Rivista "Tradizione Famiglia Proprietà", dicembre 2019

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“[La] Rivoluzione ha voluto rovesciare l’autorità ecclesiastica attraverso il protestantesimo, l’autorità temporale attraverso la Rivoluzione Francese e le disuguaglianze socioeconomiche attraverso il comunismo. Ora vuole rovesciare la gerarchia in modo che l’uomo non possa più dominare la natura, ma debba obbedirle. Da re della natura, l’uomo ne diventa servo. A quanto pare, l’ecologia altro non è che la metamorfosi del comunismo. La rivoluzione vuole distruggere l’autorità che Dio ha dato all’uomo sulla natura e metterlo al servizio di qualcosa a lui inferiore. Questo è contro l’ordine della creazione stabilito da Dio. Quindi, a coloro che affermano che il comunismo è morto, rispondiamo che questo egualitarismo ecologico realizza l’utopia egualitaria e anarchica del comunismo”.

Tuttavia, l’elemento comune più importante tra ecologia e socialismo è l’entusiasmo per la vita tribale primitiva, pagana e precristiana, esemplificata dagli indiani delle Americhe.

Già nel 1928, al Sesto Congresso Mondiale dell’Internazionale Comunista a Mosca, i partiti comunisti dell’America Latina furono istruiti a lottare per l’autodeterminazione delle tribù indigene, a produrre propaganda nelle lingue indigene e a tentare di conquistare gli indios alla causa comunista. Negli anni ‘30, i partiti comunisti peruviani e cileni iniziarono a muoversi per la creazione di repubbliche indigene indipendenti nei rispettivi paesi. Nel 1950 i comunisti messicani lanciarono lo slogan: “Autonomia nell’amministrazione regionale e locale” per le popolazioni indigene. E la Seconda Dichiarazione dell’Avana, pubblicata nel 1962 a Cuba da Fidel Castro, invocava la causa degli indios, dei meticci e dei neri con il fine di trasformarli in un potente esercito per la rivoluzione.

L’indio primitivo pre-cristiano delle Americhe funge da modello per il socialismo e per l’ecologia. Fu in America Latina, e in particolare in Brasile, negli anni ‘70, che la sinistra cattolica adottò e attuò tali idee. Il marxista Leonardo Boff, ex frate francescano brasiliano, teologo della liberazione e coautore della Laudato Sii, lo riassume bene quando afferma che “il grido della Terra è il grido dei poveri e il grido dei poveri è il grido della Terra, la nostra Madre Terra” che è “crocifissa ed è nostro compito salvarla, come abbiamo fatto con i poveri per decenni”.

In risposta a questa rivoluzione, nel 1977 Plinio Corrêa de Oliveira scrisse «Tribalismo indigeno: ideale comunista-missionario per il Brasile del XXI secolo».

Lì, il professor Plinio mostrò come i missionari della sinistra cattolica in Brasile vedevano nello stile di vita, nella morale e nella religione degli indios brasiliani l’espressione, nel suo più alto grado, dei principi del socialismo e dell’ecologia. Gli indios primitivi vivono senza capitalismo, proprietà privata, fede o morale cristiana, in armonia con la terra. In altre parole, vivono l’utopia socialista ed ecologica. Pertanto, per salvare la Terra e sé stessi dalla distruzione, gli occidentali devono distruggere le loro istituzioni economiche, politiche e sociali e imitare la vita tribale degli indios amazzonici.

Il vescovo Pedro Casaldáliga, una delle figure di spicco del tribalismo indigeno in Brasile negli anni Settanta, descrive sé stesso e il movimento come “transcomunista”, cioè basato sugli stessi principi del comunismo, ma portati alle più radicali conseguenze, ovvero alla perfetta realizzazione del comunismo. Allo stesso modo, il tribalismo indigeno ecologico che il Sinodo Panamazzonico intende sposare non è altro che il vecchio progetto comunista metamorfizzato.

Il comunismo non è morto, ma vive sotto forma di ecologia. Il verde è il nuovo rosso. L’ecologia è la perfetta realizzazione del sogno egualitario di Karl Marx e la totale sovversione dell’ordine gerarchico che Dio ha stabilito nell’universo. Sarebbe impossibile concepire un maggiore rifiuto di questo ordine.

Preghiamo la Madonna di Guadalupe, patrona delle Americhe e simbolo del trionfo del cattolicesimo sul paganesimo, e della civiltà cristiana sulla barbarie, affinché smascheri e schiacci questa diabolica manovra dentro la Chiesa e nella società. 

Il vescovo “transcomunista” Pedro Casaldálida TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / DICEMBRE 2019 - 31


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