trentinoincontri
Giulio Margoni senior
Marco, Antonio e Claudio Margoni posano davanti al ritratto di papà Giulio, alla guida di un’auto da corsa
l’installazione di gasogeni e carbone di legna. Un solo garzone non basta più. Vengono assunti cinque nuovi dipendenti. In tutto questo lavorare, in Giulio brucia la fiammella di un’altra grande passione: quella per le gare motoristiche. Ne corre parecchie. Ogni domenica si sciroppa centinaia di chilometri per andare a gareggiare in Austria, Piemonte e chissà dove altro. Sono gare di un certo livello. Nel 1939 vince addirittura la ”Trento-Monte Bondone” con l’ottimo tempo di 15’ 05’’ 3. In una gareggia anche contro il mitico pilota-progettista Piero Taruffi. A riprova di questo amore per le competizioni, la sua azienda si chiama “Autorimessa Mille Miglia”. A casa, intanto, la moglie Ida Eccel (1915-2012) porta avanti il menage familiare, accudendo i dieci figli: oltre ai citati Antonio, Marco e Claudio ci sono
le sorelle: Carmen, Armida, Luciana, Luisa, Mirella, Mirta e Carmelita. Gli affari vanno bene. Forse è triste dirlo, ma la Seconda guerra mondiale che per tanti è sventura, per i meccanici può rivelarsi una buona occasione per fare affari. Giulio Margoni stipula un accordo con i comandi militari per l’assistenza meccanica agli automezzi militari. Chi lavora non va in guerra. E in quei mesi frenetici sono in tanti a bussare alla porta di Giulio Margoni, chiedendo più o meno disperatamente un’assunzione. Giulio riesce a “salvarne” una quindicina, tra cui uno zio che diventa il contabile dell’azienda.
L’officina di Via Bolzano
Giulio impegnato in una gara a Sanremo nel 1946
44
tmaprile
ARRIVA LA FORD ANGLIA E LE SORELLE MARGONI FANNO DA MADRINE Arrivano gli anni Cinquanta. Fra il 1956 e il 1960, l’azienda raggiunge un assetto
abbastanza definitivo sdoppiandosi; con l’officina in Via Muredei e l’autosalone in Via Brennero. È come se gli spazi disponibili per l’attività non riuscissero mai a stare al passo della crescente mole di lavoro. Si sta sempre stretti, insomma. Perché nel frattempo ha preso il via una piccola età dell’oro del mercato automobilistico. Nel 1959, in visita al Salone dell’Auto di Torino, Giulio ammira la Ford Anglia, più che un’automobile uno scherzo della geometria (avete presente l’auto volante azzurrina vista in “Harry Potter”? Quella...). A Torino, Giulio viene a sapere che la Ford sta cercando di installare una rete di esclusivisti in Italia. L’occasione è ghiotta. La Giulio Margoni Auto diventa la prima concessionaria Ford in regione. Qualche mese dopo, in via Torre Verde, la prima Anglia, color giallo con tettuccio bianco, è in vetrina, ammirata da decine e decine di trentini.