Credito Aperto 51 BCC di Piove di Sacco

Anno XX - n. 51 agosto 2015

IL CREDITO POSSIBILE IN TEMPO DI CRISI IL VENETO SOFFRE MA LA BCC CONTINUA A CREDERE NEL TERRITORIO

PERIODICO DI INFORMAZIONE E CULTURA LOCALE DELLA BCC DI PIOVE DI SACCO

TRE CASI VIRTUOSI DI INNOVAZIONE NONOSTANTE LA CRISI NON MANCANO AZIENDE ATTENTE AL FUTURO

CENTRO COMMERCIALE NATURALE A CHIOGGIA UN PROGETTO DI VALORIZZAZIONE DEL TERZIARIO

SOCIO IN VETRINA DYVA UN CALZATURIFICIO CHE SA PRODURRE PER GRANDI FIRME

RIST ACQUIS TO RUT T U COS R TRU AZION E ZION E

TASSO VARIABILE

TASSO FISSO

Per i nostri Soci

1,75% 2,00% Spread

Tasso finito

risveglia la tua voglia di casa

Mutuo Prima Casa BCC Piove di Sacco È il momento giusto per acquistare, costruire o ristrutturare.

Il Mutuo Prima Casa BCC Piove di Sacco è un finanziamento a condizioni particolari che la Banca di Credito Cooperativo riserva a Soci e Clienti per acquistare, costruire, ristrutturare o ampliare la prima casa: il bene più prezioso attorno al quale costruire il proprio futuro.

La nostra proposta prevede diverse soluzioni di mutuo, a tasso variabile e a tasso fisso, con durate comprese tra 10 e 25 anni.

Condizioni particolarmente vantaggiose sono previste sulle spese di perizia e istruttoria, diversificate tra Soci e Clienti, compresa la possibilità di finanziare fino al 100% del valore dell’immobile.

* Spread su Euribor 3 Mesi riservato ai Soci per Mutui con durata di 20 anni.

Messaggio pubblicitario con finalità promozionali volto a promuovere i prodotti e i servizi della Banca. Esempio di calcolo su finanziamento di 100.000,00 €, pari al 50% del valore dell’immobile, con spread del 1,75% su Euribor 3 mesi (0,081%), considerando una spesa per incasso di rata di 2,00 € per una durata di 240 mesi, spese di servizi accessori pari a 300,00 €, spesa di istruttoria pari a 200,00 €, imposta sostitutiva pari a 0,25%, taeg 1,833%. I tassi, i prezzi e le condizioni indicate sono validi sino ad eventuale variazione pubblicata nelle forme di legge. Esempio di calcolo su finanziamento di 100.000,00 €, pari al 50% del valore dell’immobile, con tasso del 2,00% finito considerando una spesa per incasso di rata di 2,00 € per una durata di 120 mesi, spese di servizi accessori pari a 300,00 €, spesa di istruttoria pari a 200,00 €, imposta sostitutiva pari a 0,25%, taeg 2.26%. I tassi, i prezzi e le condizioni indicate sono validi sino ad eventuale variazione pubblicata nelle forme di legge.

SOMMARIO 4 5

CHIOGGIA

Editoriale del Presidente

31 32 34

Il punto del Direttore Generale

IL CREDITO

6 8

12 17 18

Credito, per tornare a investire

Zerovirgolazero%, la "crescita" che non vogliamo più Le banche e gli affanni del sistema veneto Società Agricola Po, l'energia dai campi

Il credito virtuoso, guardando al merito Vince un I Pad Mini 2

EXPORT

27 28 30

36

La Dyva di Francesco Ballin A testa alta, camminando nel mondo

40 42 43 45 46

Expo e BCC Incontri d'autunno con i Soci Premi allo Studio edizione 2015 In Italia tra svago e cultura Nuove gite e corsi di formazione

All'estero sempre più attrezzati

BCC PIOVE DI SACCO

Premio "Made in Padova"

47

TERRITORIO

26

Ampliamenti e nuove tecnologie al Museo Olivi

INIZIATIVE PER I SOCI

Ascot, il centro balneazione in terra di demanio

Solarfotonica, come progettare nuova energia

23 24

Mons. Marangon "clodiense dell'anno"

SOCI IN VETRINA

19 20 22

Chioggia, centro commerciale naturale

ICCREA INFORMA

Il Concorso Nazionale di Esecuzione Musicale "Città di Piove di Sacco" L'Orologio di Piazza dei Signori a Padova Caresà, la fattoria sociale Comitato Brenta Sicuro, no al dissesto

Periodico di informazione e cultura locale Anno XX - n. 51 agosto 2015 Direttore responsabile: Toni Grossi EDITORE: Art Media Srl PROGETTO GRAFICO: Syn di Annalisa Sartori www.synart.net

Insieme nella Città del Giglio Un saluto a tre storici collaboratori

48 49 50

Iccrea Holding approva il bilancio 2014 BCC di Piove di Sacco premiata da Iccrea E/C Carta BCC, opportunità di business Pagamenti semplici con Satispay

Spedizione in abbonamento postale 45% Art. 2/20 Legge 662/95 DCI PADOVA Aut. Trib. di Padova n. 1456 del 23 Aprile 2002

FOTOGRAFIE: Matteo Danesin Getty Images Fotolia Paolo Bona/ Shutterstock gnoparus/ Shutterstock

SELEZIONI E STAMPA: Peruzzo Industrie Grafiche SpA Mestrino (PD) Tel. 049.900.28.84 Distribuzione gratuita

Avvertenze di legge: in conformità al “Decreto Legislativo 196/2003” sulla tutela dei dati personali, si informa il destinatario del presente periodico che ha la possibilità di accedere liberamente ai suoi dati anagrafici per aggiornarli, modificarli, integrarli o semplicemente per segnalare di non voler più ricevere il periodico “Credito Aperto” scrivendo al seguente indirizzo: Art Media Srl, Veggiano (PD)

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EDITORIALE

IL CRESCENTE BISOGNO DI RESPONSABILITÀ

L

e immagini che scorrono sul video televisivo o messe in circolo globale dalla rete, sono inquietanti: la gente in coda per prelevare poche decine di euro, mentre le porte delle banche rimangano drasticamente serrate, chiuse, impenetrabili. La Grecia, in fondo, non è lontana, né dal punto di vista geografico, né per quanto riguarda la collocazione politica, visto che anche quel Paese fa parte della stessa Unione Europea nella quale stiamo anche noi.

Pur con le debite differenze e precauzioni, ognuno, almeno per un attimo, molto probabilmente si è posto una domanda che spaventa: se succedesse anche qui?

Il timore è forse eccessivo: in fondo l’Italia è diversa dallo stato ellenico, sia per quanto riguarda la struttura produttiva (dopo tutto siamo ancora uno dei paesi più industrializzati del Vecchio continente, e non solo); da tempo, poi, anche se talora con qualche reticenza, abbiamo preso coscienza che i nostri debiti pubblici potevano soffocarci e quindi abbiamo intrapreso, non sempre con forza e linearità, la via di quelle riforme che dovrebbero aiutarci a mettere a posto i conti, almeno nel lungo periodo.

Ma quelle immagini continuano, comunque, a turbarci e pongono alcune considerazioni. La prima è quella relativa all’infallibilità dello Stato. Per molti anni siamo stati convinti che tutti potessero fallire, anche le imprese più sane, ma non lo Stato.

Una fiducia illimitata, senza remore, che oggi è messa fortemente in discussione. Le vicende greche ci dicono che anche un Paese europeo può essere costretto a “portare i libri in tribunale”, come si direbbe con un’espressione terribilmente colorita. Questa nuova considerazione non può che avere un effetto: aumentare il nostro senso di responsabilità nei confronti della “cosa pubblica”, capire che le casse statali non sono un pozzo senza fondo e che bisogna amministrare i beni e le risorse comuni con saggezza e scrupolo. Questo passaggio, anche culturale, indotto dalle vicende elleniche, potrebbe essere salutare per noi, aiutandoci a riscoprire un rigore statale che forse non abbiamo mai avuto sufficientemente sviluppato e soprattutto praticato.

Poi vi sono le banche. Che in quello che sta accadendo nel paese mediterraneo hanno assunto un ruolo di centralità. La crisi, la chiusura degli istituti di credito, sono il segnale forte e ine-

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quivocabile di un possibile fallimento. Al di là di ogni giudizio, dunque, la banche rappresentano un punto centrale, uno snodo decisivo, nelle vicende di un Paese. Questo ci carica di ulteriore responsabilità nel nostro ruolo. Certo, la BCC di Piove di Sacco è una piccola banca locale, ma non per questo può chiamarsi fuori dal più ampio contesto economico e sociale.

Di ciò abbiamo consapevolezza e visione, fatti che tuttavia ci pongono un’ulteriore domanda: che cosa possiamo fare, qual è la nostra parte per evitare che le comunità in cui viviamo siano coinvolte in vicende ancora più difficili della lunga crisi che stiamo vivendo?

Credo che la risposta sia abbastanza scontata: dobbiamo soprattutto fare bene il nostro mestiere di banca; che vuol dire raccogliere i risparmi, garantire una gestione oculata dei beni che ci vengono affidati, usarli attraverso il credito per far crescere l’economia e la società, le famiglie e le imprese.

Detto così può sembrare semplice, di fatto è un po’ più complicato. Nelle pagine che seguono, tanto per fare un esempio, affrontiamo il problema del credito, uno dei temi nodali di questo tempo, cercando di far comprendere come oggi tale impegno nel concenderlo sia diverso che in passato e come occorra uno sforzo condiviso per approdare ad una nuova visione del credito stesso.

Come detto in più occasioni, oggi, l’essere banca è molto diverso che in passato; da parte nostra ci stiamo adeguando per essere in linea con le esigenze attuali. Rimane, al di là dei mutamenti, l’idea di fondo che ci ha sempre sostenuto e che continua ad essere l’asse portante del nostro impegno: vogliamo essere una banca sana e trasparente nella gestione, aperta e disponibile al territorio nel quale siamo nati e operiamo, inseriti a pieno titolo (facendo parte di un movimento e di un grande gruppo bancario come Iccrea) nel contesto del sistema bancario nazionale ed europeo.

Le immagini che arrivano dalla Grecia, dunque, ci colpiscono, ma anche ci stimolano: nulla oggi è scontato e ora più che mai il bene comune sta nelle nostre responsabilità.

Il Presidente Leonardo Toson

IL PUNTO

UNA SEMESTRALE POSITIVA, ASPETTANDO LA RIFORMA DI SISTEMA E PROGETTI DI AGGREGAZIONE ORAMAI INELUDIBILI Il tema caldo dell’estate per chi segue le banche e le BCC in particolare, è la riforma di Sistema; era attesa entro giugno, dopo quella già approvata per le banche Popolari, ma è oramai stata definitivamente rinviata a dopo l’estate. Siamo informati che a livello nazionale si è svolto un approfondito lavoro di confronto tra i vertici del Movimento, Banca d’Italia e Governo. Da quanto comunicato in più occasioni in questi 5 mesi di lavoro possiamo dire che il progetto di riforma delle BCC avrà come punti fermi la valorizzazione “dell’identità differente” e la necessaria ed indispensabile “integrazione a gruppo” per valorizzare le finalità mutualistiche delle nostre Banche. Nell’era dell’Unione bancaria che stiamo vivendo, la singola BCC non può più sopravvivere nella forma con cui l’abbiamo finora conosciuta. La sua natura giuridica, che pone oggettive difficoltà a procedere con rapidità ad eventuali esigenze di capitalizzazione, e le sue contenute dimensioni, la obbligano ad integrarsi in un gruppo bancario, con livelli di autonomia che saranno, auspicabilmente, proporzionali alla buona e meritevole gestione: “quanto più una BCC sarà solida, efficiente e trasparente, tanto maggiori saranno gli spazi di autonomia”.

Poi il decreto di riforma ci dirà se la capo gruppo sarà una sola, o più di una e con quali parametri.

In questo processo di cambiamento oramai avviato, anche la dimensione diventa un fattore critico.

Dopo quanto espresso su questo tema in vari interventi dalle Autorità di Vigilanza, dovremmo necessariamente aspettarci un’accelerazione dei processi di aggregazione. La nostra BCC è perfettamente consapevole di questo, tanto da avere avviato da tempo uno specifico percorso che ha recentemente portato alla sottoscrizione di una prima lettera di intenti con la vicina BCC di Sant’Elena. Questo significa che il dialogo è ufficialmente avviato; noi faremo fino in fondo la nostra parte.

Intanto è tempo di bilancio semestrale per la BCC di Piove di Sacco; colgo quindi l’occasione per comunicare alcuni numeri precisando fin d’ora che possono considerarsi complessivamente positivi.

Il Credito concesso alle imprese e famiglie presenta un saldo in crescita incrementando il valore di dicembre di oltre 13 milioni di euro (+1,7%), anche la Raccolta complessiva risulta in aumento di oltre 11 milioni di euro (+ 1,1%) evidenziando un calo delle forme tecniche tradizionali e uno sviluppo significativo del risparmio gestito.

Per quanto attiene invece al Conto Economico semestrale espongo nella tabella che segue le voci principali che meglio descrivono l’andamento della nostra Banca e le variazioni rispetto al primo semestre 2014:

Sul margine di interesse si rileva una modesta contrazione dovuta essenzialmente al calo dei tassi, peraltro ben bilanciata dal positivo riscontro delle commissioni nette salite del 25% a testimonianza della capacità della BCC si accrescere le opportunità reddituali oltre a quelle tipiche dell’intermediazione creditizia.

Permane ancora critica la “qualità del credito” con l’incidenza delle sofferenze che hanno continuato a crescere raggiungendo il 10,4% dei crediti totali concessi, ancorché su livelli inferiori alla media regionale; le rettifiche complessive, seppure in modesto calo (- 4,7%), si mantengono conseguentemente ancora su valori elevati. L’utile netto semestrale seppure in riduzione anche per una maggiore incidenza dei costi operativi (nuovi investimenti collegati alle filiali acquisite ad aprile 2014), si mantiene su livelli soddisfacenti attestandosi a 1,6 milioni di euro.

Mi congedo quindi dopo avere sinteticamente commentato una semestrale certamente positiva, soprattutto se raffrontata alla situazione economico-finanziaria generale ed al contesto del nostro territorio, con l’augurio di incontrare i Soci in occasione dei tre appuntamenti territoriali che programmeremo nel prossimo mese di ottobre, previa puntuale informazione.

il Direttore Generale Gianni Barison

5

Credito, per tor

6

IL CREDITO

nare a investire S

i dice che sia tutta una questione di fiducia.

Da parte di chi ha bisogno di denaro e quindi di chiedere un prestito o un finanziamento, ma anche da parte di chi per missione dovrebbe concedere credito.

I primi, soprattutto nei momenti di crisi come quello che stiamo vivendo, hanno necessità di fidarsi soprattutto di se stessi, della propria capacità di onorare gli impegni e, nel caso di investimenti, di ritenere che il “passo” sia giusto e proporzionato alle capacità.

I secondi, che per quel che ci riguarda sono soprattutto le banche, devono necessariamente valutare che i quattrini (depositati dai risparmiatori) finiscano in mani affidabili.

Sulla fiducia reciproca, dunque, si gioca la dinamica del credito, un equilibrio talora difficile e complicato, in particolare, come detto, quando la congiuntura generale non è facile.

Su questo versante, come vanno le cose nel Veneto e dalle nostre parti? È vero che le banche stentano a concedere credito? È altrettanto palese che imprenditori e famiglie sono prudenti (per non dire timorosi) nel chiedere finanziamenti per i propri consumi, per i beni (come ad esempio comprare casa, o per far crescere le aziende?

Domande legittime, questioni decisive per il sistema sociale ed economico, temi sui quali occorre riflettere e valutare con molta attenzione.

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CONGIUNTURA

ZEROVIRGOLAZERO% LA “CRESCITA” CHE NON VOGLIAMO PIÙ I DATI ANCORA INCERTI DI UN LENTO MIGLIORAMENTO NELL'ECONOMIA E NELLA VITA NAZIONALE E LOCALE

petrolio, l’azione di politica monetaria della Banca Centrale Zero virgola… zero: questa la variazione del Pil regionale nel Europea (BCE). Tali fattori rappresentano un mix in grado 2014, registrata dal Rapporto sulla situazione economica di casa, elaborato da Unioncamere. di fornire un impulso per un solido recupero dell’attività ecoEsattamente un anno fa si pensava che davvero il 2014 sarebnomica e per un apprezzabile miglioramento dello scenario be stato per il Veneto il tempo della svolta, della risalita, della dell’inflazione nei prossimi mesi. ripartenza; l’anno si era aperto con grandi aspettative e il tanto sospirato rimbalzo sembrava a portata L’industria di mano. Ma nel corso dei mesi il sistema proTra la fine del 2014 e i primi mesi del 2015 duttivo regionale non è riuscito ad agganciare anche l’attività industriale ha registrato quella ripresa che a livello europeo si stava già due trimestri consecutivi positivi (+0,2% e consolidando, dopo un biennio di contrazio+0,3% rispettivamente), sostenuti da rialzi ne (-0,8% nel 2012 e -0,4% nel 2013). nella produzione di beni di consumo e di beni l'inversione Oggi, ad un anno di distanza, si può però afintermedi. Altre buone indicazioni riguardadi tendenza fermare che la ripresa c’è e non è azzardato no l’andamento delle esportazioni, che, benegià nel pensare ad una prospettiva davvero favoreficiando del deprezzamento del cambio, nel quarto vole per l’economia italiana e regionale, più primo trimestre 2015 hanno registrato una trimestre di quanto non fosse nell’ultimo scorcio del tendenza positiva (+1,2%), ma anche la dina2014 2014, quando il quadro era più incerto e le mica delle importazioni (+1,9%), sospinte da previsioni più dubbie; ora guardando i nuuna forte ripresa degli acquisti di beni intermeri e leggendo i segnali che arrivano dalle medi e strumentali da parte delle imprese. imprese e dalle famiglie, si ha qualche certezza in più.

I consumi Il 2015 si è aperto con un’espansione della domanda interna, sostenuta dalla spesa in beni durevoli (+0,8%) e semi-durevoli (+0,5%), ma anche dagli investimenti (+1,5%), così come altre Come certificato dall’Istat a fine maggio, nel primo trimestre indicazioni favorevoli possono ricavarsi anche dal clima di fi2015 il Pil dell’Italia è tornato a crescere, con un aumento dello ducia di famiglie e imprenditori, che mostrano un deciso mi0,3 per cento rispetto all’ultimo trimestre 2014, chiudendo la glioramento. fase recessiva più lunga dal dopoguerra.

