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“AMO L’INSALATA DEL MIO ORTO” Il libro sul comodino? “Smart, inchiesta sulle reti” di Frederic Martel e “Super cibi per la mente” di Neal D. Barnard. Il film preferito? Il mio. E invece a proposito di musica, quale predilige? Lucio Dalla. Qual è il suo piatto preferito? L’insalata del mio orto. Il sogno ricorrente? Un’invenzione. Se non avesse fatto l’imprenditore, cosa le sarebbe piaciuto fare? Rifare tutto. La sua paura più grande? Aver paura.
Antonello e Mirco Briosi, fondatore e Presidente di Metalsistem
MISTERI DELLA MENTE UMANA (E DELL’ECONOMIA) La passione per la psicologia di Antonello Briosi viene prepotentemente a galla fin dalle prime battute. Così anziché metterci a parlare di Metalsistem ci
addentriamo subito nelle molte nebbie e nelle poche certezze della mente umana e della società attuale. Cerchiamo di capire, ad esempio, come mai nemo non è mai propheta in patria. “È vero. Pochi sanno che facciamo magazzini automatizzati altamente innovativi e che lavoriamo per aziende del calibro di Poli, Lidl, Ikea, Metro, Euronics, Gucci (85mila spedizioni al giorno…). I nostri prodotti sono tutti proprietari e ogni settimana ne lanciamo uno nuovo. Eppure non solo i trentini ci ignorano, – dice Briosi – ma sono anche poco portati a prendere in considerazione certi valori aziendali che abbiamo edificato in cinquant’anni di attività.” Eccola: subito viene fuori lei: la mente umana che tende a valorizzare più il negativo. Il positivo per dieci minuti, il
Il piccolo Antonello con il fratello Romano
La sede di Via dell’Industria a Rovereto
ora diventato il nuovo Presidente. Briosi padre, oggi si definisce un ricercatore. “È questo il mio mestiere”, dice. D’accordo sig. Briosi, ma e... gli scaffali?!
negativo per dieci anni. Forse perché tutto ciò che ci sta attorno lavora in questa direzione? “Esatto, pensiamo ad un certo tipo di informazione in cui la notizia al positivo non ha interesse. È una questione di business…”. Certo è anche un problema culturale, nel sistema latino anglosassone si tende a vedere nel fallimento il fallimento assoluto della persona. In America è diverso. Un insuccesso è un insuccesso e basta. “Come quando un esperimento va male. Da cui ripartire. Nel mio mestiere di ricercatore, ogni cosa che noi facciamo è sempre comparativa. Ad esempio il brutto tempo è comparativo al bel tempo, la salita alla discesa… Quando io faccio un esperimento e qualcosa non va bene c’è comunque la soddisfazione di pensare che un espe-
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