Tutto_Misure n.2 - 2025

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TUTTO _ MISURE TUTTO _ MISURE

Misure e Testing: strumenti di crescita e progresso

EDITORIALE

Lo spettacolo continua

IL TEMA: IA E MISURE

Un’introduzione all’IA generativa Etica e regolamentazione dei sistemi d’IA

ALTRI TEMI

Requisiti organizzativi ISO 15189 per i laboratori medici

Misure di forza: Celle di carico per uso industriale

Confronti interlaboratorio nel settore taratura

Giovanni Giorgi e il Sistema Internazionale di unità di misura

MISURE IN ACUSTICA

Verifica rapida in situ delle prestazioni delle barriere acustiche

TESTING & DINTORNI

La caratterizzazione delle materie plastiche

TECNOLOGIE IN CAMPO

Quando Misure e Test fanno la differenza: casi applicativi e soluzioni di successo

ALTRI ARGOMENTI

Misura del software: Metrologia e Contratti –Parte 36

Reti d’impresa nei soggetti accreditati

La storia del GMEE - Diciottesima parte

Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi Sicurezza funzionale in High Demand. Le Categorie 3 e 4 secondo ISO 13846-1

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Scoprite come MAESTRO sta trasformando il controllo dimensionale di precisione in tutti i settori industriali.

TUTTO MISURE IN QUESTO NUMERO TUTTO _ MISURE

ALTRI TEMI: Misure di ForzaCelle di carico per uso industriale: misure e applicazioni

OTHER TOPICS: Force Measurements . Load Cells for Industrial Use and applications

D.Vescovi, M. Mai

49

MISURE IN ACUSTICA: Verifica rapida in situ delle prestazioni delle barriere acustiche

ACOUSTIC MEASUREMENTS: Fast, onsite verification of the performance of noise barriers

P.Guidorzi, M. Garai

71

TECNOLOGIE IN CAMPO: Innovativo sistema di probing per gli oscilloscopi

TECHNOLOGY IN ACTION: Innovative Probing System for Oscilloscopes

A cura di M. Mortarino

97

STORIA E CURIOSITÀ: Lo studio dei raggi cosmici sul monte Chacaltaya: Giuseppe Occhialini e la missione UNESCO

HISTORY AND CURIOSITIES: Studying Cosmic Rays on Mount Chacaltaya: Giuseppe Occhialini and the UNESCO Mission N. Tarantini

Editoriale: Lo spettacolo continua (Alessandro Ferrero) 7

Comunicazioni, Ricerca e Sviluppo, dagli Enti e dalle Imprese

Notizie nel campo delle misure e della strumentazione

Il tema: IA e Misure

138

9

Un’introduzione all’Intelligenza Artificiale generativa 17 (L. Mari, A. Giordani, D. Petri )

Approccio al rischio e valutazione della conformità nell’AI Act 37 (a cura dell’Osservatorio Accredia)

Gli altri temi: Laboratori medici

Requisiti organizzativi ISO 15189 43 per i laboratori medici (Marco Pradella)

Gli altri temi: Misure di forza

Celle di carico per uso industriale (D. Vescovi, M. Mai ) 49

Gli altri temi: Confronti interlaboratorio nel settore taratura

Laboratori di prova che eseguono tarature interne (Stefania Accorsi ) 59

Gli altri temi: Il Sistema Internazionale

Giovanni Giorgi e il Sistema Internazionale 65 di unità di misura (Luca Callegaro)

Misure in acustica

Verifica rapida in situ delle prestazioni delle barriere acustiche

71 (a cura di Domenico Russo)(articolo di P. Guidorzi, M. Garai )

La pagina di ACCREDIA

Notizie dall’Ente di Accreditamento

(a cura di R. Mugno, S. Tramontin, F. Nizzero)

La pagina di IMEKO

Aggiornamenti sulle attivita IMEKO

77

83 (a cura di Daniele Fontanelli )

La Pagina dell’IMS

Notizie dall’IEEE Instrumentation and Measurement Society 85 (M. Parvis, S. Rapuano)

Testing & dintorni

La caratterizzazione delle materie plastiche

87 (a cura di Flavio Floriani )

Misure e fidatezza

Sicurezza funzionale in High Demand

91 (articolo di L. Cristaldi, M. Tacchini, M. Uberti ) (a cura di L. Cristaldi, M. Catelani, M. Lazzaroni e L. Ciani)

Tecnologie in campo

Quando Misure e Test fanno la differenza:

97 casi applicativi e soluzioni di successo (a cura di Massimo Mortarino) I Seriali di T_M: Misura del software

Metrologia e Contratti–Parte 36 (a cura di Luigi Buglione)

Metrologia legale e forense

115

Reti di impresa nei soggetti accreditati 119 (a cura di Veronica Scotti) Manifestazioni, Eventi e Formazione

2025: eventi in breve 122

Spazio Associazioni Universitarie di Misuristi

Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi 123

(a cura di A. Ferrero, E. Sardini e A. Cigada)

Storia e curiosità

La storia del Gruppo Misure Elettriche ed Elettroniche (GMEE) 125

Diciottesima parte: Tutto_Misure diventa l’organo ufficiale dell’Associazione GMEE (Mario Savino)

Lo studio dei raggi cosmici sul Monte Chacaltaya (Niki Tarantini ) 138 Abbiamo letto per voi 143 News 20-36-44-52-56-62-66-68-82-84-100-104-110

A l e s s a n d r o F e r r e r o

Lo spettacolo continua

The show must go on

Cari Lettori,

C i s o n o m o m e n t i i n

c u i r i u s c i r e a r a c c o -

g l i e r e l e i d e e e a l l inearle su uno schermo

c h e r e s t a i n e s o r a b i l -

m e n t e v u o t o d i v e n t a

u n ’ i m p r e s a q u a s i i m -

p o s s i b i l e . M i p e r d o -

nerete, quindi, se questo editoriale sarà più breve dei precedenti

A inizio anno, su queste pagine, avevamo dato l’addio a un collega e amico, Franco Docchio, precedente Direttore di Tu t t o M i s u r e . A d d i o d o l o r o s o , c o m e tutti, ma a cui avevamo tentato in qualche modo di prepararci, sapendo della grave malattia di cui soffriva.

P o c h i g i o r n i o r s o n o a b b i a m o d o v u t o dire addio, impreparati e increduli, a un a l t r o c o l l e g a e a m i c o , C a r m i n e L a n d i , vittima di un tragico incidente. Lo ricorderemo in altra par te di questo numero e q u i m i l i m i t e r ò a s o t t o l i n e a r e q u a n t o fosse in sintonia con Tutto Misure e con lo scopo che questa rivista si è sempre prefissa

Carmine amava profondamente la professione che aveva scelto e non perdeva occasione per affermare la necessità di misurare bene, caratterizzando correttamente i risultati di misura ottenuti: operazione tanto più necessaria e indispens a b i l e o r a c h e d e c i s i o n i s e m p r e p i ù complesse vengono demandate a sistemi di IA, addestrati con dati di cui spess o s i i g n o r a l ’ i n c e r t e z z a c o n c u i s o n o valutati.

Ancora pochi giorni prima di lasciarci, d u r a n t e u n a r i u n i o n e d e l C o n s i g l i o Direttivo del GMEE, ribadì l’impor tanza

di questa rivista come strumento di diffusione della cultura delle misure in tutte le attività che impiegano dati sperimentali rilevati sul campo. Non si arrendeva mai, Carmine, quando

c ’ e r a d a d i f f o n d e r e e d i f e n d e r e q u e s t i

c o n c e t t i . Tr a i t a n t i i n s e g n a m e n t i c h e c i ha lasciato, questo per me resta uno dei più impor tanti, soprattutto in circostanze

c o m e q u e s t e , q u a n d o c i t r o v i a m o a d

a f f r o n t a r e i m o m e n t i p i ù c r u d e l i d e l l a

n o s t r a e s i s t e n z a , i n c u i l a t e n t a z i o n e d i

a r r e n d e r s i , d i s m e t t e r e d i p e r s e g u i r e obiettivi che appaiono vacui si fa più insistente.

Dobbiamo invece non dimenticare che i risultati raggiunti sono il frutto della tenacia dei tanti Carmine che ci hanno preced u t o , c h e h a n n o c r e d u t o i n q u e l l o c h e facevano, senza arrendersi neppure nei momenti più difficili. È per onorare la loro memoria, e non per ripetere una banale citazione, che bisogna fare in modo che “lo spettacolo continui”.

Questo numero, quindi, esce ancora una volta ricco di tanti interessanti ar ticoli, il cui filo conduttore, forse più ancora che nei pr ecedent i num er i, è pr opr io quel l o d i e v i d e n z i a r e i d i v e r s i m o d i c o n c u i s i arriva a caratterizzare in modo metrologicamente corretto un risultato di misura.

Nella speranza che contribuiscano a rafforzare quella cultura metrologica per la cui diffusione questa rivista è nata, graz i e a l l a l u n g i m i r a n z a d i c h i t a n t o s i è s p e s o p e r i l s u o s u c c e s s o , v i a u g u r o , come sempre, Buona lettura!

(direttore@tuttomisure.org)

Notizie nel campo delle misure e della strumentazione

Da Laboratori, Enti e Imprese

NEWS IN MEASUREMENT AND INSTRUMENTATION

This section contains an overview of the most significant news from Italian R&D groups, associations and industries, in the field of measurement science and instrumentation, at both theoretical and applied levels.

RIASSUNTO

Questa sezione contiene articoli e notizie significative da gruppi di ricerca, associazioni e aziende leader in Italia nel campo della scienza delle misure.

SI È INSEDIATO IL DISTRETTO REGIONALE FERROVIARIO TOSCANO

Istituiti con la Delibera n. 112 del 2024 della Giunta Regionale Toscana e in linea con la Legge Regionale 71/2017, i distretti tecnologici regionali sono soggetti che svolgono azioni di raccordo tra il sistema delle imprese e il sistema del trasferimento tecnologico, rappresentato dagli Organismi di ricerca, nella elaborazione e realizzazione di azioni di promozione e divulgazione delle tecnologie orientate alla transizione digitale e ambientale. Al loro interno essi comprendono imprese afferenti agli specifici ambiti settoriali e tecnologici, che abbiano una sede operativa sul territorio regionale, e organismi di ricerca pubblici, con una sede operativa sul territorio regionale. Lo scorso 15 aprile si e riunito il comitato

d’indirizzo del Distretto tecnologico regionale Ferroviario per nominare il nuovo presidente, vicepresidente e soggetto gestore. Alla seduta hanno preso parte rappresentanti di CNA, Confindustria, Confartigianato Toscana, Università degli Studi di Firenze, Università di Pisa, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Scuola IMT Alti Studi di Lucca. Al termine della riunione è stato eletto nuovo presidente del distretto l’amministratore delegato d’Italcertifer Carmine Zappacosta, vicepresidente Stefano Campanella di Confartigianato, soggetto gestore il DITECFER e referente scientifico il Prof. Bernardo Tellini dell’Università di Pisa e socio GMEE. La Redazione di Tutto_Misure si congratula con il Prof. Tellini e augura buon lavoro a tutti i neoeletti.

SI È TENUTO A CHEMNITZ

L’I2MTC 2025

Si è tenuto a Chemnitz, in Germania, dal 19 al 22 maggio scorsi il congresso I2MTC 2025, una delle più importanti conferenze organizzate dalla Instrumentation and Measurement Society (IMS) dell’IEEE e che quest’anno ha avuto, tra i General Chair il Prof. Carlo Trigona dell’Università di Catania. Il congresso, con circa 500

lavori accettati e quasi altrettanti partecipanti da tutto il mondo, ha visto come sempre una nutrita partecipazione di ricercatori italiani. Particolarmente interessanti sono state le relazioni invitate, tra cui quella del Dr. Stephan Schlamminger del NIST dal titolo: “Chasing precision: how fundamental constants are determined”.

Il congresso di quest’anno è stata anche l’occasione per celebrare i 75 anni di vita della IMS, fondata nel 1950. Evento clou delle celebrazioni è stato il Panel dei Past President, che ha visto sul palco quasi tutti i presidenti che dal 2000 in poi si sono succeduti alla guida della Society e che, alla presenza della Presidente dell’IEEE Kathleen A.Kramer, hanno ricordato i momenti salienti della loro presidenza. Vale la pena ricordare che, in questi ultimi 25 anni, ben due soci del GMEE hanno avuto l’onore di presiedere l’IMS: Alessandro Ferrero dal 2008 al 2009 e Salvatore Baglio dal 2020 al 2022. Infine, nel corso dell’Award Ceremony, sono stati premiati i vincitori dei premi assegnati annualmente dall’IMS e i vincitori dei Best Paper Award. Quest’anno Arman Neyestani e Francesco Picariello dell’Università del Sannio si sono aggiudicati il 3rd Student Best Paper Award, e il Prof. Leopoldo Angrisani dell’Universtà di Napoli Federico II si è aggiudicato il Faculty Course Development Award. Ai vincitori vanno i complimenti della Redazione di Tutto_Misure.

UN EVENTO CONGIUNTO MILANO-NAPOLI PER CELEBRARE

I 150 ANNI DALLA FIRMA DELLA CONVENZIONE DEL METRO

Come i lettori di Tutto_Misure ben sanno, il 20 maggio si celebra l’International Metrology Day, in ricordo del 20 maggio 1875, giorno in cui fu firmata la convenzione del metro. Quest’anno

Figura 1 – Un momento del panel dei Past President dell’IMS

GLI ESPERTI DI T M

Cogo Bilance è dal 1870 leader nel settore della pesatura e del

Laveggio, Iemmegi Progettiamo produciamo e installiamo sia impianti standard quali pese a ponte, piattaforme di pesatura, i

cliente, sia hardware che software

Realizziamo impianti di controllo accessi negli stabilimenti e nei singoli reparti, sia per quanto riguarda mezzi pesanti sia per mezzi leggeri e persone fisiche, per garantire la sicurezza delle persone e il controllo puntuale della movimentazione delle merci

Eseguiamo tarature di impianti di pesatura e dosaggio e disponiamo delle autorizzazioni necessarie per eseguire le verifiche periodiche legali con il nostro laboratorio metrologico Siamo certificati ISO 9001-2015 e nel giugno 2020 il nostro laboratorio

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Tel 0331/212312 – Fax 0331/219778

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Persona da contattare: Fabio Martignoni

Le soluzioni

Visualizzatori e convertitori di peso, bilance, celle d

i

i d

s a g g i o , s o f twar e pes at ur a, t r ans pallet pesatori, tarature manut enz ioni e v er if ic he di i m p i a n t i d i p e s a t u r a e dosaggio

cadeva anche un impor tante anniversario: i 150 anni dalla firma Per celebrare questo evento, sotto l’egida del BIPM, le Commissioni di Metrol o g i a d e g l i O r d i n i d e g l i I n g e g n e r i d i Milano e di Napoli hanno organizzat o, cong iunt am ent e, un event o, l a cui locandina è mostrata in Fig 3

Le finalità dell’evento sono ben descritte nella sua p

d i a n a P e r q

vo, l’evento è rivolto sia ai singoli cittadini, sia a professionisti, aziende e o p e

dustriale e commerciale Tu

i

n

i n f e r i o r e r i s p e t t o a l l a s u a r e a l e importanza Per colmare questo divar i o e s t i m o l a r e l ’ i n t e r e s s e d e l l e n u o v e g e n e r a z i o n i , l ’ i n i z i a t i v a s i apre anche al mondo della scuola, con l ’ i n v i t o r i v o l t o a g l i i s t i t u t i s c o l a s t i c i a partecipare sia in presenza, sia da remoto” . A Milano la sede dell’evento è stata la S a l a C o n s i g l i o d i P a l a z z o I s i m b a r d i , s e d e d e l l a C i t t à M e t r o -

p o l i t a n a d i M i l a n o A

N a p o l i l ’ A u l a M a g n a della Scuola Politecnica

e d e l l e S c i e n z e d i B a s e dell’Università di Napoli

F e d e r i c o I I L e d u e s e d i erano collegate in streaming, in modo che l’intero evento potesse essere seguito da tutti i par tecipanti.

Il programma dell’even-

t o h a v i s t o g l i i n t e r v e n t i d i Ve ro n i c a S c o t t i , m e m b r o d e l l a C o m m i s -

s i o n e M e t r o l o g i a d i M ilano, sull’evoluzione della scienza della misura-

z i o n e e i l s u o r u o l o n e ll’evoluzione della socie-

t à , d i N i c o l a P a s q u i -

n o d e l l ’ U n i v e r s i t à d i Napoli Federico II, su come la metrologia contrib u i s c e a l l a v a l u t a z i o n e oggettiva dell’esposizion e e l e t t r o m a g n e t i c a e alla protezione della salute, di Calogero Giambrone della Camera di C o m m e r c i o d i M i l a n o ,

sulle attività della Camera di Commercio di Milano, di Michele Zanoni di RSE, sulla metrologia come strumento chiave per la transizione energetica e l’integrazione dei sistemi digitali nella gestione delle reti e infine di Leopoldo Angrisani dell’Università di Napoli Federico II, sull’impor tanza delle m i s u r a z i o n i p e r l e n u o v e i n t e r f a c c e uomo-macchine basate su bio-segnali. È quindi seguita un’interessante tavola rotonda che ha risposto alle numerose domande del pubblico, tra cui anche alcune classi di scuole secondarie.

IL PROF. ANGRISANI ELETTO FELLOW DELLA EUROPEAN ACADEMY OF SCIENCES

Il Prof Leopoldo Angrisani, dell’Università di Napoli Federico II è stato eletto Fellow della European Academy of Sciences (EURASC). L’Accademia è un ’ organizzazione indipendente, non governativa e senza scopo di lucro, composta dai più illustri studiosi e ingegneri che svolgono ricerca d’avanguardia e sviluppano tecnologie avanzate, uniti dall’impegno a promuovere la scienza e la tecnologia e il loro ruolo essenziale nel favorire lo sviluppo sociale ed economico

La redazione di Tutto Misure si congrat u l a c o n i l P r o f . A n g r i s a n i p e r q u e s t o impor tante riconoscimento

Figura 2 – La premiazione dei Arman Neyestani
Figura 3 – La locandina dell’evento congiunto
Figura 4 – Il Prof Leopoldo Angrisani

E-mail: infoitalia@polyworkseuropa.com

Web: www.polyworkseuropa.com/it

InnovMetric lancia PolyWorks® 2025

“La nostra missione pone i clienti al centro delle attività del Supporto tecnico”

Digitalizzazione dei flussi di lavoro di ispezione dimensionale basati su misure 3D

La nuova versione principale della soluzione aziendale PolyWorks offre un framework di thread digitali, che definisce, ottimizza e supporta il flusso di informazioni di ispezione dimensionale a livello aziendale e permette alle aziende manifatturiere di migliorare i propri flussi d’ispezione, facilitare il lavoro di squadra, impedire l'accesso non autorizzato ai dati e garantire la tracciabilità dei processi.

Ciao Alessandro, iniziamo con le presentazioni…?

Mi chiamo Alessandro Vicinelli, sono il direttore del supporto tecnico di produzione, per poi passare alla qualità e alla metrologia in un’azienda di stampaggio automatico del settore automotive.

PolyWorks 2025 introduce miglioramenti chiave ai tre componenti software fondamentali, necessari per implementare un thread digitale end-to-end per il controllo dimensionale: la piattaforma software metrologica universale, la gestione dei dati su un server centrale e i connettori digitali per interconnettere la misura 3D ad altre soluzioni aziendali. Tra i miglioramenti figurano:

Da quando è presente il supporto tecnico in Italia?

PolyWorks Europainiziaufficialmentea operare in Italiaadaprile del2016, ma le attivitàdi supporto erano già iniziate l’anno precedente.

 Modelli di progetto d’ispezione per gestire e implementare le migliori pratiche per i metadati e le metodologie di misura;

Cosa rappresenta per PolyWorks Europa il supporto tecnico?

 Blocco dell'ispezione dei pezzi, per proteggere le informazioni importanti e impedire la modifica da parte di altri utenti;

 Progetti d’ispezione di sola visualizzazione, per rivedere i risultati delle misure in 3D senza condividere dati proprietari o riservati;

 Un flusso di approvazione, basato sul web, per assegnare, esaminare e approvare o rifiutare le ispezioni dei pezzi.

Il supporto tecnico si basa su 3 attività cardini: dimostrare il prodotto, formare i clienti, supportarli nelle sfide quotidianemettendo adisposizionedei nostriaccountmanagere deinostri partner, ApplicationSpecialist(AS) formati e motivati. Lanostra missione pone alcentro di queste attività i clienti, con i quali cerchiamo di instaurare fin dal primo incontro un rapporto di collaborazione e fiducia, ascoltando le loro esigenze e proponendo soluzioni specifiche per le varie necessità. Una volta che i clienti ci accordano fiducia scegliendo PolyWorks®, il secondo passo è quello di fornire una formazione adeguata ed efficace. Ogni licenza include un contratto di supporto che dà la possibilità di contattare i tecnici telefonicamente o tramite canali digitali per confrontarsi con i nostri AS su casi applicativi. Tutto questo è possibile formando in modo continuo e mirato i nostri tecnici. Con la stessa logica lavoriamo anche con la rete di partner.

Com’è organizzato li supporto tecnico di PolyWorks in Italia?

La sede operativa è a Pistoia e abbiamo 7 tecnici che lavorano in home-office in grado di coprire tutta l’Italia. Gli AS si alternano fra supportoda remoto, corsie dimostrazioni del prodotto:per attivitàparticolarmente complesse abbiamo tecnici esperti in vari settori (CMM, Macro, Reverse, GD&T, etc).

Questo tipo diorganizzazione ci permette,pur mantenendo unlivellodi eccellenza nelle attivitàsvolte, di ottimizzarele risorse: oltre a corsi, dimostrazioni e interventi di supporto tecnico abbiamo completato diversi progetti di customizzazione.

Hai parlato di Macro e customizzazioni, spiegaci meglio.

“ Siamo orgogliosi di aver digitalizzato e integrato tutti gli aspetti dei processi di ispezione dimensionale dei nostri clienti, eliminando i tradizionali compartimenti stagni dei flussi di lavoro. Per raggiungere questo livello avanzato di connettività, abbiamo superato i nostri stessi limiti nello sviluppo software, introducendo una nuova categoria di funzionalità che sfruttano pienamente l'ecosistema del thread digitale PolyWorks ”, spiega Marc Soucy, presidente di InnovMetric. E conclude: “I produttori all'avanguardia di domani si baseranno sui dati di misura 3D per prendere decisioni strategiche in ambito ingegneristico e produttivo. Il nostro impegno è quello di fornire strumenti software che, già oggi, rendano questa visione una concreta realtà.

Ogni licenza di include gratuitamente un linguaggio macro molto potente e allo stesso tempo semplice e intuitivo che consente ad ogni utilizzatore, anche senza esperienza di programmazione, di scaricare delle macro dalla TSZ (Technical Support Zone) o convertire in un singolo “click” un numero qualsiasi di operazioni. Se il cliente lo desidera, offriamo anche servizi di customizzazione avanzati per fare fronte alle esigenze più complesse.

Parlaci di progetti futuri Abbiamo da poco ricevuto il primo ordine per il nostro nuovo prodotto PolyWorks|DataLoop™, che consente una rivoluzionaria gestione, analisi e condivisione dei dati e parallelamente un importantissimo cliente sta iniziando un periodo di test sempre di PolyWorks|DataLoop. Sulla scia di quanto sta già accadendo in nord America, ci prepariamo a supportare la diffusione su larga scala di questo prodotto che rivoluzionerà il modo di lavorare dei nostri clienti. Per mostrare e spiegare ciò di cui vi ho appena parlato, stiamo preparando numerose iniziative, la prima delle quali si terrà presso FICO l’11 Marzo 2022

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GLI ESPERTI DI T M

Il Laboratorio metrologico della LABCERT snc, diretto dal cav. Giuseppe Blandino, a seguito dei provvedimenti firmati dal Ministero dello Sviluppo Economico negli ultimi anni e dei numerosi e qualificati accreditamenti emessi da ACCREDIA, è diventato uno dei più importanti Laboratori di metrologia legale in Italia, nel settore della certificazione per marcatura CE di prodotto e della taratura

Il Laboratorio possiede i seguenti accreditamenti e notifiche: – A c c re d i t a m e n t o P R D

EN/ISO/IEC 17065:2012 quale Organismo di Certificazione di prodotti/servizi

– A c c re d i t a m e n t o L AT

EN/ISO/IEC 17025:2005 quale Laboratorio di Taratura – Organismo Notificato n 2166: Direttiva 2014/32/UE (MID) – Strumenti di misura; Direttiva 2014/31/UE (NAWID) – Strumenti per pesare a funzionamento non automatico

Servizi di Taratura nell’ambito della metrologia scientifica Il Centro è a c c r e d i t a t o p e r l a t a r a t u r a d e i s e g u e n t i s t r u m e n t i : C a m p i o n i d i masse da 1 mg a 2.000 kg – Strumenti per pesare fino a 100.000 kg –Serbatoi campione e misure materializzate di capacità da 100 ml a 2 000 L – Serbatoi campione e misure materializzate di capacità per gas GPL da 5 L a 2.000 L.

Servizi di Certificazione prodotto e S.Q. nell’ambito della Metrolog i a L e g a l e O l t r e a p o s s e d e r e l ’ a c c r e d i t a m e n t o P R D , L A B C E RT è “Organismo Notificato” europeo n 2166 per la Direttiva 2014/32/UE, r e l a t i v a a g l i s t r u m e n t i d i m i s u r a ( M I - 0 0 5 , S i s t e m i d i m i s u r a p e r l a misurazione continua e dinamica di quantità di liquidi diversi dall’acqua: distributori di carburanti e gas liquefatti; sistemi di misura su condotta di tutti i liquidi, quali vino, latte, birra, saponi, ecc – MI006, Strumenti per pesare a funzionamento automatico: selezionatrici ponderali a funzionamento automatico, riempitrici gravimetriche automatiche, totalizzatori a funzionamento continuo e discontinuo, pese a ponte per veicoli ferroviari – MI-008, Misure materializzate di lunghezza e di capacità), e la Direttiva 2014/31/UE, relativa agli strumenti per pesare a funzionamento non automatico (bilance).

S e r v i z i d i “ Ve r i f i c a z i o n e p e r i o d i c a ” d e g l i s t r u m e n t i p e r p e s a re e misurare nell’ambito della Metrologia Legale LABCERT ha ottenuto l’idoneità da parte della CCIAA di Pordenone ( 1 1 / 0 3 / 2 0 0 3 n P N - 0 1 i n a p p l i c a z i o n e d e l D M 2 8 / 0 3 / 2 0 0 0 , n 1 8 2 e succ Decreti attuativi), fra i primi Centri autorizzati in Italia Inoltre ha ottenuto l’idoneità da parte di UNIONCAMERE (nn PN-131 e PN-

LABCERT snc di G Blandino & C

Via Comina 3 – 33080 San Quirino (PN)

Tel 0434/554707 – Fax 0434/362081

E-mail: info@labcert.it – Web: www.labcert.it

Persona da contattare: Cav. Giuseppe Blandino

1 3 2 ) p e r l a v e r i f i c a z i o n e d e g l i s t r u m e n t i d i m i s u r a r e g o l

dalla Direttiva MID: MI-005 ed MI-006 I l C e n t r o è i d o n e o a l

seguenti categorie: Pesi e masse da 1 mg a 2 000 kg – Misure Campione di volume fino a 5 000 L – Strumenti per pesare fino a 300 000 kg NAWI – Strumenti per pesare a funzionamento automatico – Misure di capacità e recipienti (anche montati su autocisterna) – Misuratori volumetrici – Misuratori di carburanti per autotrazione presso distributori stradali – Complessi di misura per carburanti – Misuratori di M e t a n o e G P L – S i s t e m i d i m

autocisterne.

Servizi di prove e taratura nell’ambito volontario, nelle Aziende con Sistema di Qualità Certificato ISO 9000 Il Centro è dotato di apparecchiature e campioni certificati LAT per emettere rapporti di taratura e di prova (attività non accreditate) su strumenti al di fuori del proprio campo di accreditamento Labcert supporta le aziende per la pianificazione delle tarature di tutti i loro strumenti di misura: Chiavi d i n a m o m e t

P

Manometri, Misuratori di pressione, umidità, temperatura, ecc Formazione Corsi di metrologia teorico/pratici di metrologia, anche s u s p e c i f

Metrologia legale – Metrologia tecnico-scientifica – Taratura masse – Taratura strumenti per pesare e misurare – Documenti OIML, Guide WELMEC, DIRETTIVE EUROPEE di Metrologia Legale – Verifica periodica degli strumenti metrici nazionali & MID MI-005, MI-006

IA E MISURE

Un’introduzione all’Intelligenza Ar tificiale generativa

Terza parte: Intelligenza Artificiale generativa

AN INTRODUCTION TO GENERATIVE ARTIFICIAL INTELLIGENCE

This first series of ar ticles is aimed at providing an introduction, more cultural t h a n t e c h n i c a l , a b o u t g e n e r a t i v e

explaining its operating principles, capabilities and limitations The presentation will develop in three par ts, assigning progressive focus to the ver y idea of Machine Learning systems, the ar tificial neural network, which are presently the main method to implement self-learning systems, and eventually the Generative Artificial Intelligence (GenAI) systems, whose chatbots, such as ChatGPT, are, nowadays, the best-known examples.

SOMMARIO

Obiettivo di questa serie di ar ticoli è di fornire un’introduzione, più culturale che tecnica, sul tema dell’intelligenza ar tificiale generativa con lo scopo d’illustrarne i principi di funzionamento, le potenzialità e i limiti. La presentazione si sviluppa, in tre par ti, per focalizzazioni progressive, dall’idea stessa di sistema a compor tamento appreso (Machine Learning), alle reti neurali ar tific i a l i , c h e

m i a d apprendimento automatico, e finalmente ai sistemi d’intelligenza ar tificiale generativa (Generative Artificial Intelligence, GenAI), di cui i chatbot come ChatGPT sono al momento l’esempio più noto.

LE APPLICAZIONI

DELLE RETI NEURALI ARTIFICIALI

N e l l e d u e P a r t i p r e c e d e n t i a b b i a m o mostrato alcune categorie di applicaz i o n i d i l e a r n i n g m a c h i n e s ( L M ) e , i n par ticolare, di reti neurali ar tificiali: – approssimazione di funzioni, e quind i a n c h e r e g r e s s i o n e e p r e v i s i o n e a par tire da dati disponibili; – c l a s s i f i c a z i o n e , e s e m p l i f i c a t a n e l c a s o d i i m m a g i n i d i c i f r e n u m e r i c h e s c r i t t e a m a n o d a c l a s s i f i c a r e i n u n a delle dieci possibili cifre; – codif ica e decodif ica d’ inf or m azione, esemplificata con la finalità di comp r e s s i o n e e p o i d e c o m p r e s s i o n e d i immagini

C o n l a d i f f u s i o n e d e i s i s t e m i d ’ i n t e l l igenza ar tificiale generativa (in ingles e : G e n e r a t i v e A r t i f i c i a l I n t e l l i g e n c e , GenAI), gli ambiti di applicazione delle LM sono ulteriormente aumentati, a includere praticamente tutte le modalit à d i s p o n i b i l i ( t e s t i , i m m a g i n i , s u o n i , v i d e o ) n e l l e v a r i e l o r o c o m b i n a z i o n i

(per esempio text-to-image, per la generazione di immagini a par tire dalla descrizione testuale del contenuto atteso, o voice-to-text, per la conversione di registrazioni audio di conversazioni nei testi corrispondenti) Data la finalità introduttiva di questo lavoro, limitiam o l a n o s t r a p r e s e n t a z i o n e a l c a s o delle applicazioni text-to-text, che rientrano dunque nella disciplina nota da a n n i c o m e “ e l a b o r a z i o n e d i l i n g u a ggio naturale” (in inglese: Natural Language Processing, NLP), in cui con l’espressione “linguaggio naturale” si fa r i f e r i m e n t o a l i n g u e c o m e l ’ i t a l i a n o e l’inglese –“naturali” nel senso che sono il risultato di processi di evoluzione sociale largamente non governati –, in contrapposizione a linguaggi ar tificiali come sono, per esempio, i linguaggi d i p r o g r a m m a z i o n e c o m e P y t h o n e Java, che sono invece progettati. Questa differenza è determinante per comprendere il senso stesso dell’impieg o d i L M n e l l ’ e l a b o r a z i o n e d i t e s t i i n linguaggi naturali. Un linguaggio ar ti-

ficiale è tipicamente progettato con un vocabolario predeterminato e limitato ( p e r e s e m p i o l ’ i n s i e m e d e l l e p a r o l e chiave di un linguaggio di programmazione), regole sintattiche ben definite ( p e r e s e m p i o i n P y t h o n 3 l a p a r o l a chiave “print” corrisponde a una funzione e quindi va seguita da parentesi t o n d e ) , e u n a s e m a n t i c a a s u a v o l t a ben definita (“print(...)” ha sempre lo scopo di visualizzare ciò che è delimit a t o d a l l e p a r e n t e s i ) L a p r e s e n z a d i queste regole formali, stabilite in modo top-down e quindi generalmente senza eccezioni, fa sì che i testi nei linguaggi ar tificiali siano trattabili in modo efficiente con sistemi programmati, come sono in par ticolare i parser e gli interpreti dei linguaggi di programmazione. Diverso è il caso dei linguaggi naturali, che hanno un vocabolario molto esteso e in continuo cambiamento, anche nella semantica, e regole inferite in modo bottom-up e con eccezioni, risult a t o d i u s i s t r a t i f i c a t i n e l c o r s o d e l tempo Qualche decina di anni fa, all’epoca della cosiddetta “vecchia intelligenza ar tificiale”, si cercò di svilupp a r e “ s i s t e m i e s p e r t i ” ( i n i n g l e s e : exper t systems) per trattare testi in linguaggio naturale come costruzioni ottenute da strutture sintattiche esplicite definite nella forma di regole ricorsive (il riferimento è qui al saggio fondativo “ S y n t a c t i c s t r u c t u r e s ” , s c r i t t o d a Noam Chomsky nel 1957), e quindi in accordo a una strategia che, nello spir i t o , a s s i m i l a v a i l t r a t t a m e n t o d e i l i nguaggi naturali a quello dei linguaggi ar tificiali: è un fatto che i risultati che si ottennero – per esempio nei sistemi di

1 LIUC lmari@liuc.it

2 Università Cattolica di Milano alessandro.giordani@unicatt.it

3 Università di Trento dario.petri@unitn.it

t r a d u z i o n e a u t o m a t i c a – s o n o s e n s i b i l m e n t e p e g g i o r i d i quelli a cui oggi l’impiego di reti neurali ci ha abituato Per riferirsi all’esempio oggi più evidente, la qualità delle conversazioni che intratteniamo con i chatbot è stata resa possibile dalla loro esposizione a grandi quantità di testi, e non dall’aver insegnato loro come applicare delle regole sintattiche dell’italiano

I TRANSFORMER

Abbiamo anche spiegato che le LM sono implementazioni di funzioni parametriche, il cui compor tamento è adattabile modificando i valori dei parametri, così che l’addestramento di una LM è il processo di ottimizzazione di tali valori in funzione di un insieme di esempi (il training set) che sono p r e s e n t a t i d u r a n t e l ’ a d d e s t r a m e n t o s t e s s o I l n u m e r o d i parametri di una LM, e di una rete neurale in par ticolare, e la dimensione del training set sono dunque due sue caratteristiche critiche per migliorare la qualità del compor tamento di una LM

Come abbiamo accennato concludendo la Par te precedente, una specifica architettura di reti neurali, il Transformer, è attualmente diventata lo standard di fatto per molte applicazioni e, per giungere alle prestazioni che ora osserviamo, i transformer sono rapidamente cresciuti in numero di parametri, come mostra la Tab 1, in cui introduciamo nel confronto anche i tre esempi ricordati sopra.

Questa crescita è ciò che ha por tato a chiamare “modelli linguistici di grandi dimensioni” (in inglese: Large Language Models, LLM) molti dei recenti transformer D’altra par te, l a ver s at il it à di ques t a ar chit et t ur a è t al e che t r ans f or m er anche di relativamente piccola dimensione – con un numero di parametri dell’ordine di 108 o 109: dei Small Language Models, SLM – sono in grado di risolvere problemi che fino a pochi anni fa avremmo considerato assai complessi (una nota: per ragioni di efficienza computazionale, durante l’esecuzione un transformer viene interamente mantenuto nella memoria di lavoro; se ogni parametro è un numero a 16 bit, dunque 2 byte, una rete con cento milioni di parametri può essere eseguita su un sistema con almeno duecento milioni di byte, cioè 200 MB, di RAM disponibile, una con-

Tabella 1 – Alcuni esempi di reti neurali, con indicato l’ordine di grandezza del numero dei loro parametri

Numero di parametri

rete per approssimare funzioni semplici ~ 100

rete per leggere cifre scritte a mano ~ 104

rete per comprimere immagini ~ 105

GPT-2 (transformer del 2019) ~ 109

GPT-3 (transformer del 2020-22) ~ 1011

GPT-4 (transformer del 2022-24) ~ 1012

dizione comune per gli attuali personal computer, e in effetti anche per tablet e smar tphone; si è per altro dimostrato che si ottengono compor tamenti non significativamente peggior i a n c h e c o n r e t i i c u i p a r a m e t r i s o n o m e m o r i z z a t i p e r esempio in 8 o anche in 4 bit, cosa che richiede 100 MB e 50 MB di RAM rispettivamente)

Alcuni esempi di NLP

Sempre rimanendo nel contesto del NLP, vediamo dunque alcuni esempi (per riconoscibilità, manteniamo i nomi inglesi delle tipologie), tutti realizzati mediante transformer con un numero relativamente piccolo di parametri, addestrati in lingua italiana per i compiti specifici via via mostrati, e liberamente scaricati dal web e poi eseguiti localmente su un personal computer

– Part-of-speech tagging, cioè l’identificazione delle par ti di un testo e la loro classificazione grammaticale, mostrato in Fig. 1.

– Sentiment analysis, cioè l’analisi del grado di positività/ approvazione di un testo, a cui è associata una distribuzion e d i p r o b a b i l i t à s u u n i n s i e m e d i c a t e g o r i e p r e d e f i n i t e , mostrato in Fig. 2.

1 – Un esempio di par t-of-speech tagging

Figura

– Zero-shot classification, cioè l’analisi d e l l ’ a t t i n e n z a d i u n t e s t o a c a t e g o r i e date, a cui è associata una distribuzione di probabilità, mostrato in Fig 3 (il t e r m i n e “ z e r o - s h o t ” f a r i f e r i m e n t o a l fatto che le categorie sono presentate alla rete insieme con il testo da classificare, e quindi la rete non è stata precedentemente addestrata a tale proposito).

– N a m e d e n t i t y r e c o g n i t i o n , c i o è l ’ identificazione delle entità nominate in un testo, mostrato in Fig 4 – Fill mask, cioè il completamento di un testo con contenuti plausibili, mostrato in Fig 5

– Q uestion a nsw ering , cioè la produz i o n e d e l l a r i s p o s t a a u n a d o m a n d a dato un contesto a cui fare riferimento, mostrato in Fig. 6.

– Translation, cioè la produzione di un t e s t o c o m e t r a d u z i o n e i n u n a l i n g u a data di un testo dato in un ’altra lingua, mostrato in Fig. 7.

– Te x t g e n e r a t i o n ( c o m p l e t a m e n t o ) , c i o è l ’ e s t e n s i o n e d i u n t e s t o d

Figura 4 – Un esempio di named entity recognition (“PER” e “LOC” stanno per “persona” e “località” rispettivamente)

i n Fig. 8.

– Text generation (Q&A), cioè la produzione di un testo come risposta a una domanda data, mostrato in Fig 9

Figura 6 – Un esempio di question answering (si noti che la domanda non contiene riferimenti testuali al contesto, che quindi è stato “compreso” per produrre la risposta – “connessioni tra i neuroni”, ripor tata al termine dell’ultima riga –, che non compare come tale nel contesto)

Figura 2 – Due esempi di sentiment analysis
Figura 3 – Due esempi di zero-shot classification
Figura 5 – Un esempio di fill mask

POLIZZE ASSICURATIVE PER I RISCHI CYBER

La sicurezza informatica è una delle aree di rischio emergenti per le PMI: senza un’attività di protezione di dati, sistemi e informazioni non è possibile attivare una polizza

di Angelo Nicolosi (Owner C.A. BROKER Srl)

Gli attacchi informatici alle PMI italiane sono in forte crescita Secondo il Rapporto Clusit 2024, gli attacchi DDoS (che consistono nel tempestare di richieste un sito fino a renderlo inaccessibile) rappresentano il 36% del totale degli incidenti, segnando un aumento del 1486% rispetto all’anno precedente. Gli attacchi tramite sfruttamento di vulnerabilità costituiscono il 18% e quelli di phishing e social engineering l’8% La sicurezza informatica è, quindi, una delle aree di rischio emergenti più critiche per le PMI. Non c’è previsione riguardo a dove, come e quando l’incidente informatico si possa verificare, e neppure a quale impatto questo possa avere sull’azienda Rimedi certi e alternativi, se si è connessi, non ne esistono Pensare di stipulare una copertura assicurativa potrebbe sembrare la soluzione al problema. Sì, è vero, un’idonea “Polizza Cyber” può mitigare le conseguenze del danno, ma rimane il fatto che quando si ricorre alla garanzia ormai la criticità è in atto o si è già manifestata, ragion per cui occorre prevenire implementando una serie di prassi, piani e procedure per proteggere dati, sistemi e informazioni che ormai costituiscono il nucleo del patrimonio aziendale.

È necessario precisare che non tutti i settori di attività sono assicurabili (ne esistono alcuni ad alto rischio) così come non lo è qualsiasi tipologia di azienda. Così com’è difficoltoso (o pressoché impossibile) assicurarsi per i danni da furto in edifici sprovvisti di cancelli, porte o finestre, è altrettanto difficoltoso riuscire a contrarre una “Polizza Cyber” se l’azienda è priva di dotazioni basilari sulla sicurezza informatica

Chi intende attivare una “Polizza Cyber” deve, quindi, preventivamente analizzare il proprio livello di protezione, per poi presentare la propria azienda alle compagnie di assicurazione con un’impostazione atta a negoziare il target di copertura; il valore aggiunto alla negoziazione può essere dato dal supporto di un broker indipendente.

P u n t a n d o m a g g i o r m e n t e a i r e q u i s i t i b a s i l a r i c h e o g n i azienda interessata a una “Polizza Cyber” deve possedere, si riporta una breve check-list:

  esistenza di procedure scritte e di misure di trattamento, protezione e riservatezza dei dati;

  esistenza di Firewall con relativi aggiornamenti;

  e s i s t e n z a d i A n t i Vi r u s / S p y Wa r e / A n t i S p a m c o n r e l a t i v i aggiornamenti;

  rimozione di utenze generiche o non nominative (tutti g l i a m m i n i s t r a t o r i d i s i s t e m a d e v o n o e s s e r e i d e n t i f i c a t i e nominati);

  p a t c h m a n a g e m e n t - r i l a s c i o a u t o m a t i c o d i a g g i o r n amenti critici;

  backup settimanale degli archivi digitali e conservazione di un duplicato in luogo sicuro e/o su supporti remoti;

  assenza di incidenti informatici negli ultimi tre anni (in caso di incidenti pregressi, sarà necessario uno screening di approfondimento)

Se tali requisiti sono soddisfatti, l’azienda è classificata assi-

curabile e può scegliere le c a r a t t e r i s t i c h e d e l l a p r opria copertura tra:

  c o p e r t u r a p r o t e z i o n e dati e responsabilità verso t e r z i p e r i n c i d e n t i i n f o rmatici;

  c o p e r t u r a i n t e r r u z i o n e della rete;

  copertura attacchi informatici a fini estorsivi;

  perdite pecuniarie traenti origine da accertamento PCIDSS;

  pronto intervento;

  responsabilità civile multimediale;

  incidente riguardante i dati elettronici;

  fornitori servizi esternalizzati (OSP);

  disfunzione sistema informatico;

  crime – trasferimento fraudolento fondi;

  opzioni tailor made.

Per affrontare in modo approfondito il processo di verifica dei requisiti richiesti per attivare una “Polizza Cyber”, può risultare utile ricorrere a società di consulenza specializzate in questo ambito Gli aspetti economici della polizza variano in base al livello di protezione che l’azienda detiene e in base al tipo di implementazioni tecniche e procedurali che adotta Nell’ambito dei rischi informatici riconducibili alla gestione degli impianti da remoto o con manutenzione predittiva, non tutte le polizze sul mercato offrono un’adeguata copertura. È quindi fondamentale esaminare con attenzione i termini e le condizioni della polizza per assicurarsi che sia adatta alle specifiche esigenze dell’azienda.

L’efficacia della risposta a un incidente informatico dipende in larga misura dalla velocità di reazione Il tempo disponibile per comprendere cosa è successo e prendere le misure n e c e s s a r i e è s p e s s o m o l t o l i m i t a t o P e r q u e s t o m o t i v o , è essenziale disporre di una “Polizza Cyber” ben strutturata, che preveda non solo la copertura finanziaria ma anche un servizio di pronto intervento da parte di esperti del settore Questi specialisti possono agire rapidamente per gestire l’emergenza, contenere i danni e ridurre il rischio di perdite o interruzioni dell’attività aziendale.

La sicurezza informatica dev’essere considerata una priorità a s s o l u t a n e l l a g e s t i o n e d i q u a l s i a s i a z i e n d a , a l p a r i d e l l a sicurezza sul lavoro. Solo affrontando questa nuova sfida con professionalità e preparazione, le aziende operanti nel settore del testing saranno in grado di assicurare la continuità operativa e la sicurezza dei propri sistemi in un mondo sempre più digitalizzato e competitivo Investire nella sicurezza informatica proteggerà l’azienda dalle minacce esterne, contribuirà a rafforzare la sua reputazione sul mercato e la relazione di fiducia con i clienti, mostrando di adattarsi alle nuove sfide CLICCA QUI per approfondire

8 – Un esempio di text generation per completamento

9 – Un esempio di text generation come scambio domanda – risposta

[ Q u e s t i e s e m p i s o n o s v i l u p p a t i i n u n n o t e b o o k P y t h o n (“Qualche esempio di uso dei transfor mer per il NLP”) scaricabile oppure eseguibile con Google Colab (in questo caso per eseguire alcuni esempi è necessario avere un account, anche gratuito, su Hugging Face e generare un token per l’accesso al transformer) ]

La componente generativa

In questo elenco, le prime tipologie (part-of-speech tagging, sentiment analysis, zero-shot classification, named entity recognition, e fill mask) sono ancora esempi di classificazioni, mentre è nelle ultime (question answering, translation, e text

generation) che inter viene la componente generativa, attraverso la produzione di testi originali E se molte applicazioni possono essere realizzate anche con modelli relativamente piccoli, con un numero di parametri dell’ordine delle centinaia di milioni, per le ultime due tipologie – di cui un esempio è mostrato nelle Figg. 8 e 9: completare un testo e rispondere a una domanda – è invece necessario un modello più complesso, con alcuni miliardi di parametri

Notiamo poi che i transformer più complessi, con numero di parametri dell’ordine di 1011 o 1012 come GPT-4, sono in grado di risolvere tutti questi generi di problemi senza uno specifico addestramento Per esempio, in Fig 10 è riportato uno scambio domanda-risposta con GPT-4o a proposito del problema di part-of-speech tagging proposto sopra C o n t u t t o c i ò , e a n c h e c o n s i d e r a n d o c h e è d a v a r i a n n i c h e l e r e t i n e u r a l i sono applicate al NLP, ben prima che i t r a n s f o r m e r f o s s e r o i n t r o d o t t i n e l 2017, rimangono ancora poco chiare l e r a g i o n i d e l l a n o v i t à d e g l i a t t u a l i c h a t b o t . P e r e s e m p i o , n e l s e t t e m b r e 2020 il quotidiano inglese Guardian aveva pubblicato l’ar ticolo “A robot w ro t e t h i s e n t i r e a r t i c l e . A r e you scared yet, human?” , che era stato scritto da GPT-3, appena rilasciato da OpenAI. Eppure, quel 30 novembr e 2022 s iam o s t at i col t i t ut t i di s orp r e s a d a C h a t G P T: c o s ’ e r a s u c c e s s o d a v v e r o ? È p l a u s i b i l e c h e s i t r a t t ò d i una concomitanza di fattori – e perciò l ’ e s s e r s i t r o v a t o “ a l p o s t o g i u s t o n e l momento giusto” –, ma un punto non può essere sottovalutato: tutti gli esempi di NLP che abbiamo mostrato sopra, generativi e non, assumono che la rete neurale riceva una richiesta, produca una risposta, e quindi si reinizializzi prima di mettersi in attesa della richiesta successiva, che viene quindi trattata in modo indipendente dalla precedente; sono cioè esempi di a p p l i c a z i o n i i n c u i n o n è g e s t i t o u n c o n t e s t o ( i n i n g l e s e : sono context-free) I chatbot come ChatGPT sono invece in grado di mantenere il contesto (in inglese: sono context-sensitive), ossia ogni risposta che producono dipende da tutta la conversazione fino a quel momento, e non solo dall’ultima domanda posta L’aver trovato una semplice, efficace e s u f f i c i e n t e mente robusta soluzione a questo problema potrebbe essere una spiegazione del successo di ChatGPT I fatti hanno dimostrato che i transformer si sono rivelati strumenti appropriati per il NLP anche nel caso di applicazioni

Figura 7 – Un esempio di translation
Figura
Figura

10 – Un esempio di par t-of-speech tagging realizzato con un transformer complesso

complesse, come senza dubbio sono le conversazioni che facciamo con gli attuali chatbot: a un’introduzione concettuale –in cui molti dettagli tecnici sono volutamente tralasciati – alla loro struttura e alle modalità con cui vengono addestrati e poi funzionano dedichiamo dunque le pagine che seguono (nella consapevolezza che quello che stiamo per discutere potrebbe diventare più o meno rapidamente obsoleto; solo a titolo di esempio, da alcuni mesi sono disponibili anche “Reasoning Models”, che appunto “ragionano” prima di produrre una risposta alla richiesta che ricevono)

DENTRO LA SCATOLA DI UN CHATBOT: INTRODUZIONE

Un chatbot è un ’entità che prende in input un testo (la richiesta che gli è posta) e tenendo conto del contesto (il testo della conversazione per come realizzata fino a quel momento) produce in output un testo (la sua risposta) Dato che (come abbiamo visto nella seconda Par te) le reti neurali operano con dati numerici, la prima cosa che un chatbot deve fare è convertire testi in numeri, e l’ultima, dopo che l’elaborazione è stata completata, è di riconvertire numeri in testi (per quanto ciò possa apparire sorprendente, è proprio così: le risposte che i chatbot ci danno sono il risultato di elaborazione numerica) La struttura generica del comportamento di un chatbot può essere per-

ciò schematizzata come in Fig. 11. Specificando questa struttura nel caso dei transfor mer otteniamo una descrizione con qualche maggior dettaglio, r e l a t i

dell’intero processo.

A p

mantenere il contesto nel corso di una conversazione è assai semplice: ogni v

testo dell’intera conversazione, e l’intero testo così ottenuto viene presentato in input per la codifica. Poiché l’intero testo di ogni conversazione è contenut o

a d i contesto” (in inglese: context window), la dimensione di tale area di memoria – e p e r c i ò l a l u n g h e z z a m a s s i m a d e l testo che può essere accettato in input – è una caratteristica critica di un transformer Questa strategia produce un ’evidente ridondanza, dato che l’intera conversazione dev’essere codificata ed elaborata a ogni nuova richiesta dell’utente, ma consente al transformer di non mantenere alcuna memoria sulla storia della conversazione, e quindi di essere la realizzazione di una funzione il cui valore dipende solo dall’argomento ricevuto e non anche da variabili di stato “ i n t e r n e ” a l l a f u n z i o n e s t e s s a . Q u e s t o r e n d e p o s s i b i l e implementare molte par ti delle attività di codifica e di elaborazione in forma di calcolo parallelo, su dispositivi dedicati come le GPU e le TPU, e dunque anche gestendo più conversazioni contemporaneamente, a condizione che a ognuna di esse sia dedicata una diversa context window. Si realizza così un ’architettura con – una memoria a lungo termine, che è la rete vera e propria con i suoi numerosi parametri, e che è statica una volta che l’addestramento è stato completato, e – tante memorie a breve termine, cioè le context window, dinamiche e dedicate alle singole conversazioni A proposito dell’output, dalle attività di elaborazione e poi di decodifica si ottiene non il testo della risposta in un singolo passo, ma un ’entità linguistica atomica (in inglese: token; come vedremo, potrebbe essere una parola o un segno di punteggiatura) per volta Per produrre una risposta completa queste attività devono essere perciò r e a l i z z a t e r i p e t u t a m e n t e , g e n e r a n d o un token a ogni iterazione, fino a che non viene prodotto uno speciale token di fine risposta Questa è una differenz a r i s p e t t o a q u e l l o c h e a c c a d e n e l

Figura 11 – La str uttura generica del compor tamento di un chatbot (si noti che, per come originariamente introdotta, l’architettura dei transformer prevede solo un codificatore – in inglese: encoder – e un decodificatore – in inglese: decoder ); il modulo di elaborazione è presentato esplicitamente per chiarezza espositiva; si noti inoltre che i transformer usati per classificazione, come nei primi esempi della Sezione precedente, possono non avere un decodificatore, cioè essere encoder -only

, c h e hanno tipicamente uno strato di uscita con tanti neuroni quante sono le classi della classificazione, come visto nella Sezione “Un esempio: una rete neurale a r t i f i c i a l e p e r l a c l a s s i f i c a z i o n e d i

Figura

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Figura 12 – La struttura del comportamento autoregressivo di un chatbot basato su un transformer

immagini” della seconda Parte. In questo modo l’output di un transformer è molto semplice, perché a ogni passo dell’iterazione deve solo presentare un token, generato in funzio- ne del contenuto della conversazione fino a quel punto. È a questo comportamento “autoregressivo” di produzione di un token alla volta che si è fatto riferimento per sostenere che i chatbot sarebbero dei “pappagalli stocastici”: d’altra parte, non si può che comunicare pronunciando oscrivendo una parola per volta, e questo non qualifica chi comunica come un pappagallo stocastico. Con ciò, non abbiamo mai avuto tra noi dei pappagalli, stocastici o non, con cui dialogare come oggi facciamo con un chatbot. Pur ancora con qualche semplificazione, la struttura più dettagliata del comportamento di un chatbot basato su un transformer è perciò schematizzabile come in Fig.12. Mantenendo questa descrizione come riferimento, discutiamo ora un poco più tecnicamente come in un transformer sono realizzate la codifica, l’elaborazione, e la decodifica.

DENTRO LA SCATOLA: LA CODIFICA

La prima attività che un chatbot deve compiere a seguito della ricezione di ogni nuova richiesta è la codifica del testo della conversazione, allo scopo di produrre, in corrispondenza al testo stesso, l’informazione numerica che sarà poi oggetto di elaborazione. Poiché codificare l’intero testo considerato come un’unità indivisa non è fattibile, a causa dell’enorme numero di testi possibili, occorre segmentare il testo stesso in entità linguistiche atomiche – dunque in token, da cui il termine “tokenizzazione” ormai accettato in italiano – ognuna da associare poi a un’informazione numerica. L’opzione più semplice è di convertire il testo nella successione dei suoi singoli caratteri (lettere, cifre, punteggiatura), a ciascuno dei quali associare poi un numero. In questo modo non si conserva però l’informazione sulle parole, e poi sulla successione delle parole, che dovrebbe essere quindi ricostruita durante l’elaborazione. Si potrebbero allora trattare come token le singole parole, un’opzione ancora semplice ma assai inefficiente a causa delle dimensioni del vocabolario da gestire. Nell’esempio della lingua italiana, per molti aggettivi il vocabolario dovrebbe contenere quattro termini (“bianco”, “bianca”, “bianchi”, “bianche”), per ogni verbo tutte le forme verbali

(“scrivo”, “scrivi”, …), e così via; la scelta di mantenere solo le radici dei termini (“bianc-”, “scriv-”, …) riduce questa complessità ma fa perdere informazione utile.

Un compromesso tra queste è l’opzione, più frequente, di adottare come token a volte intere parole e a volte parti di esse, per esempio quando è appropriato separare la radice da un suffisso, così da mantenere un vocabolario (inteso come l’elenco dei token riconosciuti) non troppo ampio ma, nello stesso tempo, senza perdere informazione durante la tokenizzazione. In questo caso, il vocabolario è esso stesso il risultato di un processo di addestramento, che per semplicità non discutiamo qui.

Figura 13 – Un esempio di tokenizzazione, realizzato con un transformer di piccole dimensioni ( ber t-base-italian-xxl-case d, con 110M parametri) e un vocabolario di circa 30.000 token (si noti che la parola “salverà” è divisa in due token, la radice “salve” e il suffisso “rà”; i caratteri “##” nel token “##rà” indicano appunto che è un suffisso, da concatenare al token precedente)

[L’esempio è sviluppato in un notebook Python (“Un’esplorazione della tokenizzazione”) scaricabile oppure eseguibile con Google Colab.]

Come si vede in Fig.13, a ogni token del testo della richiesta è associato un identificatore numerico, che è semplicemente la posizione ordinale del token nel vocabolario. Usare questi stessi identificatori come risultato della codifica, e quindi come input per l’elaborazione, è semplice ma problematico, perché essi non contengono alcuna informazione sul significato dei token, che quindi dovrebbe essere interamente ricostruito dalla rete neurale che effettua l’elaborazione.

Si pone perciò una sfida interessante e complessa: è possibile rendere in forma numerica il significato dei token, ossia di termini di una lingua naturale come l’italiano, in modo da definire un qualche genere di “algebra dei significati”? Per quanto l’idea possa apparire poco chiara e forse eccessivamente ambiziosa, è proprio quello che oggi i transformer cercano di realizzare, essendo addestrati in modo da codificare ogni token del loro vocabolario in una successione di N numeri che si possono interpretare come le coordinate di un punto in uno spazio a N dimensioni, oppure come le coordinate di un vettore con un estremo nell’origine di quello stesso spazio, dove tali coordinate sono determinate in

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accordo a un principio di similarità semantica: token dal significato simile dovrebbero essere codificati in punti vicini nello spazio (di nuovo, per semplicità non discutiamo qui come una rete venga addestrata a eseguire tale codifica) Per tener conto della complessità del concetto di similarità semantica, la codifica “immerge” ogni token (in inglese la funzione si chiama token embedding) in uno spazio con un numero elevato di dimensioni, per esempio N=768 nel caso del transformer u s a t o p e r l a t o k e n i z z a z i o n e p r e s e n t a t a i n F i g . 1 3 , e N=12.288 nel caso di GPT-4: diventa così possibile modellare i tanti aspetti della complessa relazione di similarità tra significati (nel seguito interpreteremo gli elementi di questo spazio come punti oppure come vettori, scegliendo volta per volta in modo da facilitare la comprensione di quanto esposto).

Ancor prima di cominciare l’attività di elaborazione, con un transformer ben addestrato a fare token embedding si poss o n o r e a l i z z a r e e s p e r i m e n t i i n t e r e s s a n t i s u l l a s i m i l a r i t à semantica Per un cer to token codificato in un punto / vettore x, dunque definito da N coordinate, si possono trovare i token del vocabolario semanticamente più simili e quindi codificati in punti vicini a x, come esemplificato in Fig 14

Ancora più notevole è il fatto che si riesca ad addestrare la componente di embedding di un transformer in modo tale che, dati due token a e b a ognuno dei quali è stato associato un vettore, x a e xb, il vettore x a – xb sia associato al concetto relazionale che si ottiene escludendo dal significato di a il significato di b Per esempio, dati i token “ re ” e “ uomo ” , si può calcolare il vettore x”re” – x”uomo”, che codifica la relazione “ re meno uomo ” , e cioè individuo regnante in quanto tale, senza una connotazione di genere Applicando questo vettore al punto corrispondente al token “donna” , cioè calcolando x”re” – x”uomo” + x”donna” , si ottiene un nuovo vettore nello spazio N dimensionale, e (se la funzione di embedding è stata ben addestrata) si può scoprire che tra i punti che codificano i token nel vocabolario quello più vicino è q u e l l o c h e c o d i f i c a i l t o k e n “ r e g i n a ” S i o t t i e n e c o s ì u n esempio dell’algebra dei significati a cui si è fatto cenno sopra: ci siamo chiesti qual è il token t tale che x” re ” – x” uomo ” =

xt –x”donna” , e perciò tale che xt = x”re” – x”uomo” + ”donna”, e perciò tale da avere come significato “individuo regnante che sia donna”, e abbiamo trovato che t =“regina”

In modo analogo possiamo mettere alla prova la capacità della funzione di embedding di codificare altre relazioni semantiche, per esempio (per semplicità di notazione scriviamo la relazione direttamente tra token):

* Roma – Italia + Francia – Parigi (capitale di uno stato)

* Italia – Lombardia + Catalogna – Spagna (stato di appartenenza di una regione)

* Garibaldi – Italia + Francia – Bonaparte (eroe nazionale)

* estate – caldo + freddo – inverno (stagione per condizioni climatiche)

* chitarra – chitarrista + pianista – pianofor te (strumento di un musicista)

* bello – brutto + cattivo – buono (opposto di un aggettivo)

E a questo punto non è sorprendente che siano mantenute anche relazioni sintattiche:

* attore – uomo + donna – attrice (genere)

* treno – treni + automobili – automobile (numero)

** andare – andato + guardato – guardare (tempi verbali) e così via Grazie al modo con cui i token del vocabolario sono codificati, e dunque prima ancora di cominciare l’attività di elaborazione vera e propria, un transformer ha dunque accesso all’informazione che Parigi è la capitale della Francia e che il femminile di “attore” è “attrice”, e questo perché il significato di ogni token è codificato da un vettore di embedding, ed è perciò modellato come un punto di uno spazio a N dimensioni, con N molto grande Pare perciò appropriato chiamare “semantico” lo spazio in cui i token vengono immersi

[ Q u e s t i e s e m p i s o n o

(“Un’esplorazione del token embedding con un transformer ”) scaricabile oppure ese

e Colab.]

Figura 14 – Due esempi di calcolo di similarità semantica tra vettori risultanti dal token embedding di un transformer di piccole dimensioni ( ber t-bas e-italian-xxl-ca sed, con circa 110M parametri) e un vocabolario di circa 30.000 token. Di fianco a ogni token è indicato il valore della sua similarità con il token dato (il valore massimo, 1, corrisponde a esatta corrispondenza) Si notino nel secondo esempio i token “simbole” ed “emble”, che sono evidentemente radici

D’altra par te, molti termini delle lingue naturali non hanno un singolo significato Per esempio, “regina” può significare “donna al potere in uno stato monarchico”, “ pezzo degli scacchi”, “ car ta da gioco”, e altro, così che il token “regin a ” d o v r e b b e c o m p a r i r e i n p u n t i d i v e r s i d e l l o s p a z i o semantico, uno per ogni suo significato, per poter essere poi elaborato in modo semanticamente specifico La rete che realizza l’embedding è però addestrata per produrre un vettore per ogni token, a prescindere dal significato che il token stesso ha nel testo in input e dunque senza essere in grado di riconoscere e poi gestire le eventuali ambiguità (in effetti, per completare la codifica i vettori vengono modificati per tener conto della posizione di ogni token nel testo; si tratta comunque di un dettaglio che non modifica quanto abbiamo descritto). L’identificazione di un significato specifico dei token nella richiesta, e da qui la produzione di una risposta, un token per volta in modo iterativo, sono oggetto della successiva attività di elaborazione

DENTRO LA SCATOLA: L’ELABORAZIONE

I l c o n t e s t o i n c u i l ’ e l a b o r a z i o n e s i

semantico a N dimensioni in cui i token vengono immersi d a l l a c o d i f i c a I n l i n e a d i p r i n

punti di questo spazio potrebbe essere interpretato come corrispondente a un significato, anche se poi l’idea di una variazione continua di significato appare quantomeno elusiva. In questo spazio di potenzialmente infiniti significati s o n o i n e v i d e n z a i p u n t i c h e c o r r i s p o n d o n o a i t o k e n d e l vocabolario del transformer, e che nell’elaborazione fungon o d a a t t r a t t o r i p e r c h é s o

im m er s i in un ins iem e inf init o di “ punt i innom inat i” : og ni volta che come risultato dell’elaborazione si identifica un punto x dello spazio, il significato corrispondente a quel punto potrà essere designato con il token del vocabolario codificato dal punto più vicino a x.

L’elaborazione può essere allora descritta in termini generali come un processo che par te dai “punti nominati” corrispondenti ai token in cui il testo in esame è segmentato e ne modifica la posizione allo scopo di precisare il significato dei token originari, e preparare in questo modo la produzione del token successivo della risposta, che si realizzerà dunque scegliendo il più vicino token del vocabolario Questo processo si realizza in due attività, successive l’una all’altra e complementari nel loro scopo.

– D u r a n t e l a p r i m a a t t i v i t à – c h e p o t r e m m o c h i a m a r e d i “specificazione locale” – il significato di ogni token viene precisato tenendo conto solo dell’informazione ricavabile dal testo di cui il token è par te Si chiarisce così, per esempio, il significato da attribuire al token “regina” in base al fatto che esso compaia nel testo “ avevo davanti la regina di F r a n c i a ” o p p u r e n e l t e s t o “ a v e v o d a v a n t i l a r e g i n a d i cuori” Questa attività è analoga a quella di una persona che stabilisce il significato di un token tenendo conto del testo in cui esso è inserito.

– Durante la seconda attività – che potremmo chiamare di “specificazione globale” – il significato di ogni token viene u l t e r i o r m e n t e p r e c i s a t o t e n e n d o c o n t o d e l l ’ i n f o r m a z i o n e che su quel token era stata resa disponibile al transformer d u r a n t e i l s u o a d d e s t r a m e n t o , r e a l i z z a t o s u u n i n s i e m e molto grande di testi Si chiarisce così, per esempio, che il token “regina” con il significato di “donna al potere in uno stato monarchico” corrisponde a un punto che può essere spostato per avvicinarlo a quello che corrisponde al token “ re ” (mentre lo spostamento sarebbe stato in un ’altra direzione se il significato fosse stato “ car ta da gioco”) Questa attività è analoga a quella di una persona che applica le sue conoscenze pregresse per per fezionare e arricchire la comprensione del significato del token in esame. I n u n t r a n s f o r m e r q u e s t e d u e a t t i v i t à – d i s p e c i f i c a z i o n e locale e globale – sono realizzate da un modulo chiamato “di attenzione” (in inglese: self-attention) e da un percettrone multistrato (MLP: abbiamo introdotto i MLP nella seconda Par te) rispettivamente. Per migliorare la qualità dell’elaborazione, più coppie (attenzione, MLP) possono essere eseguite in parallelo, addestrandole in modo che ogni coppia si specializzi in aspetti diversi della specificazione, e poi combinando i loro risultati, come illustrato in Fig. 15.

( a t t e n z i o n e , M L P ) , e c o m p l e s s i v a m e n t e i p a r a m e t r i c h e determinano la funzione di attenzione sono circa 58 miliardi, mentre i parametri che determinano la funzione calcolata dai MLP sono circa 116 miliardi )

A n a l i z z i a m o d u n q u e i l f u n z i o n a m e n t o d i u n m o d u l o d i attenzione e di un modulo MLP di un transformer.

Il modulo di attenzione di un transfor mer Come abbiamo visto nella Sezione precedente, la codifica a s s o c i a a o g n i t o k e n t i d e l t e s t o i n e s a m e u n v e t t o r e d i embedding xi, che contiene sia informazione sintattica sia informazione semantica Per ognuno di tali vettori, il modulo di attenzione calcola un nuovo vettore x ’ i che aggiunto a xi produce un significato più preciso per il token inizialmente codificato da xi stesso. Il calcolo di ogni x ’ i si fonda sull’osser vazione che il prodotto inter no tra due vettori è un indicatore di quanto le loro direzioni siano allineate

Una nota sul prodotto inter no

Il prodotto interno di due vettori x e y – chiamato anche “prodotto scalare”, e in inglese anche dot product –, definito come x ⋅ y = Σi xi yi, descrive il “grado di allineamento” dei due vettori, come si vede in par ticolare se lo si norm a l i z z a , d i v i d e n d o l o p e r l e l u n g h e z z e || x || – p r o p r i amente, le norme – dei vettori: x y /(|| x |||| y|| ) = Σi xi yi / ( = cos(θ), dove θ è l’angolo tra i vettori (la funzione x ⋅ y /(|| x |||| y || ) si chiama “similarità di coseno ” , ed è quella che abbiamo usato per calcolare le similarità tra token nella Sezione precedente)

i x 2 i

i y 2 i

Figura 15 – La str uttura del compor tamento autoregressivo di un chatbot basato su un transformer, con evidenziata la presenza dei moduli di attenzione e di MLP nell’attività di elaborazione

Su tutto ciò è interessante qualche dato a proposito di GPT3 A dimostrazione della maggiore complessità dell’elaborazione rispetto alla codifica, dei 175 miliardi di parametri di GPT-3 solo poco più di un miliardo è usato per la codifica, mentre oltre il 99% dei parametri è impiegato nell’elab o r a z i o n e . L ’ e l a b o r a z i o n e è r e a l i z z a t a d a 9 6 c o p p i e

Insomma, una volta fissata la lunghezza di due vettori, quanto maggiore è il v a l o r e d e l l o r o p r o d o t t o i n t e r n o t a n t o più essi sono allineati. E poiché, come abbiamo visto, ogni vettore di embedding codifica il significato di un token d e l t e s t o i n e s a m e , e s i g n i f i c a t i s i m i l i sono codificati da vettori con direzioni v i c i n e , n e c o n c l u d i a m o c h e g r a z i e a l p r o d o t t o i n t e r n o t r a v e t t o r i p o s s i a m o v a l u t a r e l a s i m i l a r i t à s e m a n t i c a t r a token

Su questa base, il modulo di attenzione ha lo scopo d’identificare le relazioni di a l l i n e a m e n t o t r a v e t t o r i , e d u n q u e t r a t o k e n c o d i f i c a t i d a t a l i v e t t o r i I l s u o principio di funzionamento è semplice:

(A) si confronta ogni coppia di vettori di embedding (xi, xj) e (B) si usa il risultato del confronto per aggiornare ogni vettore xi e precisare così il significato del token a esso associato

Una descrizione (un poco tecnica) del funzionamento di un modulo di attenzione

Per mostrare come un modulo di attenzione opera, supponiamo che il testo su cui operare sia “ avevo davanti la regina di Francia”, che tale testo sia già stato tokenizzato, con token coincidenti con le parole della frase, e che ciascuno d e i 6 t o k e n t i s i a g i à s t a t o c o d i f i c a t o , i n u n v e t t o r e d i embedding xi di dimensione N = 100 Quanto segue si applica in parallelo a ognuno dei 6 token / vettori (e questa è una delle ragioni dell’attuale diffusione delle GPU, c h e s o n o a p p u n t o d i s p o s i t i v i d i c a l c o l o p a r a l l e l o ) : p e r semplicità descriveremo il calcolo per il token t4 = “regina ” , e dunque per il corrispondente vettore x4

A1 [Query] Costruzione della domanda per la ricerca di relazioni: dal vettore x4 viene calcolato un vettore “di domanda” q4, ancora di dimensione N= 100, che enfatizzi nel significato la componente di richiesta nella ricerca di relazioni, sia sintattiche sia semantiche, con altri token; q4 potrebbe allora significare “trova il complemento che specifica ’regina’” oppure “trova il contesto geografico a cui ’regina’ si riferisce”.

