaggio dello sviluppo del Sistema Italia.
se anche in presenza di superfici eterogenee.
PROFILOMETRO LASER
2D/3D PER MISURAZIONI DINAMICHE
I profilometri laser scanCONTROL 30xx/BL sono progettati per effettuare misurazioni dinamiche che richiedono elevata accuratezza e risoluzione. Disponibili con campi di misura da 25 a 50 mm (lungo la linea laser/asse X), vengono impiegati nell’automazione, nel controllo dei processi industriali o nel controllo qualità.
I profilometri sono dotati dell’innovativa modalità High Dynamic Range (HDR), che regola l’esposizione per mantenere una buona precisione anche con superfici difficili.
I profilometri laser scanCONTROL di Micro-Epsilon (distribuiti in Italia da LUCHSINGER srl ) offrono le più alte prestazioni in termini di dimensioni, accuratezza e frequenza di misura.
La nuova serie scanCONTROL 30xx
Blue Laser, disponibile con campi di misura da 25 a 50 mm (lungo la linea laser /asse x), è in grado di generare dati del profilo 2D di circa 5,5 milioni di punti al secondo, con una risoluzione fino a 2.048 punti di misura per profilo. Nello specifico, il modello scanCONTROL 3060-25/BL raggiunge una risoluzione in X di circa 12 µm. Con una frequenza di misura di 10 kHz, gli scanCONTROL 30xx sono ideali per eventi ad alta velocità.
Grazie all’innovativa modalità High Dynamic Range , i profilometri scanCONTROL 30xx generano misurazioni preci-
L’uscita del segnale avviene tramite Ethernet o RS422 e, qualora fosse richiesto, è disponibile un Gateway che permette d’integrare i profilometri nei sistemi di controllo Profinet, EtherCAT o Ethernet/IP.
scanCONTROL 30xx/BL è basato sulla Blue Laser Technology che, rispetto alle versioni standard con luce laser rossa, offre vantaggi significativi in determinate applicazioni.
Diversamente dal laser rosso a onda lunga, il laser blu-viola a onda corta penetra con più difficoltà all’interno delle superfici.
Questa caratteristica è ancor più evidente nelle misurazioni su materiali organici, come il legno, o su oggetti semitrasparenti, come adesivi o profili in plastica. In questi casi, la Blue Laser Technology produce una linea più nitida e, di conseguenza, risultati più stabili e precisi.
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Questa nuova inter vista (format ormai c o n s o l i d a t o , e s p r e s s a m e n t e r i c h i e s t o da gran par te dei nostri lettori, quale t i p o l o g i a d i c o m u n i c a z i o n e e s t r e m amente semplice e immediata) riguarda u n ’ a l t r a p r o t a g o n i s t a d e l l ’ a r e a Te s t & M e a s u r e m e n t : L A Z Z E R O T E C N O -
LOGIE srl, una PMI di Chieri (TO) cres c i u t a e s p o n e n z i a l m e n t e n e g l i a n n i d e l l a p a n d e m i a e a n c o r o g g i i n f a s e d i e s p a n s i o n e , d e l l a q u a l e a n d i a m o ora a conoscere in dettaglio non solo lo specifico segmento di mercato e la c l i e n t e l a a c q u i s i t a e p o t e n z i a l e , m a s o p r a t t u t t o l e s c e l t e s t r a t e g i c h e c h e stanno premiando la società piemont es e pr oiet t andol a f r a i pr incipal i f ornitori delle nuove filiere in rapida crescita.
Ci aiuta a conoscere questo nuov o c a s o a z i e n d a l e d i s u c c e s s o Simone Casinelli, direttore vendite della Lazzero Tecnologie, al quale chiediamo, come sempre, u n a r a p i d a f o t o g r a f i a d e l l ’ azienda nella quale opera…
(S.
Casinelli) LA Z Z ERO TEC N O LO -
GIE srl nasce a Chieri (TO) nel 1990, con lo scopo di supportare le aziende n e llo sv ilu p p o d i so lu z io n i, p rin c ip a lmente basate sull’utilizzo della spettrometria di massa, per i collaudi di tenuta per il mondo industriale.
L a t e c n o l o g i a m e s s a a p u n t o , i m p i egando gas traccianti di ridotte dimens i o n i a t o m i c h e ( t i p i c a m e n t e l ’ e l i o ) e confinando il pezzo in prova in camere opportunamente studiate, consente d’identificare la presenza di micro-perdite, altrimenti non rilevabili, imputabili a d e se m p io a se m p lic i p o ro sità n e l materiale.Il fondatore, Zaverio Lazzero, è uno dei pionieri in questa tecn i c a a p p l i c a t a a l m o n d o i n d u s t r i a l e , a t t i v o s u l l a s c e n a i n t e r n a z i o n a l e d a oltre 40 anni.
da sin.) Zaverio Lazzero (Fondatore e Presidente), Simone Casinelli (Direttore Vendite) Lazzero Tecnologie srl
Il collaudo di tenuta (leaktest) è un ’ operazione di verifica della rispondenza ai requisiti di tenuta, alla quale vengon o s o t t o p o s t i , a l t e r m i n e d e l c i c l o d i lavorazione, diversi prodotti industriali o t t e n u t i p e r f u s i o n e , s a l d a t u r a , i n c o llaggio, montaggio o anche di semplic e d e fo r m a z io n e . L a p r o v a , e s e g u ita s u l l a s t e s s a l i n e a d i p r o d u z i o n e o a margine di essa, richiede macchine o impianti speciali, che possano provved e r e a l c o l l a u d o d i t e n u t a i n m o d o oggettivo, sicuro, verificabile e riproducibile
Q u a n d o l e e s i g e n z e t e c n o l o g i c h e impongono limiti di perdita ammissibile estremamente ridotti, i sistemi di collaudo meno sensibili, come quello in a c q u a ( i “ b u b b l e t e s t ” , p e r u s a r e i l r i f e r i m e n t o n o r m a t i v o , i n c u i l ’ o p er a t o r e o s s e r v a v a i l f o rmarsi di bollicine dovute a l l a p e r d i t a d i g a s ) o come quelli a caduta di pressione in aria, cedon o i l p a s s o a m a c c h i n e speciali basate sulla tec-
nologia del vuoto e misura della perdita con sp ettrom etria d i m a ssa , im p iegando gas elio Queste soluzioni offron o , o l t r e a u n a m a g g i o r e s e n s i b i l i t à , indiscutibili vantaggi di oggettività nell ’ i n d a g i n e , t r a c c i a b i l i t à d e l l e p r o v e , riproducibilità dei valori e rapidità nell’esecuzione del test
Quali sono i settori applicativi in cui siete maggiormente presenti come fornitori?
(S. Casinelli) I nostri sistemi, macchin e e i m p i a n t i p e r i c o l l a u d i d i t e n u t a industriale sono tradizionalmente rivolti a svariati settori d’attività, e in partic o l a r e a : A u t o m o t i v e - C h i m i c o , far m aceutico, elettrom edicaleE l e t t ro t e c n i c o , e l e t t ro n i c oH VA C & R - P a c k a g in g . La g a m m a di macchine che proponiamo è piuttosto ampia: manuali (per produzioni flessibili, adatte per piccoli lotti di produzione, prototipi o test di laboratorio, rappresentano il perfetto primo passo p e r l a s c i a r e v e c c h i e t e c n i c h e d i t e s t verso la tecnologia a gas tracciante); semiautomatiche (dedicate a produzioni speciali oppure flessibili, adatte ai cambi di produzione con camere m o d u la r i e s is te m i d i e r m e tiz z a z io n e i n t e r c a m b i a b i l i S o n o c a r a t t e r i z z a t e da movimentazioni di carico e scarico manuali, talvolta anche le operazioni di ermetizzazione possono essere cond o t t e m a n u a l m e n t e d a l l ’ o p e r a t o r e , mentre il processo di collaudo è sempre completamente automatico); auto m a tich e p e r e le v a te ca d e n ze p ro d u ttiv e (g enera lm ente integ ra te in linee di produzione o in isole robotizzate, provvedono al collaudo comp l e t o s e n z a l ’ i n t e r v e n t o d e l l ’ o p e r a t ore)
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Al centro della realizzazione dei progetti della nostra società è l’attività di produzione e taratura di flussi di riferimento, i quali vanno a costituire il riferimento in portata che determina l’affid a b i l i t à e l a r i p e t i b i l i t à f i n a l e d e l l a m a c c h i n a d i m i s u r a . A c o r o n a m e n t o del percorso di crescita del Laboratorio Metrologico interno, l’accreditamento ottenuto da Accredia (LAT n ° 315) secondo la normativa ISO 17025:2018, ne fa l’unico in Italia e fra i pochi in Europa a potersi fregiare di tale riconoscimento Per la cronaca, i M icro-flussi di riferimento (o Fughe tarate) vengono utilizzati in ambiente industriale e in Laboratorio per stabilire un riferimento per l a m i s u r a d e l l a p o r t a t a d i u n g a s d i lavoro Sebbene maggiormente utilizzati nei collaudi di tenuta per la taratu-
ra d ella strum enta zione, essi trova no applicazione anche nella formazione di miscele gassose per micro-dosaggi. Nell’ambito della produzione e taratura dei flussi in Laboratorio, si è avvertita la necessità di automatizzare e standardizzare il processo di taratura, in modo da poterne aumentare la produttività, riducendo l’impiego delle risorse umane ad alta specializzazione per l ’ e s e c u z i o n e d i a t t i v i t à m o n o t o n e s uscettibili di errore umano.
G r a n d e s p e c i a l i z z a z i o n e n e i controlli di tenuta, dunque, una nicchia in for te espansione dove
a v e t e c o n q u i s t a t o , grazie a un percorso d i s u c c e s s o n e l s eg n o d e l l ’ i n n o v a z i one competitiva e non o s t a n t e l a r i d o t t a d i m e n s i o n e a z i e ndale, posizioni di assoluto rilievo a livello internazionale… ( S . C a s i n e l l i ) N e g l i u l t i m i a n n i s i a m o n o t evolmente cresciuti: il nos t r o f a t t u r a t o a n n u a l e è ben più che raddoppiato a fronte del contempor a n e o a u m e n t o d e i d ipendenti di circa il 25% G r a z i e a l k n o w h o w c o n s o l i d a t o , c i è s t a t o p o s s i b i l e d i v e r s i f i c a r e notevolmente l’offerta di s e r v i z i e p r o d o t t i p e r i nostri clienti: dai ser vizi di testing conto ter zi presso la nostra sede (il c l i e n t e c i m a n d a i s u o i p r o d o t t i d a testare) o “in house” (inviamo i nostri t e c n i c i c e r t i f i c a t i c o n l ’ a t t r e z z a t u r a necessaria, presso la sede del cliente, ed effettuiamo le prove direttamente in l o c o ) a l S e r v i c e d i a s s i s t e n z a diretta su m acchine nostre e di t e r z i , o l t r e a l l a C o s t r u z i o n e d i m a c c h i n e s p e c i a l i p e r l e a k d etection (spettrometria di massa) e controllo di tenuta a gas tracciante, dalle repliche di soluzion i g i à r e a l i z z a t e f i n o a “ f u l l custom”.
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Banco semi-automatico per la verifica di taratura flussi
Risultati ottenuti con un approccio volto ad anticipare le esigenze dei singoli mercati e proponendo soluzioni mirate alle aziende leader delle filiere in forte espansione: come, ad esempio, quella dell’ idrogeno , sulla quale ci siamo posizionati fornendo macchine speciali appositamente realizzate, entrando a far parte dell’ H2IT (Associazione Italiana Idrogeno e Celle a Combustibile, che raggruppa le principali industrie e centri di ricerca operanti in questo settore), accedendo a progetti di R&D in partnership con major players del settore. Un’altra filiera in piena evoluzione nell’ambito della Green Economy, che ci vede fortemente presenti, è quella della e-mobility, con le nostre soluzioni dedicate al testing di battery Cells (elemento fondamentale della batteria) fino al battery housing completo, unità che viene poi montata dall’integratore all’interno del veicolo. In questa seconda filiera, si stanno facendo, anche in Italia, ingenti investimenti in grandi infrastrutture, come le Giga-Factory, per le quali proponiamo le nostre specifiche soluzioni, come quality gate end of line. Anche i settori sui quali siamo storicamente posizionati, come quello che comprende gli scambiatori fino alle pompe di calore complete, stanno conoscendo una fase di nuovo rilancio e crescita a seguito delle nuove esigenze determinate dalla crisi energetica. Questa filiera e, in generale, quella della refrigerazione e del condizionamento ci stanno riservando grandi soddisfazioni, premiando di fatto la filosofia della nostra azienda, da sempre improntata alla soddisfazione delle specifiche esigenze di ogni cliente nel rispetto dei budget disponibili e dei tempi di consegna.
Un percorso evolutivo piuttosto impegnativo, anche se sembrate veramente sulla cresta dell’onda…?!
(S. Casinelli) Ma sempre con i piedi saldamente… per terra, come è d’obbligo per qualunque PMI che si trovi a un bivio importante della propria esistenza e deve gestire al meglio e con la massima attenzione qualsiasi momento di repentina crescita, senza lasciarsi
trascinare dal successo ma governandolo il più possibile, in modo da dare continuità nel tempo alla fase evolutiva e crescere non solo nei numeri ma anche a livello di solidità strutturale e organizzativa. Come già accennato, puntiamo a intercettare e, se possibile, anticipare le esigenze delle aziende in materia di testing; quindi, la nostra offerta è orientata a proporre al cliente la nostra tecnologia e il nostro knowhow, non semplicemente i nostri prodotti e servizi. Nei confronti dei nostri clienti ci poniamo infatti come “partner” e non come semplici fornitori, essendo in grado di risolvere i problemi legati alla tecnologia del leak testing in elio e compensando le loro naturali carenze in ambito metrologico con la nostra esperienza. Nostro primario obiettivo è arrivare a individuare la soluzione ottimale e al giusto rapporto prezzo/prestazione per ciascuna specifica richiesta. Richieste dei clienti a volte non completamente espresse e comunque molto mutate negli anni: chi prima chiedeva soluzioni “passa/non passa” (quindi scartato/approvato) oggi vuole anche un “dato”, un valore numerico che si presti a svariati utilizzi da parte dell’utente e contribuisca a produrre informazioni e indicazioni operative riguardo allo specifico prodotto/processo. La nostra innovazione non riguarda solo il prodotto, quanto piuttosto la sua specifica applicazione, e questo implica un grande sforzo in am bito di R&D, ambito che ci vede investire in modo significativo, da sem pre. Senza però scordare la centralità delle risorse umane in qualsiasi nostra strategia di sviluppo, fondamentali per poter ascoltare il cliente e trasformare le sue esigenze in risposte concrete e o perative, instaurando quel rapporto di partnership che rappresenta la base della nostra filosofia aziendale.
Siamo quindi arrivati alla domanda finale, quella che mira ad accertare sul campo, attraverso la vostra diretta esperienza e i vostri risultati di business, quale sia l’attuale reale valore del Test & Measurement per le
aziende manifatturiere italiane, e non solo…
(S. Casinelli) In continua ascesa, sicuramente, e ormai da qualche anno, almeno da quando l’asticella della qualità è cresciuta a livello generale e, parallelamente, l’esigenza delle aziende manifatturiere di ogni parte del mondo è sempre più quella di garantire l’affidabilità dei propri prodotti e processi, che può essere dimostrata tramite le soluzioni e i servizi di Test & Measurement. Riepilogando quanto detto finora, la strategia della Lazzero Tecnologie è proiettata alla soddisfazione delle specifiche esigenze dei clienti, in continua evoluzione, possibilmente anticipandole e offrendo loro non semplici macchine bensì tutto il nostro know-how, frutto di un continuo impegno nella ricerca & sviluppo e di molti rapporti di fornitura che sono in realtà vere e proprie partnership con aziende di qualsiasi dimensione e settore. La nostra offerta si concretizza in una vasta gamma sia di prodotti consolidati sia di soluzioni innovative tailor-made, progettate in sinergia con il cliente, a volte partendo proprio da un foglio bianco… In ciò siamo guidati dalla continua ricerca in ambito metrologico, strategica per acquisire sempre maggiore confidenza nella costruzione delle nostre macchine, e dalla consapevolezza che la nostra evoluzione vada di pari passo con quella dei nostri clienti!
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IL MEGLIO DELL’ACQUISIZIONE DATI IN UN UNICO STRUMENTO
La generazione di Amplificatori 9250/9251 unisce tutte le caratteristiche della moderna acquisizione dati per la prima volta in un unico strumento. Network-compatible, elevata precisione, user-friendly, veloce e versatile, il sistema combinato Amplificatore + Fieldbus Controller può essere inserito in un sistema pre-esistente.
L’Amplificatore 9250 con il Fieldbus Controller 9251 trasmettono i segnali esattamente dove sono richiesti, così da essere poi abbinati, verificati e uniti. Con le interfacce Fieldbus disponibili, il singolo sistema diventerà flessibile, perfettamente connesso e consentirà all’utente di risparmiare tempo, soldi e risorse.
Un Fieldbus Controller 9251 può gestire fino a 8 Amplificatori 9250. Il rilevamento e l’indirizzamento automatico degli amplificatori consente una facile e veloce espansione.
Inoltre, con l’aggiunta di un’opzione d’ingresso di misura, il 9251 può operare anche come unità stand-alone: dal 2022, infatti, è disponibile l’ingresso diretto per strain gauge, potenziometri e +/-10 V.
Magtrol Inc. leader mondiale nelle soluzioni per il Motor Testing, aggiunge un nuovo sistema dedicato alla caratterizzazione dei motori elettrici a magneti permanenti, per impieghi di sviluppo e controllo qualità.
Alcune applicazioni richiedono l’acquisizione di una quantità elevata di dati che devono poi essere trasmessi in tempi brevissimi e la comunicazione con il PLC deve avere un update rate performante. Per ottimizzare la portata di dati, il Fieldbus Controller 9251 può trasmettere un insieme completo di dati con le ultime 32 misure per ogni canale; i valori misurati vengono letti simultaneamente nel real-time data del Fieldbus link.
Applicazioni principali: Automation Technology, Produzione, Ricerca & Sviluppo, Ingegneria Meccanica, Banchi prova DigiVision Pc software incluso nel pacchetto e scaricabile direttamente dal nostro sito web di burster.
Configurazione veloce tramite USB frontale, Backup, Scaling, configurazione uscite I/O verso PLC.
Sono disponibili su richiesta Certificati di taratura WKS oppure Dakks (ISO 17025).
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Con il preciso obbiettivo di fornire un sistema di semplice utilizzo, il banco dinamometrico CTS (distribuito in Italia da DSPM Industria di Milano) include tutto quanto necessario per eseguire le misure in pochi minuti, grazie alla gestione mediante software e alla connessione USB con il PC.
Le misure di Cogging, Detent e Drag torque vengono eseguite portando in rotazione il rotore. Il range di misura di +/-200 mNm assicura una elevata accuratezza nei rilievi mantenendo una sicurezza, grazie al blocco meccanico mediante frizione, che preserva il sistema di misura da sovraccarichi. Il software specifico per la gestione della prova consente il salvataggio dati, esportazione e confronto fino a 5 curve.
Base di montaggio del motore in test su piastra scanalata PT25B375 e sistema di regolazione micrometrica della posizione AMF-1, completano la dotazione.
Alcune caratteristiche principali: Range di misura +/-200 mNm; Misura di Detent, Cogging e Friction Torque; Risoluzione encoder 5.000 impulsi/giro; Rotazione: 1-10 rpm;
Accuratezza: 0,1% Fs; Connessione USB al PC con software dedicato.
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NEWS s N.01 2023 T_M 74
MISURA DI COGGING DI MOTORI ELETTRICI A MAGNETI PERMANENTI
3D SCANNER AL CENTRO DELLA TECNOLOGIA PRODUTTIVA NEL SETTORE AUTOMOTIVE
Ottimizzazione dei controlli qualità in Pagani Automobili su tutti i processi di prototipizzazione e industrializzazione
U n i n s o l i t o s e n s o d i q u i e t e a v v o l g e i l c i r c u i t o , m a è s o l o q u e s t i o n e d i u n momento: ti appoggi alla ringhiera e t r a t t i e n i i l r e s p i r o , q u a s i a p r e p a r a r t i ciò che accadrà fra poco
Dopo un attimo, il cuore si ferma per un istante sentendo il boato di un motore i n l o n t a n a n z a . I l r u g g i t o d i v e n t a p i ù for te e l’automobile si avvicina, scalando marcia in uno staccato ben calibrato
A b b r a c c i a t a d a u n v e n t o c h e s o f f i a s e m p r e p i ù f o r t e , e c c o l a c h e a r r i v a : bellissima, elegante e intramontabile Questa automobile non ha limiti L ’ h y p e r c a r P a g a n i u n i s c e u n f o r t e senso estetico e attenzione ai dettagli c o n i l m a s s i m o l i v e l l o d ’ i n g e g n e r i a automobilistica e raffinatezza tecnica; s f r eccia per il cir cuit o ed es ig e l a t ua totale attenzione. Si tratta di una vera e p r o p r i a o p e r a d ’ a r t e , p e r f e t t a n e l l o s t i l e e d a l f a s c i n o i n t r a m o n t a b i l e , i l m e g l i o d e g l i s v i l u p p i t e c n o l o g i c i d i Pagani Automobili, realtà da semp r e c o n c e n t r a t a s u l l ’ o f f e r t a d i p r e s t azioni imbattibili.
M a c o s a s i n a s c o n d e d i e t r o a q u e s t e hypercar, progettate per essere per fette con tecnologie all’avanguardia che o f f r o n o a c h i l e g u i d a u n ’ e s p e r i e n z a unica e ineguagliabile ?
D a l s u o e n t u s i a s m a n t e d e b u t t o , n e l 1998, Pagani Automobili si impegna a progettare automobili coinvolgenti dal punto di vista emotivo, che i clienti desid e r i n o a c q u i s t a r e s e n z a n e m m e n o pensarci...
Grazie all’innovativo processo di sviluppo, che unisce tecnologia a stile ed e s t e t i c a , l e h y p e r c a r P a g a n i s o n o l ’ espressione definitiva di velocità e ingeg n e r i a e t r a g g o n o i s p i r a z i o n e d a l l e automobili di Le Mans della fine degli anni ’80 e dell’inizio degli anni ’90 e dalle automobili spor t-prototipo degli anni ’60 e ’70.
Poiché l’azienda ha bisogno di un livell o e l e v a t o d i e s p e r i e n z a p e r c r e a r e quello che diventerà l’oggetto dei desideri dei propri clienti, è inevitabile che esiga un elevatissimo livello di ar tigianalità e specializzazione da tutti i collaboratori.
Le nuove tecnologie vengono selezionate e integrate solo se possono facilit a r e , m i g l i o r a r e o v e l o c i z z a r e i p r oc e s s i d i s v i l u p p o e c o n t r o l l o q u a l i t à d e l l ’ a z i e n d a e , n e l l o s t e s s o t e m p o , d e v o n o r i s p e t t a r e i p r i n c i p i f o n d am e n t a l i p e r c u i i l b r a n d è d a s e m p r e rinomato.
Per questo motivo, l’azienda ha scelto l e s o l u z i o n i p e r l a s c a n s i o n e 3 D d i Creaform, caratterizzate soprattutto per la loro precisione, rapidità e versatilità.
Come MetraSCAN 3D, che por ta la m i s u r a z i o n e d i m e n s i o n a l e a n u o v i livelli prestazionali, offrendo agli ingeg n e r i d e l l a P a g a n i l a p o s s i b i l i t à d i a c c e l e r a r e i p r o c e s s i g i à i n e s s e r e . Ora, con l’aiuto di questa preziosa tecnologia, ingegneri e progettisti possono controllare in maniera efficace ogni f a s e d e l l a f a b b r i c a z i o n e d e l v e i c o l o , compiendo un numero maggiore di attività, mettendo a punto tutti gli aspetti del processo e riducendo drasticamente i tempi di consegna “
E, quindi, la riduzione dei tempi di controllo ha permesso al nostro personale di dedicarsi completamente ad attività che offrono un maggiore valore aggiunto ” – dichiara Francesco Perini, Responsabile del concept, Materiali
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compositi e progettazione meccanica presso Pagani
G r a z i e a l l a r e c e n t e i n t r o d u z i o n e d i MetraSCAN 3D e HandyPROBE , il t e a m d i p r o g e t t a z i o n e m e c c a n i c a h a ottimizzato le tempistiche e i metodi del r e p a r t o , r e g i s t r a n d o r i s u l t a t i n o t e v o l i durante i controlli qualità su tutti i processi di prototipizzazione e industrializzazione In breve, gli ar tigiani possono ora lavorare al meglio grazie alle i n n o v a t i v e s o l u z i o n i p e r l a s c a n s i o n e 3D di Creaform.
Al momento, lo scanner 3D a laser per m e t r o l o g i a v i e n e u s a t o i n f a s e s i a d i ricerca e sviluppo sia di controllo qualità. La sua versatilità è una caratteristica i m b a t t i b i l e d u r a n t e l a s c a n s i o n e d i s u p e r f i c i a l t a m e n t e r i f l e t t e n t i , c o m e i coprimozzi verniciati e lucidati a specchio.
L ’ a r e a d i s c a n s i o n e a d a t t i v a d e l l o s c a n n e r e i l v o l u m e d i m i s u r a z i o n e
e s t e n d i b i l e r e n d on o p o s s i b i l e l a m is u r a z i o n e d i q u a ls i a s i p a r t e , a p r escindere da dimensione, forma, finitur a s u p e r f i c i a l e e complessità P e r q u e s t o , M e t r aS C A N 3 D h a p e rm e s s o a g l i i n g eg n e r i d i P a g a n i d i s c a n s i o n a r e q u a lsiasi tipo di oggett o s e n z a a l c u n a p a r t i c o l a r e p r e p ar a z i o n e d e l l a s uper ficie I l p r o c e s s o , c o mp l e s s o e m e t i c o l os o , d i p r o g e t t a z i one e assemblaggio a m a n o d i q u e s t e a u t o m o b i l i r i c h i ed e c h e P a g a n i a bbia sempre un controllo assoluto sulla t r a c c i a b i l i t à d e i p r o c e s s i : c i a s c u n a par t e nel pr oces s o d i f a b b r i c a z i o n e p u ò s u b i r e v a r i az i o n i , c o m p r e s i i materiali compositi c h e s o n o e l e m e n t i c h i a v e d e l l o s t i l e inconfondibile dell’azienda
P e r t a n t o l ’ i s p e z i o n e d e l l e d i m e n s i o n i d i o g n i s i n g o l a p a r t e e i l c o n t r o l l o d i ogni aspetto del veicolo permettono a Pagani di assicurare la qualità del risult a t o f i n a l e , g a r a n t e n d o l a c o n f o r m i t à complessiva dell’automobile.
