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PU Multisport Comfort System


STADIO SAN PAOLO NAPOLI (NA) Adeguamento dello Stadio San Paolo di Napoli per la XXX Universiade estiva 2019 che prevede il restyling dello stadio per una nuova capienza di circa 55 mila posti, la sostituzione dei seggiolini con nuove sedute, adeguate agli standard imposti dalla Uefa, il ripristino e risanamento delle gradinate, la riqualificazione degli spogliatoi e non da ultimo il rifacimento della pista di atletica.

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| Anno XLVII SOMMARIO | Gennaio Febbraio 2022

REALIZZAZIONI project realizations

SPECIALE special

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JOSEPH WOLFE LUSSEMBURGO STADIO DI CALCIO E RUGBY

DI

BRUNO GRILLINI REPORTAGE SPECIALE PAVIMENTAZIONI MULTISPORT A CURA DI

Luxembourg: rugby and football stadium 74 75 79 84 88

Design: Volkwin Marg

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BRUNO GRILLINI SETTIMO TORINESE (TORINO) IL PALA200 DI

Pavimentazioni Sportive Norme e Regolamenti Indoor e Outdoor Pulizia e Manutenzione Multisport Flooring Special Report

Settimo Torinese (Turin): The Pala200

PRODUZIONE / Production

Design: arch. Stefano Longhi

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CESARE LINO TORGIANO (PERUGIA) LA PADEL ARENA PERUGIA Torgiano (Perugia): The Padel Arena Perugia Design: Menichetti + Caldarelli

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RICCARDO CONSOLI ROMA RIQUALIFICAZIONE DEL CENTRO SPORTIVO FIAMME ORO RUGBY 1955

DI

Rome: refurbishing of the “Fiamme Oro Rugby 1955” Sports Center Design:Studio Tecnico Civiesse

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DI LISA

GIULIANI BOLOGNA RIQUALIFICAZIONE DELLA PISTA DI ATLETICA LEGGERA AL “TERRAPIENO” Bologna: Requalification of “Terrapieno” athletics track Design: ing. Luisa Giuliani, ing. Giancarlo Di Rocco

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BRUNO GRILLINI MASSA PISTA DI ATLETICA LEGGERA AL CAMPO SCUOLA

DI

Massa: Athletics track at Campo Scuola Design: ing. Francesca Guidoni

IN BREVE 90

IL NAVISKATE PARK AL PARCO DI LEVANTE Cesenatico (Forlì-Cesena) - a cura di Sabina Orrico

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PISCINA SCOLASTICA, UN’OPERA DI RISANAMENTO Laives (Bolzano) - a cura della Redazione

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CORPO SPOGLIATOI AL CENTRO SPORTIVO USLENGHI Tradate (Varese) - a cura della Redazione

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POWERPLAY™: LA PAVIMENTAZIONE MONDO PER LE PALESTRE MULTISPORT

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CASALI SPORT: TRENT’ANNI DI ESPERIENZA

DI


Year XLVII | CONTENTS | January February 2022

PROGETTI projects A CURA DELLA

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www.SPORTeIMPIANTI.it

RUBRICHE topical columns

REDAZIONE TECNICA

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Lugano (Svizzera)

OPINIONE - DI BRUNO GRILLINI FONDI EUROPEI: LA STRATEGIA E LE TATTICHE Opinion / European funds: strategy and tactics

RIQUALIFICAZIONE DEL CENTRO BALNEARE DI CARONA Design: Orsi & Associati, VRT SA, Studio Masotti E Gazzaniga Architetti

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TSTORIA - A CURA DELLA REDAZIONE IL PALAZZETTO DELLO SPORT DI VARESE: 60 ANNI DI STORIA

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PRODUZIONE - A CURA DELLA REDAZIONE PAD-SPORT, I PANNELLI ELETTROSALDATI PER CAMPI DA PADEL-TENNIS

Cornuda (Treviso)

NUOVO EDIFICIO SCOLASTICO CON PALESTRA Design: Eutecne Srl

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Varese

RISTRUTTURAZIONE DEL PALAZZETTO DELLO SPORT Design: Studio Associato Brusa Pasqué, Studio Aceti, Seingim

98 NOTIZIE DALLE AZIENDE 99 NOTIZIE DAL MONDO 110 REGIONI PROVINCE COMUNI - A

CURA DI

SABINA ORRICO

118 INAUGURAZIONI

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anno XLVII - GENNAIO FEBBRAIO 2022 - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1 LOM/MI/4814 - Milano Roserio CMP - Euro 13,00 ISSN 1121-6913

Tsportmagazine Sporteimpianti.it

Speciale

PAVIMENTAZIONI MULTISPORT INDOOR, OUTDOOR, NORME, MATERIALI

In copertina: Palazzetto dello Sport di Biassono (MB), pavimentazione sportiva Mondo. Speciale da pag. 73

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leonardo


Fondi europei: la strategia e le tattiche Il FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) individua le “regioni meno sviluppate” come quelle il cui PIL pro-capite è inferiore al 75% della media UE. Rientra in una logica di riequilibrio territoriale la politica europea di favorire la distribuzione delle risorse economiche con priorità verso queste aree. Le nostre regioni meridionali fanno parte – insieme a buona parte del Portogallo, all’Estremadura in Spagna, al Galles e a molti Paesi dell’Est – delle aree con il PIL sotto media. Anche per i fondi del PNRR le regole devono rispettare questo principio. Quando sono comparse le prime assegnazioni (3,4 miliardi per il primo bando sulla rigenerazione urbana) le regioni del nord hanno lamentato la disparità di trattamento con quelle del sud, dovuta alla applicazione delle regole su menzionate. Ma ecco la notizia successiva: il Governo decide di stanziare 905 milioni per “ripescare” i progetti del nord rimasti tagliati fuori dalla classifica suddetta. Ben venga, il nuovo contributo, per l’ulteriore beneficio dei territori del nord; ma si perde così la coerenza del principio generale di attenuazione delle disparità fra aree più e meno sviluppate. È anche vero che l’arretratezza economica di alcune realtà territoriali va di pari passo con le carenze di personale e/o di competenze adeguate ancor prima che di fondi; talché - ad esempio - i Comuni della Sicilia, prima ancora di poter partecipare ai bandi, chiedono la possibilità di assumere personale, mentre contemporaneamente i professionisti della regione richiedono a gran voce l’assegnazione di incarichi esterni. Il tutto non depone a favore di

L’OPINIONE di Bruno Grillini

un rapido raggiungimento degli obiettivi del Piano. E questa è solo una delle falle in quella che vorremmo fosse una vera “strategia”. Pe quanto inseriti in un quadro complessivo che rispetta i criteri definiti dall’Europa, i primi bandi per l’assegnazione dei fondi PNRR mostrano una dispersione delle risorse in mille rivoli: i 3,4 miliardi per la “rigenerazione urbana” andranno (fra l’altro) alla riparazione del tetto di un municipio, agli arredi di un teatro, al manto in erba sintetica di un campo da calcetto: non si vede una regia capace di orientare la progettualità verso un omogeneo sistema di interventi, leggibili, a obiettivo raggiunto, su scala nazionale. Dobbiamo auspicare che i bandi successivi (quello per le palestre scolastiche, quello per la rigenerazione urbana delle città metropolitane, quello per lo sport, per restare nei temi di nostra più diretta competenza) mostrino una visione strategica che superi le mille tattiche locali. Perché presentando il conto all’Europa potremmo correre il rischio di non aver raggiunto gli obiettivi prefissati, perdendo i fondi in cui abbiamo riposto le nostre speranze di ripresa.

Opinion

European funds: strategy and tactics The ERDF (European Regional Development Fund) identifies "less developed regions" as those whose per capita GDP is less than 75% of the EU average. The European policy of favouring the distribution of economic resources with priority towards these areas is part of a logic of territorial rebalancing.Italy's southern regions are among the areas with a below-average GDP, along with a large part of Portugal, Extremadura in Spain, Wales and many eastern countries. The rules for the PNRR funds must also respect this principle. When the first allocations appeared (3.4 billion for the first call for proposals on urban regeneration), the regions of northern Italy complained of unequal treatment with those of the south, due to the application of the above-mentioned rules. But here is the next piece of news: the government has decided to allocate 905 million euro to "fish out" the northern projects that were left out of the aforementioned classification. The new contribution is welcome, for the further benefit of the northern territories, but it loses the coherence of the general principle of mitigation of disparities between more and less developed areas. It is also true that the economic backwardness of some territories goes hand in hand with a lack of staff and / or appropriate skills even before the funds, so that - for example - the municipalities of Sicily, even before being able to participate in calls for tenders, ask for the possibility of hiring staff, while at the same time professionals in the region are clamouring for external assignments. This does not bode well for the rapid achievement of the Plan's objectives. And this is just one of

the flaws in what we would like to see as a real "strategy". Although included in an overall framework that respects the criteria defined by Europe, the first calls for the allocation of PNRR funds show a dispersion of resources in a thousand rivulets: the 3.4 billion for "urban regeneration" will go (among other things) to the repair of the roof of a town hall, the furnishings of a theatre, the synthetic turf of a soccer field: there is no direction capable of leading the planning towards a homogeneous system of interventions, readable, once the objective has been achieved, on a national scale. We must hope that subsequent calls for proposals (for school gyms, for urban regeneration in metropolitan cities, for sport, to remain within the sphere of our most direct involvement) will show a strategic vision that goes beyond a thousand local tactics. Because by submitting the bill to Europe, we could run the risk of not having achieved the objectives set, losing the funds in which we have pinned our hopes for recovery. I dati del PIL 2007-2009 sono stati impiegati per l’applicazione delle politiche FESR 2014-2020 / GDP per inhabitant over the period 2007-09 was used as the basis for the allocation of structural funds for 2014-20. Source: Mess (lic. Creative Commons).

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REALIZZAZIONI PROJECT REALIZATIONS

Lussemburgo

Stadio di calcio e rugby di Joseph Wolfe

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Lo Stade de Luxembourg, inaugurato lo scorso settembre, è destinato a ospitare le partite della nazionale di calcio e della nazionale di rugby a 15 del Lussemburgo; sostituisce l’obsoleto stadio Josy Barthel risalente al 1931.

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PROJECT REALIZATIONS | REALIZZAZIONI

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La partita di qualificazione per la Coppa del Mondo FIFA 2022 in Qatar tra il Lussemburgo e l'Azerbaigian si è svolta il 1° settembre 2021, ed è stata la prima partita ufficiale a svolgersi nel nuovo stadio di calcio e rugby Stade de Luxembourg. Il progetto degli architetti von Gerkan, Marg and Partners (gmp) per lo stadio nazionale del Granducato è stato il vincitore tra 25 concorrenti nella procedura negoziata del 2016. La nuova costruzione dell'arena di calcio e rugby a sud della città di Lussemburgo ha sostituito la struttura precedente ed è stata realizzata in collaborazione con lo studio locale Beng Architectes Associés. Oltre alla progettazione dello stadio stesso, l’incarico comportava un masterplan urbano per il sito di circa 8 ettari. La nuova arena nazionale si trova su una striscia di terra che va da est a ovest, con l'autostrada A6 a nord e un nuovo collegamento stradale e tranviario pianificato a sud, quest'ultimo creando un nodo centrale di traffico e di scambio vicino allo stadio. Qui, oltre al parcheggio interrato, gmp ha progettato anche il nuovo edificio di servizio per il Service des Sports della città di Lussemburgo. Le dimensioni del campo e le strutture della nuova arena seguono le linee guida internazionali, il che significa che sono state raggiunte sia la massima categoria di stadio UEFA IV che quella dell'International Rugby Board (IRB). Lo stadio è caratterizzato da un layout ortogonale con un unico livello e aree d'angolo troncate in diagonale, con la tribuna che arriva fino al bordo del campo. Verso sud, un blocco di edifici ospita le strutture funzionali per VIP, stampa, giocatori e funzionari. Lì, direttamente sopra l'ingresso principale dal piazzale del nuovo Boulevard Kockelscheuer, si trova l'accesso al foyer commerciale con annessa area stampa e sala multifunzionale, che può essere utilizzata anche indipendentemente dagli eventi sportivi. La struttura portante del tetto della tribuna consiste in una griglia di travi d'acciaio a doppia pendenza, rastremata per riflettere le forze interne; la griglia di travi si alza da tutti i lati dell'arena e, nel suo punto più alto, porta il sistema di illuminazione del campo. Con i suoi 9.900 posti, il nuovo stadio è piuttosto piccolo in relazione agli standard mondiali. Per questo motivo, il progetto mirava a creare l'atmosfera di un'arena di calcio anche a questa scala e, allo stesso tempo, a ottenere una presenza significativa nell'insieme urbano. Per ottenere questo il progettista ha sviluppato una struttura uniforme della facciata, così come una semplice struttura geometrica portante. La struttura a diamante in lamiera piegata della facciata ha un effetto unificante sul volume complessivo dell'edificio. Inoltre, al secondo livello sopra l'edificio e vista dall'esterno, la linea di apparecchi di illuminazione segna le dimensioni del campo. Ciò crea una caratteristica dinamica e scultorea che può essere vista sia dai visitatori dello stadio che da chi passa in auto. L'effetto è particolarmente evidente di notte, quando l'illuminazione del campo e la struttura della facciata illuminata si irradiano verso la città. (La descrizione è fornita dall’ufficio stampa di gmp).

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Nella doppia pagina di apertura, l’interno dello Stadio. In queste due pagine, a sinistra, planimetria generale al livello terra e, in grande, pianta del livello superiore A destra, dall’alto, sezione longitudinale, sezione-tipo in dettaglio, e panorama dello stadio nella città.

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On the opening double page, the inside of the Stadium. On these two pages, on the left, general planimetry at ground level and, in large, upper level plan . On the right, from above, longitudinal section, typical section in detail, and panorama of the stadium in the city.

PROJECT REALIZATIONS | REALIZZAZIONI

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Project realizations

Luxembourg: the new stadium for football and rugby The new construction of the football and rugby arena to the south of the city of Luxembourg replaced the previous structure and was built in cooperation with the local practice Beng Architectes Associés. In addition to the design for the stadium itself, the task involved an urban masterplan for the site of about 8 hectares. The new national arena is located on a strip of land that runs from east to west, with the A6 motorway to the north and a planned new road and tramway connection to the south, the latter creating a central traffic and interchange hub close to the stadium. Here, in addition to the sunken parking lot, gmp have also designed the new service building for the city of Luxembourg’s Service des Sports. The size of the pitch and the facilities at the new arena follow international guidelines, meaning that both the top UEFA stadium category IV and that of the International Rugby Board (IRB) are achieved. The stadium features an orthogonal layout with a single tier and diagonally-truncated corner areas, with the grandstand reaching all the way down to the edge of the pitch. Towards the south, a building block accommodates the functional facilities for VIPs, the press, players, and officials. The diamond-shaped folded metal plate structure of the facade has a unifying effect on the overall volume of the building. In addition, at the second level high above the building and seen from outside, the line of lighting fixtures marks the dimensions of the pitch.

Stade de Luxembourg Committente: Ville de Luxembourg, Direction de l‘Architecte, Service Bâtiments Progetto: Volkwin Marg with Christian Hoffmann and Jörg Greuel In associazione con: Beng Architectes Associés Ingegneria strutturale: Schlaich Bergermann partner / TR Engineering Inizio lavori: 2017 Fine lavori: settembre 2021 Foto: Marcus Bredt

Dall’alto: l’esterno dello stadio; particolare della facciata; sala interna affacciata sul campo.

tieniti aggiornato, leggi gli approfondimenti on-line

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From the top: the outside of the stadium; detail of the façade; indoor dining hall overlooking the field.

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REALIZZAZIONI PROJECT REALIZATIONS

Settimo Torinese (Torino)

Il Pala200

di Bruno Grillini

Il palazzetto dello sport, di cui Tsport ha anticipato il progetto nel n. 326 del 2019, è stato inaugurato lo scorso novembre. In un disegno semplice e razionale spiccano la struttura reticolare della copertura e il tamponamento in policarbonato alveolare bicolore.

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palestra polisportiva (crossfit) ripostiglio sala polivalente foyer ingresso pubblico desk info bar

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ristorante wc pubblico cucina spogliatoio personale centro medico sportivo sala medica fisioterapica magazzino

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locale tecnico campo principale palestra polisportiva (atleti) palestra polisportiva (ginn. dolce) spogliatoi e servizi area benessere ingresso atleti

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Dettagli costruttivi alla pagina seguente

“Ogni inaugurazione ha il suo significato particolare: per me ed il mio studio di progettazione l’aver concepito questa “fabbrica dello Sport”, così essenziale e funzionale (parole del presidente del CONI Giovanni Malagó), è il coronamento di un percorso di formazione che mi ha portato via via ad eliminare il superfluo, il ridondante a favore di linee pulite e nette. Siamo orgogliosi di aver proposto al territorio piemontese un nuovo modello di edificio sportivo: accogliente, funzionale, esteticamente impeccabile dove entrare bambini, diventare atleti, continuare per sempre nell’attività fisico-motoria unica scelta per una vita più sana e salutare”. - (architetto Stefano Longhi)

L’ubicazione della struttura sportiva in un’area periferica, limitrofa al nuovo Ospedale Civico, rappresenta una scelta strategica per lo sviluppo di questa parte di territorio e per la definizione di un nuovo polo attrattivo non solo relativamente all’offerta sportiva; si punta infatti a definire un nuovo segno urbanistico ed architettonico, un punto di riferimento in grado di attrarre stabilmente un ampio bacino di utenza. All’evento inaugurale hanno partecipato fra gli altri il presidente del Coni Giovanni Malagò, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il sindaco di Settimo Torinese, Elena Piastra, l'assessore allo sport Daniele Volpatto, e Fabio Basile, dell'Akiyama Settimo, medaglia d'oro di judo a Rio 2016. Il nome “Pala200”, infatti, è stato scelto per ricordare la conquista della duecentesima medaglia d’oro olimpica nella storia d’Italia, vinta appunto da Fabio Basile cinque anni fa.

L’impostazione progettuale La nuova struttura si caratterizza per lo stile architettonico semplice e razionale, dove la forma rappresenta sostanzialmente l'effettiva funzione dell'oggetto con linee ortogonali sia in pianta che nei prospetti. Lo stesso concetto si ritrova poi nei materiali impiegati a livello costruttivo e nei rivestimenti come l'acciaio, il policarbonato e il cemento armato, in modo che l'edificio non appesantisca o nasconda il contesto ma crei invece un "dialogo" con il territorio attraverso trasparenze e colori leggeri. L’edificio è composto da due blocchi principali, con tecnologie edilizie e costruttive differenti. I due blocchi sono interconnessi da un corridoio anulare da cui gli utenti possono raggiungere agevolmente le attività di interesse. Un primo blocco è costituito dal corpo centrale a pianta rettangolare che, con un'altezza complessiva di circa 16 m, costituisce il volume principale del palazzo dello sport. Questo volume sostanzialmente contiene la palestra principale con le relative tribune per gli spettatori. Costruttivamente ha una struttura portante dedicata, con fondazioni e pilastri in cemento armato, ma travi metalliche retiNella pagina di apertura, la facciata in policarbonato alveolare. Nella pagina di sinistra, pianta del livello terra. In questa pagina, in alto, pianta del livello tribune, in due allestimenti diversi: a campo unico (a sinistra) e a campo doppio (a destra).

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Sotto, planimetria generale dell’area di intervento. Nella doppia pagina seguente, sezioni e dettagli costruttivi. On the opening page, the polycarbonate honeycomb façade. On the left page, ground floor plan.

On this page, above, plan of the grandstand level, in two different layouts: single pitch (left) and double pitch (right). Below, general plan of the intervention area. On the following double page, sections and construction details.

(continua a pag. 20)

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Dettagli costruttivi

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(continua da pag. 17) colari spaziali in copertura. La scelta di tale tipologia strutturale scaturisce sia dalla volontà di utilizzare un materiale esteticamente attraente, sia dalla necessità di definire ampi spazi e ambienti privi di strutture portanti intermedie, come pilastri o similari. L'effetto finale è quello di una struttura snella ed essenziale. Il secondo blocco, grazie alla sua conformazione "a ferro di cavallo", si sviluppa su tre lati intorno al corpo centrale ed ha un'altezza nettamente inferiore rispetto al precedente, tra i 4 e 6 m complessivi. Le tre maniche che si vengono a creare accolgono i diversi ambienti a completamento della dotazione sportiva: palestre di muscolazione, spogliatoi, spazio conferenze, bar/ristorante, centro medico sportivo, servizi per il pubblico, e un piccolo centro benessere inizialmente non previsto in progetto. La struttura portante è realizzata con fondazioni in cemento armato e pilastri prefabbricati anch’essi in cemento armato, travi metalliche reticolari spaziali, solai prefabbricati, chiusure verticali mediante murature isolanti alleggerite in laterizio e vetrate termoacustiche nell'area d'ingresso. Per quanto riguarda invece il foyer è stata utilizzata la carpenteria metallica. L'edificio nel suo complesso è quindi attrezzato in modo da consentire l'utilizzazione da parte dei diversi utenti, tenendo conto delle relative esigenze, in condizioni di adeguato benessere, igiene e sicurezza.

La distribuzione Il layout distributivo si sviluppa dunque introno al volume centrale della palestra, che accoglie l’area destinata ai campi da gioco, attrezzati per il basket e per il volley, e divisibile in due parti mediante un tendone retrattile. La superficie sportiva è in parquet. L’ingresso degli atleti è distinto rispetto a quello degli spettatori affinché i primi possano raggiungere direttamente il campo e i secondi possano, invece, recarsi alle tribune. Queste ultime sono posizionate in corrispondenza dei due lati corti e di uno dei due lati lunghi dell’area da gioco, per un totale di 1.141 posti nella configurazione sportiva e di 1.111 posti nella configurazione pubblico spettacolo. Il sistema delle tribune è in parte del tipo metallico retrattile (piano terreno) ed in parte prefabbricato (piano primo). In particolare, è individuabile un settore ospiti riservando a tale pubblico la tribuna al piano terreno lato sud/est (210 posti a sedere) e i servizi igienici adiacenti ad essa. La sistemazione dei posti a sedere è appositamente studiata al fine di ottenere l’adeguata inclinazione dei gradoni per garantire visibilità e sicurezza agli spettatori. Gli spazi destinati all'attività sportiva sono inaccessibili agli spettatori grazie alla presenza di una apposita balaustra. Intorno al volume principale si svolgono, come si è detto, i volumi accessori su tre lati. La manica nord accoglie essenzialmente l'acces-

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so principale alla struttura, mediante un ampio e luminoso atrio. A lato sono previsti i desk informativi, gli uffici, la sala conferenze ed i servizi igienici dedicati a tali spazi. La manica est accoglie gli spazi di servizio degli atleti, quindi spogliatoi, servizi igienici e alcune palestre di muscolazione: una attrezzata con macchine, una per il crossfit e una per la ginnastica dolce; inoltre una piccola SPA che si affaccia verso l’esterno. All'interno della manica ovest, gli spazi sono dedicati principalmente ai servizi e al pubblico: infatti, con accesso diretto dal foyer d'ingresso, è stata prevista un’area bar/ristorante dotata di tutti i servizi accessori (cucina, deposito, spogliatoi ecc). Sono stati inoltre previsti numerosi ed adeguati servizi igienici per il pubblico, sia per i fruitori del bar sia semplicemente per gli spettatori durante le manifestazioni sportive, dislocati in punti opportuni per consentire un loro agevole utilizzo anche da utenti diversamente abili. Completano la manica il centro medico sportivo con sala fisioterapica ed un vasto locale da adibire a deposito/magazzino.

I sistemi costruttivi La struttura portante dell’intero complesso edilizio è del tipo a telaio con elementi portanti in cemento armato prefabbricato. I pilastri della palestra principale hanno dimensioni 70x50 cm, mentre quelli relativi ai fabbricati laterali sono 40x40 cm. Nell’area destinata al foyer è presente una struttura portante verticale costituita da pilastri metallici scatolari di dimensioni 18x18 cm. La copertura della palestra principale è caratterizzata dalla presenza di grandi travi metalliche reticolari spaziali lasciate a vista all’interno dell’area sportiva. A completamento di questa struttura la stratigrafia comprende: barriera al vapore in polietilene; pannello portante grecato in poliuretano; listelli in legno di sostegno alla copertura, dimensioni 6x5 cm interasse 1 m; sistema di copertura tipo Roof Planet modello Future 555 in alluminio preverniciato. La copertura dei fabbricati laterali è realizzata in parte con un solaio piano in predalles alleggerito con blocchi di polistirene, in parte con tegoli prefabbricati in c.a.; il pacchetto comprende poi la barriera al vapore in polietilene; un pannello per l’isolamento termico di solai in polistirene espanso sintetizzato; un massetto alleggerito di protezione; quindi lo stesso sistema in alluminio preverniciato su listelli in legno.

Il policarbonato Il tamponamento della palestra, in specifico del volume che fuoriesce dallo skyline della struttura sportiva, è stato realizzato con un sistema modulare in policarbonato alveolare ad incastro fino al pacchetto di copertura: questo perché la versatiIn alto, sulle due pagine, i quattro prospetti. Nella pagina sinistra, sezione lungo la facciata sud-ovest. In questa pagina, viste del palazzetto dagli angoli sud-ovest e sud-est.

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Above, on the two pages, the four elevations. On the left page, section across the southwest elevation. On this page, views of the building from the south-west and south-east corners.

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lità del policarbonato consente di ottenere ottime caratteristiche di prestazione termica e di resistenza al vento, garantendo al tempo stesso leggerezza e stabilità delle pareti. È ideale infatti per la realizzazione di tamponamenti verticali, con un elevato valore di trasmissione luce, una buona proprietà termoisolante ed un ottimo effetto visivo grazie all'eliminazione di inestetici profili di giunzione. Il tamponamento della parete est della palestra principale è invece realizzato con pannelli sandwich a fissaggi nascosti, costituiti da due lastre di metallo e schiuma poliuretanica, finitura ondulata, spessore totale 10 cm. I serramenti metallici esterni sono dotati di vetri basso emissivi, che sono trasparenti alle radiazioni termiche solari, lasciandole così entrare all’interno dell’edificio, e contemporaneamente impediscono la fuoriuscita della radiazione termica emessa da corpi riscaldanti. In questo modo, attraverso una drastica riduzione delle dispersioni termiche, e riflettendo calore, permettono un notevole risparmio dei costi energetici di riscaldamento.

Gli spogliatoi Gli spogliatoi per gli atleti hanno un accesso dedicato e sono collegati alla sala di attività mediante un corridoio privo di barriere architettoniche. Il dimensionamento dei locali spogliatoio è stato effettuato considerando una superficie per posto spogliatoio non inferiore a mq 1.60, comprensiva degli spazi di passaggio e dell'ingombro di eventuali appendiabiti o armadietti. Il numero dei posti spogliatoio è stato commisurato al numero di utenti contemporanei, tenendo conto delle modalità di avvicendamento e del tipo di pratica sportiva, in tutti i casi nel rispetto di quanto voluto al punto 10.1.2 delle “Norme CONI per l’impiantistica sportiva” che prevede per superfici dell’ambiente d’attività sportiva oltre 1100 mq. almeno 60 posti spogliatoio. Tutti i locali spogliatoio sono fruibili da parte dei disabili: a tal fine le porte di accesso sono state dimensionate per avere luce netta non inferiore a m 0,90 ed è stata considerata la possibilità di usare una panca della lunghezza di m 0,80 con profondità 0,60 con uno spazio laterale libero della lunghezza di metri 1,00 per la sosta della sedia a ruote. Ciascuno dei locali spogliatoio è dotato di adeguati WC di cui uno per disabili, entrambi con porta apribile verso l'esterno. I locali WC hanno accesso da apposito locale di disimpegno. Due locali spogliatoio sono destinati ai giudici di gara/istruttori, ciascuno con una capacità di 11 posti, suddivisibili equamente per sesso e protetti contro l'introspezione. I suddetti spogliatoi hanno accesso dal corridoio di disimpegno atleti e sono collegati alla sala di attività mediante un corridoio privo di barriere architettoniche. Ogni locale spogliatoio ha a proprio esclusivo servizio: un WC, in locale proprio, e una doccia. Gli spogliatoi e i servizi annessi sono fruibili da parte dei disabili motori. In alto, sulle due pagine, vista generale dell’area di gioco. In questa pagina, al centro, dettaglio della pavimentazione della sala centrale; in basso, la palestra con macchine. Nella pagina destra, dettagli dell’attrezzatura per il basket e delle sedute.

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Top, on the two pages, general view of the playing area. On this page, in the centre, detail of the flooring in the central hall; below, the gymnasium with machines. On the right page, details of the basketball equipment and seating.

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Project realizations

Settimo Torinese: The Pala200 The Settimo Torinese sports hall was inaugurated last November. The project (which we anticipated on the pages of Tsport 326) is characterised by a simple, rational architectural style, with a substantial correspondence between form and function. The volume is made up of two blocks: a central rectangular body, 16 metres high, which houses the actual sports area, with the main gym and the stands, characterised by a roof supported by exposed spatial reticular beams. The second block, of a lower height, wraps around the first on three sides and houses the accessory spaces: fitness and muscle gyms, changing rooms, a conference area, a wellness centre and various services. There are about 1,100 seats for the public, some of which are arranged on retractable stands that allow the central space to be extended to accommodate concerts and other events. The parquet playing surface can be divided into two separate areas by means of a retractable awning. This is because the versatility of polycarbonate makes it possible to obtain excellent thermal performance and wind resistance, while at the same time guaranteeing the lightness and stability of the walls. It is ideal for vertical infills, with a high level of light transmission, good thermal insulation properties and an excellent visual effect thanks to the elimination of unsightly joint profiles.

Nuovo palazzetto dello sport a Settimo Torinese Committente: Comune di Settimo Torinese RUP: arch. Antonio Camillo Progettazione: SAT Servizi Amminsitrativi Territoriali scarl Direttore tecnico: arch. Milena Quercia Direzione lavori: Patrimonio Città di Settimo Torinese srl RUP: arch. Marco Sala Capo progetto e progetto architettonico: arch. Stefano Longhi

Progetto opere strutturali: ing. Gabriele Chiellino Progetto impianti idricosanitario e incendio: ing. Elisabetta Carlucci Progetto impianti termico, solare termico, trattamento aria, relazione energetica: P.I. Maurizio Basso Progetto impianti elettrico, fotovoltaico, illuminazione, dati, fonia, antintrusione: ing. Luigi Tannoia (Ingegneria srl) Progetto acustico: ing. Rosamaria Miraglino Pratiche antincendio: ing. Filippo Cosi Coordinatore sicurezza in fase di progettazione: ing. Fulvio Giani

Coordinatore sicurezza in fase esecutiva: arch. Marco Sala

Direzione Lavori: arch. Valentina Galasco

(Foto: Tomaso Grillini / Tsport)

Importo lavori a base di gara: euro 4.940.545 Totale quadro economico: euro 6.288.275 Impresa esecutrice: CS Costruzioni Srl Realizzazione copertura: Costruzioni Bertoli Arredi e attrezzature sportive: Nuova Radar Coop Scarl (vedi pag. 14)

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PROJECT REALIZATIONS | REALIZZAZIONI

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REALIZZAZIONI PROJECT REALIZATIONS

Torgiano (Perugia)

La Padel Arena Perugia

di Cesare Lino

Frutto del recupero di un edificio industriale dismesso, la Padel Arena di Torgiano comprende 9 campi scoperti e coperti per il gioco del padel e un campo da beach volley.

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La Padel Arena Perugia di Torgiano nasce da un’idea di Andrea Barzagli e di Marco Materazzi, ex giocatori della Juventus e dell’Inter e presenti nella formazione nazionale, uniti in un grande progetto dedicato allo sport del momento, il padel. La struttura sportiva si trova nel Comune di Torgiano, ma in effetti adiacente al quartiere perugino di Ponte San Giovanni, subito al di là del Tevere. L’arena è stata inaugurata il 9 novembre scorso in presenza del presidente del Coni, Giovanni Malagò, di Domenico Ignozza, presidente del Coni Umbria, dell’assessore regionale Roberto Morroni, del sindaco di Torgiano Eridano Liberti e dell’assessore allo sport del Comune di Perugia, Clara Pastorelli. “L’amministrazione comunale è orgogliosa di questa iniziativa che fa capo a dei campioni dello sport, che nel tempo si sono scoperti validi imprenditori, tanto da investire su una disciplina che si sta diffondendo in Italia e nella nostra regione con grande facilità e velocità. La Padel Arena è una struttura all’avanguardia, capace di ospitare eventi di livello e di assecondare la richiesta sportiva di numerosi appassionati”, così ha presentato l’impianto sportivo Clara Pastorelli. Nove campi di padel, uno da beach volley, aree verdi, area ristoro e ampio parcheggio caratterizzano questo nuovo impianto multifunzionale, realizzato grazie ai fondi del Credito Sportivo. Un’arena avveniristica, con manti di ultima generazione approvati WPT e tecnologie di nuova concezione, per la registrazione dei match.