A2 [Key] Costruzione delle risposte per la ricerca di relazioni: da ognuno dei 6 vettori xj viene calcolato un vettore “di risposta” kj, ancora di dimensione N= 100, che enfatizzi nel significato la componente di risposta nella ricerca di relazioni con altri token; k 4 potrebbe allora significare “ sono un sostantivo che può essere specificato da un complemento” oppure “ sono un ’entità che rappresenta la regalità e che può essere associata a una specifica nazione”

A3. Confronto: il vettore di domanda q4 è confrontato per similarità con ognuno dei 6 vettori di risposta kj, ottenendo per ogni coppia (q4, kj) un “grado di attenzione” (q4 kj), il cui valore è tanto maggiore quanto più la risposta kj è attinente alla domanda q 4; per esempio, se q 4 significa “trova il contesto geografico a cui ’regina’ si riferisce” e k6 s i g n i f i c a “ l a F r a n c i a è u n ’ e n t i t à p o l i t i c a ” , i l v a l o r e d i q4 ⋅ k6j potrebbe essere elevato, in riconoscimento della sensatezza del significato di “regina di Francia”

B1 [Value]. Fornitura di informazioni da condividere: da ognuno dei vettori viene calcolato un vettore “di informazioni” v j, ancora di dimensione N= 100, che enfatizzi nel significato informazioni sul token; v4 potrebbe allora significare “ sono un sostantivo che può essere utilizzato come complemento o soggetto in una frase” oppure “ sono

Il modulo MLP di un transfor mer

Per mettere il chatbot nella condizione di produrre risposte appropriate, l’informazione sul significato dei token introdotta dalla codifica e poi dai moduli di attenzione non è ancora sufficiente. Un testo come “Avevo davanti la regina di Francia” diventa semanticamente più ricco se per esempio lo si sa espandere in “Avevo davanti la regina di Francia, Caterina de’ Medici, una figura di straordinaria complessità e potere”, ma questo richiede l’accesso a informazione fattuale che il testo come tale non contiene. È a questo scopo che operano i moduli MLP. Abbiamo discusso la struttura e il funzionamento dei MLP

un ’entità che rappresenta regalità e appar tengo a un contesto culturale di autorità”

B2. Sintesi: ognuno dei 6 vettori di informazioni vj viene m o l t i p l i c a t o p e r i l c o r r i s p o n d e n t e g r a d o d i a t t e n z i o n e

f(q4 kj), normalizzato mediante una funzione f, per determinarne la rilevanza relativa, e i 6 vettori così ottenuti vengono sommati tra loro per ottenere un nuovo vettore x ’ 4, di dimensione N = 100, che sommato a x 4 produce per il token t4 un significato che ora tiene conto dei significati di tutti i token del testo in esame

È chiaro con ciò il ruolo critico delle funzioni che, a par tire da ogni vettore di embedding xj di dimensione N (100 nell ’ e s e m p i o s o p r a ) , c a l c o l a n o i c o r r i s p o n d e n t i v e t t o r i d i domanda qi (passo A1), di risposta ki (passo A2), e d’inf o r m a z i o n e v i ( p a s s o B 1 ) , a n c h ’ e s s i d i d i m e n s i o n e N

Sono tali funzioni a trasformare infatti il significato generico di ogni token ti nei significati più specifici che rendono efficace il calcolo del nuovo vettore x ’ i.

E tali funzioni sono semplicemente trasformazioni lineari, dunque qi = Qxi, ki = Kxi, e vi = Vki, dove Q, K e V sono matrici NxN, i cui valori sono il risultato di addestramento: sono costruite indipendentemente l’una dall’altra, ma (come abbiamo visto) lavorano in sinergia, ognuna con un ruolo specifico nel meccanismo di attenzione:

– Q determina come i vettori di embedding vengono trasformati per generare le Quer y, ovvero i “filtri” che cercano informazioni rilevanti;

– K definisce come i vettori di embedding xi vengono trasformati per generare le Key, ovvero i descrittori che rappresentano il contenuto delle informazioni;

– V t r a s f o r m a i v e t t o r i d i e m b e d d i n g x i p e r g e n e r a r e i Value, che costituiscono le informazioni effettive che sono rese disponibili in output

Il modulo di attenzione è dunque in sé una learning machine, addestrata per calcolare vettori di Quer y, Key, e Value e da questi realizzare il confronto tra vettori di embedding e il loro aggiornamento. Come già dichiara il titolo dell’articolo in cui nel 2017 è stata introdotta l’architettura dei transformer –“Attention is all you need ” –, l’efficacia dei moduli di attenzione è plausibilmente la ragione tecnica basilare delle sorprendenti capacità degli attuali chatbot.

nella seconda Par te. Qui è sufficiente ricordare che si tratta d i r e t i n e u r a l i i c u i n e u r o n i s o n o o r

i n g l e s e : l a y e r ) , i n c o n d i z i o n i f u l l y c o n n e c t e d e f e e d f o rward: tutti i neuroni di uno strato sono connessi con tutti i neuroni dello strato successivo, e queste sono le uniche connessioni presenti nella rete. In più, i neuroni degli strati interni operano in modo lineare sommando i loro input dopo averli pesati con i loro parametri e aggiungendo un offset, ma poi applicano una funzione di attivazione non lineare, com e dis cus s o nel l a S ezione “ Una s em pl ice r et e neur al e ar tificiale” della seconda Par te, per ottenere un compor tamento più complesso, appunto perché non lineare

L ’ i n p u t d i u n m o d u l o M L P i n u n t r a n s f o r m e r h a l a s t e s s a dimensione dei vettori di embedding e dello spazio semant i c o : e s s o e l a b o r a i n f a t t i c i a s c u n t o k e n i n d i v i d u a l m e n t e , ricevendo ogni vettore prodotto dal modulo di attenzione e p e r o g n i t o k e n p r o d u c e n d o i n o u t p u t u n n u o v o v e t t o r e , a n c o r a d i d i m e n s i o n e N , c o n i n f o r m a z i o n e f a t t u a l e c h e v i e n e a g g i u n t a a l l ’ i n f o r m a z i o n e p r o d o t t a d a l m o d u l o d i attenzione La struttura inter na del MLP è molto semplice, dato che contiene un solo strato interno, usualmente con un numero di neuroni che è un multiplo di N (per esempio 4N, come illustrato in Fig 16), allo scopo di avere possibilità di apprendimento ancora più sofisticate in uno spazio semantico di grande dimensione e in cui il significato di ogni token i n c o n s i d e r a z i o n e p u ò e s s e r e p r e c i s a t o u l t e r i o r m e n t e mediante una elaborazione non lineare.

Data questa struttura, il MLP ha un compor tamento caratterizzato da (N x kN + kN) + (kN x N + N) = 2kN2 + (k+1)N parametri (si contano le connessioni e gli offset), che gli consentono di acquisire informazione dai testi da cui è addestrato e di produrla per modellare un significato arricchito per i token che il transformer sta trattando. Se per esempio “Caterina de’ Medici” è il token in considerazione, l’output del MLP è un vettore la cui direzione nello spazio semantico potrebbe codificare il concetto di potere, così che il vettore aggiornato sia associato al contenuto di un possibile testo come “Caterina de’ Medici, una figura di potere”. Operando usualmente in parallelo per tutti i token del testo in esame, si ottiene così una successione di vettori nello stesso spazio semantico di dimensione N in cui i token erano stati inizialmente codificati in vettori di embedding

Sintesi

L’applicazione di un modulo di attenzione e di un modulo MLP è ripetuta un cer to numero di volte, per modellare sempre meglio – perché in modo sempre più contestuale grazie ai moduli di attenzione e sempre più infor mato grazie ai moduli MLP – il significato dei token in cui il testo in esame è stato segmentato Alla conclusione di questo processo, il vettore relativo all’ultimo token della successione modella p e r c i ò i l s i g n i f i c a t o n o n s o l o d e l t o k e n s t e s s o , m a a n c h e quello del suo contesto: è precisamente questa la ragione

per cui il processo è autoregressivo: il modulo di attenzione assicura che a ogni iterazione il vettore che modella il significato dell’ultimo token generato contenga anche l’informazione che consente di generare il token successivo L’elaborazione si completa allora proiettando questo vettore, di dimensione N, in un nuovo vettore di dimensione M p a r i a l n u m e r o d i t o k e n d e l v o c a b o l a r i o d e l m o d e l l o , i n modo da assegnare a ogni elemento del vettore un valore p r o p o r z i o n a l e a l l a p r e f e r e n z a c h e i l p r o s s i m o t o k e n d a generare sia quello corrispondente a quell’elemento. L’operazione è realizzata nuovamente mediante una funzione lineare, con N X M + M parametri i cui valori sono anch’essi oggetto dell’addestramento Per ragioni di maggiore comprensibilità, tali valori sono infine normalizzati in modo da essere interpretabili come probabilità, mediante una funzione chiamata “softmax”, pi = eai / Σj eaj, dove pi è la probabilità corrispondente all’-esimo valore ai

In sintesi, queste probabilità pi sono il risultato dell’intero processo di codifica ed elaborazione, e nell’insieme possono essere interpretate come la distribuzione di probabilità sul token da generare condizionata dalla successione dei token attuali: P (prossimo token|successione dei token attuali)

DENTRO LA SCATOLA: LA DECODIFICA

In modo complementare alla codifica, l’ultima attività che un chatbot compie a ogni nuova richiesta ricevuta è la decodifica, ossia la trasformazione dell’informazione numerica e l a b o r a t a n e i t o k e n c h e , u n o p e r v o l t a , c o s t i t u i r a n n o l a risposta alla richiesta ricevuta Come illustrato in Fig 15, il transformer dev’essere perciò in grado di produrre, iterativamente, il prossimo token da accodare alla risposta che sta producendo.

Dato che l’elaborazione produce una distribuzione di probabilità condizionata P (prossimo token|successione dei t o k e n p r e c e d e n t i ) , l ’ o p z i o n e p i ù o v v i a è c h e i l p r o s s i m o token sia quello calcolato come più probabile dati i token già presenti nella finestra di contesto, cioè la moda della distribuzione ottenuta

P r o v i a m o u n e s e m p i o , i m p i e g a n d o l o s t e s s o t r a n s f o r m e r che avevamo già usato nei due esempi di Text generation nella Sezione “Le applicazioni delle reti neurali ar tificiali” (si tratta di gemma-2-2b-it, un transfor mer “ aper to” di Google, con circa due miliardi e mezzo di parametri e un vocabolario multilingue di 256000 token) Data la richiesta “Come si chiama la capitale della Francia?”, la risposta che o t t e n i a m o è “ L a c a p i t a l e d e l l a F r a n c i a è P a r i g i . < e n d of turn>”, in cui “<end of turn>” è il token di fine risposta Questa risposta è stata dunque prodotta un token alla volta, in un cer to senso “completando la domanda”:

– passo 1: Come si chiama la capitale della Francia? La

– pas s o 2: Com e s i chiam a l a capit al e del l a Fr ancia? L a capitale

– pas s o 3: Com e s i chiam a l a capit al e del l a Fr ancia? L a capitale della e così via.

Figura 16 – L’esempio della str uttura di un modulo MLP di un transformer

P e r c o m p r e n d e r e a n c o r a m e g l i o c o m e q u e s t a r i s p o s t a è stata costruita, visualizziamo in Fig 17 gli istogrammi delle dis t r ibuzioni di pr obabil it à condizionat e per og nuno dei token della risposta stessa Si vede dunque per esempio che la risposta avrebbe avuto una probabilità piccola ma non nulla d’iniziare con il token “The”, e dunque in lingua inglese, e che, dopo “La” il secondo token avrebbe potuto essere non “capitale” ma “risposta” Allo scopo di rendere le risposte che si ottengono meno prevedibili, e quindi più “creative”, sono stati sperimentati criteri di scelta del prossimo token diversi dalla moda della distribuzione. In par ticolare, la distribuzione generata dalla

Figura 17 – La successione di istogrammi delle distribuzioni di probabilità condizionate (limitatamente ai 3 token più probabili, ripor tati sull’asse orizzontale) per ognuno dei token della risposta “La capitale della Francia è Parigi. <end of turn>”, ottenuta scegliendo come prossimo token la moda della distribuzione

funzione softmax può essere controllata da un iperparametro T, chiamato “tem p e r a t u r a ” , m o d i f i c a n d o l a f u n z i o n e così: pi = exi/T / Σj exj/T In questo modo, per valori di T maggiori di 1 le differenze tra i valori della distribuzione si riducono e la distribuzione stessa tende a diventare uniforme. Invece della moda della distribuzione si può allora scegliere il token campionandolo dalla distribuzione dei token più probabili, per un valore di k dato, una strategia chiamata “top-k s a m p l i n g ” Aumentando i valori di T e di k si ottengono per tanto risposte sempre meno prevedibili. A titolo di esempio, ancora alla richiesta “Come si chiama la capitale della Francia?”, e posto che la risposta più frequente rimane comunque “La capitale della Francia è Parigi ” , ecco alcune risposte prod o t t e d a l l o s t e s s o t r a n s f o r m e r a l v a r i a r e d i T e c o n k =3 (omettiamo il token di fine risposta):

– T = 1 0: “La risposta è: Parigi”

– T = 1 5: “La capitale francese è Parigi”

– T = 2 0: “La risposta è Parigi” Più sofisticate strategie di scelta del token sono anche possibili anche se al costo di una maggiore capacità computazionale, per esempio il beam search, in cui si producono contemporaneamente più risposte alternative, generando a o g n i i t e r a z i o n e p i ù t o k e n e , v i a v i a c h e l e s u c c e s s i o n i s i allungano, mantenendo solo quelle la cui probabilità complessiva è maggiore Solo come esempio, usando ancora lo stesso transformer e specificando di generare a ogni iterazione 5 token ma di presentare alla fine solo le 3 risposte più probabili, alla domanda “Proponi un titolo, originale e in italiano, per un testo d’introduzione all’intelligenza ar tificiale?” si è ottenuto:

– “L’ombra dell’innovazione”

– “L’uomo e la macchina: un ’alleanza digitale”

– “L’uomo e la macchina: una nuova era ” Pur non essendoci nulla di così sorprendente in queste risposte – si ricordi comunque che sono il risultato di un transformer di relativamente piccole dimensioni e in esecuzione in locale, dunque “ a internet spento” –, un vantaggio di questa strategia è che applica il criterio probabilistico di selezione dei token a intere successioni, superando il limite di dover scegliere un token per volta e riducendo così il rischio d i o t t e n e r e r i s u l t a t i n o n c o m p l e s s i v a m e n t e o t t i m i p e r c h é condizionati da massimi locali.

[ Q u e s t i e s e m p i s o n o s v i l u p p a t i i n u n n o t e b o o k P y t h o n (“Un’esplorazione della generazione di token”) scaric a b i l e o p p u r e e s e g u i b i l e c o n G o o g l e C o l a b ( i n questo caso è necessario avere un account, anche gratuito, su Hugging Face e generare un token per l’accesso al transformer)]

L’ADDESTRAMENTO DI UN CHATBOT

Quanto abbiamo descritto finora a proposito del funzionamento di un chatbot (in termini di codifica, elaborazione e decodifica) assume che la rete neurale alla base del chatbot sia stata addestrata. Nelle due Par ti precedenti abbiamo

visto che una learning machine è l’implementazione di una f u n z i o n e p a r a m e t r i c a e c h e l ’ a d d e s t r a m e n t o d i u

n i n g m a c h i n e è u n p r o c e

i parametri dei valori tali da rendere la funzione capace di riprodurre al meglio possibile gli esempi che le sono stati s o t t o p o s t i d u r a n t e l ’ a d d e s t r a m

che per ottenere un buon compor tamento da un chatbot sia una valida struttura della rete neurale sia un efficace ed efficiente algoritmo di addestramento sono condizioni necessarie, ma non sufficienti: senza l’accesso a dati di quantità e qualità appropriata per il suo addestramento, una rete n

potenzialità ma senza alcuna capacità effettiva Ricordando quanto presentato nella Sezione “L’addestramento di una learning machine” della prima Par te a propos i t o d i a p p r e n d i m e n t

chiaro a questo punto che i dati richiesti per addestrare un chatbot sono testi nelle lingue con cui vogliamo che il chatbot sia in grado di operare, integrati con adeguata informazione di correttezza o accettabilità per ciascun testo utilizzato: la sua ground truth dunque, da presentare al chatbot come la risposta attesa e quindi da imparare a riprodurre Si pone perciò il problema di scegliere i testi da includere nell’insieme di addestramento e poi di “etichettare” ognuno con la corrispondente informazione di correttezza o accettabilità

Anche reti neurali sofisticate come i transformer non hanno inizialmente competenze linguistiche: per ottenere da esse un compor tamento adeguato, devono perciò essere addestrate prima di tutto sugli aspetti formali e semantici di una lingua, per esempio per concordare correttamente sostantivi e aggettivi per genere e numero ma poi anche per riconoscere che frasi come “incolori idee verdi dormono f u r i o s a m e n t e ” s o n o i n s e n s a t e p u r e s s e n d o g r a m m a t icalmente corrette La strategia che si adotta per ottenere q u e s t o r i s u l t a t o è a n a l o g a a l l ’ a p p l i c a z i o n e d i f i l l m a s k esemplificata nella Sezione “Le applicazioni delle reti neurali ar tificiali”, ma questa volta impiegata in addestrament o : c o n u n p r o c e s s o i t e r a t i v o , o g n i t e s t o d e l t r a i n i n g s e t viene mostrato alla rete un token per volta, lasciando che la rete proponga il token successivo; se il token proposto è diverso da quello presente nel testo, l’algoritmo di addes t r a m e n t o m o d i f i c a i p a r a m e t r i d e l l a r e t e p e r a u m e n t a r e l’accuratezza della previsione, e dunque per migliorare la sua capacità di “modellare la lingua” dei testi che le sono p r e s e n t a t i ( c i ò a s s u m e c h e l a c o m p o n e n t e d e l l a r e t e c h e realizza la codifica dei testi, e dunque la tokenizzazione e l’embedding, sia già stata addestrata: non discutiamo qui come ciò si può ottenere)

Questa strategia è applicabile operando su testi qualsiasi, senza alcuna loro pre-elaborazione e in modo completamente automatico: è perciò chiamata di “apprendimento auto-super visionato” (in inglese: self-supervised learning) Come risultato, la rete acquisisce competenze linguistiche ed enciclopediche, in relazione ai contenuti dei testi che le sono stati sottoposti, ma è ancora capace di operare solo come strumento di completamento di testi: è la ragione per

cui questo processo viene chiamato “pre-addestramento” (in inglese: pre-training), ed è plausibilmente la ragione per cui i chatbot sono stati considerati, anche da persone autorevoli, dei super-autocomplete tools o dei glorified tape recorders. In un blog post di OpenAI dell’inizio del 2022 troviamo degli esempi chiari e convincenti dei limiti del compor tamento di un transfor mer che sia stato solo pre-addestrato, per quanto già sofisticato come GPT-3. Ne ripor tiamo uno, lasciandolo nell’originale inglese, in Fig. 18.

Figura 18 – Un esempio di come un chatbot solo pre-addestrato (GPT-3) produca un testo per auto-completamento della richiesta (il “prompt”) invece che una risposta corretta, evidenziata, come è invece in grado di fare un chatbot (Instr uctGPT) il cui addestramento è stato proseguito (fonte: Alignin g language models to follow ins tr uctions, OpenAI, 27 gennaio 2022)

Anche dopo un pre-addestramento durante il quale gli sono state sottoposte tutte le pagine di Wikipedia, un transformer potrebbe non essere capace di rispondere a una domanda con una risposta: per quanto ciò possa forse apparire controintuitivo, occorre insegnargli specificamente come sostenere una conversazione. Una seconda ragione per proseguire l’addestramento di un transfor mer è per metterlo in g r a d o d i r i s p o n d e r e a r i c h i e s t e s u a r g o m e n t i d i s c i p l i n a r i specifici, attraverso l’accesso a contenuti che non gli erano stati sottoposti in precedenza Ma c’è una terza ragione, non meno impor tante delle precedenti, che rende generalmente necessaria un ’ulteriore fase di addestramento: nell’en o r m e q u a n t i t à d i t e s t i i m p i e g a t i n e l p r e - a d d e s t r a m e n t o erano inevitabilmente presenti contenuti problematici e perfino contraddittori, mentre noi vorremmo che le risposte di un chatbot siano coerenti, corrette per quanto possibile, e c o m u n q u e s o c i a l m e n t e a c c e t t a b i l i . A l c u n i r e c e n t i e s p e r im ent i, pr ecedent i a Chat G P T ( s i r icor dano in par t icol ar e Ta y d i M i c ro s o f t , i n m a r z o 2 0 1 6 , e G a l a c t i c a d i Meta, in novembre 2022 e dunque pochi giorni prima del lancio di ChatGPT), erano falliti proprio perché questo criterio generale non era stato considerato con sufficiente attenz i o n e : i n c o n s e g u e n z a , i c h a t b o t i n q u e s t i o n e a v e v a n o mostrato un compor tamento opinabile, per esempio insultando i loro interlocutori. Un transformer che sia stato solo pre-addestrato è insomma un ’entità a-morale, che potrebbe

f o r n i r c i r i s p o s t e p e r m o l t i e d i v e r s i m o t i

Queste ragioni giustificano la scelta di sottoporre i transformer a una seconda fase di addestramento, chiamata genericamente “ messa a punto” (in inglese: fine tuning), usando quindi come chatbot solo transformer che siano stati sia preaddestrati sia fine tuned.

Sono state sviluppate diverse tecniche al proposito, che, pur con alcune variazioni, richiedono d’impiegare non più testi generici – come accade nel pre-addestramento – ma esempi con una struttura definita, tipicamente nella forma (richies

math-word-problems-200k, realizzato da Microsoft e

200.000 problemi matematici e le relative soluzioni. Per realizzare il fine tuning di un transfor mer che sia già stato pre-addestrato, per ogni esempio nel dataset e fino a che il transformer non ha imparato a generare risposte con i contenuti e nello stile desiderati: – si codificano sia la richiesta sia la risposta attesa; – s i s o t t o p o n e l a r i c h i e s t a c o d i f i c a t a a l t r a

s f o r m e r, c h e genera una risposta, un token per volta; – per ogni token generato, lo si confronta con il token corrispondente nella risposta attesa; – s e i l t o k e n g e n e r a t o n o n c o i n c i d e c o n q u e l l o a t t e s o , s i aggiornano i parametri della rete per ridurre l’errore, con un processo analogo a quello attuato nel pre-addestramento È solo alla conclusione di un processo di fine tuning che ci si aspetta dunque che un transformer sia adeguatamente utilizzabile come un chatbot, con capacità di sostenere conversazioni in modo informato ed eticamente accettabile

VALUTARE

LA QUALITÀ

DEL

COMPORTAMENTO

DI UNA LEARNING MACHINE: UNA RIFLESSIONE

Prima dell’introduzione dei transformer, per ogni genere di applicazione veniva tipicamente sviluppata un ’architettura specifica di learning machine (LM): par ticolari reti convoluzionali (CNN) per classificazione di immagini, par ticolari reti ricorrenti (RNN) per classificazioni di testi, e così via In più, le applicazioni stesse erano usualmente specifiche a sufficienza perché la qualità del compor tamento delle LM f o s s e v a l u t a b i l e i n m o d o n o n e q u i v o c o i n r e

Deep Blue, il sistema che nel 1996 fu per la prima volta in grado di battere un essere umano campione mondiale nel gioco degli scacchi (e non ci furono dubbi su questo, dato che le regole del gioco sono definite chiaramente), ma che era capace solo di giocare a scacchi Anche nel caso dei s i s t e m i p e r c l a s s i f i c a z i o n e , s i a s s u m e g e n e r a l m e n t e c h e ogni entità da classificare appar tenga a una cer ta classe, così che la qualità della classificazione prodotta da una LM può essere valutata mediante la sua accuratezza: il numero di r is pos t e cor r et t e r is pet t o al num er o di r is pos t e dat e In altri termini, in questi casi si assume che esista un “valore vero ” per l’oggetto del processo, e il compor tamento di una

LM è tanto migliore quanto più approssima tale valore vero.

A entrambe le seguenti domande critiche siamo dunque in grado di dare una risposta (scriviamo qui “valutare” e non “misurare” per rimanere generici): – sappiamo cosa vogliamo valutare? sì: l’accuratezza dei risultati prodotti dalla LM;

– s a p p i a m o c o m e v o g l i a m o v a l u t a r e ? s ì : c o n f r o n t a n d o i risultati prodotti dalla LM con i risultati che avrebbero dovuto essere prodotti.

C i c o l l o c h i a m o c o n c i ò i n u n c o n t e s t o d i v a l u t a z i o n e d i “qualità interna”, cioè di conformità a specifiche date, riferito a sistemi di Machine Learning tradizionali, le cui caratteristiche abbiamo discusso nella prima Par te Con l’introduzione di sistemi d’intelligenza ar tificiale generativa questo scenario è diventato più complesso, come si vede considerando l’esempio dei sistemi per la traduzione automatica tra lingue naturali: – sappiamo cosa vogliamo valutare? sì, almeno di principio: la corrispondenza semantica tra il testo originale e il testo tradotto dalla LM; – sappiamo come vogliamo valutare? sì, almeno di principio: confrontando la traduzione prodotta dalla LM con una traduzione che consideriamo corretta.

In effetti, entrambe queste risposte non sono così chiare e univoche, ed è per questo che nel corso del tempo sono stati sviluppati numerosi sistemi di benchmark, allo scopo di rendere per quanto è possibile oggettiva e intersoggettiva la valutazione. Uno dei primi esempi, proprio a proposito di sistemi di traduzione, è BLEU (BiLingual Evaluation Unders t u d y ) , s v i l u p p a t o a d d i r i t t u r a n e l 2 0 0 1 s u l p r i n c i p i o c h e “più simile una traduzione automatica è a quella di un traduttore umano professionista, migliore essa è”.

I benchmark sono attualmente il metodo preferito per la valutazione del compor tamento dei sistemi di GenAI, chatbot inclusi (si vedano per esempio quelli usati nella Open LLM Leaderboard di Hugging Face) Il punto è però che il criterio di valutazione su cui tali benchmark sono progettati è sempre quello tradizionale: per ogni domanda che si pone c’è una risposta giusta, e la qualità del comportamento di una LM è tanto migliore quanto più le risposte che produce sono simili alle risposte attese In particolare nel caso dei chatbot questa posizione è critica almeno per due motivi: 1. l’interazione con un chatbot consiste generalmente non in un singolo scambio domanda – risposta ma in una conv e r s a z i o n e , c h e d o v r e b b e e s s e r e p r e s a i n t e r a m e n t e i n esame nella valutazione; 2. con un chatbot si può conversare praticamente di qualsiasi argomento, e in molti casi per molti argomenti non ci sono singole “risposte giuste” a cui fare riferimento nella valutazione

U n m e t o d o b a s i l a r e p e r v a l u t a r e i l c o m p o r t a m e n t o d i u n c h a t b o t è f o n d a t o s u l c a l c o l o d i u n a f u n z i o n e c h i a m a t a “perplessità” (in inglese: perplexity), che, data la successione di token t1,t2,t3…..t n di cui una risposta prodotta dal chatbot è costituita, è definita come , dove P ( t i | t 1, t 2 t i-1) è l a p r o b a b i l i t à d i g e n e r a r e c o m e - e s i m o

token della risposta proprio il token ti dati gli i-1 token già g e n e r a t i L a p e r p l e s s i t à p o r t a i n f o r m a z i o n e s u l l ’ i n v e r s o della media geometrica della probabilità dei token scelti, e quindi sul numero medio di token effettivamente considerati nella scelta: è dunque sostanzialmente un indice del grado c o n c u i i l c h a t b o t è “ c o n v i n t o ” d e l l a s c e l t a d e i t o k e n c h e i n t r o d u c e n e l l e s u e r i s p o s t e S i t r a t t a d i u n ’ i n f o r m a z i o n e utile, che però non è necessariamente riferita alla qualità del compor tamento del chatbot, che può essere “convinto” di un errore (e ovviamente un errore rimane tale anche se lo si sostiene in modo convinto)

A proposito della qualità del compor tamento dei chatbot potremmo ammettere di non avere risposte ben definite alle due domande critiche: – sappiamo cosa vogliamo valutare? no, se non in casi particolari in cui c’è un “ compor tamento atteso” ben definito; – sappiamo come vogliamo valutare? no, se non in casi particolari in cui possiamo progettare dei benchmark. In questa situazione non è perciò sorprendente che si adotti un metodo di valutazione puramente comparativo: si prendono due chatbot, si fanno le stesse domande a entrambi, e quindi si decide quale dei due ha dato le risposte migliori Ripetendo questo confronto per tante coppie di chatbot e con decisioni prese da tante persone diverse, si costruisce così una “classifica di qualità percepita” del comportamento dei chatbot considerati È una situazione analoga a quella in cui sapessimo confrontare coppie di oggetti per il loro peso, per esempio mediante una bilancia a due piatti, ma avessimo solo qualche intuizione su cosa sia il peso e non fossimo ancora in grado di costruire una scala di pesi Il concetto stesso di qualità del compor tamento di un chatbot è problematico. Per fare un esempio molto semplice, a l l a d o m a n d a “ l a m i a p r o f e s s o r e s s a d i m a t e m a t i c a d i c e che 2+2 fa 5: che ne pensi?” come dovrebbe rispondere un c h a t b o t c h e s i a s t a t o c o r r e t t a m e n t e a d d e s t r a t o ? S i t r a t t a infatti di un semplice, piccolo dilemma etico: se corrispondenza ai fatti e accondiscendenza verso l’interlocutore non sono conciliabili, come ci si deve compor tare? ChatGPT inizialmente rispondeva qualcosa come “la tua professoressa ha ragione: 2+2 fa 5”; oggi la sua risposta potrebbe essere invece “probabilmente la tua professoressa stava scherzand o : 2 + 2 f a 4 ” . E s e g l i c h i e d i a m o d i s p i e g a r c i c o m e s i costruisce una bomba molotov, oggi ChatGPT ci risponde che non ci può aiutare in questo, anche se poi questa informazione si trova liberamente e facilmente accessibile nelle pagine di Wikipedia. Un dilemma radicale – forse in par te etico, ma anche cognitivo, economico, strategico, – che noi abbiamo di fronte h a a c h e v e d e r e c o n l a r a g i o n e s t e s s a p e r c u i l i s t i a m o costruendo: seguendo l’indicazione che Turing aveva dato proponendo l’imitation game (ciò che è stato poi rinominato “test di Turing”), dovremmo progettarli perché ci assomiglino per quanto è possibile, e con ciò ci siano utili non solo per risolvere problemi, ma anche per comprendere meglio noi stessi, o dovremmo invece ammettere che si tratta di entità cognitivamente aliene, grazie alle quali esplorare e sperimentare nuove forme d’intelligenza?

Luca Mari è professore ordinario di Scienza della misurazione presso l’Università Cattaneo – LIUC , dove è docente titolare dei corsi di Analisi dei Dati Sperimentali e Statistica, Progettazione per Sistemi Dinamici, e Digital Thinking Ha conseguito la laurea in fisica presso l’Università Statale di Milano nel 1987 e il dottorato di ricerca in metrologia presso il Politecnico di Torino nel 1994.È esperto dell’International Electrotechnical Commission nel WG2 (VIM) del Joint Committee for Guides in Metrology. È presidente della Society for the Study of Measurement e chair del Task Group on Fundamental Concepts in Metrology, CCU. È stato presidente dell’IEC Technical Committee 1 – Terminology – e segretario dell’IEC Technical Committee 25 – Quantities and units È stato presidente del Technical Committee 7 – Measurement Science – dell’International Measurement Confederation (IMEKO) È presidente della Commissione Tecnica Metrologia, congiunta dell’Ente Italiano di Normazione (UNI) e della Commissione Elettrotecnica Italiana (CEI) È membro della Commissione Centrale Tecnica dell’UNI e membro della Commissione Superiore Tecnica dei CEI È stato presidente del Comitato Tecnico CEI 1/25 – Terminologia, grandezze e unità. È stato coordinatore della linea di ricerca Metrologia del Gruppo di Misure Elettriche ed Elettroniche (GMEE). Svolge attività di ricerca a proposito di scienza della misurazione e sulle sue relazioni con le scienze e tecnologie dell’informazione, per cui è autore di varie pubblicazioni scientifiche, e svolge attività di disseminazione, in scuole, aziende e organizzazioni varie, a proposito di cultura del digitale e in particolare d’intelligenza artificiale

Alessandro Giordani è professore ordinario di Logica e Filosofia della Scienza presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università Cattolica di Milano e visiting professor all’Università della Svizzera Italiana, dove insegna i corsi di Topics in Logic Le sue attività di ricerca sono focalizzate sullo sviluppo di sistemi di logica epistemica per l’analisi della dinamica dell’attività d’immaginazione e della conoscenza scientifica, sullo studio della struttura logica dei sistemi normativi, sulla modellizzazione degli interi strutturati, e sull’ontologia della misurazione. È autore di numerose pubblicazioni sulle maggiori riviste scientifiche internazionali nei settori di logica, metafisica e fondamenti della misurazione.

Dario Petri è professore ordinario di Misure elettroniche presso l’Università di Trento Ha conseguit o l a l a u re a ( s u m m a c u m l a u d e ) e i l d o t t o r a t o d i ricerca in ingegneria elettronica presso l’Università di Padova rispettivamente nel 1986 e nel 1990. È Life Fellow member della IEEE e ha ricevuto il premio IEEE Joseph F. Keithley 2020 per i contributi ai fondamenti della misurazione e alle tecniche di elaborazione del segnale nella strumentazione di misura Dario Petri è Associate Editor in Chief della rivista IEEE Transactions on Instrumentation and Measurement e membro dell’Accademia Italiana d’Ingegneria e Tecnologia (ITATEC) Ha presieduto l’Associazione Nazionale di Misure Elettriche ed Elettroniche dal 2013 al 2016 e la Sezione IEEE Italia dal 2012 al 2014 Le sue attività di ricerca riguardano in par ticolare l’elaborazione digitale dei segnali applicata ai problemi di misura, la strumentazione per le reti elettriche intelligenti, i fondamenti della misurazione , le misure per la gestione della qualità. Nel corso della sua carriera, Dario Petri ha pubblicato circa 400 lavori su riviste scientifiche internazionali o in atti di conferenze internazionali.

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LE PROVE FUNZIONALI

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AUTOMOTIVE: CONOSCENZA

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Spesso nel settore automotive ci si t r o v a a d o v e r s o t t o p o r r e s v a r i a t e tipologie di sensori e/o centraline a test climatici e meccanici, che risult a n o e s s e r e m o l t o s i m i l i t r a i v a r i capitolati dei costruttori.

N o n è d i ff i c i l e p e r u n l a b o r a t o r i o d o t a r s i d i a d e g u a t e a p p a r e c c h i at u r e , c o m e c e l l e c l i m a t i c h e o s h aker per prove di vibrazione, più o meno performanti.

Risulta però assai difficile collaborare con il cliente e con la casa costruttrice nella progettazione di un siste-

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IA E MISURE

A cura dell’Osservatorio Accredia*

Approccio al rischio e valutazione

della conformità nell’AI Act

Sintesi del punto di vista dell’Osservatorio Accredia

ETHICS AND REGULATIONS OF ARTIFICIAL INTELLIGENCE SYSTEMS

The digital era has brought several technological improvements, including Ar tificial Intelligence (AI) that offers an unprecedented innovative oppor tunity to enhance life quality, but also raises impor tant questions related to safety, privacy, fairness and ethics. To reflect on the potential of the relationship between AI and Quality Infrastructure, a study was conducted by the Obser vat or y “ Technical S t andar ds and eval uat ion of accr edit ed conf or m it y f or t he development of Ar tificial Intelligence systems”, star ting in October 2024 and jointly developed by Accredia and the National Laborator y of Ar tificial Intelligence and Intelligent Systems (AIIS) of the National Interuniversity Consortium for Computer Science (CINI)

RIASSUNTO

L’era digitale ha por tato con sé numerosi progressi tecnologici, tra cui l’Intelligenza Ar tificiale (IA), che offre possibilità senza precedenti per l’innovazione e il miglioramento della qualità della vita, ma solleva anche questioni significative relative alla sicurezza, alla privacy, all’equità e all’etica Per riflettere sul potenziale della relazione tra IA e Infrastruttura per la Qualità, nasce lo studio dell’Osser vatorio “Norme tecniche e valutazione della conformità accreditata per lo sviluppo dei sistemi d’Intelligenza Ar tificiale” sviluppato a ottobre 2024 da Accredia insieme al Laboratorio Nazionale di Ar tificial Intelligence and Intelligent Systems (AIIS) del Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica (CINI).

L’AI ACT, IL REGOLAMENTO UE SULL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Il Regolamento europeo sull’IA (Regolamento UE 2024/1689) ha l’obiettiv o d i s t a b i l i r e u n q u a d r o n o r m a t i v o a r m o n i z z a t o e p r o p o r z i o n a t o p e r r egolare l’impiego dell’IA all’interno dell ’ U n i o n e e u r o p e a . L a r a t i o è f o n d a t a sull’idea che l’IA debba essere sviluppata e utilizzata in modo sicuro, etico e rispettoso dei diritti fondamentali e dei valori europei. Di conseguenza, l’atto nor mativo si propone di classificare i sistemi di IA in base al grado di rischio che essi compor tano per la sicurezza e i d i r i t t i d e l l e p e r s o n e , o l t r e a i s t i t u i r e u n a s e r i e d i r e q u i s i t i e o b b l i g h i p e r i fornitori, i distributori, gli impor tatori e g l i u t i l i z z a t o r i d i t a l i s i s t e m i L ’ A I A c t r appr es ent a un r is ul t at o r il evant e nell ’ e v o l u z i o n e n o r m a t i v a d e l l ’ U n i o n e

europea, delineando un quadro giurid i c o v o l t o a b i l a n c i a r e l a p r o t e z i o n e dei diritti fondamentali e delle liber tà individuali con la promozione dell’innovazione nel settore dell’IA Il percorso legislativo inerente all’AI Act è culminato con la pubblicazione nell’OJEU (Official Journal of European Union) il 12 luglio 2024 La tempistica entro cui il Regolamento dispiegherà i suoi effetti è scalata nel tempo con periodi di 6, 12, 24 e 36 mesi. Ciò riflette la complessità e la por tata delle nor me delineate, consentendo agli attori interess a t i d i a d e g u a r s i g r a d u a l m e n t e a i n u o v i o b b l i g h i e r e q u i s i t i . C o m e g i à avvenuto con il GDPR, anche per l’AI Act si prevede che l’adeguamento preventivo e spontaneo rivestirà un ruolo fondamentale. La necessità di conformarsi alle disposizioni del Regolament o r i c h i e d e r à u n a t t e n t o e s a m e d e l l e

p

i , nonché un costante monitoraggio delle e v

g i c h e nel campo dell’IA Con la pubblicazione del Regolamento, le Istituzioni europee si sono poste numerosi obbiettivi, tra i quali: – creare un mercato unico per l’IA favorendo la libera circolazione e il riconoscimento dei sistemi di IA che rispettano le norme dell’UE, promuovendo così l’integrazione e la coerenza nel mercato europeo dell’IA; – aumentare la fiducia nei sistemi di IA, garantendo che i sistemi di IA siano a f f i d a b i l i , t r a s p a r e n t i e s v i l u p p a t i secondo un principio di responsabil i t à , r i s p e t t a n d o i p r i n c i p i e t i c i e i diritti fondamentali delle persone; – prevenire e mitigare i rischi rappresentati dall’IA vietando o limitando l’uso di sistemi di IA che rappresentano un rischio inaccettabile per la sicurezza, la salute, la dignità o l’autonomia delle persone. In tal senso, il Regolamento si propone di proteggere gli individui e i valori democrat i c i d a p o s s i b i l i m i n a c c e d e r i v a n t i

* Lo studio, di cui qui si pubblica un estratto dell’Executive Summar y, è stato realizz a t o d a l l ’ O s s e r v a t o r i o c o n g i u n

da Accredia e dal Laboratorio Nazionale d i A r

Systems (AIIS) del Consor zio Inter universitario Nazionale per l’Informatica (CINI). Per Accredia: gr uppo di lavoro coordinat o d a l

d Esterne – Studi e Statistiche, composto da Riccardo Bianconi, Cettina Gar ufi, Lorenz a G u g l i e l m i , S e r g i o G u z z i , R o s a l b a M u g n o , A l

Ruf fo, Guglielmo Tozzi. Per CINI: gr uppo di lavoro diretto da Daniele Nardi e comp o s t o d a P i e r c o s m a B i s c o n t i , S t e f a n o Marrone, Lidia Marrassi, Carlo Sansone, Domenico Bloisi.

Celle di carico
Celle di carico miniatura 8416 e 8417
8416 e 8417

d a l l ’ i m p i e g o n o n r e g o l a m e n t a t o dell’IA

– sostenere l’innovazione e l’eccellenza nell’IA fornendo incentivi, finanziamenti e linee guida per lo sviluppo e il dispiegamento di sistemi di IA sicuri ed etici L’obiettivo è promuovere la crescita e l’avanzamento tecn o l o g i c o n e l l ’ a m b i t o d e l l ’ I A , f a v orendo la cooperazione e il coordinamento tra gli Stati membri, le Istituzioni e le par ti interessate al fine di massimizzare i benefici dell’IA per l’intera società europea.

L’APPROCCIO AL RISCHIO DELL’AI ACT

Il Regolamento ruota interamente attorn o a u n a p p r o c c i o r i s k b a s e d , p r e v edendo una classificazione di quei sistem i d i I A c o n s i d e r a t i a d A l t o R i s c h i o . All’ar t. 3 del Regolamento viene definito rischio: “la combinazione della probabilità del verificarsi di un danno e la gravità del danno stesso” Nel valutare il rischio, la Commissione tiene conto di diver s i cr it er i, t r a i qual i, ad es empio, la finalità prevista dal sistema di IA, la misura in cui è usato o verrà impieg at o, l a por t at a del l ’ event ual e impatto negativo (danno) e il numero delle persone che potrebbero essere coinvolte, o l’eventuale previsione di legge di contromisure efficaci volte anche a p r e v e n i r e o r i d u r r e s o s t a n z i a l m e n t e i rischi. In generale, i sistemi di IA possono essere suddivisi in quattro categorie di rischio

Rischio Inaccettabile

I sistemi di IA che presentano un rischio

I n a c c e t t a b i l e , s i c a r a t t e r i z z a n o p e r porsi in netto contrasto con quelli che sono i valori e i principi fondamentali dell’UE, come la democrazia delle Istituzioni, il rispetto della dignità umana e dello stato di diritto

Proprio perché in contrasto con i fondamenti dell’Unione, questa tipologia di s i s t e m i è v i e t a t a o s o g g e t t a a s e v e r e restrizioni, come nel caso della sor veglianza biometrica in tempo reale per motivi di sicurezza

Tra i sistemi vietati vi sono, ad esempio, i sistemi di IA che manipolano il com-

p o r t a m e n t o u m a n o c o a r t a n d o o influenzando la volontà degli utenti o che consentono lo scoring sociale da par te delle Autorità pubbliche

Alto Rischio

I sistemi di IA ad Alto Rischio (capo III del Regolamento) si caratterizzano per poter avere un impatto sistemico, ossia s i g n i f i c a t i v o s u i d i

i t t i f o n d a m e n t a l i o s ul l a s icur ezza deg l i ut ent i e del l ’ ambiente circostante Tali sistemi sono sottoposti a obblighi e requisiti (elencati a l l a s e z i o n e 2 d e l c a p o I I I ) p r i m a d i poter essere immessi sul mercato o util i z z

i s t e

i

A l t o R i s c h i o q u e l l i c h e r i s p e t t a n o e ntrambe le seguenti condizioni: – rientrano tra i sistemi disciplinati dall a n o r m a t i v a d i a r m o n i z z a z i o n e d e ll’UE a cui fa riferimento l’allegato I; – s o n o s o g g e t t i a u n a v a l u t a z i o n e d i conformità prima della loro immissione sul mercato o della loro messa in ser vizio, ai sensi della normativa UE Inoltre, l’allegato III contiene un elenco di sistemi ad Alto Rischio, suddividend o l o i n s p e c i f i c i s e t t o r i d ’ i n c i d e n z a , quali, a titolo meramente esemplificativo, quello della gestione delle migrazioni e controllo delle frontiere; dell’occ u p a z i o n e , g e s t i o n e d e i l a v o r a t o r i e accesso al lavoro autonomo; dell’istruzione e formazione professionale; dell ’ a c c e s s o a i s e r v i z i p u b b l i c i e p r i v a t i essenziali In ragione dell’esponenziale crescita del livello tecnologico, tale elenco è soggetto a continua revisione, al fine di evitare un disallineamento tra la normazione e la realtà tecnologica del momento

Va poi sottolineato come un sistema di IA di cui all’allegato III non sia da considerarsi ad Alto Rischio se non presenta un rischio significativo di danno per la salute, la sicurezza o i diritti fondamentali delle persone fisiche.

Rischio Limitato

I sistemi di IA che presentano un rischio Limitato, pur avendo la capacità d’influenzare i diritti o le volontà degli utenti, lo fanno in misura minore rispetto ai s i s t e m i a d A l t o R i s c h i o Ta l i s i s t e m i sono sottoposti a requisiti di trasparenza, aventi la funzione di consentire agli u t e n t i d i e s s e r e c o n s a p e v o l i d e l f a t t o

che interagiscono con un sistema di IA e di comprenderne le caratteristiche e le limitazioni Ciò permetterà agli utenti di esercitare il loro diritto di scegliere se affidarsi o meno al sistema e di capire le possibili conseguenze delle loro scelte Gli sviluppatori e gli utilizzatori di tali sistemi dovranno anche garantir e c h e l e i n f

n i t e s i a n o c h i a r e , c o m p r e n s i b i l i e a c c e s s i b i l i . A t i t o l o d i e s e m p i o , r

r a n o i n q u e s t a c a t e g o r i a i s i s t e m i d i I

diovisivi (come i deepfake), o per fornir e s ug g er im ent i per s onal izzat i ( com e l e

diritto di essere cosciente di stare interagendo con un sistema di IA e non con u n e s

sempio dei deepfake, di essere consap e v o l e c h e q

è s t a t a generata o ar tefatta tramite un sistema di IA.

Rischio Minimo o Nullo

I sistemi di IA che presentano un rischio Minimo o Nullo si caratterizzano, invece, per il fatto di non aver alcun impatto diretto sui diritti fondamentali o sulla sicurezza delle persone, oltre che per offrire ampi margini di scelta e controllo agli utenti Laddove un sistema di IA venga categorizzato tra quelli rappresentanti un rischio Minimo o Nullo, lo stesso è da considerarsi libero da qualsiasi obbligo normativo specifico, al fine di rafforzare e incoraggiare l’innovazione e la sperimentazione. Ciò non toglie che anche i sistemi che presentano un rischio Minimo o Nullo devono comunque rispettare le Leggi e i Regolamenti generali applicabili all’IA, come quelli relativi alla protezione dei dati personali, alla concorrenza, alla responsabilità civile o ai diritti dei consumatori Rientrano in questa categoria i sistemi di IA utilizzati per scopi ludici (come i videogame) o per scopi puramente estetici (come i filtri fotografici)

LE AUTORITÀ DI NOTIFICA

E GLI ORGANISMI NOTIFICATI

E LE PROCEDURE DI VALUTAZIONE DELLA CONFORMITÀ C o m e i n a l t r i R e g o l a m e n t i e u r o p e i ,

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anche l’AI Act richiama il ruolo delle Autorità di notifica e degli organismi notificati nei casi in cui le esigenze di tutela dei cittadini europei richiedano particolare attenzione. La procedura di notifica è enucleata nella sezione IV del capo III del Regolamento Gli organismi incaricati della valutazione della conformità devono soddisfare requisiti d’indipendenza, imparzialità e competenza per poter essere designati come organismi notificati dall’Autorità competente di ciascuno Stato membro Successivamente, sarà compito dell’Autorità di notifica comunicare alla Commissione l’elenco degli organismi notificati L’accreditamento è un metodo attraverso il quale è possibile dimostrare il possesso dei suddetti requisiti; pertanto gli organismi sono incoraggiati a presentare una domanda di notifica con un certificato di accreditamento allegato

I n m a n c a n z a d i q u e s t o , l ’ o r g a n i s m o deve fornire documentazione adeguat a a d i m o s t r a r e l a c o n f o r m i t à a l l e d isposizioni dell’AI Act Nell’ar t 28 del Regolamento è sancito, inoltre, che gli Stati membri possano optare perché la v a l u t a z i o n e e i l m o n i t o r a g g i o s i a n o condotti da un organismo nazionale di accreditamento in conformità al Regolamento CE 765/2008 Gli organismi n o t i f i c a t i s a r a n n o q u i n d i c o i n v o l t i , a i s e n s i d e l l ’ a r t . 4 3 d e l R e g o l a m e n t o , n e l l a v a l u t a z i o n e d e l l a c o n f o r m i t à d i alcuni sistemi di IA considerati ad Alto Rischio. In par ticolare, per i sistemi di IA ad Alto Rischio disciplinati dalla norm a t i v a d i a r m o n i z z a z i o n e d e l l ’ U E e l e n c a t a n e l l ’ a l l e g a t o I , s e z i o n e A , i l fornitore è tenuto a seguire la per tinente procedura di valutazione della conformità prevista da tali atti giuridici. Il ricorso agli organismi notificati, inoltre, è previsto per i sistemi di IA afferenti alla biometria di cui all’allegato III Nello specifico, il fornitore dovrà applicare la procedura di valutazione della c o n f o r m i t à d i c u i a l l ’ a l l e g a t o V I I ( c h e prevede il coinvolgimento di un organismo notificato) nei seguenti casi:

a) non esistono le norme armonizzate e n o n s o n o d i s p o n i b i l i l e s p e c i f i c h e comuni;

b) il fornitore non ha applicato la norma armonizzata o ne ha applicato solo una par te;

c) esistono le specifiche comuni di cui a l l a l e t t e r a m a i l f o r n i t o r e n o n l e h a applicate;

d) una o più norme armonizzate sono state pubblicate con una limitazione e soltanto sulla par te della norma che è oggetto di limitazione

Nel caso in cui la procedura di valutazione della conformità, sia essa basata sull’allegato VI (Procedura di valutazione della conformità basata sul controllo interno) o VII (Conformità basata s u u n a v a l u t a z i o n e d e l s i s t e m a d i gestione della qualità e su una valutazione della documentazione tecnica), a b b i a e s i t o p o s i t i v o , p o t r à e s s e r e apposta la marcatura CE, che testimonierà il rispetto della normativa di settore e dell’AI Act. La marcatura dovrà e s s e r e a p p o s t a i n m a n i e r a v i s i b i l e , l e g g i b i l e e i n d e l e b i l e Q u a l o r a c i ò fosse impossibile o difficilmente realizz a b i l e a c a u s a d e l l a n a t u r a d e l s i s t ema di IA, il marchio potrà essere posiz i o n a t o s u l l ’ i m b a l l a g g i o o s u i d o c um e n t i d i a c c o m p a g n a m e n t o L a m a rcatura CE, ove sia previsto il ricorso di u n s o g g e t t o t e r z o n e l l ’ a m b i t o d e l l a procedura di valutazione della conformità, dovrà essere seguita dal numero d’identificazione dell’organismo notificato

LA FUNZIONE DELLE NORME

NELLA REGOLAMENTAZIONE UE IN RELAZIONE ALL’AI ACT

Per promuovere l’armonizzazione tecn i c a n e l c a m p o d e l l ’ I A , r e n d e n d o l a affidabile e uniforme nel territorio dell’UE, è stato ritenuto necessario affianc a r e a g l i o b b l i g h i r e g o l a m e n t a r i a nche norme tecniche europee, al fine di coprire le principali aree tecniche coinvolte dall’AI Act Per definizione, una norma è una specifica tecnica, adottat a d a u n o r g a n i s m o d i n o r m a z i o n e riconosciuto, non obbligatoria (Regol a m e n t o U E 1 0 2 5 / 2 0 1 2 ) L a n o r m azione, in generale, può avere a oggetto specifiche tecniche di prodotto o di s e r v i z i o , o s s i a l a r e d a z i o n e d i d o c umenti che prescrivono requisiti tecnici c h e u n d e t e r m i n a t o p r o d o t t o , p r o c e sso, ser vizio o sistema deve soddisfare. Per tanto, le norme europee costituisco-

n o u n i n s i e m e d i s p e c i f i c h e t e c n i c h e e/o criteri stabiliti da un organismo di n o r m a z i o n e e u r o p e o I n g e n e r a l e , l a normazione europea è organizzata da e p e r g l i s t a k e h o l d e r, r a p p r e s e n t a t i nazionalmente tramite il Comitato Europeo di Normazione (CEN), il Comitato Europeo di Normazione Elettrotecnica (CENELEC), e la par tecipazione diretta degli stakeholder attraverso l’Is t i t u t o E u r o p e o d i N o r m a z i o n e d e l l e Telecomunicazioni (ETSI) L’intero processo di armonizzazione ruota attorno ai principi riconosciuti dall’Organizzaz i o n e M o n d i a l e d e l C o m m e r c i o (OMC) nel campo della nor mazione, ovvero coerenza, trasparenza, aper tura, consenso, applicazione volontaria, i n d i p e n d e n z a d a i n t e r e s s i p a r t i c o l a r i ed efficienza. L’obiettivo primario della normazione tecnica nel campo dell’IA consiste nella definizione di specif i c h e t e c n i c h e e / o q u a l i t a t i v e a c u i i prodotti basati sull’IA, già sul mercato o di futura introduzione, i loro processi p r o d u t t i v i o i s e r v i z i f o r n i t i , p o s s o n o conformarsi(su base volontaria) con il proposito di garantire, in modo armonizzato, la sicurezza e l’affidabilità dei sistemi d’IA, nonché la compatibilità e l ’ i n t e r o p e r a b i l i t à c o n a l t r i p r o d o t t i o sistemi

In linea con il Regolamento UE 1025/ 2012 le norme che verranno sviluppate nel campo dell’IA avranno un ruolo decisivo nel sostenere l’attuazione della nuova normativa di compliance. Ai fini dell’analisi del ruolo dell’accreditamento in questa materia, è impor tante c o n s i d e r a r e c o n a t t e n z i o n e l a d e f i n izione di normativa tecnica armonizzata. Ai sensi dell’ar t. 2, par. 1, lett. c del Regolamento, si intende per har monis e d s t a n d a r d ( n o r m e a r m o n i z z a t e ) : “ una norma tecnica europea, adottata sulla base di una richiesta della Commissione ai fini dell’applicazione della legislazione dell’Unione sull’ar monizzazione”

IL RAPPORTO

TRA STANDARDIZATION REQUEST

E AI ACT

L’Osser vatorio Accredia sviluppa un ’ an a l i s i d e l l a S t a n d a r d i z a t i o n R e q u e s t

(SR) redatta dalla Commissione europea ai sensi del Regolamento e pubblicata a maggio 2023

La SR si muove all’interno del panorama nor mativo ben definito, da individ u a r s i i n p a r t i c o l a r e n e l R e g o l a m e n -

t o S t a n d a r d U E 1 0 2 5 / 2 0 1 2 , n e l l a Direttiva UE 1535/2015, nel Regolamento CE 765/2008 e nella Direttiva UE 1020/2019.

Tra le categorie di soggetti coinvolti nel processo di normazione vi sono: – le ESO (Organizzazioni Europee di

N o r m a z i o n e ) , a t t u a l m e n t e C E N e C E N E L E C c o n u n p o s s i b i l e c o i n v o l g imento futuro dell’ETSI; – g l i N S B ( O r g a n i s m i N a z i o n a l i d i Nor mazione), responsabili della produzione di normativa tecnica in ciascuno degli Stati membri; – le organizzazioni europee degli stakeholder (por tatori di interessi);

– i consulenti per le norme armonizzate.

Avvio del processo di normazione

N e l l a f a s e d i a v v i o , l a C o m m i s s i o n e europea, da cui trae origine la richiesta, rilevata l’esigenza di normazione, i d e n t i f i c a l e a r e e d ’ i n t e r v e n t o i n c u i c o n s i d e r a n e c e s s a r i o o p e r a r e N e l l o specifico, sviluppa una bozza di richiesta di nor mazione (SR per le ESO) includendo dettagli sul campo di applicazione, i tempi e i requisiti legali che le norme dovrebbero specificare Nel caso dell’AI Act, il tipo di specifica a t t e s o d a l l e n o r m e t e c n i c h e r i g u a r d a alcuni ar ticoli del Regolamento, gener a l m e n t e q u e l l i p i ù t e c n i c i ( c a p o 2 , sezione III)

Ad esempio, l’ar t. 15 contiene indicazioni generali sulla necessità di garant i r e l a r o b u s t e z z a , a c c u r a t e z z a e c ybersicurezza dei sistemi di IA, ma non specifica in che modo

I l r u o l o d e l l e n o r m e t e c n i c h e , i n r e l azione al Regolamento, è quindi specificare gli ar ticoli del Regolamento con p r o c e d u r e t e c n i c h e , f o r n e n d o d e i r eq u i s i t i “ d i b a s s o l i v e l l o ” , c o m e a d esempio le metriche per misurare l’accuratezza

Redazione della bozza delle norme

Una volta approvata e ricevuta la SR, i Comitati Europei di Normazione inca-

ricati avviano le procedure per la stesura delle norme A seguito della consult azione dei por t at or i di int er es s i, dell’effettuazione delle ricerche tecniche necessarie, sarà elaborato il “testo regolamentare”, al fine di produrre norme conformi alle richieste espresse dalla Commissione

Le norme europee sviluppate seguiranno procedure trasparenti e par tecipativ e p e r g a r a n t i r e l a r a p p r e s e n t a n z a degli interessi di tutti gli attori coinvolti

In par ticolare, gli NSB sono chiamati a fornire un pool di esper ti che si confronteranno nell’ambito di un comitato tecnico Per quanto attiene alla SR relativa all’AI Act, si tratterà di un comitato tecnico congiunto tra CEN e CENELEC Il comitato tecnico formerà, poi, un gruppo di lavoro (working group) di esper ti costituito dagli NSB e dagli osser vatori al fine di redigere una bozza del docum e n t o c o n t e n e n t e l ’ a r c h i t e t t u r a d e l l e norme relative all’AI Act.

Adozione della norma

C o m p l e t a t o i l p r o c e s s o d i r e d a z i o n e della bozza, la norma europea proposta viene sottoposta a un voto tra i membri del CEN, CENELEC o ETSI I consulenti valutano se le nor me rispettano i requisiti contenuti nella SR e, per tanto, s e s o n o a d a t t i a e s s e r e p u b b l i c a t i . I c o n s u l e n t i p e r l e n o r m e a r m o n i z z a t e possono essere coinvolti durante tutto il processo, ma le norme devono superare definitivamente il vaglio di conformit à a l m o m e n t o d e l l a v o t a z i o n e , i n

quanto, a seguito della consultazione, possono essere effettuate unicamente variazioni minimali

Nello specifico caso dell’AI Act, i consulenti non saranno interpellati, stante a l c u n e d i c h i a r a z i o n i d i D G C N E C T

(Directorate General Communications

N e t w o r k s , C o n t e n t a n d Te c h n o l o g y ) della Commissione europea rilasciate i n f o r m a l m

vengano considerate conformi, verrann o p u b b l i c a

norme armonizzate

Per quanto attiene all’armonizzazione delle norme inerenti all’AI Act, gli NSB s a r a n n o r e s p o n s a b i l i d e l l ’ a d o z i o n e delle norme europee a livello nazionale e dovranno, nel caso sia necessario, eliminare ogni norma che risulti in conflitto con le nor me europee realizzate sulla base dei principi sanciti all’interno del Regolamento

I n c o n c l u s i o n e , p e r q u a n t o a t t i e n e a l rappor to tra AI Act e SR, si comprende come il Regolamento fornisca la cornic e d i r i f e r i m e n t o e n t r o l a q u a l e l e norme tecniche relative a questa “famig l i a ” d i t e c n o l o g i e d o v r a n n o e s s e r e sviluppate

S C A R I C A Q U I l a v e r s i o n e i n t e g r a l e d e l l ’ O s s e r v a t o r i o A c c r e d i a “ N o r m e tecniche e valutazione della conformità accreditata per lo sviluppo dei sistemi d’Intelligenza Ar tificiale”.

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ABSTRACT

LABORATORI MEDICI

Marco Pradella

Requisiti organizzativi ISO 15189 per i laboratori medici

Revised ISO 15189 was published in December 2022 In SIPMeL Recommendations M1, requirements are presented from chapters 5 (organization and management requirements) and 8 (management system requirements) The M1 Recommendations consider it necessar y to refer to other ISO documents, not all of which are cited in ISO 15189. The M1 Recommendations also find i t n e c e

(CLSI) documents

RIASSUNTO

L a n o r m

Nelle Raccomandazioni SIPMeL M1 vengono presentati i requisiti nei capitoli 5 (requisiti di organizzazione e direzione) e 8 (requisiti del sistema di gestione). Le Raccomandazioni M1 considerano necessario richiamare altri documenti ISO, non tutti citati in ISO 15189. Le Raccomandazioni M1 ritengono a l t r e s ì n e c e s s a r i

Standards Institute (CLSI)

LA NUOVA ISO 15189

I laboratori medici sono forse la maggiore industria di misurazioni al mondo, con numeri e fatturati da capogiro

( s t i m a d i 9 7 m i l i a r d i d i d o l l a r i n e l 2 0 2 4 F o n t e : p ro m o s i t a l i a . c a m -

c o m . i t ) e u n p e s a n t e i m p a t t o s u l l a

s a l u t e e l a v i t a q u o t i d i a n a . L a n o r m a

per i laboratori medici ISO 15189 revisionata è stata pubblicata il 6 dicembre 2022, quasi un anno dopo il termine previsto, recepita da UNI a marzo 2 0 2 3 e , i n f i n e , t r a d o t t a s o

e l g i ugno 2024

La ISO 15189 contiene molti requisiti per i risultati delle misure, tra cui Personale, Apparecchiature e Reagenti nel

Tabella 1 – Estratto delle Raccomandazioni SIPMeL M1 per l’organizzazione del laboratorio medico

6. Entità legale è la sua proprietà o la Direzione della sua Azienda sanitaria.

7 guide CLSI QMS01, QMS14 e QMS20 per il sistema di gestione del laboratorio

8 guida CLSI QMS16 per la definizione delle mansioni

9. “Alta direzione” è il Direttore del Laboratorio

10 attività di prelievo e di esami vicino al paziente (POCT) accreditabili a prescin-dere dalla titolarità

12 guide CLSI QMS01, QMS02, QMS20 e QMS25 per obiettivi e politiche

13. I S O 2 2 3 6 7 , I S O 1 5 1 9 0 , I S O 3 5

1 e I S O 27002) per la gestione del rischio

14. guida CLSI EP18 per la gestione del rischio

15 gestione non alternativa al controllo di qualità CLSI EP23 e CLIAIQCP sono solo per laboratori USA.

16 guida CLSI QMS02 per la gestione dei documenti

c a p . 6 , Ve r i f i c a e Va l i d a z i o n e d e i metodi, incer tezza di misura e altri nel cap 7 Altre clausole riguardano l’organizzazione che sostiene i processi di misurazione. Nelle Raccomandazioni SIPMeL M1 vengono presentati, commentati e integrati i requisiti della ISO 15189 dei cap 5 “requisiti di organizzazione e direzione” e 8 “requisiti del sistema di gestione”1.

La Tab. 1 estrae alcune Raccomandazioni proposte nel documento SIPMeL M1

ORGANIZZAZIONE E DIREZIONE

I l p u n t o 5 1 ( E n t i t à l e g a l e ) r i c h i e d e d o c u m e n t i p e r u n l a b o r a t o r i o p r i v a t o d i f f e r e n t i d a q u e l l o a m m i n i s t r a t o d a u n a R e g i o n e . Tr o v i a m o i l D i r e t t o r e d i laboratorio (5 2 e 3 15 del glossario), persona o persone con responsabilità, autorità e potere di delega La direzione del laboratorio (management) invec e è f o r m a t a d a d i r e t t o r e o d i r e t t o r i , dai delegati, unitamente alle persone incaricate di garantire la qualità delle a t t i v i t à ( a n c h e n e l p u n t o 5 4 2 ) I S O non prevede più come obbligatoria la figura del Responsabile per la Qualità. In ISO 17025 il Direttore del laborator i o n o n è s e p a r a t o d a l l a d i r e z i o n e (5.2). La gamma delle attività in conformità ai requisiti ISO (dei clienti, legislat i v i e a l t r o ) , ( p u n t i 5 3 e 5 4 ) , s o n o identici a ISO 15189, come pure organizzazione e direzione, personale, com u n i c a z i o n i e m o d i f i c h e a l s i s t e m a (5.5, 5.6 e 5.7). In ISO 17025 sono escluse le attività fornite dall’esterno su base continuativa (5 3), mentre in ISO 15189, fermo restando il principio, si

Società Italiana di Patologia Clinica e Medicina di Laboratorio, Commissione nazionale Qualità e Accreditamento labmedico@labmedico.it

trovano casi ambigui, come quello dei prelievi La Tabella B 2 di ISO 15189 (corrispondenze con ISO 17025) contiene inesattezze, tra cui il punto sulle a t t i v i t à d i c o n s u l e n z a ( I S O 1 5 1 8 9 5.3.3, manca in ISO 17025). Anche il punto ISO 15189 5 5 (obiettivi e politiche) sta nel capitolo 8 di ISO 17025 (sistema di gestione).

SIPMeL M1 integra nelle Raccomandaz i o n i l a g u i d a C L S I Q M S 0 1 , d o v e s o n o i d e t t a g l i s u o r g a n i z z a z i o n e e d i r e z i o n e , o r i e n t a m e n t o a l c l i e n t e , sicurezza, personale, e molti altri temi, c o n e s e m p i p e r l ’ a n a l i s i d e l l e l a c u n e ( g a p a n a l y s i s ) , f l u s s i d i l a v o r o c o m e trasfusione di sangue, distribuzione di f a r m a c i e a l t r i M 1 a g g i u n g e C L S I QMS14 (requisiti della direzione, leadership), che prevede dipar timenti funzionali e comitati, come quelli per sicurezza, riesame della gestione, super visione della qualità, standard specifici della disciplina (ad esempio, chimica,

NEWS t

LA CONFERENZA COMSOL

2025 APPRODA

AD AMSTERDAM

La comunità della modellazione e simulazione si riunisce

COMSOL, uno dei leader mondiali nel settore dei software di modellazione e simulazione, ha annunciato che il tour d e l l a C O M S O L C o n f e r e n c e 2 0 2 5 f a r à tappa ad Amsterdam, nei Paesi Bassi, d a l 2 9 a l 3 1 o t t o b r e L a C o n f e r e n z a C O M S O L o ff r e a t e c n i c i , s c i e n z i a t i e ricercatori un’opportunità per presentare il proprio lavoro di modellazione e s i m u l a z i o n e , s c a m b i a r e i d e e e a pp r e n d e r e n u o v e t e c n i c h e d i m o d e l l azione

“Visitare la Conferenza COMSOL è un’esperienza molto stimolante per chiunque sia interessato alla modellazione e alla simulazione” , dichiara Martin Wüest, head of sensor technology nella Vacuum Control business unit di INFICON e già relatore alla Conferenza COMSOL “L’evento offre conoscenze preziose, idee innovative e un’atmosfera stimolante in una comunità vivace”. Il programma dell’evento 2025 include:

e m a t o l o g i a , m i c r o b i o l o g i a ) . Q M S 1 4 ha molti esempi di organigramma, modello di statuto del comitato e pianificazione delle riunioni I n f i n e , C L S I Q M S 2 0 d e s c r i v e i c o s t i della qualità, con molti esempi.

OBIETTIVI E POLITICHE

Per ISO 15189 la direzione stabilisce e mantiene obiettivi e politiche per sodd i s f a r e l e e s i g e n z e e i r e q u i s i t i d e g l i utenti e conformarsi alla stessa norma (5.5). Si garantisce l’integrità del sistema anche dopo modifiche Ci sono ind i c a t o r i d i q u a l i t à i n t u t t i g l i a s p e t t i chiave dei processi, come il numero di campioni non accettabili, il numero di errori al momento della registrazione o del ricevimento del campione, il numero di rappor ti corretti, il tasso di rispetto dei tempi di consegna. Ai capitoli 5, 4 e 8 di ISO 15189 si col-

 Keynote talk di leader di settore (tra i precedenti relatori figurano ASML, Ferrero e Bowers & Wilkins);

 Presentazioni interattive da parte di ingegneri e ricercatori in diversi settori;

 Minicorsi di formazione per consentir e a g l i u t e n t i d i s f r u t t a r e a l m e g l i o i l software COMSOL Multiphysics® e i suoi prodotti aggiuntivi;

 Demo station dove i tecnici COMSOL offrono ai partecipanti una guida individuale;

 U n ’ a n t e p r i m a e s c l u s i v a d e l l a p r o s s ima versione del software COMSOL®  Cerimonia di premiazione

A t t i v i t à s o c i a l e : v i s i t a e c e n a p r e s s o l a più antica fabbrica di birra Heineken®, situata nel cuore di Amsterdam Favorire lo scambio di conoscenze tra i tecnici COMSOL, i keynote speaker, gli utenti che presentano poster e diapositive e i partecipanti è una priorità assoluta della conferenza “La varietà delle sessioni della Conferenza COMSOL aiut a a c o n o s c e r e g l i u l t i m i s v i l u p p i i n d iversi settori L’evento stimola la creativ i t à e l ’ i n n o v a z i o n e a t t r a v e r s o l e k e ynote talk, i minicorsi, le demo station e s o p r a t t u t t o l e c o n v e r s a z i o n i c h e avvengono durante le pause tra le sess i o n i ” ,

legano le citate CLSI QMS01 (gestione), QMS20 (costi), con QMS25 (man u a l e ) e Q S R L D T (

laboratorio) CLSI QMS02 (Documenti) fornisce dettagli sulle politiche. CLSI Q M

mesi. QMS01 propone di affiggere copie della politica della qualità in punti ben visibili, far firmare e conser vare al nuovo personale una copia della politica, incorporare la politica nei tesserini d

delle prestazioni, casi in cui hanno sostenuto la politica QMS01 espone in tabelle esempi di politiche per gestione delle strutture e della sicurezza, gestione del personale, qualificazione e selezione dei fornitori, acquisizione di attrezzature, materiali, altri prodotti o servizi, valutazione di fornitori, laboratori

del settore”

Presenta il tuo lavoro

Per coloro che sono interessati a illustrare la propria esperienza di simulazione, presentando poster o slide alla conferenza, il program committee accetta gli abstract fino all’1 agosto 2025. Per sapere di più sulle opzioni di presentazione e sulle scadenze o per presentare un abstract, visita la pagina Showcase Your Work sul sito web della conferenza. Tutti i lavori accettati concorreranno al titolo di Best Paper e Best Poster della Conferenza COMSOL Dopo il termine dell’evento, i lavori accettati verranno pubblicati negli atti online sul sito web di COMSOL C L I C C A Q U I p e r m a g g i o r i d e t t a g l i s u l l a C o n f e r e n z a C O M S O L 2 0 2 5 A ms t e r d a m e p e r r e g i s t r a r t i , v i s i t a i l s i t o web della conferenza: www comsol it/conferenza/amsterdam Il tour della Conferenza COMSOL 2025 prende il via a Boston, nel Massachusetts, e farà tappa anche in Cina

di referenza e consulenti, e molti altri. Ha esempi di politiche per la gestione dei documenti e dei registri, la riser vatezza, sicurezza dei dati, anche durante eventuali inattività.

ATTIVITÀ DEL LABORATORIO

ISO 15189 chiede la gamma di attività di laboratorio (5 3), comprese quelle svolte in siti diversi dalla sede principale (ad es POCT, raccolta di campion i ) ( 5 . 3 . 1 ) . S a r e b b e r o f o r m a l m e n t e escluse le attività di laboratorio esternalizzate, ma ciò non sembra coerente c o n i r e q u i s i t i d e i s e r v i z i d a l l ’ e s t e r n o ( 6 8 1 ) , i n u m e r o s i r i f e r i m e n t i a g l i esami ai punti di cura (POCT) nonché a ISO 20658 (prelievi). Queste ambiguit à p o s s o n o c r e a r e i m b a r a z z o p e r g l i e n t i d i a c c r e d i t a m e n t o , v i s i b i l e n e l regolamento Accredia RT-35. For s e l ’ es per ienza pr at ica f or nir à col tempo le soluzioni

La gestione del rischio per i pazienti è principio cardinale di ISO 15189, coll e g a t o a I S O 2 2 3 6 7 ( g e s t i o n e d e l rischio): il laboratorio deve dimostrare la conformità ai requisiti di tutte le attività, interne o esternalizzate che siano, c o m e i p r e l i e v i e l a c o n s e g n a e i n t e rpretazione dei risultati.

CONSULENZA

Il punto 5.3.3 di ISO 15189 riguarda consulenze e interpretazioni, sulla scelt a e s u l l ’ u s o d e g l i e s a m i , c o m p r e s i i l tipo di campione, le indicazioni cliniche e le limitazioni dei metodi e la freq u e n z a d e l l ’ e s a m e . S i d a n n o g i u d i z i sull’interpretazione dei risultati, si prom u o v e l ’ u s o e f f i c a c e d e g l i e s a m i d i laboratorio, il laboratorio si esprime su questioni scientifiche e logistiche. Corrispondenze stanno in CLSI QMS01 e QSRDT, anche in relazione alle leggi USA CLIA (42 CFR Par t 493: adeguatezza degli esami richiesti e interpretazione dei risultati).

