Gioco di sponda

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“dillo come sai”: rom a teatro | teSto | stefania la Malfa

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l buio Sergio e Carlotta salgono sul palco. Nomi e cittadinanza italiani per due giovani rom fieri di esserlo. Accompagnati dalle fisarmoniche raccontano, emozionati e in un italiano a tratti incerto, il Porrajmos, il divoramento di 500mila rom nei lager, pezzo di storia di cui loro stessi hanno da poco preso coscienza. Una scenografia di parole e suoni. Davanti a un centinaio di spettatori incuriositi. È iniziata a marzo, nella parrocchia del quartiere Molassana di Genova, l’avventura di otto rom. Obiettivo creare una propria compagnia teatrale. Oltre alla recitazione, da ottobre stanno imparando a organizzarsi autonomamente per riuscire, dal giugno prossimo, a mettere in scena degli spettacoli. “Il nome della compagnia è ‘Dillo come sai’ ma è ancora provvisorio”, spiega Sergio Cizmic quasi a sottolineare la vicina autonomia. Ha 25 anni ed è italiano ma la sua famiglia arriva dall’ex Jugoslavia. Prima lavorava come bagnino. “Speriamo di far conoscere la nostra tradizione e magari anche di ironizzare sugli episodi di razzismo”. Nel gruppo c’è anche il fratello, Ismet, 42 anni, che si occupa dell’organizzazione: sua figlia Izeta e sua nipote Emra, entrambe 15enni, sono le ballerine della compagnia. L’altra attrice è Carlotta Sejdic, 17 anni, italiana ma con genitori bosniaci. Asan Asanovic, 55 anni macedone, fa il tecnico luci e audio, prima lavorava in edilizia. Il progetto è stato avviato dal regista Pino Petruzzelli con un contributo della Regione Liguria di mille euro per ogni aspirante attore (ai provini se ne sono presentati una trentina). Tra gli insegnanti l’attore Mauro Pirovano e il fisarmonicista Gianluca Campi, l’attrice rom Dijana Pavlovic e il musicista sinto Olimpio Cari. A suonare nella futura compagnia saranno due fisarmonicisti già esperti, Mariana Ene, 40 anni, e Ion Raduca, 46. Per loro, arrivati entrambi dalla Romania con la famiglia, il corso ha quasi il sapore di un riscatto: “Siamo brava gente e siamo contenti perché abbiamo l’opportunità di smettere di lavorare in strada”, dicono. La speranza per tutti è, dunque, che funzioni.

Dillo come sai Per informazioni sul progetto è possibile contattare il Centro teatro ipotesi, in via Rimassa 41/12A a Genova, telefonando allo 010 - 27.21.194 o visitando il sito www.teatroipotesi.org. | si alzi il siPario

Orti insorti

Vite di scarto

Uno spettacolo nato da una ricerca sui ricordi del nonno, mezzadro nella campagna toscana degli anni Cinquanta. Vecchie foto e memorie, bestemmie e barzellette. Con “Orti insorti”, Elena Guerrini mette in scena l’Italia contadina che fu e ne approfitta per raccontare della scomparsa delle api, dei semi ibridi venduti dalle multinazionali e degli Ogm. Da non perdere, se siete a Milano, il festival “Teatro e natura” il 17 maggio al Parco Nord.

Un angelo spazzaturaio, una discarica e cinque storie: sono gli ingredienti di “Vite di scarto”, scritto e interpretato dall’attrice (milanese) Swewa Schneider. L’ispirazione arriva dall’opera omonima del filosofo Zygmunt Baumann: “Ero attratta dalla discarica, luogo metaforico in cui dare vita e poesia agli emarginati. Chiunque può caderci dentro. Basta poco: la perdita del lavoro, una malattia...”. Date e luoghi dello spettacolo li trovate sul sito.

info

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associazione culturale creature creative 338 – 287.18.54 ortiinsorti.blogspot.com

info mail »

swewa schneider figurecapovolte@gmail.com www.figurecapovolte.it | 002 | maggio 09

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