Il progetto Il progetto della Padel Arena Perugia nasce dal recupero di un edificio industriale precedentemente utilizzato per la prefabbricazione. L’organismo edilizio da cui ha origine la Padel Arena è stato rinnovato e completato, sia nella parte edile sia negli impianti. Si è dato spazio alle le energie rinnovabili come il fotovoltaico, posato in copertura, per rendere la struttura completamente autosufficiente. La grande arena sportiva conta su 7 campi di padel coperti e 2 campi in esterno, oltre a un campo da beach volley. I campi interni, allineati in tre file lungo le navate in cui è suddivisa la struttura su una superficie di 3.500 mq, sono della tipologia “super panoramica”, in quanto le pareti vetrate non sono interrotte da montanti nemmeno in corrispondenza degli spigoli. I campi sono dotati di un manto conforme alle caratteristiche previste per il World Padel Tour. L’ambiente di gioco è riscaldato tramite un impianto radiante a pavimento. L’ampio spazio della hall a tutta altezza introduce ai quattro comodi spogliatoi, curati nei dettagli e nella grafica, che caratterizza peraltro tutti gli interni. Il piano terra dispone anche di un angolo palestra per la muscolazione. Dalla hall si sale a un soppalco panoramico, di circa 250 mq, dedicato alla piccola ristorazione, da dove ci si affaccia direttamente sui campi e sul-

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In apertura, dettaglio dell’interno con il padel superpanoramico. In questa pagina, in alto, la zona in cui è stato ricavato il centro padel, in prossimità del Tevere: in rosso il perimetro degli edifici utilizzati, in giallo l’area esterna in parte destinata a parcheggio (immagine Google Earth con i lavori in corso).

In basso sulle due pagine, l’esterno della Padel Arena. Nella pagina destra, pianta del piano terra e, in basso, pianta del soppalco.

In the opening, detail of the interior with the super-panoramic padel. On this page, above, the area where the padel centre has been built, near the Tiber: in red the perimeter of the buildings used, in yellow the external area partly used for parking (Google Earth image with work in progress).

Below on the two pages, the exterior of the Padel Arena. On the right page, ground floor plan and, at the bottom, plan of the mezzanine.

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In questa pagina, in alto, l’interno in direzione della reception. In basso a sinistra, lo spazio tra la reception e i campi, in direzione dell’entrata. A destra, il passaggio che porta dalla reception agli spogliatoi, e la scala che sale al soppalco. Nella pagina destra, dall’alto: l’area gym e il corridoio spogliatoi; scorci degli spo-

gliatoi donne/uomini; la campata centrale con i campi visti dal soppalco.

On this page, top, the interior in the direction of the reception. Bottom left, the space between the reception and the courts, in the direction of the entrance. On the right, the passageway leading from the reception to the changing rooms, and the staircase up to the mezzanine. On the right page, from above: the gym area

and the changing room corridor; views of the women's/men's changing rooms; the central bay with the courtss seen from the mezzanine.

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l’area fitness. I due campi esterni, infine, perimetrati da un parterre in erba sintetica, sono della stessa tipologia di quelli interni, mentre la dotazione sportiva è completata, come si è detto, da un impianto per il beach volley. La struttura, omologata CONI, prevede anche un locale medico e spogliatoi privati per istruttori e giudici di gara.

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Torgiano: The Padel Arena Perugia The Padel Arena Perugia project is the result of recovery of a disused industrial building, previously used for prefabrication. The building was renovated and completed in terms of both construction and systems, using renewable energy sources such as photovoltaics on the roof, which makes the structure practically self-sufficient. The structure is completely air-conditioned and heated even for the courts by means of a radiant floor heating system. The Padel Arena has 7 indoor courts, 2 outdoor courts for a total of 9 and a beach volleyball court. The volume designed in the hall space contains 4 changing rooms and a wellness centre on the ground level; the panoramic bar designed and built above overlooks the courts and the fitness area. The CONI approved structure also includes a medical room and private changing rooms for instructors and competition judges.

Padel Arena Perugia a Torgiano Committente: MMA srl Progetto architettonico: Menichetti+Caldarelli Architetti Progetto strutture: ing. Panbianco Progetto impianti: ing. Bondi Direttore dei lavori: geom. Natalizi (TP Studio) Inizio lavori: novembre 2020 Fine lavori: ottobre 2021 Immagini: Krup Studio

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Riqualificazione del centro sportivo delle Fiamme Oro Rugby 1955

di Riccardo Consoli

Il campo da rugby e la pista di atletica esistenti all’interno della caserma della Polizia di Stato, impianto sportivo d’eccellenza, sono stati rinnovati con un nuovo manto sintetico sul campo di gioco e un completo retopping della pista.

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Il centro sportivo delle Fiamme Oro, presso la Caserma della Polizia di Stato “S. Gelsomini” di via Portuense a Roma è stato interamente riqualificato nel 2021 da Mast Srl. Un nuovo campo da rugby in erba artificiale ed una rinnovata pista di atletica, con un nuovo impianto di illuminazione a Led sono stati predisposti per gli atleti delle forze dell'ordine, che con i loro rappresentanti hanno raggiunto traguardi eccezionali alle passate Olimpiadi di Tokyo. Le finalità dell’intervento sono quelle di mantenere l’impianto sportivo tra le eccellenze Italiane, un punto di riferimento per tutte le strutture limitrofe per qualità ed efficienza, adeguando le infrastrutture agli standard qualitativi e di sicurezza dei vari regolamenti nazionali ed internazionali in costante evoluzione. Infatti all’interno dell’impianto sportivo vengono svolte tutte le attività di esercitazione e preparazione funzionali al superamento dei test fisici di ingresso all’Arma, oltre a tutti i successivi corsi di aggiornamento professionali degli agenti della Polizia di Stato e le attività di allenamento e preparazione con le conseguenti manifestazioni di rugby nazionali ed Internazionali.

Il campo da rugby Il campo da rugby preesistente, già in erba sintetica, è stato realizzato nel sedime interno alla pista di atletica, precedentemente occupato da un campo da rugby in erba naturale. La struttura del campo risultava a doppia pendenza, con le quote che vanno a scendere trasversalmente dalla dorsale centrale verso la canaletta di raccolta delle acque meteoriche. Longitudinalmente il manto finiva in aderenza alla canaletta di raccolta acque, la testata a nord chiudeva contro un cordolo di contenimento in cemento armato, mentre la testata a sud creava continuità con l’erba naturale che rivestiva la lunetta a semicerchio all’interno della pista di atletica. L’ultimo strato di sottofondo che accoglieva il manto risultava in misto di inerti di cava e lapillo vulcanico, il manto in erba sintetica era evidentemente datato ed usurato sia dal tempo che dall’utilizzo. Il filo era consumato e pressato, senza l’elasticità e la memoria per ritornare nella sua posizione e forma originaria, l’intaso prestazionale in materiale naturale misto a plastica risultava anch’esso pressato e stressato. L’impianto di irrigazione e il sistema di smaltimento delle acque meteoriche risultavano inadeguati creando ristagni sul campo di gioco, ed è stato pertanto oggetto di rifacimento. L’intervento ha previsto la riqualificazione del campo da rugby tramite sostituzione del sistema manto sintetico con un nuovo sistema più performante e certificato da WR. Il nuovo sistema sintetico sportivo è composto da un sottotappeto performante prefabbricato privo di SBR, un manto in erba artificiale di altezza 60

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Nella pagina precedente, il campo da rugby inquadrato attraverso la porta. Su queste due pagine, in alto, pianta di progetto; la superficie della pista di atletica, in blu nella grafica, è stata poi realizzata in rosso. Qui sopra, sezioni-tipo delle pavimentazioni del campo e della pista.

Nella pagina destra, in alto un dettaglio della pista e del cordolo; in basso, il campo in direzione della tribuna coperta. On the previous page, the rugby pitch framed through the goal. On these two pages, above, project plan; the surface of the athletics track, in blue in the

graphics, was then realised in red. Above: typical sections of the field and track surfaces. On the right page, above, a detail of the track and the kerb; below, the field in the direction of the covered grandstand.

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mm completo di intaso stabilizzante in sabbia quarzifera naturale e intaso prestazionale composto da materiale organico di origine vegetale miscelato con una percentuale di granuli di elastomero incapsulato. Il campo è completato con la realizzazione dei plinti e la posa delle porte da rugby regolamentari in profilato di alluminio. Le panchine esistenti sono state sostituite con nuove panchine in struttura tubolare di alluminio e rivestimenti in policarbonato alveolare traslucido.

La pista di atletica La pista di atletica preesistente, regolamentare a sei corsie, risultava realizzata a regola d’arte con le dovute pendenze verso la canaletta esistente che la separa dal campo da gioco. Tuttavia presentava una serie di problematiche che ne compromettevano l’utilizzo. Il manto in resina poliuretanica si presentava in alcune sue parti deteriorato se non completamente assente: le erbe infestanti erano penetrate creando prima fessure poi fratture pericolose che non ne garantivano il corretto uso. In alcune zone della pista, il cordolo esterno di contenimento risultava danneggiato. Oltre a tutte queste macro problematiche, era evidente anche uno stato di usura superficiale della maggior parte del manto in resina della pista con conseguente calo delle qualità meccaniche, quindi prestazionali, in quanto a risposta elastica, stabilità e aderenza. La riqualificazione della pista di atletica è stata realizzata mediante interventi di retopping nel rispetto dei requisiti richiesti dalla circolare tecnica FIDAL per la successiva omologazione. Il retopping è realizzato con una prima stesura di un impasto rasante a base di resina poliuretanica e gomma dopo opportuna pulitura di tutta la superficie, e la successiva stesura di primer poliuretanico specifico per l’ancoraggio al manto sintetico preesistente. Il manto superficiale è costituito da un primo strato formato da colata autolivellante in resina poliuretanica bicomponente, con la successiva semina

Il G.S. Fiamme Oro Rugby Il Gruppo Sportivo Fiamme Oro Rugby è la sezione rugby del G.S. Fiamme Oro, la divisione sportiva della Polizia di Stato. La nomina degli organismi dirigenti del Gruppo è in capo al Ministero dell'interno. La formazione nacque a Padova nel 1955, dove vinse tutti i suoi principali trofei, divenendo una protagonista

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del campionato italiano nonché la prima squadra della città veneta, prima della serie di trofei del Petrarca, a laurearsi campione d’Italia. Dal 1987 la squadra ha sede a Roma e disputa le partite interne presso il Centro sportivo della Polizia di Stato della Caserma Stefano Gelsomini in località Ponte Galeria, località sulla via Portuense in prossimità del comune di Fiumicino.

PROJECT REALIZATIONS | REALIZZAZIONI

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di granuli SBR e l’aspirazione dei granuli in eccesso in maniera da formare uno strato continuo e ad alta resistenza ai raggi UV, agli agenti atmosferici e all’azione meccanica delle scarpette chiodate, antisdrucciolo e antiriflesso. Segue la formazione del secondo strato superficiale di usura realizzato con le modalità del primo strato, e realizzato in base alle problematiche delle specifiche aree di intervento. La pavimentazione così costituita rispetta i valori dinamici e di deformazione previsti dalla circolare FIDAL per ottenere l’omologabilità e la certificazione dei manti superiori sintetici per impianti di atletica leggera.

L’ Impianto di illuminazione L’impianto di illuminazione era realizzato con corpi illuminanti su 4 torri faro in acciaio posizionate all’esterno della pista di atletica, e non era più in grado di garantire il regolare funzionamento durante lo svolgimento delle attività sportive sul campo da gioco e sulla pista di atletica. È stato quindi redatto un progetto illuminotecnico per un rendimento di impianto pari a 200 lux medi a terra, in funzione del quale sono stati sostituiti tutti i proiettori esistenti con nuovi proiettori a LED.

Athletics

Rome: refurbishing of the “Fiamme Oro Rugby 1955” Sports Center The Fiamme Oro sports centre, at the "S. Gelsomini" State Police Barracks, will be entirely upgraded in 2021. The purpose of the project is to keep the sports facility among the Italian excellences, a reference In queste due pagine, una vista panoramica del campo da rugby e alcuni dettagli dell’impianto: dall’alto e da sinistra, la tribuna, la lunetta e una torre-faro, una curva con il tabellone elettronico, la linea di partenza.

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On these two pages, a panoramic view of the rugby field and some details of the facility: from above and from the left, the grandstand, the lunette and a light tower, a curve with the electronic scoreboard, the starting line.

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point for all neighbouring facilities for quality and efficiency, adapting the infrastructure to the quality and safety standards of the various national and international regulations in continuous evolution. The project involved upgrading the rugby pitch by replacing the synthetic turf system with a new, higher-performance system certified by WR. The new synthetic sports system consists of a high-performance prefabricated underlay without SBR, a 60 mm high artificial turf complete with a stabilising infill of natural quartz sand and a performance infill consisting of organic material of vegetal origin mixed with a percentage of encapsulated elastomer granules. The redevelopment of the athletics track was carried out by means of retopping in compliance with the requirements of the FIDAL technical circular for subsequent approval. The surface covering consists of a first layer made up of a self-levelling casting in two-component polyurethane resin, with the subsequent seeding of SBR granules; this is followed by the formation of the second surface wearing layer made in the same way as the first layer, and created according to the problems of the specific areas of intervention.

Riqualificazione dell’impianto sportivo presso la Caserma “S. Gelsomini”, Roma Committente: Ministero dell’Interno Progetto: Studio Tecnico Civiesse Realizzazione: Mast Srl (vedi pag. 30) Fine lavori: settembre 2021

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REALIZZAZIONI PROJECT REALIZATIONS

L'Alma Mater e il CUSB hanno rinnovato e riqualificato l'intera area sportiva, inaugurando in ottobre l’impianto che sarà omologato per ospitare eventi agonistici nazionali e internazionali. Viene restituito così alla comunità universitaria e cittadina un complesso sportivo multidisciplinare di alto livello.

Bologna

Riqualificazione della pista di atletica leggera al “Terrapieno” di Lisa Giuliani

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I lavori di efficientamento al Centro Sportivo Terrapieno fanno parte di un ampio progetto di riqualificazione degli impianti sportivi universitari, che Alma Mater e CUSB hanno portato avanti in questi anni con l’obiettivo di migliorare ulteriormente la qualità dei servizi messi a disposizione dei propri studenti e dipendenti, avvicinandosi alle migliori pratiche che si registrano a livello europeo in questo ambito. Si è trattato di un investimento significativo, con lo scopo di alzare ulteriormente lo standard attuale, per quanto riguarda l’impiantistica e l’attività sportiva, in un’ottica di sempre maggiore sostenibilità e attenzione alle buone pratiche di vita che ha contraddistingue l’operato dell’Alma Mater e del CUSB. L’ultimo intervento ad oggi completato è quello che riguarda la pista di atletica leggera, inaugurato lo scorso ottobre. La descrizione dei lavori effettuati sulla pista di atletica è affidata all’ingegnere Lisa Giuliani, progettista insieme all’ingegnere Giancarlo Di Rocco e Direttore dei Lavori. In apertura, il rettilineo principale. In questa pagina, fasi di lavorazione. Da sinistra: rimozione manto superficiale esistente; realizzazione dello strato di base con granuli di gomma SBR di colore nero; realizzazione dello strato superficiale di usura in resina poliuretanica colorata.

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Il Centro Sportivo “Terrapieno” Il progetto di riqualificazione dell’area a ovest del centro sportivo “Terrapieno” di proprietà Alma Mater Studiorum - Università di Bologna e gestito dal CUSB fa parte degli interventi di efficientamento degli impianti sportivi volti al miglioramento dei servizi e dell’immagine dell’Ateneo sotto il profilo della sostenibilità allo scopo di introdurre cambiamenti e innovazioni. Gli interventi previsti sono: la riqualificazione della pista di atletica, la trasformazione del campo “secondario” in erba naturale in campo multisport da allenamento (hockey, flying disk, calcio e calcio a 7) in erba artificiale, l’installazione di torrifaro per l’illuminazione del campo multisport e della pista di atletica. Il polo sportivo universitario è dotato di diverse attrezzature all’aperto (campo di calcio e pista d’atletica, campo da tennis, campo multisport con manto sintetico, campo di allenamento e due campi di calcio a 5), di una struttura a tribune per il campo da calcio principale con una piccola palestra attrezzi, spogliatoi e vani tecnici posti sotto la gradinata e di una palestra denominata “Palacus”. Il comparto Terrapieno si connota innanzitutto per

il sistema di collegamenti al centro cittadino e a breve distanza dalla Tangenziale Nord a garanzia di un’elevata accessibilità, sia attraverso il trasporto pubblico, sia privato. Le zone verdi sono molto estese e la loro continuità spaziale sul costruito è assicurata dall’ambito agricolo di rilievo paesaggistico immediatamente a ovest della tangenziale con cui confina il comparto.

Riqualificazione della pista di atletica La pista di atletica risultava non più fruibile, poiché la pavimentazione (strato d’usura) si presentava particolarmente deteriorata e con porzioni mancanti; anche le pedane e le fosse di caduta non erano più praticabili, in quanto infestate da fauna locale. Il progetto è stato elaborato tenendo conto delle indicazioni contenute nelle Norme CONI per l’impiantistica sportiva, dello IAAF Track & Field Facilities Manual 2008, del Regolamento Tecnico Internazionale di WA, del Manuale Tecnico per la progettazione degli impianti di atletica leggera edito dalla FIDAL e della Circolare tecnica FIDAL 2019 “Smartrack” - aggiornamento giugno 2020

Top, the main straight. This page: work in progress. From left: removing the existing surface course; rubber granules; applying the surface wearing layer using coloured polyurethane resin.

PROJECT REALIZATIONS | REALIZZAZIONI

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per la realizzazione degli impianti di atletica leggera, ed ha ottenuto Parere preventivo positivo da parte della Fidal e rilascio di Parere in linea tecnico sportiva del CONI. L’intervento ha previsto opere di manutenzione ordinaria e di rinnovamento, che hanno modificato in parte la planimetria esistente in quanto, attraverso un rilievo accurato dell’area, si è notato un raggio di curvatura non idoneo, che è stato rimodulato in funzione dei rettilinei esistenti, e, posizionando le nuove canaline grigliate all’interno dell’anello e i nuovi cordoli all’esterno, è stata realizzata la corretta inclinazione dettata dalle norme. Dapprima è stato rimosso il manto superficiale esistente, si è poi provveduto a fresare la pavimentazione bituminosa, a rimuovere tutti i cordoli e accessori annessi. In alcuni punti, che risultavano particolarmente ammalorati, è stato effettuato il taglio del sottofondo esistente e dello strato superficiale della massicciata.

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Per consentire la formazione della zona di decelerazione di m. 17,00 oltre la linea di arrivo è stato effettuato uno scavo di sbancamento con successiva realizzazione di massicciata e strato di livellamento. In tutta la pista e nelle pedane è stato effettuato il rifacimento del tappetino bituminoso, dello strato di usura completo di segnaletica Rekortan M 13 mm di Polytan (una superficie sportiva professionale, che offre eccezionali prestazioni di accelerazione e una maggiore elasticità del battistrada. È anche veloce e vanta un eccellente assorbimento degli urti), tracciamento e di tutti gli altri elementi necessari per l’ottenimento dell’omologazione FIDAL. Nella parte interna dell’anello e in uno dei due lati delle pedane dei salti in estensione è stata posizionata una canaletta grigliata per la raccolta delle acque reflue, raccordata alle caditoie esistenti per facilitare lo scolo delle acque, mentre canalette a taglio sono state posizionate in corrispondenza delle mezzelune.

E’ stata sistemata l’attuale fossa riviera, pur consapevoli che la posizione non risulta ottimale rispetto alle indicazioni progettuali contenute nel “Manuale Tecnico”, secondo le quali la trave dell’ostacolo fisso dovrebbe risultare in linea con l’asse longitudinale del campo.

Le pedane per i salti e i lanci La pedana esistente del salto in lungo/triplo all’interno dell’anello è stata demolita, mentre sono state preservate entrambe le pedane all’esterno dell’anello parallele ai due rettilinei: entrambe sono dotate di due fosse di caduta, permettendone così l’utilizzo in entrambe le direzioni ed ovviando in tal modo all’effetto dannoso che può esercitare un vento che spiri in senso contrario a quello di rincorsa. Le zone di caduta, di dimensioni m. 2,88 x 10,38, sono delimitate sui 4 lati da un cordolo con protezione antinfortunistica e dotate di recuperatori

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di sabbia. I recuperatori hanno un profilo metallico e sono completi di griglia metallica ed un tappetino in gomma montato saldamente. Affinché le pedane possano essere utilizzate da tutti gli atleti, dai bambini agli atleti professionisti, si è deciso di posizionare le linee di stacco degli assi di battuta a distanze differenziate: in una pedana a m. 1,00, 9,00 e 11,00 dall’inizio della zona di caduta, nell’altra a m. 2,00, 11,00 e 13,00. Nel dettaglio l’attrezzatura dell’asse di battuta comprende una cassetta di contenimento in lamiera zincata ed un asse di battuta costituito da una tavola in legno con una faccia rivestita con il medesimo materiale del manto della pedana. la faccia non rivestita è dipinta di bianco, in quanto quando non è utilizzata deve essere ribaltata o sostituita in modo da presentare la stessa faccia della pedana. La pedana per il salto con l’asta è rimasta nella lunetta attuale, è stata leggermente spostata verso il campo da calcio per assicurare la fascia di rispetto libera di m. 1,50 ed ha due zone di caduta sui lati opposti della pedana di rincorsa. Anche la pedana per il salto in alto rimane localizzata nella lunetta compresa tra le tangenti B e C; è conIn questa pagina, in alto, panoramica dell’impianto visto dalla tribuna. Al centro delle due pagine, da sinistra: planimetria di progetto; pianta della pedana per i salti in estensione. In basso, a sinistra, sezione della buca per il salto con l’asta; a destra, particolare della pedana per i salti in estensione

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figurata in modo tale da consentire una lunghezza di rincorsa di m. 20,00, ma tramite la rimozione del cordolo amovibile può essere aumentata utilizzando per la rincorsa anche il tratto curvo della pista. La zona di caduta di dimensioni m. 6,00 x 3,50, è sistemata direttamente sulla superficie pavimentata su supporto rimovibile di adeguato dimensionamento. Sono state riqualificate e rimodulate le due pedane per il lancio del giavellotto situate in parti opposte dell’anello delimitate da due strisce parallele larghe cm. 5 e distanti tra loro m. 4,00; il lancio verrà eseguito da dietro un arco di circonferenza avente raggio di m. 8,00, identificato da una striscia larga cm. 7 dipinta di bianco sulla pavimentazione. Sono state tracciate due linee direzionali all’estremità dell’arco ad angolo retto rispetto alle linee parallele che delimitano le pedane di rincorsa, aventi lunghezza cm. 75 e larghezza cm. 7. Si utilizzerà per la rincorsa parte della pista, eliminando il cordolo interno in corrispondenza della zona di interferenza tra la pedana e la pista stessa, prolungando la pedana oltre la pista. Sono state infine sistemate le pedane esistenti per il disco, il martello e il peso.

con sistema di rilevamento "Polytan Smartrack". On this page, top, overview of the facility as seen from the grandstand. In the middle of the two pages, from left: project plan; plan of the platform for the extension jumps.

Il sistema di diagnostica La pista è dotata di tutte le attrezzature obbligatorie per ottenere l’omologazione FIDAL. Oltre a queste, è stato posizionato in pista un sistema di rilevamento avanzato di diagnostica professionale dell’allenamento per l’uso quotidiano, il “Polytan Smartracks”, che consente di documentare e analizzare nei dettagli il contenuto dell’allenamento tramite il posizionamento di magneti in due corsie della pista e in una pedana dei salti in estensione. Il sistema di cronometraggio solidamente incorporato alla pavimentazione potrà essere utilizzato sia da chi pratica atletica leggera in modo professionale sia dagli amatori: i dati (tempo di percorrenza, distanza, frequenza dei passi, numeri dei passi, ecc.) vengono rilevati automaticamente tramite uno speciale sensore o uno smartphone che gli atleti indosseranno; in questo modo sarà possibile confrontare, allenamento dopo allenamento, i programmi elaborati in precedenza con i risultati raggiunti. L’impianto sportivo, per il livello progettuale, tipologico e funzionale sarà classificato come impianto di attività in classe B.

Below, on the left, section of the elevation jump pit; on the right, detail of the platform for the extension jumps with "Polytan Smartrack" detection system.

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Project realizations

Bologna: Renovation of the "Terrapieno" athletics track The University of Bologna and the Centro Sportivo Universitario (CUSB) have renovated and upgraded the sports facility, which will be homologated to host national and international competitive events. The efficiency upgrades are part of a wide-ranging redevelopment project for university sports facilities, which the university and CUSB have carried out in recent years with the aim of further improving the quality of the services made available to their students and employees, moving closer to the best practices in this field at European level.

The planned interventions are: the redevelopment of the athletics track, the transformation of the "secondary" natural grass field into a multi-sport training field (hockey, flying disc, football and 7-aside football) with artificial grass, the installation of light towers to illuminate the multi-sport field and the athletics track. The athletics track was no longer usable, as the flooring had deteriorated and portions were missing; the platforms and pits were also no longer usable. The work involved ordinary maintenance and renovation work, which partly modified the existing layout, since an accurate survey of the area showed an unsuitable radius of curvature, which was remodelled according to the existing straights, and, by positioning the new grating channels inside the

ring and the new kerbs outside, the correct inclination dictated by the standards was achieved. Throughout the track and the footpaths, the bituminous surface was replaced and the wearing course was resurfaced with a professional sports surface, which offers exceptional acceleration performance and greater tread elasticity. It is also fast and boasts excellent shock absorption. Particularly innovative features include the 'Polytan Smartracks', an advanced professional training diagnostics system for everyday use, which enables the documentation and detailed analysis of training content by placing magnets in two lanes of the track and in an extension jump platform. Further improvements have been made to all the jumping and throwing platforms.

Riqualificazione della pista di atletica presso il centro sportivo “Terrapieno” Proprietà: Alma Mater Studiorum Università di Bologna Committente: CUSB Servizi Srl Unipersonale Progetto architettonico: ing. Lisa Giuliani e ing. Giancarlo Di Rocco Direttore dei lavori: ing. Lisa Giuliani Coordinatore della sicurezza: ing. Giancarlo Di Rocco Inizio lavaori: maggio 2021 Fine lavori: ottobre 2021 Importo lavori: euro 680.000 Manto sportivo: Polytan GmbH Opere edili: Marchesi Movimento Terra Srl

In alto, il tracciamento dei numeri sulle corsie. Sotto, dimostrazione dei giovani universitari il giorno dell’inaugurazione.

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Above, tracing the figures on the lanes. Below, demonstration by young university students on the opening day.

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REALIZZAZIONI PROJECT REALIZATIONS

di Bruno Grillini

Massa

Pista di atletica leggera al Campo Scuola

All’interno dell’area sportiva comunale, che comprende anche lo stadio e il palazzetto dello sport (vedi Tsport 328), è stato riqualificato il complesso per l’atletica leggera con anello e pedane, al fine dell’omologazione dell’impianto a 6 corsie in classe B.

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Oggetto dell’intervento è la riqualificazione del complesso per atletica leggera all’interno dell’impianto denominato “Campo Scuola”, in un’area sportiva che comprende lo Stadio Comunale e il recentissimo Palazzetto dello Sport. Il Campo Scuola comprende, oltre alla pista e alle pedane, anche un corpo spogliatoi e servizi, una tribuna da 640 posti, con locali sotto tribuna, un campo da pallacanestro, uno da calcio a cinque, uno da tennis e una pista di go kart. Nel Comune di Massa - oltre 69.000 abitanti - l’impianto è l’unico esistente; il Campo Scuola resta aperto per 50 settimane l’anno, con un utilizzo da parte delle scolaresche nelle ore del mattino e di un utenza varia nel pomeriggio e nel fine settimana, attraverso associazioni sportive del territorio che praticano sport a livello agonistico, amatoriale o dilettantistico. L’intervento di riqualificazione - limitato per ora alla pista e alle pedane - è finalizzato ad ottenere il rinnovo del collaudo e dell’omologazione dell’impianto nella classe più elevata prevista dalla FIDAL per una pista a 6 corsie, ossia la classe B, così da poter utilizzare l’impianto non solo per l’attività amatoriale ma anche per quella agonistica a livello provinciale e regionale. L’impianto venne realizzato negli anni ’60 con un sottofondo, tuttora esistente, formato da una massicciata di circa 25-30 cm e soprastante manto in Rubkor (un misto di asfalto e gomma). Nel 1980 il manto di usura originario venne sostituito con uno strato di binder di circa 5 cm e soprastante manto elastico colato in opera. Nel 1996 la pista è stata oggetto di retopping con spruzzatura di granuli EPDM e resine colorate, a seguito del quale è stata omologata. Nel corso degli anni all’usura superficiale si sono aggiunti cedimenti e rigonfiamenti del sottofondo dovuti alla crescita di radici dei pini che circondano la pista, talché risultava ormai necessario un intervento radicale sia sul manto che sul sottofondo per garantire agli atleti una risposta omogenea, sia per la trazione sia per l’assorbimento di energia.

Gli interventi eseguiti La pista di atletica leggera, a 6 corsie di 400 metri oltre a una corsia interna per i 3000 siepi, con prato interno all’anello, è realizzata planimetricamente con due curve monocentriche, di raggio al cordolo interno pari a 39,69 m e al cordolo esterno 47,01 m, e da due rettilinei paralleli, idonei per le gare di 100 metri e 110 ostacoli. La larghezza utile risultava di 7,64 m: geometricamente questa viene leggermente ridimensionata nel tracciare le nuove segnature, portando le 6 corsie alla larghezza di 1,17 m ciascuna oltre a 5cm di linea. Il progetto di ripristino ha previsto la rimozione del manto esistente e la realizzazione di un nuovo manto sintetico, impermeabile, con finitura topping seminato, previa la stesura di un tappetino di

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In alto sulle due pagine pianta di progetto. Qui sopra, vista zenitale a lavori conclusi; in basso a sinistra ortofoto dello stato precedente (Google Earth). Dal confronto fra le due immagini si osserva la sagoma delle aree per le pedane modificate, e l’eliminazione dei pini che danneggiava-

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no la pavimentazione. In alto a destra, l’inizio del rettilineo davanti alla tribuna. Nella pagina di apertura, sotto il titolo, l’impianto nel paesaggio.

Top of the two pages: project plan. Above, zenithal view after completion of the work; bottom left, orthophoto of the previous state (Google Earth). A comparison of the two images shows the outline of the modified platform areas, and the removal of the pine trees that were damaging the pavement.

Above right, the start of the straight stretch in front of the grandstand. On the opening page, under the title, the facility in the landscape.

PROJECT REALIZATIONS | REALIZZAZIONI

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usura in conglomerato bituminoso da almeno 3 cm immediatamente al di sopra del manto bituminoso preesistente. Una volta perfezionato il sottofondo e messi in quota i cordoli interni ed esterni, si è proceduto alla formazione del nuovo manto sintetico con le modalità previste dal punto 5 della tabella V.1 della Circolare FIdal 2019 “Manto sintetico misto , impermeabile, realizzato con strato di base in tappetino di gomma prefabbricata e finitura a topping seminato”. In dettaglio, le lavorazioni specialistiche per la posa del manto sono le seguenti: - Manto di attacco con primer poliuretanico per l’ancoraggio al sottofondo bituminoso; - Strato di supporto in telo prefabbricato a spessore costante costituito da fibre e granuli di gomma SBR uniti con un legante poliuretanico monocomponente, dello spessore di 10 mm e incollato al sottofondo; - Strato impermeabilizzante (turapori) in mescola di resina poliuretanica bicomponente colorata e polvere di termopolimero EPDM pure colorata; - Strato di usura superficiale dello spessore totale di 4 mm, formato da uno strato con rivestimento continuo in poliuretano applicato allo stato liquido, autolivellante, e finitura superficiale eseguita con semina manuale di granuli di gomma EPDM colorata sullo strato di resina bicomponente non ancora catalizzata per ottenere il parziale inglobamento in essa. Dopo l’aspirazione dei granuli in eccesso non legati, il manto ha uno spessore di 13 mm e le caratteristiche richieste dai regolamenti tecnici federali. Per assicurare un fondo omogeneo e uniforme, senza avvallamenti o dossi, prima di realizzare il nuovo manto sono stati eseguiti interventi localizzati di scavo per l’eliminazione delle radici affioranti. È stato anche necessario eliminare una parte dei pini troppo vicini alla pista, il cui taglio ès tato compensato con la piantumazione in luogo idoneo di un numero doppio di esemplari. Oltre all’intervento sulla pista, è stata effettuata la risagomatura della fossa siepi (in quando non conforme alle misure previste dalle norme attuali) e il risanamento della corsia di emergenza esterna con verniciatura speciale. A fronte della eliminazione delle ampie zone pavimentate in corrispondenza delle pedane per i salti in estensione e in elevazione non più necessarie, è stata realizzata una n uova area pavimentata all’interno della lunetta sudest, dove sono state spostate la pedana per il lancio del martello e le aree per il salto in alto; nella stessa area rimane la pedana per il lancio del giavellotto e una pedana per il lancio del peso. In questo modo si va a migliorare la conformazione dell’impianto rendendolo conforme agli indirizzi di settore. Complessivamente la nuova pavimentazione interessa una superficie di 6.030 mq in più. In alto sulle due pagine, vista dell’impianto dalla tribuna, davanti alla doppia pista del salto in estensione. Qui sopra, la lunetta con la gabbia dei lanci. A destra, in basso, la curva opposta, con la pedana del salto in alto.

