Come vogliamo plasmare il lavoro 4.0

Page 1

Questo è syndicom! syndicom è la forza sindacale determinante nei settori Posta/Logistica, ICT e Media/IGI. Esso s’impegna per un’economia che sia al servizio degli esseri umani. syndicom negozia contratti collettivi di lavoro, sostiene le rappresentanze del personale nel loro lavoro e assiste i propri iscritti con le parole e coi fatti. Inoltre syndicom influisce sulla legislazione al fine di ottenere migliori condizioni di lavoro ed una maggiore tutela per le persone che lavorano. Grazie alla tua affiliazione inoltre approfitti delle seguenti prestazioni: – Protezione giuridica professionale: informazione e consulenza gratuita in questioni riguardanti le condizioni di lavoro, i rapporti di lavoro, le assicurazioni sociali, i contratti collettivi di lavoro, il diritto contrattuale, la partecipazione e l’uguaglianza. – Formazione e perfezionamento: partecipazione gratuita a corsi nell’ambito dell’aggiornamento sindacale e professionale presso «Movendo». Sostegno finanziario di formazioni e perfezionamenti professionali. – Interessanti agevolazioni e sconti per i membri syndicom presso la Protezione giuridica Coop (MULTI), assegni Reka, assicurazione La Mobiliare, cassa malati CPT, banca Coop, distributori di benzina Agip e Hotelcard.

syndicom – il sindacato della tua divisione: aderisci ora! www.syndicom.ch

Un’inchiesta del sindacato syndicom

Come vogliamo plasmare il lavoro 4.0 - Tendenze verso l’economia digitale - Campi d’azione per il sindacato

Un’inchiesta del sindacato syndicom


Come vogliamo plasmare il lavoro 4.0 - Tendenze verso l’economia digitale - Campi d’azione per il sindacato



Indice

6 8

Premessa Panoramica

12 14 18

1. Trasformazione digitale Collocazione nella storia della tecnologia Le basi dell’economia digitale I motori dell’economia digitale

26 30 34 38 42

2. Politica contrattuale e settoriale Sviluppo delle professioni e perfezionamento Rapporti di lavoro flessibili e relativa protezione Complessità e partecipazione I media e il loro ruolo nella democrazia Commercio online e prestazioni finanziarie

50 54 57 60 64

3. Politica sociale Differenziazione e varietà di prospettive Reti infrastrutturali e concorrenza Lavoro, tasse e la loro difesa Big Data e la democrazia dei dati Disoccupazione e apprendimento a vita

66

Prospettive


4


5

Il titolare di un’azienda e la presidente di un sindacato visitano una fabbrica di automobili altamente automatizzata nella quale lavorano solo pochissime persone. Con un ghigno altezzoso il titolare chiede alla sindacalista: «Come pensi di riuscire a convincere i miei robot a scioperare per il tuo sindacato?». La sindacalista gli risponde sorridendo: «E tu come pensi di convincere i tuoi robot a comprare le tue automobili?». Aneddoto americano sull’economia digitale


6

Premessa Competenza sindacale digitale Per il futuro di syndicom e dei suoi iscritti, la digitalizzazione del mondo del lavoro è un tema di grande rilevanza. Con questa brochure vogliamo appropriarci del nostro futuro. Negli ultimi mesi syndicom si è occupato delle questioni relative alla digitalizzazione più di qualunque altro sindacato svizzero, ampliando così anche le proprie competenze nel campo. Come primo passo, syndicom ha incaricato l’esperto di Internet Leo Keller di elaborare uno studio che riassumesse i principali presupposti, stimoli e funzioni di base della digitalizzazione, spiegando in termini molto concreti come il fenomeno si ripercuota sulla catena di creazione del valore delle singole divisioni syndicom: tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT), logistica, Posta e PostFinance, media, industria grafica e libri. Le conseguenze della digitalizzazione sono particolarmente rilevanti per alcune categorie di persone quali le donne, i lavoratori giovani, i lavoratori più avanti con l’età, i migranti e i liberi professionisti. Sulla base degli esiti dello studio, il comitato direttivo di syndicom ha delineato 13 tesi che illustrano il lavoro che il sindacato deve svolgere nell’economia digitale, sia sul fronte della politica dei contratti collettivi e della politica settoriale, sia nell’ambito delle posizioni politico-sociali da tenere rispetto a diversi gruppi di individui e alle diverse istanze. Al tempo stesso, la digitalizzazione richiede anche degli adeguamenti interni al sindacato e una riorganizzazione dei metodi e dei processi di lavoro.


7

Prima di presentarle al comitato centrale, syndicom ha discusso le 13 tesi con i propri iscritti e con degli esperti in occasione di un incontro sulla digitalizzazione. Nel corso dell‘assemblea dei delegati tenutasi a novembre 2016, le tesi sono state quindi completate e approvate. Le 13 tesi hanno inoltre costituito la base di partenza per un ulteriore approfondimento sul tema della digitalizzazione, che ha permesso di individuare le principali tendenze in atto nel mondo del lavoro digitale nonchĂŠ gli ambiti in cui è necessario che il sindacato intervenga in modo concreto. Auguriamo a tutte le nostre lettrici e a tutti i nostri lettori un interessante approfondimento.

Il comitato direttivo, marzo 2017


8

Panoramica Le tecnologie digitali trasformano l’economia e la società. Che cosa significa questo sviluppo per syndicom? E per i lavoratori attivi nei settori di competenza di syndicom? Situazione di partenza La rivoluzione digitale trasforma l’economia in tutti i suoi segmenti. E con l’economia anche il lavoro. I cambiamenti nel mondo dell’economia e del lavoro possono andare a buon fine solo se vengono elaborati da tutti gli attori coinvolti. E non diventano onnipotenti singoli gruppi come Google o Facebook. Quando economia e lavoro subiscono un mutamento radicale, i sindacati svolgono un ruolo determinante in questo processo di trasformazione. E syndicom è in primo piano. Come sindacato opera infatti proprio in quei settori che sono stati interessati per primi e in ogni aspetto dalla digitalizzazione. Il comparto ICT è considerato la forza motrice della digitalizzazione che ha già pienamente investito il settore dei media e che tocca anche i settori aziendali della Posta. Obiettivo syndicom intende non solo seguire la digitalizzazione dell’economia e del lavoro, ma svolgere anche un ruolo-guida. Con l’obiettivo di rendere accessibili a tutti le opportunità della digitalizzazione e combattere in tempo e in maniera decisa i pericoli a essa associati. Perché una trasformazione, come l’accelerata digitalizzazione dell’economia, comporta sempre tutte e due le cose: opportunità e pericoli. In concreto questo significa che nella nostra politica contrattuale e settoriale teniamo in considerazione gli sviluppi dovuti alla digitalizzazione. In linea di principio, lo abbiamo già iniziato a


9

fare con lo studio sullo «sconfinamento del lavoro» come pure con lo studio sul lavoro nei contact center e nei call center, poiché sia lo sconfinamento del lavoro sia variazioni nel settore dei call center sono direttamente collegati alla digitalizzazione. Questo fenomeno è diventato ora un cappello sotto cui ricadono numerosi e variegati aspetti che analizziamo nel dettaglio e in merito ai quali prenderemo posizione. La digitalizzazione avviene nei vari settori con velocità, dimensioni e livelli di ambizione diversi. syndicom deve pertanto comprendere, in modo possibilmente preciso, gli specifici processi di digitalizzazione nei comparti familiari al sindacato così da fornire un apporto a favore degli occupati.

La discussione è aperta In occasione di un convegno sulla digitalizzazione che ha visto la partecipazione di iscritti e specialisti, il sindacato ha discusso tesi e campi d’azione che ha poi presentato al comitato centrale per farli infine approvare dall’assemblea dei delegati. Il tutto è stato ora integrato nel presente opuscolo in una versione consolidata e ampliata.



11

1. Trasformazione digitale

ÂŤLe piccole innovazioni tecniche non fanno ancora una rivoluzione. La vera innovazione sta nelle infinite possibilitĂ della loro combinazioneÂť. Leo Keller, autore dello studio commissionato da syndicom


12

Collocazione nella storia della tecnologia Con il concetto di Industria 4.0 si cerca di collocare in un contesto storico la digitalizzazione dell’economia come quarta rivoluzione industriale. La prima rivoluzione industriale è datata 1784, anno in cui venne inventato il primo telaio meccanico, un impianto di produzione che poteva essere azionato dall’energia idrica e dal vapore. La seconda rivoluzione industriale seguì nel 1879, anno in cui fu inventato il nastro trasportatore, presupposto della produzione di massa, il successivo fordismo, sulla base dell’energia elettrica e delle fonti di energia fossile. La terza rivoluzione industriale è iniziata nel 1969, con il primo «controller» programmabile e le successive automatizzazioni attraverso l’elettronica e l’informatica. E ora dunque la quarta rivoluzione: l’ingresso capillare della tecnologia dell’informazione e della comunicazione nell’industria manifatturiera e nella fabbrica tradizionale favorisce la fusione del mondo reale e del mondo virtuale in cosiddetti sistemi di produzione cyber-fisici (CPPS). Per CPPS si intendono delle reti di 4 rivoluzione macchine «sociali» che sono industriale organizzate in modo analogo alle reti sociali in Internet. Si tratta, per tradurlo in 3 rivoluzione industriale termini semplici, del collegamento dell’informatica con parti meccaniche ed elettroniche che comunicano tra di loro in rete («Internet degli oggetti»). a

a

2a rivoluzione industriale

1a rivoluzione industriale


13

Quattro caratteristiche principali contraddistinguonol’Industria 4.0: 1. Collegamento in rete verticale di fabbriche e prodotti intelligenti, ma anche di logistica, produzione, marketing e servizi. Esso consente una rapida reazione della velocità di produzione in caso di guasti o modifiche delle commesse. Sulla base delle misurazioni sarà possibile incrementare l’efficienza delle risorse: pianificare in modo ottimale la manodopera oppure anche calcolare entro quale data sia possibile eseguire un lavoro a costi energetici più bassi. 2. Integrazione orizzontale di reti innovative per la creazione di valore aggiunto: ad esempio di partner commerciali e clienti oppure attraverso modelli di cooperazione al di là dei confini nazionali e continentali. Queste reti consentiranno una trasparenza coerente lungo l’intera catena della creazione di valore, dalla logistica in ingresso, lo stoccaggio, la produzione, il marketing e la commercializzazione fino alla logistica in uscita e ai servizi a valle. E quindi elevata flessibilità in modo da reagire in maniera coordinata a problemi e guasti in un numero illimitato di siti. 3. Ingegneria coerente per tutta la catena del valore: ad esempio nella ricerca, lo sviluppo e la realizzazione di nuovi prodotti e servizi. Partendo da dati su modelli e prototipi fino ai prodotti è possibile elaborare i processi in modo più flessibile ed efficiente. Anche per piccole quantità. 4. Accelerazione grazie a tecnologie che in realtà non sono nuove, ma che diventano di massa grazie alla riduzione dei costi e delle dimensioni nonché a un aumento esponenziale della potenza di calcolo. Tali tecnologie fungono da acceleratore o catalizzatore dei processi di produzione e consentono prodotti personalizzati a costi agevolati. Un esempio calzante è la stampa 3D che consente nuove prestazioni di mercato e semplifica i processi di fornitura comportando modelli aziendali dirompenti, ovvero in rapida crescita e potenti.