Il miglioramento del clima congiunturale è ascrivibile non solo Mercato del lavoro al ciclo economico internazionale, ma a tre principali fattoIl mercato del lavoro, nei primi mesi del 2015, ha mostrato ri: il deprezzamento dell’euro, la forte caduta del prezzo del chiari segnali di inversione di tendenza. Nel primo trimestre

L’ITALIA

8

IL CREDITO

alcuni dati in ordine sparso

UN BUON INIZIO NEL PRIMO TRIMESTRE 2015 TENDENZA AL RIALZO

0,8 INDUSTRIA

1,9

IMPORT

CONSUMI

1,2

EXPORT

OCCUPAZIONE NEL MERCATO DEL LAVORO UN’INVERSIONE DI TENDENZA

NUOVE AZIENDE IL BILANCIO TRA AZIENDE ISCRITTE E CESSATE È TORNATO POSITIVO

ACQUISTO BENI DUREVOLI

0,5

ACQUISTO BENI NON DUREVOLI TURSMO

0,6 PRESENZE 1,6 ARRIVI 3,2 CITTÀ D’ARTE

0,6

DISOCCUPAZIONE

il numero di occupati è cresciuto su base annua dello 0,6 per cento, e dopo quattordici trimestri di incremento, è diminuito il numero di persone in cerca di occupazione (-4,2%), così come il tasso di disoccupazione, sceso su base annua (-0,6 punti percentuali), dopo una lievitazione ininterrotta dal terzo trimestre 2011.

Le condizioni di vita Mentre sul versante economico, come detto, apma molte paiono ben visibili i prifamiglie mi segnali di ripresa, le non sentono condizioni di vita degli ancora italiani presentano ancogli effetti ra elementi di sensibile nel loro difficoltà. Secondo una quotidiano recente indagine condotta da Swg per Unioncamere, il 27 per cento delle famiglie dichiara, infatti, di vivere in condizioni di forte disagio economico, con un 10 per cento che sostiene di sentirsi povero, un 17 per cento che afferma chiaramente di non riuscire ad arrivare a fine mese.

Il dato medio nasconde inevitabilmente tendenze assai differenziate tra le diverse aree del Paese. La situazione è meno grave nelle regioni del Nord, dove le famiglie in difficoltà rappresentano circa il 20 per cento (18% nel Nord Ovest, 23% nel Nord est), ma al Centro la quota sale al 30 per cento fino ad attestarsi al 35 per cento nel Mezzogiorno del Paese, dove è vera emergenza.

IL VENETO

I numeri relativi alla nostra regione descrivono la nuova fase ciclica, nella quale imprese e famiglie, lavoratori e disoccupati, banche e istituzioni, stanno credendo con un po’ più di speranza rispetto al passato.

Il 2014 si è chiuso con un bilancio in pareggio per il Veneto. Il Pil regionale infatti ha registrato una variazione nulla rispetto all’anno precedente, chiudendo la seconda fase recessiva (dopo quella del 2008-2009). Tra le principali regioni competitor il Veneto ha spuntato un risultato migliore della Toscana (-0,2%) e pari a quello del Piemonte ma peggiore rispetto a quello di Lombardia ed Emilia Romagna, che hanno segnato performance di poco superiori (rispettivamente +0,2% e +0,1%).

Ma tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015 il sistema ha dato segni evidenti di risveglio: gli indicatori economici hanno mostrato prima una timida poi una chiara inversione di tendenza, che è proseguita anche nei primi mesi del nuovo anno. Le previsioni più recenti sul Pil regionale mostrano un incremento su base annua dello 1,1 per cento, che dovrebbe consolidarsi nel corso del biennio 2016-2017 (+1,8% la crescita media).

20% 30% 35%

La produzione Il tessuto produttivo ha accusato un nuovo ridimensionamento nel 2014, con la chiusura delle imprese meno redditizie e con scarso potenziale di crescita.

Sebbene il bilancio tra aziende iscritte e cessate sia tornato positivo, per effetto principalmente di una contrazione delle cessazioni (-14,8%), accompagnata da una lieve riduzione delle iscrizioni (-3,1%), il sistema imprenditoriale di casa a fine

tu

9

0,8 INDUSTRIA

1,9

IMPORT

NUOVE AZIENDE IL BILANCIO TRA AZIENDE ISCRITTE E CESSATE È TORNATO POSITIVO

ACQUISTO BENI DUREVOLI CONSUMI

1,2

EXPORT

0,5

ACQUISTO BENI NON DUREVOLI

OCCUPAZIONE NEL MERCATO DEL LAVORO UN’INVERSIONE anno si è attestato poco sopra 439 mila unità, DI TENDENZA DISOCCUPAZIONE

0,6

le medie e le micro imprese sono quelle che beneficiano maggiormente del momento di crescita

con circa 3 mila attività produttive in meno rispetto al 2013. Calcolando la variazione in termini di stock, tra il 2008 e il 2014, la crisi ha lasciato sul campo quasi 22.300 imprese (pari al 5% delle imprese attive).

Nel 2014 l’attività industriale ha evidenziato un incremento medio annuo del +1,8 per cento, evidente cambio di marcia rispetto all'anno precedente (-0,8%). I livelli produttivi hanno evidenziato uno sprint in avvio d’anno, poi attenuatosi e successivamente tornato sul livello medio.

La dinamica positiva è proseguita con lo stesso ritmo anche nel primo trimestre del 2015, mettendo a segno un ulteriore incremento del +1,7 per cento. L’attività produttiva è stata sostenuta dalle imprese che producono beni strumentali mentre meno marcata è stata la dinamica nella produzione di beni intermedi e di consumo. La ripresa dei livelli produttivi ha interessato tutte le dimensioni aziendali, con incrementi più marcati per le medie imprese e soprattutto le microimprese.

TURSMO

0,6 PRESENZE Export ARRIVI Elemento1,6 portante del manifatturiero regionale, le esportazioni hanno confermato 3,2 CITTÀ D’ARTE anche nel 2014 il loro importante ruolo di

traino, con un’espansione del 2,7 per cento, in linea con quanto rilevato l’anno precedente (2,9%), ma con una vivacità maggiore della media italiana (+2%). Il Veneto si è così riproposto al secondo posto della classifica delle regioni esportatrici, contabilizzando vendite oltreconfine per oltre 54 miliardi di euro correnti e mantenendo pressoché invariata (13,6%) la quota di partecipazione alle esportazioni nazionali.

Nel 2014 la maggiore dinamicità dei flussi commerciali ha riguardato i mercati di sbocco europei, verso i quali l’export ha segnato un incremento del 3,9 per cento rispetto al 2013 (con Germania +3,6% e Francia +12,4%), a fronte di una decelerazione delle vendite nei Paesi non Ue (+1,1%) e in particolare nei Paesi emergenti (-6,3%), interessati nel 2014 da un rallentamento della crescita.

20% 30% 35%

10

Condizioni di vita

PERCEZIONI LE FAMIGLIE DICHIARANO DI SENTIRE ANCORA IL DISAGIO ECONOMICO, IN PERCENTUALI DIVERSE TRA NORD, CENTRO E SUD

IL CREDITO

Pil veneto:

20%

PREVISIONI 2015 INCREMENTO DELL'1,1% 30% CHE DOVREBBE CONSOLIDARSI NEL CORSO DEL BIENNIO 2016-2017 35%

Il commercio Dopo il calo dei fatturati registrato nel 2013, il commercio al dettaglio ha chiuso il 2014 con una dinamica delle vendite ancora negativa. La contrazione media annua del fatturato è stata pari al -1 per cento su base tendenziale, mostrando tuttavia un miglioramento rispetto L'aumento al biennio precedente. Al del reddito lieve miglioramento dei sta influendo consumi ha contribuito positivamente indubbiamente la fase di sulla domanda deflazione, che sta attradi beni durevoli versando l’intera economia italiana ed europea.

Secondo l’Istat, in media d’anno l’indice regionale dei prezzi al consumo ha registrato una variazione nulla, in calo di un punto percentuale rispetto al 2013, per effetto del diffondersi delle spinte al ribasso dei prezzi applicati ad un’ampia gamma di prodotti acquistati dalle famiglie. Il risveglio della domanda interna è confermato anche dai dati dell’Osservatorio Findomestic, secondo il quale l’aumento del reddito disponibile registrato nel 2014 ha influito positivamente sui consumi delle famiglie venete, contribuendo a riportare su variazioni positive la spesa complessiva per l’acquisto dei beni durevoli.

Il turismo La fase di recupero che ha caratterizzato nel 2014 buona parte dell’economia regionale ha interessato anche l’industria turistica, dopo le variazioni negative accusate negli ultimi anni.

Stando ai dati provvisori, ancorché relativi ai primi dieci mesi

dell’anno, il comparto ha contabilizzato un incremento delle presenze (+0,6%) e degli arrivi (+1,6%), con il turismo culturale nel ruolo di traino con un numero sempre maggiore di visitatori attratti dalle città d’arte (+3,2%).

Inoltre il forte grado di apertura internazionale del Veneto è stato fondamentale per mitigare le performance negative dei connazionali: tra gennaio e ottobre 2014 infatti gli stranieri hanno registrato variazioni positive sia sul versante degli arrivi (+1,2%) che dei pernotti (+1%).

Agricoltura turismo Anche il settore agricolo nel 2014 ha smesso di fare i conti con la crisi, per quanto il settore sia caratterizzato da un andamento anticiclico rispetto alle attività produttive e finanziarie.

In termini di valore prodotto l’annata agraria è da considerarsi positiva con un aumento della produzione lorda di circa il 2 per cento rispetto al 2012, raggiungendo i 5,6 miliardi di euro.

Traino della produzione agricola sono state le coltivazioni erbacee che hanno realizzato una variazione della produzione a prezzi correnti pari a +13 per cento, al contrario delle coltivazioni legnose (-2,4%) e dei prodotti dell’allevamento (-2,2%).

13,2

Costruzioni sempre in difficoltà Per il mercato delle costruzioni il 2014 è stato un anno di ulteriore crisi, che permane e prosegue nella sua spirale negativa.

Nell’insieme il settore ha perso il 5,9 per cento degli investimenti rispetto al 2013, con una flessione del -13,7 per cento nella nuova costruzione, bilanciata parzialmente dalla crescita del +3,3 per cento del mercato del recupero residenziale, unico dato positivo, dovuto in gran parte alle opportunità del piano casa e dagli incentivi fiscali per le ristrutturazioni e la riqualificazione energetica degli edifici.

costruzioni

Le famiglie Se il 2013 ha segnato un nuovo peggioramento della situazione economica delle famiglie, ascrivibile al prolungarsi della recessione, con la progressiva riduzione del potere d’acquisto e un graduale impoverimento, il 2014 ha indicato una prima inversione di tendenza.

Il rallentamento dell’inflazione infatti ha contribuito ad arrestare la caduta del reddito disponibile delle famiglie, che per la prima volta dal 2008 dovrebbe registrare in termini correnti pro capite una variazione non negativa (+0,8 per cento media d’anno). Sebbene il benessere medio regionale si ponga ancora ben al di sopra della media italiana, il quadro che emerge è quello di una regione dove la crescente disoccupazione e la difficoltà nell’inserimento lavorativo hanno pesato sulle famiglie in misura maggiore rispetto ad altre regioni: prova ne è la crescita dell’incidenza della povertà relativa (6,0%), che si è rivelata essere il secondo valore più alto tra le regioni del Nord.

Il lavoro Anche nel 2014 la crisi ha avuto un impatto rilevante sull’occupazione. Per quanto riguarda il lavoro dipendente, l’anno si è chiuso con un bilancio occupazionale ancora negativo, sebbene

11

Occupazione

LE BANCHE E GLI AFFANNI DEL SISTEMA VENETO

SALDO POSITIVO 13,2

costruzioni

con una leggera attenuazione del ritmo di caduta rispetto al 2013. Secondo i dati di Veneto Lavoro il saldo tra assunzioni e cessazioni ha determinato infatti una riduzione di posizioni lavorative che sfiora le 13mila unità. Nel 2014 si è registrata tuttavia una riattivazione della domanda di lavoro, con le assunzioni che hanno mostrato un incremento pari al 7,8 cento, una dinamica che però non è stata sufficiente a modificare il segno del saldo, stante l’aumento delle cessazioni del 7,4 per cento.

L’incremento delle assunzioni registrato nel 2014 risulta aver interessato prevalentemente la componente maschile (10,4%) e quella italiana nel suo complesso (+8,9%), mentre per la componente straniera il complessivo minor dinamismo dei flussi sia in entrata che in uscita determina un saldo appena positivo. Tutta la perdita occupazionale è concentrata nell’industria, con ancora le costruzioni e il made in Italy a segnare i più consistenti cali (rispettivamente -5mila e -4mila unità). Stabile il terziario, grazie alla crescita dei servizi alla persona, e il comparto agricolo.

I dati amministrativi relativi ai primi mesi del 2015 mostrano una dinamica in corso chiaramente positiva: tra gennaio e marzo il volume complessivo di assunzioni è risultato in significativa crescita (+13,2%), superiore a quella comunque registrata anche per le cessazioni (+11,5%), trainata dai contratti a tempo indeterminato, per effetto indubbiamente del consistente incentivo alle imprese previsto dalla Legge di stabilità 2015. turismo

35% 30% 20%

12

Il testo che segue è tratto dal capitolo sulle banche contenuto nel Rapporto Unioncamere sulla situazione del Veneto nel 2014. Lo studio è stato redatto dalla Divisione Analisi e Ricerca Economica Territoriale della Sede di Venezia della Banca d’Italia e costituisce una sintesi del capitolo “L’intermediazione finanziaria” della pubblicazione “L’economia del Veneto”, Economie regionali n. 5, giugno 2015.

IL CREDITO

Primi segnali di inversione di tendenza nell'economia veneta dopo le difficoltà della crisi.

Il ruolo delle banche appare decisivo per contribuire a rimettere in moto lo sviluppo

dimensioni è stata più marcata (-3,0%).

La diminuzione dei prestiti alle imprese è stata più pronunciata nelle province di Belluno (-5,9%), Venezia (-2,9%) e Padova (-2,8%), in linea con la media regionale in provincia di Treviso (-1,5%), mentre la dinamica dei prestiti è risultata migliore nelle province di Rovigo (0,1%), Verona (0,0%) e Vicenza (-0,2%).

I crediti alle famiglie consumatrici sono risultati stabili (-0,1% a fine 2014), mentre alla fine del 2013 avevano mostrato un modesto calo (-0,9%).

I prestiti el 2014 il calo dei prestiti bancari alle imprese e alle famiglie consumatrici residenti in regione ha mostrato un’attenuazione, cui hanno contribuito la moderata ripresa della domanda di finanziamenti e la stabilizzazione delle condizioni di offerta delle banche.

I finanziamenti bancari al settore privato (non finanziario) veneto, com-

N

prensivi delle sofferenze e dei pronti contro termine, si sono ridotti dell’1,0 per cento su base annua alla fine del 2014 (-2,7% alla fine dell’anno precedente). Secondo dati (provvisori) lo scorso mese di marzo il calo è stato dell’1,6 per cento. Alla fine dello scorso anno il calo dei finanziamenti alle imprese si è attestato all’1,4 per cento (-3,6% nel dicembre del 2013); la flessione dei prestiti alle imprese di minori

Il credito alle famiglie consumatrici Tenendo conto non solo dei prestiti bancari, ma anche di quelli delle società finanziarie, alla fine del 2014 si è pressoché arrestato il calo dei finanziamenti alle famiglie consumatrici (-0,2%, da -1,1% alla fine del 2013).

L’attenuazione del calo dei mutui per l’acquisto di abitazioni si è associata alla stabilizzazione del credito al consumo, dopo il calo dell’anno precedente.

Gli altri prestiti, che rappresentano circa un quinto dei crediti alle famiglie consumatrici, sono aumentati del 2,1 per cento, in accelerazione rispetto all’anno precedente.

Secondo le risposte fornite dalle banche intervistate nell’ambito della Regional Bank Lending Survey (RBLS), dopo il forte ridimensionamento intervenuto nel triennio precedente, nel 2014 la domanda di mutui per l’acquisto di abitazioni da parte delle famiglie è tornata progressivamente a crescere, mentre le richieste di credito al consumo si sono stabilizzate. Secondo le previsioni degli intermediari, nella prima parte del 2015 l’espansione della domanda di credito

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delle famiglie dovrebbe rafforzarsi.

Dal lato dell’offerta, si è interrotto l’irrigidimento delle condizioni di accesso al credito e tale orientamento dovrebbe essere proseguito anche nel primo semestre dell’anno in corso.

I nuovi mutui concessi nel corso del 2014 sono aumentati del 9,3 per cento rispetto al 2013, tuttavia il flusso delle erogazioni è stato ancora sopravanzato dai rimborsi sui mutui in essere.

L’analisi dei dati individuali della Rilevazione analitica sui tassi d’interesse attivi e passivi ha evidenziato che l’incremento dell’ammontare delle nuove erogazioni è dipeso principalmente dall’aumento del numero dei nuovi mutui, in corrispondenza con la ripresa delle transazioni di immobili residenziali, mentre l’importo medio dei finanziamenti è diminuito.

L’incremento delle erogazioni è anche in parte riconducibile all’aumento delle operazioni di surroga, sostituzione e rinegoziazione, che nel 2014 hanno rappresentato il 10,2 per cento del valore complessivo dei nuovi mutui (contro il 7,2% del 2013).

Nel quarto trimestre del 2014 i tassi di interesse applicati sui mutui per l’acquisto della casa hanno segnato una sensibile flessione rispetto ai dodici mesi precedenti. Il decremento è risultato pari a 70 punti base per quelli a tasso variabile e a 120 punti base per quelli a tasso fisso.

La riduzione del differenziale medio tra il tasso fisso e quello variabile (da 1,4 a 0,9 punti percentuali) si è riflessa nella riduzione della quota di erogazioni a tasso variabile dal 90 all’81 per cento del totale.

Secondo le informazioni tratte dalla Regional Bank Lending Survey, nel 2014 il rapporto tra il valore del mutuo per l’acquisto della casa e quello dell’immobile

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(loan to value) è lievemente aumentato (al 60%) dopo il calo fatto registrare tra il 2011 e il 2013 (dal 62 al 59%). La durata media dei nuovi finanziamenti è risultata sostanzialmente stabile nel 2014 (a 21 anni), mentre la quota dei contratti con durata pari o superiore ai 30 anni si è ridotta dal 25 al 19 per cento; anche la quota di nuovi mutui che consentono di estendere la durata o di sospendere temporaneamente i pagamenti senza costi addizionali è diminuita (dal 19 al 14%).

