TrentinoMese settembre 2019

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appuntamenti, incontri e attualità trentina

ANNO XXVII N. 331

euro 3,00 www.trentinomese.it

SETTEMBRE 2019

RITORNO AI CIUCIOI

Riapre al pubblico il giardino fiabesco di Lavis

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/TN. Contiene i.p. In caso di mancato recapito inviare al CDM di TRENTO per la restituzione al mittente previo pagamento resi.

INCHIESTA ESCLUSIVA 1943: L’UOMO CHE BOMBARDÒ TRENTO

“KREATIV 2019” A BOLZANO IL SALONE DELLA MANUALITÀ CREATIVA, DELLA DECORAZIONE E DEL FAI DA TE

MATTEO FRANCESCHINI INCANTA L’EUROPA CON LA SUA MUSICA

I MATRIMONI DEL MESE

ALTIPIANO DI FOLGARIA TRA LE MALGHE E SUA MAESTÀ, LA NATURA PRO LOCO DI TRENTO TUTTO IL BELLO DEL FARE ASSIEME

LEVICO ERA IL “WEST” ECCO COSA ACCADEVA IN VALSUGANA NEL 1871

CRISTINA MOGGIO L’ARTISTA E LE SUE FESTOSITÀ CROMATICHE


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Provincia Autonoma di Trento

Regione Autonoma Trentino Alto Adige

Comune di Levico Terme

Comune di Baselga di Pinè

Comune di Roncegno Terme


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RING di Silvia Tarter

verde ostinato IMBALLAGGI ZERO? DIFFICILE, MA NON IMPOSSIBILE. A OSSANA, ARRIVA IL PRIMO SUPERMERCATO SENZA PLASTICA

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er quanto si cerchi di stare attenti a ridurre la produzione di rifiuti domestici, al ritorno dal supermercato si finisce ogni volta col riempire inevitabilmente le nostre case di imballaggi in plastica: bottiglie o cartoni del latte, vasetti di yogurt, involucri di carne, pesce, biscotti o quant’altro. Contenitori la cui esistenza e utilità è solamente temporanea, limitata al trasporto dei prodotti dalla fabbrica al supermercato e dal supermercato al frigorifero, o la dispensa, di casa. Un’utilità dunque breve, una persistenza, se non opportunamente riciclati, invece purtroppo molto lunga. Secondo l’Ocse, nel mondo solo il 15% del totale dei rifiuti in plastica viene riciclato (dati 2018); il 25% avviato a recupero energetico e il 60% smaltito in discarica o abbandonato. In Europa ci si attesta a una media del 30% di riciclaggio, in America del 10%. Non tutta la plastica che noi separiamo infatti viene riciclata, non lasciamoci quindi ingannare dalle percentuali di raccolta differenziata e soprattutto non sediamoci sugli allori perché si può sempre fare di più: molta plastica, infatti, per via della cattiva qualità della sua raccolta non può ad oggi essere ancora riciclata, ciò vale soprattutto per materiali come polipropilene e polistirolo, per cui le percentuali di riciclo in Italia raggiungono al massimo il 21%. Va meglio invece per polimeri come PET e HDPE,

Patrizia Pedergnana 8

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per i quali in alcuni casi il riciclo può superare anche l’80%. Come si può migliorare? Nel nostro piccolo quotidiano, possiamo contribuire a ridurre qualche imballaggio adottando ad esempio la buona abitudine di portare sempre con noi una borraccia da riempire con acqua corrente, - più buona e fresca di quella che gira mezza Italia nelle bottigliette- , magari anche una tazza o un bicchiere pieghevole da campeggio e, altro oggetto fondamentale, una borsa di pezza, più resistente di quelle in plastica e bioplastica, per trasportare eventualmente la spesa o altri oggetti all’occorrenza. Già questi tre semplici accorgimenti da soli possono aiutare molto. Certo però quando ci scontriamo con la grande distribuzione possiamo fare ben poco e ci ritroviamo, come dicevamo prima, con una innumerevole quantità di imballaggi, specie in plastica. Possiamo però limitarne il volume provando a privilegiare le confezioni formato famiglia rispetto alle monoporzioni, preferendo la frutta o la verdura sfusa rispetto a quella confezionata (se non abbiamo l’orto o non è stagione), acquistando pane e affettati freschi anziché impacchettati. Qualcuno però ha avuto un’idea migliore per ridurre sensibilmente a monte, ovvero proprio a partire dal supermercato, la produzione di imballaggi. Ad Ossana, in Val di Sole, la giovane imprenditrice Patrizia Pedergnana, aggiudicandosi un bando comunale, ha dato vita al primo supermercato senza plastica. I vincoli del bando per aggiudicarsi l’immobile da destinare a supermarket prevedevano infatti l’obbligo di vendere i prodotti alimentari secchi (e quindi pasta, riso, altri cereali, legumi, frutta secca...) sfusi o confezionati con un materiale diverso dalla plastica (per almeno il 70%), oppure usando un contenitore in vetro per almeno il 20%. La plastica deve essere evitata per il 90% dei prodotti liquidi come olio, vino, e bevande, il 75% dei quali deve essere stato trasformato o confezionato entro un raggio di 110 km dal punto vendita. Lo stesso vale per gli alimenti del banco frigo (dei quali l’80% va reperito al massimo entro 40 km di distanza) e quelli del reparto ortofrutta e trasformati, come sughi e marmellate, di cui il 70% va reperito entro i 40 km, e il 20% entro i 110 km. Anche in questi casi, la plastica va evitata per il 90% degli alimenti. Per prodotti per igiene personale e pulizia vale invece l’obbligo (oltre alla provenienza locale) per almeno il 20% della vendita, di confezionamento in alluminio o vetro. Naturalmente, sono poi bandite le borse usa e getta per trasportare la spesa, da sostituire con borse in stoffa o sacchetti di carta. Insomma una bella sfida per la giovane imprenditrice solandra, già titolare di una azienda agricola biologica sul territorio, che punta a creare un vero e proprio agridistretto bio a km 0. E naturalmente un bell’esempio, da seguire e moltiplicare anche in altre realtà, per ridurre il volume di imballaggi in plastica, valorizzare la produzione agricola locale e non da ultimo, contribuire a diffondere una maggiore coscienza ambientale, da mettere in pratica nelle scelte quotidiane.


AZIENDA FORESTALE “TRENTO-SOPRAMONTE”

SERVIZIO CONSERVAZIONE DELLA NATURA E VALORIZZAZIONE AMBIENTALE


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RING di Fiorenzo Degasperi

scempi ed esempi CONTINUARE AD AGGIUNGERE PORTA SOLO ALL’ECONOMIA EFFIMERA DELL’IMMEDIATO Noi, squarciato il seno della terra, abbiamo tratto fuori le cause e gli strumenti dei nostri pericoli. Seneca

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alore aggiunto: in economia è la misura dell’incremento di valore che si verifica nell’ambito della produzione e distribuzione di beni e servizi finali grazie all’intervento dei fattori produttivi a partire da beni e risorse primarie iniziali. Per valorizzare il nostro territorio, si legge, bisogna potenziare il valore aggiunto: quindi non bastano più la natura e la cultura in sé, ma bisogna aprire alle turbinose evoluzioni delle jeep nel Primiero, aprire una voragine idrica alle incontaminate Viote, segnare i sentieri di alta quota con sculture che dovrebbero “abbellire” il percorso e lo rendono invece banale, organizzare eventi e concerti in quota invadendo luoghi ameni e portandovi sporcizia, rumore, caos e disturbo dell’habitat, riempire – rigorosamente dal 1 luglio al 31 agosto – ogni piazza, bar e teatro di fiumi di parole di intellettuali salottieri, allestire il palcoscenico mediatico dove rappresentare

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RING una cultura chiassosa che non ci appartiene e che viene celebrata nei talk show televisivi (come le esternazioni di Sgarbi e Zecchi che, al di là dei contenuti magari anche condivisibili, assumono i contorni di zuffe più che di civili confronti). Ma i beni e risorse primarie iniziali dove sono andati a finire? Nei beni e nelle risorse iniziali ci sono i ricordi, le memorie storiche, i valori, le radici e anche, seppure il termine sia molto contestato in questi tempi, l’identità di un luogo. Se continuiamo ad aggiungere, ad incrementare il valore, finiamo in un’iperbole infinita che ci condurrà a stravolgere completamente la nostra terra, la nostra storia e il nostro modo di essere. Questo bisogno impellente di “rovinare/alterare” l’ambiente in cambio non di felicità, gioia e tranquillità durature, ma di un’economia effimera che soddisfa l’immediato lasciando in cambio una solitudinem infinita, ci lascia sempre di più sconcertati. La vecchia dicotomia centro/periferia è stata vanificata estendendo l’ideologia urbana anche alle valli, uniformando i “tempi” e gli “spazi” delle valli a quelli della città. Poi mi accorgo che il problema non è né esclusivamente contemporaneo né solo trentino – ciò non mi consola però – se perfino Seneca (nato nel 4 a.C. a Cordova, morto nel 65 d.C. a Roma), nelle sue Epistuale (LXXXIX, 21), scrive esplicitamente: Ora parlo a voi, il cui lusso non è meno esorbitante dell’avidità di quegli altri. Fino a quando non ci sarà un lago in cui non si specchiano le vostre ville? Un fiume sulle cui rive non sorgano i vostri palazzi? Dovunque scaturiranno polle d’acqua termali, ivi s’innalzeranno nuovi lussuosi alberghi. Dovunque il lido s’incurverà in un’insenatura, voi getterete nuove fondamenta e, non contenti della terraferma, costruirete anche sul suolo artificiale che avrete sottratto al mare. Sebbene in tutti i luoghi sorgano i vostri splendidi palazzi, sia su montagne con ampio orizzonte terrestre e marino, sia in pianura, alti quasi come i monti, quand’anche abbiate costruito tanti smisurati edifici, ciascuno di voi continuerà ad essere quello che che è: un ben misero corpo. A che servono tante stanze? Ne basta una per dormire. Non sono vostre quelle dove non siete. Perfino i romani conoscevano il concetto e la mala prassi dell’inquinamento e della speculazione edilizia. E la risposta dello stoico Seneca è precisa e tagliente: siete un ben misero corpo. Dove sono i Seneca trentini? Possibile che non siamo più in grado di assaporare il mondo che ci circonda per quello che è? La montagna, i fiori, gli animali, i veri suoni del vento, della pioggia, dell’acqua che scorre, dei colori dell’alba e dei tramonti, i laghi, le leggende che hanno formato gli abitanti delle valli, il grillo che canta. Possibile, per dirla con William Blake, che non possiamo più vedere un mondo in un granello di sabbia e un paradiso in un fiore selvatico, tenere l’infinito nel palmo della mano e l’eternità in un’ora? E che, consumisticamente, abbiamo bisogno sempre e comunque di un qualche cosa di aggiunto per “star bene”?


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RING di Tiziana Tomasini

di Fabio Peterlongo

a mali estremi IL PROFUMO INCONFONDIBILE DEL PRIMO GIORNO DI SCUOLA

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icordo che una manciata di anni fa un mio collega – che parallelamente all’attività di insegnante si dedicava (e si dedica tuttora) ad un importante ambito artistico, con grandi soddisfazioni – sottolineava di continuare a provare per il mondo scolastico una forte attrazione, che si acuiva particolarmente, quasi come una sorta di istinto, nel mese di settembre. Sì, quando le giornate vanno rapide ad accorciarsi ed i raggi del sole si fanno inevitabilmente più tiepidi, saliva prepotente in lui il desiderio di tornare a respirare l’odore delle aule scolastiche. Quel misto di pareti tinteggiate, di arredo e di disinfettante. E, su tutti, il profumo inconfondibile dei libri e dei quaderni. Mai e poi mai avrebbe lasciato questo lavoro – diceva – proprio in virtù di queste sensazioni di settembre. Aveva ragione, è proprio così. Quel lavorio brulicante dei giorni che precedono l’apertura dell’anno scolastico, il clima febbrile in aula professori, la voglia di mettere in campo progettualità, i racconti delle vacanze svelati tra gli armadietti, la fotocopiatrice che come al solito si inceppa sul più bello. E il primo giorno di scuola? Un pizzico di adrenalina aleggia un po’ dappertutto... Si pensa sempre al primo giorno vissuto dai ragazzi, ma c’è anche quello dei professori. Sia per chi è nuovo, sia per chi ritrova le sue classi, il suono del primo campanello apre tutta una serie di interrogativi: come saranno i nuovi studenti? Li troverò cambiati? Diranno “che palle, arriva!” o mi accoglieranno con un sorriso? E io? Cosa dire dopo il classico “Buongiorno ragazzi?” Cosa dire per non entrare nei canoni di quella banalità che ho insegnato loro a combattere ed a rifuggire senza indugi? Non è così scontato riaffacciarsi al mondo della scuola dopo un periodo di pausa. Riabituarsi alle domande scolastiche di rito (“Posso andare in bagno?”) ed a quelle più confidenziali dei corridoi o del cortile della ricreazione. Certo, perché questi ragazzi – oltre alle verifiche e alle interrogazioni – nella scuola vivono una grossa fetta di vita. E allora litigano e si riappacificano, si amano e si odiano, si mettono insieme e poi si mollano. Magari nel giro di una giornata o di pochi giorni. E tu, insegnante, sei lì anche – oltre naturalmente ad insegnare la tua materia – a dispensare consigli, a dare suggerimenti, a dare dritte su questo e su quello, a dipanare questioni d’amore e d’amicizia, a fornire qualche via d’uscita alle infelicità tipiche dell’età. Forse era anche tutto questo che piaceva al mio collega. Oltre al profumo di settembre.

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blues di provincia IN TRENTINO MANCANO CENTO INFERMIERI: TURNI SFIBRANTI PER CHI NON VA IN FERIE

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rriva l’estate e con essa le sospirate ferie ed anche per gli infermieri del Trentino si avvicina il momento di staccare. Ma a causa della carenza d’organico, gli infermieri sono costretti a “coprire” le assenze dei colleghi con turni supplementari per garantire ai malati i livelli consoni di assistenza. La situazione si ripropone ogni estate, ma quest’anno, sostiene il segretario Uil Fpl Sanità Giuseppe Varagone, si è raggiunto un nuovo livello di criticità: «Mancano all’appello almeno 100 operatori tra infermieri e oss. La situazione è grave all’ospedale S. Chiara, ma anche negli ospedali periferici registriamo carenze d’organico». Gli infermieri trentini sopperiscono alla scarsità numerica nel personale adoperandosi in sforzi ulteriori, come comunica l’Ordine degli infermieri: «Per garantire il servizio in questi giorni in molti reparti è necessario ricorrere a misure compensative come ore di lavoro straordinario, prestazioni orarie aggiuntive, riduzione dei riposi, sospensione delle ferie programmate e impossibilità di partecipare a corsi di formazione». Lavorare in queste condizioni non è facile, spiega Varagone: «I pazienti non hanno colpa, si trovano in un reparto d’ospedale non certo per scelta loro. Sta all’Azienda sanitaria provvedere all’assunzione, anche a tempo determinato, del personale sufficiente». L’esiguità del personale sanitario si è aggravata nel corso dell’ultimo anno a causa del consistente ricorso al pensionamento anticipato come consentito da “quota 100”. Sono stimati infatti in 900 unità (300 solo quest’anno) gli infermieri che nel prossimo triennio potranno avvalersi dell’uscita anticipata, senza che l’Azienda sanitaria abbia attivato sufficienti “rimpiazzi”. Varagone lancia dunque un appello all’Apss, perché rimpingui il personale attingendo dalle graduatorie: «Questa volta l’Apss non può prendere tempo dicendo che “serve un concorso” perché le graduatorie sono aperte, sia per quanto riguarda gli infermieri che gli oss. Devono semplicemente chiamare al lavoro queste persone». Insomma, la scarsità nel personale sanitario in Trentino sta diventando una problematica cronica a cui le istituzioni non danno risposte sufficienti. E non riguarda solo gli infermieri: è nota la crescente carenza di medici specialistici e di medici di base, a causa di un’errata programmazione che negli anni ha fatto “sballare” i conti. È oggi più che mai necessario che la Provincia, che sulla sanità pubblica esercita facoltà autonome senza eguali in Italia, investa assumendo il personale necessario. Altrimenti anche di questa “eccellenza” del Trentino non resterà che il ricordo.


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Nuovi Territori per Nuovi Turismi

2000-2019 DA VENT'ANNI DIAMO LA PAROLA AL TURISMO

Il turismo in Trentino. Come renderlo più competitivo? Durante l'edizione 2019 de “Le Giornate del Turismo Montano” esponenti del mondo della politica, amministratori, rappresentanti delle categorie economiche e professionali, operatori del turismo si confronteranno sul tema della competitività: ovvero come i territori di montagna possano attivarsi per fare rete e sistema allo scopo di aumentare la capacità attrattiva del Trentino.

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LE GIORNATE DEL

MONTANO

Seduta plenaria di apertura

Conferenza

Conferenza

Martedì 24 settembre 2019 mattino 9.30 / 13.00 MUSEO CASTELLO DEL BUONCONSIGLIO SALA MARANGONERIE Trento – Via Bernardo Clesio, 5

Mercoledì 25 settembre 2019 mattino 9.30 / 13.00 PALAZZO GEREMIA SALA FALCONETTO Trento – Via Belenzani, 20

Giovedì 26 settembre 2019 mattino 9.30 / 13.00 FONDAZIONE CASSA RISPARMIO TRENTO E ROVERETO – SALA CONFERENZE Rovereto – Piazza Rosmini, 5

Conferenza

Andar per formaggi: l'attrattiva turistica delle malghe trentine

Conferenza

Conferenza

Le sfide turistiche Il turismo d'alta per il Trentino: il quota: una meta turismo del benessere alla portata di tutti?

Martedì 24 settembre 2019 pomeriggio 15.00 / 18.30 FONDAZIONE CASSA RISPARMIO TRENTO E ROVERETO – SALA CONFERENZE Trento – Via Calepina, 1

Mercoledì 25 settembre 2019 pomeriggio 15.00 / 18.30 PALAZZO GEREMIA – SALA FALCONETTO Trento – Via Belenzani, 20

Giovedì 26 settembre 2019 pomeriggio 15.00 / 18.30 MUSE - SALA CONFERENZE Trento – Corso del Lavoro e della Scienza, 3

Territori resilienti per un turismo duraturo

Mobilità e turismo: verso territori iperconnessi

Qualità del paesaggio, qualità del turismo

STUDIO BI QUATTRO

Seduta plenaria conclusiva

Un'agenda per costruire territori turistici moderni e competitivi Venerdì 27 settembre 2019 – mattino 10.00 / 13.00 - CAMERA DI COMMERCIO TRENTO – SALA CALEPINI - Trento – Via Calepina, 13

Messner Mountain Museum

info: segreteria organizzativa | tel. 0461 434200 - e-mail: bitm@bitm.it | www.bitm.it

Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A. - Foto di Carlo Baroni

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RING di Stefano Margheri

caninamente ARRIVANO GLI OSPITI “UMANI”: AIUTIAMOLO AD ACCOGLIERLI CON CALMA ED EDUCAZIONE

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na delle questioni di maggiore imbarazzo per i proprietari dei nostri amici riguarda la reazione di questi ultimi nei confronti delle persone che si presentano alla porta di entrata. Normalmente, le prime avvisaglie emergono al suono del fatidico campanello cui seguirà, quasi di prassi, l’emissione di una serie di abbai di allerta. Il dirigersi verso l’ingresso, per consentire ai visitatori di varcare l’uscio, comporterà un ulteriore aumento dell’eccitazione, ben sapendo chi ci sta a fianco che entro pochi secondi vi sarà l’incontro diretto. E proprio in tali momenti, nel corso dei rituali di saluto, molti cani tenderanno ad attivare le azioni più disparate, mettendo in “agitazione” gli stessi proprietari. Chi salterà addosso, chi proseguirà con vocalizzi ripetuti, e chi ancora annuserà i nuovi arrivati con specifica attenzione alle parti più “intime”. Giunti a tale condizione, intimare al nostro amico di smettere di comportarsi in tali maniere sarà pressoché inutile, essendo egli nel bel mezzo del comportamento ritenuto inadeguato, e non essendo stato precedentemente educato a reagire diversamente. Nello scorrere dei minuti, almeno fino a quando amici e conoscenti non si saranno accomodati, si assisterà ad un continuo dispensare richieste e rimproveri, divenendo la stessa situazione alquanto ricca di tensione. Ma per quale ragione i cani si comportano così? Dal loro punto di vista il giungere di persone esterne al “branco umano”, presso una zona ove si trovano le c.d. “risorse vitali”, comporterà una significativa preoccupazione circa l’incolumità della stessa famiglia. In conseguenza a ciò, la sola avvisaglia dell’arrivo di un possibile visitatore comporterà una risposta quasi involontaria fatta di abbai, eccitazione motoria ed aumento del livello di adrenalina. Nell’ipotesi del campanello, poi, esso diverrà lo stimolo annunciatore dell’inaspettata invasione, e a nulla potranno servire le intimazioni a smettere di vocalizzare da parte dei proprietari. Avvenuto l’incontro diretto, il cane stesso potrà sentirsi legittimato a valutare se chi si trova di fronte sia davvero un “soggetto amico”, e questo anche nelle ipotesi in cui quella medesima persona fosse stata incontrata in precedenza. L’ausilio dell’olfatto, con 14

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RING attenta perlustrazione di ogni parte del corpo, servirà a rassicurarsi a sufficienza, sebbene il proseguire verso il centro della casa potrà ulteriormente richiedere un’azione di controllo. Nella mente del cane quindi, si sarà verificata una “violazione” del territorio, quello spazio vitale ove cibo, zone, giochi e famigliari consentono sopravvivenza, sicurezza e pace. Ci troveremo, in altre parole, dinanzi ad un vero e proprio istinto, ossia ad una risposta presente nei geni di ogni individuo e, in quanto tale, pronta ad emergere a fronte degli opportuni stimoli attivatori. Considerato questo tratto comportamentale come perfettamente normale, sarà opportuno educare chi abbiamo a fianco a vivere l’esperienza dei visitatori in modo tanto adeguato quanto sereno. Innanzitutto potremo insegnargli a raggiungerci ad avvenuto suono del campanello, collegando questo stimolo al richiamarlo presso di noi. Questo rapporto tra stimolo/ campanello e risposta al “Vieni” comporterà l’obbligo di premiare il nostro amico, facendogli comprendere che, così facendo, vi sarà una conseguenza positiva. Di seguito, gli chiederemo di starci accanto fino alla porta, eventualmente aiutandoci con l’impiego del guinzaglio; sedutosi di fronte, e richiesto all’ospite di ignorare il quattro zampe, lo accompagneremo nel luogo destinato, sempre tenendo il cane vicino a noi. Iniziate le chiacchiere di rito, valuteremo il momento in cui si sarà raggiunto un sufficiente stato di tranquillità e, solo allora, consentiremo la conoscenza diretta. I visitatori potranno, così, esporre il palmo della mano, divenendo questa un’ottima forma per stringere “amicizia” senza particolari eccessi. Se le condizioni lo consentiranno, saranno ammesse carezze di confidenza, senza tuttavia produrre troppa eccitazione. Dopo qualche minuto sarà il nostro amico a decidere di volgere altrove, probabilmente accucciandosi ai nostri piedi. Un successivo passaggio riguarderà il saluto di fine visita, giacché anche in questo caso il vedere gli ospiti alzarsi d’un tratto, per recarsi all’uscita, potrà produrre qualche reazione di elevata intensità. Ancora una volta sarà il famigliare a richiedere al cane di rimanergli vicino, persino esigendo un corretto seduto dinanzi alla porta. Tutto ciò eviterà di assistere a nuovi comportamenti di verifica, posto che per ogni cane il c.d. “cambio di contesto” tenderà a comportare una nuova valutazione dell’insieme. Se, poi, le persone inviate saranno di numero elevato, o nei casi di soggetti poco inclini ad accettare estranei per casa, il suggerimento consterà nel trasferire il nostro amico in altra zona della casa, eventualmente rilasciando qualche leccornia da sgranocchiare; accomodatisi tutti, potremo coinvolgerlo per gradi, facendolo entrare in soggiorno in pieno controllo. Ugualmente, poco prima del rituale dei saluti, lo collocheremo nella stanza precedente, evitando così momenti di eccessiva tensione emotiva. lamiaellie@gmail.com


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RING

trentinocommenti

RING di Pino Loperfido

di Denise Fasanelli

perfidie

AZIENDE E SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE: I SENSI DI COLPA GENERANO MOSTRUOSITÀ

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utto è cominciato dopo il 1994, con l’introduzione della benzina “verde”. Ci si era accorti che il piombo non era proprio il massimo per i polmoni umani, così si era passati ad un nuovo idrocarburo, con un nome altamente ecologico. Me lo ricordo come fosse ieri: la piacevole sensazione che dava quell’abbinata ossimorica. Quasi lo potessi bere quell’intruglio maleodorante. Al posto del piombo ci avevano messo il benzene, da un prodotto tossico eravamo passati ad uno cancerogeno, ma con quel nome fantastico – santo cielo – vuoi mettere?! Vent’anni dopo, eccoci qui, alle prese con le conseguenze dell’edonismo reaganiano, sì, del consumismo più sfrenato, per intenderci. Lo scandalo dei motori diesel tedeschi ha dimostrato che bluffare è fuori discussione: prima o poi ti beccano. Così adesso, oltre alla tragedia dell’inquinamento selvaggio, siamo costretti ad assistere al penoso spettacolo delle aziende – dalle artigianali alle multinazionali – che si sentono in dovere di fare dichiarazioni vagamente ambientaliste. Il risultato? Beh, la pezza è peggio del buco e quel che traspare dai messaggi pubblicitari non è una seria presa di posizione, ma solo un meschino senso di colpa. Perché quella che esce dalle loro fabbriche – si capisce – non è plastica plastica, ma “plastica composta per il 30% da plastiche di origine vegetale”. Non ci vuole molto a cogliere che si tratta di pura propaganda, anche in considerazione del fatto che per ottenere quel 30% occorre sfruttare nuovo terreno e quindi inquinare ulteriormente. Ne ho viste tante, in questi ultimi tempi, di reclame a tema. E mi sono fatto un sacco di (amare) risate. Si va dall’azienda che produce e inquina da dio, ma devolve una percentuale dello zero virgola alla salvaguardia dell’Amazzonia, ai produttori delle cialde per caffè talmente ecologiche che quando hai finito di sorseggiare te le puoi mangiare, come fossero un biscottino. In questi giorni, poi, mi ha colpito lo spot di una nota marca di carne in scatola: la bontà, la sostenibilità e l’italianità del prodotto vengono decantate al suono di arpe celestiali (hanno dimenticato però di dire qualcosa sul monosodio glutammato e sul numero giornaliero di bovini macellati: oltre mille...). Chiudo con lo spot che più mi ha impressionato per coraggio e sprezzo del pericolo. Quest’azienda raccomanda a tutti di cominciare ad utilizzare il pianeta come fosse un’astronave. Quindi centellinare le risorse e, per quanto possibile, riutilizzarle. Sapete cosa significa l’acronimo di questo colosso industriale? Ente nazionale idrocarburi. Ho detto tutto. 16

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lost in glocal RITORNO ALLE RADICI

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ra già mezz’ora che quella donna carica di anni e fatiche, ad ogni rumore lontano, faceva avanti e indietro dalla cucina al piccolo terrazzino, controllando la strada poco trafficata che si arrampicava in paese tra i mozziconi di vecchie abitazioni, asciugandosi ogni volta le mani nel suo grembiule a fiori. Si era sistemata i capelli, era stata dietro ai fornelli per ore e la sua voce si era fatta squillante nel salutare i pochi vicini a cui non nascondeva la gioia che l’attendeva. Il piccolo terrazzino confinava con le scale d’ingresso della casa con le vecchie pietre a vista, le ringhiere erano visibili tra le piante e abbellite da fiori imbottiti e cuciti con stoffe dalle tinte pastello. Al piano di sopra non abitava più nessuno, così come nelle altre case che componevano la corte, fatta eccezione per qualche turista estivo. Fu il rombo dell’elegante macchina grigia con cui arrivò poco prima di mezzogiorno, a destare l’anziana dall’ascolto del rumore dei vicoli, dove ormai erano rimasti a bisbigliare solo gli anziani. Non aveva ancora messo piede sul primo gradino della piccola scalinata che lei, sua madre, aveva già allargato le braccia e lo attendeva in quella vacanza che non viveva come una partenza ma come un eterno ritorno. Si ricordò dell’abbraccio di quando, poco più di un ragazzo dalle prospettive future instabili e le speranze di cambiare vita, era partito. Ed anche se ora era un uomo benestante, colto e raffinato, nei suoi jeans e nella sua camicia di marca, affondando il naso sul collo della donna che lo aveva cresciuto, sentì forte la ferita: lo strappo tra i ricordi di un passato frantumatosi sotto il peso di questioni economiche, di comodità lussuose e vuote, e il futuro, scarto di una modernità dominata dal progresso dove le relazioni si fanno frammentarie e l’importante è sentirsi arrivati da qualche parte. Ovunque, ma non in questo paesello. Si sedettero a tavola, nella cucina che evocava memorie struggenti di un intero albero genealogico, sotto quei solai scricchiolanti che ricordavano la solitudine e la desolazione di luoghi un tempo chiassosi, tra vuoti di memorie e di esistenze. Era come sfogliare un vecchio album di fotografie o aprire una soffitta colma di oggetti: gli odori e la voce di sua madre lo riportavano, un tassello dopo l’altro, a comprendere se stesso attraverso ricordi e memorie, ricongiungendosi con la parte di sé rimasta incontaminata. Succedeva ogni estate: da “ex-residente permanente”, come lo avrebbe apostrofato il suo professore di sociologia un decennio prima, tornava al paese; lì, da sua madre, dove era cresciuto. Il centro del suo passato, il posto da cui aveva sempre voluto andarsene e che, ora, era il luogo in cui trovare la propria identità, ironia della sorte, proprio quando il paese stesso la stava perdendo.


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trentinoildialettoinforma di RENZO FRANCESCOTTI

il dialetto in-forma “GUAI METER EL PÈ SUL CANAPÈ”

“M

ai fidarsi della somiglianza delle parole per tirarne fuori dei significati. Le parole sono come le persone: possono assomigliarsi fuori ma sono diversissime dentro. Da piccolo, ad esempio, pensavo che il canapè si chiamasse così perché aveva a che fare con la canapa (anche perché in casa c’era un canapè rivesto di tela grezza chiara, che poteva essere canapa), e ci veniva detto: “Guai meter el pè sul canapè!” Cresciuto, feci qualche ricerca scoprendo che “canapè” non aveva niente a che vedere con la canapa, ma deriva dal tardo latino canapèum, letto con cortine. Dal persiano e dall’arabo ci vengono invece i sinonimi divano e sofà. Ah, che bontà riposare sul sofà!, dovevano esclamare coloro che l’avevano inventato, i levantini noti per la loro pigrizia. Del resto furono i latini del basso impero, non quelli del ben più morigerato periodo repubblicano a inventare il canapè. Ma parliamo della canapa, una pianta molto coltivata nel passato anche da noi nel Trentino. È una pianta erbacea, delle Orticacee dal cui fusto macerato si traggono fibre tessili tenacissime per farne tela e corde. Se ne ricavavano lenzuola che sembravano eterne. Da piccolo mia madre ne usò un paio nel mio letto, ereditate da mia nonna… “Anca mé mama la le usava: le era zaldine e grobie, le gratava la pèl!” “Non la tua che l’è quela d’en camèl”. Si può dire che in ogni paese c’era almeno una vasca, una fossa riservata alla macerazione della canapa. Di solito in periferia, perché i fusti macerati puzzavano. Tenevano in periferia le vasche della canapa e sulla porta di casa le buse dela grassa!... Con la canapa si confezionavano, ad esempio, le corde da rocciatore che avevano lo

svantaggio di essere ingombranti e pesanti, specie se si bagnavano. Il famoso dermatologo Mario Cristofolini, uno dei quattro inventori della Marcialonga, già Presidente del Consiglio Provinciale, in una recente lettera ad un quotidiano raccontò di un tentativo giovanile di scalare con un amico il Campanil Basso. Incontrarono il leggendario Bruno Detassis: “Endó né con quela corda?” Aveva adocchiato la corda di canapa lunga solo una ventina di metri… “A scalare il Basso”, gli risposero. “Torné endrìo: n’ho binà su massa de zent come voi!” Così rinunciarono alla scalata. Bisogna specificare che la canapa ha la pianta femmina e la pianta maschio: la prima matura i granelli, ovvero il seme, mentre la seconda produce il polline fecondatore. Curiosamente, in dialetto, la pianta femminile si dice cànef, al maschile, e la pianta maschio, canevèla, al femminile… “Èlo el dialet, rovèrs, o la lingua, sior professor?” “Penso che rovèrs sei tu…”. Ma lasciamo stare. Nella coltivazione della canapa è molto importante non estrarre dal campo la canevèla prima dell’impollinazione altrimenti i semi sul cànef non maturano…. “Meio, cossita noi i fabrica linzòi zaldini che i grata la pèl”. “Tranquillo, quelli non li tessono più da un pezzo: adesso fanno lenzuola di cotone bianco che più bianco non si può, lenzuola morbidissime, sbiancate e ammorbidite con prodotti inquinanti. Ti posso confidare una cosa? Io ho trovato in un vecchio armadio alcune lenzuola di mia nonna, di canapa, gialline. Ci ho messo dei fiori di lavanda come si usava una volta e le uso nel mio letto. Grattano un po’, ma ci dormo da dio!” renzofrancescotti@libero.it

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trentinoarte di ROBERTO PANCHERI

taccuino d’arte TUTTI I DEPERO DEL PRESIDENTE Il Palazzo della Provincia custodisce numerose opere del pittore futurista

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ventidue anni voleva ricostruire l’Universo: era il 1915 e bazzicava per le vie di Roma con Giacomo Balla. Poi tentò la fortuna a New York, che descrisse come la Nuova Babele. Tornò infine a Rovereto, dove eseguì opere d’arte di varia natura e destinazione, dai manifesti pubblicitari ai giocattoli. Concluse la propria carriera col botto, riuscendo a realizzare un’opera d’arte totale e il proprio museo personale. Stiamo parlando di Fortunato Depero (Fondo 1892 - Rovereto 1960), la figura forse più nota dell’arte trentina del Novecento. Brillante allievo della Scuola

Reale Elisabettina, fu bocciato all’esame di ammissione all’Accademia di Vienna. Aderì poi al Futurismo e ne fu uno dei più coerenti interpreti. La summa della sua arte è condensata, per sua stessa dichiarazione, nella Sala del Consiglio del Palazzo della Provincia di Trento, ch’egli decorò e arredò tra il 1953 e il 1956. Ma già nel 1941 l’artista aveva eseguito per la Prefettura una variopinta tarsia in panno dal titolo Trento simbolica, oggi collocata al secondo piano dello stesso palazzo, accanto alla Presidenza. L’opera si articola in forma di trittico, con un pannello centrale suddiviso in cinque

scene inquadrate da un fregio ad aquile e due pannelli laterali a sviluppo verticale, recanti altri motivi decorativi in sequenza. Al centro della composizione campeggia la ieratica figura di San Vigilio, patrono della diocesi, affiancato da due raffigurazioni del duomo di Trento. Le due scene del registro inferiore mostrano un soldato romano che veglia il mausoleo di Cesare Battisti sul Doss Trento e uno scenario montano con un gallo in primo piano presso una panoplia di sci e piccozze, allusiva all’alpinismo e agli sport invernali. In basso al centro, entro uno scudo, risalta l’aquila ardente, in-

segna araldica della città. La presenza del legionario è in linea con la propaganda fascista inneggiante ai fasti dell’Impero romano e dell’antica Tridentum. La tarsia in panno è un tipico prodotto della Casa d’Arte Futurista Depero, lo “stabilimento di mobili e oggetti d’arte decorativa” che l’artista aveva fondato a Rovereto nel 1919 insieme alla moglie Rosetta Amadori e che si proponeva di immettere il verbo futurista nel campo delle arti applicate. Il capolavoro del maestro in questo ambito sarà proprio l’arredo della Sala del Consiglio, che comprende tutto, dalle sedie ai microfoni. All’arredo della Presidenza appartiene anche un estroso disegno del maestro: una china acquerellata su carta applicata su tela, dal titolo Composizione rurale, che mostra sul fondo la struttura di una chiesa e in primo piano una carriola e altri attrezzi agricoli. Datata 1936, l’opera è da mettere in relazione con il dipinto esposto lo stesso anno alla XX Biennale di Venezia. Il 5 settembre di ogni anno la Giornata dell’autonomia offre ai cittadini l’occasione di ammirare da vicino queste opere, vere e proprie gemme del patrimonio artistico di proprietà pubblica.

Fortunato Depero, Trento simbolica, tarsia in panno, 1941. Trento, Palazzo della Provincia, Presidenza

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Diretto da: Paolo Curcu [ paolo@trentinomese.it ]

SOMMARIO SETTEMBRE 2019

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In redazione: Pino Loperfido, Cristina Pocher [ info@trentinomese.it ]

Ring

Hanno collaborato a questo numero: Susanna Caldonazzi, Paolo Chiesa, Lara Deflorian, Fabio De Santi, Fiorenzo Degasperi, Denise Fasanelli, Renzo Francescotti, Claudio Marchesoni, Stefano Margheri, Sandra Matuella, Francesca Mazzalai, Roberto Pancheri, Maurizio Panizza, Fabio Peterlongo, Silvia Tarter, Nicola Tomasi, Tiziana Tomasini, Daniele Valersi

Attualità

Progetto grafico: Fabio Monauni

[ fabio@curcugenovese.it ]

Redazione: Trentino Mese Via Missioni Africane 17 38121 Trento Tel.  0461.1924988 Editrice: Curcu Genovese S.r.l. Via Missioni Africane 17 38121 Trento Tel.  0461.1924988 Concessionaria Pubblicità: S.E.T.A. Società Editrice Tipografica Atesina S.p.A. Via Sanseverino, 29 - 38122 Trento Tel. 0461.934494 Stampa: Litotipografia Alcione Lavis (TN) Registrazione Tribunale di Trento n. 536 - 21 dicembre 1991

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6 COMMENTI 16 IL DIALETTO INFORMA 18 TACCUINO D’ARTE

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MATTEO FRANCESCHINI

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RITORNO AI CIUCIOI

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PRO LOCO CITTÀ DI TRENTO DIECI ANI DI DOLOMITI LEVICO: “SELVAGGIO WEST” TRA LE MALGHE E LA NATURA L’UOMO CHE BOMBARDÒ TRENTO CRISTINA MOGGIO SPECIALE: “RITORNO A SCUOLA”

Panorama 64 66 68 70 72 73 74 76 76 77 78

FESTIVAL D’AUTUNNO SUONI DELLE DOLOMITI CONCORSO “MELINI” ORIENTE OCCIDENTE POPLAR FESTIVAL KREATIV 2019 CAMPIGLIO “SPECIAL WEEK” FLY MUSIC ARENA SETTIMANA MOZARTIANA CATERINA CROPELLI PEPPE VESSICCHIO

Giorno per giorno

82 MOSTRE 88 APPUNTAMENTI DEL MESE

Scoop&news 96 102 104 105 106

I MATRIMONI DEL MESE TRENTINO SPORT DAYS TUTTI CON GIUSEPPINA NOVITÀ E CONFERME IN CCIAA L’APT VALSUGANA È “ECO”

Rubriche

108 LIBRI E LIBRERIE 110 FOCUS ON 111 LO SAPEVATE? 112 LA RICETTA 113 #TRENTINOMESE CONTEST info@trentinomese.it www.trentinomese.it 23

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FOTO: VALENTINA MARI

MATTEO FRANCESCHINI CI TIENE A SPECIFICARLO. VIVE A PARIGI DA 14 ANNI. COMPOSITORE DI MUSICA CLASSICA CONTEMPORANEA RICONOSCIUTO A LIVELLO INTERNAZIONALE (SARÀ PREMIATO A OTTOBRE CON UN LEONE D’ARGENTO DELLA BIENNALE DI VENEZIA, TANTO PER DIRNE UNA), COGNOME BEN NOTO ALLA COMUNITÀ TRENTINA (PAPÀ ARMANDO, COMPOSITORE NONCHÉ STORICO DIRETTORE DEL CONSERVATORIO DI TRENTO), A PARIGI NEL 2006 HA TROVATO UNA REALTÀ BEN DIVERSA DA QUELLE CHE AVEVA CONOSCIUTO: UNA REALTÀ STIMOLANTE, IN CUI FERMARSI PER CRESCERE, COME ARTISTA E COME UOMO

“NON SONO UN CERVELLO IN FUGA” di Stefania Scartezzini

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ono uscito di casa perché volevo sorpassarmi, imparare nuove cose, lasciare i comfort a favore del nuovo. Volevo perdere alcune cose di me per poi poterne guadagnare altre, affiancare le esperienze del mio paese a quelle di un paese in cui io sono straniero. Probabilmente avrei potuto fare il compositore restando a Trento; il terreno fertile e le opportunità di lavoro c’erano. Me ne sono andato per scelta, non per necessità. Per questo non mi considero un cervello in fuga.” Lo ben dimostra il fatto che il Trentino continui a fare capolino tanto nel suo calendario (Matteo ha portato e porta a casa, spesso in première, una grossa parte delle sue opere ed esibizioni musicali; sul sito www.matteofranceschini. com trovate tutte le info), quanto nella sua musica. “Mi ha sempre affascinato il folclore musical-popolare che abbiamo nella nostra regione, e ci sono alcune piccole realtà tradizionali, quali le comunità di valle e i canti popolari di montagna, in cui ho sempre trovato qualcosa di magico e di toccante. E poi c’è il dialetto trentino, che in famiglia abbiamo sempre parlato e che ho spesso usato per progetti d’opera che ho rappresentato al di fuori della regione e del Paese. Uno di questi, ha previsto il coinvolgimento di un coro trentino, perché mi interessava quella sonorità e quel “personaggio” corale”. Dopotutto, il Trentino offre la prima essenziale fucina per lo sviluppo creativo e per la formazione del giovane compositore. Il Conservatorio? Anche, certo, ma, soprattutto e prima, c’è stata casa Franceschini. Si può facilmente immaginare che tuo padre ti abbia avvicinato e iniziato a questo percorso di vita. È stata una cosa naturale o l’hai sentita, forse da bambino, come un po’ “obbligata”? “Fin da quando ho ricordo, la presenza della musica in casa è stata fortissima. È stata il sottofondo della quotidianità della nostra famiglia. Non ho mai conosciuto un periodo della mia vita senza la musica, quindi risponderei che sì, è stato qualcosa di molto naturale passare dall’ascoltarla al riprodurla e crearla. Un aspetto fondamentale di questa mia ricezione della musica fin da piccolo è stato che si ascoltava la musica più diversa e variegata; da Stockhausen ai Pink Floyd, per fare un esempio. C’era un’apertura totale, un approccio onnivoro alla musica che mi ha spalancato la mente e la cre-

Una scena dall’opera “Alice” (2016. Foto Philharmonie de Paris/Ondif)

atività. E poi c’era una fascinazione verso la totalità del mondo musicale, verso estetiche e tecniche diverse ma anche verso la vita e la carriera del musicista. Non c’è mai stata alcuna forzatura, anche se qualche scelta è derivata da consigli di mio padre che non sempre, al tempo, condividevo e comprendevo appieno. Un indirizzo che mio papà mi ha dato, primo su tutti, è stato di studiare la musica classica e di costruirmene delle solide basi, prima di guardare altrove. Su questo ci sono state delle piccole battaglie, perché all’epoca avevo maggiori prospettive professionali nella musica rock. E allora mi chiedevo: perché devo studiare questa musica, che è vecchia di trecento anni e più, quando all’artista rock non serve avere queste basi? Mio papà è stato fermo, insistendo sul fatto che la formazione classica sia importante e, per fortuna, l’ho ascoltato! È stato fondamentale.”