P a g a n i è i n g r a d o d ’ i s p e z i o n a r e e migliorare i suoi componenti esclusivi durante tutto il processo di fabbricazione allo scopo di costruire veicoli che si distinguono dagli altri per le loro qualità tecnologiche ed estetiche. Il valore aggiunto offer to da Creaform s i è d i m o s t r a t o e s s e r e u n a s c e l t a v i ncente.
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MASSE, BILANCE E STRUMENTI DI PESATURA SEMPRE PERFORMANTI CON IL SERVIZIO DI TARATURA CIBE
D a l 1 9 8 3 i l l a b o r a t o r i o m e t r o l o g i c o CIBE è punto di riferimento in Italia e in E u r o p a n e l l ’ a m b i t o d e l l a m e t r o l o g i a tecnica e legale.
CIBE è accreditata da ACCREDIA come Centro LAT n 117, in conformità alla norma ISO/IEC 17025:2017 per la taratur a e l a v e r i f i c a z i o n e p e r i o d i c a d i p e s i campione, strumenti per pesare a funzionamento non automatico (bilance), s e l e z i o n a t r i c i p o n d e r a l i e r i e m p i t r i c i gravimetriche
Il servizio di taratura masse è rapido ed e ff i c i e n t e e v i e n e e ff e t t u a t o i n s o l i 5 g i o r n i l a v o r a t i v i , g a r a n t e n d o t u t t i g l i s t a n d a r d d i q u a l i t à e l a c o r r e t t e z z a delle misurazioni effettuate.
Il servizio offerto comprende anche un servizio il calcolo della compatibilità tra le ultime misure di massa e quelle precedenti; in questo modo i clienti dispongono di elementi oggettivi per effettuare autonomamente una valutazione della stabilità nel tempo delle proprie masse e una più consapevole scelta dell’intervallo di taratura
G r a z i e a l l ’ a m p i a g a m m a d i s o l u z i o n i metrologiche, il laboratorio è in grado d i s o d d i s f a r e l e e s i g e n z e d i s v a r i a t e t i p o l o g i e d ’ a z i e n d a : L a b o r a t o r i d i r icerca e sviluppo – Laboratori di analisi
Aziende metalmeccaniche, chimiche e farmaceutiche – Produttori di strumenti per pesare – Laboratori di taratura
Laboratori di verificazione periodica
C I B E è c o s t a n t e m e n t e i m p e g n a t a nell’aggior nam ent o e nella f or m az ione del proprio personale per poter fornire le risposte corrette alle diverse esigenze metrologiche
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NEWS s
COME SI DIVENTA LEADER NEI SISTEMI DI POSIZIONAMENTO
Da star t-up di tre persone ad azienda high-tech con oltre 500 dipendenti
La storia di Aerotech inizia nel 1970, quando Stephen J. Botos e due colleghi ingegneri progettano il prototipo di un s i s t e m a d i p o s i z i o n a m e n t o p e r u s o industriale in un garage: il primo risultato del loro sforzo è un sistema elettromeccanico a due assi.
I n 5 0 a n n i l ’ a z i e n d a , p a r t i t a c o m e s t a r t - u p d i t r e p e r s o n e , è d i v e n t a t a u n a s o c i e t à h i g h - t e c h c o n o l t r e 5 0 0 d i p e n d e n t i . A b b i a m o i n c o n t r a t o B o b N o v o t n a k e M a r k B o t o s ( C E O ) d i A e r o t e c h I n c p e r c a p i r e c o m e l a s ocietà si sia sviluppata fino a diventare un attore chiave nel mercato dei sistem i d i p o s i z i o n a m e n t o a d a l t a p r e c isione e individuare i principali obiettiv i f u t u r i d i q u e s t a i m p o r t a n t e r e a l t à ingegneristica
Quali sono state le tappe fondamentali della storia di Aerotech c h e h a n n o c o n d o t t o l ’ a z i e n d a così in alto?
(B. Novotnak) Le pietre miliari decisive sono state sicuramente lo sviluppo d e l c o n t r o l l o r e m u l t i a s s e , n e g l i a n n i ’80, e l’inizio della produzione di ser-
v o m o t o r i , a m e t à d e g l i a n n i ’ 9 0 , c h e c i ha nno p ermesso di sviluppare prodotti con precisione di posizionamento fino all’ord ine d ei na nom etri. Sia m o a nche riusciti a penetrare nuovi m erca ti con innova tive ta vole rotanti a cuscinetto a d a ria a b a ssa manutenzione. Un esempio del nostro successo è sicuram ente la nostra nuova serie ABRX. Grazie alle ampie superfici di appoggio pneumatiche, otteniamo una precisione di scorrimento significativamente migliore rispetto alle tavole rotanti con cuscinetti meccanici o ad altre tavole a cuscinetto ad aria disponibili sul mercato, a vantaggio anche delle applicazioni che richiedono un ’eccezionale planarità di movimento. In termini di precisione angolare, cap a c i t à d i c a r i c o e movimenti fuori ass e , A B R X s u p e r a tutte le tavole rotanti finora disponibili sul mercato ( M . B o t o s ) A m i o p a r e r e , u n a p i e t r a m i l i a r e i m p o r t a nt e è r a p p r e s e n t a t a d a l l ’ i n t r o d u z i o n e d i soluzioni p ersonalizzate nel nostro p orta fog lio, che ci ha consentito di mostra re a num erosi nuovi clienti, op eranti in qualsiasi settore a p p lica tivo, il nostro know-how riguardo al posizionamento Inoltre abbiam o consolidato e, successivam ente, ampliato la nostra presenza globale: oggi siamo presenti in tutti i mercati c h i a v e p i ù i m p o r t a n t i , i n a l c u n i c a s i a n c h e c o n l e n o s t r e f i l i a l i U n a l t r o p a s s o i m p o r t a n t e , n e l 2 0 1 7 , è s t a t a l ’ i m p l e m e n t a z i o n e d i u n s i s t e m a E R P
i n t e g r a t o p e r c o n t r o l l a r e i n o s t r i p r ocessi produttivi.
Q u a l i s o n o s t a t e l e s f i d e p i ù g r a n d i n e l l a s t o r i a d i A e ro t e c h che l’azienda è riuscita a superare?
(B. Novotnak) Fondamentalmente le grandi crisi economiche che abbiamo dovuto affrontare; ad esempio, il crollo d e l l ’ i n d u s t r i a s t a t u n i t e n s e d e l l e m a cchine utensili all’inizio degli anni ’80 e poi, intorno alla fine del 2000, il grande crollo delle telecomunicazioni, cioè la bolla delle dotcom
(M. Botos) Siamo riusciti a superare queste crisi relativamente indenni, graz i e a l l a r e p u t a z i o n e g u a d a g n a t a e consolidata nel mercato dei sistemi di posizionamento, prendendo piede in svariati settori di sbocco e quindi evit a n d o d i d o v e r d i p e n d e r e t r o p p o d a una specifica fetta di mercato
I n c h e m o d o l a c r e s c i t a d e l l a d o ma nd a d e i v o s t r i p ro d o t t i i n tutto il mondo ha influenzato la vostra attività?
(B. Novotnak) Ci spinge ancor più a s v i l u p p a r e n u o v i p r o d o t t i e i n i z i a t i v e commerciali: anche se questo ci obbliga ad affrontare continue sfide, i nostri p r o d o t t i e s e r v i z i s o n o s e m p r e p i ù r ic h i e s t i . P o s s i a m o t r a n q u i l l a m e n t e a ffermare che la nostra mission è quella d i a i u t a r e i c l i e n t i a r i s o l v e r e l e l o r o sfide più difficili nell’ambito dell’automazione
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Figura 1 – (da sin ) Mark Botos e Bob Novotnak, rispettivamente CEO e Presidente Aerotech Inc.
Figura 2 – Stand Aerotech alla Fiera Control 2022 di Stoccarda
(M. Botos) I problemi maggiori sono stati causati più che altro dalla disomogeneità della domanda, mentre l’aspetto della globalizzazione è stato meno problematico da affrontare. Non è quindi sempre facile reagire ai rapidi alti e bassi dell’industria high-tech. Ma continuiamo a guidare il progresso, utilizzando le nostre competenze tecnologiche chiave.
Che cosa avete fatto per stare al passo con l’aumento della domanda dei vostri prodotti e servizi?
(Mark Botos) Abbiamo lavorato alla costruzione di una catena di approvvigionamento diversificata, per espandere la nostra attuale capacità produttiva. Concentrandoci su tale espansione, abbiamo ad esempio raddoppiato lo spazio utile della camera bianca. Poiché alcune cose che facciamo non possono essere assolutamente affidate a terzi. Per questo abbiamo sviluppato programmi di formazione interna e reclutamento sostenibile, strumenti in grado di aiutarci a costruire, attrarre e trattenere i talenti di cui abbiamo bisogno.
In che modo la tecnologia aiuta a far crescere l’azienda, a livello sia di gestione interna sia di prodotti e servizi che offrite?
( M. Botos ) Il costante cambiamento delle tecnologie crea nuove opportunità: molti dispositivi, ad esempio gli smartphone, diventano sempre più piccoli e onnipresenti, e ciò provoca il costante aumento della domanda di produzione di questi prodotti. Nello stesso tempo, questi sviluppi influenzano anche i nostri processi produttivi, di cui i laser e i processi additivi sono i migliori esempi. In poche parole, più le applicazioni e i dispositivi diventano piccoli, più il posizionamento dev’essere preciso nella produzione.
( B. Novotnak ) Aggiungerei che i nostri clienti stanno automatizzando sempre più i loro processi a causa della maggiore precisione, delle dimensioni ridotte e della mancanza di manodopera disponibile. In questo senso
ci consideriamo un partner affidabile per la microproduzione anche per il futuro.
Quali sono le caratteristiche principali che rendono Aerotech unica, sia come datore di lavoro sia come fornitore di sistemi per l’automazione di precisione?
( M. Botos ) Il rispetto per i nostri dipendenti e per le loro famiglie crea un ambiente in cui le persone rimangono volentieri; esse traggono, inoltre, benefici diretti dagli utili ed è attivo un programma di partecipazione azionaria a loro dedicato. I nostri clienti possono contare su di noi sia per le prestazioni dei prodotti sia per il nostro supporto a livello globale. Le prestazioni dei nostri prodotti sono garantite, supportate da dati ottenuti a seguito di severi test.
(B. Novotnak) Aerotech è un’azienda unica nel settore, in quanto dispone di competenze interne su molte delle tecnologie fondamentali necessarie alla nostra attività: questo ci offre l’opportunità di adattare in modo permanente queste tecnologie alle esigenze attuali e future dei nostri clie nti. Un buon esempio di tale nostra attitudine è costituito dalla nuova piattaforma di controllo Automation1, che sviluppiamo sulla base delle esigenze dei clienti e viene costantemente am pliata dal punto di vista funzionale, allo scopo di soddisfare le loro necessità.
A quali livelli desiderate portare Aerotech nel prossimo futuro?
( M. Botos ) Vogliamo naturalmente continuare la no stra storia di crescita, per consentire ai nostri dipendenti e clienti di raggiungere i propri obiettivi di vi ta. La no stra attuale posizione di partenza e le opportunità di mercato sono ottimali per guidare in modo sostenibile la crescita futura: ba sti pensare che solo negli ultimi sei mesi abbiamo assunto circa 100 nuovi dipendenti…!
( B. Novotnak ) Ve diamo un futuro brillante per i sistemi per l’automazione di precisione e, naturalmente, vogliamo continuare a crescere, ma in modo intelligente. Continueremo quindi a concentrarci su ciò che sappiamo fare meglio: costruire le migliori apparecchiature per l’automazione e il controllo di precisione degli assi che servono ai nostri clienti. Uno degli esempi più recenti è l’ulteriore sviluppo delle nostre popolari slitte di nanoposizionamento ANT. Basati sul collaudato modello precedente, i nanoposizionatori di alta precisione ANT95 e ANT130 di seconda generazione sono stati progettati per supportare gli utenti in modo ancora migliore, in termini di dinamica e precisione. Abbiamo individuato un’ampia gam ma di possibili applicazioni: ad esempio, nell’assemblaggio e nell’ispezione, nella fotonica, nell’allineamento e nell’ottimizzazione delle fibre, nei processi manifatturieri, nel collaudo e nell’ispezione delle ottiche, nel collaudo e nella qualificazione dei sensori, ma anche nella produzione e nell’ispezione dei semiconduttori e nelle applicazioni di ricerca e di laboratorio.
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Figura 3 –Stand espositivo Aerotech nella Fiera Laser 2022 di Monaco di Baviera
Trasfor mazione digitale: il prossimo obiettivo fondamentale della metrologia fondamentale?
La sfida di riorganizzare l’informazione
GENERAL METROLOGY
I n t h i s p e r m a n e n t s e c t i o n o f t h e J o u r n a l o u r c o l l e a g u e and friend Luca Mari, world-recognized exper t in fundamental metrology and member of several Inter national C o m m i t t e e s , i n f o r m s t h e r e a d e r s o n t h e n e w d e v e l o pment of the fundamental norms and documents of interest f o r a l l m e t r o l o g i s t s a n d m e a s u r e m e n t e x p e r t s D o n o t hesitate to contact him!
RIASSUNTO
In questa Rubrica permanente il collega e amico Luca Mari, internazionalmente riconosciuto quale esper to di metrologia fondamentale e membro di numerosi tavoli di lavoro per la redazione di Norme, informa i lettori sui più recenti temi d’interesse e sugli sviluppi di Norme e Documenti. Scrivete a Luca per commentare i suoi ar ticoli e per proporre ulteriori temi di discussione!
PRIMA PUNTATA: PASSATO E PRESENTE
Come sappiamo, dal 1875 la Convenzione del Metro è uno dei fondamenti d e l l a m e t r o l o g i a i n t e r n a z i o n a l e , a ggiornato attraverso la periodica Conferenza Generale dei Pesi e delle Misure (CGPM), con la super visione scientifica e organizzativa del Comitato Intern a z i o n a l e d e i P e s i e d e l l e M i s u r e ( C I P M ) e l e a t t i v i t à r e a l i z z a t e c o n i l coordinamento dell’Ufficio Internazionale dei Pesi e delle Misure (BIPM) (qui una breve presentazione di questa organizzazione). L’obiettivo princip a l e d i q u e s t o s i s t e m a è q u e l l o d i garantire la possibilità che i risultati di misura siano intersoggettivi: concretamente, che se due misurazioni, anche realizzate in luoghi e momenti diversi, hanno prodotto lo stesso valore misurato è perché i due misurandi erano compatibili L’impor tanza sociale di questa c o n d i z i o n e , c h i a m a t a d i “ r i f e r i b i l i t à metrologica” (“metrological traceabil i t y ” i n i n g l e s e ) , è e v i d e n t e : g r a z i e a essa possiamo inferire che un valore di g r a n d e z z a s i a l a s t e s s a g r a n d e z z a ovunque (0,1234 m la stessa lunghezz a , 1 , 2 3 4 5 k g l a s t e s s a m a s s a ,
2,3456 s la stessa durata, e così via) Ma perché ciò accada non è sufficiente concordare la definizione delle unità di misura: occorre anche che le grandezze dei campioni di misura che realizzano tali definizioni siano compatibili (insomma, che il metro in Italia e il m e t r o i n F r a n c i a s i a n o l a s t e s s a l u nghezza, e così via).
N e l p a s s a t o l e u n i t à e r a n o d e f i n i t e come le grandezze di ar tefatti, come è stato fino al 2019 per il kilogrammo, d e f i n i t o c o m e l a m a s s a d i u n c e r t o oggetto, il Prototipo Internazionale del Kilogrammo (IPK), conser vato con cura d a l B I P M Q u e s t o r e n d e v a e v i d e n t em e n t e c o n t o d e l r u o l o d e l l a s t r u t t u r a organizzata intorno al CIPM e al BIPM stesso: nell’esempio, per assicurare la riferibilità metrologica inter nazionale delle misure di massa occorreva che i propri strumenti di misura fossero stati tarati in accordo al campione primario del kilogrammo. Il laboratorio di taratura a cui ci si affidava doveva ritarare i suoi propri campioni di lavoro in accordo a un campione nazionale, e l’Istituto Metrologico Nazionale (NMI, in Italia l’INRIM) doveva periodicamente ritarare i campioni nazionali por tandoli a Sèvres al BIPM
A par tire dal 1960, con l’introduzione del Sistema Internazionale (SI) le unità sono state progressivamente definite, in riferimento non più ad ar tefatti ma a fenomeni fisici conosciuti come per fettamente stabili e, quindi, caratterizzati da grandezze costanti, per esempio la l u n g h e z z a c h e l a l u c e p e r c o r r e n e l vuoto in una cer ta frazione di secondo. In questo modo di principio, chiunque può realizzare la definizione di un ’unità e si elimina la necessità di un singolo elemento iniziale per le catene di riferib i l i t à m e t r o l o g i c a . C e r t o , a l C I P M r i m a n e l a r e s p o n s a b i l i t à d e l l a d e f i n iz i o n e d e l l e u n i t à ( c o m p i t o c h e , c o m e sappiamo, ha esercitato esplicitamente anche di recente, con la ridefinizion e d i t u t t e e s e t t e l e u n i t à d i b a s e n e l cosiddetto “SI revisionato”), ma la conseguenza di tutto ciò è l’eliminazione del ruolo di coordinamento e organizzazione richiesto al BIPM?
Q u e s t a d o m a n d a s i p o s e o r m a i c i nq u a n t ’ a n n i f a , e p o s s i a m o s u p p o r r e che le vicende avrebbero potuto svilupparsi anche diversamente da come poi s o n o e f f e t t i v a m e n t e a n d a t e ( v o r r e i c h i a r i r e c h e q u a n t o s e g u e è u n a m i a interpretazione, che cerca di cogliere g l i a s p e t t i s o s t a n z i a l i e n o n a n c h e l e questioni di equilibri di potere, ecc., e non la “versione ufficiale” della storia) Il nuovo assetto scientifico, in cui le un i t à s o n o d e f i n i t e i n f u n z i o n e d i c ostanti, avrebbe consentito di cambiare a n c h e r a d i c a l m e n t e l a s t r u t t u r a d e l l a m e t r o l o g i a i n t e r n a z i o n a l e , a l l i m i t e consentendo a ciascuno di realizzare da sé le definizioni delle unità ed eliminando così ogni delega di responsabilità, con un ’organizzazione completam e n t e d e c e n t r a t a , a n a l o g a a q u e l l o che oggi si propone di fare (se sensatamente o no, è un altro discorso) con l e b l o c k c h a i n . Q u e l l o c h e , i n v e c e , e f f e t t i v a m e n t e s i r e a l i z z ò f u u n c a mb i a m e n t o a s s a i m e n o d r a m m a t i c o , e molto più in continuità con l’idea che
Rubrica a cura di Luca Mari (lmari@liuc.it) M E T R O L O G I A G E N E R A L E s T M N. 1/23 79
l’intersoggettività delle misure (ciò che in metrologia legale si chiama la “fede pubbl ica" , “ publ ic t r us t ” in ing l es e) è un bene che la società come tale, e non solo qualche individuo, ha interesse a proteggere.
L’esito fu lo sviluppo del Mutual Recog n i t i o n A r r a n g e m e n t ( M R A ) , f i r m a t o n e l 1 9 9 9 , “ t h e f r a m e w o r k t h r o u g h w h i c h N a t i o n a l M e t r o l o g y I n s t i t u t e s dem ons t r at e t he int er nat ional equivalence of their measurement standards and the calibration and measurement c e r t i f i c a t e s t h e y i s s u e ” ( h t t p s : / / w w w. b i p m. o r g /e n/c i p m-mr a ) .
In questo modo, da “custode dei campioni primari” il BIPM diventava il cont e s t o n e u t r a l e i n c u i s i c o o r d i n a n o e realizzano le attività inter nazionali di a c c e r t a m e n t o d e l l a c o m p a t i b i l i t à d e i campioni nazionali, attraverso i cosiddetti “confronti chiave” (“key comparisons ” in inglese). Non incidentalment e , p e r c i ò , i l r i s u l t a t o p r i n c i p a l e d e l MRA è il Key Comparisons DataBase ( K C D B ) , c h e o r g a n i z z a e m a n t i e n e i r i s u l t a t i d e i c o n f r o n t i r e a l i z z a t i d a g l i Istituti Metrologici Nazionali.
L a s c e l t a d i r e n d e r e a c c e s s i b i l e v i a w e b ( h t t p s : / / w w w. b i p m . o r g / e n / c i p m - m r a / k c d b ) i l c o n t e n u t o del KCDB ha aper to la metrologia fond a m e n t a l e a l l ’ o n l i n e . N e i v e n t ’ a n n i s u c c e s s i v i a l l ’ a t t i v a z i o n e d e l M R A , i l C I P M e i l B I P M h a n n o a v u t o c o m e obiettivo centrale la revisione del Sistem a I n t e r n a z i o n a l e d i u n i t à . D a q u a ndo, nel 2019, anche questo risultato è stato ottenuto, diventava possibile prog e t t a r e l ’ o b i e t t i v o f o n d a m e n t a l e s u ccessivo per la metrologia fondamentale: data la sempre maggiore impor tanza, attribuita socialmente all’offer ta di ser vizi online, non è sorprendente che la scelta sia stata orientata alla trasformazione digitale
INTERLUDIO: MACHINE READABILITY / ACTIONABILITY
Il web, per come lo usiamo abitualmente, è un sistema orientato all’interazione con esseri umani: l’informazione è r es a acces s ibil e in pag ine in f or m at o HTML / CSS, finalizzati a presentare le
pagine in modo leggibile per gli esseri u m a n i ( c o n i s t r u z i o n i d e l t i p o “ v a i a capo qui”, “metti questo in grassetto”, ecc ), ma non adatti a strutturare l’informazione come invece sappiamo si fa abitualmente, ad esempio, nei database relazionali, in cui si possono ottenere risposte a richieste come “restituiscim i l ’ e l e n c o d e i m i s u r a n d i i n q u e s t a pagina” oppure “restituiscimi l’elenco dei valori di grandezza in metri in ques t a p a g i n a ” C e r t o , b e n c h é i n m o d o n o n c o s ì e f f i c i e n t e , u n e s s e r e u m a n o può ricavare da sé questa informazione leggendo la pagina. Ma se lo scopo fosse di consentire a un sistema tecnol o g i c o d i o t t e n e r e q u e s t a i n f o r m a z i one, per poi elaborarla in accordo agli scopi specifici per cui è impiegato, la presentazione in formato HTML / CSS non sarebbe cer tamente la più adatta Per riferirsi all’obiettivo di rendere l’inf o r m a z i o n e d i s p o n i b i l e a p p r o p r i a t am e n t e a c c e s s i b i l e v i a s o f t w a r e , s i è cominciato a usare recentemente i term i n i m a c h i n e r e a d a b i l i t y e m a c h i n e actionability, a proposito della possibilità, rispettivamente, di un ’appropriata
SPLASH WATER TEST
ITS, leader nel settore delle prove ambientali e special i z z a t o i n d i s p o s i t i v i p e r p r o v e c o n a c q u a e p o l v e r e ( d i s t r i b u i t i i n I t a l i a d a C r i o c l i m a s r l ) , p r e s e n t a u n a nuova macchina per prove “Splash Water”
Si tratta di una prova ambientale per verificare la resis t e n z a a s h o c k t e r m i c i d i c o m p o n e n t i e s i s t e m i ( i n accordo a ISO 16750 1-5) localizzati nelle zone del veicolo che possono essere colpite da improvvisi getti d’acqua Il test è impiegato anche per verificare la tenuta degli involucri.
La camera di prova viene scaldata e, in seguito, il DUT è c o l p i t o d a u n g e t t o d i a c q u a f r e d d a : a d i ff e r e n z a delle tradizionali celle che eseguono uno shock ariaaria, questo test si basa su un concetto di stress termico aria-acqua.
Alcune varianti del test prevedono l’impiego di acqua salata e altre varianti ancora un condizionamento del v a n o p r o v a , s i m i l e a q u e l l o c h e n o r m a l m e n t e s i o ttiene con una cella termostatica (cicli termici).
Alcune componenti normalmente oggetto di questi test:
– Componenti montate sui motori;
– Impianti frenanti;
– Specchietti laterali;
– Componenti del tetto del veicolo;
– Interruttori a pressione;
– Valvole
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T M 80 METROLOGIA GENERALE s N . 0 1 2 0 2 3
NEWS t
lettura e di un ’appropriata elaborazione A questo scopo, l’attuale strategia t i p i c a è q u e l l a d ’ i n t r o d u r r e d u e c a mbiamenti, complementari, rispetto alla s i t u a z i o n e d e l l e p a g i n e w e b a c u i siamo abituati.
Il primo cambiamento prevede di strutturare l’informazione impiegando non un linguaggio orientato alla presentazione visuale, come HTML / CSS, ma u n m e t a l i n g u a g g i o , c h e c o n s e n t e d i des cr iver e il s ig nif icat o dei dat i, dunque in modo analogo a, e solo più sofisticato di, quello che si fa per esempio quando si organizza una tabella mett e n d o n e l l a p r i m a r i g a i t i t o l i d e l l e c o l o n n e L e o p z i o n i p e r q u e s t o s o n o v a r i e , e l e p i ù d i f f u s e s o n o X M L e JSON. Per esempio, una voce human readable del Vocabolario Interazionale di Metrologia potrebbe avere questa struttura (presa in effetti, con qualche s e m p l i f i c a z i o n e , d a h t t p s : / / j c g m . bipm.or g/vim/en):
<h1>2.16 measurement error</h1> <h2>error of measurement, error</h2>
<p>measured quantity value minus a reference quantity value</p>
in cui si dichiara che il primo ter mine d e v ’ e s s e r e p r e s e n t a t o c o m e u n t i t o l o p r i n c i p a l e ( h 1 , p e r “ h e a d i n g 1 ” ) , g l i a l t r i t e r m i n i a m m e s s i c o m e u n t i t o l o secondario (h2, per “heading 2”) e la definizione come un paragrafo (p, per “paragraph”).
La stessa voce scritta in JSON potrebbe essere:
{"id": "2.16", "term": "measurement error",
"admitted terms": ["error of measurement", "error"],
"definition": "measured quantity value minus a reference quantity value"} d u n q u e u n a s u c c e s s i o n e d i c o p p i e c h i a v e : v a l o r e i n c u i l e c h i a v i sono i metadati che in modo efficiente rendono m a c h i n e r e a d a b l e l’accesso a q u e s t a i n f o r m a z i o n e ( o v v i a m e n t e questo è un esempio molto semplificat o : p i ù r e a l i s t i c a m e n t e s i p o t r e b b e r o a g g i u n g e r e a l t r e i n f o r m a z i o n i , p e r esempio a proposito di termini e definizioni in lingue diverse dall’inglese).