Il credito alle imprese Il credito erogato da banche e società finanziarie al settore produttivo, comprensivo delle sofferenze, è diminuito dell’1,8 per cento nel 2014 (-4,2% nel 2013). La contrazione dei prestiti al settore delle costruzioni (-3,9%) è stata più accentuata, in corrispondenza con l’elevata incidenza delle esposizioni deteriorate, a fronte della significativa attenuazione del calo dei finanziamenti al settore manifatturiero (-0,9%).

I mutui hanno presentato una flessione più moderata rispetto all’anno precedente in corrispondenza con la ripresa degli investimenti e con il permanere di richieste di finanziamento per la ristrutturazione del debito.

Tra i finanziamenti al capitale circolante, a fronte dell’attenuazione del calo di quelli direttamente collegati alla gestione del portafoglio commerciale (anticipi e altri crediti auto liquidanti) è proseguita la sensibile riduzione delle aperture di credito in conto corrente.

Secondo le risposte fornite dalle banche intervistate nell’ambito della Regional Bank Lending Survey (RBLS), la domanda di credito delle imprese è ritornata a una moderata espansione nel secon-

do semestre del 2014, dopo un triennio di flessione. Il recupero delle richieste di finanziamenti ha riguardato anche le piccole e medie imprese ed è stato più evidente nel settore manifatturiero. Per la prima volta dal 2008 è risultato positivo il contributo delle richieste di prestiti per investimenti, cui si è unito quello per esigenze di finanziamento del capitale circolante e di ristrutturazione e consolidamento delle posizioni debitorie.

Nelle previsioni delle banche la domanda di credito dovrebbe ulteriormente espandersi nel primo semestre del 2015.

Nel 2014, le condizioni di offerta si sono sostanzialmente stabilizzate, anche sotto l’impulso delle recenti misure di politica monetaria adottate dalla BCE. Le banche hanno indicato segnali di distensione riguardanti il calo degli spread applicati alla media dei finanziamenti, anche per effetto della maggiore pressione concorrenziale, nonché l’aumento delle quantità offerte. I margini applicati alle posizioni maggiormente rischiose e le garanzie offerte hanno interrotto la fase di irrigidimento in corso dall’inizio della crisi. Le condizioni di offerta di prestiti alle imprese sono risultate sostanzialmente allineate tra le banche medio-grandi e quelle piccole. Gli intermediari hanno prefigurato un allentamento delle condizioni di offerta nel primo semestre del 2015.

I tassi di interesse bancari sui prestiti a breve termine alle imprese hanno segna-

IL CREDITO

L'IMMOBILIARE STA CERCANDO DI RISALIRE

to una flessione di circa mezzo punto percentuale nel corso del 2014, attestandosi a fine anno al 5,5 per cento.

I tassi applicati alle piccole imprese hanno evidenziato un calo analogo, mantenendosi su livelli superiori alla media (7,9%).

I tassi alle costruzioni si sono mantenuti più elevati, in corrispondenza con la maggiore rischiosità dei prestiti al comparto. I tassi applicati alle imprese sui prestiti a medio e a lungo termine si sono attestati al 3,2 per cento a fine 2014, in flessione di quasi un punto percentuale rispetto a un anno prima.

I dati della Centrale dei rischi relativi a circa 50 mila imprese presenti anche nell’archivio Cerved evidenziano che i prestiti alle imprese classificate come non rischiose, sulla base dei rating loro attribuiti da Cerved Group, sono cresciuti dell’1,3 per cento nel 2014, dopo un biennio di flessione, mentre è continuata la contrazione di quelli erogati

alle imprese rischiose (-4,4%), seppure in attenuazione rispetto al biennio precedente. Anche i tassi di interesse sui prestiti a breve termine, osservati su un campione di circa 32 mila imprese, risultano significativamente differenziati in base alla rischiosità delle imprese misurata in termini di rating: nel 2014 alle imprese rischiose era applicato un tasso medio del 7,2 per cento, superiore di 2,7 punti percentuali rispetto a quelle non rischiose; il differenziale risultava in lieve incremento rispetto all’anno precedente.

La qualità del credito La prolungata congiuntura negativa, solo da ultimo attenuatasi, e il recepimento nei bilanci bancari dei risultati dell’Asset Quality Review hanno inciso sulla qualità del credito.

Nella media dei quattro trimestri del 2014, il flusso complessivo di nuove sofferenze in rapporto ai prestiti in essere

Dopo i segnali positivi con cui si era chiuso il 2014, nel primo trimestre 2015 sembrerebbe esserci una frenata del mercato immobiliare.

A livello nazionale, secondo l’Agenzia delle Entrate, nel primo trimestre 2015, le compravendite residenziali sono state 95.448, con un calo del 3% rispetto allo stesso periodo del 2014.

Nelle grandi città si segnala un calo del 5,6% con segni positivi a Milano (+2%), Napoli (+3,6%) e Palermo (+11,2%). Milano poi è la città che per prima ha dato segnali positivi.

L’indagine in corso presso le agenzie affiliate al Gruppo Tecnocasa, ad esempio, rileva che c’è fermento sul mercato, i potenziali acquirenti sono più decisi ad acquistare spinti anche dalle notizie positive che arrivano dal fronte dei mutui, ora più convenienti, ma soprattutto da un miglioramento della propensione ad erogare da parte delle banche, che restano comunque ancora molto prudenti.

Resta da capire quanto questo entusiasmo si concretizzerà e non resta che aspettare il dato del secondo trimestre del 2015, che a questo punto potrebbe essere veramente rivelatore del reale trend.

Come detto, i primi segnali di ripresa dei flussi erogati si sono manifestati nel segmento dei mutui dove hanno avuto una crescita sostenuta anche le surroghe. L’aumento delle erogazioni di mutui è legato anche alla ripresa del mercato immobiliare dove negli ultimi mesi del 2014 si è consolidato il lieve aumento delle compravendite, chiudendo il 2014 con una crescita dell’1.8%, primo dato positivo dal 2006.

Anche il primo trimestre del 2015 si è aperto con trend positivi delle compravendite, incoraggiate da condizioni di vendita favorevoli (prezzi, scontistica, ampiezza dell’offerta).

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2015, QUALCHE SEGNALE POSITIVO. LA RIPRESA POSSIBILE all’inizio del periodo è stato pari al 2,6 per cento, in aumento rispetto all’anno precedente (2,2% alla fine del 2013). Per le imprese il tasso di decadimento è passato dal 3,5 al 4,3 per cento (dato, quest’ultimo, analogo a quello nazionale). I flussi di nuove sofferenze sono cresciuti soprattutto nel comparto delle costruzioni (dal 6,9 all’11,8%) e, in misura minore, in quello dei servizi (dal 3,1 al 3,4%), mentre si è arrestata la crescita nel comparto manifatturiero (dal 3,2 al 3,0%).

Il flusso di nuove sofferenze sui prestiti alle imprese è stato particolarmente sostenuto in provincia di Padova (6,5%), in linea con la media regionale nelle province di Belluno e Verona, mentre è risultato lievemente più contenuto in quelle di Rovigo (4,1%), Treviso (3,7%), Venezia (3,6%) e Vicenza (3,5%).

Per le famiglie consumatrici, invece, il flusso di nuove sofferenze è rimasto invariato all’1,3 per cento, in linea con la media nazionale.

Alla fine del 2014 lo stock di sofferenze si attestava al 17,6 per cento dei prestiti totali alle imprese (14,9% alla fine del 2013) e al 9,0 per cento di quelli alle famiglie consumatrici (8,3 per centro alla fine del 2013). Anche gli altri crediti deteriorati sono cresciuti, attestandosi al 12,3 per cento per le imprese e al 4,5 per cento per le famiglie consumatrici.

Il risparmio finanziario La preferenza di famiglie e imprese per gli investimenti facilmente liquidabili ha favorito la crescita dei depositi in conto corrente (11,1%), che ha sostenuto l’accelerazione del tasso di crescita dei depositi totali (4,9%, era il 3,2% alla fine del 2013). Il calo dei rendimenti offerti dalle banche sulla raccolta a scadenza si è riflesso nella flessione dei depositi a risparmio (-4,0%) e delle obbligazioni bancarie (-22,2%).

Il valore a prezzi di mercato dei titoli a custodia detenuti dalle famiglie presso le banche, comprensivi delle obbligazioni bancarie, è diminuito del 3,4 per cento nel corso del 2014, dopo essere rimasto invariato nel 2013. A fronte della flessione dei titoli di Stato (-7,2%) e delle obbligazioni bancarie (-22,0%) e di altri emittenti (-8,9%), indotta anche dal calo dei rendimenti offerti, sono cresciuti decisamente anche nel 2014 gli investimenti in fondi comuni di investimento (OICR, 26,1%), sostenuti dalle politiche commerciali delle banche favorevoli al collocamento di prodotti del risparmio gestito. Le azioni sono aumentate dell’1,9 per cento.

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L’Osservatorio economico del Veneto, curato dalla Federazione della Banche di Credito Cooperativo, conferma nei primi mesi di quest’anno i positivi segnali di una ripresa regionale, peraltro giudicata ancora “incerta e fragile”.

In particolare si può rilevare che il settore manifatturiero ribadisce l’intonazione positiva, con produzione e fatturato in crescita, anche se in leggero rallentamento rispetto ai primi mesi del 2015. La produzione comunque è in aumento per tutte le tipologie dimensionali d’impresa.

Le esportazioni sostengono ancora proprio il manifatturiero, registrando tra l’altro il tasso di crescita tendenziale più elevato dal 2011. La domanda di beni regionali nelle ultime settimane è risultata molto dinamica da parte di Regno Unito, Polonia, India e soprattutto Stati Uniti, favorita quest’ultima dalla debolezza del dollaro rispetto all’euro. L’export verso la Russia persiste in contrazione, penalizzato dalle sanzioni previste dall’Unione Europea a seguito della crisi Ucraina.

Il processo di selezione delle imprese sembra continuare, con il numero delle cessazioni e quello dei fallimenti che si mantiene elevato soprattutto nei settori delle costruzioni e della ristorazione.

Per quanto riguarda il mercato del lavoro, gli effetti del miglioramento congiunturale e delle recenti modifiche normative della Legge di stabilità 2015 e Jobs act devono ancora dispiegarsi continuamente; per cui il tasso di disoccupazione diminuisce debolmente a causa della contrazione del numero di quanti cercano lavoro; di fatto cala anche il tasso di occupazione. Il flusso di inserimento nelle liste di mobilità presenta una forte contrazione, anche perché molti licenziamenti sono stati anticipati nel quarto trimestre del 2014; infine le ore di cassa integrazione richieste continuano a scendere significativamente.

Nell’ambito del settore bancario veneto, l’Osservatorio rileva che l’indicatore partite deteriorate/impieghi continua la sua corsa al rialzo; mentre sta rallentando l’andamento delle sofferenze nel settore produttivo. Gli impieghi nel complesso sono in debole diminuzione, anche se appare dinamica l’erogazione di credito a medio-lungo termine, in crescita per il quinto trimestre consecutivo nella componente finalizzata all’edilizia. La raccolta diretta da clientela ordinaria residente presenta una debole contrazione, a fronte di un andamento vivace dei titoli di terzi in deposito.

Nel complesso, secondo la valutazione della Federazione delle BCC, “il clima di fiducia degli imprenditori regionali migliora, con attese positive sull’evoluzione di tutti gli indicatori del settore manifatturiero”.

IL CREDITO

Anche in tempi difficili, c’è chi ha il coraggio di rischiare, di investire; in questi casi la BCC di Piove di Sacco è pronta a fare fino in fondo la propria parte: ecco tre “storie” che testimoniano come gli impieghi, la concessione di finanziamenti, siano possibili e praticabili.

CASI VIRTUOSI /1

società agricola po L'ENERGIA DAI CAMPI “Q

uelli dei campi” (tanto per usare un’espressione nostalgicamente un po’ retrò e sicuramente datata) lo hanno capito da tempo: coltivare la terra, avere la stalla piena, può non essere sufficiente; per questo occorre inventarsi dell’altro, diversificare, integrare diverse fonti di reddito.

La vicenda dei Ruzzon, da questo punto di vista è emblematica.

Papà Giuliano faceva il mediatore di bestiame e a metà degli anni settanta mise gli occhi su una porzione di terra (circa 60-70 ettari) a Taglio di Po, destinata a produrre cereali e ad ospitare una stalla.

Ci volle un po’ di tempo, ma alla fine l’operazione giunse a compimento: coltivazioni estensive di cereali e, agli albori degli anni ottanta, l’avvio dell’attività zootecnica, dedicata all’allevamento di animali da ingrasso, destinati alla carne.

Da allora l’attività della famiglia originaria di Correzzola, che dal 2010 dava vita alla Società agricola Po di Ruzzon P.&C, non si è più fermata: la porzione di terra a disposizione è andata crescendo fino a raggiungere i 300 ettari e le stalle si sono moltiplicate fino ad ospitare gli attuali 1.400 capi di bestiame. Una situazione apparentemente tranquilla, con un trend positivo; ma anche questo poteva non bastare.

Così, qualche anno or sono i Ruzzon, i figli di Giuliano, cioè Piergiorgio, Roberto e Francesco, hanno deciso di imbarcarsi in un’altra avventura: la realizzazione nell’azienda di Taglio di Po di un impianto di biogas per la produzione di energia elettrica.

“Ciò che ci ha spinto su questa via - spiega Piergiorgio - è stata sostanzialmente la necessità di ottimizzare al massimo il nostro lavoro. Di fatto, seguendo le indicazioni legislative, l’impianto di biogas ci consente di utilizzare buona parte dei liquami

prodotti dall’allevamento e in tale modo di perseguire due ulteriori scopi. Da un lato attuare uno smaltimento decisamente più compatibile con le esigenze di salubrità ambientale, dall’altro di utilizzare un materiale che abbiamo già a disposizione”.

In pratica, l’impianto a biogas realizzato dalla Società Po fa bene all’ambiente, agli animali e anche alle casse dell’azienda.

“Noi siamo autosufficienti al novanta per cento per quanto riguarda l’alimentazione, poi c’è il bestiame e quindi la produzione di energia (circa 2.200.000 kw all’anno); su un fatturato di circa 6 milioni e mezzo di euro all’anno, il sessanta per cento arriva dall’allevamento, il resto da agricoltura ed energia. Crediamo di aver trovato una buona sostenibilità aziendale”.

C’è da chiedersi come questo sia stato possibile in un momento di difficoltà generalizzata come quella che da quasi otto anni sta vivendo tutto il sistema produttivo. “La tecnologia del biogas è ormai consolidata, soprattutto in Germania e per noi ha rappresentato, nell’intuizione iniziale, un punto di approdo per equilibrare meglio la nostra impresa” spiega Piergiorgio.

Il resto lo ha fatto il coraggio, la voglia di intraprendere nuove strade, il sostegno di chi ha creduto nel progetto (tra i quali la Banca di Credito Cooperativo). “Siamo convinti – conclude Piergiorgio – che la strada sia giusta: il nostro obiettivo, il lavoro che vogliamo fare, è quello di allevare vacche, ma siamo anche convinti che occorra cercare un equilibrio sostenibile tra le buone intenzioni e la fattibilità dei progetti; in questo senso l’attività legata al biogas (non sempre semplice, in particolare per i molti problemi di carattere burocratico) rappresenta uno strumento; non l’unico, ma quello che a noi è sembrato il più idoneo e potenzialmente valido”.

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CASI VIRTUOSI /2

ascot IL CENTRO BALNEAZIONE IN TERRA DI DEMANIO

L

’Ascot è un’associazione che raccoglie gli operatori turistici (una sessantina) di Sottomarina e Isola Verde, in particolare quelli (campeggi, bagni, parcheggi) che operano in concessione su aree demaniali.

Ora, in un’area tra il camping Grande

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Italia e lo Zanzibar, Ascot sta realizzando una nuova struttura, un centro di servizi per la balneazione. Un investimento importante (circa 300 mila euro la spesa prevista, sostenuta anche dalla Banca di Credito Cooperativo di Piove di Sacco)

che ha una particolarità: sorge in un’area demaniale.

“In molti si domandano il perché di questa scelta. – spiega Giorgio Bellemo, Presidente dell’Associazione – I motivi sono sostanzialmente due. Il primo, contingente, è dovuto al fatto che il centro sta sorgendo in uno dei pochi “fazzoletti” di terra ancora disponibili sul litorale di Sottomarina; da questo punto di vista non vi erano molte alternative. La seconda motivazione è un po’ più sostanziale: abbiamo voluto realizzare quest’opera in un’area demaniale per sottolineare lo stretto rapporto esistente tra il “proprietario” del suolo e chi ne beneficia come concessionario. Il nostro non è soltanto un contratto con il demanio: a noi sta a cuore la valorizzazione, la valutazione sempre crescente, del territorio in cui siamo inseriti. Teniamo presente che ciò che stiamo realizzando ha una valenza pubblica, è al servizio dei cittadini e dei turisti”.

L’edificio (il cui completamento è prossimo) verrà utilizzato come sede sociale Ascot, ma servirà come base logistica per il servizio di salvataggio e ospiterà anche una delle postazioni di primo soccorso dell’ospedale di Chioggia che ormai da anni garantisce più punti sul litorale per offrire un servizio di soccorso di eccellenza.

“Un’altra domanda che ci viene spesso rivolta, riguarda i rischi di questa operazione in un momento non certo facile per tutti gli operatori economici, compresi quelli del turismo. Da parte nostra siamo fermamente convinti che proprio nei tempi di crisi occorra avere coraggio e investire; da tale punto di vista il nuovo centro per la balneazione è una sfida, ma anche una grande opportunità e soprattutto un gesto di fiducia, nei confronti della nostra città, della spiaggia di Sottomarina e di tutti quelli che vi lavorano”.

IL CREDITO

CASI VIRTUOSI /3

solarfotonica COME PROGETTARE NUOVA ENERGIA F

uori dagli schemi tradizionali, quelli per i quali la piccola impresa familiare (veneta) vive nel solco di una tradizione spesso sinonimo di staticità, quella dei Noventa è proprio un’altra cosa. I titolari della Solarfotonica srl di Ponte San Nicolò hanno imboccato da tempo, dal 2005 quando è iniziata la loro avventura, la via di un’innovazione spinta, sia sul versante del campo di intervento, sia nelle modalità operative.