14

Basi dell’economia digitale «Tutto ciò che può essere digitalizzato, sarà digitalizzato», recita il principio dell’economia digitale. Su che cosa si basa? Internet Attraverso Internet utilizziamo il World Wide Web, la posta elettronica, i motori di ricerca, gli shop online, gli orari delle FFS, Wikipedia ecc. Internet ci consente di controllare il nostro profilo Facebook quasi ovunque, leggere giornali online o guardare video sui cellulari. Internet, collegato alle reti di dati mobili degli operatori ICT, consente di richiamare questi servizi praticamente in qualsiasi luogo della Esempi di applicazione: civilizzazione tecnica, immettere dati – Analizzare le e-mail quasi in tempo e diffonderli in tutto il mondo. Oltre a reale e individuare eventuali riferiportatili o smartphone arriveranno presto menti ad attività terroristiche. altri dispositivi di ingresso e di uscita: ro– Analizzare documenti scientifici per bot, stampanti 3D, minicomputer portatili trovare gli effetti collaterali di un (wearables/indossabili), frigoriferi intellifarmaco – e valutare i risultati in genti oppure automobili senza conducentermini quantitativi e qualitativi. te sono le ulteriori tessere che compon– Valutare i curriculum vitae di una gono il mosaico di Internet. Come anche banca dati di lavoro in base a deteri macchinari per la produzione industriale minate caratteristiche di qualifica che vengono collegati tramite Internet e creare una lista di priorità dei ad altre macchine in modo da dialogare candidati. con i proprietari, i fornitori, il personale – Analizzare testi di legge rilevanti e addetto all’assistenza, i clienti ecc. le relative ordinanze in merito a una Intelligenza semantica questione giuridica e redigere un L’intelligenza semantica contribuisce a rapporto. far sì che i computer «comprendano» i – Comprendere le e-mail dei clienti, testi praticamente in tutte le lingue senza rispondere nel giro di 2 secondi bisogno dell’aiuto umano al pari di un bamoppure inoltrare a chi di dovere. bino dell’età di 10 anni. Grazie a questa


15

intelligenza i computer leggono e valutano verbali di misurazione e test, rispondono a domande o sviluppano semplici dialoghi – ma valutano anche grandi quantità di dati, spesso meglio e soprattutto più velocemente dell’essere umano. Intelligenza linguistica Grazie al riconoscimento linguistico informatizzato, già oggi o in un prossimo futuro è possibile: – Riconoscere la lingua in cui è scritto un documento – grazie all’accesso ai dizionari di tutto il mondo. – Tradurre automaticamente un testo digitale in un’altra lingua – grazie a diversi software e tecnologie semantiche (come dizionari e confronto di testi) oppure al concetto di apprendimento automatico (un sistema artificiale impara sulla base di esempi e dopo la fase di apprendimento è in grado di generalizzarli). – Trascrivere la lingua umana parlata personalizzata in un testo digitale oppure viceversa riprodurre un testo scritto in forma parlata. – Combinare riconoscimento vocale, analisi semantica e riproduzione linguistica (per esempio Siri di Apple). – Far comunicare tra loro uomini e robot. – Sottotitolare automaticamente video e trasmissioni televisive. – Stendere automaticamente i verbali dei colloqui. – Eseguire una serie di lavori di segreteria. – Rispondere automaticamente alle domande indirizzate ai servizi clienti o ai contact center.

Esempio Siri Il software combina le tecniche di riconoscimento linguistico, analisi semantica e riproduzione linguistica fornendo così un’assistenza personale.


16

L’uomo robot Un altro caso di applicazione di sensori: tute robotiche oppure esoscheletri elettronici promettono superpoteri a chi li indossa. In questo modo le persone diventano efficienti quasi quanto i robot. E possono probabilmente mantenere i loro lavori più a lungo. Recettori sensoriali Grazie ai recettori sensoriali, i sistemi tecnologici come i robot possono prendere decisioni e ampliare notevolmente le loro possibilità di impiego. Già oggi i robot possono riconoscere testi, immagini, lingua e molto altro. E sono anche in grado di misurare, per esempio, distanze (anche di notte), velocità, fattori climatici, pesi, pressioni o radiazioni. Dato che la velocità dei computer cresce rapidamente, i recettori sensoriali diventano sempre più efficienti. La miniaturizzazioEsempi di applicazione dei sensori ne dei chip a costi contemporaneamente – Robotica/Cobotica (anche sotto più bassi consente di inserirli in sistemi forma di esoscheletri elettronici da sempre più piccoli offrendo nuove possiindossare) bilità ai recettori. – Internet degli oggetti – Automobili senza conducente – Droni – Fotocamere e sistemi tecnologici intelligenti


17

Riconoscimento delle immagini Il riconoscimento ottimale delle immagini permette nuovi processi: – Riconoscere e dividere per categorie determinati oggetti in grandi banche dati di immagini. – Riconoscere oggetti o ritagli di immagine all’interno delle immagini e attribuirle a determinate persone, marchi, luoghi, prodotti, documenti ecc. – Riconoscere modifiche nelle immagini (analisi degli errori). – Riconoscere i volti di determinate persone. – Riconoscere le caratteristiche comportamentali nelle sequenze di immagini (video). – Riconoscere marche/loghi – e relative contraffazioni. – Riconoscere i testi nelle immagini e trascriverli. Intelligenza artificiale L’intelligenza artificiale con diversi metodi, concetti e algoritmi riproduce un’intelligenza umana. Essa automatizza l’intelligenza umana programmando un computer in modo che possa elaborare problemi e prendere decisioni. Quanto più si sviluppa l’analisi linguistica o visiva, tanto più efficienti diventeranno l’intelligenza artificiale e le capacità linguistiche e sensoriali di sistemi e robot intelligenti.

L’intelligenza artificiale batte i campioni di Go Lo sviluppo di programmi informatici per giocare a Go è stato notevolmente più difficile rispetto a quelli per il gioco degli scacchi: per la prima volta nell’ottobre 2015 il programma AlphaGo sviluppato da Google DeepMind ha sconfitto il più volte campione europeo Fan Hui e a marzo 2016 ha battuto quattro volte su cinque Lee Sedol, considerato uno dei migliori giocatori al mondo.


18

I motori dell’economia digitale

L’economia digitale si sviluppa a un ritmo impressionante. A che cosa è dovuta questa dinamica? La legge di Moore Nella sua forma popolare sostiene che il numero di transistor su un microprocessore raddoppierà circa ogni due anni. Si tratta di una legge empirica risalente agli anni seguenti all’industria dei semiconduttori e che finora è stata ampiamente confermata dalla pratica. Le prestazioni per ogni processore o chip aumentano continuamente e allo stesso tempo i costi si riducono sensibilmente. Sarà estremamente economico memorizzare, analizzare e trasmettere un gran numero di dati, anche perché i processi si accelerano vicendevolmente. Tuttavia l’ulteriore miniaturizzazione incontrerà presto dei limiti tecnici ed economici. Open Source Il movimento del «software libero» è un movimento di base politico della prima era digitale che è stato notevolmente rafforzato da Internet. L’idea: l’utente può utilizzare liberamente il software, copiarlo, distribuirlo, modificarlo e migliorarlo. Le conseguenze: il movimento non si sottrae solo alle «categorie di proprietà» della classica industria software, ma accelera lo sviluppo e ne diffonde enormemente l’uso. La maggior parte dei software necessari per tenere aggiornato Internet si basa sulla

Richard Stallman Stallman diede vita già nel 1983 al movimento del software libero. Il suo scopo: tutti gli utenti del software possono eseguirlo, copiarlo, diffonderlo, analizzarlo, modificarlo e migliorarlo liberamente.


19

Enorme potenziale Non ci sono praticamente più limiti all’analisi di immense quantità di dati che si creano molto velocemente e che provengono da fonti più svariate. Nota bene: quasi in tempo reale.

filosofia Open-Source, senza la quale Internet sarebbe difficilmente nato come «spazio pubblico digitale». Molti programmi e sistemi operativi fondamentali hanno potuto essere sviluppati nella community e grazie alla relativa intelligenza collettiva. La maggior parte delle start-up si servono nel frattempo di immense biblioteche software liberamente accessibili, senza le quali non esisterebbero affatto.