E, non per caso, dopo gli studi di clarinetto e composizione al Conservatorio di Trento, Franceschini ha proseguito gli studi classici al Conservatorio di Milano e alla prestigiosissima Accademia Nazionale di Santa Cecilia. E poi c’è stato l’Ircam, l’istituto di ricerca musicale di Parigi che propone un corso di composizione legato alle tecnologie ambitissimo, a cui ogni anno accedono solo dieci giovani talenti. E dopo questi due anni di studi a Parigi? “Il vuoto. È stato un momento di difficoltà e di tante domande. Parigi era una città più sconosciuta che mai; non l’avevo vissuta realmente, perché l’Ircam mi aveva completamente risucchiato, stavo al suo interno 24 ore al giorno. Quindi non avevo contatti professionali. Sono uscito e c’era il deserto, ero solo. È stato il grande bivio della mia vita: torno in Italia oppure rimango qui a Parigi e vedo quali porte riesco ad aprire? Piano piano, con un po’ di fortuna indi-

Matteo con il fratello Andrea 25

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DOMANDE FISSE

In tenera età, già tifoso milanista, con il fratello minore, Andrea

Già al pianoforte...

spensabile in questi casi, ho incontrato le persone giuste che mi hanno dato alcune opportunità. Con il tempo, mi sono reso conto che ci stavo riuscendo; componevo, su commissione e non, e vendevo i miei progetti. E, sempre con il tempo, cominciavo ad avere sempre più margine di scelta e di libertà creativa. Sia nel mercato italiano che in quello francese? O hai potuto osservare una qualche differenza? Io credo, in generale, che il mercato vada stimolato. Per quanto riguarda i progetti più ambiziosi o più innovativi, devi cercarti tu, compositore o creativo, il tuo spazio nel mercato. Non sarà il sistema mercato, non sarà la domanda del pub-

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blico o quella degli enti, a chiamarti per scrivere la novità pionieristica. E questa non credo sia una prerogativa del mercato musicale, ma del mercato in generale. E quindi ancora meno si percepisce una differenza tra il mercato musicale francese e quello italiano. Anzi, in Italia ho realizzato progetti particolarmente difficili, complessi e arditi, che nulla hanno da invidiare alla produzione musicale di genere della Francia. Ciò che invece per me diversifica la realtà musicale e culturale dei due Paesi è di certo la strutturazione e l’organizzazione del sistema culturale. In Francia (non tanto per questione di volontà o di consapevolezza ma, piuttosto, di storia), ci sono degli enti e delle istituzioni organizzati in maniera molto precisa ed efficiente. Se tu sei un compositore, pensi solo a scrivere. Consegni il progetto ed esso continua il suo viaggio; tu hai concluso. Dietro e dopo la composizione, c’è una struttura solida e ben organizzata che pensa a tutto il

Libro che hai sul comodino: “Gli indifferenti” di Alberto Moravia. Qual è il tuo numero preferito? Il 4. Il tuo colore preferito? Il rosso. Il piatto che ami di piu? Sono talmente tanti... se proprio devo scegliere citerei un classico, semplice ma allo stesso tempo difficile: gli spaghetti al pomodoro, naturalmente “a regola d’arte”. Il film del cuore? Se mi chiede “del cuore” direi senz’altro “Ritorno al futuro”. La squadra di calcio? Milan. La tua automobile preferita? Citroën DS23. Il viaggio che ancora non sei riuscito a fare? Giappone. Hai animali domestici? No, ma vorrei un mau egiziano. Cantante/compositore/gruppo preferito? Paul McCartney/Bach/Tool. Se non avessi fatto il compositore, cosa avresti voluto fare? Credo il cuoco. La cosa che ti fa più paura? La malattia. Il tuo sogno ricorrente? Trovarmi la sera di una Prima senza aver terminato la partitura. resto. In Italia questo non c’è sempre. I ruoli sono un po’ più fluidi e, talvolta, ti ritrovi ad avere in mano competenze e responsabilità che non ti spetterebbero. Inoltre, in Francia ci sono dei budget per i progetti certamente superiori, anche perché gli enti e le realtà culturali sono aiutati dallo Stato. C’è un circuito di fondi, di sovvenzioni, che danno un sostegno economico maggiore ad ogni progetto. Ecco, sì, in Italia manca questo e, dall’altra parte, è molto presente la qualità artistica, il talento dei musicisti e l’apertura alla sperimentazione e alla diversità di linguaggi.” Che sono poi le tue caratteristiche principali… Sì, il mio percorso è in effetti approdato qui; la mia identità di compositore, da qualche anno, è legata alla continua ricerca della contaminazione dei linguaggi e delle suggestioni.


trentinoincontri Vale la pena riportare interamente la motivazione della Biennale: “Fra le voci più originali del nostro tempo e alfiere di una visione del compositore come autore-interprete, Matteo Franceschini fonda la sua musica su una sensibilità aperta a diverse dimensioni creative del suono. Dalla musica da camera e sinfonica al teatro musicale, dalla musica acustica aumentata alle esperienze più innovative in campo elettronico, il suo percorso si distingue per l’intelligenza curiosa e indagatrice, lo stile efficace, estremamente comunicativo anche nelle forme più complesse nelle quali convergono esperienze artistiche non solo circoscritte nell’ambito della musica di scrittura, ma anche provenienti da una pratica assidua del rock.” Sembra calzarti a pennello! “Sì, è vero, mi ci ritrovo molto in questa rappresentazione, ma non da tantissimo tempo, come ho accennato prima. Qualche anno fa, questa descrizione non sarebbe stata adatta, perché la mia identità di compositore era completamente diversa. Era in divenire, mi stavo ancora cercando. Rispetto a molti compositori, che già nei loro primi passi nel mondo professionale identificano subito una loro linea artistica ed estetica di linguaggio e di pensiero e la portano avanti, talvolta anche in modo radicale (attenzione, può anche diventare una gabbia), il mio è stato un percorso di maturazione e di

consapevolezza un po’ più lungo e ha avuto diversi snodi e diversi cambiamenti. Ad oggi, da poco tempo, sento effettivamente di avere una sicurezza, una sfacciataggine anche, legata a una consapevolezza tecnica e di statuto, che mi porta a riuscire a dire: questo è il mio linguaggio, questo sono io, questo è ciò che vi propongo.” In una tua intervista, hai parlato di un’irrequietudine che ti spinge a creare, a scrivere e a sperimentare. Che cos’è e dove ti porta? “Quest’irrequietudine è una costante della mia vita che spero di non perdere mai, perché è una specie di motore interno fondamentale per la creazione, anche se a volte è pure un po’ difficile da gestire. È la necessità di indagare e di esplorare ciò che è sconosciuto, di fare dei salti nel vuoto, di osare. Parlando concretamente, si traduce in frustrazione se, per esempio, mi ritrovo a ricadere su qualcosa che ho già scritto o eseguito, se non individuo nuovi territori da esplorare o nuove realtà da raccontare. L’osservazione e la ricezione di ciò che mi sta intorno, nella musica e nella vita, sono quindi delle componenti fondamentali di questa inquietudine. Tolti i milioni di stimoli che il mondo nella sua diversità ci fa arrivare tutti i giorni, sarei fregato! E molto frustrato. Anche perché credo che ci sia il dovere, per chi crea prodotti culturali o artistici,

Ph. Roberto De Pellegrin / Of Projects

Anche per un pubblico poco specializzato, la sperimentazione di Matteo è ben riconoscibile in alcune sue scelte musicali forti e, talvolta, stranianti: l’utilizzo della scrittura in partitura, usata nella musica classica, in progetti permeati di elettronica e di suggestioni derivanti dal rock; la creazione di progetti di teatromusicale, con il coinvolgimento di attori e l’importanza di scenografia, luci, suggestioni visive e degli altri sensi; infine, la trasformazione del compositore in un autore-interprete, che, oltre a scrivere la musica, la esegue live, esibendosi di fronte al suo pubblico. E questo ci porta al già menzionato Leone d’Argento, importantissimo riconoscimento che la Biennale di Venezia consegnerà a breve a Franceschini, nel corso del 63° Festival Internazionale di Musica Contemporanea, proprio in virtù della sua capace e affascinante versatilità e originalità creativa. Trovo quasi doveroso chiederti come hai reagito quando hai saputo di aver ottenuto questo riconoscimento… In effetti, c’è stato una specie di vuoto! Un momento in cui tutto si è fermato e io cercavo di metabolizzare l’informazione. È stato chiaramente del tutto inaspettato. Si tratta di un riconoscimento davvero profondamente gratificante per un compositore. Ciò che mi ha gratificato ancora più del premio in sé è la motivazione che hanno dato.

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Omaggiato dal Sindaco di Trento La famiglia Franceschini al gran completo, in un’immagine di qualche anno fa

di riflettere su ciò che il pubblico, che si continua ad evolvere insieme alla società, può chiedere e aspettarsi. Per comunicare a più persone possibili, gli artisti non possono chiudersi nella loro torre d’avorio e non osservare la contemporaneità. In questo momento storico, in cui un certo format di concerto di musica classica contemporanea, come ad esempio le stagioni sinfoniche, sta un po’ soffrendo, questo discorso vale più che mai. Tutti gli addetti ai lavori in questo campo devono concorrere a migliorare questa situazione. E la chiave, secondo me, è quella di guardare e ascoltare il pubblico. Nel mio piccolo, pezzo dopo pezzo, proposta dopo proposta, sto cercando di rispondere un po’ a questa situazione. Sono sempre meno propenso a fare il pezzo di sette minuti inserito in un concerto dove ci sono altri otto pezzi di otto compositori diversi e, invece, tendo sempre di più a voler concepire un mio spettacolo di performance o di teatromusicale, che mi sembra rispondere meglio alla domanda di un pubblico più vasto. Ecco, per come il mondo musicale oggi si sta evolvendo, c’è un’ulteriore irrequietudine, legata anche a quello che è il ruolo stesso del compositore. Cosa vuol dire essere compositore oggi? E la risposta è indissolubilmente legata alla domanda e all’interesse del pubblico.” Quindi parliamo di pubblico. E, in particolare, del target di pubblico più giovane… “Il discorso è delicato. Da una parte, come dicevo, una forma di teatro-mu28

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sicale oppure di performance che mescola i linguaggi della musica classica con quelli che riflettono maggiormente la contemporaneità, attira di certo maggiore pubblico, rispetto a eventi o concerti strutturati in modo più “classico”. Non si può tuttavia negare che le generazioni più giovani siano maggiormente attratte da un altro tipo di musica. Personalmente, mi sto interrogando molto sul fatto che non sento di raggiungere ancora la mia generazione come vorrei. Io non sono alla ricerca di un pubblico preciso; naturalmente, la soddisfazione per un artista è riuscire a parlare a un pubblico più ampio e diversificato possibile. Però credo che qualunque artista abbia anche l’obiettivo di essere un po’ una voce della sua generazione. Quindi la percezione e la ricezione della mia generazione è importante e continuerò a lavorare in questa direzione.” Forse banale ma necessario. Se non avessi fatto il compositore, cos’altro ti sarebbe piaciuto fare? “La musica è sempre stata una presenza potentissima nella mia vita, che non mi ha lasciato intravedere altro. Quindi al di là di qualche sogno estemporaneo di fare il calciatore o il pilota d’aereo, l’idea di fare il musicista si è sempre affermata sul resto. Mi considero quindi un grande privilegiato, perché fare musica era il mio sogno da bambino e averlo realizzato è qualcosa di meraviglioso. Non mi capita mai di pensare di poter fare dell’altro. Certo, ho i miei momenti di sconforto, perché ovviamente ci sono degli ostacoli e degli alti e bassi come in tutte le professioni,

ma so che creare musica è quello che sicuramente so fare meglio. Non saprei cos’altro fare! Ok, non si può dire che andiamo tanto lontano, però eri a un passo dal diventare un musicista rock. “Un cantautore, soprattutto. Ed è stata una fase abbastanza lunga! Fin da piccolissimo, l’aspetto creativo è stato più legato alla composizione, che è venuta prima della conoscenza strumentale. Ho scritto la mia prima canzone a sei anni. Ovviamente si trattava di una canzone pop di una banalità disarmante, ma ecco, l’aspetto della creazione e della scrittura mi ha sempre accompagnato. A otto o nove anni ho cominciato a suonare uno strumento. E fino ai vent’anni circa volevo diventare un cantautore. Scrivevo le mie canzoni, le suonavo, anche in diversi gruppi. E il genere delle canzoni è passato dal pop al rock alternativo elettronico, un’evoluzione che è andata di pari passo con la conoscenza della scrittura musicale, oltre che con i miei interessi e un percorso di vita in generale. Soprattutto nel periodo in cui ero a Milano, avevo avuto dei contatti con dei produttori. E poi, come spesso succede, la vita mi ha portato in un’altra direzione, tra le braccia della musica classica contemporanea. La passione per il rock e l’elettronica e quella per la musica classica sono sempre coesistite, anche quando mi dedicavo prevalentemente alla musica classica. E infine sono riuscite a trovare entrambe il proprio posto nella mia musica, in maniera preponderante negli ultimi due o tre anni.”


trentinoincontri Tutto torna, quindi. “Esattamente. Io credo che noi possiamo forzare un po’ la mano ma fino a un certo punto. Non possiamo negare quello che siamo e che abbiamo vissuto. Nel mio caso, mi rendo conto che le esperienze di studio, e naturalmente anche di vita, a Milano, Roma e Parigi, sono arrivate come delle forti rotture che hanno determinato la mia strada professionale e personale. Il passaggio da Trento a Milano lo ricordo come abbastanza scioccante. E tra l’Italia e la Francia, un altro cambiamento importante (soprattutto quell’anno di grande incertezza e solitudine professionali che ho menzionato). Queste forme di rottura ci metti un po’ a interiorizzarle, perché sei ancora quello di prima ma piano piano stai assimilando altre cose. E questo si riflette lentamente ma inevitabilmente nella tua creatività. Tutto quello che immagazzini finisce per tornare in superficie e diventare qualcosa di spiccatamente tuo, qualcosa di concreto e rilevante ed è lì che ti senti realmente te stesso.” Ecco, parliamo di che cos’altro, oltre alla tua musica, ti fa sentire te stesso. Cosa fai nel tempo libero? “Quale? No, dai, c’è ma è pochissimo. Però cerco di sfruttarlo al meglio. Mi piace moltissimo cucinare, che è poi l’unica attività che mi aiuta a staccare completamente. E naturalmente, prima

“My way to hell”, 2010 (Foto: Enrico Bartolicci)

di tutto, ci sono mia moglie e mia figlia, che sono la mia isola felice.” Finalmente qualcosa della tua vita privata! Non riuscivo a trovare nulla! “Eh sì, in tempi in cui tutti condividono tutto, io preferisco cercare di preservare il mio privato. Ho una moglie e una figlia di quattro anni e mezzo che adoro, questo di certo si può scrivere, ma preferisco che la nostra vita affettiva e famigliare rimanga nostra. Comunque ecco, il tempo libero, il tempo più prezioso, lo dedico a loro.” Chissà quanta musica stai facendo ascoltare a tua figlia! “Ascoltiamo molta musica, certo, ma in

modo naturale, con la massima libertà, senza forzature. Un po’ come ha fatto mio papà con me!” Tra i suoi appuntamenti dei prossimi mesi, in mezzo all’esibizione e alla premiazione della Biennale di Venezia e a una tournée internazionale in Cina e in Taiwan, Matteo Franceschini è riuscito a inserire una capatina nella sua Trento; la sua Alice, opera ispirata ad Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll, approderà al Teatro Sociale l’1 marzo 2020. Ma allora è proprio vero che continui a fare capolino a Trento! ■ “Tutte le volte che posso”.

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PRO LOCO CENTRO STORICO TRENTO

IL BELLO DEL FARE ASSIEME

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trentinoattualità A MARZO DI QUEST’ANNO LA “VECCHIA” CONFRATERNITA DEI CIUSI E DEI GOBJ HA LASCIATO IL POSTO ALLA NEONATA PRO LOCO CENTRO STORICO TRENTO: DUECENTO VOLONTARI, TANTA VOGLIA DI FARE E UN PRESIDENTE, MARCO LAZZERI, AL QUALE ABBIAMO POSTO ALCUNE DOMANDE. UNA REALTÀ CHE INSEGUE LA SOCIALITÀ, IL VALORE DELLA TRADIZIONE, LA RIEVOCAZIONE STORICA E LA VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO

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lzi la mano chi in Trentino non ha mai sentito parlare della Disfida dei Ciusi e dei Gobj. Sì, insomma quella contesa allegra, bonaria e colorata che ogni anno, nel mese di giugno anima il centro storico della città di Trento, all’interno delle Feste Vigiliane. Di che si tratta? Beh, è presto detto: due squadre in costume si contendono un tesoro dorato e profumato. Niente oro o argento, ad essere contesa disperatamente è la polenta, alimento simbolo della cultura e della storia trentina. Ma perché allora noi di TrentinoMese ne parliamo sul numero di settembre se la cosa si svolge a giugno? È semplice. Perché vogliamo raccontare il dietro le quinte di questa e di altre importanti manifestazioni che attirano migliaia di persone provenienti da fuori città, oltre naturalmente ai residenti.

Il Presidente, Marco Lazzeri

Diamo cioè un’occhiata alla “sala macchine” delle Feste Vigiliane, ovvero dei cinque momenti clou di quei giorni: la Disfida, la Zatterada, il Tribunale de Penitenza, la Tonca e lo spettacolo pirotecnico finale. A marzo di quest’anno la “vecchia” Confraternita dei Ciusi e dei Gobj ha lasciato il posto alla neonata Pro Loco centro Storico Trento. “Passare alla forma della Pro Loco è stata innanzitutto la dimostrazione di un attaccamento maggiore al territorio” dice Marco Lazzeri, il Presidente del neonato sodalizio. Certo, per crescere l’entusiasmo e le belle idee non bastano: servono partner e collaborazioni mirate, a partire dall’amministrazione cittadina, proseguendo per le varie associazioni che già operano in città. E chiudendo con gli sponsor. Già creare una Pro Loco nel cuore di una città è una novità, probabilmente un unicum a livello nazionale. A fare da solida base, in questo caso, c’è l’esperienza che guida questo gruppo che ad oggi conta quasi 200 volontari. La Pro Loco centro storico di Trento nasce infatti da un’esperienza trentennale con la Confraternita dei Ciusi e dei Gobj, da sempre anima delle Feste Vigiliane. Il cuore batte per la tradizione, la storia, la promozione della cultura della vita trentina. A cui la denominazione di Confraternita cominciava a stare stretta. I successi ottenuti, la partecipazione della città e dei soci, la forza e l’inventiva di un direttivo giovane, che però agisce tenendo sempre presenti gli insegnamenti di un maestro come Guido Malossini, insostituibile traino delle Feste Vigiliane, hanno dato l’input. Di qui la scelta di evolvere in una Pro Loco, che non nasconde la 31

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La “conquista” del paiolo

I volontari della Pro Loco in azione

voglia di collaborare con chiunque abbia voglia di creare sinergie, l’ambizione di portare nel centro di Trento eventi, calore e partecipazione. “Anche noi abbiamo sentito il bisogno – dice ancora Lazzeri –, sempre di più, di un tessuto sociale che abbia la possibilità di riscoprire la voglia di stare assieme e di parlarsi”. Parole d’ordine, dunque, sono integrazione, momenti di convivialità, sempre con la tendenza a ricercare nuove leve giovani, perché l’occhio deve sempre essere rivolto al futuro di certe tradizioni. Dopo il successo della Ganzega dei Ciusi e dei Gobj non può che sognare in grande, la neonata Pro Loco centro

storico di Trento. L’evento di via Belenzani, tenutosi il 14 giugno come una sorta di inaugurazione in grande delle Feste Vigiliane, ma anche come un modo goloso e festante di presentarsi al grande pubblico, ha fatto sentire quanto la città desideri vivere momenti di convivialità e tradizione popolare. Quasi 2000 trentini si sono ritrovati in via Belenzani a condividere una cena a base di prodotti del territorio, corredata da rievocazioni di antichi mestieri, concerti e festa nel centro della città. Allegria e colore tra i partecipanti secondo il motto “Divertirsi divertendo”. Con un serio retroscena solidale, visto che parte dei ricavati è stata destinata a due diverse associazioni,

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scelte dagli stessi commensali tramite un referendum. Un entusiasmo che fa capire alla Pro Loco, guidata dal presidente Marco Lazzeri, che il passo è stato fatto nel momento giusto e, soprattutto, nella direzione giusta. Ora non resta che cominciare a correre. Ma torniamo alle Feste Vigiliane: cosa rappresentano oggi? “Sono un vettore fondamentale per la città che merita una riscoperta nel suo significato più tradizionale e vero, dal quale forse in questi ultimi anni ci si è allontanati un po’”, confessa il Presidente che aggiunge: “I professionisti servono, per carità, ma ciò che trasmette la sensibilità di chi la città la vive tutti i giorni non può essere insegnata in nessun corso o scuola…”. “Serve credere che saremo un motore per il bene della città. Chi vede nella Pro Loco un rivale, non fa che frenare la corsa del centro storico” commenta il presidente Lazzeri. Le ritrosie nel lasciare spazio si sono già evidenziate nelle polemiche delle ultime Feste Vigiliane e nei battibecchi tra amministratori. La Pro Loco non vuole contestare in toto l’organizzazione di queste ultime edizioni, affidate al Centro Culturale Santa Chiara, ma portare un tocco di popolarità in più. Inteso come “partecipazione del popolo”. Attraverso la convivialità, le rievocazioni storiche ed eventi meno aulici forse, ma di più facile fruizione da parte di tutti. Oggigiorno chi organizza manifestazioni come queste è costretto a fronteggia-


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UN PO’ DI STORIA

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a Confraternita dei Ciusi e dei Gobj persegue lo scopo di tutelare e diffondere l’antica “Mascherada” per dare un’immagine nuova e sempre viva di questa rievocazione storica radicata nelle tradizioni della cultura popolare trentina. La mascherada fu ideata con il preciso intento di festeggiare, ogni anno nel periodo carnevalesco e con i trentini (Gobj) sempre vincitori, quella storica vittoria. Il premio per il vincitore era una mastodontica polenta. In un articolo de “Il Popolo” del febbraio 1902, si racconta che l’ultima rappresentazione “storica” della “Mascherada” si tenne nel 1857. La Mascherada dei Ciusi e dei Gobj è diventata uno degli appuntamenti tradizionali delle Feste Vigiliane che si svolgono a Trento il 26 giugno, giorno del patrono della città (San Vigilio). Rievoca un episodio storico accaduto nel VI secolo, successivamente ripreso e rappresentato in modi e forme diverse fino alla metà del XIX secolo. Anticamente potevano partecipare alla Mascherada solamente i Nobili ed i due schieramenti erano composti da circa 150/200 persone. Attualmente il gruppo è composto da circa un centinaio di confratelli. Dimenticata per più di un secolo, la disfida è stata rilanciata dal Comune di Trento a partire dal 1984 con la collaborazione della “Confraternita dei Ciusi e dei Gobj”, gruppo folkloristico costituitosi in forma autonoma nel 1989.

re una burocrazia complessa, a tratti spietata… Che ne pensa il Presidente Lazzeri a riguardo? “Ci sono degli obblighi burocratici che vanno rispettati, senz’altro, ma l’impronta che dai ad un evento o il rapporto che hai con altre organizzazioni bisogna essere in grado di portarlo avanti. E porsi una serie di domande. Qual è lo scopo delle Feste Vigiliane? Qual è il tipo di cultura che vogliamo fare?” Ci viene in mente il lavoro filologico fatto nel 2016 da Guido Malossini – patron delle Vigiliane per un quarto di secolo – sullo storico Concilio di Trento 1545-1563: un impegno appassionato che forse sarà doveroso riscoprire e riproporre anche nelle edizioni future delle Feste. Più lungimiranti sembrano essere i produttori trentini, o almeno già molti di loro, che si sono già messi a disposizione per collaborare nel corso della Ganzega e in questi primi mesi di lavoro della Pro Loco centro storico. Con la Pro Loco di Storo, per esempio, è già nato un progetto di collaborazione per gli anni a venire: la polenta, tipicamente prodotta con la farina storese, in questo caso non divide – come goliardicamente fa nella disfida tra Ciusi e Gobj- ma unisce le due realtà. Molto di più di un simbolo popolare, che con la sua presenza contribuisce ogni volta alla riuscita della manifestazione. Un successo che certamente fa il paio con quello della già citata “Ganzega”. Ripensando alle duemila persone accorse quella sera, viene da supporre che la Pro Loco Centro Storico Trento è riuscita ad intercettare un desiderio che era cresciuto in città e dintorni: quello di un megafono per la trentinità, per

L’abbraccio tra Malossini e Lazzeri, quasi una staffetta tra passato e futuro

tutti gli aspetti che fanno della tradizionale locale i pilastri di una comunità, viva e unita. Tutto all’insegna di uno dei valori umani più insostituibili: quello della semplicità. Insomma, la città grazie alla Pro Loco si riscopre un po’ borgo e scopre, altresì, di piacersi molto in questa veste insolita. Qualcosa di impensabile fino a qualche tempo fa. “La Ganzega era la festa che seguiva il raccolto – raconta il Sindaco, Andreatta, sulle pagine del notiziario della Pro Loco – dopo la fatica, ci si ritrovava a festeggiare insieme la conclusione di un lavoro impegnativo. Oggi in città talvolta non ci si conosce nemmeno tra vicini di casa… La Ganzega è invece proprio la celebrazione dei rapporti umani. E questo non può che fare bene alla nostra città”. In un’epoca in cui la paura rischia di attanagliare la società, è bello scoprire che vi sono realtà come questa che predicano invece la socialità, il valore della tradizione, la rievocazione storica e la valorizzazione del territorio. Riscoprire il gusto della compagnia e della comunità. Con tanti saluti – una volta tanto, ci sia concesso – alla seriosità degli intellettuali e all’imbarazzante freddezza della tecnologia che conduce alla solitudine. Teniamoci in contatto, dunque, con giovanissima la Pro Loco Centro Storico Trento e segniamoci in agenda le date dei prossimi appuntamenti. E... buon lavoro! ■

Il Direttivo 33

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CIUC trentinoattualità

RINASCE IL FIABESCO GIARDINO di Tiziana Tomasini

Foto di Gianni Penasa

UN UOMO MISTERIOSO, UN PROGETTO MAI TROVATO, UNA COSTRUZIONE SCENOGRAFICA DAL SAPORE OTTOCENTESCO. QUESTI GLI INGREDIENTI CHE RISULTANO DALL’IMPONENTE OPERA DI RESTYLING DI GIARDINO BORTOLOTTI (DETTO DEI CIUCIOI), CHE RESTITUISCE A LAVIS UN PEZZO UNICO DI ARCHITETTURA, INGEGNERIA E BOTANICA. NOI SIAMO ANDATI A VISITARE QUESTO SPLENDIDO LUOGO IN ANTEPRIMA, A POCHI GIORNI DALL’INAUGURAZIONE

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CIOI trentinoattualità

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i sono luoghi che rapiscono da subito, quasi inconsapevolmente. Luoghi ricoperti da un alone di realtà e di mistero, di pietre e di sogni lontani, di piante e di filosofia. Luoghi in cui il tempo sembra transitare sui flussi della storia con ritmi tutti suoi, dettati da canoni inconsueti e da simbologie. L’appuntamento è fissato in fondo all’abitato di Lavis, in prossimità del ponte di ferro. Sopra di noi si slancia la sagoma fiabesca di un complesso artistico alquanto singolare. Siamo pronti, ci attende un tour davvero spettacolare: la visita guidata nel mitico giardino Bortolotti detto dei Ciucioi, che nel mese di settembre ritornerà a splendere ed a caratterizzare questa parte di Lavis, dopo le fasi di restauro. Si tratta di una costruzione costituita da una serie di terrazze, balconate, camminamenti e muretti ideata e realizzata verso la seconda metà del XIX secolo da Tommaso Bortolotti, uomo colto e facoltoso della Lavis dell’Ottocento. Mentre saliamo, ci appare subito molto singolare la particolare disposizione plani-

metrica del sito. È un’ascesa simbolica, che vede l’uomo elevarsi verso l’alto attraverso il passaggio di quegli elementi che caratterizzavano l’essenza della vita di un certo spessore: la chiesa, il palazzo, il castello. Si sale sempre in diagonale, in modo da non svelare troppo al visitatore di cosa troverà al culmine di quella rampa, con l’intento di sorprenderlo lungo tutto il percorso. E qui dobbiamo un attimo usare l’immaginazione. L’intera struttura ospitava un’altra grande passione del Bortolotti, oltre all’ingegneria e all’architettura: la botanica. Infatti l’imponente struttura piramidale addossata alla parete rocciosa era stata pensata come dimora di piante rare, provenienti da tutto il mondo ed in particolare dall’Oriente. Qualche esempio? Ulivi, palme, magnolie, aranci, limoni, erbe aromatiche, nespoli del Giappone. Una sorta di labirinto roccioso dai mille profumi e dai tanti colori, il giallo dei limoni in primis. Giungiamo al primo dei due più estesi terrazzamenti, dove trova posto una serra, la limonaia, che tra pochi giorni ospiterà nuovamente le piante. E via lungo stradine e via35

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letti, pensati per posizionare il verde. Naturalmente tutto questo verde necessitava del calore dei luoghi d’origine; ed ecco allora la sala preposta al riscaldamento, alla base della struttura. Adesso appare come una caverna vuota, ma al tempo distribuiva il calore nei vari anfratti presenti attraverso un avveniristico sistema di diffusione. A confermare ancora una volta la preparazione tecnica di Tommaso Bortolotti è il fatto che uno degli elementi critici del coltivare piante in serra è la formazione di muffe, dovute all’aria stagnante. A Lavis l’aria non manca di certo, con l’ora del Garda che soffia regolarmente da sud verso nord. E allora, ecco la trovata geniale: pensare e creare un finto porticato, che nel pomeriggio cattura letteralmente l’aria e la “spara” giù nella serra, dando luogo ad un naturale circolazione d’aria. Ci fermiamo anche noi a braccia aperte nel centro della stanza e confermiamo: una piacevolissima brezza nell’assolato pomeriggio. Ma andiamo avanti. Si sale e si scende, ci si ferma e si osserva. Spiccano le colonnine che richiamano il palazzo 36

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di Cnosso. Il bello di questo percorso è che non sai mai dove stai andando. Ad ogni passo tutto sembra cambiare: ogni singolo elemento assume caratteristiche diverse a seconda dell’angolazione. Ma chi era Bortolotti? Un personaggio eclettico, amante della cultura, che riesce a

realizzare un grande sogno perseguito durante tutto l’arco della sua vita. Di lui si sa poco, per non dire niente. Nulla di scritto su di lui e sul progetto del meraviglioso giardino. Nemmeno un quaderno, un appunto, una nota, un dipinto, una foto. È solo la sua opera maestosa

a parlare ed a raccontare. Dell’uomo sappiamo che non si era sposato, che era molto riservato e che vestiva sempre di nero. A rendere così ancora più densa quell’aura di mistero che lo avvolgeva e che lo avvolge tutt’ora. Nato a Lavis nel 1796, tra i fumi di battaglia ancora vivi del passaggio dei Francesi – presente anche, tra i protagonisti, Napoleone Bonaparte – Bortolotti investe tutta la sua vita (e tutti i suoi soldi, la cospicua eredità lasciatagli dal padre) nella realizzazione di questa opera maestosa. Non cosa di poco affare, pare. Per le spese ingenti, ad un certo punto è costretto ad ipotecare i suoi beni. Morirà pieno di debiti nel 1872. Intanto era stato anche sindaco, aveva ottenuto l’incarico per la manutenzione delle pompe antincendio di Lavis, e aveva seguito alcuni lavori, come la realizzazione dell’orologio sul campanile della chiesa e il marciapiede. Era candidato nella Bassa atesina per diventare rappresentante dell’agricoltura del Tirolo; quindi, evidentemente, aveva anche delle competenze non da poco dal punto di vista botanico. Ma possibile che non sia rimasta almeno qualche indiscrezione su questo personaggio? Qualche amante ad esempio, da guidare romanticamente tra le serre… Esiste qualcosa ed è uno scritto di inizio secolo del dottor Sette, che parla del visitatore che transita da Lavis e si trova davanti questa cosa monumentale e che non sa bene che cos’è… dice di aver sentito le ipotesi più strampalate dei viaggiatori sull’origine di questo giardino e parla del personaggio che l’ha costruito. L’unica sua descrizione del suo ideatore e costruttore è quella di una persona seria, riservata, vestita di nero, elegante, che dava poca confidenza alle persone. Ma che lavorava duro. Era infatti lui stesso


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Il Giardino in una foto d’epoca

ad occuparsi della manutenzione delle serre, lavoro non di poco conto, considerata la vastità dell’area e la varietà delle specie di piante presenti. Ma qual era il vero intento del costruttore? Non un fine turistico, né un risvolto prettamente economico; vendeva sì qualche limone, ma certo non aveva realizzato tutto questo per il commercio al dettaglio di agrumi. Era un’esigenza sua. Era un amante del bello, dell’estetica. La sua intenzione non era di portare gente, ma di elevare un mondo tutto suo, sospeso tra la fiaba e la realtà. All’ultimo terrazzamento, spicca la facciata di una chiesa; una facciata appunto, tutta scenografia, perché dietro non c’è niente se non la parete rocciosa del dos Paion. Più avanti un’altra grotta, una specie di anfratto per dimora di piante. Dall’ambiente della chiesa, passiamo all’ambiente del palazzo per giungere su un romantico terrazzino con vista. Stupendo! Ma dal panorama torniamo alla tecnica: ecco le vasche per la raccolta dell’acqua piovana, indispensabile per l’irrigazione, attraverso un sistema di

canalizzazione, delle piante presenti. Dall’ambiente del palazzo, passiamo a quello del castello. Saliamo ancora. Spiccano gli elementi orientali dell’architettura: le guglie moresche, secondo la moda dell’Ottocento. Questo ambiente del castello è volutamente lasciato a rovina, perché rispondeva al Romanticismo che permeava l’epoca. Ultima salita. La scala a chiocciola ci porta in vetta. L’obiettivo è raggiunto: la vista spazia sulla valle dell’Adige a 360°. Durante la Prima Guerra Mondiale, una bomba ha danneggiato la torre del castello. Per la zona non era comunque prevista copertura, era tutto aperto. La pietra di costruzione? Il porfido, naturalmente. L’aspetto singolare di tutta la struttura è che quando Bortolotti ha costruito questo complesso, l’unico punto di passaggio sull’Avisio era proprio il ponte sottostante; quindi chi da Trento andava verso Nord passava di qua e poteva ammirare la singolare costruzione. Ma da dove deriva il nome Ciucioi? Esistono due interpretazioni. Quella popolare, Catinaccio - TRENTINO MESE - estate 2019.indd 1

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TUTTI GLI EVENTI PREVISTI

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i parte il giorno venerdì 13 settembre, ad ore 20.30, con il concerto/tributo ai Pink Floyd di Like Floyd dal titolo 2Like The Wall” (a pagamento). Sabato 14 settembre l’Associazione Aurona presenta l’opera “Madama Buttefly”. Domenica 15 settembre, alle 18.00, va di scena la musica con la Banda Sociale di Lavis, che presenta Ennio Morricone vs. John Williams. Venerdì 20 settembre (ore 21.00 e ore 22.00) tutti con il naso all’insù: Osservazione delle Stelle/ Notti Spaziali/Una Cosmica Giostra d’Amore, a cura di Burrasca con il Gruppo Astronomico Monti Stellati. Sabato 21, ad ore 20.30, il Coro della SOSAT presenta “Omaggio ai concittadini lavisani”: Camillo Dorigatti, Camillo Moser, Italo Varner (a pagamento). Triplo appuntamento per la giornata clou dei Ciucioi, domenica 22 settembre. Ad ore 17 l’attesa Inaugurazione Ufficiale; e ancora, visite guidate, e ad ore 18.30 il Concerto del Gruppo Strumentale Giovanile. Venerdì 27 (ore 20 e 21.00) la Compagnia Teatrale La Burrasca presenta “Dei limiti della conoscenza e del giardino ascendente Bortolotti e i suoi Ciucioi”. Sabato 28, ad ore 20.30, va in scena “La casa dove nessuno vive”, a cura della Compagnia Teatrale Donkey Flies. Domenica 29 visita guidata e, ad ore 20.00, protagonista il Coro Sociale di Pressano. Info: www.comune.lavis.tn.it

vuole che derivi dal caratteristico verso della cinciallegra: ciu/ciu/ciu, che diventa appunto Ciucioi; quella storica e più verosimile parte dal fatto che essendo queste, a noi

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sottostanti, terre di confine tra il Principato Vescovile di Trento e la Contea del Tirolo, qui si trovava il dazio, “zum Zoll” in tedesco, che per storpiatura è diventato “Ciu-

cioi”. Quando il Bortolotti ha costruito, il toponimo era già acquisito come Ciucioi. Cominciamo a scendere. Osserviamo la cosiddetta casetta del giardiniere, poco sotto il complesso, dove trovavano dimora attrezzi e bulbi; anche questa costruzione è particolare: a ben guardare non è squadrata. Gli esperti che hanno analizzato il giardino in fase di restauro hanno detto che anche questo elemento era stato pensato così, nella sua particolare geometria. Altro elemento interessante: guardando da sotto, si osserva che le colonnine che

poggiano sotto il romantico terrazzino non sono portanti, sono solo decorative; in realtà la struttura poggia sulla roccia. Un formidabile effetto ottico. Il sindaco Andrea Brugnara – autore del volume “I luoghi dell’arte e della storia nel Comune di Lavis” – parla del giardino dei Ciucioi come di una “macchina ottocentesca” fatta di serre, convogliamenti d’acqua, riscaldamento. Un sistema frutto di ingegneria, architettura, conoscenza delle piante. In essa convoglia appunto tutto quel sapere ottocentesco che include i viag-


trentinoattualità gi di Verne, con le sue macchine che vanno nello spazio e in fondo al mare. In questo caso, la macchina produce i limoni (che venivano venduti alle famiglie nobili) e che sono quelli più a Nord per l’epoca, particolare anche questo piuttosto rilevante. Quando lui è morto, il Comune ha rivendicato i limoni, ma sono durati un anno e sono morti, quasi con lui. Una macchina ottocentesca, dicevamo, nella quale il tempo scorre in modo diverso, come se non ti accorgessi che passa. Qui l’inverno ci sono sempre due o tre gradi in più che in paese, perché la roccia porfirica trattiene il calore e lo rilascia lentamente. Quasi un mondo a sé. Altra particolarità: quando ci torni, noti altri elementi che la volta precedente non avevi colto. L’angolino, la porticina, l’affresco. Tutto da gustare un po’ alla volta. E s tori c ame n te c ome hanno vissuto tutto questo gli abitanti di Lavis? Inizialmente il Bortolotti era ritenuto una persona strana, che – a detta dei contadini – aveva “sperperato” tutto il suo denaro per quest’opera. Ed effettivamente, se ci pensiamo, siamo a metà Ottocento, epoca in cui quegli stessi contadini faticavano a portare a casa qualcosa da mangiare, il nostro Bortolotti si faceva recapitare le piante dall’Oriente! Il sindaco ci parla di stile ottocentesco, secondo il quale il giardino ha più valore della casa; lui abitava nelle case qui sotto e la monumentale opera che aveva edificato era chiaramente inconcepibile per i tempi. Lo vedevano come il pazzo del paese, tanto che il suo soprannome era “scavezacol”, che definisce qualcuno di impavido, senza timori, sprezzante del pericolo. Sempre dal sindaco, sappiamo che, insieme al suo amico Viero, si era reso protagonista di un salvataggio

di persone sorprese da un incendio. Questo amico, con ogni probabilità, lo aveva messo in collegamento con il conte di Conegliano, che possedeva un giardino gigantesco. Che il nostro abbia preso spunto? Certamente tutto ha influito nella realizzazione del sogno di Bortolotti. Indubbiamente è esistito questo giro del mondo di informazioni, date da gente che conta; una rete – per dirla alla maniera odierna – di contatti, di scambi, di notizie. Ad esempio “la macchina del fuoco” presente al piano inferiore è un termosifone presentato in Francia nel 1840 e che lui – appena l’attrezzo era stato pubblicato sui bollettini agrari dei giornali dell’epoca – si era messo a costruire. Era un tipo innovativo insomma, uno sperimentatore. E sperimentare un giardino che partendo da valle sale verso l’alto, sviluppandosi più in verticale che in orizzontale, non è certo usuale. Nella parte piana passavano le rogge ed era posizionata una vasca per i pesci, come appare dal catasto austriaco. Quindi dal basso salivi verso i terrazzi che rappresentano il sapere dell’uomo. Si tratta di un percorso ascensionale verso la perfezione. Un sogno realizzato, anche oggi con il restauro. L’inaugurazione si terrà domenica 22 settembre, preceduta e seguita da una serie di eventi musicali, teatrali e astronomici che si snoderanno dal 13 al 29 settembre. E poi naturalmente le visite guidate. Curiosa e a tema la locandina: la figura stilizzata di un uomo di cui non si vede il volto. Porta un cappello a cilindro nero ed è avvolto da un ampio mantello, su cui spiccano motivi floreali. Siamo sicuri che il signor Tommaso Bortolotti si sarebbe subito identificato in quella figura misteriosa, che rappresentava la sua vita. E che avrebbe senz’altro gradito. ■

NEWS ESTATE 2019

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trentinoanniversario LA NOTIZIA DA SIVIGLIA IL 26 GIUGNO 2009: 10 ANNI LE DOLOMITI ERANO STATE DICHIARATE DI DOLOMITI PATRIMONIO MONDIALE DALL’UNESCO di Susanna Caldonazzi

Dolomiti di Brenta, rifugio Ai Brentei (Foto: Andreas Tamanini)

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trentinoanniversario

La Direttrice, Marcella Morandini

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ono trascorsi dieci anni da quella data e anche se è sempre stato chiaro a tutti che quelle montagne che con la giusta luce si tingono di rosa erano qualcosa di un po’ speciale, certo è che dal 2009 per i Monti Pallidi è iniziato un nuovo pezzo di storia. Per questo la Fondazione Dolomiti Unesco in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, ha voluto celebrare questo anniversario con un’estate di eventi dedicati a quelle che spesso si trovano elencate tra le montagne più belle del mondo: 140 appuntamenti in Trentino, Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, una “grande festa diffusa” come l’hanno definita gli organizzatori. Trekking ed escursioni geologiche in alta quota, concerti acustici ai piedi delle pareti dolomitiche, laboratori di fotografia in angoli poco frequentati, ma anche conferenze, presentazioni di libri nei rifugi, mostre e progetti dedicati ai più piccoli. Dalla scorsa primavera e fino all’autunno, le Dolomiti sono ricche di eventi che celebrano questo compleanno con l’obiettivo di trasmettere ai cittadini e alle nuove generazioni l’amore e il valore di un territorio. «Sapevamo da sempre di vivere in un luogo prezioso – afferma Marcella Morandini, direttrice della Fondazione Dolomiti Unesco – ma quello arrivato dieci anni fa da UNESCO è stato un riconoscimento che ci ha dato l’occasione di fare meglio e rilanciare anche turisticamente il territorio». Ma non è tutto, continua Morandini: «Gli eventi che abbiamo inserito in cartellone in-

I partecipanti al primo evento della rassegna nei rifugi “Incontri d’alt(r)a quota”. Camminata gastronomica al Rifugio Berti con lo chef Alessandro Gilmozzi e i produttori delle Dolomiti UNESCO

terrogano su quale sia il senso di un riconoscimento come questo e crediamo che la risposta stia nel rendere le comunità responsabili della salvaguardia del territorio, invitando gli abitanti di luoghi come questi a interpretare il loro ruolo di cittadini in chiave attiva». Al lato pratico il tutto si traduce spesso in formazione: «In collaborazione con le province, abbiamo attivato corsi di formazione dedicati a guide alpine, maestri di sci, insegnanti, ragazzi. Chi abita o lavora su queste montagne – dice la direttrice – deve conoscerle, saperne la storia e le origini: così se ne comprende il valore, si sviluppa consapevolezza.