Sempre in riferimento a questo primo
c a m b i a m e n t o , i l p a s s a g g i o u l t e r i o r e potrebbe essere di strutturare l’informaz i o n e c o m e u n ’ o n t o l o g i a f o r m a l e , i n a c c o r d o a l R e s o u r c e D e s c r i p t i o n F r a m e w o r k ( R D F ) ( e v e n t u a l m e n t e di questo potremo trattare in un prossimo ar ticolo)
Il secondo cambiamento per abilitare la machine readability consiste nel rend e r e a c c e s s i b i l e l ’ i n f o r m a z i o n e i n modo efficiente, appunto, per sistemi tecnologici, e dunque non via il point and click e la compilazione di moduli a c u i s i a m o a b i t u a t i n e l l e p a g i n e w e b , ma attraverso un sistema d’inter faccia di programmazione (“Application Prog r a m m i n g I n t e r f a c e ” , A P I , i n i n g l e s e ) esplicitamente documentato, in modo da consentire a chi sviluppa software di produrre sistemi interoperabili con le f o n t i d ’ i n f o r m a z i o n e a c c e s s i b i l i s u web
In riferimento all’esempio precedente, un’API potrebbe specificare che inviando la richiesta:
https://www.un certo sito.i t/un certo servizio?id=2 16 &lang=en si ottiene in risposta una stringa JSON come quella indicata sopra In questo modo, ogni sistema accessibile su web potrebbe essere di principio un fornitore di ser vizi in interazioni machine to machine, e gli utenti finali potrebbero t r o v a r s i a u s a r e i n m o d o t r a s p a r e n t e ser vizi ottenuti dall’aggregazione d’infor mazione, resa disponibile da sistemi molteplici.
Uno scenario di questo genere prospett a o p p o r t u n i t à , m a a n c h e p e r i c o l i d i v a r i o g e n e r e U n i n t e r e s s a n t e f r a m ework a cui si fa attualmente riferimento a l p r o p o s i t o è q u e l l o d e i P r i n c i p i FAIR, dove l’acronimo sta per Findabil i t y , A c c e s s i b i l i t y , I n t e r o p e r a b i l i t y e Reuse di risorse digitali (l’ar ticolo in cui è stato inizialmente proposto il framework, “The FAIR Guiding Principles for scientific data management and stewardship” è del 2016)
Evidentemente tutto ciò non è specifico della metrologia, e anzi altri ambiti disciplinari potrebbero essere più avanti della metrologia nell’implementazione di sistemi machine readable e accessible Ma, come si accennava sopra, l’attuale obiettivo fondamentale per la metro-
l o g i a f o n d a m e n t a l e h a a c h e v e d e r e c o n t u t t o c i ò , n e l p i ù a m p i o c o n t e s t o della trasformazione digitale
SECONDA PUNTATA: PRESENTE
E FUTURO
I l g i à m e n z i o n a t o K C D B è g i à s t a t o sfruttato per cominciare a sperimentare a proposito di machine readability, con un’API con risultati in formato sia X M L s i a J S O N , e i l C I P M n e l 2 0 2 1 o r g a n i z z ò u n m o l t o p a r t e c i p a t o workshop online “The International S y s t e m o f U n i t s ( S I ) i n FA I R d i g i t a l d a t a ” , o r i e n t a t o a d a f f i n a r e q u e l l a che era stata proposta come la bozza della “Grand Vision: Transforming the Inter national System of Units f o r a D i g i t a l Wo r l d ” C i ò h a p o r t a t o a l l a r a t i f i c a , i n m a r z o 2 0 2 2 , d i u n “Joint Statement of Intent on the d i g i t a l t r a n s f o r m a t i o n i n t h e international scientific and quality infrastructure” a cui, insieme al BIPM, hanno aderito finora otto organizzazioni internazionali: CIE (Internat i o n a l C o m m i s s i o n o n I l l u m i n a t i o n ) , C O D ATA ( C o m m i t t e e o n D a t a o f t h e I S C ) , I E C ( I n t e r n a t i o n a l E l e c t r o t e c h n ic a l C o m m i s s i o n ) , I L A C ( I n t e r n a t i o n a l L a b o r a t o r y A c c r e d i t a t i o n C o o p e r at i o n ) , I M E K O ( I n t e r n a t i o n a l M e a s u r em e n t C o n f e d e r a t i o n ) , I S C ( I n t e r n a t i on a l S c i e n c e C o u n c i l ) , I S O ( I n t e r n a t i onal Organization for Standardization) e OIML (International Organization of L e g a l M e t r o l o g y ) I l J o i n t S t a t e m e n t è dichiaratamente par te delle iniziative del CIPM per sviluppare e consolidare un sistema di scambio di dati inter naz i o n a l e u n i f o r m e e s i c u r o b a s a t o s u l S i s t e m a I n t e r n a z i o n a l e d e l l e u n i t à , e r i c h i e d e a o g n i o r g a n i z z a z i o n e c h e aderisce di contribuire, nelle modalità che sono proprie dell’organizzazione, al SI Digital Framework come par te del più ampio processo di trasformazione digitale dell’infrastruttura internazionale per la qualità.
Quali obiettivi concreti si raggiungeranno in questo processo e in quali tempi? Come sarà possibile contribuire? È ancora presto per avere una risposta specifica e affidabile, ma potrebbe essere importante mantenersi informati.
T M n 81 N . 0 1 n ; 2 0 2 3 METROLOGIA GENERALE n
PROGETTAZIONE E COSTRUZIONE SISTEMI DI CONTROLLO DIMENSIONALE
Quando un’azienda apre la homepage del proprio sito web con uno slogan, come quello che accoglie i n a v i g a t o r i a l l ’ a p e r t u r a d e l s i t o della Tamburini srl (“Dal 1960 soluz i o n i p e r s o n a l i z z a t e n e i s e t t o r i f i l e t t a t u r a m e c c a n i c a e c o n t r o l l o dimensionale”), l’impressione che si ricava immediatamente è quella d’interesse, da parte di chi cerca un p o t e n z i a l e f o r n i t o r e - p a r t n e r m a anche di quegli utenti in possesso d i s c a r s e c o n o s c e n z e i n a m b i t o metrologico, entrambi messi a pro-
f i s s i o r e g i s t r a b i l i , f i n o a q u e l l i p i ù complessi, siano essi per attributi o per variabili. Inoltre, quando il calibro è costruito per fornire valori per v a r i a b i l i , p u ò e s s e r e i n t e g r a t o c o n u n s i s t e m a s o f t w a r e g e s t i o n a l e d i rilevazione dati
E tutto ciò che serve per soddisfare le richieste dei clienti viene sfruttato a pieno anche nella fornitura di un s e r v i z i o d i p ro g e t t a z i o n e e costruzione di sistemi di misura personalizzati, “chiavi in mano”.
A seguito di una specifica richiesta, infatti, l’ufficio tecnico produce uno s t u d i o d i m a s s i m a d e l c a l i b r o c o n relativa offerta; ottenuto il benestare del cliente si passa alla progettazione, alla verifica della funzionalità e della conformità richiesta e, finalmente, alla costruzione del calibro stesso
Tutta la produzione può essere corr e d a t a d a c e r t i f i c a z i o n e r i l a s c i a t a dai laboratori metrologici
p o r e a l e e a n a l i s i s t a t i s t i c a a v a nzata
Sistemi di misura
I s i s t e m i d i m i s u r a r e a l i z z a t i n e g l i anni dalla Tamburini sono svariati, c i a s c u n o d i e s s i s p e c i f i c a t a m e n t e concepito per specifiche produzioni da controllare: quindi Calibri dis c o f r e n o , C a l i b r i f r e n o t a m b u r o , Calibri controllo volano, Maschere c o n t r o l l o p o s i z i o n e f o r i , C a l i b r i c o n t r o l l o s a l t o l a m a , M a s t e r d imensionali.
prio agio da affermazioni chiare e a m b i z i o s e , m a a n c h e e m b l e m a t ic h e r i g u a r d o a l l a d i s p o n i b i l i t à a m e t t e r e l a p r o p r i a e s p e r i e n z a e competenza al servizio del cliente L a s o c i e t à b r e s c i a n a , i n f a t t i , d a sempre leader nel proprio settore, produce una vasta gamma di calib r i , d a q u e l l i s e m p l i c i , c o m p o s t i ,
Soluzioni informatiche per il controllo e la qualità Grazie alla collaborazione con una società specializzata nel software di acquisizione dati, abbiamo la possibilità di fornire calibri con rilevazion e d a t i i n f o r m a t i c a a p p l i c a t a a l l a c a l i b r i s t i c a m e c c a n i c a , o ffrendo un prodotto su misura completo.
Si tratta di soluzioni or i e n t a t e a l c o n t ro l l o del manufatto, che int e g r a n o l a m e c c a n i c a c o n l a r i l e v a z i o n e e d e l a b o r a z i o n e d e i d a t i s e c o n d o l e s p e c i f i c h e r i c h i e s t e d a l c l i e n t e . P o s s i b i l i t à d e l s a l v at a g g i o i n d a t a b a s e , m o n i t o r a g g i o i n t e m -
In piena sintonia con lo spiccato orientamento al cliente, la flessibilità e la competenza che contribuiscono dal 1960 al successo di questa azienda, che fa parte delle PMI eccellenti
NEWS s
N . 0 1 2 0 2 3 T M 82
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Metrologia e Contratti
Parte 27 – Dati e Informazioni: quali impatti potrebbero generare?
METROLOGY AND CONTRACTS – PART 27: DATA AND INFORMATION: WHAT IMPACTS
COULD THEY GENERATE?
Tw e n t y - s e v e n t h p a p e r b a s e d o n t h e n e w G U F P I -
I S M A g u i d e l i n e s o n t h e p r o p e r u s e o f “ P r i n c i p l e s , Assumptions and Contractual Best Practices” (vol.1, 2016) is about the proper usage of data and information
RIASSUNTO
Ve n t i s e t t e s i m o a r t i c o l o b a s a t o s u l l e n u o v e l i n e e guida GUFPI-ISMA [1] sul corretto uso di ’Principi, Assunzioni e Best Practice Contrattuali’ (vol 1, 2016) [1], relativo al corretto uso di dati e informazioni
Ve n t i s e t t e s i m o a p p u n t a m e n t o d e l l a n o s t r a r u b r i c a , p a r l a n d o s t a v o l t a d i dati e informazioni e di un loro corretto uso a suppor to dei processi decisionali. Vediamo meglio di cosa si tratta....
DATI E INFORMAZIONI:
CHE DIFFERENZA C’È?
Spesso i termini “dato” e “ i n f o r m a z i o n e ” v e n g on o i n t e s e c o m u n e m e n t e quali sinonimi, mentre le l o r o d e f i n i z i o n i s o n o d i v e r s e : u n d a t o è u n a “representation of facts, concepts, or instructions in a manner suitable for c o m m u n i c a t i o n , i n t e rpretation, or processing b y h u m a n s o r b y a u t om a t i c m e a n s … ” r i c o rd a n d o c h e “ D a t a m a y b e a c a p t u r e d , m e a s ur e d , o r r e c o r d e d r e p r esentation of information, b e f o r e i t i s a n a l y z e d , i n t e r p r e t e d , o r p r o c e ss e d ” U n ’ i n f o r m a z i one viene invece definita c o m e u n “ o r g a n i z e d o r s tr u c tu r e d d a ta , p r o c e ss e d f o r a s p e c i f i c p u r -
pose to make it meaningful, valuable, and useful in specific contexts”
ITIL propone da anni uno schema denom i n a t o D I K W ( D a t a , I n f o r m a t i o n , K n o w l e d g e , W i s d o m ) , p r e s e n t a t o i n
Figura 1 [2]:
Par tendo dal centro della figura, si può immaginare il percorso nella direzione tradizionale: raccolgo dati, li elaboro
e diventano informazioni, li traccio n e l t e m p o e g e n e r a n o c o n o s c e n z a (knowledge) e la loro analisi mi permette di ottenere saggezza (wisdom) e prendere decisioni informate. Un semplice esempio: per un progetto p o s s o r a c c o g l i e r e d a t i r e l a t i v i a l l a quantità di lavoro da svolgere e al relativo tempo di lavoro stimato (dati), calc o l o l a p r o d u t t i v i t à c h e n e d e r i v a (informazione), la misuro e traccio n e l t e m p o p e r v e d e r e l a t e n d e n z a d i t a l e i n d i c a t o r e ( k n o w l e d g e ) e , i n f ine, prendo decisioni sulla base di ques t o q u a d r o i n f o r m a t i v o ( w i s d o m ) . Altro esempio: peso (espresso in chili) e a l t e z z a ( e s p r e s s a i n c m ) s o n o d a t i , l ’ i n d i c e d i m a s s a c o r p o r e a ( I M C ) è un ’informazione. U n a n o t a f i n a l e : n e l l a l i n g u a i t a l i a n a “dato” rappresenta non solo un sostantivo, ma anche il par ticipio passato del verbo “dare”, per tanto qualcosa di già acquisito e non da generare mettendo in corrispondenza due o più dati, come fa invece una informazione
E SE LE INFORMAZIONI
FOSSERO INTESE
QUALI DATI, QUALI IMPATTI?
F e r m a n d o c i a i p r i m i d u e l i v e l l i ( d e t t i anche “onde” del modello DIWK, come le denomina ITIL), il problema serio di questi ultimi anni, in par ticolar modo, potrebbe essere riassunto da un termine ormai di moda: Fact Checking. O v v e r o s i a : s i a m o s i c u r i c h e u n ’ i n f o rm a z i o n e e f f e t t i v a m e n t e s i a g e n e r a t a dall’elaborazione di due o più dati o n o n s i a , i n v e c e , u n v a l o r e i m p u t a t o
Presidente GUFPI-ISMA - Gr uppo Utenti
Function Point Italia
Italian Software Metrics Association
luigi.buglione@gufpi-isma.or g
T M N. 1/23 83
L A M I S U R A D E L S O F T W A R E
s Rubrica a cura di Luigi Buglione – GUFPI-ISMA
Figura 1 – Modello DIKW (ITIL) [2]
ex-novo, quindi un dato, senza però alcuna verifica? E, se così fosse, quali sarebbero i possibili impatti di un mancato controllo da un punto di vista metrologico? Detto in altri termini, riprendendo il modello DIKW, quando le I ( informazioni ) diventano D ( dati ) si tende a non controllare più i D (dati) di partenza e la loro correttezza.
Un primo esempio: parlando di produttività nei progetti ICT, questa dipende da una serie di fattori, tra cui il linguaggio/ambiente di programmazione usato, il contesto, l’organizzazione di un gruppo di lavoro e via dicendo. As serire che esista una produttività unica, massiva per ogni possibile tipo di progetto è francamente impossibile e di venta anche stucchevole una discussione del genere, ma va “combat-
tuta” con i fatti, quindi con un #FactChecking. In questo caso basterebbe usare un repository di dati storici, calcolare una produttività “nominale” (ad esempio, rapportando un numero di Function Point all’effort complessivo del progetto) e verificare la variabilità in un dataset dei valori calcolati, da un massimo a un minimo, passando per i valori medi e mediani. Capita, invece, che al cu ni capitolati di gara pubblici asseriscano quale vincolo che la produttività debba essere sempre uguale, come indicato nell’estratto di Fig. 2.
Un secondo esempio, sicuramente più frequente: una trascrizione veloce di dati quantitativi in un foglio di calcolo ola copia sbagliata di una formula portano ovviamente a un errore, che
potrebbe generare un’informazione errata su cui potrebbero fondarsi decisioni non corrette. Anche qui un controllo sui dati di partenza e sulle informazioni di arrivo non farebbe male… Nel caso della creazione di un database di dati di progetto, il valore di produttività nominale dovrebbe essere calcolato e non imputato, proprio per evitare errori di trascrizione.
Ancora, la cattiva interpretazione del nome e del relativo contenuto assegnato a una misura può indurre ugualmente a errori non banali. Il Project Delivery Rate (PDR) rappresenta il c.d. “tasso di rilascio” di un progetto e la sua formula è data dal rapporto tra Effort e Quantità generata, ovverosia il reciproco della formula di produttività (Quantità/
t
LANCIATA UFFICIALMENTE POLYWORKS POLSKA!
InnovMetric Software Inc. e il suo partner commerciale, Pawel Kosiarz, hanno annunciato il lancio di PolyWorks Polska, la cui missione sarà espandere le vendite dell’ecosistema digitale per la metrologia 3D intelligente PolyWorks® in Polonia.
Pawel Kosiarz e il suo team forniscono tutti i servizi tecnici per PolyWorks in Polonia dal 2013 e hanno contribuito in modo significativo alla crescente popolarità di questa soluzione tra le aziende manifatturiere polacche. Ad oggi, 400 clienti polacchi si affidano già a PolyWorks per le loro attività di metrologia 3D quotidiane.
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Figura 2 – Produttività uniche, massive: ma è possibile?
NEWS
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E f f o r t ) , e d e n t r a m b e l e m e t r i c h e s o n o “infor mazioni” [3] Nei documenti di l a v o r o s i r i s c h i a d i c r e a r e c o n f u s i o n e s u p p o n e n d o c h e P D R e p r o d u t t i v i t à n o m i n a l e e s p r i m a n o i n v e c e l a s t e s s a infor mazione. Un esempio pratico: la p r o d u t t i v i t à n o m i n a l e p e r p r o g e t t i gestiti in COBOL è di c a 0,5 Function P o i n t ( F P ) / g i o r n o , e q u i n d i i l r e l a t i v o PDR è pari a 2 gior ni/FP, con un rappor to tra 4x (o 1:4) tra le due informazioni Equivocarle rischia di generare e r r o r i d i s t i m a ( p r i m a ) e m i s u r a ( p o i ) rilevanti. Simile il caso della non specifica puntuale sull’unità di misura per il tempo di lavoro: ore o giorni-persona (gg/p)? e nel caso di gg/p, da intendersi con quante ore di lavoro? 8 (come in Italia) o 7 (come in altri paesi), g e n e r a n d o q u e l l e l e g g e r e d i f f o r m i t à che amplificherebbero nei benchmark gli errori di stima?
…ALLORA QUALI POSSIBILI SOLUZIONI?
Guardando al mondo degli standard ISO, già dal 2008 è presente la norma
I S O / I E C 2 5 0 1 2 [ 4 ] r e l a t i v a a u n modello di qualità dei dati (Data Quality), inserita in diversi capitolati di gara e che può aiutare nel definire formalmente in un progetto requisiti non-funz i o n a l i s ul l a qual it à dei dat i, af f inand o n e o p p o r t u n a m e n t e l o “ s c o p e ” e m o d u l a n d o q u i n d i a n c h e i l r e l a t i v o
tempo di lavoro, per effettuare ulteriori casi di test sui dati, non solo sui processi software
La norma propone un modello con 15 caratteristiche, tra le quali la “correctn e s s ” , d e f i n i t a c o m e “ d e g r e e t o w h i c h a s y s t e m o r c o m p o n e n t i s f r e e from faults in its specification, design, and im plem entation” e la ’credibilit y ’ ( “ T h e d e g r e e t o w h i c h d a t a h a s attributes that are regarded as true and b e lie v a b le b y u s e r s in a s p e c ific c o ntext of use”)
Proprio quest’ultima sarebbe utile per dirimere questioni sul caso del valore “ u n i c o ” d i p r o d u t t i v i t à n o m i n a l e n e i p r o g e t t i s o f t w a r e s o p r a m e n z i o n a t i : b a s t e r e b b e e f f e t t u a r e v e r i f i c h e a c c edendo ai repositor y ISBSG (Internat i o n a l S o f t w a r e B e n c h m a r k i n g S t a ndards Group), il riferimento mondiale per i benchmark con metriche funzionali.
Quest’ultimo aspetto nei progetti softw a r e n o n è b a n a l e , p o i c h é u n d i f e tto/incidente relativo ai dati (generato d a u n r e q u i s i t o n o n - f u n z i o n a l e ) , n o n n e c e s s a r i a m e n t e i m p l i c a u n d i f e t t o / incidente nel processo (funzionale) che lo legge/scrive A tale proposito, la caratteristica ISO 25012 utile in questo c a s o p o t r e b b e e s s e r e l a “ c u r r e n tness” , tesa a verificare che i dati siano a g g i o r n a t i . S e u n q u a l s i a s i d a t o n o n fosse oppor tunamente aggior nato e il relativo processo di repor ting visualizz a s s e c o r r e t t a m e n t e d a t i , n o n p e r ò
quelli aggiornati, si dovrebbe aprire un difetto/incidente di natura non-funzionale relativo al dato non aggiornato I n a l c u n i c a p i t o l a t i p u b b l i c i s i ripor ta invece un indicatore denominat o D A E S ( D i f e t t o s i t à Av v i o i n E s e r c izio), la cui formula rappor ta i malfunzionamenti rilevati (di qualunque tipo, s i a f u n z i o n a l i s i a n o n - f u n z i o n a l i ) a l l a dimensione funzionale di prodotto con i F P I n t a l m o d o i l n u m e r a t o r e r i s u l t a non proporzionale al denominatore e si rischia che i valori-soglia vengano olt r e p a s s a t i c o n u n ’ e c c e s s i v a v e l o c i t à , falsando la corretta gestione sia degli incidenti sia delle relative cause-radice (root-cause), sia dei relativi livelli di serv i z i o a l l ’ i n t e r n o d e l l a g e s t i o n e d i u n progetto.
ALCUNE CONCLUSIONI ...
Misurare è propedeutico e fondamentale per effettuare un buon controllo e prendere le giuste decisioni Ma se non s i a v e s s e c o n t e z z a d e l l a c o r r e t t e z z a dei dati usati, il processo decisionale rischierebbe di generare errori a catena Prima di prendere ogni decisione, andrebbe logicamente (e banalmente, per buon senso comune) verificata l’origine dei dati che si intende considerare e la loro credibilità. Questo il motivo per parlare sempre più di #FactChecking anche nel settore ICT, con l’obiettivo di ridurre, fin dalle prime fasi di un progetto, errori di stima che ne incrementerebbero progressivamente il “debito tecnico” (technical debt)
U n u l t i m o e s e m p i o p e r c o n c l u d e r e : i Function Point (FP) sono da sempre una misura della sola dimensione funzional e d e l p r o d o t t o s o f t w a r e , c o m e l o schema ABC [5] ha chiarito negli ultimi anni Ma la fake news che nell’effor t di un FP siano inclusi manualistica utente, il tempo delle riunioni di progetto e molto altro non riferito strettamente a un prodotto software, ancora non si spegne del tutto. Basterebbe invece osser vare quali misure di base (dati, ovverosia le BFC – Base Functional Component – di un metodo FSM) compongano il valore finale (indicatore, ovvero i FP) per derubricare la questione. N e i p r o s s i m i n u m e r i c o n t i n u e r e m o a
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LA MISURA DEL SOFTWARE N . 0 1 ; 2 0 2 3
Figura 3 – ISO/IEC 25012:2008: Data Quality
commentare ulteriori aspetti derivati dall’analisi delle nuove “linee guida contrattuali” GUFPI-ISMA [1], cercando di evidenziare come una corretta applicazione degli aspetti di misurazione permetta a un decision-maker di disporre di dati, informazioni e conoscenze ( trend ) il più possibile oggettivi utili per prendere decisioni consapevoli, che tengano debitamente conto anche dei rischi da individuare, gestire e possibilmente prevedere in un progetto.
“Without data, you’re just another person with an opinion” ( W.Edward Deming)
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
[1]GUFPI-ISMA, Principi, Assunzioni & Best Practice Contrattuali (Vol.1), Feb 2016.
[2]Axelos, ITIL4
[3]L. Buglione, C. Dekkers, Advancements in Software Development Productivity: The “FPbased” productivity paradox , MetricViews, IFPUG Newsletter,
Vol.16 Issue No.2, December 2021, pp. 23-31.
[4] ISO/IEC 25012:2008, Software engineering –Software product Quality Requirements and Evaluation (SQuaRE) –Data
LA MACCHINA DI MISURA A COORDINATE CHE AUMENTA LA PRODUTTIVITÀ
La macchina di misura a coordinate (CMM) GLOBAL S, di Hexagon Manufacturing Intelligence, offre una produttività su misura per il processo operativo dell’utilizzatore, affrontando la più vasta gamma di esigenze di produzione, con le funzioni Throughput, Precision, MultiPurpose e Shop-Floor.
La produttività è il fattore competitivo principale in produzione ed è quindi fondamentale che la misura fornisca i dati necessari alla specifica applicazione e sia perfettamente integrata nel processo e nei tempi ciclo. La nuova macchina offre prestazioni di misura superiori e una produttività potenziata per le esigenze produttive del cliente.
quality model.
[5]L. Buglione, The Next Frontier: Measuring and Evaluating the Non-Functional Productivity , MetricViews, IFPUG Newsletter, Vol.6 Issue No.2, August 2012, pp. 11-14.
Progettata da Pininfarina e appartenente alla linea Enhanced Productivity Series (EPS) di Hexagon Manufacturing Intelligence, la GLOBAL S è caratterizzata da tecnologie smart, tra cui un’esperienza d’uso potenziata, software avanzato e opzioni per il risparmio energetico. È disponibile in tre configurazioni (Green, Blue e Chrome), per soddisfare le esigenze di ogni applicazione. La CMM può essere anche interamente personalizzata, per soddisfare gli ambienti produttivi più impegnativi. Grazie alla piattaforma tecnologica configurabile, GLOBAL S garantisce che i tecnici del servizio metrologia, che creano le procedure di misura, gli operatori che eseguono il collaudo e i responsabili della qualità che analizzano i dati dispongano tutti della soluzione adatta ad assicurare il miglioramento continuo nel processo di produzione.
Global S, nella sua rinnovata serie di modelli e configurazioni, sarà fra le principali novità che Hexagon presenterà durante l’edizione 2023 della fiera MecSpe, in programma a Bologna dal 29 al 31 marzo p.v., PAD 14 stand E20.
Scarica qui il biglietto gratuito
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NEWS t
Figura 4 – Indicatore DAES: è corretta questa formula?
Ricostruzione dei consumi di energia elettrica
LEGAL AND FORENSIC METROLOGY
This section intends to discuss the great changes on Legal Metrology after the application of the D. Lgs 22/2007, the socalled MID directive. In particular, it provides information, tips and warnings to all "metric users" in need of organizations that can certify their metric instruments according to the Directive. This section is also devoted to enlighting aspects of ethical codes during forensic activities where measurements are involved. Please send all your inquiries to Ms. Scotti or to the Editor!