20

Big Data La parola magica Big Data descrive la nuova e innovativa tecnologia di elaborazione dei dati che ha dovuto essere sviluppata per elaborare le immense quantità di dati destrutturati. Le quantità di dati di oggi sono troppo grandi, troppo complesse, troppo destrutturate e cambiano troppo rapidamente rispetto alla loro analisi con i tradizionali metodi di elaborazione dati. Per Big Data si intendono però anche le tecnologie necessarie per raccogliere questi dati provenienti dalle più svariate fonti e media. Ad esempio da tutti i possibili canali Internet (siti web, notizie online, social media), banche dati (di aziende, università o amministrazioni) oppure da sistemi di misurazione e di registrazione. Talvolta si utilizza anche il termine «smart data», così da distinguere l’analisi dei dati dalla loro raccolta e allo stesso tempo spostare l’accento dalla mole spaventosa di informazioni di cui si dispone al suo impiego intelligente. Le tecnologie Big Data permettono di superare barriere che prima non consentivano di riunire facilmente dati di diversa provenienza e struttura.


21

I vantaggi di Cloud-computing – nessuna spesa di manutenzione e amministrazione – infinite capacità di memorizzazione dei dati – capacità di analisi quasi illimitate – costi bassi derivanti solo dall’effettivo utilizzo

Cloud-computing (nuvola informatica) Fino a 10 anni fa era consuetudine che le aziende e i privati dovessero procurarsi dei computer per le loro elaborazioni di dati. Oggi ciò è piuttosto un’eccezione. Numerose aziende mettono a disposizione in una «nuvola» svariate quantità di capacità di memorizzazione e di calcolo. Una cloud di questo tipo consente di memorizzare enormi quantità di dati su un computer non installato localmente (oppure in una rete di computer). Oppure anche di analizzare i dati in questione. In questo modo si devono pagare solo le prestazioni informatiche effettivamente utilizzate. I costi sono quindi molto inferiori rispetto al condurre le analisi su calcolatori propri, cosa che comunque di rado ci si può permettere. In questo modo è possibile utilizzare in modo economico servizi di software altrimenti costosi (per es. CRM, ERP, programmi Office ecc.) – in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, da parte di privati, aziende o reti globali.


22

Economia di rete Nel linguaggio scientifico, Facebook e altre reti sociali sono considerati «sistemi con feedback positivo»: ogni nuovo attore sulla piattaforma – cliente o fornitore – aumenta l’utilità per tutti i partecipanti. Questo comporta i cosiddetti effetti di rete (legge Metcalfe). Mentre l’utilità di un sistema di comunicazione aumenta in modo proporzionale al numero Esempio Facebook dei possibili collegamenti tra i partecipanti Quanti più amici (potenziali) posso (elevazione al quadrato), i costi aumentaincontrare su Facebook, tanto più no solo in modo proporzionale rispetto al preziosa sarà la rete per me e tanto più numero di partecipanti stessi. sarò disposto a creare o condividere contenuti. Facebook lo dimostra: se i partecipanti di una rete creano per di più dei contenuti, l’effetto rete viene rafforzato.


23

La tecnologia di base «blockchain» Il 2009 fu l’anno dell’introduzione del Bitcoin, la valuta digitale. La moneta non decollò ma in compenso il blockchain – la nuova tecnologia digitale su cui il Bitcoin si basa – ha dimostrato di possedere un potenziale quasi sconfinato. Semplificando, il «blockchain» è una banca dati digitale e decentralizzata in grado di eseguire e gestire come in una catena, da cui il nome, un numero sempre crescente di blocchi di dati. Le informazioni vengono archiviate nello stesso momento su più server in modo decentrato, consentendo transazioni più rapide e non manipolabili. In ambito finanziario – banche depositarie, banche d’affari, borse – questa tecnologia potrebbe scalzare molti intermediari. D’altra parte, il blockchain offre agli istituti finanziari anche la possibilità di eseguire processi, come quelli che riguardano i titoli di credito, in modo più efficiente, economico e quasi privo di rischi.

Evoluzione o rivoluzione? Con la loro interazione le tecnologie digitali portano avanti lo sviluppo.



25

2. Politica contrattuale e settoriale

«I diritti fondamentali dell’uomo sono inviolabili. In qualità di artista freelance punto a difendere le professioni intellettuali e la cultura concettuale. La nostra era è contrassegnata dalla velocità nonché dalla varietà digitale e tecnologica. In queste circostanze è necessario difendere l’uomo a livello intellettuale e riconoscere il suo valore. Solo così il digitale può essere ben integrato nel mondo del lavoro senza che eventuali tendenze dannose prendano il sopravvento, la quantità reprima la qualità, tutto diventi sempre più economico. Le idee si pagano #leideesipagano». Patrizia Pfenninger artista freelance, presidente del gruppo Comunicazione visiva della sezione Ticino di syndicom


26

Sviluppi del lavoro e qualifiche Tendenza La digitalizzazione dell’economia fa sì che singoli campi aziendali e professionali si contraggano notevolmente e altri crescano in modo considerevole, all’interno di singole aziende come pure all’interno di interi settori. Il fatto che singoli comparti o campi aziendali si contraggano e altri crescano, è un fenomeno permanente dell’economia. La rivoluzione digitale rende questi processi estremamente dinamici. Come è accaduto nelle precedenti rivoluzioni industriali. Nel 1850, ad esempio, più della metà di tutti gli occupati in Svizzera lavorava nel settore dell’agricoltura. Oggi essi rappresentano appena il 3 per cento. Viceversa, nel 1850 circa il 10 per cento degli occupati lavorava nel settore dei servizi. Oggi sono ben i tre quarti. In quali settori saremo occupati tra 20-30 anni? Probabilmente maggiormente in quello pubblico. I mutamenti tecnologici modificano e compromettono i posti di lavoro tradizionali. Al contempo ne nascono di nuovi, per lo più con un certo ritardo. E talvolta la geografia del lavoro cambia. Questa trasformazione svaluta vecchi profili professionali e competenze. E ne richiede di nuovi, come ad esempio sviluppare telecomandi per droni oppure sistemi di controllo per veicoli senza conducente. La Posta Svizzera sta testando dei robot per il recapito dei pacchi e autopostali senza conducente. Che ne sarà dei postini e dei conducenti dei veicoli della posta? La stessa divisione ICT, quale forza motrice che sta dietro alla digitalizzazione, si trova ad affrontare sia rischi che opportunità. Se le tecnologie si fermano, i professionisti di queste tecnologie rischiano di perdere il loro posto di lavoro. Come sta avvenendo attualmente per le esperte e gli esperti di tecnologie analoghe nella divisione ICT.


27

Esempio Posta Svizzera I robot integreranno il tradizionale recapito dei pacchi da parte di postini e auto. Tra cinque-dieci anni entreranno in funzione anche i droni.

In breve: le competenze professionali svaniscono sempre piĂš rapidamente, in tutti i comparti. A questo devono far fronte insieme i datori di lavoro, i lavoratori e i loro sindacati.


28

Campo d’azione Servono misure per qualificare i lavoratori provenienti da campi professionali e aziendali in contrazione per campi professionali e aziendali in crescita. Questo può avvenire in misura sufficiente solo se nei contratti collettivi di lavoro viene sancito un diritto chiaramente definito di formazione e perfezionamento. Per tenere il passo con lo sviluppo digitale, i tradizionali concetti delle HR (Human Resources, risorse umane) non bastano più. I sindacati e i datori di lavoro devono sviluppare ulteriormente le professioni e le condizioni di lavoro di pari passo con lo sviluppo tecnologico, per il bene degli occupati. Serve un rilevamento sistematico delle qualifiche che non sono più necessarie nel medio termine. E un rilevamento sistematico delle competenze da sviluppare. Ovvero una pianificazione strategica in una logica paritetica. Oppure anche formazione e perfezionamento anziché «Hire and Fire». Tra le condizioni di un’economia digitale non basta che i dipendenti abbiano a disposizione un paio di giorni

Esempio Ericsson Tra il 2013 e il 2015 l’azienda ha tagliato 34 000 posti di lavoro e, in parallelo, ha assunto 32 000 nuovi collaboratori. Tutto questo perché non ha pensato di preparare per tempo i suoi dipendenti alle nuove mansioni.


29

di perfezionamento all’anno – che per di più scadono alla fine dell’anno se non sono stati utilizzati.. I diritti alla formazione e al perfezionamento devono essere sanciti nei contratti collettivi di lavoro (CCL). Più concretamente, sotto forma di durata, offerta e denaro. Tali diritti non possono scadere alla fine dell’anno, ma devono essere riportati su conti di perfezionamento individuali e cumulabili. I crediti possono essere successivamente utilizzati per un perfezionamento intensivo e oneroso come uno studio post laurea per mantenere oppure addirittura potenziare la cosiddetta competitività sul mercato del lavoro. Altrettanto importante: per il buon esito del perfezionamento, deve essere possibile ridurre in modo semplice e rapido il carico di lavoro. Serve un cambiamento di mentalità all’interno delle aziende Questo in concreto significa: – Sensibilizzare gli occupati all’importanza della formazione e del perfezionamento per mantenere costantemente la propria competitività sul mercato del lavoro. – Fare in modo che i superiori siano tenuti a rispettare obiettivi legati allo sviluppo dei potenziali dei loro collaboratori e all’utilizzo di budget destinati al perfezionamento. – I colloqui sullo sviluppo della carriera professionale devono essere più che una mera formalità. – Ostacolare e rendere costosi i licenziamenti dovuti al cambiamento tecnologico, qualora l’azienda abbia omesso le corrispondenti misure di perfezionamento.


30

Rapporti di lavoro flessibili e loro protezione

Tendenza La digitalizzazione semplifica i rapporti di lavoro a tempo determinato e a progetto, per esempio tramite piattaforme. Sempre più aziende considerano i lavoratori non più come dipendenti, bensì come lavoratori autonomi. Oppure come parte di una rete sociale. La digitalizzazione libera il lavoro dallo spazio e dal tempo. Ma questa libertà è ingannevole. Specie per quei lavoratori, liberi professionisti loro malgrado, che spesso lavorano in condizioni di precariato. E che sono sempre più numerosi. Il concetto di «crowdsourcing» è composto dalle parole «crowd» (folla, quantità di persone) e «outsourcing» (esternalizzazione). In breve questo significa: le aziende esternalizzano i compiti a un «crowd», ovvero a un gruppo indefinito di persone, prevalentemente tramite invito aperto su una piattaforma Internet specializzata.

