syndicom - il giornale

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N. 10 25 novembre 2016

www.syndicom.ch Il sindacato dei media e della comunicazione

il giornale

AZB 3001 Berna Cambi di indirizzo sono da inviare a: syndicom, Adressverwaltung, Monbijoustrasse 33, casella postale, 3001 Berna

© THOMAS CUNZ

Contro i tagli moratoria subito! «La Posta sviluppa la rete del futuro», titolava la direzione della Posta nel suo comunicato stampa tre settimane fa. Quello che ha presentato poi non è stata però una strategia innovativa, bensì il ridimensionamento più consistente nella storia della Posta in assoluto (vedi a pagina 5). Il glorioso passato del gigante giallo si arricchisce ora di un nuovo capitolo oscuro. I protagonisti di questi cambiamenti hanno perso la possibilità di trovare tempestivamente delle soluzioni per la necessaria trasformazione a livello di contenuti della Posta, soprattutto nel comparto Rete postale e vendita. I dipendenti vorrebbero sviluppare ulteriormente l’offerta e adeguare le prestazioni ai fabbisogni della clientela, ma evidentemente la Posta non ha intenzione di coinvolgere il suo stesso personale in questo processo di trasformazione. Un comportamento inaudito per un’azienda che ci tiene a presentare se stessa come un datore di lavoro sociale e che, in fondo, appartiene un po’ a tutti noi. La popolazione, quale proprietaria della Posta, deve decidersi una volta per tutte se vuole realmente acconsentire all’assottigliamento della rete di uffici postali, alle continue esternalizzazioni e al dumping salariale a spese degli impiegati. Il servizio pubblico non consiste semplicemente nell’operare in termini puramente di economia aziendale, come evidentemente ritiene la signora Ruoff, bensì nella copertura di un fabbisogno di base, che dev’essere sempre ridefinito. Questa definizione dev’essere fatta propria dalla popolazione, dall’economia e, non da ultimo, anche dalla politica. syndicom si impegnerà con tutti i mezzi possibili per i 1.200 colleghi e colleghe interessati. Quale fondamento per un dialogo comune fondato sull’equità è ora necessario un piano concreto e vincolante sulla configurazione dell’ufficio postale del futuro. Chiediamo una moratoria delle chiusure degli uffici postali finché questa strategia non verrà messa in campo!

Roland Lamprecht, segretario centrale Logistica

pensioni swisscom

Nonostante la pressione sulle rendite, dal luglio 2017 le prestazioni restano buone › Pag. 6

press e media elet tronici

Dopo la Svizzera francese, ora la scure di Tamedia si abbatte sulla Berner Zeitung › Pag. 7

industria 4.0

Javier Carles di UNIGlobal spiega le sue ricette per i sindacati e i lavoratori del futuro › Pag. 8

contro la chiusura degli uffici postali

Dichiarazione di guerra

È sempre il personale a dover pagare per l’assenza di strategia e il cattivo management della direzione della Posta. Con l’annuncio della chiusura di centinaia di uffici postali, il Gigante giallo ha messo davanti al fatto compiuto i sindacati, la popolazione, le autorità e i propri dipendenti. › Pagina 6

© FRANT ISEK MATOUS

appello

protesta contro la chiusura dello storico ufficio postale di basilea ∙ syndicom chiede la moratoria dell’annunciata chiusura degli uffici postali.

dossier sorveglianza digitale

Attenzione, il capo vede tutto! Nell’era digitale, le tecnologie consentono alle aziende di spiare e controllare i dipendenti sul posto di lavoro. E l’attuale legislazione sulla protezione dei dati lo permette ancora. Michael Stötzel Martin Neff è economista capo della banca Raiffeisen. Economista, convinto sostenitore del mercato convinto, considera gli incentivi materiali per i dipendenti il miglior lubrificante del sistema. Recentemente ha pubblicato un commento in cui si lamenta della smisurata crescita della disparità nel mondo. La sua conclusione indignata: non si viene più retribuiti in base alle prestazioni. Il sistema degli

incentivi materiali che intende garantire la crescita, ma anche l’intesa negli uffici e nelle aziende, «è un chiaro fallimento». Laddove scompaiono volontarietà e intesa, aumenta la diffidenza e il controllo. Lo conferma il mercato stesso: in tutti gli Stati industrializzati sta crescendo a dismisura il settore della sorveglianza. Inoltre Rolf Schatzmann, l’ex capo del Servizio federale di sicurezza, dichiara al quotidiano zuri-

ghese NZZ: «La maggior parte delle grandi aziende sorveglia oggi i propri collaboratori praticamente a tutto campo e lo fa più di quanto i dipendenti ne siano consapevoli».

Carat tere preventivo Alle aziende non serve un’occasione speciale. Il 7 maggio 2014, ad esempio, ai vertici delle FFS del complesso industriale delle Officine di › Continua alle pag. 2 e 3


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