L’obiettivo è proprio questo: coltivare responsabilità per fare in modo che queste montagne vengano vissute come un vero patrimonio mondiale. Crediamo che con la formazione possiamo rendere concreto questo riconoscimento». Oltre a questo, secondo Morandini, un riconoscimento come quello ottenuto dalle Dolomiti, permette un rilancio del territori anche dal punto di vista economico: «La salvaguardia si traduce poi anche in possibilità di miglioramento – prosegue – se non si vive il riconoscimento UNESCO solo come un marchio. Ciò che invitiamo a fare è proprio questo: tenere standard alti, per garantire

Panorama sul Monte Pelmo dalla Forcella di Formìn 41

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trentinoanniversario

Il vicepresidente della Fondazione Mario Tonina, l’assessora della Provincia di Bolzano Maria Hochgruber Kuenzer, il presidente della Provicia di Belluno Roberto Padrin, il direttore della Fondazione Marcella Morandini, il sottosegretario del Ministero dell’Ambiente Vannia Gava e il presidente della Fondazione Graziano Pizzimenti

un’esperienza di grandissima qualità, nel rispetto della natura e dell’unicità di questi luoghi». Spostare paradigmi culturali, tradurre un riconoscimento in azioni concrete, aumentare il senso di appartenenza e rispetto per ciò che è nostro solo per un periodo di tempo significa anche dare origine a nuove possibilità economiche: «Il sostegno ad azioni di turismo sostenibile è tra i nostri futuri obiettivi – dice Morandini – perché siamo convinti che implementare un turismo consapevole convenga a tutti: aumentare la qualità dell’esperienza con un invito a visitare le Dolomiti nel rispetto della loro importanza significa dare valore alla certificazione UNESCO. Salvaguardare le Dolomiti non vuol dire metterle sotto una campana di vetro, piuttosto viverle rispettandole e avendone cura. E così facendo si produce sviluppo». Il “regno” delle Dolomiti è molto vasto e altrettanto complesso: nove sistemi montuosi, 142 ettari estesi sulle cinque province di Belluno, Bolzano, Pordeno-

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Il Becco di Mezzodì nel Parco delle Dolomiti d’Ampezzo, ph. Pixcube

ne, Trento e Udine e le regioni di Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Veneto. E la sfida più grande di questi ultimi dieci anni è stata proprio quella di gestire in modo condiviso un patrimonio di tale importanza: «Le Dolomiti sono state dichiarate patrimonio dell’UNESCO come sistema unico per due caratteristiche fondamentali: l’estetica del paesaggio e l’importanza che rappresentano per la Terra – spiega Morandini –. Ma le Dolomiti si costituiscono di nove sistemi montuosi che occupano uno spazio molto vasto che presenta caratteristiche diverse, soprattutto dal punto di vista istituzionale. La sfida più grande, ma anche la più interessante, è quindi la gestione unitaria di territori tanto diversi tra loro. Cerchiamo di non cancellare le differenze, piuttosto di valorizzarle mettendo in luce allo stesso

tempo ciò che unisce: un approccio che ci permette di gestire il patrimonio in modo totalmente condiviso. Questo – conclude – ci fa anche essere un interessante laboratorio di governance a rete per UNESCO». Gli eventi di celebrazione del decimo compleanno di Dolomiti UNESCO continueranno fino a novembre, tra esperienze da vivere nei territori e altre da guardare e ascoltare, come la trasmissione televisiva Noi, Dolomiti UNESCO, una raccolta di storie di persone che quotidianamente si confrontano con il territorio dolomitico, in onda su diverse reti locali. Perché, come affermano convinti gli organizzatori, «conoscere e curarsi dei luoghi non significa solo difenderli e preservarli, ma anche saperli raccontare alle generazioni che verranno». ■

I ragazzi dell’alpinismo giovanile impegnati nel Campo Sentieri per il ripristino dei sentieri andati distrutti dopo la tempesta Vaia


MUSEI x3

t ra n at u ra e c u l t u ra

Museo degli usi e costumi www.museo-etnografico.it | Teodone (BZ)

Museo del vino www.museo-del-vino.it | Caldaro (BZ)

Museo della caccia e della pesca www.wolfsthurn.it | Mareta (BZ)


trentinostoria

C’ERA UNA VOLTA IN TRENTINO

di Claudio Marchesoni

LEVICO

Soldati, turisti e lavandaie al lago di Levico (primi Novecento)

A LEVICO IL GARANTE DELL’ORDINE AVEVA UN NOME PIÙ NOSTRANO: SI CHIAMAVA LORENZO DEPERO ED ERA IL COMANDANTE DELLA LOCALE STAZIONE DELL’IMPERIAL-REGIA GENDARMERIA. SALÌ PER LA PRIMA VOLTA AGLI ONORI DELLE CRONACHE AGLI INIZI DI LUGLIO DEL 1871, IN OCCASIONE DELLA FESTA PATRONALE DI SAN GIUSTINO. DALLE PARTI DEL VECCHIO STABILIMENTO TERMALE SENTÌ GRIDA D’AIUTO...

D

opo aver letto alcune corrispondenze da Levico dei primi anni Settanta del XIX secolo è difficile non riandare con la mente al film western Rio Bravo con il grande John Wayne nella parte dello sceriffo Chance. A Levico il garante dell’ordine aveva un nome più nostrano: si chiamava Lorenzo Depero ed era il comandante della locale stazione dell’imperial-regia gendarmeria. Salì per la prima volta agli onori delle cronache agli inizi di luglio

aaaa Il vecchio stabilimento termale di Levico

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trentinostoria

Parrucchiera unisex

Piazza della Chiesa in un giorno di mercato agli inizi del Novecento

del 1871, in occasione della festa patronale di San Giustino. Nel corso di un ordinario giro d’ispezione, dalle parti del vecchio stabilimento termale, sentì invocazioni d’aiuto provenire dall’interno di una locanda. Mandò subito a chiamare la pattuglia e senza aspettare entrò. Trovò una ragazza stesa sul pavimento e cinque uomini di Novaledo dall’aspetto minaccioso

Fortunato Depero: cosa c’entra in questo articolo? Leggete fino in fondo...

che stavano litigando per lei. Uno aveva già alzato la roncola per colpire. Coraggiosamente il gendarme balzò in mezzo alla zuffa, s’impadronì della roncola e intimò ai litiganti di non allontanarsi. Gli altri avventori erano usciti dal locale dopo aver notato che i giovinastri avevano con sé pistole e coltelli. In attesa dell’arrivo dei rinforzi il gendarme s’era messo sulla porta per impedire la fuga dei malintenzionati, ma costoro riuscirono a scappare dalla finestra. Due di loro, uno era un Gasperazzo uscito da poco dal carcere, si avvicinarono al Depero pretendendo la restituzione della roncola e tentando di disarmarlo. Il gendarme allora reagì piantando la sciabola nel braccio del Gasperazzo, che poco dopo venne tratto in arresto e portato all’ospedale di Borgo. Singolare indicatore di un clima violento e tutt’altro che rassicurante, il commento del vecchio padre del ferito, riportato da un giornale dell’epoca: “Se fossi stato presente io i gendarmi non sarebbero tornati a casa sani e salvi!” Otto mesi dopo, nella ricorrenza di San Giuseppe del 1872, al gendarme Depero

dal martedì al venerdì 8.30-17.30 sabato 8.30-16.00

Caldonazzo | Via Roma, 22 t. 348.7180539

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trentinostoria

IL LIBRO

Q

uesto articolo è tratto dal libro “Cronache dalla Valsugana dell’Ottocento” di Claudio Marchesoni (Curcu Genovese). Attingendo soprattutto alle cronache dei giornali questo libretto lancia sguardi curiosi dentro la Valsugana del XIX secolo. Riporta in vita incontri-scontri con aquile e orsi, stragi di uccelli, donne in marcia su sentieri malagevoli, andirivieni di carrozze, bei paesaggi e abitati trasandati, annegamenti, matrimoni, finte apparizioni di madonne. I grandi temi ottocenteschi (prosciugamento delle paludi, spedizione del generale Medici, alluvione dell’82, crisi economica, ferrovia) sono evocati di sfuggita. Le vicende qui proposte, marginali rispetto alla grande storia, sono state scelte tra le molte perché adatte a restituire atmosfere, luoghi e situazioni ed a recuperare lo spirito del tempo. Pag. 108 - Euro 14,00 www.curcugenovese.it si presentò un’altra occasione per mostrare il suo coraggio. Quel giorno c’era grande agitazione a Levico a causa degli ostacoli che rallentavano la costruzione della nuova chiesa: i proprietari dei terreni sui quali doveva sorgere l’edificio avevano presentato vari ricorsi chiedendo un aumento degli indennizzi loro spettanti e ciò aveva fermato i lavori. Un gruppo di popolani esasperati per i ritardi si era recato presso l’area del cantiere e aveva demolito dei muri che delimitavano le proprietà dei ricorrenti e che impedivano il procedere del cantiere. Il vino delle osterie aveva ulteriormente attizzato gli animi. Nel giro notturno d’ispezione lungo le strade, il gendarme Depero s’imbatté in tre dei contadini che alcune ore prima avevano partecipato alle demolizioni. Tenevano in mano delle pietre e gridavano contro il partito che impediva la prosecuzione dei lavori della chiesa. Si avvicinò ad uno dei tre e gli tolse la roncola (arma onnipresen46

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te nei duelli rusticani della valle) che stava brandendo minacciosamente. Mentre costui pretendeva la restituzione dell’attrezzo, dalla vicina osteria uscì il fratello, un Kaiserjäger della riserva, assieme ad una ventina di contadini. Incominciarono ad

“L’EFFICACIA CURATIVA DELLE ACQUE DI LEVICO-VETRIOLO”

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vviso comparso del maggio 1862 su un giornale di lingua tedesca nel quale si pubblicizzava l’apertura del nuovo stabilimento balneare di Levico e l’efficacia curativa delle acque di Levico-Vetriolo su varie malattie. Negli anni Settanta dell’Ottocento la borgata dell’Alta Valsugana, nella quale il gendarme Lorenzo Depero cercava di tutelare l’ordine, vide la realizzazione di alcune importanti opere che dettero il via alla trasformazione urbanistica di Levico . Nel 1872 iniziò la costruzione della nuova imponente chiesa di Levico e alla fine del decennio fu aperto un nuovo collegamento stradale tra lo stabilimento balneare e piazza della chiesa (attuale via Dante).

avanzare verso il Depero che però non si perse d’animo. Ordinò ai malintenzionati di calmarsi e di retrocedere aggiungendo che in caso contrario non avrebbe esitato ad usare le armi. Quello a cui era stata sequestrata la roncola gli si avventò contro

Una barca sul lago di Levico agli inizi del Novecento

e il Depero gli piantò la baionetta nell’addome ferendolo mortalmente. Puntò poi il fucile verso gli esagitati assicurando che avrebbe abbattuto chiunque avesse osato avvicinarsi. In questo modo tenne sotto controllo la situazione fino all’arrivo della


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texelbahn

o

ia di Meran

lta V diretto all’A ... accesso

Il castello di Selva circondato da vigneti in un’immagine del 1900 circa

pattuglia che procedette agli arresti. La cosa non finì la notte di San Giuseppe del 1872. Analogamente a quanto succede nel film Rio Bravo con i banditi del perfido Nathan Burdette che assediano l’ufficio dello sceriffo, anche a Levico parenti e conoscenti dell’ucciso nella notte di San Giuseppe erano determinati a farla pagare al Depero, il quale tuttavia, sprezzante del pericolo, continuava tranquillamente a girare di giorno e di notte per le strade di Levico. Per la verità ragioni di sicurezza stavano spingendo per il suo trasferimento in un altro luogo. Saputo che non sarebbe rimasto a Levico ancora a lungo, i vendicatori si accordarono con alcuni poco di buono di Novaledo e nel pieno della notte si raccolsero sotto le finestre della caserma scagliando sassi contro la porta e gridando “Vegnì fora capeloni che no ne fe paura!” (capeloni era il termine dispregiativo con il quale la gente chiamava i gendarmi per via dell’alto copricapo). L’assedio andò avanti un po’ di tempo, quando all’improvviso Depero e gli altri gendarmi spalancarono la porta e fecero una sor-

tita in strada. Alla loro vista gli eroi vendicatori fuggirono come lepri in ogni direzione e ad una tal velocità che nessun cane da caccia li avrebbe potuti raggiungere: nel far west levegano la legge aveva trionfato ancora una volta! Così almeno raccontano le cronache. Sul coraggioso gendarme Lorenzo, classe 1840, luogo di nascita Vigo di Ton, possediamo qualche notizia che ci aiuta ad inquadrarne meglio l’aspetto fisico e il temperamento: “Padre nato spazzacamino e vissuto gendarme e carceriere; ciglia e baffi ispidi e irti, si commuoveva per un nonnulla, religioso…”. Così lo descriveva il figlio Fortunato in alcuni cenni autobiografici. Il nostro gendarme era infatti il padre di Fortunato Depero. Naturalmente al tempo delle cronache di Levico, Fortunato non aveva ancora visto le luci dell’alba (nascerà a Fondo trent’anni più tardi, nel 1892). Lasciato Levico, Lorenzo Depero fu in servizio a Fondo e infine si trasferì con la famiglia a Rovereto dove il figlio, futuro pittore futurista, intraprese gli studi presso la Scuola Elisabettina. ■

Cascata di Parcines

Ad oltre 1.500m di quota nel cuore del parco naturale Gruppo di Tessa accesso diretto all’Alta Via di Merano discesa a Valle passando per la cascata di Parcines escursioni nella Val di Tel alla “Zielalm” ed al Rifugio Cima Fiammante ascensione alla vetta della Cima di Tel (Zielspitze - 3.006 m)

escursione circolare all’Orenknott (2.258 m)

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trentinoitinerari

TRA LE MALGHE E SUA MAESTÀ, LA NATURA

di Fiorenzo Degasperi

L’ALTIPIANO DI FOLGARIA OFFRE – IN UN BELLISSIMO CONTESTO PAESAGGISTICO – LA POSSIBILITÀ DI RISCOPRIRE UN PASSATO CONTADINO LEGATO ALLE MALGHE E ALLA LAVORAZIONE DEL LATTE

U

n tempo l’altopiano di Folgaria e Serrada, nato geologicamente all’ombra del Monte Cornetto, del Dosso del Sommo e della Costa D’Agra e Monte Coston, oggi attraversato da una moltitudine di sentieri ma anche di impianti per lo sci invernale, affondava le radici nella ricca e variegata cultura cimbra di cui, purtroppo, oggi si sono perse quasi del tutto le tracce. Sopravvivenze di questa cultura si possono trovare ancora negli antichi riti religiosi e nei toponimi, anche se ormai sull’orlo della dimenticanza. Così come si sono dimenticate le storie legate a quella che un tempo era l’economia prevalente, 48

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quella silvo-pastorale (le greggi di pecore andavano a svernare nel Mantovano), quella del carbone di legna e del commercio di legname. Questo territorio apparentemente così vicino alla valle dell’Adige è in realtà raggiungibile soltanto con strade secondarie: sia quella che sale da Rovereto tramite il paese di Besenello o per la val di Terragnolo oltrepassando il centro di Serrada, sia per quella che si dilunga da Trento attraverso il Passo della Fricca. Ma forse proprio per questo “isolamento” la Magnifica Comunità di Folgaria”, una delle prime comunità medioevali a livello europeo, ha mantenuto un suo

INFO

Agritur malga Vallorsara, aperto da giugno a settembre, monticata. Tel. 0464723165/3290512463, www. malgavallorsara.it


trentinoitinerari ACCESSO STRADALE Malga Vallorsara si raggiunge in auto da Rovereto, via Besenello, proseguendo per Folgaria fino al Passo del Sommo (m 1341). A questo passo si arriva anche da Trento dirigendosi per Carbonare attraverso il Passo della Fricca e poi a destra. Dal Passo si svolta a destra fino al grande parcheggio di Malga Ortesino (3 km dal passo). Dopo 100 m nuovamente a destra per la strada forestale che in 2 km porta all’Agritur di malga Vallorsara. Punto di partenza/arrivo Maso Spilzi (m 1274), subito dopo Folgaria, poco prima del Passo del Sommo, ampio parcheggio.

certo carattere e dignità. La comunità raggruppa le vicinie, oggi frazioni, di Costa, Serrada, Guardia (l’antica Ward), Mezzomonte, San Sebastiano, Carbonare, Nosellari. Le malghe di Folgaria e delle sue frazioni, nel 1900, erano 10 ed ospitavano 1500 bovini. Nel 1974 ammontavano a 19: malga Parisa, del Sommo/Schwenter, Mora, Fontanelle, Coe, Melignetta (o Milegnetta), Melegna, Zonta (demolita nel 1955 per far posto ad una base Nato), Piovernetta, Pioverna alta, Ortesino, Vallorsara, Lastebasse prima posta, Lastebasse seconda posta, Pra Bertoldo, Grimen, Clama, Cornetto di fuori e Cornetto di dentro. Ad eccezione della malga Sommo che apparteneva agli Spilzi di Costa, le altre erano tutte comunali. Una quantità considerevole se pensiamo al numero di abitanti. Il latte veniva condotto, fin dal 1905, presso il caseificio sociale di Folgaria, sorto vicino al cimitero, a valle del paese, oppure in quelli turnari delle frazioni, come Costa. Nelle malghe si produceva soltanto la ricotta fresca. Altri caseifici sorsero poi nelle frazioni ma ben presto dovettero accentrarsi per essere produttivi e

concorrenti sul mercato. Al caseificio le famiglie si disputavano la scotta, il siero del latte, residuo della lavorazione del formaggio. Con quel siero i maiali crescevano in fretta. Una delle testimonianze architettoniche più interessanti è sicuramente lo stallone seicentesco di malga Ortesino (= piccolo orto, ortesin, m 1453, ancora oggi monticata con mucche da latte), proprietà un tempo del conte Fermo Martini, venduta nel 1925 al comune di Folgaria, toccata nel nostro percorso

verso malga Vallorsara. Il tragitto non a caso fa parte delle proposte del locale museo etnografico di Maso Spilzi. Si tratta di un elemento importante nella storia del paesaggio alpestre dell’altopiano, testimoniato già nel 1860: è una costruzione in pietra a vista, mirabilmente innalzata con una tecnica elementare ma profondamente sapiente, con unica volta a botte, lunga ben 41m x 11, inserita nel terreno. Il manufatto rientra di diritto nei Beni Culturali della Provincia Autonoma di Trento anche per la sua

La magica frazione di Quaras 49

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trentinoitinerari MASO SPILZI Maso Spilzi si trova in località Costa, a 2,5 km da Folgaria in direzione Carbonare. Edificato nella seconda metà del XVIII secolo dalla famiglia degli Spilzi rappresenta un esempio unico e originale di insediamento alpestre, una sorta di miscuglio tra residenza signorile e complesso fortificato. Appartiene oggi alla Magnifica Comunità di Folgaria. Ospita il Club House del vicino campo golf, un ristorante, e due percorsi multimediali, il primo dedicato ai Biotopi e alle foreste, collegandosi al vicino biotopo di Echem, e il secondo dedicato alle Tracce dell’uomo sulla neve. Percorsi visitabili nei mesi di luglio e agosto. Comune di Folgaria tel. 0464667243.

PERCORSO

Da Maso Spilzi, sulla destra una strada forestale – indicazioni per “Rifugio Stella d’Italia” – ci conduce fino alla Malga Mora (m 1453, monticata con ovini). Subito dopo prendiamo sulla sinistra il Sentiero della Pace che ci conduce al famoso stallone della malga Ortesino (m 1453) e alla suddetta malga. Nei pressi troviamo il ristorante Ortesino (Tel. 0464 721374) e la partenza degli impianti di risalita. Un sentiero di recente allestimento ci conduce fino alla malga Vallorsara, m 1511 (indicazioni “Malga Vallorsara”). Tempi 3 ore, andata e ritorno Dislivello 300 metri circa

atipicità tipologica. Questa immensa distesa di boschi, alternata a pascoli, vedeva le incursioni di una moltitudine di orsi che, da sempre, qui avevano trovato il loro habitat naturale. I nomi di Malga Vallorsara, Bocca di valle Orsara, Bus de la Nef di Val Orsara, Valle Orsara, sono le testimonianze della loro presenza (Valle degli Orsi: nome di caccia, forse per trappole tese agli orsi). Condividevano lo spazio con il solito sabanel, con l’orco, con la donna Berta e con l’uomo selvaggio (BilmonWildmann). Poi c’era anche lei, la vecchia sdentata, la Trott, quella che passava da maso a maso, da malga a malga,

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spaventando i bambini, terrorizzando le bestie, facendo venir meno il latte o mandandolo in malora, inacidendo i contenitori pieni di pregiato latte. Invece la donna Berta, moglie dell’omo selvadego, era la protettrice di tutte le buone famiglie e si dimostrava particolarmente bendisposta nei confronti di quelle che le portavano rispetto e non la facevano arrabbiare. Guai, infatti, alle famiglie che la offendevano e la disprezzavano. A queste, da quel momento, andava tutto storto e perfino le mucche non davano più latte. Se però queste famiglie si riappacificavano con Berta, e soltanto in questo caso, oppure per benedizione

divina, le cose ritornavano come prima. Inutilmente, quando c’erano i temporali e le saette imperversavano tra queste foreste, scosse dal rimbombo dei tuoni, i pastori e i cacciatori sparavano in aria, cercando di colpire le streghe che passavano schiamazzando, dirette a qualche loro sabba. La malga Vallorsara, meta del nostro itinerario, è una cascina oggi completamente ristrutturata. Di proprietà comunale, svolge la funzione di agritur oltre che di stalla (è monticata con bestiame da latte, ci sono maiali, asini, pecore). È testimoniata nel 1932 come Maso di Vallorsara ora detto I Francolini (Dizionario Topografico Tridentino). Ma è sicuramente più antica perché già nel 1355 si cita la presenza di Ancius q. Rosati de Valorsaria de Folgarida. ■


Comitato BRAVA PART

Folgaria

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settembre 2019 LA FESTA DELLA STREGA Sabato 28 settembre

Domenica 29 settembre

Dalle ore 10.00 alle 18.00 lungo il centro di Folgaria

Dalle ore 10.00 alle 18.00 lungo il centro di Folgaria

Mercatino delle tradizioni e dei prodotti tipici, laboratori e giochi di un tempo e degustazioni « cerca e gusta il “Piatto Brava Part” »

Mercatino delle tradizioni e dei prodotti tipici, laboratori e giochi di un tempo e degustazioni « cerca e gusta il “Piatto Brava Part” »

Ore 15.00 Caccia alla Strega, gioco dinamico e divertente Ore 16.00 Concerto del Mini Coro di Rovereto Ore 17.00 Esibizione itinerante dei Cori dell’Alpe Cimbra Ore 18.00 in piazza con la Brava Part - Degustazione della Pozione Magica Brava Part e Gran falò dei desideri Attività guidate Ore 10.30 Trekking animato nella Foresta della Gòn “la casa della Brava Part” Ore 11.00 Luserna - visita guidata alla Haus von Pruekk e letture cimbre Ore 15.00 Trekking lungo il sentiero dell’acqua alla scoperta di antiche segherie e mulini

Ore 10.30

LA GRANDE PARATA della Brava Part Sfilata da Costa a Folgaria di carri e gruppi folkloristici in costume e musicali

Ore 12.30 – 22.00 Apertura stand gastronomici al Palafolgaria Esibizioni di gruppi, bande e cori Giochi tipici Musica e balli con la Dolomiten Bier Band Attività guidata Ore 14.30 Trekking animato nella “Foresta della Gòn“ la casa della Brava Part”

www.alpecimbra.it


trentinoinchiestaspeciale

Il capitano Richard Throop Headrick

1943: L’UOMO CHE BOMBARDÒ TRENTO

di Maurizio Panizza

LE RICERCHE PER UN DOCUMENTARIO IN CORSO, RIVELANO PARTICOLARI SCONOSCIUTI SU QUEL BOMBARDAMENTO DEL 2 SETTEMBRE 1943 E SOPRATTUTTO SU CHI ERA AL COMANDO DELLA MISSIONE CHE DISTRUSSE IL POPOLARE QUARTIERE DELLA “PORTÈLA”, CAUSANDO CIRCA 200 MORTI. L’INCREDIBILE STORIA DI UN CAPITANO U.S.A. CHE IN GIOVENTÙ ERA STATO UN BAMBINO PRODIGIO: PRECOCE PREDICATORE RELIGIOSO E – UDITE UDITE – ACCLAMATA MINISTAR DI HOLLYWOOD 52

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trentinoinchiestaspeciale

A sinistra, Headrick con un superiore. A destra, fotografato 50 anni dopo davanti ad una “Fortezza Volante”

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a morte sul quartiere della Portèla arrivò all’improvviso e lo stupore fu talmente grande che per un momento superò addirittura ciò che accadde immediatamente dopo. Infatti, nessuno degli abitanti dell’antico borgo di Trento se lo aspettava quel tremendo bombardamento, men che meno l’immane strage che poi causò fra la popolazione. Sì, è pur vero che da parecchio tempo si vedevano alti nel cielo gli aerei alleati che andavano a bombardare le città della Germania, ma da sempre correva voce che sarebbe stato impossibile che all’aviazione americana o inglese potesse interessare Trento perché città molto piccola e insignificante dal punto di vista strategico e troppo incassata fra le montagne. In più, girava da tempo la “leggenda” che fra la Paganella e il Bondone – le due montagne che fiancheggiano la città – spirasse in quota una corrente talmente forte da rendere impossibile agli aerei bombardare il centro abitato. Erano quelli i giorni incerti di un’Italia sfinita e allo sbando. Il 25 luglio era caduto il fascismo e Mussolini era stato arrestato, mentre di lì a pochi giorni si sarebbe consumato anche in Trentino un secondo “rebalton” dopo quello tristemente noto del 1918. Infatti, l’8 settembre ci sarebbe stato l’armistizio:

da quel momento in avanti chi ieri era stato l’alleato, ora sarebbe diventato il nemico; così come l’avversario del giorno prima, adesso avrebbe assunto il ruolo del “liberatore”. Il 12 settembre, poi, il Duce sarebbe stato liberato dal Gran Sasso e avrebbe fondato a Salò la Repubblica Sociale Italiana, che avrebbe causato altri lutti al Paese. Infine, in Trentino-Alto Adige l’autorità civile e militare sarebbe passata direttamente alle dipendenze dei tedeschi, diventando il nostro territorio, di fatto, un’ulteriore provincia del Reich: l’Alpenvorland. In questo quadro confuso e desolante, la guerra, comunque, andava avanti. L’esercito alleato, sbarcato un mese prima in Sicilia, continuava la sua lenta avanzata lungo la Penisola bombardando ponti, ferrovie e luoghi strategici per

impedire da nord i rifornimenti all’esercito tedesco. Fu dunque all’interno di quel piano bellico che gli americani programmarono il loro primo bombardamento su Trento, quello che nessuno – come detto – si sarebbe mai aspettato per via delle leggende metropolitane che aleggiavano sul capoluogo quasi a voler esorcizzare il rischio di eventuali incursioni aeree. Ovviamente nulla di tutto ciò che si sussurrava in città era vero. La realtà, invece, sarà che quel tragico 2 settembre 1943 lascerà per sempre nella popolazione trentina una ferita talmente profonda da non poter più essere rimarginata. Una ferita dell’anima, sospesa fra il desiderio dell’oblio e la necessità di fare memoria per le future generazioni. In uno sforzo per ricordare quella data

Richard Headrick a 3 anni e sul set di uno dei suoi tanti film

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trentinoinchiestaspeciale

Il cap. Headrick (in seconda fila al centro) col suo equipaggio

che segnò la morte di quasi duecento persone, in anni recenti la storiografia ufficiale ha fornito qualche contributo alla verità. Chi scrive si appresta a realizzare, in collaborazione con il regista Federico Maraner, un documentario sui bombardamenti di Trento, dando però all’indagine storica un taglio diverso dai precedenti, puntando essenzialmente su quelle che furono le vittime “bambine” di quell’atroce avvenimento di guerra. E nell’indagare su coloro che furono i martiri innocenti della Portèla, per la prima volta si cercherà di rappresentare anche chi era “sopra”, quelli cioè che impropriamente potremmo chiamare i “carnefici”, quelli che dall’alto, stretti pericolosamente nei loro bombardieri, ubbidendo agli ordini superiori, lanciarono in pochi minuti su Trento circa 34 tonnellate di bombe. Iniziata solo pochi mesi fa, di quest’indagine possiamo ora dire di avere già la prima sensazionale scoperta e cioè il nome di colui che si trovava al comando di quella missione. Ma non è un nome qualsiasi quello che abbiamo rintracciato negli archivi USA grazie all’Associazione Aerei Perduti, è un personaggio singolare, una personalità poliedrica, un protagonista-bambino degli anni Venti, all’epoca conosciuto in tutti gli Stati Uniti e probabilmente anche in Europa. Così che, nel tentativo di ricordare i bambini della Portèla,

non volendo ci siamo imbattuti nella vicenda di un altro bambino e quella che adesso ci accingiamo a raccontare è appunto la sua storia. La mattina del 2 settembre 1943, prima di mezzogiorno, il capitano Richard Throop Headrick si trovava ai comandi del suo B17 (comunemente chiamato “Fortezza volante”), un bombardiere pesante quadrimotore. Al contempo era anche il primo responsabile della missione partita alle 7 dall’aeroporto di Massicault in Tunisia con il preciso obbiettivo di bombardare il cavalcavia, il nodo stradale e la ferrovia (“Railroad Junction”) nei pressi della stazione di Trento. Con lui sull’aereo c’erano altri nove ragazzi e altrettanti ne contava ognuno degli altri B17 che componevano la squadriglia. Con ventisette anni d’età già vissuti intensamente, stavolta il suo destino non era dipeso da lui, ma erano state le vicende belliche che lo avevano spedito in Europa su di un bombardiere a combattere dal cielo i nazifascisti. Proprio lui, Richard Headrick, giovanissimo capitano (poi colonnello) che sugli aerei ci stava già da 11 anni e che in gioventù aveva fatto ben altro. Richard era nato il 19 aprile 1917 a Chico, in California, in una famiglia religiosa e tradizionalista. Suo padre era un pastore evangelico e la madre una donna molto devota e dedita alla famiglia. Il piccolo Headrick sin dai primissimi anni si dimostrò un bambino molto intelligente, al di sopra della media dei coetanei, un bimbo prodigio come si diceva già allora. I suoi biografi raccontano che “Itchie” (come veniva chiamato in famiglia) amava molto stare in piscina a tal punto che già a sei mesi riusciva a nuotare a dorso. All’età di due anni i cineasti iniziarono ad interessarsi di lui proprio grazie a questa sua incredibile abilità nel nuoto e il suo debutto cinematografico avvenne nel

Ad un incontro di veterani

1919 in “Should a Woman Tell” (visionabile su Youtube qui https://www. youtube.com/watch?v=fIKVD9fvCkU). Era l’epoca del film muto e grazie alla sua capacità di sapersi destreggiare con naturalezza sul set, all’età di tre anni Richard fu scritturato a Los Angeles come attore giovanile e si fece un nome soprattutto con il film “The Woman in Her Home”, prodotto da Mildred Harris, moglie di Charlie Chaplin. A 5 anni, le riviste popolari erano innamorate di lui. Picture Play arrivò addirittura a dichiarare che “la stella del piccolo Richard Headrick era destinata ad un lungo splendore nei cieli cinematografici”. Le riprese dei film per i quali il bambino veniva richiesto erano però lunghe e massacranti, per cui, al fine di tutelarne la crescita, i genitori

Headrick a 6 anni in “Hearts Aflame” (1923) 54

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trentinoinchiestaspeciale

Gli effetti del bombardamento alla Portela

pretesero dalla Harris la stipula di un contratto che garantiva a Richard “un pisolino ogni pomeriggio, programmando un calendario che non interferisse con i suoi pasti regolari e la proibizione di passare più tempo del necessario negli studios”. La presenza sul set cinematografico non interferì comunque con le altre passioni di Richard. Nonostante i 19 film girati in quegli anni, lui continuò a nuotare vincendo coppe e medaglie nelle gare di nuoto e di tuffi e iniziò pure a suonare il violino. Anche in questo caso dimostrò doti non comuni e un talento incredibile. All’età di 5 anni dalla stampa sportiva fu indicato come “il nuotatore più talentuoso di questi anni”, preconizzando al bambino un grande futuro. Così che, quando alcuni anni dopo fu annunciato il suo nuovo impegno in tutt’altro settore, questo fu accolto dall’opinione pubblica con enorme stupore e pure con grande dispiacere. Da lì in avanti Richard Headrick sarebbe stato chiamato “The little Minister”. Era accaduto – non si sa bene come – che all’improvviso, all’età di 8 anni, il piccolo attore di successo, conteso da tutte le case cinematografiche americane, lasciasse il set per iniziare a “interpretare” un altro ruolo: quello del pastore evangelico. Tuttavia, non si trattò di una scelta circoscritta alla sfera privata, in quanto la decisione andò a rafforzare ulteriormente la sua celebrità attraverso i suoi sermoni che venivano regolarmente trasmessi per radio. Richard stesso, accompagnato dai genitori, iniziò a tenere conferenze negli Stati occidentali mentre i giornali

parlavano con entusiasmo di lui, sottolineando come “i suoi sermoni fossero istruttivi e portassero gli ascoltatori a vivere una vita più profondamente cristiana”. Nel 1927 gli verrà pure dedicata una biografia dal titolo “History of Richard Headrick “The Little Minister”. Fu negli anni successivi che l’ormai quindicenne Richard conobbe Orville Wright, il più grande pioniere del volo (figlio anche lui di un pastore evangelico), diventando anni dopo pure amico di Charles Lindbergh, il trasvolatore dell’Atlantico. Da quella prima amicizia scoccò una nuova scintilla, quella che lo portò in breve tempo a diventare uno fra i più giovani aviatori degli States. Da lì in poi, la sua nuova carriera di pilota

Desolazione ovunque nei pressi di Torre Vanga

sarà ricca di successi così come prima lo era stata quella di attore e quella di predicatore. Si arruolerà dapprima nella Royal Canadian Air Force e successivamente nella U.S. Army Air Force, l’aviazione americana, la quale con l’inizio della guerra lo invierà, ai primi del ’43, in Europa. Ed è proprio da qui, da quest’ultima tappa della vita di Richard Headrick, che torniamo là dove avevamo iniziato questa nostra storia, al 2 settembre 1943, al decollo, cioè, di 90 bombardieri dalla base alleata in Tunisia e al loro volo verso il Trentino. È da dire, tuttavia, che di quel folto gruppo di B17 del 2nd Bomber Group USAAF decollati in contemporanea verso il Nord Italia non tutti raggiunsero Trento perché molti di essi avevano l’ordine di colpire altre città e poi rientrare alla base, altri, ancora, quello di proseguire e bombardare Bolzano. In più, nel risalire la Penisola, qualche Flying Fortress era stata anche abbattuta dai caccia Luftwaffe o dalla contraerea tedesca. Sui cieli di Trento, dunque, si presentarono in diciannove, come descrive lo storico Charles Richards nel suo libro “Second was First” attingendo dai report originali della missione. Leggiamo così in un passaggio che curiosamente tratteggia una scena quasi poetica dei luoghi attorno a Trento: “L’obbiettivo si trovava tra due montagne, un

Il ponte sull’Adige è distrutto 55

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trentinoinchiestaspeciale

Mappa delle missioni disegnata dal suo sergente Huber Noble

paesaggio molto bello. Montagne basse, verdi. In lontananza le Alpi più alte, affilate, aspre, coperte di neve. Quaranta miglia dal confine svizzero”. Il leader del gruppo, conferma lo storico, è Richard Headrick. Poi il rapporto prosegue col linguaggio tecnico dei militari: “Gli aerei rilasciano 152 bombe da 500 libbre (poco più di 2 quintali l’una, ndr) su di un ponte stradale. L’area del target è ben coperta (il bombardamento, cioè, è accurato, ndr) tenuto conto dei colpi che hanno raggiunto la strada. Così come quelli sul ponte del fiume Adige. Entrambi i ponti

(sul fiume e sopra la ferrovia, ndr) sono stati abbattuti. Il resoconto poi continua descrivendo i risultati dell’azione ed è amaro constatare come la guerra abbia sempre due facce: quella di chi la fa e quella di chi la subisce. “Questa missione è stata un buon esempio di bombardamento di precisione in una situazione di contrasto. L’obbiettivo era un viadotto stradale sopra la ferrovia, un incrocio chiave per le vie di comunicazione provenienti dal Passo del Brennero per il movimento di truppe e i rifornimenti dalla Germania

B17 la “Fortezza volante” 56

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all’Italia. Le bombe tagliarono il ponte ferroviario e fecero crollare nel fiume un ponte adiacente. Danni collaterali si sono avuti per il deposito di benzina, i capannoni merci e la stazione ferroviaria. L’interferenza del nemico – conclude il report – è stata trascurabile”. Dunque, nulla, neppure una parola circa i numerosi edifici distrutti nelle vicinanze, né alcun riferimento alle probabili vittime. Del tutto singolare, inoltre, il fatto che nei rapporti si esalti il bombardamento “di precisione” quando poi quei 200 morti furono per Trento un’enorme tragedia. A questo proposito è il caso di ricordare come le forze alleate avessero visioni molto differenti. Infatti, se da una parte il Bomber Command inglese (che puntava ai bombardamenti di massa anche per spingere le popolazioni al rivolgimento politico) decise di effettuare quasi sempre operazioni notturne per evitare agli equipaggi troppe perdite, dall’altra parte gli americani riposero la massima fiducia in quello diurno di precisione, sicuri del nuovo sistema di puntamento “Norden” e degli armamenti a bordo a difesa dei propri aerei. Chissà, forse stava proprio in questo la convinzione (o la speranza?) di Headrick di aver centrato gli obbiettivi assegnati senza aver causato gravi perdite fra la popolazione. Del resto sappiamo bene come in guerra l’obbedienza agli ordini superiori sia sempre stato l’unico antidoto ai sensi di colpa e ai rimorsi della coscienza e quell’ordine “Bombardate Trento!” non si poteva di certo disattendere. La sua buona stella, comunque, salverà dalla guerra il nostro protagonista, unico comandante americano – a quanto scrissero i giornali – ad aver portato a termine 96 missioni senza perdere un solo componente del proprio equipaggio. Rientrato alla vita civile, Richard Headrick continuò le sue attività lontano dai riflettori: la guerra lo aveva disgustato e sconvolto. Poco dopo, riprese come un tempo a tenere i suoi sermoni girando per gli Stati Uniti e non smise mai di alimentare neppure la sua eclettica e geniale personalità. Infatti, nel corso della sua vita fu ingegnere, inventore, filantropo, storico e scrittore. Morì il 19 novembre 2001 a Chico, in California, alla veneranda età di 84 anni, ma delle vittime innocenti della Portèla, morte sotto il bombardamento di quell’ormai lontano 1943, lui non seppe mai nulla. ■



FOTO: RENZO BORTOLINI

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Amici Artisti di Renzo Francescotti

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FESTOSITÀ CROMATICA CRISTINA MOGGIO DA PICCOLA RACCOGLIEVA CIOTOLI E PEZZI LEGNO DAL TORRENTE. DA ADULTA – DOPO IL SODALIZIO CON RICCARDO SCHWEIZER – HA STABILITO UN LEGAME DI STAMPO “ANIMISTICO” riali, recuperati, colorati, impaginati, reiventati a costituire i medium, gli eccitatori emozionali delle opere della Moggio. In quella mostra di Castello Tesino c’erano esposte, tra le altre, tavole lavorate dal tempo, recuperate da Cristina e ridipinte. Facevano da supporto ai colori squillanti, ma in parte erano lasciate nella loro scabra nudità patinata, graffiata dal tempo. Quei frammenti di vecchi assi, di legno trouvé erano appesi alle pareti come quadri: “Perché non li monti su

piedistalli in modo da dipingerli su double face, raddoppiandoli, così che diventino delle pitture-sculture, come totem?” le consigliai. A lei l’idea piacque e i “totem” divennero per molti anni la carta vincente delle sue esposizioni. Avevano piedistalli disegnati da Schweizer, di gusto infallibile, come tutti gli oggetti creati da questo artista geniale. Quanto a me, in un scritto dal titolo Il fascino dei totem di Cristina ebbi occasione di scrivere: ”C’è nei suoi lavori astratti una

naturale eleganza, un gusto infallibile nell’accostamento dei colori, una festosità cromatica che attinge alla natura. Per questa via Cristina Moggio è arrivata negli ultimi anni alla realizzazione di pitture-sculture su legni vissuti. (…) Cristina ha instaurato con loro un rapporto “animistico” tipicamente femminile…”. Diplomata all’Istituto d’Arte di Trento, la Moggio conosce bene la storia dell’arte: suggestioni di maestri come Klimt, Cezanne, Mirò, Klee e Picasso, Braque, Legér (e fra FOTO: DANIELE LIRA

ristina Moggio la conobbi nel 1997, quando il grande Riccardo Schweizer mi chiese di presentare la sua personale a Castello Tesino. Cristina era agli inizi del suo percorso artistico: aveva esordito tre anni prima con una personale alla Rocca Sforzesca di Dozza (Bologna); l’anno seguente era a Nizza presso il Console Generale d’Italia, con la sua prima personale all’estero; la seconda sarà negli Usa, ad Atlanta, nella Galleria San Marco, nel 1998. Schweizer aveva incoraggiato la Moggio a dedicarsi alla pittura, l’aveva appoggiata e introdotta. Di lei lo attraevano il suo senso del colore, del ritmo e dell’armonia. Lei gli fece da modella: sono in suo possesso dieci grandi ritratti a olio e una trentina di disegni; 180 erano nella casa di Schweizer a Vallauris, sulla Costa Azzurra, ma sono stati sottratti. Altri viaggiano per il mondo. Riccardo scrisse di lei: ”È il mistero del ritmo e colore che si incrociano in cadenze non individuabili. È il volo verso musiche cromatiche che vanno oltre la natura. Questo è il caso di Cristina, che seguendo il misterioso labirinto della sua armonia interiore riesce a darci delle sinfonie complesse e complete che mai si consumano. È l’opera d’arte”. Da piccola Cristina saliva dalla natìa Val di Sella (famosa anche per i soggiorni di Alcide De Gasperi). Lì suo padre Lorenzo, cantoniere, lavorava, dimorando con la famiglia in una casèra senza luce e senz’acqua. La bambina giocava lungo il Moggio (il torrente da cui ha preso il cognome) pescando dalle acque sabbie, sassetti, ciottoli, pezzi di legno levigati dal tempo e dalle acque. E saranno proprio questi mate-


FOTO: RENZO BORTOLINI

trentinoarte

i trentini proprio Schweizer) filtrano nella sua produzione. Personalmente quello che mi ha sin da principio “intrigato” (anche perché la condivido in certe mie poesie) è la sua ostinata curiosità per le cose erose dal tempo. Lorenza Biasetto, presentando la mostra “Archeologia industriale tradotta in arte”, da lei organizzata a Baselga di Piné nel 2015, parla di “materiali potenzialmente vocati a una nuova esistenza come oggetti d’arte nelle soffitte impolverate di case vissute, nelle vecchie malghe abbandonate sulle montagne del Lagorai, nello storico monastero benedettino di Santa Cecilia in Trastevere e, recentemente, nello stabilimento di un’antica tipografia del Trevigiano.” Nel suoi itinerario pittorico la Moggio si è fatta conoscere in molte esposizioni personali e collettive. Citando solo alcune delle sue personali, la mostra a Palazzo Crepadona di Belluno (1999); dello stesso anno a Villa Grimani Valmarana di Padova; nel 2002 la mostra a Palazzo Trentini di Trento e a Villa Basadonna Tomè Guelfi di Trebaselghe (Padova): nel 2003 la prima delle due esposizioni al Mo-

nastero di Santa Cecilia in Trastevere a Roma; nel 2005 alla Società di San Giovanni Battista a Firenze; nel 2011 la prestigiosa esposizione dal titolo ”Inutilmente perse, curiosamente riemerse”. Hanno scritto di lei, tra gli altri, i critici Enzo di Martino, Charles Jourdanet, Paolo Rizzi, Michele Sapone, Anita Valentini, Pietro Vadiserra, Pier Luigi Sanna, Renzo Francescotti, Maurizio Scudiero, Riccarda Turrina. Inoltre, in tutti questi anni Cristina si è spesa in corsi rivolti ai ragazzi e adulti, in incontri con gli studenti sull’utilizzo artistico di materiali di recupero, sul riuso artistico di tessuti, ecc.. Pur continuando ad abitare anche nella cittadina natale, nel 2015 si è traferita a Treviso. Qui, data la vicinanza a Venezia e al mare, le sue incursioni alla scoperta di cose perdute si sono trasferite nella zona di Quarto d’Altino, a recuperare materiali restituiti dal mare: frammenti di mobili anche intarsiati, pezzi di remi e di barche, di bricole… Ha in progetto una mostra di suoi lavori artistici ove queste “reliquie delle Lagune” rinascono in una nuova vita.