Esempio Grafica «99designs» è una piattaforma sulla quale è possibile ordinare 99 design, ma pagarne solo uno. I design vengono realizzati da lavoratori autonomi in tutto il mondo. Fra tutte le bozze il cliente alla fine ne sceglie una. Chi viene scelto, riceve il modesto premio in denaro, ma deve versare fino al 40% di tasse alla piattaforma. Quanto ai restanti 98 grafici, in cambio del loro lavoro essi non ottengono alcun compenso!


31

Le sfide associate sul piano del diritto del lavoro riguardano anche le divisioni di syndicom. I rapporti di lavoro rischiano di divenire sempre più precari, a tempo determinato e a progetto – oppure i rapporti funzionali tra aziende e lavoratori che vengono addirittura spinti verso il falso lavoro autonomo. I lavoratori autonomi nell’economia digitale Ecco ciò che contraddistingue la loro lotta per la sopravvivenza: – Non hanno alcun contratto di lavoro. L’approvazione delle condizioni generali avviene con un semplice clic del mouse. – Talvolta il volume di lavoro comprende solo dei microlavori («taylorismo digitale»). Così sono costretti ad accettare un gran numero di incarichi per racimolare uno stipendio. – Devono sostenere in pratica la concorrenza mondiale. Ed esporsi pertanto alla rovinosa guerra dei prezzi, fino a «stipendi orari» miserevoli. – Sono sottoposti a un giudizio unilaterale e dunque in balìa dei loro committenti per migliorare la loro reputazione e conquistarsi altri incarichi. – È difficile per loro rivendicare i propri diritti, ad esempio per quanto riguarda la proprietà intellettuale oppure quando i lavori effettuati non vengono retribuiti. Spesso il foro di competenza non è chiaro. – Non hanno rapporti di lavoro collettivi, un’organizzazione che rappresenti i loro interessi e un rapporto diretto con i datori di lavoro, ma solo con la piattaforma. – Una volta che si è dipendenti da queste piattaforme, il passo verso lo sfruttamento è breve. – Non è garantito l’accesso alle assicurazioni sociali (assicurazione contro la disoccupazione, previdenza vecchiaia, perdita di salario in caso di malattia).


32

Campo d’azione Servono condizioni quadro affidabili per regolare rapporti di lavoro incerti: in relazione ai salari (salari minimi), assicurazioni sociali o disponibilità. Anche il lavoro mobile al di fuori di un’azienda deve essere limitato nel tempo. Lo spettro globale del crowdworking, dell’economia delle piattaforme e di altre forme di sfruttamento dell’economia digitale fa paura a molte persone. Anche gli standard minimi sul piano del diritto del lavoro rischiano di sgretolarsi. La digitalizzazione permette sì alle aziende di ridurre i costi, ma rischia anche di nuocere alla loro reputazione. Le violazioni contro i diritti umani o lo sfruttamento della manodopera si diffondono in Internet a ritmi vertiginosi in tutto il pianeta. Le aziende attive a livello mondiale vengono spinte a introdurre e implementare direttive etiche (Corporate Social Responsibility) al fine di non essere pubblicamente messe alla gogna e di non perdere quindi quote di mercato.

La chiave per l’attività sindacale La fragile reputazione delle aziende nell’opinione pubblica digitale deve essere sfruttata dai sindacati per strappare alle aziende delle concessioni vincolanti e garantire rapporti di lavoro equi. Servono urgentemente dei regolamenti per tutelare questi rapporti di lavoro. Sia nell’ambito legislativo sia nei contratti collettivi di lavoro.


33

In questo modo rendiamo sicuri i rapporti di lavoro fragili – Servono sistemi di certificazione per piattaforme di crowdworking. Queste ultime devono impegnarsi a rispettare perlomeno gli standard dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) e adottare dei provvedimenti contro il lavoro nero. – I crowdworker che lavorano per aziende svizzere devono essere indennizzati in modo equo e poter beneficiare dell’assicurazione sociale. Possibilmente in base ai requisiti usuali nel settore e nel luogo sulla base di quanto previsto dai contratti collettivi di lavoro esistenti. Laddove non fossero presenti dei contratti collettivi di lavoro, si applicano in maniera vincolante le condizioni comunemente adottate nel luogo e nel settore. – syndicom deve definire delle regole insieme con le aziende in modo da ricorrere al crowdworking solo se, per validi motivi, non possono essere considerate altre soluzioni. Secondo le seguenti priorità: 1. Soluzioni inhouse 2. Creare nuovi posti di lavoro 3. Crowdworking solo attraverso piattaforme certificate

«Una flessibilità priva di sicurezza farebbe sì che le persone non parteciperebbero a complessi processi di apprendimento. Una sicurezza priva di flessibilità significherebbe che non potrebbe svilupparsi un clima creativo per le innovazioni. Ecco perché servono entrambe le cose: flessibilità e sicurezza. La nostra politica in materia di contratto collettivo di lavoro si pone come obiettivo proprio questo».

Giorgio Pardini, responsabile settore ICT del sindacato syndicom


34

Complessità e partecipazione Tendenza I processi produttivi e i rapporti con la clientela diventano sempre più complessi. Le aziende devono implementare innovazioni in modo sempre più rapido per mantenere la loro competitività. Anche le aziende affermate sono a rischio. Con la velocità della digitalizzazione si accelera la complessità nelle aziende e sui mercati. Chi vuole tenere il passo con lo sviluppo, deve sempre reinventarsi; essere pronto ad accantonare la tradizione e provare nuove strade. Chi non lo fa, rischia nel medio e lungo termine di scomparire dalla scena. La velocità con cui le aziende perdono la loro posizione sul mercato è notevolmente aumentata. Secondo un rilevamento dell’economista statunitense John Hagel, nel 1940 l’aspettativa media di vita di un’azienda corrispondeva a 75 anni. Oggi appena a 15. Pressione all’innovazione L’innovazione di prodotti, servizi e processi deve essere ottenuta in tempi sempre più brevi. Ma sono pochissime le aziende che riescono a restare al passo. Com’è possibile colmare questo divario? E che cosa rende, oggi e in futuro, un prodotto, un servizio, un’organizzazione e un mondo economico innovativi? Come campione mondiale in materia di innovazioni, la Svizzera è ben equipaggiata per il futuro digitale. Per preservare questa posizione di vantaggio, bisogna promuovere la forza di innovazione dei lavoratori.


35

Esempio Kodak Per decenni non è praticamente esistita un’azienda di maggior successo in ambito di attrezzatura fotografica. Eppure Kodak ha sottovalutato la fotografia digitale ed è rimasta a dormire di fronte alla trasformazione digitale del mercato. Con la conseguenza che nel 2012 l’azienda ha dovuto presentare istanza di fallimento. L’esempio funge anche da monito per i sindacati: non serve a niente impedire alle aziende di successo di svilupparsi ulteriormente per difendere gruppi professionali tradizionali. Sindacati e datori di lavoro devono sviluppare ulteriormente le professioni e le condizioni di lavoro di pari passo con lo sviluppo tecnologico, per il bene degli occupati.


36

Campo d’azione Le aziende potranno far fronte alla pressione all’innovazione solo rafforzando la partecipazione dei dipendenti conferendo loro una maggiore responsabilità (empowerment) e maggiore potere decisionale. La digitalizzazione dell’economia rende prioritaria una tradizionale richiesta sindacale: la partecipazione dei lavoratori. Oggi si parla anche di «empowerment», ciò significa: 1. I lavoratori devono essere qualificati in modo tale da essere all’altezza delle crescenti esigenze. 2. Devono essere loro attribuite competenze e capacità sulla base delle loro qualifiche. 3. Inoltre devono essere messi nella condizione di assumersi delle responsabilità per il benessere dell’azienda.

Parola d’ordine: «empowerment» Il termine comporta nuovi modelli direttivi partecipativi. Il management deve essere disposto a rinunciare al controllo e a rafforzare il senso di responsabilità dei lavoratori. L’«empowerment» non può portare all’autosfruttamento dei dipendenti e comporta una nuova cultura aziendale: dal tradizionale principio «top down» al «bottom up», ovvero dal basso verso l’alto.


37

La domanda a cui dare risposta è: che cosa possiamo fare affinché in futuro il lavoro sia a misura d’uomo? Che non sia quest’ultimo a doversi piegare alla tecnologia, ma che sia la tecnologia a essere al servizio delle persone? Le trasformazioni tecnologiche riescono solo se i lavoratori sono coinvolti in questo processo e non vengono utilizzati solo come pedine su una scacchiera. La Confederazione dei sindacati tedeschi (DGB) ha pertanto lanciato l’iniziativa «Offensiva compartecipazione», supportata da tre principi: 1. Il buon lavoro è tale solo se è frutto di decisioni condivise. 2. Una buona conduzione aziendale presuppone una partecipazione condivisa. 3. La partecipazione condivisa è democrazia attiva nell’economia. Ecco come rafforzare la partecipazione – I ruoli dei partecipanti devono essere definiti in modo più chiaro, ad esempio in relazione a profili professionali e mansioni che cambiano, processi lavorativi, modelli di orario di lavoro, profitti, investimenti ecc. – Le persone attive all’interno del sindacato e i rappresentanti dei lavoratori devono essere meglio tutelati e avere tempo sufficiente per potersi dedicare al loro ruolo di partecipazione anche durante l’orario di lavoro. – Inoltre devono ricevere una formazione adeguata alla propria funzione e poter accedere regolarmente a programmi di perfezionamento.


38

I media e il loro ruolo nella democrazia Tendenza Monopoli mediatici minacciano la democrazia: il buon giornalismo è in pericolo. Da tempo ormai la digitalizzazione ha investito il settore dei media. Pubblicità e utenti continuano da anni a passare dai media della carta stampata a quelli digitali. Il consumo delle informazioni diventa più economico o persino gratuito. I motori di ricerca internazionali come Google e i social network come Facebook rivendicano una fetta sempre più consistente della torta pubblicitaria, senza destinare denaro a prestazioni editoriali, ricerche e contenuti. I modelli di business sono drasticamente cambiati. In passato le imprese del settore vendevano pubblicità e abbonamenti per garantire contenuti altamente qualitativi che avevano un costo elevato. Detto in sintesi, oggi i media producono piattaforme pubblicitarie sulle quali cercano di attrarre quante più persone possibili tramite contenuti prodotti al costo più basso possibile. Così si corre il pericolo che le prestazioni giornalistiche non siano quasi più remunerate e che i giornalisti vengano privati dei diritti d’autore.

