N. 10 29 agosto 2014
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il giornale
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Social Network A voler usare termini in italiano, social network è un servizio di rete sociale. Si tratta di una struttura informatica che gestisce nel web reti di contatto basate su relazioni sociali. Tra le più diffuse c’è indubbiamente facebook. Parlando di crisi dell’informazione ci si sente spesso rispondere che mai come oggi c’è accessibilità alle notizie attaverso siti, blog e appunto i social network. Restando sul generico si può in effetti ammettere che questa affermazione ha del vero, se poi però scegliamo di approfondire un po’ l’argomento ci si rende conto di essere catapultati in una immensa centrifuga nella quale viene infilato di tutto e in questo tutto purtroppo la stragrande maggioranza è fatta di cose inutili. Guardiamo ad esempio i temi che hanno tenuto banco su facebook in Ticino in questo mese di agosto. Andando nell’ordine cronologico: lapidazione o no del presidente del Consiglio di Stato Manuele Bertoli, con una eccessiva eco ai messaggi di uno psicopatico anonimo, accoglienza o no di Polanski a Locarno con un linciaggio mediatico fuori dal comune, l’osannare Robin Williams con una gran confusione da parte di molti tra lui come uomo e i personaggi che aveva interpretato, il selfie osé in orari di lavoro di Geri Müller e infine la scarica di cubetti di ghiacchio che personalità ed emuli di ogni sorta si stanno rovesciando sulla testa in questi ultimi giorni, ufficialmente per una buona causa, temo invece piuttosto per esibizionismo. Se vogliamo ostinarci a chiamare tutto ciò informazione allora credo che la nostra società stia sprofondando verso un secolo buio di disinformazione sistematica e programmata.
Posta
Incontri con gli iscritti per discutere dei risultati provvisori del CCL > pagg. 5 e 11
Telecomunicazioni
Tra livelli salariali e futuro pensionistico dei dipendenti
Vita quotidiana di una giornalista freelance
Votazioni
> pag. 8
Cittadini chiamati alle urne a sostegno di sanità e istruzione > pagg. 2-3 e 13
Vivere con i compensi attuali del giornalismo freelance non è semplice. Le redazioni a corto di personale e dotate di scarsi budget trasmettono direttamente ai liberi professionisti la pressione che viene esercitata su di loro e passano talvolta anche alle minacce per ottenere, dietro compensi costantemente bassi, dei diritti d’autore sempre più estesi. Una giornalista freelance descrive la sua vita quotidiana. > pagg. 6 e 7
© z vg
editoriale
Barbara Bassi dossier casse malati
«È costoso e inutile avere sessanta casse» L’iniziativa federale Per una cassa malati pubblica arriverà alle urne il 28 settembre prossimo. È sostenuta da una ventina di associazioni di pazienti, di medici, di partiti (come PSS, Verdi, Partito comunista), dai sindacati e da altre associazioni, come quelle dei consumatori. L’iniziativa favorirà premi cantonali più trasparenti e l’accento sarà posto sulla prevenzione anziché sulla selezione dei cosiddetti “rischi buoni”. Ecco l’intervista a Pierre-Yves Maillard, consigliere di Stato socialista vodese, capo del Dipartimento della sanità e convinto difensore della cassa pubblica.
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syndicom, il giornale: Che cosa vuole l’iniziativa ? Pierre-Yves Maillard: Una cosa molto semplice: mettere fine alla falsa concorrenza sui premi che si basa soltanto sulla caccia agli assicurati in buona salute. I di-
versi premi si differenziano soltanto per questo. Questa selezione dei rischi fa marcire il sistema. Ecco perché è stata proposta una sola agenzia per cantone anziché sessanta, impegnate nella caccia in 26 cantoni. È costoso e inutile avere 60 casse che
offrono le stesse prestazioni: causa pubblicità inutile, riserve inutili e procedure incomprensibili nella fissazione dei premi. L’organizzazione precisa sarà poi decisa dalle Camere. Io sono per la maggior flessibilità possibile. > continua alle pagg. 2 e 3