RIASSUNTO
Questa rubrica intende discutere i significativi cambiamenti in tema di Metrologia Legale a seguito dell’entrata in vigore del Dlgs 22/2007, altrimenti detto Direttiva MID. In particolare, vuole fornire utili informazioni, consigli e ammonimenti a tutti gli "utenti Metrici" che si rivolgono per reperire informazioni su Enti e organizzazioni notificate per la certificazione del loro prodotto/strumento secondo la Direttiva. La rubrica tratta anche di aspetti etici correlati allo svolgimento di misurazioni legate ad attività in ambito forense (CTU, CTP). Scrivete all’Avv. Scotti o al Direttore, e verrete accontentati!
Il richiamo alla tematica dell’energia e della ricostruzione dei consumi rappresenta per me una forte tentazione alla quale non riesco a resistere ogni volta che vedo trattato questo problema in sede giudiziaria: utilizzo volutamente il termine “problema” perché, ancora oggi, sebbene si stia consolidando un orientamento in una certa direzione, i contenziosi non sono risolti in maniera omogenea benché attengano a una medesima fattispecie. La rilevante distinzione, necessaria al fine di evitare equivoci, riguarda la ricostruzione derivante da manomissione del contatore rispetto a quella dovuta a casi di malfunzionamento del contatore, peraltro non sempre puntualmente qualificati dal distributore (errori di trasmissione dei dati, di lettura o dovuti a guasti), dato che nel primo caso si profila una fattispecie penalmente sanzionata, mentre nella seconda ipotesi la rilevanza attiene esclusivamente all’ambito civilistico; in entrambi i casi, quando l’errore di misura è a vantaggio dell’utente saranno comunque pretese dal distributore/ fornitore le somme a conguaglio. A prescindere dai differenti effetti che
possono derivarne all’utente dalle due distinte ipotesi, va evidenziato che le modalità di calcolo per la ricostruzione dei consumi sono dettate dalla delibera n 200/99 dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, oggi ARERA, e sue successive modifiche e integrazioni (attualmente TIME 2020 – 2023), che stabilisce regole per la legittimità del ricalcolo dei prelievi.
Essa prevede che: “Nel caso di malfunzionamento delle apparecchiature di misura, di errata installazione delle stesse ovvero di prelievi irregolari, in relazione a tutti i punti di misura si applicano criteri analoghi a quelli di cui al Titolo IV della deliberazione 200/99”.
In via sintetica, si riportano qui di seguito le principali disposizioni:
A)Esecuzione di verifica in sede sul contatore da cui emerga un errore, in eccesso o in difetto, nella misura. Ne deriva che i controlli eseguiti da remoto, alla luce di quanto stabilito da tale delibera, non autorizzano il distributore all’esecuzione di un ricalcolo dei consumi.
B)Consegna di copia del verbale di verifica al cliente interessato e, nel caso il tipo di guasto riscontrato richieda
la sostituzione immediata del misuratore, “tale sostituzione può avvenire soltanto con il consenso scritto del cliente che, presa visione dei consumi registrati dal gruppo di misura al momento della sua sostituzione, li sottoscrive”.
C)La ricostruzione, con riguardo al periodo, dev’essere riferita all’intervallo temporale tra il momento della verifica e quello in cui si è verificato il guasto, se identificabile con certezza; diversamente la ricostruzione potrà risalire ai 365 giorni precedenti la verifica, ma non oltre.
D)La ricostruzione deve basarsi sulla percentuale di errore di misura riscontrata in sede di verifica o, se non rilevabile, si potrà fare ricorso al metodo storico tenendo conto di ogni elemento idoneo. Alla luce di quanto sopra, il distributore che si trovi a eseguire una verifica sul contatore, anche finalizzata alla rilevazione di un’ipotesi di reato, dovrà attenersi alle previsioni al riguardo disposte dall’Autorità, fermo restando il diritto dell’utente di proporre a propria difesa argomentazioni idonee a confutare le pretese del distributore (e del fornitore con il quale intrattiene il rapporto di somministrazione). Sul punto non si può, tuttavia, sottacere la fede privilegiata da cui sono assistiti i verbali redatti da soggetti operanti per il distributore, in quanto qualificati come incaricati di un pubblico servizio. Secondo giurisprudenza, infatti, le attività condotte da incaricati del distributore sono da considerarsi di pubblico servizio “atteso che si tratta di un mercato regolamentato nell’interesse pubblico” ma solo quando “ non si esauriscono in un’attività meramente materiale, ma richiedono attività intellettive di valutazione e scelta, strumentali all’esercizio del pubblico
METROLOGIA LEGALEEFORENSE
s Rubrica a cura dell’Avv. Veronica Scotti
I riferimenti
(www.avvocatoscotti.com)
T_M N. 1/23 87
Avvocato –Foro di Milano Professore a contratto al Politecnico di Milano veronica.scotti@gmail.com
servizio” (Cass. Pen. Sez. IV 7566/2020).
Ciò implica che le dichiarazioni riportate nei verbali redatti dagli incaricati del distributore, riguardanti atti o fatti avvenuti alla loro presenza, costituiscono piena prova fino a querela di falso, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 2700 c.c. Sebbene sia evidente la difficoltà di contestare tali “accertamenti”, restano comunque alcuni strumenti a difesa delle ragioni dell’utente. Considerando l’ipotesi di manomissione del contatore, frequentemente riconducibile all’installazione di un dispositivo esterno al contatore stesso e destinato a falsarne le misure, normalmente l’utente viene accusato di furto aggravato, con conseguente indagine penale (che, nella maggior parte dei casi, conduce a processo) e la ricostruzione dei consumi è effettuata sulla base del “riscontrato” errore di misura, dovuto all’effetto del dispositivo esterno. In tali circostanze, i rimedi difensivi dell’utente sono:
a)Dimostrazione della diligente custodia del contatore e della responsabilità di terzi nella manomissione: sotto il profilo processuale, questa prova può essere fornita sia attraverso testimoni, che confermino la corretta gestione del misuratore da parte dell’utente, sia attraverso eventuali prove documentali (foto, con data certa, dell’alloggiamento del contatore, delle eventuali protezioni disposte sul contatore da parte dell’utente al fine di precluderne l’accesso a terzi non autorizzati, ecc.).
b)Inidoneità del dispositivo apposto sul contatore a falsarne le misure: per tale dimostrazione si rende necessario il supporto di un consulente, che rediga apposita relazione da depositare in atti ed eventualmente sia sentito in sede dibattimentale, al fine di fornire prova dell’ininfluenza del dispositivo sul funzionamento del contatore. Mentre, in sede penale, il rispetto delle modalità di esecuzione della verifica come prescritte dalla delibera ARERA, sebbene comunque invocabile, assume un peso relativo (dato che scopo prevalente è quello di accertare se vi sia stata sottrazione indebita di energia rilevabile con qualunque mezzo e tale situazione sia da addebitarsi al soggetto incolpato), nei casi di natura civilistica la corretta esecuzione delle attività è determinante ai fini della validità della pretesa di pagamento conseguente alla verifica; pertanto, ogni
inosservanza di quanto stabilito dalle delibere e normative prescritte per le verifiche potrebbe costituire valida e fondata argomentazione a tutela dell’utente. Preliminarmente si ritiene utile evidenziare che un’eventuale verifica da remoto, con la quale si intenda “accertare” un guasto al contatore, non rappresenta una valida base per un ricalcolo dei consumi, che dovranno essere, invece, determinati sulla scorta di quanto rilevato dalla lettura del contatore o eventualmente mediante verifica, entrambe da eseguirsi in situ. Resta poi salva la possibilità per l’utente, in caso di fatturazioni consistenti motivate da asseriti conguagli, di eccepire la non congruità di tali importi con il conseguente onere a carico del fornitore/distributore di fornire prova del corretto funzionamento del contatore. Frequentemente le richieste di conguaglio sono trasmesse successivamente alla sostituzione del contatore, che spesso non viene eseguita conformemente alle prescrizioni. In specie, qualora il distributore ritenesse opportuna la sostituzione, sarebbe tenuto a eseguire tale operazione solo in presenza dell’utente (o suo delegato), procedendo alla lettura delle misure espresse dal contatore sostituito e riportandole in un verbale sottoscritto dagli incaricati del distributore e dall’utente medesimo. In assenza di tali adempimenti, l’utente potrà limitarsi anche a una contestazione generica delle pretese di pagamento basate sull’ultima lettura del contatore rimosso, che non potrà più essere validamente analizzato né utilizzato come riferimento, poiché “Se l’impresa erogatrice non prova che il contatore funziona regolarmente – prova …… preclusa dalla condotta della somministrante che con l’irregolare asportazione del misuratore senza contraddittorio ha impedito, alla controparte ma anche a se stesso, di provare la regolarità o meno dei consumi – cade la presunzione di consumo a carico del somministrato” (Cass. Civ. 21564/2022). Sul punto il tono della delibera 200/99 appare piuttosto perentorio, in quanto stabilisce che “Nel caso in cui il guasto richieda l’immediata sostituzione del gruppo di misura, tale sostituzione può avvenire soltanto con il consenso scritto del cliente che, presa visione dei consumi registrati dal gruppo di misura al momento della
sua sostituzione, li sottoscrive”. Pertanto la conseguenza che deriva dalla mancata corretta sostituzione del contatore, in specie se effettuata in violazione delle regole poste a tutela del contraddittorio tra le parti, è l’inutilizzabilità di tale strumento quale prova dei consumi, anche nell’ipotesi in cui la conservazione del contatore fosse stata garantita. Tale effetto, così come definito dalla Corte, si pone evidentemente in linea con una interpretazione appropriata delle norme del settore che, se da un lato prevedono che la proprietà del misuratore appartenga al distributore (il quale può effettuare qualsiasi operazione anche da remoto, con obbligo di custodia a carico dell’utente), dall’altro prescrivono che entrambe le parti siano presenti in caso di rimozione del misuratore, vista la sua funzione svolta quale esclusivo elemento per il calcolo del corrispettivo della somministrazione e considerato che unico riferimento pienamente riconosciuto per la determinazione del consumo effettivo è rappresentato dalla lettura dello strumento in loco, come stabilito dalle norme vigenti. Inoltre, ferma restando la forza probatoria del verbale di verifica redatto dagli incaricati del distributore, si evidenzia che esso costituisce prova delle dichiarazioni e dei fatti avvenuti alla presenza degli operatori, non anche della correttezza dei risultati dei test eventualmente condotti (ad esempio il corretto rispetto della norma prevista per le verifiche), della validità dei risultati dei test, della idoneità degli strumenti utilizzati per la verifica e, tanto meno, della correttezza della ricostruzione eseguita solo successivamente alla verifica e solitamente da altri incaricati.
Infine, accade spesso che i conguagli siano calcolati indipendentemente da verifica sul contatore e se il distributore riuscisse a dimostrare il corretto funzionamento del contatore, non tutto sarebbe perduto, poiché l’utente potrebbe contrastare le pretese avversarie fornendo prova liberatoria del fatto che i consumi addebitati sono imputabili a cause esterne.
Indubbiamente per gli utenti più diligenti il suggerimento resta quello di rilevare periodicamente i propri consumi attraverso autoletture del contatore, che costituirebbero un valido strumento di difesa in caso di pretese avanzate dal distributore sulla base di asseriti errori di misura o di lettura del contatore.
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Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi
THE ITALIAN UNIVERSITY ASSOCIATIONS FOR MEASUREMENT
This section groups all the significant infor mation from the main University Associations in Measurement Science and Technology.
RIASSUNTO
Questa rubrica riassume i contributi e le notizie che provengono dalle magg i o r i A s s o c i a z i o n i U n i v e r s i t a r i e c h e s i o c c u p a n o d i S c i e n z a e Te c n o l o g i a delle Misure.
IL PROF. TELLINI NOMINATO PRORETTORE PER IL DOTTORATO DI RICERCA
Il collega Ber nardo Tellini, professore or dinar io di Mis ur e El et t r iche ed El ettroniche presso il Dipar timento d’Ingeg n e r i a d e l l ’ E n e r g i a , d e i S i s t e m i , d e l Territorio e delle Costruzioni dell’Univ e r s i t à d i P i s a , r i c e v e a n o v e m b r e 2022 dal Rettore, prof. Riccardo Zucchi, la nomina a Prorettore per il dottorato di ricerca, con delega a svolgere le sue funzioni nell’area del dottorato di r icer ca, con s pecif ica com pet enza p e r l a p i a n i f i c a z i o n e d e l l ’ o f f e r t a f o rmativa dei dottorati, l’accreditamento, le procedure di ammissione e le attività svolte in collaborazione con enti terzi.
Come ripor tato sulla pagina del Ministero dell’Università e della Ricerca: “I corsi di dottorato fanno parte del terzo c i c l o d e l l a F o r m a z i o n e S u p e r i o r e e h a n n o l ’ o b i e t t i v o d i p r e p a r a r e a l l a metodologia per la ricerca scientifica avanzata, prevedendo tra l’altro stage all’estero e la frequenza di laboratori di ricerca” .
A quarant’anni dalla loro istituzione, i p e r c o r s i d i d o t t o r a t o c o s t i t u i s c o n o u n anello essenziale di congiunzione tra l a f o r m a z i o n e s u p e r i o r e e l a r i c e r c a avanzata e, in questo senso, è fondam e n t a l e c o g l i e r n e a f o n d o l ’ i n t i m o significato istituzionale e contestualizzarlo al periodo in cui ci troviamo.
Il DM 226, recante le nuove modalità d i a c c r e d i t a m e n t o d e l l e s e d i e d e i corsi di dottorato e criteri per la istituz i o n e d e i c o r s i d i d o t t o r a t o d a p a r t e degli enti accreditati, prevede la possib i l i t à , d a p a r t e d e l l e U n i v e r s i t à , d i richiedere l’accreditamento dei corsi e delle relative sedi, anche in forma associata, di chiedere il riconoscimento d i “ d o t t o r a t o i n d u s t r i a l e ” l a d d o v e siano coinvolte imprese all’interno del c o n s o r z i o e f a v o r i s c e l ’ a t t i v a z i o n e d i d o t t o r a t i d ’ i n t e r e s s e n a z i o n a l e , c h e c o n t r i b u i s c a n o a l p r o g r e s s o d e l l a ricerca, anche attraverso il raggiungim e n t o d i o b i e t t i v i s p e c i f i c i d e l l e a r e e p r i o r i t a r i e d ’ i n t e r v e n t o d e l P i a n o nazionale di ripresa e resilienza, delineando nell’insieme una impor tante e ar ticolata offer ta dottorale. Anche alla luce dei DM 351 e 352, dei n u o v i D M 1 1 7 e 1 1 8 , a v a l e r e s u l
PNRR, e del nuovo modello AVA3 che introduce l’assicurazione della qualità nei corsi di dottorato, le sfide da raccog l i e r e d a p a r t e d e l l e U n i v e r s i t à s o n o impor tanti per valorizzare i percorsi di dottorato in un ambiente istituzionale attrattivo.
I n q u e s t a d i r e z i o n e s i s t a l a v o r a n d o a l l ’ U n i v e r s i t à d i P i s a p e r a u m e n t a r e l ’ a t t r a t t i v i t à d e l l ’ o f f e r t a d o t t o r a l e a t t r a v e r s o u n a m a g g i o r e f l e s s i b i l i t à , u n ’ o f f e r t a a m b i z i o s a d i f o r m a z i o n e t r a s v e r s a l e c h e c o n t r i b u i s c a a n c h e a favorire l’interazione tra dottorandi di d i v e r s a p r o v e n i e n z a , i n p r e v i s i o n e d e l l a g e s t i o n e d i d u e b a n d i p e r c i as c u n c i c l o a s s i c u r a n d o u n p i ù c h i a r o riferimento delle tempistiche, oltre che l ’ o r g a n i z z a z i o n e d i i n i z i a t i v e v o l t e a una sensibilizzazione verso il dottorato di ricerca nei confronti del territorio e delle imprese.
L a R e d a z i o n e d i Tu t t o M i s u r e s i c o ng r a t u l a c o n i l p r o f Te l l i n i p e r q u e s t a i m p o r t a n t e n o m i n a e g l i a u g u r a d i cuore buon lavoro.
SI È TENUTA A TORINO LA XLII GIORNATA DELLA MISURAZIONE
L a 4 2 a G i o r n a t a d e l l a M i s u r a z i o n e (GdM 2023) si è svolta mercoledì 22 febbraio scorso, nell’ambito della fiera A u t o m a t i o n & Te s t i n g ( A & T ) , p r e s s o l ’ O v a l d i L i n g o t t o F i e r e , a To r i n o . L a GdM 2023 è stata dedicata alla “Sicurezza sul lavoro, la nuova norma ISO 45003 e le misure di benessere psicologico” .
P e r l ’ i m p o r t a n z a d e l t e m a l a G d M 2 0 2 3 h a r i c e v u t o , a t t r a v e r s o i s o c i a l media e il sito ufficiale, il sostegno di A c c r e d i a . Q u a t t r o r e l a t o r i d i d i v e r s a estrazione hanno sottolineato l’import a n z a d e l m i s u r a r e n e l c o n t e s t o d e l l a sicurezza del lavoro, in par ticolare per l ’ a n a l i s i d e i c o m p o r t a m e n t i e d e l l e emozioni.
T M 89 T M N. 1/23 89
Rubrica a cura di Alessandro Ferrero, Emilio Sardini e Alfredo Cigada (alessandro.ferrero@polimi.it)
da GMEE e GMMT S P A Z I O A S S O C I A Z I O N I U N I V E R S I T A R I E M I S U R I S T I s
Notizie
Il Prof. Bernardo Tellini
Riccardo Bianconi, ispettore e rappresentante di Accredia, ha sottolineat o c o m e i l m o n d o d e l l a g e s t i o n e d e i processi possa conseguire dei vantaggi enormi dall’adozione di metodiche s t r u t t u r a t e p e r i l m i g l i o r a m e n t o , o v e tale miglioramento si basi su una misurazione consapevole del “ cosa ” e “ come ” misurare e del “contesto” nel quale la misura viene fatta La norma ISO 45003 sottolinea la valenza della mis u r a d e i c o m p o r t a m e n t i c o m e elemento per far progredire la Salute e Sicurezza nell’ambito delle organizzazioni
Fabio Tosolin, psicologo e president e A A R B A ( A s s o c i a t i o n f o r t h e A d -
vancement of Radical Behavior Analysis), ha ripreso il tema della misura dei compor tamenti illustrando, attraverso una serie di esempi pratici, la modalità a d o t t a t a n e l l ’ a m b i t o d e l l a d i s c i p l i n a d e l l a B e h a v i o u r B a s e d S a f e t y ( B B S ) , per rendere scientifico il processo (che, agli occhi di un profano, potrebbe semb r a r e i m p o s s i b i l e d a r e a l i z z a r e ) d i m i s u r a d e i c o m p o r t a m e n t i u m a n i I l Prof Tosolin, sulla base della propria v a s t a e d u r e v o l e e s p e r i e n z a , h a d escritto casi di successo (annullamento degli incidenti sul lavoro) in svariati tipi di organizzazione e campi di attività Nicola Moccaldi, ricercatore senior presso l’Università di Napoli “Federico
II”, ha introdotto l’uditorio alla misura degli stati mentali Attraverso l’impiego di dispositivi altamente indossabili e por tabili, oggi è possibile acquisire il s e g n a l e e l e t t r o e n c e f a l o g r a f i c o e d es t r a r r e i n t e m p o r e a l e i n f o r m a z i o n i s ul l o s t at o m ent al e del l ’ ut il izzat or e in contesti di vita quotidiana. Il Dott. Moccaldi ha evidenziato come l’intelligenza ar tificiale rappresenti uno strumento promettente per modellare la relazione f r a s t a t i m e n t a l i e f o r m e d e l s e g n a l e elettroencefalografico, purché support a t a d a l l o s t u d i o a p p r o f o n d i t o d e l l a neurofisiologia
Veronica Scotti , avvocato del Foro d i M i l a n o e p r o f e s s o r e a c o n t r a t t o a l
NEWS t
NUOVA SERIE DI GIUNTI DI FORZA CON CONNETTORE
La serie di celle di carico a giunto di forza LCM, ampiamente utilizzata in applicazioni di testing e controllo di processo, si arricchisce di una nuova versione FUTEK Advanced Sensor Technology (rappresentata in Italia da DSPM Industria srl) ha realizzato una gamma di celle di carico che utilizzano il connettore affiancandole alle unità con uscita cavo
Lo scopo è quello di offrire una maggiore flessibilità nell’integrazione del sensore di forza offrendo al contempo maggiore grado di protezione IP67 e la possibilità di sostituire il cavo in caso di danneggiamento dello stesso
Realizzata in acciaio 17-4 PH, la serie LCM garantisce elevata robustezza e resistenza alle abrasioni; le elevate rigidezze permettono risposte in frequenza superiori ai 3 kHz. Applicazioni nel testing e nei controlli di processo Alcune caratteristiche: Range di misura da 10 N a 100 kN; Alimentazione 18 Vdc max;
Uscita elettrica estensimetrica 2 mV/V a ponte completo; Grado di protezione IP67.
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T M 90 N . 0 1 2 0 2 3 SPAZIO ASSOCIAZIONI UNIVERSITARIE MISURISTI s
Da sinistra, gli organizzatori della GdM 2023, Prof Carlo Carobbi e Prof. Nicola Giaquinto, e i relatori, Dott.ssa Veronica Scotti, Prof. Fabio Tosolin e Dott. Riccardo Bianconi
Il Dott. Nicola Moccaldi durante il suo inter vento sulla misura degli stati mentali
Politecnico di Milano, ha sottolineato come la legislazione attuale in tema di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro pr eveda anche l ’ anal is i e l a g es t ione deg l i as pet t i ps icol og ici ai f ini del l ’ a-
dozione di azioni prevent i v e e f f i c a c i S i c u r e z z a e salute sui luoghi di lavoro non sono più riducibili alla s o l a i n t e g r i t à f i s i c a d e l l e p e r s o n e , 6 1 6 . G l i a s p e t t i psicologici, se non gestiti, possono causare infor tuni sul luogo di lavoro. La sala Neve, al completo, h a a c c o l t o u n u d i t o r i o attento e par tecipativo, che ha espresso agli organizz a t o r i e a i r e l a t o r i p i e n a s o d d i s f a z i o n e p e r u n ev e n t o a l t e m p o s t e s s o i mpegnato, scientificamente valido e sicuramente godibile, grazie alla capacità dei relatori di trasmettere la loro passione e competenza
LA SALVAGUARDIA DELLA TORRE DORIA DI VERNAZZA
Il Dip. d’Ingegneria e A r c h i t e t t u r a d e l l ’ U n iversità di Par ma, insieme a T P e n g i n e e r i n g s r l , h a s v i l u p p a t o a l l ’ i n t e r n o
fase di misura e analisi della risposta dinamica della torre, nel confronto con i l m o d e l l o F E M e n e l l a v e r i f i c a d e l l a risposta della torre a situazioni meteomarine avverse. A nostro parere, ques t o l avor o cos t it uis ce un bel l ’ es em pio di collaborazione tra diversi ambiti di ricerca
Hanno par tecipato i Professori Marcell o Vanal i, Enr ica R iva, Eva Cois s on e Daniele Ferretti
UN DOPPIO DOTTORATO
TRA UNIVERSITÀ DI BRESCIA
E UNIVERSITÀ
DI GRONINGEN
Il gruppo di Misure Meccaniche e Termiche di Brescia ha recentemente concordato un programma di doppio titolo di dottorato con l’Università olandese di Groningen (University of Groningen, D e p a r t m e n t o f H u m a n M o v e m e n t S c i e n c e s , U n i v e r s i t y M e d i c a l C e n t r e Groningen)
I l d o t t o r a n d o E n r i c o F e r l i n g h e t t i c o ndurrà par te del suo lavoro sperimentale presso il laboratorio olandese, seguito dal Prof Riemer Vegter, sul tema del wheelchair tennis, una disciplina paralimpica Lo studio si concentrerà sull’analisi del gesto atletico tramite sistemi di visione e inerziali, per comprendere meglio gli sforzi a cui sono sottoposti gli atleti
I l r e s p o n s a b i l e d e l p r o g e t t o è i l P r o f . M a t t e o L a n c i n i , a f f e r e n t e a l D i p a rtimento di Specialità Medico-Chirurgic h e , S c i e n z e R a d i o l o g i c h e e S a n i t à Pubblica dell’Università di Brescia
del centro CICCREI un progetto per la messa in sicurezza della Torre Doria di Vernazza
Il gruppo di Misure Meccaniche e Term i c h e d e l D I A è s t a t o c o i n v o l t o n e l l a
T M 91 N . 0 1 ; 2 0 2 3 SPAZIO ASSOCIAZIONI UNIVERSITARIE MISURISTI
La Torre Doria di Vernazza
Il modello e le verifiche
Wheelchair tennis
Il pubblico della GdM 2023
NUOVE OPPORTUNITÀ NEL SETTORE BATTERIE
Con oltre 35 anni di esperienza nei test delle batterie, le soluzioni HIOKI contribuiscono allo sviluppo, produzione, controllo qualità e manutenzione delle batterie attraverso misurazioni affidabili, al fine di supportare le attuali tecnologie e aprire la strada al domani. Hioki presenta ora il nuovo misuratore d’isolamento BT5525, lo strumento ideale per le linee di produzione delle batterie che, attraverso test ad alta velocità, rileva i difetti generati da eventuale contaminazione già sulla linea di produzione, migliorando la produttività delle celle ed evitando così la spedizione di apparecchi con difetti latenti, che manifestandosi successivamente potrebbero generare inconvenienti, fino a innescare incendi.
Le principali funzioni del misuratore consentono di: –rilevare efficacemente le contaminazioni con la funzione BDD (Break Down Detect); –aumentare l’affidabilità dei test con la funzione di controllo dei contatti a 2 fili, che permette di verificare l’effettivo contatto dei puntali sui punti di misura, evitando “falsi” risultati positivi;
– abbreviare il tempo del ciclo di prova della batteria. BT5525 , inoltre, ha un’eccellente resistenza al rumore am -
bientale, caratteristica che peraltro oggi rappresenta un’assoluta necessità nei processi di produzione. Asita srl presenta un’ampia gamma di strumenti e relativi accessori, che consentono di fare misurazioni sempre più al passo con le esigenze di oggi. Con il marchio HIOKI, produttore giapponese di strumenti di misura dal 1935, Asita è in grado di proporre sempre lo strumento aggiornato ai più alti livelli tecnologici per rispondere alle nuove esigenze di misura che si presentano nei vari settori produttivi.
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PROVE DI DURATA SU INTERRUTTORI E PRESE PER APPLICAZIONI CIVILI
Tra le prove più importanti e significative richiamate dalle norme IEC 60669-1 Interruttori per uso domestico e similare in installazione fissa e IEC 60884-1 Prese e spine per uso domestico e similare,vi sono le prove di durata elettrica e meccanica. Esse consistono nel simulare svariate migliaia di operazioni sotto carico utilizzando, nel caso delle prese, una specifica postazione di prova. La CEI 23-50 recepisce fogli di normalizzazione nazionali per le prese (la IEC 60884-1 è internazionale) e specificato l’apparato da utilizzare per queste prove.