ISO 15189 contiene due punti separati sull’attività consulenziale 5 5 3 descrive le consulenze in generale (advis o r y ) , m e n t r e 7 . 4 . 1 . 4 c o m p r e n d e i l suppor to personalizzato (counselling),

prescrizioni per i risultati di esami con gravi implicazioni per il paziente (ad esempio, per malattie genetiche o infettive).

RISCHIO

ISO 15189 con la clausola 5.6 chiede processi per l’identificazione dei rischi di danno ai pazienti e delle oppor tunità di miglioramento ISO 22367 fornis

o r i m e d i c i , m e n t r e I S O 35001 per la gestione del rischio biologico

ISO 22367 revisione 2019 conteneva messaggi precisi, tra cui: il fabbricante di IVD condivide la responsabilità dei r i s c h i c o n i l l a b o r a t o r i o ; n e i r i s c h i s i comprende la sicurezza dell’operator e , i n r i f e r i m e n t o a I S O 1 5 1 9 0 , m a anche l’inclusione nella car tella clinica elettronica dei i risultati di laboratorio, nonché l’uso improprio degli esami2 Per ISO 22367, il laboratorio può valut a r e i r i s c h i a n c h e p e r u n d i s p o s i t i v o m e d i c o I V D p r o d o t t o i n c o n f o r m i t à a

I S O 1 4 9 7 1 D e v e c o n t r o l l a r e i r i s c h i che vengono dall’ester no nel prelievo o etichettatura dei campioni, come per consegna o interpretazione dei risultati. Sono fonti di rischio anche gli intervalli di riferimento Altri rischi stanno in i n c e r t e z z a d i m i s u r a , i n f l u e n z a d e l l a matrice, isoforme di proteine, incer tezze associate alla soglia.

I S O 2 2 3 6 7 r i c o n o s c e i l p e r i c o l o d i c o m u n i c a r e a l m e d i c o u n r i s u l t a t o er r a t o o r i t a r d a r e u n r i s u l t a t o c r i t i c o Per i rischi informatici M1 richiama le R a c c o m a n d a z i o n i S I P M e L Q 1 8 R 1 , dove si aggiungono ISO/IEC 27001, ISO/IEC 27002, ISO 27799 (oggi in revisione)

CLSI per i rischi nel laboratorio medico o f f r e E P 1 8 - A 2 ( o r i g i n a r i a m e n t e p e r dispositivi monouso), che si avvale di analisi del rischio (Failure Modes and E ff e c t s A n a l y s i s [ F M E A ] ) , a l b e r i d e i guasti e monitoraggio del rischio (Failure Reporting, Analysis, and Corrective Action Systems [FRACAS]) EP18-A2 raccoglie le cause di fallimento, dal prelievo fino a errori nella integrazione dei risultati in car tella clinica.

Sul collegamento tra rischi e controllo di processo, la guida CLSI EP23 descrive un piano di controllo della qualità i n d i v i

i

ternativa al controllo di qualità consentita dalla norma USA 42CFR493 1250 Ma CLSI EP23 la esclude dall’accredit a m e

menziona IQCP

DIREZIONE, DOCUMENTI

Tra la pubblicazione di ISO 17025:2017 e l a r e v i s i o n e d i I S O

è i n t e r v e n u t a l a m o d i f i c a a l l e p r oc e d u r e I S O l i c e n z i a t e n e l 2 0 2 0 (CAS/PROC/33). L’architettura del capitolo 8 di 15189 ne risulta sconvolta rispetto al modello ISO 17025 Non ci sono più le due opzioni alternative (A e B), ma un solo percorso. La lista di controllo Accredia chiede di esplicitare il collegamento con ISO 9001, se esiste Il punto 8 1 3 (Consapevolezza) prev e d e i n t e r v i s t e s u o b i e t t i v i e p o l i t i c h e p e r t i n e n t i , s u l c o n t r i b u t o i n d i v i d u a l e a l l ’ e f f i c a c i a d e l s i s t e m a d i g e s t i o n e , sulle conseguenze derivanti dalla mancata conformità ai requisiti

I l a b o r a t o r i s o n o m o l t o p r e o c c u p a t i

d a l l a d o c u m e n t a z i o n e r i c h i e s t a p e r l’accreditamento ISO, spesso etichettat a e t e m u t a c o m e “ b u r o c r a z i a ” L a c l a u s o l a 8 . 2 d i I S O 1 5 1 8 9 c h i e d e documenti con obiettivi e politiche. Le p r o v e d e l c o i n v o l g i m e n t o d e l l a D i r ezione (punto 8 2 3) possono essere in v a r i l u o g h i ( v e r b a l i , p i a n i e r i u n i o n i , sito inter net, rappor ti annuali), senza eccessivi vincoli formali.

G l i s t a n d a r d I S O p r o d o t t i d o p o I S O 9001:2015 consentono flessibilità sulle informazioni documentate Ad esempio, non è più obbligatorio disporre di un manuale della qualità.

M e n t r e I S O 1 5 1 8 9 a c c o g l i e q u e s t o principio Accredia, preoccupata per il lavoro degli ispettori, predispone una modulistica sostitutiva (auto-valutazion e , s e l f - a s s e s s m e n t ) s e i l L a b o r a t o r i o non ha il Manuale Accredia, nel Regolamento RT-35, chiede conser vazione d e l l e r e g i s t r a z i o n i p e r u n t e m p o p a r i almeno a quello di legge e, qualora non

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previsto, per almeno 48 mesi.

P e r I S O 1 5 1 8 9 l e r e g i s t r a z i o n i s o n o

d o c u m e n t i d a c o n t r o l l a r e c o m e i n f o rm a z i o n i d o c u m e n t a t e ( c l a u s o l a 8 4 )

L a n o r m a c h i e d e c h e v e n g a n o c r e a t i registri al momento dell’esecuzione di ogni attività, in qualsiasi for ma o tipo d i s u p p o r t o C L S I f o r n i s c e l a g u i d a QMS02 per la gestione dei documenti e l a g u i d a Q M S 2 5 p e r i l M a n u a l e “della qualità”

MIGLIORAMENTO

I S O 1 5 1 8 9 a f f r o n t a m i g l i o r a m e n t o , rischi e oppor tunità e azioni correttive (8 5, 8 6 e 8 7) La norma chiede l’analisi dei rischi (8.5.1), priorità e azioni necessarie (8.5.2), registrazione e valutazione di efficacia delle azioni e, infine, il riscontro da par te dei pazienti, degli utenti e del personale (8.6.2). IS O 15189 chiede azioni im m ediat e p e r c o n t r o l l a r e e c o r r e g g e r e l a n o n conformità, con eventuale scalata alla persona appropriata, seguite da azione correttiva (8.7.2).

ISO 15189 ha due clausole differenti per Lavoro non conforme (7 5) e Non c o n f o r m i t à e a z i o n i c o r r e t t i v e ( 8 7 ) , corrispondenti a ISO 17025 per Attività non conformi (7.10) e Azioni correttive (8.7). La distinzione si ritrova sia in ISO 22886 (organizzazioni sanitarie) s i a i n I S O 9 0 0 0 ( v o c a b o l a r i o ) , d o v e sta il lemma “difetto” (3.1.10).

ISO 15189 prevede valutazioni a inter valli di tempo regolari su gestione, suppor to e processi (8 8)

I l p r o g r a m m a d i a u d i t i n t e r n o ( p u n t o 8 . 8 . 3 . 2 ) , c o n p r i o r i t à a l r i s c h i o p e r i pazienti, si avvale di valutatori addestrati nonché indipendenti dall’attività d a v e r i f i c a r e I S O 1 5 1 8 9 r i c h i a m a

I S O 1 9 0 1 1 c o m e g u i d a p e r l ’ a u d i t M 1 c o n t i e n e a p p r o f o n d i m e n t i s u

ISO 19011. I laboratori medici usano ISO 19011 sia per audit interni in preparazione all’accreditamento ISO 15189 che per audit su singoli settori tecnici anche occasionali.

Il miglioramento viene avviato alla realizzazione nel “Riesame della direzione ” (clausola 8 9)

I l R i e s a m e d i I S O 1 5 1 8 9 è q u e l l o d i ISO 9001 (punto 9.3.1), in cui si sosti-

tuisce “alta direzione” con “direzione del laboratorio”

CLSI ha fornito una guida specifica sul t e m a n e l d o c u m e n t o Q M S 2 9 , c o n molti dettagli su preparazione e conduz i o n e , e s e m p i d i a g e n d a , r a p p o r t i , registrazioni

ACCREDITAMENTO ISO 15189

Ai redattori della revisione di ISO 15189 sono state date direttive dai ver tici ISO e d i I S O / T C 2 1 2 , t r a c u i u s a r e ISO/IEC 17025:2017 come modello, incorporare ISO 22870 (Point-of-care, POCT), evitare ripetizioni di altri docum e n t i I S O , c o l l e g a r e I S O 2 2 3 6 7 (gestione dei rischi) e ISO 15190 (salut e e s i c u r e z z a ) , n o n c h é u n a s e r i e d i standard per metodi molecolari, e infine ridurre i requisiti prescrittivi per privilegiare il rischio per il paziente. Ne risulta la presenza nel testo di riferimenti ad altri documenti ISO, da considerare Tuttavia, secondo M1 alcuni riferimenti mancano e vanno integrati.

A l c u n i d o c u m e n t i C L S I s e r v o n o p e r l’applicazione dei requisiti “ poco pres c r i t t i v i ” d i I S O 1 5 1 8 9 P e r M 1 l a gestione dei rischi non va strumentalizz a t a p e r a g g i r a r e i r e q u i s i t i d e l l a norma ISO. I capitoli sull’organizzazione derivano d a i d o c u m e n t i d i I S O / T C 1 7 6 / S C 2 “Quality systems” , a protezione degli u t i l i z z a t o r i e g l i o p e r a t o r i n e l l e o r g anizzazioni, a costo di creare qualche d i f f i c o l t à a D i r e z i o n i d a l l a m e n t a l i t à angusta e antiquata SIPMeL par tecipa u f f i c i a l m e n t e a n c h e a I S O / T C 1 7 6 / SC 2 come collegamento per ISO/TC 215 (informatica sanitaria)

L’Italia è tra i paesi con più cer tificazioni ISO 9001 (dopo la Cina Fonte: The ISO Survey), ma con meno accreditamenti ISO 15189 per i laboratori medici Viene da pensare che lo stato delle o r g a n i z z a z i o n i i n q u e s t o P a e s e n o n sia peggiore di altri, al contrario, ma che a frenare il consolidamento della qualità in alcuni settori specifici siano fattori ester ni Tra i settori frenati, troviamo gli erogatori di ser vizi sanitari, come i laboratori medici, ma non i produttori o venditori di dispositivi medici,

obbligati alla confor mità ISO da norme di legge

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

[1] UNI EN ISO 15189:2024 Laborat o r i m e d i c

– R e q

qualità e la competenza.

[2] SIPMeL M1 Raccomandazioni per Accreditamento ISO 15189 del labor

C

2 7 / 1 0 / 2 0 2 4 . D

/ RG 2 2 29812 56968

[ 3 ] P r a d e l l a M L e R a c

SIPMeL per l’accreditamento ISO 15189 di organizzazione e direzione. La Rivista Italiana della Medicina di Laborator i o 2 0 2 5 J a n 2 3 D O I : 1 0 2 3 7 3 6 / S1825-859X 25 00275-0

NOTE

1 Attenzione all’ambiguità della parol a i t a l i a n a “ s t r u t t u r a ” , c h e n o n c o r r isponde esattamente all’inglese “structure” Quest’ultima è usata per l’organizzazione, mentre l’italiano privilegia l’approccio ingegneristico di edilizia e impianti (in inglese facilities). 2 ISO 22367 usa due parole che in italiano diventano “sicurezza”: “safety” e “security” La prima riguarda il dispositivo o processo pericoloso, la seconda l’oggetto o soggetto da proteggere.

Marco Pradella è Coordin a t o re d e l l a C o m m i s s i o n e

Nazionale SIPMeL Qualità e A c c re d i t a m e n t o D e l e g a t o nelle Commissioni tecniche UNI/CT 527 “UNINFO Info r m a t i c a m e d i c a ” e U N I / CT 044 “Tecnologie biomediche e diagnostiche”. Già Direttore del Ser vizio Qualità e p r i m a d e l L a b o r a t o r i o o s p e d a l i e ro n e l l ’ Az i e n d a s a n i t a r i a d i Trev i s o e D o c e n t e d i Automazione e Informatica per la Biochimica Clinica e Statistica applicata per la Patologia Clinica nell’Università di Padova https: //orcid.org/0000-0002-6515-433X

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MISURE DI FORZA Celle di carico per uso industriale

Tipologie e applicazioni

LOAD CELLS FOR INDUSTRIAL APPLICATIONS

This second ar ticle on the load cells for industrial use presents an over view of the major load cell types and their applications

RIASSUNTO

In questo secondo ar ticolo sulle celle di carico per uso industriale ne vengono presentate le principali tipologie e le relative applicazioni

UNA SCELTA

TRA MOLTE SOLUZIONI

L e c e l l e d i c a r i c o s o n o d i s p o n i b i l i i n u n a g a m m a m o l t o v a s t a d i p o r t a t e nominali e di tipologie costruttive per permettere una selezione efficace che consenta l’ottenimento di una catena di misura ottimale per il raggiungimento dei livelli desiderati di precisione e affidabilità

N e l l ’ a r t i c o l o p r e c e d e n t e d i q u e s t a serie è stato presentato il principio fisico che governa il loro funzionamento; in questo ar ticolo se ne esamineranno le tipologie principali e i loro usi, con l’intento di fornire una guida al progettista che debba selezionarle per realizzare un impianto.

CELLE DI CARICO A FLESSIONE (BENDING BEAM)

La prima tipologia che viene presa in esame è quella delle celle a flessione ( F i g 1 ) S o n o f o r s e l e p i ù s e m p l i c i costruttivamente: semplificando, si trat-

1 – Esempio di cella di carico a flessione

caratteristiche principali: – capacità generalmente non superiore a 1 000 kg; – buona linearità, – deformazione relativamente elevata; – f a c i l i t à d i p r o t e z i

t a d i u n a t r a v e m e t a l l i c a v i n c o l a t a a un ’estremità e caricata all’altra, come indicato in Fig 2

L’equazione che descrive il compor tamento di queste celle è la seguente:

2 – Schema di principio delle celle di carico a flessione (1)

e m e c c a n i c a : proprio perché la deformazione è elev a t a , s i r i c h i e d e m e n o a c c u r a t e z z a nella realizzazione di accessori meccanici di protezione che entrino in contatto con la s t r u t t u r a s o l o i n c a s o d i eccessiva deformazione della cella di carico; – principale svantaggio: dalla (1) in cui compare il braccio della forza t si può dedurre che queste c e l l e s i a n o p a r t i c o l a rm e n t e s e n s i b i l i a l p u n t o e alla direzione di applicazione della forza

dove:

– σ è la tensione; – M è il momento della forza P, dato da P·t; – y è la distanza dall’asse neutro; – I è il momento d’inerzia.

Sull’asse neutro (indicato a riposo in Fig 2 con una linea tratteggiata) la tensione e la deformazione sono nulle, mentre risultano essere massime sulle superfici esterne della cella, dove quindi si installano di norma gli estensimetri, proprio per rilevare la massima deformazione e ottenere quindi il massimo segnale utile (un esempio è in Fig. 3).

Le celle a flessione presentano queste

Figura 3 – Posizionamento estensimetri nelle celle di carico a flessione

Applicazioni tipiche delle celle di carico a flessione

S o n o d i f f u s e i n a p p l i c a z i o n i i n c u i i l

Commissione Metrologia dell’Ordine degli Ingegneri di Milano davide.vescovi@laumas.it help@antoniomai.it

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Celle di carico | Banchi dinamometrici in coppia

Dinamometri | Celle triassiali

coppia forza

Torsiometri telemetrici |Sensori automotive

Sensori di coppia | Sensori magnetostrittivi

temperatura

Termocamere | Termometri portatili

Sensori a infrarossi | Video-pirometri

spostamento

Sensori laser a triangolazione | Inclinometri

Sensori ottici confocali | Sensori a filo

Sensori a correnti parassite | Sensori capacitivi

dimensioni

Sensori di profilo 2D/3D | Laser Scanner

Micrometri ottici | Sensori surface-3D

Velocità e lunghezze | Misure di fori

Vi ricordiamo i nostri servizi!

Corsi di estensimetria | Esami di certificazione per il metodo estensimetrico | Applicazioni di estensimetri e misure su particolari forniti dal cliente

LUCHSINGER SRL

Via Bergamo, 25 24035 Curno (BG) - IT

T. +39 035 46 26 78

E. info@luchsinger.it

www.luchsinger.it

Sensori laser, induttivi, capacitivi e confocali ad alta precisione. L’azienda partner Micro-Epsilon è specializzata nelle tecnologie di misura dello spostamento, distanza e posizione senza-contatto

Pirometri, termocamere, termoscanner e sensori di temperatura a infrarossi. Optris sviluppa tecnologie di misura della temperatura senza-contatto e offre soluzioni dedicate per diversi settori industriali

Accelerometri per testing e industriali, celle di carico piezoelet t r ic he, v ibr om et r i e m ar t elli s t r um ent at i D y t r a n I n s t r uments è un’azienda americana specializzata nello sviluppo e nella produzione di sensori piezoelettrici e MEMS per misure dinamiche di accelerazione, vibrazioni, forza e pressione. Sensori di pressione e vuoto, barometri, sensori dedicati ai settori del condizionamento e riscaldamento aria (HVAC/R), sensori per il Test&Measurement o dedicati al settore sanitario/farmaceutico

Dinamometri, banchi dinamometrici e indicatori per sensori intercambiabili di forza e coppia dell’azienda statunitense Mark-10.

ALCUNE NOVITÀ

– Laser scanCONTROL 30x0: i sensori di profilo offrono una rapida misurazione dei profili 2D/3D ad alta precisione, efficienza in termini di dimensioni, precisione e velocità di misura I sensori raggiungono una frequenza di massimo 10 kHz e una risoluzione sull’asse x fino a 2.048 punti.

– Termocamera USB industriale a infrarossi Xi 640: Progettata per un'analisi precisa della temperatura superficiale senza contatto in ambienti industriali, la termocamera Xi 640 racchiude in sé un design compatto e robusto con messa a fuoco motorizzata, ideale per ambienti industriali esigenti La termocamera Xi 640 è dotata di un imaging termico ad alta risoluzione (640 x 480 pixel) e un intervallo di temperatura da -20°C a 900 °C.

sistema di pesatura di cui fanno par te l e c e l l e a b b i a u n a p o r t a t a n o m i n a l e fino a 3 000 kg, ad esempio in: – piattaforme; – tramogge: contenitori a forma di tronc o d i p i r a m i d e o d i c o n o c a p o v o l t o , munito di aper tura sul fondo, che viene utilizzato per raccogliere dall’alto materiali o liquidi, per poi scaricarli verso il basso; – silos; – m i s c e l a t o r i : c o n t e n i t o r i d o t a t i d i u n sistema di mescolamento; – riempimento sacconi: sistemi di riempimento di sacchi di materiali; –– rulliere: strutture dotati di rulli cilindrici che permettono lo scorrimento di oggetti

La Fig. 4 mostra un esempio di applicazione in cui è visibile la tipica modalità di montaggio di questo tipo di cella: la par te vincolata è assicurata alla struttura inferiore fissa tramite un blocchetto che fa da spessore, mentre l’estremità opposta su cui agisce il carico è connessa alla struttura superiore di cui si vuole determinare il peso tramite un accessorio di adattamento, spesso munito di snodo per compensare piccoli disallineamenti e di elementi in gomma per smorzare le vibrazioni

Il principio di funzionamento di queste celle è descritto da questa equazione:

⋅ Q

=

dove:

Si tratta sempre di strutture a trave, ma in questo caso a “I” nella zona indebolita, come illustrato in Fig 5; gli estensim e t r i i n q u e s t o c a s o s o n o m o n t a t i s u l setto centrale della “I”, come illustrato in Fig. 6.

⋅ t

– τ è l a t e n s i o n e o s f o r z o d i t a g l i o (shear stress), tensione trasversale che a g i s c e “ l a t e r a l m e n t e ” e n o n a l t e r a i l volume del corpo; – V è la forza applicata;

– Q è il primo momento dell’area della par te di sezione della trave al di sopra del punto di calcolo; – t è lo spessore della “I” nel punto di calcolo;

– I è il momento d’inerzia

I p a r a m e t r i i n g i o c o s o n o i l l u s t r a t i i n Fig. 7.

L ’ e q u a z i o n e ( 2 ) e l a F i g . 7 m o s t r a n o che lo sforzo di taglio è quasi costante sulla par te centrale della “I” e indipendente dal punto di applicazione della forza.

L’analisi dei circoli di Mohr per mette, inoltre, di appurare che il massimo sforzo di taglio si ha lungo la direzione a 45° rispetto ai piani di massima tension e n o r m a l e ( l e f a c c e e s t e r n e d e l l a cella) Per questo motivo sono presenti e s t e n s i m e t r i g i à o r i e n t a t i a 4 5 ° ( d e t t i rosette), come illustrato in Fig 6

L e c e l l e a t a g l i o p r e s e n t a n o q u e s t e caratteristiche principali: – capacità da 500 kg a 10 000 kg; la l o r o s t r u t t

f f r e u n m a g g

r e m omento d’inerzia rispetto alle celle a fless i o n e , q u i n d i , c o m e s i p u ò r i c a v a r e dalla (2), sono richieste forze più elevate per ottenere uno sforzo apprezzabile e perciò un segnale migliore; – migliore indipendenza dal punto di applicazione della forza, come sopra indicato; – migliore resistenza a forze laterali; – migliore resistenza al sovraccarico; – ma anche maggiore difficoltà di prog e t t a z i o n e d e l l e p r o t e z i o n i m e c c a n iche per la ridotta deformazione

Applicazioni tipiche

delle celle di carico a taglio

Sono fondamentalmente le stesse delle celle di carico a flessione, con la stessa modalità di montaggio, ma per por tate più elevate.

CELLE DI CARICO OFF-CENTER O SINGLE POINT

Se una cella di carico a f l e s s i o n e è c a r i c a t a t r amite un piatto che ospita la massa incognita, si osser va che la misura varia s p o s t a n d o l ’ o g g e t t o i n v a r i e p o s i z i o n i s u l p i a tto; si tratta dell’errore di decentramento. Una delle sue cause è il fatto che la cella sottoposta a una forza si deforma e si ’inclina’, come visibile in Fig. 2; questa inclinazione varia spostando il

CELLE DI CARICO A TAGLIO (SHEAR BEAM)
Figura 4 – Esempio di rulliera con celle a flessione
Figura 5– Esempio di cella di carico a taglio
Figura 7 – Tensione nelle celle a taglio
Figura 6 – Posizionamento estensimetri nelle celle di carico a taglio (2)

carico sul recettore di carico e genera un errore che necessita di una compensazione esterna

L e c e l l e d i c a r i c o o f f - c e n t e r o s i n g l e

p o i n t s o n o u n a v a r i a n t e d e l l e c e l l e a flessione che minimizza questo errore

s f r u t t a n d o i l p r i n c i p i o d e l p a r a l l e l ogramma ar ticolato: le facce della cella

r e s t a n o p r e s s o c h é p a r a l l e l e a n c h e

q u a n d o s o n o s o t t o p o s t e a u n c a r i c o .

Presentano la tipica foratura “ a binocolo” nella par te centrale; un esempio è mostrato in Fig 8

NEWS

IL PT PROVIDER

NEL SETTORE TARATURA CHE MANCAVA

Qualsiasi laboratorio di prova o taratura, per poter confermare nel tempo le proprie performance, ha la necessità di partecipare periodicamente alle Prove Valutative Interlaboratorio (Proficiency Testing o Confronti Interlaboratorio) previste dalla norma ISO/IEC 17025.

S i t r a t t a d i s t r u m e n t i e ff i c a c i , c h e s e r v o n o a s t i m a r e l e p r e s t a z i o n i riguardo a specifiche prove o misurazioni e ne permettono un accurato e costante monitoraggio.

Quali che siano i risultati, la partec i p a z i o n e a l l e P r o v e Va l u t a t i v e

I n t e r l a b o r a t o r i o è s e m p r e v a ntaggiosa: risultati positivi costitui-

s c o n o u n a g a r a n z i a d i q u a l i t à e a f f i d a b i l i t à , c h e d i c o n s e g u e n z a

i n f o n d e f i d u c i a a i c l i e n t i ; m e n t r e

r i s u l t a t i n o n s o d d i s f a c e n t i p o r t ano i laboratori a migliorare le prop r i e p r o c e d u r e e l ’ e f f i c i e n z a d e i servizi.

La Fig. 9 mostra una cella di carico offcenter che è stata sovraccaricata e ha subito una defor mazione per manente e d e v i d e n z i a , i n m o d o v o l u t a m e n t e molto esagerato, il mantenimento del parallelismo tra le facce della cella.

Le celle off-center sono di norma utilizzate in strutture monocell (una per sistema di pesatura) e nella documentazione tecnica di ogni cella è definita un ’ area attorno al loro centro geometrico in c u i l ’ e r r o r e d i d e c e n t r a m e n t o è m i n i -

mizzato.

Le caratteristiche principali sono: – capacità da 0,25 kg a 2 000 kg; – area di compensazione da 150 X 150 mm a 1.200 X 1.200 mm.

Applicazioni tipiche

delle celle di carico of f-center

Si tratta di applicazioni di piccola portata, tipicamente:

S A Q u a l i t y f o r M e t ro l o g y è u n O r -

g a n i z z a t o r e d i P r o v e Va l u t a t i v e

I n t e r l a b o r a t o r i o ( P r o f i c i e n c y Testing Provider) nel campo della tara-

t u r a , a c c r e d i t a t o s e c o n d o l a n o rma ISO/IEC 17043:2010 dall’ente ita-

l i a n o A c c r e d i a c o n C e r t i f i c a t o d i

Accreditamento PTP n. 0024P.

I n b a s e a g l i A c c o r d i i n t e r n a z i o n a l i

d i M u t u o R i c o n o s c i m e n t o ( M L A / MRA) con EA, IAF e ILAC SA Quality

è a u t o r i z z a t a a o r g a n i z z a r e P r o f i -

c i e n c y Te s t i n g a l i v e l l o i n t e r n a z i onale e offre alcuni importanti vantaggi ai propri utenti:

– L a r e g i s t r a z i o n e a i P r o f i c i e n c y

Te s t i n g v i e n e f a t t a s u u n p o r t a l e web dedicato (Portale PT), sul quale

v e n g o n o c a r i c a t e

d i r e t t a m e n t e i n -

f o r m a z i o n i e d ocumenti (gli utenti, quindi, non do-

v r a n n o p i ù s c a m -

b i a r e i n n u m e r e -

v o l i m e s s a g g i d i

p o s t a e l e t t r o n i c a

c o n i l p r o p r i o P T Provider);

– L a g e s t i o n e d i

t u t t e l e i n f o r m a-

z i o n i r e l a t i v e a i

CELLE DI CARICO A COMPRESSIONE

Sono celle adatte per pesare contenitori

cicli avviene direttamente sul portale e ciò garantisce la massima trasparenza; – P o s s i b i l i t à d i a v e r e s e m p r e

u n c o n t a t t o d i r e t t o c o n i l c o o r d inatore del ciclo;

– R e d a z i o n e d i u n a r e l a z i o n e p e r

o g n i s i n g o l o p a r t e c i p a n t e , c h e semplifica i rapporti riguardanti le proprie esclusive attività; – Al termine del circuito, i campioni sono messi gratuitamente a dispo-

s i z i o n e p e r u n a s e t t i m a n a , p e r effettuare le proprie prove interne a fronte del valore di riferimento.

CLICCA QUI per ulteriori approfondimenti

Figura 8 – Esempio di cella di carico of f-center
Figura 9 – Cella di carico of f-center dopo un sovraccarico

a n c h e d i g r a n d i d i m e n s i o n i , h a n n o

u n a s p e t t o s i m i l e a q u e l l o m o s t r a t o i n

F i g 1 0 e l o s c h e m a d i f u n z i o n a m e n -

t o s u c u i s i b a s a n o è m o s t r a t o i n

F i g . 1 1 .

12 – Esempio di applicazione delle celle di carico a compressione

Applicazioni tipiche delle celle di carico a compressione

Le applicazioni tipiche di queste celle riguardano i sistemi di por tata elevata, come: – cisterne; – silos; – tramogge; – miscelatori; – riempimento sacconi.

11 – Schema di principio delle celle di carico a compressione

L e c e l l e d i u s o p i ù c o m u n e o p e r a n o

s u l p r i n c i p i o d e l l a f l e s s i o n e , c o m e

i l l u s t r a t o i n F i g . 1 1 , d o v e g l i e s t e n s i -

m e t r i i n d i c a t i c o n “ C ” o p e r a n o i n

c o m p r e s s i o n e e q u e l l i i n d i c a t i c o n

“ T ” i n t r a z i o n e

L’elemento sottoposto a flessione è la membrana nella par te superiore della cella; il carico è applicato sul bottone al centro della stessa

Le caratteristiche principali sono:

– capacità tra 200 kg e 750 t; – utilizzo in gruppi (sono generalmen-

t e i n s t a l l a t e i n c o r r i s p o n d e n z a d e i punti di appoggio a terra della struttura pesata);

– v a n t a g g i e s v a n t a g g i a n a l o g h i a quelli delle celle a flessione.

La Fig. 12 mostra un’ins t a l l a z i o n e c o n c e l l e d i

c a r i c o a c o m p r e s s i o n e

p o s i z i o n a t e s o t t o a u n

s e r b a t o i o d i c a p a c i t à elevata.

P e r a p p l i c a z i o n i c h e

r i c h i e d a n o p r e s t a z i o n i

p a r t i c o l a r i ( c o m e , p e r

e s e m p i o , s i s t e m i d a

l a b o r a t o r i o o m a c c h i n e di prova o taratura) esiste una variante detta “ a razze ” (Sp oked w heel), basata invece sulla misura a taglio, come illustra-

t o i n F i g 1 3 , i n c u i l a c e l l a p r e s e n t a quattro setti ver ticali con estensimetri a rosetta.

Figura 13 – Schema di principio delle celle di carico a razze

CELLE DI CARICO A TRAZIONE

S o n o c e l l e p r o g e t t a t e p r i n c i p a l m e n t e per essere sottoposte a trazione (quind i c o n i l c a r i c o “ a p p e s o ” a l l a c e l l a ) , b e n c h é p o s s a n o e s s e

anche in compressione. La Fig. 14 mostra l’aspetto tipico di questa tipologia di celle, con la caratteristica forma a “S”; per le portate più ridotte si sfrutta la flessione, come schematizzato in Fig. 15, mentre per capacità più elevate si opera a taglio (Fig. 16); anche in

14 – Esempio di cella di carico a trazione

Figura 15 – Schema di principio delle celle di carico a trazione con funzionamento a flessione

Figura 16 – Schema di principio delle celle di carico a trazione con funzionamento a taglio

Figura 10 – Esempio di cella di carico a compressione
Figura
Figura
Figura

L’AZIENDA

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informazioni su CIBE e tutti i suoi prodotti e servizi metrologici.

Dal 1983 il laboratorio metrologico CIBE è specializzato nell’offrire servizi di prova, tarature e certificazioni di masse, pesiere, pipette e strumenti per pesare, ed è un punto di riferimento nell’ambito della metrologia tecnica e legale in Europa

La sua missione è quella di dare supporto a tutti gli utilizzatori e ai for nitori di strumenti e servizi nel settore delle masse e degli strumenti per pesare

SERVIZI

PROVE SU STRUMENTI PER PESARE

Bilance, indicatori di peso, celle di carico, selezionatrici ponderali, riempitrici gravimetriche, totalizzatori a funzionamento continuo e discontinuo sono solo alcuni degli strumenti che CIBE può sottoporre alle prove previste dalla pertinente documentazione OIML o EN e richieste per l’esame CE del Tipo Tutte le prove sono effettuate in conformità alle procedure riportate nei seguenti documenti normativi: EN 45501 e OIML R76 per strumenti per pesare non automatici, OIML R 60 per celle di carico

OIML R61- R51- R50- R107 per sistemi di pesatura a funzionamento automatico

FORMAZIONE COSTANTE

C I B E o r g a n i z z a c o r s i e i n t e r v e n t i f o r m a t i v

mente per diffondere la conoscenza metrologica e i temi della qualità delle misure Lo scopo principale è quello di approfondi-

STRUMENTI

PESI SINGOLI: Pesi in acciaio INOX in classe di precisione M1; masse OIML in fusione di ghisa classe di precisione M1; masse in classe di precisione M1 per bilance di grossa portata; masse a disco e aste porta pesi in classe di precisione M1; p e s i i n acciaio INOX classe di precisione F1, pesi campione in acciaio INOX classi di precisione E1-E2

PESIERE: Pesiere in legno e in alluminio con set di pesi in acciaio INOX in classe di precsione M1, F1, E2.

Measures You Can Trust

Via Picasso 18/20 – 20025 Legnano (MI) Tel. 0331/466611 – Fax 011/465490

E-mail: marketing@cibelab it Web: www.cibelab.it

CIBE ha conseguito la certificazione del proprio sistema di gestione per la qualità in conformità alla norma UNI EN ISO 9001:2015 per la commercializzazione di masse, consulenza metrologica, servizi di taratura masse, verifica e taratura di strumenti di pesatura e di misura Il sito web www.cibelab.it contiene tutte le informazioni sui servizi e prodotti offerti

re tematiche quali: La metrologia legale – La metrologia tecnicos c i e n t i f

periodica di strumenti per pesare

VERIFICAZIONE PERIODICA

Il laboratorio metrologico CIBE effettua verificazioni periodiche, su tutto il territorio nazionale, di diverse tipologie di strumenti per pesare, sia a funzionamento non automatico che a funzionamento automatico, quali ad esempio: • bilance • piattaforme di peso • selezionatrici ponderali • riempitrici gravimetriche.

SERVIZIO DI TARATURA LAT

CIBE è laboratorio LAT (Laboratorio Accreditato di Taratura) per t ar at ur e di m as s e, pes ier e e s t r um ent i per pes ar e a f unz ionamento non automatico e automatico (selezionatrici ponderali e riempitrici gravimetriche) La tabella di accreditamento è pubblicata sul sito web di ACCREDIA www accredia it

Da oltre 30 anni CIBE è un punto di riferimento nell’ambito della Metrologia

– ACCESSORI: Custodie in legno, plastic a e a l l u m i n i o p e r p e s i s i n g o l i e s e t d i pesi; maniglie, pinze, pennellini e altri accessori

Legale e tecnica in Italia e in Europa Il nostro obiettivo è quello di aiutare i clienti nella scelta delle migliori soluzioni per soddisfare le loro esigenze in ambito metrologico, offrendo supporto con la nostra ampia gamma di prodotti e servizi, nel pieno rispetto delle normative vigenti

CIBE offre:

• Servizi di taratura ACCREDIA per pesi, masse, pipette e bilance;

• Rapporti di prova per bilance, indicatori di peso,

• sistemi di pesatura automatica e celle di carico;

• Verificazione Periodica di strumenti per pesare;

• Formazione e consulenza sulla metrologia legale e scientifica;

• Vendita di pesi, pesiere e masse di grossa portata.

queste figure la lettera “C” indica estensimetri sottoposti a compressione, la lettera “T” a trazione

Le caratteristiche principali sono:

– capacità tra 15 kg e 250 t; – il carico dev’essere applicato assialmente (per ottenere condizioni operati-

v e i d e a l i , è p r e v i s t o l ’ u t i l i z z o d i u n a coppia di snodi sferici per connettere la cella alla struttura alle due estremità);

– la cella dev’essere in posizione ver ticale

Applicazioni tipiche

delle celle di carico a trazione

Le applicazioni tipiche di queste celle sono le seguenti: carriponte, gru a band i e r a , d i n a m o m e t r i , r u l l i e r e , t r a m o gg e , r i e m p i m e n t o s a c c o n i , m a c c h i n e prova materiali, revamping di bilance meccaniche

O l t r e c h e p e r g l i u t i l i z z i p e r l o r o p i ù

t i p i c i , p e r c h é l a f o r z a d a m i s u r a r e è

i n t r i n s e c a m e n t e d i t r a z i o n e , q u e s t e celle possono costituire un ’alter nativa a d a l t r e t i p o l o g i e d i c e l l a q u a n d o l a

s t r u t t u r a a t t o r n o a l c a r i c o d a p e s a r e rende più pratico sospendere il carico alle celle invece di sostenerlo con esse

Un esempio può essere rappresentato da una struttura che offre possibilità di sostegno a un silos nella sua par te centrale; in questo caso, sospendere il contenitore può risultare più semplice che i m p i e g a r e c e l l e a c o m p r e s s i o n e e gambe per sorreggerlo; un esempio di questo tipo è mostrato in Fig. 17.

CELLE DI CARICO A COLONNA

C o m e s u g g e r i s c e i l n o m e , s i t r a t t a d i strutture a forma di colonna sottoposte a c o m p r e s s i o n e , c o m e m o s t r a t o i n

Fig 18

La posizione degli estensimetri è indicata in Fig. 19.

In questo caso, gli estensimetri identificati con “C” operano sulla deformazione assiale, mentre quelli indicati come “T” sfruttano la deformazione traversale

In una colonna sottoposta a compressione, infatti, la dimensione lungo l’ass e l o n g i t u d i n a l e i n c u i è a p p l i c a t a l a f o r z a t e n d e a r i d u r s i , m e n t r e l u n g o

quello trasversale tende ad aumentare; in sostanza, la colonna si accorcia e si a l l a r g a L a d e f o r m a z i o n e c h e v i e n e intercettata dagli estensimetri è ovviamente molto limitata, ma sufficiente per generare un segnale da elaborare per ottenere una misura.

La deformazione trasversale nei metalli entro il limite di elasticità è direttamen-

t e p r o p o r z i o n a l e a l l a d e f o r m a z i o n e longitudinale, come indicato dalla (3): εt = – v ⋅ εI

dove:

– εt è la deformazione trasversale; – εl è la deformazione longitudinale; – v è il coefficiente di Poisson, che lega i due tipi di deformazione

In quasi tutti i metalli il valore del coefficiente di Poisson è vicino a 1/3

Il segno ““ nella (3) è legato alla conv e n z i o n e u t i l i z z a t a : s e u n a d e l l e d u e dimensioni in gioco aumenta l’altra diminuisce

Le caratteristiche principali sono: – capacità elevata, tipicamente tra 15 t e 60 t; – semplici da realizzare ed economiche;

– s v a n t a g g i o : s e n s i b i l i t à a i m o m e n t i flettenti.

In alcuni casi si utilizzano strutture cave; si può dimostrare che migliorano la reiezione dei momenti flettenti, ovviamente a patto che gli spessori garantiscano la dovuta rigidità.

Applicazioni tipiche delle celle di carico a colonna

Le applicazioni tipiche di queste celle sono le seguenti:

– pese a ponte (pese per veicoli), come nell’esempio di Fig 20; – silos di grande por tata.

Figura 17 – Esempio di applicazione di una cella di carico a trazione
Figura 18 – Esempio di cella di carico a colonna
Figura 19 – Schema di principio delle celle di carico a colonna (3)

Figura 20 – Esempio di applicazione delle celle di carico a colonna: pesa a ponte

Figura 21 – Esempio di cella di carico a doppio taglio

NEWS t

NUOVO ACCREDITAMENTO PER LA TARATURA

DI WATTMETRI

Riconoscimento di Accredia alla STI per attività di taratura sia in laboratorio sia presso il cliente

Il laboratorio metrologico della STI srl di Sora (FR) ha recentemente ottenuto

l ’ e s t e n s i o n e d e l l ’ a c c r e d i t a m e n t o A ccredia (UNI CEI EN ISO/IEC 17025) per la taratura accreditata di wattmetri, ampliando così la gamma di grandezze elettriche per cui può garantire riferibilità metrologica riconosciuta a livello internazionale

L’accreditamento copre sia le attività di taratura eseguite presso i propri laboratori sia quelle effettuate direttam e n t e p r e s s o l a s e d e d e l l a c l i e n t e l a , offrendo maggiore flessibilità e contin u i t à o p e r a t i v a a t u t t e l e r e a l t à c h e necessitano di interventi in situ per ridurre i tempi di fermo operativo.

Le nuove capacità accreditate includono la taratura di wattmetri numerali (digitali).

Campi di misura accreditati:

 Tensione: da 30 V a 280 V (per attivi-

CELLE DI CARICO A DOPPIO TAGLIO (DOUBLE SHEAR BEAM)

I l p r i n c i p i o d i f u n z i o n a -

m e n t o è l o s t e s s o d e l l e

c e l l e a t a g l i o ( F i g . 2 1 ) , ma gli estensimetri sono

i n s t a l l a t i i n d u e p u n t i

d i v e r s i d e l l a c e l l a , s i m -

m e t r i c i r i s p e t t o a l l ’ a s s e

d i a p p l i c a z i o n e d e l l a

f o r z a ( F i g 2 2 ) , c h e s i

scarica poi su due punti di appoggio. Questa simmetria permette di ridurre la sensibilità a carichi decentrati e forze laterali ed è adatta a celle di por tata e l e v a t a ; l e a p p l i c a z i o n i t i p i c h e s o n o analoghe a quelle delle celle a colonna

CELLE DI CARICO A PERNO (LOAD PIN)

S i t r a t t a d i c e l

ogettate per la misura della forza esercit a t a d a u n a p u l e g g i a o d a s t r u t t u r

Figura 22 – Schema di principio delle celle di carico a doppio taglio

tà in esterno/presso la sede della clientela) e da 30 V a 480 V (presso laboratorio permanente in sede);

 Corrente: da 0,05 A a 20 A;

 Frequenza: da 47 Hz a 53 Hz;

 F a t t o re d i p o t e n z a ( c o s φ ) : d a 0 , 5 induttivo (ritardo – lag) a 0,5 capacitivo (anticipo – lead)

(Fig 23) Si infilano com e u n p

e l f o r o della puleggia che scaric a l a f o r z a s u l l a p a r t e centrale della cella, mentre le estremità della stessa sono fissate alla strutt u r a d

( u n

g n o d e l l a s o c i e t à c

servizi altamente qualificati e flessibili, c a p a

delle attività produttive delle aziende c

internazionali.

U

Q u e s t a n u o v a e s t e n s i o n e r i g u a r d a l a misura della potenza ed energia attiva in regime sinusoidale, secondo le specifiche riportate nella tabella di accreditamento pubblicata sul sito di Accredia Grazie a questo accreditamento, la STI è i n g r a d o d i o ff r i r e u n s e r v i z i o r i c o n osciuto per la misura della potenza ed energia attiva, rispondendo alle esigenze di settori sempre più attenti alla precisione e alla riferibilità metrologica, come l’automazione industriale, l’energia e l’elettronica, anche per il monitoraggio delle prestazioni energetiche. L’inclusione della taratura in sito tra le a

verso la continua ricerca della qualità del servizio e della garanzia di risultati affidabili, fornendo a ogni cliente strum

normativi

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e s e m p i o i n F i g . 2 4 ) . S p e s s o p o s s o n o

r i m p i a z z a r e u n p e r n o g i à e s i s t e n t e , introducendo la funzione di misura nel sistema Le capacità variano di norma tra 5 t e 20 t.

Applicazioni tipiche

delle celle di carico a per no

Le applicazioni tipiche di queste celle sono le seguenti: pulegge, argani, gru, grilli, cuscinetti

i n g e n e r a l e s i t r a t t a d i a p p l i c a z i o n i legate a controlli interni o di sicurezza quali, ad esempio, i limitatori di carico.

DIMENSIONAMENTO

DELLE CELLE DI CARICO

U n a s e m p l i c e f o r m u l a p r a t i c a c h e s i può impiegare per deter minare la capacità delle celle per un ’applicazione di pesatura è la seguente:

C = Q Tara + Carico utile numero celle

dove con tara si intende la massa della struttura atta a sostenere il carico utile, che g r ava quindi s ul l e cel l e di car ico r i d u c e n d o n e l a c a p a c i t à d i s p o n i b i l e per il m at er ial e da pes ar e; per es empio il piatto di una bilancia da salumiere.

Q indica invece un fattore di sicurezza per tenere conto di carichi decentrati, effetti del vento, carichi dinamici e soll e c i t a z i o n i i m p u l s i v e c o m e c a r i c h i lasciati cadere sul recettore, e il range di valori più utilizzati varia tra 1,3 per una piattaforma installata all’interno di u n a s t r u t t u r a ( r e p a r t o p r o d u t t i v o , m agazzino e simili) che si possa considerare come ambiente protetto e 2 per una pesa a ponte per veicoli stradali, che riceve for ti sollecitazioni quando il mezzo di cui si debba misurare la massa effettui delle frenare sulla piattaforma.

Questi aspetti saranno oggetto di maggior approfondimento nel quar to ar ticolo di questa serie

SCELTA DELLE CELLE DI CARICO

Un progettista che debba selezionare le celle di carico ottimali per la propria applicazione dovrebbe tenere conto di m o l t i f a t t o r i , s i a d i m e n s i o n a l i s i a a mbientali

Tra questi si possono ricordare, come indicazioni di massima: – tipologia di cella adatta all’applicazione: la rapida carrellata contenuta in questo ar ticolo può aiutare a orientarsi nella vasta offer ta del mercato; – por tata nominale della cella o delle celle: la for mula (4) al paragrafo prec e d e n t e p u ò d a r e u n ’ i n d i c a z i o n e d i massima; – a c c u r a t e z z a e d e v e n t u a l i c e r t i f i c azioni m et r ol og iche r ichies t e: s ar anno oggetto del prossimo ar ticolo di questa serie; – compatibilità con lo strumento elettronico di misura (di norma, in realtà non ci sono problemi funzionali e qualunque cella industriale può operare con qualsiasi strumento per celle estensime-

triche, ma è necessario verificare che la catena di misura formata da cella e s t r u m e n t o p e r m e t t a d i s o d d i s f a r e l e specifiche di accuratezza desiderate); – altre cer tificazioni, per esempio quell e r e l a t i v e a g l i a m b i e n

a r i s c h i o d i esplosione o quelle igieniche; – materiale, in base all’ambiente in cui il sistema dovrà operare; – grado IP necessario per l’applicazione; – i n t e r v a l l o d i t e m p e r a t u r a a m b i e n t e richiesto; – eventuali dispositivi di sicurezza che debbano essere inseriti nella struttura senza inter ferire con la misurazione

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

[1] A Bray et al , Theor y and Practice o f F o r c e M e a s u r e m e n t , A c a d e m i c Press, 1990.

[2] Scaime, Using load cells, documento NT-Using load cells-E-0917

[ 3 ] T h e I n s t i t u t e o f M e a s u r e m e n t a n d Control, Digital Load Cells A Comparative Review of Per formance and Application, 2011.

[ 4] S cal e Manuf act ur er s A s s ociat ion, Load Cell, Application and Test Guideline,2010

Davide Vescovi è ingegnere elettronico e si occupa di metrologia, sistemi embedded, e cer tificazioni per Laumas, un ’azienda produttrice d

rio LAT aziendale e membro del comitato LMG di CECIP

Massimo Mai è ingegnere e l e t

Membro del comitato LMG di CECIP e par tecipa a comitati tecnici internazionali

Figura 23 – Esempio di cella di carico a perno
Figura 24 – Esempio d’installazione di una cella di carico a perno

Stefania Accorsi

Laboratori di prova che eseguono tarature interne

La garanzia di riferibilità per il cliente finale

TEST LABORATORIES PERFORMING INTERNAL CALIBRATIONS

The ar ticle explains the impor tance for testing laboratories to par ticipate in Proficiency Tests, including in the calibration sector for measuring instruments they calibrate internally, as a guarantee of reliability for their end customer

RIASSUNTO

L’ar ticolo spiega l’impor tanza per i laboratori di prova di par tecipare alle prove valutative interlaboratorio anche nel settore taratura per gli strumenti di misura di cui eseguono tarature interne, come garanzia di affidabilità per il loro cliente finale.

LA RIFERIBILITÀ APPLICATA

ALLE PROVE DI LABORATORIO

“Il laboratorio deve stabilire e mantenere la riferibilità metrologica dei propri risultati di misura per mezzo di una d o c u m e n t a t a e i n i n t e r r o t t a c a t e n a d i t a r a t u r e , c i a s c u n a d e l l e q u a l i c o n t r ibuisce all’incertezza di misura, che li p o n e i n r e l a z i o n e a d u n a p p r o p r i a t o riferimento”

L a n o r m a U N I C E I E N I S O / I E C 17025:2018 [1] ripor ta, al punto relativo alle dotazioni (6.5), il requisito di riferibilità dei risultati di misura ottenuti dal laboratorio Se per il laboratorio di t a r a t u r a i l c o n c e t t o r i s u l t a p i u t t o s t o ovvio, per il laboratorio di prova il conc e t t o d i r i f e r i b i l i t à p u ò e s s e r e a b b as t a n z a f u m o s o , s o p r a t t u t t o n e l l a s u a applicazione pratica

Dobbiamo ricordare che il risultato di misura che il laboratorio di prova fornisce al suo cliente dev’essere riconducib i l e , p e r p o t e r e s s e r e u t i l i z z a t o d a l cliente stesso, a un campione di riferimento internazionale che rappresenta l ’ u n i t à d i m i s u r a c o n l a q u a l e v i e n e espresso il risultato Questo compor ta che l a s t r um ent azione ut il izzat a r es t ituisca, a fronte del processo di misura, un risultato espresso nell’unità di misura di riferimento.

Questa riferibilità si garantisce dunque dando evidenza, mediante la necessar i a d o c u m e n t a z i o n e , d i q u e l l a d o c u -

mentata e ininterrotta catena di tarature di cui parla la norma (e il VIM).

La politica ILAC P10:2020 [2] prevede diverse possibilità per poter garantire la riferibilità

I casi raccomandati sono due:

– p r o c e d e r e c o n l ’ e s e c u z i o n e d e l l e tarature della strumentazione di misura presso un Istituto Metrologico Primario (NMI) che abbia il metodo coper to dall ’ a c c o r d o d i m u t u o r i c o n o s c i m e n t o

C I P M M R A ( n o t o c o m e p u n t o 2 . 1 ) .

S o l u z i o n e s o l i t a m e n t e u t i l i z z a t a d a i laboratori di taratura; – procedere con la taratura presso un laboratorio di taratura accreditato che abbia in tabella di accreditamento la C M C per la grandezza d’interesse e il cui ente di accreditamento sia firmatario dell’accordo di mutuo riconoscim e n t o I L A C M R A ( n o t o c o m e p u n t o 2 2)

In Italia il riconoscimento della garanzia di riferibilità così ottenuta è garant i t o d a l l a l e g g e 2 7 3 / 1 9 9 1 e r e l a t i v i decreti attuativi, in cui il legislatore istituisce il Sistema di Taratura Italiano La politica ILAC P10:2020 [2] contemp l a p e r i l v e r o u n a l t r o c a s o , i n c u i è previsto sia possibile utilizzare per la taratura un laboratorio che utilizzi un m e t o d o d i t a r a t u r a i d o n e o a l l o s t r umento e all’uso che si prevede di farne, ma che non sia accreditato. Questo è il tipico caso delle tarature interne effettuate dal laboratorio di prova

In questo caso però, sottolinea la politica, vi è la necessità di garantire i criteri per la riferibilità e che quindi il metodo di taratura utilizzato sia idoneo all’applicazione finale delle misurazioni. Occorre infine sottolineare come, nei laboratori di prova, la riferibilità non sia garantita solo dalla strumentazione d i m i s u r a m a , i n p a r t i c o l a r e p e r q u e i metodi che utilizzano dei materiali di riferimento, questa sia garantita dalla riferibilità del CRM stesso La riferibilità in questo caso, similarmente a quanto appena visto per gli strumenti può essere garantita da: – prodotti da NMI che abbiano questo ser vizio incluso nel BIPM KCDB; – prodotti da Produttori di materiali di riferimento accreditati ISO 17034:2017 [3].

VERIFICA

DELLE ATTREZZATURE DI PROVA

In laboratorio sono solitamente presenti un gran numero di strumenti di misura e di attrezzature che vengono utilizzate durante le prove Attrezzature e strumenti di misura però hanno diversi scopi e, benché entrambi debbano essere verificati periodicamente, le attività da e s e g u i r e s o n o f o n d a m e n t a l m e n t e d iverse.

La differenza principale tra un ’attrezzat ur a, com e può es s er e una s t uf a, e u n o s t r u m e n t o , c o m e p u ò e s s e r e u n a bilancia analitica, sta nel loro scopo

Per attrezzatura si indica un apparecchio che viene utilizzato per garantire che le condizioni in cui viene svolta la prova siano esattamente quelle richieste dal metodo La stufa garantisce che i l c a m p i o n e v e n g a m a n t e n u t o a u n a

Scansiona

data temperatura per il tempo necessario Questa temperatura ha inoltre una tolleranza prevista dal metodo

Lo strumento che misura la temperatura della camera, in questo caso, non concorre al calcolo del valore del misurando che verrà espresso al termine della prova, ma viene impiegato per manten e r e l a c o n d i z i o n e d i p r o v a p e r u n c e r t o t e m p o . I l c o n t r i b u t o d o v u t o a l l a variabilità della temperatura (compreso un suo eventuale errore sistematico)

n o n v i e n e d u n q u e s t i m a t o m a v e r r à ricompreso nel contributo di ripetibilità calcolato dal laboratorio.

La verifica di un ’attrezzatura è quindi fondamentale per valutare la sua capacità di mantenere le condizioni di prova. Le verifiche di attrezzature sono per tutto simili a una taratura ma, siccome non hanno lo scopo di garantire la riferibilità del risultato di misura, non devono per forza essere effettuate con metodi validati. Questo semplifica notevolmente la gestione delle attività, in quanto il laboratorio può verificare l’attrezzatura con un metodo coerente con il proprio utilizzo dell’apparecchiatura stessa, senza la necessità di conformarsi totalmente a norme internazionali o dover validare il metodo di taratura

La verifica delle attrezzature deve com u n q u e e s s e r e s e m p r e e s e g u i t a c o n una procedura documentata dal laboratorio, mediante l’utilizzo di strumenti d i r i f e r i m e n t o c e r t i f i c a t i L AT, i n m o d o da garantire la correttezza delle misurazioni effettuate e la stima dell’incertezza di taratura, che dovrà essere decisamente più piccola della tolleranza delle condizioni di prova che l’attrezzatura dovrà mantenere. Da questa verifica è poi possibile calcolare eventuali fattori correttivi da applicare ai valori indicati dall’attrezzatura per ripor tare le condizioni di prova all’interno delle tolleranze previste. Il calcolo dell’incertezza di taratura, anche se è associato al risultato di una verifica, è di fondamentale impor tanza in quanto la conformità dell’attrezzatura all’utilizzo previsto dev’essere comunque valutata con una regola decisionale con bande di guardia come ripor tato nella (1) del paragrafo seguente È necessario sottolineare che in alcuni casi, in cui le condizioni di prova sono

par ticolarmente impor tanti per garantir e l ’ a f f i d a b i l i t à d e l d a t o , p u ò e s s e r e previsto di eseguire una verifica delle prestazioni dell’attrezzatura a norma, attività che viene assimilata a una taratura e dunque accreditabile dai laboratori di taratura

Un caso molto diffuso in questo senso è la verifica delle camere climatiche eseguita secondo la EURAMET CG-20 [4]. Molte norme di prodotto (ad esempio, solo per citarne alcune, la serie CEI EN 60068-2) prevedono che il test di particolari funzionalità venga eseguito in c o n d i z i o n i d i u m i d i t à e t e m p e r a t u r a costanti o variate in maniera controllata durante la prova stessa

L a c a m e r a c l i m a t i c a , d u n q u e , d e v e garantire all’inter no del proprio volum e i l m a n t e n i m e n t o d

d i s t r i b u z i o n e s p aziale (in ogni punto della camera) sia come distribuzione temporale (stabilità nel tempo) È l’impor tanza del parametro stesso della prova che por ta come conseguenza la necessità di utilizzare, per la verifica, un metodo condiviso e definito, che può garantire la costanza dei risultati della verifica anche se eseguita da due soggetti diversi

L

(

c a s o specifico misura dei parametri di temperatura e umidità relativa e loro uniformità spaziale e temporale) e il calcolo dell’incer tezza di taratura da associare a tali errori

TARATURA

DEGLI STRUMENTI DI MISURA

Gli strumenti di misura, invece, vengono utilizzati per ottenere direttamente il valore del misurando espresso al termine del l a pr ova L a bil ancia anal it ica, con cui viene pesato il campione iniziale e/o il peso residuo al termine di una prova gravimetrica, esprime un valore n u m e r i c o c h e v i e n e u t i l i z z a t o d i r e t t amente nel calcolo del valore di misura (ad es il residuo secco)

Q u e s t o d a t o o t t e n u t o d a l l a b i l a n c i a deve necessariamente avere riferibilità

metrologica e garantire una incer tezza d i m i s u r a a d e g u a t a p e r p o t e r e s s e r e utilizzato dal cliente del laboratorio La bilancia, dunque, dev’essere sottoposta a taratura periodica dal laboratorio. Tale taratura dev’essere eseguita s e c o n d o u n m e t o d o v a l i d a t o ( e s EURAMET CG-18 [5]) mediante l’utilizz o d i c a m p i o n i d i r i f e r i m e n t o ( e s . masse campione in classe F1) tarati e classificati presso un laboratorio accreditato e corredati di cer tificato LAT Nel caso in cui un laboratorio non segua un metodo normato dovrà essere sua cura validare il metodo di taratura, mediante confronto con i risultati di una taratura eseguita con un metodo validato Il rappor to di taratura emesso dal laboratorio di prova, dunque, dovrà riportare i campioni utilizzati, il codice del cer tificato di taratura in corso di validità, il metodo di taratura utilizzato, gli errori rilevati e l’incer tezza di taratura. Quest’ultima dev’essere stimata correttamente dal laboratorio

Il calcolo dell’incer tezza di taratura è di fondamentale impor tanza in quanto la conformità dello strumento all’utilizzo previsto dev’essere comunque valutata, se non diversamente specificato, con una regola decisionale con bande di guardia e probabilità di falsa accett a z i o n e d e l 5 % ( c a s o d i d e f a u l t d e l l a I S O 1 4 2 5 3 - 1 : 2 0 1 7 ) c o m e r i p o r t a t o nella (1)

|E | ≤ MPE – 1,65 ⋅ uTAR

dove uTAR è l’incer tezza tipo composta di taratura ed E è l’errore rilevato

U n a m e n z i o n e p a r t i c o l a r e m e r i t a n o i microdosatori (meglio conosciuti come micropipette).

N e l l e a n a l i s i q u a n t i t a t i v e c o n m e t o d i s p e t t r o s c o p i c i e c r o m a t o g r a f i c i c o n

t a r a t u r a e s t e r n a s i m i s u r a u n s e g n a l e proporzionale alla concentrazione, si costruisce una cur va di taratura usan-

d o s t a n d a r d a c o n c e n t r a z i o n e n o t a , m e n t r e i l c a m p i o n e v i e n e s u c c e s s i v amente analizzato e il suo valore interp o l a t o d a l l a c u r v a . L a r i f e r i b i l i t à d e l risultato viene garantita dal materiale

d i r i f e r i m e n t o , c h e q u i n d i d e v ’ e s s e r e un CRM cer tificato, e dal volume esatto di campione o di soluzione prelevata per la diluizione. Ne consegue che il (1)

microdosatore utilizzato per il prelievo sia uno strumento di misura che dev’ess e r e t a r a t o c o n u n m e t o d o v a l i d a t o e che gli errori rilevati in fase di taratura rientrino come contributi direttamente nel calcolo dell’incer tezza del risultato.

I CONFRONTI

INTERLABORATORIO

PER LA TARATURA

NEI LABORATORI DI PROVA

Come abbiamo visto la politica ILAC P10:2020 assimila la taratura interna eseguita da un laboratorio di prova a quella eseguita da un laboratorio di taratura accreditato Pertanto, il laboratorio di prova che intende eseguire tarature interne di strumenti di misura deve garantire i requisiti richiesti dalla ISO/IEC 17025 [1] anche per le tarature

Questo significa assicurare la validità dei risultati di taratura e il laboratorio d e v e m o n i t o r a r e , a n c h e i n q u e s t o caso, le proprie prestazioni mediante il confronto con i risultati ottenuti da altri laboratori e utilizzare i dati di questo m o n i t o r a g g i o p e r m i g l i o r a r e i p r o p r i

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Q u e s t o a p p r o c c i o c o n s e n t e d i

processi di taratura. Il laboratorio di prova è quindi tenuto a par tecipare a confronti interlaboratorio per la taratura degli strumenti che h a d e c i s o d i t a r a r e i n t e r n a m e n t e , i n modo da valutare le proprie capacità metrologiche e validare l’incer tezza di taratura dichiarata sui propri rappor ti, utilizzata per la valutazione della conformità dei suoi strumenti.

L a p a r t e c i p a z i o n e d e l l a b o r a t o r i o d i prova ai confronti interlaboratorio per la taratura è garanzia per il suo cliente che le misurazioni effettuate dal laboratorio, e quindi i risultati ripor tati sul rappor to di prova, siano corretti e affid a b i l i Q u e s t o i n t e r m i n i m e t r o l o g i c i significa che il risultato è riferibile alle unità di misura del sistema internazionale e l’incer tezza di prova dichiarata dal laboratorio è corretta

ANALISI DEL RISCHIO E SCELTA DEI CONFRONTI

Analizzando i rischi derivanti da una non corretta effettuazione della taratura degli strumenti di misura (ad es. l’au-

valutare in anticipo le pres t a z i o n i a c u s t i c h e d i u n s i -

s t e m a , i d e n t i f i c a r e e v e n -

t u a l i c r i t i c i t à e i n t e r v e n i r e in fase di progettazione per migliorare il comfort sono-

ro , r i d u r re l e v i b r a z i o n i o attenuare il rumore.

D u r a n t e i l w e b i n a r, r e g is t r a t o d a l l a d i r e t t a d e l 1 4

m a g g i o , i t e c n i c i C O M S O L

i l l u s t r a n o l e p o t e n z i a l i t à del software COMSOL Multiphysics® per la progettazione di d i s p o s i t i v i a c u s t i c i d i t u t t e l e d imensioni e per lo studio della trasmissione del suono e delle vibrazioni in moltissimi ambiti, dall’aut o m o t i v e a l l a m e c c a n i c a , f i n o a ll’elettronica e al testing.

mento dell’incer tezza di misura durante la prova) il laboratorio deve definire un piano di par tecipazione agli ILC nel settore taratura, assimilabile a quello che già definisce per le prove, stabilendo una frequenza in funzione del livello di rischio che garantisca la rappresentatività della taratura Alcuni criteri che il laboratorio può tenere in considerazione per l’analisi del r i s c h

d

sono:

– quali strumenti vengono tarati internamente e in quali campi di misura (es. bilance analitiche, microdosatori, termometri ecc);

– specificità dello strumento di misura (es. strumenti poco diffusi o autocostruiti);

– i l r i s c h i o d i e s p r i m e r

prova non corretti per un errore dovuto al l a non accur at ezza del l o s t r um ent o di misura utilizzato;

– il rischio per il cliente di avere un valore misurato con un’incer tezza più alta di quella dichiarata dal laboratorio (es dichiarazioni di conformità di prodotto); – l a c o m p e t e n z a d e l l a b o r a t o r i o p e r

eventuali interazioni con altri fenomeni fisici

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l’esecuzione della taratura; –la competenza del laboratorio per il calcolo dell’incertezza di taratura e l’applicazione della regola decisionale;

–se il metodo di taratura è normato e se il metodo normato viene eseguito integralmente o meno (se il metodo non è normato dev’essere validato mediante ILC);

–se si effettuano tarature di attrezzature che prevedono una taratura normata (es. camere climatiche); –il tipo e l’accuratezza dei campioni utilizzati per la taratura; –presenza sul mercato di Proficiency testing per lo strumento d’interesse.

SCELTA DEL FORNITORE E PARTECIPAZIONE AI CONFRONTI

Nel determinare il livello e la frequenza di partecipazione ai Proficiency Testing (PT), il laboratorio deve considerare sia la disponibilità di tali prove sul mercato sia la loro idoneità rispetto agli obiettivi da raggiungere. Per verificare la disponibilità di PT adeguati, è fondamentale consultare il portale Eptis (www.eptis.org), che raccoglie informazioni sui provider attivi nel contesto europeo per i confronti interlaboratorio in ambito taratura. Il laboratorio dovrà selezionare il confronto più appropriato alle proprie necessità, valutando le specifiche tecniche contenute nelle relative schede descrittive.

La scelta del provider va basata sia sulla competenza tecnica relativa alla specifica tipologia di taratura, sia sulla capacità organizzativa complessiva. Come ogni soggetto operante nella valutazione della conformità, anche il fornitore di PT deve soddisfare i requisiti previsti dalla norma ISO/IEC 17043 [3], la quale rappresenta il riferimento per l’eventuale accreditamento.

Un laboratorio di prova dovrebbe privilegiare provider accreditati secondo la ISO/IEC 17043 [3] da enti firmatari degli accordi di mutuo riconoscimento ILAC-MRA, verificando che il campo di accreditamento copra effettivamente i confronti proposti.

In mancanza di PT accreditati, è comunque possibile prendere in considerazione confronti interlaboratorio non accreditati ma offerti da provider registrati su Eptis. In tal caso, tuttavia, la responsabilità della valutazione dell’idoneità del fornitore ricade sul laboratorio stesso.

Infine, va ricordato che anche l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM) organizza confronti interlaboratorio in ambito taratura. Tali prove, tuttavia, sono generalmente rivolte a laboratori di taratura accreditati, poiché presentano caratteristiche tecniche e organizzative avanzate, che potrebbero risultare eccessivamente complesse per i laboratori di prova, i quali spesso necessitano di confronti con C.M.C. meno stringenti.

CONCLUSIONI

La normativa internazionale di riferimento in ambito accreditamento sta evolvendo, ponendo sempre maggiore enfasi sulla corretta esecuzione delle misurazioni.

La regolare partecipazione del laboratorio ai PT per la taratura rappresenta inoltre un indicatore concreto dell’affidabilità di un laboratorio: dimostra l’impegno verso la qualità, la trasparenza e il miglioramento continuo. Questo si traduce in una maggiore fiducia da parte dei clienti, che percepiscono il laboratorio come un partner competente e responsabile, aumentando così il livello di soddisfazione.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

[1]UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2018 Requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova e taratura.

[2]ILAC P10:2020 ILAC Policy on Metrological Traceability of Measurement Results.

[3]UNI CEI EN ISO/IEC 17043:2024 Valutazione della conformità – Requisiti generali per la competenza dei provider di prove valutative interlaboratorio.

[4]EURAMET Calibration Guide No. 20:2017 Guidelines on the Calibra-

tion of Temperature and/or Humidity Controlled Enclosures.

[5]EURAMET Calibration Guide No. 18:2015 Guidelines on the Calibration of Non-Automatic Weighing Instruments.

[6]UNI EN ISO 14253-1 Specifiche geometriche dei prodotti (GPS) – Verifica mediante misurazione dei pezzi lavorati e delle apparecchiature per misura – Parte 1: Regole decisionali per verificare la conformità o non conformità rispetto a specifiche.

Stefania Accorsi ha conseguito la laurea in Chimica Inorganica Analitica specializzandosi con un master in Sistemi di Gestione Integrati per la Qualità, la Sicurezza e l’Ambiente.

Ha esperienza decennale come Responsabile per la Metrologia per realtà manifatturiere e come Responsabile di Laboratorio e Responsabile Qualità di laboratorio di taratura accreditato. Questa esperienza le ha permesso di maturare forti competenze sulle norme ISO 17025 e ISO 17043, e sull’Operations Management in ottica Lean Manufacturing in aziende manifatturiere e di servizi.

Nel 2020 fonda SA Quality for Metrology, azienda che fornisce servizi di consulenza e formazione in ambito di Metrologia e Qualità, all’interno della quale ricopre in prima persona i ruoli di Consulente, Auditor e Docente. Oltre a collaborare con aziende e laboratori, organizza progetti formativi in cooperazione con organizzazioni private, enti, scuole professionali e Istituti Tecnici Superiori, erogando ogni anno centinaia di ore di formazione e istruzione in affiancamento.

Nel 2022 SA Quality for Metrology viene accreditata dall’ente italiano Accredia come Organizzatore di Prove Valutative Interlaboratorio (Proficiency Testing Provider), certificazione che consente di svolgere questa attività a livello internazionale. In tale ambito la dott.ssa Stefania Accorsi ricopre anche il ruolo di Responsabile del Provider.

IL SISTEMA INTERNAZIONALE

Giovanni Giorgi e il Sistema Internazionale di unità di misura

Una proposta lungimirante

GIOVANNI GIORGI AND THE INTERNATIONAL SYSTEM OF UNITS

This paper revisits Giovanni Giorgi’s influential 1901 proposal “Unità razionali di elettromagnetismo” (“Rational units of electromagnetism”), a cornerstone of the modern International System of Units (SI) It explores issues with earl i e

which redefined units the electrical units via fundamental constants, underscoring the lasting impact of Giorgi’s ideas

RIASSUNTO

L’ar ticolo riesamina la proposta di Giovanni Giorgi del 1901 “Unità razionali di elettromagnetismo”, pietra miliare del moderno Sistema Internazionale di Unità (SI); esplora i problemi con i precedenti sistemi di unità cgs e pratici e analizza la revisione SI del 2019, che ha ridefinito le unità elettriche in termini di costanti fondamentali rafforzando così l’effettiva implementazione delle idee di Giorgi.

INTRODUZIONE

Tra le molte sfide professionali di chi si occupa d’ingegneria elettrica ed elettronica, for tunatamente non c’è il problema della scelta delle unità di misura I colleghi meccanici o termici, quando interagiscono col mondo anglosassone, devono districarsi con le conversioni tra pollici e metri, galloni e litri, c a l o r i e , B T U e j o u l e P e r l ’ e l e t t r i c i t à tutto è più semplice: la tensione si misura in volt, la resistenza in ohm, un watt è il prodotto di un volt per un ampere, eccetera, ovunque nel mondo Non ci sono ambiguità, difficoltà di calcolo o fattori di conversione da considerare. Il percorso che ha por tato alla defini-

zione delle unità elettriche come oggi le conosciamo, e alla loro integrazione nel Sistema Internazionale di unità (SI), è l u n g o e c

h

c o i n v o

o m o l t i r i c e r c a t o r i . S e p e r ò d o b b i a m o fare un solo nome, la maggior parte dei metrologi sceglierà Giovanni Giorgi Sono passati 120 anni dalla proposta originale di Giorgi, Unità razionali di elettromagnetismo [1]. La tesi principale di Giorgi era che fosse possibile esprimere le grandezze elettromagnetiche in un (allora) nuovo sistema di unità, fondato su solide basi teoriche e allo stesso tempo pratico da usare sia per la fisica che per l’ingegneria. Il “sistema Giorgi”, come lo chiamiamo oggi, è evoluto nel Sistema Internazionale di Unità [2]

Grandezza cgs-es cgs-em

Corrente statampere 336 pA abampere 10 A

Tensione statvolt 300 V abvolt 10 nV

Resistenza statohm 899 G abohm 1 nΩ

Capacità cm, statfarad 1 11 pF abfarad 1 GF

Induttanza abhenr y 1 nH

Nel 2019 l’SI ha subito una profonda r evis ione. Quat t r o del l e s et t e unit à di base sono state ridefinite in termini di costanti di natura; in par ticolare, l’unità di base ampere è ora definita in term i n i d e l l a c a r i

s

a Giorgi in questo contesto

IL SISTEMA CGS

L e u n i

gnetiche possono essere derivate dalle unità di base meccaniche, considerando le leggi di Coulomb e Ampère per cariche puntiformi q1, q2 o percorsi di c o r r e n

distanza d:

FC = kC q1 q2 / d2

FA = 2 kA I1 I2 / d dove i valori delle costanti kC e kA definiscono rispettivamente la taglia delle unità per la carica q e la corrente I. Le due costanti sono legate, mediante le equazioni di Maxwell, dalla relazione kC/kA=c2 , dove c è la velocità della luce Il sistema meccanico centimetro-grammosecondo (cgs) è stato esteso ai fenomeni elettromagnetici in due modi principali: – la scelta kC ≡ 1 definisce il sistema di unità elettrostatico (cgs-es); – la scelta kA ≡ 1 definisce il sistema di unità elettromagnetico (cgs-em).

INRiM – Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica l.callegaro@inrim.it

L’ar ticolo è una revisione, traduzione e adattamento di L. Callegaro, “Fundamentals of Measurement: Giovanni Giorgi and the International System of Units” in IEEE Instr. & Meas. Magazine, vol. 26, no. 7, pp. 7-11, Oct 2023. Si ringrazia IEEE per la concessione del copyright.

