syndicom - il giornale

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N. 3 7 marzo 2014

il giornale

www.syndicom.ch Il sindacato dei media e della comunicazione

AZB 3001 Berna Cambi di indirizzo sono da inviare a: syndicom, Adressverwaltung, Monbijoustrasse 33, casella postale, 3001 Berna

La rotativa al capolinea Quando tu lavori 34 anni, addirittura di più o una buona parte di essi, accanto a una macchina, in questo caso una rotativa per la stampa di un giornale, quando la accendi ogni sera, la senti girare, la conosci nel dettaglio, intervieni se c’è un cigolio, quando grazie a lei o con lei fai crescere la tua famiglia, ecco che se ti comunicano che il prossimo 31 dicembre 2014 sarà l’ultimo giorno di lavoro lo sconforto e la tristezza ti pervadono nel più profondo dell’animo. Anche se lo potevi immaginare o intuire, anche se puoi capire che investire più di 20 milioni in un cantone di 300.000 abitanti è un’operazione senza senso, lo smarrimento è grande. Questo è ciò che è accaduto agli 8 colleghi addetti alla rotativa, dei quali 6 stampatori e 2 aiuto stampatori, e alle 15 lavoratrici e lavoratori del settore spedizione del quotidiano laRegioneTicino. La società Regiopress SA ha deciso infatti che a partire dal prossimo primo gennaio il quotidiano verrà stampato al Centro stampa di Muzzano: la loro rotativa è ben più performante poiché invece di impiegarci tre ore e mezza ci mette quarantacinque minuti e inoltre, se volessero, lo potrebbero stampare tutto a colori. Ecco l’altra faccia della continua evoluzione tecnica, per la quale si può rimanere anche meravigliati, e del costante miglioramento del proprio prodotto. Ne sanno qualche cosa anche i postini che si vedono parte del loro lavoro tolto appunto da macchine spartitrici sempre più veloci e performanti. La società dal canto suo ha già detto di voler allestire un piano sociale e noi faremo la nostra parte. Purtroppo, abbiamo una certa dimestichezza ›continua a pag. 11

CCl Posta

Raggiunto l’accordo sui primi tre grandi temi fra cui i salari

Tamedia

›pag. 5

Ticino

Giornalisti della stampa scritta Il caso upc cablecom sempre meno disposti dimostra l’importanza a farsi maltrattare di avere un CCL ›pag. 7

›pag. 11

Accordi 2014/2015 con Swisscom e cablex

Una massa salariale al passo con i tempi

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© Jens Friedrich

Editoriale

votazione del 18 maggio 2014

Il salario minimo è necessario La questione è d’attualità. 21 dei 28 Stati dell’UE l’hanno già introdotto. Persino gli Stati Uniti d’America conoscono tale strumento che mira a equilibrare le differenze salariali, incentiva la domanda interna e dà impulso alla crescita e all’occupazione. “Le aziende, la cui esistenza dipende unicamente dal pagamento ai propri dipendenti di un salario insufficiente a condurre una vita dignitosa, non devono più avere il diritto di svolgere le proprie attività in questo Paese”. Con questa citazione del Presidente degli Stati Uniti d’A-

merica, Franklin D. Roosevelt, che risale al 1933, l’unione sindacale tedesca DGB iniziò, sei anni fa, la propria campagna per l’introduzione del salario minimo. Ora i sindacati hanno quasi raggiunto il traguardo. Conformemente al contratto di coalizione dei partiti di governo SPD,

CDU e CSU, dal 1º gennaio 2015 nella più grande economia europea sarà adottato un salario minimo legale di 8,50 euro all’ora su tutto il territorio. Così si chiude una delle ultime lacune nell’introduzione del salario minimo in ambito ›continua alle pagine 2-3


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