INTEK spa, laboratorio di prove accreditate di Rezzato (BS), ha di recente aggiornato la propria strumentazione, con l’acquisto di un nuovo banco a 3 + 3 postazioni per eseguire questo tipo di prove.
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BANCHI DINAMOMETRICI AVANZATI
Il produttore USA Mark-10, specializzato nello sviluppo di strumenti da laboratorio per la misura di forza e coppia, ha lanciato una nuova famiglia di banchi prova dinamometrici ad alto contenuto tecnologico, per ogni esigenza di misura e budget.
I banchi dinamometrici per prove di trazione e compressione Series F sono progettati eseguire test fino a 6,7 kN. Sono disponibili sensori di forza con diverse capacità e un’ampia varietà di sistemi di aggancio e fissaggio.
I telai della Series F (distribuita in Italia dalla società bergamasca LUCHSINGER srl) assicurano un’eccezionale rigidità e resistenza. La compensazione della flessione garantisce una precisione di posizionamento pari a 0,05 mm, con qualsiasi carico e in qualsiasi posizione.
I motori passo-passo e le unità di controllo azionano una vite a ricircolo di sfere e una guida lineare, per un funzionamento fluido e silenzioso, senza variazione di velocità sotto carico.
La base del banco può essere rimossa, per ospitare estensioni della colonna o configurazioni di montaggio alternative. La
maggior parte dei componenti elettronici è alloggiata in un involucro autonomo posto sul retro del banco, di facile accesso e sostituibile al bisogno. Gli slot a T, integrati lungo la colonna, ospitano componenti aggiuntivi, come l’hub USB.
Il software IntelliMESUR® è una soluzione per ambienti Windows. È possibile utilizzare il software tramite il tablet da 10,1" integrato nel banco dinamometrico o tramite il proprio tablet o PC Windows. Con IntelliMESUR ® , puoi creare ed eseguire una ampia gamma di test standard o multi-step.
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documentazione tecnico-commerciale sulla strumentazione Mark-10.
NEWS s N.01 2023 T_M 92
La valutazione della competenza nei laboratori di prova e taratura
Un metodo per valutare la competenza del personale
METROLOGY FOR EVERYONE
In this permanent section of the Journal our colleague and friend Michele Lanna, leading expert in metrology, calibration, accreditation of companies, will discuss topics of interest for the majority of industrial measurement users, in simple and immediate terms, with reference to the most recent Norms. Write to Michele to comment his articles and to propose other subjects!
RIASSUNTO
In questa Rubrica il collega e amico Michele Lanna, esperto di metrologia, taratura, accreditamento industriale, discute aspetti d’interesse per la maggior parte degli utenti industriali delle misure, con terminologia semplice e immediata, e facendo riferimento alle più importanti e recenti Norme. Scrivete a Michele per commentare i suoi articoli e per proporre ulteriori temi di discussione!
PREMESSA
Competenza deriva dal latino ed è composto da due parole:
–Cum (con, insieme),
–Petere (chiedere, dirigersi verso, cercare di avere).
Competere significa, quindi, convergere in un medesimo punto, concordare, essere applicabile, essere adatto, capace di.
Riportiamo alcune definizioni:
–Insieme strutturato di conoscenze, capacità e atteggiamenti necessari per svolgere un compito (Pellerey – 1983);
–Capacità dimostrata di svolgere uno specifico compito (Borthwick – 1993);
–Dimensione del comportamento manifesto ed evidente che permette a una persona di agire in una determinata situazione (Woodruffe – 1993);
– Un sistema di conoscenze, concettuali e procedurali, organizzate in schemi operativi e che permettono, all’interno di un gruppo di situazioni, l’identificazione di un compito e la sua risoluzione attraverso un’azione efficace” (P.Gillet, 1991);
– Un insieme, riconosciuto e provato, delle rappresentazioni, conoscenze, capacità e comportamenti mobilizzati e combinati in maniera perti -
nente in un contesto dato (G.Le Boterf, 1994).
La definizione della norma UNI 10015 è: “Competenza è l’applicazione di conoscenze, abilità e comportamenti nelle prestazioni”.
In un mio precedente articolo, pubblicato qualche anno fa su Tutto_Misure, ho affrontato il tema sempre attuale della competenza del personale e della sua valutazione. La centralità delle risorse umane emerge in maniera forte nell’attuale contesto produttivo, a dimostrazione del fatto che esse rappresentano (proprio perché rarefatte e mai ridondanti) l’indispensabile condizione per una gestione mirata di un laboratorio che voglia conseguire risultati. Da quanto preso in esame nell’articolo, emergevano alcuni aspetti caratterizzanti le risorse umane:
1.La competenza è altro rispetto all’abilità. A volte si pensa che un’abilità sia semplicemente un’applicazione di conoscenze. In realtà, molte abilità non hanno a che vedere con l’uso della conoscenza o non si riducono a questo. Ci sono abilità che derivano, in tutto o in parte, da procedure automatiche depositate nella memoria procedurale. Ad esempio, parlare, leggere, scrivere al computer. Altre sono di self-
management. Ad esempio, tra le abilità di apprendimento ci sono la capacità di assumere prospettive diverse dalla propria e ragionare da altri punti di vista e la capacità di autovalutarsi mettendosi in discussione, senza per questo incrinare l’autostima. Nelle abilità di studio e di approccio scientifico alla vita c’è quella di sentirsi ignoranti, essendo pronti, ogni volta che ci si rende conto della propria ignoranza, a mobilitarsi per cercare conoscenze che colmino le lacune. Nelle abilità di studio, di soluzione di problemi e di decisione rientra la capacità di analizzare i propri processi mentali e migliorarli. Questi sono esempi di attività di self-management, in cui è utile avere certe conoscenze, ma dove contano emozioni, valori, atteggiamenti, capacità di decidere, pianificare, controllare attività, ecc.
2. Le risorse umane e le loro caratteristiche rappresentano la condizione imprescindibile per il successo di un’impresa e per la sua intelligente gestione. Ciò vale, a maggior ragione, per un laboratorio di prova o taratura, dove le competenze devono permettere agli operatori di governare processi che utilizzano tecnologie sempre più sofisticate e metodi che consentono applicazioni in grado di accertare le caratteristiche di prodotti sempre più complessi. La flessibilità nell’analisi rappresenta una precondizione per adattarsi alle mutevoli situazioni operative, in cui gli addetti si trovano a operare all’interno del laboratorio.
3.La competenza è un valore aggiunto delle risorse umane, assolutamente necessario per il successo della gestione di qualsiasi impresa, inclusi i laboratorio di prova o taratura. Basti pensare al sapere che cosa bisogna possedere
Studio Lanna & Associati –Roma info@studiolanna.it
T_M 93 T_M N. 1/23 93
METROLOGIA ... PERTUTTI s Rubrica a cura di Michele Lanna
per poter applicare metodi, criteri di calcolo, norme di vario tipo e prendere le decisioni più consone a gestire diverse tipologie di situazioni.
4.La competenza va costruita passo dopo passo e attraverso un attento percorso, non solo formativo ma anche applicativo. Potremmo definire il “mosaico della competenza” quello che va costruito per il personale operante all’interno di un laboratorio. Solo la sapienza del lavoro di ogni giorno può accrescerla e renderla capace di farci vincere le sfide che ci vengono richieste; essa si basa sull’adattamento continuo del modo di operare alle diverse situazioni.
5.La competenza del personale, una volta acquisita, va periodicamente valutata e aggiornata per renderla sempre in grado di far raggiungere gli obiettivi stabiliti dall’organizzazione. La competenza è frutto di esercizio quotidiano, composta di tasselli costruiti con pazienza e con la consapevolezza che non c’è un limite alla sua completa padronanza
6.La competenza si basa sulla conoscenza e capacità di applicazione di concetti diversi, tutti importanti per la gestione di un laboratorio e non sempre strettamente attinenti ad aspetti metrologici. In tal senso, la costruzione della competenza è simile a un insieme composito e integrato, in cui ogni pezzo rappresenta un elemento fondamentale che va costruito con pazienza, tenacia e capacità di guardare avanti verso gli obiettivi da raggiungere
7.La competenza è oggi indispensabile per la gestione di prove o tarature in settori merceologici diversi e va declinata in modo differente e con percorsi formativi diversi in tutte le aree di applicazione. Negli articoli pubblicati nel recente passato su questa rivista, ho dimostrato che la metrologia è ormai applicabile a molti e diversificati settori merceologici: dalla sanità alle aziende farmaceutiche, fino a quelle che consentono al turismo di prosperare, mantenendo il nostro meraviglioso patrimonio artistico e monumentale (unico al mondo) quale una delle maggiori attrazioni turistiche, che fanno del nostro Paese uno di quelli più visitati e amati nel mondo, in grado di catturare l’interesse di una popolazione di visitatori
estremamente eterogenea.
8.Norme relative ai sistemi di gestione pongono al centro dell’attenzione la competenza del personale, dimostrandone l’imprescindibilità ai fini del raggiungimento degli obiettivi di ogni impresa. Ormai non solo la ISO/IEC 17025, ma anche la ISO 9001 e le altre norme che a questa si richiamano, si basano sul valore della competenza, quale indispensabile attributo per l’efficace applicazione di approcci e metodi, contribuendo a elevare la cultura dell’impresa e le possibilità di vincere le sfide che quotidianamente si pongono dinanzi a ogni azienda.
9.La selezione, scelta e successivo inserimento del personale all’interno di un laboratorio non può prescindere da questa importante caratteristica. Questo punto va considerato e richiede che siano definite le condizioni da assicurare per l’acquisizione, gestione e aggiornamento continuo delle competenze. Ciò sta portando le organizzazioni, ma anche i laboratori di prova e taratura, visti spesso come templi dove prevalgono le competenze tecniche (metodi e tecniche di prova), a gestire le attività di prova anche con attenzione ai fattori importanti per ogni azienda che sviluppa il proprio business, applicando tecniche manageriali che possano permettere di conseguire maggiori vantaggi competitivi (ad esempio: miglioramento continuo e applicazione delle relative tecniche, pianificazione delle attività del laboratorio, ecc.).
10.La competenza in ambiti applicativi diversi richiede la definizione di condizioni applicative diverse, consone a specifici settori di business. In tal senso, diventa sempre più importante anche la “specializzazione” degli addetti. Quindi, da un lato, la competenza si declina come la padronanza di strumenti gestionali simili a quelli usati per ogni altra organizzazione produttiva e, dall’altro, devono essere assicurate specifiche competenze.
Abbiamo esaminato, in altri articoli pubblicati su TUTTO_MISURE, come in settori merceologici diversi sia stata definita la competenza del personale e come la competenza metrologica abbia sempre rappresentato un collante importante, perché si potessero rag-
giungere ambiziosi obiettivi di accrescimento del business e di sviluppo delle risorse umane.
Le conoscenze e abilità del personale, alla luce della maggiore complessità di processi, tecnologie utilizzate, metodi di lavoro e normative applicabili, risultano determinanti per la gestione dei processi all’interno di un laboratorio di prova e taratura.
Dopo alcuni anni dal precedente articolo, ritengo giusto riconsiderare le condizioni e le modalità per assicurare e gestire le competenze metrologiche, ponendoci alcune domande:
a)cosa è cambiato (se è riscontrabile una modifica) all’insieme delle competenze e del sapere necessario a gestire in maniera controllata il processo di misura?
b)cosa può essere fatto dai responsabili dei laboratori, per far sì che le competenze siano in linea con i requisiti normativi applicabili e con le esigenze (a volte) nuove, che emergono nei processi di prova?
c)Come costruire livelli di competenza del personale all’altezza delle tipologie di prova e taratura?
d)Cosa dev’essere fatto dai responsabili dei laboratori di prova e taratura per far sì che tutto il personale abbia acquisito e sviluppato competenze, in linea con quanto previsto da norme o da requisiti cogenti applicabili?
Questo aggiornamento si rende altresì necessario anche alla luce della nuova edizione della norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2018, che rafforza il concetto delle esigenze di competenza per una gestione di un laboratorio, sempre in linea con le esigenze e le aspettative del cliente.
Vediamo com’è possibile costruire un solido castello, che sviluppi le competenze del personale per renderle idonee a soddisfare esigenze sempre più diversificate.
La costruzione della competenza deve poggiare su solide basi e abbracciare
T_M 94 N.01 2023 METROLOGIA... PERTUTTI s
LA COMPETENZA DEL PERSONALE COME CONDIZIONE PER IL SUCCESSO DUREVOLE DEL LABORATORIO
campi del sapere ampi, da individuare in: –requisiti cogenti; –requisiti di norme volontarie; –specifiche del cliente; –norme di buona pratica professionale; –metodi; –manipolazione dei misurandi sui quali effettuare la misura; –apparecchiature; –ambiente nel quale si svolge la prova e condizioni per la misura. I requisiti cogenti assumono una valenza sempre maggiore nella misura in cui nuove metodiche e/o apparecchiature vengono utilizzate per l’esecuzione di prove e tarature. Le leggi applicabili limitano, spesso, l’operatività di un laboratorio, non rendendo più possibile l’esecuzione di operazioni prima effettuate. Vincoli legislativi o connessi alle caratteristiche di nuove apparecchiature per prove o tarature richiedono l’applicazione di norme e regole particolari.
Ma anche le norme volontarie, sempre più sviluppate, richiedono l’adozione di nuove regole e, quindi, nuove competenze. Non solo la ISO/IEC 17025 riporta requisiti da applicare, ma anche la ISO 10012, la ISO 80001 e tante altre norme gestionali, per non parlare delle norme tecniche, che descrivono i metodi di prova o taratura e le attività che accompagnano l’esecuzione delle attività all’interno del laboratorio. Sono poi da considerare le specifiche del Cliente, che richiedono spesso l’adozione di requisiti necessari per rispondere ai suoi desiderata. Ma non dobbiamo neanche dimenticare le norme di buona pratica professionale, che si caratterizzano in principi, modi di operare, criteri non codificati in norme o regolamenti, e sono entrate a far parte di un modo di operare ormai consolidato. Le specifiche del Cliente rappresentano ciò che viene specificatamente richiesto a un laboratorio per l’esecuzione di prove o tarature, e dev’essere soddisfatto. Tra le specifiche si annoverano sempre più le richieste relative all’adozione di metodi che aiutano la gestione del laboratorio a migliorarsi. In una nota azienda italiana, tempo ad dietro, uno dei principali clienti aveva richiesto che specifici metodi preventivi fossero adottati per pianifi-
carne il processo di gestione, migliorandone la controllabilità ed eliminando a monte ogni possibile anomalia che potesse essere d’impedimento per il raggiungimento degli obiettivi. L’adozione della FMEA (Failure Mode and Effect Analysis), di cui parleremo nel seguito, ha costituito un valore significativo per il miglioramento preventivo del processo di prova. Infine, ma non certo meno importanti e significative, parliamo delle norme di buona pratica professionale. Qui il campo è vasto e per un laboratorio c’è da scegliere solo il raggio d’azione della conoscenza e, quindi, della competenza. Quali sono le norme di buona pratica professionale? Innanzitutto possiamo annoverare i metodi preventivi. Anche per la gestione di un laboratorio possono venire in aiuto metodi e strumenti adoperati per la pianificazione e gestione di un’azienda, intendendo sia metodi preventivi sia metodi che possono consentire di affrontare problemi cronici. Prima abbiamo nominato la FMEA, senza peraltro definirla: vediamo cos’è e come possa essere applicata alla gestione di un laboratorio. Si tratta di un metodo analitico, utilizzato come strumento per garantire che ogni possibile anomalia del processo in esame sia considerata e valutata preventiva- mente. È anche un sistema efficace per effettuare un’analisi dei rischi e rispondere a uno dei requisiti della ISO/IEC 17025, in linea con i requisiti della ISO 9001:2015. Con questa analisi (preventiva e di gruppo, condotta con un approccio analitico e capillare) si valorizza l’esperienza e la competenza di tutti coloro che gestiscono quel determinato processo/prova, portando a rilevare e a ridurre le criticità del processo. Essa si applica essenzialmente a nuove prove o tarature che vengono effettuate, esaminando dettagliatamente e preventivamente cosa potrebbe accadere, che impatto ciò può avere sul risultato, quali possono esserne le cause e cosa possiamo fare per eliminarle o ridurne gli effetti negativi sul risultato (qualora dovessero pre- sentarsi). È quindi un metodo quantitativo, che dà un peso e un’importanza a ogni possibile causa, senza trascurarne alcuna. I parametri relativi all’im-
portanza in ottica Cliente, alla loro rilevabilità e alla probabilità permettono di quantizzare ciò che viene chiamato “indice di priorità di rischio” e dà una misura delle potenziali debolezze del processo, qualora quel problema dovesse presentarsi. L’analisi richiede tempo e apporto di tutti gli attori che possono dare un contributo in termini di conoscenza ed esperienza. Il fatto che nella FMEA si parli di Guasto sta a significare la potenziale inabilità del processo a compiere la funzione d’uso affidata. L’inabilità può essere: – potenziale, ipotizzata in base alla conoscenza di prodotti o processi similari; –nota, dedotta dai dati in possesso del laboratorio.
In altri termini, l’applicazione di questo metodo richiede di valorizzare l’esperienza e l’intelligenza accumulata nel laboratorio, per poter accrescere la probabilità di soddisfare i requisiti del Cliente.
La FMEA, da sola, non permette di ridurre le problematiche all’interno di un laboratorio, ma dev’essere accompagnata anche da un efficace problem solving, per individuare e portare a soluzione i problemi cronici, partendo dai problemi di qualità verificatisi nella gestione, individuandone le cause e adottando le soluzioni migliorative più consone.
Il Problem solving è la metodologia portante del miglioramento continuo e serve a esaminare i problemi cronici esistenti all’interno di un’organizzazione, quindi anche di un laboratorio. Si basa su un approccio deduttivo-sistematico di tipo cartesiano.
Come si procede per impostare e condurre un problem solving?
Innanzitutto si scelgono i problemi in base al loro grado d’importanza in ottica cliente, in modo da evitare di disperdere l’attenzione su problemi non significativi. Le priorità relativamente alla presa in esame dei problemi e alla loro significatività devono essere approvate dalla direzione del laboratorio. Anche in questo caso l’approccio da seguire per l’analisi del problema è quello di gruppo, che deve comprendere tutti coloro che, per conoscenza ed esperienza, possono dare un contributo alla sua soluzione o a una riduzione del livello di criticità.
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Una volta scelto il problema, si segue un percorso, come accennato in precedenza di tipo cartesiano, articolato in due fasi:
1.dai sintomi alle cause del problema;
2.dalle cause al percorso di rimedio. Iniziamo dagli strumenti di analisi del problema: il brainstorming, il diagramma di flusso, il diagramma causa effetto sono certamente da annoverare tra i principali strumenti per raccogliere il maggior numero di idee, utili per una successiva analisi. Innanzitutto la definizione di problema e del gruppo di lavoro che deve analizzarlo. Il diagramma di flusso aiuta in questa fase, in quanto permette d’inquadrare le sequenze e le fasi del problema. La formulazione delle ipotesi circa le cause rappresenta la condizione per poter procedere a una logica analisi. Il diagramma a lisca di pesce, ideato da Kaoru Ishikawa, rappresenta lo strumento per la catalogazione e organizzazione delle cause del problema considerato, in rami di cause (es. uomo, macchina, ambiente, metodo, materiali). La fase diagnostica consiste nella formulazione di ipotesi circa le cause e nella successiva verifica delle ipotesi. Il cammino dalle cause al percorso di rimedio permette d’individuare, attraverso l’utilizzo di opportune tecniche (es, stratificazione, istogramma, rappresentazioni grafiche, box plot, diagramma di correlazione), le reali cause che influenzano un problema. Il diagramma di Pareto chiude il cerchio del problem solving, consentendo di classificare, in ordine d’importanza, per ciascun problema le cause che lo hanno generato. In questo percorso di analisi e sintesi è racchiuso il modo di operare del problem solving, che permette d’individuare i “vital few” distinti dai “ trivial many” . I responsabili del laboratorio devono indicare i problemi da affrontare, fissandone le priorità e coordinando le attività mirate al conseguimento del miglioramento continuo. Trattare il tema della competenza non può farci dimenticare i metodi di prova. Man mano che la scienza compie progressi, si aprono nuove strade e percorsi, nei quali la sperimentazione e l’attuazione di metodi produttivi (non disgiunti da nuove apparecchiature
usate) richiedono la predisposizione di metodi di prova, per valutarne la corretta attuazione. Un esempio per tutti l’introduzione nei processi produttivi delle nanotecnologie. Il campo dello scibile si amplia e diventa sempre maggiore il bisogno di competenza. Anche la manipolazione dei misurandi richiede competenze specifiche che, in alcuni casi, richiedono addestramento dedicato. Un esempio è quello della manipolazione delle sostanze da provare (es. esplosivi), che richiedono conoscenze approfondite dei componenti e della loro potenziale pericolosità. In questa nostra disamina non possiamo non spendere una parola sulle apparecchiature di prova che, per effetto del progresso tecnologico e dell’adozione di metodi nuovi, si sono dovute adeguare alle mutate esigenze e diventare più sofisticate e complesse. L’adozione sempre maggiore di software per il loro funzionamento, le esigenze di conoscerli e saperli usare, rappresentano un ulteriore esempio della necessità di competenza. Ma anche la complessità delle apparecchiature richiede addestramenti approfonditi, in grado di consentire agli operatori di poterle gestire conoscendone tutti i possibili meccanismi di funzionamento.
E l’ambiente nel quale si effettua la prova o la taratura? Devono essere rispettate le condizioni previste dalle caratteristiche delle prove: pensiamo alle prove alimentari su cibi surgelati o a quelle effettuate in un laboratorio di analisi cliniche sul sangue umano: le condizioni ambientali assumono una valenza significativa, pena la compromissione della prova stessa. In molti casi le condizioni ambientali devono essere controllate, attraverso un sistema di monitoraggio in grado di assicurare il rispetto delle condizioni previste da norme, leggi o disciplinari. Ma anche in campo strettamente industriale ho constatato che le condizioni ambientali assumono notevole importanza. Un esempio per tutti: i test che si effettuano sugli iniettori multipoint e le condizioni di assoluta assenza di inquinanti che caratterizzano queste prove.
Con questa disamina abbiamo cercato di dimostrare che la competenza all’interno di un laboratorio deve spaziare
su tematiche molto diverse: esso può essere considerato un piccolo “microcosmo”, nel quale trovano applicazione tutti i metodi di buona gestione e nei quali il P-D-C-A del Deming e i metodi di pianificazione, controllo e miglioramento con le relative tecniche, possono e devono essere applicati.
Questa competenza va costruita e monitorata periodicamente, senza lasciare niente al caso o all’improvvisazione e a tutti i livelli della struttura.
CONCLUSIONI
La competenza del personale e la sua assicurazione sono uno dei punti più delicati della progettazione e gestione di un laboratorio di prova o taratura. Essa va dimostrata a tutti i livelli (operatori, responsabili tecnico, qualità, responsabile del laboratorio). Commettere errori nel progettare la competenza può compromettere il raggiungimento degli obiettivi e non assicurare ciò che il cliente chiede.
L’assicurazione della competenza è un compito che quotidianamente va assolto e non si esaurisce mai: in tal senso “il dubbio cresce con la conoscenza ” (Goethe) è quanto mai attuale. Più si opera, più si adottano metodi di prova, norme e più crescono i dubbi, che possono essere superati solo con approfondimenti mirati.
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HEXAGON ACQUISISCE CIM3, RIVENDITORE DEL SOFTWARE ESPRIT CAM
H e x a g o n A B , a z i e n d a l e a d e r a l i v e l l o m o n d i a l e n e l c a m p o d e l l e soluzioni di realtà digitale che combina sensori, software e tecnolog i e a u t o n o m e , h a r e c e n t e m e n t e u ff i c i a l i z z a t o l ’ a c q u i s i z i o n e d i CIM3, un distributore italiano del software ESPRIT di Hexagon
ESPRIT è un software CAM (produzione assistita da computer) ad alte prestazioni, specializzato nella programmazione, ottimizzazione e simulazione di macchine CNC per lavorazioni di precisione Sviluppata in stretta collaborazione con i principali costruttori di macchine utensili, la piattaforma scalabile gestisce le operazioni multitasking e a fantina mobile, processi di produzione additiva e di elettroerosione a filo (EDM)
Fondata nel 1990, CIM3 vende i prodotti ESPRIT dal 1998 ed è uno dei maggiori rivenditori in Italia Con sede a Ravenna, l’azienda supporta i clienti ESPRIT in Emilia Romagna, nelle vicine Marche e in tutta Italia
Il team di esperti di CIM3 continuerà a supportare la gamma di software ESPRIT come parte dell’organizzazione diretta di Hexagon
“ L ’ a c q u i s i z i o n e d i C I M 3 m i g l i o r e r à i l s u p p o r t o a i n o s t r i c l i e n t i
E S P R I T e r a p p r e s e n t a u n p a s s o i m p o r t a n t e p e r l ’ e v o l u z i o n e d e ll e n o s t r e a t t i v i t à d i v e n d i t a i n I t a l i a ” , h a d i c h i a r a t o S t e p h e n
Chadwick, Presidente EMEA della divisione Manufacturing Intell i g e n c e d i H e x a g o n
“Il team CIM3 mette a d i s p o s i z i o n e u n a v as t a e s p e r i e n z a e k n o w - h o w d e l s o f tware ESPRIT e del mercato locale L’integrazione di CIM3 garantirà sicurezza ai suoi clienti e sono certo che il team di esperti fornirà loro competenze e conoscenze molto valide in grado di soddisfare esigenze di lavorazione sempre più complesse”
CIM3 sarà integrata all’interno della divisione Manufacturing Intelligence di Hexagon: l’acquisizione non ha un impatto significativo sui risultati di Hexagon
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SCANNER DI PRESSIONE MINIATURIZZATO PER LA MISURA DIFFERENZIALE REALE
Evolution Measurement, società produttrice della fortunata serie di scanner di pressione EvoScann® (distrinuita in Italia dalla EvoMisure di Milano), ha recentemente presentato il nuovo modello P16-D, che offre 16 canali di misura differenziale reale Il nuovo modello continua a fornire misure altamente accurate e a risposta rapida, come il suo predecessore P16-A, ma la misura differenziale reale elimina la necessità di calcoli manuali, aumentando notevolmente l’efficienza, la risoluzione e la qualità complessiva delle misure
Dal lancio iniziale, nel 2017, gli scanner di pressione miniaturizzati EvoScann® Serie P hanno riscosso notevole successo Le loro dimensioni contenute hanno permesso agli utenti di effettuare misurazioni critiche in aree precedentemente inaccessibili, affrontando le s f i d e d e i t e s t a e r o d i n a m i c i d i u n ’ a m p i a g a m m a d i a r t i c o l i : d a l l e pale delle turbine eoliche alle ali degli aerei, fino alle auto di Formula Uno La gamma EvoScann® ha permesso agli aerodinamici di effettuare misurazioni il più vicino possibile all’area d’interesse dell’articolo in prova, raccogliendo dati nel modo più rapido e accura-
to Spesso gli scanner vengono montati all’interno del modello, per ottenere risultati ancora più precisi
Il P16-D è dotato di una robustezza esterna che consente allo scanner di essere sottoposto a temperature di esercizio elevate e a forti vibrazioni, rendendolo ideale per l’uso a bordo dei veicoli e garantendo livelli di precisione dello 0,1%
Con un peso inferiore a 45 g, compreso il cavo di 1 metro, complet a m e n t e i n c a p s u l a t o i n f i b r a d i c a r b o n i o e c o n u n u n i c o c a v o d i c o m u n i c a z i o n e e d i a l i m e n t a z i o n e , E v o S c a n n ® P - S e r i e s è i d e a l e p e r u n ’ a m p i a g a m m a d i a p p l i c a z i o n i i n c u i p u ò e s s e r e c o l l o c a t o all’interno di una struttura per evitare qualsiasi disturbo al flusso d’aria
“
L’EvoScann® P16-D rappresenta il più accurato scanner di pressione miniaturizzato a 16 canali, realmente differenziale, disponibile in commercio” , dichiara Giuseppe Ronciglia, amministratore delegato di EvoMisure “Negli ultimi cinque anni, la gamma EvoScann® ha incorporato modelli a 8, 16 e 64 canali, che stanno contribuendo all’efficienza dei veicoli sia a terra sia in aria I nostri sviluppi nel campo degli scanner miniaturizzati ad alta precisione ci hanno portato a diventare il fornitore preferito di molti aerodinamisti, il che ha a sua volta facilitato il nostro coinvolgimento nello sviluppo di scanner su misura per nuove entusiasmanti applicazioni” CLICCA QUI per maggiori informazioni
MONITORAGGIO DEI PARAMETRI AMBIENTALI A LIVELLO SUPERIORE!
