N. 13 7 novembre 2014
il giornale
www.syndicom.ch Il sindacato dei media e della comunicazione
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Barbara Bassi
Ticino
Al voto Ecopop, oro svizzero La legge sul lavoro e il taglio di privilegi e i ritmi difficili miliardari ›pagg. 2 e 3 dei conducenti
communico comunicazione visiva
CCL posta
›pag. 11
Sono ripartite le trattative per il contratto collettivo della Posta ›pag. 14
AtelierMüesli[DesignGraphique] GianPaoloMinelli[Photo] PasqualeDiaferia[CreativeDirector] RemoCaminada[DesignCreation]
communico 2014
Sembra proprio che in questo momento tutto venga percepito come uno stato di massima allerta. Abbiamo un bombardamento mediatico su diversi fronti. Se dovessimo riassumerli ecco quali sono le fobie di moda in questo momento: possiamo contrarre il virus ebola e morirne, la popolazione è giunta a 8 miliardi e le risorse naturali ben presto non saranno più sufficienti, il nostro Paese poi è invaso dagli stranieri e bisogna limitare questa invasione altrimenti pare, secondo alcuni, possano esserci conseguenze nefaste, senza dimenticare la minaccia dell’islam e infine abbiamo il grido d’allarme degli scienziati per il raggiungimento del punto di non ritorno per quel che concerne il surriscaldamento del pianeta. Se dovessimo dar seguito a tutto ciò, con la stessa enfasi con la quale queste problematiche ci vengono presentate, dovremmo smettere di lavorare e vivere quel che ci resta da vivere con epicurea noncuranza. Per non soccombere a queste paure bisogna invece utilizzare quella parte di noi che ci ha portati nelle ere ad evolverci ossia la ratio. La paura è legittima per carità, ma se è quella che poi detta le scelte diventa altrettanto pericolosa della presunta minaccia. Proviamo allora per una volta ad analizzare i problemi ma anche le soluzioni che vengono proposte. Per non ignorare il sentimento di tutti coloro che il 9 febbraio hanno deciso di votare sì all’iniziativa contro l’immigrazione di massa, partiamo dall’ipotesi che forse esiste un problema alle frontiere e chiediamoci se chiuderle è realmente la soluzione. Non dimentichiamo infatti tra l’altro che una chiusura avviene limitando il passaggio nelle due direzioni. Allora per una volta forse varrebbe proprio la pena leggere, informarsi e valutare bene con la mente e non con la pancia cosa si sta per votare. Un suggerimento di riflessione lo trovate alle pagine 2 e 3 di questa edizione.
giornata del design e della comunicazione visiva 2014
Allarmi e allarmismi
Votazioni
15 11 14 organizzatori
Lugano, SUPSI Trevano 15 11 14 ore 10:00 – 16:00 iscrizione: communico.info
editoriale
sponsor
Un evento per i professionisti, ma anche di cultura, aperto a tutti coloro che sono interessati al mondo delle immagini, del design e della pubblicità. L’entrata è gratuita per gli iscritti a syndicom. ›pag. 10
Dirit ti di accesso
Dev’essere possibile smascherare gli abusi Davanti alla Pretura di Bülach, il 25 agosto 2014, sono comparsi cinque colleghi accusati di violazione di domicilio. Denunce di questo genere costituiscono un grande problema per i segretari sindacali. Prima di avviare azioni di protesta è infatti d’uso visitare cantieri, ospedali o ristoranti per informare i dipendenti dello stato delle trattative per il contratto e per mobilitarli per le manifestazioni. Se non è in programma alcuna manifestazione di protesta, le visite servono per verificare le disposizio-
ni negoziate nei contratti concernenti provvedimenti salariali, nonché le misure relative alla sicurezza e alla salute. Se arrivano i capi, i sindacalisti responsabili forniscono di regola le loro generalità. Talvolta, però, vengono denunciati, nonostante i diritti sindacali siano ancorati nella Costituzione.
il caso bülach A Bülach due ditte edili nonché il proprietario di un albergo hanno però sporto denuncia, con la motivazione che Unia
avrebbe fatto numerose visite tra novembre 2011 e giugno 2012 sui cantieri. I sindacalisti in questione non avrebbero lasciato il cantiere neanche dopo un’esplicita richiesta in tal senso da parte della direzione del cantiere o, per meglio dire, avrebbero infranto un divieto già esistente, così almeno si legge nell’atto di accusa. La prima visita al cantiere aveva avuto luogo il 25 novembre del 2011 prima di un’azione di protesta a livello nazionale programmata per lo stesso giorno, a cui hanno parte-
cipato, alla fin fine, oltre 7000 dipendenti del settore edilizio. In quel periodo si stava negoziando da oltre nove mesi un nuovo contratto nazionale mantello (CNM) – quello in vigore scadeva infatti alla fine dell’anno in questione. Ma il 2 novembre i costruttori edili hanno fatto fallire di punto in bianco le trattative – c’era la minaccia di una situazione di vuoto contrattuale. «Il CNM è uno dei contratti più importanti che esistono nel settore dell’edilizia» commenta uno dei sindacalisti ›continua alle pagine 2 e 3