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At the top of the two pages, a view of the facility from the grandstand, in front of the double track of the extension jump. Above, the lunette with the throwing cage. Below right, the opposite corner with the high jump platform.

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Project realizations

Massa: Athletics track at Campo Scuola The project concerns the redevelopment of the track and field complex inside the "Campo Scuola" facility, in a sports area that includes the Municipal Stadium and the very recent Palazzetto dello Sport. The athletics track, with 6 lanes of 400 metres, with grass inside the ring, is designed with two single-centre curves and includes all the platforms for jumps and throws. Over the years, the surface wear of the existing surface was compounded by subsidence and swelling of the sub-base due to the growth of the roots of the pine trees surrounding the track, so that a radical intervention on both the surface and the sub-base was now necessary to guarantee athletes a homogeneous response, both in terms of traction and energy absorption. The renovation project involved removing the existing surface and laying a new synthetic, waterproof surface with a seeded topping finish, after laying a bituminous conglomerate wearing surface of at least 3 cm immediately above the existing bituminous surface. Some of the platforms have been moved to make the facility more efficient and compliant with the Federations' instructions.

Riqualificazione Campo Scuola Realizzazione nuova pista di atletica in Comune di Massa Committente: Comune di Massa Responsabile del Procedimento: arch. Nicola Bellucci Progetto e direzione lavori: ing. Francesca Guidoni (Comune di Massa) Collaboratore: geom. Stefano Dati Importo dei lavori a base d’asta: euro 833.933 Fine lavori: gennaio 2022 Esecuzione lavori: Tagliapietra Srl (vedi pag. 42) Superficie sportiva: Regupol Gmbh (vedi pag. 3)

tieniti aggiornato, leggi gli approfondimenti on-line www.sporteimpianti.it/atletica-leggera/ sporteimpianti.it

PROJECT REALIZATIONS | REALIZZAZIONI

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PROGETTI PROJECTS

Riqualificazione del centro balneare di Carona a cura della Redazione tecnica

PROGETTO: ORSI & ASSOCIATI, VRT SA, STUDIO MASOTTI E GAZZANIGA ARCHITETTI. LOCALITÀ: LUGANO (SVIZZERA)

Il progetto “Un tuffo nel verde” è risultato vincitore di un concorso di progettazione indetto dalla Città di Lugano per il rilancio sportivo e la valorizzazione turistica del centro balneare di Carona, nel rispetto delle peculiarità paesaggistiche e culturali del luogo.

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Il concorso di progettazione per il centro balneare di Carona - un quartiere decentrato del Comune di Lugano - è stato pubblicato lo scorso 13 aprile e ha visto la candidatura di 21 studi di architettura: 8 concorrenti sono stati ammessi a presentare le proposte progettuali e tra questi la giuria ha assegnato all’unanimità il primo premio al progetto “Un tuffo nel verde”, del gruppo capeggiato da Orsi & Associati, con Studio Masotti, ingegnere civile, VRT SA, ingegnere RCVS e L. Gazzaniga Architetti, architetto del paesaggio. I progetti selezionati sono stati esposti al pubblico dal 13 al 22 novembre scorso alla Galleria La Loggia a Carona. Il centro balneare di Carona è un impianto esistente, collocato su un ripiano del rilievo che si erge tra due rami del lago di Lugano. Illustriamo in queste pagine il progetto vincitore, attraverso la relazione descrittiva presentata al concorso.

Architettura La peculiarità della piscina di Carona consiste nel rapporto diretto con la natura. La vasca con l’acqua è posta all’interno di un parco, immersa nel verde e dunque facente parte del paesaggio, lontano da influenze urbane. Si tratta un luogo bucolico e scevro da influenze umane predominanti: la sensibilità di un buon progetto consiste nel saper fare rimanere tale questo spazio, lasciandone inalterata la percezione nell’immaginario collettivo. Il concorso richiede che il sedime attualmente occupato dal lido, riesca ad ospitare anche gli spazi e le attività di un moderno campeggio. “Tuffo nel verde” mira ad integrare con equilibrio le due funzioni, ma soprattutto è un progetto flessibile e resiliente, che permette di ospitare il glamping, ed anche di adattarsi facilmente a scenari futuri in cui il lido torni ad essere presente da solo su tutta l’area. Il progetto opta per il mantenimento e la valorizzazione dell’identità paesaggistica attuale e per un totale ripensamento degli spazi di servizio, necessità alla base di questo concorso. La qualità paesaggistica del parco circostante allo spazio acqua risulta enfatizzata dal contesto vivace e parzialmente caotico della piscina, con i suoi utenti in movimento e con l’attività di tuffi. Ad ulteriore consolidamento dello sforzo compensativo per riequilibrare questa dinamica, viene studiata particolarmente la situazione degli accessi, dei percorsi interni e la distribuzione funzionale dei servizi, il cui progetto risponde alle esigenze di tutte le zone. La principale criticità è costituita dai vari livelli da superare all’ingresso; successivamente, si accede ai servizi aperti al pubblico e agli spazi funzionali. Il progetto vuole semplificare l’accesso e l’organizzazione, riordinare il comparto solo dove necessario, intervenendo dal punto di vista morfologico limitatamente alla zona ingresso e alle attuali costruzioni, laddove la situazione odierna è stata generata da sovrapposizioni funzionali. La piscina si trova in una sorta di grande terrazza A sinistra, rendering del nuovo prospetto dell’edificio verso la piscina. In questa pagina, pianta del piano terra.

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PROJECTS | PROGETTI

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naturale, che si decide di completare, ampliare e definire, e dove si situano tutti i servizi. Una volta raggiunta questa quota, piscine e servizi sono accessibili su un unico livello; solo la spa ha spazi di servizio al livello inferiore. Un semplice gesto di un muro sdoppiato, che idealmente a scala territoriale collega due chiese (Madonna d’Ongero e Santa Marta), delimita e amplia il livello delle piscine, con un processo di semplice riempimento. Il muro diventa un segno ordinatore a livello territoriale che definisce in modo chiaro un solo grande spazio orizzontale, che verso monte si fonde in modo naturale nella topografia e che in corrispondenza del muro viene invece concluso in modo preciso. Un primo muro di contenimento in cemento che all’arrivo diventa simbolo e elemento di orientamento, accompagna tramite una rampa (a norma) dall’ampliato posteggio verso la cassa posta più in alto. Una volta entrati, tutto si svolge in modo pratico e funzionale allo stesso livello, e in prossimità, senza dovere usare scale o ascensori. Ristorante, spogliatoi, servizi, piscine, e custode sono organizzati in modo semplice e flessibile sotto un’unica grande copertura che diventa un tetto di protezione da piog-

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gia o sole anche per diversi spazi esterni ad uso utenti piscina e ristorante. La copertura è alleggerita da lucernari e aperture, pensati secondo le esigenze funzionali. L’idea è che questa zona di servizi (ristorante, spa e sale riunioni) possano godere di una posizione e di una configurazione che permetterebbe la loro apertura anche ben oltre il periodo della piscina, anche tutto l’anno, limitando l’accesso all’esterno alla sola terrazza coperta. L’dea del grande tetto, con tutti gli spazi quali padiglioni orientati verso le piscine e il verde, sistemati sotto lo stesso, permette una grande flessibilità funzionale in coerenza con l’idea architettonica originale. L’uso di una struttura in legno conferisce all’architettura il carattere idoneo al luogo e alla funzione. La spa è organizzata all’interno della piccola costruzione esistente a ridosso della ex-cava, è accessibile dal livello piscina tramite una rampa, e gode di una terrazza solarium dedicata sopra la centrale termica. Lo spazio della ex-cava può diventare una piscina relax. Al livello inferiore, con accesso diretto anche dalla strada adiacente, che assume finalmente la sua connotazione propria di strada di servizio, sono posti i locali tecnici, dietro un secondo muro in calcestruzzo.

Il minigolf è riorganizzato con un percorso più lineare intorno alla collinetta nei pressi dell’accesso, nella zona ludica a ridosso delle piscine bambini. Lo spogliatoio campo calcio con i depositi è proposto dove richiesto in una forma semplice e razionale. I percorsi e la circolazione degli utenti corrispondono a quanto previsto; gli stessi si situano all’interno di un sistema variabile in cui gli spazi e le attività possono essere delimitate e chiuse a seconda delle necessità.

Paesaggio Il progetto opta per il mantenimento e valorizzazione del carattere e dell’identità paesaggistica attuale e per un totale ripensamento degli spazi di servizio, necessità alla base di questo concorso. Le piscine restano nella posizione e con le dimensioni attuali, ma intorno ad esse un progetto paesaggistico rivalorizza l’ambiente; arbusti bassi caratterizzano ma anche delimitano e impediscono il passaggio laddove necessario, nuove piante creano nuove zone ombreggiate (che sono la peculiarità della piscina di Carona), oltre che creare un ambiente più naturale, e nuove pavimentazioni riordinano l’uso

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livelli superiori, è prevista la demolizione, sgombero e colmatura con materiale idoneo. L'ossatura portante principale della parte in elevazione, è caratterizzata da una nuova struttura in legno composta da una serie di telai in legno lamellare incollato, incernierati al piede e con incastro nel nodo di collegamento "doppia colonna/trave"; i telai sono posti trasversalmente all'edificio con regolare interasse (5 m). La campata principale è di 15 m con sbalzi di 2.50 m. I telai sostengono la soletta di copertura, composta da elementi piani prefabbricati in legno a "cassone alveolare" e posati perpendicolarmente agli stessi; questi elementi sono assemblati tra di loro e fissati ai telai, tali da costituire un piano rigido orizzontale. La serie di telai del Blocco A e parzialmente del Blocco B, appoggiano sul cantinato esistente/completato mentre i rimanenti telai (Blocco B parz.,

dello spazio. Le gradonate a lato della piscina principale sono mantenute ma rese verdi. Tutte le definizioni spaziali tra i vari comparti, che devono essere separati o con accessi controllati, sono realizzate con piantagioni di arbusti bassi dalle forme organiche e non geometriche, in una forma tale da non permettere il passaggio. Si prevede una vegetazione bassa di cespugli, fiori e graminacee, con variazioni cromatiche. Piccoli interventi puntuali prevedono la piantumazione di alto e medio fusto, con essenze tipiche del luogo, come acero, faggio e leccio. Il concetto paesaggistico vuole dunque essere poco invasivo, solo correttivo di quegli elementi troppo artificiali rispetto al contesto. Si decide di non intervenire sui margini verso il bosco per preservare la continuità orografica e naturale, e di ri-definire solo il lato ingresso. Il villaggio glamping è organizzato, nel modo più compatto possibile, sul lato collinare del comparto, con acceso separato, e con una cortina verde che separa e protegge reciprocamente l’area glamping e quella della piscina. I percorsi del glamping sono previsti in ghiaia, mentre le tende o capanne potranno trovare posto su piattaforme in legno orizzontali poste sul terreno in pendenza (quello meno utile alla Nella pagina a lato, in alto a sinistra, schema compositivo. A destra, vista del lago di Lugano con la posizione della piscina di Carona (ph. Brian Holm / Shutterstock). Sotto, prospetto del lato piscina e del lato ingresso. In questa pagina, in alto, planimetria

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piscina), che se vuote possono essere utilizzate come prendisole; dunque se del caso perfettamente funzionali anche alla piscina, in un eventuale “dopo glamping”. L’idea è che la presenza del glamping non necessiti di interventi paesaggistici invasivi, e che la sua percezione sia secondaria a quella paesaggistica dell’anfiteatro naturale intorno alla piscina, che conserva le sue caratteristiche naturali. Le tende si protraggono fino al limite del bosco e insieme al sistema di piattaforme mirano ad essere removibili e ben integrate da un punto di vista ecologico.

Blocco C) sulla nuova platea superficiale. In funzione delle risultanze della campagna geognostica, sarà da valutare l'interesse di un riempimento e addensamento con misto granulare fino al raggiungimento della quota sotto-platea; in caso di situazione sfavorevole, è ipotizzabile un'eventuale implementazione con micropali in corrispondenza delle colonne. Al fine di gestire al meglio eventuali assestamenti differenziali fra l'interrato esistente/completato e la nuova platea superficiale, gli elementi di copertura (pannelli alveolari) sono concepiti con un adeguato

Struttura L'intervento interessa una parte di interrati esistenti e una nuova edificazione modulare che si sviluppa su un solo piano, a livello del terreno. In particolare, il nuovo Blocco A è posto sopra il corpo interrato principale esistente che sarà in parte demolito e completato in direzione del Blocco B; tale completamento (pareti perimetrali, platea, soletta) è previsto in calcestruzzo armato gettato in opera, mentre per l'altro interrato esistente, assieme ai

giunto strutturale nel Blocco B. L’adozione del legno per la parte in elevazione permette di contenere i carichi da trasmettere alle sottostanti parti sottostrutturali (Blocchi A/B parz.:

generale di progetto e, accanto, foto attuale dell’area (Google Earth). Sotto, dettaglio di facciata.

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interrato esistente/ampliato; Blocchi B parz./C: nuova platea). I carichi possono essere facilmente trasmessi al terreno attraverso la rigidità della sottostante soletta/muri/ platea del cantinato; rispettivamente alla nuova platea in calcestruzzo armato. I moduli posti internamente alla struttura portante principale sono pure previsti in legno. Appoggiano direttamente sulla soletta e su platea senza particolari difficoltà statico-costruttive. Sono autoportanti, autostabili e indipendenti dalla struttura portante principale. La stabilità della struttura portante principale in legno è assicurata: trasversalmente, dalla rigidità dei telai stessi con trasposizione delle forze direttamente nelle parti con cantinato; rispettivamente direttamente in platea superficiale; e long itudinalmente, attraverso la rigidità della soletta di copertura. Le forze orizzontali sono trasposte dalla soletta di copertura, in sommità a telai longitudinali (portali), quest'ultimi posti perimetralmente in testa ai singoli Blocchi.

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sono rappresentati da alcuni elementi base di seguito riportati: · produzione di energia termica attraverso la legna della centrale di teleriscaldamento delle AIL SA e sfruttamento di energia residua dalle acque reflue; · impianti di ventilazione per ricambio igienico dell’aria della gastronomia e sala riunioni; · trattamento dell’acqua delle piscine; · concetti funzionamento e di manutenzione impianti. Questi telai sono formati dalla combinazione strutturale: "travi perimetrali longitudinali/colonne" La stabilità generale al sisma è assicurata dalla combinazione di rigidità dei telai posizionati nelle due principali direzioni. La parte superiore in legno, è prefabbricata in officina, trasportata e montata con autogru. In generale, l’esecuzione non pone particolari problemi e grazie alla prefabbricazione (parte in legno) risulta di buona qualità (fabbricazione in officina) e di veloce messa in opera. Tutti gli elementi portanti in legno non sono toccati dall'azione diretta delle intemperie e risultano comunque protetti con appositi trattamenti, così da contenere gli oneri di manutenzione.

Impianti Gli aspetti tecnici legati all'esercizio della struttura

Impianto Riscaldamento In linea con i principi della politica energetica nazionale per gli edifici pubblici, la produzione di calore verterà sull’impiego prioritario di cippato di legna con sfruttamento quindi di energia indigena rinnovabile e sostenibile; la centrale termica è già esistente e non viene quindi indicata nella descrizione per il concorso. Seguendo lo stesso principio di politica energetica sia gli stabili in oggetto sia gli impianti previsti per le piscine, saranno concepiti secondo lo standard Minergie. L’alta efficienza di questi moderni impianti, combinati con sistemi di resa del calore a bassa temperatura, permetteranno il contenimento dei consumi energetici e conseguentemente di ridurre al minimo l’impatto ambientale. Inoltre, per un’accresciuta efficienza

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razione dell’aria avverranno da soffitto con canali ovali e circolari nascosti. I WC sono previsti ventilati naturalmente dove possibile e meccanicamente per i locali interni aventi espulsione dell'aria direttamente all'esterno.

Impianto Raffreddamento Considerato il genere e destinazione d'uso della struttura è previsto il raffreddamento del locale elettrico che conterrà server dedicati alla parte audio, accessi e videosorveglianza. La dissipazione del calore avverrà sull'acqua delle piscine recuperando quindi la totalità dell’energia termica.

Impianto Sanitario L'approvvigionamento di acqua potabile ad alta pressione è già garantito dalle AIL SA. Sono previsti apparecchi sanitari usuali per tutti gli spazi pubblici nuovi. Sono previsti dei bagni adatti all'utilizzo da parte di disabili. Per i punti acqua esterni e l'alimentazione delle piscine è previsto un gruppo di distribuzione dedicato provvisto di disgiuntore idraulico contro i problemi legati a possibili riflussi della rete idrica.

energetica del sistema, verrà sfruttato il calore residuo delle acque reflue della struttura (docce, WC, gastronomia, acque scarico filtrazione piscine). Tale calore sarà utilizzato e amplificato dalla termopompa acqua-acqua per l'aiuto alla produzione di acqua calda sanitaria. La termopompa ad alta temperatura potrà, parallelamente alla prioritaria rete di teleriscaldamento, essere quindi in grado di garantire la riduzione del rischio di proliferazione della legionella dell'acqua calda sanitaria durante il periodo estivo, quando potrebbe risultare non necessario e non opportuno l'inserimento della caldaia a legna, incrementando quindi l'efficienza e il ciclo di vita della centrale di teleriscaldamento delle AIL SA. Per la copertura del forte fabbisogno di calore dato dalle punte di utilizzo di acqua calda sanitaria, ma anche per aspetti di sicurezza d’esercizio, la caldaia a cippato di legna contenuta nella centrale AIL SA è funzionale e idonea a tale scopo. Negli spazi tecnici del centro balneare sarà installata la sottostazione di allacciamento alla rete di teleriscaldamento. Non si tratta quindi di un impianto di produzione di calore ridondante alternativo al teleriscaldamento ma di un impianto che potrà essere gestito in parallelo per recuperare l'energia termica delle acque reflue altrimenti perso. Tutti i nuovi involucri costruiti e riscaldati risponderanno ai requisiti RUEn e Minergie base. L'energia termica prelevata dal teleriscaldamento viene distribuita per soddisfare i seguenti fabbisogni: · riscaldare gli ambienti utilizzati durante il periodo invernale (gastronomia + sala riunioni); · riscaldare tutte le piscine esterne.

La distribuzione del calore avviene con gruppi di distribuzione definiti in base alle utenze. L'emissione del calore in ambiente avviene nel modo seguente: · gastronomia con serpentine e spazi annessi con corpi riscaldanti; · sala riunioni con serpentine; · ventilazione gastronomia e spazi annessi; · ventilazione sala riunioni. Si prevede a tale scopo sulla copertura l’installazione di un impianto solare fotovoltaico utilizzato per la produzione di energia elettrica.

Impianti Ventilazione (Dimensionamento e realizzazione dei sistemi di ventilazione secondo SIA 382/1 Edizione 2014). Per il ricambio igienico dell’aria dei vari ambienti gastronomia e spazi annessi, si prevedono singoli impianti di trattamento aria, tutti operanti sul principio del recupero del calore sull’aria, della minimizzazione dei consumi energetici e che permette il riscaldamento dell’aria. L’ubicazione del monoblocco di immissione e aspirazione è prevista a soffitto nelle rispettive zone. L’immissione e l’aspirazione dell’aria avverranno da soffitto con canali ovali e circolari nascosti. Per il ricambio igienico dell’aria della sala riunioni è previsto un impianto di trattamento aria, operante sul principio del recupero del calore sull’aria, della minimizzazione dei consumi energetici e che permette il riscaldamento dell’aria. L’ubicazione del monoblocco di immissione e aspirazione è prevista a soffitto nella rispettiva zona. L’immissione e l’aspi-

Impianti Piscine Le vigenti prescrizioni e norme sul trattamento igienico dell’acqua delle piscine ad uso collettivo verranno rispettate con l’impiego di singoli impianti di filtrazione, di disinfezione, di circolazione dell’acqua e particolare cura verrà prestata alla progettazione degli impianti atti ad evitare la proliferazione della legionella. La norma SIA 385/9 Edizione 2011 con relativa correzione viene scrupolosamente rispettata. Sono previsti in tal senso 2 impianti idraulici indipendenti per il trattamento dell'acqua delle piscine: vasche bambini 1 + 2, vasca nuotatori e tuffi. I sistemi di trattamento delle acque con impianto di trattamento delle acque di balneazione a 5 stadi con la combinazione di processi, secondo norma SIA 385/9 Edizione 2011 tipo III a): · flocculazione; · filtrazione (filtro a sabbia a pressione); · ozonizzazione con portata del 60% e possibilità futura di incrementarla fino al 100%; · filtrazione ad assorbimento con portata del 60%; · clorazione attraverso l'ipoclorito di calcio. Il sistema misto di disinfezione con l'ozonizzazione e l'ipoclorito di calcio permette una riduzione dei costi di investimento e di esercizio, predisponendo comunque la possibilità di passare completamente all'ozonizzazione in futuro. Per il contro lavaggio nei filtri è prevista una vasca di accumulo indipendente utilizzata in modo alternato sui 2 impianti bambini e nuotatori. Saranno edificate nuove vasche di compensazione e lavaggio interrate aventi capacità le seguenti capacità indicative:

Nella pagina sinistra, dettaglio costruttivo della facciata e pianta del piano seminterrato. In questa pagina, rendering del lato ingresso al centro balneare. Nella pagina seguente, rendering del centro con la piscina.

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· 70 m³ per piscine bambini 1 + 2 (comprendente eventuali futuri ampliamenti); · 130 m³ per piscina nuotatori e tuffi; · 70 m³ per lavaggio filtri. Operando con canale perimetrale a sfioro, obbligatorio per piscine collettive, si garantirà alle vasche una corretta circolazione dell'acqua e quindi l'evacuazione delle impurità, che grazie poi alle vasche di compenso e di raccolta permetteranno di garantire le necessarie condizioni igieniche dell’acqua, come pure un recupero del calore. Il canale perimetrale di sfioro potrà ancora essere definito, se con l'adozione o meno di una griglia in funzione del dettaglio esecutivo; lasciando quindi la possibilità di ricorrere a un pediluvio scoperto che permette un risparmio della griglia sull'investimento complessivo. Questo faciliterà sia la manutenzione da parte del personale per la rimozione delle foglie data la presenza di alberi, SIA nel contempo garantirà il prelavaggio dei piedi degli utenti prima dell'ingresso in piscina, favorendo direttamente la pulizia della piscina stessa. Per il periodo notturno, solo con piscina coperta e quindi non utilizzata, sono previsti automatismi che

permettono di inibire la circolazione dell'acqua dalle canalette di sfioro riducendo al minimo il raffreddamento dell'acqua e il rumore generato verso il vicinato. Nel rispetto dei requisiti RUEn e Minergie sono previsti appositi teli di copertura mobili avvolti su rulli; questo tema andrà approfondito con il Committente data la risposta negativa ai quesiti posti dai concorrenti. Considerata la dimensione della piscina nuotatori sono previsti 5 rulli contrapposti posizionati sui lati corti. Essi saranno sommersi e integrati nelle piscine in modo da garantirne sia l'autopulizia sia preservarne il ciclo di vita. Sono previsti impianti per il recupero delle acque meteoriche al servizio dell’irrigazione e l'alimentazione dei WC così da ridurre al minimo il consumo di acqua potabile. La distribuzione sanitaria agli apparecchi è prevista mediante dispositivi che permettono di garantire shock termici per limitare i rischi legati alla proliferazione del batterio della legionella. Le condotte di scarico in getto o sottomuro delle acque luride fecali, non fecali e meteoriche sono in polietilene ad alta densità (PE-HD), dove necessario esse sono avvolte con guaina disaccoppiante.

Le medesime condotte posate in vista o nei vani tecnici sono in polietilene ad alta densità (PE-HD), dove necessario in versione con forte spessore e isolate fonicamente in funzione delle esigenze dei locali attraversati da quest'ultime.

Concetti di funzionamento e di manutenzione impianti Per la parte produzione calore non è stata prevista una ridondanza in quanto non necessaria data la presenza prioritaria della centrale AIL SA. Per tutti gli impianti sono state considerate le necessità di manutenzione degli apparecchi, in particolare per quelli dedicati alle piscine che negli anni potrebbero necessitare di manutenzioni straordinarie frequenti, visto l'uso pubblico. Tutta l'impiantistica, in particolare quella relativa alle docce, è prevista dotata dei necessari dispositivi di riduzione del rischio di proliferazione della legionella dell'acqua calda sanitaria. Sono stati considerati tutti gli accorgimenti tecnici necessari per garantire agli impianti una protezione dal gelo qualora il centro balneare non venisse utilizzato durante il periodo invernale.

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PROGETTI PROJECTS

Nuovo edificio scolastico con palestra a cura della Redazione tecnica

PROGETTO: EUTECNE SRL LOCALITÀ: CORNUDA (TREVISO)

Il progetto definitivo del primo stralcio per la costruzione di un polo scolastico in comune di Cornuda è oggetto di un bando di gara della Provincia di Treviso, pubblicato nel luglio scorso, finalizzato alla progettazione esecutiva e successiva realizzazione dell’edificio scolastico e dell’annessa palestra. Oltre alla progettazione della palestra scolastica, prevista per un uso anche esterno all’attività didattica, la progettazione presenta motivi di interesse per lo studio della sistemazione viabilistica, degli accesi, e degli spazi pubblici di pertinenza. Riprendiamo dalla relazione generale del progetto definitivo la descrizione dell’intervento.

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Premessa L’intervento ha origine dalla decisione dell’Amministrazione di Cornuda di realizzare un nuovo Polo Scolastico destinato ad accogliere entrambi i plessi esistenti nel Comune: la Scuola Primaria Antonio Canova e la Scuola Secondaria di primo grado A.G. Roncalli. Come illustrato nel Progetto di fattibilità Tecnico Economica predisposto dall’Amministrazione durante il 2018, valutate le attuali condizioni degli edifici che ospitano i plessi, il livello di funzionalità dei servizi scolastici che di fatto risultano dislocati in due edifici limitrofi, la posizione al centro del paese che determina difficoltà importanti sia per la gestione della viabilità che del sistema dei parcheggi, è stata intrapresa la strada della costruzione di un nuovo polo scolastico in cui unificare le sedi dei due plessi e tutti i servizi connessi. L’area individuata per l’intervento è un’area di proprietà comunale situata ad ovest del centro abitato di Cornuda e servita dalla strada provinciale che conduce a Maser, ovvero Via XXX Aprile; tale area denominata “ex salumificio Becher” presenta una superficie complessiva di 16.000 mq sulla quale insisteva uno stabilimento produttivo di circa 58.600 mc che, dopo l’acquisizione da parte dell’Amministrazione a seguito di asta fallimentare, è stato demolito con conseguente bonifica ambientale delle aree. Allo stato attuale l’area si presenta quasi totalmente libera dai fabbricati preesistenti ma vi si trovano depositati cumuli triturati di macerie idonee al reimpiego nei futuri lavori di realizzazione del complesso. Il nuovo polo scolastico di Cornuda sarà destinato all’attuale popolazione scolastica dei due plessi ovvero 225 allievi della scuola secondaria di primo grado e 375 della scuola primaria; il complesso ospiterà anche una palestra omologata Coni fino alla serie regionale della pallavolo e un auditorium per 200 persone. Tali servizi saranno aperti all’uso comunitario in modo da trasformare il complesso in un vero civic center in grado di offrire servizi indipendenti dal funzionamento dei plessi scolastici e aperto a tutta la città. L’intervento di realizzazione del complesso è stato suddiviso in due stralci di attuazione che corrispondono alla realizzazione della scuola secondaria con palestra ed auditorium, per quanto attiene il primo stralcio, e alla scuola primaria per quanto attiene il secondo. La realizzazione complessiva del polo comprende anche la nuova configurazione della viabilità di accesso al lotto e delle relative aree di sosta; la ripartizione di tali aree nei due stralci di attuazione, di fatto pubbliche ed esterne all’area scolastica, è stata individuata in modo da rendere completamente funzionale l’edificio del primo stralcio e tutte le aree esterne di pertinenza.

Descrizione dell’intervento Il progetto per la realizzazione primo stralcio del Polo scolastico di Cornuda consiste nella realizzaNella pagina sinistra, il lato della palestra. In questa pagina, in alto, due viste dell’area di intervento allo stato attuale. Al centro, vista a volo d’uccello lato nord. In basso, ballatoio interno.

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On the left page, the side of the gymnasium. On this page, top, two views of the construction area in its current state. In the middle, a bird's eye view of the north side. Bottom, internal gallery.

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zione della nuova scuola secondaria di primo grado completa di due importanti spazi quali palestra e auditorium. Finalità del progetto è stato l’approfondimento dei seguenti aspetti: . ottimizzazione del progetto architettonico al fine di rispondere alle esigenze tecniche nate dal quadro esigenziale esposto dalla Committenza e dagli utenti finali del prodotto; . definizione delle strategie per la sostenibilità ambientale, energetica ed economica dell'edificio al fine di realizzare un edificio efficiente e sostenibile, capace di garantire l'ottimizzazione degli aspetti legati al funzionamento tecnologico dell'insieme, il contenimento dei costi di costruzione e di gestione, nonché dei tempi di realizzazione. Il progetto del primo stralcio d’intervento nasce da una riflessione sul funzionamento dell’intero comparto a seguito dell’inserimento di entrambi i plessi scolastici. L’idea, condivisa con l’Amministrazione e con la Dirigenza scolastica, che ha ispirato l’impianto, è stata quella di creare un campus che si sviluppasse attorno ad un parco urbano, restituendo una nuova immagine ad un’area che è sempre stata occupata da costruzioni di tipo industriale nell’assoluta assenza di verde; l’andamento dei volumi attorno ad un nucleo verde ripristina la connessione tra l’insediamento e il paesaggio collinare appena sovrastante il limite della strada provinciale e gli edifici cercano forme e sviluppi planoaltimetrici che scardinano l’idea monolitica e tradizionale dell’edificio scolastico per dialogare con l’ambiente e soprattutto con la comunità che non sarà più solo quella dell’utenza strettamente scolastica.

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L’ambito di intervento presenta importanti criticità che non permettono, nemmeno in questa fase, di procrastinare alle fasi successive la disposizione generale dell’impianto planivolumetrico, le quote d’imposta dei fabbricati e lo sviluppo della viabilità. Il lotto si estende da nord, ovvero da Via XXX Aprile, a sud, Via Fallaci, con un importante dislivello di 3,45 metri; il dislivello si sviluppa in senso anche trasversale poiché Via XXX Aprile attraversa il lotto in direzione Maser passando da +3,55 a +1,93 in corrispondenza dell’incrocio con Vicolo XXX Aprile. La disamina di questi aspetti legati al sito è stata affrontata contemporaneamente agli input dell’Amministrazione e della Dirigenza scolastica rispetto alle varie tematiche sul funzionamento del complesso: - Realizzazione di un’area di sosta per i bus scolastici posizionata centralmente rispetto agli edifici dei due plessi scolastici; - Separazione dei due plessi e individuazione delle rispettive aree di pertinenza anche esterne; - Fruibilità indipendente rispetto ai plessi scolastici della palestra e dell’auditorium; - Realizzazione di palestra omologata Coni per la pallavolo serie regionale con dimensioni dell’area di gioco tali da contenere anche un campo da minibasket e con un’area dedicata alle tribune per il pubblico; - Realizzazione di un campo da gioco esterno; - Posizionamento della direzione didattica nel plesso della scuola primaria; - Creazione di percorsi di collegamento coperti e Nella pagina sinistra, in alto, planivolumetrico. In basso, pianta del complesso scolastico al piano terra e al piano primo. In questa pagina, in alto, sezione attraverso il corpo aule e la palestra. Al centro, il prospetto sud-ovest. In basso, il prospetto sud con le finestre delle aule.

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protetti dalle aree pubbliche ai vari ingressi del complesso.