I fratelli Denis e Giuseppe, entrambi ingegneri, la sorella Greta (che si occupa di amministrazione), Marianna (la moglie di Giuseppe) e il papà Giovanni (una lunga esperienza nell’impiantistica tradizionale) governano da imprenditori uno studio di progettazione che si occupa di energie alternative.

“Inizialmente – spiega Denis – ci siamo dedicati prevalentemente all’ambito del fotovoltaico; poi, quando questo settore ha mostrato i primi segni di indebolimento dopo l’avvio folgorante, abbiamo ampliato la nostra gamma di interventi. Che cosa facciamo? Molto semplicemente progettiamo “sistemi energetici alternativi”, un impegno che si sviluppa in maniera complessiva e completa: offriamo un servizio che potremmo semplicemente definire “chiavi in mano”, dalla studio della varie soluzioni, alla realizzazione, talora anche la gestione”.

Solarfotonica in questi anni ha investito molto soprattutto sulla qualità tecnica, sulle persone, un fatto testimoniato dalla stessa composizione dello studio: una decina di ingegneri su oltre venti collaboratori.

“I nostri clienti – spiega Greta – sono essenzialmente di area industriale, non ci occupiamo di privati. Questa scelta ci ha premiato, nonostante i momenti non certo facili per il sistema produttivo italiano”.

“I riferimenti – aggiunge Denis – per il momento sono soprattutto nazionali, anche se stiamo guardando con molto interesse alla possibilità di lavorare all’estero. La qualità delle nostre proposte ormai è consolidata e ci sentiamo pronti per

azzardare qualcosa fuori confine. Per il momento stiamo valutando, ma non escludiamo nulla”.

Il muoversi “a tutto campo”, la capacità di offrire serviti completi e integrati, sono un valore aggiunto decisivo dell’impresa di Ponte San Nicolò.

“Non abbiamo difficoltà neppure – spiega Denis – ad affrontare i problemi finanziari di un’opera.

In alcuni casi, ad esempio, ci siamo fatti carico dei costi degli interventi realizzati in un’azienda terza; può sembrare strano, ma siamo proprietari di una parte di alcune imprese, specificatamente degli impianti: poi rientriamo dei costi sostenuti attraverso i rendimenti che derivano dall’energia prodotta”.

Una famiglia di (giovani) imprenditori e un “grande capo”; papà Giovanni, infatti, continua ad essere presente, anche se a parole riduce e limita il suo ruolo. “Sono qui per dare una mano, – spiega con discrezione – i ragazzi sono molto bravi dal punto di vista tecnico, io posso solo aiutare a capire meglio che cosa significhi veramente fare impresa. Perché l’arte più difficile è quella di comandare…”.

Una sintesi perfetta, nelle parole e nei fatti, per una ditta di famiglia fortemente proiettata verso un modello di impresa innovativa, che vive di energia alternativa, anche nel modo di essere azienda.

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QUALI SONO I PARAMETRI CHE DETERMINANO OGGI IL RAPPORTO TRA BANCHE E CLIENTI

IL CREDITO VIRTUO GUARDANDO AL ME

LA BCC CONTINUA A SOSTENERE IMPRESE E FA

M

a è vero che le banche hanno chiuso i rubinetti, che non fanno più credito?

“Non so come si comportino gli altri; di certo noi, come Credito Cooperativo, anche di questi tempi abbiamo continuato a fare la nostra parte e non abbiamo mai smesso di impiegare il denaro che raccogliamo”.

Luca Cenzato, Direttore Centrale Mercato della BCC di Piove di Sacco, pare proprio non avere dubbi. Anche se, il fatto che il credito abbia subito una drastica riduzione, è uno degli argomenti che da tempo tiene banco in questo (lungo) momento di difficoltà generalizzata.

“Forse bisognerebbe mettersi d’accordo - continua Cenzato - sui termini, sulle categoria “culturali” a cui facciamo riferimento. È vero: oggi le banche sono molto più attente nell’erogare il credito perché sono mutati i parametri valutativi di riferimento ed i criteri che, fino a qualche tempo fa consentivano di accedere al credito. Ora è tutto diverso, una situazione

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inedita determinata da vari fattori evolutivi, dall’ Europa, dai regolatori, dalle nuove dinamiche economiche della, dalle imprevedibili evoluzioni dei mercati”.

Ma (sempre per restare nell’ambito dei “si dice”) pare che oggi non basti neppure dare delle garanzie … “È vero. Sono finiti i tempi in cui, tanto per fare un esempio, un imprenditore poteva ottenere sostegno mettendo sul tavolo alcune garanzie, magari ipotecarie, attingendo anche al proprio patrimonio personale. Oggi, oltre che a tali tutele, per concedere finanziamenti si guarda soprattutto al merito. Le banche entrano nel merito dell’azienda, dei bilanci, della solidità, della capacità di far fronte agli impegni. Se un’impresa non risponde a determinati requisiti le richieste possono anche non essere accolte ”.

Questo vuol dire che una volta il credito era più facile, perfino “allegro”?

“Erano altri tempi, tutto qui”. In particolare – prosegue Cenzato – vorrei ricordare le molte iniziative che abbiamo

varato in questi ultimi mesi: il rilancio del mutuo prima casa per le famiglie e i privati e accordi creditizi su base territoriale definiti d’intesa con le diverse associazioni di categoria del commercio, dell’ artigianato, dell’industria, dell’agricoltura, del turismo e con i comuni, la promozione della nostra attività creditizia verso famiglie e imprese con l’iniziativa "Credisubito". Non siamo assolutamente su una posizione di difesa; siamo quelli di sempre, vicini più che mai al territorio.

Certo, come si diceva, i criteri di erogazione sono diversi; si tratta di entrare in una nuova concezione del credito; ci vorrà un po’ di tempo, ma i benefici saranno per tutti, per chi dà il denaro e per chi lo riceve e, ricordiamolo sempre, è tenuto a restituirlo; questo anche a garanzia dei depositanti e dei Soci della cooperativa”.

“Parliamoci chiaro - afferma Cenzato - se qualcuno viene a chiedere un finanziamento per consolidare debiti di altre banche che palesano difficoltà nel rimborso incontra qualche difficoltà, a meno

IL CREDITO

Luca Cenzato Direttore Centrale Mercato della BCC di Piove di Sacco

SO RITO MIGLIE

che la domanda non rientri in un ciclo finanziario comunque “virtuoso”. Oggi il credito si concede principalmente per due motivi: per investire (in crescita, in innovazione, ad esempio), o, come dicevo, nel contesto di un ciclo finanziario che comunque deve essere giudicato sostanzialmente positivo. Purtroppo, a volte, le richieste sono di altro genere”.

Per questo si dice che le banche danno i soldi a chi non ne ha bisogno …

“Non è proprio così, più che altro, oggi, la banca è chiamata ad entrare nel merito di tale bisogno. Se un’azienda ha necessità di sostegno per comprare dei macchinari, per ampliarsi, per assumere, ci siamo; così come siamo pronti ad aiutare chi ha un “momento” di difficoltà. Purtroppo delle volte le richieste sono per altre cause”.

Ma è vero che non c’è domanda di credito?

“Bisogna distinguere. In questo momento vi sono alcune aziende, anche locali, che stanno marciando bene: sono quelle “medie” che hanno investito molto in innovazione e soprattutto che hanno aperto a nuovi mercati. La maggior parte però, soprattutto quelle piccole (che poi

È il nuovo “brand” esclusivo declinato dalla BCC Piove di Sacco nell’ambito delle molteplici iniziative, attuali e prospettiche, realizzate dalla Banca per il sostegno creditizio alle famiglie e alle imprese del territorio. CrediSubito traduce, in sostanza, il continuo impegno della BCC nel mettere in campo le proprie risorse, promuovere soluzioni e collaborazioni finalizzate a dare continuità agli interventi di credito (anche in Partnership con il Gruppo Bancario Iccrea) in un contesto ancora certamente critico ma che sembra lasciare spazio ai primi segnali di ripresa.

Riavviare lo sviluppo ora appare possibile, soprattutto sostenendo realtà che rimettono in moto gli investimenti aziendali; aiutando i giovani, sia sul versante delle iniziative professionali che sul piano delle opportunità personali o di coppia, come nel caso dei mutui prima casa. La gamma delle opportunità sviluppate dalla BCC è quanto mai vasta e articolata e punta decisamente a consolidare la fiducia di Soci e clienti.

Per quanto riguarda le imprese, ad esempio, CrediSubito prevede linee di credito commerciali (autoliquidanti Italia/Estero), finanziamenti chirografari, prestiti di conduzione e agevolati Avepa e/o cambiali agrarie (anche per piccoli importi).

Relativamente alle famiglie e ai clienti privati, è stato interamente riqualificato il comparto dei mutui prima casa per acquisto, ristrutturazione o costruzione, prevedendo concessioni a tasso fisso e variabile, durate fino a 300 mesi e, come di consueto, soluzioni agevolate per i Soci BCC.

sono il punto portante del nostro sistema produttivo), vive ancora un momento di stagnazione. Diciamo che la ricaduta della positività di pochi non è ancora arrivata ai molti, ai più. Probabilmente bisogna avere un po’ di pazienza. In questa situazione, le piccole imprese a cui facevo riferimento soffrono le complessità del mercato, sono quasi paralizzate: non investono e quindi non chiedono finanziamenti”.

Neppure alla BCC? Eppure questo pianeta di micro e piccole imprese è sempre stato il riferimento principe del Credito Cooperativo..

“Storicamente è sempre stato così, e rivendichiamo il nostro ruolo di banca locale. Da un po’ di tempo stiamo guardando con attenzione anche alle imprese più strutturate; questo anche grazie a una più marcata consapevolezza di far parte di un grande gruppo (Iccrea), la banca di secondo livello in grado di offrire il massimo dei servizi sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo alle nostre imprese”.

“Stiamo lavorando molto anche sul versante delle relazioni, del fare rete che è

parte progettuale della Banca. Siamo molto legati alle associazioni di categoria, al mondo della rappresentanza imprenditoriale; anche questi sono strumenti per un credito più responsabile”.

In effetti qualcosa sembra muoversi su tale versante. Nel primo semestre di quest’anno la BCC di Piove di Sacco ha somministrato nuovo credito al territorio per 64 milioni di Euro: 50 milioni di finanziamenti (di cui 8 in pool con ICCREA), di questi 22 milioni a favore delle famiglie e 28 milioni dell’imprese.

A favore di quest’ultime si aggiungono ulteriori nuovi 14 milioni di euro per lo smobilizzo dei crediti commerciali.

Nel corso dell’intero anno 2014 la BCC aveva erogato 110 milioni di Euro complessivi fra le diverse forme tecniche, di cui 42 milioni destinati alle famiglie e 68 milioni alle aziende con una crescita degli impieghi su base annua superiore all'8%.

Il credito quindi non è mai venuto meno, nonostante la crisi e i cambiamenti dei quali sia la BCC che i clienti devono inevitabilmente tenere conto.

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IL CREDITO

SUCCEDE IN BCC DI PIOVE DI SACCO

VINCE UN I PAD MINI 2

CREDIPER PREMIUM, MOLTI ALTRI VANTAGGI

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CC Piove di Sacco, in collaborazione con BCC Cre.Co., la Società del Credito Cooperativo specializzata nel Credito al Consumo che sviluppa soluzioni di finanziamento personalizzate ed accessibili a tutti, ha premiato Sgaravato Alberto, cliente della Filiale di Legnaro e vincitore di uno dei fantastici Apple IPad Mini 2, messi in palio dal concorso “Vinci la tecnologia con Crediper Premium 2015”.

La Campagna di BCC Cre.Co. “Crediper Premium”, svoltasi dal 2 di febbraio al 31 di marzo di quest’anno, oltre a prevedere importanti vantaggi riservati ai clienti

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BCC (come le opzioni di flessibilità “salta la rata” e “modifica la rata” e l’azzeramento delle spese di istruttoria), ha infatti messo in palio ben 10 Apple iPhone 6 e 90 iPad Mini 2. Per partecipare all’estrazione e vincere uno dei premi Apple, è stato sufficiente richiedere e ottenere un prestito personale “Crediper Premium” durante il periodo promozionale.

Oggi BCC Piove di Sacco è attiva con la nuova Campagna “Crediper Estate“, il Prestito Flessibile veloce da ottenere e semplice da gestire, che permette di realizzare subito ogni tipo di proget-

to e di rimborsare la prima rata dopo 60 giorni, consentendo una maggiore tranquillità nella programmazione del budget familiare, durante il periodo estivo. Esente dalle spese di istruttoria, “Crediper Estate” consente di saltare o modificare la rata per tre volte nel corso del finanziamento e di estinguere anticipatamente il debito residuo senza l’aggravio di alcuna penale.

Per ricevere tutte le informazioni ed un preventivo costruito su misura, basta rivolgersi alla propria filiale BCC di riferimento.

EXPORT

PRODOTTI E SERVIZI PER INVESTIRE IN SICUREZZA

ALL'ESTERO, SEMPRE PIÙ ATTREZZATI

FORESTERO, DALL'ESPERIENZA TRENTENNALE DEL COMPARTO ESTERO DEL CREDITO COOPERATIVO

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orEstero è l’offerta del Credito Cooperativo che permette alle imprese di guardare all’estero per lo sviluppo del proprio business. Grazie ad un network di banche partners e di studi consulenziali specializzati, la Banca di Credito Cooperativo di Piove di Sacco - in collaborazione con il Gruppo Bancario Iccrea - presidia i mercati strategici dell’Unione Europea, del Centro Est Europa, dei paesi BRIC e dell’area MENA. A rafforzare ulteriormente l’efficienza del servizio, la recente apertura delle sedi operative di Mosca e Tunisi, da parte del Gruppo.

L’esperienza trentennale nel comparto estero sviluppata dalla BCC di Piove di Sacco, unitamente al supporto professionale e gestionale del servizio ForEstero, rispondono alle esigenze di sviluppo delle PMI verso i mercati oltreconfine, garantendo un’offerta che abbraccia ogni tipologia di operazione e servizio. L’Ufficio estero della BCC è altresì impegnato in un percorso di informazione e formazione nei confronti

della propria clientela, attraverso incontri mirati, convegni ed eventi.

SERVIZI DEL SETTORE ESTERO DELLA BCC DI PIOVE DI SACCO

• Anticipi all’esportazione euro/valuta • Finanziamenti all’importazione euro/ valuta • Arbitraggi valutari • Documentate import/export • Acquisti/vendite a termine di valuta • Negoziazione assegni bancari esteri • L.C.R. lettre de change releve (incasso elettronico di effetti su Francia) • I.E.F. recibo (incasso elettronico di effetti su Spagna) • Conti valutari residenti • Pagamento tramite bonifico bancario • Cassa valute • Informazioni commerciali • Lettere di credito import/export • Fideiussione e garanzie bancarie a prima richiesta • Bond (bid - ask - performance) • Stand by letter of credit • Advance payment bond

• Conferme di lettere di credito export • Smobilizzo pro-soluto lettere di credito • Forfaiting • Mutuo chirografario con garanzia Sace • Finanziamenti in pool (B.c.c. +I.B.I) • Finanziamenti agevolati I.B.I. per investimenti ed esportazioni (convenzioni Simest e Sace) • Business Scouting • Finanziamenti Intercompany SERVIZI IN PARTNERSHIP CON IL GRUPPO BANCARIO ICCREA

• Conferme di lettere di credito export • Smobilizzo pro-soluto lettere di credito • Forfaiting • Mutuo chirografario con garanzia Sace • Finanziamenti in pool (B.c.c. +I.B.I) • Finanziamenti agevolati I.B.I. per investimenti ed esportazioni (convenzioni Simest e Sace) • Business Scouting • Finanziamenti Intercompany

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Premio Made in Pa Per il Food&Design premiate le aziende padovane Berto's, Asiago Food, Bonollo, Luxardo, Maschio Gaspardo, Plastotecnica, Biasetto, Valbona

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all’eleganza delle cucine Berto’s, alla zuppa di porcini al naturale Asiago Food, dall’unicità di grappe e acquaviti Bonollo alla rivoluzionaria seminatrice Maschio Gaspardo, dal maraschino Luxardo al film per imballaggi Plastotecnica a spessore ridotto, dalla Setteveli Biasetto campione del mondo fino ai flan di verdure per adulti e bambini a marchio Valbona.

Sono alcuni dei prodotti ideati e realizzati dalle otto eccellenze produttive padovane vincitrici della quarta edizione del Premio Made in Padova dedicato al Food & Design promosso da Confindustria Padova, con il contributo di Camera di Commercio di Padova e Banca di Credito Cooperativo di Piove di Sacco, e la collaborazione di

Upa, Cna, Parco Scientifico Galileo e Scuola Italiana Design, per valorizzare le imprese del territorio padovano che si sono distinte per creatività nel settore agroalimentare facendo conoscere, anche oltre i confini nazionali, il “Paduan style”.

La consegna del riconoscimento agli otto testimonial del "bello e ben fatto" made in Padova nell’anno di Expo 2015 si è svolta lo scorso 19 giugno, nella cornice di Villa Vescovi a Luvigliano di Torreglia, nell’ambito dell’evento “Stelle d’impresa” promosso dalla Delegazione Confindustria Ovest Colli.

“Il nostro territorio ha sempre messo al centro l’azienda, creando moltissime realtà con una cultura d’impresa che il mondo ci invidia. – sottolinea Enzo Romano, presidente Delegazione Confindustria Ovest

EXPORT

Colli -. L’inventiva, la creatività e la qualità dei nostri prodotti sono un patrimonio da valorizzare per promuovere Padova attraverso le sue produzioni e attrarre investimenti. Il premio Made in Padova intende farli conoscere nel mondo, offrire visibilità al saper fare dei nostri imprenditori e fare rete tra le imprese, per promuovere il sistema Padova e creare le condizioni di nuovo sviluppo”.

“Se è vero, come ormai accertato, che il futuro sta nella capacità della aziende di andare oltre i ristretti confini casalinghi, – commenta Leonardo Toson, Presidente della BCC – se è vero che chi ha tenuto in questo tempo di crisi, magari incrementando gli affari, è chi ha saputo affrontare mercati nuovi e magari lontani, è altrettanto fondata la convinzione che non si può andare “oltre” con gli strumenti (e la mentalità, verrebbe da dire) con cui si è lavorato e prodotto finora.

Da questo punto di vista le “eccellenze” rappresentano un punto di riferimento a cui guardare

insieme. La Banca di Credito Cooperativo è da sempre pronta a condividere questo progetto e tale strategia”.