Il pubblico ha potuto ammirare l’ultima mostra di Cristina Moggio negli spazi della Casa della Cultura di Caldonazzo, organizzata dal Centro d’Arte “La Fonte”, presentata dal suo presidente Waimer Perinelli. Tutti realizzati nel 2019, si sono potuti vedere gli ultimi lavori di questa artista trentina. È avvenuto che lei abbia conosciuto il veneziano Martino Zanetti, titolare di una famosa Casa di Caffè, che le ha messo a disposizione un atelier ricavato all’interno di un capannone, di un loft. Qui Cristina ha scoperto i sacchi di caffè provenienti

da tutto il mondo, sacchi di robusta juta, contrassegnati da piccoli disegni-logo. E lei, col tranquillo furore che fa parte del suo genoma artistico, si è scatenata a dipingere sulla grossa juta, utilizzando nuove cromie: oltre ai suoi primari rossi-gialli-blu, compaiono i verdi, i viola, gli arancio… Sono tele fortemente materiche, dai colori “gridati”. Opere nuove, libere, dinamiche, presidiate da linee circolari, che profilano il sole e la luna. Il sole che fa sbocciare l’anima di questa artista solare e la luna che ne cela la misteriosità. ■ 59

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uova Discovery Sport: lo spirito di avventura è scritto nel DNA di Discovery Sport. I suoi inconfondibili esterni dalle superfici elegantemente scolpite e dalle linee sportive sono gli elementi caratteristici di un design distintivo e sapientemente rin-

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ANCHE QUEST’ANNO, DOPO LA LUNGA PAUSA ESTIVA, ARRIVA INESORABILE IL MOMENTO DEL RITORNO A SCUOLA. PER AFFRONTARE QUESTO DELICATO PASSAGGIO DALLA MODALITÀ VACANZA AL CLIMA DELLE AULE SCOLASTICHE, È INDISPENSABILE ESSERE ORGANIZZATI. IL RIENTRO AI RITMI SCOLASTICI DOVREBBE ESSERE IL PIÙ POSSIBILE SOFT ED INDOLORE. MA COME FARE?

P

er tutti quelli che gravitano intorno al mondo della scuola presentiamo un’esplorazione a 360° attraverso le nuove tendenze e gli elementi intramontabili dell’attività che da sempre impegna bambini, ragazzi ed adulti per i nove lunghi mesi del periodo scolastico; un vademecum efficace, schematico ed essenziale per ottimizzare tutte le nostre potenzialità e trarne – ce lo auguriamo – buoni risultati, da subito. Se i ricordi delle vacanze scottano ancora sulla vostra pelle, non lasciatevi affliggere dalla malinconia, ma fatevi tentare dalle varie e diversificate proposte commerciali che il settore propone… 62

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A volte, anche la ricerca di novità funzionali, tecnologiche e contemporaneamente rispettose dell’ambiente, contribuisce ad accrescere il giusto slancio per ricominciare tra i banchi. Allora fate tesoro di questi preziosi consigli e… buon anno scolastico! MATERIALE SCOLASTICO E DINTORNI: FUNZIONALE, DI TENDENZA E…GREEN! I negozi puntano ormai tutto sulla scuola e la scelta del materiale scolastico sta diventando una sorta di step fondamentale, da compiere rigorosamente in compagnia della mamma, di amici e di compagni. E i più grandi? Ra-

gazzi e ragazze scorrono per le vie della città o nei centri commerciali a caccia del prodotto più sfizioso ed in voga. Le marche più funzionali per zaini ed astucci presentano novità interessanti, volte a migliorare la fruibilità da parte degli studenti senza tralasciare l’aspetto estetico. Occhio allora a scegliere tessuti resistenti e leggeri (dovranno tenere almeno per tutto l’anno scolastico!) con una certa attenzione nella scelta dei colori e relativamente ai logo più in voga del momento. Un discorso particolare va fatto per il diario. Conviene scegliere non solo in base ai contenuti umoristici ed all’aspetto puramente divertente,

ma valutare principalmente la struttura e l’organizzazione delle settimane, con spazi idonei per annotare giornalmente quanto assegnato dai docenti delle diverse discipline scolastiche. I quaderni rivestono un altro argomento importante. Insieme ai criteri dettati dalla moda, un’attenzione speciale va sempre di più dedicata alle formule solidali ed alle produzioni con carta riciclata. Attualmente molte case produttrici di materiale scolastico sono attente alla questione ambientale e mettono in vendita quaderni che parlano green, per un mondo più pulito. Responsabilizzare quindi bambini e ragazzi – che saranno gli adulti di domani,


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trentinomesespecialescuola non dimentichiamolo – verso questo tipo di acquisto può essere altamente educativo. E va tenuto presente che esistono anche altri elementi di cancelleria realizzati in materiale riciclato: ormai qualsiasi strumento può essere derivato dalla lavorazione di quanto scartato. Di grande valenza educativa anche tutto quel materiale che pensa a parti del mondo disagiate e in difficoltà o a quel diritto allo studio che in molte parti del pianeta non viene purtroppo ancora rispettato e salvaguardato. Io sono tecnologico, e tu? In molti gradi di scuola è già una realtà, usata in tutta la sua concretezza: il tablet o il portatile hanno totalmente o parzialmente sostituito il vecchio libro cartaceo. Certo è che collegarsi ad Internet e consultare la grande rete per gioco o per lavoro, sembra oggi un fatto assolutamente normale, di tutti i giorni. Ma va comunque tenuto conto che se la capacità dell’adulto è, generalmente, quella di selezionare la ricerca delle informazioni e utilizzare razionalmente e con i dovuti tempi ciò che si cerca e ciò che si trova – anche sulla base delle pregresse esperienze di studio “cartaceo” –, per bambini e ragazzi il discorso è più complesso e delicato. L’utilizzo della tecnologia in età scolare è positivo e produttivo se considerato quale calibra-

ta e ben dosata integrazione ed approfondimento delle più tradizionali attività didattiche. La ricerca, la scrittura di testi collettivi, la raccolta di notizie tematiche realizzate con i mezzi informatici apporta un accrescimento significativo e diversificato dei modi più tradizionali di imparare ed apprendere se considerati supporto e non fondamento. Crea spirito di aggregazione ed incentiva la socializzazione; contemporaneamente consente di prendere sempre maggior confidenza con le nuove tecnologie, che sono parte integrante di ogni attività lavorativa. E per il tempo libero? Quanto e quale spazio lasciare per i giochi al computer? Anche in questo caso sta all’adulto valutare la possibilità di mettere dei freni – cosid-

detti “filtri” – ed inserire nel pc dei figli programmi adatti all’età degli utenti. Concordare insieme il tipo di giochi e gli spazi temporali per eseguirli pare ancora la miglior soluzione, per rispettare mode ed idee ma anche per porre i limiti necessari, lasciando altri spazi ad altre ed alternative tipologie di divertimento. E allora… W la tecnologia! LA GIUSTA ALIMENTAZIONE AIUTA? ECCOME! Assimilare energia per creare e produrre al meglio. Date retta agli esperti della nutrizione, ritagliatevi un po’ di tempo e… fate colazione! Infatti dopo il riposo notturno, l’organismo – specie quello dei giovani – ha bisogno di ricaricarsi, per affrontare con l’energia

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giusta l’impegno scolastico. Nutrizionisti e dietologi sono concordi nell’affermare la fondamentale importanza della prima colazione, per tutti ma specialmente per bambini e ragazzi. Un calibrato apporto di nutrienti facilita la ripresa dell’attività intellettiva; la colazione ideale deve costituire circa il 20% dell’apporto giornaliero calorico, con precise proporzioni per tutti gli alimenti coinvolti. Un primo pasto esemplare è composto da una bevanda calda che può essere latte, the o caffè (d’orzo per i più piccoli) – e da carboidrati come pane, biscotti, prodotti da forno; immancabili gli zuccheri, che si trovano nel miele e nella marmellata. L’errore di recarsi a scuola a stomaco vuoto – vuoi per la fretta,


trentinomesespecialescuola vuoi per una presunta inappetenza – porta conseguenze facilmente riscontrabili: disattenzione, sonnolenza, cali di rendimento. Fondamentale in questa fase mattutina anche l’esempio dei familiari: l’abitudine a sedersi a tavola per una buona prima colazione deve cominciare dagli adulti, esempio costante per i più piccoli. MUOVERSI SICURI E NEL RISPETTO DELL’AMBIENTE Anche voi siete tra i genitori che tutte le mattine accompagnano i propri figli in macchina fino a scuola anche se il percorso prevede solo pochi metri a piedi? Una recente ricerca, sostenuta da studi medici mirati, ha messo in rilievo che i bambini che vanno a scuola accompagnati in macchina sono meno reattivi di quelli che si spostano a piedi o in bicicletta, giocano di meno e spesso vanno incontro a sovrappeso o obesità. Un progetto importante, portato avanti in tantissime scuole (sia trentine che italiane) offre l’opportunità ai bambini di andare a scuola a piedi, in gruppo, e in totale sicurezza in quanto accompagnati da genitori volontari, che via via turnano al mattino, a seconda della loro disponibilità. Si tratta di un’iniziativa che perRenzo Grassi | Studiomette logo ai piccoli di fare movi03 mento, di combattere la sedentarietà e socializzare con i

compagni, con tantissimi vantaggi anche per la riduzione del traffico. E sentite queste due curiosità: in una città della Svezia, i bambini vengono accompagnati a scuola con uno speciale scuolabus a pedali: un vero e proprio divertimento per i piccoli! E in Scozia? Ogni mattina gli alunni di una scuola di Stirling, fanno una passeggiata di circa 1,6 chilometri, anche quando fuori c’è brutto tempo, per contrastare la sedentarietà e l’obesità. Anche la nostra città ed i centri principali del Trentino cercano di sostenere il trasporto pubblico, per limitare i danni provocati dall’inquinamento e per favorire una mentalità più aperta al rispetto dell’ambiente. COMPITI A CASA: DA SOLI O CON AIUTO? Occupazione caratteristica dello studente di tutte le età, più odiata che amata, rischia di diventare da subito un problema. E allora sappiate che i compiti a casa vanno affrontati in un ambiente calmo e tranquillo, per ottimizzare i tempi di svolgimento e lasciare il giusto spazio alle attività ricreative ed al (meritato) riposo dopo cinque/sei intensi giorni scolastici. L’interrogativo che il genitore si pone è il seguente: è necessario aiutare lo studente o è preferibile lasciarlo autonomo? La verità sta nel calibrare e misurare la

presenza dell’adulto accanto al figlio: è preferibile seguire da vicino – specie nei primi tempi – l’attività di studio, per incoraggiare l’impegno e infondere autostima, lasciando poi graduale spazio all’autonomia di svolgimento. Una presenza/assenza, un essere lì a disposizione per chiarimenti, per eventuali correzioni, per suggerimenti e per sempre ben apprezzati incoraggiamenti. In caso di difficoltà oggettive, di stanchezza eccessiva, di malumori inconcludenti, meglio rimandare a momenti migliori, più produttivi di continue insistenze che non conducono da nessuna parte e che pongono muri invalicabili, compromettendo anche il rapporto tra genitori e figli. HELP! COSA MI METTO? Eh già, cosa mi metto oggi per andare a scuola? Elementi chiave per la scelta davanti all’armadio sono essenzialmente comodità e praticità. Quindi, per l’abbigliamento scolastico, occorre pensare di essere sempre a proprio agio, con una particolare attenzione alle mode ed agli accostamenti cromatici, elementi di attenzione fin dalla più tenera età. E se i grembiulini fanno B.ormai parte del kit per la scuola dell’infanzia, l’età scolare richiede indumenti di

facile vestibilità, di portabilità e di intercambiabilità. Tessuti morbidi e senza troppi vincoli, da indossare in modo autonomo – le corse del mattino richiedono praticità più che raffinata perfezione – sembrano la miglior soluzione. Le vetrine autunnali presentano un’ampia gamma di indumenti che piacciono tanto ai giovani, che hanno prezzi per tutte le tasche e che hanno il grande vantaggio della comodità. Felpe, pantaloni ampi ed informali e scarpe da ginnastica costituiscono un classico dello studente moderno. Attenzione agli eccessi: le esagerazioni dettate dalla moda possono costituire un problema in ambiente scolastico; meglio essere moderatamente alla moda e riservare i look più estrosi per il fine ■ settimana.

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l Consorzio Trento Iniziative - Cti, con il supporto del Comune di Trento, propone l’iniziativa “Festival d’autunno città di Trento”, articolata in più fine settimana del mese di settembre. La manifestazione, promossa anche dall’Ordine delle Confraternite Trentine, alla sua prima edizione, si articolerà in due week-end: il primo week - end all’insegna della tradizione dal 13 al 15 settembre; il secondo weekend legato all’innovazione dal 20 al 22 settembre. La manifestazione, un vero e proprio festival dei gusti e dei sapori che nasce da un’idea del comm. Guido Malossini, ha l’obiettivo di valorizzare i prodotti locali e le eccellenze del territorio, attraverso esposizioni e degustazioni, accompagnate da una serie di momenti di animazione. Il primo week end dedicato alla “tradizione” sarà coadiuvato dalle “Confraternite trentine del Gusto”, mentre il secondo dedicato allo “street food” sarà supportato dalla presenza delle “Macellerie di Montagna trentine”, oltre che da una fitto programma di animazione ed intrattenimento. Il “Festival d’autunno città di Trento” vivrà una sua anticipazione sabato 7 settembre nel quartiere di San Martino

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FESTIVAL D’AUTUNNO ALL’INSEGNA DELLA TRADIZIONE DAL 13 AL 15 SETTEMBRE. IL SECONDO WEEKEND LEGATO ALL’INNOVAZIONE DAL 20 AL 22 SETTEMBRE dove, alle 17, è previsto l’intrattenimento musicale no stop con i gruppi “Le Nuove Sensazioni” il “Gypsy Trio” e “I Cavalieri Erranti” allietato dalla proposta gastronomica dei ristoratori del quartiere. Il primo week end si aprirà venerdì 13, alle 17.45 in Piazza Duomo, con il ritrovo dei confratelli dell’Ordine delle Confraternite Trentine, seguito dal corteo in costume delle Confraternite, a sua volta preceduto dallo stendardo e dall’accompagnamento musicale del gruppo Trento Folk Ensemble attraverso Piazza Pasi, via Oriola, via del Simonino con arrivo in Piazza Cesare Battisti. Sarà questa la

location della serata con aperitivo di inaugurazione e apertura degli stand gastronomici con i “Piatti della tradizione” insieme all’intrattenimento musicale itinerante con la fisarmonica di Angelo Franchini. Sabato 14, sempre in piazza Battisti, alle 11 aperitivo con le ricette delle Confraternite, raccontate dal Gran Maestro Andrea Bassetti, seguito dall’apertura degli stand gastronomici mentre la cena è prevista dalle 18.30 con intrattenimento musicale itinerante con Alberto Fait ed il gruppo Trento Folk Ensemble. Domenica 15, sempre alle 11, spazio all’aperitivo con le ricette delle Confraternite

raccontate dal Gran Maestro Andrea Bassetti, seguito dal pranzo negli stand gastronomici. Il secondo week end della kermesse si aprirà venerdì 20 e alle 18 in Piazza Battisti con l’aperitivo e l’apertura degli stand gastronomici con il “Gusto dell’innovazione”. Spazio anche alla musica con il dj set dal profumo autunnale con Marco Pisoni aka Pyson dj Rhythm n’ Food. Alle 20 concerto con i Negroni e il loro eleganza cocktailroll. Sabato 21 e domenica 22, alle 12.30, apertura degli stand gastronomici fino alle 15. Nella serata di sabato, oltre alle prelibatezze culinarie degli stand gastronomici, aperti dalle 18.30, si potranno ascoltare anche le musiche degli Uppertones. In tutte le giornate della manifestazione gli spazi di Palazzo Roccabruna ospiteranno diverse iniziative legate proprio all’attività dell’associazione Panificatori della provincia di Trento con degustazione di pane fresco Pantrentino, Pane delle Dolomiti, Pane di segale e Pane al mais con tagliere di formaggi e salumi ■ trentini.


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di Fabio De Santi

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nche il mese di settembre è attraversato dal battito musicale degli eventi, proposti dal cartellone dei Suoni delle Dolomiti, per un’edizione dedicata alla memoria di Paolo Manfrini. Il 5, alle 12, in Val di Fassa, Rifugio Bergvagabunden, Gruppo Costabella - Cima Uomo, il concerto del Trio in Uno. Nato nel 2014 il progetto Trio in uno riunisce i brasiliani Pablo Schinke al violoncello, José Ferreira alla chitarra sette corde e l’italiana Giulia Tamanini al sassofono. Un ensemble ricco di energia e complicità, capace di creare inedite sonorità in un amalgama unico, vigoroso e raffinato che esplora la musica brasiliana a trecentosessanta gradi. Si va da quella popolare all’espressività della classica assieme alle note dei grandi compositori del Brasile come Egberto Gismonti, Sergio Assad, Hermeto Pascoal, Marco Pereira, Radamés Gnattali. Si sono rivelati al grande pubblico con l’album “Lilas”, subito accolti con entusiasmo dalla critica internazionale e francese, ospitati in numerosi programmi radiofonici e televisivi e impegnati in nu-

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SUONI DELLE DOLOMITI IL 15 SETTEMBRE SI CHIUDE IL CALENDARIO DEGLI EVENTI PROPOSTI, IN QUESTA EDIZIONE DEDICATA ALLA MEMORIA DI PAOLO MANFRINI merose tournée brasiliane ed europee. L’8 settembre, Altopiano della Paganella Rifugio La Montanara, Dolomiti di Brenta, concerto dei Russian Renaissance dalla classica al jazz con gli strumenti della tradizione russa. Questo combo si è imposto all’attenzione mondiale aggiudicandosi, nel 2017, l’MPrize Chamber Arts Competition negli Stati Uniti. Da allora hanno conquistato il pubblico e la critica con performance indimenticabili che hanno sondato le straordinarie possibilità degli strumenti della tradizione russa – come balalaika, domra o fisarmonica – nell’esplorare ogni genere musica-

le dal jazz al tango, dal folk alla classica. I loro concerti sono veri e propri viaggi nel mondo e nell’animo russo così legato da sempre sia alla musica tradizionale sia alla grande musica classica. Sarà la Val di Fiemme, l’11 a Passo di Lavazè, Gruppo Corno Nero – Pala Santa ad ospitare lo spettacolo dei Chesaba lungo le rotte dei nuovi suoni africani. Siamo da sempre abituati a semplificare ciò che non conosciamo. E spesso per noi la cultura dell’Africa è praticamente qualcosa di unitario. Eppure è un continente di straordinaria ricchezza e varietà culturale. Ne danno testimonianza i Chesaba con un progetto musicale che è viaggio ed esplorazione di un continente da nord a sud, dalla Costa d’Avorio al Sud Africa. Ne deriva una miscela eclettica ed esplosiva tra suoni di violoncello, kora, n’goni, percussioni, e voci e lingue – quelle di Bambara, Zulu, Sotho, Tswana e altre ancora – che unisce musica Russian Renaissance

tradizionale africana come quella dei griot e nuovi sentieri sonori, jazz e classica. Il 14 in Val di Fassa, Ciampac, Gruppo della Marmolada uno degli eventi più attesi del festival con il live del Penguin Cafe. Arthur Jeffes è figlio d’arte della scultrice Emily Young e di Simon Jeffes dalla cui mente era nata, nel 1974, la Penguin Cafe Orchestra, uno di quei gruppi che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica contemporanea, tant’è che il loro primo album “Music from the Penguin Cafe” è da molti considerato un lavoro anticipatore della world music. A chiudere i Suoni delle Dolomiti la canzone d’autore di Malika Ayane che il 15 sarà a Villa Welsperg, Val Canali, Pale di San Martino. Non c’è dubbio che Malika Ayane sia una delle più belle avventure della musica italiana di questi ultimi anni per la sua voce e capacità interpretativa, per il mix intelligente di melodie e aperture alle sonorità internazionali, per aver mantenuto album dopo album una ricerca e una strada che le ha permesso di ricavarsi uno spazio di rilievo nella scena musicale italiana. ■


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di Nicola Tomasi

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Roberto Melini, docente per oltre un ventennio al Conservatorio di Trento, musicista, alpinista, e archeologo è dedicato il Concorso pianistico che si svolgerà in diverse località della Valsugana dal 1 al 6 ottobre. Obiettivi di questo Premio sono molteplici: ricordare un musicista appassionato di montagna; legare il Trentino e il Lagorai ad una manifestazione che già nelle sue prime edizioni ha visto l’adesione di pianisti provenienti da tutto il mondo; proporre a giovani pianisti un Concorso che li spinga a esplorare repertori non troppo consueti e affiancare alla propria esperienza solistica quella della Musica da Camera. Due eventi in aper tura: inaugurazione a Trento il 25 settembre con Alessandro Taverna, pianista tra i più interessanti della attuale scena internazionale e che siederà anche nella Giuria del Concorso. Nella sala Grande del Castello del Buonconsiglio offrirà un concerto straordinario con un programma da Schumann a Ravel. Al Teatro Caproni di Levico Terme, il 1 ottobre sarà invece Aleksandra Kasman, la talentuosissima pianista russo – americana vincitrice del Premio Melini nell’edizione

Saverio Gabrielli 70

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RICORDANDO MELINI AL DOCENTE E MUSICISTA SCOMPARSO È DEDICATO IL CONCORSO PIANISTICO INTERNAZIONALE, GIUNTO QUEST’ANNO ALLA SUA QUINTA EDIZIONE

Aleksandra Kasman

2017 ad omaggiare Robert Schumann e Sergey Rachmaninoff. Il Premio è dedicato a Clara Wieck Schumann e il suo tempo nel 200° anniversario della nascita, leggendaria pianista, compositrice e celebrata musa ispiratrice del marito Robert e dell’amico Brahms. Il Concorso, aperto a pianisti nati dopo il 1987, propone anche una I edizione rivolta ai Giovani Talenti under 14 che avranno modo di confrontarsi con una Giuria di altissimo profilo ma al tempo stesso giovane e curiosa.

Presidente il Premio Busoni Roberto Cappello affiancato da Evgenya Rubinova Uzbekistan, Alessandro Taverna e Massimiliano Mainolfi Italia, Alexander Meinel Germania. Per la sola serata finale, la giuria tecnica sarà affiancata da una giuria formata da direttori artistici, quali Marvi Zanoni, Vitale Fano, Alberto Nones, che assegneranno un proprio Premio ad uno dei 3 Finalisti. Il Concorso articolato in 3 prove: 2 solistiche e una finale di Musica da Camera e la nuova sezione GIOVANI TALENTI under 14 sarà un

Roberto Cappello

evento itinerante; si sposterà in magnifiche locations della Valsugana: Eliminatorie e Semifinali (2-3 ottobre) Teatro Caproni di Levico Terme; Sezione Giovai Talenti under 14 (4 ottobre) Centro Congressi Baselga di Pinè; Finale di Musica da Camera (5 ottobre) Casa Rapahel Roncegno Terme; Concerto dei vincitori e Premiazione (6 ottobre) Villa Sissi Grand Hotel Levico Terme; Concerto del Miglior italiano classificato Palazzo Tomellini Pergine (11 ottobre). Nella serata finale, a Casa Raphael, aprirà il concerto il vincitore della sezione Giovane Talenti che sarà selezionato la sera del 4 ottobre e i tre finalisti, nella prova da camera con i Trii di Clara e Robert Schumann, Medelssohn e Brahms, avranno la preziosa collaborazione di Saverio Gabrielli (violino) e Stefano Guarino (violoncello). Il Concorso è organizzato dalla Associazione Distratta Musa con la collaborazione della Associazione ArcheoTRENTO e la direzione artistica di Antonella Costa. Info: info@ premiorobertomelini.it ■


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di Lara Deflorian

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l suo sguardo verso Est parte dall’Occidente europeo e affronta tematiche attuali importanti della contemporaneità culturale, politica e sociale, ma non solo, all’insegna di un confronto globale pluralistico. Le visioni poetiche, estetiche ed etiche del Festival, dal nodo dei cambiamenti climatici si estenderanno alla gestione dei flussi migratori e dal tiepido disgelo politico con la Corea del Nord e affronteranno le gabbie psico-sociali del mondo moderno. Una giornata intera sarà dedicata alla danza dell’Est Europa e, oltre ad focus nella mattinata in cui interverranno giornalisti e alcuni rappresentanti del panorama culturale di questi Paesi, dalla Repubblica Ceca potremo conoscere l’esperienza coreografica del giovane Martin Talaga (Mart, 1 settembre, ore 19) con una creazione sull’umanità del corpo maschile, mentre dall’Ungheria Pál Frenák, con il suo Birdie (auditorium Melotti, 1 settembre, ore 20.30), indagherà, anche attraverso una piramide di metallo labirintica, i muri e le barriere psicologiche, fisiche, storiche e sociali e i possibili modi per superarle. La giovane promessa dell’Est europeo Beatrix Simkó, assieme alla finlandese Jenna Jalonen (teatro alla Cartiera, 1 settembre, ore 22) saranno, inoltre, protagoniste di un progetto di ricerca sulle radici comuni e l’isolamento. Stesso concept lo potremo trovare nella creazione della sudcoreana Eun-me Ahn (teatro Zandonai, 2 settembre, ore 20.30) la quale, in seguito al successo dello scorso anno, tornerà a Rovereto con i suoi colori e assieme alla sua compagnia per rappresentare l’Oriente. Con la creazione North Korea 72

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LA NUOVA VIA DELLA SERA #2 PROSEGUIRÀ FINO ALL’ 8 SETTEMBRE IL 39ESIMO ORIENTE OCCIDENTE, IL FESTIVAL DELLA DANZA CONTEMPORANEA PIÙ CONOSCIUTO Dance esplorerà le similitudini e le differenze artistiche tra il suo Paese di origine, la Corea del Nord, di cui poco si conosce. Il tema dell’esilio sarà poi affrontato dal coreografo brasiliano, attivo in Belgio, Claudio Bernardo (auditorium Melotti, 3 settembre, ore 20.30) che, nell’articolato progetto artistico intorno alle Troiane di Euripide, traccia un filo rosso tra il passato delle donne di Troia e le donne di oggi, in attesa del loro destino sul bordo del mare, accompagnate nello spettacolo dai cori in greco antico composti da Giovanna Marini.

Il confronto su danza e disabilità, portato avanti a livello internazionale da Oriente Occidente per questa edizione del Festival, vedrà protagonista la Stopgap Dance Company (piazza Urban City, 5 settembre, ore 18 - piazza Malfatti, venerdì 6 settembre ore 16 e ore 18.30), compagnia inglese che integra artisti abili e disabili per un lavoro che vuole superare le divisioni e utilizza, invece, la diversità dei corpi per trovare nuove modalità espressive e di movimento. Il primo lavoro proposto sarà un “invito allo spettatore a superare i pregiudizi inconsci sull’identità personale e le apparenze”,

mentre nel secondo i danzatori professionisti incontreranno un gruppo di amatori del territorio preparati con un workshop, al quale potranno partecipare persone con età e abilità differenti. Inoltre si focalizza proprio su questi temi anche il libro curato dal critico e giornalista Andrea Porcheddu dal titolo “Altri corpi, nuove danze”, che sarà presentato nell’ambito della sezione Linguaggi (Urban Center, 5 settembre, ore 19). In rappresentanza della danza italiana interverranno a Rovereto due grandi realtà: il Balletto Civile di Michela Lucenti e la Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto. La prima è una presenza ormai consolidata del Festival e Michela Lucenti con il suo collettivo nomade sarà protagonista di Madre (auditorium Melotti, 5 settembre, ore 20.30), dove si mettono in discussione la forza dei legami ancestrali e la capacità di districarsi nel rapporto con la propria origine, e dell’assolo Concerto Fisico (Mart, 6 settembre ore 17 e ore 20), un racconto fatto con corpo e musica, attraverso cui si raccontano 15 anni di storia del gruppo. La seconda rappresentanza sarà presente


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per la prima volta a Oriente Occidente e per questa occasione Aterballetto (teatro, 6 settembre, ore 20.30) sarà interprete di un trittico che unisce l’israeliano Ohad Naharin alla giapponese Rihoko Sato e al coreografo, interno alla compagnia, Philippe Kratz. L’aspetto della fragilità dell’ecosistema terreste sarà invece affrontato dalla norvegese Ina Christel Johannessen (auditorium, 7 settembre, ore 20.30) che con Frozen Songs si ispira al Deposito Globale di Sementi nelle isole Svalbard (The Global Seed Vault) a 1200 chilometri dal Polo Nord, una sorta di caveau del patrimonio genetico delle sementi dove il mondo preserva il suo futuro. In spazi non convenzionali saranno proposti gratuitamente alcuni spettacoli rivolti a grandi e piccini. E così quattro intrepidi circensi francosvizzeri, maestri del trampolino e del palo cinese, sono i componenti del Cirque La Compagnie (3 e 4 settembre, ore 18) che terranno con il fiato sospeso gli spettatori, grazie al loro spettacolo caratterizzato da una grande abilità nell’uso del corpo e delle tecniche circensi. Il collettivo francese fondato da Aurélien Prost, Cirque Rouages (Progetto Manifattura, 4 settembre, ore 20.30) vedrà protagonisti quattro funamboli che rievocano il ritorno di

un tempo passato, mentre la compagnia francese Retouramont (Progetto Manifattura, 7 settembre ore 22.30 e 8 settembre ore 21) sarà artefice di una coreografia aerea, con proiezioni e suoni registrati in presa diretta. Per questo spettacolo il Festival conferma il suo impegno nell’accessibilità verso quanto proposto: gli spazi degli spettacoli sono infatti tutti accessibili a un pubblico con disabilità fisiche e alcuni dispongono di descrizioni in formato “easy to read” e, per quanto concerne lo spettacolo della compagnia francese Retouramont, questo sarà accessibile a un pubblico di sordi. La chiusura del Festival tornerà a guardare ad Oriente spostandosi da Rovereto a Trento dove, dalla provincia cinese di Henan, arriveranno i 19 Monaci Guerrieri del Tempio di Shaolin, protagonisti di Sutra, un lavoro del coreografo belga-marocchino Sidi Larbi Cherkaoui (teatro Sociale, 8 settembre, ore 20.30), vero e proprio viaggio tra spiritualità e fisicità e tra tradizione e contemporaneità. Oltre agli spettacoli di danza da anni Oriente Occidente propone altre sezioni afferenti, come i workshop e le masterclass, oltre agli incontri della sezione Linguaggi (Info e prenotazioni: 0464 431660). ■

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di Fabio De Santi

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i sono anche gli Zen Circus e La rappresentante di lista, una delle band rivelazione del pop rock italiano di questo 2019, fra i protagonisti dell’edizione 2019 del Poplar Festival, che si terrà il 20 e 21 settembre al Parco delle Albere di Trento. Poplar è il festival degli universitari di Trento, ma non solo. È un progetto, un’idea, un modo di percepire la città: “Poplar – spiegano gli organizzatori – vuole offrire cultura e divertimento, cercando di dimostrare quanto noi studenti possiamo dare a questa città”. Gli Zen Circus saranno on stage venerdì 20 per l’unico live del loro tour nel Nord Est. La band guidata da Appino pubblica a settembre il suo primo romanzo autobiografico in uscita per Modadori. Appino, Ufo e Karim – voce, chitarra, basso e batteria degli Zen Circus – prestano i nomi e la vita a

POPLAR FESTIVAL L’EDIZIONE 2019 SI TERRÀ IL 20 E 21 SETTEMBRE AL PARCO DELLE ALBERE DI TRENTO. È IL FESTIVAL DEGLI UNIVERSITARI TRENTINI, MA NON SOLO... una storia che potrebbe essere una delle loro canzoni. Il romanzo anti-biografico racconta la nascita di un gruppo di ragazzi che attraverso la musica cercano di definire se stessi, e la generazione di vecchi senza esperienza dalla quale vogliono fuggire. Sempre venerdì, on stage, anche La Rappresentante di Lista (foto sopra): band che nasce nel 2011 dall’in-

contro tra la cantante Veronica Lucchesi e il chitarrista Dario Mangiaracina. Il loro primo disco esce nel 2014 seguito “Bu Bu Sad” che esprime quella che sarà la loro cifra stilistica: una scrittura fortemente visionaria e una sintesi tra cantautorato e sonorità elettroniche. Prendono in prestito dai dibattiti sull’identità sessuale il termine “queer” (strambo, oltre il

genere, trasversale) definendosi una “queer pop band”. Giorgio Canali, dei Cccp e Csi, qualche tempo dopo, li definirà “obliqui”. Sul palco nella serata di sabato 21 anche Franco 126 che con il suo primo cd “Stanza singola” prodotto da Stefano Ceri, continua a raccogliere consensi confermandosi come uno dei migliori dischi italiani ■ di inizio 2019.

HABEMUS METALLUM, A NOMI IL 13 E 14 SETTEMBRE

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orna con il suo “atto terzo” il festival “Habemus Metallum” che si terrà anche quest’anno per la sua terza edizione il 13 e 14 settembre nella piazza di Nomi in Vallagarina, con una decina di band che suoneranno nelle due giornate della kermesse. Habemus Metallum nasce nel 2017 con l’intento di ringalluzzire la scena metal in Trentino. A tale scopo, nel 2018, gli organizzatori hanno fondato un’associazione che si chiama Marthell con sede a Nomi, dove si svolge il festival cercando sempre band nuove e di rilievo nel panorama italiano, senza tralasciare qualche gruppo della zona. L’ottica di Luca Vinotti, Oscar Fattori, Luca Calliari e Michele Mosna è anche quella di fare rete con altri festival della regione come nel caso di Dolometal e Hammerfest, che si svolgono rispettivamente a Predazzo e ad Anterivo. L’idea è quella di riuscire ad unire le forze, in un futuro prossimo e cercare di fare un concerto più grosso. Fra i gruppi più noti di questa edizio-

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ne ci sono anche i milanesi “Mortado”, nuovo progetto di Gianluca Perotti, ex Extrema: una band che suona un thrash metal old school e che ha esordito in primavera scorsa con il suo primo lavoro “Rupert the King”. I “Necrofilia”, band conosciuta in Italia e all’estero, propongono invece un groove thrash metal con il loro ultimo cd “Rhelligion”. Arrivano da Reggio Emilia gli “Injury” due album all’ attivo e uno in lavorazione all’insegna di thrash metal potente e d’ impatto. Dietro la sigla di “Racket” c’è un gruppo trentino che suona un heavy rock ed è formato da Stefano Mini alla voce, Paolo Marchi chitarra, Fabio Sebastianini alla batteria, e al basso Jury Brunetti. Tengono alti i colori trentini de metal anche i “Blowout”, sludge metal e i “Moonolith”, alternative metal, mentre arrivano dall’Alto Adige i “Fieberwahn”: un album all’attivo e tanta energia. Chiudono il rooster del festival i veronesi “Diabolical Minds” gruppo death metal, con radici old school che strizzano l’occhio a sonorità più attuali.


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ucire, ricamare, intagliare o decorare torte: Kreativ è un appuntamento da non perdere per tutti quelli che amano fare le cose con le proprie mani. La manifestazione specializzata per realizzazioni e decorazioni creative di tutti i generi si svolge dal 13 al 15 settembre 2019 per la nona edizione presso Fiera Bolzano: sono attesi 12.000 visitatori. „Do it yourself“, un neologismo abbreviato con la sigla DIY è una tendenza che non conosce fasi di rallentamento. Da un punto di vista sociologico, il DIY appartiene al megatrend della “nuova ecologia”: fare da sé è sostenibile, individuale, punta alla qualità invece che alla quantità e dà vista a piccoli circuiti di economia circolare. Per i prossimi anni gli studiosi di fenomeni culturali pronosticano per il megatrend della “nuova ecologia” – e di conseguenza per il DIY – una diffusione a tutto campo! TRE PICCIONI CON UNA FAVA Ogni anno a settembre si radunano a Kreativ tutti gli hobbisti dalla provincia e dai territori vicini, celebrando la creatività in tutte le sue forme in questi tre giorno di fiera. In un’unica location una grande varietà di materiali, tanti ispirazioni DIY e l’incontro con molti appassionati creativi: tre piccioni con una fava, il tutto senza passare ore in rete nelle

„DO IT YOURSELF“ KREATIV 2019 PER GLI AMANTI DEL FAI DA TE communities virtuali, senza frequentare corsi costosi o visitare un negozio specializzato dopo l’altro. 7 CRAFT ROOM NEL CUORE DI KREATIV 2019 Il cuore pulsante dell’edizione di quest’anno sono sette craftroom, nelle quali appassionati più o meno esperti possono esercitarsi nelle loro discipline preferite. Cucire, ricamare o lavorare all’uncinetto, dedicarsi al cake design, dipingere, lavorare con la carta, il legno, l’argilla o la ceramica – a Kreativ 2019 tutte/i possono trovare l’ispirazione giusta. Oltre ai numerosissimi corsi di cucito di Alpinschnuller (ormai un punto di riferimento per il mondo del cucito locale) e all’artigianato tradizionale altoatesino delle contadine altoatesine, quest’anno ci sa-

ranno anche entusiasmanti progetti di upcycling: se vi capita di avere dieci bicchieri di yogurt e un cerchio di biciclette di scarto a casa, gli esperti di upcycling WiaNui vi mostreranno come trasformarle in una lampada di design. A chi non piacciono né il cucito, né le torte, a chi odia l’uncinetto e davanti alle decorazioni natalizie scappa ai Caraibi, potrebbe invece piacere una custodia per smartphone in legno – fatta con le proprie mani alla Kreativ di Fiera Bolzano. WORKSHOP PER INSEGNANTI Le attività creative non vengono esercitate solamente nel tempo libero: insegnanti e maestri/e d’asilo investono da settembre a giugno molto impegno nella decorazione creativa delle scuole e degli asili. A Kreativ anche quest’anno verranno offerti dei corsi dedicati agli insegnanti: Naturalmente anche Elena Marconato, blogger, pedagoga e ricercata speaker nelle scuole di tutta Italia, ne farà parte con molti corsi

didattici. Ma questo non è tutto: nel laboratorio Creta & Ceramica, insegnanti delle elementari e della scuola materna sperimentano con l’argilla e imparano ad utilizzarla a misura di bambino. La tendenza all’upcycling poi non si ferma davanti alle aule: nel laboratorio “more clay, less plastic” insegnanti (e non solo) imparano come fare in un attimo una borsa di carta o da una vecchia maglietta. Kreativ 2019 si svolgerà da venerdì 13 a domenica 15 settembre dalle 9:30 alle 18:30 presso i padiglioni di Fiera Bolzano. Il biglietto costa 8 euro alla biglietteria e 6 euro se acquistato online sul sito ufficiale. L’ingresso è gratuito per i bambini fino ■ a 12 anni.

