TrentinoMese Luglio 2011

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trentinoattualità

di Pino Loperfido

A

mbientare un romanzo nel quinto secolo avanti Cristo non è propriamente un’attività divulgativa; richiede preparazione, precisione e tanta passione. Qualità che a Tania Caroli di certo non mancano. Il romanzo a cui facciamo riferimento si intitola “A due passi dall’Olimpo” (Metauro Edizioni, 2005) e narra della Grecia di Policleto, uno dei più celebri scultori dell'epoca, nativo di Argo, contemporaneo di Fidia e di Mirone. Nel libro, storia e finzione vengono dosati sapientemente, raggiungendo un equilibrio ideale. Una fiction ambientata tra i templi, al tempo di Pericle. Una storia d’amore, costellata da dispute sui canoni della scultura e dell’architettura, che si svolge nell’Atene periclea e si muove con un intreccio di accadimenti, dai risvolti imprevisti, alla ricerca dell’amore, anche sensuale, a due passi dall’Olimpo, appunto. Nata a Trento, laureata in lettere moderne e in Forme e Tecniche dello spettacolo, Tania Caroli è esperta in scrittura cinematografica. Insegna italiano e storia all'Istituto “Martini” di Mezzolombardo. Quest’anno ha

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A cavallo di due passioni Tania Caroli ama il cinema e la letteratura. E ambedue ama insegnarle. Ma tra i suoi amori vi è anche l’antichità nella quale ha ambientato il suo primo romanzo. Adesso, propone un secondo libro. Molto cinematografico

Edward Hopper, ”Mattina a Cape Cod”

dato alle stampe un secondo libro, “Fuori campo” (Bonobo, 2011), ricamato attorno a due indimenticabili quadri di Edward Hopper (“Scompartimento C, Carrozza 193“ e “Mattina a Cape Cod”), qui veri e propri strumenti a disposizione della scrittura in una collana editoriale molto originale e stimolante. Ma che la Caroli avesse talento lo si era già capito quando un suo racconto (“Jack Kerouac nella mia vita”) era stato premiato ed inserito in un’antologia curata nientemeno che dall’indimenti-

cabile Giuseppe Pontiggia. “Esistono molti modi di raccontare le storie” dice Tania. “La scrittura può risucchiare il mondo reale, far convogliare esperienze, viaggi sulla pagina”. E poi dare vita a personaggi credibili, impegnati in vicende sempre in divenire. La scrittura per la Caroli è a completa disposizione del lettore e del suo senso critico; una sorta di lego fatto di parole pronto da smontare e da analizzare. Ci troviamo di fronte, insomma, ad un’artista ani-

mata dall’immancabile ansia creativa che la porta ad essere più vulnerabile, a mostrare il proprio lato più debole. E che ci dice, Tania Caroli insegnante delle nuove generazioni? “Leggono molto poco, però il libro per loro non è più un nemico, come lo poteva essere qualche lustro fa”. Naturalmente dietro deve esserci lo stimolo costante dei genitori che, come un pungolo, possono esortare i ragazzi a prendere un libro in mano e a lasciarsi conquistare dalla magia della letteratura. La scrittura di quest'autrice è – nemmeno a dirlo – cinematografica, procede per sottrazione e ricorda, a chi scrive, il migliore Raymond Carver. Tania ama spostarsi sulle pagine, scrivendo (lo fa a mano) e spostandosi come con una macchina da presa. Il rapporto tra finzione e realtà sta alla base di tutto, tutto ispira e tutto contribuisce a formare. Concetti che si intuiscono scorrendo le pagine di “Fuori Campo”; nelle vicende di Miriam, di Mario e degli altri personaggi si intravede cioè quella “opaca illusione” che l’arte talvolta regala a chi si avventura tra le sue ■ strette vie.


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