12 | Ticino Cultura
syndicom | N. 3 | 20 marzo 2015
storie di confine
Dipinti inediti del chiassese Alessandro Valdani a Cavallasca Del ticinese Alessandro Valdani la letteratura artistica tra Sette e Ottocento ha trasmesso un profilo diviso tra l’adesione ai moduli stilistici del suo maestro, Pietro Antonio Magatti, e l’espressione di una vena di gusto “preromantico” orientata sui temi macabri comuni ad altri pittori sullo scorcio del XVIII secolo. Fu in particolare Giovanni Battista Giovio, le cui qualità di critico delle arti figurative sono a tutt’oggi generalmente sottostimate, ad offrirci i termini di una valutazione della produzione pittorica del maestro ticinese. Mario Mascetti*
Alessandro Valdani “nacque a Chiasso nel 1712, morì nel 1773. Apprese l’arte della pittura dal Cavalier Magatti, e sortì molto spirito, massime nelle cose malinconiche, come scorgesi in una tentazione di Sant’Antonio, e ne’ cimiteri di Bergamo (recte Bregnano, ndr) di Gironico, e in quelli dell’Ospedale e di S. Nazaro in Como. In quest’ultimo la morte fulmina a cavallo, e vi son de’ cadaveri ben gittati a rovescio. Negli accennati affreschi pauroso è il dipinto, e ben conviene ad ossari. Il Valdani venne decorato colla croce di Cavaliere dal vescovo di Coira, per cui anche operò; il di lui nome merita a ragione luogo tra nostri professori”. Così scriveva
il francescano padre Gian Alfonso Oldelli da Mendrisio, a pagina 195 del Dizionario storico-ragionato degli uomini illustri del Canton Ticino, edito da Veladini a Lugano nel 1807. Si era, dunque, formato alla scuola del pittore “barocchetto” varesino Pietro Antonio Magatti (16911767), questo artista ticinese ante litteram, che nel periodo in cui si cominciarono a costruire le cappelle-ossari per deporvi le ossa dei morti, quando “si spurgavano” i sepolcreti sotto il pavimento delle chiese, fu chiamato a dipingere “cose malinconiche” negli ossari ricordati dall’Oldelli, ed anche a Peglio in Alto Lario, sopra Gravedona; e fino in cima alla Valtellina, a Cepina di Valdisotto.
I dipinti lasciati nel paese natio di Chiasso sono andati perduti con la demolizione della vecchia chiesa e dell’oratorio di S. Anna. Così il gonfalone dipinto nel 1763 per la Confraternita di Balerna. Nel Mendrisiotto si conservano di lui solamente alcuni dipinti nella chiesa parrocchiale di Coldrerio, tra cui primeggia la “Gloria di S. Giorgio” sulla volta del presbiterio (1767). Suoi affreschi si trovano, invece, a Cunardo in Val Marchirolo, a Chiavenna e a Piuro (Val Bregaglia), ed altresì a Pavia. Un artista ricercato e apprezzato, tanto che – come ricorda l’Oldelli – il vescovo di Coira gli conferì la croce di cavaliere; e nel 1763 fu chiamato a periziare due grandi tele di Carlo Innocenzo Carloni a Castel S. Pietro. Ora, nel fare una ricerca storica sulla chiesa di Cavallasca (Como), paese confinante con Chiasso mediante il Monte Sasso, si è appurato che gli affreschi del presbiterio, che la critica non ha ancora attribuito ad alcun autore, sono stati da lui eseguiti nel 1762. Essi rappresentano l’Annunciazione e il Padre Eterno sulla lunetta di fondo, S. Raffaele sulla volta. “Nell’anno seguente 1762 convenuto con il Sig. Alessandro Valdani di fare la pittura sopra e in faccia al coro per zecchini n.° 10 mettendoci i colori la communità e facendoci le spese a detto Pittore”. Così annotava il parroco don Felice Borghi nei libri contabili della chiesa di S. Michele. Simile trattamento il pittore avrebbe avuto nel 1767 anche a Coldrerio, dove era ospitato a spese della chiesa
nell’osteria di Elena Cantoni insieme con un altro pittore chiassese, Francesco Calvi. L’intitolazione della parrocchiale di Cavallasca all’arcangelo S. Michele, raffigurato nella pala dell’altare maggiore, spiega anche la scelta dei soggetti dipinti dal Valdani: S. Gabriele nell’Annunciazione, e S. Raffaele che, attorniato da uno stuolo di putti, regge un vessillo con l’anagramma “Ave Maria”. Sono così riunite le immagini dei tre arcangeli festeggiati il 29 settembre. Con questa attestazione sui dipinti di Cavallasca, si viene ad aggiornare il repertorio delle opere del Valdani, artista di frontiera.
* Mario Mascetti è laureato in lettere. È stato insegnante di scuola media e assessore alla Cultura della provincia di Como; è autore inoltre di vari volumi di storia locale.
nelle immagini In alto: • A. Valdani, L’Annunciazione nella chiesa di Cavallasca (Como). Al centro: • A. Valdani, S. Raffaele. A sinistra: • L’ossario di Gironico (Como). Fotografie: Mario Mascetti