Alleanza pubblicitaria Google e Facebook assorbono l’85 per cento delle spese pubblicitarie digitali a livello mondiale. Per difendere le quote di mercato, Ringier, Swisscom e SRG/SSR si sono riunite in un’alleanza pubblicitaria (Admeira).


39

I grandi gruppi mediatici addebitano la pressione dei costi al personale e contabilizzano i profitti derivanti dalle piattaforme pubblicitarie digitali direttamente come utile consolidato (Tamedia ne è un esempio) invece di investirli in prodotti mediatici e nel personale. Ma ci sono anche altri problemi: – I posti di lavoro fissi vengono tagliati e gli onorari dei freelance ridotti. Per un articolo a pagina intera come quelli pubblicati negli inserti culturali o per le foto di prima pagina, persino rinomati quotidiani corrispondono onorari che a stento coprono le spese. Per i freelance le opportunità di pubblicare un lavoro (retribuito) diminuiscono, dal momento che, in conseguenza della concentrazione dei media, i mezzi di informazione che godono di buona reputazione sono sempre meno. – I servizi di picchetto non vengono pressoché più retribuiti o compensati. – Il tempo di lavoro spesso non viene registrato, nonostante la legge lo esiga. Per gli operatori dei media prestare ore straordinarie gratuite è la regola. – I praticanti oggi lavorano spesso gratis, e un servizio volontario retribuito viene offerto solo a chi ha finito l’università e può già vantare esperienze lavorative nel campo. Spesso si richiede ai laureati di aver maturato diverse esperienze in occasione di stage, per la maggior parte non retribuiti o pagati molto male. «Da 12 anni nella Svizzera tedesca e in Ticino non c’è più un contratto collettivo di lavoro per i professionisti dei media. Quest’ultimo risulta urgentemente necessario per assicurare la partecipazione collettiva del personale e dei sindacati nonché garantire buone condizioni di lavoro e diritti dei giornalisti»

Roland Kreuzer, responsabile del settore dei media di syndicom


40

Campo d’azione I media devono essere riconosciuti quali pilastri portanti della democrazia e continuare a fare della buona informazione. È inoltre necessario garantire che gli operatori del settore ricevano un compenso adeguato per il lavoro svolto e non si vedano privati dei diritti d’autore. Nel settore dei media c’è una grande necessità di intervento da parte dei sindacati. syndicom deve favorire la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul ruolo fondamentale dei media nelle società democratiche: in qualità di «quarto potere» nello Stato nonché di istanza critica e di divulgazione. È necessario stabilire che un giornalismo indipendente, attendibile e pluralista è il pilastro portante della democrazia nonché un elemento essenziale del servizio pubblico. Oltre alla radiodiffusione pubblica, il cui compito è offrire prestazioni giornalistiche stimolanti, equilibrate e fondate, anche i media privati che non operano in primis in un’ottica di profitto devono poter avere Ecco come si rafforzano i accesso a sussidi diretti. professionisti del settore – Salari minimi vincolanti stabiliti in Gli editori devono essere indennizzati base all’anzianità di servizio – anche se i loro servizi vengono messi a dispoper chi svolge stage. sizione e diffusi tramite Google, Twitter, – Limitazione, registrazione e controllo Facebook e da aggregatori di notizie come delle ore di lavoro. «News360». Il miglioramento delle con– Onorari minimi per i liberi profesdizioni di lavoro presso gli editori deve sionisti del settore, commisurati al andare di pari passo con un miglioramentempo impiegato. to della retribuzione dei professionisti dei – Potenziamento dei diritti d’autore per media e dei loro diritti. i professionisti del settore dei media. E sono i sindacati a dover esigere tutto – Diritto al perfezionamento profesciò. Il nesso è chiarissimo: per poter fare sionale, in particolare per quanto del buon giornalismo che renda un serconcerne la padronanza di nuove vizio utile all’opinione pubblica servono tecnologie di diffusione. condizioni di lavoro giuste e il riconosci-


41

mento dei diritti d’autore. L’importanza dei media come servizio pubblico presuppone una migliore tutela di coloro che svolgono questa funzione. Ecco perché dopo 12 anni di vuoto contrattuale serve con urgenza un nuovo CCL per i professionisti dei media anche nella Svizzera tedesca e in Ticino. Nell’UE si sta lavorando affinché gli editori godano di diritti esigibili (diritti di prestazione) per lo sfruttamento online delle notizie da loro pubblicate inclusi gli «snippet», ovvero brevi estratti o citazioni di articoli utilizzati ad esempio da Google News. – Secondo un primo progetto di legge, i contenuti sarebbero tutelati dal diritto d’autore per 20 anni. – La riproduzione e la diffusione di queste pubblicazioni è vietata o permessa in base a tali diritti. – Facendo leva sulle nuove regole concernenti i diritti d’autore, gli editori potrebbero negoziare, con utilizzatori come Google, un meccanismo di compensazione. Se in Svizzera venisse introdotto il diritto di prestazione, anche i giornalisti, in quanto autori di queste opere, parteciperebbero ai ricavi. La revisione dei diritti d’autore attualmente in corso deve inoltre prevedere un diritto irrinunciabile alla remunerazione per l’utilizzo online da parte di privati, come richiesto dai sindacati.

«In Svizzera la qualità dei media è peggiorata al punto da mettere a repentaglio la democrazia diretta. Per le cittadine e i cittadini è sempre più difficile parteciparvi e poter contare su un’informazione adeguata»

Moritz Leuenberger, Ex Consigliere Federale, ex ministro della comunicazione


42

Commercio online e servizi finanziari Tendenza La digitalizzazione del commercio è in una fase molto avanzata. Il commercio online guadagna quote di mercato, la distribuzione e la produzione sono cambiate. I settori più colpiti sono quelli dell’abbigliamento, dei libri e delle banche. La scelta dei prodotti acquistabili online non conosce limiti – così come la comparabilità dei prezzi. Le piattaforme online come Amazon e Zalando sono sempre più abili nell’attrarre acquirenti. Di questa modalità d’acquisto i clienti apprezzano sempre più, oltre ai prezzi bassi, anche la comodità (convenience). La procedura d’acquisto è più semplice. Dal punto di vista commerciale, rispetto ai negozi tradizionali il commercio online ha il vantaggio di poter essere gestito molto efficientemente con pochi dipendenti spesso sfruttati dai datori di lavoro e di crescere molto, mentre il commercio stazionario ristagna perché l’apertura di nuove filiali comporta elevati costi di affitto e personale. Nel commercio dei libri la digitalizzazione ha fatto passi da gigante. Se in passato quasi tutti i libri erano stampati e pubblicati dalle case editrici e poi venduti nelle librerie, oggi la quota di mercato detenuta da queste ultime è di appena il 75 per cento. Dopo aver registrato un notevole aumento del fatturato, da un paio di anni il commercio di libri online vive una fase di stagnazione, con una quota di mercato che si attesta poco al di sotto del 20 per cento. La fetta di mercato degli e-book è invece di circa il 5%. Assieme alle quote di mercato, le librerie tradizionali e le case editrici hanno perso anche potere di mercato. In passato erano le case editrici a decidere quali libri prefinanziare, stampare, distribuire e vendere e quali no. Oggi gli editori non sono più


43

indispensabili per gli autori, che possono produrre, commercializzare e distribuire online i loro libri. Anche i lettori hanno autonomamente accesso in modo quasi illimitato alle informazioni riguardo ai prodotti disponibili. L’esempio di Amazon Nelle librerie reali, la digitalizzazione Amazon è l’emblema perfetto della modifica soprattutto la gestione della piattaforma tecnologica. La ricetta del domanda. La politica di assortimento dei suo successo? Il colosso offre milioprodotti e i riordini diventano sempre ni di prodotti, tra i quali anche libri più automatizzati e centralizzati, tanto rari e d’antiquariato. Per la maggior più nelle grandi aziende. I rischi che si parte dei clienti non sussiste pertanto profilano per i librai impiegati nei negozi alcuna ragione per passare a un’altra tradizionali sono la perdita di competenze piattaforma. Rispetto alle normali e di posti di lavoro. librerie, Amazon risparmia sulla distribuzione dei prodotti pagando ai propri dipendenti salari bassissimi, non deve sostenere gli elevati costi di affitto dei locali commerciali e gli invii avvengono per la maggior parte da luoghi in cui i salari sono bassi. Finora Amazon ha inoltre sempre rifiutato di stipulare dei contratti collettivi di lavoro.


44

Postfinance è chiamata ad agire I cambiamenti avvenuti nel settore finanziario sono stati finora meno evidenti di quelli che hanno interessato le librerie. Sebbene i cambiamenti siano ostacolati soprattutto dalle leggi piuttosto rigide, c’è chi ritiene che la trasformazione sia solo posticipata e che, quando avverrà, sarà quindi ancora più radicale. A differenza degli articoli tangibili come i libri, i prodotti finanziari sono completamente digitalizzabili, anche Postfinance si appresta dunque ad affrontare una sfida. Stando alle previsioni, la digitalizzazione di una banca universale mette a rischio dal 30 al 50 per cento dei profitti, ma per Postfinance, dove il «retail» ha un peso notevole, la percentuale sale a oltre il 50 per cento.