La viabilità e gli accessi Lo studio del sistema della viabilità è stato il punto di partenza per l’impianto volumetrico del complesso: l’area di sosta principale, quella con sosta anche per i bus, è stata disposta parallelamente a Via XXX Aprile con un’ampia rientranza all’interno del comparto in ampliamento all’attuale piazzale asfaltato: tale ampliamento avverrà grazie al reimpiego del materiale in sito che innalzerà il piano del nuovo parcheggio seguendo l’andamento, anch’esso decrescente verso Maser, della strada provinciale. L’innesto su di Via essa avviene in due soli punti: uno per l’accesso, a distanza sufficiente dall’incrocio con Vicolo XXX Aprile e uno in uscita. I posti auto ricavati sono 39 e l’area per la sosta bus prevede la sosta di due mezzi. Le aree pedonali sono ricavate lungo la Strada provinciale e ai margini dell’area di sosta in continuità entrambe con il percorso proveniente dal centro di Cornuda. È previsto un percorso di collegamento pedonale anche nord-sud posto al limite est del lotto che unisce Via XXX Aprile con Via Fallaci. Il limite del marciapiede pubblico segna anche il limite dell’area scolastica che viene recintata ed ha 3 accessi pedonali: uno in corrispondenza dell’ingresso alla secondaria, uno della primaria, e uno dell’area retrostante la palestra. Le aree pertinenziali della scuola secondaria sono chiaramente delimita-

te sia rispetto alle aree pubbliche sia rispetto a quelle della futura scuola primaria. Il posizionamento degli edifici ad una quota pari a 2,6 m inferiore rispetto a quello dell’accesso dalla strada principale è stato un importante input progettuale in quanto ha determinato la necessità di pensare il complesso come ai piedi di un lieve pendio formato da un sistema di rampe che garantissero la completa accessibilità di ogni ingresso. Il sistema di parcheggi che interessa anche l’area di risulta a sud, oggetto solo parziale del primo stralcio, è stato pensato a servizio del plesso della primaria che avrà il suo ingresso principale proprio da Via Fallaci nella logica di separare i flussi di accesso al polo in più percorsi. Il collegamento con Vicolo XXX Aprile determina anche un allargamento di quest’ultima sede stradale affinché possa considerarsi strada a doppio senso nei parametri della norma previsti per strada urbana di tipo F come la stessa Via Fallaci che viene ampliata, nel nuovo tratto, di circa 50 cm rispetto al tratto esistente. Le previsioni volumetriche del secondo stralcio sono puramente indicative poiché la sagoma potrà svolgersi all’interno dell’area individuata per l’intero stralcio.

L’impianto generale L’impianto si articola con una forma ad L con i lati, formate da profili frastagliati, disposti verso il confine est e verso Via Fallaci, ovvero verso sud; il volume dell’edificio si origina al limite dell’area di parcheggio

On the left page, top, volumetric plan. Below, ground and first floor plan of the school facility. On this page, top, section through the classrooms and gymnasium. In the centre, the south-west elevation. Bottom, south elevation with classroom windows.

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della provinciale parzialmente seminterrato in modo da ridurre la percezione della vastità del complesso arrivando dal centro di Cornuda. A partire dalla quota del parcheggio si sviluppa per raggiungere la quota d’imposta del piano terra superando il dislivello con una serie di rampe, di cui le più lunghe formano il profilo della palestra verso la corte. Un alto portico accoglie gli utenti all’ingresso dal parcheggio e li conduce ai vari ingressi del complesso che sono in sequenza: ingresso alla palestra del pubblico, ingresso all’auditorium, ingresso alla palestra degli atleti, ovvero ingresso spogliatoi, ingresso alla scuola secondaria. A partire dal taglio netto della prominenza verso il parcheggio la copertura del portico segue una sagoma flessuosa che segue la pendenza della rampa di discesa e per poi raccordarsi in vari punti all’andamento delle coperture del fabbricato in modo da realizzare un unico grande tetto a falde con geometrie complesse che seguono l’articolazione dei volumi sottostanti ma segnandoli con grandi curve verso l’alto o verso il basso.

Layout degli spazi interni Il complesso si compone di tre oggetti , scuola, palestra e auditorium, che devono avere un funzionamento indipendente ma al contempo devono garantire le necessarie interrelazioni; palestra e auditorium sono innanzitutto spazi di servizio alla scuola e quindi deve essere garantito in collegamento diretto con gli spazi scolastici, collegamento che deve essere tuttavia sezionabile sia sotto il profilo degli accessi e della prevenzione incendi, in quanto rappresentano attività distinte e autonome, sia sotto il profilo impiantistico. La sequenza che viene a crearsi tra queste tre funzioni garantisce tale indipendenza ed interrelazione. L’impianto planimetrico della scuola è stato studiato al fine di ottimizzare l’esposizione solare delle aule che risultano tutte disposte verso sud; al piano terra si trovano 3 aule e 3 laboratori lungo tale lato mentre sui lati nord ed est, ovvero verso la corte e verso il confine si trovano i servizi, la sala insegnanti, la sala del referente di plesso, la sala assistenti e i servizi del personale oltre ad un locale tecnico. Al piano primo si trovano altre 6 aule per la didattica unitamente ad un’aula per il sostegno, l’aula di musica, la biblioteca ed i servizi igienici per gli alunni ed un locale infermeria. Tutte le funzioni si svolgono attorno ad un grande volume centrale che rappresenta l’atrio di ingresso ma anche il nucleo del sistema di connessione tra tutti gli spazi dell’edificio; una scalinata affiancata da una gradonata collega il piano terra al piano primo le cui aule e si affacciano tramite un ampio ballatoio su questo grande volume con copertura in legno a vista che lascia intravedere la complessità delle coperture soprastanti. L’auditorium si trova al piano primo ed ha un vano scala con ascensore dedicato; è un’ampia sala con 196 posti a cui si aggiungono gli oratori fino a 200 presenze preceduto da una sala con servizi ed ha

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l’uscita di sicurezza sul retro dell’edificio. Il collegamento con la scuola avviene tramite un locale di filtro con un piccolo deposito. Gli spazi per le attività scolastiche sono stati dimensionati come previsto nel DM. 18/12/1975Gli spazi destinati ad ufficio non stati inseriti in quanto la dislocazione della direzione didattica del plesso è prevista nell’edificio che ospiterà la scuola primaria.

La palestra La palestra è immediatamente fruibile dal parcheggio e dalle aree esterne; è prevista la netta separazione tra flusso del pubblico e degli atleti. L’area di gioco ha caratteristiche dimensionali tali da ospitare un campo da pallavolo regolamentare; la copertura è formata da travi in legno binate che lasciano un’altezza utile sottotrave di 7,20 m. La pavimentazione dell’area di gioco della palestra Parquet sportivo in legno. L’area del pubblico, con ingresso indipendente, è occupata da tribune telescopiche retrattili per avere la massima flessibilità dell’uso anche di questo spazio e possono ospitare 150 spettatori. Le uscite di sicurezza sia dell’area gioco che di quella spettatori sono disposte su lati contrapposti: due di esse si trovano in un corridoio interrato che tramite una serie di rampe, quindi nella massima garanzia di accessibilità, conduce alla quota dei percorsi esterni sul retro della palestra. Gli spogliatoi della palestra sono dimensionati ai fini dell’omologazione Coni per serie regionale ed hanno accesso indipendente; sono formati da due spogliatoi per atleti che prevedono l’utenza di due squadre di pallavolo e due spogliatoi per istruttori/arbitri con numero 2 utenti ciascuno, e un’infermeria con bagno riservato. Il deposito della palestra è direttamente accessibile dall’area di gioco. Il pubblico della palestra anche ha servizi ed area di primo soccorso riservata. L’accesso tra la scuola e la palestra avviene tramite gli spogliatoi. Nella pagina sinistra, pianta della palestra e degli spogliatoi. In questa pagina, in alto, sezione trasversale della palestra. In basso, sezione di dettaglio del pavimento della palestra.

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On the left page, plan of the gymnasium and changing rooms. On this page, top, cross section of the gymnasium. Bottom, detailed section of the gymnasium floor.

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Projects

New school building with gymnasium The final project of the first part for the construction of a school complex in the municipality of Cornuda is the subject of a call for tender of the Province of Treviso, published last July, aimed at the executive design and subsequent construction of the school building and the adjoining gym. At present the area is almost totally free from the pre-existing buildings but there are deposited heaps of rubble suitable for reuse in the future works of construction of the complex. The new school complex of Cornuda will also host a Coni approved gymnasium up to the regional volleyball series and an auditorium for 200 people. These facilities will be open to community use in order to transform the complex into a true civic center. Aim of the project was the deepening of the following aspects: - optimization of the architectural design in order to meet the technical requirements born from the demanding framework exposed by the Client and the end users of the product;

- definition of the strategies for the environmental, energetic and economic sustainability of the building in order to realize an efficient and sustainable building, able to guarantee the optimization of the aspects linked to the technological functioning of the whole, the containment of the construction and management costs, as well as the realization times. The project of the first part of the intervention comes from a reflection on the functioning of the entire compartment following the insertion of both school complexes. The plant is articulated with an L shape with the sides formed by jagged profiles; starting from the level of the parking lot, which will be raised during the enlargement phase also thanks to the reuse of material on site, it develops to reach the level of the ground floor by overcoming the difference in level with a series of ramps, the longest of which form the profile of the gym towards the court. A high porch welcomes users at the entrance from the parking lot and leads them to the various entrances of the complex that are in sequence: entrance to the public gym, entrance to the auditorium, entrance to the gym of the athletes, or entrance locker rooms, entrance to the secondary school. These between environments, in fact, must have an

independent operation but at the same time must ensure the necessary interrelationships: gymnasium and auditorium are primarily service spaces to the school and therefore must be guaranteed in direct connection with the school spaces. The gymnasium is immediately accessible from the parking lot and outdoor areas; there is a clear separation between the flow of the public and the athletes. The playing area has dimensional characteristics such as to accommodate a regulation volleyball court; the coverage is formed by twin wooden beams that leave a useful height under beam of 7.20 m. The flooring of the playing area of the gym sports wooden parquet. The audience area, with its own entrance, is occupied by retractable telescopic grandstands in order to have the maximum flexibility of use of this space as well and can accommodate 150 spectators. The locker rooms of the gym are sized for the purposes of Coni approval for regional series and have independent access; they consist of two locker rooms for athletes that provide for the use of two volleyball teams and two locker rooms for instructors / referees with 2 users each, and an infirmary with private bathroom. The gym public also has facilities and a reserved first aid area. Access between the school and the gym is through the locker rooms.

Costruzione polo scolastico in comune di Cornuda (Tv) - primo stralcio Committente: Comune di Cornuda Responsabile del procedimento: arch. Flavio Menegat Progetto definitivo: Eutecne Srl Responsabile della progettazione: ing. Federico Frappi Gruppo di progettazione: Ingegneri Francesco Ardino, Luca Dell'aversano, Noemi Briganti, Martina Ricci, Giulia Benedetti, Edoardo Gennari, Andrea Fancelli, Michele Governatori, Alessandro Rossetti, Sonia Antonelli; architetti Olimpia Lorenzini, Luca Frappi, Vania Margutti, Debora Palummo, Gaia Rosi Cappellani, Chiara Caroli; dott. geol. Armando Grazi; dott. Antony Giardiniere

Sopra, il portico intorno alla corte con giardino. Above, the portico around the courtyard with garden.

tieniti aggiornato, leggi gli approfondimenti on-line

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PROGETTI PROJECTS

Ristrutturazione del Palazzetto dello Sport di Varese

a cura della Redazione tecnica

PROGETTO: STUDIO ASSOCIATO BRUSA PASQUÉ (ARCHITETTURA), STUDIO ACETI (STRUTTURE), SEINGIM (IMPIANTI). LOCALITÀ: MASNAGO (COMUNE DI VARESE)

Con il finanziamento da 2 milioni di euro garantito da Regione Lombardia e l’avvenuta approvazione del progetto da parte del Coni, diventa operativo l’iter per la riqualificazione e ampliamento del tempio del basket varesino, ufficialmente denominato Enerxenia Arena, ma noto a tutti come Lino Oldrini, dal nome del sindaco che lo volle negli anni ’60. La presentazione è avvenuta ai primi di dicembre con il presidente di Pallacanestro Varese, Marco Vittorelli, il sottosegretario regionale allo sport Antonio Rossi, l’assessore comunale allo sport Stefano Malerba, insieme ai progettisti Elena Brusa Pasqué e Riccardo Aceti. La descrizione che segue è tratta dalla relazione illustrativa del progetto definitivo approvato dal Coni.

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Premessa La Giunta Regionale Lombarda con D.G.R. n°XI/ 4381 del 03/03/2021 ha approvato un finanziamento di 2 milioni per la riqualificazione e completamento del Palazzetto e per la realizzazione del Museo della Pallacanestro Lombarda nel Palazzetto dello Sport di Varese, oltre a uffici e predisposizione di futuri servizi per la ristorazione in quanto quello esistente è inadeguato al numero di spettatori presenti. A seguito di ulteriori valutazioni, approfondimenti e di incontri con le società sportive, l’Amministrazione Comunale ha portato avanti nell’autunno 2020 un progetto per migliorare l’efficienza energetica del palazzetto tramite delibera del comune di Varese del 29/10/2020 per un importo di euro 700.000 finalizzato al rifacimento dei serramenti realizzati circa 30 anni fa per migliorare l’efficienza energetica dell’edificio pubblico. Ciò premesso, la società Pallacanestro Varese ha deciso di finanziare la realizzazione del progetto definitivo per poter ottenere il parere del CONI e di conseguenza poter accedere al finanziamento regionale. È un’occasione unica per attivare una porzione del palazzetto che può vivere durante tutto l’arco della settimana (con l’intento di permettere all’impianto di vivere 365 giorni all’anno, rendendolo una struttura polifunzionale e per eventi sportivi multidisciplinari) e che potrebbe anche favorire un miglioramento di tutta l’area

sportiva (e non solo) di Masnago, migliorando sensibilmente lo stato di degrado di tutto il comparto retrostante il palazzetto. Il progetto definitivo è stato approvato dal Coni in data 24 novembre 2021 con parere favorevole n.81/2021.

Funzioni esistenti e future Il progetto di riqualificazione e completamento del Palazzetto dello Sport esistente prevede la realizzazione di uno spazio espositivo per trofei e ricordi della Pallacanestro Lombarda e sarà diviso in lotti funzionali. A progetto completato, la capienza del palazzetto sarà di 5.004 posti a sedere. LOTTO 0 L’impianto negli anni ha subito delle modifiche all’interno degli spogliato a quota -2,65/-3,2. Tali modifiche hanno portato il palazzetto ad una parziale accessibilità da parte degli utenti DA: il progetto è occasione di rendere inclusivo il Palazzetto anche in tutti gli spazi di servizio all’attività sportiva. Fra gli altri intreventi, include quattro trasloelevatori per superare il dislivello interno ad alcuni locali realizzati nel 2012; sono state introdotte delle migliorie per rendere accessibile in autonomia i bagni degli spogliatoi e degli addetti alla sicurezza e volontari.

In basso sulle due pagine, rendering di progetto del lato posteriore, con l’accesso al museo del basket. In questa pagina, in alto, il palazzetto allo stato attuale: l’ingresso, il retro, e l’interno.

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+ 0,85

Sarà realizzata una rampa che consente l’accessibilità all’anello circolare esterno alla quota 0,85m e che rende il futuro museo, bookshop e uffici accessibili e raggiungibili con l’ascensore che partirà da quota 0,85 m. Infine, le gradonate del parterre vengono allontanate dal campo di gioco per la verifica della curva di visibilità dei nuovi posti aggiuntivi a quota +4,00. LOTTO A Comprende la realizzazione dello spazio museale ed espositivo dei trofei e della storia della Pallacanestro lombarda, 7 locali riservati alle riprese televisive, per il controllo della sicurezza (G.O.S Gruppo operativo Sicurezza,) per disabili (esiste anche un locale con wc accessibile) che desiderino vedere la partita da altra prospettiva, anche tramite video, ovvero anche mini spazi per uffici per la Pallacanestro Varese, realizzazione di nuovi 63

posti a sedere in tribuna, a quota +4,00, e predisposizione strutture e locali per realizzazione di altre funzioni di supporto per gli eventi sportivi con rimodulazione della posizione delle riprese televisive, di controllo giudici e arbitri e di nuovi spazi per la stampa. Questo, in grande sintesi, sarebbe il lotto oggetto del finanziamento regionale. Lo spazio espositivo dei trofei e della memoria storica del Basket lombardo e i suoi spazi accessori (uffici) saranno ricavati nella porzione ovest non ancora ultimata del Palazzetto sostituendo le tribune prefabbricate con tre solai ad altezze diverse. In virtù di un’edilizia circolare verranno rimosse le gradinate e saranno possibilmente in buona parte recuperate e donate ad enti che ne faranno richiesta. Saranno realizzati 3 nuovi solai orizzontali rispettivamente a quota +4,00 m, +7,35, +9,25 che ospiteranno le nuove funzioni, attraverso la realizzazione di nuovi solai vincolati ai setti esistenti in

cemento armato. A tal proposito, preme segnalare che gli interventi strutturali previsti (inserimento di nuove solette piane in luogo delle gradinate rimosse) non interferiscono con la validità del vigente Collaudo Statico decennale (valutazione di idoneità statica e sismica eseguita nel 2014), in quanto possono ricadere nell'ambito di “riparazione o intervento locale” di costruzione esistente secondo le indicazioni contenute nel paragrafo 8.4.3 delle “Nuove norme tecniche per le costruzioni” (D.M. Infrastrutture 17/01/18 e relative Istruzioni Applicative), per cui è prevista la sola verifica dei nuovi elementi strutturali localmente introdotti nei confronti della normativa vigente. I vari spazi funzionali sono divisi da partizioni leggere ma comunicanti tra loro in modo da garantire una pluralità di funzioni e un’ibridazione di usi. Il progetto sarà totalmente accessibile e inclusivo a tutti gli spazi del museo, degli uffici e dei nuovi

In questa pagina, planimetria generale a quota strada. Nella pagina a lato, piante ai diversi livelli, con l’indicazione delle fasi di lavoro descritte nel testo.

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locali/uffici di servizio. Sono stati aumentati i posti a sedere aggiungendo 63 posti a quota +4,00 accanto ai nuovi locali per la gestione. Di conseguenza e per ottimizzare la sicurezza delle vie di esodo, sono state progettate 5 nuove scale di uscita di 1,20 m cad. collegate direttamente con l’esterno del Palazzetto a livello + 4,00 m utilizzabili senza interferire con i percorsi degli atleti o con altre uscite. È stato progettato e predisposto già in questa fase il vano per un secondo nuovo ascensore (che sarà realizzato solo nel Lotto C e che renderà completamente accessibile l’impianto a tutti i livelli delle funzioni del Palazzetto, anche a quelli del futuro spazio di somministrazione da quota -3,20 a quota

+0,85 a quota + 4,00 e fino a quota + 9,25). Nel Lotto A, oggetto del finanziamento regionale, è previsto un ascensore a norma con la LR 6/89, realizzabile subito per rendere accessibile lo spazio museale e quello adibito a uffici. Il museo e gli uffici hanno l’ingresso al piano +0,85 alla quota del percorso sopraelevato (corona circolare o anello) rispetto al piano di campagna, raggiungibile tramite una rampa di accesso realizzata nel primo lotto dei lavori. Quest’area di futuro ingresso dei nuovi spazi extra-sportivi oggi è un retro dove fuoriescono solo alcune uscite di sicurezza del Palazzetto ma che il progetto di riqualificazione trasforma in una passeggiata pedonale

con accesso tramite la nuova rampa che consentirà l’accesso a tutti e a tutte le nuove funzioni che saranno insediate. L’ingresso dello spazio espositivo museale è costituito da una biglietteria, con bookshop e da servizi igienici in uso sia per la funzione principale (2 servizi igienici) di cui uno per disabili e sia per i volontari e per coloro che lavorano esternamente al palazzetto durante gli eventi sportivi. Questo spazio retrostante l’ingresso attuale del palazzetto diventerà un nuovo accesso alla struttura sportiva e quindi il Palazzetto Enerxenia, secondo l’impegno dell’attuale gestore, verrà utilizzato tutti i giorni a tutte le ore vista la pluralità delle fun-

- 2,65

+ 0,85

+ 3,80

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+ 9,25

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zioni che ospiterà. Il palazzetto di Varese, come molti spazi monofunzionali dediti allo sport si appresta a diventare luogo per famiglie, intrattenimento e somministrazione (3F: Fun, Family and Fun). LOTTO B Le scale nella parte ovest del palazzetto e che collegano l’anello circolare a quota 0,85m con il terreno risultano ridondanti a causa dell’eliminazione delle gradonate e quindi delle relative uscite di emergenza. Delle terrazze sostituiscono le scale per consentire un allargamento della corona circolare e un più ampio spazio esterno di fronte ai nuovi ingressi di ristorante, bookshop, museo e uffici. Questo spazio inoltre potrebbe ospitare dei magazzini e in futuro accogliere eventuali arredi esterni nel caso si volessero usare gli spazi a disposizione a quota 0,85 che il progetto predispone per il futuro. LOTTO C Gli spazi ricavati per un possibile e futuro servizio di ristorazione, di cui prevediamo solo le predisposizioni per non impedirne la futura realizzazione, presenteranno al piano +7,35 uno spazio preparazione cibi in collegamento attraverso 2 montacarichi collegati a uno spazio adeguato per un uso cucina con magazzini, spogliatoi e ambienti di servizio igienico sanitario a quota -2,65 per facilitare il

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carico/scarico e aumentare la funzionalità del servizio offerto alle quote superiori. Il progetto dimostra la possibilità di realizzare tale funzione nel rispetto delle normative igienico sanitarie vigenti. LOTTO D In tale lotto è prevista l’installazione delle luci esterne RGB sui teli delle facciate in modo da migliorare la comunicazione attraverso giochi di luce.

LOTTO G Si renderà necessaria la realizzazione di interventi per la correzione del clima acustico che nel progetto preliminare prevede circa 4500 mq di materiali fonoassorbenti di cui 1500 sono rappresentati dalle superfici attuali e 3000 dalle nuove realizzazioni di progetto.

Correzione del clima acustico LOTTO E La parte esterna del palazzetto che vuole costituire un nuovo luogo pubblico per la città verrà realizzata contestualmente con un appalto separato che comprende le luci esterne dei corrimani, dei terrazzi e di tutti gli elementi aggettanti a quota +0,85. Inoltre verranno istallate luci LED attorno ai nuovi volumi d’ingresso del museo in modo da enfatizzarne l’entrata e rendere più visibile e sicuro uno spazio che oggi viene percepito come retro. LOTTO F La gabbia di faraday e l’isolamento della copertura oggetto di questo progetto saranno realizzati in concomitanza con il progetto di efficientamento energetico globale in corso di finanziamento in quanto la gabbia deve avere continuità su tutta la copertura dell’anello circolare e quindi sarà posta al di sopra dell’intero isolamento che verrà realizzato.

(a cura di Lucio Visintini) La correzione del clima acustico del Palazzetto esistente è necessaria per rendere, in futuro, il palazzetto polifunzionale adatto acusticamente per eventi, concerti e spettacoli. Tale lotto può essere realizzato separatamente dagli altri lotti. Per arene di media dimensione, come quella qui in esame, le norme internazionali sono concordi nel suggerire un tempo di riverberazione massimo di circa 2 secondi, affinché́ i conseguenti indici di chiarezza ed intelligibilità̀ della parola possano assumere valori significativi (C50 > -2 e STI > 0,5, ovverosia sufficiente dettaglio musicale e buona comprensione del parlato). Per un corretto utilizzo dello spazio per concerti di musica amplificata (rock, pop, ecc.) è inoltre importante che il tempo di riverberazione abbia valori simili anche nella porzione inferiore dello spettro sonoro (frequenze basse e medio-basse).

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Come è possibile osservare nella sezione a seguire, il Palazzetto “Lino Oldrini” di Varese ha una forma architettonica particolare. All’originario palazzetto a cupola, realizzato su progetto dell’ing. Sergio Brusa Pasqué ed aperto al pubblico nel 1964, negli anni ’80 è stato aggiunto un anello esterno allo scopo di ampliarne la capienza con un secondo ordine di gradinate (denominato "galleria"). Diversi successivi interventi hanno portato ad un aumento dei posti, all’adeguamento delle strutture di servizio e dell'accessibilità̀, alla creazione del "courtside" ed all’installazione del "jumbotron". Allo stato attuale, l’arena offre una capienza superiore a 5.000 posti, con un volume interno dell’ordine dei 55.000 metri cubi. Le superfici che racchiudono l’arena sono per lo più rigide (cemento a vista o intonacato, sedili in plastica, ecc.) ed hanno scarsa influenza sulla riverberazione sonora. Sono presenti tendaggi al di sotto della copertura, ma, per l’insufficiente superficie complessiva e la limitata efficacia acustica, non riescono a contenere l’intensità̀ del campo riverberato entro i limiti desiderati; il tempo di riverbero medio, ad arena vuota, è dell’ordine di diversi secondi. Una prima stima della quantità̀ di materiale fonoassorbente necessario a portare il tempo di riverberazione entro i limiti normativi può̀ essere fatta con la ben nota equazione di Sabine. Per ottenere un valore di T60med inferiore a 2 secondi sono necessarie 4.500 unità fonoassorbenti; di queste, all’incirca 1.500 sono date dalle superfici attuali e 3.000 debbono essere introdotte per compensazione. Il progetto di riqualificazione in corso di fatto riduce il volume annesso all’arena, ma la differenza non implica variazioni sensibili nell’approssimazione sopra fatta. In fase di progettazione acustica esecutiva, le superfici di nuova introduzione (a chiusu-

ra di parte della galleria per la formazione delle vip lounge) saranno attentamente considerate quali prime superfici di intervento, sia per geometria che per consistenza materica. Si è considerata la necessità di utilizzare materiale adatto all’ambito sportivo (quindi resistente agli urti, igienico e durevole nel tempo - nessun materiale poroso o fibroso a vista) con particolare difficoltà di applicazione in quota. La riduzione del tempo di riverberazione medio con l’intervento sopra sommariamente descritto semplifica notevolmente la realizzazione di un adeguato impianto di sonorizzazione. Sarà quindi possibile eliminare la necessità di porre gli altoparlanti in prossimità del pubblico (come ora avviene, per facilitare l’intelligibilità̀ dei messaggi), ed ipotizzare un impianto fisso residente con sorgenti sospese, poste sia nel cluster centrale (jumbotron) sia in prossimità dell’anello strutturale che dà inizio alla galleria. Con l’ausilio del modello virtuale sviluppato in fase

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di progetto acustico è possibile verificare posizione e tipo degli altoparlanti, calcolandone l’effettiva efficacia in termini di livello sonoro al pubblico, vestensione in frequenza, indice di intelligibilità della parola trasmessa. Questa fase di studio facilita il confronto fra prodotti diversi e consente di ottimizzarne la scelta. Tuttavia, data la crescente importanza dell’informazione audiovisuale durante sia gli eventi sportivi che le attività accessorie, lo scrivente ritiene sia necessaria un’analisi accurata dei fabbisogni - in termini di diffusione sonora e visuale - dell’intero edificio, comprensivo delle aree di accesso e di servizio al pubblico, vip lounge e museo del basket. L’integrazione di tutti i sistemi, anche delle interconnessioni per la trasmissione televisiva o la condivisione nei social di rete, può generare una grande semplificazione gestionale (gli impianti possono essere utilizzati senza la necessità di tecnici specialisti) ed una riduzione dell’investimento complessivo.

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Nella pagina a lato, sezioni prospettiche lungo i due assi. In questa pagina, sezione-tipo degli spazi polifunzionali.

tieniti aggiornato, leggi gli approfondimenti on-line www.sporteimpianti.it/stadi-e-campi-di-calcio/ sporteimpianti.it

PROJECTS | PROGETTI

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TSTORIA

la storia vista da Sport&Impianti

Il palazzetto dello sport di Varese: 60 anni di storia L’architettura strutturale, la nuda struttura, l’andamento delle forze sono le chiavi di lettura per avvicinarsi all’opera del Palazzetto dello Sport di Varese. Gli impianti circolari e simmetrici consentono di rispettare i requisiti dell’architettura strutturale: statica, funzionalità, economia. In particolare, sono proprio le superfici di rivoluzione e traslazione a garantire la massima efficienza del cantiere grazie alla ripetibilità del minor numero di “elementi” prefabbricati che garantiscono leggerezza e rapidità di esecuzione. Il ferrocemento diviene il tramite per il conseguimento dell’atto realizzativo, in questo modo si elimina la discontinuità tra concezione architettonica e realtà costruttiva: ad ogni invenzione strutturale è indissolubilmente legato il mezzo realizzativo. I fondamenti del buon costruire possono essere riassunti nei tre concetti chiave di: struttura espressiva, struttura componibile, struttura economica. L’opera non rappresenta dunque il progresso dal punto vista tecnologico, ma svela

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semmai un senso di razionalità. Razionalità in quanto espressione vera delle leggi della natura come una sorta di sincerità costruttiva. Oggi il Palazzetto s’identifica come un unico edificio a sua volta suddiviso in due corpi di fabbrica, risalenti a epoche differenti: il nucleo centrale eseguito nel 1963/1964 e l’ampliamento come corona esterna nel 1990/1993. L’edificio ha un diametro totale (impronta copertura) di circa 92 m e un'altezza pari a circa 20 m in corrispondenza del centro della cupola. Sia il corpo di fabbrica originario risalente agli anni ’60 sia l’ampliamento sono realizzati con strutture in calcestruzzo armato. Il corpo di fabbrica originario è costituito da nervature radiali portanti curve collegate in chiave ad un tamburo in c.a. (diametro caratteristico superiore a 60 metri) collegati trasversalmente tra loro da elementi a canale gettati in opera. Tali nervature sono costituite da una struttura in cemento armato gettato comprendente anche le travi portanti e le gradinate. La composizione di archi a tre cerniere che si incontrano in chiave a cui è demandato il comportamento statico dell’insieme, consentono la realizzazione della copertura: la soluzione trovata risulta la più naturale ma comunque corrispondente al più rigoroso strutturalismo statico. Nella struttura originaria si evidenzia un sistema di contrafforti che si oppongono alla maggiore intensità della spinta orizzontale della cupola; il tutto si configura tramite un sistema articolato di pilastro-cavalletto. Tale spinta è supportata da un insieme di pilastri inclinati che convogliano direttamente a terra le sollecitazioni derivate dal peso proprio, dai sovraccarichi accidentali e dall’azione del vento: mentre il pilastro adiacente all’imposta della cupola è inclinato secondo la risultante delle forze, il sottostante sistema portante a cavalletto è strutturato in maniera tale da controbilanciare immediatamente la spinta stessa della cupola. Tale elemento con geometria a “V” rovesciata consente inoltre la definizione degli spalti inclinati per la formazione delle tribune circolari. L’ampliamento, costituito da una struttura indipendente ed autonoma, è stato realizzato all’inizio degli anni ’90. È costituito da una serie

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di setti verticali sagomati in modo tale da permettere l’appoggio delle gradinate realizzate in elementi prefabbricati semplicemente appoggiati ai setti stessi. La copertura, realizzata con elementi prefabbricati, è costituita da pilastri a forma di Y in corrispondenza di ogni setto mentre verso la struttura esistente è sostenuta da pilastri e travi in acciaio. Le fondazioni, cui vengono trasmessi gli sforzi dalla cupola, sono state realizzate su pali di diametro 420 mm. A distanza di mezzo secolo, possiamo dire che l’opera del progettista originario, l’ingegnere Sergio Brusa Pasqué, rimane ancora attuale, sia per la forma che colpisce l’osservatore comune, ma anche per la tipologia della struttura che ancor oggi appare moderna. Oggi l’edificio è adibito principalmente alle partite della pallacanestro Varese fondata nel 1945, che ebbe tra i fondatori lo stesso progettista che, prima da giocatore e poi da strutturista, contribuì ai successi della stessa. Il comportamento statico della cupola del Palazzetto dello Sport di Varese è quello di una membrana di rivoluzione, caratterizzato da uno scambio di sforzi nelle due direzioni definite dai meridiani e dai paralleli della cupola. Varese con il suo palazzetto dello sport inaugurato nel 1964 ha un esempio straordinario di edificio a grandi luci che erano state sperimentate con il palasport dell’arch Luigi Nervi, a Roma nel quartiere Eur, proprio per le Olimpiadi del ’60. Dopo quegli anni in Italia si è investito molto in strutture innovative per lo sport concludendo così il percorso della realizzazione massiva di impianti sportivi di grandi dimensioni con gli stadi realizzati per il campionato del Mondo del Calcio all’inizio degli anni 90. In quell’epoca arrivarono anche i fondi per realizzare l’ampliamento del Palazzetto dello Sport di Varese. Le

normative parlavano chiaro: squadre di serie A avrebbero dovuto giocare in strutture con minimo 7.000 posti a sedere. Allora il Palazzetto ne aveva poco meno di 3.500. Il progetto degli anni ’90 raddoppiò il numero degli spettatori ma durante i lavori le normative cambiarono e si scese a minimo 5.000 posti. Fu così che l’ampliamento del Palazzetto dello sport venne completato solo per una parte e solo adesso dopo 30 anni si è pensato in modo molto costruttivo e diverso di completare l’edificio “sospeso” trasformandolo in qualcosa di diverso e utile per la comunità. L’idea di uno spazio espositivo e museale e di nuovi uffici e la predisposizione di nuovi spazi per la ristorazione, è un modo per far vivere l’impianto più giorni alla settimana. Una infrastruttura viva che possa accogliere tifosi, turisti sportivi studenti e curiosi a vivere esperienze complementari a quella sportiva per comprendere il valore dello sport e della sua storia lombarda.

