N. 6 9 maggio 2014
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Salario minimo al centro della festa dei lavoratori In più di 50 città della Svizzera il primo maggio decine di migliaia di persone hanno manifestato in occasione della giornata internazionale dei lavoratori. Ovunque il tema principale è stato il salario minimo, in votazione il prossimo 18 maggio. Appuntamento importante per il mondo sindacale che con questo progetto vuole combattere le derive del mondo del lavoro che stanno sempre più rendendo precaria la vita anche di coloro che un lavoro lo hanno, ma non ricevono un salario sufficiente per vivere. Senza dimenticare che nei cantoni periferici questa misura dovrebbe lottare attivamente contro il dumping salariale. A Lugano, ormai da alcuni anni eletto il luogo per la manifestazione del primo maggio, oltre un migliaio di persone ha preso parte al consueto corteo. Il corteo inizia con un lungo striscione “Lotta al dumping salariale, allo sfruttamento, alla precarietà e alla xenofobia!” e vedendo sfilare via via tutte le persone presenti, tra le bandiere dei vari sindacati e quelle di alcune aggregazioni partitiche, sfilano diversi striscioni. Eppure l’appello di questi è unanime: votare sì il 18 maggio al salario minimo e sostenere così questo importante passo nella lotta allo sfruttamento e l’abuso da parte di una fascia di datori di lavoro che giocano ormai senza pudore > continua a pag. 2
nuove tecnologie
Gli e-book sembrano essere più un’opportunità che un rischio › pag. 6
salute
Healthy ageing una nuova filosofia per vivere meglio
Ticino
› pag. 9
Dal 1° maggio Marco Forte è il nuovo responsabile di syndicom Ticino › pag. 10
giornata di lavoro a Cablex
Sempre più sotto pressione Pascal Wicht, di Friburgo, lavora da venticinque anni come elettricista di rete. Il suo lavoro gli piace, però lancia un monito sul crescente stress presente nei cantieri. Peter Krebs Anche all’epoca della telefonia mobile e della televisione satellitare, per le telecomunicazioni sono necessari i cavi. Anzi: ne servono sempre di più. Ai vecchi cavi di rame per la telefonia si aggiungono ora i cavi per le fibre ottiche destinati alle telecomunicazioni, alla televisione e a Internet. I cavi servono a tutti: ferrovie, Stato e aziende private. Tutti hanno bisogno dell’ICT, la tecnologia dell’informazione e della comunicazione. La posa dei cavi è svolta in loco dagli elettricisti di rete. Tuttavia il 55enne Pascal Wicht di Friburgo afferma che ciò non è virtuale, come i dati trasmessi, bensì una dura realtà. Questo installatore di cavi specializzato monta cavi da venticinque anni. Dapprima era occupato presso
© Peter Krebs
Editoriale
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Rilevazione della strut tura dei salari 2012
Ai ricchi di più, agli altri ancor meno La rilevazione della struttura dei salari 2012 pubblicata il 28 aprile mostra uno sviluppo preoccupante: tra il 2010 e il 2012 nella fascia salariale più bassa il 10 per cento dei salari reali ha subito una riduzione di 286 franchi all’anno, rendendo quindi la vita ancor più difficile proprio a quei lavoratori che già faticavano a sbarcare il lunario. Particolarmente colpiti sono i professionisti di quei settori che non sottostanno a un contratto collettivo di lavoro (commercio al dettaglio
senza CCL, giardinieri, call center ecc.). Questo sviluppo assume un aspetto ancor più grave se si considera il crescente aumento dei salari corrisposti ai top manager. I salari reali del 10 per cento dei dipendenti nella fascia salariale più alta hanno registrato nuovamente un incremento del 7,1 per cento nel periodo fra il 2010 e il 2012, che si traduce in 9’901 franchi pro capite all’anno. Così l’ingiusta distribuzione dei salari esistente in Svizzera negli ultimi 15 anni si è ulteriormente
aggravata. Coloro che hanno stipendi alti ricevono ancora di più, mentre chi stenta a far quadrare i conti guadagna meno. Approvando l’iniziativa sui salari minimi si può bloccare questo iniquo sviluppo salariale. L’introduzione di un salario minimo legale di 22 franchi all’ora proteggerebbe i salari più modesti da una pressione sui salari al ribasso. Per le persone colpite significherebbe un grande progresso, mentre per l’economia svizzera sarebbe un
passo assolutamente sopportabile. L’intera somma salariale dovrebbe essere incrementata solamente dello 0,4 per cento. I soldi ci sarebbero, come dimostra il notevole aumento dei salari più alti. Molto allarmante è anche il fatto che, per la prima volta dal 2008, la disparità salariale tra donna e uomo è aumentata. Se fra il 2008 e il 2012 la stessa era diminuita pur sempre quasi dell’un per cento, in base alla rilevazione della struttura dei salari 2012, è ora nuovamente salita di 0,5 punti percentuali raggiungendo il 18,9 per cento. Daniel Lampart, USS