45

Campo d’azione Per poter far fronte ai rivenditori online come Amazon, il commercio di libri tradizionale deve espandere le proprie competenze digitali senza perdere i punti di forza che lo caratterizzano. Lo scarto tra vendita online e negozio fisico comincia ad appianarsi. Il cosiddetto principio del «multicanale» («omnichannel»), che indica la possibilità di sfruttare tutti i canali di vendita – il negozio, il web e i social network – per creare relazioni commerciali, cambia un po’ le cose, anche nei negozi. Il negozio inteso come magazzino in cui sono stoccati tutti gli articoli diventa uno showroom in cui esibire una selezione di prodotti presentandoli al meglio e offrendo diverse versioni e opzioni di consegna. Lo scopo dello showroom è rafforzare la fidelizzazione della clientela. Lo si visita per guardare, toccare, provare… e incontrare persone a noi affini. Gli showroom non sono dunque spazi di vendita freddi e disadorni situati nei costosi centri storici delle nostre città, bensì luoghi di scambio sociale. Per sostenere la concorrenza del commercio online, le librerie vere e proprie devono sviluppare una presenza online attraente, offrire prodotti digitali in modo allettante e accentuare il proprio ruolo di consulenza. Il commercio dei libri deve conservare i propri punti di forza come la vicinanza al cliente, la competenza nell’ambito della consulenza, la varietà dell’assortimento e l’entusiasmo per i libri. I dipendenti che lavorano in collaborazione con le librerie e le redazioni in internet, o le divisioni marketing, dovranno fare la differenza, a livello di qualità e contenuto, fra librerie e commercio online, che non può offrire altro se non critiche o valutazioni dei clienti. La grande sfida rimane quella di comunicare questo valore aggiunto ai clienti.


46

Per soddisfare tali aspettative, il commercio librario deve costruire e ampliare le proprie competenze digitali seguendo strategie diverse in base alle dimensioni e all’orientamento di ciascuna azienda. Per le imprese più piccole sono vitali le collaborazioni (come le attuali piattaforme e-book) e la distribuzione congiunta tramite i centri librari, dal momento che il commercio via Internet è redditizio solo a partire da una certa quantità.

Settore librario È necessaria un’offensiva formativa a livello settoriale La digitalizzazione rende il lavoro in questo campo più impegnativo e specializzato. I lavoratori devono avere accesso ai nuovi campi di attività dell’e-commerce. È così che si aprono possibilità di sviluppo nel settore. La formazione aziendale è determinante per la riuscita dei cambiamenti tecnologici. Dal momento che i salari nel settore librario sono bassi, i datori di lavoro devono non solo garantire la formazione e il perfezionamento professionali, ma anche sostenerli finanziariamente. Il movimento sindacale deve lottare a livello internazionale affinché per tutti i lavoratori coinvolti nel commercio online la sottoscrizione di un contratto collettivo di lavoro sia la regola. È necessario verificare fino a che punto la formazione di base nel settore sia adattata ai requisiti della digitalizzazione e come possa essere realizzata.


47

Piano di sviluppo strategico nel settore finanziario Anche in questo settore le relazioni con il cliente si stanno trasformando radicalmente. Il digital banking le rende più impersonali e allo stesso tempo più dipendenti da prodotti personalizzabili, da un accesso più completo alle informazioni e da interfacce operative di facile utilizzo. Big Data, intelligenza artificiale e open source intelligence consentono di conoscere sempre meglio le esigenze dei clienti delle banche, di personalizzare le offerte, di effettuare una valutazione del rischio mirata. Tutto ciò implica che i consulenti alla clientela siano in possesso di nuove competenze, in particolare di conoscenze informatiche molto più approfondite per svolgere il servizio specialistico di back office. Lo sviluppo del personale è un tema complesso per le banche che richiede un piano di sviluppo per tutti i processi di consulenza al cliente, front-end e back-end, messo a punto assieme alle parti sociali. I sistemi non devono infatti essere adeguati solamente in base alle necessità dei clienti, ma anche a quelle dei lavoratori. Altrimenti non sopravviveranno alla prova dei fatti.



49

3. Politica sociale

«La trasformazione digitale offre la possibilità di ridefinire la nostra società e l’economia. Se vogliamo approfittare al massimo di questo immenso potenziale economico e sociale, abbiamo urgentemente bisogno di un tipo di ‹programma Apollo› per i sistemi di informazione e comunicazione in modo da creare le istituzioni e le infrastrutture necessarie per la società digitale del futuro.» Dirk Helbing, Professore di sociologia al Politecnico di Zurigo


50

Differenziazione e varietà di prospettive Tendenza La digitalizzazione dell’economia rappresenta una sfida per tutti. Ma opportunità e rischi non sono uguali per ogni gruppo di popolazione e di lavoratori. C’è molto da guadagnare nel mondo del lavoro digitale: più autodeterminazione e autonomia, nuove prospettive occupazionali e nuove prospettive per il futuro, maggior codecisione e partecipazione. Ma c’è anche tanto da perdere: lavori e fonti di sussistenza, sicurezza sociale e previdenza di vecchiaia, prospettive per il futuro e spazi di libertà, contatti sociali oppure la salute mentale. Pertanto c’è il rischio di nuove e più grandi disparità sociali. Grazie alla crescente digitalizzazione, siamo diversi in termini di hardware utilizzato, di conoscenze in materia di software e di come approcciamo i social. Emergono quindi velocità di vita e possibilità di adattamento differenti. Più la digitalizzazione penetra nella nostra vita, tanto più cresce la resistenza. Opportunità e rischi non si presentano uguali per tutte le persone e i gruppi di persone. Giovani e anziani, donne e uomini, migranti oppure freelance e dipendenti fissi sono interessati in modo diverso dalla digitalizzazione.


51

In relazione al diritto di apprendimento a vita, le già esistenti discriminazioni nei confronti delle donne si acuiscono ancor di più. Alcuni studi dell’Ufficio federale di statistica dimostrano che le aziende mettono a disposizione dei loro dipendenti uomini più ore di lavoro e più fondi destinati ai programmi di perfezionamento rispetto alle loro dipendenti donne, che in questo modo risultano doppiamente svantaggiate. I freelance in particolare si trovano a doversi confrontare con le sfide dell’economia digitale. Dato che le loro condizioni di lavoro e i loro contratti non godono di una sufficiente protezione, vengono spesso sfruttati dalle aziende come «lavoratoricuscinetto».

«Le donne si trovano a doversi confrontare oltre che con molteplici situazioni di stress derivanti dai doveri professionali e familiari, anche con la più elevata richiesta di perfezionamento e reperibilità. Servono delle soluzioni adeguate»

Patrizia Mordini, responsabile delle pari opportunità di syndicom


52

Campo d’azione Le conseguenze della digitalizzazione vanno considerate da diverse prospettive in modo da adottare misure confacenti ai diversi gruppi di popolazione. Quali sono le opportunità e i rischi per le donne nell’economia digitale e nella società – e per gli uomini? E per i giovani – per gli anziani? Per i liberi professionisti – per i dipendenti fissi? Per le persone disabili – per le persone con un passato di migrazione? Le risposte possono variare considerevolmente. Ecco perché serve una varietà di prospettive, sia nel dibattito pubblico sia nel sindacato e nelle aziende. È pertanto importante che i sindacati Uguaglianza fra uomini e continuino a difendere con fermezza le donne e pari opportunità rivendicazioni riguardanti l’uguaglianza La digitalizzazione offre delle opportra uomini e donne anche nell’economia tunità per l’uguaglianza di genere. Ad digitale: lavoro a tempo parziale e job esempio i modelli di orario di lavoro sharing per le donne e gli uomini, anche flessibili oppure l’home office permetin posizioni importanti, sufficienti e non tono di conciliare meglio l’attività protroppo onerose possibilità di affidare i fessionale con la cura di figli o familiapropri figli, parità salariale, buona prori. Allo stesso tempo emergono nuovi tezione sociale e una buona previdenza rischi, in particolare per le donne: vecchiaia per tutti/e. sono proprio loro a doversi confrontare E questo non è affatto scontato, come già oggi con molteplici situazioni di dimostra l’esempio seguente: la rendita stress. Qualora in futuro le esigenze di vecchiaia (AVS) dipende dal tasso di di perfezionamento e raggiungibilità occupazione. Chi lavora a diverse piccole dovessero crescere, la pressione sulle percentuali presso vari datori di lavoro, donne aumenterà in modo ancora più sarà penalizzato. E questo riguarderà sensibile. soprattutto le donne, anche in futuro. In


53

questi casi la deduzione di coordinamento per il calcolo dei contributi della cassa pensioni si applica separatamente per ogni rapporto di lavoro. Se i sindacati non adotteranno contromisure, alla fine non resterà loro più una rendita di vecchiaia dignitosa. La precarizzazione nell’economia digitale riguarda anche i migranti che rischiano di essere assunti sempre più da aziende subappaltatrici a pessime condizioni di lavoro e senza un contratto collettivo – anziché dalle aziende con un CCL. In particolare per i dipendenti più anziani che fanno più fatica ad apprendere, il diritto all’apprendimento a vita rappresenta una vera sfida. I sindacati devono imporre alle aziende di sostenere efficacemente proprio il perfezionamento dei loro collaboratori più avanti con l’età, attraverso il coaching oppure destinando importanti budget di tempo alla formazione e al perfezionamento.

Varietà di prospettive anziché discriminazione La varietà di prospettive garantisce che lo sviluppo digitale serva a un numero possibilmente elevato di persone e gruppi di popolazione. Le opportunità e i pericoli della digitalizzazione devono essere attentamente analizzati traendone delle rivendicazioni specifiche. La varietà di prospettive favorisce anche l’innovazione e la produttività di un’azienda. Se collaborano persone con un background diverso anziché simile (ad esempio in termini di formazione o provenienza), aumenta la probabilità che trovino soluzioni innovative e che aumenti la produttività. Grazie a processi partecipativi in modelli di lavoro avanzati, migliora anche la soddisfazione e la salute delle lavoratrici e dei lavoratori.