Otto le aziende premiate.

Berto’s Cucine, azienda fondata nel 1973 dal Commendatore Giorgio Berto, specializzata nella produzione di attrezzature per la cottura professionale; la pasticceria Biasetto di Padova,

con attenzione. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di imprese che hanno saputo fare il salto, costruttivo e creativo, dalle mani alla testa, dall’abilità del fare a quella del progettare e del vendere” “Ora più che mai – conclude il Presidente – è giunto il tempo di andare più in là, oltre non soltanto i mercati già frequentati, ma anche nella cultura del fare impresa e sistema; questi sono uno sforzo e una fatica (anche progettuali e organizzativi) che non possono essere sostenuti da tutti gli imprenditori; per ciò è necessario che anche i soggetti terzi (la politica, le associazioni di categoria, gli enti di formazione, i soggetti finanziari) facciano la loro parte, magari compiendo il primo, decisivo e esemplare, passo di mettersi

una delle più famose a livello nazionale; la Bonollo, azienda di Mestrino, una delle pochissime distillerie ancora presenti nel territorio di Padova; la Luxardo, nata a Zara nel 1821 da Girolamo Luxardo, azienda liquoristica di Torreglia, una delle più antiche e conosciute del mondo; la Maschio Gaspardo, specializzata nella produzione di attrezzature agricole per la lavorazione del terreno, semina, trattamento delle colture, manutenzione del verde e fienagione; la Plastotecnica, che da 1976 produce film poliolefinici per packaging flessibile a uso industriale; la Valbona, una firma che compare per la prima volta nel 1962 e da quel momento non ha mai smesso di crescere.

L’azienda di Lozzo Atestino, è

dova a otto “stelle” specializzata nella produzione di sottaceti, sottolio, agrodolci, condimenti, grigliati, salse e creme spalmabili.

In fine l’Asiago Food, azienda padovana da oltre 25 anni specializzata nella raccolta, produzione e commercializzazione di funghi e frutti di bosco surgelati.

Nata ad Asiago, nel 1996 cambia sede produttiva, amministrativa e commerciale con uno stabilimento di 5000 mq nel padovano, a Veggiano.

Il 70% della produzione è rivolta al mercato nazionale, ma la filiale commerciale in America assicura esportazioni in tutto il mondo. Ai prodotti che l’hanno resa famosa si sono affiancati quelli al naturale, come verdure, contorni, snack e primi piatti, per venire incontro alle molteplici esigenze dei consumatori.

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Foto di gruppo con i partecipanti e i premiati del Concorso; sopra: Renata Benvegnù, direttrice artistica

A PIOVE DI SACCO L'OTTAVA EDIZIONE DEL CONCORSO NAZIONALE DI ESECUZIONE MUSICALE

EDIZIONE MEMORABILE GRANDE PARTECIPAZIONE, GIURIA E OSPITI DI FAMA

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ncora una conferma e un successo per il Concorso Nazionale di Esecuzione Musicale “Città di Piove di Sacco”, promosso con il sostegno della Banca di Credito Cooperativo, con il patrocinio della Regione Veneto, della Provincia di Padova, del Comune di Piove di Sacco,del Conservatorio Pollini di Padova e con la Direzione artistica ed organizzativa di Renata Benvegnù.

Edizione memorabile, questa ottava, sia per la partecipazione dei candidati, circa 300, sia per il livello qualitativo espresso che per il prestigio della giuria presieduta, per la sezione pianistica, dal maestro Daniel Rivera, pianista argentino di fama Internazionale, per la partecipazione di Riccardo Risaliti, pianista e docente all’Accademia Internazionale di Imola, (presidente per la Seconda Sezione Musica da camera), del noto violinista Cristiano Rossi (presidente per la Terza Sezione Strumenti solisti), Giampaolo Nuti, pianista e docente presso il Conservatorio di Parma, Luca Torrigiani, pianista e docente presso il Conservatorio di Parma, la Prof.ssa Paola Muggia chitarrista e docente presso il Conservatorio di Padova, la professoressa Lina Tufano pianista, docente presso il Conservatorio di Avellino e Direttrice Artistica della Fondazione W. Walton di Ischia, Ernesto Casareto flautista e Project Manager del portale Circuito Musica.

Inoltre Jim e Sharon Westby, dirigenti della Music

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Academy of the West di Santa Barbara in California, che da cinque anni premia uno dei vincitori con una borsa di studio di 1000 dollari. Numerosi concerti premio offerti da alcune tra le migliori istituzioni musicali Internazionali, tra cui il Real Conservatorio di Madrid, la Trinity School di Londra, la Fondazione Walton di Ischia, la Rassegna Giovani in arte in Svizzera, l’associazione G. Rospigliosi, la Rassegna Castrocaro Classica, il Centro Culturale Palazzo Cavagnis a Venezia e la Rassegna Note Future di Camponogara. Da sottolineare quest’anno la collaborazione con il portale Circuito Musica che ha messo in palio la realizzazione di un sito web.

I vincitori per la Sezione pianoforte: Elisa Busetto, Chiara Bleve, Alessio Lowenthal, Alessio Cipretti, Giovanni Bertolazzi, Emanuele Vito De Caria, Alessandro Tosi.

Per la Sezione Musica da camera e pianoforte a 4 mani: Alessandra Veronesi e Chiara Rudari, Vanja e Max Zuliani, Beniamino Iozzelli e Giovanni Inglese.

Per la Sezione Strumenti solisti (tutti, tranne pianoforte): Lodovico Parravicini, Gianluca Cucco, Simone Falla, Samuele Telari.

Premio assoluto dell'8° Concorso: Samuele Telari.

TERRITORIO

AL VIA IL RESTAURO DELL'OROLOGIO L'INTERVENTO RESO POSSIBILE ANCHE GRAZIE AL CONTRIBUTO DELLA BCC DI PIOVE DI SACCO

È

iniziato il restauro conservativo di uno dei monumenti-simbolo di Padova: l’orologio che domina Piazza dei Signori. I lavori, per un importo di 39 mila 600 euro, approvati dalla Soprintendenza, sono iniziati grazie all’intervento dei Lions club di Piove di Sacco e Padova San Pelagio, con la collaborazione della Fondazione di Club del Distretto 108Ta3, con l’importante contributo della Banca di Credito Cooperativo di Piove di Sacco, di Cattolica Assicurazioni, dello sponsor tecnico Arte di Abitare-Industrie Edili. L’attività di direzione dei lavori è affidata al Comune, che sosterrà invece le opere di ponteggio e provvisionali necessarie al cantiere.

L’intervento riguarda la

parte astraria e lo smalto del quadrante esterno. Saranno smontati e rimontati i dischi esterni dello storico orologio per estrarre il meccanismo dell’asse centrale che presenta problemi di movimento, verrà bilanciata la corona maggiore, verniciate le superfici interne all’astrario, restaurate e manutentate le superfici a smalto”.

L’orologio venne realizzato nel 1344 da Jacopo Dondi da Chioggia. Nel 1390 la torre che lo ospita fu saccheggiata e il capolavoro demolito. Nel 1437 fu ricostruito fedelmente ad opera degli orologiai Matteo Novello, Giovanni e Giampietro dalle Caldiere. Rappresenta la teoria astronomica tolemaica di un sistema geocentrico che poneva la Terra al centro

dell’Universo. Il quadrante ha una forma circolare: nella fascia esterna è incisa la numerazione delle ore con caratteri romani, la fascia interna, in lastre di piombo, riporta le stelle di rame.

La terza fascia, invece, contiene i simboli zodiacali a rilievo. Al centro il pianeta Terra. La lancia che indica le ore con il Sole è alla base, la Luna, invece, compare su una finestra circolare. Tutti i segni zodiacali, tranne quello della bilancia, che manca, sono rifiniti con foglia d’oro zecchino. La mancanza è dovuta al fatto che i segni rappresentati si rifanno al sistema zodiacale pre-romano nel quale le costellazioni dello scorpione e della bilancia erano unite in una sola (che occupava quindi un maggior spazio nella fascia zodiacale).

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Caresà, la fattoria s S

iamo lieti di presentarci e di “accompagnarvi” in queste pagine di “Credito Aperto”, la rivista della Banca di Credito Cooperativo di Piove di Sacco, che ringraziamo di cuore per l’opportunità che ci offre e la disponibilità al dialogo che ha sempre dimostrato, attraverso una breve rubrica che mira ad approfondire alcune tematiche proprie del quotidiano operare della nostra cooperativa sociale agricola.

Caresà è una cooperativa sociale di tipo B (onlus di diritto secondo l’art.

13 del D.lgs. .R. 460/1997). Il nostro scopo statutario è di creare opportunità formative, lavorative e di stabilità occupazionale per giovani ed adulti che si trovino in situazione di fragilità e svantaggio sociale.

Nel concreto offriamo percorsi di inserimento e reinserimento a lavoro e di socializzazione per alcune fasce di popolazione che rischiano di “rimanere indietro”, di perdere la competizione all’interno dell’ordinario mercato del lavoro perché portatori di handicap o perché segnati da percorsi di vita complicati e complessi. È al centro del nostro modo di accogliere ed accompagnare nei percorsi di inserimento ed affiancamento la convinzione che il lavoro sia lo strumento più efficace per nutrire in ognuno una positiva idea di sé; realizzarsi conoscendo e valorizzando le proprie caratteristiche e peculiarità; accrescere le autonomie personali, sociali e relazionali; offrire occasioni di riflessione e crescita; garantire futuro

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e libertà. È attraverso il lavoro ed il partecipare ad un progetto di gruppo più grande e complesso che ogni persona individua la propria strada, il proprio posto, la propria autonomia possibile. Il lavoro in gruppo, nella forma della cooperazione sociale in particolare, è un percorso potente ed efficace di crescita, sviluppo e potenziamento. A queste considerazioni possiamo aggiungere la forza del lavoro con la terra: esso è garanzia di acquisizione di spazi di serenità, di sempre maggiore adesione alla realtà, di sviluppo di uno sguardo naturale e consequenziale sulle vicende della vita. È poter rafforzare le abilità e le forze del corpo, è poter partecipare alla danza della vita nella dimensione più ancestrale e corale: la nascita, lo sviluppo, la maturazione e la degradazione delle risorse e degli elementi coinvolti. Lavorare la terra permette di affacciarsi alla pazienza, all’accettazione, allo studio e alla scoperta, al rispetto, all’addomesticamento e cura degli esseri vegetali e animali coinvolti nell’attività agricola. Lavorare la terra consente di conoscere il proprio territorio imparando a rispettarlo ed amarlo. In Caresà poniamo al centro la necessità che ognuno collabori e si impegni perché l’intero progetto, sia di produzione che di accoglienza, si realizzi appieno e serenamente per tutti. Facciamo ogni giorno il possibile perché l’ambiente non sia connotato dal disagio o dal bisogno ma dalla potenzialità offerta dal gruppo.

TERRITORIO

ociale

“Il nostro contesto lavorativo deve soprattutto saper promuovere e stimolare; non solo assistere”

Il nostro contesto lavorativo deve essere promuovente e stimolante, non di assistenza.

La cooperativa è nata dalla passione dei primi soci fondatori che tanto desideravano dar vita ad un contesto di agricoltura biologica e sociale nel Piovese e tuttora vive anche dell’impegno di volontari e famiglie che la sostengono e promuovono. Oggi Caresà ha sede legale in Brugine e gestisce in affitto circa 10 ettari, suddivisi tra i Comuni di Piove di Sacco, Brugine ed Arzergrande.

Concretamente produciamo e vendiamo direttamente frutta ed ortaggi biologici di stagione. Tutta la nostra produzione agricola segue i dettami del metodo di coltivazione biologico ai sensi dei Regolamenti Europei, (che escludono l’utilizzo di sostanze chimiche derivanti da sintesi, concimi chimici, fertilizzanti, anti-crittogamici) ed è controllata e certificata da ICEA (Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale) che periodicamente verifica lo stato dei terreni e la correttezza nel metodo produttivo. Per noi scegliere di produrre in biologico è un atto di responsabilità e consapevolezza: lavorare un terreno non solo per “sfruttarne” le risorse, ma anche per valorizzarlo, arricchirlo di vitalità e biodiversità, migliorare il paesaggio ed abbandonare logiche di uso e abuso di prodotti chimici derivanti da sintesi e sementi trattate. La vendita diretta ci permette di conoscere e facilmente farci conoscere dai consumatori che cercano e scelgono di gustare prodotti biologici e raccolti a ridosso dei momenti di vendita. Ci sentiamo produttori locali

per consumatori locali, produttori di cibo buono due volte: fa bene a chi lo mangia e a chi lo lavora. Ci piace che la nostra azienda sia frequentabile e che le persone interessate approfondiscano con incontri, corsi e visite periodiche le produzioni e come stiamo tentando di modificare, in meglio, il contesto affidatoci: fasce inerbite, piantumazione di alberi ed arbusti da siepe, irrigazione a goccia per il risparmio idrico sono alcune delle attenzioni facilmente riscontrabili.

La vendita diretta ci permette anche di offrire stabilità occupazionale per i soci lavoratori e dipendenti della cooperativa vista la possibilità di proporre i nostri ortaggi ad un prezzo congruo rispetto al costo del lavoro e dei materiali utilizzati. Da tre anni siamo impegnati anche nell’apprendere l’autoproduzione e autoconservazione di alcune varietà di broccolo locale e radicchio tardivo. È una sfida sia culturale che professionale.

La nostra attività, nella sua complessità, si chiama Fattoria Sociale. Nel giugno del 2013, infatti, la Regione del Veneto ha emesso la Legge Regionale n° 14 che sancisce le caratteristiche e le peculiarità delle esperienze agricole che appunto abbinano l’offerta di servizi alle persone con la produzione agricola in un’ottica di efficace e sostenibile multifunzionalità.

In questo periodo stiamo promuovendo il “nostro manifesto”, l’insieme dei valori e dei principi che guidano e alimentano il nostro agire. Per darci ulteriore sostegno in questo felice cammino rivolgiamo a tutti l'invito a visitare la pagina www. caresa.it/manifesto, ed a condividerne in contenuti.

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COMITATO BRENTA SICURO

NO AL DISSESTO, BATTAGLIA CIVILE T

utti i giorni si leggono notizie su dissesti ambientali, frane, alluvioni, che quindi non possono più essere considerati solo un’emergenza, ma una tragica, purtroppo puntuale, quotidianità.

Il Comitato intercomunale Brenta Sicuro ritiene che tutti, cittadini e politici responsabili, debbano puntare alla prevenzione di questi disastri; la battaglia che molti cittadini stanno conducendo in Veneto, assieme a tanti Comitati, parla di bacini di contenimento, costante manutenzione dei fiumi, delle rive e dell’indispensabile completamento dell’idrovia Padova-mare, con capacità di almeno 400 mc/secondo, Quest’ultima opera è già stata realizzata per due terzi, dal 1963 al 1985; furono spesi oltre 50 miliardi di lire. L’idrovia, se completata, offrirebbe molteplici opportunità legate all’utilizzo del bacino come “via di comunicazione”, permettendo ai natanti fluvio-marittimi di raggiungere direttamente Padova, con importanti risvolti economici ed occupazionali, e permetterebbe, in primo luogo, di risolvere l’annoso e frequente problema delle inondazioni, che si abbattono sui nostri

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territori.

Legambiente e molti altri comitati, del Padovano e Veneziano, un anno fa hanno sottoscritto e presentato alla Regione Veneto un importante documento che sottolinea la necessità di questo intervento per la salvaguardia del territorio. Sono stati incontrati, negli ultimi dodici mesi, più di sessanta amministratori locali, sindaci e assessori in rappresentanza di 45 comuni. Tutti hanno dichiarato di essere fortemente preoccupati del rischio idraulico; la stragrande maggioranza ha chiesto di procedere, senza ritardi, al completamento del canale-idroviario.

Molti cittadini hanno partecipato alle manifestazioni e ai convegni organizzati per ricordare tragici eventi e soprattutto per rendersi consapevoli del reale rischio che stiamo correndo. L’attenzione del Comitato Brenta Sicuro si è concentrata sia sull’ambito locale che nazionale; poco prima delle elezioni sono state anche consegnate istanze e preoccupazioni direttamente nelle mani del ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio.

Ecco un sintetico elenco delle più importanti iniziative organizzate: settembre 2013, manifestazione per puntare l’attenzione sulla

manutenzione dei fiumi lungo le rive del Brenta a Campolongo Maggiore; novembre 2013, a Piove di Sacco, convegno sulla sicurezza idraulica; aprile 2014, manifestazione a Codevigo, sull’esatto punto di rottura del Brenta nel 1966; giugno 2014, incontro in Regione con 23 sindaci, 6 associazioni, alcuni parlamentari; novembre 2014, a Noventa Padovana, manifestazione lungo il fiume Piovego; dicembre 2014, a Campolongo, convegno sulle acque minori; aprile, maggio, giugno 2015, incontri a Selvazzano, Stra, Piove di Sacco, Ponte San Nicolò e Brugine, per far conoscere e promuovere il completamento del’idrovia Padova-mare.

aspetti legati al tema dell’acqua, quali i rischi di siccità e di surplus idrico in ambito agricolo, la manutenzione dei grandi e piccoli corsi d’acqua,connessi quindi ai rischi idraulici, il cuneo salino con le relative proposte di intervento.

Si cercherà di rispondere alla domanda: “il nostro modello di utilizzo del suolo va ripensato?”

Alla giornata di studi, condotti dal Comitato Brenta Sicuro, avremo gli interventi, già confermati, del Consorzio di Bonifica Bacchiglione (che ci ospiterà a s. Margherita di Codevigo), della Regione Veneto con l’ufficio Suolo, della CiaAgricoltori di Venezia, di Emanuele Martino dell’associazione Acque di Antonio Rusconi (ex segretatrio dell’autorità di Bacino e membro attuale del GRUPPO 183.

Si attendono risposte dal prof. Emerito di idraulica Lugi il giorno sabato 12 D’Alpaos, dall’Ispra, settembre 2015, presso Arpav, Confagricoltori, le sale del complesso Consorzio acque idrovoro a Santa Risorgive Margherita di Codevigo La BCC di Piove di (PD), dalle ore 10 alle Sacco patrocinerà ore 18, Il comitato l’evento.

Intercomunale Brenta Sicuro organizza I riferimenti del Comitato, il convegno per informazioni e “L’ACQUA: ORO BLU collaborazioni: Facebook: E RISCHIO brenta sicuro, blog: IDRAULICO” comitatobrentasicuro.