A destra, l’area sportiva di Masnago in una foto aerea in bianco e nero del 1964; qui sopra, la stessa zona oggi (Google Earth). Nelle altre foto delle due pagine, immagini del palazzetto durante la costruzione (Studio Brusa Pasqué).

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Vaneton è con lo Sport Dal 1983 offriamo soluzioni d’avanguardia che permettono di rispondere in modo ottimale alle problematiche di ogni cliente, di ogni spazio, di ogni attività agonistica e su ogni superficie (parquet, linoleum, PVC, resine, erba sintetica...)

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Speciale pavimentazioni multisport

INDOOR, OUTDOOR, NORME, MATERIALI

a cura di Bruno Grillini

La scelta della pavimentazione sportiva è fondamentale per garantire la risposta elastica e il grip adeguati allo specifico tipo e livello di pratica sportiva. Le Federazioni Sportive danno le indicazioni sui materiali da utilizzare per ciascuna disciplina, mentre le Norme Coni dettano criteri di scelta in assenza di specifiche prescrizioni federali; tuttavia la tipologia di pavimentazione non è un dato sufficiente per effettuare la scelta fra i materiali disponibili. In questo speciale offriamo una panoramica sulle norme e sulle tipologie di pavimentazioni con particolare riferimento a quelle su cui è praticabile una pluralità di sport, come avviene nelle palestre e nei palazzetti.

SPORTEIMPIANTI.IT/WEBINAR

SAVE THE DATE: 28 FEBBRAIO 2022 Webinar Pavimentazioni sportive indoor e outdoor Il webinar del 28 Febbraio, che si svolge in parallelo all’uscita di questo numero di Tsport, ha lo scopo di orientare il progettista verso la soluzione più adatta in funzione della destinazione d’uso dell’impianto sportivo.

TSPORT 343

MULTISPORT FLOORING SPECIAL REPORT |

SPECIALE PAVIMENTAZIONI MULTISPORT 73


Abbiamo già parlato di pavimentazioni sportive: Per il tennis: su Tsport 329 Per gli sport su ghiaccio: su Tsport 335 Per i campi in erba: su Tsport 337 Per l’atletica leggera: su Tsport 339 Per i playground: su tsport 341 #11

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Speciale Tennis e Padel

Speciale Erba:

Speciale Ghiaccio

STORIA, PAVIMENTAZIONI, CERTIFICAZIONI, NUMERI E PROSPETTIVE

PALAGHIACCIO, PISTE, SKILIFT, OLIMPIADI IERI E DOMANI

a cura di Bruno Grillini

a cura di Bruno Grillini

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NATURALE SINTETICA MISTA

Speciale Atletica Leggera STORIA PRESENTE FUTURO

TECNOLOGIE, INTASI, INTERVISTE, FINE VITA a cura di Bruno Grillini

Dopo un periodo di disaffezione, nel quale i campi da tennis venivano sostituiti con campi da calcetto, il pubblico da qualche anno si è riavvicinato alla racchetta, grazie anche alla visibilità che i canali televisivi stanno dando a questo come a tanti altri sport. Con questo Speciale facciamo dunque il punto sugli impianti del tennis di oggi, caratterizzati da superfici e colori diversi dal rosso di una volta; e ci avviciniamo al padel, il fratello minore che sta rapidamente prendendo piede nei centri sportivi più frequentati.

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SPORT, PARCHI, ARREDO

a cura di Bruno Grillini

PROGETTI, REALIZZAZIONI, BEST PRACTICE a cura di Bruno Grillini

Gli sport sul ghiaccio non sono in cima alle preferenze degli italiani, anche se sotto Natale tanti si divertono a pattinare sulle piste temporanee allestite in città; ma chi non è rimasto affascinato almeno una volta dai volteggi della nostra Carolina Kostner? In questo numero ci occupiamo soprattutto dei grandi impianti, i palaghiaccio, ma non solo: il tema degli sport invernali è vasto e tocca l’impiantistica a più livelli, dal ghiaccio sintetico all’impianto di risalita. Nella seconda parte di questo “Speciale” guarderemo in particolare all’eredità che lasciano i Giochi Olimpici invernali nei Paesi ospitanti, attraverso gli impianti del ghiaccio che restano o che si trasformano in contenitori per mille altre attività.

SPECIAL TENNIS AND PADEL

| SPECIALE TENNIS E PADEL 71

TSPORT 335

ICE SPECIAL REPORT

| SPECIALE GHIACCIO 47

SPORTEIMPIANTI.IT/WEBINAR SAVE THE DATE: 22 MARZO 2021 Webinar Erba naturale, sintetica, mista

TSPORT 337

Cosa sono La varietà di pavimentazioni sportive per campi da gioco presenti sul mercato è molto ampia, con una vasta scelta tra materiali, comfort e prestazioni. Per potersi orientare correttamente nella scelta della pavimentazione sportiva più idonea è innanzitutto necessario tenere conto degli utilizzi a cui è questa è destinata. Per tutte le pavimentazioni sportive il requisito fondamentale è comunque la sicurezza d’uso che deve assicurare una serie di prestazioni stabilite dalle norme emanate in materia. Le caratteristiche di elevata elasticità sono, ad esempio, fondamentali per discipline come il basket e il volley, dove l’elevazione dell’atleta è direttamente correlata alla prestazione sportiva. Altri sport, come il calcetto o l’hockey, richiedono, invece, una maggiore resistenza all’usura. Sempre più spesso inoltre, strutture nate per la pratica sportiva come palestre e palazzetti ospitano eventi culturali o extrasportivi che richiedono alla pavimentazione di sopportare la presenza di moltissime persone ed essere nuovamente idonea, in breve tempo, all’utilizzo per la pratica sportiva.

La biomeccanica La prestazione sportiva è funzione di diversi fattori che interagiscono tra loro in modo complesso, e che coinvolgono parimenti tutti gli elementi in Nella pagina di apertura: Madrid, partita di volley femminile prima divisione, 24 ottobre 2020 (foto Alberto Gardin / Shutterstock). In questa pagina, in alto dettaglio del parquet del palazzetto di Orio al Serio (BG), prod. Dalla Riva (BG / Tsport). In basso, pista di atletica nello Stadio Cozzoli di

Il parco giochi è oggi un ponte tra l’arredo urbano e l’impianto sportivo aperto a tutti: una struttura articolata integrata sempre più spesso con l’offerta di impianti polivalenti per attività sportive o motorie affidate alla libera scelta dei cittadini, dalla ginnastica, al calisthenic, al minibasket, allo skate. E con il recupero della “street art” e degli esperimenti di “urbanistica tattica”, il colore irrompe nel paesaggio urbano.

Gli impianti di atletica leggera in Italia stanno vivendo una stagione di rinnovamento. In questo speciale ne tracciamo la storia e ne fotografiamo la situazione presente e futura, con un’intervista a Gianni Mauri, presidente di Fidal Lombardia, e un intervento di Stefano Longhi, coordinatore della Commissione Impianti Sportivi Fidal, prima di passare in rassegna alcuni impianti recenti realizzati con diverse tipologie di manto e con problematiche progettuali differenti.

GRASS REPORT

| SPECIALE ERBA 53

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Pavimentazioni Sportive

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Speciale Playground e paesaggio urbano

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gioco: il piede, la calzatura e la pavimentazione. L’azione meccanica complessiva dei tre elementi consiste nell’assorbire l’energia generata nell’impatto del piede calzato con il suolo, immagazzinarne una parte sotto forma di energia elastica, e trasmettere attraverso la spinta la forza generata dai muscoli. In ciascuna disciplina questo avviene in modo diverso, più o meno dinamico, lento o veloce, equilibrato o instabile. Il carico che grava sul piede e sulle sue articolazioni dipende dal maggiore o minor attrito tra la suola della scarpa e la superficie: in caso di superfici che consentono minore possibilità di scivolamento sarà maggiore il carico sul sistema in seguito a brusche frenate o cambi di direzione. È quindi importante che l’atleta indossi la scarpa più adeguata in relazione all’attività svolta, ma anche che la pavimentazione abbia caratteristiche tali da collaborare efficacemente all’ottimizzazione del sistema.

La progettazione delle aree ludiche spazia così dall’inserimento di microstrutture sportive disseminate nel tessuto urbano alle tematiche dell’arredo degli spazi pubblici, con il coinvolgimento di competenze a scale diverse, dal dettaglio costruttivo all’urbanistica.

ATHLETICS REPORT

| SPECIALE ATLETICA 49

PLAYGROUNDS AND URBAN LANDSCAPE REPORT

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| PLAYGROUND E PAESAGGIO URBANO 51

“Qualsiasi struttura che costituisca una superficie elastica, uniforme e resistente, atta a garantire la perfetta esecuzione del gesto o dell’esercizio praticato per diletto o per esibizione in totale sicurezza”. zione possibile, rientrerà non solo il costo iniziale ma anche l’onere della successiva gestione e manutenzione, nonché i benefici corrispondenti all’utilizzo, in termini di durata, livello di attività, multifunzionalità. Come per tutti i progetti, i dettagli costruttivi, le modalità di realizzazione, e la corretta messa in opera (planarità, pendenze, permeabilità e smaltimento delle acque superficiali se l’impianto è outdoor) saranno garanzia di un utilizzo rispondente, nel tempo, alle aspettative.

Il ruolo del progettista Assodata l’importanza sostanziale del tipo di pavimentazione all’interno dell’impianto sportivo, dovrebbe essere definita sin dalla progettazione il tipo di prestazione richiesta, cosa che determinerà la scelta della superficie. Nell’analisi tra costi e benefici di ciascuna soluMolfetta, superficie sportiva Mondo (da Tsport 339). Nella pagina destra, in alto, campo da beach volley al Centro Crespi di Milano (foto BG / Tsport) e bocciodromo in via dell’Acquedotto a Pesaro (da Tsport 340). In basso, tabella delle pavimentazioni consigliate dalle Norme Coni.

On the opening page: Madrid women's first division volleyball match, 24 October 2020 (photo Alberto Gardin / Shutterstock). On this page, top: detail of the parquet of the Orio al Serio (BG) arena, prod. Dalla Riva (BG / Tsport). Below, athletics track in the Cozzoli Stadium in Molfetta, Mondo sports surface (from Tsport 339).

On the right page, top, beach volleyball court at Centro Crespi in Milan (photo BG / Tsport) and bowling alley in via dell'Acquedotto in Pesaro (from Tsport 340). Below, table of flooring recommended by Coni regulations.

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“La pavimentazione dello spazio di attività dovrà essere adatta al tipo e al livello di pratica sportiva.”

Norme e Regolamenti Le norme Coni

Art. 7.5 Norme CONI

Premettiamo subito che le “Norme CONI per l’impiantistica sportiva”, pur nella più recente riformulazione, prendono origine dalla Deliberazione CONI n. 851 del 15 luglio 1999: le relative tabelle allegate (fra cui la tabella A “Caratteristiche delle pavimentazioni sportive per attività e livello d’uso”) sono quindi datate di oltre vent’anni, e si comincia a far fatica nel farle corrispondere alla realtà tecnologica dei materiali odierni. Va detto anche che ci possono essere impianti genericamente destinati ad attività motoria non regolamentata, e comunque non agonistica (palestre per attività di svago) che non sono tenuti a rifarsi alle norme sportive. È comunque opportuno, per la sicurezza degli utenti, tenere conto anche in questo caso di quanto è richiesto per i singoli sport che vi si possono praticare. All’articolo 7.5 le citate Norme CONI dettano: “La pavimentazione dello spazio di attività dovrà essere adatta al tipo e al livello di pratica sportiva. A tal fine, dovranno essere seguite le indica-

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zioni delle FSN e DSA interessate; per gli spazi polivalenti si dovrà tenere conto della compatibilità e della prevalenza di utilizzazione. In mancanza di altre indicazioni specifiche prescrizioni al riguardo da parte delle FSN e DSA si consigliano i criteri di scelta di cui alla tabella A”. La tabella, dunque, costituisce un “consiglio” in mancanza di specifiche prescrizioni da parte delle singole Federazioni. Dal prospetto riepilogativo che abbiamo riportato in questa pagina abbiamo escluso le indicazioni per “attività non agonistiche”, concentrando l’attenzione sulle pavimentazioni consigliate per attività agonistiche a livello locale (in arancione) o nazionale/internazionale (rosso). La tabella dà utili indicazioni soprattutto per orientare la scelta nella progettazione di impianti multisport: saranno infatti da preferire i pavimenti che consentono di praticare indifferentemente

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MULTISPORT FLOORING SPECIAL REPORT | SPECIALE PAVIMENTAZIONI MULTISPORT

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diverse attività sportive. È il caso, ad esempio, degli sport indoor praticabili in un palazzetto con pavimentazioni in legno o in superfici sintetiche; o, per l’outdoor, il calcio e il rugby sull’erba sintetica, a patto, ovviamente, di garantire i rispettivi standard dimensionali.

Le norme delle Federazioni Non tutte le Federazioni sportive, nei loro regolamenti, dettano specifiche prescrizioni per le superfici da adottare. In genere viene richiesta la planarità e/o caratteristiche idonee a garantire la scorrevolezza o, viceversa, il grip adeguato al regolare esercizio tecnico del gioco. Alcuni sport, invece, sono strettamente regolamentati. In questa sede non tratteremo delle superfici in erba, naturale o artificiale, per le quali rimandiamo al prossimo “Speciale”: omettiamo quindi di riferire le indicazioni della FIGC per il calcio. Un’altra Federazione che riporta indicazioni molto dettagliate sulle superfici sportive è la FIDAL per l’atletica leggera attraverso la Circolare Tecnica, periodicamente aggiornata: ne abbiamo parlato su Tsport 339 con lo “Speciale Atletica”. Per il tennis, la FIT rimanda alla classificazione delle superfici del campo dettata dalla Federazione internazionale attraverso la “Guida dell’ITF sugli standard di prestazione delle superfici dei campi da tennis”, che come è noto è volta a classificare gli impianti in base alla “velocità” di gioco: rimandiamo per questo approfondimento allo “Speciale Tennis” su Tsport 329. È competenza della stessa Federazione il gioco del padel, per il quale “la superficie del campo può essere di conglomerato poroso o di cemento, di materiale sintetico o di erba artificiale, purché il materiale consenta il rimbalzo regolare della palla ed eviti l’accumulo di acqua”. Il gioco delle bocce richiede impianti dalle caratteristiche specifiche, con superfici che favoriscano il rotolamento; la norma del regolamento tecnico FIB detta: “Il fondo, costruito con materiali ricavati direttamente dalla natura o con materiale composito sintetico, deve avere una scorrevolezza omogenea e consentire il regolare esercizio tecnico del gioco”. La FCI, nel “Regolamento tecnico dell’attività agonistica settore Pista” non prevede materiali obbligatori per la superficie dei velodromi: in base alle Norme CONI, dunque, il legno è il materiale indicato per le attività a livello nazionale o internazionale, mentre asfalto, cemento, o superficie in resina epossidica sono suggeriti per le attività agonistiche locali. L’hockey indoor, di competenza della FIH, qualificandosi come una variante al chiuso dell’hockey su prato, rimanda alle superfici sportive esistenti in palazzetti e palestre: ne parliamo quindi più avanti, a proposito di pallacanestro e pallavolo. L’hockey su pista è uno sport diverso dal prece-

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In questa pagina, l’Allianz Cloud di Milano (ex Palalido): dall’alto, la posa del parquet smontabile, il parterre allestito per il basket (foto Seicom) e il parterre alternativo in PVC per il volley (da Tsport 329). Nella pagina destra, in alto la pavimentazione in legno del Velodromo Vigorelli a Milano (foto BG / Tsport); in basso, pre-

parazione del materiale Conica per la superficie in resina colata in opera nella tensostruttura multisport del campus CUS Parma (foto Tomaso Grillini / Tsport).

On this page, the Allianz Cloud in Milan (former Palalido): from the top, the installation of the removable parquet, the parterre set up for basketball (photo Seicom) and the alternative PVC parterre for volleyball (from Tsport 329). On the right page, above, the wooden flooring of the Vigorelli Velodrome in Milan

(photo BG / Tsport); below, preparation of the Conica material for the resin surface poured on site in the multi-sport tensile structure of the CUS Parma campus (photo Tomaso Grillini / Tsport).

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NORME

E

REGOLAMENTI

livello, il livello 3 tutte le altre competizioni nazionali. In ogni caso, i prodotti da utilizzare per le competizioni FIBA devono essere specificamente approvati e certificati in base al regolamento “Equipment & Venue Approval Programme”. Queste prescrizioni sono significative in relazione alla scelta di pavimentazioni nell’ambito di palazzetti o palestre destinate a divere discipline sportive, come vedremo più avanti.

Le norme UNI

dente, e giocandosi su pattini a rotelle rientra nella competenza della FISR; in tal caso, come per il pattinaggio artistico, il regolamento, ripreso da quello internazionale, richiede “una superficie piatta e liscia, non scivolosa e che consenta una adeguata adesione del pattino, come legno, cemento, o altro”. Per lo squash, la FIGS non precisa i materiali da utilizzare: “Il pavimento del campo di gioco deve essere duro, levigato, capace di assorbire una piccola quantità di umidità senza diventare scivoloso, avere una buona elasticità e costituire un solido punto di appoggio in normali condizioni di gioco”. Non molto diffusi in Italia, i campi da squash sono prevalentemente in parquet, o secondariamente in superficie sintetica. La Palla Tamburello, regolamentata dalla FIPT, se giocata in esterno richiede la terra battuta rossa dei campi da tennis; se indoor, “la pavimentazione del campo di gioco dovrà essere in uno dei seguenti materiali: legno, pvc, gomma, linoleum, erba sintetica o pavimentazione di cemento perfettamente liscia”. Per la pallamano, infine, la FIGH non detta prescrizioni specifiche. Menzioniamo poi gli sport su sabbia, per i quali il concetto di superficie sportiva è ovviamente relativo: le rispettive federazioni, competenti per i corrispondenti sport tradizionali (tennis, volley, handball) specificano le caratteristiche della sabbia da utilizzare.

in legno o in materiale sintetico sono le sole permesse. Ogni superficie deve essere precedentemente omologata dalla FIVB”. Per la pallacanestro, il regolamento FIP determina il livello degli impianti da gioco in base a dimensione, capienza di spettatori e livello di attività. La classificazione va dal livello Base (fino a 200 spettatori) a Silver (sottoclassi 1 e 2), fino a Gold (oltre 3.500 spettatori). Per il livello Base, “anche se l’uso del parquet è fortemente consigliato risulta consentito anche l’uso di pavimentazione in gomma, linoleum o PVC”. Invece, per i livelli Silver e Gold “è consentito solo ed esclusivamente l’uso di pavimentazione in parquet. Non sono consentite pavimentazioni in parquet incollate direttamente al sottofondo”. A livello internazionale, il regolamento FIBA divide gli impianti in tre livelli: il livello Gold italiano va equiparato al livello 1 FIBA (competizioni di massimo livello); il livello 2 riguarda tutte le altre competizioni ufficiali FIBA e quelle nazionali di alto

Individuata, in base alle norme dettate dalle Federazioni sportive, la tipologia di materiale utilizzabile, andiamo a vedere quali sono le norme tecniche che regolano la materia. In Italia l’ente di unificazione (UNI) opera sulla materia attraverso la Commissione UNI/CT 020 “Impianti ed attrezzi sportivi e ricreativi”, che ad oggi è presieduta dall’architetto Marco Ducci. Con riferimento al corrispondente internazionale, fra le commissioni competenti rientra anche la CEN/TC 217 “Surfaces for sports areas”. L’attività normativa internazionale ha attualmente in corso una serie di lavori di revisione ordinaria e di proposta di nuovi metodi di prova per le diverse pavimentazioni sportive e loro componenti a seguito delle nuove richieste o esigenze specifiche del mercato, in considerazione della costante evoluzione tecnologica dei materiali finalizzata a migliorare la durabilità, la sicurezza e la performance atletica per ogni attività sportiva. In particolare, ad oggi l’unica norma armonizzata nel mondo sportivo è la EN 14904, relativa alle pavimentazioni indoor, di cui parliamo qui di seguito. Per le superfici outdoor in erba sintetica è in corso la revisione della norma EN 15330, mentre una norma specifica gli altri tipi di surfici sintetiche da esterni il riferimento è la EN 14877 del 2013. Sono inoltre in revisione o in progetto una serie di altre norme che riguardano essenzialmente i metodi di prova sui materiali.

Pallacanestro e pallavolo Le federazioni competenti per la pallavolo (FIPAV) e per la pallacanestro (FIP) hanno previsto indicazioni più dettagliate per i diversi livelli di gioco. Per la pallavolo, “La superficie deve essere piana, orizzontale ed uniforme. Essa non deve presentare alcun pericolo di infortunio per i giocatori. È vietato giocare su superfici rugose o scivolose. Per le competizioni mondiali ed ufficiali FIVB, le superfici

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MULTISPORT FLOORING SPECIAL REPORT | SPECIALE PAVIMENTAZIONI MULTISPORT

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La norma UNI EN 14904:2006 “Superfici per aree sportive - Superfici multi-sport per interni - Specifiche” La norma è volta a specificare “i requisiti delle superfici per impianti multi-sport per interni. Essa tratta anche i sistemi di superfici che includono sia gli strati di sostegno sia quelli superiori, prefabbricati, realizzati in loco od ottenuti con una combinazione delle due soluzioni.” La norma, esplicitamente non si applica ai campi da tennis. Pur non essendo ancora vigenti, è opportune notare le ulteriori specificazioni contenute nella revisione in corso (articolata in tre parti, pubblicate nel 2019): la trattazione delle pavimentazioni multisport si applica anche agli impianti dedicati

specificamente a singole discipline: pallavolo, pallacanestro, badminton, calcetto, pallamano; inoltre, l’educazione fisica è considerata come un uso multisport. Le pavimentazioni sportive indoor sono suddivise innanzitutto in tre classi, in funzione delle caratteristiche di deformazione sotto la pressione del piede. Area Elastic - pavimentazione flessibile con un’ampia area di deformazione intorno al punto di applicazione del carico. Appartiene tipicamente a questa categoria il parquet sportivo in legno. Questo specifico comportamento biomeccanico rende queste superfici sportive particolarmente idonee per la pratica del basket, per il calcio a 5

e, in misura minore, per la pallavolo. Point Elastic - pavimento flessibile e morbido dove la deformazione nella parte superficiale è molto legata alla dimensione dell'area di applicazione del carico: la flessione avviene solo in corrispondenza del punto di applicazione o vicino ad esso. Vi appartengono i pavimenti in resina e resilienti (gomma, pvc). Combi Elastic - pavimento del tipo ad area elastica con uno strato superiore a punto elastico: la deformazione è ampia intorno al punto di carico, ma superficialmente è più direttamente legata alla dimensione dell’area di applicazione del carico. A questa categoria appartengono i pavimenti resilienti posati su un substrato in legno. Ai fini della sicurezza in uso, la norma divide le pavimentazioni a loro volta in 4 categorie in funzione dei requisiti di: - resistenza allo scivolamento; - diminuzione della forza (ossia assorbimento degli urti); - deformazione verticale standard. Gli ulteriori requisiti tecnici richiesti riguardano il rimbalzo della palla, la resistenza agli impatti, ai carichi rotanti, all’usura, l’impronta residua dopo carico statico, la brillantezza speculare, la reazione al fuoco, l’emissione di formaldeide e di pentaclorofenolo. I relativi metodi di prova, come si è detto, sono attualmente in parte oggetto di revisione.

Point Elastic

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Qui sopra, esemplificazione delle tre classi di superfici sportive per interni previste dalla UNI EN 14904. A destra, in alto, interno del PalaCoccia di Veroli (Frosinone), da Tsport 341; in basso, azione dimostrativa di basket paralimpico nel palazzetto di Orio al Serio (foto BG / Tsport).

Area Elastic

Combi Elastic

Above, example of the three classes of indoor sports surfaces envisaged by UNI EN 14904. Right, top, interior of PalaCoccia in Veroli (Frosinone), from Tsport 341; bottom, demonstration of Paralympic basketball in the Orio al Serio sports hall (photo BG / Tsport).

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La scelta di una pavimentazione dipende dall’uso che si dovrà fare dell’impianto.

Indoor e Outdoor Palazzetti e palestre: sintesi per una scelta La palestra scolastica da un lato e il palazzetto per l’agonismo di massimo livello all’opposto, hanno esigenze (di performance, comfort, manutenzione, durata) certamente diverse. Quando si vuole garantire la massima sfruttabilità dell’impianto nell’arco dell’anno, occorre contemperare le esigenze dei diversi usi previsti. Analizzando gli impianti multisport indoor pubblicati su Tsport negli ultimi tre anni, si osserva una larga prevalenza del parquet in legno, anche in palestre ad uso promiscuo tra scuole e associazioni sportive. Questa preferenza per la superficie raccomandata per il basket e ottimale anche per la pallavolo va però valutata in relazione al tipo di parquet installato, poiché non tutti i parquet sono uguali. Va notato come un impianto di rilevanza nazionale come il Palalido di Milano, dove sono previsti incontri di alto livello in diverse discipline sportive, ha scelto una pavimentazione in parquet smontabile per la pallacanestro, che viene sostituita da una sintetica per gli incontri di pallavolo. La scelta delle pavimentazioni mobili consente inoltre di salvaguardare le superfici in caso di usi extra sportivi.

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Il legno Il pavimento in legno è dunque la scelta ottimale per la pallacanestro (anzi, obbligatoria in caso di attività agonistica di livello), ed è valida anche per la pallavolo, la pallamano, il calcetto e la ginnastica in genere. Elastico, assicura un ottimo assorbimento degli urti. D’altra parte richiede una particolare attenzione manutentiva, e potrebbe essere soggetto a usura nel caso di impieghi extra sportivi La superficie di gioco vera e propria è costituita da listoni in legno massello oppure in multistrato: pur essendo di minor pregio, quest’ultimo consente di ridurre le dilatazioni e contrazioni del singolo listone in presenza di sbalzi termoigrometrici. Il massello d’altra parte può essere levigato più volte nel corso del tempo. La superficie in legno non viene posata direttamente sul sottofondo, ma su una o più serie di travetti di supporto, che possono essere o meno dotati di cuscinetti o singoli

elementi ammortizzanti; ognuna delle diverse soluzioni darà luogo a parametri prestazionali diversi, e quindi a una classificazione diversa con riferimento alla norma UNI-EN 14904. Nel caso di interventi in cui si debba minimizzare lo spessore della pavimentazione esistono sistemi flottanti, che possono essere posati tramite clips su un materassino steso sul sottofondo. Alla pavimentazione deve essere garantita l’assenza di umidità di risalita: deve essere pertanto

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INDOOR

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prevista la posa di una barriera al vapore o uno strato di impermeabilizzazione che la isoli dal sottofondo. La scelta delle essenze per lo strato superficiale, infine, è una questione prevalentemente estetica oltre che di costo, anche se varia, da un legno all’altro, la stabilità dimensionale in presenza di umidità: le specie nostrane (acero, faggio, rovere) subiscono in genere una variazione dimensionale maggiore rispetto alle specie d’importazione quali il doussié, l’iroko, e simili.

Il PVC Il PVC è una resina termoplastica, generalmente unita a plastificanti di vario genere, che ne determinano l’elasticità, oltre a stabilizzanti, lubrificanti, cariche e pigmenti. Il materiale viene prodotto in teli, ottenuti per calandratura accoppiando più strati di resina. Le superfici sportive in PVC sono solitamente costituite da un multistrato con uno strato superficiale compatto, liscio o goffrato, e strati inferiori in schiuma di PVC cellularizzata o alto materiale elastico, che ottimizzano l’assorbimento degli urti. A seconda degli spessori utilizzati nei vari strati, si può andare da superfici multiuso anche non agonistiche, fino a soluzioni ad elevata performance. In caso di uso particolarmente intenso, il livello di usura sarà maggiore rispetto ai pavimenti in legno e richiederà a suo tempo la sua completa sostituzione. Il pavimento vinilico risulta più adatto alla pallavolo, anche come soluzione temporanea e asportabile da utilizzare su superfici diverse. Ha impiego esclusivo negli impianti indoor, in quanto il materiale, sensibile alla temperatura, teme l’irraggiamento solare diretto. In queste due pagine, pavimentazioni indoor in parquet. Da sinistra a destra e dall’alto in basso: Bellinzago Novarese (prod. Adisport), da Tsport 327; Palagano, Modena, da Tsport 326; Massa (prod. Adisport), da Tsport 328; Giuriati Arena a Milano, da Tsport 338; liceo classico Gioia a Piacenza (da Tsport

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338); Carvico (Bergamo), da Tsport 332; Biassono (Monza) (prod. Mondo), da Tsport 325. On these two pages, indoor parquet flooring. From left to right and from top to bottom: Bellinzago Novarese (prod. Adisport), from Tsport 327; Palagano, Modena, from

Tsport 326; Massa (prod. Adisport), from Tsport 328; Giuriati Arena in Milan, from Tsport 338; liceo classico Gioia in Piacenza (from Tsport 338); Carvico (Bergamo), from Tsport 332; Biassono (Monza) (prod. Mondo), from Tsport 325.

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La gomma Le gomme presentano ottime caratteristiche di elasticità, resistenza all’usura ed agli agenti chimici. Con miscele di gomme naturali e/o sintetiche vengono realizzati manti di tipo prefabbricato, in teli. Alla gomma possono essere aggiunte cariche elastiche e minerali di vario genere, plastificanti, vulcanizzanti, protettivi, pigmenti e la miscela viene calandrata e vulcanizzata. Il processo di vulcanizzazione assicura alla gomma una durata maggiore rispetto ad altri materiali sintetici. Inoltre, permette alla superficie di mantenere inalterate le proprietà biomeccaniche più a lungo. Anche in questo caso il manto è costituito da più strati, con diverse caratteristiche ammortizzanti per rispondere alle diverse esigenze di gioco. Lo strato superficiale è liscio, antiscivolo e antiriflesso, e viene vulcanizzato a un sottostrato portante in gomma. Lo strato inferiore, ammortizzante, può essere composto da schiuma di pvc come nella tipologia del tappeto vinilico. Il tappeto in gomma può facilmente essere posato anche senza incollaggio sul sottofondo.

La resina poliuretanica A differenza delle pavimentazioni in teli prefabbricati, come le precedenti, quelle in resina, colata in situ, offrono il vantaggio di non doversi preoccupare dei giunti, ma naturalmente non hanno la possibilità di essere sostituite o rimosse. Si ottengono con la posa di successivi strati a base di resine poliuretaniche autolivellanti unite a granuli elastici di vario tipo. Le resine possono essere di tipo bicomponente o monocomponen-

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In questa pagina, in alto, campo polivalente a Praia a Mare (Cosenza), superficie in resina di Casali Sport. Al centro, superficie multisport indoor presso il CUS Parma, prod. Conica; in basso, superficie sintetica outdoor sempre al CUS Parma, prod. Mapei (foto Tomaso Grillini / Tsport).

Nella pagina a lato, in alto, la sports hall di Gissi (Chieti), con superficie sintetica Polytan (da tsport 337), impianto vincitore del premio di Etica & Sport “I luoghi per lo sport 2021”. In basso a destra, il Palaponte di Ponte San Pietro, Bergamo (superficie in gomma prod. Mondo), da Tsport 342.

This page, top, multi-purpose court in Praia a Mare (Cosenza), resin surface by Casali Sport. In the centre, indoor multisport surface at CUS Parma, manufactured by Conica; below, outdoor synthetic surface at CUS Parma, manufactured by Mapei (photo Tomaso Grillini / Tsport). Facing page, top, the sports hall in Gissi

(Chieti), with Polytan synthetic surface (by tsport 337), winner of the Etica & Sport "I luoghi per lo sport 2021" award. Below right, the Palaponte in Ponte San Pietro, Bergamo (rubber surface produced by Mondo), from Tsport 342.

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INDOOR

te; i granuli elastici possono essere di poliuretano, di EPDM o di gomma nera. Gli strati possono essere stesi direttamente sul sottofondo, eventualmente in combinazione con un sottotappeto elastico prefabbricato a base di gomma granulare. Le superfici risultanti sono perfettamente uniformi e con elevate caratteristiche di resistenza.

di migliorare le qualità elastiche dello strato, mentre quelle a base di sabbie quarzifere migliorano l’aderenza superficiale e la resistenza all’usura. La pavimentazione generalmente viene realizzata in più strati, anche di varia composizione, che vengono posti in opera verniciati, spatolati o spruzzati. La sottostruttura preferita è quella di tipo bituminoso; la pavimentazione risulta non drenante.