54

Reti infrastrutturali e servizio universale Tendenza Reti di telecomunicazione e logistica performanti sono un fattore di competitività centrale nell’economia digitale. E sono anche fondamentali per l’utilizzo efficiente delle risorse. Nel futuro digitale le aziende, come pure le famiglie, avranno bisogno di efficienti reti di telecomunicazione e logistica: le aziende, per poter offrire nuove soluzioni per la clientela e ottimizzare i processi; le famiglie, per poter usufruire di nuove offerte di intrattenimento e formazione e per lavorare da casa. Inoltre reti di telecomunicazione e logistica performanti sono fondamentali per lo sfruttamento efficiente delle risorse. Potrebbero contribuire in modo determinante a trasformare l’era digitale anche in un’era ecologica: – con un impiego efficiente delle risorse al posto di una produzione di massa grande divoratrice di energia; – con prestazioni immateriali al posto di un consumo di massa dannoso per l’ambiente; – con dati puliti al posto del petrolio inquinante.

«La Svizzera è al primo posto al mondo in materia di infrastruttura. La capacità innovativa e d’investimento abbinata a un eccellente servizio pubblico è fondamentale per il futuro del nostro paese»

Daniel Münger, responsabile del settore logistica di syndicom


55

Campo d’azione In Svizzera il servizio universale inteso come reti di telecomunicazione e reti logistiche deve essere estremamente efficiente. Questo è un punto su cui s yndicom farà sempre pressione nell’ambito dei processi legislativi e delle discussioni sul servizio pubblico. Realizzare un’infrastruttura orientata al futuro richiede lungimiranza e una certa dose di indipendenza dagli azionisti, i quali ricercano il profitto nel breve termine. Ecco perché syndicom è fermamente contraria alla privatizzazione di Swisscom. Una privatizzazione totale farebbe comodo solo agli azionisti e metterebbe a rischio gli investimenti nella rete e quindi nel futuro. «Cargo Sous Terrain» Swisscom, La Posta e le FFS sono alcuni dei partner del consorzio che vorrebbe realizzare entro il 2030 una sorta di posta pneumatica sotterranea. Si ritiene che il sistema consentirà di tagliare le emissioni di biossido di carbonio fino all’80 per cento rispetto alle comuni modalità di trasporto e di ridurre il volume di traffico sull’autostrada A1 fino al 20 per cento.


56

Se l’acquirente fosse una società operante su scala internazionale, sussisterebbe l’ulteriore rischio che Swisscom concentri i propri sforzi unicamente nelle zone urbane, trascurando le periferie e le aree rurali. Una Swisscom controllata dallo Stato è invece in grado di costruire un’infrastruttura digitale che guardi al futuro, e non solo nelle aree a elevata densità di popolazione dove i collegamenti infrastrutturali sono redditizi, ma anche al di fuori dei grandi centri. E la realizzerebbe sempre secondo le tecnologie più innovative. Come le reti logistiche, anche le reti di telecomunicazione sono beni di interesse pubblico, in termini di efficienza delle risorse. Di conseguenza è compito dello Stato assicurarsi che questi beni soddisfino gli standard ecologici e altre esigenze pubbliche e non creino discriminazione né per le famiglie né per le imprese, in particolare per quanto riguarda l’accesso alle tecnologie più recenti. In una società digitale, lo sviluppo delle reti e la relativa efficienza nell’impiego delle risorse sono il principale compito del servizio pubblico.

Velocità della luce Solo le reti in fibra ottica dispongono delle capacità necessarie per trasportare in futuro volumi di dati in tempi utili.


57

Lavoro, tasse e relativa distribuzione Tendenza Uno scenario dell’economia digitale dimostra che in futuro il volume di lavoro retribuito potrebbe diminuire drasticamente. Come già accaduto alle imposte delle multinazionali globali. La produttività aumenta perché i ritmi di lavoro sono sempre più serrati, anche a causa delle tecnologie digitali. Questo è dimostrato dallo studio di syndicom «Sconfinamento del lavoro». Lo stesso volume di lavoro viene suddiviso su sempre meno spalle. Molti hanno perso l’entusiasmo per le ferie perché al rientro li attende un carico di lavoro maggiore. Tra il 1940 e il 1990 la durata settimanale del lavoro in Svizzera è passata da una media di 48 ore a 42 ore. Oggi, 27 anni più tardi, corrisponde ancora a 41,7 ore – sebbene la produttività sia notevolmente aumentata. Ciò è dovuto al cosiddetto orario di lavoro fondato sulla fiducia. Il lavoro non viene più misurato in base al tempo, bensì in base

Orari di lavoro senza limiti? Le aziende definiscono obsoleta la registrazione dell’orario di lavoro. Eppure proprio nell’economia digitale è più importante che mai.


58

alla prestazione. A differenza del tempo, il requisito prestazionale può essere esteso a piacimento. Mentre la produttività e pertanto la redditività delle aziende aumenta, diminuiscono i rispettivi pagamenti delle imposte in modo spesso scandaloso. Il fatto che le aziende multinazionali tentino di sfruttare le scappatoie fiscali per pagare meno tasse possibili nonostante gli utili miliardari, è ben noto. Non fanno di norma niente di illegale, ma sfruttano le condizioni quadro create da una politica favorevole alle imprese. Se nell’economia digitale il livello di occupazione dovesse diminuire drammaticamente, si contrarrebbero anche gli introiti fiscali da parte dei privati e i contributi sociali. E aumenterebbero allo stesso tempo le uscite per l’assicurazione contro la disoccupazione e l’assistenza sociale. Se questi fenomeni dovessero verificarsi simultaneamente, alcuni compiti cardine dello Stato non sarebbero più finanziabili come lo sono oggi.

Lo scandalo di Apple Nell’autunno del 2016 la commissaria europea per la concorrenza Margrethe Vestager ha suscitato un certo scalpore. A nome della Commissione europea ha dichiarato illecito l’accordo fiscale tra l’Irlanda e la multinazionale tecnologica americana Apple. Nel 2014 Apple aveva pagato solo lo 0,005 per cento sui profitti percepiti dal gruppo in Europa e in Irlanda...


59

Campo d’azione Il lavoro deve essere distribuito su più persone e il finanziamento dei compiti statali deve essere garantito. Non solo le nuove tecnologie incrementano la produttività, ma lo fanno anche i lavoratori con le loro prestazioni. È tempo di far partecipare i lavoratori all’aumento della produttività. E questo non solo aumentando il salario, ma anche concedendo maggiore tempo libero e orari di lavoro ridotti. Le aziende che grazie all’aumento della produttività ottengono enormi profitti, sono tenute a pagare delle imposte proporzionali, in base ai loro profitti.

Ridurre l’orario di lavoro, riassegnare il lavoro Mentre alcuni soffrono per l’eccessivo carico di lavoro, altri perdono il loro posto. Serve una riassegnazione del lavoro possibilmente su molte persone e inoltre una chiara delimitazione temporale del lavoro. Questo comporta una registrazione dell’orario di lavoro anche se il lavoro non viene prestato in azienda, bensì tramite home office o mobile office. È il solo modo di ridistribuire equamente il lavoro.

Così si combatte la riduzione delle entrate fiscali Per porre fine al trasferimento degli utili da parte delle imprese e alla sottrazione d’imposta da parte dei super-ricchi, gli Stati devono urgentemente armonizzare le disposizioni in materia fiscale. È necessario introdurre una tassazione internazionale uniforme delle aziende e dei profitti azionari.


60

Big Data e democrazia dei dati Tendenza Un fattore determinante di successo e potere nell’economia digitale è la disponibilità e l’analisi dei dati di consumatori e lavoratori. Nell’economia digitale vale quanto segue: chi ha i dati e può analizzarli, ha il potere. Ecco perché le aziende raccolgono il maggior numero possibile di informazioni. Anche di clienti o lavoratori, ad esempio attraverso offerte gratuite e sondaggi in Internet. Queste offerte sono gratuite solo in termini di prezzo praticato. Ma non se pensiamo ai proventi a lungo termine che i dati personali permettono di ottenere. Scenario positivo La massa di informazioni non viene usata da poche aziende, ma è accessibile a tutti. In questo modo crescono in maniera esponenziale non solo le prestazioni dei processori e le quantità di dati, ma anche le innovazioni e la moltitudine di prodotti e servizi.

Scenario negativo Sempre meno aziende accumulano sempre più dati tentando in questo modo di ottenere un controllo sempre più grande dei processi economici, politici e sociali e puntano ad accrescere il proprio potere sugli individui. Questo scenario è estremamente realistico, ma a causa della scarsa partecipazione e trasparenza conduce a conflitti sociali e disoccupazione di massa.


61

La progressione globale e ultra-rapida delle più moderne tecnologie di comunicazione, che implica la messa in rete digitale sistematica di tutti i canali di produzione di valore, genera un volume di dati colossale e complesso, che non smette di crescere. Tutte queste informazioni, indipendentemente dalla loro fonte, possono essere immagazzinate, trattate e analizzate.

Opportunità e pericoli dello sviluppo Le attuali tecnologie consentono di riunire dati di diversa provenienza e struttura. In questo modo i potenti e i gruppi aziendali ottengono nuove e immense possibilità economiche e politiche. E le persone beneficiano di sviluppi che portano sì con sé nuove opportunità di lavoro, ma anche rischi.


62

Campo d’azione Come si possono evitare monopoli di dati e abusi di potere? Come si può garantire che i dati siano utili alla società? E come è possibile migliorare la protezione dei dati personali? syndicom deve dare una risposta a queste domande fondamentali. Nell’economia digitale la protezione dei dati assume una nuova dimensione. Le attuali condizioni quadro a livello legislativo sono ancora sufficienti per far fronte alla nuova sfida dei «big data» o degli «smart data»? Vogliamo che, in una società collegata in rete, il potere su tutti i dati sia nelle mani di gruppi dell’economia privata e che le aziende riuniscano ed elaborino dati, potendoli analizzare senza un controllo democratico? Ciò che possono fare Facebook o Google lo possono fare anche altre aziende. Come si può evitare che i monopoli dei dati comportino degli abusi? La politica deve intervenire. Occorre un adeguamento completo dell’attuale diritto in materia di protezione dei dati alle condizioni quadro dell’economia digitale. La legge è in ritardo rispetto alla tecnologia La legge federale sulla protezione dei dati risale al 1992. È stata creata in un’epoca in cui Internet era appena nato e in cui tecnologie e mezzi di comunicazione odierni erano ancora poco diffusi. L’attuale revisione deve riprendere i problemi dell’era digitale.