Una giornata di studi blogspot.it/, mail: per trattare i vari brentasicuro@libero.it

Chioggia, alcuni negozi lungo la Riva Vena

CHIOGGIA

CHIOGGIA,

CENTRO COMMERCIALE NATURALE UN’INIZIATIVA DELL’ASCOM CON IL SOSTEGNO DELLA BCC DI PIOVE DI SACCO

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on è certo una novità, almeno per quanto riguarda lo sviluppo urbanistico e dei servizi: in molti, da sempre, sostengono che i moderni centri commerciali non sono nient’altro che una “rielaborazione” contemporanea di quella che è sempre stata una della caratterizzazioni più tipiche di tanti borghi, città, paesi.

“Dopo tutto – spiegano gli esperti – che cos’è, ancor oggi, il Sottosalone a Padova, tanto per citare un caso illustre, se non l’anticipatore di quello che ora sono gli ipermercati, i centri commerciali?”. Il discorso relativo alla storica località padovana, vale anche per moltissimi altri luoghi, soprattutto veneti, dove, nel giro di pochi metri, percorrendo un numero limitato di strade, è infatti possibile trovare di tutto, una varietà praticamente completa di mercanzia. Molti centri urbani, infatti, sono, oltre che luoghi di vita di relazioni, di società civile, anche centri commerciali che potremmo definire naturali, non frutto di una progettazione mirata, ma di una aggregazione di botteghe, laboratori, ambiti, che si sono accumulati e integrati nel tempo.

Per questo, l’Ascom Chioggia, l’associazione che raccoglie molti imprenditori del terziario, si è fatta promotrice del progetto “Centro Commerciale Naturale”. L’iniziativa rientra nell’ambito di alcune proposte che l’associazione, con il patrocinio del Comune, intende portare a termine (indicativamente nei prossimi 18 mesi) tramite un cofinanziamento della Regione Veneto (che dovrebbe aggirarsi intorno al 50% della spesa totale). Tra gli obiettivi principali della proposta, aperta a tutti i commercianti di Chioggia, da segnalare la riqualificazione urbana, una forte campagna di comunicazione, la rivisitazione al rialzo del sistema commerciale, la formazione. Tutto questo al fine di far diventare il “Centro Commerciale Naturale” di

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CHIOGGIA

MONSIGNOR GIULIANO MARANGON “CLODIENSE DELL’ANNO” Chioggia un polo di business dove clienti, imprenditori, lavoratori, professionisti, possano migliorare gli affari e creare economia “reale”. Naturalmente l'obiettivo finale è quello di offrire ai clienti, ai visitatori, ai turisti di Chioggia, un ambiente e un servizio di qualità.

A tale proposito, su richiesta dell’Associazione, la Banca di Credito Cooperativo di Piove di Sacco, nel suo ruolo di partner locale per la crescita economica del territorio, ha predisposto un plafond riservato a tutti i commercianti di Chioggia e Sottomarina, iscritti e non all’Ascom.

Con questa iniziativa, la BCC interviene a condizioni vantaggiose, sia nell’offerta di credito a breve, medio e lungo termine, che nell'attivazione del servizio POS. Ai finanziamenti, inoltre, è abbinato il rimborso del premio versato il primo anno a favore di chi voglia sottoscrivere una delle polizze ramo protezione "BCC Formula Persona" e "BCC Pro Salute".

Nel plafond rientrano prestiti finalizzati a liquidità, sostegno a lavori di manutenzione su beni dedicati all’attività, messa a norma di impianti, acquisto di attrezzature o immobili, apertura di nuovi esercizi da parte di start up.

“Questo progetto – spiega Alessandro Da Re, presidente dell’Ascom di Chioggia – ha un valore straordinario perché punta a valorizzare al massimo, attraverso la qualificazione, un settore decisivo per Chioggia e Sottomarina qual è quello del commercio, strettamente legato all’ambito turistico, fondamentale per le sorti economiche della nostra città. È molto importante, poi, che due soggetti radicalmente legati al territorio, come la nostra Associazione di categoria e la Banca di Credito Cooperativo di Piove di Sacco, abbiano stabilito una collaborazione forte, che va ben oltre un semplice dichiarazione di intenti”.

“Il plafond – spiega il presidente, Leonardo Toson—rientra nell’attività dei vari progetti di sviluppo della BCC, che intende valorizzare sempre più la propria vicinanza agli operatori economici di Chioggia e Sottomarina, con un occhio di riguardo alla qualità dei servizi e alla bontà del contesto urbano”.

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tudioso e principale custode del patrimonio artisticoreligioso della diocesi e città di Chioggia, attivo direttore del polo culturale diocesano (Museo, Pinacoteca della SS. Trinità, chiesa di Santa Caterina, San Pieretto, Archivio e Biblioteca della Diocesi di Chioggia), coordinatore di mostre, autore e curatore di numerose pubblicazioni di documentazione e di approfondimento, Mons. Giuliano Marangon è stato proclamato “Clodiense dell’anno” nella 1ª edizione del premio promosso da un Comitato privato cittadino.

Il premio, sostenuto dalla BCC di Piove di Sacco, ha inteso esprimere la riconoscenza della città per chi l’ha onorata con meriti “in ambito culturale, sportivo, economico, religioso, turistico, professionale e di servizio alla comunità o per particolari azioni svolte a favore del prossimo”.

Hanno ricevuto un “Diploma di Benemerenza Clodiense dell’anno” altre quattro personalità distintesi per le loro attività: Comparato Alberto, giovanissimo campione del mondo di motonautica; Giuseppe Dal Ben, direttore generale dell’Ulss 14; Oscar Nalesso, dell’Azienda per il porto di Chioggia; Andrea Tiozzo, primario del Pronto soccorso dell’Ospedale.

Nella foto: Mons. Giuliano Marangon, con il trofeo ricevuto, il “Leone d’oro”, assieme alla prof.ssa Stefania Lando, presidente del Comitato che ha creato il premio “Clodiense dell’anno”.

PER I SOCI LA POLIZZA È GRATUITA

AMPLIAMENTI E NUOVE TECNOLOGIE AL ‘MUSEO OLIVI’ di Pier Giorgio Tiozzo Gobetto

I

l Museo di zoologia adriatica ‘Giuseppe Olivi’ di

La realizzazione della sala multimediale, che Chioggia, attivo nel secondo e terzo piano di Paha utilizzato tecnologie e strumenti avanzati, integra lazzo Grassi, una delle più prestigiose strutture le dotazioni già presenti nel Museo (collezioni storidella città lagunare prospiciente il canal Vena, allarche di organismi marini, filmati e documenti, tabelle ga l’offerta creando una nuova sezione e rivedendo il e visualizzazioni, postazioni con giochi didattici e di proprio sito internet. sperimentazione diretta), promosso dall’Università

La nuova sezione che è stata aperta è costituita da una di Padova in accordo con il Comune di Chioggia e che per la saletta nella quale viene proiettato su tre schermi (uno centrale gestione si avvale della consulenza e della guida di tre biologhe e due laterali) un filmato su pescatori di Chioggia che pratica- marine laureate a Chioggia, unite in cooperativa: Elisa Cenci, no metodi tradizionali di pesca, in via di estinzione. La nuova Nicole Chimento, Valentina Melli. installazione utilizza tecniche che permettono di ‘immergersi’ Accanto alla nuova sala, l’ampliamento dell’offerta del nell’ambiente ripreso, quasi come si fosse in barca, vivendone Museo Olivi (che ha usufruito del contributo della BCC di Piove con forte impatto immagini e rumori, e ricavandone informa- di Sacco) ha puntato alla revisione del sito web, mantenendolo zioni ed emozioni. Nove pescatori di Chioggia e Sottomarina in linea con i siti dell’Università di Padova e allo stesso tempo raccontano direttamente la propria esperienza e il proprio am- sviluppando le caratteristiche speciali che assume a Chioggia. Il biente, favorendo una comunicazione con chi accede a questa sito, www.museoolivi.it, è bilingue (italiano e inglese) e può essere sala. Si tratta di pescatori che praticano ‘i mestieréti’, cioè attività aperto con tutti i sistemi. Esso contiene le offerte e le attività del di piccola pesca in laguna e lungo il litorale, attività che negli museo, ma anche allargamenti sul patrimonio culturale della città: ultimi decenni sono svolte da pochissimi operatori, sulla base architettura, economia, link alle altre entità. di sistemi e di conoscenze particolari, traman La rivisitazione del sito è stata integrata inoldate oralmente. Si tratta di due attività tipiche tre da una strumentazione per dispositivi mobili, lagunari e di due costiere. Tra quelle lagunari la smartphone e altro, che utilizzando un’applicapesca delle moléche, che consiste nella raccolta zione permette di avere una guida all’interno del e coltivazione dei granchi che, poco prima delMuseo. Basta avvicinarsi con qualsiasi applicatila muta, diventano spiàntani , i quali vengono vo del tipo QR Code ad una decina di postazioni messi in vieri e raccolti per essere commerciaper ottenere ragguagli sulle diverse collezioni e lizzati nel momento della muta, nel quale sono sale, un menù completo con la totalità delle inteneri, come prelibatezza lagunare da mangiare formazioni, che si possono ascoltare o leggere sul fritta. Altra attività tradizionale lagunare racportatile. contata (praticata anche nel litorale) è l’alleva Evidente la soddisfazione della Presidente mento dei peòci, le gustose cozze, realizzata in del corso di laurea in biologia dell’Universiappositi ‘vivai’, le peocière. Tipiche del litorale tà di Padova, responsabile delle strutture di Giuseppe Olivi sono la pesca delle seppie con i cogòi (reti da Chioggia, prof.ssa Maria Berica Rasotto, per (Chioggia 1769–1795) posta con sacco finale in cui i pesci rimangono la quale con questi ampliamenti “si aggiunè stato un genio degli studi prigionieri) e quella di sgombri e altri pesci con gono due pezzettini del puzzle che si va conaturalisti del Settecento. i parangài (circa 250 ami con filo, nei quali viene struendo da 15 anni, da quando cioè è stato Nel suo capolavoro, Zoologia messo un pezzo di sardone come esca, raccolti avviato il Corso di biologia marina a Chioggia.

Adriatica ossia Catalogo con arte in un contenitore, el crièlo, e ‘calati’ in La tela era stata messa in sito già nel 1942 dal ragionato degli animali del mare a circa 1,5 metri uno dall’altro e in seguiprof. Umberto d’Ancona, con la sistemazione to raccolti). Per raccontare queste attività sono golfo e delle lagune di Venezia di una storica collezione di organismi marini filmate 4 piccole imbarcazioni, nelle quali in (1792), ha studiato la biologia presso la Stazione biologica, ed ha avuto in in modo innovativo, ponendo alcuni casi si affiancano padre e figlio, mentre questi 15 anni parecchie integrazioni. La tela svolgono questi mestieri tradizionali e parlano le basi dell’approccio moderno e non è finita – ha tenuto a precisare la prof.ssa considerando anche gli aspetti direttamente i pescatori (che si esprimono in Rasotto -: la sfida è ora focalizzata alla ricerca, una forma mista, italiano e dialetto) sulla loro ecologici ed economici legati ai anche attraverso la ristrutturazione del vecchio diversi organismi. esperienza e tipologia di pesca. istituto Cini, nell’isola di san Domenico”.

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CHIOGGIA

Dall'alto in basse, da sinistra a destra: Sala del Museo con vetrine e albero zoologico (Foto Museo Olivi, Chioggia); Raccolta delle cozze, nelle peocière; I vieri e la raccolta delle moléche; La preparazione delle esche sul crièlo; Un momento delle riprese per il nuovo filmato; Riccio di prateria (entrambe Foto Museo Olivi, Chioggia)

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SOCI IN

A testa alta, camminando

nel mondo Q

uando Francesco partì per il servizio militare poteva legittimamente ritenersi stanco. Erano già anni che lavorava duro; per la prima volta aveva messo piede in un calzaturificio subito dopo la scuola dell’obbligo (che al tempo non durava poi molto…), garzone di bottega, addetto a nulla in particolare e a tutto nella generalizzazione di un ruolo senza arte né parte. Stava in una piccola ditta di casa, dalle parti di Fiesso, guardava quello che facevano gli altri e soprattutto esercitava un’arte tipica e caratterizzante tanti artigiani e poi uomini d’impresa veneti: “rubava con gli occhi”; che significava molto semplicemente cercare di capire, di cogliere, magari di imparare.

Non molto, anzi pochino; tant’è che a 16 anni il giovane Ballin decide che è bene guardarsi di più intorno, cercare qualcosa di diverso. Ricorda ancora quella chiamata, al bar del paese “perché in casa non avevamo il telefono”; dall’altra par-

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te del filo c’era una ditta di Salò, che gli offriva un lavoro in una calzaturificio del posto. Strana sorte per uno della Riviera del Brenta, patria storica degli “scarpari”: andare a imparare l’arte delle calzature in Lombardia. Ma andò proprio così: Francesco si trasferì lontano, si sistemò in una pensioncina e cominciò sul serio un mestiere che poi lo avrebbe accompagnato per tutta la vita.

“Sono stati tre anni belli, nei quali per la prima volta sul serio ho visto come si facevano le scarpe” ricorda ancora. “Ho trovato un ambiente ideale, soprattutto ho stretto dei legami e ho maturato l’idea che in fondo anch’io potevo mettermi a fare scarpe”.

Poi, come detto, il militare, una pausa, giusto il tempo di riordinare le idee, per pensare che si poteva tentare qualcosa di più, come aprirsi una propria azienda.

Il primo passo del Ballin imprenditore, fu una tranceria con qualche dipendente, finanziata proprio dal vecchio pa-

VETRINA

DYVA

IN QUESTO NUMERO IL SOCIO IN VETRINA DELLA BCC DI PIOVE DI SACCO È L'AZIENDA DYVA, DI FRANCESCO BALLIN. IMPRENDITORE PER LE PRINCIPALI CASE DI ALTA MODA MONDIALI, IMPORTA LAVORO ED ESPORTA BRAVURA E ABILITÀ

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SOCI IN VETRINA

L'azienda creata da Francesco Ballin è "familiare". In basso la moglie Marina da sempre attiva nell'impresa di Fiesso

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drone di Salò; poi a 24 anni il calzaturificio d’esordio, in compagnia e società con la moglie Marina.

Probabilmente allora, qualche decina di anni or sono, era più facile, bastava avere tanta voglia e una buona abilità, naturalmente con coraggio. In fondo, da questo punto di vista, la storia di Francesco non è diversa da quella di molti altri imprenditori medio-piccoli del Veneto, che hanno costruito una realtà produttiva che ha fatto del Nord est un modello.

Da allora, Francesco e i suoi fanno scarpe, inseriti a pieno titolo in uno dei più importanti distretti produttivi regionali, con una qualificazione che ormai si è imposta a livello mondiale. Dal 1985 parte la B.M. Moda, poi, nel 2000 arriva la Dyva, un vero e proprio marchio di casa Ballin.

Ma la svolta recente e significativa, quella che ha riempito le pagine dei giornali e rapito l’attenzione di studiosi e ricercatori di fatti economici, arriva cinque anni or sono, quando l’azienda di Ballin, come altre della famosa Riviera del Brenta, comincia a lavorare per alcune grandi firme mondiali. La storia è ormai nota e semplificata può essere riassunta in

poche righe: aziende globale, firma d’eccellenza nella moda planetaria, capiscono che per fare veramente prodotti di qualità devono approdare da queste parti, nel Veneziano, perché qui le scarpe sono un’arte. Le grandi firme hanno le idee, il marketing, il brand, la penetrazione nei mercati mondiali; ma soltanto gli artigiani del Brenta, sono “scarpari” autentici e sanno fare un prodotto di assoluta eccellenza.

“Ci chiedono sempre, magari con un po’ di malizia, – spiega Francesco – se siamo diventati dei terzisti.

Una domanda che non ha senso: semplicemente noi mettiamo la nostra abilità a disposizione di altri”.

Il ragionamento di Francesco (ma non solo, da queste parti) è molto semplice: nel marcato globale non basta saper fare bene un prodotto, ci vuole anche tutto il resto, la capacità di commercializzare, di vendere, di “coinvolgere” i clienti; impossibile pensare che questo possa essere fatto da aziende tutto sommato piccole, che hanno solo una, straordinaria dote: sanno lavorare come nessun altro.

Per questo i calzaturieri del Brenta sono stati cercati, coccolati, inseriti nella rete delle grandi fir-

DYVA IL LUSSO NELLA SEMPLICITÀ DEL LAVORO ARTIGIANO

In azienda si possono vedere tutti i passaggi decisivi del fare scarpe; dal taglio, che viene eseguito sia manualmente sia industrialmente, a seconda della necessità; alla cucitura, quando esperte orlatrici assemblano le varie parti per formare la tomaia; quindi il montaggio e l’incollaggio; fino al finissaggio, il completamento con la miglior cura nei minimi particolari. Non manca il controllo qualità finale, che attesta la bontà dei materiali e della manifattura.

me. Senza perdere nulla, mantenendo intatta la loro peculiarità: quella di fare scarpe di grande qualità.

In effetti basta fare un giro nell’azienda dei Ballin; qui l’abilità non è certo stata mortificata dal rapporto d’affari con clienti tanto importanti. Nella sede di Fiesso, dove lavorano una cinquantina di collaboratori, si può assistere alla nascita e alla vita della scarpa in tutte le sue fasi di realizzazione. “Noi siamo in grado di fare tutto, non siamo degli assemblatori, costruiamo le scarpe nella loro interezza” spiega Francesco.

Arrivano i disegni, le indicazioni, qualche prototipo magari solo abbozzato, poi, tutto il resto, è opera di casa. “Il nostro non è un semplice rapporto di esecutori; in ciò che facciamo ci mettiamo del nostro, per un motivo molto semplice: chi ci commissiona il lavoro si fida. Questa è la caratteristica decisiva del nostro rapporto con clienti così importanti; che ci chiedono soprattutto due cose: la qualità di quello che produciamo e la serietà nei comportamenti; non è poco, ma per noi è in particolare una straordinaria garanzia rispetto al lavoro che facciamo”.

Così da qui, da Fiesso, partono quasi quotidianamente scarpe che vanno nelle vetrine del mondo, firmate dai migliori marchi.

Ma l’azienda dei Ballin non è soltanto produzione per le grandi firme, perché questi storici calzaturieri del Brenta hanno anche una propria linea, un marchio. Si chiama Dyva e propone calzature (rigorosamente dedicate al pubblico femminile) di posizionamento medio-alto; chi cerca le scarpe Dyva, più che a risparmiare, bada ad avere ai piedi calzature comode e belle.

