Ceramic World Review 136/2020

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Focus on

finishing & surface treatment

it imperative to guarantee the total safety of these surfaces. For this reason, NoCoat has already begun the process of obtaining FCM (food contact materials) certification to ensure greater safety for consumers. “We decided to undertake a process of certification to validate these important properties and communicate them to the market as effectively as possible,” said Giuseppe Soli, CEO of NoCoat. “It’s a long and costly process that has been keeping us busy for quite some time, but we know it will be an increasingly important step for differentiating our products and ensuring the maximum protection for humans and the environment.” The certification will also attest to the non-reactivity between the surface and foods in all daily interactions. “If we place food on a surface, whether this food is neutral like bread or highly reactive like lemon, we want to be able to guarantee that it will remain in perfect condition and will not be affected in any way by contact with surfaces treated with NoCoat protective products,” explains Soli. 5

essi permettono di ottenere livelli crescenti di 1a scelta sulle linee di produzione delle piastrelle, ma anche di proteggere e valorizzare le varie finiture (lucido, supergloss e matt), con la possibilità di sviluppare soluzioni ad hoc per tipologia di impianto, superficie e finiture desiderate. Le superfici sono sì levigate e resistenti, ma anche lisce, uniformi, in una parola, più belle. L’importanza di questi trattamenti emerge in maniera più evidente con le finiture di maggiore tendenza oggi, ossia sempre più superfici scure e matt. Inoltre, l’attuale maggiore diffusione di lastre ceramiche di formato XXL ha ormai sdoganato del tutto la ceramica, divenuta elemento fondamentale di arredo non solo per pavimenti ma anche per pareti e piani cottura. Proprio il suo impiego nei piani cucina renderà sempre più forte la necessità di garantire la totale sicurezza di tali superfici. Per questo NoCoat ha già avviato i processi per l’ottenimento della certificazione MOCA che testa i materia-

li a contatto con gli alimenti per garantire al consumatore una maggior tutela. “Non ci basta saperlo”, dice Giuseppe Soli, Ceo di NoCoat. “Abbiamo scelto di avviare un processo di certificazione per ratificare questo importante traguardo e comunicarlo al mercato nel modo più efficace. Si tratta di un processo lungo e costoso che ci sta impegnando da qualche tempo, ma lo stiamo intraprendendo consapevoli che rappresenterà uno step fondamentale, sempre più necessario, per differenziare i nostri prodotti, assicurando la massima protezione per le persone e per l’ambiente”. Ad essere certificata sarà anche l’inalterabilità della superficie e degli alimenti in tutte le interazioni quotidiane. “Se appoggiamo su un piano un alimento, dal più neutro come il pane fino ai più reattivi come il limone – spiega Soli -, vogliamo poter certificare che questi prodotti rimangono completamente integri e non subiscono alterazioni al contatto con superfici protette e trattate con i prodotti NoCoat”. 5

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