Le resine acriliche I materiali impiegati sono generalmente miscele di resine acriliche e viniliche, in emulsione acquosa, contenente pigmenti e cariche di varia natura. Le cariche a base di granuli di gomma hanno lo scopo

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I multisport outdoor È evidente come gli impianti sportivi all’aperto presentino una specificità rispetto a quelli al chiu-

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so, in relazione alle condizioni climatiche cui sono esposti nell’arco dell’anno. Ricordiamo che non tratteremo in questa occasione le pavimentazioni in erba, naturale o sintetica, che saranno oggetto del prossimo “speciale”; così come l’uso delle terre stabilizzate, come le terre rosse impiegate per il tennis. Dato per scontato che il legno non rientra nelle superfici adatte ad uso esterno, il tema delle pavimentazioni multisport outdoor si concentra necessariamente sulle pavimentazioni sintetiche. La norma tecnica di riferimento è la UNI EN 14877:2013 “Superfici sintetiche per aree sportive all'aperto - Specifiche”, la quale specifica i requisiti per le superfici sintetiche per impianti sportivi all'aperto, distintamente per atletica, tennis, polisportiva. Le caratteristiche dei materiali sono le stesse già descritte per le corrispondenti tipologie indoor: si tratta delle pavimentazioni in gomma, e di quelle in resina, poliuretanica o acrilica. Come si è detto, il pvc è invece un pavimento sintetico che non viene impiegato in esterno. Rispetto alle pavimentazioni realizzate all’interno di edifici chiusi, le superfici all’aperto devono essere delimitate con cordoli di contenimento (prefabbricati o gettati in opera), che devono anche delimitare le eventuali canalizzazioni di raccolta delle acque meteoriche. Trattandosi di superfici generalmente impermeabili, dovrà essere prevista una leggera pendenza per consentire il deflusso della pioggia: le norme federali, per i campi destinati a specifiche attività sportive, dettano i limiti entro cui sono ammissibili le pendenze: la FIP per la pallavolo consente una pendenza di 5 mm per metro.

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Pulizia e Manutenzione Naturalmente, i costi di manutenzione dipendono dall’intensità d’uso dell’impianto, oltre che dalla corretta scelta iniziale della pavimentazione. Anche l’utenza deve avere il corretto approccio con la superficie sportiva, utilizzando le calzature idonee. Il gestore deve poi limitare l’uso di attrezzature pesanti che potrebbero lasciare l’impronta sulla pavimentazione (le scelte in fase di progetto o di acquisto degli accessori sportivi dovrebbero evitare questo rischio). Prima di attuare qualsiasi tipo di intervento manutentivo si dovrà tenere conto del tipo di materiale con cui è realizzata la pavimentazione, informandosi sulle indicazioni fornite dal produttore.

Scopo della manutenzione è il mantenimento della funzionalità sportiva in modo costante e uniforme nel tempo su tutta la superficie di gioco.

Il lavaggio vero e proprio è indicato solo in caso di manutenzione straordinaria o, ad esempio, per la rimozione di accumulo di grassi. Nel caso, si utilizzeranno detergenti specifici che eliminano macchie di unto, impurità e segni delle suole delle calzature. L’uso dell’acqua sarà comunque ridotto al minimo (con l’uso di macchine per la pulizia l’indicazione è di non superare i 40 litri per 1000 mq), e prima del nuovo utilizzo la superficie dovrà essere completamente asciutta.

Superfici sintetiche Dopo la rimozione della polvere con aspirapolvere o scopa mop, si effettua il lavaggio, con un semplice detergente a pH neutro diluito in acqua, senza ricorrere ad agenti schiumogeni o solventi. Il risciacquo sarà effettuato con abbondante acqua pulita. L’eventuale utilizzo di detergenti non neutri o disinfettanti deve essere valutato attentamente verificando la compatibilità tra il prodotto e il tipo di superficie, per evitare il rischio di intaccare la superficie.

Legno Il legno teme l’acqua, e la sua pulizia deve essere effettuata con particolare attenzione. La superficie andrà inizialmente spazzolata per eliminare tutte le tracce di polvere, detriti e sporcizia che potrebbero causare abrasione.

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A sinistra, macchina multifunzione per la pulizia delle superfici sportive (prod. Kunzle & Tasin). A destra in alto, la scopa mop viene utilizzata per la pulizia del campo da volley alle Olimpiadi di Rio 2016, durante la partita Brasile/Camerun del 6 agosto (foto Celso Pupo / Shutterstock).

In basso, lavaggio con idropulitrice ad alta pressione di un campo da tennis in sintetico (foto Anton Watman / Shutterstock). Left, multifunctional machine for cleaning sports surfaces (prod. Kunzle & Tasin). Above right, the mop is used to clean the

volleyball court at the 2016 Rio Olympics, during the Brazil/Cameroon match on 6 August (photo Celso Pupo / Shutterstock). Below, high-pressure washing of a synthetic tennis court (photo Anton Watman / Shutterstock).

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PRODUZIONE PRODUCTION

www.mondoworldwide.com |

c Mondo Sport & Flooring

Powerplay™ Plasteco rinnova : la pavimentazione g Mondo la copertura per le palestre pger multisport i campi da padel Pavimentazione Powerplay™ P2.

Powerplay™ è una pavimentazione sportiva in gomma vulcanizzata con superficie antibatterica, ideale per, ideale per palestre multisport. In fase di installazione, la pavimentazione in gomma Powerplay™ viene abbinata con i sottostrati della gamma Everlay®, offrendo un isolamento completo dall'umidità di risalita e permettendo di installare il sistema di pavimentazione senza bisogno di incollaggio al sottofondo. Powerplay™ P1 è un sistema di pavimentazione realizzato abbinando in fase di installazione la pavimentazione Powerplay™ al sottostrato stabilizzante e ammortizzante Everlay® Protection. Il sistema può essere installato a posa libera e garantisce valori di ammortizzazione degli urti compresi tra il 25% e il 34% (Categoria P1 secondo la normativa EN14904). Powerplay™ P1 è certificato in laboratorio secondo i criteri normativi “FIFA quality programme for futsal surfaces - FIFA quality”. Powerplay™ P2 è un sistema di pavimentazione realizzato abbinando la pavimentazione Powerplay™ al sottostrato Everlay® High Protection. Il sistema può essere installato a posa libera e garantisce valori di ammortizzazione degli urti compresi tra il 35% e il 45% (Categoria P2 secondo la normativa EN14904). Powerplay™ è stato progettato per essere una pavimentazione sportiva eco-responsabile. Il 25% dei polimeri organici contenuti nella sua formulazione proviene da bio-massa: la gomma naturale è infatti un prodotto non derivato dal petrolio, con un ciclo di raccolta inferiore a 10 anni, che la rende un materiale velocemente rinnovabile. Prodotto nello stabilimento di Gallo d’Alba alimentato con un impianto fotovoltaico, Powerplay™ contiene oltre il 10% di materie prime di recupero pre-consumo, prive di contaminanti, non provenienti da pneumatici. Per documentare concretamente la sostenibilità di Powerplay™ e il suo impatto ambientale durante il suo intero ciclo di vita, MONDO ha scelto di certificare anche questa sua pavimentazione in con la Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD). Sviluppato da tecnici esterni e indipendenti, questo documento permette, attraverso uno studio LCA (Life Cycle Assessment), di comunicare il consumo di risorse e gli impatti sull’ambiente circostante delle varie fasi del ciclo di vita del prodotto. Powerplay™ non è solo eco-responsabile: è un prodotto che tutela la salute degli atleti e degli sportivi che lo utilizzano. Grazie alle sue emissioni estremamente basse di composti organici volatici (COV), ha otte-

nuto la certificazione Greenguard Gold. La pavimentazione Powerplay™ è una scelta ottimale per le palestre scolastiche e per quei palazzetti in cui si pratica una molteplicità di attività sportive. Fra le installazioni più recenti, troviamo la palestra polifunzionale Paul Ladernais di Mexy, in Francia; in Italia ha scelto questa superficie la palestra dell’istituto superiore Ascanio Sobrero di Casale Monferrato (Asti), una struttura annessa al Liceo Sportivo che fa parte della Rete dei Licei Scientifici a Indirizzo Sportivo Nazionale. Hanno adottato recentemente una pavimentazione Powerplay™ PRO anche la scuola primaria Bodio di Alessandria, e la palestra della scuola media Don Orengo a Pontedecimo nel Comune di Genova.

Palestra della scuola primaria Bodio, Alessandria.

Palestra dell’istituto Sobrero, Casale Monferrato.

Palestra polifunzionale Paul Ladernais, Mexy, Francia.

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PRODUZIONE PRODUCTION

www.casalisport.com | info@casalisport.com |

c Casali Sport

Casali Sport: trent’anni di esperienza

Trent’anni di impegno, quelli di Casali, per far crescere al meglio un brand oggi tra i più conosciuti nel settore dell’impiantistica sportiva nel mondo: Casali Sport. Nel 2022 Casali Sport festeggia infatti questo importante traguardo a coronamento di un impegno costante nella ricerca e nello sviluppo di superfici professionali per lo sport. Con oltre novemila realizzazioni in ogni parte del globo tra campi e piste, due stabilimenti di produzione in Italia (uno storico e il più recente altamente innovativo) per una superficie di oltre 40.000 mq, Casali è l’unica realtà italiana di livello mondiale che vanta oggi un’offerta completa di sistemi per manti sportivi indoor e outdoor in resina acrilica o poliuretanica, testati e certificati dai massimi organismi di controllo e di riferimento. Nata nel 1992 da un’idea del compianto Elvio Cardinaletti, chimico empatico e poliedrico, e del suo team R&S fortemente orientato alla qualità e all’innovazione, Casali Sport ha sviluppato nel tempo un’articolata linea di superfici sportive dedicate alle diverse discipline, a partire dallo storico sistema in resina acrilica per il tennis Supersoft fino all’ultimo nato, XPadel, dedicato al padel. Tra i vari sistemi di pavimentazione Casali Sport oggi conosciuti e apprezzati, Pavisint SL 75 e Confosport rappresentano due vere eccellenze nei rispettivi segmenti tecnici. Il sistema Pavisint SL 75, conforme alla normativa EN 14904, è infatti un vero punto di riferimento nell’ambito delle superfici poliuretaniche indoor e gode delle massime attestazioni prestazionali e di conformità tra cui resistenza al fuoco Bfl-s1, attività antibatterica UNI EN ISO 22196:2007, riduzione del rumore da calpestio UNI EN ISO 101140-3:2010

PalaLiuti a Castelferretti (Pavisint SL 75)

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/UNI EN ISO 717-2:2013, oltre all’approvazione FIBA, BWF e AENA; allo stesso modo il sistema Confosport, tra le superfici acriliche outdoor più richieste, è classificato ITF 3 e AENA livello 3, assicura resistenza al fuoco in classe Bfls2 ed è l’unico rivestimento misto prodotto in Italia conforme alla EN 14877. La lunga esperienza e competenza in superfici di natura diversa, come le acriliche e le poliuretaniche, ha portato Casali a intraprendere in tempi più recenti anche la progettazione e produzione dei sistemi Sportrack per piste di atletica leggera, e oggi Casali Sport è l'unico brand italiano a produrre sistemi di pavimentazione sia colati, sia misti, certificati World Athletics (ex IAAF). Le pavimentazioni Casali Sport sono inoltre conformi alla normativa UNI EN Pista di atletica a Caorle (Sportrack SW PF)

ISO 14021:2016 relativa ai Criteri ambientali minimi (CAM) e sono omologabili dal CONI ai più elevati livelli di attività agonistica. Dal tennis al basket, dalla pallavolo all’atletica, al pattinaggio le superfici Casali Sport sono progettate per garantire il massimo confort di gioco con particolare attenzione alle problematiche legate allo stress muscolare e osteoarticolare che i diversi livelli di prestazioni sportive possono comportare. Per questo il controllo dei materiali impiegati, l’esecuzione dei lavori, e le prestazioni rese da ogni pavimentazione rappresentano valori imprescindibili per Casali Sport Impianto outdoor all’UNI Federico II di Napoli (Confosport)

Palazzetto dello sport di Brembate (Pavisint SL 75)

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PRODUCTION | PMULTISPORT RODUZIONE MULTISPORT FLOORING SPECIAL REPORT | SPECIALE PAVIMENTAZIONI

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Multisport Floooring Special Report INDOOR OUTDOOR RULES MATERIALS

The variety of sports floors for playgrounds on the market is very large, with a wide choice of materials, comfort and performance. In order to be able to make a correct choice of the most suitable sports floor, it is first necessary to take into account the intended use. For all sports floors, the fundamental requirement is safety of use, which must ensure a series of performances established by the relevant standards. The characteristics of high elasticity are, for example, fundamental for disciplines such as basketball and volleyball, where the elevation of the athlete is directly related to sports performance. Other sports, such as five-a-side football or hockey, require greater resistance to wear. More and more often, sports facilities such as gyms and sports halls host cultural or non-sporting events that require the floor to withstand the presence of large numbers of people and be suitable again, in a short time, for sports use. Biomechanics Sporting performance is a function of various factors that interact with each other in a complex way, and which equally involve all

the elements in play: the foot, the footwear and the flooring. The overall mechanical action of the three elements consists of absorbing the energy generated in the impact of the shod foot with the ground, storing part of it in the form of elastic energy, and transmitting through thrust the force generated by the muscles.

In each discipline, this happens in a different way, more or less dynamic, slow or fast, balanced or unstable. The load on the foot and its joints depends on the greater or lesser friction between the sole of the shoe and the surface: in the case of surfaces that allow less possibility of slipping, the load on the system will be greater following sudden braking or changes of direction. It is therefore important that the athlete wears the most appropriate shoe in relation to the activity carried out, but also that the floor has characteristics that effectively collaborate in optimising the system. The design Given the substantial importance of the type of flooring within the sports facility, the type of performance required should be defined from the design stage, which will determine the choice

of surface. The cost-benefit analysis of each possible solution will include not only the initial cost but also the burden of subsequent operation and maintenance, as well as the benefits corresponding to the use, in terms of durability, level of activity, multifunctionality. As with all projects, the construction details, construction methods and correct installation (flatness, slope, permeability and disposal of surface water if the installation is outdoors) will be a guarantee of use that meets expectations over time.

In the preceding pages, the standards dictated by the Sports Federations and the UNI-En technical standards are reviewed. In addition, several examples of flooring created in multi-sport facilities in Italy are illustrated, taken from projects recently published in Tsport.

From top: Playground in Forlì, indoor gym in Brogliano (both Mapei products), Pala200’s wood floring in Settimo Torinese. In the left corner, laying of Conica paving for a CUS Parma sport facility.

non fermarti qui! on-line trovi altri approfondimenti dello Speciale Pavimentazioni Multisport

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CFP WEBINAR EBINAR SPORTeIMPIANTI.it LE E PAVIMENTAZIONI SPORTIVE: SUPERFICI IN LEGNO E SINTETICHE

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Lunedi 28 Febbraio 2022 ore 9.30-12.30

ISCRIZIONE GRATUITA

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Lunedi 14 Febbraio | ore 10.30 - 12.45 LE E PALESTRE SCOLASTICHE E L’OCCASIONE DEL PNRR 2CFP

Lunedi 28 Febbraio | ore 9.30 - 12.30 LE E PAVIMENTAZIONI SPORTIVE INDOOR E OUTDOOR: SUPERFICI IN LEGNO E SINTETICHE

Martedi 29 Marzo | ore 10.30 - 12.30 PARAPETTI ARAPETTI E BALAUSTRE IN VETRO PER PALAZZETTI

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Lunedi 2 Maggio | ore 9.30 - 12.30 DALL’ERBA ALL’ERBA NATURALE ALL’ERBA SINTETICA E OLTRE

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RICHIESTI

Lundi 16 Maggio | ore 10.30 - 12.30 PISTE ISTE DI ATLETICA: COLATE E AD ALTE PRESTAZIONI

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Lunedi 18 Luglio | ore 9.30 - 12.30 IMPIANTISTICA MPIANTISTICA SPORTIVA E RIGENERAZIONE URBANA

Martedi 27 Settembre | ore 10.30 - 12.30 STADI TADI E SICUREZZA: SISTEMI DIVISORI E PARAPETTI

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Lunedi 24 Ottobre | ore 9.30 - 12.30 PALAZZETTI ALAZZETTI E PALESTRE, IL PROGETTO EFFICIENTE GRATUITI • POSTI LIMITATI

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PROGETTI IN BREVE PROJECTS PILLS

Cesenatico (Forlì-Cesena)

Il Naviskate Park al Parco di Levante

a cura di Sabina Orrico

Il nuovo impianto sportivo, inaugurato lo scorso anno e ampiamente utilizzato da un pubblico di appassionati degli sport su rotelle, ha ricevuto un nome e un logo grazie al coinvolgimento di giovani cittadini. Lo skatepark, progettato dallo Studio Lotti, ha una conformazione che lo rende adatto a ogni livello di utenza, dagli skater in erba agli agonisti. Inserita nel parco di Levante, lungo viale dei Mille, adiacente al liceo scientifico, la struttura ha un ruolo non solo sportivo, ma anche sociale, aggregativo e di valorizzazione dell’area verde cittadina. Un regolamento appositamente studiato ne stabilisce gli orari di utilizzo – dalle 9 del mattino fino a un’ora prima dal tramonto, per tutti i giorni dell’anno – a titolo gratuito per appassionati di skateboard, pattini in linea e bmx, dotate di pedali e tappi manubrio in plastica. Naturalmente indossare il casco protettivo ben allacciato è d’obbligo, mentre viene consigliato l’uso di protezioni quali ginocchiere, gomitiere e polsiere. Il progetto è nato nel 2019 a seguito di un percorso partecipato tra ragazzi,

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genitori, scuole di skate, Comitato di Zona ed esperti, per dare voce all’esigenza di realizzare una “bowl”, una struttura difficilmente rintracciabile nell’area della provincia di Forlì-Cesena, caratterizzata da sicurezza e accessibilità. L’esigenza era proprio creare un impianto che accogliesse i ragazzi, che in precedenza praticavano per strada, che fosse sicuro e che potesse rendere possibile anche l’attivazione della scuola di skate in città. Il manufatto è stato reso accessibile e integrato nel parco, con un riporto di terreno per la realizzazione di scarpate perimetrali seminate a prato. La bowl progettata ha un’estensione di circa 335 metri quadrati e altezza 150 centimetri di media, elevati a 200 e 220 in alcuni punti. Diversi gli ostacoli presenti, come spina, hip, goccia e diversi bordi – lips in cemento, pool coping e coping in ferro. È stata prevista anche una piastra a ostacoli “street”. L'intervento ha comportato un investimento complessivo di circa 148.000 euro e si è completato in circa 140 giorni.

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Cesenatico (Forlì-Cesena): Naviskate Park at Parco di Levante The skatepark, designed by Studio Lotti, has a shape that makes it suitable for all levels of users, from budding skaters to competitors. Located in the Parco di Levante, along Viale dei Mille, adjacent to the scientific high school, the structure not only plays a sporting role, but also a social one, one that brings people together and enhances the city's green area. The project was born in 2019 following a participatory process among young people, parents, skate schools, the Zone Committee and experts, to give voice to the need to create a "bowl", a structure difficult to find in the area of the province of Forlì-Cesena, characterised by safety and accessibility. The need was to create a facility that would welcome young people, who previously practised on the streets, that would be safe and that would also make it possible to start a skate school in the city. The building was made accessible and integrated into the park, with the land being filled in to create perimeter slopes sown with grass. The planned bowl covers an area of 335 square metres and is 150 centimetres high on average, rising to 200 and 220 centimetres in some places. Several obstacles are present, such as plug, hip, drop and several edges - concrete lips, pool coping and iron coping. A "street" obstacle plate was also planned. The work involved a total investment of approximately 148,000 euros and was completed in about 140 days.

Committente: Comune di Ccesenatico Progetto: Lotti & Partners (ing. Antonio Lotti, arch. Alessio Lotti) Realizzazione: Società Adriatica di Vitali & Petrucci Srl Foto: Ivan Carabini (Facebook)

Nelle foto, particolari del bowl. In alto a destra, pianta quotata, con il tracciato della rete di raccolta acque bianche. Al centro, rendering di progetto.

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The photos show details of the bowl. Above right, dimensioned plan with the layout of the white water collection system. In the centre, project rendering.

PROJECTS PILLS | PROGETTI IN BREVE

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PROGETTI IN BREVE PROJECTS PILLS

Laives (Bolzano)

Piscina scolastica, un’opera di risanamento

a cura della Redazione

La piscina è parte di un corpo che ospita al piano soprastante una palestra e l’alloggio del custode, corpo a sua volta costituente parte del più grande complesso della Scuola Media di Laives realizzato agli inizi degli anni ’80 su progetto strutturale a firma dell’ing. Lino del Favero. Tale corpo presenta una struttura a telaio in c.a. e più specificatamente la piscina è costituita da una vasca con pareti in c.a. e fondo in solaio a lastre prefabbricate, nervate e precompresse, appoggiato su setti che ne consentono l’ispezionabilità dell’intradosso; il cunicolo tecnico che gira attorno alla vasca, per la maggior parte in corrispondenza al soprastante camminamento perimetrale della piscina, è formato da elevazioni in c.a. e solaio di copertura a lastre prefabbricate ad armatura lenta.

Il degrado

Per quanto riguarda l’impermeabilizzazione della vasca, questa è formata da un massetto impermeabilizzante a base di malta non fibro-rinforzata su cui sono posate direttamente le piastrelle di rivestimento.

Le pareti della vasca lato asciutto presentavano un degrado medio (armature più superficiali con evidente inizio di corrosione e copriferro instabile) a diffusione bassa (le zone ammalorate si concentravano in prevalenza in corrispondenza di passaggi impiantistici).

Sulla base delle risultanze e prove nonché delle verifiche tecniche strutturali eseguite nel corso degli anni, per conto dell’ufficio lavori pubblici ed ivi depositate e dopo attento sopralluogo, è emerso che il solaio a soffitto del cunicolo tecnico all’intradosso presentava un degrado marcato (armature più superficiali in avanzato stato di corrosione e copriferro in fase di distacco se non già distaccatosi) a diffusione media. Il dilavamento dell’idrossido di calcio presente nel calcestruzzo e nel massetto soprastante conseguente alle infiltrazioni appariva limitato a qualche chiazza con piccole formazioni di carbonato di calcio. Le elevazioni risultavano invece praticamente prive di fenomeni di ammaloramento.

Gli interventi L’intervento attuato è consistito nell'installazione di una vasca inox, con tonalità finale azzurro della piscina che mantiene le dimensioni della vasca esistente (10x25 m); il rifacimento completo degli impianti idrici di adduzione e distribuzione, la sostituzione degli impianti tecnologici,

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installazione di un impianto di telegestione volto al controllo della temperatura e della sanificazione dell’acqua nonché della temperatura interna dell’impianto natatorio (riscaldamento a pavimento con eliminazione dei radiatori a parete); l'adeguamento alle vigenti normative di sicurezza degli impianti elettrici di servizio; alcuni lavori di manutenzione edile come ad esempio il risanamento statico del solaio bordovasca, degli intonaci oltre nuovi accessori tecnici atti a migliorare la funzionalità e la sicurezza dell’utenze dell'impianto natatorio. Risultando compromessa la struttura portante della piscina (pavimento bordovasca, pareti e fondo vasca), essa è stata completamente demolita e ricostruita, così come la vasca di compensazione in c.a. Tali Lavorazioni non hanno comportato alcun tipo di modifica alla struttura in elevazione, alla volumetria, alle superfici ed alla prospettiva architettonica. A sinistra, la testata della piscina; in piccolo, pianta e sezione della vasca. In questa pagina, in alto la vasca completa; sotto, i locali tecnologici dopo il ripristino.

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Laives (Bozen): renovation of a school swimming pool The swimming pool is part of a building that houses a gymnasium and the caretaker's quarters on the floor above, which in turn is part of the larger Laives Middle School complex built in the early 1980s. The intervention consisted in the installation of a stainless steel pool, after demolition and reconstruction of the existing reinforced concrete structure; the complete reconstruction of the water supply and distribution systems, the replacement of the technological systems, the installation of a remote control system to control the temperature and sanitation of the water as well as the internal temperature of the swimming facility, the adaptation of the electrical service systems to current safety standards, and some building maintenance work.

Committente: Comune di Laives Team di Progetto: Baubüro Ingenieurgemeinschaft Associazione Ingegneri (ing.Pauli Psenner) Importo dei lavori: euro 934.030 Inizio lavori: maggio 2020 Fine lavori: novembre 2020

Left, the head of the pool; small, plan and section of the pool. On this page, above, the complete pool; below, the technological rooms after restoration.

PROJECTS PILLS | PROGETTI IN BREVE

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PROGETTI IN BREVE PROJECTS PILLS

Tradate (Varese)

Corpo spogliatoi al Centro Sportivo Uslenghi a cura della Redazione

Il Centro Sportivo Comunale, intitolato a "Carlo Matteo Uslenghi", si sviluppa su una superficie di circa 6 ettari ed è composto da una pista di atletica leggera con campo utilizzabile anche per il gioco del calcio e dotato di tribuna coperta, due campi da calcio utilizzati anche per il rugby, tre campi da tennis coperti ed uno spazio coperto utilizzato per corsi di ginnastica dolce e mantenimento, oltre che per tornei di tennistavolo. Il campo di atletica leggera, nonché campo da calcio principale, identificato con il n. 1, ed il campo da calcio per allenamenti, utilizzato anche per il rugby, identificato con il n. 2 sono attualmente serviti da un corpo di fabbrica con spogliatoi, magazzino, infermeria, uffici segreteria, tutti spazi ricavati al di sotto della tribuna coperta. Il campo da calcio identificato con il n. 3, è invece dotato di un proprio corpo spogliatoi autonomo, come pure l’area dei campi da tennis, servita da un edificio destinato a spogliatoi e club house per i praticanti questo sport. L’area dei campi da tennis è stata concessa in gestione alla A.S.D. Tennis Club Tradate (tennis), ed è caratterizzata da una sua gestione autonoma. Gli altri impianti sono gestiti dalla A.S.D. F.C. Tradate, anch’essa con un contratto di concessione, ma sono utilizzati anche da Atletica Tradate (atletica leggera) e Amatori Tradate Rugby Club (rugby).

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Data la sua cospicua dotazione di impianti, il Centro Sportivo veniva utilizzato per oltre 2.400 ore/anno, prima delle restrizioni sanitarie. L’obiettivo che l'amministrazione comunale ha inteso perseguire con la realizzazione del nuovo corpo spogliatoi, è stata quello di rendere autonomo il campo n. 2 rispetto al resto del centro sportivo, in modo da poterlo affidare in gestione ad una terza società sportiva. Contemporaneamente, con la realizzazione di un corpo spogliatoi autonomo è possibile omologare il campo n. 2 anche per la disputa di partite di rugby, oltre che di calcio. Unitamente agli spogliatoi è stata realizzata anche una nuova tribuna per il campo n. 2, che ne era sprovvisto, oltre ad alcuni spazi destinati ad infermeria e sede di società sportiva. Contemporaneamente, è stata realizzata anche una divisione dei percorsi tra pubblico ed atleti verso il campo n. 2, in modo da adeguare l’impianto alle norme di sicurezza sugli impianti sportivi. Il corpo spogliatoi, collocato nella zona compresa tra il campo n. 1 ed il campo n. 2, si sviluppa con pianta rettangolare di dimensioni 20,00 x 9,40 metri, articolato su due piani. Il piano seminterrato è destinato a spogliatoi per gli atleti e per gli arbitri, oltre ad ospitare il vano tecnico ed un locale deposito. Il piano rialzato, invece, è occupato principalmente da un locale multiuso, cui si

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affiancano due uffici ed i bagni. In pianta il piano inferiore è più esteso di quello superiore, perché una zona del solaio è occupata da una balconata che affaccia sul campo da gioco n. 2 e sulle tribune. Queste ultime sono adiacenti alla struttura del nuovo fabbricato ed in continuità con essa, ed hanno una capienza inferiore a 100 posti. Per quel che riguarda le finiture, la muratura perimetrale è di tipo laterizio, realizzata in blocchi semiportanti di spessore 30 cm. All’esterno è poi realizzato un isolamento a cappotto mediante l’applicazione pannelli in polistirene di spessore 12 cm, finiti superficialmente con uno strato di intonaco colorato in pasta colore giallo. Non è stata prevista l’installazione di pannelli fotovoltaici sulla copertura del nuovo fabbricato in quanto collegato al contatore generale del centro sportivo risulta già installato un impianto fotovoltaico da 34,56 kWp, posizionato sulla copertura delle tribune del campo n. 1. Il riscaldamento e la climatizzazione dell’edificio sono realizzati con impianto a pompa di calore alimentata ad energia elettrica ad espansione diretta di gas. Tutto l’edificio è realizzato in modo da conseguire una certificazione energetica in Classe A4 Cened.

Tradate (Varese): changing rooms at the Uslenghi Sports Centre The Municipal Sports Centre covers an area of about 6 hectares and consists of an athletics track with a football pitch and a covered stand, two football pitches also used for rugby, three indoor tennis courts and a covered area used for soft gymnastics and maintenance courses, as well as for table tennis tournaments. The aim of the municipal administration with the construction of the new changing rooms is to make one of the pitches independent from the rest of the sports centre so that it can be managed by a different sports club. In addition to the changing rooms, a new grandstand has also been built for this pitch, which did not have one, as well as some areas for the infirmary and the sports club's headquarters. The entire building is designed to achieve Class A4 Cened energy certification.

Committente: Comune di Tradate Progetto architettonico: arch. Roberto Pisoni Progetto strutturale e D.L: ing. Paolo Dovera Progetto impianti: ing. Luca Clemente Rossi (Studio Rossi Ingegneri Associati) Sicurezza: ing. Claudio Besio

A sinistra, il piccolo edificio dal lato della tribunetta. In questa pagina, il fianco che mostra il dislivello tra le due facciate; pianta del piano inferiore; sezione.

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Left, the small building on the side of the tribune. On this page, the side showing the difference in height between the two facades; plan of the lower floor; section.

PROJECTS PILLS | PROGETTI IN BREVE

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PRODUZIONE PRODUCTION

PAD-SPORT, i pannelli elettrosaldati per campi da padel-tennis Cavatorta, da sempre attenta alle tendenze di mercato e alle esigenze dei clienti, presenta una gamma di pannelli in rete elettrosaldata zincata, specifici per la realizzazione della struttura metallica delimitante i campi regolamentari di padel-tennis. I pannelli, nel dettaglio, sono studiati per la realizzazione di quella parte di struttura che, oltre ad essere una superficie di gioco attiva, permette il ricambio d’aria all’interno del campo. I pannelli sono assolutamente adatti sia per l’utilizzo indoor che outdoor (palestre o tensostrutture) in quanto, grazie alle tecniche di produzione e alla elevata qualità dei materiali, viene garantita la massima copertura contro la corrosione.

necessari per una ideale costruzione della struttura. Le dimensioni standard proposte sono 1000 x 2000 mm e 2000 x 3000 mm con una maglia costante di 50,8 x 50,8 mm. I pannelli modulari in filo d’acciaio zincato vengono proposti con differenti finiture: PAD-PANEL GALVA, zincato a caldo. PAD-PANEL TEC, rivestimento in zinco/alluminio. PAD-PANEL PLAX, rivestimento con verniciatura epossidica. Grazie all’elevata flessibilità produttiva, Cavatorta, è in grado di realizzare, a richiesta per specifiche esigenze del cliente, pannelli di misure e colori fuori standard.

I pannelli Dallo studio delle tipologie di campo (singolo, doppio, indoor, outdoor) e delle caratteristiche di gioco, Cavatorta, ha ottimizzato la dimensione dei pannelli

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www.cavatorta.it offices2@cavatorta.it

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PRODUCTION | PRODUZIONE

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NOTIZIE DALLE AZIENDE NEWS FROM COMPANIES

La pista ciclabile sul lungomare di Ostia

a cura di Cebic Srl www.cebic.it

Le linee bianche su fondo rosso della pista di atletica all’Arcoveggio

a cura di Genta Snc www.gentaitalia.it

98 NEWS | NEWS

L’intervento in questione consiste nella realizzazione di una pista ciclabile sul lungomare di Ostia Lido, lungo circa 4,2 km, in modo da costituire la naturale prosecuzione di un tratto di pista già esistente ed oggetto di lavori di rinnovo. In tale modo si viene a creare un percorso ciclabile dalla lunghezza complessiva di circa 6 km che dal porto turistico, situato ad Ostia ponente, si snoda ininterrottamente fino allo sbocco della via Cristoforo Colombo che conduce a Roma. Il percorso ciclabile preesistente è interamente realizzato in sede propria, bidirezionale, affiancato da una fascia riservata ai pedoni di larghezza variabile complanare alla ciclabile; la fascia pedonale si sviluppa internamente, verso il mare e gli ingressi agli stabilimenti, lasciando la pista ciclabile sul fronte strada. La pavimentazione della pista ciclabile ha comportato la stesura a rullo, sullo strato di usura, di un fondo ancorante a base di resine acriliche e la stesura di tre mani di rivestimento con effetto plastico-caucciù a basso spessore a base di speciali resine poliacriliche in emulsione, cariche minerali e farine di quarzo per pavimentazioni sportive outdoor di realizzazione Cebic Urban Design. Il tutto è completato dal disegno e posa in opera della necessaria segnaletica orizzontale e verticale sia sulla pista che sulle carreggiate interessate dai lavori. Il progetto è stato redatto dall’arch. Nicola De Bernardini e i lavori, diretti dal geom. Raffaello Freda, sono stati completati nello scorso settembre.