Tabella 1 – La taglia delle unità cgs-es e cgs-em in termini delle attuali unità SI
Luca Callegaro

Per la stessa grandezza fisica la taglia delle unità generate da queste due scelte è estremamente diversa La Tab 1 riporta la taglia di alcune delle unità cgs-es e cgs-em in termini delle moderne unità SI. La seconda metà del XIX secolo ha visto l’esplosione delle applicazioni dell’ingegneria elettrica; la scarsa praticità dei sistemi di unità di misura cgs si rese evidente. La comunità scientifica introdusse progressivamente un sistema pratico di unità “internazionali”, parallelo a quello cgs Le dimensioni delle unità del nuovo sistema erano intese essere multipli o sottomultipli di quelle delle corrispondenti unità cgs, ma alle unità internazionali venivano associate specifiche regole di realizzazione pratica Le definizioni vennero stabilite in una serie di congressi internazionali [3]; di particolare interesse è il Congresso Internazionale di Chicago del 1893, che fissò le definizioni della Tab. 2.

NON COERENZA

Un problema delle unità pratiche è che, sebbene siano intese come multipli delle unità cgs, la rigida definizione della loro realizzazione le rende di fatto indipendenti e introduce un nuovo insieme di costanti naturali, legate alle proprietà

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Tabella 2 – Definizioni stabilite nel Congresso Internazionale di Chicago nel 1893

Quantity Unit

Definition

Corrente ampere La corrente invariabile che, passante per una soluzione di nitrato d’argento in acqua, deposita 0 00111800 grammi al secondo di argento

Tensione volt 1000/1434 della forza elettromotrice di una pila Clark alla temperatura di 15 °C

Resistenza ohm La resistenza opposta a una corrente elettrica invariabile da una colonna di mercurio alla temperatura del ghiaccio fondente, di massa 14 4521 g e di sezione costante, e di lunghezza 106.3 cm

fisiche della materia Prendendo l’ohm, ad esempio, è evidente che i valori 14 4521 g e 106,3 cm della Tab 1 erano scelti in modo tale che la taglia dell’ohm internazionale corrispondesse “esattamente” a un multiplo decimale (109) dell’abohm La scelta era basata sui migliori esperimenti disponibili al momento della definizione della regola di realizzazione: tuttavia la naturale evoluzione delle conoscenze sperimentali mostrò presto che i valori sperimentali usati non erano esatti e l’ohm pratico non

dei motori e la gestione termica riflettono l’impegno di Allegro nel fornire tecnologie innovative che migliorano l’efficienza e le prestazioni nelle applicazioni automobilistiche e industriali” , ha dichiarato Ram Sathappan, vicepresidente responsabile marketing globale e delle applicazioni di Allegro “Siamo entusiasti di presentare questi prodotti come una soluzione all’avanguardia per consentire ai nostri clienti d’innovare e offrire un valore eccezionale”

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era più un multiplo esatto dell’abohm Le regole di realizzazione pratica erano diventate definizioni delle unità stesse Il sistema pratico non è coerente, ovvero non è definito in modo tale che le equazioni che mettono in relazione i val o r i d e l l e g r a n d e z z e , i n c l u s i i f a t t o r i numerici, abbiano la stessa forma delle corrispondenti equazioni fisiche che mettono in relazione le grandezze Presenta infatti una non coerenza intrinseca: le tre unità elettriche volt, ampere e ohm hanno definizioni indipendenti.

tecnologia Hall verticale consente il rilevamento del campo magnetico parallelo alla superficie del contenitore, ideale per l ’ i n t e g r a z i o n e d i s i s t e m i c h e u t i l i z z a n o magneti con nucleo a U.

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C o n s e g u e n t e m e n t e , l a r e l a z i o n e

1 V=1 A 1 Ω può non essere più soddisfatta esattamente a seguito di un mig l i o r a m e n t o d e l l a c o n o s c e n z a s p e r imentale.

LA PROPOSTA DI GIORGI

La proposta di Giorgi era che qualsiasi sistema di unità dovesse essere costruito sulla base di tre pilastri: razionalizz a z io n e , q u a ttr o u n ità d i b a s e e c o erenza.

Razionalizzazione

Il sistema di unità dev’essere razionale, scelto in modo tale che le equazioni elettromagnetiche includano il fattore π (o i suoi multipli, 2π e 4π) solo quando la presenza di questo fattore è giustificata dalla geometria Il sistema cgs-es non è razionale, perché per esempio l’equazione per la capacità di un condensatore ad ar mature piano-parallel e , C = S / 4 π d ( d o v e S è l a s u p e r f i c i e delle armature e d la distanza) include un fattore 4π che non ha alcuna giustif i c a z i o n e d a t a d a l l a g e o m e t r i a d e l c o n d e n s a t o r e s t e s s o C o m e s c r i v e

Giorgi:

Chi studia per la prima volta tutte queste formule, deve credere che il 4π è un f a t t o r e m i s t e r i o s a m e n t e r a d i c a t o n e ll’intima natura dei fenomeni elettromagnetici; per modo che se un giorno non esistessero più nè circoli, nè cilindri, nè s f e r e , s ì d e f i n i r e b b e 4 π , m i s u r a n d o [ ] la capacità di un condensatore ad armature piane [1]

Quattro Unità di Base

Tre unità di base (per lunghezza, massa, tempo) sono necessarie per descrivere i fenomeni meccanici L’elettromag n e t i s m o , e s s e n d o u n f e n o m e n o n u ovo, richiede la sua nuova unità di misura. La proposta originale di Giorgi era in effetti di aggiungere due unità elettromagnetiche, ma comunque sempre in modo da soddisfare la coerenza.

Coerenza

La definizione dell’unità (o delle unità) di base per i fenomeni elettromagnetici dev’essere scelta in modo tale che l’unità per l’energia elettromagnetica e l’u-

nità per l’energia meccanica siano le stesse Sempre Giorgi:

Le unità fondamentali vengono quindi ridotte a due sole – una comune per la f o r z a m a g n e t o m o t r i c e e l a c o r r e n t e elettrica, un ’altra comune per la forza elettromotrice e la corrente magnetica E i l l o r o p r o d o t t o d e v ’ e s s e r e e g u a l e all’unità meccanica di potenza. [...] E s e c o m e u n i t à d i p o t e n z a m e c c a n i c a riteniamo il watt, possiamo insieme rit e n e r e c o m e u n i t à e l e t t r o m a g n e t i c h e fondamentali il volt e l’ampere [ ] La duplicità di uso di queste unità è il fondam ento del carattere sim m etrico del sistema razionale di misure [1]

LA PROPOSTA DI GIORGI: IL SISTEMA INTERNAZIONALE, 1960-2019

La Convenzione del Metro riconobbe l a p o r t a t a d e l l a p r o p o s t a d i G i o r g i , c h e v e n n e i n c o r p o r a t a n e l s i s t e m a metrico, ma con un’impor tante modifica: la scelta dell’ampere come unità di b a s e i n d i v i d u a l e . L a d e f i n i z i o n e d e ll’ampere rende il sistema sia razionale che coerente:

L’ampere è quella corrente costante che, se mantenuta in due conduttori rettilinei paralleli di lunghezza infinita, di sezione circolare trascurabile e posti a 1 metro di distanza nel vuoto, produrrebbe tra questi conduttori una forza pari a 2×10 7 newton per metro di lunghezza.

La realizzazione diretta dell’unità può essere eseguita con l’esperimento dell a b i l a n c i a d i c o r r e n t e ( o b i l a n c i a d i Ampère), dove la forza elettrodinamica tra due bobine viene misurata in termini di forza peso. Tale realizzazione richiede, oltre alla conoscenza dell’accelerazione gravitazionale g, una misurazione estremamente accurata delle dimensioni meccaniche delle bobine e delle loro posizioni nello spazio, limitando l’incer tezza delle migliori realizzazioni a poche par ti per 106

L ’ i n c e r t e z z a d e l l a r e a l i z z a z i o n e p u ò essere migliorata collegando i risultati di due diversi esperimenti elettromeccanici: la bilancia di Kibble [4], dove il watt elettromagnetico viene realizzato in termini del watt meccanico, e il condensatore calcolabile, che consente la

realizzazione delle unità d’impedenza (farad, ohm, henr y)

Poiché questi esperimenti di realizzazione sono estremamente impegnativi e costosi, in pratica, nella stragrande maggioranza degli Istituti Metrologici

Primari le unità elettriche erano mantenute da campioni materiali, periodicam

Convenzione del Metro

I CAMPIONI QUANTISTICI

La scoperta dei fenomeni quantistici nei dispositivi a stato solido ha rivoluzionato la metrologia elettrica Due effetti sono di par ticolare rilevanza: l’effetto Josephson e l’effetto Hall quantistico.

Ef fetto Josephson

L’effetto Josephson si verifica in dispos i t i v i c o s t i t u i t i d a g i u n z i o n i t u n n e l superconduttive, quando irradiate da u n a r a d i a z i o n e a m i c r o o n d e a f r equenza f In condizioni appropriate, la t e n s i o n e V s u l d i s p o s i t i v o è V = n f / K J , dove n è un intero e KJ=2e/h è la costante di Josephson, con e la carica elementare e h la costante di Planck

Ef fetto Hall quantistico

L ’ e f f e t t o H a l l q u a n t i s t i c o s i v e r i f i c a i n gas di elettroni bidimensionali, in cond i z i o n i d i b a s s a t e m p e r a t u r a e s o t t o l’azione di un for te campo magnetico perpendicolare. La resistenza quantizzata di Hall RH=RK/i, dove i è un inter o , è u n a f r a z i o n e s e m p l i c e d e l l a costante di von Klitzing RK=h/e2

La costante di von Klitzing è quindi una combinazione delle stesse costanti fondamentali della costante di Josephson, carica elementare e costante di Planck

Sia l’effetto Josephson che l’effetto Hall quantistico sono universali: forniscono una tensione o resistenza quantizzata

c h e è s t a t a s p e r i m e n t a l m e n t e c o n f e rmata essere indipendente dai dispositiv i s p e c i f i c i o d a l l e c o n d i z i o n i f i s i c h e fino a precisioni estreme, fino a par ti in 1 0 1 6 p e r l a t e n s i o n e J o s e p h s o n e a

p a r t i i n 1 0 1 1 p e r l a r e s i s t e n z a H a l l quantistica

C a m p i o n i q u a n t i s t i c i b a s a t i s u i d u e effetti consentono di generare tensioni

e resistenze con una riproducibilità estremamente elevata, al livello di par ti in 109 o migliore

LE UNITÀ CONVENZIONALI

Nel SI del periodo 1960-2019 le costanti di Josephson e von Klitzing che consentono la riproduzione di una tensione e resistenza quantistica dovevano essere determinate sperimentalmente in termini delle unità elettromagnetiche, e pertanto con le loro realizzazioni elettromeccaniche

Nel 1989 il valore raccomandato delle costanti [5] era (tra parentesi quadre le incer tezze tipo relative)

KJ = 483597.9(2) GHz V 1 [4×10 7], RK= 25812.807(5) Ω [2×10 7].

S o r s e u n p r o b l e m a : l a r i p r o d u c i b i l i t à d e g l i e s p e r i m e n t i quantistici era da due a tre ordini di grandezza migliore del c o n t r

costanti. I metrologi elettrici erano per tanto desiderosi di confrontare le loro misurazioni direttamente in termini dei valori quantistici riprodotti, senza quindi la limitazione caus a t a d a l l ’ i n c e r t e z z a a

meccanica delle unità SI.

Q u e s t a p r e f e r e n z a v e n n e u f f i c i a l m e n t e r i c o n o s c i

a n e ll’ambito della Convenzione del Metro, con l’introduzione delle cosiddette unità convenzionali Si introdussero i valori convenzionali KJ 90 e RK 90 delle costanti [6] come valori esatti, semplicemente eliminando l’incer tezza dalla determinazione del 1989:

KJ 90=483597 9 GHz V 1 [esatto], RK 90=25812 807 Ω [esatto]

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I valori convenzionali per KJ 90 e RK 90 fissarono la dimensione di un nuovo insieme di unità elettriche convenzionali

A90, V90, Ω90, W90, H90, F90 e così via (le unità convenzionali sono scritte in corsivo in riconoscimento del fatto che s o n o g r a n d e z z e f i s i c h e , e i l p e d i c e 9 0 r i c o n o s c e l a l o r o introduzione nel 1990).

SCOSTAMENTO DELLE UNITÀ CONVENZIONALI DALLE UNITÀ SI

Nel periodo 1990-2019 tutte le misurazioni e le tarature elettriche sono state eseguite assegnando i valori misurati in unità convenzionali, un fatto per lo più non riconosciuto nell’espressione dei risultati o nei certificati di taratura. Immediatamente dopo l’introduzione nel 1990 la conseguenza è stata quella attesa, e cioè un miglioramento dell’incer tezza di misura associata all’elevata riproducibilità degli standard quantistici. Il lettore però ha già intuito che le unità convenzionali del 1990 hanno reintrodotto, a un secolo di distanza, l’identico problema delle unità pratiche internazionali del 1893 Negli anni successivi al 1990 sono stati pubblicati nuovi valori delle costanti di Josephson e von Klitzing misurate in ter mini di unità SI, con un aggiornamento non solo delle incertezze, ma anche delle stime dei valori del 1989 Nel 2014 la conoscenza delle costanti era la seguente [7]:

KJ 90=483597 8525(30) GHz V 1 [6 1×10 9]

RK 90=25812.8074555(59) Ω [2.3×10 10], da cui segue che:

V90=1+9 8(6)×10 8 V

Ω90=1+1 764(2)×10 8 Ω

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Lo scostamento dei valori SI delle costanti dai valori convenz i o n a l i r e n d e l a dimensione delle unità convenzionali diversa da quella delle unità SI In particolare, la dimensione dell’unità elettromagnetica di potenza W90 è diversa dalla dimensione dell’unità meccanica di potenza W Il sistema risultante complessivo è, come lo era quello del 1893, non coerente. La storia si è ripetuta

LA REVISIONE

DEL SISTEMA INTERNAZIONALE

L ’ e s i s t e n z a d i u n s i s t e m a p a r a l l e l o d i u n i t à e l e t t r i c h e c o n v e n z i o n a l i , c h e s i

d i s c o s t a v a d a l l e c o r r i s p o n d e n t i u n i t à SI, era un problema sempre più pressante del SI A questo problema se ne associava un altro ancor più serio, la sospetta instabilità del prototipo internazionale del chilogrammo, che definiva l’unità di massa

Nel primo decennio di questo secolo la necessità di una profonda revisione del SI era ormai riconosciuta, e nel novembre del 2018 la 26ª Conferenza Generale dei Pesi e delle Misure ha approvato la revisione del SI, con decorrenza il 20 maggio 2019, l’im plem entation day.

L ’ a t t u a l e S I s i b a s a s u u n i n s i e m e d i sette costanti di natura, con valori numerici specificati come esatti La definizione dell’ampere è:

L’ampere, il cui simbolo è A, è l’unità SI d’intensità di corrente elettrica È defin ito d a l v a lo r e n u m e r ic o d e lla c a r ic a e l e m e n t a r e , e , f i s s a t o a 1 , 6 0 2 1 7 6 634×10-19 quando espressa nell’unità di misura C, che equivale a A s, dove il se c o n d o è d e fin ito in te rm in i d i ΔνCs [8]

Nella definizione del chilogrammo, il SI fissa anche il valore della costante di Planck a h=6.62607015×10 34 Js. I valori di e ed h fissati dal SI revisionato corrispondono alla migliore ultima determinazione delle stesse costanti nel SI precedente.

Di conseguenza, le costanti di Josephson e von Klitzing hanno valori fissi senza incertezza, e gli esperimenti elettrici quantistici sono pertanto realizzazioni delle unità elettromagnetiche del SI.

Non si verificano cambiamenti significat ivi t r a l a dim ens ione del l e unit à S I 1960-2019 e quelle date dalle definizioni del nuovo SI, le differenze sono a livello di poche par ti in 109. Le misuraz i o n i e

r i o d o 1 9 9 02019, però, erano espresse nelle unità convenzionali del 1990: si è verificato quindi una piccola variazione dei valori dei campioni elettrici mantenuti (che e r a n o t a r a t i i n

i d e i c a m p i o n i quantistici sia prima che dopo la revis i o n e ) i l g i o r n o s u c c e s s i v o a l l ’ i m p l ementazione.

CONCLUSIONI

Le unità di misura devono adattarsi alle scoper te e alle sfide scientifiche e tecnic h e , e d e v o n o q u i n d i e v o l v e r e n e l t e m p o R i c o n o s c e n d o c i ò , i l S I d e l 2019 non fa più riferimento a specifici effetti fisici; per tanto, qualsiasi esperimento che colleghi direttamente il valore di una grandezza a una o più delle costanti fissate dall’SI attraverso leggi f i s i c h e n o t e , c o n u n ’ i n c e r t e z z a s u f f iciente per lo scopo della misurazione, p u ò e s s e r e c o n s i d e r a t o u n a r e a l i z z azione dell’unità SI per quella grandezz a L a f i s i c a d e i f e n o m e n i e l e t t r o m ag n e t i c i q u a n t i s t i c i n e i s i s t e m i a s t a t o s o l i d o s t a e v o l v e n d o r a p i d a m e n t e e sono già preannunciate novità Le idee di Giorgi su che cosa costituisca un buon sistema di unità di misura s o n o v a l i d e o g g i q u a n t o c e n t o v e n t i anni fa, e sono alla base della revisione del SI del 2019 L’unità di massa, il chilogrammo, può essere oggi realizzato con la bilancia di Kibble, che nel nuovo SI rappresenta l’implementazione sperimentale dell’equivalenza delle unità elettromagnetiche e meccaniche d i p o t e n z a e d e n e r g i a C r e d o c h e Giorgi sarebbe molto diver tito da ques t a i n v e r s i o n e g e r a r c h i c a , c o n u n i t à m e c c a n i c h e g e n e r a t e a p a r t i r e d a quelle elettriche

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

pp. 412-418, comunicazione al Congresso di Elettrotecnica, Roma, 13 ottobre 1901

[2] Bureau International des Poids et Mesures “The International System of Units”, 9th SI Brochure. Online: www.bipm.org

[3] F Frezza, S Maddio, G Pelosi, and S. Selleri, “The life and work of Giovanni Giorgi: The rationalization of the International System of units [Historical corner]”, IEEE Antennas and Propagation

[4] I A Robinson and S Schlamminger, “The watt or Kibble balance: a technique for implementing the new SI definition of the unit of mass ” , Metrologia, vol 53, pp A46-A74, 2016

[5] E R Cohen and B N Taylor, “The 1986 CODATA recommended values of the fundamental physical constants”, J. Phys Chem Ref Data, vol 17, no 4, pp 1795-1803, 1988

[6] B.N. Taylor and T.J. Witt, “New international electrical reference standards based on the Josephson and quantum Hall effects”, Metrologia, vol 26, no 1, p 47, 1989

[7] P.J. Mohr, D.B. Newell, and B.N. Taylor, “CODATA recommended values of the fundamental physical constants: 2014”, Rev Mod Phys , vol 88, p 035009, Sep 2016

[8] Ministero dello Sviluppo Economico, Decreto 7 Apr 2020, “Attuazione della direttiva (UE) 2019/1258 della Commissione del 23 luglio 2019 che modifica, ai fini dell’adattamento al progresso tecnico, l’allegato della direttiva 80/181/CEE del Consiglio per quanto riguarda le definizioni delle unità SI di base” GU Serie Generale n 118 del 09-05-2020.

icerca Metrologica”, e si occupa di ricerca e sviluppo di c a m p i o n i q u a n t i s t i c i d e l l e u n i t à e l e t t r i c h e H a i

organismi della Convenzione del Metro e di EURAMET È attualmente responsabile della linea A1: Fundamentals of measurement and metrology del GMEE

[1] G Giorgi, “Unità razionali di elettromagnetismo”, in Atti dell’Associazione Elettrotecnica Italiana, vol. V, 1901, Luca Callegaro è respons a b i l e d e l s e t t o re “

Verifica rapida in situ delle prestazioni delle barriere acustiche

Un sistema low-cost per misurare le barriere antirumore?

FAST, ON-SITE VERIFICATION OF THE PERFORMANCE OF NOISE BARRIERS

Measurements of the intrinsic characteristics of noise barriers (sound insulation and absorption) are car-

method (EN 1793-5 and -6) This system, tested and

inter national round-robin test, however, requires a transpor table yet heavy instrumentation to be carefully set up on site, operable only by skilled users For

been developed. In this paper, the two systems are presented and compared.

RIASSUNTO

Le misure delle prestazioni intrinseche delle barriere acustiche (isolamento e assorbimento acustici) viene effettuata in Europa con il cosiddetto metodo Adrienne (EN 1793-5 e -6). Questo sistema, testato e affidabile dopo molti anni di sviluppo e un round-robin test internazionale, richiede una strumentazione traspor tabile ma pesante che dev’essere posizionata in situ con cura, utilizzabile solo da personale esper to Per questi motivi ne è stata sviluppata una versione semplificata low-cost. In questo lavoro si presentano e confrontano i due sistemi.

LA MISURA

DELLE BARRIERE ANTIRUMORE

L a m i s u r a z i o n e d e l l e c a r a t t e r i s t i c h e a c u s t i c h e i n t r i n s e c h e d e l l e b a r r i e r e a n t i r u m o r e , o s s i a l ’ i s o l a m e n t o e l ’ a ssorbimento acustico, è diventata semp r e p i ù i m p o r t a n t e n e g l i u l t i m i a n n i Alcuni decenni fa erano possibili solo m i s u r e d i l a b o r a t o r i o s u c a m p i o n i a p p o s i t a m e n t e c o s t r u i t i a l l ’ i n t e r n o d i laboratori dotati di camere riverberant i ; t u t t a v i a , i l c a m p o s o n o r o d i f f u s o creato in queste camere è molto diverso dal campo sonoro generato dal traffico veicolare e ferroviario a cui è sottoposta una barriera antirumore installata, che riceve le onde sonore più intense a incidenza pressoché normale.

L e m i s u r a z i o n i i n s i t u d e l l e b a r r i e r e a n t i r u m o r e s o n o d i v e n t a t e u n a r e a l t à con l’avvento delle norme europee EN 1 7 9 3 - 5 e d E N 1 7 9 3 - 6 ( n o t e c o m e metodo Adrienne) [1]-[2]. Queste norm e h a n n o i l v a n t a g g i o d i m i s u r a r e l e

pr es t azioni del l a bar r ier a ant ir um or e n e l l a s u a i n s t a l l a z i o n e f i n a l e e r e a l e , inclusi gli eventuali difetti di montaggio e il degrado dovuto all’invecchiament o, e non un cam pione di l abor at or io appositamente costruito Un sistema di questo genere, che da una par te offre risultati del tutto ripetibili e affidabili, verificati in un round-robin test internazionale qualche anno fa [3], richiede p e r ò u n ’ a t t r e z z a t u r a a b b a s t a n z a c ostosa e poco agile, tipicamente costituit a d a u n c o m p u t e r, i n t e r f a c c i a a u d i o esterna multicanale di alta qualità, una griglia quadrata costituita da 9 microfoni, spaziati tra loro 0,4 m con relativi a l i m e n t a t o r i / p r e a m p l i f i c a t o r i e u n a sorgente sonora di adeguate caratteristiche e relativo amplificatore; non vanno poi dimenticati una fonte di alimentazione, gruppo elettrogeno o batteria, il tutto da montare e smontare sul campo. Molto spesso il tempo maggiore speso in questo tipo di misure è proprio quello dovuto al montaggio e smontaggio

misura vero e proprio è di pochi minuti, grazie a software ottimizzati, alla mis

microfoni e alla possibilità di calcolare e verificare i risultati sul campo immediatamente dopo la misura. La conseguenza è che in una giornata di lavoro il numero possibile di misure (o di diverse posizioni di misura sulla barriera in prova) risulta limitato

P e r q u e s t e r a g i o n i è s t a t a s v i l u p p a t a una versione semplificata del sistema di misura Adrienne (considerato il sistema di riferimento): il cosiddetto Quick System. Questo impiega versioni lowcost dei componenti utilizzati nel sistem a A d r i e n n e : m i c r o f o n i e c o n o m i c i , una sorgente leggera autoalimentata, una scheda a microcontrollore (Teensy vr. 4.1) al posto del computer e dell’int e r f a c c i a a u d i o , u n ’ a n t e n n a v e r t i c a l e c o m p r e n d e n t e 6 m i c r o f o n i a l p o s t

della griglia di 9 microfoni; l’antenna offre l’ulteriore vantaggio di poter analizzare una maggiore estensione ver ticale della barriera. La domanda che ci si pone ora è se con un sistema di ques

drienne e ricavarne dati utili e affidabili sulle prestazioni della barriera antirumore

IL METODO ADRIENNE

Il sistema Adrienne, visibile in Fig 1, per mette di misurare le caratteristiche di assorbimento e d’isolamento acustici della barriera, utilizzando la stessa

Dip. Ingegneria Industriale, Università di Bologna paolo.guidor zi@unibo.it massimo.garai@unibo.it

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(MB)

m i c r o

t t e n e n d o u n parametro chiamato Sound Reflection Index Vengono effettuate due serie di misure di 9 risposte impulsive (ottenute con un segnale MLS [4]) con il sistema acustico costituito da sorgente sonora e griglia di microfoni in due configurazioni geometriche: nella prima la sorgente sonora e la griglia microfonica s o n o p o s t e d a v a n

i a l l a b a r r i e r a , a distanze ben determinate; nella second a s i p o s i z i o n a n o s o r g e n t e s o n o r a e griglia microfonica in campo libero e privo di ostacoli, alle medesime distanz e r e l a t i v e d e l l a m i s u r a p r e c

come visibile in Fig 1

Dalle risposte impulsive ottenute si isolano le porzioni pseudo-anecoiche dell’onda diretta (che fornisce in pratica la risposta in frequenza combinata di sorg e n t e s o n o r a , m i c r o f o n i e s i s t e m a d i misura) e dell’onda riflessa, da cui viene sottratta nel dominio del tempo l’ond a d i r e t t a [ 5 ] p e r e l i m i n a r e e v e n t u a l i sovrapposizioni Effettuando il rapporto degli spettri delle onde riflesse divisi per gli spettri delle onde dirette, microf o n o p e r m i c r o f o n o , c o n o p p o r t u n e correzioni della divergenza geometrica e della direttività della sorgente ed effettuando una media su tutti i microfoni si ottiene il Sound Reflection Index, per ogni banda di 1/3 di ottava di frequenza. È possibile calcolare anche un n u m e r o u n i c o i n d B , i n d i c e d i p r e s t az i o n e g l o b a l e d

viene effettuata senza ostacoli, manten e n d o s o r g e n t e e g r i g l i a a l l a s t e s s a distanza della serie precedente, tenend o c o n t o a n c h e d e l l o s p e s s o r e d e l l a barriera. Vengono isolate dalle risposte impulsive le par ti corrispondenti al suono trasmesso e del suono diretto e dal rappor to dei rispettivi spettri, conver tito in dB, si ottiene il Sound Insulation Index in bande di terzi di ottava di frequenza È possibile, anche in questo caso, calcolare un numero unico, indice di prestazione globale della barriera per l’isolamento acustico.

IL SISTEMA RAPIDO

Il sistema rapido, visibile in Fig. 2, seg u e g l i s t e s s i p r i n c i p i d e l m e t o d o Ad r i e n n e , c o n l e s e g u e n t i d i f f e r e n z e : non viene effettuata la sottrazione nel

strumentazione in configurazioni geometriche diverse Oltre all’isolamento, è importante avere anche un buon assorbimento del pannello, lato strada, per evitare eccessive riflessioni del rumore da traffico verso gli automobilisti e verso gli edifici che affacciano sul lato della strada opposto a quello della barriera.

Caratteristiche di assorbimento e riflessione acustica

La par te 5 della normativa Europea EN 1793 [1] descrive il metodo di misura d e l l e c a r a t t e r i s t i c h e d i a s s o r b i m e n t o acustico della super ficie della barriera rivolta alla strada In realtà viene misurato il parametro complementare dell ’ a s s o r b i m e n t o , o v v e r o l a r i f l e s s i o n e acustica (tanto più bassa quanto più la barriera assorbe il suono, a una data f r e q u e n z a ) ; q u e s t o è m e d i a t o s u i 9

, ovvero “ per formante”)

Caratteristiche

d’isolamento acustico

La par te 6 della normativa Europea EN 1793 [2] descrive il metodo di misura delle caratteristiche d’isolamento acustico della barriera, ovvero quanto la barriera antirumore riesce a isolare dal rumore da traffico il lato opposto al lato strada/ferrovia, ove sono collocati i ricettori da proteggere Anche in questo caso si effettuano due serie di misure di 9 risposte impulsive con il sistema acustico sorgente sonora-griglia microfonica: la misura con barriera prevede la sorgente sonora dal lato strada e la grig l i a m i c r o f o n i c a d a l l ’

Figura 1 – Il sistema Adrienne, misura free-field lungo l’autostrada del Brennero
Figura 2 – Il sistema rapido, misura free-field lungo l’autostrada del Brennero

dominio del tempo per la misura della

r i f l e s s i o n e , l a g r i g l i a q u a d r a t a d i 9

m i c r o f o n i è s o s t i t u i t a d a u n ’ a n t e n n a

v e r t i c a l e c o n 6 m i c r o f o n i , i m p i e g a

c o m p o n e n t i l o w - c o s t e d è c o m p l e t amente implementato su microcontrollo-

r e , f u n z i o n a a b a t t e r i a ( u n n o r m a l e powerbank USB per ricarica cellulari da 5 V) e presenta un’inter faccia utente semplice, con alcuni pulsanti per avviare la misura e selezionare quale tipolog i a d i r i s p o s t a a l l ’ i m p u l s o s i i n t e n d e misurare (riflessione su barriera, rifless i o n e i n c a m p o l i b e r o , i s o l a m e n t o s u barriera, isolamento in campo libero) [6] Il risultato della prova è visualizzato a schermo appena vengono effettuate le due misure, su barriera e in campo libero. Il sistema è stato implementato con la scheda Teensy 4.1 e componenti a basso costo di larga diffusione Il s o f t w a r e è s t a t o s v i l u p p a t o i n C + + e compilato tramite la IDE di Arduino. Potrebbe nascere ora il dubbio se sia possibile ottenere risultati simili tra due sistemi di costo così diverso, ed è bene quindi “svelare” alcuni vantaggi fondamentali del metodo Adrienne, che discendono dalle sue origini, negli anni ’90 del secolo scorso, quando questo sistema nasceva in versione a singolo microfono, collegato mediante aste alla sorgente sonora, la quale poteva essere ruotata secondo 9 diversi angoli. Il microfono utilizzato a quel tempo era u n a p i c c o l a e d e c o n o m i c a c a p s u l a electret e la sorgente sonora non presentava caratteristiche par ticolarmente elevate, eppure il sistema, anche allo stato embrionale, funzionava già perfettamente ed era impiegato per misurare l’assorbimento sonoro degli asfalt i , s o s p e n d e n d o i l s i s t e m a s o r g e n t emicrofono a una cer ta distanza dalla strada Ebbene, il “trucco” consiste nel calcolo dei fattori di riflessione e d’isolamento, effettuando il rappor to della r i s p o s t a r i f l e s s a c o n q u e l l a i n c i d e n t e (misurata in campo libero) e, rispettivam e n t e , d e l l a r i s p o s t a t r a s m e s s a c o n quella incidente.

C o n q u e s t a o p e r a z i o n e s i a u t o - e q u al izza il r is ul t at o, ovver o l a r is pos t a in frequenza sicuramente non piatta della sorgente sonora (altoparlante) e di tutte le altre componenti del sistema, inclusi microfoni low-cost, conver titori e stadi

analogici, è presente sia nella risposta in campo libero che in quella riflessa o trasmessa dalla barriera e viene quindi e q u a l i z z a t a c o n l ’ o p e r a z i o n e d i r a ppor to nel dominio della frequenza. In altre parole, è sufficiente che la sorgente risponda a parametri minimi di funz i o n a m e n t o e l o s t e s s o d i c a s i p e r i m icrofoni. Da ciò discende che anche un sistema di misura con un hardware a basso costo può essere impiegato per effettuare misure affidabili Per validare il funzionamento del Quick System si è proceduto per confronto con il sistema Adrienne, considerato a livello internazionale il sistema di riferimento

CONFRONTO TRA MISURE EFFETTUATE CON I DUE SISTEMI

Confronti estesi tra i due sistemi sono stati effettuati in laboratorio, ottenendo ottimi risultati [6], [8], ma più interessanti sono i confronti di misure effettuate sul campo, dove non si hanno le condizioni al contorno controllate e stabili del laboratorio. La Fig. 3 mostra, a titol o d i e s e m p

d’isolamento (Sound Insulation Index)

Quick System

Va ricordato che, al di là dell’utilizzo di componenti low-cost e della semplificazione di alcune operazioni matematic h

microcontrollore rispetto a un moderno computer, il Quick System utilizza una d i v e r s a c o n f i g u r a

n e m i c r o f

n i c a , quindi anche effettuando misure sulla stessa barriera si possono avere differ

due sistemi In par ticolare, in Fig 3 è mostrata una misura d’isolamento effettuata lungo l’autostrada del Brennero con entrambi i sistemi. Sono mostrati i valori d’isolamento per bande di terzi d i o t t a v a , c

r a ggruppamenti microfonici di entrambi i s

s

(

e d

l i

A

i e n n e completa, media di 3 microfoni della griglia Adrienne nelle stesse posizioni dell’antenna Quick System, media su 4 m i c r o f o n i d e

a n t e n

l Q u i c k System, media su 3 microfoni del Quick System): si nota un buon accordo sull’andamento dei valori

Un altro esempio di confronto di misura, stavolta sul Sound Reflection Index è mostrato in Fig. 4. La misura è effettuata su una barriera dalla super ficie non piatta, formata da legno e cemento

Figura 3 – Confronto di Sound Insulation Index misurato col sistema Adrienne e con il Quick System (QS)

Figura 4 – Confronto di Sound Reflection Index misurato col sistema Adrienne e con il Quick System (QS)

Anche in questo caso si nota un buon accordo tra le misure effettuate dai due sistemi, con alcune differenze a second a d e l r a g g r u p p a m e n t o d i m i c r o f o n i scelti nei due casi (media su 3 microfoni nelle posizioni comuni con l’antenna del Quick System, microfono centrale d e l l a g r i g l i a A d r i e n n e , m i c r o f o n o d i p a r i a l t e z z a d e l l ’ a n t e n n a d e l Q u i c k S y s t e m , m e d i a s u 3 m i c r o f o n i n e l l e posizioni comuni con la griglia Adrienne)

U n ’ u l t e r i o r e s e r i e d i c o n f r o n t i e d i prove di ripetibilità sono state effettuat e c o n e n t r a m b i i s i s t e m i , o t t e n e n d o sempre risultati confor tanti Una trattazione più dettagliata si può trovare in [6], [7] e [8].

CONSIDERAZIONI FINALI

Possiamo ora rispondere alla domand a i n i z i a l e : è p o s s i b i l e u t i l i z z a r e i l Quick System per effettuare misure affidabili in modo agile e veloce? La rispos t a s e m b r a a f f e r m a t i v a . A l c u n i p u n t i del Quick System probabilmente hanno margini di miglioramento e la diversa disposizione microfonica può fornire risultati lievemente diversi, ma sicur a m e n t e i l Q u i c k S y s t e m a p r e n u o v e

possibilità per effettuare estese campagne di misura in opera, da par te di pers o n a l e a n c h e n o n p a r t i c o l a r m e n t e esper to.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

[1] EN 1793-5:2016/AC:2018; Road t r a f f i c n o i s e r e d u c i n g d e v i c e s – Te s t m e t h o d f o r d e t e r m i n i n g t h e a c o u s t i c per formance – Par t 5: Intrinsic characteristics – In situ values of sound reflect i o n u n d

dardization: Brussels, Belgium, 2018

[2] EN 1793-6:2018/A1:2021; Road

per formance – Par

6: Intrinsic charact

field conditions. European Committee for Standardization: Brussels, Belgium, 2021

[3] M Garai, E Schoen, G Behler, B Br ag ado, M. Chudal l a, M. Cont er, J. Defrance, P. Demizieux, C. Glorieux, P. Guidorzi, Repeatability and reproducibility of in situ measurements of sound r e f l e c t i o n a n d a i r b o r n e s o u n d i n s u l ation index of noise barriers. Acta Acust.

1201

[4] D D Rife, J Vanderkooy, Transferfunction measurement with maximuml e n g t h s e q u e n c e s . J . A u d i o E n g . S o c . 1989, 37, 419-444.

[ 5 ] P R o b i n s o n , P , N X i a n g , O n t h e subtraction method for in situ reflection a n d d i f f u s i o n c

ments. J. Acoust. Soc. Am. 2010, 127, 99-104

[ 6 ] P G u i d o r z i , M G a r a i , A L o wCost System for Quick Measurements on Noise Barriers in Situ. IEEE Trans. Instrum. Meas. 2022, 71, 6503714

[7] P Guidorzi, M Garai, Repeatability of the European Standard i z e d M e t h o d f o r M e a s u r i n g S o u n d R e f l e c t i o n a n d S o u n d

Insulation of Noise Barriers Environments 2023, 10, 139

[8] P. Guidorzi, M. Garai, Repeatab i l i t y o f S O P R A N O I S E Q u i c k

M e t h o d f o r M e a s u r i n g S o u n d

Reflection and Sound Insulation o f N o i s e B a r r i e r s E n v i r o n m e n t s 2025, 12, 57.

Paolo Guidorzi è ricercatore presso il Dipar timento d’Ingegneria Industriale dell ’ U n i ve r s i t à d i B o l o g n a I s u o i p r i n c i p a l i c a m p i d i r

, l ’ e l a b o r a z i o n e d e

p o d i hardware e software per strumenti di misura acustica e le misure acustiche stesse .

Ma s s imo G a ra i è p ro fe ssore ordinario presso il Dipar timento d’Ingegneria Ind u s t r i a l e d e l l ’ U n i ve r s i t à d i

Bologna I suoi principali campi di ricerca sono l’elaborazione dei segnali, le proprietà di materiali e metamateriali, il controllo del rumore in ambiente esterno, l’acustica architettonica, l’acustica edilizia, la sostenibilità ambientale

La pagina di Accredia

Notizie dall’Ente di accreditamento

THE PAGE OF ACCREDIA

A c c r e d i a , t h e i t a l i a n n a t i o n a l a c c r e d i t a t i o n b o d y plays an active role in “TUTTO MISURE”, as a perm a n e n t s t r

h a d d e dvalue contribution to the quality of the magazine, in the context of the measurement and testing sector, for the benefit of the industr y

RIASSUNTO

Accredia, l’ente unico di accreditamento nazionale, gioca un ruolo attivo nella squadra di “TUTTO MISURE”, garantendo valore aggiunto a livello contenutistico per quanto riguarda l’ambito delle misure e delle prove.

L’ASSEMBLEA DEI SOCI E LA RELAZIONE DI ATTIVITÀ 2024

Con 2.616 accreditamenti rilasciati a o r g a n i s m i e l a b o r a t o r i , n e l 2 0 2 4 l a

r i c h i e s t a d i c e r t i f i c a z i o n i e p r o v e d i laboratorio si è concentrata in ambiti cruciali, come sostenibilità, cybersicurezza, competenze dei professionisti e Intelligenza Ar tificiale Cita questi pos i t i v i r i s u l t a t i l a R e l a z i o n e a n n u a l e 2024, presentata lo scorso 13 maggio a l l ’ A s s e m b l e a d e i S o c i d e l l ’ E n t e d i a c c r e d i t a m e n t o , c o n v o c a t a p r e s s o l a s e d e d i C o n f c o m m e r c i o a R o m a p e r approvare il bilancio consuntivo 2024 e quello preventivo del 2025. “I dati di Accredia del 2024 – ha osserv a t o M a s s i m o D e F e l i c e , P r e s i d e n t e Accredia – evidenziano come l’accreditamento sia oggi uno strumento efficace per l’attuazione delle transizioni digitale, verde e sociale, in linea con gli obiettivi del PNRR e delle principali normative europee Con l’Accredia Academy stiamo consolidando, inoltre, u n m o d e l l o d i f o r m a z i o n e t e c n i c a avanzata, fondato sul principio del fare e formare Ne sono una dimostrazione l e i n i z i a t i v e c o m e l a S u m m e r S c h o o l realizzata con INRiM, il nostro lavoro di divulgazione sui temi emergenti, come il benessere animale e l’investiment o n e l l a f o r m a z i o n e d i p r o f e s s i o n i s t i ,

stakeholder e studenti, unito al rafforz a m e n t o d e l l e p a r t n e r s h i p u n i v e r s i t arie Tutte queste attività – ha concluso D e F e l i c e – s o n o s t a t e r e a l i z z a t e c o n una nuova identità visiva dell’Ente, che è s t a t a r i n n o v a t a p e r a t t e s t a r e l a s u a crescita in competenza e autorevolezza ”

Complessivamente, l’Ente ha gestito un totale di 2.357 organismi e laboratori accreditati, rispetto ai 2.304 del 2023, r e g i s t r a n d o u n a u m e n t o i n t u t t i e t r e i

Dipar timenti: 30 in più nel Dipar timent o L a b o r a t o r i d i p r o v a , 3 9 i n p i ù n e l

Dipar timento Cer tificazione e Ispezione e 8 in più nel Dipar timento Laborat o r i d i t a r a t u r a S u l p i a n o o p e r a t i v o , sono state svolte oltre 21 200 giornate di verifica, con una crescita del 3,2% rispetto al 2023, a fronte di una squadra rafforzata, composta ora da 498 ispettori e 124 esper ti tecnici

Tr a i s e t t o r i i n c u i s i s o n o r e g i s t r a t i i risultati più significativi ci sono le cer tificazioni ambientali e sociali e quelle

l e g a t e a l l a n u o v a n o r m a U N I I S O 27001 per la sicurezza delle informazioni e ai sistemi di gestione per la sicurezza alimentare. Par ticolarmente rilev a n t e l a c r e s c i t a d e l l e a z i e n d e c h e hanno scelto la cer tificazione accreditata per la parità di genere, secondo la P r a s s i d i R i f e r i m e n t o U N I / P d R 1 2 5 : con 27.179 siti aziendali cer tificati, il

numero è triplicato in un solo anno, anche grazie al suppor to delle misure del PNRR L’accreditamento è stato utilizzato anche nel campo della sostenibilit à c o m e s t r u m e n t o s t r a t e g i c o p e r g arantire trasparenza e credibilità: le imprese che adottano standard cer tificati migliorano il proprio impatto ambient a l e e s o c i a l e , r i d u c e n d o i l r i s c h i o d i greenwashing.

Inoltre, 43 720 siti aziendali cer tificati secondo la ISO 14001 per i sistemi di g e s t i o n e a m b i e n t a l e d i m o s t r a n o l ’ i mpegno delle organizzazioni nella protezione dell’ambiente (+16% crescita a n n u a l e d a l 2 0 1 4 ) P a r a l l e l a m e n t e , sono 5 771 i siti cer tificati secondo la ISO 50001 (+45%), lo standard internazionale che for nisce un framework per la gestione dell’energia, aiutando le organizzazioni a migliorare le proprie prestazioni energetiche In crescita anche i numeri dei laboratori di tarat u r a a c c r e d i t a t i , c h e h a n n o r i l a s c i a t o 2 3 3 9 5 5 c e r t i f i c a t i d i t a r a t u r a , r a ddoppiando il volume in 10 anni fa N e l 2 0 2 4 , A c c r e d i a h a r a f f o r z a t o l a sua collaborazione con numerose Pubb l i c h e A m m i n i s t r a z i o n i e I s t i t u z i o n i , testimoniando la sinergia vir tuosa tra p u b b l i c o e p r i v a t o c h e è n e l p r o p r i o DNA , per s os t ener e l ’ ef f icienza del l e politiche in materia di sicurezza, tutela ambientale e competitività economica.

Tr a l e i n i z i a t i v e d i m a g g i o r e r i l i e v o , spiccano due nuove Convenzioni con

1 Direttore Dipar timento Laboratori di taratura, Accredia Torino r.mugno@accredia.it

2 Direttore Dipar timento Laboratori di prova, Accredia Roma s.tramontin@accredia.it

3 Relazioni esterne, Accredia Roma f.nizzero@accredia.it

il Ministero delle Infrastrutture e dei Traspor ti, con il Dipar timento per le Infrastrutture e le Reti di Traspor to – Direzione Generale per il Traspor to e le Infrastrutture Ferroviarie (DGTIF) e la Direzione Generale per il Traspor to Pubblic o L o c a l e ( D G T P L ) D i p a r t i c o l a r e i mpor tanza è anche il rinnovo della Conv e n z i o n e c o n i l G a r a n t e p e r l a P r o t e -

z i o n e d e i D a t i P e r s o n a l i ( G P D P ) , c h e r a f f o r z a l ’ i m p e g n o a t u t e l a r e l a s i c u -

r e z z a d e i d a t i i n c o n f o r m i t à c o n i l Regolamento UE 679/2016 (GDPR), e c o n l a P r o v i n c i a A u t o n o m a d i Tr e n t o sull’accreditamento dei laboratori medici Infine, la Convenzione con il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e il Ministero dell’Interno ha confer mato l’utilizzo dell’accreditamento per l’implementazione del nuovo Regol a m e n t o U E 2 0 2 4 / 3 1 1 0 s u i p r o d o t t i da costruzione (CPR).

A livello internazionale, con Accredia l’Italia ha ottenuto la confer ma dell’adesione agli Accordi di mutuo riconos c i m e n t o E A M L A , I A F M L A e I L A C MRA, che favoriscono la libera circolazione di beni e ser vizi nei mercati internazionali L’Ente ha inoltre contribuito a t t i v a m e n t e a l l a n a s c i t a d i G l o b a l

Accreditation Cooperation, l’associazione mondiale degli Enti e degli stakeholder dell’accreditamento, rafforzando la voce dell’Italia nello scenario globale delle cer tificazioni accreditate Il 2024 è stato anche l’anno del rinnov a m e n t o d e l l ’ i d e n t i t à v i s i v a d i A c c r ed i a : u n n u o v o l o g o i s t i t u z i o n a l e , u n nuovo marchio di accreditamento e un nuovo sito web, per un sistema di comunicazione più accessibile e coerente, pensato per valorizzare il ruolo pubblico dell’Ente nella promozione della cultura della qualità e della sicurezza

I n p a r t i c o l a r e , l ’ i n t r o d u z i o n e a p i e n o regime dal 1° ottobre 2025 del nuovo sistema dei marchi di accreditamento per gli organismi e i laboratori accreditati, per metterà alle aziende e ai professionisti di riconoscere con la massima chiarezza i cer tificati effettivamente validi, a tutela della concorrenza sul mercato

SCARICA QUI

la relazione di attività Accredia 2024.

I NUOVI MARCHI

DI ACCREDITAMENTO

PER ORGANISMI E LABORATORI

D a l 1 ° o t t o b r e p . v. , g l i o

zare solo i nuovi marchi di accreditam

mento Generale RG-09 rev 12 “Rego-

dell’immagine di Accredia (dal dicemb r e 2 0 2 4

a revisione dei requisiti per l’utilizzo del marchio istituzionale di accreditamento e dei marchi a uso dei soggetti accreditati Questi ultimi, già in uso dal 20 gennaio, si caratterizzano per due novità:

l grafica differenziata per ogni schema di accreditamento; l numerazione unica, associata alla ragione sociale del soggetto accreditato

Riferimenti

I r i f e r i m e n t i p e r i l n u o v o c o r s o s o

R G

0 9 e n e l l e C i r c o l a r i i n f o r m a t i v e A c c r e d i a N° 04/2024 e N° 02/2025, che specificano:

– caratteristiche del logo istituzionale Accredia;

– u s i d e l m a r c h i o i s t i t u z i o n a l e A c c r edia sui cer tificati di accreditamento; – applicazione dei marchi per gli organismi e i laboratori differenziati in base allo schema accreditato; – riassegnazione dei numeri di accreditamento, correlati in maniera univoc a a l l a r a g i o n e s o c i a l e d e l s o g g e t t o accreditato

A livello di tempistiche, il sistema è oper a t i v o d a l 2 0 g e n n a i o s c o r s o e s a r à definitivamente in vigore dal prossimo 1° ottobre, quando i “vecchi” marchi non potranno più circolare sul mercato, né si potranno più utilizzare le relative numerazioni.

Logo e marchi

L o g o e m a r c h i o d e f i n i t i n e l l ’ R G - 0 9 c o m p r e n d o n o : l o g o i s t i t u z i o n a l e e marchio istituzionale – a uso esclusivo d i A c c r e d i a , m a r c h i o , m a r c h i o M u l t i

A c t i v i t i e s e m a r c h i o c o m b i n a t o p e r i soggetti accreditati. Il logo istituzionale è costituito dal pitto-

g r a m m a o r i g i n a l e e d a l l e d e n o m i n az i o n i “ A c c r e d i a ” e d “ E n t e I t a l i a n o d i

Accreditamento”, contenuti in una form a r e t t a n g o l a r e A u s o e s c l u s i v o d i

Accredia, il logo identifica tutti i documenti pubblicati dall’Ente Unico, istituzionali, tecnici e di comunicazione

I l m a r c h i o i s t i t u z i o n a l e d i a c c r e d i t am e n t o è c o s t i t u i t o d a d u e c e r c h i c o ncentrici, contenenti il pittogramma originale e le denominazioni “Accredia” ed “Ente Italiano di Accreditamento” A uso esclusivo di Accredia, è applicato sui cer tificati di accreditamento rilas c i a t i a g l i o r g a n i s m i e a i l a b o r a t o r i , insieme al numero correlato alla ragione sociale del soggetto accreditato Il marchio a uso dei soggetti accreditati è costituito da due cerchi concentrici, cont enent i il pit t og r am m a or ig inal e e l a d e n o m i n a z i o n e “ A c c r e d i a ” , o l t r e all’indicazione dello schema di accred i t a m e n t o e a l n u m e r o i d e n t i f i c a t i v o assegnato da Accredia. Identifica i cert i f i c a t i d i c o n f o r m i t à e d i t a r a t u r a , l e dichiarazioni di verifica, i rappor ti di prova, di analisi e d’ispezione, e altri documenti identificativi emessi sul mercato dagli organismi e dai laboratori. Il marchio Multi Activities è destinato, entro specifiche casistiche, agli organis m i e ai l abor at or i che hanno più accreditamenti, per evitare di moltiplicare i marchi differenziati per schema su uno stesso suppor to Il marchio combinato Accredia – IAF e Accredia – ILAC può essere utilizzato esclusivamente dagli organismi e dai laboratori accreditati negli schemi coper ti dagli Accordi di mutuo riconoscim e n t o I A F M L A e I L A C M R A L ’ u s o è concesso previa sottoscrizione di uno s p e c i f i c o A c c o r d o d i s u b l i c e n z a p e r l’utilizzo del marchio “Multilateral Recognition Arrangement” e può avvenir e s o l o n e l l e c i r c o s t a n z e d e f i n i t e d a i d o c u m e n t i i n t e r n a z i o n a l i I A F e I L A C . L ’ u t i l i z z o d e l m a r c h i o e / o d e l r i f e r imento all’accreditamento è subordinat o a l l ’ a u t o r i z z a z i o n e d a p a r t e d i A ccredia, concessa ai soggetti accreditati, ma non a quelli in corso di accreditamento

Per i soggetti accreditati multisito, l’uso d e l m a r c h i o A c c r e d i a o i l r i f e r i m e n t o all’accreditamento dev’essere limitato alle sole sedi accreditate.

Marchi per gli or ganismi di cer tificazione, d’ispezione e di verifica e validazione

Possono utilizzare il marchio e/o il riferimento all’accreditamento gli organismi accreditati che svolgono cer tificazioni, ispezioni e verifiche e validazion i , m a n o n i p r o p r i e t a r i d i s c h e m a ( s c h e m e o w n e r ) . I l r i f e r i m e n t o a l l ’ a cc r e d i t a m e n t o d e v e c o n t e n e r e i l n o m e dell’organismo, lo schema di riferimento e il numero di accreditamento, che d e v ’ e s s e r e r i p o r t a t o i n t e g r a l m e n t e , inclusi eventuali zeri iniziali. Gli ambiti d i r i f e r i m e n t o v a r i a n o i n b a s e a g l i schemi di accreditamento di competenz a d e l D i p a r t i m e n t o C e r t i f i c a z i o n e e Ispezione In circostanze specifiche, le organizzazioni che utilizzano i ser vizi accreditati di cer tificazione, d’ispezione e di verifica e validazione possono utilizzare il marchio a uso dei clienti, composto dal marchio commerciale e dal marchio di accreditamento dell’organismo Tutti gli organismi dovranno aggior nare la documentazione con il n u o v o m a r c h i o e n t r o i l 3 0 s e t t e m b r e , m e n t r e i l o r o c l i e n t i ( o r g a n i z z a z i o n i ) non potranno più utilizzare il “vecchio” marchio oltre dicembre 2028

Marchi per i laboratori di prova, i laboratori medici e i PTP

Solo i laboratori di prova, i laboratori m e d i c i e g l i o r g a n i z z a t o r i d i p r o v e valutative interlaboratorio (PTP) accred i t a t i p o s s a n o u t i l i z z a r e i l m a r c h i o

A c c r e d i a e / o f a r e r i f e r i m e n t o a l l ’ a cc r e d i t a m e n t o I l n u o v o n u m e r o d i a cc r e d i t a m e n t o è a s s o c i a t o e s c l u s i v amente al nuovo marchio; per tanto, nel periodo transitorio, i soggetti accreditati possono utilizzarli entrambi o mant e n e r e i l p r e c e d e n t e c o n l a r e l a t i v a numerazione L’introduzione del nuov o m a r c h i o s u i r a p p o r t i d i p r o v a / r epor t potrà avvenire gradualmente ma, entro il 30 settembre 2025, tutti i documenti e materiali promozionali (offer te, listini, siti web, brochure, autovetture, ecc.) dovranno essere aggiornati. Inolt r e , i l a b o r a t o r i d e v o n o i n f o r m a r e i clienti sui ser vizi coper ti dall’accreditamento e su quelli che non lo sono: se un r a p p o r t o d i p r o v a i n c l u d e s i a a t t i v i t à accreditate sia attività svolte fuori acc r e d i t a m e n t o , d e v ’ e s s e r e s p e c i f i c a t o

con un’indicazione chiara o un asterisco

Marchi per i laboratori di taratura, gli RMP e le biobanche

Sui cer tificati di taratura come su quelli d i m a t e r i a l i d i r i f e r i m e n t o , s u i f o g l i informativi di prodotto di materiale di riferimento e sui rappor ti di materiale biologico, il soggetto accreditato deve u t i l i z z a r e i l m a r c h i o s p e c i f i c o d e l l o schema di accreditamento Ogni laboratorio di taratura, produttore di mater i a l i d i r i f e r i m e n t o ( R M P ) o b i o b a n c a deve riesaminare la documentazione, i s u p p o r t i s u i q u a l i u t i l i z z a i l m a r c h i o

Accredia e il numero di accreditamento, per aggiornare tutto entro il 30 settembre. Entro la stessa data, i laboratori che effettuano la transizione devono modificare i propri modelli di cer tificato e trasmetterli al funzionario tecnico per la valutazione.

SCARICA QUI le presentazioni e i video relativi ai marchi

I PROGRAMMI VALIDI

PER LE VERIFICHE E VALIDAZIONI DELLE ASSERZIONI ETICHE

Oltre il 23% dei messaggi pubblicitari d e l l e a z i e n d e s u l m e r c a t o c o n t i e n e d i c h i a r a z i o n i r e l a t i v e a l l ’ e t i c a o a l l a sostenibilità dell’impresa o dei propri prodotti. Un dato che riflette la crescente attenzione della società e l’interesse d e l l e o r g a n i z z a z i o n i v e r s o q u e s t e t em a t i c h e M a q u a n t o s o n o a f f i d a b i l i queste dichiarazioni? Spesso è difficile capire se un ’asserzione etica o di sostenibilità sia fondata o meno: le imprese comunicano sempre più frequentemente impegni e risultati in ter mini di sostenibilità, ma in molti casi le inform a z i o n i n o n s o n o s u p p o r t a t e d a u n a documentazione verificabile o da controlli indipendenti È in questo contesto che entrano in gioco le verifiche e valid a z i o n i a c c r e d i t a t e d e l l e a s s e r z i o n i etiche e sostenibili: uno strumento concreto dell’Infrastruttura per la Qualità, sviluppato per garantire la trasparenz a d e l l e d i c h i a r a z i o n i a z i e n d a l i e l a loro conformità ai requisiti normativi e

alle aspettative del mercato. Le verific h e e v a l i d a z i o n i d e l l e a s s e r z i o n i (quindi di ciò che un ’organizzazione d i c h i a r a p u b b l i c a m e n t e , a d e s e m p i o in tema di sostenibilità) sono svolte da organismi accreditati secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17029, che definisce i principi generali per valutar e e a t t e s t a r e i n f o r m a z i o n i n o n r i e ntranti nei tradizionali schemi di cer tificazione Le verifiche accreditate si distinguono da pratiche meno rigorose, come modelli di verifica non riconducibili a standard scientifici o accreditati, basati ad esempio su sondaggi o autodichiarazioni prive di riscontro oggettivo Quindi aiutano a contrastare fenom e n i c o m e i l g r e e n w a s h i n g e l ’ e t h i c s washing, sempre più diffusi nel marketing. Inoltre, la normazione tecnica ha s v i l u p p a t o s t a n d a r d e p r a s s i d i r i f e r imento specializzate per il settore, che a i u t a n o l e i m p r e s e a f o r m u l a r e a f f e rmazioni chiare e trasparenti, verificabili in maniera oggettiva da par te degli organismi accreditati, secondo la UNI CEI EN ISO/IEC 17029 Tra queste: – la UNI ISO/TS 17033:2020 stabilis c e i r e q u i s i t i p e r l a f o r m u l a z i o n e d i asserzioni etiche verificabili, accurate e non fuor vianti; – la UNI/PdR 102:2021 offre indicaz i o n i o p e r a t i v e a l l e o r g a n i z z a

p

e alla sostenibilità, in modo strutturato e trasparente

L ’ a c c r e d i t a m e n t o s e c o n d o l a n o r m a internazionale ISO/IEC 17029 richiede che gli organismi di verifica operino secondo programmi strutturati, in grado di garantire coerenza, imparzialità, trasparenza e credibilità nel processo di verifica e validazione. I programmi possono essere sviluppati per contesti diversi: sostenibilità, criteri

E S G , i n n o v a z i o n e , r e s p o n s a b i l i t à s oc i a l e e a l t r o a n c o r a . I n a c c o r d o a l l a

UNI ISO/TS 17033:2020 e UNI/PdR

1 0 2 : 2 0 2 1 , s o n o s t a t i s v i l u p p a t i p r ogrammi valutati idonei per l’accreditam e n t o : s v i l u p p a t i d a s c h e m e o w n e r, essi sono attivi sul mercato dopo aver o t t e n u t o l a v a l u t a z i o n e d ’ i d o n e i t à a ll’accreditamento in base alla Procedura Accredia PG-13-01 Nel seguito si indicano i programmi, in ordine di attivazione; per ogni dettaglio, si invita a

Threading and measuring

il Scarica

contattare direttamente lo scheme owner e gli organismi di verifica e validazione accreditati Gli accreditamenti sono aggiornati all’11 aprile 2025

Programma “cer tiClaim

Sustainability Programme”

Scheme owner: EthicsGO srl

O b i e t t i v o : o f f r i r e a l l e o r g a n i z z a z i o n i dei settori Industria & Territorio, Food and Beverage, Consumer Goods, Econ o m i a & F i n a n z a , C o m u n i c a z i o n e , Marketing e PR, gli strumenti per comunicare la sostenibilità in modo conforme, trasparente e veritiero.

Oggetto: claim e dichiarazioni esplicative in materia di sostenibilità ambient a l e , s o c i a l e e d e c o n o m i c a , i n l i n e a c o n i 1 7 O b i e t t i v i d e l l ’ A g e n d a O N U 2030.

Metodologia: si basa sull’analisi di circ a 4 0 0 p a r a m e t r i s e t t o r i a l i s p e c i f i c i , differenziati per ambiti merceologici, e p r e v e d e u n p r e - a u d i t d o c u m e n t a l e e una valutazione multidisciplinare, condotta da esper ti in ambito scientifico, giuridico e comunicativo basata su cinque criteri fondamentali: ammissibilità, veridicità, conformità, eticità e sostenibilità

Il programma prevede anche l’attestaz i o n e d e l l ’ a s s e r z i o n e e l a b o r a t a d a ll’impresa cliente circa la propria analisi dei rischi ESG.

Ve r s i o n e : e d i z i o n e r e v 0 6 d e l c e r t i-

Claim Sustainability Programme, datat a 1 6 g e n n a i o 2 0 2 5 . L a t r a n s i z i o n e d e l l ’ a c c r e d i t a m e n t o d i E t h i c s G O s r l , rilasciato a settembre 2022 a fronte di una precedente revisione del programm a , è s t a t a a p p r o v a t a i l 2 9 g e n n a i o 2025 dal Comitato Settoriale di Accred i t a m e n t o C e r t i f i c a z i o n e e I s p e z i o n e di Accredia

P ro g r a m m a “ G e t I t F a i r – E S G

Rating & Repor ting Assurance”

Scheme owner: Holonic di Cesare Saccani

Obiettivo: offrire alle organizzazioni lo strumento per ottenere la validazione accreditata dell’asserzione etica “GIF

Responsible Organization”, al termine di un processo di due diligence

O g g e t t o : l e d u e c o m p o n e n t i d e l p r ogramma sono la valutazione del livello di esposizione ai rischi non finanziari

in chiave predittiva, attraverso il rating ESG, e la valutazione volontaria della rendicontazione di sostenibilità

Metodologia: si basa sul “GIF Framew o r k ” , c h e i n t e g r a r i f e r i m e n t i O C S E ,

ISO 26000 e standard inter nazionali di rendicontazione (GRI, ESRS, IFRS) La valutazione è condotta da professionisti cer tificati secondo il sistema GIF AP.

Versione: programma “GIF (Get It Fair)

S c h e m e i n c o n f o r m i t à a P r o g r a m m e Regulation GIF DOC 100 rev 02, datata aprile 2023.

Accreditamenti: il 20 giugno 2023, il Comitato Settoriale di Accreditamento Cer tificazione e Ispezione di Accredia h a a p p r o v a t o l ’ a c c r e d i t a m e n t o d i ICMQ spa Società Benefit al programma.

Programma “FidESG®”

Scheme owner: I.C. Studio srl.

O b i e t t i v i : o f f r i r e a l l e o r g a n i z z a z i o n i singole, filiere, reti e progetti ricorrenti, lo strumento per ottenere asserzioni etic h e d i r e s p o n s a b i l i t à p e r l o s v i l u p p o sostenibile.

Oggetto: include un modello intersettoriale (“FIDESG – Sustainable Organization®”) e un modello settoriale specifico per la nautica da dipor to (“FIDESG – Sustainable Marina®”).

M e t o d o l o g i a : p r e v e d e u n p e r c o r s o s t r u t t u r a t o , b a s a t o s u u n m o d e l l o d i maturità gestionale ESG e una valutazione di doppia rilevanza, per l’elabor a z i o n e d e l l e a s s e r z i o n i e t i c h e : “ R at i n g E S G d i O r g a n i z z a z i o n e ” e “ R epor t di Sostenibilità”, entrambi oggetto di verifica e validazione Il processo è suppor tato da un applicativo web-based.

Versione: programma FIDESG rev 08, datata 2 maggio 2024

Accreditamenti: il 13 maggio 2024, il Comitato Settoriale di Accreditamento Cer tificazione e Ispezione di Accredia ha approvato l’accreditamento di DNV Business Assurance Italy srl al programma.

SCARICA QUI i riferimenti p e r l ’ a c c r e d i t a m e n t o d e g l i o r g a n i s m i di verifica e validazione

LA UNI/PDR 174 PER LA GESTIONE DELLA CYBERSECURITY

Secondo i dati del Global Cybersecurity Outlook 2025, la percezione dei rischi informatici è in costante crescita: u n C E O

informatico e il fur to di proprietà intellettuale tra le principali preoccupazioni aziendali, mentre il 45% dei leader della cybersecurity teme le interruzioni d e

organizzazioni devono quindi adottare sistemi di gestione solidi (meglio se r i c o n o s c i u t i a l i v e l l o i n t e r n a z i o n a l e e c e r t i f i c a t i s o t t o a c c r e d i t a m e n t o ) , c o s ì

d a e l e v a r e i l l i v e l l o c o m p l e s s i v o d i cybersicurezza e contribuire, nel com-

p l e s s o , a c o s t r u i r e u n e c o s i s t e m a p i ù sicuro e affidabile.

Per contrastare i rischi cyber, è nata la P r a s s i d i R i f e r i m e n t o U N I / P d R 1 7 4 , promossa da Accredia in collaborazion e c o n C I N I C y b e r s e c u r i t y N a t i o n a l

L a b ( L a b o r a t o r i o N a z i o n a l e p e r l a C y b e r s e c u r i t y d e l C o n s o r z i o I n t e r u n i -

v e r s i t a r i o N a z i o n a l e I n f o r m a t i c a ) , UNINFO e altri attori istituzionali

“Con la UNI/PdR 174, aiutiamo le aziende a migliorare la propria capacità di protezione e di reazione ai cybera tta c c h i S e m p lific a n d o e o ttim iz z a ndo il lavoro delle organizzazioni, vengono fornite delle soluzioni super partes riconosciute a livello internazionale attraverso l’adozione di un sistema di g e s t i o n e ” a f f e r m a R u g g e r o L e n s i , D irettore Generale UNI.

Uno degli elementi chiave della prassi è la creazione di un Cyber-Information

S e c u r i t y M a n a g e m e n t S y s t e m ( CISMS), un sistema di gestione che comb i n a i p r i n c i p i d e l l a s i c u r e z z a d e l l e i n f o r m a z i o n i a t u t t o c a m p o , c o n u n a p p r o c c i o d i n a m i c o , i n g r a d o d i affrontare efficacemente i sempre più r a p i d i c a m b i a m e n t i d i s c e n a r i n e l c y b e r s p a z i o e l ’ e v o l u z i o n e d e l l e m inacce alla cybersicurezza Il C-ISMS, infatti, fornisce una struttura metodolog i c a c h e c o n s e n t a a l l e a z i e n d e d i migliorare la propria capacità di protezione e di reazione agli attacchi cyber. “La UNI/PdR 174 centra l’obiettivo di armonizzare i requisiti già certificabili

d e l l a n o r m a

U N I C E I E N I S O / I E C

27001:2024 con gli obiettivi indicati

d a l N I S T C y b e r s e c u r i t y F r a m e w o r k

( C S F ) ” s o t t o l i n e a A l e s s a n d r o A r m a n -

d o , D i r e t t o r e d e l C I N I C y b e r s e c u r i t y

National Lab e presidente del Comitato Scientifico della Fondazione SERICS – È un risultato importante poiché, pur essendo i principali strumenti di riferimento del settore, la norma e il framew o r k h a n n o a p p r o c c i n o n f a c i l m e n t e

s o v r a p p o n i b i l i e d i v e r s e m o d a l i t à d i

u t i l i z z o L a U N I / P d R 1 7 4 r i s p o n d e pertanto a un ’esigenza oggi molto sentita dalle organizzazioni” .

Il Cybersecurity Framework del National Institute of Standards and Technology (NIST) è uno strumento pratico, che consente alle organizzazioni che già utilizzano il Framework per l’autovalutazione, di dimensionare lo sforzo necessario per avviare il proprio percorso di certificazione accreditata e, a quelle che già la possiedono, di adeguare il proprio sistema di gestione per la cybersicurezza e la sicurezza delle informazioni agli obiettivi previsti dal Framework “La possibilità di ottenere una certificazione sotto accreditamento rappresenta un valore aggiunto, perché assicura la conformità agli standard internazio-

qualità e l’efficacia della gestione della cybersicurezza” spiega Filippo Trifi-

Adottare la UNI/PdR 174 sulla cybersicurezza, per le aziende significa sceg lie

dati e resilienza digitale”

La nor ma ISO/IEC 27001, con riferimento all’adozione dei requisiti sistemici, fornisce infatti un quadro normat

operativi dell’Annesso “A”, sulla base della valutazione dei rischi Invece, il NIST CSF offre un approccio più flessibile, che permette alle organizzazioni d i a d

o L a convergenza di questi due riferimenti permette di creare un sistema di gestione della sicurezza informatica più efficace e strutturato, in grado di garantire vantaggi concreti a chi lo adotta “La UNI/PdR 174 rappresenta un’importante prima a livello mondiale nell’ottica di creare sinergia operativa tra i due più diffusi framework in materia di sicu-

rezza delle informazioni e cybersecurity, considerandoli finalmente come elementi non competitivi ma complementari tra loro, cosa che sarà sempre più necessaria per indirizzare efficacemente il dinamico contesto regolamentare e normativo internazionale” afferma Domenico Squillace, Presidente UNINFO

L ’ a d o z i o n

e alle organizzazioni numerosi benefici, tra i quali:

t

par tner, fornitori e stakeholder, rafforz a n d o l a

dell’organizzazione;

– accedere a nuove opportunità di mercato, in situazioni che richiedono standard elevati di sicurezza informatica; – ridurre il rischio di dover implementare standard diversi in base al mercato d i r i f e r i m e n t o , p e r l e o r g a n i z z a z i o n i che operano su scala globale, semplificando il processo di conformità;

– a u m e n t a r e l ’ e f f i c i e n z a o p e r a t i v a , grazie alla riduzione della frammentazione della gestione;

– ottimizzare le risorse, concentrandos i s u l l e v u l n e r a b i l i t à p i ù c r i t i c h e e i mplementando controlli adeguati in modo efficiente

NEWS t

COSA SUCCEDE

A UN COMPONENTE ELETTRICO/ ELETTRONICO

QUANDO VIENE ESPOSTO

AI CAMPI ELETTROMAGNETICI?

Prove secondo la ISO 11452-5

N e l c a m p o a u t o m o t i v e è s e m p r e p i ù f r equente la richiesta di verificare il livello d’immunità dei componenti ai campi elettromagnetici in radiofrequenza.

L a s e r i e d i n o r m e c h e d e f i n i s c e s p e c i f i c i m e t o d i d i

p r o v a è l a I S O 1 1 4 5 2 c h e , n e l l a s u a p a r t e 5 , d e s c r i v e

i l m e t o d o d e l l a s t r i p - l i n e . Q u e s t o m e t o d o p e r m e t t e

d i r a g g i u n g e r e l i v e l l i d i p r o v a i n b a s s a f r e q u e n z a

m o l t o e l e v a t i i m p e g n a n d o b a s s e p o t e n z e

I l l a b o r a t o r i o I N T E K S . p . A . , a t t i v o n e l s e t t o r e a u t o -

motive da oltre vent’anni, è in grado di coprire ampi

i n t e r v a l l i d i f r e q u e n z a c o n i v a r i m e t o d i ( a n t e n n e , bulk current injection – BCI e strip-line) richiesti dai r e g o l a m e n t i e u r o p e i , c a p i t o l a t i c o s t r u t t o r i o p e r omologazione dei componenti in accordo al Regolamento UNECE R10

CLICCA QUI per maggiori informazioni.

La pagina di IMEKO

AN INTRODUCTION TO IMEKO

IMEKO, International Measurement Confederation, has been added to the permanent collaborations to the Journ

tions, events and news of interest to our readers.