Il nuovo data logger di temperatura e umidità della serie 42280A di E x t e c h p r e s e n t a u n a s e r i e d i m i g l i o r a m e n t i r i s p e t t o a l m o d e l l o legacy di grande successo dell’azienda, per garantire prestazioni e livelli di capacità ancora più elevati nelle applicazioni di monitoraggio ambientale interno Questo misuratore di ultima generazione, infatti, altamente preciso e affidabile è una risorsa inestimabile per qualunque azienda che desideri monitorare i parametri ambientali, ad esempio della propria area di produzione
Sostituto diretto della popolare serie 42280, il nuovo 42280A presenta lo stesso ampio display LCD triplo, che mostra contemporaneamente temperatura, umidità e data/ora Il miglioramento costante è parte integrante del DNA di Extech e questo modello di nuova concezione presenta una serie di funzioni a valore aggiunto, inclusa la capacità di generare report PDF o fogli di calcolo Excel quando si collega il dispositivo (tramite interfaccia USB integrata) a un sistema basato su Windows PC una volta avvenuta la registrazione dei dati U n alt r o im por t ant e m iglior am ent o c ons is t e nell’aum ent o della memoria interna a 48.000 punti/letture, tre volte maggiore rispetto al modello precedente, per soddisfare richieste di monitoraggio esteso o monitoraggio ad alta frequenza.
Extech 42280A vede anche l’introduzione di una modalità Max/Min e la presenza dell’indicazione Hi/Lo sullo schermo: qui la frequenza
d i c a m p i o n a m e n t o d e i d a t i p r o g r a mmabile/selezionabile garantisce un’indicazione di allarme visiva e acustica in associazione con i limiti Hi/Lo Adattabile a quasi tutte le situazioni, il nuovo Extech 42280A include, tra le caratteris t i c h e , a n c h e u n a f u n z i o n e “ m a r k ” , c h e c o n s e n t e a g l i u t e n t i d i l e g g e r e i l contenuto della memoria a partire da u n t e m p o d e f i n i t o , s e n z a r i p r o g r a mmare il registro Prossimamente verrà rilasciata anche la n u o v a v e r s i o n e 4 2 2 8 0 A - N I S T , u n m odello che presenta una taratura riferib i l e , s e c o n d o g l i s t a n d a r d N I S T, p e r ambienti interni in cui è necessario garantire misurazioni accurate e affidabili, supportate da rapporti di taratura che gli utenti possono scaricare su un PC.
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2023-2024 eventi in breve
Napoli
Kuala Lumpur (Malesia)
Istanbul (Turchia)
Milano
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Roma
Jeju Island (South Korea)
Milano
Ancona
Ottawa (Canada)
Bologna
Berna (Svizzera)
Austin (TX
USA)
IEEE International Workshop on Measurements and Applications in Veterinary and Animal Sciences (MeAVeAS 2023)
IEEE International Instrumentation and Measurement Technology Conference (I²MTC 2023)
2023 IEEE PES GT&D
IEEE International Workshop on Metrology for Living Environment (MetroLivEnv 2023)
IEEE International Workshop on Metrology for Industry 4.0 & IoT (MetroInd4.0&IoT 2023)
CIRED 2023
IEEE Medical Measurements & Applications Symposium (MeMeA 2023)
IEEE 10th International Workshop on Metrology for AeroSpace (MetroAeroSpace 2023)
15th Intl Conference on Vibration Measurements by Laser and Noncontact Techniques & Short Course
IEEE Sensors Applications Symposium
VII Forum Nazionale delle Misure
IEEE 13th International Workshop on Applied Measurements for Power Systems
IEEE International Automated Vehicle Validation Conference 2023
IEEE International Conference on Metrology for eXtended Reality, Artificial Intelligence, and Neural Engineering (IEEE MetroXRAINE)
A&T NORD EST – 1a edizione
AAFS Annual Scientific Conference
A&T Automation and Testing – 18a edizione
XXIV IMEKO World Congress
T M N. 1/23 99
Segnalazione di eventi d’interesse M A N I F E S T A Z I O N I E V E N T I E F O R M A Z I O N E
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26-28 aprile 22-25 maggio 22-25 maggio 29-31 maggio 6-8 giugno 12-15 giugno 14-16 giugno 19-22 giugno 20-23 giugno 18-20 luglio 14-16 settembre 27-29 settenbre 16-18 ottobre 25-27 ottobre 25-27 ottobre 19-24 febbraio 21-23 febbraio 26-29 agosto
Milano Vicenza Denver (CO, USA) Torino Amburgo (Germania)
2024 SITO WEB SITO WEB SITO WEB SITO WEB SITO WEB SITO WEB SITO WEB SITO WEB SITO WEB SITO WEB SITO WEB SITO WEB SITO WEB SITO WEB SITO WEB SITO WEB SITO WEB SITO WEB
I NUOVI VIDEO DI COGO BILANCE: TRADIZIONE E INNOVAZIONE IN MOSTRA
C o g o B i l a n c e è u n ’ a z i e n d a l e a d e r n e l s e t t o r e d e l l e soluzioni e strumenti per la pesatura, che ci ha abituat o a p r o p o r r e c o n t i n u a m e n t e a l m e r c a t o s o l u z i o n i i n n o v a t i v e , a l p a s s o c o n l e s e m p r e m u t a t e e s i g e n z e dei clienti, per molti dei quali è diventata negli anni un vero e proprio partner I r i s u l t a t i d e l l ’ a z i e n d a v a r e s i n a s o n o d o v u t i i n g r a n p a r t e a l l a b o n t à d e l l a p r o p r i a o r g a n i z z a z i o n e , e s t r e m a m e n t e f l e s s i b i l e , s n e l l a , p r o i e t t a t a f o r t em e n t e v e r s o l a r i c e r c a & s v i l u p p o , l ’ e c c e l l e n z a t e cn o l o g i c a e m a s s i m a s p e c i a l i z z a z i o n e d e l p e r s o n a l e , c a p a c e d i a n a l i z z a r e e s o d d i s f a r e q u a l s i a s i t i p o d i e s i g e n z a , e s p r e s s a o m e n o , t r a d u c e n d o l a i n s o l u z i on i e ff i c a c i e p o r t a t r i c i d i v a l o r e a g g i u n t o p e r l ’ a z i e nd a c l i e n t e . I n q u e s t o “ d i s e g n o ” a z i e n d a l e , c o s ì c o m p l e s s o e ambizioso, non poteva non avere un posto di rilievo la comunicazione, tradizionale “tallone d’Achille” delle imprese italiane, e su quest’ambito Cogo Bilance ha potenziato il proprio impegno negli ultimi anni, sfruttando tra l’altro uno strumento social sempre più gettonato, come il canale web YouTube
sono dedicati rispettivamente a: Controllo Accessi –L a b o r a t o r i o M e t r o l o g i c o – P r o g e t t a z i o n e e C o n s ulenza – Impianti speciali – Assistenza e Montaggio
Vi s u a l i z z i a m o q u i i l n u o v o v i d e o d e d i c a t o a g l i i mpianti speciali forniti dalla Cogo Bilance, quali: pese a ponte e piattaforme di pesatura standard o progettate e realizzate su esigenze del cliente; impianti speciali di pesatura; pese a ponte in acciaio o cemento stradali e ferroviarie.
APRE LA NUOVA SEDE DI ALESSANDRIA
DI COGO BILANCE
Nella nuova sede, opereranno tre tecnici che disporranno di un magazzino ricambi, di un laboratorio e di furgoni attrezzati per qualunque esigenza di consegna e manutenzione nonché di masse campione per la taratura e le verifiche periodiche.
“In questo modo potremo garantire ancora maggiore v i c i n a n z a e t e m p e s t i v i t à a l t e r r i t o r i o c h e g r a v i t a n e l l a z o n a d i A l e s s a n d r i a e , o l t r e a l P i e m o n t e c o mprende la Liguria e alcune zone della Lombardia e dell’Emilia” – dichiara Fabio Martignoni, A m m i n i s t r a t o r e u n i c o d i C o g o B i l a n c e “ U n o sforzo ulteriore per fornire un servizio sempre p i ù c a p i l l a r e s u l t e r r i t o r i o e p e r s o d d i s f a r e t u t t e l e e s i g e n z e d e l l a n o s t r a c l i e n t e l a . D a l l a m a n u t e n z i o n e a l l a s o s t i t u z i o n e d e i c o m p on e n t i c o n p e z z i d i r i c a m b i o s e m p r e p r o n t i , dalla vendita alla verifica periodica obbligatoria” .
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“ A b b i a m o p e n s a t o d i f a r entrare i nostri clienti, attiv i e p o t e n z i a l i , n e l l a r e a l t à d i C o g o B i l a n c e ” , d i c h i a r a Fabio Martignoni, CEO dell ’ a z i e n d a , “ s f r u t t a n d o l a popolarità di YouTube, real i z z a n d o b r e v i v i d e o , c i ascuno dei quali presenta, in m o d o s e m p l i c e e g r a d e v ole, un ambito fondamental e d e l l a n o s t r a r e a l t à , s i c ur a m e n t e i n f l u e n t e a i f i n i d e l r i s u l t a t o d e l n o s t r o lavoro” .
I nuovi video proposti da Cogo Bilance, accessibili qui,
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17025 Presentazione dei risultati
Quattordicesima parte: Opinioni e interpretazioni
COMMENTS ON STANDARDS: UNI CEI EN ISO/IEC 17025
A great success has been attributed to this interesting series of comments by Nicola Dell’Arena to the UNI CEI EN ISO/IEC 17025 Standard.
RIASSUNTO
Prosegue con successo l’ampia e interessante serie di commenti di Nicola Dell’Arena alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025. In questo numero continuiamo a parlare della presentazione dei risultati.
POSIZIONE DI ACCREDIA SU OPINIONI E INTERPRETAZIONI REQUISITO GENERALE
Per i laboratori di prova Accredia apre subito con un requisito generale, che vale per tutto questo punto, e prescrive due requisiti riguardanti un solo argomento: accreditamento di opinioni e interpretazioni.
Il primo indica che “il presente capitolo si intende applicabile ai soli laboratori nel cui scopo di accreditamento sono incluse opinioni e interpretazioni”. Il secondo specifica che “in tutti gli altri casi, eventuali opinioni e interpretazioni riportate nel rapporto di prova devono essere chiaramente indicate come: Opinioni e interpretazioni – non oggetto dell’accreditamento Accredia”.
Nel primo requisito si indica che la norma si applica ai laboratori accreditati anche per esprimere opinioni e interpretazioni, mentre nel secondo viene concessa una deroga per i laboratori che non si sono fatti ancora accreditare. L’applicazione è semplice: basta seguire quello che dice Accredia.
CONFUSIONE
Per i laboratori di prova, in riferimento al requisito 7.8.7.1 Accredia prescrive la solita frase “si applica il requisito di norma”, ma ne aggiunge 6; per i labo-
ratori di taratura Accredia, oltre alla solita frase “si applica il requisito di norma”, ne aggiunge 2.
Il primo per i laboratori di prova è uguale al secondo per i laboratori di taratura “così come chiarito nella Nota della norma, opinioni e interpretazioni non devono essere formulate in modo tale da essere confuse con certificazioni di prodotto (ISO/IEC 17065), rapporti d’ispezione (ISO/IEC 17020) o dichiarazioni di conformità di cui al par. 7.8.6”.
Già a prima vista questa Nota mi era sembrata strana, ma ora sono convinto che “c’entri come i cavoli a merenda”: non capisco a cosa serva riportarla in un documento di prescrizioni, senza specificare nulla in ambito applicativo. Il secondo per i laboratori di taratura recita “e quanto previsto nel documento IO-09-DT”. Su questo requisito aggiunto mi sono già espresso in altre occasioni.
ESEMPI
Il secondo per i laboratori di prova recita “non sono considerate opinioni/interpretazioni, ad esempio, l’attribuzione del Codice Europeo dei Rifiuti (CER), perizie e relazioni professionali rilasciate sotto la personale responsabilità di chi le ha formulate e non del laboratorio (es. del perito espressamente incaricato dal giudice o dalla controparte), pareri formulati per la valutazione dei rischi, la
stima dell’esposizione o la caratterizzazione dei rischi”.
In questo secondo requisito Accredia elenca alcuni esempi di argomenti che si possono riportare nel rapporto di prova, ma non sono opinioni né interpretazioni: 1) Codice EUROPEO dei Rifiuti; 2) Perizie e relazioni professionali; 3) Pareri sulla valutazione dei rischi; 4) stima dell’esposizione; 5) caratterizzazione dei rischi.
La stessa Accredia, nel regolamento tecnico RT-08, dice che gli argomenti indicati non sono opinioni e interpretazioni; inoltre gli stessi argomenti esulano dai risultati di prova come richiede la norma.
A questo punto la domanda è spontanea: serviva prescrivere in questo requisito argomenti che non c’entrano nulla?
L’applicazione del requisito è semplice, basta riportare nel rapporto di prova quanto richiesto da Accredia.
COMPETENZA
Il terzo requisito aggiuntivo per i laboratori di prova recita “si ricorda che è richiesta competenza professionale per rilasciare opinioni e interpretazioni e che le stesse possono essere espresse da personale autorizzato (cfr.§ 6.2)”. Con il terzo requisito Accredia ricorda che bisogna applicare la norma e introduce due puntualizzazioni: 1) richiesta di competenza professionale; 2)richiamo al paragrafo 6.2 della 17025.
La norma chiede solamente che le opinioni e interpretazioni siano espresse da personale autorizzato. Con il richiamo al paragrafo 6.2 Accredia non è chiara in quanto il paragrafo contiene tanti requisiti tra cui il 6.2.6 b)
Former: Responsabile Qualità - ENEA
Casaccia - RETIRED
ndellarena@hotmail.it
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COMMENTI ALLENORME s Rubrica a cura di Nicola Dell’Arena
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“analisi dei risultati, compresa la dichiarazione di conformità od opinioni e interpretazioni”. Accredia intende riferirsi a questo requisito o a tutto il paragrafo? Se si riferisse a tutto il paragrafo è eccessivo rispetto a quanto richiesto dalla norma: ne ho già descritto l’applicazione quando ho parlato della norma stessa.
RINTRACCIABILITÀ
Il quarto requisito indica che “nel caso di formulazione di opinioni e interpretazioni, il Laboratorio deve fornire evidenza della rintracciabilità dei dati relativi al campione sottoposto a prova (cfr. § 7.5)”.
La norma chiede di “documentare le basi su cui sono state formulate” e il requisito Accredia chiede “evidenza della rintracciabilità dei dati del campione”.
Su questo requisito aggiuntivo devo dire due cose: le due prescrizioni sono completamente diverse, e non aggiungo altro; questo quarto requisito è com-
pletamente inutile, in quanto la norma è già chiara riguardo a cosa bisogna fare, in quanto prescrive, in un apposito requisito, la rintracciabilità dei dati. Inoltre il requisito riporta il richiamo al paragrafo 7.5, relativo alle registrazioni tecniche, che contiene parecchi requisiti. La norma non chiede registrazioni ma di documentare le basi, cioè gli argomenti teorici e pratici (risultati della prova) che al laboratorio danno la possibilità e la forza di poter esprimere opinioni e interpretazioni. Questo richiamo è fuorviante.
INFORMAZIONI DEL CLIENTE
Il quinto requisito afferma che “se nell’elaborazione di opinioni e interpretazioni vengono utilizzate informazioni fornite dal cliente, il laboratorio dovrà conservare le relative registrazioni; inoltre il rapporto di prova dovrà chiaramente riportare che tali opinioni e interpretazioni si basano su dati e/o informazioni fornite dal cliente”.
Bisogna partire dalla norma e dalla
frequenza, il VT1005 rende possibilI misurazioni accurate, a frequenze che vanno dalla forma d’onda fondamentale alle componenti della frequenza di commutazione.
NUOVO ATTENUATORE DI TENSIONE AD ALTA FREQUENZA
Gli inverter utilizzati nelle applicazioni ferroviarie e nei sistemi di alimentazione convertono l’energia ad alta tensione. Per misurare l’efficienza di tali conversioni, è necessario misurare tensioni di 1000 V e oltre.
Il nuovo riduttore di tensione ad alta frequenza AC/DC VT1005 HIOKI riduce la tensione fino a 5.000 V e la trasmette a un analizzatore di potenza. Grazie alla sua eccellente linearità in
VT1005 (distribuito in Italia da ASITA srl) riduce la tensione in ingresso con eccellente accuratezza su un’ampia banda di frequenza. L’accuratezza è pari o inferiore allo 0,1% in c.c. e a frequenze 50/60 Hz. Inoltre il dispositivo può essere utilizzato per misurare le frequenze di commutazione più comunemente utilizzate (10 kHz oinferiore) e le frequenze di commutazione degli inverter che utilizzano dispositivi di potenza SiC (da 10 kHz a 50 kHz) con un elevato grado di accuratezza.
Principali caratteristiche:
– Tensione d’ingresso fino a 5 kVrms / 7,1 kV di picco;
realtà: la norma non chiede l’intervento del cliente, mentre la realtà ci dice che le opinioni e interpretazioni si possono esprimere solo dopo aver ottenuto i risultati della prova. Quali informazioni può fornire il cliente dopo aver ottenuto i risultati? Sinceramente non so rispondere.
Il requisito aggiuntivo, in realtà, ne prescrive due:
–“conservare le relative registrazioni”. Ciò implica che il cliente deve fornire le informazioni solo per iscritto e il laboratorio non deve accettare quelle fornite verbalmente. Le informazioni possono essere fornite nella fase iniziale (e sono riportate nel documento contrattuale) oppure su richiesta del laboratorio, a seguito dei risultati della prova (e tutto dev’essere fatto per iscritto, da parte sia del laboratorio sia del cliente. Oggigiorno basta una semplice E-mail).
–“dovrà chiaramente riportare”. Prescrizione ovvia, che non richiede alcun ulteriore commento.
–Misura con banda passante 4 MHz; –Compensazione dell’errore di fase con PW8001;
– È possibile abbinare VT1005 agli analizzatori di potenza PW6001, PW3390 e PW8001.
Caratteristiche tecniche:
Max. Input 5.000 V;*
2.000 V CAT II;
1.500 V CAT III;
Accuratezza: ±0,08% (DC), ±0,04% (50/60 Hz), ±0,17% (50 kHz);
Banda di misura: CC a 4 MHz (-3 dB);
Resistenza al rumore: CMRR 80 dB tip. (100 kHz) Metodo d’input differenziale.
*± 7.100 V di picco, nessuna categoria di misura, sovratensione transitoria prevista di 0 V.
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COMMENTI ALLENORME N.01 2023
NEWS
Mario Savino
La storia del Gruppo Misure Elettriche ed Elettroniche (GMEE)
Nona parte –Gli anni del GNRETE nel CNR
NINTH PART: THE YEARS OF CNR REORGANIZATION
The paper follows the eighth part of the history of GMEE (Group of Electrical and Electronic Measurements) published on Tutto_Misure. It refers to 1997, a year relevant to the second part of Mario Savino Presidence and with Massimo D’Apuzzo as secretary. That year required many meetings to consolidate the research organization following the Reform of the Italian National Research Council (CNR). This is the reason why the ninth part of this story will concern one year of Mario Savino Presidence.
RIASSUNTO
L’articolo è il seguito delle prime otto parti della storia del GMEE (Gruppo di Misure Elettriche ed Elettroniche) pubblicata su Tutto_Misure. Fa riferimento all’anno 1997 della presidenza del gruppo da parte di Mario Savino con Massimo D’Apuzzo come segretario. In quell’anno iniziò la riorganizzazione del CNR, con la creazione del nuovo Gruppo Formale GNRETE, al quale aveva aderito il GMEE, con l’introduzione di diverse novità. Questo è il motivo per cui anche la nona parte di questa storia riguarda ancora la presidenza di Mario Savino.
INTRODUZIONE
Come si è scritto nella ottava parte di questa storia, Mario Savino fu il quarto presidente del GMEE, con Massimo D’Apuzzo segretario. La nona parte è dedicata all’anno 1997 della presidenza Savino, che, come si è accennato nella parte precedente, coincise con lo scioglimento dei gruppi informali di coordinamento del CNR e la creazione del GNRETE (Gruppo Nazionale di Ricerca in Elettronica Telecomunicazioni ed Elettromagnetismo) al quale aderirono i componenti del GMEE. Nel seguito si racconta l’importante integrazione culturale delle misure nell’ambito dei settori elettronici tradizionali, che precedentemente le avevano trascurate, se non spesso ignorate. Prima di esaminare quanto avvenuto all’interno del Gruppo, è interessante accennare allo sviluppo, negli anni Novanta del secolo scorso, dell’attività scientifica del GMEE, che fu notevole con l’intensificazione della col laborazione tra ricercatori di sedi diverse e con un notevole ampliamento e arricchimento delle tematiche di ricer-
ca. Si incrementò la partecipazione dei componenti del GMEE ai Congressi delle due maggiori organizzazioni mondiali del settore: IEEE Instrumentation & Measurement Society ; IMEKO International Measurement Confederation. Questo comportò anche un aumento dei lavori pubblicati su giornali internazionali di notevole rilievo e in specie sulle loro riviste, rispettivamente: “IEEE Transactions on Instrumentation and Measurement ” e “ Measurement”, Elsevier editore. I temi di ricerca andarono oltre i tradizionali argomenti propri delle aree elettrica ed elettronica, seguendo la traccia delineata dai precedenti presidenti del GMEE. Nonostante il gruppo potesse contare su diversi nuovi professori ordinari e associati, il carico didattico per ciascuno di loro aumentò notevolmente, dovendo far fronte a insegnamenti di Misure Elettriche ed Elettroniche presenti in diversi Corsi, sia di Laurea sia di Diploma, anche in sedi decentrate rispetto a quella principale, in Ingegneria Elettrica, Elettronica, Automatica, Informatica e delle Telecomunicazioni, oltre ai Corsi in Ingegneria Gestionale e Mec-
canica di alcune sedi.