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BOLZANO 13 – 15 settembre 2019 Ulteriori informazioni e biglietti alla pagina: www.kreativitalia.it

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Monica Salmaso

di Fabio De Santi

CAMPIGLIO “SPECIAL WEEK” Yamandu Costa

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l cartellone dei Suoni delle Dolomiti s’intreccia dall’1 al 7 settembre con “Campiglio Special Week” l’omaggio in musica alle Dolomiti di Brenta nato da un’idea di Gabriele Mirabassi. Al centro di questa settimana il Brasile: musicisti, virtuosi, compositori e mostri sacri, tutti insieme per svelare la complessità straordinaria di un Paese che è quasi un continente ed è sintesi unica di culture e sguardi sul mondo. Bossanova, raffinate armonie, canzone d’autore, samba, Jazz per un viaggio pieno di sorprese. Il 1 settembre, alle 6.30, a Pra Castron di Flavona il concerto di Mario Brunello, Dimos Goudaroulis, Naomi Berrill, Walter Vestidello e Toninho Ferraguttiè un esponente di prim’ordine della nuova musica brasiliana. Il 2, alle 21, al Salone Hofer di Madonna di Campiglio il concerto di Gabriele Mirabassi, Cristina Renzetti e Roberto TauficIl fascino della musica brasiliana su musicisti e compositori di tutto il mondo non ha forse la veemenza di altre scene sonore eppure, lavorando silenziosamente conquista sempre gli artisti più aperti ed eclettici. Il 3, alle 12, al Camp Centener il

L’OMAGGIO IN MUSICA ALLE DOLOMITI DI BRENTA È NATO DA UN’IDEA DI GABRIELE MIRABASSI. AL CENTRO, IL BRASILE: MUSICISTI, VIRTUOSI, COMPOSITORI E... live che vedde Mario Brunello e gli altri tre violoncellisti al termine della tre giorni di trekking incontrare Jaques Morelenbaum, attualmente tra i più importanti testimonial della musica brasiliana nel mondo. Il 4 a Malga Brenta Bassa, alle 12, a Stefano Bollani

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il pianista milanese, musicista eclettico e geniale, che trasforma ogni esibizione in un percorso di esplorazione continua tra le musiche più diverse passando tra generi, cibandosi di arie e maestri, stravolgendo e reinventando suoni e ritmi. Un’esperienza magica e multiforme per

quello che oggi uno dei più noti esponenti del movimento jazzistico italiano. Il 5 al Pala Campiglio, alle 21doppio appuntamento con la musica brasiliana che vede dapprima un “solo” del grande fisarmonicista paulista Toninho Ferragutti e, a seguire, l’esibizione di Monica Salmaso. A chiudere la “Campiglio Special Week” il 7 alle 12 a Malga Vagliana, sul Gruppo di Brenta il musicista Yamandu Costa Figlio d’arte, della cantante Clari Marcon e del chitarrista e trombettista Algacir Costa- Oggi è considerato unanimemente come lo straordinario interprete di questo strumento, capace di coniugare in modo sorprendente l’assoluto virtuosismo alla profonda emotività. Il suo repertorio spazia dal choro Ana Crismàn alla samba, fino alla musica della sua terra natale, quel Rio Grande do sul dove la prossimità col confine argentino produce commistioni sonore di grande originalità e fascino. Yamandu si è esibito in tutto il mondo collaborando come solista con importanti orchestre sinfoniche come l’Orchestre de Paris e l’Orchestre National de France diretta da Kurt Masur. ■


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di Fabio De Santi

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affidata ad un doppio appuntamento nel segno dei Pink Floyd, il 13 e 14 settembre, alle 21.30, con la band dei Sound Project e i giornalisti Ernesto Assante e Gino Castaldo , l’inaugurazione della Fly Music Arena in loc. Acquaviva a Besenello. Si tratta di una nuova location dedicata a concerti ed eventi creata da Michele Moschetta nel segno di Fly Music. La due giorni dedicata ai Pink Floyd è organizzata da Pro Music, Fly Music in collaborazione con il Comune di Besenello e Tridentum Auto di Trento. Ascoltare la musica, vedere la musica, raccontare la musica. Ernesto Assante e Gino Castaldo, critici musicali del quotidiano La Repubblica, hanno seguito le cronache musicali degli ultimi quattro decenni, intervistando i protagonisti, italiani e non, recensendo dischi, concerti e raduni epocali, anticipando le tendenze della scena nostrana e internazionale. Nelle Lezioni di Rock, di venerdì 13, Ernesto Assante e Gino Castaldo proporranno temi e personaggi della storia del rock, ricostruiranno storie, racconteranno dischi, curiosità, aneddoti e testi, guideranno il pubblico nell’ascolto di opere che fanno parte della storia della musica, ma anche della vita di noi tutti. Il format

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FLY MUSIC ARENA LE PINK FLOYD NIGHTS DEL 13 E 14 SETTEMBRE INAUGURANO LA NUOVA LOCATION LIVE IN LOCALITÀ ACQUAVIVA A BESENELLO prevede due ore di lezione ricche di canzoni memorabili e storie indimenticabili. Punta di diamante delle conferenze spettacolo è rappresentato da Pink Floyd in quadrifonia, un ascolto guidato di The Dark Side of the Moon, capolavoro della musica rock. Sabato 13 spazio ai Sound Project con il loro “Pink Floyd Tribute”: la band torna a Trento, per l’ultima tappa del Summer Tour 2019, riproponendo lo spettacolare show di suoni, luci e proiezioni alla Fly Music Arena. La continua ricerca storiografica, unita allo studio approfondito delle sonorità floydiane, ha permesso ai Sound Project di perfezionare il repertorio proposto rendendolo sempre più fedele a quello originale della mitica band inglese, con

brani tratti dai primi anni della psichedelia fino al periodo post Roger Waters. Una cura particolare viene riservata alla ricerca fedele dei suoni eseguiti tutti dal vivo e senza basi pre-registrate, qualità fondamentale per la riproduzione delle magiche atmosfere che avvolgono i concerti dei Pink Floyd. La chitarra solista è affidata a Luca Pesaresi, mentre a Massimo Marzaloni quella effettistica, che contribuisce, insieme

alle tastiere, i sintetizzatori e l’hammond di Claudia Ciuffoli, all’evocazione delle atmosfere inconfondibili dei Pink Floyd. La ritmica è curata da Marco Calabrese alla batteria, da Andrea Rossi al basso e da Luca Marzaloni che, oltre alle percussioni, si dedica anche al sax e ai sintetizzatori. Leonardo Bollini è l’interprete della voce solista, Sophie Rossini, Gloria Trotta e Margot Trotta quelle dei cori. ■

SETTIMANA MOZARTIANA

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a Settimana Mozartiana di Rovereto è un evento di risonanza internazionale, che ben si inserisce nel novero degli importanti festival dell’estate trentina. É nata nel 1991 su progetto di Arnaldo Volani, fondatore e presidente dell’Associazione Mozart Italia (associazione che conta oggi una sessantina di sedi in Italia e all’estero), per ricordare e valorizzare i forti legami che un genio, quale fu Wolfgang Amadeus Mozart, ebbe con il nostro territorio. (Nel 1769 Wolfgang tenne proprio a Rovereto il suo “primo concerto italiano”: in dicembre, l’AMI festeggerà il 250° con una serie di concerti). “Mozart e Salieri” è il leitmotiv che accompagna la Settimana Mozartiana 2019 (Rovereto, 19-22 settembre). Alla sua 28a edizione, la manifestazione conferma il suo carattere originale e il suo prestigio internazionale. Vetrina d’eccellenza per grandi artisti e per giovani talenti emergenti, la kermesse sarà inaugurata dalla pianista Anna Kravtchenko e dall’Orchestra Haydn diretta da Alessandro


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di Fabio De Santi

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aterina Cropelli fa centro con il suo nuovo singolo, “O2”, chiamato ad anticipare il suo album di debutto atteso per il prossimo autunno. La cantautrice trentina lanciata anche dalla partecipazione al talent show X Factor è tornata in questa estate 2019 ad un anno esatto dalla pubblicazione del suo primo inedito “Non ti ho detto mai”. In “O2” Caterina scrive, suona e canta quella che lei ama definire come “una non allegra canzone ritmata d’estate 2, con la produzione artistica e gli arrangiamenti di Clemente Ferrari (già arrangiatore per Gazzè, Mannoia e altri) che la accompagna anche al basso, tastiere e synth, insieme a Davide Aru alle chitarre, Cristiano Micalizzi alla batteria e Roberto Izzo (Gnuquartet) ai violini. Il videoclip ufficiale del brano è diretto dal noto videomaker trentino Matteo Scotton. “Sentirsi sempre fuori posto nei luoghi e nei tempi -– spiegano le note che accompagnano

CATERINA CROPELLI LA CANTAUTRICE TRENTINA LANCIATA ANCHE DALLA PARTECIPAZIONE AL TALENT SHOW X FACTOR È TORNATA IN QUESTA ESTATE 2019 il brano – L’eterna sensazione di dover scappare. Da chi? E da che cosa? Un’estate da viaggiatori, non da turisti. Caterina canta: per ritrovare noi stessi, andare sembra la miglior direzione. Anche a costo di cambiare emisfero, dove d’estate “fa freddo e buio presto”. E scoprire che i nostri guai non ci aspettano alla stazione, ma partono con noi. E non vale il mantello di Harry Potter, per nascondersi. Ma quanto os-

Quartet Sonata Islands

Cadario con una grande “anteprima” (sabato 14 settembre, Rovereto-Teatro Zandonai). Giovedì 19 settembre, sempre allo Zandonai di Rovereto, saranno protagonisti il violinista Gian Paolo Peloso e il pianista Bruno Canino. I due musicisti, di calibro internazionale, si sono messi a disposizione per un “Omaggio al M°Paolo Peloso”. L’AMI vuole ringraziare, con un commovente con-

sigeno serve, quando il tuo potenziale non lo sai usare?”. Il tourbillon di una partenza è tutto un pretesto, un rituale, perché sentirsi fuori posto, alla fine, fa parte del gioco. In che posto vanno a finire le estati? Dove, nell’altro emisfero, esattamente adesso, c’è la neve. La produzione artistica e gli arrangiamenti di “O2” (Fiabamusic/Artist First) sono di Clemente Ferrari mentre il pezzo è stato mixato da Marco Dal Lago

al Wasabi Studios di Trento con il mastering. Caterina Cropelli nasce a Cles nella primavera del 1996: a tredici anni impara da sola a suonare la chitarra, strumento che non lascerà mai più. Durante gli anni del liceo studia pianoforte e inizia a farsi vedere, e sentire, nei locali delle valli trentine. Ma la svolta avviene nel 2016, a XFactor, dove la cantautrice trentina mette in evidenza tutte le sue qualità d’interprete. ■

certo e con l’abbraccio di tutta la città, un concittadino che è stato uno fra i più brillanti e apprezzati maestri della sua generazione. La Settimana Mozartiana di quest’anno ospiterà, inoltre, l’ottimo Quartetto di Venezia (sabato 21 alle ore 12 a Trento-Museo Diocesano Tridentino e alle ore 20.30 a Borgo Valsugana, Auditorium Polo Scolastico) e, per il tradizionale appuntamento “fuori dagli schemi”, il Quartet Sonata Islands (Rovereto-Caffè Depero, venerdì 20 settembre ore 18) con uno straordinario connubio fra temi di Mozart e Salieri ed elaborazioni originali all´insegna dell´improvvisazione jazzistica. Al più amato e famoso dei violoncellisti italiani, Mario Brunello, che suonerà con Kristian Bezuidenhout (uno dei migliori fortepianisti europei), è affidato il concerto di chiusura. (Rovereto, Teatro Zandonai, domenica 22 settembre ore 20.45). Incastonata tra tutti questi appuntamenti, la Tafelmusik (sabato 21 settembre, Rovereto-Ristorante Novecento ore 20.30) offrirà una serata all’insegna della buona musica e dell’ottima gastronomia. Info: www.mozartitalia.com

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trentinopanorama

di Nicola Tomasi

I

l compositore napoletano Peppe Vessicchio torna a Trento insieme al Solisti del Sesto Armonico per un concerto che si terrà il 28 settembre, alle 21, nel Teatro Auditorium per un evento inserito nel cartellone di Contrada Larga. Giuseppe Vessicchio, conosciuto come Peppe, è un compositore napoletano che ha lavorato come arrangiatore e direttore d’orchestra nell’ambito della musica leggera, in particolare con quella prodotta nei programmi della televisione. È una figura artistica fortemente collegata al Festival di Sanremo. Nel 2012, insieme ad alcuni solisti di grande talento, ha fondato “Il Sesto Armonico”, un’orchestra ma anche un libero movimento musicale, a cui è correlato uno studio su uno specifico procedimento polifonico che caratterizza le composizioni o le elaborazioni musicali eseguite. Tale polifonia, che Vessicchio ha codificato in un suo studio, è stata da lui stesso battezzata “Musica Armoni-

PEPPE VESSICCHIO INSIEME AL SOLISTI DEL SESTO ARMONICO PER UN CONCERTO CHE SI TERRÀ IL 28 SETTEMBRE, ALLE 21, NEL TEATRO AUDITORIUM co-Naturale”, perché regolata in base a principi di fisica acustica desunta dal comportamento dei corpi elastici in natura e permette di mantenere un criterio logico-fisico tra il mondo di Mozart a quello di Shostacovich, finendo per inglobare tutti gli stilemi colti e popolari che si possono incontrare nella abolizione storica del linguaggio. La scoperta della musica davanti alla porta (chiusa) della cameretta del fratello maggiore; i primi

concerti, ai matrimoni, con il professore di latino; il cabaret con i Trettré nella Napoli fervida degli anni Settanta, quella della Smorfia di Massimo Troisi, quando ancora era uno studente di architettura. E poi l’incontro con Gino Paoli, il primo Sanremo nel 1986 sotto la neve con Zucchero, il “pronti-partenza-via” con Elio e le Storie Tese dieci anni dopo, la partecipazione ad Amici di Maria De Filippi, fino all’hashtag diventato

FESTA DELL’UVA, DAL 20 AL 22 SETTEMBRE

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n evento che dagli anni Cinquanta la popolazione di Giovo, piccolo centro della Val di Cembra, non ha mai abbandonato, e che è diventato un vero e proprio emblema della cultura e dell’identità della valle. I suoi ingredienti sono infatti l’uva e le tante dimensioni che essa assume nella vita della comunità locale: dalla dimensione naturale e paesaggistica, di chi la coltiva e la vendemmia, a quella enologica, di chi la trasforma in pregiati vini, a quella godereccia di chi la degusta nelle caneve, a quella estetica di chi ne ha fatto una musa per le proprie sculture, poesie, video, fotografie ed altre forme d’arte. La festa dell’Uva rende visibili tutti questi aspetti attraverso un’offerta variegata ed articolata: cuore dell’evento è la grande Sfilata dei carri allegorici (domenica 22 settembre alle 14.30), unica rimasta in Trentino, spettacolare e tradizionale parata tra le vie del paese realizzata da centinaia di ragazzi del paese in costume. Sempre nel solco della tradizione si situa il Palio dei Congiai, dove i concorrenti si sfidano riempiendo le botti d’acqua e correndo tra le vie del paese. L’uva diventa anche fonte d’ispirazione, come suggeriscono le mostre di fotografia e scultura in legno, ed il concorso letterario indetto dal Comune (premiazione sabato 21 alle 11). Ruolo di primo piano assumerà ovviamente l’aspetto enologico, con lo stand di degustazione di vini della Valle di Cembra e Colline Avisiane che proporrà un’offerta di oltre 40 selezionate etichette locali, accompagnato da un ventaglio di proposte gastronomiche estremamente ampio e vario, con 12 stand che cucineranno piatti per tutti i gusti.

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virale nei giorni del Festival 2016, #usciteVessicchio. Ma dal giorno in cui una goccia d’olio si stacca da una pizza mangiata fortunosamente in macchina e cade beffarda sui suoi pantaloni, Peppe Vessicchio ha iniziato a domandarsi se la musica fosse tutta lì. O se piuttosto non fosse giunto il momento di smontare il giocattolo per capirne il meccanismo; per realizzare fino a che punto può arrivare il suo potere benefico; per verificare se, considerato che le mucche del Wisconsin producono più latte ascoltando Mozart, tutti gli organismi viventi reagiscono positivamente quando gli armonici si combinano in modo naturale. Musica armonico-naturale, appunto. Questa è la forma che insegue Vessicchio. Questa è la base dei suoi esperimenti sulla terra, sul vino, e di quelli appena cominciati sugli uomini. Da qui anche il suo libro “La musica fa crescere i pomodori”, nato dalle conversazioni con Angelo Carotenuto, è un saggio pop autobiografico sul talento, sulla passione e la capacità di trasferirla, sulla cura, sugli effetti straordinari; dell’armonia nelle nostre vite. ■


Rovereto, Ala, Borgo Valsugana, 14 Borgo | 22 Settembre 2019 Folgaria, Trento, VillaRovereto, Lagarina Ala, Valsugana,

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14.09 20.09 ore 12.00 - Trento 21.09 22.09 ore 10.30 - Rovereto ore 17.00 - Folgaria 14.09 20.09 Museo Diocesano Tridentino 21.09 22.09 Sala Filarmonica Chiesa San Lorenzo Rovereto, Ala,diBorgo Valsugana, ore 20.45 - Rovereto ore 10.30 -QUARTETTO Rovereto 12.00 - Trento22.09 22.09 ore 17.00 - Folgaria DI VENEZIA 100MOZARTKINDER 14.09 20.09 21.09 ore 14.09 20.09 20.09 21.09 21.09 22.09 14 | 22 Settembre 2019 Folgaria, Trento, Villa Lagarina

ore 20.45 - Rovereto Teatro Zandonai

PER INFO e ACQUISTO BIGLIETTI Contattare Associazione Mozart Italia - Via della Terra, 48 - 38068 Rovereto (TN) tel. 0464 422719 | e-mail: infoami@mozartitalia.org

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Rovereto, Borgo Valsugana, 14 | 22 Settembre 2019 Folgaria,Ala, Trento, Villa Lagarina Rovereto, Ala, Borgo Rovereto, Ala, Borgo Valsugana, 14 | 22 Settembre 2019 Folgaria, Trento, Villa Lagarina Ala,Valsugana, Borgo Valsugana, 21.09 Rovereto, 22.09 14 Lagarina | 2214 Settembre 14 | 22 2019 Settembre 2019 Folgaria, Folgaria, Trento, Folgaria, Villa Lagarina Trento, Villa | 22 Settembre 2019 Trento, Villa Lagarina

I biglietti si possono acquistare: per i concerti al Teatro Zandonai: in tutte le Casse Rurali, on line sul sito PrimiallaPrima e al Teatro, un’ora prima dell’inizio del concerto / per i concerti nei Palazzi e a Caffè Depero, mezz’ora prima dell’inizio del concerto.

MOZART I SOLISTI DE “LE Teatro Zandonai Sala Filarmonica Museo Diocesano Tridentino Chiesa di San Lorenzo ore 20.45 - Rovereto ore 10.30 -EFFETTO Rovereto ore 12.00 - Trento ore 17.00 - Folgaria “La piazza che suona” METAMORFOSI” oreore 20.45 -Zandonai Rovereto ore 10.30 Rovereto 12.00ore - Trento 17.00 - Folgaria QUARTETTO DI VENEZIA 100MOZARTKINDER Teatro Sala-10.30 Filarmonica Museo Diocesano Tridentino Chiesa di San Lorenzo ore 20.45 - Rovereto 20.45 - Rovereto ore 10.30 - Rovereto ore - Rovereto ore 12.00 - ore Trento 12.00 - Trento ore 17.00ore - Folgaria ore 17.00 - Folgaria MOZART BOYS&GIRLS Teatro Zandonai Sala FilarmonicaW.A. MOZART, F.J. HAYDN Museo Diocesano Tridentino Chiesa di San Lorenzo DE “LE EFFETTO MOZART I SOLISTI QUARTETTO DI VENEZIA 100MOZARTKINDER Teatro Zandonai Teatro Zandonai Sala Filarmonica Sala Filarmonica Museo Diocesano Tridentino Museo Diocesano Chiesa Tridentino di San Lorenzo Chiesa di San Lorenzo 14.09 20.09 21.09 22.09 QUARTETTO DI VENEZIA 100MOZARTKINDER “La piazzaMOZART che EFFETTO IMETAMORFOSI” SOLISTI DE “LE QUARTETTO DI VENEZIA QUARTETTO DIsuona” VENEZIA 100MOZARTKINDER 100MOZARTKINDER ore 17.00 - Ala EFFETTOW.A. MOZART I SOLISTI DE “LE MOZART, HAYDN MOZART piazza cheF.J. EFFETTO MOZART“La EFFETTO MOZART I SOLISTI DE “LE METAMORFOSI” I SOLISTI BOYS&GIRLS DE “LE ore 18.00 -suona” Villa Lagarina Palazzo Pizzini “La piazza che suona” METAMORFOSI” ore 20.45 - Rovereto ore 10.30 - Rovereto ore 12.00 Trento oreBOYS&GIRLS 17.00 - Folgaria W.A.piazza MOZART, F.J. HAYDN MOZART “La piazza W.A. che suona” “La che suona” METAMORFOSI” METAMORFOSI” Palazzo Libera MANAMI TSUKISHITA MOZART, F.J. HAYDN MOZART BOYS&GIRLS Teatro Zandonai Sala Filarmonica Museo Diocesano Tridentino Chiesa di San Lorenzo ORCHESTRA HAYDN ore 17.00 - Ala F.J. W.A. MOZART, HAYDN BOYS&GIRLS MOZART MOZART BOYS&GIRLS sopranoW.A. MOZART, F.J. HAYDN QUARTETTO DI VENEZIA 100MOZARTKINDER ore 18.00 - Villa Lagarina ALESSANDRO CADARIO 100MOZARTKINDER Palazzo Pizzini YASUHIRO TSUKADA ore 17.00 Ala ore 17.00 - Ala direttore I SOLISTI DE “LE Palazzo Libera EFFETTO I SOLISTI DE “LE ore 18.00 - Villa Lagarina baritonoore 17.00 - Ala MANAMI Palazzo Pizzini Lagarina ore 17.00 -TSUKISHITA Ala MOZART ore 18.00 - Villa Palazzo Pizzini METAMORFOSI” ORCHESTRA HAYDN EMIKA NINOMIYA Palazzo Libera “La Pizzini piazza che METAMORFOSI” soprano ore suona” 18.00Palazzo - Villa Libera Lagarina ore 18.00 - Villa Lagarina MANAMI TSUKISHITA Palazzo Pizzini Palazzo MANAMI TSUKISHITA MOZART BOYS&GIRLS 100MOZARTKINDER pianoforte ALESSANDRO CADARIO ORCHESTRA HAYDN ORCHESTRA HAYDN W.A. MOZART, F.J. HAYDN MOZART YASUHIRO TSUKADA Palazzo Libera Palazzo Libera BOYS&GIRLS soprano soprano MANAMI MANAMI TSUKISHITA TSUKISHITA TSUYOSHI NINOMIYA direttore CADARIO I SOLISTI DE “LE ALESSANDRO CADARIO 100MOZARTKINDER ALESSANDRO 100MOZARTKINDER baritono ORCHESTRA HAYDN ORCHESTRA HAYDN TSUKADA YASUHIRO TSUKADA soprano YASUHIRO soprano MANAMI TSUKISHITA pianoforte direttore I SOLISTI DE “LEDE “LE direttore IMETAMORFOSI” SOLISTI baritono EMIKA NINOMIYA ALESSANDRO CADARIO ALESSANDRO CADARIO 100MOZARTKINDER 100MOZARTKINDER baritono ore 18.00 - Rovereto soprano TSUKADA YASUHIRO TSUKADA ore 17.00 - Ala MOZARTYASUHIRO E SALIERI: UN METAMORFOSI” MOZART EMIKA NINOMIYA pianoforte direttore direttore I SOLISTI SOLISTI BOYS&GIRLS DE “LE baritono EMIKA NINOMIYA YASUHIRO TSUKADA Caffè Depero DE “LE IMETAMORFOSI” ore 18.00 - Villa Lagarina baritono INCONTRO FRUTTUOSO Palazzo Pizzini MOZART BOYS&GIRLS pianoforte MOZART BOYS&GIRLS baritono TSUYOSHI NINOMIYA METAMORFOSI” METAMORFOSI” pianoforte A. SALIERI, W.A. NINOMIYA MOZART, EMIKA EMIKA NINOMIYA Palazzo Libera MANAMI TSUKISHITA TSUYOSHI NINOMIYA MANAMI TSUKISHITA EMIKA NINOMIYA pianoforte MOZART BOYS&GIRLS MOZART BOYS&GIRLS CORNETTI, T. NINOMIYA TSUYOSHI NINOMIYA pianoforte pianoforte ORCHESTRA HAYDN MANAMI TSUKISHITA soprano pianoforte pianoforte ore 18.00 -Introduzione Rovereto a cura del M° pianoforte soprano TSUKISHITA MANAMI MOZART E SALIERI: UN TSUYOSHI NINOMIYA TSUYOSHI NINOMIYA ALESSANDRO CADARIO 100MOZARTKINDER soprano ore 18.00 - Rovereto YASUHIRO TSUKADA MOZART E SALIERI: UN NINOMIYA ANNA KRAVTCHENKO TSUYOSHI YASUHIRO TSUKADA Caffè Depero Ninomiya e del prof. ore 18.00 -Tsuyoshi Rovereto soprano INCONTRO FRUTTUOSO MANAMI TSUKISHITA MANAMI TSUKISHITA MOZART E SALIERI: UN YASUHIRO pianoforte pianoforte Caffè Depero TSUKADA direttore I SOLISTI DE “LE FRUTTUOSO pianoforte pianoforte baritono Tsukada. INCONTRO baritono Caffè Depero YASUHIRO TSUKADA A. SALIERI, W.A. MOZART, ore 18.00 - Rovereto ore 18.00 -Yasuhiro Rovereto soprano soprano INCONTRO FRUTTUOSO MOZART E SALIERI: UN MOZART E SALIERI: UN baritono W.A. MOZART, A. SALIERI MOZART E SALIERI: UN A. SALIERI, W.A. MOZART, METAMORFOSI” In collaborazione con EMIKAW.A. NINOMIYA EMIKA NINOMIYA baritono CORNETTI, T. NINOMIYA YASUHIRO TSUKADA Caffè Depero Caffè Depero YASUHIRO TSUKADA A. SALIERI, MOZART, INCONTRO FRUTTUOSO INCONTRO FRUTTUOSO EMIKA NINOMIYA INCONTRO FRUTTUOSO CORNETTI, T. NINOMIYA Università dell’Educazione MOZART BOYS&GIRLS pianoforte EMIKA NINOMIYA Introduzione aM° cura del M° baritono baritono CORNETTI, T. NINOMIYA pianoforte pianoforte A. SALIERI, W.A. MOZART, A. SALIERI, W.A. MOZART, SALIERI, W.A. MOZART, Introduzione aA. cura del di Hokkaido e AMI-Hokkaido ANNA KRAVTCHENKO TSUYOSHI NINOMIYA TSUYOSHI NINOMIYA pianoforte Tsuyoshi Ninomiya edel delNINOMIYA prof. EMIKA NINOMIYA ANNA KRAVTCHENKO TSUYOSHI NINOMIYA Introduzione a cura M° CORNETTI, T.EMIKA NINOMIYA CORNETTI, Tsuyoshi T. NINOMIYA CORNETTI, NINOMIYA Ninomiya eT.del prof. (GIAPPONE) MANAMI TSUKISHITA pianoforte pianoforte ANNA KRAVTCHENKO TSUYOSHI NINOMIYA pianoforte pianoforte pianoforte Yasuhiro Tsukada. pianoforte pianoforte Introduzione a cura del M° SONATA ISLANDS MEET Tsuyoshi Ninomiya edel delM° prof. Yasuhiro Tsukada. Introduzione a cura del M° Introduzione a cura ore 18.00 - Rovereto soprano W.A. MOZART, A. SALIERI MOZART E NINOMIYA SALIERI: UN pianoforte pianoforte W.A. MOZART, A. SALIERI UN Tsuyoshi e MOZART del prof. E SALIERI: CLASSIC MOZART ENinomiya SALIERI: UN In con ANNA ANNA KRAVTCHENKO TSUYOSHI NINOMIYA TSUYOSHI Yasuhiro Tsukada. In collaborazione con 19.09KRAVTCHENKO Tsuyoshi Ninomiya e collaborazione del prof. Tsuyoshi Ninomiya e del prof. ore 20.30 - Rovereto INCONTRO FRUTTUOSO YASUHIRO TSUKADA Caffè Depero Yasuhiro Tsukada. Galante, flauto INCONTRO MOZART FRUTTUOSO W.A. MOZART,Emilio A. SALIERI E SALIERI: UN Università dell’Educazione pianoforte pianoforte pianoforte pianoforte INCONTRO FRUTTUOSO Università dell’Educazione In collaborazione con Ristorante Novecento Yasuhiro Tsukada. Yasuhiro Tsukada. In collaborazione con A.ESALIERI, Bianchini, vibrafono MOZART, A. SALIERI, MOZART, INCONTRO FRUTTUOSO baritono ore 20.45 - Rovereto di Hokkaido eA. AMI-Hokkaido di Hokkaido e AMI-Hokkaido W.A. MOZART, A. SALIERI W.A. MOZART,Alessandro A. SALIERI MOZART SALIERI:W.A. UN MOZART E W.A. SALIERI: UN Università dell’Educazione TAFELMUSIK SALIERI, W.A. In collaborazione con In collaborazione con MOZART, Università dell’Educazione Davide Tedesco, contrabbasso CORNETTI, T. NINOMIYA CORNETTI, T. NINOMIYA Teatro Zandonai A. SALIERI, W.A. MOZART, (GIAPPONE) EMIKA NINOMIYA Con (GIAPPONE) FRUTTUOSO INCONTRO FRUTTUOSO di Hokkaido e AMI-Hokkaido CORNETTI, T.INCONTRO NINOMIYA Università dell’Educazione Università dell’Educazione di Hokkaido e AMI-Hokkaido Thomas Samonati, SONATA batteria Introduzione a cura del M° ISLANDS MEET Introduzione a cura del M° SONATA ISLANDS MEET CORNETTI, T. NINOMIYA LIGNUM QUINTETT pianoforte A. aSALIERI, W.A. A. SALIERI, W.A. MOZART, (GIAPPONE) di Hokkaido e AMI-Hokkaido di Hokkaido e AMI-Hokkaido Introduzione curaTsuyoshi del M°MOZART, (GIAPPONE) Ninomiya e Ninomiya del prof. CLASSIC GIAN PAOLO PELOSO Con la partecipazione di20.30 - Rovereto 19.09 Tsuyoshi edel delM° prof. CLASSIC ISLANDS Introduzione a cura SONATA MEET ore CORNETTI, T. NINOMIYA CORNETTI, T. NINOMIYA 19.09 ANNA KRAVTCHENKO TSUYOSHI NINOMIYA ore 20.30 Rovereto (GIAPPONE) (GIAPPONE) Tsuyoshi Ninomiya e del prof. Yasuhiro Tsukada. EmilioEmilio Galante, flauto violino ALESSANDRA GAMBINO Yasuhiro Tsukada. Galante, flauto Ristorante Novecento Tsuyoshi Ninomiya delM° prof. CLASSIC Introduzione a cura del M° Introduzione a curaedel SONATA ISLANDS MEET SONATA ISLANDS MEET 19.09 pianoforte pianoforte Ristorante Novecento ore 20.30 Rovereto Yasuhiro Tsukada. BRUNO CANINO ore 20.45 - Rovereto In collaborazione con Alessandro Bianchini, vibrafono soprano TAFELMUSIK ore 20.45 - Rovereto In collaborazione con Alessandro Bianchini, Yasuhiro Tsukada. Emilio Galante, flauto vibrafono Tsuyoshi Ninomiya e del prof. Tsuyoshi Ninomiya e del prof. CLASSIC CLASSIC ore 20.45 Rovereto W.A. MOZART, A. SALIERI MOZART E SALIERI: UN TAFELMUSIK 19.09 19.09 Ristorante Novecento pianoforte Università dell’Educazione Davide Tedesco, SIMONE contrabbasso In collaborazione ore 20.30 - Con Rovereto ore 20.30 - Rovereto con MARCHESINI Teatro Zandonai Università dell’Educazione DavideGalante, Tedesco, contrabbasso In collaborazione con Alessandro Bianchini, vibrafono Teatro Zandonai YasuhirodiTsukada. Tsukada. Emilio Galante, flauto Emilio flauto Teatro Zandonai 20.45 - Rovereto OMAGGIO A PAOLO ore PELOSO Con Università HokkaidoYasuhiro e AMI-Hokkaido Thomas Samonati, batteria INCONTRO FRUTTUOSO TAFELMUSIK baritono Ristorante Novecento Ristorante Novecento dell’Educazione LIGNUM QUINTETT di Hokkaido e AMI-Hokkaido Thomas Samonati, batteria Università dell’Educazione Davide Tedesco, contrabbasso In collaborazione con In collaborazione Alessandro Bianchini, Alessandro vibrafono Bianchini, vibrafono Teatro Zandonai (GIAPPONE) LIGNUM QUINTETT CORRADO RUZZA ore 20.45 - Rovereto ore 20.45 -PELOSO Rovereto Con A. SALIERI,con W.A. MOZART, GIAN PAOLO TAFELMUSIK TAFELMUSIK di Hokkaido di e AMI-Hokkaido di (GIAPPONE) Hokkaido e AMI-Hokkaido ThomasTedesco, Samonati, batteria Con la partecipazione Università dell’Educazione Università dell’Educazione Davide Tedesco, contrabbasso Davide contrabbasso GIAN PAOLO PELOSO pianoforte Con la partecipazione di Teatro Zandonai violino Teatro Zandonai LIGNUM QUINTETT CORNETTI, T. NINOMIYA Con Con ALESSANDRA GAMBINO (GIAPPONE) (GIAPPONE) di Hokkaido e AMI-Hokkaido di Hokkaido e AMI-Hokkaido Thomas Samonati, Thomas batteria Samonati, batteria violino GIAN PAOLO PELOSO ALESSANDRA GAMBINO BRUNO CANINO la partecipazione di soprano Con LIGNUM QUINTETT LIGNUM QUINTETT Introduzione a cura del M° SONATA ISLANDS MEET ore 20.45 - Rovereto (GIAPPONE) (GIAPPONE) BRUNO CANINO ore 20.30 - Borgo Valsugana violino pianoforte soprano GIAN PAOLO PELOSO GIAN PAOLO PELOSO GAMBINO SIMONE ALESSANDRA MARCHESINI Con la partecipazione dila partecipazione Con di Tsuyoshi Ninomiya e del prof. CLASSIC 19.09 ore 20.45 - Rovereto ore 20.30 - RoveretoTeatro Zandonai Auditorium Polo Scolastico pianoforte BRUNO OMAGGIO PAOLO PELOSO SIMONE MARCHESINI violino violino ACANINO baritono soprano ALESSANDRA GAMBINO ALESSANDRA GAMBINO Yasuhiro Tsukada. Emilio Galante, flauto Teatro Zandonai ore 20.45 Rovereto QUARTETTO DI VENEZIA Ristorante Novecento OMAGGIO A PAOLO PELOSO pianoforte CORRADO RUZZAMARCHESINI baritono BRUNO CANINO BRUNO CANINO SIMONE soprano HAYDN soprano In collaborazione con Alessandro W.A. Bianchini, MOZART, F.J.vibrafono Teatro Zandonai ore 20.45 -ARovereto ore 20.45 - Rovereto ore 20.45 - Rovereto TAFELMUSIK OMAGGIO PAOLO PELOSO pianoforte CORRADO RUZZA pianoforte pianoforte baritono SIMONE MARCHESINI SIMONE MARCHESINI Davide Tedesco, contrabbasso Quartetto di Venezia Teatro Zandonai Teatro Zandonai Teatro Università Zandonai dell’Educazione MARIO BRUNELLO Con pianoforte OMAGGIO A PAOLO OMAGGIO PELOSO A PAOLO PELOSO CORRADO RUZZA baritono di Hokkaido e AMI-Hokkaido Thomas Samonati, batteria 20.30baritono violoncello - Borgo Valsugana LIGNUM QUINTETT pianoforte CORRADO ore RUZZA CORRADO RUZZA BIGLIETTI SETTIMANA MOZARTIANA KRISTIAN BEZUIDENHOUT (GIAPPONE) GIAN PAOLO PELOSO Auditorium Polo Scolastico Con la- partecipazione di ore 20.30 Borgo Valsugana pianoforte Concerti nei Palazzi Libera (Villa Lagarina) e Pizzini (Ala): € 12.00 (Ridotto € 10.00) - Teatro Zandonai: 14 settembre: € 15.00 pianoforte QUARTETTO ALESSANDRA DIfortepiano VENEZIA violino GAMBINO Auditorium Polo Scolastico 20.30 - Borgo Valsugana platea, palchi centrali; € 12.00 palchi laterali, balconata; € 10.00 loggione / 19 settembre: € 10.00 (Biglietto unico) / 22 settembre:ore W.A. MOZART, F.J. HAYDN BRUNO CANINO soprano QUARTETTO DI CPE VENEZIA € 18.00 - platea, palchi centrali; € 15.00 - palchi laterali, balconata; € 12.00 - loggione - Rovereto, Caffèore Depero: Concerto con Valsugana JCF BACH, BACH, Auditorium Polo Scolastico 20.30 - Borgo ore 20.30 - Borgo Valsugana Quartetto di Venezia MARIO BRUNELLOore 20.45 - Rovereto pianoforte aperitivo: € 12.00 - Tafelmusik - Ristorante Novecento: € 60.00 (Ridotto Soci: € 50.00) - Concerti Mozart Boys&Girls & Friends,QUARTETTO L. van BEETHOVEN, MOZART, W.A.SIMONE MOZART, F.J. HAYDN MARCHESINI DI VENEZIA Auditorium Polo Scolastico Auditorium Polo Scolastico Teatro Zandonai Trento e Borgo Valsugana: Ingresso Libero J. L. DUPORT OMAGGIO A PAOLO PELOSO W.A.baritono MOZART,DIF.J. HAYDNvioloncello MARIO BRUNELLO Quartetto di Venezia QUARTETTO DI VENEZIA QUARTETTO VENEZIA BIGLIETTI SETTIMANA MOZARTIANA KRISTIAN BEZUIDENHOUT I biglietti si possono acquistare: Rovereto, Ala, Borgo Valsugana, CORRADO RUZZA W.A. MOZART, F.J. HAYDN W.A. MOZART, F.J. HAYDN Quartetto di Venezia violoncello BRUNELLO neiinPalazzi (Villa Lagarina) e Pizzini (Ala): € 12.00 (Ridotto € 10.00) - Teatro Zandonai: 14 settembre: € 15.00 per i concerti al TeatroConcerti Zandonai: tutte le Libera Casse Rurali, on line sul sito PrimiallaPrima e al Teatro, un’ora prima dell’inizio del fortepiano MARIO

Folgaria, Trento, Villa Lagarina

14 | 22 Settembre KRISTIAN BEZUIDENHOUT violoncello BRUNELLO2019 MARIO BRUNELLO

pianoforte BIGLIETTI MOZARTIANA Quartetto di Venezia Quartetto di Venezia platea, palchi ecentrali; 12.00 palchi laterali, balconata; € 10.00 loggione / 19 settembre: € 10.00 (Biglietto unico) / 22 settembre: concerto / per i concerti nei Palazzi aSETTIMANA Caffè € Depero, mezz’ora prima dell’inizio del concerto. MARIO

L’iniziativa è stata realizzata con il contributo di:

Concerti nei Palazzi Libera (Villa Lagarina) e Pizzini (Ala): € 12.00 (Ridotto € 10.00) -Caffè Teatro Zandonai: 14 settembre: € 15.00 € 18.00 - platea, palchi centrali; € 15.00 - palchi laterali, balconata; € 12.00 - loggione - Rovereto, Depero: Concerto con violoncello BIGLIETTI SETTIMANA MOZARTIANA JCF

fortepiano BACH, CPE BACH, BEZUIDENHOUT KRISTIAN violoncello

aperitivo: € palchi 12.00 -Palazzi Tafelmusik - Ristorante Novecento: € 60.00 Soci:(Ridotto € 50.00) - Concerti Mozart Boys&Girls &unico) Friends, platea, centrali; €MOZARTIANA 12.00 palchi laterali, balconata; €(Ridotto 10.00 loggione / 19 € settembre: € 10.00 (Biglietto / 22 settembre: L. van BEETHOVEN, MOZART, Concerti nei Libera (Villa Lagarina) e Pizzini (Ala): € 12.00 10.00) - Teatro Zandonai: 14 settembre: €Valsugana 15.00 fortepiano BIGLIETTI SETTIMANA MOZARTIANA BIGLIETTI SETTIMANA ore 20.30 - Borgo KRISTIAN BEZUIDENHOUT KRISTIAN BEZUIDENHOUT Trento e Borgo Valsugana: Ingresso Libero J. L. DUPORT € 18.00 - platea, palchi centrali; € 15.00 - palchi laterali, balconata; € (Ridotto 12.00 loggione --Rovereto, Concerto JCF BACH, CPE BACH, platea, palchi centrali; € 12.00 palchi balconata; € 10.00 loggione /-19 settembre: € 10.00 (Biglietto / 22 settembre: Concerti nei Palazzi Libera (Villa Lagarina) eLibera Pizzini (Ala): €laterali, 12.00 (Ridotto € (Ala): 10.00) - Teatro Zandonai: 14 settembre: €Caffè 15.00Depero: Concerti nei Palazzi (Villa Lagarina) e Pizzini € 12.00 € 10.00) Teatro Zandonai: 14unico) settembre: €con 15.00 fortepiano fortepiano

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I biglietti si possono acquistare:

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Auditorium Polo Scolastico

aperitivo: € 12.00 - Tafelmusik -€Ristorante Novecento: 60.00loggione (Ridotto € 50.00) -€ Concerti Mozart Boys&Girls & Friends, € 18.00 - platea, palchi centrali; 15.00 -loggione palchi laterali, balconata; € 12.00/Soci: - loggione - Rovereto, Caffè Depero: Concerto con platea, palchi centrali; € platea, 12.00 palchi laterali, balconata; 10.00 / 19 settembre: € 10.00 unico) / 22 settembre: palchi centrali; € 12.00 palchi laterali, balconata; €€10.00 settembre: 10.00 (Biglietto unico) / DI 22 -settembre: QUARTETTO VENEZIA ore 20.45 - Rovereto ore 10.30 -€ Rovereto ore 12.00(Biglietto -19Trento ore 17.00 Folgaria per Trento i concerti al Teatro Zandonai: Ingresso in tutte leLibero Casse Rurali, on line sul sito PrimiallaPrima e al Teatro, un’ora prima dell’inizio del Borgo aperitivo: € 12.00 - Tafelmusik -€Ristorante Novecento: € 60.00 (Ridotto Soci: € 50.00) - Concerti Mozart Boys&Girls & Friends, € 18.00 - platea, palchi centrali; € 15.00 - Valsugana: palchi laterali, € 12.00 - loggione - Rovereto, Caffè Depero: Concerto con € 18.00 e - platea, centrali;balconata; 15.00 - palchi laterali, balconata; € 12.00 - loggione - Rovereto, Caffè Depero: Concerto con CPE JCF BACH,

L. van BEETHOVEN, MOZART, JCF BACH, CPE BACH,

J. L. DUPORT L. van BEETHOVEN, MOZART, JCF BACH, CPE BACH, Museo Diocesano TridentinoW.A. MOZART, Chiesa diF.J. SanHAYDN Lorenzo BACH, Iaperitivo: biglietti si 12.00 possono acquistare: Trento Borgo Valsugana: Ingresso Libero L. DUPORT aperitivo: € 12.00 - Tafelmusik -eRistorante Novecento: 60.00 (Ridotto Soci: € € 50.00) - Concerti Mozart Boys&Girls & Friends, € - Tafelmusik -€ Ristorante Novecento: 60.00 (Ridotto Soci: € 50.00) - Concerti Mozart100MOZARTKINDER Boys&Girls & Friends, L. van BEETHOVEN,J. L.MOZART, van BEETHOVEN, MOZART, QUARTETTO DI VENEZIA Quartetto di Venezia MARIO BRUNELLO iIngresso concerti al Valsugana: Teatro Zandonai: in tutte le Casse Rurali, on line sul sito PrimiallaPrima e al Teatro, un’oraI prima del Iper biglietti si possono acquistare: Trento e Borgo Valsugana: Libero Trento e Borgo Ingresso Libero EFFETTO MOZART SOLISTI “LE J.dell’inizio L.DE DUPORT J. L. DUPORT concerto /siper nei Palazzi a Caffè Depero, mezz’ora prima dell’inizio del concerto. violoncello i concerti ali concerti Teatro Zandonai: inetutte le Casse Rurali, on line sul sito PrimiallaPrima e al Teatro, un’oraMETAMORFOSI” prima dell’inizio del “La piazza che suona” I biglietti si possono acquistare: Iper biglietti possono acquistare:

Teatro Zandonai

Sala Filarmonica

concerto / per i concerti nei Palazzi e a Caffè Depero, mezz’ora prima dell’inizio del concerto.

L’iniziativa è stata realizzata con il contributo di:


i m a r o n a P

DOLOMITICI

ti n a m as i s u t en

i s s u b o p a C Maurizi o

L

e Dolomiti sono le montagne piÚ belle del mondo, Patrimonio dell’Umanità . Sono uno scenario di valli verdissime e pareti vertiginose che, a seconda dei momenti del giorno e del variare delle luci, regalano colori e atmosfere di una bellezza unica. Non sono riservate soltanto ad arrampicatori e provetti alpinisti ma sono anche mete per tutto un popolo di escursionisti e offrono bellissime gite alle famiglie con bambini. Sono insomma un mondo unico, da scoprire e da vivere, straordinario sotto moltissimi aspetti.