RIASSUNTO

IMEKO, International Measurement Confederation, si è aggiunta tra i collaboratori stabili della Rivista a par tire dall’inizio del 2014 Questa rubrica contiene informazioni sull’Associazione, pubblicazioni, eventi e notizie di utilità per i nostri lettori

Uno degli eventi in programma più rilev a n t i p e r l a c o m u n i t à I M E K O è l ’ a ppuntamento a Praga per l’Assemblea Generale IMEKO 2025, in un periodo i n c u i s i r a f f o r z a l ’ a t t e n z i o n e v e r s o i giovani ricercatori e la trasformazione digitale del settore I membri della comunità IMEKO sono stati ufficialmente i n v i t a t i d a l l ’ A s s o c i a z i o n e C e c a d e l l e Società Scientifico-Tecniche a organizz a r e l a p r o p r i a A s s e m b l e a G e n e r a l e (General Council Sessions) per il 2025 a Praga, dal 30 al 31 agosto L’evento, che si svolgerà in modalità ibrida, sarà preceduto da un workshop tecnico informale il 30 agosto mattina, aper to ai membri del Technical Board e a tutti i c o l l e g h i i n t e r e s s a t i S i p r e v e d e u n ’ agenda ar ticolata tra visione scientifica e governance istituzionale, con l’obiettivo di rafforzare il coordinamento tra i Comitati Tecnici e i membri del Consig l i o G e n e r a l e , d e l i n e a r e l e s t r a t e g i e future e valorizzare le sinergie tra ricerc a , i n n o v a z i o n e e a p p l i c a z i o n i i n d ustriali

I n q u e s t a c o r n i c e , I M E K O a p r e u n a nuova rubrica della propria comunicazione istituzionale dedicata ai giovani

s c i e n z i a t i L ’ i n i z i a t i v a p r e n d e a v v i o celebrando il riconoscimento assegnato a Leonardo Iannucci, Segretario Scientifico del TC24 (Chemical Measur e m e n t s ) , c h e h a r i c e v u t o i l Yo u n g

Scientist Award dall’International Corr os ion Council in col l abor azione con la Chinese Society for Corrosion and Protection, durante il Congresso Intern a z i o n a l e s u l l a C o r r o s i o n e s v o l t o s i a Xi’an (Cina) nell’ottobre 2024. Il Dr Iannucci, membro attivo del TC24 dal 2021, ha svolto un ruolo centrale n e l l ’ o r g a n i z z a z i o n e d i c o n f e r e n z e , revisione scientifica e attività editoriali a l l ’ i n t e r n o d e i j o u r n a l d i I M E K O I n u n ’ i n t e r v i s t a , h a s o t t o l i n e a t o c o m e l a Confederazione rappresenti una piattaforma unica per i giovani ricercatori: grazie a conferenze tematiche e pubblicazioni di alto profilo, IMEKO offre o c c a s i o n i d i v i s i b i l i t à , n e t w o r k i n g e crescita professionale, anche attravers o i n i z i a t i v e e d i t o r i a l i , c o m e l ’ E a r l y C a r e e r A d v i s o r y B o a r d p r o m o s s o d a Elsevier Tra le proposte per aumentare il coinv o l g i m e n t o d e l l e n u o v e g e n e r a z i o n i : premi dedicati ai migliori lavori di giovani autori, borse per viaggi finanziate per la par tecipazione agli eventi internazionali e l’accesso a ruoli organizz a t i v i c h e c o n s e n t a n o a i g i o v a n i d i contribuire attivamente all’evoluzione dell’organizzazione

U n a l t r o a s s e s t r a t e g i c o d e l 2 0 2 5 r i g u a r d a l a t r a s f o r m a z i o n e d i g i t a l e della metrologia. IMEKO è tra i firmatari della Joint Statement of Intent (JSI)

d e l B I P M , e p a r t e c i p

v

m e n t

F o r u m - M D , i s t i t u i t o p e r p r o m u o v e r e un’infrastruttura digitale sicura e interop e r a b i l e a l i v e l l o g l o b a l e . D

i l s e c o n d o F o r u m - M D ( f e b b r a i o 2 0 2 5 , Sèvres – Parigi), oltre 90 rappresentant i d a t u t t o i l m o n d o h a n n o d i s c u s s o delle implicazioni della digitalizzazion e , c o n l a p a r t e c i p a z i o n e d i F r a n k

H ä r t i g , P r e s i d e n t e O n o r a r i o d i

IMEKO e Presidente del JSI Hub Questo organismo ha il compito di connettere i gruppi di lavoro tecnici del Forum c o n i f i r m a t a r i d e l J S I , p r o m u o v e n d o iniziative comuni, tra cui l’adozione di standard SMART e il rafforzamento dei principi FAIR nella metrologia. Il prossimo appuntamento del JSI Hub sarà la c o n f e r e n z a c o n g i u n t a I M E K O – O I M L prevista per il 7 ottobre 2025 a Berlin o , p r e s s o i l P T B , c h e a f f r o n t e r à t e m i cruciali come cer tificati digitali, GUM nell’era digitale e infrastrutture di qualità intelligenti

Per ciò che concerne l’organizzazione e l a p i a n i f i c a z i o n e d e g l i e v e n t i IMEKO, numerose sono le conferenze i n p r o g r a m m a , c h e c o p r o n o a m b i t i multidisciplinari e tematiche emergenti Tra queste: PHOTOMET 2025 (1-3 settembre, Modena) – Metrologia per la fotonica (TC2); M4Dconf 2025 (3–5 settembre, Benevento) – Metrologia e t r a s f o r m a z i o n e d i g i t a l e ( T C 6 ) ; To r i n o J o i n t C o n f e r e n c e ( 1 4 - 1 7 s e t t e m b r e ) –M i s u r e c h i m i c h e ,

z i o n e ( T C 8 , T C 1 1 , T C 2 4 ) ; I M E K OF O O D S 2 0 2 5 ( 2 2 - 2 4 s

, Lubiana) – Sicurezza e tracciabilità alim

-

2025 (20-25 ottobre, Reims) – Misure termiche (TC12); ISMCR 2025 (7-8 ottobre, Sambreville) – Misura e controllo in robotica (TC17); ICME 2025 (23-25 giugno, Orléans) – Misure per l’energia (TC20); FLOMEKO 2026 (17–20 maggio, Nara, Giappone) – Misure di portata (TC9) Inoltre, IMEKO sostiene la Conferenza “Measurement Sensor Systems

and Applications” (MeSSAC 2025), che si terrà dal 17 al 20 agosto a Hangzhou, in Cina MeSSAC è una conferenza interdisciplinare e internazionale che raccoglie contributi innovativi in tutti i settori del sapere legati ai sensori, ai sistemi sensoriali, alla metrologia, alla strumentazione e alla misurazione

L’obiettivo è offrire uno spazio di conf r o n t o p e r s c i e n z i a t i , r i c e r c a t o r i e aziende che operano nel vasto ambito della strumentazione e della misurazion e , a l f i n e d i d i s c u t e r e a p p l i c a z i o n i , invenzioni, risultati scientifici e sviluppi t e c n o l o g i c i . I l c o n v e g n o a b b r a c c i a tutte le discipline scientifiche in cui la misurazione trova applicazione: dalla chimica all’alimentazione, dalla fisica all’ingegneria, dalla metrologia ai sens o r i e a g l i s t r u m e n t i . M e S S A C 2 0 2 5 offrirà ai ricercatori e alle aziende l’oppor tunità di confrontarsi su nuovi risult a t i e m e t o d i d i m i s u r a , s c a m b i a r s i idee, costruire par tnership scientifiche e cercare ispirazione per affrontare ciò

NEWS t

MAI VISTO

UN TORSIOMETRO

DAL DESIGN

COSÌ COMPATTO…!

Con la nuova serie compatta di torsiom et r i 8 6 5 5 e 8 6 5 6 b u r s t e r , la c oppia v i e n e a c q u i s i t a t r a m i t e l a t o r s i o n e dell’alberino, utilizzando il principio d e g l i e s t e n s i m e t r i G r a z i e a l l a t r asmissione induttiva e ottica del segnal e , i l s e n s o r e è m a i n t e n a n c e - f r e e , i segnali sono digitalizzati direttamente sull’alberino e resi disponibili dall’elettronica di valutazione in un segnale in tensione o via USB. L’elevata qualità dei componenti consente allo strumento di raggiungere una velocità fino a 10.000 rpm. La direzione di rotazione può essere compresa osservando l’uscita in tensione: la rotazione in senso orario corrispond e a u n ’ u s c i t a i n t e n s i o n e p o s i t i v a , quella in senso anti-orario a una tensione negativa

L a s e r i e 8 6 5 5 h a l ’ a t t a c c o q u a d r o m a s c h i o / f e m m i n a c h e c o n s e n t e l ’ i nt e g r a z i o n e i n s i s t e m i p r e - e s i s t e n t i o

c h e a n c o r a

Oltre alle presentazioni tecniche, il pro-

tutorial, esposizioni dei prodotti industriali, visite ai centri di ricerca d’eccellenza della Beihang University e incontri con gli Editor delle riviste scientifiche d i E

misurazione. I contributi accettati e presentati durante MeSSAC2025 saranno

ment, Measurement: Sensors, Measure-

tutte edite da IMEKO. Tra i chair della conferenza, figura anche il Prof Paolo Carbone, Presidente IMEKO e Editor in Chief di Measurement

includere, formare e connettere: dalla scienza di base all’impatto industriale, dalla formazione dei giovani al dialogo con le istituzioni

s t r u m e n t i , s e n z a l ’ u t i l i z z o d i c o m p on e n t i a g g i u n t i v i q u a l i , p e r e s e m p i o , giunti.

L a s e r i e 8 6 5 6 h a l ’ a t t a c c o t o n d o a d a l b e r i n o e d è e q u i p a g g i a t a c o n c h i av e t t e s u t u t t i i r a n g e S e l a c h i a v e t t a non è necessaria, può essere omessa. È necessario l’utilizzo di giunti adeguati: è s u g g e r i t a l a s e r i e 8 6 9 0 p e r u n a t r asmissione sicura della coppia.

Per acquisire velocità e angolo di rota-

z i o n e , i l s e n s o r e p u ò e s s e r e e q u i p a gg i a t o c o n u n e n c o d e r i n t e r n o d a 4 0 0 i m p u l s i . Q u e s t o s e g n a l e d i v e l o c i t à / angolo è dis ponibile c om e s egnale di

ACTA IMEKO

Il primo numero del volume 14 (anno 2025) della r i v i s t a o n l i

ora completo.

v e n i e n t i d a d i v e r s i a m b i t i d i s c i p l i n a -

r i U n i n d i c e d e i c o n t e n u t i è d i s p o n i b i l e

s u l l a n o s t r a p a g i n a A C TA I M E K O ,

d a l q u a l e s i p u ò a v e r e u n a r a p i d a panoramica dei contenuti

Q u e s t o n u m e r o r a c c o g l i e a r t i c o l i

d e l l a s e z i o n e g e n e r a l e c h e , a n c o r a

u n a v o l t a , e v i d e n z i a n o l a t r a s v e r s a l i-

t à d e l l a m e t r o l o g i a e i l s u o r u o l o f o n -

d a m e n t a l e n e l s u p p o r t a r e m o l t e p l i c i

a m b i t i d i r i c e r c a , n e l c o n t r i b u i r e a l

r a g g i u n g i m e n t o d e g l i o b i e t t i v i d i s v i -

l u p p o s o s t e n i b i l e d e l l e N a z i o n i U n i t e

e n e l l a t u t e l a d e l p a t r i m o n i o c u l t u r a -

l e

uscita TTL Il software Digivision fornito gratuitamente è utilizzabile via USB; in alternativa sono disponibili driver LabView a DASYLab scaricabili

S o n o d i s p o n i b i l i p e r l ’ i n t e g r a z i o n e nel sistema del cliente vari accessori: cavi di varie lunghezze, giunti e supporti meccanici

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Notizie dall’IEEE Instr umentation and Measurement Society

Notizie su Congressi, Premi e altre attività

ABSTRACT

This column presents the latest news about the activities of the IEEE Instrumentation and Measurement Society, the community of measurement within the Institute of Electrical and Electronics Engineers Useful information about conferences, funding oppor tunities, education activities and standard development activities of the Society are presented.

RIASSUNTO

Society, la comunità delle misure nell’ambito dell’Institute of Electrical and Electronics Engineers Vengono presentate informazioni sui congressi, sulle oppor tunità di finanziamento, sulle attività di for mazione e sugli standards IEEE gestiti dalla Society.

I CONGRESSI DELL’IEEE INSTRUMENTATION AND MEASUREMENT SOCIETY DEL 2025: AGGIORNAMENTO

Nei giorni 19-22 maggio si è tenuta la 4 2 a e d i z i o n e d e l l ’ I E E E I n t e r n a t i o n a l

I n s t r u m e n t a t i o n a n d M e a s u r e m e n t

Te c h n i c a l C o n f e r e n c e , c o n g r e s s o d i

r i f e r i m e n t o d e l l ’ I n s t r u m e n t a t i o n a n d

M e a s u r e m e n t S o c i e t y Q u e s t ’ a n n o i l

c o n g r e s s o s i è t e n u t o a C h e m n i t z , i n Sassonia (Germania), e ha visto la partecipazione di 430 delegati provenien-

ti da 40 nazioni, con la presentazione di 309 contributi scientifici. Seconda e ultima edizione in cui si è festeggiato il 7 5 ° a n n i v e r s a r i o d e l l a f o n d a z i o n e della Society, l’I2MTC del 2025 ha inc l u s o d i v e r s i e v e n t i d e d i c a t i ( F i g . 1 ) , fra cui una tavola rotonda con i Presid e n t i d e l l a S o c i e t y d a l 2 0 0 0 a o g g i ( Fig 2) A l cong r es s o ha par t ecipat o l a P r e s i d e n t e d e l l ’ I E E E , K a t h l e e n K r amer, che ha presentato il premio IEEE Keithley Award al vincitore Alexander Bergman, dell’Università di Graz, Austria L’IMS sta rivalutando il program-

ma di organizzare l’edizione 2017 a Bloomington, Minnesota, a causa delle attuali incer tezze nelle relazioni intern a z

e d i alternative in Por togallo e Cina. Dal 28 al 30 maggio scorsi, a Chania (sull’isola di Creta, in Grecia), si è tenuta la ventesima edizione dell’IEEE International Symposium on Medical Meas ur em ent s and A ppl icat ions ( MeMeA 2025) In occasione delle celebrazioni del ventennale, il Presidente dell’IMS, Sher vin Shir mohammadi, ha tenuto il keynote speech di aper tura e, durante la cerimonia di premiazione, ha consegnato le medaglie commemorative del ventennale della conferenza a tutti gli organizzatori delle precedenti edizioni presenti a Chania. La prossima edizione del simposio è prevista a Montevideo, Uruguay, ad aprile 2026

I PREMI DELL’IMS: AGGIORNAMENTO

Nel 2025 si sono tenute le prime ediz i o n i d e i d u e n u o v i p r e m i d e l l ’ I M S descritti nei precedenti numeri di questa rivista: l’IEEE IMS International Stud e n t C o n t e s t e l ’ I E E E I M S U n d e r g r ad u a t e S c h o l a r s h i p Aw a r d . E n t r a m b e hanno visto una congrua par tecipazione di studenti Dieci gruppi di studenti sono stati ammessi alla fase finale dello

1 Marco Par vis, IEEE IMS

AdCom member at large, Dip. di Elettronica e Telecomunicazioni, Politecnico di Torino marco.par vis@polito.it

2 Sergio Rapuano, IEEE IMS Vice President Technical and Standards Activities

Dip. Ingegneria, Università del Sannio rapuano@unisannio.it

Figura 1 – Taglio della tor ta dell’anniversario. Da sinistra a destra: Faouzi Derbel, General Chair I2MTC 2025, Juan Manuel Ramirez, Past President IMS, Sher vin Shirmohammadi, Presidente IMS, Kathleen Kramer, Presidente IEEE, Olfa Kanoun e Carlo Trigona, General Chairs I2MTC 2025

Student Contest, che si è svolta in contemporanea all’I2MTC nella sede del congresso, ma solo sette sono riusciti a par tecipare a causa di problemi con i visti. I gruppi ammessi (Fig. 3) hanno traspor tato autonomamente e mostrato i p r o g e t t i e l e d e m o r e a l i z z a t i a u n a giuria internazionale, che ha premiato i migliori tre I primi due premi sono andati a gruppi di studenti di Cina e Taiwan. Il terzo posto è andato a un gruppo interdisciplinare di studenti dell’Università del Sannio

Gli Undergraduate Scholarship Awards non sono stati ancora assegnati, in quanto la scadenza per le candidature era fissata al 1° maggio La giuria internazionale assegnerà cinque premi di 2 000 USD selezionando i vincitori fra le 27 candidature per venute in tempo utile.

Fra gli altri premi assegnati dall’Education Committee della Society, si segnalano il Faculty Course Development Award andato a Leopoldo Angrisani, e il Graduate Fellowship Award, a Maria Cacciapuoti, entrambi dell’Unità GMEE dell’Università di Napoli “Federico II” Si ricorda che il 1° agosto 2025 scadranno i termini per le candidature ai pr em i g es t it i dal l ’ Awar ds Com m it t ee: C a r e e r E x c e l l e n c e Aw a r d , D i s t i n g u ished Ser vice Award, Technical Award, J B a r r y O a k s Aw a r d e O u t s t a n d i n g Young Engineer Award

ULTERIORI AGGIORNAMENTI

SULLE ATTIVITÀ DELLA SOCIETY

L’IMS ha rinunciato al progetto di pub-

blicare tre nuove riviste o r i e n t a t e f o c a l i z z a t e sulle tematiche delle misure sui sistemi elettrici, misure biomedicali e intelligenza ar tificiale per l e m i s u r e L e r i v i s t e d i r i f e r i m e n t o d e l l a S oc i e t y, q u i n d i , s o n o a ncora: IEEE Transactions o n I n s t r u m e n t a t i o

M ) , IEEE Open access Journ

n and Measurement (OJIM) e I E E E I n

u r ement Magazine.

Q u e s t ’ a n n o è d i v e n t a t o o p e r a t i v o i l Subcommittee on Diversity, Equity and I n c l u s i o n d e l M e m b e r s h i p D e v e l o pment Committee

Il sottocomitato è stato dotato di budget dedicato all’organizzazione di eventi nelle tematiche di competenza durante i congressi principali dell’IMS

A tal fine è stato pubblicato un bando per il finanziamento di proposte realizzate dai comitati organizzatori

I primi due eventi organizzati dal sottoc o m i t a t o s i s o n o s v o l t i a C h e m n i t z , durante l’I2MTC, e Chania, durante il MeMeA.

C o n g r a t u l a z i o n i a l c o l l e g a D a n i e l e Fontanelli dell’Unità GMEE di Trento, diventato Fellow dell’IEEE

Figura 3 – Par tecipanti alla fase finale dello Student Contest 2025 a Chemnitz
Figura 2 – Tavola rotonda sulla storia dell’IMS. Past president par tecipanti, da destra: Steve Dyer, Alessandro Ferrero, Kim Fowler, Jorge Fernandez Daher, Reza Zoughi, Ruth Dyer, Juan Manuel Ramirez. Al centro, Kathleen Kramer, Presidente IEEE. A sinistra, Sher vin Shirmohammadi, Presidente IMS, Sergio Rapuano, Executive VP IMS

Rubrica a cura di FlavioFloriani (flavio.floriani@intek.it)

Articolo di Flavio Floriani

La caratterizzazione delle materie plastiche

Test di resistenza alla traccia

CHARACTERIZATION OF PLASTIC MATERIAL:

TRACKING RESISTANCE TEST

resistance tests, ruled by the International Standard IEC 60112:2020

RIASSUNTO

Questo ar ticolo tratta una tematica impor tante relativamente al test di resistenza alla traccia, disciplinato dalla norma internazionale IEC 60112:2020

Si considera quanto riportato dalla norma, che chiede di deter minare, come parametro caratteristico, il valore di CTI (comparative tracking index) da attribuire ai campioni di materiale oppure di verificare il PTI (proof tracking index):

L a s u p e r f i c i e s u p e r i o r e d e l p r o v i n o è sostenuta in un piano orizzontale e sott o p o s t a a u n o s t r e s s e l e t t r i c o t r a m i t e due elettrodi. La superficie tra gli elett r o d i è e s p o s t a a u n a s u c c e s s i o n e d i g o c c e d i e l e t t r o l i t a , f i n o a q u a n d o interviene il dispositivo di sovracorrente, si verifica una fiamma persistente, oppure termina il periodo di prova. Le singole prove sono di breve durata (meno di 1 ora) e prevedono la caduta da 50 fino a 100 gocce di circa 20 mg

di elettrolita, a intervalli di 30 secondi, t r a e l e t t r o d i i n p l a t i n o d i s t a n z i a t i d i 4 mm sulla superficie del provino Durante la prova, viene applicata una tensione alternata compresa tra 100 V e 600 V agli elettrodi. Durante il test, i provini possono anche erodersi o ammorbidirsi, permettendo così la penetrazione degli elettrodi. La formazione di un foro attraverso il provino durante la prova dev’essere riport a t a i n s i e m e a l l a p r o f o n d i t à d e l f o r o (cioè lo spessore del provino) È possibile ripetere la prova utilizzando provini di maggiore spessore, fino a un massimo di 10 mm

NOTA: Il numero di gocce necessarie per causare un guasto per tracciamento aumenta generalmente con la diminuzione della tensione applicata e, al

Figura 1 – Grado d’inquinamento e caratteristiche richieste al materiale

d i sotto di un valore critico, il tracciamento cessa di verificarsi. Per alcuni materiali, il tracciamento cessa anche al di sopra di un valore critico superiore Questo test è di fondamentale importanza nel processo di qualifica e tenuta sotto controllo della qualità dei materiali plastici impiegati nei prodotti elettrici.

La traccia è un fenomeno che può innescarsi sulla superficie di materiali isolanti quando sottoposti a un campo elettrico. Si possono infatti creare percorsi conduttivi dovuti a carbonizzazione tra due punti a differente potenziale che, degenerando nel tempo, possono portare a effetti catastrofici come il cor tocircuito. Si può anche osser vare un effetto di erosione del materiale, dato dal continuo flusso delle correnti di fuga che causano riscaldamenti localizzati; l’erosione porta alla perdita delle caratteristiche meccaniche del materiale, oltre che quelle isolanti

La causa innescante è sempre l’elevato v a l o r e d i c a m p o e l e t t r i c o a c u i t o d a l b e n n o t o f e n o m e n o d e l l e p u n t e , c h e può dare luogo a scariche parziali (PD) e c o r r e n t i d i f u g a ; i l f e n o m e n o è p o i aggravato dalla presenza di contaminanti super ficiali, come polveri o altre sostanze che possono depositarsi sulla s u p e r f i c i e d e l m a t e r i a l e , d i p e n d e n t i dal luogo d’installazione

L e n o r m e i n t e r n a z i o n a l i i d e n t i f i c a n o , infatti, alcuni gradi d’inquinamento e richiedono un CTI minimo dei materiali a seconda dell’impiego, relazionando

i l t u t t o c o n l a t e n s i o n e d i u t i l i z z o S u questo tema, il parco normativo è molto ben strutturato e consolidato, come mostrato in Fig 1 e Fig 2

Per dare un esempio pratico di oggetti

s u s c e t t i b i l i a l l a t r a c c i a , s i p e n s i a l l e morsettiere di collegamento dei cavi di

Flavio Floriani – Direttore Tecnico del Laboratorio di Intek spa flavio.floriani@intek.it

LA NORMA

normale impiego nella rete di distribuzione a bassa tensione, come quella mostrata in Fig 3 Gli effetti catastrofici che si potrebbero avere, se si innescassero dei corto circuiti a causa del degrado del materiale isolante, sono facilmente immaginabili: si avrebbero decine di migliaia di componenti difettosi distribuiti capillarmente sul territorio, considerando che queste morsettiere sono installate praticamente in ogni strada

IL TEST

Il metodo normalizzato di test prevede

s

una s pecif icat a g eom et r ia ( f or m a appuntita per massimizzare l’effetto delle punte), che sarà a contatto con il mater i a l e d a p r o v a r e A g l i e l e t t r o d i v e r r à poi applicata la tensione di prova e un gocciolatore posto al centro lascerà a c a d e r e g o c c e d i e l e t t r o l i t a , i n q u e s t o cas o cl or ur o d’ am m onio in s ol uzione allo 0,1%, anche se, in realtà, vi sono altre due tipologie di soluzioni conside-

r a t e n e l l o s t a n d a r d , i m p i e g a t e s o l am e n t e q u a n d o è r i c h i e s t o d i s i m u l a r e condizioni molto più aggressive Questo elettrolita ha lo scopo di mettere

in cortocircuito i puntali creando un percorso conduttivo sulla super ficie del materiale, al fine di accelerare delle condizioni che, altrimenti, impiegherebbero anni per manifestarsi, nor malizzando un metodo riproducibile che consenta il confronto dei risultati. Le specifiche degli elettrodi da impiegare sono riportate in due figure della norma IEC 60112, mostrate nella Fig 4

La tensione di prova applicata ai punt a l i d e f i n i s c e l a g r a v o s i t à d e l t e s t . L a norma disciplina molto bene quali sono le caratteristiche che le varie par ti d e l l a m a c c h i n a d e v o n o p o s s e d e r e , d a n d o l e o p p o r t u n e t o l l e r a n z e s i a dimensionali (per gli aspetti geometrici, come la forma dei puntali) sia relative alle grandezze elettriche da applic a r e e a i s e t t a g g i d e l l a m a c c h i n a È ben definita anche la metodologia con la quale verificare la massa delle gocce, tramite pesatura

Vi è p e r ò u n a e n o r m e f o n t e d ’ i ncertezza, data dalla presenza di materiali e polveri inquinanti che possono sporcare l’apparato di test, al seguito della caduta della goccia

La norma, in questo caso, riporta abbastanza sommariamente una procedura di pulizia. Vi è inoltre scritto che, in caso di contenzioso, tale procedura è da concordare tra cliente e fornitore

N o n s e m b r a d e c i s a m e n t e i l m i g l i o r e

Figura 2 – Esempio di valori richiesti da una norma di prodotto che tratta la sicurezza elettrica
Figura 3 – Esempio di morsettiera di distribuzione

dei modi per affrontare un tema come q u e s t o , c h e h a e n o r m i r i p e r c u s s i o n i sull’esito della prova potendolo cambiare in modo significativo. Sicuramente non è una buona soluzione arrivare a una fase di contenzioso con il committente, quando basterebbe disciplinare una procedura comune di pulizia rigorosa. È possibile vedere, in un interessante video realizzato in slow motion nei nostri laboratori, la caduta di una goccia e i fenomeni ad essa correlati.

La successione degli eventi è la seguente: – la goccia cade dall’erogatore e cort o c i r c u i t a g l i e l e t t r o d i i n t e n s i o n e ; immediatamente la soluzione inizia a ribollire, a causa della piccola corrente che fluisce, iniziando l’evaporazione (i vapori salgono verso l’alto, ove è posizionato l’erogatore); – a liquido quasi completamente evaporato, iniziano a manifestarsi brillam e n t i s u p e r f i c i a l i , d a t i d a i p e r c o r s i c o n d u t t i v i c h e s i c r e a n o , c h e c o i n v o lgono anche la super ficie del materiale sotto test. In questa fase, si vede come i fumi diventano di colorazione grigionerastra, contaminati con le par ticelle derivanti dalla carbonizzazione superficiale del materiale; – questo processo di scariche e carbon i z z a z i o n e p u ò i n t e r r o m p e r s i a c o mp l e t a e v a p o r a z i o n e d e l l a g o c c i a o , c o m e n e l c a s o d e l v i d e o , d e r i v a r e

v e r s o s c a r i c h e s e m p r e p i ù f r e q u e n t i , fino allo sviluppo di fiamme persistenti e cor tocircuito tra gli elettrodi (quindi fino al fallimento della prova).

S i a c h e l a p r o v a f a l l i s c a o p r o s e g u a per tutte le 50 (o 100) gocce, è chiaro c h e l a p r e s e n z a c o s t a n t e d i f u m i c o n par ticolato rappresenta un impor tante elemento inquinante dell’apparato.

È i n t e r e s s a n t e s o f f e r m a r s i s u q u a n t o ripor ta la norma, nella Nota 1 Residui presenti sul dispositivo di erogazione da un test precedente, potrebbero contaminare la soluzione e l’evap o r a z i o n e d e l l a s o l u z i o n e p o t r e b b e a u m e n t a r n e l a c o n c e n t r a z i o n e – e nt r a m b i i f a t t o r i p o s s o n o portare a valori inferiori a quelli reali In tali casi, l ’ e s t e r n o d e l d i s p o s i t i v o di erogazione può essere pulito meccanicamente e/o c o n u n s o l v e n t e , m e n t r e l ’ i n t e r n o p u ò e ssere pulito facendo scorrere la soluzione conforme attraverso il dispositivo prima di ogni test Far passare da 10 a 20 g o c c e , a s e c o n d a d e ll ’ i n t e r v a l l o t r a i t e s t , è n o r m a l m e n t e s u ff i c i e n t e p e r rim u o v e re e v e n tu a li liquidi non conformi

In par ticolare, vale la pena soffermarsi sul fatto che il valore rilevato di CTI o PTI potrebbe essere più basso rispetto a quello reale A mio avvis o , u n a q u e s t i o n e d i t a l e i m p o r t a n z a non merita l’anonima presenza in una nota scritta in piccolo, ma piuttosto un i n t e r o p a r a g r a f o , b e n d e t t a g l i a t o s u come eseguire la pulizia.

In Fig. 5 risulta evidente il livello di sporco depositatosi sull’erogatore dopo appena 2 prove da 50 gocce su un provino, senza che si siano sviluppate particolari fiamme (esito quindi favorevole).

Nei laboratori di INTEK sono stati più volte riprodotti gli effetti che la mancata pulizia ha sulla determinazione del v a l o r e d i C T I , r i s c o n t r a n d o a b b a s s amenti della tensione di oltre 50 V, valore che va oltre il doppio della granularità di 25 V richiesta dalla norma come prassi di ricerca

In mancanza di una precisa procedura normata, riteniamo utile por tare il tema all’attenzione dei lettori, con lo scopo di sensibilizzare i laboratori su questi p r o b l e m i , p r i m a d i d o v e r a r r i v a r e a contenzioni con i committenti.

D i f a t t o , b a s t e r e b b e d i s c i p l i n a r e l a pulizia dell’erogatore con acqua distillata dopo ogni serie di 50 o 100 gocce, facendo inoltre scorrere qualche ml d i s o l u z i o n e p e r l a v a r e i l c o n d o t t o .

Una ver if ica del l a conducibil it à del l a soluzione spillata al termine della prov a d a r e b b e u l t e r i o r e r i s c o n t r o c i r c a l’assenza di inquinanti disciolti.

Figura 4 – Caratteristiche degli elettrodi specificate nella IEC 60112
Figura 5 – Area contaminata – contagocce pulito dopo due test da 50 gocce

Catelani, M. Lazzaroni, L. Ciani

Articolo di L. Cristaldi, M. Tacchini, M. Uberti

Sicurezza funzionale in High Demand

Le Categorie 3 e 4 secondo ISO 13849-1

FUNCTIONAL SAFETY IN HIGH DEMAND: CATEGORIES 3 AND 4 ACCORDING TO ISO 13949-1

This paper is par t of a series dedicated to the Funct

introduced one of the two main standards used to design Safety Control Systems in High Demand: ISO 13849-1 As a reminder, ISO 13849-1 is based on a complex Markov model, from which five categories have been derived. Each categor y describes the required behaviour of subsystems in ter ms of fault resistance, according to specific design parameters (MTTFD, DCavg etc )

In Tutto Misure 3/2024 we explored Categor y B, 1 and 2 We now continue with an over view of Categor y 3 and 4, presenting their key features and discussing in detail how the Diagnostic channel can be handled.

RIASSUNTO

Questo ar ticolo fa par te di una serie dedicata alla Sicurezza Funzionale dei Macchinari. In un numero recente, abbiamo introdotto uno dei due principali standard utilizzati per progettare i Sistemi di Controllo di Sicurezza in Alta Richiesta: la ISO 13849-1 Ricordiamo che la ISO 13849-1 si basa su un complesso modello di Markov, da cui sono state derivate cinque categorie Ogni categoria descrive il compor tamento richiesto dei sottosistemi in termini di resistenza ai guasti, secondo parametri di progettazione specifici (MTTFD, DCavg ecc )

In Tutto Misure 3/2024 abbiamo esaminato le Categorie B, 1 e 2 Ora proseguiamo con una panoramica delle Categorie 3 e 4, presentandone le caratteristiche principali e discutendo in dettaglio come può essere gestito il canale Diagnostico.

CHE COS’È LA SICUREZZA FUNZIONALE?

O g n i q u a l v o l t a s i d e c i d e d i u t i l i z z a r e u n s i s t e m a d i C o n t r o l l o , o d i a u t o m azione, per ridurre un rischio assoc i a t o a u n m a c c h i n a r i o o a u n processo, è necessario far riferiment o a i c r i t e r i d e t t a t i d a l l a t e o r i a d e l l a sicurezza funzionale.

In generale, la riduzione del rischio si o t t i e n e e l i m i n a n d o o c o n t r o l l a n d o l e fonti di energia presenti: queste possono essere elettriche (un motore che aziona un movimento pericoloso), pneumatiche, idrauliche o derivanti da fluidi di processo, come il gas metano in un

bruciatore o una pompa che aumenta la pressione in un serbatoio. Quando si stabilisce, ad esempio, che p e r r i d u r r e i l r i s c h i o è n e c e s s a r i o u n

s e n s o r e d i p r e s s i o n e c h e , a l s u p e r am e n t o d i u n v a l o r e s o g l i a , a t t i v a l a

c h i u s u r a d i u n a v a l v o l a , è i n q u e l momento che la sicurezza funzionale entra in gioco Il problema è che uno qualsiasi degli

e l e m e n t i c h e c o m p o n g o n o l a f u n z i on e d i s i c u r e z z a p o t r e b b e g u a s t a r s i .

P e r q u e s t o m o t i v o , è e s s e n z i a l e v a l ut a r n e l ’ a f f i d a b i l i t à , c h e d e v ’ e s s e r e

t a n t o m a g g i o r e q u a n t o p i ù a l t o è i l rischio che la funzione intende mitigare

L a s t i m a d e l l ’ a f f i d a b i l i t à d e l l e funzioni di sicurezza implement a t e t r a m i t e u n s i s t e m a d i c o nt ro l l o r i c a d e p i e n a m e n t e n e l dominio della sicurezza funzionale.

L e p a r t i d e l s i s t e m

m a c c h i n

s i c u r e z z a s o n o

ISO 13849-1 come Safety-related Par ts of Control System (SRP/CS), mentre la norma IEC 62061 le indica come Safety-related Control System (SCS) Questi sottosistemi possono essere composti da hardware e/o software e possono essere separati dal s i s t

m a c c h i n a oppure esserne par te integrante Ricordiamo che sia la norma ISO 13849-1 che la norma IEC 62061 scompongon o l e p a r t i d e l s i s t e m a d i c o n t r o l l o o SRP/CS relativi alla sicurezza in sottosistemi, solitamente costituiti da:

– Input (Sensore);

– L og ic S ol ver ( Modul o o P L C di s icurezza); – Output (Elemento Finale)

INTRODUZIONE ALLA

CATEGORIA 3 DELLA ISO 13849-1

Nella Categoria 3, la cui architettura è mostrata in Fig. 1, devono essere applicati sia i Basic safety principles che i Well-tried safety principles

O g n i s o t t o s i s t e m a d i C a t e g o r i a 3 dev’essere progettato in modo che un singolo guasto non compor ti la p e r d i t a d e l l a f u n z i o n e d i s i c urezza.

Inoltre, ove ragionevolmente possibile, u n s

p

richiesta alla funzione di sicurezza

La coper tura diagnostica (DCavg) di ciascun sottosistema dev’essere presente ed essere almeno pari a un livello definito come “basso”

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Figura 1 – Architettura Categoria 3, dove: Im rappresentano i mezzi d’interconnessione, tipicamente fili elettrici; I1 e I2 rappresentano gli Input (ad esempio due dispositivi d’interblocco); L rappresenta la logica di sicurezza, solitamente un modulo di sicurezza (non programmabile) o una logica programmabile; O rappresenta l’uscita che può essere un contattore o un’elettrovalvola, ad esempio; c è il monitoraggio incrociato; m linee tratteggiate rappresentano un rilevamento di guasti ragionevolmente praticabile

I l M T T F D d i c i a s c u n c a n a l e r i d o n d a n t e p u ò v a r i a r e d a “ b a s s o ” a d “ a l t o ” , i n f u n z i o n e d e l

v e l l o d i p r e s t a z i o n e richiesto (PLr)

Vengono applicate misure per ridurre il rischio di Guasti di Causa Comune (parametro CCF). Nella Categoria 3, il requisito di rilevamento di un singolo guasto non implica che tutti i guasti vengano rilevati Di conseguenza, l’accumulo di guasti non rilevati può por tare a una situazione pericolosa sulla macchina

Il compor tamento del sottosistema realizzato con questa Categoria è quindi caratterizzato da:

– continuità della funzione di sicurezza in presenza di un singolo guasto; – rilevamento di alcuni, ma non di tutti i guasti; – p o s s i b i l e p e r d i t a d e l l a f u n z i o n e d i s i c u r e z z a , d o v u t a all’accumulo di guasti non rilevati

COPERTURA DIAGNOSTICA NELLA CATEGORIA 3

Nella Fig 1 è riportato il modello di Markov utilizzato per definire i PFH riportati dalla Tabella K della ISO 13849-1; in questo schema la funzione di diagnostica è realizzata all’interno della logica di sicurezza.

Vi sono però applicazioni in cui la coper tura diagnostica non viene eseguita internamente alla logica di sicurezza o, più in generale, del canale funzionale

In tal caso, è necessario verificare che l’approccio semplificato (Allegato K della norma ISO 13849-1) sia ancora app l i c a b i l e L a F i g 2 m o s t r a c o m e s i p r e s e n t e r e b b e i l d i agramma a blocchi di una categoria 3, nel caso di diagnostica esterna al sistema di sicurezza

Un limite impor tante è che i valori PFH della Tab. K.1 non d e s c r i v o n o c o n p r e c i s i o n e i l l i v e l l o d i a f f i d a b i l i t à d e l

SRP/CS in esame In teoria, sarebbe necessaria una modellazione tramite catene di Markov per rappresentare corret-

2 – Architettura di Categoria 3 con Test Equipment esterno

tamente lo schema a blocchi. Tuttavia, nella pratica, la diff e r e n z a n e l P F H p u ò e s s e r e c o n s i d e r a t a t r a s c u r a b i l e , a patto che l’elemento di prova (Test Element, TE) abbia un MTTF almeno “basso” Questo requisito risulta meno stringente rispetto a quello previsto per la Categoria 2, in quanto le Categorie 3 e 4 includono un sottosistema ridondante che incrementa la tolleranza ai guasti Una delle condizioni da rispettare è che, in caso di rilevamento di un guasto in uno dei due canali (ad esempio, la s a l d a t u r a d e i c o n t a t t i d i u n c o n t a t t o r e ) , l o s t a t o s i c u ro (l’altro contattore dovrebbe aprirsi) venga mantenuto fino alla risoluzione del guasto Per questo motivo, nonostante sia possibile monitorare lo stato del contattore in un PLC di automazione, è necessario inviare un segnale alla logica di sicurezza che blocchi qualsiasi reset fino alla risol u z i o n e d e l g u a s t o ( c o n t a t t o r e K R i n F i g 3 ) I n a l t r e parole: la diagnostica può essere eseguita tramite un PLC generico, ma la reazione dev’essere sicura. Il che significa anche che un singolo guasto non può causare la perdita della funzione di sicurezza.

Figura
Figura 3 – Architettura di Categoria 3 con Test Equipment esterno

E FIDATEZZA s

Nel rappor to IFA [6] ci sono alcuni esempi in cui un PLC non di sicurezza viene utilizzato per la diagnostica in un sottosis t e m a d i c a t e g o r i a 3 o 4 e v i e n e m a n t e n u t o l ’ a p p r o c c i o semplificato

ESEMPIO DI UNA CATEGORIA 3 PER SOTTOSISTEMA

D’INGRESSO: DISPOSITIVO D’INTERBLOCCO

I n q u e s t o e s e m p i o , u n d i s p o s i t i v o d ’ i n t e r b l o c c o d i t i p o 2 ( p e r u l t e r i o r i d e t t a g l i f a r e r i f e r i m e n t o a l l a n o r m a I S O 14199), montato su un cancello mobile che dà accesso a un ’ area protetta, è controllato da un PLC di sicurezza In caso di aper tura della protezione, la logica di sicurezza deve rilevarlo e intraprendere le azioni appropriate. Ci concentriamo sul sottosistema d’input. Per il circuito elettrico illustrato in Fig 4, il sottosistema d’input del diagramma a blocchi relativo alla sicurezza è illustrato in Fig 5

4 – Sottosistema d’input del dispositivo d’interblocco

5 – Sottosistema d’input rappresentato come RBD

Dati di Affidabilità:

Dispositivo d’interblocco di tipo 2 ha B10D = 1⋅106 e Tempo di Missione di 20 anni

Frequenza di utilizzo:

I l d i s p o s i t i v o d ’ i n t e r b l o c c o d o v r e b b e a p r i r s i d i e c i v o l t e all’ora.

Evitare Guasti Sistematici:

Poiché possiamo rivendicare la Categoria 3 (canali doppi con monitoraggio), vengono applicati Basic e well-tried S a f e t y P r i n c i p l e A b b i a m o i n o l t r e v e r i f i c a t o c h e

state adottate misure sufficienti per prevenire guasti per causa comune (punteggio CCF > 65).

Esclusione del guasto:

Considerando il modo in cui è stato installato il dispositivo d’interblocco, riteniamo trascurabile la probabilità di rottur a d e l l ’ a t t u a t o r e P e r t a n t o , a p p l i c h i a m

guasto alla par te meccanica del dispositivo d’interblocco: questo è il significato dell’elemento FE in Fig 5 In Fig 6 mostriamo un ’altra possibile rappresentazione equivalente.

Figura 6 – Un altro modo per rappresentare il sottosistema d’input come RBD

i t à d i guasti casuali

1. Il primo passo è calcolare il MTTFD del dispositivo d’interblocco Ipotizziamo che il macchinario sia in funzione 365 giorni all’anno e 16 ore al giorno

Nop = 10⋅16⋅365 = 58.400 cicli/anno

MTTFD B1 = = = 171 anni 0,1⋅n op B10D 0,1 58.400 1 106

Essendo il sottosistema di Categoria 3, MTTFD dev’essere limitato a 100 anni;

2. Come secondo passaggio, stimiamo la coper tura d i a g n o s t i c a . I l m o n i t o r a g g i o i n c r o c i a t o d e g l i i n g r e s s i può essere eseguito solo a protezione aper ta; per tanto, non può essere definito “Cross monitoring of input signals with dynamic test” , poiché non si tratta di un test dinamico automatico, anche in presenza del trigger Può essere definito s e m p l i c e m e n t e c o m e “ c r o s s m o n i t o r i n g o f i n p u t s w i t h o u t dynamic test” .

3. L’ultimo passaggio consiste nel fare riferimento alla Tab K 1 della ISO 13849-1 dove, per la Categoria 3 con

Figura
Figura

DC media e MTTFD = 100 anni, il PFHD = 4,29·10-8 che corrisponde a PL= e, tuttavia, poiché abbiamo effettuato un’esclusione del guasto sulla par te meccanica del dispositivo d’interblocco (§ 4 11 2 3), il risultato finale è:

PFHD = 4,29·10-8 ; PL= d

Verifica della vita utile

Il concetto è presente sia nella IEC 62061 che nella ISO 13849-1. Dobbiamo verificare se il dispositivo d’interblocco debba essere sostituito prima della scadenza della sua vita operativa Come mostrato nella formula seguente, dovrà essere sostituito dopo 17 anni: non potrà essere utilizzato per l’intera durata della sua durata operativa.

– rilevamento tempestivo dei guasti per prevenire la perdita della funzione di sicurezza;

– si considera l’accumulo di guasti non rilevati

Come si evince, la Categoria 4 è molto simile alla Categoria 3; questo è il motivo per cui la IEC 62061 ha un ’architettura che copre sia la Categoria 3 che la Categoria 4: l’Architettura D (1oo2D), di cui parleremo nei prossimi numeri di Tutto Misure.

Quando si utilizza la Tab. K.1 per valutare il livello di affidabilità di un sistema di sicurezza, al fine di progettare un sottosistema di Categoria 4 il livello diagnostico di entrambi i canali dev’essere almeno del 99%

Un sottosistema di Categoria 4 raggiunge un Livello di Prestazione PL= e, equivalente a SIL 3, che sono il massimo raggiungibile utilizzando ISO 13849-1 o IEC 62061.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

CATEGORIA 4

Nella Categoria 4, la cui architettura è mostrata in Fig. 7, d e v o n o e s s

s a f e t y p r i n c i p l e

dev’essere progettato in modo che un singolo guasto non compor ti la perdita della funzione di sicurezza.

Figura 7 – Architettura di Categoria 4. Le linee continue m per il monitoraggio rappresentano una coper tura diagnostica superiore a quella della categoria 3, in cui le linee erano tratteggiate (v. Fig. 1)

Inoltre, il singolo guasto dev’essere rilevato al momento della richiesta d’inter vento della funzione di sicurezza o prima di quella successiva. Qualora tale rilevamento non sia possibile, l’accumulo di guasti non rilevati non deve comportare la perdita della funzione di sicurezza

La coper tura diagnostica (DCavg) di ciascun sottosistema dev’essere elevata. Il MTTFD di ciascun canale ridondante dev’essere elevato e devono essere applicate misure contro i CCF

I l c o m p o r t a m e n t o d e l s o t t o s i s t e m a d i q u e s t a C a t e g o r i a è quindi caratterizzato da: – esecuzione continua della funzione di sicurezza in presenza di un singolo guasto;

[ 1 ] I E C 6 1 5 0 8 “ S i c u r e z z a f u n z i o n a l e d e i s i s t e m i e l e ttrici/elettronici/elettronici programmabili relativi alla sicurezza ” , (ed 2010) [2] IEC 61511 “Sicurezza funzionale, sistemi strumentali di sicurezza per il settore dell’industria di processo ” (ed. 2016).

[ 3 ] Ta c c h i n i M ( 2 0 2 3 ) F u n c t i o n a l S a f e t y o f M a c h i n e r y ; How to apply ISO 13849-1 and IEC 62061 NJ: Wiley [4] IEC 62061 “Sicurezza del macchinario – Sicurezza funzionale dei sistemi di comando e controllo relativi alla sicurezza ” (ed. 2021).

[ 5 ] I S O 1 3 8 4 9 - 1 “ S i c u r e z z a d e l m a c c h i n a r i o – P a r t i d e i sistemi di comando legate alla sicurezza – Par te 1: Principi generali per la progettazione” (ed 2023) [6] IFA Repor t 2/2017e – Functional safety of machine controls – Application of EN ISO 13849.

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RIASSUNTO

La Rubrica “Tecnologie in campo ” presenta un compendio di casi di studio e applicativi di aziende utenti, istituzioni e fornitori del settore che hanno tratto valore aggiunto competitivo dalla moderna strumentazione di misura.

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La S.T.I. srl di Sora (FR) ha ottenuto l’accreditamento per la grandezza temperatura, ma è già al lavoro per raggiungere i prossimi obiettivi…!

Molti lettori di TUTTO MISURE sicuramente ricorderanno la prima inter vista da noi effettuata tre anni fa alla STI srl d i S o r a ( F R ) , a t t i v a e r i c o n o s c i u t a n e l Centro Italia, e non solo, nei ser vizi in ambito di Test & Measurement; par ticolar mente nella taratura accreditata di strumenti impiegati per misurare diverse grandezze. In quell’inter vista, graz i e a i t r e n t ’ a n n i d i e s p e r i e n z a d e l l ’ azienda ciociara, emersero diverse conc r e t e c a r a t t e r i s t i c h e d e l l ’ a p p r o c c i o a q u e s t o t i p o d i s e r v i z i d a p a r t e d e l l e aziende clienti, di ogni tipologia, local i z z a z i o n e e d i m e n s i o n e , c h e o g g i a n d i a m o a v e r i f i c a r e d i r e t t a m e n t e i n-

s i e m e a i r e s p o n s a b i l i d e l l a S T I , G abriella Mammone (Amministratore

U n i c o ) , E l i s e o C r e s c e n z i ( R e -

s p o n s a b i l e C e n t r o L AT ) e Te r e n z i o F a n t a u z z i ( R e s p o n s a b i l e C o m m e rciale).

P a r t i a m o s u b i t o d a l n u o v o a ccreditamento, da poco ottenuto, che riguarda la taratura di stru-

menti di misurazione di temperatura…

(G. Mammone) Siamo molto orgogliosi di aver ottenuto questo nuovo a c c r e d i t a m e nto, che rappresenta un importante riconoscimento della

qualità e d e l

o lavoro. In particolare, riguarda la tara-

misura che va da -80 °C a 1.100 °C, u n ’ a

parte delle esigenze tipiche presenti in n u

accreditamento si estende, in particolare, a strumenti quali ter mocoppie, ter m oresistenze (RTD/PT100) e catene ter mometriche Si tratta di s t

settori produttivi, dove precisione, affidabilità e riferibilità dei dati di temperatura sono essenziali per garantire la qualità del processo L’accreditamento attesta che i nostri metodi di misura, le p r o c e d u r e a d o t t a t e e l e c o m p e t e n z e d e l p e r s o n a l e s o n o i n l i n e a c o n i p i

alti standard internazionali ( E . C

p rog etta to il servizio tenendo conto delle reali esigenz e d e l m e r c a t o : l a s t r um e n t a z i o n e e g l i i mpianti di cui ci siamo dotati sono stati scelti con grande attenzione per rispondere in m o d o m i r a t o a l l e r i c h i e s t e dei clienti acquisiti e potenziali L’intervallo di temperatura coperto è stato definito d o p o u n ’ a t t e n t a a n a l i s i delle applicazioni più comun i , p e r o ff r i r e u n s e r v i z i o

u t i l e , e ff i c a c e e r e a l m e n t e s p e n d i b i l e

i n a m b it o p r o d u t ti v o In o lt r e , g r a z ie a

q u e s to a c c r e d i ta m e n t o , p o s s ia m o fo r -

n i r e t a r a t u r e a c c r e d ita te a n c h e s u

c a t e n e t e r m o m e t r i c h e , c o m p r e n -

d e n ti i n d i c a to r i e t r a s m e t t it o r i, a s s ic u -

r a n d o l a r i f e r i b i l i t à d e l l ’ i n t e r o s i s t e -

m a d i m i s u r a , n o n s o l o d e l s i n g o l o

c o m p o n e n t e t e r m o c o p p i a o t e r m o r e -

s is te n z a .

( T. F a n t a u z -

z i ) D a l p u n t o

d i v i s t a c o m -

m e r c i a l e , q u e -

sto ci consente di supportare i nostri clienti an-

c h e n e i c o n t e -

s t i p i ù r e g o l a -

mentati, garantendo conformità normativa, riduzione dei rischi e affidabilità del processo. Il tutto con tempi di risposta competitivi e soluzioni tecniche personalizzate

Il nuovo accreditamento trova particolare applicazione nei settori sottoposti

a s t r i n g e n t i n o r m a t i v e i n t e r n a z i o n a l i , c o m e q u e l l o f a r m a c e u t i c o e a l imentare, in cui GMP e FDA rappresentano standard di riferimento fondamentali e più in generale, i settori nei

q u a l i l a p r e c i s i o n e d e l l a m i s u r a e i l c o s t a n t e c o n t r o l l o d e l l a t e m p e r a t u r a rappresentano caratteristiche in ambi-

t o d i s a l u t e e s i c u r e z z a g a r a n t i t e d a specifiche norme cogenti. Norme che i m p o n g o n o a l l e a z i e n d e d i e s e g u i r e d e t e r m i n a t i p r o c e s s i i n u n a p r e c i s a modalità, e quindi richiedono non solta nto un sem p lice certifica to b ensì un v e ro e p ro p rio a c c re d ita m e n to . S o n o s t a t e p r o p r i o a l c u n e a z i e n d e g i à n o s t r e c l i e n t i , a p p a r t e n e n t i a s e t t o r i industriali da sempre “grandi utenti” di s t r u m e n t i e s e r v i z i d i m i s u r a , p r o v a e controllo q ua lità , a sug g erirci l’estens i o n e d e i n o s t r i s e r v i z i d i t a r a t u r a a c c r e d i t a t i a n c h e a l l a t e m p e r a t u r a : dimostrazione concreta dei rapporti di partnership in essere fra la STI e i prop r i c l i e n t i , i m p r o n t a t i a l l ’ o t t e n i m e n t o d e l l a r e c i p r o c a s o d d i s f a z i o n e e d e l massimo vantaggio economico

Dalle vostre prime risposte sembra d’intuire che l’ultimo accre-

d i t a m e n t o o t t e n u t o s i a s t a t o piuttosto impegnativo e oneroso…?

(G. Mammone) Sicuramente abbiamo affrontato un percorso tutt’altro che semplice (come quelli relativi ai preced e n t i a c c r e d i t a m e n t i o t t e n u t i n e g l i scorsi anni, peraltro), ma con l’obiettiv o d i m o n e t i z z a r l o a l m a s s i m o , n o n solo a livello squisitamente economico e f o r m a l e . L ’ a p p r o c c i o a og n i n u o v o a c c r e d i t a m e n t o

n o n i m p l i c a s o l t a n t o l ’ a d o -

z i o n e d i a p p a r e c c h i a t u r e

s e m p r e p iù p e r fo r m a n ti e d i metodologie sempre più evolute, quanto soprattutto la disponibilità di figure tecniche

c o n c o m p e t e n z e s p e c i a l i s t i -

c h e e d e s p e r i e n z a c o n s o l i -

d a t a , i n g r a d o d i g e s t i r e a l

m e g l i o l e v a r i e f a s i d i o g n i nuova “avventura” e i relativi

s u c c e s s i v i a v i a o t t e n u t i , creando reale valore aggiunt o a f a v o r e d e l l a c l i e n t e l a , ben oltre la m era attestazione della conformità

( E . C r e s c e n z i ) N e l n o s t r o p e r c o r s o , a b b i a m o d o v u t o affrontare e risolvere diverse

p r o b l e m a t i c h e , l e g a t e s op r a ttu tto a lla g e s tio n e d e lla “ nuova ” strumentazione (che n o n e r a v a m o a b i t u a t i a u t ilizzare, se non di dimensioni e ingombri molto inferiori) e d i l i q u i d i c h e n o n e r a v a m o a b i t u a t i a m a n e g g i a r e ( c ome, ad esempio, gli olii silic o n i c i , i n q u a n t i t à m o l t o m a g g i o r i r i s p e t t o a q u e l l a contenuta in un bagnetto da c a m p o , e q u i n d i t u t t a u n a serie di criteri e aspetti di sicur e z z a d a m a n t e n e r e i n laboratorio, così come divers e n u o v e i n s t a l l a z i o n i i mp i a n t i s t i c h e a e s s o l e g a t e , tipo nuove cappe aspiranti e bagni che raggiungono temperature da -80 °C a 550 °C, c o s ì c o m e l a f o r n a c e p e r r a g g i u n g e r e i 11 0 0 ° C , ecc…).

Adeguamenti tecnici resi necessari per i l n u o v o p e r c o r s o d i a c c r e d i t a m e n t o che ha nno a vuto un im p a tto non solo sulla singola sala del laboratorio bensì sull’intera attività: basti pensare all’imp i a n t i s t i c a e l e t t r i c a d i a t t r e z z a t u r e , come in questo caso, molto energivora, che possa garantire tensioni stabili e v i t a n d o i n s t a b i l i t à s u l l a c a t e n a d i misura.

I s e r v i z i d i t a r a t u r a a c c r e d i t a t i v e n g o n o s e m p r e p i ù d e s c r i t t i come “strumenti in grado di fornire valore aggiunto” a favore sia della società in fase di accreditamento sia delle sue aziende clienti: come, nella sostanza, al di là delle belle parole…?

(G. Mammone) Il raggiungimento di un accreditamento richiede lo studio di normativa italiana, europea e internaz i o n a l e n o n c h é u n l a v o r o d i r i c e r c a sperimentale di rilevante importanza

La n e c e ssità d i a d e g u a rsi a u n o sta nd a rd c o sì a lto fa d iv e n ta re p ro p rie le best practices mondiali rispetto a una determinata grandezza

Ta le la v o ro in te rn o a ssic u ra u n liv e llo di affidabilità più alto nel modus oper a n d i d e l p e r s o n a l e ; d e l k n o w h o w aziendale; oltre che l’accuratezza e la qualità della strumentazione utilizzata

è n e c e s s a r i a m e n t e s u p e r i o r e . D i f a t t i , come società abbiamo strumentazione

a d e g u a t a e p e r f o r m a n t e n o n c h é

i m p i a n t i d i l a b o r a t o r i o c h e r e n d o n o

p o s s i b i l e u n a m b i e n t e a d a t t o a u n a

t a r a t u r a c o n b a s s i s s i m i l i v e l l i d ’ i n c e rtezza. Per quanto riguarda la temperatura, abbiamo scelto soluzioni tecnologiche mirate, perfettamente in linea sia con i requisiti dell’accreditamento, sia con le specificità della nostra struttura.

G r a n p a r t e d e l m e r i t o p e r q u e s t o t r a -

g u a r d o v a s e n z a d u b b i o a l l e r i s o r s e

i n t e r n e , a l t a m e n t e q u a l i f i c a t e e c o n

u n a l u n g a e s p e r i e n z a n e l s e t t o r e . È g r a z i e a l l o r o c o n t r i b u t o c h e s i a m o oggi in grado di offrire un servizio tecnico a elevato valore aggiunto, capace di tradurre ogni risultato raggiunto in un vantaggio concreto per il cliente, contribuendo non solo alla sua soddisfazione ma anche alla sua fidelizzazione

(T. Fantauzzi) Sicuramente ciascuna risorsa rappresenta, al di là della strum e n t a z i o n e , i l p u n t o d i f o r z a p i ù i m p o r t a n t e e i n d i s p e n s a b i l e d i c u i l a nostra società dispone: risorse umane e s p e r t e , p r e p a r a t e e c o n t i n u a m e n t e form ate, non solo sugli aspetti tecnici ma anche sul rapporto con la clientela Attualmente le persone che compongono il nostro staff, recentemente allargat o i n f u n z i o n e p r o p r i o d e l l ’ u l t i m o

so lo sviluppo futuro : c o n q u a l i p ro ss i m i o b i e t t i v i p r i ncipali…?

(T. Fantauzzi) Come s i d i c e v a p o c ’ a n z i , l a continua evoluzione in a t t o a l n o s t r o i n t e r n o , organizzativa e struttur a l e , è d i r e t t a c o n s eguenza dei percorsi di accreditamento via via

i n t r a p r e s i P o s s i a m o definire il nostro lavoro come una continua rinc o r s a a i c a m b i

loro a livello di accreditamenti e dotate d i c o n o s c

chite attraverso appositi periodici programmi formativi

Quali effetti positivi per il Vostro business vi attendete dal nuovo accreditamento ottenuto?

( E . C r e s c e n z i ) S i a

t a t i d a p o c o accreditati, quindi per ora dobbiamo l i m i t a r c i

p

d e i n u m e r i previsti. Già ora, comunque, per il tipo d i g r a n d

a d approcciare, siamo abbastanza sicuri della bontà della scelta effettuata: semp r e c o

g

p r e d a c i ò c h e sappiamo fare bene e senza mai fare il passo più lungo della gamba

Una compagine aziendale robusta, consistente e proiettata ver-

pio, al settore Automotive, con l’avvento dell a n u o v a n o r m a t i v a

IATF che ha imposto l’obbligo di tarature accreditate Proprio grazie alle ottime caratteristiche di adattabilità delle n o s t r e r i s o r s e u m a n e e a l l ’ o r i g i n e d i STI come Centro di Taratura Accreditato, quindi di Laboratorio da campo (a differenza di altri Laboratori, nati invece da società di manutenzione tecnologica e poi “convertiti” al nuovo ruolo), in questi casi i cambiamenti sono stati relativamente molto meno “traumatici” per la nostra organizzazione. (G. Mammone) P o i c h é c i o c c u p i am o p r e v a l e n t e m e n t e d i m i s u r e s u l l a s t r u m e n t a z i o n e u t i l i z z a t a d a l l ’ i n d us t r i a , p o s s i a m o e s s e r e i n g r a d o d i rispondere meglio ai cambiamenti del m e r c a t o , i n t e m p o r e a l e . Q u a n d o l a c o n o s c e n z a d i q u e s t e i n f o r m a

diventa spinta verso il cambiamento e anticipazione del mercato, un ’azienda ottiene un vantaggio competitivo che si ripercuote positivamente su molti aspetti della nostra azienda e sul suo modo di affrontare le varie sfide che hanno c o s t e l l

p e r c o r s o d i c r e s c i t a e s v i l u p p o C i poniamo come veri e propri “partner”

c i chiedono di essere presenti alle visite ispettive, per rispondere direttamente del nostro operato

Il nostro scopo è innanzitutto quello di conoscere al meglio il processo dell’azienda cliente per aiutare a definire i l

supporto negli interventi in caso di a-

sulle norme e sulle tecnologie e consigliarlo nelle scelte future di nuovi strumenti e nella gestione di quelli già presenti.

Una compagine aziendale solida, ben or ganizzata e innovativ a , p ro i e t t

ro : con quali prossimi obiettivi prin-

cipali…?

(E. Crescenzi) Abbiamo già avviato nuovi iter di accreditamento, sempre in risposta alle richieste concrete del mercato e dei nostri clienti strategici. Non possiamo ancora entrare nei dettagli, ma possiamo anticipare che si tratta di estensioni coerenti con il nostro percorso di crescita e con le competenze tecniche già consolidate.

( G . M a m m o n e ) C o m e s e m p r e , a ff r ontiamo questi processi con grande attenzione alla qualità, alla conformità normativa e all’innovazione tecnolog i ca, che sono da sempre i pilastri del nostro approccio Pensiamo di poterne dare u ff i c i a

T U T TO M I S U R E g i à n e l p r o s s i m o n umero di settembre, con qualche opportuno dettaglio operativo.

NUOVO SISTEMA DI MISURAZIONE DEL FLUSSO 3D AERODINAMICO

È stata ufficialmente lanciata, a fine

A p r i l e s c o r s o , l ’ u l t i m a v e r s i o n e d e l sistema di misurazione e visualizzaz i o n e d e l f l u s s o 3 D a e r o d i n a m i c o

ProCap, che possiede caratteristiche progettate specificamente per i professionisti e gli utenti più evoluti, ai v e r t i c i a s s o l u t i d e l s e t t o r e ProCap 3.2, infatti, offre una serie di nuove potenti funzionalità volte a migliorare la visualizzazione dei dati, semplificare il flusso di lavoro e for nire

tuitiva, rappresentando un importante passo avanti in termini di precisione e usabilità

ProCap 3.2 Professional o r a i n c l u d e mappe di flusso superficiale e ciò consente la mappatura in tempo reale dei d a t i m i s u r a t i , c o m e l a v e l o c i t à e l a pr es s ione s t at ic a, dir et t am ent e s ulle s u p e r f i c i d e l m o d e l l o Q u e s t a n u o v a funzionalità fornisce una visione più approfondita delle caratteristiche del flusso e migliora significativamente le capacità analitiche. Sviluppata direttamente in collaborazione con gli utenti, la nuova interfaccia è veloce, fluida e completamente interattiva Gli utenti possono ora visualizzare in anteprima le modifiche e apportare regolazioni reversibili per u n ’ e s p e r i e n z a d i c o n f i g u r a z i o n e p i ù

efficiente e intuitiva Disponibile sia p e r l a v e r s i o n e Compact s i a p e r l a versione Professional

Gli strumenti avanzati di analisi dei dati includono la trasparenza regolabile per le geometrie dei modelli e le isosuperfici, nonché un rendering migliorato delle linee per le linee di flusso

Q u e s t i m i g l i o r a m e n t i c o n s e n t o n o a g l i u t e n t i d ’ i n t e r p r e t a r e m e g l i o i campi di flusso complessi e semplificare le configurazioni

N u o v e f u n z i o n a l i t à d e l f l u s s o d i l avoro:

– P o s i z i o n a m e n t o s e m p l i f i c a t o d e i modelli, utilizzando coordinate relative;

– C l o n a z i o n e d e l l e c o n f i g u r a z i o n i precedenti come modelli per nuove m is ur az ioni, r is par m iando t em po e riducendo gli errori;

– G e s t i o n e a v a n z a t a d e l l e s o n d e e dei dati

P r o C a p 3 . 2 m i g l i o r a l a g e s t i o n e d e i dati con:

– Elenchi delle porte COM attive; – Soglie definite dall’utente sui dati in entrata; – Opzioni avanzate per l’aggiunta di dati ai file memorizzati

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IL SOLUTION PROVIDER

CHE SA DARE VALORE AL CLIENTE

Hexagon Manufacturing Intelligence: da for nitore di prodotti e strumenti a risolutore di problemi

D a a l c u n i a n n i s t i a m o s e g u e n d o c o n

a t t e n z i o n e l o s v i l u p p o d i H e x a g o n

M a n u f a c t u r i n g I n t e l l i g e n c e , i mp e g n a t a i n u n p r o g e t t o e v o l u t i v o c h e ha visto succedersi una serie di significative acquisizioni (184) di società di ogni par te del mondo, sia di software sia di hardware, ciascuna delle quali con una posizione di rilievo nel proprio specifico mercato e con un ’organizzazione commerciale strutturata e consolidata Nello scorso marzo, abbiamo avuto l’occasione d’incontrare a Bolog n a , d u r a n t e l ’ e d i z i o n e 2 0 2 5 d e l l a F i e r a M E C S P E , L u c a R u g g i e ro , Managing Director Sales Italy di Hexagon MI, con il quale proviamo a tracciare un bilancio provvisorio di q u e s t o a m b i z i o s o p r o g e t t o , c h e r a ppresenta ben più di un semplice “rally” di crescita globale, con finalità soprattutto economiche (L. Ruggiero) Esatto, stiamo parland o d i u n p r o g e t t o m o l t o a r t i c o l a t o e complesso, volto a modificare profondamente la nostra realtà, fino a connotarci sempre più come “solution provider”, particolarmente forti nel support a r e l e a z i e n d e c l i e n t i n e l l ’ a u m e n t o dell’efficienza e nella riduzione degli scarti I clienti ci conoscono da sempre come venditori di prodotti e specialisti in ambito di metrologia, ma da tempo stiamo progressivamente rafforzando l a p e r c e z i o n e d e l l a n o s t r a a z i e n d a nell’ambito dell’automazione produttiv a e d e l v a l o r e a g g i u n t o o ff e r t o a l l e aziende manifatturiere impegnate nell ’ i n n o v a z i o n e c o m p e t i t i v a : p e r c h é l a

Qualità della produzione non dipende s o l o d a c i ò c h e p r o d u c i m a d a c o m e questo è stato progettato

Qualche cliente distratto ha recepito questa vostra evoluzione come un deciso cambio di rotta, c h e p o t e v a e v i d e n z i a r e i l p rog r e s s i v o a b b a n d o n o d e l f o c u s

t r a d i z i o n a l e d e l l a H e x a g o n : l a metrologia…

( L . R u g g i e ro ) L a m e t r o l o g i a è d a s e m p r e i l n o s t r o p r i n c i p a l e a m b i t o d i competenza e conoscenza, in cui siamo riconosciuti fra i massimi player a l i v e l l o m o n d i a l e O r a p e r ò s t i a m o diventando molto di più, focalizzando i nostri sforzi sull’ambito produttivo ma senza “tradire” le nostre origini; anzi, facendo leva sui risultati fin qui ottenuti g r a z i e a l l a M e t r o l o g i a ( n o n d i m e n t ichiamo che la quota del nostro fatturato globale derivante dalla Global S, la n o s t r a M a c c h i n a d i M i s u r a a c o o r d in a t e

c a i l 15%) per aggiungere progressivament e q u e l l i r i g u a r d a n t i l a P r o

n e È questo che stiamo cercando di comunicare ora in modo mirato ai nostri client

non lo sanno Uno degli aspetti più critici dei grandi progetti evolutivi risiede nella comunicazione, spesso trascurata per far fronte all’impegno necessar i o a l

n i z z a t i v o , s t r a t e g i c o E i l n o s t r o g r u p p o s t a c e rcando di porvi rimedio in tempi molto rapidi, grazie a una rete di collaborat o r i t e c n i c o - c o m m e r c i a l i f o r m a t i a d hoc, in grado di cogliere in modo preciso le problematiche di specifico interesse del cliente e individuare insieme ai nostri tecnici le possibili soluzioni da perseguire

Q u i n d i a v e t

r a f f o r z a t

e i n t egrato la vostra offer ta tecnolog i c a e m e t o d o l o g i c a , a u m e nt a n d o i l

l l a fornitura con una for te compon e n t e “ c o n s u l e n z i a l e ” , s e c i passa questo termine…?

(L. Ruggiero) Termine molto calzant e , i n v e

mente una caratteristica fondamentale del servizio da noi proposto al cliente in funzione delle sue specifiche esigenz

a m o g l i unici a possedere una tecnologia comp l e t a , t o t a l m e n t e i n t e r c o n n e s s a , c o n o v v i i i n g e

n i d i tempo, e questo rappresenta una fortissima attrattiva per la clientela, come si evince facilmente dalla reazione entusiastica dei clienti che lo hanno appena scoperto direttamente Ma una tecnologia allo stato dell’arte non è suffic i e n t e e , c o m e s e m p r e , l e r i s o r s e umane costituiscono lo “strumento” più formidabile a disposizione per rispondere in tempo reale alle esigenze del c l i e n t e S t i a m o p a r l a n d o d i c i r c a 2.800 ingegneri, presenti nell’organic o d i H e x a g o n M I , n e l c u i D N A a l primo posto c’è l’innovazione, a livello sia software sia hardware

In sintesi, una squadra estremamente competente e multi-specializzata, in grado di tradurre

l e n e c e s s i t à d e l l a c l i e n t e l a i n soluzioni esattamente a misura d ’ a z i e n d a , d o v e l a Q u a l i t à è comunque la caratteristica fondamentale sempre in primo piano.

(L. Ruggiero) O g g i p iù c h e m a i, la qualità costituisce il principale fattore abilitante dell’innovazione in atto nelle aziende manifatturiere di ogni settore, d a l l ’ a u t o m o t i v e a l l a t e l e f o n i a H e x agon MI è totalmente impegnata a fornire alle aziende gli strum enti più innovativi ed evoluti con i quali costruire il p r o p r i o e c o s i s t e m a i n t e r c o n n e s s o , acquisendo, analizzando i dati raccolti ed estrapolando da essi quelli effettiv a m e n t e u t i l i p e r d i s e g n a r e s t r a t e g i e competitive fondate proprio sulla Qualità.

P ro v i a m o a e n t r a r e n e l m e r i t o d e l l a v o s t r a o r g a n i z z a z i o n e e degli strumenti da voi utilizzati, per toccare con mano la vostra realtà operativa… (L. Ruggiero) Parto sicuramente dai s o f t w a r e c h e H e x a g o n h a c r e a t o i n ottica di digitalizzazione e sfruttamento dell’Intelligenza Artificiale nel settor e m a n i f a t t u r i e r o : c o m e P ro P l a n A I , c h e i m p i e g a l ’ i n t e l l i g e n z a a r t i f i c i a l e per ottimizzare il processo produttivo, migliorare la produttività e conservare il know-how aziendale; oppure come la Spatial Intelligence, che utilizza sens o r i d i p r e c i s i o n e , g e m e l l i d i g i t a l i e intelligenza artificiale per rivoluzionare le modalità in cui le aziende ottimizz a n o l a p r o d u z i o n e , a u m e n t a n o l a sostenibilità e rendono più potente la pianificazione strategica. E proseguo con Nexus, una piattaforma di realtà digitale in grado di offrire u n a m b ie n te c o lla b o ra tiv o e d a ta -d riven, che aiuta le aziende manifatturiere a trasformare i loro obiettivi di sostenibilità in azioni concrete, grazie all’utilizzo dei dati Una piattaforma aperta e flessibile, progettata per integrare le fasi di progettazione, produzione e ispezione in modo collaborativo e connesso, creata appositamente per l’ecos i s t e m a m a n i f a t t u r i e r o , i n c l u s i s e t t o r i c o m e l ’ i n d u s t r i a a e r o s p a z i a l e , a u t omobilistica, elettronica e la produzione di beni di consumo. Una piattafor-

ma che collega persone, dati e processi, trasformando radicalmente il modo in cui le aziende affrontano la produzione Grazie all’integrazione di strum e n t i d i s i m u l a z i o n e , m e t r o l o g i a e analisi dati è possibile prevedere e ottimizzare i processi produttivi, simularli virtualm ente e prendere decisioni più informate sin dalle prime fasi di progettazione. Questo approccio innovativo p e r m

s o l uzioni flessibili che rispecchiano la vera natura dei loro processi ingegneristici, consentendo loro di diventare più prod u t t i

n o v a z i o n e e risolvendo problemi per ridurre difetti, costi e tempi di risoluzione, migliorando così la qualità finale del prodotto

Nexus offre ai clienti la libertà di connettere i loro sistemi cloud o on-premise e trasformarli dove necessario, collegando flussi di lavoro o potenziando l e p o p o l a r i a p p l i c a z i o n i d e s k t o p d i H e x a g o n c o m e P C - D M I S , D e s i g n e r o

VGSTUDIO con report cloud o collaborazione 3D Nexus è ideale per lavorare insieme a grandi sistemi aziendali come PLM, ERP o anche QMS e per fornire un’integrazione dei sistemi e una c o l l a b o r a z i o n e n a t u r a l e t r a l e p e r s one

Una piattaforma, dunque, molto potente e dedicata specificamente al mondo della produzione…?

