Noi ci siamo

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figura di “vittima” pura (21,2%). Il segmento di allievi maschi non coinvolti nel fenomeno è relativamente minoritario (41,2%). Alcune recenti ricerche sottolineano l’emergenza delle “ragazze bulle” e osservano l’incremento tra di esse di comportamenti prima considerati esclusivamente maschili36. La nostra indagine suggerisce, come si evidenzia nel grafico, che quello che fa la differenza tra ragazzi e ragazze è soprattutto la figura del bullo-vittima. Una ricerca svolta in Provincia di Firenza, fa pensare inoltre che siamo di fronte a fenomeni di “nonnismo” maschile nella scuola37, distinti dal bullismo nella sua definizione classica, ma non per questo di minore gravità (tutto il contrario nel caso della nostra indagine). (Graf. 3)

Il grafico successivo presenta la stessa tipologia secondo l’età degli studenti intervistati. Si vede come nella fase del 36

Si parla di mascolinizzazione delle ragazze, ovvero dell’incorporazione di valori come l’onore, la forza, la virilità. 37 A. Smorti, E. Ciucci, A. Fonzi, “La provincia d Firenze: prepotenze e dinamica sociale”, in Il bullismo in Italia, op. cit. 47


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