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I

l genere climate fiction è una classificazione nuova dei settori thriller e fantascienza; raccoglie racconti che hanno come tema conduttore il grande problema dei cambiamenti climatici. Un tema che sta sconvolgendo le vite di tutti noi e che sta mettendo a serio rischio la vita stessa dell’umanità. Non è un caso che sul tema dei cambiamenti climatici molti governi stiano investendo ricerche di percorsi di sviluppo sostenibile, per poter tentare di rallentare l’evoluzione del clima che sta portando disastri in tutto il mondo. I cambiamenti climatici ci sono sempre stati, è vero; il problema reale è che, negli ultimi anni, avvengono in tempi molto brevi, mentre fino a poco tempo fa, avevano impatti limitati sulla nostra vita, perché i loro effetti si riscontravano su scale temporali molto lunghe, anche di centinaia di anni. Non è più così. Ogni anno, ogni mese, il clima cambia repentinamente, portando forti impatti quali tempeste in zone ove mai si erano verificate, innalzamenti di temperatura rapidi e imprevisti, seguiti dopo qualche settimana, da altrettanto veloci abbassamenti. Ed ecco che, uno scrittore trentino, decide di tentare di trasmettere alcuni concetti scientifici in maniera diversa, proponendoli non come il classico saggio tecnico, bensì come un romanzo thriller, dalla velocità inaudita e con la capacità di tenere vincolato il lettore fin dalla prima pagina. Una storia che parte da Candriai, sul monte Bondone, nei primi anni del 1800 e si sviluppa per oltre duecento anni fino ai giorni nostri; coinvolgendo cinque giovani

NON LEGGETE QUESTO LIBRO! CON QUESTA FRASE FORTE SI PROPONE LO SCRITTORE MARCO IANES, AUTORE DI UN ROMANZO THRILLER CLIMATE-FICTION, A TITOLO “IL NUOVO MONDO”, EDITO DA ALBATROS IL FILO di epoche ed etnie diverse, che avranno il compito di tentare di salvare il mondo dalla distruzione e l’umanità dall’estinzione, a causa proprio dei cambiamenti climatici che si evolveranno in maniera rapidissima, portando scenari apocalittici sulla Terra. Eruzioni vulcaniche, innalzamenti enormi di temperature, oppure glaciazioni improvvise in tempi rapidissimi ridurranno la presenza dell’Uomo sulla Terra a livelli quasi di estinzione della specie. E, sullo sfondo, l’eterna lotta per il potere sul mondo tra le superpotenze che, invece che collaborare per far fronte alle emergenze, continueranno a darsi battaglia per l’egemonia. Un thriller assolutamente da

NON LEGGERE per i deboli di cuore, ma da “divorare” tutto d’un fiato per chi, invece, volesse leggere una storia fuori dal comune, ricca di colpi di scena e approfondimenti scientifici trasmessi con semplicità di linguaggio e facilmente intuibili. Scenari apocalittici che sono molto forti, ma dei quali abbiamo già qualche segnale reale anche nelle nostre vite reali. Tutti ricordiamo la tempesta Vaia qui in Trentino. Quindi, un romanzo per svegliare le coscienze e richiamare l’attenzione su un grande problema che metterà a serio rischio la sopravvivenza dell’Uomo stesso. Un problema sottovalutato da molti, ma che Madre Natura ci presenta continuamente,

come a richiamarci alle nostre responsabilità. Un romanzo avvincente, ma che fa riflettere. “IL NUOVO MONDO” DI Marco Ianes, si trova in tutte le librerie; esiste in versione e-book. Possibile anche l’acquisto on line sui vari bookstores. ■ Informazioni ulteriori sul sito dedicato www.ilnuovomondo.eu da dove è possibile scaricare anche un estratto del libro e dove si trovano tutti i link per l’acquisto (AMAZON, MONDADORI, LA FELTRINELLI, IBS)

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trentinomostre

LO SGUARDO OSCILLANTE TRA LE MURA DEL CASTELLO

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opo secoli di silenziosa presenza, ritorna alla comunità e agli amanti dell’arte e della storia uno dei gioielli della val di Non: Castel Belasi a

Segonzone (Campodenno). Dopo pazienti restauri che hanno messo in luce diversi tesori – tra cui affreschi cinquecenteschi attribuiti a Marcello Fogolino e gli stemmi, sopra il portale, di Casa d’Austria e dei Khuen Belasi risalenti al XVI secolo –, la destinazione d’uso sarà l’oggetto di discussione dei prossimi anni. Intanto, in attesa dell’arrembaggio culturale (e politico), la Soprintendenza per i beni culturali, nella veste di Franco Marzatico, ha deciso giustamente di aprire i portoni e le sale ai visitatori estivi. E non solo. Per richiamare l’attenzione degli amanti dell’arte, Marcello Nebl ha allestito un’esposizione dal titolo Contemporaneamente

a Castel

Belasi, mescolando intelligentemente artisti locali,

URSUS. STORIE DI UOMINI E ORSI

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l rapporto tra uomini e orsi nell’emisfero settentrionale è antico di migliaia di anni: la nostra e la loro storia si intrecciano fortemente, modificandosi nel corso dei secoli e assumendo importanti connotazioni simboliche. La mostra “Ursus. Storie di uomini e orsi” (aperta fino al 3 novembre, al Palazzo Assessorile di Cles) si propone di illustrare, in modo emblematico e non sistematico e con una precisa valenza divulgativa e didattica, questo lungo percorso, focalizzando l’attenzione, per quanto possibile, sulla realtà locale. Un capitolo importante è dedicato a san Romedio che doma e sottomette l’orso. La presenza del santuario in val di Non e la forte devozione ad esso collegata ha fatto sì che venissero prodotti, nel corso dei secoli, molti dipinti ed ex-voto e che la rappresentazione del miracolo del Santo duri, rinnovata, per tutto il Novecento fino ai giorni nostri. Per il Trentino il progetto Life Ursus ha proposto un rinnovato rapporto tra uomini e orsi, spesso anche conflittuale e problematico, ma in continuità con una storia millenaria che la mostra si propone di raccontare per favorirne la conoscenza e stimolare la riflessione.

nazionali ed internazionali, uniti da un filo rosso, ovvero l’interfacciarsi con i restauri in corso. Peccato che nessuno abbia pensato di riportare in superficie, visivamente, attraverso le opere, almeno una delle tante leggende che aleggiano tra le antiche mura (e la più intrigante è quella che narra dell’esistenza, in una delle gallerie sotterranee, di una chioccia d’oro circondata da dodici pulcini anch’essi d’oro). Nelle sale del primo e secondo piano e nel suggestivo avvolto del piano terra incontriamo così i lavori di dieci artisti affermati e famosi: i trentini Federico Lanaro, Bruno Fantelli, David Aaron Angeli, Aldo Valentinelli e Pietro Weber, il sudtirolese Willy Verginer, il marchigiano Simone Pellegrini, i piemontesi Luigi Stoisa e Marcovinicio, lo scozzese Andrew Gilbert. La scelta degli artisti è anche l’esito della 84

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collaborazione con i vulcanici galleristi Giordano e Davide Raffaelli, rispettivamente dello Studio d’Arte Raffaelli e della Cellar Contemporary di Trento, e con la Fondazione 107 di Torino. Marcello Nebl scrive, nel corposo catalogo, come l’esposizione sia giocata sulla rottura che si va a creare tra la natura stessa del castello, nato per controllare il territorio e rinchiudersi, contrapposta alla libertà espressiva dell’artista; il dentro ed il fuori, il circoscritto e l’infinito della creatività umana. Sono artisti che si confrontano con il passato utilizzando stili e medium assolutamente diversi, mettendo in scena opere che diventano allegorie inconsce e primordiali, riallacciandosi alla ricca cultura iconografica tardoantica e medioevale, non disdegnando neppure di allargare e ampliare gli spazi mentali e culturali – nel medioevo cosa assai comune, come dimostrano le numerose contaminazioni nell’arte sacra e profana – compiendo incursioni nell’arte africana e orientale, apparentemente lontana, archetipicamente vicina.


trentinomostre Non disdegnano di mettere le mani in pasta nelle figure apocalittiche e surreali, citando opere di Otto Dix e George Grozs, due artisti innovatori e rivoluzionari del Novecento riletti in chiave contemporanea. Inoltre ci troviamo di fronte a molteplici materiali e tecniche, dalla ceramica alla tela, dalla scultura lignea alle tele grafiche, così come svariati sono gli stili, le forme, i contenuti. La mostra poi si apre anche ai giovani e ci fa piacere incontrare le opere di Aldo Valentinelli e i suoi ricordi dai contorni sfuocati di animali e paesaggi montani. Aggirandoci per le sale, salendo antiche scale e scavalcando arcaiche soglie, lo sguardo oscilla continuamente tra contingente e cronaca, storia e passato, facendoci scivolare al di là del tempo e dello spazio, valorizzando appieno ogni

ARCO Mostre NUOVI OSPITI IN GALLERIA Apertura: fino a domenica 15 settembre. Galleria Civica G. Segantini, Via Segantini 9, Arco (Tn). Le opere di Segantini della Cassa Rurale Alto Garda ospiti d’eccellenza negli spazi dedicati all’artista arcense. Accanto alle sale con gli originali di Segantini e le postazioni interattive, rimane visitabile il percorso espositivo Segantini e i suoi contemporanei. Temi e figure dell’Ottocento. Apertura: ore 10.00-18.00 (lunedi chiuso). Informazioni: http://www.museoaltogarda.it.

BEZZECCA Mostre A COLPI DI MATITA Apertura: fino a domenica 1 settembre. Chiesa Colle Santo Stefano. Mostra della Grande Guerra presso il Colle Santo Stefano a Bezzecca! Informazioni: www. vallediledro.com.

BORGO VALSUGANA

elemento castellano presente e ogni fattore creativo di ieri e di oggi. Le mura di questo castello – edificato nel tardo Duecento per volontà del Conte del Tirolo e delle famiglie di lingua tedesca che sempre più in quegli anni si affermavano fuori dal loro contesto territoriale occupando ambiti nuovi – erano state innalzate con funzione difensiva per tener fuori i nemici ma erano anche permeabili alle influenze culturali del settentrione e del mezzogiorno e i Khuen (famiglia il cui nome significa “coraggio”) – Belasi tenevano i portoni ben aperti, invitando artisti dalle più svariate provenienze ad impreziosire le sale e ad allietare così la vista. E, purtroppo, non sono arrivate a noi le note musicali dei menestrelli che intonavano canti, laudi e stornelli per incantare con il suono la mente dell’aristocrazia che si è succeduta nel corso dei secoli. Durante il periodo di apertura della mostra il castello ospiterà anche alcuni eventi culturali, dalle serate di musica jazz e classica alle conferenze di tema storico e artistico. Il castello rimarrà aperto tutti i giorni fino a domenica 8 settembre (10.00-18.00); da sabato 14 settembre a domenica 27 ottobre sarà aperto solo il sabato e la domenica (10.00-18.00). Ingresso € 5,00; gratuito fino ai 14 anni e per i residenti del comune di Campodenno.

Mostre L’URLO DI VAIA Apertura: fino a mercoledì 2 ottobre. Malga Costa. Opera sonora creata dagli artisti Vera Bonaventura e Roberto Mainardi di Officinadidue. È la testimonianza della forza della tempesta che ha sradicato in 5 ore 14 milioni di alberi tra il 28 e 29 ottobre 2018: riviverla in uno spazio comune e protetto consente di condividere un trauma e poterlo comunicare, esternare trasformandolo in memoria collettiva. www.artesella.it. Mostre NEREIDI Apertura: fino a venerdì 13 settembre. Palazzo Ceschi. Mostra, antologia di Nereo Tomaselli. Informazioni: www.visitvalsugana.it.

BRENTONICO Mostre IL VIAGGIO DI MONTE BALDO Apertura: da sabato 22 giugno 2019 a domenica 31 maggio 2020. Palazzo Eccheli Baisi. Esposizione a cura di Rodolfo Taiani e Anna Vittoria Ottaviani. Ingresso gratuito. Per informazioni su aperture e orari www.museostorico.it, www.comune.brentonico.tn.it, 0464 395059.

CADINE Mostre FORTE CADINE - BUS DE VELA Apertura: fino a sabato 30 novembre. Il Forte Cadine-Bus de Vela, recentemente insignito del Marchio per il patrimonio europeo, sarà aperto al pubblico da aprile a novembre. Dal 20 aprile

al 3 novembre aperto tutti i giorni (ore 10.00-18.00) tranne il lunedì. Informazioni: http://fondazione. museostorico.it. Mostre PARALLEL STORIES. WILLIE BESTER - MITRIKOVA & DEMJANOVIC Apertura: fino a domenica 3 novembre. Forte Cadine. Le opere di Willie Bester, si confrontano con le opere del duo di artisti slovacchi Mitrítová &Demjanovi. Questo raffronto fa scaturire una rifessione storico-sociologica sulle tracce lasciate rispettivamente dall’Apartheid in Sudafrica e dal regime sovietico nell’Est Europa. Informazioni: www.museostorico.it.

CALDES Mostre COLLEZIONE CAVALLINI SGARBI Apertura: fino a domenica 3 novembre. Castel Caldes. Esposizione, «80 capolavori, da Niccolò dell’Arca a Francesco Hayez, rivelano la storia di una infinita e appassionante caccia amorosa.» Apertura da martedì a domenica ore 10.00 - 18.00 / Tutti i Venerdì di luglio e agosto ore 10.00 - 22.00 / La biglietteria chiude un’ora prima (ultimo ingresso). www.buonconsiglio.it .

CAMPODENNO Mostre CONTEMPORANEAMENTE Apertura: fino a domenica 27 ottobre. Castel Belasi. Mostra a cura di Marcello Nebl con la collaborazione di Pietro Weber e di Studio d’Arte Raffaelli, Trento; Cellar Contemporary, Trento. Informazioni: www.visitvaldinon.it.

CANAZEI Mostre LE NOSTRE DOLOMITI. RESPONSABILITÀ DELL’UMANITÀ? Apertura: da sabato 7 a domenica 15 settembre. Sala consiliare del comune. Mostra di quadri della G.A. e socio Cai Giuliano Mazzel. Informazioni: www.fassa.com. ore 17 - 19.

CANDRIAI Mostre LACRIME DI RESINA (C) | FORESTE FERITE IN TRENTINO Apertura: da mercoledì 26 giugno a domenica 1 settembre. Presso il Malgone di Candriai, Strada di Candriai 101, Candriai, Monte Bondone. MOSTRA FOTOGRAFICA E POETICA DI ALBERTO PATTINI. 55 scatti fotografici che raccontano la desolazione provocata in Trentino dalla tempesta Vaia nella notte del 29 ottobre 2018 e le emozioni struggenti suscitate da

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trentinomostre questo evento. Info: APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi, tel. 0461 216055-216000..

CARANO Mostre LO SCI DI UN TEMPO Apertura: fino a domenica 15 settembre. Casa Begna, Museo della Gente. Esposizione sul mondo dello sci di un tempo e sulle diverse attività militari, lavorative e quotidiane ad esso collegate. www. museocasabegna.it.

CIVEZZANO Mostre FANDANGO. ENRICA BORGHI E MARGHERITA PAOLETTI Apertura: fino a domenica 22 settembre. Tagliata stradale superiore Obere Strassensperre Civezzano. L’universo femminile è declinato per questa mostra in una danza a due, idealmente ampliabile all’infinito. Le artiste esplorano il concetto di “donna”dentro e fuori attraverso la realizzazione di ritratti, installazioni, opere scultoree e video. Ingresso gratuito. www. cultura.trentino.it.

CLES Mostre URSUS - STORIE DI UOMINI E DI ORSI Apertura: da domenica 7 luglio a domenica 3 novembre. CLES (TN) - PALAZZO ASSESSORILE. Inaugurazione 06 luglio, ore 18.00. Ingresso libero. PRO LOCO DI CLES - UFFICIO TURISTICO, 0463 421376, info@prolococles.it - prolococles.it.

FONDO Mostre CAMMINAMENTE Apertura: fino a domenica 29 settembre. Palazzo comunale. Sarà la ridente Val di Non, la prossima tappa della mostra “Camminamente sulle scarpe e storie dei camminatori e pellegrini”, nata nel Vicentino e ideata dal giornalista-artista Antonio Gregolin. Tutti i giorni 10.00 - 12.30 / 16.00 19.30. Ingresso libero. www.centroculturaledanaunia.it.

LEVICO TERME Mostre LA LOGISTICA IN VALSUGANA Apertura: fino a domenica 13 ottobre. Forte delle Benne. Mostra storico-documentaria frutto di un lavoro d’archivio alla scoperta della preparazione logistica operata dall’Austria-ungheria nei decenni che precedettero la grande guerra. Orario: da martedì a domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 14 alle 18. E’ possibile visitare l’esposizione con normale pagamento dell’entrata al Forte. Informazioni: www. visitvalsugana.it.

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Mostre GRAINES (SEMI) Apertura: fino a giovedì 31 ottobre. Anfiteatro naturale, Parco delle Terme. Lo spunto per la mostra fotografica è dato dall’omonimo libro pubblicato da 5 Continents Editions nel 2016. Il volume raccoglie 200 fotografie di semi realizzate da Paul Starosta, biologo e fotografo di fama internazionale. Info n. 0461.706824 (Parco di Levico) o n. 0461.496123 (segreteria), parco.levico@provincia.tn.it . Mostre FORTE PURA SALUBRE ACQUA Apertura: fino a giovedì 31 ottobre. Villa Paradiso, Parco delle Terme. Esposizione In collaborazione con la Fondazione Museo storico del Trentino e la Biblioteca comunale di Levico Terme. Info n. 0461.706824 (Parco di Levico) o n. 0461.496123 (segreteria), parco. levico@provincia.tn.it. Mostre CORRISPONDENZE Apertura: da sabato 13 luglio a giovedì 31 ottobre. Forte Colle delle Benne. Collettiva d’arte a cura di Davide Barbini. www.visitvalsugana.it.

LUSERNA Mostre FRATELLO LUPO Apertura: fino a domenica 3 novembre. Museo Centro Documentazione Luserna. L’alleanza uomo/ cane per la vita. La mostra è stata pensata con una particolare attenzione ai bambini e ai ragazzi, per sensibilizzarli su questa tematica e orientarli a un corretto e rispettoso rapporto con il mondo animale. Informazioni: 0464 789638, info@ lusern.it, www.lusern.it. Mostre 1919. IL RITORNO DEI PROFUGHI Apertura: fino a domenica 3 novembre. Centro documentazione Luserna. La mostra è dedicata al ricordo dei profughi trentini, in particolare dei profughi di Luserna, che proprio un secolo fa, al principio del 1919, fecero ritorno nei paesi dai quali erano stati allontanati anni prima a causa del conflitto tra Austria e Italia. Attraverso suggestive immagini d’archivio, diverse delle quali inedite, si racconta così un capitolo importante, per quanto doloroso, della storia locale trentina. 0464 789638, info@lusern.it, www.lusern.it.

MONTE BONDONE Mostre UNA MONTAGNA DI VITA Apertura: fino a lunedì 30 settembre. Giardino Botanico Alpino, Viote. Le fotografie, ospitate in un suggestivo allestimento circolare, raccontano degli ecosistemi di alta quota e di cambiamenti climati-

ci (progetto NextData - Consiglio Nazionale delle Ricerche). Informazioni: www.muse.it.

NOMI Mostre QUADRINOMI Apertura: da sabato 24 agosto a domenica 8 settembre. Granaio di Nomi. Quattro artisti in mostra: Matteo Boato, Barbara Cappello, Lome e Antonello Serra. Esposizione curata da Claudio Mattè.

PERGINE Mostre E-VENTO DI GIULIANO ORSINGHER Apertura: fino a lunedì 4 novembre. Castel Pergine, Via al Castello 10. Mostra delle opere di Giuliano Orsingher a cura di Cristina Pagliaro. Informazioni: www.fondazionecastelpergine.eu, www. castelpergine.it.

PIEVE TESINO Mostre LUTERO PER VIA Apertura: da domenica 14 luglio a domenica 3 novembre. Museo Per Via. Ambulanti e stampe in Trentino e in Valsugana al tempo della Riforma a cura di Alessandro Paris e Massimo Rospocher. Informazioni: www.museopervia.it.

PREDAZZO Mostre 10 LIBRI PER RACCONTARE LE DOLOMITI Apertura: da sabato 22 giugno 2019 a venerdì 10 gennaio 2020. Museo Geologico delle Dolomiti, Piazza SS. Filippo e Giacomo 1. Una mostra in dieci tappe racconta la cronaca di una scoperta: quella del territorio dolomitico. In collaborazione con la Biblioteca Comunale di Predazzo. Fino al 10 gennaio 2020. tel. 0462.500366 (in orario di ufficio) / museo.predazzo@muse.it. Mostre IL MONDO MISTERIOSO DELLE GROTTE NELLE DOLOMITI Apertura: da sabato 22 giugno 2019 a venerdì 31 gennaio 2020. Museo Geologico delle Dolomiti, Piazza SS. Filippo e Giacomo 1. Un suggestivo allestimento presenta gli studi sulle principali grotte nelle Dolomiti e racconta delle creature mitiche che le abitano. In collaborazione con il Museum Ladin Ursus ladinicus di San Cassiano. Prenotazione obbligatoria t. 0462 500366 - museo.predazzo@muse.it.

RIVA DEL GARDA Mostre LA FORMA DELLO SPORT Apertura: fino a domenica 3 novembre. Museo Riva del Garda, piazza Cesare Battisti 3/a, Riva del

Garda (Tn). Architetture e imprese sportive a Riva del Garda nella prima metà del Novecento. A cura di Chiara Del Senno, Daniela Pera. Una nuova mostra dedicata alle architetture e attività sportive che hanno caratterizzato la costruzione dell’identità della città di Riva del Garda fin dall’inizio del secolo scorso accoglierà i visitatori del MAG durante la stagione 2019 del Museo Alto Garda. Il progetto espositivo incrocia trasversalmente due dei principali fondi delle collezioni del MAG: quello dedicato all’architetto Giancarlo Maroni e quello dello scultore rivano Silvio Zaniboni, entrambi molto attivi tra gli anni Venti e Trenta del Novecento. Informazioni complete: www. museoaltogarda.it. Mostre LA FERITA DELLA BELLEZZA. ALBERTO BURRI E IL GRANDE CRETTO DI GIBELLINA Apertura: da sabato 22 giugno a domenica 3 novembre. Museo Riva del Garda, piazza Cesare Battisti 3/a. Al MAG di Riva del Garda, una rilettura del percorso dell’artista a partire dall’opera di Land Art più grande al mondo. Mostra a cura di Massimo Recalcati. In collaborazione con Mart Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. www. museoaltogarda.it. Mostre LE TIGRI DELLA MALORA Apertura: fino a domenica 8 settembre. Museo Riva del Garda, piazza Cesare Battisti 3/a. Nell’ambito della tradizionale manifestazione estiva “Notte di Fiaba”, anche quest’anno le opere realizzate dai partecipanti al 6° Concorso di illustrazione “Notte di Fiaba” sono state raccolte in una suggestiva mostra allestita all’ultimo piano del MAG di Riva del Garda. www. museoaltogarda.it. Mostre BASTIONE VENEZIANO DI RIVA DEL GARDA Apertura: fino a domenica 1 settembre. Per tutto il mese di agosto e fino al primo settembre il Bastione veneziano di Riva del Garda è aperto alla visita anche di domenica, con lo stesso orario (dalle 8 alle 17) degli altri giorni della settimana. La passeggiata per raggiungerlo richiede circa mezz’ora. Sul posto è presente un punto di ristoro automatico. cst@ comune.rivadelgarda.tn.it. Mostre DUALITÀ...SEGNI E FORME Apertura: da sabato 7 a mercoledì 25 settembre. Il Gruppo Amici dell’Arte presenta la bi-personale del pittore Alberto Zanoni e dello scultore Enzo Pellegrini, il cui comune denominatore, nonostante la diversa sensibilità artistica, è la trasfigurazione di mondi interiori: dai paesaggi naturalistici di un


trentinomostre forte lirismo di Zanoni all’intensità espressiva con cui tratta la materia (ferro-legno) Pellegrini. Inaugurazione 07.09, ore 18:00. Gruppo Amici dell’Arte 0464573917.

RONZONE Mostre FRANK BORZAGE. DALLA VAL DI NON A HOLLYWOOD Apertura: fino a giovedì 31 ottobre. Musei. Ronzone festeggia con una mostra e l’intitolazione di una strada il suo concittadino vincitore di due Oscar. La mostra sarà curata dall’arch. Roberto Festi con la consulenza scientifica del dott. Gianluigi Bozza. Informazioni: info@giardinodellarosa.it.

ROVERÉ DELLA LUNA Mostre QUI IL FUTURO È SEMPRE STATO PRESENTE Apertura: fino a martedì 31 dicembre. Cantina Roveré della Luna Aichholz, Via IV Novembre. Mostra della Cantina Roveré della Luna Aichholz nell’ambito del suo centenario. Informazioni: www.csrovere1919.it.

ROVERETO Mostre PASSIONE. 12 PROGETTI PER L’ARTE ITALIANA Apertura: fino a domenica 8 settembre. Mart - Corso Bettini, 43. Mostra A cura di Daniela Ferrari e Denis Isaia, in collaborazione con Fondazione VAF. Per un intero semestre, la mostra occuperà entrambe le gallerie dedicate alle esposizioni temporanee, al primo e al secondo piano. www. mart.trento.it. Mostre COME UN FILM. IL CINEMA POST FUTURISTA DEGLI ANNI ‘30 Apertura: fino a domenica 20 ottobre. Casa D’Arte Futurista Depero, Via dei Portici 38. Mostra a cura di Nicoletta Boschiero e Federico Zanoner. Informazioni: www.mart. tn.it/comeunfilm. Mostre FOCUS | SARA ENRICO. THE JUMPSUITE THEME Apertura: da martedì 9 luglio a domenica 10 novembre. Mart, Corso Bettini. Esposizione a cura di Denis Isaia. Informazioni: www. mart.trento.it. Mostre SIRIO GALLI. TACCUINO GRIGIOVERDE 1940-42 Apertura: da venerdì 12 luglio a domenica 10 novembre. Museo Storico Italiano della Guerra, via Castelbarco 7. Mostra fotografica dedicata a Sirio Galli, artista originale da poco riscoperto grazie alla

figlia Loretta che ha donato proprio al Museo di Rovereto il suo “Taccuino grigio-verde” insieme ad altri appunti, documenti e fotografie che documentano la sua permanenza in Albania tra il 1940 e il 1942. Informazioni: www.museodellaguerra.it. Mostre MOSTRA DI PITTURA Apertura: da giovedì 5 a giovedì 19 settembre. Sala Comunale Roberto Iras Baldessari, Via Portici. Di Isabella Moser, Francesca Morelli e Michela Galione del Gruppo Belle Arti “La Fontana” di Gardolo. Informazioni: www.comune. rovereto.tn.it. Mostre MELCHIORRE DE LINDEGG, L’IRREDENTISTA DIMENTICATO Apertura: da lunedì 16 a lunedì 30 settembre. Biblioteca Civica, Corso Bettini. Esposizione di documenti, cimeli, fotografie. Informazioni: www.bibliotecacivica. rovereto.tn.it. Mostre MOSTRA MICOLOGICA Apertura: da sabato 28 a domenica 29 settembre. Sala Comunale Roberto iras Baldessari, Via Portici. A cura del Gruppo Micologico Barbacovi di Rovereto. Informazioni: www.comune.rovereto.tn.it.

SANZENO Mostre ZANONI - L’ETÀ DEL FERRO Apertura: fino a domenica 13 ottobre. Casa de Gentili. Le opere di Luciano e Ivan Zanoni dialogano con la storia d’Anaunia. Un percorso espositivo dedicato a Luciano e al figlio Ivan Zanoni, fabbri scultori di Caldes ed al recupero delle suggestioni - reinterpretate dal genio dei due artisti - del passato che rappresentano, oggi, uno stimolo incessante per la creatività. informazioni: www.centroculturaledanaunia.it.

TENNO Mostre VIANDANTI DELLE ALPI Apertura: da sabato 22 giugno a domenica 15 settembre. Casa degli Artisti, Canale di Tenno. Un viaggio tra le carte geografiche delle Grandi Alpi attraverso la preziosa collezione di Laura e Giorgio Aliprandi. Informazioni: Casa degli Artisti, 0464502022, www.casartisti.it.

RITORNO AL PASSATO NEI MUSEI DI RONZONE UN’OFFERTA PER DIVERSI INTERESSI

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on la sistemazione definitiva delle varie sale di cui dispone l’edificio, il Museo di Ronzone offre ai visitatori una serie di proposte che lo qualificano a livello regionale come centro di interessi culturali. Il reparto destinato alla “scuola d’Anaunia“ propone una ricca documentazione sulla storia della scuola come materiali didattici, pagelle, registri, libri scolastici e per l’infanzia che oggi rappresentano un bene di alto valore culturale. Di particolare interesse il settore riservato alla raccolta dei tabelloni scolastici risalenti agli inizi del ‘900. Autentici capolavori fondamentali, allora per raccontare la storia, la geografia, le scienze, che per la loro “tenuta” avrebbero bisogno di un accurato restauro. “Usi e costumi d’Anaunia” è specchio fedele della vita e delle consuetudini della gente anaune ed ospita numerosi attrezzi e utensili d’epoca legati al mondo contadino e artigianale di un passato che riaffiora nei ricordi. Il museo della cartolina racconta la storia della Valle di Non attraverso questi particolari “testimoni“ cartacei di un passato finito ormai agli archivi ma tratta anche di ulteriori notizie con interessanti carrellate su castelli e santuari e panorami cancellati da un discutibile progresso. Il museo “dell’orientamento e dello sport” dedicato a Vladimir Pacl, padre dell’orientamento, ricorda in modo particolare la prima gara di questa disciplina in Italia nel 1974 e i “favolosi anni ‘70”. Il museo della radio d’epoca dedicato ad Arturo Recla pioniere della radio e della TV e quello che ricorda Frank Borzage (Borzaga) vincitore di due premi Oscar e soprattutto il “Premio Griffith” per la regia riconoscimento sommo al complesso di una carriera straordinaria, hanno completato quest’anno gli ampi spazi espositivi dei Musei di Ronzone (c.r.)

TERRAGNOLO Mostre NATURA IN TUTTI I SENSI Apertura: da giovedì 1 agosto a domenica 1 settembre. IL MASETTO, Località Maso San Giuseppe, Frazione Geroli 33. Mostra di illustrazione. Un progetto di Palazzo delle Esposizioni Roma e Topipitto-

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trentinomostre ri in collaborazione con Comunità di Valle della Vallagarina, Comune di Terragnolo. Presso la Segheria Veneziana (Frazione Sega). Informazioni: www.ilmasetto.com, scrivi@ilmasetto.com.

TORBOLE SUL GARDA Mostre ARMATE IN MINIATURA Apertura: da sabato 20 aprile a mercoledì 30 ottobre. Ex Colonia Pavese. Collezioni del Museo della Guerra di Rovereto. Orario di apertura Martedì-Domenica | ore 16-22. La mostra, ospitata negli spazi dell’ex colonia Pavese a Torbole sul Garda, racconta i diversi impieghi dei modelli nel settore militare, attraverso oggetti e documenti provenienti dalle collezioni del Museo della Guerra di Rovereto, con importanti prestiti da parte di associazioni e privati. In primo piano il rilievo culturale del modellare, che esce dal contesto tecnico ed entra in quello del gioco e del tempo libero. Informazioni: www.museodellaguerra.it.

TRENTO Mostre SALVATORE CAPOSSELA Apertura: fino a martedì 31 dicembre. Centro Commerciale Bren Center di Trento, all’interno del Caffè Zurigo. La mostra permanente contiene opere raffiguranti alcuni Scorci di Trento riprodotti in atmosfere sognanti con giochi di luci ed ombre che aggiungono un tocco di romanticismo e calore alle piazze e le vie più belle di questa nostra città. Lo potete trovare presso il suo studio/atelier all’imbocco di Via S. Bernardino n. 30/1 a Trento. Per informazioni telefonare al numero 347 2413964 o andare sul sito www.salvatorecapossela.it oppure salvatorecapossela@live.com.

Mostre CAVE CANEM Apertura: fino a sabato 7 settembre. Boccanera Gallery, via Alto Adige, 176. Mostra dedicata alla figura del cane. La mostra raccoglie, infatti, le opere di trentasei artisti, che provengono dalla collezione privata Lucchi Boccanera, e di alcuni collezionisti e di alcune gallerie o di alcuni artisti ai quali è stato chiesto di un lavoro che raffiguri il proprio amato animale domestico come una estensione del proprio se’, pronto a dialogare con le altre rappresentazioni e con la sorpresa del visitatore accolto in questa speciale “Esposizione Internazionale Canina”.0461 984206 / 340 5747013, info@arteboccanera.com. Mostre EVERYDAY LIFE Apertura: da giovedì 30 maggio a domenica 1 settembre. Galleria Civica Trento, Via Belenzani 44. A cura di Gabriele Lorenzoni e Carlo Sala / In collaborazione con Festival dell’Economia 2019. Everyday Life accoglie e declina il tema dell’edizione 2019 del Festival dell’Economia: globalizzazione, nazionalismo e rappresentanza. La mostra presenta parte di quella ricerca fotografica contemporanea che indaga fenomeni e mutamenti socioeconomici. www.mart.tn.it/ everydaylife. Mostre WILDLIFE Apertura: fino a domenica 12 gennaio 2020. MUSE, Corso del lavoro e della scienza. Le monumentali sculture animali di Jürgen LinglRebetez. La prima mostra italiana dello scultore tedesco Jürgen Lingl-Rebetez, che ritrae con una originale tecnica di intaglio specie animali tanto carismatiche quanto fragili. Informazioni: www.muse.it.

Mostre LA VOCE DELLE DOLOMITI Apertura: da venerdì 19 aprile a domenica 1 settembre. Palazzo delle Albere. Mostra fotografica di Alessandro Gruzza. Informazioni sul sito http://trentofestival. it; Tel. 0461.986120; info@trentofestival.it. Mostre FABIO BUCCIARELLI: IMMAGINI DELLE GUERRE ATTUALI Apertura: fino a domenica 29 settembre. Le Gallerie Piedicastello. Mostra fotografica di Fabio Bucciarelli. Iran, Birmania, Sud Sudan Libia e Siria: 70 fotografie suddivise in 5 reportages, un excursus sui conflitti che hanno attanagliato il mondo durante gli ultimi anni. Da martedì a domenica, ore 9.00-18.00, ingresso libero. Informazioni: http://fondazione.museostorico.it.

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Mostre SIDIVAL FILA. OPERE Apertura: da sabato 13 luglio a lunedì 4 novembre. Museo Diocesano Tridentino, Piazza Duomo 18. Mostra personale dell’artista brasiliano Sidival Fila, frate minore francescano e voce tra le più autorevoli dell’arte contemporanea a livello internazionale. Artista dalla straordinaria capacità creativa, Sidival Fila è presente con l’opera Golgotha anche alla 58ˆ Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, attualmente in corso nella città lagunare. Ulteriori informazioni: www.museodiocesanotridentino.it. Mostre FILI D’ORO E DIPINTI DI SETA. VELLUTI E RICAMI TRA GOTICO E RINASCIMENTO Apertura: da domenica 14 luglio a domenica 3 novembre. Al Castello del Buonconsiglio la mostra che racconta la storia dei tessuti sacri attraverso quadri e preziosi velluti e ricami tra Quattro e Cinquecento. Informazioni: www. buonconsiglio.it. Mostre COSMO CARTOONS Apertura: da domenica 21 luglio 2019 a domenica 14 giugno 2020. MUSE, Corso del lavoro e della scienza. L’esplorazione dell’Universo tra scienza e cultura pop. Mostra originale che racconta l’esplorazione spaziale e l’allunaggio, con rimandi all’arte e in particolar modo al fumetto. Info: tel. +39 0461 270311, www.muse.it. Mostre INSEGUENDO LA BELLEZZA Apertura: da sabato 31 agosto a mercoledì 11 settembre. Sala Thun, Torre Mirana. Paolo Ober, di Trento, propone una mostra antologica che riassume in modo essenziale i 40 anni della propria attività artistica. Informazioni: www.arteober.com, paolo.ober@tin.it. Mostre MOSTRA FILATELICA Apertura: da lunedì 2 a domenica 8 settembre. Palazzo Geremia. Esposizione per il centenario di fondazione della Società filatelica Trentina. Orario 9.30 12.30/15 - 19.

Mostre USAVAMO LA CINEPRESA: STORIE IN FORMATO RIDOTTO Apertura: fino a domenica 3 maggio 2020. Le Gallerie, Piazza di Piedicastello. Un viaggio nel passato attraverso gli sguardi della gente comune. Immagini, oggetti, suoni del cinema amatoriale accompagnano il visitatore lungo la storia del Novecento. Informazioni: www.museostorico.it.

Mostre OKTOBERFEST Apertura: da giovedì 5 settembre a domenica 6 ottobre. Tutte le settimane dal giovedì alla domenica negli spazi di Via San Vincenzo a Trento Sud. Trento e La Baviera” Oktoberfest, alla sua 8^ edizione, nasce dal precedente storico di Andrea Dall’Armi, il Trentino fondatore dell’Oktoberfest di Monaco e porta a Trento eventi musicali, gastronomia tipica e musica in stile bavarese..

Mostre BITM - LE GIORNATE DEL TURISMO MONTANO Apertura: da martedì 24 a venerdì 27 settembre. A Trento ogni anno si svolge la BITM. L’edizione 2019 sarà dedicata al tema “nuovi territori per nuovi turismi”. Informazioni: 0461 434200 www.bitm.it.

VAL DI SELLA Mostre ARTE SELLA - PERCORSI ESPOSITIVI Apertura: fino a martedì 31 dicembre. L’Area di Malga Costa è visitabile dalle ore 10 alle ore 17. Ingresso all’area di Malga Costa: 8 euro / Il giardino di Villa Strobele ed il Percorso ArteNatura non sono visitabili / Nonostante la riapertura dell’Area di Malga Costa, il lavoro di ricostruzione di Arte Sella è ancora lungo ed impegnativo, in particolare per quanto riguarda il giardino di Villa Strobele e il Percorso ArteNatura. È possibile aiutare concretamente la ricostruzione di Arte Sella effettuando una donazione con bonifico bancario c/c bancario presso Cassa Rurale Valsugana e Tesino intestato ad Associazione Sostenitori di Arte Sella IBAN IT36W0810234401000041050846 Sito web: www.artesella.it.

VALLE DI FIEMME Mostre ZHDAT’ - PAESAGGI DI OGGI STORIE DI IERI Apertura: da sabato 13 luglio 2019 a domenica 26 gennaio 2020. Palazzo della Magnifica. Fabio Pasini presenta ed interpreta i luoghi della memoria della Prima Guerra Mondiale. Venerdì 26 agosto alle ore 17.30 incontro con l’autore. www.palazzomagnifica.eu.

VIGO DI TON Mostre À LA MODE FRANÇAISE. STILE, MODELLI E MODISTE PER LE CONTESSE THUN Apertura: da sabato 15 giugno a domenica 27 ottobre. Castel Thun. Introdotta dal rosso cinabro di un elegante abito da pomeriggio, la mostra, realizzata in collaborazione con l’Archivio provinciale della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia Autonoma di Trento, si concentra su quel particolare settore della biblioteca Thun dedicato alle riviste di moda illustrate del XIX secolo. www.buonconsiglio.it.


VELLUTI E RICAMI TRA GOTICO E RINASCIMENTO TRENTO, CASTELLO DEL BUONCONSIGLIO 13 LUGLIO / 3 NOVEMBRE 2019 Con il patrocinio di

Con il sostegno di


trentinoappuntamenti 1 DOMENICA

SALUTANDO L’ESTATE A TEMPO DI MUSICA

A

nche il mese di settembre è attraversato dal battito musicale degli eventi, proposti dal cartellone dei Suoni delle Dolomiti, per un’edizione dedicata alla

memoria di Paolo Manfrini. Il 5, alle 12, in Val di Fassa, Rifugio Bergvagabunden, Gruppo Costabella - Cima Uomo, il concerto del Trio

in Uno.

Il Consorzio Trento Iniziative - Cti, con il supporto del Comune di Trento, propone l’iniziativa Festival

d’autunno città di Trento, articolata in più

fine settimana del mese di settembre. La manifestazione, promossa anche dall’Ordine delle Confraternite Trentine, alla sua prima edizione, si articolerà in due week-end: il primo week - end all’insegna della tradizione dal 13 al 15 settembre; il secondo weekend legato all’innovazione dal 20 al 22 settembre. A Roberto Melini, docente per oltre un ventennio al Conservatorio di Trento, musicista, alpinista, e archeologo è dedicato il Concorso

pianistico che si

svolgerà in diverse località della Valsugana dal 1 al 6 ottobre. Proseguirà fino all’ 8 settembre

il 39esimo Oriente Occidente, il festival Trio in Uno

della danza contemporanea più conosciuto. Il suo

sguardo verso Est parte dall’Occidente europeo e affronta tematiche attuali importanti della contemporaneità culturale, politica e sociale, ma non solo, all’insegna di un confronto globale pluralistico. Le visioni poetiche, estetiche ed etiche del Festival, dal nodo dei cambiamenti climatici si estenderanno alla gestione dei flussi migratori e affronteranno le gabbie psico-sociali del mondo moderno.

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Cultura LE PIETRE RACCONTANO Trento. Ore 18. Cimirlo, forte Roncogno. Percorso sensoriale in cuffia wireless. Info e prenotazioni CNGEI sezione di Trento 335/7859468. Danza TRENTINO DANZA ESTATE Tesero. Un paese, fra le Dolomiti del Trentino, si trasforma in un palcoscenico per 400 ballerini di danza classica, moderna, contemporanea, acrobatica, raggae dancehall animal, musical e zumba. Informazioni e programma dettagliato: www.visitfiemme.it www.trentinodanzaestate.it. Danza MARTIN TALAGA: SOMA Rovereto. Ore 19. Mart, Corso Bettini. Informazioni e dettagli: www.orienteoccidente.it. Danza LONG TIME NO SEE! Rovereto. Ore 22. Teatro alla CartieraJENNA JALONEN / BEATRIX SIMKÓ - FINLANDIA / UNGHERIA. PRIMA NAZIONALE. Informazioni e dettagli: www.orienteoccidente.it. Danza BIRDIE Rovereto. Ore 20.30. Auditorium Melotti, Corso Bettini. COMPAGNIE PÁL FRENÁK - UNGHERIA. PRIMA NAZIONALE. Informazioni e dettagli: www.orienteoccidente.it. Enogastronomia FESTIVAL DEL MAIS E DEI CEREALI Levico Terme. Levico Terme, vie del centro storico. Per maggiori informazioni: APT Valsugana | 0461 727700 | info@visitvalsugana.it. Enogastronomia A TUTTO TEROLDEGO Strada del vino. Eventi ed iniziative dedicate al vino Teroldego. In attesa di Settembre Rotaliano, eventi e iniziative dedicate al Teroldego Rotaliano, il Principe dei vini trentini, vi attendono lungo la Strada del Vino e dei Sapori del Trentino. Informazioni: Strada del Vino e dei Sapori del Trentino, 0461 921863, www.tastetrentino.it. Enogastronomia SETTEMBRE ROTALIANO Mezzocorona. Tre giorni dedicati al Principe dei Vini trentini. Una mostra dedicata ed un percorso del gusto, per conoscere il vino più rappresentativo del Trentino, il Teroldego rotaliano. Per programma dettagliato consultate il sito: www. settembrerotaliano.it. Enogastronomia LA MAGNALONGA DELL’ALTA VALLAGARINA Vallagarina. Alla scoperta di borghi e vigneti dell’Alta Vallagarina.

Informazioni: Apt Rovereto e Vallagarina tel. 0464430363. Famiglia NOTTE DI FIABA Riva del Garda. Centro storico. Viaggi nella fiaba, musica, spettacoli e racconti, laboratori e giochi, mercatini. Alle ore 22.00 le acque del lago di Garda saranno illuminate da spettacolari fuochi d’artificio. Informazioni: www. gardatrentino.it. Famiglia FESTA DELLO SPORT Trento. Festa alla quale partecipano più di cinquanta associazioni sportive con stand dislocati in tutto il centro storico e la possibilità per il pubblico di cimentarsi in un enorme numero di discipline. Informazioni ufficio sport e turismo: 0464583529. Musica L’ALBA DELLE DOLOMITI Madonna di Campiglio. ore 06.30. Pra Castron di Flavona (Tn). Ciclo “Campiglio Special Week”. Con: Mario Brunello, Dimos Goudaroulis, Naomi Berrill, Walter Vestidello, Toninho Ferragutti. Informazioni / Come arrivare: www. isuonidelledolomiti.it. Musica MONTE BONDONE GREEN FESTIVAL Viote Monte Bondone. Natura, musica e arte alle Viote sul Monte Bondone. Due giornate sul Monte Bondone fra visite al Giardino Botanico, laboratori per bambini, mostre e osservazioni astronomiche. Concerto di ALESSANDRO QUARTA con il Coro Voci del Bondone (1 settembre, Terrazza delle Stelle, ore 17). Informazioni e programma completo: www.promoevent. it, www.discovertrento.it. Musica CORO VALFASSA Campitello di Fassa. Ore 21. Centro sportivo Ischia. Concerto di canti tradizionali di montagna. Ingresso libero. Informazioni: www.fassa.com. Musica L’ARCO E IL SOFFIO Vignola Falesina. ore 20.30. Chiesa di Sant’Antonio. Concerto del Duo Alambic: Margherita Berlanda alla fisarmonica e Nicolò Negrelli al violoncello Musiche di Bach, Scarlatti, Bartok, Ratusinska, Moscheles, Block, Bruck. Info: Comune di Vignola Falesina comune@comune.vignolafalesina.tn.it.

2 LUNEDÌ Danza NORTH COREA DANCE Rovereto. Ore 20.30. Teatro Zandonai, Corso Bettini.EUN-ME AHN COMPANY - COREA DEL SUD. PRIMA NAZIONALE. Informazioni e dettagli: www.orienteoccidente.it.


trentinoappuntamenti Musica GABRIELE MIRABASSI, CRISTINA RENZETTI E ROBERTO TAUFIC Madonna di Campiglio. Ore 21. Salone Hofer (Tn). Ciclo “Campiglio Special Week”. Informazioni/ come arrivare: www.isuonidelledolomiti.it. Per i più piccoli UN BOSCO DI EMOZIONI Val di Fassa. ore 09.45. Cabinovia Buffaure. Conosciamo il bosco e i suoi abitanti, scoprendone abitudini e segreti. Escursione guidata lungo il percorso tematico “Un bosco di emozioni”,che inizia nelle vicinanze del Rifugio Buffaure. Attività per famiglie con bambini, a partire da 5 anni. Difficoltà facile, sì passeggino. Escursione gratuita. Biglietto di risalita ed eventuale pranzo in rifugio a carico dei partecipanti. www.fassa.com.

3 MARTEDÌ Cabaret L’AVIS BIDON - FACE A Rovereto. Ore 18. Piazzale dei Caduti sul Lavoro. CIRQUE LA COMPAGNIE - FRANCIA. Informazioni e dettagli: www.orienteoccidente.it. Cultura E-VENTO, STORIE DI ALBERI Pergine. Ore 20.45. Castel Pergine. Tavola rotonda con Matteo Melchiorre, Giuliano Orsingher e Andrea Nicolussi Golo. www.fondazionecastelpergine.eu. Cultura SERATA CON GLI ASTROFILI Soraga. ore 21.15. La Gran Ciasa. Serata dedicata all’osservazione delle stelle a cura del Gruppo Astrofili di Fiemme. Informazioni: APT Val di Fassa - Ufficio di Soraga 0462609750. Danza #FRONTIERA Rovereto. Ore 20.30. Auditorium Melotti, Corso Bettini. AS PALAVRAS - BELGIO. PRIMA ASSOLUTA. COPRODUZIONE ORIENTE OCCIDENTE. Informazioni e dettagli: www.orienteoccidente.it. Musica MUSICABANDA LevicoTerme. Ore 21. Piazza della chiesa. La banda cittadina di Levico Terme organizza la rassegna: Musicabanda, un concerto di una banda trentina o da altre regioni d’Italia. Informazioni: http://www. visitvalsugana.it. Musica TANGO... PIÙ PIANO Roncegno. Ore 21. Sala del Caminetto, Casa Raphael / Palace Hotel, P.zza de Giovanni 4. Concerto Concertango Live Ensemble. Tanghi originali inediti di Giuseppe Pantano. In collaborazione con Casa Raphael. Informazioni: www.arsmodi.it/piu-piano-2019.