63

Così si assicura una protezione dei dati orientata al futuro – Nella discussione in materia di protezione dei dati va osservato che il diritto alla sfera privata è un diritto dell’essere umano. Il diritto di disporre dei propri dati deve dunque costituire un diritto fondamentale, secondo il principio: «I miei dati mi appartengono». – Devono essere rielaborate e ulteriormente sviluppate a livello paritetico le direttive in materia di protezione dei dati che riguardano il personale. – Servono chiari regolamenti per impedire l’utilizzo abusivo di dati personali. Bisognerebbe testare l’introduzione di un sigillo di protezione dei dati supportato da una Carta. Il controllo della protezione dei dati non può basarsi esclusivamente su interviste e relazioni, ma deve avvenire ricorrendo anche a software adeguati. – I dati personali possono essere valutati dalle aziende solo ottenendo l’esplicito consenso dei lavoratori e solamente per un periodo di tempo determinato. In linea di principio non possono essere raccolti dati fisiologici (condizioni psicofisiche). Eccetto in caso di misure di prevenzione approvate da una commissione paritetica. – I lavoratori devono poter accedere in qualsiasi momento ai propri dati personali. – Occorre garantire una separazione tra dati privati e commerciali. Ciò mette in discussione l’utilizzo professionale di dispositivi privati, come pure l’uso privato di dispositivi aziendali. Lo stesso dicasi per qualsiasi comunicazione elettronica, oltre che per l’archiviazione dei dati. – I dati che consentono la localizzazione dei lavoratori e necessari per le procedure di lavoro possono essere valutati solo durante l’orario di lavoro.


64

Disoccupazione e apprendimento a vita Tendenza Non tutti i lavoratori sono in grado di stare al passo con un progresso che si fa incalzante. Chi non riesce a entrare nel mondo del lavoro, o interrompe la propria attività professionale per dedicarsi alla cura dei figli o dei propri cari, rischia di finire nella precarietà. Per queste persone il mercato del lavoro potrebbe chiudersi. I più svantaggiati sono coloro che non riescono a trovare un’occupazione e coloro che sono costretti a interrompere la carriera per occuparsi dei figli o dei propri cari. Ma il mondo gira sempre più rapidamente e il pericolo per queste persone è di perdere il treno del progresso. E una volta che si è usciti dal mercato del lavoro, il rischio è di rimanerne fuori. La nuova era digitale è una sfida per la capacità di adattamento non solo della tecnologia, ma soprattutto dell’uomo. La partita si giocherà tutta sul riuscire a formare una nuova generazione di lavoratori all’altezza dell’era digitale. E sul mantenerla. L’esempio dell’Europa meridionale In seguito alla crisi finanziaria ed economica del 2008, i tassi di disoccupazione giovanile sono saliti a quasi il 50 per cento. Ecco perché si parla di una generazione perduta. Anche in Svizzera si registra una disoccupazione strutturale elevata che non diminuisce nemmeno nelle fasi di crescita. Per le persone colpite si tratta di una piaga che potrebbe allargarsi ulteriormente se non si mettono in atto delle contromisure.


65

Campo d’azione La società deve reagire alla sempre maggiore chiusura del mercato del lavoro aumentando, rispetto al passato, gli incentivi per l’apprendimento permanente. La trasformazione digitale dell’economia pone l’accento sui saperi. Come fare affinché le persone imparino a usare le nuove possibilità tecnologiche – e non si facciano usare dalla tecnologia? Che cosa significa competenza digitale? Come distinguere lavoro e attività remunerata nella società dei saperi? Formule per un apprendimento «a vita» Di apprendimento «a vita» si parla già da tempo. Ma finora alle parole non sono seguiti i fatti. È necessario quanto segue: – Lo Stato deve elaborare dei meccanismi per anticipare lo sviluppo e avviare per tempo dei correttivi. – Le borse di studio devono essere meglio dotate. – Le prestazioni dell’assicurazione contro la disoccupazione devono essere potenziate per finanziare il perfezionamento dopo la perdita del lavoro. – Detrazioni fiscali semplici e altri strumenti di sostegno. – Tempo parziale destinato alla formazione con posto di lavoro garantito, cofinanziato dallo Stato.

Per trovare delle risposte a queste domande, si deve mettere in discussione anche il sacrosanto concetto di «formazione». In futuro sarà ancora sufficiente una solida trasmissione delle conoscenze riproducibili? Nell’economia digitale la società deve ridistribuire in maniera diversa non solo il lavoro, ma anche l’apprendimento. Una formazione professionale non basta. L’apprendimento costante diventa indispensabile affinché gli individui possano seguire il ritmo sfrenato dell’evoluzione.


66

Prospettive Quest’opuscolo non stabilisce in modo definitivo la strategia digitale di syndicom. Il sindacato e i suoi iscritti devono continuare a svilupparla. Insieme. Partecipazione Un punto fondamentale è che le aziende potranno sopravvivere con successo in un ambiente digitale solo se integreranno le competenze e le capacità dei loro lavoratori nello sviluppo aziendale. Questa considerazione vale anche per i sindacati in relazione ai loro iscritti. «Bottom-up» Anche syndicom ha bisogno di strutture «bottom-up» per poter sopravvivere nell’economia digitale. Per il sindacato è chiaro di voler elaborare delle strategie vincenti in materia di digitalizzazione attraverso lo scambio con i suoi iscritti. Sono proprio questi ultimi a sapere meglio di altri che cosa significhi la digitalizzazione nelle loro aziende e per i loro posti di lavoro. E quali opportunità e pericoli ne deriveranno. Intervenire Le tendenze e i campi d’azione descritti in questo opuscolo devono essere approfonditi, concretizzati e implementati. Questo sia nella politica contrattuale sia nella politica settoriale, così come a livello di politica sociale. syndicom intende impegnarsi nella discussione pubblica: in studi, convegni e workshop della Confederazione, ma anche attraverso il contatto con le sindacaliste e i sindacalisti nel Parlamento federale in modo che possano rappresentare con competenza gli interessi degli occupati durante il loro lavoro dietro le quinte e all’interno delle commissioni.


67

Conquistare il futuro Nonostante tutti i pericoli che comporta, il futuro digitale offre grandiose opportunità che il sindacato e i suoi iscritti devono cercare di sfruttare insieme. Sviluppando strategie sindacali a livello nazionale e internazionale. Poiché anche nell’economia digitale vale il principio: solo l’unione fa la forza e solo uniti conquisteremo il futuro!

L’unione fa la forza Se il sindacato e i suoi iscritti si consultano vicendevolmente, le differenti prospettive si completano in modo da formare un’unica forza. Questo potenziale va sfruttato proprio per sviluppare la strategia della digitalizzazione.


68

Ulteriori informazioni La digitalizzazione di economia e società riguarda tutti. syndicom raccoglie importanti contributi e link sull’argomento al sito web www.syndicom.ch/digitalizzazione.


Note legali Editore Responsabilità politica

Redazione

Concetto, testo e realizzazione Fotos

Traduzione Stampa Edizione

syndicom – syndicato dei media e della communicazione Monbijoustrasse 33, 3011 Berna Giorgio Pardini, Responsabile settore ICT e membro del comitato direttivo di syndicom Christian Capacoel, Daniel Hügli, Roland Kreuzer, Roland Lamprecht, Patrizia Mordini, Daniel Münger, Giorgio Pardini, Franz Schori komform GmbH, Liebefeld, www.komform.ch Copertina: alphaspirit/Fotolia; pagina 15: Alamy; pagina 16: Lockheed Martin; pagina 17: Wikimedia; pagina 18: Richard Stallmann; pagina 19, 22, 29, 34, 36 57, 61, 62, e 67: fotolia; pagina 21: flickr; pagina 27: Schweizerische Post; pagina 28: getty images; pagina 30: Shutterstock; pagina 32: tashatuvango; pagina 33, 39, 51, 54: Sam Buchli; pagina 41: Dominique Meienberg; pagina 43: SN/APA (DPA)/Jan Woitas; pagina 46, 58: AP; pagina 48: Sam Rentmeester; pagina 53: Wikimedia; pagina 55: Loglay/Nitin Design/Keystone; pagina 56: Jens Friedrich; pagina 59: ARD (Screenshot); pagina 64: ALVARAD/SIPA Gabriele Alleva & Petra Demarchi gdz AG, Zurigo 1000 copie Berna, marzo 2017


Questo è syndicom! syndicom è la forza sindacale determinante nei settori Posta/Logistica, ICT e Media/IGI. Esso s’impegna per un’economia che sia al servizio degli esseri umani. syndicom negozia contratti collettivi di lavoro, sostiene le rappresentanze del personale nel loro lavoro e assiste i propri iscritti con le parole e coi fatti. Inoltre syndicom influisce sulla legislazione al fine di ottenere migliori condizioni di lavoro ed una maggiore tutela per le persone che lavorano. Grazie alla tua affiliazione inoltre approfitti delle seguenti prestazioni: – Protezione giuridica professionale: informazione e consulenza gratuita in questioni riguardanti le condizioni di lavoro, i rapporti di lavoro, le assicurazioni sociali, i contratti collettivi di lavoro, il diritto contrattuale, la partecipazione e l’uguaglianza. – Formazione e perfezionamento: partecipazione gratuita a corsi nell’ambito dell’aggiornamento sindacale e professionale presso «Movendo». Sostegno finanziario di formazioni e perfezionamenti professionali. – Interessanti agevolazioni e sconti per i membri syndicom presso la Protezione giuridica Coop (MULTI), assegni Reka, assicurazione La Mobiliare, cassa malati CPT, banca Coop, distributori di benzina Agip e Hotelcard.

syndicom – il sindacato della tua divisione: aderisci ora! www.syndicom.ch

Un’inchiesta del sindacato syndicom

Come vogliamo plasmare il lavoro 4.0 - Tendenze verso l’economia digitale - Campi d’azione per il sindacato

Un’inchiesta del sindacato syndicom


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.