“Attualmente la nostra attività è divisa quasi equamente in due ambiti: il lavoro per i committenti esterni e quello che produciamo e commercializziamo direttamente”.

Francesco racconta che proprio in questi giorni, il figlio Thomas (una laura in economia a Venezia) è in Giappone, dove a breve Dyva presenterà la propria collezione. Il mondo, oramai, è il mercato di questa azienda, che non ha certo problemi a girare il pianeta in cerca di clienti.

“Il sogno Dyva – si legge nella presentazione del marchio - passa da sempre attraverso le mani di esperti Maestri Calzaturieri che si impegnano a coniugare in un unica scarpa comfort ed eleganza. Questa è la missione di Dyva, che dall’inizio esporta in tutto il mondo stile e vera qualità. Il prodotto è realizzato interamente in Italia con materiali al 100% italiani e l’attenzione è volta a rendere ogni scarpa comoda, da portare in ogni momento

della giornata. Con il tempo, ai metodi tradizionali tramandati di padre in figlio, si è unita la tecnologia più sofisticata che, insieme all’antica manualità, dà vita ad un sogno”: così si presenta l’azienda dei Ballin.

“Potrà sembrare strano, ma facciamo tutto noi, un po’ come con le scarpe” scherza Francesco. In effetti, questa è ancora un’azienda familiare: la moglie Marina sta in produzione, come il figlio Joseph (che ha frequentato il famoso Politecnico calzaturiero della Riviera), mentre Thomas si occupa prevalentemente dell’area marketing e della commercializzazione. Il resto lo fanno i collaboratori: tante donne, anche cittadini “foresti”, abilità diverse che si incrociano in un processo molto creativo.

Inutile parlare di crisi, qui si lavora per chi probabilmente sente meno gli effetti dei tempi difficili. È anche vero che, con l’accordo con il mondo dei marchi importanti, i calzaturieri del Brenta hanno dimostrato intraprendenza e fantasia nel cercare soluzioni innovative, che hanno avuto il pregio di mantenere intatto il patrimonio produttivo delle aziende della zona.

Intanto lui, Francesco, sta ancora con il camice e vaga attento tra le macchine e le varie fasi di confezione delle scarpe. Dice che lavora tante ore, a mezzogiorno un’insalata e poi, ancora e sempre, in azienda. Ma è contento, perché da quando è entrato per la prima volta in una fabbrica di calzature, ne ha fatta di strada. Ha camminato molto, in tutti i sensi: normale per uno che produce scarpe, anche se il fatto decisivo resta comunque sapere dove andare. I Ballin lo hanno imparato, per questo girano il mondo.

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E BCC NEL PIENO DELLA MANIFESTAZIONE: WORKSHOP E ALTRE INIZIATIVE TARGATE ICCREA E BCC CONTINUANO AL PADIGLIONE DELLA SOCIETÀ xpo 2015 di Milano è ormai entrata nel vivo. Nel primo mese sono stati 2,7 milioCIVILE, ni i visitatori che hanno varcato i cancelli COLLOCATO dell’Esposizione Universale: questa affluenza pone Expo 2015 in una posizione di assoluta PRESSO eccellenza rispetto alle ultime edizioni della MaCASCINA nifestazione. Aumentano anche i contratti sottoscritti con i Rivenditori autorizzati: i biglietti TRIULZA venduti sono già circa 15 milioni.

E

Ad essere favorevole non è solo la risposta dei visitatori che vengono nel capoluogo lombardo per scoprire come i 140 Paesi partecipanti hanno interpretato il tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”; molto positivo è anche il riscontro sul fronte dell’indotto per il territorio: secondo i dati forniti dall’Osservatorio Cartasì – che monitora gli acquisti tramite carta di credito – a Milano nei primi 27 giorni di maggio si è registrato un aumento di transazioni su carta di credito pari a +16% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Il Credito Cooperativo italiano è presente ad Expo Milano 2015 in qualità di sponsor ufficiale del Padiglione della Società Civile, collocato presso “Cascina Triulza”, l’unico manufatto preesistente nell’area espositiva, ricavata da un antico cascinale lombardo, presso il quale trovano ospitalità imprese ed aziende legate alla vasta area della società e dell’economia civili, del “Terzo settore” e del non profit.

La scelta del Credito Cooperativo, che idealmente intende valorizzare anche le origini rurali e contadine delle prime Casse Rurali è - da questo punto di vista - fortemente simbolica ed allo stesso tempo concreta. Le BCC sono difatti Banche dei territori, di proprietà delle comunità locali che hanno al loro interno esperienze innovative di tutela dell’ambiente, del paesaggio e

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dello sviluppo sostenibile.

All’interno di Cascina Triulza è stato allestito uno stand presso il quale Federcasse, il Gruppo Bancario Iccrea e Confcooperative presentano e raccontano, anche con l’aiuto di supporti multimediali, l’essenza della cooperazione, di credito e non solo, con un occhio attento al tema portante dell'esposizione universale dedicata all’alimentazione e allo sviluppo sostenibile. Da questo punto di vista Cascina Triulza può essere considerata come una “casa della cooperazione”.

“Per le BCC - commenta Alessandro Azzi, Presidente di Federcasse - Expo è un’occasione non solo per far conoscere le proprie qualità all’interno di un evento di portata mondiale, ma anche per far vedere le tante eccellenze presenti nei territori serviti, le best practices diffuse tra i propri Soci e clienti, offrendo anche a questi ultimi la possibilità di presentarsi in un contesto internazionale”.

“Il nostro obiettivo - conclude il presidente è quello di “dilatare” l’Expo, rendendola un’occasione importante, valida oltre il periodo di apertura della manifestazione, per raccontare al mondo non soltanto l’originalità preziosa del fare banca mutualistica, radicata nell’economia reale, protagonista dello sviluppo locale con strumenti a supporto delle famiglie e delle imprese, ma anche l’energia e la vitalità dei territori e dei produttori con cui le Banche di Credito Cooperativo operano”.

“Certamente l’Expo di Milano è la più importante opportunità, a livello mondiale, per godere di una propria visibilità e comprendere le attuali dinamiche internazionali. - aggiunge Giulio Magagni, presidente Iccrea Holding - Al fine di accrescere le potenzialità di business, sia delle BCC sia dei loro Soci e clienti, il Gruppo Iccrea

SOCI

VISITE AD EXPO RISERVATE AI SOCI BCC DI PIOVE DI SACCO: MARTEDÌ 25 AGOSTO DOMENICA 13 SETTEMBRE SABATO 10 OTTOBRE

Info e adesioni in tutte le Filiali della Banca e presso l’Ufficio Soci, contattabile ai recapiti 049-5842066 soci@bccpiove.it

TRA LE INIZIATIVE PIÙ SIGNIFICATIVE SVILUPPATE DAL GRUPPO BANCARIO ICCREA IN OCCASIONE DI EXPO MILANO 2015,

DODICI BUSINESS WORKSHOP

INCENTRATI SUI PRINCIPALI TEMI ISPIRATORI DELLA RASSEGNA ESPOSITIVA QUALI EFFICIENZA ENERGETICA, AGROALIMENTARE, INTERNAZIONALIZZAZIONE, FONDI STRUTTURALI, MINIBOND E MOLTI ALTRI, PER OFFRIRE ALLE IMPRESE DEL CREDITO COOPERATIVO UNA PANORAMICA SUGLI STRUMENTI E SULLE OPPORTUNITÀ A SOSTEGNO DI CRESCITA, SVILUPPO E SOSTENIBILITÀ DELLE LORO ATTIVITÀ E DEI LORO TERRITORI. DEDICATI ALLE IMPRESE OPERANTI CON LE BCC E ORGANIZZATI DA IBI, VEDONO LA PARTECIPAZIONE DI 100 IMPRENDITORI OSPITI DELLE SALE EVENTI DEL PADIGLIONE CASCINA TRIULZA, ALL’INTERNO DEL QUALE IL GRUPPO BANCARIO ICCREA CONDIVIDE UNO SPAZIO ESPOSITIVO CON FEDERCASSE E CONFCOOPERATIVE. RELATORI DEGLI INCONTRI SONO SPECIALISTI DI ICCREA BANCA IMPRESA, ICCREA BANCA, BIT SPA E ICCREA HOLDING, INSIEME AD ESPERTI DI SETTORE E IMPRENDITORI CHE, ATTRAVERSO UNA TESTIMONIANZA DIRETTA, RACCONTANO LA LORO CONCRETA ESPERIENZA CON IL GBI. PER PARTECIPARE È POSSIBILE CONTATTARE LE FILIALI E COMPILARE LA SCHEDA DI ADESIONE.

I PROSSIMI WORKSHOP MERCOLEDÌ 9 SETTEMBRE

Il ruolo delle banche di Credito Cooperativo nelle esportazioni e nell’internazionalizzazione delle P.M.I. Italiane GIOVEDÌ 24 SETTEMBRE

2014-2020: i fondi strutturali, la PAC, i piani di sviluppo regionale e gli strumenti a sostegno delle imprese LUNEDÌ 5 OTTOBRE

è presente a EXPO, nell'arco di tutta la manifestazione, non solo nella sua veste istituzionale, ma anche per promuovere workshop tematici e offrire lo spazio espositivo per iniziative che nascono dalle stesse BCC. Con lo stand nel padiglione di Cascina Triulza, ogni Banca di Credito Cooperativo può diventare protagonista insieme al Gruppo Iccrea e confrontarsi così con altri player, sia della società civile che del resto del mondo”.

“Ciò che vogliamo raccontare a Expo - conclude Maurizio Gardini, presidente Confcooperative - è un modello di sviluppo diverso, sostenibile, inclusivo: cibo e solidarietà, perso-

na e territorio, alimentazione e umanità. Vogliamo promuovere l’immagine della cooperazione come modello di fare impresa radicata sul territorio e attenta alla persona. Lo stiamo facendo attraverso 20 incontri, che termineranno il 29 ottobre, durante i quali Confcooperative e le Federazioni BCC rappresenteranno la pluralità dei settori in cui sono impegnate, la capacità delle cooperative di rispondere alle diverse necessità espresse dai territori e dalle comunità e lo sforzo di trovare risposte innovative a esigenze nuove e crescenti nell’agroalimentare, nel welfare, nel credito, nei servizi, nel facility management”.

Il futuro dei territori e dei distretti agroalimentari: la sfida del Credito Cooperativo.

Casi di successo GIOVEDÌ 15 OTTOBRE

Eco-sostenibilità, eco-compatibilità ed efficienza energetica GIOVEDÌ 22 OTTOBRE

I mercati dell’Est Europa

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Con l’obiettivo di migliorare e sensibilizzare la relazione di scambio tra Socio e BCC, la Banca ha intrapreso dal 2012 un importante percorso di dialogo con la propria base sociale, fatto di incontri periodici territoriali, che si sviluppano sotto il profilo dell’aggiornamento, dell’informazione e del confronto diretto su temi di attualità e contenuti identitari ed economici, inerenti l’andamento della cooperativa.

Ogni anno questi eventi registrano un particolare successo, in virtù della preziosa occasione rivolta ai Soci di trattare argomenti di interesse comune come il credito, la finanza, l’educazione al risparmio e alla previdenza.

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spetto della propria mission aziendale.

Rappresentano, parallelamente all’evento assembleare, un momento di ri-

flessione e apertura al dialogo tra la Banca e i propri Soci.

Il tema scelto quest’anno per i rappresentanti del Clodiense, Piovese e Padovano, sviluppa in chiave prospettica e previdenziale il tema della "pianificazione assicurativa": un percorso, strutturato da consulenti esperti che si sofferma sulla possibilità di tutelare noi stessi, il nostro patrimonio e tenore di vita, con strumenti semplici e adeguati, in un contesto economico e sociale ancora fortemente incerto e sensibile a repentini cambiamenti.

Gli incontri avranno luogo a partire dal mese di ottobre 2015 e verranno resi noti ai Soci con personale invito e informativa sul sito della Banca www.bccpiove.it.

ASSEMBLEA SOCIALE 2015

Dividendo azionario LIQUIDATO AI SOCI IL 2% Il progetto di ripartizione dell’utile aziendale 2014, approvato dall’Assemblea lo scorso 17 aprile a Padova, ha compreso anche la distribuzione ai Soci di circa 170.000 euro a titolo di dividendo, corrispondenti ad una remunerazione del 2,0%; un rendimento che matura sulle azioni detenute da ciascun Socio, a partire dal primo giorno del mese successivo alla data di acquisto delle azioni medesime. La sottoscrizione di Capitale da parte dei Soci BCC, anche se non finalizzata ad investimento speculativo come avviene per le Banche Spa, ha beneficiato negli anni di una remunerazione ampiamente in linea con i

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“rendimenti di mercato” (sempre superiore al rendimento medio annuale ponderato dei BOT a 12 mesi e dei rispettivi rendimenti massimi assoluti, registrati nel triennio 2012-2014).

Come noto, le consistenti sottoscrizioni acquisite negli ultimi tre anni hanno permesso di conseguire un sensibile rafforzamento del Patrimonio aziendale, obiettivo da perseguire con priorità e costanza, in virtù dei crescenti vincoli imposti dalla normativa di Vigilanza, che oramai individuano nella dotazione Patrimoniale una delle principali risorse in grado di caratterizzare una BCC in salute.

SOCI

Premi allo Studio edizione 2015 IL Plafond 2015 PER I SOCI E PER I LORO FIGLI Nell’ambito dei vantaggi sociali promossi dalla BCC di Piove di Sacco, il Consiglio di Amministrazione delibera annualmente un “plafond” per l’erogazione di premi in denaro ai Soci o loro figli, particolarmente meritevoli nel conseguimento del rispettivo percorso scolastico,

dalle scuole primarie agli studi universitari.

Si tratta di un tradizionale riconoscimento, che oramai è giunto alla sua diciottesima edizione premiando oltre 700 ragazzi del territorio. Un impegno che si affianca alle tante iniziative sviluppate dalla BCC a favore dei giovani, come gli stage formativi, gli interventi nelle scuole e associazioni del territorio, i finanziamenti agevolati allo studio, i contributi della Banca alla previdenza integrativa, e molto altro.

Quest’anno, poi, il plafond è caratterizzato da una novità che riguarda l’erogazione di “premi extra” in denaro a tutti gli studenti titolari di

un Fondo Pensione Aperto, attivo presso la BCC. La consegna dei premi avrà luogo nel corso di un incontro, indicativamente previsto nel mese di novembre, al quale saranno personalmente invitati tutti gli studenti interessati e i loro familiari.

Le premiazioni sono regolate con le seguenti modalità, attraverso l’emissione con ricarica di una Carta Prepagata Tasca BCC: Diploma di scuola media inferiore con voto minimo 9/10: premio euro 150 Diploma di scuola media superiore con voto minimo 85/100: premio euro 250

Laurea triennale con voto minimo 100/110: premio euro 400 Laurea specialistica con voto minimo 100/110: premio euro 400 I premi indicati vengono maggiorati di 100 euro, per i risultati conseguiti con Lode.

Il Nuovo Regolamento dei Premi allo Studio è disponibile presso le Filiali o scaricabile dal sito www. bccpiove.it. Le domande di ammissione, corredate dalla documentazione indicata nel Regolamento, devono essere presentate presso le Filiali o presso l’Ufficio Soci della Banca entro e non oltre il 30 settembre 2015.

VALORE AL SOCIO

NUOVI Vantaggi 2015 PER I SOCI BCC! La partecipazione attiva dei Soci alla vita della Cooperativa (la presenza all’evento assembleare o la sottoscrizione di nuovo Capitale a supporto del Patrimonio sociale ma anche – più in generale – l’operatività quotidiana con la Banca), viene “premiata” dalla BCC di Piove di Sacco mediante agevolazioni ed incentivi, con l’obiettivo di rafforzare la relazione sociale e promuovere con continuità il “Valore al Socio”.

Il Bilancio Sociale 2014 – tra le sue finalità – ha ben messo in evidenza il frutto dell’operato della BCC nei confronti della propria base sociale quantificando, ancorché in misura indicativa, l’investimento riconducibile alla “gestione sociale” e, in tal senso, l’impegno assunto dalla Banca nel corso del 2014 per favorire i Soci ed ottemperare alle regole identitarie declinate all’art.2 di ciascun Statuto tipo.

In tale ambito, quest’anno, rientra il “Bonus Prodotto” di 50 euro (100 euro ai Soci under 30) consegnato a tutti i Soci presenti nell’assemblea del 17 aprile scorso e rivolto, inoltre, a tutti coloro che dal 1° gennaio 2015 hanno sottoscritto

nuove azioni di Capitale Sociale.

Con il medesimo intento, la BCC intende premiare anche coloro che parteciperanno ai consueti incontri territoriali, in programma il prossimo autunno.

Il “Coupon” è spendibile sulle polizze Socio in Salute, Formula Reddito a premio ricorrente, Formula Abitare, Formula Vita Privata, Formula Persona, di BCC Assicurazioni e sui prodotti del risparmio e della previdenza complementare (Piani di Accumulo e Sicav, Fondi Pensione) della Società BCC Risparmio & Previdenza.

In tema di coperture assicurative, dopo il rinnovo della polizza “Infortuni Correntisti”, interamente gratuita per i 4.700 Soci della Banca, una ulteriore opportunità è rappresentata dalla recente introduzione della Polizza RC Auto, che per i Soci BCC è scontata di un ulteriore 23% su un premio già fortemente concorrenziale (mediamente ridotto del 30% rispetto a pari prodotti di mercato), proposto dal Partner BCC Assicurazioni.

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INIZIATIVE SOCI 2015

In Italia, tra svago e cultura

D

opo le prime uscite 2015 di Lugano, Bergamo, Isola d’Elba e Pianosa, la mostra di Tutankhamon a Vicenza e la commedia brillante “Le Impiegate”, rappresentata al Filarmonico di Piove di Sacco, lo scorso 12 aprile i Soci BCC sono partiti alla scoperta del piccolo ma ricco Stato della Repubblica di San Marino e del suggestivo borgo romagnolo della Valmarecchia, circondato da mura medievali, tra monumenti e palazzi che raccontano secoli di storia e riflettono lo splendore di queste cittadine e delle potenti nobili famiglie, che le hanno popolate.

La “primavera culturale” dei Soci BCC è proseguita con la visita al centro storico di di Trento, domenica 10 maggio, al Muse, il nuovo Museo delle Scienze. Si tratta del percorso espositivo più visitato d’Italia, che usa la metafora della montagna per raccontare la vita sulla Terra: dal sole al ghiaccio, dalla biodiversità alla meraviglia della serra tropicale.