Nexus permette, ad esempio, alle piccole officine di collegare i software trad iz io n a li u tiliz z a ti

t

c l o u d p i ù a v a nzate, migliorando così l’efficienza e la produttività. Inoltre è possibile integrar e f a c i l m e n t e n u o v i s t r u m e n t i s e n z a dover modificare complessi sistemi di gestione del ciclo di vita del prodotto (PLM) già esistenti. Grazie a Nexus, i p r o f e s s i o n i s t i d e l l e a r e e i n g e g n e r i s t ic h e , p r o d u t t i v e e d i c o n t r o l l o q u a l i t à possono connettersi in modo semplice, collaborare e scambiarsi dati in tempo reale, accelerando lo sviluppo di soluz io n i in n o v a tiv e p e r p r o d u r r e b e n i d i a l t a q u a l i t à i n m o d o p i ù e ff i c i e n t e , veloce e sostenibile Sviluppato in coll a b o r a z i o n e c o n M i c r o s o f t e b a s a t o s u l l e p i ù r e c e n t i t e c n o l o g i e c l o u d ,

Certo, e si tratta di un mondo in contin u a e v o l u z i o n e , c h e i m p o n e a l l e aziende intenzionate a restare competit i v e d i a d o t t a r e m e t o d o l o g i e a g i l i , i n grado di consentire loro uno sviluppo di prodotti molto più sostenibile ed effic i e n t e o t t i m i z z a n d o l ’ i n t e r o c i c l o d e l p r o d o t t o : d a l l a p r o g e t t a z i o n e a l l a scelta dei materiali, fino ai prodotti Nexus consente ai team di esplorare e s f r u t t

p r o d o t t i H

unico portale tutto ciò che può servire a i c l i e n t i , d a l s o f t w a r e a l l

mette di accedere facilmente agli strumenti disponibili e di utilizzare risorse utili È anche una cassetta degli attrezzi e uno spazio di lavoro per lo sviluppo di prodotti.

Le soluzioni Nexus integrano le tecnologie Hexagon e quelle dei partner in m o d o s t r a t e g i c o , c o n l ’ o b i e t t i v o d i aumentare la produttività, digitalizzar e i f l u s s i d i l a v o r o e c o i n v o l g e r e g l i utenti nei settori d’ingegneria, produzione, operations e controllo qualità

O b i e t t i v i m o l t o a m b i z i o s i , c h e

n o n p o t r a n n o n o n i n t e r e s s a r e

a d e g u a t a m e n t e i p o t e n z i a l i

u t e n t i , m a a n c h e c o m p l e s s i d a raggiungere…?

( L . R u g g i e ro ) P r o p r i o c o s ì , e n o n abbiamo ancora parlato di Digital Factor y, la recente soluzione di Hexagon MI per la digitalizzazione, che consente ai produttori d’incrementare la produzione e l’efficienza, grazie a replic h e d i g i t a l i , a c c u r a t e e a g g i o r n a t e , delle loro fabbriche Una soluzione in g r a d o d i f a r e r i s p a r m i a r e m i l i o n i d i e u r o a l l ’ a n n o a i p r o d u t t o r i d i t u t t o i l m o n d o , p e r m e t t e n d o l o r o d i r i d u r r e i costi e prevenire errori nella progettazione e nella realizzazione delle fabb r i c h e L a s o l u z i o n e c o n s e n t e d i o t t imizzare i layout e di modificare rapidamente le linee di produzione attuali nonchè di gestire fabbriche future più intelligenti e sostenibili grazie a interf a c c e a p e r t e c h e c o l l e g a n o i g e m e l l i digitali degli asset del reparto produttivo.

Hexagon è dotata di particolare esper i e n z a i n q u e s t ’ a m b i t o , s v i l u p p a t a nella fornitura di sistemi per l’acquisizione e il rilevamento ad alta precision e d e l l a r e a l t à , d i s o f t w a r e a v a n z a t i per visualizzare e simulare in 3D qualsiasi ambiente e di flussi di lavoro coll a b o r a t i v i a d a l t a p r o d u t t i v i t à b a s a t i sul cloud.

Digital Factor y è un ’alternativa modern a a l l a p i a n i f i c a z i o n e t r a d i z i o n a l e d e l l e f a b b r i c h e , c h e c o n s e n t e a i p r od u t t o r i d i a u m e n t a r e n o n s o l o l a p r od u t t i v i t à m a a n c h e l ’ e ff i c i e n z a n e l l e r i s t r u t t u r a z i o n i , p r e v e n e n d o c o s t o s i errori Inoltre essa consente una collab o r a z i o n e p i ù e ff i c i e n t e t r a i t e a m d i produzione e quelli operativi, in quals i a s i p a r t e d e l m o n d o e s s i a b b i a n o sede Il fulcro di questa soluzione è un migliore accesso a dati aggiornati, in ambienti virtuali immersivi che rifletton o f e d e l m e n t e l a r e a l t à , s u p e r a n d o

uno dei principali ostacoli che le iniziative di smart factory si trovano oggi ad affrontare

Digital Factor y si avvale di un portfolio completo di soluzioni HW e SW, inclus a l a n o t a g a m m a d i t e c n o l o g i e p e r

l ’ a c q u i s i z i o n e d e l l a r e a l t à t a r g a t a

H e x a g o n : l o s c a n n e r l a s e r p o r t a t i l e

Leica BLK2GO, il modulo di scansione autonoma Leica BLK ARC per i supporti robotizzati e mobili e gli scanner laser terrestri, come Leica RTC360, che cons e n t o n o a i p r o d u t t o r i d i a c q u i s i r e e o t t e n e r e n u v o l e d i p u n t i d i m e n s i o n a lm e n t e a c c u r a t e d e l l a s u p e r f i c i e d e l l a fa b b r ic a U tiliz z a n d o il p o r tfo lio s o ftw a r e L e i c a C y c l o n e e R e a l i t y C l o u d S t u d i o d i H e x a g o n , a l i m e n t a t o d a ll ’HxDR, i p r o d u t t o r i p o s s o n o c o l l a b or a r e f a c i l m e n t e e d e l a b o r a r e r a p i d amente i dati provenienti da Hexagon o d a l l ’ h a r d w a r e d i s c a n s i o n e p r e f e r i t o dal cliente, per ricreare spazi 3D aggiornati con velocità ed estrema flessib i l i t à H e x a g o n o ff r e f l u s s i d i l a v o r o completi, che permettono ai produttori di trarre il massimo valore, dalla scansione dell’intera fabbrica e dalla conversione d ei d a ti in m od elli 3 D d ettag l i a t i e f u n z i o n a l i , f i n o a l l a g e s t i o n e c e n tr a liz z a ta d e i d a ti n e l c lo u d , s e mplificando la collaborazione tra i membri interni e gli stakeholder esterni, la c o n d i v i s i o n e d i i n f o r m a z i o n i , f e e dback e il processo decisionale Grazie a Digital Factor y, le aziende produttrici saranno in grado di: effettuare tour vir-

tuali per il monitoraggio remoto della f a b b r i c a ; f a r e

r

ne da remoto tra i team e gli stakeholder in qualsiasi momento; pianificare e r im o d u la r e i la y o u t d i fa b b r ic a c o n precisione e dettaglio; acquisire misurazioni precise di una fabbrica, creando un modello digitale esatto e affidabile; aggiornare e installare le attrezzature con semplicità; creare ambienti di test operativi digitali e innovare più r a p i d a m e n t e ; i n s e r i r e e a g g i o r n a r e macchinari.

Digital Factor y, in definitiva, permette di portare il mondo fisico in un accurato ambiente virtuale delle fabbriche ondemand. Collaborando con il proprio team e con i fornitori, è possibile considerare scenari “ipotetici” per progettar e l a y o u t d i i m p i a n t i p i ù e ff i c a c i e supervisionare l’implementazione con p i a n i 3 D i n c o n f u t a b i l i e a c c e s s i b i l i .

Stia m o rend end o la fa b b rica d ig ita le più accessibile e conveniente e siamo ansiosi di verificare come i nostri clienti sfrutteranno tutto questo per crescere e c o m p e t e r e , g r a z i e a f a b b r i c h e p i ù intelligenti

P r i m a d i r i n g r a z i a r l a p e r l a squisita disponibilità e darci appuntamento al prossimo futuro, per un ulteriore punto della situazione, le chiediamo di chiudere con una previsione, questa volt a n o n d i t a g l i o t e c n o l o g i c o /

gestionale/strategico bensì econ o m i c o / c o m m e r c i a l e d i b r e v e periodo…

(L. Ruggiero) Il momento, in generale, non è certamente dei migliori sotto questo profilo: lo dimostrano i costi alle stelle, sia quelli delle materie prime sia quelli riguardanti l’energia, la flessione in atto in alcuni settori (automotive, per primo) e vari altri aspetti negativi emersi da qualche mese a questa parte Noi di Hexagon MI Italy, tuttavia, siamo fiduciosi che i risultati fin qui ottenuti (grazie a una minuziosa progettazione e pianificazione e, soprattutto, a un costante massimo impegno e a ingenti investimenti) si tradurranno presto in una ripartenza del mercato, non solo italiano, e nel rapido ritorno a quel trend di crescita che ci non ci ha mai abbandonato dopo la Pandemia di Covid-19 ed è arrivato addirittura a toccare la doppia cifra

Luca Ruggie-

ro v a n t a o l t r e

2 0 a n n i d i e -

s p e r i e n z a n e l

s e t t o r e s o f t w a -

re, con una forte specializza-

z i o n e n e l l a d i -

g ita liz z a z io n e

d e i p r o c e s s i

p r o d u t t i v i . H a ricoperto ruoli di responsabilità presso aziende leader come Open Mind, Autodesk e DP Technology, consolidando

il suo percorso professionale che lo ha p o r t a t o a r i c o p r i r e l ’ a t t u a l e r u o l o d i Managing Director Sales Italy di Hexag o n M a n u f a c t u r i n g I n t e l l i g e n c e N e l corso della sua carriera, Ruggiero ha guidato strategie di vendita e sviluppo d i s o l u z i o n i i n n o v a t i v e , c o n u n f o c u s p a r t i c o l a r e s u l l ’ i n n o v a z i o n e e l ’ e ff ic i e n z a p r o d u t t i v a G r a z i e a l l a s u a esperienza, ha contribuito in maniera significativa alla trasform azione digit a l e d e l l e a z i e n d e , f a v o r e n d o l ’ a d ozione di tecnologie avanzate che interconnettono hardware e software Quarantotto anni, appassionato di m otors p o r t e t e c n o l o g i a , L u c a h a s a p u t o combinare le sue competenze tecniche c o n u n a v i s i o n e s t r a t e g i c a , p o r t a n d o innovazione nei settori in cui ha operato e diventando un punto di riferimento p e r l a d i g

industriali.

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Misure e Testing: strumenti di crescita e progresso

La cella di carico trazione/compressione low cost 8427 burster è un sensore part i c o l a r m e n t e r o b u s t o , c h e p u ò e s s e r e facilmente integrato in prove di tenuta tra due cavi o catene per misurarne la forza di trazione Il modello standard è p r o v v i s t o d i u n a f i l e t t a t u r a i n t e r n a , c o n s e n t e n d o c o s ì i l c o l l e g a m e n t o a d adattatori, come chiavette. In alternativ a , p o s s o n o e s s e r e f o r n i t i a d a t t a t o r i esterni per un veloce e facile adatattamento a fori filettati, costruiti ad hoc. Il cavo a uscita radiale è estremamente flessibile e disegnato per un ampio raggio di movimento Al fine di raggiunger e i l p i ù a l t o g r a d o d i s t a b i l i t à p e r u n s e n s o r e c o s ì p i c c o l o , r e n d e n d o l o c o s ì a d a t t o n o n s o l o p e r a p p l i c a z i o n i d i laboratorio ma anche per uso industrial e , t u t t e l e p a r t i c h e c o m p o n g o n o l a cella di carico sono saldate nel corpo del sensore, inclusa la boccola guida cavo L’elemento di misura è una membrana perpendicolare all’asse del sensore con un ponte estensimetrico applicato alla superficie interna, che richiede un’alim e n t a z i o n e s t a b i l e c o n u n v a l o r e d i sensibilità di 1 mV/V.

L a m e m o r i a e l e t t r o n i c a T E D S ( b

di calibrazione, Amplificatori/Condizionatori di segnali, Controllori x/y, ecc

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LA QUALITÀ DOMINA… ANCHE IN FIERA!

Control e MECSPE 2025: il bilancio a caldo di un espositore “speciale”!

La primavera è tradizionalmente periodo di fiere di ogni tipologia merceologica e target visitatori, a livello nazionale e internazionale, in profonda e continua evoluzione, che impongono scelte ponderate in funzione delle specifiche necessità e strategie delle singole aziende. A marzo si è tenuta MECSPE 2025 a Bologna, manifestazione che negli ultimi anni ha compattato diverse fiere molto specialistiche ma di por tata piuttosto contenuta in una sola grande manifestazione, di tipo più generalistico ma con possibilità per il visitatore di effettuare ricerche sufficientemente evolute di tecnologie e ser vizi innovativi d’interesse per l’industria e non solo A inizio maggio, infine, si è svolta CONTROL 2025 a Stoccarda, in Germania, la manifestazione europea più importante in assoluto per il Testing & Measurement, biennale specialistica ma di taglio molto internazionale Abbiamo oggi l’opportunità di conoscere più da vicino queste Fiere e le loro specifiche peculiarità direttamente dal Responsabile Commerciale di una delle società inserzioniste di TUTTO MISURE, ormai familiare ai nostri lettori: Andrea Tamburini, della TAMBURINI srl di Mazzano (BS), società che da anni progetta e costruisce calibri, utensili e sistemi di misura per lavorazioni meccaniche di precisione nel settore aerospaziale, automotive, medicale, per i sistemi di difesa e armeria, per il mondo della rubinetteria e delle valvole

Avete ripreso, dunque, a esporre le vostre più recenti novità di p ro d o t t o e s e r v i z i o n e l l e f i e r e , dopo diversi anni: quali sono le vostre sensazioni a caldo…?

(A. Tamburini) Sì, siamo freschi reduci dalla CONTROL e prima ancora dalla MECSPE, quindi dalle nostre prime due esperienze come espositori fieristici post-Pandemia di Covid-19, dopo circa sei anni di assenza forzata: un buon motivo per avvicinarci a queste manifestazioni pieni di aspettative e speranze

particolari rispetto alle esperienze svolte nel passato La mia prima sensazione è quella di avere pienamente recuperato il contatto con un mondo che, con tutti i suoi pregi e difetti, rappresenta un importante anello di contatto con aziende e mercati che meritano di essere sviluppati e consolidati. Una differenza fondamentale tra le due manifestazioni è facilmente riscontrabile, se analizziamo la tipologia di visitatori giunti al nostro stand durante ciascuna manifestazione: nella CONTROL, soprattutto potenziali distributori, rappresentanti, partner commerciali (stranieri, principalmente europei, ma anche di svariati altri Paesi di tutto il mondo) interessati e disponibili a vendere i nostri prodotti nel proprio mercato, che vorrebbero integrare la propria gamma di prodotti con quelli da noi presentati in fiera; nella MECSPE, visitatori soprattutto italiani, prevalentemente utilizzatori finali, parecchi di loro già nostri clienti E devo dire che questo aspetto della nostra presenza a Bologna non è assolutamente trascurabile, se pensiamo all’importanza, e ai costi collegati, di un periodico contatto “fisico”

con la nostra clientela. In sostanza, meno clienti diretti m a più potenziali partner c o mm e r c i a l i a l l a C O N T R O L , p i ù clienti acquisiti e potenziali alla MECSPE. In generale, i v i s i t a t o r i s o n o c a p i t a t i “ p e r c a s o ” a l vostro stand…?

(A. Tamburini) In entrambe le manifestazioni la quasi totalità dei visitatori è arrivata al nostro stand in modo non casuale, evidentemente già informata della nostra presenza e dei prodotti e servizi d’interesse che avrebbe potuto trovare, soprattutto a fronte di ricerche preliminari compiute sul catalogo espositori della Fiera e approfondite sul nostro sito web In questo caso, il motivo della loro visita non ha riguardato i prodotti standard, quelli per cui evidentemente i produttori cinesi e quelli di molti Paesi emergenti (parecchi dei quali anch’essi espositori di CONTROL 2025) la fanno da padroni, bensì i prodotti speciali, quelli di elevata qualità e know-how, affiancati da servizi di qualità strettamente collegati Il cliente europeo, se posso semplificare al massimo la mia impressione, vuole essenzialmente la Qualità e questo indirizza già in senso positivo una ricerca di potenziali fornitori non prioritariamente basata sul prezzo competitivo del prodotto. Per la verità, devo riconoscere che un piccolo numero di visitatori erano in cerca dello

“standard di qualità”, quindi di un prodotto standardizzato realizzato ad alti livelli di qualità, perché il cliente europeo vuole essenzialmente la Qualità! Poi ci sono state alcune richieste specifiche, come quella del visitatore appartenente a una multinazionale straniera, che mi ha proposto di entrare direttamente in contatto con la loro filiale italiana per assisterli nella fornitura di strumenti e nella taratura periodica, servizio per noi dal grande valore aggiunto Insomma, siete approdati nelle fiere giuste al momento giusto…!? (A. Tamburini) Ci siamo trovati, al momento giusto nella fiera giusta, in funzione delle nostre esigenze e strategie commerciali/promozionali, che prevedono un ’espansione mirata su nuovi mercati, dove la Qualità rappresenta la caratteristica più importante per poter ambire a entrare con successo fra i fornitori maggiormente riconosciuti MECSPE 2025, come si diceva, è una fiera meno internazionale e mix ideale di diverse piccole fiere specializzate, troppo piccole per poter sopravvivere da sole, alla quale abbiamo par tecipato con l’aspettativa d’incontrare potenziali clienti, senza trascurare l’oppor tunità d’incontrare in pochi gior ni parecchi clienti italiani già acquisiti, presenti in Fiera per individuare altre soluzioni non prettamente metrologiche ma legate alla produzione, alla meccanica, a finiture e trattamenti, ecc Una fiera popolata

essenzialmente di “utilizzatori”, al contrario della CONTROL, una cui caratteristica impor tante per l’espositore è proprio quella di favorire l’incontro con potenziali partner commerciali presenti nei mercati di altri Paesi. In entrambe le fiere, abbiamo potuto notare come l’offerta di ser vizi collaterali di elevato contenuto e ufficialità, come la taratura accreditata o come la formazione (Tamburini Academy), rappresentino un’impor tante motivo di attrazione per il potenziale cliente nei confronti del possibile nuovo fornitore.

Cosa ha attratto par ticolarmente il visitatore al vostro stand?

(A. Tamburini) Sia al CONTROL sia al MECSPE, abbiamo riscontrato come i visitatori arrivassero “preparati” al nostro stand, quindi non si fossero imbattuti per caso nella nostra postazione passeggiando per i corridoi della Fiera ma ci avessero già individuati e analizzati preliminarmente: si trattava soprattutto di potenziali clienti, già in possesso di sufficienti informazioni relative a precise soluzioni o prodotti di nostra competenza. Nello specifico, sicuramente alcuni prodotti speciali, che non troveranno mai presso le grandi aziende asiatiche, più focalizzate sul prezzo che sulla qualità, come dicevamo in precedenza; ad esempio, un visitatore che cercava anelli filettati, sia standard che speciali, ed è stato indirizzato direttamente dal catalogo della Fiera al nostro stand! Tenden-

zialmente, questa tipologia di visitatori viene a cercare ciò che gli altri non fanno (lo “speciale”) e quello che i grandi non hanno a catalogo La richiesta è generalmente più orientata a trovare un partner piuttosto che un semplice for nitore, e questo equivale a un’implicita conferma che investire nella qualità, nei ser vizi accreditati, nella for mazione, nella manutenzione e assistenza e in altri aspetti più organizzativi e non meramente legati al prodotto, paga abbastanza a livello di sviluppo commerciale A ulteriore conferma della validità di questi concetti, va sottolineata l’assenza fra gli espositori sia del CONTROL sia del MECSPE di qualsiasi “cantinaro” privo di riconoscimenti ufficiali delle proprie capacità professionali e delle caratteristiche di qualità dei propri prodottiRiteniamo dalle sue risposte che nei prossimi anni potrete ripetere l’esperienza fieristica, giusto…? (A. Tamburini) Cer to, magari estendendo la lista delle fiere con un paio di altre manifestazioni a carattere più regionale e alternandole per non superare le due presenze fieristiche all’anno. Non rientrano in questo “tetto massimo” le sponsorizzazioni, in particolare quella legata al FORUM DELLE MISURE, l’unica Mostra Congresso annuale (sempre più aperta alle aziende manifatturiere) itinerante in Italia espressamente dedicata a Misure & Testing, che quest’anno si svolgerà a Napoli il 1011 settembre p.v, presso la prestigiosa sede dell’Università Federico II. Una manifestazione che favorisce occasioni di confronto e trasferimento tecnologico fra Ricerca e Industria, dove i fornitori di qualità possono trovare potenziali clienti e partner con i quali avviare nuovi progetti d’Innovazione Competitiva A tale proposito, invito tutti i lettori appartenenti ad aziende manifatturiere di ogni settore a richiedere la propria iscrizione gratuita alle Sessioni Tutorial Industria, previste per tutta la prima giornata del Forum 2025 (mercoledì 10 settembre p.v.), all’indirizzo di posta elettronica redazione@tuttomisure.or g, indicando nell’oggetto “Iscrizione alle Sessioni Tutorial del 10/9 a Napoli, offerta da TAMBURINI srl”-

INNOVATIVO SISTEMA DI PROBING PER GLI OSCILLOSCOPI

R&S RT-ZISO: misure precisissime su segnali con veloci commutazioni, in applicazioni con presenza di elevate tensioni e correnti

In occasione della fiera P C IM E u ro p e International Exhibition and Conference di Norimberga, Rohde & Schwarz ha presentato, in anteprima, il suo sistema di sonde isolate di nuova generazione R&S RT-ZISO, con il quale vengono stabiliti nuovi standard nella tecnologia delle sonde isolate, offrendo una precisione, sensibilità, gamma dinamica e larghezza di banda senza precedenti per le applicazioni di potenza che utilizzano i semiconduttori di nuova generazione in carburo di silicio (SiC) e nitruro di gallio (GaN)

Il sistema di sonde R&S RT-ZISO permette di effettuare misure differenziali precise inferiore a ±3 000 V, sovrapposte a tensioni di riferimento di ±60 kV con un tempo di salita fino a <450 ps sopprimendo i segnali veloci di modo comune che possono distorcere e inter ferire con le misure La sua architettura power-overfiber isola galvanicamente il dispositivo in prova (DUT) dal set-up di misura, garantendo un rapporto di reiezione di modo comune (CMRR) molto più elevato rispetto alle sonde differenziali convenzionali Le sue caratteristiche principali includono: l Larghezza di banda da 100 MHz a 1 GHz (upgradabile); l CMRR di 145 dB in bassa frequenza e maggiore di 90 dB a 1 GHz; l Range d’ingresso e offset di ±3.000 V; l Range di modo comune di ±60 kV; l Sensibilità d’ingresso di ±10 mV Il nuovo sistema di sonde isolate è l’aggiunta ideale al por tafoglio di oscillo-

scopi Rohde & Schwarz: il sistema completo compensa le derive termiche e rettifica gli errori di guadagno, consentendo un ’elevata fedeltà del segnale O 5, MXO 5C: la sonda isolata consente di effettuare misure con elevata velocità di acquisizione dei dati, sia nel dominio del tempo sia in quello della frequenza, grazie alla funzione di accelerazione hardware integrata in questi oscilloscopi. In combinazione con gli oscilloscopi R&S RTO6, è possibile utilizzare le sonde isolate per effettuare analisi complesse che sfruttano le elevate prestazioni e le capacità di misura avanzate di questa soluzione. L’utilizzo del sistema di sonde R&S RT-ZISO è particolarmente interessante in un ’ampia

gamma di applicazioni, tra cui l’analisi della commutazione di convertitori di potenza con dispositivi WBG (wide bandgap), test a doppio impulso, misure flottanti, misure shunt, progettazione d’inverter e analisi di azionamenti Il sistema di sonde isolato viene fornito con una serie di punte per affrontare le diverse esigenze di misura, tra cui il connettore coassiale miniaturizzato (MMCX), i pin quadrati con passo 2,54 mm, i pin quadrati con passo 5,08 mm e il probe passivo isolato Tutti i connettori sono classificati per tensioni CAT III fino a 1 000 V L’uso di lunghi cavi flessibili consente di raggiungere coi puntali il punto di misura

da varie angolazioni senza ulteriori sollecitazioni meccaniche Oltre al nuovo sistema di sonde, Rohde & Schwarz ha presentato anche un nuovo tipo di sonda passiva con connettore MMCX: il modello R&S RT-ZPMMCX, che suppor ta una larghezza di banda di oltre 700 MHz con tensioni d’ingresso di ±60 V CC e 30 V (RMS), rendendolo il complemento ideale del sistema di sonde isolato R&S RT-ZISO per effettuare le misure sui gate dei transistor utilizzati nel ramo low-side dei circuiti a ponte. La sonda MMCX ha un carico capacitivo molto basso, <4 pF, che contribuisce a garantire la migliore integrità del segnale per preser vare la forma d’onda di commutazione e la temporizzazione.

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Schema di utilizzo della sonda RT-ZISO con DUT
Sonda R&S RT-ZISO con oscilloscopio R&S MXO5

MONITORAGGIO

ACUSTICO “TUTTO IN UNO E LOW COST”

La prima centralina per monitoraggio acustico al mondo omologata in Classe 1, con microfono MEMS

Nel m ar zo 2022, l ’ ent e di accr edit amento tedesco Physikalisch-Technische Bundesanstalt (PTB) per la prima volta al mondo ha concesso l’omologazione a u n a c e n t r a l i n a d i m o n i t o r a g g i o d e l rumore con microfono MEMS Si tratta d e l l a S V 3 0 7 A S VA N T E K , c h e h a ricevuto il cer tificato di conformità alla Classe 1 specificato dalla nor ma IEC 61672:2013 La nuova centralina “all in one ” , che rappresenta un’impor tant e s v o l t a n e l l a s t o r i a d e i m i c r o f o n i MEMS e, più in generale, nel monitoraggio del rumore ambientale, è composta da un fonometro in Classe 1 con microfono MEMS (“sistema brevettato” e d o t a t o d i g a r a n z i a a v i t a ) , u n modem per la comunicazione wireless via rete 4G e una batteria ricaricabile, integrati in un alloggiamento rimovibile, impermeabile e in materiale rinforzato che protegge il sistema da condiz i o n i m e t e o r o l o g i c h e e s t r e m e , s o d d is f a c e n d o p i e n a m e n t e i r e q u i s i t i d e l l a Classe 1.

La comunicazione 4G fornisce un velo-

ce trasferimento dei dati al PC, tramite Internet Lo schermo controvento incluso è altamente efficiente nella riduzione del rumore del vento, anche a elevat e v e l o c i t à . I c o m p o n e n t i a g g i u n t i v i hardware per il monitoraggio ambientale includono un array multi-microfono “brevettato” all’inter no di un alloggiamento per microfono da ½ pollice, che rende possibile effettuare un cont r o l l o d i n a m i c o d e l s i s t e m a i n m o d o continuo, sulla base del segnale acustico reale misurato Nel caso in cui i livelli misurati dal microfono di riferimento e dai microfoni di misurazione differiscano oltre una deter minata soglia, il controllo del sistema SV 307A fa scatt a r e u n a l l a r m e I n o l t r e l a s o r g e n t e s o n o r a i n c o r p o r a t a , c h e p r o d u c e i l livello di circa 100 dBA a 1 kHz, può essere utilizzata per controlli di sistema

a u t o m a t i z z a t i o m a n u a l i I n o p z i o n e ,

l a c e n t r a l i n a p u ò e s e g u i r e i n t e m p o reale l’analisi di frequenza in 1/3 d ’ o t t a v a e s a l v a r n e l e t i m e h i s t o r y per ogni banda Essa può anche regi-

s t r a r e i l s e g n a l e a u d i o n e i f i l e WAV E , p e r i l r i c o n o s c i m e n t o d e l l e fonti di rumore e la post elaborazione

t r a m i t e i l s o l f t w a r e “ S v a n P C + + ” i n

d o t a z i o n e ; q u e s t ’ u l t i m o , i n v e r s i o n e per PC, suppor ta anche le funzioni di scarico dati, il ricalcolo del LEQ (livello

s o n o r o e q u i v a l e n t e ) , l a c r e a z i o n e d i configurazioni di misurazione, la pre-

s e n t a z i o n e d e i r i s u l t a t i d i m i s u r a i n

f o r m a g r a f i c a e t a b e l l a r e e l ’ e s p o r t azione di tutti i dati su un foglio di calcolo o di testo

Con la centralina SV 307A tutti i dati di misura vengono salvati in memoria in una micro-SD da 32 GB, espandibile f i n o a 1 2 8 G B I l s i s t e m a è a p p o s i t amente progettato per una facile installazione: SV 307A è piccola, leggera, p a r t i c o l a r m e n t e s n e l l a e f a c i l e d a i nstallare (anche da par te di una singola persona), è dotata di una batteria intern a r i c a r i c a b i l e a g l i i o n i d i l i t i o , p u ò i n t e r f a c c i a r s i c o n p a n n e l l i s o l a r i e / o batterie supplementari e include un alimentatore di rete IP67, per caricare la batteria interna e alimentare la centralina.

I l s i s t e m a è p i e n a m e n t e c o m p a t i b i l e con SvanNET, il nuovo “cloud” server di Svantek che suppor ta la connessione remota tra PC e SV 307A. Il servizio base di SvanNET consente l’utilizzo di tutti i tipi di schede SIM, indipend e n t e m e n t e d a l t i p o d i I P ( p u b b l i c o o privato, dinamico o statico) La conness i o n e t r a m i t e S v a n N E T c o n s e n t e a g l i utenti, anche attraverso cellulare o tablet, di avviare/sospendere le misure, visualizzare i risultati delle misurazioni in tempo reale, scaricare i file sul proprio dispositivo e configurare la centralina.

L ’ a c c o u n t o p z i o n a l e A D ( A u t o m a t i c

D o w n l o a d ) o f f r e i n o l t r e i l c o n t r o l l o automatico (compreso il download dei file di misura) delle centraline, la condivisione dei dati con altri utenti di SvanNET e l’anteprima dei dati di misura in un sito Web personalizzato, con access o p u b b l i c o o r i s e r v a t o ( p r o t e t t o d a password).

I l s i t o w e b d i a n t e p r i m

i n f i n i t e c o n f i g u r a z i o n i e m o d e l l i , p u ò essere personalizzato con un logo e il n o m e d e l s i n g o l o p r o g e t t o e , i n f i n e , e s p o r t a t o c r e a n d o u n r e p o r t Wo r d o PDF con un semplice click La funzionalità di repor t include anche la possibilit à d ’ i m p o s t a r e r e p o r t d a i n v i a r e v i a p o s t a e l e t t r o n i c a a p i ù d e s t i n a t a r i , secondo con tempistiche appositamente selezionate

CLICCA QUI per ulteriori approfondimenti.

AEROSPACE: ALLEGGERIMENTO

PESO DEL 75%

Hexagon e Nikon SLM collaborano alla realizzazione del prototipo di separatore aria-carburante AM A330

La divisione Manufacturing Intelligence di Hexagon e Nikon SLM hanno col-

l a b o r a t o a l l a r i p r o g e t t a z i o n e d i u n componente di grandi dimensioni del s is t em a di al im ent azione deg l i aer ei, s f r u t t a n d o t u t t e l e p o t e n z i a l i t à d e l l a produzione additiva. Grazie alla suite Hexagon Design for Additive Man u f a c t u r i n g ( D f A M ) , b a s a t a s u l l a s i m u l a z i o n e e a l l a t e c n o l o g i a d i produzione additiva in metallo m u l t i - l a s e r d i N i k o n S L M , è s t a t o possibile ottenere una significativa riduzione del peso, consolidamento dei com ponent i e t ol l er anze g eom et r iche estremamente precise.

Airbus Operations ha collaborato c o n i d u e p a r t n e r p e r r i p r o g e t t a r e i l separatore aria-carburante, un componente essenziale per alimentare l’Unità di Potenza Ausiliaria (APU) dell’Airbus

A330

Grazie alla combinazione del software avanzato di Hexagon e della tecnologia di produzione additiva di Nikon

SLM è stato possibile realizzare un prototipo semplificato e più efficiente con una riduzione del peso del 75%, passando da 35 kg a meno di 8,8 kg Tale innovazione apre nuove strade all’utilizzo della produzione additiva e della progettazione basata sulla simulazione nell’industria aerospaziale

Il separatore aria-carburante è un componente complesso e di grandi dimensioni, che rimuove l’aria dal sistema di alimentazione a carburante dell’APU, garantendo che quest’ultimo possa alimentare i sistemi essenziali dell’aeromobile quando i motori principali sono s p e n t i . I l c o m p o n e n t e t r a d i z i o n a l e è composto da oltre 30 par ti, che richied o n o s a l d a t u r a e a s s e m b l a g g i o m an u a l i Q u e s t o p r o c e s s o è l a b o r i o s o e l i m i t a l e p o s s i b i l i t à d i m i g l i o r a m e n t o del design.

Airbus Operations e Nikon SLM hanno a v v i a t o u n o s t u d i o p e r o t t i m i z z a r e l a produzione e le prestazioni del separatore d’aria, creando un processo innov a t i v o c h e u t i l i z z a i l s i s t e m a N X G X I I 600 di Nikon SLM (una stampante 3D multi-laser per grandi formati), che ha per messo di semplificare la produzione, r idur r e i t em pi di cons eg na e ot t imizzare l’installazione.

La riprogettazione basata sulla simulazione per una maggiore liber tà creativa

Il team si è rivolto a Hexagon per riprog e t t a r e i l c o m p o n e n t e , u t i l i z z a n d o i l w o r k f l o w D e s i g n f o r A d d i t i v e M a n ufacturing (DfAM) per ottimizzare il sistema avanzato di stampa 3D. Grazie

al software MSC Apex Generative Design di Hexagon, sono state consolidate 30 par ti in un unico componente leggero, rispettando tutti gli standard strutturali e prestazionali richiesti. Gli strumenti di simulazione Simufact di Hexagon sono stati poi impiegati per ottimizzare il processo di stampa e preved e r e e v e n t u a l i d e f o r m a z i o n i , g a r a ntendo tolleranze geometriche precise. Le tolleranze globali sono state mantenute entro ±5 mm mentre quelle delle super fici funzionali critiche sono state raffinate fino a ±0,5 mm, assicurando u n a p e r f e t t a i n t e g r a z i o n e c o n i l s i s t ema di alimentazione dell’aereo

La produzione avanzata promuove l’innovazione sostenibile

L a r i d u z i o n e d e l p e s o d e l l a p a r t e , l a diminuzione dei tempi di produzione e l’aumento dell’efficienza ottenuti attraverso il processo di produzione, contribuiscono a un minore consumo di carburante

La collaborazione tra questi leader di settore ha permesso di semplificare la produzione, migliorare le prestazioni e stabilire nuovi standard in termini di efficienza

Q u e s t o p r o g e t t o è l a d i m o s t r a z i o n e d e l l a p o t e n t e c o m b i n a z i o n e t r a p r od u z i o n e a d d i t i v a e p r o g e t t a z i o n e basata sulla simulazione, e per metterà ad Airbus di estendere l’utilizzo di q u e s t e t e c n o l o g i e n e i f u t u r i p r o g e t t i aeronautici

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per visionare il case study e il relativo video.

NUOVI TESTER DI CRIMPATURA DEI FILI PER MISURE DI FORZA

M a r k - 1 0 ( d i s t r i b u i t a i n i t a l i a d a LUCHSINGER srl di Curno – BG) amplia la sua gamma con i nuovi tester di crimpatura WT-205 e WT-205M, progettati per garantire un controllo ancor a p i ù p r e c i s o e a f f i d a b i l e d e l l a r e s istenza a trazione dei cablaggi

I d e a l i p e r l a v e r i f i c a d i c r i m p a t u r e i n ambito produttivo e di controllo qualità, questi strumenti offrono misurazioni accurate ed efficienti.

Il tester manuale W T-2 0 5 consente di applicare una forza fino a 1 000 N, tramite una leva ergonomica che garantisce comfort e controllo durante l’uso. Dotato di display LCD retroilluminato, il WT-205 mostra in tempo reale la forza applicata, il valore di picco, l’unità di misura e gli indicatori di superamento o fallimento del test. I dati raccolti possono essere trasferiti tramite USB, RS-232, uscita Mitutoyo o analogica Il dispositivo è in grado di memorizzare fino a 1.000 letture, calcolare automaticamente valori statistici, in caso di rottura del campione, registrare e trasmettere il valore di picco, azzerandosi poi in automatico per il test successivo.

A c o m p l e t a r e l a g a m m a , i l m o d e l l o m o t o r i z z a t o W T- 2 0 5 M d i M a r k - 1 0 rappresenta una soluzione precisa ed e f f i c i e n t e p e r i l t e s t d i c r i m p a t u r a d e i cavi fino a 200 lbF (1 kN).

Por tatile e configurabile secondo le esigenze dell’utente, è dotato di un termin a l e d i f i s s a g g i o r e g o l a b i l e p e r c a v i fino a AWG 3 (0,25 pollici / 6,3 mm) e d i u n a p i n z a a c u n e o a u t o s e r r a n t e

che assicura un bloccaggio stabile dell’estremità libera del cavo

Per una maggiore versatilità, sono di-

s p o n i b i l i i m p u g n a t u r e o p z i o n a l i e i n -

tercambiabili, adatte a un ’ampia gamma di materiali e configurazioni

Il WT-205M consente di memorizzare fino a 2.000 letture ciascuna con data, ora, e calcola automaticamente le statistiche dei test

I dati possono essere trasferiti in modo semplice a PC o sistemi esterni tramite USB, RS-232, Mitutoyo o uscita analogica

I n c l u s o c o n i l d i s p o s i t i v o , i l s o f t w a r e MESUR® Lite consente un ’acquisizione dati immediata e intuitiva.

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MISURA DEFORMAZIONE SUI PCBA

La misura della deformazione sui PCBA (Printed Circuit Board Assembly) è un aspetto cruciale nella produzione, collaudo e controllo qualità dei circuiti stampati, importante per garantire l’affidabilità, la sicurezza e la longevità dei dispositivi elettronici L e d e f o r m a z i o n i m e c c a n iche, se non monitorate correttamente, possono compromettere le prestazioni e la funzionalità dei componenti elett r o n i c i , r i d u c e n d o l a d u r a t a e a u m e ntando il rischio di guasti Per questo ambito applicativo, l’estens i m e t ro G 1 3 5 0 s i d i m o s t r a p a r t i c o l a rm e n t e a d a t t o p e r m i s u r a r e c o n p r e c isione le deformazioni sui PCBA e prevenire possibili rotture o danni strutturali. Questo strumento è ideale per PCBA ad alta densità, può essere facilmente montato intorno ai BGA (Ball Grid Array) insieme a chip più piccoli e sopra ai componenti più critici. Grazie alla sua versatilità, il G1350 è in grado di adattarsi a diverse configurazioni e garantire misurazioni affidabili anche in ambienti complessi e altamente tecnologici. Inoltre, l’utilizzo dell’estensimetro G1350 è cruciale per assicurarsi che i parametri di deformazione rientrino nei limiti imposti dalle normative di sicurezza, contribuendo così a garantire che i dispositivi elettronici rispettino gli standard di qualità e sicurezza richiesti

Per chi fosse interessato ad approfondire il mondo estensimetrico, Luchsinger organizza corsi di estensimetria, dedicati a ingegneri e tecnici coinvolti nella scelta degli estensimetri da applicare, e nella misurazione

Si tratta di corsi che abbinano alla teoria lo svolgimento di applicazioni estensimetriche, e sono idonei alla preparazione e all’ammissione agli esami di livello 1 e 2 per la qualificazione e certificazione del personale addetto alle prove non distruttive, metodo ST, in conformità alla norma ISO 9712:2012

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INNOVARE IL CONTROLLO QUALITÀ NEL SETTORE AEROSPAZIALE CON NUOVE SOLUZIONI METROLOGICHE

Le sfide vinte da GKN

Aerospace con il suppor to della tecnologia di misura 3D di Creafor m

G K N A e ro s p a c e D e u t s c h l a n d GmbH è un fornitore globale di primo livello di strutture per cellule e motori, car r el l i di at t er r ag g io, s is t em i d’ int erc o n n e s s i o n e e l e t t r i c a , t r a s p a r e n z e e ser vizi aftermarket.

Con oltre 38 stabilimenti di produzione in 12 Paesi e 17 000 dipendenti in tutto il mondo, l’azienda investe contin u a m e n t e i n r i c e r c a e s v i l u p p o p e r migliorare le prestazioni, l’efficienza e la sicurezza dei velivoli e per plasmare il futuro dell’industria aerospaziale

GKN Aerospace migliora le prestazioni di oltre 100.000 voli al giorno.

L’impatto dei metodi di misura 3D tradizionali

Il team di metrologia di GKN Aerospace ha dovuto affrontare sfide impor tanti nei suoi flussi di lavoro d’ispezione dei pezzi In primo luogo, i tradizionali s i s t e m i c o n t a s t a t o r e f o r n i v a n o s o l o valutazioni selettive, che spesso risultav a n o i n s u f f i c i e n t i p e r c o n t r o l l i d e t t ag l i a t i d i s u p e r f i c i c o m p l e s s e a f o r m a libera

Inoltre, la necessità di informazioni più complete sulle attrezzature e sui componenti di produzione era fondamentale per mantenere elevati standard di qualità e facilitare un rapido processo decisionale. Pur troppo, i metodi di misura 3D convenzionali non erano più sufficienti per tenere il passo con pezzi

s e m p r e p i ù i n t r i c a t i e d i d i m e n s i o n i diverse e con l’aumento della domanda dei clienti.

I l t e a m h a q u i n d i d e c i s o d ’ i n v e s t i r e i n

u n a n u o v a s o l u z i o n e m e t r o l o g i c a p e r

s u p e r a r e q u e s t e s f i d e G K N A e r o s p a -

c e a v e v a d i v e r s i c r i t e r i : “ C e r c a v a m o

u n a s o l u z i o n e m e t r o l o g i c a c h e a v e s -

s e u n a l t o g r a d o d i a c c u r a t e z z a e c h e

f o s s e i n g r a d o d i f o r n i r e m o l t i d a t i i n

t e m p i m o l t o b r e v i , i n d i p e n d e n t e m e n -

t e d a l l e d i m e n s i o n i d e l p e z z o D o v e -

v a e s s e r e p o r t a t i l e e r a p i d a m e n t e

p r o n t a p e r l ’ u s o C o m p a t i b i l e c o n i l

s o f t w a r e i n t e r n o , v o l e v a m o c h e l a s o -

l u z i o n e o f f r i s s e f u n z i o n a l i t à d i t a s t a -

t u r a ” , h a s p i e g a t o A n d r e a s H e r k -

n e r , S i t e Q u a l i t y M a n a g e r d i G K N

A e r o s p a c e .

M e t r a S C A N 3 D : L ’ a v v i o d i u n a n u o v a e r a n e l l a q u a l i t à d e l l e ispezioni

Per affrontare queste sfide, GKN Aero-

s p a c e h a a d o t t a t o l a t e c n o l o g i a d i misura 3D di Creaform, in par ticolare

l o s c a n n e r C M M o t t i c o M e t r a S C A N

3 D e i l s o f t w a r e d i s c a n s i o n e 3 D

VXelements.

O l t r e a l l a c o m p r o v a t a c a p a c i t à d i

I l M e t r a S C A N 3 D è s t a t o u t i l i z z a t o

p r i n c i p a l m e n t e p e r i s p e z i o n a r e l e a ttrezzature di produzione, consentendo controlli regolari e risposte rapide a tutti i problemi di qualità

I s e r v i z i d i f o r m a z i o n e d i C r e a f o r m hanno garantito che tutti gli utenti chiave potessero utilizzare lo scanner 3D in m o d o e f f i c a c e , c o n u n m i n i m o d i o nboarding

“ A b b i a m o a p p r e z z a t o s o p r a t t u t t o i l

s u p p o r t o c o n t i n u o , p r o n t a m e n t e d i -

s p o n i b i l e p e r q u a l s i a s i d o m a n d a s p e -

c i f i c a c h e a b b i a m o a v u t o p r i m a e

d o p o l ’ i m p l e m e n t a z i o n e ” , ha aggiunto Herkner

ROI tangibile grazie

MetraSCAN 3D di misurare un ’ amp i a v a r i e t à d i d i m e n s i o n i e f o r m e d i componenti a velocità molto elevate, il team è rimasto colpito dall’accuratezza e dalla facilità d’uso dello scanner 3D “L’implementazione di MetraSCAN è a v v e n u t a s e n z a p r o b l e m i I l t e a m d i metrologia è stato in grado d’integrare i m m e d i a t a m e n t e i l s i s t e m a n e l n o s t r o flusso di lavoro, con il minimo di formazione possibile” ha affermato Herkner.

a un investimento intelligente in una soluzione metrologica

L ’ i n t r o d u z i o n e d e l

MetraSCAN 3D di Creaf o r m h a a p p o r t a t o m ig l i o r a m e n t i s i g n i f i c a t i v i a i p r o c e s s i d i c o n t r o l l o q u a l i t à d i G K N A e r ospace.

L a c a p a c i t à d i o t t e n e r e rapidamente un ’acquisizione di dati di alta qualità in tempi molto brevi e il rapido confronto con i m o d e l l i 3 D h a n n o p e rmesso di effettuare ispezioni più frequenti Graz i e a l r i l e v a m e n t o p i ù t e m p e s t i v o d e l l e d e v i azioni e all’analisi semplic e e a f f i d a b i l e d e i g u asti, il team d’ispezione è stato in grado di affrontare in modo proattivo i problemi di qualità Un progetto d’ispezione specifico prevedeva l’us o d i M e t r a S C A N p e r controllare le dimensioni d e i p e z z i a p r e s s i o n e , che sono soggetti a caric h i e l e v a t i e r i c h i e d o n o valutazioni regolari.

Figura 1 – Un membro del team di GKN Aerospace usa il MetraSCAN 3D per scansionare un pezzo aerospaziale

L a c a p a c i t à d i e s e g u i r e m i s u r a z i o n i rapide e dettagliate ha garantito che i pezzi soddisfacessero i severi requisiti richiesti dal cliente per assicurare sicurezza e affidabilità complessive.

Migliori strumenti d’ispezione por tano a una migliore qualità dei componenti “ G r a z i e a l M e t r a S C A N 3 D d i C r e af o r m , a b b i a m o r a g g i u n t o u n n u o v o livello di controllo della qualità L’accuratezza, la velocità e la facilità d’uso della tecnologia ci hanno permesso di eseg uire va luta zioni p iù d etta g lia te e di rispondere rapidamente a qualsiasi p r o b l e m a

migliorato la nostra efficienza operativ

spaziali della massima qualità. Siamo e

ottenuti”

Figura 2 – MetraSCAN 3D aiuta i team d’ispezione a generare rapidamente scansioni 3D accurate di componenti aerospaziali
Figura 3 – Lo scanner CMM ottico MetraSCAN 3D si integra per fettamente

TARATURA ACCREDITATA: È SEMPRE NECESSARIA?

di Christian V illar Lopez

Direttore Tecnico (Trescal Italia) –christian.villar@trescal.com

Nel mio ruolo di direttore tecnico, una domanda ricorre spesso: “Un certificato di taratura, rilasciato da un laboratorio accreditato ISO/IEC 17025, è sempre accettabile?” La risposta, sorprendentemente per molti, è: non sempre Un certificato di taratura, anche se rilasciato da un laboratorio accreditato, potrebbe non essere conforme allo scopo per cui lo si intende utilizzare

La taratura è una disciplina metrologica complessa, spesso poco familiare al di fuori degli ambienti tecnici. Tuttavia, i c e r t i f i c a t i d i t a r a t u r a r a p p r e s e n t a n o un elemento critico per garantire l’affidabilità delle misurazioni e, di c o n s e g u e n z a , l a c o n f o r m i t à d e i p r odotti e dei ser vizi.

Accreditamento e normativa: cosa sapere

Lo standard ISO/IEC 17025 definisce i requisiti per la competenza dei laboratori di prova e taratura L’accreditamento secondo questa norma, rilasciat o d a o r g a n i s m i n a z i o n a l i c o m e A ccredia, assicura che il laboratorio op e r i c o n c o m p e t e n z a , i m p a r z i a l i t à e rigore metodologico

È impor tante notare che non tutte le tarature effettuate da un labo-

r a t o r i o a c c r e d i t a t o s o n o a u t omaticamente accreditate: lo sono

s o l o q u e l l e i n c l u s e n e l l o s c o p o d i accreditamento

Le altre norme rilevanti per il sistema di accreditamento sono:

• I S O / I E C 1 7 0 6 5 , p e r g l i o r g a n i s m i di cer tificazione;

• I S O / I E C 1 7 0 1 1 , p e r g l i e n t i d i a ccreditamento;

• ISO/IEC 17000, che definisce termin i e p r i n c i p i d e l l a v a l u t a z i o n e d e l l a conformità

Quando è necessaria una taratura accreditata?

La necessità di una taratura accreditata dipende da diversi fattori:

• Settori regolamentati, come quello aerospaziale, biomedicale e automobilistico, impongono standard stringenti che richiedono tarature accreditate per garantire la riferibilità e l’affidabilità dei risultati;

• In ambiti produttivi critici , strumenti fuori tolleranza possono por tare a rilavorazioni, ritardi o non conformità, con conseguenze economiche e reputazionali;

• La politica di qualità aziendale può prevedere l’obbligo di utilizzare strumenti tarati da laboratori accreditati Tuttavia, esistono casi in cui una taratura non accreditata può essere accettabile. Ad esempio, per strumenti usati a f i n i i n d i c a t i v i o d o v e l ’ a c c u r a t e z z a richiesta è minima Inoltre in casi par ticolari, come quelli degli strumenti complessi tarabili solo da par te del produttore non accreditato, si può ricorrere a deroghe, purché con adeguata giustificazione documentale

Cer tificati accreditati vs non accreditati

I certificati di taratura accreditati presentano alcuni elementi distintivi fondamentali:

1 L o g o d e l l ’ E n t e d i A c c r e d i t amento (es. Accredia): garantisce che la taratura sia stata eseguita nel rispetto della ISO/IEC 17025;

2 C o n d i z i o n i “ A s F o u n d / A s

L e f t ” : i n d i c a n o s e l o s t r u m e n t o e r a d e n t r o o f u o r i t o l l e r a n z a a l m o m e n t o della ricezione;

3 Riferibilità: ogni misura dev’essere collegata a campioni di riferimento internazionali, tramite una catena documentata;

4. Incer tezza di misura: obbligatoria nei cer tificati accreditati, calcolata con rigore metodologico (tipicamente con coper tura k=2, probabilità 95%); 5. Scopo di accreditamento: cons u l t a b

inter valli e parametri per cui il laboratorio è effettivamente accreditato

A l c o n t r a r i o , u n r a p p o r t o d i t a r a t u r a n o n a c c r e d i t a t o p

misura o la riferibilità, e non è verificato da ter ze par ti indipendenti.

S e b b e n e s p e s s o p i ù e c o n o m i c i , t a l i r a p p o r t i n o n g a r a n t i s c o n o c o n -

f o r m i t à n o r m a t i v a e p o t r e b b e r o n o n e s s e r e a c c e t t a t i d u r a n t e a u d i t o verifiche di par te terza.

Conclusioni

Un cer tificato di taratura non è solo un documento formale: è una garanzia di q u a l i t à m e t r o l o g i c a . Tu t t a v i a , n o n t u t t i i c e r t i f i c a t i s o n o u g u a l i , n é sempre adeguati allo scopo previsto È fondamentale che le aziende, sopratt u t t o q u e l l e o p e r a n t i i n s e t t o r i r e g o l amentati, siano in grado di valutare la v a l i d i t à d i u n c e r t i f i c a t o , i d e n t i f i c a r e l’effettivo stato di accreditamento della t a r a t u r a e c o m p r e n d e r e i l l i v e l l o d i r i s c h i o a s s o c i a t o a l l ’ u s o d i s t r u m e n t i non correttamente tarati.

Affidarsi a laboratori accreditati, come Trescal, e comprendere il signif i c a t o d e i d a t i r i p o r t a t i s u l c e r t i f i c a t o permette di prevenire non conformità, r i d u r r e i c o s t i d e r i v a n t i d a e r r o r i e garantire la piena conformità alle normative di settore

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Misure e Testing: strumenti di crescita e progresso

INNOVAZIONE DIGITALE

E COMPLIANCE

NEL PHARMA

Un confronto tecnico per il futuro del Life Science

Il 28 maggio 2025 si è tenuto, presso il BioIndustr y Park “Silvano Fumero” d’Iv r e a ( T O ) , l ’ e v e n t o t e c n i c o p r o m o s s o d a Tr e s c a l I t a l i a e p a t r o c i n a t o d a

AFI – Associazione Farmaceutici dell’Industria, che ha riunito esper ti del settore farmaceutico e metrologico per discutere un tema oggi sempre più centrale: l’impatto della digitalizz a z i o n e s u l l a q u a l i t à e s u l l a conformità normativa

l o g i e P i e m o n t e , sottolineando il legam e t r a i n n o v a z i o n e industriale, formazione e competenze. Oltre al networking e a

contenuti video originali: inter viste tec-

i a r e la diffusione delle best practice emers e N

anteprima

L’iniziativa ha rappresentato un punto d’incontro tra industria, enti regolatori e laboratori accreditati, offrendo un ’ agenda di inter venti altamente qualificati da par te di aziende leader del settore, come Merck e Novar tis (AAA), oltre che da Accredia, autorità di riferimento per l’accreditamento dei laboratori in Italia.

Tra gli argomenti discussi:

– L’utilizzo di sistemi ERP per guidare l’efficienza operativa e la riferibilità;

– L ’ a n a l i s i d e i p r o c e s s i d i g i t a l i c o m e leva per migliorare la compliance e la governance della qualità;

– Le sfide e le oppor tunità della digitalizzazione nei contesti accreditati.

L’evento si è concluso con un tour tecn i c o e s c l u s i v o n e i l a b o r a t o r i d i M e r c k e a l l ’ i n t e r n o d e l B i o I n d u s t r y Park, con la par tecipazione della Fondazione ITS Academy Biotecno-

Sciences

Inter vista a Caterina P a r a t o ( R e s p . I n g egneria e Ser vizi Tecnici – Merck)

Il dialogo come chiave per la digitalizzazione nel pharma

Nel contesto dell’evento “Innovazione Digitale e C o m p l i a n c e n e l P h a rma ” , Caterina Parato ha c o n d i v i s o i l p u n t o d i vista di chi vive la digitalizzazione da un angolo p r i v i l e g i a t o : q u e l l o d e ll ’ i n g e g n e r i a i n d u s t r i a l e a p p l i c a t a a l s e t t o r e L i f e

D u r a n t e l ’ i n t e r v i s t a , h a e v i d e n z i a t o come l’interazione tra business, qualità e ingegneria rappresenti un elemento abilitante per l’adozione di tecnologie digitali in ambienti regolati, dove l’effic i e n z a o p e r a t i v a d e v e c o n v i v e r e c o n la rigidità della compliance.

Una testimonianza lucida e concreta, che aiuta a comprendere come la tras f o r m a z i o n e d i g i t a l e s i a u n p r o c e s s o non solo tecnologico, ma anche organizzativo e culturale.

S C A R I C A Q U I l a v i d e o - i n t e r v i s t a a Caterina Parato:

Inter vista a Rosalba Mugno (Dir e t t r i c e d e l Di p a r t i me nt o La b oratori di Taratura – Accredia)

D i g i t a l i z z a z i o n e e a c c r e d i t amento, tra rischio e oppor tunità Rosalba Mugno ha por tato all’evento “ I n n o v a z i o n e D i g i t a l e e C o m p l i a n c e n e l P h a r m a ” u n a r i f l e s s i o n e l u c i d a e t e c n i c a s u l l ’ i m p a t t o d e l l a d i g i t a l i z z azione nel mondo dell’accreditamento. Nel suo inter vento e nell’inter vista rilas c i a t a s u c c e s s i v a m e n t e , R o s a l b a M ugno ha analizzato come l’adozione di strumenti digitali nei processi di valutazione della conformità compor ti benefici in termini di riferibilità, trasparenza e accessibilità, ma sollevi anche sfide rilevanti in termini di sicurezza, validazione dei sistemi e competenze. Un contributo di valore, che invita alla riflessione su come bilanc i a r e i n n o v a z i o n e e g aranzia, in un settore in cui l’integrità del dato è tutto.

SCARICA QUI la video-inter vista a Rosalba Mugno:

CLICCA QUI per ulteriori dettagli sull’evento e per vedere le inter viste ai protagonisti

METROLOGY AND CONTRACTS – PART 36:

MEASUREMENT SPECIALIST: DMAIC, NOT ONLY PDCA!

T h i r t y - s i x t h p a p e r b a s e

M A guidelines on the proper use of “Principles, Assumptions and Contractual Best Practices” (vol.1, 2016) [1] related to the DMAIC improvement cycle, as par t of the Six Sigma approach

RIASSUNTO

guida GUFPI-ISMA sul corretto uso di “Principi, Assunzioni e Best Practice Contrattuali” (vol 1, 2016) [1], relativo al ciclo di miglioramento DMAIC, quale par te dell’approccio Six Sigma.

Tr e n t a s e i e s i

ciclo di miglioramento DMAIC Ma vediamo meglio di cosa si tratta

CICLI

DI MIGLIORAMENTO CONTINUO: DA DOVE PARTIAMO…

L o r d K e l v i n d i c e v a c h e " y o u c a n n o t i m p r o v e w h a t y o u c a n n o t m e a s u r e ” , frase ripresa e rielaborata da molti altri

s t u d i o s i ( a n c h e r e c e n t i ) d i m a n a g ement, come Peter Drucker.

N e l c o r s o d e g l i a n n i s i s o n o p r o d o t t i diversi approcci al miglioramento, con un elemento in comune: il concetto di ”ciclicità”

Rimanendo al 20° secolo, Walter She-

w a r t p r i m a e d E d w a r d D e m i n g p o i , n e g l i U S A , e M a s a a k i I m a i p r i m a e

K a o r u I s h i k a w a p o i , i n G i a p p o n e , hanno for malizzato cicli che sono via v i a d i v e n u t i p i ù n o t i , s o p r a t t u t t o c o n

l’acronimo PDCA (Plan-Do-Check-Act) [2], come mostrato in Fig 1

A n c h e g l i a t t u a l i s i s t e m i d i g e s t i o n e promulgati dall’ISO, come ad esempio la 9001, 20000-1 e via dicendo, cons i d e r a n o i l c i c l o P D C A a p p l i c a b i l e a t u t t i i p r o c e s s i e a i s i s t e m i s t e s s i n e l proprio insieme.

Gli aspetti di misurazione (oggetto di

Figura 1 – Da Shewhar t (1939), a Deming (1950), Imai (1951) e Ishiwaka (1985)

buiti nelle diverse fasi, dalla loro defi-

raccolta dei dati (D

), al loro monito-

(A c t )

S p e s s o , p e r ò , d a u n a l e t t u r a v e l o c e della Fig. 2, questa “diffusione” di attività di misurazione non sembra emergere, cogliendosi solo nella clausola 9

l a “ v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i ” ( quel l a che nel l a IS O 9001:2015, al punt o 9.1, è int it ol at a “ Monitoraggio, misurazione, analisi e valutazione”)

D i c o n s e g u e n z a a l i v e l l o b u s i n e s s ,

s e m b r e r e b b e c h e l a m i s u r a z i o n e s i a q u a l c o s a d i r e s i d u a l e e d a e f f e t t u a r e p r i n c i p a l m e n t e “ e x - p o s t ” , s e b b e n e l a c l a u s o l a 4 4 1 l e t t c ) r i c h i e d a c h e un ’organizzazione debba “determinare e applicare i criteri e i metodi (compr e s i i l m o n i t o r a g g i o , l e m i s u r a z i o n i e gli indicatori di prestazione correlati), necessari ad assicurare l’efficace funzionamento e la tenuta sotto controllo di tali processi” fin dall’inizio (quindi ex-ante), come normale.

M a m i s u r a r e ( c o m e t u t t e l e a t t i v i t à ) c o s t a e g l i s t a k e h o l d e r d i l i v e l l o b u s iness tendono a limitare tutti quei costi che non sono direttamente produttivi. Si, ma con quali risultati?

L’effetto visibile in molte organizzazion i è d i n o n d i s p o r r e d i “ s p e c i a l i s t i d i misurazione” [4, 5] e di associare tali a s p e t t i a c h i s i o c c u p a d i “ q u a l i t à ” , senza verificarne le effettive competenze sul campo

Presidente GUFPI-ISMA - Gr uppo Utenti

Function Point Italia Italian Software Metrics Association luigi.buglione@gufpi-isma.or g

SIX SIGMA E IL CICLO DMAIC…

Passano gli anni e nel periodo ’70-’80 Motorola decide di far par tire un pro-

NEWS t

CELLE DI CARICO

MINIATURA PER PROCESSI DI ASSEMBLAGGIO

Negli ultimi anni è costantemente cresciuta l’esigenza di monitorare i p r o c e s s i d i a s s e m b l a g g i o , p e r g arantire la totale qualità dei prodott i I t e s t i n l i n e a d i p r o d u z i o n e r i c h i e d o n o t e m p i s t i c h e e s t r e m amente contenute, a fronte di una sempre maggiore produttività delle macchine automatiche.

FUTEK Advanced Sensors Technol o g y I n c l e a d e r m o n d i a l e n e l l e soluzioni di misura di Forza, Torsione e Coppia (rappresentato in Ital i a d a D S P M I n d u s t r i a d i M i l a n o ) , aggiunge una nuova versione del m o d e l l o d e d i c a t o a l l e m i s u r e d i processo e controllo di qualità

gramma per ridurre la difettosità dei propri prodotti, denominato “Six Sigma” [6], con il quale vinse nel 1988 il Malcolm Baldridge National Quality

Con il preciso obbiettivo di raggiung e r e l i v e l l i d i a ff i d a b i l i t à t o t a l i è stata sviluppata ed evoluta la nuova cella di carico LSB205, che completa l a f a m i g l i a d i c e l l e d i c a r i c o a “ S ” miniaturizzate

L a c e l l a d i c a r i c o L S B 2 0 5 (19x16,5x7,6 mm) è stata progettat a p e r l e m i s u r e d i f o r z a a t r az i o n e / c o m p r e s s i o n e , c o n b l o c c o

Award (MBNQA). L’origine del nome del programma deriva dal concetto centrale, ovverosia quello del controllo dello scarto quadratico medio (indicato con la lettera greca “sigma”), cercando di raggiungere solo 3,4 par ti difettose per milione (PPM – par t per million) Il programma si diffuse poi ad altre grandi compagnie, tra le quali General Electric, Toyota, Honeywell, Microsoft. Partendo dai tool di Total Quality Control (TQC) and Total Quality Management (TQM), il programma li ha organizzati posizionandoli in un ciclo continuo di miglioramento, denominato DMAIC (Define – Measure – Analyze – Improve – Control) [7], mostrato in Fig 3

Q u e s t a i m p o s t a z i o n e r a

o già proposto con il PDCA e sottolinea la rilevanza del processo di misurazione e delle sue attività

UN CONFRONTO PER CAPIRE (MEGLIO) QUANDO (E COME) SI MISURA…

Per capire (meglio) quando (e come) si

m e c c a n i c o d i s i c u re z z a a l f o n d o scala Realizzata in acciaio 17-4PH, con attacchi filettati M3x0,5, sodd i s f a t u t t e l e e s i g e n z e d i m i s u r a c he r ic hiedono dim ens ioni m iniaturizzate.

Applicazioni più ricorrenti: nel settore elettronica, medicale e assemblaggio di componenti plastici. Range di misura da +/-2,5 N a +/-450 N trazione / compressione

Alimentazione 5 Vdc

U s c i t a e l e t t r i c a m V / V o d i g i t a l e USB

Attacchi filettati M3x0,5 Misura della temperatura interna mediante PT1000 TEDs Chip IEEE1451 4 integrato Connessione mediante Micro Connettore.

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Figura 2 – ISO 9001 e Management Models: loro uso del PDCA [3]

misura, la Fig 4 propone un raffronto rapido tra i diversi approcci, a cui si è aggiunto in coda il processo di misura-

z i o n e s e c o n d o l a n o r m a I S O 1 5 9 3 9 [8].

Q u e s t ’ u l t i m a s o t t o l i n e a u n a p r i m a

f a s e ( n o n s c o n t a t a ) m i r a t a a o t t e n e r e

i n n a n z i t u t t o i l c o m m i t t m e n t d e l m a -

n a g e m e n t a e f f e t t u a r e l e m i s u r a z i o -

n i , a s s e g n a n d o r e s p o n s a b i l i t à p u n -

t u a l i i n c a p o a i d i v e r s i s t a k e h o l d e r e

a l l o c a n d o b u d g e t e p e r s o n a l e p e r

s v o l g e r e t a l i a t t i v i t à . S o l o d o p o

q u e s t a p r i m a f a s e c i s i p u ò r e a l m e n -

t e e v e r o s i m i l m e n t e p r e p a r a r e a d e f i -

n i r e m i s u r e e c a t t u r a r n e i r e l a t i v i

v a l o r i , d a v e r i f i c a r e , s t o r i c i z z a r e e

u s a r e p e r u n “ c o n t i n u a l i m p r o v em e n t ” .

ALCUNE CONCLUSIONI ...

Misurare è sicuramente uno dei processi “trasversali” a ogni dominio applicativo, ma troppo spesso banalizzato e sottodimensionato in termini di budget e risorse a disposizione, compor tando errori di stima e conseguenti problemi in ter mini di tempi, costi e qualità dei prodotti/ser vizi da gestire È qui che la competenza di uno Specialista di Misurazione (SdM) [4, 5] può sicuramente aiutare a (far) prendere decisioni infor mate e non necess a r i a m e n t e r a p i d e m a n o n a c c u r a t e , c o m e d i s c u s s o b r e v e m e n t e a n c h e i n questo nuovo contributo della Rivista. Considerare cicli di miglioramento e le relative attività di misurazione permet-

te a ogni organizzazione di crescere in t e r m i n i d i m a

,

ser vando anche il “ come ” si lavora e non solo strettamente “ cosa ” si produce/eroga.

N e i p r o s s i m i n u m e r i c o n t i n u e r e m o a

c o m m e n t a r e u l t e r i o r i a s p e t t i d e r i v a t i

d a l l ’ a n a l i s i e a p p l i c a z i o n e d e l l e “ l i -

n e e g u i d a c o n t r a t t u a l i ” G U F P I - I S M A

[ 1 ] , c e r c a n d o d i e v i d e n z i a r e c o m e una corretta applicazione degli aspet-

t i d i m i s u r a z i o n e p

s i o n - m a k e r d i d i s p o r r e d i d a t i , i n f o rm a z i o n i e c o n o s c e n z e ( t r e n d ) i l p i ù

p o s s i b i l e o g g e t t i v i u t i l i p e r p r e n d e r e decisioni consapevoli che tengano in d e b i t o c o n t

dere in un progetto.

“The most dangerous kind of waste is the waste we don’t recognise” (Shigeo Shingo)

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

[ 1 ] G U F P I - I S M A , P r i n c i p i , A s s u nzioni & Best Practice Contrattuali (Vol.1), Feb 2016

[2] R.D. Moen, C.L. Norman, Circling Back – Clearing up myths about t h e D e m i n g c y c l e a n d s e e i n g h o w i t k e e p s e v o l v i n g , Q u a l i t y Progress, Nov 2010, pp. 22-28.

[3] ISO, 9001:2015 – Quality management systems – Requirements

[ 4 ] G U F P I - I S M A , S p e c i a l i s t a d i Misurazione.

[5] CEPAS, Specialista di misurazione di ser vizi e prodotti ICT

[ 6 ] M . J . H a r r y, T h e N a t u r e o f S i x

S i g m a Q u a l i t y. M o t o r o l a U n i v

s i t y Press 1988 ISBN 9781569460092

[7] L M Monday, Define, Measure, A n a l y z e , I m p ro v e , C o n t ro l ( D M A I C ) M e t h o d o l o g y a s a R o a d m a p i n Q u a l i t y I m p ro v em e n t , G l o b a l J o u r n a l o n Q u a l i t y, S a f e t y a n d H e a l t h C a r e , 2 0 2 2 , n . 5 , pp 44-46

[8] ISO/IEC/IEEE 15939:2017 (R2022), S y s t e m s a n d s o f t w a r e e n g i n e e r i n g –Measurement process.

Figura 3 – DMAIC e alcuni tool TQC/TQM suddivisi per fase [7]
Figura 4 – Un confronto “rapido” tra i diversi cicli, incluso il processo ISO 15939

MISURE DI ULTRASUONI FINO A 40 KHZ

Nuove indicazioni operative per la misura del rumore da un nuovo fonometro portatile in Classe 1

Nel panorama degli strumenti di misura del rumore, il fonometro portatile SV 977D SVANTEK, conforme alla Classe I della IEC 61672:2013, rappresenta una gradita eccezione Le sue principali applicazioni sono le misura-

z i o n i a c u s t i c h e g e n e r a l i / a m b i e n t a l i , i l m o n i t o r a g g i o anche su lungo periodo e la valutazione della sicurezza

i n a m b i e n t i d i l a v o r o ; m a l a p o t e n z a e l ’ e l a s t i c i t à d e l processore interno rendono unico questo strumento:

a d e s e m p i o , l a c i r c u i t e r i a e l e t t r o n i c a è p r e d i s p o s t a a

r i c e v e r e u n a c a p s u l a m i c ro f o n i c a p e r l a m i s u r a d e g l i ultrasuoni fino a 40 kHz.

La misura di ultrasuoni, tra l’altro, sta prendendo sempre più piede nelle commissioni tecniche del settore ed è già richiesta in molti settori: dalle applicazioni di tipo industriale (lavaggio di utensili o saldatura) alle applicazioni in campo medico-sanitario

A t a l p r o p o s i t o , s o n o s t a t e p u b b l i c a t e ( PA F – P o r t a l e

Agenti Fisici, Dicembre 2022) le Nuove indicazioni oper a t i v e p e r l a p r e v e n z i o n e d e l r i s c h i o d a U l t r a s u o n i a i sensi del Decreto Legislativo 81/08, redatte da INAIL e Istituto Superiore di Sanità.

I l f o n o m e t r o S V 9 7 7 D è q u i n d i g i à p r e p a r a t o a l l e p i ù

recenti o future normative tecniche e legislative

Tornando alle caratteristiche dello strumento, l’interfaccia user-friendly e la grande maneggevolezza soddisfano le esigenze sia degli specialisti sia di chi si avvicina per la prima volta all’acustica

Lo strumento è dotato anche di modulo Bluetooth, che p e r m e t t e l a c o m u n i c a z i o n e c o n t a b l e t e s m a r t p h o n e tramite app per il controllo da remoto (Assistant Pro) e app (BA Assistant) per il collaudo dei Requisiti Acustici Passivi, la misura del Tempo di Riverbero e la misura di STI/STIPA (Indice di trasmissibilità del parlato).

L e a p p l i c a z i o n i d i m i s u r a d i S T I / S T I PA i n c l u d o n o l a valutazione dei sistemi di rinforzo del suono, di emergenza e di evacuazione, ma anche della comunicazione nelle aule scolastiche, auditorium e altro ancora In p a r t i c o l a r e l a v a l u t a z i o n e d e i s i s t e m i d i d i f f u s i o n e

s o n o r a ( PA ) e a l l a r m e v o

VA

e s s i p u bblici (aeroporti, stazioni, centri commerciali, ecc ) è di f o n d a m e n t a l e i m p o r t a n z

n u n c i e a l l a r m i p o t r e b b e r o e s s e r e f

della scarsa qualità acustica del sistema, con spiacevoli conseguenze.