L’impianto sportivo alla periferia di Bologna è stato riqualificato con il rifacimento del manto sulla pista di atletica, completato con le segnature regolamentari da parte di Genta. La pista di atletica dell’Arcoveggio fa parte di un complesso sportivo, di proprietà del Comune di Bologna, posto a nord della città tra i quartieri di Navile e Corticella, in prossimità della Tangenziale. La pista circonda un campo in erba destinato prevalentemente al rugby, mentre fanno parte del centro anche due piscine e una palestra. L’impianto, realizzato nel 1970, dispone di una tribuna coperta da 1.326 posti. La pista di atletica, a 6 corsie, risultava da tempo in condizioni non idonee allo svolgimento dell’attività sportiva a causa delle condizioni della superficie. Quest’anno l’Amministrazione ha dato il via al rifacimento, che è stato portato a termine durante l’estate, mantenendo il tradizionale colore rosso del manto. Genta è intervenuta nel mese di settembre, per conto della ditta appaltatrice Greensystem Srl, per completare la pista con la segnaletica regolamentare, la posa del cordolo e la fornitura e posa delle targhette segnaletiche in alluminio incise.

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NOTIZIE DAL MONDO NEWS FROM THE WORLD

La palestra autosufficiente di LCA architetti

Il periodo di pandemia, il lockdown, le restrizioni imposte per contenere il dilagare del virus hanno determinato il ripensamento degli spazi a uso singolo e collettivo: una rivalutazione applicabile anche agli ambienti e alle strutture destinati allo sport. Se a tutto ciò si somma anche la problematica dell’emergenza climatica, con l’innalzamento delle temperature e il continuo depauperamento delle risorse disponibili, sembra assolutamente necessario pensare sin d’ora ad architetture e soluzioni davvero sostenibili. Il progetto realizzato dallo studio LCA Architetti di Varese è una palestra che viene incontro a queste nuove e moderne esigenze con una palestra autosufficiente e sostenibile. La struttura è una palestra modulare, autosufficiente dal punto di vista energetico e dichiaratamente sostenibile grazie all’utilizzo di soli materiali naturali e riciclabili. Si tratta di un piccolo volume facilmente installabile nei parchi pubblici e privati, sulle coperture e negli spazi collettivi dei condomini, all’interno di campus universitari, nei villaggi turistici: davvero modulare e compatibile, modellabile, integrabile. Completamente autonomo e a zero emissioni, il fabbricato palestra di LCA di Varese è composto da moduli liberamente affiancabili, che consentono di realizzare uno spazio su misura. I materiali utilizzati, che lo rendono sostenibile, sono: il legno usato per la struttura, la paglia di riso scelta come isolante, il vetro pensato per i tamponamenti laterali, il metallo utilizzato per la copertura. A livello di consumi e autosufficienza, la palestra di LCA Architetti è caratterizzata da un sistema di ricambio dell’aria abbinato a una pompa di calore capace di generare sia il caldo sia il freddo e alimentata da pannelli fotovoltaici posti in copertura.

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NEWS 99


I 100 anni dell’Autodromo di Monza

Inizia un anno speciale per la Formula 1 in Italia, che nel 2022 festeggia i 100 anni dell’Autodromo di Monza e il secondo Gran Premio d’Italia della Formula 1 a Imola. Il logo del centenario dell’Autodromo è stato presentato in anteprima a Dubai nel corso della giornata “Bellezza dello Sport, Italian Sports Day”, dedicata allo sport italiano, organizzata dal CONI al Padiglione Italia dell’EXPO 2020 di Dubai, alla presenza del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Luigi Di Maio. “Nei prossimi anni, ci sono molti progetti in grado di portare l’Autodromo Nazionale Monza in una nuova epoca per la mobilità e gli sport automobilistici”, ha dichiarato il presidente dell’Autodromo Nazionale Monza Giuseppe Redaelli. “L’Autodromo Nazionale Monza e il motorsport italiano sono sempre più protagonisti nel mondo, con due tappe di campionato di Formula 1 e due tappe del World Rally Championship. Monza continuerà a essere una pista protagonista per tante discipline del motorsport del futuro”, ha commentato il presidente dell’Automobile Club d’Italia Angelo Sticchi Damiani. “In tutto il mondo, quando si pensa alla Formula 1 non si può non ricordare il grande contributo che l’Italia ha dato a questo sport, ed i primi 100 anni del circuito di Monza ne sono una importante testimonianza. Monza è speciale, Monza è casa per la Formula 1, ha da sempre scritto tra le pagine più importanti di questo sport che da 71 anni regala emozioni, passione e sorriso. Ci prepariamo ad entrare in una nuova era per F1, con nuovi regolamenti e nuove macchine che creeranno gare ancora più avvincenti e siamo entusiasti di avere nel calendario ufficiale del 2022, ancora una volta l’Italia grande protagonista con due tappe a Imola e Monza”, ha ribadito Stefano Domenicali, amministratore delegato di Formula One Group. In cento anni a Monza è cambiata la pista, la tecnologia, le regole, ma le emozioni sono immutate. Il presidente dell’Autodromo Giuseppe Radaelli e il presidente dell’ACI Angelo Sticchi Damiani hanno ricordato le storie e le passioni degli uomini del motorismo sportivo, i grandi protagonisti di questi cento anni a Monza, presentando l’identità visiva del centenario.

Sopra, il Ministro Di Maio a Dubai (foto @autodromoNazMonza). Al centro, il muretto di Biassono (MB) con i momenti iconici dei GP. Sotto, la doppietta ferrari nel 2002 (foto Bg / Tsport)

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“È il tempio della velocità, la pista il vero protagonista del logo del centenario, assumendo la forma di un nastro sinuoso tricolore, che attraversa caratteri di Monza e il numero 100. Abbiamo voluto dare una interpretazione grafica al circuito, facendo diventare la pista una icona tridimensionale. La pista verde, il suo esterno rosso insieme al bianco del suo interno creano la sensazione del tricolore” ha commentato Ludovico Fois, consigliere per le relazioni esterne e responsabile della comunicazione di ACI, Automobile Club d’Italia.

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Fotografia: lo sport secondo Martin Parr

Foto © Martin Parr / Magnum photos

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Nell’anno in cui Torino è stata al centro dell’attenzione del mondo del tennis, CAMERA, il Centro Italiano per la Fotografia che ha sede nel capoluogo piemontese ha ospitato la mostra di Martin Parr “We <3 Sports” (dove <3 si legge “love”), realizzata grazie alla collaborazione con Magnum Photos (cui appartiene il fotografo) e Gruppo Lavazza (per il quale ha lavorato dal 2008). “Lo sport è un tema ricorrente nella lunga carriera di Parr: catalizzatore delle più diverse emozioni, viene raccontato dal fotografo soprattutto attraverso le divise, le coreografie e le tradizioni dei tifosi e degli spettatori, autentici protagonisti di questo rito collettivo”, come ricorda Walter Guadagnini, direttore di CAMERA, che ha curato la mostra insieme con Monica Poggi. I lavori esposti sono riferiti a diversi sport, ma con una maggior presenza del tennis: in particolare 40 foto riguardano il Grande Slam del 2014. La mostra è accompagnata dal volume “Match Point”, Phaidon editore.

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Il programma sportivo di Los Angeles 2028

A sinistra The Olympic Climbing wall at Tokyo 2020 (Leo Zhukov / IFSC), a destra una seduta del Comitato Olimpico (IOC / Greg Martin)

Sono 28 gli sport proposti per essere inclusi nel Programma iniziale degli sport durante la sessione IOC che si è tenuta il 3 febbraio: tra questi figurano arrampicata, surf e skateboard. Nella sessione IOC del 2023 potranno essere potenzialmente inclusi boxe, sollevamento pesi e pentathlon moderno. Skateboard, arrampicata e surf sono stati inclusi nei 28 sport sottoposti ad approvazione, seguendo il successo di Tokyo 2020, una delle edizioni più coinvolgenti di sempre dei Giochi Olimpici: questi sport giovani hanno debuttato proprio a Tokyo e hanno contribuito al successo complessivo di questi Giochi. Inoltre si tratta di sport molto diffusi tra i giovani e fortemente radicati anche in California. LA28 ha dato il suo completo supporto all’Executive Board della Commissione Olimpica. L’impegno rinnovato tra IOC e LA28 è sulla riduzione dei costi e della complessità per ospitare i Giochi, inclusa una revisione delle discipline di ogni sport, che sarà completata nella prima sessione IOC del 2023. Per quanto riguarda il calcio, CIO continuerà a monitorare l’evoluzione del calendario delle partite internazionali. Il Programma iniziale di LA28 includeva: sport acquatici, tiro con l’arco, atletica, badminton,basket, canoa, ciclismo, sport equestri, scherma, golf, ginnastica, pallamano, hockey, judo, rowing, rugby, vela, tiro al bersaglio, skateboard, calcio, arrampicata, surf, taekwondo, tennis, tennis da tavolo, triathlon, pallavolo e wrestling. L’inclusione di boxe, sollevamento pesi e pentathlon moderno nel Programma sportivo di LA28 Le tre discipline sono potenzialmente incluse nel programma sportivo iniziale di LA28 entro la sessione CIO del 2023, considerando che le rispettive Federazioni abbiano dimostrato di rispettare alcuni requisiti tra cui la gestione e sostenibilità finanziaria, la gestione dell’incidenza del doping nella disciplina sportiva con programmi anti-doping efficaci, la gestione di tematiche come sicurezza e accessibilità. IOC ha approvato la raccomandazione della Commissione per il Programma olimpico di considerare un nuovo step intermedio, nel 2023, per determinare le nuove discipline per ogni sport, tra l’approvazione iniziale del Programma nel febbraio 2022 e la finalizzazione degli eventi, nel dicembre 2024, dopo i Giochi Olimpici di Parigi 2024. Ci si focalizzerà su sei aree per rivedere le discipline: costi e complessità, popolarità nel Paese ospitante, unicità e universalità, oltre alla eguaglianza di genere, sicurezza, integrità e sostenibilità ambientale. La valutazione sarà comunicata in marzo-aprile 2022, dopo l’approvazione dell’Executive Board IOC.

Ed ecco il pickleball!

102 NEWS | NEWS

Il pickleball è una combinazione di elementi appartenenti al tennis, al tennis da tavolo e al badminton. Si gioca infatti su un campo che ha le stesse dimensioni e tracciature del badminton: circa 6 metri per 13,40, oltre a una fascia di servizio larga 3 metri sui lati corti e 2 sui lati lunghi. Richiede quindi pressoché lo stesso spazio del campo da padel, ma senza la presenza delle pareti con le conseguenti esigenze tecnologiche (vetri, montanti) ed economiche. Può essere realizzato sia indoor che outdoor. Al centro del campo la classica rete, intorno alla quale è circoscritta una fascia di 2,1 metri per lato, dove è precluso il gioco. La palla è in plastica dura traforata, del diametro di circa 7 cm, e raggiunge una velocità di circa un terzo rispetto alla palla da tennis. La racchetta ha una sagoma diversa da quella del padel, può essere in legno, metallo o grafite. La superficie di battitura deve essere rigida e non avere fori o texture in grado di incrementare la velocità della palla. Questo sport è nato in USA negli anni ’60, e in questi due anni di pandemia si è sviluppato in modo sorprendente, un po’ come il padel in Italia (sport invece poco seguito in nordamerica). Risulta che In Europa gli appassionati siano intorno ai 13.000, ma negli Stati Uniti superano i 4 milioni e mezzo. Da noi, a quanto pare, i primi campi sono nati solo nel 2017 a Tocco da Casauria (Pescara), dove è stata anche fondata l’Associazione Italiana Pickleball (AIP), anche membro dell'International Federation of Pickleball (IFP). Da quest’anno l’AIP è iscritta al registro nazionale CONI con una affiliazione all’ASI, ente di promozione sportiva. I campi dove giocare a pickleball in Italia sono ancora pochi, ma nel corso del 2021 sono sorti nuovi club locali in diverse regioni. Trattandosi di un gioco meno impegnativo del tennis e anche del padel, c’è forse da Shutterstock aspettarsi un futuro anche per questo sport.

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Svizzera, quasi 80 milioni nel Piano per lo sport

Rendering: Cruz y Ortiz - Giraudi Radczuweit

Per la promozione sportiva il Consiglio Nazionale ha approvato un Piano per lo sport in Svizzera da quasi 80 milioni per il periodo 2022-2027, di circa 13 milioni superiore alla richiesta iniziale. Per rendere ancora più flessibile la concessione di crediti evitando, come accaduto in passato, di dover approvare finanziamenti transitori per progetti urgenti, gli Stati hanno raddoppiato la voce di bilancio "ulteriori impianti sportivi di importanza nazionale", portandola a 15 milioni e lo stesso incremento è stato adottato dal Consiglio Nazionale. La Confederazione, come ha precisato la relatrice commissionale Marie-France Roth Pasquier, “partecipa ai costi di costruzione per ogni impianto o progetto con una quota tra il 5 e il 25%. Con i progetti CISIN sinora realizzati è stato generato un volume complessivo di investimenti di circa 1,7 miliardi”. Nell’elenco dei progetti sostenuti dal Piano per lo sport in Svizzera figura l’impianto polisportivo per ciclismo su pista e atletica leggera, il Velodromo Ticino che sorgerà a Losone o Tenero e il PSE, Polisportivo per sport ed eventi di Cornaredo, a Lugano. La struttura coperta del Velodromo Ticino costerà 17 milioni. Sarà composta da corsie di 250 metri di lunghezza e utilizzata principalmente per la pratica dell'atletica leggera: - un circuito da 200 metri con 4 corsie, - un impianto per lo sprint di 60 metri, - attrezzature per il salto in alto, il salto con l'asta e il salto in lungo, - attrezzature e spazi per la disciplina del lancio. Nel Piano per lo sport in Svizzera è previsto anche il centro polisportivo e degli eventi (PSE) di Cornaredo, a Lugano. I costi per l'intera ricostruzione dell'area ammontano a quasi 200 milioni di franchi, mentre l'investimento per il complesso sportivo in sé è di 65 milioni di franchi.

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NEWS |

NEWS 103


La nuova UBS Arena a Elmont, New York, è di Populous

A novembre 2021 è stata inaugurata la UBS Arena a Elmont, New York, la nuova casa dei New York Islanders della NHL. “UBS Arena sarà una delle arene più importanti per l’hockey e l’intrattenimento nel Paese”, ha dichiarato Jason Carmello di Populous. “Populous ha lavorato con Oak View Group, i New York Islanders e il team di progettazione per consegnare un’arena di prima classe, progettata per il gioco dell’hockey e luogo privilegiato anche per l’intrattenimento”. Populous ha sviluppato il layout generale dell’arena, i posti a sedere, gli spazi dei club e le suite, gli spazi per gli eventi oltre a documentare e supervisionare il design degli spazi interni in collaborazione con Jump Studios e Good Rich. Gli esterni portano la firma di JRDV Urban Architecture. UBS Arena è stata progettata in linea con la visione di OVG e degli Islanders, per creare uno spazio pensato per l’hockey e non adattato a esso, come succedeva nelle precedenti sedi degli Islanders. I posti a sedere sono stati progettati strategicamente per essere spinti verso il ghiaccio, più di quanto succeda in un’arena standard per il basket, producendo un’esperienza intima, che regala la sensazione di essere “in gioco” sulla pista. La UBS Arena vanta il tabellone più grande dello stato di New York, insieme a due tabelloni a LED ad alta risoluzione e sistemi audio all’avanguardia con un’acustica di livello mondiale per un’esperienza audio ottimale. Da evidenziare anche l’innovativo il sistema di mappatura del ghiaccio e 12 telecamere per il tracking dei giocatori, in linea con gli standard NHL. Populous ha lavorato con i consulenti acustici Wrightson, Johnson, Haddon

Street art: TVBOY al MUDEC (e non solo)

Immagini dell’esposizione al MUDEC (foto: Jule Hering)

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Seguiamo da tempo la street art come elemento di comunicazione e di arredo della città. Ne abbiamo parlato a partire dal progetto di Tor Marancia a Roma, poi con gli interventi di Orticanoodles a Milano, con la mostra di Banksy e infine con i playground d’artista. L’occasione della mostra dedicata a TVBOY, al MUDEC di Milano dal 2 dicembre al 9 gennaio, ci consente di entrare nuovamente in tema. L’artista TVBOY - a differenza di Banksy - non finge di nascondere la propria identità: parliamo infatti di Salvatore Benintende, nato a Palermo, cresciuto culturalmente a Milano. Dopo i suoi interventi provocatori sui muri di Madrid e Barcellona, il suo lavoro raggiunge il grande pubblico con il “bacio” tra Salvini e Di Maio, comparso su un muro romano e subito rimosso d’autorità. Ma molte, divertenti e ironiche, sono le sue invenzioni grafiche. Il suo rapporto con il MUDEC nasce da una ennesima provocazione: all’apertura della mostra dedicata a Banksy, nel novembre 2018, dipinge accanto all’ingresso un murale che ironizza sull’ambiguità della mostra “non ufficiale” che si svolgeva all’interno. Con intelligenza, il MUDEC colse l’occasione per invitare l’artista a collaborare a un progetto che, insieme con il Municipio 6 di Milano, ha portato alla realizzazione di due lunghi murales (o gallerie a cielo aperto) dedicate rispettivamente a Valentina di Guido Crepax e a Diabolik, nel quartiere di San Cristoforo, non lontano dalla sede del Museo, inaugurate rispettivamente nel gennaio 2020 e nel marzo 2021. “TVBOY. La mostra” raccontava - attraverso più di 70 tele che riproducono gli stencil apparsi sui muri o anche no - il percorso dell’artista, soffermandosi sulle sue principali tematiche: l’amore, il potere, gli eroi, la storia dell’arte. La mostra, prodotta da 24 ORE Cultura - Gruppo 24 ORE e promossa dal Comune di Milano-Cultura, è stata curata da Nicolas Ballario, giornalista esperto di arte contemporanea, e realizzata in collaborazione con Studio TVBOY; l’ingresso è gratuito. L’accompagna il volume “TVBOY”, edito da 24Ore Cultura.

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© Popoulos

& Williams per implementare elementi architettonici in grado di limitare i tempi di riverbero e gli echi. Questi elementi includono l’uso di materiali fonoassorbenti su superfici verticali per assorbire il suono. In aggiunta, a differenza delle comuni sedute in plastica tipiche di stadi e campi di gioco, la UBS Arena di Elmont dispone di posti a sedere imbottiti, più confortevoli per ospiti e fan che permettono all’arena di “suonare” come se fosse a piena capacità anche durante il sound check e gli eventi ridotti. Le barriere fonoassorbenti sono sospese orizzontalmente sotto la copertura del tetto, aiutando a migliorare le performance a bassa frequenza. Una configurazione speciale chiamata “bass trap” è stata realizzata all’interno della struttura del tetto, per produrre eccezionali basse frequenze. Progettata per l’hockey, UBS arena permette un’esperienza unica anche in occasione di eventi musicali. Per questo, tutte le rifiniture sono di alto livello; piastrelle bianche artigianali illuminano lo spazio, insieme a pannelli in legno e luci speciali dall’alto che circondano l’atrio e un’illuminazione teatrale che promuove un’esperienza di intrattenimento di alto livello. Grandi schermi LED e TV posizionati in tutta l’arena assicurano che i fan non siano mai troppo “lontani” dalle partite e dai concerti.

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NEWS 105


Pronto lo stadio “a tenda” Al Bayt per FIFA 2022

Con la caratteristica copertura a tenda, lo stadio Al Bayt ha ospitato la cerimonia di apertura della FIFA Arab Cup 2021, il 30 novembre 2021. Si trova ad Al Khor, città a 35 chilometri a nord di Doha, famosa per la pesca delle perle. Il nome dello stadio deriva dalle storiche tende tradizionalmente usate dai nomadi nel paese e in tutta la regione, bayt al sha’ar: uno stadio moderno che strizza l’occhio al passato e alla tradizione, attento alla sostenibilità ambientale. Dopo le competizioni di FIFA 2022, le parti superiori delle sedute modulari - circa la metà della capacità totale di 60.000 posti a sedere - saranno rimosse e messe a disposizione delle Nazioni in via di sviluppo che necessitino di infrastrutture sportive in un gesto di grande generosità da parte del Qatar. Il progetto dello stadio è stato rivelato nel 2014 e i lavori sono iniziati nel 2015, con il completamento del 95% dei lavori di fondamenta nel 2016. Le prime 2500 sedute modulari sono state installate nel nel 2017, mentre i lavori del tetto retraibile sono iniziati nel 2018. Nel 2018 è stato posato il manto erboso dello stadio. Lo stadio Al Bayt è colorato di rosso e bianco, con le strisce nere in esterno, come le tende tradizionali dei nomadi e il pattern sadu che accoglie i visitatori all’interno, dando loro un assaggio del design tradizionale della regione. Le pareti esterne e i tetti a punta di ciascuna delle quattro tribune che circondano il campo sono state coperte in PTFE, membrana in fibra di vetro intrecciata. Un tetto retrattile collega le quattro tribune a racchiudere lo stadio. Sono dell’italiana Cimolai la struttura del tetto e le membrane. Il tetto gioca un ruolo fondamentale nel regolare la temperatura dello stadio per i giocatori e i fan e ha un design fondamentalmente pratico,basato sulle tende che i nomadi hanno usato per secoli per proteggersi dal calore del deserto. L’ombra fornita dalla struttura a tenda e il sistema del tetto retraibile sono i complementi perfetti della tecnologia di raffrescamento, aiutando a mantenere una temperatura confortevole all’interno, senza usare energia aggiuntiva. Le strutture leggere della tenda si allungano infatti verso il campo da ogni lato, fornendo sufficiente ombra.

Foto concesse da Cimolai Spa.

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All’esterno, parco e aree verdi formano parte integrante del piano di progettazione dell’area circostante, creando un polmone verde per Al Khor e regalando alle famiglie spazio per divertirsi. Si tratta di un’area grande quanto 30 campi da calcio; tre percorsi pedonali guidano i fan verso l’arena, mentre servizio di taxi e bus minimizzano il numero di veicoli sulle strade locali.

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Tactical Urbanism Now!, un concorso di idee per reinventare spazi pubblici

Al via per il secondo anno il concorso di idee Tactical Urbanism Now!, lanciato da Terraviva Competitions, che invita i partecipanti a reinventare spazi pubblici tradizionali come parchi, strade, parchi gioco e piazze, dando loro caratteristiche di multifunzionalità e flessibilità. I partecipanti sono invitati a elaborare strategie innovative, idee originali e concept non convenzionali. La chiave sta nel pensare fuori dagli schemi, immaginando scenari urbani vivaci e interattivi, reinterpretando piazze, playground e parchi con nuove caratteristiche di multifunzionalità e flessibilità. Gli interventi tattici possono ripensare lo spazio pubblico con un approccio creativo, con soluzioni di differente impatto, diverse dimensioni e budget variabile. Vanno considerati aspetti come scalabilità, modularità e valore estetico del progetto. Il concorso di idee Tactical Urbanism Now! non prevede un luogo fisico e un sito specifico nel quale sviluppare la proposta: qualsiasi città può essere la location ideale per un intervento tattico: la scelta dovrà essere comunque giustificata dal progetto stesso e dalle sue connessioni con il contesto. I partecipanti sono liberi di scegliere il proprio sito tra un’illimitata gamma di possibili scenari urbani, presentando proposte creative e site specific. La sfida del concorso di idee Tactical Urbanism Now! consiste nel fornire a ciascun partecipante l’occasione di sperimentare liberamente, con idee innovative e soluzioni all’avanguardia. Saranno valutati originalità, flessibilità e multifunzionalità, impatto sociale e rappresentazione grafica, con particolare apprezzamento per progetti sensibili verso il design tattico e soluzioni architettoniche di qualità. Concorso aperto ad architetti, designer, urbanisti, ingegneri, artisti interessati a trasformare lo spazio urbano contemporaneo. Iscrizione fino al 18 marzo; primo premio 3000€, secondo premio 2000€ e terzo premio 1000€.

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A Torino, consegnati i premi “I luoghi per lo sport” 2021

In alto, il castello del Valentino (foto Serena Bernardi). Sotto, pianta del progetto per Orta San Giuliano. In basso, a sinistra la Palestra di Gissi, a destra il salone d’Onore del Castello (foto Tsport).

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La consegna dei riconoscimenti ai vincitori del Premio di Architettura “I luoghi per lo sport” si è svolta nel pomeriggio del 28 gennaio presso il Salone d’Onore del Castello del Valentino (sede della Scuola di Architettura del Politecnico), in occasione della cerimonia di consegna delle Borse di Studio per il programma DUAL CAREER, il programma del Politecnico di Torino a supporto dei propri studenti che sono anche atleti di alto livello. Quest’anno le borse sono state assegnate a Silvia Crosio, campionessa mondiale di canottaggio e iscritta al Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica, Giacomo Paolini, pluricampione nazionale e internazionale nella scherma e Alberto Zamariola, olimpionico junior nel canottaggio, entrambi studenti di Ingegneria Gestionale; hanno consegnato i diplomi ai vincitori il Rettore, Guido Saracco, e Marco Barla, referente per le attività sportive. La collaborazione tra l’Associazione Etica e Sport, IN/Arch Piemonte e Politecnico di Torino è nata nel 2019 per allargare gli ambiti di diffusione del Premio di Architettura “I luoghi per lo sport”. “I luoghi per lo sport” è un riconoscimento per progetti e realizzazioni basati su etica, innovazione e ricerca aperto a progettisti, committenti pubblici e privati e imprese che abbiano concorso alla progettazione e/o alla realizzazione di impianti sportivi, spazi per lo sport e spazi pubblici dove praticare attività ludico-sportive. Da questa seconda edizione è stata prevista anche una sezione per tesi di laurea e progetti di ricerca che abbiano come oggetto analoghi obiettivi. Il Premio è diviso in 3 categorie: gli impianti sportivi (intesi come strutture dedicate alla pratica delle discipline sportive a livello agonistico e dilettantistico), gli spazi per lo sport (intesi come spazi e percorsi dedicati alla pratica di attività ludico-motorie anche all’aria aperta), tesi o progetti di ricerca. Il premio si prefigge di promuovere le corrette strategie e sinergie tra i diversi attori che partecipano alla definizione dei progetti per lo sport (Enti Pubblici, privati, associazioni, architetti, ingegneri, imprese) e di identificare i processi metodologici più idonei a favorire, con tempi certi e procedure lineari e trasparenti, la concreta realizzazione di impianti ben progettati, ben costruiti, fruibili e adeguati per chi li dovrà gestire e utilizzare. Sono quindi state consegnate le targhe che hanno premiato per la Sezione Progetti la Palestra Comunale del Comune di Gissi (CH) di Beatrice Comelli e Carlo Gaspari, che abbiamo pubblicato su Tsport 337; per la Sezione Spazi, il progetto degli interventi di nuova costruzione, ridefinizione funzionale, riqualificazione di immobili, spazi verdi e attrezzature turistico sportive in area Bagnera a Orta San Giulio (NO), a firma dell’architetto Daniele Poli; e per la Sezione Tesi di laurea la Tesi dal titolo “Un surf campus per la Colonia Firenze a Calambrone” di Alessandro Lami, laureato all’Università di Pisa. Durante l’evento si è svolta una tavola rotonda moderata da Fabio Passoni, di Tsport/Sport&impianti, alla quale sono intervenuti, Rocco Battista, dell’Istituto per il Credito Sportivo, Paolo Bouquet, presidente nazionale di Unisport Italia, l’architetto Paolo Pettene, membro della giuria del premio “I luoghi per lo sport”, Carlo Fornaca, di Ance Piemonte, e, in collegamento da Roma, Luigi Ludovici, di Sport e Salute.

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Blok70, il parco di Belgrado fatto di scarpe Nike riciclate

Foto: Rastko Sîurdicü

Sono 20.000 le scarpe Nike riciclate per il parco Blok70 progettato a Nuova Belgrado, in Serbia, da Accept&Proceed, espressione di “Move to Zero”, strategia di Nike verso un futuro a zero emissioni e zero rifiuti per proteggere lo sport, oggi e domani. Il progetto include il design del campo polivalente, del parco giochi per bambini, le panchine per gli spalti, le recinzioni, la palestra outdoor e i cestini per la raccolta, oltre al ripristino degli elementi già esistenti sul luogo. Il rinnovamento, celebrato insieme alla città di Belgrado e al partner Sport Time Balkans, mira a dare nuova energia al quartiere e a ricavare spazi nuovi e moderni per giocare e fare sport, sia per i bambini sia per gli adulti. Blok70 è stato creato parzialmente da 20.000 vecchie scarpe da ginnastica, donate dalla comunità locale: riutilizzando le scarpe destinate alle discariche, Nike ha trasformato quelli che erano scarti di produzione e scarpe a fine vita in materiali riciclati, per dare vita a qualcosa di nuovo, di vitale! Nell’area di gioco, le attrezzature fitness e gli arredi del parco forniti dal Comune sono stati completamente rinnovati e ristrutturati, dotati della stessa “palette” di colori del campo, per animare e dare unità a Blok70. Gli elementi grafici sul terreno sono segnati in strisce fosforescenti che delimitano le attività ginniche e di gioco richiamando le linee stradali di “pericolo”, come monito e remind sul “pericolo climatico” in atto. Un filo conduttore che organizza e richiama le funzioni del parco, in una rete tra zone ludiche e zone sportive per bambini, ragazzi e adulti, tra gioco e sport. Nei negozi locali sono esposti contenitori che illustrano le varie fasi di riciclo che hanno portato le scarpe a essere utilizzate per le superfici sportive nel parco. Visitatori e clienti possono guardare come le scarpe a fine vita ottengono una nuova chance di utilizzo, grazie al riciclo.

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REGIONI PROVINCE COMUNI FROM THE MUNICIPALITIES a cura di Sabina Orrico

curve nord e sud, della tribuna ovest inferiore della tribuna stampa mediante la sostituzione delle sedute e il ripristino delle gradinate.