A livello internazionale, nell’ambito delle attività svolte dall’IEEE Instrumentation & Measurement Society, sempre negli anni Novanta del secolo scorso furono introdotte diverse innovazioni. Particolare attenzione fu posta ai bus di comunicazione e alle interfacce, con la definizione di nuovi Standard (VXIbus) per la strumentazione programmabile e per nuove architetture, cosiddette aperte. Nell’ambito della strumentazione programmabile fu lanciato, da un consorzio di più di trenta imprese, un linguaggio comune noto come SCPI ( Standard Commands for Programmable Instruments), espressamente dedicato agli utenti di sistemi di misura basati su VXIbus. Numerosi furono gli algoritmi utilizzati per il processing digitale di segnali analogici in ingresso alla strumentazione. Altrettanta cura fu posta ai dispositivi analogici, quali filtri e sistemi di condizionamento, anche se la fase preponderante del filtraggio nei moderni strumenti era svolta dalla parte digitale. Come Norma inerente a questi strumenti fu proposta l’IEEE 1057 (Trial-Use Standard for Digitizing Waveform Recorders ). Attenzione fu posta all’auto- e ri-calibrazione, alla diagnostica e al controllo di qualità con i BIT ( Built-in-test ), i BIST ( Built-in-self-test ) e i DFT ( Design for testability) con la Norma IEEE 1149.11990 (Standard Test Access Port and Boundary Scan Architecture). Come si è anticipato in altre parti di questa storia e si esaminerà anche in seguito, in quegli anni notevole fu il contributo di componenti del GMEE all’attività svolta dal TC10 – Waveform Generation Measurement and Analysis Committee , che porterà alla definizione dell’IEEE 1241 (Standard for Terminology
STORIAE CURIOSITÀ s T_M N. 1/23 103 Politecnico di Bari mario.savino@poliba.it
and Test Methods for A/D Converters). Questa Norma si riferisce ai conver titori analogici digitali (ADC), i cui valori di uscita sono discretizzati in ampiezz a e t e m p o , c i o è s o n o q u a n t i z z a t i e campionati. L’ipotesi generale è che la quantizzazione sia nominalmente unifor me, ovvero che la cur va di trasferimento ingresso-uscita sia approssimativamente una linea retta. Inoltre si pres u m e c h e a n c h e i l c a m p i o n a m e n t o a v v e n g a a u n a f r e q u e n z a n o m i n a lm e n t e u n i f o r m e A l c u n i d e i m e t o d i d i t e s t r e l a t i v i a q u e s t a N o r m a p o s s o n o anche essere utilizzati per gli ADC progettati per una quantizzazione non unifor me Attenzione fu posta ai modelli c h e i m p i e g a v a n o l a f u z z y l o g i c e a i modelli informativi basati sui dati tipo CAD/CAM (Computer Aided Design/ Manufacturing) In quegli anni si diffuse l’uso di nuovi sensori, impiegati in campo sia elettrico sia meccanico, real i z z a t i c o n l e f i b r e o t t i c h e . Ve n n e r o sempre più impiegate reti di telecomunicazione in fibra, sia di tipo LAN (Loc a l A r e a N e t w o r k ) s i a c o n c a v i d i l u n g a e s t e n s i o n e . L e N o r m e I E E E
1 0 0 4 - 1 9 8 7 ( S t a n d a r d D e f i n i t i o n s o f P l a n a r Tr a n s m i s s i o n L i n e s ) e I E E E 1194-1991 (S t a n d a r d f o r B a c k p l a n e Electrical Performance) erano inerenti a l c o r r e t t o t r a t t a m e n t o d e g l i e l e m e n t i e l e t t r i c i d e l b a c k p l a n e , c h e f o r n i s c e una connessione fisica ed elettrica tra diversi moduli in un sistema infor matico. Infine vi furono sviluppi sulla realizzazione di campioni di misura basati sulla fisica quantistica
I CONSIGLI SCIENTIFICI PRECEDUTI
DALLE COMMISSIONI DIDATTICHE
Con la ripresa di un ’eccellente sintonia d’intenti da par te di D’Apuzzo e Savino, segretario e presidente decisero di convocare a Bologna la Commissione Didattica (CD) del GMEE, aper ta ai c o m p o n e n t i d e l l a C o m m i s s i o n e d i Coordinamento (CC) per il giorno 31 gennaio 1997 D’Apuzzo istituì la p r a s s i d i f a r p r e c e d e r e o g n i r i u n i o n e d e l l a C D d a b r e v i c o n s i d e r a z i o n i s u i s i n g o l i p u n t i a l l ’ O r d i n e d e l G i o r n o (OdG). In tal modo ritenne che contri-
buti e suggerimenti dei componenti, sia d e l l a C D s i a d e l l a C C , i n s e d e d i d iscussione, potessero por tare a possibili risultati di maggiore comune interesse La riunione di Bologna fu molto proficua. Il primo punto all’OdG riguardò le linee di sviluppo e le modalità operative della CD D’Apuzzo ricordò i notevoli risultati raggiunti dalla precedente CD nel recente passato: tra i più signific a t i v i , l a d e f i n i z i o n e d e l l e d i s c i p l i n e del raggruppamento Misure Elettriche e d E l e t t r o n i c h e n e l l a Ta b e l l a X X I X (risalente al regio decreto 30/9/1938 n.1652, modificata dal DM n. 166 del 18/7/1995, contenente i corsi di laurea in Ingegneria) e la raccolta di dati e informazioni (testi di base e programmi) sulle attività didattiche svolte nelle singole unità operative del GMEE. Era giunto il momento d’individuare linee di sviluppo su un progetto comune, che riguardasse sia l’aggiornamento della Ta b e l l a X X I X ( a n c h e s e s e m b r a v a d ovesse essere eliminata) sia l’introduzion e d i n u o v e d i s c i p l i n e a l l ’ i n t e r n o d e l raggruppamento Si diede a Carlo Offelli l’incarico di formulare una proposta di revisione dei titoli delle discipline del GMEE Nel corso della discussione si pensò anche alla possibilità di rived e r e i l t i t o l o d e l g r u p p o , i n m o d o d a allargarne gli orizzonti nel tentativo di unificare in esso tutti i cultori delle Misure in Italia Il titolo che suscitò maggiore interesse e su cui iniziare a riflettere f u : M i s u r e , M e t o d i e O s s e r v az i o n i . I l s e c o n d o p u n t o a l l ’ O d G r iguardò i Diplomi Universitari e, in p a r t i c o l a r e , l e n e c e s s a r i e v a r i a z i o n i n e l m o d o d i f a r e d i d a t t i c a r i s p e t t o a quella svolta nelle lauree. Si discusse su quanto si vociferava relativamente sia alla necessità di definire programmi di riferimento (o base comune) per l e d i v e r s e d i s c i p l i n e , s i a a i t e n t a t i v i , avanzati in diverse università, di organ i z z a r e i c o r s i d i d i p l o m a e q u e l l i d i laurea in for ma seriale Il terzo punto riguardò la scuola estiva per dott o r a n d i . D ’ A p u z z o r i f e r ì l e i n f o r m azioni che aveva raccolto su un ’analog a s c u o l a , o r g a n i z z a t a d a l g r u p p o d’Ingegneria Informatica, sviluppata in d u e s e t t i m a n e e c o n s e d e i t i n e r a n t e , con richiesta ai par tecipanti sia di una q u o t a d i p a r t e c i p a z i o n e s i a d i u n
modesto contributo per vitto e alloggio. Al termine delle lezioni si effettuava la distribuzione di questionari agli allievi e a i d oc en t i , p er l a v a l u t azi o ne d el l a qualità percepita dell’iniziativa. Franc o F e r r a r i s r i b a d ì l a d i s p o n i b i l i t à della sede di Torino a ospitare la scuola del GMEE Andrea Taroni si dichiarò favorevole, purché ogni anno si sceg l i e s s e s i a u n a t e m a t i c a d i v e r s a s i a una nuova sede itinerante Si suggerì d i s t i m o l a r e l a d i s c u s s i o n e d e i d o t t or a n d i a l t e r m i n e d i o g n i l e z i o n e e d i cercare il sostegno di sponsor, invitando per esempio costruttori di apparecchiature e prevedendo la possibilità di presentare i loro prodotti Tra i possibili s p o n s o r s i c i t a r o n o a n c h e I M G C , I E N G F, C S E LT, C E S I , C I S E , S T E T e d ENEL. I par tecipanti potevano essere, oltre ai dottorandi, ricercatori universitari e operatori di enti esterni interessat i a l l e p r o b l e m a t i c h e d i m i s u r e . Tr a i possibili temi si citarono: l’elaborazione dei segnali di misura; il trattamento statistico delle misure; le misure per il controllo di qualità; le misure di compatibilità elettromagnetica; la strumentazione numerica di misura. Al quar to punto all’OdG si trattò l’organizzazione di una Sessione didattica per la s u c c e s s i v a R i u n i o n e A n n u a l e d e l GMEE. Si pensò a una possibile tavola rotonda sulla didattica a distanza, con un confronto tra le sedi che erano state c o i n v o l t e n e l l a p r o b l e m a t i c a e u n esame delle diverse iniziative in corso. D o m e n i c o M i r r i s u g g e r ì d i s t u d i a r e p o s s i b i l i i n i z i a t i v e , q u a l i a d e s e m p i o giornate di studio, finalizzate al reperim e n t o d i f o n d i p e r i l m i g l i o r a m e n t o della didattica. Infine D’Apuzzo ricordò che era necessario ricorrere ai sistem i t e l e m a t i c i d i s p o n i b i l i p e r u n c o n t inuo aggiornamento delle banche dati realizzate nell’ambito del GMEE
Il 4 aprile del 1997, ricoprendo la carica di Preside della Facoltà d’Ingegner i a d i B r e s c i a , Ta ro n i o r g a n i z z ò u n congresso in memoria di Camillo Buss o l a t i , i n u n ’ a u l a m a g n a c h e v o l l e fosse intitolata: Aula Magna «Camillo B u s s o l a t i » Q u e l l a f u l ’ o c c a s i o n e p e r organizzare un Consiglio Scientific o ( C S ) d e l G M E E , c h e s i t e n n e i l 3 a p r i l e n e l l a s a l a c o n s i l i a r e d e l l a F ac o l t à d ’ I n g e g n e r i a d i B r e s c i a , a p e r t o
T M n 104 N . 0 1 n 2 0 2 3 STORIA E CURIOSITÀ
s
ai componenti sia della Commissione di Coordinamento sia del GMEE presenti a Brescia per la giornata di commemorazione di Bussolati Savino, in seguito all’invio insieme a D’Apuzzo della lettera in cui entrambi si scusavan o p e r l o s c r e z i o c h e c ’ e r a s t a t o f r a loro, modificò l’OdG ritirando il punto in cui rimetteva al Consiglio il suo mandato. Nelle comunicazioni riferì che in merito alle procedure, in corso in quel p e r i o d o , r e l a t i v e a u n c o n c o r s o p e r associati erano iniziati gli scrutini per la formazione delle commissioni. D o p o l e c o m u n i c a z i o n i , i l s e c o n d o punto all’OdG riguardò la preparazion e d e l X I V C o n g r e s s o A n n u a l e GMEE, che si sarebbe tenuto a Como a giugno di quell’anno. Ferrero relaz i o n ò s u l l o s t a t o d i a v a n z a m e n t o d e i l a v o r i , p r e s e n t a n d o u n p r o g r a m m a preliminare: comunicò che, in accordo c o n i l p r e s i d e n t e , a v e v a i n v i a t o a l l a mailing list del GMEE un messaggio in c u i m i t i g a v a l e p r e o c c u p a z i o n i d i q u a n t i i n f o r m a v a n o s u l l ’ i m p o s s i b i l i t à d’inviare al Congresso contributi originali a causa della concomitanza con i c o n g r e s s i i n t e r n a z i o n a l i I M E K O e I M T C d e l l a I E E E N e l m e s s a g g i o e g l i chiariva l’oppor tunità di presentare in m o d o s i n t e t i c o l e p r o p r i e a t t i v i t à d i ricerca, anche se già proposte altrove, i n q u a n t o q u e l l o e r a l ’ a n n o i n c u i s i d o v e v a f a r e u n p r i m o e s a m e s u l l e m o d a l i t à d i p r e s e n t a z i o n e d e i n u o v i p r o g e t t i M U R S T 4 0 % e s u l l e p o s s i b i l i aggregazioni delle sedi che vi avrebbero preso par te Preannunciò, inoltre, c h e i l S i n d a c o d i C o m o a v e v a c o l t o c o n p i a c e r e l ’ i n v i t o d e l p r e s i d e n t e GMEE a presenziare all’inaugurazione del Congresso e a offrire, nella prima sera del Congresso, un cocktail di b e n v e n u t o n e l l a s a l a c o n s i l i a r e d e l Comune, a Palazzo Cernezzi Ernesto
A r r i r e l a z i o n ò s u l l ’ o r g a n i z z a z i o n e della Tavola Rotonda sulla Qualità ed Elio Bava su quella relativa alla Compatibilità Elettromagnetica
Il terzo punto all’OdG era inerente alla r i o r g a n i z z a z i o n e d e l C N R . I l
G M E E a v e v a p r e s e n t a t o d u e P r o g e t t i Coordinati, di cui non si avevano ancora notizie, anche perché erano previste n u o v e n o r m a t i v e a l l e q u a l i s i s t a v a l a v o r a n d o a l l ’ i n t e r n o d e l C N R . P o c o
oppor tuna, a parere di chi scrive, fu la d e c i s i o n e d i a b b a n d o n a r e i P r o g e t t i
F i n a l i z z a t i , c o n l a m o t i v a z i o n e c h e richiedevano un lungo iter per l’approvazione, nonostante se ne riconoscesse l’efficacia in termini di risposta alle esigenze del mondo produttivo In part i c o l a r e , s a r e b b e r o s o r t i i c o s i d d e t t i C e n t r i A s s o c i a t i , c h e a v r e b b e r o avuto il compito di presentare progetti mirati, della durata variabile tra tre e cinque anni, rinnovabili una sola volta e con prevista par tecipazione di colleg h i s t r a n i e r i . I C o m i t a t i n a z i o n a l i d i consulenza del CNR avrebbero individ u a t o i s e t t o r i d i s c i p l i n a r i o l e l i n e e prioritarie per l’attivazione dei suddetti Centri Antonio Bossi suggerì di creare all’interno del GMEE più Centri, ma Luigino Benetazzo precisò che, per l a c o n s i s t e n z a n u m e r i c a d e l G M E E , non era possibile pensare a più di un C e n t r o . S a v i n o d i e d e i n f o r m a z i o n i sugli Istituti Nazionali di Coordin a m e n t o ( I N C ) i n t e r n i a l C N R C h i h a a v u t o l a b o n t à d i l e g g e r e l e par ti precedenti di questa storia ricorderà che la nascita di questi Istituti rientrava nella riorganizzazione allora in atto all’interno del CNR L’INC avrebb e a v u t o l a f u n z i o n e , s u b a s e s p e r imentale e temporanea, di coordinare I s t i t u t i e C e n t r i d e l C N R i n t e r e s s a t i a t e m a t i c h e a f f i n i , i n d i v i d u a t e a u t o n omamente dal Consiglio di Presidenza o s u l l a b a s e d i p r o p o s t e f o r m u l a t e d a i Comitati Nazionali di Consulenza. Le attività dell’INC sarebbero state svolte con finanziamenti esterni all’Ente, ottenuti attraverso la presentazione di progetti in campo nazionale e/o comunitario e/o internazionale. Gli Istituti e i C e n t r i a f f e r e n t i a l l ’ I N C a v r e b b e r o mantenuto, in piena autonomia e presso le loro sedi, le attribuzioni e i compit i l o r o c o n f e r i t i d a g l i o r d i n a m e n t i d e l CNR e i relativi finanziamenti. La ratio degli INC era quella di permettere una simbiosi tra organi del CNR e la rete di r i c e r c a u n i v e r s i t a r i a , c o n s e n t e n d o u n migliore coordinamento tra i vari settor i d e l l a r i c e r c a s c i e n t i f i c a , a l t r i m e n t i s e g m e n t a t i , e q u i n d i u n r i s p a r m i o i n t e r m i n i d i r i s o r s e u m a n e e d e c o n o m iche Il GMEE era interessato a due di questi Istituti, quello INESTI (Istituto Nazionale per l’Elettronica, la Scienza e
le Tecnologie dell’Informazione) e quello sulla “Metrologia” Savino comunic ò , r e l a t i v a m e n t e a l p r i m o I s t i t u t o , l ’ I -
N E S T I , d i a v e r p a r t e c i p a t o a d i v e r s e riunioni dei presidenti dei gruppi CNR relativi a tutta l’Area K (Area dell’Inform a z i o n e ) , i n c u i f i n a l m e n t e s i r i c o n osceva alle Misure il giusto peso culturale, paritario con gli altri settori dell’Infor mazione. Nell’ultima riunione conv o c a t a a R o m a a l C N R , i l 1 0 m a r z o , Vito Monaco, presidente del Comitat o d ’ I n g e g n e r i a e A r c h i t e t t u r a d e l C N R , a v e v a c h i a r i t o c h e l e d i f f i c o l t à per la nascita di tale Istituto risiedevano nell’opposizione da par te del Comitato di Fisica del CNR, che aveva approvato la costituzione dell’INEO (Istituto Nazionale sui materiali e dispositivi per l’Elettronica e l’Optoelettronica). Il contendere era legato alla presenza della parola elettronica, in entrambi i nomi degli Istituti, non gradita ai fisici che chiedevano di eliminarla da INES T I I c o l l e g h i d e l C N U C E ( C e n t r o N a z i o n a l e U n i v e r s i t a r i o d i C a l c o l o Elettronico) e dell’IEI (Istituto di Elaborazione dell’Informazione del CNR), in un documento, espressero parere favorevole all’esclusione della lettera E dall’INESTI, che avrebbe assunto l’acronimo di INSTI (Istituto Nazionale per le S c i e n z e e l e Te c n o l o g i e d e l l ’ I n f o r m azione) ispirandosi al We b D ic tio n a ry of Cybernetics and Systems Auspicav a n o a l t r e s ì c h e i c o l l e g h i d e l s e t t o r e elettronico aderissero al nuovo Istituto s i n d a l s u o a v v i a m e n t o . E s c l u d e v a n o l ’ i p o t e s i c h e u n l o r o r i f i u t o a v r e b b e p o t u t o i n f l u i r e s u l l a c o s t i t u z i o n e d e ll’INSTI o intaccar ne la sua unitarietà Monaco informò anche che questi contrasti tra universitari potevano comportare la loro esclusione da questi Istituti ( c o m e p o i a v v e n n e ) , d i c u i a v r e b b e f a t t o p a r t e s o l o p e r s o n a l e i n t e r n o a l CNR.
Savino informò sulle difficoltà che stava incontrando l’iter di approvazione dell’INC per la Metrologia, in quanto oltre all’IMGC avevano mostrato interesse all’Istituto solo altri due organi del CNR, uno con sede a Palermo, coordin a t o d a Vi t t o r i o C e c c o n i , e l ’ a l t r o a N a p o l i , c o n r e s p o n s a b i l e M a r i o S avastano. Inoltre, nella prima fase, gli universitari non avevano la possibilità
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di definire le linee di azione e sviluppo degli INC D’Apuzzo e Savino deciser o a l l o r a d i a v v a l e r s i d e l c e n t r o C N R napoletano per far conoscere le attività svolte dal GMEE e da avviare, in prospettiva, nel campo delle misure elettriche ed elettroniche Franco Cabiati, in assenza di Sergio Sartori, relazionò su una serie di iniziative volte a coordinar e l e a t t i v i t à m e t r o l o g i c h e i n I t a l i a . I n par ticolare, sintetizzò i contenuti di un d o c u m e n t o e l a b o r a t o a l l ’ i n t e r n o d e ll’IENGF in cui si auspicava, aldilà delle vicende di ristrutturazione del CNR, la costituzione di un Istituto nazionale per l a M e t r o l o g i a c o n l a f u s i o n e d e ll’IMGC, dell’IEN e dell’INMRI (Istituto Nazionale Metrologico delle Radiazioni Ionizzanti dell’ENEA). Non si ebbe la costituzione dell’Istituto CNR per la Metrologia ma, in base a quanto auspic a t o d a l l ’ I E N , n a c q u e n e g l i a n n i s u cc e s s i v i l ’ I N R i M , c o m e a n t i c i p a t o i n precedenti parti di questa storia. A l p u n t o 4 d e l l ’ O d G D ’ A p u z z o r e l az i o n ò s u l l e p r o p o s t e a v a n z a t e d a l l a C o m m i s s i o n e D i d a t t i c a i n m e r i t o a l l a scuola per dottorandi. Benetazzo suggerì. tra i possibili temi oggetto di approfondimento da par te della costituenda Scuola, quello relativo alle misure sul software Si decise di formare u n a c o m m i s s i o n e , f o r m a t a d a M a s s imo D’Apuzzo, Franco Ferraris, Sergio Sar tori e Andrea Taroni, che preparass e u n a p r o p o s t a d a s o t t o p o r r e a l l ’ a ssemblea del GMEE per l’approvazione.
Si passò, quindi, al quinto punto all’ordine del gior no, relativo alle richieste di finanziamento delle ricerche
Savino informò che non erano ancora state pubblicate le procedure e i criteri d a s e g u i r e p e r a v a n z a r e r i c h i e s t e e x M U R S T 4 0 % D a r i o P e t r i i l l u s t r ò u n documento ministeriale in suo possesso, relativo a tale finanziamento. I prog e t t i i n t r a - u n i v e r s i t a r i s a r e b b e r o s t a t i co-f inanziat i per il 40% e quel l i int eru n i v e r s i t a r i p e r i l 6 0 % A o g n i a r e a s c i e n t i f i c o - d i s c i p l i n a r e s a r e b b e s t a t o assicurato non meno del 3% delle risorse complessive disponibili Era prevista una valutazione dei progetti sia in itinere sia ex post
Al punto 6 all’OdG D’Apuzzo riassuns e q u a n t o l a C D a v e v a s u g g e r i t o i n
merito alla modifica del nome del G M E E D o p o a m p i a d i s c u s s i o n e s i decise di rinviare ogni decisione all’Assemblea di Como del giugno successivo. Savino ricordò gli incontri internazionali che si sarebbero tenuti quell’anno a Ottawa in Canada e a Tampere in Finlandia, prima del Congresso GMEE a Como.
Come si è accennato, il giorno seguente (4 aprile), sempre a Brescia nell’Aul a M a g n a “ C a m i l l o B u s s o l a t i ” , s i tenne il Convegno a lui dedicato, dal titolo “Didattica e ricerca per l’innovazione tecnologica” . La scelta degli inter venti fu orientata a presentare lo stato dell’ar te dei settori nei quali s i e r a s v o l t a l ’ a t t i v i t à a c c a d e m i c a d i B u s s o l a t i . D o p o i s a l u t i d e l r e t t o r e dell’Università di Brescia e l’introduzion e a i l a v o r i d i Ta ro n i , s i e b b e r o g l i i n t e r v e n t i d e i p r o f e s s o r i : P i e r F r a n c esco Manfredi (Pavia) sulla strumentazione per rivelatori di radiazioni; Sigf r i d o L e s c h i u t t a ( P o l i t e c n i c o To r i n o ) sulla strumentazione elettronica di ultima generazione; Francesco Malerba (Brescia) sull’innovazione tecnologica d e l l e i m p r e s e i t a l i a n e n e g l i u l t i m i decenni; Alessandro Sinatra (Castell a n z a ) s u l l ’ i s t r u z i o n e s u p e r i o r e i n campo tecnico-economico Al termine d e l l a g i o r n a t a , n e l p o m e r i g g i o , s i t e n n e u n ’ i n t e r e s s a n t e Ta v o l a r o t o n d a ( T R ) , o r g a n i z z a t a d a i c o l l e g h i d i B r es c i a e d i M i l a n o , d a l t i t o l o “ M i s u r e e d e l a b o r a z i o n e d e l l ’ i n f o r m azione: quali punti in comune?” . La motivazione risiedeva su una serie di osser vazioni fatte tra colleghi dell’unità di Milano (in par ticolare, Alessand r o F e r r e ro e Vi n c e n z o P i u r i ) e d i altre sedi, riguardanti la vicinanza di m o l t i i n t e r e s s i d i r i c e r c a , d i d a t t i c i e a p p l i c a t i v i t r a l e a r e e i n f o r m a t i c a e misuristica Gli inter venti programmati v i d e r o l a p a r t e c i p a z i o n e d i c o l l e g h i d e i s e t t o r i m i s u r i s t i c o , i n f o r m a t i c o e industriale La TR fu introdotta da Ferrero Di seguito, si ripor tano i titoli degli i n t e r v e n t i e i r e l a t o r i ( t r a p a r e n t e s i ) : N u o v i s v i l u p p i d e l l a s t r u m e n t a z i o n e n u m e r i c a d i m i s u r a ( M a r i o S a v i n o ) ; M i s u r e e I n f o r m a t i c a ( L o r e n z o M e zz a l i r a ) ; L e m i s u r a z i o n i e i l s o f t w a r e ( L u i g i n o B e n e t a z z o ) ; I p r o b l e m i d i m i s u r a n e l l ’ I n g e g n e r i a d e l s o f t w a r e
(Alfonso Fuggetta); Misure per il proc e s s o d i s v i l u p p o d i s o f t w a r e o b j e c to r i e n t e d ( E l i s e o M a m b e l l a ) S e g u ì a g l i i n t e r v e n t i p r o g r a m m a t i u n p r o f icuo dibattito, in cui si sottolineò l’attenzione del GMEE per le tematiche della T R , a q u e l t e m p o m o l t o a t t u a l i , e c h e ebbero negli anni successivi un notevole sviluppo.
GLI INCONTRI INTERNAZIONALI E IL CONGRESSO DI COMO
Dal 19 al 21 maggio 1997 si tenne a Ottawa, in Canada, l’IMTC/97 IEEE I n s t r u m e n t a t i o n a n d M e a s u r e m e n t Te c h n o l o g y C o n f e r e n c e , d a l t i t o l o “ S e n s i n g , P r o c e s s i n g , N e t w o r k i n g ” , che fu un successo, con la presentazione di 289 ar ticoli, oltre il 10% dei quali d i a u t o r i i t a l i a n i , l a m a g g i o r p a r t e appar tenenti al GMEE, componenti di quasi tutte le sue unità scientifiche. Il XIV World Congress IMEKO, dal titolo “New Measurements Challanges and Visions” , si tenne a Tampere in Finlandia, dal 2 al 6 giugno. In occasione del Congresso, si riunì il Comitato TC4 IMEKO, il quale decise che la sede del successivo Simposio del TC4 sarebbe s t a t a N a p o l i , i n s i e m e a l t e r z o Wo r kshop sugli ADC, dal 17 al 18 settembre 1998. La costituzione del Working Group su “AD and DA converter metrol o g y ” f u f o r m a l i z z a t a I l s e c o n d o Workshop IMEKO del TC4 sulla modellazione e test di ADC si svolse dall’1 al 2 giugno 1997, prima del Congresso Il Workshop, organizzato da Pasquale Daponte e Linus Michaeli, fu seguito d a u n a t a v o l a r o t o n d a f i n a l e s u i p r og e t t i e u r o p e i , c o o r d i n a t a d a H a r a l d S c h u m n y e P a s q u a l e A r p a i a M ic h a e l i r i b a d ì l a n e c e s s i t à d i c o l l e g am e n t i c o n l ’ i n d u s t r i a , i p r o d u t t o r i d i s t r u m e n t a z i o n e , g l i u t e n t i f i n a l i e d esper ti IEEE nel campo della conversione analogico-digitale e digitale-analogica
I l n o n o S i m p o s i o T C 4 , d a l t i t o l o “E le c tric a l In stru m e n ts in In d u stry ” , fu organizzato a Glasgow in Scozia, dall ’ 8 a l 9 s e t t e m b r e 1 9 9 7 , d a I a n A Henderson e Joseph McGhee Savino svolse le funzioni di Chairman in a s s e n z a d i A d a m F i o k , c h e a v e v a
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ottenuto l’autorizzazione dall’IMEKO General Council di organizzare eccezionalmente, anche se non consentito, un Simposio nello stesso anno in cui si e r a s v o l t o i l Wo r l d C o n g r e s s . N o n ostante questa limitazione, il Simposio e b b e u n a b u o n a p a r t e c i p a z i o n e e f u caratterizzato dalla visita a Edimburgo e a l l a v i c i n a c e n t r a l e n u c l e a r e d i To rness. Alla cena di gala alcuni par tecipanti indossarono il kilt, indumento ufficiale di parate ed eventi nazionali contraddistinto dal tartan appar tenente al proprio Clan. Nella Fig. 1 Mario Savin o è f r a I a n A . H e n d e r s o n e J o s e p h McGhee, che indossa il kilt
caratteristica del Congresso era quella di g uar dar e a nuove t em at iche con il c o n t r i b u t o d i q u a n t i r i c o n o s c e s s e r o i l r uol o indis pens abil e del l e m is ur e nell ’ a m b i t o d e l l a f o r m a z i o n e s u p e r i o r e t e c n i c o s c i e n t i f i c a . A q u e s t o s c o p o s i diede più spazio a tre TR Il Congresso si aprì senza la preannunciata presenza del sindaco di Como, che si scusò in quanto trattenuto a Roma da un impeg n o i m p r e v i s t o , m a c o n i l s a l u t o d e l p r e s i d e D e l l a V i g n a d e l l a F a c o l t à d ’ I n g e g n e r i a d e l l a s e d e d i C o m o d e l P o l i t e c n i c o d i M i l a n o . L a m a t t i n a d e l primo giorno fu dedicata alla presentazione completa e aggiornata delle attività di ricerca, svolte dall e d i v e r s e u n i t à o p e r a t ive.