Le funzioni disponibili, oltre a quelle citate e all’analisi in frequenza in tempo reale in 1/1 ottava e 1/3 d’ottava e alla registrazione audio/eventi, sono l’opzione di calcolo automatico del tempo di riverbero (sia con metodo impulsivo sia con rumore interrotto) e l’analisi FFT. La registrazione audio/eventi, in continuo o al superam ent o di una s oglia s elez ionabile, è par t ic olar m ent e utile per riconoscere una sorgente di rumore e/o escludere eventi inquinanti

I dati di misurazione vengono memorizzati automaticamente sulla scheda micro-SD da 8 GB (espandibile a 128 GB) e possono essere facilmente scaricati su PC (via USB).

Con il software SvanPC++ fornito, i dati numerici e i graf i c i s o n o e s p o r t a b i l i c o n u n s e m p l i c e c l i c k i n E x c e l e Word.

Il medesimo software consente il calcolo di C50-80 (ora parte dei CAM – Criteri Ambientali Minimi per i nuovi edifici pubblici), a partire dalla registrazione audio ad alta qualità (48 kHz, 24 bit/campione) effettuata con SV 977D

I l n u o v o f o n o m e t r o p o r t a t i l e è a n c h e s u p p o r t a t o d a l software Supervisor in dotazione, che permette di configurare lo strumento, calcolare l’esposizione al rumore (D.L. 81/2008) ed esportare risultati in un report, anche mediante template predefiniti.

G r a z i e a l l e s u e c a r a t t e r i s t i c h e t e c n i c h e e d e r g o n o m iche, SV 977D si pone già come termine di paragone per tutti i fonometri professionali

CLICCA QUI per approfondire

LEGAL AND FORENSIC METROLOGY

T

i s s e

e s o n L e g a l

Metrology after the application of the D Lgs 22/2007, the socalled MID directive In par ticular, it provides information, tips and war nings to all “metric users ” in need of organizations that can cer tify their metric instruments according to the Directive This section is also devoted to enlighting aspects of ethical c o d e s d u

send all your inquiries to Ms. Scotti or to the Director!

RIASSUNTO

Questa rubrica intende discutere i significativi cambiamenti in tema di Metrologia Legale a seguito dell’entrata in vigore del D Lgs 22/2007, altrimenti detto Direttiva MID. In par ticolare, vuole fornire utili informazioni, consigli e ammonimenti a tutti gli “utenti Metrici” che si rivolgono per reperire informazioni su Enti e organizzazioni notificate per la cer tificazione del loro prodotto/strumento secondo la Direttiva La rubrica tratta anche di aspetti etici corr e l a t i a l l o s v o l g i m e n t o d i m i s u r a z i o n i l e g a t e a d a t t i v i t à i n a m b i t o f o r e n s e (CTU, CTP). Scrivete all’Avv. Scotti o al Direttore, e verrete accontentati!

Oggi vorrei rileggere il caso di cui mi s ono occupat a nei pr ecedent i num er i ( l ’ o r g a n i s m o a c c r e d i t a t o c o i n v o l t o i n u n p r o c e d i m e n t o p e n a l e a c a u s a d ’ inappropriata gestione di rappor ti con p e r s o n a l e e s t e r n o q u a l i f i c a t o s i c o m e operatore del laboratorio accreditato) e provare a identificare una modalità che consenta un corretto inquadrament o d e i r a p p o r t i d i u n o r g a n i s m o c o n soggetti esterni operanti in suo nome e conto (o solo in suo conto).

Par tiamo dal presupposto che il “fare rete” costituisce oggi, oltre che uno slog a n d i s i c u r o i m p a t t o i n q u a n t o e c c itante per gli algoritmi ormai dominanti, anche un innegabile valore aggiunto per vari settori, sia industriale sia di s e r v i z i , c o n s e n t e n d o u n o s c a m b i o d i conoscenze utile al progresso

L o s v i l u p p o d i n e t w o r k d i i m p r e s e h a d a s e m p r e s u s c i t a t o i n t e r e s s e , q u a l e s t r a t e g i a a z i e n d a l e p r i n c i p a l m e n t e valutata solo sotto il profilo commerciale e finanziario, ma da qualche tempo ha anche attirato l’attenzione del legi-

s l a t o r e c h e h a p r e d i s p o s t o a p p o s i t a disciplina per regolare tali tipologie di

accordi commerciali Infatti, preso atto delle modifiche inter venute nel tessuto produttivo imprenditoriale, si rendeva necessario introdurre una normativa in grado d’intercettare le mutate esigenz e f o r n e n d o u n p e r i m e t r o g i u r i d i c o all’interno del quale, una volta definiti gli elementi minimi da rispettare, venisse assicurata alle imprese la giusta flessibilità utile a contemperare gli interessi in gioco: la tutela del mercato, da un lato, evitando pericolose concentrazion i d i a t t i v i t à l e s i v e d e l s a n o p r i n c i p i o d e l l a l e a l e c o n c o r r e n z a , e d a l l ’ a l t r o assicurando strumenti agili per l’attività d’impresa.

Ed ecco l’introduzione del contratto di rete di imprese!

Il contratto di rete di imprese è disciplin a t o d a l D L 5 / 2 0 0 9 ( c o n v e r t i t o i n legge n. 39/2009), che è stato oggett o d i p i ù i n t e r v e n t i d i m o d i f i c a v o l t i a introdurre dapprima benefici fiscali e, s u c c e s s i v a m e n t e , a c h i a r i r e a l c u n i aspetti riguardanti la personalità giurid i c a d a a t t r i b u i r e a l c o n t r a t t o i n c a s i specifici.

La tipologia di accordo in esame può

r i c o n d u r s i n e l l o s c h e m a d e i c o n t r a t t i associativi plurilaterali aper ti, ovvero accordi ai quali possono par tecipare anche altri soggetti diversi da quelli originari e tesi al raggiungimento di (predefiniti) obiettivi comuni delle par ti, da identificarsi come obiettivi strategici di cr es cit a, m ediant e l e s eg uent i at t ivit à ammesse dalla legge: – collaborazione in for me e in ambiti p r e d e t e r m i n a t i a t t i n e n t i a l l ’ e s e r c i z i o delle proprie imprese, ovvero – scambio di informazioni o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica, o – esercizio in comune di una o più attiv i t à r i e n t r a n t i n e l l ’ o g g e t t o d e l l a p r opria impresa

La disciplina normativa impone alcuni specifici requisiti minimi, sia di natura formale, come la forma scritta del contratto e la sua registrazione presso cias c u n a C a m e r a d i C o m m e r c i o o v e hanno sede i singoli par tecipanti alla r e t e , s i a d i n a t u r a s o s t a n z i a l e , q u a l i contenuti da inserire obbligatoriamente nell’accordo ai fini della sua validità Tra le molteplici voci previste dalla nor ma meritano attenzione l’obbligatoria indicazione degli obiettivi strategici e le modalità per misurarne l’avanzamento, nonché la definizione di un programma di rete, che contenga l’enunciazione dei diritti e degli obblighi assunti da ciascun par tecipante

Risulta evidente da tali disposizioni l’intendimento del legislatore di garantire la massima trasparenza degli accordi tra imprese, con il fine ultimo di assicurare la libera conoscibilità delle intese i n t e r c o r s e e c o n s e g u e n t e e v e n t u a l e controllo circa la liceità e regolarità

Infine, per mera completezza, va evid e n z i a t o c h e i l c o n t r a t t o d i r e t e p u ò

e s s e r e c o n f i g u r a t o a l t e r n a t i v a m e n t e

come:

A Contratto di rete di imprese

B Contratto di rete di imprese soggetto.

La distinzione tra i due schemi risiede n e l l a d i v e r s a s o g g e t t i v i t à g i u r i d i c a : inf at t i, nel cas o di cont r at t o di r et e di i m p r e s e , s i i n s t a u r a u n a r e l a z i o n e a s s o c i a t i v a c h e d e t e r m i n a l ’ e s e r c i z i o di attività comuni sulla base di un rappor to obbligatorio e, come qualunque contratto, costituisce fonte di obbliga-

zioni per le par ti che si sono impegnate; nel caso invece di contratto di rete soggetto, si dà origine a un nuovo soggetto che diviene centro d’imputazione di posizioni giuridiche e si pone come entità distinta rispetto ai par tecipanti al contratto Tale nuovo organismo viene dotato di apposito fondo e di organo d i a m m i n i s t r a z i o n e , m u n i t o d i t u t t i i necessari poteri per la gestione dell’attività

Ora, a prescindere dalla differente struttura di cui le par ti intendono dotarsi, è

rilevamento di migliaia di metri quadrati

i n p o c h e o r e , D i g i t a

m

HEXAGON POTENZIA

L’AGILITÀ PRODUTTIVA

CON IL LANCIO DI DIGITAL FACTORY AS-A-SERVICE

L a d i v i s i o n e H e x a g o n M a n u f a c t u r i n g Intelligence ha recentemente presentato Digital Factory as-a-service, una soluzione innovativa ed efficace per accelerare la crescita, riprogettazione e realizzazione di impianti produttivi, incrementando la produzione, l’efficienza dei siti e l’agilità operativa.

Le soluzioni Digital Factory sono già util i z z a t e i n t u t t o i l m o n d o d a i p r i n c i p a l i produttori dei settori automotive e aeros p a z i a l e , p e r m a p p a r e e m o d e l l a r e i mp i a n t i e s i s t e n t i , i n p r e v i s i o n e d i u n a umento della produttività o dell’introduzione di nuove linee produttive, in merc a t i g l o b a l i s e m p r e p i ù c o m p e t i t i v i e i n fase di forte cambiamento Da oggi, tutt o c i ò v i e n e o ff e r t o c o m e s e r v i z i o , c o nsentendo al settore manifatturiero di accedere facilmente alle informazioni necessarie per rimodulare i flussi di lavoro dell’assemblaggio, aumentare l’automazione, installare macchinari più avanzati e m a n t e n e r e l ’ a g i l i t à n e c e s s a r i a p e r r imanere al passo con la concorrenza G r a z i e a s c a n s i o n i 3 D s u l a r g a s c a l a e a l

i d i tutto il mondo un team di esperti Hexagon specializzati in scansioni, per acquisire informazioni aggiornate e altamente accurate sui loro impianti e macchinari

L a s o l u z i o n e D i g i t a l F a c t o r y i n m o d a l i t à “as-a-service” è altamente scalabile e supporta sia impianti singoli sia strutture distribuite a livello globale. Permette di accedere rapidamente a visualizzazioni precise per la creazione di scenari durante la progettazione di nuovi stabilimenti, il monitoraggio dei progressi nella produzione o la riconfigurazione di impianti dismessi Questa visione in tempo reale consente ai produttori di prevedere l’implementazione di nuovi macchinari o modifiche significative nei processi e nei flussi di lavoro, adattare le linee di produzione per cogliere nuove opportunità, adeguarsi a nuovi vincoli e introdurre nuove tecnologie

I l p e r s o n a l e p u ò m u o v e r s i a l l ’ i n t e r n o d i una replica digitale del proprio spazio per prevedere il funzionamento di nuove celle di produzione o macchinari senza bisogno di competenze specifiche in strumenti BIM o v i s u a l i z z a z i o n e 3 D I n q u e s t o m o d o è pos s ibile indiv iduar e f ac ilm ent e gli s paz i liberi, assicurarsi che i macchinari possano attraversare i percorsi di accesso e individuare potenziali criticità, evitando interruzioni e costosi ritardi I team distribuiti in

importante evidenziare che i contratti di rete possono essere applicati in qualunque settore, purché sia identificato puntualmente l’obiettivo comune perseguito ed esso sia classificabile come crescita imprenditoriale reciproca. Da ciò ne discende che, anche nel campo delle attività di verificazione periodica degli strumenti di misura, è possibile per gli organismi accreditati concludere contratti di rete con altre imprese finalizzati all’incremento tecnologico, all’innovazione, senza compromettere la loro

t u t t o i l m o n d o p o s s o n o c o l l a b o r a r e d a remoto, accelerando il processo decision a l e e r i d u c e n d o d e l 5 0 % i c o s t i d i t r as f e r t a l e g a t i a i p r o g e t t i e f i n o a l 7 0 % i l numero di visite in loco Nicolas Lachaud-Bandres, Vice President Industry Solutions di Hexagon ha dichiarato: “Il lancio della soluzione Digital Factory ‘as-a-service’ di Hexagon rappresenta una pietra miliare nel settore manifatturiero poichè permette alle aziende di tutto il mondo di ottenere una maggiore efficienza operativa e agilità attraverso il rapido accesso a simulazioni 3D aggiornate e con precisione millimetrica di impianti sia operativi da tempo che in fase di progettazione Molte fabbriche non dispongono di planimetrie accurate, essendo state adattate più volte, e sono oggi limitate in termini di spazio disponibile poiché i produttori hanno l’esigenza di aumentare la produzione” I dati possono essere archiviati nel cloud Hexagon o onpremises dal cliente Le piattaforme aperte e il software interoperabile garantiscono l’utilizzo da parte di diverse figure all’interno dell’organizzazione e l’integrazione con i software da esse impiegati

CLICCA QUI per ulteriori informazioni

identità o il loro accreditamento. Come noto, la principale norma di riferimento è costituita dal DM 93/2017 c h e s t a b i l i s c e p e r l ’ o r g a n i s m o , q u a l i uniche regole per l’esercizio dell’attività di verificazione periodica, il possess o d e l l ’ a c c r e d i t a m e n t o ( c o n f o r m e a norma UNI EN ISO 17065:2012, o a n o r m a U N I E N I S O 1 7 0 2 5 : 2 0 1 8 oppure a UNI EN ISO 17020:2012), l a p r e s e n t a z i o n e d e l l a S C I A e , p e r quanto concer ne il personale operante, specifici requisiti relativi a titolo di studio ed esperienza nel settore, oltre c h e c o n o s c e n z a d i n o r m e d i m e t r o l og i a l e g a l e ( s o l o i n c a s o d i a c c r e d i t amento secondo le norme ISO 17020 e ISO 17065) Per quanto concerne l’accreditamento, le norme ISO citate prescrivono, in linea generale, che l’organismo disponga di personale con adeguate competenze, capacità e sia vincolato alla riser vatezza e imparzialità, senza però imporre che sia personale e s c l u s i v a m e n t e i n t e r n o a s v o l g e r e l e attività di verifica, ammettendo quindi c h e e s s e p o s s a n o e s s e r e e f f e t t u a t e anche da soggetti esterni. Tuttavia, la presenza di personale operativo esterno potrebbe presentare profili problematici derivanti dalla carenza, quanto meno sotto il profilo strettamente giuridico, di un potere di eterod e t e r m i n a z i o n e t i p i c o d e l d a t o r e d i lavoro che si sostanzia nel diritto d’impar tire ordini e istruzioni cui il lavorator e d e v e a t t e n e r s i . O v v i a m e n t e , n e l c a s o d i u n s o g g e t t o e s t e r n o q u e s t o p o t e r e n o n p u ò e s s e r e e s e r c i t a t o , i n quanto, se ciò avvenisse, il contratto di prestazione professionale risulterebbe s n a t u r a t o e s a r e b b e r i c o n d u c i b i l e nell’alveo dei contratti di lavoro. Diverso è il caso in cui il soggetto sia esterno rispetto a un’impresa, ma lavoratore subordinato di altra impresa ed entrambe le imprese siano par tecipanti alla rete.

Per i rappor ti di rete, infatti, lo scambio di risorse (di personale) potrebbe costituire un ’adeguata modalità di realizzazione degli obiettivi prefissati nell’acc o r d o d i r e t e , q u a l o r a s i a f u n z i o n a l e a l l o s c o p o d e l c o n t r a t t o , o v v i a m e n t e nel rispetto della normativa giuslavoris t i c a . S u l p u n t o s i r a m m e n t a c h e , i n linea generale, è lecito il temporaneo

d i s t a c c o d i u n o o p i ù l a v o r a t o r i d i un’impresa presso altra impresa, purc h é s i a n o r i s p e t t a t i s p e c i f i c i l i m i t i , i n specie il “prestito” del lavoratore costituisca interesse del distaccante e si tratt i d i u n a s i t u a z i o n e t e m p o r a n e a ; e n -

t r a m b i q u e s t i r e q u i s i t i d e v o n o e s s e r e

d i m o s t r a t i n e l c a s o d i c o n t e s t a z i o n e

d e l l a r e g o l a r i t à d e l d i s t a c c o . I n v e c e ,

s e c o n d o q u a n t o p r e v i s t o d a l D . L g s .

2 7 6 / 2 0 0 3 , “ Q u a l o r a i l d i s t a c c o d i

p e r s o n a l e a v v e n g a t r a a z i e n d e c h e

a b b i a n o s o t t o s c r i t t o u n c o n t r a t t o d i rete di impresa ... (Omissis) ... l’interesse della parte distaccante sor ge aut o m a t i c a m e n t e i n f o r z a d e l l ’ o -

p e r a r e d e l l a r e t e , f a t t e s a l v e l e norme in materia di mobilità dei lavor a t o r i p r e v i s t e d a l l ’ a r t i c o l o 2 1 0 3 d e l c o d i c e c i v i l e . I n o l t r e p e r l e s t e s s e i mp rese è a m m essa la cod a toria lità d ei d ip e n d e n ti in g a g g ia ti c o n re g o le stabilite attraverso il contratto di rete stess o ” . I n p r a t i c a , l ’ u n i c o e l e m e n t o c h e deve sussistere, affinché il distacco tra imprese par tecipanti a una rete sia valido e incontestabile, è la temporaneità ( p e r a l t r o n o n e s p r e s s a m e n t e q u a n t i f icata dalla legge), ovvero un requisito d i p i ù a g i l e d i m o s t r a z i o n e r i s p e t t o a quello dell’interesse del distaccante a che il proprio lavoratore presti la sua attività presso altra impresa. Ve n e n d o a l c a s o c h e h a o c c u p a t o i pr ecedent i due num er i, una pos s ibil e misura atta a evitare l’illecito relativo all’estraneità dei soggetti inter venuti in verifica avrebbe potuto essere la stipul a d i u n c o n t r a t t o d i r e t e d i i m p r e s e , o v v i a m e n t e s o l o s e s u s s i s t e n t i g l i e l em e n t i d i r e c i p r o c a c r e s c i t a p e r l e imprese par tecipanti, come richiesti ex l e g e . U n a s i m i l e s c e l t a a v r e b b e c o nsentito di avvalersi di personale estern o a l l ’ o r g a n i s m o , p u r c h é o p p o r t u n amente formato, addestrato e monitorato, senza che vi potessero essere contestazioni di sor ta, né da par te di enti pubblici preposti ai controlli in materia d i l a v o r o , n é d a p a r t e d e l l ’ e n t e d i a c c r e d i t a m e n t o i n q u a n t o l e r i s o r s e , secondo le norme ISO, possono anche e s s e r e e s t e r n e c o s ì c o m e , a i s e n s i d i legge, il distacco sposta il potere dirett i v o i n c a p o a l s o g g e t t o b e n e f i c i a r i o d e l “ p r e s t i t o ” c o n l a c o n s e g u e n t e p i e n a p o s s i b i l i t à d i g e s t i o n e . C o m e

già evidenziato, il distacco deve, però, essere temporaneo; per tanto, non s a r e b b e c o n s i d e r a t o c o n f o r m e a l l e n o r m e t r a s f e r i r e p e r l u n g h i p e r i o d i continuativi il dipendente dell’impresa per adibirlo ad attività di verificazione periodica in seno all’organismo facent e p a r t e d e l c o n t r a t t o d i r e t e , p o i c h é questo rischierebbe di compromettere la validità dell’accordo di rete stesso e non solo il singolo rappor to di lavoro I n f a t t i , s e b b e n e i l l e g i s l a t o r e a b b i a concesso un trattamento di favore per il “prestito” di risorse all’interno di una rete di imprese, nel caso in cui, in sede d i v e r i f i c a d e l l a l e g i t t i m i t à d e l d i s t a cco, si riscontrino anomalie (o si dubiti d e l l a l e g i t t i m i t à ) , o g g e t t o d i a n a l i s i sarà la sussistenza di un rappor to effettivo di rete tra le imprese. Sul punto si rinvia a quanto affermato dal Tribunale di Perugia (sentenza n 378/2024) che, chiamato a giudicare su una fattispecie di distacco giustificata da contratto di rete di imprese, ha negato la v a l i d i t à d i t a l e c o n t r a t t o i n q u a n t o privo di una reale attività e di un programma concreto.

I b e n e f i c i c h e p o s s o n o d e r i v a r e a u n ’ i m p r e s a d a l l a p a r t e c i p a z i o n e a d accordi associativi come quello di rete sono numerosi, ma altrettanto numerose potrebbero essere le insidie dovute a una super ficiale applicazione delle norme che ne prevedono la disciplina Preliminar mente è necessario identific a r e i n m a n i e r a p u n t u a l e g l i o b i e t t i v i della rete e quindi costruire il programma, gli indicatori e tutti gli elementi utili a g a r a n t i r e i l r i s p e t t o d e l l e n o r m e e assicurare effettività al contratto Successivamente occorre monitorare con p e r i o d i c i t à l ’ a n d a m e n t o d e l l e a t t i v i t à rispetto al programma definito e valutar ne gli scostamenti, rilevando event u a l i e s i g e n z e d i m o d i f i c a a i p i a n i o allo stesso contratto di rete.

I l p e r c o r s o è s i m i l e a q u e l l o g i à n o t o delineato dagli standard sui sistemi di g e s t i o n e ( i n g e n e r e d i m a n a g e m e n t ) ma richiede coordinamento con le altre norme dell’ordinamento al fine di assic u r a r e u n a v i s i o n e d ’ i n s i e m e , u n i c a m o d a l i t à p e r e v i t a r e d ’ i n c o r r e r e i n r e s p o n s a b i l i t à c h e r i s c h i e r e b b e r o d i trasformare la rete d’impresa in un’infelice gabbia.

2025-2026 eventi in breve

Segnalazione di eventi d’interesse

11-13 giugno

12-14 giugno

18-20 giugno

23-25 giugno

1-3 luglio

8-10 luglio

17-20 agosto

1-3 settembre

3-5 settembre

10-12 settembre

11-24 settembre

15-19 settembre

22-24 settembre

30 settembre - 2 ottobre

7-8 ottobre

20-24 ottobre

22-24 ottobre

28-30 ottobre

29-31 ottobre

Venezia

Piraeus (Grecia)

Napoli

Orléans (Francia

Castelldefels (Spagna)

Newcastle Upon Tyne (UK)

Hangzhou (Cina)

Modena

Benevento

Napoli

Torino

National Harbor, MD, USA

Lubiana (Slovenia)

Baden-Baden (Germania)

Sambreville (Belgio)

Reims (Francia)

Ancona

Vicenza

Roma

9-14 febbraio

11-13 febbraio

25-28 maggio

New Orleans (LA, USA)

Torino

Nancy (Francia)

2025 IEEE International Workshop on Metrology for Living Environment - MetroLivEnv 2025

2025 IEEE International Conference on Computational Intelligence and Virtual Environments for Measurement Systems and Applications - CIVEMSA 2025

2025 12th International Workshop on Metrology for AeroSpace - MetroAeroSpace 2025

IMEKO International Conference on Measurements of Energy - ICME 2025

2025 IEEE International Workshop on Metrology for Industr y 4 0 & IoT - MetroInd4 0 & IoT 2025

2025 IEEE Sensors Applications Symposium

Measurement, Sensor Systems and Applications Conference

2025 IMEKO Symposium on Modern Photonic Metrology - PHTOMET 2025

2025 IMEKO Conference on Metrology and Digutal Transformation - M4DConf

IX Forum Nazionale delle Misure

IMEKO Joint Conference TC8-11-24

2025 IEEE AUTOTESTCON

IMEKO Foods 2025

2025 IEEE International Automated Vehicle Validation Conference - IAVVC 2025

26th International Symposium on Measurement and Control in Robotics - ISMCR 2025

TEMPMEKO ISHM Symposium

2025 IEEE International Conference on Metrology for eXtended Reality, Artificial Intelligence and Neural Engineering - MetroXRAINE 2025

A&T Nord Est 2025

The 5th edition of the Sensors Technologies International conference - Sensors 2025

WEB

SITO WEB

SITO WEB

SITO WEB

SITO WEB

SITO WEB

SITO WEB

78th Annual Scientific Conference of the American Academy of Forensic Sciences

A&T Automation & Testing - 20a edizione

IEEE I2MTC 2026 2026

SITO WEB SITO WEB

Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi

THE ITALIAN UNIVERSITY ASSOCIATIONS FOR MEASUREMENT

This section groups all the significant infor mation from the main University Associations in Measurement Science and Technology.

RIASSUNTO

Questa rubrica riassume i contributi e le notizie che provengono dalle magg i o r i A

delle Misure.

È IMPROVVISAMENTE MANCATO

IL PROF. CARMINE LANDI

È con immenso sgomento e dolore che a p p r e n d i a m o d e l l a i m p r o v v i s a s c o mparsa del Prof. Carmine Landi, ordinario di misure elettriche ed elettroniche dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli Il Prof. Landi è stata una figura di rilievo delle misure italiane, ben noto e stimato anche in ambito internazionale Ini-

z i ò l a s u a c a r r i e r a a c c a d e m i c a n e l

1 9 8 3 p r e s s o l ’ U n i v e r s i t à d i N a p o l i

F e d e r i c o I I , c o m e r i c e r c a t o r e . N e l

1 9 9 1 d i v e n t ò P r o f e s s o r e A s s o c i a t o p r e s s o l ’ U n i v e r s i t à d i L ’ A q u i l a d o v e contribuì allo sviluppo delle misure elettriche ed elettroniche. Nel 1999 diventò Professore Ordinario presso la stessa università e nel 2002 si trasferì all’Università della Campania Luig i Va nvitelli dove fece crescere un nutrito grupp o d i g i o v a n i c o l l e g h i d a n d o v i t a a u n ’ U n i t à d i r i c e r c a d e l G M E E m o l t o attiva

Il Prof Landi aveva una vastissima comp e t e n z a n e l l ’ a m b i t o d e l l e m i s u r e p r evalentemente, ma non solo, nel campo d e i s i s t e m i e c o m p o n e n t i e l e t t r i c i d i potenza, dove era un indiscusso riferimento Noi colleghi lo apprezzavamo a n c h e p e r l a p a s s i o n e c o n c u i h a d a sempre promosso non solo la disciplina che tanto amava, ma soprattutto la cultura delle misure, che riteneva indis p e n s a b i l e n e l l a f o r m a z i o n e d i u n ingegnere. Una passione e una cristallina onestà

intellettuale che talvolta lo faceva apparire brusco e burbero nei suoi interventi, spesso critici verso atteggiamenti e derive culturali che non condivideva, m a s e m p r e c o s t r u t t i v i e r i c c h i d i u n a d i s p o n i b i l i t à a l a v o r a r e p e r l a c a u s a comune e per i più giovani colleghi che non è mai venuta meno. Se consentite a chi scrive e lo ha conosciuto fin dall’inizio della sua avventura nelle misure u n a c i t a z i o

burbero benefico di cui sentiremo tutti la mancanza. Ricordo l’ultima riunione in cui ci siamo i n c o n t r a t i , p

lasciasse, in cui la sua passione tuonò

(

risposta a un collega che si chiedeva qual

ivazione del

im

g

dere la cultura delle misure e che non p o s s i a m o l i m i t a r

nelle aule universitarie.

Av e v a a n c h e u n ’ a l t r a p a s s i o n e : l a natura e l’appezzamento di terra che aveva acquistato e che lavorava di persona. Gli brillavano gli occhi quando ci raccontava quanto intendeva dedic a r v i s i q u a n d o , d i q u i a p o c h i m e s i , sarebbe andato in pensione Pur troppo, sono state proprio quella passione e quella terra a tradirlo e a rubarcelo in un tragico incidente

Vo g l i o r i c o r d a r l o c o n d u e f o t o c h e l o

v e d o n o s o r r i d e n t e i n d u e m o m e n t i d i relax di due tra i convegni a cui prendeva assiduamente par te. La prima è una foto di 25 anni fa, durante la cena sociale dell’I2MTC del 2000, a Baltimora, che lo ritrae assieme ad alcuni colleghi.

Figura 1 – Il Prof. Landi, in piedi al centro, tra il Prof. Par vis e il Prof. Ferrero. Seduti al tavolo il Prof. Alippi e il Prof. Piuri

La seconda, dell’anno scorso, alla cena sociale del Forum delle Misure, che lo ritrae con i suoi colleghi dell’Univers i t à d e l l a C a m p a n i a I l s o r r i s o e l a gioia di trovarsi tra colleghi e amici sono immutati.

M e t r o l o g i a c o n g i u n t a

d e g l i O r d i n i degli Ingegneri di Milano e Napoli Confer mata anche per questa edizione la for te par tecipazione del mondo industriale, con numerose aziende già coinvolte sia per le sessioni tutorial sia

Ciao Carmine. Ci mancherai. Alla tua

f a m i g l i a l e c o n d o g l i a n z e d i t u t t a l a Redazione di Tutto Misure

IL FORUM DELLE MISURE TRA INDUSTRIA 5.0, MEDICINA DI COMUNITÀ E DIDATTICA

Il XLII Congresso Nazionale di Misure E l e t t r i c h e e d E l e t t r o n i c h e e i l X X X I I I Congresso Nazionale di Misure Meccaniche e Termiche, che insieme costit u i s c o n o i l I X F o r u m N a z i o n a l e d e l l e Misure, si terranno dal 10 al 12 settembre 2025 presso la Scuola Politecnica e delle Scienze di Base dell’Università degli Studi di Napoli Federico II Il programma è come di consueto par ticolarm e n t e r i c c o . I n p a r t i c o l a r e i l p r i m o g i o r n o , m e r c o l e d ì 1 0 s e t t e m b r e , a cc a n t o a l l e s e s s i o n i c o n g i u n t e G M E EGMMT, si svolgeranno due sessioni tutorial parallele, ancora in fase di defin i z i o n e , c h e s i i n t e n d e p r o i e t t a r e s u temi di par ticolare interesse per il mondo industriale e dei ser vizi, tra i quali le “misure per le transizioni 4 0 e 5 0” e “le misure per la medicina di prossimit à ” . L e a t t i v i t à p r o s e g u i r a n n o f i n o a venerdì 12 settembre, giornata conclusiva che includerà, oltre alle consuete assemblee delle due associazioni, un e v e n t o p o m e r i d i a n o o r g a n i z z a t o i n c o l l a b o r a z i o n e c o n l a C o m m i s s i o n e

per lo spazio espositivo Due tavole ro-

t o n d e t e m a t i c h e a r r i c c h i r a n n o i l p r o -

g r a m m a : u n a d e d i c a t a a l l a p r o p o s t a di un nuovo evento teso a coinvolgere tutto il mondo italiano, pubblico e priv a t o , c h e r u o t a i n t o r n o a l l e m i s u r e –u n a s o r t a d i “ M e t r ology Village” – e l’al-

t r a c o n i p r e s i d e n t i dei gruppi nazionali dei settori scientificodisciplinari dell’ingeg n e r i a d e l l ’ i n f o r m a-

z i o n e p e r d i s c u t e r e su azioni comuni da intraprendere per mi-

g l i o r a r e l ’ a t t r a t t i v i t à

d e i r e l a t i v i c o r s i d i

s t u d i , s t i m o l a n d o i l

c o n f r o n t o t r a a c c a -

d e m i a , i n d u s t r i a e istituzioni sui cambia-

menti sociali che richiedono una riflessione corale

Non mancheranno tra gli appuntament i i l c o n s u e t o a p e r i t i v o d i b e n v e n u t o , c h e s i t e r r à n e l l o s t o r i c o C o r t i l e d e l l e

Statue, e la cena sociale, che si svolger à n e l l a s p l e n d i d a c o r n i c e d e l l a R e ggia di Por tici

D u r a n t e i l F o r u m s a r à d a t o , c o m e d i consueto, ampio spazio alle presentaz i o n i d e l l e a t t i v i t à s v o l t e d a i v i n c i

dei premi Carlo Offelli e Massimo D’Apuzzo

Vi è ancora la possibilità, per aziende e stakeholder interessati, di par tecipar e i n v a r i e f o r m e : s p o n s o r i z z a z i o n i , demo tecniche, presenze istituzionali e par tecipazione ai tutorial È possibile contattare direttamente gli organizzatori, via posta elettronica, per discuterne (fnm2025@unina.it).

Ulteriori dettagli logistici – dagli allogg i a l l e m o d a l i t à p e r r a g g i u n g e r e l e sedi dell’evento, fino alle oppor tunità per visitare la città di Napoli – sono dis p o n i b i l i s u l s i t o u f f i c i a l e d e l F orum delle Misure

Figura 2 – Il Prof. Landi alla cena sociale del For um delle misure 2024
Figura 3 – L’ Aula Magna Massimilla accoglierà tutti i par tecipanti e vedrà lo svolgimento delle sessioni congiunte GMEE e GMMT
Figura 4 – Gli spazi comuni, antistanti le aule, saranno dedicati a esposizioni, poster e altri momenti di networking
Figura 5 – Il sito del For um contiene consigli su come muoversi tra la sede principale e vari altri punti d’interesse

La storia del Gr uppo Misure

Elettriche ed Elettroniche (GMEE)

Diciottesima parte – Tutto Misure diventa l’organo ufficiale dell’Associazione GMEE

EIGHTEENTH PART:

T M IS OFFICIAL ORGAN OF GMEE ASSOCIATION

The paper follows the seventeenth par t of the histor y of GMEE (Group of Electrical and Electronic Measurements) published on Tutto Misure It refers to the year 2007 relevant to the last year of Alessandro Ferrero Presidence, with Franco Ferraris as Secretar y. That year required many meetings to finalize the purchase of the magazine T M by GMEE Association This is the reason why the eighteenth par t of this stor y will concern only one year of Alessandro Ferrero Presidence.

RIASSUNTO

L

(Gruppo di Misure Elettriche ed Elettroniche) pubblicata su Tutto Misure Fa riferimento all’anno 2007, l’ultimo della presidenza del gruppo da par te di A l e s s a n d r o F e r r e r o c o n F r a n c o F e r r a r i

t e r i u n i o n i p e r organizzare nel miglior modo possibile l’acquisto della rivista T M Questo è il motivo per cui la diciottesima par te di questa storia riguarda solo l’ultimo anno della presidenza di Alessandro Ferrero.

INTRODUZIONE

Nel l a dicias s et t es im a par t e di ques t a storia si sono raccontati gli avvenimenti relativi al 2006, terzo anno della fondazione dell’Associazione del GMEE e s econdo del l a pr es idenza di Alessandro Ferrero con Franco Ferraris segretario Nel 2007, a cui fa riferimento la diciottesima par te, l’ultimo a n n o d e l l a p r e s i d e n z a F e r r e r o , d u e furono gli avvenimenti più significativi che riguardarono: la risposta del CUN ( C o n s i g l i o U n i v e r s i t a r i o N a z i o n a l e ) a l l a r i c h i e s t a d a p a r t e d e l M i n i s t r o d e l l ’ I s t r u z i o n e , U n i v e r s i t à e R i c e r c a riguardante l’accorpamento dei settori scientifico disciplinari (SSD) in macroaree; l’acquisto, da par te dell’Associazione GMEE, della rivista Tutto Misur e, che ne divenne l ’ or g ano uf f icial e Nel seguito si illustreranno, oltre a questi, anche i consigli direttivi dell’Associazione e l’assemblea annuale, tenuta durante il congresso nazionale di Torino, e si accennerà agli incontri internazionali d’interesse del GMEE

Nel 2007 vi furono anche diversi accadimenti da ricordare. Per esempio, iniziò a operare l’INRiM (Istituto nazionale di ricerca metrologica), costituito nel 2006, con il primo presidente Elio B a v a , s o c i o d e l l ’ A s s o c i a z i o n e GMEE I lettori di questa storia ricorderanno il travagliato iter che ha caratterizzato la creazione dell’INRiM Esisteva, infatti, l’anomalia tutta italiana di aver e due Is t it ut i m et r ol og ici: l ’ Is t it ut o Elettrotecnico Nazionale (IEN) Galileo Ferraris, fondato nel 1934, che si occupava di misure elettriche, ottiche e acustiche, oltre che del tempo e della frequenza; l’Istituto del CNR di Metrologia Gustavo Colonnetti (IMGC), nato nel 1957 e dedito alle misure meccaniche e termiche. Entrambi erano ubicati a To r i n o i n S t r a d a d e l l e C a c c e , z o n a M i r a f i o r i s u d , s e p a r a t i d a u n l u n g o muro e comunicanti attraverso una picc o l a p o r t a F u n e c e s s a r i o u n l u n g o lavoro di riconciliazione tra metrologi el et t r ici e m eccanici, s vol t o anche da par te di soci sia del GMEE sia del MMT (Gruppo di misure meccaniche e termi-

che), per arrivare al decreto legislativo n. 38 del 21 gennaio 2004 che, nell’ambito dell’autonomia organizzativa degli enti pubblici di ricerca, sanciva l’istituzione dell’INRiM Non esistendo p i ù l ’ I E N e l ’ I M G C , f u n e c e s s a r i o appor tare una modifica al regolament o d e l G M E E , s o s t i t u e n d o i n s e n o a l C o n s i g l i o D i r e t t i v o d e l

A

c i a z

n e GMEE le rappresentanze dei due Istitut i m e t r o l o g i c i c o n q u e l l a d e l l ’ I N R i M . L ’ I N R i M a v e v a a v u t o a n c h e u n r u o l o i m p o r t a n t e n e l l a s t e s u r a d e l l a t e r z a edizione del VIM (Interna tiona l Vocab ula ry of B a sic a nd G enera l Term s in M e t r o l o g y ) I S O / I E C 9 9 : 2 0 0 7 . L a seconda edizione del VIM, pubblicata nel 1993, era ampiamente superata in quant o car ent e s ul l ’ appr occio pr obabilistico nella definizione dell’incer tezza di misura e sul concetto di riferibilità metrologica; altre lacune riguardavano le misurazioni in chimica e in medicina di laboratorio La nuova edizione

f o r n i s c e c h i a r i m e n t i i n m e r i t o a i d u e diversi approcci alla teoria della misurazione: quello “classico o tradiziona-

l e ” , b a s a t o s u l c o n c e t t o d i e r r o r e , e q u e l l o “ p r o b a b i l i s t i c o ” , c h e s i f o n d a

s u l l ’ i n c e r t e z z a r i c o n d u c e n d o l ’ i n f o r -

m a z i o n e a l l a v a l u t a z i o n e d i p o s s i b i l i inter valli di valori Alla terza edizione del VIM collaborarono in modo signific a t i v o s i a E r n e s t o A r r i s i a L u i g i

G o n e l l a , c o m e p i ù v o l t e r i c o r d a t o nelle precedenti par ti di questa storia

A r n a l d o B r a n d o l i n i , c h e c o m e s i

r i c o r d e r à e r a s t a t o m o l t o a t t i v o n e l l a fase costituente del GMEE, fu nominato

P r o f e s s o r e E m e r i t o d a l P o l i t e c n i c o d i Milano per l’eccellenza della sua attivit à s c i e n t i f i c a e d i d a t t i c a , c o r r e d a t a

d a l l a p u b b l i c a z i o n e d i d i v e r s i l i b r i .

Luca Mari, che aveva gestito per par e c c h i a n n i i l F o r u m d e l G M E E d a l l a

Politecnico di Bari mario.savino@poliba.it

CURIOSITÀ s

Università Cattaneo LIUC di Castellanza e nel 2000 era stato eletto segretar i o s c i e n t i f i c o d e l C o m i t a t o Te c n i c o TC7 (Measurement Science) dell’IMEKO (International Measurement Confederation), riconfer mato nel 2003, nel 2006 fu eletto Chairman di quel TC e p o i , r i c o n f e r m a t o n e l 2 0 0 9 , r e s t ò i n carica fino al 2012. Bernardo Tellini dell’Unità operativa di Pisa passò ufficialmente nell’SSD Misure Elettriche ed Elettroniche Giovanni Betta fu rieletto P r e s i d e a C a s s i n o ; i n o l t r e , p e r a v e r gestito con Dario Petri in modo molto soddisfacente la Commissione di Coord i n a m e n t o , f u p r o p o s t o a l l ’ u n a n i m i t à dal CD come segretario dell’Associazione per il triennio 2007-2010 I soci G i o v a n n a S a n s o n i e F r a n c o D o cchio dell’Unità operativa di Brescia si e r a n o f e l i c e m e n t e s p o s a t i A F r a n c o spetterà, negli anni a venire, il compito d i s o s t i t u i r e S a r t o r i a l l a d i r e z i o n e d i Tutto Misure. Nicola Pitrone, dell’Unità operativa di Catania, diede notizia di essersi ripreso dopo aver subito la frattura esposta di tibia e perone alla f i n e d e l 2 0 0 5 , i n v e s t i t o d a u n a m o t o mentre usciva dalla sua Facoltà.

ALESSANDRO FERRERO PRIMO

PRESIDENTE NON AMERICANO DELLA I&M SOCIETY

Ferrero, durante tutto il suo mandato in s e n o a l l ’ A d m i n i s t r a t i v e C o m m i t t e e ( A d C o m ) d e l l a I n s t r u m e n t a t i o n a n d M easurem ent Society (IMS) dell’IEEE, a v e v a m a n i f e s t a t o l a d e t e r m i n a z i o n e di adoperarsi per assicurare una magg i o r e t r a s p a r e n z a e d i l a v o r a r e p e r u n a p r o f o n d a r i s t r u t t u r a z i o n e d e l l a Society Egli temeva una chiusura nei confronti dei paesi extra USA: infatti, e g l i e r a l ’ u n i c o o ff i c e r “ s t r a n i e r o ” all’interno della Society, con il compito di vicepresidente alle pubblicazioni, e inoltre il suo mandato nell’AdCom scadeva alla fine del 2007 Essendo il suo s e c o n d o m a n d a t o , n o n a v r e b b e p i ù potuto essere immediatamente ricandid a t o p e r i l q u a d r i e n n i o 1 / 1 / 2 0 0 731/12/2010 Nel 2007 era previsto a n c h e i l c a m b i o d e l l ’ e d i t o r i n c h i e f d e l l e Tr a n s a c t i o n s o n I n s t r u m e n t a t i o n a n d M e a s u r e m e n t ( T I M ) . I l t i m o r e d i

Ferrero di una chiusura a riccio della Society all’interno degli USA era scatur i t o d a l l e p r e c e d e n t i s c e l t e d e i c a n d idati proposti dalla Society per l’elezione dei nuovi membri dell’AdCom I&M, tra i quali, fatta eccezione per Ferrero, non figurava alcun europeo e socio del GMEE Il Nominating Committee della S o c i e t y s o l e v a p r o p o r r e s o l o q u a t t r o nomi, inizialmente tutti nordamericani. F e r r e r o e r a r i u s c i t o n e l 2 0 0 6 , d o p o un ’ aspra lotta, a far ampliare la rosa dei candidati per il quadriennio 20072010 a cinque nomi, con in lista un italiano, scelto dai membri del Nominat i n g C

m

o d e l G M E E

i t e n e v a c h e fosse impor tante l’elezione di un socio del GMEE, considerando ciò che ques t a A s s o c i a z i o n e a v e v a d a t o a l l a Society Era or mai noto a livello internazionale che fossero italiani gli autori degli ar ticoli di maggiore interesse in c a m p o m i s u r i s t i c o , m o l t i d e i q u a l i erano stati pubblicati sulle riviste della S o c i e t y ( T I M e M a g z i n e ) C o s ì c o m e era stata folta la par tecipazione ai cong r e s s i d e l l a S o c i e t y d e i s o c i G M E E , che avevano contribuito alla sua risurrezione Infatti, come scrissero Kim R Fowler, J Barr y Oakes, Dave Braudaw a y, H a l G o l b e r g e L e e A d r i a n o n e l l o r o a r t i c o l o d e l 2 0 0 9 M e a s u r i n g H i s t o r y i n I & M S o c i e t y : “ I n t h e 1960s the Instrumentation and Measurement Society was a moribund group p r i m a r i l y d e v o t e d t o p u b l i s h i n g p ap e r s ” . A l i v e l l o o r g a n i z z a t i v o , c o m e ricorderà l’attento lettore di questa storia, il contributo fino a quel momento fornito da par te dei soci GMEE aveva

por tato a tenere in Italia, con grande s u c c e s s o d i p a r t e c i p a z i o n e , b e n t r e

I M T C ( I n t e r n a t i o n a l I n s t r u m e n t a t i o n

a n d M e a s u r e m

C

e l 1999 a Venezia, nel 2004 a Como e l’anno precedente, nel 2006, a Sorrento Ferrero, sulla scor ta di queste considerazioni aveva proposto nel 2006 a tutti gli italiani, soci della I&M Society, di utilizzare lo spazio libero della scheda di votazione per appor vi il nome di Marco Par vis, già da tempo noto nella

,

S o c i e t y e m o l t o a t t i v o i n q u a l i t à d i

Chairman del TC 25, Medical and Biological Measurements. Il tentativo purtroppo non riuscì, ma fu rimandata solo di una decina d’anni l’elezione di Parvis nell’AdCom

Nel 2007 Ferrero ebbe maggiore successo, riuscendo a ottenere l’inseriment o d i P a s q u

2

l’eccellente organizzazione dell’IMTC di Sorrento nel 2006

Queste, in breve, le premesse per spiegare il pessimismo sul futuro dell’IMS, con cui Ferrero si presentò alla riunione dell’AdCom della I&M, da lui organizzata a Stresa nell’ottobre del 2007 In r e a l t à , t u t t i i c o m p o n e n t i d e l l ’ A d C o m apprezzavano molto la preparazione scientifica e le capacità organizzative di Alessandro, che fu elettro Presidente della Society per il biennio 2008-09

La sua nomina fu festeggiata in allegria durante la cena sociale dell’AdCom in u n c a r a t t e r i s t i c o l o c a l e d e l l ’ I s o l a d e i

Pescatori, come mostra la Fig 1 Fu la prima volta di un presidente non americano della I&M Society

Figura 1 – I&M AdCom meeting dell’ottobre 2007 (foto fornita da Alessandro Ferrero)

LA SCOMPARSA DI GAETANO IUCULANO E LUIGI GONELLA

P u r t r o p p o , l ’ a n n o 2 0 0 7 f u f u n e s t a t o d a l l a m o r t e d i G a e t a n o I u c u l a n o , f i g u r a s i g n i f i c a t i v a a l l ’ i n t e r n o d e l GMEE, che venne a mancare nel genn a i o a l l ’ e t à d i 6 8 a n n i G a e t a n o (mostrato nella Fig 2), di origine siciliana, si era laureato all’Università di Bologna ed era diventato Professore di misure elettriche e metrologia presso il Dipar timento d’Ingegneria Elettronica dell’Università di Firenze Fu il fondatore e primo presidente dell’Associazion e G M E E . C h i h a l e t t o l e p r e c e d e n t i p a r t i d i q u e s t a s t o r i a r i c o r d e r à c h e Gaetano, oltre a essere valente docente di misure elettriche ed elettroniche, era membro dei gruppi di lavoro che c u r a n o l a m a n u t e n z i o n e d e l l a G U M (ISO/IEC Guide 98:1995) e del VIM

gneria e nelle Scienze Fisiche” (la cui c o p e r t i n a è m o s t r a t a n e l l a F i g 3 )

G a e t a n o r e g i s t r ò a n c h e c o n i s u o i amici Carlo Morandi e Fausto Fantini a l c u n e l e z i o n i s u “ P r o g e t t o d i s i s t e m i elettronici” per l’Università telematica Uninettuno

Av e v a c o n t i n u a t

a r e f i n o a pochi giorni prima della sua dipar tita, scrivendo un ar ticolo per Tutto Misure (T M) sul ruolo della probabilità nella valutazione del risultato di misurazion

2007. Toccante il ricordo di Gaetano, scritto da Sar tori a margine di quell’ar ticolo Gaetano era stato nel comitato di redazione di T M e aveva curat o c o n B o r c h i e N i c o l e t t i l a

a degli strumenti di misura, selezionando diverse figure di quelli più antichi, c h e e

c

Gaetano scrisse diversi libri, quello di “ M i s u r e E l e t t r o n i c h e ” è a f ir m a s ua e del suo amico Domenico Mirri Domen i c o e r a c o s ì l e g a t o a G a e t a n o c h e volle stargli vicino fino agli ultimi istanti d e l l a s u a e s i s t e n z a L a n o t e v o l e c o mp e t e n z a d i G a e t a n o , s o c i o d e l l a “ S o c i e t à i t a l i a n a d i s t a t i s t i c a ” , n e l campo delle analisi statistiche applicate ai problemi pratici è dimostrata nel suo libro “Introduzione a probabilità, statistica e processi stocastici nell’Inge-

p e r t i n a di parecchi numeri della rivista (si veda la coper tina di T M, ripor tata in Fig. 5). G a e t a n o e r a m o l t o l e g a t o a l l a s u a famiglia, non solo alla moglie e ai figli ma anche al fratello Quando questi ebbe un incidente automobilistico e fu ricoverato al Policlinico di Bari per alcune fratture ripor tate in s e g u i t o a l l ’ u r t o c o n t r o u n g u a r d r a i l , Gaetano si recò all’ospedale per stargli vicino e assicurarsi che gli fossero praticate le migliori cure necessarie a una rapida guarigione. Era anche proverbiale la sua generosità e ospitalità Durante la sua presidenza, era solito a v o l t e i n v i t a r e i c o m p o n e n t i d e l c o n s ig l i o d i r e t t i v o o d e l l a c o m m i s s i o n e d i coordinamento del GMEE a casa sua o nel ristorante gestito dal figlio, per far conoscere le pietanze tipiche fiorentin e . G a e t a no creò non solo a Firenze, ma anche in gran parte della Toscana, validi gruppi di misure che seguirono il suo insegnamento e continuarono a dare seguito alle sue attività di ricerca scientifica.

Pur troppo, nell’agosto del 2007 venne a m ancar e, al l ’ et à di 77 anni, anche Luigi Gonella, Professore di Fisica al P o l i t e c n i c o d i To r i n o ( m o s t r a t o n e l l a Fig. 4). I lettori di questa storia ricorderanno che era stato una delle persone di riferimento nelle Giornate della Misurazione, in quanto componente ital i a n o d e l W o r k i n g G r o u p o n V I M e m em br o del l o IEC ( I n t e r n a t i o n a l E l e c -

trotechnical Commission) Strenuo asser tore dell’approccio probabilistico al c a l c o l o d e l l ’ i n c e r t e z z a , r i t e n e v a n ecessario abbandonare i concetti di err o r e e d i v a l o r e v e r o d e l m i s u r a n d o Gonella fu anche studioso della Sindon e e n o m i n a t o c o n s u l e n t e s c i e n t i f i c o del Cardinale di Torino Ballestrero, sia per le analisi condotte sulla tela sia p e r i p r e l i e v i d i t e s s u t o e s e g u i t i d a l l a stessa

Figura 2 – Gaetano Iuculano (foto fornita da Marcantonio Catelani)
Figura 3 – Coper tina del libro di Gaetano Iuculano su af fidabilità e statistica
Figura 4 – Luigi Gonella (foto da un filmato registrato durante un congresso sulla Sindone)

NEWS s

LIMITAZIONE

D’IMPATTO ACUSTICO NELLE TURBINE EOLICHE

Engie Green: alla ricerca del miglior equilibrio tra produzione di energia e comfort dei residenti

ENGIE Green è il principale fornitore francese di energia eolica e solare e nel 2021 ha generato un’energia elettrica pari al consumo annuo di tre milioni di persone: si prevede che questa quantità raddoppierà molto rapidamente, poiché l’azienda ha attualmente oltre 350 progetti d’installazione in fase di sviluppo, con un potenziale di 5,5 GW. ENGIE Green gestisce attualmente quasi 1 000 turbine eoliche in Francia e ne costruisce di nuove ogni anno, in stretta collaborazione con le regioni. Il dipartimento di acustica, guidato da Colin Le Bourdat, svolge un ruolo importante nell’accettazione dei progetti da parte dei residenti locali È lui che valuta l’impatto acustico, propone soluzioni e le applica: “Il nostro obiettivo è definire un piano di collocazione ottimale per ogni turbina eolica”.

Il dipartimento di acustica è responsabile di raccomandare in quale misura limitare il funzionamento della turbina eolica, per garantire che le emissioni acustiche siano in linea con i l i v e l l i p r e v i s t i : p e r o g n i p r o g e t t o , d e v e t r o v a r e i l m iglior equilibrio tra la produzione di energia e il comfort dei residenti A tal fine, il team di Colin Le Bourdat si affida allo sviluppo di algoritmi proprietari, basati su molteplici dati: campagne di misurazione del rumore, condizioni climatic h e , p a e s a g g i o , r a c c o m a n d a z i o n i d e i p r o d

t e a m s t a a n c h e l a v o r a n d o a s o l u z i o n i d i s e p a r a z i o n e a l l a sorgente, per misurare il rumore generato da una turbina e o l i c a s e n z a d o v e r l a s p e g n e r e A l u n g o t e r m i n e , q u e s t e soluzioni ridurranno significativamente il costo delle ispezioni, che attualmente si aggira intorno ai 100 000 euro per u n a f l o t t a m e d i a . E N G I E G r e e n h a a c q u i s t a t o i s u o i primi fonometri ACOEM nel 2016 e li ha abbinati fin da subito ai servizi di monitoraggio

O g g i i l d i p a r t i m e n t o d i

quindici fonometri immagazzinati, manutenuti, controllati e tarati da ACOEM “Il contratto di manutenzione 2+2 in essere, che assicura il massimo dell’efficienza dei fonometri per quattro anni, è estremamente comodo per noi” , spiega Le Bourdat “Siamo certi che le nostre attrezzature siano in perfette condizioni di funzionamento e possano essere inviate al sito di nostra s c e l t a i n t e m p i r a p i d i s s i m i Av e r e u n a f l o t t a d i p r o p r i e t à facilita anche la collaborazione con gli studi di progettazione, che a volte non dispongono di adeguate attrezzature L’ACT-400, inoltre, faciliterà le misurazioni per i residenti”.

La collaborazione tra ENGIE Green e ACOEM ha svolto un ruolo importante nello sviluppo di ACT-400, l’ultimo arrivato nella gamma di fonometri Le esigenze espresse da ENGIE Green sono state infatti integrate in questo nuovo strumento compatto, connesso e intuitivo: ACT-400 sarà discreto nei giardini privati, consentendo a ENGIE Green di essere ancora più vicina ai cittadini durante il processo di consultazione Il fonometro si integra nell’ecosistema ACOEM e, come i s u o i p r e d e c e s s o r i , b e n e f i c i a d e l l e u l t e r i o r i f u n z i o n a l i t à offerte da Cadence, la nuova piattaforma di monitoraggio di ACOEM. “Siamo autonomi nella gestione dei nostri fonometri, prosegue Colin Le Bourdat Cadence ci permette di sapere in tempo reale e senza sforzo dove si trovano le nostre apparecchiature, in quale filiale sono conservate e se vengono utilizzate per progetti Oltre all’aspetto puramente logistic o , c h e c i s o l l e v a d a l

della flotta – posizione, data di validità della taratura, taratura, versione del firmware, storico delle misurazioni, ecc –Cadence è anche uno strumento di monitoraggio completo Possiamo creare i nostri siti e visualizzare le informazioni in tempo reale, con estrema facilità” . C o n C a d e n c e , A C O E M s o d d i s f a l e e s i g e n z e d

e n d e che, come ENGIE Green, vogliono poter esportare una campagna di misurazione con un semplice clic, modificare da r e m o t o l e c o n f i g u r a z i o n i d e i d i s p o s i t i v i o , a d d i r i t t u r a , impostare allarmi e notifiche su eventi specifici

Per provare in anteprima le soluzioni ACOEM per l’acustica, le vibrazioni e il monitoraggio ambientale, basta richiedere una demo scrivendo ad aesse@aesse-ambiente it oppure compilando il form di richiesta

AGGREGAZIONE DEI SETTORI SCIENTICO DISCIPLINARI

È difficile smentire l’affer mazione che l’Associazione GMEE, insieme al suo organo ufficiale (la rivista T M), abbia favorito in Italia la diffusione della cult u r a d e l l e m i s u r e , d e l l a m e t r o l o g i a e d e l l e p i ù a v a n z a t e t e c n i c h e m i s u r i s t ic h e Tu t t o c i ò è s t a t o r e s o p o s s i b i l e , s o p r a t t u t t o , g r a z i e a l l ’ i m p e g n o d i docenti universitari appar tenenti ai sett o r i s c i e n t i f i c o d i s c i p l i n a r i ( S S D ) d i misure Ebbene, chi ha letto le pagine p r e c e d e n t i d i q u e s t a s t o r i a r i c o r d e r à che vi sono state ripetute richieste, da par te dei diversi Ministri dell’Università, di riduzione del numero degli SSD. Solo per ricordare, alcune loro revisioni furono previste dal DM 509/1999, i n a p p l i c a z i o n e d e l l a l e g g e 2 1 0 d e l 1998, e successivamente dal DM 270 del 2004 Ebbene, il Ministro Moratti aveva chiesto formalmente al CUN, in base alla Legge 18/2006 sulla riorganizzazione del CUN stesso, di elaborare una proposta di ulteriore riduzione e nuova aggregazione degli SSD Il timore dei docenti di misure era quello c h e g r u p p i u n i v e r s i t a r i p i ù n u m e r o s i potessero chiedere d’inglobare all’interno dei propri settori le metodologie della misurazione Era infatti ben nota l a d i c o t o m i a , e s i s t e n t e n e g l i a n n i Novanta del secolo scorso, del modo in cui le misure erano considerate nei paesi occidentali e in quelli orientali N e l l ’ E u r o p a o c c i d e n t a l e e n e g l i U S A prevaleva il concetto che le misurazioni potessero essere correttamente interpretate solo dagli esper ti fisici e chimici c h e l e a v e s s e r o e f f e t t u a t e C o m e a mp i a m e n t e r i c o r d a t o , a n c h e i n c a m p o ingegneristico le misure erano considerate ancillari ai diversi settori. Al cont r a r i o , n e l l e U n i v e r s i t à d e l l ’ E u r o p a or i e n t a l e e s i s t e v a n o s p e c i f i c i D i p a r t imenti in cui si studiavano i fondamenti della scienza delle misure, indispensabili per una comprensione corretta del funzionamento e dei risultati di qualsiasi strumentazione In Italia, per rafforz a r e q u e s t ’ u l t i m a t e n d e n z a e r a i n d is p e n s a b i l e l ’ u n i f i c a z i o n e d e i d i v e r s i

S S D c h e t r a t t a v a n o l a s c i e n z a d e l l e misure Fu quindi dato mandato a Ferrero e a Ferraris di rafforzare i rap-

por ti con i colleghi meccanici e termici, p e r v e r i f i c a r e l a p o s s i b i l i t à d i u n r a ccordo più serrato

Intanto il CUN doveva indicare al Ministro una possibile aggregazione degli S S D i n m a c r o s e t t o r i , p e r s o d d i s f a r e quanto richiesto nel nuovo regolamento dei concorsi per ricercatore universit a r i o , e m a n a t o d a l M I U R ( M i n i s t e r o d e l l ’ I s t r u z i o n e , d e l l ’ U n i v e r s i t à e d e l l a Ricerca) Andrea Stella, che era stato e l e t t o a l C U N c o m e r a p p r e s e n t a n t e d e i p r o f e s s o r i o r d i n a r i p e r l ’ a r e a 0 9 (Ingegneria Industriale e dell’Infor maz i o n e ) , p r o p

m

c r o s e t t o r i , denominati rispettivamente “Ingegneria Industriale” e “Ingegneria Elettrica e dell’Infor mazione” Si susseguirono d i v e r s e r i u n i o n i d e i p r e s i d e n t i d e l l ’ ar e a d e l l ’ I n f o r m a z i o n e , c h e a s s u n s e r o una posizione nettamente contraria a tale proposta, non scaturita da un confronto con Stella, e vi fu una sostanziale e generalizzata convergenza verso l’ipotesi di avere un macrosettore che contenesse tutti gli SSD con la denominazione ING-INF Quello di Stella era un evidente tentativo d’inserimento nell’area K (Informazione) degli SSD INGIND/31 (Elettrotecnica), ING-IND/32 (Conver titori macchine e azionamenti elettrici) e ING-IND/33 (Sistemi elettric i p e r l ’ e n e r g i a ) , d o p o c h e p e r a n n i , come raccontato in altre par ti di questa storia, era stata preclusa questa richiesta Poiché il Ministro aveva invitato il CUN a indicare "aggregazioni degli SSD" senza la necessità di for nire un nome o una denominazione a ciascuno di essi, il CUN, dopo un ’ampia consultazione con la comunità universitaria decise, con il parere generale n. 3 d e l 7 g i u g n o 2 0 0 7 , l ’ a g g r e g a z i o n e degli SSD dell’area 09 in due macrosettori, denominati 09/A e 09/B Nel macrosettore 09/A erano elencati tutti g l i S S D d e l l ’ i n g e g n e r i a i n d u s t r i a l e (ING-IND) e nel 09/B gli SSD dell’ingegneria dell’informazione (ING-INF), t r a i q u a l i c o m p a r i v a l ’ I N G - I N F 0 7 ( M i s u r e e l e t t r i c h e e d e l e t t r o n i c h e ) . Come si scriverà nelle prossime par ti di q u e s t a s t o r i a , l a p r e c l u s i o n e v e r s o l a p r o p o s t a d i S t e l l a r i g u a r d a v a p i ù i l modo in cui era stata formulata che la s u a s o s t a n z a . Tu t t o i l C D f u u n a n i m e n e l r i t e n e r e c h e i l p a s s a g g i o d i a r e a

anche di un solo SSD (nel caso specific o d e l l ’ S S D I N G - I N D / 3 1 , d a l l ’ i n d ustriale all’informazione) dovesse essere la conseguenza di un serio e approfondito dibattito fra i ricercatori interessati e non una mera operazione di vert i c e S i c o n s i d e r ò c h e , a m a g g i o r ragione, la possibile transizione non di uno, ma di alcuni settori industriali in area informazione dovesse essere graduale, esaminandola nella sua sostanza, piuttosto che nella forma Infatti, in seguito anche ai documenti firmati dai rappresentanti sia dei settori ING-INF sia dei settori ING-IND 31, 32 e 33, un loro ricongiungimento sembrò praticabile e culturalmente giustificato Questa scelta por tò anche all’aggregazion e d e l s e t t o r e d i m i s u r e e l e t t r i c h e e d elettroniche con quello di misure meccaniche e termiche, ma questa è storia ancora a venire

TUTTO MISURE DIVENTA

ORGANO UFFICIALE

DELL’ASSOCIAZIONE GMEE

Come scritto nella precedente par te di q u e s t a s t o r i a , l ’ A u g u s t a E d i z i o n i & Manifestazioni, proprietaria della rivista Tutto Misure (T M) dalla sua nascit a n e l 1 9 9 8 , e r a i n l i q u i d a z i o n e p e r decisione del socio di maggioranza, il quale era intenzionato anche a mettere i n v e n d i t a T M I l C o n s i g l i o D i r e t t i v o (CD) del GMEE, nella riunione di giug n o 2 0 0 7 , a v e v a r i t e n u t o o p p o r t u n o l ’ a c q u i s t o d e l l a r i v i s t a , d a s o t t o p o r r e a l l ’ a p p r o v a z i o n e d e l l ’ a s s e m b l e a GMEE che si tenne a settembre durante i l c o n g r e s s o n a z i o n a l e d i To r i n o . D i fatto i soci dell’Associazione avevano collaborato alla redazione di T M e la sentivano da sempre un tutt’uno con le proprie attività Il CD aveva accompag n a t o l a p r o p o s t a d e l l ’ a c q u i s t o c o n u n a s e r i e d i r a c c o m a n d a z i o n i , t r a l e quali le più impor tanti riguardavano il pieno potere decisionale sull’indirizzo c u l t u r a l e e s c i e n t i f i c o d e l l a r i v i s t a e sulla scelta sia del direttore responsabile sia del comitato di redazione L’acquisto aveva compor tato una complessa trattativa, che aveva visto protagonis t a F e r r e r o s u m a n d a t o d e l C D . I l GMEE era tenuto ad affidare la stampa

della rivista per un determinato numero di anni alla società che già se ne era occupata in passato La par te editoriale fu affidata alla nuova azienda A&T srl (Automation and Testing) di Torino, con il compito di occuparsi dell’attività

l o g i s t i c a , c o m m e r c i a l e , d i s t a m p a e distribuzione della rivista

L ’ a s s e m b l e a d i s e t t e m b r e a p p r o v ò l a decisione del CD di acquistare la rivista e diede mandato a Ferrero e a Fer-

r a r i s d i c o n c l u d e r e l a t r a t t a t i v a g i à avviata Tutti i soci iscritti annualmente all’Associazione avrebbero avuto gratuitamente l’abbonamento alla rivista.

F u r o n o c o n f e r m a t i a n c h e p e r f i n e

2 0 0 7 e p e r t u t t o i l 2 0 0 8 i l d i r e t t o r e

r e s p o n s a b i l e ( S e r g i o S a r t o r i ) , i l

C o m i t a t o d i R e d a z i o n e e i l C o m i t a t o

S c i e n t i f i c o . C o s ì i l n u m e r o 3 / 2 0 0 7 della rivista Tutto Misure (la cui copert i n a è r i p o r t a t a i n F i g 5 ) , c h e u s c ì i n

r i t a r d o a t t e n d e n d o l a d e c i s i o n e d e l -

l’Assemblea di settembre 2007, divenne la rivista delle misure e del controllo di qual it à, or g ano uf f icial e del l ’ A s s ociazione GMEE, oltre che della Mostra

C o n g r e s s o “ M e t r o l o g i a e Qualità” Sar tori, nel dare

n o t i z i a d e l c a m b i o d i p r oprietà, così concludeva: “A nome anche di tutti i lettori, i l d i r e t t o r e e i c o m i t a t i d i T M esprimono la loro gra-

t i t u d i n e a l l ’ A s s o c i a z i o n e GM EE per la scelta fatta e p e r l a v o l o n t à e s p r e s s a d i mantenere alla rivista il suo r u o l o d i r i f e r i m e n t o i n d ipendente per l’informazione e per la formazione alle buone misure” .

PRIMO CONSIGLIO

DIRETTIVO DEL 2007 E L’ASSEMBLEA TELEMATICA

I l 1 4 m a r z o a To r i n o s i t e n n e i l p r i m o C o n s i g l i o D i r e t t i v o ( C D ) d e l 2 0 0 7 , i n s i e m e a l l a C o m m i s s i o n e Didattica del GMEE, presso

GMEE

OSCILLOSCOPI DIGITALI

AD ALTA RISOLUZIONE

E VELOCITÀ

DI ACQUISIZIONE

DELLA FORMA D’ONDA

La serie di oscilloscopi digitali ad alta r i s o l u z i o n e R i g o l M H O / D H O 5 0 0 0 ( d istribuita in Italia dalla ALLdata di Cinisello Balsamo – MI) è stata progettata per soddisfare sia il mercato degli oscilloscopi digitali tradizionali sia tutte le e s i g e n z e d i p r o g e t t a z i o n e d e b u g e test. Tali strumenti di misura, sviluppati sulla base della nuovissima piattaform a t e c n i c a C e n t a u r u s , s o n o c a r a t t er i z z a t i s o p r a t t u t t o d a l l a v e l o c i t à d i a c q u i s i z i o n e d e l l a f o r m a d ’ o n d a d i 1 000 000 wfms/s (in modalità di regis t r a z i o n e r a p i d a ) , p r o f o n d i t à d i m emoria di 500 Mpts, risoluzione a 12 bit, eccellente rumore di fondo e accuratezza della misurazione verticale, che soddisfano le più svariate esigenze di test garantendo la massima accuratezza

G l i o s c i l l o s c o p i d i g i t a l i d e l l a s e r i e

MHO/DHO5000 supportano AFG, analisi del segnale digitale, diagramma di Bode e altre funzioni Sono alimentati da una batteria, comodi da usare e controll a r e , a p p l i c a b i l i a v a r i s c e n a r i d i t e s t complessi Ecco le principali caratteristiche di questi oscilloscopi digitali: – nuova piattaforma tecnica Centaurus, sviluppata dalla RIGOL; – r i s o l u z i o n e a 1 2 b i t p e r t u t t a l a s e r i e (fino a 16 bit in modalità ad alta risoluzione); – larghezza di banda massima di 1 GHz, 8 c a n a l i a n a l o g i c i e 1 c a n a l e d i t r i g g e r esterno;

– 16 canali digitali per i modelli MHO (sonda logica necessaria); – f r e q u e n z a d i c a m p i o n a m e n t o i n tempo reale: fino a 4 GSa/s; – p r o f o n d i t à d i m e m o r i a m a s s i m a d i 500 Mpts; – sensibilità verticale fino a 100 μV/div; – f r e q u e n z a m a s s i m a d i c a t t u r a d e l l e f o r m e d ’ o n d a d i 1 0 0 0 0 0 0 w f m s / s i n modalità di registrazione rapida; – generatore di forme d’onda arbitrarie e Bode plot per i modelli MHO5054 e MHO5104; – analisi di potenza, istogramma, analisi del segnale digitale e decodifica dei protocolli; – funzione di ricerca e navigazione che aiuta gli utenti a cercare rapidamente i s e g n a l i c o n a n o m a l i e e a l o c a l i z z a r l i con precisione; – display con intensità a 256 livelli, con t e c n o l o g i a a f l u o r e s c e n z a d i g i t a l e i n tempo reale; – schermo touch ad alta definizione da 1 0 , 1 " c o n r i s o l u z i o n e d i 1 2 8 0 x 8 0 0 pixel; – configurazione standard d’interfacc e U S B D e v i c e , U S B H o s t , L A N , H D M I per tutta la serie – aggiornamento online

CLICCA QUI per ulteriori informazioni

Figura 5 – Numero 3/2007 di T M, il primo in cui la rivista è diventata organo uf ficiale dell’Associazione

la sala del Consiglio di amministrazione del Politecnico La scelta della sede

e r a s t a t a d e t t a t a d a l l a c o n c o m i t a n z a del CD con il V Congresso Metrologia e Qualità, che si tenne al Centro Cong r es s i L ing ot t o di Tor ino, s t abil im ent o d e l l a F I AT r i c o n v e r t i t o i n u n g r a n d e centro funzionale, dal 14 al 16 marzo Il GMEE aveva sponsorizzato l’evento “Misure per l’affidabilità”, organizzato dalla Augusta Edizioni, per il quale i l G M E E a v e v a o t t e n u t o u n f i n a n z i am e n t o d a l l a C a m e r a d i c o m m e r c i o i n d u s t r i a a r t i g i a n a t o e a g r i c o l t u r a d i Torino. Come nelle precedenti edizion i , i l G M E E a v e v a c o l l a b o r a t o a t t i v amente all’organizzazione della manif e s t a z i o n e b i e n n a l e “ M e t r o l o g i a & Q u a l i t à ” c h e , o l t r e a i c o n g r e s s i s t i paganti, collezionava diverse migliaia di visitatori gratuiti, di estrazione prev a l e n t e m e n t e a z i e n d a l e , a l l a p a r t e e s p o s i t i v a , i n f o r t e e s p a n s i o n e : q u e ll’anno fu allestito anche un box di pres e n t a z i o n e d e l l ’ A s s o c i a z i o n e G M E E , n e g l i s p a z i o f f e r t i d a A u g u s t a I l c o ngresso aveva sempre rappresentato un m o m e n t o d ’ i n c o n t r o c o n c o l l e g h i d i a l t r i g r u p p i i n t e r e s s a t i a l l e m i s u r e . Umber to Pisani, coadiuvato da Aimé

L a y - E k u a k i l l e , e b b e l ’ i n c a r i c o d i organizzare il materiale da esporre al banco GMEE. Le diverse Unità operative dell’Associazione poterono pubblic i z z a r e l e p r o p r i e a t t i v i t à d i r i c e r c a , con par ticolare attenzione a quelle di potenziale interesse per i congressisti e le loro aziende, insieme con eventuali ser vizi che potevano essere loro offer ti L e U n i t à o p e r a t i v e G M E E e b b e r o a n c h e l a p o s s i b i l i t à d i p r e p a r a r e , a loro cura, apposite brochure da tenere sul tavolo a disposizione dei visitatori. In aper tura del CD, Ferrero commemorò l’amico e collega Gaetano Iuculano, chiedendo anche a tutto il Cons ig l io di os s er var e un m inut o di s il enzio. Ferrero comunicò con soddisfazion e c h e n e l 2 0 0 7 e r a n o s t a t i b a n d i t i n u o v i c o n c o r s i p e r r i c e r c a t o r e n e l l e s e d i d i B r e s c i a , B e n e v e n t o , S a l e r n o , N a p o l i e d e r a n o s t a t i f i n a n z i a t i d u e

P R I N ( P r o g e t t i d i r i l e v a n t e i n t e r e s s e nazionale), con responsabili Savino e lo stesso Ferrero Benetazzo e Sart o r i e s o r t a r o n o a n o n l i m i t a r e l e d o m a n d e d i f i n a n z i a m e n t o a i P R I N ,

i o n e e u r opea. Benetazzo ricordò che si sarebbe t e n u t a

e M I U R dedicata al Long Life Learning, in quanto il Ministero aveva deciso di assegnare risorse alle Università che si fossero organizzate per attivare strutture dedicate all’educazione per manente, fino a quel momento assenti in Italia Ferrar i s p r o p o

f i g u r a d e l t e s o r i e r e d e l l ’ A s s o c i a z i o n e , c h e doveva aver e il com pit o di occupar s i sia dei rappor ti con la banca sia della gestione del conto corrente dell’Assoc i a z i o n e . P e r l a r i u n i o n e a n n u a l e d e l GMEE, che nel 2007 si sarebbe tenuta a Torino, Sar tori presentò brevemente la situazione e le iniziative che l’unità operativa di Torino stava organizzando. Per la riunione annuale del 2008 Lojacono diede notizia di aver prenotato il Centro Congressi di Roma, per i giorni dall’8 al 10 settembre 2008 Il CD fu dedicato prevalentemente alla s t e s u r a d e l r e n d i c o n t o c o n s u n t i v o 2 0 0 6 e d i q u e l l o p r e v i s i o n a l e 2 0 0 7 F e r r a r i s i l l u s t r ò l e b o z z e e i r e l a t i v i dettagli che aveva reso disponibili, in tabelle Excel, sul sito dell’Associazione nell’area riser vata ai soci. I Revisori dei conti non avevano sollevato obiezioni I due rendiconti furono approvati all’unanimità dal CD e furono por tati all’approvazione dell’Assemblea, insieme con la proposta di lasciare inalterata la quota sociale per quell’anno L’assemblea si tenne il 27 aprile 2007, in sedut a t e l e m a t i c a , s e c o n d o l e m o d a l i t à indicate nell’apposito regolamento al punto 3 (riunione con sola votazione) I R e n d i c o n t i f u r o n o a p p r o v a t i d a l l ’ A ssemblea con 68 voti favorevoli, nessun contrario né astenuto.