Non poteva mancare, per i più romantici, una serata estiva navigando nella magica atmosfera della Laguna Veneziana: una cena a bordo della motonave, con menu a base di pesce, allietata da musica dal vivo e da uno scenario di luci e colori che solo questa magnifica città sa donare.

Per i più giovani (e non solo!), ennesimo successo e sold out del tour di Lorenzo Jovanotti allo Stadio Euganeo, nella serata del 30 giugno. I Soci hanno cantato, si sono divertiti e hanno condiviso il tempo in compagnia della buona musica, davanti ad uno spettacolo che, come sempre, lascia un sorriso stampato sui volti, per la vitalità e la grinta che questo artista riesce sempre a trasmettere in ogni sua esibizione.

Due i momenti formativi dedicati ai Soci nel primo semestre 2015: Il corso “Un Computer nel taschino” da aprile a maggio, in due edizioni per IOS e Android, ha sviluppato il tema degli smartphone (Android, iPhone, ecc.) e tablet (iPad, Tablet Android, Tablet Windows), dispositivi che hanno rivoluzionato il modo con cui le persone

interagiscono tra di loro. Le “App” mettono a disposizione dell’utente delle attività impensabili, fino a qualche anno fa, anche per i “comuni” computer portatili.

Un breve corso, a cura del Prof.

Maurizio Duse, per conoscere e sfruttare le potenzialità dei propri device e conoscere i limiti e anche gli aspetti legati alla privacy e alle possibili violazioni di sicurezza.

In un mercato in rapida evoluzione e sempre più concorrenziale, l’imprenditore responsabile deve dotarsi delle giuste competenze e conoscenze, in particolare rispetto al giusto rapporto “Costo-Prezzo”. Il corso “Il Controllo di Gestione in tempo reale”, a cura del Dott. Luciano Piva, svolto nel mese di giugno presso la BCC, ha sviluppato i concetti indispensabili di “cultura d’impresa”, per interpretare e valutare correttamente l’attività della stessa.

Destinatari sono stati i Soci della Banca, tra imprenditori e imprenditrici, collaboratori con responsabilità gestionali, aspiranti Imprenditori ma anche dipendenti interessati a conoscere la propria azienda e la gestione della connessa attività economica.

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INIZIATIVE SOCI 2015

Nuove gite e corsi di formazione SETTEMBRE

MOSTRE

BOLDINI E DE PISIS, "L'ARTE PER L'ARTE"

COSTIERA AMALFITANA E NAPOLI DAL 9 AL 13 SETTEMBRE

PIENZA, MONTEPULCIANO E MONTALCINO

WEEK END DEL GUSTO 3-4 OTTOBRE

SETTEMBRE

FIRENZE E I SUOI TESORI DOMENICA 20 SETTEMBRE

MARTEDÌ 25 AGOSTO DOMENICA 13 SETTEMBRE SABATO 10 OTTOBRE

Info e adesioni in tutte le Filiali della Banca e presso l’Ufficio Soci, contattabile ai recapiti 049-5842066 e soci@bccpiove.it

ARQUÀ PETRARCA, ESTE E LUVIGLIANO

ALLA SCOPERTA DEI NOSTRI COLLI EUGANEI 18 OTTOBRE

BRISIGHELLA

UNA PERLA MEDIOEVALE 22 NOVEMBRE

FINO AL 13 SETTEMBRE

ESTATE AD AQUALANDIA 46

EDUCAZIONE FINANZIARIA SETTEMBRE

DOMENICA 25 OTTOBRE

EXPO 2015

CORSI

L’art. 2 dello Statuto Sociale declina, tra i diversi compiti assegnati alla BCC nel perseguire la propria mission cooperativa,“l’educazione al risparmio e alla previdenza”.

Con tale presupposto la nostra Banca ha intrapreso alcune attività di formazione, prevalentemente rivolte ai Soci e alle loro famiglie, finalizzate ad approfondire la conoscenza dei prodotti finanziari e di investimento, i servizi per la tutela della persona, la cultura del credito e l’uso responsabile del denaro.

Dopo la positiva esperienza maturata nello scorso ottobre, ci diamo appuntamento anche quest’anno con il Corso di “EDUCAZIONE FINANZIARIA”, con l’obiettivo di sviluppare i diversi concettibase legati alla conoscenza dei principali strumenti finanziari disponibili sul mercato, alla profilatura del rischio-investimento, alla pianificazione e diversificazione del proprio portafoglio.

BCC PIOVE DI SACCO

BCC PIOVE DI SACCO E BCC RETAIL INSIEME NELLA CITTÀ DEL GIGLIO

N

ell'ottica di coesione che da sempre distingue il rapporto tra le BCC e il Grupo Bancario ICCREA, è stato realizzato “Insieme nella Città del Giglio”, un evento che ha coinvolto il partner “BCC Retail” e alcuni collaboratori della BCC di Piove di Sacco (nella foto), particolarmente attivi nel biennio 2013 – 2014 rispetto alla promozione culturale e commerciale delle molteplici forme di risparmio offerte dalla medesima Società del Gruppo: soluzioni disegnate e adottate per rispondere alle diverse esigenze della clientela, titolare di un proprio portafoglio finanziario.

Una giornata trascorsa nel capoluogo fiorentino che ha abbinato iniziative culturali a momenti di aggregazione, enfa-

tizzando l’importanza della relazione interpersonale, tra gli operatori stessi e nei confronti dei Soci e Clienti della BCC, del lavoro di squadra e della costante crescita professionale di ciascuno dei presenti. La Banca ha inoltre premiato i collaboratori che hanno conseguito, anche con iniziative di autoformazione, i riconoscimenti europei PF 2013 e EFPA 2014.

UN SALUTO A TRE STORICI COLLABORATORI

T

empo di addii professionali alla BCC di Piove di Sacco; negli ultimi tempi infatti sono andati in pensione tre dipendenti storici: Giovanni Negrisolo, Ivo Sanavio e Luigino Lionello. I primi due hanno lasciato lo scorso 15 aprile, concludendo un’esperienza parallela, che li aveva visti entrambi entrare nel lontano 1974 nell’allora Cassa Rurale ed Artigiana, la banca di Piove che ricordiamo era operativa con un unico sportello nella sede storica di Piazza Incoronata a fianco del Duomo; occupava 6 dipendenti e gestiva un montante di depositi e impieghi pari, in euro attuali, a poco meno di 2 milioni. Negli oltre quarant'anni di permanenza, Giovanni Negrisolo si è sempre interessato di contabilità e Bilancio; era infatti responsabile dell’omonimo ufficio; Ivo Sanavio invece ha seguito il comparto Crediti, nell’ambito del quale era a capo dell’ufficio Segreteria fidi e Crediti speciali. Più recente l’uscita, lo scorso 30 giugno, di Luigino Lionello; quest’ultimo era entrato qualche anno più tardi, nel 1981, in una banca nel frattempo cresciuta anche per l’apertura della filiale di Arzegrande e con i dipendenti saliti a 28 unità. La carriera di Lionello si è sviluppa tutta nel comparto commerciale, dove ha assunto nel tempo la direzione di varie filiali e da ultimo la responsabilità dell’Area est, comprendente le sedi storiche della BCC. Molti lo ricorderanno nel ruolo di direttore della filiale di Arzergrande, dove ha operato ininterrottamente dal 1995 al 2007.

I tre storici bancari lasciano oggi una BCC in salute, presente nel territorio con 23 sportelli, 187 dipendenti e un montante di raccolta complessiva e impieghi prossimo agli 1,8 miliardi di euro.

A Giovanni, Ivo e Luigino il nostro più affettuoso “in bocca al lupo” per una felice “terza età”.

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L’offerta del Gruppo bancario Iccrea

Un salto di qualità.

Design della comuicazione: KalEidon

La disponibilità e la competenza di chi è nato dalle BCC

L’assemblea degli Azionisti di Iccrea Holding, la Capogruppo del Gruppo bancario Iccrea che riunisce le società che offrono prodotti e servizi Banche di Credito Coopera“Sosteniamo e accompagniamo le alledelle BCC (segmento Institutional), Banche Cooperativo nellogiugno ed ascorso consentireaalRoma Credito il Cooperativo tivo, dihaCredito approvato il 12 progetto sviluppo sostenibile e responsabile di essere attore dello sviluppo del di bilancio che chiudeterritorio, con un utile dialle esercizio delle loro quote di2014, mercato, definendo rispondendo esigenze di le36,5 strategie di business delle Società piccole e medie imprese precemilioni di euro (+21,7% delle rispetto all’esercizio partecipate, la loro programmazione (segmento Corporate) e dente). livello consolidato, invece, l’utile si attesta ed il relativoAmonitoraggio dei delle famiglie (segmento Retail). a 48 risultati”. milioni (+38,2%), mentre il patrimonio netto del Gruppo, Iccrea Holding S.p.A. comprensivo dell’utile, a 1,65 miliardi diRoma euro.

Iccrea Holding indirizza e coordina leammonta Via Lucrezia Romana 41/47 · 00178 Società del Gruppo bancario Iccrea per t. 06.7207.1 · f. 06.7207.2300 Nel corso della riunione Giulio Magagni, Presidente di la realizzazione di prodotti e servizi di email: info@iccreah.bcc.it qualità, dedicati alle necessità operative Mazzotti, sito web: www.gruppobancarioiccrea.it Iccrea Holding, e Roberto Direttore Generale, nel commentare l’andamento della gestione nei diversi segmenti in cui il Gruppo è attivo, hanno evidenziato che il valore economico complessivo a favore delle Banche di Credito Cooperativo, sotto forma di commissioni retrocesse alle stesse a fronte dei prodotti e servizi utilizzati, ammonta a 309 milioni di euro (+11,6%).

Il 2014 è stato per il Gruppo bancario Iccrea un anno di particolare importanza, non solo dal punto di vista del sostegno tradizionale alle attività delle Banche di Credito Cooperativo sul territorio, ma anche per l’impegno affrontato da Iccrea Holding rispetto alla verifica della propria solidità patrimoniale da parte della Banca Centrale Europea. L’Asset Quality Review, che come noto si è svolto lo scorso ottobre, ha confermato la buona qualità degli attivi e un’adeguata copertura patrimoniale della Capogruppo, sia in condizioni di stress normali, sia in quelle eccezionalmente avverse.

Sul fronte invece dell’affiancamento alle BCC, tra le varie attività messe in campo dalle società del Gruppo Iccrea, va ricordata la promozione, come lead institution,

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L’Assemblea di Iccrea Holding ha approvato il bilancio 2014 da parte di Iccrea Banca, della costituzione del TLTRO Group a cui hanno aderito, oltre alle Banche del Gruppo Iccrea, anche 190 BCC. Nelle due aste che si sono svolte nel 2014 sono stati ottenuti finanziamenti pari a circa 4 miliardi di euro. Mentre per quanto riguarda i crediti alle imprese, nel 2014 Iccrea BancaImpresa ha visto crescere i nuovi impieghi (pari a 1,5 miliardi, +17,6%) grazie anche allo sviluppo delle attività nel settore estero con la recente apertura dell’Ufficio di rappresentanza a Mosca.

“Nel 2014 il Gruppo Iccrea – ha detto Magagni al termine dell’Assemblea – ha visto la conferma dei risultati del lavoro che Iccrea Holding e tutte le altre Società del Gruppo hanno svolto negli anni passati al fianco delle Banche di Credito Cooperativo. Nonostante la situazione difficile che ancora si avverte nel tessuto economico italiano, Iccrea Holding ha superato abbondantemente i test della BCE e ha visto accrescere il proprio ruolo a supporto del Credito Cooperativo e dei loro clienti. Ora si tratta di andare avanti con coerenza e con l’obiettivo di poter contribuire al progetto di autoriforma del Credito Cooperativo, un’opportunità essenziale per accrescere la competitività di ogni BCC sul proprio territorio di riferimento”.

“Sebbene gli effetti della crisi spieghino ancora i loro effetti sui territori italiani – ha ribadito Mazzotti – il Gruppo Iccrea ha continuato il suo ruolo a supporto delle BCC aumentando i risultati rispetto allo scorso anno.

Il Gruppo bancario Iccrea, a prescindere da quello che sarà il contenuto dell’autoriforma, provvederà comunque a rafforzare la propria offerta verso le BCC, anche attraverso una struttura organizzativa che, negli anni, si è evoluta e si è avvicinata alle esigenze che nascono a livello locale. Al contempo, il Gruppo mirerà a consolidare la propria solidità patrimoniale e finanziaria per assolvere, in modo sempre più puntuale e responsabile, il compito che le stesse BCC hanno assegnato al Gruppo Iccrea e continuano a farlo quotidianamente”.

L’Assemblea si è inserita nella doppia giornata di eventi dal titolo "Il nuovo contesto, fra riforma ed evoluzione del Gruppo" dove Iccrea Holding ha organizzato il tradizionale incontro di approfondimento strategico con circa 300 rappresentanti di tutte le BCC azioniste, per presentare i progetti in corso nel 2015 e analizzare i principali temi attuali che riguardano il Credito Cooperativo.

NOTIZIE

La BCC di Piove di Sacco premiata dal Gruppo bancario Iccrea Recentemente si è svolto a Roma l’incontro di premiazione, organizzato dal Gruppo Bancario Iccrea, nell’ambito del quale sono state valorizzate le BCC che hanno sviluppato maggior business attraverso i prodotti e i servizi del Gruppo, all’interno di un particolare sistema di scoring denominato Ins.Co.Re. La Banca di Credito Cooperativo di Piove di Sacco è risultata prima classificata a livello nazionale all’interno della categoria “Banche Grandi” di Credito Cooperativo, nella promozione e vendita dei prodotti offerti da Iccrea Banca, BccVita e BccAssicurazioni, Risparmio e Previdenza, oltre ad essersi aggiudicata il primo posto anche nella “classifica totale” Gruppo Iccrea.

Questo importante riconoscimento contribuisce a sottolineare il forte impegno della Banca a sviluppare l’attività bancaria nel proprio territorio, anche con il supporto del Gruppo Bancario Iccrea, proponendo soluzioni integrate al “modello BCC” e opportunità innovative, per soddisfare le esigenze dei diversi target di clientela.

Il risultato è frutto altresì dell’impegno dei collaboratori della Banca, che hanno saputo proporre soluzioni appropriate ai propri clienti, con l’approccio e l’attenzione che distingue il Credito Cooperativo sul mercato.

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NOTIZIE

Estratto conto Carta BCC Opportunità di business per i clienti delle Banche di Credito Cooperativo Nell’ambito del nuovo modello relazionale e dello sviluppo di nuovi business, Iccrea Banca offre ai Clienti delle banche di Credito Cooperativo la possibilità di acquistare spazi pubblicitari e di promuovere la propria realtà imprenditoriale sugli estratti conto delle Carte di Credito BCC. L’estratto conto rappresenta un primario canale di comunicazione, che raggiunge ogni mese tra i 350.000 e i

Pagamenti semplici, immediati, sicuri

700.000 titolari di Carte di Credito Cooperativo.

Le opportunità commerciali, rivolte ai Clienti BCC convenzionati, sono diversificate per tipologia di soluzione grafica (sono disponibili infatti diverse dimensioni dello spazio pubblicitario) e per l’utenza che si intende raggiungere (è possibile definire un target specifico di destinatari, distinto per area geografica e/o per segmento di clientela).

Monetica

Satispay

“Paypal”: una volta scelto il contatto di interesse nella Da un’idea completamente italiana e con il supporto del Rubrica interna di Satispay, l’applicazione chiede all’uGrupp Bancario Iccrea è nato Satispay, un innovativo catente di digitare l’importo che intende pagare o trasferinale network di pagamenti, che semplifica e ottimizza re (aggiungendo, all’occorrenza, un breve testo) e di prelo scambio di denaro ed i pagamenti di piccolo importo, mere invio. I liberi professionisti ed i merchants, anche abitualmente non effettuati dagli esercenti titolari dei gestori di portali e-commerce, possono convenzionare il più comuni dispositivi elettronici. proprio esercizio tramite la collegata App “Spot by SatiSatispay è un servizio senza costi; funziona tramite Cos’è spay” ed avvalersi di questo network senza dover disporre smartphone o tablet con qualsiasi operatore telefonico di alcun dispositivo aggiuntivo. Giornalmente, nel conto e si rivolge a tutti i titolari di conto corrente, qualunque corrente bancario indicato in fase di registrazione e cresia la propria banca di appoggio. Basta infatti disporre azione del proprio account, viene accreditato l’importo di un codice IBAN italiano e tramite l’omonima App graSatispay è un innovativo network di pagamenti. Nasce per semplificare dei pagamenti, ricevuti con Satispay il giorno precedente. tuita — compatibile con i sistemi Android, iOS e Windows gli scambi di denaro e i pagamenti di piccolo importo, per i quali gli Per aderire dunque è sufficiente scaricare gratuitamente Phone — è possibile o ricevere denaro dai propri a chi siinviare rivolge attuali sistemi di pagamento elettronici sono scarsamente utilizzabili. l’App Satispay o Spot by Satispay, in base al proprio proficontatti e pagare gli acquisti presso esercenti in modo lo. Completano la registrazione i datisia identificativi semplice,Satispay immediato e sicuro. può essere Satispay è per tutti, funziona sempre, qualunque la banca dell’udel tente, gli estremi di un documento d’identità e codice Funziona un po’ come se la nota applicazione cliente “WhatsApp” utilizzata da chiunque o il suo operatore telefonico è sufficiente disporre di un codice sial’altrettanto maggiorenne conosciuto e titolare fiscale el’app del codice IBAN scelto per le transazioni. incontrasse sistema di pagamenti IBAN italiano e tramite gratuita - disponibile per Android, iOS di un conto corrente bancario o carta prepagata con codice IBAN italiano.

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e Windows Phone - è possibile inviare e ricevere denaro dai propri contatti e pagare gli acquisti in modo immediato e sicuro.

Funziona un po’ come se WhatsApp incontrasse Paypal: è sufficiente scegliete il contatto di interesse nella rubrica interna di Satispay, digitare l’importo, all’occorrenza aggiungere un breve testo e premere

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Iccrea BancaImpresa presidia tutte le aree del leasing. Con i finanziamenti sostiene i progetti di crescita delle imprese, anche agricole, ed assiste gli imprenditori con i servizi e la consulenza nel campo della finanza straordinaria e, nel comparto estero, con attività di sostegno all’import/export ed all’internazionalizzazione.

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Il nostro mestiere è concedere credito alle aziende e alle famiglie del territorio

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