Le pubblicazioni furono r accol t e e pubbl icat e in un testo, secondo le linee d i r i c e r c a d e l G M E E , e l e n c a t e n e l l a S e z i o n e M i s u r e n e l G r u p p o
I l X I V C o n g r e s s o A n n u a l e d e l GMEE si tenne a Como nella Villa Olm o , d a l 1 7 a l 1 9 g i u g n o 1 9 9 7 , p r om o s s o d a l l ’ U n i t à d e l P o l i t e c n i c o d i Milano con il Comitato organizzatore formato da Bava, Brandolini, Ferrero e Savino, mentre della segreteria organizzativa facevano par te Cris t a l d i , D ’ A n t o n a , G a l z e r a n o , Lazzaroni , Ottoboni e Svelto Le motivazioni della scelta di Como come sede del Congresso stavano nel sostegno che il GMEE aveva dato e avrebbe continuato a dare alla Gior nata della Misurazione (GdM) la cui 16a edizione si sarebbe tenuta al termine dell’Assemblea generale del GMEE. Un’altra
G N R E T E d e l C N R I r es p o n s a b i l i d i t a l i l i n e e s i n t e t i z z a r o n o i r i s u l t a t i r a g g i u n t i n e l l e s e d i d a loro coordinate Le linee d i r i c e r c a e i r e l a t i v i r es p o n s a b i l i s o n o q u e l l i g i à r i p o r t a t i n e l l ’ o t t a v a p a r t e d i q u e s t a s t o r i a . Nel pomeriggio si svolse u n ’ i n t e r e s s a n t e T R s u l l a “ Q u a l i t à n e g l i A t enei” , moderata da Ernes t o A r r i L a s e r a v i f u i l c o c k t a i l d i b e n v e n u t o , offer to dall’amministrazione comunale di Como. Il secondo giorno si svolsero altre due TR. Al mattino si tenne quella sulla “Caratterizzazione dei sistem i n u m e r i c i d i m i s u r a ” , c o n l o scopo di definire sia i contenuti di poss i b i l i p r o g e t t i d i r i c e r c a d i r i l e v a n t e interesse nazionale (ex MURST 40%), sia le sedi che si volessero aggregare L a T R d e l p o m e r i g g i o , m o d e r a t a d a Elio Bava, fu dedicata alle “Misure p e r l a c o m p a t i b i l i t à e l e t t ro m agnetica” Terminati i lavori, vi fu una gita in battello sul lago, con inclusa la Cena sociale Nella par te finale degli atti del XIV Congresso, furono ripor tate l e r e l a z i o n i p r e s e n t a t e a l l a T R s u
“Campi elettromagnetici in prossimità di linee elettriche in alta tensione” del X I I I C o n g r e s s o G M E E t e n u t o a S a n t a C e s a r e a Te r m e n e l s e t t e m b r e 1 9 9 6 , con gli inter venti di Leschiutta, Crotti, Bossi, Lattarulo, Cadossi-Traina e De Leo-Mariani Primiani Al mattino del 19 giugno vi fu l’Assemb l e a d e l G M E E . Sa v i no d i e d e i n f o rm a z i o n i s u l l o s t a t o d e i l a v o r i i n e r e n t i a l l a r i o r g a n i z z a z i o n e d e l C N R S i passò poi a discutere sulle linee di ric e r c a e s u i n o m i d e l l e d i s c i p l i n e d e l r a g g r u p p a m e n t o . S i a p p r o v ò l ’ i s t i t uzione di una nuova linea sulle “Misur e d i c o m p a t i b i l i t à e l e t t ro m agnetica” , con responsabile Elio Bav a C a r l o O f f e l l i r e l a z i o n ò s u l l e m o d i f i c h e d a a p p o r t a r e a l l e m a t e r i e previste per il settore K10X. Suggerì di accorciare i nomi delle discipline, che n o n d o v e v a n o e s s e r e u n a b s t r a c t d e l loro contenuto. Così, ad esempio, Fondam ent i del l a m is ur azione e m et r ol og i a g e n e r a l e e l e t t r i c a p o t e v a e s s e r e accorciato a Fondamenti della misurazione In tal modo però, si fece notare, non appariva in nessun corso del ragg r u p p a m e n t o l a p a r o l a m e t r o l o g i a . Offelli inserì un insegnamento specifico per i Corsi di Laurea in Informatica, Te l e c o m u n i c a z i o n i e B i o m e d i c a , n e i quali apparivano discipline che richiamavano le misure come “Strumentazione Biomedica” per il settore K06X Si d i s c u s s e p o i d e l s o s t e g n o d a t o d a l GMEE alla riorganizzazione degli Istituti Metrologici e, in par ticolare, all’unificazione dell’IEN Galileo Ferraris e dell’IMGC Gustavo Colonnetti Sigfrido Leschiutta aveva ritenuto oppor tun o c h e i l p r e s i d e n t e p r o - t e m p o r e d e l G M E E f a c e s s e p a r t e d e l C o n s i g l i o Scientifico (CS) dell’IEN, di cui egli era presidente Savino ringraziò dell’invito e assicurò la sua par tecipazione alle riunioni del CS IEN. D’Apuzzo relazionò su quanto proposto dalla CD per l’attivazione della scuola di dottorato L’Assemblea approvò la scelta iniziale di Torino come sede della scuola per il primo triennio. La proposta sulle temat i c h e s a r e b b e s t a t a a v a n z a t a d a l l e U n i t à G M E E d i To r i n o e B r e s c i a e s i demandava l’approvazione al CS del GMEE, che si sarebbe riunito tra fine novembre e i primi di dicembre. Venne-
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Figura 1 – Da sinistra a destra Ian A. Henderson, Mario Savino e Joseph McGhee
ro poi toccati altri temi, tra cui la necessità di approfondire le nuove regole sui progetti MURST 40%, in cui Benetazzo si offrì di coadiuvare Savino, l’eventuale par tecipazione del Simposio organizzato a Torino in ottobre in memoria d i G a l i l e o F e r r a r i s , d i c u i r i c o r r e v a i l c e n t e n a r i o d e l l a m o r t e , e l ’ o f f e r t a d i R o b e r t o B u c c i a n t i , s e g r e t a r i o d e l C T 8 5 d e l C E I , d i r e n d e r e d i s p o n i b i l i a i membri del GMEE gli estratti dei verbali delle riunioni nazionali e internazionali
LA GIORNATA
DELLA MISURAZIONE E LA MORTE DI MARIANO CUNIETTI
Dal 19 al 20 giugno 1997 si tenne, s e m p r e a C o m o n e l l a Vi l l a O l m o , l a XVI GdM Come si è scritto nelle precedenti par ti di questa storia era già il s e c o n d o a n n o c h e M a r i a n o C u n i e t t i n o n p r e s i e d e v a l a G d M , m a a n c h e quell’anno inviò il suo saluto ai par tecipanti Era stato nominato un comitato organizzatore della GdM for mato da Ferrero, Giussani, Rossi, Sar tori (che sostituiva Cunietti nel moderare il d i b a t t i t o ) e Z i n g a l e s F u r o n o p e r l a p r i m a v o l t a t r a t t a t i t e m i d i p s i c o l o g i a con la relazione di Mario Zanforlin dell’Università di Padova dal titolo “Il sistema uomo e i processi psicol o g i c i d i v a l u t a z i o n e e m i s u r azione” . Zanforlin mostrò come i proc e s s i p s i c o l o g i c i p o s s a n o g i o c a r e u n r uol o s pes s o pr eval ent e nel condizionare il sistema sensoriale, trasformand o i s e n s o r i d i c u i l ’ u o m o d i s p o n e i n strumenti di misura assai poco affidabili. Seguirono le relazioni di Alessandro
Ferrero e Luca Mari su “L’inquadramento della misurazione nelle scienze dell’informazione” e di Luigi Gonella e Sergio Sar tori su “Nuove prospettive sul problema del confronto tra campioni nella metrologia internazionale”
Gli Atti della XVI Giornata della Misurazione furono pubblicati su un inser to speciale della rivista "Qualità" (inser to speciale al n 5/97)
Nel luglio 1997 scompar ve Mariano
Cunietti, da anni afflitto dal morbo di P a r k i n s o n , m a f i n o a l l a f i n e l u c i d o d i mente e sempre pronto a sorridere e a
scherzare. Fisico per formazione, egli d e d i c ò l a p r o p r i a v i t a a l l e m i s u r e , a i suoi fondamenti, al rilevamento e alla r a p p r e s e n t a z i o n e N o t e v o l e f u i l s u o impegno dedicato alla rivalutazione di una disciplina come quella delle misure, troppo a lungo trascurata in ambito accademico Nel 1981 Cunietti aveva deciso di avviare, con le Giornate dell a M i s u r a z i o n e ( G d M ) , u n p r o g e t t o ambizioso, quello di unire tutti coloro che si interessavano di misure in Italia, c e r c a n d o d i d e f i n i r e i t e r m i n i d e l l i nguaggio tecnico impiegato nei diversi compar ti in cui si operava, allo scopo di ottenere maggiore chiarezza nella c o m p r e n s i o n e r e c i p r o c a C u n i e t t i f u inizialmente coadiuvato nell’organizzazione della GdM da Alber to Giussani e Luca Mari. Questi, insieme a F e r r e ro , R o s s i , S a r t o r i e Z i n g al e s , c u r a r o n o u n o p u s c o l e t t o s u l l a G d M , l a c u i c o p e r t i n a è m o s t r a t a i n Fig. 2.
Il volumetto contiene una sintesi dell’articolo “Measurement Day in Como An Italian experience” , scritto da Cunietti, C o s t a n t i n i , G o n e l l a , M a r i e S a v i n o , presentato al XIII IMEKO Wo r ld C o ngress di Torino nel 1994 Inoltre nell’opuscoletto è possibile leggere la lettera, di seguito ripor tata, che Cunietti nel 1981 inviò a colleghi e amici per introdurre la GdM.
“C a ri a m ic i e c o lle g h i, se m b ra stra n o v o l e r p a r l a r e a d e i t e c n i c i e c o n d e i t e c n i c i d i u n a r g o m e n t o g i u d i c a t o d i sc a rsa im p o rta n z a p ra tic a c o m e i fo nd a m e n t i d e l l ’ o p e r a z i o n e d e l m i s u r are . La te c n ic a è ta lm e n te riv o lta v e rso n u o v e fro n tie re c h e n o n a m a fe rm a rsi a rifle tte re su i p rin c ip i R ite n g o in v e c e g iu sto ric h ia m a re l’a tte n z io n e su i p rob le m i lo g ic i d e lla m isu ra p e r la g e n era lità e l’e sse n z ia lità d i q u e sta o p e raz io n e M i p a re c h e se n e p a rli tro p p o p o c o e q u a n d o s e n e p a r l a s a l t a n o a lla lu c e m o lte a m b ig u ità , m o lte c o nt r a d d i z i o n i , m o l t i f r a i n t e n d i m e n t i . A b e n v e d e r e , l a m i s u r a z i o n e è v e r am e n t e u n a d e l l e e s p r e s s i o n i p i ù a l t e d e l l a t e c n i c a d i t u t t i i t e m p i e q u i n d i n o n e su la d a l c a m p o te c n ic o c a p ire e s t u d i a r e l a s u a s t r u t t u r a f o n d a m e n t al e O g n i a n n o c i t r o v e r e m o , i o e t u t t i q u e l l i c h e v o r r a n n o s e n t i r s i c o i n v o l t i i n q u e s t i p r o b l e m i , p e r l a ’ G i o r n a t a d e lla M isu ra z io n e ’ , la c u i c a ra tte ristic a p r i n c i p a l e s a r à q u e l l a d i e s s e r e c e n t r a t a s u l l a d i s c u s s i o n e l i b e r a r ig u a r d o a u n o o d u e a r g o m e n t i , p r ep a ra ti c o n d o c u m e n ti d istrib u iti in p rec e d e n z a a tu tti c o lo ro c h e in te rv e rra nn o : c iò p o trà c o stitu ire stim o lo e m e zz o p e r i l c h i a r i m e n t o d e i p r o b l e m i e p e r u n a lo ro g ra d u a le so lu z io n e ” A l b e r t o G i u s s a n i e G i u s e p p e Z i ng a l e s c u r a r o n o u n v o l u m e , i n c u i è r a c c o l t a u n a s e l e z i o n e d e l l ’ a t t i v i t à s c i e n t i f i c a n e g l i s c r i t t i d i M a r i a n o Cunietti dal 1946 al 1996, la cui coper tina è ripor tata in Fig. 3. Zingales, alla fine della prefazione del libro così scrive: “Nelle GdM si è sempre ricord a t o c h e l a m i s u r a z i o n e p u ò e s s e r e definita come un ’ ar te, che sta tra la filosofia dei princìpi e la scienza delle tecnologie Io spero che lo stesso spirito s i a c o n s e r v a t o a n c h e i n f u t u r o n e l l e GdM che verranno: non è solo un debito che abbiamo verso Mariano Cuniett i , a c u i d o b b i a m o e s s e r e g r a t i p e r averci guidato per un lungo affascinant e p e r c o r s o s u l l a s t r a d a d e l l a c o n oscenza, dal Suo insegnamento abbiamo tratto una necessità di riflessione e d i s t u d i o , u n ’ a p e r t u r a c u l t u r a l e c h e è nostro dovere e nostro compito trasmettere anche ai futuri più giovani par tecipanti”.
La “Giornata della misurazione” divenne
T M 108 N . 0 1 2 0 2 3 STORIA E CURIOSITÀ s
Figura 2 – Opuscoletto sulla storia della Giornata della Misurazione
u n l u o g o n e l q u a l e s i i n c o n t r a r o n o scienziati e tecnici delle più disparate p r o v e n i e n z e c u l t u r a l i , p e r c o o p e r a r e nello studio del ruolo epistemico della misurazione, analizzando il significato delle misure e la possibilità di un loro trattamento nell’identificazione e validazione di modelli. A questo fine, per a f f e r m a r e a n c h e l ’ u n i t à d e l l e s c i e n z e n a t u r a l i e u m a n e , C u n i e t t i i n v i t ò a l l e G d M g l i s t u d i o s i d e l l i n g u a g g i o d a l punto di vista filosofico e logico, insiem e a g l i e p i s t e m o l o g i . A l t r i d u e t e m i unificanti delle GdM furono il Vocabol a r i o I n t e r n a z i o n a l e d i M e t r o l o g i a –VIM (Inter national Vocabular y of Basic and General Terms in Metrology) e l a G u i d a a l l ’ E s p r e s s i o n e d e l l ’ I n c e rtezza di Misura – GUM (Guide to the Expression of Uncertainty in Measurem ent) Sia il vocabolario sia la guida f u r o n o a r g o m e n t i f i s s i d e l l e G d M e consentirono di parlare un linguaggio m i s u r i s t i c o c o m u n e t r a t u t t i i p a r t e c ipanti Significative sono le parole scritt e d e l c o m i t a t o o r g a n i z z a t o r e d e l l a GdM, nominato in sostituzione di Cunietti, in una relazione sul futuro della
G i o r n a t a d e l l a M i s u r a z i o n e (GdM): “È stato da tutti riconosciuto come l’esperienza della G d M , o r g a n i z z a t a e g u i d a t a dal compianto Cunietti, sia irripetibile. Il Suo carisma, la Sua dedizione all’iniziativa, la Sua c o m p e t e n z a , l a S u a c a p a c i t à d i c o i n v o l g e r e e c o n q u i s t a r e e s t e r n i a l n o s t r o a m b i e n t e p e r f ar ne ’ am ici del l a G dM’ , hann o c o s t i t u i t o u n c o m p l e s s o d i c o n d i z i o n i u n i c h e , c a p a c e d i p r o d u r r e l a G d M c h e t u t t i a b b i a m o a m a t o e f r e q u e n t ato” D a l 2 7 a l 2 9 o t t o b r e d i q u e ll ’ a n n o s i t e n n e a To r i n o , i n occasione dei cento anni dalla m o r t e d i G a l i l e o F e r r a r i s , patrocinato dal Politecnico, dal Comune e dall’Accademia dell e S c i e n z e d i To r i n o o l t r e c h e d a l l ’ I E N , i l S i m p o s i o I n t e rnazionale dal titolo “Galileo F e rra ris a n d th e c o n v e rsio n o f e n e rg y : d e v e lo p m e n ts o f e le ct r i c a l e n g i n e e r i n g o v e r a c e ntu r y ” . La figura dell’illustre scienziato fu ricordata all’inizio del Simposio da Elio Casetta, Rodolfo Zich, Sigfrido Leschiutta, Claudio Egidi e Valentino Castellani. I loro inter venti, insieme alle 25 relazioni dei par tecipanti, furono raccolte in un volume a cura dell’IEN Degno di nota è anche l’ar ticolo d i S i g f r i d o L e s c h i u t t a , a p p a r s o s u l l a rivista internazionale PHYSIS di storia d e l l a S c i e n z a ( v o l u m e X X X V 1 9 9 8 ) , dal titolo “Galileo Ferraris e il trasformatore” , in cui si racconta come la simbiosi in Galileo Ferraris tra il fisico, il matematico e l’ingegnere lo portarono a convincere tutti sulla necessità d e l l a c o r r e n t e a l t e r n a t a e d e l t r a s f o rm a t o r e p e r l a d i s t r i b u z i o n e d e l l ’ e n e rgia elettrica.
CONCLUSIONI
S i s o n o s i n t e t i z z a t i g l i a v v e n i m e n t i , relativi all’anno 1997 della presidenza di Mario Savino, con Massimo D’Ap u z z o s e g r e t a r i o , c a r a t t e r i z z a t i d a for ti innovazioni all’interno sia dell’Università sia del CNR. L’anno successiv o , i l 1 9 9 8 , f u r i c c o d i e p i s o d i p e r i l
GMEE, quali: l’esame delle cause che avevano por tato alla non approvazione dei progetti redatti da componenti d e l G M E E c o n l e n u o v e n o r m e p e r i l finanziamento ex MURST 40%; l’avvio d e l l a S c u o l a p e r d o t t o r a n d i ; l e p r i m e r i u n i o n i d e l G N R E T E d e l C N R ; l e i n izial i pr opos t e di nuova ar t icol azione d e i c o r s i d i s t u d i o u n i v e r s i t a r i ; g l i a p p u n t a m e n t i i n t e r n a z i o n a l i , c o m e l ’ I M T C / 9 8 I E E E , t e n u t o a S t P a u l n e l Minnesota (USA); il decimo Simposio d e l l ’ I M E K O T C 4 , s v o l t o a N a p o l i , a l q u a l e f u a b b i n a t o i l X V C o n g r e s s o Annuale del GMEE. Durante quel Congresso la presidenza del GMEE passò a M a s s i m o D ’ A p u z z o , c o n G a e t a n o Iuculano segretario Tutto ciò, insieme con la nascita della rivista Tutto Misure (T M) nel 1999, farà par te della decima par te di questa storia, la prossima, sempre su T M
RINGRAZIAMENTI
L ’ a u t o r e r i n g r a z i a i c o l l e g h i A l e s s a nd r o F e r r e ro e D a r i o P e t r i , p e r l e infor mazioni for nitegli su alcuni avvenimenti del periodo in esame Precisa, inoltre, che la responsabilità di quanto scritto è soltanto sua La storia, se non è scritta, è come se non esistesse. L’autore ritiene che anche episodi marginali, che sembrano insignificanti, e piccoli d e t t a g l i c o n t r i b u i s c a n o a d e l i n e a r e i l quadro generale in cui si svolge la Storia.
M a r i o S av i n o h a a t t u a lmente un contratto di cons u l e n z a s c i e n t i f i c a p re s s o i l Politecnico di Bari. Si occupa di misure elettriche ed elett ro n i c h e ap p l i c a t e a l l a d i ag n o s t i c a m e d i c a È s t a t o professore ordinario di Misure Elettriche ed Elettroniche al Politecnico di Bari e ha presieduto il GMEE nel triennio 1995-1998 Nel 2011 ha ricevuto il Career Excellence Award d a l l a I E E E I n s t r u m e n t a t i o n a n d M e a s u rement Society con la seguente motivazione:
“For decades of advancements in measurement science and its dissemination” .
T M 109 STORIA E CURIOSITÀ N . 0 1 ; 2 0 2 3
Figura 3 – Volume con la raccolta di scritti di Mariano Cunietti
TUTTO_MISURE
Anno XXV - n. 1 - Marzo 2023
ISSN: 2038-6974
Direttore responsabile: Alessandro Ferrero
Vice Direttori: Alfredo Cigada, Emilio Sardini
Comitato di Redazione: Bruno Andò, Pasquale Arpaia, Loredana Cristaldi, Zaccaria Del Prete, Nicola Giaquinto, Michele Lanna, Claudio Narduzzi,Carmelo Pollio, Lorenzo Scalise, Bernardo Tellini, Gaetano Vacca, Emanuele Zappa, Massimo Mortarino
Redazioni per:
Storia: EmilioBorchi, Riccardo Nicoletti, Aldo Romanelli
Le pagine delle Associazioni Universitarie di Misuristi: Alessandro Ferrero, Emilio Sardini, Alfredo Cigada
Le pagine degli IMP: Maria Pimpinella
Comitato Scientifico: ACCREDIA (Filippo Trifiletti, Rosalba Mugno, Emanuele Riva, Silvia Tramontin);
ACISM-ANIMA (Roberto Cattaneo);
AEIT-ASTRI (Roberto Buccianti); AIPT (Paolo Coppa);
AIS-ISA (Piergiuseppe Zani); A.L.A.T.I. (Paolo Giardina);
ALPI (Paolo Moscatti); ANIE (Marco Vecchi);
ANIPLA (Marco Banti);
AUTEC (Gabriele Bitelli), CNR (Ruggero Jappelli);
GISI (Sebastian Fabio Agnello);
GMEE (Emilio Sardini); GMMT (Alfredo Cigada);
GUFPI-ISMA (Luigi Buglione); IMEKO (Paolo Carbone);
INMRI – ENEA (Pierino De Felice, Maria Pimpinella);
INRIM (Diederik Sybolt Wiersma, Gianbartolo Picotto, Luca Callegaro); ISPRA (Maria Belli)
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NEL PROSSIMO NUMERO
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We have read for you
MEASUREMENT ACROSS THE SCIENCES DEVELOPING A SHARED CONCEPT SYSTEM FOR MEASUREMENT
Second Edition
di Luca Mari, Mark Wilson, Andrew Maul
XXXIX, 307 pp. - Springer Series in Measurement Science and Technology
ISBN: 978-3-031-22447-8
Prezzo (ed. cartacea): € 41,59; Prezzo (ed. EPUB): Open Access
Qui maggiori informazioni
Abbiamo già recensito, nel n. 2 del 2021, la prima edizione di questo interessante libro, che parte chiedendosi se l’idea che si possano misurare non solo grandezze fisiche, ma anche proprietà psicosociali (come la competenza di una persona, la qualità di un prodotto o la sostenibilità di un processo), lungi dall’essere ovvia, non faccia sorgere il dubbio che si tratterebbe solo di un’omonimia: non ci troveremmo semplicemente di fronte a un abuso linguistico? Non è che la misurazione richiede quell’oggettività che solo l’impiego di strumentazione fisica garantisce (per cui diciamo, ad esempio, “misurare l’intelligenza di una persona”, ma intendiamo in effetti qualcosa che ha a che vedere con l’espressione, magari quantitativa, di un giudizio che formuliamo), ma rimane soprattutto un’opinione di colei/colui che valuta? Insomma, e per fare un esempio chiaramente delicato, ha senso considerare misure i voti che gli insegnanti attribuiscono a scuola? Questo libro, oggi giunto alla seconda edizione, affronta tale genere di questioni in una prospettiva fondazionale, a partire dall’ipotesi che si può comprendere il ruolo che la misurazione delle grandezze fisiche ha avuto, nella scienza e nella società tutta, solo ammettendo che ciò che caratterizza la misurazione stessa è la struttura del processo che si realizza in un sistema che garantisce quella che chiamiamo la “riferibilità metrologica” dei risultati: in breve, è misurazione un processo di valutazione di proprietà empiriche, tale che la struttura del processo rende esplicita la fiducia che si può attribuire ai risultati che si ottengono. Questa prospettiva, appunto, strutturale prescinde dal contenuto del processo ed è quindi applicabile a prescindere dal dominio delle proprietà considerate, come il libro mostra fornendo specifiche linee guida verso la misurabilità di proprietà, fisiche o psicosociali.
Questa seconda edizione, pur mantenendo l’organizzazione e suddivisione in capitoli della prima, offre una nuova analisi di analogie e differenze tra l’approccio in termini di errore/incertezza, adottato nelle misure di grandezze fisiche, e l’approccio in termini di validità, adottato nelle misure psicosociali. A differenza della prima edizione, questa seconda è offerta in modalità Open Access e, pertanto, la sua versione elettronica può essere liberamente scaricata, sia in formato pdf che epub.
Un libro che, a nostro parere, non deve mancare nella biblioteca di chi è consapevole dell’importanza di misure correttamente eseguite per risolvere problemi sempre più critici su scala globale.
LE AZIENDE INSERZIONISTE DI QUESTO NUMERO
Aerotech pp. 48-77
Asita pp. 38-52-92-102
Aviatronik pp. 3-6-46
Burster pp. 16-74-96
Cibe pp. 40-58-76
Cogo Bilance pp 12-96-100
Comsol pp. 10-30
Hexagon Metrology pp. 24-25-52-86-98
IC&M p. 44
Intek pp. 18-58-92
Labcert pp. 14-15
Lazzero pp. 26-71
Luchsinger pp. 20-70-92
Polyworks Europa pp. 8-9-84
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Creaform p. 75
Crioclima pp. 22-32-33-80
DSPM Industria pp. 28-58-74-90
Evomisure p. 98
Rupac pp. 2-4-54
STI pp. 34-63-66
Tamburini pp. 42-43-82
Teledyne - Flir p. 98
La Redazione di Tutto_Misure (redazione@tuttomisure.org)
ABBIAMO LETTOPERVOI
ultrapuri
Misure nei gas
Caratterizzazione di trasformatori di misura
di comportamento
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