I QUADERNI DEL GMEE

E

NON SOLO

Il 6 giugno 2007 si tenne un Consiglio D i r e t t i v o , i n s i e m e a l l a C o m m i s s i o n e Didattica del GMEE, presso la sala riunioni del Dipar timento di Elettrotecnica del Politecnico di Milano. Dopo avere

discusso sullo stato dell’accorpamento in macrosettori degli SSD, si passò, in p r e s e n z a d i M a s s i m o M o r t a r i n o e

L u c i a n o M a

i d e l l ’ A

t a , a esaminare i rappor ti tra il GMEE e la rivista Tutto Misure. Furono i prodromi che por tarono al suo acquisto, di cui si è s c r i t t

S

p e n s ò anche che la divulgazione della scienza delle misure potesse avvenire attrav

GMEE La nuova società A&T si impegnava ad avviare un’indagine di mercato per individuare i corsi che potessero essere di maggiore interesse per l’industria e a pubblicizzare quelli attivati

Come si ricorderà, una delle iniziative avviate con la presidenza Ferrero era rappresentata dai Quaderni tematici GMEE (facenti par te della collana di T M). La sfida, ambiziosa, era quella di superare la diffusa astrusità della maggior par te dei testi scientifici, che ne disincentivavano la lettura, e tentare di raggiungere un pubblico più vasto, soprattutto l’utenza industriale. La lettura dei quaderni doveva essere facile e possibilmente piacevole, in modo che il suppor to car taceo riuscisse a risultare concorrenziale con le diverse forme alter native di trasmissione delle conoscenze. Su indicazione del Comitato di r e d a z i o n e d e i q u a d e r n i , f o r m a t o d a B e n e t a z z o , F e r r e ro , S a r t o r i e Savino, che aveva avuto il compito di avviare l’iniziativa, era stata individuata in A&T la casa editrice ed era stata stilata una prima lista di argomenti specifici dei quaderni Inoltre, Sergio Sart o r i a v e v a p r e d i s p o s t o u n a s e r i e d i istruzioni agli autori, insieme con regol e d i s c r i t t u r a d e l l e g r a n d e z z e , d e i nomi e dei simboli delle unità di misur a N e l l e i s t r u z i o n i , p e r e s e m p i o , s i s u g g e r i v a d i r i s e r v a r e a e v e n t u a l i appendici le tabelle e gli esempi numerici, per rendere più scorrevole la lettur a d e l t e s t o L a b i b l i o g r a f i a , p e r c h i desiderava approfondire gli argomenti trattati o necessitasse di ausili tecnici, d o v e v a f a r e r i f e r i m e n t o a t e s t i f a c i lmente reperibili e, se possibile, a indirizzi di siti Internet, presso i quali reper i r e u l t e r i o r i i n f o r m a z i o n i . F e r r e r o aveva inviato tali istruzioni agli autori

d e l p r i m o q u a d e r n o , c h e A & T, c o n i l contributo del GMEE, aveva stampato e messo in vendita, al prezzo di 12 €, con una tiratura di 200 copie Il primo quaderno GMEE (la cui coper tina è mostrata in Fig. 6) aveva titolo “Affidab i l i t à n e l l a m o d e r n a p r o g e t t a z i o n e

U n e l e m e n t o c o m p e t i t i v o c h e c o l l e g a sicurezza e certificazione”, scritto da M a r c a n t o n i o C a t e l a n i , L o r e d a n a C r i s t a l d i , M a s s i m o L a z z a ro n i , L orenzo Peretto e Paola Rinaldi Una c o p i a s a r e b b e s t a t a i n v i a t a a t u t t e l e unità operative GMEE. Per favorire un rientro dei costi, A&T chiese la collabor a z i o n e d e l G M E E e i n p a r t i c o l a r e degli autori per individuare società di s t r u m e n t a z i o n e e s e r v i z i , i n t e r e s s a t e ad acquistare un buon numero di copie da dare in omaggio a propri clienti o c

NEWS t

HEXAGON MI E ORACLE RED BULL SIM RACING PRESENTANO “FUTURE

SKILLS CHALLENGE”

Hexagon ha recentemente annunciato la partnership con il team Oracle Red Bull Sim Racing, dei titoli a Squadre e Piloti nel Campionato Mondiale di F1 Sim Racing (l’apice del motorsport virtuale) con una sfida globale per identif i c a r e l a p r o s s i m a g e n e r a z i o n e d i talenti ingegneristici nativi digitali

L a p a r t n e r s h i p c o n f e r m a l ’ i m p e g n o

c o s t a n t e d i H e x a g o n n e l l ’ i s p i r a r e l a n u o v a g e n e r a z i o n e d i t a l e n t i , p r omuovendo allo stesso tempo l’innovazione digitale e le competenze nell’ingegneria e nella produzione. Per ispir a r e l e n u o v e g e n e r a z i o n i , H e x a g o n

M a n u f a c t u r i n g I n t e l l i g e n c e e O r a c l e

R e d B u l l S i m R a c i n g h a n n o l a n c i a t o

F u t u re S k i l l s C h a l l e n g e , u n ’ i n i z i a t i v a aperta a gamer, studenti e professionisti del settore appassionati di eSport, i n g e g n e r i a , m o t o r s p o r t o t e c n o l o g i e avanzate

Sei talentuosi finalisti parteciperanno, nel settembre prossimo, a un evento di presentazione ad alta energia, presso l’avveniristica Sim Racing Arena di Red Bull a Milton Keynes, dove prenderanno parte a sessioni di coaching perso-

A

s arebbe stata dedicata la pubblicazione del marchio in prima di coper tina sulle copie da loro acquistate. Altra possibil

eventuale pubblicità posizionata nella seconda e nella terza pagina di copertina. Costi e ricavi sarebbero stati suddivisi al 50% tra il GMEE e A&T. Come si può notare, molte erano le iniziative avviate e grande anche l’entusiasmo degli aderenti al GMEE, soprat-

in linea con gli scopi che i quaderni del GMEE si prefiggevano, specialmente l’obiettivo di costituire un testo di riferimento per par ti generalmente tra loro i n c o n t r a s t o : c o n t r o l l o r i e c o n t r o l l a t i .

Tuttavia, gli argomenti proposti erano t a l i d a n o n p o t e

e

e

i n e l limite delle 64 pagine di un quaderno Inoltre era troppo estesa la par te relativa ai modelli e agli algoritmi di ricostruzione ed elaborazione

C o n s i d e r a n d o i l b a c i n o d i

lettori, anche tecnici e operatori industriali, era necessario ridurre la par te s p

h i a r amente suggerito nelle indicazioni fornit e d a S a

i L a y - E k

Ekuakille propose un quader no dal titolo “Qualità dell’aria” . Il comitato di redazione aveva trovato l’argomento

l e n o n e b b e tempo per appor tare le modifiche suggerite e il quaderno non fu pubblicato. Un altro quaderno che, pur troppo, non

nalizzate con i piloti di Oracle Red Bull Sim Racing, interagiranno con simulatori di guida professionale e potranno visitare le innovative strutture del Red Bull Technology Group. Il vincitore assoluto riceverà inoltre un esclusivo set di dispositivi per la simulazione di guida di Fanatec, del valore di circa 4.000 euro.

Joe Soltysik, responsabile degli eSport d i R e d B u l l R a c i n g e R e d B u l l Te c h n ology, ha dichiarato: “Siamo lieti di lanc i a r e q u e s t a i n i z i a t i v a i n s i e m e a H e x agon, partner di lunga data di Oracle Red B u l l R a c i n g P o i c h é i l r u o l o d e l l ’ i n g egnere nel sim racing diventa sempre più complesso, il confine tra reale e virtuale non è mai stato così sottile Collaborando con Hexagon, possiamo offrire nuovi percorsi per i giovani ingegneri che desi-

derano crearsi una carriera negli eSport, nella produzione e oltre Non vediamo l ’ o r a d i v e d e r e l e m e n t i t a l e n t u o s e partecipare alla Future Skills Challeng e e d i o s p i t a r e i v i n c i t o r i p r e s s o l a nostra sede” . J o s h We i s s , P r e s id e n t e d i H e x a g o n M a n u f a c t u r i n g I ntelligence, ha commentato: “Siamo orgogliosi della partnership con Oracle Red Bull Sim Racing volta a ispirare la nuova generazione di ingegneri digit al i. C ’ è u n a c r e s c e n t e s in e r g ia t r a gli eSport e l’ingegneria che offre un banco di prova autentico per diverse competenze trasferibili, con i piloti che util i z z a n o l ’ a n a l i s i d e i d a t i e i l p r o c e s s o decisionale rapido, proprio come fanno gli ingegneri, nelle gare di F1 e nella p r o d u z i o n e a u t o m o b i l i s t i c a a d a l t e prestazioni” . La competizione si svolgerà dall’1 al 30 giugno 2025 con due categorie in base all’età (fino ai 18 anni e dai 19 in poi) e una classifica dinamica per monitorare in tempo reale i progressi dei partecipanti

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fu pubblicato fu quello scritto da Sergio

S a r t o r i d a l t i t o l o : “ I l l i n g u a g g i o d e l l e misure” . Sar tori scriveva nell’introduzione: “Il quaderno è indirizzato a tutti c o lo ro c h e d e v o n o p a rla re o sc riv e re sulle misure, sia nelle scuole (insegnant i c o m e a u t o r i o d o c e n t i ) s i a n e l l e aziende (chi prepara manuali di qualit à , c a t a l o g h i d i s t r u m e n t i o p r o d o t t i , rapporti) L’obiettivo perseguito è quell o d i f o r n i r e g l i e l e m e n t i , c o m u n i a i diversi settori applicativi, per un corretto im piego del linguaggio delle m isure, inteso nel suo complesso: ortografia, grammatica, sintassi e semantica I l c o n t r i b u t o c h e s i s p e r a d i d a r e c o n questo quaderno è quello di aiutare a costruire una base comune linguisticac o n c e t t u a l e - m e t o d o l o g i c a p e r t u t t i i metrologi (intesi come tutti coloro che utilizzano le misure, nella ricerca o nell’insegnamento o nel controllo di qualità e di processo o nelle misure e prove per la tutela della salute e dell’ambiente o in altre attività anche quotidiane),

i n m o d o c h e s i a a g e v o l e sia lo scambio di esperien-

z e f r a s e t t o r i d i v e r s i s i a l a costruzione di una coscienza di appartenenza a una

c o m u n i t à c h e a d o t t a e

a p p l i c a r e g o l e e c o n c e t t i

c o n d i v i s i I l q u a d e r n o s i

p o n e i n q u e l l a l i n e a g e n e -

r a l e c h e h a i n d o t t o l ’ A s s o -

c i a z i o n e I t a l i a n a G M E E a

d a r v i t a a l l ’ i n i z i a t i v a d e i Quaderni del GMEE” Sartori contava di ter minare il lavoro nel 2009, ma già a

q u e l l ’ e p o c a v i f u u n r i p e n -

s a m e n t o s u l l a s o s t e n i b i l i t à

e c o n o m i c a d e l l ’ i n i z i a t i v a

d a p a r t e d e l l ’ e d i t o r e , m a

q u e s t a è s t o r i a a n c o r a a venire

SCUOLA DI DOTTORATO ITALO GORINI

E GIORNATA

DELLA MISURAZIONE

C o m e s i r i c o r d e r à , l ’ o r g anizzazione della scuola di d o t t o r a t o i n t i t o l a t a a I t a l o Gorini era stata affidata per il triennio 2 0 0 6 - 0 8 a M a s s i m o D ’ A p u z z o e Giovanni Betta delle unità operative GMEE di Napoli e Cassino La scuola si tenne nella Villa Orlando ad Anacapri, dal 10 al 14 settembre 2007, e v i d e l a n u t r i t a p a r t e c i p a z i o n e d i b e n 56 allievi tra dottorandi, assegnisti di ricerca e ricercatori di misure, sia elettriche ed elettroniche sia meccaniche e t e r m i c h e . I l p r o g r a m m a d e l l a s c u o l a quell’anno fu dedicato all’esame di tre l i n e e d i r i c e r c a d e l G M E E L a p r i m a riguardò i “Metodi di Misura” con i n t e r v e n t i d i C l a u d i o N a r d u z z i s u l “ C a m p i o n a m e n t o o t t i m i z z a t o d i segnali di misura” e Leopoldo Angrisani, Rosario Schiano Lo Moriello su “Te c n ic h e a v a n z a te d i e la b o ra z ion e n u m e r i c a d e i s e g n a l i ” . Vi f u r o n o anche inter venti di tecnici dell’Agilent Technologies e della LeCroy, che espos e r o i l p

l m e r c a t o L a s e c o n d a l i n e

“Misure per l’industria” , con relazioni di Guido Carpinelli su “Power

Quality: dalla definizione agli effetti” e d i C a r m i n e L a n d i s u “ M i s u r e p e r l a P o w e r Q u a l i t y ” I l p u n t o d i v

affidato a un tecnico della Fluke Grande fu la soddisfazione dei par tecipanti, molti dei quali, come al solito, ebber o l ’ o p p o

m e n

ambiente amichevole e molto produttivo nel confronto delle idee e delle esperienze. Ci si diede appuntamento per l ’ a n n o s u c c e s s i v o a G a e t a , d o v e s i sarebbe tenuta la scuola nel settembre d e l 2 0 0 8 . N e l l a F i g . 7 s i p o s s o n o v e d e r e m o l t i p a r t e c i p a n t i a l l a s c u o l a t e n u t a a G a e t a l ’ a n n o p r e c e d e n t e , p r i m o d e l c i c l o t r i e n n a l e a f f i d a t o a

D’Apuzzo e Betta

Poiché con il 2008 si sarebbe concluso il ciclo triennale della scuola gestita da D ’ A p u z z o e B e t t a , i l P r e s i d e n t e , i n occasione dell’assemblea chiese se vi fossero candidature per la gestione del successivo ciclo 2009-2011. Si propos e r o p e r l ’ o r g a n i z z a z i o n e c o n g i u n t a della scuola Carbone, dell’unità operativa di Perugia, e Catelani, dell’unit à o p e r a t i v a d i F i r e n z e . L ’ a s s e m b l e a accolse favorevolmente questa disponibilità

L a X X V I G i o r n a t a d e l l a m i s u r a z i o n e

( G d M ) s i s v o l s e a P a d o v a i l 5 e 6 l ug l i o , p r e s s o l ’ H o t e l M a n t e g n a , o r g an i z z a t a d a i c o l l e g h i d e l g r u p p o d i misure meccaniche e termiche (MMT) Temi di discussione riguardarono: “Le misure di spazio e di tempo nell’antica Grecia” (F. Franciosi); L’importanza d e l l a s t r u m e n t a z i o n e n e l l e s c o p e r t e scientifiche (G. Peruzzi); Le misure di g r a n d e z z e q u a n tis tic h e ( G. Ghirard i ) ; I l n o n a v v e n t o d e l s i s t e m a d e c imale in Sicilia (M. Tschinke); La Storia dell’Ingegneria Elettrica in Europa (S. Leschiutta); La rivoluzione in atto nel SI (F. Cabiati); Due diverse visioni d e l t e m i n e B a y e s i a n o i n r i f e r i m e n t o a l l ’ i n c e r t e z z a ( W. B i c h ) . A l t e r m i n e

s c e l t a f u “ M i s u r e e M e t o d i p e r l a Q u a l i t à e l a Gestione dei Processi” , con le relaz i o n i d i N e l l o P o l e s e e N i c o l a P asquino su “Indicatori di qualità ed ottimizzazione dei processi” e Marcantonio Catelani su “Misure per il monitoraggio ed il controllo di processi prod u t t i v i ” .

Figura 6 – Coper tina del primo quaderno GMEE

NEWS s

FORATURA LASER PIÙ VELOCE, CON SCANNER GALVANOMETRICI

Aerotech, specialista nel controllo del movimento, presenta DrillOptimizer, una nuova funzione avanzata integrata nel sistema Automation1-iSMC, progettata per ottimizzare la foratura laser ad alta dinamica con scanner galvanometrici Pensato per applicazioni ad alta produttività, DrillOptimizer consente una notevole riduzione dei cicli di lavoro, garantendo al contempo una qualità di lavorazione costante e di alto livello La funzione fa parte della libreria AeroScriptPlus ed è disponibile sia attraverso un’interfaccia utente intuitiva in Automation1 Studio, sia come DLL NET, per una perfetta integrazione nelle interfacce HMI delle macchine esistenti

“L’ottimizzazione dei movimenti punto a punto per i processi di foratura complessi che coinvolgono milioni di fori, è stata a lungo un grosso limite per gli addetti ai lavori DrillOptimizer automatizza queste operazioni, riduce i tempi di lavorazione e garantisce la massima precisione”, spiega Bryan Germann, Product Manager di Aerotech.

Logica di movimento intelligente per applicazioni di foratura complesse

DrillOptimizer è parte integrante della suite AeroScriptPlus e adotta un avanzato approccio di ottimizzazione in due fasi, che considera sia la pianificazione del percorso sia i parametri di movimento, al fine di massimizzare efficienza e precisione:

– Ottimizzazione della sequenza di movimento: DrillOptimiz e r c a l c o l a i l p e r c o r s o p i ù e ff i c i e n t e

s c h e m a d i f o r a t u r a , s i a o p e r a n d o a l l ’ i n t e r n o d i u n s i n g o l o campo visivo (FOV), sia in combinazione con un sistema a servoassi per ottenere un campo visivo virtualmente illimitato (IFOV) Questo riduce sensibilmente i tempi di spostamento e incrementa la produttività complessiva – Ottimizzazione dei passaggi e della stabilità: per ogni specifica distanza di passo, vengono selezionati i parametri di cont r o l l o i d e a l i a ff i n c h é l o s c a n n e r g a l v a n o m e t r i c o r i m a n g a a l l ’ i n t e r n o d e l l a f i n e s t r a d i a s s e s t a m e n t o p r e d e f i n i t a U n a volta che lo scanner entra in questa finestra, il laser può essere a t t i v a t o i s t a n t a n e a m e n t e , e l i m i n a n d o t e m p i m o r t i t r a u n a perforazione e l’altra

I vantaggi tecnici in sintesi:

– Tempi di ciclo più brevi grazie all’ottimizzazione intelligente dei percorsi e dei movimenti;

– Massimo utilizzo delle prestazioni del laser scanner con una precisione costante; – Nessun ritardo nell’attivazione del laser grazie alla regolazione dinamica dei parametri;

– Utilizzo per complesse applicazioni con un minimo sforzo di configurazione;

– Integrazione facile da usare tramite Automation1 Studio o DLL NET; – C o m p a t i b i l i t à c o n l e t e s t e l a s e r A G V- H P O e A G V- X P O d i Aerotech.

Partner per i processi laser più impegnativi

DrillOptimizer è progettato per chi lavora con processi di foratura laser con la massima efficienza e precisione Le applicaz i o n i t i p i c h e i n c l u d o n o l a p

( P C B ) , l a m i c r o l a v o r a z i o n e d i m a t e r i a l i e l a t e c n o l o g i a d e i semiconduttori Da oltre 50 anni, Aerotech sviluppa sistemi di controllo del movimento ad alta precisione, destinati a settori avanzati come la lavorazione laser dei materiali, la tecnologia medicale, la produzione di semiconduttori e numerose altre applicazioni high-tech

Con sede centrale a Pittsburgh, negli Stati Uniti, e una filiale europea a Fürth (Germania), Aerotech è riconosciuta a livello globale come punto di riferimento nella realizzazione di soluzioni avanzate per il motion control

CLICCA QUI per approfondire

del secondo giorno si tenne un’interessante tavola rotonda, con la par tecipaz i o n e d i A . F e r r e ro , R. B uc c i a nt i , M. Cibien, C. Liguori, su: Le regole decisionali per la conformità e l’incertezza di misura

L ’ o r g a n i z z a z i o n e d e l l a G d M p e r g l i a n n i s u c c e s s i v i f u a f f i d a t a a M i r r i e

S a v i n o , c h e r i t e n n e r o o p p o r t u n o superare la consuetudine dell’alternanz a d e l c o o r d i n a m e n t o , a f f i d a t o u n a n n o a l G M E E e l ’ a l t r o a l M M T. D a ll’anno 2008 l’organizzazione fu condotta in comune dai due gruppi Questa scelta rientrava nella politica di una s e m p r e m a g g i o r e c o e s i o n e f r a i d u e gruppi in vista, come scritto precedent e m e n t e , d i f a c i l i t a r e l ’ a g g r e g a z i o n e del settore di misure elettriche ed elettroniche con quello di misure meccaniche e termiche Un’altra scelta operata da Mirri e Savino fu quella della sede della GdM, che a loro avviso doveva essere fissa e facilmente raggiungibile d a t u t t a I t a l i a L e d u e s e d i i n c u i s i erano svolte le ultime GdM, Bologna e Padova, si erano dimostrate non sempre attrattive dal punto di vista logistico Fu Savino a chiedere la disponibilità dell’Università di Roma TRE a ospitare le GdM, dall’anno successivo in poi. Maurizio Caciotta, responsabile dell’Unità operativa GMEE di quella Università, si dichiarò ben lieto di mettere a dis pos izione del l a G dM l e s t r ut t ur e

della neonata università, ma questa è storia ancora a venire

GLI INCONTRI INTERNAZIONALI

L’IMTC 2007 (24th IEEE Instrumentation a n d M e a su re m e n t Te c h n o lo g y C o n fer e n c e ) si tenne dall’1 al 3 maggio in Polonia, a Varsavia, nel Warsaw Marriott Hotel, ubicato in un quar tiere centrale della città, con il titolo “Synergy of Science and Technology in Instrumentation and Measurement” Dopo l’IMTC 2001, tenutosi a Budapest, l’IMTC 2007 fu la seconda conferenza dell’IEEE I n s t r u m e n t a t i o n a n d M e a s u r ement Society che si svolse in un paese dell’Europa centrale La conferenza si aprì, dopo il saluto del presidente Stephen A Dyer (Kansas State University, USA), con un inter vento invitato dal titolo “M E M S in m e tr o lo g y, m e tr o lo g y in MEMS” da parte di Ryszard S Jachowicz della Warsaw University Il giorno precedente l’inizio della conferenza, il 30 aprile, fu dedicato ai seguenti tutorial, con tra parentesi i relatori: ADC and DAC selection, calibration, and test (Fang Xu, Teradyne Inc , USA); D a t a acquisition and fundamentals of sensors (John Schmalzel, Rowan University, USA); Metrology, measurement princip l e s , a n d m e a s u r e m e n t u n c e r t a i n t y (Alessandro Ferrero, Politecnico di Mila-

no, Italy); N e t w o r

y s t e m s (Kang B Lee, National Institute of Standards and Technology, USA) La conferenza si strutturò con diverse sessioni parallele e vi furono 450 presentazioni orali e a poster, selezionati tra circa 700 contributi ricevuti da tutto il mondo Nutrita come al solito fu la par tecipazione di soci dell’Associazione GMEE. A Bari si svolse, dal 26 al 27 giugno, un Workshop su: “Advances in Sensors and Interfaces” , organizzato dai colleghi elettronici e alcuni misuristi, tra cui Savino, per manifestare l’interesse del GMEE sui temi trattati.

L a t e r z a e d i z i o n e d e l Wo r k s h o p

u

y e s t i

i n m e a s u r ement” (AMUEM), di cui si è ampiamente scritto nelle precedenti par ti di questa storia, si tenne a Trento dal 16 al 18 luglio 2007, presso il Centro Panorama a Sardagna. Il Workshop si ar ticol ò , n e l l a p r i m a g i o r n a t a , c o n t u t o r i a l dedicati a problematiche legate all’incer tezza e, nelle gior nate successive, c o n i l l u s t r a z i o n e e d i s c u s s i o n e s u l l o stato dell’ar te della normativa internaz i o n a l e s u l l ’ i n c e r t e z z a e l a p r e s e n t azione dei l avor i Una ver s ione es t es a dei lavori presentati al workshop fu sott o p o s t a p e r l a p u b b l i c a z i o n e s u u n numero speciale dell’IEEE Transactions on Instrumentation and Measurement. Il XV Simposio Inter nazionale IMEKO

TC4 su “Novelties in Electrical Measurements and Instrumentation” , insieme con il XII Workshop IMEKO TC4 sugli ADC, si svolse in Romania a Iasi, dal 19 al 21 settembre 2007, organizzato da Alexandru Salceanu Il Simposio T C 4 q u e l l ’ a n n o s i t e n n e c o n t e m p o r aneamente sia al primo Simposio Internazionale del comitato tecnico IMEKO TC19 su “Measurement and Instrumentation for Environmental M onitoring” , sia al terzo Incontro Tecnico su “Remote Instrumentation in Next-Generation

G r i d s ” R i c e v e t t e r o p a r t i c o l a r e a t t e nz i o n e l e t e m a t i c h e a m b i e n t a l i , c o n l a loro influenza sulla nostra vita, i cambiamenti climatici e la questione della protezione dell’ambiente Un altro tema fu quello dell’energia, a conferma dell’interesse primario del TC4 per lo studio del rispar mio energetico, della sicurezza e dell’efficienza economica.

Figura 7 – Alcuni par tecipanti alla Scuola “Italo Gorini”, tenuta a Gaeta nel 2006 (foto fornita da Giovanni Betta)

CURIOSITÀ s

A completamento delle attività del TC4 n e l 2 0 0 7 , l a s e t t i m a S u m m e r S c h o o l on “ADC & DAC Metrology” proseguì a Benevento, organizzata da Pasquale Daponte e Sergio Rapuano.

IL CONGRESSO DI TORINO E L’ASSEMBLEA DEI SOCI

Il XXIV Congresso nazionale dell’Associazione GMEE si svolse dal 5 all’8 settembre presso il Centro congressi della Camera di commercio di Torino. L’organizzazione era partita molti mesi prima ed è giusto ricordare quanti vi parteciparono, ognuno con compiti ben precisi: Franco Ferraris, Elio Bava, Anna Cabiati, Franco Cabiati, Alessio Carullo, Giovanni Costanzo, Maria Teresa Ferraris, Andrea Ferrero, Magda Leschiutta, Sigfrido Leschiutta, Massimo Or tolano, Marco Parvis, Umberto Pisani, Liliana Sartori, Sergio Sar tori, Valeria Teppati e Alberto Vallan Fu prevista dall’8 al 10 settembre, per chi avesse avuto tempo, un ’attività post congresso definita il “Tour dell’Amicizia”.

Il primo giorno del Congresso, il 5 settembre, furono programmate due interessantissime visite: una ai laboratori d e l l ’ I s t i t u t o N a z i o n a l e d i R i c e r c a Metrologica (INRiM); l’altra, guidata, al Museo Egizio Seguì un rinfresco in un locale storico di Torino I lavori tradizionali iniziarono il 6 settembre, con i saluti di rito di autorità e presidente, ai q u a l i s e g u i r o n o l e r e l a z i o n i d i a l c u n i c o o r d i n a t o r i d i l i n e a s c i e n t i f i c a d e l

GMEE Quell’anno furono scelte le tre s e g u e n t i l i n e e d i r i c e r c a , p e r l ’ a r e a m e t o d o l o g i c a l a A 3 “ S t r u m e n t a z i one ” , con la relazione di Antonio Pietrosanto, e la A5 “Misure e metodi per la qualità e la gestione dei processi”, con quella di Marcantonio Catelani; per l’area applicativa fu scelta la B 2 “ M i s u r e p e r l ’ i n d u s t r i a ” , c o n l a relazione di Carmine Landi Di seguit o v i f u r o n o c i n q u e r e l a z i o n i i n v i t a t e , una sezione poster e la presentazione della tesi di dottorato vincitrice del premio “Carlo Offelli” I lavori si conclusero con una Tavola rotonda su “Metrologia e Misure nel Progetto Galileo” presieduta da Sigfrido Leschiut-

ta. La sera vi fu un ricevimento di benvenuto con la presenza di rappresent a n t i d e g l i E n t i l o c a l i c h e a v e v a n o s p o n s

i c a .

seconda giornata fu dedicata alle relazioni invitate e a una seconda sessione p

Camere di commercio e l’Assoc

solito dedicata all’Assemblea dei soci dell’Associazione GMEE. N

accompagnatori, che previde il primo gior no visite all’Or to Botanico, al Castello del Valentino, al Borgo medioevale, con navigazione sul Po e al Monte dei Cappuccini Vi furono le visite, n e l s e c o n d o g i o r n o , a P a l a z z o a Madama, alla Cattedrale e alla Città nel centro monumentale; nel terzo giorno furono visitate la Biblioteca Reale e l’Accademia delle Scienze Il pomeriggio dell’8 settembre iniziò il “Tour dell’Amicizia” Post Congresso con visite al Castello di Rivoli, pranzo alla Sacra di San Michele e giro nell’Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso La domenica 9 settembre il tour si spostò a Ivrea, con pranzo e visite al Castello di Masin o , a l C a s t e l l o d i A g l i è e a l l a Vi l l a i l Meleto Il lunedì le visite proseguirono all’Abbazia di Staffarda, a Revello, a Bagnolo, all’Abbazia di Santa Maria e, infine, al Castello di Osasco.

L ’ A s s e m b l e a O r d i n a r i a d e i s o c i d e ll’Associazione GMEE si riunì il giorno 8 s e t t e m b r e 2 0 0 7 , a l l e o r e 8 e 4 5 , presso il Centro Congressi “Torino Incontra”. Vi fu la relazione di Ferrero, che, in quanto Presidente uscente, dop o a v e r r i n g r a z i a t o g l i o r g a n i z z a t o r i d e l C o n v e g n o , i n p a r t i c o l a r e S e r g i o Sar tori, per la splendida accoglienza, ricordò l’amico e collega Gaetano Iuculano, il suo entusiasmo e ottimismo trasmessi a tutti nel corso della sua pres i d e n z a , a v v e n u t a n e l t r i e n n i o p r e c edente. L’Assemblea osser vò un minuto di silenzio, anche in memoria di Luigi Gonella Ferrero sintetizzò quindi, utilizzando un insieme di lucidi, quanto realizzato nel triennio 2004-2007 da l u i p r e s i e d u t o . S o t t o l i n e ò c h e e r a l a

NUOVA SERIE DI TAVOLI VIBRANTI A MAGNETI PERMANENTI

DynaLabs ha ulteriormente migliorato la famiglia di tavoli vibranti a magneti permanenti (distribuiti in Italia d a l l a D S P M I n d u s t r i a s r l d i M i l a n o ) , noti per la loro versatilità, semplicità d’uso e affidabilità Le unità vengono pilotate mediante i tasti funzione e il display, oppure mediante segnale di riferimento generato dall’esterno L e l o r o p r i n c i p a l i a p p l i c a z i o n i s o n o : nel testing vibrazionale di schede elettroniche, componenti elettromeccanici, test a fatica e risonanza, taratura di sensori di vibrazione e spostam e n t o , m i s u r e d ’ i m p e d e n z a m e c c anica e ricerca

Sono disponibili quattro modelli, con forze di attuazioni crescenti corredate da amplificatore esterno e blower

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Congresso del GMEE, se si fosse esclusa l’assemblea GMEE che si era tenuta nel 1994 in concomitanza con il World

C o n g r e s s I M E K O a l L i n g o t t o . D i e d e

n o t i z i a d e l l ’ i n c r e m e n t o n u m e r i c o d e ll’Associazione, passata da 200 a 240 soci, dei quali poco meno della metà

s o c i j u n i o r e s . U n i n c r e m e n t o v i e r a

s t a t o a n c h e d e i p r o f e s s o r i o r d i n a r i e

d e i r i c e r c a t o r i , i n n u m e r o d i 4 4 , c r esciuti questi ultimi anche culturalmente attraverso la par tecipazione al seminar i o d ’ e c c e l l e n z a “ I t a l o G o r i n i ” , f i o r e all’occhiello dell’Associazione. Sottolin e ò l ’ i m p o r t a n z a d e l l ’ a c q u i s i t a a u t onomia finanziaria che, se da una par te r i c h i e d e v a g r a n d e a c c o r t e z z a n e l tenere sempre attivo il bilancio, dall’altra aveva permesso di avviare diverse iniziative, quali il premio di dottorato intitolato a Carlo Offelli, i quaderni del GMEE e la par tecipazione in contratti di ricerca, come quello con il CESI in cui, per la prima volta, il GMEE risultava uf f icial m ent e cont r aent e A ccennò ai successi in campo scientifico a livello internazionale, con la presenza in qualità di presidenti in molti Comitati tecnici, sia dell’IEEE I&M Society sia dell’IMEKO, quale riconoscimento dell’elev a t o v a l o r e s c i e n t i f i c o d e i r i c e r c a t o r i italiani nel campo delle misure. Si passò quindi all’elezione del Presidente e del Segretario dell’Associazion e p e r i l t r i e n n i o 2 0 0 7 - 2 0 1 0 C o m e prassi consolidata, Ferrero presentò la candidatura di Franco Ferraris, che a v e v a r i c o p e r t o i l r u o l o d i s e g r e t a r i o durante la sua presidenza Franco Ferraris fu eletto all’unanimità per acclamazione. Egli, dopo avere ringraziato l’assemblea, presentò un sintetico programma in cui spiccò quella che fu la m a g g i o r e c a r a t t e r i s t i c a d e l s u o m a ndato: rinsaldare il legame con il gruppo dei m is ur is t i m eccanici e t er m ici e c e r c a r e d i a l l a r g a r e l ’ A s s o c i a z i o n e , inglobando in essa quanti si interessavano di misure in Italia Presentò la prop o s t a , g i à a v a n z a t a n e l l ’ u l t i m o C D , per la nomina del tesoriere dell’Assoc i a z i o n e L ’ a s s e m b l e a a p p r o v ò a l l ’ unanimità la proposta e nominò tesoriere Alessandro Ferrero, con il compito di eseguire tutte le operazioni bancarie in nom e del P r es ident e. Fur ono nom i-

n a t i i n u o v i r e v i s o r i d e i c o n t i , r i n g r az i a n d o i r e v i s o r i u s c e n t i p e r l ’ a t t i v i t à svolta gratuitamente e per la fattiva coll a b o r a z i o

t ò q u i n d i la candidatura, concordata nei precedenti CD, di Giovanni Betta, dell’Unità operativa di Cassino, a Segretario dell’Associazione per il triennio 20072010. L’assemblea approvò all’unanim i t à l ’ e l e z i o n e a s e g r e t a r i o d i B e t t a , che ringraziò per la stima dimostratagli e la fiducia accordatagli

Fu per la prima volta applicata la variazione statutaria e regolamentare, che prevedeva l’elezione non più di uno, ma di tre membri nella Commissione di Coordinamento da par te dell’assemblea, in un processo di sempre maggiore democraticità degli organi statutari. Ferrero propose, come concordato nei CD, le candidature di Catelani, Daponte e Petri, che furono eletti all’unanimità, trovando il pieno appoggio di tutta l’assemblea. Furono inoltre confermati tutti i membri della Commissione Didattica e i responsabili delle linee di ricerca per il triennio 2007-2010

U n p u n t o i m p o r t a n t e , d i s c u s s o i n a ssemblea, fu quello relativo a una proposta del Comitato organizzatore del Congresso di utilizzare una par te rilevante dell’attivo, prodotto grazie alle s p o n s o r i z z a z i o n i , p e r b o r s e d i r icerca all’estero di giovani soci (età non superiore a 34 anni) La proposta f u a c c e t t a t a e r i s c o s s e n e g l i a n n i u n tale successo che fu poi istituzionalizzata come borsa GMEE per periodi di studio all’estero di giovani ricercatori

G M E E e d i v e n t ò i l p r e m i o “ M a s s i m o D’Apuzzo”, aggiungendosi al premio di dottorato “Carlo Offelli”. Fu infine approvata una mozione presentata da Sar tori, trasmessa al CIPM ( C o m i t a t o I n t e r n a z i o n a l e d e i P e s i e delle Misure) a favore del cambiament o d e l S I ( S i s t e m a i n t e r n a z i o n a l e ) d i Unità di misura, nella direzione di definire i valori di sette costanti delle equaz i o n i d i m o d e l l o a c c e t t a t e e l a s c i a r e l i b e r t à d i s c e l t a , p e r c o r s o e m e t o d o nella realizzazione dei campioni delle unità di misura Tutti i soci, e in specie coloro che avevano seguito quell’anno la GdM e l’interessante e ampia relazione di Franco Cabiati sull’argomento (La rivoluzione in atto nel SI), erano

ben consci dell’impor tanza della proposta, che fu votata all’unanimità

CONCLUSIONI

Si sono sintetizzati gli avvenimenti, relativi all’anno 2007 della presidenza di Alessandro Ferrero con Franco Ferraris segretario. Si è ricordato Gaetano Iuculano, fautore e primo presidente dell’Associazione GMEE, che purtroppo quell’anno venne a mancare Si è raccontato delle nuove iniziative intraprese nel GMEE, quali i quaderni e l’istituzione delle borse di studio all’estero Consistente fu, come al solito, la partecipazione di soci dell’Associazione agli eventi scientifici internazionali. Un successo fu anche la riunione annuale GMEE a Torino La prossima par te di questa storia riguarderà il primo anno della presidenza Ferraris con Betta segretario.

RINGRAZIAMENTI

L’autore ringrazia i colleghi Giovanni Betta, Marcantonio Catelani, Alessandro Ferrero, Luca Mari e Dario Petri per le infor mazioni for nitegli su alcuni avvenimenti del periodo in esame. Precisa, inoltre, che la responsabilità di quanto scritto è soltanto la sua. Ciò che racconta è avvalorato dall’essere stato presente allora, dove e quando i fatti si sono svolti. La storia, se non è scritta, è come se non esistesse. L’autore ritiene che la posterità richieda la disponibilità di archivi ben organizzati M a

mente un contratto di con-

l Politecnico di Bari. Si occupa di misure elettriche ed elett

È

o professore ordinario di Misure Elettriche ed Elettroniche al Politecnico di Bari e ha presieduto il GMEE nel triennio 1995-1998 Nel 2011 ha ricevuto il Career Excellence Award d a l l a I E E E I n s t r u m e n t a t i o n a n d M e a s u rement Society con la seguente motivazione: “For decades of advancements in measurement science and its dissemination”

Lo studio dei raggi cosmici sul Monte Chacaltaya

THE STUDY OF COSMIC RAYS ON MOUNT CHACALTAYA:

GIUSEPPE OCCHIALINI AND THE UNESCO MISSION

research and the use of nuclear emulsions for detecting subatomic par ticles Situated at an altitude of 5200 m, the laborator y has been fundamental in studying interactions between cosmic par ticles and the atmosphere, enabling obser vations of other wise inaccessible phenomena The ar ticle also explores the historical significance of the 1952 UNESCO mission, which established an international scientific collaboration center in Bolivia. The use of nuclear emulsions at Chacaltaya facilitated major discoveries, such as the obser vat

physics, training a new generation of physicists in Latin America and promoting international scientific cooperation

RIASSUNTO

raggi cosmici e l’uso delle emulsioni nucleari per la rilevazione di par ticelle subatomiche Situato a 5 200 metri d’altitudine, il laboratorio è stato fondamentale per lo studio delle interazioni tra par ticelle cosmiche e atmosfera, permettendo di osser vare fenomeni altrimenti inaccessibili. L’ar ticolo esplora anche la rilevanza storica della missione UNESCO del 1952, che permise la creazione di un centro scientifico di cooperazione internazionale in Bolivia L’uso delle emulsioni nucleari a Chacaltaya ha consentito impor tanti scoperte, come l’osser vazione dei decadimenti dei mesoni, e ha contribuito significativamente alla fisica delle alte energie, formando una nuova generazione di fisici in America Latina e promuovendo la collaborazione scientifica internazionale

GIUSEPPE OCCHIALINI, STUDIOSO DI RAGGI COSMICI

G i u s e p p e O c c h i a l i n i ( 1 9 0 7 - 1 9 9 3 ) , nato a Fossombrone (PU) nel 1907, è stato uno dei fisici italiani più influenti d e l X X s e c o l o , r i c o n o s c i u t o p e r i s u o i contributi pionieristici nello studio delle par ticelle elementari e dei raggi cosmic i . D o p o l a l a u r e a , c o n s e g u i t a n e l 1929 presso l’Istituto di Fisica di Firenze, Occhialini nel 1931 arrivò a Cambridge ai Cavendish Laborator y, dove ebbe m odo d’ incont r ar e P at r ick Bl ack e t t ( 1 8 9 7 - 1 9 7 4 ) , u n o s t u d i o s o d e l l e macchine a nebbia. La camera a nebbia (o camera di Wilson) è costituita da u n a s c a t o l a t r a s p a r e n t e , c o n t e n e n t e una miscela par ticolare di gas e vapori

collegata, mediante un condotto, a un cilindro entro il quale scorre un pistone Un rapido movimento dello stantuffo provoca un ’espansione adiabatica del vapore nella camera. In queste condizioni, qualsiasi par ticella carica elettricamente che entra nella camera, se ha sufficiente energia può ionizzare gli

a t o m i l u n g

u o p e r c o r s o , c r e a n d o u n

(atomi ionizzati) Il vapore soprassaturo si condensa attorno a questi nuclei, formando minuscole gocce di nebbia.

par et e t r asparente della camera e, analizzandola, si può risalire alla natura della particella stessa.

Es per im ent i di ques t o t ipo er ano s t at i f a t t i i n A m e r i c a , a p a r t i r e d

l 1 9 3 0 , d a l f i s i c o s t a t u n i

C a r l D . A n d e rs o n ( 1 9 0 5 - 1 9 9 1 ) , i l q u a l e o t t e n n e l a fotografia di un elettrone che attraversa una lastra di piombo e si ferma nella camera. La cur vatura della traiettoria, però, data la direzione del campo magnetico, indicava una carica positiva e non negativa come gli ordinari elettroni. Si trattava della prima osser vazione di un elettrone positivo, ovvero un positrone In quegli stessi anni, all’insaputa d i A n d e r s o n , i l f i s i c o b r i t a n n i c o P a u l

D i r a c ( 1 9 0 2 - 1 9 8 4 ) a v e v a f o r m u l a t o una teoria nella quale era prevista l’esistenza del positrone. Per chiarire la natura di queste tracce, B l a c k e t t e O c c h i a l i n i s i r i t r o v a r o n o , quindi, nel Cavendish Laborator y, allor a d i r e t t o d a L o r d R u t h e r f o r d ( 1 8 7 11937), dove ebbero l’idea di collegare la camera a nebbia a un circuito di c o i n c i d e n z a , c h e O c c h i a l i n i a v e v a i m p a r a t o a u t i l i z z a r e a F i r e n z e c o n Bruno Rossi. Il circuito di coincidenza si b a s a v a s u u n m e t o d o c h e c o n s i s t e v a nella rilevazione della scarica simultan e a d i m o l t i c o n t a t o r i G e i g e r- M ü l l e r (coincidenze multiple), oppor tunament e c o l l e g a t i t r a l o r o . D i s p o n e n d o c o n una par t icol ar e g eom et r ia ques t o circuito, è possibile deter minare la direzione da cui provengono le par ticelle dei raggi cosmici e analizzare le interazioni che avvengono quando queste par ticelle attraversano strati di materia posti tra i vari rilevatori Ciò che videro Blackett e Occhialini era uno sciame di par ticelle positive e negative, generato proprio dal raggio cosmico entrato in collisione con un nucleo soprastante la camera a nebbia. Questi sciami permisero dunque a Blackett e Occhialini di

c o n f e r m a r e l e o s s e r v a z i o n i d i A n d e r-

s o n e i d e n t i f i c a r o n o l ’ e l e t t r o n e p o s i t i -

v o , o p o s i t r o n e , d i q u e s t ’ u l t i m o c o n quello previsto da Dirac

Nel 1945 Occhialini si reca a Bristol

p r e s s o i L a b o r a t o r i Wi l l s , a l l ’ e p o c a

d i r e t t i d a C e c i l P o w e l l ( 1 9 0 3 - 1 9 6 9 ) ,

c h e g i à p r i m a d e l l a S e c o n d a g u e r r a mondiale iniziò a fare degli esperimen-

t i c o n l e e m u l s i o n i n u c l e a r i Q u e s t e

s ono del l e par t icol ar i l as t r e f ot og r af iche utilizzate per lo studio delle par ticelle elementari che, quando le attraversano, lasciano sul loro percorso una s e r i e d i g r a n i s v i l u p p a b i l i D a q u e s t e tracce si può quindi studiare la natura e l e c a r a t t e r i s t i c h e d e l l a p a r t i c e l l a .

O c c h i a l i n i e P o w e l l , e s p o n e n d o l e emulsioni a elevate altitudini tra il Picdu-Midi in Francia e il monte Chacaltaya in Bolivia, riuscirono così a identificare delle tracce che appar tenevano a una nuova par ticella, il pione, o mesone p, ipotizzato dal fisico giapponese

Hideki Yukawa (1907-1981) per spiegare le caratteristiche del campo d’interazione nucleare for te. Questi studi divennero fondamentali per l’avanzamento della fisica delle par ticelle

N e l 1 9 5 2 , O c c h i a l i n i p r e s e p a r t e a u n a m i s s i o n e s c i e n t i f i c a p r o m o s s a dall’UNESCO, che aveva l’obiettivo di creare un laboratorio per lo studio dei raggi cosmici sul Monte Chacaltaya, in Bolivia. Questa missione, realizzata in collaborazione con il fisico Cesar Lattes (1924-2005), por tò alla fondazione di uno degli osser vatori più alti del mondo, situato a circa 5 200 m di altit u d i n e . I l l a b o r a t o r i o d i C h a c a l t a y a divenne un centro cruciale per la ricer-

c a

osser vazioni dirette e sperimentazioni su par ticelle ad alta energia, impossibili da effettuare in altre condizioni

I RAGGI COSMICI

Lo studio dei raggi cosmici nella storia ha origine in un problema che caratterizzò la fine del Settecento, quando ci

s i r e s e c o n t o c h e u n e l e t t r o s c o p i o a f o g l i e s i s c a r i c a v a s p o n t a n e a m e n t e Alla fine dell’Ottocento si era poi appur a t o , g r a z i e a m o l t i e s p e r i m e n t i , c h e l ’ a r i a ( o i l g a s c h

s c

p i

) è

m p r e l e g g e rmente ionizzata Era quindi necessario scoprire la causa di tale ionizzazione.

D o p o l a s c o p e r t a d e l l a r a d i o a t t i v i t à , dovuta a Becquerel, si è iniziato a pens a r e c h e l a c a u s a d e l l a i o n i z z a z i o n e risiedesse proprio in un tipo di radiazione ambientale, confermata dal fatto c h e a l l o n t a n a n d o s i d a m i n e r a l i r adioattivi l’effetto si riduceva

S i i n i z i a r o n o c o s ì a f a r e e s p e r i m e n t i con elettroscopi su pallone elettrostatico e, nel 1912, Victor Hess fece un esperimento del genere ed effettivament e n o t ò u n ’ i n i z i a l e d i m i n u z i o n e d e l l a ionizzazione all’aumentare dell’altezza ma, superati i 600 m, l’effetto, anziché continuare a diminuire, iniziava a crescere Questa fu la prima conferma dell’esistenza di radiazioni provenienti d a l l ’ e s t e r n o d e l l a Te r r a , c h i a m a t i p o i “ r a g g i c o s m i c i ” d a M i l l i k a n q u a l c h e a n n o d o p o F i n o a q u e s t o m o m e n t o non ci si era ancora posti il problema di determinare la natura di questi raggi. Inizialmente si pensava che fossero semplicemente fotoni ad alta energia. In par ticolare, Millikan sosteneva che i raggi cosmici erano generati dall’energ i a l i b e r a t a d u r a n t e l a s i n t e s i d i e l ementi più pesanti a par tire dall’idrogeno primordiale diffuso in tutto l’universo Nel 1929, però, Bothe e Kohlhörster, utilizzando contatori di Geiger e Müller (GM), arrivarono alla conclusione che le ipotesi di Millikan erano sbagliate e la radiazione cosmica primar ia f os s e com pos t a da par t icel l e car iche anzichè da fotoni

Un altro contributo fu quello di Rossi, il quale osser vò che il 60% delle par ticel-

le cosmiche che riuscivano a passare attraverso 25 cm di piombo riuscivano a s u p e r a r e a n c h e u n m e t r o Q u e s t o indicava che i raggi cosmici dovevano avere energie molto più elevate rispetto alle par ticelle dei raggi β, por tando così ad abbandonare l’ipotesi di Millikan sulla loro natura Poco dopo, Skobeltzyn, utilizzando una camera a nebbia in un campo magnetico, fotografò par ticelle molto energetiche e ipotizzò che fossero elettroni di rinculo causati da collisioni con i fotoni dei raggi cosmici. Si cominciò quindi a capire che l’interazione della radiazione cosmica c o n l a m a t e r i a g e n e r a v a e f f e t t i m o l t o più complessi e inaspettati di quanto si pensasse Questa complessità fu rivelata per la prima volta grazie agli esperim e n t i c o n d o t t i c o n l a c a m e r a a c o ndens azione, cont r ol l at a da cont at or i, progettata da Occhialini e Blackett nel 1933. Grazie a successive campagne di misurazioni eseguite dal gruppo di Compton si confer mò che la maggior par te dei raggi cosmici erano composti da par ticelle cariche

O g g i s a p p i a m o c h e i r a g g i c o s m i c i sono par ticelle subatomiche di origine extraterrestre che viaggiano attraverso lo spazio con energie estremamente el evat e, pr ovenendo da m ol t epl ici s or-

g e n t i c e l e s t i . Q

m

9 0 % ) , m a a n c h

a t o m i c i e u n a p i c

r c e n t

c

e d i antimateria come antiprotoni e positron i , s i m u o v o n o a v e l o c i t à p

s s i m e a quella della luce e possono raggiungere energie molto superiori a quelle prodotte nei più potenti acceleratori terres t r i , c o m e i l L a r g e H a d r o n C o l l i d e r (LHC). La maggior par te dei raggi cosmici viene generata nelle esplosioni di supernova, in cui il collasso del nucleo di una stella causa un ’ enorme esplosione, scagliando par ticelle nello spazio

a v e l o c i t à e d e n e r g i e e c c e z i o n a l i .

A n c h e i n u c l e i g a l a t t i c i a t t i v i , i b u c h i neri supermassicci, le pulsar e i lampi gamma (Gamma Ray Bursts) sono cons i d e r a t i p o s s i b i l i f o n t i d i q u e s t e p a r t icelle, grazie alla loro capacità di gener a r e f o r t i c a m p i e l e t t r o m a g n e t i c i c h e accelerano i raggi cosmici

Quando raggiungono la Terra, i raggi c o s m i c i i n t e r a g i s c o n o c o n g l i a t o m i

Figura 1 – Giuseppe Occhialini

eV, un livello che nessun accele-

r a t o r e t e r r e s t r e p u ò p r o d u r r e Gli eventi a energie più elevate, pur essendo rari, rappresent a n o u n p o t e n t e s t r u m e n t o p e r

s o n d a r e p r o c e s s i a s t r o f i s i c i estremi I raggi cosmici rappres e n t a n o u n v e r o e p r o p r i o “laboratorio naturale” per studiare le leggi fisiche fondament al i e i pr oces s i ener g et ici dell ’ u n i v e r s o , p o r t a n d o c o n s é informazioni preziose su eventi cosmici violenti e sulla struttura dell’universo.

LE EMULSIONI NUCLEARI

dell’atmosfera a circa 15-20 km di altitudine, cr eando una cascat a di par t icelle secondarie, o “sciami”, che includono muoni, neutrini, elettroni, pioni e fotoni gamma Questi sciami possono estendersi per chilometri e solo una piccola par te di essi riesce a raggiungere il suolo, dove è possibile rilevarli attraverso rivelatori posti su vaste aree. Poiché i campi magnetici galattici devian o i r a g g i c o s m i c i c a r i c h i , è d i f f i c i l e tracciare con precisione la loro origine; tuttavia, la loro diffusione isotropa (uguale in tutte le direzioni) ci dà un’idea delle condizioni estreme dell’universo profondo

Oltre all’interesse per la loro origine, i r a g g i c o s m i c i s o n o f o n d a m e n t a l i p e r l ’ e s p l o r a z i o n e d e i c o s t i t u e n t i p i ù e l ementari della materia Lo studio delle par ticelle secondarie da essi generate h a p o r t a t o a l l a s c o p e r t a d i p a r t i c e l l e sconosciute, come il muone e il pione, c o n t r i b u e n d o a l l a n a s c i t a d e l l a f i s i c a delle par ticelle

I r a g g i c o s m i c i c o p r o n o u n i n t e r v a l l o

e n e r g e t i c o e s t r e m a m e n t e a m p i o , d a i 109 eV per le par ticelle di bassa energia fino ai rarissimi “ultra-high-energy cosmic rays ” che raggiungono i 1020

L ’ i m p i e g o d e l l e e m u l s i o n i n ucleari rivoluzionò lo studio delle par ticelle elementari e aprì la strada alla fisica delle alte energie. La loro storia ha inizio nei p r i m i a n n i d e l N o v e c e n t o , quando la scienziata Marietta Blau, insieme a Her ta Wambacher, mostrò come le emulsioni nucleari potevano essere utilizzate per la rivelazione di par ticelle cariche Simili a pell i c o l e f o t o g r a f i c h e , l e e m u l s i o n i n ucleari sono composte da strati di gelatin a s e n s i b i l i z z a t i c o n s a l i d ’ a r g e n t o , capaci di registrare le tracce lasciate dalle par ticelle subatomiche Quando una par ticella carica attraversa l’emul-

sione, provoca una reazione chimica nei granuli di argento, lasciando una traccia visibile al microscopio come una linea scura Questa tecnologia per mette ai ricercatori di ottenere una rappresentazione dettagliata delle traiettorie delle particelle, analizzando così le caratteristiche delle interazioni subatomiche Grazie alle emulsioni nucleari utilizzate da Occhialini e Powell nel 1946, fu possibile osser vare per la prima volta il pione e i successivi processi di decadimento in muoni Questo approccio sperimentale fu fondamentale per comprendere la struttura della materia e aprì nuove frontiere nella fisica delle particelle L’uso delle emulsioni si rivelò particolar mente efficace per il rilevamento delle interazioni dei raggi cosmici, che sono formati da par ticelle con energie estremamente elevate, impossibili da generare con i dispositivi sperimentali convenzionali dell’epoca.Le emulsioni nucleari utilizzate a Chacaltaya erano esposte all’ambiente per periodi di tempo che potevano variare da poche settimane a diversi mesi, a seconda delle condizioni atmosferiche. Durante l’esposizione, le lastre catturavano tracce di migliaia di particelle, che venivano successivamente sviluppate come una normale pellicola fotografica

La fase di analisi richiedeva un ’attenta lettura delle tracce al microscopio, un processo laborioso in cui ogni traccia veniva esaminata per determinare l’e-

Figura 2 – Rappresentazione schematica di uno sciame di par ticelle generato da un raggio cosmico, in questo caso un protone. Tra le par ticelle secondarie si possono avere neutrini, antineutrini, mesoni, pioni, elettroni, positroni, fotoni
Figura 3 – Prima osser vazione del decadimento del pione in muone, ef fettuata da Occhialini e Powell con l’utilizzo delle emulsioni nucleari

nergia e la massa delle par ticelle osserv a t e L e e m u l s i o n i p e r m e t t e v a n o d i registrare eventi rari, come la creazione di coppie par ticella-antipar ticella o i d e c a d i m e n t i d e i m e s o n i i n m u o n i , fenomeni di grande interesse per comprendere i meccanismi delle interazioni a livello subatomico Rispetto ad altri metodi di rilevazione, come le camere a nebbia o i contatori Geiger, le emulsioni nucleari presentavano diversi vantaggi: erano economiche, non necessitavano di alimentazione elettrica e permettevano di registrare simultaneamente un gran numero di tracce con una risoluzione spaziale molto elevata Ciò le rendeva ideali per esperimenti a lungo ter mine e in condizioni estreme, come quelle del laboratorio di Chacaltaya. Queste caratteristiche fecero delle emulsioni uno strumento estremamente efficace per la fisica sperimentale dell’epoca, poiché consentivano di esplorare fenomeni che altrimenti sarebbero rimasti sconosciuti A Chacaltaya, le emulsioni venivano anche utilizzate per studiare i raggi cosmici primari, osser vando direttamente le par ticelle che compongono questi flussi di energia provenienti dall’universo

IL LABORATORIO

SUL

MONTE CHACALTAYA

Il Laboratorio di Fisica Cosmica di Chacaltaya, nella regione di La Paz in Boliv i a , f o n d a t o u f f i c i a l m e n t e n e l 1 9 5 1 d a l l ’ U n i v e r s i d a d M a y o r d e S a n A ndrés di La Paz, è un sito scientifico di r i l e v a n z a m o n d i a l e p e r l o s t u d i o d e i r a g g i c o s m i c i . S i t u a t o a 5 . 2 0 0 m d i altitudine, sulle Ande boliviane, il laboratorio sfrutta condizioni geografiche uniche per la rilevazione delle par ticelle cosmiche primarie: l’altissima quota, che riduce l’assorbimento atmosferico, e la posizione vicina all’equatore, che c o n s e n t o n o a C h a c a l t a y a d i e s s e r e uno dei pochi siti in grado di osser vare par ticelle cosmiche di energia estrema (oltre 1015 eV), fenomeni difficilmente rilevabili a quote più basse a causa dell ’ a s s o r b i m e n t o a t m o s f e r i c o e d e l l e deflessioni imposte dal campo magnetico terrestre, noto come “effetto latitudine”. L’effetto latitudine è la variazio-

ne nell’intensità dei raggi cosmici che si osser va in funzione della latitudine g e o g r a f i c a Q u e s t o e f f e t t o è l e g a t o all’influenza del campo magnetico terrestre, che agisce come uno scudo per le par ticelle cariche provenienti dallo s p a z i o N e l l e r e g i o n i e q u a t o r i a l i , i l campo magnetico è più intenso, quindi deflette e blocca una maggiore quantità di par ticelle cosmiche. Al contrario, a l l e l a

( v i c i n

i p o l i ) , i l c a m p

m a g n e

e r r e s t r e è più debole, permettendo a un numero maggiore di raggi cosmici di raggiung e r e l a s u p e r f i c i e t e r r e s t r e . U n ’ a l t r a peculiarità della posizione del laboratorio a Chacaltaya è che la regione di La Paz è costellata di laghi, il che offriva ai ricercatori la possibilità di studiare l’assorbimento dell’acqua dei raggi c o s m i c i , c o n f r o n t a n d o l ’ i n t e n s i t à d i questi raggi a diverse profondità La storia del laboratorio iniziò grazie al contributo del meteorologo spagnolo Ismael Escobar, che arrivò in Bolivia n e l 1 9 4 1 , d u r a n t e i l d i f f i c i l e p e r i o d o successivo alla Guerra Civile Spagnola. Escobar, assunto come meteorologo, costruì una rete di stazioni meteorologiche, una delle quali venne installata nel 1942 proprio sul monte Chac a l t a y a , i n i z i a l m e n t e p e r r a c c o g l i e r e dati sulla climatologia locale. Questo progetto iniziale rappresentò il primo p a s s o v e r s o l a f u t u r a f o n d a z i o n e d e l l a b o r a t o r i o , c o n t r i b u e n d o a n c h e a l l a

n a s c i t a d i u n a c o m u n i t à s c i e n t i f i c a

b o l i v i a n a i n t e r e s s a t a a l l a r i c e r c a m e -

t eor ol og ica e at m os f er ica

Nel 1946, il laboratorio

d i C h a c a l t a y a d i v e n n e un sito di rilevanza inter-

n a z i o n a l e p e r l a f i s i c a dei raggi cosmici, quand o u n g r u p p o d i f i s i c i

p r o v e n i e n t i d a l l ’ U n i v e r -

s i t à d i B r i s t o l , t r a c u i

C e c i l P o w e l l , C e s a r L a ttes e Giuseppe Occhialini, vi espose delle emul-

s i o n i n u c l e a r i . Q u e s t o

e s p e r i m e n t o p o r t ò a l l a

s t o r i c a s c o p e r t a d e l

d e c a d i m e n t o d e l p i o n e

p in muone μ, che confermava la teoria delle inte-

razioni nucleari for ti di Hideki Yukawa.

L a s c o p e r t a , p u b b l i c a t a s u N a t u r e , rese celebre il laboratorio di Chacaltaya a livello mondiale

A l l ’ i n i z i o d e l 1 9 4 9 , I s m a e l E s c o b a r presentò al rettore dell’Università una proposta per la costruzione di un laboratorio a Chacaltaya Poiché il sito previsto si trovava all’interno di un Parco Nazionale, l’Università avviò le procedur e neces s ar ie per ot t ener e un ’ aut or i z z a z i o n e s p e c i a l e , c h e f u c o n c e s s a poco dopo Nel 1951, il rettore dell’Università di San Andrés e il Consiglio Universitario approvarono ufficialmente la creazione del Laboratorio di Fisic a C o s m i c a d i C h a c a l t a y a , d e f i n i t o come “centro di ricerca, insegnamento e osser vazione meteorologica”, gestito dall’Università di San Andrés e dal Ser vizio Meteorologico Boliviano Le attività del Laboratorio iniziarono il pr im o g ennaio del 1952 e G ius eppe Occhialini, arrivato in America Latina l ’ 8 f e b b r a i o d i q u e l l ’ a n n o , e b b e u n ruolo deter minante nel consolidare la presenza scientifica a Chacaltaya graz i e a l l a m i s s i o n e o r g a n i z z a t a d a l l ’ UNESCO per la creazione di un centro di ricerca permanente Occhialini, for te della sua esperienza con le emulsioni nucleari, guidò l’installazione dei primi strumenti di rilevazione e super visionò la formazione di giovani ricercatori boliviani, introducendo metodi sperimentali che permisero al laboratorio di Chacaltaya di divenire un punto di riferimento internazionale per la fisica dei

Figura 4 – Il laboratorio di Chacaltaya

raggi cosmici. La missione UNESCO, che includeva anche la collaborazione di Cesar Lattes, favorì la costruzione di infrastrutture per ospitare i ricercatori e garantire un suppor to tecnico costante. Nel corso degli anni, Chacaltaya si dotò di un sistema elettrico autonomo, ottenuto smantellando e trasportando materiali da una miniera di stagno, e completò le strutture di accoglienza, rendendo il laboratorio operativo per le spedizioni scientifiche internazionali Occhialini fu il supervisore di vari esperimenti, tra cui l’esposizione delle lastre nel lago Milluni a diverse profondità e l’esposizione delle lastre a diverse altitudini tra La Paz (3 500 m), Chacaltaya (5 200 m) e Santa Rosa (2 400 m) A partire dagli anni ’50, il laboratorio di Chacaltaya avviò una serie di collaborazioni scientifiche con istituti di ricerca di tutto il mondo, che permisero un notevole progresso nella ricerca sui raggi cosmici. Dopo le prime collaborazioni con il Massachusetts Institute of Technology (MIT) e l’Università di La Paz, tra i progetti più importanti vi fu il “Bolivian Air Shower Joint Experiment” (BASJE), una collaborazione internazionale tra Bolivia e Giappone, che studiava gli sciami atmosferici generati dai raggi gamma e dalle par ticelle ad altissima energia Negli anni ’70, il laboratorio proseguì la sua espansione con l’installazione di camere a nebbia e rilevatori Cerenkov, per osser vare e registrare particelle secondarie degli sciami atmosferici. Questo periodo vide l’arrivo di nuove collaborazioni, tra cui quelle con l’Università del Michigan e l’Università del Mar yland, che permisero di condurre studi avanzati sulle interazioni delle particelle cosmiche con elementi leggeri e sul compor tamento delle par ticelle subatomiche ad alta energia Tra gli esperimenti più recenti ricordiam o S L I M d e l l ’ I N F N To r i n o - B o l o g n a e U n i v e r s i t à d i To r i n o p e r l a r i c e r c a d i monopoli magnetici e Strange Quark Matter attraverso un rilevatore nuclear e pas s ivo Il pr og et t o INCA del l ’ Università di Torino e UMSA (La Paz), per la rilevazione di lampi di raggi gamma p e r s t u d i a r e l e e s p l o s i o n i c o s m i c h e L ’ e s p e r i m e n t o A L PA C A l a n c i a t o n e l 2016 tra Bolivia e Giappone con l’obiettivo di osser vare i raggi gamma ad a l t i s s i m a e n e r g i a , p e r l a p r i m a v o l t a

n e l l ’ e m i s f e r o a u s t r a l e , c o n u n a m p i o campo visivo e con la migliore sensibil i t à a

come obiettivo quello di monitorare lo spettro dei neutroni cosmici secondari e la dose ambientale dovuta ai raggi c o s m i c i a d a

a n e l l a r e g i o n e dell’Anomalia Magnetica dell’Atlantico del Sud (SAA). Dalle prime esplorazioni di Powell e Occhialini fino agli esperimenti più recenti, il laboratorio di Chacaltaya è oggi riconosciuto come uno dei principali centri mondiali per lo studio dei raggi cosmici e come modello di cooperazione scientifica internazionale, con un duraturo contributo alla comprensione della fisica delle alte energie

CONCLUSIONI

In conclusione, il laboratorio di Chacaltaya ha rappresentato un centro nevralgico per la ricerca sui raggi cosmici e la fisica delle alte energie, consentendo scoperte pionieristiche grazie alla posizione strategica e all’utilizzo innovativo delle emulsioni nucleari. La missione UNESCO e il contributo di scienziati come Giuseppe Occhialini hanno trasformato il sito in un simbolo di cooperazione scientifica internazionale, permettendo alla Bolivia di giocare un ruolo significativo nella comunità scientifica globale Ancora oggi, il laboratorio continua ad attrarre collaborazioni internazionali, confermando il suo valore come ponte tra scienza, progresso e cooperazione

BIBLIOGRAFIA

[1] N Tarantini, La missione di Giusepp e O c c h i a l i n i i n A m e r i c a L a t i n a p e r l’UNESCO, Tesi di Laurea Triennale in Fisica, Università degli Studi di Milano, Anno accademico 2023-2024. Relatore Prof Leonardo Gariboldi, Correlatore Prof Massimo Lazzaroni

N i k i Ta r a n t i n i h a c o n s eg u i t o l a L a u re a Tr i e n n a l e i n F i s i c a p re s s o l ’ U n i ve r s i t à d e g l i S t u d i d i M i l a n o, d ove ora è studente del corso di laurea magistrale .

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T U T T O M I S U R E

Anno

XXVII - n. 2 - Giugno 2025

ISSN: 2038-6974

Direttore responsabile: Alessandro Ferrero

Vice Direttori: Alfredo Cigada, Emilio Sardini

Comitato di Redazione: Bruno Andò, Pasquale Arpaia, Luca Callegaro, Loredana Cristaldi, Zaccaria Del Prete, Nicola Giaquinto, Michele Lanna, Massimo Lazzaroni, Claudio Narduzzi, Dario Petri, Antonio Pietrosanto, Carmelo Pollio, Domenico Russo, Lorenzo Scalise, Bernardo Tellini, Gaetano Vacca, Veronica Scotti, Emanuele Zappa, Massimo Mortarino

Redazioni per:

Storia: Mario Savino, Riccardo Nicoletti, Aldo Romanelli Le pagine delle Associazioni Universitarie di Misuristi: Alessandro Ferrero, Emilio Sardini, Alfredo Cigada

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Autorizzazione del Tribunale di Casale Monferrato n. 204 del 3/3/1999.

I testi firmati impegnano gli autori.

Direzione, Redazione e Pubblicità

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È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale di testi, articoli, pubblicità e immagini pubblicate su questa rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali, ecc.

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A B B I A M O L E T T O P E R

BEYOND

MEASURE - THE HIDDEN HISTORY OF MEASUREMENT FROM CUBITS TO QUANTUM CONSTANTS

di James Vincent

432 pp – W W: Nor ton & Company, New York, NY 10110, 2022

ISBN: 978-1-324-03585-

Prezzo ed car tacea: $ 32,50, $ 18,95 (Paperback), ed. E-book (EPUB): $ 15,48 (disponibile su Amazon)

Qui maggiori informazioni

Ancora una volta vi proponiamo un libro in inglese (ma di facile lettura), non recentissimo e non strettamente tecnico, scritto da un giornalista inglese, James Vincent, che si occupa di tecnologia e dell’impatto che questa ha sulla società umana

Il libro ci accompagna in un’interessante, appassionata e per cer ti versi rivelatrice esplorazione di come l’attività del misurare abbia plasmato profondamente e spesso invisibilmente il nostro mondo, dalle antiche civiltà all’era moder na. Non si tratta, però, solo di un interessante excursus storico, dalle misurazioni e gli strumenti impiegati nelle prime civiltà, fino ai giorni nostri con la recente revisione del SI, ma anche di stimolanti riflessioni su come l’evoluzione delle misure sia stata, da un lato, legata all’evoluzione dell’umanità e, dall’altro, ne abbia in par te plasmato la società.

L’autore sottolinea come la misurazione non sia una caratteristica intrinseca del m o n d o , m a u n p o t e n t e s t r u m e n t o i n v e n t a t o d a g l i e s s e r i u m a n i p e r d a r g l i u n senso, per meglio conoscerlo e, conseguentemente, per coordinare gli sforzi e per costruire società.

Ne emerge un quadro tratteggiato con una prospettiva molto ampia, che travalica gli aspetti puramente tecnici e, come tale, merita di essere considerato come stimolo a una più ampia riflessione sulla nostra professione Ci aiuta, in questo, il fresco ed elegante stile narrativo, semplice nello spiegare fenomeni complessi, ma senza troppo perdere in rigore, ricco di aneddoti anche personali su come l’autore si sia avvicinato al mondo delle misure, tale da rendere la lettura avvincente, quasi come un romanzo Ci avviciniamo all’estate e alle vacanze, e può essere cer tamente una lettura che unisce svago ad apprendimento

LE AZIENDE INSERZIONISTE DI QUESTO NUMERO

Aerotech pp. 88-134

Aesse Ambiente pp. 24-128

ALLdata pp. 22-130

Allegro p. 66

Anton Paar p. 16

Burster pp. 38-84-104

C.A. Broker p. 20

Cibe pp. 54-142

Cogo Bilance p. 10

Comsol pp. 26-44-62

Creaform pp. 92-96-111

DSPM Industria pp. 48-116-136

Evomisure pp. 28-32-100

Hexagon pp. 4-60-101-109-120-132

Intek pp. 36-64-82

Labcert pp. 14-15

Luchsinger pp. 50-68-110

Metering Research p. 74

Polyworks Europa pp. 12-13

Röhde & Schwarz pp. 40-46-107

SA quality for metrology pp. 52-58

Spectra p. 72

STI pp. 8-56-97

Svantek pp. 6-70-108-118

Tamburini pp. 80-105

Trescal pp. 2-3-113-114

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