syndicom - il giornale

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N. 7 10 luglio 2015

il giornale

www.syndicom.ch Il sindacato dei media e della comunicazione

AZB 3001 Berna Cambi di indirizzo sono da inviare a: syndicom, Adressverwaltung, Monbijoustrasse 33, casella postale, 3001 Berna

editoriale

Un no tutto ticinese

Il 14 giugno, grazie al voto della Svizzera romanda, è passata la nuova legge sulla radiotelevisone che regola anche la riscossione del canone. Già da un mese prima si immaginava il forte no che sarebbe arrivato dai cantoni svizzero-tedeschi in particolare quelli più conservatori, ma il voto del Ticino ha lasciato tutti a bocca aperta. Occupandomi di politica dei media ed essendo ticinese mi sono trovata a dover rispondere a più riprese alla domanda, in particolare da parte degli svizzeri tedeschi, del perché il popolo ticinese ha votato contro l’introduzione di un canone più generalizzato che coinvolgesse anche le imprese e di fatto alla riduzione del canone televisivo per i privati. Ho provato anche io come tanti a dare una spiegazione in particolare al fatto che in un cantone dove il tema lavoro è così delicato si sia dato un segnale che, come era stato ampiamente spiegato durante l’emissione RSI dedicata al tema elettorale, sarebbe stato letto da tutti come un no alla sovvenzione e conseguentemente si sarebbe tentato di utilizzarlo come via libera per uno smantellamento dell’attuale servizio pubblico della RSI con un forte impatto sul mercato del lavoro locale. Insomma per miopia, ignoranza, egoismo, emotività o indottrinamento politico che sia, di fatto i ticinesi hanno messo in gioco centinaia di posti di lavoro che tra l’altro sono in gran parte occupati da svizzeri o residenti. Le possibili motivazioni che ho elencato non sono a caso e neanche legate ad un mio desiderio di denigrare un voto popolare, ma frutto delle risposte che mi ha dato la gente comune quando a mia volta ho chiesto perché avesse votato no. La risposta più frequente che ho avuto è stata “io ho votato no contro una tassa che considero iniqua”. Detto altrimenti non si vuole pagare qualche cosa che non si consuma. Ma è poi veramente così, perché stando ai dati di consumo di prodotti radiotelevisivi sia pubblici che privati si può affermare che la stragrande maggioranza della popolazione residente nel cantone fa uso di questa offerta. Certo con modalità nuove, usando il replay, attraverso il pc o il telefono anziché i classici mezzi come la TV e la radio, ma il prodotto che viene consumato è pur sempre lo stesso. Interessante si fa il dibattito quando con coloro che hanno detto no cerco di approfondire il discorso. Lì ho dovuto rendermi conto nella maggior parte dei casi che › Continua a pag. 11

Posta

Flessioni sul mercato ci saranno ripercussioni sulle pensioni

skyguide

› Pag. 5

In corso le trattative per concludere un CCL aziendale

Politica e società

› Pag. 6

Ancora tutti in ostaggio di cliché discriminanti e sessisti › Pag. 12

dossier

Grandissimo fratello

Come e quando alle autorità è permesso leggere la nostra corrispondenza? Come proteggere la nostra sfera privata? Il Parlamento ha acconsentito alla revisione della Legge sulla sorveglianza della corrispondenza postale e del traffico delle telecomunicazioni (LSCPT). Già si pensa a come resistere. › Pagine 2-3

CCL Industria grafica

Le trattative sono iniziate bene ma la lotta sarà dura

Il 24 giugno sono state avviate a Berna le trattative per il rinnovo del Contratto Collettivo di Lavoro (CCL) dell’industria grafica. Sono già stati ottenuti due primi risultati. Per raggiungere i nostri obiettivi e opporsi alle assurde richieste di Viscom sarà però necessario lottare duramente. Le trattative per il rinnovo del CCL dell’industria grafica sono formalmente iniziate lo scorso 24 giugno. A partire da questa data e fino al prossimo 4 novembre sono state pianificate cinque giornate durante le quali si cercherà di trovare un accordo che possa soddisfare le parti. Normalmente, durante il primo incontro, le delegazioni fanno

un’analisi economica del settore e illustrano le rispettive richieste. Questa volta e prima di entrare nel merito di questi due aspetti, si è voluto cercare subito un consenso per quel che riguarda il tema relativo al Decreto d’obbligatorietà generale del CCL (DOG) e il regolamento sulla formazione professionale e la formazione continua.

È stato compiuto un primo positivo passo La mattinata è stata positiva dal momento che l’accordo riguardante la formazione professionale e la formazione continua, che è e sarà gestita anche in futuro dal nostro sindacato per il tramite di Helias è stato sottoscritto. › Continua a pag. 7


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