Musica MARIO BRUNELLO, DIMOS GOUDAROULIS, NAOMI BERRILL ... Val Rendena. Ore 12. Camp Centener (Tn). Ciclo “Campiglio Special Week”. Concerto con: Mario Brunello, Dimos Goudaroulis, Naomi Berrill, Walter Vestidello, Toninho Ferragutti, Jaques Morelenbaum, Lula Galvao, Rafael Barata. Informazioni/come arrivare: www.isuonidelledolomiti.it. Per i più piccoli IL SENTIERO DIMENTICATO Val di Fassa. ore 09.45. Cabinovia Buffaure. Passeggiata per famiglie con bambini (a partire da 6 anni) lungo un semplice percorso in quota. Il sentiero ci riporterà attraverso i secoli, dagli antichi vulcani al giardino alpino per conoscere minerali, fossili, fiori e piante che ricoprono i crinali del Buffaure, oltre agli animali che vivono in questi boschi. A cura di “Sentieri in Compagnia”. www.fassa.com.

4 MERCOLEDÌ Cabaret L’AVIS BIDON - FACE A Rovereto. Ore 18. Piazzale dei Caduti sul Lavoro. CIRQUE LA COMPAGNIE - FRANCIA. Informazioni e dettagli: www.orienteoccidente.it. Cabaret AURÉLIEN PROST: ... SODADE... Rovereto. Ore 20.30. Progetto Manifattura. CIRQUE ROUAGES - FRANCIA. CREAZIONE SITE SPECIFIC. Informazioni e dettagli: www.orienteoccidente.it. Cultura DRINK ‘N’ THINK. L’APERITIVO CHE ISPIRA Trento. Ore 18. MUSE, Corso del lavoro e della scienza. Un frizzante aperitivo nel giardino del MUSE con proiezione di video che aprono la mente, tra scienza e musica. www.muse.it. Cultura LA SITUAZIONE IN AFGHANISTAN E L’ATTIVITÀ SANITARIA DI EMERGENCY Moena. Ore 21. Aula Magna Polo Scolastico. L’attività di Emergency in Afghanistan raccontata da Riccardo Defrancesco, infermiere di Moena che per oltre due anni ha operato negli ospedali dell’associazione umanitaria italiana di Gino Strada, a Kabul e in altre zone di conflitto. Informazioni: Comune di Moena 0462573141. Musica STEFANO BOLLANI Val Rendena. Ore 12. Malga Brenta Bassa (Tn). Concerto. Ciclo “Campiglio Special Week”. Informazioni / Come arrivare: www.isuonidelledolomiti.it.

5 GIOVEDÌ Cultura STORIE DI TERRE E D’ACQUA: ADIGE ETSCH Pergine Valsugana. ore 19.30. Teatro comunale. CONFERENZA SUL TEMA DELL’ACQUA COME BENE COMUNE E FILM. Maggiori informazioni e prenotazioni: info@teatrodipergine.it; Tel. 0461 534321. Danza LUCY BENNETT: FROCK + FRIPPERY Rovereto. Ore 18.30. Piazza Urban City. STOPGAP DANCE COMPANY - REGNO UNITO. Informazioni e dettagli: www.orienteoccidente.it. Danza MICHELA LUCENTI: MADRE Rovereto. Ore 20.30. Auditorium Melotti, Corso Bettini. BALLETTO CIVILE - ITALIA. PRIMA ASSOLUTA. Informazioni e dettagli: www. orienteoccidente.it. Musica SONATA ISLANDS KOMMANDOH Rovereto. Ore 21.30. Circolo Paganini, Via S. Giovanni Bosco 5. Concerto con: DJ Fana / Emilio Galante, flauto / Giovanni Venosta, tastiera / Alberto Turra, chitarra / Stefano Grasso, batteria. Informazioni: www.trentinojazz.com. Musica TRIO IN UNO Val di Fassa. Ore 12. Gruppo Costabella - Cima Uomo / Rifugio Bergvagabunden Hütte (Tn). Ciclo “Campiglio Special Week”. Finezza sonora, colori e ricchezza per un nuovo capitolo della musica brasiliana. Informazioni/come arrivare: www.isuonidelledolomiti.it. Musica TONINHO FERRAGUTTI “SOLO”. MONICA SALMASO, TECO CARDOSO E NELSON AYRES Madonna di Campiglio. Ore 21. PalaCampiglio (Tn). Ciclo “Cam-

piglio Special Week”. Alma Lirica Brasileira. Informazioni / Come arrivare: www.isuonidelledolomiti.it.

6 VENERDÌ Cultura LA SOLITUDINE QUELLA COLPEVOLE E QUELLA INNOCENTE Nomi. Ore 20.30. Granaio di Nomi. Conferenza. Marcello Mattè, cappellano del carcere circondariale di Bologna. Cultura RESISTENZE: FRANCESCO MOSER Telve. ore 19.30. Ecomuseo del Lagorai. FRANCESCO MOSER. Fatiche e successi di un ciclista “di montagna”. Modera l’incontro Lucio Gerlin. Tel. 349 4195678, info@ecomuseolagorai.eu, www. ecomuseolagorai.eu. Cultura INCONTRI CON I LIBRI E GLI AUTORI Canazei. Ore 21. Biblioteca Canazei. Lo scrittore Riccardo Bertoldi presenta il suo libro “Resti?”. Informazioni: APT Val di Fassa - Ufficio turistico Canazei 0462609600. Cultura RICORDANDO LA TEMPESTA VAIA Moena. Ore 17. Performance di Egidio Petri, Carlo Rizzari e Fabio Vettori. Momento musicale con il maestro Carlo Rizzari dell’Accademia Santa Cecilia e “Resonance” (il nuovo pianoforte senza corde) e Fabio Vettori disegnerà le sue formiche su tavole di legno di risonanza con lo scopo di raccogliere fondi per il Progetto: “Salviamo il legno di Stradivari” in collaborazione con Ciresa. Le formiche di Fabio Vettori 0462.573327. Cultura L’ULTIMA CHANCE PER CHICO FORTI Trento. Ore 20.30. Sala Rosa del Palazzo della Regione Trentino Alto-Adige, Piazza Dante a Trento.

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trentinoappuntamenti Proiezione su grande schermo del filmato della televisione americana CBS nel servizio “48 HOURS”, con i sottotitoli in italiano. Il servizio evidenzia nuove prove a discolpa di Enrico Forti. Seguirà un dibattito con personalità politiche e della stampa.. Danza MICHELA LUCENTI: CONCERTO FISICO Rovereto. Ore 17 e ore 20. Mart, Corso Bettini.BALLETTO CIVILE - ITALIA. PRIMA ASSOLUTA. CREAZIONE SITE SPECIFIC. Informazioni e dettagli: www.orienteoccidente.it. Danza DREAMERS Rovereto. Ore 20.30. Teatro Zandonai, Corso Bettini. FONDAZIONE NAZIONALE DELLA DANZA / ATERBALLETTO - ITALIA. PRIMA ASSOLUTA. COPRODUZIONE ORIENTE OCCIDENTE, LES HALLES DE SCHAERBEEK, MALRAUX SCÈNE NATIONALE CHAMBÉRY SAVOIE. Informazioni e dettagli: www.orienteoccidente.it. Danza LUCY BENNETT: FROCK Rovereto. Ore 16 e ore 18. Piazza Malfatti. STOPGAP DANCE COMPANY - REGNO UNITO. Informazioni e dettagli: www.orienteoccidente.it. Enogastronomia FESTIVAL DELL’UVA LevicoTerme. Centro storico. Cantine in piazza a Levico Terme per un viaggio nel cuore dei vini trentini. Per maggiori informazioni: APT Valsugana Ufficio di Levico Terme | Tel. 0461 727700 | . Enogastronomia UVA E DINTORNI, TRA STORIA ED ENOGASTRONOMIA Sabbionara d’Avio. Centro paese. 19° edizione della kermesse che propone un fine settimana tutto da vivere, tra rievocazioni storiche, corti gastronomiche ed eventi alla scoperta del mondo del vino. Informazioni e programma dettagliato su: www.uvaedintorni.com. Musica FOTOGRAFIA... PIÙ PIANO Trento. Ore 21. Sala Sosat, Via Malpaga 17. Fotografia, Anna Bruni / Pianoforte, Denis Lombardi. Informazioni: www.arsmodi.it/piupiano-2019. Musica COMUNICATO SAMBA Madonna di Campiglio. Ore 17.30. Centro paese (Tn). Ciclo “Campiglio Special Week”. Direzione artistica di Gilson Silveira. Informazioni/come arrivare: www.isuonidelledolomiti.it.

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Musica CORO MONTE ZUGNA NELE CORT Rovereto. Ore 21. Ne le Cort, Lizzana. È ormai diventata una tradizione per il Coro Monte Zugna quella di trovarsi fine estate a cantare nelle varie “cort” di Lizzana. Informazioni: www.comune. rovereto.tn.it.

7 SABATO Cultura IL TAIJIQUAN: PRATICA PER LA BUONA SALUTE” Nomi. Granaio di Nomi. Pomeriggio a lezione con Mariano Benvenuti. Cultura SENTINELLE DI PIETRA Civezzano. ore 10.30. Tagliata stradale superiore Obere Strassensperre Civezzano. Spettacolo teatrale a cura de “I Teatri Soffiati”. Al termine dello spettacolo, per chi lo vorrà, pranzo al sacco (a carico del partecipante). A seguire possibilità di visita guidata gratuita al forte. www.cultura.trentino.it. Cultura ITALÒS. PERCHÈ SIAMO ARRIVATI A TANTO? Pergine Valsugana. ore 17. Foyer del Teatro di Pergine si terrà la presentazione del libro di Marco Ascione, breve trattazione sull’origine delle divisioni, delle unificazioni e delle attuali condizioni degli abitanti dello Stivale? Interverrà il sostituto procuratore della Repubblica dottor Pasquale Profiti. www.visitvalsugana.it. Danza INA CHRISTEL JOHANNESSEN: FROZEN SONGS Rovereto. Ore 16 e ore 18. Piazza Malfatti. STOPGAP DANCE COMPANY - REGNO UNITO. Informazioni e dettagli: www.orienteoccidente.it. Danza INA CHRISTEL JOHANNESSEN: FROZEN SONGS Rovereto. Ore 20.30. Auditorium Melotti, Corso Bettini. ZERO VISIBILITY CORP - NORVEGIA. Informazioni e dettagli: www.orienteoccidente.it. Danza FABRICE GUILLOT: LES ONDES GRAVITATIONNELLES Rovereto. ore 22.30. Progetto Manifattura. COMPAGNIE RETOURAMONT - FRANCIA. CREAZIONE SITE SPECIFIC. www.orienteoccidente.it. Enogastronomia ANTEPRIMA FESTIVAL D’AUTUNNO Trento. Rione San Martino. La gastronomia trentina scende in piaz-

za. Informazioni: Consorzio Trento Iniziative 0461 233909 . Enogastronomia FESTIVAL DELL’UVA LevicoTerme. Centro storico. Cantine in piazza a Levico Terme per un viaggio nel cuore dei vini trentini. Per maggiori informazioni: APT Valsugana Ufficio di Levico Terme | Tel. 0461 727700 | . Enogastronomia UVA E DINTORNI, TRA STORIA ED ENOGASTRONOMIA Sabbionara d’Avio. Centro paese. 19° edizione della kermesse che propone un fine settimana tutto da vivere, tra rievocazioni storiche, corti gastronomiche ed eventi alla scoperta del mondo del vino. Informazioni e programma dettagliato su: www.uvaedintorni.com. Famiglia VISITA GUIDATA ALLA GROTTA DEL CALGERON Grigno Valsugana. Ritrovo presso la stazione Fs di Grigno alle ore 08:45 di ogni sabato. Si percorre un sentiero nel bosco con un dislivello di circa 200 metri e dopo 30 minuti si raggiunge l’ingresso. Dopo pochi metri a bordo di un canotto si supera un laghetto e si prosegue a piedi per circa 400 m. Durata della visita: circa 3 ore complessive. Costo 15,00€ a persona. Per visite fino a sei persone € 90,00. Il materiale tecnico (canotto e casco) viene fornito dall’organizzazione. Per informazioni e prenotazioni telefonare a Mirco 327.9184910. Folklore ARCO COM’ERA Arco. Centro paese. Rievocazione di antiche arti e mestieri nel centro della città. Comitato Tradizioni Usi e Costumi Arcensi 3206480085. Musica VOCE RECITANTE... PIÙ PIANO: MI CHIAMO ERIK SATIE COME CHIUNQUE Villa Lagarina. Ore 21. Palazzo Libera. Con Carla Manzon, voce recitante / Barbara Rizzi, pianoforte. Testi e Musiche di Erik Satie. In collaborazione con il Comune di Villa Lagarina. Informazioni: www. arsmodi.it/piu-piano-2019. Musica YAMANDU COSTA Madonna di Campiglio. Ore 12. Gruppo di Brenta/Malga Vagliana (Tn). Concerto. Ciclo “Campiglio Special Week”. Informazioni / Come arrivare: www.isuonidelledolomiti.it.

8 DOMENICA Cultura UNO SCRITTORE AL MASETTO Terragnolo. Ore 17. IL MASETTO, Località Maso San Giuseppe, Frazione Geroli 33. L’ora del mondo di

Matteo Meschiari L’autore dialoga con la scrittrice Sara Gamberini e Francesca Arduini di Circolo dei Lettori di Verona in collaborazione con Hacca Edizioni e Libreria Arcadia. Informazioni: www.ilmasetto.com, scrivi@ilmasetto.com. Danza FABRICE GUILLOT: LES ONDES GRAVITATIONNELLES Rovereto. Ore 21. Progetto Manifattura. COMPAGNIE RETOURAMONT - FRANCIA. CREAZIONE SITE SPECIFIC. www.orienteoccidente.it. Danza SIDI LARBI CHERKAOUI: SUTRA Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale, Via Oss Mazzurana. SIDI LARBI CHERKAOUI CON I MONACI DEL TEMPIO DI SHAOLIN. Regia e coreografia Sidi Larbi Cherkaoui / Creazione plastica e design Antony Gormley. www.orienteoccidente.it. Enogastronomia FESTIVAL DELL’UVA LevicoTerme. Centro storico. Cantine in piazza a Levico Terme per un viaggio nel cuore dei vini trentini. Per maggiori informazioni: APT Valsugana Ufficio di Levico Terme | Tel. 0461 727700 | . Enogastronomia UVA E DINTORNI, TRA STORIA ED ENOGASTRONOMIA Sabbionara d’Avio. Centro paese. 19° edizione della kermesse che propone un fine settimana tutto da vivere, tra rievocazioni storiche, corti gastronomiche ed eventi alla scoperta del mondo del vino. Informazioni e programma dettagliato su: www.uvaedintorni.com. Famiglia FESTA DELLE FAMIGLIE Arco. Un pomeriggio di animazioni e attività nel centro di Arco, con laboratori creativi, spettacoli di magia, arti circensi, baby dance, truccabimbi e un grande show di Dog Dance e Disc Dog! Distretto Famiglia Alto Garda e Comune di Arco e Family Time 0464583607. Musica RUSSIAN RENAISSANCE Altopiano della Paganella. Ore 12. Rifugio La Montanara (Tn). Dalla classica al jazz con gli strumenti della tradizione russa. Informazioni / Come arrivare: www.isuonidelledolomiti.it. Musica CHIUSURA IN MUSICA Nomi. Granaio di Nomi. Concerto di chiusura.


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trentinoappuntamenti 10 MARTEDÌ Musica FAGOTTO E FLAUTO... PIÙ PIANO Roncegno. Ore 21. Salone delle Feste, Casa Raphael / Palace Hotel, P.zza de Giovanni 4. Concerto: Biedermeier Trio. Emilio Galante, flauto - Duccio Fontolan, fagotto Elisabetta Vegetti, pianoforte. Info: www.arsmodi.it/piu-piano-2019.

11 MERCOLEDÌ Cultura DRINK ‘N’ THINK. L’APERITIVO CHE ISPIRA Trento. Ore 18. MUSE, Corso del lavoro e della scienza. Un frizzante aperitivo nel giardino del MUSE con proiezione di video che aprono la mente, tra scienza e musica. www.muse.it. Musica CHESABA: ABEL SELAOCOE, SIDIKI DEMBELE, ALI MCMATH Passo di Lavazè. Ore 12. Concerto, lungo le rotte dei nuovi suoni africani. Informazioni / Come arrivare: www.isuonidelledolomiti.it.

12 GIOVEDÌ Cultura INTERMITTENZE Riva del Garda. ore 10-22.00. Centro storico. Una kermesse che animerà le vie, le piazze e le spiagge. TUTTI GLI INCONTRI SONO A INGRESSO GRATUITO FINO A ESAURIMENTO POSTI. Informazioni e programma dettagliato: Biblioteca Civica 0464573806. Musica ALESSANDRO CADARIO Trento. Ore 20.30. Teatro Sociale. Alessandro Cadario, direttore d’orchestra. Concerto orchestra Haydn di Bolzano e Trento. www.haydn.it. Musica RAFFA&THEBLUEBIRDS LAB Rovereto. Ore 21.30. Circolo Paganini, Via S. Giovanni Bosco 5. Concerto con: Stefano Raffaelli, piano/livelectronics / Nana Kofi, freestyle / Sehrat Akbal, voice-baglama / Bbeta, livelectronics. Info: www.trentinojazz.com. Musica MANIFLÙ - MOON WALK Arco. ore 21.00. Passeggiata musicale al chiaro di luna nel bosco Caproni. Partecipazione gratuita, fino a esaurimento posti (20 persone). Info e iscrizioni: esperienze@ambientetrentino.it - Cell. 329/0241419.

13 VENERDÌ Cultura RIFLESSI SUL LAGO Riva del Garda. Giunto alla sua terza edizione, il concorso può vantare ospiti di rilievo nazionale e una più che soddisfacente

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adesione da tutta Italia, sempre con uno sguardo rivolto al mondo giovanile e al suo bisogno di espressione. Informazioni: www. gardatrentino.it. Cultura INTERMITTENZE Riva del Garda. ore 10-22.00. Centro storico. Una kermesse che animerà le vie, le piazze e le spiagge. TUTTI GLI INCONTRI SONO A INGRESSO GRATUITO FINO A ESAURIMENTO POSTI. Informazioni e programma dettagliato: Biblioteca Civica 0464573806. Enogastronomia PIATTI DELLA TRADIZIONE Trento. Piazza Battisti. 1° festival d’Autunno 2019. La gastronomia trentina scende in piazza. Informazioni: Consorzio Trento Iniziative 0461 233909 . Enogastronomia FESTIVAL DELLA ZUCCA LevicoTerme. Le vie del centro di Levico Terme si tingono di arancio per dare il benvenuto all’autunno! Per maggiori informazioni: APT Valsugana Ufficio di Levico Terme | Tel. 0461 727700 | . Musica PINK FLOYD NIGHTS Besenello. Ore 21.30. Fly Music, Località Acquaviva 4. Lezioni di rock - Pink Floyd in quadrofonia (conferenza spettacolo). Prevendita biglietti disponibile presso: Tutte le filiali di Cassa Centrale Banca del Trentito; www.primiallaprima.it . Musica TRIO CHAMINADE Trento. Ore 20.45. Sala Fondazione Caritro, Via Calepina. Tre musicisti di nazionalità diversa uniscono la loro esperienza per rendere omaggio all’opera compositiva di Clara Wieck. Il violinista tedesco Michael Stüve e il violoncellista americano Roger Low, archi provenienti dalle file del Maggio Musicale Fiorentino. Informazioni: www.chaminade.it. Musica HABEMUS METALLUM Nomi. Piazza. Kermesse musicale in cui si alterneranno una decina di band. . Musica LIKE THE WALL Lavis. Ore 20.30. Ciucioi Giardino Bortolotti. Concerto Tributo ai Pink Floyd. Informazioni: www. comune.lavis.tn.it.

14 SABATO Cultura CONFERENZA SU CLARA WIECK SCHUMANN Trento. ore 10.30. Sala Fondazione Caritro, Via Calepina. Relatore: prof.ssa Monique Cìola. Informazioni: www.chaminade.it.

Cultura FESTIVOLARE TRENTINO FLY ZONE Trento. Museo Aeronautica Gianni Caproni, Via Lidorno 3. Quest’anno Festivolare si svolgerà in connubio con l’evento Euregio Expo Mobility. Informazioni e programma dettagliato su: www.festivolare.it. Cultura IL SOGNO DI CARZANO Carzano. ore 14.00. Carzano ricorda i Caduti della tragica operazione del 18 settembre 1917 ormai conosciuta come “Sogno di Carzano”, che vide il sacrificio dei Bersaglieri del 72° Battaglione e di altri soldati italiani e austro-ungarici. Apt Valsugana 0461727700. Cultura RIFLESSI SUL LAGO Riva del Garda. Giunto alla sua terza edizione, il concorso può vantare ospiti di rilievo nazionale e una più che soddisfacente adesione da tutta Italia, sempre con uno sguardo rivolto al mondo giovanile e al suo bisogno di espressione. Informazioni: www. gardatrentino.it. Cultura INTERMITTENZE Riva del Garda. ore 10-22.00. Centro storico. Una kermesse che animerà le vie, le piazze e le spiagge. TUTTI GLI INCONTRI SONO A INGRESSO GRATUITO FINO A ESAURIMENTO POSTI. Informazioni e programma dettagliato: Biblioteca Civica 0464573806. Enogastronomia PIATTI DELLA TRADIZIONE Trento. Piazza Battisti. 1° festival d’Autunno 2019. La gastronomia trentina scende in piazza. Informazioni: Consorzio Trento Iniziative 0461 233909 . Enogastronomia FESTIVAL DELLA ZUCCA LevicoTerme. Le vie del centro di Levico Terme si tingono di arancio per dare il benvenuto all’autunno! Per maggiori informazioni: APT Valsugana Ufficio di Levico Terme | Tel. 0461 727700 | . Famiglia VISITA GUIDATA ALLA GROTTA DEL CALGERON Grigno Valsugana. Ritrovo presso la stazione Fs di Grigno alle ore 08:45 di ogni sabato. Si percorre un sentiero nel bosco con un dislivello di circa 200 metri e dopo 30 minuti si raggiunge l’ingresso. Dopo pochi metri a bordo di un canotto si supera un laghetto e si prosegue a piedi per circa 400 m. Durata della visita: circa 3 ore complessive. Costo 15,00€ a persona. Per visite fino a sei persone € 90,00. Il materiale tecnico (canotto e casco) viene fornito dall’organizzazione. Per informazioni e prenotazioni telefonare a Mirco 327.9184910.

Folklore DAL LAGORAI AL MARE: FESTA DELLA TRANSUMANZA Pieve Tesino. Centro Sportivo. Una grande festa in occasione dell’arrivo in Tesino delle pecore dopo l’alpeggio estivo tra i ricchi pascoli sulle montagne del Lagorai, che scendono per poi spostarsi verso il mare. Apt Valsugana 0461727700. Musica PENGUIN CAFÈ Val di Fassa. Ore 12. Gruppo della Marmolada / Ciampac (Tn). Musica per esploratori di spazi senza confini. Informazioni / Come arrivare: www.isuonidelledolomiti.it. Musica ALESSANDRO CADARIO Rovereto. Ore 20.45. Teatro Zandonai. Alessandro Cadario, direttore. Anna Kravtchenko, pianoforte. Concerto orchestra Haydn di Bolzano e Trento. www.haydn.it. Musica LE DIMORE DEL QUARTETTO - QUARTETTO NOÛS Val di Sella. ore 15 e ore 18. Malga Costa. Concerto. Prenotazione obbligatoria chiamando il numero 0461.751251 dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 12 ed il giorno dell’evento. Ingresso € 15,00. www. artesella.it. Musica PINK FLOYD NIGHTS Besenello. Ore 21.30. Fly Music, Località Acquaviva 4. Sound Project - Pink Floyd Tribute. Prevendita biglietti disponibile presso: Tutte le filiali di Cassa Centrale Banca del Trentito; www.primiallaprima.it . Musica ORCHESTRA HAYDN Rovereto. Ore 20.45. Teatro Zandonai - Orchestra Haydn con il Direttore Alessandro Cadario e la pianista Anna Kravtchenko. Concerto all’interno del festival “Settimana mozartiana”. Informazioni: www. visitrovereto.it. Musica I CLARINETTI E SAX DELLA SCUOLA DI MUSICA Calceranica al Lago. Ore 17.30. Malga Zochi. Nella scuola di musica di Borgo, Levico e Caldonazzo sono attivi i laboratori di musica d’insieme delle varie classi di strumento. I clarinetti e i sax nelle formazioni del trio, quartetto e duo con pianoforte propongono un repertorio piuttosto eterogeneo e stimolante di composizioni originali nonchè trascrizioni di autori classici e contemporanei. Info: 342/1286471. Musica APERITIVO IN MUSICA Telve. Ore 18. Ecomuseo del Lagorai. Concerto del gruppo Abeis Alba. Info e iscrizione: Tel.


trentinoappuntamenti 3403950039 | info@ecomuseolagorai.eu. . Musica HABEMUS METALLUM Nomi. Piazza. Kermesse musicale in cui si alterneranno una decina di band. . Musica CORO DELLA SAT DI TRENTO Canazei. Ore 21. Cinema Marmolada. Concerto di canti tradizionali di montagna. Ingresso libero. Informazioni: www.fassa.com. Musica MEZZANO ROMANTICA: GABRIELE IORIO Primiero. Ore 21. Mezzano, Centro Civico. Concerto del giovane Gabriele Iorio che si è già distinto in numerosi concorsi nazionali e ha iniziato una brillante carriera da solista. Proporrà un programma di grande impegno tecnico e interpretativo. ApT San Martino di Castrozza, Passo Rolle, Primiero e Vanoi 0439 62 407. Musica ANGELO BRANDUARDI Fai della Paganella. Ore 21. Paganella Fun Park. Concerto in occasione di ORME - Festival dei Sentieri. EVENTO GRATUITO. Informazioni: www.visitdolomitipaganella.it. Teatro MADAMA BUTTERFLY Lavis. Ore 20.30. Ciucioi Giardino Bortolotti. Spettacolo presentato dall’Associazione Aurona. Informazioni: www.comune.lavis.tn.it.

15 DOMENICA Cultura SENTINELLE DI PIETRA Levico Terme. ore 10.30. Werk Colle delle Benne Forte San Biagio. Spettacolo teatrale a cura de “I Teatri Soffiati”. Al termine dello spettacolo, per chi lo vorrà, pranzo al sacco (a carico del partecipante). A seguire possibilità di visita guidata a pagamento al forte. www. cultura.trentino.it. Cultura FESTIVOLARE TRENTINO FLY ZONE Trento. Museo Aeronautica Gianni Caproni, Via Lidorno 3. Quest’anno Festivolare si svolgerà in connubio con l’evento Euregio Expo Mobility. Informazioni e programma dettagliato su: www.festivolare.it. Cultura EDOARDO TRESOLDI Val di Sella. ore 11.00. Malga Costa. Per Arte Sella, Edoardo Tresoldi realizzerà nel corso dell’estate una nuova installazione, la cui presentazione al pubblico avverrà il 15 settembre 2019 alla presenza dell’artista. INAUGURAZIONE DELL’OPERA E INCONTRO CON L’ARTISTA. Info: Arte Sella tel. 0461 751251 - artesella@yahoo.it.

Cultura IL SOGNO DI CARZANO Carzano. ore 14.00. Carzano ricorda i Caduti della tragica operazione del 18 settembre 1917 ormai conosciuta come “Sogno di Carzano”, che vide il sacrificio dei Bersaglieri del 72° Battaglione e di altri soldati italiani e austro-ungarici. Apt Valsugana 0461727700.

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trentinoappuntamenti Il programma completo si può trovare su: www.federcoritrentino.it. Musica MALIKA AYANE Primiero Pale di San Martino. Ore 12. Villa Welsperg (Tn). Note e poesia con la stella della musica italiana. Informazioni / Come arrivare: www.isuonidelledolomiti.it.

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Musica SONATA ISLANDS MEET CLASSIC Rovereto. Ore 18. Sala Filarmonica di Rovereto. Concerto all’interno del festival “Settimana mozartiana”. Informazioni: www.visitrovereto.it.

Cultura GIORNATA EUROPEA DEL PAESAGGIO Meano. Presso il Parco Villa Salvadori-Zanatta. In occasione della “Giornata Europea del Paesaggio”, l’Ecomuseo Argentario propone alla Comunità di Meano e Vigo Meano uno sfidante gioco mirato alla costruzione di paesaggi in cui vivere bene. Info: www.ecomusei.trentino.it, www.cultura. trentino.it.

Musica OMAGGIO A PAOLO PELOSO Rovereto. Ore 20.45. Teatro Zandonai. Concerto all’interno del festival “Settimana mozartiana”. Informazioni: www.visitrovereto.it.

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17 MARTEDÌ Musica SOLO... PIÙ PIANO Roncegno. Ore 21. Salone delle Feste, Casa Raphael / Palace Hotel, P.zza de Giovanni 4. Antonio di Cristofano, pianoforte. In collaborazione con Casa Raphael. Musiche di Schubert, Chopin, Brahms, Liszt. Ingresso gratuito con offerta libera. Informazioni: www.arsmodi.it/piu-piano-2019.

18 MERCOLEDÌ Cultura DRINK ‘N’ THINK. L’APERITIVO CHE ISPIRA Trento. Ore 18. MUSE, Corso del lavoro e della scienza. Un frizzante aperitivo nel giardino del MUSE con proiezione di video che aprono la mente, tra scienza e musica. www.muse.it.

19 GIOVEDÌ Cultura CICLISTA ILLUMINATO Trento. Ore 19. Piazza Dante, Palazzina Liberty. In occasione della Settimana Europe della Mobilità Sostenibile pedalata notturna per la sensibilizzazione del corretto utilizzo della bicicletta. Serata arricchita da cenni culturali e storiografici sulla città di Trento. Evento gratuito ma iscrizione obbligatoria: adesioni, fino al raggiungimento dei posti disponibili, da effet96

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Teatro IL SIGNORE DEL CASTELLO Lavis. Ore 17. Ciucioi Giardino Bortolotti. L’associazione culturale lavisana presenta “Il signore del Castello”, la storia fantastica dei Ciucioi raccontata con il ‘teatro di carta’ KAMISHIBAI. Informazioni: www.comune.lavis.tn.it.

20 VENERDÌ Cultura NOTTI SPAZIALI Lavis. Ore 21. Ciucioi Giardino Bortolotti. La Burrasca con il gruppo astronomico Monti Stellati propongono l’Osservazione delle stelle - Notti Spaziali - Una giostra d’amore. Informazioni: www.comune.lavis.tn.it. Enogastronomia GUSTO DELL’NNOVAZIONE Trento. Piazza Battisti. 1° festival d’Autunno 2019. La gastronomia trentina scende in piazza. Informazioni: Consorzio Trento Iniziative 0461 233909 . Musica 100 MOZARTKINDER E MOZART BOYS&GIRLS Nogaredo. ore 10.30. Palazzo Lodron. Concerto all’interno del festival “Settimana mozartiana”. Informazioni: www.visitrovereto.it. Musica MARIA GABRIELLA MARIANI Villa Lagarina. Ore 17.30. Palazzo Libera. Concerto per pianoforte all’interno del festival “Settimana mozartiana”. Informazioni: www. visitrovereto.it. Musica QUARTETTO DI VENEZIA Rovereto. Ore 20.45. Sala Filarmonica. Concerto per pianoforte all’interno del festival “Settimana mozartiana”. Informazioni: www. visitrovereto.it. Musica POPLAR FESTIVAL Trento. Parco delle Albere. Poplar Festival non è solo musica. Due giorni di workshop, dibattiti, conferenze e molte altre cose interessanti. Ce ne sarà per tutti i gusti: dalla scienza all’attualità, passando per arte e letteratura. Concer-

21 SABATO

Cultura GIORNATE EUROPEE DEL PATRIMONIO Trento. Presso il S.A.S.S. Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, Piazza C. Battisti, Trento | Orario: 09.30-13.00, 14.00-18.00. INGRESSO GRATUITO A TRIDENTUM SPAZIO ARCHEOLOGICO SOTTERRANEO DEL SAS. Provincia Autonoma di Trento - Soprintendenza per i beni culturali, 0461 230171. Cultura INCONTRI D’ALT(R)A QUOTA Primiero. Tonadico. 10 anni di Dolomiti Patrimonio Mondiale Camminata letterario-musicale con lo scrittore Matteo Melchiorre e il musicista Nelso Salton. Info: Tel. 0436-867395 | mail: info@dolomitiunesco.info . Enogastronomia GUSTO DELL’NNOVAZIONE Trento. Piazza Battisti. 1° festival d’Autunno 2019. La gastronomia trentina scende in piazza. Informazioni: Consorzio Trento Iniziative 0461 233909 . Famiglia VISITA GUIDATA ALLA GROTTA DEL CALGERON Grigno Valsugana. Ritrovo presso la stazione Fs di Grigno alle ore 08:45 di ogni sabato. Si percorre un sentiero nel bosco con un dislivello di circa 200 metri e dopo 30 minuti si raggiunge l’ingresso. Dopo pochi metri a bordo di un canotto si supera un laghetto e si prosegue a piedi per circa 400 m. Durata della visita: circa 3 ore complessive. Costo 15,00€ a persona. Per visite fino a sei persone € 90,00. Il materiale tecnico (canotto e casco) viene fornito dall’organizzazione. Per informazioni e prenotazioni telefonare a Mirco 327.9184910. Musica SETTIMANA MOZARTIANA Nogaredo. Ore 17. Palazzo Lodron. Concerto Manami Tsukishita soprano, Yasuhiro Tsukada baritono, Emika Ninomiya pianoforte, Tsuyoshi Ninomiya pianoforte. Informazioni: www.visitrovereto.it.

Musica TAFELMUSIK CON LIGNUM QUINTETT Rovereto. Ore 20.30. Ristorante Novecento. Concerto all’interno del festival “Settimana mozartiana”. Informazioni: www.visitrovereto.it. Musica ANDREA DE VITIS Trento. Ore 20.45. Sala della Filarmonica. L’associazione musicale Valle dei Laghi in collaborazione con la Società Filarmonica diTrento presentano la III TRENTO & VALLE DEI LAGHI INTERNATIONAL GUITAR & COMPETITION FESTIVAL. Ingresso libero. www.discovertrento.it. Musica POPLAR FESTIVAL Trento. Parco delle Albere. Poplar Festival non è solo musica. Due giorni di workshop, dibattiti, conferenze e molte altre cose interessanti. Ce ne sarà per tutti i gusti: dalla scienza all’attualità, passando per arte e letteratura. Informazioni: www.poplarfestival.it. Musica CORO DELLA SOSAT Lavis. Ore 20.30. Ciucioi Giardino Bortolotti. Concerto “Coro della Sosat” - omaggio ai concittadini Camillo Dorigatti, Camillo Moser, Italo Varner. Informazioni: www. comune.lavis.tn.it.

22 DOMENICA Cultura LE PIETRE RACCONTANO Riva del Garda. ore 15.00. Forte Garda, loc. Monte Brione. Percorso sensoriale in cuffia wireless. Al termine dello spettacolo possibilità di visita guidata al forte. Ore 17.00 concerto Coro Castel, sezione SAT Arco. Info e prenotazioni: MAG Museo Alto Garda 0464/573869. Cultura GIORNATE EUROPEE DEL PATRIMONIO Trento. Presso il S.A.S.S. Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, Piazza C. Battisti, Trento | Orario: 09.30-13.00, 14.00-18.00. INGRESSO GRATUITO A TRIDENTUM SPAZIO ARCHEOLOGICO SOTTERRANEO DEL SAS. Provincia Autonoma di Trento - Soprintendenza per i beni culturali, 0461 230171. Enogastronomia GUSTO DELL’NNOVAZIONE Trento. Piazza Battisti. 1° festival d’Autunno 2019. La gastronomia trentina scende in piazza. Informazioni: Consorzio Trento Iniziative 0461 233909 . Musica MARIO BRUNELLO E KRISTIAN BEZUIDENHOUT Rovereto. Ore 20.45. Teatro Zandonai. Concerto all’interno del fe-


trentinoappuntamenti stival “Settimana mozartiana”. Informazioni: www.visitrovereto.it. Musica SETTIMANA MOZARTIANA Ala. Ore 17. Palazzo Pizzini. Concerto Manami Tsukishita soprano, Yasuhiro Tsukada baritono, Emika Ninomiya pianoforte, Tsuyoshi Ninomiya pianoforte. Informazioni: www.visitrovereto.it. Musica CONCERTO INTERNAZIONALE DI CHITARRA CLASSICA Trento. Ore 20.45. Sala della Filarmonica. L’associazione musicale Valle dei Laghi in collaborazione con la Società Filarmonica diTrento presentano la III TRENTO & VALLE DEI LAGHI INTERNATIONAL GUITAR & COMPETITION FESTIVAL. Concerto finalisti. Ingresso libero. www.discovertrento.it. Musica GRUPPO STRUMENTALE GIOVANILE Lavis. Ore 18.30. Ciucioi Giardino Bortolotti. Concerto Gruppo strumentale giovanile di Lavis. Informazioni: www.comune.lavis.tn.it.

24 MARTEDÌ Cultura C’ERA UNA VOLTA IL MANICOMIO PergineValsugana. ILTEATRO AL CASTELLO DI PERGINE. C’ERA UNA VOLTA IL MANICOMIO.Tavola rotonda con: Maria Luisa Drigo, psichiatra; Felice Ficco, psichiatra; Rodolfo Taiani, storico. Ingresso libero. www.teatrodipergine.it. Musica FANTACONCERTO Roncegno. Ore 21. Salone delle Feste, Casa Raphael / Palace Hotel, P.zza de Giovanni 4. Walter Salin, chitarra, Chiara Salin, voce. Musiche di Blackmore e Branduardi. Ingresso gratuito con offerta libera. Informazioni: www.arsmodi. it/piu-piano-2019.

25 MERCOLEDÌ Cultura DRINK ‘N’ THINK. L’APERITIVO CHE ISPIRA Trento. Ore 18. MUSE, Corso del lavoro e della scienza. Un frizzante aperitivo nel giardino del MUSE con proiezione di video che aprono la mente, tra scienza e musica. www.muse.it.

26 GIOVEDÌ Cultura SRADICATI Telve. Ore 18. Inaugurazione mostra. Info e iscrizione: Tel. 3403950039 | info@ecomuseolagorai.eu.

Enogastronomia PROFUMO DI PANE TRENTINO Trento. Palazzo Roccabruna. 1° festival d’Autunno 2019. La gastronomia trentina scende in piazza. Informazioni: Consorzio Trento Iniziative 0461 233909 . Musica MACK Rovereto. Ore 21.30. Circolo Paganini, Via S. Giovanni Bosco 5. Concerto con: Federico Squassabia, tastiere / Marco Frattini, batteria / Mattia Matta Dallara, campioni, elettronica. MACK è un vortice di hip hop ed elettronica formato da tastiere galleggianti, bassi profondi, intense tessiture ritmiche e freestyle rap. Informazioni: www. trentinojazz.com. Teatro IL SIGNORE DEL CASTELLO Lavis. Ore 17. Ciucioi Giardino Bortolotti. L’associazione culturale lavisana presenta “Il signore del Castello”, la storia fantastica dei Ciucioi raccontata con il ‘teatro di carta’ KAMISHIBAI. Informazioni: www.comune.lavis.tn.it.

27 VENERDÌ Enogastronomia PROFUMO DI PANE TRENTINO Trento. Palazzo Roccabruna. 1° festival d’Autunno 2019. La gastronomia trentina scende in piazza. Informazioni: Consorzio Trento Iniziative 0461 233909 . Teatro DEI LIMITI DELLA CONOSCENZA E DEL GIARDINO ASCENDENTE BORTOLOTTI E I SUOI CIUCIOI Lavis. Ore 20. Ciucioi Giardino Bortolotti. Spettacolo de La compagnia teatrale La Burrasca. Informazioni: www.comune.lavis.tn.it.

28 SABATO Enogastronomia PROFUMO DI PANE TRENTINO Trento. Palazzo Roccabruna. 1° festival d’Autunno 2019. La gastronomia trentina scende in piazza. Informazioni: Consorzio Trento Iniziative 0461 233909 . Famiglia VISITA GUIDATA ALLA GROTTA DEL CALGERON Grigno Valsugana. Ritrovo presso la stazione Fs di Grigno alle ore 08:45 di ogni sabato. Si percorre un sentiero nel bosco con un dislivello di circa 200 metri e dopo 30 minuti si raggiunge l’ingresso. Dopo pochi metri a bordo di un canotto si supera un laghetto e si prosegue a piedi per circa 400 m. Durata della visita: circa 3 ore complessive. Costo 15,00€ a persona. Per visite fino a sei persone

€ 90,00. Il materiale tecnico (canotto e casco) viene fornito dall’organizzazione. Per informazioni e prenotazioni telefonare a Mirco 327.9184910. Famiglia UNA NOTTE AL PARCO Paneveggio. Parco, Centro visitatori. Esplorare, gustare, sperimentare... una notte, e due giorni, immersi nella magia del Parco Naturale di Paneveggio - Pale di San Martino alla scoperta della natura, degli animali che lo abitano, dei sapori della Strada dei formaggi delle Dolomiti e delle gustose mele trentine. Info: www. sanmartino.com. Musica P. VESSICCHIO E I SOLISTI DEL SESTO ARMONICO Trento. Ore 21. Teatro Auditorium. Concerto. www.centrosantachiara.it. Teatro LA CASA DOVE NESSUNO VIVE Lavis. Ore 20.30. Ciucioi Giardino Bortolotti. Spettacolo teatrale presentato dalla compagnia teatrale Donkey Flies. Informazioni: www.comune.lavis.tn.it.

29 DOMENICA Enogastronomia PROFUMO DI PANE TRENTINO Trento. Palazzo Roccabruna. 1° festival d’Autunno 2019. La gastronomia trentina scende in piazza. Informazioni: Consorzio Trento Iniziative 0461 233909 . Musica CORO SOCIALE PRESSANO Lavis. Ore 20. Ciucioi Giardino Bortolotti. Concerto. Informazioni: www.comune.lavis.tn.it. Teatro IL SIGNORE DEL CASTELLO Lavis. Ore 17. Ciucioi Giardino Bortolotti. L’associazione culturale lavisana presenta “Il signore del Castello”, la storia fantastica dei Ciucioi raccontata con il ‘teatro di carta’ KAMISHIBAI. Informazioni: www.comune.lavis.tn.it.

30 LUNEDÌ Enogastronomia CASTELLI DIVINI Avio. Aperitivi al tramonto nei castelli del Trentino. Dame e cavalieri per una sera grazie agli aperitivi di Castelli diVini, rassegna curata dalla Strada del Vino e dei Sapori del Trentino. Ad ogni appuntamento, all’imbrunire, si respirerà una romantica atmosfera di altri tempi, protetti da antiche mura custodi di secoli di storia. Per info: Strada del Vino e dei Sapori del Trentino, tel. 0461-921863, info@stradavinotrentino.com.

GLI APPUNTAMENTI DI SETTEMBRE 1 MARTEDÌ Musica SAM MORTELLARO TRIO Roncegno. Ore 21. Salone delle Feste, Casa Raphael / Palace Hotel, P.zza de Giovanni 4. Concerto con: Sam Mortellaro, pianoforte / Andrea Ruocco, contrabbasso / Alessandro Ruocco, batteria. Standard jazz e brani originali. Informazioni: www.arsmodi.it/casaraphael-2019.

4 VENERDÌ Musica FILIPPO GORINI Trento. ore 20.30. Società Filarmonica. Concerto per pianoforte. Informazioni: www.filarmonicatrento.it. Musica EARLY MUSIC WEEKS Riva del Garda - Torbole, Arco, Nago, Tenno, Lago di Tenno, Val di Ledro. Ore 20.45-22.30. Un festival unico. La musica antica, eseguita secondo criteri storicamente informati, incontra il grande pubblico in sette spendide locations offerte dal territorio dell’Alto Garda e Ledro. Ingresso gratuito. Informazioni: Ensemble Arco Antiqua, Tel 333 3020695 www.arcoantiqua.it/emw2018.