Bari Lavori al via allo stadio San Nicola Concluse le gare d’appalto, sono pronti a partire i lavori di ristrutturazione del San Nicola, che ne permetterà l’omologazione per il campionato di serie B. Sostituzione seggiolini e tabelloni, ripristino dei petali di copertura, nuova illuminazione: lo stadio San Nicola di Bari si prepara, finalmente, a tornare al pieno delle sue potenzialità. Simbolo avveniristico di Italia ’90, lo stadio San Nicola di Bari è stato un

caso principe ed esemplificativo della cattiva gestione degli appalti di quel campionato: la sua forma “ad astronave”, ambizioso progetto di Renzo Piano, rimase vittima dell’incuria e dei materiali scadenti utilizzati per la sua costruzione. I “petali” della sua copertura si sono gradualmente strappati e sono stati poi definitivamente eliminati. Come indicato dall’assessore Giuseppe Galasso in fase di approvazione del progetto di fattibilità, nell’ac-

cordo di ristrutturazione “rientrano anche diversi lavori complementari relativi alla manutenzione delle strutture metalliche a supporto dei teli e di tutta la componentistica necessaria a tenere i teli in tensione e renderli funzionali”. “Stiamo lavorando da anni per riqualificare nel suo insieme lo stadio San

Gorizia Campus scolastico in concorso Nicola, che da tempo necessitava di interventi consistenti e diffusi”, ha dichiarato l’assessore allo sport Pietro Petruzzelli. “Tutti i seggiolini diventeranno biancorossi, anche quelli delle curve e della parte inferiore della tribuna ovest; i due vecchi tabelloni luminosi, ormai inutilizzati, verranno sostituiti con uno nuovo in curva sud e l'impianto di illuminazione sarà interamente con luci a led. Inoltre verranno ripristinati i 26 petali di copertura degli spalti spazzati dal vento o logorati dall'uso in questi anni. Un intervento importante che permetterà al San Nicola di ritornare alla sua bellezza originale e di ottenere l'omologazione per il campionato di serie B”. Lo stadio San Nicola ha una capacità complessiva di 58 mila spettatori di cui circa 32 mila nell’anello superiore e circa 26 mila in quello inferiore. L’infrastruttura sportiva prevede una separazione orizzontale tra i gradoni superiori e inferiori degli spalti e una seconda separazione verticale, creata dalle 26 sezioni successive a forma ellittica, a forma di petali che si proiettano dall’esterno all’interno. L’anello di spalti è suddiviso tra superiore e inferiore; quello superiore, in origine coperto da una membrana di Teflon, è l’unica struttura visibile dall’esterno. Il progetto di fattibilità per il restyling della copertura prevedeva due ipotesi, per sostituire i 26 petali di copertura dei diversi settori e 26 petali più piccoli che fungono da collegamento. La prima ipotesi prevedeva la sostituzione dei teloni danneggiati con teli in materiale plastico PTFE composti da membrane traslucide in rete di fibra di vetro, così da rafforzarne la resistenza alle intemperie e agli sbalzi di temperatura (durata stimata 25-30 anni). Questa proposta ha dalla sua l’eleva-

ta resistenza dei materiali, ma comporta dei costi abbastanza elevati. Una seconda ipotesi prevedeva invece materiali meno resistenti e duraturi ma costi minori, con l’impiego di teloni plastici in PVC/Pvdf (durata stimata 10-15 anni). La prima ipotesi aveva costi stimati in 9 milioni e 900 mila euro e la seconda ammontava a 6 milioni e 960 mila euro. Delle due soluzioni è stata scelta quella che garantisce una maggiore durata nel tempo a fronte di materiali più performanti: teli in PTFE in alta qualità, con rivestimento protettivo a base di fluoropolimero, di grande resistenza, lunga durata e buone proprietà estetiche. La membrana in PTFE ha anche alte qualità di trasmissione della luce, filtrando la luce naturale diffusa di giorno e creando di notte un effetto architettonico suggestivo. Ottime anche le proprietà di isolamento termico, con un basso coefficiente di trasmissione termica. Per quanto riguarda la manutenzione straordinaria e adeguamento funzionale delle curve nord e sud e delle tribune con la sostituzione delle sedute, il Comune di Bari ha partecipato al Bando Sport Missione Comune 2021, con il quale l’Istituto per il Credito Sportivo ha stanziato 25 milioni di euro per la concessione di un contri-

buto in conto interessi su mutui per impianti sportivi destinato all’abbattimento degli interessi dei predetti mutui e 130 milioni di euro di muti per finanziare gli interventi. L’accordo quadro biennale per i lavori di manutenzione e completamento dell’adeguamento funzionale delle

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A inizio 2022 parte l’iter per realizzare un nuovo campus scolastico a Gorizia: sarà un polo che sostituirà gli attuali istituti secondari di secondo grado, Slataper e Galilei-Fermi-Pacassi. Il progetto è stato presentato in comune a Gorizia dagli assessori regionali all'Istruzione, Alessia Rosolen e alle Infrastrutture e territorio, Graziano Pizzimenti, con il sindaco

del capoluogo Rodolfo Ziberna, al direttore dell'Ente di decentramento regionale goriziano, Paolo Viola e alla responsabile dell'area tecnica dell'Edr (Ente Decentramento Regionale), Lara Carlot. "Diamo avvio ad un iter che proietta Gorizia nel futuro. Parte da qui, ma è estesa a tutta la regione, una nuova visione delle scuole, che attribuisce valore aggiunto ad interventi sull'edilizia scolastica in termini di sostenibilità, efficientamento energetico, sicurezza, ma soprattutto con una concezione innovativa della didattica" hanno commentato Pizzimenti e Rosolen. Un intervento simile sarà realizzato anche a Monfalcone, con il liceo Buonarroti: lo ha anticipato l'assessore all'Istruzione, illustrando la politica regionale rispetto alle strutture scolastiche che prevede una maggiore attenzione agli spazi dedicati ai laboratori per favorire il contatto con il mondo del lavoro. Gli obiettivi della nuova edificazione sono diversi, “dal recupero di un'area abbandonata, alla realizzazione di un primo campus scolastico in regione rispondente a criteri di efficientemente energetico e sismico e di maggiore sicurezza per gli studenti e per le loro famiglie.”

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Il concorso di progettazione si occuperà anche di valorizzare il vicino parco Basaglia. In quest’ottica il sindaco ha sottolineato che questo intervento, che si realizzerà tra non meno di cinque anni, porterà a un cambiamento del tessuto urbanistico e dei flussi delle utenze scolastiche per i prossimi decenni. Il costo dell'intervento è stimato in circa 12 milioni di euro. Le valutazioni sono state sottoposte all'attenzione della Conferenza territoriale per l'edilizia scolastica in occasione della presentazione del programma triennale, proponendo la

realizzazione di due nuovi complessi scolastici, uno a Gorizia e uno a Monfalcone. Dagli incontri tra Regione, Comune ed EDR è emersa l'opportunità di indire un concorso di progettazione: si individuerà così la miglior soluzione, stabilendo i costi e la realizzazione in più lotti, considerando le risorse che si renderanno progressivamente disponibili.

Edolo (Bs) Riqualificato il centro sportivo Si sono conclusi da poco i lavori al centro sportivo di Edolo, in provincia di Brescia, che hanno visto il rifacimento del campo polivalente e della pista di atletica. Circa 920 mila euro sono stati impiegati per la riqualificazione del centro

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sportivo di via Morino: la struttura conta oggi un nuovo campo di calcio, di basket e pallavolo e una rinnovata pista di atletica. Il costo complessivo dell’opera è stato finanziato per 150 mila euro con contributo a fondo perduto della Regione Lombardia e per l’importo restante tramite mutuo con l’Istituto per il Credito Sportivo. L’amministrazione comunale mette il centro sportivo a disposizione di scuole, associazioni e della parrocchia, con la quale punta a realizzare un accordo per un progetto educativo

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e sociale, oltre che sportivo, rivolto ai giovani del paese. Inserite all’interno del rinnovamento infrastrutturale che il comune di Edolo sta portando avanti anche in campo sportivo, le opere del centro sportivo sono state realizzate da Sibar di Rifi, in provincia di Frosinone e da Tipiesse di Villa d’Adda, in provincia di Bergamo. Il progetto è stato redatto dall’ingegnere Francesco Tonini dello studio Tonini di Edolo e dal geometra Paolo Tonini.

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Sant’Arcangelo di Romagna (Rn) Riqualificato il parco Macabucco È pronto il progetto definitivo esecutivo per gli interventi al Parco archeologico Macabucco di Sant’Arcangelo di Romagna, in provincia di Rimini: “un altro tassello fondamentale alla rete di parchi e piste ciclabili che crea una cintura verde intorno alla città”, lo ha definito la vice sindaca, Pamela Fussi. L’intervento al parco di via Contea prevede la riqualificazione e valorizzazione del sito archeologico è finanziato con il fondo Covid per circa 350 mila euro.

forme le geometrie di alcuni magazzini e della fornace rinvenuti, successivamente ricoperti con il terreno. La collina sarà fruibile anche da persone con difficoltà motorie e avrà alla sua sommità delle sedute, dei pannelli didattici e uno scivolo per coinvolgere anche i più piccoli. Il parco verrà dotato di arredi, aree pic-nic e di un sistema di illuminazione.

Situato sopra un terreno ricco di testimonianze archeologiche, il parco del

Monza Un nuovo parco inclusivo

Macabucco sarà progettato tenendo conto del patrimonio nascosto e della sua rilevanza: per questo gli interventi avranno carattere di reversibilità. Sarà realizzato un parcheggio accessibile da via Contea, che potrà ospitare 18 auto, uno spazio portabici e un’isola ecologica. Dal parcheggio si accederà alla sentieristica ciclo-pedonale, realizzata con materiali drenanti. I percorsi condurranno verso via Palazzina per intercettare il tracciato della vecchia fossa dei mulini, verso il centro del parco e infine alla pista ciclabile lungo la Provinciale Santarcangiolese. Al centro del parco l’accumulo di detriti esistente verrà trasformato in una collina panoramica. Utilizzando il “lining out” (una tecnica di marcatura del terreno attraverso specifici elementi) verranno evidenziati i punti in cui le fornaci sono sepolte sotto il terreno, così da poterle raccontare ai fruitori del parco. Inoltre, saranno collocati a terra dei dischi di acciaio con incisi sopra delle informazioni didattiche inerenti al sito archeologico. L’area giochi ricalcherà nelle sue

Si chiama Nemo il nuovo parco giochi di Monza, inaugurato in via Donizetti: non solo per ricordare il famoso personaggio del Pixar Movie per bambini, ma anche giocando con le origini del nome che significa “nessuno”, perché qui “nessuno viene escluso”. Di parchi gioco inclusivi ce n’è un grande bisogno: secondo la UILDM, Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare, sono poco più di 500 in tutta Italia i parchi con giochi accessibili. Del parco Nemo di Monza avevamo già parlatonel 2018; ora è diventato realtà: “Un altro passo verso una città sempre più inclusiva, dove le differenze diventano una ricchezza”. Così il sindaco Dario Allevi ha presentato alla stampa il nuovo comparto ludico, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità. Il parco permette a tutti i bambini di giocare insieme, senza alcuna bar-

riera architettonica: è un parco inclusivo con rampe multiattività, giostra rotante, giochi a molla e altalene accessibili, con pavimentazione antitrauma per la sicurezza di tutti i bambini. Ha spiegato l’assessore alle Politiche del Territorio e all’Ambiente Martina Sassoli: “Quando giochiamo siamo tutti uguali, ognuno con la propria diversità e grazie al gioco possiamo costruire una realtà in cui nessuno è escluso. È un progetto importante perché investe su un valore che spesso passa inosservato nella progettazione urbanistica: le relazioni umane”. Con questa nuova realizzazione è stata riqualificata un’area verde di 1800 metri quadrati, piantumata con alberi e cespugli. A completamento, sono stati realizzati vialetti e installati elementi di arredo urbano - panchine, cestini e fontanella, oltre all’impianto di irrigazione e illuminazione. L’area giochi è ampia 180 metri quadrati e prevede: - rampe multiattività ad accesso facilitato; - pannelli gioco a terra, pensati per tutti i bambini; - una giostra inclusiva rotante in acciaio; - due giochi a molla oscillanti in acciaio che riprendono figure di animali; - due altalene a due posti di cui una inclusiva.

Il parco è stato realizzato grazie a un investimento privato di circa 141 mila euro.

Zanica (Bg) Inaugurato il nuovo Albinoleffe Stadium Con il parere positivo della Commissione Criteri Infrastrutturali e Spor-

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tivi-Organizzativi, la Lega Calcio ha riconosciuto l’Albinoleffe Stadium, ultima tappa del progetto dell’Albinoleffe Campus con il quale la società ottiene di fatto una nuova casa nel comune di Zanica. Si tratta del primo stadio di proprietà per una società in serie C, il secondo a livello professionistico in provincia di Bergamo, il sesto in Italia. Il progetto parte nel 2018 con lo stu-

dio Tekn&co, che ha portato avanti e sviluppato un concept iniziale firmato da Battle i Roig Arquitectura, autore del Joahn Cruijff nel centro sportivo del Barcellona, da cui il nuovo stadio trae ispirazione, con l’aspetto urbanistico predisposto dallo studio Krea. Un pensiero progettuale particolarmente attento alla sostenibilità ambientale - gli impianti sfruttano l’energia geotermica per il riscaldamento e recuperano le acque piovane per l’irrigazione delle aree verdi e all’inserimento nel paesaggio. “Con grande soddisfazione siamo giunti alla conclusione di questo ambizioso intervento che dal 2018 ci ha visto coinvolti per l'ottenimento di tutte le autorizzazioni, la progettazione esecutiva e la direzione dei lavori”, hanno dichiarato con entusiasmo l'Ing. Giuliano Visinoni e l'Arch. Fabrizio Crevena dello studio Tekn&co. Non è solo uno stadio, quello che si è inaugurato a Zanica, ma un vero e proprio campus, un riferimento “sociale, educativo e culturale per il territorio”, grazie all’Academy, struttura al pieno servizio degli altri 4 campi di gioco di dimensioni regolamentari per il gioco a 11 del centro sportivo, che ruota intorno allo stadio. Con una variante urbanistica per il reperimento delle necessarie aree di parcheggio, il progetto dell’Albino-

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leffe Stadium dentro il Campus è stato finalizzato a realizzare prima un campo di calcio e poi una nuova tribuna da 1791 spettatori di cui 1147 locali, 513 ospiti, 10 postazioni VIP e 31 postazioni media. La copertura in struttura metallica ha un colore neutro per un migliore inserimento nel contesto. Al livello inferiore, più a ridosso del campo, ci sono i posti per la tifoseria locale e gli ospiti mentre ai livelli supe-

comuni di Zanica e Comun Nuovo, che dal luglio 2008 sta vivendo un processo di evoluzione costante. Nel 2008 la Società si è trasferita da Albino, acquistando i primi 51 mila metri quadrati di area a Zanica e realizzando i campi naturali e sintetici; nel 2009 è stato inaugurato il centro di

riori si trova la tribuna stampa e autorità e altra tribuna locale. Al piano terra si trovano gli spogliatoi e la zona infermeria, le aree tecniche. Al piano primo hanno sede aree ristoro e uffici. Al secondo piano l’area vip gode di un’ottima vista sul campo. Al terzo piano si trova l’area media per le riprese e al quarto piano le aree giornalisti. La tribuna, dimensionata per gli standard della serie C e predisposta per un eventuale adeguamento in caso di promozione alla serie B, ha un profilo nel prospetto sud molto definito e particolare, ben riconoscibile, scelto come logo e core concept dell’identità visual di Albinoleffe Campus, Stadium e Academy e ripreso anche sui seggiolini delle tribune. Il centro sportivo UC Albinoleffe sorge su un’area di oltre sette ettari, tra i

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allenamento: oggi sui suoi campi in erba e in sintetico si allenano tutte le squadre del vivaio, dalla Scuola Calcio alla Beretti, oltre alla Prima Squadra. Dal 2013 al 2017 si lavora al progetto dell’Albinoleffe Campus che ingloba le caratteristiche di natura sociale, educativa e formativa. Parte il concorso d’idee e il progetto per realizzare un polo di formazione sportiva, legato alla società. Nel 2017 lo stadio di Bergamo passa da pubblico a privato e l’Albinoleffe decide di costruire il proprio stadio a Zanica, inserendolo nel progetto già avviato: la richiesta delle autorizzazioni ha seguito un iter abbastanza complesso, durato fino a metà 2019. I lavori di realizzazione sono partiti ad agosto 2019 con la prima fase della tribuna dello stadio, con l’obiettivo del completamento a fine 2020, scadenza rinviata a causa della pandemia fino al dicembre 2021.

Agrate Brianza (Mb) Nuova pista di hockey e pattinaggio al centro sportivo Ad Agrate Brianza, in provincia di Monza e Brianza, Hockey Agrate e la scuola di pattinaggio artistico a rotelle Pattinart hanno a disposizione una pista di hockey e pattinaggio rinnovata nella pavimentazione, all’interno della tensostruttura del centro sportivo Santa Caterina in via Dante 110. I lavori si erano resi necessari per via del forte deterioramento della pista, levigata soltanto nell’ormai lontano 2004 e calcata da numerosi appassionati e giocatori di hockey e patti-

naggio. L’azienda Adisport ha effettuato per il Comune di Agrate la posa di un nuovo parquet e dei parapetti della tribuna, sistemando le zoccolature laterali del campo da gioco e le tre porte d’accesso alla struttura. L’ammodernamento del pavimento del centro sportivo è

stato eseguito tra dicembre 2021 e gennaio 2022, con una spesa complessiva di circa 87 mila euro. Il sistema scelto da Adisport per la pista di hockey e pattinaggio del centro sportivo di Agrate Brianza è Adibasic 22, certificato FIBA, in legno massello Hevea. Si tratta di una soluzione ideale per tutti gli impianti sportivi caratterizzati da un elevato utilizzo, poiché questo sistema, con sottostruttura elastica e strato nobile di assoluto spessore, non teme l’usura. A seguire sono state realizzate le tracciature regolamentari del calcio a 5 hockey, per dare vita a un impianto polivalente. Infine, il pavimento è stato verniciato con la vernice Skating, specifica per sport su rotelle e per le discipline fortemente usuranti come danza ed eventi extra-sportivi. Con il trattamento skating alla pista di hockey e pattinaggio di Agrate Brianza viene garantita un’elevata resistenza all’usura e la corretta aderenza per le competizioni agonistiche: un binomio indispensabile per l’efficienza della superficie sportiva nei suoi differenti utilizzi. Il trattamento da una parte funge da pellicola protettiva e dall’altra mantiene intatte le caratteristiche della superficie in legno.

Milano Padel natalizio nel temporary club Un temporary club per giocare a padel nel cuore di Milano: è quello che è stato installato in piazza Città di Lombardia dalla startup Z Padel Club, dopo l’esperienza estiva in Gae Aulenti sempre a Milano. La nuova location ha messo a disposizione degli appassionati il campo di padel fino al 31 gennaio scorso. “Siamo una realtà molto ambiziosa e, proprio per questo, abbiamo dato l’opportunità agli appassionati di giocare nella stessa location in cui si sono misurati i campioni del FIP Gold”, ha spiegato Marco Maillaro, uno dei soci founder di Z Padel Club. “Per l’occasione abbiamo anche stipulato un accordo con la palestra FIT MI, situata proprio all’interno di Palazzo Lombardia, per mettere a disposizione dei giocatori gli spogliatoi e, di conseguenza, garantire loro un

ulteriore comfort”. In piazza Città di Lombardia erano presenti un welcome desk, armadietti intelligenti e un campo altamente innovativo, perché utilizza la tecnologia Eyes ON che registra i match e dispone di un sistema di riscaldamento che alza la temperatura sul terreno di gioco di ben 7° C rispetto all’area circostante. Il progetto è anche altamente sostenibile perché realizzato a stampo di edilizia green: i container, di rapida installazione e veloce realizzazione, riducono al minimo l’utilizzo del cemento. Il progetto, denominato “Z Padel Christmas”, ha ottenuto il patronato di Regione Lombardia e il patrocinio del Comune di Milano. Il campo è stato inoltre messo a disposizione delle scolaresche per le lezioni mattutine, in compagnia di maestri qualificati.

sulle piste di sci di Livigno, è una struttura innovativa che accoglie le attività di noleggio, deposito, ticket office - aperto anche d’estate per il Downhill - scuola di sci, negozi, tutti spazi profondamente rinnovati a cura di Progetto CMR. La nuova scala mobile panoramica si affaccia sulla hall a tutta altezza illuminata da un fronte dell’edificio completamente vetrato. Questa area centrale è dotata di grandi ledwall che garantiscono una esperienza immersiva a tutti i visitatori; attraverso i quali sarà possibile assistere a contenuti video speciali, seguire le gare e le attività free style per le quali il Mottolino Fun Mountain è famoso a livello internazionale. Il 21 dicembre èstato aperto anche il primo piano che comprende una gaming room, completa di simulatori di guida di ultima generazione, e il primo Ski Working Hub in Europa, una vera e propria business lounge per il coworking e lo smartworking, con spazi flessibili, postazioni mobili e un’ampia vista sulle montagne. Aperto infine il ristorante, il Kosmo Taste the Mountain - Livigno & AlpiNN, guidato dallo chef Norbert Niederkofler.

Livigno (So)

Grado (Go)

Aperto il centro servizi del Mottolino Headquarter

Al via i lavori alle terme

Con l’apertura della stagione invernale è stata inaugurata la prima opera privata legata alle Olimpiadi 2026: il nuovo headquarter della società Mottolino Fun Mountain, il cui interior design è firmato da Progetto CMR. Riaperto il 4 dicembre scorso, il centro servizi del Mottolino Headquarter,

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Sono iniziati ufficialmente i lavori di rifacimento del polo termale friulano, le Terme di Grado, che ne prevedono la totale riqualificazione e un nuovo edificio che ospiterà un nuovissimo e moderno centro benessere, progetto firmato dallo Studio Apostoli di Alberto Apostoli, attivo da oltre 25 anni in ambito ospitality, wellness e office in tutto il mondo. Le Terme di Grado sono un centro termale all’avanguardia e la loro rivalutazione avrà un grande impatto nel rilancio turistico della città friulana, riconosciuta come località termale sin dagli inizi dell’Ottocento. Il progetto delle terme di Grado è

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terrazza verde, crea un ambiente fluido in cui il confine fra indoor e outdoor è impercettibile. Per la sua progettazione, Alberto Apostoli si è ispirato agli elementi naturali e ha scelto l’acqua per la prima delle quattro aree tematiche, destinata a trattamenti umidi comprensivi di ina-

lazioni di iodio, docce emozionali, hammam e bagno romano. L’elemento aria si sviluppa all’esterno con aree relax e bistrot mentre il fuoco prende vita in differenti tipologie di sauna ispirate alle culture finlandese, giapponese e mitteleuropea, propo-

supportato dall’ente regionale PromoTurismoFVG, con la direzione lavori svolta da Archest. Nel mese di dicembre 2021 è stata sbloccata la prima tranche di opere per un valore di 5 milioni di euro, che riguardano prima di tutto il risanamento conservativo dell’edificio esistente delle Terme di Grado e la prosecuzione dell’attività di progettazione del nuovo lotto, che si affiancherà alla struttura presente a completamento dello stabilimento termale. Per la seconda fase, la Regione Friuli Venezia Giulia ha già stanziato 24 milioni di euro circa.

Una volta ultimate - con una previsione di chiusura lavori nel prossimo triennio - le nuove Terme di Grado copriranno un’area complessiva di circa 32.000 mq e offriranno a ospiti italiani e stranieri un centro di eccellenza, con una vista panoramica sulla costa e sul mare. Nel lotto dei nuovi lavori alle Terme di Grado è compreso un moderno centro benessere di grandi dimensioni con area beauty, fitness e wellness. Situata al primo piano, la Spa delle Terme di Grado progettata da Studio Apostoli di Alberto Apostoli sarà organizzata in due macro-sezioni: la zona fitness e beauty, completa di cabine per massaggi e trattamenti di bellezza e per la cura del corpo, occuperà circa 500 mq; l’area wellness, invece, si svilupperà per un totale di circa 650 mq. La zona wellness, un involucro ad ampie vetrate che si affaccia su una

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ste sia in indoor e in terrazza. A conclusione, l’elemento terra si apre in spazi dedicati alla distensione individuale.

Porto Tolle (Ro) Al via il polo turistico Il progetto di trasformazione dell’ex centrale Enel di Porto Tolle, in provin-

Tra tutti i progetti è stato scelto quello di Human Company, “un grande esercizio di economia circolare: tutto quello che sarà tirato giù, sarà riutilizzato o riciclato”. L’investimento previsto è di 60 milioni di euro.

Comacchio (Fe) Inaugurata la piscina

cia di Rovigo, è stato presentato già nel 2019 nell’ambito di Futur-e da Human Company, gruppo fiorentino leader in Italia nel settore del turismo outdoor. Nel mese di dicembre 2021 la stessa Human Company ha dichiarato il via del cantiere. Completate le attività propedeutiche alla presentazione del progetto e tutte le analisi ambientali preliminari, il progetto porta avanti due attività principali: l’avvio della proposta di progetto strategico turistico di interesse regionale per la trasformazione urbanistica dell’area, in collaborazione con le istituzioni e la demolizione delle strutture dell’ex centrale Enel non funzionali al nuovo progetto. Delta Farm si svilupperà su una superficie di 110 ettari, 30 dei quali destinati ad area boschiva, con polo sportivo multifunzionale, un’area per gli sport acquatici, spazi ricreativi e percorsi esperienziali. Un centro visite avrà il compito di valorizzare le eccellenze ambientali e paesaggistiche, con una proposta food di alto livello. Nel complesso il progetto di Porto Tolle è destinato a diventare un volano di valorizzazione del Delta del Po, in un’ottica di economia circolare e sostenibilità ambientale. Il polo di Porto Tolle è un tassello del programma Futur-e di Enel per riqualificare insieme a istituzioni e comunità locali i siti di 23 centrali termoelettriche e di un’ex area mine-

risponde in fase di progettazione ai requisiti energetici di classe A. L’illuminazione a LED fa parte delle scelte a impronta sostenibile.

raria in Italia. Il progetto di Porto Tolle, in provincia di Rovigo, è stato individuato attraverso un concorso lanciato da Enel per la ricerca di proposte sostenibili e imprenditori intenzionate a realizzarle, per convertire il sito e creando nuovamente valore per il territorio.

Completata a ottobre 2021, è stata inaugurata in dicembre la piscina comunale di Comacchio, in provincia di Ferrara, con il taglio del nastro da parte dei nuotatori paralimpici Karim Gouda Said Hessan e Federico Marchetti, entrambi non vedenti, il primo in forza alla società Canottieri Aniene di Roma, il secondo alla Ferrara Nuoto. Al taglio del nastro è seguito un momento di confronto sull’importanza

di quest’opera per Comacchio e di tutta la sua comunità. “Un’impresa non comune concludere l’impianto ed aprire in un momento come questo, durante il quale una pandemia ha stravolto la vita di tutti. Esserci riusciti è già un successo”, ha affermato Luca Bosi, vicepresidente di Nuova Sportiva, la società che gestisce la piscina di Comacchio. L’assessore allo sport Emanuele Mari ha ringraziato i campioni paralimpici, per il loro “messaggio d’inclusività molto bello, una presenza (…) che dimostra che le piscine e le strutture sportive in genere sono sempre per tutti e che ogni obiettivo è raggiungibile”.

La piscina ospiterà diverse attività sportive, dai corsi di nuoto per bambini e adulti al fitness in acqua. Ivan Greghi, presidente di Piscina Comacchio, che unisce costruttore e gestore, si è complimentato per l’ottimo risultato raggiunto, “grazie anche alla società nata per la realizzazione dell’opera. Tantissime le difficoltà riscontrate per addivenire alla conclusione del cantiere”. Alla società appaltatrice in origine, poi fallita, è subentrata Arco Costruzioni Generali di Ravenna, che, nelle parole del suo consigliere di amministrazione, Enea Casadei Baldelli, ha operato su un cantiere in totale degrado. “La società di progetto ha dato prevalenza alla sostanza, più che alla forma. Questo, coniugato alla compartecipazione pubblico-privato ha consentito il completamento dei lavori”. L’impianto natatorio di Comacchio è

composto da tre vasche, una principale da 25 metri, con profondità variabile da 1,40 a 1,80 metri, omologata per gare e per la pallanuoto; una seconda vasca a profondità costante di 60 centimetri, dedicata all’avviamento al noto e una terza, di profondità 1,15-1,30 metri, per attività motorie, sportive e terapeutiche. A completamento della struttura, la piscina di Comacchio vanta anche un’area attrezzata a palestra, bar, tribuna a gradoni, spogliatoi e servizi igienici. L’involucro è in componenti metallici e lignei, ad alta sostenibilità ambientale grazie anche all’elevato spessore della coibentazione in copertura: l’edificio della piscina di Comacchio

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In totale si tratta di 800 metri quadrati complessivi, con impiantistica interrata, aspetto che ha presentato diversi problemi a causa della falda acquifera alta. Dopo un anno e mezzo di fermo, è stato necessario risolvere problemi di infiltrazioni e ripristino delle opere in cemento armato.

Sesto S. Giovanni (Mi) Rinnovato il bocciodromo I lavori di riqualificazione del bocciodromo di Sesto San Giovanni, in provincia di Milano, sono terminati e il rinnovato impianto è ora a disposizione degli appassionati. Il progetto rientra in quello più ampio di riqualificazione dell’intero centro sportivo, attualmente in corso di realizzazione. In tempi come questi, in cui i bocciodromi vengono dismessi e non ne vengono realizzati di nuovi, questo lavoro di rinnovamento è un punto di riferimento per gli appassionati di questo sport, come ha dichiarato il sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto di Stefano. “Il nuovo bocciodromo ospiterà partite e tornei e diventerà un punto di riferimento per i tanti appassionati di questo sport. Un’altra promessa mantenuta con la città: fatti, non parole”. L-edificio, già esistente dentro il centro sportivo, era stato chiuso qualche anno fa perché non a norma; si trova all’interno del centro sportivo Falck, in via General Cantore. I lavori di rinnovamento hanno previsto il rifacimento delle superfici delle tre piste da gioco, l’installazione di

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campi da tennis, calcetto, calcio a 7, area feste ed eventi. Gli interventi complessivi, divisi per fasi autonome, restituiscono all’uso ogni attività sportiva appena riqualificata.

nuovi fari a led, un nuovo impianto di riscaldamento, nuove vetrate sul perimetro. È stata inoltre ampliata l’area esterna, utilizzabile per eventi e feste ed è in programma la realizzazione di un’area coperta, da utilizzare per iniziative speciali e attività sportive e ricreative. L’intervento ha riguardato inoltre la messa a norma degli impianti elettrici e delle vie di fuga, pulizie e tinteggiature generali. I lavori del bocciodromo si inseriscono in un progetto generale di riqualificazione dell’intero centro sportivo Falck di Sesto San Giovanni, che, tramite project financing, si sta occupando di intervenire su tutte le strutture:

sporteimpianti.it

Cassino (Fr) Inaugurati gli impianti sportivi al Cus In attesa dei Campionati Nazionali Universitari che si terranno a Cassino dal 13 al 22 maggio 2022, al Cus Folcara di Cassino il rettore Marco Dell’Isola ha inaugurato la struttura pressostatica dei campi polivalenti, in presenza del vice presidente della Regione Lazio Daniele Leodori, del sindaco di Cassino Enzo Salera, del presidente del comitato organizzatore dei CNU 2022 Giovanni Betta, del presidente del Cus Cassino Carmine

Calce e di numerose autorità presenti. Con i nuovi impianti sportivi, il campus Cus di Cassino diventa così un punto di riferimento essenziale per tutti gli studenti dell’ateneo interessati alla pratica sportiva, oltre che per le scuole del territorio: l’ IIS Medaglia d’oro Città di Cassino, con il dirigente Marcello Bianchi, ha simbolicamente sottoscritto la prima convenzione nel giorno dell’inaugurazione. È solo il primo tassello di una serie di strutture sportive che sorgeranno presso il Cus di Cassino, come ha spiegato il rettore Marco Dell’Isola: “Si tratta di interventi importanti: avremo anche due campi da padel e due campi da tennis. Abbiamo già il progetto realizzato, è stato già vagliato e lo manderemo in gara a fine gennaio quindi contiamo di stare all’interno della road map che ci siamo dati con il presidente del Cus Cassino”. Il sindaco di Cassino, Enzo Salera, ha dichiarato il proprio impegno nel progetto esecutivo per il restyling della

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pista di atletica. Così ha affermato il presidente del Consiglio, Barbara Di Rollo: “Si tratta di un nuovo concreto passo nella direzione dei Campionati Nazionali Universitari previsti per la prossima primavera nella nostra città. Speriamo che la pandemia ammorbidisca la sua presa: in ogni caso Cassino sarà pronta”. Il Cus Cassino è infatti in prima linea

nell’organizzazione dei Campionati Nazionali Universitari del 2022. Rimandati nel 2021 a causa della situazione pandemica, i CNU del 2022 rappresentano il terzo appuntamento in città dopo quelli del 1998 e del 2013.

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SPORT&IMPIANTI

costruendo

Le segnalazioni raccolte dalla redazione di Tsport e Sport&Impianti riguardo i lavori in corso, programmati o conclusi, vengono diffuse ogni mese attraverso la newsletter Costruendo. A partire da queste segnalazioni, Tsport vuole da oggi dare conto di tutte le realizzazioni concluse e inaugurate negli ultimi due mesi in Italia, per il giusto riconoscimento del lavoro fatto da Comuni e

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finanziamenti, bandi, appalti, lavori in corso

LE INAUGURAZIONI Province, da gestori privati, da progettisti e da fornitori e installatori, e che sfuggono ai riflettori delle pagine patinate della rivista. Si pensi che i cantieri conclusi ogni mese, nei settori di nostro interesse, sono almeno una cinquantina, e quanto riesce a raccogliere il nostro osservatorio non è certamente esaustivo: talvolta i Comuni non danno nemmeno notizia dei lavori di

modesta entità che li riguardano. La panoramica che segue consente comunque di valutare in quali tipologie e con quali categorie di lavori l’impiantistica sportiva va rinnovandosi. Le tabelle sono elencate per regioni (talora raggruppate, per esigenze di spazio) e per province. Le segnalazioni si riferiscono al periodo di due mesi che si conclude al 31 gennaio 2022.

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Villa Comunale Regina Elena

installati giochi e ipercorsi inclusivi

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fondata da Pietro Chianchiano periodico di informazioni tecnico-sociali su attrezzature e impianti sportivi e ricreativi, piscine e impianti acquatici, disegno urbano e ambientale Technical-social magazine on recreational, acquatic and sports facilities, pools, equipments, environmental & urban furnishing

Direttore responsabile / editor Bruno Grillini Direttore artistico / art director Fabio Passoni Amministrazione / administration Eva Carballo Segreteria di redazione / editorial secretary Daniela Bonetti

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Hanno collaborato / contributors Riccardo Aceti, Riccardo Consoli, Lisa Giuliani, Bruno Grillini, Tomaso Grillini, Cesare Lino, Sabina Orrico, Joseph Wolfe

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altre aziende del circuito Mappa dei Fornitori in questo numero Cebic, Genta, Polytan

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Fotografie / photos Archivio Tsport / Tsport archive Archivio Shutterstock.com Redazione, pubblicità, amministrazione / editorial department, advertising & management office SeiMedia srl - via Per Robecco 91 - 20092 Cinisello Balsamo, Milano Tel. (+39) 02 23052147 Editore / publisher SeiMedia srl via Per Robecco 91 - 20092 Cinisello Balsamo, Milano e-mail: info@seimedia.it info@sporteimpianti.it

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