5 SABATO Musica EARLY MUSIC WEEKS Riva del Garda - Torbole, Arco, Nago, Tenno, Lago di Tenno, Val di Ledro. Ore 20.45-22.30. Un festival unico. La musica antica, eseguita secondo criteri storicamente informati, incontra il grande pubblico in sette spendide locations offerte dal territorio dell’Alto Garda e Ledro. Ingresso gratuito. Informazioni: Ensemble Arco Antiqua, Tel 333 3020695 www.arcoantiqua.it/emw2018.

6 DOMENICA Musica EARLY MUSIC WEEKS Riva del Garda - Torbole, Arco, Nago, Tenno, Lago di Tenno, Val di Ledro. Ore 20.45-22.30. Un festival unico. La musica antica, eseguita secondo criteri storicamente informati, incontra il grande pubblico in sette spendide locations offerte dal territorio dell’Alto Garda e Ledro. Ingresso gratuito. Informazioni: Ensemble Arco Antiqua, Tel 333 3020695; www.arcoantiqua.it/emw2018.

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trentinomatrimoni SOLO PER I NOSTRI LETTORI, LE NOZZE DI SONIA CON ALESSANDRO, DI CATERINA CON ENRICO E DI ALESSIA CON LEONARDO

I MATRIMONI DEL MESE Lei Nome: Sonia Età: 30 Nata a: Trento Scarpe: Calzature Carlin - Pergine Parrucchiere: Mytho parrucchieri Truccatore: Mytho estetica Testimone: Arianna Occupazione: Impiegata

Lui Nome: Alessandro Età: 31 Nato a: Trento Testimone: Stefano Occupazione: Imprenditore agricolo

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trentinomatrimoni Matrimonio: Data: Luogo: Numero invitati: Banchetto: Catering: Fiori e bouquet: Anelli: Torta: Video: Animazione: Viaggio di nozze: Vivranno a:

Religioso 18 maggio 2019 Ville di Giovo 115 Corte Trapp - Caldonazo Prime Rose - Levico Terme Cinzia Fonso Eventi - Isera Eccher - Calliano Pasticceria Bologna - Mori Silvio Maestrelli Videography Dj Tony Sri Lanka e Maldive, 2 settimane Mezzocorona

Servizio fotografico: Trintinaglia Wedding Photo www.trintinaglia.com

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trentinomatrimoni Matrimonio: Data: Luogo celebrazione: Invitati: Banchetto: Cantine: Catering: Anelli: Torta: Allestimenti Floreali: Animazione: Band: Bomboniere: Viaggio di nozze: Durata: Andranno a vivere:

Religioso 8 giugno 2019 Chiesa Immacolata - Piazzo di Segonzano 80 Palazzo a Prato - Piazzo di Segonzano A. Sandri, Barone a Prato e Distilleria Casimiro Emozioni e Sapori - Baselga di Pinè Chistè - Mezzocorona Pasticceria Le Note - Trento I Toni dei Fiori - Villazzano Testimoni e amici dello Sposo La Fanfara Tigre - Vallelaghi Mamma e sorella della Sposa Sicilia 18 giorni Terlago

Servizio fotografico: Lorenzo Poli Fotografo www.lorenzophotography.it

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trentinomatrimoni

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Nome: Caterina Anni: 26 Nata a: Trento Residente a: Terlago Vestito: Atelier Rosaria Zippo - Bolzano Scarpe: Atelier Rosaria Zippo - Bolzano Parrucchiere: Clem Parrucchieri - Trento Truccatore: Officina del make-up Testimoni: Michela & Micaela Occupazione: Impiegata

Nome: Enrico Anni: 31 Nato a: Trento Residente a: Terlago Vestito: Fedrizzi Moda - Mezzolombardo Scarpe: Calzature Fadanelli - Trento Barbiere: Clem Parrucchieri - Trento Testimoni: Simone & David Occupazione: Impiegato

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trentinomatrimoni

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Nome: Alessia Anni: 32 Nata a: Sassuolo (Mo) Residente a: Pergine Valsugana Vestito: Atelier Rosaria Zippo - Bolzano Scarpe: Boutique Alba - Sassuolo (Mo) Parrucchiere: Salone Revolution - Pergine V. Truccatore: Estetica Moser - Pergine V. Testimoni: Mirco & Francesca Occupazione: Farmacista

Nome: Leonardo Anni: 33 Nato a: Trento Residente a: Pergine Valsugana Vestito: KT Store - Trento Scarpe: KT Store - Trento Barbiere: El Tonsor - Pergine V. Testimoni: Francesco & Luca Occupazione: Bancario

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trentinomatrimoni Matrimonio: Data: Luogo celebrazione: Invitati: Banchetto: Anelli: Torta: Allestimenti Floreali: Video: Bomboniere: Damigelle: Viaggio di nozze: Durata: Andranno a vivere:

Religioso 20 luglio 2019 Chiesa di S. Cristoforo al Lago 130 Villa Bortolazzi - Trento Mosele Gioielli - Trento Panificio Brugnara - Pergine V. Nadalini Flor - Trento Thomas Basso Acetaia Casato Bertoni - Casalgrande (Re) Alessia, Giorgia, Silvia e Federica Sud Africa e Costiera Almalfitana 20 giorni Pergine Valsugana

Servizio fotografico: Stefania Ciurletti https://goldiebloom.com

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RELIGION TODAY 2019: SGUARDO SULLE MISSIONI TRENTINO SPORT DAYS RIVA DEL GARDA, 28-29 SETTEMBRE: QUATTRO EDIZIONI TRA TALENTI E ATTITUDINI SPORTIVE

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ivace, dinamico e sempre più orientato verso i giovani e le famiglie. Per il quarto anno consecutivo Riva del Garda Fierecongressi presenta Trentino Sport Days, l‘evento che il 28 e 29 settembre prossimi (venerdì 27 solo per le scuole) trasformerà il Quartiere Fieristico di Riva del Garda nella capitale dello sport giovanile. Nuove e significative sinergie caratterizzeranno l’edizione 2019 della manifestazione, interamente dedicata a talento e libera espressione delle attitudini sportive dei più piccoli. “Ogni bambino è un mondo da scoprire: un patrimonio di spensieratezza, creatività e talento che deve potersi esprimere in maniera spontanea – dichiara Carla Costa, Responsabile Area Fiere di Riva del Garda Fierecongressi – Trentino Sport Days, con la sua combinazione di sport e divertimento, punta ad accompagnare i giovani verso scelte consapevoli, rispettose delle proprie peculiarità e finalizzate a serenità e sano sviluppo. Tra iniziative già consolidate come il progetto di Alfabetizzazione Sportiva promosso dalla Provincia Autonoma di Trento e nuove proposte, questa manifestazione si conferma un’esperienza molto apprezzata dal pubblico che, dietro la natura commerciale che caratterizza ogni fiera, ne riconosce un forte impegno sociale”. Protagoniste indiscusse del futuro dei giovani visitatori della fiera le Federazioni Sportive del CONI di Trento, che metteranno a disposizione attrezzature e tecnici per 104

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ono 58 le opere selezionate tra film, documentari, cortometraggi e animazioni, provenienti da 34 paesi diversi e rappresentativi di tutti e 5 i continenti. Questo 22° Religion Today Filmfestival ha ricevuto ben 1700 iscrizioni e sarà dedicato alle tematiche della Missione e del Volontariato, che in terra trentina hanno sempre trovato terreno fertile. Missione, volontariato, ma anche immigrazione, tecnologia, razzismo e in particolare consapevolezza: consapevolezza di una realtà, quella in cui viviamo, che è in continuo mutamento, sulla scia di una globalizzazione ormai affermata, che si scontra con la costante ricerca delle proprie identità, smarrite e disorientate. Proprio in questo tentativo umano si inserisce il ruolo della Missione, presente in tante religioni, come reale guida di convivenza tra popoli e di conoscenza del pluralismo delle religioni e delle diversità umane. Sono tematiche forti e attuali quelle di questa edizione, che promettono interessanti dibattiti e riflessioni. Ad approfondire di più la questione sarà quindi la conferenza di presentazione di questo 21° Religion Today Filmfestival, diretto da Andrea Morghen, che si terrà presso il Lido di Venezia il 4 Settembre, partecipando alla prestigiosa Mostra del Cinema e che si svolgerà a Trento da mercoledì 2 ottobre a giovedì 10 ottobre. rappresentare al meglio le loro discipline. Instancabili nel gestire le migliaia di giovani che regolarmente animano l’evento, queste realtà trentine si dimostrano anche attente al tema della disabilità. FIP (Federazione Italiana Pallacanestro) e FIPAV (Federazione Italiana Pallavolo), in particolare, hanno aderito al progetto Sport Libera Tutti e già da mesi stanno lavorando insieme a nove cooperative sociali trentine e ad alcuni studenti del Liceo Antonio Rosmini di Rovereto a un percorso di avvicinamento allo sport che si concluderà proprio all’interno di Trentino Sport Days. Con un’offerta ampia e variegata, capace di coniugare passione, educazione e sensibilità, Trentino Sport Days attende il suo pubblico il 28 e 29 settembre (venerdì 27, come detto, per le scuole) nel palazzetto sportivo più completo di sempre, il Quartiere Fieristico di Riva del Garda. Orario 10-18. Ingresso libero per tutti.


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LA BICICLETTA ROSSA DI FRANCESCOTTI VA... MASOTTI: IL MAESTRO DELLA FOTOGRAFIA HA FOTOGRAFATO I GRANDI DEL JAZZ CONTEMPORANEO

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apis Roulant”, in onda domenica 1 settembre (ore 9.45 circa su RAI3 ed in replica sul canale 103 del Digitale Terrestre alle ore 22.30), prevede: “Hobby di successo”, una serie televisiva dedicata ai personaggi trentini che dedicano il loro tempo libero ad una attività creativa, toccheremo la luna. Infatti al rientro dal lavoro Mauro Ianeselli studia, archivia e colleziona meteoriti. “Fotostorie, una comunità attraverso le sue immagini”. Il Comune di Folgaria ha allestito a Maso Spilzi una mostra fotografica che racconta per immagini la storia della comunità dell’Alpe Cimbra a partire dalla fine dell’800. La particolarità di questa mostra è il fatto che sia stata realizzata con donazioni e prestiti di fotografie da parte di famiglie dell’area oltre a quelle già in possesso degli archivi comunali. “Il disegno nel piatto”, il programma che esplora le recenti tendenze estetiche nel campo della cucina d’autore, vede protagonista lo chef Diego Rigotti. “Gente dell’acqua: il nuovo museo palafitticolo di Ledro”. Nella puntata del 15 settembre, si apre con “I Quartieri di Trento: Piedicastello”. Nuova puntata della serie che racconta la città attraverso i luoghi che la compongono. Dalle Gallerie, oggi museo, alle ciminiere dell’ex Italcementi, sono molti i luoghi da conoscere e scoprire a Piedicastello, quartiere situato sulle sponde dell’Adige. La chiesa di Sant’Apollinare, sorveglia e accoglie idealmente chiunque arrivi in città, regalando un scorcio suggestivo a chi cammina lungo il fiume. ”Il maestro della fotografia”. Roberto Masotti ha fotografato i grandi protagonisti del Jazz contemporaneo, dando spesso prova di come l’arte di immortalare momenti riesca a trascendere la mera

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lla Casa della Cultura di Caldonazzo, organizzata dal Centro d’Arte La Fonte, presieduto da Waimer Perinelli, davanti a pubblico particolarmente interessato è stato presentato in anteprima il nuovo libro di Renzo Francescotti, La bicicletta rossa. L’opera è pubblicata da Curcu Genovese, con un’introduzione di Sandro Schmid dal titolo “L’utopia della libertà”. Un appassionante dialogo, intrecciato con letture di Arrigo Dalfovo e Chiara Turrini, colonne dello storico Gruppo ”Neruda”, si è sviluppato tra l’autore e il presentatore-prefatore, più che mai vocato a parlare dell’opera, perché autore di alcune monografie sull’antifascismo trentino. Infatti di un romanzo incentrato sull’antifascismo trentino si tratta, (l’unico di questo genere come ha dichiarato l’autore), ambientato a Trento nel quartiere della Busa. Quasi nascosto tra il torrente Fèrsina e i piedi della Marzola è il più piccolo rione di Trento, in gran parte sconosciuto alla maggioranza degli abitanti della stessa città, ma straordinariamente ricco di storia. Protagonista il tipografo comunista Valentino Stolfi e, assieme a lui, la tribù dei “Busaròi”, con personaggi realmente vissuti e altri immaginati. La storia si sviluppa nell’arco di sessant’anni dalla Grade Guerra, attraverso le vicende del Ventennio, della Seconda guerra mondiale e del dopoguerra, vissuta negli avvenimenti quotidiani, tragici come anche divertenti, narrati con lo stile inconfondibile di Francescotti, lirico e mitico. In questo nostro tempo, in cui ritorna il vento oscuro dei nazionalismi e dei razzismi, dei neonazismi e dei neofascismi è un romanzo di cui si sentiva più che mai il bisogno, ha concluso Schmid. immagine e regalare musica e sentimenti, identità e cultura. Infine, domenica 29 settembre ecco “Trentinologia: trentini nel mondo”. Nella storia recente il fenomeno dell’emigrazione è stato per il Trentino decisamente rilevante. Per larga parte del secolo scorso molte famiglie hanno scelto di intraprendere questa strada per sfuggire alla povertà e per assicurarsi una vita migliore. Con Alberto Tafner, presidente di “Trentini nel Mondo”, tracciamo un quadro dei legami esistenti. “Usavamo la cinepresa: storie in formato ridotto”. La mostra allestita presso le Gallerie di Piedicastello, narra di un Trentino inedito raccontato dalle pellicole private del Novecento. La rassegna è una straordinaria raccolta di storie in formato ridotto e recupera la memoria di un secolo di storia trentina. 105

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IL CIBIO DÀ UN TAGLIO ALLA FIBROSI CISTICA “ROMANTICISMO”, MA NON TROPPO

LA SCOPERTA DEL DIPARTIMENTO DELL’UNIVERSITÀ DI TRENTO

LA NOSTRA GIUSEPPINA IN VISITA A MILANO, TRA ARTE E... GIOIA

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iuseppina, memore della massima che invita a non sciupare mai il tempo, con alcune amiche, si è recata a Milano per visitare la mostra intitolata “Romanticismo”, immergendosi in un’atmosfera diversa del nostro immaginario, in un secolo in cui le donne hanno avuto un ruolo determinante. A seguire, festa con pranzo nel famoso ristorante “Mamma Rosa”, in allegria e continue risate perché, come diceva Leopardi: “Chi ha il coraggio di ridere è padrone del mondo”; levando i calici per un inno alla vita, con quel gaudio coinvolgente che effonderebbe gioia universale anche su un’isola sperduta nell’oceano.

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Dall’alto, Franca, Miriam, Leonilde, Vera, Giusy e Mery; Giusy e Silvie; Giusy e Angelica. Sotto, Ingrid, Giusy, Carmen e Vally.

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are un taglio alla fibrosi cistica è possibile, almeno per alcune delle mutazioni che la causano. Il rimedio arriva dall’editing genomico. Un gruppo di ricerca del Dipartimento Cibio dell’Università di Trento ha infatti dimostrato l’efficacia di Crispr-Cas, la forbice molecolare su cui sta lavorando con successo negli ultimi anni, per risolvere in modo permanente il problema alla base della malattia. L’approccio adottato dal team dell’Ateneo di Trento, guidato da Anna Cereseto, apre nuove prospettive nella cura della Fibrosi cistica, malattia genetica per la quale al momento non esiste cura definitiva. Il lavoro di ricerca è stato realizzato in collaborazione con KU Leuven, Belgio. Il progetto (“Nuovo approccio di terapia genica: riparare le mutazioni splicing del gene Cftr mediante tecniche di editing genomico”) ha potuto contare su un finanziamento di 90 mila euro in due anni dalla Fondazione ricerca fibrosi cistica anche attraverso la partecipazione dell’Associazione trentina fibrosi cistica. I risultati dello studio sono stati pubblicati su “Nature Communications”, rivista scientifica open access. Giulia Maule, studentessa del dottorato in Scienze biomolecolari all’Università di Trento e prima firmataria dell’articolo, spiega: «Abbiamo messo a punto una strategia di correzione genomica basata su Crispr-Cas per eliminare in modo permanente due specifiche mutazioni che stanno alla base della malattia. Crispr-Cas funziona come un bisturi genomico che permette di eliminare in maniera super precisa gli elementi mutati. Abbiamo dimostrato che la nostra strategia di riparazione è efficace in organoidi derivati da pazienti e ha un alto grado di precisione colpendo soltanto le sequenze mutate e lasciando intatto il Dna non interessato dalla mutazione».


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OLIVO CONFERMATO SEGRETARIO GENERALE I VERTICI DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI TRENTO

RIMARRÀ IN CARICA IN CCIAA PER I PROSSIMI CINQUE ANNI

GIOVANNI BORT CONFERMATO ALLA GUIDA PER UN SECONDO MANDATO

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el pomeriggio del 7 agosto scorso si è tenuta la prima riunione del nuovo Consiglio della Camera di Commercio di Trento che rimarrà in carica per i prossimi cinque anni di consiliatura (2019-2024). La riunione, presieduta da Natale Rigotti in qualità di consigliere anziano, si è aperta con la procedura di convalida dei 48 consiglieri camerali designati, compiuta per alzata di mano. La costituzione ufficiale del Consiglio camerale per il quinquennio 2019-2024 è avvenuta all’unanimità dei presenti. Rigotti ha proposto all’assemblea come candidato alla guida della Camera di Commercio di Trento Giovanni Bort, presidente di Confcommercio imprese per l’Italia Trentino, per dare continuità al lavoro avviato, con unanime

soddisfazione, nel precedente quinquennio. Il Presidente Bort, confermato alla guida dell’Ente per il secondo mandato consecutivo, dopo aver ringraziato per l’ampia espressione di fiducia, ha dato inizio alla votazione – anche questa segreta – al termine della quale è stata proclamata ufficialmente l’elezione degli undici consiglieri designati a comporre la Giunta camerale per i prossimi cinque anni. Successivamente si è passati all’individuazione dei componenti il Collegio dei revisori dei conti che per il prossimo quinquennio sarà presieduto da Alessandro Tonina, cui si affiancheranno Maria Rosaria Fait e Massimiliano Giuliani (componenti effettivi), Pasquale Mazza e Tatiana Potrich (componenti supplenti). (Foto: Romano Magrone)

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l 23 agosto scorso, presso la sede centrale della Camera di Commercio di Trento si è insediata la nuova Giunta camerale, eletta dal Consiglio lo scorso 7 agosto. Durante la riunione, Alberto Olivo è stato confermato nel ruolo di Segretario generale, già ricoperto nell’ultima parte della passata consiliatura, e Michele Passerini è stato confermato nell’incarico di Vicesegretario generale. Alberto Olivo, avvocato, ha sempre curato tematiche di carattere giuridico-amministrativo e istituzionale in contesti pubblici. Inizialmente ha prestato servizio presso l’allora Ufficio legale della Provincia autonoma di Trento dove ha svolto attività di consulenza giuridica e di difesa in giudizio dell’amministrazione provinciale fino al 1994, quando è stato nominato Difensore civico del Trentino dal Consiglio provinciale. Successivamente ha rivestito il ruolo di Capo di gabinetto della Presidenza della Giunta regionale, di Direttore dell’Ufficio legislativo e poi dell’Ufficio legale della Regione autonoma Trentino-Alto Adige. Nello stesso periodo ha seguito in qualità di rappresentante tecnico della Regione l’attività della Commissione dei Dodici e della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. La sua carriera presso l’Ente camerale è cominciata nel 2005 con la direzione del Servizio legale per poi proseguire alla guida dell’Area affari generali e, più di recente, dell’Area amministrazione. Dal 2011 ha rivestito l’incarico di Vicesegretario generale e nel 2018, con la nomina a Segretario generale, ha assunto la direzione della Camera di Commercio di Trento. “La conferma di Alberto Olivo alla direzione dell’Ente camerale – ha commentato Giovanni Bort, Presidente della Camera di Commercio di Trento – garantisce stabilità all’operato finora svolto e permette di dare continuità al percorso evolutivo dei sevizi rivolti alle imprese per fornire un supporto costantemente aggiornato e utile al processo di sviluppo economico”.

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“UNA CHIARA DOZZINA”, A CALDONAZZO LA VALSUGANA È LA PRIMA ECODESTINAZIONE

UNA COLLETTIVA DI ALTO PROFILO

È TRENTINA LA PRIMA DESTINAZIONE TURISTICA NEL MONDO AD AVER OTTENUTO IL CERTIFICATO DI DESTINAZIONE PER IL TURISMO SOSTENIBILE GSTC

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l 2 agosto una delegazione dell’Azienda per il Turismo Valsugana-Lagorai ha presentato i risultati del processo partecipativo senza precedenti che ha portato al riconoscimento del sistema-territorio come prima destinazione turistica certificata GSTC a livello italiano, e la prima in Europa e nel mondo secondo gli standard GSTC. Un modello che mette la comunità al centro, un esempio positivo di eccellenza italiana che conferma e ribadisce la forte attenzione che il territorio della Valsugana pone nei confronti della sostenibilità e degli aspetti collegati ai cambiamenti climatici. Sergio Costa – Ministro per l’ambiente - “Un inizio del lavoro assolutamente meritevole, felice che l’Azienda per il Turismo Valsugana sia stata la prima a mettere a sistema Amministrazioni, Associazioni, Musei, soggetti privati per raggiungere questo obiettivo e che questa certificazione importantissima sia il risultato di un approccio di sistema, sia dal punto di vista etico che organizzativo. Dire che è bello vivere nella propria terra non è scontato e questo ci consente di aprire lo spazio ad altre riflessioni.“ Riccardo Fraccaro – Ministro per i rapporti con il Parlamento - “La Valsugana Lagorai è un territorio di eccellenza che può e deve rappresentare un modello per tutto il Paese. Sono particolarmente orgoglioso che a

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ella Casa della Cultura di Caldonazzo si è svolta con successo la mostra di artisti “Una chiara dozzina”. Dopo l’apertura dal presidente del Centro d’Arte la Fonte, il giornalista Waimer Perinelli, è intervenuta la vicesindaco Elisabetta Wolf sottolineando l’importanza di una collettiva di alto profilo come questa, che raccoglie dodici tra i più importanti artisti trentini, significativamente al femminile per quasi la metà. Di loro ha parlato sinteticamente Renzo Francescotti, co-curatore. Giunta alla sua terza edizione la novità questa volta è stata la partecipazione di due fotografi, Claudio Rensi e Luciano Olzer, entrambi affascinati dalle astrazioni oltre che dalla figurazione modernamente colta. E all’astrazione si rifanno artisti come Roberto Codroico, che fa dialogare il segno coi suoi colori veneziani; Paolo Tomio che dipinge atmosfere rarefatte col computer; Francesca Libardoni col suo espressionismo astratto; Arianna Lorandi con i suoi itinerari psichici; la brasiliana-italiana Cassia Raad coi suoi “mosaici” che intrecciano grafica e vetro. Più sbilanciati verso un figurativo originalmente interpretato Michela Molinari con le sue raffinate, sensuali, misteriose figure femminili; Matteo Boato con le sue “città danzanti”; Cristina Moggio con i suoi coloratissimi lavori che utilizzano materiali “trouvè”; Aldo Pancheri con i suoi frammenti della memoria che emergono da un buio schermo, e il veterano della compagnia, Pietro Verdini con la sua pittura monocromatica blu da cui emergono figure primitive, mitiche. questo territorio venga riconosciuta la propria vocazione naturale alla sostenibilità.” Stefano Ravelli Ad Apt Valsugana: “Un riconoscimento ottenuto grazie ad una modalità di confronto, innovativa, che ha incoraggiato lo scambio attivo tra quanti erogano servizi a beneficio dei cittadini e dei turisti secondo modelli positivi e sostenibili: turismo responsabile, valutazione dell’impatto etico sulle strategie di sviluppo economico e sociale, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e dell’ambiente”.

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LESSINIA FILM FESTIVAL: “MANUFATTI IN PIETRA” DINO DAMIANI VINCE ILSIMPOSIO DI SCULTURA “LUCI ED OMBRE” UN’EDIZIONE RECORD, CON SCULTORI PROVENIENTI DA DIECI NAZIONI

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l novarese di Grignasco Dino Damiani con la scultura “Unite da un’amicizia” ha vinto la XVIII edizione del Simposio internazionale di scultura Luci e ombre del legno 2019, di quello che è stato definito “il più bel simposio di scultura in legno d’Italia”. È stata un’edizione record, con scultori di dieci nazioni: Germania, Italia, Stati Uniti, Polonia, Giappone, Francia, Romania e Russia e, per la prima volta, Nuova Zelanda e Armenia. Stilare una classifica non è stato un lavoro facile per la Giuria, presieduta da Renzo Francescotti, affiancato da Gabriele Bertacchini, Gianantonio Busana, Paolo Milani, Eleonora Mezzanotte, Carlo Scantamburlo, Nicoletta Tamanini e Remo Tomasetti (quest’ultimo l’ideatore della manifestazione). Il Simposio è organizzato dal Centro di Documentazione sul lavoro nei Boschi, assieme ai Comuni di Castello, Pieve, Cinte Tesino, Bieno e Castel Ivano. Dopo Dino

IL FILM DI ACCADEMIA DELLA MONTAGNA/TSM, SCUOLA TRENTINA DELLA PIETRA A SECCO, REALIZZATO DA MICHELE TRENTINI

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el 2013 in Accademia della Montagna è stata istituita la Scuola Trentina della Pietra a Secco. Scopo della Scuola valorizzare un patrimonio di abilità manuale che caratterizza tutte le valli del Trentino. Sono oltre 3000 i km di terrazzamenti che ricamano le valli del Trentino a partire dalla Val di Cembra dove caratterizzano una produzione vinicola importante. I film prodotti da Accademia sono il primo “Uomini e pietre” con il Manuale di costruzione di muri a secco e il secondo “Manufatti in pietra”, una ricognizione di opere in pietra che si trovano sul territorio provinciale e raccontano di un rapporto uomo-natura che è andato a caratterizzare il nostro paesaggio. Una testimonianza di abilità, architettura e rispetto dell’ambiente, dai ripari degli animali a quelli delle persone, ai terrazzamenti, a pozzi, acquedotti, cisterne e fontane che raccontano la storia delle nostre comunità rurali e montane. Regia e immagini sono di Michele Trentini che con competenza, leggerezza e abilità ci fa immergere in un paesaggio naturale avvolgente, con i testi di Antonio Sarzo che completano la conoscenza ambientale, tecnica e naturalistica di un patrimonio che va salvaguardato.

Damiani il secondo premio è stato assegnato al rumeno, da anni residente a Torino, Ionel Alexandrescu con l’opera “Riflesso nell’acqua”. Terzo premio a Gianangelo Longhini di Asiago (VI) con “Aprirsi alla luce”. Quarto premio a Stefania Nicolo di Pollone (Biella) con la scultura ”La leggenda dei Monti Pallidi”. Sono state inoltre segnalate la russa di San Pietroburgo Anna Sosekaya e la statunitense di New York Ahoon Parastoo. Il Premio speciale Osteria di Dozza è andato a Simon Carole Levy di Hohr-Grenzenhausen (Germania). La premiazione si è svolta nell’affollato Cinema Teatro di Castello Tesino, alla presenza dei rappresentanti dei cinque Comuni, condotta con abilità professionale dalla tesina Eleonora Mezzanotte, già Miss Trentino Alto Adige. 109

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trentinolibreria

IL LIBRO DEL MESE

BENASSI VINCE IL PREMIO DI POESIA “ALICANTE” IL PIÙ LONGEVO E BLASONATO CONCORSO POETICO DELLA REGIONE Da sinitra, Renzo Francescotti, Italo Bonassi e Walter Kaswalder, Presidente del Consiglio Provinciale, già Sindaco di Vigolo Vattaro

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ell’Auditorium di Vigolo Vattaro si è svolta la premiazione della 36 ma edizione del Concorso di Poesia ”Alicante”, organizzato dal Comune Altopiano della Vigolana attraverso la sua Biblioteca. L’Alicante è il più longevo e blasonato concorso poetico della regione, oltre che uno dei più importanti premi di poesia del Triveneto, noto anche in campo nazionale. Prestigiosa la Giuria con i componenti provenienti da quattro province e da tre regioni, presieduta da sempre da Renzo Francescotti, affiancato dai poeti Lilia Slomp Ferrari di Trento, Mario Meneghini di Schio (Vicenza), Eros Olivotto di Verona e Maurizio Paganelli di Milano. Il Concorso, che si svolge alternativamente in italiano e dialetto, quest’anno era riservato al dialetto. Tre i sostanziosi premi in denaro: il primo premio è stato aggiudicato a Italo Bonassi di Rovereto (Trento) con una poesia in dialetto veneto-istriano. Il secondo è andato a Fabio Franzin di Motta di Livenza (Treviso); il terzo a Giorgio Brentari di Trento. In ordine alfabetico sono stati segnalati e premiati con una targa artistica realizzata da “Mastro 7”: Sergio Abram di Ronzone (Trento); Gabriele Meggiorin di Malo (Vicenza); Francesco Maria Gottardi di Erba (Como); Nico Bertoncello di Bassano del Grappa (Vicenza); Giuliano Natali Diaolin di Sover (Trento). A conclusione della premiazione il Presidente della Provincia di Trento Walter Kaswalder (che assieme al Presidente della Giuria aveva premiato Benassi) e che è stato per una quindicina d’anni sindaco di Vigolo Vattaro, si è complimentato con gli organizzatori, augurando lunga vita all’”Alicante”. 110

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NELLA NUOVA EDIZIONE DEL LIBRO DI ALBERTA ROSSI – USCITO ANCHE IN LINGUA LADINA – UN MONDO MISTERIOSO POPOLATO DA STREGHE, STREGONI, DRAGHI, ANIMALI DEL BOSCO E CREATURE MAGICHE COME LE VIVÈNES, I SALVANS E LE BREGOSTÈNES...

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resentare un libro così intenso e completo come questo di Alberta Rossi è difficile anche per me. Misteri, avventure e magiche creature è una scoperta continua, un rinnovarsi di elementi che già sapevo, di cose nuove, di illustrazioni di luoghi dei quali conoscevo la toponomastica, ma non l’anima. Amo la val di Fassa. Ho casa qui da più di cinquant’anni, abito in una delle frazioni di Vigo di Fassa, Larcioné, a Sèn Jan, San Giovanni (tutti i nomi in fila). E abitare significa essere parte di un luogo, viverlo. Anche per questa frazione, come per tutti i paesi della valle, Alberta ha scritto un racconto e ha svelato la motivazione del soprannome che i locali attribuiscono agli abitanti luogo per luogo: i patins o sciores a Vigo, i mac a Larcioné appunto, i porcìe a Moena, i ròc ad Alba, i beles a


trentinolibreria A cura di Marta Bazzanella Sui sentieri dei pastori. Itinerari escursionistici alla scoperta delle scritte dei pastori di Fiemme Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina Si tratta di una guida, in formato tascabile, di quel fenomeno straordinario e unico per vastità che costella gli spalti rocciosi biancastri del monte Cornón in val di Fiemme: le scritte dei pastori. “Una montagna dipinta di rosso! È questo lo spettacolo che si presenta ai nostri occhi se, dagli abitati di Tesero, Panchià, Ziano e Predazzo, decidiamo di risalire i rilievi che si stagliano a monte dei paesi, percorrendo gli stessi tragitti seguiti dai pastori e dalle loro greggi per oltre quattro secoli. Lungo i percorsi, sulle pareti rocciose, troviamo date, conteggi, disegni, messaggi di saluto e aneddoti affollati a migliaia che ci raccontano di un mondo ormai lontano da noi e dei tanti uomini che hanno voluto lasciare traccia di sè…”

Camilla H. Maturi Obtorto collo Scatole parlanti

Claudia Paternoster Le porte di Isdor / I confini di Isdor Publistampa

Ipazia Maruelli è una donna come tante, con un passato relativamente banale, se non fosse per la disgrazia accaduta il 12 ottobre 2004 quando, diciottenne e al ritorno da scuola, trova la madre impiccata in cucina. “E così quel giorno sono morta un po’ anche io”. Nonostante il trauma, cerca di proseguire la vita di tutti i giorni come le coetanee. Anni dopo, sposa il suo analista, diventa scrittrice e lavora nell’erboristeria del padre. Sembra procedere tutto normalmente fino a quando l’ingegnere Giulio Fraccani viene trovato morto in una camera d’albergo. In un crescendo In questo libro/intervista, in cui per la di suspense, grazie a una narrazione in cui le prima volta ricordi biografici si intrecciano vicende del passato si alternano al presente, con riflessioni sull’esistenza e sul il lettore riuscirà finalmente a comprendere presente del mo il misterioso disegno di una vendetta impensabile e di una giustizia solitaria. Camilla H. Maturi è nata a Tione nel 1986. Laureata all’Università Cattolica di Milano e poi alla “Ca’ Foscari” di Venezia, ha vissuto a Parigi, dove ha frequentato un corso di lingue alla Sorbona, e poi a New York.

Isdor è un luogo apparentemente lontano dal nostro mondo, ma vicino all’essenza di ogni cosa; qui dimorano esseri incapaci di mentire e di odiare, anche se gli uomini tentano di oscurare la verità alla ricerca di un potere dimenticato e pericoloso. Aron, un giovane come tanti, si troverà coinvolto in un viaggio che lo trascinerà al centro di questa ricerca, fino alle origini della sua misteriosa identità. Esiste una forza che può salvare o distruggere, guarire o uccidere, e il futuro di Isdor dipenderà dalla realtà a cui Aron, in bilico tra due mondi, sceglierà di appartenere. Claudia Paternoster vive a Mezzolombardo, in Trentino; restauratrice e insegnante, è al suo primo romanzo. Ha esordito nella narrativa con vari racconti, classificandosi tra i primi posti in concorsi letterari a Trento

Penia… Sono dunque una mata da Larcioné, e ne vado orgogliosa. Cosa ha di nuovo questo libro rispetto alle varie guide, ai resoconti di viaggi alla ricerca di luoghi più o meno fatati? Primo: la scrittura fluida, affascinante. Secondo: la scoperta o la riscoperta di antiche storie. Terzo: un vero lessico di nomi e di luoghi la cui etimologia è in parte andata perduta. Quarto: una vera conoscenza e un profondo amore per la propria terra, unita alla conoscenza letteraria e scientifica del territorio. Quinto: l’aver introdotto, in forma agile e fascinosa, la lingua ladina, a sottolineare l’appartenenza e la ricchezza della valle e la continuità dell’adesione alla tradizione. Sesto: la quantità di notizie riguardanti le feste, le tradizioni, anche dal punto di vista gastronomico. Preziosissime le varie ricette di cajoncìe, gróstoi, fortaes. Settimo: l’introduzione dell’elemento fantastico, non solo nei racconti e nei loro personaggi, ma anche negli elementi più tradizionali o legati alla realtà, come per esempio le maschere.

Ottavo: la descrizione, alle volte fantasiosa, dei nomi che i valligiani attribuiscono ai vari luoghi, paesi o frazioni. Nono: il senso del sacro che animali, piante e sassi mantengono nei racconti tradizionali. Decimo: la scoperta che le storie che raccontiamo, alla fine, si prendono cura di noi. Undicesimo: l’importante è scriverle le storie e, come fa Alberta, regalarle a compaesani e foresti. Dodicesimo: la magia del dodici e come cantava Branduardi: “… e dodici ancora i segni che tu puoi leggere nel cielo…”. E infine questo libro è una chiave per entrare in un mondo, sul filo del limite, nel luogo non ipotetico, ma certo, dove l’immagine si sfalda e dove conviene ascoltare e lasciar parlare le antiche voci che narrano di fuochi, di tuoni, di tempeste, di lupi, camosci, orsi e di draghi, di segni buoni e cattivi; narrano, dando loro voce al respiro dei boschi, alle rocce, alle acque, ai venti. Un’ottima guida anche per chi questa valle la vive e non vuol essere solo un “foresto”, uno che passa e basta”. (Presentazione di Brunamaria Dal Lago Veneri) Alberta Rossi Ilustrato da Elena Corradini

Misteri, avventure e magiche creature La Valle di Fassa tra fantasia e realtà Curcu Genovese (pag. 112 - Euro 15,00)

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trentinofocuson

Trentino visto dall’alto Coordinate: 46.3808364,11.5570535,14 Altitudine: 2799 m s.l.m.

LUCI ED OMBRE SUL LATEMAR

Latemar. Il gigante di roccia Il Latemar (in tedesco Latemargruppe) è un gruppo montuoso dolomitico che si estende dal Trentino all’Alto Adige. Il gruppo si presenta principalmente di forma circolare. Il sistema dolomitico “Sciliar-Catinaccio e Latemar” è uno dei nove luoghi facenti parte del sito “Le Dolomiti” dichiarato nel 2009 patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO. Si trova tra Predazzo (Pardac), Forno (‘l Forn), Moena, Passo Costalunga, Lago di Carezza, Obereggen, Passo Pampeago, Passo 112

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Feudo. È principalmente formato da picchi e cime di colore chiaro, è per lo più formato da roccia calcarea del Triassico Medio (Calcare del Latemar Anisico Superiore / Ladinico Inferiore) e da dolomia. Il Latemar è un atollo fossilizzato, perfettamente preservato. Il nome della montagna è attestato nel 1100 come Laitemâr, nel 1237 come Latemar, nel 1311 come auf Latmar e nel 1512 come Lotmar e deriva da un maso omonimo, attestato nel 1723 come beim Latmarer e nel 1749 come Latmarerhof.

200 m.


trentinolosapevate Clementino Vannetti (Rovereto 1754-1795) Studioso dei classici latini, scrisse varie opere in latino e, come critico letterario, si curò di linguistica e di letteratura latina

Strade di Trento Per saperne di più:

Mauro Lando Trento nuova Le sue strade, le sue storie Curcu Genovese pag. 392, Euro 25,00

VIA C. VANNETTI | RIONE DANTE-CENTA

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na strada ora tutta a senso unico verso nord e legata soprattutto al settore terziario che la occupa con le sedi della Provincia autonoma e con un grande complesso riservato ad uffici statali: questa è via Clementino Vannetti, la quale però riserva anche una sorpresa. Fino alla primavera 2015 il suo percorso era spezzato all’incrocio con via Romagnosi nel rione Dante-Centa dove i sensi unici si articolavano verso sud in direzione di piazza Dante e verso nord, nel tratto più lungo, in direzione di piazza di Centa oltre l’incrocio con via Aconcio. Lungo la strada sono tracciati parcheggi a pagamento ed è presente un lungo filare di piante di pruno; nel tratto più a nord le alberature sono su ambedue i marciapiedi. Via Vannetti risulta denominata nel 1890 e nella cartografia dell’area di Centa, elaborata dopo la rettifica dell’Adige av-

venuta tra il 1854 ed il 1858 (Adige e Adigetto), viene segnata come la prima delle nuove vie con direzione sud-nord in collegamento con il percorso di via del Brennero, a sua volta costruita a metà Ottocento. La parallela via Segantini è stata infatti tracciata in modo completo solo all’inizio del Novecento in rapporto alla costruzione dei magazzini del Sait. L’altra strada adiacente, via Petrarca ha avuto invece uno sviluppo legato alla bonifica dell’Adigetto. Tenendo conto della numerazione civica via Vannetti inizia a nord, ossia all’incrocio con piazza di Centa: luogo questo che nell’assetto attuale della circolazione dei veicoli e del passaggio pedonale è invece percepito come il punto finale del percorso. Per questa ragione si è ritenuto opportuno avviare da sud il racconto della strada, ossia dall’incrocio con via Gazzoletti e piazza Dante. Sul versante est della strada è presente il fianco del palazzo dell’Inail (Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro) costruito nel 1938 e dal 2013 di proprietà della Provincia. Poco oltre si apre un accesso a “Palazzo Giulia”, un complesso assai articolato che ha occupato alcuni settori interni arrivando poi a via Gazzoletti dove ha l’accesso principale. Costruito a partire dal 1968 su progetto dell’ingegnere Luciano Perini è composto da più edifici dotati di spazi commerciali al piano terreno largamente occupati da uffici, di piani per uffici e per abitazioni. La proprietà di riferimento nella fase costruttiva è stata l’avvocato Marcello Russolo. Via Vannetti prosegue con un edificio con spazi commerciali ed abitazioni per poi arrivare al fianco dell’Albergo Buonconsiglio (via Romagnosi) anch’esso legato alla proprietà Russolo. Oltre l’incrocio con via Romagnosi, controllato da un

impianto semaforico, la strada supera un fianco della caserma della Guardia di Finanza per affacciarsi su un grande complesso di due edifici collegati tra loro progettati dall’architetto Marcello Armani e dall’ingegnere Luciano Perini. Alti otto piani e costruiti in due lotti a partire dal 1986 e 1989 furono realizzati dal Provveditorato statale alle opere pubbliche al fine di ospitarvi prevalentemente uffici statali. Nel primo dei due edifici sono presenti il Comando regionale e provinciale della Guardia di Finanza, la Commissione tributaria di primo e secondo grado, il Garante del contribuente, i Carabinieri per la tutela dell’ambiente, la Polizia postale e delle comunicazioni e l’Agenzia del territorio. Nel secondo trovano posto uffici del Ministero dell’economia e delle finanze, del Ministero di giustizia, l’Ufficio delle Dogane, il Ministero per i beni e le attività culturali con la Sovrintendenza archivistica per il Trentino e l’Alto Adige. (continua) 113

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trentinocucina

GLI GNOCCHI DI POLENTA STORESE con ragout di cervo e porcini

in libreria o sul sito www.curcugenovese.it

Ingredienti per 4 persone Per gli gnocchi di polenta gr 1000 polenta storese già cotta e fredda gr 20 amido di mais gr 50 mascarpone gr 240 uova intere gr 30 farina

Per il ragout di cervo gr 50 lardo di Caderzone gr 5 aglio gr 100 scalogno o cipolla di S. Massenza gr 150 porcini gr 300 polpa di cervo magra gr 100 vino rosso gr 100 fondo di selvaggina 1 mazzetto aromatico Per guarnire erbette fresche julienne di speck

Procedimento per gli gnocchi di polenta Amalgamare gli ingredienti in una piccola planetaria e riposare per 20 minuti. Mettere l’impasto in un sacco a poche con bocchetta liscia n° 6. Pressando delicatamente far cadere gli gnocchi in acqua bollente salata e cuocerli per alcuni minuti fino a che non vengano a galla. Procedimento per il ragout di cervo Soffriggere aglio e scalogno nel lardo con il mazzetto aromatico, aggiungere i porcini a piccola brunoise e la polpa di cervo tagliata a coltello. Aggiustare con poco sale e pepe. Polverizzare con un velo di farina, a rosolatura avvenuta bagnare con il vino rosso ed il fondo di selvaggina. Ridurre fino a densità voluta. Presentazione Amalgamare gli gnocchi nella salsa, decorare con erbe fresche o fritte ed una julienne sottilissima di speck.

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# trentinomese

#TRENTINOMESE CONTEST: QUESTO MESE TUTTI A SECEDA, GARDENA OGNI MESE, LE TRE FOTOGRAFIE PIÙ VOTATE VERRANNO PUBBLICATE QUI. PARTECIPA ANCHE TU AL CHALLENGE DEL NOSTRO MAGAZINE!

@marconi_elisabetta Al secondo posto: Malga Venegiota, Pale di San Martino

@emilylouisesimonis

@leonardopivato86

Al primo posto: Seceda, Val Gardena

Al terzo posto: Rifugio F. August, Passo Sella

IL REGOLAMENTO DEL NOSTRO CONCORSO

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eguire la pagina @trentinomese su Instagram; la foto vincitrice sarà pubblicata sulla nostra rivista cartacea il mese seguente alla pubblicazione online; per decretare la foto vincitrice si terrà conto dei “mi piace” ricevuti, dal primo del mese al venti del mese (per esigenze di stampa); solo le foto che saranno selezionate da noi e

pubblicate sulla nostra pagina Instagram @trentinomese potranno partecipare al concorso; per esser selezionati vi ricordiamo di utilizzare il nostro hashtag; ricordatevi di segnalare il luogo o localizzare la foto, saranno valide solamente le foto scattate in Trentino Alto Adige. Grazie a tutti anticipatamente!

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appuntamenti, incontri e attualità trentina


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